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PRIMO PIANO

EDITORIALE

Abbiamo voluto anticipare l’uscita del numero di novembre, e per farlo abbiamo dovuto mettere insieme tutti i contenuti in una settimana. è stato un lavoraccio. Però abbiamo fatto un bel lavoro. Questo numero presenta dei cambiamenti ben visibili, ora ve li spiego. Innanzitutto la copertina, che nulla ha a che fare con l’Università. Per le precedenti abbiamo fotografato degli studenti dell’Ateneo, e voleva essere una linea da tenere, identificativa del prodotto. Per questa però abbiamo fatto un eccezione: una fotografia di Giovanni Cobianchi scattata in Nicaragua, ai combattimenti di galli. Il ragazzo della foto porta in braccio il suo campione, e sembra anche che gli voglia bene. Si, non ce l’ha proprio l’aria di uno che sta per mandare il suo animale a combattere fino alla morte. Comunque, diverse usanze con gli animali da compagnia a parte, è una foto molto bella, e abbiamo anche rimpicciolito il titolo della testata e le scritte varie in copertina per permettervi di staccare il foglio e attaccarvelo sul muro della cameretta. Oppure potete fare come la mia ragazza, che dice che PASS è ottimo da mettere sul fondo del bidone dell’umido. Ecco Federica, questo è per te: per questo mese avrai un fondo del bidone esteticamente valido, perlomeno. Ma ci sono alcuni cambiamenti anche all’interno, nei contenuti. Stiamo organizzando alcune rubriche fisse: potrete leggere un’ottima recensione libraria, avrete l’opportunità di ricevere uno spassionato consiglio artistico e potrete fare tesoro dei preziosi consigli musicali di Spillari (questo mese sono tre canzoni per tre momenti di alta cucina, ma credo che lui per “alta cucina” intenda una cucina coi pensili più alti di 90 centimetri). E, last but not least, come dicevano gli antichi romani, voglio spendere due parole per l’articolo a pagina 6-7. Ecco, le parole sono: FOTOGRAFIE e TERRIFICANTI. Abbiamo contattato il Direttore del quindicinale edito dalla comunità armena di Roma e gli abbiamo chiesto alcune foto. Per l’articolo, che gli abbiamo fatto leggere. Lui ci ha detto che quelle di un certo Armin T. Wegner, che si trovano su internet sono di pubblico dominio. Non immaginavo una cosa simile. tomlattebiscotti@gmail.com

LA GLOCALIZZAZIONE DEL SAPERE Chi organizza la conoscenza DAMIANO FERMO

PASSWORLD

BREVI - ATTUALITÀ Brevi dal mondo .............................................................................. 4 PER ME QUESTA È PROPRIO INFLUENZA Quest’anno arriva l’americana ..................................................... 5 IL GRANDE MALE TURCO La questione etnica in Turchia, tra presente e passto ...... 6/7 “NON ABBIATE PAURA!” Tanto è solo un colpo di vento .................................................... 8 APOLOGIA DEL BAMBOCCIONE E a novembre il bamboccione DAY ........................................... 9 GALLERAS IN NICARAGUA Reportage da Managua di Giovanni Cobianchi............. 10/11

prodotto

grazie al contributo dellʼUniversità di Verona

PASSATENEO

PRIMO PIANO: DECRETO MUSSI Damiano Fermo, presidente del consiglio studenti ............... 3 BREVI D’ATENEO Immatricolazioni - Robotica ....................................................... 14

PASSATEMPO

4 FOLLETTI VENUTI DALLO SPAZIO Radiohead ..................................................................................... 12 VERONA RILANCIA IL CINEMA AFRICANO Juliette ci presenta il festival del cinema africano ................ 13 UNA SFRENATA VOGLIA DI DOLCI Come ingrassare all’estero.................................................. 14/15 NERO - RUBRICA DI PAROLE Questo mese due racconti brevi ............................................. 16 DIARIO D’ACCADEMIA Down with philosophy .................................................................17 CUCINA Chiara caucchioli sa mangiare bene .......................................17 EVENTI Stefania Gatta ha selezionato un po’ di cose da fare .........18 PASSTYLE - RUBRICA DI MODA Tra vite, lapi e neo-gentleman .................................................. 19

PASS - Parola agli studenti Periodico mensile di informazione Registrazione tribunale di Verona n° 1748 del 31.3.2007 Direttore responsabile: Angelo Perantoni Propiretario ed Editore: Tommaso Boscaini, Verona Redazione chiusa il 22 ottobre 2007 PER i TESTI SI RINGRAZIANO: Paolo Perantoni, Damiano Fermo, Giulia Tosi, la Comunità armena romana, Giovanni Ghisu, Stefano Negro, tommaso Boscaini, Giovanni Cobianchi, Erika Ganz, Luigi Tasca, “Alanus”, Juliette Ferdinand, Pietro Firrincieli, Maurizio Miggiano, Silvia Caucchioli, Federico Longoni, Carlo Bortolozzo. A tutti coloro che abbiamo dimenticato: grazie. Si ricorda che il contenuto del singolo articolo non definisce il pensiero della redazione. PER LE FOTOGRAFIE: Tommaso Boscaini, google, Giovanni Cobianchi PER IL PROGETTO GRAFICO: Tommaso Boscaini LA FOTO DI COPERTINA È DI: Giovanni Cobianchi Grazie a tutti coloro che hanno collaborato, ma che sono stati dimenticati nei ringraziamenti. Stampato dala tipografia CIERRE - Sommacampagna, VR

Inviate i vostri testi a PASS - pass.vr@libero.it - oppure consegnateli direttamente alla redazione. Gli scritti devono essere inediti e autografi, ogni manoscritto a noi pervenuto non verrà restituito. La redazione si riserva il diritto di apporre qualsiasi correzione o modifica, nonchè la decisione finale in merito alla pubblicazione

COPYRIGHT: le condizioni di utilizzo di testi e immagini, laddove è stato possibile, sono state concordate con gli autori. Se ciò non è stato possibile, l’editore si dichiara pronto a riconoscere un giusto compenso. Tutti i diritti sono riservati, Testi, grafiche e fotografie sono coperte da copyright. Ogni copia degli stessi è illecita.

I decreti che sono intervenuti negli ul- strazione strategica illuminata. timi anni hanno modificato le classi di Per essere realmente un faro per una laurea, riorganizzando la base dell’offer- società non più solo locale o nazionata formativa delle università italiane. le, l’Università deve investire oggi seLo Stato ha il potere di imporre modi- riamente in scambi internazionali, per fiche sostanziali al rapporto tra sapere aprire il panorama lavorativo e culturale e mondo del lavoro, delle professioni. degli studenti. Pensiamo positivamente al processo di liberalizzazione di alcuni ordini profes- Conoscere la storia, la cultura, la sosionali. cietà di paesi verso i quali si apre un Gli enti locali possono favorire il con- processo nuovo, produttivo e sociale, è tatto tra mondo del necessario per una lavoro e mondo I CONSIGLI DI FACOLTÀ nuova coraggiosa soaccademico predicietà “internazionasponendo borse di ORGANIZZANO L’OFFERTA le” che comprenda studio legate all’eco- FORMATIVA E I CORSI DI come stare assieme, nomia del territorio, LAUREA SECONDO LA NOR- in equilibrio. Oggi proponendo progetti MATIVA NAZIONALE CHE crediamo solo che il di studio alle unimodello di sviluppo versità. Come ente DEFINISCE LE CLASSI DI IN- attuale sia indiscutiamministratore della SEGNAMENTO. bile. realtà sociale econoConoscenza internamica del territorio deve essere porta- zionale per capire che possiamo migliotore di progetti strategici che integrino rare il nostro modello di vita, oggi sposapere universitario ed evoluzione della sato a consumismo e prodotto interno struttura economica locale e interna- lordo, nostri vangeli. zionale. Passiamo a noi. Un Università più orientata verso la società reale e prospettica passa però anche dalle decisioni prese in autono- L’Amministrazione degli Atenei non è mia dall’Amministrazione di Ateneo. rappresentativa delle istanze della socieIl Senato Accademico e il Consiglio di tà globale, ma tende a riprodurre vecchi Amministrazione sono gli organi deci- schemi di conoscenza. Le sue istituzioni dovrebbero essere sionali. I Consigli di Facoltà organizzano l’of- composte anche da organizzazioni del ferta formativa e i corsi di laurea secon- territorio che toccano l’evoluzione deldo la normativa nazionale che definisce la realtà locale, sia come operatori che come studiosi. Aprire quindi ad associale classi di insegnamento. In fondo, con forza, dobbiamo ribadire zioni di categoria e organizzazioni che però che sono i Professori ad essere i vivono e monitorano i cambiamenti in più diretti responsabili di un insegna- atto e studiano come adattarli alla realtà mento che vada a porre le basi per leg- locale in un contesto di società globale. gere e anticipare le evoluzioni della società ed essere preparati ad una scena in L’Università deve dare le armi per dare continuo cambiamento. ai giovani un’alta capacità critica, che liberi dalle risposte facili, che insegni il E’ difficile separare le differenti respon- valore del dubbio e della ricerca difficile sabilità in merito alla qualità del sapere. di una piccola verità. Lo potrà fare metRiunisce politiche nazionali, locali, cul- tendosi in discussione, rinnovandosi. Proprio in queste settimane si stanno tura, storia e impegno personale. E’ certo che la singola facoltà è il primo definendo i nuovi piani didattici triensoggetto che si deve porre il problema nali. Stiamo a vedere. Gli aggiornamendi formare soggetti maturi padroni di ti sui prossimi numeri di PASS. un sapere, anche nel caso in cui la politica di Ateneo o quella locale e nazionale non dessero segni di un’ammini-

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Le linee guida del Decreto

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l decreto prevede una drastica riduzione dei corsi di laurea, da attuarsi attraverso “una riduzione complessiva dell’offerta di corsi di studio, particolarmente se non sostenuta da una adeguata domanda studentesca”, per assicurare una “maggiore articolazione in curricula dei percorsi formativi, in particolare di secondo livello”. Per quanto riguarda le triennali, la novità più importante sarà la riduzione degli esami ad un massimo di 20 (art. 4 - Disciplina delle classi dei corsi di laurea). Tale novità sarà accolta dagli Atenei italiani entro e non oltre l’anno di corso 2009/2010, ma le Università del Belpaese dovranno modificare i propri regolamenti già a partire dall’anno di corso 2008/2009, vale a dire dall’anno prossimo.

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’Ateneo di Verona ha discusso le linee guida da tenere per l’attuazione del decreto in data 16 ottobre, in Senato accademico. Nel frattempo il Presidente del consiglio del Corso di laurea in Lettere, già Delegato del M.o Rettore per la didattica, assicura che i corsi di laurea attualmente esistenti raggiungeranno il loro termine naturale, che i nuovi corsi di laurea Magistrali (le attuali specialistiche) saranno coordinati a tutti i curricula e a tutti i percorsi formalizzati all’interno dei curricula oggi esistenti e che - per quanto concerne la facoltà di Lettere, gli indirizzi esistenti (linguistico,filologicoletterario classico, storico, storico-artistico, geografico) troveranno con l’attuazione delle nuove lauree magistrali il proprio necessario percorso di approfondimento.

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NOTIZIE DAL MONDO

•CINA Reporters sans frontiere e Chinese human rights defenders hanno chiesto, alla vigilia del 17° congresso del PCC, libertà di stampa e di informazione nel Paese. Con la richiesta in allegato un rapporto sulla censura esercitata dalla Cina su Internet, che secondo le due organizzazioni “non ha paragoni in nessun paese del mondo”.

spazzatura nostrana

•NOBEL All’ex vicepre-

sidente USA Al Gore e al gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC) è stato assegnato il nobel per la pace. Libération afferma che da Oslo si è voluto mandare un messaggio a Bush che “ha ostacolato in tutti i modi la lotta per la difesa del’ambiente”. 12 ottobre

bia popolare, anche perché la Blackwater è considerata in Iraq come un esercito privato che agisce impunemente. L’undici ottobre i familiari delle 17 vittime hanno presentato una denuncia al tribunale federale di Washington.

•PAKISTAN Le elezio-

ni parlamentari in Pakistan si svolgeranno a metà gennaio. Lo ha annunciato oggi a Islamabad il Primo Ministro Shaukat Aziz. Il Parlamento, assente l’opposizione, ha confermato nei giorni scorsi il Presidente Pervez Musharraf per un 2° mandato di 5 anni. La sua elezione deve essere convalidata dalla Corte Suprema che dovrà deliberare sulla legittimità, contestata dall’opposizione, di un candidato militare. Musharraf dice che si dimetterà dopo la sua rielezione.

•IRAQ I rapporti dei militari statunitensi presenti sulla scena della sparatoria in cui rimasero coinvolti a Baghdad il 16 settembre scorso i contractor della società di sicurezza privata Blackwater, indicano che le guardie spararono senza essere stati provocati e fecero un uso eccessivo della forza. Lo scrive il quotidiano Usa Washington Post. Nella sparatoria rimasero uccisi almeno 11 iracheni, e l’incidente provocò la rabPASS4

pass.vr@libero.it

•IRAQ/2 Il “fallimento catastrofico” nella conduzione della guerra in Iraq da parte dell’amministrazione Bush ha fatto sì che gli Stati Uniti si siano impantanati in un conflitto da incubo senza via d’uscita. Lo ha detto l’ex comandante Usa in Iraq. La sferzante dichiarazione del generale in pensione Ricardo Sanchez è uno dei più duri atti d’accusa mai rivolti da un capo militare che è stato coinvolto nella guerra. “C’è stata una disgraziata e clamorosa esibizione di incompetenza strategica da parte dei nostri leader nazionali”, ha detto Sanchez ad un gruppo di reporter di guerra. “L’America prosegue la sua disperata lotta in Iraq senza sforzarsi di individuare una strategia che porti alla ‘vittoria’ in quel paese devastato dalla guerra o nel più ampio conflitto contro l’estremismo”, ha detto.

•SOMALIA

Mohamet Osman, responsabile del programma alimentare mondiale, è stato arrestato dalle forze di sicurezza a Mogadiscio. Sconosciuti i motivi dell’arresto.

•MEDIO

ORIENTE

110 ettari di terre palestinesi nelle vicinanze di Gerusalemme sono stati confiscati dal govero israeliano. Le autorità palestinesi affermano che si tratta di un tentativo di creare un blocco di colonie tra la città santa e Maale Adumim. 7 ottobre - La settimana successiva il primo ministro Ehud Olmert é stato messo sotto inchiesta dal procuratore generale israeliano Menahem Mazuz, a causa di un presunto “traffico di influenze”: Olmert avrebbe favorito investitori privati ed effettuato cariche illecite nel periodo in cui era ministro dell’industria. 14 ottobre

•BIELORUSSIA Con una manifestazione a Minsk cinquemila persone hanno chiesto l’adesione nell’Unione Europea e hanno protestato contro le violazioni dei diritti umani perpetrate dal presidente Aleksandr Lukashenko. 14 ottobre •BIRMANIA Approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una dichiarazione che condanna la repressione delle manifestazioni contro il regime birmano e chiede la liberazione dei prigionieri politici. 11 ottobre

•CINA/2 Il congesso USA premia il Dalai Lama e la Cina si infuria. Dopo un incontro privato con Bush, il Congresso USA ha consegnato la medaglia d’oro al Dalai Lama, cosa che ha scatenato la protesta della Cina, secondo la quale esso è solo “un rifugiato politico impegnato in attività secessioniste sotto la copertura religiosa”. Il Dalai Lama ha risposto ridendo: “succede tutte le volte”. 17 Ottobre

•LISBONA Firmato assieme all’allegata Carta dei diritti fondamentali dei cittadini europei dopo la ratifica di dicembre il nuovo trattato europeo. Tra le novità: 1 milione di cittadini potranno “invitare” il consiglio Europeo all’”iniziativa legislativa”. La Presidenza del Consiglio europeo non sarà più a rotazione semestrale ma durerà 2 anni e mezzo. L’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza assorbirà i compiti ora coperti dall’alto rappresentante per la comune politica estera e di sicurezza (Javier Solana) e dal responsabile delle relazioni esterne della commissione europea (benita Ferrero-Waldner). Ridotto il numero di componenti della Commissione e quello degli Europarlamentari. . Obiettivi comuni in fatto di politica energetica e ambientale, clausola di solidarietà in caso di attacchi terroristici o disastri naturali. 19 ottobre

•MEDIO ORIENTE/2

Dal 26 settembre al 17 ottobre sono morti 16 palestinesi ed un israeliano.

PER ME QUESTA È PROPRIO INFLUENZA

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calcolare che quei fondi destinati allo Schip (ripeto, scanditi nel corso del prossimo lustro) corrispondono alle spese sostenute in un solo semestre di guerra? Oltretutto, il denaro necessario a finanziare il progetto dovrebbe pervenire da un’ulteriore tassazione delle sigarette. Probabilmente la lungimiranza di colui che offre cure mediche gratuite ai suoi cari detenuti a Guantanamo, ma le nega ai suoi cittadini, gli GIULIA TOSI ha permesso di prevedere che la legge sulla quale ha posto il veto avrebbe fatto slittare tremendo supplizio, quella che un tempo dalle società di assicurazione private ad un appariva una terrificante attesa, rendendo sistema sanitario controllato dal governo un grazie invece dentro di me lui, proprio lui, sostanzioso numero di potenziali ammalail nostro amatissimo Sistema Sanitario Na- ti. Ergo, avrebbe fatto perdere ai suoi amici zionale. Ebbene si, Moore mi ha aperto gli assicuratori un bel po’ di quattrini. Riassuocchi, così come Bush, il giorno immedia- mendo: ogni cittadino americano o, per metamente successivo, mi ha assestato un bel glio dire, chi se lo può permettere- è tenuto colpo allo stomaco. 4 Ottobre, il Presidente a versare un gettone mensile di circa 400 degli Stati Uniti pone il veto sulla legge ap- dollari pro capite (all’incirca 1000 quando provata a larga maggioranza dal Congresso si tratta di un gruppo familiare di quattro che prevede un ulteriore finanziamento allo componenti) alle compagnie assicurative le Schip (acronimo di State Children’s Heal- quali, in cambio, dovrebbero offrirgli cure th Insurance Program). Nonostante la sani- mediche gratuite. Cure che però possono tà americana sia notoriamente gestita dalle essere tranquillamente negate, il tutto a dier me questa è proprio influenza. assicurazioni private, da cinque anni è in screzione della società presso cui si è stipulaÈ già una settimana che tempo- vigore questo programma di assicurazione ta la polizza. in tal caso l’ammalato è tenuto reggio, mi sa tanto che sto giro pubblica statale, finanziato dal governo fede- ad accollarsi personalmente tutte le spese remi tocca andarci dal medico.. rale che prevede cure gratuite a 6, 6 milioni lative al trattamento del quale necessita. Chi noooo, il medico no!ti pare che di minorenni appartenenti a famiglie con non è in grado di provvedere economicami metto là in coda mille ore con tutti quei reddito basso. Famiglie né sufficientemente mente alle spese assicurative è, come si suol vecchi che non hanno niente di meglio povere per poter accedere al sistema prov- dire, tagliato letteralmente fuori da ogni tipo da fare che impiegare le loro interminabili videnziale totalmente gratuito (Medicaid), di intervento medico assistenziale, e, qualora mattinate dal dottore per farsi diagnosticare né abbastanza facoltose da potersi permet- si trovasse necessitato a domandare aiuto o l’ennesima malattia e per poi poter scandi- tere un’assicurazione privata. La legge votata nel caso questo gli venisse prestato senza esre le proprie giornate con pillole delle più a fine settembre contemplava uno stanzia- sere richiesto, dovrebbe rispondere in prima diverse forme e colorazioni. E invece.. Ec- mento di 35 miliardi di dollari (innalzando persona alle spese mediche. Si è tentato di comi là, in mezzo a tutti quegli arzilli vec- così la soglia da 25 a 60 mld) da dilazionare salvare milioni di bambini poveri (il termine chietti, armata di Repubblica fresca di stampa, nei prossimi cinque anni ed un’estensione è crudo, ma non è che un dato di fatto) da questo stato vergognoso nel quale gravita il pronta ad investire le mie prossime sistema sanitario americano. E Bush, ore in appassionanti letture. “chi è ha tentato di giustifil’ultimo?”. Dei circa venti pensio6,6 MILIARDI DI DOLLARI: LA SPESA PRE- penosamente, carsi. Ha deciso di non dare ascolto nati che affollano la saletta gelida VENTIVATA PER LO “SHIP”, SUL QUALE agli appelli giunti persino dal piccoe puzzolente nessuno risponde, il BUSH HA POSTO IL VETO. LA STESSA CI- lo Graene Frost, dodicenne che, per ventunesimo è fuori, a fumare. FiniFRA VIENE IMPIEGATA PER MANTENERE recuperare i traumi fisici causati da ta Repubblica alzo la testa, la situaun grave incidente automobilistico, PER UN SEMESTRE LE TRUPPE IN IRAQ. zione pare invariata. Inforco la mia è stato costretto a pagare 400mila bici e vado a fare provvista di libri dollari, in buona parte però versati a casa. Ma questa volta mi sono ridalla Ship. Una spesa che altrimenti avrebbe promessa di non ripetermi in continuazione a fasce di reddito più alto (fino a 62 mila mandato sul lastrico la sua famiglia. Rimadollari annui). Questo avrebbe consenti“cheperditaditempocheperditaditempochene così sordo alla richiesta di un diritto, un to ad offrire assistenza sanitaria ad altri 3, perditaditempo”. Perché questa volta ho la diritto umano fondamentale, che si ostina a 8 milioni di bambini. E invece.. Invece Mr. “motivazione”. negare. Scrooge-Bush ha pensato bene di bocciare Durante un annoiato pomeriggio volon- la proposta, giustificando questo suo gesto Moore purtroppo ce lo spiega bene, ve lo tariamente non impiegato per andare dal secondo ragioni “ideologiche e politiche”. consiglio. Così magari la prossima volta che medico (in mezzo ai vecchi), nonostante il Ideologiche: sarebbe il primo passo verso un vi capiterà di andare dal vostro medico cufastidioso malessere, mi era capitato infatti sistema sanitario nazionale. Paventa l’avvento rante, oltre a ricordarvi il libretto sanitario, di guardarmi, svogliatamente spaparanzata del socialismo. Politiche: manca il denaro. Il tenete bene a mente che, a quanto pare, c’è sul divano, un filmetto allegramente disim- Signor Presidente degli Stati Uniti d’Amedi peggio che passare qualche spensierata pegnato. E invece, a portata di mano solo rica certo non ignora che, ogni anno, 500 ora in compagnia di simpatici vecchietti. “Sicko”: “ma si, proviamoci..”. Così la svol- miliardi di verdoni se ne vanno a supportare ta. Dopo due giorni mi trovo stipata dentro le forze armate ed altri 620 miliardi vola“Chi è il prossimo?”. Chiudo il libro, solquella saletta maleodorante (non pensatelo, no in Iraq a finanziare una guerra che non levo lo sguardo. Grande, è il mio turno! non di vecchio). Pronta a sopportare quel merita definizioni.. Forse non è in grado di

Questʼinverno arriva lʼamericana.

Grazie, Seth Mcfarlane. Una scena memorabile.

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Le fotografie in queste pagine sono state scattate da Armin T. wegner, soldato tedesco di stanzia nell’Impero Ottomano con grado di sottotenente. Wegner prese autonomamente l’iniziativa di indagare sui massacri perseguiti ai danni del popolo armeno, nonostante gli ordini impartiti ai soldati tedeschi fossero di soffocare quantopiù le notizie sulla persecuzione in atto. Prima di essere arrestato e portato a Costantinopoli nel novembre del 1916, riuscì a far uscire dall’Impero Ottomano parte delle centinaia di scatti che aveva fatto, gran parte dei quali in Siria. Lavorare all’impaginazione di queste immagini non è stato facile. No, non è vero. È stato orribile.

IL GRANDE MALE TURCO LʼUnione Europea ha posto una condizione per lʼentrata in Europa della Turchia: il riconoscimento da parte di Ankara del Genocidio armeno. PAOLO PERANTONI

Negli ultimi giorni la risoluzione della un’occupazione simbolica della banca otto- fame, stenti e malattie; un’altra buona perCommissione Esteri del Congresso ame- mana di Istanbul. Il governo rispose con una centuale fu massacrata dall’esercito turco e ricano ha rilanciato nel mondo mediatico caccia all’uomo in cui, secondo le stime più dalla milizia curda. la tragedia del popolo degli Armeni, così verosimili, morirono più di 50.000 persone. Sul numero dei morti non vi è, come semingiustamente dimentica dal mondo occi- Ma il più ricco di risvolti politici rimane pre, l’accordo tra gli storici; per quanto ridentale. La commissione, infatti, ha deciso di comunque il genocidio del 1915-1916. Lo guarda il primo genocidio i turchi parlano appellare come “genocidio” le stragi etniche zeitgeist in cui si svolge è la Prima Guerra di 950.000 morti mentre per gli armeni compiute in Turchia ai danni della minoran- Mondiale; in Turchia il potere è affidato al sono 3.500.000. Una fonte super partes come l’Enciclopedia Britannica stiza armena che ancora oggi lo definisce Medz Yeghern, ovvero il “Grande “FAME, MORTE E DISPERZIONE MI GRI- ma le vittime in circa 1.800.000. Sul Male” e lo ricorda il 24 aprile. secondo genocidio, politicamente più Sotto la nomea di genocidio armeno DANO DA OGNI PARTE, IL DESERTO LI importante, le cifre sono ancora più HA DIVORATI” si delineano però due tentativi di raincerte; si passa dalle 200.000 vittidicale pulizia etnica; il primo avvenne me dalle fonti turche ai 2.500.000 di Armin T. Wegner, 1915. nel 1894 e nel 1896 e fu opera del quelle armene. Anche qui la cifra che governo del sultano ottomano Abdulrisulta più credibile, e più accettata nel Hamid II, il secondo avvenne nel biennio partito dei Giovani Turchi alleati degli im- mondo libero, è stimata in 1.300.000 morti. 1915-1916 ad opera del partito dei Giovani peri centrali e in piena e crescente lotta con- Sul riconoscimento del genocidio armeno si Turchi attualmente al governo in Turchia e tro la Russia e la Francia che segretamente dibatte da molti anni ed ora che al Governo “fedeli” alleati degli U.S.A. stavano finanziando gli indipendentisti ar- della Turchia ci sono gli eredi degli stessi che Correva l’anno 1890 quando al sultano meni con la speranza che potessero fiaccare si sono insanguinati le mani di quasi due miAbdul-Hamid II venne l’idea di eliminare la Turchia con una guerra interna. lioni di morti, la discussione è più che mai 2.500.000 armeni già trattati come cittadini Giustificando i propri atti come reazione ad un punto critico. di serie B in quanto cristiani cattolici o or- alla minaccia armena, il governo dei Giovani La Turchia, dopo le elezioni di settembre, è todossi e perlopiù indipendentisti sostenuti Turchi procedette all’esecuzione sommaria sempre più legata ad un mondo arabo poco dal grande nemico russo che da sempre cer- di 300 nazionalisti armeni e parallelamen- incline ad un’apertura culturale e politica ca uno sbocco sul mare libero del Mediter- te diedero l’ordine di deportazione di buo- con l’Occidente pur rimanendo un alleato raneo. Gli ottomani, per sbarazzarsi degli ar- na parte del popolo armeno dalla penisola prezioso per gli Stati Uniti. Le basi aeree meni, incrementarono l’odio etnico-razziale Anatolica, (nella quale risiedevano da mil- turche sono infatti l’arma principe che il gotra armeni e curdi favorendo quest’ultimi. lenni) verso i deserti della Siria e della Me- verno di Erdogan (premier turco) possiede Gli armeni si rivoltarono nel 1894 scatenan- sopotamia. La marcia della morte coinvolse per avere un riconoscimento internazionale do la reazione turca che represse nel sangue 1.800.000 persone secondo una stima vero- nel mondo occidentale. gli insorti che ci riprovarono nel 1896 con simile, la maggioranza delle quali morì per Forte del proprio peso strategico, accresciu-

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ERDOGAN IN VISITA A BUSH, INTANTO L’ESERCITO TURCO HA L’APPROVAZIONE PER PASSARE LA FRONTIERA IRACHENA. In data 17 ottobre il parlamento turco ha approvato la proposta del governo di permettere all’esercito (il secondo dopo la NATO, per grandezza) di valicare i confini col nord dell’Iraq, per contrastare le basi dei ribelli curdi. Due giorni dopo, il 19, Washington ha comunicato che il 5 novembre alla Casa Bianca sarà atteso il premier Erdogan, a colloquio con George W. Bush,

APPROFONDIMENTI Web, libri, film.

to viepiù dai recenti conflitti mediorientali un ruolo chiave. Il governo di Ankara vuole che necessitano di costanti approvvigiona- entrare nell’Unione Europea ma deve ricomenti dall’Occidente costretto a passare noscere il genocidio degli armeni (questa per forza dal territorio turco, il governo di clausola è finalmente una vera presa di poAnkara insiste con l’alleato a stelle e strisce sizione da parte dell’UE) e parallelamente per risolvere l’ennesimo problema etnico preme verso gli U.S.A. per risolvere il proche affligge l’Anatolia: i curdi. blema curdo che è legato a sua volta dagli Sì perché nel frattempo i curdi, alleati di un interessi dell’area mediorientale. Il governo tempo nella lotta contro gli armeni, sono statunitense, ormai all’epilogo, è costretto a diventati coscienti di essere un popolo ben tener calmo l’alleato anatolico ma deve fare i diverso da quello turco per storia, tradizioni, conti anche con le pressioni dei democratici fede etc. e dal 1984 hanno iniziato una lot- che con questa risoluzione approvata con 27 ta a livello politico e militare per chiedere voti favorevoli e 21 contrari si inseriscono l’indipendenza e la formazione di uno stato nei giochi della Casa Bianca. proprio che si estenderebbe dalla Turchia al- Vista la reazione del governo di Ankara alla l’Iraq, esattamente quello che chiedevano gli risoluzione statunitense sarà estremamenarmeni agli inizi te interessante del Novecento. vedere come Ora Ankara chie- “UCCIDETE OGNI DONNA, BAM- si comporterà de a gran forza di BINO E UOMO ARMENO SENZA l’amministrapoter intervenire PREOCCUPARVI DI NULLA” zione Bush. militarmente in Potrà in un Iraq dove i ribel- Talaat Pasha - leader turco ottomano, modo o nelli curdi del PKK 1915 l’altro far cahanno le basi più dere la risoluradicate. zione e quindi A complicare il tutto bisogna ricordare che accontentare la Turchia; in questo caso da i curdi del PKK sono stati i grandi ribelli ai un lato si mostrerebbe estremamente fragile tempi di Saddam Hussein (che tra l’altro ten- a livello internazionale (in particolare con tò di eliminarli definitivamente con le armi la Russia di Putin con la quale continua il chimiche) e sono stati quindi un prezioso braccio di ferro sulle basi americane nel teralleato per le forze della coalizione ameri- ritorio limitrofo alla Fed. Russa) e dall’alcana nella seconda guerra del golfo. Oggi tro scatenerebbe la reazione dei democratici anche loro premono verso i vertici irache- che potrebbero guadagnare punti in vista ni e statunitensi per la concessione di parte delle prossime elezioni; oppure potrebbe far del territorio nord-occidentale dell’Iraq per la voce grossa con la Turchia ma in questo fondare lo stato curdo cosa che la Turchia caso perderebbe le basi aeree e ciò signifivede come inaccettabile. cherebbe tagliare i rifornimenti all’esercito Sullo scacchiere internazionale si sta oggi impegnato in Afganistan ma specialmente in realizzando una partita molto interessante Iraq. tra più forze in campo dove la Turchia gioca

Sul web, per approfondire il tema armeno: www.armenocide.am www.theforgotten.org o www. armeniapedia.com, la versione di Wikipedia dedicata all’Armenia. Su di essa si possono trovare svariati link ad altri siti che parlano della questione. Da non dimenticare Google che, alla richiesta “armenian genocide” riporta 1.670.000 risultati. In libreria invece ricordiamo, tra gli altri, due testi da poco usciti: Il genocidio degli armeni (Marcello Flores, Il mulino 2007 - 22 Euro) e Nazionalismo turco e genocidio armeno (Taner Akçam, Guerini 2006 - 24 Euro). Sul sito della comunità armena di Roma (www.comunitaar mena. it), nella sezione Comunicati, è presente una bibliografia completa, nonché il link al sito del quindicinale edito dalla stessa associazione. Esistono poi alcuni film che parlano del genocidio, tra cui segnaliamo La masseria delle allodole (del 2007), diretto dai fratelli Taviani, tratto dal libro scritto nel 2004 da Antonia Arslan - vincitrice per questo del premi Campiello - e Ararat (2005), del regista armeno-canadese Egoyan.

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Giovanni Ghisu

“NON ABBIATE PAURA!” Tanto è solo un colpo di vento…

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la sera del 2 Aprile 2007, II anniversario della morte di Papa Wojtyla: in un luogo non lontano dal suo paese natale, un gruppo di persone sta pregando di fronte ad un falò. Il giovane operaio polacco Gregorz Lukasik sta provando la sua nuova macchina fotografica: scatta alcune foto, per poi tornarsene a casa, e solo a quel punto si accorge che in una di queste foto (quella che abbiamo pubblicato ndr) il falò assumeva una forma antropomorfa che (ovviamente) altro non poteva essere se non l’immagine del Papa nell’atto di benedire la folla, cosa che (ovviamente) fa gridare al miracolo. E’ la sera del 13 Ottobre 2007 e la notizia appare sui giornali: decido che stavolta non me la bevo. Infatti sebbene la foto abbia effettivamente impressionato anche il sottoscritto, non riesco proprio a fare a meno di esternare una serie di considerazioni personali su ciò che è successo. A ciascuno di noi qualche volta sarà capitato di riconoscere una forma familiare in una nuvola, una roccia, o in qualcos’altro, ma tutto è finito lì. Semplicemente perché mentre è decisamente poco credibile che questi siano tutti quanti miracoli, viceversa è ormai assodato che questi fenomeni accadono per una naturale tendenza della mente ad associare forme sconosciute in forme più familiari. Malgrado questo si potrà obbiettare che la presenza di una simile tendenza della mente non dimostra affatto l’assenza del miracolo, infatti la figura potrebbe somigliare a Papa Wojtyla semplicemente perché essa è effettivamente quella del Papa polacco. Giusto. Ciononostante prima di scadere in un relativismo che renderebbe vere entrambe le ipotesi, voglio chiamare direttamente in causa l’amico Eolo, perche è lui l’origine del malinteso. Infatti sul sito www.korazym.org sono state pubblicate anche le altre foto fatte dall’operaio, dalle quali anche un bambino potrà notare che quella sera il vento andava a sinistra, proprio come andava a sinistra la fiamma miracolosa. Ora, considerando che nella foto miracolosa le fiamme non vanno in tutte le direzioni (quello sì sarebbe preoccupante in presenza di vento!) ma vanno solo verso sinistra, risulta abbastanza evidente che si tratta di un semplice colpo di vento, che rinvigorisce le fiamme spostandole a sinistra; dunque nessun miracolo. Ma come è possibile che un innocente colpo di

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vento si trasformi in un inequivocabile “segno” divino? Perché quando ha guardato quelle foto Gregorz Lukasik non ha tratto le mie stesse conclusioni?

Probabilmente perché io non ho la fede che ha lui. Una fiamma e una forma non

sono altro che una fiamma e una forma se non si hanno aspettative, e anche se ve ne fossero non è detto che la natura debba rispettarle. Quante volte capita che i nostri desideri vengano disattesi una volta confrontatisi con la realtà? Quante volte dobbiamo piegarci alla durezza delle circostanze? Troppe. Tuttavia per alcuni è la realtà a doversi piegare alle aspettative, tant’è che, come in questo caso, esse possono perfino diventare la spiegazione di un fenomeno che, spiace deluderli, in realtà ha a che fare con le loro attese solo perché sono le loro attese a pretendere di avere a che fare con esso. Ho fatto un piccolo test spedendo la foto ad una decina di amici senza dir nulla sull’origine: tutti hanno notato una possibile somiglianza con una forma umana ma una sola persona vi ha scorto Gesù (che però avrebbe più capelli Wojtyla), mentre quasi tutti hanno pensato al falò della Befana.

Chi da quella foto non si aspetta nulla vede un rogo, chi si aspetta qualcosa di magico, invece, si inerpica in improbabili costrutti logici [appare una fiamma che sembra una forma umana e poiché accade alla messa per Papa Wojtyla allora è Giovanni Paolo II che ci benedice]. Ma se una cosa simile fosse successa ad un concerto Reggae, i partecipanti non avrebbero visto nella foto un bel Bob Marley con in mano una chitarra? [Appare una fiamma che sembra una forma umana e poiché accade a un concerto reggae allora è Bob Marley che suona]. Non farebbe una piega, se non fosse un’aporia: infatti la conseguenza logica ottenuta con l’allora è legata non alle prime due premesse (appare e sembra) ma al poiché, che a sua volta, però, è slegato dalle premesse! Mirabile esempio di cosa può accadere quando la fede tenta di usare la ragione senza conoscerla: si fanno brutte figure… In fin de conti non è forse questo il vero problema della religione? giovanni@frida.it

APOLOGIA DEL BAMBOCCIONE STEFANO NEGRO

Lo

scorso 4 ottobre il ministro “CHE UN SESSANTANOVENNE POLTRONI- come l’unità della propria “famiglia” dell’economia Tommaso STA COME PADOASCHIOPPA SI PERMETTA sia ormai l’ultimo baluardo adatto PadoaSchioppa, illustrando davanti DI FARE LA MORALE AI “BAMBOCCIONI” a far fronte allo stato di povertà cui alle commissioni Bilancio riunite nemmeno tanto lentamente tutta le di Camera e Senato le agevolazioni FA QUANTO MENO RIDERE.” società occidentali sembrano andare che la gran parte delle cariche più importansugli affitti per i giovani contenute incontro? nella prossima Finanziaria, ha detto: «Le mi- ti o comunque, per così dire, di un qualche Il lento adattarsi degli stipendi medi a quelli sure a favore delle famiglie serviranno anche minimo “prestigio”, sono tutte già occupate dei Paesi “poveri”, l’inarrestabile aumento nel nostro Paese da uno stuolo di vecchietti dei prezzi, la mortifera sorte che sembra ata mandare i “bamboccioni” fuori di casa». Prescindiamo pure dall’entità trascurabile di che si guarda bene dal farsi da parte, proba- tendere l’intero Stato sociale e in prima linea bilmente anche per l’esiguità delle pensioni il sistema previdenziale... sono tutti segni del tali “aiuti”. Con il termine “bamboccioni” il benea- che sovente li attendono. E, certamente, che fatto che presto o tardi – ma non troppo mato Ministro alluderebbe a quella categoria un sessantanovenne poltronista come Pa- tardi – ci dovremmo probabilmente rassedi persone d’età grosso modo compresa tra i doaSchioppa si permetta di fare la morale ai gnare a pensare alla famiglia mononucleare come ad un antico privilegio che non ci si 18 e i 30 anni che, per i più svariati motivi, “bamboccioni” fa quanto meno ridere. si ostinano a non rendersi indipendenti dal- Insomma, senz’altro una buona parte dei potrà più permettere. Piaccia o no, il ritorla propria famiglia di origine. Le statistiche “bamboccioni” resta a casa perché povera. no ad un modello di famiglia patriarcale, ad ci dicono che tale “tipo umano” abbia tro- «La condizione di vita di quei ragazzi è il una intensa solidarietà intergenerazionale e vato un habitat particolarmente favorevole principale problema di questo paese» ha af- alla convivialità più sincera tra gli individui sul suolo della penisola italica. Nel 2005, in fermato, tra gli altri, il pluripremiato Walter sembra essere l’unica speranza perseguibile dagli strati mediobassi al fine di mantenere Italia, i “bamboccioni” ammontavano a circa Veltroni. il 70% del totale dei giovani (8 milioni di Inevitabile concordare con tali conclusioni. per se stessi un tenore di vita minimamente individui). Insomma, rientrano nella trista Eppure non si può non notare come in tut- dignitoso. to il dibattito suscitato dalla questione mai Allora, forse, riscopriremo i valori dell’assospecie circa 6 milioni di italiani. È opinione comune che il “bamboccione”, si sia osato mettere in dubbio il fatto che ciazione e della collaborazione, della famisublinalmente di sesso maschile, sia tale per l’appartenenza alla classe dei “bamboccioni” glia e della sua estrema importanza sociale. il suo particolare egoismo. Egli sarebbe col- sia, in qualche modo, un disvalore. Il destino Riscopriremo che le madri sono veramenpevole di sfruttamento dei genitori, in parti- del “bamboccione”, che sia scelto o subito, te buone e amorose. Riscopriremo l’utilità del rispetto di una gerarchia e, conseguencolare di sua madre, la quale quasi sempre lo rimane comunque un triste destino. esenta totalmente dalle attività domestiche Ma in fondo cosa c’è di male nel desiderio temente, del Padre. E i ministri, forse, pasper semplice bontà, amore o abitudine. Di- o nella necessità di vivere quanto più pos- seranno a deridere coloro che crederanno sinteressato a tutto ciò che potrebbe dare un sibile con i propri genitori? Quale volontà ancora di poter sopravvivere parcellizzati e senso alla sua vita il “bamboccione” si trasci- irrazionale ci impedisce ancora di notare contenti nel mondo. nerebbe svogliato negli anni tra i vari insuccessi – lavorativi e amorosi – che certamente costellano la sua deprecabile esistenza. Il dibattito sorto in tutti i media attorno alla Con 154.000 risultati in google®, la parola bamboccione è saltata, grazie battuta di PadoaSchioppa è stato tutto teso a Padoa Schioppa agli onori dell’indicizzazione del motore di ricerca più a dimostrare come tale immagine del “bamimportante del Web. Garzanti (www.garzantilinguistica.it) definisce la paboccione” egoista sia falsificata dalle condirola come un accrescitivo di bamboccio, ovvero “bambino grassoccio” e zioni di vita, soprattutto con riferimento alla “uomo sciocco, goffo, immaturo; anche irresoluto, privo di carattere”. sfera economica, entro le quali i giovani itaTra gli esempi illustri riportati dal dizionario OVI figura nientemeno che liani sono costretti a destreggiarsi. Quando Boccaccio (Decameron, c. 1370. IV, 2. pag. 277.38): “Ora avvenne che una il lavoro c’è, infatti, lo stipendio difficilmengiovane donna bamba e sciocca, che chiamata fu madonna Lisetta da ca’ Quirino, te può andare molto oltre i canonoci 1000 moglie d’un gran mercatante che era andato con le galee in Fiandra, s’andò con altre donne a confessar da euri mensili e così, pagarsi da soli affitto (di questo santo frate...” comprare casa nemmeno se ne parla), tasse Per un divertente commento all’uscita simpatia del Padoa Schioppa, invece visitate: www.pocae cibo sembra un’impresa piuttosto proibi- cola.com/index.php/2007/10/05/aiutoni-per-i-bamboccioni/. tiva. Oltre a ciò la sempre più larga diffusio- Nel testo si può poi cliccare sul link ad un altro post che elogia l’ultima altra uscita infelice del ne del lavoro precario nullifica di fatto ogni Ministro. Divertenti entrambi. progettualità e speranza di un giovane che Ma la ciliegina sulla torta è il “BAMBOCCIONE DAY”: all’indirizzo www.cellulotto.org è all’alba della sua maturità si voglia affacciare possibile aderire all’iniziativa e comperare la maglietta (nell’immagine) da usare e poi spedire alla vita indipendente. tutta sudata - al Ministro, a cui alcuni hanno sentito dire che le farà lavare e le rispedirà ai mittenti. Da più parti, inoltre, si è sottolineato il fatto Stirate, si spera.

[BAMBOCCIONE DAY]

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Nella foto grande: combattimento appena cominciato. le foto piccole, a partire dall’alto e in senso orario: la pesa per stabilire la categoria di combattimento; i galli in gabbia, prima dell’incontro; i galleros tolgono lo sperone al gallo morto; in basso a sinistra, la foto piccola: durante il combattimento i galleros istigano i galli.

GALLERAS IN NICARAGUA UN REPORTAGE DI GIOVANNI COBIANCHI

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Domenica pomeriggio a Managua, cercando una bandiera rossa, nei quartieri popolari della capitale Nicaraguese si possono trovare le “Galleras”.

Nascoste e difficilmente visibili dalla strada, spuntano queste arene, fatte con lamiere ed assi di legno, dove si disputano combattimenti tra Galli. L’ambiente non è dei più tranquilli e consigliabili, l’alcool che scorre a fiumi e la tensione, fanno spesso esplodere dure discussioni che finiscono in risse. Ogni domenica si presentano giovani e vecchi che mettono in mostra il loro gallo, con zampe rasate e cresta tagliata. I galli vengono pesati per stabilire le categorie di lotta, poi vengono chiusi in gabbie e nessuno può toccarli fino all’inizio del combattimento. Si combatte uno contro uno e oltre allo scontro tra gli animali si assiste ad un acceso diverbio tra i padroni, che si sfidano provocandosi in un atmosfera di grida e incitamenti i cui componenti sono solo ed esclusivamente uomini. Ai galli vengono fissati degli aghi aguzzi alle estremità posteriori delle zampe con i quali sfregiano l’avversario, la dimensione degli aghi dipende dal peso e dall’altezza del gallo. I numerosi tagli stremano l’animale e il primo che abbandona l’attacco, ha perso. I combattimenti durano pochi minuti poiché i colpi che i Galli si infliggono sono numerosi e rapidissimi. Se i due animali si allontanano o uno dei due esita l’attacco i proprietari non perdono tempo a riavvicinarli. Ad ogni incontro il capo della Gallera, ritira le puntate che generalmente si aggirano su poche decine di euro (50-100 Cordobas), e lui sempre si trattiene una piccola percentuale. Il combattimento tra galli non è clandestino, ma non è nemmeno legale, si può dire che tutti sanno dell’esistenza delle Galleras, a Mangua, ma visto l’estrazione popolare di questo sport (se cosi si può chiamare) nessuno si intromette e da anni gli abitanti dei quartieri poveri sfogano la loro tensione in questo modo.

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RADIOHEAD 4 FOLLETTI VENUTI DALLO SPAZIO.

rabbiato brano che tratta la storia di un uomo ubriaco che prova ad ottenere l’attenzione di una donna seguendola ovunque, ma poi si rende conto inconsciamente chela donna che segue è dentro la sua personalità, è lui stesso. Esprime la difficoltà di affermare la propria mascolinità senza dover essere per forza una band metal. Questo si riflette sulla musica dei Radiohead, che proprio per non essere brutale e pesante, è stata definita “effeminata”. Due anni dopo vede la luce “The Bends”, il disco che consacra i Radiohead come una delle migliori band degli anni novanta. Le 12 tracce del disco sono semplicemente perfette. Permane ancora qualche strascico di grunge, ma i quattro di Oxford riescono a creare uno stile più personale, più intenso e maturo.

Tom Yorke

L’apice dell’emozione, proprio quando sento uno scossone lungo tutta la spina dorsale e quando tutti i peletti delle bracce mi si rizzano come se fossero sull’attenti, si raggiunge con “Fake Plastic Trees”, triste e dolorosa nella prima parte, con la voce di Thom appena sussurrata, per passare poi alla seconda parte, dove, con un crescendo di batteria e chitarra elettrica, si scatenano i sentimenti più forti. Esprime una voglia di superare il dolore, la malinconia, la solitudine e accende una fiammella di speranza e di possibilità di ritrovare la serenità. Assolutamente magnifica.

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inalmente. Dopo più di quattro anni di assenza, ecco l’attesissimo nuovo album dei Radiohead. I quattro di Oxford, che come al solito sono un passo avanti a tutti, hanno deciso però di distribuire il loro nuovo lavoro solo on-line (proprio nel giorno del mio ventunesimo compleanno…che bel regalo!). Poco prima di Natale arriverà anche la più classica versione tangibile.

Dieci piccole perle che già dal primo ascolto ci fanno assaporare tutta l’ormai risaputa genialità dei Radiohead. “15 Step” apre l’album con un susseguirsi di suoni elettronici schizofrenici, in “Bodysnatcher” invece appaiono chitarre sfrenate e compulsive. Sono presenti (e molto graditi dai miei padiglioni auricolari) anche momenti di tranquillità, come in “Nude”, il vero capolavoro di questo disco, una dolce melodia di archi che accompagnano i gorgheggi di Thom Yorke che emozionano dalle prime note, o come in “Weird Fishes/Arpeggi” fatta di chitarrine acustiche che si inseguono in un leggiadro volo (alle quali si unisce anche una batteria con un ritmo tale da farti muovere la testa a tempo anche se non lo vuoi), e c’è spazio anche per un pianoforte maestosamente suonato proprio dal leader della band nella spettacolare

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traccia finale “Videotape”.Insomma, un altro incredibile capolavoro firmato Radiohead.

Ma ripercorriamo insieme la storia di questa band inglese. Quando i Radiohead fecero capolino sulla scena musicale, ero solo un bambino di montagna che scorrazzava tra i campi e nei boschi con gli amichetti. Il mondo della musica rock era dominato dal grunge, quel genere proveniente in particolar modo da Seattle che aveva nei Nirvana di Kurt Cobain i maggiori DAVIDE SPILLERI rappresentanti.Dall’altra parte dell’oceano invece, Quando sento London Callprecisamente a Oxford, ing non posso fare a meno di un giovane ometto con i aprire il mio freezer prendere capelli rossi e la faccia da una confezione di quattro salti secchione di nome Thom in padella e iniziare a spadelYorke, stava elaborando lare quell’agglomerato congenella sua mente contorta lato concentrato di grassi insal’idea di metter su una turi che stanno già intasando band. E così fu. tutte le mie vene e arterie cantando a squarcia gola I live by the river.Per una più Nel 1993 esce il primo salutare zuppa di porri e patate liofilizzata preferisco album dei Radiohead, un motivetto più jazzistico tipo John Coltrane, non “Pablo Honey”. Intriso quale associazione mentale accomuini il jazz con so dell’influenza grunge la zuppa di porri e patate, ma se non ascolto Giant dell’epoca, il disco diSteps la zuppa non ha lo stesso sapore.Infine per un mostra già che il piccolo gustoso e appetitoso polpettone bonroll Bob Marfolletto venuto da Oxford ley con One Love mi sembra la scelta più appropriata, ha talento da vendere. e non sto a spiegare il perchè. “Creep”, straziante e ar-

PLAYLIST

FEDERICO LONGONI

Intanto io cresco, arriva il 1997 e compio 11 anni. Ho fatto nuove amicizie, non corro e non salto più tra i prati innevati del mio paesino montano, ma passo le ore nella mia cameretta ad ascoltare la musica che i miei nuovi amichetti mi hanno consigliato (i Radiohead per l’appunto). Ed è amore a primo ascolto. Penso di aver ascoltato “Ok Computer”, terzo lavoro (anzi no…meglio dire terzo capolavoro)

TRE CANZONI PER TRE MOMENTI DI ALTA CUCINA

dei Radiohead, almeno un miliardo e settecentotremila volte…poi ho perso il conto! Che dire? Se con il precedente album avevano raggiunto la perfezione sonora ed emotiva, con questo disco la superano addirittura. E qui sorge il dubbio: ma sti qua sono umani? No perché un disco così non è umanamente concepibile! E in più ci sono due tracce, “Subterranean Homesick Alien” e “Paranoid Android” che qualche dubbio lo fanno venire, solo dal titolo…!La canzone a cui però sono legato più delle altre è “Exit Music (For A Film)”, che fa venire i brividi già dalle prime, flebili note. La voce lagnosa di Thom Yorke qui raggiunge i massimi livelli. Il brano fa venire un’angoscia incredibile, un senso di malinconia allucinante, una tristezza e allo stesso tempo una rabbia che ti fa venir voglia di spaccare tutto. Arriva il nuovo millennio e i Radiohead decidono di strafare: due album nel giro di pochi mesi. “Kid A” e “Amnesiac” si discostano molto dalla precedente produzione della band oxfordiana, che abbandona quasi totalmente chitarra, basso e batteria per inoltrarsi nel magico mondo della musica elettronica.E se prima “sono degli alieni” era una domanda, ora diventa un’affermazione. Sì sì, provengono in realtà da una lontana galassia, sono scesi sul nostro pianeta solo per darci un assaggio della loro genialità.I due album ci fanno viaggiare lontani, con suoni minimali e scarni, ipnotici e deliranti, con vocine distorte sparse qua e là. “Idioteque”, brano suggestivo e allucinante che io ascolto sempre quando viaggio in treno di notte, mentre il mondo scorre veloce dietro di me e si perde nella totale oscurità, spezzata qua e là dalle luci arancione delle stazioni. Esperienza da provare. Del secondo disco invece voglio citare “I Might Be Wrong”, altro pezzo ipnotico, un poco più rabbioso, che, chissà per quale strano motivo, mi fa venire in mente un labirinto di siepi dal quale non riesco ad uscire (non fateci caso, la mia mente bacata pensa questo ed altro!).Il 2003 è l’anno di “Hail To The Thief ”, album che rimane sulle linee base dei lavori precedenti. I suoni si mantengono sempre ipnotici, malinconici e arrabbiati, ormai marchio di fabbrica dei Radiohead. Da citare “2+2=5” (saranno pure dei geni, ma con la matematica non ci sanno fare!), brano che unisce i due volti della band: quello rock degli inizi e quello elettronico e sperimentale della loro produzione del XXI secolo. Vi ho fatto venir voglia di ascoltare i Radiohead, vero? Beh, non ve ne pentirete, perché le emozioni che sprigionano dentro il cuore questi quattro folletti venuti dallo spazio sono di proporzioni megagalattiche. Ascoltare per credere.

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VERONA RILANCIA IL FESTIVAL DEL CINEMA AFRICANO JULIETTE FERDINAND

Come mostrare l’Africa nella sua ricchezza, per una volta, e vederla sotto un aspetto diverso da quello tragico che ci propongono i media? È lo scopo del festival del film africano che si svolgerà nella città scaligera dal 16 al 24 novembre, in diversi cinema (K2, Aurora, Centro Mazziano, San Massimo, Stimate), grazie alla rivista NIGRIZIA e alla Diocesi di Verona. La rassegna di cinema africano, prima in Italia a dedicarsi solo all’Africa, esiste dal 1981. Quest’anno però, il festival si vuole di portata nazionale, più ampio e rinnovato: un concorso tra 8 film con 3 premi e la presenza di registi, attori e critici cinematografici africani, una retrospettiva, dei cortometraggi e dei film sul tema ‘Memoria, Schiavitù e Cinema di Liberazione’ per celebrare i 200 anni dall’abolizione della tratta. Il direttore della rivista Nigrizia* Fabrizio Colombo, ha spiegato al PASS come il festival vuole proporre uno sguardo più ampio dell’Africa attraverso i diversi arti che compongono la sua cultura. Cinema, quindi ma anche performance musicali e di danza professionale che apriranno e chiuderanno il Festival, incontri-dibattito, mostra della grande fotografa camerunese Angèle Etoudi Essamba, esposizione di libri, materiale audiovisivo. Il festival ha anche come scopo di coinvolgere gli stessi abitanti africani di Verona e provincia nell’organizzazione di alcune sezioni del festival, in particolare nell’ambito della sezione Digital Africa. I nostri compagni di corso africani dell’ASAV*, per esempio, faranno parte della giuria per il premio Nigrizia. Un festival quindi per far conoscere la cultura africana e combattere le barriere che possono esistere tra africani immigrati in Italia e italiani stessi. Non si tratterà di fare un festival con neri sullo schermo e bianchi nel pubblico, ma speriamo che vedremo tanti colori sulle poltrone dei cinema … Per noi studenti è soprattutto un’occasione di andare verso una “mixità” sociale positiva per l’avvenire, e di vedere l’Africa spiegata dagli africani, per una volta, e non dalla disinformazione imposta dai media internazionali. Aprirà Indigènes, candidato all’Oscar come miglior film straniero, Vincitore della Palma

d’Oro al Miglior Interprete maschile al Festival di Cannes 2007; nominato all’Oscar 2007 come miglior film straniero; premio César alla miglior sceneggiatura originale. Bellissimo film di Rachid Bouchareb sul passato “nero” della Francia, quando la patria dei diritti dell’uomo ha mandato migliaia di soldati africani delle Colonie a combattere contro i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, per salvare un Paese che non ha mai riconosciuto i loro diritti fondamentali.

IL PROGRAMMA Film in Competizione: 8 lungometraggi in concorso Panoramafrica: Film di autori e registi africani. Sezione ‘Memorie di Schiavitù’: selezione di film sul tema. DigitalAFRICA: le migliori produzioni digitali, video fiction e documentari, accompagnati dalla conferenza ‘NOLLYWOOD e il Cinema Popolare Africano’ con Franco Sacchi (Regista). Prospettiva Africa: film e documentari sul continente africano di autori e registi non africani. Africa Short: selezione di cortometraggi Sezione scuole: uno spazio pensato per le scuole Convegno UNAR: ‘MEDIA e IMMIGRAZIONE’ , patrocinato dal Ministero delle Pari Opportunità e l’UNAR, con la presenza di P. Alex Zanotelli, missionario comboniano, Marco De Giorgi, dirigente Generale Unar , Donata Gottardi, Europarlamentare. Per i dettagli pratici: www.cinemafricano.it * Nigrizia è una rivista dedicata all’attualità africana. http:// www.nigrizia.it/ * ASAV = Associazione degli studenti africani di Verona * UNAR = Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica

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UN ROBOT PER OPERARE

ERIKA GANZ

Il progetto di sviluppo seguito da una squadra veronese concorrerà alla IMMATRICOLAZIONI creazione di un minuscolo Bene Giurisprudenza, robot per micro interventi Economia e Lingue. Male chirurgici. Lettere e Scienze della TOMMASO BOSCAINI formazione.

BILANCIO

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aolo Fiorini guida l’equipe di ricerca italiana impegnata, assieme a partners francesi e tedeschi, a sviluppare un assistente robot per interventi chirurgici particolarmente delicati. Il lavoro della squadra italiana segue due vie: la realizzazione dell’interfaccia che permetterà all’operatore di seguire le operazioni attuate dal robot, attraverso la tecnica della “realtà aumentata”, potendo così affiancare alle immagini direttamente catturate dal robot dei modelli ottenuti da precedenti analisi, avendo così una visione d’insieme dell’organo si cui si andrà a lavorare. L’altra via percorsa dai ricercatori italiani concerne l’implementazione di un particolare comando a distanza capace di trasmettere realisticamente i comandi impressi, tramite un particolare tipo di controllo che comunica all’operatore la forza incontrata dall’automa all’interno del corpo umano. Il progetto si chiama AccuRobAs (Accurate Robot Assistance) e ha ricevuto un finanziamento di tre milioni di euro. Il termine è previsto per il 2009, e gli obiettivi sono di creare automi più funzionali di quelli prodotti attualmente dagli Stati Uniti, nonché più economici. La ricerca europea si pone dunque il fine di realizzare robot più specifici, capaci di agire con maggiore accuratezza e con conseguenze e metodi poco invasivi. Fiorini, docente di robotica, punta perciò sulla collaborazione attiva con medici chirurghi, che dovrebbe permettere di indirizzare gli sforzi verso vie concrete.

Informazioni su www.accurobas.org

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TOMMASO BOSCAINI

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2 ottobre 2007 il bilancio stilato dall’Ateneo Veronese stima una crescita del numero delle immatricolazioni del 4,29% rispetto allo stesso periodo del 2006. Non tutte le facoltà vedono aumentare il numero dei propri iscritti: Lettere e filosofia registra un netto calo (8%), ma il dato non è poi così negativo se si confronta con il 14% di Scienze della Formazione. Drastico aumento invece per il nuovo corso di laurea in Bioinformatica, 45,6% in più rispetto all’anno scorso. Bene comunque per le facoltà “storiche”: Economia e Giurisprudenza, che possono vantare una crescita rispettivamente del 20% e del 16%. Numeri apprezzati dal Rettore Mazzucco: “Questo dato sembra indicare una rivalutazione soprattutto delle lauree cosiddette scientifiche, la cui importanza viene riconosciuta in tutta Europa, ma anche dei corsi di Lingue e di discipline giuridiche”. A quanto pare le voci secondo cui i corsi di laurea cosiddetti “facili” come Scienze della comunicazione esistano innanzitutto allo scopo di portare finanza nelle casse dell’Ateneo sono infondate. A riconferma di ciò sta il fatto che per il suddetto corso non è stato raggiunto il numero massimo di 250 posti, previsto per le iscrizioni (a numero chiuso). Le iscrizioni sono state riaperte con proroga fino al 31 ottobre.

Ho una sfrenata voglia di dolci. Di quei dolci (o schifezze che dir si voglia) che solo a guardarli ti fanno salire la glicemia fino al dodicesimo piano. Caramellati ,ricoperti di cioccolato ultra fondente o delicato bianco e al latte, rivestiti di coloranti e conservanti, grondanti di calorie da ogni angolazione. Sono lì, li trovi ovunque, nel distributore dell’università, al bar, all’ospedale, in stazione e ti osservano incartati nel loro involucro cartaceo, invitandoti delicatamente a scartarli e a divorarli, non con altrettanta grazia, in un sol boccone. E allora dimentichi ogni cosa: l’esame andato male, l’amico che non ti fila, la mamma che non apprezza il tuo nuovo look, l’amico che ti tempesta di sms anche la mattina appena sveglio, il caffè spanto sul tavolo. Una passione sfrenata, nonché una curiosità spudorata , per dolci o altrimenti detti “aumentapeso-diminuiscidolore”. E quindi, un po’ per passatempo, un po’ per curiosa voglia di vedere un po’ quel che si trova, mi tuffo tra le immensità del web, a ricercare tra le potenti risorse di Google, le mille golosità che in Italia non sono ancora arrivate oppure che c’erano un tempo, nella nostra infanzia remota, ma che per motivi commerciali, sono stati eliminati dal mercato e dalla portata delle golose e ghiotte papille gustative di molti estimatori. Ho scoperto esserci un mondo fatto di note lenti di cioccolato colorate di ogni genere: al burro di arachidi, alla menta, con l’uvetta, con le mandorle, fondenti o colorati a tema Halloween. C’è perfino una versione tutta rosa, creata appositamente per sostenere la lotta ai tumori femminili. In alternativa potete ordinare quelli monocromatici scegliendo il colore che più vi piace, oppure farvi incidere un messaggio personale su ognuno. Un noto gelato dal nome freddo, freddissimo, anzi algido, in Spagna prende il nome del più comune tra gli elettrodomestici: frigo. E la varietà è a dir poco sorprendente: si va dal famoso stecco al cioccolato in versione light, cioccomenta o con Yogurt al lampone, a coni limone e cioccolato. Una vera delizia

ARTE

PAMELA È NUDA David Lachapelle a Milano PIETRO FIRRINCIELI

Baywatch, dove in ogni sequenza una tetta rimbalza, sia questa di Mitch, di Newman che corre sulla battigia o di Pamela Anderson mentre tutta bagnata torna in slowmotion sulla spiaggia, costretta in quel succinto costumino arancione. Le sue enormi tette hanno popolato i sogni erotici di tutti i maschietti della mia generazione durante i “primi pruriti”. Vane le ricerche nel web per vedere Pamela nuda. Fino al tape con Tommy Lee, documentario di pregevole fattura, seppur di scarsa qualità video. David Lachapelle ha diverse foto di Pamela nuda. Giuro, le ho viste! A Palazzo Reale a Milano, fino al 6 gennaio. www.comune.milano. it/palazzoreale - www.davidlachapelle.com

Michael Newman si chiama veramente Michael Newman, ed è realmente un bagnino.

Ovvero: come ingrassare fuori dallʼItalia

M%M’s world

NOTIZIE DI ATENEO

UNA SFRENATA VOGLIA DI DOLCI

PASSATEMPO

per le papille gustative! C’è poi uno snack con un nome che ricorda molto un mangime per gatti (ma il sapore è assai diverso!) che in giro per il mondo s’è adattato ai gusti degli abitanti: gusto cheesecake in America, tè verde in Cina e fragola in tutto il mondo (tranne qui…). Ma potete assaporarlo anche al vino, al caffé, al cappuccino, alla vaniglia e crema, al caramello, alla frutta secca caramellata, alla mela, all’arancia, al melone, alla ciliegia, al cocco, all’ananas, ai frutti perfetti (?), al limone e yogurt, al lime e alla menta. Ce n’è per tutti i gusti. Soprattutto per quelli che amano provare tutto. Infatti, se gradisci sperimentare un nuovo tipo di biscotti, prova questo: due frollini al cacao che racchiudono all’interno una crema al latte il tutto ricoperto da dolce, dolcissimo cioccolato bianco. Per assaggiarlo devi andare all’estero. E ti conviene tornare a piedi considerato che ognuno di quei dolcetti ha ben 100 (!) calorie… Una mano distruttiva per la tua salute, ma santa per il tuo umore. Assaggiato, accertato e assicurato. In alternativa puoi affidarti a Einaudi, Torino 2007 - 8€ di Orhan Pamuk simpatici biscotti dalle forme originali. I più belli? Quelli a forma di koala. Sicuramente CARLO BORTOLOZZO* anche i più buoni considerato che contengono crema alle nocciole da assaporare con “Quando parlo di scrittura, la prima cosa che mi grazia e senza alcun freno inibitore. Che ne viene in mente non è un romanzo, una poesia o la dici? Li gradiresti? Beh, per acquistarli non tradizione letteraria, ma è una persona che si chiude puoi più fare riferimento al tuo supermerin una stanza, si siede a un tavolo e si ripiega su se cato di fiducia. Non so perché ma non si stessa e tra le proprie ombre costruisce un mondo trovano più, eliminati dal commercio: non nuovo con le parole”. sarà perchè i koala si stanno estinguendo? E “La vera letteratura parte dall’uomo che si chiude in ricordi quelle merende che avevano sopra una stanza con i suoi libri”. un buonissimo soldino di cioccolato al latte? “Credo che la letteratura sia il tesoro accumulato dall’uomo nella ricerca di se stesso”. o quelle altre, che erano ideali per fare “fieQuando devo scrivere di un libro, cerco di scegliere alcune frasi che mi hanno colpito e sta”, e sapevano di mandorla… C’erano anche la mia matitina ha diligentemente sottolineato. Nel caso de La valigia di mio padre di che dei biscotti buonissimi completamente Orhan Pamuk, premio Nobel 2006 per la letteratura, questo è praticamente impossibile. striati di cioccolato e granella di zucchero: Bisognerebbe citare tutto il libro, o almeno la prima delle tre conferenze che lo compongono scomparsi anche loro. Non ci resta che rime che dà il titolo alla raccolta: essa è stata pronunciata a Stoccolma quando Pamuk ricevette piangere queste delizie rimembrando la noil Nobel, primo turco della storia. stra infanzia felice conservando una voglia Non resta che raccomandarlo ai lettori che hanno ancora un po’ di fede nella letteratura e irrefrenabile di riaddentarli nella speranza quindi nell’umanità: questo piccolo libro ne è testimonianza dolorosa e lieta, come sempre che prima o poi li ripropongano. Se invece accade a chi fa un’esperienza vera e profonda. Perché anche noi sappiamo che “quando un vi hanno affascinato le altre golosità vi basta autore si chiude per anni in una stanza per affinare la sua arte, quella di creare un mondo, prendere un aereo e recarvi in un superse usa le sue ferite segrete come punto di partenza ripone, che lo sappia o no, una grande market alla ricerca del prodotto più originafede nell’umanità”. le e introvabile, pronti per fare razzia. Ho ancora una sfrenata voglia di dolci. Sfortunatamente ( o fortunatamente?) quelli che *Docente di Lettere presso il Liceo delle Scienze Umane “C. Montanari” di Verona. vorrei qui non si trovano. Non mi resta che Ha pubblicato svariati libri su argomenti di tipo letterario, tra i quali ricordiamo “Con con uova, zucchero, farina e lievito prepal’infinito nel cuore”. Attualmente è presidente del Centro culturale Sant’Adalberto con rare una bella torta. Saporita, consolatoria, il quale organizza numerose iniziative per la promulgazione della lettura tra i giovani. sana e tutta da gustare.

“La valigia di mio padre”

Libri

Per quelli che odiano vedere in faccia gli autori dei loro libri preferiti: Orhan Pamuk

PASSATENEO

PASS15

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PASSATEMPO JF

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NERO rubrica di parole

a cura di luigi tasca

“Quel gran genio del mio amico con le mani sporche d’olio…” Mogol,“Si, viaggiare” - Lucio Battisti

C

are sorelline e cari fratellini di Università ciao, questa è Nero: rubrica di parole. Questo mese ci sono due raccontini diversi fra loro. Ma forse no: forse il momento di Erika è uno dei momenti del viaggio di Federica, forse c’era anche lei in quel treno. Inviate i vostri racconti, poesie, citazioni varie a NERO:rubrica di parole.

INVIATE I VOSTRI RACCONTI, POESIE,CITAZIONI ALL’INDIRIZZO gigiimbriago@yahoo.it

CANE

di Luigi Tasca

Il viaggio, l’attesa di esso. Che cos’è domani? Che cosa sono io? Sarebbe bello piovesse tanto per levarsi la polvere, il sapore di quelle notti bianche. Ma le notti non sono il motivo, la colpa è mia e solo mia. Io ho rubato, io ucciso, io ho amato e poi tradito. Sono un cane, che senza padrone vaga pulcioso, elemosinante: un tozzo di pane, una carezza, un pavimento su cui grattarmi la rogna. Povero povero cane tutt’ ossi. Povero povero cane infreddolito.

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Diario d’accademia

Il viaggio come metafora della vita. Era il tema che ho scelto agli esami di maturità. Sono stato costretto a dare ragione alla Moratti…

ALANUS

VIAGGIO

NESSUN DIRITTO

Mi capita spesso di viaggiare. Di solito prendo il treno. Mi piace anche se è sporco, c’è sempre molta gente e adesso che il prezzo del biglietto è aumentato, i regionali sono davvero affollati. Lo prendo alla sera, un po’ perché con il caldo mi pesa meno aspettarlo alla stazione, anche perché poi, quando salgo, c’è sempre l’aria condizionata ed è quella che ti fa venire il torcicollo. Maledetta. Ma alla fine chi se ne frega, mia madre mi ha rotto una vita intera con i suoi cazzo di colpi d’aria e indigestioni. Lo prendo alla sera anche perché la gente che c’è è stanca, torna dal lavoro, da commissioni obbligatorie. E’ un regionale. Puzza ed è sporco e guarda quello lì con i piedi sul sedile dove la gente si siede e la valigia occupa due posti.

Mi dicevano sempre di coprirmi: di proteggere me stesso, come sotto una coperta di amianto. Copri i tuoi occhi perché così non vedranno le lacrime che scendono, i sorrisi infranti da spudorati spari assassini così gonfi e tumefatti da briciole di speranza. Se credi di aver visto tutto forse ancora non sai quanto una piccola realtà possa divenire tremendamente e improvvisamente indignante. Copri le tue orecchie così non sentirai le urla sfacciate che fanno eco da lontano come un’omelia di dolore. Mi dicevano che inspiegabilmente appaiono accanto a te suoni nefasti : ma tu copri le tue orecchie, così sentirai solo musica aggraziata, leggiadra simile al vento che muove le gelide foglie d’inverno. Un rumore freddo, un suono che allo stesso tempo riempie, riscalda. Pare fantasia per quanto risuona, per come rimbomba così tra la vita e la morte. Tu non udire parole disgraziate, non ascoltare discorsi armati, disarmati da ogni malignità. Mi dicevano…mi dicevano di non toccare, di coprire le mie mani con un velo, così non avrei sentito la durezza di un insulto, non avrei difeso le insensate parole con pugni di rabbia. Tieni le tue mani sempre sul cuore, così da sentire solo battiti ritmati e non ritmi battuti. Dicevano, si, dicevano a me che la mia bocca andava coperta: nessuna parola doveva propagarsi nell’aria perché non potevo, non dovevo. Tieni tutto dentro di te: conserva pensieri come tesori profondi e antichi. Non far riaffiorare nemmeno una flebile sillaba. Ogni cosa potrà ritornare indietro, come un boomerang lanciato a velocità insostenibile. Non ti muovere, rimani fermo, lascia che tutto sia, fermati dinnanzi a loro, non temere, aspetta, paziente come una preda di fronte alla sua fine. Non ti muovere, non farlo mai. E mentre sei li immergiti in un altrove. Tu vivi come se non stessi vivendo. Tu immagina un mondo diverso, mi dicevano. Immagina di essere altrove, ma resta lì, immobile. Fermo, zitto, occhi chiusi. Non aprirli mai. Una realtà più grande di te ti sovrasterebbe. Allora ti renderesti conto di tante cose, di quanti incubi sono destinati a tormentarti. Perché non puoi, non puoi fare nulla. Allora chiusi gli occhi: palloncini arcobaleno salivano in cielo, stelle cadenti scivolavano in un lago. Una musica vitale, incantevole, sorprendente illumina una notte sibillina. E io sono lì, osservo il cielo, guardo il lago, ammiro te. E non posso fare nulla. Nemmeno sorridere.

Affianco a me una donna, guarda fuori dalla finestra e il sole sta tramontando. Il riflesso trasforma il vetro in uno specchio. Si guarda fissa. Incrina la bocca e sta ferma. Ecco, sì, così ricorda lo sguardo di quando ero giovane. Ancora quindici anni devo lavorare e tornare a casa sempre a quest’ora. Una carezza basterebbe a confortarmi, ma gli uomini come fanno a non capire. Questo ciuffo mi vola sempre giù. Domani devo assolutamente andare dalla parrucchiera. Che voglia avrei di fare l’amore questa sera. Un ragazzo di vent’anni forse, sta salendo sul treno. La musica lo accompagna. Si è seduto e la stanchezza inizierà ad invaderlo. Chissà cosa penserà. Non mi ci metto nemmeno ad immaginarlo. Tutti gli uomini che ho incontrato mi hanno detto di non pensare. Cappello di paglia, camicia a quadretti azzurri, jeans e bastone. Curioso come ricordi mio nonno. Attrezzato con borsa di stoffa è andato a trovare la figlia che anni fa si è trovata un ragazzotto in un’altra città e ci ha pure fatto due figli. Adoro andarli a trovare e portare i dolci. Mi venderei per un loro sorriso. Se mia moglie fosse qui sarebbe orgogliosa di me. Continuo il viaggio. Non mi interessa quello che fa la gente, ciò che dice. La mia vita è un viaggio verso qualcosa, non ho capito però. Ma adoro essere come il vento. Non si ferma mai, è sempre così incerto e io non voglio essere sicura e non sono sicurezza per nessuno.Viaggio. Federica Bolognese

Erica Gant

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PASSATEMPO

Cucina SILVIA CAUCCHIOLI

Down With Philosophy Da un po’ di tempo frequento una palestra. Dopo anni di ripensamenti, tentenna qui e tentenna lì, finalmente mi sono deciso e mi sono votato alla religione del muscolo.Tanto, ormai, sono in svendita: la prossima volta voterò a destra, sono per il libero mercato, l’ideale europeista non mi entusiasma più ma sono divenuto strenuo difensore del nostro interesse nazionale, perfino il multiculturalismo mi insospettisce. Che volete che sia, di fronte a questo, dedicarsi ad un po’ di sana superficialità narcisistica? Il guaio è che resto comunque un distinto ricercatore di 36 anni che si occupa di Nietzsche, Bataille, del problema del sacro e di filosofia medievale in un ambiente in cui l’età media è 21 anni. Come gli studenti qui all’università, direte. Certo, ma resta il fatto che qui il contesto è ben diverso. Qui non c’è una cattedra a frapporsi fisicamente tra me e il ragazzo di turno. La palestra è un’arena di sguardi, nella quale la mia buona testa non scherma per nulla la mia totale nudità. E questi qui a 16 anni tirano su 80 kg col bilancere. Cioè, non tutti ovviamente, ma ne basta uno, come infatti c’è. Che tra l’altro, nell’ordine: fa “anche” nuoto agonistico; parla quattro lingue; sta seguendo per conto suo, in terza liceo scientifico, il programma di Analisi 1 che si studia per l’omonimo esame all’università; ha 10 in latino; è un mostro negli scacchi. Ah, dimenticavo, è pure molto bello, e abbastanza ricco di famiglia. È in questi momenti che mi rendo conto di aver sbagliato tutto nella vita. E pensare che avrei potuto fare un mondo di cose, perché altri talenti ne ho: sono bravo a investire soldi, risulto generalmente simpatico, avrei spiccate doti artistiche. E naturalmente avrei dovuto anch’io fare un casino di sport già quand’ero giovanissimo, così sarei sempre stato un figone e avrei goduto di quella vita sessuale selvaggia che vivo comunque, ma con notevole dispendio di energie nell’estenuante ricerca di nuove prede. Ogni tanto critico i giovani d’oggi, ma non credetemi. La mia è tutta invidia. Siete stupendi. Lo so che il mondo vi sembra uno schifo, ed è vero che è un posto enormemente più complicato e difficile di quanto lo fosse durante la mia adolescenza, vent’anni fa. Ma non avete idea delle possibilità che avete, della libertà di cui potete assaporare selvaggiamente, qui, adesso. A patto che facciate le scelte giuste, e cioè: non fate filosofia, lettere, ‘sta roba qua. Siete iscritti? Via, cambiare: subito a ingegneria, scienze diplomatiche, scuola per interpreti e traduttori, una qualsiasi delle scienze esatte, oppure la Bocconi. All’estero? Meglio ancora! Vuol dire che avete capito tutto. Se avrò figli, e ne voglio almeno tre, so già cosa fare di loro: uno calciatore, l’altro idraulico, e il terzo protagonista VIP dei reality show. E se solo li vedo con un libro in mano, giù botte. That’s life. doncarlos323@libero.it

Amanti dell’arte culinaria, incuranti delle diete snervanti, viziosi del palato, gongolate! Nasce la nuova rubrica che si dedicherà alla scoperta dei piaceri della gola. Insieme indagheremo le specialità che è possibile trovare sul nostro territorio e percorreremo le strade che ci condurranno alla ricerca di qualche posticino dove rimpinzare i nostri addomi. Consigliamo la recitazione di un Padre Nostro prima della lettura della rubrica per espiare il peccato capitale della gola che si commetterà. Scopo delle nostre inchieste culinarie, oltre quello di compiere qualche peccatuccio, ci porterà ad apprezzare e scoprire cibi e bevande che ci rendono lieti. Non vogliamo usurpare il ruolo agli esperti dell’assaggio, né ambiamo ad esserlo, cerchiamo di apprezzare la buona cucina, avvicinandoci al meraviglioso mondo dell’enogastronomia con curiosità e semplicità. Crediamo alla genuinità, alla tradizione, al pasto consumato in quattro ore, ai prodotti biologici ed equo-solidali, alla tovaglia a quadrettoni, alla “piomba” post-pranzo che non ti fa studiare, al vino rosso e corposo, ma anche a quello bianco e fresco, al caffé con la sigaretta, allo “sgroppin”, al Veneto polenton, alla sbrisolona con la grappa, all’oste in maglietta bianca sporca di sugo con trippa lampante, alla scarpetta col pocio, al vinello della casa. Ripudiamo lo spritz annacquato, la novelle cousine dalle porzioni per infanti, il coperto a quattro euro, i fast food (se non strettamente indispensabili), il listino senza prezzi, i piatti dai nomi infiniti ed incomprensibili, i ristoranti che pagano per essere visibili sulle guide, le fragole in gennaio, il cameriere che, mentre mastichi l’ultimo boccone, ti chiede ”Vi porto il caffè? Un dolce?”. La ricerca di un posto che rispecchi i nostri credo ci porta tra le colline della Valpantena, a Montecchio, in una trattoria a conduzione familiare, la Trattoria Righetti, dove Ivo e Lori ci propongono la loro cucina. La tovaglia a quadretti c’è, l’atmosfera genuina pure. Troviamo persino un’ampia terrazza con spettacolare vista sulla città circondata da verdi curve collinari. Manca l’oste con rigorosa protuberanza addominale, ma su questo dettaglio possiamo, in questo caso, soprassedere, dato che Ivo si tiene in forma per una sana causa raccogliendo i prodotti dell’orto e tra i monti a caccia di funghi e tartufi. Ed è proprio la genuinità dei prodotti il contrassegno distintivo fondamentale. Qui si utilizzano esclusivamente frutti della produzione di coltivatori locali con la ricerca scrupolosa di agricolture biologiche. Possiamo gustare buone tagliatelle con vari sughi, dal tartufo alle erbette, polenta con svariati contorni, dai funghi al coniglio. Un particolare riguardo è riservato ai piatti vegetariani. In autunno si può godere di un sapore antico: la graspia – un vino leggero di gradazione che si aggira intorno ai quattro gradi fatto con le uve della prima pigiatura. Caratteristica della zona è il tartufo nero della Valpantena. Il tartufo appartiene alla famiglia dei funghi; il suo sapore intenso attira cani e maiali che vengono utilizzati per la ricerca. L’impiego del maiale, però, presenta un grosso inconveniente: ne va talmente ghiotto che, quando lo trova, addenta il tartufo forandolo. Il cane pazientemente addestrato segnala, invece, il tartufo senza danneggiarlo. Questo prodotto sarà poi scagliato e non grattugiato per maggiormente assaporarlo. Chiudiamo con un conto-prezzo politico che si aggira sui 15 euro e con il “resentin”, tradizione che fermamente difendiamo. Come cani da tartufo proseguiremo la nostra ricerca dedicata ai piaceri della tavola per le gioie dei nostri ghiotti lettori.

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pass.vr@libero.it


di Maurizio Miggiano Streetchic.wordpress.com

A cura di Stefania Gatta

Novembre è uno dei mesi più tristi dell’anno: Halloween

21 Ottobre 2007

ha portato via i fantasmi delle “gesta” estive e la città non ha ancora iniziato ad addobbarsi a festa per dicembre. Per scongiurare il “rischio letargo” o “serata-pizza-al-taglio-dvd”, ecco qualche consiglio.

9 -11 novembre Fieracavalli,Verona

HERMANN NITSCH Fino al 30 novembre

S

Box Art Gallery,Verona arà per gli stivali da cavalonostante abbia realizzato “L’ultima cena” lerizza che tanto si son viad Asolo, uno dei maggiori esponenti delsti in giro, sarà che il golf l’Azionismo Viennese e primo artista a non lo si può praticare con la realizzare una “Gesamtkunstwerk” (espressione nebbia...Doloroso ammetterlo di arte totale ) espone per la prima volta in Vema è così: l’equitazione non è neto. “Dipinti versati”, fotografie e “relitti” delle più uno sport d’elite. La tappa sue Aktionen paiono rivisitazioni splatter di riti italiana della Coppa del Mondo cristiani violentemente paganizzati che sfociando di salto ostacoli sarà l’occasione, nel suo Teatro delle Orge e dei Misteri lasciando per taluni, di capire perchè non si può iniziare a montare a attòniti di fronte a corpi trafitti e animali squartacavallo a 27 anni e gareggiare con ragazzini di 10, per altri ti. Catarsi? Blasfemia? Demenza senile? Astenersi di ripensare e versare una lacrimuccia per Big Luciano alla animalisti e facilmente impressionabili. www.boxartgallery.com tribuna d’onore del Pavarotti&Friends. www.fieracavalli. com

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VON TRIER E VINTEMBERG Interzona,Verona e l’idea “Guardiamo i vecchi filmini senza pizzetta” alletta comunque le impigrite cervella dei cinefili: Befrielsesbilleder (1982) e Sidste Omgang (1993) sono i saggi di diploma di Lars Von Trier e Thomas Vinterberg alla Danske Filmskole. Il primo per allenare il “pensiero laterale, il secondo perchè Orazio scriveva anche “Dum loquimor, fugerit invda aetas”.

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P

MOSCATO ED ASTI METODO CLASSICO Lunedì 5 novembre 2007

Taverna KUS, S. Zeno di Montagna VR caltra l’idea di degustare vini durante una cena a 30 km da casa, da raggiungere attraverso stradine buie e tortuose. Slow Food assicura che prima delle 2 il livello alcolemico avrà già superato abbondantemente i limiti consentiti. www.internetgourmet.it Alternativa enogastronomica 1: week end nelle Langhe. E’ anche periodo di tartufo! Alternativa enogastronomica 2: 10 – 12 novembre Merano International Wine Festival&Culinaria

FONDAZIONE AIDA: RASSEGNA TEATRALE “ATTO TERZO”

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per info: 0458001471 / 045595284. e-mail: fondazioneaida@f-aida.it www.fondazioneaida.it

10 NOVEMBRE, Accademia degli Artefatti - BALLATE SUL COLLASSO DEL MONDO 24 NOVEMBRE, Teatro Sotterraneo - 11/10 IN APNEA

pass.vr@libero.it

Venerdì 30 novembre ore 22.00

Miserabili – Io e Margagreth Tatcher, di e con Marco Paolini. Teatro Nuovo,Verona rima delle buste di antrace. Secondo l’autore fu la lady di ferro la prima a mettere in circolazione quel virus liberistico che negli anni ottanta fu la causa di una deregolamentazione e frantumazione sociale. Nessuna società, solo donne, uomini e bambini che vivono in un mondo in cui è fondamentale sembrare, vendere, far girare i soldi. Uno spettacolo costruito col pubblico e accompagnato dai soliti ma ottimi Mercanti di Liquore. www.parcopaolini.info

per segnalazioni:

Time Out Bar,Verona i presentano così:”genere: jazz(??)...trio chitarra-basso-batteria..repertorio stilisticamente vario...standard classici riarrangiati e contaminati...lo sviluppo del concerto rimane imprevedibile...”praticamente non sanno che fanno ne’ come e forse neppure quando! Ma i pezzi su myspace sembrano simpatici e orecchiabili. www.myspace.com/woolbaret

MARCO PAOLINI Domenica 11 novembre ore 21.00

e neo-

gentlemen

foto di Mario Testino, Vogue USA

WOOL BARET TRIO venerdì 09 novembre

N

Tra vite, lapi

A richiesta(?) torna la posta dei lettori della rubrica di PASS più ricercata. Dalla Polizia. “Ciao, sul numero di ottobre ho letto il tuo articolo che segnalava un’inversione di tendenza nel rapporto dei cm in vita per i pantaloni di noi Frinzi Girls, precisamente ci indicavi la via verso la vita alta. Devo ammettere che in un primo momento io e la Patty, mia eterna compagna di studio nonché di playlist dell’iPod, ce la siamo vista brutta, cioé. Dopo la canzone di Justin Timberlake e sempre fisse a pag. 1 del nostro manuale, abbiamo tuttavia tirato un sospiro di sollievo: furbacchione, c’hai provato a tirarci lo scherzo dell’anno, ma noi mica molliamo la vita bassa così, non è possibile, ti pare? Con immuatata stima, Clotilde“ Clo’, la tua acuta diagnosi mi lusinga: hai colto due piccioni con una fava, capendo al contempo che questa rubrica serve più ai lustrascarpe che ad altri e smascherando le mie boutades sulla vita alta. Ve l’ho voluta fare e c’ero quasi riuscito, da qui infatti un decremento del 7% nelle iscrizioni a Scienze della Comunicazione. A dirla tutta la mia era una mezza verità, ho veicolato la parte che mi interessava, un po’ come fanno le streghe di Macbeth. Da un lato infatti la vita alta resterà certamente utopia, dall’altro tieni presente - ed è innegabile - che a certi stilisti la fissa per la vita alta è tornata e ciò da almeno due stagioni. Ma una fissa resta una fissa, i motivi che ne trattengono l’effettivo sdoganamento sono principalmente due: a) si dice che la vita alta proposta e riproposta alle sfilate non fosse altro che una rimanenza di magazzino b) nella pratica quotidiana non è la vita ad alzarsi, ma sono i maglioni ad abbassarsi! Continua a seguirmi e cerca di iniziare pag. 2. A pag. 5 dovresti trovare l’inizio del primo capitolo. Ce la puoi fare, anche con la vita bassa. “Ciao, cosa ne pensi della scelta di Vogue di nominare Lapo il più figo?” Penso che non sia il più figo, è uno scandalo? Ad esempio preferisco Johnny Depp e Jude Law, anche il sottoscritto. Ti stai riferendo all’edizione americana di Vogue, la quale ha esattamente definito Lapo Elkann “the best dressed man in the Free World”, insomma lo ha legato ad un moderno ideale di eleganza maschile. Ho sempre nutrito una certa simpatia per il nipote dell’avvocato o meglio trovo che Lapo induca simpatia. Nel caso di certe interviste, persino compassione. Tornando alla tua domanda, a mio avviso il rampollo si veste secondo uno stile personale Questo mese una strip di Pietro Giordani - www.onlinecomics.altervista.org

ROLEX FEI WORLD CUP

C PASStyle

e piuttosto creativo, fa sfoggio di abiti sartoriali (alcuni disegnati da lui medesimo, altri ereditati dall’intero guardaroba di nonno Gianni), osa sui colori e sugli abbinamenti, ha inoltre un’ottima “cultura” di mode e stili. In qualche modo evidentemente piace, insomma non arrivi sulla top list di Vogue America aggratis. Ecco che essere un Agnelli, aiuta. Tuttavia, come spesso capita con gli eccentrici sperimentatori, è anche il primo a cadere vittima delle cosiddette cadute di stile, ad esempio certe cravatte sono da brividi. “Se ti hanno già fatto la domanda su Lapo, mi gioco il jolly: perchè parli sempre di gnocche e non proponi qualche consiglio a noi boys?“ Forse perché ognuno ha le proprie preferenze? Qualcosa comunque ti posso dire. Di recente, diciamo dall’ultimo Pitti Uomo di Firenze, pare che l’uomo abbia riscoperto la via dell’eleganza. A proposito si è parlato di neo-gentleman o neo-dandy. Per farla breve, tutto ciò si traduce in alcuni precetti: pochi eccessi, meno volgarità e più sobrietà, eleganza dei bei tempi, meno jeans e più tessuti e abiti di qualità. In tema di sobrietà, una ricerca di Future Concept Lab indica un no forte alla biancheria a vista e al gioiello vistoso; gli intervistati indicano come must del caso l’abito sartoriale, ma si fa strada anche l’estetica dell’accessorio, specie fazzoletti da taschino e guanti (per sfidare il vicino di banco rumoroso porgendogli uno schiaffo di guanto). Questo è quanto si è potuto osservare, si veda la collezione Scervino. Nell’immediato, pensi di fartene qualcosa? Bene, ora hai capito perchè parlo di gnocca. Per altre domande scrivete a pass.vr@libero.it Ermanno Scervino PE 08

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