aprile 2011
PassaParola BEATO CHI VOTA Elezioni comunali aperte agli stranieri di Lussemburgo
VOTO VOTO VOTO VOTO
10 / ITALIA A TAVOLA /
Cari
/ EDITORIALE /
LETTORI e LETTRICI
“BUONA” Pasqua a tutti!
Cittadini, non “eterni turisti”!
24 / GRANDE SCHERMO / Umberto Smaila
PILLOLE
di sommario
26 / PASSAPAROLE /
Donatella Di Pietrantonio
Cari connazionali, lo diciamo a voi che ci leggete sempre e vi chiediamo di dirlo anche a chi non ci legge. Perché noi di PassaParola, in qualità di media italiano all’estero, l’abbiamo promesso: a noi stessi, alle autorità lussemburghesi, alle associazioni con cui collaboriamo. Abbiamo promesso (e ci siamo ripromessi) di ricordarvi, informarvi, CONVINCERVI ad iscrivervi alle liste elettorali (ferme restando le prerogative per poterlo fare – leggere a pagina 18 ). Il Granducato ci offre una grandissima opportunità: quella di scegliere, proporre, partecipare alle decisioni dei singoli Comuni del Paese dove viviamo attraverso il diritto di voto attivo e passivo per le prossime comunali di ottobre. Votare significa scegliere; scegliere significa vedere riconosciuti i propri diritti; vedere riconosciuti i propri diritti significa essere riconosciuti e rispettati per la nostra identità pur vivendo all’interno di un’entità straniera. Ma che in tal modo ci fa sentire un po’ meno stranieri. Ecco: il Lussemburgo ci offre tutto questo. Ora tocca a noi trasformare questo “diritto” in “dovere” e correre negli uffici dei nostri Comuni di residenza per iscriverci (termine ultimo il 14 luglio). Per poter esercitare i nostri diritti civici e politici nello Stato in cui viviamo e lavoriamo; per poter dire che in questo Paese ci siamo non più da “spettatori” ma da “protagonisti”. Che fa davvero la differenza, quando si vive all’estero: un luogo oltre i confini nazionali, dove sentirci a casa e nel quale altrimenti (rinunciando a questo prezioso diritto) non saremmo mai cittadini, ma solo “eterni turisti”. Buona Pasqua a tutti. Maria Grazia Galati e Paola Cairo
Editore / PassaParola a.s.b.l. - 32, rue Demy Schlechter - L-2521 Luxembourg Direzione / M aria Grazia Galati - mgg@passaparola.info - tel. 621 75 80 50 / Paola Cairo - p aola@passaparola.info - tel. 691 72 04 96 Redazione / R emo Ceccarelli - r emo@passaparola.info / Elisa Cutullè - e lisa@passaparola.info / Gilda Luzzi - g ilda@passaparola.info Erika Maddalena - erika@passaparola.info / Daniele Rossini - d aniele@passaparola.info Sonia Sion - sonia @passaparola.info / Paolo Travelli - p aolo@passaparola.info Collaboratori / Emilio Alba / Franco Barilozzi / Roberto D’Amico / Daniele Domenicucci / E lisabetta Fatichenti Vincenzo Ruggieri / Roberto Serra Grafica / Eleonora Costa - eleonora@passaparola.info www.passaparola.info / info@passaparola.info / Anno VIII - Numero 3 - Aprile 2011 aprile 2011
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/ DESTINAZIONE ITALIA /
La casa in viaggio Testo / Elisa Cutullè (ha collaborato Maria Grazia Galati)
UN’IDEA DI VACANZA LONTANO DAI CLASSICI LUOGHI COMUNI. PER CHI AMA VIAGGIARE, MA VUOLE SEMPRE SENTIRSI “A CASA”
P
artire, visitare, esplorare nuove mete, entrare in contatto con luoghi e gente diversi, nuovi. Ma portandosi un pizzico di quell’atmosfera di casa nostra che, seppur amando viaggiare, dopo un po’ ci manca. Un felice compromesso c’è. Anzi: più di uno. Con soluzioni in Italia e non solo.
CAMPER
Spazi ridotti al minimo ma tanti vantaggi: dalla possibilità di stabilire la propria rotta all’avere la libertà di fermarsi dove si vuole. In aree ad hoc, complete di ogni comfort e ubicate in zone turistiche davvero eccellenti, come Il Castello di Avio in Trentino, la Cattedrale di Stilo in Calabria o Stintino in Sardegna. Consigli sulle rotte, nonché informazioni sulle aree di sosta attrezzate e sui traghetti si possono trovare su www.camperonline.it
CASA - BATTELLO
La variante mobile del camper.
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/ DESTINAZIONE ITALIA /
Stesso concetto, forse dal respiro più ampio. Con la casa-battello è possibile attraccare negli angoli più suggestivi e vivere la magia di una vera e propria villa sull’acqua. Immaginate di attraccare in quel “ramo del Lago di Como”, rivivendo le atmosfere che hanno ispirato Manzoni, ma da tutt’altra prospettiva… Oppure organizzarsi e partire alla scoperta dei fiordi norvegesi. Espen ed Estelle, due “casa-battello-dipendenti”, raccontano come fare su www. cafebabel.it/article/35243/germania -come-vivere-su-una-casag a l l e g g i a n t e . h t m l
NAVE CASA
Per chi invece, senza problemi di budget, non ha voglia di preoccuparsi dell’organizzazione del viaggio oppure ha sempre sognato di vivere visitando diversi continenti, c’è una soluzione ancora più completa e decisamente chic. Vivere su una nave in eterna crociera: una vera e propria città galleggiante con tutti i servizi. Non sarebbe meraviglioso invitare gli amici a prendere un caffè nel proprio appartamento mentre si è attraccati a Rio de Janeiro oppure regalare loro una piccola crociera? Su www.aboardtheworld.com ci sono
sia le informazioni sulle disponibilità (vendita/affitto) che quelle sulle rotte delle crociere (la rotta cambia ogni anno, quindi il rischio di annoiarsi non c’è mai).
CONDO HOTEL
Concetto nato negli Stati Uniti e molto interessante. Si acquista una stanza di albergo e si ha diritto ad un certo numero di pernottamenti. Per il resto del tempo l’albergo gestisce le prenotazioni della stanza cedendo, a seconda del contratto stipulato, tra il 30% e il 60% dei ricavi al proprietario. Non solo si ha la disponibilità di avere una propria stanza in hotel, ma non si hanno costi di manutenzione, che sono invece coperti dall’albergo. E subito i cinefili ricorderanno la celebre pellicola a firma Arthur Miller dal titolo “Appartamento al Plaza”, con un esilarante Walter Matthau. Oppure verrà loro voglia di sentirsi come Hugh Grant in “Due settimane per innamorarsi”… Tra gli alberghi americani che offrono la forma del “Condo-Hotel” ci sono Marriott, Ritz Carlton, Starwood e Wyndham. In Italia la formula è presente nella zona di Chianciano (www.condohotelitalia.it)
SCAMBIO CASA
Ogni anno ci sono più di 250 mila scambi di casa. L’Italia è tra le mete più richieste in assoluto (al primo posto Lazio e Toscana, seguite da Lombardia, Veneto e Sardegna). HomeLink è uno dei primi siti specializzati nello scambio case. Il meccanismo è semplice: ci si iscrive pagando una quota annuale, si mette online la propria abitazione, si inseriscono delle immagini e si cerca, sempre online, la casa nel luogo dove si vorrebbe andare. A questo punto si comincia lo scambio di informazioni. Garanzie non ce ne sono ma, in caso di lamentele, si avverte la famiglia di prestare più attenzione e, dopo due reclami, si viene cancellati dal sito. Lo scambio può avvenire secondo due modalità: lo scambio contemporaneo (le due famiglie si scambiano le rispettive case nello stesso periodo) oppure lo scambio di ospitalità (le persone si ospitano a vicenda in momenti diversi dell’anno). Per chi è diffidente, una buona norma può essere quella di contattare le persone che, nelle loro schede di presentazione, hanno alle spalle un grande numero di scambi. A spingere a sperimentare questa formula non è solo il risparmio economico (fino al 60%), ma il desiderio di vedere da vicino come si vive all’estero, uscendo dal cliché del turista. ScambioCasa.com è la versione italiana del sito internazionale homeexchange.com, una rete con oltre 36.000 schede di abitazioni dislocate in 137 paesi. I soci nella maggior parte dei casi sono professionisti, pensionati, medici, avvocati, ma anche gente comune. Single, coppie e famiglie con bambini. Per tutti viene sottoscritta una polizza gratuita che copre i rischi per danni alla proprietà ed eventuale annullamento del viaggio.
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/ ITALIA GIOVANE /
Animatori di vacanze estive per i giovani alla CROIX ROUGE.
Un’ italiana fra loro Testo / Maria Grazia Galati
www.croix-rouge.lu
NATA A LUSSEMBURGO DA GENITORI ITALIANI, Giovanna Giannini, 24 ANNI, È ALL’ULTIMO ANNO DI UNIVERSITÀ. È ASSISTENTE VOLONTARIA PRESSO LA CROIX ROUGE DI LUSSEMBURGO, CHE ORGANIZZA SOGGIORNI ESTIVI PER BIMBI E RAGAZZI DAI 4 AI 17 ANNI. PassaParola L’HA INTERVISTATA Come sei arrivata a fare questo tipo di volontariato? Perché mi piacciono molto i bambini ed è un’attività che mi regala tante soddisfazioni. In cosa consiste il tuo impegno come volontaria? Collaboro all’organizzazione di vacanze per i bambini per conto della Croix Rouge Luxembourgeoise. I miei colleghi ed io animiamo queste colonie, affinché i bambini abbiano tanto divertimento. Spesso ci sono dei bambini i cui genitori non hanno la possibilità di portarli in vacanza.
Quanto ti impegna questa attività? Io pratico soprattutto questo mio hobby nel periodo estivo. Il vero impegno comincia in maggio per tutte le preparazioni. La Croix Rouge organizza dei weekend durante tutto l’anno per prepararci per queste colonie. Per esempio: come si può integrare al meglio dei bambini disabili, quali giochi si possono fare durante le colonie, che fare in caso di conflitti, eccetera. Cosa consigli ad un/a giovane come te che desidera fare questa esperienza? Di seguire questa strada, perché si vivono esperienze davvero speciali, che arricchiscono molto il nostro bagaglio personale e ci danno tante soddisfazioni. Quali caratteristiche/qualità bisogna avere per essere volontario nelle colonie della Croix Rouge?
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In fondo, non bisogna avere delle qualità particolari; soltanto avere voglia di fare del bene; e sicuramente amare i bambini, avere molta pazienza ed essere molto affabili nei loro confronti. Siete in molti a fare questo tipo di attività? Più o meno siamo 200 animatori e ogni anno ci sono circa 250 volontari che si aggiungono. Quali sono le prerogative per far partecipare i proprio figli alle colonie della Croix Rouge? Dipende dalle colonie: ci vuole un età minima. Il bello è che integriamo anche i bambini disabili. Ci sono altri italiani come te nello staff? Sì, siamo circa 20-25 italiani nello staff. Quali sono i contatti ai quali ci si può rivolgere per avere informazioni dettagliate in merito? Ci si può rivolgere al signor Romain Peters (Romain.Peters@croix-rouge.lu) sia per chi desidera essere animatore, sia per avere notizie sulle colonie estive organizzate.
/ PERSONAGGIO /
I
taloargentino nato a New York, da padre venezuelano e madre argentina, con nonni materni oriundi di Molfetta (Bari), Freddy Pansini, classe 1931, è giornalista, fotografo, traduttore. Da bambino con la famiglia abitò a Napoli, dove visse gli anni della Liberazione. Tra gli aneddoti che racconta citiamo quello del suo primo lavoro: lavapiatti a 13 anni nella cucina dell’Ospedale Militare americano nonché «interpretír» (pronunciato all’americana, ndr) dal napoletano all’americano e viceversa. Si considera un italiano atipico. Sempre in bilico tra le sue due culture e due lingue: l’argentino, che ha sempre prevalso sentimentalmente e l’italiano. Negli anni ’50 Freddy si trasferisce in Venezuela dove si diploma in giornalismo, curando, tra gli altri, il programma «Place de l’Etoile» della ORTF (Office de radiodiffusion-télévision française, ndr) che al tempo veniva trasmesso anche dalla Rai. In campo linguistico lavora come traduttore e terminologo a Caracas, dove incontra anche la sua futura moglie Pilar. E di laggiù sono anche i suoi figli, Alfredo e Yanet. Tornato in Europa, Pansini si stabilisce a Parigi dove lavora come traduttore e interprete freelance e
Freddy Pansini:
due lingue, due culture Testo / Paola Cairo
È UN APPASSIONATO LINGUISTA, GRANDE ESPERTO DI AMERICANISMI. E’ STATO ADDETTO CULTURALE DI Achila, PRIMA ASSOCIAZIONE ISPANICO-LATINOAMERICANA, CHE PER BEN VENTIDUE ANNI HA DIFFUSO LA CULTURA ISPANO-AMERICANA NEL GRANDUCATO stringe contatti con gli ambienti internazionali della traduzione, già avviati in Sud America. A quell’epoca risalgono anche i suoi primi contatti con il mondo della traduzione poetica. Un’altra sua impresa di quel tempo, frutto di lunga ricerca, è la «Historica del castellano en imágen» (Storia della lingua spagnola in immagini), presentata con successo in varie città d’Europa. Negli anni ’80 Pansini arriva in Lussemburgo dove vince un concorso per interprete alla Divisione dell’interpretazione, divisione italiana al Parlamento Europeo. Per tanti anni addetto culturale di ACHILA, association cultural hispano-latinoamericana de Luxemburgo asbl, Pansini ricorda: «Ero caporedattore del nostro Bollettino, il cui scopo era quello di raccontare l’America Latina attraverso la scoperta di tradizioni, storie e culture differenti». Il suo regno è la sua casa, dove ha raccolto, archiviato e organizzato una biblioteca plurilingue di parecchie migliaia di volumi. Due sezioni chiave,
ovviamente: una sulla teoria e la storia della traduzione e l’interpretazione e una seconda sulle particolarità linguistiche di ciascuno dei Paesi di lingua spagnola; e poi la collezione di tutta un’esistenza che Freddy conserva gelosamente e che mostra orgogliosamente a PassaParola: poesia, letteratura, saggi che sono da sempre “pane per i suoi denti”, passione, vita. Attualmente ha in corso la complilazione di un’antologia di traduzioni dall’italiano in spagnolo di poeti moderni e contemporanei, dopo aver recentemente collaborato alla seconda edizione del Dizionario Herder italiano-spagnolo/ spagnolo-italiano di Anna Giordano e Calvo Rigual dell’Università di Valenzia. «Ho contribuito con la stesura di molti americanismi, ovvero i termini spagnoli che si usano in America Latina, perché considero il dizionario Herder il migliore fra quanti attualmente pubblicati in Spagna». E si è meritato una citazione degli autori nel Prologo come «nuestro más meticuloso lector».
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/ AMBIENTE /
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Anno internazionale
delle foreste Testo / Roberto D’Amico
IN EUROPA LE FORESTE SONO IN CRSCITA E IL QUADRO NORMATIVO, SPECIALMENTE A LIVELLO EUROPEO, È ABBASTANZA BUONO SE CONSIDERIAMO IL PIANO D’AZIONE PER LE FORESTE 2006, LA LOTTA CONTRO LO SFRUTTAMENTO ILLEGALE DELLE FORESTE 2008, IL LIBRO VERDE PER LE FORESTE 2010. SI PUÒ DIRE CHE SIAMO UNA PICCOLA ISOLA FELICE, CHE PERO’ CONTA POCO NELL’ECOSISTEMA MONDIALE
“Questo
è un invito aperto a tutta la Comunità Internazionale a riunirsi e lavorare insieme a Governi, organizzazioni internazionali e società civile, per fare in modo che le nostre foreste vengano gestite in modo sostenibile per le generazioni attuali e future”. Così Pekka Patosaari, Direttore del Forum delle Nazioni Unite sulle Foreste, ha commentato la proclamazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2011 come Anno Internazionale delle Foreste. In Europa le foreste ricoprono il 44% del territorio e sono così suddivise: il 70% è classificato come foreste seminaturali, il 4% come piantagioni e solo il rimanente 26% come foreste primarie. La distribuzione non è poi omogenea su tutto il Vecchio Continente, infatti l’80% circa del nostro
patrimonio boschivo si trova all’interno della Federazione Russa. In controtendenza con ciò che accade negli altri continenti e soprattutto nelle grandi foreste primarie di Sudamerica e Africa (dove ci sono problemi di disboscamento selvaggio, cementificazione, contrabbando illegale di legna), quelle europee sono in lenta ma costante crescita. Si calcola infatti un aumento approssimativo, negli ultimi 15 anni, di 13 milioni di ettari. Ma questo patrimonio è sufficientemente tutelato dall’UE, dai governi nazionali e dagli organi competenti? Secondo Paolo De Castro, ex Ministro delle politiche agricole e forestali, si. “L’Europa – commenta l’attuale Presidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo - si è dotata nel corso degli anni di un sistema politico estremamente efficace per quanto riguarda la difesa e la tutela del patrimonio forestale”.
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/ ITALIA A TAVOLA /
“BUONA” Pasqua a tutti! Testo / Maria Grazia Galati Ricette a cura di Antonio Saccottelli (*)
SI AVVICINANO LE FESTE PASQUALI E CON ESSE LA VOGLIA DI GUSTARE PIATTI SAPORITI ED INSOLITI. UN DIRITTO DI TUTTI: DA CHI SOFFRE DI INTOLLERANZE ALIMENTARI A CHI HA SCELTO LA “FILOSOFIA” VEGETARIANA O VEGANA. PER QUESTO PassaParola, IN COLLABORAZIONE CON UNO CHEF ITALIANO DI LUSSEMBURGO, VI REGALA ALCUNE RICETTE IDEALI PER LA PASQUA: SEMPLICI DA FARE E GUSTOSISSIME, CON “PARI OPPURTUNITÀ”. ED UN PIATTO DA FARE PER COLORO CHE POSSONO MANGIARE DAVVERO DI TUTTO: BEATI LORO! LA SCELTA VEGETARIANA Mezzi Paccheri con carciofi e la sua crema, pistacchi e menta fresca Ingredienti: 2 spicchi d’aglio, 6 carciofi, 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 2 cucchiai di olive taggiasche, pepe q.b., menta fresca q.b., 400 gr di mezzi paccheri, sale e pistacchi q.b. Mondare e tagliare i carciofi, ridurli a listarelle e metterli in una padella capiente insieme all’olio d’oliva e ai 2 spicchi di aglio in camicia. Dorare i carciofi e intanto sminuzzare i pistacchi e cucinarli insieme ai carciofi. Eliminare l’aglio. Prendere una parte di carciofi e tritarla nel mixer con un un po’ d’olio ed acqua, fino ad ottenere una crema. Unire ai carciofi due cucchiai di olive taggiasche, far cuocere il tutto per 10 minuti e poi a fine cottura aggiungere una tritata di menta fresca; salare e pepare a piacere. Nel frattempo lessare i mezzi paccheri in acqua salata e, una volta cotti, scolarli avendo l’accortezza di tenere da parte un paio di mestoli di acqua di cottura. Far saltare i mezzi paccheri in padella insieme ai carciofi e alla crema di carciofi e se la pasta dovesse risultare troppo asciutta, unire l’acqua di cottura tenuta da parte. Servire i mezzi paccheri con i carciofi e le olive, spolverizzando il piatto con menta fresca e a piacere con del formaggio grattugiato.
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/ ITALIA A TAVOLA /
TORTA di
PASQUA umbra salata
la scelta per chi... ...può mangiare di tutto: EVVIVA! UNA RICETTA CLASSICA, GOLOSA, IN TEMA CON LA PASQUA. PER CHI DAVVERO NON HA PROBLEMI (NEMMENO DI BILANCIA!) Ingredienti: 500 gr di farina, 5 uova intere, 30 gr di lievito di birra, 150 gr di latte, 100 gr di olio di mais oppure olio extravergine di oliva leggero, 50 gr di strutto, 130 gr di pecorino romano grattugiato, 100 gr di parmigiano grattugiato, 200 gr di groviera a pezzetti, 1 pizzico di cannella, pepe, 1 cucchiaino raso di sale fino. PREPARAZIONE Sciogliere il lievito di birra nel latte e nell’olio a temperatura ambiente. In una ciotola unire la farina ai formaggi grattugiati, al pepe, al sale e alla cannella e miscelare. Aggiungere le uova, il lievito sciolto nei liquidi e mescolare bene con delle fruste elettriche all’inizio e poi con un cucchiaio di legno. Quando è tutto ben amalgamato aggiungere il groviera tagliato a cubetti non troppo piccoli. Imburrare uno stampo, cospargerlo di farina, mettere l’impasto e lasciare lievitare fino al raddoppio dello stesso. Cuocere a forno caldo per 1 ora circa a 160° (la cottura si riferisce al forno ventilato; se non si ha il forno ventilato, basta lasciare socchiuso il forno). Da mangiare, come da tradizione, la mattina di Pasqua per colazione, accompagnata da salame corallina, lonza al fiocchietto (salumi tipici regionali) e uovo sodo benedetto, “annaffiando” il tutto con del buon Vin Santo.
Qual è la differenza tra allergie e intolleranze alimentari? La reazione negativa al cibo è spesso erroneamente definita allergia alimentare. In molti casi è provocata da altre cause, come un’intossicazione alimentare di tipo microbico, un’avversione psicologica al cibo o un’intolleranza ad un determinato ingrediente di un alimento. L’allergia alimentare è una forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari che attiva il sistema immunitario. Un allergene (proteina presente nell’alimento a rischio che nella maggioranza delle persone è del tutto innocua) innesca una catena di reazioni del sistema immunitario, tra cui la produzione di anticorpi. Gli anticorpi determinano il rilascio di sostanze chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari sintomi: prurito, naso che cola, tosse o affanno. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita. L’intolleranza alimentare coinvolge il metabolismo, ma non il sistema immunitario. Un tipico esempio è l’intolleranza al lattosio: le persone che ne sono affette hanno una carenza di lattasi, l’enzima digestivo che scompone lo zucchero del latte. (A.S.)
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/ ITALIA A TAVOLA /
LA SCELTA “VEGAN” Arrosto di Seitan (Il seitan è un alimento altamente proteico ricavato dal glutine del grano tenero o da altri cereali come farro o Kamut) Ingredienti: 500 gr. di seitan per arrosto, 6 foglie di alloro, 1 rametto di rosmarino, salsa di soia, olio extravergine d’oliva, pepe, sale Scegliere un pezzo di seitan intero da arrosto. Lavare e sgocciolare il rametto di rosmarino e le foglie di alloro. In una casseruola grande scaldare l’olio extravergine d’oliva e quando è ben caldo aggiungere il seitan, condirlo con rosmarino e alloro e rigirarlo bene nell’olio, aggiustando di sale. Far cuocere nel forno lentamente a calore basso, per 1/2 ora circa, girandolo spesso così da farlo rosolare uniformemente. Verso fine cottura, irrorare con 3 cucchiai di salsa di soia, rosolare per 10 minuti ancora. Togliere il seitan tenendolo in caldo, versare nella casseruola 1/2 bicchiere d’acqua. Fare bollire a fuoco vivo per qualche minuto così da formare un sughetto. Affettare e servire l’arrosto ben caldo, cospargendolo della sua salsa.
BUONA PASQUA!
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LA SCELTA PER INTOLLERANTI AL GLUTINE Torta al cioccolato Ingredienti: 400 gr di cioccolato extrafondente, 200 gr di burro, 400 gr di zucchero semolato Sciogliere il cioccolato e il burro a bagnomaria. Sbattere i tuorli con lo zucchero e unirli al cioccolato e al burro fuso. Montare gli albumi a neve fermissima e incorporarli al composto di cioccolato, mescolando dal basso verso l’alto. Versare in uno stampo foderato con carta da forno e cuocere a 175 °C per 40 minuti circa. Guarnire con mandorle tostate, mirtilli, lamponi, pistacchi, zucchero a velo e una fogliolina di menta. Si può accompagnare con una crema inglese o gelato.
(*) Antonio Saccottelli (Andria, BA, 1983) si è diplomato alla scuola alberghiera di Assisi (PG). Dopo varie esperienze di lavoro in Italia e all’estero si è trasferito in Lussemburgo, dove è secondo chef in un noto ristorante della città. Tiene anche corsi di cucina a domicilio (antoniosaccotelli@hotmail.it)
/ ARTE /
La Cavalleria Rusticana “galoppa” a Lussemburgo! Testo / Erika Maddalena
IN SCENA NEL GRANDUCATO L’OPERA DI MASCAGNI. FRA GLI INTERPRETI ANCHE ALCUNI ITALIANI. PassaParola HA INCONTRATO, FRA QUESTI, Francesca Guardi. L’APPUNTAMENTO PER I MELOMANI È AD ESCH PER METÀ APRILE
“La Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni 13-14 aprile 2011 ore 20.00 Théâtre Municipal di Esch sur Alzette Biglietti: categoria 1 – giovani 18.00 euro/adulti 25 euro categoria 2 – giovani 14.00 euro/adulti 18.00 euro
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Il Théâtre Municipal di Esch sur Al-
zette ospita il 13 e il 14 aprile l’opera di Pietro Mascagni “La Cavalleria Rusticana”, tratta dall’omonima novella di Giovanni Verga. Un’opera interamente recitata e cantata in Italiano, con la scenografia di Ionel Pantea e la direzione musicale di Radu Pantea, che ha insegnato al Conservatoire di Lussemburgo prima di tornare in Romania per fondare una sua scuola di musica. Un cast multiculturale al servizio dell’arte italiana, una parte del quale arriverà in Lussemburgo solo grazie allo sforzo congiunto di tutti i partecipanti e che non ha ricevuto, purtroppo, alcun sostegno economico. Francesca Guardi, che vive e lavora a Lussemburgo (dove canta per hobby), metterà a disposizione la sua voce per questa rappresentazione. Come è nata l’iniziativa? Faccio parte del Club de Musique del Cercle Culturel des Institutions Européens - un club di musica formato da musicisti amatori e non professionisti (almeno non ancora!) residenti a Lussemburgo. Ci sono tanti talenti che vorrebbero avere un po’ di spazio e far sentire le loro voci - letteralmente parlando! Il Lussemburgo, al contrario di tutti gli altri paesi europei, è ancora giovane in materia di musica lirica. L’anno
/ ARTE /
scorso avevamo messo in scena due estratti di due famose opere (la Bohème di Puccini e il Flauto Magico di Mozart). Lo spettacolo è riuscito perfettamente, la gente ha accolto con entusiasmo questa iniziativa e ciò è bastato a maturare l’idea di mettere in scena la Cavalleria Rusticana. Quanti italiani siete nel gruppo? Non siamo in molti, ma tutti (o quasi tutti) i componenti del cast lussemburghese parlano italiano - primo fra tutti il direttore d’orchestra. E’ bellissimo vedere come anche i “non-nativi” amino parlarlo! Sul palcoscenico del teatro municipale di Esch, infatti, ci saranno non solo italiani ma anche stranieri, membri dell’Institut Européen de Chant Coral de Luxembourg (INEEC), della corale di Uelzecht di Esch, dello Studio di Opera e Orchestra dell’UVT di Timisoara in Romania e dello Studio d’Opéra de Luxembourg. Perché la scelta è caduta proprio su questa opera? Mettere in scena la Cavalleria Rusticana ci è sembrato perfetto: si tratta di un solo atto d’opera e tutti i musicisti/cantanti che parteciperanno vivono nel Granducato. Saremo supportati dall’orchestra di Timisoara e guidati da Radu Pantea alla direzione. Avevamo in mente di mettere in scena qualcosa che potesse essere breve ma “intenso” e in tema con la Pasqua (la scena dell’opera si svolge in Sicilia la domenica di Pasqua). Cosa ti aspetti dal pubblico? Questa iniziativa è nata proprio per promuovere la cultura lirica. Per tutte le manifestazioni e i concerti che sono stati allestiti ci siamo sempre autofinanziati. Vista l’affluenza dell’anno passato, ci aspettiamo
Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni vide la luce della scena il 17 maggio del 1890 al Teatro Costanzi di Roma. Il titolo che diede la celebrità al compositore livornese risultò fra i tre vincitori del Concorso indetto nel 1888 dalla Casa Musicale Sonzogno per una nuova opera in un atto (le altre due, dimenticate, furono Labilia di Nicola Spinelli e Rudello di Vincenzo Ferroni). L’opera ebbe sin dal suo esordio un successo inaudito, forte di un sorgivo, sanguigno fluire di melodie irresistibili. Basterebbe una pagina come il celebre Intermezzo a classificare Cavalleria tra i capolavori assoluti della musica italiana a cavallo tra Otto e Novecento e non solo. La vicenda, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, si ispira alla novella di Giovanni Verga, maestro del nostro Verismo in letteratura. In un paese della Sicilia, il giorno di Pasqua, Santuzza cerca di riconquistare l’amore di Turiddu, il suo amante che l’ha «disonorata», per poi riallacciare la relazione con Lola, suo primo amore, che nel frattempo si è a sua volta sposata con il carrettiere Alfio. Ma Turiddu non vuole sentire ragioni e Santuzza lo maledice. Dopodiché rivela ad Alfio la tresca della moglie con Turiddu, per subito pentirsene. E’ troppo tardi. Alfio sfida Turiddu ad un «duello rusticano» e lo uccide. Sul grido «Hanno ammazzato compare Turiddu», Santuzza e Mamma Lucia, madre di Turiddu, cadono affrante una nelle braccia dell’altra. E’ diventato costume abituale abbinare sulla scena Cavalleria Rusticana a Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, un altro caposaldo del verismo musicale, a sua volta storia d’amore, tradimento, gelosia e coltello. (di Emilio Alba, caporedattore della rivista italiana L’Opera)
che il teatro sia pieno e sono sicura che sarete entusiasti del risultato! Se l’iniziativa avrà il successo sperato, darà il via a una serie di produzioni in futuro. Come è nata la tua passione per il canto? Assolutamente per caso. Mi trovavo
in Sicilia e una pianista, sentendomi intonare una canzone, mi ha suggerito di mettermi a studiare. Da lì ho cominciato a frequentare il conservatorio in Italia. Quando sono arrivata qui, mi sono messa in contatto con il Club de Musique del Cercle Culturel des Institutions Européens…e oggi eccomi qui!
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/ TANTI ITALIANI FA /
Charles Gasperi una storia italiana, anzi europea! Testo / Remo Ceccarelli Foto / Vincenzo Ruggieri
NELL’ULTIMO NUMERO DI PassaParola (2/2011) ABBIAMO DESCRITTO GLI OBIETTIVI DELLA MAISON DES JEUNES DI ESCH/ALZETTE. ORA RACCONTIAMO LA STORIA DI CHI QUELLO SPAZIO DI INCONTRO TRA I GIOVANI LO DIRIGE. UNA STORIA NELLA QUALE SI INTRECCIANO PASSATO E FUTURO, VICENDE DI FAMIGLIA E VICENDE PERSONALI; ITALIA, LUSSEMBURGO ED EUROPA
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uando gli si chiede di descriversi, Charles esordisce con modestia: «Credo di poter affermare che sono un europeo convinto». Troppa modestia verrebbe da dire, per uno che vanta una storia familiare così internazionale. Il bisnonno Domenico nacque austriaco in quel di Baselga di Piné e lasciò il Trentino giovanissimo in cerca di uno stipendio migliore in Germania, nella zona di Karlsruhe. Sposò rapidamente una donna del luogo, ma il destino da migranti chiamò entrambi in Lussemburgo nel 1895. Operaio specializzato nella costruzione di tunnel e quindi esperto manipolatore di esplosivi, Domenico trovò subito lavoro in miniera, dove lasciò la vita in un incidente ad appena 27 anni; correva l’anno 1900. «Mia bisnonna – prosegue Charles - fece la gover-
nante per tirare avanti»; suo nonno Leo nacque quindi già lussemburghese e si guadagnò da vivere come tramviere ad Esch. Il padre di Charles, Joseph, fu invece arruolato di forza nella Wehrmacht dall’occupante nazista e rimase ferito a Stalingrado, al punto da essere rispedito a casa: tornò a fare l’operaio nelle acciaierie dell’ARBED, ma i problemi di salute lo accompagnarono per tutta la vita. «Ma non finisce qui» ride Charles: «Mio nonno materno veniva dalla Lorena ed è stato a turno tedesco e francese ; e si sposò con una tedesca di Kaiserslautern. Quanto a mia moglie, è mezza belga ed assieme abbiamo adottato un bimbo rumeno». Europeo convinto, Charles è un operatore sociale altrettanto convinto, come tutta la famiglia, che vanta insegnanti, ergoterapeuti, infer-
mieri. Charles Gasperi, laureato in economia ad Innsbrück, ci spiega: «Mentre mi stavo laureando feci uno stage in una banca che concludeva molti affari col Cile di Pinochet, fresco di colpo militare. Per me era eticamente insopportabile e decisi che non sarebbe mai stato il mio mondo. Portai a termine gli studi in economia e iniziai un nuovo corso in scienze sociali». Oggi il suo impegno non si limita alla sola sfera professionale, poiché Charles ha creato un’associazione che realizza progetti a carattere sociale in Romania. Aggiungiamoci l’attività politica comunale con il Lsap (partito socialista lussemburghese) e la conduzione di un gruppo di Scout, vien da chiedersi come abbia fatto a concederci così tanto tempo: «La disponibilità verso gli altri è alla base di tutto ciò che faccio». Ed è in questa chiave che bisogna interpretare il suo ultimo impegno a livello europeo. E’, infatti, appena tornato da Berlino, dove ha contribuito a lanciare un’iniziativa a favore del voto degli stranieri in Germania. E l’Italia in tutto questo? «Parlo ancora un po’ l’italiano e da qualche anno le radici “mi chiamano” sempre di più. Ho una relazione speciale col Trentino e ho fatto pure qualche ricerca nel paese delle mie origini».
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/ OBIETTIVO SU... /
Verso le elezioni comunali del
9 ottobre 2011 Al via la campagna di sensibilizzazione per l’iscrizione alle liste elettorali Testo / Franco Barilozzi
CHIUNQUE RISIEDA IN LUSSEMBURGO DA 5 ANNI CONTINUATIVI PUO’ ISCRIVERSI ALLE LISTE ELETTORALI DEL PROPRIO COMUNE DI RESIDENZA E PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALLE ELEZIONI COMUNALI DI OTTOBRE
Il 9 ottobre prossimo tutti i con-
sigli comunali saranno rinnovati e a queste elezioni potranno partecipare non solo i cittadini lussemburghesi, ma anche tutti i residenti di nazionalità straniera - comunitari o extracomunitari - che risiedono in Lussemburgo e che sono iscritti sulle liste elettorali. Le condizioni e le procedure per diventare elettori sono molto semplici. Bisogna essere residenti in Lussemburgo da almeno cinque anni al momento dell’iscrizione e bisogna recarsi al comune di residenza munito della propria carta d’identità o del passaporto per chiedere l’iscrizione sulla lista elettorale comunale. Se il cittadino straniero che desidera iscriversi ha abitato negli ultimi cinque anni nello stesso comune, non ha bisogno di provare la sua residenza, il funzionario comunale la verificherà
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all’istante. In caso contrario è meglio chiedere un certificato di residenza all’altro comune. Per votare il prossimo 9 ottobre è necessario iscriversi entro il 14 luglio 2011. I giovani di nazionalità straniera che non hanno ancora compiuto i 18 anni, ma che avranno 18 anni il giorno delle elezioni - il 9 ottobre 2011 - possono iscriversi sulla lista elettorale. Particolare interessante: l’iscrizione sulle liste elettorali lussemburghesi permetterà al cittadino straniero di continuare a votare anche per il suo comune di origine. Il doppio voto è permesso senza problemi. Il Parlamento lussemburghese ha recentemente votato una modifica importante della legge elettorale. La nuova legge, entrata in vigore il 13 febbraio, prevede che tutti i cittadini stranieri – comunitari ed extracomunitari – che sa-
ranno candidati alle prossime elezioni comunali potranno, se eletti, diventare sindaco o assessore del proprio comune. Con questa nuova modifica della legge elettorale, il Lussemburgo diventa uno dei rari paesi dell’Europa comunitaria che dà il diritto di voto attivo e passivo a tutti i cittadini stranieri residenti sul suo territorio da almeno cinque anni. Se gli italiani del Lussemburgo sono proporzionalmente coloro che si sono iscritti di più sulle liste elettorali (comunali ed europee), molti connazionali non sono ancora iscritti e li invitiamo calorosamente a farlo. Solo così potremmo esercitare un diritto che inciterà i vari partiti e candidati a tenere conto dei nostri bisogni e delle nostre aspirazioni. In effetti, in Lussemburgo è a livello comunale che si decidono le politiche più importanti in favore degli abitanti.
/ OBIETTIVO SU... /
Una nuova legge che permette agli stranieri di potersi candidare alla carica di SINDACO o ASSESSORE Testo / Roberto Serra
Il piccolo Granducato di Lussembur-
go allarga i suoi confini e diventa più grande. Ovviamente non parliamo dei confini geografici, ma di altri confini non meno importanti che hanno il pregio di misurare il grado di civiltà di un paese sovrano. Sono i confini culturali e sociali, quelli che vanno in profondità e che si situano “dentro la pancia” dei paesi. Con la legge approvata il 27 gennaio di quest’anno, il Granducato di Lussemburgo è più grande perchè il numero di cittadini con più diritti è, potenzialmente, più grande. Infatti, la legge di cui par-
liamo garantisce il diritto di eleggibilità anche ai cittadini comunitari ed extra-comunitari per le elezioni comunali del 9 ottobre 2011. Per potersi candidare alla carica di Sindaco o Assessore il cittadino straniero – comunitario o extra-comunitario - dovrà soddisfare le seguenti condizioni: risiedere in Lussemburgo da almeno 5 anni continuativi, abitare nel comune di residenza da più di 6 mesi, essere iscritto alle liste elettorali del comune e padroneggiare la lingua lussemburghese per i mandati di Sindaco e Assessore mentre
per quello di consigliere comunale è richiesta la conoscenza del francese o del tedesco. L’approvazione di questa legge – come, in precedenza, di quella sulla doppia nazionalità – è un grande passo di civiltà democratica che fa crescere e ingrandire, da dentro, questo piccolo paese. Le grandi conquiste non si fanno più sui terreni di battaglia per allargare l’estensione territoriale, ma si fanno in casa propria conquistando al valore universale della democrazia quote sempre più consistenti di cittadini.
L’Asti ha riunito, lo scorso 7 marzo, tante donne straniere impegnate a vari livelli nell’associazionismo per lanciare un appello all’iscrizione alle liste elettorali. «Ci appelliamo alle donne e agli uomini affinché si iscrivano alle liste elettorali. Ricordiamo l’importanza dei consigli comunali che si occupano della gestione delle maison relais, le infrastrutture, i parcheggi, i nuovi piani casa, le autorizzazioni per costruire. Contribuiamo ad un avvenire migliore. Impegnamoci! Iscriviamoci! Decidiamo insieme! Votare è partecipare».
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/ L’INTERVISTA /
AMAZON
la porta per servire il mondo Testo / Redazione
UN CLIC PER FARE LA SPESA: AMAZON, IL COLOSSO AMERICANO DELL’E-COMMERCE, PARLA ANCHE ITALIANO. DAL NOVEMBRE SCORSO, INFATTI, IL SITO È SBARCATO IN ITALIA E NOI DI PassaParola NE ABBIAMO PARLATO CON Diego Piacentini, SENIOR VICE PRESIDENT INTERNATIONAL RETAIL Sei un Italiano che lavora per Amazon: portarlo in Italia è stato un po’ come tornare a casa? Io torno spesso in Italia (almeno due-tre volte l’anno) e quindi non me ne sento lontano. Il lancio di Amazon.it è stato una sensazione di gioia irrefrenabile - abbiamo lavorato tanto per realizzare il sito italiano. È il sito con il maggior numero di categorie per il lancio di un nuovo paese. Io sono estremamente felice di poter offrire ai clienti italiani, sia quelli che già ordinavano sugli altri siti Amazon ma anche i milioni di italiani a cui Amazon si propone per la prima volta, la possibilità di acquistare su un sito in italiano. Il primo ordine appena 39 minuti dopo il lancio (nel cuore della notte) e 4 milioni di visitatori nel solo mese di dicembre mi hanno fatto capire che gli Italiani ci stavano aspettando davvero. Hai lasciato l’Italia e stai lavorando all’estero. Al giorno d’oggi sono molti i ragazzi italiani, giovani e pieni di talento, che sono quasi “obbligati” a lasciare l’Italia per cercare di realizzarsi con il proprio lavoro. Ci sono delle differenze secondo te? Non penso che ci siano molte differenze tra adesso e quando io ho lasciato l’Italia, nel 1997, prima per andare a Parigi e poi, nel 2000, a Seattle. Stavo cercando un lavoro stimolante con un’azienda che mi piacesse e per realizzare il mio progetto mi sono recato all’estero. Quello che io suggerirei a chiunque cerca di fare carriera è di considerare il mondo come il “raggio d’azione” in cui trovare un posto di lavoro e di non limitarsi al proprio paese. Basandoti sulla tua esperienza, pensi che avresti fatto la stessa carriera se fossi rimasto in Italia? Questo è veramente difficile da dire; probabilmente no; Amazon non esisteva allora in Italia. Per me Amazon era - ed è - una dimensione su misura: un’azienda che condivide i miei principi e i miei obiettivi nella vita. È davvero difficile trovare l’azienda su misura, perché potrebbe trovarsi ovunque - investire del tempo per cercarla e trovarla vale davvero la pena. E poi ci vuole fortuna e io l’ho avuta.
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diego piacentini QUESTO SPAZIO PUO’ ESSERE TUO
PassaParola
/ L’INTERVISTA /
Hai qualche suggerimento per i ragazzi italiani che sono disposti a trasferirsi all’estero per cercare un posto di lavoro? È fondamentale definire le priorità e comprendere i propri obiettivi: si ha voglia semplicemente di lasciare il proprio ambiente o si ha davvero intenzione di cercare l’azienda su misura? La cosa più importante è che bisogna essere pronti a correre il rischio. E si deve essere pronti a fallire e a ricominciare; non tutte le opportunità si rivelano adatte ma bisogna provarle; se non si ha l’attitudine giusta nei confronti del rischio non si riuscirà mai a cambiare il mondo.
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/ VIA ETERE /
Graffiante, pacioso, sornione.
Proprio come un...
GATTO!
Testo / Redazione
Umberto Smaila, EX “GATTO DI VICOLO MIRACOLI”, IN UN’INTERVISTA ESCLUSIVA AL NOSTRO GIORNALE Artista di cabaret, musicista, compositore di colonne sonore, regista, attore cinematografico, conduttore televisivo. A quale di queste esperienze artistiche ti senti più legato? Al mestiere di artista, che include tutto ciò. Perché un artista più è poliedrico e più è valido. Ed io ho sempre fatto un po’ di tutto, con impegno e passione. Appunto. C’è qualche campo artistico nel quale ancora non ti sei cimentato e per il quale nutri un sogno/progetto? So che si sta lavorando ad una fiction su Pavarotti…autoironicamente, vista la mia corporatura, potrei cimentarmi nell’opera lirica… Non credi di essere stato un po’ trascurato dalla televisione?
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E co m e ve d i l a t v d i o g g i ? Forse è stata una fortuna, vista la scarsa qualità della TV oggi! E comunque qualche “ospitata” la faccio, anche perché di più non potrei permettermi per via dei miei tanti altri impegni professionali. Credo comunque che il futuro della TV oggi sia quello legato al web. La Sardegna attraversa uno sta-
to di drammatica crisi occupazionale ma, a livello turistico, resta una delle mete VIP più frequentate d’Italia. Con il tuo locale in Costa Smeralda, lo “Smaila’s”, riesci a fare qualcosa per sostenere lo sviluppo locale? Già da due anni mi sono spostato col mio locale a sud di Olbia, lontano, quindi, dalla Costa Smeralda. Che purtroppo oggi paga lo scotto di una politica del passato basata su costi troppo elevati ed un’immagine troppo patinata. Io ho fatto proprio la scelta contraria: un locale aperto a tutti e alla portata di tutti. E comunque faccio serate anche fuori dalla Sardegna: nel Lazio e in Puglia ad esempio. Quante vite hanno avuto i Gatti di Vicolo Miracoli? Ad una domanda ironica rispondo con altrettanta ironia. Hanno avuto tante “vite strette” (intese come girovita) da giovani ed ora ne hanno “sette”…perché si sono tutti ingrassati un po’!... E’ frustrante essere artisticamente legati a vita a questa esperienza? Assolutamente no, anche perché ho avuto un’esperienza TV che ha superato la fama di quella del gruppo di cabaret, ovvero “Colpo Grosso” su Italiasette dal 1986 al 1991. Un format di tale successo che è stato persino replicato nel mondo. Chi sono gli eredi dei “Gatti”? Non parlo di eredi perché a mio avviso “I Gatti di Vicolo Miracoli” sono ancora molto attuali come comicità. Peraltro siamo sempre molto amici ed a volte collaboriamo. Ritrovo comunque qualcosa di simile a noi in “Aldo, Giovanni e Giacomo” quanto all’ironia basata sul gioco di parole ed al ritmo.
/ PASSAPAROLE /
Appuntamento alla Libreria-Caffetteria Altrimenti giovedì 5 maggio alle ore 18.30
Intervista a
Donatella Di Pietrantonio, autrice del romanzo “Mia madre è un fiume”,
presto a Lussemburgo Testo / Daniele Domenicucci
MIA MADRE È UN FIUME (ED. Elliot) È IL ROMANZO D’ESORDIO DI Donatella Di Pietrantonio, FINALISTA DEL PREMIO TROPEA 2011. ABRUZZESE DI QUARANTANOVE ANNI, DA SEMPRE SCRIVE POESIE, RACCONTI, FIABE E SI CIMENTA ORA CON IL FORMATO PIÙ “DISTESO” DEL ROMANZO. ALL’INIZIO DEL MESE PROSSIMO POTRETE CONOSCERLA IN LUSSEMBURGO. INTANTO LEGGETE COSA CI HA DETTO La storia, che ha riscosso elogi unanimi da parte della critica, è quella di due donne: una madre anziana che perde la memoria e una figlia che l’accudisce e cerca di restituirle – raccontandogliela – l’identità perduta. In tutto il libro, quindi, un io narrante parla a un tu narrato, rompendo di tanto in tanto il ritmo con delle pause introspettive in cui la figlia si rivolge a sé stessa in un tentativo di elaborare il rapporto con la madre: un “amore andato storto”.
In questa relazione così difficile qual è il tentativo di cura possibile? La figlia cerca di riempire alla madre questo contenitore dell’identità che è la memoria e che la malattia va progressivamente svuotando. Le ricorda chi è
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stata, quello che ha vissuto, cerca di restituirle la traccia del suo passaggio nel mondo. Nelle pagine c’è anche tanto Abruzzo: è un romanzo di terra? E’ anche un romanzo di terra. L’Abruzzo è lo scenario naturale e antropologico che contiene la storia: aspro e luminoso, sospeso in un tempo che sembra lontano, eppure così recente a fare bene i conti. Gli episodi che narro sono il frutto di un lavoro di “copia e incolla” su racconti ascoltati da bambina accanto al fuoco, mentre sonnecchiavo in braccio a un adulto, con le orecchie vigili però. Cosa cambia la pubblicazione di un libro nella vita dell’autore? Che poi essa corre molto più di prima! Nel mio caso dietro alla famiglia, al lavoro “normale” e, naturalmente, al libro.
ore 18.00 Cercle Münster 5/7 rue Münster
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PassaParola
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Dopo aver presentato il libro nelle principali città italiane, il 5 maggio sarai da “Altrimenti”. Qual è il tuo rapporto con i lettori? Sarà per me una grande emozione incontrare i lettori di lingua italiana in Lussemburgo, non l’avrei mai immaginato nemmeno nei sogni più sfrenati. In generale, il confronto con i lettori è un’esperienza toccante, che prosegue idealmente il lavoro di scrittura.
appuntamento
/ PASSAPAROLE /
AMICO
100 € (cento euro)
SOSTENITORE
50 € (cinquanta euro)
STANDARD
25 € (venticinque euro)
STANDARD ESTERO 30 € (trenta euro) IBAN: LU42 0019 1955 5203 5000 / BIC: BCEELULL oppure IBAN: LU59 1111 2335 3556 0000 / BIC: CCPLLULL
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/ ONDE SONORE /
Daniele Sepe
Nel 2010 hai compiuto i tuoi primi 50 anni. Da sempre sei impegnato in battaglie sociali a difesa dei diritti. Quanto la musica necessita ancora di queste battaglie? La musica forse non ne ha bisogno, ma i diritti negati di tanta parte di gente certamente si. Questo è un paese che per stessa ammissione di Banca Italia è saccheggiato da un 10% di italiani straricchi, che detiene il 45% della ricchezza nazionale. Una situazione ottocentesca in cui con le balle televisive si vuol far credere di vivere in una democrazia. Ma se sei un precario e chiedi un mutuo la democrazia diventa una parola vuota. Io non faccio altro che cercare di fare semplice contro-informazione con l’aiuto della musica.
Testo / Paolo Travelli
I tuoi dischi sono recensiti ed ascoltati in tutte le parti del mondo. Secondo te è la tua speciale concezione di “world music” a 360 gradi a determinarne il successo? Non so se si può definire successo, ma la cosa fondante è che la vita è breve e non vale la pena produrre musica fatta di un unico ingrediente. A me piace ascoltare di tutto, mantiene giovani e quindi di rimando mi piace suonare di tutto.
ARTISTA DIFFICILMENTE INQUADRABILE, PER LUI LE ETICHETTE SONO INSUFFICIENTI A DESCRIVERE L’UNIVERSO STRATIFICATO DI BLUES, FOLK, JAZZ, WORLD IN CUI SI MUOVE. L’ABBIAMO INTERVISTATO A QUALCHE MESE DI DISTANZA DALL’USCITA DEL SUO ULTIMO CD INTITOLATO «FESSBUK – BUONANOTTE AL MANICOMIO», IN CUI REALIZZA UN RITRATTO SPASSIONATO E IRRIVERENTE SU QUESTO SOCIAL NETWORK CHE SA ESSERE ALLO STESSO TEMPO UTILE E PERICOLOSO, DIVERTENTE E INTRIGANTE, BANALE E NECESSARIO
Una delle caratteristiche dei tuoi dischi è l’infinita varietà delle soluzioni sonore. Il viaggio infinito attraverso i ritmi a quale mentore, se ne esiste uno, fa capo? Il secolo scorso è stato pervaso prima dal blues, padre di tutti i suoni del mondo di oggi e poi dal rock, madre di tutte le contaminazioni del pianeta. Il jazz, l’hip hop, la musica di Bollywood o le canzoni dei neomelodici fanno i conti con questo tipo di suono. Poi le caratterizzazioni territoriali ne determinano l’infinita ricchezza e passione.
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/ ONDE SONORE /
rendo strade lontane dai confini in cui lo Stato e il Capitale intendono rinchiuderci. Spesso sono argomenti scottanti e pruriginosi, ma che mi sento da sempre di affrontare senza mediazioni.
un artista fuori dagli schemi Nel 2010 hai inciso il tuo 17° album denominato “Fessbuk – Buonanotte al manicomio” e dedicato a uno dei fenomeni di massa più importanti dei nostri tempi: facebook. Cosa ci racconti di quest’album? I testi nascono da discussioni so-
stenute sulla mia bacheca e che si riconducono ad unico grande tema: ribellarsi è ancora giusto. E di rimando quindi veniamo alla questione che oggi, come sempre, la giustizia non equivale alla legge e che i grandi cambiamenti della nostra storia sono sempre stati fatti percor-
E com’è il tuo rapporto con il social network più famoso del mondo? Non è altro che una specie di giornale quotidiano fatto in casa dove hai qualche migliaio di lettori. Puoi scegliere di informarli su chi è la tua ultima fidanzata o cosa è il gruppo Bildelberg. Io scelgo la seconda ipotesi. Quali sono i progetti musicali futuri? Sopravvivere alla “bafogna” (in dialetto napoletano: assenza di vento, ndr) che ci attanaglia, al conforme e rispettoso; continuare a essere un ribelle rompiscatole fino alla pensione.
/ FEMMINILE PLURALE /
Il ruolo delle
maestre
nel processo di alfabetizzazione dell’Italia Testo / Sonia Sion
CONTINUA LA NOSTRA CARRELLATA SULLE DONNE DEL RISORGIMENTO, QUESTA VOLTA DEDICATA ALLE INSEGNANTI. PARLARE UN UNICO IDIOMA FU UNO DEI PRIMI OBIETTIVI DI UNIFICAZIONE CULTURALE. LE DONNE EBBERO UN RUOLO IMPORTANTE, LA FIGURA DELLA MAESTRA È STATA INSOSTITUIBILE SIA COME STIMOLO ALL’EMANCIPAZIONE FEMMINILE SIA PERCHÉ L’ISTRUZIONE ELEMENTARE COSTITUÌ UN BALUARDO CONTRO L’ANALFABETISMO
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l conseguimento dell’Unità italiana fu un processo influenzato da quella che allora era la maggiore potenza continentale: la Francia. Questo processo fu reso possibile dalla volontà e dal ruolo svolto da uomini politici di grande levatura come Cavour, che trovandosi a capo di uno Stato leader come il Piemonte, comprese l’importanza di un mercato nazionale, fondamentale premessa per un maggiore sviluppo economico. L’Unità italiana fu guidata da un lato dalla politica dei ceti borghesi, dalla politica di Cavour e della monarchia sabauda e dall’altro lato dalle insurrezioni nell’Italia centrale e la spedizione dei mille guidata da Garibaldi nel Sud. Fino a che punto quello che sarebbe diventato il popolo italiano fu consapevole e partecipe di questa rivoluzione? Possiamo definirla una rivoluzione mancata come la definì Oriani ne La rivolta ideale (Laterza, Bari, 1918). Secondo Oriani l’Unità italiana invece che essere opera di popolo fu determinata soprattutto da ideali stranieri “prima attirando nella propria orbita l’avventura del secondo impero napoleonico, poi profittando dell’antagonismo di questo col nuovo impero germanico. Ma il popolo nella massa era rimasto come inerte”. Lo stesso Gramsci criticherà la politica dei democratici che avrebbero dovuto mobilitare le grandi masse contadine per poter avviare una trasformazione sociale nelle campagne: “In alcune novelle di G.Verga ci sono elementi pittoreschi di queste
/ FEMMINILE PLURALE /
sommosse contadine, che la Guardia Nazionale soffocò col terrore e con la fucilazione in massa” (A. Gramsci, Il Risorgimento, Einaudi, Torino 1949). Il processo di unificazione di un paese non può avvenire in astratto, ha bisogno che la mentalità del popolo abbia coscienza di ap-
femmine, si aprì la strada a bambine e maestre verso la possibilità di non avere come unico destino l’ignoranza. Nonostante le resistenze da parte delle famiglie e di una cultura che non tollerava e non era pronta all’emancipazione femminile, fra il 1862 e il 1872 il numero delle
Federico I, tornò nella sua città e fu presto riconosciuta come poetessa del Risorgimento. Laura, nelle sue poesie, esortava le donne affinché prendessero parte alla causa nazionale. Uno dei meriti della poetessa fu la fondazione di una scuola per allieve maestre a Torino, anticipando ciò che il ministro Francesco De
partenere ad un’unica realtà politica e culturale. Nel caso dell’Italia questo processo ha richiesto molto tempo per la molteplicità delle culture e dei dialetti. Questa varietà fa dell’Italia forse il paese più ricco dal punto di vista dell’eterogeneità dei costumi e tradizioni, ma nel caso dell’unificazione ciò ha creato non pochi ostacoli. Quando il processo politico si concluse con l’unificazione, l’Italia era uno dei paesi con il più alto tasso di analfabetismo. Il primato spettava alla popolazione femminile che non sapeva apporre nemmeno la propria firma. Questo perché le famiglie non investivano nello studio sulle figlie, che dovevano lavorare e accudire la famiglia. Con la legge Casati, che sancì l’obbligatorietà e la gratuità del primo biennio dell’istruzione elementare per maschi e
insegnanti raddoppiò. Il ruolo delle maestre fu importantissimo nel processo di alfabetizzazione dell’Italia. Le maestre furono il primo esempio di donne che uscivano dalla dimensione domestica ed entravano nel mondo del lavoro. Spesso dovevano allontanarsi da casa e andavano a vivere da sole, subendo anche l’emarginazione della gente che non concepiva questo nuovo status. Una figura femminile importante che partecipò attivamente a questa trasformazione sociale con i suoi versi e il suo impegno politico fu Laura Beatrice Oliva. Laura fu educata dalla sua famiglia ad amare la Patria e la letteratura, che furono le sue due grandi passioni. La sua famiglia fu costretta all’esilio in Francia con il ritorno di Federico I a Napoli, sua città natale, ma dopo la morte di
Santis propose più tardi: che le insegnanti avessero la stessa formazione dei maschi e non una più sommaria e ridotta e che la scolarità femminile e le scuole femminili aumentassero. Va ricordata la raccolta di versi Patria e Amore che Laura Beatrice Oliva dedicò alla Patria, per la cui causa si batté fino ai suoi ultimi giorni.
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/ AGENDA / www.maurotalini.it
LO SPORT PIU’ BELLO E’ VIVERE! Mauro Talini è toscano, ha 37 anni e corre in bicicletta. Tutto normale fin qui se non che egli è diabetico (e insulino-dipendente) fin dall’infanzia. Mauro, che la vita l’ha affrontata sempre con grande coraggio, in bicicletta non fa solo «scampagnate»…Ha percorso migliaia di chilometri, dall’Italia a Capo Nord, passando per Fatima, Bolivia ed Argentina. Con un unico scopo: dimostrare al mondo che una malattia non è un limite alla vita ed alla speranza. Della sua esperienza attraverso il Sudamerica, pedalando a scopo di beneficenza, Mauro ha scritto anche un libro. E la sua commovente corsa su due ruote farà tappa a maggio anche a Lussemburgo, per un lungo weekend di sport, solidarietà, cultura e divertimento. A cui PassaParola invita TUTTI a partecipare. La grande kermesse è organizzata dalle Missionnaires de l’Immaculée - Père Kolbe e dalla Maison du La mattina di sabato 7 maggio 2011 Diabète. Il programma prevede: passeggiata su pista ciclabile (5.5.2011, Mauro Talini sarà ospite della nostra h 15, iscrizione libera), presentazione del libro con cena di beneficenza trasmissione VOICES (6.5.2011 ore 19.00/15 euro, bevande escluse) ad Esch; incontro con in diretta dalle 10.00 alle 11.30 Mauro Talini, (7.5.2011, h 15.00 a Lussemburgo) che porterà la sua testimonianza. Per tutte le informazioni e le prenotazioni per la cena: 481 998 g www.kolbemission.or spesnos@pt.lu; per partecipare alla passeggiata in bici: 485 361 - diabete@pt.lu IL RICAVATO DI CENA E VENDITA LIBRO ANDRA’ A FAVORE DELLE MISSIONI KOLBE. (MGG) www.adl.lu
TRE REGISTI DI TRE NAZIONALITÀ DIVERSE CI RACCONTANO LA GRANDE REGIONE Per epopea s’intende un insieme di fatti eroici e memorabili che raccontano le gesta di eroi ed eroine letteralmente impegnati in storie straordinarie. L’épopée de la Grande Région è il titolo della trilogia di docu-film (ognuno di 52 minuti) sulla Grande Regione, prodotti da Tarantula e Ere Production, con CNA e la partecipazione del Film Fund Luxembourg. Questa mini collezione, presentata con gli occhi di tre registi di tre nazionalità diverse ma tutti appartenenti allo stesso territorio, parte da una semplice domanda: la Grande Regione esiste veramente? Stéphane Bubel (francese); Donato Rotunno (italiano cresciuto in Lussemburgo); Rüdiger Moersdorf (tedesco) si interrogano sull’identità regionale, la lingua e le lingue, le frontiere, l’economia, la storia e soprattutto il futuro di questa parte d’Europa compresa tra la Saarland, la Lorena, il Lussemburgo, la Renania – Palatinato, la Vallonia; ed estesa dal Reno alla Mosella, dalla Saar alla Mosa, per una superficie totale di 65.401 Km². Uno spazio composito popolato da 11.359.815 persone (i dati si riferiscono al 1 gennaio 2008) con una storia comune, un mercato del lavoro fortemente concentrato sul Granducato di Lussemburgo grazie ai frontalieri e con il settore dei servizi fortemente sviluppato (dati tratti dal Sixième rapport de l’Observatoire Interrégional du marché de l’Emploi dell’ 11e Sommet des Exécutifs de la Grande Région del 17-07-09). Bubel con “Eurobabel” pone uno sguardo storico-sociologico sulla nascita e gli avvenimenti salienti di questo territorio che racchiude trasversalmente quattro Paesi-Nazione (Lussemburgo, Francia, Belgio, Germania) attraverso le testimonianze di personaggi della società che vivono e lavorano attivamente nella Regione. Rotunno con “Blà, Blä, Blá” getta uno sguardo scanzonato e divertito sul rapporto che varie fasce della popolazione del Granducato di Lussemburgo (studenti della Scuola europea, bambini delle elementari, anziani) hanno con le lingue parlate (lussemburghese, francese, tedesco). Moersdorf con “Summen und Flüstern der Großregion” racconta dal punto di vista più poetico la ragione storica per scoprire in questi Paesi uno spazio comune, che potrebbe diventare il futuro dell’Europa. Una trilogia che spinge alla riflessione sul chi siamo e quanto abbiamo in comune da poter condividere. (picci) aprile 2011
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/ AGENDA /
ESPATRIATI. CHI SIAMO E QUANTI SIAMO? Per ora è solo un progetto, ma sta prendendo forma giorno dopo giorno. La tavola rotonda (prevista per il 25 maggio) sui talenti in fuga comincia con un sondaggio che italiani.lu, PassaParola Magazine, la Libreria italiana e il Circolo Curiel stanno lanciando a tutti i nuovi espatriati italiani che arrivano in Lussemburgo. Info su www.italiani.lu e la pagina facebook Invitati, tra gli altri : Claudia Cucchiarato, autrice di Vivo Altrove, che è stata ospite radiofonica di Voices by PassaParola lo scorso 24 ottobre; Luca Boscolo, cofondatore del progetto VIA-Academy. Partecipate numerosi. Le vostre storie ci serviranno per avere una base di dati da cui partire. Per info e contatti: info@passaparola.info, info@italiani.lu www.italiani.lu
www.cape.lu
Il CAPE, Centre des arts pluriels «Ed. Juncker» di Ettelbruck, ha festeggiato quest’anno il suo 10° anniversario. Più di 250 000 gli spettatori che sono stati accolti in questo spazio importante di cultura e arte per tutta la Regione Nord di Lussemburgo. In questi anni sono stati più di 1100 gli spattacoli di danza, teatro, musica, esposizioni d’arte. Una programmazione di qualità, che è stata possibile anche grazie alla collaborazione con le altre strutture museali e artistiche del Paese. L’edificio ospita anche il Conservatorie de Musique du Nord.
www.violence.lu www.megapower.lu .public.lu Il MINISTERE DE L’ÉGALITE DES www.echsimega.lu www.mega CHANCES di Lussemburgo ha editato una nuova newsletter dedicata all’uguaglianza tra uomini e donne. «Molte delle situazioni di disuguaglianza, violenza, disparità – ha scritto la ministra Françoise Hetto- Gaash – provengono dalle cattive abitudini di pensare e dai condizionamenti sociali. Per questo è importante l’informazione e la sensibilizzazione su questa tematica». Studi, valutazioni, pubblicazioni, consigli sono online a disposizione di tutti sui siti ministeriali.
É TUTTA UNA QUESTIONE DI TESTA Fino a metà del XX secolo il cappello era un accessorio fondamentale dell’abbigliamento sia maschile che femminile. Gli oltre 200 cappelli della mostra sono simbolo dell’evoluzione della moda e della società dal 1850 ad oggi. Cappelli con piume, berretti, cilindri: simboli di ceti sociali, di ranghi nobiliari, di questione di stile. I visitatori avranno non solo la possibilità di indossare i diversi cappelli ma anche anche quella di conoscere più da vicino il lavoro dei cappellai. Dal 9 Ottobre 2010 fino al 26 Giugno 2011 Orari: Martedì-Venerdì 10-17, Sabato e Domenica 11-18, Lunedì chiuso
(E.C.)
LVR-Industriemuseum, Tuchfabrik Müller Karl-Coenen-Straße.53881 Euskirchen, Germania
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/ AGENDA /
Foto / Marco Pierotti e Carlo Noel
Ilvincitoredel1°premiodelsorteggioabbonati (a destra)
se eraviglio m e u s le con iuseppe palloncini G n w lo Ilc di sculture
Grande successo
ival delFest e v i l i l o tac ntispet a t i e d o Un
della nostra redazione col suo stand al Festival des Migrations
Ilvincitoredel2°premiodelsorteggioabbonati (il quarto da sinistra)
lleghi. o c , i c mi orso. nati, a c o n b o b c a tro or, spons itori del nos , i r o t c ta ti: visi atissimi vin ci t u t a n ir zie 5 fortu uate a segu ito gra i n a fi I n T i n N Un Conti PLIME M O C aprile 2011 E 35
/ EUROPARLIAMONE /
Nuove regole europee sulle controversie in materia di divorzio e separazione personale Saranno d’applicazione dal 21 giugno 2012 Testo / Daniele Rossini
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empre nel 2007 nei 27 Stati membri dell’UE si sono registrati 1.040.000 divorzi, 140.000 dei quali caratterizzati da un elemento “internazionale”. Gli Stati membri con la più alta quota di divorzi internazionali sono stati la Germania (34.000), la Francia (20.500), il Regno Unito (19.500) e la Spagna (14.500). Italia: 3.000, Lussemburgo: 500. Cosa succede quando coniugi originari di paesi diversi entrano in conflitto sulle procedure di divorzio o di separazione? La legge applicabile al divorzio e alla separazione personale non fa ancora parte del diritto comunitario in materia di matrimonio. Il primo strumento comunitario adottato nel settore del diritto di famiglia, il regolamento (CE) n. 1347/2000 del Consiglio, del 29 maggio 2000, stabilisce norme relative alla competenza giurisdizionale, al riconoscimento e all’esecuzione delle de-
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NELL’UNIONE EUROPEA I MATRIMONI SONO CIRCA 122 MILIONI; DI QUESTI SI SUPPONE CHE CIRCA 16 MILIONI (13%) SIANO “INTERNAZIONALI”. A TITOLO DI ESEMPIO, NEL 2007 I MATRIMONI SONO STATI 2.400.000, DEI QUALI CIRCA 300.000 CONTRATTI FRA PERSONE CON CITTADINANZA DIVERSA. PUR CONCENTRANDOSI PREVALENTEMENTE IN POCHI PAESI EUROPEI (I PIU GRANDI), I MATRIMONI INTERNAZIONALI SI CELEBRANO OVUNQUE NELL’UNIONE EUROPEA E DI CONSEGUENZA INTERESSANO UN GRAN NUMERO DI CITTADINI EUROPEI cisioni in materia matrimoniale e relative alla potestà dei genitori sui figli di entrambi i coniugi, emesse in occasione di procedimenti in materia matrimoniale; ma non prevede norme relative alla legge da applicare. Questa lacuna è stata colmata col regolamento (UE) del 20 dicembre 2010, n. 1259/2010, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 343 del 29 dicembre 2010, relativo «all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore della legge applicabile al divorzio e alla
separazione personale». Detto regolamento introduce nuove regole uniformi europee per quanto concerne la legge applicabile alle controversie in materia di separazione personale e divorzio. I coniugi avranno la facoltà di scegliere di comune accordo la legge applicabile al divorzio e alla separazione, a condizione che si tratti della legge dello Stato di residenza abituale dei coniugi al momento della conclusione dell’accordo; oppure della legge dello Stato dell’ultima residenza abituale dei
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coniugi, se uno di essi vi risieda ancora al momento della conclusione dell’accordo; oppure della legge dello Stato di cui uno dei coniugi abbia la cittadinanza al momento della conclusione dell’accordo; oppure, infine, della legge del foro. L’accordo è redatto per iscritto, datato e firmato da entrambi i coniugi. La forma scritta comprende qualsiasi comunicazione elettronica che permetta una registrazione durevole dell’accordo. Con tale normativa l’Unione Europea viene a dotarsi di uno strumento giuridico per la regolamentazione delle separazioni e dei divorzi che presentino aspetti transnazionali, in particolar modo per quanto concerne quelle separazioni e quei divorzi che vedono coinvolti soggetti appartenenti a diversi Stati membri. Il regolamento in questione è sta-
to approvato nell’ambito di una “procedura di cooperazione rafforzata”, procedura decisionale istituzionalizzata con il Trattato di Amsterdam e poi modificata dal Trattato di Nizza. Essa consiste nel realizzare una più forte cooperazione tra alcuni Stati membri dell’Unione europea in determinate aree tematiche, aggirando così lo scoglio della regola dell’unanimità. Gli Stati che hanno finora deciso di aderire a questa procedura nel settore della legge applicabile al divorzio e alla separazione personale sono 14: Belgio, Bulgaria, Germania, Spagna, Francia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Austria, Portogallo, Romania e Slovenia. La Grecia, inizialmente interessata, ha poi ritirato la sua adesione. Il nuovo regolamento non con-
templa le situazioni riguardanti gli obblighi di mantenimento, la responsabilità verso i figli, gli effetti patrimoniali del matrimonio, le successioni, la capacità giuridica delle persone fisiche. Esso si applicherà ai procedimenti avviati e agli accordi tra i coniugi conclusi a decorrere dalla data del 21 giugno 2012.
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/ CHIOCCIOLINA / NOMADI, ALLE VOSTRE PENNE! Testo / Elisabetta Fatichenti
Federica Sossi, insegnante di Estetica presso l’Università di Bergamo e autrice di diversi libri sul tema delle migrazioni [es. Migrare. Spazi di confinamento e strategie di esistenza (2007)], ha voluto immortalare e dare voce alle storie di donne, uomini o bambini che, nel presente, sono bloccati da dispositivi di controllo, politiche di governo, nella loro ricerca di uno spazio d’esistenza. Per capire meglio di cosa si tratta, il sito www.storiemigranti.org presenta il progetto, che prende spunto dalla riflessione di Foucault sull’idea di un’antologia della Vita degli uomini infami, spiegando come l’intento e l’interesse della rg
www.storiemigranti.o
coordinatrice del sito, come dei suoi numerosi collaboratori (tra cui laureati in filosofia, lingue, antropologia e molti studenti universitari) sia quello di parlare di quegli esseri umani il cui spostamento, movimento, da un punto all’altro del pianeta, è sospeso. Si parla quindi spesso di migranti clandestini, irregolari, abusivi, extracomunitari, di quei migranti spesso mediaticamente sfruttati per far nascere paure o incrementare pregiudizi e del loro modo di trovare soluzioni per sopravvivere in questo non-spazio/tempo. Sono quindi dei luoghi-tempo e non più dei luoghi d’arrivo o di partenza, che si raccontano in narrazioni scritte, interviste, foto. Inoltre il sito riporta ogni mese i fatti più rilevanti in materia di politiche migratorie internazionali, nella rubrica “Cronologia”.
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Foto / Vincenzo Ruggieri
Ha aperto da poco i battenti nel quartiere di Howald un nuovo ristorante italiano dal concetto assolutamente unico in città. Ottimo rapporto qualità-prezzo, servizio catering a domicilio ed una vera rosticceria-pasticceria come in Italia. Con una sorpresa per gli amanti del sigaro ed i golosi di gelato.
IL PIACERE… A CASA E FUORI!
Il piacere di gustare una vera cucina italiana, il piacere di acquistare i “pasticcini della domenica” o i formaggi e salumi nostrani fra i più rari e rinomati. Il piacere di avere anche a casa o in ufficio un buffet ricco e gustoso. Forse proprio per questo il nuovo ristorante aperto dai titolari del “Due Galli” ha scelto di chiamarsi PIACERE. Ai fornelli lo chef Nello Cuda, che prepara pietanze italiane nel rispetto della più autentica tradizione. Originale la concezione: dall’apertura la domenica mattina al servizio “traiteur”. E per finire due fiori all’occhiello previsti da primavera inoltrata: la terrazza aperta ad orario continuato fra pranzo e cena, con servizio gelateria (gelato artigianale fatto in casa) ed il classico aperitivo italiano con abbondanti stuzzichini ed il sigar lounge.
www.piacere.lu
PIACERE gusti & sapori - 36 Rangwee - L-2412 Howald - T. +352 24 83 80 1 - info@piacere.lu - chiuso domenica sera pubbliredazionale
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