novembre 2012
PassaParola SAPERE e SAPORI il “gusto” dell’informazione
er p nto ggio e tam orma n pu di f p A osi gol
La guerra in Siria attraverso gli occhi di un’italiana
Interviste esclusive: Alberto Alesina, Angelo Branduardi, Michela Marzano
la n o ia c nale l a It rso e In ap d i gu
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16 / TANTI ITALIANI FA /
Cari
/ editoriale /
LETTORI e LETTRICI
Storia delle missioni cattoliche
Ora tocca a voi! 34 / ITALIA GIOVANE / Teatro per bambini
PILLOLE
di sommario
42 / CORSO DI LUSSEMBURGHESE / Prima lezione
Eccovi pronto e puntuale anche il numero di novembre. Come sempre non vi facciamo mancare nulla: dagli articoli più impegnativi alle interviste esclusive, senza tralasciare eventi sfiziosi e approfondimenti. Noi, come ogni mese, vi diamo il massimo e facciamo del nostro meglio. E, come ogni mese, il nostro compito finisce qui (per ricominciare il mese seguente). Ora, cari lettori, il testimone lo passiamo a voi. A voi che ci seguite da tanto tempo, che ci scoprite solo adesso, che siete abbonati da poco, da tanto o che ci leggete saltuariamente o per caso. Il testimone ora è vostro! Se credete nel nostro lavoro, nel nostro impegno e in ciò che vi offriamo, aiutateci anche voi a fare Passa-Parola. Come? Parlando di noi, segnalando i nostri contatti, partecipando ai nostri eventi, confermando l’importanza di sostenerci in quando siamo un’associazione senza scopo di lucro. Sottolineando che, il nostro, è un mensile indipendente e, per questo, aperto al contributo di tutti. Che con passione e coraggio realizziamo da 8 anni. Parlate di noi. Facendo rete…facendo, insomma, passa-parola! GRAZIE Maria Grazia Galati e Paola Cairo
Editore / PassaParola a.s.b.l. - 32, rue Demy Schlechter - L-2521 Luxembourg Direzione / M aria Grazia Galati - mgg@passaparola.info - tel. 621 75 80 50 / Paola Cairo - p aola@passaparola.info - tel. 691 72 04 96 Redazione / Remo Ceccarelli - remo@passaparola.info / Elisa Cutullè - e lisa@passaparola.info / Erika Maddalena - e rika@passaparola.info Maria Grazia Peresi - chikka@passaparola.info / Daniele Rossini - daniele@passaparola.info / Paolo Travelli - p aolo@passaparola.info Collaboratori / J os Boggiani / Elisabetta Fatichenti / Fabio Ossich / Giulia Silvestrini / Sonia Sion Versione francese / Bernadette Aliberti Grafica e layout testata / Eleonora Costa - eleonora@passaparola.info Chiuso in redazione / 26 ottobre 2012 Foto copertina / www.shutterstock.com - Copyright: Yeko Photo Studio www.passaparola.info / info@passaparola.info / Anno IX - Numero 9 - Novembre 2012 novembre 2012
PassaParola / 03
/ obiettivo /
SU...
Uno sguardo sulla Siria Testo / Paola Cairo
Donatella Rovera DA VENT’ANNI LAVORA PER AMNESTY INTERNATIONAL COME SENIOR CRISIS RESPONSE ADVISER, OVVERO
RESPONSABILE DEL LAVORO SUI CONFLITTI E LE CRISI. SPECIALIZZATA IN POLITICA ED ECONOMIA DEL MEDIO ORIENTE, DEL MONDO ARABO ED EBRAICO, DAGLI ANNI 90 HA VISSUTO IN ZONE DI GUERRA IN VARIE PARTI DEL MONDO. È TORNATA DA POCO DALLA SIRIA, DOVE HA ASSISTITO IN PRIMA PERSONA A NUMEROSE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI Ci racconti il tuo lavoro in Siria? Tra aprile ed ottobre di quest’anno ho passato molto tempo in Siria per investigare sulle violazioni dei diritti umani, i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità nel contesto di questo conflitto che non fa che aggravarsi. Come testimone oculare com’è la situazione in Siria soprattutto per i civili? Difficile descrivere guerre e conflitti in bianco e nero; c’è tanto grigio e la popolazione civile subisce il peggio. Ad Aleppo, lo scorso maggio, ho osservato manifestazioni pacifiche - i manifestanti tenevano le mani sollevate per mostrare che non erano armati - e i servizi di sicurezza in uniforme e le milizie “Shabbiha”, armate dal governo, che sparavano contro di loro - con pallottole reali e in modo indiscriminato. Tutti i giorni c’erano morti e feriti, non solo tra i manifestanti, ma anche tra i passanti, bambini compresi. Questo è quanto ho visto con i miei occhi. Altrove, nelle campagne delle regioni di Idlib, Jabal al-Zawya, Jabal al-Wastani e a nord di Aleppo le forze armate del novembre 2012
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regime di Bashar al-Assad avevano lanciato una serie di raid punitivi. In ogni paese ho trovato decine di case bruciate e famiglie distrutte. Ragazzi arrestati e fucilati davanti ai loro genitori e i loro corpi sovente incendiati. A Sarmin (vicino a Idlib city), la mamma di Yousef, Bilal e Talal Haj Hussein mi ha raccontato come i suoi tre figli di 22, 24 e 26 anni sono stati uccisi lo scorso 23 marzo 2012: “…Verso le 6-6.30 alcuni soldati hanno bussato alla porta.
Noi dormivamo tutti e Bilal è andato ad aprire...Hanno portato Bilal e il suo motorino fuori, per strada…poi hanno trascinato fuori Yousef e Talal. Io ho cercato di andargli dietro, ma un soldato mi ha minacciata con il suo fucile e mi ha spinto indietro… Dopo circa un’ora, quando i soldati se ne sono andati…mia figlia, che era corsa fuori prima di me, ha gridato: «I miei fratelli stanno bruciando». I corpi di Yousef e Bilal erano in fiamme, con alcuni motorini accatastati sopra di loro. Yousef era stato colpito da una pallottola alla tempia e Bilal in fronte. Talal giaceva a faccia in giù; gli avevano sparato nella nuca e nella schiena e il suo corpo stava bruciando dalla vita in giù. Le loro braccia erano piegate all’indietro, perché erano state ammanettate…” . A Tel Rif’at, a nord di Aleppo, sette membri della famiglia Sakran, 4 fratelli e 3 loro cugini, sono stati fucilati e i loro corpi incendiati nella >>
LA POSIZIONE ITALIANA
La soluzione che “non può che essere politica” e gli aiuti al popolo siriano ed ai profughi sono le due strade percorse dall’Italia. Terzi, in un suo intervento pubblicato dal Corriere della Sera, riassume così la posizione dell’Italia: “Il governo italiano si è ripetutamente attivato, anche al massimo livello, per convincere gli amici russi ad unirsi alla pressione sul regime siriano per cercare di risolvere la crisi”. (Fonte: Mae, 8 ottobre 2012)
PER APPROFONDIMENTI
Leggere il rapporto di AI «All-out repression: Purging dissent in Aleppo, Syria» www.amnesty.org/it/library/asset/ MDE24/061/2012/en/fcf50331388d-4960-ac9b-0ecf5fbf73c5/ mde240612012it.pfd
/ obiettivo /
SU...
Un momento di grande importanza per la città di Strasburgo e al tempo stesso di grande soddisfazione per l’architettura italiana è quello dell’inaugurazione della Grande Mosquée, avvenuta il 27 settembre scorso, in presenza di molte autorità. Invitato a partecipare al concorso a progetti in riconoscimento della sua competenza nella costruzione di edifici religiosi, l’architetto italiano Paolo Portoghesi ha presentato un progetto che ha convinto per il forte nesso fra misticismo e territorio, per la convivenza fra tecniche europee e marocchine, per realizzabilità coniugata ad imponenza. Nonostante i grandi cambiamenti al progetto dovuti alla riduzione dell’obiettivo iniziale, l’opera, ispirata all’ardimento architettonico delle cattedrali gotiche (ovvio il riferimento alla cattedrale di Strasburgo), si slancia verso il cielo con una grande cupola supportata da moderni contrafforti rappresentati da tiranti in acciaio. Particolarmente significativo l’apprezzamento di Manuel Valls, ministro dell’Interno francese: “Questa bella realizzazione si inserisce nel patrimonio architettonico della città. Grazie a Portoghesi, gran costruttore di chiese e moschee, che ha saputo significare il valore di questo luogo di culto”. (Giulia Silvestrini)
si erano nascosti quando hanno visto i soldati arrivare, mi hanno raccontato che li avevano costretti ad inginocchiarsi prima di fucilarli. Uno mi disse: “…I soldati li hanno agguantati tutti e quattro e li hanno fucilati. Il più piccolo, Juma, è stato colpito da proiettili nella gola e nei palmi delle mani; lui aveva le mani alzate quando gli hanno sparato”. Tutto questo, pare, per “punire” e terrorizzare gli abitanti sospettati - a torto o a ragione - di sostenere l’opposizione. Ma tanta distruzione non è servita a sopprimere la ribellione; al contrario l’ha rafforzata. Nel frattempo le forze armate del regime di Bashar al-Assad sono state espulse da gran parte del paese, ma adesso bombardano città e paesi in modo del tutto indiscriminato. In queste ultime settimane, ovunque io sia stata ho visto bombardamenti quotidiani. Le forze aeree siriane lanciano armi e munizioni da guerra contro quartieri residenziali. Decine di civili, anche bambini, sono stati uccisi e centinaia sono stati feriti mentre facevano la coda per comprare il pane. Gli ospedali stessi sono stati bombardati. Il numero di morti, feriti e rifugiati è più che raddoppiato negli ultimi due mesi a causa di questi bombardamenti. E il numero aumenta ogni giorno.
Padre Dall’Oglio (il gesuita italiano da 30 anni in Siria e da 20 fondatore della comunità monastica di Deir Dar Musa, espulso dalle autorità siriane lo scorso anno, ndr) dice di essere un sostenitore << della no-fly zone e afferma che casa di famiglia (il 9 aprile 2012). per sradicare la violenza nei cuori Nel paesino di Biftamoun (nella redei bambini bisogna portare aiugione di Jabal Wastani) tre bambini ti educativi. Cosa ne pensi? - Juma’a al-‘Issa, 8 anni, suo fratello Non so se una no-fly zone sarebbe Ibrahim, di 14 anni e il loro cugino necessariamente la migliore opzione Noureddine di 11 anni - e il fratello e in ogni caso non c’è assolutamente di quest’ultimo, ‘Izzeddeen, 21 anni, accordo a livello internazionale. È sono stati fucilati su una collina evidente che questa guerra ha un dove stavano badando alle pecore. profondo impatto sui bambini. Gli Altri bambini, anch’essi pastori, che aiuti educativi sono certamente ne-
cessari, ma al momento una gran parte dei bambini non va nemmeno a scuola. Molti passano le giornate nascosti in grotte e sotterranei per proteggersi dai bombardamenti; centinaia di migliaia hanno dovuto abbandonare le loro case oppure le loro abitazioni sono state distrutte. Molti si sono rifugiati nei campi profughi nei Paesi vicini, ma la maggioranza sono ancora in Siria, in situazioni di pericolo, precarietà e privazione. Nonostante Ban Ki Moon (attuale Segretario Generale delle Nazioni Unite, ndr) abbia parlato di catastrofe umanitaria, la Siria continua ad essere un ring internazionale dove si confrontano le grandi potenze di tutto il mondo. Quanto è lontana la fine della guerra? Più questo conflitto si dilunga più si creano dinamiche e interessi divergenti: in Siria e all’estero. A 18 mesi dall’inizio della crisi i leader della comunità internazionale sono tuttora incapaci di mettere da parte le loro divergenze e di focalizzare la loro attenzione su ciò che dovrebbe essere una priorità assoluta: la protezione della popolazione civile. Questa paralisi internazionale è stata interpretata da molti come un tacito accordo in favore della repressione spietata che ha schiacciato l’opposizione non-violenta e creato lo spazio per l’opposizione armata che si batte oggi con le forze governamentali. Al momento il conflitto sta diventando decisamente più intenso. Difficile stimare quando finirà e cosa porterà la fine della guerra. Questa guerra avrà probabilmente conseguenze a lungo termine. La cosa più urgente è che i leader della comunità internazionale mettano da parte le loro divergenze e agiscano insieme per far pressione sui vari protagonisti della guerra affinché cessino gli attacchi PP contro i civili. novembre 2012
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/ finanza / a-day-with-alberto www.alumnibocconi.it/
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-survive
ALBERTO ALESINA un economista in odor di Nobel… Testo / Remo Ceccarelli, Paola Cairo e Maria Grazia Galati
È UNO DEI MIGLIORI ECONOMISTI ITALIANI ALL’ESTERO. INSEGNA AD HARVARD
ED È STATO INVITATO L’8 NOVEMBRE ALLA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI PER UN SEMINARIO SULL’EURO. PassaParola Magazine L’HA INTERVISTATO Cosa ne pensa della Germania fuori dall’Euro? Che è una assurdità. L’euro, credo, sopravviverà. Non so se con o senza la Grecia, ma sicuramente con la Germania. Nell’articolo del 2008 «Il credito caro alle donne», pubblicato su La voce.info, Lei affermava che le banche praticavano un tasso di interesse più alto quando era un’imprenditrice a chiedere l’accesso al fido. Qualcosa è cambiato? Quell’affermazione sul credito alle microimprese femminili derivava da uno studio molto dettagliato su dati disponibili fino al 2008. È statisticamente molto difficile decifrare possibili differenze fra uomo e donna debitori perché tante possono essere le differenze fra le imprese che si rivolgono ad una banca, al di là del sesso del titolare. Nel 2007, sul Sole24ore, Lei e Ichino proponevate meno tasse sul lavoro delle donne. Perché in Italia è così difficile sostenere l’economia femminile? Credo che sostanzialmente sia un novembre 2012
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fattore culturale. In Italia più che in altri Paesi il ruolo della donna è visto come «mamma/moglie/casalinga». Ciò detto, nel libro con Andrea Ichino, intitolato «L’Italia fatta in casa» (Arnoldo Mondadori Editore, 2009, ndr), descriviamo non solo gli svantaggi, ma anche i vantaggi di un sistema economico che si basa sulla famiglia più che in altri Paesi. Uno dei Suoi libri è intitolato «Il liberismo è di sinistra». Sembra un titolo provocatorio. La finanza si è sempre spacciata come pilastro del liberalismo, ma dopo la crisi subprime tutte le banche hanno bussato alla porta dello Stato per essere salvate con denari pubblici. Alla luce degli interventi salvabanche si può definire marxista il sistema bancario? Domanda molto difficile. Ci vorrebbe un trattato. In un mondo di capitalismi ideali non ci dovrebbero essere salvataggi di banche, industrie automobilistiche e quant’altro. Una regolamentazione adeguata del sistema finanziario dovrebbe evitare crisi sistemiche. Quando esse avvengono c’è qualcosa che non ha funzionato: spesso la con-
nessione tra finanza e politica. Non è solo la deregulation, ma incentivi sbagliati e confusione nell’oversight (supervisione, ndr). Quando la crisi scoppia i governi salvano le banche per evitare guai peggiori (si dice); magari sarebbe stato meglio non salvare nessuno, ma il rischio era troppo grosso. Comunque, sì: le tanto liberiste banche sono corse da «papà-Stato». Non viviamo in un capitalismo ideale. Il nobel Joe Stiglitz auspica un quadro legale più rigido per la finanza USA. Lei ritiene che anche il sistema finanziario europeo necessiti di una maggiore regulation? Credo che all’Europa serva anche e soprattutto una unione bancaria e più uniformità nelle politiche fra Paesi. Non credo si tratti di più o meno regulation, ma di migliore o peggiore regulation. Non sono un esperto in questo campo, ma non bisogna fare due errori quando si parla di finanza. Primo: demonizzare tutta la finanza. Secondo: demonizzare il mercato ed il capitalismo basato su di esso a causa della crisi del 2008. Sarà la politica a salvare l’economia dalla crisi o viceversa? In Italia la «politica» ha contribuito ampiamente a rovinare l’economia. In generale credo che dopo l’intervento per aiutare il sistema in crisi nel 2008-2009 ora il ruolo dello Stato debba diminuire perché una crescita duratura non può venire PP dal settore pubblico. 12.30 - 14.00: “The European Crisis: will the Euro survive?”. Incontro con la comunità accademica e scientifica presso Banca Europea degli Investimenti
/europarliamone /
S
ebbene non esista una definizione internazionalmente riconosciuta dell’espressione «violenza contro le donne», le Nazioni Unite la definiscono come un «qualsiasi atto di violenza di genere che provoca o potrebbe provocare un danno fisico, sessuale o psicologico o una sofferenza alle donne, incluse le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che si verifichino in pubblico o in privato». La violenza nei confronti delle donne si manifesta sotto diverse forme e comprende un’ampia gamma di violazioni dei diritti umani, che includono: abusi sessuali, stupro, violenza domestica, violenza e molestie sessuali, prostituzione, tratta di donne e ragazze, violazione dei diritti sessuali e riproduttivi della donna, violenza nei confronti delle donne sul luogo di lavoro e in situazioni di conflitto, violenza contro le donne in carcere o in istituti di cura, nonché diverse pratiche tradizionali dannose. Ognuno di questi abusi può comportare profonde ferite psicologiche, danni alla salute in generale delle donne e delle ragazze e, in alcuni casi, causarne la morte. Gli episodi di violenza che si registrano in ogni parte del mondo sono uno più odioso e raccapricciante
Violenza contro le donne, vergogna dell’umanità Testo / Daniele Rossini
NON PASSA GIORNO SENZA CHE LE
CRONACHE RIPORTINO EPISODI DI VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN OGNI PARTE DEL MONDO. SONO FATTI SCONVOLGENTI CHE MOSTRANO SOLO UN ASPETTO DI UN FENONEMO CHE RAPPRESENTA UNA VERGOGNA PER L’UMANITÀ INTERA dell’altro. In Italia sono un centinaio le donne che, dall’inizio di quest’anno, sono state barbaramente uccise da mariti, ex mariti, fidanzati o membri della propria famiglia. Sul Corriere della Sera del 26 agosto scorso è apparso un articolo agghiacciante di Ettore Mo dal titolo «La città delle donne senza volto». Vi si racconta di donne del Bangladesh sfigurate, bruciate con l’acido da mariti gelosi o fidanzati respinti. In poco più di dieci anni le aggressioni al vetriolo sono state oltre 2400. In Norvegia una signora cinquantenne, Anne Grethe Solberg, è diventata simbolo della lotta alla violenza contro le donne e ai femminicidi. E questo dopo
essere scampata alla follia omicida del marito che le aveva sparato, tentando di ucciderla. Fa impressione l’immagine di questa donna che, nonostante abbia perso il braccio sinistro e la mobilità completa dell’anca, trova il coraggio e la forza di battersi per il rispetto dell’integrità fisica e dei diritti delle donne. Nel Pakistan i talebani hanno tentato di assassinare una adolescente di 14 anni, Malala Yousufzai, colpevole di battersi per il diritto all’istruzione delle ragazze. Questa adolescente, diventata famosa suo malgrado per aver denunciato alla BBC le atrocità commesse dai talebani, è stata colpita alla fronte da un colpo di pistola. Vive in una zona >>
Foto: www.sxc.hu - Copyright: duchesssa
/ europarliamone / 25 novembre - Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione N. 54/134 del 17 dicembre 1999, ha designato il 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e tutta la società civile ad organizzare in quel giorno attività e manifestazioni volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo grave fenomeno. La data del 25 novembre è stata scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle sorelle Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, attiviste politiche sudamericane, considerate esempio di donne rivoluzionarie per il coraggio con cui vollero opporsi al regime di Rafael Leónidas Trujillo, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Le tre sorelle, che erano chiamate «le farfalle», furono uccise il 25 novembre 1960 mentre si recavano a far visita ai loro mariti in carcere. Bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare e condotte in un campo di canna da zucchero, furono torturate, massacrate e strangolate, per, poi, essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. <<
al confine con l’Afghanistan, dove, dal 2003 al 2009, i talebani presero il controllo e vietarono l’istruzione femminile, distruggendo centinaia di scuole. Ora è diventata simbolo di coraggio e di speranza contro la follia integralista dei talebani. Di fronte a questa piaga inaccettabile in un mondo civile, il Parlamento europeo ha votato il 5 aprile 2011 una risoluzione in cui indica le priorità e la definizione di un nuovo quadro politico
dell’Unione europea in materia di lotta alla violenza contro le donne. Secondo il Parlamento europeo, i singoli interventi non permettono di eliminare la violenza di genere. Solo un insieme di azioni infrastrutturali, giuridiche, giudiziarie, esecutive, didattiche, sanitarie e interventi di altro genere nel settore dei servizi potranno ridurre in modo significativo questo tipo di violenza e le sue conseguenze. Si propone perciò un nuovo approccio politico globale che comprenda tra l’altro: - uno strumento di diritto penale sotto forma di una direttiva contro la violenza di genere; - richieste agli Stati membri affinché garantiscano che i colpevoli siano puniti in funzione della gravità del crimine perpetrato; - l’elaborazione di una Carta europea di servizi minimi di assistenza per le vittime della violenza contro le donne che includa il diritto all’assistenza legale gratuita, la creazione di centri-dimora che coprano le necessità di protezione e alloggio temporaneo delle vittime, servizi di assistenza psicologica gratuiti, specia-
lizzati, decentralizzati e accessibili; oltre a un regime di assistenza economica che promuova l’autonomia delle vittime e faciliti il ritorno a una vita normale e al mondo del lavoro; - l’istituzione, nei prossimi cinque anni, di un Anno europeo sulla violenza contro le donne allo scopo di sensibilizzare i cittadini europei; - un aumento del numero dei tribunali specificamente preposti a trattare i casi di violenza di genere; un incremento delle risorse e dei contenuti nella formazione dei giudici, dei procuratori e degli avvocati in materia di violenza di genere e un miglioramento delle unità specializzate degli organi preposti all’applicazione della legge, attraverso l’aumento del personale effettivo e il miglioramento della formazione e delle risorse materiali. Le proposte del Parlamento europeo sono in linea con la strategia che la Commissione intende mettere in atto per combattere la violenza contro le donne, avvalendosi delle maggiori competenze che l’Unione europea ha acquisito col Trattato di Lisbona nel settore della cooperazione giudiziaria in materia penale. PP novembre 2012
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PLURALE
La sessualità oltre la nozione di genere e al di là delle relazioni di potere Testo / Sonia Sion
LA FILOSOFA Vera Tripodi CI SPIEGA, A PARTIRE DAL SUO LIBRO FILOSOFIA DELLA SESSUALITÀ (ED. CAROCCI), COME
LE CATEGORIE DI GENERE MASCHILE E FEMMINILE SIANO “SOCIALMENTE PRODOTTE” E COME SI STIA SVOLGENDO AL RIGUARDO L’ATTUALE DIBATTITO FILOSOFICO Di norma dividiamo il mondo in base a due generi: il maschile e il femminile. È ancora possibile usare la nozione di genere? Credo che l’utilizzo della nozione di genere presenti diversi vantaggi sul piano teoretico. Simone de Beauvoir, ne Il secondo sesso, afferma che le categorie di donna e uomo sono socialmente costruite. Vale a dire: non è la natura né l’anatomia a determinare la distinzione tra i due generi. Piuttosto, questa differenza è un prodotto della nostra cultura. Diversamente dalla nozione di sesso, il genere ha a che fare con quei comportamenti, doveri, credenze, aspettative che una determinata comunità ritiene definiscano la condizione della donna e dell’uomo. Ora, ciò che molte donne hanno in
comune è il fatto di essere discriminate economicamente e socialmente. Tuttavia, questa subordinazione ha a che fare con questioni culturali: le donne sono generalmente educate a essere passive rispetto agli uomini e la società gli impone di interpretare un certo ruolo sociale. Il contesto culturale, alimentando aspettative diverse rispetto ai due generi, non concede a donne e a uomini le stesse opportunità. Se così, è immaginabile allora pensare che sia possibile rendere la nostra società più equa attraverso la presa di distanza da un certo modo di pensare le relazioni tra individui di sesso diverso. L’utilità delle categorie di genere allora consiste precisamente in ciò: ci permettono di sottolineare che, se le differenze biologiche sono distinte
da quelle sociali, allora possiamo considerare molte delle differenze tra generi come socialmente prodotte e dunque modificabili. La nozione di genere diviene allora un valido strumento di riconoscimento ed emancipazione sociale per combattere discriminazione ed emarginazione. Alla luce degli studi che hai compiuto per il libro Filosofia della Sessualità, come potremmo definire l’Essere Donna? Non credo ci sia un unico modo di definire l’Essere Donna. Ci sono diversi modi in cui un individuo può esprimere la sua appartenenza a un genere. Come abbiamo detto, i generi hanno a che fare con norme sociali e accettare o meno queste norme è il processo attraverso cui si diventa socialmente donna. Si diviene donna attraverso una serie di interazioni sociali in un determinato contesto culturale. Non è possibile definire, dunque, un individuo come donna a prescindere dalla propria cultura, età, religione; ed ancora dall’orientamento sessuale, dal gruppo etnico di appartenenza e dalla posizione economica. Fatta eccezione per la questione di essere per lo più soggetti socialmente discriminati, non c’è quindi qualcosa di unitario o di uniforme che tutte le donne condividono. Vi è piuttosto una relazione di somiglianza tra le diverse donne. Credo per questo che non si è né si diviene semplicemente una donna, ma un particolare tipo di donna. Nel tuo libro parli ampiamente del fenomeno di “oggettificazione” del corpo femminile e la pornografia è uno strumento di forte oggettificazione sessuale. Perché secondo te le donne che partecipano a questo genere di produzione di immagine, compresa la semplice tv, non si accorgono o non soffrono a essere ridotte a semplici oggetti? Non c’è dubbio che la pornografia è
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PLURALE <<
strumento di oggettificazione sessuale e riduce il corpo a feticcio da guardare e da usare. Sebbene l’oggettificazione sessuale sia un fenomeno che può interessare anche gli uomini, le donne sono le prime a esserne vittime anche quando acconsentono a essere usate (o pagate) per soddisfare certe fantasie sessuali. Si può ritenere, infatti, che anche le donne che lavorano nell’industria della pornografia siano esse stesse vittime di un certo modello che la società patriarcale gli impone perché hanno interiorizzato il modo in cui una donna è considerata o trattata all’interno di una comunità. Ossia, hanno fatto proprio un modello e uno stereotipo di sessualità maschilista a cui omologarsi. Pertanto, nonostante il consenso ad essere trattate come oggetti, si può essere non del tutto libere in questa scelta, né pienamente consapevoli dei danni e delle violenze che si subiscono.
Nel definire la sessualità spesso si chiama in causa la nozione di “naturale”. Com’è cambiato l’approccio filosofico nel dibattito contemporaneo rispetto a quella che è stata per secoli definita legge naturale? Nel dibattito filosofico contemporaneo l’idea che la divisione dell’umanità in due sessi sia il risultato di una legge naturale è ampiamente criticata: l’essere donna o uomo non ha a che fare con una proprietà naturale (con il fatto di avere un certo corpo), ma piuttosto con una certa condizione o posizione nella società. Tuttavia, il riferimento alla nozione di “natura” gioca ancora un ruolo particolarmente rilevante, specie in etica o bioetica, su questioni come l’omosessualità e nuove tecniche riproduttive. C’è chi si appella alla “legge naturale” per definire, per esempio, l’omosessualità come orientamento sessuale innaturale perché
non ha come fine ultimo la riproduzione. Tuttavia, quest’appello non tiene conto che neppure la biologia considera più la distinzione tra maschio e femmina come naturale (si è, anzi, proposto di introdurre almeno altri tre sessi ai due convenzionalmente riconosciuti) e che la stessa dicotomia naturale/innaturale è puramente convenzionale. È possibile una società senza razze e generi? Sarebbe auspicabile! Le razze, come i generi, biologicamente non esistono, ma sono una costruzione sociale. Le distinzioni di razze e generi sono strettamente connesse a relalazioni di potere, divisioni sociali e gerarchiche, che costituiscono il contesto sociale in cui sono immersi. Al di fuori di queste relazioni di potere non ci sarebbero individui dotati di genere o di razza, né per quePP sto discriminati.
BUONO OMAGGIO del valore di 32 euro per un servizio di manicure!
/ personaggio /
MASSIMO MALVETTI: un pioniere all’Université du Luxembourg Testo / Paola Cairo
UNA UNIVERSITÀ IN PIENA ESPANSIONE CON
TRE FACOLTÀ, DUE CENTRI DI RICERCA E PIÙ DI 6000 STUDENTI. CE LA RACCONTA UN ITALIANO, BRACCIO DESTRO DEL RETTORE
N
ato a Lussemburgo da papà e mamma italiani, Massimo Malvetti fino all’età di 4 anni vive nella «casa grande», detta anche dei Romagnoli, nel quartiere operaio della Hoehl a Esch/Alzette, dove abitarono fino al secondo Dopoguerra diverse famiglie originarie, tutte dei comuni di Talamello, Mercatino Marecchia (oggi Novafeltria) e Sant’Agata Feltria (Rimini). Considerata uno dei luoghi simbolo dell’emigrazione italiana, la casa grande accolse anche Peruzzi, l’antifascista italiano protagonista del libro «Le mie memorie e Diario di Berlino» (la cui edizione italiana è stata curata da M. L. Caldognetto, ndr) e parente di Malvetti.
«Luigi era il cugino di mio padre rammenta con tenerezza Massimo - e ricordo il suo diario perché mio padre me lo mostrò durante gli anni del liceo. Lessi con attenzione quelle pagine, esempio raro di come, attraverso quella testimonianza, sia utile ricostruire la storia della comunità italiana del periodo tra le due guerre». Dopo aver frequentato le scuole statali, Malvetti si laurea in fisica nucleare all’Università di Karlsruhe. Lavora nella ricerca universitaria per qualche anno, poi torna a Lussemburgo, dove lavora nell’industria privata; poi diventa professore all’Institut supérieur de Technologie,
che nel 2003 diventerà una parte della sezione di Scienze, tecnologia e comunicazione dell’Université du Luxembourg. Infatti sono gli anni in cui il Governo lussemburghese decide di sviluppare l’Università (che conta fino ad allora solo facoltà propedeutiche) e Malvetti, oltre ad insegnare fisica, diventa per cinque anni preside della Facoltà di Scienze, tecnologia e comunicazione. «Sono stati e lo sono ancora anni intensi di crescita ed evoluzione - racconta Malvetti - che hanno previsto uno sforzo amministrativo immenso. In 9 anni l’Università di Lussemburgo ha avuto una crescita esponenziale importante e anche se non siamo ancora a livello delle migliori università internazionali, essa è diventata un autorevole centro di ricerca che vuole dare sostegno al Paese intero». Malvetti, tra i pionieri di questa nuova porzione di storia del Granducato, è stato nominato Chargé de mission pour la culture scientifique et technique, con il compito di diffondere le scienze tra il pubblico. «Far crescere l’Università - sostiene ancora il professore - significa: aiutare la diversificazione dell’economia nazionale attraverso la ricerca; sostenere le imprese che vogliono investire nel Paese; aprire le porte al personale internazionale qualificato. L’Université du Luxembourg è un tassello importantissimo per il nostro futuro e un centro di forza per l’intero Granducato». Con più di 6000 allievi (di cui 400 dottorandi, fra i quali molti italiani), 3 facoltà, 190 professori e 2 grandi centri di ricerca, l’Università, guidata dal Rettore Prof. Dr. Rolf Tarrach, accoglie studenti e professori di cento nazionalità diverse. Aumentano anche gli iscritti residenti, tra i quali tanti portoghesi e cittadini della ex Yugoslavia. Perché l’integrazione passa anche attraverso lo PP studio, la ricerca e il sapere. novembre 2012
PassaParola / 13
Pubbliredazionale
ERGO un’assicurazione con qualcosa in più Testo / Fabio Ossich
INTERVISTA A Patrick Picco, CONSULENTE PRESSO ERGO INSURANCE, PER CUI CURA LE RELAZIONI PUBBLICHE Quale ambito assicurativo costituisce la specializzazione della vostra attività? ERGO Insurance, presente in 32 Paesi con oltre 42 milioni di clienti, fa parte del gruppo MunichRe, che è il più importante riassicuratore al mondo, a cui fa capo anche la DKV, compagnia assicurativa specializzata nella copertura del rimborso delle spese mediche e la DAS, altra compagnia assicurativa specializzata nella protezione giuridica. ERGO si concentra esclusivamente sulle coperture dedicate alla persona. Offriamo principalmente prodotti legati al ramo vita quali pensioni complementari (in gran parte deducibili fiscalmente sulla base della legislazione lussemburghese), piani di risparmio legati alla protezione vita e coperture contro gli infortuni. Un nostro prodotto di punta si chiama Insure-Accident, il quale, con una quota di 13 euro mensili, offre la possibilità di coprirsi in caso di infortuni con coperture molteplici e sempre complete. Inoltre abbiamo apportato innovazione in Lussemburgo proprio quest’anno con «Flex perte de revenus», un nuovo prodotto che garantisce lo stipendio in novembre 2012
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caso di invalidità permanente e totale. Questo prodotto è innovativo e sta riscuotendo un grande successo visto che siamo, a mia conoscenza, l’unica compagnia assicurativa del Lussemburgo a proporre questo tipo di copertura. Esiste un ambito particolare, un prodotto specifico o una categoria di persone verso i quali intendete concentrare la vostra attività nel prossimo futuro? I nostri prodotti hanno la specificità di essere modellabili secondo i bisogni e le esigenze di qualsiasi tipo di cliente: quadri, funzionari, operai, professionisti indipendenti e ogni altra professione. Chiaramente, se parliamo di piani di pensione complementare ci rivolgiamo in particolare a persone che hanno dai 25 ai 40 anni. Per tutti gli altri prodotti non ci sono particolari categorie su cui concentriamo le nostre attività. Il prodotto faro per eccellenza agli occhi dei clienti è sicuramente l’automobile, tuttavia qual è l’importanza e la pubblicità che conferisce Lei alle assicurazioni
di persone (vita, incidente, malattia)? Mi capita spesso di chiedere ai clienti: «Hai assicurato la macchina?» e la risposta è sempre la stessa: «Ma certamente, non sono mica incosciente!»; però se faccio la stessa domanda sulla propria persona, devo purtroppo constatare che un automobilista protegge meglio la sua auto che la propria fisicità. Spesso pensiamo che la cassa mutua prende a carico completamente le nostre spese mediche, ma questo purtroppo è sbagliato. Quando sentiamo parlare di assicurazionivita pensiamo subito, ma erroneamente, a qualche milione di euro. ERGO può vantare la possibilità di offrire un servizio su misura per rispondere a tutte le esigenze e a tutte le situazioni. A livello di visibilità siamo partner del Tour de Luxembourg dove co-sponsorizziamo l’UNICEF. Ma soprattutto siamo orgogliosi di aver creato un forte parternariato con la Croce Rossa locale tramite ERGO SOLIDARITE, che raccoglie fondi destinati ai bambini in stato di bisogno. Ogni contratto venduto accumula 5 euro per questo programma. Da professionista di origine italiana, quali sono secondo Lei i tratti distintivi degli italiani a Lussemburgo nei confronti delle coperture assicurative? Gli scandinavi sono i più previdenti, seguiti a ruota dai tedeschi, che sanno esattamente di quali coperture necessitano e raramente si trovano di fronte a situazioni complicate. Vedono l’assicurazione come un investimento e, dunque, si può affermare che sono culturalmente aperti a sottoscrivere polizze assicurative. Noi italiani, al contrario, la vediamo come un costo e spesso siamo artefici di un certo scetticismo, fenomeno meno evidente nei connazionali di seconda e terza gePP nerazione.
Sul nostro sito www.ergo.lu troverete la lista dei nostri agenti altamente qualificati. Per chi desidera un interlocutore di lingua italiana, il contatto è Paolo Rindone (vedere pubblicità a pagina 40).
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ITALIANI FA
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ntorno al 1890 il vescovo di Lussemburgo Mons. Koppes nominò in ogni parrocchia ad alta presenza italiana un vicario in grado di parlare l’italiano, per affrontare l’urgenza prettamente spirituale degli immigrati. Nel 1900, su apposita richiesta di Mons. Koppes, la Caritas di Friburgo e l’Opera Bonomelli aprirono quattro Segretariati italiani del popolo per l’assistenza sociale nelle città di Lussemburgo, Esch/A., Dudelange e Differdange. Nel 1901 arrivò il primo bonomelliano, don Zavattaro di Bologna. Quest’ultimo, insieme a Jean-Pierre Claude, segretario del comune di Esch e amico degli italiani, si adoperò per la costruzione di una cappella italiana (nei pressi dell’attuale Missione Cattolica Italiana nel boulevard Prince Henri a Esch), che fu inaugurata nel 1902 e aggregata dal 1908 alla nuova parrocchia del Sacro Cuore. In larga parte finanziata con una colletta, la cappella era in grado di accogliere 150 persone ed era inizialmente quasi priva di decorazioni e mobili, aggiunti successivamente grazie a numerose donazioni. Nel frattempo, don Zavattaro venne sostituito da don Luera, che, tornato in patria per la Grande Guerra, lasciò a sua volta per 4 anni i suoi fedeli nelle mani di un parroco indubbiamente amico degli italiani, l’abbé Prosper Colling. Dal 1918 alcuni missionari bonomelliani tornarono ad Esch accompagnati dalle suore Giuseppine di Cuneo. L’Opera poté così aumentare le proprie iniziative e furono istituiti corsi di lingua italiana, di cucito e di alfabetizzazione; oltre ad un asilo, una corale, il gruppo teatrale Amicizia ed altre attività ricreative e culturali. Per quanto riguarda l’aspetto religioso, i missionari varcarono la frontiera francese per occuparsi anche degli italiani dei comuni con-
Aspetti della presenza religiosa italiana in Lussemburgo Testo / Remo Ceccarelli
LA GROSSA ONDATA DELL’EMIGRAZIONE
ITALIANA DI FINE 800 NON POTEVA NON DESTARE L’INTERESSE DELLA CHIESA, CHE DA SUBITO TENTÒ DI OFFRIRE UNA CONTINUITÀ SPIRITUALE E PRATICA AI MIGRANTI. IN DUE PUNTATE CERCHEREMO DI ILLUSTRARE I PUNTI SALIENTI DI UNA «STORIA NELLA STORIA» ITALOLUSSEMBURGHESE, SFIORATA DA MOLTA LUCE E QUALCHE OMBRA finanti come Audun-le-Tiche e Villerupt. Contemporaneamente l’assistenza sociale e burocratica fu affidata al bellunese Abele Tiapanago. Intanto l’Italia stava piombando nel buio del Ventennio fascista e nemmeno la comunità italiana all’estero rimase immune dalle lotte politiche. Tutti furono in qualche modo obbligati a schierarsi in maniera più o meno aperta per una parte o
per l’altra. Anche gli immigrati italiani nel Granducato erano altamente politicizzati: in genere (e semplificando forse oltremisura) si può considerare che il mondo operaio si schierò abbastanza compatto a sinistra (anarchici, socialisti e comunisti), mentre la piccola e grande borghesia, costituita per lo più da commercianti ed impresari, subì il fascino mussoliniano. Le istituzioni italiane in Lussemburgo erano ovviamente nominate da Roma, mentre l’Opera Bonomelli fu accusata dal campo avversario di essere, se non alleata del regime, quantomeno un po’ troppo nazional-patriottica. La lotta politica non si limitò al mero dibattito verbale e presto si passò agli atti di violenza. L’Opera Bonomelli subì aggressioni di stampo antifascista che culminarono con l’uccisione di Tiapanago nel 1925 e l’attentato a don Martinoli. Pur con tutta la cautela che si addice all’osservatore del 21° >>
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secolo, si può pensare che i dubbi avanzati dal campo antifascista avessero qualche fondamento. Infatti nel 1927 l’Opera Bonomelli fu sciolta dalla Santa Sede «convinta che fosse troppo compromessa con la politica»… tanto per per citare testualmente Padre Benito Gallo nell’opera di riferimento Centenario - gli italiani in Lussemburgo. Nel 1928 la Santa Sede designò don Flavio Settin della diocesi di Padova quale successore dei Bonomelliani nella sede di Esch, ufficialmente rinominata Missione Cattolica Italiana. Nel 1932 il terreno sul quale si trovava la cappella italiana fu designato per accogliere la futura chiesa del Sacro Cuore. Si rese, quindi, necessaria la demolizione della piccola cappella. Le opinioni su don Settin, raccolte direttamente da persone che hanno vissuto all’epoca, trovano conferma nell’opera sopra citata di Padre Gallo, che pur si adopera nel dargli delle attenuanti. Infatti la figura di don Settin è emblematica della storia della Chiesa durante il Ventennio. Don Settin si diede da fare con grande entusiasmo nell’appoggio religioso e sociale a tutte le comu-
Don Flavio Settin
nità italiane della zona di Esch e dintorni. Il pellegrinaggio del 30 maggio 1937 alla grotta della Vergine a Kayl (Léiwfrächen), presenziata dal vescovo di Padova Mons. Agostini, fu sicuramente l’apice della sua attività strettamente religiosa nel Granducato. Tuttavia, don Settin non restò al di sopra della mischia politica e, per dirla con Padre Gallo, pur senza accettarne l’ideologia (…) come cittadino, si adoperò per la raccolta dell’oro per la Patria; come sacerdote assicurò la celebrazione della Messa in occasione delle grandi manifestazioni patriottiche. Al netto della prudenza di Padre Gallo, alla Liberazione don Settin fu internato per sospetta compromissione con le istituzioni fasciste italiane in Lussemburgo, pur senza denunce precise né (...) processo legale (cit. padre Gallo). Tuttavia, se le autorità
lussemburghesi dell’epoca (storicamente vicinissime al mondo cattolico) gli negarono fino alla fine un ritorno a Esch, qualche buon motivo l’avranno avuto... Don Settin morirà nella sua Crespano del Grappa (TV) nel 1947. Con la fine di una delle più brutte pagine dell’umanità e l’inizio di un’era post-bellica ricca di speranze, quelle religiose della comunità italiana del Lussemburgo furono affidate a Padre Luigi Casaril dei Missionari Scalabriniani, che arrivò a Esch il 18 marzo 1946. Nel prossimo numero ripercorreremo le tappe che hanno ridato lustro alla PP Missione Cattolica Italiana. Don Arnolfo Luera
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SONORE
Angelo Branduardi
Tra sogno e realtà Testo / Redazione
L’ARTISTA ITALIANO IMPEGNATO NELL’EUROPE LIVE TOUR 2012 «CAMMINANDO CAMMINANDO 2» È IN CONCERTO A SAARBRÜCKEN
FRA POCHE SETTIMANE. SI È RACCONTATO A PassaParola Magazine Le trame dei Suoi brani si dipanano come preziose fiabe. Quanto è difficile far sognare oggi? Sogno e realtà molto spesso si confondono. C’è un’antica frase con la quale inizia la celebre raccolta di fiabe arabe che dice: “La realtà non è un sogno; è mille sogni”. Nella Sua nutrita discografia occupa un posto di forte rilievo la ricerca sui testi antichi. C’è ancora
voglia nella gente di scoprire il nostro passato? C’è eccome! In questo momento millenaristico di crisi la spiritualità e la tradizione stanno, di giorno in giorno, ma direi di ora in ora, aumentando. La ricerca delle radici profonde significa dare un senso al presente - che non è roseo - per aspettarsi un futuro più roseo. In realtà senza il passato non siamo nulla. E, quindi, non possiamo vi-
vere oggi, né tantomeno pensare o cercare di indovinare il futuro. Sarebbe impossibile. Da quale «Pulce d’acqua» dobbiamo difenderci oggi nel Terzo Millennio? La pulce d’acqua è un amico, non un nemico! Il Terzo Millennio si deve proteggere dalla cafonaggine, dalla volgarità, dalla violenza, dalla finanza che è solo fumo senza arrosto, dai politici corrotti. Ma invece di difendersi, possiamo nel senso più giusto “offendere” e cioè: fare. Offendere non nel senso dispregiativo, ma nel senso di fare, difendendoci. Nel realizzare ci compiamo come uomini. Il violino L’accompagna da tanto tempo. Può raccontarci qualcosa in più sul rapporto che ha con questo strumento? Il violino è la mia vita. Ho cominciato a suonarlo a 5 anni ed è l’unico strumento al mondo che non sei tu >>
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www.boccondivino.lu Ristorante Boccon di Vino - 58, Avenue de la Gare L-4130 Esch/Alzette - tel. 265472 - info@boccondivino.lu - Chiuso domenica sera
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i.it
www.angelobranduard
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che suoni lui, ma lui che suona te. Lei fa da sempre musica considerata di nicchia, che raccoglie molto favore dal grande pubblico. Come ci riesce? Diciamo che quando uno corre da solo arriva sempre primo! La mia è una musica che faccio solo io. Sono uno dei pochi artisti di lungo successo che non sono mai stati imitati. Non ho epigoni, non ho mai avuto imitatori. Questo significa che ciò che faccio io lo posso fare solo io. Nel bene e, ovviamente, anche nel male. C’è un giornalista italiano che ha detto una volta una cosa bellissima che io ripeto sempre: «La musica di Branduardi è come l’aglio. Un gusto molto preciso e inconfondibile che si ama o si detesta». È esattamente questo. Cosa ne pensa della «musica liquida» fruita dal grande pubblico? La musica oggi viene proposta solo come talent-show che io non giudico bene, perché è un modo di illudere dei poveri ragazzi. Il Suo album Domenica e lunedì ha un testo dedicato al Suo maestro Franco Fortini. Ci può raccontare cosa ha significato averlo conosciuto e aver potuto lavorare con lui? Franco Fortini è stato uno dei più grandi intellettuali italiani del Dopoguerra, saggista, poeta e per me era un grande amico. Avevo con lui un rapporto da “bottega rinascimentale” nel senso che ogni pomeriggio insieme ad altri “picchiatelli” come me, andavo da lui e passavo del tempo a sentirlo parlare, leggere, a conoscere persone - come Pasolini ed altri - che lui conosceva bene e presentava a me ed ai miei amici. È stato proprio la figura del maestro rinascimentale. Io gli devo tantissimo. Nel caso di quella canzone, lui un giorno
mi passò un bigliettino che diceva: «Non perdete del tempo ragazzi. Dopo domenica è lunedì». Da lì è nata la canzone e il fatto che io l’abbia dedicata a lui. Purtroppo è mancato poco prima. Il Suo sito comprende anche un canale tv, una pagina facebook, lo scaffale virtuale. Com’è il Suo rapporto con le nuove tecnologie? Le utilizzo entro certi limiti nel senso che il web è una grande auto-
strada dove circola anche tanta spazzatura. Del resto la libertà significa accettare il fango e i fiori. E i fiori nascono dal fango. Io non ho l’abitudine né l’attitudine a farmi gli affari degli altri, né che gli altri si facciano i miei. Però, a parte questo, utilizzo le nuove tecnologie soprattutto a livello di registrazioni musicali e di suoni. Perché le macchine possono riprodurre dei suoni straordinari, altrettanto interessanti dei suoni organici più primitivi. No ho nulla contro. Utilizzo spesso internet per cercare, per informarmi, per leggere. È una cosa insostituibile. Ci vorrebbe un po’ meno «immondizia» su questa autostrada. Però, ripeto, se si accetta la libertà ed io sono un libertario assoluto - si deve accettare il bene e il male. PP
Puntata radiof onica di Voices byPassaParola (Radio Ara - 10 3.3/105.2) dedi cata a Brandu il 24 novembre ardi alle 10
Concerto ANGELO BRANDUARDI in concerto il 1° dicembre a Saarbrücken - Germania (Kongresshalle, ore 20.00) novembre 2012
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PassaParola Fromage - Taleggio
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Au mois de novembre c’est la fête des fromages italiens à Luxembourg Durant tout le mois de novembre, dégustation gratuite les vendredi aprèsmidi et soir à La cave à fromages (6-12, rue du Fort Wallis/Luxembourg – tél. 27993385), et un cadeau pour tous les visiteurs (contre coupon à détacher page 32 et à présenter au magasin). Voici ci-dessous les fromages que vous pourrez déguster sur place. CASTELMAGNO D.O.P. (AOC) Est produit seulement dans un terroir restreint du Val Grana, dans la province de Cuneo. A base de lait de vache, écrémé, cru, à la saveur intense et forte. Il s’accomode très bien avec : pastèque confite, confiture de myrtilles, polenta, pain de seigle. PRIMOSALE D.O.P. Fromage sicilien. C’est une vraie délicatesse lorsqu’il est accommodé avec de l’huile d’olive extra-vierge, du poivre et du sel, ou dans une simple salade avec des petites tomates et du basilic. PECORINO ROMANO D.O.P. C’est un fromage à pâte dure, produit uniquement à base de lait frais entier de chèvre ; saveur aromatique et intense. Très original si proposé en morceaux et servi avec du miel, de la confiture ou des fruits secs. TALEGGIO D.O.P. Produit en Lombardie, il est tendre, crémeux en bouche, avec un arrièregoût d’amandes toastées. C’est un fromage passe-partout en cuisine ; sur les macaronis, dans les risottos, avec des poires, des oléagineux ou dans la fondue. TOMA PIEMONTESE D.O.P. C’est un fromage demi-cuit de lait de vache entier ou partiellement écrémé, couleur paille, à la croûte lisse tendant vers le rouille. A déguster par exemple en complément au risotto avec de la chicorée ou pour farcir des roulés de pâte feuilletée. BURRATA Fromage frais au lait de vache, sem-
Voyager en italie avec un guide touristique «sur mesure» Après le personal trainer, le personal shopper, le coach personnel, et le Chef personnel, arrive en Italie le personal guide, un professionnel qui suit individuellement les touristes dans leurs visites dans de nombreuses villes italiennes. La proposition émane du site internet www.valyouguides.com de la société Travel Net de Cagliari. Mais en quoi consiste cette nouvelle mode touristique ? Nous l’avons demandé à Monsieur Carlo Corona, le concepteur, qui nous l’explique ainsi : sur la homepage on peut choisir la destination. A partir de là apparait une série de visites et d’itinéraires thématiques déjà organisés, avec une brève description et répartis en fonction des exigences. En cliquant sur ce que l’on préfère il est possible de choisir le jour et l’heure de la visite avec une réponse en temps réel. On réserve en ligne et on attend la confirmation du rendez-vous. Encore une nouveauté : bien que l’éventail de visites proposées par Valyou guides soit déjà bien riche et complet, il est possible, si l’on souhaite des itinéraires thématiques particuliers, de construire son propre parcours en contactant directement Valyou Guides par email ou téléphone.
blable à la mozzarella, mais plus filamenteux. Idéal en salade ou pour les farcis. GORGONZOLA D.O.P. Fromage à pâte crue couleur paille avec des marbrures vertes, dues à la formation de moisi. S’accommode avec risottos et gnocchis avant le plat principal.
PassaParola Il est ouvert depuis quelques mois seulement et déjà tout le monde en parle : il s’agit de Mamma Bianca, le nouveau restaurant de Renato Favaro situé en face du grand parking du Glacis. Le Chef aux fourneaux n’a plus besoin d’être présenté, il s’agit de Giovanni Vaccaro (ex Oro e Argento, Sofitel Kirchberg). Au menu il y a des plats typiques et recherchés de notre cuisine, à base de produits italiens de qualité, préparés avec art, fantaisie et élégance. La carte des vins n’est pas en reste avec différents crus exclusifs. Renato Favaro (qui a baptisé son établissement du nom donné en famille à sa mère), a précisé avec fierté à la Presse qu’il a embauché 20
collaborateurs auprès de l’Adem dans le cadre de sa nouvelle activité. Il a ajouté qu’il ne vise pas une étoile, mais la qualité et des résultats concrets. Les prix ? Un budget certes, mais avec la possibilité à midi, de savourer des plats vraiment excellents à des prix contenus. Fermé le dimanche. (21-25 Allée Scheffer 7; tel. 2620611)
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ITALIA
In Italia con una guida su misura Testo / Maria Grazia Galati
DOPO IL PERSONAL TRAINER, IL PERSONAL
SHOPPER, IL PERSONAL COACH E IL PERSONAL CHEF, ARRIVA IN ITALIA LA PERSONAL GUIDE, UNA FIGURA PROFESSIONALE CHE SEGUE IN MANIERA INDIVIDUALE I TURISTI NELLE LORO VISITE ATTRAVERSO TANTE CITTÀ ITALIANE. A PROPORLA È IL SITO INTERNET www.valyouguides.com DELLA SOCIETÀ TRAVEL NET DI CAGLIARI. MA IN COSA CONSISTE QUESTA NUOVA MODA TURISTICA? L’ABBIAMO CHIESTO ALL’IDEATORE, Carlo Corona
Come è nata questa Sua idea? Intanto ho fatto una considerazione molto banale: troppe persone sanno molto poco perfino della città nella quale vivono. Manca uno stimolo ad avventurarsi nella propria o in altre città. Ho quindi cercato di dare una risposta al perché l’immenso patrimonio artistico italiano non sia adeguatamente valorizzato. Ho
pensato a due ragioni principali: la prima è riconducibile all’assenza di un’offerta chiara, fruibile, omogenea su varie città di luoghi che meritano di essere conosciuti. La seconda è che l’attività preziosissima delle guide turistiche, cioè di quelle persone che rendono interessante, appassionante e piacevole qualsiasi scorcio, adattandone la visita
all’interlocutore, non è abbastanza conosciuta e organizzata. Quali sono le caratteristiche che vi differenziano dagli altri? Abbiamo l’ambizione di risultare interessanti non solo per i turisti, ma anche per i residenti o per chi si trova in una città che non è la sua per ragioni di lavoro. La prima caratteristica distintiva è la fruibilità, cioè la possibilità di prenotare la visita on line, anche per gruppi piccoli o famiglie. Cerchiamo di fare in modo che per ogni città ci siano visite per tutti i gusti: famiglie con bambini, persone con poco tempo, esperti conoscitori in cerca di aspetti particolari e via dicendo. La seconda è l’omogeneità dell’offerta, ossia il fatto di poter scoprire cosa visitare oggi a Roma, domani a Verona, la settimana prossima a Pisa. Come lavorate e dove? Abbiamo cominciato dalle tre città che hanno il maggior patrimonio artistico: Roma, Venezia e Firenze. Abbiamo, poi, esteso l’offerta alle altre città di maggiore interesse. Non smettiamo di aggiungere destinazioni al nostro elenco: in Italia è davvero difficile trovare una località che non sia interessante. Avete dipendenti oppure collaboratori e/o partner? Gli uni e gli altri. I primi più per la >>
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/ destinazione / Foto: www.sxc.hu - Copyright: leonardobc
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gestione operativa e amministrativa dell’attività ed i secondi, scrupolosamente selezionati, in ciascuna località, per organizzare ed eseguire le visite. Alla fine i nostri clienti si ricorderanno di noi per la capacità e la preparazione delle nostre guide. Che progetti avete per il futuro? Tanti. Ne anticipo due: offrire il servizio anche in alcune città all’estero e ampliare l’offerta ad escursioni più paesaggistiche o sportive. Anche da questo punto di vista l’Italia offre una varietà unica al mondo. Si tratta di mettere ordine in quest’offerta. Siete alla ricerca di collaboratori e partnership? Si, sempre. Siamo alla ricerca di guide turistiche professioniste in tutte le città nelle quali non siamo ancora presenti. Il requisito più importante è essere innamorati della propria città e desiderare di trasmettePP re questo amore ai visitatori.
Una guida con un “clic” Come funziona il servizio? Dalla homepage si può scegliere la destinazione. A questo punto compaiono una serie di visite e di itinerari tematici già strutturati, con una breve descrizione e suddivisi a seconda delle esigenze. Cliccando sulla propria preferenza si può scegliere il giorno e l’ora della visita ed ottenere una risposta in tempo reale. Si prenota on line e si aspetta la mail di conferma con il luogo e l’ora dell’appuntamento. Ancora una novità: per quanto il ventaglio di visite offerte da Valyou Guides sia già molto ricco e completo, chi desidera particolari itinerari tematici o ha esigenze diverse, può costruire il suo percorso Personal contattando direttamente contattando direttamente Valyou Guides sia per e-mail che telefonicamente.
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www.valyouguides.co
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Intervista a MICHELA MARZANO Testo / Elisa Cutullè e Paola Cairo
È L’UNICA ITALIANA INSERITA NEL 2009
FRA I 50 PENSATORI PIÙ ILLUSTRI DELLA FRANCIA NELLA LISTA STILATA DAL NOUVEL OBSERVATEUR. SI DEFINISCE: “UNA DONNA CHE HA LASCIATO L’ITALIA UN PO’ PER CASO DOPO AVER COMPIUTO I SUOI STUDI IN ITALIA. CHE È ARRIVATA IN FRANCIA PARLANDO MALE IL FRANCESE. CHE HA FATTO DI TUTTO PER IMPARARE A ESPRIMERE I SUOI PENSIERI IN UN’ALTRA LINGUA. CHE NON HA MAI DIMENTICATO DA DOVE VIENE. CHE È LIBERA DENTRO PERCHÉ, DOPO AVER ATTRAVERSATO LE TENEBRE, HA RITROVATO LA GIOIA DI VIVERE” Cosa significa essere donna ed essere filosofa in una società che non ha ancora raggiunto la parità? Significa non abbassare mai la guardia. Significa sapere che ogni piccola défaillance non le sarà perdonata. Ma significa anche essere profondamente convinta che, per affermare il proprio punto di vista, non c’è bisogno né di aggressività né di violenza. Basta la forza calma della passione per quello che si fa e la convinzione che il miglior modo per far cambiare le cose è quello di usare il pensiero critico. I tuoi campi di ricerca vertono
molto attorno all’etica. Cosa trovi particolarmente interessante in questo tema da affrontare sotto diverse sfaccettature? Quello che mi interessa è che dietro l’etica non c’è il tentativo di dare norme o prescrizioni; non c’è la volontà di definire ciò che è bene e ciò che è male; non c’è il desiderio di imporre agli altri il punto di vista sul mondo. C’è, al contrario, lo sforzo di capire gli altri e di accettare il fatto che le altre persone non corrispondono mai completamente alle nostre aspettative e ai nostri desideri. Perché ognuno di noi è caratterizzato dalla fragilità e dalla vulnerabilità della condizione umana e non è mai esattamente come gli altri vorrebbero che fosse. La nostra fragilità ci rende sistematicamente “altro” rispetto alle aspettative dei nostri genitori, dei nostri insegnanti, dei nostri amici; “altro” rispetto a un modello conforme a un certo tipo di ideale. Tra le varie tematiche affronti nello specifico: la filosofia del corpo, la bioetica, il rapporto fra i sessi. Quanto deve ancora imparare il genere umano rispetto a questi argomenti? Ancora molto. Anzi moltissimo. Anche se apparentemente oggi si tratta di temi di cui parlano in molti. Che si parli della pubblicità, dello spettacolo, dello sport, della moda, della salute, il corpo, soprattutto quello delle donne, sembra oggi il protagonista principale di una nuova commedia umana. L’anima è morta, viva il corpo! Ma di quale corpo si tratta? Esiste una vera uguaglianza tra gli uomini e le donne? Possiamo veramente cantare vittoria perché, dopo secoli durante i quali solo l’anima era stata considerata degna di attenzione e di rispetto, sembra farsi luce una nuova presa di coscienza del corpo? Possiamo dire che, oggi, siamo finalmente capaci di pensare la >>
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nostra condizione umana attraverso il corpo, invece che al di fuori di questo? Quando parlo di filosofia del corpo, di bioetica o di rapporto tra i sessi, quello che cerco di fare è sempre la stessa cosa: spiegare che tra le condizioni che permettono a ciascuno di noi di essere unico e differente da tutti gli altri, il corpo occupa un posto d’onore. È grazie al corpo che ognuno di noi è esattamente ciò che è: un individuo specifico che entra in relazione con gli altri e che cerca costantemente un contatto con gli altri; un “io” unico che riconosce nell’altro un “tu” altrettanto unico. «Volevo essere una farfalla» (Ed. Mondadori) è nato dalla necessità
PILLOLA di
ITALIANO a cura di Cinzia Margarita
di raccontare il tuo rapporto con l’anoressia. Cosa ti senti di dire alle persone affette da questa malattia? Dietro l’anoressia e dietro il controllo disperato di sé stessi e del mondo c’è una paura immensa. La paura di non farcela più ad essere esattamente come gli altri vorrebbero che noi fossimo. La paura disperata di essere “altro” rispetto a quello che si “deve” essere. La paura terribile di ammettere che, nonostante si proclami di non dipendere da niente e da nessuno, in realtà si dipende da tutto e da tutti. Quello che vorrei dire alle persone affette da questa patologia è molto semplice: l’unico modo per uscire dalla prigione dolorosa nella quale vi trovate è imparare pian piano ad accettarvi e a volervi bene. Anche se non siete esattamente come pensate che si dovrebbe essere. Tanto nessuno è perfetto! Abbiamo tutti le nostre fragilità e i nostri difetti. Ed è proprio a partire da queste fragilità e da questi difetti che possiamo, poi, trovare le risorse per capire cosa sia la gioia e viverla pienamente. Fecondazione eterologa e fine vita in Italia sono argomenti intoccabili. Perché e cosa si può cambiare? Secondo me si dovrebbe cercare di uscire dalle opposizioni binarie che impediscono ogni forma di dialogo. Smetterla di pensare che
Barzelletta: sostantivo che indica una breve storia arguta e faceta. Viene fatto risalire al termine tardo latino bargildus. Il Bargello, che nel Medioevo indicava il magistrato soprintendente all’ordine pubblico cittadino, era lo spione, chi era solito impicciarsi degli altri con raccontini spiritosi. Nacque da qui la versione femminile bargella, riferita alla donna scherzosa e pettegola. Barzelletta era quindi il discorso da bargella.
esista una sola verità. Cercare di accettare il punto di vista altrui, anche quando non si è d’accordo. Quello che spesso manca in Italia è il dialogo. Ognuno parla per sé o per coloro che la pensano già come noi, senza cercare di aprirsi al confronto. Il che non significa rinunciare a quello in cui si crede, ma permettere a tutti di perseguire il proprio progetto di vita. È il significato stesso del concetto di “autonomia”. Ogni essere umano dovrebbe avere la possibilità di autodeterminarsi senza che altri gli impongano la propria visione del mondo. Perché non si dovrebbe dare la possibilità ad una coppia sterile di ricorrere ad un dono di sperma? Perché non accettare che in fase terminale di una malattia incurabile e dolorosa una persona possa volersene andare? Anche se, poi, autodeterminarsi non vuol dire fare tutto quello che passa per la testa! Parlare di una “malattia incurabile in fase terminale”, ad esempio, è già un modo per chiarire all’interno di quale situazione si dovrebbe permettere ad una persona di andarsene. La tua attenzione è volta anche alla filosofia politica. Nel 2012 è stato pubblicato in Italia il testo “Gli assassini del pensiero. Manipolazioni fasciste di ieri e di oggi”, traduzione di un tuo saggio pubblicato in Francia già nel 2009. Il contenuto è ancora attualissimo: segno di una società statica? Io direi che è soprattutto il segno di una società che non riesce ancora a “pensare in modo critico” come direbbe Adorno. E che aspetta ancora un “uomo provvidenziale” capace di risolvere ogni problema. Il “cittadino” sembra essere non consapevole del proprio ruolo. La politica ha perso il proprio ruolo educativo o semplicemente non è in grado di usarlo? Entrambe le cose. Perché a forza >>
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di non usarlo lo si perde anche. Il vero problema è che anche a livello politico non si pensa più “a lungo termine”. Si cercano soluzioni immediate. Per “tappare i buchi”. E così facendo ci si dimentica che è solo attraverso l’educazione che si formano i cittadini di domani. I tuoi libri in italiano sono stati tradotti in francese e viceversa. Trattandosi di testi “complessi”, come affronti il rapporto con la traduzione? Trasportare concetti culturali da una realtà culturale all’altra che implicazioni ha? Il tema della traduzione è complicato perché si pensa in modo diverso a seconda della lingua con cui si scrive. Io, fino ad ora, ho scelto di scrivere in francese o in italiano a seconda del tema. E, poi, i miei libri sono stati tradotti da altri. Pensavo di non essere capace di tradurmi, visto che per tradurre veramente bene bisogna essere capaci di “tradire” quello che si dice per farne qualcosa di leggermente diverso. Nel futuro, però, vorrei cercare di tradurmi da sola. Anche a costo di “tradirmi”. Perché almeno così, se sbaglio, sbaglio da sola... Quali sono i nuovi argomenti a cui ti dedicherai? Il prossimo tema su cui mi vorrei concentrare è l’amore. È sempre l’amore che ci fa agire. Anzi, per dirlo meglio, è sempre l’amore che ci “agisce” dall’interno. Sono profondamente convinta che, nell’esistenza, tutto sia sempre una questione di amore. L’amore della vita. L’amore per se stessi. L’amore per gli altri. Anche se per amare veramente bisognerebbe essere capaci di abbandonarsi. Talvolta anche a chi, forse, quest’abbandono non lo vuole. Perché ha paura. Perché a sua volta cerca di proteggersi. Ma almeno ci si muove. E non si resta bloccati lì, sempre nello stesPP so punto.
IL ROVESCIO DELLA SABBIA Il direttore della Kulturfabrik di Esch/Alzette presenta la sua raccolta di poesie nel quadro del Festival del cinema italiano di Villerupt (Fancia) domenica 4 novembre Tradotto e curato da Maria Luisa Caldognetto il piccolo poema in prosa di Serge Basso de March «Il rovescio della sabbia», presentato a Roma nel settembre scorso, è stato pubblicato dalle edizioni romane Empirìa, la stessa che edita Portante, poeta, scrittore e giornalista lussemburghese (di origine abruzzese), premio Mallarmé 2002. Il filo conduttore tra questi due autori è la stessa Caldognetto, presidente dell’Associazione Convivium (www.convivium. lu), già traduttrice di Portante e autrice di numerosi saggi sulla storia degli italiani nel Granducato in Lussemburgo. «Durante il Printemps des poétes 2012 - racconta la professoressa che insegna anche italiano all’Università di Treviri, in Germania - ho chiesto ad Elio Pecora, rappresentante italiano di quell’assise europea di poesia, se avesse voluto scrivere la prefazione della raccolta di poesie di Serge. Ha accettato con entusiasmo». «Il rovescio della sabbia è risalire il tempo, tornare nei luoghi dell’infanzia, riappropriarsi di quelle prime verità» dice Elio Pecora ed è anche come guardarsi allo specchio, ritrovare sensazioni e ricordi che sono dell’autore, ma anche di chi, come molti di noi, ha vissuto l’espatrio e lo status di «figlio di emigrato». Serge Basso, conosciutissimo anche come direttore della Kulturfabrik di Esch/Alzette, si guarda indietro, cerca tra i ricordi, con il cuore sulla punta del metronomo, ci regala momenti di vita vissuta e passata. Ci racconta una storia familiare «pure non è nostalgia né si estenua in elegismo il mondo evocato. Piuttosto la malinconia intride la voce quieta» (cit. Pecora). Ci sono, allora, le domeniche di farina, quando si preparavano tagliatelle e gnocchi; c’è il rito della rasatura del padre con il rasoio che assorbiva tutte le sfide del mondo. C’è la radio della sera che catturava le ore. Le paure di bimbo, la visita del dottore, il gioco delle biglie nel cortile della scuola, i gatti, il parrucchiere. Gentilmente Basso ci fa entrare nel suo mondo di riminiscenze delicate, quasi in punta di piedi. Con un omaggio ai genitori (raffigurati nei disegni di Cherruault), figure imponenti nella loro forza di costruirsi una nuova vita. È il 1919 quando la mamma, ad appena cinque anni, emigra dall’Italia a piedi. È il 1922 quando le camicie nere marciarono su Roma e il papà decide di fuggire. È il 22 marzo 1960 quando Serge, ultimo di 7 figli, si affaccia al mondo. Un mondo che il nostro autore si guadagna ogni giorno, sotto il tavolo e mangiando patate anche grazie al grande sforzo dei genitori e della famiglia per imparare a vivere in un contesto «altro», che Serge ha fatto suo e che vuole trasmettere anche alle figlie, alle quali è dedicata questa raccolta. (Picci)
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PassaParola / 29
/ italia /
A TAVOLA
Al contadino non far sapere… CASTELMAGNO D.O.P. Si produce solamente in un ristretto territorio della Val Grana, in provincia di Cuneo. Il riconoscimento DOC risale al 1982, quello DOP viene attribuito nel 1996. È fatto con latte vaccino, scremato, crudo, dal sapore intenso e forte. Dall’aspetto compatto e granuloso, con erborinatura blu-verdastra a chiazze. Si abbina squisitamente a mostarda di anguria, confettura di mirtilli, polenta, pane di segale. PRIMOSALE D.O.P. È un formaggio siciliano. Chiamato così perché salato una sola volta, è un formaggio fresco a pasta bianca dalla consistenza morbida. È una vera prelibatezza se insaporito con olio extra-vergine d’oliva, sale e pepe o in una semplice insalata con pomodorini e basilico. PECORINO ROMANO D.O.P. Pochi formaggi al mondo vantano origini così lontane nel tempo. Già gli antichi Romani lo apprezzavano molto. La sua capacità di lunga conservazione ne faceva un alimento base delle razioni durante i viaggi delle legioni romane, poiché dava
Testo / Maria Grazia Peresi
…QUANTO È BUONO IL FORMAGGIO CON LE PERE! GIÀ, MA QUALE? FRESCO, STAGIONATO, FORTE, DOLCE. L’ITALIA NE VANTA NUMEROSE SPECIALITÀ. E NOI DI PassaParola Magazine, IN OCCASIONE DI UNA “GOLOSA INIZIATIVA” IN CITTÀ ALLA QUALE COLLABORIAMO, CI SIAMO DIVERTITI A DARVI QUALCHE INFORMAZIONE E QUALCHE SUGGERIMENTO
forza e vigore ai soldati stanchi. È un formaggio a pasta dura, prodotto esclusivamente con latte fresco di pecora intero; ha un sapore aromatico e intenso. Un classico è il pecorino sulla pasta alla carbonara e su quella all’amatriciana. Originalissimo se proposto tagliato a tocchetti e servito con miele, confettura o frutta secca.
TALEGGIO D.O.P. Ha origini anteriori al decimo secolo. Documenti risalenti al 1200 fanno accenno ai commerci e agli scambi di Taleggio. È stato riconosciuto formaggio DOP ed è, quindi, uno dei formaggi italiani tutelato dall’Unione Europea. Prodotto in Lombardia, è morbido, cremoso in bocca, con retrogusto di mandorle tostate. È un passepartout in cucina: sui maccheroni, nel risotto, con le pere, con la frutta in guscio o nella fonduta. TOMA PIEMONTESE D.O.P. La Toma piemontese è un formaggio semicotto di latte vaccino intero o parzialmente scremato, di colore bianco paglierino, con la crosta liscia tendente al rossastro. Da gustare, ad esempio, in aggiunta al risotto col radicchio o come ripieno nei rotoli di pasta sfoglia.
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MOZZARELLA VACCINA Detta anche “fiordilatte”, è preparata con latte di vacca, caglio e sale ed è disponibile in panetto, trecce o bocconcini. In particolare la mozzarella vaccina STG (specialità tradizionale garantita) è sottoposta ad un severo controllo disciplinare e può essere prodotta in tutti i Paesi dell’Unione Europea. È importante controllare che abbia un colore bianco/perlaceo e un profumo non acidulo. Si serve a temperatura ambiente. PARMIGIANO REGGIANO D.O.P. Nasce nelle terre tra il Po e l’Appennino nel 1200. Occorrono circa 600 litri di latte crudo per una forma di Parmigiano Reggiano. È un alimen>>
Il formaggio è un alimento completo dal punto di vista nutrizionale. È ricco di sali minerali, calcio e fosforo, con un buon contenuto di vitamine A-D-E-K. Conviene sempre acquistarlo in porzioni modeste, da consumare in pochi giorni. Si conserva preferibilmente nella carta oleata fornita dal negozio ed in frigo a 4 gradi centigradi. Il nostro prodotto agroalimentare più venduto, più del vino, della pasta, dei salumi, è il formaggio, vero emblema del made in Italy a tavola.
E SALSA PECORINO N O C A T T BRUSCHE toscano, E T e di pane N tt fe 4 : PICCA e son cante, per 4 per oncino pic r e p Ingredienti e p i d vergine i di salsa olio extra, o in r 4 cucchiain o c e p formaggio 4 fette di igano. d’oliva, or le fette ne: Tostate Preparazio calde isponetele d e e n a p di on un conditele c sui piatti; lle fette Mettete su filo d’olio. rivato pecorino (p di pane il ato tt e z a e spez della crost cali), ti fettine ver in due/tre i alla salsa d alternato tate le p o. Com peperoncin ano ig r zico di o con un piz bito e servite su
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to insostituibile in cucina per esaltare il sapore. Una curiosa golosità è quella di cuocerne la crosta nel minestrone per insaporirlo.
MASCARPONE Nasce nel Lodigiano (Lombardia) ed è un formaggio prodotto unicamente con la parte grassa del latte, ovvero la crema coagulata con acido citrico, ma senza l’uso di caglio. Fatto che lo rende adatto anche alle diete vegane. È cremoso e delicato. Va consumato freschissimo. È l’ingrediente fondamentale per fare il tiramisù. BURRATA È un formaggio fresco, di latte di vacca, simile alla mozzarella, ma più
Due ricette
NZOL A la con L GORGO A E S E insaporite N , se e n MAIO io a m ngete la classica uindi aggiu Q . e p a n se Preparate o di mente n cucchiain recedente p , l’aceto e u la o z n o tto e oco il gorg amate il tu lg a m A . a poco a p a rem ome una c lavorato c iera ls in una sa versatelo
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A TAVOLA
Foto: www.delallo.com
A RGONZOL O G L A E MAIONES e PECORINO N O C A T T BRUSCHE PICCANTE E SALSA
Foto: www.sxc.hu
Gorgonzola
Pecorino
filamentoso. È di recente produzione; sarebbe stata inventata nei primi decenni del 1900 ad Andria (Puglia) allo scopo di riciclare i residui di pasta filata della lavorazione, oltre che il siero. Ideale in insalata o per i ripieni.
GORGONZOLA D.O.P. È un formaggio a pasta cruda di colore bianco paglierino con screziature verdi, dovute alla formazione di muffe. Nel Medioevo, nelle
pianure intorno a Milano, luogo di nascita del Gorgonzola, si usava somministrare questo formaggio, allora chiamato stracchino, per curare i disturbi gastro-intestinali. Le muffe, responsabili delle caratteristiche venature verdastre, appartengono alle specie penicillum roquefort, da cui viene ricavata la penicellina. Connubio perfetto con le pere. Nei primi piatti si sposa benissimo con il risotto e con i PP gnocchi. novembre 2012
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A TAVOLA
Formaggio che passione!
PIERRE LE FROMAGER
Durante tutto il mese di novembre, il venerdì a partire dalle ore 17 e per tutto il corso della serata, sono previste degustazioni gratuite di formaggi e vini italiani presso il rinomato negozio del maître fromager e sommelier PIERRE AVON LA CAVE A FROMAGES
Consegnando alla cassa questo tagliando si avrà diritto ad un omaggio gastronomico da parte della maison. Per averlo non è obbligatorio effettuare un acquisto. Il regalo è previsto in un numero limitato.
AFFRETTATEVI! novembre 2012
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GIOVANE
Bimbi: a teatro! Testo / Maria Grazia Peresi
È GIÀ LA 24ma EDIZIONE. E REGISTRA SEMPRE UN ENORME SUCCESSO. A POCHI CHILOMETRI DAL GRANDUCATO E PER TUTTA LA STAGIONE AUTUNNO-INVERNO IL MOM THEATRE
DE ROMBAS
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IN CALENDARIO FINO ALLA FINE DEL 2012 JEUX DE MO Sabato 10 novembre 2012 un doppio spettacolo di marionette alle 15 e alle 17 (durata: 45 minuti) e la domenica 11 novembre 2012 alle ore 11 e alle ore 17. Adatto ai bambini dai 3 anni in su. Prezzo del biglietto: 7 euro. www.rombas.com
ROMBAS è un paesino situato non lontano da AMNEVILLE, nella regione LORRAINE, nel dipartimento della MOSELLE
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GIOVANE
BRUNO 18 novembre 2012 ore 17. Spettacolo teatrale per bambini a partire dagli 8 anni. Durata: 45 minuti. Prezzo: 5 euro MA TATA, MON PINGOUIN, GERARD ET LES AUTRES 25 novembre 2012 ore 17. È uno spettacolo musicale della durata di 60 minuti. Adatto a un pubblico dai 3 anni in su. Prezzo: 7 euro. LES TROIS PETITS COCHONS 8 dicembre 2012 alle 15 ed alle 17; 9 dicembre alle 11 e alle 17. Spettacolo di marionette per bambini dai 3 anni in su. Durata: 35 minuti. Prezzo: 7 euro. In questi due giorni è prevista la presenza di S. Nicolas.
ALCUNE DATE DEL REPERTORIO 2013
ore 11 e ore 17. Spettacolo musicoteatrale. Ideale anche per bimbi piccolissimi. Durata: 35 minuti. Prezzo: 7 euro. HAND’S UP 9 febbraio, ore 15 e ore 17. Spettacolo di marionette per bimbi dai 3 anni in su. Durata: 45 minuti. Prezzo: 7 euro BIQUES ET PIAF 10 febbraio 2013 ore 11 e ore 17. Cineconcerto per bambini dai 2 anni in su. Durata: 40 minuti. Prezzo: 7 euro. LA GALERE 17 marzo 2013 ore 11, ore 15, ore 17. Spettacolo della durata di 30 minuti per un pubblico dai 6 anni in su. Prezzo: 7 euro.
BOITE A GANTS 12 gennaio ore 17, 13 gennaio novembre 2012
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/ assenza di /
GRAVITÀ
Perché diciamo così? Testo / Maria Grazia Galati
IL GIOCO NON VALE LA CANDELA, OCCHIO E CROCE, SBARCARE IL LUNARIO. SONO TANTE
LE FRASI IDIOMATICHE ITALIANE DELLE QUALI CONOSCIAMO IL SIGNIFICATO, MA FORSE NON L’ORIGINE. VE LA SVELIAMO NOI PASSARE LA NOTTE IN BIANCO (quando si trascorre un’intera nottata senza riuscire a dormire) L’origine di questa espressione affonda le sue radici nel Medioevo, quando i cavalieri passavano la notte precedente la cerimonia di investitura nella loro stanza: svegli e a pregare. UN ALTRO PAIO DI MANICHE (quando si parla di un contesto che affronta due situazioni completamente differenti una dall’altra) Nel passato, nelle famiglie più povere, le donne che avevano un solo vestito lo proteggevano durante le faccende di casa con un grembiule e due maniche di stoffa; quest’ultime, suscettibili di sporcarsi facilmente, erano staccabili e venivano sostituite con un altro paio (più belle e pulite) per uscire a passeggiare o andare alla Messa. IL GIOCO NON VALE LA CANDELA (quando non conviene impegnarsi in una certa impresa) In passato, quando non esisteva l’elettricità e le candele costavano molto, i giocatori di carte usavano pagare a turno una candela da tavolo. Se un giocatore si rendeva conto che con le proprie carte non avrebbe vinto, lasciava il tavolo e rinunciava a pagare “la sua candela”.
USARE DUE PESI E DUE MISURE (quando ci si comporta, per uno stesso contesto, in due modi diversi, discriminando) Intorno al 1200 in Sicilia per pesare le merci veniva usato il cosiddetto tomolo, ma il suo peso non era sempre uguale. I ricchi ed avidi baroni approfittavano di ciò ed usavano due tomoli: uno a loro vantaggio per pesare il grano che acquistavano dai contadini e l’altro per rivendere i prodotti finiti ai contadini stessi. Allo scopo di guadagnarci sempre! A OCCHIO E CROCE (in maniera approssimativa) L’origine della locuzione pare risalga al gergo degli antichi tessitori, i quali, qualora nel tessere l’ordito l’avessero fatto sfilare, dovevano riprendere “ad occhio” i fili sfuggiti per rimetterli “tesi a croce” su due apposite verghe. SBARCARE IL LUNARIO (riuscire ad arrivare fino a fine mese - ed allo stipendio seguente - con i soldi a disposizione) Il lunario era un libriccino in cui si segnavano le fasi lunari. Quindi
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Giocatori di carte - Adam de Coster
per “sbarcare” si intendeva arrivare, riuscire a farsi bastare i soldi da una fase lunare all’altra, ovvero per un mese. METTERE LA MANO SUL FUOCO (quando si è certi di qualcosa) Il detto proviene dalla leggenda di Muzio Scevola (il cui vero nome era Muzio Cordo). Nel 508 a.C., durante l’assedio di Roma da parte degli Etruschi, Muzio Cordo propose al Senato di uccidere il comandante etrusco. E così fece, ma sbagliò persona ed una volta catturato, per auto-punirsi, si fece ardere la mano destra (che aveva usato per pugnalare la povera vittima) su un braciere. Per questo venne, poi, soprannominato Scevola (mancino). NASCERE CON LA CAMICIA (nascere fortunati) Raramente un neonato viene al mondo ricoperto dalla cosiddetta “vernice caseosa”, uno strato biancastro che ricopre la pelle del bimbo per proteggerne la cute dal liquido amniotico. In passato ciò era considerato un segno positivo degli dei e quindi un simbolo di grande fortuna nella vita. Un’altra versione vuole che l’origine del detto sia dovuta al fatto che in passato, nelle famiglie ricche, al neonato veniva confezionato un corredo di tessuti preziosi, che comprendeva anche PP un camicino.
/ arte /
L’Italia al
Grand Théâtre
I
z
Bruno Gan
Testo / Elisa Cutullè
LA STAGIONE 2012/2013 DEL GRAND THEATRE DI LUSSEMBURGO RIVELA BELLE SORPRESE IN DIRETTA DALLO STIVALE. TANTE LE PRODUZIONI CON INTERESSANTI PERSONAGGI ITALIANI, SIA IN SCENA CHE DIETRO LE QUINTE. PassaParola Magazine VE LE ANTICIPA
Copyright: Maarten Vanden Abeele
Il sipario si alza il 14 Novembre per DESH, lo spettacolo della Akram Khan company. l sipario si alza il 14 novembre per DESH, lo spettacolo della Akram Khan company. Il tocco italiano è dietro le scene con il direttore tecnico Fabiana Piccioli. Fabiana ha studiato Filosofia all’Università la Sapienza di Roma e dal 1999 al 2002 ha lavorato come ballerina in compagnie di Roma e di Bruxelles. Durante il Festival RomaEuropa del 2004 ha scoperto il suo “lato tecnico” e nel 2005 è entrata a far parte della compagnia di Akram Khan come direttore tecnico, occupandosi principalmente delle luci e della scenografia. Il 14 e 15 gennaio, con Le retour di Harold Pinter, sul palco con Emanuelle Seigner ci sarà Bruno Ganz. Per quest’ultimo è in assoluto il primo ruolo in lingua francese. Di padre svizzero e madre italiana, Bruno Ganz è uno degli attori più apprezzati sia in Italia che in Germania. Sono indimenticabili diverse sue interpretazioni, tra cui citiamo quella in Pane e Tulipani e il ruolo di Hitler in La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler. Particolarmente ricco si presenta il mese di febbraio 2013, che si apre con le danze. Il primo febbraio, con un “solo” a lei dedicato, Lamento, Gabriella Iacono si presenta al pubblico lussemburghese. Gabriella ha studiato all’Accademia nazionale di Danza di Roma e alla London Contemporary Dance School. Dopo essersi esibita per diversi anni in Italia con Roberta Garrison, Roberta Gelpi, Enzo Cosimo e Michele Pogliani, si è trasferita a Bruxelles per partecipare al progetto X-Group, una collaborazione tra Bruxelles 2000 e P.A.R.T.S. (www. parts.be), per continuare, poi, a lavorare con Charleroi-Danses. Il 2 febbraio scopriremo un aspetto della versatilità di Gabriella con Kiss & Cry - NanoDanses, uno spettacolo che mette a confronto cinema, danza, testo, recitazione. Per l’anteprima mondiale de Il segreto di Susanna - La Voix humaine, >>
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PassaParola / 37
Vittorio Prato
Anna Caterina Antonacci
Copyright: Richard Haughton
e Michele Pertusi e cimentandosi, in seguito, nel repertorio misto sopranile o mezzosopranile. Dotata di una voce scura e flessibile, si è dedicata molto al teatro musicale di Rossini e al repertorio barocco. Si ritorna dietro le quinte ad aprile. Questa volta per ammirare il lavoro sui costumi fatto da Federica Mugnai per la pièce teatrale Victor ou les enfants au pouvoir, in scena il 18 e il 19. Maggio vedrà in scena Massimo Furlan il 6 e il 7 con il suo nuovo progetto Giacomo, ispirato a Giacomo Agostini, cinque volte campione del mondo di motociclismo dal 1966 al 1973. Svizzero di origine italiana, Massimo non è nuovo alla messa in scena di spettacoli ispirati ai miti dell’infanzia. Infatti, attraverso i suoi spettacoli, si presenta al pubblico come un performer che si vede, di volta in volta, nei panni di un campione di calcio, un supereroe o una PP rockstar.
Copyright: Evgeniya Maevskaya
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il 22 e 23 in scena ci saranno Vittorio Prato e Anna Caterina Antonacci. Vittorio si è diplomato in pianoforte al Conservatorio Tito Schipa di Lecce e in clavicembalo al Conservatorio Giovan Battista Martini di Bologna. Ha iniziato lo studio del canto sotto la guida di Ivo Vinco, perfezionandosi, poi, con Luciano Pavarotti e, in seguito, con Dmitry Vdovin a Mosca. Anna Caterina, peraltro molto apprezzata anche da Lucio Dalla, è di origine ferrarese ed ha studiato canto a Bologna, debuttando nel Rigoletto accanto a Mariella Devia
Copyright: Serge Derossi / Naïv
/ arte /
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an-Louis Fe
Je Copyright:
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/ arte / www.cape.lu
ELISABETTA DIAMANTI è un incisore romano, che è stata ospite, lo scorso agosto, dell’Atelier lussemburghese EMPREINTE, unico laboratorio collettivo di incisione (con sede al 276, rue Rollingergrund, Lussemburgo) creato nel 1994 da 13 incisori riuniti in associazione e che offre stage, corsi e scambi culturali con l’estero. La Diamanti, che ha insegnato incisione e stampa presso la scuola comunale «Arti Ornamentali» di Roma ed è docente della cattedra di incisione dell’Accademia di Belle Arti di Viterbo, mette al centro della sua arte la natura (bozzoli, elementi vegetali, foglie, pistilli), che per lei «non è una semplice tematica, ma un luogo dell’infanzia, un’entità vissuta con riverenza» (cit. Giulia Lopalco). L’artista presenterà le sue opere - realizzate in Lussemburgo - durante Atelier de gravure al Cape Centre des Arts Pluriels di Ettelbruck (1, place Marie-Adélaïde) dal 28 novembre al 17 dicembre (tutti i giorni dalle ore 14 alle ore 20, eccetto la domenica). Vernissage: martedi 27 novembre ore 19.
UNA NUOVA SFIDA MUSICALE PER POCHI, VERI APPASSIONATI....E TU? Il metodo SIMPLY SONGS ha permesso nel corso di questi ultimi anni a più di 50 chitarristi (di qualunque livello) di riuscire a suonare canzoni di oltre 100 artisti diversi. Per chi ama la canzone italiana, ha già iniziato o ha sempre voluto iniziare a suonare la chitarra, è in arrivo una sfida importante: imparare a suonare 5 canzoni di un artista fondamentale della canzone italiana. Accetti la sfida? Non aspettare a informarti e a iscriverti. (contact.simplysongs@gmail.com)
/ agenda /
NOVEMBRE
Italiano di seconda generazione (il nonno è arrivato in Lussemburgo dall’Abruzzo), LUC SPADA mantiene la tipica curiosità italiana per le emozioni e la bellezza della vita e le traspone nel suo lavoro. In qualità di attore e scrittore ha come passione quella di osservare le persone ed il loro rapportarsi con le emozioni nella quotidianità. Da qui è nata l’idea di organizzare dei workshop per permettere a tutti e soprattutto alle generazioni più giovani di capire che la letteratura non è per niente noiosa e “limitata” come si potrebbe credere. Il prossimo appuntamento per “Spoken word workshop” è dal 24 al 30 novembre. (Elisa Cutullè)
www.khn.lu
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IL TUO PARTNER IN CUCINA!
BIMBY
L’Associazione Marchigiani Lussemburgo ha il piacere di invitare tutti i marchigiani ed i loro amici alla “COLAZIONE DEL MARCHIGIANO”. Con l’occasione avrete modo di incontrare i membri del Comitato in un’atmosfera informale e conoscere le attività che propone l’associazione. Al prezzo di 5 euro verrà servito un buon cappuccino, una spremuta d’arancia ed un cornetto. Inoltre, vista la partecipazione attiva alla raccolta di fondi a favore delle vittime del terremoto promossa dall’ A.S.B.L. “Séisme Emilia-Romagna”, l’associazione si impegna a versare 1 euro a quest’ultima per ogni colazione servita. La colazione si svolgerà presso il BLOOM, 15 rue des Jardiniers, sabato 17 novembre dalle ore 8 alle ore 11. Per motivi organizzativi la prenotazione è gradita al numero 26389916.
Bimby, il partner ideale in cucina... 12 funzioni in un unico apparecchio: frulla, macina, mescola, impasta, trita, cuoce (anche a vapore)...e molto altro ancora
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NOVEMBRE Ha aperto solo da un paio di mesi in città, ma già ne parlano tutti. E molto bene! È MAMMA BIANCA, il nuovo ristorante a firma Renato Favaro, ubicato di fronte al grande parcheggio del Glacis. In cucina uno chef che non ha bisogno di presentazioni: Giovanni Vaccaro (ex Oro & ARGENTO - Sofitel Kirchberg). Nel menù piatti tipici e ricercati della nostra cucina, a base di prodotti italiani di assoluta qualità e preparati ad arte. Coniugando fantasia ed eleganza. La carta dei vini non è da meno, con diverse etichette esclusive. Renato Favaro (che ha voluto per il suo locale il soprannome usato in famiglia per sua madre) ha sottolineato alla stampa, con orgoglio, che per questa nuova attività ha assunto oltre 20 impiegati tramite l’ADEM. Ed ha aggiunto che non insegue “stelle”, ma qualità e risultati concreti. I prezzi? Da grandi occasioni, certo. Ma con la possibilità, a pranzo, di gustare anche a costi contenuti, delle pietanze davvero superlative. Chiuso la domenica. (21-25 Allée Scheffer 7; tel. 2620611)
VALERIO MILLEFOGLIE, autore e compositore, sarà ospite di Libreria italiana, PassaParola Magazine, Ass. Marchigiani e Dante Alighieri Lussemburgo venerdi 9 novembre (dalle ore 19) all’ArcA di Bertrange. Millefoglie presenta il suo libro “L’attimo in cui siamo felici” (Einaudi). Segue concerto con “I miei migliori amici immaginari”. Ingresso libero
Programmazione 10/11 La ricerca della felicità Ospite: Valerio Millefoglie In studio: Paola Cairo Regia: Paolo Travelli 17/11 “Terra mia Terra nostra” Ospite: Donato Rotunno Ospite telefonico: Veronica Sbergia In studio: Paola Cairo e Maria Grazia Galati Regia: Paolo Travelli
t.lu http://favaro-restauran
L’UNIVERSO del LIBRO Tropico del libro è andato online il 21 settembre 2011. I suoi fondatori sono Francesca Santarelli e Sergio Calderale, due appassionati che, insieme a numerosi collaboratori, hanno dato vita a questo portale d’informazione dedicato al mondo dell’editoria. Motto del sito: chi legge, trova. Cosa? Informazioni riguardanti le differenti categorie costitutive del settore (audiolibri, e-book, autopubblicazioni, biblioteche, librerie, corsi, concorsi, fiere del libro, riviste, blog letterari, servizi editoriali e tanto altro). Il sito offre anche una rassegna stampa quotidiana, un fumetto sulle avventure di “Super Lettore” e persino degli annunci di lavoro retribuito “filtrati eticamente”. Tropicodellibro.it offre a tutti la possibilità di aggiornarsi su ciò che di nuovo si affaccia nel panorama editoriale e letterario. È un punto di riferimento, una guida utile se non indispensabile non solo agli amanti della lettura, ma anche a professionisti quali librai, scrittori, editori e traduttori. (Elisabetta Fatichenti) t www.tropicodellibro.i
24/11 Monografia Angelo Branduardi In studio: Elisa Cutullè e Erika Maddalena Regia: Paolo Travelli 01/12 Femminicidi In studio: Paola Cairo e Sonia Sion Regia: Paolo Travelli In alcuni casi la programmazione potrebbe subire dei cambiamenti
Tante altre notizie disponibili ogni giorno sul nostro sito alla voce AGENDA ed ogni sabato mattina in diretta a VoicesbyPassaParola (Radio Ara - 103.3/105.2)
www.passaparola.info novembre 2012
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Testo / Jos Boggiani
INIZIAMO
LA NOSTRA PRIMA «LEZIONE» DI LËTZEBUERGESCH CON UNA SITUAZIONE TIPICA: QUELLA DEL SALUTO E DELLA PRESENTAZIONE IL SALUTO Nel Lussemburgo ci si può salutare in qualsiasi momento del giorno o perfino della sera con un sonoro e non formale Moien (parola che letteralmente significa «mattina»), che si può completare con Gudde Moien e che significa «buongiorno». Gudde Mëtteg ha lo stesso significato, ma si dirà nel pomeriggio e Gudden Owend di sera. Salut! equivale al nostro «ciao» (parola ormai adottata dalla lingua lussemburghese e impiegata spesso fra i giovani). Nel registro più formale si ricorrerà al francese «bonjour», «bonsoir», seguito eventualmente da «monsieur,
madame». Per separarsi si dirà per esempio Bis dann! (ci vediamo), Bis geschwënn! (alla prossima), Bis herno! (a dopo), Bis muer! (a domani), Äddi! (ciao, arrivederci) oppure Awar/Awuar (arrivederci). Quest’ultima è preferibile in un contesto più formale.
LA PRESENTAZIONE Mäi Numm ass… (nome e cognome) Ech sinn de(n)… (seguito da un nome maschile) /d’… (seguito da un nome femminile) Ech heesche(n)… (seguito dal nome e cognome) An du, wéi heeschs du? E tu, come ti chiami?
Pronuncia I gruppi consonantici –ch– , –sch– o la – g finale (per esempio: ech, Mëtteg) si pronunciano come quando si ha in italiano [sc+i/e]. Le consonanti –t e –p (per esempio: dat) come finali sono sorde. La –h– non viene aspirata; la –e– doppia è chiusa e lunga.
An Dir, wéi heescht Dir? E Lei, come si chiama? Nome, cognome, enchantéiert/et freet mech, (dech/Iech) kennenzeléieren. Piacere. Ech stellen dir/Iech den Här…, d’Madame… vir. Ti/Le presento il signor…/la signora… Dat ass den Här…/d’Madame… Questo è il signor…/questa è la PP signora…
/ sorteggio /
Sotto sc l’abb rivi o rinn on ov rivist amento a a a e pa ll rtecip a nostra sorte aa gg un so io per vin l grande ce ggior no-b re in un e alber go da nessere sogn o
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Partecipa all’estrazione del premio, del valore di 1000 euro, sottoscrivendo o rinnovando l’abbonamento a PassaParola (informazioni a pag. 2) a sone in camer st. er p e u d er p i Cinque giorn ttamento di bed & breakfa a doppia , con tr ompresa una cena (*) ed un C ere per due . percorso beness (*) Cena di 3 portate – escluse bevande
RELAIS LA FONTANINA
ristorante - wine hotel - benessere - ricevimenti - meeting S.P. 28 Ostuni - Francavilla Fontana, Km 9,00 - contrada Palagogna Incrocio S.S. 581 Ceglie Messapica - San Vito dei Normanni
Ceglie Messapica (Brindisi), Puglia tel. +39.0831.380932 - fax +39.0831.1810932 info@lafontanina.it
Dove? Nel meraviglioso hotel-centro benessere a 4 stelle RELAIS LA FONTANINA in Salento (Puglia), immerso nella macchia mediterranea, a pochi km da Ostuni e dal suo splendido mare.
L’iniziativa è valida dal 10 marzo 2012 per tutto l’anno in corso. Durante i prossimi mesi la redazione vi terrà informati sulla data e le modalità di estrazione del sorteggio. Continuate a seguirci. novembre 2012
PassaParola / 43