ot tobre 2012
PassaParola LA CULTURA DELLA NOSTRA TERRA Musica, cinema, letteratura, teatro “ in trasferta” a Lussemburgo
17 / TANTI ITALIANI FA /
Cari
/ editoriale /
LETTORI e LETTRICI
Gli 80 anni delle Amitiés
Non diteci “ma qui che si fa?” 28 / DESTINAZIONE ITALIA / Itinerari golosi in Toscana
PILLOLE
di sommario
36 / ITALIA GIOVANE / Consigli post-maturità
Un autunno così ricco di eventi culturali a firma Bel Paese non si era mai visto a Lussemburgo. Dall’evento cinematografico per eccellenza, al quale dedichiamo l’inserto della Rivista, ai concerti di cantautori italiani. Passando per conferenze con protagonisti eccezionali (vedere le pagine di Obiettivo su), cabaret e letture. L’Italia “si esporta” e lo fa proponendo il meglio di sé. E noi di PassaParola Magazine siamo orgogliosi di poter essere al fianco (talvolta come media partner, talvolta come organizzatori, altre volte in qualità di semplici cronisti e intervistatori) di eventi di spicco del nostro panorama culturale in programma nel Granducato. Da questo mese in poi ce n’è per tutti i gusti: dagli appuntamenti più impegnati a quelli più sfiziosi e sfogliando il numero di ottobre lo saprete in anticipo ed in maniera dettagliata. Ora tocca a voi! Vincete l’insopportabile pigrizia (spesso più psico-emotiva che fisica), compiendo un gesto che è di solidarietà ed al tempo stesso di rispetto verso coloro (enti, istituzioni, associazioni) che lavorano con tanta passione e pochi mezzi per mettervi a disposizione tutto ciò. Leggete, scoprite, partecipate, divulgate…e smettetela una volta per tutte di dire che a Lussemburgo non c’è nulla da fare! Maria Grazia Galati e Paola Cairo
Editore / PassaParola a.s.b.l. - 32, rue Demy Schlechter - L-2521 Luxembourg Direzione / M aria Grazia Galati - mgg@passaparola.info - tel. 621 75 80 50 / Paola Cairo - p aola@passaparola.info - tel. 691 72 04 96 Redazione / Remo Ceccarelli - remo@passaparola.info / Elisa Cutullè - e lisa@passaparola.info / Erika Maddalena - e rika@passaparola.info Maria Grazia Peresi - chikka@passaparola.info / Daniele Rossini - daniele@passaparola.info / Paolo Travelli - p aolo@passaparola.info Collaboratori / Joseph Boggiani / Clemente Condello / Elisabetta Fatichenti / Rossana Gatti / Alessandra Mangiarotti Versione francese / Bernadette Aliberti Grafica e layout testata / Eleonora Costa - eleonora@passaparola.info Chiuso in redazione / 1 ottobre 2012 Foto copertina / Copyright: Donato Rotunno www.passaparola.info / info@passaparola.info / Anno IX - Numero 8 - Ottobre 2012 ottobre 2012
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Foto Copyright: FRANCO LANNINO/ARCHIVIO ANSA
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Intervista a Aldo Morrone Testo / Paola Cairo
È UNO DEI MAGGIORI ESPERTI MONDIALI
DI MEDICINA DELLE MIGRAZIONI, DELLE PATOLOGIE TROPICALI E DELLA POVERTÀ. SARÀ DA NOI A METÀ OTTOBRE
È
stato chiamato dal Governo italiano a dirigere uno degli ospedali più grandi d’Europa: il San Camillo - Forlanini di Roma, che conta 5300 dipendenti e si estende su una superficie più grande di quella della Città del Vaticano. È stato più volte denunciato negli Anni ‘80 e inizio Anni ‘90 perché curava immigrati clandestini in un ospedale pubblico.
Nel suo presidio ospedaliero ha aperto l’Arena Forlanini, un festival del cinema, che quest’anno ha avuto un ospite d’eccezione: Woody Allen. Aldo Morrone, specializzato in dermatologia tropicale e medicina, verrà in Lussemburgo, ospite dell’Istituto Italiano di Cultura, giovedì 11 ottobre 2012 (ore 18.30) per una conferenza sulla medicina delle migrazioni (sala BS003, Université du Luxembourg 162a, av. de la Faïancerie). Ha fondato e diretto per molti anni la Struttura Complessa di Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale dell’Istituto San Gallicano (irccs) di Roma. Cosa ci racconta di questa esperienza? Nel 2006 ho fondato il Centro Istituto Nazionale migrazioni po>>
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vertà sull’esperienza del centro che abbiamo portato avanti per oltre trent’anni all’interno del San Gallicano di Roma. Lì avevamo creato questa struttura - che Balduzzi, il Ministro della Salute del Governo Monti, ora ha stabilizzato - che è un centro di studio, ricerca e assistenza per i migranti e le persone fragili in condizioni di povertà. In questo momento continuo ad occuparmene all’interno di una struttura che si occupa di tutti, anche degli italiani. La novità è che mi è stato chiesto di dirigere questo grande ospedale dove riuscire a realizzare quello che avevamo proposto e ipotizzato a San Gallicano, cioè creare una realtà di inclusione e integrazione fra tutte le persone ammalate o a rischio, favorendo l’accesso soprattutto alle persone più deboli. Un esempio: nel nostro Dipartimento di Salute della donna abbiamo ogni anno più di 4000 parti, di cui circa la metà di donne straniere. Lei e la Sua équipe vi occupate di migranti anche fuori dagli ospedali. Ci racconta come? Un’attività particolare che ho sempre fatto è stata quella di lavorare nei CIE (Centri di identificazione ed espulsione, ndr), nei CARA (Centri di accoglienza richiedenti asilo, ndr), a Lampedusa, in Africa, in Libia, in Tunisia, direttamente nei Paesi da cui i migranti provengono. Poi anche in Etiopia, Eritrea, Gibuti. Una delle attività che mi è stata chiesta è stata di andare durante la guerra civile in Libia a prendere i feriti e portarli in ospedale. Un’operazione molto importante, realizzata in collaborazione con le forze militari di pace italiane e con servizio sanitario nazionale. Abbiamo trasferito centinaia di feriti. Adesso continua questa attività anche dopo la firma della pace, perché c’è tutto il disastro dei
“Sono una persona privilegiata. Ho scelto la parte migliore, ho scelto chi non conta nulla” feriti di guerra. Tre settimane fa sono stato sia a Tripoli che a Bengasi. La situazione è drammatica. Ci sono forze contrastanti e, quindi, la Libia in questo momento non è proprio un Paese perfettamente sicuro. Poi sono stato a Lampedusa, su cui abbiamo anche scritto un libro (Lampedusa, porta d’Europa. Un sogno per non morire, ed. Ma. Gi., Collana Medicina transculturale). È stata un’esperienza estremamente significativa essendo andato sulle motovedette, in mare aperto, per recuperare direttamente i migranti sui barconi e portarli nel porto di Lampedusa. Il diritto alla salute dei migranti in Italia si scontra con il reato di clandestinità. Qual è la sua opinione in merito? Quando fu fatta quella folle proposta di modifica del comma 5 dell’articolo 35 del decreto legge Bossi-Fini, che avrebbe comportato il rischio di denuncia degli immigrati irregolari nelle nostre strutture pubbliche, ovviamente mi sono impegnato in una battaglia per contrastare un eventuale approvazione di quella modifica. Abbiamo protestato civilmente, ho presentato le mie osservazioni al gruppo parlamentare della Lega che le aveva proposte, ho lavorato in innumerevoli incontri, denunciando che se fosse stata approvata quella modifica, avremmo corso il rischio di creare la diffusione di malattie infettive e di pratiche clandestine (fra cui l’interruzione volontaria di gravidanza, un mercato parallelo di sanità assolutamente
privo di ogni legalità e di ogni sicurezza). Quindi questa battaglia è stata vinta perché la proposta di modifica è stata abbandonata. Creando un grande dolore e un grande danno perché gli immigrati hanno avuto paura e per un bel po’ di tempo non si sono presentati nelle strutture pubbliche. Il nostro ospedale, invece, non ha avuto questa riduzione, bensì un aumento, perché noi abbiamo lanciato la campagna “Io non denuncio nessuno” e, quindi, tutti sapevano che potevano venire da noi senza nessun rischio. Però è stata una inutile, dolorosa proposta, che ha prodotto solo danni senza vantaggi. Questo ha comportato da parte mia e dei miei collaboratori una battaglia di civiltà e ci siamo autodenunciati per dimostrare che l’articolo 32 della Costituzione italiana indica che il diritto alla tutela della salute è un diritto dell’individuo e non del cittadino (unico articolo che parla di individuo) ed è anche interesse della collettività. Quindi, sulla base di questo dettato costituzionale, mi sono rifiutato di non curare le persone in ospedale; questo ha determinato un cambiamento da >>
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parte del legislatore. La legge TurcoNapolitano (del 1998) aveva già stabilito che le cure per emergenza ed essenziali devono essere applicate agli immigrati privi di permesso di soggiorno. Non è vero che gli immigrati portano malattie anche se provengono da Paesi con forti endemie per malattie della povertà.
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Un bilancio di questa Sua esperienza trentennale a favore degli “ultimi”? Dirigo un ospedale con più di 1200 medici, 2000 infermieri, 2000 tra ausiliari e amministrativi. Ho dimostrato che è un’esperienza, quella di chi è capace di accogliere le persone e curare le malattie che dovessero avere, che è stata possibile grazie al fatto che il fenomeno migratorio è una realtà dolorosa e che queste persone che concorrono alla ricchezza del nostro Paese e di tutta l’Europa e degli USA - sono una risorsa. Quindi noi abbiamo percepito che ancora oggi l’immigrato irregolare, il senza fissa dimora, la persona tossicodipendente, la prostituta, la persona disoccupata, i pensionati
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Sono 10 posti letto per persone che hanno subito ictus o incidenti, che si riescono a portare fuori dal coma, che possono avere una vita autonoma, ma solo vegetale a reddito minimo sono una grande risorsa verso cui rivolgere le nostre attenzioni. Perché essi sono al centro del servizio sanitario nazionale pubblico e universale e non la logica del profitto o degli interessi. Sono una persona privilegiata. Ho scelto la parte migliore, io; ho scelto chi non conta nulla. La parte migliore della vita. Tra i molti reparti del Suo ospedale ce n’è uno che è considerato un fiore all’occhiello in tutt’Italia? Quando sono arrivato in questo enorme, grandissimo ospedale, la prima cosa che mi è stata chiesta è stata di aprire un reparto per malati in coma vigile, ovvero l’Unità di cure residenziali intensive (Ucri). Sono 10 posti letto per persone che hanno subito ictus o in-
cidenti, che si riescono a portare fuori dal coma, che possono avere una vita autonoma, ma solo vegetale. È venuto anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a visitare il reparto (marzo 2011, ndr). Apparentemente sono soggetti che sembra non abbiano reazioni ad una carezza, ad uno sguardo, al dialogo, ad un film o alla musica. La cosa straordinaria che abbiamo avuto quest’anno è che siamo riusciti a mandare a casa più di 6 persone, domiciliandole. Stavano già talmente meglio, parzialmente uscite dal coma, che hanno potuto essere trasferite in casa, in famiglia, dove la vita cambia perché vivono in carrozzella, in condizioni drammatiche, rispondendo, però, agli stimoli. Per una famiglia avere la possibilità di avere in casa la persona cara è una sorta di grande miracolo. Io ho vissuto l’esperienza di Eluana Englaro e so cosa significa occuparsi di queste persone. Ecco perché dicevo “sono un privilegiato”: perché è un reparto ad alta intensità di cure. Ci sono neurologi, anestesisti ed altri professionisti che si occupano di loro. Queste persone devono essere massaggiate continuamente, bisogna parlare con loro, accarezzarle, cogliere i segnali di una risposta eventuale. Ed è una esperienza, soprattutto per i familiari e per chi ci lavora, di una civiltà, di un’attenzione e di un’emotività straordinarie. È veramente un privilegio che la vita ci dà. PP
/ sorteggio /
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L’iniziativa è valida dal 10 marzo 2012 per tutto l’anno in corso. Durante i prossimi mesi la redazione vi terrà informati sulla data e le modalità di estrazione del sorteggio. Continuate a seguirci. ottobre 2012
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IndignAction! Testo / Redazione
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rovenienti da una ventina di Paesi dell’Europa e dell’Africa subsahariana, militanti dei Paesi della primavera araba e indignati europei si sono riuniti a settembre (10-11-12) per discutere di crisi finanziaria, evoluzione delle democrazie e nuovi modelli di sviluppo. Sostenuta dalla Fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le culture e dal Ministère des Affaires étrangères du Luxembourg, dal Centre Culturel et de Réncontre de l’Abbaye de Neumünster, oltre che dagli “indignados” del Lussemburgo, questa iniziativa si è posta come scopo quello di fornire uno spazio di incontro e di riflessione strategica sulla crisi mondiale e sociale attraverso il confronto tra militanti politici provenienti dalle due rive del Mediterraneo, alla ricerca di un dialogo tra questi e i rappresentanti del mondo della politica, dell’economia e della cultura; oltre ai rappresentanti delle istituzioni europee. Ci chiediamo però: perché è stato scelto il Lussemburgo - considerato uno dei Paesi più ricchi del mondo nonché paradiso fiscale - per ospitare rivoluzionari arabi ed indignati europei? E perché il Forum, aperto ai rappresentanti politici, non ha ottenuto la partecipazione sperata da parte dei rappresentanti delle istituzioni? E perché è stato completamente snobbato dalla stampa locale e nazionale? Queste domande non hanno trovato risposta all’interno del Forum, che è stato, comunque, un momento importante “per creare le condizioni propizie affinché tutti gli esseri umani possano vivere in condizioni di dignità, libertà e pace” (fonte: Dichiarazione di Lussemburgo). Tra i rappresentanti: Samira Ibrahim,
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TRE GIOR
NI ALL’A ALL’INS BBAZIA EGNA D DI NEU ELL’INC MÜNSTE DELLA S O R NTRO, D PERIME EL CONF NTAZIO R NE ONTO
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una delle eroine della rivoluzione egiziana, arrestata e torturata dalla polizia nel suo Paese, da lei denunciato per l’utilizzo del test di verginità imposto ai prigionieri nelle carceri. Test che, grazie a lei, è stato
abolito; Lina Ben Mhenni, famosa blogger tunisina che ha sfidato il regime del celebre Ben Ali. Lisa Eliana Ariemma del movimento NO TAV in Val di Susa. (www.doman PP desultav.info).
/ finanza /
UNA SENTENZA SALOMONICA Il via libera della Corte di Karlsruhe non è piaciuto ai bavaresi, ma neanche al partito Die Linke (la Sinistra), che aveva sollevato un’eccezione costituzionale, perché: «I soldi dei tedeschi non possono venire gestiti da organi non eletti, quali la Banca centrale europea e la Commissione europea». La Corte di Karlsruhe ha respinto le riserve di costituzionalità sollevate dai due partiti antieuropeisti, ma si è riservata di verificare se la Banca Centrale europea abbia superato o meno le proprie competenze e, in merito all’attuazione del MES, ha posto la condizione che l’impegno economico di Berlino non superi i previsti 190 miliardi di euro; un contributo superiore dovrà essere approvato dal parlamento tedesco. Sentenza salomonica quella dei giudici tedeschi? Di certo c’è che la Germania ha ancora la possibilità di rallentare in modo consistente eventuali azioni finanziarie salvastati nel prossimo futuro.
La lepre della crisi e le tartarughe della politica Testo / Clemente Condello
IL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES O FONDO SALVA-STATI) SAREBBE DOVUTO ENTRARE IN VIGORE A LUGLIO 2013, MA, PER L’AGGRAVARSI DEL DEBITO SOVRANO, LA SUA ATTUAZIONE ERA STATA ANTICIPATA A LUGLIO 2012. TALE ATTUAZIONE, PERÒ, È STATA SOSPESA, IN ATTESA DELLA PRONUNCIA DA PARTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA, CHE HA FINALMENTE APPROVATO IL MES. A OTTOBRE SI TERRÀ LA RIUNIONE INAUGURALE DEL MES A LUSSEMBURGO ti di competitività. E anche se è ancora presto per conoscere le modalità di utilizzo del MES, la speranza è che quei capitali serviranno a risollevare l’economia reale. Per adesso si tratta solo di speranza, anche perché Angela Merkel ha ribadito (il 17 settembre scorso) che dopo l’approvazione del MES e del fiscal compact (trattato su stabilità, coordinamento e governance nell’unione economica e monetaria” firmato il 2 marzo scorso, ndr)
servono “nuovi passi” a Bruxelles. Ne sapremo di più dopo la riunione inaugurale del MES, convocata da Jean-Claude Juncker a margine dell’Eurogruppo, che si terrà l’8 ottobre a Lussemburgo. Nel frattempo è evidente che i sacrifici a cui sono costretti oggi gli italiani rappresentano lo scotto da pagare perché la Germania si convinca a non bloccare ulteriormente ogni tentativo di intervento PP salva-Stati.
Foto: REGIERUNGonline/Kugler
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a Corte costituzionale di Karlsruhe ha stabilito, il 12 settembre scorso, che il MES non viola la costituzione tedesca. Il presidente della Corte, Andreas Vosskuhle, ha chiarito che il senso e la finalità del fondo salvaStati devono essere definiti in ambito politico. Bocciata anche la domanda di bloccare preventivamente il MES, presentata dal partito conservatore bavarese Csu (Christlich-Soziale Union), alleato di Angela Merkel.
E L’ECONOMIA REALE? Le impopolari misure economiche del governo Monti sono servite a migliorare la credibilità dell’Italia, rovinata da una politica sconclusionata e dalla “Caporetto” economica degli ultimi 15 anni, che ha lasciato morire sul campo tanti pun-
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PassaParola / 09
/ europarliamone /
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In considerazione dei numerosi intralci di natura burocratica che esistono nelle relazioni tra gli Stati membri, la Commissione europea ha presentato nel mese di dicembre 2010 un Libro Verde che prelude alla realizzazione di una quinta libertà: la libera circolazione dei documenti pubblici, accompagnata dal riconoscimento degli effetti degli atti di stato civile. La mobilità dei cittadini dell’Unione - si legge nel documento della Commissione - è una realtà concreta, come dimostrano in particolare i circa 12 milioni di europei che studiano, lavorano e vivono in uno Stato membro di cui non sono cittadini. Un’ulteriore prova di questa realtà è data dal numero di matrimoni e divorzi censiti nell’Unione europea: indicativamente, 16 dei circa 122 milioni di matrimoni (13%) presentano una dimensione transfrontaliera. Ad agevolare la mobilità contribuiscono i diritti connessi alla cittadinanza europea, in particolare il diritto di libera circolazione e, in generale, il diritto di ricevere, nello Stato di residenza, il medesimo trattamento riservato ai cittadini nazionali. Ciononostante i cittadini europei hanno non poche difficoltà ad esercitare tali diritti nella vita di tutti i giorni. Queste difficoltà scaturiscono, tra l’altro, dall’obbligo di presentare alle autorità di un altro Stato documenti pubblici per poter godere di un diritto o rispettare determinati obblighi di legge. Sono documenti pubblici tutti gli atti ufficiali redatti da un’autorità pubblica di uno Stato. A titolo di esempio si possono citare
Foto: www.sxc.hu - Copyright: MMMMM
appiamo che l’Unione europea si fonda su quattro libertà fondamentali: la libera circolazione delle merci; la libera circolazione dei capitali; la libera circolazione delle persone; la libera prestazione dei servizi.
Interessante iniziativa della Commissione europea: presentata una proposta per attuare la libera circolazione dei documenti pubblici Testo / Daniele Rossini
UNA SOLUZIONE CHE MIRA A SNELLIRE LE
DIFFICOLTA’ BUROCRATICHE, MIGLIORANDO LA VITA DEI CITTADINI EUROPEI i documenti amministrativi quali i diplomi o i brevetti, gli atti notarili come l’atto di vendita di un immobile, il contratto di matrimonio, gli atti di stato civile come l’atto di nascita o di matrimonio, il certificato di morte; o ancora gli atti giudiziari, come, ad esempio, una decisione o un documento emesso da un organo giurisdizionale. L’obiettivo del Libro Verde presentato nel dicembre 2010 è di mettere in cantiere entro il 2013, dopo un’ampia consultazione pubblica sull’argomento, due proposte legislative riguardanti: - la libera circolazione dei documenti mediante la soppressione della legalizzazione; >>
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/ europarliamone /
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- il riconoscimento degli effetti di alcuni documenti di stato civile (ad esempio i documenti relativi alla filiazione, all’adozione, al nome, ecc.) in modo che lo status giuridico attribuito in uno Stato sia riconosciuto in un altro Stato con le stesse conseguenze giuridiche. Affinché un documento pubblico sia utilizzabile al di fuori dello Stato in cui è stato rilasciato, sono necessarie, per prevenire possibili frodi, formalità amministrative per garantirne l’autenticità. Il metodo tradizionale di autenticazione dei documenti pubblici destinati ad essere utilizzati all’estero è la “legalizzazione”, che consiste, secondo la procedura ordinaria, nella autenticazione di un documento da parte delle autorità competenti dello Stato che lo rilascia e, successivamente, da parte dell’ambasciata o del consolato del-
lo Stato in cui il documento sarà utilizzato. La modalità semplificata di questo adempimento è la “postilla”, con cui lo Stato che rilascia il documento emette anche un certificato di autenticazione. Attualmente le formalità amministrative relative alla legalizzazione e alla postilla dei documenti pubblici sono caratterizzate, negli Stati membri dell’Unione europea, da un quadro giuridico frammentario, riconducibile a ordinamenti nazionali molto diversi fra loro e a una molteplicità di convenzioni internazionali bilaterali o multilaterali ratificate in ordine sparso. Alla luce di questo stato di cose è apprezzabile l’iniziativa della Commissione che mira fondamentalmente a: sopprimere le formalità amministrative per l’autenticazione dei documenti pubblici; sviluppare
la cooperazione in materia di stato civile fra le autorità nazionali competenti; evitare o quanto meno limitare la traduzione dei documenti pubblici; in numerosi settori amministrativi si potrebbero predisporre moduli standard opzionali, almeno per i documenti pubblici più frequenti (ad esempio la dichiarazione di smarrimento o furto di documenti di identità o di portafogli), in modo da ridurre la richiesta e i costi di traduzione; prevedere la creazione di un certificato europeo di stato civile, sull’esempio dei modelli europei già esistenti per la patente di guida e il passaporto. I risultati non si vedranno a breve termine, ma è positivo che l’Unione europea si faccia promotrice di azioni concrete volte a facilitare la vita dei cittadini europei, abbattendo gli PP ostacoli ancora esistenti.
/ femminile /
PLURALE
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Quali sono i migliori Paesi per la vita delle donne? Testo / Alessandra Mangiarotti
PRIMO L’ISLANDA, ULTIMO LO YEMEN. E L’ITALIA NON È FRA I MIGLIORI. DA UNA RICERCA DEL WORLD ECONOMIC
Ci sono luoghi migliori e peggiori
dove essere donna. E se l’Islanda rappresenta l’emblema dei primi e lo Yemen dei secondi, l’Italia (un po’ oltre la metà, verso i peggiori) è il simbolo di quesi Paesi che più faticano a fare il grande passo. Il World economic forum, nel suo rapporto The global gender gap 2011, ci rassicura: negli ultimi 6 anni l’85% dei Paesi del mondo ha migliorato la condizione della donna. Ed è una mappa piena di sorprese quella che, partendo proprio dal rapporto, ha elaborato il quotidiano britannico The Independent. LE PIÙ FORTUNATE Il Paese più women friendly è l’Islanda: lo era nel 2009, nel 2010, si riconferma nel 2011. Qui è stato raggiunto il più alto livello di parità dei sessi: scuola, lavoro, politica, salute. Il luogo peggiore è lo Yemen, quello più pericoloso l’Afghanistan. L’Italia occupa il 74° posto su 135 nella classifica internazionale: stessa posizione del 2010, ma peggiore rispetto al 2009 (72° posto) e al 2008 (67° posto).
FORUM, RIELABORATA DAL QUOTIDIANO INDIPENDENT, ECCO UNA CLASSIFICA CHE VI SPIEGA QUALE PAESE DEL MONDO È PIÙ O MENO ADATTO ALLE DONNE. CE LA RACCONTA UN’ILLUSTRE COLLEGA DEL CORRIERE DELLA SERA (*) NON MANCANO LE SORPRESE Il posto migliore per essere un politico donna è il Ruanda, l’unico paese dove le donne rappresentano la maggioranza dei parlamentari: 45 su 80. La maglia nera va ad Arabia Saudita, Yemen, Quatar, Oman e Belize, con nessuna donna in Parlamento. Ma è lo Sri Lanka che vanta il primato per le donne al governo, mentre il posto migliore per imparare a leggere e a scrivere è il Regno del Lesotho, con un tasso di alfabetizzazione femminile del 95% contro l’83% di quello maschile. La migliore posizione per studiare all’università se l’è conquistata il Quatar (ci vanno 6 donne ogni uomo). Nel Burundi c’è invece la maggiore partecipazione “rosa” alla forza lavoro e alle Bahamas a quella economica (ben il 91%). La Thailandia ha il maggior numero di donne manager, la Giamaica il
più alto numero di donne in posti altamente qualificati. L’India è il Paese che più di tutti favorisce l’ingresso delle donne nel mondo dei tassisti; la Svezia in quello delle arti. Gli USA hanno le atlete meglio pagate, mentre Lussemburgo e Norvegia vantano gli stipendi alle donne più elevati. MAMME E MOGLI Le mamme più fortunate vivono in Norvegia: basso tasso di mortalità materna (un caso ogni 7.600) e aiuti specialistici a quasi tutte le nascite; la Grecia è il paese più sicuro dove partorire, la Svezia il paese con meno restrizioni in merito all’aborto. Alla Danimarca va il primato quanto a tempo libero (solo 57 minuti in più di lavoro non retribuito rispetto agli uomini). Maggior tasso di divorzi all’isola di Guam. L’aspettativa di vita più lunga è quella del Giappone: 87 anni, 7 in più rispetto agli uomini. PP
(*) Per gentile concessione di Alessandra Mangiarotti - Corriere della Sera ottobre 2012
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/ personaggio /
Luca Fiorini:
un economista con il gusto del bello Testo / Paola Cairo
LA PASSIONE PER L’ARCHITETTURA E
IL DESIGN COME BASE PER COSTRUIRSI UN LAVORO SU MISURA E LANCIARSI NEL MERCATO DELL’ARREDAMENTO
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rrivato nel Granducato di Lussemburgo nel 2006, Luca Fiorini, con in tasca una laurea in Mercati Finanziari all’Università Tor Vergata di Roma, si iscrive al Master in Audit, Finance & Control della Camera di commercio Italo-lussembur-
ghese (www.ccil.lu). Lega con tutti; è solare e positivo e alla fine del corso trova subito lavoro presso un istituto internazionale nella gestione dei fondi d’investimento. «Nonostante il lavoro gratificante, però - racconta Luca -, le gerarchie e le
.à.r.l. fabric S i: t t a t n erté Per co e la Lib d e u n 48, Ave xembourg Lu 661 201 L-1930, 52 661 3 + : e il Mob
regole non si sposavano completamente con il mio modo di essere e di intendere la libertà di espressione». Nel 2010 lascia la banca e mette a frutto la sua grande passione per il design, fondando Fabric, uno studio di architettura e arredamento d’interni. «Sono cresciuto in una famiglia di architetti, dove il gusto per il bello ha sempre avuto un ruolo di primo piano - racconta Fiorini -. Il concetto di bellezza si lega al concetto del piacere: qualcosa di bello in un contesto che lo rende armonioso suscita un’emozione e provoca piacere». Ma è soprattutto la funzionalità a non essere trascurata. La missione di Fabric (www. fabricinterior.com) è immaginare ogni singolo oggetto nel proprio contesto e riuscire a trasportarlo nello spazio che serve al cliente. Non solo arredamento, ma anche architettura, con ristrutturazioni di abitazioni, esercizi commerciali, grandi superfici e consulenze a domicilio. «Il nostro studio - afferma il professionista - offre un supporto completo per soddisfare le necessità dei clienti più esigenti con servizi ad hoc, fino alla vendita di opere d’arte e realizzazioni di artigiani (falegnami, fabbri, vetrai, ecc.) altamente specializzati». Il cliente viene supportato dalla A alla Z da un gruppo esperto ed affiatato, che interviene secondo le più svariate richieste. Il Lussemburgo, secondo Luca, è molto ricettivo alle novità e alle tendenze provenienti da tutto il mondo, con una particolare sensibilità ai marchi italiani, sinonimo di qualità e stile. Ed è un mercato che non ha eguali per le tempistiche e il sostegno all’economia. La scelta, il supporto o la consulenza diventano un piacere quando, senza imporre i propri gusti, si soddisfano i desideri del cliente: «Ritagliando su misura lo spazio, arredandone il comfort. Fabric-ando». PP
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/ tanti /
ITALIANI FA
Amitiés italo-luxembourgeoises: 80 anni e non dimostrarli! Testo / Remo Ceccarelli
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In un contesto mondiale di fermento sociale, culturale e politico, la comunità italiana locale si dota di strutture quasi istituzionali. Nascono diverse società di mutuo soccorso e pure la Camera di commercio italiana, sotto l’impulso del mondo dell’imprenditoria. Sono anche anni segnati dalla creatività artistica, tipica delle rinascite postbelliche. L’appetito culturale crescente dei nostri connazionali non ha, quindi, nulla di sorprendente. Allo stesso tempo, la forte ed ormai trentennale presenza italiana ha saputo trasformare la diffidenza degli autoctoni in una più benevola curiosità. Ai lussemburghesi più colti non è sicuramente sfuggito l’apporto culturale che accompagna i migranti del Bel Paese. Altri cercano di affacciarsi alla nostra lingua per motivi pratici. Ad esempio, tutti i commercianti delle città del ferro si rendono conto dell’opportunità rappresentata da questi migranti. Spesso gli stessi emigranti fatica-
POCHE ASSOCIAZIONI HANNO
ACCOMPAGNATO E SEGNATO LA PRESENZA ITALIANA NEL GRANDUCATO COME HANNO FATTO LE A.I.L. COGLIAMO L’OCCASIONE DELL’OTTANTESIMO ANNIVERSARIO DI QUESTI “AGITATORI CULTURALI” PER RIEVOCARE LA STORIA DELLE AMITIÉS no ad esprimersi in italiano, vista la predominanza dei dialetti all’epoca e non sono rari coloro che gradirebbero conoscere meglio la propria lingua. Consci di queste aspirazioni, il 4 luglio 1932 alcuni residenti della Capitale decidono di creare le Amitiés Italo-Luxembourgeoises. Sotto l’impulso dell’imprenditore edile Achille Giorgetti si costituisce, quindi, un consiglio d’amministrazione composto in maniera equilibrata da cittadini italiani e da lussemburghesi, che elegge Georges Wagner alla carica di presidente. A corredo dei corsi di lingua le A.I.L. organizzano da subito una serie di manifestazio-
Foto: www.onsstad.lu
er capire il motivo della nascita delle A.I.L. bisogna andare indietro nel tempo, nella Lussemburgo dei primi Anni ‘20. La Prima Guerra Mondiale è appena finita e gli italiani tornano in massa in un Granducato alla ricerca disperata di braccia per le sue miniere e per le sue acciaierie, che faticano a soddisfare la richiesta di acciaio indispensabile alla ricostruzione dell’Europa, devastata da un conflitto rovinoso.
ni in grado di dare lustro alla nostra cultura. Si moltiplicano rapidamente conferenze, concerti e rappresentazioni teatrali e si cerca di dare vita ad una biblioteca italiana. Da buon dipendente dell’ARBED, Georges Wagner intende altresì creare delle sezioni delle A.I.L. nel bacino minerario. Il 21 dicembre 1932 nasce, quindi, l’A.I.L. di Eschsur-Alzette, presieduta quasi immediatamente da Emile Colling, medico rispettato dai nostri connazionali, che lo chiamano il buon dottore. La crisi economica degli Anni ‘30 coincide col ritorno in patria di molti fra i nostri connazionali. Il clima politico, non proprio favorevole all’Italia, mina, inoltre, le attività delle A.I.L., che subiscono un forte rallentamento, fino a cessare completamente poco prima della Seconda Guerra Mondiale. Le associazioni scompaiono e torneranno ad esistere solo all’inizio degli Anni ‘50 con gli obiettivi di sempre. Nel Dopoguerra le storiche sezioni di Esch e di Lussemburgo saranno completate da quelle di Differdan>>
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Foto: www.onsstad.lu - Lussemburgo 1926, corso di lingua italiana
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ITALIANI FA
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ge, Dudelange, Schifflange, Rumelange, Bettembourg e delle Ardenne. Attualmente le A.I.L. proseguono la loro missione d’origine, alcune organizzano corsi di lingua e di cucina, altre promuovono incontri culturali, mostre e viaggi in Italia. Oggi come ieri tutto quanto continua a basarsi sul volontariato, secondo il credo di una delle fondatrici della A.I.L. di Esch/Alzette, Catherine Vaccaroli, mamma dell’attuale presidente Vanna CollingKerg, che, grazie all’attivismo che le riconosciamo, dedica energia e tempo libero all’associazione. Non
In genere, le associazioni italiane nel Granducato sono state create da italiani per gli italiani, mentre le A.I.L. si rivolgono prima di tutto ai cittadini lussemburghesi possiamo certamente elencare tutti gli aspetti che distinguono le A.I.L. dalle altre organizzazioni lus-
semburghesi legate all’Italia, ma non si può non sottolineare la particolarità alla base dell’esistenza delle Amitiés. In genere, le associazioni italiane nel Granducato sono state create da italiani per gli italiani, mentre le A.I.L. si rivolgono prima di tutto ai cittadini lussemburghesi. L’amicizia incontestabile che oggi lega i nostri due popoli è anche frutto di questa integrazione alla rovescia e il concetto di questo impegno lungo 80 anni si è dimostrato vincente: dei 1.500 membri attuali delle A.I.L., PP pochissimi sono italiani.
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SONORE
AMBROGIO
Incontro fra la musica popolare e la grande tradizione poetica italiana Testo / Paolo Travelli
IN CONCERTO IL 3 NOVEMBRE (ORE 22) CON L’ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA AL KULTUFABRIK DI ESCH/ALZETTE NELL’AMBITO DEL 35° FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI VILLERUPT (CON IL SUPPORTO DELL’IICL), IL MAESTRO Sparagna, MUSICISTA ED ETNOMUSICOLOGO, SI RACCONTA A PassaParola Magazine
Una vita dedita alla ricerca nel campo della musica popolare. Com’è nata questa tua passione? È nata da giovanissimo, quando frequentavo il liceo classico a Formia (Lati-
na) negli Anni ’70 e c’era una forte attenzione verso il recupero delle forme della cultura popolare. È stato un boom di tanti movimenti di recupero della canzone sociale ed io, intriso di tutte quelle idee di quegli anni, ho aderito a questo movimento, considerando comunque che la musica e i canti popolari non mi erano sconosciuti perché venivo da una famiglia dove questo modo di fare musica era sempre presente. C’era tanta musica nella mia famiglia e questo ha consentito che fosse una scelta condivisa. E c’era tanto amore per un certo tipo di musica al quale io facevo riferimento. Musica come valore sociale e condiviso con gli altri. Quello che io considero l’insegnamento più importante nel campo popolare. Ho cercato sempre di ricostruire la naturalezza e la spontaneità nelle mie esperienze - anche come direttore di grandi organici e ho sempre cercato di mantenerle vive. È questa condivisione la linfa di questo modo di fare cultura. Negli ultimi tempi il recupero delle tradizioni musicali regionali e locali desta maggiore attenzione anche fra il pubblico dei non addetti ai lavori. Cosa ne pensi? Oggi c’è maggiore attenzione, perché soprattutto le nuove generazioni fanno qualcosa di più vero, nonostante tutto sia gestito da sistemi in cui l’idea dell’apparenza e dello show come spettacolo sia sempre molto evidente e forte. Però esiste sempre un’alternativa: in questo momento è la presenza di tanti ragazzi che scelgono come forma espressiva quella di suonare strumenti popolari antichi come l’organetto, la zampogna, il tamburello. Questo è un fenomeno largamente diffuso in alcune aree periferiche del Paese, perché lì c’è una maggior capacità di creare questi >>
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momenti di comunione tra le persone. Oggi la ricerca dell’identità coinvolge tutti e forse questi paesi hanno la possibilità di ricostruire un legame con il passato perché certi meccanismi sociali come le feste e le occasioni rituali - che nelle comunità locali ancora si manifestano - sono veicoli di processi identitari. In questi contesti suonare e cantare costituisce un elemento di grande significato. Paradossalmente sono aumentate le feste popolari nonostante la grande crisi e la grande difficoltà, soprattutto quelle dove il rito ha un valore molto formalizzato, come quelle più legate a modalità arcaiche (come la festa degli alberi, per esempio). Dove c’è una dimensione di ricerca di segni di appartenenza le feste trovano collocazione e la musica è sempre più protagonista di queste situazioni. Hai lavorato sul recupero delle tradizioni musicali di tante regioni italiane. Ci sono luoghi ancora musicalmente sottovalutati che meriterebbero un maggiore interesse? Ci sono regioni come la Sardegna, per esempio, la cui musica ha una complessità che non ha eguali in Europa. Basta prendere come esempio la tecnica delle launeddas o il canto a tenores. Ci sono forme musicali complesse da imparare. Per esempio nell’area del cagliaritano c’è Orlando Mascia, che ha centinaia di allievi suonatori di launeddas. Questo fa sì che questa musica si sia stratificata in maniera diversa che in passato. Non è più un fenomeno legato a movimenti sociali, ma coinvolge varie fasce di popolazione, da Nord a Sud. Come non mettere in evidenza quello che sta avvenendo in alcune aree del Nord-ovest? Sono zone tipiche di cultura occitana dove vi sono tantissimi giovani che non
solo hanno ripreso a suonare strumenti antichi come la gironda o l’organetto, ma soprattutto hanno dato vita ad un movimento importante di recupero delle danze, come è successo in Salento con la pizzica. Sono due aree estreme dove il recupero della danza diventa il fenomeno da traino di un movimento culturale molto frastagliato. Nel 2011 è uscito un tuo disco intitolato “Vola vola vola”, al quale ha partecipato - tra gli altri - Francesco De Gregori. Ci racconti questa esperienza? Un progetto originale realizzato con De Gregori, al quale ho chiesto da un lato di interpretare i canti popolari e al tempo stesso di riarrangiare alcune canzoni da lui composte con suoni e modalità tipiche della musica popolare. È stato un’esperimento molto felice. Qualche tempo fa ti sei cimentato anche in una versione cantata della Divina Commedia. Quali emozioni provoca lavorare su un repertorio così fondamentale per tutta la nostra storia culturale? Questa è una tradizione tipica della cultura italiana e della cultura popolare che spesso dimentichiamo, come dimentichiamo tante cose del nostro patrimonio. Per fortuna, poi, ci sono personaggi come Benigni, che ridanno a Dante una dimensione fortemente popolare. Dante, soprattutto nell’area del paesi dell’Appennino centromeridionale, era un poeta molto amato e soprattutto ad ogni festa o per ogni occasione familiare veniva invocato e utilizzato, sia attraverso delle terzine prese dal testo, sia attraverso racconti in cui si parlava dell’etica dantesca. Perché tutto il sostegno del canto popolare era realizzato mediante l’intervento della poesia. Allora il sommo poe-
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ta, dal quale tutto proviene, veniva spesso citato dai poeti popolari come il punto massimo di riferimento. Questo per sfatare anche un concetto che esiste una cultura alta e una cultura bassa. Nella musica popolare, per esempio, tutto è sostenuto dalla poesia e spesso la poesia popolare raggiunge delle vette espressive di grandissimo valore. La ragione è determinata dal fatto che la matrice della musica popolare sta proprio alla base della poesia d’arte della cultura italiana. I motivi dei canti popolari italiani sia a Nord che a Sud sono tutti ascrivibili alle forme della poesia d’arte: dalla scuola palermitana al Dolce Stil Novo, a Dante. Anche la forma metrica, le terzine, i sonetti, la struttura dell’endecasillabo. Tutto si ritrova dentro una grande formula metrica tipica della poesia d’arte. Quindi non dobbiamo dimenticare che nella cultura popolare questo era largamente impiegato e che i poeti spesso erano figure che sapevano intrattenere un rapporto di altissimo livello con il pubblico perché prendevano da tutte le parti: sia dalla cosiddetta improvvisazione che dalle fonti poetiche e letterarie, le quali spesso venivano imparate e tramandate oralmente attraverso la musica e i canti e le forme melodiche che consentivano di mandare a memoria centinaia di metriche. All’estero la musica tradizionale italiana riscuote tanto successo. Perché? Penso che sia per la forza e la lineareità della nostra musica, che racconta la bellezza di questo nostro stupendo territorio. Questa gioia che viene trasmessa dai canti popolari contagia come il ritmo della taranta che pizzica tutti. Soprattutto c’è tantissima attenzione all’estero e un grande amore per l’Italia. Ed è un amore incondizionato. PP
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Toscane oeno-gastronomique / la « saveur » de l’automne Que vous puissiez vous accorder un week-end ou un séjour plus long, en cette période de l’année un itinéraire oeno-gastronomique en Toscane peut vous faire découvrir l’histoire et la culture d’un bout d’Italie, tout en s’attardant aux traditions gastronomiques. Commençons par un week-end romantique entre Florence et le Chianti (3 nuits, 4 jours). Il est possible de séjourner dans le magnifique chef-lieu toscan, dans un B&B, de dîner dans un de ses restaurants à la cuisine florentine typique, puis de partir à la découverte des collines du Chianti où l’on produit le vin du même nom, entre les bourgs de Greve et Radda in Chianti, dégustation de vins comprise. Autre possibilité, un tour gastronomique à Volterra e San Gimignano (4 ou 7 nuits) : www.entroterraturismo. com. L’Association « De Gustibus Network » organise des vols en mongolfière au-dessus des localités les plus demandées (Florence, Sienne, Lucca et la région du Chianti) avec la possibilité de continuer ce tour fantasmagorique dans la région d’atterrissage pour profiter de dégustations, visites, approfondissement et découverte du terroir survolé. Si le retour est prévu dans l’après-midi même de l’atterrissage, une abondante collation à base de produits typiques vous est donnée, soit auprès du point d’arrivée, soit vers la destination désirée (www.de-gustibus.it). Enfin, si vous êtes « branché » et que vous ne voulez pas rater l’évènement du moment, vous ne pouvez pas manquer la 17ème édition de la Foire du tartuffe blanc de Ugello, à Borgo San Lorenzo. Soit un week-end en compagnie du joyau suprême de la gastronomie italienne qui est célébré comme chaque année dans ce coin de Toscane, lors du troisième week-end de novembre. Florence « luxe » - centre historique Dans une villa de style florentin, l’hôtel 4 étoiles Superior Park Palace est situé dans une zone résidentielle calme et tranquille, entouré d’un romantique jardin avec piscine. www.parkpalace.com
Amitiés italo-luxembourgeoises : 80 ans et une longue histoire Au début, dans les années 1920 la communauté italienne locale s’est dotée de structures presque institutionnelles ; diverses sociétés d’entraide et la Chambre de Commerce Italienne ont vu le jour. La forte présence italienne a su transformer la méfiance des autochtones en une curiosité plus bienveillante. Il n’aura sûrement pas échappé aux luxembourgeois les plus érudits l’apport culturel qui accompagne les émigrés du beau pays qu’est l’Italie. D’autres ont cherché à s’approcher de notre langue pour des raisons pratiques : par exemple tous les commerçants des villes minières ont pris conscience de l’opportunité que représentaient ces émigrés. Conscient de ces aspirations, le 4 juillet 1932 un groupe de résidents de la Capitale a décidé de créer les Amitiés Italo-luxembourgeoises. Sous l’impulsion de l’entrepreneur en constructions Achille Giorgetti, il a donc été constitué un conseil d’administration composé équitablement de citoyens italiens et de luxembourgeois, qui élut Georges Wagner président. En complément aux cours de langue, les A.I.L. ont tout de suite organisé une série de manifestations pour donner du prestige à notre culture. Après la crise des années 1930 et la Seconde Guerre Mondiale, l’association a continué avec les objectifs de toujours. Aujourd’hui comme hier, tout continue sur base du volontariat, selon le credo d’une des fondatrices des A.I.L. d’Esch/Alzette, Catherine Vaccaroli, maman du président actuel Vanna Colling-Kerg.
Sienne low cost - Castello di Selvole A partir de 20 euro par personne le Castello di Selvole est une ferme du Chianti Classico qui met à disposition des touristes un petit village fait de maisons fermières dans lesquelles 21 appartements autonomes ont été créés. www.selvole.com
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SCHERMO
La TERRA MIA è TERRA NOSTRA! Testo / Paola Cairo e Maria Grazia Galati
ESCE FRA POCHE SETTIMANE IL SEGUITO DEL FILM TERRA MIA DEL REGISTA E
PRODUTTORE ITALO-LUSSEMBURGHESE Donato Rotunno. PassaParola Magazine, CHE COLLABORA CON LA SUA CASA DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA TARANTULA PER IL LANCIO DELLA PELLICOLA TERRA MIA TERRA NOSTRA, LO HA INTERVISTATO IN ANTEPRIMA
T
erra Mia Terra Nostra è molto più di un film sulla famiglia, poiché esso affronta, attraverso il percorso di vita di persone incontrate 14 anni prima, la questione globale che ruota attorno al senso di appartenenza alla terra d’origine. Un confronto tra lingue, tradizioni, culture, scambi generazionali, dove i ricordi si stemperano in un’Italia a volte solo immaginata. La vita qui e altrove. Il sentimento di doppia appartenenza e di doppia nazionalità si traducono in una ricerca continua. Dove sta l’equilibrio? Come definire sé stessi? Doppia appartenenza e doppia nazionalità si traducono in ricerca permanente della propria identità. Chi era Donato Rotunno al tempo di «Terra Mia» e chi è 14 anni dopo? Ero un uomo con 14 anni in meno e tante domande: legate alla mia vita privata, all’età, alla mia carriera artistica. Ero alla ricerca di me stesso. Come essere umano ora proba-
bilmente conosco un po’ più di me e oso sperare che ci sia stata anche una maturazione a livello professionale, grazie al mio lavoro di regista e di produttore, dove si ritrova sempre una certa continuità di argomenti: ricerca di integrazione, le lingue, l’essere in bilico fra un mondo e un altro. Argomenti che spiccano in tutti i progetti (miei o altrui, ma da me prodotti) perché, probabilmente, quando leggi una sceneggiatura e decidi di investire in un progetto è perché quel soggetto ti tocca nel profondo. Una bella storia ti tocca di più perché è anche la tua. Montemilone (Basilicata) e l’Italia sono ancora una terra immaginaria per i figli degli emigranti? e come si riconciliano i figli con le scelte dei padri? Rispondo con un esempio fatto sulla mia pelle. Quest’estate sono tornato nella mia regione, che amo e dove vado spesso. Ci ho portato mio figlio Romeo, che fa parte del
progetto cinematografico e che mi pone delle domande semplici, ingenue, senza grandi riflessioni intellettuali. Sono rimasto stupito dall’amore che questo mio figlio porta per quest’Italia immaginaria; in vacanza ha fatto quello che facevo io quando avevo dieci anni: giocato con i bambini in piazza, dormito dalla zia, pianto quando siamo partiti. Dunque, questa continuità, che io ancora cerco di svelare o di occultare, continua. Nell’animo di un’altra generazione, che è quella dei miei figli, forse alimentata da me e dalla mia ricerca permanente ed allo stesso tempo a volte rimossa. Sono molto felice che rimane qualcosa al di là della mia vita e delle mie domande. A 14 anni di distanza cosa hai ritrovato di totalmente immutato e di totalmente cambiato nella tua terra d’origine? Di assolutamente immutato gli odori, i colori, la luce, il gusto, il pane e i fichi… Quelle cose che mi hanno formato da piccolo. I profumi della terra bruciata, per esempio. Secondo me, quello che ho vissuto quest’anno di nuovo con Romeo è appunto di identificare questi profumi nella mente di mio figlio, che spero se li porterà con sé tutta la vita. Credo che lui avrà un legame più sereno con questa terra. Io sono quel tramite fra due generazioni. Io sono colui che si pone queste domande, che deve fare il lavoro di memoria e di “pulizia dell’anima” per permette>>
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re ai propri figli e magari anche ad altre generazioni di trovare la serenità. Quello che è assolutamente immutato è l’insieme dei miei ricordi di bambino. È la terra. Ciò che trovo di cambiato è la mentalità delle nuove generazioni, che, smaniose di fare un salto economico e imprenditoriale di qualità, inseguono la filosofia del “tutto-e-subito” e tendono a bruciare i tempi. Rischiando di tradire origini e qualità del proprio passato. È come se, a volte, rinnegassero la ricchezza della loro storia, che, invece, se conservata, reinterpretata e valorizzata, può diventare la loro forza. Sebbene in tempi più lunghi.
Lucania film festival di Pisticci (MT), al quale sono molto legato perché è un festival di qualità e teso al sociale. Durante questo evento le vecchiette sono in piazza con la sedia per vedere un film che mai andrebbero a vedere altrimenti: parlano, discutono, mangiano e ballano. E poi c’è Ma-
tera, con un insieme di energia e industria cinematografica legato alle grandi produzioni che sono passate di lì. Ci sono delle energie intellettuali forti d’estate nella mia regione, portate dai giovani che studiano lontano dalla Basilicata. La quale, purtroppo, si svuota nei mesi invernali… Io spero che la mia terra possa essere una terra cinematografica alternativa. E spero di presentare il documentario lì il prossiPP mo anno.
Ultimamente la Basilicata è territorio di scoperta e “laboratorio” per il nuovo cinema italiano di qualità. Tu che questa terra l’hai (ri)scoperta molto tempo fa, come spieghi questo fenomeno di successo cinematografico oggi per la tua regione? Più che spiegarlo ne sono felice, soddisfatto. E parlo attraverso degli esempi concreti, come il
Chi è Donato Rotunno Nasce a Lussemburgo nel 1966, frequenta prima la scuola lussemburghese e, poi, la Scuola Europea. Nel 1992 consegue il diploma in studi cinematografici all’Institut des Arts de Diffusion di Louvain-la-neuve, in Belgio. Nel 1994 è co-fondatore della casa di produzione Tarantula Luxembourg e un anno dopo contribuisce alla creazione di Tarantula Belgique. Nel 1999 partecipa al programma EAVE (European Audiovisual Entrepreneurs). Due anni dopo viene scelto come uno dei “Producers on the Move” a Cannes per l’European Film Promotion. È un membro attivo di ULPA (Union Luxembourgeoise des Producteurs Audiovisuels Unione Lussemburghese dei Produttori Audiovisivi) e di LARS (L’Associazione dei registi e degli sceneggiatori lussemburghesi). Dal 2005 tiene conferenze e corsi sulla co-produzione europea all’Università di Metz. La sua carriera di regista inizia con il cortometraggio Fishtrip e continua, poi, con documentari su temi specifici del Lussemburgo come l’immigrazione, il ruolo della politica nella nostra società ed, ancora, il rapporto fra l’arte contemporanea ed il cinema. Il suo primo lungometraggio, In a dark place, interpretato da Leelee Sobieskie e Tara Fitzgerald, ha vinto il premio del miglior contributo artistico al “Lëtzebuerger Filmpräis“ nel 2007. Ora sta preparando il suo prossimo lungometraggio: Amok (un adattamento del romanzo di Tullio Forgiarini) e sta lavorando con Jean Portante alla sceneggiatura originale di un lungometraggio formato fiction che riprende le tematiche affrontate in Terra Mia Terra Nostra.
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Ma terre c’est notre terre ! Texte / Paola Cairo - Maria Grazia Galati
Dans quelques semaines, sortira la suite du film “Terra Mia”, du réalisateur et producteur italo-luxembourgeois Donato Rotunno. PassaParola Magazine, qui collabore avec sa société Tarantula Distribution au lancement du film intitulé « Terra Mia Terra Nostra », l’a interviewé en avant-première «Terra Mia Terra Nostra» va au delà du film familial. A travers le vécu de personnages rencontrés il y a 14 ans, les questions universelles du sentiment d’appartenance à une terre d’origine sont abordées. Confrontation des langues, des traditions, des cultures, passage des générations dont les souvenirs se perdent dans une Italie parfois imaginée. La vie aujourd’hui est ailleurs. Sentiment de double appartenance et de double nationalité se traduisent par une recherche permanente. Où se trouve l’équilibre? Comment se définir soi-même? Double appartenance et double nationalité se traduisent par la recherche de sa propre identité. Qui était Donato Rotunno à l’époque de « Terra Mia » et qui est-il 14 ans après? J’étais un homme avec 14 ans de moins et beaucoup de questions : au sujet de ma vie privée, de mon âge, de ma carrière artistique. J’étais à la recherche de mon moi. En tant qu’être humain je me connais probablement mieux aujourd’hui et j’ose espérer avoir aussi mûri d’un point de vue professionnel, grâce à mon activité de réalisateur et de producteur, où l’on retrouve toujours une certaine continuité dans les thèmes : recherche d’intégration, langues, équilibre entre un monde et un au-
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tre. Des thèmes qui émergent dans tous les projets (les miens ou ceux que je produis) probablement parce que lorsque l’on lit un scénario et que l’on décide de s’investir dans un projet, cela veut dire que ce sujet nous touche en profondeur. Une belle histoire nous touche parce qu’elle est aussi la nôtre. Montemilone et l’Italie est encore une terre imaginaire pour les enfants des émigrants? Comment les enfants s’y retrouvent-ils avec les choix de leur père? Je réponds par un exemple vécu. Cet été je suis retourné dans ma région que j’aime et où je me rends souvent. J’y ai emmené mon fils Romeo qui fait partie du film et qui m’a posé des questions simples, ingénues, sans grande portée intellectuelle. J’ai été très étonné de l’amour que mon fils porte à cette Italie imaginaire ; en vacances il a fait ce que je faisais quand j’avais dix ans : il a joué avec les enfants sur la place du village, dormi chez une tante, pleuré quand nous sommes partis. Donc, cette continuité que je cherche encore à dévoiler ou à occulter, continue ; dans l’âme d’une autre génération qui est celle de mes enfants, peut-être alimentée par ma recherche permanente et en même
temps, parfois refoulée. Je suis très heureux qu’il subsiste quelque chose au-delà de ma vie et de mes questionnements. 14 ans après, qu’as-tu retrouvé de totalement identique et de totalement changé dans ta terre d’origine? Immuables les odeurs, les couleurs, la lumière, le goût, le pain et les figues… Ces choses qui, enfant, nous ont marqué. Les parfums de la terre brûlée par exemple. Pour moi, ce que j’ai vécu de nouveau cette année avec Romeo, c’est justement l’identification de ces parfums dans l’esprit de mon fils en espérant qu’il les gardera toute sa vie. Je crois qu’il aura un lien plus serein avec cette terre. Je suis le pont entre deux générations. Je suis celui qui se pose les questions, qui doit faire le travail de mémoire et de « nettoyage de l’âme », pour permettre à mes enfants et peut-être à d’autres générations de trouver la sérénité. Ce qui reste absolument inchangé, ce sont tous mes souvenirs d’enfant. C’est la terre. Je vois du changement dans la mentalité des nouvelles générations, qui, soucieuses d’augmenter leur qualité de vie, adoptent la philosophie du « tout-tout de suite » en brûlant les étapes. Au risque de trahir leurs origines et la qualité de leur propre passé ; comme si parfois ils reniaient la richesse de leur histoire qui pourrait au contraire devenir leur force à plus long terme, en la réinterprétant et en la valorisant. PP
PassaParola Restaurant IL GATTOPARDO Esch/Alzette Les saveurs, les parfums, mais aussi les atmosphères, les suggestions d’une île synomyme de mer, de nature, de soleil. Nous sommes en Sicile. Mais en réalité nous sommes seulement à Esch ; au cœur de la petite ville la plus italienne du Grand Duché. C’est ici que surgit le restaurant de cuisine typique sicilienne (et italienne) Le Gattopardo. Alfredo en est non seulement le patron mais aussi le chef, artisan des spécialités savoureuses typiques de sa région. Tout est préparé à base de produits de qualité et selon les plus antiques traditions, transmises de génération en génération. Nombreuses sont les soirées avec animation de musique live. A côté du restaurant se trouve l’Hôtel de la Poste. La structure, complètement rénovée et dotée de tous les conforts, compte 20 chambres. Restaurant et Hôtel 107, rue de l’Alzette, L-4011 Esch/Alzette Téléphone : 26190021 info@ilgattopardo.lu, hoteldelaposte@pt.lu www.ilgattopardo.lu
Une proposition a été présentée pour mettre en œuvre la libre circulation des documents publics Nous savons que l’Union européenne se base sur quatre libertés fondamentales : la libre circulation des biens, la libre circulation des capitaux, la libre circulation des personnes, la libre prestation des services. Compte-tenu des nombreuses entraves de nature bureaucratique qui existent dans les relations entre les Etats membres, la Commission européenne a présenté en décembre 2010 un Livre Vert qui est le prélude à la naissance d’une cinquième liberté : la libre circulation des documents publics, assortie de la reconnaissance des actes d’état civil. L’objectif du Livre Vert présenté en décembre 2010 est de de mettre en chantier d’ici 2013, et après une ample consultation publique sur le sujet, deux propositions de loi concernant : - la libre circulation des documents moyennant la suppression de la légalisation, - la reconnaissance des effets de certains documents d’état civil (par exemple les documents relatifs à la filiation, à l’adoption, au nom, etc) de façon à ce que le statut juridique attribué dans un Etat soit reconnu dans un autre Etat avec les mêmes conséquences juridiques. Les résultats ne seront pas visibles à court terme, mais, que l’Union européenne innove des actions concrètes destinées à faciliter la vie des citoyens européens en abattant des obstacles encore existants, est un fait positif.
Foto: www.sxc.hu - Copyright: Franckb
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ITALIA
Toscana enogastronomica: il “sapore” dell’autunno Testo / Erika Maddalena
QUALE MIGLIOR MOMENTO DI QUESTO PER
CONCEDERSI UN TOUR ATTRAVERSO SAPORI, PROFUMI E TRADIZIONI DI UNA DELLE PIÙ BELLE REGIONI DELLA NOSTRA ITALIA? TRA VINI, OLI E CIBI DEL TERRITORIO, ECCO QUALCHE CONSIGLIO PER SCOPRIRE LA TOSCANA. FRA CLASSICO E INSOLITO
L’
estate finisce e il tiepido autunno si affaccia con il suo corollario di colori caldi e fresche giornate. Ecco allora che anche il gusto e l’olfatto, sopiti dal gran caldo, tornano a cercare sapori e aromi più decisi.
Tartufi, vini scarlatti, castagne e tanti altri prodotti della terra sono il fiore all’occhiello della terra di Dante, ai quali si accompagnano, ovviamente, eventi, sagre e mercati tutti da scoprire. Che vi possiate conce-
Pernottamenti per tutte le tasche SUPER LUSSO A FIRENZE - GRAND HOTEL MINERVA Esclusivo hotel 4 stelle superior situato nella centralissima Piazza di Santa Maria Novella, vicino al centro storico. Sul tetto dell’albergo c’è anche una bellissima piscina con vista sul Duomo di Firenze e sui principali monumenti del capoluogo fiorentino. www.grandhotelminerva.com LUCCA CON GUSTO – ALBERGO CELIDE L’Albergo Celide è situato sul viale principale di fronte alle antiche Mura che cingono il centro storico, a pochi passi dai maggiori monumenti e a 500 metri dalla stazione ferroviaria. Biciclette a disposizione e una SPA per rilassarsi. Bell’albergo con prezzi medi. www.albergocelide.it SIENA LOW COST – CASTELLO DI SELVOLE Con prezzi a partire da 20 euro a persona il Castello di Selvole è una fattoria del Chianti Classico che mette a disposizione dei turisti un piccolo borgo di case coloniche all’interno delle quali sono stati ricavati 21 appartamenti autonomi. www.selvole.com
dere un week-end oppure una vacanza più lunga, in questo periodo dell’anno un itinerario enogastronomico in Toscana può farvi scoprire storia e cultura di uno splendido “pezzo d’Italia”, con un occhio di riguardo alle tradizioni gastronomiche. Ovviamente sono molte le associazioni e le agenzie di viaggio che si sono specializzate in questo tipo di tour e l’offerta è ormai molto vasta. Partiamo dal week-end romantico tra Firenze e il Chianti (3 notti, 4 giorni). Si può soggiornare nel magnifico capoluogo toscano in B&B, cenare in uno dei suoi ristoranti di cucina tipica fiorentina e, poi, partire alla scoperta delle colline del Chianti dove si produce l’omonimo vino, tra i borghi di Greve e Radda in Chianti. Il tutto con degustazione di vini inclusa. Oppure si può optare per un tour gastronomico a Volterra e San Gimignano (4 o 7 notti). San Gimignano, detta “la città delle cento torri”, si trova tra vigneti ed oliveti avvolti da bellissimi paesaggi. Volterra è un borgo medievale ricco di laboratori artigiani dove si possono fare interessanti acquisti. Nel frattempo si può andare per fattorie: il caseificio che produce il formaggio dal latte delle pecore che pascolano la tenuta oppure la cantina che produce Vernaccia, il vino DOC di San Gimignano. Soggiorno a scelta: a Volterra oppure a San Gimignano; la sistemazione è possibile in agriturismo, in fattoria, in piccoli e caratteristici hotel o in Bed and Breakfast, www.entroterraturismo.it Ma se il classico tour non vi >>
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/ destinazione / Firenze: camera con vista! <<
basta, ecco un modo molto originale per scoprire le bellezze della Toscana. L’Associazione De Gustibus Network organizza viaggi in mongolfiera sorvolando splendide località (Firenze, Siena, Lucca e il Chianti) con la possibilità di continuare questo originalissimo tour nella zona di atterraggio e godere di degustazioni, visite, approfondimenti e curiosità sul territorio della trasvolata. Se il rientro è previsto nel pomeriggio, dopo l’atterraggio vi è comunque una ricca colazione a base di prodotti tipici presso la struttura ricettiva o verso la destinazione desiderata, www.de-gustibus.it
In una villa in stile fiorentino l’hotel 4 stelle superior Park Palace è situato in una quieta e tranquilla area residenziale, circondata da un romantico giardino con piscina. La posizione è invidiabile: a pochi passi dal centro storico di Firenze e dai suoi più famosi monumenti. Il Park Palace offre ai suoi ospiti tutte le più moderne comodità in un ambiente rilassante in mezzo alla natura, dal quale si ammira una meravigliosa vista della città. www.parkpalace.com
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Foto Copyright: www.visitmugello.com
E sicuramente i vostri ragazzi potranno apprezzare insieme a voi anche un giro fra i mercati di Firenze, dove assaggiare tante specialità della tradizione fiorentina e dove scoprire tradizioni e antiche mescite (le rinomate “buchette”, nicchie poste in antiche mura per la vendita del vino). Oltre che a fare un po’ di shopping. Un tour di circa 3 ore costa 15 euro a persona, inclusi crostino e “gottino” presso 2 vinai, guida e tessera associativa a De Gustibus Network. Ed, infine, se siete “modaioli” e non
Foto: www.sxc.hu - Copyright: Myads
Se siete in famiglia e avete dei bambini, non potete non deviare per un giorno dalle tentazioni golose di cibi e vini per recarvi al Parco di Pinocchio di Collodi a Pescia, in provincia di Pistoia e non lontano da Lucca. Un parco-divertimenti che è allo stesso tempo luogo di attività culturali. Attraverso opere di grandi artisti, mosaici e fontane fiabesche si possono rivivere le avventure del burattino più famoso del mondo e partecipare alle attività presso dei laboratori creativi, www.pinocchio.it
volete perdervi l’evento del momento, non potete mancare la 17ma edizione della Mostra mercato del tartufo bianco del Mugello, a Borgo San Lorenzo. Un fine settimana in compagnia del supremo gioiello della gastronomia italiana, che come ogni anno viene celebrato in questo angolo della Toscana nel terzo fine settimana del mese di
novembre. Ci saranno visite guidate alle tartufaie naturali, dimostrazioni di ricerca del tartufo e convegni. E, ovviamente, saranno a disposizione stand dedicati alla vendita e all’assaggio di tartufi freschi mugellani, oltre ad animazioni e ad PP un mercatino artigianale.
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...PAROLE
Incontro con
Marcello Simoni Testo / Elisa Cutullè
HA VINTO IL PREMIO BANCARELLA CON IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI (EDITO DA Newton Compton). Marcello Simoni, EX ARCHEOLOGO E ORA BIBLIOTECARIO, SI DEFINISCE “UN CREATIVO CHE AMA INVENTARE STORIE”
H
a pubblicato diversi saggi storici, soprattutto per la rivista specialistica Analecta Pomposiana. A PassaParola Magazine dice che vincere il Bancarella è stato uno splendido traguardo di un percorso molto impegnativo, seppure intrapreso da meno di un anno, che ha portato il “Mercante” in cima alle vendite e alle preferenze del pubblico. Quando eri piccolo, pensavi che “da grande” avresti fatto lo scrittore? No, ma lo speravo tanto. Fin da bambino amavo dare sfogo alla mia fantasia, ma la prima volta che ho detto “da grande voglio fare lo scrittore” è stato a 15 anni, dopo aver letto un racconto di Lovecraft. Il primo libro, però, è stato Pinocchio. Tuttora lo definirei una splendida favola sottesa fra il gotico e il rocambolesco. Non dobbiamo mai sottovalutare il lato oscuro insito in ogni fiaba.
Com’è nato “Il mercante di libri maledetti” ? Volevo scrivere un thriller ambientato nel Medioevo, una trama ibrida che parlasse di libri, esoterismo e avventura. E volevo fare vivere questa storia a un protagonista che incarnasse la curiosità, un uomo in bilico tra il giusto e l’ingiusto, tra l’eresia e la sapienza. Un mercante di libri maledetti. La famiglia, che nel romanzo è evocata diverse volte, specialmente nel ritrovamento padre/figlio, che importanza ha nella storia? Nel mio romanzo il concetto di famiglia è inteso come senso di appartenenza, ma anche come un vincolo che contrappone le dinamiche affettive alle scelte imposte dall’intelletto. La libertà d’azione, a volte, può costare cara. I miei personaggi non sono semplici vettori in movimento lungo le strade dell’Europa medievale. Fuggono, mentono, risolvono enigmi e versano sangue, ma possiedono anche una vita interiore. A mio avviso l’emotività è importante, anche in un romanzo di genere. Potresti dire che scrivere un ro-
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manzo storico è come “scavare” nei misteri della storia? Più esattamente è un tentativo di dimostrare quanto i misteri non siano relegati a definiti periodi storici, ma continuino ad essere tali anche dopo centinaia di anni. Il carattere “assoluto” di certi misteri dimostra che l’uomo, di fatto, non è tanto cambiato nell’arco di mille anni. Cosa significa per te avere vinto il Premio Bancarella? Vincere il Bancarella è stato uno splendido traguardo di un percorso molto impegnativo, seppure intrapreso da meno di un anno, che ha portato il “Mercante” all’apice delle vendite e dell’apprezzamento del pubblico. Non finirò mai di ringraziare le librerie indipendenti che hanno riposto fiducia nel mio romanzo. Ma un riconoscimento del genere non è un regalo, è un ammonimento a proseguire in questa direzione e a lavorare di più, molto di più. Io sono pronto a combattere e so per certo che il mio editore mi darà modo di farlo. Ci puoi raccontare qualcosa dei tuoi progetti più recenti? Durante l’estate, grazie a un’iniziativa formidabile della Newton Compton, è stato edito un mio romanzo a puntate in formato ebook, che ha fatto da apripista alla nuova collana “Originals”, a prezzi veramente stracciati. Il titolo è Rex Deus. L’armata del diavolo, una storia avventurosa di corsari barbareschi ambientata nel 16mo secolo, tra l’arcipelago toscano e le coste italiane. È ispirato a fatti realmente accaduti. Inoltre, è uscito in libreria il sequel del “Mercante”, dal titolo La biblioteca sotterranea dell’alchimista. Ignazio da Toledo questa volta si troverà in Spagna e in Linguadoca per affrontare un inquietante mistero, fra eretici, trasmutazioni metalliche e presunti ossessi. PP
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A TAVOLA
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A POCHI
CHILOMETRI DALLA CAPITALE, IN LOCALITÀ ESCH-SUR-ALZETTE, SORGE UN TIPICO RISTORANTE DI CUCINA SICILIANA. TUTTA DA SCOPRIRE E DA GUSTARE Testo / Maria Grazia Galati Servizio fotografico / Vincenzo Ruggieri
sapori, i profumi. Ma anche le atmosfere e le suggestioni di un’isola che è sinonimo di mare, natura, sole. Siamo in Sicilia. Ma in realtà siamo ad Esch. Ad Esch-sur-Alzette, sulla via pedonale lastricata di bianco, dove si affacciano negozi, uffici, locali. Siamo nel cuore della cittadina più italiana del Granducato. Uno scampolo di Lussemburgo, “colonia” dei nostri connazionali, che qui, tanti anni fa, giunsero con le tasche vuote e l’animo pieno di speranza. Cercando quell’umile lavoro in miniera che li avrebbe strappati all’amara miseria del Paese d’origine per barattarla con un pasto sicuro. Da consumarsi, però, insieme all’in-
quietudine e alla nostalgia che sono il “bagaglio” indissolubile di ogni emigrante. E proprio lungo questo viale elegante e vivace sorge il ristorante di cucina tipica siciliana (ed italiana) Il Gattopardo. A gestire il locale da qualche tempo è Alfredo Città, siciliano “doc”, arrivato in Lussemburgo dal suo paese natìo, Castelbuono, in provincia di Palermo, antico borgo medievale nel comprensorio del Parco delle Madonie. Alfredo, oltre che il titolare, è anche lo chef, artefice delle gustose specialità tipiche della sua terra. Tutte preparate con prodotti genuini e secondo le più antiche tradizioni, tramandate di >>
Sicilia andata e ritorno
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A TAVOLA
IL GA
TTOP
ARDO
- HOT
EL DE
Foto: www.sxc.hu
di aglio, ia h c c o p a na c kg, persone: u 4 r e di circa 1 p i a t c s n e ie r f d e a r t Ing i ragos ni (2 giall gnac, 1 a o r o e c p i e d p l 4 m 12 izia, gr agole prim r f i d ’oliva, 320 r d g e in g 500 r e v extragamberi o 4 li , o i) , n i) o d r r e e h e2v macc asta tipo co e p ( i r e h c c , vino bian o di pa in c n o r e chi, pep interi fres .b. sale fino q ie re gamber ia c s u g s e i peperoni, e: pulire e n n io n z e a li r a ju p Pre re a re e taglia li u . p , a t s o e di bosco arag n li o g a r e f ulire le con l’aglio o li o l’ e lavare e p r e igg o, della soffr eperoncin p In una pa il e r e g aggiun i peperoni; , alla fine, e o c n ia b il vino e la polpa i n o r e b m i ga ta (sbollenta a t s o g a r dell’a prima). er tto al mix Passare tu a. una crem e n r a f r e p purea di a n u e r a r Prera sempre al fragoline ( e nire le du mixer) e u ee ose (diluit m e r c e ls a s l cognac), e n e t a m u sf li condire con le qua . a al dente t t o c a t s a la p
La ricetta
I PACCHER I DELIZIOS
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A POS 107, rue TE de l’Alz ette L-4011, Es Telefon ch/Alzette o: 2619 0021 info@il gat hotelde topardo.lu laposte @pt.lu
Paccheri deliziosi
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A TAVOLA
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generazione in generazione. Il ristorante è aperto dal martedì al sabato, sia a pranzo che a cena. La domenica è possibile avere il servizio ristorazione in forma eccezionale se lo si richiede per tempo. Annesso al ristorante sorge l’albergo Hotel de la Poste (stessa gestione), un palazzo a tre piani in stile Art Déco che conta quasi 100 anni. La struttura, completamente rinnovata e dotata di ogni comfort, ha 20 camere al prezzo medio di 85 euro per la doppia (compresa la prima colazione per due). Ma torniamo a tavola. Fra le tante proposte di Alfredo vi segnaliamo: sarde a beccafico e risotto con limone e carciofi. Anche la carta dei vini è ricca e di pregio. Fra le etichette siciliane non manca il rinomato Nero d’Avola (rosso corposo dal gusto unico). Il locale organizza spesso eventi con musica live ed è disponibile per feste private. In fondo un “viaggio in Sicilia“, per qualche ora, intorno a un piatto, non è poi così lontano! PP
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www.ilgattopardo.lu
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GIOVANE
Cosa faccio dopo il “BAC”? Testo / Maria Grazia Peresi
ESAMI DI MATURITÀ:
INCUBO DI TUTTI GLI ADOLESCENTI. MA UNA VOLTA SUPERATO, IL SOLLIEVO SI STEMPERA SPESSO NELL’INQUIETUDINE DELLE SCELTE FUTURE. FRA SOGNI NEL CASSETTO E CONSIGLI PRAGMATICI PassaParola Magazine TENTA DI DARE UNA MANO A GIOVANI E GENITORI, SEGNALANDO E ILLUSTRANDO UNA GAMMA DI PROPOSTE DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE
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l Centre information Jeunes è un’associazione senza scopo di lucro, convenzionata con il ministero della famiglia e dell’integrazione, che offre informazioni ai giovani studenti gratuitamente e senza bisogno di appuntamento. Aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 12 alle ore 17; tel. +352 26293-200; 26, Place de la Gare (Galerie Kons), L-1616, Luxembourg. Université du Luxembourg: facoltà di scienze, tecnologia e comunicazione, diritto, economia, finanza, lettere, scienze dell’educazione. 162a, Avenue de la Faïencerie, L-1511, Luxembourg, tel. +352 46 66 44 6000, Seve.infos@uni.lu, www.uni.lu Cedies è il Centro di Documentazione e Informazione sull’Insegnamento Superiore: sarà presente il 15 e il 16 novembre 2012 alla 26ma “Foire de l’Etudiant” a LuxExpo (www. luxexpo.lu). Brochure di informazioni e modalità di aiuti finanziari dello Stato sono a disposizione presso gli uffici di Cedies al 209,
Route d’Esch, L-1471, Luxembourg, tel. + 352 2478 8650, cedies@mesr. etat.lu, www.cedies.lu Oltre al costo di tasse e libri, gli universitari devono fare i conti con altre voci di spesa, come il vitto, l’alloggio e i trasporti. Lo Stato lussemburghese ha a disposizione un certo numero di alloggi destinati agli studenti che provengono dal Lussemburgo e che andranno a studiare in varie città universitarie: AQUISGRANA: 20 camere disponibili a 165 euro (*). BONN: 12 camere disponibili, 184 - 190 euro (*). FRIBURGO: 4 camere disponibili, 233 - 240 euro (*). KAISERSLAUTERN: 8 camere disponibili, 211 - 230 euro (*). STRASBURGO: 25 camere disponibili, 141 - 222 euro (*). * Il prezzo si intende al mese per: camera, sanitari, cucina in comune. SAARBRUCKEN: 12 camere disponibili, 177 - 250 euro (*).
Soggiorni alla pari Ideale per perfezionare le conoscenze linguistiche e per scoprire altre culture. Meglio rivolgersi a organizzazioni di intermediazione che operano nel settore. In ambito europeo, il collocamento alla pari è regolato dall’accordo di Strasburgo adottato dal Consiglio d’Europa il 24/11/1969: www.planetaupair. com - www.findaupair.com - www. iapa.org - www.aupairsearch.com e da ENIC-NARIC (European Network of Information Centres - National Academic Recognition Information Centres). I due centri offrono informazioni su qualifiche accademiche e professionali, sulle possibilità di lavoro all’estero e su come ottenere borse di studio: www.enic-naric.net
BRUXELLES: 27 camere disponibili, 366 - 425 euro (*). * Il prezzo si intende al mese per un monolocale. Per saperne di più: Ministère de l’Enseignement Supérieur. 20, Montée de la Pétrusse, L-2912, Luxembourg, tel. +352 2478-5135. PER CHI SCEGLIE IL SOCIALE Il Servizio Volontario Europeo è un’attività del programma “jeunesse en action”, gestito a Lussemburgo dal Servizio nazionale della gioventù. Per pertecipare bisogna avere fra i 18 e i 30 anni di età ed essere ben motivati in un progetto sia sociale che culturale. Liste d’attesa da 3 a 6 mesi. Per più ampie informazioni: +352 26293219; sve@info.jeunes.lu. >>
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GIOVANE
Socrates-Erasmus
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Dal 1987 il programma Socrates-Erasmus ha fatto viaggiare più di 2 milioni di studenti e gli ha permesso di vivere un’esperienza unica di un soggiorno-studi all’estero. Si può scegliere fra ben 31 Paesi: 27 dell’Unione Europea, oltre a Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Turchia. Grazie al sistema ECTS (European Credit Trasfert System) i diplomi sono riconosciuti in ogni università. Per informazioni: Anefore asbl (Agence national pour le programme européen d’education et de formation) 16, bd Royal, L-2449, Luxembourg, tel. +352 2478 5286, www.anefore.lu; a chi risiede fuori dal Lussemburgo suggeriamo di viaggiare in rete nel programma Socrates (www.bdp.it/socrates) e cliccare su www.sportelloerasmus.it Le Centre Européen des Consommateurs (CEC) fornisce gratuitamente la brochure intitolata «Guide pour étudiant se loger en France ou en Belgique», disponibile al 55, Rue des Bruyères, L-1274, Howald, tel. +352 268464-1, info@cecluxembourg.lu
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Il Servizio Volontario di Cooperazione è offerto ai giovani dai 18 ai 30 anni che vogliono investire il loro tempo e le loro energie contribuendo alla soluzione di problematiche di Paesi in via di sviluppo. Nessuna esperienza professionale e nessuna competenza specifica è richiesta. Per questo progetto il giovane volontario riceverà un aiuto finanziario statale: www. volontaires.lu STAGE ALLA COMMISSIONE EUROPEA La Commissione Europea propone due volte all’anno (ottobre e marzo) ai giovani diplomati e ai giovani traduttori di fare uno stage di studi che durano da 3 a 5 mesi. Per conoscere le condizioni www. ec.europa.eu HAUTES ECOLES Si ha la possibilità di frequentare un ciclo breve di 3-4 anni o un ciclo lungo di 4-5 anni. Il ciclo breve prepara ad un’attività professionale con numerosi periodi di stage, quello lungo è composto da due periodi di 3 anni (bachelor) più 1 o 2 anni (master). Iscrizioni fino al 15 novembre: www.enseignement.be UNO STAGE IN EUROPA Giovani diplomati e giovani in formazione professionale desiderosi di fare uno stage in un altro paese europeo di una durata che va da un minimo di 2 a un massimo di 26 settimane, possono prendere in considerazione a Lussemburgo le proposte di: Lycée Technique Agricole, Lycée Technique Hotelier Alexis Heck, Lycée Tecnique pour Profession de Santé, Lycée Technique pour Professions Educatives et Sociales, Lycée Technique Esch. Basta chiamare il numero +352 247-85284 o inviare un mail a: leonardodavinci@ PP anefore.lu
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/ assenza di / Foto: www.sxc.hu - Copyright: Johnnyberg
GRAVITÀ
Ma che moda! Testo / Elisa Cutullè
DAI PANTALONI CON LA VITA BASSA ALLE SCARPE COL TACCO. QUELLI CHE OGGI SEMBRANO SOLO SEMPLICI GUIZZI MODAIOLI AFFONDANO INVECE LE PROPRIE RADICI IN CURIOSE RAGIONI PRATICHE. DIVERTIAMOCI A SCOPRIRLE INSIEME
FIVE POCKET JEANS È senza dubbio il modello di jeans più diffuso, caratterizzato da un piccolissimo taschino al di sopra della tasca destra. L’origine? Non l’uso che se ne fa oggi, cioè quello di conservarvi le monetine o il preservativo, bensì una ragione molto più pratica. Levi Strauss concepì questa tasca per i cercatori d’oro che avevano bisogno di uno spazio in cui riporre l’orologio da taschino, in modo da poter avere le mani libere e non rischiare che l’orologio cadesse in acqua. PANTALONI A VITA BASSA L’origine di questo tipo di pantaloni ottobre 2012
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ci porta nel mondo criminale. Negli Stati Uniti, all’ingresso in prigione, era necessario consegnare la propria cintura per evitare il pericolo di suicidio. I vestiti consegnati (compresi i pantaloni) avevano una taglia unica XL/XXL, con la conseguenza che le persone più mingherline si ritrovavano i pantaloni quasi al ginocchio! Nel mondo del rap e dell’hip hop indossare questo tipo di pantaloni equivale a un messaggio di ribellione dalle costrizioni sociali. SNEAKERS Devono il loro nome al verbo inglese to sneak, che significa “muoversi silenziosamente”. Fino alla fine del 19mo secolo le scarpe non avevano la suola di gomma e camminare faceva un gran rumore. Da qui l’idea di cominciare ad utilizzare un materiale più morbido. Il successo delle sneakers è stato consacrato dal Signor Converse all’inizio del 20mo secolo, che ha distribuito le sue calzature negli ambienti sportivi. TACCHI Fare di necessità virtù! Nel 1200 si cercava una soluzione per evitare che la scarpa scivolasse dalle staffe e il tacco risultò efficace ad assolvere perfettamente questa funzio-
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FELPA CON CAPPUCCIO La felpa, da sempre simbolo delle generazioni giovanili e dello “street life”, ha un’origine molto pratica. La sua nascita si deve a un produttore statunitense di celle frigorifere. Nel concepire l’abbigliamento da lavoro per i suoi operai fece richiesta per avere una felpa con tasche e con cappuccio, in modo che mani e testa potessero sempre rimanere al caldo. In seguito, poi, la felpa è stata utilizzata dagli sportivi durante l’allenamento, fino a diventare un capo di abbigliamento cult per i giovani.
ne. Fino alla rivoluzione francese le scarpe con tacco erano dominio esclusivo dei nobili, uomini e donne incluse. Dopo la Rivoluzione francese il tacco è stato abolito, per affacciarsi, poi, principalmente nell’abbigliamento femminile dalla fine PP del 1800.
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Scopriamo se siamo felici Testo / Paolo Travelli
SCOPRIAMO L’ATTIMO IN CUI SIAMO
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on è facile essere come Valerio Millefoglie. Perché essere giovani e allo stesso tempo scrivere libri pubblicati da Einaudi e incidere un disco di debutto che riscuote subito successo non è proprio una passeggiata. Niente paura però: esiste un manuale, intitolato Manuale per diventare Valerio Millefoglie, che dovrebbe aiutarci a capire. Grazie a questo libro, infatti, Valerio Millefoglie si è fatto conoscere, arrivando a pubblicare con la prestigiosa casa editrice torinese. Proprio quest’anno è uscito il suo ultimo libro L’attimo in cui siamo felici, nel quale l’autore racconta la sua esperienza di “raccoglitore di attimi di felicità”. Questa raccolta di storie è avvenuta distribuendo in chiese, bar, carceri, scuole e altri luoghi di ritrovo dei veri e propri questionari dove le persone hanno descritto i propri momenti di felicità. Ora è il momento di raccontare a Valerio la felicità delle nostre vite qui in Lussemburgo. Valerio sarà ospite di PassaParola Magazine, della Libreria Italiana, dell’Associazione Marchigiani, in collaborazione con la DA Lussemburgo in un evento organizzato venerdì 9 novembre all’Espa>>
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FELICI CON LA “TERAPIA DELLA FELICITÀ” DI Valerio Millefoglie, LO SCRITTORE E MUSICISTA PUGLIESE OSPITE DELL’EVENTO ORGANIZZATO DA PassaParola Magazine, La Libreria Italiana E L’Associazione Marchigiani, IN COLLABORAZIONE CON L’ASS. Dante Alighieri Lussemburgo
Ricerco la felicità. Non la mia. La tua. Cosa è accaduto di bello nella tua vita in questi ultimi giorni? Una telefonata inaspettata. Un caffè con un amico. Tornare a casa la sera, aprire il frigo e invece di un pomodoro trovarne due. Scrivi qui il primo attimo felice che ricordi di aver vissuto ultimamente. Racconta brevemente dove ti trovavi, con chi eventualmente ti trovavi e per quale motivo è stato così felice. Sarà letto il 9 novembre 2012 durante la presentazione del libro di Valerio Millefoglie L’attimo in cui siamo felici (Einaudi)
L’attimo in cui sono stato felice è stato quando
Nome e cognome Contatto e-mail Mappa Geografica della felicità di Lussemburgo. Racconta qui i tuoi posti felici a Lussemburgo:
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La Terapia della felicità Ricerco la felicità. Non la mia. La tua. Ricerco la tua felicità. Pensi di non averla eppure ce l’hai. Non mi riferisco solo alle grandi felicità come l’incontro con l’anima gemella o la scalata alla vetta più alta che c’è. M’interessano le felicità quotidiane: un caffè con un amico, una telefonata inaspettata, tornare a casa la sera, aprire il frigo e invece di un pomodoro trovarne due.
ce culturel ARCA Bertrange (17, Rue Atert) per presentare il suo libro L’attimo in cui siamo felici (ore 19). Su PassaParola Magazine e alla Libreria Italiana (11, rue St. Ulrich) sono disponibili i questionari da riempire in anticipo (vedi pagina a fianco), che racconteranno i nostri “attimi di felicità” e verranno letti la sera stessa. Un’ottima occasione per ascoltare il nostro autore in concerto (ore 21) con il suo disco intitolato I miei migliori amici immaginari e le sue canzoni di punta come L’uomo pan di stelle o Il conduttore elettrico della Virginia. Per informazioni: 40 34 21 (Libreria PP italiana).
Ti fornirò di apposite schede su cui segnare i tuoi momenti di gioia nell’arco di una settimana. Al termine della compilazione ci incontreremo e realizzerò un’intervista basata sulle tue gioie. L’intervista diverrà una cartella clinica, un ritratto di felicità a cui gli altri, in questo caso io, potranno accedere e attingere nei momenti di sconforto. Millefoglie sa Per offrirti contatta: dottor_medico@gmail.com rà ospite a Voic esbyPassaParol (Radio Ara - 10 a 3. 3/105.2) il 10 n Una ricerca condotta dal DOTTOR MEDICO MILLEFOGLIE ovembre alle 10
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OTTOBRE
Grande (230 mq), fornitissimo, vivace, colorato. Davvero unico. È PARTYSHOP, il nuovo negozio, aperto da qualche mese a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Lussemburgo (17, rue de Hollerich, tel. 27 12 58 34 - info@ partyshop.lu). Il titolare, Sylvain Boucherat, francese, 35 anni, già titolare delle società ANIMAKIDS e LUXBALOON, offre qui una serie infinita di articoli per le feste: decorazioni, palloncini, travestimenti, giochi. In un negozio dove chi compra non è un semplice acquirente, ma “uno di famiglia”, accolto con attenzione e simpatia.
INCOM, UNA STORIA E LE SUE AMBIZIONI Creata nel 2003 su iniziativa di Arno Kaempff con l’obiettivo di riunire una serie di distributori indipendenti lussemburghesi, la INCOM si batte per difendere gli interessi del commercio locale di nicchia. Cercando di sostenere le cosiddette “botteghe di quartiere”. Giovedì 27 settembre tutti gli associati si sono riuniti presso il ristorante Brauerei di Clausen per discutere dei risultati ottenuti fino ad ora e presentare i nuovi progetti agli associati e alla stampa. La redazione di PassaParola Magazine, presente all’evento, è lieta di darne notizia. (Rossana Gatti) ottobre 2012
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Con il patrocinio del Comune di Valverde (Catania) l’artista ROSSELLA COSENTINO (nella foto) è stata ospite di PassaParola Magazine in occasione della Fiera ITALIA DIMENSIONE 2000, organizzata a LuxExpo (14-15-16 settembre) dalla Camera di commericio Italo-Lussemburghese. L’artista, siciliana di nascita e cittadina del mondo, ha recentemente realizzato una scultura in ricordo della giornalista Maria Grazia Cutuli, catanese come lei, nel decennale della morte. L’opera in plexiglass, già esposta all’Université du Luxembourg in occasione dell’evento “Dove la terra brucia” (maggio 2012), è stata posta nella sede della Fondazione Cutuli a Roma. Dice di lei il critico Francesco Gallo: “Linee che tendono a definire un indefinibile segno del corpo; sinuose invadenze che cercano angoli retti”. Se qualcuno fosse interessato a contattare Rossella Cosentino per commissioni artistiche, acquisto di opere, collaborazioni, realizzazione di design industriali è pregato di rivolgersi a P. Cairo: paola@passaparola. info (Lussemburgo) e a L.S. Battaglia: lausi.battaglia@hotmail.it (Milano). .it www.rossellacosentino
PEPPE VOLTARELLI AL Boccon di Vino
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OTTOBRE
Programmazione 13/10 Info e curiosità sulle nozze granducali In studio: Paola Cairo e Maria Grazia Galati. Regia: Paolo Travelli
Menù
20/10 Terremoti: la natura contro lo sfruttamento edilizio Ospite: un rappresentante dell’Ass. Sisma in Emilia Romagna In studio: Erika Maddalena e Paola Cairo. Regia: Paolo Travelli
Aperitivo Antipasto calabrese Struncatura Pollo alle cipolle di Tropea Cjauni ande escluse) Prezzo: 30 euro (bev toria: tel. 265472 Prenotazione obbliga ivino.lu Email: info@boccond
CUCINO, ERGO SUM Il 14 febbraio 2011 Doriana Manzella celebrò il suo amore per la cucina dando vita ad un gustoso sito. Nerodiseppiablog.com è un diario, un taccuino virtuale, in cui Doriana, da allora, annota, scambia, condivide tutto ciò che riguarda la buona tavola e le tradizioni legate al piacere di stare insieme intorno a un buon piatto. Il nome del sito rispecchia in pieno Doriana poiché non solo evoca la sua terra d’origine, la Sicilia, ma in più suggerisce, in quanto inchiostro ed alimento, l’idea della penna creativa associata alla cucina. Infatti scrittura e gastronomia sono, oltre al mondo del web, le passioni di questa copywriter e neo food blogger. Oggi il blog conta circa 4000 visite al mese. Ultimamente Doriana si dedica alla scoperta della cucina del mondo e di ricette autentiche come, ad esempio, il “pollo tandoori”. Ed al fine di far interagire i suoi lettori, a giugno 2012 ha anche organizzato il concorso, Breakfast in Seppia, intorno al tema del brunch e della colazione. (Elisabetta Fatichenti) nerodiseppiablog.com
27/10 Festival del cinema italiano di Villerupt Ospite: Oreste Sacchelli. In studio: Paola Cairo e Maria Grazia Galati. Regia: Paolo Travelli 03/11 I segreti della moda In studio: Elisa Cutullè e Maria Grazia Galati. Regia: Paolo Travelli In alcuni casi la programmazione potrebbe subire dei cambiamenti
Tante altre notizie disponibili ogni giorno sul nostro sito alla voce AGENDA ed ogni sabato mattina in diretta a VoicesbyPassaParola (Radio Ara - 103.3/105.2)
www.passaparola.info ottobre 2012
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Foto: www.sxc.hu - Copyright: icaliber
(*) Co-autore del Dizionario ItalianoLussemburghese, edizioni CLAE
Impariamo il Lussemburghese Testo / Joseph Boggiani (*)
COMINCIANO DAL PROSSIMO MESE SU
QUESTA PAGINA LE LEZIONI DI LINGUA LUSSEMBURGHESE
Per uno straniero non germano-
fono la lingua lussemburghese può anche suonare ostica e a volerla imparare rischia di sembrare un compito impossibile. Ma chi volesse, per esempio, accedere alla doppia cittadinanza, non potrà fare a meno di studiarla, visto che dovrà dimostrare - davanti ad un’apposita commissione - di padroneggiare adeguatamente quest’idioma, che appartiene all’area del dialetto francone-mosellano. Dal 1984 è lingua nazionale e può essere utilizzata anche per fini amministrativi o giudiziari al pari delle altre due lingue
del Paese, il francese e il tedesco. Il Granducato ha questa particolarità: una lingua nazionale, ma tre lingue amministrative, senza che una delle tre venga privilegiata. Un conto però è l’uso ufficiale che se ne può fare, un altro è il valore che gli autoctoni attribuiscono alla loro lingua nazionale. Solo in alcune situazioni storiche i lussemburghesi hanno visto nella loro parlata un fattore d’identità nazionale irrinunciabile, praticando nella vita quotidiana e senza patemi quel code-switching (termine linguistico che indica il passaggio da una lingua ad un’altra
o da un dialetto ad una lingua e viceversa da parte di popoli che hanno più di una lingua in comune, ndr) che caratterizza l’attività comunicativa nel Lussemburgo. Ora, negli ultimi anni, i lussemburghesi sembrano sempre più riluttanti a rispondere in un’altra lingua. Molto probabilmente ciò è dovuto alla convinzione che il Paese sta perdendo la sua identità nazionale e con essa la sua lingua, per la presenza sempre più massiccia di stranieri (ormai sono il 44% della popolazione) che tendono ad imporre, specie nei servizi, la loro lingua. Temono, insomma, di non essere più padroni in casa propria. Detto questo, rimane il fatto che parlare la lingua del Paese dove (da stranieri) abitiamo ci fa sentire un po’ più a casa. Anche se ne mastichiamo magari solo poche frasi e riusciamo più a capirlo che a parlarlo. E per questa ragione abbiamo deciso, a partire dal prossimo mese, di offrirvi in questa pagina qualche breve e semplice “lezione” di letzebuergesch. Per cavarcela in situazioni tipiche ed impreviste con maggior disinvoltura; certi di strappare un sorriso di soddisfazione ai nostri inPP terlocutori madrelingua “doc”!
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AMICO
100 € (cento euro)
SOSTENITORE
50 € (cinquanta euro)
STANDARD
25 € (venticinque euro)
STANDARD ESTERO 30 € (trenta euro)
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