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febbraio 2012

PassaParola UN AMORE DI VIAGGIO Guida alle mete per San Valentino

Le nostre interviste esclusive: Teresa De Sio e Antonio Caprarica



08 / ITALIA GIOVANE /

Cari

/ editoriale /

LETTORI e LETTRICI

Come farsi un blog

Lealtà e gratitudine “salva stampa”!

13 / ITALIA A TAVOLA / Cucinare con i fiori

PILLOLE

di sommario

34 / EUROPARLIAMONE /

2012: Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni

Per noi questo numero di febbraio è il primo del 2012. Un anno nuovo che vogliamo all’insegna della collaborazione e dell’impegno. Collaborazione con il nostro fedele pubblico, che ci segue da 8 anni e che ci stimola a fare sempre meglio. E impegno che, unito alla volontà, è quello che serve per gestire un mensile italiano all’estero che (forse non tutti sanno) è come gestire una microimpresa: stessi problemi, stesse sfide e stesse soddisfazioni. In questo numero vi vogliamo regalare due nuove rubriche. La Finanza, curata dal giornalista Clemente Condello. Perché crediamo che in una piazza finanziaria quale quella lussemburghese sia importante approfondire le tematiche che sono una parte preponderante del nostro vivere. E Pillola di italiano, a cura dell’insegnante Cinzia Margarita, perché pensiamo sia altresì rilevante mantenere un legame costante con la nostra lingua e attingere, ogni mese, a quel grande tesoro che è il nostro idioma. Ringraziamo entrambi per la preziosa collaborazione. Con un grazie “speciale” anche ai preziosi sponsor che credono nella Rivista e scelgono o rinnovano la loro presenza anche quest’anno sulle nostre pagine. Come dice Clay Shirky, di US NOW in un’analisi di qualche settimana fa sulla crisi dei giornali (pubblicata integralmente sul sito www. lsdi.it): “Bisogna dare più importanza a motivazioni non finanziare e non commerciali, come la lealtà, la gratitudine, la dedizione alla missione, un senso di identificazione con il giornale, il bisogno di preservarlo come istituzione piuttosto che come business”. Ed è a questo assioma che, come fondatrici, editrici e direttrici di PassaParola Magazine, ci siamo sempre ispirate e che ci rappresenta appieno anche per il nuovo anno. Buon 2012 a tutti. Maria Grazia Galati e Paola Cairo

Editore / PassaParola a.s.b.l. - 32, rue Demy Schlechter - L-2521 Luxembourg Direzione / M aria Grazia Galati - mgg@passaparola.info - tel. 621 75 80 50 / Paola Cairo - p aola@passaparola.info - tel. 691 72 04 96 Redazione / Remo Ceccarelli - remo@passaparola.info / Elisa Cutullè - e lisa@passaparola.info / Erika Maddalena - e rika@passaparola.info Maria Grazia Peresi - chikka@passaparola.info / Daniele Rossini - daniele@passaparola.info / Paolo Travelli - p aolo@passaparola.info Collaboratori / Guido Bottani / Maria Luisa Caldognetto / Clemente Condello / Roberto D’Amico / Elisabetta Fatichenti / Cinzia Margarita / Marina Moretti Grafica e layout testata / Eleonora Costa - eleonora@passaparola.info Chiuso in redazione / 25 gennaio 2012 Foto copertina / Cesare Gerolimetto - www.cesaregerolimetto.com www.passaparola.info / info@passaparola.info / Anno IX - Numero 1 - Febbraio 2012 febbraio 2012

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/ destinazione /

ITALIA

I luoghi dell’ E R O M A Testo / Erika Maddalena

UNA ROMANTICA CARRELLATA TRA I LUOGHI CHE, IN ITALIA COME ALL’ESTERO, SONO LEGATI ALLA CELEBRAZIONE DELL’AMORE. O CHE ISPIRANO DA SEMPRE I CUORI INNAMORATI

Un po’ perché fedeli alla tradizione, un po’ perché stregati dalla martellante

pubblicità, per tutti febbraio è inevitabilmente il mese dell’amore. Il 14 del mese, festa di San Valentino, regala infatti a questo periodo dell’anno un’aura di romanticismo difficile da mettere in ombra, anche per coloro che proprio dichiarano di non interessarsi a questa festa. Quindi, che sia una scusa per fare un bel viaggio o che vogliate davvero fare un bel regalo all’innamorato/a, ecco alcuni dei luoghi italiani dove il romanticismo la fa da padrone.

Foto in alto e sopra: Cesare Gerolimetto www.cesaregerolimetto.com

TERNI Terni è la città che ha dato i natali a San Valentino, Vescovo e martire. Numerosi sono gli episodi che si raccontano circa l’origine della tradizione che vede San Valentino protettore degli innamorati. Si dice che un giorno passavano, litigando, oltre la siepe che delimitava il giardino di Valentino, due fidanzati. Il Vescovo li raggiunse e regalò loro una rosa, chiedendo ad entrambi di stringere il gambo del fiore senza pungersi. I due fecero pace e si fecero unire in matrimonio da Valentino. La notizia si diffuse e tutte le coppie in difficoltà cominciarono a rivolgersi a lui; furono però così tante che egli decise allora di riceverle il 14 di ogni mese. Per questo stretto legame tra il santo e la città, ma anche per la bellezza di questi luoghi, Terni può essere una meta prediletta di questo 14 febbraio 2012. Le manifestazioni valentiniane, che per >>

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/ destinazione /

ITALIA

I LUOGHI DELL’AMORE ALL’ESTERO Anche alcune location all’estero sono particolarmente “contestualizzate” dal fascino dell’amore: giro virtuale romantico in Europa, Africa, Oceania e Stati Uniti. PARIGI La meta per eccellenza degli innamorati è Parigi, la città dell’Amour: il palcoscenico perfetto per chi si innamora, litiga, si ritrova e si innamora di nuovo. Questa è la città dei sentimenti in cui almeno ogni coppia dovrebbe trascorrere un fine settimana durante la propria relazione. Gli innamorati, tuttavia, non avranno occhi che per la Torre Eiffel o per gli Champs Elysees. Il must è la crociera sulla Senna. La tradizione vuole che se gli innamorati si baciano nel preciso istante in cui la barca passa sotto il Pont Neuf, l’amore sarà eterno. NEUSCHWANSTEIN L’immagine del castello è un marchio: eternizzato da film e disegni animati Disney, il castello bavarese è il luogo degli amori di Cenerentola. Meta di oltre 1,3 milioni di “romanticoni” per anno, il castello è stato costruito dal re Ludovico II tra il 1869 e il 1886 con l’intento di non farlo mai visitare da altri. Il “progetto solitudine” non è riuscito: sarà forse dovuto al fatto che la folta chioma nera e la statura di 1,91 m del re erano il sogno di molte donne dell’epoca? Pronti a perdere la scarpetta sulla scala del castello? Chissà che tra tutti i visitatori non ci sia il principe azzurro! www.neuschwanstein.de/ital/tourist/index.htm CASABLANCA Fino al 2004 Rick’s Café esisteva solo ed esclusivamente nella fantasia o meglio sul set di Casablanca. Luogo emblematico in cui Humphrey Bogart chiede ad Ingrid Bergman di guardarlo negli occhi. Per la realizzazione del set furono sborsati ben 9.200 dollari nel 1942. Il bar si ispira a quello “vero” dell’Hotel El Minzah di Tangeri. Kathy Kriger, del Servizio Diplomatico degli USA, ha deciso, qualche anno fa che il luogo leggendario dovesse diventare “reale” affinché i romantici con la R maiuscola potessero avere la possibilità di dire al pianista: “Suonala ancora, Sam!”. www.rickscafe.ma

NEW YORK La gioielleria Tiffany ha assunto questa fama grazie anche ad Holly Golightly (personaggio interpretato da Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”). Cosa c’è di più romantico che portare la persona amata da Tiffany per farle scegliere il contenuto della famosa scatolina celeste che fa andare in tilt i cuori di molte donne? Anche se ormai Tiffany ha sedi in tutto il mondo, la sede newyorkese sulla 5th Avenue è un’icona. Chi si incontra sull’Empire State Building, invece, può essere certo di aver trovato la propria anima gemella. A comprovarlo i tanti capolavori del cinema dagli Anni ‘50 ad oggi: i protagonisti aspettano ad un’altezza considerevole di trovare la propria felicità. Chi ci è già stato non potrà che confermare la romanticità del posto: baciarsi sullo sfondo di migliaia di taxi nel caos di New York non può non essere indimenticabile. www.tiffany.com, www.esbnyc.com TURTLE ISLAND In due nella laguna blu: c’è più di uno che si ricorda di Christopher Atkins e Brooke Shields che nuotano in acque cristalline e che vivono in ambientazioni estremamente romatiche: spiagge con palme, tramonti incandescenti, acque cristalline e frutti esotici. Oggi l’isola non è deserta come lo era nel film: è diventata un resort di lusso. 14 coppie possono dividersi le atmosfere romantiche sull’isola di appena 500 ettari. Il paesaggio paradisiaco val bene qualche sacrificio, o no?! www.turtlefiji.com (Elisa Cutullè)

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/ destinazione /

ITALIA

numenti e siti archeologici statali, presentandosi in due si entrerà pagando un solo biglietto. Un giorno all’insegna della cultura, dell’amore, e di tutti quei grandi artisti che, proprio ispirati dall’amore, hanno creato opere celebri. www.beniculturali.it

Foto: Cesare Gerolimetto - www.cesaregerolimetto.com <<

tutto il mese di febbraio fanno di Terni la Città di San Valentino, la Città dell’Amore, includono eventi come il Premio San Valentino d’oro, conferito a personalità che si sono distinte nel campo della cultura, della scienza, dello sport, delle organizzazioni umanitarie. www.marmore.it, www.sanvalentinoterni.com ROMA Roma è una città romantica in qualsiasi periodo dell’anno, perfetta per passare un San Valentino tra le viuzze del centro, a Fontana di Trevi, passeggiando per i viali alberati di Villa Borghese o andando su Ponte Milvio a mettere un lucchetto intorno ad uno dei suoi lampioni. Un tramonto al Pincio, luogo prediletto delle coppiette romane, potrebbe essere il preludio ad una grande storia d’amore … http://roma.blogosfere.it/romaromantica/ www.turismoroma.it Anche quest’anno il Ministero per i Beni e le Attività Culturali regala una grande occasione a tutti gli innamorati grazie all’iniziativa “A San Valentino, innamorati dell’arte”. Il 14 febbraio 2012, in tutti i musei, mo-

VENEZIA Quale città più romantica di Venezia? Tra canali e palazzi antichi basta fare un giro in gondola per ritrovare un romanticismo degno di San Valentino. Ripercorrendo i luoghi segreti di Casanova, scenario delle sue avventure amorose o i luoghi misteriosi e leggendari della Venezia di Corto Maltese. Non è un caso che il famoso libertino cultore del piacere dei sensi sia nato e cresciuto nella città dell‘amore per eccellenza; o potremmo forse chiederci se lo è diventato proprio in quanto Veneziano?!... www.venere.com/it/blog/veneziafuga-romantica-9317/ www.turismovenezia.it VERONA (Balcone di Giulietta) «Non c’è mondo per me aldilà delle mura di Verona: c’è solo purgatorio, c’è tortura, lo stesso inferno; bandito da qui, è come fossi bandito dal mondo, e l’esilio dal mondo vuol dir morte». Dal terzo atto di Romeo e Giulietta, scritto da William Shakespeare. Il quale non visitò mai Verona, ma la conobbe attraverso alcuni scritti che lo ispirarono per la sua opera più famosa, la tragedia di Romeo e Giulietta. Già il famoso poeta George Byron attestò l’importanza del ruolo avuto da William Shakespeare nel plasmare la fama della città nel mondo. Il primo luogo a essere “riscoperto” fu la tomba dei due amanti, che poi venne spostata all’interno di una loggia. Contemporaneamente vi fu la sistemazione della casa di Giulietta, identificata in una casa medievale dove venne inserito un nuovo balcone. La spregiudicata opera di

restauro fece diventare la casa di Giulietta nuova immagine-simbolo di Verona. Leggenda o realtà che sia, la storia di questi due innamorati continua a “vivere” ancora oggi e ad ispirare tutti i cuori innamorati. www.verona.net, http://portale.comune.verona.it Un appuntamento fisso del San Valentino a Verona è il grande e scenografico cuore rosso che viene realizzato sul selciato della centralissima Piazza dei Signori. Attorno al cuore viene allestito un piccolo mercatino di prodotti tipici e artigianali. Quest’anno l’appuntamento raddoppia con l’allestimento di una serie di eventi “per due” anche in piazza Bra. www.veronissima.com/sito_italiano /html/eventi-san-valentino.html CAPRI Capri è l’isola mediterranea che ha visto nel tempo transitare intellettuali, artisti e scrittori, tutti rapiti dalla sua magica bellezza. Un mix di storia, natura, mondanità, cultura, eventi, che hanno dato vita al “mito di Capri”. Sceglierla in febbraio può essere, oltre ad un’idea romantica, anche l’opzione intelligente e molto meno cara per visitare una meta che d’estate è famosa purtroppo per caos e prezzi esagerati. Per una vacanza indimenticabile, dedicata anche al relax e al benessere, si può soggiornare in uno degli hotel dotati di un centro benessere (ce ne sono tanti). Il luogo ideale se si cerca un’atmosfera di coccole e romanticismo. www.capri.it, www.capri.net/it/spa PP

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/ italia /

GIOVANE

Un BLOG tutto mio! Testo / Maria Grazia Peresi

Il termine blog nasce dalla fusione

di web (rete) e log (tracce). Si tratta di un piccolo spazio personale, ubicato in quell’immenso universo che è internet. Dal punto di vista pratico entrare nel mondo dei blogging è facilissimo. Se non vuoi assumere un webmaster, ma vuoi provare a programmare e configurare il tuo blog da solo hai bisogno di alcuni consigli pratici. Se non hai particolari competenze grafiche o tecniche, fai una prova gratuita su www.editarea.it Blogger è un servizio gratis di Google. Ti permette la pubblicazione tramite cellulare, puoi controllare le statistiche sul traffico, puoi trovare a tua disposizione vari utenti, ai quali ti puoi rivolgere in caso di difficoltà: www.blogger.com Word Press è il servizio in assoluto più visitato per creare un blog: www.wordpress.com Yahoo Pulse è un server gratuito con istruzioni espresse in forma chiara da consentire anche ai meno esperti di impostare un blog: www.yahoo.com Anche la tecnologia a Lussemburgo è al passo coi tempi, con un servizio totalmente gratuito che vale la pena visitare: www.blog.lu, contact@blog.lu

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MODA, PASSIONE, A VOLTE NECESSITÀ. PER COMUNICARE IN UNA COLLETTIVITÀ SEMPRE PIÙ “GLOBALE”. I GIOVANI NE SONO I PROTAGONISTI ASSOLUTI, MA ANCHE GLI ADULTI NE SUBISCONO IL FASCINO UTILE E MODAIOLO. MOLTI VORREBBERO AVERNE UNO, MA NON SANNO COME FARE. VE LO DICIAMO NOI

DRITTE UTILISSIME Annotarsi tutte le frasi ad effetto che possono attirare l’attenzione del pubblico: proprie o altrui. Prestare attenzione alle nuove idee, anche se lontane dal proprio modo di pensare. Usare un linguaggio ricco, vario, adeguato. Aggiungere l’opzione “Dillo agli amici” (così chi è online può facilmente rimandare ad altri il link, a effetto domino!). Assicurarsi una connessione di qualità veloce. Eliminare i messaggi dei cosidetti “Troll” (visitatori poco graditi ). Collocare in ordine cronologico i post.


/ italia /

GIOVANE

mercato di un blog si misura in base al numero dei visitatori e in base alla intraprendenza dell’autore che deve procurarsi dei “banner” (inserzionisti) pubblicitari. Per lavorare su internet come libero professionista bisogna avere una partita IVA ed ogni guadagno va registrato e tassato.

ALLA RICERCA DI UN NOME ADATTO Saper scegliere il nome da dare al blog è una decisione fondamentale. Dovrebbe essere originale ed accattivante per attirare l’attenzione del visitatore e allo stesso tempo esplicativo per richiamare degli utenti accomunati dall’interesse per lo stesso argomento. Il titolo deve spiegare subito di cosa parla il blog e il nome non può già esistere. Un aiuto anche per questo: www.alnano.org è un curioso sito capace di generare dei nomi per blog; www.bustaname.com è un servizio molto interessante che potrà aiutarti a trovare un nome creativo, mentre www.nomistrani.com è un blog utile se cerchi un nome straniero, di minerali, di fantasia, di vip e tanto altro. L’ARGOMENTO Quando si decide di creare un blog bisogna avere le idee chiare sui contenuti di cui si andrà a parlare. Se si sceglie di occuparsi di un certo tema, si deve fare lo sforzo di informarsi bene in proposito. Importante è, poi, tenere il proprio blog sempre aggiornato. TROVARE LE IMMAGINI I post dei blog hanno bisogno di immagini ad effetto. Le fotografie gratis con licenza “creative commons” sono liberamente utilizzabili; è sufficiente inserire le chiavi di ricerca per le immagini. Se in italiano non si dovessero ottenere risultati utili, si può provare con i termini inglesi. Vasta gamma di fotografie di ottima qualità (a pagamento) su: www.istockphoto.com SBOCCO LAVORATIVO In quest’epoca, in cui trovare lavoro può essere molto difficile, ci sono ragazzi che si sono inventati un mestiere. Tra le professioni nate in questi tempi di crisi si evidenziano proprio quelle dei blogger. Se un blog conta migliaia di visitatori può trasformarsi in un’interessante fonte di reddito. Il valore di

GUADAGNI Il miglior mezzo è senza dubbio Google Adsense. www.google.com/adsense/login/it/ Si possono pubblicare annunci pubblicitari sul proprio sito web, guadagnando in base al numero di visite o al numero di click sugli annunci. La registrazione a Adsense è gratis. La richiesta di affiliazione di programma verrà attivata in 48 ore. Quanto si guadagna? Il click medio (con Adsense) viene retribuito con 0,2€; con un ottimo posizionamento degli annunci si può ottenere un supplemento dell’8% per ogni pagina visitata. Per realizzare uno “stipendio” ragionevole ne sono necessari almeno 1700! RISCHI Come nella vita di tutti i giorni e nei colloqui di lavoro si misurano le parole e si pesa quello che si dice, così dovrebbe succedere anche nei blog. Quindi: leggere attentamente il contratto prima di accettare le condizioni generali e i costi del servizio. La valutazione dei rischi è sicuramente un aspetto delicato, che richiede professionalità ed esperienza. Perciò…GRANDE ATTENZIONE!!! OFFERTE DI LAVORO Per blogger o aspiranti tali andare su www.masternewmedia.org Richieste buone competenze tecnologiche, conoscenze di web marketing, ottime capacità di comunicazione. Interessante anche visitare www.esserefreelance.it oppure PP www.jobrapido.it

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/ personaggio /

Q

uando, a qualche settimana dall’incidente, Luciano - che era ancora in ospedale - si mise sulla sua sedia a rotelle, riuscì ad organizzare una serie di attività (coinvolgendo gli altri malati) che il direttore non poté fare a meno di assecondare. Tornato in banca dopo tre mesi e mezzo, invece, si scontrò con la mancanza di infrastrutture per le persone disabili. E da allora ha utilizzato il suo handicap per dimostrare che si può vivere, fare sport, crearsi una famiglia, guidare, viaggiare e lavorare anche stando seduti su una carrozzella. Luciano, infatti, lungi dal restare immobile a guardare la vita che scorre, è protagonista assoluto del suo quotidiano e non smette di stupire, con le sue tante iniziative, chi gli sta intorno. È uno sportivo incallito, ha fondato con quattro amici (anche loro in sedia a rotelle) la squadra di basket dei Lux Rollers (www.luxrollers. com) di cui è presidente e che, sotto la guida dell’allenatore Werner Briesch, partecipa alla Bundesliga tedesca con grandi risultati. Se lo vedete sfrecciare in città sulla handbike, non vi stupite. Fratini ha comprato la sua prima bici di seconda mano nel 2005 e dopo averla provata sul percorso Remich-Grevenmacher ha deciso di partecipare a varie maratone di handbike, con l’intento non solo di divertirsi, ma anche di rendere questo sport accessibile agli altri portatori di handicap. Coinvolgere altre persone, infatti, è fondamentale per quest’uomo che da anni si batte anche per rendere accessibili le infrastrutture del Granducato alle persone con handicap. “Sport pour tous - racconta - organizzato dalla Ville de Luxembourg, non era proprio per tutti. Dopo varie discussioni ho convinto la commissione comunale, che si occupa di organizzare i corsi di sport nelle palestre cittadine, di aprire un corso presso la sala Kiem e, coinvolgendo l’associazione Enfant

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MARCHIGIANO, HA LAVORATO PER ANNI IN UNA NOTA BANCA ITALIANA. VENTISETTE ANNI FA EBBE UN INCIDENTE DI MOTO E DA ALLORA È SU UNA SEDIA A ROTELLE. Luciano Fratini CI RACCONTA LA SUA VITA. SENZA SMETTERE MAI DI SORRIDERE Testo / Paola Cairo

Luciano

FRATINI du soleil, anche i ragazzi meno dotati possono allenarsi ogni mercoledì dalle 18 alle 22”. Fratini è uno tosto, uno che non si fa passare la mosca sotto il naso e che rompe le scatole a tutti. “In Lussemburgo - spiega - purtroppo ci sono ancora molte problematiche di accesso e sicurezza ai trasporti pubblici, agli edifici, alle infrastrutture in genere. Per esempio i bus sono attrezzati per noi, ma non

accessibili perché tra il marciapiede e l’entrata ci sono 18 cm insuperabili. Oppure le misure dei parcheggi di superficie non sono adeguate agli standard europei. Da tempo denuncio queste manchevolezze delle amministrazioni e mi faccio portavoce all’interno di commissioni, consigli d’amministrazione e federazioni varie per dialogare con i ministeri competenti”. Alle scorse elezioni comunali Fratini, candidato per il CSV, ha preso 3950 voti e non ha ottenuto il seggio per un soffio. “Ho accettato la candidatura perché ho pensato che da dentro fosse più facile muovere le cose. Ma naturalmente anche da fuori continuerò a lottare affinché tutti abbiano le stesse possibilità in materia di accessibilità e sicurezza”. Quando questo marchigiano dalla testa dura si pone un obiettivo è difficile distoglierlo. Come quando nel 2006, con altri amici, ha deciso di prendere il brevetto di volo come pilota privato. “Abbiamo creato la scuola di volo ICARE (www.i-comme-icare.lu/), ottenuto alcune deroghe dal Ministero dei trasporti e avuto un hangar - prosegue -; poi, grazie all’aiuto dell’aeroclub Aviasport II e con un vecchio aereo Morane Ms893 messo a disposizione dal principe Guillaume, fratello del Granduca, ho passato l’esame teorico e ad oggi conto circa 160 atterraggi”. Ed ancora: come quando si è fatto sponsorizzare le 12 carrozzelle su misura per la sua squadra di basket su rotella. E quando macina chilometri con la sua handbike per partecipare alle maratone di Berlino, Parigi, i laghi della Svizzera, Amburgo. Oggi Luciano Fratini ha fondato una società, l’Aleva s.à r.l. (www.alevalux.eu), che ha in progetto la costruzione di case accessibili, le cosiddette “abitazioni accompagnate”, che anche grazie alla domotica si adattano alle esigenze particolari delle persone con PP disabilità.


/ salute /

Curare il

E R O L DO

Testo / Guido Bottani (*)

MAL DI SCHIENA, DI TESTA, DI OSSA. CRONICO, CONTINUO, CHE PARE INCURABILE. SCOPRIAMO COSA È E COME E DOVE POTERLO CURARE

T

roviamo spesso la definizione del dolore correlata alla sua sede, come, ad esempio: gonalgia per un dolore al ginocchio, coxalgia per l’anca, rachialgia per la colonna vertebrale. In ambito medico si è pertanto andata sempre più sviluppando la branca algologica o algologia, che si dedica allo studio del dolore in tutte le sue componenti, cercando di trovare dei rimedi mirati per le diverse tipologie del dolore stesso. Il dolore di per sé è l’elaborazione a livello del Sistema Nervoso Centrale (SNC) di una stimolazione di varia origine (meccanica, termica, acustica, ecc.) che raggiunge in periferia (SNP: Sistema Nervoso Periferico) dei recettori; questi a loro volta sono collegati con delle terminazioni nervose deputate a trasmettere questa stimolazione al Sistema Nervoso Centrale, la cui stazione terminale si trova nella scatola cranica ed è rap-

presentata dal cervello. Naturalmente, essendo gli individui diversi uno dall’altro, anche la percezione o l’elaborazione del dolore varia di molto, ovviamente in assenza di patologie che determinino un’alterazione della percezione del dolore stesso. Faccio un breve esempio “storico” per chiarire questo concetto. Muzio Scevola è diventato famoso per aver posto la mano destra sul braciere senza patire dolore; in realtà sembrerebbe che potesse essere affetto dalla cosiddetta siringomielia, cioè una malattia del midollo spinale contenuto nel canale vertebrale che altera, fino ad annullarla, la funzionalità delle fibre che trasmettono gli stimoli dolorifici di origine termica. Si fa presto a fare l’eroe..! Questo esempio serve comunque a introdurre il concetto che la percezione del dolore è modulata da tanti fattori, che ce lo possono far percepire in maniera differente. Per esempio, se fa freddo, una carie dentale può essere percepita di più, oppure se una zona corporea viene raffreddata molto con del ghiaccio, la stimolazione dolorosa di quella stessa zona può anche non essere avvertita. Anche i fattori emotivi condizionano il nostro cervello a riconoscere di più o di meno un dolore. Faccio un esempio-limite. Immaginate che il vostro bimbo stia per cadere dal balcone, voi correte per afferrarlo e vi procurate una ferita profonda o una frattura; di per sé eventi comunque dolorosi. Siete però così concentrati nel salvare il bambino che nemmeno vi accorgete di quello che vi siete procurati. L’esercizio mentale con>>

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/ salute /

ALGOLOGIA: A CHI RIVOLGERSI NEL GRANDUCATO Un numero sempre più crescente di medici si occupa oggi di algologia. Tutti gli ospedali lussemburghesi dispongono di personale specializzato nel dolore cronico. <<

TERAPIE PROPOSTE: agopuntura, balneoterapia, ipnosi, kinesiterapia, sofrologia, osteopatia ed altro.

sente di combattere molto bene il dolore. Pensate ai fachiri che camminano sui chiodi o sui vetri senza percepire nulla: hanno allenato la loro mente a non considerarlo uno stimolo doloroso e quindi negativo. In ogni caso quando il dolore è percepito e fa soffrire, le armi a disposizione sono molteplici; esistono in tutti gli ospedali i Centri per la Terapia del Dolore, in genere gestiti da Specialisti Anestesisti (che per definizione eliminano le percezioni o sensazioni), che applicano sia le terapie farmacologiche più tradizionali (compresse, fiale, cerotti transcutanei, gocce sublinguali e altro) sia quelle più “invasive”, come la somministrazione per infiltrazione nel distretto interessato di miscele di farmaci antinfiammatori ed antiPP dolorifici.

(MGP)

(*) medico di base, ortopedico, osteopata

CHL, Luxembourg, tel 44116136, www.chl.lu CHDN, Ettelbruck, tel 816665041, www.chdn.lu REHAZENTER, Luxembourg, tel 26984109, www.rehazenter.lu ZITHAKLINIK, Luxembourg, tel 497764546, www.zitha.lu HOPITAL KIRCHEBERG, Luxembourg, tel 24685150, www.chk.lu CHEM, Esch-sur-Alzette, tel 541164, www.hvea.lu FOCUS FIBROMYALGIE asbl 10, Rue de la Solidarité - L- 8020 Strassen, tel 317327, chollot@pt.lu Vanta uno staff di esperti in algologia che lavorano solo su appuntamento. CERCLE LUXEMBOURGEOISE de L’ALGOLOGIE 29, Rue de Vianden - L- 2680 Luxembourg, tel 4440331 secretariat@ammd.lu, www.ammd.lu Creato da due anni, conta 50 membri. Apertura tutti i giorni dalle ore 8 alle 17. DOLORI TRATTATI: emicrania, cefalea, sciatalgia, artrosi, fibromalgia, dolori post operatori ed altro.


/ italia /

A TAVOLA

Un fior FIORE di cucina! Testo / Maria Grazia Peresi

PER PROVARE SAPORI INSOLITI, PER SORPRENDERE I VOSTRI OSPITI. LA CUCINA CHE UTILIZZA I FIORI TRA I SUOI INGREDIENTI VANTA UNA STORIA ANTICHISSIMA ED UN CONSENSO MOLTO, MOLTO ATTUALE. CURIOSITÀ, INFORMAZIONI PRATICHE, RICETTE E DUE RISTORANTI DA PROVARE PER UNA MODA CHE…“PROFUMA” DI NOVITÀ!

Forse frebbraio è davvero il mese

più romantico per scegliere questo tipo di pietanze: da gustare, da cucinare, da offrire. Ma le mode, si sa, non hanno stagione e, quindi, ogni occasione può essere quella buona (in tutti i sensi!) per cimentarsi in un’impresa gastronomica davvero insolita, che utilizza come ingrediente principale i fiori. E non crediate sia un’invenzione del terzo millennio, avido di mode e novità. Questo modo di cucinare era già noto fra gli antichi romani e gli im-

peratori cinesi. Il Vecchio Testamento, il Corano e molti altri documenti religiosi contengono dettagli sulle qualità di una vasta varietà di fiori. Gli antichi nomadi, dopo un lungo e faticoso viaggio nel deserto del Sahara, bevevano acqua al fior d’arancio. Ed anche in Inghilterra, nel periodo vittoriano, le rose erano usate per “condire” molte pietanze. Prima di mettersi ai fornelli, è importante però sapere che alcune varietà di fiori non sono commestibili, ma, anzi, possono

risultare persino tossiche, come, ad esempio, fra le tante: Edera, Glicine, Iris, Mughetto, Azalea, Oleandro, Calla e molte altre. I comuni fiori comprati dal fioraio contengono pesticidi pericolosi e non sono adatti ad un utilizzo alimentare. Optate per i fiori bio, che sin dalla semina vengono seminati in substrati certificati biologici; le piantine sono coltivate con concimi naturali e per combattere le malattie che attaccano le piante si usano parassiti e funghi antagonisti. I fiori >>

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/ italia /

A TAVOLA

PETALI DI RICOTTA IN BRODO Ingredienti per 2 persone: 50 cl di brodo di carne, 125 gr di ricotta, 1 uovo, 30 gr di farina, una manciatina di fiori di Nasturzio, sale q.b., Parmigiano grattugiato q.b., olio d’oliva.

PREPARAZIONE Lavorare la ricotta fino ad ottenerla di consistenza liscia e omogenea. Amalgamarvi un uovo intero, la farina, il sale. Mescolare il tutto. Fare delle palline a forma di petali (con l’aiuto di due cucchiai), infarinarle e friggerle in olio ben caldo. Presentarle in una zuppiera con brodo bollente, una manciata di fiori di Nasturzio e del Parmigiano grattugiato.

SOGLIOLE ALLE VIOLE DEL PENSIERO Ingredienti per 2 persone: 2 filetti di sogliola, burro, olio d’oliva, 1 tazza di vino bianco secco, 2 cucchiai di panna da cucina, una manciata di Viole del Pensiero, sale e pepe q.b. PREPARAZIONE Infarinare i filetti di sogliola. In una padella antiaderente far sciogliere del burro e un po’ d’olio d’oliva. Adagiare i filetti e farli cuocere da entrambi i lati. Aggiustare di sale e pepe. Versare una tazza di vino bianco secco e farlo evaporare, unire 2 cucchiai di panna da cucina e un pugno di violette (lavate). Far addensare il sugo, poi trasferire il tutto su un vassoio e decorare a piacere con altre Viole del Pensiero.

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commestibili crescono in serra in un ambiente protetto da inquinamenti esterni. Si conservano in un contenitore a tenuta stagna ad una temperatura di 3°- 5° C . La data di scadenza generalmente è di 7 giorni a partire dalla data di raccolta. Per andare sul sicuro sappiate che sono commestibili i fiori di: Girasole, Lavanda, Sambuco, Dalia, Tagete, Rosa Canina, Nasturzio, Begonia, Viola del Pensiero, Calendula, Petunia, Bocca di Leone, Pratolina, Tarassaco, Magnolia, Mirto, Borragine, Geranio, Tiglio, Garofano, Malva, Gelsomino, Trifoglio. DALIA Dal sapore dolciastro, può essere utilizzata per realizzare confetture, zuppe, torte, tartine. TAGETE Chiamato anche Garofano d’India, indispensabile sia nei piatti che nelle guarnizioni dolci e salate. ROSA CANINA I petali si possono usare per profumare sughi di carne. Nella variante dolce via alla fantasia: pasticcini, mousse, yogurt, cioccolatini o anche gli stessi petali cristallizzati. NASTURZIO Dal sapore leggermente piccante, si sposa bene con il carpaccio di carne, il pollo, la cacciagione, le zuppe. BEGONIA Quella rossa ha un sapore acidulo ed è dunque appropriata per cucinare carni, sorbetti e insalate di frutta. La Begonia bianca ha un sapore più dolce, ideale con i formaggi e nelle insalate. VIOLA DEL PENSIERO Ha un sapore soave e delicato. È usata per carni, pesce, salsa verde, gelati.

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/ italia /

CALENDULA Conosciuta in erboristeria per le sue proprietà antisettiche e antivirali. In cucina viene utilizzata per aromatizzare brodi e bevande. I petali sono ideali per risotti, frittate, tartine. PETUNIA Usata per salse, creme e ogni tipo di dolce. BOCCA DI LEONE Ricco di vitamina A, B e C è un fiore dal gradevole profumo; si utilizza in sorbetti, caviale, formaggi cremosi, PP pasta, carne.

&

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DUE INDIRIZZI DA NON MANCARE: UNO IN ITALIA ED UNO A LUSSEMBURGO Ristorante Navedano (Como), tel +39 031308080, www.ristorantenavedano.it Oltre ad essere il primo ristorante/serra italiano che propone cucina con i fiori freschi provenienti dall’orto privato, è anche uno dei locali preferiti da… George Clooney! È ubicato in una splendida villa ottocentesca. Casa Fabiana, tel 26196182, www.casafabiana.lu Aperto da pochi mesi nel quartiere Gare. Utilizza prodotti dell’agricoltura biologica, prodotti freschi di stagione e di produttori locali.

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Fiori da gustare…fuori casa

A TAVOLA


/ tanti /

ITALIANI FA

Itinerari incrociati: quando i lussemburghesi emigravano in Italia… Testo / Maria Luisa Caldognetto

BIOGRAFIE, ITINERARI, MIGRAZIONI: PRESENZA LUSSEMBURGHESE NELLE MINIERE E NELLA SIDERURGIA ITALIANA (FINE XIX – INIZIO XX SECOLO). QUESTO IL TITOLO DELLA MOSTRA INAUGURATA ALLA GARE-USINES DI DUDELANGE FINO AL 19 FEBBRAIO. UNA DELLE TANTE INIZIATIVE ORGANIZZATE DAL CENTRE DE DOCUMENTATION SUR LES MIGRATIONS HUMAINES, IN COLLABORAZIONE CON CONVIVIUM

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i tratta in questo caso di una storia assai meno nota (anche agli storici di professione) rispetto a quella che ha visto migliaia e migliaia di italiani dirigersi verso il Lussemburgo in cerca di lavoro a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento. Una storia che assiste all’incrociarsi degli itinerari tra chi arrivava dall’Italia e chi partiva dal Granducato e che si iscrive nel panorama economico e sociale più ampio rappresentato all’epoca dallo sviluppo siderurgico minerario su scala europea. Seppure molto meno imponente come numeri, l’emigrazione lussemburghese verso l’Italia si rivelerà significativa sotto vari punti di vista, finendo per interessare anche ambiti del tutto inaspettati. Paese che produceva un numero eccessivo di persone altamente qualificate, alle quali non poteva offrire delle attività gratificanti, il Granducato spingeva una parte dei suoi talenti migliori ad affermarsi altrove.

Quadro di Barbara Tutino Elter

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Grazie ad un ricco apparato di fotografie e documenti d’epoca, provenienti sia dall’Italia sia dal Lussemburgo, affiancati da pannelli esplicativi che ne illustrano opportunamente il percorso, la mostra di Dudelange ci accompagna alla


/ tanti /

ITALIANI FA

scoperta delle biografie personali e familiari di alcuni ingegneri e industriali lussemburghesi che hanno svolto la loro attività nelle miniere piemontesi (Traversella) e valdostane (Cogne), dando origine ad esplorazioni geologiche di prim’ordine e partecipando all’elaborazione di procedimenti industriali innovativi. La mostra ci consente inoltre di esplorare gli antecedenti familiari

e, in particolare per quanto riguarda Jules Elter (Mamer, 1857 - Torino, 1918), di seguire l’evolvere nella società italiana dei suoi discendenti, che hanno attraversato il XX secolo da veri protagonisti: intellettuali, ricercatori, eroi della prima guerra mondiale e della resistenza, scrittori, registi, campioni sportivi, artisti. Non è un caso, quindi, che a questa mostra si affianchi, in un dialogo altamente suggestivo, l’esposizione “Le travail de l’Homme”, quadri di Barbara Tutino Elter, pronipote di

Jules. La pittrice, che privilegia per le sue opere materiali “poveri” ed evocativi del lavoro umano come legno, cartone, metallo, vive e lavora tra le montagne del Gran Paradiso, non lontano dal villaggio minerario dismesso di Colonna (AO), il più alto d’Europa a 2400 metri. PP

DUDELANGE, Gare-Usines Orari di apertura delle mostre: da giovedì a domenica, dalle 15 alle 18, fino al 19 febbraio 2012 www.cdmh.lu www.convivium.lu


/ obiettivo /

SU...

Gli

“avventurieri” italiani hanno cominciato a lasciare il loro amato Stivale per mete più lontane sin dal diciannovesimo secolo (1861 secondo i dati pubblicati su www. migrantitorino.it), fenomeno che toccò le regioni settentrionali, centrali e del meridione, senza eccezioni. Come testimonia la VI edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo”, presentato dalla Fondazione Migrantes il 21 giugno 2011, le statistiche parlano di 4 milioni di italiani residenti all’estero, circa 30 milioni di connazionali emigrati in 150 anni di storia italiana e 60-80 milioni di oriundi. All’epoca dei primi espatriati “si partiva verso l’ignoto, ma con il cuore legato profondamente all’Italia”, affermano alla Fondazione Migrantes, che prosegue l’introduzione al suddetto rapporto citando parte della poesia Girovago (1918) di Ungaretti: “In nessuna / parte / di terra / mi posso accasare”, per esprimere il carattere nostalgico che accomunava e probabilmente accomuna tutt’oggi gli italiani sparsi nel mondo. Oggi su internet ci sono siti in cui gli italiani raccontano le loro esperienze all’estero, vissute o in corso, un po’ orgogliosi e un po’ volenterosi, forse, di dar voglia ad altri italiani di raggiungerli: per sentirsi meno soli, chissà... Ne è un buon esempio il sito www.viviallestero.com nel quale si raggruppano progetti ed esperienze di vita di italiani facenti parte o desiderosi di partecipare all’esodo moderno in svariate località europee o anche nelle lontane terre d’America, d’Asia, ecc. Altri come www.voglioviverecosi.com dettagliano le attività svolte dagli italiani nel paese d’accoglienza, dipingendo quella che è la loro vita in un territorio straniero ben preciso. In questo sito le testimonianze danno spunto a coloro che desi-

Italiani

in giro per il mondo Testo / Elisabetta Fatichenti (ha collaborato Paola Cairo)

GLI ITALIANI SONO UN PO’ COME IL PREZZEMOLO! LA NOSTRA COMUNITÀ È PRESENTE ORAMAI IN TUTTI E CINQUE I CONTINENTI. E DA QUALCHE ANNO ANCHE NEL “SESTO”: IL WEB. LEGGETE COME E DOVE derano cambiare aria per cambiare vita. Le interviste si susseguono, quindi, passando dall’ingegnere informatico in Irlanda al parrucchiere a Bangkok, dal medico a Berlino alla cuoca in Bahrein. A questo punto è necessario però sottolineare che se un tempo si “scappava di casa” per sfamare la famiglia, nel ventunesimo secolo la diaspora ha cambiato volto ed integrato sempre più giovani studenti e professionisti freschi di laurea, i cosidetti “cervelli in fuga”. Non si parte più per necessità, ma per scelta. Gli aspetti di questo fenomeno, tra l’altro, sono stati trattati dal Time Magazine, nell’articolo “Arrivederci, Italia: Why Young Italians Are Leaving” (18.10.2010) e dalla giornalista Claudia Cucchiarato nel

libro “Vivo altrove. Giovani e senza radici: gli emigranti italiani di oggi” (Bruno Mondadori, 2010). Le mete sono, quindi, principalmente valutate in base al sistema economico più florido, ma a questo criterio se ne aggiungono magari altri prettamente legati al piacere e allo svago. Su www.mollotutto.com si parla, ad esempio, di andare “al sole” e sulla homepage le destinazioni - Oceania, America del Sud e Caraibi - e le testimonianze non smentiscono tale volontà. Nonostante questo, l’attaccamento alla “terra madre” è ancora visibile e, navigando sul web, s’incrociano svariati siti che fanno vivere l’“italianità” esistente all’estero, raggruppandola in un solo ed unico spazio, collettivo e virtuale. Ma non ci sono solo siti; sorgono ugualmente cascate di blog più o meno personali sulle metropoli in voga. In Europa: Madrid www.italianiamadrid.it, Barcellona www.italianiabarcellona.com/dblog, www.vivereabarcellona.com, www.spaghettibcn.com, www.unitalianoabarcellona.com, www.italiansinbarcelona.com, >>

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/ obiettivo /

SU...

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Parigi www.italianiaparigi.it, www. italianiaparigi.com, Londra www. italianialondra.com, www.italiansoflondon.com, www.italiansunited.co.uk, www.quilondra.com, Berlino www.italianiaberlino.it e così via. Qui lo scopo è di far da guida all’italiano sprovveduto, al quale consigliare o sconsigliare luoghi da visitare, cose da vedere o da fare. A volte lo si convince che bisogna partire, perché è bello abitare in un paese lontano, altre volte gli si sussurra che invece proprio lì manca tanto l’Italia, dimostrando come l’italiano all’estero possa diventare rapidamente un pesce fuor d’acqua intento a ricreare la sua patria al di fuori dei confini per far fronte all’ignoto. Tornando alle cifre, la Repubblica, in un articolo apparso nel 2009, dava un breve ma sostanziale scorcio sulle mete predilette dall’emigrazione italiana, spiegando come la nostra presenza si concentri in prevalenza in Europa (55,8%) e in America (38,8%); mete seguite da Oceania (3,2%), Africa (1,3%) e Asia (0,8%). Più specifico invece, negli Sta-ti Uniti, un bel “vademecum online” che ci fa vivere italianamente

la Big Apple, dando ogni sorta di resoconto ed informazioni utili: www. inew-york.it. Come spiegano i creatori del sito, si tratta di una “guida scritta da italiani per italiani”, che nasce “con l’intento di italianize la Grande Mela - ovvero di italianizzare la città”. E il loro entusiasmante “credo” incita chiunque a respirare la città, ad esplorarla, ad avventurarvisi per farsene un’idea propria, personale, vissuta. E ci si può abbonare alla newsletter per conoscere settimanalmente le informazioni. Ma il “padre” di tutti i blog è Italians in fuga (www.italiansinfuga.com), un vero e proprio approdo per la comunità virtuale di Italiani che vivono all’estero o stanno pensando di emigrare, sempre aggiornatissimo su nuove opportunità di lavoro. Il fondatore è Aldo Mencaraglia, genovese, laureato a Brighton, che dal 2002 vive a Melbourne, Australia. Qualche anno fa, per condividere la sua esperienza con quanti sognano di cambiare vita, ha aperto il suo blog-guida, una miniera di informazioni e consigli per orientarsi nell’impresa di un trasferimento all’estero, dalla ricerca di casa e lavoro, al calcolo del costo della vita,

alle dritte per sopravvivere alla burocrazia. Lo scorso anno ha raccolto le storie di 80 italiani in giro per il mondo nel libro “È facile cambiare vita se sai come farlo” (Edizioni Bur). Grande successo anche per Italiani di frontiera (www.italianidifrontiera. com) di Roberto Bonzio, un giornalista curioso, che, dopo anni nell’agenzia internazionale Reuters, si è trasferito nella Silicon Valley e “dal West al Web” pubblica storie di italiani in America capaci ieri e oggi PP di tentare nuove imprese.

Sul numero di dicembre 2010 - gennaio 2012, nell’articolo “I gemellaggi storici”, abbiamo erroneamente scritto che la signora Burgermeister è ex sindaco di Mondorf-les-Bains. In realtà il sindaco di Mondorf-les-Bains è la signora Maggy NAGEL, che è stata riconfermata alle elezioni di ottobre 2010. Ci scusiamo con l’interessata e con i lettori.


/ finanza /

Uscire o no dall’EURO? Foto: Kai Niemeyer / pixelio.de

Testo / Clemente Condello

NONOSTANTE IL POLITICALLY CORRECT DI OGGI IMPONGA DI CRITICARE L’EURO, LA GOVERNANCE EUROPEA E LA FINANZA IN GENERALE, L’USCITA DALLA ZONA EURO APPARE IMPROBABILE

L

a risposta alla domanda posta nel titolo l’ha data Mario Draghi, appena nominato nuovo presidente della Banca centrale europea (BCE). Draghi ha ripetuto che i trattati non prevedono l’uscita dall’euro, ma prevedono che un paese membro possa recedere dall’Unione e quindi anche dalla moneta europea. Uscire dall’euro significherebbe quindi uscire dall’Unione europea. USCIRE DALL’EURO Per gli avversari dell’euro, l’Italia dovrebbe invece restare nell’Unione europea, ma dovrebbe uscire dalla zona euro. L’uscita dalla zona euro per l’Italia ha vantaggi e svantaggi. Un vantaggio sarebbe che la nuova moneta italiana verrebbe scambiata sul mercato monetario a un prezzo inferiore dell’euro e quindi si svaluterebbe subito nei confronti Nelle scorse settimane è giunta la notizia che S&P ha tolto la notazione AAA a Francia e Austria, attualmente solo quattro paesi dell’eurozona conservano la “tripla A”: Olanda, Finlandia, Lussemburgo e Germania.

di quest’ultimo. Uno svantaggio sarebbe la tempesta dovuta alla bancarotta sul debito pubblico. Tuttavia, le esportazioni crescerebbero subito, perché il cambio sarebbe conveniente per gli operatori stranieri. Le aziende sarebbero le prime a beneficiare della situazione, l’occupazione crescerebbe e con essa anche il PIL. Il made in Italy riprenderebbe forza e vigore e, una volta recuperata la credibilità sui mercati internazionali, sarebbe più semplice ripagare il debito pubblico. Nel caso dell’uscita dalla zona euro, l’Italia si troverebbe nella stessa situazione dell’Argentina nel 2001, quando il paese sudamericano ha dovuto far fronte al panico dei cittadini, bloccare la fuga di capitali all’estero e ridurre i prelievi bancari sul suolo nazionale. Più vicino a noi, potrebbe sembrare logico che alcuni osservatori pensino che la corsa alle banche è già cominciata in Grecia, visto che la riduzione dei depositi nelle banche greche corrisponde al proporzionale aumento dei depositi nelle banche della zona greca di Cipro.

NON USCIRE DALL’EURO Cosa succederebbe se l’Italia uscisse davvero dall’Euro e dichiarasse davvero bancarotta? Una risposta chiara ce la offre l’ex amministratore delegato di Unicredit (oggi ministro del governo Monti), Alessandro Profumo, intervistato da Limes (rivista italiana di geopolitica, ndr) a dicembre, prima del vertice UE di Bruxelles: «Se l’Italia dichiara bancarotta, la moneta unica crolla e il progetto d’integrazione europea subisce una brutale battuta d’arresto, retrocedendo di un paio di generazioni». Profumo continua dicendo che l’Italia fuori dall’euro non piacerebbe a nessuno, men che meno alla Germania. «Di fatto, Francia, Olanda, Regno Unito e Italia assorbono circa il 30% del made in Germany: se l’Italia diventasse libera di svalutare, romperebbe gli equilibri, importando di meno ed esportando di più. Il risultato sarebbe un’aspra guerra commerciale e di questo Berlino si rende perfettamente conto» conPP clude Profumo.

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/ onde /

SONORE

TERESA

DE SIO Testo / Paolo Travelli

A TU PER TU CON LA CELEBRE CANTAUTRICE NAPOLETANA. CHE CI PARLA DI SÉ, DEL SUO NUOVO DISCO, DELLA SUA CITTÀ Dopo una pausa di circa 4 anni dal tuo precedente lavoro, torni a incidere un album dal titolo “Tutto cambia”. Qual è la tua visione del futuro e cosa vorresti che cambiasse davvero? Intanto devo dire che TUTTO CAMBIA è un titolo augurale. Tutti abbiamo qualcosa che vorremmo cambiasse nelle nostre vite. Personalmente vorrei che si trasformasse questo clima in cui il nostro Paese ha vissuto negli ultimi anni, in cui hanno avuto la meglio solo arroganza, rozzezza e volgarità. Dunque, questo è per me il disco di un nuovo inizio. Come tutte le cose che vedo muoversi velocemente intorno a me, anche io mi muovo e cambio punto di vista. Il risultato è un disco “polifonico” perché la mia anima è polifonica, il mio sguardo è multifocale. È anche l’ultimo di un trittico che ho sviluppato in seguito allo spettacolo teatrale Craj, importante avventura con i “grandi vecchi” della musica pugliese e con Giovanni Lindo Ferretti. Ciò che unisce principalmente gli album è proprio la musica popolare; mi sono riavvicinata al folk con una coscienza diversa rispetto a quella che avevo agli inizi di carriera. Quando cominciai con i Musicanova suonavo un folk forte, ma inconsapevole, visto che non avevo esperienza di musica e di vita; era potente nella passione che ci mettevo, però, non avevo ancora metabolizzato certi linguaggi, certe dinami-

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che e certi messaggi, rendendoli più miei. Ero veramente ragazza, avevo vent’anni. Negli ultimi anni ho capito che posso prendere questa forma espressiva, che ormai mi appartiene, e sfruttarla unitamente alla mia capacità di autrice, musicista e compositrice, non solo di interprete. È così che sono nati A Sud! A Sud!, Sacco e fuoco e Tutto cambia. Quest’ultimo è l’apice del percorso ed è anche il momento in cui ricompare il suono elettrico che avevo lasciato da parte nel 2000, preferendo un acustico robusto, di grande impatto e mai morbido, molto combattente. Dopo tanti anni di carriera spesi a combattere per importanti valori etici e sociali qual è il messaggio che ti senti di dare oggi a chi ascolta i tuoi brani? Credo che oggi la cosa più importante sia mantenere sveglie le nostre intelligenze. Viviamo in un grande clima di appiattimento, in cui l’unica messa a fuoco della realtà è quella fornita dalla televisione; in cui i modelli di vita sono spesso impraticabili e generano solo antagonismo e frustrazione. Invece nella vita vera il lavoro scarseggia e l’acqua nella quale nuotare è poca. Dunque, un sano, battagliero e divertente “brigantaggio intellettuale” è quello che ci vuole. Una delle ultime canzoni che ho scritto e che fa parte del nuovo disco s’intitola “Brigantessa” e parla di questo. Un invito a pensare con la propria testa, capendo però, prima, quale parte della nostra testa è stata colonizzata dai media, e dunque, ormai, non ci appartiene più e quale ancora ci appartiene. Usare la seconda! Hai una “ricetta” per i mali di Napoli? Certamente valorizzare il grande patrimonio di risorse culturali, intellettuali ed artistiche della città. Io


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SONORE Senza il lavoro anche la criminalità diventa una risorsa. Comunque, come ricetta, una rivisitazione della storia dell’unificazione del nostro Paese sarebbe una buona partenza. Il Sud, con Napoli che ne era la capitale, ha perso la guerra che nel 1860 l’esercito Sabaudo condusse contro la cultura, le istituzioni e l’economia del meridione. Le “disfunzioni” di Napoli sono il frutto, ancora oggi, delle profonde ferite inferte all’epoca. non penso che Napoli sia del tutto diversa da tante altre metropoli moderne. Il problema dei rifiuti, purtroppo, riguarda anche altre città italiane ed è il risultato di decenni di sfrenato consumismo. Anche la criminalità, ohimè, ormai esportata un po’ dovunque, si potrebbe combattere se ci fosse più lavoro.

La musica napoletana è in costante evoluzione. Come fa a mutare e allo stesso tempo a mantenersi inimitabile nel tempo? La musica napoletana ha una lunghissima tradizione. Dunque, ha basi molto solide, su cui si può costruire bene. E poi si basa sulla passionalità, che è un sentimento eterno.

Quali sono le problematiche che ancora oggi la donna incontra nel mondo della musica? Le stesse che incontra in tutti gli altri settori della società. La mia canzone ‘A Figlia d’o Re è dedicata a questo. Sei musicista, cantautrice e anche scrittrice. Nel tuo romanzo “Metti il diavolo a ballare” (Einaudi, 2009) hai raccontato un viaggio, in musica, ai bordi della pazzia. Perchè un libro sulla Taranta? E cosa hai in serbo per il futuro? Il mito della Taranta mi ha sempre affascinato. Dopo averne suonata la musica per anni, mi è piaciuto costruirvi intorno la trama di questo mio primo romanzo. La storia della piccola Archina Solimene che, per elaborare e guarire le profonde ferite della sua giovane vita, usa

il suono del sud l’antico trucco che la sua cultura salentina le offre. Dice di essere stata morsa dal Ragno, di esserne posseduta nel corpo e nello spirito. Usa la musica come rimedio e terapia. Il romanzo ha aperto in maniera naturale nuove possibilità di scrittura anche nella musica. D’altra parte mi ha molto alleggerita psicologicamente dal peso del dover per forza concentrare messaggi intensi in pochi versi. Ho pensato “in alcuni pezzi mi posso abbandonare di più al piacere della composizione musicale perché tanto se scrivo dei romanzi l’urgenza espressiva non è tutta a carico della canzone, posso distribuire”. Anche su queste considerazioni ho scritto PP TUTTO CAMBIA.

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...PAROLE

Le parole dell’amore: da Boccaccio a Montale Testo / Elisa Cutullè

L’AMORE NELLA LETTERATURA ITALIANA, DA DANTE A D’ANNUNZIO. LA PAROLA COME SPECCHIO FEDELE DI UN SENTIMENTO SUBLIME. MA ANCHE LA COMPLICE “PICCANTE” DI UN LINGUAGGIO EROTICO

PILLOLA di

ITALIANO a cura di Cinzia Margarita

Smargiasso/a: voce che deriva dal greco màrvos = protervo, arrogante; ed è una parola approdata dal lessico partenopeo in quello nazionale nel significato di gradasso, spaccone, millantatore. Gli stessi significati si riferiscono allo smargiasso nei vocabolari napoletani, dove invece il millantatore parolaio, saccente e supponente è indicato con il termine spallettone.

Le opere di letteratura italiana più

conosciute all’estero sono opere d’amore: La Divina Commedia, di Dante, che racconta il viaggio del sommo poeta attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso, accompagnato sempre dal sentimento d’amore per l’affascinante Beatrice; I Promessi Sposi del Manzoni, romanzo “obbligatorio” per tutti gli studenti italiani, che descrive l’amore in tutte le sue sfaccettature (l’amore per i soldi, l’amore puro, l’amore carnale, l’amore come ricatto) e, infine, il Decamerone del Boccaccio, in cui l’amore viene descritto proprio nel suo aspetto più carnale. Prendendo ad esempio la produzione letteraria italiana si noterà che attraverso le diverse epoche l’amore è rimasto uno dei suoi punti cardine. DOLCE STIL NOVO L’amore, per i poeti della Scuola siciliana della corte palermitana di Federico II di Svevia, era rivolto allo stesso tipo di donna: capelli biondi, colorito chiaro, tratti delicati. L’amore era però anche caratterizzato dalla lontananza. Tenne d’angel semblanza / che fosse del tuo regno; / non me fu fallo, s’in lei posi amanza (Guido Guinzelli) DANTE L’amore è un amore rispettoso. Si ha quasi l’impressione che il sommo poeta volesse delineare una seconda immagine di amore: accanto a quello puro e platonico (provato da lui per >>

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...PAROLE <<

Beatrice) quello più umano, più realistico di Paolo e Francesca. Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense». Queste parole da lor ci fuor porte. (Inferno, Canto VI) BOCCACCIO L’amore di Boccaccio è tutt’altro che etereo: una donna emancipata, che non si accontenta del ruolo di corollario, ma diventa protagonista della storia, mettendosi in primo piano. Un amore dichiarato, senza fronzoli, caratterizzato da alti e bassi, dalla sensualità e dal tradimento: un amore reale. Postosi adunque nome Anichino, a Bologna pervenne, e, come la fortuna volle, il dì seguente vide questa donna ad una festa, e troppo più bella gli parve assai che stimato non avea; per che, innamoratosi ardentissimamente di lei, propose di mai di Bologna non partirsi se egli il suo amore non acquistasse. FOSCOLO Storie di amori impossibili, non realizzabili, che rendono il protagonista inadatto al mondo: per Jacopo Ortis è impossibile ottenere la donna amata. L’amore più simile alla carnalità si ritrova vicino all’amicizia: non temendo interferenze sentimentali, i commenti sulla carnalità assumono un’altra connotazione. ...sorgon così tue dive membra dall’egro talamo, e in te beltà rivive, l’aurea beltate ond’ebbero ristoro unico a’ mali le nate a vaneggiar menti mortali. LEOPARDI Tre diversi tipi di amori: amore effimero, sogno di gioventù persa, illusione positiva (”A Silvia“); amore non ricambiato (”La sera del dì di festa”); addio all’amore e fine dell’illusione e scoperta che l’amore è solo un’utopia (”A se stesso”). “Or poserai per sempre stanco mio cor. Perì l’inganno estremo che eterno io mi credei“. MANZONI Amore fondamentale, necessario quale linfa di vita. Per dirla con parole sue: Concludo che l’amore è necessario a questo mondo: ma ve n’ha quanto basta, e non fa mestieri che altri si dia la briga di coltivarlo; e che col volerlo coltivare non si fa altro che farne nascere dove non fa bisogno. D’ANNUNZIO L’amore è seduzione, è vita che pulsa, sensualità, devozione, consacrazione. Tu ed io siamo una cosa sola. Non posso farti del male senza ferirmi. MONTALE L’amore ispirato dalle figure femminili ritorna a essere come nella poesia di vecchia scuola: l’amore e la speranza d’una vita più alta confluiscono nel mito della poesia intesa come volontà di riaffermazione della dignità umana. Accade che le affinità d’anima non giungano ai gesti e alle parole ma PP rimangano effuse come un magnetismo.

BOGGIONE - CASALEGNO DIZIONARIO DEL LESSICO EROTICO, UTET Dei diversi modi che ci sono per affrontare il tema scottante dell’erotismo Boggione e Casalegno lo fanno in maniera eccelsa. La lettura diverte e fa scoprire tanti usi locali di termini comuni, dal significato leggermente “diverso”. Ogni voce è corredata da estratti di letteratura o da riferimenti a dizionari e studi linguistici che hanno registrato questi termini. Un viaggio temporale, geografico e letterario alla scoperta delle diverse locuzioni amorose italiane. Questo dizionario delle metafore erotiche e dei sovrasensi equivoci si può anche leggere come un catalogo dell’iperbole, dell’esagerazione; o un repertorio del comico e dell’ironico, dell’ammiccante, dell’esclusivo e della complicità. Ecco alcuni esempi: Polìtica = Prostituta, donna pubblica (deriva dal greco). Codarda = Donna di facili costumi, prostituta. Manucare = Compiere l’atto sessuale (in quanto modo di placare la fame d’amore). Scarmona = Prostituta di grande esperienza (voce dell’area padana). Belvedere = Il sedere. Lavorare = Compiere l’atto sessuale.

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PassaParola / 27


/ via /

ETERE

Antonio Caprarica a Lussemburgo

Testo / Redazione

APPUNTAMENTO VENERDÌ 10 FEBBRAIO ALL’Université du Luxembourg PER INCONTRARE IL CELEBRE CORRISPONDENTE DELLA RAI. CON UN EVENTO ORGANIZZATO DALLA LIBRERIA ITALIANA. IN ATTESA DI CONOSCERLO DIRETTAMENTE, LEGGETE COSA HA DETTO IN ANTEPRIMA A NOI DI PassaParola Magazine febbraio 2012

28 / PassaParola

Da Il Cairo a Gerusalemme, da Londra a Parigi, fino a Mosca. Sei uno dei corrispondenti più conosciuti e più premiati della Rai. Pensi che la professione dell’inviato sia ancora possibile nella Rai di oggi? E cosa puoi suggerire ai giornalisti precari? Più che possibile, sarebbe indispensabile: a che serve un servizio pubblico se non offre quell’informazione dal mondo che le tv private lesinano perché porta pochi soldi? E invece, mai come oggi, di fronte alla crisi di un mondo globalizzato, di questo c’è bisogno, per far crescere culturalmente e anche economicamente il nostro paese. Ai precari, purtroppo, ho poco da suggerire, ma solo un’esortazione da fare: non mollate, non arrendetevi. Dobbiamo farcela, tutti assieme, a trasformare i vostri volatili contratti in un posto di lavoro. Magari non a vita, com’era in passato, ma stabile sì.


/ via /

ETERE Che cosa ricordi con più piacere della tua lunga esperienza lavorativa a Londra? Confesso di amare quasi tutto dell’Inghilterra. Dal punto di vista lavorativo, la cosa che ammiro di più è la trasparenza del potere e la mancanza di ossequio di una stampa libera. Nel 1989 sei stato condirettore di Paese Sera. Cosa ne pensi del nuovo esperimento di ”paesesera.it”? Ne so poco per potermi esprimere. Da ex, posso solo fare gli auguri di tutto cuore. Dopo tanti anni fuori dall’Italia che idea ti sei fatto dei nostri connazionali all’estero? Persone meravigliose. Che fuori dai confini riescono a mostrare al meglio le nostre virtù: tenacia, capacità di sacrificio, ma anche intelligenza, buon gusto, versatilità. Come si vede, ne sono pressoché innamorato! Soprattutto di quelle migliaia di giovani che vedo in giro a Londra, a lavorare nei bar la mattina, frequentare un’università il pomeriggio, studiare la sera. E magari riuscire pure a divertirsi la notte!

Dove compri gli abiti e le cravatte così particolari che ti vediamo indossare durante i tuoi servizi? Essendo io leccese, il mio sarto non può che essere…anglo-salentino! O almeno così lo definisco io. Angelo Galasso è nato a Francavilla, in Val d’Itria, ma si è fatto un nome a Londra. E adesso cuce per Rod Stewart e Paul McCartney. Io devo tenere a bada la sua esuberanza stilistica. TV e radio: due tue grandi passioni. Cosa c’è nel futuro di Caprarica? Tra qualche anno un meritato riposo in qualche posto al sole. In compagnia della pagina scritta, che è stata il mio primo amore e che non ho mai abbandonato, come testimoniano i miei libri.

finalmente spirare dagli atti del governo Monti. Spero che conquisti anche il Paese. Ma non sarà facile. Quali pensi che saranno gli effetti della grande crisi mondiale che stiamo vivendo per il giornalismo? Per chi voglia raccontare onestamente la realtà è un’occasione straordinaria. Sfortunatamente la crisi morde anche sulle aziende editoriali, costringendo agli infami “tagli lineari”. E dunque alla contrazione, anziché all’espansione, dell’informazione. È un rischio che corriamo anche in RAI.

I tuoi servizi si distinguono sempre per una spiccata ironia, per le battute sagaci, lo spirito garbato che strappa sempre sorrisi, risate…da dove nasce questo tuo guizzo? Dalla sensazione costante che la vita è una cosa meravigliosa, ma così capricciosa che è impossibile prenderla troppo sul serio.

Appuntamento alle ore 19 Université du Luxembourg SALLE TAVENAS 102, Av. Pasteur - Luxembourg

Si è appena concluso l’anno dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità. In “C’era una volta in Italia” hai raccontato com’è nata la nostra Storia. Cosa manca ancora “per fare gli italiani”? Semplice: il senso civico. Lo vedo

Per informazioni: LIBRERIA ITALIANA, tel 403421 libreriaitaliana.lu@gmail.com

C’è una città nuova nella tua carriera dalla quale vorresti essere in futuro corrispondente o dalla quale vorresti tornare ad esserlo? No, grazie, Londra forever. Ma di tutte le altre, da Mosca a Gerusalemme, da Il Cairo a Parigi, conservo un pezzetto nel cuore.

Ingresso libero L’incontro è organizzato dalla Libreria Italiana in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e l’Université du Luxembourg.

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www.libreriaitaliana.l

Ci puoi raccontare qualcosa del tuo ultimo libro “La classe non è acqua” pubblicato nel 2011? È un viaggio nell’aristocrazia britannica, l’unico patriziato al mondo che ha conservato intatto il suo potere economico e la sua capacità di influenzare l’immaginario collettivo, non solo inglese. Un gregge di pecore nere, con qualche pecora bianca, che ha però un merito straordinario: pur difendendo costantemente i suoi privilegi, non ha mai dimenticato di essere classe dirigente. In questo modo ha trasformato un’isoletta sperduta nel Mare del Nord nel più grande impero mai apparso sulla faccia del terra. E alla fine, ha pure saputo perderlo con buona PP grazia. Chapeau!

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/ femminile /

PLURALE

Mogli, madri, lavoratrici? Testo / Marina Moretti

CHI È LA DONNA EUROPEA DEL 2012? QUALI DIFFICOLTÀ AFFRONTA? “PARI OPPORTUNITÀ” È UNA FORMULA VUOTA DEL POLITICHESE O UNA SOLIDA REALTÀ? QUESTE SONO LE DOMANDE A CUI LA NOSTRA RUBRICA FEMMINILE PLURALE VUOLE RISPONDERE

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L’

esigenza di analizzare in modo chiaro la nostra condizione di madri, lavoratrici e mogli ci ha portato a voler condurre un’indagine sulla condizione femminile di oggi. Sicuramente molti progressi sono stati fatti, molteplici obiettivi sono stati raggiunti, ma qual è lo “stato dell’opera”? E soprattutto quali sono le differenze tra un paese e l’altro dell’Unione Europea? Viviamo, infatti, sotto un unico “cappello” chiamato Europa, ma da una rapida lettura dei dati sono evidenti degli squilibri tra un Paese e l’altro, come se sotto il cappello comune ogni Stato coltivasse il suo personale giardino. Da qui è nata l’idea di questo “viaggio”, che vuole essere anche un’analisi sulla condizione femminile, sull’accesso al mondo del lavoro, sulla presenza femminile in politica, sulle politiche di sostegno alla famiglia (e alle lavoratrici-mamme, in particolare) fino al raggiungimento di posizioni di responsabilità nelle aziende. La presa di coscienza della situazione attuale è l’unico modo per potersi fissare nuovi obiettivi di genere che siano al passo anche con le nuove esigenze della donna del 2012. Cominciamo da qui, per capire se esiste ancora e quanto è spesso questo “soffitto di vetro”. Il primo indicatore che abbiamo scelto di trattare riguarda la condizione femminile in relazione all’accesso al mondo del lavoro. L’occupazione è


/ femminile /

PLURALE un tema fondamentale per due ragioni. In primo luogo crediamo che l’indipendenza economica sia un elemento cruciale per l’autodeterminazione della donna e, in secondo luogo, siamo convinte che il contributo femminile sia importante per lo sviluppo economico e culturale delle nostre società e, quindi, quei Paesi che non “approfittano” delle intelligenze femminili, gettano via risorse preziosissime. Molte statistiche da noi analizzate mostrano come in Italia il numero delle donne con titoli di studio elevati abbia raggiunto e superato il numero dei colleghi uomini, ma al momento dell’ingresso nel mondo del lavoro si verifica un cortocircuito per il quale molte brillanti studentesse restano in panchina. E negli altri paesi europei cosa succede? Stando al rapporto della Commissione Europea sulle Strategie per le pari opportunità tra uomini e donne (elaborato per il quinquennio 2010 - 2015) esistono ancora delle differenze notevoli tra i due sessi, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Tali differenze sono riconducibili al diverso ruolo ricoperto all’interno della dimensione familiare. Infatti sono ancora le donne a caricarsi sulle spalle la maggior parte delle responsabilità relative alla gestione della vita domestica. A ribadire tale concetto è stato recentemente il rapporto dell’Eurostat, i cui dati sono stati resi noti qualche settimana fa. Stando ai risultati dell’Ufficio europeo di statistica sarebbero proprio le responsabilità familiari a causare l’alto tasso di inattività delle donne comprese tra i 25 e i 54 anni. Inattivi sono tutti coloro che non svolgono alcuna attività lavorativa, ma che non sono compresi neanche nella categoria dei disoccupati; in sintesi chi non ha un impiego e nem-

meno lo cerca. Secondo l’Eurostat nel 2010 solo l’8.3% degli uomini in questa fascia d’età era inattivo, contro il 21.9% delle donne. Quasi la metà di questo 21.9% dichiara di essere inattiva per ragioni personali/ familiari, mentre la stessa ragione è adottata solo dallo 0.5% degli uomini. La maglia nera in questa speciale classifica va alla Turchia, con

Chi è la donna europea del 2012? il 66.6% di donne inattive, seguita dalla Grecia con il 49.1% e dall’Italia con il 35.6%. Il rapporto della Commissione Europea sulle Strategie per le pari opportunità tra uomini e donne ha messo in luce, inoltre, differenze notevoli in merito al rischio di povertà e di esclusione sociale, che colpirebbero più le donne che gli uomini. Il rischio povertà è molto elevato, infatti, per le mamme single oltre che per le donne in avanzata età, le quali hanno una pensione sensibilmente più bassa dei loro partner. Queste sono le conclusioni generali del rapporto, ma evidentemente ci sono delle differenze sensibili tra i diversi Stati dell’Unione. I livelli di occupazione femminile variano enormemente da Paese a Paese. Mentre alcuni hanno pienamente raggiunto gli obiettivi europei di occupazione femminile, altri sono molto lontani dagli standard fissati. I dati qui utilizzati sono raccolti ed elaborati sempre dall’Eurostat e si riferiscono al 2009. Tra i fanalini di coda dell’Unione troviamo senza sorprese l’Italia, che con il 49,7% di donne al lavoro è seguita soltanto da Malta (39,8%). La media europea è del 62,7%, al di sopra dell’obiettivo fissato per il 2010, che era del 60%. I campioni europei sono Svezia e Danimarca, con l’occupazione femminile che supera il 70%. La quasi

totale occupazione femminile nei paesi scandinavi è dovuta a molteplici fattori che ci promettiamo di indagare nei prossimi articoli. Dall’altra parte c’è l’Italia che è tra i Paesi peggio piazzati in questa statistica e negli ultimi tempi la situazione non accenna a migliorare. Recenti studi hanno messo in luce che proprio il sesso debole, insieme ai giovani, sta pagando il prezzo più salato della crisi economica. Questi dati ci dicono già molto in relazione agli squilibri presenti all’interno della Comunità europea; squilibri che esigono attenzione e un’analisi approfondita, perché colmare tali lacune dovrebbe essere una priorità sia per le istituzioni europee che per PP quelle nazionali.

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/ agenda /

FEBBRAIO

FABIO ORSI è un musicista italiano residente a Berlino, che da diversi anni si è imposto a livello internazionale nel settore della

musica elettro-acustica e particolarmente in quella che viene definita drone-music. Il suo talento innovativo e originale e la sua imponente produzione (nonostante la giovane età), lo ha reso uno dei musicisti più influenti del suo settore a livello internazionale. PassaParola asbl, in collaborazione con il Museo D’Arte Moderna (MUDAM) e l’Istituto Italiano di Cultura, ha organizzato un workshop destinato agli studenti liceali, che ha come obiettivo esplorare, attraverso l’utilizzo della tecnica del field recording, i suoni e le atmosfere della città di Lussemburgo. Il risultato finale di questo progetto è la realizzazione di un cd, presentato durante “Expo design city 2012”, acquistabile presso la boutique del MUDAM. Fabio Orsi sarà ospite della nostra trasmissione radiofonica VoicesbyPassaParola su Radio ARA sabato 11/02/2012 (dalle 10 alle 11.30).

Chantal Quintus, Maria Ranki, Aloyse Nilles, allievi dell’Ecole d’Art Contemporain diretta da Jean Marc Tosello sono stati selezionati alla Biennale d’arte degli Studenti Europei Terza edizione (B.A.S.E.), organizzata dall’Associazione Enigma di Roma. Le opere saranno esposte in varie città italiane ed europee. porain.lu

www.ecoledartcontem

Il musicista e jazzista italiano STEFANO BOLLANI - che lo scorso anno abbiamo ammirato nelle vesti di presentatore, insieme a Caterina Guzzanti nel programma Sostiene Bollani, trasmesso su Rai 3 - sarà in concerto il 3 marzo alla Philharmonie de Luxembourg con l’Orchestre de Paris, diretta da Riccardo Chailly. www.philharmonie.lu febbraio 2012

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/ agenda /

FEBBRAIO

g www.kolbemission.or

Due giornate di confronto e riflessione sull’immagine della MADONNA. Analizzata ed interpretata non solo dai cattolici, ma anche (ed è questa la grande specificità dell’evento) da protestanti ed ortodossi. Tutto questo sabato 18 e domenica 19 febbraio 2012 durante le due Journées de mariologie (a Lussemburgo città al pomeriggio). Per info: 481998 - spesnos@pt.lu

EXPO DESIGN CITY 2012 Design Transversal Interware Netx cabane la Fabrica. Vernissage dell’esposizione: venerdi 17 febbraio ore 19, Mudam

Ne parla per primo Carlo Goldoni nel 1750 ne “Il teatro comico”. Gli attori recitano usando delle maschere (le più note delle quali sono Arlecchino, Brisighella, Pantalone) e improvvisano su dei canovacci le loro parti. È la COMMEDIA dell’ARTE a cui la Kulturhaus Niederanven (con il sostegno del Fonds Culturel National insieme al Ministère de la Culture e il Circolo Curiel) rende omaggio per tutto il mese di febbraio. Ne parliamo con l’ideatrice Luisa Bevilacqua. Perchè questo progetto? La Masnada des Masques nasce dal desiderio di far conoscere e diffondere la straordinaria ricchezza che offre il teatro della Commedia dell’Arte. Genere teatrale nato in Italia nel 16° secolo, può vantarsi di una tradizione secolare e di essere stato non solo l’inizio del professionismo teatrale, ma anche alla base del teatro moderno europeo. Nonostante ciò, non è ancora riconosciuto come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. A questo scopo si sta muovendo la SAT, associazione culturale che riunisce operatori di Commedia dell’Arte di tutto il mondo, che ogni anno rinnova il suo appello all’UNESCO nella data simbolica del 25 febbraio, proclamato Giornata della Commedia dell’Arte. Ci racconti qualcosa su “I’sgorbi”? OfficinaMascheraTeatro I’sgorbi è un’associazione creata da due giovani attori e mascherai di professione: Davide Tagliabue e Monica Giordano. I‘sgorbi (come il nome dell’attrezzo per incidere il legno) sviluppa la ricerca e la passione per l’artigianato e per le maschere partendo dallo studio della Commedia dell’Arte. (picci) www.khn.lu

Programmazione febbraio PRESENTAZIONE LIBRO 1 marzo ore 18,30 IL TURCO A VIENNA (di Franco Cardini - Ed. Laterza) Bibliotéque Nationale

Tante altre notizie disponibili giorno per giorno sul nostro sito alla voce AGENDA ed ogni sabato mattina in diretta a VoicesbyPassaParola (Radio Ara - 103.3/105.2)

www.passaparola.info

04/02 La cucina afrodisiaca In studio: Elisa Cutullè e Maria Grazia Galati. Regia: Paolo Travelli 11/02 Drone-music Ospite in studio: Fabio Orsi. In studio: Paola Cairo. Regia: Paolo Travelli 18/02 Il volontariato internazionale: testimonianze Ospite in studio: Matteo Francescon; al telefono Giuseppe Di Florio In studio: Paola Cairo e Marina Moretti. Regia: Paolo Travelli 25/02 Consigli per una sana alimentazione “in linea” In studio: Maria Grazia Galati. Regia: Paolo Travelli In casi rari la programmazione potrebbe subire dei cambiamenti

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/ europarliamone /

2012: Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni Testo / Daniele Rossini

IL 2012 È STATO PROCLAMATO ANNO EUROPEO DELL’INVECCHIAMENTO ATTIVO E DELLA SOLIDARIETÀ TRA LE GENERAZIONI: UN’OCCASIONE PER TUTTI NOI PER RIFLETTERE SULLA SOCIETÀ ODIERNA, SU COME OGGI GLI EUROPEI VIVANO PIÙ A LUNGO E IN SALUTE RISPETTO AL PASSATO. E REALIZZARE LE OPPORTUNITÀ CHE QUESTO RAPPRESENTA

L’

invecchiamento della società viene troppo spesso percepito in senso negativo, con riferimento in particolare alla sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale. E questo malgrado le persone anziane costituiscano anche

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una risorsa economica e una fonte di esperienza, offrano un sostegno prezioso alla comunità e al nucleo familiare prestando assistenza alle persone non autosufficienti e operando come consulenti del lavoro in virtù della loro ampia esperienza

professionale. Dopo i 60-65 anni la vita non è certo finita e la società dovrebbe saper apprezzare il contributo offerto dalle persone della terza età. Le finalità di questo «Anno europeo» sull’invecchiamento attivo mirano dunque a dare agli anziani di oggi e di domani la possibilità di restare occupati e condividere la loro esperienza lavorativa, continuare a svolgere un ruolo attivo nella società, vivere nel modo più sano e gratificante possibile; e mirano nello stesso tempo a mantenere la solidarietà tra le generazioni in società che registrano un continuo e rapido aumento del numero delle persone anziane. A questo riguardo i responsabili politici e tutte le


/ europarliamone /

parti interessate sono confrontati ad una sfida non facile. La promozione dell’invecchiamento attivo, perché sia un invecchiamento sano e dignitoso, implica infatti la creazione di migliori opportunità, in modo che donne e uomini anziani possano svolgere un ruolo sul mercato del lavoro; implica la lotta contro la povertà, in particolare femminile, e contro l’esclusione sociale; implica l’incentivazione del volontariato, la partecipazione attiva alla vita familiare e sociale. Ma l’Anno europeo dovrebbe anche favorire la creazione di una cultura dell’invecchiamento attivo, basata su una società per tutte le età, per sconfiggere le discriminazioni e gli stereotipi negativi basati sull’età e la differenziazione dei sessi. Perché, ad esempio, un anziano maschio è serio e autorevole mentre se è una donna è solo vecchia? Le iniziative previste nell’arco del 2012 sono tante: conferenze, manifestazioni varie, campagne informative, promozionali ed educative, scambio di informazioni, esperienze e di buone pratiche, ricerca e indagini su scala nazionale e a livello dell’Unione, diffusione dei risultati. Forse si farà molta retorica e di risultati concreti se ne vedranno pochi, anche perché l’Anno dell’invecchiamento attivo cade purtroppo in un periodo di profonda crisi economica e sociale che rischia di distogliere l’attenzione sui problemi e le aspettative della terza età e di porre anzitutto in rilievo che l’invecchiamento della popolazione determina maggiori pressioni sui bilanci dello Stato e un’elevata domanda di migliori, ma costose infrastrutture sanitarie e di assistenza sociale. Sarà comunque un fatto positivo se, come richiesto anche dal Parlamento europeo, si riuscirà ad elaborare a livello europeo una strategia integrata di invecchiamento attivo che valorizzi il ruolo degli anziani nella società e favorisca il loro coinvolgimento in attività sociali e culturali: invecchiamento attivo nella società e nella propria casa, invecchiamento in salute, indipendenza di vita. L’uscita dal lavoro non deve insomma, significare l’entrata nel dimenticatoio, nel mondo dove l’identità è definita dall’età: sei vecchio e basta! PP L’AGE Platform Europe (111, Rue Froissart, 1040 Bruxelles – www.age-platform.eu) ha pubblicato nel mese di settembre 2011, in collaborazione con la Commissione europea e il Comitato delle Regioni, un interessante opuscolo su «Come promuovere l’invecchiamento attivo in Europa – Sostegno dell’Unione europea agli attori locali e regionali».


/ assenza di /

GRAVITÀ

Riciclo?

“Famolo strano” Testo / Roberto D’Amico

1° POSTO Va alla Bic, società leader nel mercato dei rasoi usa e getta (che produce dal 1975 e di cui detiene il 30% del mercato mondiale), ritenuti una vera e propria croce del riciclaggio. La campagna BIC® recycle consiste nell’inviare i propri dati all’azienda, ricevere una busta, riempirla con 10 rasoi usati e rispedirli. La multinazionale si impegna a riciclare i rasoi in parti plastiche per lavatrici. www.bicrecycle.com 2° POSTO Va a tutti quei Comuni italiani che, per incentivare i propri cittadini alla cultura del riciclaggio, hanno previsto una sorta di rimborso economico (attraverso mini assegno o come tessera del supermercato). 3° POSTO Va alla società T.Riciclo che, per non vedere passeggini e carrozzine buttate accanto ai cassonetti, ha deciso di mettere in piedi una rete nazionale per la “rivendita” di questi oggetti (e non solo) altrimenti destinati a non essere riciclati. www.triciclo.biz 4° POSTO Va al progetto statunitense Gimme 5 per il riciclo di spazzolini usati. Una volta terminato l’uso, lo si mette in una bella busta e lo si spedisce all’azienda, che provvederà a riciclarlo. È anche possibile depositarlo assieme ad altre plastiche non ritenute riciclabili dall’industria tradizionale. www.preserveproducts.com 5° POSTO Va alla città di Sandwell, nel Regno Unito, dove si riciclano pannolini dei bambini e assorbenti usati per l’igiene femminile e per l’incontinenza degli

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36 / PassaParola

CARTA, PLASTICA E MATERIALE ORGANICO SONO ORMAI PARTE DEL NOSTRO MODO DI CONCEPIRE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA. MA CI SONO ANCHE ALTRI MATERIALI, ALL’APPARENZA NON RICICLABILI, CHE POSSONO ENTRARE IN QUESTO MONDO. PER VOI UNA LISTA UTILE E DIVERTENTE. DAI PASSEGGINI AL POLISTIROLO.


/ assenza di /

GRAVITÀ

adulti. Tramite un processo di “sanificazione”, che li trasforma in palline di plastica. Che, a loro volta, diventano la base del materiale per la costruzione di tubi e tegole. 6° POSTO Va al comune di Corchiano (Viterbo), che utilizza il ricavato dell’olio di frittura per produrre biodisel da utilizzare come carburante per gli scuolabus. 7° POSTO Va alle aziende Vallone e Refin, due delle tante che partecipano a Glass Plus, un progetto di frontiera - del programma europeo Eco-innovation - per fare della spazzatura un “prodotto verde”. Hanno unito le loro forze per recuperare il 90% dei materiali che componevano le vecchie

tv col tubo catodico per dar vita a delle piastrelle. 8° POSTO Va a quei pochi Comuni o aziende private che promuovono ed incentivano il riciclo del Tetra Pak, altrimenti non si sa bene se destinato al secchio della carta o della plastica. www.tiriciclo.it 9° POSTO Va ai ricercatori dell’Iowa State University che, in via sperimentale, hanno ottenuto una miscela di biodiesel attraverso un processo di riciclo del polistirolo. 10° POSTO Va a Eco-repair, un macchinario (vincitore del premio “Innovazione Amica dell’Ambiente 2010” di Legambiente) che consente di recuperare i rifiuti di plastica, saldandoli fra loro e contribuendo quindi al loro riPP ciclo. www.eco-repair.it


/ chiocciolina /

Quando la natura incuriosisce Testo / Elisabetta Fatichenti

C

uriosi di natura nasce nel 2001 a Trieste dall’unione di guide turistiche abilitate dal Friuli Venezia Giulia. Oggi Barbara Bassi, Annelore Bezzi, Maurizio Bekar ed altri professionisti operano nei campi della didattica ambientale e del turismo sostenibile, offrendo consulenza ad agenzie di viaggio, scuole, enti privati o pubblici. Le attività organizzate sono molteplici (ad esempio: seminari, laboratori, escursioni praticabili a qualsiasi età). La cooperativa gestisce spazi verdi come il Giardino Botanico Carsiana di Sgonico (Trieste) e pubblica anche testi didattici dal linguaggio semplice, accessibile a tutti (anche in varie lingue straniere). Lo scopo è dimostrare che ecologia

it

www.curiosidinatura.

e turismo sono conciliabili; e che fauna, flora e tradizioni locali vanno sempre tutelate. Perché non “eco-

festeggiare” il vicino ritorno della primavera percorrendo i bei paesaggi carsici, scoprendone rispettosamente i colori, i profumi e magari assaggiando anche prelibati prodotti tipici?! Il sito: www.curiosidinatura.it PP (disponibile in 4 lingue).


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