PassaParola Magazine

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marzo 2012

PassaParola Incontro a Lussemburgo con due autori del noir italiano

LUCIO DALLA

in concerto a Differdange Intervista esclusiva



08 / ITALIA GIOVANE /

Cari

/ editoriale /

LETTORI e LETTRICI

Lavori estivi per studenti a Lussemburgo

Sono 44: non “GATTI” ma…“FATTI”!

13 / ARTE /

Design City 2012 - Mudam

PILLOLE

di sommario

40 / ASSENZA DI GRAVITÀ / Consigli per dormire meglio

Complice il Festival des Migrations, des cultures et de la citoyenneté al quale dedichiamo questo mese numerosi servizi. Complici le novità della nostra association sans but lucratif (senza scopo di lucro) di cui vi regaliamo una “misteriosa” anticipazione, in linea con lo stile noir strillato in copertina e riferito al tema italiano del Salon du Livre; ed ancora, grazie a qualche nuovo sponsor ed al contributo sempre più ricco dei nostri collaboratori…fatto sta che siamo arrivati a “compiere” 44 pagine! Quattro pagine in più per voi, cari lettori, di cultura, attualità, interviste, novità, promozioni. Un traguardo che è solo un’altra delle tappe di un cammino appassionato dedicato all’informazione italiana all’estero e alla diffusione della cultura italiana nel Granducato di Lussemburgo. Ma da questo mese siamo generosi e vogliamo farvi un altro splendido regalo. Un nuovo sorteggio per gli abbonati (tutti i dettagli a pagina 5) con un bellissimo premio che già “profuma di mare”! E mantenendo comunque i prezzi dell’abbonamento assolutamente invariati (vedi pagina 43). Augurandovi buona lettura vi aspettiamo al nostro stand al Festival des Migrations dal 16 al 18 marzo (vedi invito a pagina 20), dove potrete conoscere la nostra redazione, i nostri progetti ed abbonarvi con lo sconto. Saremo tutti lì noi di PassaParola e VoicesbyPassaParola. Tanti, tantissimi…altro che “4 gatti”! Maria Grazia Galati e Paola Cairo

Editore / PassaParola a.s.b.l. - 32, rue Demy Schlechter - L-2521 Luxembourg Direzione / M aria Grazia Galati - mgg@passaparola.info - tel. 621 75 80 50 / Paola Cairo - p aola@passaparola.info - tel. 691 72 04 96 Redazione / Remo Ceccarelli - remo@passaparola.info / Elisa Cutullè - e lisa@passaparola.info / Erika Maddalena - e rika@passaparola.info Maria Grazia Peresi - chikka@passaparola.info / Daniele Rossini - daniele@passaparola.info / Paolo Travelli - p aolo@passaparola.info Collaboratori / CLAE / Maria Luisa Caldognetto / Clemente Condello / Elisabetta Fatichenti / Cinzia Margarita / Marina Moretti / Paolo Roversi Grafica e layout testata / Eleonora Costa - eleonora@passaparola.info Chiuso in redazione / 29 febbraio 2012 Foto copertina / www.shutterstock.com www.passaparola.info / info@passaparola.info / Anno IX - Numero 2 - Marzo 2012 marzo 2012

PassaParola / 03



Sotto sc l’abb rivi o rinn on ov rivist amento a a a e pa ll rtecip a nostra sorte aa gg un so io per vin l grande ce ggior no-b re in un e alber go da nessere sogn o

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/ sorteggio /

ABBONATI

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Partecipa all’estrazione del premio, del valore di 1000 euro, sottoscrivendo o rinnovando l’abbonamento a PassaParola (informazioni a pag. 43) a sone in camer st. er p e u d er p i Cinque giorn ttamento di bed & breakfa a doppia , con tr ompresa una cena (*) ed un C ere per due . percorso beness (*) Cena di 3 portate – escluse bevande

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Dove? Nel meraviglioso hotel-centro benessere a 4 stelle RELAIS LA FONTANINA in Salento (Puglia), immerso nella macchia mediterranea, a pochi km da Ostuni e dal suo splendido mare.

L’iniziativa è valida dal 10 marzo 2012 per tutto l’anno in corso. Durante i prossimi mesi la redazione vi terrà informati sulla data e le modalità di estrazione del sorteggio. Continuate a seguirci. marzo 2012

PassaParola / 05


/ destinazione /

ITALIA

L

o chiamano turismo cine matografico o movie tourism ed è una tendenza che sta prendendo sempre più piede. Ne è una prova la guida “I luoghi del cinema”, pubblicata dal Touring Club Italiano, che ripercorre la nostra penisola attraverso le location dei più famosi film italiani e non solo. Un percorso all’insegna del cinema, ma anche della fiction italiana, che negli ultimi anni ha riscosso successi nazional-popolari. Un esempio fra tanti è la serie Il commissario Montalbano, ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri. Nel Ragusano esiste il Montalbano Tour, un vero e proprio giro turistico organizzato per visitare i luoghi delle riprese, da Ragusa a Punta Secca (dove si trova la casa del commissario). Per dare solo un’idea dell’incredibile quantità di luoghi che sono diventati il set di film del nostro cinema, come del cinema hollywoodiano, partiamo da Vercelli, in Piemonte, dove una giovane e bellissima Silvana Mangano interpreta una spregiudicata mondina, immersa fino alle caviglie nelle acque delle risaie, in Riso Amaro (1949) di Mario Soldati. Il Piemonte, e Torino in particolare, è storicamente una regione votata al cinema, tanto che il capoluogo piemontese è sede del Museo Nazionale del Cinema. Andando verso la

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T E S l i o d n a Qu

R U O T a f i s

O A IN GIR T R O P I OI VO C ERNATI RAVERS T T L T A A , O A EM ISM LA UN TUR PENISO DEL CIN A A I R L T A S T O AN PER L’I LI DELL L E B Ù I P LUOGHI

Testo / Erika Maddalena

Lombardia e più precisamente sul meraviglioso lago di Como, troviamo le suggestioni del cinema americano con Ocean’s Twelve (2004) di Steven Soderbergh, regista stregato dall’Italia e da queste sponde. Di Venezia non serve dire altro se non che è stata il set di molti film e che ospita ogni anno la Biennale del Cinema. In Emilia Romagna non troviamo nessuno dei luoghi visti nei film di Fellini (perché quasi tutti girati tra Cinecittà e la costa tirrenica), ma non tutti sanno che Brescello, nella Bassa, era lo sfondo delle schermaglie tra Peppone e Don Camillo. In Toscana, il pluripremiato

La vita è bella (1997) di Benigni è stato girato, per tutta la prima parte della sua pellicola, ad Arezzo e nelle circostanti e favolose campagne toscane: Cortona, Montevarchi e Castiglion Fiorentino. Impossibile invece elencare i film e le scene girati a Roma. Sede degli studi di Cinecittà e da qualche anno di un festival del cinema in versione capitolina, questa città ha da sempre affascinato registi italiani e stranieri, prestando alcuni dei suoi più importanti monumenti alla settima arte. Ma il Lazio può vantare altre location meno note: nelle polverose campagne di Itri (Latina) è stato gi-

CINEMA Visitando il sito www.filmaps.com è possibile inserire il film o la città di propria scelta per avere le mappe dettagliate dei luoghi in cui è stato girato il film e crearsi, così, un itinerario personalizzato. Il database è gratuito e in continuo aggiornamento. (EC)


/ destinazione /

ITALIA

LIBRI I luoghi del cinema, Giulio Martini Touring Club Italiano Gli Italiani hanno sempre subìto il fascino del cinema: tutte e venti le regioni della penisola sono state celebrate con diversi film. Pensando a Napoli vengono in mente i film di Totò, di Massimo Troisi e il più recente Gomorra; Milano è la città surreale dei film di Nichetti, la meta ambita dei protagonisti di Giù al Sud e della frizzante commedia L’uomo perfetto. Roma, la città eterna, resta immortalata in moltissimi film e, grazie a Cinecittà, è la fabbrica dei sogni nostrana. Questa guida, con ben 80 itinerari, attraversa tutta l’Italia, da Nord a Sud, offrendo informazioni su film, attori, registi e festival. Per qualcosa come 1500 pellicole. I magnifici set, Giovanni Todaro, Polaris Il secondo episodio della saga di Twilight, New Moon è stato girato in parte in Italia, a Montepulciano (nel libro invece era ambientato a Volterra). A volte, invece, la modifica non riguarda una semplice città, bensì proprio una nazione (motivi economici o sociopolitici) come è il caso de Il cacciatore di aquiloni (2007) di Marc Forster, ambientato in Afghanistan, con riprese effettuate in Cina. Oliver Twist (2005), di Roman Polanski, ambientato a Londra, fu girato a Praga. Il Dottor Zivago (1965) di David Lean, visto il diniego dell’allora Unione Sovietica, è ambientato in Russia, ma venne girato in massima parte a Canillas, vicino Madrid. Le immagini del refettorio del monastero de Il nome della Rosa sono state girate in Germania, mentre quelle della biblioteca in Italia. Questi sono solo alcuni dei segreti dal cinema mondiale descritti in questo libro. L’invito è quello di partire, guida alla mano, non attraverso paesi, ma attraverso i cinque continenti per godere di un cineturismo senza confini. (Elisa Cutullè)

Procida Matera

INTERNET rato La Ciociara (1960), un film cucito addosso all’allora ventiseienne Sofia Loren dal grande Vittorio de Sica. L’indimenticabile Il Postino (1994) di Troisi ci porta invece sull’isola di Procida, in Campania, un set magico e dal profumo mediterraneo per quello che è stato l’ultimo film di questo grande artista napoletano. È più recente, invece, il coraggioso film di Mel Gibson, La passione di Cristo (2003): le scene più importanti sono state girate a Matera, nella suggestiva scenografia dei Sassi, che hanno fatto da “controfigura” a Gerusalemme. E per terminare la nostra carrellata, assolutamente esemplificativa, torniamo indietro di quasi 50 anni e andiamo a Palermo, all’interno di Palazzo Ganci, dove è stata girata la scena più celebre del Gattopardo (1963). Il regista Luchino Visconti, noto perfezionista, gridò il “ciak si gira” PP ben 36 volte, prima di terminare la splendida sequenza del ballo.

Il cineturismo è un fenomeno nuovo in Italia e anche i tour operator e le agenzie solo da poco hanno cominciato a proporre offerte ad hoc. Ecco però alcuni siti per aiutarvi a trovare utili spunti: www.iviaggiinunciak.com www.movietours.it/info.html www.cineturismo.it www.ischiafilmfestival.it

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/ italia /

GIOVANE

LE CONDIZIONI PER ESSERE ASSUNTO Avere almeno 15 e massimo 27 anni di età. Essere iscritti e frequentare regolarmente un istituto scolastico (sia in Lussemburgo che all’estero). Il contratto di lavoro per studenti dev’essere stipulato durante le vacanze scolastiche. RESTRIZIONI Per i giovani dai 15 ai 18 anni la legge vieta: prestazioni di ore supplementari, lavoro domenicale, lavoro notturno, lavori considerati pericolosi e pesanti. COME PRESENTARSI AL COLLOQUIO È bene preparare prima il discorso di presentazione ed al momento dell’incontro controllare il tono della voce e i propri gesti. L’abbigliamento è importante: sobrio ed adatto al posto di lavoro. Importantissimo: puntalità e cellulare rigorosamente spento!

DURANTE LE VACANZE SCOLASTICHE È POSSIBILE PER GLI STUDENTI SVOLGERE NEL GRANDUCATO DEI LAVORI INTERESSANTI E BEN REMUNERATI. PassaParola VI REGALA IN PROPOSITO INFORMAZIONI, CONSIGLI E TANTI BUONI CONTATTI PER “POSTULER” (ovvero: rispondere ad un annuncio di lavoro)

Sono GRANDE e lavoro anch’io! Testo / Maria Grazia Peresi

IL CV (curriculum vitae) Le regole sono tante e spesso non si capisce quale sia quella più giusta. Tutto dipende dall’azienda che si vuole contattare e dalla persona che effettuerà il colloquio. Ma alcune regole sono valide sempre, come quella di allegare al CV una lettera di presentazione e di mettere sempre i propri dati personali. Per andare sul sicuro si può contattare Europass: un assistente internet in linea telefonica sarà disponibile per strutturare e stilare il CV. Tel. +352 220266, ane@europass.lu, www.europass.lu

TANTE OPPORTUNITÀ scelte per voi da PassaParola P&T Cerca giovani dai 18 ai 27 anni nei settori: amministrazione, telecomunicazioni, distribuzione postale. Direzione Generale: 8, Av. Monterey, L-2020, Luxembourg, tel. +352 47651, contact@pt.lu, www.pt.lu LUX DIFFUSION Cerca studenti per lavoro di controllo-statistica su indirizzi postali. Tel. +352 44 44 331

MC DONALD’S RESTAURANT Cerca collaboratori polivalenti sala/ cucina (disposti a lavorare anche nei week-end) per i locali di: Strassen, Gare, Place D’Armes, Foetz, Ingeldorf, Remich, Bereldange, Utopolis. Presentarsi di persona. info@mcd.lu, www.mcdonalds.lu LUXEMBOURG ONLINE S.A. Cerca stagisti in informatica m/f per una durata minima di 3 mesi. Richiesti BAC + 3 (triennio universitario post diploma, ndr). Telefonare per appuntamento: tel. +352 452564344, www.internet.lu >>

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GIOVANE

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LA TABLE DU PAIN Cerca giovane studente solo per i week-end. 19, Av. Monterey, L-2163, Luxembourg, tel. +352 241608, info@ tabledupain.lu, www.tabledupain.lu BANQUE BNP PARISBAS Recluta studenti dai 17 ai 27 anni dal mese di giugno fino ad ottobre 2012. Inviare CV a: jobetudiant@bgl.lu, www.bnpparisbas.lu PIZZA HUT RESTAURANT Cerca personale di cucina, sala, bar per i ristoranti di LuxembourgVille, Strassen, Beggen. Rispon-

Oltre a fare richieste nelle aziende dove si desidera lavorare, si può anche mettere degli annunci in circuiti ad alta visibilità. Un esempio? Le bacheche dei supermercati e il giornale “Luxbazar”.

dere al questionario online sul sito www.pizzahut.lu, tel. +352 460777. LUXAIR GROUP (www.luxair.lu, tel. +352 24561) cerca: commessi m/f per il periodo dal 16/07/2012 al 23/09/2012; summer student junior cleaner (per effettuare pulizia interna ed esterna degli aerei e degli hangar, necessari 18 anni di età); impiegati m/f per archiviazione documenti. Lingua francese obbligatoria. Dal 02/07/2012 fino al 29/07/2012. FONDATION AUTISME LUXEMBOURG Cerca accompagnatori dai 16 anni in su per fare passeggiate o vere e proprie gite con persone affette da disturbi autistici. La remunerazione giornaliera è di 25 €. Fondation Autisme: 31, Durerefstrooss, L-9766, Munshausen. Tel. +352 2691111, fond.autisme.lux@pt.lu, www.fal.lu

Non solo annunci, ma anche spiegazioni dettagliate sui contratti per studenti al sito: www.jobs.youth.lu Tel. + 352 26293201

COUR DE JUSTICE LUXEMBOURG Cerca giovani studenti per mansioni inerenti l’archivio: catalogazione e registrazione documenti. Periodo: 01/07/2012 - 30/09/2012. Chiamare entro il 30/03/2012 Mme Fischer: tel. +352 43033660 PP www.curia.europa.eu


/ personaggio /

DOMENICA Orofino Fortunato Testo / Paola Cairo

MOGLIE, MAMMA, IMPRENDITRICE. E AMBASCIATRICE DELLA FEALU, Female Entrepreneurship Ambassadors Luxembourg

S

e diciamo intonaci, cartongesso o controsoffittatura la maggior parte delle volte ci viene in mente un lavoratore (uomo) con tuta bianca e berretto in testa. A noi, però, non piacciono gli stereotipi e così abbiamo trovato una donna, la prima donna in Lussemburgo con il brevetto da intonacatore (plafonneurfaçadier). Domenica Fortunato nasce a Lussemburgo, alcuni anni dopo il trasferimento del papà Giovanni, emigrante pugliese. Si diploma interprete e traduttrice e a 29 anni, incinta delle sue due gemelle, fre-

quenta corsi di contabilità per prendere dimestichezza con l’azienda di famiglia, la Jean Fortunato srl, dove si occupa della segreteria e dei rapporti con clienti e fornitori. “Far coincidere la vita familiare con la nuova vita da alunna non fu facile, ma ho sempre avuto uno spirito ottimista” racconta. Una volta ottenuto il diploma, nel 1995, non si arrende. Il suo nuovo obiettivo è quello di dimostrare che può succedere al padre e gestire l’impresa senza essere considerata la figlia del padrone. “Bisognava dimostrare subito - dice - che ero capace di fare questo mestiere tipico da uomo. Ma cominciando dal basso, senza favoritismi di sorta”. Vuole soltanto imparare sempre di più e quindi chiede al padre di insegnarle a fare gli intonaci. Si iscrive alla Chambre des Métiers per ottenere nel 2002 il brevetto di plafonneur-façadier, dopo aver appreso a manipolare soprattutto il gesso, ma anche a conoscere le applicazioni e i rischi del lavoro. In particolare, per la preparazione del diploma, Domenica va in cantiere con casco e salopette, rimane in mezzo agli operai ed anche con il loro aiuto impasta e intonaca, stucca e modella. “È un mestiere duro”, sente dire da alcuni, “Non ce la farà mai” dicono altri, increduli. Ma lei sa

bene quello che vuole ed oltre al diploma di maître plafonneur-façadier ottiene anche il primo premio della Commission de la Promotion du Travail. “La mia filosofia - sostiene Domenica - è quella del volere è potere, che vale per tutti, uomini e donne. Uniti al rispetto, la motivazione, la pazienza, l’ottimismo, la perseveranza. Ma soprattutto si deve amare quello che si fa!”. Dinamica e determinata, diventa presidente della Fédération des Patrons Plafonneurs et Façadiers, della commissione d’esame che porta al brevetto e della commissione per la convalida delle competenze, presso il Ministère de l’Education Nationale; oltre a far parte del Comitato della Fédération des Entreprises du Parachèvement à Sec. Nel 2010 è tra le finaliste del concorso della banca “Dexia Bil” per le donne imprenditrici Woman Business Manager of the Year ed è tra le 11 donne ambasciatrici del Lussemburgo per il programma europeo “Fame” (Femmes ambassadrices de l’entrepreneuriat). “Quello che dico alle donne è di credere sempre in sé stesse, mantenere la passione per l’apprendimento e lanciarsi in nuove sfide senza paura. Perché PP volere è potere”.

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Valentina Carretta et Gustavo Millon Weathering the Storm, 2011 © Photo: Fabrica

/ arte /

DESIGN

CITY 2012

MUDAM L

a Biennale vuole evidenziare il nesso tra design e qualità di vita. Design significa concepire considerando molteplici aspetti, non solo estetici ed artistici: creare, trasformare, innovare per rispondere alle necessità del cittadino moderno e alle difficoltà legate all’ambiente nel quale vive. Nell’ambito del programma Indoor il MUDAM ha inaugurato due esposizioni in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lussemburgo. MAURIZIO GALANTE & TAL LANCMAN – fino al 13.05.2012 In TRANSVERSAL DESIGN. HAUTE COUTURE-DESIGN-ARCHITECTURE Galante e Lancman, consoci della società Interware, fanno viaggiare il design tra moda, arte, architettura, decorazione, in una pluridisciplinarità che esce dai percorsi battuti e va oltre gli stereotipi. Ogni oggetto è un racconto. L’insieme delle loro opere è un paese delle meraviglie dove le cose appaiono per quello che in realtà non sono: una poltrona in soffice marmo, un pouf di morbido cactus, lampade coralline e stoffa che germoglia in mille fiori...Pezzi unici in serie, artigianato industriale... Galante e Lancman sono i geni del contrasto, all’incrocio tra passato, presente e futuro, con la volontà di trasmettere emozioni e permettere al pubblico non solo di apprezzare le loro creazioni, ma di viverle.

Testo / Elisabetta Fatichenti

Maurizio Galante & Tal Lancman Tatoo Cactus, 2010 Edition Cerruti Baleri © Photo: Roberto Tulli

LUSSEMBURGO CELEBRA L’ED. #1 DI DESIGN CITY, CHE SI TERRÀ DAL 13.04 AL 03.06.2012

FABRICA – fino al 10.06.2012 In NEXT CABAN i designer del laboratorio creativo di Benetton, provenienti da tutto il mondo, scambiano idee per reinterpretare una capanna pieghevole in legno, oggetto d’antiquariato, ed adattarla ad un contesto contemporaneo. La struttura diventa di volta in volta un ambiente alternativo dove rifugiarsi, riflettere, “vivere meglio e più consapevolmente”. Il design è il mezzo per stabilire una relazione con il visitatore e stimolarlo. Ed ancora, dal 09.03 al 06.05.2012, in THE RIOT ACT i 12 designer di Fabrica, ispirandosi alla legge inglese del 1713 che impediva gli assembramenti di 12 o più persone in luoghi pubblici, sottopongono una struttura cilindrica in ceramica a trasformazioni di forma e funzione, modificandola o aggiungendovi nuovi elementi. Un design sperimentale adibito alla concezione di un oggetto. PP

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/ italia /

A TAVOLA

ERBA di casa mia! Testo / Maria Grazia Peresi

USATE UN TEMPO IN SOSTITUZIONE DEL “TROPPO PREZIOSO” SALE, OGGI ERBE AROMATICHE E SPEZIE SONO LA RAFFINATA SCELTA PER PIETANZE GOLOSE DAL TOCCO ORIGINALE. CON BUONA PACE DI DIETOLOGI E SALUTISTI, CHE NE ESALTANO I NON POCHI VALORI, SANI E NUTRITIVI. VIAGGIO FRA GLI AROMI DI CASA NOSTRA, FRA CURIOSITÀ, LEGGENDE, CONSIGLI E RICETTE CULINARIE. AROMI AI QUALI SONO DEDICATI, CON LA BELLA STAGIONE, ANCHE MOLTI EVENTI GASTRONOMICI

La principale differenza tra erbe

aromatiche e spezie è che le prime vengono quasi sempre utilizzate fresche, mentre le spezie sono essiccate. Il sale, un tempo era piuttosto raro e costoso. Veniva, così, sostituito in cucina da spezie ed erbe aromatiche di vario tipo al fine di dare più gusto alle pietanze. Oggi sappiamo che una cucina basata su un giusto impiego di aromi permette di ridurre anche la quantità di grassi, col vantaggio di rendere i piatti molto meno calorici e molto più digeribili.

ACETOSELLA Prospera nelle zone assolate di Lentini (Sicilia). Si usano solo le foglie. Dal sapore leggermente acidulo, è ottima con minestre, insalate, pesce e roast-beef.

e nella cottura dei legumi secchi. È indispensabile nel mazzetto aromatico per il brodo. Ricco in selenio, potassio, zinco, ferro, rame, fosforo, manganese, magnesio. Ha proprietà antisettiche e digestive.

ALLORO Va usato con parsimonia e le foglie vanno cotte con il cibo e poi tolte. Ideale col pesce bollito, con le carni al forno, brasate o grigliate, con la selvaggina, le patate al forno, in tutte le minestre a base di cereali

ANETO Si utilizza tritato finemente e si aggiunge ai piatti poco prima di portarli in tavola per evitare che il suo profumo si disperda nell’aria prima di poterlo gustare. Indicato per insaporire verdure sott’aceto, salse >>

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/ italia /

A TAVOLA

RICETTE

MOUSSE AL BASILICO

Foto: bgraphic

Ingredienti: 120 gr di basilico fresco, 100 gr di acqua, 75 gr di zucchero, 60 gr di tuorli d’uovo, 200 gr di panna, 2 fogli e 1/2 di colla di pesce.

PREPARAZIONE Bollire l’acqua con lo zucchero, unirla ai rossi d’uovo ed alla colla di pesce (ammorbidita prima nell’acqua). Unirvi la panna montata ed il basilico (prima sbollentato e poi raffreddato nel ghiaccio, strizzato e frullato). Far riposare in frigo almeno 4 ore prima di servire.

BISCOTTINI AL CORIANDOLO Ingredienti: 400 gr di farina autolievitante, 4 gr di coriandolo, 50 gr di burro, 150 gr di zucchero, 1 uovo, 100 gr latte, sale q.b.

Foto: Jade Gordon

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Foto: salsachica

PREPARAZIONE Il coriandolo si acquista già pronto oppure lo si frulla nel mixer insieme allo zucchero. Aggiungere, quindi, farina, burro a pezzetti, uovo e latte, fino ad ottenere un impasto uniforme. Spianare con il matterello ed intagliare i dischetti con una formina. Adagiare i biscotti su una teglia antiaderente, spennellarli con latte e spolverizzarli con lo zucchero. Cuocere 7 minuti a 170°.

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e piatti di mare. Questa pianta si trova spontanea e coltivata ai margini della strada, sia al mare che in montagna. Nella Grecia antica si credeva che stringendo in mano un mazzetto di Aneto si potessero prevenire gli attacchi di epilessia. Mentre gli antichi gladiatori pensavano che accrescesse la loro forza. Ricco di calcio, potassio, zinco, ferro, rame, fosforo, manganese, magnesio, vitamina D, aiuta la digestione, calma il singhiozzo ed è ottimo contro l’alitosi. BASILICO È la “pianta del Re” (come dice il suo nome di derivazione greca). Anticamente la sua raccolta era preceduta da un lungo rituale che prevedeva la purificazione della mano destra, destinata alla raccolta, con l’acqua di tre fonti diverse. Apprezzato sin dai tempi antichi, già Plinio lo consigliava per la cura dell’epilessia. Il basilico a foglie larghe e verde scuro è perfetto col minestrone e a crudo nelle insalate (soprattutto col pomodoro). Per il pesto è necessaria la varietà a foglie piccole coltivate solo in Liguria. Contiene calcio, ferro, vitamina C. CORIANDOLO L’industria sfrutta il coriandolo per insaporire gli insaccati (specie la mortadella), le verdure in salamoia e i sottaceti. Nel settore dolciario viene utilizzato per torte, pasticcini, biscotti e nel tradizionale “Panpepato”. Stimola la memoria, combatte stress e stanchezza. FINOCCHIO Cresce spontaneamente nelle zone subalpine italiane e viene usato per pane, dolci, zuppe di pesce. I semi si utilizzano in Toscana per aromatizzare il celebre salume “Finocchiona”. Come tisana è ottimo per curare singhiozzo e coliche dei neonati.


/ italia /

Eventi, feste ed...un museo!

A TAVOLA

Anticamente il vino, se non era buono, veniva trattato con semi di finocchio per mascherarne il cattivo gusto e ingannare i clienti. Da qui il detto: “Farsi infinocchiare”. GINEPRO Le bacche di ginepro sono note soprattutto perchè danno al “Gin” il suo caratteristico sapore, famoso in tutto il mondo. Molto efficace nelle cure dimagranti e contro il diabete. MAGGIORANA Simile all’origano, ma dal sapore leggermente più dolciastro. È utilizzata per minestre e verdure stufate, nelle carni in umido e nelle polpette. Entra nella composizione del liquore “Vermuth”. Ha proprietà antispastiche, sedative, fortificanti. I Greci la ritenevano un dono di Afrodite e, quindi, era sinonimo di felicità.

QUINTESSENZA Savigliano (CN), 19-20 maggio 2012 È il tradizionale appuntamento per gli amanti di erbe, piante officinali e spezie. Tel +39 0172 712536 www.entemanifestazioni.com FESTA DELLE ERBE AROMATICHE Andora (SV), 9-10 giugno 2012 I pescatori della riviera parlano dell’uso delle erbe nella cucina di mare; nel “giardino degli assaggi“ si può gustare la “conserva ai fiori di salvia”. Vivaisti e floricoltori espongono nella mostra mercato. Tel +39 0182 68111 www.comune.andora.sv.it ABOCA MUSEUM È l’unico e originale “museo delle erbe” che rappresenta lo storico rapporto tra uomo e piante. Antichi laboratori, preziosi erbari, libri di botanica, mortai. Palazzo Boubon del Monte, via Aggiunti 75, Sansepolcro (AR). Tel +39 0575733589 www.abocamuseum.it

MIRTO Particolarmente rinomate sono le macchie di vegetazione di mirto sarde. E questa regione ne fa grande uso in cucina: dal porcellino arrosto al celebre liquore. ORIGANO Usato in svariate preparazioni regionali. Una per tutte: la pizza! È ricco di sali minerali e fa bene alla cellulite. Nella famosa opera “I Madrigali dell’estate“ Gabriele D’Annunzio si ricorda di aver ritrovato il sapore dell’origano nel bacio di una Ninfa. ROSMARINO Il Rosmarino dà il meglio di sé quando è appena raccolto. Ha proprietà diuretiche. Si accompagna a molte pietanze come carne e patate. Nei paesi del Mediterraneo è abitudine lasciare asciugare il bucato sul rosmarino, che conferisce profumo e agisce da antitarme. SALVIA In cucina è ideale nella focaccia o come condimento col burro ed il Parmigiano. In erboristeria è utilizzata nei dentifrici per il suo potere sbiancante. “Cur morietur homo cuius salvia crescit in horto” era il famoso motto della Scuola Medica Salernitana, nella convinzione che l’uomo che avesse avuto nel suo orto la salvia non sarebbe morto! TIMO Gli antichi Egizi lo usavano per imbalsamare le mummie, mentre i Greci vi aromatizzavano il vino. Le foglie di timo si usano soprattutto con le carni ed PP il pollame.

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/ tanti /

ITALIANI FA

I FATTI 26 gennaio 1912. Circa 400 operai italiani di fede anarchica decisero di scioperare nell’intento di strappare un aumento alla direzione della loro acciaieria, la DeutschLuxemburgische Bergwerks-und Hütten AG di Differdange. La decisione di prelevare dal loro misero stipendio una quota per finanziarne la cassa pensionistica esasperò infatti questi operai, largamente sottopagati rispetto ai propri colleghi lussemburghesi e tedeschi e spesso costretti ai lavori più pesanti e pericolosi. Lo sciopero, iniziato in maniera pacifica e quasi “folkloristica” - si marciava al suono della fisarmonica - si trasformò in un finimondo davanti al portone d’ingresso dell’acciaieria, dove i manifestanti si scontrarono con gli operai regolarmente al lavoro e con le mogli di questi che portavano il pranzo ai rispettivi mariti. Strattoni, scazzottate, coltellate e colpi di pistola...Impossibile stabilire i fatti poiché la polizia e la gendarmeria ricevettero l’ordine esplicito di rispondere al fuoco dal neosindaco socialista Émile Mark. La calma fu restaurata solo dopo la morte di due manifestanti italiani, di un operaio che non scioperava e di un tredicenne che portava il pranzo al padre. Seguirono altri scontri meno violenti e la polizia fu in grado di contenere i manifestanti, solo grazie ai rinforzi giunti in fretta dalla capitale. LE POLEMICHE Molto è stato scritto sulle responsabilità del sindaco Émile Mark, al quale, per tutta la vita, fu rinfacciata questa decisione. Un’altra polemica nacque sulle armi in possesso dei manifestanti e su chi gliele vendette: due erano le ditte di Differdange in grado di commerciare armi, ma la responsabilità non fu mai stabilita. Ci fu infine una lunghissima diatriba giornalistica tra il Lussemburgo e la

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Gli ITALIANI e lo SCIOPERO del 1912 Testo / Remo Ceccarelli

IL CENTRE CULTUREL DIFFERDANGE “LIESEN ZU DEIFFERDANG” E L’OGB-L (SEZIONE DI DIFFERDANGE) HANNO ORGANIZZATO LO SCORSO 16 FEBBRAIO LA COMMEMORAZIONE DEL CENTENARIO DELLO SCIOPERO DEGLI ITALIANI DEL 1912. VI RACCONTIAMO QUEL GIORNO Germania riguardo alla capacità lussemburghese di proteggere gli ingentissimi investimenti tedeschi nel Granducato. Non dimentichiamo che, prima del 1914-1918, quasi l’intero apparato siderurgico locale era in mano a capitali d’oltremosella e che le visioni imperialistiche stavano per sfociare in una guerra devastante. LA VERSIONE UFFICIALE E L’ OBLIO DETTATO DAGLI INTERESSI NAZIONALI I giornali dell’epoca, di destra e di sinistra, dipinsero la manifestazione in


/ tanti /

ITALIANI FA

maniera volutamente distorta, delegittimando le motivazioni degli operai italiani. Si mise in risalto il fatto che tutto nacque dal rifiuto degli italiani - dichiarati comunque socialmente instabili - di versare i contributi per la pensione. La nazione lussemburghese si nascose compatta dietro a questa comoda cortina di fumo: la stampa attribuì l’intera responsabilità degli eventi alle richieste incomprensibili di italiani considerati facinorosi, violenti, armati e anarchici. La magistratura seguì questa direzione e così pure il mondo politico e la società civile. Nessun giornale dell’epoca ha mai riportato il punto di vista degli scioperanti, tranne il foglio italiano di un sindacato metallurgico tedesco. LA SCOMODA VERITÀ DEGLI SCIOPERANTI ITALIANI Solo nel 2007 lo storico italo-lussemburghese Denis Scuto pubblicò in “Retour de Babel” una storia diversa da quella ufficiale e sicuramente più sco-

moda a livello istituzionale e civile per il Granducato. Emerse, infatti, che gli operai italiani, già ridotti sul lastrico da una paga miserabile, subivano le continue vessazioni da parte di alcuni capi reparto lestissimi ad infliggere loro multe trattenute dalla busta paga alla minima occasione. Emerse altresì che gli italiani da tempo meditavano uno sciopero e che l’annuncio dei prelievi a fini pensionistici fu solo la classica goccia che fece traboccare il vaso. In realtà, dunque, gli operai italiani erano in rivolta contro condizioni di vita insostenibili e l’oggetto dello sciopero fu una richiesta d’aumento salariale e non la soppressione della cassa pensionistica. Nei giorni successivi, i lavoratori ripresero la propria attività, dopo che alcune rivendicazioni furono accolte; la direzione garantì il posto di lavoro a tutti gli scioperanti e promise parte PP dell’aumento richiesto.


/ speciale /

FESTIVAL des MIGRATIONS

PassaParola è lieta di invitarvi al

, s n o i t a r g i m s e d l a v i é t t e n Fes n e y o t i c a l e d t e s e des cultur Vi aspettiamo al nostro stand, a LuxExpo-Kirchberg, hall 2, dove potrete conoscere il nostro staff e dove sono previsti regali e promozioni per tutti: Aperitivo (sabato e domenica: 12.00 - 14.00) L’angolo del caffè espresso italiano Tombola a orario continuato Tombolissima con 5 ricchi premi (4 viaggi A/R per Parigi in TGV ed uno cheque cadeau di 100 euro presso il ristorante LA VERANDA di Howald): estrazione alle ore 14.30 di domenica 18-3-2012 Animazione e regali per i vostri bambini Vendita delle nostre pubblicazioni a prezzo scontato

in fiera sarà d n e k e e w o il Magazine la o r a Durante tutt P a s s a bonarsi a P possibile ab del 20% con lo sconto Con la collaborazione di: La Veranda - Anima Kids Caffè Danesi - Piacere - Sales Lentz - Vins et Terroirs Ferrero - L’Intemporel - Tonio Coiffure - Garage Intini

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16-17-18

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/ speciale /

FESTIVAL des MIGRATIONS

NOI VI SEGNALIAMO

Ricco e interessante il programma del festival di quest’anno Venerdì 16/3

bl Plein Emploi as

ore 18.30 proiezione-dibattito del documentario «6 milliards d’Autres. Témoins du Climat» (salle 2) di Yann Arthus-Bertrand, autore di La terre vue du ciel. ore 20.00 nel quadro del programma europeo Jeunesse en Action animazione di: KRILA-NADE (Sarajevo), IMARAN (Algeria), LES AIGLES (Albania/Lussemburgo), NOT TO FORGET (Jénine), JAH KEZZ (Togo/Lussemburgo). Entrata libera.

Sabato 17/3

Michel Sabbad

ini pour Objectif

ore 15.00 apertura ufficiale in presenza della autorità e discorso dei rappresentanti del Clae.

www.clae.lu

ore 16.30 tavola rotonda «La xénophobie doit-elle… nous faire peur? Migrations, peur de l’autre et politiques» (salle 2e étage). ore 19.30 dibattito: «Les Portugais et les Espagnols dans le piège de l’austérité» (salle 2). ore 21.00 concerto di Paulo Gozo (Portogallo): 25 euro (prevendita: 20 euro).

w.cla Foto: ww

e.lu

Domenica 18/3

ore 11.00 workshop sulle condizioni di vita dei palestinesi. Presentato dai giovani dell’ass. «Not to Forget» del campo rifugiati di Jénine (salle 2). ore 14.00 conferenza-dibattito «Quelle place pour les élèves issus de l’immigration dans le système scolaire réformé?» in presenza di Mady Delvaux-Stehres, ministro de l’Éducation nationale et de la Formation professionnelle (salle 2).

ore 16.00 proiezione-dibattito «Les enfants d’Arna... et de Juliano» (salle 2) Les Enfants d’Arna di Juliano Mer Khamis (2003). ore 17.00 incontro con gli scrittori Tullio Forgiarini e Enrico Lunghi (salle 1° piano).


FESTIVAL des MIGRATIONS

Il CLAE presenta il 29esimo Festival des migrations, des cultures et de la citoyenneté nonché il 12esimo Salon du livre et des cultures du Luxembourg (16-17-18 marzo)

Michel Sabbadini pour Objectif Plein Emploi asbl

/ speciale /

Testo / CLAE (traduzione dal francese di Elisabetta Fatichenti)

IL FESTIVAL, IN UN PERIODO DI GRANDE CRISI, È ORA PIÙ CHE MAI UNO SPAZIO DI RISORSE, D’INVENZIONI E D’IMPEGNI CIVILI

nato e dunque il nostro mondo cambia. I trent’anni i “trentes glorieuses” (gli anni che vanno dal 1945 al 1973, di grande crescita economica, ndr) si sono spenti con lentezza e sussulti. Nella polvere dei regni d’idee del 20mo secolo i sogni di un intero secolo si dissolvono. Come quegli alhttp://art--linos.blogsp

ot.com

Anche quest’anno, per la settima volta consecutiva, l’Associazione Artlinos-Monopolitaly (di Monopoli) sarà presente al Festival des Migrations con lo stand di opere di Pasquale Scidurlo, in arte Linos e con una novità: création enfants, un laboratorio di creazioni con materiale di riciclo, riservato ai bambini dai 3 ai 12 anni. Iscrizione gratuita.

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tiforni maestosi che sulle terre rosse oscillavano per un secondo dopo le esplosioni e s’accasciavano con eleganza nelle polveri di sporco a Dudelange, Esch, Longwy, Hayange, Liège, Bilbao, Vitkovice e Völklingen. Gli anziani ed i vecchi ci parlavano della povertà, della terra che non sfama, dei pensieri politici ingiusti e totalitari e pensavamo che il loro gesto di solidarietà fosse un’eredità, un muro contro le povertà. I luoghi delle immigrazioni nei nostri paesi non sono cambiati, i luoghi delle emigrazioni hanno seguito le guerre e la povertà. Ma le ragioni delle partenze rimangono le stesse e la dignità del futuro delle famiglie è sempre al centro del viaggio. Le terre industriali ed i centri economici sono ancora i principali luoghi di memoria dell’arrivo di molte delle nostre famiglie. Questa storia sussurrata nelle epopee familiari ora deve apparire nel patrimonio dei paesi d’accoglienza e di partenza. La memoPierrick Gugic

Prometeo è morto. L’hanno assassi-

ria delle immigrazioni e delle emigrazioni non è ancora stata scritta. Come si può continuare ad ignorare che questa dimenticanza, questa anamnesi, questo passato che sfugge sotto i nostri passi di cittadini, alimentano anche i conflitti, le crisi esistenziali individuali e collettive e rafforzano le tensioni sociali ed economiche? Le associazioni nate dall’immigrazione, gli attori della società civile, da oltre un secolo hanno compiuto degli atti, dei progetti di solidarietà. Il Festival, con tutto il movimento associativo, è erede di molti ricordi condivisi e rappresenta un’area di trasmissione di un’educazione popolare. Luogo di eredità, è prima di tutto un luogo di creatività, di dibattiti, proposte, creazioni. Un luogo del possibile. Una scena di espressioni comuni dei domani. Prometeo non è più immortale. Il paradigma è nell’abisso. Ma al Festival, migliaia di luci brilPP lano ancora.


FESTIVAL des MIGRATIONS

www.marchigiani.lu

Quest’anno l’ASSOCIAZIONE MARCHIGIANI in LUSSEMBURGO asbl, oltre a presentare nel suo stand i prodotti tipici locali, ospita una delegazione di studenti marchigiani guidati da Massimo Seri, assessore alla Provincia di Pesaro e Urbino con delega ai Rapporti con i cittadini della Provincia nel mondo. Il gruppo di connazionali partecipa al programma “Europa per i cittadini” (misura 1.2 Reti città gemellate) con il progetto MINIERE Migrazione: incontri e relazioni in Europa. Capofila la Provincia di Pesaro Urbino; tra i partner italiani il Comune di Fano e tra quelli stranieri la stessa Associazione Marchigiani. Il progetto si prefigge di realizzare una rete europea di città minerarie ed industriali, promuovendo visite educativo-culturali tra studenti, scambi interculturali, patti di amicizia e gemellaggi. Il programma prevede la visita alla miniera di ferro di Rumelange e un incontro istituzionale con le autorità lussemburghesi (venerdi 16 marzo) oltre alla partecipazione al Festival des Migrations (sabato 17 marzo).

OPERE ITALIANE AL FESTIVAL Lo stand del Comites ospita la mostra fotografica di LAURA CARLODALATRI “Roma in Acqua”. Laura, che nel 2007 era responsabile artistico del Centro Studi “Ugo Betti” di Roma, ha avuto l’idea di movimentare enormi quantità di opere - si pensi per esempio alle sculture semplicemente proiettando le loro immagini su uno schermo; risolvendo d’un colpo le problematiche di logistica e di finanziamenti. Patrocinata dal Comune di Roma, la rassegna ROMA OSPITA ha in portfolio cento immagini di Roma, tutte scattate nell’acqua o sui lastricati umidi di pioggia. Da cui il titolo: Roma in Acqua. Lentamente la rassegna si è arricchita di due importanti presenze: un gruppo di 14 artisti che hanno esposto le loro fotografie presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e le opere di 120 artisti (italiani e stranieri) relative a tutte le arti: pittura, scultura, disegno ed anche fotografia. Facilitati dalle nuove tecnologie, le opere degli artisti saranno proiettate durante il Festival des Migrations 2012.

Foto: Laura Carlodalatri

Waggonnets de la Minière Berens Rumelange (Photo: 25.7.1952; Pol Aschman; Copyright: Photothèque de la Ville de Luxembourg)

/ speciale /

I CONSIGLIERI COMITES VI ASPETTANO ALLO STAND DEL COMITES DURANTE IL FESTIVAL DES MIGRATIONS DES CULTURES ET DE LA CITOYENNETE Il Comites prende atto che nel 2012 i finanziamenti nazionali al settore “Italiani all’estero” sono stati ulteriormente decurtati del 30%, rendendo sempre più difficile la sopravvivenza degli enti italiani in loco. Tuttavia, poiché negli ultimi tempi vi è stato un aumento delle richieste di assistenza da parte dei connazionali, sia residenti a Lussemburgo, sia residenti in Italia, il Comites intende continuare a fornire i servizi di consulenza legale, amministrativa, familiare, ecc. gratuita ai connazionali, che saranno ascoltati e guidati nelle loro richieste verso le istanze competenti, sia nazionali che lussemburghesi. Il Comites di Lussemburgo, eletto nel 2004 a suffragio universale e diretto dai connazionali residenti a Lussemburgo, è oggi composto dai seguenti Consiglieri che operano a titolo assolutamente gratuito: Maria Antonietta Lorenzi (presidente), Salvatore Lauricella (tesoriere), Isabella Tuvo (segretario), Marco Fiorani, Giuseppe Farella, Giovanni Manzella, Maria Pia Natalino, Franco Simonetti, Eric Turgis. Contatti: tel. +352 621 132281 e +352 621 452657, segreteria@comites.lu, maria.antonietta.lorenzi@comites.lu www.comites.lu marzo 2012

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/ finanza /

Per un’EUROPA FEDERALISTA Testo / Clemente Condello

NON HA SENSO OGGI PARLARE DI EUROPA FEDERALISTA. O FORSE SÌ. IL MESE SCORSO DICEVAMO CHE L’EURO RESISTE. QUESTO MESE DICIAMO CHE GLI STATI UNITI D’AMERICA NON SI SONO FORMATI IN DUE GIORNI. NEPPURE L’EUROPA LO FARÀ. MA IL TREND È QUELLO

L

Foto: Rainer Sturm/pixelio.de

a forte crisi finanziaria ed economica che contraddistingue questa apertura d’anno 2012 è forse uno dei sintomi della fine del mondo iscritta nelle linee del calendario Maya. Per coloro che ci credono i sintomi sono forti. Per coloro che non ci credono i sintomi sono forti lo stesso. Ma non verso la fine del mondo. Piuttosto verso la fine di un’Europa divisa come cento anni fa. Stiamo andando verso l’Europa unita. Ma unita davvero. Una frase troppo ottimista fa ridere, una troppo pessimista fa pensare. È iscritto nelle cellule cerebrali umane. La frase «L’Europa si unisce» fa ridere. La frase «L’Europa si spacca» fa pensare. La seconda appare molto più legittima della prima. Ebbene, no. L’Europa non si spacca. L’Europa si unisce. Malgrado i Greci, malgrado gli Inglesi, malgrado i Tedeschi, malgrado gli Italiani, malgrado i Portoghesi, malgrado la deriva fascista in Ungheria, eccetera. Parliamo per un attimo di Altiero Spinelli. Questo signore, Altiero Spinelli, nel 1943, cioè in un anno completamente al di sopra

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di ogni sospetto, fonda il Movimento Federalista Europeo. Lo fonda nel 1943. Non si scherza. O si fa l’Europa o gli europei sono destinati a massacrarsi tra di loro, dice Spinelli. Inutile dire che Altiero Spinelli era un Repubblicano italiano, cioè uno molto serio. Unitario e allo stesso tempo federalista. Un pesce fuor d’acqua, tra stalinisti, leninisti, fascisti, repubblichini, clericali, vaticani, democristiani, filoamericani e titini. Dopo Altiero Spinelli, tra alti e bassi, l’Europa ha fatto progressi. Molti. Moltissimi. E l’Europa ha fatto progressi malgrado gli stalinisti, i leninisti, i fascisti, i clericali, i democristiani, eccetera. In poche parole l’Europa ha cominciato a unirsi malgrado le spinte centrifughe interne. Oggi i figli degli europei viaggiano in Europa senza problemi, possono andare a lavorare a Berlino, a Madrid, a Londra, ad Amsterdam, a Bruxelles, senza sentirsi degli emigrati di infima classe, come accadeva ai loro nonni trenta o quarant’anni fa. Oggi, ad esempio, si può andare a fare delle analisi mediche a Barcellona, poiché la cassa mutua le rimborsa. Impensabile dieci o venti anni fa. I vertici europei che seguiamo attualmente alla televisione si occupano di soldi. Di euro. Di scelte finanziarie. Per queste cose esiste una Banca Centrale Europea, la BCE. Che la si lasci lavorare in pace. L’Europa è molto di più che i soldi “che tu mi devi o quelli che io ti devo”. L’Europa è una scelta di vita: o la si accetta o si ritorna indietro di ottant’anni. Quando Hitler stava prendendo il potere. Bisogna decidere con chi stare: o con i nuovi Hitler o con l’Europa unita. Io sto con l’Europa federalista. E voi? PP


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SONORE

Lucio

DALLA Testo / Paolo Travelli

DOPO L’APPARIZIONE A SANREMO IL CANTAUTORE BOLOGNESE È PRONTO PER IL TOUR IN CUI NON MANCHERANNO LE VECCHIE CANZONI E DOVE PROPORRÀ ANCHE PARTI RECITATE. IN ESCLUSIVA CI RACCONTA IL SUO PUNTO DI VISTA SULLA MUSICA DI OGGI E LA SOCIETÀ ITALIANA. SENZA TRALASCIARE LA POLITICA Il tuo nuovo disco “Questo è amore” raccoglie alcuni brani della tua lunghissima carriera che non hanno avuto il successo di alcune strepitose hit come “L’anno che verrà”, per dirne una. Questi brani hanno assunto per te un significato diverso rispetto al momento della loro scrittura? Tra le canzoni che tutti conoscono ce ne sono molte, che sono quelle che ho scelto per l’ultimo lavoro, che sono quelle che io vedo come migliori. La canzone che vende milioni di dischi è certo un successo, però magari dentro quello stesso album ce n’è un’altra che è migliore dal punto di vista della qualità. Incoraggiare la musica, anche quella giovanile, è ancora possibile in Italia? Il livello si è un po’ abbassato, ma ci sono ancora dei talenti. Dopo aver lavorato con Pavarotti, De Gregori, Morandi, dopo aver prodotto Carboni, Bersani, gli Stadio, mi piace dare l’opportunità a qualcuno di essere

visibilmente considerato, con delle belle canzoni. Oggi ci sono numerosi cantautori molto validi che hanno difficoltà ad emergere nel mondo della musica. Puoi dar loro dei consigli in merito? Di non rinunciare mai alla qualità. Io sono convinto che il pubblico non sia stupido. Io credo che la gente vada rispettata. Io sono ottimista, credo che la musica di qualità ci sia, ma che manchi il coraggio o la cultura di chi l’amministra. Alle persone non va dato il peggio perché “loro tanto non ragionano”. In fondo dai così discussi talent show (che ci sono in Inghilterra, America e un po’ dappertutto) esce gente di talento. A volte possono cadere in mano a discografici che non hanno qualità e nella speranza di

aver successo abbassano il prodotto, sbagliando, pensando erroneamente che il pubblico sia una scimmia e che appena gli dai un’ordine lo esegue. Non è vero. La gente davanti alla qualità magari può rimanere perplessa, ma poi l’accetta. Nel tuo disco omaggi il Quartetto Cetra. Quanto ancora possiamo trarre dall’ascolto della musica italiana del passato? Tantissimo! Io credo che il miglior livello, per quanto riguarda la musica del secolo scorso, sia stato raggiunto dalla musica napoletana. In questo ultimo disco ho voluto cantare “Anema e core”, che è una delle canzoni più belle del Novecento. Ma c’è anche “Era di maggio”, che è un capolavoro oppure “Maruzzella”, il cui testo

Il tour europeo

passa per Differdange marzo 2012

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SONORE è stato scritto da D’Annunzio. Con “O ‘sole mio” siamo a livelli assoluti. Per me “Era di maggio” è più bella di “Let it be”. O altrettanto bella. Bisogna far scoprire, soprattutto ai giovani di oggi, che la moda va bene, ma che non c’è solo quella; e che bisogna scavare un po’ e, con intelligenza e volontà, cercare le cose migliori. Una delle tue più belle canzoni, “Milano” (scritta a inizio Anni Ottanta), è una vera e propria dichiarazione d’amore al capoluogo lombardo. Cosa pensi oggi di questa città? È una città che mi ha sempre affascinato! Innazitutto è una città che è stata un traino per l’Italia e la cultura italiana negli Anni ‘80. Poi è successo un piccolo collasso, non solo a Milano, ma nel nostro Paese. Per esempio, Torino adesso è diventata com’era Milano negli Anni ‘80: una città importante con molte cose vitali, culturali, energetiche, sociali. Milano ha avuto un collasso, ma io ho continuato ad amarla perchè è una città rappresentativa dell’Italia. Una grande città europea; infatti quel testo dice questo. E poi, soprattutto, era un serbatoio di popolo. Per anni è stata l’obiettivo dell’emigrazione dal Sud al Nord, tema che c’è sempre nelle mie canzoni: il tema dei popoli che sono destinati a migrare e che sono una forza positiva incredibile per le nazioni in cui si spostano. Vedi in America, a New York, in Australia quanti italiani se ne sono andati e hanno contribuito a rendere grandi e operativi questi Paesi che stavano nascendo? Quindi è proprio MARILÙ BOSSIO, artista di origine calabrese, già disco d’oro all’estero, aprirà il concerto di Lucio Dalla, accompagnata alla chitarra da Remo Cavallini e Joël Heyard.

nel dna di una nuova società il fatto che si abbia un atteggiamento di apertura nei confronti dei migranti. Ed ancora che, una volta emigrati per diventare cittadini del posto - senza dimenticare le loro tradizioni - anche loro adottino i sistemi e apportino forza lavoro, intelligenza, creatività. Io credo che una società debba essere multietnica per forza. È la sopravvivenza. Altrimenti rimarremmo con degli steccati chiusi e vivremmo della nostra “vecchiezza” se in qualche modo non ci rinnovassimo. Cosa ci dici del film su Matteo Salvatore? Straordinario. Stiamo lavorando per far conoscere soprattutto ai giovani non solo la parte storica di questa scoperta. Anche la qualità delle sue canzoni e la stranezza della sua vita. Stiamo lavorando io, Arbore, Moni Ovadia, Teresa De Sio e Marco Alemanno, che è il mio produttore, che nel film interpreterà Matteo Salvatore a trent’anni, proprio per mettere in rilievo l’importanza che quest’uomo ha avuto. Quindi questa è anche un’operazione culturale. Uomo di musica o uomo di spettacolo? Io faccio molte colonne sonore di film. Quest’anno ho fatto la colonna dell’ultimo film di Pupi Avati, di Salemme, senza dimenticare il film americano di Sophia Loren e Turturro che si chiamava “Mamma Lucia”. Mi piace lavorare per il cinema. Una di quelle ragioni per cui non mi sono rotto le scatole è che cambio spesso. Ho fatto regie di opere liriche, ho fatto Stravinsky in Irlanda e a Londra, l’Arlecchino di Busoni, L’opera del mendicante...Mi piace cambiare. La musica è il perno intorno al quale si muove tutto. Insegno all’Università e lo faccio non per guadagnare, ma perché mi piace. Credo sia giusto farlo. Pensa che noia la vita se uno

dovesse continuare a fare quello che ha sempre fatto senza cambiare un po’, senza fare altre cose insieme a quello che fa sempre. Sei stato direttore artistico della prima web tv italiana mytv. Ci puoi raccontare quest’esperienza? Ho capito quanto la tv sarebbe diventata importante fin da allora anche dal punto di vista dell’arte e dello spettacolo. Le premesse erano buonissime e poi il progetto si è evoluto ed è diventato pure altre cose, non tutte buone! Però l’importante è, prima di essere critici, fare quello che si ritiene sia giusto fare e poi confrontarsi con quello che si critica. È inutile parlar male della tv quando tutti ci vanno. È come il Festival di Sanremo. Io devo tutto al Festival. Ne ho fatti parecchi negli anni d’oro, ma quando io andai e feci “Gesù Bambino” e “4 marzo 1943” io non ero proprio nessuno. E da lì la canzone divenne famosa in tutto il mondo. È inutile parlare male delle cose, bisogna affrontarle in modo che migliorino. Guardate quello che sta facendo Monti in Italia! Sta compiendo quasi una trasformazione miracolosa (spread, borsa). È facile criticare! Quando devi criticare, la cosa migliore è fare meglio. Cercando di fare le cose che non PP fanno gli altri e farle tu.

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/ arredamento /

LAGOSTORE a Bereldange IL DESIGN ITALIANO A MISURA D’UOMO

UNO SPAZIO PER IL PUBBLICO, UNA FILOSOFIA DI VITA IN NOME DELL’ARTE ITALIANA. ED UN LUOGO DOVE POTER FARE CULTURA INSIEME

N

on un classico show room, non un tipico negozio di mobili ed articoli per l’arredamento. LAGOSTORE è molto di più: è concetto, spazio, convivialità, senso…È design che non si impone al cliente, ma che nasce per essere “al servizio” del cliente, che lo sceglie e lo utilizza tutti i giorni. Questo è, descritto in poche ma essenziali parole, il meraviglioso spazio “vendita/esposizione” che Eugenio Parisi, italiano (di Bronte, Sicilia, località celebre per i suoi deliziosi pistacchi!) ha aperto nel 2010 alle porte della città, a Bereldange.

LAGOSTORE Luxembourg 53, Cité Grand-Duc Jean (Coin route de Luxembourg) Résidence Dahlias L-7233 Bereldange Tel: 00352 44 13 35 Fax: 00352 45 99 78 Mobile: 00352 621 16 30 09 e-mail: luxembourg@lagostore.net

Eugenio Parisi è già noto al pubblico italiano ed internazionale perché da tempo vive nel Granducato e per molti anni è stato il titolare di un grande negozio di arredamento nel quartiere Hollerich (Idealegno per la precisione).

Apertura martedì - sabato 10/13 – 14/19 lunedì solo su apppuntamento

Ma ora la sua stretta collaborazione con la nota azienda veneta LAGO (in cui brillano la generosa genialità ed il sagace intuito avanguardistico di Daniele Lago), ha dato origine a questa enorme boutique (alcune, simili sono già aperte in molte città del mondo, fra cui Roma, Milano, Bilbao), che si presenta al pubblico non nella sua banale veste di “mobili-in-mostra-a-scopo-vendita” bensì come una vera e propria casa. Una sorta di appartamento dove spiccano le originali creazioni di questo giovane designer italiano, che a meno di 40 anni è già famoso in tutto il mondo ed ha letteralemente re-inventato l’azienda di famiglia, offrendo ad un pubblico internazionale una visione dell’architettura d’interni che va molto oltre il semplice prodotto e che coinvolge il cliente, rendendolo il vero protagonista del suo “habitat”. t

ostore.ne http://luxembourg.lag marzo 2012

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È questo che ci spiega Eugenio, che ha cominciato a collaborare con la LAGO pubbliredazionale


/ arredamento /

LAGO: NON

SOLO AZIENDA

circa 15 anni fa proprio perché, casualmente, scoprì che la filosofia professionale dei titolari di questa ditta combaciava perfettamente con quelle che erano sempre state le sue inclinazioni in questo campo. Ed anche “perché mi ha sempre attirato l’idea” prosegue Eugenio “di lavorare con un’azienda che può realizzare qualsiasi cosa per una casa: dagli armadi ai bagni, passando per le suppellettili ed i tappeti”. Nello spazio di Bereldange, fedelissimo al concetto LAGO di convivialità ed interazione fra pubblico e produttore (tutto ciò che è esposto, ad esempio, si può toccare e si distingue molto per la molteplicità dei colori), si organizzano molti eventi aperti al pubblico di carattere sociale e culturale, ben lungi, quindi, dal solo e più retorico scopo commerciale. A tal fine Eugenio Parisi è disponibile per discutere eventuali iniziative da organizzare con chi PP ne fosse interessato.

Atelier di Pasqua per l’infanzia Sabato 24/03, ore 10

Una ditta che costruisce mobili intorno all’uomo, ponendolo al centro della sua vita e del suo spazio abitativo. Un’azienda che produce ed opera nel pieno rispetto dell’individuo, dal rapporto con i propri dipendenti alla scoperta e formazione di nuovi talenti, dai prezzi accessibili per ogni tasca ad una fabbrica costruita sul principio della bio-edilizia. Questo e tanto altro è la LAGO (sede in provincia di Padova e circa 160 dipendenti), con i suoi negozi monomarca nel mondo e, grande novità, i suoi cosiddetti “appartamenti Lago”, arredati esclusivamente con mobili ed accessori a marchio aziendale. Abitati da privati e aperti di tanto in tanto al pubblico per eventi di vario tipo. www.lago.it Presentazione Thermomix (Bimby) con Mme Moira Ploncher Sabato 10/03, ore 17 marzo 2012

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STIAMO

arrivando...

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/ passa... /

...PAROLE

Jean Portante Testo / Maria Luisa Caldognetto

DOMENICA 18 MARZO 2012, ALLE ORE 17, AL SALON DU LIVRE/FESTIVAL DES MIGRATIONS: DIBATTITO LINGUA, LETTERATURA, IDENTITÀ, CON LO SCRITTORE LUSSEMBURGHESE DI ORIGINE ITALIANA Jean Portante, CHE PRESENTA LA SUA NUOVA ANTOLOGIA POETICA LA CENERE DELLE PAROLE. EVENTO A FIRMA CONVIVIUM

Jean Portante è nato nel 1950 a Differdange, in Lussemburgo, da genitori ita-

liani emigrati dall’Abruzzo. La sua infanzia è stata segnata in maniera indelebile da questa doppia appartenenza o piuttosto da una doppia non appartenenza, tema che attraversa incessantemente tutta la sua produzione letteraria - poesia, prosa, teatro, saggi - e si rispecchia in quell’«étrange langue» che ha l’aspetto del francese, la lingua formalmente ineccepibile adottata dall’Autore per la scrittura, ma nella quale “respirano” tuttavia anche le altre lingue presenti nella sua biografia. Per la sua produzione poetica, iniziata nel 1983, Jean Portante ha ottenuto premi prestigiosi, tra i quali spicca il Prix Mallarmé (2003) e il recente Prix National de Littérature (2011). Diversi suoi libri, in poesia e in prosa, sono stati tradotti in vari paesi, tra cui l’Italia, dove nel 1995 è stata per la prima volta pubblicata una sua raccolta di versi, Aperto Chiuso (Ed. Euroma). Successivamente, nel 2006, è uscita presso le Edizioni Empirìa la versione italiana del suo romanzo più celebre, col titolo Mrs Haroy. La memoria della balena, in cui l’elemento autobiografico e le rivisitazioni letterarie si intrecciano - con esiti particolarmente originali e suggestivi - agli interrogativi e alle inquietudini per un mondo che rischia la deriva. Traduttore a sua volta, giornalista e instancabile animatore della scena culturale, l’autore vive attualmente tra Parigi e Lussemburgo. Attraverso l’epigrafe che l’autore antepone ai versi dell’antologia “La cenere delle parole”, presentata per la prima volta al Salone internazionale del Libro di Torino 2010, possiamo cogliere da subito le linee programmatiche della sua poetica: “Ogni notte scrivo un libro / al risveglio è scomparso / di giorno la luce brucia la scrittura / la cenere delle parole parla un’altra lingua”. Nell’introduzione al volume, il poeta Elio Pecora accompagna a sua volta il lettore che si addentra nel testo, fornendogli il sussidio di alcune preziose chiavi interpretative. Ecco, a fianco, una poesia di Jean Portante tratta da La cenere delle parole:

PILLOLA di

ITALIANO a cura di Cinzia Margarita

Controra: detta anche pennichella, è uno dei tanti vocaboli, squisitamente partenopei (da cuntrora) approdati nella lingua nazionale. Dal latino: contra hora id est, indica quell’ora meridiana, in cui, specie in estate, il sole picchia più forte e le ore sono piu calde, per cui inadatta al lavoro. Sta, quindi, a significare la confortevole pausa che segue il pranzo cui si è soliti dedicarsi per prendersi un po’ di riposo e/o rifocillarsi.

Jean PORTANTE, La cenere delle parole, a cura di Maria Luisa Caldognetto, con un’introduzione di Elio Pecora, Edizioni Empirìa, Roma, 2011. Prezzo: 14,00 euro. L’opera, che sarà in vendita durante la manifestazione e presso lo stand di Convivium al Salon du Livre, può essere ordinata anche per e-mail all’indirizzo: caldog@pt.lu

www.convivium.lu

IL LIBRO ti ho dato un libro e ti ho detto la vita è questo ti ho forse detto dandoti il libro che non l’avevo letto la vita è questo dire e non dire fare come se dall’uno all’altro ci fosse una via clandestina ti ho dato un libro e sono entrato nella clandestinità il libro è passato da una mano all’altra e mi chiedo se quello che ti ho dato somiglia a quello che hai avuto

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...PAROLE

Tornare a

rivoluzionare

l’inferno Testo / Paolo Roversi

IL GIALLO ITALIANO STA VIVENDO UN GRANDE SUCCESSO. CE NE PARLA UN ILLUSTRE “ADDETTO AI LAVORI”

“S

ono nato per rivoluzionare l’inferno” lo scriveva nel suo romanzo Tatuaggio Manuel Vázquez Montalbán e onestamente penso ci sia riuscito. Montalbán è stato uno scrittore - non un giallista, uno scrittore! - che considero un maestro e al quale devo molto, come credo tanti autori italiani, Camilleri in testa, che gli ha dedicato il suo personaggio più famoso, il commissario Montalbano. L’autore catalano è stato un rivoluzionario del genere poliziesco perché ha creato un nuovo modo di intendere il mistero, attraverso una struttura in cui l’indagine diventava essenzialmente una scusa per raccontarci una città, dei personaggi - combattuti e divisi fra le loro miserie e le loro passioni - e una società in evoluzione continua. Da questa lezione credo sia partito il noir italiano, orfano del suo capostipite Giorgio Scerbanenco, per rilanciarsi: raccontare la realtà attraverso le storie di mistero. L’operazione ritengo sia riuscita solo in parte: certo il noir ora non è più un genere di serie B come per tanti anni è stato accusato d’essere, ma credo anche che la strada da percorrere sia ancora lunga. Forse oggi si concede troppo

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PAOLO ROVERSI, classe 1975, nato a Suzzara (Mantova) è stato definito dalla critica lo Scerbanenco postmoderno ed è spesso indicato come il golden boy del giallo italiano. Ha pubblicato quattro romanzi gialli con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi. Per ragazzi ha scritto il giallo Gli agenti segreti non piangono (Mursia, 2009) con protagonista sempre Enrico Radeschi, adottato in molte scuole medie inferiori come libro di lettura. Nel 2010 è uscito il suo romanzo “noir” PesceMangiaCane (Edizioni Ambiente, collana Verdenero) dedicato al Po e al disastro ambientale seguito al riversamento del petrolio nel fiume Lambro. Nel 2011 è uscito il romanzo Milano Criminale (Rizzoli). È fondatore e direttore della rassegna NebbiaGialla Suzzara Noir Festival e dirige MilanoNera web press. I suoi libri sono tradotti in Spagna, Germania e Francia. tmag.me/ http://paoloroversi.ho

all’aspetto commerciale anziché privilegiare la sostanza, la storia intensa oltre l’intrigo criminale, l’occhio critico dello scrittore che indaga la città in cui vive, il mondo che lo circonda. Il discorso, comunque, deve essere più ampio; domandarsi quale sia lo stato di salute del giallo in Italia oggi è un po’ chiedersi come stia la nostra letteratura tout court. Sì, perché stando alle classifiche, alle pile di volumi in libreria, al mercato nascente degli ebook la risposta è una sola: gli italiani amano leggere i polizieschi. E amano scriverli. Il problema sta anche qui: in Italia i lettori forti, quelli cioè che leggono almeno un libro al mese, sono circa tre milioni. Pochini al cospetto di una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. Il dramma vero è che se facessimo un censimento del numero degli scrittori e degli aspiranti tali probabilmente ot-

terremmo una cifra molto superiore a quella dei lettori forti. Morale: in Italia moltissimi autori versano fiumi d’inchiostro senza leggere un rigo. Un controsenso, ma è così. Il grosso rischio che corre il giallo nostrano sta proprio qui: si producono e si pubblicano moltissimi romanzi di genere al grido di “il noir vende” a scapito della qualità. Questo gli appassionati non te lo perdonano: i lettori di gialli sono attenti e implacabili. Vogliono essere stupiti, mai presi in giro. Quello che si sta facendo da un po’, invece, è proprio questo: prendere in giro il lettore. Come è presto detto: con gli strilli di quarta di copertina fallaci o la chimera delle fascette che paragonano lo sconosciuto di turno a questo o quel maestro del brivido, magari supportandolo con prezzi al limite del dumping che, se da una parte facilitano la circolazione dei testi, dall’altra frustrano il lavoro degli editor seri e di quanti lavorano nelle case editrici convinti di produrre cultura e non meri oggetti commerciali. Da qui credo si debba ripartire per mettere in pratica la lezione di Montalbán: tornare a rivoluzionare l’inferno per produrre gialli di qualità intesi come cartine tornasole indispensabili per comprendere la realtà PP che ci circonda.


/ passa... /

...PAROLE

Il SALON DU LIVRE si tinge di giallo Testo / Paola Cairo e Maria Grazia Galati

DOMENICA 18 MARZO (ORE 15,30) LA LIBRERIA ITALIANA CONVIVIUM ORGANIZZA L’INCONTRO “COME SI SCRIVE UN GIALLO?” . OSPITI GLI SCRITTORI DI POLIZIESCHI Patrizia Debicke E Luca Crovi. NOI DI PassaParola LI ABBIAMO “INTERROGATI” PER VOI bienato”, thriller di am zi ss pa l da to fo ito altri roman l 2003 con “Una Ha esordito ne nno fatto segu ha i cu ato da a , le na azio ilano Nera, fond M to si il tazione intern n co 2° premio ura. Collabora o assegnato il at st è le storici d’avvent i ar ss l noir. nel 2010 a Sa Paolo Roversi e eo del giallo e de an rr ite ed M l de stival assoluto al IV Fe del e “Tutti i colori on si is m as tr la ni perti in letterandotto per 9 an o dei massimi es Ha scritto e co un o at er id ns co usicale. Ha pub2. È giallo” su Radio nalista, critico m or gi , re to rit sc ce: è ri fumetti. tura del suspen e sceneggiato va hi sc ie liz po ri blicato va

LUCA CROVI

giallo ne per il o i s s a p a E r K t rtente. vos EBIC iosa, dive efinire la g d PATRIZIA D a t r n e o p c i , v e i l Incurabi Tre aggett ascinante. r t , a t a s s ntere erito? Curiosa, i niero pref a r t s a t s i giall Izzo. Il vostro an Claude e J , o c i r giallo sto o campo, il i m l i sta “nudo o d r a Se gu ome gialli c a m , t e l Simenon. Ken Fol rifaccio a i m senz’altro ” o d u r e c ferito? aliano pre t i a t s i l l gia erbanenco. Il vostro Giorgio Sc e o r o t l la testa a e. Taglio r e i ruttero. l F g e o c c s i d Difficile giallo? ia un buon z i n i t i p i inc adaveri. Con quale Uno, due c n u ’ d o t t trage o tu Se è una s l corridoi i , e o s s r e o p c p r a e r p io. cont “Bianca ri ancor megl . Alzò il a s o s d a n b a n a i t h s c fiato, a te aprì, uscì Baldo, segreto si o i g g a s s a tto prima a f il p a v e v a piere poi, come evò il dop l l o S la testa, . é s zio”. ietro di uno, silen s s e richiuse d N . e c u l ? istie per farsi o scrivere Agatha Chr este volut i r d v a ” i e n h a c i d o n i Il giall ci piccoli luna” tha “Die a g ella terza A d i o d t t o i z l n e a d m o l r I “ r l a i o as H ris. i”, di copie, n) di Thom oli indian i o c n g c o a i i r p l D i i m d c e e 0 R i 1 ( “D sue 1 assoluto. he, con le di più in o t Christie c u d n e v gere? o che ha nte da leg e m a t è il giall u l o s s a suo boia” Un giallo udice e il i g l I “ ” tta renmatt. della cive edrich Dur r F i d . “Il giorno a o Sciasci di Leonard marzo 2012

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/ femminile /

PLURALE

Quante donne nelle “stanze dei bottoni”? E quante fuori dalla porta?

Testo / Marina Moretti

ANALIZZIAMO LA PRESENZA FEMMINILE NELLE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE E LA LORO PARTECIPAZIONE NEI PROCESSI DECISIONALI POLITICI, ECONOMICI E SOCIALI. UN ASPETTO CRUCIALE LEGATO ALLA SOCIETÀ E AL MERCATO DEL LAVORO DI OGGI, CHE LASCIA SPESSO IL MONDO FEMMINILE FUORI DALLA PORTA

S

econdo il rapporto della Commissione Europea sulle Strategie per le pari opportunità tra uomini e donne (elaborato per il quinquennio 20102015), la partecipazione ai processi decisionali è ancora insufficiente. Dal punto di vista della rappresentanza politica la situazione è deso-

lante. Facendo una media dei dati provenienti dai diversi paesi aderenti all’Unione Europea, si scopre che solo un parlamentare su quattro è di sesso femminile. Questo è il dato generale dell’Unione, ma la situazione ovviamente cambia da Paese a Paese e, come al solito, ci sono na-

zioni vicine all’obiettivo del 50% e altre molto lontane anche dal parlamentare su quattro. Secondo il rapporto della Commissione risalente al 2010, in Svezia la rappresentanza femminile è arrivata al 46%, seguono Olanda (41%) e Finlandia (40%). L’Italia è nella parte bassa della clas-


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PLURALE

sifica con il 21%, davanti alla Francia (19%) e non lontana dal Regno Unito, che registra il 22% di donne in parlamento. Gli ultimi posti sono occupati invece da Ungheria e Malta, entrambe con 9 parlamentari in gonnella su 100. I dati positivi dei paesi nordici non ci sorprendono, mentre le performance negative di Francia, Gran Bretagna e Italia sono prevedibili e stupefacenti allo stesso tempo. Joni Lovenduski, professoressa dell’università di Londra e studiosa della rappresentanza femminile in politica, spiega che non c’è una relazione diretta tra lo sviluppo economico e sociale di un Paese e i suoi livelli di rappresentanza politica delle donne. Secondo la Lovenduski diversi fattori concorrono a spiegare la scarsa presenza femminile: i fattori sistemici di un paese (il sistema legale, il sistema dei partiti e la struttura della competizione tra partiti ecc.), la natura dei partiti politici (organizzazione, strategie, sistema di selezione dei “candidabili” ecc.) e il sistema elettorale (proporzionale o maggioritario). La docente conclude che bisogna cambiare le modalità con cui i partiti selezionano i diversi candidati, così da rendere impossibile la discriminazione delle donne che si presentano sulla scena pubblica. Questo principio va nella

stessa direzione delle “quote rosa”, proposta più volte discussa nel Parlamento italiano, ma mai concretizzatasi. A questo proposito Lorella Cedroni, professoressa di Filosofia politica alla Sapienza di Roma, curatrice del rapporto “Le donne e le Istituzioni”, esprime il suo punto di vista sulle quote rosa: “A mio parere le quote sono un modo efficace, sul breve periodo però, per colmare il gap tra donne e uomini nelle istituzioni rappresentative. Nel lungo periodo sono molto più efficaci altri tipi di intervento sistemico, tra cui un’adeguata riforma elettorale in senso proporzionale (che favorisce di più la rappresentanza femminile); così come le liste alternate oppure la collocazione di donne in cima alla lista. In genere, infatti, le donne vengono utilizzate come riempilista. Ed ancora, per finire: adeguate misure tese a disincentivare la mancata candidatura di donne da parte dei partiti.” La Cedroni continua: ”Il nostro Paese ha servizi all’infanzia scarsi e qualitativamente bassi, in confronto ad altri paesi europei, non solo scandinavi, ma anche mitteleuropei. È vero che è stato introdotto il congedo parentale, ma questo non viene praticato quasi per niente dai padri. Insomma, ci sono fattori sociali, culturali e anche sistemici che impedi-

scono da sempre di colmare il gap a livello di rappresentanza politica”. Se volgiamo lo sguardo al settore privato le cose vanno anche peggio. Il rapporto della Commissione Europea analizza anche la presenza femminile nei processi decisionali di tipo economico e, quindi, la loro presenza nei consigli di amministrazione delle grandi aziende. In media solo un consigliere d’amministrazione su 10 è donna e solo il 3% dei presidenti dei consigli appartiene al “sesso debole”. Come al solito a guidare la classifica sono i paesi nordici: Norvegia (42%), Svezia (27%) e Finlandia (24%), mentre l’Italia è al terzultimo posto (4%), seguita solo da Cipro e Lussemburgo, entrambi al 3%. Queste cifre ci restituiscono l’immagine di società in cui le donne sono espulse dai processi decisionali e la collettività è espropriata di un punto di vista femminile nella gestione della cosa pubblica e privata. È necessario comunque uno sforzo enorme da parte delle istituzioni per poter cambiare le cose e soprattutto per poter incidere sulla cultura, sul modo di pensare dei cittadini e delle cittadine europee al fine di scoperchiare, una volta per PP tutte, questo soffitto di vetro.

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/ agenda /

MARZO

AL SALON DU LIVRE Lucie Bertovic-Sutera, siciliana nata in Francia, scrive per passione ed ha già pubblicato tre opere dedicate alla spiritualità: «Message de paix à l’homme» (2004), «La rivière du monde» (2006) e «Le souffle de la vie d’Hier, d’Aujourd’hui et de Demain» (2008). Quest’anno Lucie sarà presente al Salon du Livre all’interno del Festival des Migrations con la sua ultima opera «Fin à la violence» (Imprimerie Centrale). Testimonianze di persone scottate dalla vita, sofferenti, impaurite dalla violenza fisica, psicologica, socio-economica, che l’autrice aiuta a risollevarsi attraverso l’ascolto, la sensibilità, la comprensione. I libri sono in vendita alla libreria Diedrich di Esch/Alzette e alla Messagerie du Livre di Gasperich. log.com l.bertovicsutera.over-b Venerdì 9 marzo, ore 18 Tavola Rotonda “La Palestine: L’Engagement au féminin.7 femmes pour raconter la Palestine” presso l’Auditorium Cercle Cité, Luxembourg, Place d’Armes (3, Rue Genistre).

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Giovedi 8 marzo ore 18.30 si terrà la conferenza “LA MEDICINA PERSONALIZZATA NELLA CURA DEI TUMORI”, del professor Marco Paggi (in lingua inglese). Presso l’Université du Luxembourg (Salle Tavenas, 102 av. Pasteur). Evento IICL. www.kulturfabrik.lu

23 - 25 marzo 2012 al Kulturfabrik di Esch/Alzette. Afrika Festival Esch


Su www.passaparola.info trovate le interviste a Franco Cardini e Nando Dalla Chiesa. Buona lettura!

/ agenda /

MARZO

Martedì 27 marzo, ore 19 L’obélisque d’Axum de Rome en Ethiopie Conferenza del Prof. Giorgio Croci, (Università di Roma La Sapienza). ALIAI - Forum da Vinci - 6, bd. G.-D. Charlotte, Luxembourg. In collaborazione con la Revue Technique. Entrata libera - posti limitati - cocktail.

www.curiel.lu

INCONTRI

nel web Le Editions Univeristaires Européennes hanno pubblicato «Le Cinéma italien en France: étude sur le Festival de Villerupt» (2011), lavoro di ricerca redatto e sostenuto nel 2007 da Maristella Fatichenti.

Venerdì 9 marzo alle 19 con “AGATA E LA TEMPESTA” di Soldini prende inizio un ciclo di proiezioni organizzato dal circolo “E. Curiel” in cooperazione con l’Istituto Italiano di Cultura. La proiezione di “LA TERRA” di Rubini, venerdì 30 marzo, sempre alle 19, aprirà, invece, il ciclo dedicato a “Viaggio, spaesamento culturale, emigrazione”.

www.maristella.eu

Mercoledì 14 marzo dalle ore 18.30 al Kulturfabrik di Esch/Alzette: Soirée «PALESTINE». Prenotazione obbligatoria: gsm 691 819 306. www.blog.paixjuste.lu

Tante altre notizie disponibili giorno per giorno sul nostro sito alla voce AGENDA ed ogni sabato mattina in diretta a VoicesbyPassaParola (Radio Ara - 103.3/105.2)

www.passaparola.info

Programmazione marzo 10/03 Festival des Migrations, Cultures, Citoyenneté Ospite: Furio Berardi, presidente CLAE In studio: Paola Cairo e Maria Grazia Galati. Regia: Paolo Travelli 17/03 12° Salon du Livre Ospiti: Patrizia Debicke van der Noot e Luca Crovi In studio: Paola Cairo. Regia: Paolo Travelli 24/03 Monografia su Lucio Dalla In studio: Elisa Cutullè e Maria Grazia Galati. Regia: Paolo Travelli 31/03 Vivere lowcost Ospite telefonico: Filippina Bubbo In studio: Marina Moretti ed Erika Maddalena. Regia: Paolo Travelli In casi rari la programmazione potrebbe subire dei cambiamenti

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/europarliamone /

Riconoscimento delle QUALIFICHE PROFESSIONALI: verso l’istituzione di un passaporto professionale europeo Testo / Daniele Rossini

N

el 2005 è stata adottata dall’Unione europea una direttiva che stabilisce le norme per il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali tra gli Stati membri (direttiva 2005/36/CE del 7 settembre 2005). Questa direttiva, che consolida e semplifica le 15 direttive precedenti, rappresenta un prezioso strumento che facilita la mobilità dei cittadini dell’UE per motivi professionali. La direttiva 2005/36 regola ben 4.700 professioni. La categoria a maggiore mobilità è quella degli operatori sanitari; infatti, tra il 2007 e il


/ europarliamone /

2010 si è avuto il riconoscimento di circa 57.200 medici, infermieri, dentisti, farmacisti, ostetriche e veterinari. Eppure è la categoria che in Europa registra la maggiore carenza. L’applicazione della direttiva 2005/36 si è scontrata sin dall’inizio con molteplici difficoltà. L’esperienza ha permesso di constatare che essa non agevola abbastanza l’effettiva libera circolazione dei professionisti, anche per il fatto che il sistema del riconoscimento automatico vale solo per alcune professioni (soprattutto di ambito sanitario), mentre per le altre vige un “sistema generale”. Una delle principali cause delle difficoltà di riconoscimento dei titoli accademici o delle qualifiche professionali è la mancanza di fiducia nei criteri di accreditamento e nei certificati accademici del paese d’origine.

partecipanti hanno espresso la loro posizione in occasione di una consultazione pubblica. Successivamente, il 22 giugno 2011, la Commissione ha pubblicato un Libro Verde nel quale sono analizzati i vari aspetti del sistema di riconoscimento delle qualifiche professionali (documento COM 2011-367).

Per individuare gli ostacoli frapposti dagli Stati alla libera circolazione delle qualifiche e quindi all’accesso alle attività professionali, la Commissione europea ha avviato fin dal marzo 2010 una valutazione della direttiva che ha coinvolto molte parti in causa. Nel 2010 circa 200 fra autorità competenti e organizzazioni professionali hanno elaborato relazioni sulle esperienze maturate e nei primi mesi del 2011 quasi 400

A conclusione di questi passaggi, il Commissario europeo al mercato interno, Michel Barnier, ha presentato il 19 dicembre 2011 una proposta di revisione della direttiva 2005/36. Essa prevede l’istituzione di una carta europea delle professioni, un vero e proprio passaporto professionale che certificherà le qualifiche professionali, agevolando così la mobilità fra i diversi Stati. Scopo principale della carta professionale è, appunto, quello di rendere più semplici, più rapide e meno costose le procedure di riconoscimento, con contatti diretti tra le autorità dello Stato in cui il professionista è stabilito e quelle del Paese di destinazione. La carta, da crearsi su base volontaria, attesterà l’esperienza professionale e accademica e sarà collegata al sistema IMI (Internal Market Information System, un sistema telematico multilingue). Il Parlamento europeo, che ha votato una risoluzione a sostegno dell’adozione di un passaporto professionale facoltativo, ha sottolineato che occorrerà valutare attentamente la conoscenza che il professionista ha della lingua del paese ospite, attraverso test linguistici intesi ad accertare che egli possiede un’ottima padronanza della lingua, anche del linguaggio tecnico e scientifico ai fini specifici dell’esercizio di una professione sanitaria. La proposta di direttiva della Commissione dovrebbe essere votata dal Parlamento e dal Consiglio entro la fine del 2012 e quindi entrare in vigore nel PP 2014.

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/ assenza di /

GRAVITÀ

Dormire sonni tranquilli Testo / Elisa Cutullè

CONSIGLI PRATICI SULLA CAMERA DA LETTO AFFINCHÉ DORMIRE E RIPOSARE POSSANO DIVENTARE PERFETTI SINONIMI

ARREDAMENTO Per eliminare i campi magnetici è consigliabile avere mobili dalle forme arrotondate, senza parti in metallo. Gli specchi dovrebbero essere posizionati all’interno degli armadi. BIANCHERIA Da preferire quella in materiali naturali come seta, flanella e cotone: la pelle traspira e rimane fresca. COLORI Cercare di evitare i colori stimolanti come rosso o fucsia. Meglio utilizzare colori tenui e rilassanti come azzurro chiaro, rosa o verde affinché venga ristabilito l’equilibrio emotivo. CAMPI ELETTROMAGNETICI Non si dovrebbero tenere apparecchiature elettroniche nella stanza in cui si dorme. Se ciò non è possibile assicurarsi almeno di posizionare il letto a 40 cm dalla parete su cui sono sistemate le prese e, se ciò non

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è possibile, schermare la testiera del letto con un pannello di rame.

secchino le narici e vengano irritate le mucose respitatorie.

CUSCINI Il cuscino deve permettere che la colonna vertebrale rimanga in una posizione naturale e rilassata. Il cuscino dovrebbe avere un’altezza di 20 cm, essere arieggiato ogni giorno e cambiato al massimo ogni 5 anni.

PROFUMI Optare per profumi che migliorano la qualità della respirazione e del sonno. Da preferire le essenze di timo o di geranio (conciliano il sonno e tengono lontani gli insetti).

MATERASSO Accertarsi che i punti di pressione sul materasso non costringano a girarsi in continuazione, onde trovare la posizione adatta per dormire. TEMPERATURA Deve essere compresa tra i 18° e i 20°. In estate cercare di non abusare del condizionatore e, se necessario, regolarlo in maniera tale che la differenza fra temperatura interna ed esterna non superi i 6°C. Assicurarsi anche di mantenere un certo grado di umidità in modo da evitare che si

LUCE Cercare di dormire al buio, perché la luce stimola il sistema nervoso e porta l’organismo a cercare di rimanere sveglio. Se non si riesce a dormire al buio, utilizzare luci soffuse, collocate dietro la testiera del letto, in modo che non vengano percepite direttamente dagli occhi. ORIENTAMENTO DEL LETTO Posizionare il letto con la testiera verso Nord, in modo da ottenere il perfetto equilibrio magnetico (il polo positivo del corpo combacia con il polo negativo della terra). PP



/ chiocciolina /

Sognare per vivere Testo / Elisabetta Fatichenti

C

on una bella frase di Ignazio Silone sul destino ed una stupenda immagine di un ulivo secolare Cinzia Ficco ci introduce nel suo blog www.tipitosti.com, creato nel 2011. Il progetto di Cinzia prende spunto dai 3 anni di lavoro con il sito voglioviverecosi.com, durante i quali la giovane giornalista ha incrociato una marea di italiani in fuga verso mete migliori, nauseati e demotivati dal loro paese. È nata, così, allora in lei l’idea di parlare di coloro, italiani ma anche stranieri, che, invece, non solo non mollano l’Italia, ma per di più si sforzano di realizzarvi i loro sogni. Sono tipi tosti che “anziché abbandonare la loro ter-

www.tipitosti.com

ra, cercano di resistere”. Come l’ulivo sono forti, determinati a battersi, anche se ostacolati da mille difficoltà, aiutandoci a sperare ancora e facendo sì che l’Italia non s’impoverisca irreversibilmente. Il sogno di Cinzia? Fare del blog una vera e propria attività, con più visitatori, più contributi, tanti collaboratori e magari raccogliere le interPP viste in un bel libro.


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