Fondazione Pastificio Cerere
via degli Ausoni, 7 - 00185 Roma T/F +39 06.45.422960 info@pastificiocerere.it www.pastificiocerere.it
Fondazione
Cerere
2015 / 2016
Fondazione Pastificio Cerere
2015/16
Pastificio
ANNUARIO 2015 / 16
PRESIDENTE Flavio Misciattelli DIRETTORE ARTISTICO Marcello Smarrelli COORDINAMENTO PROGETTI Claudia Cavalieri Emanuela Pigliacelli STAGISTI Carlotta Antonini Federica Antonucci Giovanni Argan Livia Cerasi Lorenzo Cicerchia Stefania Fenu Maite Marín García Francesca Orecchio Federica Piras WEB DESIGNER Rodolfo De Mattei UFFICIO STAMPA Maria Bonmassar Marta Colombo Lola Group COORDINAMENTO EDITORIALE Claudia Cavalieri Emanuela Pigliacelli PROGETTO GRAFICO Francesco Ciavaglioli TRADUZIONI Arianna Cinque Tijana Mamula CREDITI FOTOGRAFICI Claudio Abate, Ottavio Celestino, Francesco Ciavaglioli, Gianfranco Fortuna, Mattia Insolera, Pierpaolo Lo Giudice, Mario Martignetti, Andrea Musicò, NASA / JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA, Eligio Paoni, D.A. Puzzutiello, Andrew Rutt.
PARTNERS Agenzia Nazionale Lifelong Learning Programme; Ajuntament de Barcelona; Apa affissioni; Artibune; ASI – Agenzia Spaziale Italiana; Atpdiary; BNL MEDIA ART FESTIVAL di Roma; Delegació a Catalunya; Estate Romana; Ex Dogana; Forum Austriaco di Cultura a Roma; INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) - IAPS (Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali); Informadarte; Istituto Superiore Leon Battista Alberti di Roma; Link Art Center; MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma; Melting Pro; MIUR - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; Municipio II di Roma Capitale; Nando and Elsa Peretti Foundation; NASA; Open House Roma 2016; Quadriennale d’arte; Sauro Art; SIAE; Speak Science; stARTT - studio di architettura e trasformazioni territoriali; The Gallery Apart; The Rome Process. SI RINGRAZIANO: Manuela Zampolli, Luce e Gea Misciattelli, Piero e Marzia Misciattelli, Sveva Misciattelli, Mario e Gaia Fani Ciotti, Maria Aurora Misciattelli, Alessandra Paparozzi, Mario Spoletini, Luca Costantini, Giuseppe Servoli, Ottavio Celestino, Mario Codognato, Elsa Peretti, Stefano Palumbo, Antonella Dentamaro, Paolo e Lisa Paglia, Sauro Radicchi, Ileana Florescu, Stefano Franchetti e Marco Bibi. Inoltre: Pino Calabresi, Francesca Campli, Antonio Cocola, Ester Coen, Bruna Costa, Rosalba Costagliola, Vanessa Crescenzi, Stefano Fontebasso De Martino, Riccarda Gallo, Emilia Giorgi, Daniela Lancioni, Mabì, Giosy Milleri, Alice Paltrinieri, Maria Ida Parente. E tutti gli artisti e gli inquilini del Pastificio Cerere. SPONSOR TECNICI Casale del Giglio; Chinotto Neri; Colli di Serrapretona; ECCOCIWINE; REBEL’S Microbrewery; Terra di Sapori e di Saperi.
INDICE
1 4
INTRODUZIONE La Fondazione Pastificio Cerere
5
DECENNALE FONDAZIONE PASTIFICIO CERERE Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli per i dieci anni della Fondazione Pastificio Cerere
7 12 18 24 30 38 44 50 56
Introduzione Gianni Dessì / Dentro e Fuori Giuseppe Gallo / Il Quinto quarto ABC Ceccobelli / CAPOVOLGERE Nunzio / 519 + 40 Pizzi Cannella / Interno via degli Ausoni Mostra Tirelli Where is Dawn Now? Djsegno
61 64 70 76 78 82 84
MOSTRE E ATTIVITà Robert Llimos / VEURE Oliver Ressler / Transnational Capitalism Examined 6pm Your Local Time Europe L’orto volante Ateliers 2.0 Fuori Quadriennale Upskill
87 90 94
PERFORMANCE I miei Amici Hanno più talento di me Art. Class. War
97 100
FORMAZIONE Made and told. Il Made in Italy raccontato dai giovani
109 112 115 119
DIDATTICA Laboratori didattici mostre del Decennale Laboratori didattici mostra Robert Llimos Pianeti in una stanza
121
BIOGRAFIE
133
ENGLISH TEXT
173
CONTRIBUTORS
Introduzione
La Fondazione Pastificio Cerere
La Fondazione Pastificio Cerere nasce
Fondazione - grazie anche alla nomina
a Roma nel 2004 per volontà del suo
a direttore artistico di Marcello Smarrel-
presidente, Flavio Misciattelli, con l’o-
li - negli anni ha istituito borse di stu-
biettivo di promuovere e diffondere l’ar-
dio per residenze indirizzate a giovani
te contemporanea.
artisti, promosso attività per studenti
Nel 2005 inaugura la sede all’interno di
universitari e sollecitato la partecipa-
quello che un tempo era il Pastificio Ce-
zione delle scuole, oltre ad offrire una
rere, una ex fabbrica di pasta costruita
programmazione di mostre ed eventi
nel 1905 e attiva fino al secondo do-
che coinvolgono un pubblico ampio ed
poguerra. A partire dagli anni Settanta,
eterogeneo. Tra gli obiettivi principali,
la fabbrica dismessa è stata spontane-
quello di stabilire un dialogo privilegiato
amente ripopolata da artisti e fu il criti-
con gli studenti che vivono e frequen-
co Achille Bonito Oliva - nell’estate del
tano il quartiere di San Lorenzo, stori-
1984 - a rendere celebre il luogo con
camente legato all’Università degli studi
la mostra Ateliers che aprì al pubblico
di Roma “La Sapienza” che si trova a
gli spazi dove abitavano e lavorava-
pochi passi.
no gli artisti del cosiddetto “Gruppo di
La Fondazione intende sempre più af-
San Lorenzo”: Bruno Ceccobelli, Gian-
fermare il suo ruolo di hub culturale,
ni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi
centro vitale di sperimentazione e for-
Cannella e Marco Tirelli. Ancora oggi,
mazione in cui si intersecano diverse di-
gli spazi dell’ex stabilimento industriale
scipline, uno spazio per la rigenerazio-
ospitano studi d’artista, atelier di moda,
ne delle energie creative che operano e
una scuola di fotografia e un’accademia
convivono nel territorio, con uno sguar-
di arti visive, studi di grafica e comu-
do sempre attento alla scena artistica
nicazione. Con l’intento di preservare
internazionale.
questo grande patrimonio culturale, la 4
Decennale della Fondazione Pastificio Cerere
Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli per i dieci anni della Fondazione Pastificio Cerere a cura di Marcello Smarrelli febbraio 2015 – luglio 2016
Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli, Villa Medici, 2006 7
La Fondazione Pastificio Cerere ha
kunsthalle, realtà tanto comuni nelle ca-
li viaggi nell’immaginario, nelle fonti di
presentato – da febbraio 2015 a luglio
pitali europee quanto rare in Italia.
ispirazione e nell’universo di segni di
2016 – un ciclo di sei mostre realizzate
Dieci anni dopo la sua nascita, la Fon-
ogni artista, intrecciati ai racconti e alle
in occasione dei suoi 10 anni di attivi-
dazione ha reso omaggio al fermento
testimonianze degli anni vissuti nell’ex
tà e dei 110 anni dalla costruzione del
artistico e creativo che da circa qua-
Pastificio in rapporto con la città, con
Pastificio Cerere. L’iniziativa - curata
rant’anni anima la vita dell’ex pastifi-
gli amici, con i collezionisti e i galleristi
dal direttore artistico Marcello Smar-
cio. Nel corso dell’anno, tra il 2015 e il
e tutti quelli che hanno avuto un ruolo
relli – ha voluto celebrare la ricchezza
2016, ogni due mesi è stata inaugurata
significativo nel tessere le trame di que-
del patrimonio culturale di questo luo-
una mostra dei sei storici residenti, che
ste storie.
go attraverso il lavoro degli artisti del
per primi hanno riconosciuto le poten-
“Gruppo di San Lorenzo” che lo hanno
zialità di questo luogo dismesso e per
reso famoso: Bruno Ceccobelli, Gian-
primi hanno deciso di trasferirvi i pro-
ni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi
pri studi negli anni Settanta. Pur con-
Cannella, Marco Tirelli.
frontandosi quotidianamente all’interno
Il Pastificio Cerere, con le sue ampie
delle stesse mura, hanno elaborato un
finestre, una decorazione ridotta e di
linguaggio autonomo dagli esiti artistici
ispirazione liberty è senz’altro il reperto
differenti. Tutti attualmente sono in pie-
di archeologia industriale più interes-
na attività e il loro contributo al rinnova-
sante della zona. A partire dagli anni
mento dell’arte contemporanea italiana
Settanta, la fabbrica dismessa è stata
non è certo concluso: hanno esposto ed
spontaneamente ripopolata dagli arti-
espongono in importanti gallerie e mu-
sti, i quali hanno deciso di stabilirvi i
sei di tutto il mondo dimostrando che si
loro studi avviando un fenomeno di ri-
può essere radicati in un posto, o addi-
qualificazione e riutilizzo tra i più inte-
rittura in un edificio, e allo stesso tempo
ressanti nel suo genere. Qui sono state
far parte della grande comunità artistica
condivise e continuano tuttora, vite ed
internazionale.
esperienze artistiche di diversa natura.
Nella progettazione delle mostre non è
La Fondazione Pastificio Cerere nasce
stato indicato agli artisti nessun con-
con l’intento di preservare e continua-
cept preciso ma si è lasciata la possibili-
re con consapevolezza e responsabilità
tà di costruire e presentare un percorso
culturale questo processo di riconver-
all’interno della loro lunga ed articolata
sione da edificio industriale a piccola
produzione. Le mostre sono state idea-
Roma, Via degli Ausoni n.3 giovedì 15 dicembre 1983 8
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Gianni Dessì Dentro e Fuori a cura di Marcello Smarrelli dal 5 febbraio al 28 marzo 2015
Dentro e fuori, la mostra personale di Gianni Dessì, a cura di Marcello Smarrelli, è stata concepita come un percorso eterogeneo attraverso il quale l’artista ha scandito lo spazio espositivo, tracciando connessioni tra i singoli elementi e guidando lo sguardo dello spettatore tra scultura e pittura, tra presente e passato, tra interno ed esterno. In primo luogo vi è stata la riflessione sul significato del proprio ricercare e, infatti, la mostra si apriva con Vista (2012) in cui una moltitudine di piccoli segni, ottenuti sfregando il carboncino sulla rugosità della carta, traccia le forme delle opere realizzate dall’artista in passato. Dessì stesso lo ha definito “il mio deposito, un luogo dove i lavori sono stati accatastati nel tempo. E le cornici rendono evidente la similitudine con l’infisso di una finestra. In definitiva un affaccio su ciò che ho prodotto negli anni, il disegno della mia opera”. A fronteggiare il grande carboncino, una mappa, a disposizione dei visitatori, presentava in dettaglio le opere evocate. Vista, intesa non solo come vista di camera o di interno, ma anche capacità sensoriale di discernere delle forme vibranti tra le porosità di una superficie ruvida. Un’attenzione al passato che mantiene vigile
Dentro e fuori (part.), 2014 11
uno sguardo rivolto al presente, una ri12
flessione che non si esaurisce con l’ap-
le - apre visivamente una porta verso
proccio antologico ma evolve in quello
l’interno. È proprio questa scultura a ri-
metalinguistico: il disegno, linguaggio
trarre il volto dell’amico e collega Bruno
artistico per eccellenza, diviene codice
Ceccobelli che ha condiviso con lui gli
per la rappresentazione del linguaggio
anni dell’esperienza al Pastificio Cerere
stesso dell’artista.
e per un lungo periodo ha utilizzato lo
L’invito a guardare all’interno è presen-
studio oggi usato come spazio espositi-
te anche in Lucciola (2012), un’opera
vo della Fondazione. Ancora un rimando
incentrata sul rapporto tra materia e im-
e una suggestione legata alla storia di
materialità: due mani in ceramica raku
un luogo che testimonia quanto Dessì
si intrecciano, si stringono ma lasciano
sia interessato a trovare connessioni tra
un varco e una piccola luce intermitten-
la dimensione spaziale e sensoriale e a
te proviene dal di dentro. La scultura è
costruire un serrato dialogo tra pittura e
nata come omaggio a Pasolini in riferi-
scultura, storia e vissuto. Vox risponde
mento all’articolo in cui lo scrittore de-
all’alternanza tra l’interno e l’esterno e,
creta amaramente e metaforicamente la
creando un cortocircuito tra la sensa-
scomparsa delle lucciole (“Articolo delle
zione auditiva e visiva, rende visibile la
lucciole”, 1975) ed è l’interpretazione
voce che esce dalla bocca della scul-
che ne da Dessì, quasi a voler suggerire
tura. Quest’ultima era in dialogo con
la possibilità di nutrire qualche speran-
l’opera che ha dato il titolo alla mostra
za per il futuro, ricordando che “in fon-
Dentro e Fuori (2014), grande vetroresi-
do gli artisti non fanno altro che cercare
na montata direttamente sul muro e cir-
di possedere queste lucciole”.
costritta dal colore, considerata quasi
La presenza di un doppio piano, della
un autoritratto dell’artista.
sovrapposizione di tecniche e materiali è una costante nei lavori dell’artista e lo si è riscontrato nello stesso impianto allestitivo; in Vox (2014) il volume della materia è smaterializzato dall’elemento pittorico che - piatto e bidimensionaVista, 2012 Lucciola, 2012 Installation view 13
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Giuseppe Gallo Il quinto quarto a cura di Marcello Smarrelli 15 aprile – 30 maggio 2015
Il quinto quarto è la mostra personale di Giuseppe Gallo, a cura di Marcello Smarrelli. Con quinto quarto si indicano le interiora, le frattaglie, quei tagli di carne che non vengono ricavati dai tradizionali quattro quarti dell’animale da macello, rientrano nel termine anche le rigaglie dei volatili. Il loro uso in cucina è molto antico, ne abbiamo testimonianze già al tempo degli Etruschi, per i quali le interiora avevano anche un valore religioso. L’aruspicina, infatti, era l’arte divinatoria praticata dall’antico popolo italico e consisteva nell’esame delle viscere di animali sacrificati per trarne segni divini e norme di condotta. La passione per questo cibo prosegue nel Medioevo e nel Rinascimento, fino alla cucina moderna di Auguste Escoffier e di Pellegrino Artusi. La scelta del titolo pone l’accento su quell’ironia spesso irriverente che caratterizza il linguaggio di Giuseppe Gallo, insieme alla sua capacità di lettura trasversale della realtà. Il quinto quarto ha giocato con l’assonanza tra i termini interiora e interiore, quest’ultimo inteso nel suo senso filosofico di introspezione e analisi della propria identità. Dal nesso semantico tra interiora e interiore - cioè una parte di scarto, sporca con-
Dialogo tra due gemelli I (part.), 2015 17
trapposta ad una nobile e preziosa - si 18
è rivelata una possibile chiave di let-
proprie, ma ha nell’equilibrio il criterio
tura dei lavori esposti. Il punto focale
dominante delle sue creazioni”: proprio
dell’allestimento è stata la scultura site
dalla ricerca di questi equilibri, in cui
specific – da cui ha preso il titolo la mo-
ogni elemento è connesso all’altro, ha
stra - composta da una trama di legni
origine l’operare dell’artista.
intrecciati che crea una membrana autoportante. L’opera si delinea e cresce ai confini di un rettangolo aureo idealmente disegnato dividendo lo spazio in due parti: una nobile, l’altra contaminata. Resta costante la ricerca di un dialogo con la natura, che si risolve in un approccio al tempo stesso organico e geometrico, coadiuvato dal potere astrattivo del disegno. Su tutto domina l’operare dell’artista, quella capacità di trasformazione alchemica che, molto vicina a quella del cuoco, sa trasformare-mutare attraverso tecnica, conoscenza e fantasia una parte considerata spuria in un cibo per palati sopraffini. Sempre all’idea della proporzione aurea fanno riferimento i due grandi dipinti dal titolo Secondo aureo e Terzo aureo, frutto della più recente produzione dell’artista e qui esposti per la prima volta. Per Giuseppe Gallo questa mostra è stato un ulteriore momento di riflessione sulle relazioni uomo e natura che seguono quella sua visione per cui “la natura delle cose non possiede rigidità 19
Dialogo tra due gemelli III, 2015 Secondo aureo, 2015 Il quinto quarto, 2015 20
ABC Ceccobelli (Auro, Bruno e Celso Ceccobelli) CAPOVOLGERE
La mostra di ABC Ceccobelli (Auro, Bru-
a cura di Marcello Smarrelli 11 giugno - 30 luglio 2015
troduce, già dal titolo, nell’ambito della
no e Celso Ceccobelli), CAPOVOLGERE, a cura di Marcello Smarrelli, ci in-
ricerca di Bruno Ceccobelli, da sempre attratto da nuove possibilità di leggere la realtà e sovvertire il senso comune del linguaggio. Attraverso la sua costante disciplina del fare, l’artista scavalca le convenzioni e offre visioni che non si esauriscono mai completamente, ma vengono continuamente rielaborate: “è come se tutta l’attenzione di Ceccobelli fosse indirizzata verso un’arte declinata quale linguaggio iniziatico o quale ricerca che fa della forma un problema da rifondare incessantemente” (Luigi Meneghelli, 2003). Bruno Ceccobelli, nato e cresciuto a Todi, si sente Homo medievalis, vicino allo spirito delle botteghe artigianali e del lavoro collettivo, animato da un forte amore per la materia, dalla passione per la tecnica e dalla fiducia nella sperimentazione. Ha deciso di invitare ad esporre anche i suoi figli Auro e Celso, suoi assistenti da diversi anni: da qui la scelta di firmare la mostra con le iniziali dei loro nomi, ABC Ceccobelli. CAPOVOLGERE si è sviluppata in tre luoghi del Pastificio Cerere: lo spazio
Iridi (part.), 2014 23
espositivo della Fondazione, la corte in24
terna e la sede dell’Associazione Cultu-
degli oggetti, con l’intento di conferire
rale Mabì.
loro una nuova luce, un’aura da reliquia.
La mostra si apriva con l’opera di Bru-
Seguivano i lavori appartenenti alla sua
no Ceccobelli Confesame (1986), una
produzione più recente (2014): Iridi, nel-
porta prelevata da uno degli ambienti
la prima stanza e Pupille a conclusione
dell’ex Pastificio, omaggio al suo vec-
del percorso. Si tratta di pitto-sculture
chio atelier situato proprio nello spazio
di forma circolare realizzate in bitume,
che oggi ospita la Fondazione. L’artista
un materiale che, come l’interno dell’oc-
si è sempre distinto per il personalis-
chio, è oscuro ma lucidissimo, perciò la
simo modo di assemblare materiali e
luce che vi arriva non viene completa-
oggetti di recupero: li trasforma, li di-
mente assorbita ma in parte si riflette.
pinge, li immerge nella cera, li segna
Le immagini che vediamo al loro interno
con le sue impronte. Questo processo
si autogenerano in questo rispecchia-
di decontestualizzazione è volto a recu-
mento che coinvolge lo spettatore e lo
perare simbologie e significati reconditi
spazio circostante.
Iridi, 2014 Confesame, 2014 Ritratti di bandiera, 2015 Installation view
Nella corte interna sono stati esposti i
zati da Auro e Celso Ceccobelli a partire
Ritratti di bandiera (2015), l’installazio-
dal 2011: tra i più significativi, Maestro
ne realizzata a sei mani dai tre artisti.
K (2013), dedicato a Jannis Kounellis e
I 20 drappi di stoffa presentano i mo-
realizzato in occasione della sua mo-
tivi delle bandiere internazionali in cui
stra alla Fondazione VOLUME! di Roma,
sono inseriti gli scatti fotografici di Auro
Enzo Cucchi – la processione di Prisca
e Celso che rappresentano Bruno Cec-
(2013), ripreso per la Galleria Bibo’s
cobelli in veste di performer. Questa
Place di Todi; tra gli inediti, il video rea-
operazione auspica la creazione di un
lizzato in occasione della mostra Alber-
governo mondiale, un’unica entità poli-
to Burri – Davide D’Elia. Cretti, Fuochi,
tica internazionale per garantire pace e
Muffe presso la Galleria Bibo’s Place.
convivenza tra tutte le popolazioni. Nella sede dell’Associazione Culturale Mabì, sono stati presentati dodici video, omaggio ad artisti famosi, realiz25
26
José Angelino Micol Assaël Elisabetta Benassi Fabio Di Camillo Francesco Landolfi NPN Nunzio Jorge Peris Calixto Ramirez Manuela Savioli Carmine Tornincasa Adrian Tranquilli
Per la mostra 519+ 40, Nunzio - nello
con un racconto di Francesco Stocchi
Francesco Stocchi, che per l’occasione
519 + 40
Tutti insieme hanno realizzato un rac-
a cura di Marcello Smarrelli 20 ottobre 2015 – 7 gennaio 2016
spirito di condivisione che lo caratterizza da sempre - ha scelto di presentare il suo lavoro insieme a quello di alcuni artisti amici con i quali ha collaborato nel corso degli anni: José Angelino, Micol Assaël, Elisabetta Benassi, Fabio Di Camillo, Francesco Landolfi, NPN, Jorge Peris, Calixto Ramirez, Manuela Savioli, Carmine Tornincasa, Adrian Tranquilli e
ha elaborato un racconto inedito.
conto unitario e organico che, al di là delle ovvie differenze per i media e gli argomenti trattati, testimonia l’impegno comune di un percorso di ricerca rigoroso e programmatico. Gustave Moreau, che ebbe durante la sua attività di professore all’École des Beaux-Arts di Parigi, allievi del calibro di Georges Rouault, Henri Matisse o Albert Marquet, divenuti poi celebri con linguaggi artistici spesso antitetici tra loro, viene spesso citato come esempio di quello che dovrebbe essere il rapporto tra artisti di età ed esperienze diverse. Moreau praticava volentieri il “laisser faire”, sollecitando l’immaginazione a partire dai due elementi fondamentali della pittura: il colore e il disegno. Le
Nunzio, Senza titolo, 2015 29
sue intenzioni erano spesso molto po30
etiche ed evocatrici: “il colore dev’es-
sono intrecciate tante storie. Mi piace-
sere sognato, pensato, immaginato…”
va l’idea di essere affiancato da molti
oppure “l’evocazione del pensiero at-
di quegli amici con cui ho condiviso e
traverso la linea, l’arabesco, e i mezzi
quotidianamente condivido la mia espe-
plastici, ecco il mio scopo.” Moreau non
rienza di artista, ma anche e soprattutto
imponeva alcun metodo, alcuna rigidi-
la mia vita”.
tà, anzi, avrebbe piuttosto rivendicato la celebre esortazione nietzschiana “Divieni ciò che sei”. Attraverso questa esortazione ripresa da Pindaro, il filosofo tedesco voleva lanciare un messaggio intimo e universale: il fondamento del nostro io, all’apparenza preordinato da sistemi ereditari, è in continuo cambiamento. Il compito che viene affidato ad ogni individuo è la creazione di una personalità sempre alla ricerca di una soluzione adatta al conflitto tra natura e cultura. Questo verso di Pindaro, dunque, non impone affatto una prospettiva rigida e unilaterale alla nostra esistenza, anzi, invita con forza alla crescita e alla trasformazione dei propri stati, in piena libertà di assunzioni. In breve potremmo dire che il mondo in cui siamo è anche quello che ci diamo. In qualche modo questo è stato il ruolo di Nunzio e del suo frequentatissimo atelier all’interno del Pastificio Cerere: “In questo luogo – racconta l’artista hanno transitato tantissime persone e si 31
Installation view Francesco Landolfi, Ieri mi innamorerò di te, 2015 Carmine Tornincasa, Frumento, 2015 Nunzio, Senza titolo, 2015 NPN, C21H28O5, 2015 Jorge Peris, Escalera de caracol, 2015 Fabio di Camillo, Inanis Uniloba, 2015 Installation view 32
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Pizzi Cannella Interno via degli Ausoni
La mostra Interno via degli Ausoni, per-
a cura di Marcello Smarrelli 21 gennaio – 5 marzo 2016
cello Smarrelli, ha raccontato un viaggio
sonale di Pizzi Cannella curata da Mar-
tra luci e ombre che hanno disegnato la trama dei luoghi, i volumi delle architetture, le immagini degli anni vissuti all’interno del Pastificio. L’artista, con l’ausilio dell’immaginazione, ci ha condotto nello spazio in cui vive e lavora da trentacinque anni. Una mostra dalla natura intima e familiare in cui l’atmosfera sospesa e rarefatta delle opere esposte ha reso la scena allo stesso tempo ideale e reale, astratta ma perfettamente aderente alle sensazioni che il luogo trasmette. Per un “viaggiatore da camera” - come egli stesso si definisce - non conta lo spazio fisico ma quello mentale in cui i singoli elementi rimandano a suoni, emozioni e memorie, evocando l’avventura umana di protagonisti fantasma. In mostra erano esposte una tela di grandi dimensioni e una serie di carte realizzate con tecnica mista, raggruppate in questa occasione per la prima volta. Inoltre, è stata presentata una delle quattro anfore in bronzo appartenenti all’installazione La Fontana Ferma, già esposta nel suo prototipo in vetroresina proprio nella corte dell’ex Pastificio nel 2007.
Luna o luna nuova, San Lorenzo, Interno Agosto (Part.), 2015 37
Il percorso espositivo è stato arricchito 38
anche da una serie di curiosi video-ritratti dei sei artisti storici attraverso la proiezione di Atelier 2004: Sei piccoli film, opera video realizzata da Angelo Cricchi e Silvia Morani nel settembre 2004 per rendere omaggio ai venti anni trascorsi dalla mostra “Atelier”, a cura di Achille Bonito Oliva, considerata la data di nascita della Scuola di San Lorenzo. Nella continua ricerca di un dialogo tra passato e presente, Pizzi Cannella considera la memoria personale e collettiva come un’ossessione da raccontare e condividere in cui ogni cosa appare e si rivela compiutamente nell’azione del
La fontana ferma, 2007-10 Gli Alberi d’Africa del cortile di via degli Ausoni, caduto nottambulo, 2015 Installation view Interno, 2015
guardare.
39
40
Marco Tirelli a cura di Marcello Smarrelli 5 maggio – 22 luglio 2016
Per raccontare la sua poetica, Marco Tirelli spesso richiama l’immagine dello Studiolo rinascimentale di Federico Da Montefeltro. Qui la raccolta di oggetti che abitano la piccola stanza è un pretesto per dare corpo al mondo interiore del duca di Urbino. Sulle pareti trovano posto elementi del suo universo culturale, della sua memoria. Ciascun oggetto è parte di un sistema simbolico per cui la realtà fisica attiva rimandi ed echi immaginifici. La mostra pensata da Tirelli e curata da Marcello Smarrelli per gli spazi della Fondazione Pastificio Cerere ha evocato concettualmente lo Studiolo. L’ex edificio industriale è per l’artista luogo della memoria personale e collettiva, in cui dare vita, attraverso il dialogo con lo spazio, a un complesso territorio dell’immaginario. Un territorio composto da elementi materiali capaci di superare la dimensione fisica delle pareti. Nello spazio si sono materializzate forme eterogenee che rimandano a un gioco di specchi tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, tra luce e buio, visibile e invisibile, invitandoci a guardare al di là del confine delle cose. Pensando al concetto di ‘perspicere’ invocato da Durer, per cui la pittura è uno
Senza titolo, 2016 43
strumento per guardare oltre la realtà, 44
lo spazio espositivo è diventato spa-
ha osservato lo scrittore Valerio Magrel-
zio mentale per mezzo di immagini che
li, le opere di Tirelli sono “macchine ot-
sono soglie aperte verso il possibile. Un
tiche concepite per imparare a vedere.”
Teatro della memoria, come Tirelli ama
E la mostra è stata la messa in scena
definire il suo lavoro, che è un esercizio
ideale del suo attraversare il mondo.
della visione con cui annullare le coordinate spazio-temporali. L’artista ha dialogato con lo spazio con singoli elementi idealmente connessi per raggiungere la dimensione ambientale di un’opera che guarda in tutte le direzioni. Il muro ha ospitato una collezione di squarci verso
Installation view
dimensioni ulteriori, la realtà corporea è
Senza titolo, 2016
divenuta immateriale e psichica. Come
45
Senza titolo, 2016 Installation view
46
Where is Dawn now? da un’idea di Leonardo Petrucci marzo 2015 - luglio 2016
Il progetto Where is Dawn now?, è stato ideato dall’artista Leonardo Petrucci e realizzato in collaborazione con INAFIAPS, ASI e NASA. È stato ospitato nel cortile antistante la Fondazione Pastificio Cerere da marzo 2015 a luglio 2016 e rientra nelle iniziative organizzate per rendere omaggio al fermento artistico e culturale che da circa quarant’anni anima la vita di questo edificio speciale. Nel 2007, dal Jet Propulsion Laboratory in California, la NASA ha lanciato nello spazio una sonda chiamata Dawn, con l’obiettivo di raggiungere nel 2011 l’asteroide Vesta e di entrare nell’orbita del pianeta nano Cerere da marzo 2015. La finalità principale della missione è stata quella di analizzare le caratteristiche chimico-fisiche dei due corpi celesti tramite una documentazione fotografica dettagliata che ha permesso di vedere l’aspetto di Cerere per la prima volta in assoluto. L’idea di avvicinare il Pastificio Cerere al corpo celeste, non si limita al semplice caso di omonimia ma nasce da una singolare coincidenza: in concomitanza con questo evento astronomico, nel 2015 si sono celebrati i 110 anni dalla costruzione del Pastificio Cerere e 10 anni di attività della Fondazione Pasti-
Where is Dawn now? #1, 2015 49
ficio Cerere. Con Where is Dawn now? 50
Leonardo Petrucci ha voluto evocare
installata una fotografia più dettaglia-
La missione Dawn a Vesta e Cerere è
coordinamento con l’Institute of Com-
l’atmosfera di un luogo in cui le nuove
ta, frutto del posizionamento ravvici-
gestita dal Jet Propulsion Laboratory
puter and Communication Network En-
generazioni di artisti fanno tesoro delle
nato della sonda attorno al pianeta. In
per il Science Mission Directorate di
gineering, Braunschweig. Il visible and
lezioni lasciate dai maestri, così come
questa occasione sono state stampate
Washington della NASA. Dawn è un pro-
infrared mapping spectrometer è sta-
gli astronomi utilizzano oggi la più mo-
100 cartoline a tiratura limitata firmate
getto del Discovery Program, gestito dal
to finanziato e coordinato dall’Agenzia
derna tecnologia per riuscire a guardare
dall’artista e disponibili gratuitamente
Marshall Space Flight Center in Hunt-
Spaziale Italiana e costruito da SELEX
con nuovi occhi ciò che i loro predeces-
durante l’evento.
sville, Alabama della NASA. La UCLA è
ES, con la leadership scientifica dell’I-
sori scoprirono per primi.
Per la terza ed ultima tappa del proget-
responsabile scientifico della missione.
stituto
Il progetto è stato articolato in tre mo-
to, il cortile del Pastificio, ha ospitato il
Lo spacecraft è stato progettato e co-
Spaziali, Roma, dell’Istituto Nazionale
menti diversi: a marzo 2015, quando la
mapping fotografico del pianeta Cere-
struito da Orbital ATK Inc., di Dulles,
di Astrofisica ed è gestito dall’Istituto
sonda Dawn ha agganciato l’orbita di
re. In concomitanza con la giornata di
Virginia. Le camere ad alta risoluzione
di Astrofisica e Planetologia Spaziali,
Cerere, nel cortile dell’ex Pastificio Ce-
inaugurazione, all’interno dello studio
sono fornite dal Max Planck Institute
Roma.
rere, è stata installata la prima fotogra-
di Leonardo Petrucci, è stato possibile
for Solar System Research, Gottingen,
fia del pianeta nano, accompagnata dal
assistere alla proiezione - per mezzo di
Germany, con contributi significativi dal
testo dell’astronomo Giuseppe Piazzi,
un monitor sferico fornito dall’INAF – di
German Aerospace Center (DLR) Insti-
che lo scoprì nel gennaio del 1801 per
“The New Dawn of the Solar System”,
tute of Planetary Research, Berlino, e in
una pura casualità.
un ipotetico Sistema Solare formato da
Inoltre, in occasione dell’inaugurazione
una serie di riproduzioni fotografiche di
del progetto, si è tenuta la conferenza
opere d’arte di alcuni degli artisti che
“Dawn: una missione spaziale alla sco-
lavorano al Pastificio: José Angelino,
perta di Cerere” durante la quale Maria
Matteo Basilé, Bruno Ceccobelli, Ot-
Cristina De Sanctis, responsabile scien-
tavio Celestino, Giovanni De Cataldo,
tifico per INAF-IAPS dello strumento
Ileana Florescu, Giuseppe Gallo, Eligio
VIR a bordo di Dawn, ha presentato gli
Paoni, Giangaetano Patané, Leonardo
ultimi filmati della NASA riguardanti la
Petrucci, Calixto Ramirez, Pietro Ruffo,
missione e i risultati fino ad allora ot-
Maurizio Savini.
di
Astrofisica
e
Planetologia
Where is Dawn now? #3 Where is Dawn now? #2
tenuti con una riflessione su come può lo studio di un pianeta nano aiutarci a comprendere il passato del nostro Sistema Solare. A luglio 2015, per il secondo appuntamento di Where is Dawn now? è stata 51
52
53
54
Djsegno 65 disegni per i 10 anni della Fondazione Pastificio Cerere
La Fondazione Pastificio Cerere ha pre-
25 marzo 2015
casione sono stati esposti i disegni
sentato Djsegno, mostra-evento ospitata allo Spazio Cerere. In questa oc-
realizzati da alcuni dei più interessanti artisti della scena contemporanea italiana e internazionale, i quali hanno scelto di sostenere le attività della Fondazione donando una loro opera. Gli artisti partecipanti: 2A+P/A, Costanza Alvarez De Castro, Josè Angelino, Massimo Attardi, Carmelo Baglivo, Riccardo Benassi, Sofia Cacciapaglia, Roberto Caracciolo, Cristian Chironi, Francesco Ciavaglioli, Alessandro Cicoria, Marco Colazzo, Davide D’Elia, Alessandro Dandini, Giulio Delvè, Tomaso De Luca, Michela De Mattei, Ettore Favini, Francesco Fonassi, Marco Galofaro, Francesca Grilli, Massimo Grimaldi, Grossi Maglioni, Josephine Halvorson, HANASI STUDIO, Rowena Harris, Corin Hewitt, Helena Hladilová, Thomas Hutton, Tobias Kaspar, Pesce Khete, Laboratorio Saccardi, Diego Marcon, Orlando Miani, Seboo Migone, Maria Carmela Milano, Diego Miguel Mirabella, Davide Monaldi, Myriam B., Matteo Nasini, Giorgio Orbi, Marco Palmieri, Giangaetano Patanè, Luana Perilli, Leonardo Petrucci, Marco Pezzotta, Marta Pierobon, Gianni Politi, Carmelo Baglivo 55
Calixto Ramirez, Marco Raparelli, Pietro 56
Ruffo, Salottobuono, Maurizio Savini, Namsal Siedlecki, Giuseppe Stampone, StARTT, Marco Strappato, STRATO, Elisa Strinna, T SPOON, Paolo Tamburella, Patrick Tuttofuoco, Alessandro Vizzini, Nicole Voltan, Angela Zurlo. I 65 disegni sono stati venduti attraverso 6 dei nostri – la lotteria, la cui estrazione è stata filmata e pubblicata sul sito internet della Fondazione. I vincitori hanno avuto la possibilità di ritirare il loro premio durante il party organizzato per i festeggiamenti del decennale della Fondazione Pastificio Cerere.
57
58
59
60
Mostre e AttivitĂ
VEURE, Lo spazio sconfinato di Robert Llimós a cura di Marcello Smarrelli VEURE #1 15 marzo – 16 aprile 2016 Roma, Fondazione Pastificio Cerere e Spazio Cerere VEURE #2 8 giugno – 8 luglio 2016 Barcellona, Espai Marc Llimós
L’artista catalano Robert Llimós è stato il protagonista della doppia mostra con la quale la Fondazione Pastificio Cerere e la Nando and Elsa Peretti Foundation, Delegació a Catalunya hanno reso omaggio a una carriera quarantennale: prima a Roma nelle sale della Fondazione Pastificio Cerere e dello Spazio Cerere e successivamente a Barcellona nella casa-studio dell’artista. L’intero progetto espositivo, dal titolo VEURE, a cura di Marcello Smarrelli, si è avvalso della collaborazione dello studio di architettura stARTT per l’allestimento nelle due sedi. Una mostra itinerante concepita come un racconto, il cui obiettivo è stato quello di avvicinare il pubblico alla ricerca e alla poetica di Llimós, capaci di meravigliare e far riflettere grazie ai soggetti prediletti della più recente produzione dell’artista: gli alieni. In occasione della sua prima personale in Italia, Llimós ha presentato oltre 50 opere – tra dipinti, sculture, incisioni e disegni – che raffigurano, in modo quasi maniacale, creature dall’aspetto enigmatico e malinconico, provenienti da altre galassie, inquietanti ma allo stesso tempo familiari. Non tanto per i tratti sorprendentemente antropomorfi, quanto perché ci riportano al costante
Miraestels, 2006
interrogativo sulla vita extraterrestre. 64
Un dibattito – quello sull’esistenza degli
ne – riflessa insieme a quella delle figure
alieni – sempre attuale e sempre aper-
aliene – invitava a meditare sulla propria
to, alimentato da studi e testimonianze
condizione di uomini. Siamo abituati a
continui; un tema che appassiona per-
esaminare l’universo e a porci domande
ché coinvolge il nostro approccio alla
secondo il nostro punto di vista. Llimós
realtà, dividendo il pubblico tra scettici
ci suggerisce nuovi livelli di lettura per
e “fedeli”. Non a caso il titolo del pro-
interpretare la realtà che ci circonda, e
getto è VEURE, che in catalano significa
tentare di attribuirle un senso.
“vedere”. Il termine fa riferimento a un
A fare da collante con la mostra spagno-
episodio avvenuto nel 2009, una “visio-
la, negli spazi della Fondazione Pastifi-
ne” che ha segnato profondamente la
cio Cerere è stato proiettato un video
vita di Llimós a livello personale e pro-
documentario realizzato in gran parte
fessionale: durante una visita in Brasile,
nella casa-studio dell’artista a Barcel-
la sua attenzione fu rapita da un forte
lona, e inoltre sono stati esposti i neon
bagliore proveniente da un oggetto che
dal titolo Neo Veure, l’opera di Llimós
si muoveva in cielo, un bagliore non ri-
del 1970 presente anche nella seconda
conducibile a qualcosa di terrestre. Da
tappa del progetto.
quel giorno l’artista si è dedicato a rap-
Se a Roma la mostra si è articolata in
presentare ciò che vide in quel momen-
uno spazio espositivo tradizionale, in
to, affidando alla propria arte il compito
VEURE #2, a Barcellona, i lavori sono
di comunicare quell’esperienza non do-
stati inseriti nel loro habitat originario
cumentabile.
– l’atelier dell’artista – creando un per-
La mostra a Roma – VEURE #1 – si è
corso retrospettivo che si è esteso fino
concentrata perlopiù sulla dimensione
al porto della città, dove è possibile am-
ossessiva del lavoro di Llimós, resa an-
mirare l’opera pubblica più importante
che dall’allestimento ideato apposita-
di Llimós, la sagoma sognante del Mira-
mente per gli oltre 200 metri quadrati
estels (2006). La figura ritratta in questa
dello Spazio Cerere. Attraverso un sa-
monumentale scultura volge lo sguardo
piente gioco di specchi, le opere si mol-
in alto, quasi a voler stabilire un contat-
tiplicavano all’infinito in un suggestivo
to con quegli alieni esposti nella mostra
caleidoscopio.
surreale
romana. Per questa occasione l’atelier
avvolgeva lo spettatore, la cui immagi-
dove Llimós vive e lavora è stato tra-
65
Un’atmosfera
Installation view, Roma 66
sformato in un percorso all’interno della sua vicenda personale e artistica. L’arte di Robert Llimós è un tentativo di esplorazione della realtà esterna attraverso il filtro di una struggente sensibilità e dell’ispirazione personale. Una strana popolazione composta da sedie vuote, figure umane dalla fisionomia deformata, linee astratte che sembrano tracciate dalla mano di un bambino, cani guizzanti; e ancora, il Mar Mediterraneo e le sue allegorie, globuli colorati, civiltà aliene. Un immaginario multiforme, mobile e irrequieto, in cui si mescolano tecniche e generi artistici diversi. “M’interessa la figurazione ma non il realismo. Esprimere concetti con le immagini, senza essere in competizione con la realtà”. Così l’artista spiega la propria attitudine verso il mondo. Da cinquant’anni Llimós “gioca” con i linguaggi dell’arte, sperimentando e trasformandosi. Nel suo eclettismo l’artista dimostra di avere delle coordinate robuste, senza per questo circoscrivere il proprio lavoro all’interno di una corrente. Come spiega lo stesso Llimós: “Mi piace pormi di fronte alla tela senza un’idea precostituita. Voglio che la tela mi sorprenda, come se l’avesse dipinta qualcun altro”. Veure, 2016 Installation view, Barcellona 67
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Oliver Ressler Transnational Capitalism Examined a cura di Mike Watson
La Fondazione Pastificio Cerere e The Gal-
27 settembre - 26 novembre 2016 Fondazione Pastificio Cerere The Gallery Apart
tato Transnational Capitalism Examined, la
lery Apart, con il supporto del Forum Austriaco di Cultura a Roma, hanno presen-
doppia personale dell’artista austriaco Oliver Ressler a cura di Mike Watson. L’intero progetto è stato concepito come una panoramica sul lavoro dell’artista e regista austriaco e si è articolato in due sedi espositive di Roma: la Fondazione Pastificio Cerere e la galleria The Gallery Apart. La ricerca di Oliver Ressler è costantemente rivolta ad attenuare i confini tra arte e attivismo politico, attraverso installazioni e video che intendono rendere visibile ciò che altrimenti resterebbe nell’ombra, aprendo così possibilità di dialogo sugli atti illeciti compiuti dalle politiche contemporanee e sulle strategie per sconfiggerle. Mentre la crisi economica persiste, tre sono i settori del capitale transnazionale che si distinguono come i più aggressivi ed inclini verso assesti politici neofascisti, volti a massimizzare i profitti: il capitale finanziario speculativo, il complesso della sicurezza militare-industriale e il settore energetico ed estrattivo. Il comune denominatore di tali aspetti è la loro trascendenza dai confini nazionali. La globalizzazione, un tempo promessa di libertà illimitate, si è trasformata in una forza restrittiva in quanto,
The Bull Laid Bear, 2012. Digital drawings by Zanny Begg
il capitalismo finanziario, le azioni militari 70
punitive e l’estrazione di beni, si espan-
ves, ospitata nelle sale della Fondazione
dono a livello transnazionale e non sono
Pastificio Cerere, ha riunito opere video
gestibili da singoli soggetti politici o dai
degli ultimi 13 anni della produzione di
rispettivi governi. Il problema viene esa-
Ressler, che dimostrano l’approccio ar-
sperato da due tendenze, contraddit-
tistico dell’autore al genere del docu-
torie ma analogamente pericolose: una
mentario, mettendo a nudo gli effetti del
orientata verso il nazionalismo e il pro-
capitalismo transnazionale attraverso la
tezionismo, l’altra rivolta al disprezzo
capacità critica dell’arte. Se The Bull
degli stati nazionali e dei rispettivi lea-
Laid Bare e The Visible and the Invisible
der a volte eletti democraticamente. La
esplorano le macchinazioni del debito e
prima tendenza trova la sua espressione
della finanza internazionali, The Fittest
nel vandalismo e nelle vittorie elettorali
Survive analizza il legame perverso tra
dei partiti di estrema destra; la seconda
imprese e guerra. Allo stesso tempo,
è più difficile da rilevare, in quanto gli
Leave it in the Ground getta luce sulla
accordi commerciali e i patti finanziari
politica di estrazione di carburanti fos-
vengono stipulati a porte chiuse. Parte
sili.
del ruolo di Oliver Ressler in qualità di
Transnational Capitalism Examined: Bor-
artista è quello di portarli a conoscenza
der as Method ospitata presso The Gal-
della collettività nella speranza di sov-
lery Apart ha analizzato il volto visibile
vertire determinate dinamiche di occul-
del capitalismo globale, rappresentato
tamento.
dalle rivolte sociali, dal collasso econo-
Con questo intento Oliver Ressler, in
mico, dalle migrazioni non documentate
collaborazione con il curatore e teori-
e dall’ingresso in Europa di rifugiati pro-
co Mike Watson, ha concepito Trans-
venienti da zone di guerra. La mostra ha
national Capitalism Examined, progetto
proposto tre film, fra cui l’inedito Emer-
articolato in due parti in cui dialogano
gency Turned Upside-Down, e una se-
tra loro lavori già esistenti, svolti in par-
rie di lavori fra cui fotografie, lightbox,
ziale collaborazione con gli artisti Zanny
wallpaper e floor paper. La mostra pren-
Begg e Martin Krenn, e nuove produzio-
de il titolo dall’opera di Sandro Mezza-
ni create appositamente.
dra e Brett Neilson Border as Method, Examined:
or, the Multiplication of Labour (2013),
Dancing on Systemically Important Gra-
che analizza la proliferazione dei confi-
Transnational
71
Capitalism
The Bull Laid Bear, 2012. A film by Zanny Begg & Oliver Ressler. Installation view Fondazione Pastificio Cerere The Bull Laid Bear, 2012. Digital drawings by Zanny Begg. Installation view, Fondazione Pastificio Cerere
72
ni che ha accompagnato lo sviluppo del capitalismo, del mercato libero e della globalizzazione, evidenziandone le contraddizioni. Eppure, come spiegano gli autori del libro, non si tratta di affermare che lo stato nazionale sia rinato come forza politica nel XXI secolo, quanto piuttosto che “i confini, lungi dal servire semplicemente da barriera o ostacolo ai flussi globali, sono diventati strumenti essenziali per la loro articolazione.” Nel corso della mostra, presso la Fondazione Pastificio Cerere, hanno avuto luogo diversi eventi collaterali curati da Mike Watson: Art. Class. War, ha riunito performer, VJ e DJ per presentare opere audio, video e performance riguardanti i temi delle classi sociali e della guerra nel contesto dell’arte; Boundaries and Confines, un workshop sul tema delle arti e dell’attivismo sui media rivolto agli studenti della John Cabot University.
European Corrections Corporation, 2004. An installation by Martin Krenn & Oliver Ressler. Installation view, Fondazione Pastificio Cerere Installation view, The Gallery Apart 73
74
6PM YOUR LOCAL TIME EUROPE un progetto del Link Art Center 22 luglio 2015
Il progetto. La Fondazione Pastificio Cerere ha aderito a 6PM Your Local Time Europe, un grande evento diffuso di arte contemporanea che la sera del 22 luglio 2015 ha coinvolto simultaneamente musei, istituzioni, gallerie e artisti da tutta l’Europa. L’iniziativa è stata coordinata dal Link Art Center, da un ufficio temporaneo situato nella suggestiva cornice del Castello di Brescia, e documentata online da un’applicazione web. A conclusione della serata, 1,583 immagini e video sono stati pubblicati su Instagram con la tag #6pmeu, 996.000 utenti hanno seguito l’evento su Twitter, e un numero indefinibile di partecipanti ha condiviso l’evento su altri social network. La conferenza. Coordinata dal Link Art Center, la conferenza 6PM Your Local Time Europe si è svolta il 16 aprile 2016 presso la sala Leonardi del MAXXI, in occasione del BNL MEDIA ART FESTIVAL di Roma. L’obiettivo è stato quello di raccogliere alcune testimonianze dei protagonisti partecipanti al format e presentare la relativa pubblicazione contenente le iniziative svolte. La Fondazione Pastificio Cerere è stata invitata a raccontare i progetti in corso durante la serata del 22 luglio 2015: il secondo appuntamento di Where is Dawn now?, ideato da Leonardo Petrucci e I miei amici hanno più talento di me #2, a cura di Gianni Politi. 76
L’Orto Volante nell’ambito di Diritti in Transito in collaborazione con stARTT - studio di architettura e trasformazioni territoriali dal 15 al 17 aprile 2016 Ex Dogana
La
Fondazione
Pastificio
Cerere
e
stARTT - studio di architettura e trasformazioni territoriali - hanno presentato il progetto L’Orto Volante, nell’ambito di Diritti in transito - evento collettivo volto alla conoscenza dei Diritti Umani, dell’Inclusione Sociale e della Legalità attraverso la Cultura - che è stato organizzato dal II Municipio di Roma Capitale presso l’Ex Dogana di San Lorenzo. Il progetto L’Orto Volante nasce dalla volontà di riqualificare il cortile interno dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Umberto I, sede anche del Dipartimento di Scienze Neurologiche, Psichiatriche e Riabilitative dell’Età Evolutiva
dell’Università
la
Sapienza
di Roma. L’Istituto accoglie bambini e adolescenti da 0 a 18 anni con problematiche e patologie neurologiche, neuroevolutive e psichiatriche. L’edificio presenta un cortile interno dove si innalza una terrazza la cui fruizione allo stato attuale è fortemente limitata. Attraverso elementi di arredo vegetale e naturale, il progetto prevede la costruzione di un percorso multisensoriale di approccio al gioco, basato sulla sinestesia, sul metodo della globalità dei linguaggi, sulla stimolazione dei sensi in rapporto alla natura e alle diverse abilità dei bambiL’orto volante (Part.), progetto,2016.
ni. A supporto delle attività didattiche 78
già esistenti nell’istituto, parte dell’in-
ambienti del cortile interno, valorizzan-
zione che interessano l’architettura e lo
tervento di riqualificazione sarà adibito
done la vocazione di uno spazio onirico
spazio per le attività umane. Inoltre, nel
alla realizzazione di un orto didattico,
da gioco, protetto e controllato. La ter-
caso di una reale attuazione del proget-
concepito come ambiente ideale in cui
razza–giardino sarà una struttura viva,
to, la Fondazione Pastificio Cerere ha
sperimentare direttamente sul campo
conosciuta e vissuta non solo dai pa-
intenzione di mettere a disposizione i
la nascita e crescita delle piante, ap-
zienti ma anche dalle loro famiglie, da-
propri spazi per l’organizzazione di un
plicando insieme manualità e creatività
gli studenti che frequentano i corsi della
programma di visite guidate rivolte ai
per avvicinare i ragazzi alla natura.
facoltà di Medicina e dalle associazioni
pazienti dell’Istituto, rafforzando in tal
Ad oggi L’Orto Volante consiste in una
esterne che operano nel volontariato.
modo il rapporto tra queste due istitu-
proposta che non vede ancora una si-
La qualità del progetto è assicurata dal
zioni operanti nella stessa municipalità.
cura realizzazione, ma intende mostrar-
coinvolgimento dello studio di archi-
si come l’inizio di una strategia generale
tettura stARTT, da sempre impegnato
che ha l’obiettivo di recuperare tutti gli
nello studio dei processi di trasforma-
79
80
Ateliers 2.0 Studi aperti al Pastificio Cerere Partner degli eventi del Fuori Quadriennale 20 Ottobre - 20 Dicembre 2016
Torna dopo otto anni la Quadriennale d’arte al Palazzo delle Esposizioni nell’autunno-inverno 2016 con il titolo Altri tempi, altri miti. La mostra si colloca in una grande tradizione storica, rivitalizzata con formule di produzione innovative e pratiche espositive non convenzionali per perseguire con maggiore efficacia il proprio mandato: proporre una mappatura delle arti visive contemporanee in Italia. Nell’ambito del programma Fuori Quadriennale - che ha coinvolto le principali istituzioni, gallerie e Fondazioni di Roma con diversi eventi - la Fondazione Pastificio Cerere ha presentato l’iniziativa Ateliers 2.0 Studi aperti al Pastificio Cerere, un’apertura diffusa e programmata degli studi degli artisti presenti nello storico edificio di Via degli Ausoni. In via del tutto eccezionale, i visitatori hanno avuto l’occasione di conoscere gli artisti stessi. Un’esperienza completa che oltre alla fruizione dell’opera d’arte ha attivato un viaggio nel passato: quel lontano 1984 in cui per la prima volta, durante la mostra “Ateliers” curata da Achille Bonito Oliva, vennero aperte al pubblico le porte degli studi del Pastificio Cerere. Artisti: Josè Angelino, Massimo Attardi, Veronica Botticelli, Ottavio Celestino, Giovanni De Cataldo, Olga Donati, Ileana Florescu, Rossella Fumasoni, Michele Melotta, Orlando Miani, Eligio Paoni, Giangaetano Patanè, Leonardo Petrucci, Gianni Politi, Oliviero Rainaldi, Pietro Ruffo, Maurizio Savini, Marco Tirelli.L’iniziativa è stata partner degli eventi del Fuori Quadriennale. 16a Quadriennale d’arte Altri tempi, altri miti, Palazzo delle Esposizioni (13 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017). 82
UP SKILL dicembre 2013 - giugno 2015
Il Progetto europeo Up Skilling cultural managers: matching skills needs by improving vocational training, co-finanziato dall’Agenzia Nazionale Lifelong Learning Programme, sottoprogramma Leonardo Partnerships, ha approfondito il tema delle competenze chiave per gli operatori del settore creativo e culturale. L’iniziativa, della durata di due anni, si è articolata in una serie di workshop formativi e incontri itineranti che hanno affrontato le seguenti tematiche: -
l’individuazione
e
l’aggiornamento
delle competenze chiave per il management culturale; - il confronto e lo scambio di buone prassi sui percorsi di validazione e di apprendimento; - lo sviluppo di indicatori per misurare l’impatto degli interventi formativi; - la definizione e il testing di pacchetti formativi innovativi destinati agli operatori culturali e basati sui fabbisogni concreti del mercato del lavoro. Il partenariato ha riunito 7 organizzazioni culturali provenienti da 6 Paesi europei: Melting Pro (IT), capofila del Progetto, Fondazione Pastificio Cerere (IT), Anthropolis (HU), Creative & Cultural Skills (UK), Fundación Iberoamericana de las Industrias Culturales y Creativas (ES), il Meeting Copenaghen, 2015
Danish Centre for Arts and Intercultu84
re (DK) e Setepés (PT). A conclusione del progetto, dalla collaborazione tra i partner è nato l’e-booklet CREATIVE GYM. TRAINING EXERCISES FOR CULTURAL MANAGERS. A collection of essays and case studies, un prodotto che raccoglie le pratiche più innovative legate alla formazione, formale e informale, per il settore culturale e alcuni casi studio esemplari.
Meeting Porto, 2015 CREATIVE GYM. TRAINING EXERCISES FOR CULTURAL MANAGERS, 2015
TRAINING EXERCISES FOR
CULTURAL MANAGERS
A collection of essays and case studies
85
86
Performance
I miei amici hanno più talento di me da un’idea di Gianni Politi 15 luglio - 9 settembre 2015
Il progetto I miei amici hanno più talento di me è stato ideato dall’artista Gianni Politi. Una rassegna di quattro serate – presso la corte interna del Pastificio Cerere – completamente dedicate all’interazione tra arte e musica attraverso una selezione eclettica dei più influenti giovani professionisti della scena contemporanea. “Convinto che il confronto e lo scambio siano elementi fondamentali per una crescita artistica – afferma Gianni Politi – ho voluto offrire ai miei amici l’occasione di presentarsi alla città: i miei amici sono tutti quei giovani artisti, quei musicisti emergenti, quelle etichette discografiche indipendenti che si impegnano, con più talento di me, nell’innovazione delle arti visive e sonore.” L’iniziativa ha avuto come obiettivo quello di esplorare i labili confini tra le diverse forme di espressione e di aprire nuove prospettive di contaminazione, integrandosi perfettamente nella mission della Fondazione, da sempre impegnata a sostenere la creatività e i talenti emergenti attraverso iniziative di formazione, promozione e ricerca. L’intento è stato quello di affiancare linguaggi differenti per stimolare gli artisti a collaborazioni e creazioni inedite fortemente sperimentali. 90
Per ogni appuntamento si sono svolti una performance live e un dj-set (Altar-
Altarboy, DJ set Estasy, live performance
boy, Estasy, Gattonero, Heroin in Tahiti, Name / Age, Rawmance, Vostok Lake, Zerø) accompagnati da proiezioni video (Lupo Borgonovo, Federico Del Vecchio, Pino Pipoli, Gianni Politi). Per tutta la durata della manifestazione, l’orario di apertura della Fondazione Pastificio Cerere è stato eccezionalmente prorogato fino alle ore 23.00, offrendo un’occasione unica per conoscere questo luogo che continua ad avere un ruolo fondamentale nella storia del quartiere e nel panorama dell’arte contemporanea internazionale. Inserita nella programmazione ESTATE ROMANA 2015, la manifestazione I miei amici hanno più talento di me, è stata realizzata con il sostegno di Roma Capitale in collaborazione con la SIAE.
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Art. Class. War a cura di Mike Watson 26 novembre 2016
La Fondazione Pastificio Cerere sabato 26 novembre 2016 ha presentato Art. Class. War, evento a cura di Mike Watson. La serata ha riunito performer, VJ e DJ per presentare opere audio, video e performance che affrontano i temi delle classi sociali e della guerra nel contesto dell’arte. Attraverso il proprio linguaggio queste forme espressive sono in grado di veicolare l’informazione in modo diretto, coinvolgendo il pubblico sia sul piano fisico che mentale, mettendo così in movimento le idee oltre che il corpo. L’arte deve tornare a svolgere un ruolo chiave nel promuovere un coinvolgimento collettivo su tematiche complesse ma che riguardano ciascuno di noi. La crisi economica ha acuito le disuguaglianze sociali e la globalizzazione ha mostrato il suo vero volto, fatto di sfruttamento indiscriminato delle risorse e di guerra, le quali portano alle migrazioni di massa e all’ondata di razzismo che si è diffusa in tutta Europa. L’arte può contrastare lo strapotere delle gerarchie dominanti e, specialmente in un contesto complesso quale quello che stiamo vivendo, può fornire al pubblico gli strumenti per affrontare i peg-
LOAL - League of Art Legends (Simone Bertugno and Mike Watson), Art. Class. War, 2016
giori eccessi del capitalismo, così come in passato hanno fatto potenti movi94
menti subculturali (come ad esempio i
tional Capitalism Examined, la doppia
movimenti beatnik, punk, rap o rave).
personale dell’artista austriaco Oliver
Troppo spesso l’arte si è messa diretta-
Ressler a cura di Mike Watson realizzata
mente al servizio del potere, da un lato
in collaborazione con The Gallery Apart
promuovendo gli interessi della classe
e con il supporto del Forum Austriaco di
capitalista tramite segni che ipnotizza-
Cultura a Roma.
no, confondono e pacificano, e dall’al-
Hanno
tro fornendo una distrazione culturale
LOAL (League of Art Legends – Simone
per l’elite, che si perde nell’ironia e nel
Bertugno e Mike Watson), Snövit Hed-
glamour della biennale o della fiera d’ar-
stierna, Fiamma Montezemolo, Robert
te. Per questo il sistema dell’arte deve
Pettena e Valeria Rugi, Andrew Rutt, T/
innanzitutto ripensare se stesso prima
Error, Antti Tenetz.
partecipato:
Andrew
T/Error, Art Parade: Merda di Artista & Artista di Merda, 2016 Robert Pettena and Valeria Rugi, Cultural Embrace, 2016
Cooper,
di poter contestare le ingiustizie di classe ed il potere. Art. Class. War ha messo per una sera il mondo dell’arte saldamente al centro di questi problemi che coinvolgono il pubblico in una notte di musica e performance, puntando soprattutto a chiedere quale ruolo l’arte sia chiamata a svolgere nel nesso tra classe e guerra. La serata è stata organizzata in collaborazione con The Rome Process, una nuova piattaforma ideata da Mike Watson che si propone di indagare, attraverso un programma di eventi, performance e spettacoli, le possibilità di formazione attraverso l’arte in spazi culturali e pubblici con una particolare attenzione alla città di Roma e dei suoi tratti culturali specifici. L’evento rientrava nel progetto Transna95
96
Formazione
Made and told. Il Made in Italy raccontato dai giovani
Made and told. Il Made in Italy raccon-
maggio 2016 – gennaio 2017
zione, dell’Università e della Ricerca e
con la collaborazione di Myriam B, Ottavio Celestino, Eligio Paoni, Pietro Ruffo, Andrea Stoger.
tato dai giovani è stato un progetto promosso dal MIUR - Ministero dell’Istru-
realizzato dall’Istituto Superiore Leon Battista Alberti di Roma in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere e Melting Pro. L’obiettivo generale dell’iniziativa – inserita nel contesto più ampio del Piano nazionale per la promozione delle industrie culturali e creative – è stato quello di accompagnare i giovani nella valorizzazione del Made in Italy, ricercandone le radici storiche, economiche, culturali e territoriali che fanno di questo marchio un unicum al mondo. Il Made in Italy è l’emblema del modello di industria all’italiana che vanta una lunga ed esaltante stagione di successi. È uno dei primi brand conosciuti e apprezzati al mondo, il marchio di un saper fare che ci distingue agli occhi degli altri paesi per creatività, qualità e originalità. Proprio in ragione della sua storia e dell’atmosfera che ancora oggi si respira all’interno delle sue mura, il Pastificio Cerere si configura come un interessante sito culturale strettamente legato al concetto di Made in Italy. Il progetto ha preso avvio ad ottobre quando circa 50 studenti tra i 15 e i 18
99
100
anni, iscritti al nuovo indirizzo Sistema
L’obiettivo del laboratorio L’esperienza
Moda dell’Istituto di Istruzione Superio-
del set, a cura di Ottavio Celestino, è
re Leon Battista Alberti, hanno visitato
stato principalmente quello di fornire
gli spazi del Pastificio Cerere entrando
gli elementi estetici, tecnici ed operativi
direttamente in contatto con la realtà
propri del campo della fotografia pub-
artistica del luogo attraverso l’incontro
blicitaria. Partendo da un’introduzione
con le figure professionali dei settori di
teorica sul mondo della fotografia di
arte (Pietro Ruffo), design (Eligio Paoni),
moda legata al Made in Italy con cen-
moda (Myriam B, Andrea Stoger) e foto-
ni alla tecnica e alla strumentazione, il
grafia (Ottavio Celestino).
workshop è proseguito con una secon-
In base alle inclinazioni personali e alle
da parte, più pratica, che ha dato vita
proprie competenze creative, i ragazzi
alla simulazione di un set fotografico: la
sono stati suddivisi in 5 gruppi di lavo-
troupe di fotografi con l’ausilio delle al-
ro e hanno partecipato attivamente ai
tre figure professionali del settore quali
workshop tenuti dagli artisti, ideando e
modella, stylist, truccatori e assistenti,
realizzando opere originali.
hanno evocato quel complesso mondo
Il workshop Pezzi unici, a cura di Myriam
del fashion continuamente in bilico tra
B, si è incentrato sulla realizzazione di
ricerca stilistica ed esigenze commer-
accessori contemporanei mediante l’u-
ciali. Immersi in una vera e propria se-
tilizzo di materiali tessili quali filati con
duta di ripresa in studio, anche i ragazzi
paillettes, paillettes sfuse, basi di lana
hanno avuto un ruolo attivo e sono stati
cotta, filo di ferro, nylon ed altro. Oltre
liberi di esprimere tutta la loro creativi-
ad approfondire lo studio del materiale,
tà nelle fotografie da loro scattate e poi
scoprendone nuove ed alternative ap-
esposte in mostra.
plicazioni, gli studenti sono stati guidati
Il workshop Fare-Musica, a cura di Eli-
nella creazione di gioielli seguendo la
gio Paoni, si è incentrato sulla realiz-
tecnica della designer. Questo proces-
zazione di macchine per l’ascolto del-
so di conversione della materia prima in
la musica. Fare, inventare, costruire,
una creazione artigianale e artistica ha
adattare materiali di riuso ripristinando
offerto ai ragazzi l’opportunità di misu-
la funzionalità ormai persa dell’ogget-
rarsi con il proprio talento e la propria
to quotidiano, sono stati i punti chiave
creatività.
del laboratorio; l’obiettivo è stato quello
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di dare vita a originali apparecchiature
dalla rappresentazione bidimensionale
capaci di restituire un ascolto raffinato
del planisfero, i ragazzi hanno scelto
anche attraverso dispositivi quali Ipho-
una forma e dei pattern su cui hanno
ne, Ipod, computer. I ragazzi, infatti, si
sviluppato due modelli di abito. Il vesti-
sono impegnati nella costruzione di un
to “Wild Forest” è stato concepito per
lettore cd e di un amplificatore digitale
essere realizzato in un materiale molto
con relativa alimentazione ad hoc, tutto
leggero, ispirato ai colori della foresta e
handmade, con attrezzi minimi e classi-
con un’applicazione ramificata e dorata
ci della tradizione dell’artigianato italia-
sul bordo dello scollo. Il vestito “Viaggio
no. Una sfida tra funzionalità ed esteti-
nelle Onde” è stato pensato per essere
ca per arrivare alla consapevolezza che
realizzato con due tessuti differenti: uno
“la Musica è bella anche da guardare”.
leggero, come lo chiffon, per raffigurare
Il laboratorio Cartografia della moda,
la fluidità dell’acqua e uno rigido, per il
a cura di Pietro Ruffo, si è incentrato
corpetto rivestito in tulle, come metafo-
sull’uso della carta come materia pri-
ra dell’unione dei popoli.
ma tramite cui concepire opere di di-
Il laboratorio Different ways to get fa-
versa natura, includendo quelle legate
mous, a cura di Andrea Stoger, ha vo-
al mondo del fashion. Durante la prima
luto dimostrare quanto possa incidere
parte del workshop, Ruffo ha illustra-
la scelta del materiale sulla realizzazio-
to agli studenti le fasi progettuali che
ne di un abito. Gli studenti hanno avuto
lo hanno portato a realizzare la sceno-
modo di mettere in atto le loro compe-
grafia per la sfilata di Valentino a Roma
tenze creative, progettuali, produttive e
nel 2015, dimostrando come un sem-
di marketing. Sono stati suddivisi in 2
plice foglio di carta possa trasformarsi
gruppi, ognuno dei quali ha eseguito lo
in un’opera urbana di più di 2000 mq e
stesso modello di abito ma con materiali
svelando i punti in comune fra il suo me-
molto diversi. Quindi dall’ideazione del
ticoloso modo di procedere, attraverso
modello in poi i loro percorsi si sono di-
il disegno, l’intaglio e l’uso degli spilli,
visi nettamente. L’obiettivo finale è stato
e il mondo dell’alta moda. La seconda
quello di rendere gli abiti realizzati i pro-
parte del workshop ha invece visto l’in-
tagonisti del servizio fotografico curato
tervento concreto degli studenti: ispi-
da Ottavio Celestino. Il servizio fotogra-
randosi al lavoro dell’artista e partendo
fico ha rappresentato per il loro model104
lo la campagna pubblicitaria, quindi il tassello finale del loro percorso. Inoltre, l’esperienza vissuta è stata raccontata dai suoi protagonisti attraverso l’utilizzo
Different ways to get famous, Andrea Stoger Fare-Musica, Eligio Paoni Cartografia della moda, Pietro Ruffo L’esperienza del set, Ottavio Celestino Pezzi unici, Myriam B Installation view
dello storytelling digitale, un processo creativo orientato allo sviluppo di una storia personale in formato digitale, in cui si unisce l’arte della narrazione orale alla tecnologia. Gli studenti hanno partecipato ad un workshop guidati dalle facilitatrici di Melting Pro e hanno realizzato brevi video (di circa 2’) per raccontare le loro passioni e l’esperienza fatta lavorando a stretto contatto con gli artisti del Pastificio Cerere, riflettendo su cosa rappresenta per loro il concetto di Made in Italy. Il laboratorio ha previsto l’alternanza di approfondimenti teorici e attività pratiche di gruppo per l’ideazione, lo sviluppo e la condivisione di storie personali. Le storie digitali oltre ad essere state uno strumento per la promozione del Made in Italy, hanno aiutato gli studenti a raccontare se stessi, le loro competenze e aspettative anche in chiave di opportunità lavorative future nel settore. A conclusione del progetto è stata inaugurata presso la Fondazione Pastificio Cerere la mostra finale che ha visto esposte le opere frutto dei cinque workshop e le storie digitali. 105
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Didattica
Laboratori d’arte e creatività in occasione del decennale della Fondazione Pastificio Cerere
In occasione del ciclo di mostre realiz-
a cura di Informadarte Maggio 2015 – Giugno 2016
ti laboratori creativi rivolti ai bambini in
zato per il decennale della Fondazione Pastificio Cerere sono stati organizza-
collaborazione con l’Associazione Informadarte. Dopo un’introduzione alla storia dell’ex Pastificio Cerere, tutti i laboratori hanno previsto una visita guidata dell’esposizione - durante la quale sono stati approfonditi gli elementi principali della ricerca di ciascun artista, scoprendone linguaggi, tecniche e materiali - e un’attività pratica volta a rielaborare le conoscenze acquisite durante la visita.
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Laboratori d’arte e creatività in occasione di VEURE. Lo spazio sconfinato di Robert Llimós
In occasione della mostra personale di
a cura di Informadarte 8 e 14 aprile 2016
Peretti Foundation, Delegació a Cata-
Robert Llimós, Veure, la Fondazione Pastificio Cerere e la Nando and Elsa
lunya, in collaborazione con l’Associazione Informadarte, hanno organizzato i laboratori creativi gratuiti rivolti agli studenti delle scuole elementari. I bambini hanno avuto modo di approfondire l’opera dell’artista grazie ad una visita animata in dialogo diretto con i dipinti e le sculture esposte e hanno approfondito gli elementi principali della ricerca di Robert Llimós, scoprendone linguaggi, tecniche e materiali. Argille, bronzi, marmi, disegni a matita, pitture a olio e incisioni amplificate all’infinito grazie a un suggestivo allestimento che ha aumentato nei bambini l’effetto di meraviglia e stupore. A questa prima fase ha seguito il laboratorio creativo, un’attività pratica volta a rielaborare le conoscenze acquisite durante la visita: i partecipanti hanno sperimentato - ognuno secondo un personale approccio - le tecniche e i procedimenti scelti dall’artista.
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Pianeti in una stanza a cura di Livia Giacomini e Speak Science 7 maggio 2016
In occasione dell’inaugurazione del terzo appuntamento di Where is Dawn now?, la Fondazione Pastificio Cerere ha organizzato per i bambini tra i 6 e i 9 anni il laboratorio didattico gratuito dal titolo “Pianeti in una stanza” grazie alla collaborazione dell’INAF-IAPS e dell’associazione Speak Science. L’incontro ha visto l’intervento dell’astrofisica Livia Giacomini - Responsabile dell’Ufficio Comunicazione, Didattica e Divulgazione dell’INAF-IAPS - la quale ha tenuto una lezione/conferenza sul Sistema Solare, dando vita a un viaggio guidato tra pianeti, lune, asteroidi e comete. La proiezione è avvenuta grazie a uno
Open House Roma 2016, iniziativa an-
speciale strumento fornito dall’INAF: un
nuale dedicata all’architettura che in un
monitor sferico in grado di proiettare im-
solo weekend promuove l’apertura dif-
magini di mappature di pianeti e lune del
fusa e gratuita di centinaia di edifici del-
Sistema Solare su una superficie sferica
la Capitale.
del diametro di 2 m circa, animandole e ricreando fedelmente la loro rotazione sul proprio asse. A questo momento didattico è seguito un laboratorio artistico in cui ogni bambino ha disegnato e colorato il “suo” sistema solare. Un’esperienza educativa ma allo stesso tempo creativa quindi, in grado d’insegnare ai più piccoli qualche nozione di astronomia lasciando comunque spazio alla fantasia. L’evento è stato parte di 119
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Biografie
Josè Angelino (1977, Ragusa) vive e
spettatore, che viene interrogato sulla con-
nella galleria di Ugo Ferranti, dove terrà poi
tico, presso il Museo Archeologico di Villa
lavora a Roma. La sua formazione avviene in
dizione e sull’identità nel mondo contempo-
le personali del 1979 e del 1981 e parteci-
Adriana a Tivoli; nel 2004 realizza a Gibel-
ambito scientifico laureandosi in fisica pres-
raneo anche in rapporto col passato storico.
perà alla collettiva Artemisia del 1980. Nel
lina il mosaico L’eternità è la vera medicina.
so La Sapienza di Roma, con una tesi sulla
Ricostruire una leggibilità del reale e amplia-
1979 espone al Festival della Cultura Italiana
Tra le esposizioni più recenti nella capitale
codificazione di stimoli visivi svolta da una
re il campo della coscienza diventano così
di Belgrado e l’anno seguente partecipa alla
vanno segnalate: Longa marcia post-tempo-
rete neurale. Questo tipo di studi caratteriz-
le operazioni fondamentali del suo lavoro.
Biennale de Jeunes di Parigi. Al 1981 risale
rale, Fondazione VOLUME! (2007); Invasi,
la prima mostra da Yvon Lambert a Parigi,
Fondazione Pastificio Cerere (2008); Attici
za la sua ricerca artistica che nasce dall’innesto tra la dimensione estetico-percettiva
Myriam Bottazzi / Myriam B (Milano).
con cui collaborerà ancora nel 1987 e nel
unici, galleria Attico e Natalis in Urbe, Chie-
e il funzionamento dei meccanismi fisici e
Romana di adozione, nel mondo della moda
1989. Nei primi anni Ottanta si trasferisce
sa Santa Maria sopra Minerva (entrambe
organici. Attraverso un’azione dal forte ap-
disegna e produce ornamenti per il corpo
dal vecchio studio in vicolo della Renella a
del 2009). Si ricordano, inoltre, le esposi-
proccio scientifico e allo stesso tempo pro-
con il brand “Myriam B”, la cui originalità è
Trastevere all’ex Pastificio Cerere, uno spa-
zioni dedicate all’esperienza dell’ex Pasti-
fondamente poetica, l’artista vuole esplo-
stata particolarmente apprezzata da impor-
zio industriale abbandonato nel quartiere di
ficio Cerere: San Lorenzo nel 2006 a Villa
rare quelle dinamiche naturali che risultano
tanti case di moda come Valentino, Gattino-
San Lorenzo, fucina di artisti allora emer-
Medici a Roma, a cura di Graziella Lonardi
essere preferenziali nella manifestazione di
ni, Maurizio Galante, Les Copains, La Perla,
genti. Qui, nel 1984 il critico Achille Boni-
Buontempo; Officine San Lorenzo nel 2009 al
un evento indagando sull’indefinita linea di
Martine Sitbon. Una raffinata ricercatezza
to Oliva cura la mostra Ateliers invitando gli
Mart di Rovereto, a cura di Daniela Lancio-
confine tra lo spazio e la luce.
ed uno studio per la qualità della materia
artisti presenti ad aprire i loro studi al pub-
ni; nel 2010 partecipa alla retrospettiva San
prima la identificano: nel suo lavoro trasfor-
blico. Tra le tappe più significative di questi
Lorenzo: Limen, la soglia dell’arte presso la
Micol Assaël (1979, Roma) vive e la-
ma e rielabora forme e materiali, dando vita
anni si ricordano la personale da Salvatore
galleria Limen otto9cinque, a cura di Achille
vora in Grecia. Iscrittasi alla facoltà di Filo-
a oggetti unici, privi di alcun vincolo, slegati
Ala a New York (1983) e le mostre da Gian
Bonito Oliva. Tra le numerose mostre degli
sofia presso l’Università La Sapienza, iniziò,
dal tempo e dalle mode. Dall’aprile del 2013
Enzo Sperone a Roma nel 1984 e a New
ultimi anni si segnalano le personali Schöne
parallelamente, a frequentare gli studi di di-
svolge la sua attività nello storico Ex Pasti-
York (1985). Negli stessi anni è invitato alla
Träume al Mart di Rovereto (2011), Eroi d’E-
versi artisti, in particolare quello di Nunzio
ficio Cerere dove crea ed espone le sue cre-
Biennale di Venezia del 1984 e del 1986, ri-
ros alla Galleria Orizzonti di Catania (2012),
al Pastificio Cerere. Le sue installazioni, in-
azioni.
spettivamente nella sezione Aperto 84 e Arte
209 – Icona from NYC alla Galleria Nunzio
e alchimia. Il 1988 lo vede impegnato in una
Sorrenti di Novara (2013), Port’ Ostensorio
tense e inquietanti, includono ricostruzioni di spazi specifici o modificazioni di quelli
Bruno Ceccobelli nasce nel 1952 a
triplice esposizione Le figure, le case, i poz-
alla Galleria Susanna Orlando di Pietrasanta
già esistenti attraverso l’utilizzo di elementi
Montecastello di Vibio (Todi); attualmente
zi alla Jack Shainman Gallery di New York,
(2014) e la collettiva Anni 70. Arte a Roma
eterogenei, quali disegni, sculture, materiali
vive e lavora a Todi. Si trasferisce adolescen-
al Centro Cultura Ausoni di Roma e alla Gal-
al Palazzo delle Esposizioni di Roma (2013-
rinvenuti, stampe e libri. Le soluzioni forma-
te a Roma con la famiglia, dove frequenta
leria Estrada di Madrid; nello stesso anno
2014), a cura di Daniela Lancioni. Nel 2014,
li risultanti alludono spesso a stati di isola-
l’Accademia di Belle Arti diplomandosi nel
espone allo storico Caffè Florian di Venezia.
allo spazio espositivo Comunale de La Rina-
mento, meditazione e repressione, scuoten-
corso di Scenografia con Toti Scialoja. Il pri-
L’anno successivo è invitato a Londra Mayor
scente di Padova, con la mostra Terra Cotta,
do e chiamando in causa lo spettatore.
mo lavoro di Ceccobelli apparso in pubbli-
Rowan Gallery e a Barcellona da Thomas
un’antologica sulla produzione ventennale
co è Vuoto su Spazio, datato 1972 e inserito
Carstens. Nel 1993 tiene una personale al
delle sue ceramiche, consacra la collabora-
Elisabetta Benassi (1966, Roma) vive
l’anno successivo in S.p.A., l’iniziativa co-
Museum Centre Saydie Bronfman di Mon-
zione con i figli Auro e Celso Ceccobelli, da
e lavora a Roma. Con riferimenti alla tradi-
ordinata da M. Benveduti e T. Catalano. Nel
treal; nel 1994 in Senegal tiene un corso
diversi anni suoi fidati collaboratori.
zione culturale politica e artistica del No-
1973, invitato da Palma Bucarelli, parteci-
presso l’Ecole Nationale des Beux-Artes di
vecento, alla psicanalisi come pure ai temi
pa alla sua prima collettiva presso il Forum
Dakar; nel 1996 partecipa alla Quadriennale
Auro e Celso Ceccobelli sono nati a
controversi della contemporaneità, la sua
Europeo Alpbach, in Austria. A Roma, nel
di Roma e nel 1999 espone presso lo Studio
Roma nel 1986, vivono a Todi. Dal 2002 lavo-
ricerca percorre uno spazio difficile, quello
1977 tiene la sua prima personale presso la
Guastalla Arte moderna e contemporanea di
rano con la ceramica, sperimentando anche
del nostro presente. Il suo lavoro ha come
galleria Spazio Alternativo, cui seguiranno
Livorno con la mostra Trascorsi d’asfalto e
diverse tecniche e materiali. Nel 2004 hanno
cifra ricorrente l’uso dell’installazione, del
altre due (Palazzo d’inverno 135 357 579 e
a Bilbao da Luis Borgus. Nel 2002 celebra i
appreso la tecnica della ceramica Raku dal
video, della fotografia, come dispositivi per
Gewaltverwirrungen) presso lo spazio auto-
suoi venti anni di attività con una mostra nel-
maestro Enzo Tilia e hanno collaborato con
creare insieme forti suggestioni emotive
gestito La Stanza; nel 1978, con G. Dessì,
la Galleria B.M.B. di Amsterdam; segue nel
Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Stefano Di
e una diversa messa a fuoco morale nello
G. Gallo, A. Segneri e F. Woodman, espone
2003 l’importante personale Classico Eclet-
Stasio e Ninì Mulas. Dal 2011 realizzano do-
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cumentari d’arte su importanti protagonisti
dosi nel 1976 nel corso di scenografia tenu-
zione culturale “Volume!” a Roma (1999).
drammaturgia, curandone anche le scene e
della scena contemporanea. Tra le mostre
to da Toti Scialoja. Le sue prime esperienze
Tra le mostre collettive di quegli stessi anni
la messa in scena, per l’opera Il cielo sulla
personali si segnalano: Terra Cotta, spazio
avvengono nell’ambito del teatro sperimen-
si segnalano Vienna (1991), Tolosa (1992) e
terra messa in scena a Stoccarda e Mexico
espositivo La Rinascente, Padova (2014);
tale, fra il 1975 e il 1977 collabora con il
Nagoya (1997). Nell’ultimo quindicennio ol-
City; nel 2008 ha infine realizzato le scene
La Moglie di Man Ray era una S…anta, Gal-
gruppo teatrale “La Gaia Scienza”. Nel 1978
tre a quelle ricordate sopra, Dessì tiene mo-
per Il castello del duca Barbablù, opera di
leria Per mari e Monti, Civita Nova Mar-
espone per la prima volta presso la galleria
stre personali alla Galerie di Meo di Parigi
Bela Bartòk, rappresentato al Teatro della
che (2014); EcoFormeSolari, Galleria Studio
Ugo Ferranti di Roma in una mostra collet-
(1999, 2005), alla Galleria Ronchini a Terni e
Scala di Milano con la regia di Peter Stein.
d’Arte Fedele, Monopoli (BA) 2010. Tra le
tiva insieme a Bruno Ceccobelli, Giuseppe
alla Galerie Triebold a Rheinfelden nel 2000,
mostre collettive: Baculus – Bastoni/Scet-
Gallo, Angelo Segneri e Francesca Wood-
alla Galleria dello Scudo di Verona nel 2001
Fabio Di Camillo (1977, Pescara) vive
tri, Museo Archeologico Nazionale e Teatro
man. L’anno successivo Ugo Ferranti pre-
e nel 2009, all’Istituto Italiano di Cultura di
e lavora a Torino. Il suo modo di opera-
Romano, Spoleto (PG) 2014; Arte a palazzo,
senta la sua prima personale nell’ambito
Edimburgo nel 2002, alla Galleria dell’Oca di
re - che più appartiene ai lavori eseguiti in
Esposizione Ceramiche Raku, Museo Ora-
dell’Arte Fiera di Bologna, seguita da quella
Roma nel 2003, alla Otto Gallery a Bologna
passato – è spesso quello di partire da ele-
ziano, Licenza (RM) 2012. Dal 2009 al 2013
presso la sua galleria a Roma nel 1980 e
nel 2005, alla Galleria Salvatore+Caroline
menti prelevati dal quotidiano. Una pratica
sono i curatori dell’evento “Degustarte” che
successivamente presso le gallerie Swart
Ala a Milano nel 2006, alla Galleria Alessan-
che porta a stabilire con essi un riferimento
si è svolto alla cantina Roccafiore di Todi
di Amsterdam e Yvon Lambert di Parigi. In
dro Bagnai a Firenze nel 2008 e nel 2014,
proporzionale e oggettivo, un mezzo di mi-
(PG) per “Cantine Aperte” a fine maggio e
quello stesso periodo Dessì trasferisce il
nel 2011 all’interno del cortile di Sant’Ivo
surazione della forma, come a determinar-
dal 2014 curatori dell’evento “Scrigni d’Au-
suo studio in Via degli Ausoni, all’interno
alla Sapienza a Roma e al Musée d’Art Mo-
ne la taglia. Questo processo prende come
tore”, cantina Roccaforte di Todi (PG).
dell’ex pastificio Cerere nel quartiere ro-
derne de Saint- Étienne Métropole, nel 2012
pretesto “l’ambiguità” dell’oggetto, mante-
mano di San Lorenzo. Qui si tiene nel 1984
al Palazzo Binelli di Carrara e nello Spazio
nendo un contatto oculare con la superficie
Ottavio Celestino (Roma) inizia la sua
la mostra Ateliers, a cura di Achille Bonito
Borgogno di Milano, nel 2014 una doppia
palpabile delle cose, recuperandone un’at-
attività professionale nel 1990 con pubbli-
Oliva, in occasione della quale Domenico
personale con Nunzio al Museum Bieder-
tenzione diversa volta a sondare l’aspetto
cazioni e collaborazioni per diverse testa-
Bianchi, Bruno Ceccobelli, Giuseppe Gallo,
man. Tra le numerose mostre collettive de-
più irreale del rapporto con la materia.
te giornalistiche. Negli stessi anni inaugu-
Nunzio, Pizzi Cannella, Marco Tirelli e Dessì
gli ultimi anni si ricordano le due importanti
ra un’intensa attività di collaborazione con
aprono i loro studi al pubblico. La sua at-
esposizioni dedicate all’esperienza dell’ex
Giuseppe Gallo nasce a Rogliano (CS)
le principali Agenzie di Pubblicità italiane
tività espositiva si intensifica sia in Europa
Pastificio Cerere a San Lorenzo, la prima te-
nel 1954. Vive e lavora a Roma dal 1976,
ed estere tra Roma-Milano-Torino. Mem-
che negli Stati Uniti, numerose le mostre
nutasi nel 2006 all’Accademia di Francia a
anno in cui inaugura la prima personale
bro dell’Art Director Club Italia, colleziona
personali (Amsterdam, Roma, Berlino, Mila-
Roma a cura di Graziella Lonardi Buontem-
presso la Galleria Ferro di Cavallo. Dal 1979
negli anni numerosi premi e riconoscimenti
no, New York, Basilea, Los Angeles) e col-
po, la seconda nel 2009 al Mart-Museo di
approda in ambito internazionale con Euro-
nel mondo dell’Advertising. Molto intensa la
lettive (Ravenna, Roma, San Paolo, Parigi,
Arte Moderna e Contemporanea di Trento e
pa ’79 a Stoccarda. In questi anni stabilisce
sua presenza nell’universo espositivo rea-
New York, Nizza, Bologna, Londra). Parteci-
Rovereto a cura di Daniela Lancioni. Inoltre,
il suo studio nell’ex-pastificio Cerere, dove
lizzando molteplici progetti fine-art presso
pa inoltre alla Biennale di Venezia del 1984
sin dagli esordi, avvenuti proprio nell’ambi-
lavora tutt’oggi, e si moltiplicano le inizia-
Musei e Gallerie Italiane ed Estere, senza
e del 1986, e alla Quadriennale di Roma del
to di alcune importanti collaborazioni tea-
tive nazionali ed internazionali: le mostre
tralasciare incursioni professionali nel mon-
1986 e del 1996. Nel corso degli anni No-
trali, Dessì ha mantenuto continui contatti
presso la Galleria Ferranti di Roma, le ras-
do della moda e della ritrattistica. Negli anni
vanta l’attività prosegue e si intensifica: nel
con il mondo del teatro: nel 2002 è stato
segne al Groninger Museum a Groningen, al
2012/13, 2015/16 l’influente magazine inter-
1991 realizza per Edicola Notte a Roma la
incaricato di realizzare le scenografie per il
Haus am Waldsee a Berlino nel 1981, l’e-
nazionale di Advertising Lürzer’s Archive lo
sua prima Camera picta; nel 1995 la Galleria
Parsifal di Richard Wagner, messo in scena
sordio a New York con la Annina Nosei Gal-
inserisce tra i 200 Best Photographers World
Civica di Arte Contemporanea di Trento gli
con la regia di Peter Stein e la direzione mu-
lery nel 1983, la partecipazione alla collet-
Wide. Dal 1999 lavora nel suo studio-atelier
dedica un’ampia rassegna antologica a cura
sicale di Claudio Abbado al Festival di Sa-
tiva Atelier a cura di Achille Bonito Oliva nel
presso il Pastificio Cerere di Roma.
di Danilo Eccher; sue mostre personali sono
lisburgo; del 2004 le scenografie per l’ope-
1984, L’Italie aujourd’hui/Italia oggi a Nizza
allestite nelle gallerie Alessandro Bagnai
ra di roma del Cordovano di G. Petrassi per
e la mostra Anniottanta a Bologna nel 1985.
Gianni Dessì nasce nel 1955 a Roma,
a Siena (1990, 1995, 2000), Volker Diehl a
la direzione di Marcello Panni e la regia di
Nello stesso anno è invitato a partecipare
dove attualmente vive e lavora. A Roma fre-
Berlino (1991), Gian Ferrari a Milano (1992),
Stefano Vizioli. Nel 2006 ha realizzato con
alla XIIIe Biennale de Paris. Tra il 1986 e il
quenta l’Accademia di Belle Arti, diploman-
Otto a Bologna (1996) e presso l’associa-
Stefano Scodanibbio e Giorgio Agamben la
1992 si susseguono quattro personali da
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Sperone Westwater a New York e le colla-
della sua produzione artistica unitamen-
Robert Llimós nasce il 19 ottobre del
nello stesso anno Achille Bonito Oliva orga-
borazioni con L.A. Louver di Venice, Akira
te a nuove, suggestive produzioni. L’anno
1943 a Barcellona. Studia presso l’Esco-
nizza la collettiva Ateliers. Nel 1985 la sua
Ikeda di Tokyo, la Galleria Di Meo a Parigi
seguente inaugura un’ampia rassegna, a
la Massana e la scuola Superiore di Belle
prima esposizione americana, nella galleria
e la Galleria Triebold di Basilea. Partecipa
cura di Inge Herold e Danilo Eccher, dedi-
Arti Sant Jordi di Barcellona. Inizia la sua
Annina Nosei a New York, contribuisce alla
alla Biennale di Venezia sia nel 1986 che nel
cata al suo lavoro presso la Kunsthalle di
carriera come pittore della cosiddetta “Nue-
diffusione internazionale del suo linguaggio
1990 con una sala personale nel Padiglione
Mannheim. Del 2008 è la personale Giusep-
va Figuración” (1965-1968) e tra il 1969 e il
espressivo. Nel 1986 L’Attico è il luogo in cui
Italia. Nel 1990 inaugura la mostra Giuseppe
pe Gallo. Symphonie en trois mouvements,
1973 attraversa una fase di sperimentazio-
l’artista presenta i suoi primi lavori in legno
Gallo. Oh Vocazione allestita prima a Roma,
presso la Galeria Di Meo a Parigi. Tra il 2009
ne concettuale ritornando successivamente
e piombo. Alcune di queste opere saranno
presso la Galleria Gian Enzo Sperone, e
e il 2010 partecipa a numerose collettive
alla pittura figurativa arricchendola con un
presentate poi alla LXII Biennale di Venezia,
successivamente a Milano presso la Galle-
in importanti musei e spazi pubblici italia-
nuovo tratto espressionista che enfatizza il
dove Nunzio vince il Premio 2000 come mi-
ria Claudia Gian Ferrari Arte Contempora-
ni quali: Italia Contemporanea. Officina San
colore. Ha vissuto per lunghi periodi a New
glior giovane artista. Nel 1995 Nunzio viene
nea, dove esporrà nuovamente nel 1995 con
Lorenzo al MART - Museo di Arte Moder-
York (1975-1983) e Miami (1987-1988). Oltre
invitato alla Biennale di Venezia con una sala
la personale Giuseppe Gallo. Con le unghie
na e Contemporanea di Trento e Rovereto;
alla pittura, il suo lavoro attuale comprende
personale; gli viene assegnata una Menzio-
della purezza. Risalgono al 1989 e 1993 due
Gli anni 80. Una prospettiva italiana, alla Villa
scultura, arte grafica, pitture murali, poster,
ne d’Onore. La prima personale in Giappone
personali presso la Galleria di Alessandro
Reale di Monza; Keep your seat: stai al tuo
etc. Attualmente vive e lavora nel suo studio
è del 1994, alla Kodama Gallery di Osaka,
Bagnai a Siena: Gallo è pazzo e Giuseppe
posto alla GAM – Galleria Civica d’Arte Mo-
a Barcellona. Nel 1994, il Governo Catalano
cui segue la partecipazione alla Biennale
Gallo. Danza armonia sui volti/sfiora le ciglia/e
derna e Contemporanea di Torino. Il Centro
gli attribuisce il “Premio de Artes Plásticas”.
di Fujisankei nel 1995, dove espone la sua
fermati sulle labbra di chi ride. Nel 1998 pre-
Italiano Arte Contemporanea di Foligno gli
senta la personale Tempus edax rerum. Se-
dedica una personale nel 2010, La leggerez-
NPN è un progetto di musica dal vivo
Hakone Open-Air Museum e vince il Prize for
ven Sculptures Measuring Time and Gallo’s
za dell’incoscienza; è del 2013 la personale
prodotta attraverso sintetizzatori analogici
Excellence. Dello stesso anno è la personale
Twenty-four Hours a Vienna, presso la Gale-
Prismi all’Oratorio di San Rocco di Padova;
e drum machine assemblati dall’artista. Le
allestita presso la sede di Villa delle Rose
rie Ernst Hilger, e successivamente a Parigi
mentre nel 2014 viene inaugurata la mostra
performance musicali combinano l’industrial
della Galleria d’Arte Moderna di Bologna
presso la Galerie Di Meo. Nel 2001 presenta
Gallo morto per amore – piccole sculture
punk con le ripetizioni ossessive e assor-
che ripercorre il lavoro dell’ultimo decennio.
a Rende, nella sua terra natia, Prova gene-
corpo a corpo a Bibo’s place, Todi. Le opere
danti della musica techno dando vita a suoni
Nel 1997 presenta, per la prima volta, lavo-
rale, analisi della sua intera attività, a cura
di Giuseppe Gallo fanno parte di prestigiose
che sembrano non finire mai.
ri in bronzo presso la Galerie Alice Pauli di
di Achille Bonito Oliva, con la direzione ge-
collezioni pubbliche: il Moma di New York,
nerale di Tonino Sicoli e il coordinamento di
il Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig
Nunzio (1954, Cagnano Amiterno –
nel 2010. Il 2000 si apre con una personale
Angelo Capasso; l’anno successivo inaugu-
di Vienna, il Contemporain Midi Pirenées di
L’Aquila) vive e lavora tra Roma e Torino.
alla Galleria Fumagalli di Bergamo, occasio-
ra una mostra-allestimento presso la Fon-
Toulouse, il Groninger Museum, il Fukuyama
Studia all’Accademia di Belle Arti di Roma,
ne per la pubblicazione di una monografia.
dazione Volume! di Roma, e nel 2004 dedica
Museum of Art, il Museum Biedermann di
diplomandosi nel corso di Toti Scialoja. Dal
Dal 2004 collabora con la galleria torinese
alle sue sculture la retrospettiva Percorso
Donaueschingen e il MART di Rovereto.
1973 il suo studio è presso l’ex Pastificio
Giorgio Persano dove realizza una serie di
Cerere. L’arte di Nunzio indaga le possi-
esposizioni personali. Nel 2005 tiene la sua
amoroso presso la Galleria Civica di Spole-
scultura Ombre, collocata negli spazi del
Losanna, dove torna a esporre nel 2001 e
to, a cura di Giovanni Carandente. Dal 2005
Francesco Landolfi (1978, Caserta)
bilità espressive e formali della materia e
prima personale alla Galleria dello Scudo di
al 2006, si susseguono una serie di espo-
vive e lavora a Roma. Si dedica all’arte ora-
le sue interrelazioni con spazio luce attra-
Verona, curata da Lea Vergine, dove presen-
sizioni personali in prestigiose gallerie ita-
fa
realizzando numerosi gioielli esclusivi
verso sculture spesso cariche di significa-
ta una serie di installazioni in legno com-
liane, come la mostra Mito-Rito-Sito, a cura
per il mercato italiano e americano per poi
ti metaforici. Si dedica anche al disegno,
busto che creano nuovi e stranianti spazi
di Rolf Lauter e Mirta D’Argenzio (Galleria
successivamente approdare alle arti visive
elaborando suggestive forme astratte che
abitabili. Dello stesso anno e di quello suc-
dello Scudo, Verona) e Gioco felice di un
e alla scultura. Negli ultimi anni, lentamen-
spesso
scultorea.
cessivo sono le mostre antologiche allestite
suonatore di tamburi (Galleria d’arte Emilio
te passa dalla produzione di opere grafiche
Dopo una prima mostra nel 1981 presso la
al MACRO di Roma, a cura di Danilo Eccher,
Mazzoli, Modena). Nel 2007, è protagonista
di medio/grande formato alla dermografia,
Galleria Spatia di Bolzano, nel 1984 espone
e al Museo d’Arte Contemporanea di Bel-
di un’importante mostra al MACRO, Museo
pratica che attualmente utilizza per i suoi
sculture in gesso di grandi dimensioni alla
grado, a cura di Bruno Corà; del 2012 la più
d’Arte Contemporanea di Roma, a cura di
lavori.
Galleria l’Attico di Roma in una importante
recente personale al Museum Biedermann
personale presentata da Giuliano Briganti;
di Donaueschingen in Germania, presentata
Danilo Eccher, dove si ripercorrono 25 anni 127
preludono
all’attività
128
caratterizza la sua ricerca. Dal 2012 lavora
gli dedicano mostre personali: Diari di guerra
ziali, i quali, tuttavia, non gli impediscono di
nel suo studio presso il Pastificio Cerere. Ha
al Museo Civico di Gibellina, Pizzi Cannel-
concepire interventi di forte impatto, basati
Eligio Paoni (Terracina, 1957) è un de-
esposto presso numerosi spazi espostivi,
la nella sede di Santa Maria della Scala di
sull’impiego del proprio corpo come misu-
signer artigiano, realizzatore di macchine
prendendo parte a mostre personali e col-
Siena, Carte 1980-2001 al Museo Archeo-
ra delle cose e strumento di osservazione
per l’ascolto della musica. Materiali e og-
lettive, tra le quali: The light Hides The Lights
logico di Aosta, Polittici al Castello Colon-
del mondo. I suoi processi creativi prendo-
getti spesso anonimi prendono forma in gi-
(Fondazione Baruchello, Roma, 2016); Me-
na-Centro Internazionale di Arte Contempo-
no forma attraverso molteplici media: in-
radischi analogici, cd player digitali e ampli-
lancolia (Una vetrina, Roma, 2015); Where
ranea di Genazzano, Le Mappe del Mondo
stallazioni, video, performance e fotografie.
ficatori dalle forme rastremate ed essenziali,
is Dawn now? (Pastificio Cerere, Roma, in
al Teatro India a Roma, Pizzi Cannella, sept
Espone regolarmente in gallerie e musei
a volte leggeri e trasparenti in metacrilato
collaborazione con NASA, ASI, INAF); There
ou huit chambres a l’Hotel des Arts di Tolo-
dell’Europa e dell’America Latina.
e cristallo, altre volte granitici e imponenti
Is No Place Like Home (Via di Valle Aurelia,
ne, Cattedrale al Macro-Testaccio di Roma,
come detta la scienza dell’esoterismo mu-
Roma, 2015); Antropofagia Simbiotica (Ope-
Chinatown. Invito al viaggio mostra itinerante
Oliver Ressler (Knittelfeld, Austria,
sicale. Spingendosi ad azzardare soluzio-
rativa Arte Contemporanea, Roma, 2014);
ospitata prima alle Pagliere del Complesso
1970) vive e lavora a Vienna e realizza in-
ni tecniche ed estetiche al limite, realizza
Il peso della mia luce (Operativa Arte Con-
di Palazzo Pitti a Firenze poi alla Fonda-
stallazioni, progetti in spazi pubblici e film
pezzi unici in cui fonde oggetti di recupero
temporanea, Roma, 2013). Partecipa all’Ar-
zione Mudima di Milano e successivamen-
su temi quali economia, democrazia, sur-
non immediatamente riconoscibili a elemen-
te Fiera di Bologna nel 2015 con la galleria
te presso il Museo d’Arte Moderna di Saint
riscaldamento globale, forme di resistenza
ti creati ad hoc. “La musica è bella anche
Bibo’s Place.
Etienne, Bon à tirer nella sede della Galleria
e alternative sociali. Tra le oltre 60 mostre
d’Arte Moderna di Udine, Ceramiche al Mu-
personali, si annoverano quelle presso il
da Norbert Nobis.
da guardare” è il motto con cui Eligio Paoni riassume tutto il suo lavoro che accosta
Pizzi Cannella nasce nel 1955 a Roc-
seo Internazionale delle Ceramiche di Faen-
Berkeley Art Museum, negli Stati Uniti, il
al piacere dell’ascolto quello della visione.
ca di Papa (Roma). Comincia a dipingere da
za, Pizzi Cannella, La Fontana Ferma. Fusioni
Platform Garanti Contemporary Art Center
Ha collaborato con gli artisti Maurizio Savini
piccolo. Dal 1975 frequenta l’Accademia di
in bronzo 1987-2013 presso il Complesso
di Istanbul, il Museo di Arte Contemporanea
all’opera Anita (Arte Fiera Bologna, 2011) ed
Belle Arti di Roma e contemporaneamente
Monumentale, Carcere Borbonico di Avelli-
di Belgrado, il Centro Cultural Conde Duque
Elisa Strinna in Wood Songs (Artissima Tori-
si iscrive al corso di Filosofia all’Universi-
no, Pizzi Cannella all’Estorick Collection of
di Madrid, l’Alexandria Contemporary Arts
no, 2014).
tà La Sapienza. Dopo le prime esperienze
Modern Art di Londra, Pizzi Cannella, La Ha-
Forum in Egitto, il Wyspa Institute of Art di
concettuali, tiene la sua prima personale nel
bana, Biblioteca Nacional Josè Martì, Plaza
Gdansk, il Lentos Kunstmuseum di Linz e il
Jorge Peris (1969, Alzira – Valencia)
1978 presso la Galleria La Stanza di Roma.
de la Revolucion, L’Avana. Prende parte a
Centro Andaluz de Arte Contemporaneo –
vive e lavora a El Palmar, Valencia. Il suo la-
Nel 1982 stabilisce il suo studio nell’ex Pa-
numerose esposizioni collettive in Italia e
CAAC di Siviglia. Attualmente sta lavorando
voro combina l’utilizzo di diversi media che
stificio Cerere nel quartiere di San Loren-
all’estero. Alcune sue opere sono esposte
alla preparazione di altre due mostre perso-
spesso prendono forma in istallazioni che
zo, dando vita, insieme a Bruno Ceccobel-
permanentemente in importanti collezio-
nali per SALT Galata di Istanbul e il MNAC
sfidano i sensi dello spettatore e la fisicità
li, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio e
ni pubbliche e private, tra le quali: Palaz-
– National Museum of Contemporary Art
tradizionale dello spazio. L’artista trasforma
Marco Tirelli, alla scuola di San Lorenzo:
zo Reale di Milano, Galleria d’Arte Moderna
di Bucarest, le cui rispettive inaugurazioni
gli ambienti aggiungendo o sottraendo ele-
apre lo studio al pubblico in occasione della
di Bologna, Museo Mumok di Vienna, Hotel
sono previste per novembre 2016. Ressler
menti architettonici, creando così situazioni
mostra Ateliers curata, nel 1984, da Achille
des Arts di Tolone, Museo d’Arte Contem-
ha partecipato a oltre 300 mostre collettive,
nuove, potenzialmente reali ma spiazzan-
Bonito Oliva nel Pastificio. Seguono negli
poranea di Pechino, MACRO – Museo d’Ar-
tra cui quelle presso il Museo Reina Sofía di
ti, in grado di mettere in discussione nel-
anni una serie di personali: Roma (Galleria
te Contemporanea di Roma, San Giorgio in
Madrid, il Van Abbe Museum di Eindhoven,
lo spettatore la percezione convenzionale
L’Attico, Volume!, Galleria Mucciaccia), New
Poggiale a Bologna, Biedermann Motech a
il MASSMoCA di North Adams, Stati Uniti, il
dello spazio. Crolla ogni sensazione di fa-
York (Annina Nosei Gallery), Berlino (Folker
Villingen-Schwenningen (Germania), Galle-
Centre Pompidou di Parigi; inoltre, ha preso
miliarità, allargando il divario tra emozione
Skulima Galerie), Basilea (Galleria Triebold),
ria d’Arte Moderna di Torino.
parte alle biennali di Siviglia (2006), Mosca
ed intelletto.
Milano (Galleria Cannaviello), Parigi (Vi-
(2007), Taipei (2008), Lione (2009), Gyumri
dal-Saint Phalle, Galleria Di Meo), Firenze e
Calixto Ramirez (1980, Reynosa –
(2012), Venezia (2013), Atene (2013, 2015)
Leonardo Petrucci (Grosseto, 1986)
Siena (Galleria Alessandro Bagnai), Bologna
Messico). Laureatosi a La Esmeralda Art
e Quebec (2014). Nel 2016, Ressler ha vinto
si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma,
(Otto Gallery), Todi (Bibo’s Place), Verona
School di Città del Messico nel 2008, dal
il premio di recente creazione Prix Thun for
dove si laurea nel 2009 con una tesi sul rap-
(Galleria dello Scudo), Singapore (Partners &
2013 vive e lavora a Roma. In tutti i suoi
Art and Ethics Award.
porto tra arte e alchimia, ambito che ancora
Mucciaccia Gallery). Musei e spazi pubblici
lavori adopera materiali semplici ed essen-
129
130
Pietro Ruffo (Roma, 1978). Dopo gli
tra nel mondo del lavoro immediatamente
rassegne d’arte a cui prende parte in que-
zio e, in stretta relazione con esso, invado-
studi in architettura, si trasferisce a New
come designer: finiti gli studi inizia a lavo-
sto decennio si ricordano, inoltre, la Bien-
no pareti e pavimenti delineandosi come
York per una borsa di ricerca presso la Co-
rare in un’agenzia di moda come assistente
nale di Sidney del 1990, la Biennale di San
strutture aperte che interagiscono con lo
lumbia University. Dal 2004 lavora nel suo
buyer, esperienza che le permetterà di gira-
Paolo del 1991, Prospect ’93 alla Kunsthal-
spettatore, il quale le esperisce attraversan-
studio al Pastificio Cerere. L’arte di Ruffo
re per fiere e showroom di stilisti internazio-
le di Francoforte del 1993, la XII Quadrien-
dole. Facendo propria la frase di Pasolini “Io
è essenzialmente legata agli elementi base
nali, dandole una forte base per il suo futuro
nale di Roma del 1996. Nel 2001 presenta
avevo voglia di stare da solo, perché sol-
della sua formazione da architetto: il pro-
lavoro. Decide comunque che la sua strada
un’installazione site specific alla Fondazio-
tanto solo, sperduto, muto, a piedi, riesco
getto, la carta e il disegno. Ogni sua ope-
sarebbe stata quella da designer ed entra
ne Volume! di Roma, nella quale impegna la
a riconoscere le cose” (L’odore dell’India),
ra ha origine da una meticolosa progetta-
nel team di Helmut Lang, dove si afferma
pittura in una dimensione ambientale. Nel
l’artista ha deciso, negli ultimi anni, di con-
zione e prende forma sul foglio attraverso
come stilista. Helmut Lang ha tutt’ora una
2002 l’Institut Mathildenhöhe di Darmstad
vertire la sua ricerca in un’esperienza priva-
il segno delicato ma incisivo. Tuttavia, non
grande influenza sui suoi lavori. Dal 1992
gli dedica un’importante mostra antologi-
ta e personale.
conserva la bidimensionalità di una tavola
Andrea Stoger vive e lavora a Roma e ha
ca dal titolo Das Universum der Geometrie,
poiché la carta, intagliata, acquista la ter-
trovato nel Pastificio Cerere il luogo perfetto
presentata l’anno successivo alla Galleria
Adrian Tranquilli (1966, Melbourne –
za dimensione. Ne risulta un lavoro strati-
per dare vita alle sue creazioni: abiti sempli-
d’Arte Moderna di Bologna. Nel 2004 espo-
Australia) vive e lavora a Roma. Dopo gli
ficato, dalle molteplici letture visive e se-
ci, di una eleganza naturale. Uno stile che e
ne in una collettiva alla Galleria Nazionale
studi in antropologia, si dedica all’arte e la-
mantiche che indagano i grandi temi della
frutto di equilibrio, armonia e artigianalità.
d’Arte Moderna di Roma, nel 2005 al MART
vora per dieci anni come assistente di Toti
di Rovereto e nel 2006 nella collettiva San
Scialoja. Da accanito collezionista di fumet-
storia universale, in particolare la libertà e la dignità del singolo individuo costante-
Marco Tirelli nasce nel 1956 a Roma,
Lorenzo a Villa Medici, sede dell’Accademia
ti, la poetica di Tranquilli ha come protago-
mente minacciate dalla massificazione in
dove vive e lavora. Comincia a esporre già
di Francia a Roma. Tra le mostre più recenti
nisti i supereroi (Batman, Superman e Spi-
atto nella società contemporanea. Tra le
nella seconda metà degli anni Settanta. La
ricordiamo: Excelle. Intorno al silenzio, Col-
derman) che propone al pubblico attraverso
principali mostre personali: Terra Incogni-
sua prima partecipazione alla Biennale di
lezione Gori – Fattoria di Celle, Santoma-
iconografie prese in prestito dall’arte sacra
ta, Delhi; The Political Gymnasium, Blain
Venezia è del 1982, nella sezione Aperto 82
to (PT), 2009; Marco Tirelli, Museo di Pa-
incarnando un modello etico che non ac-
Southern Londra; A complex Istant, Mosca,
con una sala personale. Le mostre collet-
lazzo Fortuny, Venezia (2010); Marco Tirelli,
cetta compromessi. Tuttavia queste figure,
progetto speciale per la quarta Biennale di
tive in Italia e all’estero si susseguono nu-
MACRO, Roma (2012); una sala personale
portatrici di valori assoluti, non fanno par-
Mosca; “Irhal Irhal, Galleria Lorcan O’Neill,
merose negli anni Ottanta, ne ricordiamo
nella mostra Vice Versa, Padiglione Italia,
te della realtà, bensì della nostra mitologia
Roma; Six Nations, Galleria Lorcan O’Neill,
alcune: al PAC di Milano e alla XI Quadrien-
LV Esposizione Internazionale d’Arte della
contemporanea.
Roma.
nale di Roma nel 1986; Dal ritorno all’ordine
Biennale di Venezia (2013); Soltanto un qua-
al richiamo alla pittura 1920-1987, mostra
dro al massimo, Accademia Tedesca di Vil-
Manuela Savioli (1974, Rimini) vive e
itinerante ospitata dal Kunsternes Hus di
la Massimo, Roma, insieme a Bernd e Hilla
lavora a Torino. Ha studiato cinema di ani-
Oslo, dall’Anteniim Taideemusee di Helsin-
Becher (2013); Marco Tirelli, Istituto Nazio-
mazione alla Scuola del Libro di Urbino e
ki, dal Matildenhöhe di Darmstadt e infine
nale per la Grafica di Roma (2013); Osser-
storia dell’arte presso l’Università di Bolo-
dalla Kunsthalle di Bielefeld nel 1987; alla
vatorio, Fondazione Pescheria – Centro Arti
gna. Dal 2005 realizza, in dialogo con alcuni
GAM di Bologna nel 1988; Diptych, Aspects
Visive, Pesaro (2014); Proportio, Palazzo
registi e coreografi, progetti scenografici e
of Abstract and Figurative Art in Italy, mostra
Fortuny, Venezia (2015). Le sue opere sono
installazioni, presentate nell’ambito di spazi
itinerante tra la Galleria d’Arte Moderna di
parte delle collezioni di alcuni dei più rile-
e festival internazionali per il teatro e le arti
Istanbul, il Museo d’Arte Contemporanea di
vanti musei internazionali.
performative.
Ankara e il Museo d’Arte Moderna di Tel Aviv nel 1989. Gli anni Novanta si aprono con la
Carmine Tornincasa (1962, Cavarze-
Andrea Stoger nasce in Austria, dove
mostra all’American Academy di Roma, che
re – Venezia) vive e lavora a Cavarzere (VE).
avviene anche la sua formazione professio-
pone in dialogo una serie di suoi disegni con
Esordisce come scultore con la personale
nale nel Kolleg fuer Mode und Bekleidun-
alcuni Wall Drawings di Sol LeWitt, a cui fa
allestita presso la Galleria Il Ponte nel 1989
gstechnik (College di Moda e Tecnologia
seguito la partecipazione alla XLIV Bienna-
a Roma, nello stesso anno vince il Premio
dell’Abbigliamento). Andrea Stoger non en-
le di Venezia con una sala personale. Tra le
Michetti. I suoi lavori si collocano nello spa-
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132
English Text
disciplines intersect, a space for the re-
Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio,
pays homage to the protagonists of the
generation of creative energies that work
Pizzi Cannella e Tirelli for the 10th
cultural and creative ferment that has ani-
Fondazione Pastificio Cerere was establi-
and coexist together, with close attention
anniversary of the Fondazione
mated the former pasta factory since the
shed in Rome in 2004 with the aim of its
to the international art scene.
Pastificio Cerere
1970s, with a cycle of six shows dedica-
Fondazione Pastificio Cerere
ted to the “Gruppo di San Lorenzo”. The-
president, Flavio Misciatelli, to promote contemporary art.
curated by Marcello Smarrelli
se six artists were the first to recognize
In 2005 the Foundation opened in what
February 2015 – July 2016
the potentialities of the disused building and to move their studios into it. Despite
was once the Pastificio Cerere, a former pasta factory built in 1905 and which ope-
Fondazione Pastificio Cerere presented –
being in daily contact, the artists elabora-
rated until the second postwar period.
from February 2015 to July 2016 – a cycle
ted autonomous styles, and with differing
From the Seventies, artists spontaneously
of six shows celebrating the 10th anniver-
outcomes. Their work continues to contri-
began to populate the abandoned factory
sary of the Fondazione Pastificio Cere-
bute to the contemporary art scene, de-
and art critic Achille Bonito Oliva – du-
re and the 110th anniversary of the con-
monstrating that it is possible to be roo-
ring the summer of 1984 – made it famous
struction of the industrial building where
ted in a place, or indeed a single building,
with the Ateliers exhibition. This event
it is located. The project – curated by the
and at the same time be part of a vast
allowed people to visit the places where
Artistic Director Marcello Smarrelli - cele-
international artistic community.
the so-called “San Lorenzo Group” artists
brated the richness of the cultural herita-
The artists were not given any precise con-
used to live and work: Bruno Ceccobelli,
ge of this place through the “San Lorenzo
cept to follow in ideating their shows, but
Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio Piz-
Group” artists’ works that have made it
were left free to construct and present a
zi Cannella and Marco Tirelli. Today, the
famous: Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì,
trajectory through their longstanding and
former factory hosts art and fashion ate-
Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella,
articulated production. These six shows
liers, a photography school and an aca-
Marco Tirelli.
constitute just as many ideal journeys
demy of art, as well as graphics and com-
The Pastificio Cerere, with its large win-
through the artists’ imaginaries, sources
munication studios.
dows, a simple decoration derived from
of inspiration and symbolic universes, in-
The Foundation’s purpose is preserving
the liberty style inspiration, is definitely
tertwined with tales and recollections of
this remarkable cultural heritage; for this
the most interesting example of industrial
the years spent in the former Pastificio,
reason an art director, Marcello Smarrel-
archeology in the district. From the Se-
in relationship with the city, with friends,
li, was appointed, scholarships for resi-
venties, artists spontaneously began to
with collectors and gallerists, and with all
dencies addressed to young artists were
repopulate the abandoned factory, mo-
those who have played a significant role
established, college students activities
ving their studios inside the building and
in weaving these histories.
were promoted and the school system
starting a process of urban regeneration
participation was encouraged. The Foun-
and re-use, one of the most interesting
dation also offers a series of exhibitions
of its kind. In this place different artistic
and events that always involve a large and
lives and experiences have been shared
heterogeneous audience. One of its main
and are continuing to be so.
goals is to establish a privileged dialogue
Fondazione Pastificio Cerere was establi-
with students living in and frequenting the
shed with the aim of preserving and con-
San Lorenzo district, which has a histo-
tinuing, with awareness and cultural re-
rical link with the nearby “La Sapienza”
sponsibility, this process of reconverting
University of Rome.
from industrial building to small kunsthal-
The Foundation wants to affirm its role as
le, realities so familiar to European capi-
a cultural hub, a vital centre of experimen-
tals and so uncommon in Italy.
tation and education in which different
Ten years after its birth the Foundation
135
136
Gianni Dessì
approach but evolves into a metalingui-
cuit between auditory and visual sensa-
Giuseppe Gallo
Dentro e fuori (Inside and Out)
stic one. Drawing, the artistic language
tion, renders visible the voice that emer-
Il quinto quarto (The Fifth Quarter)
par excellence, becomes code for the re-
ges from the mouth of the sculpture. This
curated by Marcello Smarrelli
presentation of the artist’s own language.
latter entered into dialogue with the work
curated by Marcello Smarrelli
February 5th – March 28th 2015
The invitation to look inside was also pre-
that gives the show its title, Dentro e fuori
April 15th – May 30th 2015
sent in Lucciola (Firefly, 2012), a work cen-
(2014): a large fibreglass mounted directly
Dentro e fuori (Inside and Out), a solo exhi-
tered on the relationship between matter
onto the wall and surrounded by the color
Il quinto quarto (The Fifth Quarter) is the
bition by Gianni Dessì, curated by Mar-
and immateriality: two ceramic hands in-
that contains it, almost a self-portrait of
Giuseppe Gallo’s solo exhibition, curated
cello Smarrelli, was the first of a series of
tertwine, holding tight but leaving a gap
the artist.
by Marcello Smarrelli. The Italian vernacu-
events celebrating the 10th anniversary of
between them, so that a small intermittent
lar term quinto quarto – literally, the “fifth
the Fondazione Pastificio Cerere and the
light emerges from the inside. The sculp-
quarter” – denotes the insides and offal
110th anniversary of the construction of
ture was born as a homage to Pasolini, in
of livestock animals, as well as fowl gi-
the industrial building where it is located.
reference to an article in which the writer
blets: those pieces of flesh distinguished
The show Dentro e fuori was conceived as a
bitterly and metaphorically decreed the
from the animals traditionally edible four
heterogeneous passage with which Gian-
disappearance of the fireflies (“Articolo
quarters. The culinary use of the quinto
ni Dessì punctuated the exhibition space,
delle lucciole,” 1975). This is the interpre-
quarto dates back to antiquity, appearing
tracing connections between the single
tation that Dessì gives to it, almost as if to
as early as the Etruscan period. For the
elements and extending the spectator’s
suggest the possibility of harboring some
ancient Italian population, animal entrails
gaze between sculpture and painting, pre-
hope for the future, of remembering that
also held a religious value, and the divina-
sent and past, inside and outside.
“in the end, all artists do is try to possess
tory art of haruspicy consisted in the exa-
In the first instance, there was a reflection
these fireflies.”
mination of the viscera of sacrificed ani-
on the meaning of one’s own research. In-
The presence of a double level, the supe-
mals for the purpose of divining heavenly
deed, the show opened with Vista (View,
rimposition of techniques and materials,
signs and codes of conduct. The passion
2012), in which a multitude of small si-
is a constant in the artist’s works and was
for this kind of food persisted throughout
gns, obtained by rubbing the charcoal
visible in the show’s very installation: in
the Middle Ages and Renaissance, making
against the ridges of the paper, trace the
Vox (2014), the volume of matter is de-
its way into the modern cuisine of figures
shapes of the works realized by the artist
materialized by the pictorial element that
such as Auguste Escoffier and Pellegrino
in the past. Dessì himself defines it: “my
– flat and two-dimensional – visibly opens
Artusi.
scrapheap, a place where the works have
a door to the inside. It is precisely this
This title emphasizes the often irreverent
been deposited over time. And the frames
sculpture that depicts the face of Bruno
and ironic characteristic of Giuseppe Gal-
evidence their similarity with window ca-
Ceccobelli, the friend and colleague who
lo’s work, as well as its capacity for lo-
sings. Ultimately, it is a view onto what I
shared the Pastificio Cerere experience
oking awry at reality. Il quinto quarto (The
have produced throughout the years, the
with him and whose studio long occupied
Fifth Quarter) played with the assonance
drawing of my oeuvre.” Facing the lar-
the Pastificio’s current exhibition space.
between the terms interiora (insides) and
ge charcoal drawing, a map, available to
Once again, a reference and a suggestion
interiore (interior), the latter understood
the visitors, presented the works evoked
linked to the history of a place, which te-
in its philosophical sense of introspection
in detail. Vista: understood not only as a
stifies to Dessì’s interest in discovering
and analysis of one’s own identity. The se-
room or interior view, but also as the sen-
connections between the spatial and sen-
mantic nexus between insides and interior
sory capacity to pick out vibrant shapes
sorial dimensions and in constructing a
- a dirty, scrap part opposed to a noble
from the porosity of a rough surface. An
dialogue between painting and sculptu-
and precious one - offered a possible in-
attention to the past that maintains a ste-
re, history and lived experience. Vox re-
terpretive key to the exhibited works.
ady gaze on the present; a reflection that
sponds to the alternation between inside
The focal point of the show was the ho-
does not exhaust itself in an anthological
and outside, and, in creating a short-cir-
monymous titled site-specific sculptu-
137
138
re, composed of a pattern of interlinking
ABC Ceccobelli
li’s work Confesame (1986), a door taken
dedicated to Jannis Kounellis and made
wood pieces that create a self-supporting
(Auro, Bruno and Celso Ceccobelli)
from one of the spaces of the former Pa-
on the occasion of the latter’s show at the
membrane. The work grows along and tra-
CAPOVOLGERE (OVERTURNING)
stificio: a homage to his old studio, whi-
VOLUME! Foundation in Rome; Enzo Cuc-
ch was situated precisely in the space
chi – la processione di Prisca (Enzo Cuc-
ces the edges of an ideally drawn golden rectangle, dividing the space in two parts:
curated by Marcello Smarrelli
that currently houses the Foundation. The
chi – the Prisca procession, 2013), filmed
one noble, the other contaminated. What
June 11st - July 30th 2015
artist has always been distinguished for
for Bibo’s Place gallery in Todi; and a pre-
his very personal way of assembling ma-
viously unexhibited video realized on the
remains constant is the search for a dialogue with nature, resulting in an appro-
The show CAPOVOLGERE (OVERTURNING)
terials and found objects: transforming
occasion of the show Alberto Burri – Da-
ach that is both organic and geometric,
by ABC Ceccobelli (Auro, Bruno and Cel-
them, painting them, immersing them in
vide D’Elia. Cretti, Fuochi, Muffe (Alberto
held together by the abstractive power of
so Ceccobelli) was curated by Marcello
wax, marking them with his fingerprints.
Burri – Davide D’Elia. Cracks, Fires, Molds),
drawing. Dominating over everything is
Smarrelli. The exhibition’s title immedia-
This process of decontextualization aims
likewise held at Bibo’s Place gallery.
the artists’ practice, his chef-like capaci-
tely introduces us to the heart of Bruno
to recuperate the hidden symbolisms and
ty for alchemic transformation: an ability
Ceccobelli’s research, which has always
meanings of objects, with the intention of
to take something spurious and transform
revolved around the discovery of new
bestowing on them a new light, a relic-like
it, by means of technique, knowledge and
possibilities of reading reality and of sub-
aura.
imagination, into a dish for refined pala-
verting the common sense of language.
Confessionale was followed by works from
tes. The concept of the golden proportion
Through his constant discipline of doing,
his more recent production : Iridi (Irises)
is also referenced in the two large paintin-
the artist oversteps conventions and of-
in the first room and Pupille (Pupils) at the
gs titled Secondo aureo and Terzo aureo:
fers visions that are never entirely exhau-
end of the itinerary. Both are circular pain-
the fruit of the artists’ most recent pro-
sted but rather continuously reelaborated:
ting-sculptures made of bitumen, a mate-
duction, both of which are exhibited here
“It’s as though all of Ceccobelli’s attention
rial that, like the inside of the eye, is dark
for the first time.
was directed towards understanding art
but extremely shiny, so that the light that
For Giuseppe Gallo, this show marked
as a language of initiation or as research
hits it is not completely absorbed but par-
another moment of reflection on the rela-
that turns form into a problem to be per-
tially reflected. The images that we see in-
tions between man and nature, in keeping
sistently reformulated” (Luigi Meneghelli,
side them are thus self-generated through
with a vision according to which “the na-
2003).
a mirroring that involves both the specta-
ture of things is not inherently rigid, but
Bruno Ceccobelli, born and raised in Todi
tor and the surrounding space.
contains in its balance the dominant crite-
(Perugia, Umbria), considers himself a
In the internal courtyard we found Ritrat-
rium of its creations”: it is precisely from
Homo medievalis, in tune with the spirit of
ti di bandiera (Flag portraits, 2015), an in-
the search for this balance, in which each
artisanal workshops and collective work,
stallation made collectively by the three
element is connected to the rest, that the
animated by a profound love of matter, a
artists. The twenty drapes of cloth depict
artist’s practice arises.
passion for technique and a faith in expe-
the patterns of international flags decora-
rimentation. For this show he welcomed
ted with photographs of Auro and Celso
the collaboration of his sons and long-ti-
representing Bruno Ceccobelli as perfor-
me assistants, Auro and Celso: hence the
mers. This work augers the creation of a
decision to sign the exhibition with both
world government, a single international
his and their initials, ABC Ceccobelli.
political entity that would guarantee the
CAPOVOLGERE was spread throughout
peaceful cohabitation of all peoples.
three spaces of the Pastificio Cerere: the
The spaces of the Mabì Cultural Associa-
Foundation’s exhibition space, the inter-
tion contained twelve videos, all homa-
nal courtyard and the seat of the Mabì
ges to renown artists, made by Auro and
Cultural Association.
Celso Ceccobelli starting in 2011. These
The show opened with Bruno Ceccobel-
include, most notably: Maestro K (2013),
139
140
José Angelino
re”, and to stimulate imagination starting
Pizzi Cannella
the twentieth anniversary of the exhibition
Micol Assaël
from the two painting fundamentals: co-
Interno via degli Ausoni
“Atelier”, curated by Achille Bonito Oliva
Elisabetta Benassi
lors and drawings. His intention was often
(Interior, via degli Ausoni)
and considered the starting point of the
Fabio Di Camillo
very poetic or evocative: “colors have
Francesco Landolfi
to be dreamed, thought, imagined …”
curated by Marcello Smarrelli
Through his continuous research into the
NPN
or “thought evocation through line, ara-
January 21st – March 5th 2016
dialogue between past and present, Pizzi
Nunzio
besque, plastic means: that’s my purpo-
Jorge Peris
se.” Moreau did not used to impose any
The solo exhibition Interno via degli Ausoni
memory as an obsession to recount and
Calixto Ramirez
method, or strict rule; on the contrary, he
(Interior, via degli Ausoni), by Pizzi Cannel-
share, in which each thing both appears
Manuela Savioli
used to repeat Nietzsche’s claim: “Beco-
la, curated by Marcello Smarrelli, recoun-
and is fully revealed in the act of looking.
Carmine Tornincasa
me what you are”.
ted a journey through lights and shadows
Adrian Tranquilli
Through this Pindaric exhortation, the
that drew the texture of the spaces, the
with a story by Francesco Stocchi
German philosopher aimed at launching
volumes of the architecture, the images of
an intimate, universal message: the foun-
the years lived inside the Pastificio. With
dation of our self, which is apparently
the aid of imagination, the artist pulled
pre-ordered by genetic systems, is con-
us into the space where he has lived and
curated by Marcello Smarrelli
stantly changing. Every individual’s task
worked for thirty-five years. This was an
October 20th 2015 – January 7th 2016
is creating a personality that is always lo-
intimate and familiar exhibition in which
oking for a solution that could adjust to
the suspended and rarified atmosphere of
For the exhibition 519+ 40, Nunzio – ac-
the nature-culture conflict. Therefore, this
the works presented rendered the scene
cording to the sharing attitude that has
Pindar’s line does not impose any strict,
at once ideal and real, abstract but per-
always distinguished him – chose to pre-
unilateral perspective to our existence;
fectly attuned to the sensations transmit-
sent his work together with some friend
on the contrary, it strongly invites to grow
ted by the place itself. For a “bedroom
artists he collaborated with during the ye-
and freely change one’s own status. To
traveller” – as the artist defines himself
ars: José Angelino, Micol Assaël, Elisabet-
summarize, it could be said that the world
– it is not physical space that counts but
ta Benassi, Fabio Di Camillo, Francesco
we live in is also the one we give.
rather mental space, in which individual
Landolfi, NPN, Jorge Peris, Calixto Rami-
Somehow, this was Nunzio’s and his busy
elements hark back to sounds, emotions
rez, Manuela Savioli, Carmine Tornincasa,
atelier’s role within Pastificio Cerere: “In
and memories, evoking the human ad-
Adrian Tranquilli, and Francesco Stocchi,
this place – the artist claims – many peo-
venture of phantasmal protagonists. The
who wrote a new tale for this occasion.
ple have come and gone and many stories
exhibition was composed of a large-scale
All together, they created a consistent tale
intertwined. I liked the idea of being side
canvas and a series of mixed media works
that, despite the obvious differences due
by side with many of those friends I have
on paper, shown here for the first time.
to media and topics, testifies the shared
been sharing my artistic experience with,
Also presented is one of the bronze urns
commitment for a programmatic, rigorous
and above all my life”.
from the installation La Fontana Ferma”
519 + 40
School of San Lorenzo.
Cannella depicts personal and collective
research path.
(The Still Fountain), previously exhibited in
Gustave Moreau, who taught at Paris’
a fibreglass prototype in the courtyard of
École des Beaux-Arts to students such
the former Pastificio in 2007.
as Georges Rouault, Henri Matisse or Al-
The exhibition was enriched by a sequence
bert Marquet, who later became famous
of curious video-portraits of the six artists
with antithetic artistic languages, is often
through the projection of Atelier 2004: Sei
quoted as an example of how the relation
piccoli film (Atelier 2004: Six small films), a
between different-aged artists should be.
video realized by Angelo Cricchi and Sil-
Moreau used to practice the “laisser fai-
via Morani in September 2004 to celebrate
141
142
Marco Tirelli
to other dimensions, the corporeal reality
Where is Dawn now?
be reached the Ceres’ orbit, in the former
became immaterial and psychic. As writer
conceived by Leonardo Petrucci
Pastificio Cerere courtyard the first dwarf
curated by Marcello Smarrelli
Valerio Magrelli noticed, Tirelli’s works are
May 5th – July 22nd 2016
“optical engines that were conceived to
planet picture was installed, together with March 2015 – July 2016
the words of astronomer Giuseppe Piazzi, who discovered it back in January 1801
learn to see.” The exhibition was the ideal The project Where is Dawn now? was con-
by pure chance.
calls Federico Da Montefeltro’s Renais-
ceived by artist Leonardo Petrucci and
Furthermore, on the occasion of this
sance atelier. When looking at the objects
realized in collaboration with INAF-IAPS,
project opening, the conference “Dawn:
populating the small room we are given a
ASI, and NASA. It was hosted in the front
a space mission discovering Ceres” was
chance to shape the Duke of Urbino’s in-
courtyard of Fondazione Pastificio Cere-
held, during which Maria Cristina De San-
terior world. On the walls there are items
re from March 2015 to July 2016 and was
ctis, scientific supervisor for INAF-IAPS
of his cultural universe and memory. Every
included in the initiatives planned to pay
of the VIR tool onboard Dawn, presented
object belongs to a symbolic system who-
tribute to the artistic and cultural unrest
the latest NASA footages concerning the
se active reality recalls imaginary echoes.
that has been enlivening this special buil-
mission and the results obtained with a
The exhibition that Tirelli conceived for
ding for forty years.
reflection on how a dwarf planet study can
the Fondazione Pastificio Cerere, curated
In 2007, from the Jet Propulsion Labora-
help to understand our Solar System past.
by Marcello Smarrelli, conceptually inten-
tory, California, NASA launched a probe
On July 2015, for Where is Dawn now? se-
ded to evoke the Studiolo. To the artist,
called Dawn to the outer space, aiming at
cond appointment, a more detailed pictu-
the former industrial building is a perso-
reaching in 2011 the Vesta asteroid and
re was installed, which was the result of
nal and collective memory place, where
entering the orbit of the dwarf planet Ce-
a closer positioning of the probe around
he can create a complex imaginary terri-
res starting from March 2015. The mission
the planet. On this occasion 100 limited
tory, by dialoguing with the space. Such
mainly targeted at analyzing the chemi-
circulation postcards signed by the artist
territory is made up of material elements
cal-physical characteristics of the two ce-
were printed and made freely available
that overcome the walls physical dimen-
lestial bodies by taking detailed pictures,
during the event.
sion. Heterogeneous shapes materialized
which allowed to seeing Ceres’ appearan-
For the third and last appointment, the
in the space, which recalled a mirror trick
ce for the first time ever.
Pastificio courtyard hosted a picture map-
ranging from what is endlessly big to what
The idea of bringing Pastificio Cerere clo-
ping of planet Ceres. Together with the
is endlessly small, from light to dark, from
ser to the celestial body is not limited to
opening, inside Leonardo Petrucci’s ate-
the visible to the invisible, and invites us
the simple case of homonymy but was
lier, “The New Dawn of the Solar System”
to see beyond the objects’ boundaries.
triggered by a unique coincidence: si-
was projected through a spherical monitor
According to the Durer’s “perspicere” (‘to
multaneously to this astronomic event, in
provided by INAF; this movie deals with a
clearly see’ in Latin) concept, which sta-
2015 Pastificio Cerere celebrated 110 ye-
hypothetical Solar System composed by
tes that painting is a tool to see beyond
ars from its building and 10 years of acti-
a series of artwork pictures by some of
the reality, the exhibition space became a
vity of Fondazione Pastificio Cerere. With
the artists working at Pastificio: José An-
mental space, thanks to images that are
Where is Dawn now? Leonardo Petrucci
gelino, Matteo Basilé, Bruno Ceccobelli,
open thresholds to what is possible. Tirelli
wanted to evoke the atmosphere of a pla-
Ottavio Celestino, Giovanni De Cataldo,
describes his work as a Memory Theatre,
ce where new artist generations treasure
Ileana Florescu, Giuseppe Gallo, Eligio
a visionary exercise aimed at cancelling
the masters’ lessons, as well as astrono-
Paoni, Giangaetano Patané, Leonardo Pe-
any space and time coordinate. The artist
mers use the most modern technologies
trucci, Calixto Ramirez, Pietro Ruffo, and
dialogued with space and with the sin-
to observe with new eyes what their pre-
Maurizio Savini.
gle connected items to reach a multi-fa-
decessors firstly discovered.
Dawn mission to Vesta and Ceres was ma-
ceted work environmental dimension. On
The project developed in three different
naged by the Jet Propulsion Laboratory for
the wall there was a collection of gashes
parts: March 2015, when the Dawn pro-
the Science Mission Directorate of Washin-
To tell his poetry, Marco Tirelli often re-
143
backdrop for his walk across the World.
144
gton of NASA. Dawn is a Discovery Pro-
Djsegno
the lottery 6 dei nostri – la lotteria, which
VEURE.
gram project, which is managed by the
65 drawings for Fondazione
extraction has been filmed and published
Robert Llimós’ limitless Space
Marshall Space Flight Center in Huntsville,
Pastificio Cerere’s
on the Foundation’s Website. The winners
Curated by Marcello Smarrelli
Alabama of NASA. UCLA was the mission
10th anniversary
had the chance to collect their prize du-
scientific supervisor. The spacecraft was
ring the party that was organized to cele-
VEURE #1
built by Orbital ATK, Inc., Dulles, Virginia.
Fondazione Pastificio Cerere has presen-
brate Fondazione Pastificio Cerere’s 10th
March 15th – April 16th 2016
The high resolution cameras were provi-
ted Djsegno, an event-exhibition hosted
anniversary.
Rome, Fondazione Pastificio Cerere
ded by Max Planck Institute for Solar Sy-
in Spazio Cerere, on March 25th, 2015.
stem Research, Gottingen, Germany, with
On this occasion, some of the most inte-
significant contributions by the German Ae-
resting artists in the Italian and interna-
VEURE #2
rospace Center (DLR) Institute of Planetary
tional contemporary scene have exhibited
June 8th – July 8th 2016
Research, Berlin, in coordination with the
their drawings; they chose to support the
Barcelona, Espai Marc Llimós
Institute of Computer and Communication
Foundation’s activity by donating an ar-
Network Engineering, Braunschweig. The
twork each.
visible and infrared mapping spectrometer
Artists:
De
protagonist of a double exhibition, by
was funded and coordinated by SELEX ES,
Castro, Josè Angelino, Massimo Attar-
which both Fondazione Pastificio Cerere
with the scientific leadership of Istituto di
di, Carmelo Baglivo, Riccardo Benassi,
and Nando and Elsa Peretti Foundation,
Astrofisica e Planetologia Spaziali, Rome,
Sofia Cacciapaglia, Roberto Caracciolo,
Delegació a Catalunya, paid homage to
Istituto Nazionale di Astrofisica and is ma-
Cristian Chironi, Francesco Ciavaglioli,
his forty-year-long career: firstly in Rome
naged by Istituto di Astrofisica e Planetolo-
Alessandro Cicoria, Marco Colazzo, Davi-
at Fondazione Pastificio Cerere and Spa-
gia Spaziali, Rome.
de D’Elia, Alessandro Dandini, Giulio Del-
zio Cerere and later in Barcelona in the
vè, Tomaso De Luca, Michela De Mattei,
artist’s atelier-home. The whole exhibition
Ettore Favini, Francesco Fonassi, Marco
project, named VEURE, was curated by
Galofaro, Francesca Grilli, Massimo Gri-
Marcello Smarrelli and the two locations
maldi, Grossi Maglioni, Josephine Hal-
were set up in cooperation with the archi-
vorson, HANASI STUDIO, Rowena Harris,
tectural firm stARTT. This was a traveling
Corin Hewitt, Helena Hladilová, Thomas
exhibition that was conceived as a tale.
Hutton, Tobias Kaspar, Pesce Khete, La-
Its purpose was allowing the audience to
boratorio Saccardi, Diego Marcon, Orlan-
familiarize with Llimós’ research and po-
do Miani, Seboo Migone, Maria Carmela
etry, which is both an amusing and thou-
Milano, Diego Miguel Mirabella, Davide
ght provoking experience thanks to the
Monaldi, Myriam B., Matteo Nasini, Gior-
artist’s chosen subjects in this latest pro-
gio Orbi, Marco Palmieri, Giangaetano
duction: aliens.
Patanè, Luana Perilli, Leonardo Petrucci,
Being his first solo exhibition in Italy,
Marco Pezzotta, Marta Pierobon, Gianni
Llimós presented more than 50 works,
Politi, Calixto Ramirez, Marco Raparelli,
paintings,
Pietro Ruffo, Salottobuono, Maurizio Sa-
drawings. These works represent, in an
vini, Namsal Siedlecki, Giuseppe Stam-
almost obsessive nature, enigmatic me-
pone, StARTT, Marco Strappato, STRATO,
lancholic creatures, coming from different
Elisa Strinna, T SPOON, Paolo Tamburel-
galaxies, which are both unsettling and
la, Patrick Tuttofuoco, Alessandro Vizzini,
familiar at the same time. This is due not
Nicole Voltan, Angela Zurlo.
only to their incredibly anthropomorphic
The 65 drawings have been sold through
features, but because they seem to be
145
2A+P/A,
and Spazio Cerere
The Catalan artist Robert Llimós was the Costanza
Alvarez
sculptures,
engravings
and
146
constantly questioning us about the ex-
Veure, a 1970 work of Llimós’, were exhi-
Oliver Ressler
tories, whilst the latter is harder to detect
traterrestrial life. The debate on alien exi-
bited in the second project stage too.
Transnational Capitalism Examined
as trade agreements (such as the Transat-
stence is an ongoing and open one, fueled
In Rome, the exhibition was set up in a
curated by Mike Watson
lantic Trade and Investment Partnership –
by constant studies and witnesses. It is a
traditional expository space whereas in
thrilling topic, since it involves our beliefs
VEURE #2, Barcelona, the works were
September 27th - November 26th 2016
behind closed doors. It is part of Oliver
towards reality, creating a divided audien-
located in their original habitat: the ar-
Fondazione Pastificio Cerere
Ressler’s role as an artist to expose these
ce of skeptical individuals and “devoted”
tist’s atelier, and created a retrospective
The Gallery Apart
issues which are otherwise kept invisible,
ones. It is not by chance that the project
path extending until the city harbor whe-
title is VEURE, which means “to see” in
re Llimós’ most important public work,
Fondazione Pastificio Cerere and The Gal-
gue around political wrongdoing and stra-
Catalan. This term refers to an episode
the Miraestels dreaming silouhette (2006),
lery Apart, with the support of the Austrian
tegies to challenge it.
that took place in 2009, a “vision” that
can be admired. The figure which is por-
Cultural Forum in Rome, presented Trans-
It is with this in mind that Oliver Ressler
left a permanent mark on Llimós’ personal
trayed in this monumental sculpture looks
national Capitalism Examined, the double
has conceived Transnational Capitalism
and professional life: during a trip to Bra-
upwards, establishing a contact with tho-
solo exhibition of Austrian artist Oliver
Examined across two sites, in collabora-
zil, his attention was caught by a strong
se aliens crowding the Rome exhibition.
Ressler curated by Mike Watson.
tion with curator and theorist Mike Wat-
glare coming from an object moving in
On this occasion, the atelier where Llimós
Transnational Capitalism Examined was
son. The double solo exhibition has put
the sky, a glimpse that nothing terrestrial
lives and works became the set for an in-
conceived as an overview of the work of
existing works, partly undertaken in colla-
could have released. Ever since the ar-
ner path inside his personal and artistic
the Austrian artist and filmmaker across
boration with the artists Zanny Begg and
tist has devoted his work to representing
life.
two art spaces in Rome: Fondazione Pa-
Martin Krenn, in dialogue with new works
what he saw in that moment, by entrusting
Robert Llimós’ art is an attempt to explo-
stificio Cerere and The Gallery Apart.
carried out especially for the exhibition.
to his own art the task of communicating
re the external reality filtered by a mo-
As the economic crisis lingers, three sec-
Part One of the exhibition, Transnational
that impossible-to-document experience.
ving sensitivity and personal inspiration.
tors of transnational capital stand out as
Capitalism Examined: Dancing on Systemi-
The Rome exhibition – VEURE #1 – mainly
A weird population composed by empty
the most aggressive and prone to seek
cally Important Graves at Fondazione Pasti-
focused on the obsessive dimension of
chairs, deformed physiognomy human fi-
neo-fascist political arrangements in or-
ficio Cerere brought together works from
Llimós’ works, which was reflected in the
gures, abstract lines apparently traced by
der to maximize profit: speculative finan-
Ressler from the past 13 years. Ressler
Spazio Cerere’s more than 200 square
a child’s hand, escaping dogs as well as
cial capital, the military-industrial-securi-
is an artist who approaches and presents
meters setting up. Through a smart mir-
the Mediterranean Sea and its allegories,
ty complex, and the extractive and energy
the documentary form via an artistic out-
ror trick, his works endlessly multiplied in
colorful globes and alien civilizations. A
sector. What all of these aspects have in
look. Such an approach aims to concretize
a suggestive kaleidoscope. There was a
multi-shaped imaginary, a mobile and
common is their transcendence of natio-
art’s critical capacity whilst exposing the
surreal atmosphere amongst the audien-
troubled one, where different artistic te-
nal boundaries. Globalization, which once
effects of Transnational Capitalism. Whilst
ce whose images were reflected along-
chniques and genres are mixed. “I’m in-
promised unbound freedoms has become
The Bull Laid Bare and The Visible and the
side those of the aliens and in turn invi-
terested in figuration but not realism. I
a restrictive force as finance capitalism,
Invisible explore the machinations of in-
ted them to meditate on their own human
express concepts through images, wi-
punitive military actions and commodity
ternational debt and finance, The Fittest
existence. We are accustomed to analyze
thout competing with reality”. This is how
extraction operate on a transnational le-
Survive examines the perverse link betwe-
the Universe and question ourselves ac-
the artist explains his attitude towards the
vel, unanswerable to individual political
en corporations and warfare. Meanwhile,
cording to our perspective. Llimós sugge-
world. Llimós has been “playing” with ar-
subjects or their governments. The pro-
Leave it in the Ground examines the poli-
sts new viewpoints to interpret the reality
tistic languages for fifty years, by expe-
blem is exacerbated by two contradictory
tics of fossil fuel extraction.
surrounding us, and tries to give it a me-
rimenting and changing his perspectives.
but equally dangerous right wing tenden-
Conversely, Transnational Capitalism Exa-
aning.
In his eclecticism, the artist demonstra-
cies: one towards nationalism and insular
mined: Border as Method at The Gallery
As a connection to the Spanish exhibition,
tes strong ideas, but this does not ascribe
protectionism, the other towards a disre-
Apart examined the visible face of global
a documentary mostly filmed in the artist’s
him in a single trend. As he declares: “I
gard for nation states and their sometimes
capitalism as embodied in social unrest,
Barcelona atelier-home was projected at
like looking at the canvas without a pre-
democratically elected leaders. The for-
economic collapse, undocumented migra-
Fondazione Pastificio Cerere, and repro-
vious idea. I want the canvas to surprise
mer tendency finds expression in far right
tion and the influx of refugees from the
ductions of the neon painting titled Neo
me, as if someone else had painted it”.
hooliganism and right wing electoral vic-
war-zones into Europe. The exhibition ta-
147
TTIP) and financial deals are conducted
thereby opening the possibility for dialo-
148
kes its title from Sandro Mezzadra & Brett
6PM YOUR LOCAL TIME EUROPE
Neilson’s Border as Method, or the Multi-
a Link Art Center’s project
L’Orto Volante
conceived as an ideal environment in whi-
within Diritti in Transito
ch plants’ birth and growth can be witnessed, by applying manual skills and creati-
plication of Labour (2013), which examines the proliferation of borders which has ac-
July 22nd, 2015
companied the advance of free market ca-
in collaboration with
vity to bring kids closer to nature.
stARTT - office for architecture and
Today L’Orto Volante is a proposal that
territorial transformations
has not been realized yet, but is the be-
pitalism and globalization, highlighting a
The project. Fondazione Pastificio Cere-
contradiction of transnational capitalism.
re joined 6PM Your Local Time Europe, a
Though, as the book’s authors explain,
huge contemporary art event that on the
April 15th-17th, 2016
modernizing every spot of the inner yard,
this is not to say that the nation state has
evening of July 22nd, 2015 simultaneou-
Ex Dogana
by giving value to its vocation of oneiric,
become resurgent as a political force in
sly engaged museums, institutions, galle-
the 21st Century. Rather, they argue that,
ries, and artists from all over Europe. This
Fondazione Pastificio Cerere and stARTT
The terrace–garden is a living, known,
“borders, far from serving simply to block
initiative was coordinated by the Link Art
- architecture and territorial transforma-
lived structure not only by patients, but
or obstruct global flows, have become es-
Center, from a temporary office set in the
tion firm- presented the project L’Orto Vo-
their families too, by students attending
sential devices for their articulation.”
suggestive location of the Brescia Castle.
lante (The flying vegetable garden) within
the Medicine Department and by external
During the exhibition several collateral
It was documented online through a web
the collective event Diritti in transito, whi-
volunteering associations.
events were hosted by Fondazione Pasti-
application. At the end of the evening,
ch is targeted to Human Rights, Social In-
The project quality is guaranteed by the
ficio Cerere and curated by Mike Watson:
1,583 images and videos were published
clusion, and Legality knowledge thorugh
architecture
Art. Class. War, an event which brought
on Instagram with the hashtag #6pmeu,
Culture. Such event was organized by the
this firm has always been committed to
together VJ’s, performers and DJ’s to pre-
996,000 users followed the event on Twit-
II Municipality of Rome at Ex Dogana, in
transformation
sent audio, visual and performance works
ter, and an indefinable number of partici-
the San Lorenzo district.
chitecture and human activities areas.
which address issues about social class
pants shared the event on different social
The project L’Orto Volante was triggered
Furthermore, if the project is implemen-
and war in the context of art and Boun-
networks.
by the will of modernizing the internal
ted, Fondazione Pastificio Cerere wants
daries and Confines, a workshop around
The conference. The Link Art Center plan-
yard of the Childhood Neuro-Psychiatry
to make its spaces available to schedule
the theme of arts and media activism with
ned the 6PM Your Local Time Europe con-
Institute of Policlinico Umberto I hospital,
guided visits plan for the Institute patien-
which students from the John Cabot Uni-
ference, which took place on April 16th,
which also host the Evolutionary Age Neu-
ts; this would strengthen the relationship
versity participated.
2016 at the MAXXI’s Leonardi room, on
rological, Psychiatric and Rehabilitative
between these two institutions working in
the occasion of the BNL MEDIA ART FE-
Science Department of Sapienza Univer-
the same municipality.
STIVAL of Rome. The event aimed at col-
sity of Rome. The Institute deals with chil-
lecting some testimonies from the par-
dren and teenagers aged 0-18 with neuro-
ticipants and publishing the list of the
logic, neuro-evolutionary and psychiatric
initiatives that took place.
conditions and illnesses. The building
Fondazione Pastificio Cerere was invited
has an inner yard with a terrace whose
to talk about its ongoing projects on the
use is currently restricted. Through vege-
evening of July 22nd, 2015: the second
table and natural decorations, the project
Where is Dawn now? event, conceived by
aims at building a multi-sensorial path to
Leonardo Petrucci, and I miei amici hanno
approach the game, based on synesthe-
più talento di me#2 (My friends are more
sia, on the language globality method, on
talented than me), curated by Gianni Politi.
sensorial stimulations according to nature
ginning of a general strategy whose aim is
protected and controlled space to play.
firm
stARTT
processes
involvement; affecting
ar-
and children’s different abilities. Supporting the educational activity that already takes place in the institute, part of the modernization will be targeted at building an educational vegetable garden, which is 149
150
Ateliers 2.0
lando Miani, Eligio Paoni, Giangaetano
Open ateliers at Pastificio Cerere
Patanè, Leonardo Petrucci, Gianni Politi, Oliviero Rainaldi, Pietro Ruffo, Maurizio
I miei amici hanno più talento di
UP SKILL
me December 2013 - June 2015
me)
Partner of the events:
Savini, Marco Tirelli.
Fuori Quadriennale
The initiative was partner of “Fuori Qua-
The European project Up Skilling cultural
driennale. 16a Quadriennale d’arte Altri
managers: matching skills needs by im-
tempi, altri miti”, Palazzo delle Esposizio-
proving vocational training was a two year
ni (October 20th - December 20th, 2016).
Leonardo learning partnerships project
October 20th - December 20th, 2016
(My friends are more talented than conceived by Gianni Politi July 15th – September 9th , 2015
After eight years the Art Quadriennale is
funded with the support of the European
From July 15 until September 9, Fondazio-
back at the Palazzo delle Esposizioni in
Commission through the Leonardo Italian
ne Pastificio Cerere presented the project
Rome in autumn/winter 2016 with the tit-
LLP National Agency.
I miei amici hanno più talento di me (My
le Altri tempi, altri miti (Other times, other
The overall objective of the project was to
friends are more talented than me), concei-
myths). The exhibition stands in the great
improve and update the skills and compe-
ved by the artist Gianni Politi. A four-ni-
historic tradition, revitalised with innova-
tence of cultural managers by better ma-
ght festival completely dedicated to the
tive production formulas and unconven-
tching the training with the labour market
interaction between art and music with an
tional exhibition practises to more effecti-
needs in order to improve the quality of
eclectic selection of the most influential
vely pursuit its aim: drawing out a map of
the VET offer. The project : identified and
young professionals in the contemporary
contemporary visual arts in Italy.
assessed the skills and key competencies
scene.
Within the Fuori Quadriennale program –
in the field of arts and culture manage-
The four events have been held in the
which involved the main Roman institu-
ment and
exchange of best practices;
courtyard of Pastificio Cerere from 7 p.m.
tions, galleries and Foundations hosting
provided exchange on validation and le-
to 11 p.m. on these dates: July 15, July
different events - Fondazione Pastificio
arning processes; proposed, adopedt and
22, July 29, and September 9. Each night
Cerere presented the initiative Ateliers
developed a series of training quality in-
offered a live performance and a dj-set (Al-
2.0. Open ateliers at Pastificio Cerere, an
dicators exchange ; developed and joint-
tarboy, Estasy, Gattonero, Heroin in Tahi-
opening to the public of the artists’ ate-
ly tested innovative vocational training
ti, Name / Age, Rawmance, Vostok Lake,
liers in the historical building at Via degli
methodologies.The partnership was com-
Zerø) combined with video projections
Ausoni.
posed of both VET providers and cultural
(Lupo Borgonovo, Federico Del Vecchio,
This event gave visitors the rare chance
organisations: MeP, project leader, Fon-
Pino Pipoli, Gianni Politi).
to dialogue with the artists. It was an ove-
dazione Pastificio Cerere (IT), Anthropolis
rarching experience that allowed visitors
(HU), Creative & Cultural Skills (UK),Fun-
to view the artworks, whilst discovering
dación Iberoamericana de las Industrias
the ideology and artistic process behind
Culturales y Creativas (ES), Danish Centre
the creators. It triggered a journey to the
for Arts and Interculture (DK) and e Sete-
past, all the way back to 1984 when Pa-
pés (PT). The e-booklet CREATIVE GYM.
stificio Cerere ateliers doors were ope-
TRAINING
ned to the public for the first time, during
MANAGERS. A collection of essays and
the exhibition titled “Ateliers”, curated by
case studies is the result of the Upskill
Achille Bonito Oliva.
cooperation and the contrasting narrati-
Artists:
ves from the different partners involved.
Josè Angelino, Massimo Attardi, Veroni-
Each chapter is based around specific
ca Botticelli, Ottavio Celestino, Giovanni
competencies identified by the partners,
De Cataldo, Olga Donati, Ileana Florescu,
which link to a type of training or tool, and
Rossella Fumasoni, Michele Melotta, Or-
related case studies.
151
EXERCISES
FOR
CULTURAL
152
Art. Class. War
before addressing the injustices of class
Made and told.
yarns, loose sequins, boiled wool, wire,
curated by Mike Watson
and power.
Made in Italy told by the youth
nylon etc. Not only did the students learn more about the materials, discovering
Art. Class. War aimed to place the art world for one evening firmly at the centre of
May 2016 – January 2017
new and alternative applications, but they
these issues involving the public in a night
in collaboration with Myriam B,
also created a jewel, according to the de-
Fondazione Pastificio Cerere presented,
of music and performance, aiming above
Ottavio Celestino, Eligio Paoni,
signer’s technique.
on Saturday 26th of November, Art. Class.
all to ask what role art has to play in the
Pietro Ruffo, Andrea Stoger.
The process of transforming raw materials
War, an event curated by Mike Watson.
nexus of class and war.
The event brought together VJ’s, perfor-
The event was organised in collaboration
Made and told. Made in Italy told by the
fered the students the opportunity to eva-
mers and DJ’s to present audio, visual and
with The Rome Process, a new platform
youth was a project promoted by the Mi-
luate their talent and their creativity.
performance works which address issues
created by Mike Watson which sets out to
nistry of Education, University and Rese-
The laboratory Experience of The Set, cu-
about social class and war in the context
explore, through a program of events, per-
arch (MIUR) and carried out by the secon-
rated by Ottavio Celestino, mainly aimed
of art.
formances and shows, the possibilities of
dary school Leon Battista Alberti in Rome,
at providing the aesthetic, technical and
These artistic forms of expression are
education through art in cultural and pu-
in collaboration with Fondazione Pastifi-
operational elements of Advertising Pho-
able to promote discussion directly by
blic spaces with particular attention paid
cio Cerere and Melting Pro.
tography. The workshop included a theo-
engaging the public both physically and
towards the city of Rome and its specific
Made in Italy is the symbol of the Italian
retical introduction to the world of fashion
mentally, putting into movement both ide-
cultural traits.
industrial model that boasts a long exci-
photography linked to Made in Italy and
as and bodies.
The event was part of the project Transna-
ting and successful period of great achie-
an overview of the required technique and
Art has to return to playing a key role in
tional Capitalism Examined, the double solo
vements. It is one of the best known and
equipment. In a second, more practical
promoting public awareness of complex
exhibition of Austrian artist Oliver Ressler
appreciated brands in the world, the label
session, the students simulated a pho-
issues that affect each of us in our daily
curated by Mike Watson, organised in col-
of a know-how that makes our creativi-
to shoot: a troupe of photographers and
lives. The economic crisis exacerbated
laboration with The Gallery Apart and with
ty, quality and originality stand out in the
other industry professionals, such as a
social inequalities, and globalization re-
the support of the Austrian Cultural Forum
eyes of other countries.
model, a stylist, makeup artists and as-
vealed the complicity of finance in the in-
in Rome.
Thanks to its history and the atmosphere
sistants, formed the complex world of fa-
discriminate human exploitation of natu-
Participants: Andrew Cooper, LOAL (Lea-
that is still pervading it, Pastificio Cere-
shion, which is constantly looking for a
ral resources and the destruction of war,
gue of Art Legends – Simone Bertugno e
re is an interesting cultural site, closely
balance between the search for style and
which has recently led to mass migration
Mike Watson), Snövit Hedstierna, Fiamma
related to the concept of Made in Italy.
commercial needs. Immersed in a real
and a new virulent form of racism across
Montezemolo, Robert Pettena e Valeria
About 50 students of the new curriculum
studio shooting session, the students had
Europe.
Rugi, Andrew Rutt, T/Error, Antti Tenetz.
Fashion System of Istituto Superiore Leon
an active role and were free to express
Art can stand against the excessive power
Battista Alberti, aged between 15 and 18
their creativity through the photographs
of the dominant classes and can provide
year old came into direct contact with this
they took and that will be shown in the
the tools to address the worst excesses
reality by meeting the professionals of the
exhibition at the Foundation.
of capitalism, just as powerful subcultural
fields of art, design, fashion and photo-
The workshop Music-Making, curated by
movements (such as the beatniks or punk,
graphy. They were divided into five work
Eligio Paoni, focused on creating devices
rap or rave movements) did in the past.
teams, according to their talent and their
for listening to music. The key points were
All too often art put directly itself to the
own creative skills, and they actively par-
making,
service of power by promoting the intere-
ticipated in the workshops that the artists
re-used materials, restoring the functiona-
sts of the capitalist class via signs which
held, where they had the chance to design
lity, by now lost, of everyday objects. The
mesmerise, confuse and pacify, or by pro-
and create original works.
goal was to create original equipment that
viding a cultural distraction for the elite,
The workshop Unique Pieces, curated by
could guarantee an excellent sound, also
who lose themselves in the irony and gla-
Myriam B, focused on the realization of
through devices such as iPhones, iPods
mour of the biennale or art fair. That’s why
contemporary accessories through the
or computers. The students were engaged
the art system needs first to look at itself
use of textile materials, such as sequin
in the construction of a CD player and a
November 26th 2016
153
into handcrafted and artistic creations of-
inventing,
building,
adapting
154
digital amplifier with a power supply sy-
photo shoot represented the advertising
Art and creativity labs
Art and creativity labs
stem. Everything was handmade with mi-
campaign for their model, meaning the fi-
On the occasion of the 10th
In the occasion of VEURE
nimal and traditional tools of Italian han-
nal stage of their training.
anniversary
dicraft. A challenge between functionality
Moreover, they told their own experience
Fondazione Pastificio Cerere
and aesthetics, aimed at developing the
by using the digital storytelling techni-
awareness that “music is also something
que, a creative process used to develop
beautiful to look at.”
a personal story in a digital format, which combines the art of oral storytelling with
curated by Informadarte April 8th and 14th 2016
Curated by Informadarte In order to introduce young people to the May 2015 – June 2016
artist’s work, Fondazione Pastificio Cere-
The laboratory Fashion Cartography, cura-
technology. The students took part in this
ted by Pietro Ruffo, focused on paper as
workshop, guided by Melting Pro facilita-
On the occasion of the cycle of six shows
Delegació a Catalunya, organized free
a raw material that can be used to create
tors, to tell about their passions and the
celebrating the 10th anniversary of the
creative workshops for primary school
different kinds of works, including those
experience they had gained by working
Foundation - curated by Marcello Smar-
students in cooperation with Associazio-
related to the world of fashion. The wor-
closely with the artists of Pastificio Cere-
relli - the Pastificio Cerere Foundation or-
ne Informadarte. Children joined a short
kshop included an introduction, during
re. During the workshop, there were both
ganized Art and creativity labs for children
guided tour of the exhibition to better un-
which Ruffo explained to the students
theoretical moments and group activities
in collaboration with Informadarte cultural
derstand the main elements and ideology
the planning stages for the realization of
of practice and laboratory, where the stu-
association.
behind Robert Llimós’ artistic research as
the setting for Valentino’s fashion show in
dents could design, develop and share
These activities provided the involvement
well as the techniques and materials he
Rome in 2015. By showing how a simple
their personal stories. Authentic and per-
of children (between the ages of 4-10 ye-
uses. A practical activity followed and ai-
piece of paper can be transformed into an
sonal tales that merge into a single tale,
ars) and their teachers/parents. The first
med to reiterate the knowledge that was
urban work more than 2000 square meters
the one of the history of traditions, culture
part consisted of a guided tour of the
acquired during the tour. The artistic te-
wide, the artist explained what his meti-
and Italian handicraft, the one of Made in
exhibition, followed by a creative re-e-
chniques included: tempera, clay and
culous approach, made of drawing, car-
Italy excellence.
laboration in the practical laboratory of
etching techniques, frottage and drawing
ving and using pins, has in common with
At the end of the project, the works were
what had been seen during the tour.
with oil pastels.
the world of high fashion. In the second
developed during the five workshops and
Informadarte
part of the workshop, the students parti-
the resulting digital stories were exposed
been formed by contemporary art histo-
cipated actively: together with Ruffo, they
in the final exhibition at Fondazione Pasti-
rians with the aim of supporting awareness
created a big paper pattern made of frag-
ficio Cerere.
and appreciation of the historical artistic
re and Nando and Elsa Peretti Foundation,
cultural
association
has
ments related to the artist’s universe and
heritage, new contemporary creativity and
experienced first-hand his artistic practi-
any other forms of artistic expression.
ce, strongly linked to the world of craft.
Through its cultural ventures - as guided
The laboratory Different ways to get fa-
tours, workshops, exhibitions, lectures
mous, curated by Andrea Stoger, showed
and printing artifacts - Informadarte works
how the choice of the material affects the
to update its public on “art” themes and
creation of a dress. The students used
styles while shaping individual creativity
their creativity, design, production and
through practical use of a diverse range
marketing skills. They were divided into 2
of artistic techniques. The association is
groups: each of them had to create the
dedicated to teaching art as well as it’s
same dress but with very different mate-
history, to children and young adults, get-
rials. Therefore, after designing the model,
ting them involved in practical workshops
they followed very different paths. The ul-
as well as tours of important exhibitions,
timate goal was to produce outfits that
historical and naturalistic places or mee-
would be photographed during the photo
tings with artists.
shoot organized by Ottavio Celestino. The 155
156
Pianeti in una stanza (Planets in a room) curated by Livia Giacomini and Speak Science May 7th, 2016 On the occasion of the third appointment of Where is Dawn now? opening, Fondazione Pastificio Cerere has planned a free educational workshop for children aged 6-9 that is entitled “Pianeti in una stanza” (Planets in a room), in collaboration with the INAF-IAPS and Speak Science association. The astrophysicist Livia Giacomini – Supervisor of the Communication, Education and Disclosure Department at INAF-IAPS – took part to this event and held a class/ conference on the Solar System. This triggered a guided trip to planets, moons, asteroids, and comets. The projection took place thanks to a special tool that INAF provided: a spherical monitor that can project Solar System’s planets and moons maps on a 2m diameter spherical surface, by animating them and faithfully recreating their rotation on their axes. An artistic workshop followed the educational one: every child drew and colored “his or her” solar system. This was an educational and creative experience, which was useful to teach the little ones some astronomy notion, saving some space for fantasy. This event was part of the Open House Roma 2016, which is an annual initiative dedicated to architecture that in a single weekend promotes the free opening of hundreds of Roman buildings
157
158
Biographies
Josè Angelino (1977, Ragusa). In
Her works are included in a number of pre-
to Rome as an adolescent with his family,
2011, after years spent experimenting on
stigious collections: Fondazione Giuliani,
and studied at the Academy of Fine Arts,
triple exhibition Le figure, le case, i pozzi
his own, he starts exhibiting. In 2013 he
Rome, Italy; MAXXI, Rome, Italy; Museion,
graduating with a Scenography degree
at the Jack Shainman Gallery in New York,
won the Fondazione Toti Scialoja’s Award
Bozen, Italy; Nomas Foundation, Rome,
supervised by Toti Scialoja. Ceccobelli’s
the Centro Cultura Ausoni in Rome and
for Visual Arts. In 2014 he participated
Italy; Fondazione Sandretto Re Rebau-
first publicly exhibited work was Vuoto su
the Galleria Estrada in Madrid; as well as
in the wide international show European
dengo, Turin, Italy; Frac Franche-Comté,
Spazio, made in 1972 and included the
a show at the historic Caffè Florian in Ve-
Glass Experience, curated by Cornelia Lauf
Besançon, France; La Gaia, Turin, Italy;
following year in S.p.A., an initiative co-
nice. The following year he was invited to
and promoted by the Murano’s Consor-
Colección Inelcom, Madrid, Spain.
ordinated by M. Benveduti and T. Catala-
the Mayor Rowan Gallery in London and
no. In 1973, invited by Palma Bucarelli, he
to Thomas Carstens in Barcelona. In 1993
zio Promovetro, as a travelling project to
respectively. 1988 saw the opening of the
the main glass museums. In 2016, he was
Elisabetta Benassi (1966, Rome).
participated in his first group exhibition at
he held a solo show at the Museum Centre
awarded with the “Arte Fiera 40” prize on
Lives and works in Rome. She is aligned
the Alpbach European Forum, in Austria.
Saydie Bronfman in Montreal; in 1994 he
the occasion of the Bologna fair 40th an-
with the conceptual tradition, employing
He held his first solo exhibition in Rome
held a course at the Ecole Nationale des
niversary. Currently he has a studio at Pa-
a plurality of media and techniques that
in 1977 at the Spazio Alternativo gallery,
Beux-Artes in Dakar, Senegal; in 1996 he
stificio Cerere in Rome. His main exhibits
reference artistic traditions of the twen-
followed by two others (Palazzo d’inver-
participated in the Rome Quadriennale and
include: Artefiera 40 Pinacoteca di Bolo-
tieth century, her personal history, as well
no 135 357 579 and Gewaltverwirrungen)
in 1999 exhibited at the Studio Guastalla
gna, Swing Alessandra Bonomo gallery in
as broader political and cultural themes,
at the self-managed space La Stanza; in
Arte moderna e contemporanea in Livorno
Rome, Lunghezze d’onda Palazzo Sforza
including psychoanalysis and cultural me-
1978, he exhibited together with G. Des-
with the show Trascorsi d’asfalto, as well
Cesarini in Genzano, 519+40 Fondazione
mory. What emerges in her oeuvre is a cri-
sì, G. Gallo, A. Segneri and F. Woodman
as at the Luis Borgus in Bilbao. In 2002 he
Pastificio Cerere, Siderare Forte Portuen-
tical examination of contemporary identity
at the Ugo Ferranti gallery, returning the-
celebrated twenty years of activity with a
se Rome Fondazione Volume, Unisono
and the conditions of modernity.
re for solo exhibitions in 1979 and 1981
show at the B.M.B. Gallery in Amsterdam,
and the group show Artemisia in 1980. In
followed by the important solo exhibition
Temple University Rome, Ho qualcosa da
Myriam Bottazzi / Myriam B (Milan).
1979 he exhibited at the Festival of Italian
Classico Eclettico, at the Museo Archeo-
Roman by adoption, she works in the fa-
Culture in Belgrade and the following year
logico di Villa Adriana in Tivoli, in 2003;
shion industry designing and creating body
participated in the Biennale de Jeunes in
Micol Assaël (1979, Rome). Lives
decorations under the brand “Myriam B”.
Paris. In 1981 he held his first exhibition
la vera medicina in Gibellina. His most
and works in Rome and Greece. She stu-
Her originality has been particularly ap-
at Paris’s Yvon Lambert, with which he
notable recent exhibitions in the Italian
died philosophy, at Università La Sapien-
preciated by remarkable fashion houses
would collaborate again in 1987 and 1989.
za (Rome).
such as Valentino, Gattinoni, Maurizio Ga-
In the early 1980s he moved from his old
Solo exhibitions (selection): 2016 Sto-
lante, Les Copains, La Perla, and Martine
studio in vicolo della Renella in Trastevere
ne Broken Circuit, König Galerie, Berlin,
Sitbon. A polished attention to details and
to the former Pastificio Cerere, an aban-
unici, Attico gallery and Natalis in Urbe, at
Germany; 2015 Eddy Current, Zero…, Mi-
the study of raw materials quality identi-
doned industrial complex in the San Lo-
the Church of Santa Maria sopra Minerva
lan, Italy; 2014 Asymmetry of Probability,
fy her: in her work, she transforms and
renzo neighborhood, a hotbed of then-e-
(both 2009). Likewise noteworthy are the
Andrew Kreps Gallery, New York, USA;
re-processes shapes and materials, cre-
merging artists. It was here that the critic
exhibitions dedicated to the experiences
I L I O K ATA K I N I O M U M A S T I L O P S A R O D I M A -
ating unique items that lack any link and
Achille Bonito Oliva curated the show Ate-
of the former Pastificio Cerere: San Loren-
KOPIOTITA, Hangar Bicocca, Milan, Italy.
are disconnected from time and fashion
liers in 1984, inviting the artists present to
zo at Villa Medici in Rome (2006), curated
Group show (selection): 2016 The Milky
trends. Since April 2013, she has carri-
open their studios to the public. His most
by Graziella Lonardi Buontempo; Officine
Way, Fondazione Marconi, Milan, Italy;
ed out her activity in the historic former
notable exhibitions in this period include
San Lorenzo at Mart in Rovereto (2009),
Scarecrows, Sigalas Vineyard, Santorini,
Cerere pasta factory, where she produces
a solo show at Salvatore Ala in New York
curated by Daniela Lancioni; and the re-
Greece; The Picture Club, American Aca-
and exhibits her creations.
(1983) and shows at Gian Enzo Sperone in
dire…ho qualcosa da fare Ex Mattatoio di Testaccio Rome.
demy in Rome, Italy; Part of the Process
in 2004 he made the mosaic L’eternità è
capital include Longa marcia post-temporale, VOLUME! Foundation (2007); Invasi, Pastificio Cerere Foundation (2008); Attici
trospective San Lorenzo: Limen, la soglia
Rome in 1984 and in New York (1985). Du-
dell’arte at the Limen otto9cinque gallery,
7, FutureDome, Zero…, Milan, Italy; 2015
Bruno Ceccobelli was born in 1952
ring the same period he was also invited
curated by Achille Bonito Oliva (2010).
Collecting for Tomorrow: New Works at Mu-
in Montecastello di Vibio (Todi), and cur-
to the 1984 and 1986 Venice Biennale, in
His numerous appearances in recent ye-
seion, MUSEION, Bolzano, Italy.
rently lives and works in Todi. He moved
161
the sections Aperto 84 and Arte e alchimia,
ars include the solo exhibitions Schöne 162
Träume at Mart in Rovereto (2011), Eroi
likewise at the Roccaforte cellar in Todi
at Swart in Amsterdam and Yvon Lambert
Otto Gallery in Bologna (2005), the Galle-
d’Eros at the Orizzonti Gallery in Catania
(PG).
in Paris. During this same period, Dessì
ria Salvatore+Caroline Ala in Milan (2006),
moved his studio to Via degli Ausoni, in-
the Galleria Alessandro Bagnai in Floren-
(2012), 209 – Icona from NYC at the Nunzio Sorrenti Gallery in Novara (2013), Port’
Ottavio Celestino (Rome) began his
side the former Pastificio Cerere, in the
ce (2008, 2014), the courtyard of Sant’I-
Ostensorio at the Susanna Orlando Gallery
professional activity in 1990, with publi-
Roman neighborhood of San Lorenzo. It
vo alla Sapienza in Rome and the Musée
in Pietrasanta (2014) and the group show
cations and collaborations with several
is here that the Ateliers show curated by
d’Art Moderne de Saint-Étienne Métrop-
Anni 70. Arte a Roma at the Palazzo delle
newspapers. During those same years, he
Achille Bonito Oliva was held in 1984, on
ole (2011), the Palazzo Binelli in Carrara
Esposizioni in Rome (2013-2014), curated
triggered an intense collaboration with the
the occasion of which Domenico Bian-
and the Spazio Borgogno in Milan (2012),
by Daniela Lancioni. In 2014, the exhi-
main Italian and foreign Advertising Agen-
chi, Bruno Ceccobelli, Giuseppe Gallo,
and a double solo show with Nunzio at the
bition Terra Cotta, a retrospective of his
cies in Rome-Milan-Turin. He is a mem-
Nunzio, Pizzi Cannella, Marco Tirelli and
Biederman Museum (2014). His numerous
twenty-year engagement with ceramics
ber of the Art Director Club Italia. He was
Dessì opened their studios to the public.
group shows in recent years include two
held at the La Rinascente exhibition spa-
awarded with lots of prizes and acknowle-
His exhibition participation intensified in
important exhibitions devoted to the for-
ce in Padua, consecrated his work with
dgments in the Advertising industry over
this period in both Europe and the Uni-
mer Pastificio Cerere in San Lorenzo, the
his sons and long-time collaborators Auro
the years. His presence within the exhi-
ted States, through numerous solo shows
first held in 2006 at the French Academy
and Celso Ceccobelli.
bition context is very intense, as he car-
(in Amsterdam, Rome, Berlin, Milan, New
in Rome, curated by Graziella Lonardi
ries out several fine-art projects in Italian
York, Basel, Los Angeles) and group
Buontempo, and the second in 2009 at the
Auro and Celso Ceccobelli (Rome,
and foreign museums and galleries. He
shows (Ravenna, Rome, Sao Paolo, Pa-
MART (Museo di Arte Moderna e Contem-
1986), live and work in Todi. Since 2002
never neglected professional experiences
ris, New York, Nice, Bologna, London). He
poranea di Trento e Rovereto), curated by
they have worked primarily with cera-
in the fashion and portraying spheres. In
also participated in the Venice Biennale
Daniela Lancioni. In addition, throughout
mic, experimenting with diverse techni-
2012/13 and 2015/16 the influential inter-
in 1984 and 1986, and in the Rome Qua-
these years Dessì has maintained contact
ques and materials. In 2004 they trained
national advertising magazine Lürzer’s Ar-
driennale in 1986 and 1996. Throughout
with the world of theatre: in 2002 he desi-
in the Raku ceramic technique with Enzo
chive included him among the 200 Best
the 1990s his activity continued to grow:
gned the sets for a production of Richard
Tilia and have collaborated with Gianni
Photographers World Wide.
Dessì, Giuseppe Gallo, Stefano Di Stasio and Ninì Mulas. Starting in 2011 they
in 1991 he made his first Camera picta for
Wagner’s Parsifal, directed by Peter Stein
he’s been working in his studio-atelier at
Edicola Notte (Rome); in 1995 the Galleria
and conducted by Claudio Abbado at the
Pastificio Cerere of Rome.
Civica di Arte Contemporanea in Trento
Salzburg Festival; and in 2004 the sets
dedicated to him a vast retrospective cu-
for the Roman production of Petrassi’s
Since 1999
have made a series of documentaries on important exponents of the contemporary
Gianni Dessì was born in 1955 in
rated by Danilo Eccher; and his solo exhi-
Cordovano, conducted by Marcello Panni
art scene. Their solo exhibitions include:
Rome, where he continues to live and
bitions were held at the Alessandro Ba-
and directed by Stefano Vizioli. In 2006
Terra Cotta, La Rinascente exhibition spa-
work. He studied at Rome’s Academy of
gnai gallery in Siena (1990, 1995, 2000),
ce, Padua (2014); La Moglie di Man Ray era
Fine Arts, graduating in 1976 with a de-
the Volker Diehl gallery in Berlin (1991),
terra with Stefano Scodanibbio and Gior-
una S…anta, Per mari e Monti Gallery, Ci-
gree in scenography, supervised by Toti
Gian Ferrari in Milan (1992), Otto in Bo-
gio Agamben, working on the libretto as
vita Nova Marche (2014); EcoFormeSola-
Scialoja. His earliest experiences were
logna (1996), and the cultural association
well as designing the sets and directing;
ri, Studio d’Arte Fedele Gallery, Monopoli
in the field of experimental theatre, and
“Volume!” in Rome (1999). His collecti-
the opera was performed in Stuttgart and
(BA) 2010. Among their group shows: Ba-
from 1975 to 1977 he collaborated with
ve shows in these years spanned across
Mexico City. In 2008 he designed the sets
culus – Bastoni/Scettri, Museo Archeolo-
the theatre group “La Gaia Scienza.” His
Vienna (1991), Toulouse (1992) and Na-
gico Nazionale e Teatro Romano, Spoleto
first exhibition took place in 1978, a group
goya (1997). In the last fifteen years, Des-
Barbablù, staged at the Teatro della Scala
(PG) 2014; Arte a palazzo, Raku Ceramics
show at the Ugo Ferranti Gallery in Rome,
sì has also held solo shows at the Galerie
in Milan under the direction of Peter Stein.
Exhibition, Museo Oraziano, Licenza (RM)
together with Bruno Ceccobelli, Giuseppe
di Meo in Paris (1999, 2005), the Galleria
2012. From 2009 to 2013 they curated the
Gallo, Angelo Segneri and Francesca Wo-
Ronchini in Terni and the Galerie Triebold
“Degustarte” event, which took place at
odman. The following year Ugo Ferranti
in Rheinfelden (2000), the Galleria dello
ves and work in Turin. His
the Roccafiore cellar in Todi (PG) for “Can-
presented Dessì’s first solo show at the
Scudo in Verona (2001, 2009), the Italian
king is focus on the elements and objects
tine Aperte” in late May. Since 2014 they
Arte Fiera in Bologna, followed by a show
Institute of Culture in Edinburgh (2002),
drawn from everyday life. This process
have curated the event “Scrigni d’Autore,”
in his gallery in Rome in 1980 and later
the Galleria dell’Oca in Rome (2003), the
takes as a pretext the “ambiguity” of the
163
he collaborated on the opera Il cielo sulla
for Bela Bartòk’s opera Il castello del duca
Fabio Di Camillo (1977, Pescara) liway of wor-
164
object, maintaining a contact with the palpable surface of things and retrieving a different attention in order to explore the most unrealistic aspect of the relationship with matter. Giuseppe Gallo was born in Rogliano
Giuseppe Gallo: Danza armonia sui volti/
80: Una prospettiva italiana, at Villa Reale
long periods. Not only is he a painter, but
sfiora le ciglia/e fermati sulle labbra di chi
in Monza; Keep your seat: stai al tuo posto
he also works with sculpture, graphic art,
ride. In 1998 he presented the solo exhibi-
at GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna
mural painting and posters. Currently he
tion Tempus edax rerum: Seven Sculptures
e Contemporanea di Torino. The Centro
lives and works in his Barcelona atelier. In
Measuring Time and Gallo’s Twenty-four
Italiano Arte Contemporanea in Foligno
1994, the Catalan Government assigned
dedicated him a solo exhibition, La legge-
him the prize “Premio de Artes Plásticas”.
Hours first in Vienna, at the Ernst Hilger Gallery, and later in Paris at the Di Meo
rezza dell’incoscienza, in 2010; in 2013 he
Gallery. In 2001 he presented Prova ge-
held the solo show Prismi at the Oratorio
NPN is a live music project using re-
since 1976, the year of his first solo exhi-
nerale, an overview of his entire output
di San Rocco in Padova; and in 2014 inau-
assembled, -or self-made analogue syn-
bition at the Ferro di Cavallo Gallery. In
curated by Achille Bonito Oliva, with the
gurated the show Gallo morto per amore
ths
1979 he made his international debut with
general direction of Tonino Sicoli and co-
– piccole sculture corpo a corpo in Bibo’s
industrial punk with techno’s dark noise
Europa ’79 in Stuttgart. During this period
ordinated by Angelo Capasso, in Rende,
Place, Todi. Giuseppe Gallo’s works are
and obsessive repetition the live perfor-
he also set up his studio in the former Pa-
in his native region; the following year he
included in a number of prestigious public
mance has shifting sounds never coming
stificio Cerere, where he has continued
inaugurated an installation at the Volume!
collections: the MoMA in New York, the
to an end.
to work until today, and greatly increased
Foundation in Rome, and in 2004 opened
Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig in
a sculpture retrospective, Percorso amoro-
Vienna, the Contemporain Midi Pirenées
Nunzio (1954, Cagnano Amiterno –
ts: shows at the Ferranti Gallery in Rome;
so, at the Galleria Civica di Spoleto, cura-
in Toulouse, the Groninger Museum, the
L’Aquila), lives and works in Rome and
retrospectives at the Groninger Museum
ted by Giovanni Carandente. From 2005 to
Fukuyama Museum of Art, the Museum
Turin. He studied at the Academy of Fine
in Groningen and the Haus am Waldsee in
2006, he held a series of solo exhibitions
Biedermann in Donaueschingen and the
Arts in Rome, specializing in set design,
Berlin in 1981; his first New York show at
in prestigious Italian galleries, such as Mi-
MART in Rovereto.
a course taught by Toti Scialoja. In 1973,
the Annina Nosei Gallery in 1983; the Ate-
to-Rito-Sito, curated by Rolf Lauter and
lier group show curated by Achille Bonito
Mirta D’Argenzio (Galleria dello Scudo,
Oliva in 1984; L’Italie aujourd’hui in Nice
Verona) and Gioco felice di un suonatore
lives and works in Rome.
1981 and was held at Galleria Spazia, in
and the exhibition Anniottanta in Bologna
di tamburi (Galleria d’arte Emilio Mazzoli,
He devoted himself to goldsmith’s art ma-
Bolzano, when he exhibited a series of
in 1985. In this same year he was invi-
Modena). In 2007 he was the subject of an
king several exclusive jewels for the Ita-
coloured plaster sculptures mounted di-
ted to participate in the 13th Paris Bien-
important survey at MACRO, Museo d’Arte
lian and American market and then to the
rectly on the walls like paintings, and a
nial. From 1986 to 1992 he held four solo
Contemporanea di Roma, curated by Da-
visual arts and sculpture. In recent years,
number
shows at Sperone Westwater in New York
nilo Eccher, which showcased twenty-five
he slowly switches from graphics to der-
works were presented at two other solo
and collaborated with L.A. Louver in Veni-
years of his artistic production alongside
mography (tattoo practice), the practice
shows, at L’Attico, in Rome, in 1984, and
ce, Akira Ikeda in Tokyo, the Di Meo Gal-
a selection of new and suggestive works.
he currently uses for his work.
at the Annina Nosei Gallery, New York, the
lery in Paris and the Triebold Gallery in
The following year saw the opening of a
Basel. He took part in the Venice Bien-
vast retrospective dedicated to his work,
Robert Llimós was born October
to Oliva organized the Ateliers exhibition
nale in both 1986 and 1990, with a solo
curated by Inge Herold and Danilo Eccher
19th, 1943 in Barcelona. He studied at the
specifically to display the works of Nunzio
room in the Italian Pavilion. 1990 saw the
for the Kunsthalle in Mannheim. Dating
Escola Massana and the Escola Superior
and the San Lorenzo group of artists. In
opening of the show Giuseppe Gallo: Oh
to 2008 is the solo exhibition Giuseppe
de Belles Arts Sant Jordi of Barcelona. He
1986 L’Attico was the venue for the pre-
Vocazione, held first in Rome, at the Gian
Gallo: Symphonie en trois mouvements,
began his career as a painter of the so-cal-
sentation of Nunzio’s first works in wood
Enzo Sperone Gallery, and then in Milan
at the Di Meo Gallery in Paris. Between
led “New Figuration” trend (1965-1968)
and lead. Some of these works were exhi-
at the Claudia Gian Ferrari Arte Contem-
2009 and 2010 he participated in nume-
and from 1969 to 1973 he experimented
bited at the 62nd Venice Biennale, where
poranea Gallery, where he returned again
rous group shows in important Italian mu-
with new concepts. Later, he returned
he was awarded the Premio 2000, for the
in 1995 with the show Giuseppe Gallo: Con
seums and public spaces, such as: Italia
to the figurative painting, by enriching it
most promising young artist. In 1987 he
le unghie della purezza. In 1989 and 1993
Contemporanea: Officina San Lorenzo at
with a new expressionist character which
exhibited his first burnt wood sculptures,
he held two solo shows at the Alessandro
MART – Museo di Arte Moderna e Con-
emphasized colors. He lived in New York
an effect obtained by torching the mate-
temporanea di Trento e Rovereto; Gli anni
(1975-1983) and Miami (1987-1988) for
rial with an oxyacetylene burner. Some
in 1954. He has lived and worked in Rome
his national and international engagemen-
Bagnai Gallery in Siena: Gallo è pazzo and 165
and drum machines. Combining raw
he set up his studio in the former PastifiFrancesco Landolfi (1978, Caserta)
cio Cerere. His first solo show dates from
of
watercolours.
New
plaster
following year. In that year Achille Boni-
166
of these works were included in the re-
show at the Galleria Fumagalli, in Berga-
the viewer’s senses as well as the con-
the same time began his studies in Philo-
trospective of his art held in the Galleria
mo, an occasion which also marked the
ventional physicality of the gallery space.
sophy at the University of Rome “La Sa-
Civica di Modena that same year.
publication of a book covering his work
Peris’ work combines different media and
pienza.” Following his earliest experien-
Nunzio continued to exhibit frequently in
over a period of twenty years. His most
often takes the form of installations. The
ces with conceptual art, he held his first
Italy and abroad throughout the late ei-
recent anthological exhibition was organi-
artist operates with the given space and
solo exhibition in 1978 at the La Stanza
ghties and early nineties. Highlights of
zed at MACRO, in Rome, in 2005. In that
transforms it by adding or subtracting ar-
Gallery in Rome. In 1982 he set up his stu-
this period were the solo shows at the
year, a solo show at Galleria dello Scu-
chitectural elements. He creates a new
dio at the former Pastificio Cerere in the
Triebold gallery, Basel, Di Meo, Paris, Ba-
do, in Verona, organized by Lea Vergine,
situation, felt as real, yet unsettling, in
San Lorenzo neighbourhood, inaugura-
gnai, Siena, in 1989, and Galleria dell’O-
exhibited a series of his installations in
which the sensation of familiarity falls
ting the San Lorenzo School together with
ca, Rome, in 1991. His group exhibitions
charred wood which form wholly new and
apart. His work tends to widen the gap
Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe
include Nouvelle Biennale de Paris, L’Italie
alienating living areas. In 2007 he has ta-
between emotion and intellect. Whilst this
Gallo, Nunzio and Marco Tirelli. In 1984,
aujourd’hui, at the Centre National d’Art
ken part in the San Lorenzo exhibition at
space challenges the relationship with the
he opened his studio to the public on the
Contemporain, Nice, Nuove trame dell’ar-
Villa Medici, in Rome. In 2012 he had a
viewers, the viewers question their con-
occasion of the Ateliers exhibition curated
te, at Colonna Castle, Genazzano, Anniot-
personal show at Museum Biedermann of
ventional perception of it.
at the Pastificio by Achille Bonito Oliva.
tanta, at the Galleria Comunale, Bologna,
Donaueschingen in Germany.
Over the following years, he held a number
in 1985; Aspekte der Italienischen Kunst,
Leonardo Petrucci (Grosseto, 1986)
of personal exhibitions in Rome (Galleria
a travelling exhibition in Germany, the XI
Eligio Paoni (Terracina, 1957) is an
studied at the Academy of Fine Arts in
L’Attico, Volume!, Galleria Mucciaccia),
Rome Quadriennale, where he also exhi-
artisan and designer that produces mu-
Rome, where he graduated in 2009 with a
New York (Annina Nosei Gallery), Berlin
bited in 1996, and the VI Sydney Biennale,
sic machines. Materials and often futile
dissertation on the relationship between
(Folker Skulima Galerie), Basel (Galleria
in 1986; Los Nuevos Romanos, in Santiago
objects are shaped inside analog turn-
art and alchemy, a field that is still impor-
Triebold), Milan (Galleria Cannaviello), Pa-
de Compostela and Madrid, and Prospekt
tables, digital CD players and amplifiers
tant to his research. Since 2012 he has
ris (Vidal-Saint Phalle, Gallerie Di Meo),
‘89, Frankfurt, in 1989; Roma interna, at
with tapered and essential shapes. Some-
been working in his studio at Pastificio
Florence and Siena (Galleria Alessandro
the Museum Moderner Kunst Stiftung Lu-
times they are light, transparent, metha-
Cerere in the Roman San Lorenzo district.
Bagnai), Bologna (Otto Gallery), Todi (Bi-
dwig, Vienna, in 1991, and the 3rd Istanbul
crylate and glass items; other times they
He exhibited his work in numerous exhibi-
bo’s Place), Verona (Galleria dello Scudo),
Biennale the following year. Nunzio was
are granitic and huge, as the esoteric mu-
tion spaces, taking part in solo and group
Singapore (Partners & Mucciaccia Gal-
invited once again to the Venice Biennale
sic science dictates. He stretches techni-
exhibitions: “The Light Hides The Lights”
lery). During the same period solo exhibi-
1993, and in 1995 he was given a personal
cal and aesthetic solutions to their limi-
(Fondazione
tions dedicated to his work were held at
space and was awarded an Honourable
ts, and creates unique pieces by blending
“Melancolia” (Una vetrina, Rome, 2015);
Mention.
not-immediately-recognizable
recycled
“Where is Dawn now?” (Pastificio Cerere,
His first solo show in Japan dates from
objects with brand new items. “Music is
Rome, in collaboration with NASA, ASI,
1994 and was held at the Kodama Gallery,
also beautiful if you look at it “: it is Eligio
INAF); “There Is No Place Like Home” (Via
in Osaka, and was followed by the Fuji-
Paoni’s motto summarizing all his work,
di Valle Aurelia, Rome, 2015); “Antropofa-
the Museo Archeologico in Aosta; Polittici
sankei Biennale, in 1995, where his sculp-
which combines the pleasure of listening
gia Simbiotica” (Operativa Arte Contem-
at the Castello Colonna-Centro Interna-
ture Ombre, made for the Hakone Open-
and the pleasure of sight. He collaborated
poranea, Rome, 2014); “Il peso della mia
zionale di Arte Contemporanea in Genaz-
Air Museum, won the Prize for Excellence.
with Maurizio Savini to create the work
luce”
In 1995 he was also the subject of an
“Anita” (Arte Fiera Bologna, 2011) and
Rome, 2013). He participated in the Bo-
important exhibition covering his deve-
with Elisa Strinna in “Wood Songs” (Artis-
logna Art Fair in 2015 with Bibo’s Place
Cannella, sept ou huit chambres (Pizzi Can-
lopment over a decade, which was held
sima Turin, 2014).
gallery.
nella, seven or eight rooms) at the Hotel
at the Galleria d’Arte Moderna, Bologna.
Baruchello,
(Operativa
Arte
Rome,
2016);
Contemporanea,
many museums and public spaces: Diari di guerra (War Diaries) at the Museo Civico in Gibellina; Pizzi Cannella at Santa Maria della Scala in Siena; Carte 1980-2001 at
zano; Le Mappe del Mondo (Maps of the World) at the Teatro India in Rome; Pizzi
des Arts in Toulon; Cattedrale (Cathedral) at the MACRO-Testaccio in Rome; China-
Nunzio’s first bronzes were put on exhi-
Jorge Peris (1969, Alzira- Valencia)
Pizzi Cannella was born in 1955 in
bition in 1997 at the Galerie Alice Mauli,
lives and works in El Palmar, Valencia. Pe-
Rocca di Papa (Rome). He began pain-
town. Invito al viaggio (Chinatown: Invita-
Lausanne, where he held another show in
ris has made a name for himself by creating
ting at a young age. In 1975 he enrolled
tion to the Journey), a moving exhibition
2001. The year 2000 opened with a solo
site-specific installations that challenge
at the Fine Arts Academy in Rome, and at
hosted first at the Pagliere del Complesso
167
168
in Palazzo Pitti (Florence) and later at the
dation (Rome, 2015); I Galerie (Marseille,
working in his studio at Pastificio Cerere.
her to participate in fairs and internatio-
Fondazione Mudima in Milan and the Mu-
2014); Museo Carrillo Gil Museum and
Ruffo’s art is essentially connected to the
nal stilists’ showrooms, providing her
seum of Modern Art in Saint Etienne; Bon
the Palacio de Bellas Artes (Mexico City,
basic elements of his architecture educa-
a strong basis for her future work. She
à tirer at the Galleria d’Arte Moderna in
2013-2014); Young Artist Biennial (Mon-
tion: project, paper and drawing. Every
however decides that her path would be
Udine; Ceramiche (Ceramics) at the Museo
terrey, 2012); Foundation Marcelino Botin
work originates from a meticulous plan-
to become a designer and she joins Hel-
Internazionale delle Ceramiche in Faenza;
(Santander, 2009).
ning and is shaped on the sheet through
mut Lang’s team, where she established
his delicate but sharp mark. Though, he
her credentials as a stilist. Helmut Lang
Pizzi Cannella, La Fontana Ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013 (Pizzi Cannella, the
Oliver Ressler (Knittelfeld, Austria,
doesn’t retain a table bi-dimensionali-
still has a great influence on her works.
Still Fountain: Bronze Fusions 1987-2013)
1970) lives and works in Vienna and pro-
ty, since cut paper acquires the third di-
Since 1992 Andrea Stoger lives and works
at the Complesso Monumentale, Carce-
duces installations, projects in public spa-
mension. The result is a stratified work,
in Rome and she found at Pastificio Cere-
re Borbonico in Avellino; Pizzi Cannella at
ce, and films on issues such as economi-
with multiple visual and semantic inter-
re the perfect place to bring her designs
the Estorick Collection of Modern Art in
cs, democracy, global warming, forms of
pretations investigating the great issues
to life: simple clothes of natural elegance.
London; Pizzi Cannella, La Habana, at the
resistance and social alternatives. Ressler
of universal history, especially individual
A style that is the fruit of balance, har-
Biblioteca Nacional Josè Martì, Plaza de
has had more than 60 solo exhibitions,
freedom and dignity, which are constantly
mony and craftsmanship.
la Revolucion, Havana. He also participa-
among them in Berkeley Art Museum,
threatened by the ongoing contemporary
ted in numerous group exhibitions in Italy
USA; Platform Garanti Contemporary Art
society homogenization. His main solo
Marco Tirelli was born in 1956 in
and abroad. A number of his works are
Center, Istanbul; Museum of Contempo-
shows include: Terra Incognita, Delhi; The
Rome, where he still lives and works. He
held in important permanent collections,
rary Art, Belgrade; Centro Cultural Con-
Political Gymnasium, Blain Southern Lon-
began to exhibit in the middle Seventies.
both public and private, including: the Pa-
de Duque, Madrid; Alexandria Contempo-
dra; A complex Istant, Moscow, special
He first participated in the Venice Bien-
lazzo Reale in Milan, the Galleria d’Arte
rary Arts Forum, Egypt; Wyspa Institute of
project for the Fourth Moscow Biennale;
nale in 1982 with a personal room in the
Moderna in Bologna, the Mumok Museum
Art, Gdansk; Lentos Kunstmuseum, Linz;
in Vienna, the Hotel des Arts in Toulon,
and Centro Andaluz de Arte Contempora-
the Contemporary Art Museum in Beijing,
neo – CAAC, Seville. He is currently pre-
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea
paring solo exhibitions for SALT Galata,
di Roma, San Giorgio in Poggiale in Bo-
Istanbul and MNAC – National Museum
and works in Turin.
logna, the Biedermann Motech in Villin-
of Contemporary Art, Bucharest that both
She studied animation at the Scuola del
al richiamo alla pittura 1920-1987, a tra-
gen-Schwenningen (Germany), and the
will take place in November 2016. Ressler
Libro (Urbino) and the history of art at the
velling exhibition that was hosted by the
Galleria d’Arte Moderna in Turin.
has participated in more than 300 group
University of Bologna. Since 2005, she
Kunsternes Hus in Oslo, the Anteniim Tai-
exhibitions, including Museo Reina Sofía,
has worked with some directors, chore-
deemusee in Helsinki, the Matildenhöhe
Calixto Ramirez (1980, Reynosa,
Madrid; Van Abbe Museum, Eindhoven;
ographers, scenographic for projects and
in Darmstadt and lastly the Kunsthalle
Mexico). He graduated in La Esmeralda
MASSMoCA, North Adams, USA; Cen-
installations, that have been presented
in Bielefeld in 1987; GAM in Bologna in
Art School in 2008, from 2013 lives and
tre Pompidou, Paris and at the biennials
during international
works in Rome. All his works are cha-
in Seville (2006), Moscow (2007), Taipei
and performing arts.
racterized by the economy of means, whi-
(2008), Lyon (2009), Gyumri (2012), Venice
ch does not prevent the Mexican artist to
(2013), Athens (2013, 2015), and Quebec
Andrea Stoger was born in Austria,
to the Ankara Museum of Contemporary
design high-impact interventions, based
(2014). Ressler is the first prize winner of
where she also receives her vocational
Art and to the Tel Aviv Museum of Mo-
on the use of their bodies as a measure of
the newly established Prix Thun for Art
training at Kolleg fuer Mode und Beklei-
dern Art in 1989. The Nineties began with
things and observation tool in the world.
and Ethics Award in 2016.
dungstechnik ( College of Fashion and
the exhibition at the American Academy
Clothing Technology). Andrea Stoger do-
in Rome, which connected a series of his
His creative processes are multiple for-
Irhal Irhal, Lorcan O’Neill gallery, Rome;
Aperto 82 section. In the Eighties, col-
Six Nations, Lorcan O’Neill gallery, Rome.
lective exhibitions in Italy and abroad followed one another. Here we name some
Manuela Savioli (1974, Rimini) lives
festivals for theater
of them: PAC in Milan and the XI Rome Quadriennale in 1986; Dal ritorno all’ordine
1988; Diptych, Aspects of Abstract and Figurative Art in Italy, a travelling exhibition from the Istanbul Museum of Modern Art,
ms: installations, video, performance and
Pietro Ruffo (Rome, 1978). After
esn’t immediately enter the labour market
drawings with some Wall Drawings by Sol
photography. He regularly exhibits in nu-
studying architecture, he moved to New
as a designer: after finishing her studies,
LeWitt; later he participated in the XLIV
merous galleries and exhibition centers in
York for a research scholarship at Colum-
she starts working in a modeling agency
Venice Biennale with a personal room.
Europe and Latin America: Memmo Foun-
bia University. Since 2004, he has been
as buyer assistant, this experience allows
The art festivals he participated in in this
169
170
decade include Sidney Biennale in 1990,
outlying structures that interact with the
Sao Paulo Biennale in 1991, Prospect ’93
spectator.
at Kunsthalle in Francoforte in 1993, the XII Rome Quadriennale in 1996. In 2001,
Adrian Tranquilli (1966, Melbourne).
he opened a site specific installation at
He lives and works in Rome. His major
Fondazione Volume! in Rome, when he
solo exhibitions include (selection): Days
used painting in an environmental dimen-
of a Future Past, MANN – Museo Archeo-
sion. In 2002 the Institut Mathildenhöhe
logico Nazionale di Napoli, Naples 2016;
in Darmstad dedicated an important an-
Welcome to the Fall, MART – Museo d’Ar-
thological exhibition to him, whose title
te Moderna e Contemporanea di Trento
was Das Universum der Geometrie. The following year, it was presented at the Bologna Gallery of Modern Art. In 2004 he exhibited his works in a collective exhibition at the Rome National Gallery of Mo-
e Rovereto, Rovereto 2014; All is violent, all is bright, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Rome 2011; Don’t Forget the Joker, Palazzo Reale, Milan 2010; These Imaginary Boys, Parkhouse, Düss-
dern Art, in 2005 at MART in Rovereto and
eldorf 2004; Know Yourself, MACRO – Mu-
in 2006 during the collective exhibition at
seo d’Arte Contemporanea Roma, Rome
San Lorenzo in Villa Medici, the French
2003; Believe, Palazzo delle Esposizioni,
Embassy headquarter in Rome. The most
Rome 2001. Adrian Tranquilli’s work has
recent exhibitions include: Excelle. Intor-
been shown as part of major group exhi-
no al silenzio, Collezione Gori – Fattoria di
bitions at numerous public and private
Celle, Santomato (PT), 2009; Marco Tirelli,
institutions (selection), including: SPSI –
Palazzo Fortuny Museum, Venice (2010);
Shanghai Oil Painting & Sculpture Insti-
Marco Tirelli, MACRO, Rome (2012); a per-
tut Art Museum, Shanghai 2015; LAUBA,
sonal room at the exhibition Vice Versa,
Zagreb 2015; CoCA – Center of Contem-
Italian Pavilion, LV International Art Exhi-
porary Art, Torun 2014; La Maison d’Ail-
bition at the Venice Biennale (2013); Sol-
leurs, Yverdon-les-Bains 2014; La Maison
tanto un quadro al massimo, German Aca-
Rouge, Fondation Antoine de Galbert, Pa-
demy in Villa Massimo, Rome, together
ris 2009; Sala de Exposiciones Alcalá 31,
with Bernd and Hilla Becher (2013); Mar-
Madrid 2008.
co Tirelli, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (2013); Osservatorio, Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, Pesaro (2014); Proportio, Palazzo Fortuny, Venice (2015). His works are exhibited in some of the most important international museum collections. Carmine Tornincasa (1962, Cavarzere – Venezia) lives and works in Cavarzere (VE). His works are thought in close connection with the space and, usually, they tend to invade walls and floors as 171
172
Contributors
Abbati Patrizia, Acciari Benedetta, Aka Boris, Alicata
to Francesco, Imperiali Olimpia, Inzana Annalisa, Kast-
Sciotti Alfonso, Segneri Serena, Sentinelli Paolo, Sette
Maria, Alverà Alessia, Ambrosini Stefania, Amoretti Rita,
ner Helena, Khoury Elena, Krippendorff David, La Russa
Marianna, Sgaravatti Veronica, Silvaggi Antonia, Silvi
Andreini Francesco, Ardorè Duo, Associazione Giovani
Luigi, Leonforte Pierre, Lepri Alessandro, Lessona Bar-
Luigi, Simeoni Johel, Simonelli Elisa, Simonelli Valeria,
Collezionisti, Associazione La Brèche, Barbaro Federi-
bara, Lignani Marchesani Benedetta, Linguiti Laura, Lolli
Simonetti Silvia, Solari Ludovica, Spagna Andrea, Spa-
ca, Barberi Salvatore, Barreca Antonio, Bartoli Giam-
Ghetti Carlo Maria, Lombardo Alessandro, Luca Davi-
gnuolo Ludovica, Spaziani Gianluca, Spugnini Michela,
piero, Bastianelli Marco, Battistini Ludovica, Benassi
de, Lucente Francesca, Lucherini Benedetta, Lucisano
Steiner Felipe, Sterbini Stanislao, Stevenson Helene,
Giuliana, Berardinetti Federico, Berardinetti Sara, Bertini
Paola, Lupi Ernesto, Madia Silvana, Maggini Elisabetta,
Tattolo Vincenzo, Tersigni Elena, Testori Carlotta, Titta-
Beatrice, Bianco di San Secondo Ilaria, Bighini Fittipal-
Magnani Leonardo, Maienza Giulia, Malzi Francesco,
relli Anna Maria, Tittarelli Federica, Totonelli Elena, Traino
di Menarini Giulia Maria, Bisignani Chiara Maria, Boa-
Manella Donatella, Mangione Norma, Marcatili Sterbi-
Asia, Ugolini Paola Simona, Valentini Chiara, Valta Wan-
no Giovanni, Bonifacio Marisa, Borga Isabella, Bottaz-
ni Carla, Marenghi Matteo, Marinelli Riccardo, Marrara
da, Vancheri Maria, Verga Angelica, Verini Saverio, Villani
zi Myriam, Botticelli Veronica, Brocani Luana, Brugnoli
Massimo, Marsilio Laura, Martinoni Marianna, Masier
Elisa, Vimini Daniele, Von Puttkamer Jeskow, Yungtong
Edoardo, Calamo Anna, Calvanese Gerardo, Canniz-
Ilaria, Mastroluca Alessia, Matani Giulia, Mattirolo Anna,
Liu, Zampetti Luca, Zampolli Manuela, Zannotti Marco,
zaro Maria Teresa, Capozzi Davide, Capuano Dionisio,
Mazzetti D’Albertis Ludovica, Meliadò Gianni, Menicocci
Zumaglini Marco.
Carabelli Fabrizia, Carbone Luigi, Cardone Alessandra,
Chiara, Miani Orlando, Michelangeli Benedetta, Mincia-
Carè Deborah, Carraro Rossella, Carrassi Marina, Ca-
roni Marco, Minetti Patrizia, Misciattelli Flavio, Misciattelli
soli Cristina, Casoli Francesco, Castelnuovo Federico,
Gaia, Misciattelli Marzia, Misciattelli Piero, Misciattelli
Catena Alice, Catena Carlo, Cattelan Viviana, Cavalie-
Sveva, Moge Maria Grazia, Montani Virginia Elisa, Mon-
ri Claudia, Ceccobelli Bruno, Celestino Ottavio, Censi
tezemolo Clementina, Morandi Donatella, More Maria,
Andrea, Cerasi Livia, Cesaroni Veronica, Chellini Maria
Moressa Simone, Morini Livia, Muccitelli Valeria, Naman
Grazia, Chiantello Rosalba, Chigi Flavio, Ciarallo Ornella,
Gabriel, Nardi Carlotta, Natoli Clara, Nicolao Luca, Nistri
Ciavoni Fabrizio, Cidonio Daniela, Cinzano Noemi, Co-
Ludovica, Onofri Anton Giulio, Onofri Siretta, Osanna
bianchi Cristina, Codognato Lea, Coen Ester, Colombo
Matteo, Pacchioni Giacomo Aldo, Pagano Edoardo, Pa-
Marta, Comandini Valeria, Cosentini Virginia, Costanti-
gano Francesco, Pallini Matidia, Pallotta Giuliano, Palma
ni Luca, Curti Mirella, D’Alì Aula Giulio, D’Aloja Matteo,
Angelo, Paolin Giovanni, Paoni Eligio, Parisi Chiara, Pa-
D’Amelio Anna, D’Exéa Simon, Dal Pozzo Sandra, De
squalini Valentina, Pasquini Angelo, Pediconi Giulio, Pe-
Dietrich Alexis, De Filippo Fiorenza, De Gasquet Ariel-
lagalli Giorgia, Pellicano Sestilia, Perna Giulia, Perna Mi-
le, De Mattei Rodolfo, De Rosa Michele, De Ruggieri
chele, Perrone Cloe, Petracca Carmine, Petralia Gianni,
Carmen, De Sanctis Roberto, Del Signore Fabrizio, Delli
Petrescu Michaela Camelia, Pietrogiacomi Claudia,
Sante Emilio, Di Bello Anna Paola, Di Blasi Eleonora, Di
Pigliacelli Alessio, Pigliacelli Emanuela, Pocci Olimpia,
Blasi Ottavia, Di Canossa Claudia, Di Canossa Sigifredo,
Politi Gianni, Poma Alessandro, Pontecorvo Daniele,
Di Cola Alessandra, Di Gaspare Claudia, Di Paolantonio
Porcari Armando, Porrello Vincenzo, Post media books,
Paolo, Discacciati Marco, Dotti Luca, Dottori Diletta,
Provera Vitali, Rampelli Claudia, Rampulla Giulia, Rao
Draisci Rosa, Fadlun Benjamini, Falsarone Francesca,
Francesco, Raponi Francesco, Rauco Federica, Ravello
Fanfulla Remedio, Federici Chiara, Federici Monica, Fe-
Claudia, Reale Desideria, Reale Gloria, Reale Manfredi,
lipe Mariecris, Ferlisi Francesco, Ferranti Andrea, Ferroni
Reale Rossella, Rebecchi Daniela, Rebecchi Sandra Lu-
Claudio, Filippetti Valeria, Finizio Carlo, Fiore Valentina,
igia, Rebecchini Schiaffino Lucilla, Referza Francesca,
Fiorini Lara, Fiorini Matteo, Fizazi Iman, Florescu Ileana,
Reggiani Fabio, Richart Lumi, Rinaldi Giulia, Rizzi Moni-
Forniti Riccardo, Forti Federica, Frasca Rosella, Gabis-
ca, Rizzuti David, Rocca Rosario, Rodriguez Boccanelli
sio Enzo, Gaetani Giovanni, Gaetani Iacobella, Gaetani
Pierfrancesco, Romani Simona, Rossi Elisabetta, Ruffo
Lucrezia, Gaglione Brunella Rosaria, Garito Emilia, Garo-
Giulio, Ruggeri Norberto, Ruschi Delfina, Russo Anna-
foli Micol, Gerani Edoardo, Giancola Matteo, Gianvenuti
maria, Said, Salini Giulia, Salustri Galli Emanuela, San
Marcello, Ginocchi Fabrizio, Giorgi Emilia, Gnecchi Ru-
Mauro Camilla, Sanfelice Angelica, Sanfelice Laudomia,
scone Luca, Guanti Marco, Ianniello Guglielmo, Impera-
Santaniello Marina, Sarro Giovanna, Schiasi Simonetta,
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Fondazione Pastificio Cerere
via degli Ausoni, 7 - 00185 Roma T/F +39 06.45.422960 info@pastificiocerere.it www.pastificiocerere.it