Annuario 2015-2016 - Fondazione Pastificio Cerere

Page 1

Fondazione Pastificio Cerere

via degli Ausoni, 7 - 00185 Roma T/F +39 06.45.422960 info@pastificiocerere.it www.pastificiocerere.it

Fondazione

Cerere

2015 / 2016

Fondazione Pastificio Cerere

2015/16

Pastificio



ANNUARIO 2015 / 16

PRESIDENTE Flavio Misciattelli DIRETTORE ARTISTICO Marcello Smarrelli COORDINAMENTO PROGETTI Claudia Cavalieri Emanuela Pigliacelli STAGISTI Carlotta Antonini Federica Antonucci Giovanni Argan Livia Cerasi Lorenzo Cicerchia Stefania Fenu Maite Marín García Francesca Orecchio Federica Piras WEB DESIGNER Rodolfo De Mattei UFFICIO STAMPA Maria Bonmassar Marta Colombo Lola Group COORDINAMENTO EDITORIALE Claudia Cavalieri Emanuela Pigliacelli PROGETTO GRAFICO Francesco Ciavaglioli TRADUZIONI Arianna Cinque Tijana Mamula CREDITI FOTOGRAFICI Claudio Abate, Ottavio Celestino, Francesco Ciavaglioli, Gianfranco Fortuna, Mattia Insolera, Pierpaolo Lo Giudice, Mario Martignetti, Andrea Musicò, NASA / JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA, Eligio Paoni, D.A. Puzzutiello, Andrew Rutt.

PARTNERS Agenzia Nazionale Lifelong Learning Programme; Ajuntament de Barcelona; Apa affissioni; Artibune; ASI – Agenzia Spaziale Italiana; Atpdiary; BNL MEDIA ART FESTIVAL di Roma; Delegació a Catalunya; Estate Romana; Ex Dogana; Forum Austriaco di Cultura a Roma; INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) - IAPS (Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali); Informadarte; Istituto Superiore Leon Battista Alberti di Roma; Link Art Center; MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma; Melting Pro; MIUR - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; Municipio II di Roma Capitale; Nando and Elsa Peretti Foundation; NASA; Open House Roma 2016; Quadriennale d’arte; Sauro Art; SIAE; Speak Science; stARTT - studio di architettura e trasformazioni territoriali; The Gallery Apart; The Rome Process. SI RINGRAZIANO: Manuela Zampolli, Luce e Gea Misciattelli, Piero e Marzia Misciattelli, Sveva Misciattelli, Mario e Gaia Fani Ciotti, Maria Aurora Misciattelli, Alessandra Paparozzi, Mario Spoletini, Luca Costantini, Giuseppe Servoli, Ottavio Celestino, Mario Codognato, Elsa Peretti, Stefano Palumbo, Antonella Dentamaro, Paolo e Lisa Paglia, Sauro Radicchi, Ileana Florescu, Stefano Franchetti e Marco Bibi. Inoltre: Pino Calabresi, Francesca Campli, Antonio Cocola, Ester Coen, Bruna Costa, Rosalba Costagliola, Vanessa Crescenzi, Stefano Fontebasso De Martino, Riccarda Gallo, Emilia Giorgi, Daniela Lancioni, Mabì, Giosy Milleri, Alice Paltrinieri, Maria Ida Parente. E tutti gli artisti e gli inquilini del Pastificio Cerere. SPONSOR TECNICI Casale del Giglio; Chinotto Neri; Colli di Serrapretona; ECCOCIWINE; REBEL’S Microbrewery; Terra di Sapori e di Saperi.

INDICE

1 4

INTRODUZIONE La Fondazione Pastificio Cerere

5

DECENNALE FONDAZIONE PASTIFICIO CERERE Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli per i dieci anni della Fondazione Pastificio Cerere

7 12 18 24 30 38 44 50 56

Introduzione Gianni Dessì / Dentro e Fuori Giuseppe Gallo / Il Quinto quarto ABC Ceccobelli / CAPOVOLGERE Nunzio / 519 + 40 Pizzi Cannella / Interno via degli Ausoni Mostra Tirelli Where is Dawn Now? Djsegno

61 64 70 76 78 82 84

MOSTRE E ATTIVITà Robert Llimos / VEURE Oliver Ressler / Transnational Capitalism Examined 6pm Your Local Time Europe L’orto volante Ateliers 2.0 Fuori Quadriennale Upskill

87 90 94

PERFORMANCE I miei Amici Hanno più talento di me Art. Class. War

97 100

FORMAZIONE Made and told. Il Made in Italy raccontato dai giovani

109 112 115 119

DIDATTICA Laboratori didattici mostre del Decennale Laboratori didattici mostra Robert Llimos Pianeti in una stanza

121

BIOGRAFIE

133

ENGLISH TEXT

173

CONTRIBUTORS


Introduzione


La Fondazione Pastificio Cerere

La Fondazione Pastificio Cerere nasce

Fondazione - grazie anche alla nomina

a Roma nel 2004 per volontà del suo

a direttore artistico di Marcello Smarrel-

presidente, Flavio Misciattelli, con l’o-

li - negli anni ha istituito borse di stu-

biettivo di promuovere e diffondere l’ar-

dio per residenze indirizzate a giovani

te contemporanea.

artisti, promosso attività per studenti

Nel 2005 inaugura la sede all’interno di

universitari e sollecitato la partecipa-

quello che un tempo era il Pastificio Ce-

zione delle scuole, oltre ad offrire una

rere, una ex fabbrica di pasta costruita

programmazione di mostre ed eventi

nel 1905 e attiva fino al secondo do-

che coinvolgono un pubblico ampio ed

poguerra. A partire dagli anni Settanta,

eterogeneo. Tra gli obiettivi principali,

la fabbrica dismessa è stata spontane-

quello di stabilire un dialogo privilegiato

amente ripopolata da artisti e fu il criti-

con gli studenti che vivono e frequen-

co Achille Bonito Oliva - nell’estate del

tano il quartiere di San Lorenzo, stori-

1984 - a rendere celebre il luogo con

camente legato all’Università degli studi

la mostra Ateliers che aprì al pubblico

di Roma “La Sapienza” che si trova a

gli spazi dove abitavano e lavorava-

pochi passi.

no gli artisti del cosiddetto “Gruppo di

La Fondazione intende sempre più af-

San Lorenzo”: Bruno Ceccobelli, Gian-

fermare il suo ruolo di hub culturale,

ni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi

centro vitale di sperimentazione e for-

Cannella e Marco Tirelli. Ancora oggi,

mazione in cui si intersecano diverse di-

gli spazi dell’ex stabilimento industriale

scipline, uno spazio per la rigenerazio-

ospitano studi d’artista, atelier di moda,

ne delle energie creative che operano e

una scuola di fotografia e un’accademia

convivono nel territorio, con uno sguar-

di arti visive, studi di grafica e comu-

do sempre attento alla scena artistica

nicazione. Con l’intento di preservare

internazionale.

questo grande patrimonio culturale, la 4


Decennale della Fondazione Pastificio Cerere


Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli per i dieci anni della Fondazione Pastificio Cerere a cura di Marcello Smarrelli febbraio 2015 – luglio 2016

Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli, Villa Medici, 2006 7

La Fondazione Pastificio Cerere ha

kunsthalle, realtà tanto comuni nelle ca-

li viaggi nell’immaginario, nelle fonti di

presentato – da febbraio 2015 a luglio

pitali europee quanto rare in Italia.

ispirazione e nell’universo di segni di

2016 – un ciclo di sei mostre realizzate

Dieci anni dopo la sua nascita, la Fon-

ogni artista, intrecciati ai racconti e alle

in occasione dei suoi 10 anni di attivi-

dazione ha reso omaggio al fermento

testimonianze degli anni vissuti nell’ex

tà e dei 110 anni dalla costruzione del

artistico e creativo che da circa qua-

Pastificio in rapporto con la città, con

Pastificio Cerere. L’iniziativa - curata

rant’anni anima la vita dell’ex pastifi-

gli amici, con i collezionisti e i galleristi

dal direttore artistico Marcello Smar-

cio. Nel corso dell’anno, tra il 2015 e il

e tutti quelli che hanno avuto un ruolo

relli – ha voluto celebrare la ricchezza

2016, ogni due mesi è stata inaugurata

significativo nel tessere le trame di que-

del patrimonio culturale di questo luo-

una mostra dei sei storici residenti, che

ste storie.

go attraverso il lavoro degli artisti del

per primi hanno riconosciuto le poten-

“Gruppo di San Lorenzo” che lo hanno

zialità di questo luogo dismesso e per

reso famoso: Bruno Ceccobelli, Gian-

primi hanno deciso di trasferirvi i pro-

ni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi

pri studi negli anni Settanta. Pur con-

Cannella, Marco Tirelli.

frontandosi quotidianamente all’interno

Il Pastificio Cerere, con le sue ampie

delle stesse mura, hanno elaborato un

finestre, una decorazione ridotta e di

linguaggio autonomo dagli esiti artistici

ispirazione liberty è senz’altro il reperto

differenti. Tutti attualmente sono in pie-

di archeologia industriale più interes-

na attività e il loro contributo al rinnova-

sante della zona. A partire dagli anni

mento dell’arte contemporanea italiana

Settanta, la fabbrica dismessa è stata

non è certo concluso: hanno esposto ed

spontaneamente ripopolata dagli arti-

espongono in importanti gallerie e mu-

sti, i quali hanno deciso di stabilirvi i

sei di tutto il mondo dimostrando che si

loro studi avviando un fenomeno di ri-

può essere radicati in un posto, o addi-

qualificazione e riutilizzo tra i più inte-

rittura in un edificio, e allo stesso tempo

ressanti nel suo genere. Qui sono state

far parte della grande comunità artistica

condivise e continuano tuttora, vite ed

internazionale.

esperienze artistiche di diversa natura.

Nella progettazione delle mostre non è

La Fondazione Pastificio Cerere nasce

stato indicato agli artisti nessun con-

con l’intento di preservare e continua-

cept preciso ma si è lasciata la possibili-

re con consapevolezza e responsabilità

tà di costruire e presentare un percorso

culturale questo processo di riconver-

all’interno della loro lunga ed articolata

sione da edificio industriale a piccola

produzione. Le mostre sono state idea-

Roma, Via degli Ausoni n.3 giovedì 15 dicembre 1983 8


9

10


Gianni Dessì Dentro e Fuori a cura di Marcello Smarrelli dal 5 febbraio al 28 marzo 2015

Dentro e fuori, la mostra personale di Gianni Dessì, a cura di Marcello Smarrelli, è stata concepita come un percorso eterogeneo attraverso il quale l’artista ha scandito lo spazio espositivo, tracciando connessioni tra i singoli elementi e guidando lo sguardo dello spettatore tra scultura e pittura, tra presente e passato, tra interno ed esterno. In primo luogo vi è stata la riflessione sul significato del proprio ricercare e, infatti, la mostra si apriva con Vista (2012) in cui una moltitudine di piccoli segni, ottenuti sfregando il carboncino sulla rugosità della carta, traccia le forme delle opere realizzate dall’artista in passato. Dessì stesso lo ha definito “il mio deposito, un luogo dove i lavori sono stati accatastati nel tempo. E le cornici rendono evidente la similitudine con l’infisso di una finestra. In definitiva un affaccio su ciò che ho prodotto negli anni, il disegno della mia opera”. A fronteggiare il grande carboncino, una mappa, a disposizione dei visitatori, presentava in dettaglio le opere evocate. Vista, intesa non solo come vista di camera o di interno, ma anche capacità sensoriale di discernere delle forme vibranti tra le porosità di una superficie ruvida. Un’attenzione al passato che mantiene vigile

Dentro e fuori (part.), 2014 11

uno sguardo rivolto al presente, una ri12


flessione che non si esaurisce con l’ap-

le - apre visivamente una porta verso

proccio antologico ma evolve in quello

l’interno. È proprio questa scultura a ri-

metalinguistico: il disegno, linguaggio

trarre il volto dell’amico e collega Bruno

artistico per eccellenza, diviene codice

Ceccobelli che ha condiviso con lui gli

per la rappresentazione del linguaggio

anni dell’esperienza al Pastificio Cerere

stesso dell’artista.

e per un lungo periodo ha utilizzato lo

L’invito a guardare all’interno è presen-

studio oggi usato come spazio espositi-

te anche in Lucciola (2012), un’opera

vo della Fondazione. Ancora un rimando

incentrata sul rapporto tra materia e im-

e una suggestione legata alla storia di

materialità: due mani in ceramica raku

un luogo che testimonia quanto Dessì

si intrecciano, si stringono ma lasciano

sia interessato a trovare connessioni tra

un varco e una piccola luce intermitten-

la dimensione spaziale e sensoriale e a

te proviene dal di dentro. La scultura è

costruire un serrato dialogo tra pittura e

nata come omaggio a Pasolini in riferi-

scultura, storia e vissuto. Vox risponde

mento all’articolo in cui lo scrittore de-

all’alternanza tra l’interno e l’esterno e,

creta amaramente e metaforicamente la

creando un cortocircuito tra la sensa-

scomparsa delle lucciole (“Articolo delle

zione auditiva e visiva, rende visibile la

lucciole”, 1975) ed è l’interpretazione

voce che esce dalla bocca della scul-

che ne da Dessì, quasi a voler suggerire

tura. Quest’ultima era in dialogo con

la possibilità di nutrire qualche speran-

l’opera che ha dato il titolo alla mostra

za per il futuro, ricordando che “in fon-

Dentro e Fuori (2014), grande vetroresi-

do gli artisti non fanno altro che cercare

na montata direttamente sul muro e cir-

di possedere queste lucciole”.

costritta dal colore, considerata quasi

La presenza di un doppio piano, della

un autoritratto dell’artista.

sovrapposizione di tecniche e materiali è una costante nei lavori dell’artista e lo si è riscontrato nello stesso impianto allestitivo; in Vox (2014) il volume della materia è smaterializzato dall’elemento pittorico che - piatto e bidimensionaVista, 2012 Lucciola, 2012 Installation view 13

14


15

16


Giuseppe Gallo Il quinto quarto a cura di Marcello Smarrelli 15 aprile – 30 maggio 2015

Il quinto quarto è la mostra personale di Giuseppe Gallo, a cura di Marcello Smarrelli. Con quinto quarto si indicano le interiora, le frattaglie, quei tagli di carne che non vengono ricavati dai tradizionali quattro quarti dell’animale da macello, rientrano nel termine anche le rigaglie dei volatili. Il loro uso in cucina è molto antico, ne abbiamo testimonianze già al tempo degli Etruschi, per i quali le interiora avevano anche un valore religioso. L’aruspicina, infatti, era l’arte divinatoria praticata dall’antico popolo italico e consisteva nell’esame delle viscere di animali sacrificati per trarne segni divini e norme di condotta. La passione per questo cibo prosegue nel Medioevo e nel Rinascimento, fino alla cucina moderna di Auguste Escoffier e di Pellegrino Artusi. La scelta del titolo pone l’accento su quell’ironia spesso irriverente che caratterizza il linguaggio di Giuseppe Gallo, insieme alla sua capacità di lettura trasversale della realtà. Il quinto quarto ha giocato con l’assonanza tra i termini interiora e interiore, quest’ultimo inteso nel suo senso filosofico di introspezione e analisi della propria identità. Dal nesso semantico tra interiora e interiore - cioè una parte di scarto, sporca con-

Dialogo tra due gemelli I (part.), 2015 17

trapposta ad una nobile e preziosa - si 18


è rivelata una possibile chiave di let-

proprie, ma ha nell’equilibrio il criterio

tura dei lavori esposti. Il punto focale

dominante delle sue creazioni”: proprio

dell’allestimento è stata la scultura site

dalla ricerca di questi equilibri, in cui

specific – da cui ha preso il titolo la mo-

ogni elemento è connesso all’altro, ha

stra - composta da una trama di legni

origine l’operare dell’artista.

intrecciati che crea una membrana autoportante. L’opera si delinea e cresce ai confini di un rettangolo aureo idealmente disegnato dividendo lo spazio in due parti: una nobile, l’altra contaminata. Resta costante la ricerca di un dialogo con la natura, che si risolve in un approccio al tempo stesso organico e geometrico, coadiuvato dal potere astrattivo del disegno. Su tutto domina l’operare dell’artista, quella capacità di trasformazione alchemica che, molto vicina a quella del cuoco, sa trasformare-mutare attraverso tecnica, conoscenza e fantasia una parte considerata spuria in un cibo per palati sopraffini. Sempre all’idea della proporzione aurea fanno riferimento i due grandi dipinti dal titolo Secondo aureo e Terzo aureo, frutto della più recente produzione dell’artista e qui esposti per la prima volta. Per Giuseppe Gallo questa mostra è stato un ulteriore momento di riflessione sulle relazioni uomo e natura che seguono quella sua visione per cui “la natura delle cose non possiede rigidità 19

Dialogo tra due gemelli III, 2015 Secondo aureo, 2015 Il quinto quarto, 2015 20



ABC Ceccobelli (Auro, Bruno e Celso Ceccobelli) CAPOVOLGERE

La mostra di ABC Ceccobelli (Auro, Bru-

a cura di Marcello Smarrelli 11 giugno - 30 luglio 2015

troduce, già dal titolo, nell’ambito della

no e Celso Ceccobelli), CAPOVOLGERE, a cura di Marcello Smarrelli, ci in-

ricerca di Bruno Ceccobelli, da sempre attratto da nuove possibilità di leggere la realtà e sovvertire il senso comune del linguaggio. Attraverso la sua costante disciplina del fare, l’artista scavalca le convenzioni e offre visioni che non si esauriscono mai completamente, ma vengono continuamente rielaborate: “è come se tutta l’attenzione di Ceccobelli fosse indirizzata verso un’arte declinata quale linguaggio iniziatico o quale ricerca che fa della forma un problema da rifondare incessantemente” (Luigi Meneghelli, 2003). Bruno Ceccobelli, nato e cresciuto a Todi, si sente Homo medievalis, vicino allo spirito delle botteghe artigianali e del lavoro collettivo, animato da un forte amore per la materia, dalla passione per la tecnica e dalla fiducia nella sperimentazione. Ha deciso di invitare ad esporre anche i suoi figli Auro e Celso, suoi assistenti da diversi anni: da qui la scelta di firmare la mostra con le iniziali dei loro nomi, ABC Ceccobelli. CAPOVOLGERE si è sviluppata in tre luoghi del Pastificio Cerere: lo spazio

Iridi (part.), 2014 23

espositivo della Fondazione, la corte in24


terna e la sede dell’Associazione Cultu-

degli oggetti, con l’intento di conferire

rale Mabì.

loro una nuova luce, un’aura da reliquia.

La mostra si apriva con l’opera di Bru-

Seguivano i lavori appartenenti alla sua

no Ceccobelli Confesame (1986), una

produzione più recente (2014): Iridi, nel-

porta prelevata da uno degli ambienti

la prima stanza e Pupille a conclusione

dell’ex Pastificio, omaggio al suo vec-

del percorso. Si tratta di pitto-sculture

chio atelier situato proprio nello spazio

di forma circolare realizzate in bitume,

che oggi ospita la Fondazione. L’artista

un materiale che, come l’interno dell’oc-

si è sempre distinto per il personalis-

chio, è oscuro ma lucidissimo, perciò la

simo modo di assemblare materiali e

luce che vi arriva non viene completa-

oggetti di recupero: li trasforma, li di-

mente assorbita ma in parte si riflette.

pinge, li immerge nella cera, li segna

Le immagini che vediamo al loro interno

con le sue impronte. Questo processo

si autogenerano in questo rispecchia-

di decontestualizzazione è volto a recu-

mento che coinvolge lo spettatore e lo

perare simbologie e significati reconditi

spazio circostante.

Iridi, 2014 Confesame, 2014 Ritratti di bandiera, 2015 Installation view

Nella corte interna sono stati esposti i

zati da Auro e Celso Ceccobelli a partire

Ritratti di bandiera (2015), l’installazio-

dal 2011: tra i più significativi, Maestro

ne realizzata a sei mani dai tre artisti.

K (2013), dedicato a Jannis Kounellis e

I 20 drappi di stoffa presentano i mo-

realizzato in occasione della sua mo-

tivi delle bandiere internazionali in cui

stra alla Fondazione VOLUME! di Roma,

sono inseriti gli scatti fotografici di Auro

Enzo Cucchi – la processione di Prisca

e Celso che rappresentano Bruno Cec-

(2013), ripreso per la Galleria Bibo’s

cobelli in veste di performer. Questa

Place di Todi; tra gli inediti, il video rea-

operazione auspica la creazione di un

lizzato in occasione della mostra Alber-

governo mondiale, un’unica entità poli-

to Burri – Davide D’Elia. Cretti, Fuochi,

tica internazionale per garantire pace e

Muffe presso la Galleria Bibo’s Place.

convivenza tra tutte le popolazioni. Nella sede dell’Associazione Culturale Mabì, sono stati presentati dodici video, omaggio ad artisti famosi, realiz25

26



José Angelino Micol Assaël Elisabetta Benassi Fabio Di Camillo Francesco Landolfi NPN Nunzio Jorge Peris Calixto Ramirez Manuela Savioli Carmine Tornincasa Adrian Tranquilli

Per la mostra 519+ 40, Nunzio - nello

con un racconto di Francesco Stocchi

Francesco Stocchi, che per l’occasione

519 + 40

Tutti insieme hanno realizzato un rac-

a cura di Marcello Smarrelli 20 ottobre 2015 – 7 gennaio 2016

spirito di condivisione che lo caratterizza da sempre - ha scelto di presentare il suo lavoro insieme a quello di alcuni artisti amici con i quali ha collaborato nel corso degli anni: José Angelino, Micol Assaël, Elisabetta Benassi, Fabio Di Camillo, Francesco Landolfi, NPN, Jorge Peris, Calixto Ramirez, Manuela Savioli, Carmine Tornincasa, Adrian Tranquilli e

ha elaborato un racconto inedito.

conto unitario e organico che, al di là delle ovvie differenze per i media e gli argomenti trattati, testimonia l’impegno comune di un percorso di ricerca rigoroso e programmatico. Gustave Moreau, che ebbe durante la sua attività di professore all’École des Beaux-Arts di Parigi, allievi del calibro di Georges Rouault, Henri Matisse o Albert Marquet, divenuti poi celebri con linguaggi artistici spesso antitetici tra loro, viene spesso citato come esempio di quello che dovrebbe essere il rapporto tra artisti di età ed esperienze diverse. Moreau praticava volentieri il “laisser faire”, sollecitando l’immaginazione a partire dai due elementi fondamentali della pittura: il colore e il disegno. Le

Nunzio, Senza titolo, 2015 29

sue intenzioni erano spesso molto po30


etiche ed evocatrici: “il colore dev’es-

sono intrecciate tante storie. Mi piace-

sere sognato, pensato, immaginato…”

va l’idea di essere affiancato da molti

oppure “l’evocazione del pensiero at-

di quegli amici con cui ho condiviso e

traverso la linea, l’arabesco, e i mezzi

quotidianamente condivido la mia espe-

plastici, ecco il mio scopo.” Moreau non

rienza di artista, ma anche e soprattutto

imponeva alcun metodo, alcuna rigidi-

la mia vita”.

tà, anzi, avrebbe piuttosto rivendicato la celebre esortazione nietzschiana “Divieni ciò che sei”. Attraverso questa esortazione ripresa da Pindaro, il filosofo tedesco voleva lanciare un messaggio intimo e universale: il fondamento del nostro io, all’apparenza preordinato da sistemi ereditari, è in continuo cambiamento. Il compito che viene affidato ad ogni individuo è la creazione di una personalità sempre alla ricerca di una soluzione adatta al conflitto tra natura e cultura. Questo verso di Pindaro, dunque, non impone affatto una prospettiva rigida e unilaterale alla nostra esistenza, anzi, invita con forza alla crescita e alla trasformazione dei propri stati, in piena libertà di assunzioni. In breve potremmo dire che il mondo in cui siamo è anche quello che ci diamo. In qualche modo questo è stato il ruolo di Nunzio e del suo frequentatissimo atelier all’interno del Pastificio Cerere: “In questo luogo – racconta l’artista hanno transitato tantissime persone e si 31

Installation view Francesco Landolfi, Ieri mi innamorerò di te, 2015 Carmine Tornincasa, Frumento, 2015 Nunzio, Senza titolo, 2015 NPN, C21H28O5, 2015 Jorge Peris, Escalera de caracol, 2015 Fabio di Camillo, Inanis Uniloba, 2015 Installation view 32


33

34



Pizzi Cannella Interno via degli Ausoni

La mostra Interno via degli Ausoni, per-

a cura di Marcello Smarrelli 21 gennaio – 5 marzo 2016

cello Smarrelli, ha raccontato un viaggio

sonale di Pizzi Cannella curata da Mar-

tra luci e ombre che hanno disegnato la trama dei luoghi, i volumi delle architetture, le immagini degli anni vissuti all’interno del Pastificio. L’artista, con l’ausilio dell’immaginazione, ci ha condotto nello spazio in cui vive e lavora da trentacinque anni. Una mostra dalla natura intima e familiare in cui l’atmosfera sospesa e rarefatta delle opere esposte ha reso la scena allo stesso tempo ideale e reale, astratta ma perfettamente aderente alle sensazioni che il luogo trasmette. Per un “viaggiatore da camera” - come egli stesso si definisce - non conta lo spazio fisico ma quello mentale in cui i singoli elementi rimandano a suoni, emozioni e memorie, evocando l’avventura umana di protagonisti fantasma. In mostra erano esposte una tela di grandi dimensioni e una serie di carte realizzate con tecnica mista, raggruppate in questa occasione per la prima volta. Inoltre, è stata presentata una delle quattro anfore in bronzo appartenenti all’installazione La Fontana Ferma, già esposta nel suo prototipo in vetroresina proprio nella corte dell’ex Pastificio nel 2007.

Luna o luna nuova, San Lorenzo, Interno Agosto (Part.), 2015 37

Il percorso espositivo è stato arricchito 38


anche da una serie di curiosi video-ritratti dei sei artisti storici attraverso la proiezione di Atelier 2004: Sei piccoli film, opera video realizzata da Angelo Cricchi e Silvia Morani nel settembre 2004 per rendere omaggio ai venti anni trascorsi dalla mostra “Atelier”, a cura di Achille Bonito Oliva, considerata la data di nascita della Scuola di San Lorenzo. Nella continua ricerca di un dialogo tra passato e presente, Pizzi Cannella considera la memoria personale e collettiva come un’ossessione da raccontare e condividere in cui ogni cosa appare e si rivela compiutamente nell’azione del

La fontana ferma, 2007-10 Gli Alberi d’Africa del cortile di via degli Ausoni, caduto nottambulo, 2015 Installation view Interno, 2015

guardare.

39

40



Marco Tirelli a cura di Marcello Smarrelli 5 maggio – 22 luglio 2016

Per raccontare la sua poetica, Marco Tirelli spesso richiama l’immagine dello Studiolo rinascimentale di Federico Da Montefeltro. Qui la raccolta di oggetti che abitano la piccola stanza è un pretesto per dare corpo al mondo interiore del duca di Urbino. Sulle pareti trovano posto elementi del suo universo culturale, della sua memoria. Ciascun oggetto è parte di un sistema simbolico per cui la realtà fisica attiva rimandi ed echi immaginifici. La mostra pensata da Tirelli e curata da Marcello Smarrelli per gli spazi della Fondazione Pastificio Cerere ha evocato concettualmente lo Studiolo. L’ex edificio industriale è per l’artista luogo della memoria personale e collettiva, in cui dare vita, attraverso il dialogo con lo spazio, a un complesso territorio dell’immaginario. Un territorio composto da elementi materiali capaci di superare la dimensione fisica delle pareti. Nello spazio si sono materializzate forme eterogenee che rimandano a un gioco di specchi tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, tra luce e buio, visibile e invisibile, invitandoci a guardare al di là del confine delle cose. Pensando al concetto di ‘perspicere’ invocato da Durer, per cui la pittura è uno

Senza titolo, 2016 43

strumento per guardare oltre la realtà, 44


lo spazio espositivo è diventato spa-

ha osservato lo scrittore Valerio Magrel-

zio mentale per mezzo di immagini che

li, le opere di Tirelli sono “macchine ot-

sono soglie aperte verso il possibile. Un

tiche concepite per imparare a vedere.”

Teatro della memoria, come Tirelli ama

E la mostra è stata la messa in scena

definire il suo lavoro, che è un esercizio

ideale del suo attraversare il mondo.

della visione con cui annullare le coordinate spazio-temporali. L’artista ha dialogato con lo spazio con singoli elementi idealmente connessi per raggiungere la dimensione ambientale di un’opera che guarda in tutte le direzioni. Il muro ha ospitato una collezione di squarci verso

Installation view

dimensioni ulteriori, la realtà corporea è

Senza titolo, 2016

divenuta immateriale e psichica. Come

45

Senza titolo, 2016 Installation view

46



Where is Dawn now? da un’idea di Leonardo Petrucci marzo 2015 - luglio 2016

Il progetto Where is Dawn now?, è stato ideato dall’artista Leonardo Petrucci e realizzato in collaborazione con INAFIAPS, ASI e NASA. È stato ospitato nel cortile antistante la Fondazione Pastificio Cerere da marzo 2015 a luglio 2016 e rientra nelle iniziative organizzate per rendere omaggio al fermento artistico e culturale che da circa quarant’anni anima la vita di questo edificio speciale. Nel 2007, dal Jet Propulsion Laboratory in California, la NASA ha lanciato nello spazio una sonda chiamata Dawn, con l’obiettivo di raggiungere nel 2011 l’asteroide Vesta e di entrare nell’orbita del pianeta nano Cerere da marzo 2015. La finalità principale della missione è stata quella di analizzare le caratteristiche chimico-fisiche dei due corpi celesti tramite una documentazione fotografica dettagliata che ha permesso di vedere l’aspetto di Cerere per la prima volta in assoluto. L’idea di avvicinare il Pastificio Cerere al corpo celeste, non si limita al semplice caso di omonimia ma nasce da una singolare coincidenza: in concomitanza con questo evento astronomico, nel 2015 si sono celebrati i 110 anni dalla costruzione del Pastificio Cerere e 10 anni di attività della Fondazione Pasti-

Where is Dawn now? #1, 2015 49

ficio Cerere. Con Where is Dawn now? 50


Leonardo Petrucci ha voluto evocare

installata una fotografia più dettaglia-

La missione Dawn a Vesta e Cerere è

coordinamento con l’Institute of Com-

l’atmosfera di un luogo in cui le nuove

ta, frutto del posizionamento ravvici-

gestita dal Jet Propulsion Laboratory

puter and Communication Network En-

generazioni di artisti fanno tesoro delle

nato della sonda attorno al pianeta. In

per il Science Mission Directorate di

gineering, Braunschweig. Il visible and

lezioni lasciate dai maestri, così come

questa occasione sono state stampate

Washington della NASA. Dawn è un pro-

infrared mapping spectrometer è sta-

gli astronomi utilizzano oggi la più mo-

100 cartoline a tiratura limitata firmate

getto del Discovery Program, gestito dal

to finanziato e coordinato dall’Agenzia

derna tecnologia per riuscire a guardare

dall’artista e disponibili gratuitamente

Marshall Space Flight Center in Hunt-

Spaziale Italiana e costruito da SELEX

con nuovi occhi ciò che i loro predeces-

durante l’evento.

sville, Alabama della NASA. La UCLA è

ES, con la leadership scientifica dell’I-

sori scoprirono per primi.

Per la terza ed ultima tappa del proget-

responsabile scientifico della missione.

stituto

Il progetto è stato articolato in tre mo-

to, il cortile del Pastificio, ha ospitato il

Lo spacecraft è stato progettato e co-

Spaziali, Roma, dell’Istituto Nazionale

menti diversi: a marzo 2015, quando la

mapping fotografico del pianeta Cere-

struito da Orbital ATK Inc., di Dulles,

di Astrofisica ed è gestito dall’Istituto

sonda Dawn ha agganciato l’orbita di

re. In concomitanza con la giornata di

Virginia. Le camere ad alta risoluzione

di Astrofisica e Planetologia Spaziali,

Cerere, nel cortile dell’ex Pastificio Ce-

inaugurazione, all’interno dello studio

sono fornite dal Max Planck Institute

Roma.

rere, è stata installata la prima fotogra-

di Leonardo Petrucci, è stato possibile

for Solar System Research, Gottingen,

fia del pianeta nano, accompagnata dal

assistere alla proiezione - per mezzo di

Germany, con contributi significativi dal

testo dell’astronomo Giuseppe Piazzi,

un monitor sferico fornito dall’INAF – di

German Aerospace Center (DLR) Insti-

che lo scoprì nel gennaio del 1801 per

“The New Dawn of the Solar System”,

tute of Planetary Research, Berlino, e in

una pura casualità.

un ipotetico Sistema Solare formato da

Inoltre, in occasione dell’inaugurazione

una serie di riproduzioni fotografiche di

del progetto, si è tenuta la conferenza

opere d’arte di alcuni degli artisti che

“Dawn: una missione spaziale alla sco-

lavorano al Pastificio: José Angelino,

perta di Cerere” durante la quale Maria

Matteo Basilé, Bruno Ceccobelli, Ot-

Cristina De Sanctis, responsabile scien-

tavio Celestino, Giovanni De Cataldo,

tifico per INAF-IAPS dello strumento

Ileana Florescu, Giuseppe Gallo, Eligio

VIR a bordo di Dawn, ha presentato gli

Paoni, Giangaetano Patané, Leonardo

ultimi filmati della NASA riguardanti la

Petrucci, Calixto Ramirez, Pietro Ruffo,

missione e i risultati fino ad allora ot-

Maurizio Savini.

di

Astrofisica

e

Planetologia

Where is Dawn now? #3 Where is Dawn now? #2

tenuti con una riflessione su come può lo studio di un pianeta nano aiutarci a comprendere il passato del nostro Sistema Solare. A luglio 2015, per il secondo appuntamento di Where is Dawn now? è stata 51

52


53

54


Djsegno 65 disegni per i 10 anni della Fondazione Pastificio Cerere

La Fondazione Pastificio Cerere ha pre-

25 marzo 2015

casione sono stati esposti i disegni

sentato Djsegno, mostra-evento ospitata allo Spazio Cerere. In questa oc-

realizzati da alcuni dei più interessanti artisti della scena contemporanea italiana e internazionale, i quali hanno scelto di sostenere le attività della Fondazione donando una loro opera. Gli artisti partecipanti: 2A+P/A, Costanza Alvarez De Castro, Josè Angelino, Massimo Attardi, Carmelo Baglivo, Riccardo Benassi, Sofia Cacciapaglia, Roberto Caracciolo, Cristian Chironi, Francesco Ciavaglioli, Alessandro Cicoria, Marco Colazzo, Davide D’Elia, Alessandro Dandini, Giulio Delvè, Tomaso De Luca, Michela De Mattei, Ettore Favini, Francesco Fonassi, Marco Galofaro, Francesca Grilli, Massimo Grimaldi, Grossi Maglioni, Josephine Halvorson, HANASI STUDIO, Rowena Harris, Corin Hewitt, Helena Hladilová, Thomas Hutton, Tobias Kaspar, Pesce Khete, Laboratorio Saccardi, Diego Marcon, Orlando Miani, Seboo Migone, Maria Carmela Milano, Diego Miguel Mirabella, Davide Monaldi, Myriam B., Matteo Nasini, Giorgio Orbi, Marco Palmieri, Giangaetano Patanè, Luana Perilli, Leonardo Petrucci, Marco Pezzotta, Marta Pierobon, Gianni Politi, Carmelo Baglivo 55

Calixto Ramirez, Marco Raparelli, Pietro 56


Ruffo, Salottobuono, Maurizio Savini, Namsal Siedlecki, Giuseppe Stampone, StARTT, Marco Strappato, STRATO, Elisa Strinna, T SPOON, Paolo Tamburella, Patrick Tuttofuoco, Alessandro Vizzini, Nicole Voltan, Angela Zurlo. I 65 disegni sono stati venduti attraverso 6 dei nostri – la lotteria, la cui estrazione è stata filmata e pubblicata sul sito internet della Fondazione. I vincitori hanno avuto la possibilità di ritirare il loro premio durante il party organizzato per i festeggiamenti del decennale della Fondazione Pastificio Cerere.

57

58


59

60


Mostre e AttivitĂ


VEURE, Lo spazio sconfinato di Robert Llimós a cura di Marcello Smarrelli VEURE #1 15 marzo – 16 aprile 2016 Roma, Fondazione Pastificio Cerere e Spazio Cerere VEURE #2 8 giugno – 8 luglio 2016 Barcellona, Espai Marc Llimós

L’artista catalano Robert Llimós è stato il protagonista della doppia mostra con la quale la Fondazione Pastificio Cerere e la Nando and Elsa Peretti Foundation, Delegació a Catalunya hanno reso omaggio a una carriera quarantennale: prima a Roma nelle sale della Fondazione Pastificio Cerere e dello Spazio Cerere e successivamente a Barcellona nella casa-studio dell’artista. L’intero progetto espositivo, dal titolo VEURE, a cura di Marcello Smarrelli, si è avvalso della collaborazione dello studio di architettura stARTT per l’allestimento nelle due sedi. Una mostra itinerante concepita come un racconto, il cui obiettivo è stato quello di avvicinare il pubblico alla ricerca e alla poetica di Llimós, capaci di meravigliare e far riflettere grazie ai soggetti prediletti della più recente produzione dell’artista: gli alieni. In occasione della sua prima personale in Italia, Llimós ha presentato oltre 50 opere – tra dipinti, sculture, incisioni e disegni – che raffigurano, in modo quasi maniacale, creature dall’aspetto enigmatico e malinconico, provenienti da altre galassie, inquietanti ma allo stesso tempo familiari. Non tanto per i tratti sorprendentemente antropomorfi, quanto perché ci riportano al costante

Miraestels, 2006

interrogativo sulla vita extraterrestre. 64


Un dibattito – quello sull’esistenza degli

ne – riflessa insieme a quella delle figure

alieni – sempre attuale e sempre aper-

aliene – invitava a meditare sulla propria

to, alimentato da studi e testimonianze

condizione di uomini. Siamo abituati a

continui; un tema che appassiona per-

esaminare l’universo e a porci domande

ché coinvolge il nostro approccio alla

secondo il nostro punto di vista. Llimós

realtà, dividendo il pubblico tra scettici

ci suggerisce nuovi livelli di lettura per

e “fedeli”. Non a caso il titolo del pro-

interpretare la realtà che ci circonda, e

getto è VEURE, che in catalano significa

tentare di attribuirle un senso.

“vedere”. Il termine fa riferimento a un

A fare da collante con la mostra spagno-

episodio avvenuto nel 2009, una “visio-

la, negli spazi della Fondazione Pastifi-

ne” che ha segnato profondamente la

cio Cerere è stato proiettato un video

vita di Llimós a livello personale e pro-

documentario realizzato in gran parte

fessionale: durante una visita in Brasile,

nella casa-studio dell’artista a Barcel-

la sua attenzione fu rapita da un forte

lona, e inoltre sono stati esposti i neon

bagliore proveniente da un oggetto che

dal titolo Neo Veure, l’opera di Llimós

si muoveva in cielo, un bagliore non ri-

del 1970 presente anche nella seconda

conducibile a qualcosa di terrestre. Da

tappa del progetto.

quel giorno l’artista si è dedicato a rap-

Se a Roma la mostra si è articolata in

presentare ciò che vide in quel momen-

uno spazio espositivo tradizionale, in

to, affidando alla propria arte il compito

VEURE #2, a Barcellona, i lavori sono

di comunicare quell’esperienza non do-

stati inseriti nel loro habitat originario

cumentabile.

– l’atelier dell’artista – creando un per-

La mostra a Roma – VEURE #1 – si è

corso retrospettivo che si è esteso fino

concentrata perlopiù sulla dimensione

al porto della città, dove è possibile am-

ossessiva del lavoro di Llimós, resa an-

mirare l’opera pubblica più importante

che dall’allestimento ideato apposita-

di Llimós, la sagoma sognante del Mira-

mente per gli oltre 200 metri quadrati

estels (2006). La figura ritratta in questa

dello Spazio Cerere. Attraverso un sa-

monumentale scultura volge lo sguardo

piente gioco di specchi, le opere si mol-

in alto, quasi a voler stabilire un contat-

tiplicavano all’infinito in un suggestivo

to con quegli alieni esposti nella mostra

caleidoscopio.

surreale

romana. Per questa occasione l’atelier

avvolgeva lo spettatore, la cui immagi-

dove Llimós vive e lavora è stato tra-

65

Un’atmosfera

Installation view, Roma 66


sformato in un percorso all’interno della sua vicenda personale e artistica. L’arte di Robert Llimós è un tentativo di esplorazione della realtà esterna attraverso il filtro di una struggente sensibilità e dell’ispirazione personale. Una strana popolazione composta da sedie vuote, figure umane dalla fisionomia deformata, linee astratte che sembrano tracciate dalla mano di un bambino, cani guizzanti; e ancora, il Mar Mediterraneo e le sue allegorie, globuli colorati, civiltà aliene. Un immaginario multiforme, mobile e irrequieto, in cui si mescolano tecniche e generi artistici diversi. “M’interessa la figurazione ma non il realismo. Esprimere concetti con le immagini, senza essere in competizione con la realtà”. Così l’artista spiega la propria attitudine verso il mondo. Da cinquant’anni Llimós “gioca” con i linguaggi dell’arte, sperimentando e trasformandosi. Nel suo eclettismo l’artista dimostra di avere delle coordinate robuste, senza per questo circoscrivere il proprio lavoro all’interno di una corrente. Come spiega lo stesso Llimós: “Mi piace pormi di fronte alla tela senza un’idea precostituita. Voglio che la tela mi sorprenda, come se l’avesse dipinta qualcun altro”. Veure, 2016 Installation view, Barcellona 67

68


Oliver Ressler Transnational Capitalism Examined a cura di Mike Watson

La Fondazione Pastificio Cerere e The Gal-

27 settembre - 26 novembre 2016 Fondazione Pastificio Cerere The Gallery Apart

tato Transnational Capitalism Examined, la

lery Apart, con il supporto del Forum Austriaco di Cultura a Roma, hanno presen-

doppia personale dell’artista austriaco Oliver Ressler a cura di Mike Watson. L’intero progetto è stato concepito come una panoramica sul lavoro dell’artista e regista austriaco e si è articolato in due sedi espositive di Roma: la Fondazione Pastificio Cerere e la galleria The Gallery Apart. La ricerca di Oliver Ressler è costantemente rivolta ad attenuare i confini tra arte e attivismo politico, attraverso installazioni e video che intendono rendere visibile ciò che altrimenti resterebbe nell’ombra, aprendo così possibilità di dialogo sugli atti illeciti compiuti dalle politiche contemporanee e sulle strategie per sconfiggerle. Mentre la crisi economica persiste, tre sono i settori del capitale transnazionale che si distinguono come i più aggressivi ed inclini verso assesti politici neofascisti, volti a massimizzare i profitti: il capitale finanziario speculativo, il complesso della sicurezza militare-industriale e il settore energetico ed estrattivo. Il comune denominatore di tali aspetti è la loro trascendenza dai confini nazionali. La globalizzazione, un tempo promessa di libertà illimitate, si è trasformata in una forza restrittiva in quanto,

The Bull Laid Bear, 2012. Digital drawings by Zanny Begg

il capitalismo finanziario, le azioni militari 70


punitive e l’estrazione di beni, si espan-

ves, ospitata nelle sale della Fondazione

dono a livello transnazionale e non sono

Pastificio Cerere, ha riunito opere video

gestibili da singoli soggetti politici o dai

degli ultimi 13 anni della produzione di

rispettivi governi. Il problema viene esa-

Ressler, che dimostrano l’approccio ar-

sperato da due tendenze, contraddit-

tistico dell’autore al genere del docu-

torie ma analogamente pericolose: una

mentario, mettendo a nudo gli effetti del

orientata verso il nazionalismo e il pro-

capitalismo transnazionale attraverso la

tezionismo, l’altra rivolta al disprezzo

capacità critica dell’arte. Se The Bull

degli stati nazionali e dei rispettivi lea-

Laid Bare e The Visible and the Invisible

der a volte eletti democraticamente. La

esplorano le macchinazioni del debito e

prima tendenza trova la sua espressione

della finanza internazionali, The Fittest

nel vandalismo e nelle vittorie elettorali

Survive analizza il legame perverso tra

dei partiti di estrema destra; la seconda

imprese e guerra. Allo stesso tempo,

è più difficile da rilevare, in quanto gli

Leave it in the Ground getta luce sulla

accordi commerciali e i patti finanziari

politica di estrazione di carburanti fos-

vengono stipulati a porte chiuse. Parte

sili.

del ruolo di Oliver Ressler in qualità di

Transnational Capitalism Examined: Bor-

artista è quello di portarli a conoscenza

der as Method ospitata presso The Gal-

della collettività nella speranza di sov-

lery Apart ha analizzato il volto visibile

vertire determinate dinamiche di occul-

del capitalismo globale, rappresentato

tamento.

dalle rivolte sociali, dal collasso econo-

Con questo intento Oliver Ressler, in

mico, dalle migrazioni non documentate

collaborazione con il curatore e teori-

e dall’ingresso in Europa di rifugiati pro-

co Mike Watson, ha concepito Trans-

venienti da zone di guerra. La mostra ha

national Capitalism Examined, progetto

proposto tre film, fra cui l’inedito Emer-

articolato in due parti in cui dialogano

gency Turned Upside-Down, e una se-

tra loro lavori già esistenti, svolti in par-

rie di lavori fra cui fotografie, lightbox,

ziale collaborazione con gli artisti Zanny

wallpaper e floor paper. La mostra pren-

Begg e Martin Krenn, e nuove produzio-

de il titolo dall’opera di Sandro Mezza-

ni create appositamente.

dra e Brett Neilson Border as Method, Examined:

or, the Multiplication of Labour (2013),

Dancing on Systemically Important Gra-

che analizza la proliferazione dei confi-

Transnational

71

Capitalism

The Bull Laid Bear, 2012. A film by Zanny Begg & Oliver Ressler. Installation view Fondazione Pastificio Cerere The Bull Laid Bear, 2012. Digital drawings by Zanny Begg. Installation view, Fondazione Pastificio Cerere

72


ni che ha accompagnato lo sviluppo del capitalismo, del mercato libero e della globalizzazione, evidenziandone le contraddizioni. Eppure, come spiegano gli autori del libro, non si tratta di affermare che lo stato nazionale sia rinato come forza politica nel XXI secolo, quanto piuttosto che “i confini, lungi dal servire semplicemente da barriera o ostacolo ai flussi globali, sono diventati strumenti essenziali per la loro articolazione.” Nel corso della mostra, presso la Fondazione Pastificio Cerere, hanno avuto luogo diversi eventi collaterali curati da Mike Watson: Art. Class. War, ha riunito performer, VJ e DJ per presentare opere audio, video e performance riguardanti i temi delle classi sociali e della guerra nel contesto dell’arte; Boundaries and Confines, un workshop sul tema delle arti e dell’attivismo sui media rivolto agli studenti della John Cabot University.

European Corrections Corporation, 2004. An installation by Martin Krenn & Oliver Ressler. Installation view, Fondazione Pastificio Cerere Installation view, The Gallery Apart 73

74


6PM YOUR LOCAL TIME EUROPE un progetto del Link Art Center 22 luglio 2015

Il progetto. La Fondazione Pastificio Cerere ha aderito a 6PM Your Local Time Europe, un grande evento diffuso di arte contemporanea che la sera del 22 luglio 2015 ha coinvolto simultaneamente musei, istituzioni, gallerie e artisti da tutta l’Europa. L’iniziativa è stata coordinata dal Link Art Center, da un ufficio temporaneo situato nella suggestiva cornice del Castello di Brescia, e documentata online da un’applicazione web. A conclusione della serata, 1,583 immagini e video sono stati pubblicati su Instagram con la tag #6pmeu, 996.000 utenti hanno seguito l’evento su Twitter, e un numero indefinibile di partecipanti ha condiviso l’evento su altri social network. La conferenza. Coordinata dal Link Art Center, la conferenza 6PM Your Local Time Europe si è svolta il 16 aprile 2016 presso la sala Leonardi del MAXXI, in occasione del BNL MEDIA ART FESTIVAL di Roma. L’obiettivo è stato quello di raccogliere alcune testimonianze dei protagonisti partecipanti al format e presentare la relativa pubblicazione contenente le iniziative svolte. La Fondazione Pastificio Cerere è stata invitata a raccontare i progetti in corso durante la serata del 22 luglio 2015: il secondo appuntamento di Where is Dawn now?, ideato da Leonardo Petrucci e I miei amici hanno più talento di me #2, a cura di Gianni Politi. 76


L’Orto Volante nell’ambito di Diritti in Transito in collaborazione con stARTT - studio di architettura e trasformazioni territoriali dal 15 al 17 aprile 2016 Ex Dogana

La

Fondazione

Pastificio

Cerere

e

stARTT - studio di architettura e trasformazioni territoriali - hanno presentato il progetto L’Orto Volante, nell’ambito di Diritti in transito - evento collettivo volto alla conoscenza dei Diritti Umani, dell’Inclusione Sociale e della Legalità attraverso la Cultura - che è stato organizzato dal II Municipio di Roma Capitale presso l’Ex Dogana di San Lorenzo. Il progetto L’Orto Volante nasce dalla volontà di riqualificare il cortile interno dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Umberto I, sede anche del Dipartimento di Scienze Neurologiche, Psichiatriche e Riabilitative dell’Età Evolutiva

dell’Università

la

Sapienza

di Roma. L’Istituto accoglie bambini e adolescenti da 0 a 18 anni con problematiche e patologie neurologiche, neuroevolutive e psichiatriche. L’edificio presenta un cortile interno dove si innalza una terrazza la cui fruizione allo stato attuale è fortemente limitata. Attraverso elementi di arredo vegetale e naturale, il progetto prevede la costruzione di un percorso multisensoriale di approccio al gioco, basato sulla sinestesia, sul metodo della globalità dei linguaggi, sulla stimolazione dei sensi in rapporto alla natura e alle diverse abilità dei bambiL’orto volante (Part.), progetto,2016.

ni. A supporto delle attività didattiche 78


già esistenti nell’istituto, parte dell’in-

ambienti del cortile interno, valorizzan-

zione che interessano l’architettura e lo

tervento di riqualificazione sarà adibito

done la vocazione di uno spazio onirico

spazio per le attività umane. Inoltre, nel

alla realizzazione di un orto didattico,

da gioco, protetto e controllato. La ter-

caso di una reale attuazione del proget-

concepito come ambiente ideale in cui

razza–giardino sarà una struttura viva,

to, la Fondazione Pastificio Cerere ha

sperimentare direttamente sul campo

conosciuta e vissuta non solo dai pa-

intenzione di mettere a disposizione i

la nascita e crescita delle piante, ap-

zienti ma anche dalle loro famiglie, da-

propri spazi per l’organizzazione di un

plicando insieme manualità e creatività

gli studenti che frequentano i corsi della

programma di visite guidate rivolte ai

per avvicinare i ragazzi alla natura.

facoltà di Medicina e dalle associazioni

pazienti dell’Istituto, rafforzando in tal

Ad oggi L’Orto Volante consiste in una

esterne che operano nel volontariato.

modo il rapporto tra queste due istitu-

proposta che non vede ancora una si-

La qualità del progetto è assicurata dal

zioni operanti nella stessa municipalità.

cura realizzazione, ma intende mostrar-

coinvolgimento dello studio di archi-

si come l’inizio di una strategia generale

tettura stARTT, da sempre impegnato

che ha l’obiettivo di recuperare tutti gli

nello studio dei processi di trasforma-

79

80


Ateliers 2.0 Studi aperti al Pastificio Cerere Partner degli eventi del Fuori Quadriennale 20 Ottobre - 20 Dicembre 2016

Torna dopo otto anni la Quadriennale d’arte al Palazzo delle Esposizioni nell’autunno-inverno 2016 con il titolo Altri tempi, altri miti. La mostra si colloca in una grande tradizione storica, rivitalizzata con formule di produzione innovative e pratiche espositive non convenzionali per perseguire con maggiore efficacia il proprio mandato: proporre una mappatura delle arti visive contemporanee in Italia. Nell’ambito del programma Fuori Quadriennale - che ha coinvolto le principali istituzioni, gallerie e Fondazioni di Roma con diversi eventi - la Fondazione Pastificio Cerere ha presentato l’iniziativa Ateliers 2.0 Studi aperti al Pastificio Cerere, un’apertura diffusa e programmata degli studi degli artisti presenti nello storico edificio di Via degli Ausoni. In via del tutto eccezionale, i visitatori hanno avuto l’occasione di conoscere gli artisti stessi. Un’esperienza completa che oltre alla fruizione dell’opera d’arte ha attivato un viaggio nel passato: quel lontano 1984 in cui per la prima volta, durante la mostra “Ateliers” curata da Achille Bonito Oliva, vennero aperte al pubblico le porte degli studi del Pastificio Cerere. Artisti: Josè Angelino, Massimo Attardi, Veronica Botticelli, Ottavio Celestino, Giovanni De Cataldo, Olga Donati, Ileana Florescu, Rossella Fumasoni, Michele Melotta, Orlando Miani, Eligio Paoni, Giangaetano Patanè, Leonardo Petrucci, Gianni Politi, Oliviero Rainaldi, Pietro Ruffo, Maurizio Savini, Marco Tirelli.L’iniziativa è stata partner degli eventi del Fuori Quadriennale. 16a Quadriennale d’arte Altri tempi, altri miti, Palazzo delle Esposizioni (13 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017). 82


UP SKILL dicembre 2013 - giugno 2015

Il Progetto europeo Up Skilling cultural managers: matching skills needs by improving vocational training, co-finanziato dall’Agenzia Nazionale Lifelong Learning Programme, sottoprogramma Leonardo Partnerships, ha approfondito il tema delle competenze chiave per gli operatori del settore creativo e culturale. L’iniziativa, della durata di due anni, si è articolata in una serie di workshop formativi e incontri itineranti che hanno affrontato le seguenti tematiche: -

l’individuazione

e

l’aggiornamento

delle competenze chiave per il management culturale; - il confronto e lo scambio di buone prassi sui percorsi di validazione e di apprendimento; - lo sviluppo di indicatori per misurare l’impatto degli interventi formativi; - la definizione e il testing di pacchetti formativi innovativi destinati agli operatori culturali e basati sui fabbisogni concreti del mercato del lavoro. Il partenariato ha riunito 7 organizzazioni culturali provenienti da 6 Paesi europei: Melting Pro (IT), capofila del Progetto, Fondazione Pastificio Cerere (IT), Anthropolis (HU), Creative & Cultural Skills (UK), Fundación Iberoamericana de las Industrias Culturales y Creativas (ES), il Meeting Copenaghen, 2015

Danish Centre for Arts and Intercultu84


re (DK) e Setepés (PT). A conclusione del progetto, dalla collaborazione tra i partner è nato l’e-booklet CREATIVE GYM. TRAINING EXERCISES FOR CULTURAL MANAGERS. A collection of essays and case studies, un prodotto che raccoglie le pratiche più innovative legate alla formazione, formale e informale, per il settore culturale e alcuni casi studio esemplari.

Meeting Porto, 2015 CREATIVE GYM. TRAINING EXERCISES FOR CULTURAL MANAGERS, 2015

TRAINING EXERCISES FOR

CULTURAL MANAGERS

A collection of essays and case studies

85

86


Performance


I miei amici hanno più talento di me da un’idea di Gianni Politi 15 luglio - 9 settembre 2015

Il progetto I miei amici hanno più talento di me è stato ideato dall’artista Gianni Politi. Una rassegna di quattro serate – presso la corte interna del Pastificio Cerere – completamente dedicate all’interazione tra arte e musica attraverso una selezione eclettica dei più influenti giovani professionisti della scena contemporanea. “Convinto che il confronto e lo scambio siano elementi fondamentali per una crescita artistica – afferma Gianni Politi – ho voluto offrire ai miei amici l’occasione di presentarsi alla città: i miei amici sono tutti quei giovani artisti, quei musicisti emergenti, quelle etichette discografiche indipendenti che si impegnano, con più talento di me, nell’innovazione delle arti visive e sonore.” L’iniziativa ha avuto come obiettivo quello di esplorare i labili confini tra le diverse forme di espressione e di aprire nuove prospettive di contaminazione, integrandosi perfettamente nella mission della Fondazione, da sempre impegnata a sostenere la creatività e i talenti emergenti attraverso iniziative di formazione, promozione e ricerca. L’intento è stato quello di affiancare linguaggi differenti per stimolare gli artisti a collaborazioni e creazioni inedite fortemente sperimentali. 90


Per ogni appuntamento si sono svolti una performance live e un dj-set (Altar-

Altarboy, DJ set Estasy, live performance

boy, Estasy, Gattonero, Heroin in Tahiti, Name / Age, Rawmance, Vostok Lake, Zerø) accompagnati da proiezioni video (Lupo Borgonovo, Federico Del Vecchio, Pino Pipoli, Gianni Politi). Per tutta la durata della manifestazione, l’orario di apertura della Fondazione Pastificio Cerere è stato eccezionalmente prorogato fino alle ore 23.00, offrendo un’occasione unica per conoscere questo luogo che continua ad avere un ruolo fondamentale nella storia del quartiere e nel panorama dell’arte contemporanea internazionale. Inserita nella programmazione ESTATE ROMANA 2015, la manifestazione I miei amici hanno più talento di me, è stata realizzata con il sostegno di Roma Capitale in collaborazione con la SIAE.

22_07 VOSTOK LAKE NAME/AGE FEDERICO DEL VECCHIO H.7PM-11PM

09_09 GATTONERO ZERØ PINO PIPOLI H.7PM-11PM 91

IN COLLABORAZIONE CON:

MEDIAPARTNER:

15_07 ESTASY RAWMANCE LUPO BORGONOVO H.7PM-11PM

29_07 HEROIN IN TAHITI ALTARBOY GIANNI POLITI H.7PM-11PM

VIA DEGLI AUSONI 7 WWW.PASTIFICIOCERERE.IT

92

Stampato da Eurocopy Service srl Via Tiburtina, 151, 00185 Roma


Art. Class. War a cura di Mike Watson 26 novembre 2016

La Fondazione Pastificio Cerere sabato 26 novembre 2016 ha presentato Art. Class. War, evento a cura di Mike Watson. La serata ha riunito performer, VJ e DJ per presentare opere audio, video e performance che affrontano i temi delle classi sociali e della guerra nel contesto dell’arte. Attraverso il proprio linguaggio queste forme espressive sono in grado di veicolare l’informazione in modo diretto, coinvolgendo il pubblico sia sul piano fisico che mentale, mettendo così in movimento le idee oltre che il corpo. L’arte deve tornare a svolgere un ruolo chiave nel promuovere un coinvolgimento collettivo su tematiche complesse ma che riguardano ciascuno di noi. La crisi economica ha acuito le disuguaglianze sociali e la globalizzazione ha mostrato il suo vero volto, fatto di sfruttamento indiscriminato delle risorse e di guerra, le quali portano alle migrazioni di massa e all’ondata di razzismo che si è diffusa in tutta Europa. L’arte può contrastare lo strapotere delle gerarchie dominanti e, specialmente in un contesto complesso quale quello che stiamo vivendo, può fornire al pubblico gli strumenti per affrontare i peg-

LOAL - League of Art Legends (Simone Bertugno and Mike Watson), Art. Class. War, 2016

giori eccessi del capitalismo, così come in passato hanno fatto potenti movi94


menti subculturali (come ad esempio i

tional Capitalism Examined, la doppia

movimenti beatnik, punk, rap o rave).

personale dell’artista austriaco Oliver

Troppo spesso l’arte si è messa diretta-

Ressler a cura di Mike Watson realizzata

mente al servizio del potere, da un lato

in collaborazione con The Gallery Apart

promuovendo gli interessi della classe

e con il supporto del Forum Austriaco di

capitalista tramite segni che ipnotizza-

Cultura a Roma.

no, confondono e pacificano, e dall’al-

Hanno

tro fornendo una distrazione culturale

LOAL (League of Art Legends – Simone

per l’elite, che si perde nell’ironia e nel

Bertugno e Mike Watson), Snövit Hed-

glamour della biennale o della fiera d’ar-

stierna, Fiamma Montezemolo, Robert

te. Per questo il sistema dell’arte deve

Pettena e Valeria Rugi, Andrew Rutt, T/

innanzitutto ripensare se stesso prima

Error, Antti Tenetz.

partecipato:

Andrew

T/Error, Art Parade: Merda di Artista & Artista di Merda, 2016 Robert Pettena and Valeria Rugi, Cultural Embrace, 2016

Cooper,

di poter contestare le ingiustizie di classe ed il potere. Art. Class. War ha messo per una sera il mondo dell’arte saldamente al centro di questi problemi che coinvolgono il pubblico in una notte di musica e performance, puntando soprattutto a chiedere quale ruolo l’arte sia chiamata a svolgere nel nesso tra classe e guerra. La serata è stata organizzata in collaborazione con The Rome Process, una nuova piattaforma ideata da Mike Watson che si propone di indagare, attraverso un programma di eventi, performance e spettacoli, le possibilità di formazione attraverso l’arte in spazi culturali e pubblici con una particolare attenzione alla città di Roma e dei suoi tratti culturali specifici. L’evento rientrava nel progetto Transna95

96


Formazione


Made and told. Il Made in Italy raccontato dai giovani

Made and told. Il Made in Italy raccon-

maggio 2016 – gennaio 2017

zione, dell’Università e della Ricerca e

con la collaborazione di Myriam B, Ottavio Celestino, Eligio Paoni, Pietro Ruffo, Andrea Stoger.

tato dai giovani è stato un progetto promosso dal MIUR - Ministero dell’Istru-

realizzato dall’Istituto Superiore Leon Battista Alberti di Roma in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere e Melting Pro. L’obiettivo generale dell’iniziativa – inserita nel contesto più ampio del Piano nazionale per la promozione delle industrie culturali e creative – è stato quello di accompagnare i giovani nella valorizzazione del Made in Italy, ricercandone le radici storiche, economiche, culturali e territoriali che fanno di questo marchio un unicum al mondo. Il Made in Italy è l’emblema del modello di industria all’italiana che vanta una lunga ed esaltante stagione di successi. È uno dei primi brand conosciuti e apprezzati al mondo, il marchio di un saper fare che ci distingue agli occhi degli altri paesi per creatività, qualità e originalità. Proprio in ragione della sua storia e dell’atmosfera che ancora oggi si respira all’interno delle sue mura, il Pastificio Cerere si configura come un interessante sito culturale strettamente legato al concetto di Made in Italy. Il progetto ha preso avvio ad ottobre quando circa 50 studenti tra i 15 e i 18

99

100


anni, iscritti al nuovo indirizzo Sistema

L’obiettivo del laboratorio L’esperienza

Moda dell’Istituto di Istruzione Superio-

del set, a cura di Ottavio Celestino, è

re Leon Battista Alberti, hanno visitato

stato principalmente quello di fornire

gli spazi del Pastificio Cerere entrando

gli elementi estetici, tecnici ed operativi

direttamente in contatto con la realtà

propri del campo della fotografia pub-

artistica del luogo attraverso l’incontro

blicitaria. Partendo da un’introduzione

con le figure professionali dei settori di

teorica sul mondo della fotografia di

arte (Pietro Ruffo), design (Eligio Paoni),

moda legata al Made in Italy con cen-

moda (Myriam B, Andrea Stoger) e foto-

ni alla tecnica e alla strumentazione, il

grafia (Ottavio Celestino).

workshop è proseguito con una secon-

In base alle inclinazioni personali e alle

da parte, più pratica, che ha dato vita

proprie competenze creative, i ragazzi

alla simulazione di un set fotografico: la

sono stati suddivisi in 5 gruppi di lavo-

troupe di fotografi con l’ausilio delle al-

ro e hanno partecipato attivamente ai

tre figure professionali del settore quali

workshop tenuti dagli artisti, ideando e

modella, stylist, truccatori e assistenti,

realizzando opere originali.

hanno evocato quel complesso mondo

Il workshop Pezzi unici, a cura di Myriam

del fashion continuamente in bilico tra

B, si è incentrato sulla realizzazione di

ricerca stilistica ed esigenze commer-

accessori contemporanei mediante l’u-

ciali. Immersi in una vera e propria se-

tilizzo di materiali tessili quali filati con

duta di ripresa in studio, anche i ragazzi

paillettes, paillettes sfuse, basi di lana

hanno avuto un ruolo attivo e sono stati

cotta, filo di ferro, nylon ed altro. Oltre

liberi di esprimere tutta la loro creativi-

ad approfondire lo studio del materiale,

tà nelle fotografie da loro scattate e poi

scoprendone nuove ed alternative ap-

esposte in mostra.

plicazioni, gli studenti sono stati guidati

Il workshop Fare-Musica, a cura di Eli-

nella creazione di gioielli seguendo la

gio Paoni, si è incentrato sulla realiz-

tecnica della designer. Questo proces-

zazione di macchine per l’ascolto del-

so di conversione della materia prima in

la musica. Fare, inventare, costruire,

una creazione artigianale e artistica ha

adattare materiali di riuso ripristinando

offerto ai ragazzi l’opportunità di misu-

la funzionalità ormai persa dell’ogget-

rarsi con il proprio talento e la propria

to quotidiano, sono stati i punti chiave

creatività.

del laboratorio; l’obiettivo è stato quello

101

102


103

di dare vita a originali apparecchiature

dalla rappresentazione bidimensionale

capaci di restituire un ascolto raffinato

del planisfero, i ragazzi hanno scelto

anche attraverso dispositivi quali Ipho-

una forma e dei pattern su cui hanno

ne, Ipod, computer. I ragazzi, infatti, si

sviluppato due modelli di abito. Il vesti-

sono impegnati nella costruzione di un

to “Wild Forest” è stato concepito per

lettore cd e di un amplificatore digitale

essere realizzato in un materiale molto

con relativa alimentazione ad hoc, tutto

leggero, ispirato ai colori della foresta e

handmade, con attrezzi minimi e classi-

con un’applicazione ramificata e dorata

ci della tradizione dell’artigianato italia-

sul bordo dello scollo. Il vestito “Viaggio

no. Una sfida tra funzionalità ed esteti-

nelle Onde” è stato pensato per essere

ca per arrivare alla consapevolezza che

realizzato con due tessuti differenti: uno

“la Musica è bella anche da guardare”.

leggero, come lo chiffon, per raffigurare

Il laboratorio Cartografia della moda,

la fluidità dell’acqua e uno rigido, per il

a cura di Pietro Ruffo, si è incentrato

corpetto rivestito in tulle, come metafo-

sull’uso della carta come materia pri-

ra dell’unione dei popoli.

ma tramite cui concepire opere di di-

Il laboratorio Different ways to get fa-

versa natura, includendo quelle legate

mous, a cura di Andrea Stoger, ha vo-

al mondo del fashion. Durante la prima

luto dimostrare quanto possa incidere

parte del workshop, Ruffo ha illustra-

la scelta del materiale sulla realizzazio-

to agli studenti le fasi progettuali che

ne di un abito. Gli studenti hanno avuto

lo hanno portato a realizzare la sceno-

modo di mettere in atto le loro compe-

grafia per la sfilata di Valentino a Roma

tenze creative, progettuali, produttive e

nel 2015, dimostrando come un sem-

di marketing. Sono stati suddivisi in 2

plice foglio di carta possa trasformarsi

gruppi, ognuno dei quali ha eseguito lo

in un’opera urbana di più di 2000 mq e

stesso modello di abito ma con materiali

svelando i punti in comune fra il suo me-

molto diversi. Quindi dall’ideazione del

ticoloso modo di procedere, attraverso

modello in poi i loro percorsi si sono di-

il disegno, l’intaglio e l’uso degli spilli,

visi nettamente. L’obiettivo finale è stato

e il mondo dell’alta moda. La seconda

quello di rendere gli abiti realizzati i pro-

parte del workshop ha invece visto l’in-

tagonisti del servizio fotografico curato

tervento concreto degli studenti: ispi-

da Ottavio Celestino. Il servizio fotogra-

randosi al lavoro dell’artista e partendo

fico ha rappresentato per il loro model104


lo la campagna pubblicitaria, quindi il tassello finale del loro percorso. Inoltre, l’esperienza vissuta è stata raccontata dai suoi protagonisti attraverso l’utilizzo

Different ways to get famous, Andrea Stoger Fare-Musica, Eligio Paoni Cartografia della moda, Pietro Ruffo L’esperienza del set, Ottavio Celestino Pezzi unici, Myriam B Installation view

dello storytelling digitale, un processo creativo orientato allo sviluppo di una storia personale in formato digitale, in cui si unisce l’arte della narrazione orale alla tecnologia. Gli studenti hanno partecipato ad un workshop guidati dalle facilitatrici di Melting Pro e hanno realizzato brevi video (di circa 2’) per raccontare le loro passioni e l’esperienza fatta lavorando a stretto contatto con gli artisti del Pastificio Cerere, riflettendo su cosa rappresenta per loro il concetto di Made in Italy. Il laboratorio ha previsto l’alternanza di approfondimenti teorici e attività pratiche di gruppo per l’ideazione, lo sviluppo e la condivisione di storie personali. Le storie digitali oltre ad essere state uno strumento per la promozione del Made in Italy, hanno aiutato gli studenti a raccontare se stessi, le loro competenze e aspettative anche in chiave di opportunità lavorative future nel settore. A conclusione del progetto è stata inaugurata presso la Fondazione Pastificio Cerere la mostra finale che ha visto esposte le opere frutto dei cinque workshop e le storie digitali. 105

106



Didattica


Laboratori d’arte e creatività in occasione del decennale della Fondazione Pastificio Cerere

In occasione del ciclo di mostre realiz-

a cura di Informadarte Maggio 2015 – Giugno 2016

ti laboratori creativi rivolti ai bambini in

zato per il decennale della Fondazione Pastificio Cerere sono stati organizza-

collaborazione con l’Associazione Informadarte. Dopo un’introduzione alla storia dell’ex Pastificio Cerere, tutti i laboratori hanno previsto una visita guidata dell’esposizione - durante la quale sono stati approfonditi gli elementi principali della ricerca di ciascun artista, scoprendone linguaggi, tecniche e materiali - e un’attività pratica volta a rielaborare le conoscenze acquisite durante la visita.

111

112


113

114


Laboratori d’arte e creatività in occasione di VEURE. Lo spazio sconfinato di Robert Llimós

In occasione della mostra personale di

a cura di Informadarte 8 e 14 aprile 2016

Peretti Foundation, Delegació a Cata-

Robert Llimós, Veure, la Fondazione Pastificio Cerere e la Nando and Elsa

lunya, in collaborazione con l’Associazione Informadarte, hanno organizzato i laboratori creativi gratuiti rivolti agli studenti delle scuole elementari. I bambini hanno avuto modo di approfondire l’opera dell’artista grazie ad una visita animata in dialogo diretto con i dipinti e le sculture esposte e hanno approfondito gli elementi principali della ricerca di Robert Llimós, scoprendone linguaggi, tecniche e materiali. Argille, bronzi, marmi, disegni a matita, pitture a olio e incisioni amplificate all’infinito grazie a un suggestivo allestimento che ha aumentato nei bambini l’effetto di meraviglia e stupore. A questa prima fase ha seguito il laboratorio creativo, un’attività pratica volta a rielaborare le conoscenze acquisite durante la visita: i partecipanti hanno sperimentato - ognuno secondo un personale approccio - le tecniche e i procedimenti scelti dall’artista.

115

116


117

118


Pianeti in una stanza a cura di Livia Giacomini e Speak Science 7 maggio 2016

In occasione dell’inaugurazione del terzo appuntamento di Where is Dawn now?, la Fondazione Pastificio Cerere ha organizzato per i bambini tra i 6 e i 9 anni il laboratorio didattico gratuito dal titolo “Pianeti in una stanza” grazie alla collaborazione dell’INAF-IAPS e dell’associazione Speak Science. L’incontro ha visto l’intervento dell’astrofisica Livia Giacomini - Responsabile dell’Ufficio Comunicazione, Didattica e Divulgazione dell’INAF-IAPS - la quale ha tenuto una lezione/conferenza sul Sistema Solare, dando vita a un viaggio guidato tra pianeti, lune, asteroidi e comete. La proiezione è avvenuta grazie a uno

Open House Roma 2016, iniziativa an-

speciale strumento fornito dall’INAF: un

nuale dedicata all’architettura che in un

monitor sferico in grado di proiettare im-

solo weekend promuove l’apertura dif-

magini di mappature di pianeti e lune del

fusa e gratuita di centinaia di edifici del-

Sistema Solare su una superficie sferica

la Capitale.

del diametro di 2 m circa, animandole e ricreando fedelmente la loro rotazione sul proprio asse. A questo momento didattico è seguito un laboratorio artistico in cui ogni bambino ha disegnato e colorato il “suo” sistema solare. Un’esperienza educativa ma allo stesso tempo creativa quindi, in grado d’insegnare ai più piccoli qualche nozione di astronomia lasciando comunque spazio alla fantasia. L’evento è stato parte di 119

120


Biografie


Josè Angelino (1977, Ragusa) vive e

spettatore, che viene interrogato sulla con-

nella galleria di Ugo Ferranti, dove terrà poi

tico, presso il Museo Archeologico di Villa

lavora a Roma. La sua formazione avviene in

dizione e sull’identità nel mondo contempo-

le personali del 1979 e del 1981 e parteci-

Adriana a Tivoli; nel 2004 realizza a Gibel-

ambito scientifico laureandosi in fisica pres-

raneo anche in rapporto col passato storico.

perà alla collettiva Artemisia del 1980. Nel

lina il mosaico L’eternità è la vera medicina.

so La Sapienza di Roma, con una tesi sulla

Ricostruire una leggibilità del reale e amplia-

1979 espone al Festival della Cultura Italiana

Tra le esposizioni più recenti nella capitale

codificazione di stimoli visivi svolta da una

re il campo della coscienza diventano così

di Belgrado e l’anno seguente partecipa alla

vanno segnalate: Longa marcia post-tempo-

rete neurale. Questo tipo di studi caratteriz-

le operazioni fondamentali del suo lavoro.

Biennale de Jeunes di Parigi. Al 1981 risale

rale, Fondazione VOLUME! (2007); Invasi,

la prima mostra da Yvon Lambert a Parigi,

Fondazione Pastificio Cerere (2008); Attici

za la sua ricerca artistica che nasce dall’innesto tra la dimensione estetico-percettiva

Myriam Bottazzi / Myriam B (Milano).

con cui collaborerà ancora nel 1987 e nel

unici, galleria Attico e Natalis in Urbe, Chie-

e il funzionamento dei meccanismi fisici e

Romana di adozione, nel mondo della moda

1989. Nei primi anni Ottanta si trasferisce

sa Santa Maria sopra Minerva (entrambe

organici. Attraverso un’azione dal forte ap-

disegna e produce ornamenti per il corpo

dal vecchio studio in vicolo della Renella a

del 2009). Si ricordano, inoltre, le esposi-

proccio scientifico e allo stesso tempo pro-

con il brand “Myriam B”, la cui originalità è

Trastevere all’ex Pastificio Cerere, uno spa-

zioni dedicate all’esperienza dell’ex Pasti-

fondamente poetica, l’artista vuole esplo-

stata particolarmente apprezzata da impor-

zio industriale abbandonato nel quartiere di

ficio Cerere: San Lorenzo nel 2006 a Villa

rare quelle dinamiche naturali che risultano

tanti case di moda come Valentino, Gattino-

San Lorenzo, fucina di artisti allora emer-

Medici a Roma, a cura di Graziella Lonardi

essere preferenziali nella manifestazione di

ni, Maurizio Galante, Les Copains, La Perla,

genti. Qui, nel 1984 il critico Achille Boni-

Buontempo; Officine San Lorenzo nel 2009 al

un evento indagando sull’indefinita linea di

Martine Sitbon. Una raffinata ricercatezza

to Oliva cura la mostra Ateliers invitando gli

Mart di Rovereto, a cura di Daniela Lancio-

confine tra lo spazio e la luce.

ed uno studio per la qualità della materia

artisti presenti ad aprire i loro studi al pub-

ni; nel 2010 partecipa alla retrospettiva San

prima la identificano: nel suo lavoro trasfor-

blico. Tra le tappe più significative di questi

Lorenzo: Limen, la soglia dell’arte presso la

Micol Assaël (1979, Roma) vive e la-

ma e rielabora forme e materiali, dando vita

anni si ricordano la personale da Salvatore

galleria Limen otto9cinque, a cura di Achille

vora in Grecia. Iscrittasi alla facoltà di Filo-

a oggetti unici, privi di alcun vincolo, slegati

Ala a New York (1983) e le mostre da Gian

Bonito Oliva. Tra le numerose mostre degli

sofia presso l’Università La Sapienza, iniziò,

dal tempo e dalle mode. Dall’aprile del 2013

Enzo Sperone a Roma nel 1984 e a New

ultimi anni si segnalano le personali Schöne

parallelamente, a frequentare gli studi di di-

svolge la sua attività nello storico Ex Pasti-

York (1985). Negli stessi anni è invitato alla

Träume al Mart di Rovereto (2011), Eroi d’E-

versi artisti, in particolare quello di Nunzio

ficio Cerere dove crea ed espone le sue cre-

Biennale di Venezia del 1984 e del 1986, ri-

ros alla Galleria Orizzonti di Catania (2012),

al Pastificio Cerere. Le sue installazioni, in-

azioni.

spettivamente nella sezione Aperto 84 e Arte

209 – Icona from NYC alla Galleria Nunzio

e alchimia. Il 1988 lo vede impegnato in una

Sorrenti di Novara (2013), Port’ Ostensorio

tense e inquietanti, includono ricostruzioni di spazi specifici o modificazioni di quelli

Bruno Ceccobelli nasce nel 1952 a

triplice esposizione Le figure, le case, i poz-

alla Galleria Susanna Orlando di Pietrasanta

già esistenti attraverso l’utilizzo di elementi

Montecastello di Vibio (Todi); attualmente

zi alla Jack Shainman Gallery di New York,

(2014) e la collettiva Anni 70. Arte a Roma

eterogenei, quali disegni, sculture, materiali

vive e lavora a Todi. Si trasferisce adolescen-

al Centro Cultura Ausoni di Roma e alla Gal-

al Palazzo delle Esposizioni di Roma (2013-

rinvenuti, stampe e libri. Le soluzioni forma-

te a Roma con la famiglia, dove frequenta

leria Estrada di Madrid; nello stesso anno

2014), a cura di Daniela Lancioni. Nel 2014,

li risultanti alludono spesso a stati di isola-

l’Accademia di Belle Arti diplomandosi nel

espone allo storico Caffè Florian di Venezia.

allo spazio espositivo Comunale de La Rina-

mento, meditazione e repressione, scuoten-

corso di Scenografia con Toti Scialoja. Il pri-

L’anno successivo è invitato a Londra Mayor

scente di Padova, con la mostra Terra Cotta,

do e chiamando in causa lo spettatore.

mo lavoro di Ceccobelli apparso in pubbli-

Rowan Gallery e a Barcellona da Thomas

un’antologica sulla produzione ventennale

co è Vuoto su Spazio, datato 1972 e inserito

Carstens. Nel 1993 tiene una personale al

delle sue ceramiche, consacra la collabora-

Elisabetta Benassi (1966, Roma) vive

l’anno successivo in S.p.A., l’iniziativa co-

Museum Centre Saydie Bronfman di Mon-

zione con i figli Auro e Celso Ceccobelli, da

e lavora a Roma. Con riferimenti alla tradi-

ordinata da M. Benveduti e T. Catalano. Nel

treal; nel 1994 in Senegal tiene un corso

diversi anni suoi fidati collaboratori.

zione culturale politica e artistica del No-

1973, invitato da Palma Bucarelli, parteci-

presso l’Ecole Nationale des Beux-Artes di

vecento, alla psicanalisi come pure ai temi

pa alla sua prima collettiva presso il Forum

Dakar; nel 1996 partecipa alla Quadriennale

Auro e Celso Ceccobelli sono nati a

controversi della contemporaneità, la sua

Europeo Alpbach, in Austria. A Roma, nel

di Roma e nel 1999 espone presso lo Studio

Roma nel 1986, vivono a Todi. Dal 2002 lavo-

ricerca percorre uno spazio difficile, quello

1977 tiene la sua prima personale presso la

Guastalla Arte moderna e contemporanea di

rano con la ceramica, sperimentando anche

del nostro presente. Il suo lavoro ha come

galleria Spazio Alternativo, cui seguiranno

Livorno con la mostra Trascorsi d’asfalto e

diverse tecniche e materiali. Nel 2004 hanno

cifra ricorrente l’uso dell’installazione, del

altre due (Palazzo d’inverno 135 357 579 e

a Bilbao da Luis Borgus. Nel 2002 celebra i

appreso la tecnica della ceramica Raku dal

video, della fotografia, come dispositivi per

Gewaltverwirrungen) presso lo spazio auto-

suoi venti anni di attività con una mostra nel-

maestro Enzo Tilia e hanno collaborato con

creare insieme forti suggestioni emotive

gestito La Stanza; nel 1978, con G. Dessì,

la Galleria B.M.B. di Amsterdam; segue nel

Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Stefano Di

e una diversa messa a fuoco morale nello

G. Gallo, A. Segneri e F. Woodman, espone

2003 l’importante personale Classico Eclet-

Stasio e Ninì Mulas. Dal 2011 realizzano do-

123

124


cumentari d’arte su importanti protagonisti

dosi nel 1976 nel corso di scenografia tenu-

zione culturale “Volume!” a Roma (1999).

drammaturgia, curandone anche le scene e

della scena contemporanea. Tra le mostre

to da Toti Scialoja. Le sue prime esperienze

Tra le mostre collettive di quegli stessi anni

la messa in scena, per l’opera Il cielo sulla

personali si segnalano: Terra Cotta, spazio

avvengono nell’ambito del teatro sperimen-

si segnalano Vienna (1991), Tolosa (1992) e

terra messa in scena a Stoccarda e Mexico

espositivo La Rinascente, Padova (2014);

tale, fra il 1975 e il 1977 collabora con il

Nagoya (1997). Nell’ultimo quindicennio ol-

City; nel 2008 ha infine realizzato le scene

La Moglie di Man Ray era una S…anta, Gal-

gruppo teatrale “La Gaia Scienza”. Nel 1978

tre a quelle ricordate sopra, Dessì tiene mo-

per Il castello del duca Barbablù, opera di

leria Per mari e Monti, Civita Nova Mar-

espone per la prima volta presso la galleria

stre personali alla Galerie di Meo di Parigi

Bela Bartòk, rappresentato al Teatro della

che (2014); EcoFormeSolari, Galleria Studio

Ugo Ferranti di Roma in una mostra collet-

(1999, 2005), alla Galleria Ronchini a Terni e

Scala di Milano con la regia di Peter Stein.

d’Arte Fedele, Monopoli (BA) 2010. Tra le

tiva insieme a Bruno Ceccobelli, Giuseppe

alla Galerie Triebold a Rheinfelden nel 2000,

mostre collettive: Baculus – Bastoni/Scet-

Gallo, Angelo Segneri e Francesca Wood-

alla Galleria dello Scudo di Verona nel 2001

Fabio Di Camillo (1977, Pescara) vive

tri, Museo Archeologico Nazionale e Teatro

man. L’anno successivo Ugo Ferranti pre-

e nel 2009, all’Istituto Italiano di Cultura di

e lavora a Torino. Il suo modo di opera-

Romano, Spoleto (PG) 2014; Arte a palazzo,

senta la sua prima personale nell’ambito

Edimburgo nel 2002, alla Galleria dell’Oca di

re - che più appartiene ai lavori eseguiti in

Esposizione Ceramiche Raku, Museo Ora-

dell’Arte Fiera di Bologna, seguita da quella

Roma nel 2003, alla Otto Gallery a Bologna

passato – è spesso quello di partire da ele-

ziano, Licenza (RM) 2012. Dal 2009 al 2013

presso la sua galleria a Roma nel 1980 e

nel 2005, alla Galleria Salvatore+Caroline

menti prelevati dal quotidiano. Una pratica

sono i curatori dell’evento “Degustarte” che

successivamente presso le gallerie Swart

Ala a Milano nel 2006, alla Galleria Alessan-

che porta a stabilire con essi un riferimento

si è svolto alla cantina Roccafiore di Todi

di Amsterdam e Yvon Lambert di Parigi. In

dro Bagnai a Firenze nel 2008 e nel 2014,

proporzionale e oggettivo, un mezzo di mi-

(PG) per “Cantine Aperte” a fine maggio e

quello stesso periodo Dessì trasferisce il

nel 2011 all’interno del cortile di Sant’Ivo

surazione della forma, come a determinar-

dal 2014 curatori dell’evento “Scrigni d’Au-

suo studio in Via degli Ausoni, all’interno

alla Sapienza a Roma e al Musée d’Art Mo-

ne la taglia. Questo processo prende come

tore”, cantina Roccaforte di Todi (PG).

dell’ex pastificio Cerere nel quartiere ro-

derne de Saint- Étienne Métropole, nel 2012

pretesto “l’ambiguità” dell’oggetto, mante-

mano di San Lorenzo. Qui si tiene nel 1984

al Palazzo Binelli di Carrara e nello Spazio

nendo un contatto oculare con la superficie

Ottavio Celestino (Roma) inizia la sua

la mostra Ateliers, a cura di Achille Bonito

Borgogno di Milano, nel 2014 una doppia

palpabile delle cose, recuperandone un’at-

attività professionale nel 1990 con pubbli-

Oliva, in occasione della quale Domenico

personale con Nunzio al Museum Bieder-

tenzione diversa volta a sondare l’aspetto

cazioni e collaborazioni per diverse testa-

Bianchi, Bruno Ceccobelli, Giuseppe Gallo,

man. Tra le numerose mostre collettive de-

più irreale del rapporto con la materia.

te giornalistiche. Negli stessi anni inaugu-

Nunzio, Pizzi Cannella, Marco Tirelli e Dessì

gli ultimi anni si ricordano le due importanti

ra un’intensa attività di collaborazione con

aprono i loro studi al pubblico. La sua at-

esposizioni dedicate all’esperienza dell’ex

Giuseppe Gallo nasce a Rogliano (CS)

le principali Agenzie di Pubblicità italiane

tività espositiva si intensifica sia in Europa

Pastificio Cerere a San Lorenzo, la prima te-

nel 1954. Vive e lavora a Roma dal 1976,

ed estere tra Roma-Milano-Torino. Mem-

che negli Stati Uniti, numerose le mostre

nutasi nel 2006 all’Accademia di Francia a

anno in cui inaugura la prima personale

bro dell’Art Director Club Italia, colleziona

personali (Amsterdam, Roma, Berlino, Mila-

Roma a cura di Graziella Lonardi Buontem-

presso la Galleria Ferro di Cavallo. Dal 1979

negli anni numerosi premi e riconoscimenti

no, New York, Basilea, Los Angeles) e col-

po, la seconda nel 2009 al Mart-Museo di

approda in ambito internazionale con Euro-

nel mondo dell’Advertising. Molto intensa la

lettive (Ravenna, Roma, San Paolo, Parigi,

Arte Moderna e Contemporanea di Trento e

pa ’79 a Stoccarda. In questi anni stabilisce

sua presenza nell’universo espositivo rea-

New York, Nizza, Bologna, Londra). Parteci-

Rovereto a cura di Daniela Lancioni. Inoltre,

il suo studio nell’ex-pastificio Cerere, dove

lizzando molteplici progetti fine-art presso

pa inoltre alla Biennale di Venezia del 1984

sin dagli esordi, avvenuti proprio nell’ambi-

lavora tutt’oggi, e si moltiplicano le inizia-

Musei e Gallerie Italiane ed Estere, senza

e del 1986, e alla Quadriennale di Roma del

to di alcune importanti collaborazioni tea-

tive nazionali ed internazionali: le mostre

tralasciare incursioni professionali nel mon-

1986 e del 1996. Nel corso degli anni No-

trali, Dessì ha mantenuto continui contatti

presso la Galleria Ferranti di Roma, le ras-

do della moda e della ritrattistica. Negli anni

vanta l’attività prosegue e si intensifica: nel

con il mondo del teatro: nel 2002 è stato

segne al Groninger Museum a Groningen, al

2012/13, 2015/16 l’influente magazine inter-

1991 realizza per Edicola Notte a Roma la

incaricato di realizzare le scenografie per il

Haus am Waldsee a Berlino nel 1981, l’e-

nazionale di Advertising Lürzer’s Archive lo

sua prima Camera picta; nel 1995 la Galleria

Parsifal di Richard Wagner, messo in scena

sordio a New York con la Annina Nosei Gal-

inserisce tra i 200 Best Photographers World

Civica di Arte Contemporanea di Trento gli

con la regia di Peter Stein e la direzione mu-

lery nel 1983, la partecipazione alla collet-

Wide. Dal 1999 lavora nel suo studio-atelier

dedica un’ampia rassegna antologica a cura

sicale di Claudio Abbado al Festival di Sa-

tiva Atelier a cura di Achille Bonito Oliva nel

presso il Pastificio Cerere di Roma.

di Danilo Eccher; sue mostre personali sono

lisburgo; del 2004 le scenografie per l’ope-

1984, L’Italie aujourd’hui/Italia oggi a Nizza

allestite nelle gallerie Alessandro Bagnai

ra di roma del Cordovano di G. Petrassi per

e la mostra Anniottanta a Bologna nel 1985.

Gianni Dessì nasce nel 1955 a Roma,

a Siena (1990, 1995, 2000), Volker Diehl a

la direzione di Marcello Panni e la regia di

Nello stesso anno è invitato a partecipare

dove attualmente vive e lavora. A Roma fre-

Berlino (1991), Gian Ferrari a Milano (1992),

Stefano Vizioli. Nel 2006 ha realizzato con

alla XIIIe Biennale de Paris. Tra il 1986 e il

quenta l’Accademia di Belle Arti, diploman-

Otto a Bologna (1996) e presso l’associa-

Stefano Scodanibbio e Giorgio Agamben la

1992 si susseguono quattro personali da

125

126


Sperone Westwater a New York e le colla-

della sua produzione artistica unitamen-

Robert Llimós nasce il 19 ottobre del

nello stesso anno Achille Bonito Oliva orga-

borazioni con L.A. Louver di Venice, Akira

te a nuove, suggestive produzioni. L’anno

1943 a Barcellona. Studia presso l’Esco-

nizza la collettiva Ateliers. Nel 1985 la sua

Ikeda di Tokyo, la Galleria Di Meo a Parigi

seguente inaugura un’ampia rassegna, a

la Massana e la scuola Superiore di Belle

prima esposizione americana, nella galleria

e la Galleria Triebold di Basilea. Partecipa

cura di Inge Herold e Danilo Eccher, dedi-

Arti Sant Jordi di Barcellona. Inizia la sua

Annina Nosei a New York, contribuisce alla

alla Biennale di Venezia sia nel 1986 che nel

cata al suo lavoro presso la Kunsthalle di

carriera come pittore della cosiddetta “Nue-

diffusione internazionale del suo linguaggio

1990 con una sala personale nel Padiglione

Mannheim. Del 2008 è la personale Giusep-

va Figuración” (1965-1968) e tra il 1969 e il

espressivo. Nel 1986 L’Attico è il luogo in cui

Italia. Nel 1990 inaugura la mostra Giuseppe

pe Gallo. Symphonie en trois mouvements,

1973 attraversa una fase di sperimentazio-

l’artista presenta i suoi primi lavori in legno

Gallo. Oh Vocazione allestita prima a Roma,

presso la Galeria Di Meo a Parigi. Tra il 2009

ne concettuale ritornando successivamente

e piombo. Alcune di queste opere saranno

presso la Galleria Gian Enzo Sperone, e

e il 2010 partecipa a numerose collettive

alla pittura figurativa arricchendola con un

presentate poi alla LXII Biennale di Venezia,

successivamente a Milano presso la Galle-

in importanti musei e spazi pubblici italia-

nuovo tratto espressionista che enfatizza il

dove Nunzio vince il Premio 2000 come mi-

ria Claudia Gian Ferrari Arte Contempora-

ni quali: Italia Contemporanea. Officina San

colore. Ha vissuto per lunghi periodi a New

glior giovane artista. Nel 1995 Nunzio viene

nea, dove esporrà nuovamente nel 1995 con

Lorenzo al MART - Museo di Arte Moder-

York (1975-1983) e Miami (1987-1988). Oltre

invitato alla Biennale di Venezia con una sala

la personale Giuseppe Gallo. Con le unghie

na e Contemporanea di Trento e Rovereto;

alla pittura, il suo lavoro attuale comprende

personale; gli viene assegnata una Menzio-

della purezza. Risalgono al 1989 e 1993 due

Gli anni 80. Una prospettiva italiana, alla Villa

scultura, arte grafica, pitture murali, poster,

ne d’Onore. La prima personale in Giappone

personali presso la Galleria di Alessandro

Reale di Monza; Keep your seat: stai al tuo

etc. Attualmente vive e lavora nel suo studio

è del 1994, alla Kodama Gallery di Osaka,

Bagnai a Siena: Gallo è pazzo e Giuseppe

posto alla GAM – Galleria Civica d’Arte Mo-

a Barcellona. Nel 1994, il Governo Catalano

cui segue la partecipazione alla Biennale

Gallo. Danza armonia sui volti/sfiora le ciglia/e

derna e Contemporanea di Torino. Il Centro

gli attribuisce il “Premio de Artes Plásticas”.

di Fujisankei nel 1995, dove espone la sua

fermati sulle labbra di chi ride. Nel 1998 pre-

Italiano Arte Contemporanea di Foligno gli

senta la personale Tempus edax rerum. Se-

dedica una personale nel 2010, La leggerez-

NPN è un progetto di musica dal vivo

Hakone Open-Air Museum e vince il Prize for

ven Sculptures Measuring Time and Gallo’s

za dell’incoscienza; è del 2013 la personale

prodotta attraverso sintetizzatori analogici

Excellence. Dello stesso anno è la personale

Twenty-four Hours a Vienna, presso la Gale-

Prismi all’Oratorio di San Rocco di Padova;

e drum machine assemblati dall’artista. Le

allestita presso la sede di Villa delle Rose

rie Ernst Hilger, e successivamente a Parigi

mentre nel 2014 viene inaugurata la mostra

performance musicali combinano l’industrial

della Galleria d’Arte Moderna di Bologna

presso la Galerie Di Meo. Nel 2001 presenta

Gallo morto per amore – piccole sculture

punk con le ripetizioni ossessive e assor-

che ripercorre il lavoro dell’ultimo decennio.

a Rende, nella sua terra natia, Prova gene-

corpo a corpo a Bibo’s place, Todi. Le opere

danti della musica techno dando vita a suoni

Nel 1997 presenta, per la prima volta, lavo-

rale, analisi della sua intera attività, a cura

di Giuseppe Gallo fanno parte di prestigiose

che sembrano non finire mai.

ri in bronzo presso la Galerie Alice Pauli di

di Achille Bonito Oliva, con la direzione ge-

collezioni pubbliche: il Moma di New York,

nerale di Tonino Sicoli e il coordinamento di

il Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig

Nunzio (1954, Cagnano Amiterno –

nel 2010. Il 2000 si apre con una personale

Angelo Capasso; l’anno successivo inaugu-

di Vienna, il Contemporain Midi Pirenées di

L’Aquila) vive e lavora tra Roma e Torino.

alla Galleria Fumagalli di Bergamo, occasio-

ra una mostra-allestimento presso la Fon-

Toulouse, il Groninger Museum, il Fukuyama

Studia all’Accademia di Belle Arti di Roma,

ne per la pubblicazione di una monografia.

dazione Volume! di Roma, e nel 2004 dedica

Museum of Art, il Museum Biedermann di

diplomandosi nel corso di Toti Scialoja. Dal

Dal 2004 collabora con la galleria torinese

alle sue sculture la retrospettiva Percorso

Donaueschingen e il MART di Rovereto.

1973 il suo studio è presso l’ex Pastificio

Giorgio Persano dove realizza una serie di

Cerere. L’arte di Nunzio indaga le possi-

esposizioni personali. Nel 2005 tiene la sua

amoroso presso la Galleria Civica di Spole-

scultura Ombre, collocata negli spazi del

Losanna, dove torna a esporre nel 2001 e

to, a cura di Giovanni Carandente. Dal 2005

Francesco Landolfi (1978, Caserta)

bilità espressive e formali della materia e

prima personale alla Galleria dello Scudo di

al 2006, si susseguono una serie di espo-

vive e lavora a Roma. Si dedica all’arte ora-

le sue interrelazioni con spazio luce attra-

Verona, curata da Lea Vergine, dove presen-

sizioni personali in prestigiose gallerie ita-

fa

realizzando numerosi gioielli esclusivi

verso sculture spesso cariche di significa-

ta una serie di installazioni in legno com-

liane, come la mostra Mito-Rito-Sito, a cura

per il mercato italiano e americano per poi

ti metaforici. Si dedica anche al disegno,

busto che creano nuovi e stranianti spazi

di Rolf Lauter e Mirta D’Argenzio (Galleria

successivamente approdare alle arti visive

elaborando suggestive forme astratte che

abitabili. Dello stesso anno e di quello suc-

dello Scudo, Verona) e Gioco felice di un

e alla scultura. Negli ultimi anni, lentamen-

spesso

scultorea.

cessivo sono le mostre antologiche allestite

suonatore di tamburi (Galleria d’arte Emilio

te passa dalla produzione di opere grafiche

Dopo una prima mostra nel 1981 presso la

al MACRO di Roma, a cura di Danilo Eccher,

Mazzoli, Modena). Nel 2007, è protagonista

di medio/grande formato alla dermografia,

Galleria Spatia di Bolzano, nel 1984 espone

e al Museo d’Arte Contemporanea di Bel-

di un’importante mostra al MACRO, Museo

pratica che attualmente utilizza per i suoi

sculture in gesso di grandi dimensioni alla

grado, a cura di Bruno Corà; del 2012 la più

d’Arte Contemporanea di Roma, a cura di

lavori.

Galleria l’Attico di Roma in una importante

recente personale al Museum Biedermann

personale presentata da Giuliano Briganti;

di Donaueschingen in Germania, presentata

Danilo Eccher, dove si ripercorrono 25 anni 127

preludono

all’attività

128


caratterizza la sua ricerca. Dal 2012 lavora

gli dedicano mostre personali: Diari di guerra

ziali, i quali, tuttavia, non gli impediscono di

nel suo studio presso il Pastificio Cerere. Ha

al Museo Civico di Gibellina, Pizzi Cannel-

concepire interventi di forte impatto, basati

Eligio Paoni (Terracina, 1957) è un de-

esposto presso numerosi spazi espostivi,

la nella sede di Santa Maria della Scala di

sull’impiego del proprio corpo come misu-

signer artigiano, realizzatore di macchine

prendendo parte a mostre personali e col-

Siena, Carte 1980-2001 al Museo Archeo-

ra delle cose e strumento di osservazione

per l’ascolto della musica. Materiali e og-

lettive, tra le quali: The light Hides The Lights

logico di Aosta, Polittici al Castello Colon-

del mondo. I suoi processi creativi prendo-

getti spesso anonimi prendono forma in gi-

(Fondazione Baruchello, Roma, 2016); Me-

na-Centro Internazionale di Arte Contempo-

no forma attraverso molteplici media: in-

radischi analogici, cd player digitali e ampli-

lancolia (Una vetrina, Roma, 2015); Where

ranea di Genazzano, Le Mappe del Mondo

stallazioni, video, performance e fotografie.

ficatori dalle forme rastremate ed essenziali,

is Dawn now? (Pastificio Cerere, Roma, in

al Teatro India a Roma, Pizzi Cannella, sept

Espone regolarmente in gallerie e musei

a volte leggeri e trasparenti in metacrilato

collaborazione con NASA, ASI, INAF); There

ou huit chambres a l’Hotel des Arts di Tolo-

dell’Europa e dell’America Latina.

e cristallo, altre volte granitici e imponenti

Is No Place Like Home (Via di Valle Aurelia,

ne, Cattedrale al Macro-Testaccio di Roma,

come detta la scienza dell’esoterismo mu-

Roma, 2015); Antropofagia Simbiotica (Ope-

Chinatown. Invito al viaggio mostra itinerante

Oliver Ressler (Knittelfeld, Austria,

sicale. Spingendosi ad azzardare soluzio-

rativa Arte Contemporanea, Roma, 2014);

ospitata prima alle Pagliere del Complesso

1970) vive e lavora a Vienna e realizza in-

ni tecniche ed estetiche al limite, realizza

Il peso della mia luce (Operativa Arte Con-

di Palazzo Pitti a Firenze poi alla Fonda-

stallazioni, progetti in spazi pubblici e film

pezzi unici in cui fonde oggetti di recupero

temporanea, Roma, 2013). Partecipa all’Ar-

zione Mudima di Milano e successivamen-

su temi quali economia, democrazia, sur-

non immediatamente riconoscibili a elemen-

te Fiera di Bologna nel 2015 con la galleria

te presso il Museo d’Arte Moderna di Saint

riscaldamento globale, forme di resistenza

ti creati ad hoc. “La musica è bella anche

Bibo’s Place.

Etienne, Bon à tirer nella sede della Galleria

e alternative sociali. Tra le oltre 60 mostre

d’Arte Moderna di Udine, Ceramiche al Mu-

personali, si annoverano quelle presso il

da Norbert Nobis.

da guardare” è il motto con cui Eligio Paoni riassume tutto il suo lavoro che accosta

Pizzi Cannella nasce nel 1955 a Roc-

seo Internazionale delle Ceramiche di Faen-

Berkeley Art Museum, negli Stati Uniti, il

al piacere dell’ascolto quello della visione.

ca di Papa (Roma). Comincia a dipingere da

za, Pizzi Cannella, La Fontana Ferma. Fusioni

Platform Garanti Contemporary Art Center

Ha collaborato con gli artisti Maurizio Savini

piccolo. Dal 1975 frequenta l’Accademia di

in bronzo 1987-2013 presso il Complesso

di Istanbul, il Museo di Arte Contemporanea

all’opera Anita (Arte Fiera Bologna, 2011) ed

Belle Arti di Roma e contemporaneamente

Monumentale, Carcere Borbonico di Avelli-

di Belgrado, il Centro Cultural Conde Duque

Elisa Strinna in Wood Songs (Artissima Tori-

si iscrive al corso di Filosofia all’Universi-

no, Pizzi Cannella all’Estorick Collection of

di Madrid, l’Alexandria Contemporary Arts

no, 2014).

tà La Sapienza. Dopo le prime esperienze

Modern Art di Londra, Pizzi Cannella, La Ha-

Forum in Egitto, il Wyspa Institute of Art di

concettuali, tiene la sua prima personale nel

bana, Biblioteca Nacional Josè Martì, Plaza

Gdansk, il Lentos Kunstmuseum di Linz e il

Jorge Peris (1969, Alzira – Valencia)

1978 presso la Galleria La Stanza di Roma.

de la Revolucion, L’Avana. Prende parte a

Centro Andaluz de Arte Contemporaneo –

vive e lavora a El Palmar, Valencia. Il suo la-

Nel 1982 stabilisce il suo studio nell’ex Pa-

numerose esposizioni collettive in Italia e

CAAC di Siviglia. Attualmente sta lavorando

voro combina l’utilizzo di diversi media che

stificio Cerere nel quartiere di San Loren-

all’estero. Alcune sue opere sono esposte

alla preparazione di altre due mostre perso-

spesso prendono forma in istallazioni che

zo, dando vita, insieme a Bruno Ceccobel-

permanentemente in importanti collezio-

nali per SALT Galata di Istanbul e il MNAC

sfidano i sensi dello spettatore e la fisicità

li, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio e

ni pubbliche e private, tra le quali: Palaz-

– National Museum of Contemporary Art

tradizionale dello spazio. L’artista trasforma

Marco Tirelli, alla scuola di San Lorenzo:

zo Reale di Milano, Galleria d’Arte Moderna

di Bucarest, le cui rispettive inaugurazioni

gli ambienti aggiungendo o sottraendo ele-

apre lo studio al pubblico in occasione della

di Bologna, Museo Mumok di Vienna, Hotel

sono previste per novembre 2016. Ressler

menti architettonici, creando così situazioni

mostra Ateliers curata, nel 1984, da Achille

des Arts di Tolone, Museo d’Arte Contem-

ha partecipato a oltre 300 mostre collettive,

nuove, potenzialmente reali ma spiazzan-

Bonito Oliva nel Pastificio. Seguono negli

poranea di Pechino, MACRO – Museo d’Ar-

tra cui quelle presso il Museo Reina Sofía di

ti, in grado di mettere in discussione nel-

anni una serie di personali: Roma (Galleria

te Contemporanea di Roma, San Giorgio in

Madrid, il Van Abbe Museum di Eindhoven,

lo spettatore la percezione convenzionale

L’Attico, Volume!, Galleria Mucciaccia), New

Poggiale a Bologna, Biedermann Motech a

il MASSMoCA di North Adams, Stati Uniti, il

dello spazio. Crolla ogni sensazione di fa-

York (Annina Nosei Gallery), Berlino (Folker

Villingen-Schwenningen (Germania), Galle-

Centre Pompidou di Parigi; inoltre, ha preso

miliarità, allargando il divario tra emozione

Skulima Galerie), Basilea (Galleria Triebold),

ria d’Arte Moderna di Torino.

parte alle biennali di Siviglia (2006), Mosca

ed intelletto.

Milano (Galleria Cannaviello), Parigi (Vi-

(2007), Taipei (2008), Lione (2009), Gyumri

dal-Saint Phalle, Galleria Di Meo), Firenze e

Calixto Ramirez (1980, Reynosa –

(2012), Venezia (2013), Atene (2013, 2015)

Leonardo Petrucci (Grosseto, 1986)

Siena (Galleria Alessandro Bagnai), Bologna

Messico). Laureatosi a La Esmeralda Art

e Quebec (2014). Nel 2016, Ressler ha vinto

si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma,

(Otto Gallery), Todi (Bibo’s Place), Verona

School di Città del Messico nel 2008, dal

il premio di recente creazione Prix Thun for

dove si laurea nel 2009 con una tesi sul rap-

(Galleria dello Scudo), Singapore (Partners &

2013 vive e lavora a Roma. In tutti i suoi

Art and Ethics Award.

porto tra arte e alchimia, ambito che ancora

Mucciaccia Gallery). Musei e spazi pubblici

lavori adopera materiali semplici ed essen-

129

130


Pietro Ruffo (Roma, 1978). Dopo gli

tra nel mondo del lavoro immediatamente

rassegne d’arte a cui prende parte in que-

zio e, in stretta relazione con esso, invado-

studi in architettura, si trasferisce a New

come designer: finiti gli studi inizia a lavo-

sto decennio si ricordano, inoltre, la Bien-

no pareti e pavimenti delineandosi come

York per una borsa di ricerca presso la Co-

rare in un’agenzia di moda come assistente

nale di Sidney del 1990, la Biennale di San

strutture aperte che interagiscono con lo

lumbia University. Dal 2004 lavora nel suo

buyer, esperienza che le permetterà di gira-

Paolo del 1991, Prospect ’93 alla Kunsthal-

spettatore, il quale le esperisce attraversan-

studio al Pastificio Cerere. L’arte di Ruffo

re per fiere e showroom di stilisti internazio-

le di Francoforte del 1993, la XII Quadrien-

dole. Facendo propria la frase di Pasolini “Io

è essenzialmente legata agli elementi base

nali, dandole una forte base per il suo futuro

nale di Roma del 1996. Nel 2001 presenta

avevo voglia di stare da solo, perché sol-

della sua formazione da architetto: il pro-

lavoro. Decide comunque che la sua strada

un’installazione site specific alla Fondazio-

tanto solo, sperduto, muto, a piedi, riesco

getto, la carta e il disegno. Ogni sua ope-

sarebbe stata quella da designer ed entra

ne Volume! di Roma, nella quale impegna la

a riconoscere le cose” (L’odore dell’India),

ra ha origine da una meticolosa progetta-

nel team di Helmut Lang, dove si afferma

pittura in una dimensione ambientale. Nel

l’artista ha deciso, negli ultimi anni, di con-

zione e prende forma sul foglio attraverso

come stilista. Helmut Lang ha tutt’ora una

2002 l’Institut Mathildenhöhe di Darmstad

vertire la sua ricerca in un’esperienza priva-

il segno delicato ma incisivo. Tuttavia, non

grande influenza sui suoi lavori. Dal 1992

gli dedica un’importante mostra antologi-

ta e personale.

conserva la bidimensionalità di una tavola

Andrea Stoger vive e lavora a Roma e ha

ca dal titolo Das Universum der Geometrie,

poiché la carta, intagliata, acquista la ter-

trovato nel Pastificio Cerere il luogo perfetto

presentata l’anno successivo alla Galleria

Adrian Tranquilli (1966, Melbourne –

za dimensione. Ne risulta un lavoro strati-

per dare vita alle sue creazioni: abiti sempli-

d’Arte Moderna di Bologna. Nel 2004 espo-

Australia) vive e lavora a Roma. Dopo gli

ficato, dalle molteplici letture visive e se-

ci, di una eleganza naturale. Uno stile che e

ne in una collettiva alla Galleria Nazionale

studi in antropologia, si dedica all’arte e la-

mantiche che indagano i grandi temi della

frutto di equilibrio, armonia e artigianalità.

d’Arte Moderna di Roma, nel 2005 al MART

vora per dieci anni come assistente di Toti

di Rovereto e nel 2006 nella collettiva San

Scialoja. Da accanito collezionista di fumet-

storia universale, in particolare la libertà e la dignità del singolo individuo costante-

Marco Tirelli nasce nel 1956 a Roma,

Lorenzo a Villa Medici, sede dell’Accademia

ti, la poetica di Tranquilli ha come protago-

mente minacciate dalla massificazione in

dove vive e lavora. Comincia a esporre già

di Francia a Roma. Tra le mostre più recenti

nisti i supereroi (Batman, Superman e Spi-

atto nella società contemporanea. Tra le

nella seconda metà degli anni Settanta. La

ricordiamo: Excelle. Intorno al silenzio, Col-

derman) che propone al pubblico attraverso

principali mostre personali: Terra Incogni-

sua prima partecipazione alla Biennale di

lezione Gori – Fattoria di Celle, Santoma-

iconografie prese in prestito dall’arte sacra

ta, Delhi; The Political Gymnasium, Blain

Venezia è del 1982, nella sezione Aperto 82

to (PT), 2009; Marco Tirelli, Museo di Pa-

incarnando un modello etico che non ac-

Southern Londra; A complex Istant, Mosca,

con una sala personale. Le mostre collet-

lazzo Fortuny, Venezia (2010); Marco Tirelli,

cetta compromessi. Tuttavia queste figure,

progetto speciale per la quarta Biennale di

tive in Italia e all’estero si susseguono nu-

MACRO, Roma (2012); una sala personale

portatrici di valori assoluti, non fanno par-

Mosca; “Irhal Irhal, Galleria Lorcan O’Neill,

merose negli anni Ottanta, ne ricordiamo

nella mostra Vice Versa, Padiglione Italia,

te della realtà, bensì della nostra mitologia

Roma; Six Nations, Galleria Lorcan O’Neill,

alcune: al PAC di Milano e alla XI Quadrien-

LV Esposizione Internazionale d’Arte della

contemporanea.

Roma.

nale di Roma nel 1986; Dal ritorno all’ordine

Biennale di Venezia (2013); Soltanto un qua-

al richiamo alla pittura 1920-1987, mostra

dro al massimo, Accademia Tedesca di Vil-

Manuela Savioli (1974, Rimini) vive e

itinerante ospitata dal Kunsternes Hus di

la Massimo, Roma, insieme a Bernd e Hilla

lavora a Torino. Ha studiato cinema di ani-

Oslo, dall’Anteniim Taideemusee di Helsin-

Becher (2013); Marco Tirelli, Istituto Nazio-

mazione alla Scuola del Libro di Urbino e

ki, dal Matildenhöhe di Darmstadt e infine

nale per la Grafica di Roma (2013); Osser-

storia dell’arte presso l’Università di Bolo-

dalla Kunsthalle di Bielefeld nel 1987; alla

vatorio, Fondazione Pescheria – Centro Arti

gna. Dal 2005 realizza, in dialogo con alcuni

GAM di Bologna nel 1988; Diptych, Aspects

Visive, Pesaro (2014); Proportio, Palazzo

registi e coreografi, progetti scenografici e

of Abstract and Figurative Art in Italy, mostra

Fortuny, Venezia (2015). Le sue opere sono

installazioni, presentate nell’ambito di spazi

itinerante tra la Galleria d’Arte Moderna di

parte delle collezioni di alcuni dei più rile-

e festival internazionali per il teatro e le arti

Istanbul, il Museo d’Arte Contemporanea di

vanti musei internazionali.

performative.

Ankara e il Museo d’Arte Moderna di Tel Aviv nel 1989. Gli anni Novanta si aprono con la

Carmine Tornincasa (1962, Cavarze-

Andrea Stoger nasce in Austria, dove

mostra all’American Academy di Roma, che

re – Venezia) vive e lavora a Cavarzere (VE).

avviene anche la sua formazione professio-

pone in dialogo una serie di suoi disegni con

Esordisce come scultore con la personale

nale nel Kolleg fuer Mode und Bekleidun-

alcuni Wall Drawings di Sol LeWitt, a cui fa

allestita presso la Galleria Il Ponte nel 1989

gstechnik (College di Moda e Tecnologia

seguito la partecipazione alla XLIV Bienna-

a Roma, nello stesso anno vince il Premio

dell’Abbigliamento). Andrea Stoger non en-

le di Venezia con una sala personale. Tra le

Michetti. I suoi lavori si collocano nello spa-

131

132


English Text


disciplines intersect, a space for the re-

Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio,

pays homage to the protagonists of the

generation of creative energies that work

Pizzi Cannella e Tirelli for the 10th

cultural and creative ferment that has ani-

Fondazione Pastificio Cerere was establi-

and coexist together, with close attention

anniversary of the Fondazione

mated the former pasta factory since the

shed in Rome in 2004 with the aim of its

to the international art scene.

Pastificio Cerere

1970s, with a cycle of six shows dedica-

Fondazione Pastificio Cerere

ted to the “Gruppo di San Lorenzo”. The-

president, Flavio Misciatelli, to promote contemporary art.

curated by Marcello Smarrelli

se six artists were the first to recognize

In 2005 the Foundation opened in what

February 2015 – July 2016

the potentialities of the disused building and to move their studios into it. Despite

was once the Pastificio Cerere, a former pasta factory built in 1905 and which ope-

Fondazione Pastificio Cerere presented –

being in daily contact, the artists elabora-

rated until the second postwar period.

from February 2015 to July 2016 – a cycle

ted autonomous styles, and with differing

From the Seventies, artists spontaneously

of six shows celebrating the 10th anniver-

outcomes. Their work continues to contri-

began to populate the abandoned factory

sary of the Fondazione Pastificio Cere-

bute to the contemporary art scene, de-

and art critic Achille Bonito Oliva – du-

re and the 110th anniversary of the con-

monstrating that it is possible to be roo-

ring the summer of 1984 – made it famous

struction of the industrial building where

ted in a place, or indeed a single building,

with the Ateliers exhibition. This event

it is located. The project – curated by the

and at the same time be part of a vast

allowed people to visit the places where

Artistic Director Marcello Smarrelli - cele-

international artistic community.

the so-called “San Lorenzo Group” artists

brated the richness of the cultural herita-

The artists were not given any precise con-

used to live and work: Bruno Ceccobelli,

ge of this place through the “San Lorenzo

cept to follow in ideating their shows, but

Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio Piz-

Group” artists’ works that have made it

were left free to construct and present a

zi Cannella and Marco Tirelli. Today, the

famous: Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì,

trajectory through their longstanding and

former factory hosts art and fashion ate-

Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella,

articulated production. These six shows

liers, a photography school and an aca-

Marco Tirelli.

constitute just as many ideal journeys

demy of art, as well as graphics and com-

The Pastificio Cerere, with its large win-

through the artists’ imaginaries, sources

munication studios.

dows, a simple decoration derived from

of inspiration and symbolic universes, in-

The Foundation’s purpose is preserving

the liberty style inspiration, is definitely

tertwined with tales and recollections of

this remarkable cultural heritage; for this

the most interesting example of industrial

the years spent in the former Pastificio,

reason an art director, Marcello Smarrel-

archeology in the district. From the Se-

in relationship with the city, with friends,

li, was appointed, scholarships for resi-

venties, artists spontaneously began to

with collectors and gallerists, and with all

dencies addressed to young artists were

repopulate the abandoned factory, mo-

those who have played a significant role

established, college students activities

ving their studios inside the building and

in weaving these histories.

were promoted and the school system

starting a process of urban regeneration

participation was encouraged. The Foun-

and re-use, one of the most interesting

dation also offers a series of exhibitions

of its kind. In this place different artistic

and events that always involve a large and

lives and experiences have been shared

heterogeneous audience. One of its main

and are continuing to be so.

goals is to establish a privileged dialogue

Fondazione Pastificio Cerere was establi-

with students living in and frequenting the

shed with the aim of preserving and con-

San Lorenzo district, which has a histo-

tinuing, with awareness and cultural re-

rical link with the nearby “La Sapienza”

sponsibility, this process of reconverting

University of Rome.

from industrial building to small kunsthal-

The Foundation wants to affirm its role as

le, realities so familiar to European capi-

a cultural hub, a vital centre of experimen-

tals and so uncommon in Italy.

tation and education in which different

Ten years after its birth the Foundation

135

136


Gianni Dessì

approach but evolves into a metalingui-

cuit between auditory and visual sensa-

Giuseppe Gallo

Dentro e fuori (Inside and Out)

stic one. Drawing, the artistic language

tion, renders visible the voice that emer-

Il quinto quarto (The Fifth Quarter)

par excellence, becomes code for the re-

ges from the mouth of the sculpture. This

curated by Marcello Smarrelli

presentation of the artist’s own language.

latter entered into dialogue with the work

curated by Marcello Smarrelli

February 5th – March 28th 2015

The invitation to look inside was also pre-

that gives the show its title, Dentro e fuori

April 15th – May 30th 2015

sent in Lucciola (Firefly, 2012), a work cen-

(2014): a large fibreglass mounted directly

Dentro e fuori (Inside and Out), a solo exhi-

tered on the relationship between matter

onto the wall and surrounded by the color

Il quinto quarto (The Fifth Quarter) is the

bition by Gianni Dessì, curated by Mar-

and immateriality: two ceramic hands in-

that contains it, almost a self-portrait of

Giuseppe Gallo’s solo exhibition, curated

cello Smarrelli, was the first of a series of

tertwine, holding tight but leaving a gap

the artist.

by Marcello Smarrelli. The Italian vernacu-

events celebrating the 10th anniversary of

between them, so that a small intermittent

lar term quinto quarto – literally, the “fifth

the Fondazione Pastificio Cerere and the

light emerges from the inside. The sculp-

quarter” – denotes the insides and offal

110th anniversary of the construction of

ture was born as a homage to Pasolini, in

of livestock animals, as well as fowl gi-

the industrial building where it is located.

reference to an article in which the writer

blets: those pieces of flesh distinguished

The show Dentro e fuori was conceived as a

bitterly and metaphorically decreed the

from the animals traditionally edible four

heterogeneous passage with which Gian-

disappearance of the fireflies (“Articolo

quarters. The culinary use of the quinto

ni Dessì punctuated the exhibition space,

delle lucciole,” 1975). This is the interpre-

quarto dates back to antiquity, appearing

tracing connections between the single

tation that Dessì gives to it, almost as if to

as early as the Etruscan period. For the

elements and extending the spectator’s

suggest the possibility of harboring some

ancient Italian population, animal entrails

gaze between sculpture and painting, pre-

hope for the future, of remembering that

also held a religious value, and the divina-

sent and past, inside and outside.

“in the end, all artists do is try to possess

tory art of haruspicy consisted in the exa-

In the first instance, there was a reflection

these fireflies.”

mination of the viscera of sacrificed ani-

on the meaning of one’s own research. In-

The presence of a double level, the supe-

mals for the purpose of divining heavenly

deed, the show opened with Vista (View,

rimposition of techniques and materials,

signs and codes of conduct. The passion

2012), in which a multitude of small si-

is a constant in the artist’s works and was

for this kind of food persisted throughout

gns, obtained by rubbing the charcoal

visible in the show’s very installation: in

the Middle Ages and Renaissance, making

against the ridges of the paper, trace the

Vox (2014), the volume of matter is de-

its way into the modern cuisine of figures

shapes of the works realized by the artist

materialized by the pictorial element that

such as Auguste Escoffier and Pellegrino

in the past. Dessì himself defines it: “my

– flat and two-dimensional – visibly opens

Artusi.

scrapheap, a place where the works have

a door to the inside. It is precisely this

This title emphasizes the often irreverent

been deposited over time. And the frames

sculpture that depicts the face of Bruno

and ironic characteristic of Giuseppe Gal-

evidence their similarity with window ca-

Ceccobelli, the friend and colleague who

lo’s work, as well as its capacity for lo-

sings. Ultimately, it is a view onto what I

shared the Pastificio Cerere experience

oking awry at reality. Il quinto quarto (The

have produced throughout the years, the

with him and whose studio long occupied

Fifth Quarter) played with the assonance

drawing of my oeuvre.” Facing the lar-

the Pastificio’s current exhibition space.

between the terms interiora (insides) and

ge charcoal drawing, a map, available to

Once again, a reference and a suggestion

interiore (interior), the latter understood

the visitors, presented the works evoked

linked to the history of a place, which te-

in its philosophical sense of introspection

in detail. Vista: understood not only as a

stifies to Dessì’s interest in discovering

and analysis of one’s own identity. The se-

room or interior view, but also as the sen-

connections between the spatial and sen-

mantic nexus between insides and interior

sory capacity to pick out vibrant shapes

sorial dimensions and in constructing a

- a dirty, scrap part opposed to a noble

from the porosity of a rough surface. An

dialogue between painting and sculptu-

and precious one - offered a possible in-

attention to the past that maintains a ste-

re, history and lived experience. Vox re-

terpretive key to the exhibited works.

ady gaze on the present; a reflection that

sponds to the alternation between inside

The focal point of the show was the ho-

does not exhaust itself in an anthological

and outside, and, in creating a short-cir-

monymous titled site-specific sculptu-

137

138


re, composed of a pattern of interlinking

ABC Ceccobelli

li’s work Confesame (1986), a door taken

dedicated to Jannis Kounellis and made

wood pieces that create a self-supporting

(Auro, Bruno and Celso Ceccobelli)

from one of the spaces of the former Pa-

on the occasion of the latter’s show at the

membrane. The work grows along and tra-

CAPOVOLGERE (OVERTURNING)

stificio: a homage to his old studio, whi-

VOLUME! Foundation in Rome; Enzo Cuc-

ch was situated precisely in the space

chi – la processione di Prisca (Enzo Cuc-

ces the edges of an ideally drawn golden rectangle, dividing the space in two parts:

curated by Marcello Smarrelli

that currently houses the Foundation. The

chi – the Prisca procession, 2013), filmed

one noble, the other contaminated. What

June 11st - July 30th 2015

artist has always been distinguished for

for Bibo’s Place gallery in Todi; and a pre-

his very personal way of assembling ma-

viously unexhibited video realized on the

remains constant is the search for a dialogue with nature, resulting in an appro-

The show CAPOVOLGERE (OVERTURNING)

terials and found objects: transforming

occasion of the show Alberto Burri – Da-

ach that is both organic and geometric,

by ABC Ceccobelli (Auro, Bruno and Cel-

them, painting them, immersing them in

vide D’Elia. Cretti, Fuochi, Muffe (Alberto

held together by the abstractive power of

so Ceccobelli) was curated by Marcello

wax, marking them with his fingerprints.

Burri – Davide D’Elia. Cracks, Fires, Molds),

drawing. Dominating over everything is

Smarrelli. The exhibition’s title immedia-

This process of decontextualization aims

likewise held at Bibo’s Place gallery.

the artists’ practice, his chef-like capaci-

tely introduces us to the heart of Bruno

to recuperate the hidden symbolisms and

ty for alchemic transformation: an ability

Ceccobelli’s research, which has always

meanings of objects, with the intention of

to take something spurious and transform

revolved around the discovery of new

bestowing on them a new light, a relic-like

it, by means of technique, knowledge and

possibilities of reading reality and of sub-

aura.

imagination, into a dish for refined pala-

verting the common sense of language.

Confessionale was followed by works from

tes. The concept of the golden proportion

Through his constant discipline of doing,

his more recent production : Iridi (Irises)

is also referenced in the two large paintin-

the artist oversteps conventions and of-

in the first room and Pupille (Pupils) at the

gs titled Secondo aureo and Terzo aureo:

fers visions that are never entirely exhau-

end of the itinerary. Both are circular pain-

the fruit of the artists’ most recent pro-

sted but rather continuously reelaborated:

ting-sculptures made of bitumen, a mate-

duction, both of which are exhibited here

“It’s as though all of Ceccobelli’s attention

rial that, like the inside of the eye, is dark

for the first time.

was directed towards understanding art

but extremely shiny, so that the light that

For Giuseppe Gallo, this show marked

as a language of initiation or as research

hits it is not completely absorbed but par-

another moment of reflection on the rela-

that turns form into a problem to be per-

tially reflected. The images that we see in-

tions between man and nature, in keeping

sistently reformulated” (Luigi Meneghelli,

side them are thus self-generated through

with a vision according to which “the na-

2003).

a mirroring that involves both the specta-

ture of things is not inherently rigid, but

Bruno Ceccobelli, born and raised in Todi

tor and the surrounding space.

contains in its balance the dominant crite-

(Perugia, Umbria), considers himself a

In the internal courtyard we found Ritrat-

rium of its creations”: it is precisely from

Homo medievalis, in tune with the spirit of

ti di bandiera (Flag portraits, 2015), an in-

the search for this balance, in which each

artisanal workshops and collective work,

stallation made collectively by the three

element is connected to the rest, that the

animated by a profound love of matter, a

artists. The twenty drapes of cloth depict

artist’s practice arises.

passion for technique and a faith in expe-

the patterns of international flags decora-

rimentation. For this show he welcomed

ted with photographs of Auro and Celso

the collaboration of his sons and long-ti-

representing Bruno Ceccobelli as perfor-

me assistants, Auro and Celso: hence the

mers. This work augers the creation of a

decision to sign the exhibition with both

world government, a single international

his and their initials, ABC Ceccobelli.

political entity that would guarantee the

CAPOVOLGERE was spread throughout

peaceful cohabitation of all peoples.

three spaces of the Pastificio Cerere: the

The spaces of the Mabì Cultural Associa-

Foundation’s exhibition space, the inter-

tion contained twelve videos, all homa-

nal courtyard and the seat of the Mabì

ges to renown artists, made by Auro and

Cultural Association.

Celso Ceccobelli starting in 2011. These

The show opened with Bruno Ceccobel-

include, most notably: Maestro K (2013),

139

140


José Angelino

re”, and to stimulate imagination starting

Pizzi Cannella

the twentieth anniversary of the exhibition

Micol Assaël

from the two painting fundamentals: co-

Interno via degli Ausoni

“Atelier”, curated by Achille Bonito Oliva

Elisabetta Benassi

lors and drawings. His intention was often

(Interior, via degli Ausoni)

and considered the starting point of the

Fabio Di Camillo

very poetic or evocative: “colors have

Francesco Landolfi

to be dreamed, thought, imagined …”

curated by Marcello Smarrelli

Through his continuous research into the

NPN

or “thought evocation through line, ara-

January 21st – March 5th 2016

dialogue between past and present, Pizzi

Nunzio

besque, plastic means: that’s my purpo-

Jorge Peris

se.” Moreau did not used to impose any

The solo exhibition Interno via degli Ausoni

memory as an obsession to recount and

Calixto Ramirez

method, or strict rule; on the contrary, he

(Interior, via degli Ausoni), by Pizzi Cannel-

share, in which each thing both appears

Manuela Savioli

used to repeat Nietzsche’s claim: “Beco-

la, curated by Marcello Smarrelli, recoun-

and is fully revealed in the act of looking.

Carmine Tornincasa

me what you are”.

ted a journey through lights and shadows

Adrian Tranquilli

Through this Pindaric exhortation, the

that drew the texture of the spaces, the

with a story by Francesco Stocchi

German philosopher aimed at launching

volumes of the architecture, the images of

an intimate, universal message: the foun-

the years lived inside the Pastificio. With

dation of our self, which is apparently

the aid of imagination, the artist pulled

pre-ordered by genetic systems, is con-

us into the space where he has lived and

curated by Marcello Smarrelli

stantly changing. Every individual’s task

worked for thirty-five years. This was an

October 20th 2015 – January 7th 2016

is creating a personality that is always lo-

intimate and familiar exhibition in which

oking for a solution that could adjust to

the suspended and rarified atmosphere of

For the exhibition 519+ 40, Nunzio – ac-

the nature-culture conflict. Therefore, this

the works presented rendered the scene

cording to the sharing attitude that has

Pindar’s line does not impose any strict,

at once ideal and real, abstract but per-

always distinguished him – chose to pre-

unilateral perspective to our existence;

fectly attuned to the sensations transmit-

sent his work together with some friend

on the contrary, it strongly invites to grow

ted by the place itself. For a “bedroom

artists he collaborated with during the ye-

and freely change one’s own status. To

traveller” – as the artist defines himself

ars: José Angelino, Micol Assaël, Elisabet-

summarize, it could be said that the world

– it is not physical space that counts but

ta Benassi, Fabio Di Camillo, Francesco

we live in is also the one we give.

rather mental space, in which individual

Landolfi, NPN, Jorge Peris, Calixto Rami-

Somehow, this was Nunzio’s and his busy

elements hark back to sounds, emotions

rez, Manuela Savioli, Carmine Tornincasa,

atelier’s role within Pastificio Cerere: “In

and memories, evoking the human ad-

Adrian Tranquilli, and Francesco Stocchi,

this place – the artist claims – many peo-

venture of phantasmal protagonists. The

who wrote a new tale for this occasion.

ple have come and gone and many stories

exhibition was composed of a large-scale

All together, they created a consistent tale

intertwined. I liked the idea of being side

canvas and a series of mixed media works

that, despite the obvious differences due

by side with many of those friends I have

on paper, shown here for the first time.

to media and topics, testifies the shared

been sharing my artistic experience with,

Also presented is one of the bronze urns

commitment for a programmatic, rigorous

and above all my life”.

from the installation La Fontana Ferma”

519 + 40

School of San Lorenzo.

Cannella depicts personal and collective

research path.

(The Still Fountain), previously exhibited in

Gustave Moreau, who taught at Paris’

a fibreglass prototype in the courtyard of

École des Beaux-Arts to students such

the former Pastificio in 2007.

as Georges Rouault, Henri Matisse or Al-

The exhibition was enriched by a sequence

bert Marquet, who later became famous

of curious video-portraits of the six artists

with antithetic artistic languages, is often

through the projection of Atelier 2004: Sei

quoted as an example of how the relation

piccoli film (Atelier 2004: Six small films), a

between different-aged artists should be.

video realized by Angelo Cricchi and Sil-

Moreau used to practice the “laisser fai-

via Morani in September 2004 to celebrate

141

142


Marco Tirelli

to other dimensions, the corporeal reality

Where is Dawn now?

be reached the Ceres’ orbit, in the former

became immaterial and psychic. As writer

conceived by Leonardo Petrucci

Pastificio Cerere courtyard the first dwarf

curated by Marcello Smarrelli

Valerio Magrelli noticed, Tirelli’s works are

May 5th – July 22nd 2016

“optical engines that were conceived to

planet picture was installed, together with March 2015 – July 2016

the words of astronomer Giuseppe Piazzi, who discovered it back in January 1801

learn to see.” The exhibition was the ideal The project Where is Dawn now? was con-

by pure chance.

calls Federico Da Montefeltro’s Renais-

ceived by artist Leonardo Petrucci and

Furthermore, on the occasion of this

sance atelier. When looking at the objects

realized in collaboration with INAF-IAPS,

project opening, the conference “Dawn:

populating the small room we are given a

ASI, and NASA. It was hosted in the front

a space mission discovering Ceres” was

chance to shape the Duke of Urbino’s in-

courtyard of Fondazione Pastificio Cere-

held, during which Maria Cristina De San-

terior world. On the walls there are items

re from March 2015 to July 2016 and was

ctis, scientific supervisor for INAF-IAPS

of his cultural universe and memory. Every

included in the initiatives planned to pay

of the VIR tool onboard Dawn, presented

object belongs to a symbolic system who-

tribute to the artistic and cultural unrest

the latest NASA footages concerning the

se active reality recalls imaginary echoes.

that has been enlivening this special buil-

mission and the results obtained with a

The exhibition that Tirelli conceived for

ding for forty years.

reflection on how a dwarf planet study can

the Fondazione Pastificio Cerere, curated

In 2007, from the Jet Propulsion Labora-

help to understand our Solar System past.

by Marcello Smarrelli, conceptually inten-

tory, California, NASA launched a probe

On July 2015, for Where is Dawn now? se-

ded to evoke the Studiolo. To the artist,

called Dawn to the outer space, aiming at

cond appointment, a more detailed pictu-

the former industrial building is a perso-

reaching in 2011 the Vesta asteroid and

re was installed, which was the result of

nal and collective memory place, where

entering the orbit of the dwarf planet Ce-

a closer positioning of the probe around

he can create a complex imaginary terri-

res starting from March 2015. The mission

the planet. On this occasion 100 limited

tory, by dialoguing with the space. Such

mainly targeted at analyzing the chemi-

circulation postcards signed by the artist

territory is made up of material elements

cal-physical characteristics of the two ce-

were printed and made freely available

that overcome the walls physical dimen-

lestial bodies by taking detailed pictures,

during the event.

sion. Heterogeneous shapes materialized

which allowed to seeing Ceres’ appearan-

For the third and last appointment, the

in the space, which recalled a mirror trick

ce for the first time ever.

Pastificio courtyard hosted a picture map-

ranging from what is endlessly big to what

The idea of bringing Pastificio Cerere clo-

ping of planet Ceres. Together with the

is endlessly small, from light to dark, from

ser to the celestial body is not limited to

opening, inside Leonardo Petrucci’s ate-

the visible to the invisible, and invites us

the simple case of homonymy but was

lier, “The New Dawn of the Solar System”

to see beyond the objects’ boundaries.

triggered by a unique coincidence: si-

was projected through a spherical monitor

According to the Durer’s “perspicere” (‘to

multaneously to this astronomic event, in

provided by INAF; this movie deals with a

clearly see’ in Latin) concept, which sta-

2015 Pastificio Cerere celebrated 110 ye-

hypothetical Solar System composed by

tes that painting is a tool to see beyond

ars from its building and 10 years of acti-

a series of artwork pictures by some of

the reality, the exhibition space became a

vity of Fondazione Pastificio Cerere. With

the artists working at Pastificio: José An-

mental space, thanks to images that are

Where is Dawn now? Leonardo Petrucci

gelino, Matteo Basilé, Bruno Ceccobelli,

open thresholds to what is possible. Tirelli

wanted to evoke the atmosphere of a pla-

Ottavio Celestino, Giovanni De Cataldo,

describes his work as a Memory Theatre,

ce where new artist generations treasure

Ileana Florescu, Giuseppe Gallo, Eligio

a visionary exercise aimed at cancelling

the masters’ lessons, as well as astrono-

Paoni, Giangaetano Patané, Leonardo Pe-

any space and time coordinate. The artist

mers use the most modern technologies

trucci, Calixto Ramirez, Pietro Ruffo, and

dialogued with space and with the sin-

to observe with new eyes what their pre-

Maurizio Savini.

gle connected items to reach a multi-fa-

decessors firstly discovered.

Dawn mission to Vesta and Ceres was ma-

ceted work environmental dimension. On

The project developed in three different

naged by the Jet Propulsion Laboratory for

the wall there was a collection of gashes

parts: March 2015, when the Dawn pro-

the Science Mission Directorate of Washin-

To tell his poetry, Marco Tirelli often re-

143

backdrop for his walk across the World.

144


gton of NASA. Dawn is a Discovery Pro-

Djsegno

the lottery 6 dei nostri – la lotteria, which

VEURE.

gram project, which is managed by the

65 drawings for Fondazione

extraction has been filmed and published

Robert Llimós’ limitless Space

Marshall Space Flight Center in Huntsville,

Pastificio Cerere’s

on the Foundation’s Website. The winners

Curated by Marcello Smarrelli

Alabama of NASA. UCLA was the mission

10th anniversary

had the chance to collect their prize du-

scientific supervisor. The spacecraft was

ring the party that was organized to cele-

VEURE #1

built by Orbital ATK, Inc., Dulles, Virginia.

Fondazione Pastificio Cerere has presen-

brate Fondazione Pastificio Cerere’s 10th

March 15th – April 16th 2016

The high resolution cameras were provi-

ted Djsegno, an event-exhibition hosted

anniversary.

Rome, Fondazione Pastificio Cerere

ded by Max Planck Institute for Solar Sy-

in Spazio Cerere, on March 25th, 2015.

stem Research, Gottingen, Germany, with

On this occasion, some of the most inte-

significant contributions by the German Ae-

resting artists in the Italian and interna-

VEURE #2

rospace Center (DLR) Institute of Planetary

tional contemporary scene have exhibited

June 8th – July 8th 2016

Research, Berlin, in coordination with the

their drawings; they chose to support the

Barcelona, Espai Marc Llimós

Institute of Computer and Communication

Foundation’s activity by donating an ar-

Network Engineering, Braunschweig. The

twork each.

visible and infrared mapping spectrometer

Artists:

De

protagonist of a double exhibition, by

was funded and coordinated by SELEX ES,

Castro, Josè Angelino, Massimo Attar-

which both Fondazione Pastificio Cerere

with the scientific leadership of Istituto di

di, Carmelo Baglivo, Riccardo Benassi,

and Nando and Elsa Peretti Foundation,

Astrofisica e Planetologia Spaziali, Rome,

Sofia Cacciapaglia, Roberto Caracciolo,

Delegació a Catalunya, paid homage to

Istituto Nazionale di Astrofisica and is ma-

Cristian Chironi, Francesco Ciavaglioli,

his forty-year-long career: firstly in Rome

naged by Istituto di Astrofisica e Planetolo-

Alessandro Cicoria, Marco Colazzo, Davi-

at Fondazione Pastificio Cerere and Spa-

gia Spaziali, Rome.

de D’Elia, Alessandro Dandini, Giulio Del-

zio Cerere and later in Barcelona in the

vè, Tomaso De Luca, Michela De Mattei,

artist’s atelier-home. The whole exhibition

Ettore Favini, Francesco Fonassi, Marco

project, named VEURE, was curated by

Galofaro, Francesca Grilli, Massimo Gri-

Marcello Smarrelli and the two locations

maldi, Grossi Maglioni, Josephine Hal-

were set up in cooperation with the archi-

vorson, HANASI STUDIO, Rowena Harris,

tectural firm stARTT. This was a traveling

Corin Hewitt, Helena Hladilová, Thomas

exhibition that was conceived as a tale.

Hutton, Tobias Kaspar, Pesce Khete, La-

Its purpose was allowing the audience to

boratorio Saccardi, Diego Marcon, Orlan-

familiarize with Llimós’ research and po-

do Miani, Seboo Migone, Maria Carmela

etry, which is both an amusing and thou-

Milano, Diego Miguel Mirabella, Davide

ght provoking experience thanks to the

Monaldi, Myriam B., Matteo Nasini, Gior-

artist’s chosen subjects in this latest pro-

gio Orbi, Marco Palmieri, Giangaetano

duction: aliens.

Patanè, Luana Perilli, Leonardo Petrucci,

Being his first solo exhibition in Italy,

Marco Pezzotta, Marta Pierobon, Gianni

Llimós presented more than 50 works,

Politi, Calixto Ramirez, Marco Raparelli,

paintings,

Pietro Ruffo, Salottobuono, Maurizio Sa-

drawings. These works represent, in an

vini, Namsal Siedlecki, Giuseppe Stam-

almost obsessive nature, enigmatic me-

pone, StARTT, Marco Strappato, STRATO,

lancholic creatures, coming from different

Elisa Strinna, T SPOON, Paolo Tamburel-

galaxies, which are both unsettling and

la, Patrick Tuttofuoco, Alessandro Vizzini,

familiar at the same time. This is due not

Nicole Voltan, Angela Zurlo.

only to their incredibly anthropomorphic

The 65 drawings have been sold through

features, but because they seem to be

145

2A+P/A,

and Spazio Cerere

The Catalan artist Robert Llimós was the Costanza

Alvarez

sculptures,

engravings

and

146


constantly questioning us about the ex-

Veure, a 1970 work of Llimós’, were exhi-

Oliver Ressler

tories, whilst the latter is harder to detect

traterrestrial life. The debate on alien exi-

bited in the second project stage too.

Transnational Capitalism Examined

as trade agreements (such as the Transat-

stence is an ongoing and open one, fueled

In Rome, the exhibition was set up in a

curated by Mike Watson

lantic Trade and Investment Partnership –

by constant studies and witnesses. It is a

traditional expository space whereas in

thrilling topic, since it involves our beliefs

VEURE #2, Barcelona, the works were

September 27th - November 26th 2016

behind closed doors. It is part of Oliver

towards reality, creating a divided audien-

located in their original habitat: the ar-

Fondazione Pastificio Cerere

Ressler’s role as an artist to expose these

ce of skeptical individuals and “devoted”

tist’s atelier, and created a retrospective

The Gallery Apart

issues which are otherwise kept invisible,

ones. It is not by chance that the project

path extending until the city harbor whe-

title is VEURE, which means “to see” in

re Llimós’ most important public work,

Fondazione Pastificio Cerere and The Gal-

gue around political wrongdoing and stra-

Catalan. This term refers to an episode

the Miraestels dreaming silouhette (2006),

lery Apart, with the support of the Austrian

tegies to challenge it.

that took place in 2009, a “vision” that

can be admired. The figure which is por-

Cultural Forum in Rome, presented Trans-

It is with this in mind that Oliver Ressler

left a permanent mark on Llimós’ personal

trayed in this monumental sculpture looks

national Capitalism Examined, the double

has conceived Transnational Capitalism

and professional life: during a trip to Bra-

upwards, establishing a contact with tho-

solo exhibition of Austrian artist Oliver

Examined across two sites, in collabora-

zil, his attention was caught by a strong

se aliens crowding the Rome exhibition.

Ressler curated by Mike Watson.

tion with curator and theorist Mike Wat-

glare coming from an object moving in

On this occasion, the atelier where Llimós

Transnational Capitalism Examined was

son. The double solo exhibition has put

the sky, a glimpse that nothing terrestrial

lives and works became the set for an in-

conceived as an overview of the work of

existing works, partly undertaken in colla-

could have released. Ever since the ar-

ner path inside his personal and artistic

the Austrian artist and filmmaker across

boration with the artists Zanny Begg and

tist has devoted his work to representing

life.

two art spaces in Rome: Fondazione Pa-

Martin Krenn, in dialogue with new works

what he saw in that moment, by entrusting

Robert Llimós’ art is an attempt to explo-

stificio Cerere and The Gallery Apart.

carried out especially for the exhibition.

to his own art the task of communicating

re the external reality filtered by a mo-

As the economic crisis lingers, three sec-

Part One of the exhibition, Transnational

that impossible-to-document experience.

ving sensitivity and personal inspiration.

tors of transnational capital stand out as

Capitalism Examined: Dancing on Systemi-

The Rome exhibition – VEURE #1 – mainly

A weird population composed by empty

the most aggressive and prone to seek

cally Important Graves at Fondazione Pasti-

focused on the obsessive dimension of

chairs, deformed physiognomy human fi-

neo-fascist political arrangements in or-

ficio Cerere brought together works from

Llimós’ works, which was reflected in the

gures, abstract lines apparently traced by

der to maximize profit: speculative finan-

Ressler from the past 13 years. Ressler

Spazio Cerere’s more than 200 square

a child’s hand, escaping dogs as well as

cial capital, the military-industrial-securi-

is an artist who approaches and presents

meters setting up. Through a smart mir-

the Mediterranean Sea and its allegories,

ty complex, and the extractive and energy

the documentary form via an artistic out-

ror trick, his works endlessly multiplied in

colorful globes and alien civilizations. A

sector. What all of these aspects have in

look. Such an approach aims to concretize

a suggestive kaleidoscope. There was a

multi-shaped imaginary, a mobile and

common is their transcendence of natio-

art’s critical capacity whilst exposing the

surreal atmosphere amongst the audien-

troubled one, where different artistic te-

nal boundaries. Globalization, which once

effects of Transnational Capitalism. Whilst

ce whose images were reflected along-

chniques and genres are mixed. “I’m in-

promised unbound freedoms has become

The Bull Laid Bare and The Visible and the

side those of the aliens and in turn invi-

terested in figuration but not realism. I

a restrictive force as finance capitalism,

Invisible explore the machinations of in-

ted them to meditate on their own human

express concepts through images, wi-

punitive military actions and commodity

ternational debt and finance, The Fittest

existence. We are accustomed to analyze

thout competing with reality”. This is how

extraction operate on a transnational le-

Survive examines the perverse link betwe-

the Universe and question ourselves ac-

the artist explains his attitude towards the

vel, unanswerable to individual political

en corporations and warfare. Meanwhile,

cording to our perspective. Llimós sugge-

world. Llimós has been “playing” with ar-

subjects or their governments. The pro-

Leave it in the Ground examines the poli-

sts new viewpoints to interpret the reality

tistic languages for fifty years, by expe-

blem is exacerbated by two contradictory

tics of fossil fuel extraction.

surrounding us, and tries to give it a me-

rimenting and changing his perspectives.

but equally dangerous right wing tenden-

Conversely, Transnational Capitalism Exa-

aning.

In his eclecticism, the artist demonstra-

cies: one towards nationalism and insular

mined: Border as Method at The Gallery

As a connection to the Spanish exhibition,

tes strong ideas, but this does not ascribe

protectionism, the other towards a disre-

Apart examined the visible face of global

a documentary mostly filmed in the artist’s

him in a single trend. As he declares: “I

gard for nation states and their sometimes

capitalism as embodied in social unrest,

Barcelona atelier-home was projected at

like looking at the canvas without a pre-

democratically elected leaders. The for-

economic collapse, undocumented migra-

Fondazione Pastificio Cerere, and repro-

vious idea. I want the canvas to surprise

mer tendency finds expression in far right

tion and the influx of refugees from the

ductions of the neon painting titled Neo

me, as if someone else had painted it”.

hooliganism and right wing electoral vic-

war-zones into Europe. The exhibition ta-

147

TTIP) and financial deals are conducted

thereby opening the possibility for dialo-

148


kes its title from Sandro Mezzadra & Brett

6PM YOUR LOCAL TIME EUROPE

Neilson’s Border as Method, or the Multi-

a Link Art Center’s project

L’Orto Volante

conceived as an ideal environment in whi-

within Diritti in Transito

ch plants’ birth and growth can be witnessed, by applying manual skills and creati-

plication of Labour (2013), which examines the proliferation of borders which has ac-

July 22nd, 2015

companied the advance of free market ca-

in collaboration with

vity to bring kids closer to nature.

stARTT - office for architecture and

Today L’Orto Volante is a proposal that

territorial transformations

has not been realized yet, but is the be-

pitalism and globalization, highlighting a

The project. Fondazione Pastificio Cere-

contradiction of transnational capitalism.

re joined 6PM Your Local Time Europe, a

Though, as the book’s authors explain,

huge contemporary art event that on the

April 15th-17th, 2016

modernizing every spot of the inner yard,

this is not to say that the nation state has

evening of July 22nd, 2015 simultaneou-

Ex Dogana

by giving value to its vocation of oneiric,

become resurgent as a political force in

sly engaged museums, institutions, galle-

the 21st Century. Rather, they argue that,

ries, and artists from all over Europe. This

Fondazione Pastificio Cerere and stARTT

The terrace–garden is a living, known,

“borders, far from serving simply to block

initiative was coordinated by the Link Art

- architecture and territorial transforma-

lived structure not only by patients, but

or obstruct global flows, have become es-

Center, from a temporary office set in the

tion firm- presented the project L’Orto Vo-

their families too, by students attending

sential devices for their articulation.”

suggestive location of the Brescia Castle.

lante (The flying vegetable garden) within

the Medicine Department and by external

During the exhibition several collateral

It was documented online through a web

the collective event Diritti in transito, whi-

volunteering associations.

events were hosted by Fondazione Pasti-

application. At the end of the evening,

ch is targeted to Human Rights, Social In-

The project quality is guaranteed by the

ficio Cerere and curated by Mike Watson:

1,583 images and videos were published

clusion, and Legality knowledge thorugh

architecture

Art. Class. War, an event which brought

on Instagram with the hashtag #6pmeu,

Culture. Such event was organized by the

this firm has always been committed to

together VJ’s, performers and DJ’s to pre-

996,000 users followed the event on Twit-

II Municipality of Rome at Ex Dogana, in

transformation

sent audio, visual and performance works

ter, and an indefinable number of partici-

the San Lorenzo district.

chitecture and human activities areas.

which address issues about social class

pants shared the event on different social

The project L’Orto Volante was triggered

Furthermore, if the project is implemen-

and war in the context of art and Boun-

networks.

by the will of modernizing the internal

ted, Fondazione Pastificio Cerere wants

daries and Confines, a workshop around

The conference. The Link Art Center plan-

yard of the Childhood Neuro-Psychiatry

to make its spaces available to schedule

the theme of arts and media activism with

ned the 6PM Your Local Time Europe con-

Institute of Policlinico Umberto I hospital,

guided visits plan for the Institute patien-

which students from the John Cabot Uni-

ference, which took place on April 16th,

which also host the Evolutionary Age Neu-

ts; this would strengthen the relationship

versity participated.

2016 at the MAXXI’s Leonardi room, on

rological, Psychiatric and Rehabilitative

between these two institutions working in

the occasion of the BNL MEDIA ART FE-

Science Department of Sapienza Univer-

the same municipality.

STIVAL of Rome. The event aimed at col-

sity of Rome. The Institute deals with chil-

lecting some testimonies from the par-

dren and teenagers aged 0-18 with neuro-

ticipants and publishing the list of the

logic, neuro-evolutionary and psychiatric

initiatives that took place.

conditions and illnesses. The building

Fondazione Pastificio Cerere was invited

has an inner yard with a terrace whose

to talk about its ongoing projects on the

use is currently restricted. Through vege-

evening of July 22nd, 2015: the second

table and natural decorations, the project

Where is Dawn now? event, conceived by

aims at building a multi-sensorial path to

Leonardo Petrucci, and I miei amici hanno

approach the game, based on synesthe-

più talento di me#2 (My friends are more

sia, on the language globality method, on

talented than me), curated by Gianni Politi.

sensorial stimulations according to nature

ginning of a general strategy whose aim is

protected and controlled space to play.

firm

stARTT

processes

involvement; affecting

ar-

and children’s different abilities. Supporting the educational activity that already takes place in the institute, part of the modernization will be targeted at building an educational vegetable garden, which is 149

150


Ateliers 2.0

lando Miani, Eligio Paoni, Giangaetano

Open ateliers at Pastificio Cerere

Patanè, Leonardo Petrucci, Gianni Politi, Oliviero Rainaldi, Pietro Ruffo, Maurizio

I miei amici hanno più talento di

UP SKILL

me December 2013 - June 2015

me)

Partner of the events:

Savini, Marco Tirelli.

Fuori Quadriennale

The initiative was partner of “Fuori Qua-

The European project Up Skilling cultural

driennale. 16a Quadriennale d’arte Altri

managers: matching skills needs by im-

tempi, altri miti”, Palazzo delle Esposizio-

proving vocational training was a two year

ni (October 20th - December 20th, 2016).

Leonardo learning partnerships project

October 20th - December 20th, 2016

(My friends are more talented than conceived by Gianni Politi July 15th – September 9th , 2015

After eight years the Art Quadriennale is

funded with the support of the European

From July 15 until September 9, Fondazio-

back at the Palazzo delle Esposizioni in

Commission through the Leonardo Italian

ne Pastificio Cerere presented the project

Rome in autumn/winter 2016 with the tit-

LLP National Agency.

I miei amici hanno più talento di me (My

le Altri tempi, altri miti (Other times, other

The overall objective of the project was to

friends are more talented than me), concei-

myths). The exhibition stands in the great

improve and update the skills and compe-

ved by the artist Gianni Politi. A four-ni-

historic tradition, revitalised with innova-

tence of cultural managers by better ma-

ght festival completely dedicated to the

tive production formulas and unconven-

tching the training with the labour market

interaction between art and music with an

tional exhibition practises to more effecti-

needs in order to improve the quality of

eclectic selection of the most influential

vely pursuit its aim: drawing out a map of

the VET offer. The project : identified and

young professionals in the contemporary

contemporary visual arts in Italy.

assessed the skills and key competencies

scene.

Within the Fuori Quadriennale program –

in the field of arts and culture manage-

The four events have been held in the

which involved the main Roman institu-

ment and

exchange of best practices;

courtyard of Pastificio Cerere from 7 p.m.

tions, galleries and Foundations hosting

provided exchange on validation and le-

to 11 p.m. on these dates: July 15, July

different events - Fondazione Pastificio

arning processes; proposed, adopedt and

22, July 29, and September 9. Each night

Cerere presented the initiative Ateliers

developed a series of training quality in-

offered a live performance and a dj-set (Al-

2.0. Open ateliers at Pastificio Cerere, an

dicators exchange ; developed and joint-

tarboy, Estasy, Gattonero, Heroin in Tahi-

opening to the public of the artists’ ate-

ly tested innovative vocational training

ti, Name / Age, Rawmance, Vostok Lake,

liers in the historical building at Via degli

methodologies.The partnership was com-

Zerø) combined with video projections

Ausoni.

posed of both VET providers and cultural

(Lupo Borgonovo, Federico Del Vecchio,

This event gave visitors the rare chance

organisations: MeP, project leader, Fon-

Pino Pipoli, Gianni Politi).

to dialogue with the artists. It was an ove-

dazione Pastificio Cerere (IT), Anthropolis

rarching experience that allowed visitors

(HU), Creative & Cultural Skills (UK),Fun-

to view the artworks, whilst discovering

dación Iberoamericana de las Industrias

the ideology and artistic process behind

Culturales y Creativas (ES), Danish Centre

the creators. It triggered a journey to the

for Arts and Interculture (DK) and e Sete-

past, all the way back to 1984 when Pa-

pés (PT). The e-booklet CREATIVE GYM.

stificio Cerere ateliers doors were ope-

TRAINING

ned to the public for the first time, during

MANAGERS. A collection of essays and

the exhibition titled “Ateliers”, curated by

case studies is the result of the Upskill

Achille Bonito Oliva.

cooperation and the contrasting narrati-

Artists:

ves from the different partners involved.

Josè Angelino, Massimo Attardi, Veroni-

Each chapter is based around specific

ca Botticelli, Ottavio Celestino, Giovanni

competencies identified by the partners,

De Cataldo, Olga Donati, Ileana Florescu,

which link to a type of training or tool, and

Rossella Fumasoni, Michele Melotta, Or-

related case studies.

151

EXERCISES

FOR

CULTURAL

152


Art. Class. War

before addressing the injustices of class

Made and told.

yarns, loose sequins, boiled wool, wire,

curated by Mike Watson

and power.

Made in Italy told by the youth

nylon etc. Not only did the students learn more about the materials, discovering

Art. Class. War aimed to place the art world for one evening firmly at the centre of

May 2016 – January 2017

new and alternative applications, but they

these issues involving the public in a night

in collaboration with Myriam B,

also created a jewel, according to the de-

Fondazione Pastificio Cerere presented,

of music and performance, aiming above

Ottavio Celestino, Eligio Paoni,

signer’s technique.

on Saturday 26th of November, Art. Class.

all to ask what role art has to play in the

Pietro Ruffo, Andrea Stoger.

The process of transforming raw materials

War, an event curated by Mike Watson.

nexus of class and war.

The event brought together VJ’s, perfor-

The event was organised in collaboration

Made and told. Made in Italy told by the

fered the students the opportunity to eva-

mers and DJ’s to present audio, visual and

with The Rome Process, a new platform

youth was a project promoted by the Mi-

luate their talent and their creativity.

performance works which address issues

created by Mike Watson which sets out to

nistry of Education, University and Rese-

The laboratory Experience of The Set, cu-

about social class and war in the context

explore, through a program of events, per-

arch (MIUR) and carried out by the secon-

rated by Ottavio Celestino, mainly aimed

of art.

formances and shows, the possibilities of

dary school Leon Battista Alberti in Rome,

at providing the aesthetic, technical and

These artistic forms of expression are

education through art in cultural and pu-

in collaboration with Fondazione Pastifi-

operational elements of Advertising Pho-

able to promote discussion directly by

blic spaces with particular attention paid

cio Cerere and Melting Pro.

tography. The workshop included a theo-

engaging the public both physically and

towards the city of Rome and its specific

Made in Italy is the symbol of the Italian

retical introduction to the world of fashion

mentally, putting into movement both ide-

cultural traits.

industrial model that boasts a long exci-

photography linked to Made in Italy and

as and bodies.

The event was part of the project Transna-

ting and successful period of great achie-

an overview of the required technique and

Art has to return to playing a key role in

tional Capitalism Examined, the double solo

vements. It is one of the best known and

equipment. In a second, more practical

promoting public awareness of complex

exhibition of Austrian artist Oliver Ressler

appreciated brands in the world, the label

session, the students simulated a pho-

issues that affect each of us in our daily

curated by Mike Watson, organised in col-

of a know-how that makes our creativi-

to shoot: a troupe of photographers and

lives. The economic crisis exacerbated

laboration with The Gallery Apart and with

ty, quality and originality stand out in the

other industry professionals, such as a

social inequalities, and globalization re-

the support of the Austrian Cultural Forum

eyes of other countries.

model, a stylist, makeup artists and as-

vealed the complicity of finance in the in-

in Rome.

Thanks to its history and the atmosphere

sistants, formed the complex world of fa-

discriminate human exploitation of natu-

Participants: Andrew Cooper, LOAL (Lea-

that is still pervading it, Pastificio Cere-

shion, which is constantly looking for a

ral resources and the destruction of war,

gue of Art Legends – Simone Bertugno e

re is an interesting cultural site, closely

balance between the search for style and

which has recently led to mass migration

Mike Watson), Snövit Hedstierna, Fiamma

related to the concept of Made in Italy.

commercial needs. Immersed in a real

and a new virulent form of racism across

Montezemolo, Robert Pettena e Valeria

About 50 students of the new curriculum

studio shooting session, the students had

Europe.

Rugi, Andrew Rutt, T/Error, Antti Tenetz.

Fashion System of Istituto Superiore Leon

an active role and were free to express

Art can stand against the excessive power

Battista Alberti, aged between 15 and 18

their creativity through the photographs

of the dominant classes and can provide

year old came into direct contact with this

they took and that will be shown in the

the tools to address the worst excesses

reality by meeting the professionals of the

exhibition at the Foundation.

of capitalism, just as powerful subcultural

fields of art, design, fashion and photo-

The workshop Music-Making, curated by

movements (such as the beatniks or punk,

graphy. They were divided into five work

Eligio Paoni, focused on creating devices

rap or rave movements) did in the past.

teams, according to their talent and their

for listening to music. The key points were

All too often art put directly itself to the

own creative skills, and they actively par-

making,

service of power by promoting the intere-

ticipated in the workshops that the artists

re-used materials, restoring the functiona-

sts of the capitalist class via signs which

held, where they had the chance to design

lity, by now lost, of everyday objects. The

mesmerise, confuse and pacify, or by pro-

and create original works.

goal was to create original equipment that

viding a cultural distraction for the elite,

The workshop Unique Pieces, curated by

could guarantee an excellent sound, also

who lose themselves in the irony and gla-

Myriam B, focused on the realization of

through devices such as iPhones, iPods

mour of the biennale or art fair. That’s why

contemporary accessories through the

or computers. The students were engaged

the art system needs first to look at itself

use of textile materials, such as sequin

in the construction of a CD player and a

November 26th 2016

153

into handcrafted and artistic creations of-

inventing,

building,

adapting

154


digital amplifier with a power supply sy-

photo shoot represented the advertising

Art and creativity labs

Art and creativity labs

stem. Everything was handmade with mi-

campaign for their model, meaning the fi-

On the occasion of the 10th

In the occasion of VEURE

nimal and traditional tools of Italian han-

nal stage of their training.

anniversary

dicraft. A challenge between functionality

Moreover, they told their own experience

Fondazione Pastificio Cerere

and aesthetics, aimed at developing the

by using the digital storytelling techni-

awareness that “music is also something

que, a creative process used to develop

beautiful to look at.”

a personal story in a digital format, which combines the art of oral storytelling with

curated by Informadarte April 8th and 14th 2016

Curated by Informadarte In order to introduce young people to the May 2015 – June 2016

artist’s work, Fondazione Pastificio Cere-

The laboratory Fashion Cartography, cura-

technology. The students took part in this

ted by Pietro Ruffo, focused on paper as

workshop, guided by Melting Pro facilita-

On the occasion of the cycle of six shows

Delegació a Catalunya, organized free

a raw material that can be used to create

tors, to tell about their passions and the

celebrating the 10th anniversary of the

creative workshops for primary school

different kinds of works, including those

experience they had gained by working

Foundation - curated by Marcello Smar-

students in cooperation with Associazio-

related to the world of fashion. The wor-

closely with the artists of Pastificio Cere-

relli - the Pastificio Cerere Foundation or-

ne Informadarte. Children joined a short

kshop included an introduction, during

re. During the workshop, there were both

ganized Art and creativity labs for children

guided tour of the exhibition to better un-

which Ruffo explained to the students

theoretical moments and group activities

in collaboration with Informadarte cultural

derstand the main elements and ideology

the planning stages for the realization of

of practice and laboratory, where the stu-

association.

behind Robert Llimós’ artistic research as

the setting for Valentino’s fashion show in

dents could design, develop and share

These activities provided the involvement

well as the techniques and materials he

Rome in 2015. By showing how a simple

their personal stories. Authentic and per-

of children (between the ages of 4-10 ye-

uses. A practical activity followed and ai-

piece of paper can be transformed into an

sonal tales that merge into a single tale,

ars) and their teachers/parents. The first

med to reiterate the knowledge that was

urban work more than 2000 square meters

the one of the history of traditions, culture

part consisted of a guided tour of the

acquired during the tour. The artistic te-

wide, the artist explained what his meti-

and Italian handicraft, the one of Made in

exhibition, followed by a creative re-e-

chniques included: tempera, clay and

culous approach, made of drawing, car-

Italy excellence.

laboration in the practical laboratory of

etching techniques, frottage and drawing

ving and using pins, has in common with

At the end of the project, the works were

what had been seen during the tour.

with oil pastels.

the world of high fashion. In the second

developed during the five workshops and

Informadarte

part of the workshop, the students parti-

the resulting digital stories were exposed

been formed by contemporary art histo-

cipated actively: together with Ruffo, they

in the final exhibition at Fondazione Pasti-

rians with the aim of supporting awareness

created a big paper pattern made of frag-

ficio Cerere.

and appreciation of the historical artistic

re and Nando and Elsa Peretti Foundation,

cultural

association

has

ments related to the artist’s universe and

heritage, new contemporary creativity and

experienced first-hand his artistic practi-

any other forms of artistic expression.

ce, strongly linked to the world of craft.

Through its cultural ventures - as guided

The laboratory Different ways to get fa-

tours, workshops, exhibitions, lectures

mous, curated by Andrea Stoger, showed

and printing artifacts - Informadarte works

how the choice of the material affects the

to update its public on “art” themes and

creation of a dress. The students used

styles while shaping individual creativity

their creativity, design, production and

through practical use of a diverse range

marketing skills. They were divided into 2

of artistic techniques. The association is

groups: each of them had to create the

dedicated to teaching art as well as it’s

same dress but with very different mate-

history, to children and young adults, get-

rials. Therefore, after designing the model,

ting them involved in practical workshops

they followed very different paths. The ul-

as well as tours of important exhibitions,

timate goal was to produce outfits that

historical and naturalistic places or mee-

would be photographed during the photo

tings with artists.

shoot organized by Ottavio Celestino. The 155

156


Pianeti in una stanza (Planets in a room) curated by Livia Giacomini and Speak Science May 7th, 2016 On the occasion of the third appointment of Where is Dawn now? opening, Fondazione Pastificio Cerere has planned a free educational workshop for children aged 6-9 that is entitled “Pianeti in una stanza” (Planets in a room), in collaboration with the INAF-IAPS and Speak Science association. The astrophysicist Livia Giacomini – Supervisor of the Communication, Education and Disclosure Department at INAF-IAPS – took part to this event and held a class/ conference on the Solar System. This triggered a guided trip to planets, moons, asteroids, and comets. The projection took place thanks to a special tool that INAF provided: a spherical monitor that can project Solar System’s planets and moons maps on a 2m diameter spherical surface, by animating them and faithfully recreating their rotation on their axes. An artistic workshop followed the educational one: every child drew and colored “his or her” solar system. This was an educational and creative experience, which was useful to teach the little ones some astronomy notion, saving some space for fantasy. This event was part of the Open House Roma 2016, which is an annual initiative dedicated to architecture that in a single weekend promotes the free opening of hundreds of Roman buildings

157

158


Biographies


Josè Angelino (1977, Ragusa). In

Her works are included in a number of pre-

to Rome as an adolescent with his family,

2011, after years spent experimenting on

stigious collections: Fondazione Giuliani,

and studied at the Academy of Fine Arts,

triple exhibition Le figure, le case, i pozzi

his own, he starts exhibiting. In 2013 he

Rome, Italy; MAXXI, Rome, Italy; Museion,

graduating with a Scenography degree

at the Jack Shainman Gallery in New York,

won the Fondazione Toti Scialoja’s Award

Bozen, Italy; Nomas Foundation, Rome,

supervised by Toti Scialoja. Ceccobelli’s

the Centro Cultura Ausoni in Rome and

for Visual Arts. In 2014 he participated

Italy; Fondazione Sandretto Re Rebau-

first publicly exhibited work was Vuoto su

the Galleria Estrada in Madrid; as well as

in the wide international show European

dengo, Turin, Italy; Frac Franche-Comté,

Spazio, made in 1972 and included the

a show at the historic Caffè Florian in Ve-

Glass Experience, curated by Cornelia Lauf

Besançon, France; La Gaia, Turin, Italy;

following year in S.p.A., an initiative co-

nice. The following year he was invited to

and promoted by the Murano’s Consor-

Colección Inelcom, Madrid, Spain.

ordinated by M. Benveduti and T. Catala-

the Mayor Rowan Gallery in London and

no. In 1973, invited by Palma Bucarelli, he

to Thomas Carstens in Barcelona. In 1993

zio Promovetro, as a travelling project to

respectively. 1988 saw the opening of the

the main glass museums. In 2016, he was

Elisabetta Benassi (1966, Rome).

participated in his first group exhibition at

he held a solo show at the Museum Centre

awarded with the “Arte Fiera 40” prize on

Lives and works in Rome. She is aligned

the Alpbach European Forum, in Austria.

Saydie Bronfman in Montreal; in 1994 he

the occasion of the Bologna fair 40th an-

with the conceptual tradition, employing

He held his first solo exhibition in Rome

held a course at the Ecole Nationale des

niversary. Currently he has a studio at Pa-

a plurality of media and techniques that

in 1977 at the Spazio Alternativo gallery,

Beux-Artes in Dakar, Senegal; in 1996 he

stificio Cerere in Rome. His main exhibits

reference artistic traditions of the twen-

followed by two others (Palazzo d’inver-

participated in the Rome Quadriennale and

include: Artefiera 40 Pinacoteca di Bolo-

tieth century, her personal history, as well

no 135 357 579 and Gewaltverwirrungen)

in 1999 exhibited at the Studio Guastalla

gna, Swing Alessandra Bonomo gallery in

as broader political and cultural themes,

at the self-managed space La Stanza; in

Arte moderna e contemporanea in Livorno

Rome, Lunghezze d’onda Palazzo Sforza

including psychoanalysis and cultural me-

1978, he exhibited together with G. Des-

with the show Trascorsi d’asfalto, as well

Cesarini in Genzano, 519+40 Fondazione

mory. What emerges in her oeuvre is a cri-

sì, G. Gallo, A. Segneri and F. Woodman

as at the Luis Borgus in Bilbao. In 2002 he

Pastificio Cerere, Siderare Forte Portuen-

tical examination of contemporary identity

at the Ugo Ferranti gallery, returning the-

celebrated twenty years of activity with a

se Rome Fondazione Volume, Unisono

and the conditions of modernity.

re for solo exhibitions in 1979 and 1981

show at the B.M.B. Gallery in Amsterdam,

and the group show Artemisia in 1980. In

followed by the important solo exhibition

Temple University Rome, Ho qualcosa da

Myriam Bottazzi / Myriam B (Milan).

1979 he exhibited at the Festival of Italian

Classico Eclettico, at the Museo Archeo-

Roman by adoption, she works in the fa-

Culture in Belgrade and the following year

logico di Villa Adriana in Tivoli, in 2003;

shion industry designing and creating body

participated in the Biennale de Jeunes in

Micol Assaël (1979, Rome). Lives

decorations under the brand “Myriam B”.

Paris. In 1981 he held his first exhibition

la vera medicina in Gibellina. His most

and works in Rome and Greece. She stu-

Her originality has been particularly ap-

at Paris’s Yvon Lambert, with which he

notable recent exhibitions in the Italian

died philosophy, at Università La Sapien-

preciated by remarkable fashion houses

would collaborate again in 1987 and 1989.

za (Rome).

such as Valentino, Gattinoni, Maurizio Ga-

In the early 1980s he moved from his old

Solo exhibitions (selection): 2016 Sto-

lante, Les Copains, La Perla, and Martine

studio in vicolo della Renella in Trastevere

ne Broken Circuit, König Galerie, Berlin,

Sitbon. A polished attention to details and

to the former Pastificio Cerere, an aban-

unici, Attico gallery and Natalis in Urbe, at

Germany; 2015 Eddy Current, Zero…, Mi-

the study of raw materials quality identi-

doned industrial complex in the San Lo-

the Church of Santa Maria sopra Minerva

lan, Italy; 2014 Asymmetry of Probability,

fy her: in her work, she transforms and

renzo neighborhood, a hotbed of then-e-

(both 2009). Likewise noteworthy are the

Andrew Kreps Gallery, New York, USA;

re-processes shapes and materials, cre-

merging artists. It was here that the critic

exhibitions dedicated to the experiences

I L I O K ATA K I N I O M U M A S T I L O P S A R O D I M A -

ating unique items that lack any link and

Achille Bonito Oliva curated the show Ate-

of the former Pastificio Cerere: San Loren-

KOPIOTITA, Hangar Bicocca, Milan, Italy.

are disconnected from time and fashion

liers in 1984, inviting the artists present to

zo at Villa Medici in Rome (2006), curated

Group show (selection): 2016 The Milky

trends. Since April 2013, she has carri-

open their studios to the public. His most

by Graziella Lonardi Buontempo; Officine

Way, Fondazione Marconi, Milan, Italy;

ed out her activity in the historic former

notable exhibitions in this period include

San Lorenzo at Mart in Rovereto (2009),

Scarecrows, Sigalas Vineyard, Santorini,

Cerere pasta factory, where she produces

a solo show at Salvatore Ala in New York

curated by Daniela Lancioni; and the re-

Greece; The Picture Club, American Aca-

and exhibits her creations.

(1983) and shows at Gian Enzo Sperone in

dire…ho qualcosa da fare Ex Mattatoio di Testaccio Rome.

demy in Rome, Italy; Part of the Process

in 2004 he made the mosaic L’eternità è

capital include Longa marcia post-temporale, VOLUME! Foundation (2007); Invasi, Pastificio Cerere Foundation (2008); Attici

trospective San Lorenzo: Limen, la soglia

Rome in 1984 and in New York (1985). Du-

dell’arte at the Limen otto9cinque gallery,

7, FutureDome, Zero…, Milan, Italy; 2015

Bruno Ceccobelli was born in 1952

ring the same period he was also invited

curated by Achille Bonito Oliva (2010).

Collecting for Tomorrow: New Works at Mu-

in Montecastello di Vibio (Todi), and cur-

to the 1984 and 1986 Venice Biennale, in

His numerous appearances in recent ye-

seion, MUSEION, Bolzano, Italy.

rently lives and works in Todi. He moved

161

the sections Aperto 84 and Arte e alchimia,

ars include the solo exhibitions Schöne 162


Träume at Mart in Rovereto (2011), Eroi

likewise at the Roccaforte cellar in Todi

at Swart in Amsterdam and Yvon Lambert

Otto Gallery in Bologna (2005), the Galle-

d’Eros at the Orizzonti Gallery in Catania

(PG).

in Paris. During this same period, Dessì

ria Salvatore+Caroline Ala in Milan (2006),

moved his studio to Via degli Ausoni, in-

the Galleria Alessandro Bagnai in Floren-

(2012), 209 – Icona from NYC at the Nunzio Sorrenti Gallery in Novara (2013), Port’

Ottavio Celestino (Rome) began his

side the former Pastificio Cerere, in the

ce (2008, 2014), the courtyard of Sant’I-

Ostensorio at the Susanna Orlando Gallery

professional activity in 1990, with publi-

Roman neighborhood of San Lorenzo. It

vo alla Sapienza in Rome and the Musée

in Pietrasanta (2014) and the group show

cations and collaborations with several

is here that the Ateliers show curated by

d’Art Moderne de Saint-Étienne Métrop-

Anni 70. Arte a Roma at the Palazzo delle

newspapers. During those same years, he

Achille Bonito Oliva was held in 1984, on

ole (2011), the Palazzo Binelli in Carrara

Esposizioni in Rome (2013-2014), curated

triggered an intense collaboration with the

the occasion of which Domenico Bian-

and the Spazio Borgogno in Milan (2012),

by Daniela Lancioni. In 2014, the exhi-

main Italian and foreign Advertising Agen-

chi, Bruno Ceccobelli, Giuseppe Gallo,

and a double solo show with Nunzio at the

bition Terra Cotta, a retrospective of his

cies in Rome-Milan-Turin. He is a mem-

Nunzio, Pizzi Cannella, Marco Tirelli and

Biederman Museum (2014). His numerous

twenty-year engagement with ceramics

ber of the Art Director Club Italia. He was

Dessì opened their studios to the public.

group shows in recent years include two

held at the La Rinascente exhibition spa-

awarded with lots of prizes and acknowle-

His exhibition participation intensified in

important exhibitions devoted to the for-

ce in Padua, consecrated his work with

dgments in the Advertising industry over

this period in both Europe and the Uni-

mer Pastificio Cerere in San Lorenzo, the

his sons and long-time collaborators Auro

the years. His presence within the exhi-

ted States, through numerous solo shows

first held in 2006 at the French Academy

and Celso Ceccobelli.

bition context is very intense, as he car-

(in Amsterdam, Rome, Berlin, Milan, New

in Rome, curated by Graziella Lonardi

ries out several fine-art projects in Italian

York, Basel, Los Angeles) and group

Buontempo, and the second in 2009 at the

Auro and Celso Ceccobelli (Rome,

and foreign museums and galleries. He

shows (Ravenna, Rome, Sao Paolo, Pa-

MART (Museo di Arte Moderna e Contem-

1986), live and work in Todi. Since 2002

never neglected professional experiences

ris, New York, Nice, Bologna, London). He

poranea di Trento e Rovereto), curated by

they have worked primarily with cera-

in the fashion and portraying spheres. In

also participated in the Venice Biennale

Daniela Lancioni. In addition, throughout

mic, experimenting with diverse techni-

2012/13 and 2015/16 the influential inter-

in 1984 and 1986, and in the Rome Qua-

these years Dessì has maintained contact

ques and materials. In 2004 they trained

national advertising magazine Lürzer’s Ar-

driennale in 1986 and 1996. Throughout

with the world of theatre: in 2002 he desi-

in the Raku ceramic technique with Enzo

chive included him among the 200 Best

the 1990s his activity continued to grow:

gned the sets for a production of Richard

Tilia and have collaborated with Gianni

Photographers World Wide.

Dessì, Giuseppe Gallo, Stefano Di Stasio and Ninì Mulas. Starting in 2011 they

in 1991 he made his first Camera picta for

Wagner’s Parsifal, directed by Peter Stein

he’s been working in his studio-atelier at

Edicola Notte (Rome); in 1995 the Galleria

and conducted by Claudio Abbado at the

Pastificio Cerere of Rome.

Civica di Arte Contemporanea in Trento

Salzburg Festival; and in 2004 the sets

dedicated to him a vast retrospective cu-

for the Roman production of Petrassi’s

Since 1999

have made a series of documentaries on important exponents of the contemporary

Gianni Dessì was born in 1955 in

rated by Danilo Eccher; and his solo exhi-

Cordovano, conducted by Marcello Panni

art scene. Their solo exhibitions include:

Rome, where he continues to live and

bitions were held at the Alessandro Ba-

and directed by Stefano Vizioli. In 2006

Terra Cotta, La Rinascente exhibition spa-

work. He studied at Rome’s Academy of

gnai gallery in Siena (1990, 1995, 2000),

ce, Padua (2014); La Moglie di Man Ray era

Fine Arts, graduating in 1976 with a de-

the Volker Diehl gallery in Berlin (1991),

terra with Stefano Scodanibbio and Gior-

una S…anta, Per mari e Monti Gallery, Ci-

gree in scenography, supervised by Toti

Gian Ferrari in Milan (1992), Otto in Bo-

gio Agamben, working on the libretto as

vita Nova Marche (2014); EcoFormeSola-

Scialoja. His earliest experiences were

logna (1996), and the cultural association

well as designing the sets and directing;

ri, Studio d’Arte Fedele Gallery, Monopoli

in the field of experimental theatre, and

“Volume!” in Rome (1999). His collecti-

the opera was performed in Stuttgart and

(BA) 2010. Among their group shows: Ba-

from 1975 to 1977 he collaborated with

ve shows in these years spanned across

Mexico City. In 2008 he designed the sets

culus – Bastoni/Scettri, Museo Archeolo-

the theatre group “La Gaia Scienza.” His

Vienna (1991), Toulouse (1992) and Na-

gico Nazionale e Teatro Romano, Spoleto

first exhibition took place in 1978, a group

goya (1997). In the last fifteen years, Des-

Barbablù, staged at the Teatro della Scala

(PG) 2014; Arte a palazzo, Raku Ceramics

show at the Ugo Ferranti Gallery in Rome,

sì has also held solo shows at the Galerie

in Milan under the direction of Peter Stein.

Exhibition, Museo Oraziano, Licenza (RM)

together with Bruno Ceccobelli, Giuseppe

di Meo in Paris (1999, 2005), the Galleria

2012. From 2009 to 2013 they curated the

Gallo, Angelo Segneri and Francesca Wo-

Ronchini in Terni and the Galerie Triebold

“Degustarte” event, which took place at

odman. The following year Ugo Ferranti

in Rheinfelden (2000), the Galleria dello

ves and work in Turin. His

the Roccafiore cellar in Todi (PG) for “Can-

presented Dessì’s first solo show at the

Scudo in Verona (2001, 2009), the Italian

king is focus on the elements and objects

tine Aperte” in late May. Since 2014 they

Arte Fiera in Bologna, followed by a show

Institute of Culture in Edinburgh (2002),

drawn from everyday life. This process

have curated the event “Scrigni d’Autore,”

in his gallery in Rome in 1980 and later

the Galleria dell’Oca in Rome (2003), the

takes as a pretext the “ambiguity” of the

163

he collaborated on the opera Il cielo sulla

for Bela Bartòk’s opera Il castello del duca

Fabio Di Camillo (1977, Pescara) liway of wor-

164


object, maintaining a contact with the palpable surface of things and retrieving a different attention in order to explore the most unrealistic aspect of the relationship with matter. Giuseppe Gallo was born in Rogliano

Giuseppe Gallo: Danza armonia sui volti/

80: Una prospettiva italiana, at Villa Reale

long periods. Not only is he a painter, but

sfiora le ciglia/e fermati sulle labbra di chi

in Monza; Keep your seat: stai al tuo posto

he also works with sculpture, graphic art,

ride. In 1998 he presented the solo exhibi-

at GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna

mural painting and posters. Currently he

tion Tempus edax rerum: Seven Sculptures

e Contemporanea di Torino. The Centro

lives and works in his Barcelona atelier. In

Measuring Time and Gallo’s Twenty-four

Italiano Arte Contemporanea in Foligno

1994, the Catalan Government assigned

dedicated him a solo exhibition, La legge-

him the prize “Premio de Artes Plásticas”.

Hours first in Vienna, at the Ernst Hilger Gallery, and later in Paris at the Di Meo

rezza dell’incoscienza, in 2010; in 2013 he

Gallery. In 2001 he presented Prova ge-

held the solo show Prismi at the Oratorio

NPN is a live music project using re-

since 1976, the year of his first solo exhi-

nerale, an overview of his entire output

di San Rocco in Padova; and in 2014 inau-

assembled, -or self-made analogue syn-

bition at the Ferro di Cavallo Gallery. In

curated by Achille Bonito Oliva, with the

gurated the show Gallo morto per amore

ths

1979 he made his international debut with

general direction of Tonino Sicoli and co-

– piccole sculture corpo a corpo in Bibo’s

industrial punk with techno’s dark noise

Europa ’79 in Stuttgart. During this period

ordinated by Angelo Capasso, in Rende,

Place, Todi. Giuseppe Gallo’s works are

and obsessive repetition the live perfor-

he also set up his studio in the former Pa-

in his native region; the following year he

included in a number of prestigious public

mance has shifting sounds never coming

stificio Cerere, where he has continued

inaugurated an installation at the Volume!

collections: the MoMA in New York, the

to an end.

to work until today, and greatly increased

Foundation in Rome, and in 2004 opened

Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig in

a sculpture retrospective, Percorso amoro-

Vienna, the Contemporain Midi Pirenées

Nunzio (1954, Cagnano Amiterno –

ts: shows at the Ferranti Gallery in Rome;

so, at the Galleria Civica di Spoleto, cura-

in Toulouse, the Groninger Museum, the

L’Aquila), lives and works in Rome and

retrospectives at the Groninger Museum

ted by Giovanni Carandente. From 2005 to

Fukuyama Museum of Art, the Museum

Turin. He studied at the Academy of Fine

in Groningen and the Haus am Waldsee in

2006, he held a series of solo exhibitions

Biedermann in Donaueschingen and the

Arts in Rome, specializing in set design,

Berlin in 1981; his first New York show at

in prestigious Italian galleries, such as Mi-

MART in Rovereto.

a course taught by Toti Scialoja. In 1973,

the Annina Nosei Gallery in 1983; the Ate-

to-Rito-Sito, curated by Rolf Lauter and

lier group show curated by Achille Bonito

Mirta D’Argenzio (Galleria dello Scudo,

Oliva in 1984; L’Italie aujourd’hui in Nice

Verona) and Gioco felice di un suonatore

lives and works in Rome.

1981 and was held at Galleria Spazia, in

and the exhibition Anniottanta in Bologna

di tamburi (Galleria d’arte Emilio Mazzoli,

He devoted himself to goldsmith’s art ma-

Bolzano, when he exhibited a series of

in 1985. In this same year he was invi-

Modena). In 2007 he was the subject of an

king several exclusive jewels for the Ita-

coloured plaster sculptures mounted di-

ted to participate in the 13th Paris Bien-

important survey at MACRO, Museo d’Arte

lian and American market and then to the

rectly on the walls like paintings, and a

nial. From 1986 to 1992 he held four solo

Contemporanea di Roma, curated by Da-

visual arts and sculpture. In recent years,

number

shows at Sperone Westwater in New York

nilo Eccher, which showcased twenty-five

he slowly switches from graphics to der-

works were presented at two other solo

and collaborated with L.A. Louver in Veni-

years of his artistic production alongside

mography (tattoo practice), the practice

shows, at L’Attico, in Rome, in 1984, and

ce, Akira Ikeda in Tokyo, the Di Meo Gal-

a selection of new and suggestive works.

he currently uses for his work.

at the Annina Nosei Gallery, New York, the

lery in Paris and the Triebold Gallery in

The following year saw the opening of a

Basel. He took part in the Venice Bien-

vast retrospective dedicated to his work,

Robert Llimós was born October

to Oliva organized the Ateliers exhibition

nale in both 1986 and 1990, with a solo

curated by Inge Herold and Danilo Eccher

19th, 1943 in Barcelona. He studied at the

specifically to display the works of Nunzio

room in the Italian Pavilion. 1990 saw the

for the Kunsthalle in Mannheim. Dating

Escola Massana and the Escola Superior

and the San Lorenzo group of artists. In

opening of the show Giuseppe Gallo: Oh

to 2008 is the solo exhibition Giuseppe

de Belles Arts Sant Jordi of Barcelona. He

1986 L’Attico was the venue for the pre-

Vocazione, held first in Rome, at the Gian

Gallo: Symphonie en trois mouvements,

began his career as a painter of the so-cal-

sentation of Nunzio’s first works in wood

Enzo Sperone Gallery, and then in Milan

at the Di Meo Gallery in Paris. Between

led “New Figuration” trend (1965-1968)

and lead. Some of these works were exhi-

at the Claudia Gian Ferrari Arte Contem-

2009 and 2010 he participated in nume-

and from 1969 to 1973 he experimented

bited at the 62nd Venice Biennale, where

poranea Gallery, where he returned again

rous group shows in important Italian mu-

with new concepts. Later, he returned

he was awarded the Premio 2000, for the

in 1995 with the show Giuseppe Gallo: Con

seums and public spaces, such as: Italia

to the figurative painting, by enriching it

most promising young artist. In 1987 he

le unghie della purezza. In 1989 and 1993

Contemporanea: Officina San Lorenzo at

with a new expressionist character which

exhibited his first burnt wood sculptures,

he held two solo shows at the Alessandro

MART – Museo di Arte Moderna e Con-

emphasized colors. He lived in New York

an effect obtained by torching the mate-

temporanea di Trento e Rovereto; Gli anni

(1975-1983) and Miami (1987-1988) for

rial with an oxyacetylene burner. Some

in 1954. He has lived and worked in Rome

his national and international engagemen-

Bagnai Gallery in Siena: Gallo è pazzo and 165

and drum machines. Combining raw

he set up his studio in the former PastifiFrancesco Landolfi (1978, Caserta)

cio Cerere. His first solo show dates from

of

watercolours.

New

plaster

following year. In that year Achille Boni-

166


of these works were included in the re-

show at the Galleria Fumagalli, in Berga-

the viewer’s senses as well as the con-

the same time began his studies in Philo-

trospective of his art held in the Galleria

mo, an occasion which also marked the

ventional physicality of the gallery space.

sophy at the University of Rome “La Sa-

Civica di Modena that same year.

publication of a book covering his work

Peris’ work combines different media and

pienza.” Following his earliest experien-

Nunzio continued to exhibit frequently in

over a period of twenty years. His most

often takes the form of installations. The

ces with conceptual art, he held his first

Italy and abroad throughout the late ei-

recent anthological exhibition was organi-

artist operates with the given space and

solo exhibition in 1978 at the La Stanza

ghties and early nineties. Highlights of

zed at MACRO, in Rome, in 2005. In that

transforms it by adding or subtracting ar-

Gallery in Rome. In 1982 he set up his stu-

this period were the solo shows at the

year, a solo show at Galleria dello Scu-

chitectural elements. He creates a new

dio at the former Pastificio Cerere in the

Triebold gallery, Basel, Di Meo, Paris, Ba-

do, in Verona, organized by Lea Vergine,

situation, felt as real, yet unsettling, in

San Lorenzo neighbourhood, inaugura-

gnai, Siena, in 1989, and Galleria dell’O-

exhibited a series of his installations in

which the sensation of familiarity falls

ting the San Lorenzo School together with

ca, Rome, in 1991. His group exhibitions

charred wood which form wholly new and

apart. His work tends to widen the gap

Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe

include Nouvelle Biennale de Paris, L’Italie

alienating living areas. In 2007 he has ta-

between emotion and intellect. Whilst this

Gallo, Nunzio and Marco Tirelli. In 1984,

aujourd’hui, at the Centre National d’Art

ken part in the San Lorenzo exhibition at

space challenges the relationship with the

he opened his studio to the public on the

Contemporain, Nice, Nuove trame dell’ar-

Villa Medici, in Rome. In 2012 he had a

viewers, the viewers question their con-

occasion of the Ateliers exhibition curated

te, at Colonna Castle, Genazzano, Anniot-

personal show at Museum Biedermann of

ventional perception of it.

at the Pastificio by Achille Bonito Oliva.

tanta, at the Galleria Comunale, Bologna,

Donaueschingen in Germany.

Over the following years, he held a number

in 1985; Aspekte der Italienischen Kunst,

Leonardo Petrucci (Grosseto, 1986)

of personal exhibitions in Rome (Galleria

a travelling exhibition in Germany, the XI

Eligio Paoni (Terracina, 1957) is an

studied at the Academy of Fine Arts in

L’Attico, Volume!, Galleria Mucciaccia),

Rome Quadriennale, where he also exhi-

artisan and designer that produces mu-

Rome, where he graduated in 2009 with a

New York (Annina Nosei Gallery), Berlin

bited in 1996, and the VI Sydney Biennale,

sic machines. Materials and often futile

dissertation on the relationship between

(Folker Skulima Galerie), Basel (Galleria

in 1986; Los Nuevos Romanos, in Santiago

objects are shaped inside analog turn-

art and alchemy, a field that is still impor-

Triebold), Milan (Galleria Cannaviello), Pa-

de Compostela and Madrid, and Prospekt

tables, digital CD players and amplifiers

tant to his research. Since 2012 he has

ris (Vidal-Saint Phalle, Gallerie Di Meo),

‘89, Frankfurt, in 1989; Roma interna, at

with tapered and essential shapes. Some-

been working in his studio at Pastificio

Florence and Siena (Galleria Alessandro

the Museum Moderner Kunst Stiftung Lu-

times they are light, transparent, metha-

Cerere in the Roman San Lorenzo district.

Bagnai), Bologna (Otto Gallery), Todi (Bi-

dwig, Vienna, in 1991, and the 3rd Istanbul

crylate and glass items; other times they

He exhibited his work in numerous exhibi-

bo’s Place), Verona (Galleria dello Scudo),

Biennale the following year. Nunzio was

are granitic and huge, as the esoteric mu-

tion spaces, taking part in solo and group

Singapore (Partners & Mucciaccia Gal-

invited once again to the Venice Biennale

sic science dictates. He stretches techni-

exhibitions: “The Light Hides The Lights”

lery). During the same period solo exhibi-

1993, and in 1995 he was given a personal

cal and aesthetic solutions to their limi-

(Fondazione

tions dedicated to his work were held at

space and was awarded an Honourable

ts, and creates unique pieces by blending

“Melancolia” (Una vetrina, Rome, 2015);

Mention.

not-immediately-recognizable

recycled

“Where is Dawn now?” (Pastificio Cerere,

His first solo show in Japan dates from

objects with brand new items. “Music is

Rome, in collaboration with NASA, ASI,

1994 and was held at the Kodama Gallery,

also beautiful if you look at it “: it is Eligio

INAF); “There Is No Place Like Home” (Via

in Osaka, and was followed by the Fuji-

Paoni’s motto summarizing all his work,

di Valle Aurelia, Rome, 2015); “Antropofa-

the Museo Archeologico in Aosta; Polittici

sankei Biennale, in 1995, where his sculp-

which combines the pleasure of listening

gia Simbiotica” (Operativa Arte Contem-

at the Castello Colonna-Centro Interna-

ture Ombre, made for the Hakone Open-

and the pleasure of sight. He collaborated

poranea, Rome, 2014); “Il peso della mia

zionale di Arte Contemporanea in Genaz-

Air Museum, won the Prize for Excellence.

with Maurizio Savini to create the work

luce”

In 1995 he was also the subject of an

“Anita” (Arte Fiera Bologna, 2011) and

Rome, 2013). He participated in the Bo-

important exhibition covering his deve-

with Elisa Strinna in “Wood Songs” (Artis-

logna Art Fair in 2015 with Bibo’s Place

Cannella, sept ou huit chambres (Pizzi Can-

lopment over a decade, which was held

sima Turin, 2014).

gallery.

nella, seven or eight rooms) at the Hotel

at the Galleria d’Arte Moderna, Bologna.

Baruchello,

(Operativa

Arte

Rome,

2016);

Contemporanea,

many museums and public spaces: Diari di guerra (War Diaries) at the Museo Civico in Gibellina; Pizzi Cannella at Santa Maria della Scala in Siena; Carte 1980-2001 at

zano; Le Mappe del Mondo (Maps of the World) at the Teatro India in Rome; Pizzi

des Arts in Toulon; Cattedrale (Cathedral) at the MACRO-Testaccio in Rome; China-

Nunzio’s first bronzes were put on exhi-

Jorge Peris (1969, Alzira- Valencia)

Pizzi Cannella was born in 1955 in

bition in 1997 at the Galerie Alice Mauli,

lives and works in El Palmar, Valencia. Pe-

Rocca di Papa (Rome). He began pain-

town. Invito al viaggio (Chinatown: Invita-

Lausanne, where he held another show in

ris has made a name for himself by creating

ting at a young age. In 1975 he enrolled

tion to the Journey), a moving exhibition

2001. The year 2000 opened with a solo

site-specific installations that challenge

at the Fine Arts Academy in Rome, and at

hosted first at the Pagliere del Complesso

167

168


in Palazzo Pitti (Florence) and later at the

dation (Rome, 2015); I Galerie (Marseille,

working in his studio at Pastificio Cerere.

her to participate in fairs and internatio-

Fondazione Mudima in Milan and the Mu-

2014); Museo Carrillo Gil Museum and

Ruffo’s art is essentially connected to the

nal stilists’ showrooms, providing her

seum of Modern Art in Saint Etienne; Bon

the Palacio de Bellas Artes (Mexico City,

basic elements of his architecture educa-

a strong basis for her future work. She

à tirer at the Galleria d’Arte Moderna in

2013-2014); Young Artist Biennial (Mon-

tion: project, paper and drawing. Every

however decides that her path would be

Udine; Ceramiche (Ceramics) at the Museo

terrey, 2012); Foundation Marcelino Botin

work originates from a meticulous plan-

to become a designer and she joins Hel-

Internazionale delle Ceramiche in Faenza;

(Santander, 2009).

ning and is shaped on the sheet through

mut Lang’s team, where she established

his delicate but sharp mark. Though, he

her credentials as a stilist. Helmut Lang

Pizzi Cannella, La Fontana Ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013 (Pizzi Cannella, the

Oliver Ressler (Knittelfeld, Austria,

doesn’t retain a table bi-dimensionali-

still has a great influence on her works.

Still Fountain: Bronze Fusions 1987-2013)

1970) lives and works in Vienna and pro-

ty, since cut paper acquires the third di-

Since 1992 Andrea Stoger lives and works

at the Complesso Monumentale, Carce-

duces installations, projects in public spa-

mension. The result is a stratified work,

in Rome and she found at Pastificio Cere-

re Borbonico in Avellino; Pizzi Cannella at

ce, and films on issues such as economi-

with multiple visual and semantic inter-

re the perfect place to bring her designs

the Estorick Collection of Modern Art in

cs, democracy, global warming, forms of

pretations investigating the great issues

to life: simple clothes of natural elegance.

London; Pizzi Cannella, La Habana, at the

resistance and social alternatives. Ressler

of universal history, especially individual

A style that is the fruit of balance, har-

Biblioteca Nacional Josè Martì, Plaza de

has had more than 60 solo exhibitions,

freedom and dignity, which are constantly

mony and craftsmanship.

la Revolucion, Havana. He also participa-

among them in Berkeley Art Museum,

threatened by the ongoing contemporary

ted in numerous group exhibitions in Italy

USA; Platform Garanti Contemporary Art

society homogenization. His main solo

Marco Tirelli was born in 1956 in

and abroad. A number of his works are

Center, Istanbul; Museum of Contempo-

shows include: Terra Incognita, Delhi; The

Rome, where he still lives and works. He

held in important permanent collections,

rary Art, Belgrade; Centro Cultural Con-

Political Gymnasium, Blain Southern Lon-

began to exhibit in the middle Seventies.

both public and private, including: the Pa-

de Duque, Madrid; Alexandria Contempo-

dra; A complex Istant, Moscow, special

He first participated in the Venice Bien-

lazzo Reale in Milan, the Galleria d’Arte

rary Arts Forum, Egypt; Wyspa Institute of

project for the Fourth Moscow Biennale;

nale in 1982 with a personal room in the

Moderna in Bologna, the Mumok Museum

Art, Gdansk; Lentos Kunstmuseum, Linz;

in Vienna, the Hotel des Arts in Toulon,

and Centro Andaluz de Arte Contempora-

the Contemporary Art Museum in Beijing,

neo – CAAC, Seville. He is currently pre-

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea

paring solo exhibitions for SALT Galata,

di Roma, San Giorgio in Poggiale in Bo-

Istanbul and MNAC – National Museum

and works in Turin.

logna, the Biedermann Motech in Villin-

of Contemporary Art, Bucharest that both

She studied animation at the Scuola del

al richiamo alla pittura 1920-1987, a tra-

gen-Schwenningen (Germany), and the

will take place in November 2016. Ressler

Libro (Urbino) and the history of art at the

velling exhibition that was hosted by the

Galleria d’Arte Moderna in Turin.

has participated in more than 300 group

University of Bologna. Since 2005, she

Kunsternes Hus in Oslo, the Anteniim Tai-

exhibitions, including Museo Reina Sofía,

has worked with some directors, chore-

deemusee in Helsinki, the Matildenhöhe

Calixto Ramirez (1980, Reynosa,

Madrid; Van Abbe Museum, Eindhoven;

ographers, scenographic for projects and

in Darmstadt and lastly the Kunsthalle

Mexico). He graduated in La Esmeralda

MASSMoCA, North Adams, USA; Cen-

installations, that have been presented

in Bielefeld in 1987; GAM in Bologna in

Art School in 2008, from 2013 lives and

tre Pompidou, Paris and at the biennials

during international

works in Rome. All his works are cha-

in Seville (2006), Moscow (2007), Taipei

and performing arts.

racterized by the economy of means, whi-

(2008), Lyon (2009), Gyumri (2012), Venice

ch does not prevent the Mexican artist to

(2013), Athens (2013, 2015), and Quebec

Andrea Stoger was born in Austria,

to the Ankara Museum of Contemporary

design high-impact interventions, based

(2014). Ressler is the first prize winner of

where she also receives her vocational

Art and to the Tel Aviv Museum of Mo-

on the use of their bodies as a measure of

the newly established Prix Thun for Art

training at Kolleg fuer Mode und Beklei-

dern Art in 1989. The Nineties began with

things and observation tool in the world.

and Ethics Award in 2016.

dungstechnik ( College of Fashion and

the exhibition at the American Academy

Clothing Technology). Andrea Stoger do-

in Rome, which connected a series of his

His creative processes are multiple for-

Irhal Irhal, Lorcan O’Neill gallery, Rome;

Aperto 82 section. In the Eighties, col-

Six Nations, Lorcan O’Neill gallery, Rome.

lective exhibitions in Italy and abroad followed one another. Here we name some

Manuela Savioli (1974, Rimini) lives

festivals for theater

of them: PAC in Milan and the XI Rome Quadriennale in 1986; Dal ritorno all’ordine

1988; Diptych, Aspects of Abstract and Figurative Art in Italy, a travelling exhibition from the Istanbul Museum of Modern Art,

ms: installations, video, performance and

Pietro Ruffo (Rome, 1978). After

esn’t immediately enter the labour market

drawings with some Wall Drawings by Sol

photography. He regularly exhibits in nu-

studying architecture, he moved to New

as a designer: after finishing her studies,

LeWitt; later he participated in the XLIV

merous galleries and exhibition centers in

York for a research scholarship at Colum-

she starts working in a modeling agency

Venice Biennale with a personal room.

Europe and Latin America: Memmo Foun-

bia University. Since 2004, he has been

as buyer assistant, this experience allows

The art festivals he participated in in this

169

170


decade include Sidney Biennale in 1990,

outlying structures that interact with the

Sao Paulo Biennale in 1991, Prospect ’93

spectator.

at Kunsthalle in Francoforte in 1993, the XII Rome Quadriennale in 1996. In 2001,

Adrian Tranquilli (1966, Melbourne).

he opened a site specific installation at

He lives and works in Rome. His major

Fondazione Volume! in Rome, when he

solo exhibitions include (selection): Days

used painting in an environmental dimen-

of a Future Past, MANN – Museo Archeo-

sion. In 2002 the Institut Mathildenhöhe

logico Nazionale di Napoli, Naples 2016;

in Darmstad dedicated an important an-

Welcome to the Fall, MART – Museo d’Ar-

thological exhibition to him, whose title

te Moderna e Contemporanea di Trento

was Das Universum der Geometrie. The following year, it was presented at the Bologna Gallery of Modern Art. In 2004 he exhibited his works in a collective exhibition at the Rome National Gallery of Mo-

e Rovereto, Rovereto 2014; All is violent, all is bright, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Rome 2011; Don’t Forget the Joker, Palazzo Reale, Milan 2010; These Imaginary Boys, Parkhouse, Düss-

dern Art, in 2005 at MART in Rovereto and

eldorf 2004; Know Yourself, MACRO – Mu-

in 2006 during the collective exhibition at

seo d’Arte Contemporanea Roma, Rome

San Lorenzo in Villa Medici, the French

2003; Believe, Palazzo delle Esposizioni,

Embassy headquarter in Rome. The most

Rome 2001. Adrian Tranquilli’s work has

recent exhibitions include: Excelle. Intor-

been shown as part of major group exhi-

no al silenzio, Collezione Gori – Fattoria di

bitions at numerous public and private

Celle, Santomato (PT), 2009; Marco Tirelli,

institutions (selection), including: SPSI –

Palazzo Fortuny Museum, Venice (2010);

Shanghai Oil Painting & Sculpture Insti-

Marco Tirelli, MACRO, Rome (2012); a per-

tut Art Museum, Shanghai 2015; LAUBA,

sonal room at the exhibition Vice Versa,

Zagreb 2015; CoCA – Center of Contem-

Italian Pavilion, LV International Art Exhi-

porary Art, Torun 2014; La Maison d’Ail-

bition at the Venice Biennale (2013); Sol-

leurs, Yverdon-les-Bains 2014; La Maison

tanto un quadro al massimo, German Aca-

Rouge, Fondation Antoine de Galbert, Pa-

demy in Villa Massimo, Rome, together

ris 2009; Sala de Exposiciones Alcalá 31,

with Bernd and Hilla Becher (2013); Mar-

Madrid 2008.

co Tirelli, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (2013); Osservatorio, Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, Pesaro (2014); Proportio, Palazzo Fortuny, Venice (2015). His works are exhibited in some of the most important international museum collections. Carmine Tornincasa (1962, Cavarzere – Venezia) lives and works in Cavarzere (VE). His works are thought in close connection with the space and, usually, they tend to invade walls and floors as 171

172


Contributors


Abbati Patrizia, Acciari Benedetta, Aka Boris, Alicata

to Francesco, Imperiali Olimpia, Inzana Annalisa, Kast-

Sciotti Alfonso, Segneri Serena, Sentinelli Paolo, Sette

Maria, Alverà Alessia, Ambrosini Stefania, Amoretti Rita,

ner Helena, Khoury Elena, Krippendorff David, La Russa

Marianna, Sgaravatti Veronica, Silvaggi Antonia, Silvi

Andreini Francesco, Ardorè Duo, Associazione Giovani

Luigi, Leonforte Pierre, Lepri Alessandro, Lessona Bar-

Luigi, Simeoni Johel, Simonelli Elisa, Simonelli Valeria,

Collezionisti, Associazione La Brèche, Barbaro Federi-

bara, Lignani Marchesani Benedetta, Linguiti Laura, Lolli

Simonetti Silvia, Solari Ludovica, Spagna Andrea, Spa-

ca, Barberi Salvatore, Barreca Antonio, Bartoli Giam-

Ghetti Carlo Maria, Lombardo Alessandro, Luca Davi-

gnuolo Ludovica, Spaziani Gianluca, Spugnini Michela,

piero, Bastianelli Marco, Battistini Ludovica, Benassi

de, Lucente Francesca, Lucherini Benedetta, Lucisano

Steiner Felipe, Sterbini Stanislao, Stevenson Helene,

Giuliana, Berardinetti Federico, Berardinetti Sara, Bertini

Paola, Lupi Ernesto, Madia Silvana, Maggini Elisabetta,

Tattolo Vincenzo, Tersigni Elena, Testori Carlotta, Titta-

Beatrice, Bianco di San Secondo Ilaria, Bighini Fittipal-

Magnani Leonardo, Maienza Giulia, Malzi Francesco,

relli Anna Maria, Tittarelli Federica, Totonelli Elena, Traino

di Menarini Giulia Maria, Bisignani Chiara Maria, Boa-

Manella Donatella, Mangione Norma, Marcatili Sterbi-

Asia, Ugolini Paola Simona, Valentini Chiara, Valta Wan-

no Giovanni, Bonifacio Marisa, Borga Isabella, Bottaz-

ni Carla, Marenghi Matteo, Marinelli Riccardo, Marrara

da, Vancheri Maria, Verga Angelica, Verini Saverio, Villani

zi Myriam, Botticelli Veronica, Brocani Luana, Brugnoli

Massimo, Marsilio Laura, Martinoni Marianna, Masier

Elisa, Vimini Daniele, Von Puttkamer Jeskow, Yungtong

Edoardo, Calamo Anna, Calvanese Gerardo, Canniz-

Ilaria, Mastroluca Alessia, Matani Giulia, Mattirolo Anna,

Liu, Zampetti Luca, Zampolli Manuela, Zannotti Marco,

zaro Maria Teresa, Capozzi Davide, Capuano Dionisio,

Mazzetti D’Albertis Ludovica, Meliadò Gianni, Menicocci

Zumaglini Marco.

Carabelli Fabrizia, Carbone Luigi, Cardone Alessandra,

Chiara, Miani Orlando, Michelangeli Benedetta, Mincia-

Carè Deborah, Carraro Rossella, Carrassi Marina, Ca-

roni Marco, Minetti Patrizia, Misciattelli Flavio, Misciattelli

soli Cristina, Casoli Francesco, Castelnuovo Federico,

Gaia, Misciattelli Marzia, Misciattelli Piero, Misciattelli

Catena Alice, Catena Carlo, Cattelan Viviana, Cavalie-

Sveva, Moge Maria Grazia, Montani Virginia Elisa, Mon-

ri Claudia, Ceccobelli Bruno, Celestino Ottavio, Censi

tezemolo Clementina, Morandi Donatella, More Maria,

Andrea, Cerasi Livia, Cesaroni Veronica, Chellini Maria

Moressa Simone, Morini Livia, Muccitelli Valeria, Naman

Grazia, Chiantello Rosalba, Chigi Flavio, Ciarallo Ornella,

Gabriel, Nardi Carlotta, Natoli Clara, Nicolao Luca, Nistri

Ciavoni Fabrizio, Cidonio Daniela, Cinzano Noemi, Co-

Ludovica, Onofri Anton Giulio, Onofri Siretta, Osanna

bianchi Cristina, Codognato Lea, Coen Ester, Colombo

Matteo, Pacchioni Giacomo Aldo, Pagano Edoardo, Pa-

Marta, Comandini Valeria, Cosentini Virginia, Costanti-

gano Francesco, Pallini Matidia, Pallotta Giuliano, Palma

ni Luca, Curti Mirella, D’Alì Aula Giulio, D’Aloja Matteo,

Angelo, Paolin Giovanni, Paoni Eligio, Parisi Chiara, Pa-

D’Amelio Anna, D’Exéa Simon, Dal Pozzo Sandra, De

squalini Valentina, Pasquini Angelo, Pediconi Giulio, Pe-

Dietrich Alexis, De Filippo Fiorenza, De Gasquet Ariel-

lagalli Giorgia, Pellicano Sestilia, Perna Giulia, Perna Mi-

le, De Mattei Rodolfo, De Rosa Michele, De Ruggieri

chele, Perrone Cloe, Petracca Carmine, Petralia Gianni,

Carmen, De Sanctis Roberto, Del Signore Fabrizio, Delli

Petrescu Michaela Camelia, Pietrogiacomi Claudia,

Sante Emilio, Di Bello Anna Paola, Di Blasi Eleonora, Di

Pigliacelli Alessio, Pigliacelli Emanuela, Pocci Olimpia,

Blasi Ottavia, Di Canossa Claudia, Di Canossa Sigifredo,

Politi Gianni, Poma Alessandro, Pontecorvo Daniele,

Di Cola Alessandra, Di Gaspare Claudia, Di Paolantonio

Porcari Armando, Porrello Vincenzo, Post media books,

Paolo, Discacciati Marco, Dotti Luca, Dottori Diletta,

Provera Vitali, Rampelli Claudia, Rampulla Giulia, Rao

Draisci Rosa, Fadlun Benjamini, Falsarone Francesca,

Francesco, Raponi Francesco, Rauco Federica, Ravello

Fanfulla Remedio, Federici Chiara, Federici Monica, Fe-

Claudia, Reale Desideria, Reale Gloria, Reale Manfredi,

lipe Mariecris, Ferlisi Francesco, Ferranti Andrea, Ferroni

Reale Rossella, Rebecchi Daniela, Rebecchi Sandra Lu-

Claudio, Filippetti Valeria, Finizio Carlo, Fiore Valentina,

igia, Rebecchini Schiaffino Lucilla, Referza Francesca,

Fiorini Lara, Fiorini Matteo, Fizazi Iman, Florescu Ileana,

Reggiani Fabio, Richart Lumi, Rinaldi Giulia, Rizzi Moni-

Forniti Riccardo, Forti Federica, Frasca Rosella, Gabis-

ca, Rizzuti David, Rocca Rosario, Rodriguez Boccanelli

sio Enzo, Gaetani Giovanni, Gaetani Iacobella, Gaetani

Pierfrancesco, Romani Simona, Rossi Elisabetta, Ruffo

Lucrezia, Gaglione Brunella Rosaria, Garito Emilia, Garo-

Giulio, Ruggeri Norberto, Ruschi Delfina, Russo Anna-

foli Micol, Gerani Edoardo, Giancola Matteo, Gianvenuti

maria, Said, Salini Giulia, Salustri Galli Emanuela, San

Marcello, Ginocchi Fabrizio, Giorgi Emilia, Gnecchi Ru-

Mauro Camilla, Sanfelice Angelica, Sanfelice Laudomia,

scone Luca, Guanti Marco, Ianniello Guglielmo, Impera-

Santaniello Marina, Sarro Giovanna, Schiasi Simonetta,

175

176


Fondazione Pastificio Cerere

via degli Ausoni, 7 - 00185 Roma T/F +39 06.45.422960 info@pastificiocerere.it www.pastificiocerere.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.