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Partner degli eventi del Fuori Quadriennale 16a Quadriennale d’arte Altri tempi, altri miti Palazzo delle Esposizioni 13ottobre 2016 – 8 gennaio 2017
Nell’ambito del programma Fuori Quadriennale - che vede coinvolte le principali istituzioni, gallerie e fondazioni di Roma con diversi eventi - la Fondazione Pastificio Cerere presenta l’iniziativa Ateliers 2.0. Studi aperti al Pastificio Cerere, un’apertura diffusa e programmata degli studi degli artisti presenti nello storico edificio di Via degli Ausoni. In via del tutto eccezionale, dal 20 ottobre al 20 dicembre 2016, i visitatori avranno l’occasione di esplorare i luoghi in cui prendono vita le opere e di avere un dialogo privilegiato con gli artisti stessi. Un’esperienza completa che oltre alla fruizione dell’opera d’arte rivela il momento della sua ideazione e creazione, attivando così un viaggio nel passato, in quel lontano 1984 in cui per la prima volta, durante la mostra “Ateliers” curata da Achille Bonito Oliva, vennero aperte al pubblico le porte degli studi del Pastificio Cerere. Within the Fuori Quadriennale program – which involves the main Roman institutions, galleries and Foundations with different events - Fondazione Pastificio Cerere presents the initiative Ateliers 2.0. Open ateliers at Pastificio Cerere, a wide and planned opening of the artists’ ateliers in the historical building in Via degli Ausoni. Exceptionally, from October 20th to December 20th, 2016, visitors have the chance to explore the places where artworks are shaped and to dialogue with the artists. It is an overarching experience that not only reveals the artwork, but its ideation and creation, too. It triggers a journey to the past, to that far 1984 when Pastificio Cerere ateliers doors were opened to the public for the first time, during the exhibition titled “Ateliers”, curated by Achille Bonito Oliva.
Il Pastificio Cerere e la Fondazione La Fondazione Pastificio Cerere nasce a Roma nel 2004 per volontà del suo presidente, Flavio Misciattelli, con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’arte contemporanea. Nel 2005 inaugura la sede all’interno di quello che un tempo era il Pastificio Cerere, una ex fabbrica di pasta costruita nel 1905 e attiva fino al secondo dopoguerra. A partire dagli anni Settanta, la fabbrica dismessa è stata spontaneamente ripopolata da artisti e fu il critico Achille Bonito Oliva - nell’estate del 1984 - a rendere celebre il luogo con la mostra Ateliers che aprì al pubblico gli spazi dove abitavano e lavoravano gli artisti del cosiddetto “Gruppo di San Lorenzo”: Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Marco Tirelli. Ancora oggi, gli spazi dell’ex stabilimento industriale ospitano studi d’artista, atelier di moda, una scuola di fotografia e un’accademia di belle arti, studi di grafica e comunicazione. Con l’intento di preservare questo grande patrimonio culturale, la Fondazione - grazie anche alla nomina a direttore artistico di Marcello Smarrelli - negli anni ha istituito borse di studio per residenze indirizzate a giovani artisti, promosso attività per studenti universitari e sollecitato la partecipazione delle scuole, oltre ad offrire una programmazione di mostre ed eventi che dimostrano un forte interesse nei confronti della formazione e della sperimentazione. Tra gli obiettivi principali, infatti, quello di stabilire un dialogo privilegiato con gli studenti che vivono e frequentano il quartiere di San Lorenzo, storicamente legato all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” - che si trova a pochi passi. La Fondazione intende sempre più affermarsi ed offrirsi come un luogo aperto alla città, agli artisti, agli architetti, alle associazioni, agli studenti, alle istituzioni italiane e straniere che vi operano.
Pastificio Cerere and its Foundation Fondazione Pastificio Cerere was established in Rome in 2004, as its president, Flavio Misciattelli, aimed at promoting and spreading contemporary art. In 2005, the structure was opened inside what once was Pastificio Cerere, a former pasta factory that was built in 1905 and worked until the second postwar period. From the Seventies, artists spontaneously began to populate again the abandoned factory and art critic Achille Bonito Oliva – during the summer of 1984 – made the place famous with the Ateliers exhibition. This event allowed people to visiting the places where the so-called “San Lorenzo Group” artists used to live and work: Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio Pizzi Cannella and Marco Tirelli. Today, the former factory hosts art and fashion ateliers, a photography school and an academy of art, as well as graphics and communication studios. The Fondazione’s purpose is preserving this remarkable cultural heritage; for this reason an art director, Marcello Smarrelli, was appointed, scholarships for residences addressed to young artists was established, college students activities was promoted and the school system participation was encouraged. Fondazione also offers a series of exhibitions and events that highlight a strong interest for education and experimentation. One of its main goals is establishing a privileged dialogue with students living in and frequenting the San Lorenzo district, which has a historical link with the near “La Sapienza” University of Rome. Fondazione wants to become an open space to the city, the artists, architects, associations, students, and Italian and foreign institutions.
Mi sento legato al Pastificio, ogni metro quadro della sua architettura è ricca di tracce e scalfitture che raccontano vicende, interazioni e intenzioni. Qui ho incontrato persone ed artisti che portano avanti con forza la propria ricerca e con ogni mezzo il proprio pensiero. Oggi ci siamo anche noi, nuove generazioni di artisti, cercando qualcosa, inevitabilmente generando nuove interferenze. I feel I belong to Pastificio, each square meter of its architecture has plenty of traces and scratches telling stories, interactions and intentions. Here, I met people and artists that firmly carry out their research and defend their beliefs with any mean. Today here we are, new generations of artists looking for something, inevitably creating new interferences.
Nel 2011 José Angelino (Ragusa 1977) dopo anni di sperimentazione appartata, inizia a esporre e nel 2013 ottiene il Premio per le Arti Visive della Fondazione Toti Scialoja. Nel 2014, ha partecipato alla grande rassegna internazionale European Glass Experience, curata da Cornelia Lauf e promossa dal Consorzio Promovetro di Murano come progetto itinerante nei maggiori musei del vetro. Nel 2016 gli viene riconosciuto il premio “Arte Fiera 40” in occasione dei 40 anni della fiera di Bologna. Attualemente ha uno studio al Pastificio Cerere di Roma. Tra le mostre più significative ricordiamo: “Artefiera 40” Pinacoteca di Bologna, “Swing” galleria Alessandra Bonomo Roma, “Lunghezze d’onda” Palazzo Sforza Cesarini Genzano, “519+40” Fondazione Pastificio Cerere, “Siderare” Forte Portuense Roma Fondazione Volume, “Unisono” Temple University Roma, “Ho qualcosa da dire…ho qualcosa da fare” Ex Mattatoio di Testaccio Roma. In 2011 José Angelino (Ragusa 1977) started exhibiting, after years spent experimenting on his own. In 2013 he won the Fondazione Toti Scialoja’s Award for Visual Arts. In 2014 he participated in the wide international show European Glass Experience, curated by Cornelia Lauf and promoted by the Murano’s Consorzio Promovetro, as a travelling project to the main glass museums. In 2016, he was awarded with the “Arte Fiera 40” prize on the occasion of the Bologna fair 40th anniversary. Currently he has a studio at Pastificio Cerere in Rome. His main exhibits include: “Artefiera 40” Pinacoteca di Bologna, “Swing” Alessandra Bonomo gallery in Rome, “Lunghezze d’onda” Palazzo Sforza Cesarini Genzano, “519+40” Fondazione Pastificio Cerere, “Siderare” Forte Portuense Rome Fondazione Volume, “Unisono” Temple University Rome, “Ho qualcosa da dire…ho qualcosa da fare” Ex Mattatoio di Testaccio Rome.
Il Pastificio: non una fucina... Un utero! The Pastificio: not a forge... A uterus!
Massimo Attardi (Treviso) inizia a lavorare come fotografo in una compagnia di danza e, successivamente, come fotografo di moda. Si trasferisce a Roma, dove frequenta la facoltà di Scienze Politiche, e qui entra in contatto con l’ambiente artistico romano. Comincia una sua ricerca personale sulla figura umana e sulle antiche tecniche di stampa, in particolar modo sulla “gomma bicromata”, usandola su supporti diversi come legno, metallo, vetro, plexiglass, pietra. Successivamente viene chiamato dal Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea di Roma per la sua prima mostra, a cui seguono una serie di personali e collettive. Attualmente, per la realizzazione delle sue opere, utilizza la tecnica della “gomma bicromata” su grandi pannelli di legno, partendo da foto da lui realizzate. Vive e lavora a Roma, in Via degli Ausoni 3, nell’ex Pastificio Cerere. Tra le mostre più recenti: nel 2014 “Roma 1914, Storie della città”, Mercati di Traiano, Roma; nel 2014 “Outcomeout”, Soligo Art Project Gallery, Roma; nel 2015 “Six artists from Rome”, Amsterdam e “Work—opere”, Living Gallery, Lecce. Massimo Attardi (Treviso) began to work as a photographer in a ballet company and, later, in the fashion environment. He moved to Rome, where he attended the Political Science course of study. Here, he entered the Roman art setting. He started a personal research on the human figure and on old printing techniques, particularly on the “gum bichromate”: he uses it on different supports such as wood, metal, glass, Plexiglas, and stone. Later, the Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea of Rome called him to exhibit his works for the first time. A series of solo and collective shows would follow. Currently, he creates his works using the “gum bichromate” technique on wide wood boards, starting from pictures he took. He lives and works in Rome, in Via degli Ausoni 3, in the former Cerere pasta factory. His latest exhibitions include: in 2014 “Rome 1914, Storie della città”, Mercati di Traiano, Rome; in 2014 “Outcomeout”, Soligo Art Project Gallery, Rome; in 2015 “Six artists from Rome”, Amsterdam and “Work—opere”, Living Gallery, Lecce.
Nell’aprile del 2013 apro il mio “Atelier Aspecifico” nello storico Pastificio Cerere. E’ stata l’ecletticità di questo edificio ad affascinarmi, un unicum nel suo genere nel territorio romano. Sede di diversi studi artistici ha come obiettivo quello di promuovere e diffondere l’arte in tutte le sue forme, dal 2013 anche il design del gioiello contemporaneo. On April 2013 I opened my “Atelier Aspecifico” inside the historical Pastificio Cerere. This building’s eclecticism charmed me: a one-of-a-kind spot within the Roman area. It hosts several art studios and aims at promoting and spreading all kind of art, contemporary jewelry design too, since 2013.
Myriam B (Milano). Romana di adozione, nel mondo della moda disegna e produce ornamenti per il corpo con il brand “Myriam B”, la cui originalità è stata particolarmente apprezzata da importanti case di moda come Valentino, Gattinoni, Maurizio Galante, Les Copains, La Perla, Martine Sitbon. Una raffinata ricercatezza ed uno studio per la qualità della materia prima la identificano: nel suo lavoro trasforma e rielabora forme e materiali, dando vita a oggetti unici, privi di alcun vincolo, slegati dal tempo e dalle mode. Dall’aprile del 2013 svolge la sua attività nello storico Ex Pastificio Cerere dove crea ed espone le sue creazioni. Myriam B (Milan). Roman by adoption, she works in the fashion industry designing and creating body decorations under the brand “Myriam B”. Her originality has been particularly appreciated by remarkable fashion houses such as Valentino, Gattinoni, Maurizio Galante, Les Copains, La Perla, and Martine Sitbon. A polished attention to details and the study of raw materials quality identify her: in her work, she transforms and re-processes shapes and materials, creating unique items that lack any link and are disconnected from time and fashion trends. Since April 2013, she has carried out her activity in the historic former Cerere pasta factory, where she produces and exhibits her creations.
Sono arrivata al Pastificio Cerere nell’estate del 1998. Col tempo ho imparato, anzi, m’hanno insegnato cosa volesse dire lavorare, “stare a studio”. Sono stata a casa degli artisti, perché lo studio è la casa vera degli artisti. Nello studio ci si perde, si respira di notte, si perde anche l’anima a volte. Questo posto ti prende e ti lascia come e quando vuole e ti resta tra le dita come inchiostro di china mentre disegni... I arrived to Pastificio in the summer of 1998. As time went on I learned, or rather, I was taught what it meant to work in an art studio. I’ve been at artists’ homes, because the studio is the real artists’ home. In the studio you get lost, you breathe at night, sometimes you may also lose your soul. This place captures you and leaves you whenever it wants to and it just remains through your fingers like China ink while drawing…
Veronica Botticelli Veronica Botticelli (Roma, 1979) si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. Comincia ad esporre nel 2004 partecipando alla mostra collettiva “Cortilarte” organizzata dalla Casa della Letteratura a San Lorenzo. Nel 2006 vince il primo premio al Concorso Nazionale di Arti Visive organizzato da ANMIL e INAIL e, lo stesso anno, espone nella personale “Ateliers d’Artista” (Biblioteca di Villa Mercede) in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere. Partecipa a diverse collettive e nel 2010 Fabio Sargentini cura la sua personale “Un quadro nel teatro” presso la Galleria L’Attico di Roma. Nel 2011 espone a L.E.S Gallery, CSV Center di New York. È del 2013 la sua personale “Sono tutto quello che vedo” nella galleria Anna Marra contemporanea di Roma. Nel 2015 vince il Premio Giovani Accademia Nazionale di San Luca. Vive e lavora a Roma. Veronica Botticelli (Rome, 1979) she graduated from Rome Academy of Fine Arts. She first exhibited her works in 2004, at “Cortilarte” group show, at Casa Della Letteratura in San Lorenzo. In 2006 she won the first prize at the National Contest of Visual Arts, organized by ANMIL and INAIL and, that same year, she held her solo exhibition “Ateliers d’Artista” in the Villa Mercede library, in collaboration with Fondazione Pastificio Cerere. After participating in several collective exhibitions, in 2010 Fabio Sargentini curated her solo exhibition “Un Quadro Nel Teatro” at L’Attico gallery in Rome. In 2011 she held an exhibition at the L.E.S. Gallery, CSV Center in New York City. In 2013 she held a solo exhibition at the Anna Marra contemporary art gallery in Rome. In 2015 she won the Premio Giovani Accademia Nazionale di San Luca. She currently lives and works in Rome.
Tutto quello che conoscevo dell’ex Pastificio era il volubile via vai di legni, di tele, di terre, di casse. Giorno per giorno si srotolava davanti ai miei occhi una pellicola dove si depositavano netti frammenti indelebili: schegge, isole di un andare e venire di creatività, un flusso impermanente di idee, fantasia, ispirazione. Ho raccontato con le mie fotografie questo complesso “flusso”, ho intrecciato con i tanti artisti un intenso rapporto di amicizia, abbiamo condiviso molti progetti ed idee e senz’altro continueremo a farlo in futuro, finche’ questo magico contenitore largo ed imponente continuerà a sopportarci. What I knew about the former pasta factory was its unstable coming and going of woods, canvas, ceramics, and cases. Day after day, a film where unforgettable fragments set down developed before my eyes: splinters, creativity islands going back and forth, an impermanent flow of ideas, creation, inspiration. I’ve been telling this complex “flow” with my pictures, I intertwined a strong friendship with the artists, we shared lots of projects and ideas and we’ll undoubtedly keep on doing this in the future, until this magical, wide, huge box endures us.
Ottavio Celestino (Roma) inizia la sua attività professionale nel 1990 con pubblicazioni e collaborazioni per diverse testate giornalistiche. Negli stessi anni inaugura un’intensa attività di collaborazione con le principali Agenzie di Pubblicità italiane ed estere tra Roma-Milano-Torino. Membro dell’Art Director Club Italia, colleziona negli anni numerosi premi e riconoscimenti nel mondo dell’Advertising. Molto intensa la sua presenza nell’universo espositivo realizzando molteplici progetti fine-art presso Musei e Gallerie Italiane ed Estere, senza tralasciare incursioni professionali nel mondo della moda e della ritrattistica. Negli anni 2012/13, 2015/16 l’influente magazine internazionale di Advertising Lürzer’s Archive lo inserisce tra i 200 Best Photographers World Wide. Dal 1999 lavora nel suo studio-atelier presso il Pastificio Cerere di Roma. Ottavio Celestino (Rome) began his professional activity in 1990, with publications and collaborations with several newspapers. During those same years, he triggered an intense collaboration with the main Italian and foreign Advertising Agencies in Rome-Milan-Turin. He is a member of the Art Director Club Italia. He was awarded with lots of prizes and acknowledgments in the Advertising industry over the years. His presence within the exhibition context is very intense, as he carries out several fine-art projects in Italian and foreign museums and galleries. He never neglected professional experiences in the fashion and portraying spheres. In 2012/13 and 2015/16 the influential international advertising magazine Lürzer’s Archive included him among the 200 Best Photographers World Wide. Since 1999 he’s been working in his studio-atelier at Pastificio Cerere of Rome.
Mi sono stabilito al Pastificio Cerere nel novembre del 2014, dopo un’esperienza di collaborazione con Pietro Ruffo nel 2011. Sulla mia decisione influirono particolarmente le possibilità che offriva la zona compresa fra San Lorenzo e la via Tiburtina, ricchissima di botteghe, officine e piccole industrie, retaggio delle sue tradizioni operaie. Il quotidiano contatto con la realtà artigianale dell’uno e quella post- industriale dell’altra, mi ha dunque permesso di apprendere la lavorazione e l’utilizzo dei materiali più diversi. A ciò va aggiunto che un luogo come il Pastificio è un affascinante pezzo di storia, in un quartiere molto particolare. I settled into Pastificio Cerere in November 2014, after a first collaboration with Pietro Ruffo in 2011. My decision was mainly influenced by the possibilities that the area between the San Lorenzo district and via Tiburtina offers, as it has lots of artisan shops, mechanics and small industries, which are heritage of the district workers’ traditions. The daily contact with both the artisanal environment and the post-industrial one allowed me to learning how to process and use various materials. It should be added that a place like Pastificio is a fascinating piece of history in a quite peculiar district.
Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma Giovanni de Cataldo (Roma, 1990), prosegue i suoi studi presso la Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia, dove si è specializzato in scultura. Dal novembre 2014 opera nel suo studio al Pastificio Cerere. La sua ricerca artistica nasce dallo studio di materiali provenienti prevalentemente dall’ambito edile e industriale. Indagando in profondità la loro composizione e le loro caratteristiche, riesce a comprenderne i limiti e le potenzialità, sperimentando tecniche scultoree sempre nuove. After attending the Academy of Fine Arts in Rome Giovanni de Cataldo (Rome, 1990) continued his studies at the “Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia”, where he specialized in sculpture. Since November 2014, he has been working in his atelier at Pastificio Cerere. His artistic research arises from the study of materials deriving mainly from the construction and industrial environment. He investigates their composition and characteristics in depth, managing to understand their limitations and potential, while developing new sculptural techniques.
Sono quasi sei anni che ho lo studio qui nel Pastificio. Non è il mio primo studio ma è il primo luogo che sento davvero mio. Non sono mai riuscita a sentirmi realmente a casa dove lavoravo prima, tant’è che preferivo trascorrere tutte le mie giornate direttamente in fonderia piuttosto che stare rinchiusa nel mio spazio privato. Ora posso dire di essere finalmente a casa. Si tratta di un luogo speciale, unico, dove riesco a ritrovare tutta la mia forza espressiva. È solamente qui che mi sento davvero libera di essere me stessa e chiunque varca questa porta lo sente. I’ve had my studio here at Pastificio for almost six years. It isn’t my first studio but it’s the first place I feel I belong to. I’ve never managed to actually feel home where I used to work before: I would prefer spending my days at the foundry rather than in my private space. Now I can tell you: I’m home. It’s a special, unique place, where I can express all my expressive strength. It’s only here that I feel free of being myself and anyone walking through that door notice it.
Olga Donati (Roma) si laurea in economia e commercio ma ben presto decide di abbandonare la carriera universitaria lasciando emergere la propria creatività. Prediligendo i mezzi di espressione che le consentono di entrare in contatto fisico con la materia, come la scultura e in particolare il bronzo, intende individuare il valore “terapeutico” dell’arte attraverso una ricerca sull’essenza che anima tutte le cose e sulle emozioni che sono alla base del processo creativo. Recentemente ha trascorso lunghi periodi presso culture sciamaniche del Sud America e dell’Asia con l’obiettivo di fondere le proprie esperienze con i materiali, con le tecniche dell’art-therapy e con le visioni cosmogoniche di altri popoli in un progetto che trascenda la valenza estetica dell’opera d’arte per trasformarla in uno strumento di guarigione profonda e ampliamento della coscienza. Olga Donati (Rome) graduated in Economics but she decided to leave the University career to develop her creativity. She chose expression means that allowed her to having physical contact with matter, such as sculpture, especially bronze. By doing this, she wants to identify the art “therapeutic” value through a research of an essence that gives life to things and emotions underpinning the creative process. She has recently spent long periods in contact with shamanic cultures in South America and Asia. Her goal is blending her experiences with materials, art-therapy techniques and other populations’ cosmogonic visions in a project that goes beyond the artwork esthetic value to make it a deep healing tool that broadens awareness.
Ileana Florescu (Asmara, Eritrea) nasce da madre italiana e padre inglese di origini romene. Nonostante il suo talento naturale per la pittura e il disegno, Ileana Florescu entra nel mondo accademico partecipando al Laboratorio di Storia di Sergio Bertelli. Nel 2001 il suo lavoro Meteorite I è stato esposto per la prima volta alla Galleria d’arte contemporanea Pio Monti nella collettiva “Tra Cielo e Terra”. La sua prima monografica, “Scie”, è del 2002 alla galleria Acta International di Roma. Lo stesso anno Ileana sposta il suo studio all’ex pastificio Cerere, storica sede degli artisti della Scuola di San Lorenzo. Col trascorrere del tempo, i suoi lavori si sono focalizzati sul dialogo tra fotografia e letteratura e sono stati esposti in musei e gallerie in Italia e all’estero. Ileana Florescu (Asmara, Eritrea) is born from italian mother and an English father with Romanian origins. Despite a natural talent for painting and drawing, Ileana Florescu entered the academic world taking part in the History Workshop held by Sergio Bertelli. In 2001 her work Meteorite I was exhibited for the first time at the Pio Monti Contemporary Art Gallery, during the group show “Tra Cielo e Terra”. Her first solo exhibition, “Scie”, was held in 2002 at the Acta International gallery of Rome. That same year, she decided to move her studio to the former Cerere pasta factory, the historic location of the San Lorenzo School artists. Her latest works are focused on the dialogue between photography and literature and were shown in several museums and galleries, in Italy and abroad.
Nel Pastificio Cerere a San Lorenzo sono capitata nel giugno del 1988 […] Gli studi del Pastificio erano intimi e privati, ma anche pubblici come piccole stazioni cosmiche aperte giorno e notte, dove le idee erano in transito e si manifestavano tangibili in quell’oggetto misterioso sotto la luce che era l’opera e poi sparivano, partivano per un’altra destinazione. L’idea di studio sarebbe stata fondamentale per me. Dal Pastificio non sono mai più andata via e nel 1994 ho preso uno studio mio al terzo piano dove sto ancora adesso. Intervista a Rossella Fumasoni di Vanessa Crescenzi, da “Rossella Fumasoni, Opere dal 2005 al 2016-A Piazza dei Sanniti bisognerebbe metterci il mare”. Pinacoteca comunale di Todi.
I first ended up in Pastificio Cerere in the San Lorenzo district in June 1988 […] Pastificio studios were intimate and private on one hand, and public as little cosmic stations open night and day on the other hand; it’s a place where ideas were travelling and revealed themselves in that mysterious object under the artwork spotlight and then disappeared, they used to leave to another destination. The studio idea would be essential to me. I’ve never left Pastificio since then and in 1994 I moved to my own studio at the third floor, where I still work. Interview to Rossella Fumasoni by Vanessa Crescenzi, from “Rossella Fumasoni, Opere dal 2005 al 2016, A Piazza dei Sanniti bisognerebbe metterci il mare”. Todi Pinacoteca Comunale.
Nel 1984 Rossella Fumasoni (Roma, 1965) frequenta un corso d’illustrazione di fiabe alla Calcografia Nazionale di Roma e nel 1988 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. L’artista espone dal 1994 sia in Italia che all’estero e nel 2008 pubblica la sua raccolta di racconti I mesi della settimana per le Edizioni L’Obliquo. Dal 1994 ha il suo studio nel Pastificio Cerere di San Lorenzo. Tra le mostre personali e collettive: la personale del 1994 alla Galerie Triebold di Basilea; la mostra collettiva del 1996 “Martiri e Santi“nella galleria L’attico, Roma; nel 2009 la personale “Disegna cerchi nell’Aria” alla Galleria Placido di Parigi e nello stesso anno la personale “Acrobata” alla Galleria Alessandro Bagnai di Firenze, dove espone nuovamente nel 2012 con la personale “Alla pittura piacciono le torte”; nel 2016 la personale “Simenon Fuma” alla Galleria Diagonale di Roma. Dal 2013 i suoi lavori fanno da scenografia al progetto teatrale sul femminicidio “Ferite a morte” di Serena Dandini e Maura Misiti, tenutosi in teatri e luoghi della politica e della cultura internazionale tra i quali il palazzo di Vetro dell’Onu di New York (Progetto teatrale attualmente in corso). In 1984 Rossella Fumasoni (Rome, 1965) attended a fairy tale illustration course at the Calcografia Nazionale in Rome; in 1988 she graduated from the Rome Academy of Fine Arts. Since 1994, she has exhibited both in Italy and abroad and in 2008 her collection of short stories I mesi della settimana was published by Edizioni L’Oblio publishing house. Since 1994 she has been working in her studio at Pastificio Cerere in San Lorenzo. Solo and group exhibitions include: her first solo exhibition in 1994 at the Galerie Triebold in Basel; in 1996 the group exhibition “Martiri e Santi” at L’Attico Gallery, Rome; in 2009 the solo show “Disegna cerchi nell’Aria” at Placido Gallery in Paris and Acrobata at Alessandro Bagnai Gallery in Florence, where she also exhibited “Alla pittura piacciono le torte” in 2012. In 2016 the solo show “Simenon Fuma” at the Galleria Diagonale in Rome. Since 2013 her works have been the backdrop of the theater project on femicide “Ferite a morte” (Mortally Wounded) by Serena Dandini and Maura Misiti, which was performed in theaters and places of political and international culture, including the UN Headquarters in New York (this theater project is still in progress).
Ho uno studio nel Pastificio Cerere dal 1987. Conoscevo questo posto avendovi visto “Ateliers” (apertura al pubblico degli studi degli artisti noti poi come Gruppo di San Lorenzo). Posso dire di essermi trovato bene, specialmente nei primi anni, quando era più facile incontrarsi e discutere di arte e in genere di cultura. Nel 2005 ho partecipato alla mostra degli artisti residenti che ha inaugurato l’attività della Fondazione Pastificio Cerere. I have had a studio at Pastificio Cerere since 1987. I knew this place, as I had seen “Ateliers” (public opening of the Gruppo di San Lorenzo artists’ studios). I can say that I’ve always been comfortable here, especially during the first few years, when meeting and debating of art and culture was easier. In 2005 I participated in the resident artists’ exhibition that triggered Fondazione Pastificio Cerere activity.
Michele Melotta (Cerreto Sannita, 1951) dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti di Napoli come allievo di Emilio Greco e Augusto Perez, ha insegnato scultura modellata nel 1° liceo artistico statale di Roma. Attualmente vive e lavora a Roma presso il Pastificio Cerere. Tra le mostre principali: “Nel segno della scultura”, galleria Il Fante di Spade, Milano, 1980; “Transizioni, migrazioni, passaggi”, galleria A.A.M., Roma, 1994; “Accelerazione finale dell’arte veloce”, Studio di Oscar Turco, Roma, 1996; “Monocromi”, galleria Reginella Arte Contemporanea, Roma, 1999; “Duetto”, galleria Valentina Zatta, Brescia, 2000; “Residenti”, Fondazione Pastificio Cerere, Roma, 2005; la personale “Ole Forma”, Diagonale/Galleria, Roma, 2010; “Tre scultori oggi”, Diagonale/Galleria, Roma, 2011; la personale “Albedo”, La Diagonale/Libreria, Roma, 2014. Michele Melotta (Cerreto Sannita, 1951) studied at the Naples Academy of Fine Arts with Emilio Greco and Augusto Perez; later he taught modelling sculpture to students attending the first year of Art high school in Rome. He currently lives and works in Rome, at Pastificio Cerere. His main works include: “Nel segno della scultura”, Il fante di spade gallery, Milan, 1980; “Transizioni, migrazioni, passaggi”, A.A.M. gallery, Rome, 1994; “Accelerazione finale dell’arte veloce”, Oscar Turco’s studio, Rome, 1996; “Monocromi”, Reginella Arte Contemporanea gallery, Rome, 1999; “Duetto”, Valentina Zatta gallery, Brescia, 2000; “Residenti”, Fondazione Pastificio Cerere, Rome, 2005; solo show “Ole Forma”, Diagonale/Galleria, Rome, 2010; “Tre scultori oggi”, Diagonale/Galleria, Rome, 2011; solo show “Albedo”, La Diagonale/Libreria, Rome, 2014.
Sono sempre stato incuriosito dalla storia del Pastificio Cerere… per le storie e le leggende che da sempre hanno animato il palazzo… e questo posto mi affascina ancora. Avere un grande studio qui significa non averlo mai troppo grande, perché bisogna produrre sempre e comunque, imparando dai grandi maestri. Si tratta di un ambiente stimolante che ricorda una Soho di New York ai tempi giusti. Proprio quello di cui ha bisogno un artista: un vero e proprio “artistic palace” dove iniziare o continuare il proprio cammino. I was always fascinated by Pastificio Cerere history… for the building and the tales and legends it hides… this place still charms me. Having a large studio here means that the space is never enough, as you always have to produce, learning from great masters. It’s an exciting environment, which recalls the New York Soho in its golden age. Exactly what an artist needs: a true artistic palace where starting or continuing his or her journey.
Il lavoro di Orlando Miani (Roma, 1982), che va dalla pittura, al video e alla scultura, è molto influenzato anche dalla fotografia. Nelle sue tele usa la fotografia come un procedimento di “schizzo” producendo proprie immagini e soprattutto usando quelle di altri fotografi. La sua arte prende ispirazione anche dalla street culture: graffiti, comics, skateboarding, punk, metal and hip hop culture. Nel 2003 espone per la prima volta in un group show alla Brick Lane Gallery di Londra i suoi lavori di video, scultura e grafica. Verso la fine del 2006 torna a vivere e lavorare definitivamente a Roma nel quartiere di San Lorenzo, dove organizza la sua prima personale. Nel 2010 partecipa alla collettiva “Sk8 Like Canvas” e l’anno successivo a “Sk8 Like Canvas II”. Dal 2012 ha un suo studio nel Pastificio Cerere, a San Lorenzo, dove attualmente vive e lavora. The work of Orlando Miani (Rome, 1982) ranges from painting to video and sculpture and it is widely influenced by photography. He uses photography as a “sketch” process, as he produces his images and uses other photographer’s ones. His art is also inspired by the street culture: graffiti, comics, skateboarding, punk, metal and hip hop culture. In 2003, he took part to a group show at Brick Lane Gallery, London, exhibiting video, sculpture and graphic works. At the end of 2006 Orlando moved definitely back to live and work in Rome in the San Lorenzo district, where he held his first solo show. In 2010 he participated in the group show “Sk8 Like Canvas”, and the following year to “Sk8 Like Canvas II”. In 2012 he moved his studio to Pastificio, San Lorenzo, where he currently lives and works.
Sono arrivato all’ex Pastificio Cerere 26 anni fa, lo frequentavo già da tempo. Da fotografo, quale sono stato per tanti anni, ho avuto il piacere di documentare il lavoro di diversi artisti, intraprendendo anche delle collaborazioni con Maurizio Savini e Pietro Ruffo. Da diversi anni mi dedico con passione al design, ho uno studio laboratorio dove progetto e realizzo macchine per la musica. Recentemente, l’amicizia con 26 artisti del Pastificio, dai maestri più affermati ai più giovani emergenti, mi ha permesso di realizzare una mostra “Musica inArte”, che ha esaltato la mia passione per l’arte e la musica. When I came to ex Pastificio Cerere 26 years ago, I had already frequented it for a while. I had been a photographer for a long time yet, and I had the pleasure of documenting different artists’ works, as well as undertaking collaborations with Maurizio Savini and Pietro Ruffo. I have passionately devoted myself to design for several years, I have a laboratory studio where I design and make music machines. Recently my friendship with 26 established masters and emerging young artists of the Pastificio, allowed me to holding the “Musica inArte” exhibition that intensified my passion for art and music.
Eligio Paoni (Terracina, 1957) è un designer artigiano, realizzatore di macchine per l’ascolto della musica. Materiali e oggetti spesso anonimi prendono forma in giradischi analogici, cd player digitali e amplificatori dalle forme rastremate ed essenziali, a volte leggeri e trasparenti in metacrilato e cristallo, altre volte granitici e imponenti come detta la scienza dell’esoterismo musicale. Spingendosi ad azzardare soluzioni tecniche ed estetiche al limite, realizza pezzi unici in cui fonde oggetti di recupero non immediatamente riconoscibili a elementi creati ad hoc. “La musica è bella anche da guardare” è il motto con cui Eligio Paoni riassume tutto il suo lavoro che accosta al piacere dell’ascolto quello della visione. Ha collaborato con gli artisti Maurizio Savini all’opera “Anita” (Arte Fiera Bologna, 2011) ed Elisa Strinna in “Wood Songs” (Artissima Torino, 2014). Eligio Paoni (Terracina, 1957) is an artisan and designer that produces music machines. Materials and often futile objects are shaped inside analog turntables, digital CD players and amplifiers with tapered and essential shapes. Sometimes they are light, transparent, methacrylate and glass items; other times they are granitic and huge, as the esoteric music science dictates. He stretches technical and aesthetic solutions to their limits, and creates unique pieces by blending not-immediately-recognizable recycled objects with brand new items. “Music is also beautiful if you look at it”: it is Eligio Paoni’s motto summarizing all his work, which combines the pleasure of listening and the pleasure of sight. He collaborated with Maurizio Savini to create the work “Anita” (Arte Fiera Bologna, 2011) and with Elisa Strinna in “Wood Songs” (Artissima Turin, 2014).
Correva l’anno 2008 quando mi telefonò Pietro Ruffo dicendomi “c’è uno studio libero al Pastificio, che fai lo prendi tu?” e fu così che iniziò la mia residenza in questo luogo che se fossimo a New York nei primi degli anni Settanta potremmo chiamare “factory”. Infatti i rumori che si sentono nelle scale del palazzo sono i colpi di martello, le seghe elettriche... quindi una fabbrica in cui l’arte prende forma, un luogo in cui un artista non può sentirsi solo. It was 2008 when Pietro Ruffo called me and said: “There’s a free studio at Pastificio, what do you intend to do? Do you take it?” and that’s how my residency in this place began, a place that we could call “factory” if we were in the early 1970s. Actually, the noises you hear from the stairs of the building are hammer strokes, electric saws… It is therefore a factory where art takes form, a place where an artist can’t feel lonely.
Nel 1994 Giangaetano Patanè (Roma, 1968) frequenta il College of Art of Edimburgh, nel 1996 colloca un monumento in bronzo in S. Maria in Ara Coeli a Roma, nel 2000 e nel 2002 è vincitore di borse di studio che lo portano rispettivamente a Sydney e a Colonia. Dal 2008 apre lo studio presso il Pastificio Cerere. Nel 2014 il Museo R. Bilotti gli acquisisce sei opere. Tra le mostre personali:nel1998, Palazzo delle Prigioni Nuove, Venezia; nel 2001, Fondazione Memmo, Scuderie di Palazzo Ruspoli, Roma; nel 2003 IIC, Vienna; nel 2005, Complesso del Vittoriano, Roma; nel 2006 IIC, Berlino; nel 2010, “Night Geo Session”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma e presso la Fondazione Pastificio Cerere, Roma; nel 2013, Chiostro del Bramante, Roma; nel 2016, “Invito a palazzo” XV Ed., BNL, Roma. In 1994 Giangaetano Patanè (Rome, 1968) attended the Edinburgh College of Art; in 1996, a bronze monument he created was installed in Santa Maria in Ara Coeli (Rome). In 2000 and 2002, Patanè was awarded with two scholarships, which allowed him to going to Sydney and Cologne. In 2008 he opened his studio at Pastificio Cerere. In 2014 the museum R.Bilotti acquired six of his works. His solo shows include: 1998, Palazzo delle Prigioni Nuove, Venice; 2001, Fondazione Memmo, Scuderie di Palazzo Ruspoli, Rome; 2003 IIC ,Vienna; 2005, Complesso del Vittoriano, Rome; 2006 IIC, Berlin; 2010, “Night Geo Session”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome and Fondazione Pastificio Cerere, Rome; 2013: Chiostro del Bramante, Rome; 2016: “Invito a palazzo” XV Ed., BNL, Rome.
La prima volta che sono arrivato al Pastificio Cerere è stata nel 2011, quando contattai l’artista Bruno Ceccobelli. Successivamente entrai in contatto con l’artista Pietro Ruffo, con cui nacque un rapporto di collaborazione e grazie al quale, nel 2012, ebbi la possibilità di trovare un mio studio. Lavorare in questa storica struttura è sicuramente fonte di grande interesse e collaborazione, riuscendo ad entrare in stretto contatto con i vari artisti che la abitano, è come un micromondo in cui tutto ciò che accade riesce a trasmettere una tale energia, la cui forza si percepisce molto bene anche dall’esterno. I first came to Pastificio Cerere in 2011, when I contacted artist Bruno Ceccobelli. After, I met artist Pietro Ruffo, and began collaborating with him. Thanks to him I had the possibility of finding my own studio, in 2012. Working in this historic building is undoubtedly a source of great interest and cooperation, as I was able to be in close contact with various artists living here: it’s like a micro-world where everything that happens can generate great energy, which strength can be felt pretty well even from the outside.
Leonardo Petrucci (Grosseto, 1986) si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si laurea nel 2009 con una tesi sul rapporto tra arte e alchimia, ambito che ancora caratterizza la sua ricerca. Dal 2012 lavora nel suo studio presso il Pastificio Cerere. Ha esposto presso numerosi spazi espostivi, prendendo parte a mostre personali e collettive, tra le quali: “The light Hides The Lights” (Fondazione Baruchello, Roma, 2016); “Melancolia” (Una vetrina, Roma, 2015); “Where is Dawn now?” (Pastificio Cerere, Roma, in collaborazione con NASA, ASI, INAF); “There Is No Place Like Home” (Via di Valle Aurelia, Roma, 2015); “Antropofagia Simbiotica” (Operativa Arte Contemporanea, Roma, 2014); “Il peso della mia luce” (Operativa Arte Contemporanea, Roma, 2013). Partecipa all’Arte Fiera di Bologna nel 2015 con la galleria Bibo’s Place. Leonardo Petrucci (Grosseto 1986) studied at the Academy of Fine Arts in Rome, where he graduated in 2009 with a thesis on the relationship between art and alchemy, a field that is still important for his research. Since 2012 he works in his studio at the Pastificio Cerere in the San Lorenzo district in Rome. He has exhibited at numerous exhibition spaces, taking part in solo and group exhibitions: “The light Hides The Lights” (Fondazione Baruchello, Rome, 2016); “Melancolia” (Una vetrina, Rome, 2015); “Where is Dawn now?” (Pastificio Cerere, Rome, in collaboration with NASA, ASI, INAF); “There Is No Place Like Home” (Via di Valle Aurelia, Rome, 2015); “Antropofagia Simbiotica” (Operativa Arte Contemporanea, Rome, 2014); “Il peso della mia luce” (Operativa Arte Contemporanea, Rome, 2013). Take part at the Bologna Art Fair in 2015 with Bibo’s Place gallery.
Lavorare al Pastificio Cerere significa per me far parte di una piĂš grande e complessa esperienza che inizia nel palazzo molto prima del mio arrivo nel 2011. Per me lavorare in uno di questi spazi significa poter arricchirla e allo stesso tempo nutrirmene. To me, working at Pastificio Cerere means being part of a larger and more complex experience that began in the building many years before my arrival, in 2011. Working in one of these spaces also means enriching it and feeding me on it at the same time.
La ricerca pittorica di Gianni Politi (Roma 1986) è un’analisi autobiografica dove suo lavoro, privato di ogni fine estetico, riflette sul concetto di processualità del fare. Dal 2011 è uno degli artisti del Pastificio Cerere di Roma. Nel 2015 inaugura da Nomas Foundation la sua mostra personale “Mountaintop Waterdrop” narrata da Enzo Cucchi e Giuseppe Gallo e curata da Ilaria Gianni e Cecilia Canziani; Precedentemente, nel 2014, la mostra alla GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna “Tra queste sale (Malandrino)” curata da Paola Ugolini. Nel 2015 collabora con NERO Magazine per la realizzazione del libro d’artista “Amidst these rooms (rogue) – The not so subtle ambiguity of being an artist raised in Roma”. Sempre nel 2015 parteciperà con Emiliano Maggi e Marco Palmieri al group show “Raw Rome” da Lorcan O’Neill. Gianni Politi’s pictorial research (Rome 1986) is an autobiographical analysis, where his work lacks any aesthetic purpose and reflects on the concept of the process-oriented production. Since 2011 he is one of the Pastificio Cerere artists in Rome. In 2015, at Nomas Foundation, his solo exhibition “Mountaintop Waterdrop” was opened. It was narrated by Enzo Cucchi and Giuseppe Gallo and curated by Cecilia Canziani. Previously, in 2014, the exhibition titled “Tra queste sale (Malandrino)” was held at GNAM - Galleria Nazionale di Arte Moderna in Rome. It was curated by Paola Ugolini. In 2015 he collaborated with Nero Magazine for the artist’s book “Amidst These rooms (rogue) - The not so subtle ambiguity of being an artist raised in Rome”. Also in 2015, he participated in the group show “Raw Rome” with Emiliano Maggi and Marco Palmieri at Lorcan O’Neill’s.
Quando nell’ottobre del 1986 mi trasferii a Roma, un bellissimo sole splendeva nel cielo. Il mio primo incontro professionale avvenne nel Pastificio Cerere; per la precisione, presso lo studio di Bruno Ceccobelli. Fu amore a prima vista, con il palazzo intendo: da allora non ci siamo più persi di vista. When I moved to Rome, on October 1986, a beautiful sun was shining in the sky. My first professional meeting took place at Pastificio Cerere; at Bruno Ceccobelli’s studio, to be precise. It was love at first sight, love for the building, I mean: since then we’ve never lost touch over the years.
Sin dagli esordi nel 1975 come pittore e scultore, Oliviero Rainaldi (Caramanico Terme, 1956) incentra la propria ricerca sulla figura umana analizzata con diverse tecniche e materiali: olio, bronzo, gesso, marmo, terracotta, ceramica, mosaico e affresco. Dopo avere esordito con composizioni di carattere velatamente narrativo, attorno agli anni ’90 passa alla rappresentazione di figure isolate, fissate attraverso un segno lineare nella loro essenzialità ideale, in cui corpi e frammenti di corpi manifestano sotterranei congiungimenti con le culture arcaiche e medievali. Il lavoro di Rainaldi è presente in numerose rassegne d’arte, in spazi museali in Italia e all’estero e le sue opere sono presenti in importanti istituzioni pubbliche internazionali. Since Oliviero Rainaldi (Caramanico Terme, 1956) started working as a painter and sculptor in 1975 he has focused his research on the human figure, which he analyzed with different techniques and materials: oil, bronze, gypsum, marble, ceramics, mosaic, and fresco. After debuting with covertly narrative compositions, around the 90’s he moved to the representation of isolated figures, fixed in their ideal essentiality through a linear mark: here bodies and body fragments highlight underground connections with ancient and medieval cultures. Rainaldi’s work is found in numerous art exhibitions, in museums in Italy and abroad. His works can be found in major public international institutions.
Sono arrivato al Pastificio nel 2004, e in quel momento da giovanissimo artista, ho scoperto un mondo fatto di Maestri che con grande talento e quotidianità realizzavano delle opere incredibili. Il pastificio è da 13 anni il luogo dove vivo e dove realizzo il mio lavoro condividendo con gli artisti residenti esperienze e progetti. I first arrived at Pastificio in 2004. In that moment, as a very young artist, I discovered a world of Masters that with their immense talent and constancy were creating amazing works. Pastificio has been the place where I live and work for 13 years and where I share experiences and projects with the resident artists.
Dopo gli studi in architettura, Pietro Ruffo (Roma, 1978) si trasferisce a New York per una borsa di ricerca presso la Columbia University. Dal 2004 lavora nel suo studio al Pastificio Cerere. L’arte di Ruffo è essenzialmente legata agli elementi base della sua formazione da architetto: il progetto, la carta e il disegno. Ogni sua opera ha origine da una meticolosa progettazione e prende forma sul foglio attraverso il segno delicato ma incisivo. Tuttavia, non conserva la bidimensionalità di una tavola poiché la carta, intagliata, acquista la terza dimensione. Ne risulta un lavoro stratificato, dalle molteplici letture visive e semantiche che indagano i grandi temi della storia universale, in particolare la libertà e la dignità del singolo individuo costantemente minacciate dalla massificazione in atto nella società contemporanea. Tra le principali mostre personali: “Terra Incognita”, Delhi; “The Political Gymnasium”, Blain Southern Londra; “A complex Istant”, Mosca, progetto speciale per la quarta Biennale di Mosca; “Irhal Irhal”, Galleria Lorcan O’Neill, Roma; “Six Nations”, Galleria Lorcan O’Neill, Roma. After studying architecture, Pietro Ruffo (Rome, 1978) moved to New York for a research scholarship at Columbia University. Since 2004, he has been working in his studio at Pastificio Cerere. Ruffo’s art is essentially connected to the basic elements of his architecture education: project, paper and drawing. Every work originates from a meticulous planning and is shaped on the sheet through his delicate but sharp mark. Though, he doesn’t retain a table bi-dimensionality, since cut paper acquires the third dimension. The result is a stratified work, with multiple visual and semantic interpretations investigating the great issues of universal history, especially individual freedom and dignity, which are constantly threatened by the ongoing contemporary society homogenization. His main solo shows include: “Terra Incognita”, Delhi; “The Political Gymnasium”, Blain Southern Londra; “A complex Istant”, Moscow, special project for the Fourth Moscow Biennale; “Irhal Irhal”, Lorcan O’Neill gallery, Rome; “Six Nations”, Lorcan O’Neill gallery, Rome.
Ho trovato il mio primo studio all’interno del Pastificio nel 1990. Per un periodo ho collaborato come assistente con l’artista Gianni Dessì, per poi dedicarmi alla mia attività artistica. Nonostante gli spostamenti ed i vari lavori all’estero non ho mai abbandonato il Pastificio ritenendolo l’unico punto interessante e vitale per la città di Roma, tutt’oggi risiedo all’interno del palazzo. I found my first studio inside Pastificio in 1990. For a while I collaborated with artist Gianni Dessì as his assistant, and then I devoted myself to my own artistic activity. Despite the journeys and jobs abroad, I never abandoned Pastificio because I consider it the only interesting and vital spot in Rome, and I’m still living inside the building.
Maurizio Savini (Roma, 1962) studia storia dell’arte e dello spettacolo all’università “La Sapienza” di Roma. Tiene la sua prima mostra personale a Dusseldorf. Nel 2002 realizza le scenografie per l’opera lirica “Parsifal” (regia di Peter Stein), come collaboratore, e per il balletto “La fin de jours”, organizzato dal Maggio Musicale Fiorentino. Tiene mostre personali a Parigi, Lione, Londra, Amsterdam, Berlino e New York. Realizza nel 2008 un’installazione per il museo di Saint Etienne, ed un’altra per il museo d’arte contemporanea di Lione, partecipa con una serie di sculture alla 15ª Quadriennale di Roma. Nel 2009 realizza a Roma un’opera permanente per il M.A.C.R.O e una scultura per l’università Luiss. Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia. Tra il 2011 e il 2016 tiene mostre personali a Torino, Roma, Parigi, Pechino e Singapore. Maurizio Savini (Rome, 1962) studied art history at “La Sapienza” University of Rome. His first exhibition took place in Dusseldorf. In 2002 he collaborated to the scenic design for the lyric opera “Parsifal”, directed by Peter Stein, and for the ballet “La fin du jour”, performed on the occasion of the Florence Maggio Musicale Festival. He held solo exhibitions in Paris, Lyon, London, Amsterdam, Berlin, and New York. In 2008 he presented an installation for the Saint Etienne museum and the museum of contemporary art in Lyon. He participated in the 15th Quadriennale of Rome with a series of sculptures. In 2009, he produced permanent sculptures for the M.A.C.R.O Museum and the Luiss University in Rome. In 2011, he participated in the Venice Biennale. Between 2011 and 2016 he held solo exhibitions in Turin, Rome, Paris, Beijing, and Singapore.
Siamo venuti qui un po’ per necessità, un po’ per caso in quanto questi spazi erano ideali per lavorare, tra i pochi, all’epoca, disponibili a essere adattati a degli studi d’artista. La nostra fu una scelta dettata esclusivamente dalla presenza di spazi splendidi, con la possibilità di restaurarli e adattarli alle nostre esigenze. Il coinvolgimento dell’arte nella vita e della vita nell’arte può essere un riflesso del nostro vivere in questo luogo, come se fossimo immersi in una bolla fatta di arte. Perché qui l’immersione nell’arte è totale! We came here both for necessity and by chance: these areas are ideal working spaces. They were among the few that could have been adjusted to art studios, back then. Our choice was due exclusively to those beautiful spaces, which could have been restored and adjusted to our needs. Art involvement in life and life in art reflects us living in this place, as if we are immerged in an art bubble. Here, the immersion into art is overarching indeed!
Marco Tirelli (Roma, 1956) comincia a esporre già nella seconda metà degli anni Settanta. La sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia è del 1982, nella sezione “Aperto 82” con una sala personale. Le mostre collettive in Italia e all’estero si susseguono numerose negli anni Ottanta. Gli anni Novanta si aprono con la mostra all’American Academy di Roma, che pone in dialogo una serie di suoi disegni con alcuni “Wall Drawings” di Sol LeWitt, a cui fa seguito la partecipazione alla XLIV Biennale di Venezia con una sala personale. Tra le rassegne d’arte a cui prende parte in questo decennio si ricordano, inoltre, la Biennale di Sidney del 1990, la Biennale di San Paolo del 1991, la XII Quadriennale di Roma del 1996. Nel 2002 l’Institut Mathildenhöhe di Darmstad gli dedica un’importante mostra antologica dal titolo “Das Universum der Geometrie”, presentata l’anno successivo alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Tra le mostre più recenti ricordiamo: “Excelle. Intorno al silenzio”, Collezione Gori – Fattoria di Celle, Santomato (PT), 2009; “Marco Tirelli”, Museo di Palazzo Fortuny, Venezia (2010); “Marco Tirelli”, MACRO, Roma (2012); una sala personale nella mostra “Vice Versa”, Padiglione Italia, LV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (2013); “Soltanto un quadro al massimo”, Accademia Tedesca di Villa Massimo, Roma, insieme a Bernd e Hilla Becher (2013); “Marco Tirelli”, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (2013); “Osservatorio”, Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, Pesaro (2014); “Proportio”, Palazzo Fortuny, Venezia (2015). Le sue opere sono parte delle collezioni di alcuni dei più rilevanti musei internazionali. Marco Tirelli (Rome, 1956) began to exhibit in the middle Seventies. He firstly participated in the Venice Biennale in 1982 with a personal room in the “Aperto 82” section. In the Eighties, collective exhibitions in Italy and abroad followed one another. The Nineties triggered with the exhibition at the American Academy in Rome, which connected a series of his drawings with some “Wall Drawings” by Sol LeWitt; later he participated in the XLIV Venice Biennale with a personal room. The art festivals he participated in in this decade include Sidney Biennale in 1990, Sao Paulo Biennale in 1991, the XII Rome Quadriennale in 1996. In 2002 the Institut Mathildenhöhe of Darmstad dedicated an important anthological exhibition to him, whose title was “Das Universum der Geometrie”, which was exhibited at the Bologna Modern Art Gallery the following year. The latest exhibitions include: “Excelle. Intorno al silenzio”, Collezione Gori – Fattoria di Celle, Santomato (PT), 2009; “Marco Tirelli”, Palazzo Fortuny Museum, Venice (2010); “Marco Tirelli”, MACRO, Rome (2012); a personal room at the exhibition “Vice Versa”, Italian Pavilion, LV International Art Exhibition at the Venice Biennale (2013); “Soltanto un quadro al massimo”, German Academy in Villa Massimo, Rome, together with Bernd and Hilla Becher (2013); “Marco Tirelli”, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (2013); “Osservatorio”, Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, Pesaro (2014); “Proportio”, Palazzo Fortuny, Venice (2015). His works are exhibited in some of the most important international museum collections.