Patrizio Gravano
APPUNTI MATEMATICI
NOTE INTRODUTTIVE
DI ELETTRONICA ALLO STATO SOLIDO numeri 42/43/44 - giugno/luglio/agosto 2018
INTRODUZIONE Questo numero, assai impegnativo quanto a contenuti, e’ una introduzione alla conduzione elettrica nei solidi, nei metalli e nei semiconduttori, quali il silicio.
Non si tratta, ne’ lo potrebbe essere, di un testo istituzionale.
L’elaborato contiene una raccolta di temi scelti, scritti in modo piano, partendo dagli aspetti piu’ elementari, di argomenti che solitamente afferiscono all’elettronica e alla fisica dello stato solido.
Pertanto, questo elaborato costituisce uno sviluppo dei numeri di Appunti matematici che ho dedicato all’elettronica analogica e digitale e per certi aspetti si coordina con un precedente numero che avevo dedicato alla meccanica quantistica, lavorando su noto testo che avevo, almeno parzialmente, assunto come mia “guida”.
Questo elaborato e’ per altri aspetti propedeutico agli sviluppi di un prossimo
numero
di
approfondimento
relativo
alla
fisica
quantistica, successivo ad uno del passato di carattere introduttivo.
In ogni caso, ho deciso di partire dagli aspetti piu’ elementari anche se essi sono gia’ stati trattati in altri numeri.
Credo che questo testo possa essere una base per gli sviluppi della meccanica quantistica, avendo da molto tempo deciso di ampliare i; precedente numero introduttivo dedicato alla materia.
Roma, maggio 2018
Patrizio Gravano patrizio.gravano@libero.it
-1-
Nozioni matematiche utili
Nella lettura di questo elaborato risulteranno utili alcune nozioni di analisi matematica.
E’ sicuramente utile ricordare che la scrittura f = f(x, y, z) e’ una funzione di tre variabili indipendenti x, y, e z a valori reali, cioe’ una legge di corrispondenza che associa ad una terna (x, y, z) dello spazio reale un punto indicato come f(x,y,z) .
Sinteticamente si scrive f : � 3 → � .
Non infrequentemente vengono considerate funzioni f : � 4 → � cioe’ funzioni che alla quaterna ordinata (x,y,z, t) fanno corrispondere in modo univoco un punto f(x,y,z,t). In questo caso oltre alle tre coordinate spaziali si considera la variabile t, il tempo.
Una funzione f(x,y,z) ammette la derivata parziale
lim
∆đ?‘Ľâ†’0
đ?‘“(đ?‘Ľ+∆đ?‘Ľ ,đ?‘Ś,đ?‘§)−đ?‘“(đ?‘Ľ,đ?‘Ś,đ?‘§) ∆đ?‘Ľ
đ?œ• đ?œ•đ?‘Ľ
f(x,y,z) se e solo se :
esiste ed e’ finito.
Analogamente vengono definite le altre due derivate parziali -2-
đ?œ• đ?œ•đ?‘Ś
f(x,y,z) = lim
đ?‘“(đ?‘Ľ ,đ?‘Ś+∆đ?‘Ś,đ?‘§)−đ?‘“(đ?‘Ľ,đ?‘Ś,đ?‘§) ∆đ?‘Ś ∆đ?‘Śâ†’0
đ?œ• đ?œ•đ?‘§
f(x,y,z) = lim
∆đ?‘§â†’0
đ?‘“(đ?‘Ľ ,đ?‘Ś,đ?‘§+∆đ?‘§)−đ?‘“(đ?‘Ľ,đ?‘Ś,đ?‘§) ∆đ?‘§
Tali limiti devono esistere ed essere finiti.
Quando si deriva parzialmente rispetto ad una variabile le altre variabili vengono trattate alla stregua di costanti.
Data una funzione f(x,y,z) di tre variabili indipendenti x, y, e z viene definita differenziale totale di f, indicandolo con df la seguente quantita’:
đ?œ•đ?‘“ đ?‘‘đ?‘Ľ đ?œ•đ?‘Ľ
df =
+
đ?œ•đ?‘“ đ?‘‘đ?‘Ś đ?œ•đ?‘Ś
+
đ?œ•đ?‘“ đ?‘‘đ?‘§ đ?œ•đ?‘§
Data una forma differenziale del tipo Adx +đ??ľđ?‘‘đ?‘Ś + đ??śđ?‘‘đ?‘§ data una f(x,y,z) se đ?œ•đ?‘“
đ?œ•đ?‘“
đ?œ•đ?‘“
df = Adx +đ??ľđ?‘‘đ?‘Ś + đ??śđ?‘‘đ?‘§ e’ un differenziale esatto con A = đ?œ•đ?‘Ľ , B = đ?œ•đ?‘Ś e C = đ?œ•đ?‘§ .
A, B e C, intesi come derivate sono in sostanza delle funzioni.
Deve essere:
đ?œ•đ??´ đ?œ•đ?‘Ś
đ?œ•đ??´ đ?œ•đ?‘§
=
đ?œ•đ??ľ đ?œ•đ?‘Ľ
,
đ?œ•đ??ś
= đ?œ•đ?‘Ľ
-3-
đ?œ•đ??ľ đ?œ•đ?‘§
đ?œ•đ??ś
= đ?œ•đ?‘Ś
Viene definito un operatore matematico detto nabla vettore solitamente ∂
đ?œ•
đ?œ•
indicato come đ?› = đ?’Š ∂x +đ?’‹ đ?œ•đ?‘Ś +đ?’Œ đ?œ•đ?‘§
Una distinzione fondamentale e’ quella tra campo scalare e campo vettoriale.
Se e’ assegnata una grandezza scalare U = U(x,y,z) ad ogni punto (x,y,z) ∈ đ?‘‹ ⊆ đ?‘… 3 e’ associato un valore U(x,y,z) che definisce il valore della grandezza scalare
in quel punto. Ove poi si consideri il tempo allora
sarebbe U = U(x,y,z,t).
Un esempio classico di campo scalare e’ il campo di temperatura che associa ad ogni punto di un corpo un corrispondente valore di temperatura.
Data U viene definito il gradiente di U, indicato come grad(U), come segue:
∇đ?‘ˆ =
∂U đ?’Š ∂x
đ?œ•đ?‘ˆ
đ?œ•đ?‘ˆ
+ đ?œ•đ?‘Ś j+ đ?œ•đ?‘§ k
-4-
Assegnata una grandezza vettoriale V(x,y,z) = (đ?‘‰đ?‘Ľ , đ?‘‰đ?‘Ś , đ?‘‰đ?‘§ ) e’ possibile introdurre la nozione di campo vettoriale osservando che in ogni punto (x,y,z)∈ đ?‘‹ ⊆ đ?‘… 3 e’ fatto univocamente corrispondere un vettore
V(x,y,z) =
(�� , �� , �� ).
Ovviamente e’ possibile riferirsi anche al tempo e considerare il caso V(x,y,z,t) = (�� (�), �� (�), �� (�)).
Data una grandezza vettoriale V e quindi dato un campo vettoriale che consente per una assegnata regione spaziale di assegnare per ogni (x,y,z) di essa un
V(x,y,z) e’ possibile definire una grandezza scalare detta
divergenza di V e formalizzata come segue:
div V =
∂Vx ∂x
+
∂Vy ∂y
+
∂Vz ∂z
Nella sostanza si tratta di un prodotto scalare essendo vero che div V= đ?› V
Il lato destro della relazione di eguaglianza e’ ordinariamente ottenuto in termini di prodotto scalare, ragionando per componenti, cioe’ scrivendo đ?œ•
(đ?œ•đ?‘Ľ ,
đ?œ• đ?œ•đ?‘Ś
đ?œ•
, đ?œ•đ?‘§ ) (đ?‘‰đ?‘Ľ , đ?‘‰đ?‘Ś , đ?‘‰đ?‘§ ) =
∂Vx ∂x
+
∂Vy ∂y
+
∂Vz ∂z
che per definizione e’ chiamata
divergenza di V . -5-
Dato l’operatore vettoriale nabla e dato un vettore e’ possibile considerare il seguente prodotto vettoriale ∇ Ă— V , ove Ă— indica il prodotto vettoriale .
Tale grandezza vettoriale e’ chiamata rotore di V e si scrive:
rot V = ∇ Ă— V
Il calcolo di tale grandezza vettoriale puo’ essere svolto a partire dalla notazione di Laplace del prodotto vettoriale (determinante simbolico di Laplace) che, come noto, e’ il seguente:
đ?‘–
đ?‘— đ?‘˜
đ?œ• đ?œ• đ?œ• [đ?œ•đ?‘Ľ đ?œ•đ?‘Ś đ?œ•đ?‘§]
�� �� ��
Nozioni di elettrostatica
La forza di Coulomb
Gli sviluppi sperimentali hanno portato a concludere che tra corpi carichi si esercitano forze rispetto alle quali e’ possibile affermare che:
•
due corpi elettrizzati si possono attrarre oppure si possono respingere ; -6-
•
si ammette che esistano due distinti tipi di cariche elettriche, convenzionalmente definite positive e negative;
•
cariche dello stesso segno di si respingono;
•
cariche di segno opposto si attraggono;
•
la forza (attrattiva o repulsiva, a seconda dei casi) che si esercita tra due cariche puntiformi e’ proporzionale al prodotto delle due cariche;
•
la forza
(attrattiva o repulsiva) e’ inversamente proporzionale al
quadrato della distanza tra di esse.
In estrema sintesi il modulo della forza e’ dato dalla seguente formula
F=đ?‘˜
đ?‘„1 đ?‘„2 đ?‘…2
.
Si osservi che k e’ una opportuna costante di proporzionalita’ che, come rilevato in via sperimentale, dipende dal mezzo nel quale sono “immerse� le due cariche, il vuoto o altro materiale dielettrico.
1
La costante k viene solitamente posta nella forma k = 4đ?œ‹đ?œ€ . 0
La legge di Coulomb diviene F =
1 đ?‘„1 đ?‘„2 4đ?œ‹đ?œ€0 đ?‘…2
. -7-
La grandezza đ?œ€0 e’ chiamata costante dielettrica del vuoto.
La costante dielettrica del vuoto non e’ una grandezza adimensionata. Essa, infatti, e’ espressa, nel Sistema internazionale di misura, in
đ??ś2 đ?‘ đ?‘š2
.
L’unita’ di misura della carica elettrica e’ il coulomb, solitamente indicato con la lettera C.
Il valore di k contenuto nella formula di Coulomb varia a seconda del mezzo dielettrico .
Quando le cariche invece di essere nel vuoto sono contenute in un dielettrico diverso il modulo della forza e’ minore e la legge di Coulomb assume la forma seguente:
1
F = 4đ?œ‹đ?œ€
đ?‘„1 đ?‘„2 2 đ?œ€ 0 đ?‘&#x; đ?‘…
.
Il prodotto đ?œ€0 đ?œ€đ?‘&#x; e’ detto costante dielettrica del mezzo.
Normalmente ci si riferisce a cariche nel vuoto.
-8-
Occorre ricordare che la carica di un qualunque corpo puo’ essere resa dalla formula Q = (đ?‘ đ?‘? − đ?‘ đ?‘’ )e , nella quale e indica il valore della carica dell’elettrone, đ?‘ đ?‘? il numero dei protoni , đ?‘ đ?‘’ il numero degli elettroni.
Si e’ soliti affermare che la carica e’ quantizzata, nel senso che la carica di un corpo e’ sempre un multiplo intero della carica dell’elettrone. Per convenzione la carica dell’elettrone e’ negativa e in valore assoluto risulta pari a 1,6021∗ 10−19 C.
Nelle esperienze di elettrostatica si considerano sempre cariche dell’ordine di grandezza dei 10−9 C, ovvero dei nC (nanocoulomb).
Per la forza di Coulomb trova applicazione il cosiddetto principio di sovrapposizione per il quale la risultante delle forze applicate ad un corpo carico e’ la somma vettoriale dei singoli contributi dovuti alle singole cariche.
In altri termini se e’ data una particolare distribuzione di cariche nello spazio tridimensionale (essendo esse �1 , ‌ . ., �� , ‌ . . �� ) la forza che esse esercitano su una carica Q e’ la somma vettoriale delle forze che ciascuna
-9-
carica esercita sulla carica Q, indipendentemente dalla presenza delle altre cariche (Gettys).
In termini formali il principio di sovrapposizione degli effetti, riferito alla forza di Coulomb, puo’ essere formalizzato come segue:
F = ∑đ?‘›đ?‘–=1 đ?‘đ?’Š
In essa risulta essere đ?‘đ?’Š = k
qi Q đ?’“Ě‚ r2i
essendo ri la distanza della carica i-esima
dalla carica Q, quando le si suppongono puntiformi.
La costante k e’ detta costante elettrostatica.
La distinzione tra cariche positive e negative e’ convenzionale e risale al politico e fisico americano Benjamin Franklin cui appunto si deve tale terminologia.
⎈⎈⎈⎈⎈
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Un semplice esercizio di elettrostatica. Due cariche puntiformi si trovano sull’asse delle x nei punti ¹� . Si determini il rapporto tra le cariche di guisa che una terza particella posta nel punto ka con k ≠¹1 sia in equilibrio. Per k= 0 una particella carica deve trovarsi in x = 0 e in questo caso la particella ivi collocata sara’ in equilibrio quando le due cariche 1 e 2 sono concordi (entrambe positive o entrambe negative) e tali che siano pure eguali in modulo. Se le cariche sono discordi non si puo’ avere equilibrio quando la particella carica si trova in x = 0 , avendosi una forza risultante netta pari alla somma della forza di repulsione e di quella di attrazione, aventi lo stesso verso. Che debba essere k ≠¹1 e’ cosa ovvia in quanto in ognuno dei due casi la particella 3 coinciderebbe con la 1 o la 2, rispettivamente. Se k > 1 la particella 3 si trova a destra della 2. In questo caso se le due cariche sono concordi a prescindere dal modulo delle cariche 1 e 2 la particella 3 non puo’ essere in condizione di equilibrio. Per convincersene e’ sufficiente considerare il principio di sovrapposizione degli effetti, evidenziando, in ultima analisi, anche in questo caso l’esistenza di una forza risultante netta, non nulla, pari alla somma di una forza attrattiva e di una repulsiva. In questo caso per avere una chance di equilibrio occorre ammettere che le cariche 1 e 2 siano discordi.
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Si ha la rappresentazione seguente, oltre a quella simmetrica sul segno delle cariche 1 e 2.
In questo caso e’ possibile calcolare la forza attrattiva della carica 1 sulla carica 3 e la forza repulsiva della carica 2 sulla carica 3. Dette forze hanno la medesima direzione ma verso opposto. La condizione di equilibrio tra i moduli di dette forze sussista la seguente condizione scalare tra i moduli di esse: F3,1 = − F3,2 ove , ad esempio F3,1 indica la forza esercitata dalla carica 1 sulla carica 3. Passando ai calcoli si ottiene la seguente sequenza di passaggi . đ?‘?đ?‘œđ?‘ đ?‘Ąđ?‘ž1 đ?‘ž3 (đ?‘˜đ?‘Ž+đ?‘Ž)2 đ?‘ž1 (đ?‘˜đ?‘Ž+đ?‘Ž)2
đ?‘?đ?‘œđ?‘ đ?‘Ąđ?‘ž đ?‘ž
2 3 = − (đ?‘˜đ?‘Žâˆ’đ?‘Ž) 2 e, dividendo ambo i membri per costđ?‘ž1 si ha:
đ?‘ž
2 = − (đ?‘˜đ?‘Žâˆ’đ?‘Ž) 2 e dividendo ambo i membri per đ?‘ž2 si ha :
đ?‘ž1 đ?‘ž2 (đ?‘˜đ?‘Ž+đ?‘Ž)2
������
=−
đ?‘ž1 |đ?‘ž2|
1 (đ?‘˜đ?‘Žâˆ’đ?‘Ž)2
ed infine
đ?‘ž1 đ?‘ž2
=−
(đ?‘˜đ?‘Ž+đ?‘Ž)2 (đ?‘˜đ?‘Žâˆ’đ?‘Ž)2
(đ?‘˜đ?‘Ž+đ?‘Ž)2
= (đ?‘˜đ?‘Žâˆ’đ?‘Ž)2
đ??źđ?&#x2018;&#x203A; modo analogo si studia il caso che la particella 3 sia collocata a sinistra della particella 1 nel caso sia k < â&#x2C6;&#x2019;1 . đ?&#x2018;&#x2026;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D; da esaminare il caso k â&#x2C6;&#x2C6; (- 1, 0) â&#x2C6;Ş (0, 1).
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In questo caso la carica 3 deve essere collocata in un punto interno del segmento congiungente le cariche 1 e 2 in un punto distinto dal punto medio di esso e distinto, ovviamente, dagli estremi. Occorre chiedersi quale condizione deve aversi per poter ammettere la possibilitaâ&#x20AC;&#x2122; di una condizione di equilibrio per la carica 3. In questo caso se le cariche 1 e 2 sono di segni opposti la carica 3 non puoâ&#x20AC;&#x2122; essere in alcun caso in condizione di equilibrio di forze. Quando le cariche 1 e 2 sono di segno opposto la carica 3, qualunque sia il segno di essa, eâ&#x20AC;&#x2122; sottoposta a due forze parallele e concordi e quindi ad una risultante di forze sicuramente non nulla. La condizione di equilibrio eâ&#x20AC;&#x2122; astrattamente realizzabile quando le cariche 1 e 2 hanno il medesimo segno, a prescindere dal segno della carica fra esse inserita. Si puoâ&#x20AC;&#x2122; esemplificare ammettendo che le cariche 1 e 2 siano entrambe positive. Poicheâ&#x20AC;&#x2122; la carica 3 eâ&#x20AC;&#x2122; collocata in un punto intermedio tra esse, distinto dal punto medio della congiungente le cariche 1 e 2, allora le cariche hanno valori diversi, non potendo essere eguali. Recte, se le cariche di eguale segno sono eguali (e il corrispondente rapporto tra esse varrebbe quindi 1) la carica 3 non eâ&#x20AC;&#x2122; in condizione di equilibrio di forze elettriche. Tale osservazione vale anche nel caso che le cariche siano entrambe negative. Pertanto, in generale, deve essere, come condizione di ammissibilitaâ&#x20AC;&#x2122; che sia |đ?&#x2018;&#x17E;1 | â&#x2030; |đ?&#x2018;&#x17E;2 | Al riguardo eâ&#x20AC;&#x2122; possibile la seguente esemplificazione nel caso le cariche 1 , 2 e 3 siano positive.
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Si ha la seguente rappresentazione grafica.
Nei termini piuâ&#x20AC;&#x2122; generali essendo 2a la distanza tra le cariche 1 e 2 allora se la distanza tra la carica 1 e 3 vale x allora la distanza tra la carica 3 e la carica 2 risulta essere (2a â&#x20AC;&#x201C; x) pr ogni x consentito. A questo punto deve essere verificata la seguente condizione: đ??š2,3 = â&#x2C6;&#x2019;đ??š1,3 đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x2019; al solito đ??š2,3 indica la forza esercitata dalla carica 2 sulla carica 3 e đ??š1,3 indica la forza esercitata dalla carica 1 sulla carica 3. đ??żđ?&#x2018;&#x17D; precedente relazione puoâ&#x20AC;&#x2122; essere esplicitata come segue: đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17E;2 đ?&#x2018;&#x17E;3 (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ)2
=â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17E;1 đ?&#x2018;&#x17E;3 đ?&#x2018;Ľ2
Moltiplicando ambo i membri per đ?&#x2018;&#x17E;2 (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ)2
1 đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17E;3
â&#x2030; 0 si ottiene la seguente relazione:
đ?&#x2018;&#x17E;
= â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ12
đ??¸â&#x20AC;˛ possibile passare alla relazione in modulo avendo
đ?&#x2018;&#x17E;2 (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ)2
đ?&#x2018;&#x17E;
đ?&#x2018;&#x17E;
đ?&#x2018;&#x17E;
2 = đ?&#x2018;Ľ12 ed anche đ?&#x2018;Ľ12 = (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ) 2.
đ??źđ?&#x2018;&#x203A; questa ultima relazione eâ&#x20AC;&#x2122; possibile dividere ambo i membri per đ?&#x2018;&#x17E;2 indi moltiplicare ambo i membri per đ?&#x2018;Ľ 2 , ottenendo la ratio
đ?&#x2018;&#x17E;1 đ?&#x2018;&#x17E;2
đ?&#x2018;Ľ2
= (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ)2 Parte inserita ma da verificare attentamente
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Il campo elettrostatico
Eâ&#x20AC;&#x2122; opportuno premettere la nozione di campo vettoriale per la quale si considera una funzione che associa ad un punto (x,y,z) dello spazio tridimensionale un vettore â&#x2020;&#x2019; . Si considerano le tre componenti scalari del đ?&#x2018;&#x2030;
vettore (đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;Ľ , đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;Ś , đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;§ ) .
Il campo elettrico che saraâ&#x20AC;&#x2122; definito nelle prossime righe eâ&#x20AC;&#x2122; un esempio di campo vettoriale.
Dato infatti un punto O nel quale si ammette sia collocata una carica Q si consideri, quindi, un punto P distinto da O in cui sia posta una carica q e si ammetta che essa sia positiva e di 1 coulomb.
Il punto P ha coordinate (x, y, z) mentre si puoâ&#x20AC;&#x2122; ammettere che il punto O abbia coordinate (0, 0, 0).
Lâ&#x20AC;&#x2122;intensitaâ&#x20AC;&#x2122; del campo elettrico viene solitamente definita dal seguente rapporto:
đ?&#x2018;
E=q.
La grandezza campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122; una grandezza vettoriale. - 15 -
Le grandezze vettoriali saranno indicate in grassetto. Pertanto E indica il vettore intensitaâ&#x20AC;&#x2122; di campo elettrico, mentre E indica il modulo di esso.
Quando si considera la carica di prova il modulo di detto vettore risulta essere:
E=
1 đ?&#x2018;&#x201E; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x; đ?&#x2018;&#x2026;2
In questa formula Q eâ&#x20AC;&#x2122; la carica che genera il campo elettrico.
La direzione del vettore E eâ&#x20AC;&#x2122; quella della congiungente le due cariche Q e q di prova.
Oltre gli aspetti formali quale carica di prova di considera una carica positiva arbitrariamente piccola.
Il verso del vettore E dipende dal segno della carica Q.
Se la carica eâ&#x20AC;&#x2122; positiva il verso del vettore E eâ&#x20AC;&#x2122; diretto da Q alla carica di prova, mentre eâ&#x20AC;&#x2122; diretto in senso opposto nel caso la carica sia negativa.
Nella realtaâ&#x20AC;&#x2122; un campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122; determinato non da una sola carica elettrica ma da una distribuzione di cariche elettriche nello spazio.
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In questo caso il vettore E deve essere inteso quale la risultante vettoriale dei campi elettrici generati dalle singole cariche. Il campo E eâ&#x20AC;&#x2122; sempre determinato in un punto dello spazio.
I vettori F ed E sono linearmente dipendenti.
Dato un campo E su una carica q posta in un punto P si esercita una forza F = qđ?&#x2018;Ź.
Si
osservi che in questo caso deve ritenersi noto E cioeâ&#x20AC;&#x2122; deve ritenersi
calcolato il rapporto tra la forza dovuta alla carica che ha generato il campo elettrico, detta Q, positiva o negativa, e la carica di prova idealmente positiva di 1 coulomb o generalmente positiva e piccola a piacere.
Ove si ipotizzi noto E dalla relazione F = qđ?&#x2018;Ź, nella quale q puoâ&#x20AC;&#x2122; essere sia positivo che negativo, con le evidenti ripercussioni sul verso di F, si puoâ&#x20AC;&#x2122; affermare, in accordo con il secondo principio della dinamica
che
in
assenza di vincoli il corpo carico q subisce una accelerazione data dalla formula vettoriale đ?&#x2018; = mđ?&#x2019;&#x201A; .
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Relativamente al campo elettrico (inteso come campo vettoriale) la carica di prova q, supposta positiva, deve essere â&#x20AC;&#x153;piccolaâ&#x20AC;? e si potrebbe ammettere che sia q â&#x2020;&#x2019; 0+ in quanto (Gettys) â&#x20AC;&#x153;la carica localizzata sulla particella di prova deve essere cosiâ&#x20AC;&#x2122; piccola da non alterare in modo significativo la distribuzione di carica che genera il campoâ&#x20AC;?.
Anche per il campo elettrico vige il principio di sovrapposizione degli effetti per il quale il campo elettrico E in un punto dello spazio eâ&#x20AC;&#x2122; la risultante vettoriale dei campi dovuti alla presenza di ognuna delle n cariche (cosiddetta distribuzione di cariche) ognuna delle quali, separatamente genera un campo Ei in detto punto.
Nel caso di una distribuzione di cariche nello spazio tridimensionale il campo elettrico in un punto (x,y,z) eâ&#x20AC;&#x2122; E = â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;Źđ?&#x2019;&#x160; .
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Si osservi che dato un campo elettrico E dovuto ad una carica oppure ad una distribuzione di cariche puntiformi vale la relazione F = q0 E che da â&#x20AC;&#x2DC; conto della forza che si esercita su una carica q0 quando essa giaccia in un punto (x,y,z) dello spazio cui corrisponda un campo elettrico E (generato - 18 -
da una carica Q, oppure da una distribuzione di cariche pure puntiformi), i vettori F ed E sono linearmente dipendenti. Essi hanno la medesima direzione. Per convenzione il vettore E ha il verso della forza esercitata su una carica q0 positiva.
Il verso di E quando eâ&#x20AC;&#x2122; nota la distribuzione di cariche nello spazio tridimensionale deve intendersi convenzionalmente noto.
Qualora la carica q0 sia negativa allora il vettore F avraâ&#x20AC;&#x2122; verso opposto rispetto al vettore campo elettrico E.
Va infine chiarito il significato del verso del vettore E partendo dalla sua definizione matematica.
In buona sostanza si giunse a sostenere che il campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122; dato dalla đ?&#x2018;&#x17E;
formula E = đ?&#x2018;&#x2DC; đ?&#x2018;&#x;2 đ?&#x2019;&#x201C;Ě&#x201A; .
Il verso del campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122; diretto verso lâ&#x20AC;&#x2122;esterno della carica q (che genera il campo) quando la carica q eâ&#x20AC;&#x2122; positiva, mentre il verso risulta diretto verso lâ&#x20AC;&#x2122;interno della carica quando q eâ&#x20AC;&#x2122; una carica negativa.
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Con tutta evidenza nella citata formula vettoriale q va sostituito in formula con il segno, positivo o negativo che sia.
Il vettore đ?&#x2018;&#x;Ě&#x201A;
eâ&#x20AC;&#x2122; un versore (vettore di modulo unitario) diretto lungo la
congiungente la carica generatrice con il punto nel quale si considera il campo E . Detto versore eâ&#x20AC;&#x2122; sempre uscente da q.
Qualora si abbia una distribuzione di cariche il campo elettrico in un đ?&#x2018;&#x17E;
dato punto eâ&#x20AC;&#x2122; E = kâ&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x;2đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;&#x;Ě&#x201A;đ?&#x2018;&#x2013; in accordo con la sovrapposizione degli effetti. đ?&#x2018;&#x2013;
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Alcuni semplici esempi di calcolo di E Calcolo del campo elettrico nel caso di cariche collocate sullâ&#x20AC;&#x2122;asse delle ascisse in un punto P collocato sullâ&#x20AC;&#x2122;asse delle ordinate, quando le due cariche sono q e -kq con k > 1. La rappresentazione grafica eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente.
- a
a
- 20 -
Per il principio di sovrapposizione il campo elettrico E eâ&#x20AC;&#x2122; la somma vettoriale dei campi elettrici dovuti alle due cariche. Detti campi sono indicati rispettivamente come đ?&#x2018;Źđ?&#x2019;&#x152;đ?&#x2019;&#x2019; (đ?&#x2018;&#x2018;) e đ?&#x2018;Ź(â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2019;&#x2019;) (d). Per la simmetria del problema eâ&#x20AC;&#x2122; immediato (d'altronde la distanza di P dalle due cariche si mantiene eguale al variare di P, o, detta altrimenti il punto P eâ&#x20AC;&#x2122; equidistante rispetto ai punti ove sono collocate le cariche) constatare che vale la relazione |đ?&#x2018;Źđ?&#x2019;&#x152;đ?&#x2019;&#x2019; (đ?&#x2018;&#x2018;)| = k| đ?&#x2018;Ź(â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2019;&#x2019;) (d)|. Risulta d = â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;&#x17D;2 + đ?&#x2018;Ś 2 . I versi dei due vettori sono ottenuti dalla convenzione relative alle linee di forza dei campi generati da cariche positive (uscente dalla carica negativa) e da cariche negative (entranti nella carica negativa).
Un secondo esempio potrebbe essere il seguente. Determinare, se esistono, gli x tali che |E(x) | = 0 nella seguente distribuzione di cariche collocate nei punti Âąđ?&#x2018;&#x17D; dellâ&#x20AC;&#x2122;asse delle x. Per punti interni alla distribuzione delle cariche, cioeâ&#x20AC;&#x2122; per x â&#x2C6;&#x2C6; (â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D;, đ?&#x2018;&#x17D;) eâ&#x20AC;&#x2122; possibile ricondursi alle sue seguenti relazioni vettoriali: đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x17E; =
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x17E; Ě&#x201A; đ?&#x2019;&#x2122; đ?&#x2018;Ľ2 đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x17E;
Ě&#x201A; đ?&#x2018;Źâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17E; = k (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ)2 đ?&#x2019;&#x2122; - 21 -
Il vettore risultante puoâ&#x20AC;&#x2122; essere ottenuto sommando membro a membro le due precedenti relazioni, avendo quindi: đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x17E; + đ?&#x2018;Źâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17E; =
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x17E; Ě&#x201A; đ?&#x2019;&#x2122; đ?&#x2018;Ľ2
+ (â&#x2C6;&#x2019; k
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x17E; Ě&#x201A;) đ?&#x2019;&#x2122; (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ)2
In definitiva si ha: đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; =
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x17E; Ě&#x201A; đ?&#x2019;&#x2122; đ?&#x2018;Ľ2
â&#x2C6;&#x2019;k
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x17E; Ě&#x201A; đ?&#x2019;&#x2122; (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ)2
= cost q (
1 đ?&#x2018;Ľ2
â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;&#x2DC; Ě&#x201A; )đ?&#x2019;&#x2122; (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ)2
La condizione đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; = 0 eâ&#x20AC;&#x2122; ricondotta alla seguente relazione scalare
1 đ?&#x2018;Ľ2
đ?&#x2018;&#x2DC;
â&#x2C6;&#x2019; (2đ?&#x2018;&#x17D;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ)2 = 0.
Ed in ultima analisi va risolta lâ&#x20AC;&#x2122;equazione in x ottenuta imponendo una ulteriore condizione ovvero che sia x tale che sia â&#x20AC;&#x201C; a < đ?&#x2018;Ľ < đ?&#x2018;&#x17D; .
Applicazione dellâ&#x20AC;&#x2122;equazione vettoriale F = đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;Ź Essendo una grandezza vettoriale il campo elettrico E eâ&#x20AC;&#x2122; rappresentabile usando la ordinaria notazione vettoriale. Si puoâ&#x20AC;&#x2122; ad esempio calcolare un campo elettrico nel piano (x, y, 0) sapendo che la forza esercitata su una carica di k nC risulta essere : F = - ađ?&#x2019;&#x160;Ě&#x201A; + đ?&#x2018;?đ?&#x2019;&#x2039;Ě&#x201A; ove a e b sono espresse in microN.
- 22 -
Dalla equazione vettoriale F = đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ź si ottiene la seguente: E = đ?&#x2018;&#x17D;
In altri termini si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che E = - đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2019;&#x160;Ě&#x201A; +
đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x17E;
đ?&#x2018;? đ?&#x2019;&#x2039;Ě&#x201A; đ?&#x2018;&#x17E;
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;?
1
Quanto alla intensitaâ&#x20AC;&#x2122; del campo elettrico si ha |E|=â&#x2C6;&#x161;(đ?&#x2018;&#x17E; )2 + (đ?&#x2018;&#x17E;)2 = đ?&#x2018;&#x17E; â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;&#x17D;2 + đ?&#x2018;? 2 Si tenga conto che le componenti scalari della forza sono misurate in microN, quindi in 10â&#x2C6;&#x2019;6 N, e la carica q in nanoCoulomb, quindi in 10â&#x2C6;&#x2019;9 C. Pertanto lâ&#x20AC;&#x2122;ordine di grandezza di detta intensitaâ&#x20AC;&#x2122; potrebbe essere
10â&#x2C6;&#x2019;6 10â&#x2C6;&#x2019;9
= 10â&#x2C6;&#x2019;6â&#x2C6;&#x2019;(â&#x2C6;&#x2019;9) = 103 . Cioâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122;
vero se esiste un k(F, q) reale positivo 0 < đ?&#x2018;&#x2DC; < 10. A quel punto eâ&#x20AC;&#x2122; solo una questione di calcoli.
Moto di particelle cariche entro il campo elettrico
Si consideri il caso di una particella di massa m in un campo elettrico E
Dallâ&#x20AC;&#x2122;equazione vettoriale F = q0 E si puoâ&#x20AC;&#x2122; ottenere, applicando il secondo principio della dinamica, che q0 E = mđ?&#x2019;&#x201A; e in definitiva che a =
q0 đ??&#x201E; . m
Nei termini piuâ&#x20AC;&#x2122; generali andrebbero considerate le tre componenti scalari dellâ&#x20AC;&#x2122;accelerazione vettoriale a , che risultano essere đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ , đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ś , đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;§ .
- 23 -
Nelle trattazioni di base si considera un campo elettrico E uniforme inteso come il campo per il quale comunque siano presi due punti (x,y,z) e (xâ&#x20AC;&#x2122;,yâ&#x20AC;&#x2122;,zâ&#x20AC;&#x2122;) dello spazio X â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026; 3 tali che (x,y,z) â&#x2030; (xâ&#x20AC;&#x2122;,yâ&#x20AC;&#x2122;,zâ&#x20AC;&#x2122;) risulta essere
E(x,y,z) =
E(xâ&#x20AC;&#x2122;,yâ&#x20AC;&#x2122;,zâ&#x20AC;&#x2122;).
Una particella carica in quiete si muove lungo una retta parallela al vettore E. Si puoâ&#x20AC;&#x2122;, ad esempio, ammettere che il vettore E sia del tipo E = (đ??¸đ?&#x2018;Ľ , 0, 0) essendo đ??¸đ?&#x2018;Ľ = 0.
A questa condizione corrisponde che il vettore accelerazione eâ&#x20AC;&#x2122; del tipo (
đ?&#x2018;&#x17E;đ??¸đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x161;
, 0, 0).
Il dipolo elettrico
Il dipolo elettrico e â&#x20AC;&#x2DC; una modellizzazione che ipotizza due cariche opposte +q e â&#x2C6;&#x2019; q poste ad una distanza 2a
<< d, ove d eâ&#x20AC;&#x2122; una qualunque distanza
considerata nel modello.
In relazione al dipolo elettrico viene introdotta una grandezza vettoriale detta momento di dipolo elettrico p. - 24 -
Detto vettore ha direzione coincidente con la retta passante per le due cariche supposte puntiformi. Il verso del vettore p eâ&#x20AC;&#x2122; quello che va dalla carica negativa a quella positiva.
Lâ&#x20AC;&#x2122;intensitaâ&#x20AC;&#x2122; del campo elettrico E in un punto dellâ&#x20AC;&#x2122;asse del dipolo risulta đ?&#x2018;?
essere E = đ?&#x2018;&#x2DC; đ?&#x2018;§3 ricordando che z eâ&#x20AC;&#x2122; la distanza del punto nel quale si calcola il campo e il punto medio del dipolo.
Questa semplice rappresentazione riguarda il caso indicato.
z
p
Puoâ&#x20AC;&#x2122; essere utile considerare il campo con riferimento al piano equatoriale del dipolo, come dalla seguente figura schematica.
- 25 -
Per ragioni di simmetria si ammette che le cariche che costituiscono il dipolo elettrico siano collocate sull’asse z e siano in punti simmetrici rispetto all’origine del sistema di riferimento cartesiano.
In questo caso il piano equatoriale del dipolo e’ il piano di base xy.
L’asse z e’ evidentemente ortogonale a detto piano.
Il
vettore
E
si
ottiene
come
risultante
usando
la
regola
del
parallelogramma di Newton.
- 26 -
Campo elettrico generato da una distribuzione continua di carica
Il campo elettrico infinitesimo dE generato dalla carica infinitesima dq eâ&#x20AC;&#x2122; dato dalla seguente formula:
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x17E;
dE = đ?&#x2018;&#x2DC; đ?&#x2018;&#x;2 đ?&#x2019;&#x201C;Ě&#x201A;
Tale reazione eâ&#x20AC;&#x2122; integrabile e si ha:
dq
Ě&#x201A; E = k â&#x2C6;Ťdistribuzione cariche 2 đ?&#x2019;&#x201C; r
Il potenziale elettrostatico
Il vettore E eâ&#x20AC;&#x2122;, come detto, il rapporto tra una forza ed una carica elettrica.
Se tutte le cariche elettriche sono in quiete il campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122; statico.
Si ammette che il campo elettrico statico eâ&#x20AC;&#x2122; un campo conservativo.
Per una carica elettrica q qualunque in un campo E generato da una distribuzione di altre cariche puoâ&#x20AC;&#x2122; essere introdotta la nozione di energia potenziale elettrostatica in un punto P â&#x2030;Ą(x,y,z) quando si ammetta che
- 27 -
esista un punto Pâ&#x20AC;&#x2122; distinto da P tale che in esso la carica q abbia energia potenziale elettrostatica nulla.
Per energia potenziale elettrostatica della carica q in P si intende il lavoro compiuto dalle forze del campo per spostare la carica q dal punto Pâ&#x20AC;&#x2122;, cui corrisponde convenzionalmente una energia potenziale elettrostatica pari a0.
Per convenzione il punto Pâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; assunto allâ&#x20AC;&#x2122;infinito.
Lâ&#x20AC;&#x2122;energia potenziale in un punto P eâ&#x20AC;&#x2122; eguale al lavoro necessario per spostare la carica q dal punto P allâ&#x20AC;&#x2122;infinito.
Detta energia comunemente viene chiamata potenziale elettrostatico.
Assegnati due punti dello spazio A e B ad ognuno di essi â&#x20AC;&#x201C; data la distribuzione di cariche che genera E â&#x20AC;&#x201C; la differenza di potenziale eâ&#x20AC;&#x2122; , per definizione, il lavoro compiuto dalle forze del campo per spostare la particella carica da un punto allâ&#x20AC;&#x2122;altro.
La scrittura đ?&#x2018;Łđ??´ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Łđ??ľ
indica il lavoro che eâ&#x20AC;&#x2122; stato necessario compiere per
portare una carica unitaria dal punto A al punto B. - 28 -
Si tratta, evidentemente di una applicazione del primo principio della temrodinamica, cioeâ&#x20AC;&#x2122; del principio di conservazione dellâ&#x20AC;&#x2122;energia.
Infatti, se si ammette che la particella carica sia in A cui corrisponde una energia potenziale elettrostatica đ?&#x2018;Łđ??´ allora quando essa saraâ&#x20AC;&#x2122; in B avraâ&#x20AC;&#x2122; una energia potenziale elettrostatica đ?&#x2018;Łđ??´ â&#x2C6;&#x2019; đ??ż.
Acclarato che đ?&#x2018;Łđ??´ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Łđ??ľ indica il lavoro svolto dalle forze del campo per portare una particella carica unitaria da A a B allora per portare da A a B una carica q si dovraâ&#x20AC;&#x2122; compiere un lavoro L = đ?&#x2018;&#x17E; (đ?&#x2018;Łđ??´ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Łđ??ľ ).
Il lavoro nel S.I. eâ&#x20AC;&#x2122; misurato in jaule (J) e il potenziale in volt (V).
Sia il lavoro che il potenziale sono due grandezze scalari.
In altri termini tra due punti A e B si ha una differenza di potenziale (đ?&#x2018;Łđ??´ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Łđ??ľ ) di un volt se le orze del campo, nel portare il corpo puntiforme carico dal punto A al punto B compiono un lavoro di un jaule.
Il
luogo
dei
punti
aventi
lo
stesso
potenziale
eâ&#x20AC;&#x2122;
detto
superficie
equipotenziale. Banalmente, il lavoro svolto dalle forze del campo su un corpo che si muove su una superficie equipotenziale eâ&#x20AC;&#x2122; nullo. - 29 -
Lâ&#x20AC;&#x2122;energia potenziale , solitamente indicata con la lettera V, oppure v eâ&#x20AC;&#x2122; una grandezza scalare.
Data una carica puntiforme Q, posta in P0 il potenziale V in un punto P, ove non sono presenti cariche, eâ&#x20AC;&#x2122; dato dalla formula seguente:
1
V = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;
đ?&#x2018;&#x201E; 0 đ?&#x2018;&#x;
ove r indica la distanza tra il punto P e il punto P0 ove eâ&#x20AC;&#x2122; collocata
la carica Q
Se (a,b,c) sono le coordinate note del punto ove eâ&#x20AC;&#x2122; collocata la carica Q e (x,y,z) sono le coordinate , tali che (x,y,z) â&#x2030; (a,b,c), la distanza tra i due punti d(P0 , P) risulta essere r = â&#x2C6;&#x161;(đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)2 + (đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;?)2 + (đ?&#x2018;§ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;?)2 .
Quando in luogo di una carica si ha una distribuzione spaziale di cariche il potenziale in un dato punto va inteso come la somma algebrica scalare dei singoli contributi. In definitiva il potenziale complessivo delle cariche đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2013; eâ&#x20AC;&#x2122; dato dalla seguente sommatoria:
đ?&#x2018;&#x2030;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§) = â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2013;=1
1 đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2013; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;
In questa formula đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013; indica la distanza della carica i-esima dal punto (x,y,z). - 30 -
Va rimarcata la distinzione tra lo scalare V e il vettore E.
Quando
si abbia una distribuzione di cariche qi nello spazio il campo
elettrico
risultante E in un punto (x,y,z) nel quale non sono presenti
cariche elettriche vale E = â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2019;?đ?&#x2019;&#x160;=đ?&#x;? đ?&#x2018;Źđ?&#x2019;&#x160; .
Tale vettore si ottiene con la regola del parallelogramma di Newton oppure con il metodo della poligonale.
Il lavoro per spostare una carica q dal punto A al punto B eâ&#x20AC;&#x2122; dato dalla seguente formula: L = đ?&#x2018;&#x17E;(đ?&#x2018;Łđ??´ â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Łđ??ľ )
Per rimarcare che si tratta del lavoro per portare la carica da A a B la si riscrive come segue:
đ??żđ??´â&#x2020;&#x2019;đ??ľ = đ?&#x2018;&#x17E;(đ?&#x2018;Łđ??´ â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Łđ??ľ )
Evidentemente đ??żđ??´â&#x2020;&#x2019;đ??ľâ&#x2020;&#x2019;đ??´ = 0 volt.
Il lavoro
fatto
sulla
carica
unitaria
per
spostarla
da
A a
B eâ&#x20AC;&#x2122;
ordinariamente un prodotto scalare essendo L = đ?&#x2018; Ă&#x2014; đ?&#x2019;&#x201D; . Si puoâ&#x20AC;&#x2122; porre che la carica q sia unitaria (carica da spostare da A a B) e in questo caso sarebbe
- 31 -
L =đ?&#x2018; Ă&#x2014;đ?&#x2019;&#x201D; =
1 đ?&#x2018;&#x201E; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x; đ?&#x2018;&#x2026;2
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2122; = đ?&#x2018;Ź Ă&#x2014; đ?&#x2019;&#x201D; = Eâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2122;.
In definitiva si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: Eâ&#x2C6;&#x2020;l = â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;.
Da
essa
si
ricava
E
=
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; â&#x2C6;&#x2020;l
che
evidenzia
alternativamente, possa essere misurato in
che
il
campo
elettrico,
đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;Ą . đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;
A queste conclusioni si puoâ&#x20AC;&#x2122; pervenire immediatamente dalla definizione formale di lavoro, inteso quale prodotto interno del vettore forza e dello spostamento vettoriale.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122;, considerando i moduli, scrivere che:
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ł
Fs = qâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ł da cui Eqs = qâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ł e quindi Es = â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ł da cui E = đ?&#x2018; dove s eâ&#x20AC;&#x2122; il modulo del vettore spostamento s.
Approfondimento sulla nozione di potenziale e di differenza di potenziale
Eâ&#x20AC;&#x2122; data una carica positiva q che genera il campo E(r). Le linee di forza di detto campo â&#x20AC;&#x153;esconoâ&#x20AC;? radialmente dalla carica q positiva (entrerebbero in essa ove fosse nagativa).
- 32 -
Sia data unacarica qo in moto a distanza costante r da detta carica. In questo caso E(r) non deve intendersi costante, quindi il campo non eâ&#x20AC;&#x2122; uniforme, ma eâ&#x20AC;&#x2122; possibile, argomentando dalla legge di Coulomb, ammettere che esso sia costante in modulo .
Se a e b sono due successive posizioni della carica qo sempre a distanza r costante dalla carica q i punti a e b sono punti di un arco di circonferenza.
Il vettore velocitaâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; diretto sempre secondo la tangente allâ&#x20AC;&#x2122;arco ab in ogni punto di esso.
I vettori spostamento infinitesimo dl e campo elettrico E sono mutuamente ortogonali e in particolare dl eâ&#x20AC;&#x2122; tangente allâ&#x20AC;&#x2122;arco ab.
Il lavoro nello spostamento da a a b eâ&#x20AC;&#x2122; nullo, come si evince dalla ortogonalitaâ&#x20AC;&#x2122; dei due vettori.
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
L = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;? = đ?&#x2018;&#x17E;0 â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;? = đ?&#x2018;&#x17E;0 â&#x2C6;&#x2122; 0 = 0
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
- 33 -
Occorre ora considerare lo spostamento radiale
riferito ad un campo
generato da una carica q, quando una carica đ?&#x2018;&#x17E;0 viene spostata dal punto a al punto b su una linea di forza uscente dalla carica q.
Il lavoro svolto viene esplicitato dai seguenti passaggi.
đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)
đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)
1
đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?) 1 dr đ?&#x2018;&#x;2
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;) đ?&#x2018;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;? = đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x153; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;) đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x2018; = q0 q 4Ď&#x20AC;Îľ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;) 0
Ci si riconduce a integrali del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x; â&#x2C6;&#x2019;2 dr =
đ?&#x2018;&#x; â&#x2C6;&#x2019;2+1 â&#x2C6;&#x2019;2+1
1
= â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x; +đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą.
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale definito corrispondente eâ&#x20AC;&#x2122; :
đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;) đ?&#x2018;&#x; â&#x2C6;&#x2019;2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x; = â&#x2C6;&#x2019;
1 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)
â&#x2C6;&#x2019; (â&#x2C6;&#x2019;
1 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;)
1
1
) = đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?) .
1
1
1
Il lavoro compiuto vale L = q0 q 4Ď&#x20AC;Îľ (đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)) 0
Il lavoro compiuto per portare una carica đ?&#x2018;&#x17E;0 dal punto a al punto b non dipende dal percorso compiuto per spostarla da a al punto b .
Tale spostamento puoâ&#x20AC;&#x2122; avvenire in infiniti modi.
Il lavoro L eâ&#x20AC;&#x2122; sempre â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2122; cioeâ&#x20AC;&#x2122; e sempre
la somma dei lavori elementari
radiali.
- 34 -
Gli archi circolari, come evidenziato nelle considerazioni precedenti, non danno contributo al lavoro complessivo.
In senape e viola sono stati disegnati due, tra gli infiniti possibili, distinti percorsi non rettilinei dal punto a al punto b.
Pertanto si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere:
đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;? =
đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x17E;0 1 ( 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;)
â&#x2C6;&#x2019;
1 ) đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)
Non eâ&#x20AC;&#x2122; quindi necessario utilizzare lâ&#x20AC;&#x2122;integrale di linea.
Quando il lavoro svolto per spostare la carica da a a b eâ&#x20AC;&#x2122; il medesimo qualunque sia il percorso compiuto, si dice che il campo eâ&#x20AC;&#x2122; conservativo.
Vale la relazione â&#x2C6;&#x2019;đ??ż = đ?&#x2018;&#x2C6;đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2C6;đ?&#x2018;&#x17D; < 0.
Tale relazione mette in relazione il lavoro compiuto e la variazione dellâ&#x20AC;&#x2122;energia potenziale. - 35 -
â&#x2C6;&#x2019; đ??żđ?&#x2018;&#x17D;â&#x2020;&#x2019;đ?&#x2018;? = â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x17E;0 1 ( 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;)
Per r(b) â&#x2020;&#x2019; â&#x2C6;&#x17E; si ha
1
â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)) = đ?&#x2018;&#x2C6;đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2C6;đ?&#x2018;&#x17D;
1 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)
â&#x2020;&#x2019;0.
Per definizione si pone U(b) = 0.
Da cui â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x17E;0 1 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;)
= 0 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2C6;đ?&#x2018;&#x17D; e in definitiva di ha: đ?&#x2018;&#x2C6;đ?&#x2018;&#x17D; =
đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x17E;0 1 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x17D;)
.
Pertanto lâ&#x20AC;&#x2122;energia potenziale in funzione della distanza r della carica che si considera rispetto alla carica q che genera il campo risulta essere:
đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x17E;
U( r) = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
0
1 đ?&#x2018;&#x;
đ?&#x2018;&#x;
đ?&#x2018;&#x;
Formalmente si scrive che U( r) = â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;? ove â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;? eâ&#x20AC;&#x2122; il lavoro compiuto per portare una carica dallâ&#x20AC;&#x2122;infinito (ove si ammette, per definizione, che la sua energia potenziale sia nulla) ad una distanza r dalla carica q che genera il campo elettrico.
Eâ&#x20AC;&#x2122; un caso di conservazione dellâ&#x20AC;&#x2122;energia.
Dato un campo E = đ?&#x2018;Źđ?&#x;? + đ?&#x2018;Źđ?&#x;? dovuto alle cariche 1 e 2 la forza agente su đ?&#x2018;&#x17E;0 eâ&#x20AC;&#x2122; data dalla formula F = đ?&#x2018;&#x17E;0 (đ?&#x2018;Źđ?&#x;? + đ?&#x2018;Źđ?&#x;? ) .
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
q
đ?&#x2018;&#x17E;
đ?&#x2018;&#x17E;
Il lavoro vale â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;? = đ?&#x2018;&#x17E;0 â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; (đ?&#x2018;Źđ?&#x;? + đ?&#x2018;Źđ?&#x;? )dl = đ?&#x2018;&#x17E;0 (â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; (đ?&#x2018;Źđ?&#x;? dl + â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Źđ?&#x;? )dl) = 0 ( 1 + 2 ) . 4Ď&#x20AC;Îľ đ?&#x2018;&#x; đ?&#x2018;&#x; 0
1
2
- 36 -
Lâ&#x20AC;&#x2122;energia potenziale vale U =
q0 đ?&#x2018;&#x17E;1 ( 4Ď&#x20AC;Îľ0 đ?&#x2018;&#x;1
+
đ?&#x2018;&#x17E;2 ). đ?&#x2018;&#x;2
In generale sei si hanno n cariche si ha U =
Il rapporto
đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x2018;&#x17E;0
Si scrive V =
đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x2018;&#x17E;0
q0 đ?&#x2018;&#x17E; â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013; 4Ď&#x20AC;Îľ0 đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;
eâ&#x20AC;&#x2122; detto potenziale elettrostatico.
quando đ?&#x2018;&#x17E;0 eâ&#x20AC;&#x2122; piccola.
Anche V eâ&#x20AC;&#x2122; un campo ma si tratta, evidentemente, di un campo scalare.
Per ogni (x, y, z) â&#x2C6;&#x2C6; đ?&#x2018;&#x2039; â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026; 3 al tempo t eâ&#x20AC;&#x2122; possibile avere V = đ?&#x2018;&#x2030; (đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§, đ?&#x2018;Ą) .
Il potenziale, come eâ&#x20AC;&#x2122; noto, viene misurato in
đ?&#x2018;&#x2014;đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;?
.
Lâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di misura della differenza di potenziale eâ&#x20AC;&#x2122; detta volt (V).
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile determinare il potenziale in un punto (x,y,z) dovuto ad una distribuzione di carica.
Il potenziale viene ricavato dividendo U per la carica đ?&#x2018;&#x17E;0 e quindi risulta:
V=
đ?&#x2018;&#x17E; q0 â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013; 4Ď&#x20AC;Îľ0 đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;
q0
=
1 đ?&#x2018;&#x17E; â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013; 4Ď&#x20AC;Îľ0 đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;
Nel caso di una carica puntiforme si ha: - 37 -
1
V = 4Ď&#x20AC;Îľ
đ?&#x2018;&#x17E; 0đ?&#x2018;&#x;
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Per questa via si giunge agevolmente alla nozione di elettrone -volt , intesa come unitaâ&#x20AC;&#x2122; di misura dellâ&#x20AC;&#x2122;energia, largamente utilizzata in fisica atomica.
Sia una particella di carica q posta in un punto di un campo E in cui il potenziale sia V. La sua energia potenziale eâ&#x20AC;&#x2122; U = đ?&#x2018;&#x17E;â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;.
Se si pone q = |e| e si pone â&#x2C6;&#x2020;V = 1đ?&#x2018;&#x2030; lâ&#x20AC;&#x2122;energia potenziale in valore assoluto eâ&#x20AC;&#x2122; 1â&#x2C6;&#x2122; |đ?&#x2018;&#x2019;| = 1.602 10â&#x2C6;&#x2019;19 J.
In definitiva:
1eV = 1.602 10â&#x2C6;&#x2019;19 đ??˝.
Lâ&#x20AC;&#x2122;elettrone-volt puoâ&#x20AC;&#x2122; essere inteso (Gettys) come lâ&#x20AC;&#x2122;energia acquistata da un elettrone quando si sposta tra due punti con una ddp di 1 volt.
Nei calcoli, poicheâ&#x20AC;&#x2122; e eâ&#x20AC;&#x2122; negativa, si ha U< 0 (đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2030;).
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
- 38 -
Il potenziale dovuto ad una distribuzione continua di carica e vale V = 1 đ?&#x2018;&#x17E; lim â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013; 4Ď&#x20AC;Îľ0 đ?&#x2018; â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;
1
= 4Ď&#x20AC;Îľ â&#x2C6;Ť 0
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;&#x;
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale eâ&#x20AC;&#x2122; esteso allâ&#x20AC;&#x2122;intero corpo e risulta che dq = đ?&#x153;&#x152;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ .
â&#x2039;°â&#x2039;ąâ&#x2039;° â&#x2039;Ż â&#x2039;ąâ&#x2039;°â&#x2039;ą â&#x2039;Ż
Si ha :
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; = đ?&#x2018;&#x2030;đ??´ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2030;đ??ľ =
đ?&#x2018;&#x2C6;đ??´ â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2C6;đ??ľ đ?&#x2018;&#x17E;0
đ?&#x2018;&#x2C6;đ??´ â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2C6;đ??ľ đ?&#x2018;&#x17E;0
đ?&#x2018;&#x17D;
â&#x;š đ?&#x2018;&#x2C6;đ??´ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2C6;đ??ľ = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;0 â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;? đ?&#x2018;Ź đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;?
đ?&#x2018;&#x17D;
= â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;? đ?&#x2018;Ź đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;?
Il campo E eâ&#x20AC;&#x2122; conservativo.
â&#x2039;Ż â&#x2039;°â&#x2039;ą â&#x2039;Ż â&#x2039;°â&#x2039;ą â&#x2039;Ż
Un esempio di campo elettrico uniforme E .
- 39 -
Il vettore campo elettrico
E eâ&#x20AC;&#x2122; parallelo allâ&#x20AC;&#x2122;asse delle x in ogni punto di X
â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026;3 .
E(x, y, z, t) = â&#x2020;&#x2019;
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą
in ogni punto di X e nel tempo.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; considerare un campo E = đ??¸đ?&#x2019;&#x160;Ě&#x201A; essendo le altre due componenti nulle.
In questo caso dl = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2019;&#x160;Ě&#x201A; .
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
In altri termini si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;&#x17D; = â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ??¸đ?&#x2019;&#x160;Ě&#x201A; dxđ?&#x2019;&#x160;Ě&#x201A; = â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ??¸đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019;đ??¸ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)đ??¸.
Posto a = 0 si ha đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;&#x153; = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;?đ??¸ e quindi
đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;?đ??¸ + đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;&#x153;
Assegnata una funzione potenziale (quindi un campo potenziale) eâ&#x20AC;&#x2122; possibile determinare lâ&#x20AC;&#x2122;intensitaâ&#x20AC;&#x2122; del campo elettrico E in un punto dato. Sia ad esempio V(x,y) = 4đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś + đ?&#x2018;Ľ 2 . Le due componenti del campo elettrico E, cioeâ&#x20AC;&#x2122; đ??¸đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2019; đ??¸đ?&#x2018;Ś . đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
đ??¸đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;ĽV(x,y) = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ (4đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś + đ?&#x2018;Ľ 2 ) = â&#x2C6;&#x2019;4đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;Ľ - 40 -
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
đ??¸đ?&#x2018;Ś = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;ŚV(x,y) = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś (4đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś + đ?&#x2018;Ľ 2 ) = - 4x Da cui E(x,y) = (â&#x2C6;&#x2019;4đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;Ľ , - 4x) = (â&#x2C6;&#x2019;4đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2019;&#x160;Ě&#x201A; + (-4x)đ?&#x2019;&#x2039;Ě&#x201A; Detto campo non puoâ&#x20AC;&#x2122; evidentemente essere uniforme. Per trovare E in un punto dato basta la sostituzione (x, y) â&#x2020;&#x2019; (đ?&#x2018;&#x17D;, đ?&#x2018;?). Un campo E eâ&#x20AC;&#x2122; uniforme se E(x,y) = kđ?&#x2019;&#x160;Ě&#x201A; +hđ?&#x2019;&#x2039;Ě&#x201A;, quando h e k sono due scalari reali.
La relazione tra il campo vettoriale E e il campo scalare V
đ?&#x2018;&#x192;
Si parte solitamente da V = â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;? che esprime il potenziale in un punto P a partire dal campo elettrico E.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; lavorare sul prodotto scalare dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale considerato con riferimento ad una variazione della x.
Edl = (đ??¸đ?&#x2018;Ľ , đ??¸đ?&#x2018;Ś , đ??¸đ?&#x2018;§ )(â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ , 0 , 0 ) = đ??¸đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
In questo caso si scrive dl = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2019;&#x160;Ě&#x201A; .
Ragionando per variazioni in una dimensione si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
- 41 -
đ?&#x2018;Ľ+â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ
V(x +â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ , đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2030;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§) = â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ľ
đ??¸đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľâ&#x20AC;˛
(nella formula integrale si eâ&#x20AC;&#x2122; utilizzato lâ&#x20AC;&#x2122;apice per evitare confusione).
Nella precedente ultima relazione si puoâ&#x20AC;&#x2122; portare fuori da integrale il termine costante avendo che:
đ?&#x2018;Ľ+â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ
V(x +â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ , đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2030;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§) = â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;Ľ+â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ
đ??¸đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľâ&#x20AC;˛ = â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ľ
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;0 â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ
In altri termini si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che lim
=
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľâ&#x20AC;˛ .
= â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;Ľ
Analogamente si puoâ&#x20AC;&#x2122; procedere con le altre due dimensioni avendo che:
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
= â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
= â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;§
PARTE INSERITA CON RISERVA
Si parte dallâ&#x20AC;&#x2122;ipotesi che il campo elettrico E sia uniforme e costante nel tempo e quindi siano costanti le quantitaâ&#x20AC;&#x2122; scalari đ??¸đ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;Ą), đ??¸đ?&#x2018;Ś (đ?&#x2018;Ą), đ?&#x2018;&#x2019; đ??¸đ?&#x2018;§ (đ?&#x2018;Ą). La variazione di potenziale tra i punti P e P+đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x192; di coordinate (x,y,z) e (x+đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś + đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś , đ?&#x2018;§ + đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;§) indicata con il formalismo
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2122;
deve intendersi come
la somma delle differenze di potenziale date dalle tre derivate parziali đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
,
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
e
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
. - 42 -
In buona sostanza la variazione del potenziale tra due punti puoâ&#x20AC;&#x2122; essere scomposta in tre variazioni successive in quanto tra i due punti si puoâ&#x20AC;&#x2122; giungere con tre step successivi con le transizioni seguenti:
(x ,y, z) â&#x2020;&#x2019; (x +đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ , đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§ ) â&#x2020;&#x2019; (đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś + đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś , đ?&#x2018;§) â&#x2020;&#x2019; (đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś + đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś , đ?&#x2018;§ + đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;§).
Un esempio bidimensionale dovrebbe chiarire i termini della questione.
In definitiva per andare dal punto P al punto Q si puoâ&#x20AC;&#x2122; passare per K. La variazione di potenziale nel passaggio da P a K presuppone che sia x costante e quindi si puoâ&#x20AC;&#x2122; ragionare nel termini che la variazione di potenziale deve essere -đ??¸đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ś quindi, dovendo passare da K a Q eâ&#x20AC;&#x2122; possibile considerare la variazione di potenziale riferita alla dimensione x che vale -đ??¸đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ .
In altri termini se â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; d(P,Q) allora si puoâ&#x20AC;&#x2122; ammettere che:
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2122;
= -đ??¸đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;&#x2019; đ??¸đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ .
In termini infinitesimi si puoâ&#x20AC;&#x2122; affermare che
Î&#x201D;V Î&#x201D;l
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030;
= đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś =-đ??¸đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ??¸đ?&#x2018;Ś . - 43 -
La modalitaâ&#x20AC;&#x2122; piuâ&#x20AC;&#x2122; sintetica di rappresentazione del campo elettrico in funzione del potenziale eâ&#x20AC;&#x2122; quella nota che per comoditaâ&#x20AC;&#x2122; si sicorda:
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030;
E = â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2013;Ě&#x201A; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x2014;Ě&#x201A; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;&#x2DC;Ě&#x201A; ) = â&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;&#x2021;đ?&#x2018;&#x2030; = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030;.
Solitamente si utilizza lâ&#x20AC;&#x2122;equazione di Poisson nella forma contenente le derivate parziali del secondo ordine.
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
(Ex) +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
(Ey) +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
(Ez) = đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ (â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2030;) +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022;
(â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ł đ?&#x2018;&#x2030;) +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x152;
(â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;&#x2030;) = đ?&#x153;&#x20AC;
0
Non infrequentemente si utilizza formalizzare il campo elettrico con la seguente relazione vettoriale:
rot E = 0
Linee di forza e superfici equipotenziali
Le superfici equipotenziali sono le superfici
nelle quali il potenziale eâ&#x20AC;&#x2122;
costante.
- 44 -
Data una carica sferica si hanno le linee di forza radiali, uscenti dalla carica se essa eâ&#x20AC;&#x2122; positiva oppure netranti in essa se negativa.
Le superfici equipotenziali sono le sfere concentriche con la carica Q. In definitiva una carica che si muove a distanza costante da una carica si muove su una superficie equipotenziale e quindi si ha â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; = 0 .
Il vettore induzione elettrica
Sia dato un materiale avente una costante dielettrica đ?&#x153;&#x20AC; = đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x; .
Viene definito un vettore, solitamente indicato come D, detto induzione elettrica legato al vettore campo elettrico dalla seguente relazione:
D = đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;Ź.
I due vettori sono linearmente dipendenti ed hanno il medesimo verso.
Nel vuoto tale vettore eâ&#x20AC;&#x2122; definito dalla relazione:
D = đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;Ź.
Lâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di misura della grandezza considerata eâ&#x20AC;&#x2122;
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x161;2
.
- 45 -
La densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica elettrica
Lâ&#x20AC;&#x2122;ipotesi di una carica elettrica concentrata in un punto (carica puntiforme) eâ&#x20AC;&#x2122; una pura astrazione.
Si deve ritenere che una data carica Q sia distribuita in un volume V.
đ?&#x2018;&#x201E;
La densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica eâ&#x20AC;&#x2122; intesa come il rapporto đ?&#x153;&#x152; = đ?&#x2018;&#x2030; e viene misurata in đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x161;3
.
Si ammette che la densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica, nei termini piuâ&#x20AC;&#x2122; ampi, sia
una
funzione del punto P = (đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§) dello spazio tridimensinale, sia cioeâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x153;&#x152; = đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§).
Entro questi schemi la
carica totale Q, quando eâ&#x20AC;&#x2122; nota la funzione đ?&#x153;&#x152; =
đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§) eâ&#x20AC;&#x2122; data dal seguente integrale:
Q = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;&#x2122;
- 46 -
Si osservi che nel fattore differenzianziale x eâ&#x20AC;&#x2122; indicato in grassetto non essendo interpretabile
come lâ&#x20AC;&#x2122;usuale dx degli integrali
nei quali le
funzioni integrande sono del tipo y = f(x).
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; anche usare il fattore differenziale dV in luogo di dx.
Il flusso del vettore campo elettrico
Nei campi vettoriali viene solitamente utilizzata una grandezza scalare detta flusso di un vettore attraverso una superficie.
Come giaâ&#x20AC;&#x2122; detto un campo vettoriale si identifica dal punto di vista matematico tipicamente come una funzione che associa ad un punto Pâ&#x2030;Ą(x,y,z) un vettore A(P). Detto vettore eâ&#x20AC;&#x2122; comunemente detto vettore del campo.
Per calcolare il flusso di un vettore attraverso una superficie si ricorre al calcolo integrale e si pone che il flusso đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;¨ sia dato dallâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2020; đ??¸ Ă&#x2014; đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; Nei termini piuâ&#x20AC;&#x2122; elementari possibili data una superficie piana il flusso del
- 47 -
vettore A cioeâ&#x20AC;&#x2122; la grandezza đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;¨ eâ&#x20AC;&#x2122; tipicamente un prodotto scalare e quindi data dalla relazione đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;¨ = đ??´đ?&#x2018;&#x2020;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x153;&#x2014;.
Lâ&#x20AC;&#x2122;angolo đ?&#x153;&#x2014; va inteso come lâ&#x20AC;&#x2122;angolo compreso tra la direzione del vettore A e la retta n normale alla superficie S .
Ove ci si riferisca al flusso del campo elettrico, indicato come đ?&#x203A;ˇđ??¸ , si tratta di una grandezza scalare (ottenuta da un prodotto scalare) che dipende da E, dal suo modulo e dalla superficie rispetto alla quale viene calcolato.
Il vettore â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;ş eâ&#x20AC;&#x2122; comunemente detto vettore di superficie.
Per una superficie piana si ha la seguente rappresentazione.
Il campo elettrico E deve intendersi uniforme.
- 48 -
Si consideri il rettnagolo di lati a e b si ha che â&#x17D;Şâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;şâ&#x17D;Ş = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;?.
Il flusso del campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x203A;ˇđ??¸ = Eâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;ş da intendersi come un ordinario prodotto scalare.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; in questo caso particolare scrivere che:
E = (0 , 0, â&#x2C6;&#x2019;đ??¸) e â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2020; = (0, 0, ab)
đ?&#x203A;ˇđ??¸ = Eâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;ş =(0 , 0, â&#x2C6;&#x2019;đ??¸) (0, 0, ab) = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;?đ??¸
Relativamente al flusso di un vettore deve sempre intendersi nota sia la grandezza vettoriale che definisce il particolare campo vettoriale che si considera (nel caso di specie il vettore campo elettrico E) sia la superficie rispetto alla quale detto flusso viene calcolato.
Usando la prima relazione del prodotto scalare si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere :
đ?&#x203A;ˇđ??¸ = đ??¸â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2020;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x153;&#x192; â&#x2C6;&#x2020;Scosθ eâ&#x20AC;&#x2122; detta area efficace della superficie.
Si ammette che E sia uniforme e che â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;ş eâ&#x20AC;&#x2122; una superficie piana.
- 49 -
Il flusso del campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122;
misurato in
đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x161;2 . đ??ś
Lâ&#x20AC;&#x2122;unita â&#x20AC;&#x2DC; di misura del
flusso di campo elettrico nel Sistema Internazionale eâ&#x20AC;&#x2122; detta weber.
Quando i vettori E e â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;ş sono ortogonali il flusso eâ&#x20AC;&#x2122; nullo.
Si consideri una figura chiusa come quella seguente.
Il vettore â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;ş eâ&#x20AC;&#x2122; orientato verso lâ&#x20AC;&#x2122;esterno con riferimento ad ognuna delle facce del cubo.
Quando
la superficie non eâ&#x20AC;&#x2122; piana eâ&#x20AC;&#x2122; necessario utilizzare
il calcolo
integrale.
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In buona sostanza si ammette che la superficie non piana sia costituita da un numero arbitrariamente grande di piccole areole supposte piane. In altri termini il flusso eâ&#x20AC;&#x2122;:
đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;Ź = lim â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;Źi â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;şđ?&#x2018;&#x2013; = â&#x2C6;Źđ?&#x2018;&#x2020; đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;ş = â&#x2C6;Źđ?&#x2018;&#x2020; đ??¸đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x153;&#x2014;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2020;â&#x2020;&#x2019;0
Ě&#x201A; Occorre ricordare che dS = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;şđ?&#x2019;?
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Esiste un formalismo particolare che si utilizza quando si ha, come solitamente eâ&#x20AC;&#x2122;, a che fare con una superficie chiusa.
Si scrive đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;Ź = â&#x2C6;Żđ?&#x2018;&#x2020; đ?&#x2018;?â&#x201E;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;ş.
Detto integrale eâ&#x20AC;&#x2122; detto di circuitazione.
Risulta, come noto, che đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;Ź =
đ?&#x2018;&#x201E;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ą đ?&#x153;&#x20AC;0
. Nello spazio si ha
đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;Ź =
1 đ?&#x153;&#x20AC;0
â&#x2C6;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ł.
In altri termini si ha â&#x2C6;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ł = đ?&#x2018;&#x201E;đ?&#x2018;&#x2013;
Questa ultima relazione eâ&#x20AC;&#x2122; detta forma integrale della legge di Gauss.
- 51 -
In essa đ?&#x2018;&#x201E;đ?&#x2018;&#x2013; viene intesa come la somma algebrica delle cariche presenti entro la superficie gaussiana.
Al teorema di Gauss sono dedicati i due paragrafi seguenti.
Il teorema di Gauss. La prima equazione del campo elettromagnetico
Il teorema di Gauss
del campo elettrostatico â&#x20AC;&#x201C; prima legge del campo
elettromagnetico â&#x20AC;&#x201C; viene enunciato dicendo che â&#x20AC;&#x153;il flusso del campo elettrico uscente da una superficie chiusa eâ&#x20AC;&#x2122; eguale alla somma algebrica di tutte le cariche elettriche contenute entro la superficie che si considera divisa per la costante dielettrica del vuotoâ&#x20AC;?.
In formula si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;¨ =
â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x201E;đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x153;&#x20AC;0
.
Si consideri una carica elettrica Q contenuta entro una superficie chiusa dello spazio tridimensionale .
Sia â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; la parte di superficie per la quale si possa ammettere sia E costante. Sia đ?&#x153;&#x201D; lâ&#x20AC;&#x2122;angolo solido soto cui la superficie â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; eâ&#x20AC;&#x2122; vista dal punto ove si trova la carica assegnata. - 52 -
Sia đ?&#x203A;ź l-angolo che la la normale n a â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; forma con il vettore campo campo elettrico . Il flusso uscente da â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; viene indicato come â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x203A;ˇ.
Per la definizione di flusso di un vettore attraverso una superficie di puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x203A;ˇ = â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; đ??¸đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x203A;ź
Viene indicata con â&#x2C6;&#x2020;sâ&#x20AC;&#x2122; la proiezione di â&#x2C6;&#x2020;s sulla sfera di centro Q e di raggio r
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che â&#x2C6;&#x2020;sâ&#x20AC;&#x2122; =â&#x2C6;&#x2020;s cosÎą = đ?&#x2018;&#x; 2 đ?&#x153;&#x201D;
Conseguentemente si ha:
1
â&#x2C6;&#x2020;ÎŚ= Eđ?&#x2018;&#x; 2 đ?&#x153;&#x201D; = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;
đ?&#x2018;&#x201E; 2 2đ?&#x2018;&#x; đ?&#x153;&#x201D; đ?&#x2018;&#x; 0
e quindi ÎŚ=
1 đ?&#x2018;&#x201E; â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x153;&#x201D;đ?&#x2018;&#x2013; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
=
1 đ?&#x2018;&#x201E;4đ?&#x153;&#x2039; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
=
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x153;&#x20AC;0
Una modalitaâ&#x20AC;&#x2122; dimostrativa semplificata del teorema di Gauss potrebbe essere quella di ricondurre la carica Q come contenuta entro una superficie sferica di raggio R concentrica alla carica Q medesima quando essa sia distribuita in una superficie sferica di raggio r < đ?&#x2018;&#x2026;.
In questo caso il prodotto scalare che definisce il flusso non contiene lâ&#x20AC;&#x2122;argomento cos(.). - 53 -
Ci si riconduce alle logiche di una nota conseguenza del teorema di Gauss , cioeâ&#x20AC;&#x2122; alla determinazione del campo elettrico E generato da una sferetta conduttrice carica.
In questo caso di simmetria il flusso risulta essere đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;Ź = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026; 2 đ??¸(đ?&#x2018;&#x2026;).
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; ragionare in altri termini rispetto alla manualistica (Ageno, p.e.) osservando che đ??¸(đ?&#x2018;&#x2026;) deve intendersi noto essendo giaâ&#x20AC;&#x2122; stato osservato che đ?&#x2018;&#x201E;
risulta E(Q, R) = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;
2 0đ?&#x2018;&#x2026;
đ?&#x2018;&#x201E;
. Sostituendo in formula si ha đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;Ź = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026; 2 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;
2 0đ?&#x2018;&#x2026;
=
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x153;&#x20AC;0
che
eâ&#x20AC;&#x2122; appunto il teorema di Gauss.
Vanno segnalati due risultati, evidenziati anche sperimentalmente:
â&#x153;&#x201C; in condizioni di equilibrio le cariche elettriche si dispongono tutte sulla superficie del conduttore, risultando E nullo allâ&#x20AC;&#x2122;interno del corpo; â&#x153;&#x201C; la superficie limite del conduttore eâ&#x20AC;&#x2122; una superficie equipotenziale.
Una ulteriore considerazione puoâ&#x20AC;&#x2122; essere fatta riguardo al valore del campo elettrico nelle immediate vicinanze di un conduttore carico. - 54 -
Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile ragionare considerando una sezione del conduttore e ricordare che entro il solido il campo elettrico vale 0. Assegnata una sezione del conduttore e dato un punto P ad esso esterno eâ&#x20AC;&#x2122; possibile disegnare una sezione rettangolare contenente il punto P dato.
Si utilizza la nozione di densitaâ&#x20AC;&#x2122; superficiale di carica intesa come la đ?&#x2018;&#x17E;
quantitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica elettrica contenuta nellâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di area, cioeâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x153;&#x17D; = â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; ove q eâ&#x20AC;&#x2122; la carica contenuta nellâ&#x20AC;&#x2122;area â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; . Lâ&#x20AC;&#x2122;unico contributo al flusso eâ&#x20AC;&#x2122; quello riferito al lato esterno al conduttore (dovendo ricordare in un caso la condizione per la quale nel lato interno il campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122; nullo e nei due casi in cui i lati sono perpendicolari la
frontiera conduttore â&#x20AC;&#x201C; đ?&#x153;&#x2039;
ambiente esterno risulta nullo il prodotto scalare in quanto sarebbe cos( 2 ) = 0 đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2018;.).
In ragione del teorema di Gauss eâ&#x20AC;&#x2122; possibile scrivere che:
1
Eâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; = đ?&#x153;&#x20AC; đ?&#x153;&#x17D;â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; da cui si ha: 0
đ?&#x153;&#x17D;
E= đ?&#x153;&#x20AC; . 0
- 55 -
Formalizzazioni del teorema di Gauss
Assegnata una superficie S non piana il flusso del vettore E eâ&#x20AC;&#x2122; dato dal seguente integrale đ?&#x203A;ˇđ?&#x2018;Ź = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2020; đ??¸ Ă&#x2014; đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; .
Si eâ&#x20AC;&#x2122; giaâ&#x20AC;&#x2122; avuto modo di osservare che risulta:
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2020; đ??¸ Ă&#x2014; đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; =
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x153;&#x20AC;
quando ci si riferisce ad un dato dielettrico.
Eâ&#x20AC;&#x2122; stato osservato (Pennelli) che esistono diverse distinte formulazioni del teorema di Gauss. In effetti, eâ&#x20AC;&#x2122; possibile utilizzare la nozione di densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica per ottenere una formulazione ulteriore del teorema di Gauss.
Infatti risulta, come giaâ&#x20AC;&#x2122; detto, che la carica Q contenuta in uno spazio V, quando eâ&#x20AC;&#x2122; nota la funzione densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica elettrica , risulta Q = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x192;)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030; . Tale integrale puoâ&#x20AC;&#x2122; essere sostituito nella relazione â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2020; đ??¸ Ă&#x2014; đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; =
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x153;&#x20AC;
avendo
quindi la seguente equazione:
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2020; đ?&#x2018;Ź Ă&#x2014; đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; =
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x192;)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x20AC;
1
â&#x2020;&#x2019; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2020; đ?&#x2018;Ź Ă&#x2014; đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; = đ?&#x153;&#x20AC; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x192;)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030;
In maniera sostanzialmente analoga si puoâ&#x20AC;&#x2122; sostituire il vettore E con il vettore D ricordando che risulta D = đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;Ź .
- 56 -
1
Infatti da â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2020; đ?&#x2018;Ź Ă&#x2014; đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x192;)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030; con la sostituzione data si ottiene che: đ?&#x153;&#x20AC;
1 â&#x2C6;Ť đ?&#x153;&#x20AC; đ?&#x2018;&#x2020;
1
đ?&#x2018;Ť Ă&#x2014; đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; = đ?&#x153;&#x20AC; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x192;)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030; da cui â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2020; đ?&#x2018;Ť Ă&#x2014; đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x192;)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030; .
Il vettore campo elettrico E eâ&#x20AC;&#x2122; evidentemente scomponibile nelle tre componenti a due a due normali indiate come E =< Ex , Ey , Ez >.
Per gli sviluppi eâ&#x20AC;&#x2122; necessario introdurre lâ&#x20AC;&#x2122;operatore nabla â&#x2C6;&#x2021; ed assumere sostanzialmente per definizione che â&#x2C6;&#x2021;E =
â&#x2C6;&#x2021;E =
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;Ľ đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
+
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;Ś đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
+
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;§ đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
Si scrive divE=
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;Ľ đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
+
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;Ś đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
+
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;§ đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
.
eâ&#x20AC;&#x2122; un operatore scalare detto divergenza di E.
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;Ľ đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
+
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;Ś đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
+
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;§ đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
.
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Occorre fare qualche ulteriore considerazione sulla cosiddetta forma differenziale della legge di Gauss.
Data una carica contenuta in una regione â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; = â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Śâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;§ eâ&#x20AC;&#x2122; possibile fare tendere detto volume a 0 avendo che lim â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ł con una notazione non â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;â&#x2020;&#x2019;0
usuale ma indicativaâ&#x20AC;Ś..
- 57 -
La divergenza del vettore campo elettrico E - grandezza scalare avente un significato fisico â&#x20AC;&#x201C; puoâ&#x20AC;&#x2122; essere definita in un punto P di dv.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
div E = lim
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x203A;ˇ
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;â&#x2020;&#x2019;0 â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;
=
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x203A;ˇ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030;
Poicheâ&#x20AC;&#x2122; il campo elettrico E ha componenti đ??¸đ?&#x2018;Ľ , đ??¸đ?&#x2018;Ś , đ??¸đ?&#x2018;§ e quindi eâ&#x20AC;&#x2122; E = (đ??¸đ?&#x2018;Ľ , đ??¸đ?&#x2018;Ś , đ??¸đ?&#x2018;§ ) si ha la forma differenziale della legge di Gauss, posta come:
divE=
Ď Îľ0
=
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;Ľ đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
+
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;Ś đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
+
đ?&#x153;&#x2022;đ??¸đ?&#x2018;§ đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
ed anche divE=
Ď Îľ0
ed infine
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x203A;ˇ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030;
Alcuni semplici esercizi applicativi sulle relazioni tra potenziale e campo elettrico. Eâ&#x20AC;&#x2122; dato un campo elettrico E = Ex đ?&#x2019;&#x160; come da rappresentazione seguente.
Ex đ?&#x2019;&#x160;
- 58 -
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030;
Risulta essere đ??¸đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
Se la distanza eâ&#x20AC;&#x2122; riferita a punti qualunque dello spazio diviene rilevante la sola distanza â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ in quanto lâ&#x20AC;&#x2122;unica componente del campo eâ&#x20AC;&#x2122; quella riferita alla variazione di tale coordinata. Nel caso prospettato sono note le grandezze â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;
e â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ quindi si ha che
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;
10
đ??¸đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ . Ad esempio se â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; = 10 đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ = 0,5 đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D; đ??¸đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019; 0,5 = â&#x2C6;&#x2019;20
đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x153;
Note le due misure (differenza di potenziale riferita ad una assegnata distanza) si ottiene E = â&#x2C6;&#x2019;20 đ?&#x2019;&#x160; .
Un ulteriore esempio molto semplice potrebbe essere il seguente. Data
una
cartesiano
carica nello
di
75
spazio,
nC
posta
posto
nellâ&#x20AC;&#x2122;origine
che
si
assuma
di che
un il
riferimento potenziale
allâ&#x20AC;&#x2122;infinito sia nullo, si calcoli il potenziale nel punto (1, 2, 4). Poicheâ&#x20AC;&#x2122; la carica eâ&#x20AC;&#x2122; collocata nel punto (0, 0, 0) la distanza r tra la carica e il punto x del quale si chiede di trovare la misura del potenziale
eâ&#x20AC;&#x2122;
|x|
e
in
definitiva
si
puoâ&#x20AC;&#x2122;
scrivere
che
r
=
â&#x2C6;&#x161;(1 â&#x2C6;&#x2019; 0)2 + (2 â&#x2C6;&#x2019; 0)2 + (4 â&#x2C6;&#x2019; 0)2 = â&#x2C6;&#x161;21 (in metri).
- 59 -
Per ottenere la misura in volt del potenziale nel punto (1,2,4) eâ&#x20AC;&#x2122; 1
sufficiente applicare la formula V = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;
0
đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;&#x;
tenendo conto che 75 nC
corrispondono a 75â&#x2C6;&#x2122; 10â&#x2C6;&#x2019;9 C.
Eâ&#x20AC;&#x2122;
possibile
considerare
un
caso
piuâ&#x20AC;&#x2122;
generale
che
permetta
di
utilizzare la nozione di potenziale. Data una regione X â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026; 3 nella quale il potenziale eâ&#x20AC;&#x2122; dato da V(x,y,z)= đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ 3 + 3đ?&#x2018;Śđ?&#x2018;§ . Occorre considerare le tre derivate parziali, rispetto alla x alla y ed alla z. đ?&#x153;&#x2022; V(x,y,z) đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
= đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ 3 đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ +0 = đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ 3
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2022; V(x,y,z) đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
= xđ?&#x2018;§ 3
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022; V(x,y,z) đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
= xđ?&#x2018;Ś 2
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ 3 đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
+3zđ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś = 2xyđ?&#x2018;§ 3 +3z + 3đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
= 3xđ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ 2 +3đ?&#x2018;Ś.
Si ottiene il vettore gradiente â&#x2C6;&#x2021;đ?&#x2018;&#x2030; = (đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ 3 )đ?&#x2019;&#x160; + (2xyđ?&#x2018;§ 3 +3z)j+(3xđ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ 2 +3đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2019;&#x152; In definitiva si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: E = - ((đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ 3 )đ?&#x2019;&#x160; + (2xyđ?&#x2018;§ 3 +3z)j+(3xđ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ 2 +3đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2019;&#x152;) A questo punto eâ&#x20AC;&#x2122; possibile calcolare il potenziale in un punto dato, qualunque.
- 60 -
Proprietaâ&#x20AC;&#x2122; elettrostatiche dei conduttori
In condizioni statiche allâ&#x20AC;&#x2122;interno di un conduttore si ha E= đ?&#x;&#x17D;. Per conseguenza la carica elettica, come eâ&#x20AC;&#x2122; noto, si distribuisce sulla superficie. Considerando una sezione di una
regione dello spazio
si ha questa
semplice rappresentazione.
E
đ??&#x2026; đ?&#x;?
đ?&#x153;&#x17D;
La relazione scalare eâ&#x20AC;&#x2122;, come giaâ&#x20AC;&#x2122; sappiamo, E = đ?&#x153;&#x20AC; . 0
Si consideri in sezione un conduttore cavo.
In questo caso occorre osservare che si ha la seguente situazione.
- 61 -
Nella parte cava il campo elettrico e’ nullo per cui i punti A e B sono allo
stesso potenziale e quindi i punti della circonferenza in giallo sono una superficie equipotenziale.
La seguente figura ben evidenzia l’andamento del potenziale dal punto centrale della cavita’ fino all’infinito, quando vale zero.
Il tratto discendente varia come l’inverso di r e tende a zero da destra per r → +∞.
- 62 -
Il condensatore
Il condensatore eâ&#x20AC;&#x2122; un elemento circuitale ampiamnete utilizzato nei circuiti elettrici ed elettronici . Consente di immagazzinare energia.
Le cariche elettriche si distribuiscono esclusivamente sulla superficie esterna
ed
eâ&#x20AC;&#x2122; particolarmente
utile riferirsi alla nozione di densitaâ&#x20AC;&#x2122;
superficiale di carica đ?&#x153;&#x17D;.
Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile considerare un caso ideale di conduttore nelle tre dimensioni come ad esempio il cilindretto della figura seguente.
E
n
Ď&#x192;
Ě&#x201A; E =Îľ đ?&#x2019;? 0
La
capacitaâ&#x20AC;&#x2122;
eâ&#x20AC;&#x2122;
una
proprietaâ&#x20AC;&#x2122;
fisica
dei
conduttori
che
dipende
esclusivamente dalla forma del conduttore.
- 63 -
đ?&#x2018;&#x201E;
La legge costitutiva del condnesatore eâ&#x20AC;&#x2122; sintetizzata dalla relazione C =đ?&#x2018;&#x2030; nella quale C
eâ&#x20AC;&#x2122; la capacitaâ&#x20AC;&#x2122;, mentre Q eâ&#x20AC;&#x2122; la carica distribuita sulla
superficie del conduttore e v eâ&#x20AC;&#x2122; la differenza di potenziale che si misura avendo posto che sia đ?&#x2018;Łâ&#x2C6;&#x17E; = 0 đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;Ą.
Il condensatore eâ&#x20AC;&#x2122; una componente circuitale costituito da due conduttori separati da un dielettrico (isolante).
La figura seguente da conto del campo elettrico e dalla carica depositata sulle armature .
- 64 -
Questa ultima spezzata indica lâ&#x20AC;&#x2122;andamento del potenziale, e la caduta di potenziale ai morsetti del condensatore.
Con una serie di passaggi elementari eâ&#x20AC;&#x2122; possibile evidenziare una nota relazione risultando essere:
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x2018;&#x2030;
C= =
đ?&#x2018;&#x201E; đ??¸đ?&#x2018;&#x2018;
=
đ?&#x2018;&#x201E;đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x153;&#x20AC;0 đ??´
=
đ?&#x153;&#x20AC;0 đ??´ . đ?&#x2018;&#x2018;
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
A questo punto eâ&#x20AC;&#x2122; possibile calcolare il lavoro compiuto per caricare il condensatore. Si ipotizzi di trasferire la carica qâ&#x20AC;&#x2122; tra i piatti (armature) di un condensatore.
đ?&#x2018;&#x17E;â&#x20AC;˛
Se vâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; la d.d.p. tra i piatti si ha: vâ&#x20AC;&#x2122; = đ??ś .
Il successivo trasporto di carica dqâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; realizzato con un lavoro dL =vâ&#x20AC;&#x2122;dqâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x2018;&#x17E;â&#x20AC;˛
= đ??ś đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x17E;â&#x20AC;˛. đ?&#x2018;&#x17E;â&#x20AC;˛
La relazione dL = đ??ś đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x17E;â&#x20AC;˛ eâ&#x20AC;&#x2122; integrabile avendo che:
- 65 -
1
đ?&#x2018;&#x17E;2
đ?&#x2018;&#x17E;
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ??ż = đ??ż = đ??ś â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;&#x17E; â&#x20AC;˛ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x17E; â&#x20AC;˛ = 2đ??ś đ?&#x2018;&#x17E;2
In pratica L = 2đ??ś =
đ??śđ?&#x2018;&#x2030; 2 2
=U .
In definitiva U eâ&#x20AC;&#x2122; lâ&#x20AC;&#x2122;energia potenziale immagazzinata nel campo elettrico E tra le armature del condensatore.
Viene quindi definita la densitaâ&#x20AC;&#x2122; di energia, cioeâ&#x20AC;&#x2122; lâ&#x20AC;&#x2122;energia potenziale per unitaâ&#x20AC;&#x2122; di volume.
đ?&#x2018;&#x2C6; đ??´đ?&#x2018;&#x2018;
u=
=
đ??śđ?&#x2018;&#x2030; 2 2đ??´đ?&#x2018;&#x2018;
1 2
đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x2018;&#x2018;
e, con qualche passaggio elementare, u = đ?&#x153;&#x20AC;0 ( )2 .
đ?&#x153;&#x20AC;0 presuppone che tra le armature vi sia il vuoto, altrimenti si deve utilizzare đ?&#x153;&#x20AC; = đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x153;&#x20AC;0 .
Alcuni semplici esercizi sui condensatori e sulla nozione di capacitaâ&#x20AC;&#x2122;. 1.Dato un condensatore di capacitaâ&#x20AC;&#x2122; C di 3,0 nF ai cui morsetti eâ&#x20AC;&#x2122; collegata una batteria da 6,0 V si determini la carica depositata tra le armature.
- 66 -
La
situazione
e’
rappresentata
dal
seguente
semplice
circuito
elettrico.
E’ sufficiente utilizzare la formula che definisce la legge costitutiva del condensatore, cioe’ Q = CV =(3 ∙ 10−9 )(6 ∙ 100 ) = 18 ∙ 10−9 =1,8 ∙ 10−10 C.
2. Esempio di calcolo di una capacita’ equivalente con riferimento ai morsetti A e B.
- 67 -
A questo punto deve essere definita la capacitaâ&#x20AC;&#x2122; equivalente C rispetto ai morsetti A e B come quella per la quale risulta ai capi di essa la medesima d.d.p. di quella che si ha tra i morsetti A e B del circuito originario. Le capacitaâ&#x20AC;&#x2122; 1 e 2 sono in parallelo e la condizione rilevante eâ&#x20AC;&#x2122; che ai capi di essi si misuri la medesima differenza di potenziale. Una prima semplificazione del circuito eâ&#x20AC;&#x2122; quella per la quale la capacitaâ&#x20AC;&#x2122; equivalente C eâ&#x20AC;&#x2122; la capacitaâ&#x20AC;&#x2122; serie del parallelo 1 e 2 e della capacitaâ&#x20AC;&#x2122; 3, come ben si evidenzia nella seguente figura.
đ??ś1 // đ??ś2
đ??ś3
- 68 -
Poicheâ&#x20AC;&#x2122; la caduta di tensione eâ&#x20AC;&#x2122; la medesima per i due condensatori si possono scrivere le due seguenti relazioni: đ?&#x2018;&#x201E;1 = đ??ś1 đ?&#x2018;&#x2030;
đ?&#x2018;&#x201E;2 = đ??ś2 đ?&#x2018;&#x2030; I valori equivalenti per questa prima parte di circuito eâ&#x20AC;&#x2122;: đ?&#x2018;&#x201E;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą = đ??śđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;&#x2030; ed evidentemente si ha: đ??śđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;&#x2030; = đ??ś1 đ?&#x2018;&#x2030; + đ??ś2 đ?&#x2018;&#x2030; đ??śđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;&#x2030; = (đ??ś1 + đ??ś2 )đ?&#x2018;&#x2030; Dividendo per V â&#x2030; 0 si ottiene la nota relazione dei condensatori in parallelo e cioeâ&#x20AC;&#x2122;: đ??śđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; = đ??ś1 + đ??ś2 Si puo porre la seguente notazione đ??śđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; = đ??ś1//2 . Occorre considerare la seconda porzione di circuito quella nella quale si ha la serie đ??ś1//2 e đ??ś3 . Si hanno le seguenti relazioni: Q = đ??ś1//2 đ?&#x2018;&#x2030;1,2 = đ??ś3 đ?&#x2018;&#x2030;3 Q = đ??śđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; (đ?&#x2018;&#x2030;1,2 + đ?&#x2018;&#x2030;3 )
- 69 -
đ?&#x2018;&#x201E; 1,2 +đ?&#x2018;&#x2030;3
đ??śđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; = đ?&#x2018;&#x2030;
=
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x2018;&#x201E;
đ?&#x2018;&#x201E; + đ??ś1,2 đ??ś3
=
1 1
1 + đ??ś1,2 đ??ś3
e quindi
1 đ??śđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;
1
=đ??ś
1,2
1
+đ??ś
dalla quale si ottiene
3
immediatamente che: đ??śđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; =
đ??ś1//2 đ??ś3 đ??ś1,2 +đ??ś3
Proprietaâ&#x20AC;&#x2122; elettrostatiche dei dielettrici
Dielettrico eâ&#x20AC;&#x2122; sinonimo di isolante dal punto di vista della conduzione elettrica.
Tra le armature di un condensatore puoâ&#x20AC;&#x2122; essere, in luogo del vuoto, presente un isolante, un dielettrico.
Se Q eâ&#x20AC;&#x2122; costante sulle armature (quindi si ha su di esse la carica Âąđ?&#x2018;&#x201E;) la presenza del dielettrico fa si che la differenza di potenziale misurata ai morsetti di esso
vale V < đ?&#x2018;&#x2030;0 essendo questa ultima la ddp misurata ai
morsetti del condensatore quando tra le armature câ&#x20AC;&#x2122;e; il vuoto.
La grandezza adimensionata k =
đ?&#x2018;&#x2030;0 đ?&#x2018;&#x2030;
eâ&#x20AC;&#x2122; detta costante dielettrica relativa. - 70 -
Banalmente si evidenzia che:
k=
đ?&#x2018;&#x2030;0 đ?&#x2018;&#x2030;
=
đ??¸đ?&#x2018;&#x153; đ?&#x2018;&#x2018; đ??¸đ?&#x2018;&#x2018;
=
đ??¸0 đ??¸
essendo Eo il campo elettrico interno quando tra le armature
eâ&#x20AC;&#x2122; presente il vuoto.
In definitiva eâ&#x20AC;&#x2122; anche vero che C = đ?&#x2018;&#x2DC;đ??ś0 ed analoga relazione vale per le energie immagazzinate, risultando U =
đ?&#x2018;&#x2C6;0 đ?&#x2018;&#x2DC;
.
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Si consideri il caso di un condensatore che viene caricato.
+đ?&#x2018;&#x17E;
â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;
Il condensatore eâ&#x20AC;&#x2122; stato caricato. Ad un certo punto viene staccato dal generatore e resta carico.
Viene quindi inserito tra le armature un isolante risultando quindi che E < đ??¸0 .
Quindi , il condensatore eâ&#x20AC;&#x2122; collegato al generatore. La carica aumenta ma
- 71 -
E resta costante.
Questa situazione si giustifica con la presenza di particolari cariche sulla superficie del dielettrico, dette cariche legate.
Per la loro spiegazione eâ&#x20AC;&#x2122; necessario riferirsi alla struttura atomica della materia e, in particolare, del dielettrico che si considera.
Tale mezzo eâ&#x20AC;&#x2122; elettricamente neutro, costituito da atomi elettricamente neutri (il numero dei protoni nucleari essendo eguale al numero degli elettroni orbitanti).
Quando E = đ?&#x;&#x17D; agiscono solo forze elettrostatiche e p = 0.
Quando E elettrico.
â&#x2030; đ?&#x;&#x17D; lâ&#x20AC;&#x2122;atomo , ancorcheâ&#x20AC;&#x2122; neutro, si comporta come un dipolo â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2019;
Ze
Il momento di dipolo eâ&#x20AC;&#x2122; diverso da zero.
- 72 -
Va quindi dato conto del comportamento degli atomi in presenza di un campo elettrico E.
Le forze esercitate dal campo sul nucleo e sui singoli elettroni orbitanti hanno versi opposti.
Nucleo e centro della distribuzione di carica non coincidono.
Ne consegue che l’atomo ha un momento di dipolo indotto non nullo.
Operano forze nucleo – elettroni, di tipo attrattivo e forze che agiscono su elettroni e nucleo e che tendono a far risultare distinti il nucleo e il centro della distribuzione delle cariche, determinando la condizione di atomo polarizzato.
⎈⎈⎈
Alcune molecole sono polari anche in assenza di un campo elettrico.
Il centro della carica positiva e di quella negativa non coincidono.
- 73 -
In assenza di campo elettrico le molecole polari hanno momenti di dipolo distribuiti casualmente (orientamento casuale).
In presenza di un campo elettrico E
lâ&#x20AC;&#x2122;orientamento dei momenti eâ&#x20AC;&#x2122;
tendenzualmente allineato al campo .
In definitiva, si ha la seguente rappresentazione.
E
p
Questo allineamento eâ&#x20AC;&#x2122; solo tendenziale per effetto dellâ&#x20AC;&#x2122;agitazione termica.
EL
Si realizza una distribuzione di carica di densitaâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x153;&#x17D;đ?&#x2018;&#x192; e il campo elettrico risultante risulta essere E = EL +đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;ˇ .
Tale relazione vettoriale puoâ&#x20AC;&#x2122; anche essere scritta nel modo seguente: - 74 -
Ei = đ??¸đ??ż đ?&#x2019;&#x160; + (â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;&#x192; )đ?&#x2019;&#x160; = (EL â&#x2C6;&#x2019; Ep )đ?&#x2019;&#x160;
Scalarmente si ha :
E = (EL â&#x2C6;&#x2019; Ep ) =
|đ?&#x153;&#x17D;đ??ż |â&#x2C6;&#x2019;|đ?&#x153;&#x17D;đ?&#x2018;? | đ?&#x153;&#x20AC;0
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Occorre ora definire il vettore di polarizzazione P.
Per definire tale grandezza eâ&#x20AC;&#x2122; necessario considerare il momento di dipolo elettrico medio delle n molecole contenute in una porzione â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; di volume infinitesmo dxdydz.
p = â&#x2C6;&#x2018;ni=1 đ??Šđ??˘ ove n eâ&#x20AC;&#x2122; il numero delle molecole contenute in dxdydz.
Il vettore di polarizzazione si definisce come segue:
P=
â&#x2C6;&#x2018;n i=1 đ??Šđ??˘ â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;
đ?&#x2018;
= â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; < đ?&#x2019;&#x2018; >.
La grandezza tra parentesi angolate eâ&#x20AC;&#x2122; il momento di dipolo medio.
Nei dielettrici lineari si ha đ?&#x153;&#x17D;đ?&#x2018;&#x192; = đ?&#x2018;ˇ đ?&#x2019;? = đ?&#x2018;&#x192;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x153;&#x2014;.
- 75 -
Se E eâ&#x20AC;&#x2122; uniforme anche il vettore P eâ&#x20AC;&#x2122; uniforme.
Occorre dare ora conto di alcune relazioni di una certa importanza.
Risulta, in particolare, essere:
E=
|đ?&#x153;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2122; |â&#x2C6;&#x2019;|đ?&#x153;&#x17D;đ?&#x2018;? | đ?&#x153;&#x20AC;0
|đ?&#x153;&#x17D; |
= đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x2122; ed anche che |đ?&#x153;&#x17D;đ?&#x2018;&#x192; | = 0
đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;1 |đ?&#x153;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2122; | đ?&#x2018;&#x2DC;
Si dimostra (vedi Gettys) che:
P = (đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x2019; 1) đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;Ź
La grandezza đ?&#x203A;žđ?&#x2018;&#x2019; = (đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x2019; 1) eâ&#x20AC;&#x2122; detta suscettibilitaâ&#x20AC;&#x2122; dielettrica.
Non si sviluppa ulteriormente questa parte in quanto lâ&#x20AC;&#x2122;oggetto della ricerca eâ&#x20AC;&#x2122; rappresentato dalla conduzione e quindi dai conduttori.
- 76 -
Lâ&#x20AC;&#x2122;intensitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente elettrica e le prime osservazioni sulla conduzione nei metalli
Vi sono materiali noti come buoni conduttori di corrente. Eâ&#x20AC;&#x2122; il caso dei metalli. In termini propri si puoâ&#x20AC;&#x2122; parlare di corrente elettrica tutte le volte che vi eâ&#x20AC;&#x2122; trasporto netto di cariche elettriche.
Ordinameriamente, nei conduttori metallici si muovono cariche elettriche negative (elettroni).
Si parla, al riguardo, di correnti stabili di elettroni di conduzione, caratterizzata dalla unidirezionalitaâ&#x20AC;&#x2122;.
Vale una relazione formale (di definizione) per la quale i =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
.
Eâ&#x20AC;&#x2122; applicabile il metodo della separazione delle variabili e si puoâ&#x20AC;&#x2122; affermare che da idt = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x17E; da cui si ottiene, immediatamente, che:
đ?&#x2018;&#x201E;
đ?&#x2018;Ą
Q = â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x17E; = đ?&#x2018;&#x2013; â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą quando i = đ?&#x2018;&#x2013;(đ?&#x2018;Ą) eâ&#x20AC;&#x2122; costante.
Storicamente, in primis, grazie allâ&#x20AC;&#x2122;ingegno di T.A. Edison si eâ&#x20AC;&#x2122; affermata la produzione di correnti continue, quale flusso unidirezionale di cariche negative con la condizione i = đ?&#x2018;&#x2013;(đ?&#x2018;Ą) costante. - 77 -
Quando attraverso una sezione di un conduttore (solitamente un metallo filiforme) passa una carica di 1 coulomb nellâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di tempo si afferma che la corrente che fluisce ha una intensitaâ&#x20AC;&#x2122; di un ampere (A).
In formule si scrive che:
1 ampere =
1đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;? 1 đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x153;
Puoâ&#x20AC;&#x2122; essere utile ricordare che nei circuiti elettrici trovano applicazione alcuni principi tra i quali il primo principio di Kirckhoff (principio delle correnti) per il quale in ogni nodo la somma delle correnti entranti eâ&#x20AC;&#x2122; eguale alla somma delle correnti uscenti.
Con riferimento alla seguente porzione di circuito si hanno tre distinte correnti due entranti ed una uscente ed un nodo (punto A).
- 78 -
Vale la relazione đ?&#x2018;&#x2013;1 + đ?&#x2018;&#x2013;2 = đ?&#x2018;&#x2013;3
Esistono
due
distinte,
ma
equivalenti,
formalizzazioni
di
questo
interessante principio. Esse sono le seguenti:
â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2013; = â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2013; â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2013; = 0
Occorre peroâ&#x20AC;&#x2122; distinguere tra il verso reale e il verso convenzionale della corrente.
In particolare, come giaâ&#x20AC;&#x2122; precisato, eâ&#x20AC;&#x2122; utile ricordare che nei conduttori metallici la corrente elettrica eâ&#x20AC;&#x2122; dovuta al movimento di cariche elettriche
negative, costituite da elettroni e giustificata dalla struttura atomica dei metalli.
verso convenzionale
conduttore
verso reale
- 79 -
â&#x2013; â&#x2013; â&#x2013; â&#x2013;
Per gli sviluppi eâ&#x20AC;&#x2122; utile introdurre una ulteriore grandezza fisica rilevante. Si tratta della densitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente, grandezza vettoriale solitamente indicata con la lettera J .
Si considera un vettore areale
riferito ad una area piana infinitesima
come da figura seguente.
đ?&#x2018;&#x203A;Ě&#x201A;
dA
Ě&#x201A; dA = đ?&#x2018;&#x2018;đ??´đ?&#x2019;?
Il vettore densitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente J eâ&#x20AC;&#x2122; definito in modo che sia definito il seguente prodotto scalare:
i =J dA
- 80 -
Nel caso di corrente uniforme su tutta la superficie quando la corrente eâ&#x20AC;&#x2122; parallela alla superficie si ha:
đ??´
i = đ??˝ â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;&#x2018;đ??´ = đ??˝đ??´
Nel S.I. di misure la densita di corrente elettrica eâ&#x20AC;&#x2122; misurata in
đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x161;2
.
â&#x2013; â&#x2013; â&#x2013; â&#x2013;
Come giaâ&#x20AC;&#x2122; ampiamente ricordato nei conduttori metallici la corrente elettrica eâ&#x20AC;&#x2122; dovuta ad un flusso di elettroni.
Per essi eâ&#x20AC;&#x2122; possibile definire la nozione di velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva, supposta eguale per tutti i portatori di carica.
Si ammette che J sia costante in ogni punto di A.
Si indica solitamente con n il numero dei portatori per unitaâ&#x20AC;&#x2122; di volume, quindi n elettroni per ogni metro cubo.
- 81 -
Se ci si riferisce ad un conduttore di sezione A e si considera una parte di conduttore di lunghezza L il volume di detta parte di conduttore sara’ banalmente AL .
l
Con un minimo di immaginazione tale figura puo’ essere completata avedo un parallelepipedo di spigolo l e di base A.
In tale porzione sono contenuti nAL elettroni e la carica totale risulta essere q = nALe, ove e e’ la carica dell’elettrone.
Se q e’ la carica che passa per la sezione A allora L puo’ essere inteso come uno spazio percorso. Anche in questo caso deve valere la solita relazione
- 82 -
cinematica fondamentale per la quale v =
đ??ż đ?&#x2018;Ą
ove t eâ&#x20AC;&#x2122; il tempo impiegato a
percorre il tratto L.
Dalla relazione i =
đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;Ą
si ricava immediatamente t =
đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;&#x2013;
ma si puoâ&#x20AC;&#x2122; anche dire
đ??ż
che t = đ?&#x2018;Ł .
In sintesi
đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;&#x2013;
đ??ż
= đ?&#x2018;Ł da cui Vq = đ??żđ?&#x2018;&#x2013; e quindi v =
đ??żđ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;&#x17E;
đ??żđ?&#x2018;&#x2013;
đ?&#x2018;&#x2013;
1 đ?&#x2018;&#x2013; 1
đ??˝
= đ?&#x2018;&#x203A;đ??´đ??żđ?&#x2018;&#x2019; = đ?&#x2018;&#x203A;đ??´đ?&#x2018;&#x2019; = đ?&#x2018;&#x203A; đ??´ đ?&#x2018;&#x2019; = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019;
In definitiva si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che J = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Łđ?&#x2019;&#x2039;Ě&#x201A; .
Un esempio sul flusso di carica. Si ammetta di avere un fascio di 8,1â&#x2C6;&#x2122; 1015 elettroni. |q| = 8,1â&#x2C6;&#x2122; 1015 |e| ove |e| = 1,602 â&#x2C6;&#x2122; 10â&#x2C6;&#x2019;18 , ma si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: |đ?&#x2018;&#x17E;|
i = 1 đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;? = (8,1â&#x2C6;&#x2122; 1015 ) (1,602 â&#x2C6;&#x2122; 10â&#x2C6;&#x2019;18 )=(8,1)(1,602) â&#x2C6;&#x2122; 10â&#x2C6;&#x2019;3 A.
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
- 83 -
E’ utile dare una rappresentazione d’insieme del movimento di cariche, della relativa velocita’ di deriva e della direzione del campo elettrico.
Caso di cariche positive
V
E
Caso di cariche negative
V
E
Molto opportunamente
(Gettys) viene ricordato che la “direzione ⦋della
corrente⦌ corrisponde alla direzione del flusso di portatori di cariche positive.
Il segno dei portatori di cariche e’ ricavabile dall’esperimento di Hall (effetto Hall).
- 84 -
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile quantificare lâ&#x20AC;&#x2122;intensitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente in funzione della velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva, avendo che:
Q = đ?&#x2018;&#x203A;đ??´đ??ż |đ?&#x2018;&#x17E;| = đ?&#x2018;&#x203A;đ??´đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ą|đ?&#x2018;&#x17E;| da cui si ricava:
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x2018;Ą
=đ?&#x2018;&#x2013; =
đ?&#x2018;&#x203A;đ??´đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ą|đ?&#x2018;&#x17E;| đ?&#x2018;Ą
= đ?&#x2018;&#x203A;đ??´đ?&#x2018;Ł|đ?&#x2018;&#x17E;|
E in definitiva đ?&#x2018;&#x2013; = đ?&#x2018;&#x203A;đ??´đ?&#x2018;Ł|đ?&#x2018;&#x17E;| .
Nel contesto della semplificazione proposta (mutuata da Halliday , Resnick, Walker) si era supposto che si muovessero solo cariche negative (elettroni di conduzione) e una formula importante (Getttys) risultava la seguente:
J = nqđ?&#x2019;&#x2014; , ove, evidentemente i vettori J e v hanno la medesima direzione ma versi opposti (antiparalleli) quando la carica q eâ&#x20AC;&#x2122; negativa (q < 0) .
Nei termini piuâ&#x20AC;&#x2122; generali
risulta utile considerare il caso
della
contemporanea presenza di due portori di carica opposta a e b.
- 85 -
In questo caso si ha:
J = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x201A; + đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;? đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x192;
Dato un campo elettrico E = (đ??¸đ?&#x2018;Ľ , 0, 0) si ha la seguente rappresentazione schematica che indica il movimento reale dei due tipi di portatori di carica.
E
đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x201A; đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x192;
Il valore di J si ricava dalla somma vettoriale (che in questo caso banale riconduce immediatamente alla relazione scalareâ&#x20AC;Ś.) del tipo:
J = đ?&#x2018;ąđ?&#x2019;&#x201A; + đ?&#x2018;ąđ?&#x2019;&#x192; = (đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x2019;va + đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;? (â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2019;)(â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;? )) đ?&#x2019;&#x2039;Ě&#x201A; = (đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x2019;va + đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;? ) đ?&#x2019;&#x2039;Ě&#x201A;
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Non ho trovato lâ&#x20AC;&#x2122;uso del versore đ?&#x2018;&#x2014;Ě&#x201A; in nessuno dei due testi istituzionali consultati (Gettys e Halliday, resnisck, Walker) ma non intravedo alcuna ragione oggettiva che osti al suo utilizzo in questo contesto.
La legge di Ohm
Eâ&#x20AC;&#x2122; ben nota la relazione R =
đ?&#x2018;&#x2030; đ??ź
che esprime il valore della resistenza elettrica
al flusso della corrente elettrica ne metalli.
Se ai capi di un conduttore eâ&#x20AC;&#x2122; applicata una differenza di potenziale V đ?&#x2018;&#x2026;
allora si dovraâ&#x20AC;&#x2122; avere una corrente I = đ??ź(đ?&#x2018;&#x2030;, đ?&#x2018;&#x2026;) = đ?&#x2018;&#x2030; .
R eâ&#x20AC;&#x2122; una proprietaâ&#x20AC;&#x2122; caratteristica del particolare conduttore che si considera.
R non dipende neâ&#x20AC;&#x2122; da I neâ&#x20AC;&#x2122; da V.
I conduttori per i quali vale la relazione R =
đ?&#x2018;&#x2030; đ??ź
o, in altri termini, V = đ?&#x2018;&#x2026;đ??ź,
sono detti ohmici.
- 87 -
La relazione V = đ?&#x2018;&#x2026;đ??ź eâ&#x20AC;&#x2122; la legge costitutiva degli ordinari resistori contenuti nei circuiti elettrici ed elettronici.
Questa relazione eâ&#x20AC;&#x2122; detta prima legge di Ohm.
Lâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di misura della resistenza elettrica eâ&#x20AC;&#x2122; lâ&#x20AC;&#x2122;ohm (Ί) .
Dalla relazione data si evince immediatamente che 1 ohm equivale a 1 đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;Ą . 1 đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2019;
Per i conduttori ohmici vale una seconda legge di Ohm per la quale risulta đ?&#x2018;&#x2122;
essere R = đ?&#x153;&#x152; đ?&#x2018;&#x2020; , ove đ?&#x153;&#x152; eâ&#x20AC;&#x2122; una costante di proporzionalitaâ&#x20AC;&#x2122; dipendente dal tipo di conduttore che si considera, mentre l ed S sono rispettivamente la lunghezza e la sezione del conduttore.
Occorre, in ogni caso, ricordare che la resistivitaâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; una grandezza che varia al variare della temperatura.
Se un dato conduttore eâ&#x20AC;&#x2122; alla temperatura T la resistivitaâ&#x20AC;&#x2122; a detta temperatura eâ&#x20AC;&#x2122; legata alla conducibilitaâ&#x20AC;&#x2122; di riferimento dalla relazione seguente đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x2021;) = đ?&#x153;&#x152;0 (1+đ?&#x203A;źâ&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2021;) ed đ?&#x203A;ź eâ&#x20AC;&#x2122; detto coefficiente di temperatura della resistivitaâ&#x20AC;&#x2122;. - 88 -
Per T â&#x2020;&#x2019; 0 °đ??ž la resistenza dei metalli si annulla e si verificano le condizioni del fenomeno della superconduttivitaâ&#x20AC;&#x2122;.
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Esiste una notazione particolare della legge di Ohm in forma vettoriale.
Vale in definitiva questa relazione:
J = đ?&#x153;&#x17D;đ?&#x2018;Ź
1
La costante đ?&#x153;&#x17D; = đ?&#x153;&#x152; eâ&#x20AC;&#x2122; detta conducibilitaâ&#x20AC;&#x2122;. Detta costante del particolare conduttore ohmico eâ&#x20AC;&#x2122; indipendente da E.
đ?&#x2018;&#x2122;
l
Dalla relazione V = đ?&#x2018;&#x2026;đ??ź si ottiene El = đ??˝đ?&#x2018;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2026; da cui J = đ?&#x2018;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2026; đ??¸ cioeâ&#x20AC;&#x2122; Ď&#x192;E = SR đ??¸ ed in definitiva Ď&#x192; =
l SR
â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;â&#x17D;&#x2C6;
Un elettrone
in un campo uniforme E subisce, come eâ&#x20AC;&#x2122; noto, una đ??š
accelerazione a = đ?&#x2018;&#x161; =
đ?&#x2018;&#x2019;đ??¸ đ?&#x2018;&#x161;
.
- 89 -
Eâ&#x20AC;&#x2122; noto che vale la relazione vettoriale F = đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ź e in temrini scalari si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che F = đ?&#x2018;&#x2019;đ??¸ il modulo della forza vale |đ?&#x2018;&#x2019;|đ??¸ .
Sia đ?&#x153;? il tempo medio tra due collisioni di elettroni.
La velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva degli elettroni, indicata con la lettera v, risulta essere v = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x153;? =
đ?&#x2018;&#x2019;đ??¸đ?&#x153;? đ?&#x2018;&#x161;
e la relazione tra i vettori v ed E eâ&#x20AC;&#x2122; data dalla seguente figura.
E
v
Tale relazione indica anche il verso di v che eâ&#x20AC;&#x2122; opposto al verso del vettore E.
Il modulo della velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva eâ&#x20AC;&#x2122; v =
Si dimostra agevolmente che
|đ?&#x2018;&#x2019;|đ??¸đ?&#x153;? . đ?&#x2018;&#x161;
.
- 90 -
Resistenza, legge di Ohm e velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva La relazione fondamentale eâ&#x20AC;&#x2122; V = đ?&#x2018;&#x2026;đ??ź e a titolo esemplificativo si puoâ&#x20AC;&#x2122; considerare che ai capi di un filamento sia rilevata una d.d.p. di 12 volt. Si misura una corrente circolante nel filamento di 16â&#x2C6;&#x2122; 10â&#x2C6;&#x2019;3. Nei conduttori ohmici vale la relazione R =
đ?&#x2018;&#x2030; đ??ź
costante tenendo conto
che R dipende dal mezzo e non eâ&#x20AC;&#x2122; funzione delle due grandezze. Quindi, in generale, R =
đ?&#x2018;&#x2030;0 đ??źđ?&#x2018;&#x153;
=
đ?&#x2018;&#x2030;1 . đ?&#x2018;&#x2026;1
R deve intendersi noto. Misurando simultaneamente le due grandezze dalla loro ratio si puoâ&#x20AC;&#x2122; definire il valore di R.
La condizione sperimentale per la quale un filo conduttore eâ&#x20AC;&#x2122; ohmico eâ&#x20AC;&#x2122; che valga la relazione V = đ?&#x2018;&#x2026;đ??ź. In altri termini deve essere, come giaâ&#x20AC;&#x2122; ricordato,che deve risultare R=
đ?&#x2018;&#x2030; đ??ź
e quindi una rappresentazione per la quale V = đ?&#x2018;&#x2030;(đ??ź) ha un andamento
rettilineo.
- 91 -
Il grafico corrispondente eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente. V(I)
I
Un filo di tungsteno di sezione di circolare e di lunghezza L ha una resistenza di 8,6â&#x2C6;&#x2122; 10â&#x2C6;&#x2019;3 ohm a 20°đ??ś . Eâ&#x20AC;&#x2122; richiesto di determinare il raggio r della sezione circolare. đ??ż
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; partire dalla seconda legge di Ohm e quindi da R = đ?&#x153;&#x152; đ?&#x2018; dove s = đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 . Il valore di đ?&#x153;&#x152; alla temperatura di riferimento deve intendersi noto.
đ?&#x153;&#x152;đ??ż
đ?&#x153;&#x152;đ??ż
Con passaggi algebrici elementari si ottiene đ?&#x2018;&#x; 2 = đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026; e quindi r = Âąâ&#x2C6;&#x161;đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026; . Ha, evidentemente, significato solo la soluzione positiva, quindi r đ?&#x153;&#x152;đ??ż
= â&#x2C6;&#x161;đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026; .
- 92 -
In questo caso r eâ&#x20AC;&#x2122; ottenuto in metri. Si osservi che solitamente tale valore viene misurato in 10â&#x2C6;&#x2019;3 metri.
Va fatto qualche cenno alla velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva degli elettroni che si muovono in un metallo. Eâ&#x20AC;&#x2122; data una relazione fondamentale che collega la corrente I con la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva v. Dalla relazione I = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2020;đ?&#x2018;Ł|đ?&#x2018;&#x17E;| si ottiene che
đ??ź
v = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2020;|đ?&#x2018;&#x17E;| .
Il numero n eâ&#x20AC;&#x2122; detto densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica. Risulta n =
đ?&#x2018; đ?&#x2018; đ?&#x153;&#x152;đ?&#x2018;&#x161; đ?&#x2018;&#x2DC; đ?&#x2018;&#x20AC;
.
In detta formula đ?&#x2018; đ?&#x2018; indica il numero di Avogrado, đ?&#x153;&#x152;đ?&#x2018;&#x161; la densitaâ&#x20AC;&#x2122; di massa del metallo (massa diviso volume) M il peso molecolare del metallo e k un intero come 1, 2, 3, â&#x20AC;Ś. che indica il numero degli elettroni di conduzione del metallo.
Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile ricordare una seconda relazione, quella che densitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente J
lega la
alla velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva v nel caso J sia
uniforme, quindi costante nello spazio ed anche nel tempo. Sinteticamente si scrive che:
- 93 -
đ??ź
J =đ?&#x2018;&#x2020;=
đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2020;đ?&#x2018;Ł|đ?&#x2018;&#x17E;| đ?&#x2018;&#x2020;
= đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ł|đ?&#x2018;&#x17E;|
Passando alla notazione vettoriale J = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2019;&#x2014;.
Il modello di Drude per i metalli
Il primo modello utile a spiegare il fenomeno della conduzione elettrica nei metalli eâ&#x20AC;&#x2122; rappresentato dal cosiddetto modello di Drude, fisico tedesco che lo elaboroâ&#x20AC;&#x2122; nei primi anni del Novecento.
Tale modello risulta compatibile con la legge di Ohm o, meglio, consente di ricavare detta relazione fondamentale come conseguenza delle sue assunzioni.
Si considerano note e valide le due seguenti relaioni:
J = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2019;&#x2014; = Ď&#x192;đ?&#x2018;Ź.
n
Da esse si ottiene immediatamente che E = Ď&#x192; qđ?&#x2019;&#x2014;.
I vettori E e v sono linearmente dipendenti.
- 94 -
Lâ&#x20AC;&#x2122;ipotesi di base del modello di Drude eâ&#x20AC;&#x2122; costituita dalla assunzione che nei metalli gli elettroni di conduzione sono gli elettroni di valenza, che si muovono entro il reticolo cristallino.
Nel modello si considera il valore medio della velocitaâ&#x20AC;&#x2122; degli elettroni, intesa come la media aritmetica delle velocitaâ&#x20AC;&#x2122; dei vari elettroni.
Si ammette che sia < đ?&#x2018;Ł > =
â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;&#x203A;
intesa come la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva degli
elettroni che quindi eâ&#x20AC;&#x2122; da intendere come un valore medio.
n
Dalla precedente relazione E = Ď&#x192; qđ?&#x2019;&#x2014; si evidenzia che il campo E eâ&#x20AC;&#x2122; proporzionale alla velocitaâ&#x20AC;&#x2122; v intesa come velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva, e quindi nel senso appena specificato.
In altri termini e come caso degenere si ha E = đ?&#x;&#x17D; allora < đ?&#x2018;Ł >= 0 e quindi le tre componenti scalari della velocitaâ&#x20AC;&#x2122; sono nulle identicamente.
Questa considerazione eâ&#x20AC;&#x2122; riferita a valori medi. Non significa quindi che gli elettroni siano in quiete, situazione assolutamente non vera. I moti
- 95 -
elettronici sono assolutamente casuali e tali da condurre a un valore nullo se riferito a valori medi.
In altri termini < đ?&#x2019;&#x2014; >= đ?&#x;&#x17D; non implica che đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x160; = đ?&#x;&#x17D;. In generale in un gas di elettroni non esistono particelle aventi velocitaâ&#x20AC;&#x2122; nulla !
Nel caso di presenza di un campo elettrico esterno E lâ&#x20AC;&#x2122;elettrone e eâ&#x20AC;&#x2122; soggetto ad una forza F = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ź cioeâ&#x20AC;&#x2122; su un elettrone di carica q = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2019; la presenza del campo induce una forza F cui corrisponde (II principio della dinamica) una accelerazione a = â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ź. đ?&#x2018;&#x161;
E
a
Si tratta dellâ&#x20AC;&#x2122;accelerazione tra due urti successivi.
Per ragioni didattiche si ammette di avere un campo E = Ex đ?&#x2019;&#x160;.
Si ragiona su una dimensione, quella delle x.
Sia v la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di un elettrone appena dopo lâ&#x20AC;&#x2122;urto con un altro elettrone (condizione iniziale).
- 96 -
Lâ&#x20AC;&#x2122;unica componente non nulla dellâ&#x20AC;&#x2122;accelerazione eâ&#x20AC;&#x2122; la componente scalare di essa nella direzione delle x.
La velocitaâ&#x20AC;&#x2122; scalare al tempo t (valori compresi tra due successivi urti) v(t) risulta essere v(t) = v +đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ą .
Dalla costanza e uniformitaâ&#x20AC;&#x2122; di E discende che a deve essere intesa come costante per un elettrone tra due urti.
Sostituendo in formula si ottiene la seguente relazione:
đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x161;
v(t) = v â&#x2C6;&#x2019;( đ??¸) đ?&#x2018;Ą .
Solitamente si considerano i valori medi considerando lâ&#x20AC;&#x2122;intervallo di tempo
đ?&#x153;? da intendersi come tempo libero medio detto anche tempo di
rilassamento.
La formula classica usata eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente:
đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x161;
<v(t)> = <v> â&#x2C6;&#x2019;( đ??¸)đ?&#x153;?
đ?&#x2018;&#x2019;
Si ammette sia <v>= 0 e quindi <v(t)> = â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x2018;&#x161; đ??¸)đ?&#x153;? .
- 97 -
La velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di deriva, che indichiamo qui come đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x2026; , intesa in senso vettoriale risulta essere:
đ?&#x2018;&#x2019;
đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x2026; = â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x2018;&#x161; đ??¸)đ?&#x153;?đ?&#x2019;&#x160; Tra le relazioni giaâ&#x20AC;&#x2122; note eâ&#x20AC;&#x2122; bene ritornare sulla seguente:
J = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x2026; da cui, utilizzando la precedente relazione, si ha:
đ?&#x2018;&#x2019;
J = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019;(đ?&#x2018;&#x161; đ??¸)đ?&#x153;?đ?&#x2019;&#x160;
In altri termini possiamo scrivere che:
đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019; 2 )đ?&#x153;?đ?&#x2018;Ź đ?&#x2018;&#x161;
J=(
Da J = Ď&#x192;đ?&#x2018;Ź discende immediatamente che đ?&#x153;&#x17D; =
đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019; 2 đ?&#x153;? đ?&#x2018;&#x161;
.
Si osservi che le grandezze m , n ed e non dipendono, ovviamente, da E .
Il parametro temporale đ?&#x153;? dipende da E anche se, in prima approssimazione, si ammette che le due grandezze non siano dipendenti lâ&#x20AC;&#x2122;una dallâ&#x20AC;&#x2122;altra.
Eâ&#x20AC;&#x2122; sicuramente utile una ulteriore nozione, quella di cammino libero medio di un elettrone.
- 98 -
Il cammino libero medio
di un elettrone tra due urti eâ&#x20AC;&#x2122; dato dalla
relazione
đ?&#x203A;˝ =< đ?&#x2018;Ł > đ?&#x153;?.
đ?&#x203A;˝
1
Da essa si ricava đ?&#x153;? = <đ?&#x2018;Ł> e da đ?&#x153;&#x152; = đ?&#x153;&#x17D; =
đ?&#x2018;&#x161; đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019; 2 đ?&#x153;?
si ricava una ulteriore importante
relazione del modello di Drude, cioeâ&#x20AC;&#x2122;:
đ?&#x153;&#x152;=
đ?&#x2018;&#x161;<đ?&#x2018;Ł> đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019; 2 đ?&#x203A;˝
In realtaâ&#x20AC;&#x2122; il moto degli elettroni nel reticolo metallico viene descritto con modelli piuâ&#x20AC;&#x2122; sofisticati, e non rientra quindi negli schemi della fisica classica.
Stima del cammino libero medio nel caso dellâ&#x20AC;&#x2122;alluminio alla temperatura di 20°đ?&#x2018;Ş. Per lâ&#x20AC;&#x2122;alluminio alla data temperatura eâ&#x20AC;&#x2122; ipotizzato un < đ?&#x2018;Ł >â&#x2030;&#x2C6; 106 metri al secondo. Da đ?&#x153;&#x152; =
đ?&#x2018;&#x161;<đ?&#x2018;Ł> đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019; 2 đ?&#x203A;˝
si ricava đ?&#x153;&#x152;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019; 2 đ?&#x203A;˝ = đ?&#x2018;&#x161; < đ?&#x2018;Ł > đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x203A;˝ =
đ?&#x2018;&#x161;<đ?&#x2018;Ł> . đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019; 2 đ?&#x153;&#x152;
Si ricordi che n indica la densitaâ&#x20AC;&#x2122; dei portatori di carica dovendo tenere conto che Al ha tre elettroni di valenza.
- 99 -
â&#x2030;Ąâ&#x2030;Ąâ&#x2030;Ąâ&#x2030;Ąâ&#x2030;Ąâ&#x2030;Ąâ&#x2030;Ą
Molto utile per chi â&#x20AC;&#x201C; come lo scrivente â&#x20AC;&#x201C; approccia da un livello medio non avanzato la materia eâ&#x20AC;&#x2122; la precisazione (Pennelli) che in relazione al valore di n rappresenta â&#x20AC;?la concentrazione totale degli elettroni , ma tiene conto solo degli elettroni che contribuiscono alla conduzione di carica .â&#x20AC;?
La concentrazione che definisce il valore di n. che varia da metallo a metallo, come risulta da un precedente box, indica il numero di elettroni di conduzione
presenti in un metro cubo, quindi eâ&#x20AC;&#x2122; ordinariamente
misurata in đ?&#x2018;&#x161;â&#x2C6;&#x2019;3.
La stima di n eâ&#x20AC;&#x2122; un utile indicatore per bipartire i materiali in conduttori (n alto) e in isolanti o dielettrici (n basso).
â&#x2013; â&#x2013; â&#x17D;&#x2C6;â&#x2013; â&#x2013; â&#x17D;&#x2C6;
Eâ&#x20AC;&#x2122; sicuramente utile qualche breve approfondimento
relativamente al
modello di Drude.
- 100 -
In pratica - come eâ&#x20AC;&#x2122; stato ricordato (Pennelli) gli elettroni liberi entro tale schema sono â&#x20AC;&#x153;libero di muoversi come un gas di particelle la cui velocitaâ&#x20AC;&#x2122; media eâ&#x20AC;&#x2122; determinata dalla temperatura del solido , analogamente alle molecole di un gas perfettoâ&#x20AC;?.
Nel caso sia assente il campo elettrico risulta essere che lâ&#x20AC;&#x2122;energia cinetica 1
3
media di una particella vale đ??¸đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;.đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2018;. = 2 m< đ?&#x2018;Ł >2 = 2kT.
T indica la temperatura del sistema misurata in gradi Kelvin, mentre k eâ&#x20AC;&#x2122; la costante di Botzmann.
Con un elementare passaggio algebrico si ha < đ?&#x2018;Ł >= â&#x2C6;&#x161;
3đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021; . đ?&#x2018;&#x161;
Si tratta del valore medio dei moduli delle velocitaâ&#x20AC;&#x2122;.
In generale, come giaâ&#x20AC;&#x2122; osservato, gli elettroni hanno tutti velocitaâ&#x20AC;&#x2122; vettoriali đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x160; distinte .
Esemplificazione didattica Questo esempio eâ&#x20AC;&#x2122; altamente irrealistico e utile solo a chiarire il senso di quanto scritto nelle righe precedenti.
- 101 -
Gas di tre elettroni in una regione dello spazio priva di campo elettrico.
Il
sistema,
costituito
da
soli
tre
elettroni,
e’
“fotografato” in un istante nel quale non sono presenti urti tra particelle.
In pratica se si volesse calcolare la velocita’ vettoriale risultante si potrebbero utilizzare i metodi noti e in particolare la regola del parallelogramma di Newton. E’ ben evidente che dal punto di vista scalare la somma delle velocita’ scalari e’ diversa da 0. Ma
anche
in
questo
caso
assolutamente
non
realistico
a
questa
condizione scalare ben puo’ corrispondere una velocita’ vettoriale risultante eguale al vettore 0. La situazione puo’ essere gestita come segue. Si considerano due vettori e se ne trasla uno parallelamente a se stesso in modo che gli estremi iniziali di essi coincidano. Si applica la regola di Newton del
parallelogramma
e
si
individua
nella
diagonale
la
velocita’
risultante. Quindi si considera detto vettore risultante e il vettore
- 102 -
che definisce la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; del terzo corpo puntiforme. Si trasla parallelamente a se stesso uno dei due fino a che i punti di origine dei segmenti orientati coincidano. Quindi si determina la risultante. Si osservi che a seconda di come si procede si ottengono distinti segmenti orientati che in effetti definiscono lo stesso vettore, essendo giacenti su rette
parallele ed aventi medesimo modulo.
Questo modello obbedisce alle logiche piuâ&#x20AC;&#x2122; sopra delineate se la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; vettoriale di una particella eâ&#x20AC;&#x2122; opposta alla risultante delle velocitaâ&#x20AC;&#x2122; vettoriali delle altre due. In generale considerando n punti materiali nellâ&#x20AC;&#x2122;istante tra due urti data la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; vettoriale di uno qualunque di essi la risultante delle velocitaâ&#x20AC;&#x2122; vettoriali delle rimanenti (n-1) particelle eâ&#x20AC;&#x2122; data dal vettore ad essa opposto, in modo che la risultante sia nulla.
đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;?
â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2019;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x;? đ?&#x2019;&#x160;=đ?&#x;? đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x160;
Questa condizione viene alterata tutte le volte che avviene un urto e sarebbe sempre vera una relazione del tipo
đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;? = â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2019;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x;? đ?&#x2019;&#x160;=đ?&#x;? đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x160; .
- 103 -
Negli urti lâ&#x20AC;&#x2122;energia cinetica viene redistribuita e in buona sostanza con riferimento agli istanti đ?&#x2018;Ą1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ą2 nei quali non si hanno urti risulta comunque essere â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2013;=1 |đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2018;&#x2013;,đ?&#x2018;Ą1 | = â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2013;=1 |đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2018;&#x2013;,đ?&#x2018;Ą2 |. Poicheâ&#x20AC;&#x2122; lâ&#x20AC;&#x2122;energia cinetica media e quindi quella complessiva sono costanti allora T resta costante.
In particolare la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; scalare media vale
3đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021; đ?&#x2018;&#x161;
< đ?&#x2018;Ł >= â&#x2C6;&#x161;
per cui
si
ammette che tale grandezza sia proporzionale a â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;&#x2021; .
La velocitaâ&#x20AC;&#x2122; scalare media si eprime anche come
< đ?&#x2018;Ł >=
1 â&#x2C6;&#x2018; |đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x160; | đ?&#x2018;&#x203A;
â&#x2030; 0.
Di quanto accade in presenza di E giaâ&#x20AC;&#x2122; si eâ&#x20AC;&#x2122; dettoâ&#x20AC;Ś.
Giaâ&#x20AC;&#x2122; si eâ&#x20AC;&#x2122; definito đ?&#x153;? inteso quale tempo medio tra due urti.
1
In formula si ha đ?&#x153;? = đ?&#x2018;&#x203A; â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2013; .
đ?&#x2018;&#x17E;
Torna molto utile la seguente formula < đ?&#x2019;&#x2014;đ?&#x2019;&#x160; >= â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x161; đ?&#x2018;Ź nella quale il rapporto tra la carica e la massa cambiato di segno eâ&#x20AC;&#x2122; detto mobilitaâ&#x20AC;&#x2122; degli elettroni.
Tale grandezza fisica viene misurata in
đ?&#x2018;&#x161;2 đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;?
.
- 104 -
Per questa via si giunge ad una nuova formulazione per J, risultando essere J = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x203A;(â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x153;&#x2021;đ?&#x2018;Ź) = đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x153;&#x2021;đ?&#x2018;Ź detta legge do Ohm microscopica.
La corrente dovuta a E eâ&#x20AC;&#x2122; detta corrente di drift (trascinamento).
La statistica di Fermi â&#x20AC;&#x201C; Dirac
Eâ&#x20AC;&#x2122; dato un sistema fisico costituito da n particelle ad ognuna delle quali eâ&#x20AC;&#x2122; associata una data energia đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; .
Lâ&#x20AC;&#x2122;energia del sistema eâ&#x20AC;&#x2122; E = â&#x2C6;&#x2018; đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; . Se T eâ&#x20AC;&#x2122; la temperatura assoluta , espressa in gradi Kelvin, K, del sistema che si considera risulta che E = đ??¸(đ?&#x2018;&#x2021;).
Si ammetta che esistano s stati distinti tali che a ciascuno di essi sia associata una energia đ??¸đ?&#x2018; . Allo stato k
eâ&#x20AC;&#x2122; associata una ed una sola
particella . Due particelle di due stati distinti possono avere la stessa energia.
Nelle considerazioni ulteriori saraâ&#x20AC;&#x2122; rilevante ricordare che solitamente per un sistema costituito da particelle vengono definiti:
â&#x20AC;˘
i possibili e ammessi livelli energetici ; - 105 -
•
il numero delle particelle;
•
le possibili configurazioni che verificano la condizione che l’energia totale del sistema sono date.
Si consideri, ad esempio, il caso di un sistema con 4 livelli energetici, via via crescenti di1, 2, 3 e 4 eV.
Si riportando due delle molte possibili configurazioni.
Valore energetico
Prima possibile
Seconda possibile
configurazione
configurazione
4 eV
■
■
3 eV 2 eV
■
■
■
■
■
■
1 eV
- 106 -
Il numero N delle possibili configurazioni dipende da E. Ognuna di tali 1
cofigurazioni eâ&#x20AC;&#x2122; equiprobabile con probabilitaâ&#x20AC;&#x2122; p = đ?&#x2018; che il sistema si trovi in una data configurazione tra le N possibili.
E deve ritenersi una costante.
Sono in generale ammesse transizioni tra configurazioni, quindi i passaggio da una configurazione ad un'altra, sotto la condizione che sia E costante.
Eâ&#x20AC;&#x2122; stato osservato (Pennelli) che â&#x20AC;&#x153;la probabilitaâ&#x20AC;&#x2122; che un particolare stato S sia occupato dipende dal numero delle configurazioni possibili che prevedono un elettrone in quello statoâ&#x20AC;?. đ??¸đ?&#x2018; indica uno
stato
con data
energia mentre đ?&#x2018; đ?&#x2018; indica il numero delle possibili configurazioni che prevedono che lo stato đ??¸đ?&#x2018; sia occupato.
Data lâ&#x20AC;&#x2122;equiprobabilitaâ&#x20AC;&#x2122; di ogni configurazione la possibilitaâ&#x20AC;&#x2122; di trovare una particella con energia đ??¸đ?&#x2018; eâ&#x20AC;&#x2122; f(đ??¸đ?&#x2018; ) = đ?&#x2018; đ?&#x2018;
1 đ?&#x2018;
=
đ?&#x2018; đ?&#x2018; đ?&#x2018;
â&#x2030;¤ 1.
Cioâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; coerente con i postulati della probabilitaâ&#x20AC;&#x2122;.
- 107 -
Dati due sistemi macroscopici separati 1 e 2 le cui energie iniziali sono rispettivamente
đ??¸1đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;&#x2019; đ??¸2đ?&#x2018;&#x2013; le cui particelle costituenti sono rispettivamente
đ?&#x2018;&#x203A;1đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x203A;2đ?&#x2018;&#x2013; fincheâ&#x20AC;&#x2122; restano separati le loro energie si mantengono costanti, come pure le particelle costitutive di essi (sistemi adiabatici, privi di scambi con lâ&#x20AC;&#x2122;esterno).
Per i due sistemi il numero delle possibili configurazioni
eâ&#x20AC;&#x2122; funzione
dellâ&#x20AC;&#x2122;energia di essi e del numero delle particelle che lo compongono. In formule si ha:
đ?&#x2018; 1đ?&#x2018;&#x2013; = đ?&#x2018; 1đ?&#x2018;&#x2013; (đ??¸1đ?&#x2018;&#x2013; , đ?&#x2018;&#x203A;1đ?&#x2018;&#x2013; )
đ?&#x2018; 2đ?&#x2018;&#x2013; = đ?&#x2018; 2đ?&#x2018;&#x2013; (đ??¸2đ?&#x2018;&#x2013; , đ?&#x2018;&#x203A;2đ?&#x2018;&#x2013; ) I due sistemi posti a contatto e lâ&#x20AC;&#x2122;energia del nuovo sistema risulta la somma delle energie iniziali (e costanti nel tempo) dei due sistemi separati.
Il processo di aggiustamento avviene a condizione che siano massimizzati i due rapporti
đ?&#x2018; 1 đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;&#x2019;
đ?&#x2018; 2 đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą
.
In definitva eâ&#x20AC;&#x2122; massimo đ?&#x2018; 1 đ?&#x2018; 2 = đ?&#x153;? e passando ai logaritmi naturali si ha che
ln đ?&#x2018; 1 + ln đ?&#x2018; 2 = ln đ?&#x153;? - 108 -
Fisicamente la variazione di energia dei due sistemi deve , per garantire la conservazione dellâ&#x20AC;&#x2122;energia (che non puoâ&#x20AC;&#x2122; essere scambiata con lâ&#x20AC;&#x2122;esterno), essere tale che
â&#x2C6;&#x2020;đ??¸1 + â&#x2C6;&#x2020;đ??¸2 = 0 .
In termini di variazioni infinitesime delle due energie viene quindi rispettata la condizione đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸1 = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸2 .
In altri termini le energie finali dei due sistemi possono essere fittiziamente (in quanto essi non esistono piuâ&#x20AC;&#x2122; ma sono stati â&#x20AC;&#x153;sostituitiâ&#x20AC;? dal sistema unificato adiabaticamente) possono essere scritte come segue:
đ??¸1đ?&#x2018;&#x201C; = đ??¸1đ?&#x2018;&#x2013; Âą đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
đ?&#x2018;&#x2019;
đ??¸2đ?&#x2018;&#x201C; = đ??¸2đ?&#x2018;&#x2013; â&#x2C6;&#x201C; đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
In definitiva si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che â&#x2C6;&#x2019;
Per il sistema ottenuto
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
=
1 đ??ś
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018; 1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018; 2 + đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸ đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
=0
.
Dalla termodinamica eâ&#x20AC;&#x2122; nota la relazione di Boltzmann S = đ??žđ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018; . K eâ&#x20AC;&#x2122; la costante di Boltzmann e vale 1,38â&#x2C6;&#x2014; 10â&#x2C6;&#x2019;23 J đ??ž â&#x2C6;&#x2019;1 .
- 109 -
Nelle condizioni date il calore scambiato tra i due sistemi eâ&#x20AC;&#x2122; dQ = đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸.
Ma dS =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x2018;&#x2021;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201E;
1
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020;
. Con meri passaggi algebrici si ha:
= đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸ = đ?&#x2018;&#x2021; =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
=
đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
In altri termini si ha
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
1
= đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021; da cui
1 đ??ś
1
= đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021; e in definitiva C = đ??žđ?&#x2018;&#x2021; .
Ulteriori considerazioni possono essere fatte con riferimento alla relazione tra il numero delle configurazioni e il numero delle particelle costituenti il sistema , date da :
đ?&#x2018; 1 = đ?&#x2018; 1 (đ??¸1 , đ?&#x2018;&#x203A;1 ) đ?&#x2018; 2 = đ?&#x2018; 2 (đ??¸2 , đ?&#x2018;&#x203A;2 ) Quando i due sistemi interagiscono adiabaticamente a formare il nuovo sistema si ammette che tale sistema neocostituito sia
costituito da n
particelle tale che n = đ?&#x2018;&#x203A;1 + đ?&#x2018;&#x203A;2 .
Anche in questo caso di procede alla astrazione della variazione dn del numero delle particelle dei due sistemi per la quale se dn eâ&#x20AC;&#x2122; la variazione
- 110 -
delle particelle del primo allora â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A; eâ&#x20AC;&#x2122; la variazione del numero delle particelle del secondo.
Dopo semplici passaggi algebrici si perviene alla seguente relazione :
đ?&#x2018;&#x2018; ln đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;
1 đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
= đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
Per definizione la quantitaâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x153;&#x2021; = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A; eâ&#x20AC;&#x2122; detta potenziale chimico.
Tale quantitaâ&#x20AC;&#x2122; viene anche chiamata energia di Fermi đ??¸đ??š .
La ricordata relazione puoâ&#x20AC;&#x2122; essere posta nella forma:
đ?&#x153;&#x2021;
d(lnN) = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A; .
In sintesi per un sistema in equilibrio N = đ?&#x2018; (đ??¸, đ?&#x2018;&#x203A;) valgono le seguenti relazioni:
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
= đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021;
1
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;
= â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021;
đ?&#x153;&#x2021;
Per i fermioni trova applicazione il principio di Pauli.
- 111 -
Ho desunto, per quanto ha impostato lâ&#x20AC;&#x2122;autore (Pennelli) un determinato stato possa contenere un elettrone oppure sia privo di elettroni. Possono comunque esistere piuâ&#x20AC;&#x2122; distinti stati con la medesima energia.
In estrema sintesi lâ&#x20AC;&#x2122;ordinaria casella quantica â¤&#x2019;â¤&#x201C; (il caso dellâ&#x20AC;&#x2122;orbitale 1s della struttura atomica come studiata dai corsi di chimica) secondo questa distinta modalitaâ&#x20AC;&#x2122; lo dovremmo rappresentare come segue:
â¤&#x2019;â¤&#x201C;
corrisponde a
â¤&#x2019;
â¤&#x201C;
Solitamente quando si rappresentano gli orbitali atomici (orbitale s del livello energetico 1) si utilizza la prima rappresentazione.
Rimanendo entro gli schemi utilizzati e mutuati dalla bibliografia citata occorre procedere con la determinazione della probabilitaâ&#x20AC;&#x2122; che uno stato đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; contenga un elettrone .
Detta probabilitaâ&#x20AC;&#x2122; viene indicata come P(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019;). - 112 -
Si ammette che P(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019;) â&#x2C6;? P(E contenga (nâ&#x2C6;&#x2019;1) đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2013;) .
â&#x2C6;? si legge â&#x20AC;&#x153; eâ&#x20AC;&#x2122; proporzionale aâ&#x20AC;?.
Eâ&#x20AC;&#x2122; quindi possibile introdurre una costante di proporzionalitaâ&#x20AC;&#x2122; k e si scrive che P(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2019;) = đ?&#x2018;&#x2DC; P(E contenga (nâ&#x2C6;&#x2019;1) đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2013;) .
Equivalentemente si ha:
P(Ei vuoto ) = 1 â&#x2C6;&#x2019;k P(E contenga (n-1) elettroni) .
In altri termini si ha
đ?&#x2018;&#x192;(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x153;) đ?&#x2018;&#x192;(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153;)
=
đ?&#x2018; (đ??¸â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; ,đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1) đ?&#x2018; (đ??¸,đ?&#x2018;&#x203A;)
Ma P(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; pieno) = đ?&#x2018;&#x201C;(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; )
Pertanto si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che
đ?&#x2018;&#x201C;(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; ) 1â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x201C;(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; )
=
đ?&#x2018; (đ??¸â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; ,đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1) đ?&#x2018; (đ??¸,đ?&#x2018;&#x203A;)
= â&#x2039;Ż . = đ?&#x2018;&#x2019;â&#x2C6;&#x2019;
đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x153;&#x2021; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021;
Con passaggi noti (Pennelli) si giunge alla distribuzione di Fermi â&#x20AC;&#x201C; Dirac 1
cioeâ&#x20AC;&#x2122; alla relazione đ?&#x2018;&#x201C;(đ??¸đ?&#x2018;&#x2013; ) = 1+đ?&#x2018;&#x2019;
đ??¸ â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x153;&#x2021; â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021;
- 113 -
Il principio di indeterminazione di Heisemberg e funzione dâ&#x20AC;&#x2122;onda
Se ci si riferisce al moto lungo la direzione delle x viene definita la quantitaâ&#x20AC;&#x2122; di moto classica đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ľ e la posizione x. Lâ&#x20AC;&#x2122;indeterminazione nelle due grandezze
vale
â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ
e â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ . Il principio di indeterminazione
collega funzionalmente queste due grandezze risultando essere â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ â&#x2030;Ľ
Si considera una particella che si muove sulla traiettoria
â&#x201E;&#x17D; 4đ?&#x153;&#x2039;
.
r = đ?&#x2019;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą) con
energia potenziale U(đ?&#x2019;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą)).
Viene definita la funzione dâ&#x20AC;&#x2122;onda come segue:
1
â&#x201E;&#x17D;
â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;&#x161; (2đ?&#x153;&#x2039;)2 â&#x2C6;&#x2021;2 đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2019;&#x201C;) + đ?&#x2018;&#x2C6;(đ?&#x2019;&#x201C;)đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2019;&#x201C;) = đ??¸đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2019;&#x201C; ) đ?&#x153;&#x2022;2
đ?&#x153;&#x2022;2
đ?&#x153;&#x2022;2
Lâ&#x20AC;&#x2122;operatore â&#x2C6;&#x2021;2 eâ&#x20AC;&#x2122; definito come â&#x2C6;&#x2021;2 = đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś2 + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§2 .
In tale equazione vale đ?&#x2018;&#x2C6;(đ?&#x2019;&#x201C;) = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2030;(đ?&#x2019;&#x201C;) dove đ?&#x2018;&#x2030;(đ?&#x2019;&#x201C;) eâ&#x20AC;&#x2122; detta funzione potenziale.
La funzione dâ&#x20AC;&#x2122;onda di Schroedinger puoâ&#x20AC;&#x2122; essere trattata in una dimensione quindi con riferimento alla x, avendo che:
1
â&#x201E;&#x17D;
â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;&#x161; (2đ?&#x153;&#x2039;)2 â&#x2C6;&#x2021;2 đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;&#x2C6;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) = đ??¸đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ ) Essendo E lâ&#x20AC;&#x2122;energia della particella e risultando U(x) = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2030;(đ?&#x2018;Ľ) . - 114 -
Occorre ricordare che đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ )â&#x201E;&#x17D;đ?&#x2018;&#x17D; un preciso significato in quanto |đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ )|2 eâ&#x20AC;&#x2122; la probabilitaâ&#x20AC;&#x2122; di trovare lâ&#x20AC;&#x2122;elettrone nel punto x.
In generale la probabilitaâ&#x20AC;&#x2122; di trovare un elettrone in âŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x17D;, đ?&#x2018;?âŚ&#x152; eâ&#x20AC;&#x2122; p(aâ&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ľ â&#x2030;¤ đ?&#x2018;?) = đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; |đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ )|2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ.
Esiste una condizione particolare (detta dellâ&#x20AC;&#x2122;elettrone libero) per la quale risulta U(x)= 0 in cui lâ&#x20AC;&#x2122;equazione di Schroedinger diventa â&#x2C6;&#x2019;
1 â&#x201E;&#x17D; ( )2 â&#x2C6;&#x2021;2 đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) 2đ?&#x2018;&#x161; 2đ?&#x153;&#x2039;
=
đ??¸đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ ) .
1
Solitamente si considera lâ&#x20AC;&#x2122;energia cinetica classica E = 2 đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;Ł 2 .
Si ottiene la soluzione đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ ) = đ??´đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x203A;ź1 đ?&#x2018;Ľ + đ??ľđ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x203A;ź2 đ?&#x2018;Ľ essendo đ?&#x203A;ź1,2 = Âąđ?&#x2018;&#x2013; â&#x2C6;&#x161;
2đ?&#x2018;&#x161;đ??¸ (
â&#x201E;&#x17D; 2 ) 2đ?&#x153;&#x2039;
.
Viene introdotta una grandezza, detta vettore dâ&#x20AC;&#x2122;onda, misurata in đ?&#x2018;&#x161;â&#x2C6;&#x2019;1, e 2đ?&#x2018;&#x161;đ??¸
definita dalla relazione k = â&#x2C6;&#x161;
(
â&#x201E;&#x17D; 2 ) 2đ?&#x153;&#x2039;
.
La funzione dâ&#x20AC;&#x2122;onda viene messa anche nella forma đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ ) = đ??śđ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x153;&#x2014;)
Il vettore dâ&#x20AC;&#x2122;onda viene anche messo nella forma k =
In sede di
approfondimento (numero
2đ?&#x153;&#x2039; đ?&#x153;&#x2020;
.
sulla meccanica
quantistica
integrativo di quello precedentemente elaborato) tali aspetti saranno - 115 -
ripresi e si evidenzieraâ&#x20AC;&#x2122;
lâ&#x20AC;&#x2122;importanza
di una ulteriore relazione che
collega la quantitaâ&#x20AC;&#x2122; di moto dellâ&#x20AC;&#x2122;elettrone alla lunghezza dâ&#x20AC;&#x2122;onda associata a tale particella cioeâ&#x20AC;&#x2122;:
â&#x201E;&#x17D;
Îť= đ?&#x2018;? .
Buca di potenziale
Si considera il caso di una particella costretta a muoversi in 0 â&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ľ â&#x2030;¤ đ?&#x2018;&#x17D;.
Si parla al riguardo di buca nanometrica di potenziale.
Per i punti tali che x đ?&#x153;&#x2013; âŚ&#x2039;0 , đ?&#x2018;&#x17D;âŚ&#x152; si ha U(x) = 0 mentre U(x) = +â&#x2C6;&#x17E; per tutti gli x esterni a detto intervallo.
Per U(x) = +â&#x2C6;&#x17E; si ha Ď&#x2C6;(x) = 0 mentre allâ&#x20AC;&#x2122;interno della buca si ha:
1
â&#x201E;&#x17D;
1
â&#x201E;&#x17D;
â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;&#x161; (2đ?&#x153;&#x2039;)2 â&#x2C6;&#x2021;2 đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) = đ??¸đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ ) = â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;&#x161; (2đ?&#x153;&#x2039;)2
đ?&#x153;&#x2022;2 đ?&#x153;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ 2
.
Con un semplice ragionamento algebrico si ottiene che A = â&#x2C6;&#x2019;đ??ľ quando si ponga Ď&#x2C6;(x) = 0.
- 116 -
đ?&#x153;&#x2039;
Sotto questa condizione (Ď&#x2C6;(x) = 0) si ha Csin(kx) = 0 đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x; đ?&#x2018;&#x2DC; = đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x17D; (k assume quindi solo particolari valori, multipli di
đ?&#x153;&#x2039; đ?&#x2018;&#x17D;
e da questa relazione si perviene
alla formula dellâ&#x20AC;&#x2122;energia quantizzata (autovalori di Dirac) avendo che la quantizzazione dellâ&#x20AC;&#x2122;energia eâ&#x20AC;&#x2122; definita come:
â&#x201E;&#x17D; 2đ?&#x153;&#x2039;
E = ( )2
đ?&#x153;&#x2039;2 đ?&#x2018;&#x203A;2 2đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x17D; 2
Ordinariamente secondo la formulazione e la rappresentazione classica il principio di esclusione di Pauli viene rappresentato con la casella che al massimo contiene due elettroni aventi spin opposti
â&#x2020;&#x2018;â&#x2020;&#x201C;
In un metallo gli atomi possono essere rappresentati ai vertici di un reticolo cristallino. Una porzione di esso potrebbe essere il seguente.
- 117 -
Gli atomi (pallini ai vertici del cubo) vibrano attorno alla posizione di equilibrio. Possiamo ora dare una rappresentazione grafica della buca di potenziale. U(x) Uo x
La barriera di potenziale costringe gli elettroni nel tratto âŚ&#x2039;0, đ??żđ?&#x2018;Ľ âŚ&#x152;. Solitamente si pone đ??żđ?&#x2018;Ľ â&#x2030;Ť đ?&#x153;&#x2020;. Si pone in questo caso che sia Ď&#x2C6;(0) = đ?&#x153;&#x201C;(đ??żđ?&#x2018;Ľ ) ed entro la buca si pone U(x) = 0. In realtaâ&#x20AC;&#x2122; la buca di potenziale va vista nello spazio tridimensionale, come da figura seguente.
- 118 -
In definitiva gli elettroni sono confinati nel cubo i cui lati eguali sono đ??żđ?&#x2018;Ľ , đ??żđ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2018; đ??żđ?&#x2018;§ . Con riferimento ad una dimensione si ha: Ď&#x2C6;(x) = đ??´đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;Ľ + đ??ľđ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;Ľ
da cui đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ đ??żđ?&#x2018;Ľ = 1.
Risultano quantizzate sia lâ&#x20AC;&#x2122;energia E che il vettore dâ&#x20AC;&#x2122;onda. đ?&#x2018;?2
Si ha E = 2đ?&#x2018;&#x161; =
(đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ )2 +(đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ś )2 +(đ?&#x2018;?đ?&#x2018;§ )2 2đ?&#x2018;&#x161;
2đ?&#x153;&#x2039;
e il vettore dâ&#x20AC;&#x2122;onda đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x203A; đ??ż con n intero. đ?&#x2018;Ľ
2đ?&#x153;&#x2039;
đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ Nel linguaggio delle matrici si scrive (đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ś ) = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;§
đ?&#x2018;&#x203A;đ??ż
đ?&#x2018;Ľ
2đ?&#x153;&#x2039; đ?&#x2018;&#x161;đ??ż đ?&#x2018;Ś 2đ?&#x153;&#x2039; ( đ?&#x2018;&#x; đ??żđ?&#x2018;§ )
mentre il vettore p
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;? ordinariamente eâ&#x20AC;&#x2122; p = ( đ?&#x2018;Ś ) . đ?&#x2018;?đ?&#x2018;§ Nella fisica elettronica viene introdotta una ulteriore grandezza detta densitaâ&#x20AC;&#x2122; degli stati indicata come D(E). Tale grandezza indica il numero degli stati per i quali si ha â&#x2C6;&#x2020;đ??¸ â&#x2030;¤ 1J in un volume unitario. Tipicamente viene misurata in đ??˝â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x161;â&#x2C6;&#x2019;3. Vanno considerati gli stati di energia compresa tra E e E +đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸. Il guscio puoâ&#x20AC;&#x2122; essere visto in sezione, come da figura seguente.
- 119 -
dk
Kk
k dk sezione del guscio infinitesimo
Da E =
â&#x201E;?2 đ?&#x2018;&#x2DC; 2 2đ?&#x2018;&#x161;
da cui si ottiene D(E)dE = 2
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2DC; 2 dk (2đ?&#x153;&#x2039;)3
Eâ&#x20AC;&#x2122; evidente che đ??żđ?&#x2018;Ľ đ??żđ?&#x2018;Ś đ??żđ?&#x2018;§ = 1 (volume del cubo di lato unitario). Dalla precedente relazione, differenziando si ha che dE =
Algebricamente si ottiene quindi D(E)dE = 2
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2DC; 2 đ?&#x2018;&#x161; (2đ?&#x153;&#x2039;)3 â&#x201E;?2 đ?&#x2018;&#x2DC;
â&#x201E;?2 đ?&#x2018;&#x2DC; dk. đ?&#x2018;&#x161;
.
In definitiva D(E) â&#x2C6;? â&#x2C6;&#x161;đ??¸.
Relazioni basiche della fisica statistica Secondo la fisica classica alla temperatura di 0 K (c.d. zero assoluto) lâ&#x20AC;&#x2122;energia cinetica degli atomi eâ&#x20AC;&#x2122; nulla, e risultando essi immobili e non vibranti attorno alla loro posizione di equilibrio . La vibrazione eâ&#x20AC;&#x2122; sempre piuâ&#x20AC;&#x2122; evidente al crescere di T. - 120 -
Oltre certi valori di T gli atomi spezzano i legami chimici che li tengono uniti nella molecola o nel reticolo. Per la fisica classica (statistica di Boltzmann) il numero degli elettroni che hanno energia E eâ&#x20AC;&#x2122; dato dalla formula: đ??¸
n(E) = đ??´đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021; Il primo membro indica il numero degli elettroni che nel volume unitario hanno energia E. Si osservi che gli elettroni si scambiano le energie ripetutamente, ogni volta che si urtano elasticamente. Eâ&#x20AC;&#x2122; stato calcolato che D(E= 1đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ł) = 4,26 â&#x2C6;&#x2014; 1046 stati /đ?&#x2018;&#x161;3 đ??˝. Secondo la meccanica quantistica per T = 0 đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013; â&#x201E;&#x17D;đ?&#x2018;&#x17D; đ??ˇ(đ??¸) â&#x2030; 0 đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;?â&#x201E;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2019; đ??¸ â&#x2030; 0.
Energia di Fermi Lâ&#x20AC;&#x2122;energia di Fermi eâ&#x20AC;&#x2122; il maggior valore energetico associato allâ&#x20AC;&#x2122;elettrone collocato nel livello piuâ&#x20AC;&#x2122; energetico. Con riferimento alla struttura elettronica si puoâ&#x20AC;&#x2122; fare un esempio con un atomo costituito da un nucleo di 3 protoni e tre elettroni orbitanti. La configurazione elettronica eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente
Elettrone piuâ&#x20AC;&#x2122; energetico 2s
Elettroni dellâ&#x20AC;&#x2122;orbitale 1s completo Energia - 121 -
Lâ&#x20AC;&#x2122;energia dellâ&#x20AC;&#x2122;elettrone 2s eâ&#x20AC;&#x2122; detta energia di Fermi. 3
đ??¸
n = â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;&#x201C; đ??ˇ(đ??¸)đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸ = đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą(đ??¸đ??š 2 ) Somministrando calore ad un reticolo gli elettroni si spostano su livelli piuâ&#x20AC;&#x2122; energetici per i quali E > đ??¸đ??š . Era giaâ&#x20AC;&#x2122; stato osservato che f(E)=
1 2
0 â&#x2030;¤f(E)=
1 đ??¸â&#x2C6;&#x2019; đ??¸đ??š 1+đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021;
â&#x2030;¤ 1 con il caso particolare
per đ??¸ = đ??¸đ??š .
Il valore KT a 20 gradi Celtius vale 0,0259 eV. Viene definita la funzione di lavoro del metallo đ?&#x153;&#x2018;đ?&#x2018;&#x20AC; . Tale valore eâ&#x20AC;&#x2122; definito per differenza, avendo che đ?&#x153;&#x2018;đ?&#x2018;&#x20AC; = đ??¸ â&#x2C6;&#x2019; đ??¸đ??š , essendo E lâ&#x20AC;&#x2122;energia del livello del vuoto. Il valore dipende dal metallo che si considera. Lâ&#x20AC;&#x2122;energia E implica che lâ&#x20AC;&#x2122;elettone venga emesso, come accade nellâ&#x20AC;&#x2122;effetto termoionico. Senza entrare in dettagli eâ&#x20AC;&#x2122; possibile schematizzare lâ&#x20AC;&#x2122;essenza della teoria dellâ&#x20AC;&#x2122;effetto fotoelettrico. Un elettrone di un livello interno, di energia đ??¸1 viene colpito da un fotone hf . Se đ??¸1 + â&#x201E;&#x17D;đ?&#x2018;&#x201C; = đ??¸2 corrisponde ad una energia permessa allora il fotone salta dal livello 1 al livello 2 per poi ricadere nel livello 1 con emissione di un fotone hf. Nella fisica atomica viene sovente utilizzata la seguente relazione: đ?&#x2018;? đ?&#x153;&#x2020;
E=â&#x201E;&#x17D; =
1,24 đ?&#x153;&#x2020;
La lunghezza dâ&#x20AC;&#x2122;onda viene misurata in micron e lâ&#x20AC;&#x2122;energia in eV.
Struttura a bande Lâ&#x20AC;&#x2122;energia
dellâ&#x20AC;&#x2122;elettrone nel reticolo non eâ&#x20AC;&#x2122; quella
1
classica (E =2 đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;Ł 2) in
quanto gli elettroni risentono del potenziale dovuto agli ioni del reticolo. - 122 -
Vi sono intevalli energetici cui corrispondono stati possibili ed intervalli di energia entro i quali non eâ&#x20AC;&#x2122; possibile avere eelettroni, ivi collocati. Esempio grafico con due bande ammesse ed una intermedia proibita.
E
Le frecce indicano gli intervalli di energia i cui valori esprimono range di accettabilitaâ&#x20AC;&#x2122; per le energie degli elettroni. Il range contrassegnato con la X indica valori energetici che non possono essere posseduti da elettroni orbitanti. Viene solitamente considerato il silicio (Si) che ha valenza 4. Come noto, gli elettroni di valenza sono quelli del livello piuâ&#x20AC;&#x2122; esterno . Tali elettroni vengono messi in comune (compartecipazione) tra gli atomi di silicio (legami covalenti). Gli N orbitali 3p di ciascun atomo di si formano la prima banda di valenza delle energie permesse. La rappresentazione della struttura elettronica del silicio eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente.
- 123 -
3
1
Orbitali s e p. Sono stati cerchiati gli orbitali liberi. Si tratta degli orbitali 3p, cioeâ&#x20AC;&#x2122; gli orbitali p del livello 3. Il numero degli orbitali liberi eâ&#x20AC;&#x2122; N se ci si riferisce al numero di atomi per unitaâ&#x20AC;&#x2122; di volume. Tra le bande vi sono differenziali energetici â&#x2C6;&#x2020;đ??¸ entro i quali non possono essere collocati elettroni. Gli elettroni, detta altrimenti, non possono avere energie comprese entro il range di valori proibiti. Si parla di struttura a banda dellâ&#x20AC;&#x2122;energia per spiegare la conduzione nei solidi. La banda eâ&#x20AC;&#x2122; una combinazione lineare di orbitali avente tanti statiquanti sono gli orbitali possibili.
- 124 -
Ogni banda ha N stati e quindi puoâ&#x20AC;&#x2122; ospitare 2N elettroni. Le proprietaâ&#x20AC;&#x2122; di conduzione di un solido sono spiegate tenendo conto: del numero degli elettroni che ciascun atomo mette in comune e dalla distanza tra le bande. Le
bande
completamente
piene
non
danno
alcun contributo
alla
conduzione. In pratica il fatto che tutti gli orbitali siano occupati impedisce la redistribuzione delle energie degli elettroni . La condizione per la conduzione infatti eâ&#x20AC;&#x2122; che sia < đ?&#x2019;&#x2014; >â&#x2030; đ?&#x;&#x17D; . Occorrono stati liberi (vedi gli orbitali 3p del silicio) ed energia che porti elettroni nella banda ad energia superiore, detta banda di conduzione. Alla conduzione del silicio concorrono 4N elettroni. Alla temperatura di 0 K tutte le sostanze sono tali che gli elettroni si trovano nei livelli energetici piuâ&#x20AC;&#x2122; bassi (e questo giustifica la circostanza che silicio, carbonio e germanio a temperature basse sono isolanti e poi deboli conduttori). Un modello semplificato potrebbe essere con riferimento alle energie il seguente. Zona proibita
Banda di valenza
banda di conduzione - 125 -
Gli estremi (inferiore e superiore) della zona proibita permettono di definire lâ&#x20AC;&#x2122;energia di gap, indicata con đ??¸đ??ş intesa come differenza tra i due estremi. Cioeâ&#x20AC;&#x2122; si ha đ??¸đ??ş = đ??¸đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ??¸đ?&#x2018;Ł . In altri termini per spostare un elettrone dalla banda di valenza a quella di conduzione, piuâ&#x20AC;&#x2122; energetica, eâ&#x20AC;&#x2122; necessario somministrare una energia E > đ??¸đ??ş . La conduzione elettrica dovuta agli elettroni di conduzione eâ&#x20AC;&#x2122; possibile in quanto per tali redistribuzioni energetiche si ha che < đ?&#x2019;&#x2014; >= đ?&#x;&#x17D; . Nei metalli lâ&#x20AC;&#x2122;ampiezza della banda proibita e quindi il valore dellâ&#x20AC;&#x2122;energia di gap eâ&#x20AC;&#x2122; molto piccolo. Nel caso del silicio la differenza tra i limiti superiore e inferiore vale 1,2 eV. Questo spiega la conduzione (modesta) a temperatura ambiente. Dato â&#x201E;?đ?&#x2018;&#x2DC; = đ?&#x2018;? si ocnsidera la funzione E = đ??¸(đ?&#x2018;&#x2DC;), essendo E lâ&#x20AC;&#x2122;energia. Tale relazione deve tenere conto dellâ&#x20AC;&#x2122;effetto di tutti gli ioni del reticolo. Occorre ipotizzare lâ&#x20AC;&#x2122;approfondimento dei campi di potenziale periodico. I fisici si sono quindi industriati di studiare E(k), andamento di E in funzione di k. 1
đ?&#x2018;&#x2018;2 đ??¸
Si ammette valida la relazione E(k) â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;? = 2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2DC; 2 |đ?&#x2018;&#x2DC;=đ?&#x2018;&#x2DC; (kâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2DC;0 ) essendo E(đ?&#x2018;&#x2DC;0 ) = đ??¸đ?&#x2018;? . 0
- 126 -
Per gli sviluppi della materia viene definita una grandezza fittizia detta massa efficace degli elettroni in banda di conduzione. â&#x2C6;&#x2014; Tale grandezza viene definita come segue: đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018; =
â&#x201E;?2 đ?&#x2018;&#x2018;2 đ??¸ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2DC;2 |đ?&#x2018;&#x2DC;=đ?&#x2018;&#x2DC;0
Si tratta di una
grandezza astratta, non reale. â&#x201E;?2 đ?&#x2018;&#x2DC; 2
Si pone E(k) = 2đ?&#x2018;&#x161;â&#x2C6;&#x2014;
đ?&#x2018;&#x2019;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018;
.
La nozione di massa efficace degli elettroni in banda di conduzione eâ&#x20AC;&#x2122; lo strumento utile per poter riscrivere la
relazione classica
nei termini
1
â&#x2C6;&#x2014; seguenti: E = 2 đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;Ł2 .
â&#x2C6;&#x2014; La grandezza đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018; dipende
dalla direzione cristallografica di moto
degli elettroni nel reticolo per effetto del potenziale dovuto agli ioni che lo costituiscono. In pratica
â&#x2C6;&#x2014; đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018; esprime gli effetti del campo elettrico E , riconducendo
alla nozione di elettrone libero. Nel caso del silicio si ammette
â&#x2C6;&#x2014; đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018; =
0,26 đ?&#x2018;&#x161;, essendo m la massa dellâ&#x20AC;&#x2122;elettrone. Ho impostato un semplice paragone cinematico per spiegare la nozione di massa equivalente. Si consideri il caso di un corpo puntiforme di massa m che si muove nel vuoto con velocitaâ&#x20AC;&#x2122; v. La sua energia cinetica eâ&#x20AC;&#x2122; 1 mđ?&#x2018;Ł 2 . 2
Si ammetta che il medesimo corpo si muova in un mezzo che oppone
una resistenza. Il corpo di massa m non si muoveraâ&#x20AC;&#x2122; a velocitaâ&#x20AC;&#x2122; v e non potraâ&#x20AC;&#x2122; avere energia cinetica
1 mđ?&#x2018;Ł 2 . 2
Tale corpo si muoveraâ&#x20AC;&#x2122; a velocitaâ&#x20AC;&#x2122;u - 127 -
< đ?&#x2018;Ł. In questo caso sarebbe poi
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
< 0. In questo caso sarebbe E(t) non 1
costante nel tempo ed espresso dalla relazione â&#x20AC;&#x153;classicaâ&#x20AC;? E(t) = 2 đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;Łâ&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ą)2 . uâ&#x20AC;&#x2122;= đ?&#x2018;˘â&#x20AC;&#x2122;(t) indica la funzione velocitaâ&#x20AC;&#x2122; del corpo nel mezzo. In altri termini
sarebbe
1 mđ?&#x2018;Ł 2 2
1
â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x201E;(đ?&#x2018;Ą) = 2 đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x2018;˘(đ?&#x2018;Ą)2
(conservazione
dellâ&#x20AC;&#x2122;energia
riferita al sistema particella e mezzi 1 e 2). Ritornando alle questioni in oggetto occorre ricordare (Pennelli) che â&#x20AC;&#x153;lâ&#x20AC;&#x2122;effetto del potenziale periodico viene considerato per mezzo di una massa diversa
dalla massa vera dellâ&#x20AC;&#x2122;elettroneâ&#x20AC;?. Con questo escamotage si
utilizzano le relazioni della fisica classica per lâ&#x20AC;&#x2122;energia cinetica
e
lâ&#x20AC;&#x2122;impulso. Occorre ricordare la condizione della variazione positiva di T, cioeâ&#x20AC;&#x2122; il caso sia â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2021; > 0. Nella banda di valenza ci sono stati liberi dovuti alla transizione elettroni di valenza â&#x2020;&#x2019; elettroni di conduzione (đ??¸đ?&#x2018;? > đ??¸đ?&#x2018;&#x2030; ) . Gli elettroni della banda di valenza si riorganizzano e i l contributo alla conduzione si ha in quanto < đ?&#x2019;&#x2014; >â&#x2030; đ?&#x;&#x17D;. 1
Ovviamente anche in questo caso E(k) â&#x2030; 2mđ?&#x2018;Ł 2 e si ammette sia: 1
đ?&#x2018;&#x2018;2 đ??¸
E(k)â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;Ł = 2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2DC; 2 |đ?&#x2018;&#x2DC;=0 đ?&#x2018;&#x2DC; 2 < 0 đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; di đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;,đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2122; =
â&#x201E;?2 đ?&#x2018;&#x2018;2 đ??¸ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2DC;2 |đ?&#x2018;&#x2DC;=0
đ?&#x2018;&#x2018;2 đ??¸ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2DC; 2 |đ?&#x2018;&#x2DC;=0
< 0 e la massa efficace degli elettroni
.
- 128 -
A T ambiantali il munero degli elettroni che vengono â&#x20AC;&#x153;promossiâ&#x20AC;? eâ&#x20AC;&#x2122; modestissimo e vale 10â&#x2C6;&#x2019;12 elettroni per centimetro cubico. La mancata redistribuzione degli elettroni eâ&#x20AC;&#x2122; tale che la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; vettoriale media eâ&#x20AC;&#x2122; il vettore nullo, quindi non si ha conduzione. Sia N il numero degli elettroni in banda di valenza, espresso come numero di elettroni al centimetro cubico. si
conduzione
Stati liberi no assenza di conduzione e pertanto si ha J = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018; < đ?&#x2019;&#x2014; > = đ?&#x;&#x17D; in quanto < đ?&#x2019;&#x2014; > = đ?&#x;&#x17D; . Nel caso di passaggio di elettroni dalla banda di valenza alla condizione di stato libero dopo una certa serie di passaggi algebrici si ottiene: J = đ?&#x2018;&#x17E;(đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x2014; + |đ?&#x2018;&#x161;
đ?&#x2018;&#x17E;
Eđ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2014; ) â&#x2030; đ?&#x;&#x17D;
đ?&#x2018;&#x2019;,đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2122; |
In questa sede introduttiva restano da fare alcune precisazioni sulla conduzione nei semiconduttori. Per gli elettroni orbitanti esistono bande permesse (con elettroni la cui energia eâ&#x20AC;&#x2122; compresa tra gli estremi, inferiore e superiore, di dette bande) e gap energetici cui non possono essere associati elettroni aventi energie interne al range di tali bande proibite. Ordinariamente a 0 K non si hanno elettroni nella banda di conduzione.
- 129 -
Esiste una funzione che indica il numero degli elettroni in banda di conduzione che viene solitamente indicata come n = đ?&#x2018;&#x203A;(đ??¸). Per gli elettroni della banda di conduzione si ha E> đ??¸đ?&#x2018;? . In questo caso si pone n(E) = đ??ˇ(đ??¸)đ?&#x2018;&#x201C;(đ??¸) che integrata consente di dire che: +â&#x2C6;&#x17E;
n = â&#x2C6;Ťđ??¸
đ??ˇ(đ??¸)đ?&#x2018;&#x201C;(đ??¸)đ?&#x2018;&#x2018;đ??¸
đ??ś
Negli sviluppi e nei calcoli, che si omettono, si utilizza il seguente integrale: +â&#x2C6;&#x17E;
â&#x2C6;Ť0
â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ =
â&#x2C6;&#x161;đ?&#x153;&#x2039; 2
Con consolidate e note in letteratura argomentazioni si scrive:
n = đ?&#x2018; đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;
đ??¸đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;&#x201C; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021;
In detta relazione đ?&#x2018; đ?&#x2018;? indica la densitaâ&#x20AC;&#x2122; equivalente degli stati in banda di conduzione. Si ammette che tutti gli stati in banda di conduzione abbiano energia đ??¸đ?&#x2018;? . Lo spostamento di un elettrone genera una lacuna. Il numero delle lacune , solitamente indicate con la lettera p, risulta essere:
p = đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;
đ??¸đ?&#x2018;&#x201C; â&#x2C6;&#x2019;đ??¸đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2021;
Per đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2030; eâ&#x20AC;&#x2122; data una definizione analoga a đ?&#x2018; đ??ś . Il drogaggio (doping) consiste nel modificare i valori di n e di p.
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Cioâ&#x20AC;&#x2122; si ottiene aggiungendo impuritaâ&#x20AC;&#x2122; nel reticolo del silicio, cioeâ&#x20AC;&#x2122; sostituendo atomi di silicio con atomi di altri elementi chimici. Una prima modalitaâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; costituito dal drogaggio con atomi pentavalenti, quali sono il fosforo e lâ&#x20AC;&#x2122;arsenico. Lâ&#x20AC;&#x2122;inserimento di un atomo di fosforo le reticolo del silicio fa si che tale atomo (pentavalente) si leghi a quattro atomi di silicio contigui. Un elettrone del livello di valenza del fosforo non eâ&#x20AC;&#x2122; legato ad atomi di silicio contigui . Tale elettrone non legato facilmente diventa elettrone della banda di conduzione. Una modesta somministrazione di energia consente tale transizione in quanto il valore energetico di tale elettrone non legato eâ&#x20AC;&#x2122; abbastanza vicino al valore đ??¸đ??ś . Gli atomi pentavalenti cosiâ&#x20AC;&#x2122; inseriti sono detti atomi donatori di elettroni. Quando aumenta la concentrazione di impuritaâ&#x20AC;&#x2122; il contributo alla conduzione
(proporzionale
al
numero
di
elettroni
in
banda
di
conduzione) diventa evidente. Il distinto tipo di drogaggio avviene con elementi
tetravalenti, quali il
boro. Il boro eâ&#x20AC;&#x2122; trivalente ma si lega con quattro atomi di silicio contigui, i primi tre legami sono ininfluenti ai fini della conduzione, mentre il quarto
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determina lâ&#x20AC;&#x2122;avvicinamento di un elettrone della banda di valenza del silicio allâ&#x20AC;&#x2122;aomo di boro, che di fatto diviene uno ione negativo. Pertanto, nella banda di valenza del Si si forma una lacuna. Diviene essenziale la valutazione della concentrazione delle impuritaâ&#x20AC;&#x2122;. Quella relativa ai donatori (pentavalenti) viene solitamente indicata con đ?&#x2018; đ??ˇ ed aumenta il valore di n. La concentrazione dei trivalenti eâ&#x20AC;&#x2122; indicata con đ?&#x2018; đ??ˇ . Tali valori indicano il numero delle impuritaâ&#x20AC;&#x2122; ogni đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x161;3 . Questa sintesi consente di comprendere gli sviluppi
e in particolare
lâ&#x20AC;&#x2122;andamento della concentrazione degli elettroni in funzione di T e gli sviluppi delle correnti di trascinamento e di diffusione. Si tenga in particolare conto (Pennelli) che nei semiconduttori eâ&#x20AC;&#x2122; possibile che gli elettroni (e/o le lacune) siano distribuiti in maniera non uniforme, cioeâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; possibile che la concentrazione di elettroni sia una funzione della posizione r : n= đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2019;&#x201C;)".
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INDICE
Introduzione
1
Nozioni matematiche utili
4
Nozioni di elettrostatica
8
La forza di Coulomb
8
Il campo elettrostatico
17
Moto di particelle cariche entro il campo elettrico
25
Il dipolo elettrico
26
Campo elettrico generato da una distribuzione continua di 29 carica Il potenziale elettrostatico
29
Approfondimento sulla nozione di potenziale e di differenza 34 di potenziale La relazione tra il campo vettoriale E e il campo scalare V
43
Linee di forza e superfici equipotenziali
46
Il vettore induzione elettrica
47
La densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica elettrica
48
Il flusso del vettore campo elettrico
49
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Il teorema di Gauss. La prima equazione del campo 54 elettromagnetico Formalizzazioni del teorema di Gauss
58
Proprieta’ elettrostatiche dei conduttori
63
Il condensatore
65
Proprieta’ elettrostatiche dei dielettrici
72
L’intensita’ di corrente elettrica e le prime osservazioni sulla 79 conduzione nei metalli La legge di Ohm
89
Il modello di Drude per i metalli
96
La statistica di Fermi-Dirac
107
Il principio di indeterminazione di Heisemberg e funzione 116 d’onda Buca di potenziale
118
Relazioni basiche della fisica statistica
122
Energia di Fermi
123
Struttura a bande
124
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Bibliografia essenziale
✓ Ageno, Elementi di fisica, Boringhieri, 1976 ✓ Gettys, Fisica 2, Elettromagnetismo – Onde, McGraw-Hill, IV edizione, 2016 ✓ Halliday, Resnick, Walker, Fondamenti di fisica, VI edizione, Ambrosiana, 2006 ✓ Pennelli, Fisica dei dispotivi elettronici. Pisa University Press, 2017 ✓ Siringo, Angilella, Concetti
fisici e applicazioni della meccanica
quantistica, Aracne editore, 2005
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Anticipazione del prossimo numero
Il prossimo numero di Appunti matematici saraâ&#x20AC;&#x2122; dedicato allo studio delle onde .
La copertina saraâ&#x20AC;&#x2122; riservata al matematico e fisico francese Augustin-Jean Fresnel.
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AVVISO LEGALE relativo alla proprieta’ letteraria
Questo saggio non ha finalita’ commerciali o lucrative. Ne e’ autorizzata la divulgazione, anche totale, a condizione che essa non abbia, anche indirettamente, scopo commerciale o lucrativo e purche’ essa avvenga con la citazione dell’autore e del soggetto diffusore dell’opera. Non sono ammesse limitazioni alla diffusione dell’opera nello spazio e nel tempo.
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