Patrizio Gravano Su un metodo per la determinazione della matrice inversa di una matrice data.
Ho ricavato questo metodo alternativo per il calcolo della matrice inversa π΄β1 di una matrice quadrata A tale che det(A) β 0 avviando la sintesi dedicata alla teoria della relativitΓ generale. Mi sono infatti imposto di elaborare un testo che, partendo dalle basi fisiche (principio di relativitΓ , inerzia, etc.) e matematiche (per esempio, derivate, integrali, spazi vettoriali, trasformazioni lineari, tensori), contenga tutti gli elementi necessari per lβesame, da un punto di vista βelementareβ, della teoria della relativitΓ . Per ragioni di semplicitΓ lo sviluppo della presente nota Γ¨ riferito al caso specifico delle matrici quadrate di ordine 2, cioΓ¨ delle matrici costituite da due righe e da due colonne. Quindi, in generale, tali argomentazioni sono estensibili al caso delle matrici quadrate di ordine n, cioΓ¨ delle matrici quadrate costituite da n righe e da n colonne. Sia {π΄π } lβinsieme delle matrici quadrate di ordine n. Sia πΌπ = [πΏππ ] β {π΄π } la matrice identitΓ . Sia π΄π β {π΄π }βΈπππ‘π΄π β 0π . 1
Dicasi matrice inversa di π΄π β {π΄π }βΈπππ‘π΄π β 0π la matrice π΄β1 π tale che: β1 π΄β1 π π΄π = π΄π π΄π = πΌπ
Tali matrici π΄π β {π΄π }βΈπππ‘π΄π β 0π sono dette non singolari. Con riferimento alla scrittura π΄β1 π π΄π si Γ¨ soliti affermare che la matrice π΄β1 Γ¨ la matrice inversa sinistra della matrice π΄π ; mentre, con π β1 riferimento alla scrittura π΄π π΄β1 π si Γ¨ soliti affermare che la matrice π΄π
costituisce la matrice inversa destra della matrice π΄π . Γ dato un teorema dellβalgebra lineare per il quale lβinversa destra e lβinversa sinistra coincidono e costituiscono la matrice inversa della matrice data π΄π . Per mere ragioni di praticitΓ si consideri lβinsieme delle matrici quadrate di ordine 2 e rispetto ad esse il sottoinsieme proprio di esso che contiene tutte e sole le matrici il cui determinante sia diverso da zero. Con riferimento a detto insieme si ha il seguente formalismo: β1 π΄β1 2 π΄2 = π΄2 π΄2 = πΌ2
potendo, quindi, definirsi matrice inversa di π΄2 β {π΄2 }βΈπππ‘π΄2 β 0π . La matrice πΌ2, elemento neutro rispetto alla moltiplicazione di matrici, Γ¨: πΌ2 = [1 0] 0 1 La matrice π΄2 deve considerarsi nota e rappresentabile come segue: π΄2 = [π π ] con π, π, π, π β β ππππ’ππ π β. π π Le quantitΓ π, π, π, π devono considerarsi note. 2
Occorre determinare i coefficienti della matrice π΄β1 2 essendo: π₯ π¦ π΄β1 2 = [ π§ π‘ ] essendo π₯, π¦, π§, π‘ β β ππππ’ππ π β valori incogniti, cioΓ¨ da daterminare. β1 Deve risultare π΄β1 2 π΄2 = π΄2 π΄2 = πΌ2 ed equivalentemente aversi:
π₯ [ π§
π¦ π π π₯ π¦ ][ ] = [π π] [ ] = [ 1 0] π‘ π π π§ π‘ π π 0 1
Quando mi dedicavo, come capitato nuovamente per la stesura dellβelaborato di cui sopra, alla moltiplicazione di matrici mi ero fissato con un quid di legittima immaginazione di considerare i coefficienti della matrice prodotto (nel caso de quo la matrice [1 0] ) come il 0 1 risultato di un prodotto interno (ad esempio π11 = ( π₯ , π¦) ( π ,π ) = π₯π + π¦π = 1 ed anche, commutativamente, π11 = (π ,π ) (π₯ ,π¦) = ππ₯ + ππ¦ = 1 ). Si osservi che scrivere {
π11 = ( π₯ , π¦) (π , π ) = π₯π + π¦π = 1 conduce a poter π11 = ( π , π ) (π₯ , π¦) = ππ₯ + ππ¦ = 1
affermare che i vettori (x, y) e (a, c) non sono ortogonali. Per essi vale la seconda formula del prodotto scalare per la quale si ha: (π₯ ,π¦) (π ,π ) = (π , π ) (π₯ , π¦) = βπ₯, π¦ββ(π, π)β cos π1 = 1 . Sfortunatamente presa di per sΓ© questa formula Γ¨ poco risolutiva in quanto dato
(π , π ) e quindi ricavato β(a, c)β si ottiene solamente
β(π₯, π¦)β cos π1 e non immediatamente β(π₯, π¦)β . Nel caso specifico di vettori dello spazio a due dimensioni (piano) da 2
(a,c) si ha β(a , c)β= βπ2 + π 2 . Con riferimento a elementi di ππ la norma del vettore πΌππ β‘ (πΌ1, πΌ2, β¦ . πΌπ ) Γ¨ data dal teorema di Pitagora generalizzato risultando cioΓ¨:
3
2
βπΌππ β = ββππ=1 πΌπ2 Ritornando al caso π = 2, con riferimento al caso considerato, puΓ² osservarsi che: β’ ππ¦ + ππ‘ = 0 βΉ ( π , π)β (π¦, π‘); β’ ππ₯ + ππ§ = 0 βΉ ( π, π )β (π₯, π§). (ove β denota lβordinaria ortogonalitΓ tra vettori)
In buona sostanza, giunti a questo punto si evince che sono dati quattro vettori due noti e due incogniti. In ogni caso essi sono riferiti alla stessa origine e alla stessa base ortornormale (i, j) . Tra lβaltro i vettori {
(π, π) sono noti e dalla seconda formula del prodotto (π, π)
scalare Γ¨ ricavabile lβangolo tra di essi.
β.β
2
(π, π) β β π2 + π2 Infatti, { da cui (a,b) (c,d)= β(π, π)ββ(π , π)β cosπ = ππ + β.β 2 2 2 (π, π) β βπ + π ππ+ππ
ππ da cui Γ¨ possibile mettere in evidenza cosπ = βπ,πββπ ππ+ππ
πππ cos βπ,πββπ
,πβ
,πβ
e quindi π =
.
Una conveniente rappresentazione dei vettori considerati Γ¨ la seguente (a meno della norma di alcuni di essi non ancora calcolata ! ma che sarΓ determinata nel corso della presente nota). 4
(a, b)
(c , d)
(x , z) (y, t)
Le coppie di vettori a due a due ortogonali sono stati rappresentati con lo stesso colore (cosΓ¬ i due vettori colore ocra sono perpendicolari). Al momento lβunico angolo noto Γ¨ quello tra la coppia di vettori (a, b) e (c , d), come piΓΉ sopra calcolato, oltre ai due angoli retti dati. Γ evidente, attesa la complanaritΓ dei vettori che sono calcolabili anche lβangolo tra i vettori (y , t) e (c , d) e lβangolo tra i vettori (a , b) e (y, z) . Usando la seconda formula del prodotto interno tra vettori si ottiene β(y, t)β ed anche β(y, z)β . Ad esempio, con riferimento al vettore (y, t) si ha: (c , d) (y , t) = ππ¦ + ππ‘ = 1 ed anche β(c , d)ββ(y , t)βcosπΎ = 1 . Lβangolo πΎ deve π
considerarsi noto ( πΎ = 2 β π ) 1
Ma ciΓ² consente di ottenere β(y , t)β= β(c ,d)βcosπΎ Il vettore (x , t) Γ¨ univocamente determinato in quanto Γ¨ individuata la norma, il verso e la direzione, anche tenuto conto che deve risultare (y , t) β (a , b).
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Questa sottostante figura sussidiaria ben illustra il contenuto di queste affermazioni, riferite alla coppia di vettori (a, b) da intendersi noto (essendo note le componenti a e b) mentre del vettore (y, t) Γ¨ nota la sola norma mentre dovrebbero ritenersi indeterminata la direzione e il verso. Ho perΓ² potuto notare che la direzione e il verso sono ricavabili solo che si tenga conto della condizione imposta (y , t) β (a , b). Ecco quindi la figura da considerare.
(a, b)
t
j i
y
Ho denotato i vettori come coppie ordinate di numeri reali. Pertanto deve intendersi: (y, t) β‘ π¦π + π‘π PoichΓ© (a, b) Γ¨ noto e poichΓ© Γ¨ nota β(π¦, π‘)β Γ¨ possibile determinare (per differenza tra archi noti) lβangolo π che il vettore (y, t) forma con il semiasse positivo delle ascisse del sistema Oij .
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sin π =
Dalla trigonometria Γ¨ noto che { cos π = Da queste relazioni si ottiene {
π‘ β(π¦,π‘)β π¦ β(π¦,π‘)β
.
π‘ = sin πβ(π¦, π‘)β π¦ = cosπβ(π¦, π‘)β
Si tratta di due degli elementi incogniti della matrice inversa che ora assume (
π₯ cos πβ(π¦, π‘)β ) π§ sin πβ(π¦, π‘)β
Analoghe considerazioni possono essere svolte con riferimento al vettore incognito (x, z). In questo caso si ha la seguente figura.
z
(c,d)
x
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Immediatamente ricavabile la proiezione del vettore (x, z) e noto lβangolo che detto vettore forma con il semiasse positivo delle ascisse del sistema Oij si ottiene immediatamente β(π₯, π§)β . Se π (ππ πππ‘πππππ π πππ‘π) Γ¨ lβangolo che il vettore (x, z) forma con il semiasse positivo delle ascisse del sistema Oij sono immediatamente ricavabili le proiezioni di detto vettore risultando {
π₯ = β(π₯, π§)βπππ π π§ = β(π₯, π§)βπ πππ
Con ciΓ² sono determinati gli ulteriori due elementi incogniti della matrice inversa. β(π₯, π§)βπππ π cosπβ(π¦, π‘)β ) π΄β1 = ( β(π₯, π§)βπ πππ sin πβ(π¦, π‘)β
Questa Γ¨ evidentemente una elaborazione originale riferita alle matrici quadrate di ordine 2 che necessita di una attenta riflessione sui passaggi che tengono conto di questa osservazione basica: β’ il prodotto righe per colonne che genera gli elementi della matrice prodotto di due matrici Γ¨ un prodotto interno e concretamente viene applicata la prima formula del prodotto scalare; β’ nel caso della terminazione della matrice inversa di una matrice non singolare quadrata data i prodotti interni possono assumere solo due valori 0 oppure 1; β’ qualora il prodotto scalare valga 0 i due vettori sono ortogonali.
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Mi riprometto di: β’ riverificare la fondatezza di tutti i passaggi; β’ estendere il metodo al caso delle matrici quadrate di ordine π > 2 .
Conclusioni provvisorie. Devo rilevare che il contenuto di questa sintesi, che ho avviato a stralcio di un elaborato meramente compilativo, Γ¨ da intendersi provvisorio alla stregua delle considerazioni suindicate. La presenza stessa
delle
funzioni cos(. ) e sin(. )
esprime una
approssimazione dei valori degli elementi della matrice inversa cosΓ¬ ottenuta. Sempre ferma restando la possibilitΓ di errori nel metodo deve rilevarsi che tale approssimazione di fatto scaturisce dalla applicazione della seconda formula del prodotto scalare per la quale se sono dati i vettori a e b si ha ab= ππ = βπββπβcosΞ΄
a b
Ξ΄
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NOTA
LEGALE
La presente nota Γ¨ stata redatta senza finalitΓ , dirette o indirette, di lucro. Ne Γ¨ autorizzata la diffusione ulteriore con qualsiasi mezzo a condizione che sia citato lβautore dellβopera e il diffusore della stessa. PoichΓ© questa nota Γ¨ redatta con riserva di integrazioni o correzioni o anche di rettifiche si ravvisa lβopportunitΓ che tale circostanza sia rappresentata (ad esempio, indicando che trattasi di testo passibile di correzioni anche sostanziali). Roma, 3 luglio 2021
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