ILLUSTRAZIONI DI CLAUDIA BORDIN
Chi se lo aspettava? Dall’Avvento al Natale
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GIUSEPPE, la amava GIUSEPPEperché DIVENTERà PAPà Giuseppe Maria. L’amava tanto cheche di le fronte a Maria gliamava ha raccontato. Ha unacosì nuova luce quell’annuncio misterioso di fidarsicambiato di quello che Dio illumina gli occhi: sembradecise che abbiano glicolore, stava chiedendo: sposarla il papà bambino. quasi azzurri, o forsee èessere il riflesso del del cielo. LaÈguardava negli occhi e vedeva il riflesso del cielo. un mistero. EraGiuseppe silenzioso, lavorava contento e pensava a Maria: è disponibile a compiere quello che il Si- che bella! Insieme lei aspettava. Erailpieno gnore gli ha aaffidato: diventare papà di delstupore figlio diper Dio. quello stava accadendo: bimbotutta che bella, è Dio che cresce Così che lavora sereno e guardaunMaria, nelguarda grembo delladentro sua sposa. Gesù, la sua pancia.
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I MAGI, perché lo cercavano Antiche profezie parlano di un bambino che sarebbe nato a Betlemme e sarebbe stato il più grande re del mondo. Perfino una stella da qualche giorno ha cominciato a roteare e a muoversi verso Occidente. I magi conoscono bene il cielo, lo scrutano da sempre alla ricerca di un segno, alla scoperta di un senso. Cercano, studiano ma non basta mai. Il cielo è infinito. Iniziano a seguire quella stella nuova, diversa da tutte. Di giorno la stella sparisce offuscata dal sole. Continuano a camminare nella sua direzione, trepidanti, sperando di ritrovarla al calar della sera. Ed eccola brillare di nuovo, di bianca certezza. Betlemme, finalmente, compare timida all’orizzonte...
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GIUSEPPE DIVENTERà PAPà Maria gli ha raccontato. Ha una nuova luce che le illumina gli occhi: sembra che abbiano cambiato colore, quasi azzurri, o forse è il riflesso del cielo. È un mistero. Giuseppe è disponibile a compiere quello che il Signore gli ha affidato: diventare il papà del figlio di Dio. Così lavora sereno e guarda Maria, tutta bella, che guarda Gesù, dentro la sua pancia.
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Il pastore Beato L’hanno trovato che stava origliando, dietro a un cespuglio stava spiando, il piccoletto di nome Giosuè che di coraggio era pari a Noè. Perché i pastori, in giro si sa, non brillano certo per docilità: lavorano sodo e veglian di notte, fan guardia alle pecore dentro le grotte. A nessuno di noi parrebbe strano scoprir che tra loro, fatti alla mano, qualcuno è arrabbiato, un po’ nervoso, di malumore, insomma scontroso. Giosuè invece sembrava ignorare ciò che in giro per tutti è normale: non dare fastidio a chi lavora ché se si arrabbia va tutto in malora.
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Chi lo colse dietro alla pianta d’ira e di collera ne avea per cinquanta. Si sveglia sempre col piede sbagliato, che di soprannome per tutti è Beato.
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