Perforare issue 2/2016

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THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING

Fondazioni Perforazione Pozzi Gallerie Geotecnica Industria Estrattiva-Mineraria

GEOFLUID:

PRONTI! UNA VERA PARATA QUELLA DEGLI IMPIANTI E DELLE ATTREZZATURE WEI ESPOSTE A PIACENZA

IN CANTIERE Su questo numero diversi report direttamente da alcuni dei più bei cantieri d’Italia

#2/2016



secoroc cop w4. costruito insieme a voi. Abbiamo ascoltato con attenzione i perforatori e la nostra rete di vendita ed abbiamo analizzato i valori che si aspettano dal miglior martello per pozzi geotermici. Abbiamo eseguito uno studio sulla base delle indicazioni di società specializzate nella perforazione di pozzi in tutto il mondo. Tutto questo per realizzare un martello all’altezza delle aspettative tecniche e prestazionali, questo martello si chiama Secoroc COP W4! COP W4 garantisce un aumento medio della produttività del 10%: più pozzi, meno gasolio (fino al 15%)! www.atlascopco.it


Editoriale

Un minuto di raccoglimento, però … Cari Lettori, I tragici eventi sismici che hanno colpito le Regioni del Centro Italia nell’agosto scorso, mi hanno costretto a rivedere l’editoriale di questa 2ª uscita dell’anno di PERFORARE, che trovo, quindi, giusto iniziare con pensiero rivolto sia alle vittime che alle migliaia di sfollati delle aree colpite. Ciò detto, è anche bene sottolineare che il sempre più frequente ripetersi di simili situazioni di emergenza ha messo in luce sia la professionalità raggiunta dalla Protezione Civile e dai Vigili del Fuoco che la generosità dei numerosissimi volontari e di tutta la popolazione italiana che ha saputo dimostrare “nei fatti” la propria vicinanza ai terremotati. Essendo ormai appurato che sia il Sud Italia che tutta la Dorsale Appenninica saranno sempre più soggetti a fenomeni sismici anche di rilevante magnitudo, auspico che il nostro Governo vorrà promuovere un “Piano Nazionale di Salvaguardia Antisismica” che possa limitare al massimo sia il numero di vittime che gli ingenti costi di ricostruzione che al momento tutta l’economia nazionale è costretta ad affrontare. Per inciso, la proposta di un piano di salvaguardia antisismica sarà oggetto di una tavola rotonda promossa dall’Architetto Umberto Stegher, relatore di un convegno nell’ambito del GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo (manifestazione della quale PERFORARE è mediapartner), proposta questa che, se accolta dalle Istituzioni, avrebbe anche positive ricadute su tutte le imprese di costruzioni italiane che stanno purtroppo ancora affrontando una difficile congiuntura. La rivista PERFORARE è ovviamente presente alla fiera Geofluid, che si terrà a Piacenza dal 5 all’8 Ottobre prossimi, la principale manifestazione europea dedicata unicamente alle macchine per le perforazioni e le fondazioni speciali. In attesa quindi di incontrarVi alle prossime manifestazioni autunnali, auguro a tutti buon lavoro. Fabio Potestà

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Sommario•Ottobre 2016

18 Direttore Responsabile Fabio Potestà Collaboratori Emanuela Pirola, Cristiano Pinotti, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane

24

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Grafica e impaginazione Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Fotografia Archivio Perforare Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it

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ATTUALITÀ

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Notizie dal mondo

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GEOFLUID Sold out

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WEI Preparate il red carpet

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BAUER MACCHINE ITALIA Nel salotto delle Dolomiti

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CASAGRANDE 626 pali per il depuratore

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COMACCHIO L’imbarazzo della scelta

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IMT Dagli Stati Uniti all’Europa

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MAIT Caleidoscopica versatilità

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TES CAR High performance simplicity

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FRASTE Alla ricerca dell’acqua

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LIEBHERR Non solo perforazioni

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SOILMEC Modulare e polivalente

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Garantisce Pagani

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MASSENZA

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CONTROLS La tecnologia nelle prove

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ASTRA Forza impressionante

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ATLAS COPCO Quarzite ad alta quota

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POWERSCREEN 50 anni sul filo della frantumazione

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SANDVIK Tra fiere e novità tecniche

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TEREX FINLAY Quando il flusso cambia

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VOLVO CE 50 anni di dumper

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HINOWA Tre in uno

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HYDAC Il partner giusto per il drilling

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SIP&T Sostenere lo sviluppo

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Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 adv@perforare.it Pre-stampa e stampa Press Grafica (Gravellona Toce)

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Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2016

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Attualità DEALER

In Alaska Tyler Rental Inc è il nuovo dealer Sandvik Mining and Rock Technology per tutto il territorio dell’Alaska. In qualità di dealer unico Tyler Rental non distribuirà solamente l’intera gamma di perforatrici, attrezzature da roccia, frantoi e vagli di Sandvik, ma si occuperà anche di tutti i servizi post vendita, della fornitura di ricambi e dell’assistenza.

Fraste aiuta MACCHINE

La nuova Sennebogen 624 Sennebogen presenta un nuovo design per l’autogrù 624 ideale per aziende di fondazioni e di installazione di pipeline. La nuova Sennebogen 624 è una macchina compatta che si presta sia a operazioni di installazione di pipeline che di fondazione. Si inserisce nel segmento delle cosiddette Taxi Gru e d è equipaggiata con un braccio a tre sezioni che una volta sul posto si monta in pochi semplici passaggi. Questo consente di poter disporre di una macchina potente come la 624 di Sennebogen anche nei cantieri dove gli spazi operativi sono ridotti. Il braccio può raggiungere una lunghezza massima di 19 m, mentre tutta la macchina pesa operativamente 27 t. Dispone di due argani da 6 t ciascuno che permettono alla 624 di disporre di una buona potenza di tiro. In futuro sono previste due diverse tipologie di sottocarro, con ruote gommate e stabilizzatori, oppure cingolato, per applicazioni su off-road e terreni particolarmente difficili. La nuoba 624 montala cabina Multicab 2 equipaggiabile con tutti i possibili optional per rendere confortevole al massimo la permanenza a bordo anche per lunghe ore.

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CONVEGNI

Fibra evoluta IATT, Italian Association for Trenchless Technology, e Prysmian Group organizzano il convegno Kairos dedicato alle tecnologie installative della fibra ottica che si terrà il prossimo 25 ottobre presso il Centro Congressi “Roma Eventi – Piazza di Spagna”. Il Convegno, dal titolo “KAIROS: la cultura digitale attraverso la fibra e le nuove tecnologie installative” ha intenzione di porre l’attenzione sulla necessità di installare nel breve-medio termine una nuova rete di fibra ottica per permettere all’Italia di recuperare il gap digitale con i Paesi più avanzati. Per questo la banda ultralarga, grazie alla fibra ottica, è entrata a pieno titolo fra i “dossier” strategici della politica italiana. È possibile comunicare la propria adesione entro e non oltre il 14 ottobre 2016 su www.iatt.it

In molte regioni del mondo la mancanza di acqua è il principale ostacolo allo sviluppo economico. Da qui nasce il progetto “Imprenditori d’acqua” della Eijkelkamp Foundation che dopo Myanmar e Guinea approda anche in Benin. Scopo del progetto è quello di dare supporto a giovani persone sulla quarantina, nello sviluppo di un’attività economica legata alla ricerca idrica con cui fornire alla popolazione rurale accesso sostenibile ad acqua potabile sicura. Un obiettivo il cui raggiungimento è più vicino visto che sono da poco iniziati i corsi di formazione per i futuri “Imprenditori d’acqua”. E per cercare l’acqua cosa meglio di una perforatrice Fraste?

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ASSOCIAZIONI

Basta perdite d’acqua Il problema delle perdite che affligge in maniera sempre più rilevante i sistemi acquedottistici, che risultano poco efficienti ed affidabili e danno luogo a perdite significative, e lo stato di grave degrado della maggior parte delle reti fognarie, impongono interventi urgenti e drastici. Strutturare appalti dalla forte connotazione “ecologica”, gestire correttamente le fasi dello scavo nel rispetto delle norme, utilizzare metodi di posa non invasivi,tecnologie innovative di risanamento, assicurando sempre la massima prestazione tecnica dell’impianto, sono alcune delle strategie da porre in atto in fase di progettazione e di costruzione delle reti del SII per accogliere una richiesta di “sostenibilità ambientale” sempre più attuale.

e il 20 ottobre un SEMINARIO SPECIALISTICO (sala F – pad. 29) L’iscrizione è GRATUITA a entrambi gli eventi. Maggiori informazioni possono essere reperite sul sito dell’Associazione http://www.iatt.it

A tale proposito IATT (Italian Association for Trenchless Technology) propone due appuntamenti in occasione di AccaDueO: il 19 ottobre un CONVEGNO (sala D – pad. 26)

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Attualità MANIFESTAZIONI

Fraste al Geofluid Al Geofluid Fraste punterà i riflettori sulla serie MITO di perforatrici da fondazione. Le perforatrici da fondazione MITO della Fraste sono affidabili e realizzate appositamente per eseguire lavori nell’ambito dell’industria delle costruzioni/edilizia e della conservazione del suolo. Micropali, jet grouting, ancoraggi, carotaggi, installazione di tiranti sono solo alcuni esempi dove le MITO possono trovare impiego. La gamma MITO si declina in tre diversi modelli: MITO 40: adatte per tutti i lavori di fondazione, ingegneria civile come micropali, ancoraggi, tiranti, restauri, consolidamenti del terreno, perforazione per esplorazione mineraria, perforazione a carotaggio al diamante, ed altro. Tiro da 4.000 daN. Tra gli optional: martello idraulico, mandrino idraulico, verricello, pompa

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Triplex, pompa schiuma, pompa lavaggio, lubrificatore di linea, prolunga antenna, valvola idraulica aria, gabbia di sicurezza e radiocomando. MITO 40 CS: perforatrice con centrale separata, adatta per tutti i lavori di fondazione, ingegneria civile come micropali, ancoraggi, tiranti, restauri, consolidamenti del terreno, esplorazione mineraria, carotaggi al diamante, ed altro. La centrale idraulica separata e le ridotte dimensioni della perforatrice consentono di operare in ambienti interni ed esterni molto ristretti e di difficile accesso. Tiro da 4.000 daN. Tra gli optional: martello idraulico, mandrino idraulico, verricello, pompa Triplex, pompa schiuma, pompa lavaggio, lubrificatore di linea, prolunga antenna, valvola idraulica aria, gabbia di sicurezza e radiocomando. MITO 60: compatta, robusta e versatile

la MITO 60 è in grado di lavorare su tutti i fronti: ancoraggi, micropali, carotaggi e jet grouting. Grazie anche al cingolo oscillante, la MITO 60 ha una elevata stabilità durante i movimenti di traslazione e piazzamento a vantaggio della sicurezza e della manovrabilità. Il nuovo sistema di articolazione consente di raggiungere anche le posizioni più difficili e rende la macchina estremamente versatile. Con il nuovo tamburo, il caricamento automatico delle aste di perforazione avviene in modo completamente automatico e senza alcun intervento da parte dell’operatore; questo garantisce l’assoluta sicurezza in ogni fase di lavoro e di manovra. Disponibile con pannello comandi idraulico o radiocomando; è comunque sempre presente una consolle di comando a bordo. Tiro da 8.000 daN.

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CASE HISTORY

90 dumper Forte di una partnership che risale al 1970, la più grande impresa di estrazione di fosfato della Giordania, COMEDAT, sta usando 90 Terex Trucks in tre diversi siti nel nord e nel sud del paese. Fondata quasi cinquant’anni fa, COMEDAT è un’azienda a conduzione familiare, ma anche un leader nel settore dell’estrazione del fosfato. L’azienda è l’orgogliosa proprietaria di una delle più grandi flotte di trasporto materiale composta da veicoli Terex Trucks costituita sia da TR100 che da TR60. I veicoli Terex Trucks lavorano giorno e notte, perché COMEDAT opera 24 ore su 24, sette giorni alla settimana e 365 giorni all’anno. Questi mezzi ormai collaudati forniscono eccellenti performance in termini di produttività grazie a una trasmissione flessibile e una configurazione degli assi posteriori ad hoc.

CASE HISTORY

CASE HISTORY

Nuove pale

5 in Austria

Il Rathsherry Wind Farm sorgerà nella contea di Antrim, nell’Irlanda del Nord e sarà composto da nove turbine. La Phoenix Drilling Limited ha annunciato di aver completato una prima tranche di lavori di perforazione propedeutici all’installazione delle turbine in loco.

Sono cinque i dumper articolati TA300 di Terex Trucks all’opera nel cantiere di prolungamento dell’autostrada A5 in Austria che collegherà Vienna a Brno, nella Repubblica Ceca. Le macchine sono al lavoro sei giorni alla settimana, in turni da 12 ore e al termine del cantiere avranno spostato qualcosa come 1,4 milioni di metri cubi di terra.


Attualità CASE HISTORY

NSK per 240.000 t La scelta di installare cuscinetti radiali orientabili a rulli NSK per un escavatore con ruota a tazze fra i più grandi al mondo si è dimostrata vincente. Dopo sei anni di esercizio gravoso nella miniera a cielo aperto di RWE Power ad Hambach in Germania, i cuscinetti sono ancora in piena efficienza, senza alcuna rilubrificazione. Ogni giorno l’escavatore 290 nella miniera di Hambach muove fino a 240.000 t di carbone che vengono successivamente trasferite a uno spreader mediante nastri trasportatori. I quattro nastri centrali vengono messi a dura prova, non solo per il volume di materiale trasportato, ma anche perché operano 24 ore su 24 in condizioni ambientali gravose con molta polvere e umidità. In queste condizioni, due cuscinetti radiali orientabili a rulli di NSK consentono al gestore della miniera di ottimizzare l’operatività dell’escavatore. L´idea di utilizzare cuscinetti NSK è nata dall’esigenza di ridurre i costi di manutenzione. Lo scavatore 290, che misura 240 m di lunghezza per 40 di larghezza per 100 di altezza e pesa 14.000 t, è in funzione dalla fine degli anni Settanta. Partendo da questi dati, i responsabili di prodotto di RWE Power che si occupano dei rulli dei nastri trasportatori hanno avviato un progetto pilota che prevedeva l´installazione di un cuscinetto radiale orientabile a due corone di rulli schermato NSK all’interno del rullo di azionamento del nastro 2 sullo scavatore 290.

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Tante applicazioni Le MC-T di Comacchio sono perforatrici idrauliche su autotelaio in grado di realizzare lavorazioni geotecniche, pozzi artesiani e lavori geotermici. Alimentate dal motore del camion tramite PTO o con centrale idraulica ausiliaria, le perforatrici MC-T sono dotate di circuiti idraulici modulari di concezione avanzata che consentono l’installazione di una vasta gamma di teste di rotazione, in grado di operare con tutti i sistemi di perforazione del tipo a rotazione, rotopercussione, attrezzatura per carotaggio e sistemi wire-line.

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Intervista•Attilio Foletti (Piacenza Expo)

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Il mondo delle perforazioni, delle fondazioni, del tunnelling e delle tecnologie per il sottosuolo e del No dig si dà appuntamento a Piacenza dal 5 all’8 ottobre 2016

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n vista del più importante appuntamento a livello mondiale dedicato al nostro settore, abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Attilio Foletti, responsabile (da sempre) per il Geofluid, la manifestazione che rappresenta l’autentico fiore all’occhiello di Piacenza Expo. Perforare: Prima di tutto inquadriamo l’attività, come ente fieristico, di Piacenza Expo... Attilio Foletti: Nel 2015 Piacenza Expo ha ospitato, con i suoi 24.000 mq dei quali 13.000 coperti, 33 eventi e 84 convegni, con quasi 2.000 espositori e 122.000 visitatori. 32.000 visitatori sono imputabili a fiere specializzate, il resto è pubblico generico, legato a eventi ad ampio respiro. Va infatti tenuto conto come l’Ente fiera nel 2015 abbia organizzato direttamente non più di quattro, cinque manifestazioni. Tutte le altre sono solo ospitate dai nostri padiglioni, ma sono organizzate da terzi.

Perforare: Come si inserisce il Geofluid all’interno del panorama fieristico di Piacenza Expo? Attilio Foletti: Geofluid è sicuramente la manifestazione più importante organizzata da Piacenza Expo. È stata progettata, costruita e seguita in tutti questi anni direttamente dalla nostra struttura organizzativa ed è la fiera più importante sia a livello economico sia sotto il profilo del prestigio. Non nascondo sia anche la manifestazione alla quale siamo più affezionati. Perforare: A tale proposito può valer la pena soffermarci sulla storia della manifestazione... Attilio Foletti: Geofluid nasce nel 1978 come manifestazione dedicata alla ricerca dei fluidi con un occhio di riguardo al settore petrolifero e al tessuto industriale dell’area piacentina decisamente legato agli idrocarburi. Con il passare delle edizioni, seguendo l’andamento del mercato e con la crisi petrolifera degli anni

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Ottanta, la fiera si è riposizionata ampliandosi sul discorso perforazioni più in senso lato, con un’importanza crescente del settore legato alla ricerca dell’acqua. Con gli anni Novanta la manifestazione si è strutturata in macro settori e, in sostanza, si è allargata comprendendo le fondazioni e i consolidamenti. Il tutto sintetizzato nel pay-off: Drilling & Foundation. L’attuale versione ingloba il mondo delle perforazioni, verticali e orizzontali, a 360°. Perforare: Geofluid ha un chiaro respiro internazionale e attrae molti visitatori ed espositori da tutto il mondo. Qual è il suo “segreto”, in un panorama fieristico italiano che, invece, stenta a ritrovare i fasti di un tempo? Attilio Foletti: Geofluid ha sempre puntato sulla massima specializzazione, senza andare a occupare spazi non coerenti con la fiera solo per fare i numeri. È stata quindi una lenta costruzione proprio perché non abbiamo mai deviato da

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Intervista•Attilio Foletti (Piacenza Expo) incontri b-to-b con gli espositori. Un’attività che è andata a implementare le nostre consuete azioni di marketing che hanno visto la nostra presenza in tutte le fiere di settore a livello europeo, statunitense, dell’est Europa e in oriente. In sostanza, parlando di numeri, in questo contesto economico saremmo contenti di ripetere la performance del 2014 che ha visto quasi 11.000 visitatori totali, dei quali 2.400 internazionali. Ribadisco comunque che noi non puntiamo ai grandi numeri, ma alla qualità dei visitatori. Per intenderci noi parliamo di geologia, dei geologi e dei geotecnici da sempre, e non solo in occasione di eventi tragici come i terremoti, basta scorrere la convegnistica e gli spazi dedicati a questi temi in tutte le edizioni del Geofluid.

questa direttrice fondamentale. Quindi non c’è alcun segreto, perché la fiera la fanno gli espositori e Geofluid è riuscita ad affezionare le aziende, i costruttori e le imprese. Le aziende italiane sentono il Geofluid come la propria fiera, perché Geofluid è cresciuto con queste realtà. In questi anni per i costruttori il Geofluid ha rappresentato lo strumento di marketing principale. Le fiere di nicchia, che sono decisamente rischiose per gli organizzatori per evidenti motivi legati ai numeri, allo stesso tempo sono sempre molto apprezzate dalle aziende partecipanti, ma anche dai visitatori. Abbiamo assistito al crollo del mercato eppure le società hanno mantenuto la fiducia nella manifestazione. Il tutto in virtù di un trend ormai consolidato da una decina di anni a questa parte: se diminuiscono i visitatori italiani contemporaneamente aumentano i visitatori internazionali. E a livello espositivo i costruttori esteri sono decisamente aumentati. Una tendenza che si conferma anche per la prossima edizione. In sostanza noi siamo sempre andati per la nostra strada, senza la necessità di guardare verso altri mercati e altri modi di fare fiera. Anzi, sono altre fiere che hanno guardato con interesse verso il nostro mercato, che hanno cercato di sottrarci settori di mercato o la manifestazione stessa. Ma sono aspetti che esulano dalla manifestazione stessa e in cui

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entrano in gioco altri fattori di tipo politico e le scelte di sviluppo economico. Perforare: Cosa possiamo aspettarci dal Geofluid 2016? Attilio Foletti: I numeri del Geofluid 2016 sono in linea con quelli della passata edizione con circa 270 espositori, dei quali ben 230 diretti, e una quarantina di società rappresentate. Importante la presenza estera con oltre 30 espositori diretti internazionali. Per quanto concerne i visitatori abbiamo potenziato tutti gli strumenti a nostra disposizione puntando molto sul mercato internazionale, che è quanto ci chiedono tutti i costruttori. In collaborazione con le aziende che fanno questo mercato, abbiamo individuato determinati paesi-obiettivo con delegazioni selezionate presenti in fiera per

L’importanza dell’Oil&Gas Le origini di Geofluid sono radicate nell’Oil&Gas e anche a livello territoriale Piacenza ha una lunga tradizione legata a questo specifico settore. Queste tematiche, al pari della geotermia, saranno oggetto di un focus particolare e l’Oil&Gas dovrebbe caratterizzare la giornata inaugurale della fiera, con alcune delle più grandi aziende che interverranno in merito agli scenari di questo campo specifico. Con questa iniziativa, pur nel pieno rispetto delle manifestazioni specifiche dedicate a questo settore, Geofluid vuole rispondere alla propria storia e alle tante ditte espositrici che operano in questo ambito. Non si tratterà di un vero e proprio convegno, ma di un incontro con la presenza di aziende della massima importanza e di responsabili istituzionali.

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Interview

Geofluid is sold out The world of drilling, foundations, tunnelling and underground technologies and No-dig will meet in Piacenza from 5 to October 8, 2016

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n view of the worldwide most important event of our industry, we interviewed Attilio Foletti, Manager of Geofluid, the authentic flagship of Piacenza Expo. Perforare: A glance of Piacenza Expo. Attilio Foletti: In 2015 Piacenza Expo has hosted, with its 24.000 sqm, of which 13.000 covered, 33 events and 84 conferences, with nearly 2.000 exhibitors and 122.000 visitors. 32.000 visitors were due to specialized fairs. It should be taken into account as the Fair Authority in 2015 has directly arranged no more than four, five events. All the others are just hosted by out pavilions, but are organised by third parties. Perforare: How Geofluid participate in the Piacenza Expo exhibition scene? Attilio Foletti: Geofluid is certainly the most important event. It was designed, built and followed directly from our organizational structure and is the most important fair, both economically, both in terms of prestige. Perforare: In this connection, it may be worth dwell on the history of the event. Attilio Foletti: Geofluid was founded in 1978 as a manifestation dedicated to research of fluids with an eye to the oil sector and in the industrial fabric of the Piacenza area, definitely tied to hydrocarbons. With the passage of the editions, following the market trend and with the oil crisis of the 1980s, the fair has repositioned expanded itself on a broader meaning for drilling activity, with an increasing importance in the industry related to search for water. By the 1990s the event was structured in macro-sectors, and in eventually, it widened including the foundations and consolidations. All synthesized in the pay-off: Drilling & Foundation. The current version incorpo-

The importance of Oil & Gas The origins of Geofluid are rooted in the Oil&Gas sector and also geographically Piacenza has a long history related to this specific field of activity. These issues, like geothermal energy, will be a particular focus and Oil&Gas should characterise the opening day of the fair, with some of the largest companies who will speak about the scenarios of this specific field. Through this initiative, while respecting the specific events dedicated to this sector, Geofluid responds to its own history and to the many exhibiting companies that operate in this area. This will not be a real meeting, but a meeting with the presence of companies of utmost importance and institutional managers.

rates the world of vertical and horizontal drilling, a 360° view. Perforare: Geofluid has a clear international scope. What is your “secret”? Attilio Foletti: Geofluid has always focused on maximum specialisation, without occupy spaces that are inconsistent with the fair just to make numbers. It was then a slow construction, precisely because we never deviated from this basic goal. So there is no secret, because the fair is made by exhibitors and Geofluid has managed to grow gaining the trust of companies, builders and businesses. Italian companies feel Geofluid as their fair, why is Geofluid grew up with these realities. We have witnessed the collapse of the market and yet the companies have kept their confidence in the event. All under a trend well established by ten years now: if the Italian visitors decrease, simultaneously the international visitors increase. And foreign manufacturers, at exhibition level, are significantly increased. A trend that continued for the next edition. We’ve always gone our own way, without the need to look to other markets and ways to make trade fair. Perforare: What can we expect from Geofluid 2016? Attilio Foletti: The numbers of Geoflu-

Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria

id 2016 are consistent with those of the last Edition with about 270 exhibitors, of which 230 direct, and some forty companies represented. Important foreign presence with over 30 international exhibitors. With regard to the visitors we have strengthened all our available marketing tools, focusing heavily on the international market, which is what all manufacturers ask us. In collaboration with companies that make this market, we have identified certain target-countries with selected delegations attending the fair for B2B meetings with exhibitors. A task that is way to implement our usual marketing efforts that have seen our presence in all the fairs in Europe, America, Eastern Europe and in the East. In essence, speaking of numbers, in this economic environment we will be glad to repeat the performance of 2014 which saw nearly 11.000 visitors total, of which 2.400 international. I repeat, however, that we do not aim to large numbers, but to the quality of the visitors. For instance we talk about geology, geotechnical and geologists always, and not only in occasion of tragic events such as earthquakes, just scroll through the conferences and the spaces dedicated to these themes in all editions of Geofluid.

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PREPARATE IL RED CARPET

Ăˆ quello che ci vuole per accogliere gli impianti e le attrezzature WEI esposte al prossimo Geofluid

Impianto D40S, con Top Drive e Testa Coring, in posizione Slant, con pipe rack e caricatore automatico

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Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria


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e occasioni importanti meritano l’abito di gala. Proprio con questo spirito, WEI - la società piacentina specializzata nella costruzione di perforatrici petrolifere, per geotermica, acqua, collaudi, oltre che nella ricertificazione di impianti e componenti, manutenzione e revisioni programmate – affronterà il prossimo Geofluid, la vetrina mondiale del Drilling & Foundation.

PER L’ACQUA E LA GEOTERMIA Fedele alla mission aziendale che impone la più elevata qualità del prodotto - dalla progettazione al ciclo industriale, dai test di preconsegna al servizio di assistenza postvendita - il Geofluid di WEI si aprirà all’insegna dell’acqua e della geotermia. A queste applicazioni sono infatti dedicati i due impianti D40S e DR40. Il primo si caratterizza per una testa coring da 800 giri. Con un tiro da 40.000 daN e una spinta da 20.000 daN, questa macchina da 46 t ha un motore da 440 kW ed è equipaggiata con pompa fango duplex, pompa centrifuga e pompa schiuma. La morsa doppia da 520 mm assicura una forza di 8.000 daNm.

La DR40 è invece equipaggiata con una dual rotary con la peculiarità di avere un Top Drive per Drilling e un Top Head per CSG fino a 26”. A seconda della dimensione delle aste il suo range di azione raggiunge profondità comprese tra i 630 e i 950 m.

LE POMPE DUPLEX Oltre agli impianti WEI metterà in mostra la sua vasta gamma di attrezzature ausiliarie per la perforazione. A partire dalle Duplex Mud Pump: le pompe fango duplex doppio effetto. Particolarmente robuste e affidabili, le pompe WEI sono composte da una cassa d’acqua e una cassa ingranaggi in ghisa

sferoidale; ingranaggio con eccentrici, bielle e testa croce in acciaio fuso montati su cuscinetti; pignone ad alberi eccentrici in acciaio legato, forgiato e bonificato, montati su cuscinetti a rulli conici; camicie, pistoni, steli, valvole e sedi (a norme API) in acciaio legato e trattato termicamente. Dove la semplicità costruttiva e l’estrema facilità di sostituzione dei componenti permette di utilizzare le pompe del costruttore di Fiorenzuola d’Arda per acqua, petrolio, fango di trivellazione, cemento per iniezioni e liquidi vari. Nello specifico, al prossimo Geofluid WEI esporrà una Pompa Duplex 7,5”x7” e un ulteriore modello 6”x5”.

In fiera e in sede WEI sarà ovviamente presente al prossimo Geofluid (Stand A4. Pad. 1). Durante le giornate dedicate alla fiera, sarà anche possibile visitare la sede di Fiorenzuola d’Arda - a pochi chilometri di distanza - dove osservare gli elevati standard di qualità costruttivi messi in campo da WEI e gli ultimi prodotti della società. Nello specifico, il 6 ottobre, sarà presentato l’ultimo impianto di perforazione prodotto per i climi artici: il DS272-22 LT.

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Cover Story•WEI WEI D40S: Prestazioni Tiro Spinta Corsa Top Drive-Coppia Drilling Top Drive-Coppia Carotaggio Velocità salita/discesa Gru di servizio Pompa fango Pompa centrifuga Pompa schiuma Morsa doppia Avvitamento/svitamento Corsa Potenza Motore Caricatore aste Perforazione Dimensioni Peso

40.000 daN 20.000 daN 8,6 m 2.800 daNm (0-180 giri/min) 450 daNm (max 800 giri/min) 0,7 m/s 10.000 daN WEI 7 1/2” Duplex 3.000 l (3-5 bar) 227 LPM (85 bar) 520 mm 8.000 daNm 700 mm 440 kW (590 HP) a 1.800 giri/min 88-203 mm circolazione diretta-carotaggio 2,5x13x4,25(h) m 46 t

D40S con Testa Coring inclinata per ricevere le aste di perforazione da caricare

NUOVO VIBROVAGLIO

Gli Elevatori automatici WEI, per DP e fino a 20” CSG

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Al Geofluid 2016 Wei presenterà in anteprima anche un nuovo vibrovaglio Single Deck a tripla rete, caratterizzato dall’inclinazione variabile del cestello e dall’introduzione di tre reti al posto delle classiche due montate in precedenza. Le reti, ciascuna di di dimensione 4’ x 2’, sono pretensionate e preformate per essere più resistenti agli sforzi nonché facili da manutenere, mentre gli ammortizzatori sono di tipo metallico con silent-block in gomma. Come accennato, una delle innovazioni tecnologiche è insita nel cambiamento dell’inclinazione del cestello vibrante, che avviene in modo estremamente semplice, agendo su un distributore idraulico posto nel pannello di comando. In funzione del peso specifico del fango, della viscosità e della tipologia di inerti da separare, vengono, inoltre, comandate idraulicamente le paratoie superiori di regolazione fango e quella inferiore di libera circolazione. Va inoltre segnalato come il vibrovaglio prodotto dalla società piacentina, elimini alla radice ogni problema di manutenzione e rischi di rottura grazie alla mancanza di elementi quali: cinghie di trasmissione, albero principale, cuscinetti ed eccentrici esterni. Infatti la vibrazione avviene tramite due motori vibranti (elettrici o idraulici) posti sul corpo superiore del cestello vibrante. Per una maggiore separazione dei solidi Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria


D45 in fase di caricamento asta, con utilizzo di un WEI Elevator Rotating BOP

viene utilizzato il sistema flow-back. Il nuovo vibrovaglio WEI Single Deck a Tripla Rete, può essere costruito in versione singolo a tripla rete, o doppio. È inoltre disponibile anche la versione Mini con rete da 2’ x 3 ½’.

E NON È FINITA... Al Geofluid, WEI esporrà anche un elevatore per DP e una serie di modellini che riproducono, in scala, i più recenti impianti di perforazione progettati e costruiti dalla società emiliana. Una chicca che saprà interessare i molti appassionati di questo mondo che non smette mai di stupire.

WEI DR40: Prestazioni

Ricerca & Sviluppo Il comparto tecnico di WEI, oltre alla progettazione di impianti di ultima generazione con automatismi mirati alla produttività, al risparmio, ma soprattutto alla massima sicurezza, è sempre alla ricerca di nuovi prodotti e di nuove tecnologie da applicare al mondo della perforazione. La spinta innovativa da anni si intreccia con l’attività di importanti università e istituti di ricerca: una collaborazione volta all’utilizzo di nuovi materiali e applicazioni nei vari settori della perforazione. Una ricerca che si caratterizza per l’estrema prossimità al mercato grazie al collegamento con le principali imprese di perforazione e la consulenza progettuale delle più significative aziende statunitensi.

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Tiro Spinta Testa motrice Passaggio circolazione diretta Passaggio circolazione inversa Coppia massima Giri testa motrice Spostamento laterale Basculamento Mandrino scorrevole Connessione Corsa testa motrice Velocità salita/discesa Portata gru di servizio Rotazione gru di servizio Stabilizzatori Potenza motore Testa motrice rivestimento Passaggio interno Coppia massima Giri testa motrice Corsa testa motrice rivestimento Tiro massimo Spinta massima Profondità con aste da 3,5” Profondità con aste da 4” Profondità con aste da 5”

40.000 daN 16.000 daN WEI TD 40 76 mm 150 mm 2.200 daNm 0-180 giri/min si si si M 50 API NC 8.000 mm 0,7 m/s 4t 180° 4 idraulici 408 HP a 1.800 giri/min WEI TDR 40 610 mm 30.000 daNm 0-9 giri/min 3.800 mm 40.000 daN 20.000 daN 950 m 820 m 630 m

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Cover Story•WEI

Prepare the Red Carpet This is what‘s required to accommodate the facilities and equipment exhibited by WEI at the next Geofluid

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pecial occasions deserve the gala dress. With this attitude, WEI the company head quartered in Piacenza, specialized in the construction of oil rigs, for geothermal energy, water, testing, as well as in the recertification of systems and components, maintenance and scheduled revisions - will face the next Geofluid, the World Showcase of Drilling & Foundation. True to the mission of the company which requires the highest product quality -from design to the industrial cycle, from pre-delivery tests up to after-sale support - the Geofluid by WEI will open under the banner of water and geothermal energy. These applications are in fact dedicated the two plants DS40S and DR40. The first is characterized by a coring head featuring 800 RPM. With a pull strength of 40.000 daN and a push of 20,000 daN, this machine weighing 46 t has a 440 kW engine and is equipped with duplex mud pump, centrifugal pump and foam pump. The 520 mm double vise ensures a strength of 8.000 daNm. The DR40 is fitted instead with a dual rotary with the peculiarity of having a Top Drive for Drilling and a Top Head for CSG up to 26”. Depending on the size of the rods his range of action reaches depths between 630 and 950 m. Besides systems WEI will exhibit its broad range of auxiliary equipment for drilling. Starting with the Duplex Mud Pumps: the double effect duplex mud pump. Sturdy and reliable, the WEI pumps consist of a water tank and a ductile iron gear case; gear with eccentrics, connecting rods and cast steel cross head assembled on ball bearings; eccentric shafts pinion in

Research & Development The Technical Department of WEI, in addition to the latest automation systems design aiming to productivity, savings, but above all to maximum security, is always looking for new products and new technologies to be applied to the world of drilling. Driving innovation for years is intertwined with the task of leading universities and research institutions: a collaboration aimed at use of new materials and applications in various fields of drilling. A search that is characterized by its extreme proximity to the market thanks to the connection with the main drilling companies and the design consultancy of the most significant U.S. companies.

hardened and tempered, forged steel alloy, mounted on tapered roller bearings; shirts, pistons, piston rods, rods, valves and seats (API standard compliant) in alloy steel and heat treated. Where the simplicity and the ease of replacing components enables the manufacturer from Fiorenzuola d’Arda, to use his pumps for water, oil, drilling fluids, cement for injections and various liquids. Specifically, at the next Geofluid, WEI will exhibit a Duplex Pump 7.5”x7” and also a 6”x5” model. Also the new vibrating screen Single Deck with three meshes will be shown at Geofluid. The new vibrating screen will be characterized by variable inclination of the vibrant basket and by the presence of three (not two) meshes pre-tensioned and pre-formed to make them more resistant and maintenance-easy. The three meshes used are of size 4 ‘x 2’ cad., while shock absorbers are metallic with silent block rubber. The inclination of the basket is due to an hydraulic distributor mounted in the control panel. Depending on the specific weight of the mud, viscosity and type of inert materials to be separated, the top

gates for mud controlling and the lower ones for free movement are hydraulically controlled. It should also be reported as this vibrating screen avoid every maintenance problem and risk of break due to lack of items such as: transmission belts, main shaft, bearings and exterior eccentrics. In fact the vibration happens through two vibration motors (electric or hydraulic) placed on the top body of the vibrating of the drum. A flow-back system is uded to obtain a greater separation of the solids. The new vibrating screen WEI Single Deck with Three meshes is avaliable in single or double version and is also available the Mini version with meshes from 2 ‘x 3 ½’. At Geofluid it will presented a premiere: a new vibrating screen equipped with new preformed and pre tightened mesh to facilitate their functioning and .replacement. At Geofluid, WEI will exhibit even a lift for DP and a series of models which reproduce, in scale, the newest drilling rigs designed and manufactured by the company. A gem that will grow the interest of many fans of this world that never ceases to amaze.

At the fair and at the Company With almost 100 years of experience (the Company was founded in 1921) Massenza is synonymous with quality, design and innovation. At Bauma, stand FN 623/7, the staff of this Italian manufacturer from Emilia region will be at full disposal, to illustrate its clients the latest developments, as well as to talk about their next projects. In fact, at Massenza, technological innovation never stops and the technical department is now busy putting together a new 55 tonne pulling power deep well drill rig. Powered by two electric motors, it will be the first zero emission drilling machine.

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In Cantiere•Bauer

Nel salotto C delle Dolomiti Una BG 39 Bauer per la realizzazione di pali secanti nella splendida Cortina d’Ampezzo

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i troviamo a Cortina d’Ampezzo, al cospetto di montagne che tutto il mondo ci invidia. Per la precisione siamo in Piazza Roma, nel centro di una cittadina entrata di diritto tra gli emblemi turistici dell’intero arco alpino. Qui l’impresa Fontana, di Belluno, si è aggiudicata l’appalto dei lavori per la costruzione di un garage interrato su sei livelli. Un piano sarà utilizzato da una nota casa d’aste come area espositiva, mentre i restanti cinque

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saranno adibiti a box privati. In questo contesto i lavori di fondazione sono stati subappaltati alla C.G.X. Costruzioni Generali Xodo di Porto Viro (RO), con pluricedennale esperienza nella realizzazione di opere specialistiche di questo tipo. L’impresa, che ha iniziato i lavori con una BG 28 di proprietà, a luglio ha scelto di noleggiare da Bauer Macchine Italia una fiammante BG 39 perfetta per affrontare un cantiere delicato quanto difficile, la cui conclusione, a livello di opere di fondazio-

Riccardo De Mio, Tecnico Commerciale di Bauer Macchine Italia

In discesa si rileva un’elevata usura dei denti dell’utensile causata dai ferri di armatura dei pali primari

A Noleggio La BG 39 protagonista del cantiere di Cortina è una macchina della flotta noleggio di Bauer Macchine Italia che comprende: due BG 39, due BG 30, una BG 24, una BG 20, oltre a utensili, dissabbiatori, decanter e impianti di miscelazione. La BG 39 è una macchina facilmente smontabile e rimontabile: per il cantiere di Cortina il montaggio ha richiesto tre giorni, morsa inclusa. Sotto le 30 t, necessita di un eccezionale permanente e può essere trasportata in pochi giorni. Nel pacchetto noleggio sono inclusi i tagliandi ogni 250 ore e, sotto questo profilo, risulta molto comodo il sistema di monitoraggio a bordo macchina DTR che trasmette al responsabile Service qualsiasi messaggio di errore. A Cortina anche gli utensili e i casing sono stati noleggiati da Bauer Macchine Italia.

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ne, è prevista per fine dicembre, dopo di che inizierà la fase più propriamente edile. La BG 39 - una macchina da 389 kNm di coppia che può realizzare diametri fino a 3.700 mm e raggiungere profondità di 100 m ed è equipaggiata con un motore Cat da 433 kW - sta realizzando pali secanti da 1.000 mm di diametro, dove sia i pali primari sia quelli secondari sono armati. “Normalmente”, ci spiega Riccardo De Mio, Tecnico Commerciale di Bauer Macchine Italia, “quando si va a realizzare la chiusura del palo si deve procedere con un sovrascavo sui pali primari gettati in precedenza. In questo caso, anche i pali primari hanno una gabbia, tra l’altro rettangolare, quindi l’estrazione dal casing avviene senza rotazione, cioè solo di tiro, e questo implica uno sforzo incredibile per la macchina”. Data la pendenza del sito, le quote dei pali variano da un minimo di 24 m a un massimo di 45 m. La macchina è inoltre costretta a confrontarsi con un terreno molto complesso con trovanti, strati d’argilla, roccia, addirittura legno. Una stratigrafia difficile che costringe a cambiare fino a tre uten-

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In Cantiere•Bauer

sili (carotiere, bucket, elica) a palo. Per complicare ulteriormente le cose, la possibilità di cedimenti ha fatto optare per pali completamente rivestiti, mentre tutti gli edifici limitrofi sono monitorati con un apposito impianto laser. Per quanto concerne la macchina protagonista di questo intervento, la BG 39 è una perforatrice di ultima generazione che presenta il pacchetto di efficienza energetica EEP (Energy Efficient Power) in grado di ridurre i consumi fino a circa il 30% rispetto alla versione precedente. L’argano è dotato di una pompa dedicata e di un circuito chiuso con capacità di recupero dell’energia in discesa. Allo stesso tempo il pacchetto prevede tubazioni maggiorate (38 mm), elementi idraulici sovradimensionati e un’elettronica otti-

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tamburo limita le usure in modo macroscopico. L’argano pull-down assicura 46 t di tiro. I due argani, che possono lavorare contemporaneamente, conferiscono alla BG 39 un’impressionante forza di tiro in estrazione. In questo cantiere è inoltre stata adottata una morsa giracolonna BV 1500 C che prevede una doppia morsa finalizzata a incrementare la sicurezza durante il cambio del casing. La BV 1500 C ha una coppia di 2.200 kNm e un tiro di 220 t pensato per pali profondi. Ovviamente la BG 39 è equipaggiata con l’ormai classico sistema B-Tronic, lo scarico automatico del materiale e, a livello di comandi, di joy-stick elettrici. mizzata. A completare il quadro, la BG 39 beneficia di un sistema ancor più sofisticato del load sensing che capisce in ogni momento quale sia la potenza necessaria sul cingolo, sull’argano, sulla ventola raffreddamento e via di questo passo, ottimizzando il lavoro di tutte le pompe. Il continuo dialogo tra il software della macchina e il motore va a incidere sul regime di quest’ultimo con un conseguente risparmio di carburante e una massimizzazione delle prestazioni. L’argano principale è un 38 t di tiro a singolo strato, dove la fune completamente avvolta sul

La morsa giracolonna BV 1500 C ha una coppia di 2.200 kNm e un tiro di 220 t

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In Cantiere•Bauer On site

In the Dolomites scenario A BG 39 Bauer to create secant piles in wonderful Cortina d’Ampezzo

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e’re in Cortina d’Ampezzo, in front of mountains that are the envy of the world. To be precise we are in Piazza Roma, in the middle of town rightfully now among the tourist gems of the Alps. This is where Fontana, based in Belluno, won the contract to build an underground garage on six levels. One level will be used by a well-known auction house as an exhibition area, while the remaining five will be used as private garages. In this context, the foundation works were subcontracted to Xodo of Porto Viro (RO), with decades of experience in the construction of specialized works of this type. In July the company, which started the works with its own BG 28, chose to hire a brand new BG 39 from Bauer Macchine Italia – a perfect machine to deal with a both delicate and difficult construction site, whose foundation work are due to be completed at the end of December, after which the actual building stage will take place. The BG 38 – a machine with a 389 kNm torque that can create holes with diameters up to 3,700 mm and reach depths of 100 m, as well as being equipped with a 433 kW Cat engine – is building secant piles measuring 1,000 mm in diameter, where both the primary and secondary piles are reinforced. “Normally,” says Riccardo De Mio, Technical Sales Representative at Bauer Italy, “when you

close the pile, you have to proceed with a over-break on the primary piles already cast. In this case, the primary piles as well come with a cage, a rectangular one, which means that the casing is extracted without any rotation and is only pulled. This implies a tremendous effort for the machine.“ Given the slope of the site, the heights of the piles vary from a minimum of 24 m to a maximum of 45 m. Moreover, the machine must deal with a very complex terrain with boulders, layers of clay, rock and even wood. A difficult stratigraphy for which one must change up to three tools (core barrel, bucket, auger) per pile. To further complicate matters, the chance of hole collapsing caused us to opt for fully cased piles, while all the neighboring buildings are monitored with a suitable laser system. As for the machine that carried out the works, the BG 39 is a latest-generation drill with the EEP (Energy Efficient Power) energy efficiency package, which can reduce fuel consumption by up to about 30% compared to the previous version The winch is equipped with a dedicated pump and a closed circuit with a downhill energy recovery capacity. At the same time the package involved bigger pipes (38 mm), oversized hydraulic elements and optimized electronics. To complete the picture, BG 39 benefits from an even more sophisticated load-sensing system

Rental BG 39, at centre stage of the building site in Cortina is a machine of Bauer Macchine Italia’s rental range, which includes: two BG 39s, two BG 30s, one BG 24, one BG 20, as well as drilling tools, desanders, decanters and mixing systems. BG 39 is a machine that is easy to disassemble and reassemble: it took three days to assemble it for the building site in Cortina, oscillator included. Under 30 t, it requires an outstanding dead load and can be transported in a few days. The rental package includes servicing every 250 hours and, in this respect, the DTR monitoring system on board the machine is very convenient, as it transmits all error messages to the Service manager. At the site in Cortina, also the tools and casings were rented from Bauer Macchine Italia.

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Increased wear of the tool caused by the reinforcing bars of the primary piles was detected during descent phase

to always monitor the level of power required by the track, the winch, the cooling fan and so forth, thereby improving the operation of all the pumps. The ongoing interaction between the machine’s software and the engine affects the regime of the latter, thereby resulting in fuel savings and maximized performance. The main winch is a 38 t single-layer winch, where the rope, which is fully wound on the drum, macroscopically limits wear. The pull-down winch ensures a 46t pulling action. The two winches, which can work simultaneously, give BG 39 an impressive pulling action during extraction. Moreover, a BV 1500 C casing oscillator was adopted on site. It has a double grip designed to increase safety when the casing is changed. BV 1500 C comes with a 2,200 kNm torque and a 220t pulling action intended for deep piles. Obviously BG 39 is fitted with the B-Tronic system, which is now a classic feature, automatic material discharge and, in terms of controls, electric joysticks.

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In Cantiere•Casagrande On site

626 piles for the treatment plant A Casagrande B300XP set-up for CFA drilled pipes is at work near the harbour of Trieste

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rieste, harbour. A Casagrande B300XP is at work near the treatment plant of the town in the Friuli-Venezia Giulia region involved in a large project to upgrade and develop the area. A new block of offices will indeed be completed by 2017, along with a new series of wastewater organic treatment tanks. At the same time, the old treatment tank will be connected to the new system after some upgrades. The Casagrande machine will be used in this context to create foundation piles. Namely, it will create consolidation columns for tanks and actual piles for the block of offices. The project involves a total of 626 piles measuring 600 mm and made with CFA technology, therefore with continuous screw drilling, screw removal, simultaneous concrete casting and reinforcement. The depth value, calculated after a number of drillings that defined the stratigraphy of the ground, ranges from 15 to 18 m. The foundation works are performed by Icop Spa, which along with B300XP also brought on site a B250. As mentioned, the new drill of the manufacturer based in Fontanafredda is set up like a CFA, with the distinctive feature of

Fabio De Paoli, technical sales representative at Casagrande, with Adriano Miol, foreman in Trieste, a man with 50 years of experience in this sector and at Icop Spa

Technical data Model

Casagrande B300XP

Track width

3,000-4,480 mm

Engine

Caterpillar C15 Acert TA EU Stage 3B

Power

403 kW

First winch draught

320 kN

Rope speed

94 m/min

Second winch draught

250 kN

Rope speed

106 m/min

Rotary head

H30

Maximum torque

300 kNm

Operating speed

29 rpm

Unloading speed

125 rpm

Pull-down jack draught-thrust stroke

400-250 kN

Pull-down jack stroke

7,000 mm

Pull-down winch draught-thrust

500 kN

Pull-down winch stroke

19,000 mm

Mast tilt

3° (forwards), 15° (backwards) +/- 3° (sideways)

Weight

98 t

having a pull-down winch to increase the thrust at the drilling stage, which is a necessary feature given the special structure of the ground. B300XP is part of the new series of Casagrande machines where XP stands for Extra Performance, i.e. the smart hydraulics management system designed to limit fuel consumption, reduce pollution and, above all, increase the machine’s performance. XP series drills are smart machines that direct the oil towards utilities in motion, that is to say where required. The pumps provide the necessary pressure values and capacities for each specific task. With its XP series, Casagrande also increased the size of the cabin, introduced the sliding door and improved the machine’s casing, which is definitely quiet. The thermal exchange flows from top to bottom, which means that the machine is 100% hermetic and does not generate noise. As the engine covers move up, the footboards move down at the same time and, after manually engaging the parapet, the operator or technician can safely go ahead with inspections. At the same time, open covers serve as a parapet for the upper part of the machine. In the cabin, the machine functions and diagnostics are displayed

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on a clearly visible monitor, while the machine is also fitted with a data logger to record the digging and resurfacing parameters, as well as control the concrete injection. As for all Casagrande drills, the machine can be used in different configurations. With a continuous CFA screw, it reaches a maximum depth of 29 m for diameters up to 1,200 mm; in the piling configuration, the maximum depth is 89 m for diameters from 1,500 mm (with a casing clamp) to 2,500 mm; in the case of mixing-only configuration, diameters reach 1,200 and the depth reaches 26 m, while the diaphragm walls reach a maximum depth of 46 m in the event of a maximum excavation depth of 3,000 mm and a maximum excavation width of 1,500 mm. “Once,” says Casagrande technical sales representative Fabio De Paoli “companies prefer having machines for each single job. Nowadays instead, they feel safer by buying multifunctional machines that can be set up with different technologies on a case-by-case basis. This is also the result of a market still in turmoil, where there are no building sites for large infrastructure and characterised by substantial uncertainly in terms of payments.”

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In Cantiere•Casagrande

626 pali Una Casagrande B300XP allestita per pali trivellati CFA è al lavoro nei pressi del porto di Trieste

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rieste, area portuale. Una Casagrande B300XP è all’opera presso il depuratore del capoluogo giuliano interessato da importanti lavori di adeguamento e potenziamento. Entro il 2017 verrà infatti realizzata una nuo-

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va palazzina uffici e una nuova serie di vasche per il trattamento biologico delle acque reflue; allo stesso tempo il vecchio depuratore, dopo alcuni lavori di adeguamento, verrà messo in collegamento con il nuovo impianto. In questo contesto la

macchina Casagrande è deputata alla realizzazione dei pali di fondazione. Nello specifico andrà a eseguire colonne di consolidamento per le vasche e pali veri e propri per la palazzina. Il progetto prevede un totale di 626 pali da 600 mm

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per il depuratore chiusa e non emette rumore. All’alzarsi delle cofanature, contemporaneamente scendono le pedane e, dopo aver inserito a mano il parapetto, l’operatore o il tecnico può procedere alle ispezioni in completa sicurezza. Allo stesso tempo i cofani aperti fanno da parapetto per la parte superiore della macchina. In cabina le funzioni della macchina e la diagnostica sono visualiz-

realizzati con tecnologia CFA, quindi con perforazione a elica continua, estrazione dell’elica, contemporaneo getto del calcestruzzo e armatura. Le profondità, dedotte a seguito di numerosi sondaggi che hanno definito la stratigrafia del terreno, vanno dai 15 ai 18 m. I lavori delle opere di fondazione sono eseguiti da Icop Spa, che oltre alla B300XP ha portato in cantiere anche una B250. Come accennato, la nuova perforatrice del costruttore di Fontanafredda è allestita come CFA con la particolarità di avere un argano pull-down per incrementare la spinta in fase di perforazione, necessario data la particolare conformazione del terreno. La B300XP fa parte della nuova serie di macchine Casagrande dove XP sta per Extra Performance, cioè il sistema intelligente di gestione dell’idraulica volto a limitare i consumi di carburante, a ridurre l’inquinamento e, soprattutto, a incrementare le prestazioni della macchina. Le perforatrici della serie XP lavorano in maniera intelligente indirizzando l’olio verso le utenze in movimento, cioè dove serve. Le pompe vanno così a offrire le pressioni e le portate necessarie per ogni lavoro specifico.

Con la serie XP Casagrande ha anche aumentato le dimensioni della cabina, ha inserito la porta scorrevole e ha migliorato la cofanatura della macchina, che risulta decisamente silenziosa. Lo scambio termico avviene dall’alto, quindi nel perimetro la macchina è completamente

Dati tecnici Modello Larghezza cingoli Motore Potenza Tiro primo argano Velocità fune Tiro secondo argano Velocità fune Testa Rotary Coppia massima Velocità lavoro Velocità scarico Tiro-spinta martinetto pull-down Corsa martinetto pull-down Tiro-spinta argano pull-down Corsa argano pull-down Inclinazione mast Peso

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Casagrande B300XP 3.000-4480 mm Caterpillar C15 Acert TA EU Stage 3B 403 kW 320 kN 94 m/min 250 kN 106 m/min H30 300 kNm 29 giri/min 125 giri/min 400-250 kN 7.000 mm 500 kN 19.000 mm 3° (avanti), 15° (indietro) +/- 3° (laterale) 98 t

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In Cantiere•Casagrande

Fabio De Paoli, tecnico commerciale di Casagrande, con Adriano Miol, capocantiere a Trieste, un uomo con 50 anni di esperienza in questo settore all’interno dell’impresa Icop SpA

Per il getto viene utilizzato un calcestruzzo quasi superfluido com’è tipico con la lavorazione CFA

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La progettazione della B300XP ha visto lo spostamento verso l’alto dello scambio termico

i diaframmi vedono una profondità massima di 46 m a fronte di una lunghezza massima di scavo di 3.000 mm e una larghezza massima di scavo di 1.500 mm. “Un tempo”, precisa Fabio De Paoli, tecnico commerciale di Casagrande, “le imprese prediligevano avere macchine per ogni singolo lavoro. Al contrario oggi si sentono più protette con l’acquisto di macchine polifunzionali che, di volta in volta, possano essere allestite con le differenti tecnologie. Il tutto è figlio anche di un mercato ancora in sofferenza, dove mancano i cantieri legati alle grandi infrastrutture e in cui permane tanta incertezza per quanto concerne i pagamenti”.

zabili su un monitor di chiara leggibilità, mentre la macchina è anche dotata di un datalogger per registrare i parametri di scavo e di risalita e controllare l’iniezione di calcestruzzo. La macchina, come accade per tutte le perforatrici Casagrande, può essere usata in diverse configurazioni. Con elica continua CFA raggiunge una profondità massima di 29 m per diametri fino a 1.200 mm; nella configurazione per pali la profondità massima è di 89 m per diametri da 1.500 mm (con morsa giracolonna) a 2.500 mm; in caso di soil mixing i diametri si assestano sui 1.200 mm e la profondità arriva a 26 m; mentre Oltre alla B300XP, a Trieste è al lavoro una Casagrande B250

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Fondazioni•Comacchio

L’imbarazzo della scelta La gamma Comacchio al Geofluid: dal grande diametro alla piccola e media perforazione, senza scordare geotermia e geotecnica

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iciamolo subito, le maggiori novità in casa Comacchio si concentrano nel grosso diametro. “Dal lancio della nuova divisione pali in occasione dell’Open House 2015”, ci spiega Alessandro Comacchio, responsabile della Divisione Pali, “stiamo investendo in un incessante lavoro di sviluppo della gamma e di nuove soluzioni. La CH 450, primo modello della serie, sta prendendo piede in diversi mercati e sta dando buoni risultati. Dopo il successo al Bauma, dove era stata esposta in versione WPD (winch pull down), la CH 450 sarà presente al Geofluid in una configurazione dedicata alle lavorazioni ad elica”. In questa configurazione,

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La Nuova CH 650 “Gli sforzi maggiori dei nostri progettisti e dei tecnici della divisione pali sono rivolti alla realizzazione di un nuovo modello di macchina, la CH 650. Sarà un ulteriore passo avanti nella strategia aziendale rivolta a estendere la proposta Comacchio al segmento del grosso diametro. Una strategia rafforzata dalla recente entrata in funzione del nuovo stabilimento produttivo a Castello di Godego, dedicato a questo tipo di prodotti. Il tutto senza abbandonare il core business dell’azienda, che in 30 anni di storia è arrivata ad essere considerata un punto di riferimento nel mercato della piccola e media perforazione”. Alessandro Comacchio, responsabile della Divisione Pali

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l’argano principale, con un rinvio della fune in quarta, viene utilizzato per il tiro della rotary e dell’elica, con una forza di estrazione pari a 480 kN. In questo modo, la CH 450-CFA può gestire eliche continue fino a una lunghezza di 17 m, ai quali vanno aggiunti i 6 m di prolunga, per una profondità complessiva di 22,5 m. “In realtà”, precisa Comacchio “le possibilità della macchina vanno oltre questi parametri. La versione che presenteremo a Piacenza è infatti una cosiddetta T4 XL, appositamente studiata per raggiungere una profondità di 24 m, grazie a una speciale prolunga del mast che permette di utilizzare eliche di lunghezza superiore”. Completano la configurazione CFA il centratore per eliche fino a 1.000 mm di diametro e il pulitore idraulico a stella. Inoltre il sistema di controllo CCS (Comacchio Control System) può essere integrato con datalogger per la registrazione dei parametri delle lavorazioni CFA. Pur essendo configurata per le lavorazioni CFA, la macchina si distingue per una configurazione “multipurpose”che ne consente la conversione in CPD (cylinder pull down) per la realizzazione di pali trivellati di 1.500-2.000 mm di diametro fino a una profondità di 57 m con l’uso di aste telescopiche a frizione. Le macchine per la piccola e media perforazione saranno quelle maggiormente presenti allo stand

del costruttore trevigiano. La parte da leone la faranno le perforatrici della linea MC, dedicate ai consolidamenti e alle fondazioni. Sei modelli che spazieranno dalle macchine di piccole dimensioni con centrale separata, come la MC 4 D, alla nota MC 22, vero e proprio simbolo della gamma Comacchio. Tra tutte spiccano la MC 8 D, dotata di un sistema scarrabile che consente di lavorare con centrale a bordo o con centrale separata, e la MC 15, la cui grande varietà di utilizzo si coniuga a elevate prestazioni e dimensioni compatte. Tutte le macchine sono equi-

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paggiate con motori di nuova generazione Stage 3B / Tier 4 Interim. Non mancheranno le perforatrici per la geotecnica, i pozzi acqua e la geotermia. Particolarmente imponente la GEO 901 GT, con mast da 30 t di tiro e sistema doppia testa in grado di erogare fino a 4.800 daNm di coppia sulla testa inferiore. Per i sondaggi, la GEO 405 verrà presentata con la nuova motorizzazione Deutz da 85 kW che consente di montare una rotary ad alta velocità R1000 in grado di arrivare a 980 rpm e una pompa acqua/fango da 200 l/min. Comacchio esporrà anche una nuova versione del manipolatore per aste e rivestimenti CPH. Studiato per agevolare le operazioni di carico e scarico delle attrezzature di perforazione, il manipolatore sarà presentato nella versione CPH 2.3 su un escavatore da 9 t. Con tre morse, il manipolatore è in grado di gestire aste e rivestimenti di diametro variabile da 85 a 305 mm e lunghezza da 2.000 a 4.000 mm per le aste singole, e 3.000 mm per i rivestimenti.

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Fondazioni•Comacchio Foundations

Spoilt for choice

The Comacchio range shown at Geofluid: from the large to the small and medium diameter drilling, without forgetting geothermal and geotechnical applications

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he main developments in Comacchio range shown at the next Geofluid 2016 are concentrated in large diameter drilling machines. “Since the launch of the new piles division in 2015” Alessandro Comacchio, responsible for the Poles Division explains, “we are investing in developing the whole range and new solutions. The CH 450, the first model of the series, is more and more appreciated in several markets and we are satisfied of the good results. After the success at Bauma, where it had been exposed in WPD version (winch pull down), the CH 450 will be shown at Geofluid in a configuration dedicated to continuous flight auger”. In this configuration, the main winch is used for pulling both the rotary and the rig, with a pulling force of 480 kN. In this way, the CH 450-CFA can handle continuous rigs up to a length of 17 m, to which should be added the 6 m extension, for a total depth of 22.5 m. “It’s important to know that machine’s possibilities go beyond these parameters” said Alessandro Comacchio. “The version we present in Piacenza is a so-called T4 XL, specially done to reach a depth of 24 m, thanks to a special extension of the mast which allows the use of a length exceeding rigs”. The CFA configuration is completed by a rig holder up to a 1,000 mm diameter and an hydraulic star-shaped cleaner. Furthermore the CCS control system (Comacchio Control System) can be integrat-

ed with a data logger for recording CFA working parameters. Also in the CFA configuration the CH 450 is however a multipurpose machine so the conversion into CPD (cylinder pull down) version for the realization of piles, including bored piles of 1.500-2.000 mm diameter, up to a depth of 57 m, using telescopic bars, is simple. Drilling machines for small and medium diameter will also be present at the Treviso manufacturer stand. The most will be machines from the MC line, dedicated to anchors and foundations. Six models, from small machines with a separate power pack like the MC 4 D, till the famous MC 22, one of the main machines and symbol of Comacchio’s range. The most notable will be the MC

The new CH 650 “The main efforts of our technicians and engineers of the piles machines division are now focused on the new CH 650 project. It will be a further improvement of our presence in the large diameter piles segment. And the new machine will be assembled in the new manufacturing plant in Castello di Godego that is just dedicated to the CH range. But we don’t forget our core business, of course, that has lead Comacchio to be a leader in the small and medium drilling diameter machines segment”. Alessandro Comacchio, responsible for the Piles Division

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8 D, equipped with a roll-off system that allows to work both with with on-board or separate power pack, and the MC 15, whose great range of pocesses is combined with high performances and compact sizes. All machines are equipped with the new generation of Stage 3B / Tier 4 Interim engines. There will also be drilling machines for geotechnical processes, water wells and geothermal applications. Particularly impressive GEO 901 GT, with a mast of 30 t pulling force and a double-head system able of delivering up to 4,800 daNm torque on the lower one. For surveys, the GEO 405 will be presented with the new Deutz 85 kW motor that allows to use a high-speed rotary R1000 able to get at 980 rpm and a water/mud pump (200 l/min). Comacchio will also exhibit a new version of the manipulator for bars and CPH coatings. Designed to facilitate loading and unloading operations of the drilling equipment, the manipulator will be presented in the CPH version 2.3 on a 9 t excavator. With three clamps, the manipulator is able to manage bars and coatings from 85 to 305 mm diameter and from 2,000 to 4,000 mm length for a single bar, and of 3.000 mm for the coatings.

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Fondazioni•IMT

Dagli Stati Uniti all’Europa La A150 di IMT copre un segmento di mercato molto richiesto in tutto il mondo ed è stata sviluppata in linea con le esigenze dei clienti

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lle fiere si portano i cavalli vincenti, di razza, quelli che possono fare la differenza. Per questo il Geofluid targato IMT sarà all’insegna della A150, macchina che può essere trasportata in un’unica soluzione senza dover smontare il kelly bar. La potenza di 160 kNm e il peso di 45 tonnellate (in fase operativa con kel-

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ly bar montato) la collocano esattamente tra la piccola A125 e la più pesante AF190, in un segmento di mercato molto richiesto in tutto il mondo e che ha portato la società marchigiana a sviluppare questo modello esattamente secondo le richieste dei propri clienti. Questa specifica perforatrice è stata progettata e realizzata a stretto contatto con il dealer

americano IMT, un progetto industriale volto a realizzare una macchina capace di andare incontro il più possibile alle necessità dei clienti, ottimizzando gli spazi di accesso per la manutenzione e il posizionamento di alcuni componenti interni per facilitare il controllo e le operazioni di routine rispetto a un escavatore standard. Data questa particolare genesi, il mercato di riferimento della A150 è ovviamente rappresentato dagli Stati Uniti, che da due anni a questa parte hanno completamente assorbito l’intera produzione di questo modello. Per le sue caratteristiche la macchina è però perfetta per tutti i mercati evoluti, come Europa e Giappone, tra l’altro gli unici paesi ad avere la stessa normativa sulle emissioni degli Stati Uniti e quindi ideali per la motorizzazione Tier 4 attualmente montata

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Fondazioni•IMT

sulla A150. Dopo il Bauma, e ancor di più vista la specificità della fiera, il Geofluid di Piacenza rappresenta quindi il palcoscenico ideale per presentare al pubblico europeo una macchina con tutte le carte in regola per operare con successo nei cantieri del vecchio continente e magari rappresentare un trampolino di lancio per un mercato che, nel suo insieme, appare ancora piuttosto fiacco. Ovviamente, la cosa appare quasi superflua vista la qualità della perforatrice, si tratta di una macchina altamente versatile, molto efficace in quei lavori che richiedono continui spostamenti, grazie alla citata trasportabilità senza la necessità di smontare il kelly bar. La A150 trova facile applicazione nei cantieri edili, ma anche per l’impianto di sistemi di distri-

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buzione energetica come power lines e pipe lines. Per quest’ultimo tipo di applicazione la perforatrice IMT viene spesso richiesta nella versione L.C.A. (Low Clearance Attachment) cioè con mast ridotto per lavorare sotto ponti o cavi elettrici senza bisogno di richiudere ogni volta la macchina. Il carro è un Cat con larghezza

variabile da 2.550 a 3.650 mm, mentre il motore è sempre un’unità Cat C7.1 Acert in grado di sviluppare una potenza massima di 162 kW (217 HP) a 1.800 giri/min. Detto della rotary da 160 kNm, l’argano principale ha una forza di 155 kN e una velocità di 80 m/min; il secondario si assesta sui 75 kN a 75 m/min.

Il Geofluid “Il Geofluid”, afferma Nicolò Zenga, Vice Presidente di IMT, “è una fiera in continua crescita, oltre che essere davvero molto specifica per il settore delle trivellazioni. Come accade in ogni edizione, ci aspettiamo un incremento nel numero dei visitatori internazionali e quest’anno anche qualche segnale di ripresa dai mercati Europei”. La società di Osimo, in provincia di Ancona, sarà presente all’esposizione piacentina nell’area esterna, stand 4G.

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Foundations

From the United States to Europe IMT’s A150 covers a market segment in great demand around the world and has been developed in line with customer’s requirements

A

t trade fairs you bring your winning horses, thoroughbred horses, the ones that can make a difference. This is why IMT’s Geofluid will focus on A150, the machine that can be transported in a single solution without having to disassemble the kelly bar. The power of 160 kNm and the weight of 45 tons (during operation with the kelly bar mounted) place it exactly between the small A125 and the heavier AF190, in a market segment in great demand around the world and which has led the company based in the Marche region to develop this model exactly according to the demands of its customers . This specific drilling machine has been designed and built in close contact with US dealer IMT, an industrial project to build a machine capable of meeting customer needs as much as possible, thereby optimizing access for maintenance and the positioning of

Geofluid According to IMT Vice-President Nicolò Zenga, “Geofluid is a fair that is constantly expanding, as well as being a very specific event for the drilling industry. As with each edition, we expect an increase in the number of international visitors and some signs of recovery from European markets this year.“ The company based in Osimo, near Ancona, will attend the exhibition held in Piacenza in the area outside, stand 4G.

some internal components to make inspections and routine operations easier compared to a standard excavator. Given the special origins, the target market of A150 is obviously the US, which over the last two years completely absorbed the entire production of this model. However, due to its characteristics the machine is perfect for all advanced markets, such as Europe and Japan, which, among other things, are the only countries with the same rules on emissions

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applying in the US and therefore ideal for Tier 4 engine currently mounted on the A150. After Bauma, and even more so given the specific nature of the trade fair, Geofluid in Piacenza represents the ideal stage to introduce to the European audience a machine with all the right credentials to operate successfully in European construction sites and maybe be a stepping-stone for a market that is still rather weak on the whole. Obviously, this is almost superfluous given the quality of the drill. This is a highly versatile, highly efficient machine for works that require continuous movements, thanks to the easy transportability mentioned earlier without the need to disassemble the kelly bar. A150 can be easily used on construction sites, though also for the installation of energy distribution systems such as power lines and pipe lines. For this type of application, the IMT drill is often required in L.C.A. (Low Clearance Attachment) version, i.e. with a reduced mast height to work under bridges or electric cables without the need to close the machine every time. It comes with a Cat frontless excavator with a variable width from 2,550 to 3,650 mm, while the engine is a Cat C7.1 Acert unit that develop a maximum power of 162 kW (217 HP) at 1,800 rpm. With a 160 kNm rotary element, the main winch has a force of 155 kN and a speed of 80 m/min; the secondary one generates 75 kN at 75 m/min.

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Fondazioni•Mait lità fino a 1.000 mm. È equipaggiata con un motore Caterpillar C13 Acert in grado di erogare 328 kW (440 HP) di potenza massima e di cingoli allargabili che, da un minimo di 3.000 mm, raggiungono un massimo di 4.300 mm. Con un peso di circa 75 tonnellate, è una macchina ideale per grandi diametri sia nella configurazione tradizionale con asta, sia inserendo i tubi forma direttamente con la rotary. Al prossimo appuntamento di Piacenza sarà esposta una versione Low Headroom che consente di raggiungere una profondità di 25 m, anche in cantieri con limitazioni in altezza, infatti in questa configurazione la Mait HR 260 ha un’altezza totale massima di 13,42 m.

Caleidoscopica versatilità Al prossimo Geofluid Mait esporrà una HR 260 in versione Low Headroom con un’altezza massima di 13,42 m

L

e Marche sono un caleidoscopio di paesaggi. La riviera, con le sue interminabili spiagge dorate, diviene, sul promontorio del Conero, una ripida scogliera fatta di calette nascoste e incantate; mentre l’entroterra è un susseguirsi di colline punteggiate di frutteti, oliveti, qualche quercia solitaria. Poi ci sono le montagne più impervie, le forre, le innumerevoli città d’arte, autentici gioielli tanto preziosi quanto troppo spesso sconosciuti al grande pubblico. Le Marche sono però anche terra di grandi perforatori, come Mait, la cui sede si trova a Osimo, in provincia di Ancona. Questo territorio, autentico caleidoscopio paesaggistico, ha senza dubbio influito anche sulla progettualità del costruttore marchigiano che propone una gamma di macchine di assoluta e totale versatilità. Non solo. La stessa produzione Mait non si “limita” alle sole macchine perforatrici, ma comprende: morse giracolonne, power pack, tubi forma, eliche, bucket, benne idrauliche per diaframmi, eliche

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continue, tremie pipes, denti e picchi per utensili di perforazione. Tra le versatili perforatrici della produzione Mait spicca il modello HR 260, un cui esemplare farà bella mostra al prossimo Geofluid. Si tratta di una macchina principalmente idraulica, progettata per Modello soddisfare le più diversificate Coppia massima rotary esigenze di cantiere. Infatti la Velocità di scarico HR 260 può lavorare in diverse Corsa configurazioni: pali con asta, pali incamiciati, pali battuti, Tiro massimo CFA, soil displacement e dia- Spinta massima frammi. La versione standard della HR 260 è con cilindro Tiro primo argano tiro/spinta, ma su richiesta Tiro secondo argano può essere configurata per Motore diesel pali incamiciati di lunghezze Potenza notevoli ed è disponibile la Serbatoio olio idraulico versione con argano di tiro/ Serbatoio carburante spinta. La macchina Mait uti- Lunghezza cingoli lizza un sistema di articolazio- Larghezza cingoli ne a parallelogramma che le Suole consente una notevole mobi- Peso

Dati Tecnici Mait HR 260 260 kNm 140 giri/min 6.100 mm (Versione CP) – 10.000 mm (Versione THD 200 kN 280 kN (Versione CP) – 200 kN (Versione THD) 240 kN (optional 260 kN) 80/120/180 kN Caterpillar C13 Acert 328 kW (440 HP) 800 l 430 l 5.450 mm 3.000-4.600 mm 900 mm 75 t

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Foundations

Kaleidoscopic versatility At the next Geofluid Mait will display at HR 260 in a Low Headroom version with a maximum height of 13.42 m

Technical data Model Maximum rotary torque Unloading speed Stroke Maximum pulling action Maximum pushing action First winch draught Second winch draught Diesel engine Power Hydraulic oil tank Fuel tank Track length Track width Track pads Weight

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he Marche region has kaleidoscopic landscapes. The coast, with its never-ending golden beaches, becomes, the Conero headland, a steep cliff made of hidden charming coves; while the inland is a series of hills dotted with orchards, olive groves, a few solitary oaks. Then there are the rugged mountains, ravines, several art towns, authentic gems as precious as all too often unknown. However, the Marche region is also a land of great drilling machinery manufacturers, such as Mait, based in Osimo, near Ancona. This area, an authentic kaleidoscope in terms of landscape, undoubtedly also influenced the design of the manufacturer, which offers a range of absolute and total versatility machines. And there’s more to it. Mait’s production is not “limited” to drilling machines alone, but includes: casing oscillators, power packs, casing pipes, augers, buckets, hydraulic buckets for diaphragm walls, continuous augers, tremie pipes, teeth and bits for drilling tools. Among the versatile drill

rigs made by Mait, there is the HR 260 model, an outstanding model which will be on display at the upcoming Geofluid event. It is mainly an hydraulic machine, designed to meet a variety of needs on site. Indeed, HR 260 can work in several configurations: piles with rod, cased piles, driven piles, CFA, soil displacement and diaphragms. The standard version of HR 260 comes with a push/ pull cylinder, but on request it can be configured for cased piles of considerable lengths and is available with the push/pull winch version. The Mait machine uses an articulation parallelogram system that allows for considerable mobility , up to 1,000 mm. It is equipped with a Caterpillar C13 Acert engine capable of delivering up to 328 kW (440 HP) tracks that can be expanded from a minimum of 3,000 mm to 4,300 mm max. With a weight of about 75 tons, this is an ideal machine for large diameters in both the traditional configuration with a rod or by inserting the casing pipes directly with the rotary element. At the

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Mait HR 260 260 kNm 140 rpm 6,100 mm (CP version) – 10,000 mm (THD version) 200 kN 80 kN (CP version) – 200 kN (THD version) 240 kN (optional 260 kN) 80/120/180 kN Caterpillar C13 Acert 328 kW (440 HP) 800 l 430 l 5,450 mm 3,000-4,600 mm 900 mm 75 t

upcoming event in Piacenza there will be a Low Headroom version that can reach a depth of 25 m, even on sites with height limitations. Indeed, in this configuration Mait HR 260 has a total height of 13.42 m max.

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Fondazioni•Marini Quarries Group

Tecnologia Q per tutti i gusti Marini Quarries Group progetta e realizza macchinari per l’ingegneria civile in grado di soddisfare molteplici esigenze

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uarant’anni di attività rappresentano un bagaglio di esperienze notevole. Se a questo si aggiunge la conoscenza delle molteplici varianti che caratterizzano i cantieri internazionali, ecco che si delinea un vero e proprio partner in grado di spaziare attraverso le più differenti esigenze dell’ingegneria civile. Questo identikit tratteggia alla perfezione il profilo di Marini Quarries Group, la cui vasta gamma di prodotti permette di trovare la soluzione giusta per ogni problematica di cantiere. La produzione della società di Villadossola (Vb) spazia infatti dalle piccole macchine perforanti

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delle dimensioni, è equipaggiata con una centrale idraulica Deutz da 107 HP (80 kW) in grado di assicurare un’ottima produttività. Il carro è a carreggiata variabile (1.350 - 1.800 mm) e prevede le suole in gomma o in acciaio. Due le slitte adottabili: la CID 120 con spinta da 2.000 daN e tiro da 2.500 daN, oppure la CID 200 con tiro/spinta da 4.000 daN. Allo stesso modo sono tre le rotary, con differenti valori di coppia massima, che possono equipaggiare la macchina: ID 160, ID 500 o ID 800. Sempre tre anche i modelli di perforatore (MA 100 ID, MA 200 e MA 500) con coppie da 100 a 500 daN.

montabili su impalcature alle applicazioni speciali su escavatori e sollevatori telescopici, dalla fabbricazione di semoventi completamente attrezzati e specializzati alla costruzione di macchine da taglio con filo diamantato. Attrezzature con le quali è possibile utilizzare sistemi di perforazione a rotazione, rotopercussione, martelli fondo foro, attrezzature per carotaggio e tutti i sistemi di taglio con filo diamantato. Di seguito alcuni, significativi, esempi. Baby Giraffa Engineering è una perforatrice con centrale idraulica integrata da 107 HP ideale per ancoraggi e consolidamenti con aste autoperforanti e con martelli fondo foro. Completamente radiocomandata, si tratta di un’attrezzatura particolarmente leggera e perfetta per la perforazione in qualsiasi direzione (grazie al braccio articolato in tre sezioni) e di ogni tipologia di materiale. La slitta di perforazione ha una forza di tiro/ spinta fino a 4.000 daN, mentre la corsa utile di perforazione è di 3.250 mm. Il sottocarro è a carreggiata variabile (da 2.200 a 2.700 mm), e la torretta ruota di 360° in modo continuo. A bordo macchina è previsto un aspiratore delle polveri con sistema automatico di pulizia filtri. La macchina è anche disponibile in versione gommata. Baby Giraffa prevede inoltre una versione P che si caratterizza per una centrale integrata Deutz da 150 HP (115 kW). In questo caso il braccio si articola in due sezioni (tre snodi). La slitta di perforazione ha una forza di tiro/spinta di 4.000 daN. Il sottocarro è a carreggiata variabile (da 2.400 a 2.900 mm). Per gli spazi più stretti e difficili, Marini QG ha messo a punto Voyager SP, una piccola macchina da perforazione cingolata e radiocomandata che, a dispetto

Drilling Attachement La gamma Marini QG comprende anche perforatrici idrauliche (CID 80, CID 100, CID 120 e CID 200) che possono essere installate su semoventi - quali escavatori, sollevatori telescopici, ragni e piattaforme aeree - di piccole, medie o anche grandi dimensioni. Si tratta di mast ottimizzati per lavori di ingegneria civile, carotaggi, micropali, ancoraggi e consolidamenti. Anche queste attrezzature Marini QG permettono di utilizzare diversificati sistemi di perforazione: rotazione, rotopercussione e martelli fondo foro.

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Fondazioni•Marini Quarries Group Companies

Technology to suit any style Marini Quarries Group designs and manufactures civil engineering machinery that can meet multiple needs

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orty years of business represent a remarkable wealth of experiences. If you then add the knowledge of the many variations featured in building sites worldwide, this pictures an actual partner who can cover a wide variety of civil engineering needs. This identikit perfectly portrays the profile of Marini Quarries Group, whose wide range of products means you can find the right solution for each construction site issue. Indeed, the production of the company from Villadossola (Vb) ranges from small drilling machines that can be mounted on scaffolding to special applications on excavators and telescopic handlers, the manufacturing of fully equipped self-propelled machinery and specialised in the construction of cutting machines with a diamond wire. Equipment with which you can use rotary drilling and rotary percussion systems, DTH hammers, coring equipment and all cutting systems with a diamond wire. Here are some significant examples. Baby Giraffa Engineering is a drilling

machine with a 107 HP built-in hydraulic control unit that is ideal for anchoring and consolidations with self-drilling rods and DTH hammers. Fully remote-controlled, this is a particularly light equipment perfect for drilling in any direction (thanks to the articulated boom in three sections ) and for any kind of material. The drilling slide has a push/pull strength up to 4,000 daN and a drilling stroke of 3,250 mm. The undercarriage comes with variable tracks (from 2,200 to 2,700 mm) and the mast can rotate by 360°. The machine is provided with a vacuum cleaner featuring an automatic filter cleaning system.

Drilling Attachment The Marini QG range also includes hydraulic drills (CID 80, CID 100, CID 120 and CID 200) that can be installed on small, medium or large self-propelled vehicles, such as excavators, telehandlers, aerial platforms and spider lifts. These are masts optimized for civil engineering works, coring, micro piles, anchors and consolidations. Also this Marini HQ equipment lets you use a variety of drilling methods: rotation, rotary percussion and DTH hammers.

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The machine is also available in a tyred version. Baby Giraffe also has a P version featuring a built-in 150 HP Deutz control unit (115 kW). In this case the boom is divided into two sections (three joints). The drilling slide has a force of pull/push of 4,000 daN. The undercarriage is variable from 2,400 to 2,900 mm width. For narrow and difficult areas, QG Marini designed Voyager SP, a small radio-controlled, tracked drilling machine that, in spite of the size, is equipped with a 107 HP Deutz control unit (80 kW) capable of ensuring excellent productivity. The undercarriage is variable from 1,350 to 1,800 mm width and has rubber or steel track pads. It can be fitted with two slides: CID 120 with a 2.000 daN thrust and a 2.500 daN pulling action, or CID 200 with a 4,000 daN push/ pull action. Likewise, there are three rotary elements with different maximum torque values that can be fitted on the machine: ID 160, ID 500 or ID 800. There are also three drill models (MA 100 ID, MA 200 e MA 500) with torques from 100 to 500 daN.

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Fondazioni•Tescar Foundations

High Performance Simplicity The simplicity of top performance levels is Tes Car’s trademark. A leitmotiv of all machines presented at Geofluid

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omething “easy” is never obvious. This approach – especially when seeking top performance levels – requires thorough design, calibrated on the needs of the specific processes that every single machine can perform. High Performance Simplicity by Tes Car – for which we use the English formula in Italian as well, because international markets always have a driving role – encapsulates this and is something you will be able to see for yourself at the next Geofluid in CF3 Plus SLH, CF2 and TES20 Compact on display. Let’s start from one of the flagship models of the range based in the Marche region. We are speaking of CF3 Plus, which is appreciated for its performance levels and that, by retaining a limited size and weight to easily move around on site and be carried without

special authorisations, comes with all the possible features: a turbo engine, a bigger rotary torque, an expandable undercarriage, a kinematic pantograph and automatic mast alignment. This machine is now even more special, as we adopted an innovative lowered mast and a rotary head with a larger internal passage (419 cm diameter instead of the standard 232 cm diameter) to allow for the use of a locking kelly bar with 11 elements, which ensure a 15m drilling depth when working under 3,300 mm. This is all encapsulated in the acronym SLH, i.e. Super Low Headroom. At the same time, the mast can be fitted with an extension to set the machine in the classic CF3 Plus standard operating configuration, with a 28m locking kelly bar. Basically, thanks to this innovative solution, the machine can enter inside extremely confined spaces and work in positions that usually cannot be reached by most traditional machines, though at the same time it can perform perforations for piles with an average depth. TES20 Compact will instead be presented in a

brand new design to celebrate the 40 years of business of Tes Car, which after 10 years spent manufacturing kelly bars and drilling tools, entered the market as a drill rig producer, starting right from a micropiling machine. Like all the other micropiling, drilling and tie rod models TES20 Compact has been improved in many respects, from its size to its technological solutions. Namely, TES20 Compact has a 2.5 kNm rotary torque at 100 rpm, with a clamp featuring a maximum diameter of 200 mm. One of the distinctive features of this machine is the fact that the power pack normally fitted on it can be removed to work under entirely safe conditions inside buildings and tunnels without issues in terms of noise and exhaust gas. It can be fitted with either a thermal or electric engine to suit your specific needs.

A mini piling machine CF2, which was also presented at Geofluid, is one of the smallest piling machines in the world, with a unique compromise in terms of weight and power. With its 12 kNm rotary torque and weighing 4.5 t at the operating stage, it is agile and adaptable, in terms of size, to heavy-duty conditions. Indeed, this machine can reach 12 m in terms of depth and work under 2,700 mm. Moreover, this model can be converted to the micropiling mode and quickly go back to excavator mode thanks to two kits, which are both available for separate purchase.

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Fondazioni•Tescar

High Performace Simplicity La semplicità dalle prestazioni elevate è il marchio di fabbrica Tes Car. Un concetto presente in tutte le macchine proposte al Geofluid

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l “facile” non è mai banale. Questo approccio, soprattutto quando ricerca le più elevate prestazioni, richiede una progettazione attenta, tarata sulle necessità delle specifiche lavorazioni che ogni singola macchina è in grado di effettuare. L’High Performance Simplicity di Tes Car - ovviamente in inglese, perché a tirare è sempre il mercato internazionale - è il riassunto di tutto questo e sarà toccabile con mano durante il prossimo Geofluid nelle esposte CF3 Plus SLH, CF2 e TES20 Compact. Partiamo da uno dei modelli di punta della gamma marchigiana. Stiamo parlando della CF3 Plus apprezzata per le sue performance e che, mantenendo dimensioni e peso limitati per muoversi agevolmente in cantiere e per essere trasportata senza permessi speciali, è completa di tutti gli optional possibili: motore turbo, coppia rotary maggiorata, sottocarro allargabile, pantografo cinematico e allineamento automatico della torre. Questa macchina è diventata ancora più speciale grazie all’adozione di un’innovativa torre ribassata e di una rotary con passaggio interno maggiorato (419 mm

di diametro, in luogo degli standard 232 mm) per permettere l’utilizzo di un kelly bar a bloccaggio da 11 elementi, che garantiscono una profondità di perforazione di 15 m, lavorando sotto i 3.300 mm. Il tutto sintetizzato nell’acronimo SLH, cioè Super Low Headroom. Allo stesso tempo la torre può essere dotata di una prolunga che permette alla macchina di assumere la classica impostazione di la-

voro della CF3 Plus standard, con kelly bar a bloccaggio da 28m. In sostanza, grazie a questa soluzione innovativa, la macchina è in grado di entrare in spazi ridottissimi e affrontare lavori in posizioni solitamente irraggiungibili dalla maggior parte delle macchine tradizio-

nali, ma al contempo può effettuare perforazioni per pali di media profondità. La TES20 Compact sarà invece presentata in un’inedita livrea celebrativa per i 40 anni di attività di Tes Car che, dopo un decennio di produzione di kelly bar e utensili di perforazione, si è affacciata

sul mercato in qualità di costruttrice di trivelle partendo proprio da una macchina da micropali. La TES20 Compact, come tutti gli altri modelli da micropali, sondaggi e tiranti, è stata migliorata sotto molteplici aspetti, dalle dimensioni alle soluzioni tecnologiche. Nello specifico la TES20 Compact ha una coppia rotary di 2,5 kNm a 100 giri/min, con una morsa di diametro massimo di 200 mm. Tra le peculiarità di questa macchina spicca la possibilità di rimuovere il power pack normalmente montato a bordo, per lavorare in tutta sicurezza all’interno di edifici e gallerie senza problemi di rumore e fumi di scarico. Il motore può essere termico o elettrico a seconda delle specifiche necessità.

Una mini per i pali La CF2, anch’essa presente al Geofluid, è una delle macchine da pali più piccole al mondo, con un compromesso tra peso e potenza unico sul mercato. Con i suoi 12 kNm di coppia rotary e un peso in fase operativa di 4,5 t, risulta agile e adattabile, in termini di dimensioni, alle condizioni di lavoro più estreme. Questa macchina può infatti raggiungere i 12 m di profondità, lavorando sotto i 2.700 mm. Questo modello può inoltre essere convertito in modalità micropali e ritornare rapidamente in modalità escavatore grazie a due kit acquistabili separatamente.

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In Cantiere•Fraste

Alla ricerca S dell’acqua La FS 600 Fraste protagonista, con perforazioni a grande profondità, in un grande cantiere algerino

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iamo in Algeria, nel sud-est del paese, al confine della Libia, non molto distante dalla città di InAmenas e a circa 1.200 km da Algeri. Il deserto del Sahara a queste latitudini è trasformato in un grande campo oil and gas con moltissime società di perforazione normalmente impiegate nell’attività estrattiva. In questo contesto, Fraste è alla ricerca di un bene altrettanto, se non più prezioso del petrolio: l’acqua, che verrà utilizzata per uso domestico, per le attività industriali

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e per le basi militari presenti in zona. Nello specifico, la FS 600 acquistata dalla società algerina Foraqua è impegnata nella perforazione di pozzi albiani (l’Albiano rappresenta l’ultima delle sei età in cui si suole suddividere il Cretacico inferiore), che vanno a intercettare giacimenti di acqua fossile a circa 700-800 m di profondità. “Il cantiere, che prevede la creazione di parecchi pozzi in tutta l’area”, ci spiega Cristiano Marchioro, Sales Manager Fraste, “è impostato con la macchina

Importante la fase di training svolta dai tecnici Fraste presso la sede del cliente e direttamente in cantiere

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In Cantiere•Fraste

perforatrice, il caricatore delle aste e il sistema di miscelazione e pulizia fanghi. L’intero impianto, a dispetto delle elevatissime temperature raggiunte in questa zona, sta funzionando a dovere con il cliente molto contento del proprio investimento. Va sottolineato come la nostra macchina stia lavorando all’interno di un ambiente decisamente ostile, con le tempeste di sabbia a rappresentare una problematica importante. Per affrontare questa difficoltà la FS 600 è stata predisposta con un apposito impianto di filtraggio dedicato al motore e all’olio idraulico”. Il cantiere algerino appare decisamente complicato per molteplici fattori di carattere meramente geologico, ma anche logistici e di organizzazione. Continua Marchioro: “la geologia affrontata è molto difficile con soventi

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perdite dei fluidi di perforazione causate da una stratigrafia del terreno che cambia in continuazione. In aggiunta l’avanzamento della perforazione non rispecchia le capacità della macchina ma viene condizionata da

molteplici fattori collaterali. Tra questi le carenze di gasolio, di acqua (che è razionata) per i fanghi e le rotture improvvise delle macchine ausiliarie. Un insieme di problematiche legate alla logistica del cantiere stesso, in pieno Sahara, e

Il futuro è Top La FS 600 - macchina da 60 t in grado di raggiungere i 1.000-1.200 m di profondità - ha fatto da apripista per la progettazione delle macchine da grande profondità che per Fraste si concretizzeranno nella gamma Top. La società di Nogara sta infatti sviluppando il progetto di una macchina da 100 t (Top 100) che sarà realizzata con un progetto ingegneristico completamente differente rispetto a quello della FS 600. La Top 100 lavorerà solo sulla piattaforma e, concettualmente, risulta diversa per il tiro: le funi sono collegate in asse-foro sopra la testa rotante e tutta l’antenna si alza telescopicamente, in linea con le strutture tipiche delle macchine da grande profondità.

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Cristiano Marchioro, Sales Manager Fraste

all’organizzazione del cliente”. A livello tecnico per l’installazione dell’avanpozzo gli uomini Foracqua hanno perforato per una trentina di metri a 22 pollici. Cementato il tubo di avanpozzo, si è proceduto con il 12 pollici e un quarto per passare al 17,5 fino a circa 300 m di profondità e continuare con il 12 pollici e un quarto.

Questo il cantiere algerino, che però nasconde un altro importante aspetto legato alla società di Nogara, cioè la formazione degli operatori e dei tecnici del cliente. Il training ha previsto due settimane di formazione teorico/pratica dedicata agli equipaggi di Foraqua direttamente presso la sede del cliente ad Algeri. La formazione è stata seguita da

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tre persone, tra cui il responsabile postvendita dell’assistenza Fraste. Il training ad algeri è proseguito con due mesi di affiancamento tecnico direttamente in cantiere finalizzato a rendere autonomi gli uomini Foraqua sia sotto il profilo operativo sia per quanto concerne gli aspetti legati alla manutenzione della FS 600.

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In Cantiere•Fraste On site

In search of water

FS 600 Fraste in the limelight, with deep drilling in a large Algerian site

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e’re in south east Algeria on the Libyan border, not far away from the town of In-Amenas and some 1,200 km away from Algiers. At these latitudes the Sahara desert has been turned into a large oil and gas field with a number of drilling companies normally working on extraction activities. In this context, Fraste is after an asset that is as precious as oil, if not even more precious: water, which will be used for domestic use, for industrial activities and for the military bases in the area. Namely, the FS 600 purchased by Algerian company Foraqua is working on drilling Albian pits (the Albian age is the last of the six eras the early Cretaceous period is usually divided in), which intercept fossil water fields at about 700m-800 m deep down into the ground. “The site, which involves the creation of a number of pits in the whole area,” says Sales Manager Fraste Cristiano Marchioro “is set up with the drill, the rod loader and

The key training stage carried out by Fraste’s technicians at the client’s premises and directly on site

the mixing and mud cleaning system. Despite the extremely high temperatures in this area, the whole system is working as it should and the client is very happy with the investment. It is worth noting how our machine is operating in a definitely hostile environment, with sandstorms representing an important issue. To face this difficulty, FS 600 is fitted with a suitable filtering system for the engine and hydraulic oil.” The Algerian site is definitely complex for a number of purely geological factors, along with logistic and organizational ones. Says Marchioro: “We are dealing with a difficult geology, with frequent leaks of drilling fluids caused by a constantly changing ground stratigraphy. Moreover, the drilling progress does not reflect the capacity of the machine, but is affected by a number of collateral factors, including the lack of diesel

fuel, water (which is rationed) for the mud and sudden failures of auxiliary machines. A series of issues related to the logistics of the site itself, in the middle of the Sahara desert, and the organisation of the client.” From a technical point of view, for the installation of the fore-shaft, Foraqua personnel worked for about 30 meters at 22 inches. After cementing the fore-shaft, a 12 and 1/4inch tool was used, followed by 17.5 m up to about 300 m deep down and the work was continued with a 12-inch and 1/4 tool. However, this Algerian site conceals another important aspect related to the company based in Nogara, i.e. the training for operators and technicians of the client. The training involved two weeks of theoretical/practical training on Foraqua equipment directly at the client’s premises in Algiers. The training was provided to three people, including the after-sales manager of Fraste’s customer care service. The training in Algiers continued with two months of technical coaching directly on site to ensure Foraqua personnel was independent both in terms of operation and maintenance of the FS 600 machine.

Top is the future La FS 600 – 60 t machine that can reach a depth of 1,000-1,200 m – acted as a forerunner for the design of machine used for works involving great depths, which will become Fraste’s Top range. The company from Nogara is indeed developing the project for a 100 t machine (Top 100), which will be made with a completely different engineering project compared to the one for FS 600. Top 100 will only work on the platform and, from a conceptual point of view, it differs in terms of draught: the ropes are connected according to an axis-hole principle above the rotary head and the whole of the aerial moves up telescopically, in line with the typical structures of machines used for works involving great depths.

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Perforazioni•Liebherr

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Non solo perforazioni

La nuova LRB 355 di Liebherr nasce come macchina polivalente in grado di operare in cantieri di perforazioni, ma anche di palificazione

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a macchina per palificazione e perforazione LRB 355 è l’ultimo modello introdotto da Liebherr nella gamma LRB di mezzi per fondazioni speciali. Facendo parte di questa grande famiglia, anche la 355 offre quella versatilità d’uso unita a potenza proprie di tutti i modello LRB: la macchina è infatti in grado di operare con diverse attrezzature, dalle aste Kelly alle doppie teste rotary, così come di effettuare operazioni diverse, dai consolidamenti alle palificazioni con martelli o vibroinfissori. Grazie al motore con cui è equipaggiata, un V12 diesel che assicura una potenza di output notevole tenendo comunque i consumi sotto controllo, è in grado di azionare attrezzature di perforazione o vibroinfissori di grosse dimensioni direttamente dal sistema idraulico proprio della macchina senza dover ricorrere a un gruppo motore separato. Il gruppo motore offre comunque un risparmio nei consumi fino al 40% non solo perché in grado, come abbiamo detto, di azionare direttamente le atrezzature senza bisogno di un powerpack aggiuntivo, ma anche perché è equipaggiato con il sistema di regolazione automatica della potenza erogata Litronic e con un sistema di regolazione automatica del regime della ventola di raffreddamento. La precisione nelle lavorazioni è garantita dall’antenna, studiata per offrire la massima flessibilità e nel contempo la massima stabilità: da una parte la cinematica a Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria

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Perforazioni•Liebherr

triangolo delle macchine della serie LRB, compresa la 355, garantisce stabilità, alta forza direzionale e contenimento della deformazione che si traducono in una precisione assoluta, apprezzabile per esempio nelle operazione di posa di pali trivellati. Il rotore dell’antenna permette di raggiungere una buona perfezione di allineamento delle singole palancole di una paratia infissa, soprattutto negli angoli, mentre riduce l’attrito nell’incastro delle stesse, aumentando la produttività e riducendo il rischio di danno. Con l’antenna per pali battuti il sistema di tiro/spinta a fune mette a disposizione forze di strappo e compressione particolarmente elevate perché consente di

utilizzare anche il peso proprio della macchina nelle operazioni di infissione, mentre la struttura scatolata dell’antenna molto rigida permette l’assorbimento di forze di strappo e momenti torcenti particolarmente elevati. A livello di controllo, la LRB 355 è equipaggiata, oltre che del sistema Litronic citato poc’anzi, anche di un registratore di dati PDE (con modulo a spina) che documenta i lavori eseguiti e permette di stampare addirittura i dati a bordo macchina con l’uso di una scheda PC-MCIA. A livello operativo la macchina è resa precisa nelle manovre dal sistema elettroidraulico di regolazione proporzionale che attiva simultaneamente più movimenti sfruttando appieno la

coppia del motore: questo sistema si apprezza particolarmente nell’esecuzione di lavori dove la precisione di posizionamento richiesta è elevata. Come abbiamo già detto, tutte queste caratteristiche fanno della LRB 355 una macchina versatile in grado di operare in cantieri di trivellazione, posando pali di lunghezza variabile in base all’antenna montata; di vibroinfissione, utilizzando vibroinfissori compatti, idraulici ad alta frequenza azionati da aste o ancora a collare; di pali battuti grazie a una gamma di battipali idraulici azionati dall’antenna davvero ampia. Per l’infissione di palancole in zone dove le vibrazioni e le emissioni sonore possono essere particolarmente nocive, Liebherr offre sulla LRB 355 un sistema idraulico di costipazione a bassa produzione di rumore e senza vibrazioni, che agisce mediante una pressa quadrupla a geometria variabile gestita direttamente dal sistema Litronic che esegue automaticamente l’infissione. Chiudiamo questa carrellata sulla nuova LRB 355 ricordando che, come tutte le macchine di questa gamma, gode di bassi costi di esercizio legati, oltre che ai consumi contenuti, anche a una notevole razionalità delle operazioni di trasporto (l’LRB 355 può essere trasportata con antenna, multislitta e sistema di tiro montati), di montaggio (non serve la gru di servizio in quanto la zavorra può essere montata direttamente con l’aiuto dell’antenna) e di cambio rapido dell’attrezzatura.

Scheda tecnica LRB 355 Peso operativo Potenza motore Coppia max Forza di compressione Forza di tiro Profondità max con asta Kelly Diametro max con asta Kelly Profondità max con trivella Diametro max con trivella Profondità max con doppia testa rotary Diametro max con doppia testa rotary Lunghezza max soil mixing Lunghezza pali max con vibroinfissore Lunghezza pali max con vibroinfissore a collare Lunghezza pali max con martello idraulico Larghezza max di trasporto Altezza max di trasporto

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95,3 t 750 kW 450 kNm 400 kN 250 kN 59,9 m 2m 32,6 m 1,2 m 26 m 90 cm 25,5 m 26 m 40 m 24 m 3,5 m 3,8 m

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Drilling

Not only drilling The new LRB 355 by Liebherr was born as a multipurpose machine able to operate on drilling sites, but also in piling ones

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he machine for piling and drilling LRB 355 is the last model introduced by Liebherr in the LRB range of machines designed for special foundations. As part of this big family, even the 355 offers that use versatility combined with power, features of all LRB models: the machine is able to operate with different equipment, from Kelly rods to the double rotary heads, as well as to perform different operations, from consolidation, up to piling with hammers or vibratory pile driving. Thanks to the engine with which it is fitted, a V12 diesel which ensures a remarkable output always keeping power consumption under control, is able to operate drilling equipment or large sized vibratory pile driving with the machine, without the need for a separate drive unit. The engine unit provides a saving in fuel consumption by up to 40%, not only because it can, as we have said, directly activate the equipment without requiring an additional powerpack, but also because it is equipped with the automatic power adjustment system supplied by Litronic and with a system for the automatic adjustment of the cooling fan operating rate. The accuracy in processing is guaranteed by the mast, designed to offer maximum flexibility and maximum stability: on one hand is the triangle kinematics of LRB

Data sheet of LRB 355

series machines, including 355, ensuring stability, high direc95.3 t tional strength and Operating weight Engine power 750 Kw strain restraint that Tightening torque max 450 kN result in an absolute Compression force 400 kN precision, valuable Pulling force 250 kN for example in laying Max depth with Kelly rod 59.9 m drilled piles. The rotor Max diameter with Kelly rod 2m of the mast can reach Max depth with auger 32.6 m a good perfection in Max diameter with auger 1.2 m aligning the single Max depth with double rotary head 26 m sheet piles of a bulkMax diameter with double rotary head 90 cm head set, especially Max length soil mixing 25.5 m in the corners, while Max length of piles with vibrating pile driver 26 m reduces friction in the Max length of piles with collar joint, increasing pro40 m max ductivity and reduc- vibrating pile driver length Max length of piles with hammer 24 m ing the risk of damage. Transport width 3.5 m With the mast for drivTransport height 3.8 m en piles the pull/push rope system provides mounted mast; vibratory pile driving, high breakout forces and compression using compact hydraulic vibratory drivbecause it allows you to also use the ers, hydraulic at high frequency operated weight of the machine driving the piles, by rods or collar; of driven piles thanks while the mast very rigid box structure to a range of hydraulic pile drivers opallows the absorption of particularly high erated by the really wide antenna. For breakout forces and torques. driving piles in zones where vibrations Concerning control, the LRB 355, in adand noise emissions can be particulardition to the mentioned Litronic system, ly harmful, Liebherr offers on the LRB is also fitted with a PDE data recorder 355 a hydraulic system of low-noise and (with plugin module) documenting the vibration-compaction, acting through a work performed and allows printing variable geometry quadruple press run even the data on the machine with the by the Litronic system that automatically use of a PC-MCIA board. At operational performs driving. Let’s close this roundup level the machine performs accurate maon the new LRB 355 recalling that, as for noeuvres thanks to the electro-hydrauall the machines of this range, it boasts lic proportional system, which enables low running costs related not only to good simultaneously multiple movements by fuel consumption, but even at a remarkamaking full use of the motor torque: this ble rationality of transport operations (the system is particularly appreciate when LRB 355 can be transported with mast, performing works where the required multi-slide and mounted pull-system), of positioning accuracy is high. As mensetting-up operations (you don’t need the tioned earlier, all of these features make service crane as the ballast can be fitted the LRB 355 a versatile machine capable directly with the help of the mast) and a to operate in drilling sites, placing piles quick change of equipment. of variable length depending on the

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Perforazioni•Soilmec

Modulare e È la nuova Soilmec SM-22 progettata per le più disparate tecnologie del sottosuolo

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uando si parla di Soilmec si parla di tecnologia, di capacità di interpretare con intelligenza le esigenze dei cantieri. Caratteristiche che si ritrovano appieno anche nella nuova SM-22,

un impianto di perforazione polivalente che, grazie al suo design modulare, è in grado di eseguire con elevate prestazioni differenti tecnologie quali: micropali, ancoraggi, tiranti, jet-grouting, carotaggi, pozzi d’acqua e drenaggi. La macchina è allestita con comandi idraulici proporzionali servoassistiti per rendere semplici, precise e morbide le operazioni di perforazione e di posizionamento della perforatrice. La corsa rotary nella versione tiro-spinta a motoriduttore può essere facilmente variata da una lunghezza di 7 m a 10 m grazie a un semplice kit di estensione antenna ed è inoltre disponibile una versione tiro-spinta a martinetto idraulico con una corsa di lunghezza 4.8 m. Inoltre, grazie al suo particolare cinematismo composto da un brandeggio operato da una ralla guidata, due cilindri e al nuovo snodo a 90°, l’operatore può

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polivalente

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Perforazioni•Soilmec

lavorare in totale sicurezza in parallelo al sottocarro. Quest’ultimo è realizzato in acciaio e comprende quattro stabilizzatori idraulici completi di pattini da 500 m per dare una maggiore stabilità su qualsiasi tipologia di suolo. Il carro ha una lunghezza di 3.630 mm e una larghezza di 2.450 mm, mentre l’unità di potenza della perforatrice è posta sul lato posteriore del telaio. La nuova perforatrice romagnola è alimentata da un motore diesel Cummins QSB6.7 in grado di erogare una potenza massima di 194 kW a 2.000 giri/min ed

è conforme agli standard di emissioni di scarico EU fase IV - US EPA Tier 4f. Il sistema idraulico è di tipo “load-sensing” e consiste di due pompe principali a pistoni assiali (con portata di 214+214 l/min) e due pompe ausiliarie a ingranaggi. Il cinematismo articolato composto da una torretta per il brandeggio comandata da ralla azionata da pistoni (+/- 25°), una controslitta con giunto articolato +/- 90° e una slitta con scorrimento antenna operata da un cilindro con corsa di 1.450 mm. L’antenna, modulare, prevede una corsa

Per chi vuole di più Impianto di perforazione polivalente, la nuova Soilmec SM-22 può essere personalizzata attraverso una vasta gamma di allestimenti e kit opzionali. Tra questi: kit per allestimento tecnologico Jet grouting (profondità di trattamento massimo in unico passaggio fino a 24 m), ampia gamma di rotary fino a 4.500 daNm, caricatore aste, gru di servizio da 20 kN, radiocomando, morsa e svitatore fino a un diametro di 510 mm, ampia gamma di top-hammer, doppia rotary, antenna modulare, ampia gamma di pompe fango/acqua ed estrattore.

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rotary di 7,2-10 m ed è equipaggiata con sistema di tiro-spinta la cui forza massima nominale è di 110 kN. In alternativa è possibile equipaggiare la macchina con un’antenna con corsa rotary di 4,8 m con sistema di tiro-spinta a martinetto da 141 kN nominali. Il sistema di morsa e svitatore è a comando idraulico, prevede un diametro standard di 50-315 mm, la massima forza di serraggio è pari a 266 kN, mentre la coppia di svitamento è di 5.060 daNm. Tutte le operazioni sono controllate attraverso il radiocomando Autec che visualizza sul display i parametri relativi al motore diesel, alla velocità di rotazione rotary e alla pressione di esercizio. La macchina prevede ovviamente anche i comandi idraulici di sicurezza. Con un peso di 22 t, in configurazione di trasporto, la SM-22 ha una lunghezza di 10.650 mm e una larghezza di 2.500 mm. La nuova SM-22 è stata sviluppata con il nuovo design Soilmec che prevede anche una cura particolare per agevolare le fasi di manutenzione e assistenza.

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Drilling

Modular and multipurpose This is the new SM-22 designed for a variety of subsoil technologies

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hen we’re talking about Soilmec, we’re talking about technology, ability to cleverly interpret the site’s requirements. These are features that are also found in the new SM-22, a multipurpose drilling system that thanks to its modular design can perform various drilling jobs with top performance levels, such as: micro piles, anchors, rods, jet-grouting, coring, water wells and drainage. The machine is fitted with proportional servo-hydraulic controls drilling and operations to position the drill rig are easy, accurate and smooth. The rotary stroke in the push-pull version with geared motor can be easily changed from a length of 7 m to 10 m by using a simple aerial extension kit. There is also a push-pull version with a hydraulic jack featuring a stroke length of 4.8 m. Moreover, thanks to its special kinematic mechanism comprising a tilt operated by a guided thrust block, two cylinders and the new 90° joint, the op-

For those who want more A multipurpose drilling system, the new Soilmec SM-22 can be customised with a wide range of settings and optional kits. Including: for technological upgrades, a Jet grouting kit (maximum treatment depth in one passage up to 24 m), wide range of rotary elements up to 4,500 daNm, rod loader, service crane from 20 kN, radio control, clamp and unscrewer up to a diameter of 510 mm, wide range of top-hammers, double rotary, modular mast, wide range of mud/water pumps and extractor.

erator can work under 100% safe conditions in parallel with the undercarriage. The latter is made of steel and includes four hydraulic stabilizers with 500 mm plates to provide greater stability on any kind of soil. The undercarriage is 3.630 mm long and 2.450 mm wide, while the power unit of the machine is located at the back of the chassis. The drill rig made in the Emilia Romagna region is powered by a new Cummins QSB6.7 diesel engine capable of delivering a maximum power of 194 kW at 2,000 rpm and complies

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with EU standards on exhaust emissions, stage IV - US EPA Tier 4f. It comes with a “load-sensing” hydraulic system and consists of two main axial piston pumps (with a capacity of 214+214 l/min ) and two auxiliary gear pumps. The hinged mechanism consists of a swiveling mast controlled by the thrust block actuated by pistons (+/-25°), a counter-slide and with an articulated joint ± 90° and a mast sliding system operated by a cylinder with a 1,450 mm stroke. The modular mast involves a rotary stroke of 7.2 to 10 m and is equipped with a push-pull system whose maximum nominal force is 110 kN. Alternatively, you can equip the machine with a mast with a rotary stroke of 4.8 m with a push-pull system featuring a jack with a nominal force of 141 kN. The clamp and unscrewing system is hydraulically operated, involves a standard diameter of 50-315 mm, the maximum clamping force is equal to 266 kN , while the unscrewing torque is of 5,060 daNm. All operations are controlled via the Autec remote control that shows on the display the parameters of the diesel engine, the rotary rotating speed and the operating pressure. Of course the machine also has hydraulic safety controls. With a weight of 22 t in the transport configuration the SM-22 is 10.650 mm long and 2,500 mm wide. The new SM-22 was developed with the new Soilmec design, which also involves special care to make maintenance operations and support easier.

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In Cantiere•Massenza

Spettacolo a Emissioni Zero Il recupero dei pozzi acquiferi di Milano ha visto l’utilizzo, da parte di Idrogeo, della perforatrice elettrica Massenza MI55 perfetta per i contesti urbani

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ilano, a due passi dall’ospedale Niguarda, abbiamo visto all’opera una macchina ecologica impegnata in un cantiere particolare quanto difficile. La Massenza MI55 viene utilizzata da Idrogeo srl (Fiorenzuola d’Arda - Pc) per il recupero integrale dei pozzi dell’acquedotto cittadino secondo il progetto della Metropolitana Milanese Servizio Idrico Integrato. Il recupero dei pozzi in disuso avviene attraverso l’estrazione delle colonne esistenti e la loro sostituzione con nuove tubazioni cieche e filtranti, con riattivazione della zona filtrante del pozzo originario. Nel dettaglio, alla verifica ispettiva con telecamera, segue l’esecuzione – con un’attrezzatura speciale appositamente realizzata - del taglio orizzontale di svincolo delle vecchie colonne a oltre 100 m di profondità utilizzando una perforatrice Massenza MI4. Dopo l’adeguamento

I comandi, completamente idraulici, sono posti su un braccio per consentire la più alta visibilità

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In Cantiere•Massenza

della cameretta di avanpozzo si procede con l’introduzione della colonna di avanpozzo con diametri fino a 1.200 mm e alla profondità di 13 m. Conclusa questa fase entra in gioco la nuova macchina Massenza, la MI55, per la realizzazione della perforazione a circolazione inversa con il recupero radiale dei detriti rimossi dallo scalpello. Il preforo, costantemente trivellato in diametro di 1.200 mm, è realizzato con uno scalpello a rulli con inserti, specificamente progettato e costruito, collegato ad aste di perforazione speciali anch’esse di costruzione specifica. In pratica le tubazioni a giunto rapido

da 620 mm sono state trasformate in aste di perforazione grazie all’applicazione di linee di flusso separate per l’aria compressa e per il fluido di circolazione, un fango bentonitico calibrato contenendo al minimo densità e viscosità. A perforazione completata, dopo l’estrazione della batteria di perforazione con lo scalpello, è iniziata l’estrazione delle colonne del pozzo esistente. Un apposito attrezzo “pescatore” è stato calato attorno ai 90 m, al di sotto della testa dei tubi, e si è dato avvio alle operazioni di trazione che hanno portato al completo recupero delle tubazioni e filtri esistenti. Questa operazione ha reso necessario un tiro decisamente significativo anche se ben all’interno dei limiti potenziali della nuova macchina Massenza, che si è tra l’altro distinta per l’altezza di 16 m, fondamentale nelle operazioni di estrazione.

Completata questa fase l’impresa ha proceduto alla creazione di un normale pozzo a circolazione inversa. La MI55 Massenza si è rivelata idonea a soddisfare tutte le notevoli esigenze in in termini di potenza di tiro, di coppia motrice e di altezze utili fruibili, implicati in questo lavoro. Del resto ci troviamo di fronte a una macchina da 55 t di tiro – pensata per pozzi acquiferi e ricerche idriche ad elevata profondità, sondaggi geognostici profondi, ricerche di gas o avanpozzi petroliferi – per tecnologie che spaziano dalla rotazione a circolazione diretta e inversa con acqua, fango, aria, schiuma alla rotopercussione con martello fondo foro, ai carotaggi. La MI55 è alimentata da due motori elettrici indipendenti e cofanati, privi di emissioni e

Matteo Massenza (a sinistra) e un operatore Idrogeo all’opera nel cantiere milanese

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La MI55 è ideale per lavorare in tutti i contesti urbani

che assicurano la massima silenziosità. Un motore è dedicato alla testa di rotazione, mentre il secondo è utilizzato per le altre funzioni della macchina. Le due unità elettriche sono collegate a un generatore che dà corrente a un inverter che suddivide l’energia tra i due motori. Andando a noleggiare generatori di ultima generazione c’è così la possibilità da parte dell’impresa di avere sempre una macchina ad emissioni e rumorosità secondo la normativa vigente. Come spesso accade, la perforatrice pensata da Massenza per Idrogeo è personalizzata e studiata per lavorare principalmente a circolazione inversa ed è predisposta per potersi collegare e comandare una pompa fango separata che funziona con l’olio idraulico della macchina. Il pannello comandi è posto su un braccio per consentire una visibilità maggiore e la macchina è comandata interamente in modo idraulico. Una caratteristica richiesta espressamente da Idrogeo finalizzata ad avere una macchina molto semplice e molto sensibile. Massenza propone la MI55 in tre versioni: completamente idraulica, con un mix di comandi elettrici/idraulici e interamente radiocomandata.

Dati tecnici Perforatrice 1° Motore elettrico

Massenza MI55 Siemens 1CV3314B - 400 V/50Hz - 4 poli; potenza 160 kW a 1.490 g/min. 2° Motore elettrico Siemens 1CV3315B - 400 V/50Hz - 4 poli; potenza 200 kW a 1.490 g/min. Torre di perforazione Corsa testa di rotazione 8,4 m; portata massima 60 t; altezza 12 m Tiro massimo 55.000 kg Spinta massima 28.500 kg Prolunga torre Ripiegabile idraulicamente a cerniera mediante cilindro idraulico. Capacità massima 50 t, lunghezza 4 m, altezza utile 14,4 m per tubi da 12 m Testa di rotazione Massenza TM50. Tiro statico 55 t. Coppia massima 23.500 Nm a 60 giri/min. Velocità massima 150 giri/min a 9.400 Nm Morsa idraulica doppia Massenza MS520. Diametro massimo di passaggio 520 mm, diametro di serraggio 76 mm; diametro massimo di serraggio 360 mm per aste di perforazione, 508 mm per casing. Forza massima di serraggio 355 kN. Coppia minima di svitamento 77.000 Nm Argano Completo di 180 m di fune in acciaio Ø 24 mm. Tiro diretto massimo al primo strato 15.600 kg. Velocità massimo fune al quarto strato 38 m/min Compressore Mattei M 135 H. Pressione massima 10 bar (254 psi), portata massima 7,2 m³/min Pompa centrifuga Varisco J 3-305 Pompa acqua/schiuma Portata massima 89 l/min, pressione massima 50 bar

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In Cantiere•Massenza On site

Zero Emission show

Recovery of water wells in Milan involves the use of a Massenza MI55 drill

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Technical data MI55

ilan, near Niguarda hospital, we saw an eco-friendly machine at work in a particular 1st electric motor Siemens 1CV3314B - 400 V/50Hz and difficult site. Massenza 4 poles; power 160 kW at 1,490 rpm. MI55 was used by Idrogeo Ltd. (Fiorenzu2nd electric motor Siemens 1CV3315B - 400 V/50Hz - 4 poles; power ola d’Arda) for the recovery of the town’s 200 kW at 1,490 rpm. wells according to the project of the InteDrilling mast Rotation head stroke 8.4 m; max capacity 60 t; grated Water Service of the Milan’s Unheight 12 m derground Authority. The recovery of old Maximum pulling action 55,000 kg wells is carried out through the extraction Maximum pushing action 28,500 kg of the existing columns, which are replaced mast extension can be hydraulically folded with an hydraulic cylinder. with new blind and filtering pipes, with the Maximum capacity 50 t, length 4 m, available height reactivation of the filtering area of the orig14.4 m for 12 m pipes inal well. The inspection with the camera Rotation head Massenza TM50. Static pulling action 55 t. Max torque follows (by using special equipment made 23,500 Nm at 60 rpm. Max speed 150 rpm at 9.400 Nm for this purpose) the horizontal split cut of Double hydraulic clamp Massenza MS520. Max passing diameter the old columns junction at a depth of more 520 mm, tightening diameter 76 mm; max than 100 m by using a Massenza MI4 drill. tightening diameter 360 mm for drilling rods, 508 mm After the adjustment of the foreshaft chamfor the casing. Max tightening force 355 kN. Min ber, the works continue with the introducunscrewing torque 77.000 Nm tion of foreshaft column with diameters up Winch With 180 m of Ø 24 mm steel wire. Maximum direct to 1,200 mm and a depth of 13 m. Once this pulling action on first layer 15,600 kg. Maximum stage is completed, the new Massenza marope sped at fourth layer 38 m/min chine, MI55, comes into play for the reverse Compressor Mattei M 135 H. Maximum pressure 10 bar (254 psi), circulation drilling with the radial recovery maximum flow rate 7.2 m³/min of the debris removed by the drill bit. The Centrifugal pump Varisco J 3-305 pilot hole, constantly drilled at a diameter Water/foam pump Maximum flow rate 89 l/min, maximum pressure 50 bar of 1,200 mm, is made with a specially deto a generator which provides current to an key during extraction operations. After signed and built roller drill bit with inserts inverter that splits the energy between the completing this stage the company went connected to special drilling rods, which two motors. By renting latest-generation ahead with the creation of a normal reverse are also specially made for this purpose. generators there is the possibility for the circulation pit. The Massenza MI55 has Actually the 620 mm quick joint piping has company to always have a machine with proved to be suitable to meet all the many been converted into drilling rods via the emissions and noise levels following the needs in terms of pulling action, torque and application of separate flow lines for the current regulations. As often happens, the available heights involved in this project. compressed air and for circulating fluid, a drill rig designed by Massenza for Idrogeo Besides we have a machine with 55 t pullcalibrated bentonite mud with minimum was customised and designed to work priing action – designed for water tables and density and viscosity. Once the drilling marily with reverse circulation and to be water exploration at great depths, deep has been completed, after the extraction able to connect and control a separate mud geognostic drilling, searches for gas or of the drilling battery with the drill bit, the pump operating with the hydraulic oil of oil fore-shafts – for technologies ranging extraction of the columns of the existing the machine. The control panel is placed on from the direct and reverse circulation with well started. A special “fishing” tool was one boom to allow for greater visibility and water, mud, air and foam to rotary percusdropped around 90 m, below the head of Significant (and numerous) machines on display at the Casagrande Bauma the machine is driven entirely by hydraulic sion with DTH hammers and core samples. the pipes and the traction operation was stand when it comes to the Hütte Bohrtechnik brand. Extremely briefly: power. A feature specifically requested by MI55 is powered by two independent elecstarted and led to the full recovery of the • HBR 203 compact hydraulic drilling equipment, suitable for use in tight spaces. Idrogeo to have a very simple and very sentric motors with covers, emission-free and piping and existing filters. This operation • HBR 508 FTW hydraulic drilling machine with rod handler. sitive machine. Massenza MI55 is availaas quiet as possible. One motor is devoted required a very significant pulling action, • HBR 605 hydraulic drilling machine with vibrating head. ble in three versions: completely hydraulic to the rotation head, while the second one although well within the potential limits • HBR 609 hydraulic drilling machine fitted with double drilling head, with a mix of electric/hydraulic controls, is used for the other functions of the maof the new Massenza machine, which also and new 3 m rod and casing handler. entirely remote controlled. chine. The two power units are connected stood out for its height (16 m), which was

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Testing•Controls

La Tecnologia nelle prove Da Controls soluzioni innovative per l’ottimizzazione dei tempi di esecuzione delle prove triassiali

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“A

nche le torri più alte hanno le loro fondamenta nel terreno “. Vogliamo aprire questo denso articolo tecnico con un proverbio cinese che riassume, con la tipica essenzialità della filosofia cinese, l’importanza che per qualunque cosa, grande o piccola, rivestono le fondamenta. In edilizia o comunque in ogni cantiere dove si va a costruire qualcosa, le fondamenta in realtà sono poi le fondazioni, i “piedi” su cui ogni struttura si basa e si solleva. Fondazioni su cui ogni progettista deve basare il suo approccio alla realizzazione di un’opera. Fondazioni che, essendo infisse più o meno in profondità nel terreno, dipendono in maniera significativa dalle proprietà di quest’ultimo, per scoprire e definire le quali si deve procedere con un’analisi sperimentale. Questo approccio negli ultimi anni ha registrato un miglioramento significativo dei risultati ottenuti dall’analisi sperimentale grazie all’evoluzione tecnologica che hanno subito le strumentazioni deputate a eseguire tali analisiche si basano su procedu-

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Testing•Controls re sempre più sofisticate, attendibili e veloci da ottenere. In questo contesto spicca Wykeham Farrance, la Divisione Soil Mechanics di Controls Group, da sempre specializzata nella produzione di apparecchi e sistemi per il settore geotecnico a elevato apporto tecnologico. Tra le ultime soluzioni proposte da Wykeham Farrance spicca AUTOTRIAX 2: un sistema per prove triassiali di ultima generazione che permette di eseguire in modo automatico e simultaneo fino a 6 prove triassiali indipendenti, dall’inizio alla fine, senza l’intervento dell’operatore. Con AUTOTRIAX 2 si possono eseguire: sforzi totali ed efficaci tipo UU (ossia prove non consolidate e non drenate); CU (ossia prove consolidate ma non drenate) e CD (prove sia consolidate che drenate), sempre in condizioni isotropiche proprio in conformità alle norme ASTM e BS. L’AUTOTRIAX

Hydromatic Il sistema idraulico Hydromatic è utilizzato per generare pressione d’acqua attorno e all’interno del campione. L’unità di controllo e misura di pressione e volume è costituita da un attuatore idraulico azionato da un motoriduttore epicicloidale, collegato a un sistema a vite a ricircolazione di sfere. Il sistema è retroazionato dall’unità di acquisizione e controllo attraverso il software AUTOTRIAX 2.

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2 permette poi di eseguire anche prove di stress path secondo i metodi MIT e Cambridge; o ancora prove K0 anisotropiche a volume controllato; prove di permeabilità in cella triassiale secondo la norma BS 1377: 6 - ASTM D5084 e, last but not least, prove su terreni non saturi con controllo della suzione, secondo il metodo della traslazione degli assi. Per garantire la più elevata comodità tutte le configurazioni dell’AUTOTRIAX 2 possono essere estese ed espanse in fasi successive, aggiungendo componenti appropriati, in modo da controllare più prove. In questo modo è possibile eseguire operazioni prima demandate ad altri laboratori più facilmente e soprattutto direttamente in loco semplicemente configurando il software, come avviene in ogni normale Sistema plug-and-play. Il retro azionamento a loop chiuso monitora tutti i componenti di automatismo del sistema in modo continuo, inviando le giuste istruzioni ai componenti del sistema. Questo garantisce che i parametri impostati per ogni fase di prova

sul software vengano sempre rispettati. Il sistema è inoltre disponibile in più di 30 configurazioni. Le unità del sistema AUTOTRIAX 2 garantiscono la trasmissione di dati e di informazioni tra il software e tutti i componenti attivi, come i generatori di pressione Hydromatic e la pressa triassiale Tritech. Da sottolineare il ruolo svolto dal software di gestione e controllo che costituisce un’interfaccia tra l’utente e i sistemi di prova. Installato su PC in comunicazione attraverso una rete locale Ethernet ad alta velocità, il software viene utilizzato per configurare i sistemi, effettuare la taratura dei tra-

sduttori, definire i parametri di prova, impostare i limiti dei vari componenti e controllare il sistema stesso nel corso di una prova, sia in modalità automatica, gestita quindi dal software, sia manuale, cioè gestita dall’utente. Grazie all’estrema flessibilità del software, ciascun sistema triassiale può essere gestito da un PC dedicato, oppure in rete dove possono confluire fino a 6 sistemi triassiali indipendenti controllati da un solo PC. Tre i programmi disponibili: software di gestione e controllo; software di prova e piattaforme di calcolo per elaborazione e stampa.

F.B. srl è presente sul mercato delle elettropompe sommerse da 25 anni offrendo alla clientela competenza, professionalità e prodotti di estrema qualità ed affidabilità. Per farVi risparmiare tempo e denaro abbiamo studiato, ricercato e realizzato una gamma completa di elettropompe sommerse da 4” a 12” e relativi accessori per il Vostro impianto di approvvigionamento idrico qualsiasi sia l’utilizzo. Dall’irrigazione in generale all’impiego dell’acqua potabile, dalle applicazioni civili e industriali agli impianti antincendio, in ogni luogo, dove serve rilanciare e distribuire l’acqua. Le nostre elettropompe sono consigliate per pompare acqua pulita con contenuto di sabbia • fino a 150 g/m3 per le elettropompe 4” • fino a 100 g/m3 per le elettropompe da 6” a 12” • utilizzabili per pozzi profondi fino a 840 m e con portate massime fino a 8500 l/m.

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Testing•Controls Testing

Technology in testing

From Controls innovative solutions for optimizing execution times of Triaxial tests

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he engineer has to base his approach to the realization of the foundations of a work from the experimental analysis of the characteristics of the soil concerned. This approach in recent years has seen a significant improvement of experimental analysis thanks to ever more sophisticated testing procedures. Wykeham Farrance stood out in this context, the Soil Mechanics Division of Controls Group, specialized in the production of equipment and systems for the geotechnical industry with high technological requirements. Among the latest Wykeham Farrance solutions, AUTOTRIAX 2 stands out: a system for Triaxial tests of last generation that allows to perform, in an automated and simultaneous way, up to 6 independent Triaxial tests, from start to finish, without operator intervention. With AUTOTRIAX you can run: total and effective UU type stresses (unconsolidated undrained); CU (consolidated undrained) and CD (consolidated drained) in isotropic conditions in compliance with ASTM and BS rules; stress path tests according MIT and Cambridge methods; Anisotropic K0 tests in controlled volume; permeability tests in the triaxial cell according to standard BS 1377: 6-ASTM D5084; tests on unsaturat-

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ed soils with suction control, according to the method of axes translation. For highest comfort 2 AUTOTRIAX configurations can be extended and expanded in stages, adding appropriate components, to check out more tests. Operations that can be performed easily on site by configuring the software, just as plugand-play systems. The rear closed-loop drive monitors all automation components of the system continuously, sending the right instructions to your system’s components. And this ensures that the parameters set for each test phase on the software are always complied with. The system is also available in more than 30 configurations. 2 AUTOTRIAX system units guarantee the transmission of data and information between software and all active components, such as Hydromatic pressure generators and Tritech triaxial press. It is crucial to highlight the role of the management and control software, that acts as an interface between the user and test systems. Installed on PC communicating via a high-speed Ethernet net-

work, the software is used to configure systems, perform the calibration of the transducers, define test parameters, set the limits of the various components and check the system itself through a test, either in unattended mode, run then by the software, and manual, that is managed by the user. Thanks to the extreme flexibility of the software, each triaxial system can be managed by a dedicated PC, or on a network where up to 6 independent triaxial systems can merge controlled by a single PC. Three programmes available: management and control software; test software and computing platforms for processing and printing.

Hydromatic The Hydromatic hydraulic system is used to generate water pressure around and within the sample. The pressure and volume measurement control unit consists of a hydraulic actuator activated by a planetary gearmotor, connected to a recirculating ball screw system. The system is back driven by the acquisition and control unit through the software AUTOTRIAX 2.

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Geognostica e Geotecnica•Pagani Geognostics and Geotechnics

Guaranteed by Pagani The final version of the TGAS08 data acquisition system makes its debut at Geofluid

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agani Geotechnical Equipment certainly does not need extensive introduction for the world of geologists. The company based in the Emilia Romagna region has always focused on studies that deal with in-situ testing through a wide range of penetrometers and equipment to ensure a correct geotechnical study of the soil aimed at solving problems in terms of foundations, slope stability, retaining structures, etc. Indeed designing in order to optimize the size of the structures from a technical and economic point of

view, thereby also complying with the law, requires knowledge of the physical-mechanical properties of the terrain involved. An obvious condition for all geologists, though continuous landslides (and other types of landslides) are increasingly highlighting in a dramatic way. To meet the growing demand for a robust data acquisition system which, at the same time, is easy to use, Pagani Geotechnical Equipment recently created TGAS08, a latest-generation data logger to process data from multiple in-situ tests: CPTu, S-CPTu, Electronic Vane

The Penetrometers The equipment made by Pagani can be used by a single operator to perform penetrometric testing even under harsh conditions (also thanks to an innovative semi-automatic anchorage system that makes stabilization easier), with the certainty of getting the desired results, with reduced costs and quickly. Pagani penetrometers can be mounted on four-wheel drive trucks or on self-propelled carriages with hydraulic transmission to allow for greater mobility even on rough terrain. The piling unit is tilted during transportation, allowing the transit of the equipment also through accesses that are not too high. The penetrometers can operate even on very steep slopes as the usual levelling, obtained by means of three hydraulic stabilizers, can be increased with the possibility of tilting the piling unit so that it is perfectly vertical regardless of the horizontality of the equipment it is fitted on.

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Test (available from January 2017), Magnetocone – Magnetic Cone to locate unexploded devices, metal pipes, electric metal cables, etc. (which will be available next spring). This instrument will be the main attraction of Pagani stand at the Geofluid trade fair. Can also be used with older Pagani penetrometers (the company’s technicians recommend at least one TG 63-150 kN), the TGAS08 CPTU can be used to simultaneously run CPTu, dissipation and S-CPTu (S waves) tests. Its distinctive features include: data acquisition without the support of a personal computer, operability even in adverse weather conditions , a readable touchscreen in any condition, data transmission via GPRS, acquisition of GPS coordinates and the fact of being easy to carry. Basically, the TGAS- 08 digital acquisition system lets the operator perform on-site tests through fast and simple procedures, without the help of a PC in the field. It is resistant to rain, high and low temperatures and the monitor can be read also in direct sunlight conditions. Moreover, TGAS08 is also equipped with GPS coordinates detector and a GPRS module to send the test results directly from the field to the PC in the office via email. If no GSM network coverage is available, you can still download data by using a standard USB pen drive.

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Geognostica e Geotecnica•Pagani

Garantisce Pagani Esordio al Geofluid del sistema di acquisizione dati TGAS08 nella sua forma definitiva

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agani Geotechnical Equipment nel mondo dei geologi non ha certo bisogno di grandi presentazioni. La società emiliana è da sempre vicina agli studi che si occupano di prove in sito attraverso una vasta gamma di penetrometri e attrezzature in grado di realizzare un corretto studio geotecnico dei terreni finalizzato alla risoluzione di problemi di fondazioni, stabilità dei versanti, opere di sostegno, eccetera. Progettare in modo da ottimizzare sotto il profilo tecnico ed economico il dimensionamento delle opere, ottemperando così anche ai disposti di legge, richiede infatti di conoscere le caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni interessati. Un presupposto evidente per

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tutti i geologi, ma che i continui dissesti idrogeologici (e non solo) mettono sempre più in drammatica evidenza. Per soddisfare la crescente richiesta di un sistema di acquisizione dati robusto e allo stesso tempo facile da usare, Pagani Geotechnical Equipment ha recente-

mente realizzato il TGAS08, un data-logger di ultimissima generazione, capace di elaborare i dati di molteplici prove in sito: CPTu, S-CPTu, Vane Test elettronico (disponibile da gennaio 2017), Magnetocone - Cono magnetico per individuare ordigni inesplosi, tubature in metallo,

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I Penetrometri Le attrezzature realizzate da Pagani consentono a un solo operatore di eseguire le prove penetrometriche anche nelle condizioni più ostili (anche grazie a un innovativo sistema di ancoraggio semiautomatico che facilita la stabilizzazione), con la certezza di ottenere i risultati prefissati, con costi e tempi contenuti. I penetrometri Pagani possono essere montati su autocarri con trazione integrale, oppure su carri semoventi a trazione idraulica per consentire la più ampia mobilità anche sui terreni sconnessi. Il gruppo d’infissione viene reclinato durante il trasporto consentendo il passaggio dell’attrezzatura anche attraverso accessi di modesta altezza. I penetrometri possono operare anche su pendii molto ripidi in quanto l’abituale messa in piano, ottenuta mediante tre stabilizzatori idraulici, è incrementabile dalla possibilità di inclinare il gruppo d’infissione rendendolo perfettamente verticale indipendentemente dall’orizzontalità del mezzo su cui è montato.

cavi elettrici in metallo, eccetera (che sarà disponibile dalla prossima primavera). Questo strumento sarà la principale attrazione dello stand Pagani al prossimo Geofluid. Utilizzabile anche con i pene-

trometri Pagani meno recenti (i tecnici della società consigliano almeno un TG 63-150 kN), il TGAS08 permette di eseguire contemporaneamente test CPTu, di dissipazione e S-CPTu (onde S). Tra le

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sue caratteristiche peculiari: l’acquisizione dati senza l’ausilio del personal computer, l’operabilità anche in condizioni atmosferiche avverse, un touchscreen leggibile in ogni condizione, la trasmissione dati via GPRS, l’acquisizione coordinate GPS e una semplice trasportabilità. In sostanza, il sistema di acquisizione digitale TGAS08 permette all’operatore di effettuare test in-sito attraverso semplici e veloci procedure, senza l’ausilio del PC in campo. È resistente alla pioggia, alle alte e alle basse temperature, inoltre il monitor è leggibile anche in condizioni di luce diretta del sole. Il TGAS08 è inoltre dotato di un rilevatore di coordinate GPS e di un modulo GPRS per l’invio dei test direttamente dal campo al PC in ufficio, tramite semplici e-mail. Nel caso non sia presente copertura della rete GSM sarà comunque possibile scaricare i dati utilizzando una chiavetta USB standard.

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Geognostica e Geotecnica•Dat

Conoscere il terreno Questo lo scopo di alcune trivellazioni a Napoli: fondamentale l’utilizzo di un JET 4000 AME / J

I Sensori Il JET 4000 AME / J permette la misurazione e registrazione, tramite sensori opportuni, dei seguenti parametri selezionabili: • profondità del foro (JET DEPTH) • forza di spinta dell’asta (JET FORCE) • velocità di traslazione dell’asta (JET DEPTH) • coppia di rotazione dell’asta (JET TORQ) • velocità di rotazione dell’asta (JET ROT) • inclinazione del mast, assi X e Y (JET INCL XY) • pressione fluido di perforazione (JET PRESS) • portata e volume del fluido (JET FLOW)

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i troviamo a Napoli dove si è verificato il crollo di un edificio. Per stabilire le cause del cedimento e trovare una soluzione – al momento di andare in stampa l’ipotesi più probabile si riferiva alla realizzazione di pali valvolati – una società specializzata sta svolgendo opportuni sondaggi con una trivella CMV 420 D sulla quale è stato montato un datalogger DAT instruments JET 4000 AME / J. L’area presenta evidenti

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problemi e, per non indebolire ulteriormente il suolo, in fase di perforazione in luogo dell’acqua viene utilizzata una miscela cementizia. Scopo dei sondaggi e della relativa diagrafia è la conoscenza del sottosuolo, dei vari strati che si sono modificati a causa dello smottamento e l’identificazione delle aree più deboli. Registrate e studiate queste informazioni sarà quindi possibile progettare il consolidamento del terreno. Attraverso la misura in tempo reale dei parametri di perforazione, è infatti possibile dedurre le caratteristiche geomeccaniche del terreno. In particolare, la diagrafia restituita in funzione della profondità mette in evidenza le quote dei vari livelli stratigrafici del terreno. Per questa applicazione la società di Varese mette a disposizione del mercato due tipologie di datalogger: il JET SDP / IB, semplice ed economico; e il JET 4000 AME / J che è implementabile

con la funzione jet grouting. Proprio quest’ultima versione è quella all’opera in Campania. Nello specifico il JET 4000 AME / J permette la visualizzazione sul monitor del datalogger dei valori istantanei e medi, dei grafici in funzione delle profondità e dei rapporti riassuntivi. Tra le sue peculiarità: l’avviamento automatico della sonda all’inizio della registrazione, il blocco automatico al raggiungimento della profondità impostata, il trasferimento dei dati su PC e, in via opzionale, il riconoscimento automatico del cambio asta con relativa sospensione della registrazione.

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Geognostics and Geotechnics

Knowing the terrain

This is the goal of some drilling work carried out in Naples: the use of a JET 4000 AME / J was key

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e are in Naples where a building collapsed. To establish the causes of the failure and find a solution – at the time of printing, the most likely scenario was the construction of valved piles – a specialized company is conducting suitable surveys with a CMV 420D drill rig with a JET 4000 AME / J DAT instruments data logger. The area shows obvious problems and, to avoid further weakening of the soil, a cement mix was used instead of water during the drilling stage. The purpose of the surveys and the relative diagraphs was to examine the subsoil, the various layers that have been modified due to the landslide and identify the most vulnerable areas. After recording and studying this information, one can then plan the consolidation of the ground. Through a real-time measurement of the drilling

comes with the jet grouting function. Precisely the latter is at work in the Campania region. Namely, JET 4000 AME / J displays on the monitor the instantaneous and average values, the graphs according to the depth and the summary reports. Among its distinctive features: automatic start of the probe beginning of the recording, automatic lock when the set depth is reached, the transfer of data on a PC and, optionally, automatic recognition of the drill rod change with relative recording suspension.

parameters, it is possible to deduce the geo-mechanical properties of the soil. Namely, the diagraph carried out according to depth highlighted the depth of the various stratigraphic levels of the soil. For this application, the company from Varese provided the market with two kinds of data loggers: JET SDP / IB, simple and inexpensive, and JET 4000 AME / J, which

The Sensors JET 4000 AME / J is used to measure and record the following selectable parameters by means of suitable sensors: • hole depth (JET DEPTH) • rod thrust force (JET FORCE) • rod shift speed (JET DEPTH) • rod rotation torque (JET TORQ) • rod rotation speed (JET ROT) • tilt of the mast, X and Y axes (JET INCL XY) • drilling fluid pressure (JET PRESS) • flow rate and volume of the fluid (JET FLOW)

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Industria Estrattiva-Mineraria•Astra

Forza impressionante L’HD9 di Astra, lanciato nel 2012 a Intermat, al bauma è stato proposto nella versione heavy duty HD9 8x6 Euro 6

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quipaggiato con il Cursor 13 da 560 CV e il cambio automatizzato ZF Astronic a 16 marce con software off-road specifico e retarder integrato, il nuovo HD9 8x6 di Astra è la versione heavy duty per eccellenza del Costruttore torinese che con esso intende rosicchiare importanti fette di mercato nel settore minerario ed estrattivo più “cattivo”, ma anche nel comparto petrolifero, tanto per indicare un’applicazione in target anche se di non

subitaneo abbinamento. La vocazione ai lavori più duri è presto confermata da un veloce sguardo d’insieme al nuovo veicolo: telaio ulteriormente irrobustito con un profilo a C interno ai longheroni, assali Kessler heavy duty a doppia riduzione, montati sia anteriormente che sul ponte, per non parlare delle sospensioni rinforzate paraboliche a quattro fogli sull’anteriore e ben cinque sul posteriore e gommatura da 24’ che incrementa la luce libera da terra.

Guardando al motore, del Cursor 13 di FPT in versione Euro 6 spicca la disponibilità di una coppia di ben 2.500 Nm fin da 1.000 giri al minuto, un pieno di forza già molto in basso sulla curva, che si abbina a una potenza di 560 CV, cosa che mette il nuovo HD9 in condizioni di affrontare le mission più gravose, rese ancora più “facili” dal cambio automatizzato ZF 16AS2631 TO che gestisce 16 rapporti (di cui l’ultimo in presa diretta) adattato alle cambiate rapide a regimi elevati necessari per le applicazioni cui è destinato l’HD9 grazie all’integrazione di un software specifico per l’off-road. Questo tipo di cambio da il meglio di sé su fondi particolarmente impegnativi con uno stile di guida anticipatorio, con selezione manuale del rapporto in abbinata al bloccaggio dei differenziali. Completa il quadro già di per sé molto prestazionale il ripartitore Steyr VG2700 che consente una suddivisione anteriore-posteriore della coppia motrice di 1:2,6. La cabina è quella della versione presentata nel 2012, già ottimizzata in termini di ergonomia e comfort di bordo: sulla plancia e al volante trovano spazio in posizione facile da raggiungere restando comodamente appoggiati con la schiena al sedile di guida la leva multifunzione del cambio sequenziale, i comandi di freno motore e retarder, i pulsanti del cambio e le manopole per i bloccaggi dei differenziali. 60 solo le t di peso totale a terra di questo veicolo la cui tara si attesta su poco più di 24 t.

L’HD9 8x6 in numeri • • • • • • • • • •

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Motore FPT Cursor 13 Euro 6 Cilindrata 12,88 l Potenza massima 560 CV Coppia massima 2.500 Nm Pneumatici 325/95 R 24 Tara veicolo 24.100 kg Peso totale a terra 60 t Lunghezza massima 10.475 mm Larghezza alle ruote 2.031 mm Altezza massima 3.443 mm

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Mining Industry

Impressive strength The HD9 by Astra, launched in 2012 at Intermat, at Bauma was proposed in the heavy duty version HD9 8x6 Euro 6

The HD9 8x6 in numbers • • • • • • • • • •

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quipped with the Cursor 13, 560 HP, and the automatic transmission ZF Astronic with 16 gears with off-road specific software and integrated intarder, the new HD9 8x6 by Astra is the heavy duty version built by the Turin Constructor who with it means to gain considerable portions of the market in the toughest mining industry, but also in oil sector, just to indicate an application in target even if not now available. The vocation to the hardest jobs is soon confirmed by a quick glance at the new vehicle: frame further strengthened with a C-profile within the side members, heavy duty dual reduction Kessler axles, mounted on both the front and the bridge, not to mention the reinforced parabolic suspensions with four leaves on the front and five at the rear, 24’ tyres that increases the clearance from the ground. Looking at the engine,

the FPT Cursor 13, in Euro version 6, is the availability of a torque of 2.500 Nm from 1.000 revolutions per minute that stands out, a full strength already far down on the curve, which is combined with an output of 560 HP, which makes the new HD9 able to face the toughest mission, made even more “easy” by the automated ZF 16AS2631 TO transmission that manages 16 speed (the last direct drive) adapted to rapid change at high RPM required for the applications the HD9 is targeted for thanks to the integration of a specific software for offroad. This kind of transmission gives its best on particularly challenging

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FPT Engine Cursor 13 Euro 6 Cc 12.88 l Max power 560 HP Max torque 2.500 Nm 325/95 R 24 Tyres Tare of the vehicle 24.100 kg 60 t total weight Max length 10.475 mm Wheels width 2.031 mm Max height 3.443 mm.

terrains with anticipatory driving style, with manual selection of the gear combined with differential lock. To complete the system, already offering very high performance, is the Steyr VG2700 distributor which allows a front-rear subdivision of the driving torque by 1:2.6. The cabin is the version presented in 2012, already optimized in terms of ergonomics and comfort on board: on the dashboard and steering wheel are, easy to get comfortably leaning with the back to the driver’s seat, the multifunction lever of the sequential gear, the engine brake and retarder commands, the gear buttons and the handle for differential locks. Only 60 tonnes of total weight of this vehicle whose tare is little more than 24 t.

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In Cantiere•Atlas Copco

Quarzite ad alta quota Nella cava Sibelco di Robilante abbiamo visto al lavoro il primo Atlas Copco SmartROC T45-10 operativo in Italia

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a statale 20 del Colle di Tenda non è solo uno spettacolo per gli occhi e per il cuore, queste austere montagne nascondono anche una splendida cava del Gruppo Sibelco. Posta nel comune di Robilante (Cn), la cava si trova a circa 1.300 m di altitudine e sfrutta una quarzite molto compatta Permo-Triassica di origine sedimentaria, metamorfosata in epoche successive. Il processo di escavazione parte dagli inevitabili sondaggi preventivi per comprendere la quantità, ma soprattutto la qualità del materiale (dato che la quarzite è in gran parte destinata all’industria del vetro, la migliore e più ricercata non supera lo 0,125 come tenore di ferro). La coltivazione procede a piazzali discendenti attraverso la perforazione e le successive volate. Il materiale viene poi trasportato alla frantumazione (primaria, a mascelle e secondaria, a campana) per poi essere inviato, con un nastro trasportatore, all’impianto a quota 700 m. Il nastro ha una lunghezza di 2.200 m (1.100 m in galleria), una pendenza media del

Il materiale viene trasportato alla frantumazione (primaria, a mascelle e secondaria, a campana) per poi essere inviato, con un nastro trasportatore, all’impianto a quota 700 m

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In Cantiere•Atlas Copco

Il Geom. Massimo Isoardo di Sibelco, con Vincenzo Morabito, Sales Area Manager per la Divisione Ingegneria Civile, Cave e Miniere di Atlas Copco

28% ed è in grado di trasportare 1.000 t/h recuperando 1.000 Kw di energia elettrica. A valle avviene la frantumazione terziaria, la macinazione a umido, l’idroclassificazione, la filtrazione e l’essiccazione di alcuni prodotti. Macchina di punta, e che dà il la all’intero processo di cava, è un nuovissimo Atlas Copco SmartROC T45-10 equipaggiato con una perforatrice COP 3060EX. “Si tratta di una macchina fondamentale”, afferma il Geom. Massimo Isoardo di Sibelco, “utilizzata per fori, in genere verticali, da 15 a 19 m di profondità e diametri da 4 pollici con aste T51. Dopo un paio di mesi di lavoro in cava, devo dire che i due parametri più importanti: i consu-

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mi e la velocità di perforazione, hanno confermato appieno la correttezza della nostra scelta”. Siamo di fronte a un vero cavallo di razza. Lo SmartROC T45-10 è un autentico gioiello tecnologico Atlas

Copco, in questo caso abbinato a un altro esordio vincente a livello nazionale: la perforatrice COP 3060EX. Cava, macchina e perforatrice vanno così a disegnare un quadro di assoluta eccellenza che, in fase di trattativa e formazione, ha coinvolto non solo il Business Line Manager Surface and Exploration Drilling Equipments Marco Arato, ma anche Hakan Aytekin, Regional Business Manager. “Il prodotto SmartROC”, interviene Vincenzo Morabito, Sales Area Manager per Piemonte, Liguria, Valle

L’opinione dell’operatore “Mi trovo molto bene, è una bella macchina con un’ottima funzionalità. Con lo SmartROC T4510 abbiamo operato un vero salto tecnologico: moltissime funzioni sono automatiche. La riduzione della rumorosità è notevole, così come la

diminuzione della polvere; la cabina è ammortizzata e non si sentono le vibrazioni. Io sono alto 1,80 m e sulle altre macchine facevo fatica, qui invece è tutta un’altra musica. La produttività è davvero buona: se la roccia è frantumata posso metterci

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Una panoramica della cava Sibelco di Robilante

d’Aosta e Lombardia per la Divisione Ingegneria Civile, Cave e Miniere di Atlas Copco, “sarà il nostro futuro sia sul fronte del rendimento, sia per il contenimento dei consumi. Questa macchina si attesta mediamente sui 20 l/h, contro i 30 delle macchine di vecchia concezione. E considerate le circa 1.000 ore/ anno di utilizzo, il risparmio è qualcosa di spaventoso”. Il nuovo T45 si trova ad affrontare un materiale difficile, molto fratturato e abrasivo. Di conseguenza la macchina deve avere una grande porta-

ta di aria e una notevole forza di strappo delle aste. Lo SmartROC T45-10 è così dotato anche di perforazione inversa, che necessita di una notevole potenza del martello. Ragion per cui la classica COP 1840, abituale nelle cave italiane, in questo caso è stata sostituita da una nuova COP 3060EX capace di gestire anche una batteria di aste decisamente importante. La macchina è inoltre equipaggiata con il sistema anti-incaglio e un impianto idraulico intelligente che invia l’olio solo alle utenze utilizzate.

un’oretta, se invece incontriamo materiale duro in 15-20 minuti il foro è fatto. Inoltre è veloce anche in fase di traslazione: per spostarmi da un fronte di cava a un altro i tempi si sono dimezzati”. Valerio Bertaina, operatore dello SmartROC T45-10

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Allo stesso tempo il compressore a bordo macchina non funziona sempre alla massima potenza, ma può essere regolato per portata e pressione a seconda dell’effettiva necessità, come ad esempio in caso di incaglio per spurgare il foro. Fatto in funzione dell’operatore, lo SmartROC T45-10 ha una cabina spaziosa ed ergonomica, con solo due joystick: uno per la perforazione e uno per la traslazione. Tutta la strumentazione è posta sul montante destro, in modo che l’operatore possa controllare contemporaneamente il foro e la strumentazione. Macchina full optional, prevede anche lo spruzzatore di acqua per compattare il materiale nel foro nel caso dovesse cedere. Da segnalare, infine, come Atlas Copco garantisca la massima copertura anche in fase di assistenza grazie a quattro tecnici che operano a livello nazionale e supportati, per le attività di ordinaria manutenzione, da una serie di officine autorizzate tutte debitamente formate dalla casa madre.

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In Cantiere•Atlas Copco On site

Quartzite at high altitude In the Sibelco quarry in Robilante we saw the first Atlas Copco SmartROC T45-10 at work in Italy

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he “20” main road of Colle di Tenda is not just a feast for the eyes and the heart: these stern mountains also conceal a wonderful Sibelco Group quarry. Based in Robilante, near Cuneo, the quarry is located at an altitude of about 1,300 m and extracts very compact Permo-Triassic quartzite of sedimentary origin metamorphosed in subsequent eras. The excavation process starts from the essential preventive drilling to examine the amount and, above all, the quality of the material (since quartzite is mostly intended for the glass industry, the best and most sought-after quartzite does not exceed 0.125 in terms of iron content). The quarry is exploited by following the technique of descending terraces by means of drilling and subsequent blasting. The material is then conveyed to the crushing stage (primary jaw crushing and secondary cone crushing) and is then sent to the system at an altitude of 700 metres via a belt conveyor. The belt is 2,200 metres long (1,100 m of which in a tunnel), with average slope of 28%, and can convey 1,000 t/h of material by recovering 1,000 kW of electric energy. Tertiary crushing takes place downstream, along with wet grinding, hydro-classification, filtration and the drying of some products. Our brand new Atlas Copco SmartROC T45-10 fitted with a COP 3060EX drill is a flagship machine that sets the tone for the entire quarry process. “An essential machine,” according to Sibelco Chief Surveyor Massimo Isoardo, “used for holes, generally vertical ones, from 15 to 19 m deep and with 4-inch diameters with T51 rods. After a few months at work in the quarry, I have to say that the two most important parameters, consumption and drilling speed, fully confirmed we made the right choice.” We have a true a thoroughbred horse. SmartROC T45-10 is an authentic technological gem. Atlas Copco, in this case combined with an-

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other successful national debut: the COP 3060EX drill. The quarry, machine and drill form a picture representing true excellence, which during negotiations and training involved Business Line Mgr Surface and Exploration Drilling Eq., Marco Arato,as well as Hakan Aytekin, Regional Business Mgr. “SmartROC,” says Vincenzo Morabito, Sales Area Manager for Piedmont, Liguria, Valle d’Aosta and Lombardy for the Civil engineering, Quarries and Mines Division at Atlas Copco, “will be our future both in terms of performance and consumption containment. This machine reaches 20 l/h on average, versus 30 l/h of machines with the old design. Considering the some 1,000 hours/year of use, the savings are terrific.” The new T45 handles tough material, full of fractures and abrasive. As a result, the machine must have a great air flow rate and a noticeable pull-out force on the rods. SmartROC T45-10 also comes with reverse drilling, which requires a considerable powerful hammer. This is why the classic COP 1838 drill, which is usually employed in Italian quarries, in this case was replaced by the new COP 3060EX, which can also manage large series of rods. Moreover, the machine is fitted with an anti-jamming system and a smart hydraulic system to only send oil to the utilities used. At the same time the

compressor fitted on the machine does not always operate at full power, but it can be adjusted according to the capacity and pressure as required, as in the case of a jam to clear the hole. Designed around the operator, SmartROC T45-10 come with a spacious and ergonomic cabin with just two joysticks: one for drilling and the other one for moving the machine. All the instruments are located on the right upright, so that the operator can check the hole and the instruments at the same time. A machine with everything you need, it also has a water sprayer to compress the material in the hole in the event of sagging. Finally, it is worth noting how Atlas Copco ensures full coverage also during the technical support stage thanks to four technicians operating at a national level and supported, for routine maintenance tasks, by a series of authorised workshops that are all duly trained by the parent company.

The operator’s view “I really feel at ease, it’s a machine with a nice design and excellent performance levels. With SmartROC T45-10 we really brought technology to the next level, as there are many automatic features. Noise levels are considerably lower, as are dust levels. Plus, the cabin is soundproof and you can’t feel vibrations. I am 1.80 m tall and felt cramped in other machines, while this is a whole other game. It has really great output levels: it takes about an hour to process crushed rocks, while with hard material we can drill a hole in 15-20 minutes. Moreover, it also moves quickly: it takes half the time to move from one quarry entrance to the next.” Valerio Bertaina, SmartROC T45-10 operator

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Industria Estrattivo-Mineraria•Bell Extractive-Mining Industry

The allies for any quarry The E-series of Bell articulated dump trucks stands out for its technical features and performance

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reater payload, lower running costs, top driving quality and maximum safety levels. These are, in a nutshell, the features of the E-series Bell articulated dump trucks, which include the B35E, B40E, B45E, B50E and B60E models. This range of products is the result of considerable investments made in research and development focused namely on performance and lower fuel costs to handle more material with lower running costs – without forgoing an eco-friendly approach. Bell dumpers are sturdy and reliable vehicles under any conditions, where every component (from the joint to the suspensions, from the weight distribution to the axles) has been designed for heavy duty-work in a quarry. The chassis is made with high-resistance steel and ensures top sturdiness and rigidity without being excessively heavy. The A-frame suspension system is coupled with hydro-pneumatic supports that can reduce side vibrations to provide, along with the driver seat with vibration dampers, top driving comfort also under the most extreme conditions. In terms of comfort, the soundproof cabin is spacious, ergonomic, air-conditioned and its sinuous lines recall, also in terms of design, the latest stylistic trends in the automotive sector. With excellent visibility, the operator can benefit from a 10�

colour screen providing all the information required in terms of functionality of the machine, diagnostics and safety. The vehicle is fitted with car-like controls, while the CD reader is provided as an optional feature. The dumpers are powered by six-cylinder Mercedes Benz engines that can provide power levels ranging from a minimum of 320 kW to maximum 430 kW, depending on the model. They all benefit from SCR (Selective Catalytic Reduction) technology in combination with the EGR and comply with Stage IV and Tier 4f standards. Fuel consumption and engine power levels have been optimised with specific software that controls the retarder, cooling and the charge of the accumulators, while an additional technological device ensures performance even with a cold start. While the

Powershift transmission is a guarantee, the differential gear evenly distributes the torque on each axle under favourable conditions, thereby automatically activating the automatic lock on rough terrain. This all takes place thanks to the Automatic Traction Control (ATC), which interacts with the computer fitted on board. Also the braking system has been specifically designed and calibrated to suit the roughest circumstances there may be in a quarry. The oil bath disc brakes are maintenance-free and come with a high-flow circulation system with filtering and cooling.

The range Model Power, kW Weight, kg Loading capacity, kg Heaped capacity, m3

B35E 320 30.379 33.500 20,5

B40E 380 31.787 39.000 24

B45E 390 31.877 41.000 25

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B50E 390 35.299 45.400 27,5

B60E 430 42.476 55.000 35

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Industria Estrattivo-Mineraria•Bell

Gli alleati per ogni cava La E-series dei dumper articolati Bell si impone per le sue qualità tecniche e prestazionali

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ncremento dei carichi utili, costi operativi ridotti, elevata qualità di guida e sicurezza ai massimi livelli. Son queste, in estrema sintesi, le caratteristiche dei dumper articolati della E-series Bell che comprende i modelli B35E, B40E, B45E, B50E e B60E. Questa famiglia di prodotti è frutto di notevoli investimenti in ricerca e sviluppo e

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dell’impegno Bell che si è concentrato in particolar modo sulle prestazioni e sul risparmio di carburante, il tutto per movimentare più materiale a minori costi di gestione. Senza dimenticare il rispetto per l’ambiente. La struttura dei dumper Bell si concretizza in un mezzo robusto e affidabile in qualsiasi condizione di utilizzo, dove

ogni particolare (dallo snodo alle sospensioni, dalla distribuzione dei pesi agli assali) è stato studiato per il duro lavoro in cava. Il telaio è in acciaio ad elevata resistenza e garantisce la massima robustezza e rigidità pur senza eccedere nel peso. Il sistema di sospensioni A-frame si accoppia con montanti idropneumatici in grado di ridurre le vibrazio-

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La gamma Modello Potenza, kW Peso, kg Capacità di carico, kg Capacità a colmo, m3

B35E 320 30.379 33.500 20,5

ni laterali per offrire, in collaborazione con il sedile ammortizzato, il massimo comfort di guida anche nelle situazioni più estreme. Sotto il profilo del comfort, la cabina insonorizzata è spaziosa, ergonomica, climatizzata e le sue linee fluide ricordano, anche per quanto riguarda il design, le più moderne tendenze stilistiche automotive. Detto di un’ottima visibilità, l’operatore beneficia di un monitor da 10 pollici a colori che offre tutte le informazioni necessarie sotto il profilo della funzionalità della macchina, della diagnostica e della sicurezza. I comandi sono di tipo automobilistico, mentre il lettore CD è offerto in via opzionale. I dumper sono alimentati da motori sei cilindri Mercedes Benz in grado di erogare potenze che, a seconda dei modelli, vanno da un minimo di 320 kW a un massimo di 430 kW. Tutti beneficiano della tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction) in combinazione con l’EGR e sono conformi alle norme Stage IV e Tier 4f. Il consumo del carburante e le potenze dei motori sono state ottimizzate attraverso uno specifico software che controlla il retarder, il raffreddamento e la ricarica degli

B40E 380 31.787 39.000 24

B45E 390 31.877 41.000 25

B50E 390 35.299 45.400 27,5

B60E 430 42.476 55.000 35

accumulatori; mentre un ulteriore dispositivo tecnologico salvaguarda le prestazioni anche a freddo. Se la trasmissione Powershift è una sicurezza, il differenziale distribuisce equamente la

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coppia su ogni assale nelle condizioni più favorevoli, attivando il bloccaggio in modo automatico quando il terreno si fa più difficile. Il tutto grazie all’Automatic Traction Control (ATC) che dialoga con il computer di bordo. Anche l’impianto frenante è stato appositamente studiato e tarato sulle più difficili condizioni che

si possono trovare in cava. I freni a disco in bagno d’olio sono praticamente esenti da manutenzione e dispongono di un sistema di circolazione ad alto flusso con filtrazione e raffreddamento.

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Industria Estrattivo-Mineraria•Powerscreen

Un’innovazione di portata mondiale: definizione assolutamente non esagerata, tant’è che già nel 1969 (tre anni dopo la nascita!) Ulster Plant (diventerà Powerscreen negli Anni ‘70) esportò la sua prima macchina del valore di 2.500 sterline in Svezia; e oggi Powerscreen è un’azienda di livello globale presente in oltre 80 paesi in tutto il mondo. Nel 1966 i dipendenti di Powerscreen erano otto, a fronte delle 600 persone che oggi realizzano una gamma di prodotti composta da oltre trenta macchine. Powerscreen ha iniziato con la produzione di macchine mobili in una cava di sabbia per arrivare alla progettazione di macchine che oggi sono impiegate in cave, miniere, nonché per opere di costruzione, demolizione e riciclaggio in tutto il mondo. I vagli mobili Chieftain e Warrior hanno rappresentato delle pietre miliari nel settore per le tecnologie introdotte e oggi in effetti la serie Warrior è la gamma di vagli mobili tra le più complete nel settore. Ancora oggi le innovazioni di Powerscreen stanno cambiando il mercato e definendo standard di settore per qualità, affidabilità e sicurezza nelle attrezzature per la frantumazione e la vagliatura. “La storia di Powerscreen è sinonimo di lavoro di squadra, dagli esordi come Ulster Plant all’odierna rete mondiale di clienti. I nostri clienti hanno creduto in noi e ci hanno aiutati a sviluppare e definire il settore, nonché a ideare metodi per aumentare la sicurezza sul lavoro delle persone. Grazie al lavoro di squadra continuiamo a trovare nuove soluzioni e opportunità” ha commentato Colin Clements, Product Line Director di Powerscreen.

50 anni sul filo della frantumazione Un traguardo importante per ogni azienda. Che in Powerscreen funge da trampolino per il futuro

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el 2016 Powerscreen festeggia 50 anni. Mezzo secolo fra frantoi e vagli, sempre alla ricerca delle migliori soluzioni, sempre a caccia di innovazione, feedback dei clienti ed evoluzione. Correva quindi l’anno 1966, e il primo nucleo di Powerscreen nasceva con il nome di Ulster Plant, nella contea di Tyrone (Irlanda del Nord). Ancora oggi lì risiede la sede cen-

trale della Powerscreen dei giorni nostri; lì ancora nascono i nuovi prodotti, quelli che derivano da quei famosi vagli che all’epoca hanno rivoluzionato il settore, introducendo il concetto della vagliatura mobile, eliminando così il costoso processo che prevedeva il trasferimento verso la macchina del materiale ma portando la macchina stessa direttamente nei pressi della parete di estrazione della cava.

La rete distributiva Altra chiave del successo di Powerscreen è la diffusione capillare della propria rete di distribuzione globale composta da oltre 120 distributori che operano in tutto il mondo per fornire supporto locale e servizi di assistenza agli utenti finali. Pat McGeary, Chairman di Blue Group, ha dichiarato “Powerscreen è parte di me, sono entrato in azienda nel 1968 quando era solo una piccola realtà locale e oggi è un elemento centrale della vita della mia famiglia. Sono orgoglioso di aver contribuito a questa storia di successo e di vedere che la passione e l’impegno di allora sono ancora presenti oggi”.

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Mining Industry

50 years on the edge of crushing An important goal for any company. That serves as a springboard for the future in Powerscreen

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n 2016 Powerscreen celebrates 50 years. Half a century between crushers and screeners, always looking for the best solutions, always looking for innovation, customer feedback and evolution. It was in 1966, and the first group of Powerscreen was born with the name of Ulster Plant, in Tyrone county (Northern Ireland): even today there resides the headquarters of Powerscreen of today; there still new products are built, those that derive from those famous screens which, in previous times, have revolutionized the industry by introducing the concept of mobile screening, thus eliminating the expensive screening process that included the transfer to the machine of the material, but carrying the machine itself directly near the quarry extraction wall. Global innovation: definition, the latter, absolutely not overwhelming, think that in 1969 (three years after the birth!) Ulster Plant (will become Powerscreen in ‘70s) exported its first machine, worth £ 2.500 in Sweden; and today’s global company Powerscreen is present in over 80 countries worldwide. In 1966 the employees

The distribution network Another key to the success of Powerscreen is the widespread dissemination of its global distribution network, consisting of over 120 distributors operating worldwide to provide local support and services to end users. Pat McGeary, Chairman of Blue Group, said “Powerscreen is part of me, I joined the company in 1968 when it was just a small local reality and today is a central element in the life of my family. I am proud to have contributed to this success story and to see that the passion and commitment of that time are still present today.”

of Powerscreen were eight, compared to 600 people that now realize a product range consisting of over thirty machines. Powerscreen began with the production of mobile machines in a sandpit to arrive at designing and building machines that today are used not only in quarries and mines, but they are used for construction, demolition and recycling around the world. The mobile screening Chieftain and Warrior have represented milestones in the industry for the technologies introduced and now indeed the Warrior series is the range of mobile screening among the most comprehensive in the industry. Even

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today the innovations of Powerscreen are changing the market and defining industry standards for quality, reliability and safety for crushing and screening equipment. “The story of Powerscreen is synonymous with teamwork, from the very beginning as Ulster Plant to today’s worldwide network of customers. Our clients have trusted us and have helped us to develop and define the industry, as well as to devise methods to increase safety at the work of people. Thanks to the team work we continue to find new solutions and opportunities” said Colin Clements, Product Line Director of Powerscreen.

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Industria Estrattiva-Mineraria•Sandvik

Tra fiere e novità tecniche

Negli ultimi mesi Sandvik ha presentato diverse novità in molte applicazioni che portano vantaggi in termini di produttività. Ma punta molto anche sui servizi

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andvik partecipa al Geofluid di Piacenza con una serie di novità per il settore delle perforazioni. Allo stand l’azienda scandinava presenterà una parte della propria gamma di attrezzature da roccia serie DTH e Top Hammer. In particolare queste due gamme di attrezzature sono state sviluppate per fornire soluzioni versatili e adattabili alle esigenze non solo di ogni cliente, ma anche a quelle future che un cliente potrebbe inaspettatamente incontrare in cantiere. In più va ricordato che entrambe le famiglie DTH e Top Hammer sono state progettate per trasmettere la massima forza d’impatto riducendo al minimo la dissipazione di energia. Da qui ne deriva un aumento notevole della produttività e delle performance ottenibili, senza dimenticare i minori costi legati all’uso di queste attrezzature. Grande spazio sarà dedicato anche ai servizi offerti da Sandvik, un elemento sempre più importante nella strategia di sviluppo dell’azienda. Sempre da Sandvik è stato recentemente presentato il nuovo sistema Centrex Pro con il quale si evitano finalmente i danni legati al cosiddetto fenomeno dell’over-

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Sandvik in Giappone La giapponese Tetsugen ha acquistato due frantoi a cono e un vaglio Doublescreen di Sandvik. Con sede a Tokyo, Tetsugen Corporation nasceva nel 1939 come azienda estrattiva di carbone ma oggi si occupa prevalentemente di recupero e riutilizzo di materiale derivante da demolizioni. Per portare a termine tale attività in Tetsugen si avvalgono di una potente e variegata flotta di macchine nella quale sono recentemente entrate a far parte anche due frantoi a cono, un Sandvik QS331 e un QH331, e un vaglio Doublescreen QA441 di Sandvik. L’acquisto fa parte di un accordo firmato in seguito a una visita che una delegazione di manager di Tetsugen ha fatto agli impianti produttivi irlandesi di Ballygawley di Sandvik. Alla fine del processo di lavorazione dei materiali di risulta delle demolizioni, i nuovi inerti vengono utilizzati per la costruzione di nuove strade o nelle fondamenta di nuovi edifici. La qualità dei materiali in uscita è una priorità di Tetsugen che ha quindi scelto le macchine Sandvik proprio perché in grado di garantire una qualità nella frantumazione e nella vagliatura in linea con gli standard richiesti.

drilling. Centrex Pro è un nuovo sistema di perforazione down-the-hole progettato con spirale Flush che protegge gli ambienti sensibili e salvaguarda le strutture circostanti l’area della perforazione. L’attuale tecnologia fa sì che l’aria pressurizzata utilizzata in fase di perforazione porti materiale in eccesso alla testa perforante. Con il nuovo Centrex Pro con spirare Flush tale inconveniente viene completamente eliminato. Inoltre l’uso del nuovo sistema Centrex Pro garantisce anche un minor rischio

molte risorse anche sulla formazione e l’aggiornamento dei...clienti. Un esempio in tal senso è stato il tour di seminari che Sandvik Construction ha organizzato in molte Nazioni. Uno di questi è stato il seminario sulla corretta gestione delle cave che ha organizzato in Sudafrica poco prima dell’estate. Scopo del seminario aiutare le imprese ad aumentare la produttività, l’efficienza e la sicurezza delle operazioni in cava mediante la condivisione dell’esperienza e delle conoscenze che i tecnici Sandvik hanno accumulato nel corso delle attività svolte in azienda. Tra i vari argomenti trattati sono stati toccati molti punti fondamentali, tra cui la corretta gestione della cava e i processi produttivi (perforazione, uso di esplosivi, carico, trasporto, frantumazione e vagliatura).

di fuoriuscita dell’aria e, non da ultimo, anche una minor quantità di acqua in risalita. Centrex Pro è perfettamente adattabile per operazioni di perforazione e palificazione, nonché per lavori di drenaggio, ancoraggio e stabilizzazione del terreno. Ma non ci sono prodotti senza servizi. Oltre all’assistenza che Sandvik si sta impegnando a rendere capillare in tutto il Mondo (di recente è stato nominato un nuovo dealer anche in... Alaska!), l’Azienda scandinava sta investendo

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Industria Estrattiva-Mineraria•Sandvik Extractive-Mining Industry

Between exhibitions and technical innovations In recent months Sandvik has introduced several innovations in many applications that bring benefits in terms of productivity. But it also focuses on services

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andvik participates in Geofluid of Piacenza with a series of innovations for the drilling sector. At the stand the Scandinavian company will present part of its range of equipment for rock series DTH and Top Hammer. In particular these two series of equipment have been developed to provide versatile and adaptable solutions able to meet the needs of each customer, but not only, they are meant as even future solutions for problems that a customer might unexpectedly meet at the construction site. In addition it should be noted that both DTH and Top Hammer series have been designed to transmit the maximum impact force while minimizing the dissipation of energy. The result is a significant increase in productivity and achievable performance, not to mention

the lower costs related to the use of this equipment. Great space will also be dedicated to the services offered by Sandvik, an increasingly important element in the company’s development strategy. Sandvik also has recently introduced the new Centrex Pro system by Sandvik with which, eventually, it is possible to prevent the damage linked to the so-called phenomenon of the over-drilling. Centrex Pro is a new down-the-hole drilling system, designed with a Flush spiral protecting sensitive environments and safeguarding the structures surrounding the drilling area. The current technology used involves that the pressurized air used in the process moves excess material to the drilling head. With the new Centrex Pro with Flush spiral this problem is completely eliminated. Moreover,

Sandvik in Japan Japanese Tetsugen bought two cone crushers and a Doublescreen by Sandvik. Headquartered in Tokyo, Tetsugen Corporation was born in 1939 as a coal mining company, but today mainly deals with recovery and reuse of materials resulting from demolition. To accomplish this task Tetsugen uses a powerful and varied fleet of machines that has recently been improved with two cone crushers, a QS331 and a QH331, not to mention the Doublescreen QA441 by Sandvik. The purchase is part of an agreement signed following a visit which a delegation of Tetsugen’s managers made to the Irish manufacturing plants, by Sandvik, in Ballygawley. At the end of the manufacturing process of the resulting waste material, new aggregates are used for the construction of new roads or for the foundations of new buildings. The quality of the produced materials is a priority of Tetsugen that selected the Sandvik machines precisely because able to guarantee a high quality crushing and sieving, in line with the required standards.

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the use of the new Centrex Pro system also guarantees a lower risk of air leakage, and, not least, also a smaller amount of rising water. Centrex Pro is perfectly adaptable for drilling and piling operations, as well as for drainage, anchoring and consolidation works of the soil. But there are no products with no facilities. In addition to the Customer Service that Sandvik is working to make widespread throughout the world (a new dealer has recently been opened in... Alaska!), the Scandinavian company is investing many resources on training and updating of ... customers. An example is the tour of workshops that Sandvik Construction has organized in many Countries. One of these was a seminar on the proper management of the quarries: organized in South Africa just before summer. The workshop aimed to help businesses increase productivity, efficiency and safety in quarry operations by sharing the experience and knowledge that Sandvik engineers have gained in the course of activities carried out in the company. Among the topics discussed many many fundamental points have been touched, including the proper management of the quarry and manufacturing processes (drilling, use of explosives, loading, transport, crushing and screening).

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Industria Estrattiva-Mineraria•Terex Finlay Mining industry

When the flow changes Debut of the new I-140 crusher by Terex Finlay that opens to a new generation of machines for crushing. And not only

The I-140 in numbers MOTOR UNITS CAT C-15 540 Tier 3 / Stage IIIA Power 403 kW (540 HP) Scania DC13 Tier 4i/Stage IV Power 373 kW (500 HP)

ROTOR Diameter 1.270 mm x 1.220 mm

MACHINE WEIGHT

F

rom over 50 years Terex MPE designs and distributes the range Terex Finlay: machines used to crush, sieve, wash and recycle. In particular the tracked mobile impact crushers Terex Finlay are known for versatility and crushing strength, in sieving natural granite and limestone with size range from tender to media and non-abrasive materials, as well as in the recycling of waste from building demolition. The range Finlay of impact crushers, in particular, is ideal for producing a quality final product where the shape, distribution and texture of the grain size are paramount. For further expansion of this range already reach (including models I-100, I-100RS, I-110, I-110RS e I-130RS) Terex Finlay recently launched the new impact crusher I-140, in a certain way shapes the future through innovation. The I-140 is the first of a new generation of newly developed impact crushers equipped with a technologically advanced structure that improves the flow of materials and manufacturing capabilities when crushing, mining, demolition and recycling. The machine obviously incorporates a Terex CR032 impact chamber with direct drive and advanced electronic control system that is able to provide high crushing ability and to produce materials of homogeneous form. But it is the flow of materials through the ma-

48.720 kg

chine that has been completely revised and improved thanks to the progressive increase in width of each component along the path of the material, while the vibrating feeder for heavy use (VGF) equipped with pre-screen removes fine debris and sieve the material to bypass for rework. The material coming from the pre-integrated screen can then be diverted into a reservoir via the optional bypass tape, or it can be mixed with the ground material on the main belt conveyor. “The improved material flow process in the system represents an important turning point in our design philosophy and at the appropriate time it will be extended to the entire range of impact crusher,” said Alan Witherow, Product Manager. The machine is equipped with an electronic system of the latest generation that mon-

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TRANSPORT DIMENSIONS Length 18.43 m Width 3 m 3.8 m

DIMENSIONS DURING WORK PHASES Length 17.8 m Width 7.36 m Height 4.6 m

itors and controls the speed of the rotor and adjusts the vibrating feeder (VGF), while fully hydraulic adjustment of the plates is both comfortable and efficient. Thanks to its high productivity and ease of maintenance and use the impact crusher I-140 is the ideal solution for large manufacturers and contracted screening operators.

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Industria Estrattiva-Mineraria•Terex Finlay

Quando il flusso cambia

Esordio del nuovo frantoio a urto I-140 di Terex Finlay che apre a una nuova generazione di macchinari per la frantumazione. E non solo

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ono oltre 50 anni che Terex MPE progetta e distribuisce la gamma Terex Finlay di macchinari per la frantumazione, la vagliatura, il lavaggio e il riciclaggio. In particolare i frantoi a urto mobili cingolati Terex Finlay sono noti per la versatilità e le capacità nella riduzione e nella vagliatura di granito e calcare naturali con granulo-

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metria da tenera a media e di materiali non abrasivi, nonché nel riciclaggio dei rifiuti da demolizione edilizia. La gamma Finlay di frantoi a urto, in particolare, è ideale per la produzione di un prodotto finale di qualità in cui la forma, la distribuzione e la consistenza della granulometria sono di primaria importanza. Ad ulteriore ampliamento di tale gamma

già nutrita (composta dai modelli I-100, I-100RS, I-110, I-110RS e I-130RS) recentemente Terex Finlay ha lanciato il nuovo frantoio a urto I-140 che in un certo senso dà forma al futuro attraverso l’innovazione. L’I-140 di fatto è il primo di una nuova generazione di frantoi a urto di nuova progettazione equipaggiata con una struttura tecnologicamente avanzata che migliora il flusso dei materiali e le capacità produttive nelle applicazioni di frantumazione, estrazione, demolizione e riciclaggio. La macchina ovviamente integra una camera ad urto Terex CR032 con trasmissione diretta e sistema di controllo elettronico avanzato che è in grado di assicurare un’elevata capacità di riduzione e di produrre ma-

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L’I-140 in numeri GRUPPI MOTORE CAT C-15 540 Tier 3 / Stage IIIA Potenza 403 kW (540 CV) Scania DC13 Tier 4i / Stage IV Potenza 373 kW (500 CV)

ROTORE Diametro 1.270 mm x 1.220 mm

PESO DELLA MACCHINA 48.720 kg

DIMENSIONI DI TRASPORTO Lunghezza 18,43 m Larghezza 3 m Altezza 3,8 m

DIMENSIONI IN FASE DI LAVORO teriali di forma omogenea. Ma è il flusso di materiali attraverso la macchina a essere stato completamente rivisto e migliorato grazie al progressivo aumento di larghezza di ciascun componente lungo il percorso del materiale, mentre l’alimentatore vibrante per impiego gravoso (VGF) dotato di pre-vaglio integrale rimuove i detriti fini e vaglia il materiale da by-passare per la rilavorazione. Il materiale proveniente dal pre-vaglio integrato può essere poi deviato in una

riserva tramite il nastro di by-pass opzionale, oppure può essere mischiato con il prodotto frantumato sul nastro principale. “Il migliorato processo del flusso di materiale nell’impianto rappresenta una svolta importante nella nostra filosofia di progettazione e al momento opportuno verrà esteso all’intera nostra gamma di frantoi ad urto” ha affermato Alan Witherow, Product Manager. La macchina è equipaggiata con un sistema elettronico di ultima generazione che controlla e

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Lunghezza 17,8 m Larghezza 7,36 m Altezza 4,6 m

comanda la velocità del rotore e regola l’alimentatore vibrante (VGF), mentre la regolazione completamente idraulica delle piastre risulta sia comoda che efficiente. Grazie all’elevata produttività e alla semplicità di manutenzione e d’uso il frantoio a urto I-140 è la soluzione ideale per produttori di grandi dimensioni e operatori di vagliatura in appalto.

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Industria Estrattivo-Mineraria•Volvo

Volvo CE: 50 anni di Dumper Prestazioni a ciclo continuo, ottima produzione, affidabilità proverbiale, con un occhio agli aspetti manutentivi. Sono i dumper della Serie G

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ave, miniere a cielo aperto, cantieri di movimentazione terra, ovunque ci sia la necessità di movimentare grandi carichi su terreni sterrati e accidentati i dumper articolati Volvo rappresentano una risposta adeguata sotto molteplici aspetti. Con carichi utili che vanno da 25 a 45 t, i nuovi dumper articolati della serie G di Volvo Construction Equipment si articolano nei modelli A25G, A30G, A35G, A40G, A45G FS, ai quali si è recentemente aggiunto il A45G. Grazie alla robustezza del telaio anteriore e posteriore, dell’articolazione centrale e dei freni a disco in bagno d’olio, i dumper della serie G garantiscono l’elevata durata tipica delle macchine Volvo e la tranquillità di una continuità operativa con pochi paragoni. Il tutto frutto di un’enorme esperienza in questa tipologia di macchine nate nel 1966. In linea con una progettualità che ha scandito gli ultimi 50 anni

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di movimentazione pesante, i dumper della Serie G raccolgono il meglio delle conoscenze Volvo anche sotto il profilo motoristico. Tutti i dumper sono mossi dalle unità Volvo Tier 4 Final/Stage IV,

con potenze che vanno dai 234 kW (318 hp) dell’A25G fino ai 347 kW (445 hp) per l’A45G. Motori che si caratterizzano per consumi ridotti senza scendere a compromessi in fatto di potenza e prestazioni. Il basso regime minimo dei motori Volvo contribuisce ad aumentare il risparmio di carburante, così come la selezione predittiva e dinamica della marcia può essere

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La manutenzione Aver cura del proprio mezzo è fondamentale. Lo sa bene Volvo CE che ha fatto della facilità di accesso ai punti di manutenzione un vero e proprio cavallo di battaglia. Qualche esempio? La griglia anteriore può essere abbassata per essere trasformata in una piattaforma di assistenza con scalini antiscivolo; mentre il cofano, azionato elettricamente, si apre a 90° per consentire un accesso completo e sicuro al vano motore. La massima tranquillità è poi fornita dal servizio di monitoraggio telematico delle macchine e su una rete di concessionarie preparata e disponibile.

adattata alle varie condizioni operative per manovre più confortevoli e una maggiore efficienza dei consumi. In ogni caso durante l’attività della macchina vengono raccolti molteplici dati utili per migliorare l’efficienza di lavoro e ridurre i costi. At-

traverso l’utilizzo dei sistemi intelligenti Volvo (MATRIS, CareTrack e OBW) è possibile ottimizzare la produzione senza gravare sui costi operativi. In particolare il sistema OBW (On Board Weighing) di pesatura di bordo garantisce un carico

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ottimale per ogni ciclo di lavoro. Detto che i dumper Volvo sono costruiti per affrontare le situazioni più difficili – in virtù del perfetto abbinamento tra catena cinematica, controllo automatico della trazione (ATC) con bloccaggio completo dei differenziali, carrello AT (All Terrain) e sterzo idromeccanico - queste macchine offrono la possibilità di scegliere tra varie opzioni di telaio e carrozzeria. Massima la sicurezza anche in discesa grazie ai rallentatori e al freno motore dinamico Volvo. Ovviamente massima è l’attenzione per il comfort in cabina che vanta uno sterzo preciso, sospensioni eccellenti, basso livello di rumorosità, oltre a tanto spazio e a una climatizzazione estremamente curata. Varie funzioni automatiche vanno a sposarsi a comandi facili, ergonomici e particolarmente intuitivi.

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Industria Estrattivo-Mineraria•Volvo Mining Industry

Volvo CE: 50 years of Dump trucks Continuous cycle performance, excellent production, renowned reliability, with an eye to maintenance. These are the G-series dump trucks

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uarries, open-cast mines, earthmoving sites, wherever there is the need to move large loads on terrain and rough terrain the articulated dumpers by Volvo represent an adequate response in many aspects. With payloads ranging from 25 to 45 t, the new G-series articulated trucks by Volvo Construction Equipment are divided in models A25G, A30G, A35G, A40G, A45G FS , with the recently added A45G. Thanks to the strength of the front and rear chassis, the central joint and oil-bath disc brakes, G-series dump trucks provide the long life typical of Volvo machines and the serenity of an operation continuity with

few equals. All is the result of a huge experience gained in this type of machine born in 1966. In line with a project that has marked the last 50 years of heavy handling, the G-series dump trucks embody the best Volvo’s automotive knowledge, even talking about the engines. All dumpers are driven by Tier 4 Final/Stage IV Volvo units, with powers ranging from 234 kW (318 HP) of the A25G, up to 347 kW (445 HP) of A45G. Engines that are characterized by low consumption, without compromising in terms of power and performance. Volvo engine idle down helps to increase fuel economy, as well as the predictive and dynamic selection of gear can be adapted to different oper-

Maintenance To take care of your vehicle is essential. Volvo CE knows it very well since has designed very easily accessible maintenance points, making of this characteristic its strong point. Some examples? The front grille can be lowered to be transformed into a service platform with non-slip steps; while the hood, electrically operated, pops up to 90° to allow a complete and secure access to the engine compartment. Peace of mind is then provided by the computerized monitoring of the machines and by a well-qualified and available network of dealerships.

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ating conditions for most comfortable and greater fuel consumption efficiency. In any case during machine operation many useful data are collected to improve work efficiency and reduce costs. Through the use of the intelligent systems by Volvo (MATRIS, CareTrack and OBW) you can optimize production without burdening on operational costs. In particular the OBW system, the On Board Weighing ensures an optimal load for each work cycle. Dump trucks by Volvo are built to tackle the toughest situations – by virtue of the perfect union between driveline, automatic traction control (ATC) with complete locking of differentials, Cart AT (All Terrain) and hydro-mechanical steering - these machines offer the possibility to choose between various options of chassis and bodywork. Maximum safety even downhill thanks to dynamic motor brake retarders by Volvo. Obviously great is the attention to the comfort in the cabin, with its precise steering, excellent suspension, low noise level, plus plenty of space and a extremely efficient air conditioning system. Various automatic features are combined with easy, ergonomic and especially intuitive controls.

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Attrezzature&Componenti•Hinowa Fittings&Components

Three-in-one One model, three different versions to fit every site possible. An all-rounder equipment

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inowa produces new machines that stand out for versatility, performance and, in some cases, compactness....and this is not something new. The market already knows and appreciates the wide range of TP series tracked forklifts we talked extensively about on both the printed pages of previous issues of Perforare and on the website www. perforare. This time we instead analyse another products family of the Company in Nogara. Such products can safely be used on construction sites where drilling operations or geognostic surveys, as well as consolidation works are carried out: we are talking about the range of minidumpers bearing the name HS701. Actually, instead of a real range, this is a basic model that Hinowa has developed in three different versions: with tilting dump body, with high unloading dump body and with self-loading dump, the latter designed of course to ensure a rapid discharge of the material. On all versions the first thing to note is the compactness: a minimum width of only 758 mm which can however reach 1.058 mm when equipped with hydraulically driven extendable undercarriage, a technical possibility that Hinowa offers on various

machines it produces. In the version just 758 mm wide the HS701 is able to switch easily from doors and gates, and thanks to optimum weight distribution and the undercarriage, it allows a reduced ground pressure that prevents to damage the surfaces on which it runs, but also to shrink or sink particularly soft and muddy soils. In addition the tracks maintain an optimal adherence in all situations. Always talking about size, it’s obvious that both length and height vary from model to model, depending on the type of dump body mounted: in every case it is a maximum height of 1.625 mm in the version with high unloading lowered, which goes down to 1.300 mm on the version with tilting dump body at rest. Equal consid-

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eration for the length, which reaches its maximum in the on-loading version (2.224 mm) before falling to 2.074 mm in the tilting version. We agree that this is an extremely handy machine, even in its most demanding version. Interesting is the offer in terms of engines, gasoline or diesel fuelled, which comes in three units made available, two Honda 8.4 or 11.7 HP petrol, and a 9.4 HP diesel Kubota engine. Travel speed varies from 2.2 to 3.3 km/h, at the option of the operator who can adapt it to the type of soil to be worked, while the climbing capacity ranges from 20° to 15° in the version with high dump body for obvious reasons of stability linked to the greater height of the model. The loading capacity is 700 kg, falling to 550 in the version with high dump body discharge.

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Attrezzature&Componenti•Hinowa

Tre in uno

Un modello, tre diverse versioni per adattarsi a ogni cantiere possibile. Da vero tuttofare

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he Hinowa sia una fucina di nuove macchine che spiccano per versatilità, prestazioni e, in alcuni casi, compattezza non è cosa nuova. Il mercato già conosce e apprezza la nutrita gamma di carrelli elevatori cingolati della serie TP di cui abbiamo parlato diffusamente sia sulle pagine cartacee dei precedenti numeri di Perforare che su quelle digitali di www.perforare.it. Questa volta andiamo invece ad analizzare un’altra famiglia di prodotti dell’Azienda di Nogara che possono tranquillamente trovare applicazione in cantieri dove sono in fase di realizzazione operazioni di perforazione, o indagini geognostiche o lavori di consolidamento: stiamo parlando della gamma dei minidumper contrassegnati dalla sigla HS701. In realtà più che una vera e propria gamma si tratta di un modello di base che Hinowa ha sviluppato in tre differenti versioni: con cassone edile, con cassone a scarico alto e con cassone autocaricante, quest’ultimo progettato ovviamente per garantire uno scarico veloce del materiale. Su tutte le versioni la prima cosa da rilevare è la compattezza delle dimensioni: una larghezza minima di soli 758 mm che può però diventare di ben 1.058 mm in caso di equipaggiamento con sottocarro allargabile idraulicamente, una

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possibilità tecnica che Hinowa propone su diversi mezzi di sua produzione. Nella versione di soli 758 mm di larghezza l’HS701 è in grado di passare in scioltezza da porte e cancelli, e grazie alla distribuzione ottimale del peso e al carro cingolato, si dispone di una riduzione della pressione al suolo che evita di arrecare danno alle superfici su cui si transita, ma anche di compattare o di affondare in terreni particolarmente fangosi e molli. In più i cingoli mantengono un’aderenza ottimale in tutte le situazioni operative. Sempre parlando di dimensioni, va da se che varino da modello a modello anche lunghezza e altezza, a seconda del tipo di cassone montato: in ogni caso si parla di un’altezza massima di 1.625 mm sulla versione con cassone a scarico alto abbassato, che scende a 1.300 mm sulla versione con cassone edile in posizione di riposo. Stessa considerazione per la lunghezza, che raggiunge il massimo sulla versione autocaricante (2.224 mm) per poi scendere a

2.074 mm nella versione edile. Si capisce che si tratta comunque di un mezzo estremamente maneggevole, anche nella sua versione più impegnativa. Interessante l’offerta in termini di motorizzazione, benzina o diesel, che si declina in tre unità disponibili, due Honda a benzina da 8,4 oppure 11,7 HP e un motore diesel Kubota da 9,4 HP. La velocità di traslazione è variabile da 2,2 a 3,3 km/h, a

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Tabella tecnica Motore benzina Cilindri e cilindrata Potenza lorda max

HS701 cassone edile Honda GX270 Monocilindrico da 270 cc 8,4 HP - 6,3 kW@3600rpm

HS701 cassone scarico alto Honda GX270 Monocilindrico da 270 cc 8,4 HP - 6,3 kW@3600rpm

Avviamento Motore diesel Cilindri e cilindrata Potenza lorda max Avviamento Pendenza max superabile

A strappo Kubota OC95 Monocilindrico da 416 cc 9,4 HP - 7 kW@3600rpm elettrico 20° versione diesel

Potenza sonora garantita Tipo distributore Pompa idraulica: tipo e numero Tendicingolo Larghezza del cingolo Rulli per lato Velocità traslazione motore benzina Velocità traslazione motore diesel Carreggiata variabile Portata Capacità cassone: volume di carico max Capacità cassone: volume raso Peso operativo motore benzina Peso operativo motore diesel

101 dB meccanico 3 a ingranaggi A grasso 180 mm 3 2,2 – 3,3 km/h

A strappo Kubota OC95 Monocilindrico da 416 cc 9,4 HP - 7 kW@3600rpm elettrico 15° versione diesel cassone abbassato 101 dB meccanico 3 a ingranaggi A grasso 180 mm 3 2,2 – 3,3 km/h

HS701 autocaricante Honda GX270 - GX390 Monocilindrico da 270 cc o 389 cc 8,4 HP - 6,3 kW@3600rpm (GX270) 11,7 HP - 8,7 kW@3600rpm (GX390) A strappo (GX270) Elettrico (GX390) Kubota OC95 Monocilindrico da 416 cc 9,4 HP - 7 kW@3600rpm elettrico 20° versione diesel 101 dB meccanico 3 a ingranaggi A grasso 180 mm 3 2,2 – 3,3 km/h

2,2 – 3,3 km/h 758 – 1.058 mm 700 kg 0,34 mc

2,2 – 3,3 km/h 758 – 1.058 mm 550 kg 0,29 mc

2,2 – 3,3 km/h 758 – 1.058 mm 700 kg 0,34 mc

0,28 mc 540 kg (carro fisso) 580 kg (carro fisso) - 660 kg (carro allargabile)

0,24 mc n.d. 660 kg (carro fisso) - 740 kg (carro allargabile)

0,28 mc 720 kg (carro allargabile) 655 kg (carro fisso) 735 kg (carro allargabile)

scelta dell’operatore che può adeguarla al tipo di terreno da affrontare, mentre la pendenza superabile varia da 20° a 15° nella versione a scarico alto per ovvi motivi di stabilità legati alla mag-

gior altezza del modello. La portata è di 700 kg che scendono a 550 anche in questo caso nella versione con cassone a scarico alto.

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Attrezzature&Componenti•Hydac

Il partner giusto per il drilling L’impressionante gamma di prodotti Hydac si abbina alla personalizzazione ad hoc per ogni cliente

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olio non ha segreti. Grazie a un numero incredibile di prodotti – dalle pompe alle valvole, dai sistemi integrati alla sensoristica, per finire con le schede elettroniche e i display – Hydac unisce la parte ole-odinamica alla parte elettronica, seguendo l’intera movimentazione dell’olio dal serbatoio ai comandi. La società è anche specializzata nella più elevata personalizzazione di ogni prodotto, progettato sulle specifiche esigenze che caratterizzano la costruzione di una macchina da perforazione. Il tutto senza dimenticare l’enorme competenza dei tecnici italiani e tedeschi. Con una produzione concentrata soprattutto in Germania, e con il supporto di unità produttive negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Svizzera, Hydac è una società che nel mondo conta 7.500 persone e 45 filiali, molte delle quali sviluppano una competenza territoriale, con ufficio tecnico interno, in grado di creare sistemi e circuiti idraulici ad hoc sulle ri-

chieste dei clienti. In sostanza Hydac si propone come un unico interlocutore che segue tutto in maniera integrata. Davvero arduo provare a sintetizzare la gamma Hydac per il settore della perforazione. Proviamoci, chiedendo venia per la sintesi. Per quanto concerne i blocchi valvole, Hydac produce elementi per il controllo, il pilotaggio e l’emergenza, manifold compatti progettati con soluzioni standard e/o modulari per tutte le esigenze. Le elettrovalvole a cartuccia coprono capacità da 0 a 150 l e pressioni fino a 350 bar. In questo settore spicca la nuova serie di distributori multifunzione X (DX, LX, HX) pensata per gran parte delle applicazioni mobili e la cui caratteristica fondamentale è la modularità per il sistema di controllo e comando (servo-comandi) con pressioni di utilizzo fino a 400 bar. A prescindere dal tipo di valvola impiegata è possibile utilizzare qualsiasi tipo di azionamento. L’impie-

go di questi distributori oleodinamici consente di adottare diverse tipologie di comandi per ogni sezione: manuale, elettro-idraulica on-off o proporzionale. Inoltre, ogni sezione ha la possibilità di montare valvole di massima che permettono di differenziare la pressione per ogni utilizzo. Hydac è poi un punto di riferimento per quanto concerne gli accumulatori che coprono taglie da 0,075

Sergio Ciatto, Responsabile Mobile Division Hydac Spa

Hydac Italia Con sede ad Agrate Brianza (Mb), Hydac Italia è una struttura con oltre 80 persone che si avvale anche di uffici regionali di Torino, Brescia, Padova, Reggio Emilia e Napoli. Oltre all’ufficio tecnico, per ogni linea di prodotto mette a disposizione un Product Manager: un vero e proprio specialista che tiene i rapporti tra la casa madre in Germania e la sede italiana. La parte commerciale è seguita da funzionari di vendita che operano a livello locale. Il tutto muove nella logica del motto: Global Presence, Local Competence.

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l fino a 450 l e oltre, in base alla tipologia di esecuzione. La società è inoltre in grado di coprire qualsiasi esigenza di filtrazione (mandata, aspirazione, ritorno, combinato intank, speciale, eccetera) con soluzioni standard e custom. Molto innovativa è la nuova gamma di sistemi integrati di serbatoio con filtri, indicatore di livello, sensoristica di sup-porto e filtro aria pensata per rispondere alle esigenze di riduzione degli ingombri,

peso e pulizia interna. Passando agli scambiatori di calore, lo scambio termico pensato da Hydac consente una gestione intelligente delle risorse. Hydac può installare a bordo macchina dei veri e propri sistemi combinati con serbatoio, scambiatore e filtro di ritorno che, grazie a valvole bypass e sistema brushless,

regolano la ventola e permettono di attivare il controllo della temperatura in base alla necessità del sistema (scambiatore Brushless fan CMS). E la parte elettronica? Niente paura. Hydac può fornire sistemi di controllo completi di sensoristica (trasduttori, sensori di posizione, angolo, temperatura, pressostati e inclinometri) e supporti di comando come il joystick G-pro. Senza dimenticare i sistemi di monitoraggio online e offline. I display e le schede di controllo di TTControl, azienda del gruppo multinazionale, completano la gamma. Scambiatori di calore: lo scambio termico pensato da Hydac consente una gestione intelligente delle risorse mediante sistemi combinati

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Attrezzature&Componenti•Hydac Equipment and Components

The right drilling partner The impressive range of Hydac products goes hand in hand with ad-hoc custom features for every customer

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il has no secrets. Thanks to an incredible number of products – from pumps to valves, from embedded systems to sensors, up to electronic boards and displays – Hydac combines hydraulics with electronics, monitoring the entire handling process of the oil, from the tank to the controls. The company is also specialized in top customization levels for each product, which is designed around the specific needs of a drilling machine – without forgetting the big expertise of Italian and German engineers. With manufacturing mainly concentrated in Germany and the support of production units in US, UK and Switzerland, Hydac counts 7,500 employees and 45 branches worldwide, each developing local expertise, with an in-house technical department that can create ad-hoc systems and hydraulic circuits according to the customer’s requests. Basically, Hydac positions itself as a single partner for the whole projecting process, from start to end. It’s really hard to sum up the Hydac range for the drilling industry. Let‘s try. As for valve blocks, Hydac produces control, piloting and emergency element, compact manifolds designed with standard and/or modular solutions to suit any requirement. The cartridge solenoid valves cover a capacity from 0 to 150 l and pressure values up to 350 bar. Here the new multifunctional distributors X-series (DX,

LX, HX) has a main role: the X-series are designed for most mobile applications and whose key feature is the modularity for the monitoring and control system (servo control) with pressures up to 400 bar. Any kind of drive can be used, regardless of the type of valve employed. The use of these hydraulic distributors allows adopting different types of commands for each section: manual, electro-hydraulic on-off or proportional. In addition, each section has the ability to mount relief valves that allow to differentiate the pressure for each use. Hydac is then a real benchmark in terms of the accumulators, which cover sizes from 0.075 l to 450 l and over, according to the type of execution. Moreover, the company can cover any filtration requirement (delivery, intake, return, combined intake, special, etc.) with standard and custom solutions. The new range of builtin tank systems with filter, level indicator, supporting sensors and air filter designed is very innovative and meets the needs to reduce the overall dimensions, weight and internal cleaning. Moving to heat exchangers, the thermal exchange thought by Hydac allows an intelligent management of resources. Hydac can install on the machine combined systems between tank, heat exchanger and return filter: thanks to bypass valves and a brushless

system, those systems can regulate the fan and activate the temperature control according to the system’s requirements (Brushless fans CMS exchanger). And what about the electronics? Don’t worry. Hydac can provide complete control systems with sensor elements (such as position sensors, angle sensors, temperature sensors,, pressure sensors, and inclinometers) and controls like the G-pro joystick. Without forgetting the on-line and off-line monitoring systems. Displays and control cards by TTControl, a company of the group, complete the range.

Sergio Ciatto, Mobile Division Manager at Hydac Spa

Hydac Italy Based in Agrate Brianza (MB), the italian subsidiary of Hydac is a structure in wch more than 80 people work and also manages regional offices in Turin, Brescia, Padua, Reggio Emilia and Naples. In addition to the technical office, for each product line Hydac Italy offers a product manager: a real specialist who holds the relationship between the headquarters in Germany and the Italian ones. The commercial affairs are followed by sales officers working locally. Everything moves in the way of the pay-off: Global Presence, Local Competence.

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Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria


Attrezzature&Componenti•SIP&T

Sostenere lo sviluppo L’innovativo AUTO CDA all’opera in un cantiere tedesco

S

IP & T continua instancabile la sua opera di rafforzamento sul mercato tedesco grazie al prezioso sostegno del suo dealer BBD Spezialtiefbau und Baumaschinen Vertriebs GmbH che in occasione di un

prestigioso cantiere della Demler Spezialtiefbau GmbH + Co. KG ha fornito l’innovativo AUTO CDA (Automatic Casing Drive Adaptor) di SIP&T, ossia un sistema automatico di giunzione per tubi da rivestimento in grado di aumentare

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il livello di produttività e sicurezza del cantiere.

AUTO CDA: COS’È L’European Foundations Enterprises è particolarmente attenta alla tematica del-

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Attrezzature&Componenti•SIP&T

la sicurezza in seguito all’ampliamento della Direttiva Europea 2001/45/EC che ha ulteriormente irrigidito i parametri di sicurezza legati ai cantieri dove si eseguono operazioni di perforazione e/o fondazioni, in particolare per i lavori eseguiti ad altezze elevate. In generale prima di eseguire le operazioni di perforazione nelle quali è previsto l’uso di tubi da rivestimento, questi ultimi vengono connessi mediante giunti appositi al fine di formare un’unica tubatura che a sua vol-

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ta viene accoppiata alla testa perforante mediante un twister. Una volta completata la posa del palo di fondazione, la colonna di rivestimento viene recuperata e spesso smontata per successivi utilizzi anche di singoli elementi. Generalmente per accoppiare (o disaccoppiare) la tubatura di rivestimento all’elemento perforante si deve lavorare lungo tutta l’altezza dell’elemento e gli operatori si spostano lungo esso mediante scale, caricatori utilizzati come piattaforme ae-

ree o più semplicemente legandosi con imbracature di sicurezza e arrampicandosi lungo l’attrezzatura. In ogni caso si tratta di operazioni ad alto rischio di caduta, senza contare l’enorme dispendio di tempo che la s esecuzione comporta. Per ovviare a tutti questi inconvenienti SIP&T ha deciso di andare all’origine del problema e sviluppare un dispositivo che rappresentasse la soluzione definitiva: l’AUTO CDA appunto. Il sistema è stato progettato e realizzato internamente

Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria


tamente realizzata allo scopo di mantenere la corretta inclinazione di 5,71 gradi durante le operazioni. L’uso contemporaneo della morsa giracolonna, dei tubi da rivestimento e del sistema AUTO CDA di SIP&T ha consentito alla Demler di completare i lavori secondo programma.

LA SFIDA

Weigand Lutz, Civil Engineer e Site Manager di Demler

e interamente dall’Azienda di Baronissi e si applica ai tubi di rivestimento che la stessa SIP&T propone. L’AUTO CDA di SIP&T è quindi un sistema automatico di giunzione dei tubi di rivestimento utilizzabile con qualunque tipologia di perforatrice e ha come massimo vantaggio la capacità di aumentare sia la sicurezza che la produttività nelle operazioni di fondazione, andando a eliminare sia i pericoli correlati che l’enorme quantità di tempo necessaria all’esecuzione della giunzione dei tubi da rivestimento che finora spesso era eseguita manualmente. I tubi da rivestimento sono realizzati in acciaio di alta qualità e vengono proposti per la realizzazione di opere di fondazione in terreni che richiedono il rivestimento del foro, destinato ad ospitare il palo di fondazione, che altrimenti potrebbe collassare se lasciato nudo. L’AUTO CDA interviene con un sistema di aggancio/ sgancio meccanico dei due semigiunti maschio/femmina generalmente posizionati alle estremità di due tubi da rivestimento da unire/disaccoppiare e può, come abbiamo detto poc’anzi, essere utilizzato su qualunque modello di perforatrice verticale, anche di grosso tonnellag-

gio. Il sistema è direttamente governabile dalla cabina della perforatrice e grazie ad esso tutte le operazioni manuali in altezza finora svolte dal personale del cantiere possono diventare un lontano ricordo, con indiscussi vantaggi sia per la sicurezza che in termini di velocità di preparazione sia dei tubi da rivestimento che della macchina stessa.

IL CANTIERE TEDESCO Demler Spezialtiefbau GmbH + Co. KG sta ultimando la realizzazione di 24 pali di fondazione infissi in un terreno composto da scisto, argille dure e morbide, sabbia e ghiaia intervallati da strati calcarei e con una falda acquifera che scorre a circa 6 metri di profondità, destinati a sorreggere un viadotto autostradale. Dei 24 i più difficoltosi da realizzare sono stati quelli con diametro da 1.500 mm, lunghi 25 m e da realizzare con un angolo di penetrazione di 5,71 gradi, eseguiti mediante una perforazione tubata con morsa giracolonna e tubi da rivestimento a doppia parete. La perforatrice utilizzata era una Bauer BG39 Premium Line con morsa giracolonna Leffer equipaggiata con un’ulteriore struttura rigida apposi-

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Per Weigand Lutz, Civil Engineer e Site Manager di Demler, la sfida principale è stata proprio quella di mantenere i tempi di realizzazione richiesti dalla committenza e nello stesso tempo garantire la sicurezza del cantiere. Il raggiungimento di entrambi gli obiettivi è stato possibile proprio grazie all’uso dell’AUTO CDA di SIP&T: conti alla mano questo sistema ha permesso di velocizzare le operazioni di giunzione/disaccoppiamento dei tubi da rivestimento di dieci volte. Visti questi risultati Demler ha deciso di sostituire tutti i propri sistemi di giunzione manuali con nuovi AUTO CDA. “Demler sta operando in numerosi cantieri dove sta realizzando opere di fondazione per diversi committenti” ha dichiarato Lutz. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti con il sistema AUTO CDA sia per quanto riguarda la velocizzazione delle operazioni che per l’estrema sicurezza che il suo uso garantisce. In futuro collaboreremo ancora con SIP&T e BBD perché li riteniamo partner tecnici qualificati e affidabili”. Anche Astrid Breede, manager e co-titolare di BBD si è dichiarata soddisfatta del lavoro svolto per Demler: “Sono stata testimone della qualità delle attrezzature di SIP&T in cantieri sparsi in tutto il Mondo e quello che più mi ha colpito è l’enorme aumento di produttività che garantiscono. Questo significa che dietro la progettazione e realizzazione di queste attrezzature vi è una squadra di tecnici preparati, in grado di anticipare le richieste del cliente e sviluppare nuovi prodotti”. Non possiamo che chiudere con le parole di Francesco Cantisani, Sales Director di SIP&T: “SIP&T si basa su una struttura fortemente customer oriented in grado di soddisfare tutte le possibili richieste del mercato e dei clienti in tempi brevi. Il mercato tedesco è sempre piuttosto scettico nei confronti di prodotti esteri, e italiani, ma credo che questo approccio stia lentamente cambiando, complice il successo di prodotti come l’AUTO CDA”.

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Attrezzature&Componenti•SIP&T Equipment and Components

Pushing the development The new AUTO CDA is successfully working in Germany

S

IP & T continues its work of strengthening the German market thanks to the valuable support of his agent BBD Spezialtiefbau und Baumaschinen Vertriebs GmbH providing automatic casing drive adapter to make a major project of DEMLER Spezialtiefbau GmbH + Co. KG.

AUTO CDA: WHAT YOU NEED TO KNOW The automatic casing drive adaptor (AUTO CDA) is an interesting coupling system of lining casings that can be applied on all drill rigs and is able to increase safety and productivity in the execution of lining piles, eliminating the danger and waste of time due to the manual casings coupling phase . The safety issue, which is an obsession for the association of the European Foundations Enterprises, has focused its attention on the consequences for the industry of foundations resulting from the implementation of European Directive 2001/45/EC regarding minimum standards for the safety of workers which operate at high altitudes. A

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“careful” Safety Plan seemed necessary and, therefore, the priority of a number of appropriate solutions to prevent and reduce the risks of falls from heights by workers during the assembly of drills and manoeuvring inherent to them to put them into operation. When tubular drilling (casings) operations are carried out, it is often necessary that some operations are executed at high altitudes by workers on the site. Before starting to drill, the casings that support the walls of the hole should be inserted into the ground; for this reason, the various elements are connected together securely through threaded sealing bolts in order to form a column which, in turn, must be bolted to the rotation head by means of a driver (twister). Once the pile has been installed, the column casing must be extracted from the ground and then must be disassembled element by element. In general, to connect the column casings to the driver, the sealing bolts are set manually and, for this purpose, the worker is forced to use devices such as a ladder, a rubber loader - used as a “working platform” - or safety harness.

Why are such widespread solutions not safe? The ladder can slip or slide on the muddy ground (during drilling, one cannot expect to have a clean and tidy surface); the worker could slip from the rung of the ladder (dirty boots); from an unstable position on a ladder, the worker must carry out his work with great physical effort; the driver of the rubber loader could make a wrong move endangering the life of the worker; safety harnesses could fail and therefore because the operator to fall. The use of these devices, as well as being very risky for the safety of operators, is highly unproductive since the entire team of workers - and the drill itself - cannot work until the column casing is connected to the carrier (in turn connected to the rotation head) or vice versa until the column casing is completely removed. For a number of years, manufacturers of drills, and their users, have tried to develop alternatives and adequate solutions to make work much safer and more productive from an economical point of view. With the automatic Twister, SIP&T stands by the road of concreteness, which has given desired results over time. A technological innovation targeted where clients highlight difficulties, resulting in a real and evident evolution of the product. The great desire to preserve and enhance its competitiveness, combined with the intention to protect the right to exclusivity, has led the specialist from Baronissi to patent “his invention”. With the assistance of Eng. Francesco Cantisani, International Sales Director at SIP&T, we shortly illustrate the original design and creation by the company from Campania in the field of ducted piles and related management systems of lining casings by explaining the technological principles and practical benefits derived from it. The pipe casings are made of high quality steels and their use is intended for piling in grounds that require excavation protection to avoid the drilling pile from collapsing.

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Two male/female coupling halves, which are applied to the ends of the individual elements of the pipe column, facilitate their junction. In this context, we find the recent technical development of the twister (driver) by SIP&T, made with an entirely mechanical system of engagement/release to lining casings that can be used on all machines for large vertical drilling. The system is able to increase safety and productivity in the execution of lining piles, thus eliminating danger and time wasted due to the manual phase of coupling. Thanks to it, today, drilling operators can connect the column casing to the driver without the use of human resources, therefore, directly from the operating cabin where they sit. After long research and development, the system described has now reached the stage of serial production and is successfully used on many sites.

FASTER AND SMARTER FOUNDATION PILES Construction of the foundation for the viaduct began in July 2016 and included 24 drilled shafts socketed into shale. Most notable were 1500 mm diameter, up to 25 m long shafts installed on a 5.71-degree batter, using double walled sectional casing oscillated down to bearing strata. Demler provided the technical engineering and support required to operate the specialized equipment at a 5.71-degree angle, they used a Bauer drill rig BG39 Premium Line with a Leffer casing oscillator that was mechanically and hydraulically attached to the base of the rig. In addition, a 5.71-degree engineered framework provided rigid support in order to keep the casing oscillator on the correct inclination while drilling took place. The oscillator, the segmental casing and SIP&T AUTO CDA allowed the shaft to be advanced through the overburden materials. Despite the equipment challenges faced, the BG39 production overall was excellent in achieving the completion of this project ahead of schedule. Subsurface conditions consisted of stiff fat clays underlain by layers of soft lean sandy clays, clayey sands, and sand with gravel. The sand with gravel layer typically was present above the shale. The shale is highly weathered near the top of the

Francesco Cantisani, Sales Director SIP&T

formation and becomes progressively stronger with depth. It contains weakly cemented sand layers within the shale. Hard limestone layers and concretions are present intermittently throughout the shale. Groundwater was typically encountered approximately 6.096 mm below the surface elevation. The use of the oscillator, segmental casings and AUTO CDA was necessary in order to meet the technical requirements of the contract. The specifications required that the shaft excavation could not be advanced beyond the limits of the casing supported overburden. Unsupported or unshored excavation of the drilled shaft overburdens could have severe repercussions on the foundation system. The 5.71-degree slope frame was necessary to maintain the required batter. The specifications allowed only a one degree +/- deviation from 5.71-degrees. Demler pointed out that, installation of the drilled shafts on 5.71-degree batter required a more delicate touch than the traditional driller’s mentality of the more power the better. Equipment, and tooling designed to function vertically do not necessary operate efficiently on a 5.71 degree batter. Equipment and tools were structurally fatigued requiring constant care and field modifications. The segmental casings required a high level of maintenance and care in order to keep the casing installation running smoothly. It is important to note that

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maintaining plumbness of the shafts at a 5.71-degree batter presented a significant challenge and were critical for the success of the installation. The challenge of Mr. Weigand Lutz, Civil Engineer and Site Manager at Demler, was to increase the production speed while maintaining a high level of operator safety. The challenge has been widely won by using the AUTO CDA which allowed to achieve inclinated piles automatically by connecting the casings elements and contributing significantly to their extraction from the piles without dangerous and long operations. Calculations in hand, the use of the AUTO CDA has increased by 10 times the connection speeds and disconnection of casing than the classic method heavily affecting the work completion date. Thanks to these results, the German company has decided to replace all conventional casing drive adapters with automatic ones of the SIP & T, believing to be able to achieve the same excellent results in its future projects. The cased drilled shaft installed on a 5.71-degree batter at the diameters and depths for this project may be a first of its kind, but not the first for Demler. They have been perfecting this construction method over time. Their work once again demonstrates the innovative abilities of drilled shafts foundation contractors who when presented with a daunting challenge find a way to rise (or drill down‌.) for the occasion.

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Attrezzature&Componenti•Italswiss

Marmotta Variotronic La pompa perfetta per la messa in opera di barre autoperforanti, chiodi per gallerie e micropali

S

i chiama Marmotta, ma di certo non dorme in cantiere. La pompa miscelatrice Marmotta Variotronic di Italswiss Engineering nasce dalla continua e sempre più esigente richiesta dei cantieri in cui è evidente un’attenzione sempre maggiore alla qualità e al controllo delle miscele cementizie iniettate. Si tratta infatti di una pompa miscelatrice di nuova concezione che permette di impostare il rapporto acqua/cemento e di mantenerlo costante anche cambiando la velocità di pompaggio. Questa nuova versione permette di variare la velocità del motore da un minimo di 240 giri a un massimo di 400 giri. Mentre tutte le regolazioni vengono impostate facilmente attraverso il comodo

Dati Tecnici Lunghezza Larghezza Altezza Peso Velocità motore Motore elettrico Portate Gruppo pompante

165 cm 68 cm 88 cm 88 kg 240-400 giri/min 4 kW MP2 MP3 MP8 MP13

display LCD posto sul pannello comandi. È inoltre possibile registrare e scaricare i dati principali tramite USB. Il display permette di visualizzare: portata istantanea, pressione, consumo di cemento secco, volume pompato per ciclo singolo o intero e cause di eventuali arresti. Mentre il computer di bordo consente di impostare e variare il rapporto acqua/ cemento da 0,3 a 0,7 e la portata della pompa. Ma come funziona la pompa? È presto detto. Il cemento è introdotto nella tramoggia e trasportato, tramite

una coclea, nella camera di miscelazione dove la corretta quantità d’acqua viene immessa automaticamente. La miscela cementizia viene successivamente pompata con pressioni fino a 80 bar e distanze fino a 100 m. Durante lo scorso giugno la società di Ornavasso (VB) ha organizzato una giornata di test con la collaborazione del reparto UTT di Mapei spa. I tecnici Mapei hanno potuto constatare le potenzialità della Marmotta Variotronic apprezzandone le caratteristiche e la versatilità di utilizzo.

240-400 l/h 830-1.350 l/h 1.260-2.160 l/h 2.700-4.500 l/h

Granulometria massima 3 mm Distanza massima 100 m

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Equipment and Components

Marmotta Variotronic

The perfect pump to install self-drilling bars and nails for tunnels and micropiles ple. The cement is conveyed in the hopper and, via an auger, it is introduced in the mixing chamber, where the right amount of water is introduced automatically. The cement mix is then pumped with pressure values up to 80 bar and up to a distance of 100 m. In June 2016, the company based in Ornavasso (VB) organised a trial day in partnership with Mapei’s UTT department. Mapei’s technicians observed Marmotta Variotronic’s potential and acknowledged its features and versatility in terms of use.

T

his is Marmotta, which is Italian for marmot, though it certainly doesn’t sleep on site. The Marmotta Variotronic mixer pump by Italswiss Engineering is the result of the constant and increasingly demanding request from sites, where there is increasing attention to the quality and control over the injected cement grout. Indeed, this is a newly-conceived mixer pump where you can set the water/ cement ratio and ensure it is constant by changing the pumping speed. This new version is used to vary the motor speed from minimum 240 rpm to maximum 400 rpm, while all the adjustments

are easily set via the handy LCD display on the control panel. You can also save and download the main data on a USB pen drive. The display shows the following information: instantaneous capacity, pressure, dry cement consumption, pumped volume for a single or full cycle and the reasons for any stoppages. The on-board computer is instead used to set and change the water/cement ratio from 0.3 to 0.7 and the pump’s capacity. How does the pump work? It’s very sim-

Technical data Length Width Height Weight Motor speed Electric motor Pumping unit capacities

Maximum grain size Maximum distance

165 cm 68 cm 88 cm 88 kg 240-400 rpm 4 kW MP2 MP3 MP8 MP13

240-400 l/h 830-1350 l/h 1260-2160 l/h 2700-4500 l/h

3 mm 100 m

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Attrezzature&Componenti•Neròn Pump

Pressione si, colpi no Le pompe idropulitrirci Neròn assicurano un flusso costante senza pulsazioni o vibrazioni

N

eròn è una realtà industriale attiva nella produzione di moltiplicatori e intensificatori di pressione per il settore industriale, ma anche e soprattutto nella produzione di pompe idropulitrici ad azionamento idraulico caratterizzate da un particolare brevetto che le rende apprezzate dal mercato come pompe versatili, potenti e facili da utilizzare. La versatilità in particolare è davvero elevata: le pompe Neròn possono trovare applicazione praticamente dappertutto (veicoli di servizio, veicoli multiattrezzo comunali, perforatrici, betoniere, macchinari da miniera, trencher e molte altre) e si declinano nei modelli HWB, HPP e HPX: si tratta in ogni caso di pompe

per acqua ad alta pressione, a tre pistoni assiali mossi dall’olio che proviene dal sincronismo (cuore del brevetto citato poc’anzi) che rende questo piccolo utensile unico. In particolare l’olio proveniente dalla centralina o dal sistema idraulico principale, circola nella sezione posteriore della pompa, generando il movimento alternativo dei pistoni per poi tornare al serbatoio; il liquido da pompare invece, che può essere acqua dolce, salata, glicole, olio, prodotti chimici e altro, circola nella sezione anteriore ed esce, sotto la spinta dei pistoni, dalle porte dedicate. La potenza dell’impianto oleodinamico viene così trasformata in continuo in potenza equivalente applicata nel circuito del fluido da pompare: il tutto senza pul-

sazioni e vibrazioni. Ovviamente il fluido da pompare può essere aspirato da un serbatoio o provenire da una qualsiasi rete di distribuzione. A seconda dei modelli di pompa si possono avere diversi rapporti fra pressione in entrata e in uscita, privilegiando l’una o l’altra a seconda delle necessità e dell’applicazione particolare. Altra gamma di Neròn sono le HWD, pompe di tipo doppio con divisore di flusso per permettere il funzionamento o con una lancia (doppio flusso) o due lance di lavaggio operanti separatamente.

Pompe idropulitrici serie HWB MODELLO

Portata olio entrata

Fattore rapporto portata

Portata acqua in uscita

Pressione entrata olio

Fattore rapporto pressione

Pressione di uscita acqua

HWB 150

Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min

1,3

15,6 l/min 23,4 l/min 26 l/min 28,6 l/min Max 32,5 l/min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min 8 l/min 12 l/min 13,4 l/min 14,7 l/min Max 16,8 l/min 6 l/min 9 l/min 10 l/min 11 l/min Max 12,5 l/min 4,8 l/min 7,2 l/min 8 l/min 8,8 l/min Max 10 l/min

120 bar 200 bar 220 bar 230 bar Max 250 bar 120 bar 200 bar 220 bar 230 bar Max 250 bar 120 bar 140 bar 160 bar 180 bar Max 190 bar 70 bar 80 bar 120 bar 130 bar Max 140 bar 100 bar 120 bar 140 bar 160 bar Max 180 bar

0,6

72 bar 120 bar 132 bar 138 bar Max 150 bar 96 bar 160 bar 176 bar 184 bar Max 200 bar 144 bar 168 bar 192 bar 216 bar Max 228 bar 122 bar 140 bar 210 bar 228 bar Max 245 bar 190 bar 220 bar 260 bar 300 bar Max 340 bar

HWB 200

HWB 250

HWB 300

HWB 400

112

1

0,67

0,5

0,4

0,8

1,2

1,75

1,9

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Fittings&Components

Pressure: yes. Strokes: no Neròn pressure pump ensure a constant flow without pulses or vibrations

F

ounded ten years ago, Neròn is an industrial company active in the production of pressure multipliers and intensifiers for the industrial sector, but also in the production of hydraulically driven pressure pump washers featuring a special patent that makes them particularly appreciated by the market as versatile pumps, very powerful and easy to use. The versatility in particular is very high: Neròn pumps can be used practically everywhere (utility vehicles, road sweepers, municipal multi-tool vehicles, tractors, drilling machines, cement mixers, truck mixer pumps, compactors, asphalt pavers, mining machinery, fire vehicles, construction equipment, trenchers, and

many more). Neròn pressure washers are available in various ranges, depending on models, HWB, HPP and HPX: in any case they are high pressure water pumps, with three axial pistons moved by the oil that comes from the synchronism (the core of the patent mentioned earlier) which makes this little equipment unique on the market. In particular the oil coming from the control unit or from the main hydraulic system, circulates in the back section of the pump, thus generating the alternative movement of the pistons returning then back to the tank; the liquid to be pumped instead, which can be fresh water, salt water, glycol, oil, chemicals and much more, circulates in the front section of the pump and exits,

pushed by pistons, through dedicated ports. The power of the hydraulic system is thus transformed into a continuous equivalent power that is applied in the circuit of the fluid to be pumped: all without pulses and vibrations. Of course the fluid to be pumped can be sucked from a tank or come from any distribution network. Depending on the model of the pressure pump you can have many and various relationships between incoming and outgoing pressure, favouring one or the other depending on the needs and special application. Another range of Neròn are the HWD, pumps with double flow splitter, to allow the operation with one nozzle (dual flow) or two washing nozzles operating separately.

Pressure pumps washers series HWB MODEL

Oil inlet flow

Flow ratio factor

HWB 150

Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min Min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min

1,3

HWB 200

HWB 250

HWB 300

HWB 400

1

0,67

0,5

0,4

Output water flow 15,6 l/min 23,4 l/min 26 l/min 28,6 l/min Max 32,5 l/min 12 l/min 18 l/min 20 l/min 22 l/min Max 25 l/min 8 l/min 12 l/min 13,4 l/min 14,7 l/min Max 16,8 l/min 6 l/min 9 l/min 10 l/min 11 l/min Max 12,5 l/min 4,8 l/min 7,2 l/min 8 l/min 8,8 l/min Max 10 l/min

Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria

Oil inlet pressure 120 bars 200 bars 220 bars 230 bars Max 250 bars 120 bars 200 bars 220 bars 230 bars Max 250 bars 120 bars 140 bars 160 bars 180 bars Max 190 bars 70 bars 80 bars 120 bars 130 bars Max 140 bars 100 bars 120 bars 140 bars 160 bars Max 180 bars

Pressure ratio factor 0,6

0,8

1,2

1,75

1,9

Outgoing water pressure 72 bars 120 bars 132 bars 138 bars Max 150 bars 96 bars 160 bars 176 bars 184 bars Max 200 bars 144 bars 168 bars 192 bars 216 bars Max 228 bars 122 bars 140 bars 210 bars 228 bars Max 245 bars 190 bars 220 bars 260 bars 300 bars Max 340 bars

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In questo numero

THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING

Fondazioni Perforazione Pozzi Gallerie Geotecnica Industria Estrattiva-Mineraria

GEOFLUID:

Inserzionisti 3 5 7 13 III

Atlas Copco Bauer Macchine Italia Casagrande Comacchio Conexpo

71 55 IV II 23 8

PRONTI! 11 12 9 37 10

FB Fraste GIC GIS Merlo Neròn Pump

Pancera Tubi Saer Samoter Sip&T Socap

UNA VERA PARATA QUELLA DEGLI IMPIANTI E DELLE ATTREZZATURE WEI ESPOSTE A PIACENZA

IN CANTIERE Su questo numero diversi report direttamente da alcuni dei più bei cantieri d’Italia

#2/2016

Aziende citate A Astra Atlas Copco B Bauer Bell C Casagrande Comacchio Controls

78 80

24 85

29 34 69

D DAT instruments

76

F Fiera di Piacenza Fraste

14 50

114

I copertina: WEI

G Geofluid

14

H Hinowa Hydac

99 102

I IMT International Italswiss L Liebherr

38 110

56

M Mait Marini Quarries Massenza N Neròn Pump P Pagani Powerscreen S Sandvik Sip&T Soilmec

42 44 64

T Terex Finlay Tes Car

93 47

V Volvo CE

96

W WEI

18

112

73 88

90 105 60

Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria



La prima edizione del GIC - Giornate Italiane del Calcestruzzo, la prima mostra-convegno italiana dedicata unicamente al comparto del calcestruzzo e alle sue tecnologie (produzione, messa in opera, manufatti e strutture prefabbricate, calcestruzzo preconfezionato, grandi opere, ripristino e riqualificazione delle strutture in cemento armato) avrĂ luogo a Piacenza dal 10 al 12 Novembre 2016.


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