Perforare n.3/2019

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THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 5 - Settembre/Dicembre 2019

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PART OF YOUR SUCCESS

Dal 1986, mettiamo le esigenze dei nostri clienti al centro del nostro lavoro, offrendo un servizio personalizzato basato sul continuo miglioramento e sviluppo dei nostri prodotti. Lo facciamo grazie a una gamma completa e innovativa di prodotti e soluzioni hi-tech, progettati e realizzati per soddisfare al meglio i requisiti operativi di cantiere e affrontare in tutta sicurezza anche le applicazioni piĂš impegnative.

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Editoriale

L’aiuto che dobbiamo alle nostre imprese Fabio Potestà

Alberto Finotto

L’industria nazionale ha fame di lavoro e la dimostrazione arriva dalle fiere nazionali di settore. Dopo il grande successo del GIS 2019 (le Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, organizzate proprio da Mediapoint & Communications e appena concluse a Piacenza Expo) e alla vigilia di Ecomondo (altra eccellenza espositiva per un settore sempre più strategico del nostro know-how tecnologico), il messaggio a chi decide in sede istituzionale e fa da supporto ai costruttori italiani è chiaro: “Fateci crescere, consentiteci di andare avanti e di essere sempre più competitivi sullo scenario economico mondiale”. Certamente è un messaggio di preoccupazione e di accesa esasperazione, quello delle imprese made in Italy. La politica, anche questa volta, non sembra sintonizzata sulle uniche cose che contano per far ripartire il Paese: il rilancio di un grande piano industriale e il sostegno alla produttività delle aziende. Eppure il messaggio è anche di impulso, di speranza per l’avvenire; una richiesta di aiuto che contiene sintomi di fiducia. Le fiere di settore possono fare molto, in questo senso: favorire l’incontro tra domanda e offerta, promuovere sodalizi, accordi e partnership tra soggetti contigui e complementari, portare all’attenzione dell’opinione pubblica e dei soggetti istituzionali le problematiche e le potenzialità di interi comparti della nostra economia manifatturiera. Il GIS 2019 ha risvegliato questa speranza negli imprenditori del sollevamento e oggi altri settori - tra cui quello delle opere di fondazione speciale e di perforazione - attendono una risposta mirata al proprio bisogno di promozione e di crescita. Cerchiamo di star loro vicini e di comprendere il momento attuale di difficoltà dell’Italia che produce e dà lavoro. Soprattutto cerchiamo di leggere il futuro, di auscultarne i cambiamenti senza l’interferenza di sovrastrutture e pregiudizi. Il mondo dell’industria mondiale muta rapidamente e noi dobbiamo favorire un avvicinamento alla realtà e un approccio culturale che produca un adattamento efficace delle nostre imprese al nuovo contesto dell’economia mondiale. L’Industria 4.0 è un passo fondamentale ma non basta. Servono nuovi progetti di internazionalizzazione dei business a lunga scadenza, moduli di organizzazione avanzata, ricerche su prodotti e mercati che producano scenari esatti e percorribili. Il genio italiano non può morire di nostalgia e supponenza. Deve proliferare e combattere per la propria sopravvivenza e noi, l’Italia, dobbiamo fornirgli vitamine e anticorpi in forma di idee e sostegno concreto. Così ce la faremo, a vincere e a rinascere. Senza paura per la selva oscura del futuro che ci attende ancora, dopo la grande crisi, nonostante l’ottimismo e per molti anni a venire.

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Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria

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THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 5 - Settembre/Dicembre 2019

Sommario | Settembre/Dicembre 2019

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In copertina: Perforatrice MASSENZA modello MI8 montata su carro cingolato con un coppia massima di 10.660 Nm e velocità di rotazione di 1.000 RPM, recentemente acquistata per lavori di ricerca mineraria dall’impresa STEIGER di Tallinn, Estonia (www.steiger.ee)

Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria Fondazioni Perforazione pozzi | Gallerie Foundations | Drilling | Tunnelling | Geotechnics | Quarrying and Mining Industry Geotecnica | Industria estrattiva-mineraria Direttore Responsabile Fabio Potestà

Responsabile Editoriale Alberto Finotto Collaboratori Roberto Ambra Giacomo Grassi

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Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it

8 ATTUALITÀ

Fotografia Archivio Perforare

14 BAUER

Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it

Nascita di una BG

Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@perforare.it

18 IPOGEO

Lezione magistrale

22 DOOSAN

Il peso della produttività

26 LIEBHERR

Il Compendio tecnologico

30 FRASTE

62

Performer compatta

32 NEGROPAL

56 EPIROC

36 GREEN WALLS COSTRUZIONI

60 DAT INSTRUMENTS

40 TREVI

62 IMET

44 SALINI IMPREGILO

66 BONFIGLIOLI

48 MASSENZA

68 AUTEC

50 BENASSI

70 TEAMSYSTEM

53 VERMEER

74 GEOSEC

Diametro di sviluppo La forza della terra Missione compiuta Cityringen, sostenibilità danese Piccola e incontenibile Una condotta irreprensibile Agile e... orizzontale

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A cavallo dell’efficienza Missione sudcoreana Fondamenta di precisione Linea dedicata Trasmissioni non stop Cost control nei progetti BIM Più forti dopo il sisma

Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@perforare.it Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2019

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Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria BAUER Macchine Italia S.r.l. • Strada Statale 610 Selice, 10/c • 40027 Mordano (BO) • Tel. +39 0542 1895011

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www.bauer-italia.it


Attualità News PERFORAZIONI

Casagrande XP-2, la conquista dell’America Un importante cantiere di fondazioni speciali negli Stati Uniti ha adottato negli ultimi due mesi, per lavorazioni complesse e impegnative, due modelli Casagrande B400XP-2 nella disposizione Soil Mixing, nella realizzazione di pali di diametro

2500 mm, un modello B300XP-2 in Displacement Piles per pali di diametro da 800 mm e un quarto modello B275XP-2 in assetto Cutter Soil Mixing. L’importante commessa americana conferma il successo internazionale dei modelli Casagrande XP-2, studiata

e realizzata secondo le più moderne tecniche della progettazione meccanica. Questa linea comprende una gamma completa di macchine per le esigenze delle imprese che operano nel campo della geotecniche. Il modello B275 XP-2, ad esempio, è una macchina multifunzione progettata per l’esecuzione di pali con l’infissione di tubi di rivestimento, utilizzo di morsa gira colonna, scavo di pali con il metodo CFA elica continua e progettata per essere rapidamente predisposta alla conversione in attrezzatura per la realizzazione di diaframmi. Progettata per operare in siti difficili grazie alla eccellenti caratteristiche: l’argano principale da 270 kN di elevate prestazioni, la nuova rotary H26 con una coppia massima di 300 kNm e una velocità fino a 29 rpm, è in grado di eseguire scavi nei terreni più difficili ed eseguire operazioni di infilaggio del tubo di rivestimento.

PERFORAZIONI

Scorie nucleari, sondaggi in Svizzera per un deposito La società svizzera Nagra (Società cooperativa nazionale per immagazzinamento delle scorie radioattive) ha ottenuto l’autorizzazione per realizzare sondaggi in profondità allo scopo di selezionare un sito opportuno per il deposito di scorie radioattive negli strati geologici più profondi. Le trivellazioni in corso d’opera interessano le località di Riniken nell’area del Giura Orientale. Le autorizzazioni relative ai sondaggi sono state rilasciate lunedì dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC). Salgono così a dieci i permessi per perforazioni di sondaggio rilasciati a partire dall’agosto 2018. Nove autorizzazioni sono passate in giudicato,

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precisa il DATEC. Per l’ultima sono ancora possibili dei ricorsi, a proposito dei quali l’Ufficio federale dell’energia (UFE) annuncerà le proprie decisioni nelle prossime settimane e mesi. Fra il 2016 e il 2018 la Nagra ha presentato all’UFE complessivamente 23 domande per perforazioni di sondaggio: otto in ciascuna delle due aree di ubicazione Giura Orientale e Zurigo Nordest, e

sette nell’area di ubicazione Lägern Nord. Con queste perforazioni, la Nagra intende acquisire conoscenze più approfondite sulla geologia del sottosuolo. I piani successivi prevedono la realizzazione di un deposito per scorie altamente radioattive, di un deposito per scorie debolmente e mediamente radioattive, o in alternativa di un deposito combinato.

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Attualità News MINING

Jumbo DD320S, pronto per la galleria La nuova perforatrice per tunneling DD320S della divisione Sandvik Mining e Rock Technology è un modello a comando idraulico con braccio a due sezioni, progettata per eccellere nelle applicazioni in sotterranea più impegnative con necessità diversificate di perforazione. La nuova Sandvik DD320S presenta dettagli progettuali innovativi sui fronti della sicurezza, dell’ergonomia di manutenzione e dell’economia operativa. “Il nuovo modello jumbo Sandvik DD320S è progettato per soddisfare le esigenze dei clienti che lavorano nelle miniere e nelle gallerie, operatori che che apprezzano le elevate prestazioni di perforazione di una macchina di questo tipo, insieme all’affidabilità e ai bassi costi operativi indotti da componenti collaudati e dalla semplicità dell’impianto”, spiega Johannes Välivaara, Product Manager per lo sviluppo sotterraneo Esercitazioni su Sandvik Mining e Rock Technology. Il cuore della nuova perforatrice

sotterranea Sandvik DD320S consiste nella tecnologia collaudata che utilizza alcuni componenti ben noti come i comandi di perforazione idraulica THC560, il braccio B26XLF e l’attrezzatura di perforazione a colonna HLX5 che garantisce prolungate sessioni

di lavoro. Inoltre, le componenti del carro, come il motore diesel e il layout generale del modello, ricalcano le ben note prerogative del precedente Sandvik DD321, con l’assicurazione di parti di ricambio standard e una funzionalità efficace nel tempo.

FONDAZIONI SPECIALI

Vittoria in Usa Alla fine anche la grande stampa nazionale si accorge delle nostre eccellenze nel settore delle perforazioni e delle fondazioni speciali. Il quotidiano “La Repubblica” ha pubblicato nei giorni scorsi un articolo che parla dell’IMT, in relazione all’importanza del costruttore di Osimo in molte aree di mercato mondiali. Soprattutto l’articolo rimarca la forte presenza delle perforatrici IMT negli Stati Uniti, dove attualmente sono operative più di mille macchine nei cantieri di ogni stato federale. Alcune di queste macchine hanno dato un supporto fondamentale nei progetti più importanti, come quello di Ground Zero a New York. Gli elevati standard di qualità e affidabilità delle perforatrici IMT hanno fatto guadagnare all’azienda marchigiana una posizione primaria nel segmento delle macchine per fondazioni negli Stati Uniti, con una buona attenzione anche ai modelli equipaggiati per applicazioni LCA . Grazie alla collaborazione con Kelly Tractor, IMT punta a crescere ancora di più negli Usa, investendo progressivamente nella ricerca di nuove potenzialità di impiego dell’attuale gamma di macchine.

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Attualità News PERFORAZIONI

Gigante da 60 tonnellate per il Pian Perduto Avanzano i lavori di ripristino e messa in sicurezza della strada provinciale 136 “di Pian Perduto” tra Castelsantangelo sul Nera (MC) e Castelluccio di Norcia (PG), una delle più colpite dal sisma del 2016-2017. Gli interventi, progettati ed eseguiti da Anas in qualità di soggetto attuatore di Protezione Civile, riguardano il consolidamento del corpo stradale, la stabilizzazione dei versanti e la realizzazione di opere di protezione per un valore di oltre 14 milioni di euro. Nell’ambito dei lavori si stanno realizzando oltre 800 pali interrati di cemento armato che arrivano alla profondità di 12 metri, sia su roccia che su terra. Le perforazioni richiedono un tempo variabile da 2 a 4

ore ogni foro, a seconda del materiale, in una zona fortemente condizionata dal meteo e dalle temperature che

consentono la regolare esecuzione soltanto tra marzo e ottobre. Per velocizzare le operazioni e riuscire nell’obiettivo di riaprire in estate, Anas ha fatto intervenire nei mesi scorsi una speciale macchina perforatrice Mait HR 180 da 60 tonnellate, che ha richiesto un trasporto eccezionale lungo le strade di montagna.

ATTREZZATURE

Bauer Italia, service ufficiale per idrofrese Un riconoscimento che porta all’Italia delle macchine da fondazione un valore di qualità davvero eccezionale. La società Bauer Macchine Italia di Mordano (Bo) è stata certificata dal gruppo Bauer Maschinen come Bauer Service for Cutter Gear Boxes, il che equivale alla nomina come sede accreditata ufficialmente per la riparazione e la revisione dei riduttori per idrofrese e CSM (Cutter Soil Mixing) Bauer di ogni modello. I riduttori per idrofrese e CSM devono essere revisionati periodicamente secondo un ciclo operativo estremamente delicato che deve essere sempre effettuata da tecnici specializzati Bauer. Gli interventi di questo tipo fino a oggi venivano abitualmente effettuati in Germania – oppure in Italia ma sempre sotto la supervisione di uno specialista della casa madre. Conferendo ufficialmente la revisione in Italia, Bauer Macchine Italia compie un deciso passo

avanti in favore delle imprese nazionali, facendo risparmiare ai propri clienti costi e tempistiche di rimessa in opera delle macchine. All’interno del mondo Bauer la certificazione ottenuta da Bauer Macchine Italia ha un significato speciale. Infatti, fatta eccezione per la sede centrale di Schrobenhausen,

le uniche due società del gruppo certificate per la revisione dei riduttori sono due autentici colossi: Bauer Stati Uniti, che segue l’intero nord America, e Bauer Singapore, che si occupa del Far East. Due mercati enormi, importantissimi, gestiti dalle realtà commerciali più grandi dell’interno del gruppo Bauer.

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Attualità News

PERFORAZIONI

Affidamenti pubblici, i geologi fanno chiarezza Con la circolare n. 438 del 14 ottobre 2019, il Consiglio nazionale dei geologi fornisce delucidazioni in merito agli affidamenti pubblici aventi ad oggetto la redazione degli elaborati progettuali di natura geologica e geotecnica unitamente alle indagini geognostiche e prove geotecniche. Nei primi paragrafi, la circolare precisa “che tali affidamenti si inquadrano nei contratti misti di appalto, in quanto costituiti da prestazioni professionali ed imprenditoriali, aventi diversi scopi. Essi sono, quindi, regolati dalle disposizioni dell’art. 28 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, che prevede per quanto di interesse principale: l’applicazione delle disposizioni riferibili al tipo di appalto che caratterizza l’oggetto – o, comunque, l’attività – principale del contratto, determinato in base ai criteri ivi riportati; il necessario possesso, da parte dell’operatore economico che concorre alla procedura di affidamento, dei requisiti di qualificazione e delle capacità prescritti per ciascuna prestazione prevista dal contratto. Va, inoltre, tenuto conto che, ai sensi dell’art. 24, comma 6, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, per l’affidamento del servizio complesso costituito dalla somma delle diverse prestazioni professionali ed imprenditoriali sopra indicate, di cui alcune riservate ad iscritti ad albi, deve richiedersi, nei documenti di gara, esplicitamente l’indicazione del responsabile di quella parte del servizio riservata a tali professionisti”.

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Fondazioni Speciali | Bauer Special Foundations

Nascita di una BG

Seguiamo passo per passo, dall’ordine alla consegna, la produzione di una delle più apprezzate perforatrici del produttore tedesco, descrivendone la genesi complessa e affascinante

P

er un appassionato di perforazioni entrare ad Aresing, la sede produttiva di Bauer Maschinen GmbH, è come varcare i cancelli di Disneyland. In un attimo ci si trova avvolti in un mondo in cui competenze e professionalità di elevatissimo livello e di ultima generazione si associano a conoscenze meccaniche antiche e a una passione reale, tangibile, che coinvolge tutti i livelli della realtà produttiva. A Schrobenhausen, nella fabbrica di Aresing, nascono le perforatrici della serie BG, conosciute, apprezzate e utilizzate in tutto il mondo. “Spesso i nostri clienti richiedono macchine per progetti specifici - esordisce René Gudjons, direttore dei reparti produttivi

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di Bauer Maschinen GmbH - Attendono proprio il momento dell’assegnazione del cantiere per ordinare le nostre macchine”. Quindi, dopo la conferma dell’ordine, si mette in moto l’attività produttiva Bauer; molti componenti necessitano di tempi di preparazione di parecchi mesi. Di conseguenza, per abbreviare il più possibile i tempi di attesa, i processi di approvvigionamento devono essere perfettamente oliati. Per questo, una volta al mese la direzione, la produzione, i reparti vendite e approvvigionamenti si riuniscono per determinare la produzione successiva attraverso il cosiddetto “make-to-forecast”, una produzione previsionale che ipotizza le caratteristiche richieste dai vari cantieri

e che, nel concretizzarsi di ogni singolo progetto, vengono poi realizzate su misura di ogni cliente. In questo contesto il reparto commerciale gioca un ruolo essenziale. “Questo comparto - riprende Gudjons - è costantemente impegnato in approfondite analisi di mercato finalizzate a formulare previsioni di fabbisogno su larga scala per i mesi o gli anni a venire in base ai grandi lavori nel mondo”. “La pianificazione degli approvvigionamenti si effettua tramite il gestionale SAP - rivela Christian Haslacher, responsabile del reparto Acquisti - mentre i colleghi della produzione ci ordinano i materiali grezzi che servono per le produzioni interne”. Molti componenti delle BG sono prodotti

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internamente: le cabine vengono interamente assemblate nell’impianto di Schrobenhausen, mentre gli elementi strutturali, come i sottocarri, sono prodotti dalla Tracmec di Imola, in Italia, o dalla Schachtbau di Nordhausen in Germania. Tutti i componenti che arrivano nell’impianto produttivo di Aresing sono preventivamente assegnati a una macchina ben definita e sono contrassegnati con modello e numero di matricola della perforatrice. “Ogni singolo pezzo ha la sua precisa collocazione - spiega Jakob Braun, responsabile di produzione - Tutte le squadre lavorano a stretto contatto nel reparto montaggio, ognuno ha un proprio compito e sa esattamente cosa deve fare”. “La logistica del nostro impianto produttivo offre sicuri vantaggi - aggiunge Wolfgang

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Rauscher, capo degli impianti di Aresing ed Edelshausen - Le distanze sono ridotte al minimo: con l’assemblaggio coabitano i reparti idraulici, elettrici e documentali. Mentre gli uffici progettazione e la R&D sono a Schrobenhausen, a poca distanza”. Il montaggio inizia in più stazioni simultaneamente. Gli argani, l’idraulica, l’impianto elettrico e il motore diesel, come componenti di un’armoniosa orchestra, vengono montati sul carro base. Il tutto è però preceduto dalla verniciatura. “Benché la verniciatura sia quasi interamente automatizzata, l’intervento di finitura manuale è sempre necessario - riprende René Gudjons - In generale, tutta la nostra produzione richiede l’esperienza del personale perché ogni componente può essere diverso da quello precedente”. La qualità delle risorse umane è infatti imprescindibile dalla creazione di un prodotto eccellente. Osservando le aree produttive si respira infatti un’aria particolare, fatta di esperienza (anche se non mancano le “nuove leve”), di competenza, ma anche di un certo orgoglio frutto della consapevolezza di lavorare su macchine in grado di fare la differenza in qualsiasi cantiere. “ I carri base sono completati in più step

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- continua Braun - Si installano il motore e i vari riduttori, poi si aggiungono i serbatoi (diesel e idraulico); in seguito viene montata la cabina e il pannello elettrico. Tutte le nostre perforatrici BG sono inol-

tre attrezzate con il B-Tronic, un sistema di controllo elettronico progettato e programmato dai nostri ingegneri”. Il mast della BG, invece, viene predisposto in un’altra area: la struttura in acciaio

Viaggio in Italia Per quanto concerne le imprese italiane l’intera procedura beneficia della supervisione di Bauer Macchine Italia, autentico trait d’union tra le necessità dei perforatori nostrani e lo stabilimento produttivo in Germania. Il compito della società di Mordano ovviamente non si esaurisce alla consegna della macchina, ma continua con la formazione del personale e, importantissima, con una precisa e puntuale attività di service. In cantiere, infatti, le difficoltà e i problemi sono sempre all’ordine del giorno, per cui è fondamentale poter contare su tecnici preparati, rapidi e affidabili, capaci di supportare qualsiasi esigenza e di tarare l’assistenza sulle specifiche necessità di ogni impresa e di ogni cantiere. La qualità costruttiva, imprescindibile a questo livello, va quindi di pari passo con un’attenzione al post-vendita che non teme confronti. “La nostra forza”, conferma Alberto Dalle Coste, Amministratore Delegato di Bauer Macchine Italia, “oltre alla qualità delle macchine, consiste nell’estrema vicinanza al cliente. Siamo sempre con le nostre imprese: dalla scelta della perforatrice alle fasi di costruzione e montaggio, dalla formazione all’assistenza tecnica, dalla consulenza sugli utensili ai ricambi. Del resto Bauer non è un semplice venditore di macchine, è una realtà che segue la perforazione a tutto tondo, un mondo altamente tecnologico ma strutturato a misura d’impresa, anche per quelle di minori dimensioni, così frequenti sul mercato italiano”.


entra in reparto e viene completata con argani, slitte e tubazioni idrauliche. Infine tocca alla la testa di rotazione che è prodotta contemporaneamente e poi assemblata sul mast. “La rotary è un elemento fondamentale e una delle nostre competenze chiave - sottolinea con fierezza Wolfgang Rauscher - Proprio per questo è totalmente Made in Bauer”. Per concludere, il carro base viene alzato e posizionato sul sottocarro per unire le due parti; poi il mast viene montato sulla macchina assieme alle zavorre posteriori. Ogni singolo “strumento” della nostra orchestra è pronto a dare il meglio di sé, sotto la guida del maestro: l’operatore che avrà la fortuna di utilizzare la BG. Appare quasi superfluo sottolinearlo, comunque il controllo qualità è costante durante l’intero processo produttivo: dalla selezione dei fornitori alla consegna al cliente. “Con tanti componenti strutturali in acciaio, la prudenza non è mai troppa”,

dice il responsabile del controllo qualità della Bauer Maschinen. Ogni mese Bauer procede a un audit di verifica su una macchina completa attraverso tutti i reparti interessati: controllo qualità, ufficio progetti e produzione. Questa verifica permette miglioramenti costanti nella funzionalità, nell’efficienza e nella sicurezza. Infatti, al di là della redditività, l’obiettivo di Bauer è avere clienti, collaboratori e lavoratori soddisfatti. La spedizione può prevedere lo smontaggio della perforatrice, operazione in cui non sono esclusi eventuali ritocchi di finitura. Questo è il regno di Franz Mayer, direttore del Reparto Ordine Centrale. A seconda della specifica configurazione di spedizione si definisce la ripartizione e l’ordine dei componenti da collocare sui mezzi di trasporto o container. Questa pre-

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parazione precisa e minuziosa sarà fondamentale per affrontare con facilità le operazioni di montaggio e andrà a semplificare anche le operazioni doganali. Giunta finalmente in cantiere si procede al montaggio e al commissioning della perforatrice in presenza di un tecnico Bauer, che esegue gli ultimi test e approva ufficialmente la messa in servizio.

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Fondazioni Speciali | Ipogeo Special Foundations

Lezione magistrale

A Firenze, lo specialista di Seren del Grappa è al lavoro per la complessa realizzazione del progetto Firenze Belfiore del gruppo The Student Hotel

L

a sostanza delle montagne bellunesi è la stessa che compone la conoscenza tecnica e l’esperienza in cantiere di Ipogeo. L’azienda di Seren del Grappa, proprio dalla provincia di Belluno, da oltre vent’anni è protagonista di grandi opere strutturali e indagini geotecniche e geognostiche,

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eseguite con un indefettibile know-how non solo sul territorio del Veneto ma anche in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Lombardia e Liguria. Il personale altamente qualificato e costantemente aggiornato sulle più recenti tecnologie ha contribuito alla diffusione della fama di Ipogeo un po’ in tutto

l’ambito nazionale, con la domanda crescente di un’ampia gamma di interventi che comprendono applicazioni per fondazioni speciali, consolidamento di pareti, fondazioni su pali, rinforzo dei terreni, tiranti di ancoraggio, consolidamento geologico, consolidamento degli edifici, perforazioni edili, installazione

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di pali e micropali, ripristino dei terreni franosi. L’elenco potrebbe continuare, perché l’expertising di Ipogeo, in effetti, copre la più vasta area di intervento in molteplici settori. L’impresa bellunese si avvale di uno staff profondamente integrato di ingegneri, geologi, architetti, geometri. Un team qualificato che richiama competenze professionali specifiche, con il supporto di macchine e attrezzature all’avanguardia per operare in ambito civile e industriale.

La competitività di Ipogeo è ormai nota. Su richiesta, prima di ogni intervento, il gruppo di lavoro di Seren del Grappa fornisce al tecnico progettista dell’impresa committente un pre-dimensionamento delle fondazioni di supporto, in modo da procedere alla predisposizione del piano di intervento e all’esecuzione nel tempo più breve possibile. Sulla base di questa capacità organizzativa, Ipogeo è stata incaricata degli interventi di geotecnica e geognostica all’interno

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dell’area portuale di Venezia per il Consorzio Venezia Nuova, ed è entrata nella Rete Interbau, un network primario di tredici imprese che ha acquisito una notevole autorevolezza nella partecipazione a gare d’appalto per opere strutturali sia all’estero che in Italia. Oggi Ipogeo è classificata secondo la Norma UNI EN ISO 9001:2015 ed è in possesso di iscrizione SOA - pari alla classifica III OG 3, alla classifica III-BIS OG 7, alla classifica III OG 8, e alla classifica V OS 21.

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Il lungo preambolo della presentazione di Ipogeo ci serve a introdurre una delle opere recenti più importanti che la società veneta ha avviato a Firenze, a partire dal mese di luglio. Il gruppo The Student Hotel, attivo nell’ambito delle strutture ricettive per studenti, sta dando vita a un complesso con destinazione d’uso mista (studentato e hotel) di 82.000 metri quadrati per 550 stanze, in zona Belfiore, vicino al centro di Firenze, all’interno di un’ex area industriale. Si tratta del più grande dei cinque progetti (tre a Firenze, uno a Roma e uno a Bologna) che il gruppo guidato da Charlie MacGregor con sede ad Am-

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sterdam ha dedicato al mercato italiano, con 375 milioni di euro di investimenti complessivi in cantiere e altre prospettive di sviluppo. In particolare, il progetto Firenze Belfiore comprenderà anche 3.000 metri quadrati di uffici destinati al co-working, un ristorante interno, un supermercato da 1.500 metri quadrati e ulteriori 1.300 metri quadrati destinati a negozi e locali di ristorazione in affitto. I lavori sono nel pieno della cauterizzazione e la struttura sarà aperta nel 2022. L’intervento di Ipogeo, nello specifico, prevede l’esecuzione di nuovi tiranti in sottofalda da pontone, oltre alla verifica di quelli provvisionali (in funzione da

parecchi anni). Si tratta di tiranti lunghi 30 m (con parte libera e parte valvolata, ciascuna di 15,00 m) a 7-8 trefoli. Ognuno di questi trefoli è stato realizzato con valvola pneumatica e ghigliottina di chiusura. Si tratta, in sostanza, di un lavoro molto complesso, eseguito in condizioni difficili, dove una delle pedine fondamentali è costituita dalla perforatrice Comacchio MC 15, uno degli acquisti più recenti della flotta Ipogeo. Si tratta di una macchina compatta e dalle prestazioni particolarmente alte in relazione alla propria categoria di peso, progettata proprio per opere di ingegneria civile come micropali, anco-

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raggi, jet grouting e consolidamenti in genere. Il tratto distintivo della MC 15 è la varietà di posizionamenti e inclinazioni raggiungibili grazie al sistema brevettato di articolazione del mast, che

ne consente l’impiego anche in spazi ridotti. Dotata di circuiti idraulici modulari di concezione avanzata, la MC 15 può montare una vasta scelta di teste di rotazione, martelli idraulici, sistemi

L’esperienza corre sul fiume Dal 1999, anno della sua fondazione, Ipogeo offre soluzioni innovative nel campo delle opere fluviali, occupandosi di lavori di jet grouting, consolidamento degli argini, canalizzazioni e molto altro. Nel segno di una professionalità specifica che ha dimostrato precisione e tempestività in ogni intervento effettuato, Ipogeo viene prescelto spesso come partner di riferimento non solo sul territorio di Belluno e della regione Veneto, ma in tutto il Nord Italia.

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doppia testa, pompe acqua e fanghi, argani e caricatori per aste ed è in grado di operare ogni tipo di perforazione a rotazione o roto-percussione. La macchina può essere equipaggiata con comandi idraulici proporzionali servo assistiti o con radiocomando. Come tutte le macchine Comacchio, la MC 15 può essere personalizzata in funzione delle specifiche esigenze. Nel cantiere di Firenze, la sua efficacia offre una prova quotidiana che ha convinto proprio tutti. Le fondamenta della città del Rinascimento rinascono ancora dall’ingegno italiano, proprio nell’anno dedicato a Leonardo come simbolo del genio tecnico che ancora ci contraddistingue sulla scena del mondo.

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Fondazioni Speciali | Doosan Special Foundations

Il peso della produttività Arriva il nuovo escavatore cingolato DX350LC-7 Stage V da 36 tonnellate, primo modello Stage V equipaggiato con l’innovativa tecnologia D-Ecopower a vantaggio di consumi e performance

V

olete una macchina da scavo in grado di sostenere attrezzature alternative come un equipaggiamento da perforazione? Dalla fabbrica Doosan arriva un modello che fa senz’altro al caso vostro: si tratta del nuovo escavatore Stage V DX350LC-7, ulteriore evoluzione del precedente modello Stage IV, già di grande successo sul mercato internazionale. Una sintesi della nuova macchina rivela, oltre alle prestazioni migliorate e al risparmio sui costi, altri importanti miglioramenti in termini di comfort dell’operatore, tempi

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di attività e ritorno dell’investimento, con particolare attenzione alla riduzione dei consumi di carburante e all’incremento di potenza, robustezza e versatilità. Il fulcro del nuovo escavatore Doosan è costituito dalla tecnologia D-Ecopower, concentrata sul ruolo dell’impianto idraulico ed espressione concreta della sinergia continua dei processi e dei componenti che Doosan utilizza in tutti i suoi prodotti di nuova generazione per assicurare alti livelli di efficienza energetica della motorizzazione diesel. Questa tecnologia Doosan utilizza una pompa con regola-

zione elettronica della pressione integrata in un impianto idraulico a centro chiuso che offre un miglioramento del 26% nella produttività e del 12% nella riduzione dei consumi, a seconda della modalità selezionata. Il distributore principale a centro chiuso riduce al minimo le perdite di pressione, mentre la pompa a gestione elettronica della pressione regola e ottimizza in modo più efficace la potenza del motore. Il sistema D-Ecopower utilizza nove sensori che rilevano la quantità di olio idraulico effettivamente richiesta per l’azione da compiere e dosa con precisio-

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ne l’olio necessario, invece di erogarlo in una quantità fissa e continua, migliorando così l’efficienza. Il software del sistema ne regola il funzionamento riproducendo virtualmente tutti i vantaggi di un impianto idraulico a centro aperto, contenendo al minimo le perdite di energia. La potenza idraulica e quella del motore sono ottimizzate e perfettamente sincronizzate, riducendo ulteriormente le perdite interne all’impianto. L’operatore riceve un feedback più preciso attraverso il joystick, che a sua volta migliora la controllabilità della macchina e riduce l’affaticamento. L’accelerazione e la decelerazione delle funzioni del gruppo di lavoro dell’escavatore sono più fluide, consentendo di svolgere con movimenti

meno bruschi operazioni ripetitive come la rotazione e lo scavo. Per garantire la conformità ai requisiti antinquinamento Stage V, il nuovo escavatore DX350LC-7 monta l’ultimissima generazione del diesel Doosan DL08, erogante 209 kW di potenza a 1800 rpm. Il DL08 è stato aggiornato per soddisfare e superare i requisiti normativi Stage V senza dover ricorrere al ricircolo dei gas di scarico (EGR), sistema che incrementa il volume di aria disponibile durante la combustione, elevando la temperatura del processo e riducendo notevolmente la quantità di particolato prodotto. Questo si combina con la grande efficienza del sistema di post-trattamento DOC/DPF+SCR per assicurare emissioni ridotte al minimo.

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Grazie alla nuova tecnologia, le esigenze di manutenzione del filtro antiparticolato diesel (DPF) sono notevolmente inferiori, senza nessun intervento richiesto prima delle 8.000 ore di funzionamento. Con il DX350LC-7, Doosan ha puntato a garantire piena e vera compatibilità tra produttività e protezione dellambiente. La maggiore efficienza energetica del motore DL08, abbinata al nuovo distributore idraulico e al sistema di gestione elettronico della potenza di nuova generazione SPC3 (Smart Power Controls), migliora l’efficienza complessiva dei consumi, con un +7% in modalità S e un +6% in modalità P+ rispetto alle macchine della generazione precedente. Queste sono due delle quattro modalità di erogazione della po-

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tenza ora disponibili sul DX350LC-7 che contribuiscono a semplificare l’uso della nuova macchina rispetto al più complesso sistema con otto modalità di potenza e combinazioni SPC della precedente generazione di escavatori. L’operatore può impostare la gestione della potenza (P+, P, S, E) in modalità di lavoro a una o a due vie. Già notevole per spaziosità ed ergonomia, la nuova cabina del modello DX350LC-7 eleva il comfort dell’operatore e la facilità di impiego dei comandi. Le telecamere a 360° di serie assicurano visibilità panoramica completa attorno alla macchina con vista dall’alto verso il basso sull’area circostante. Il set di telecamere comprende telecamera anteriore, due telecamere

Doosan DX350LC-7 (con bilanciere da 3,2 m) Peso operativo

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Profondità di scavo

7.540

mm

Sbraccio di scavo

10.980

mm

Altezza di scavo

10.325

mm

Larghezza totale

3.200

mm

Altezza

3.390 mm

Lunghezza

11.350 mm

Raggio di rotazione posteriore

mm

25,9 t

Forza di scavo al bilanciere (ISO)

18,9 t

Motore (SAE J1995 netto) Potenza

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3.530

Forza di scavo alla benna (ISO) Velocità di traslazione

24

t

3,5-5,7 km/h 6 cilindri Doosan DL08 Stage V 209 kW (284 Hp)

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laterali e una telecamera posteriore. Lo schermo delle telecamere è separato da quello del quadro indicatori. Il nuovo modello DX350LC-7 è equipaggiato di serie in fabbrica con l’avanzato sistema per il monitoraggio remoto DoosanConnect, lo strumento telematico basato su piattaforma web per la gestione delle flotte, il monitoraggio a distanza di prestazioni e sicurezza delle macchine e la manutenzione preventiva.

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Fondazioni Speciali | Liebherr Special Foundations

Il Compendio tecnologico Una pubblicazione d’eccezione dal costruttore tedesco, promossa dalla divisione di Nenzing e pubblicata da Ernt & Sohn. Si tratta di un vero e proprio manuale delle tecniche moderne di fondazione speciale

I

l settore delle opere di fondazione profonda ha fatto grandi progressi negli ultimi anni e il campo di applicazione è diventato sempre più vasto. Di questo se n’è accorto un costruttore globale come Liebherr, sensibile all’innovazione e allo sviluppo - anche tecnologico e metodologico - degli ambiti di applicazione più diversi nel campo delle costruzioni. Allo scopo di fornire a un vasto pubblico una panoramica della tecnologia più avanzata e le informazioni complete sui vari processi di perforazione, Liebherr ha pubblicato un nuovo trattato tecnico dal titolo “Compendium Deep Foundation, Part 1: Drilling”. Il compendio in questione è senz’altro una fonte di riferimento per i progettisti e gli appaltatori, e anche per i neofiti delle fondazioni speciali, in relazione alla cauterizzazione e all’impiego di macchine e tecniche di perforazione. Proprio le tecniche, le attrezzature, le aree di applicazione e le soluzioni tecnologiche attualmente utilizzate da Liebherr nella tecnologia proprietaria di perforazione sono analizzati nel dettaglio in questo manuale. Numerose illustrazioni chiare, rendering di alta qualità e foto dai cantieri completano i testi descrittivi e facilitano la comprensione da parte del lettore. Dati tecnici e limiti meccanici e applicativi delle macchine per fondazioni speciali completano

le informazioni utili per la pianificazione di lavori di fondazione. Il “Compendium Deep Foundation” è il risultato della collaborazione tra ingegneri e tecnici di imprese e i produttori di macchine e attrezzature e si basa su normative tecniche, tecniche di costruzione attuali e una vasta esperienza pratica. Il trattato include le tecniche di perforazione con Kelly, CFA, a rotary doppia, a spostamento laterale, con benna bivalve, a circolazione inversa, a fondo foro, le applicazioni delle varie tecniche e le soluzioni IT.

La redazione del “Compendium Deep Foundation, Part 1: Drilling”, pubblicato nel giugno di quest’anno da Ernst & Sohn, è a cura di Liebherr Werk-Nenzing GmbH. Gli autori sono gli ingegneri Markus Schönit e Peter Quasthoff. Liebherr si pro-

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pone così come promotore di ulteriore sviluppo nel campo delle fondazioni profonde attraverso macchine e attrezzature innovative, strumenti e soluzioni d’avanguardia

nel segmento “premium”. Oltre a questa vasta gamma di tecnologie, Liebherr offre, con l’aiuto di ingegneri e tecnici, consulenza e assistenza tecnica completa. Pertanto,

negli ultimi anni l’azienda tedesca è diventata un fornitore di sistemi per l’ingegneria delle fondazioni speciali a 360° sul mercato internazionale.

Compendium Deep Foundation Deep foundation construction has made great progress in recent years and the scope of application has become ever more varied. In order to provide a wide audience with an overview of cutting-edge technology and comprehensive information about the various drilling processes, Liebherr has released a new reference book the “Compendium Deep Foundation, Part 1: Drilling”. The Compendium is intended as a reference work for planners and contractors, and also for newcomers to the deep foundation industry who wish to learn more about drilling technology. The Compendium is intended as a reference work for planners and contractors, and also for newcomers to the deep foundation industry who wish to learn more about drilling technology. Currently used processes, equipment,

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areas of application and IT solutions for drilling technology are covered in detail. Numerous clear illustrations, high-quality renderings and site photos supplement the descriptions in the text and should ease understanding for the reader. Technical data as well as the mechanical and application limits of deep foundation machines round off the information needed for the planning of deep foundation works. The Compendium Deep Foundation is the result of a collaboration of engineers and technicians from contractors and equipment manufacturers, and is based on technical regulations, current construction processes and extensive practical experience. It covers Kelly drilling, continuous flight auger drilling, double rotary drilling, full displacement drilling, grab drilling,

reverse circulation drilling, down-thehole drilling, applications of the drilling processes and IT solutions. The editor of the “Compendium Deep Foundation, Part 1: Drilling”, published in June 2019 by Ernst & Sohn, is Liebherr Werk-Nenzing GmbH. The authors are Prof. Dr.-Ing. Markus Schönit und Dipl.Ing. Peter Quasthoff. Liebherr is promoting further development in deep foundation engineering through innovative machines and equipment, tools and IT solutions in the premium segment. In addition to this wide range of equipment technology Liebherr offers, with the help of engineers and technicians, comprehensive advisory and technical support. Thus, the company has developed into a system provider for deep foundation engineering in recent years.

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Fondazioni Speciali | Fraste Special Foundations

Performer compatta Dotata di centrale separata, la Mito 40 CS è un modello sofisticato e multifunzionale, in grado di realizzare anche diverse tipologie di perforazione. Con un’accessibilità praticamente illimitata

L

a possibilità di passare per la cruna di un ago è sempre remota per un cammello, ma l’accessibilità senza limiti è invece una prerogativa delle perforatrici Fraste. Il costruttore di Nogara (Vr), nel rinnovamento costante della serie Mito di macchine per fondazioni, ha concepito un modello polivalente come il Mito 40 CS, dotato di centrale separata e progettato in modo specifico per lo sviluppo di progetti di costruzione che prevedono una cantierizzazione entro aree molto limitate e difficilmente raggiungibili, come quelle all’interno di tratte metropolitane, tunnel, aeroporti, linee sotterranee, ferrovie, ponti e negli interni di edifici di ogni tipo.

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La perforatrice Mito 40 CS oggi è largamente impiegata in edilizia e per tutte le opere di fondazione, micropali, tiranti, ancoraggi. La sua versatilità ne rende possibile l’impiego anche per altri tipi di perforazione, per esplorazione mineraria ad esempio, oppure carotaggi al diamante e perforazione convenzionale. La caratteristica principale della Mito 40 CS è certo la compattezza, un aspetto che conferisce a questa unità un rapporto prestazioni/dimensioni molto elevato. Il motore diesel da 120 Hp della centrale separata fornisce tutta la potenza necessaria alla macchina, mentre le molteplici movimentazioni dell’articolazione idraulica dell’antenna garantiscono un’ampia versatilità di utilizzo, permettendo sia la perforazione laterale che parallela alla direzione di marcia, su entrambi i lati della macchina e senza alcun intervento manuale da parte dell’operatore. Il carro cingolato allargabile, in gomma, consente un’ingombro ridotto e l’attraversamento di porte data la sua

larghezza minima di soli 780 mm. L’assenza di rischi per l’operatore e per il personale addetto in cantiere è garan-

tita in tutte le fasi di perforazione poiché la Mito 40 CS è costruita secondo gli standard CE in materia di sicurezza mentre la qualità della macchina è certificata ISO 9001. Per il cliente Fraste è disponibile naturalmente l’assistenza di personale altamente specializzato nella fase post-vendita, allo scopo di fornire una consulenza puntuale su qualsiasi aspetto tecnico-pratico e sull’utilizzo della macchina. Il post-vendita relativo alla Mito 40 CS prevede inoltre un servizio ricambi efficiente e rapido, completando il fattore di incremento notevole del valore globale di questa perforatrice sicura e affidabile in ogni circostanza.

A compact performer Mito 40 CS Fraste foundation drilling rig with separate power pack, is specially designed to perform for developing of construction projects in very limited and restricted places, including subways, tunnels, airports, underground lines, railways, bridges, and inside buildings of all types. Mito 40 CS is widely applied within the construction industry for all foundation works, micro-piles, tie bars, anchoring. Other drilling purposes are feasible as mineral exploration, diamond coring and conventional drilling.

The main feature of the Mito 40 CS is the compactness that gives this unit the biggest ratio of performance/dimensions. The 120 Hp diesel engine of the remote power pack gives all the needed power; whilst the possibilities of the all-hydraulic movement of the mast articulation guarantee a wide versatility of use by lateral and parallel drilling to the travel direction, on both sides of the unit, without any manual intervention of the operator. Extendable rubber crawler that allows a low footprint and doors cross-

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ing with 780 mm minimum width. Safety for the operator and service people is assured under any drilling phases as Mito 40 CS is designed as per European Union Standards on safety and manufactured under ISO 9001 requirements on quality. Availability of after-sale team/specialists that can advice on any issue concerning technical queries and operational use of the rig and the efficient and quick parts service, increase the global value of this, safe and reliable Fraste unit.

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Fondazioni Speciali | Negropal Special Foundations

Diametro di sviluppo

Lo specialista veneto dei micropali ha scelto la macchina B175XP di Casagrande per la realizzazione di opere con tecniche CFA e negli interventi in modalità DP (Displacement Piles)

L

a necessità di lavorare con efficacia e rapidità in presenza di condizioni di suolo difficili è una circostanza che si presenta spesso nei cantieri seguiti da Negropal, soprattutto nelle opere che richiedono un consolidamento del terreno con micropali. L’impresa di Chiampo (Vi) è attiva - in tutto il territorio del Veneto - nelle tre macroaree della costruzione e manutenzione di pozzi acquiferi, nel consolidamento di terreni e nel ripristino di aree in condizioni geologiche critiche. Naturalmente, le dotazioni della flotta di modelli da fondazione è in costante

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aggiornamento e l’ultimo acquisto importante risale a tre mesi fa. Riguarda la macchina Casagrande B175 XP-2, selezionata da Negropal dopo un’attenta analisi delle prerogative di questa attrezzatura specifica. “Era da un po’ che valutavamo la possibilità di un acquisto cosi importante - spiegano i responsabili dell’azienda di Chiampo - Abbiamo una richiesta sempre maggiore di realizzazioni con pali di medio diametro (100-150 ton a palo) ma la domanda di intervento arriva soprattutto da zone geologicamente adatte alla tecnica del palo trivellato di tipo CFA (a elica continua) o in modalità DP (Displacement Piles). Si tratta, in quest’ultimo caso, di tipologie di intervento molto vantaggiose, che evitano la produzione di materiale di risulta dallo

B175 XP-2, controllo vincente L’attrezzatura B175 XP-2 è la macchina per fondazioni della serie XP Casagrande studiata e costruita per l’esecuzione di opere di fondazioni più impegnative ed è il risultato della ricerca e dell’innovazione basata su oltre 50 anni di esperienza e successi dell’azienda nel settore delle fondazioni e dell’ingegneria geotecnica. Grazie alla elevata coppia della rotary di 175 kNm e al potente argano principale, il B175 XP-2 permette una rapida esecuzione di perforazioni profonde e di grande diametro anche in terreno impegnativi. Inoltre l’argano pull-down da 280 kN e la corsa di 13,5 m della rotary facilitano l’impiego di tubi colonna. Il sistema SPM (Smart Power Management) di gestione di potenza e l’impianto idraulico Load Sensing permettono l’uso ottimale della potenza del motore e la riduzione dei consumi. Lo sviluppo della tecnologia XP garantisce totale controllo delle funzioni della macchine e delle operazioni di lavoro e flessibilità nella gestione delle configurazioni. Mettere l’operatore nelle migliori condizioni di lavoro significa ottimizzare tempi e costi. Per questo il modulo B175 XP-2 è stato progettato secondo i più avanzati studi di ergonomia rispettando le norme sulla sicurezza in conformità alla normativa CE e agli alti standard qualitativi della norma ISO 9001.

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scavo e offrono una maggiore portata rispetto al CFA. Ovviamente il CFA è adatto a terreni ghiaiosi mentre il DP a terreni argillosi e quindi comprimibili. Si tratta, in sostanza, delle due condizioni operative che più facilmente incontriamo nelle nostre zone”. La ricerca dell’innovazione che ha sempre caratterizzato l’esperienza operativa di Negropal ha portato l’azienda a compiere un passo ulteriore e a proporre in Veneto - tra le prime aziende di fondazioni della regione - lavorazioni con pali di medio diametro del tipo CFA e DP. “Ci siamo guardati intorno per capire cosa offrisse il mercato e abbiamo individuato la macchina Casagrande B175 XP-2 - spiegano ancora dal quartier generale di Chiampo - L’abbiamo scelta perché permette una rapida esecuzione di perforazioni profonde e di grande diametro anche in terreni impegnativi. Inoltre, questo modello è dotato di un sistema di gestione di potenza SPM (Smart Power Management) e di un impianto idraulico Load Sensing che permettono di ridurre i consumi ottimizzando l’uso del motore anche nella prospettiva di un’attenzione all’ambiente tipica delle dotazioni propulsive di ultima generazione. Sotto il profilo tecnologico, poi, la B175 XP-2 permette un controllo totale sulle funzioni dinamiche, sulle operazioni di lavoro e sulla gestione delle configurazioni. Un altro aspetto che ci sta molto a cuore è il lavoro senza rischi dei nostri operatori e quindi siamo stati colpiti anche dall’aspetto ergonomico e dal rispetto delle norme sulla sicurezza (in conformità alla normativa CE e agli alti standard qualitativi della norma ISO 9001) con cui è stata progettata questa macchina”.

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Fondazioni Speciali | Green Walls Costruzioni Special Foundations

La forza della terra Una tecnica brevettata per il rinverdimento di pareti rocciose riporta alla tecnica originaria della terra rinforzata come alternativa ai muri in calcestruzzo

N

el nome porta giĂ la propria vocazione specialistica. Si chiama Covermur e si tratta di una tipologia di muro speciale che fa parte delle soluzioni brevettate dalla Green Walls Costruzioni di Gambellara (Vi). I muri verdi Covermur sono stati ideati per la copertura e il rinverdimento di pareti rocciose e muri in calcestruzzo. Sono formati da elementi prefabbricati in calcestruzzo

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armato precompresso, di dimensioni idonee a ogni contesto specifico, fissati al terreno con un’apposita fondazione a interasse variabile secondo le esigenze. Per costruire questa tipologia di muri verdi, i professionisti di Green Walls fissano gli elementi prefabbricati con appositi ancoraggi alla parete esistente. Questi ancoraggi sono applicati con il cemento alle pareti rocciose, oppure,

con le resine, sui muri di cemento. Le squadre di Green Walls praticano il fissaggio agli elementi prefabbricati delle staffe zincate, impiegate per supportare il paramento esterno del sistema, costituito da un tessuto ordito a maglia aperta - imputrescibile e resistente ai raggi UV - e da una rete elettrosaldata in acciaio zincato con maglia di 10 x 10 cm con filo di 5-6 mm di diametro, applicata per irrigidire il paramento.

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La fase successiva vede il riempimento della struttura con del terreno vegetale sciolto per consentire l’ideale attecchimento del rinverdimento esterno, che Green Walls esegue attraverso l’idrosemina a spessore o, in alternativa, posando il tessuto pacciamante e la piantumazione di erbe o cespugli. Anche in questo caso l’inclinazione finale del paramento ottenuto è tra i 60 e gli 80 gradi rispetto al piano di posa. Una variante di questo sistema è rappresentata dal Covermur rinforzato, un muro verde nasce da un’evoluzione di ricerca dei professionisti Green Walls in collaborazione con tecnici esterni. La soluzione che ne è scaturita vede l’accoppiamento delle terre rinforzate Ecomur (di cui parliamo in successione) e Covermur. Attraverso il Covermur rinforzato è possibile ottenere scarpate che presentano variazioni di inclinazio-

Ingegneri per la natura Green Walls Costruzioni è nata nel 1997 a Gambellara, in provincia di Vicenza, come impresa dedicata alla realizzazione di terre rinforzate, alcune delle quali brevettate nelle tipologie Ecomur, Noisemur e Covermur. Con il tempo la ditta ha ampliato la sua attività con nuove lavorazioni nel campo dell’ingegneria naturalistica. Negli anni successivi Green Walls Costruzioni ha ottenuto la fiducia e l’appoggio di tecnici esperti, che hanno contribuito all’evoluzione della ditta e alle puntuali risposte alle richieste di un mercato in continua espansione. Il lavoro di Green Walls, infatti, non si concentra solo sulla costruzione, ma anche sulla risoluzione dei numerosi problemi derivanti dall’instabilità di un versante franoso (dunque il consolidamento di frane e scarpate) o di un terreno che è stato sottoposto a sollecitazioni sismiche, e sul consolidamento del sottosuolo. Ecco che Green Walls è una delle imprese chiamate anche da enti pubblici per risolvere le tante problematiche del territorio dovute a vari eventi naturali come alluvioni, terremoti e molti altri. Green Walls Costruzioni si è sviluppata nel tempo anche attraverso lavori di perforazione del sottosuolo, mettendo in pratica le tecniche più innovative per realizzare micropali e tiranti (attivi e passivi), iniezioni, consolidamento di muri e scarpate, e altre lavorazioni. Oggi la ditta possiede numerose unità di perforazione per soddisfare le varie tipologie di interventi di perforazione a piccolo e medio diametro che Green Walls è chiamata a svolgere nel territorio - soprattutto nel Triveneto e in tutto il nord Italia. Per la ditta lavorano sondatori formati nei principali centri edili veneti e personale altamente specializzato. Con Green Walls, inoltre, collaborano importanti studi di ingegneria geotecnica, un settore che si occupa delle problematiche connesse alla progettazione, alla costruzione e al comportamento delle opere in terra.

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ne in piccoli tratti, con il risultato finale di un impatto estetico qualitativamente superiore. I tecnici utilizzano rinforzi in geogriglia estrusa che permettono di passare da una parete verticale di 90° a scarpate di 50° mantenendo un naturale linearità. Il Covermur rinforzato è una soluzione ideale per i garage interrati, in modo da mascherare il calcestruzzo con un risultato estetico a verde anche in caso di inclinazioni particolari e in curva. Tra le soluzioni di ingegneria naturalistica più utilizzate, Green Walls Costruzioni utilizza la terra rinforzata (o terra armata) come alternativa ai muri in calcestruzzo per realizzare rilevati stradali, barriere antirumore, valli paramassi, muri di sottoscarpa, opere di mascheramento e terrapieni. La terra armata è costituita dal terreno di riempimento, solitamente presente dove è necessario costruire, e dai rinforzi (o armature), geotessili o geogriglie che forniscono l’adeguata resistenza al terreno. La terra armata, o rinforzata, risulta la migliore soluzione rispetto al muro in cemento quando è richiesto un minor impatto ambientale, in quanto è

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possibile un rinverdimento finale della struttura. Le terre rinforzate, inoltre, sono molto elastiche in caso di sollecitazioni naturali del terreno. Per realizzare una terra armata è necessario utilizzare un cassero a perdere in rete metallica sagomata. Le squadre tecniche di Green Walls Costruzioni lo impiegano per la formazione del profilo del pendio con inclinazione costante. Le geogriglie o geotessili di rinforzo servono ad armare il terreno, intercettando le curve di scivolamento. Infine la retina a maglia stretta in fibra di vetro è utilizzata per contenere il materiale fine di riempimento. Quando i tecnici concludono la struttura, la riempiono con terreno di scavo e terra vegetale, ghiaie o riciclato. Il terreno viene compattato a strati regolari con spessore fino a 35 centimetri attraverso rulli vibranti adeguati. Il personale di Green Walls Costruzioni conclude l’intervento con il rinverdimento del paramento esterno attraverso l’idrosemina a spessore o la piantumazione di essenze vegetali. Le terre rinforzate assicurano così la stabilità

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anche con angoli di scarpa compresi tra i 60 e gli 80 gradi di inclinazione, molto superiori all’angolo di naturale declivio del terreno esistente. Green Walls Costruzioni ha realizzato un sistema brevettato con maggiori vantaggi rispetto alle tradizionali terre armate. Si chiama Ecomur e consente una maggiore linearità dell’opera grazie alla robustezza del cassero e un migliore risultato estetico riducendo al minimo i rigonfiamenti e i cedimenti del muro in terra. Questa struttura, inoltre, presenta il cassero con una maglia più fitta (la massima è di 11x14 centimetri), che riduce al minimo il rischio d’incendio del tessuto accoppiato al cassero e il pericolo di danneggiare il tessuto in fase di sfalcio. Il geotessuto di rinforzo di Ecomur è poco permeabile e riduce notevolmente l’infiltrazione di acqua piovana. Il tessuto a maglia aperta accoppiato al cassero, infine, permette il buon attecchimento dell’idrosemina e un ottimo rinverdimento.

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Fondazioni Speciali | Trevi Special Foundations

Missione compiuta Con il completamento della messa in sicurezza della diga di Mosul, in Iraq, il Gruppo cesenate conferma la sua forza tecnologica e di intervento su scala mondiale nelle grandi infrastrutture

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L

a grande impresa si è conclusa con il successo più brillante. Un successo che illumina la maestria delle grandi costruzioni italiane nel mondo. La messa in sicurezza della diga irachena di Mosul oggi è definitivamente completata e l’intero staff di Trevi - la società del Gruppo omonimo specializzata in fondazioni profonde e lavori geotecnici - ha salutato tra il plauso unanime delle istituzioni la missione compiuta con capacità quasi eroica se consideriamo,

oltre alle notevoli difficoltà dell’intervento, lo stato di guerra che ha costituito il contesto delle operazioni per un anno e mezzo. Nel mese di agosto, una cerimonia alla presenza della autorità irachene, italiane, americane e dei molti tecnici e lavoratori che hanno preso parte al progetto di messa in sicurezza della diga di Mosul, ha celebrato il passaggio di consegne (transition ceremony) tra il US Army Corps of Engineers (USACE) ed il Mini-

stry of Water Resources iracheno. La cerimonia ha sancito la “restituzione” della diga da parte della Direzione Lavori americana ai tecnici del Ministero delle Risorse Idriche iracheno che, da oggi in avanti, dovranno garantire, grazie anche alle nuove tecnologie fornite dal Gruppo Trevi, la costante manutenzione della struttura. In più di tre anni di attività ininterrotta, molto spesso senza una reale distinzione fra il giorno e la notte, gli uomini della

In opera permanente Il termine dei lavori di consolidamento per la messa in sicurezza della diga di Mosul, in Iraq, che ha visto all’opera 700 lavoratori per circa tre anni, lascia il posto ad altre grandi imprese per Trevi. Attualmente il Gruppo, pur con la cessione delle divisioni Drillmec e Petreven (in virtù di un accordo con il colosso indiano Meil), conta circa 5.000 dipendenti. Tra i progetti in corso d’opera di Trevi, vanno annoverate, in Germania, le opere di fondazione per la realizzazione del nuovo complesso del Frankfurt Four, i quattro grattacieli che cambieranno lo skyline di Francoforte. A Parigi, l’azienda è impegnata invece con quattro differenti cantieri, collegati alla realizzazione della nuova linea 16 del Grand Paris Express. Il Corps of Engineers americano, invece, ha assegnato alla filiale americana di Trevi il lavoro sugli argini del Lake Okeechobee in Florida. In Cile, poi, Trevi si occupa della costruzione di fondazioni per il nuovo ponte di Chacao, un’opera strategica che collegherà l’isola di Chiloé al continente Sudamericano. Infine, la presenza del Gruppo cesenate arriva anche in Africa con i lavori per il prolungamento della metropolitana di Algeri. Fondazioni | Perforazione pozzi | Gallerie Geotecnica | Industria estrattiva-mineraria

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Trevi hanno contato circa 8.000.000 di ore di lavoro uomo, senza infortuni, hanno compiuto oltre 5.200 perforazioni per una lunghezza totale di 395.000 m (quasi la distanza tra Mosul e Baghdad) e hanno iniettato nel sottosuolo che sostiene la diga quasi 40.000 metri cubi di miscela cementizia. In parallelo alle attività in cantiere, la struttura di formazione ha eseguito training e trasferimento di know how a 250 ingegneri, tecnici, operatori locali. Numeri importanti, necessari a mettere in sicurezza una struttura che con i

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suoi 3,5 km di sbarramento e un bacino di oltre 11 miliardi di metri cubi d’acqua, risulta la fra le più grandi dell’intero medio oriente e che a causa di un terreno friabile ha rappresentato per lungo tempo una grande minaccia per l’intero nord Iraq. L’amministratore delegato del Gruppo Trevi, l’ingegner Stefano Trevisani, presente alla cerimonia, ha evidenziato che Trevi è una società che normalmente opera in condizioni difficile ma che questo progetto ha rappresentato un impegno davvero speciale. Alle difficoltà tecniche

si sono aggiunte condizioni ambientali e di sicurezza molto critiche superate grazie allo sforzo congiunto e alla cooperazione tra la società e le autorità irachene, americane e italiane, aggiungendo che il progetto Mosul ”ha riconfermato ancora una volta l’importante e riconosciuta posizione raggiunta dal Gruppo nella riabilitazione di dighe esistenti così come la qualità e le capacità dell’azienda di saper affrontare con successo sfide complesse sia dal punto di vista tecnologico che ambientale”. Per realizzare il progetto della diga di Mosul, Trevi ha scelto Soilmec come fornitore di tutto l’equipaggiamento necessario per eseguire gli interventi di perforazione e di grouting e gli strumenti di monitoraggio e controllo: ancora una volta la sinergia tra l’esperienza di Trevi e la tecnologia di Soilmec sono stati la chiave per il successo. Tre gli impianti di miscelazione, 20 gli impianti automatici di iniezione e 13 le perforatrici idrauliche in campo. L’attività di perforazione e iniezione (e controllo del risultato) è stata realizzata operando


in parte entro la galleria d’iniezione, ed in parte da cresta diga. Le piccole dimensioni della galleria, con sagoma a ferro di cavallo, come già abbiamo anticipato, alta 3,7 m e larga 3 m, hanno obbligato l’impiego di macchine di piccole dimensioni. Per questi interventi è stato previsto l’impiego di macchine Soilmec SM-5 appositamente predisposte. Per gli interventi da superficie, sono state invece utilizzate macchine Soilmec SM-16 a corsa lunga.

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Fondazioni Speciali | Salini Impregilo Special Foundations

Cityringen, sostenibilità danese Per la mobilità europea è un progetto-icona. Inaugurata la linea metropolitana che rivoluzionerà il sistema dei trasporti pubblici di Copenaghen

“S

iamo molto orgogliosi di celebrare oggi l’inaugurazione di Cityringen e di aver potuto lavorare a quest’opera iconica insieme al governo, al comune e al committente. Salini Impregilo ha messo tutto l’impegno più assiduo in un progetto

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che una classe politica speciale ha sognato per il futuro dei suoi cittadini”. Queste dichiarazioni emozionate appartengono a Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo, volato a Copenaghen per il gran giorno del progetto Cityringen, inaugurato il 29 settembre scorso

dalla regina Margherita II di Danimarca, accompagnata da alcuni rappresentanti della famiglia reale, dal primo ministro Mette Frederiksen, dal ministro dei Trasporti Benny Engelbrecht, e dal sindaco della città Frank Jensen. “La passione e la determinazione che le nostre persone,

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danesi e di tanti altri paesi, hanno messo ogni giorno in questo progetto di mobilità sostenibile, permettono oggi agli abitanti di Copenaghen di usufruire di una metro unica, completata nel rispetto dei tempi secondo i più alti standard di qualità e sicurezza - ha proseguito Salini -. Abbiamo lavorato ogni giorno fianco a fianco con il cliente, rispondendo ad ogni ulteriore nuova richiesta con tutta la nostra competenza, per incrementare sempre più gli standard del servizio da mettere a disposizione della cittadinanza.”. Realizzata in soli otto anni, Cityringen interpreta una nuova concezione di mobilità. La forma circolare del tracciato (la linea gira intorno al centro cittadino, intersecando i percorsi delle altre linee metro

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e dei bus) e la sua capacità di trasporto, con treni completamente automatizzati e senza conducente, la trasformano in uno strumento unico per viaggiare all’interno di Copenaghen. Grazie ad una frequenza di 80-100 secondi tra un treno e l’altro, la metro sarà in grado di trasportare ogni anno 72 milioni di passeggeri, dando così il proprio contributo all’obiettivo più ambizioso di Copenaghen: diventare entro il 2025 la prima capitale carbon neutral al mondo. La linea Cityringen, promossa da Metroselskabet - l’ente pubblico responsabile della rete metropolitana della città – è composta da due tunnel paralleli

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lunghi 15,5 chilometri, che corrono sotto il centro storico, nella cosiddetta “zona dei ponti”, e sotto la municipalità periferica di Frederiksberg. Cityringen si snoda attraverso 17 stazioni sotterranee realizzate a una profondità di circa 30 metri sotto

il livello stradale. Una delle grandi sfide affrontate con Cityringen è stata proprio la realizzazione dell’opera sotto le fondamenta di alcuni edifici storici di grande valore. Le TBM - tunnel boring machine - hanno scavato gallerie e stazioni per 31 chilometri in contesti geologici particolarmente complessi, arrivando fino ad una distanza di soli 1,5 metri dalle fondazioni dei Magasin du Nord, il grande centro commerciale più famoso della Danimarca e uno degli edifici simbolo di Copenaghen. Un capitolo della storia di questa opera va riservato alla sostenibilità interpretata in termini di grande attenzione e rispetto per persone ed ambiente, e di condivisione e coinvolgimento della comunità locale. Alla costruzione di Cityringen hanno lavorato circa 5.000 persone di 24 nazionalità. Il 50% di essi è stato costituito da lavoratori locali e il 25% dello staff di progetto è stato rappresentato da donne. Un lavoro di squadra che ha segnato un record assoluto in tema di Health and Safety, con un numero di incidenti avvenuti nei cantieri dell’opera oltre cinque volte inferiore rispetto alla media della Danimarca.

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Copenhagen’s Cityringen, iconic sustainability “We are proud to celebrate today the inauguration of Cityringen, and to have had the opportunity to work on such an iconic project with the government, the city and the client. When we began this challenging project eight years ago, we were a very different company, a tenth the size of what Salini Impregilo is today. But we still put every effort into the project that was envisioned by a special class of leaders for the future of their residents.” These were the words given by Salini Impregilo Chief Executive Pietro Salini in Copenhagen about Cityringen, which was inaugurated today by Her Majesty Queen of Denmark, Danish Prime Minister Mette Frederiksen, Transport Minister Benny Engelbrecht and Copenhagen Mayor Frank Jensen. “The passion and hard work that our people – both Danish and those of other nationalities - put into this project of sustainable mobility has resulted in the residents of Copenhagen being able to enjoy a unique metro that was completed on time and according to the

highest standards of quality and safety. “We worked every day, side by side with the client, responding to every new request with all of our skill and experience. So I want to give thanks to all of the team behind this enormous success.” Built in just eight years, a record for projects of its kind in Europe, Cityringen offers another concept of mobility. Its circular shape (the line encircles the city centre, intersecting other metro lines and bus routes) and transport services with automated driverless trains provide a unique way to travel within Copenhagen. Thanks to a frequency rate of 80 to 100 seconds between each train, the metro line will be able to transport up to 72 million passengers a year, contributing to Copenhagen’s ambitious efforts to become the world’s first carbon neutral capital by 2025. Commissioned by Metroselskabet, the public entity responsible for the city’s metro network, Cityringen comprises two parallel tunnels, each 15.5 kilometres long, that run underneath the

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historic centre in the socalled bridge district and under the nearby municipality of Frederiksberg. Cityringen has 17 underground stations, some as deep as 30 metres. One of the biggest challenges was to build under the foundations of buildings of great historic value. The tunnel-boring machines, or TBMs, excavated under shopping areas and stations for a combined 31 kilometres, often times through complex geological formations. They arrived at only 1.5 metres under the foundations of Magasin du Nord, the department store famous in Denmark and a historic landmark in Copenhagen. A chapter of the story of this project goes to sustainability in terms of people, the environment and community involvement. About 5,000 people worked on Cityringen from 24 nationalities. Half of these were local workers and 25% were women. It was the spirit of teamwork that helped set a record in health and safety. In general terms, the accident rate was less than five times the Danish average.

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Perforazioni | Massenza Drilling

Piccola e incontenibile

La MM3 è più che una semplice multipurpose. Il suo design speciale consente di eseguire, in qualsiasi posizione, micropali, ancoraggi, sondaggi geognostici, pozzi d’acqua e perforazioni per geotermia

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empre nel nome della leggerezza e della multifunzionalità, il genio progettuale di Massenza si concentra ancora di più su modelli di perforatrici compatte. Sorella più piccola della MM4, la nuova MM3 è l’ultima creatura della gamma di Parola (Pr) a completamento della linea dedicata alle perforatrici per micropali, ancoraggi e piccole fondazioni. Grazie allo speciale supporto concepito per l’antenna, questo modello consente all’operatore una libertà di movimento d’eccezione, mantenendo la massima stabilità grazie anche alle traverse in sagoma degli stabilizzatori anteriori che riducono l’assetto operativo della MM3 per i cantieri di più difficile accesso. La sua compattezza permette addirittura di passare attraverso le porte e lavorare all’interno degli edifici cvili. La nuova MM3 infatti è stata concepita in due versioni: la più tradizionale con un

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motore diesel da 73,4 Hp (54 kW) e in versione alternativa con motore elettrico da 75 Hp (55 kW) e generatore separato, che conferisce la possibilità di lavorare anche negli spazi chiusi. Le novità della macchi-

na poi non si esauriscono qui. Grazie alla grande versatilità delle sue componenti, questo modello è perfetto anche per eseguire lavori di geotecnica e nella realizzazione di pozzi d’acqua.

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La perforatrice è configurata con un’antenna che può arrivare fino a 4.000 kg di tiro ed è in grado di utilizzare aste di perforazione fino a 3 m di lunghezza. Completamente radiocomandata, la MM3 è inoltre equipaggiata di doppia morsa idraulica con passaggio fino a 205 mm (8”) e cingolo allargabile da 900 a 1.300 mm. Come tutte le perforatrici Massenza, anche questo modello è altamente personalizzabile. Per poter soddisfare al meglio le esigenze di tutti i clienti, infatti, sono disponibili molti optional. Tra questi, diverse teste di rotazione - da quella specializzata per micropali e pozzi con coppia elevata (fino a 7.000 Nm), al modello ad alta velocità per i carotaggi (fino a 714 rpm) ma anche teste più versatili per chi deve eseguire entrambe le applicazioni -, sistema SPT, martello idraulico FRD FX25, estrattore casing, argano con tiro diretto fino a 1.000 kg, pompa centrifuga o pompa vite a bordo, pompa schiuma/ acqua, lubrificatore, barriera di sicurezza a infrarossi. I sistemi di perforazione che contraddistinguono la MM3 comprendono rotazione a circolazione diretta, distruzione di nucleo con spurgo acqua, fango e schiuma, rotopercussione con martello fondo-foro, carotaggi, percussione.

Massenza MM3 in cifre Potenza motore ausiliario Potenza motore elettrico Corsa max testa rotazione Tiro e spinta Coppia max testa rotazione Velocità max Tiro argano

73,4 Hp (54 kW) 75 Hp (55 kW) 2.400 mm 4.000 daN 7.000 Nm 714 rpm 1.000 daN

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Perforazioni | Benassi Drilling

Una condotta irreprensibile Dalla metafora alla solida realtà di Benassi. Con la divisione Helios, il gruppo emiliano è un esperto di alto profilo nella riabilitazione delle reti idriche con tecnologia No-Dig

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i sono società che rivelano vere e proprie miniere di tecnologie applicative nei più diversi - e complementari - segmenti del settore Construction. Il gruppo Benassi di Reggio Emilia fa parte di queste realtà virtuose ed eclettiche fin dalle origini che risalgono ormai al 1981, con la creazione dell’azienda originaria da parte di Pietro e Claudio Benassi. Dalle pavimentazioni alle opere di urbanizzazione, alle demoli-

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zioni con recupero ambientale, il gruppo attuale si sviluppa in tre divisioni distinte e sinergiche, con l’accento tecnologico riservato in particolare alla riabilitazione delle condotte con la tecnologia No-Dig. La divisione Helios è la divisione specializzata nella riabilitazione “trenchless” di condotte interrate nell’ambito del Gruppo Benassi. Helios è da anni fornitore primario di applicazioni CIPP (Cured in Place Pipe) e di altre tecnologie e servizi per la

riabilitazione dei sistemi di condotte idriche e delle acque reflue, anche nell’ambito Oil&Gas. La tecnologia No-Dig adottata da Helios permette ai committenti di evitare costi eccessivi e disagi ambientali che possono derivare dai metodi tradizionali di scavo e sostituzione. Il know-how di Helios consente invece la protezione di strutture e condotte dalla corrosione, il ripristino dell’integrità strutturale, la riduzione di infiltrazioni e la risoluzione di

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ogni difetto di costruzione, migliorando la qualità dell’acqua e incrementandone la capacità di flusso. Tra le principali tecnologie adottate, ne abbiamo scelte tre tra le principali adottate da Helios nelle innumerevoli applicazioni in cantiere. La prima si riferisce alla metodologia Hose Lining, particolarmente indicata per tutti gli interventi di riabilitazione di condotte a bassa ed alta pressione. A una ispezione preliminare realizzata in modo molto accurato con attrezzature dedicate, viene fatto seguire un trattamento di pulizia e infine l‘inserimento all’interno del tubo danneggiato (o semplicemente da preservare) di un tubolare flessibile autoportante composto essenzialmente da tre strati - uno strato esterno in materia plastica resistente all’abrasione; uno strato intermedio costituito da un tessuto in fibre di diversa natura capace di supportare per intero la pressione interna del fluido; infine, un terzo strato interno sviluppato appositamente in base al tipo di fluido trasportato per garantire impermeabilità e resistenza alla aggressività chimica (acqua potabile, gas, petroliferi). Una volta terminato l’inserimento, il tronco riabilitato viene dotato di opportune connessioni alle due estremità (che possono essere fornite su richiesta flangiate o saldate ) e riallacciato al resto della linea. Con il termine CIPP-Cured in Place Pipe, invece, viene indicata la seconda metodologia di riabilitazione di condotte interrate ed aeree, che consiste nell’inserire, all’interno del tubo ospite, un tubolare flessibile impregnato di resina che viene gonfiato per aderire alle pareti della condotta, e infine fatto indurire per polimerizzazione della resina. Le diverse tecniche CIPP oggi disponibili vengono riunite in due grandi gruppi, tra loro distinti in funzione della tecnica di polimerizzazione della resina. Il primo gruppo comprende i metodi a caldo, detti brevemente thermal CIPP, con liner in feltro poliestere impregnati con resina poliestere, vinilestere o epossidica e inseriti per inversione o per traino nella tubazione da risanare e quindi polimerizzati con acqua o vapore. Il secondo gruppo è riferito ai metodi per irraggiamento, in particolare con raggi ultravioletti, detti brevemente UV CIPP, che prevedono l’impiego di liner in tessuto multistrato di fibra di vetro

La sostituzione con pipe bursting Una tecnologia particolarmente sofisticata che fa sempre parte del know how di Helios riguarda il pipe bursting. Si tratta di una tipologia di intervento che prevede l’uso di una testa dirompente in avanzamento lungo il tratto di condotta da sostituire. Il procedere della testa lungo la condotta ne produce, secondo differenti modalità, la rottura spingendone contemporaneamente i frammenti nel terreno circostante. Man mano che la testa avanza e rimuove la vecchia condotta, un nuovo tubo di diametro uguale o maggiore viene tirato al suo posto. La parte anteriore della testa è collegata a un cavo o ad una batteria di aste per il traino; la parte posteriore, invece, è collegata alla nuova tubazione che può essere di diametro uguale o maggiore di quello della condotta esistente. La testa e la nuova condotta vengono inseriti da uno dei due pozzetti (di inserimento) e trainati, per mezzo di un argano esterno o di un tira aste idraulico. Anche se i metodi di pipe bursting vengono solitamente comparati alle altre tecnologie senza scavo, è importante sottoli- neare che si tratta più di un sistema sostitutivo piuttosto che riabilitativo.

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impregnati con resine fotopolimerizzanti e inseriti per traino nella tubazione da risanare, quindi poli- merizzati mediante irraggiamento con raggi UV. Per entrambi i gruppi il liner costituisce fondamentalmente l’elemento che contiene e trasporta la resina (carrier). Tuttavia possiamo anticipare che mentre nel primo tipo (thermal CIPP) il liner, una volta polimerizzato, riflette essenzialmente le caratteristiche meccaniche della resina, nel secondo tipo (UV-CIPP) il tessuto in fibra di vetro, conferisce caratteristiche meccaniche (in particolare modulo elastico e resistenza a trazione) nettamente superiori. pozzetto opposto. Nel caso in cui non vi sia spazio in cantiere, i vari tronchi di PE possono essere saldati testa a testa durante la fase di inserimento. Lo slip lining a tronchi separati è comunemente realizzato mediante tubazioni in PRFV di sezione circolare e non. Lo slip lining è attuabile sia per tubi piccoli, sia per quelli grandi. Gli inserimenti a tronchi possono essere realizzati o per trasporto su carrello o per tiro con un argano. A inserimento completato si deve provvedere al riempimento, attraverso iniezioni di malta cementizia, dello spazio anulare che rimane fra le due tubazioni. In questo modo nuovo e vecchio tubo, si trasformano in un unico corpo, con una maggiore rigidità anulare e quindi una maggiore resistenza ai carichi esterni. A seguire, tra le metodologie di intervento seguite dalla divisione Helios di Benassi, trova posto lo slip lining, una delle prime tecnologie trenchless per la riabilitazione delle reti idriche. La tecnica consiste nell’inserimento, nella condotta da riabilitare, di una nuova tubazione di diametro più piccolo. La condotta funge infatti da tubo guida all’interno del quale viene infilata la nuova condotta. Teoricamente possono essere utilizzati tubi di qualsiasi materiale ma, per la sua maggiore flessibilità, viene preferito il polietilene ad alta densità (HDPE e PE) nel caso di inserimenti continui in tubi circolari di piccole dimensioni. I tronchi della nuova tubazione vengono saldati fra di loro in superficie fino al raggiungimento della lunghezza del segmento di condotta da risanare. La tubazione viene quindi calata nel pozzetto di inserzione e tirata dal

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Perforazioni | Vermeer Drilling

Agile e… orizzontale La posa di tubazioni in ghisa non è più un problema. Tempistiche e disagi possono essere abbattuti con l’efficacia della tecnologia HDD

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i sono progetti per cui la tecnologia di perforazione orizzontale è l’unica scelta possibile. Il sistema tradizionale di scavo non può risolvere pose che prevedono attraversamenti di strade, ferrovie e bacini idrici; al giorno d’oggi sarebbe impensabile scavare per posare condotte in tratte caratterizzate da questo tipo di infrastrutture. I progetti avrebbero tempi di realizzazione troppo lunghi e la gestione del materiale di risulta diventerebbe problematica. Inoltre, i disagi causati al traffico e agli abitanti della zona sarebbero decisamente eccessivi. Per questo, la tecnologia di perforazione orizzontale controllata, nota anche come HDD – dall’inglese Horizontal Directional Drilling – è la scelta preferenziale perché può effettuare in modo preciso e rapido una collocazione di tubazioni in ambito “particolare”, senza dover aprire alcuno scavo. Un esempio molto interessante per quanto riguarda l’applicazione della tecnologia HDD è il progetto che sta seguendo

la società Drilling Solutions in centro Italia. Pierpaolo Micheloni, responsabile di progetto della società, ci ha descritto i dettagli di questo cantiere, iniziato a gennaio e che si concluderà ad aprile. Si tratta della posa di una condotta fognaria in

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pressione per il collegamento di due collettori nel comune di Osimo, in provincia di Ancona. Questo cantiere è particolarmente interessante perché presenta due caratteristiche particolari: la necessità di effettuare attraversamenti e l’utilizzo di

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hanno stabilito la collocazione della tubazione in ghisa (diametro 250 mm) ad una profondità di 3,5 metri. In questa fase, lo studio del progetto è stato molto minuzioso. La sfida vera e propria è stata l’utilizzo della tubazione in ghisa. La ghisa è notoriamente un materiale poco flessibile e di gestione complessa. Drilling Solutions ha realizzato un profilo di perforazione accurato, con una

una tubazione in ghisa, un materiale che in Italia poche aziende sanno gestire con tecnica HDD. Il cantiere è strutturato in tre tratte di circa 80-100 metri ciascuna, per effettuare il bypass di due corsi d’acqua e di un passante ferroviario. Il terreno di posa è caratterizzato principalmente da torba con battente di acqua ad 1 metro di profondità, quindi con presenza di una falda piuttosto estesa. Drilling Solutions è una società specializzata da molto tempo in perforazione orizzontale controllata e il Geom. Micheloni ci spiega che, come per ogni altro progetto, anche qui hanno seguito ogni fase del lavoro: progettazione, studio condotta, varo e tiro tubazione. L’indagine accurata del sottosuolo e della conformazione geologica è stata essenziale per poter definire la lunghezza delle tratte di posa e la profondità di collocazione. Una volta compiute tutte le rilevazioni necessarie, i tecnici di Drilling Solutions

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curva di perforazione definita a cui è necessario attenersi precisamente. Per fare la posa, la società ha deciso di utilizzare un perforatore orizzontale Navigator Vermeer modello D36x50II, un mezzo di medie dimensioni ma in grado di garantire la forza di tiro/spinta ottimale per questo lavoro. Dato che la ghisa flette solo sui bicchieri di giunzione ed è un materiale molto rigido, c’era il rischio concreto che, durante la fase di tiro, la condotta si sollevasse e risalisse in superficie durante l’attraversamento dei bacini idrici. Drilling Solutions ha risolto il problema con una soluzione semplice ma al tempo stesso efficace, già utilizzata per altri progetti. Hanno deciso infatti di riempire la condotta di acqua. Questo garantisce il peso necessario affinché il tubo resti in posizione fino al termine della fase di tiro. Una volta che la tubazione è collocata, non ci sono più rischi di movimenti non controllati e quindi l’acqua viene tolta. Micheloni è orgoglioso di questo lavoro; probabilmente questo è uno dei primi progetti HDD con tubazione in ghisa di questo tipo in Italia e per questa ragione la società ha invitato molte municipalizzate a vedere il cantiere; la ghisa è un materiale non semplice da affrontare e non tutte le società si sentono in grado di gestirlo ma grazie alle sue caratteristiche, molti progettisti scelgono questo materiale sempre più spesso nei progetti. La preparazione tecnica e l’utilizzo di un equipaggiamento specializzato possono contribuire a fare la differenza nei progetti di posa. (Autrice dell’articolo: Giorgia Compagni)

Navigator in neighborhood The new Vermeer D23x30DR S3 Navigator horizontal directional drill (HDD) integrates dual rod technology into a compact machine design to efficiently maneuver through rock in congested cities, busy neighborhoods or tight job sites. Featuring a classleading narrow footprint and a weight of 7,484 kg, the Vermeer D23x30DR S3 is the lightest rock drill on the market and is well suited for fibre optic, electrical,

gas and water installation in hard rock, as well as other challenging ground conditions. The Vermeer Firestick drill rod dual system onboard the Vermeer D23x30DR S3 gives operators a 7 per cent downhole steerability. The unit’s threaded outer rod has a rotational torque of 3,000 foot-pounds, while its hex inner rod delivers up to 800 footpounds. The horizontal directional drill is powered by a Deutz TCD3.6L4

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diesel engine. New rock tooling for the Vermeer D23x30DR S3 helps further enhance its performance in rocky ground conditions. The Vermeer RH10 drill head provides responsive downhole steering with a two-degree bend located in its forward section. The drill head can be fitted with a 14 cm tricone bit or polycrystalline diamond compact (PDC) bit that is greaseable and can be rebuilt in the field.

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Industria Estrattiva e Mineraria Mining industry

| Epiroc

A cavallo dell’efficienza Sui carri di perforazione da galleria, le variabili per un’azione rapida e potente sono valorizzate da sistemi di controllo e attrezzature all’avanguardia

C

on Epiroc, il carro della perforazione da galleria entra nelle profondità dell’efficienza tecnologica. Proprio la gamma dei carri per applicazioni di tunneling arriva con il marchio internazionale di mac-

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chine e attrezzature per le costruzioni e il settore minerario, all’apice della versatilità di dotazione per numerose tipologie applicative. Si tratta di modelli equipaggiabili con un massimo di quattro bracci, per coprire sezioni trasversali da 6 m² a 206 m².

I carri da perforazione Epiroc sono dotati di un affidabile sistema di controllo diretto (DCS, Direct Control System) oppure con sistema di controllo della perforazione computerizzato (RCS, Rig Control System), a cui è possibile aggiungere diver-

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si livelli di automazione. È disponibile quindi un’ampia gamma di perforatrici da roccia con potenza di impatto da 16 kW a 40 kW. Con il sistema opzionale di controllo della perforazione, inoltre, è possibile aggiungere funzioni automatizzate di facile utilizzo per aumentare la sicurezza, la precisione e la produttività. Funzioni standard - come il sistema di ammortizzazione dual dumping - prolungano la vita dei componenti d’usura, mentre il rapido movimenti dei bracci, valorizzato da un design di grande visibilità, ottimizza i tempi di attività in galleria. Tra le varie serie di prodotto, scegliamo di illustrare le facoltà dei modelli Boomer XE/WE nei modelli E3 ed E4: carri di perforazione idraulici da sottosuolo per gallerie di dimensioni medio-grandi con sezioni trasversali fino a 205 m². Persino in presenza delle rocce più dure, lo scavo risulta semplificato con l’adozione del braccio innovativo ad alta efficienza But

45. I carri di perforazione Boomer serie E sono dotati poi dell’apprezzato (a livello internazionale) sistema di controllo della perforazione Epiroc Per ottimizzare i tem-

pi di attività, questi carri implementano capacità autodiagnostiche e in virtù delle batterie di perforazione a lunga durata, l’operatore può ottenere una precisione di

Alto livello di perforazione I modelli maggiori applicabili ai carri Jumbo Boomer XE/WE presentano due varianti. La COP 3038 (dalla potenza nominale di 30 kW) è una perforatrice da roccia idraulica per applicazioni come la perforazione di tunnel e gallerie di livello, attività di estrazione minerarie con tecniche a camere e piloni con velocità di penetrazione straordinariamente elevate a garanzia di eccellenti vantaggi. La tecnologia ad alta frequenza garantisce un’elevata velocità di penetrazione senza aumentare le sollecitazioni sull’asta di perforazione, mentre la camera di spurgo con doppia guarnizione consente di ridurre al minimo i tempi di fermo macchina prevenendo il rischio di infiltrazione d’acqua. La seconda perforatrice idraulica di vertice è la COP 4038 dedicata a tunnel e gallerie di livello e progettata per erogare maggiore potenza di uscita ed elevata velocità di penetrazione. Con una potenza di uscita da 40 kW, la COP 4038 presenta anch’essa una camera di spurgo con doppia guarnizione per pressioni di acqua fino a 40 bar e un sistema a doppia ammortizzazione per dissipare le onde d’urto.

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foratura elevata e un ridotto sovrascavo. Tra le attrezzature applicabili ai Boomer E3 ed E4, partiamo con la descrizione del modello COP 1638+ di perforatrice da roccia idraulica. In grado di offrire un’elevata penetrazione nella coltivazione sotterranea, questa fattispecie è stata sviluppata per garantire una vita di esercizio prolungata pur mantenendo le più impegnative prestazioni di perforazione. È in grado di sopportare una pressione dell’acqua di

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spurgo fino a 25 bar garantendo l’espulsione dei detriti per migliorare la durata della punta. L’efficiente sistema idraulico a doppia ammortizzazione, insieme a un adattatore flottante, offre inoltre un’elevata produttività e una buona durata delle aste di perforazione. Un potente motore di rotazione con velocità continua reversibile e variabile produce un’elevata coppia con un eccellente controllo della velocità. La COP 1838HD+ è invece una variante

per impieghi pesanti della COP 1838+ e rivela una perforatrice da roccia idraulica per penetrazioni rapide, ad alte prestazioni. Elevata coppia in uscita per una perforazione efficiente con il minimo rischio di inceppamento, affidabilità e contatto con la roccia ottimizzato, protezione da forti rinculi pericolosi sono altrettante prerogative che si abbinano alla sostenibilità gestionale grazie alla rimozione efficiente dei detriti per una maggior durata della punta. La COP 2238HD+ è la terza perforatrice da roccia idraulica idealmente applicabile ai carri Boomer E3 ed E4. L’efficiente sistema idraulico a doppia ammortizzazione insieme a un adattatore flottante offre un’elevata produttività e una buona durata delle aste di perforazione. Un potente motore di rotazione con velocità continua reversibile e variabile garantisce un’elevata coppia e un eccellente controllo della velocità. La lubrificazione separata della testata anteriore e della guida, nonché superfici di contatto pressurizzate e lubrificate così come i bulloni laterali, contribuiscono ad aumentare la produttività con tempi di fermo macchina ridotti.

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Attrezzature & Componenti | DAT instruments Attachments & Components

Missione sudcoreana

Il DAT WideLog è stato installato su una perforatrice al lavoro in una cava di calcare nel cuore del Paese asiatico

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a Corea del Sud è uno dei Paesi del mondo a più elevata tecnologia, in grado di apprezzare le soluzioni innovative capaci non solo di certificare un lavoro, ma anche di semplificare la vita all’operatore. Non c’è, quindi, da stupirsi se, anche dal Paese asiatico, è arrivata la richiesta di equipaggiare una perforatrice con un nuovo DAT WideLog, il più evoluto datalogger prodotto da DAT instruments. Il DAT WideLog si è infatti rilevato fondamentale per eseguire correttamente molteplici perforazioni con un duplice scopo: facilitare il lavoro dell’escavatore frantumando le parti più resistenti del materiale e realizzare i fori per l’inserimento delle cariche esplosive propedeutiche all’estrazione del calcare. “Il produttore della perforatrice - spiega Amedeo Valoroso, titolare di DAT instru-

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ments - non si è però accontentato della versione standard (già molto avanzata) del nostro DAT WideLog, ma ha richiesto particolari modifiche aggiuntive al datalogger e ai sensori correlati. Ai classici sensori per le perforazioni per il monitoraggio di profondità, forza, pressione, portata e inclinazione, abbiamo aggiunto alcuni sensori personalizzati per il motore della trivella, finalizzati a controllare la temperatura dell’olio, quella dell’acqua e la velocità di rotazione del motore stesso. Mentre un ulteriore kit di sensori ha presieduto al monitoraggio dei parametri del motore del compressore ed anche della pressione e della temperatura dell’aria”. Archiviando il periodo della crisi che, a livello mondiale, ha visto le imprese interessate solo a strategie di brevissimo periodo, la visione del cliente coreano

rispecchia una tendenza più solida che abbraccia tutto il mercato internazionale. La decisione dello stesso committente di acquistare ben due nuovi DAT WideLog. Il primo è stato immediatamente installato sulla perforatrice, mentre il secondo è stato richiesto per realizzare un investimento ulteriore e verrà installato solo successivamente. In effetti, la totale versatilità del prodotto ne veicola l’adattabilità a qualsiasi lavorazione. A tale proposito va ricordato come i dati del DAT WideLog siano visibili sul grande monitor touch screen a colori da 18,5 pollici e registrati sulla capace - pressoché illimitata - memoria interna. I dati vengono poi trasferiti automaticamente tramite internet in file già compatibili con Microsoft Excel e OpenOffice Calc. “Questo è un esempio di come i datalog-

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ger di ultima generazione prodotti da DAT instruments, cioè il DAT WideLog e il recentissimo DAT TinyLog, possano essere personalizzati sulle specifiche esigenze del Cliente - sottolinea Valoroso Questi datalogger possono essere forniti con kit sensori standard per le varie applicazioni: Jet grouting, Perforazioni, DAC test, Indagini Geognostiche, CFA, Deep mixing, Soil mixing, DSM, Vibroflottazione, Sand Compaction Piles, Iniezioni di cemento, GIN e Prove Lugeon. Ma, come visto in Corea, la versatilità di questi strumenti consente anche l’installazione di ulteriori kit sensori personalizzati, per la registrazione dei parametri della trivella, della posizione, del compressore e anche di altre unità di cantiere”.

Le specifiche del prodotto Il datalogger DAT WideLog comprende un set di sensori MD (per perforazioni) con inclinometro JET INCL XY. Il sistema di trasferimento dati avviene tramite internet (WiFi, Ethernet e 3G/4G). Fanno parte del DAT WideLog anche kit di sensori personalizzati per motore, DAT TEMP 12 (temperatura acqua e olio) e DAT ENGW (rpm motore perforatrice). Va aggiunto inoltre un altro kit di sensori personalizzati per compressore: DAT TEMP 12 (temperatura acqua, olio e aria), JET PRESS (pressione aria) e DAT ENGW (rpm motore compressore).

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Attrezzature & Componenti | Imet Attachments & Components

Fondamenta di precisione Dopo il lancio, tre anni fa, della serie M880, si moltiplicano le varianti per ogni campo di applicazione. Il radiocomando G4S è la dedica specifica per il settore della perforazione

I

l comando da remoto è ormai un’opzione difficilmente riconducibile a dinamiche banali e semplificate. La semplicità appartiene alla modalità di utilizzo ma i contenuti tecnologici degli strumenti per la gestione in sicurezza delle macchine sono necessariamente complessi, soprattutto se riferiti ad applicazioni sofisticate come quelle che riguardano la perforazione. Un costruttore di radiocomandi dalla lunga esperienza come Imet ha concepito una serie di radiocomandi d’avanguardia denominata M880 già nel 2016 e da allora le declinazioni di questa piattaforma di controllo si sono moltiplicate per il più ampio spettro di macchine operatrici. Nel campo dei moduli da perforazione e fondazione speciale, la variante specifica riguarda il modello di radiocomando G4S, caratterizzato nel design dalla protezione comandi

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rialzata che permette l’alloggiamento di manipolatori di grandi dimensioni per un’impugnatura sicura - a “mano piena” - da parte dell’operatore. Adatto alle macchine perforatrici di medio-alta complessità, con un elevato numero di comandi, il modello M880 G4S contempla ulteriori funzioni che si possono aggiungere sulle leve di comando, con la dotazione di pulsanti ausiliari nella parte superiore. Realizzato con tecnologia “AFA” (Adaptive Frequency Agility), il radiocomando G4S elimina il cambio frequenza manuale; quindi, il canale più libero tra tutti quelli presenti viene continuamente ricercato e selezionato. La funzione DSC (Dynamic Speed Control) esegue correzioni istantanee della velocità (in modalità “lenta”) permettendo all’operatore di gestire al meglio complessi micromovimenti dettati dalle caratteristiche dei carichi di volta in

volta presenti sulla perforatrice; è possibile tarare la risposta dei singoli joystick direttamente via radio, personalizzando così la velocità di tutti i movimenti della macchina (tramite un codice PIN d’accesso personalizzabile che limita l’utilizzo dell’apparecchiatura al solo personale autorizzato). In generale, tutti i radiocomandi Imet memorizzano ogni evento che causi un guasto o un arresto anomalo e tengono conti delle ore di lavoro effettuate dal radiocomando stesso. Il nuovo pulsante ad auto-ritenuta con doppio sistema di riarmo assicura il massimo livello di sicurezza secondo gli standard europei ed internazionali e una semplicità d’uso senza eguali. Nonostante la protezione estremamente efficace contro gli urti accidentali, il pulsante di STOP risulta comunque facilmente accessibile all’operatore consentendo una gestione prioritaria del comando.

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Tra le variabili, il joystick monoassiale rivela un prodotto caratterizzato da precisione e comfort di impiego. Testato per 15.000.000 di manovre e dotato di angolo d’inclinazione a +/-40°, questo modulo è stato sviluppato da Imet sulla base della tecnologia “Optical Sense”. Grazie a questa moderna tecnologia a lettura ottica, le prerogative di precisione si estendono ai joystick biassiali, per soluzioni di joystick stepless proporzionali e joystick a uno o più step (fino a 5) per ciascun asse. Il joystick triassiale, infine, è caratterizzato dalla presenza di una manopola rotante con ritorno al centro, che permette di abilitare un’ulteriore funzione proporzionale oppure in modalità on/off con sicurezza in categoria PL d. Le unità trasmittenti G4 S possono essere dotati di grandi joystick, come abbiamo già detto, per ga-

L’avanguardia nei dettagli Imet include nel kit di fornitura dei propri radiocomandi della serie M880 anche un nuovo caricabatterie dal design compatto e robusto. Il suo involucro è predisposto per essere comodamente fissato a parete ed è dotato di connettore jack 2.1 per il pratico collegamento tramite plug all’alimentazione esterna. I due pratici led di stato forniscono le informazioni relative allo stato di accensione/alimentazione del caricabatterie stesso nonché allo stato di avanzamento della fase di carica. La gestione elettronica del processo di carica garantisce cicli di carica sempre ottimali nel minor tempo possibile. Il kit di fornitura comprende anche due batterie estraibili e ricaricabili al NiMH, ciascuna in grado di garantire fino ad un massino di 22 ore di autonomia in servizio continuo, una lunga durata ed un trascurabile effetto memoria. IMET completa il proprio kit di fornitura standard con una pratica e robusta cintura per l’uso a marsupio del manipolatore. Gli involucri dei radiocomandi IMET sono realizzati con materiale composito sintetico conforme alla normativa RoHS ed in grado di garantire le migliori prestazioni in termini di robustezza, stabilità meccanica e termica (temperature di esercizio da -25°C a +55°C) nonché di resistenza all’esposizione in ambienti chimicamente aggressivi. Tutte le unità trasmittenti dei radiocomandi Imet sono dotate di led per la segnalazione degli stati di funzionamento, del livello di carica della batteria e dei messaggi di anomalia.

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rantire un’impugnatura sicura durante le operazioni che richiedono movimenti di precisione. Imet dispone inoltre di un’ampia gamma di selettori, pulsanti, commutatori e potenziometri in grado di rispondere a qualsiasi esigenza e personalizzazione.

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La rivista , Fondazioni Perforazione pozzi Gallerie Industria estrattiva-mineraria pubblicataGeotecnica dal 2015, è l’evoluzione cartacea del portale www.perforare.it, l’unico in Italia specializzato nei settori delle perforazioni verticali, orizzontali e direzionali, il tunnelling, le fondazioni speciali, la geotecnica, la bonifica e il consolidamento dei terreni e l’industria estrattiva. Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria |

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oltre a essere pubblicata e distribuita in formato cartaceo, è anche sfogliabile da www.perforare.it, consentendone un’immediata e continua fruizione da parte dei lettori.

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Attrezzature & Componenti | Bonfiglioli Attachments & Components

Linea dedicata Nella gamma di riduttori per macchine da perforazione, la composizione delle linee di prodotto prevede categorie specifiche di applicazione. Per un’efficienza ad hoc

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ella vasta gamma Bonfiglioli dedicata alla più vasta platea di applicazioni, i prodotti dedicati alle macchine da perforazione si distinguono in quattro categorie specifiche: quelle dei riduttori per traslazione, rotazione, argano e testa di perforazione. Riguardo alla prima categoria, quella dei riduttori per traslazione, Bonfiglioli offre a tutti gli OEM un range di scelta molto vasto dalle prestazioni e dalle coppie elevate in uno spazio ridotto. I riduttori della serie 700C (gamma di coppia da 1.000 a 625.000 Nm) e della serie F (gamma di coppia da 13 a 3.000 kNm), in questo senso, rappresentano

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la soluzione Bonfiglioli per qualsiasi macchina cingolata. Grazie al design compatto e robusto, alle già citate caratteristiche di coppia e carico elevato e alle tenute lifetime, questa categoria di riduttori offre un’opzione versatile alle applicazioni di traslazione. Tutte le unità sono disponibili con freno di stazio-

namento negativo (SAHR) e nella maggior parte dei casi offrono la possibilità di installare motori idraulici integrati a cilindrata fissa o variabile. Nella gamma per rotazione, l’affidabilità e la capacità di supportare coppie elevate sono i due principali vantaggi offerti dalle applicazioni dei riduttori Bonfiglioli dedicati alle piattaforme di perforazione da 180 fino a 400 tonnellate. In questa linea troviamo la serie 700T (1.000-80.000 Nm) e la serie S (5.50030.000 Nm) come soluzione efficiente e sicura per tutte le applicazioni con movimento di rotazione come le gru, gli escavatori e altre macchine nei settori delle costruzioni, dell’agricoltura e del mining. Nella linea dei riduttori per argano, Bonfiglioli ha sviluppato soluzioni di rotazione e controllo della perforazione in grado di trasmettere coppie fino a 42.000 Nm. I riduttori della serie 800 (5.000-42.000 Nm), in particolare, sono stati appositamente sviluppati per la motorizzazione di argani e possono essere facilmente inseriti all’interno del tamburo stesso. Si tratta di componenti

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Riduttori per teste rotanti Fornendo la potenza necessaria alla perforatrice, il riduttore per teste rotanti garantisce una maggiore efficienza e resistenza per un funzionamento prolungato. Requisiti tutti perfettamente soddisfatti dalle soluzioni Bonfiglioli. In questo caso, la declinazione Bonfiglioli prevede l’applicazione dei riduttori epicicloidali della serie 300 (da 1.000 a 1.100.000 Nm), soluzione ideale per robustezza e compattezza. La modularità del prodotto rende questa linea di riduttori estremamente versatile e facile da installare su varie macchine e impianti.

disponibili in vari rapporti di trasmissione e in opzione, di freno multidisco con funzione di emergenza o di stazionamento. Ritornano, per le applicazioni argano, ancora i riduttori epicicloidali della serie 700C (coppia sempre da 1.000 a 625.000 Nm, oppure da 2.50030.000 Nm), con il vantaggio del design compatto che ne consente l’integrazione all’interno del tamburo dell’argano stesso. Il freno negativo può essere integrato nel riduttore oppure montato esternamente, con lubrificazione in comune per gli ingranaggi. Sono disponibili versioni ad azionamento idraulico oppure elettrico con configurazioni sia lineari che ortogonali. Le coppie trasmissibili sono calcolate secondo la classificazione FEM. Appartengono alla categoria anche i riduttori della serie FW (5-210 kNm).

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Attrezzature & Componenti | Autec Attachments & Components

Trasmissioni non stop La gamma Dynamic+ rivela radiocomandi per applicazioni in corrente continua, tipiche di macchine idrauliche complesse come le perforatrici

P

er il controllo da remoto delle perforatrici, un attore primario del settore come Autec propone un’avanguardia di soluzioni declinata nella gamma Dynamic+. Si tratta di una linea composta da unità trasmittenti a marsupio e dall’unità ricevente CRD. I radiocomandi risultano idonei ad applicazioni in corrente continua, tipiche delle macchine idrauliche usate negli ambienti di cantiere, nella logistica e nei trasporti, nelle manutenzione delle infrastrutture ed in molti altri ancora. Le unità trasmit-

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tenti sono disponibili in 3 differenti misure: DJS, DJR e DJM. È possibile usufruire anche della funzione di Data Feedback, che consente la visualizzazione delle informazioni su display grafico da 1.54’’ (su DJS), 2.7’’ o 4.3’’ a colori (su DJR e DJM). L’alta configurabilità del sistema consente di espandere le prestazioni delle configurazioni più complesse sino ad un massimo di 12 comandi analogici e 64 digitali. Le unità trasmittenti e le unità riceventi Dynamic+ comunicano tra di loro in modalità “frequency hopping”, ossia utiliz-

zano in maniera dinamica le frequenze di lavoro comprese nella banda 863-870 MHz (oppure 915-928 MHz per mercati extra-europei). In pratica esse cambiano continuamente la frequenza di lavoro, verificando che questa frequenza sia libera prima di utilizzarla. In questo modo riescono a mantenere un collegamento radioelettrico stabile anche in presenza di interferenze, garantendo contemporaneamente di causare la minore interferenza possibile verso gli altri apparati radio presenti nella stessa area. La gran-

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de affidabilità del collegamento consente una risposta sempre veloce e precisa ai comandi proporzionali, senza la necessità di mappature delle frequenze, anche in situazioni di particolare affollamento delle frequenze radio. Tra le diverse scelte riservate al settore della perforazione, abbiamo selezionato tre unità particolarmente sofisticate e polivalenti. La prima - con versioni altamente personalizzabili e la possibilità di montare fino a otto joystick e l’aggiunta di numerosi attuatori - riguarda il modulo Dynamic+ DJM, l’unità trasmittente più adatta a comandare applicazioni complesse e macchine speciali con numerose funzioni come perforatrici, mezzi cingolati, macchine per tunnelling e molte altre. L’unità è realizzata in materiale plastico resistente agli agenti esterni, grado di protezione IP65, per un design confortevole che agevola le operazioni di controllo. Link DJN invece è un’unità trasmittente specificatamente studiata per il controllo wireless di gru idrauliche sulla quale possono essere configurati da quattro a sei joystick di tipo lineare. Le caratteristiche principali di questo prodotto sono l’ergonomia e l’elevata affidabilità che portano notevoli benefit all’utilizzatore. L’opzione di feedback consente di visualizzare in tempo reale informazioni sui comandi e sullo status della macchina anche attraverso un display TFT LCD a

CRD, ricezione personalizzata L’unità ricevente è un modulo compatto, con alimentazione 8-30 VDC e cablaggio personalizzabile (connettori M12 circolari o spina 10 poli ridotta o pressacavo). Dispone di un massimo di 12 uscite analogiche e 64 digitali (disponibili tramite interfaccia CANopen), due uscite di STOP, due uscite UMFS, quattro uscite a MOSFET programmabili e due uscite CAN. La doppia uscita CAN permette di gestire in contemporanea i protocolli CANopen e J1939. La CRD ha inoltre un display con 4 digit per la diagnostica. L’antenna standard è interna, mentre quella esterna con prolunga da 1 m o 3 m è opzionale.

colori da 2.8’’. Innovazione è stata data ai pulsanti laterali che hanno una forma piatta ed un’ampia superficie di attivazione, risultando ben protetti e comodi da utilizzare. Il cliente ha la possibilità di personalizzare con il proprio logo il prodotto. Link è disponibile con tecnologia FSA dotata di radio bidirezionale FHSS su banda di frequenze 870 / 915 MHz. Il prodotto è compatibile con tutte le unità riceventi Dynamic e Dynamic+. Inoltre Link è il primo trasmettitore disponibile della linea “P” di Dynamic, che consente, a chi lo richiede, la realizzazione dell’abbinamento con il nuovo ricevitore CAN (CRP), tramite una semplice procedura via cavo. Da ultimo il nostro focus si concentra sul modulo Curve DJQ, ancora un’unità trasmittente a marsupio, equipaggiabile

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sempre con otto joystick di tipo lineare e fino a tre joystick multi-asse. Risulta ideale per pilotare gru idrauliche di dimensioni medio-grandi, ma può essere utilizzata anche su pompe di calcestruzzo e per molte altre applicazioni. Una funzione di data feedback fornisce all’utente importanti informazioni sullo stato della macchina su un display TFT LCD grafico a colori da 2.8’’ personalizzabile oppure tramite 32 LED di segnalazione o anche su display da 4.3’’ a colori (programmabile Codesys/Linux). Curve dispone di tecnologia FSA dotata di radio bidirezionale FHSS su banda di frequenze 870 / 915 MHz. É disponibile anche per la linea “P” di Dynamic, che consente la realizzazione dell’abbinamento con il nuovo ricevitore CAN (CRP), tramite una semplice procedura via cavo.

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Strumentazione & Software Instrumentation & Software

| TeamSystem

Cost control nei progetti BIM La gestione della componente economica con TeamSystem Construction Project Management. L’esperienza di B&B Progetti

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a realtà di B&B Progetti è una società di ingegneria con sede a Milano che opera nel mondo dell’ambiente costruito (sul sito www. bbprogettimilano.it si può ricavare un ampio panorama delle lavorazioni portate a termine). Lo staff multidisciplinare opera in logica BIM secondo metodiche avanzate di analisi e di gestione del progetto. Nello specifico la società si occupa prevalentemente di attività di consultino nell’ingegneria economica, nella gestione del progetto, nella progettazione architettonica e strutturale, esecutiva e costruttiva, oltre che nella direzione lavori. B&B Progetti, inoltre, offre consulenza per la predisposizione di business plan e di stime e perizie nell’ambito dei contenziosi. L’ingegner Giampiero Brioni, direttore operativo di B&B Progetti, illustra l’approccio BIM della società e come questo influenza in odo determinante le attività di computazione e gestione economica del progetto. Quali sono i punti fermi lungo i quali avete condotto la crescita dello studio? Il nostro principale obiettivo operativo nella realizzazione di un progetto è la

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Giampiero Brioni, direttore operativo B&B Progetti

possibilità di avere sempre un controllo sui costi e sui tempi, riducendo al minimo il margine di errore. Questo è particolarmente efficace con l’utilizzo di una metodologia “BIM oriented” che permette di gestire le operazioni di “cost management” di qualsiasi commessa. Questo è sicuramente il nostro valore aggiunto oggi rispetto all’utilizzo dei metodi tradizionali di computo metrico. Abbiamo iniziato il percorso di implementazione del BIM quattro anni fa e oggi abbiamo il nostro metodo progettuale in grado di adattarsi a ogni situazione. Ogni nuova sfida, quindi, oggi viene prima analizzata e poi sviluppata in BIM con un lavoro coordinato e puntuale di tutto il team operativo perché non ci sono dubbi sul risparmio di tempo e di risorse economiche che porta l’utilizzo di questa metodologia. Ci può fare un esempio con riferimento a un vostro progetto? Abbiamo concluso, in soli tre mesi, il progetto economico del complesso residenziale Angst a Bordighera, e questa rapidità è stata possibile grazie all’utilizzo di Construction Project Management (CPM), il software gestionale integrato di TeamSystem Construction per-

fettamente in linea con la metodologia BIM. La riqualificazione dello storico Hotel Angst di Bordighera e la sua trasformazione in un complesso residenziale funzionale e moderno è stata avviata da Bizzi & Partners Development S.p.A tramite la controllata Immobiliare Angst. L’edificio, che ospitava uno dei più eleganti hotel della regione, era in completo stato di abbandono ed è stato trasformato - dallo studio Tectoo S.r.l. di Sesto San Giovanni per la parte architettonica e Milan Ingegneria S.r.l. per la parte strutturale -in 80 unità abitative, 700 metri quadrati di saloni destinati a uso pubblico, circa 20mila metri quadrati di parco, 85 box in autorimessa, 19 posti auto coperti, 2 piscine e un nuovo edificio, Villa Belvedere. In che modo l’utilizzo di TeamSystem Construction CPM è stato rilevante? Construction Project Management CPM è un software efficace ed immediato, che ci ha permesso di dimezzare i tempi di progettazione e di conseguenza ridurre notevolmente i costi. Le operazioni di “cost management” sono state da noi condotte sulla base dei modelli di disciplina sviluppati dagli altri mem-

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bri del team. Siamo partiti dal modello federato, piĂš volte rivisto in fase progettuale, per realizzare quanto a noi necessario per il quantity take-off fatto con CPM. Si capisce il vero vantaggio di lavorare in BIM e con software di

questo tipo quando bisogna adeguare il computo alle modifiche richieste sul progetto dalla committenza o dagli altri professionisti coinvolti nel processo: la potenza di un software di computo sviluppato in logica BIM viene messa in

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risalto proprio da queste situazioni, che devono essere gestite con tempestività e precisione, condizioni che con l’utilizzo di metodi tradizionali possono essere soddisfatte solo a prezzo di grandi sforzi.

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Quali vantaggi comporta l’utilizzo di questo software in ottica BIM rispetto ai metodi tradizionali? È sicuramente necessario un grande lavoro in fase iniziale, inserendo il maggior numero di informazioni nel modello, ma bisogna precisare che il tempo speso nella prima fase progettuale si recupera in quelle successive e, se si lavora in modo coordinato con tutti i professionisti coinvolti si ottengono risultati di gran lunga migliori in termini di precisione e qualità rispetto alla tecnologia tradizionale. Con TeamSystem Construction CPM questo è ancora più facile grazie alla sua interoperabilità con tutti i principali software di authoring sul mercato, il che permette al motore integrato IFC di gestire rapidamente e in modo affidabile dati e informazioni del modello progettuale.

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TECNOLOGIA DEL CALCESTRUZZO - OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE - PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI E MASSETTI - INDUSTRIA DEGLI INERTI PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO - MONITORAGGIO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO - DEMOLIZIONE E RICICLAGGIO

Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione

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Supply chain of concrete eand precast industry Filiera del calcestruzzo della prefabbricazione

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73 www.concretenews.it Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria Fondazioni Perforazione pozzi | Gallerie Foundations | Drilling | Tunnelling | Geotechnics | Quarrying and Mining Industry Geotecnica | Industria estrattiva-mineraria


Tecnologie & Materiali | Geosec Technologies & Materials

Più forti dopo il sisma Attraverso la tecnologia Liquemit, basata sull’iniezione di una speciale resina polimerica, i terreni liquefacibili si consolidano triplicando il fattore di sicurezza

La mitigazione efficace

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a liquefazione dei terreni è un fenomeno naturale, spesso distruttivo, che si verifica frequentemente nei depositi sabbiosi caratterizzati da granulometria, tendenzialmente omogenea e stratificata, il cui spessore può essere anche dell’ordine di metri talvolta sovrastati da strati coesivi, in condizioni di terreni normalmente consolidati e saturi. Questi terreni liquefacibili trovano naturale collocazione in prossimità di depositi fluviali, spiagge ma anche aree di pianura e di accumulo di sabbie con presenza di falde freatiche superficiali. Il fenomeno si

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manifesta in conseguenza di eventi sismici che portano le pressioni dell’acqua interstiziale, contenuta tra i granuli del terreno, ad aumentare fino ad eguagliare le tensioni soprastanti, così da annullare le resistenze di taglio del terreno, innescando un vero e proprio fenomeno di transizione dallo stato solido granulare a quello fluido viscoso. In tal modo, eventuali costruzioni sovrastanti potrebbero traslare, ribaltarsi o sprofondare nel terreno, fino al collasso delle strutture con danni spesso irreparabili. Per mitigare il rischio di liquefazione dei terreni, Geosec - l’impresa di Parma che

I risultati ottenuti con il metodo Liquemit di Geosec hanno dimostrato, sulle applicazioni post sisma 2012 in territorio emiliano, un significativo miglioramento delle prestazioni geotecniche del terreno trattato in assoluta conformità con le norme tecniche di settore e le prescrizioni indicate dal Servizio Geologico Sismico della Regione Emilia-Romagna. Ne consegue che il metodo si è confermato a pieno titolo quale soluzione alternativa e di significativo interesse per la risoluzione dei problemi di mitigazione del rischio liquefazione ed in particolare evidenziando numerosi vantaggi in confronto alle soluzioni di iniezione più tradizionali, sia in termini prestazionali (talvolta duplicando il fattore di sicurezza di riferimento Fs) che applicativo – logistici, infatti il metodo Liquemit può essere liberamente applicato anche al di sotto e dentro alle costruzioni là dove macchinari pesanti e ingombranti non riuscirebbero a operare.

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ha dato vita, in 15 anni, a innovative tecniche di consolidamento e a un network di imprese internazionali - ha sviluppato una metodologia brevettata, che prevede iniezioni di una speciale resina, capace di consolidare efficacemente, in totale sicurezza e con estrema rapidità, i terreni liquefacibili. I risultati ottenuti su campi prova dell’Emilia Romagna - per diversi siti interessati dal sisma del 2012 e successivamente in altri contesti critici - sono stati sottoposti al parere del Servizio Geologico Sismico della Regione e hanno permesso di superare, talvolta anche triplicare, il fattore di sicurezza Fs dettato dalle normative di riferimento, migliorando notevolmente lo stato dell’arte fino ad allora consolidato secondo un approccio basato su invasive iniezioni di cementi ad alta pressione. La soluzione brevettata da Geosec prevede l’iniezione a bassa pressione di una speciale resina sintetica, leggera ed eco-compatibile alle profondità del terreno ritenute necessarie, su una maglia a più livelli verticali di diffusione, con l’obiettivo di consolidare gli strati di terreno a rischio liquefazione, conformemente alle prescrizioni tecnico-normative vigenti. In relazione al contesto ambien-

tale e compatibilmente con le strutture e gli impianti interrati, il metodo prevede l’esecuzione di una pluralità di fori (del diametro ordinario di 20-30 mm) con interasse verticale e in pianta stabilito sulle risultanze diagnostiche, preferibilmente perfezionato su di un sito test preliminare al reale trattamento. L’intervento viene eseguito sempre sotto controllo strumentale della tomografia di

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resistività 3D e diffuse prove geotecniche integrate, così da verificare in sito la bontà del trattamento e i fattori di sicurezza richiesti dalle normative. La resina sintetica impiegata per l’iniezione si chiama Liquemit e consiste in un nuovo geopolimero, rigorosamente testato e certificato da laboratori autorizzati, di elevata qualità prestazionale, perfettamente stabile nel tempo e conforme alle

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norme europee vigenti in materia di tutela ambientale, salute e igiene del lavoro. La resina utilizzata per mitigare il rischio di liquefazioni dei terreni viene prodotta da prestigiose multinazionali del settore chimico industriale, secondo specifiche

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tecniche provenienti dalle esperienze del team Geosec. I vantaggi per la struttura sono molteplici. Innanzitutto, la metodologia di Geosec non necessita di scavi e trivellazioni pesanti e non produce vibrazioni alle opere;

non richiede, inoltre, opere di demolizione e ricostruzione delle fondazioni esistenti e - in virtù dell’impiego del prodotto Liquemit - non produce sollevamenti impropri tipici delle resine a forza elevata. Considerando i vantaggi per il terreno, invece, va detto che lo stesso, con la metodologia Geosec, non necessita di alta pressione di spinta in fase di iniezione (come, ad esempio, nella tecnica di jet-grouting); di conseguenza, riduce notevolmente il rischio di dispersione della miscela, consentendo un’azione mirata nel volume di terreno bersaglio. La resina poi non appesantisce il terreno dopo il trattamento: il peso specifico della miscela risulta molto inferiore alle miscele cementizie, e inferiore a quello dell’acqua. I tempi di maturazione della miscela pressoché incomparabili rispetto alle tradizionali iniezioni di miscele cementizie e più precisamente in un rapporto minimo pari ad almeno 1/30. Da ultimo - ma il dettaglio è di primaria importanza - la resina Liquemit non inquina in alcun modo il terreno dopo il trattamento.

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In questo numero

THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 5 - Settembre/Dicembre 2019

Inserzionisti

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II Comacchio

39 Hinowa

73 Concretenews

5 Liebherr

7 Bauer

9 Epiroc

64 O.F.S.

13 Fraste

77 Oilgasnews

29 Geofluid

IV Pagani

III GIC

3 Pipeline & Gas Expo

35 GIS

59 Sip&T

I Massenza

www.massenzarigs.it

Aziende citate A

F 68

Autec B

Fraste

M 30

Mait

11

Massenza

48

G 11, 14

Bauer

Geosec

Benassi

50

Green Walls

Bonfiglioli

66

Costruzioni

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N Negropal

32

36 S

C

I

Casagrande

44

8, 32

Imet

62

Sandvik

10

18

IMT

10

Soilmec

40

Ipogeo

18

Comacchio D

T

Dat instruments

60

L

Doosan

22

Liebherr

E

26

TeamSystem

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Trevi

40

V 56

Epiroc

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Salini Impregilo

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Vermeer

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3rd Edition

Fiera certificata An exhibition audited by

126/2018 GICX18S1

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Giornate italiane del del CC alCestruzzo Giornate italiane alCestruzzo ItalIan ConCrete Days ItalIan ConCrete Days Piacenza (Italy) 29-31 October 2020

Piacenza (Italy) 29-31 October 2020

S AV E T E ! A r ‘20 D E T H Octobe .it 29-3w1ww.gic-expo

GIC 2018 FACTS & FIGURES

Total Exhibitors: 245 - Qualified Visitors: 4.909 Total Exhibit Area: more than 13.000 sqm INCLUDING

www.idrexpo.it

NEW THEMATIC ITALIAN AGGREGATES AREA TECHNOLOGY EXPO

INCLUDING

www.conpavitexpo.it

For info and stand booking - info@gic-expo.it - Ph. +39 010 5704948



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