Periodico italiano magazine maggio-giugno 2020

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politica

La prima donna nella storia parlamentare italiana eletta alla presidenza de ........................................................................................

Grazie, Nilde Un’autentica icona di serietà e impegno per il Paese, che si fece interprete della coscienza civile delle donne dopo secoli di esclusione dalla vita pubblica e vent’anni di dittatura fascista Nilde Iotti

La ‘Signora della Repubblica’ sorride al visitatore nella Galleria delle donne, uno spazio creato dalla ex Presidente della Camera, Laura Boldrini, dove hanno trovato posto le foto delle donne politiche che hanno fatto l’Italia repubblicana. Nilde Iotti, a cento anni dalla nascita, conferma l’attualità della sua figura di donna e di politica, divenendo un’icona del nostro tempo. Lottatrice, rigorosa, anticonformista, animata da un profondo senso della Storia e della giustizia, Nilde ha lasciato in eredità una lezione politica che si offre in tutta la sua forza ed esemplarità. E il suo lascito è oggi patrimonio di tutte e di tutti. Nilde Iotti ha rappresentato quella generazione di donne che han-

no costruito l’Italia repubblicana e che hanno lottato per l’uguaglianza e i diritti dell’universo femminile nella società, nella politica, nel lavoro e nelle professioni. Un tema ancora attuale, soprattutto oggi, in un momento di crisi in cui tutte le conquiste e i diritti, in primo luogo quelli femminili, sono minacciati da una regressione generale. La ‘questione femminile’ in Italia, così come tutta la vicenda umana e politica di Nilde Iotti, è strettamente legata alla storia del Pci, intrecciata a sua volta alla Storia dell’Italia repubblicana, che la Iotti ha accompagnato per tutta la vita: da giovane, attivandosi nella Resistenza antifascista come responsabile dei ‘Gruppi

di difesa della donna’ a Reggio Emilia e, dopo la Liberazione, come segretaria dell’Udi, Unione donne italiane. Nilde si fece interprete di quella coscienza civile e politica che le donne, dopo secoli di esclusione dalla vita pubblica e dopo vent’anni di dittatura fascista, iniziavano a manifestare. Nel 1946, venne eletta dapprima al Consiglio comunale di Reggio Emilia e, poco dopo, anche nell’’Assemblea costituente: a soli 26 anni divenne la più giovane ‘Madre costituente’, mettendosi al servizio del Paese in quell’esperienza che lei stessa considererà come la più importante del suo percorso politico. Pur non avendo vissuto l’esilio, la prigionìa e i campi di concentramento, come

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