Periodico italiano magazine n. 61 marzo 2021

Page 24

tecnologia

Dal marzo 2020, nello staff del reparto di medicina ad alta intensità dell

È arrivato

il dottor Robot Instancabili automi sempre più sofisticati percorrono le corsie dei nostri ospedali, senza tessera sindacale e sono pure simpatici: giocano con i bambini, fanno sorridere i più anziani e ricordano perfettamente gli orari in cui somministrare i farmaci ai pazienti I robot sono tra noi e ci curano. L’emergenza legata alla pandemia di Covid 19 ha infatti reso le persone meno diffidenti nei confronti dei robot e più propense a utilizzarli nei settori più disparati, dalla sanificazione degli ambienti al trasporto delle merci, dalla riabilitazione a domicilio alla telepresenza. È quanto affermato da alcuni esperti riuniti per il seminario on line ‘Robotica e Covid 19’ dello scorso 21 gennaio 2021, promosso dalla International Foundation of Robotics Research (Ifrr, Fondazione internazionale delle ricerche robotiche, una ‘no profit’ fondata nel 1986 per promuovere l’eccellenza scientifica nella ricerca sulla robotica, ndr). La comunità robotica italiana ha avuto un ruolo di primaria importanza in questa transizione, dal momento che fin dalle prime fasi della pandemia si è attivata con numerosi progetti per l’assistenza sanitaria, la logistica e l’agricoltura. “La nostra reazione è stata molto rapida, in coordinamento con l’Istituto nazionale per la robotica e le macchine intelligenti (I-Rim)”, spiega Paolo Dario, tra i pionieri della robotica mondiale, prorettore alla ‘terza missione’ della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e docente al suo Istituto di Biorobotica, “perché avevamo già pronta una rete di strutture, laboratori, ricercatori, spin-off, agenzie di finanziamento, esperti clinici e legali”.

Evitare il contagio del personale sanitario

I robot non si infettano. Quindi, sono alleati straordinari per contrastare la diffusione del virus responsabile della pandemia da Covid 19. E l’Italia può vantarsi di essere tra i Paesi pionieri di un movimento globale: sono ben 45 i Paesi del mondo in cui i robot sono stati schierati in prima linea, per fronteggiare l’emergenza coronavirus. “Molte le sfide”, osserva Lino Marques, dell’Università portoghese di Coimbra, “come il fatto di dover garantire la sicurezza e l’affidabilità di robot che devono essere utilizzati da persone comuni, non specializzate, oppure in settori ben regolamentati come quello sanitario”. Il gruppo di ricerca di Kai Zhang, ricercatore al Worcester Polytechnic Institute, negli Stati Uniti, sta lavorando proprio in questa direzione: un robot comandato da

Foto di Thomas Meier da Pixabay

remoto sarà impiegato per eseguire ecografie polmonari con cui valutare la gravità dei pazienti Covid, evitando il contatto diretto con l’operatore sanitario. “Viste le circostanze imposte dalla pandemia, molte persone hanno abbandonato i propri pregiudizi nei confronti dei robot e hanno capito che può essere utile avere a disposizione un’interfaccia fisica: pensiamo, per esempio, al rischio di contagio in ambito sanitario”, aggiunge il professor Dario. “La robotica c’è, ma dobbiamo imparare la lezione e prepararci per le minacce future, che possono venire da altri virus o batteri resistenti. Dobbiamo farci trovare pronti, in modo da alleviare le conseguenze di un’altra eventuale pandemia”.

Migliorare i processi di assistenza

I robot che possiamo incontrare nelle corsie dei nostri ospedali aiutano i medici a visitare i pazienti, distribuiscono i farmaci ai malati e sanno persino distrarre i piccoli ricoverati prima di un intervento. Dal marzo 2020, nello staff del reparto di Medicina ad alta intensità dell’Ospedale di Circolo, a Varese, è stato integrato Tommy: il primo robot infermiere. Con altri cinque ‘colleghi’ meccanici. Tommy entra nelle camere teleguidato e, armato di webcam, altoparlanti e micro-

24 Periodico italiano magazine


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.