società
la saggezza orientale come una terapia per i mali dell’anima
Giuseppe Girgenti:
“Anche la filosofia è un’eccellente terapia di riorientamento sociale” Quasi due anni di pandemia hanno fatto registrare un incremento notevole dei disturbi psichiatrici e psicologici, obbligando molti a far ricorso a ricorso a psichiatri, psicologi e analisti, anche se alcuni hanno trovato una risposta nel patrimonio filosofico: ne abbiamo parlato con un grande filosofo, docente di Storia della Filosofia antica presso l’Università San Raffaele di Milano Professor Girgenti, voi del San Raffaele di Milano, del Dipartimento di filosofia vi siete trovati nella necessità di affrontare l’insorgere di disagi dei vostri studenti anche per via della didattica a distanza: quali strategie avete attivato? “La didattica a distanza ha avuto un impatto più problematico nelle scuole medie e nelle superiori, mentre all’università – almeno per la mia attività di tre semestri consecutivi – l’esperimento è stato tutto sommato positivo, soprattutto perché ha facilitato la lettura condivisa e il commento di testi filosofici. Ma questa è una valutazione esclusivamente didattica, giacché è innegabile che in questo periodo è venuta meno la socialità, che in Università, soprattutto per gli studenti del primo anno, è una delle esperienze fondamentali e formative del percorso di studi. La strategia attuale, che si protrarrà finché la
pandemia non sarà del tutto scomparsa, è quella della didattica mista, che impegna i professori alla presenza in aula sia per le lezioni, sia per gli esami, ma che consente agli studenti di scegliere se venire o se seguire da casa. È possibile utilizzare anche in futuro questa modalità per le videoconferenze, che facilitano l’organizzazione di convegni e seminari e l’interazione di scuola, università e mondo del lavoro”. Lei è uno dei massimi studiosi di Platone in occidente: crede nel valore terapeutico di tale filosofia? O piuttosto ritiene che il dualismo corpo/mente di Platone possa ostacolare il processo di individuazione del singolo? “A questa domanda non posso che rispondere rammentando il messaggio del mio maestro, Giovanni Reale, che pensava che tutta la filosofia greca, o meglio la saggezza antica, fosse una terapia per i mali dell’anima. E spesso citava il
‘Carmide’, un breve dialogo platonico in cui Socrate si confronta con il giovane Carmide, afflitto da una fortissima emicrania e alla costante ricerca di un farmaco contro tale mal di testa. Socrate si rende conto che quel mal di testa, in realtà, era un male dell’anima: uno squilibrio interiore che conduceva il giovane alla dissipazione e, quindi, gli spiega che il farmaco adatto
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non può essere di tipo fisico, ma deve essere appunto di tipo psicologico: la filosofia intesa come ‘riorientamento’ del proprio stile di vita. Un altro dei miei maestri, Pierre Hadot, diceva la stessa cosa interpretando l’Alcibiade maggiore. Ma il presupposto è che il dualismo, in Platone, è solo apparente, giacché la natura dell’uomo è costituzionalmente psicosomatica e