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UDINE TOP, BRESCIA: 9
from PINK BASKET N.23
by Pink Basket
INSIDE A2 - DI MANUEL BECK
ALLA CHIUSURA DEL 2020 LE FRIULANE SONO LE UNICHE GIÀ SICURE DI UN POSTOIN COPPA ITALIA. DIETRO DI LORO AL NORD È LOTTA A QUATTRO. IN DICEMBRE IL COVID HA COLPITO DURO AL SUD: CLASSIFICA GUIDATA DA BRESCIA (9 VITTORIE DI FILA), FAENZA E UMBERTIDE, MA MOLTO PROVVISORIA
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Hanno tenuto duro, nel pieno della seconda ondata di Covid, le società di A2, spesso costrette a combattere più le positività e i rinvii che le avversarie. Anna Zimerle, coach di Sarcedo, in un’intervista post-gara a inizio dicembre ha detto: “Credo che lo sport in un momento come questo sia un segnale di speranza e di fiducia. E visto che ci è data la possibilità di giocare, spero che si continui”. Così è stato. E ora la speranza è che, dopo due mesi in salita, cominci la discesa verso un 2021 più sereno. Al Nord, in effetti, la situazione è già migliorata: gli ultimi turni si sono disputati al completo, e dopo i recuperi già effettuati ne rimangono solo 4 (quasi tutti riguardanti il BC Bolzano, fermato a lungo da un’ordinanza provinciale).
Al Sud invece, dove il virus ha infierito da fine novembre in avanti, si sono accumulati addirittura 21 rinvii, di cui solo 2 già recuperati nel momento in cui chiudiamo questo articolo (25 dicembre). Bersagliata soprattutto la Toscana: Firenze, Nico e S.G. Valdarno hanno saltato 5 giornate di fila. Quattro rinvii per Cus Cagliari, Faenza e Pall. Bolzano. Si è dunque corsi ai ripari posticipando a fine stagione regolare le prime 2 giornate di ritorno, in modo da creare un intervallo di 20 giorni tra l’ultima di andata (2 gennaio) e l’inizio del ritorno (23-24 gennaio) in cui smaltire il grosso degli “arretrati”. E intanto si lotta per il primo traguardo: la qualificazione alla Coppa Italia (prime 4 di ogni girone a fine andata).
Dopo il 12° turno, ultimo del 2020, al Nord è già dentro Udine, con 10 vinte-1 persa; per gli altri 3 posti lottano Vicenza, Castelnuovo, Crema e Moncalieri; l’esclusa eccellente è Alpo. Al Sud mancano troppi recuperi per avere un quadro chiaro: per ora davanti Brescia, Faenza e Umbertide; in corsa anche Selargius, Valdarno e Firenze; tra le nostre favorite d’inizio stagione restano fuori La Spezia e Nico.
Girone Nord // Tanto equilibrio e finali memorabili; dietro Udine si scambiano colpi Vicenza, Crema e le due piemontesi. Risalgono la giovane Albino e Ponzano con Iannucci. Si sblocca Carugate, sfortunata Bolzano
Alternativa a Udine cercasi. Di Vicenza parliamo più avanti. Crema, dopo una mini-crisi (3 sconfitte in 4 partite), si è rilanciata battendo all’overtime Vicenza, in rimonta. Castelnuovo ha invece perso, sempre al supplementare, con le vicentine (nonostante 29 di Madonna), ma si è rifatta nel derby con Moncalieri, anche questo durato 45’ (65-64, decisivo un “2+1” di V. Gatti) e ha dominato a Milano. Moncalieri è uscita forte dallo stop per Covid, mettendo in riga Carugate, S. Martino e Mantova per poi toccare il top nel 71-56 su Vicenza (con 15 di Cordola); ma dopo il semaforo rosso con Castelnuovo ha ceduto alla distanza contro Udine (nonostante 23+14 rimbalzi di Cordola).
BC Bolzano. Lotta per riprendersi da due tegole come l’infortunio “termina-stagione” di Molnar e lo stop di un mese per le norme provinciali anti-Covid. Ha preso la lunga portoghese Alves e il play-guardia Iuliano. Nelle prime 3 partite dopo il ritorno in campo, contro Udine, Ponzano e Sarcedo, non è bastata una grande Nasraoui (68 punti complessivi col 75% al tiro).
Coronarie. Quelle malconce di chi segue Milano, dopo i 7 finali in volata già collezionati dalle “Orange” nelle prime 12 giornate, con 3 gioie e 4 dolori. La squadra di Pinotti, di fatto mai al completo finora, dà l’impressione di poter raccogliere di più nel ritorno: l’ha dimostrato espugnando il fortino di Crema (45-56) che non veniva violato da oltre 2 anni e 31 partite di fila.
Duello. In un derby lombardo ad alto tasso di ruvidità, tra Mantova e Milano, le combattenti d’area Llorente e Guarneri si sono date battaglia a suon di “triple doppie” per punti, rimbalzi e falli subiti (16+18+10 l’argentina, 10+11+10 la novarese; 38-25 la valutazione). Hanno vinto le mantovane che grazie a questo risultato rimangono un passo avanti al Sanga nella bassa zona-playoff.
Ghiaccio. Quello rotto da Carugate, dopo 10 sconfitte, battendo Sarcedo e Alpo (65-62) con un salto di qualità in difesa, compensando la poca stazza con la tattica e l’agonismo. La squadra di Cesari ha inserito Laura Meroni (ex Vicenza), sta avendo sempre di più dalla 2002 Colognesi (6 volte in doppia cifra nelle ultime 7 gare; ha il 68% da 2), e ora che Micovic ha ritrovato condizione è un bel riferimento a fianco di Canova e Diotti. Scavalcata così la giovane S. Martino, che invece nel ghiaccio di risultati è bloccata da 8 partite di fila, complice un calendario tremendo in dicembre.
Incredibili. Le rimonte di Vicenza a Ponzano e di Alpo a Milano. Soprattutto quella delle vicentine, da meno 7 nell’ultimo minuto: serie di recuperi col pressing, tripla del pareggio di Lazzaro, poi quella di Tagliapietra da 9 metri sulla sirena (53-56). Le veronesi erano sotto di 5 a 30” dalla fine del primo overtime, con palla in mano al Sanga: Reani intercetta e segna; 2/2 ai liberi di Dell’Olio; entrata di Conte allo scadere per il 2° supplementare, poi vinto.
Out. La finalista di settembre non ci sarà a marzo: Alpo fuori dai giochi per la Coppa, con 6 sconfitte in 12 gare. Dell’Olio è tornata a segnare molto, Conte ha collezionato altri due “ventelli”, ma al di là delle singole sembrano mancare la continuità (anche tra un quarto e l’altro) e la tenuta difensiva.
Regina. Altro mese esaltante per Udine, in striscia aperta di 8 vittorie, coronata dall’autoritario +14 a Moncalieri (con 20 di Peresson e 17 di Turel), ribaltando il -6 dell’intervallo. Peresson continua la sua stagione da “mvp” (quasi 18 punti e 8 rimbalzi di media oltre alla direzione d’orchestra); la novità recente è la costanza delle giovani Turel e Blasigh, così come di Pontoni. Sommando Cvijanovic, Scarsi, Da Pozzo, Sturma, l’alchimia per coach Matassini è brillante. Anche se a Sarcedo ha rischiato grosso, vincendo 60-61 da meno 8 a fine 3° quarto.
Sali & scendi. A proposito di Sarcedo, la squadra di Zimerle ha perso di 1 punto anche lo scontro diretto con Ponzano (53-52): nella striscia di 4 sconfitte (interrotta nel recupero prenatalizio con Bolzano), Pieropan ha tirato col 25%, perdendo lo scettro di top scorer del girone in favore di Iannucci. La quale è l’unica di tutta l’A2 sopra i 20 di media, e con la sua Ponzano sta salendo: dopo lo shock con Vicenza, 3 vittorie di fila, grazie anche alla crescita di Zitkova. Nella stessa zona di medio-bassa classifica, trend positivo per Albino, che ha tanta gioventù e profondità ma anche l’esperienza di Veinberga e di De Gianni (15 punti, 5 assist e 3 stoppate nel derby vinto con Mantova): ora le percentuali stanno supportando l’intensità che non è mai mancata alle discepole di Monica Stazzonelli.
Vicenza. La squadra di Rebellato è uscita in piedi, e con chances di Coppa Italia intatte, da un calendario bestiale: 4 big match in 18 giorni. Imprese su Castelnuovo (70-64 d.t.s, con 18 di Villarruel) e Alpo (tripla doppia per Tibè: 15 punti, 17 rimbalzi, 10 falli subiti); ha pagato dazio con Moncalieri e all’overtime con Crema, ma confermando di avere un gruppo che vale più della somma delle singole.

Girone Sud // Nello slalom generale tra i rinvii-Covid, le vittorie più “pesanti”, in chiave-Coppa Italia, sono quelle di Umbertide a Selargius e di Faenza a La Spezia. Ok Civitanova, ancora a secco la Virtus Cagliari
Corsara. Tre partite di fila in trasferta, tre vittorie per Umbertide, che si conferma tra le primissime. Solito gran collettivo nella vittoria di misura a Patti (66-68 con 5 giocatrici fra i 10 e i 15 punti), mentre nello scontro diretto a Selargius (68-76), cruciale nella corsa alla Coppa Italia, è la classica coppia Pompei-Giudice (37 punti in due) a fare la differenza. Più semplice la terza tappa contro la Virtus Cagliari (19 di Kotnis).
Denti. Quelli che deve stringere la Virtus Cagliari, ancora a zero dopo 10 partite e sempre alle prese con le assenze (Ledesma k.o. dopo una partita; Favento rientrata una volta e poi di nuovo ferma; Brunetti fuori da un mese). Zolfanelli s’accende spesso, sfiorando i 15 di media, ma finora non bastano né lei né gli sforzi delle giovani, tra cui la 2002 Pala, 155 cm, la più piccola di tutta la serie A secondo le stature ufficiali.
Faenza. Dopo l’esonero di Paolo Rossi e l’arrivo di Sguaizer le è toccato un mese di stop per Covid. Ne è uscita bene, con due vittorie in 5 giorni: la più importante a La Spezia, 52-60, concedendo appena 7 punti nell’ultimo quarto. Di chi, nettamente, la miglior valutazione (23)? Di Ballardini, “noblesse oblige”... Così l’E-Work resta in corsa per il titolo d’inverno.
Nove. Sono le vittorie di fila per Brescia, fermata solo dal rinvio con Valdarno. È nettamente l’attacco più prolifico di A2 (75 di media); il recente acquisto Beatrice Olajide ha mostrato a Patti (18 punti e 14 rimbalzi) di essere un’arma in più con le sue incursioni di potenza. Ma sorprende anche, per una squadra esordiente nella categoria, la personalità nei momenti cruciali. E poi c’è il “fattore Z”, ovviamente Zanardi, finita sui quotidiani nazionali per i suoi 35 punti a 15 anni (contro il Cus Cagliari), per poi sfiorare una tripla doppia (17 punti, 11 rimbalzi, 8 assist) contro la Virtus Cagliari, quinta volta per lei sopra il 30 di valutazione.
Odissee. Quelle di Firenze, Nico e S.G. Valdarno, bloccate per un tempo infinito, più di un mese, dai casi-Covid nel gruppo. Fra le tre toscane, prima di Natale è tornata in campo solo Ponte Buggianese, perdendo contro Selargius (nonostante 18 punti e 15 rimbalzi di Gianolla); ora deve risalire dalla bassa classifica. Discorso diverso per le altre due, che erano ben lanciate prima di doversi fermare: possono ancora entrare in Coppa Italia, ma avranno un gennaio pesante tra recuperi e turni regolari.
Patti. Le manca ancora qualcosa per tradurre in risultati il notevole potenziale: altre due sconfitte interne di misura, con Umbertide e Brescia, dopo aver comandato, soprattutto contro le lombarde. I punti nelle mani, con Cupido-Verona-Galbiati (e all’occorrenza Stoichkova e Manfrè) non sono un problema; paga però una difesa sotto la media e certi momenti in cui scende la qualità delle scelte offensive.
Respinta. La sconfitta con Faenza, quinta stagionale, pagando come in altre occasioni un calo nel finale, ha sancito l’esclusione dalla Coppa Italia per La Spezia, che pure vanta come lo scorso anno uno dei migliori quintetti di partenza. Non sono bastate alle liguri le vittorie su Livorno (in rimonta da -15 nel 3° quarto) e Bolzano, con un 56 complessivo di valutazione per Packovski.
Selargius. Non basta la prova di Manzotti contro Umbertide: 27 con 5/9 sia da due che da 3, per un 35 di valutazione. Ma la guardia romana concede il bis contro la Nico (24 punti, 10 rimbalzi, 30 di valutazione) e stavolta arriva anche la “W”, che mantiene Selargius nelle zone alte. Squadra corta nelle rotazioni (manca il play svizzero Simioni), ma è l’unica sarda a sorridere in un autunno spietato con le due di Cagliari-città.
Tenaci. Quattro vittorie Civitanova, tre Livorno: continuano a sfruttare occasioni contro le avversarie per la salvezza. Nello scontro diretto fra le due sono le marchigiane a dominare (56-88, Bocola 15 punti e 28 di valutazione), ma le labroniche si rifanno ai danni della Pall. Bolzano (74-52 con 18 di Degiovanni). A loro volta le altoatesine si erano imposte sulla Virtus Cagliari (84-62 con 23 di Chiabotto) nonostante venissero da 36 giorni senza partite.
Zittisce. Finora presente a referto ma non in campo, per infortunio, Erika Striulli ha ribattuto su Facebook a chi criticava la decisione del suo Cus Cagliari di chiedere il rinvio con Faenza per un singolo caso di Covid nel gruppo (le altre, non essendo fin lì risultate positive, potevano giocare, ma col rischio di incubare il virus): “Nessuno si sta tirando indietro e tutte abbiamo accettato il rischio di un campionato che ci vede costantemente esposte. Ma nel momento in cui la positività è a ridosso della partita, aumentando a dismisura le probabilità di contagio, non solo metteremmo a rischio il gruppo intero, gli arbitri e le colleghe di Faenza, bensì la salute di una moltitudine di persone, dovendo viaggiare in aereo con sconosciuti a fianco e pernottare in albergo”. Parole che spiegano anche lo stato d’animo con cui le giocatrici vivono questo periodo d’incertezze.