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from PINK BASKET N.02
by Pink Basket
PRIMO PIANO di Lucia Montanari
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A TU PER TU CON VALENTINA BALDELLI, UNA DELLA GIOCATRICI DI SPICCODELLA NOSTRA A2 E SAPIENTE GUIDA DI COSTA MASNAGA, CHE CI RACCONTERÀDALL’INTERNO LA REALTÀ BRIANZOLA E LA SUA VITA FUORI DAL CAMPO, TRASTUDIO, ALIMENTAZIONE SANA E LA PASSIONE PER I VIAGGI
Quattro partite giocate, una delle medie punti più alta dell’A2 e quattro vittorie su quattro per lei con la sua Costa Masnaga: parliamo senza dubbio di Valentina Baldelli, la playmaker classe ’89 che ha avuto uno straordinario inizio di stagione in cui ha fatto registrare le seguenti cifre: 17.5 punti di media, 3.5 assist e 4.2 rimbalzi.
Baldelli, ormai di casa a Costa Masnaga, dove guida con le sue sapienti mani la squadra da ben 3 stagioni, vanta un curriculum importante, dentro e fuori dal campo. Originaria di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, muove i suoi primi passi da professionista ad Umbertide in A2, per poi tornare negli anni successivi nella sua città, militando nella “vecchia” serie A3, per ben 3 anni. La chiamata tra le “grandi” arriva nel 2013 quando approda ad Orvieto in A1: Valentina scriverà belle pagine della sua carriera e della storia della società, giocando là per 4 anni e diventando anche capitana della squadra.
Nel 2016 arriva la chiamata di Costa Masnaga a cui Baldelli decide di rispondere presente. Valentina diventa subito leader tecnico e morale di un gruppo giovane, del quale man mano prenderà le redini, prima in campo e poi fuori. I risultati del lavoro di squadra e del forte di spirito di gruppo che contraddistingue Costa, di cui la stessa giocatrice ci parlerà, portano subito i propri frutti: infatti, Baldelli e compagne vincono la coppa Italia di A2 femminile nella stagione 2016/2017, giocata proprio in casa a Costa Masnaga e Valentina conquista il premio di MVP della competizione con 20.7 punti di media e 2.7 assist. Nella scorsa stagione la squadra brianzola, dopo una regular season combattuta, chiude al secondo posto, dietro solo al Geas, poi nei playoff supera due turni, cedendo al fotofinish nella finale del girone Nord contro Alpo.
Valentina Baldelli però, oltre ad essere un’eccellente giocatrice, è anche una grande studentessa: infatti, come ci racconterà anche successivamente, soprattutto negli anni in cui ha giocato in “casa” a Gualdo Tadino, ha avuto la possibilità di studiare: è laureata in Infermieristica ed ha un Master in dietetica e alimentazione applicata allo sport. Ma ora è il momento di lasciare spazio alle parole di questa giocatrice che possiamo definire senza dubbio di spicco dell’A2, che ci racconterà meglio e più da vicino l’interessante realtà di Costa Masnaga e qualche curiosità e notizia sulla sua vita.
Hai segnato 17 punti di media nelle prime 5 partite e Costa è imbattuta: ti aspettavi questo inizio, sia a livello personale che di squadra?
Sinceramente mi aspettavo un inizio così positivo da parte della squadra: dopo il finale della stagione passata, la voglia di cominciare bene era tanta e lo si capiva già dalla preparazione e dalle amichevoli pre campionato in cui il gruppo si è sin dal primo momento sempre dimostrato presente e volenteroso e nella testa di tutte c’era la voglia di far bene da subito. Per quanto riguarda me, mi sono allenata tanto durante tutta l’estate, alternando il crossfit alle sedute di tiro, per arrivare il più in forma possibile all’inizio del campionato, quindi, per ora, i miei sforzi sono stati ripagati, anche se siamo ancora all’inizio.
Quali sono i vostri obiettivi per questa stagione?
Gli obiettivi, come sempre e come per tutti, penso, sono alti. Puntiamo ad arrivare più in alto possibile in campionato e magari partecipare alle Final Eight di Coppa Italia. Con il tempo vedremo quali sono le nostre reali possibilità: in ogni caso, noi non ci poniamo limiti e sicuramente ce la metteremo sempre tutta.
Siete una squadra che sta crescendo stagione dopo stagione, quale pensi sia la chiave di questa costanza?
La chiave della nostra costanza è sicuramente il gruppo che negli anni è rimasto più o meno lo stesso e questo ci ha permesso di lavorare con costanza e continuità, di inserire al meglio le nuove arrivate e di stringere forti legami in spogliatoio, sia dentro che fuori dal campo. Oramai siamo come una grande famiglia.
Il vostro gruppo è composto per la maggior parte da ragazze molto giovani, mentre tu, sicuramente, sei una delle veterane: qual è il tuo ruolo all’interno dello spogliatoio, sia a livello di carattere che di gioco?
Costa è una squadra particolarmente giovane, anzi devo dire che noi consideriamo le giovani uno dei nostri punti di forza: sono delle ragazze talentuose, con tanta voglia di crescere e nonostante la differenza di età si è creata da subito una buona sintonia. Io, essendo una delle veterane, cerco sempre di essere disponibile per qualche consiglio o raccomandazione.
Scavando nella scatola dei ricordi, ne prendo uno molto recente, ma allo stesso tempo molto bello: la Coppa Italia vinta in casa con Costa Masnaga due stagioni fa... Raccontaci i tuoi ricordi di quell’esperienza e di quel momento.
Sono arrivata a Costa tre anni fa con grandi obiettivi: la società mi aveva convinto sin da subito con la sua professionalità e le sue ambizioni, infatti già il primo anno è andato molto bene: abbiamo raggiunto i playoff, chiudendo la stagione solo in semifinale, ma soprattutto abbiamo vinto la Coppa Italia. È stata un’emozione unica che porto sempre con me, sia per il valore del trofeo, sia perché l’abbiamo vinta, appunto, davanti al nostro splendido pubblico e il suo calore è stato il valore aggiunto di quel bellissimo ricordo. Quando vai in una squadra nuova gli obiettivi sono sempre alti e per me, averli raggiunti subito al primo anno, è stato veramente molto gratificante. L’anno scorso non è andata così bene come il precedente, complice la pressione che ci ha giocato un brutto scherzo, ma quest’anno siamo qui di nuovo, pronte a dare il meglio di noi come abbiamo sempre fatto!
Cosa ti piace fare quando sei lontano dal campo da basket?
Quando non gioco a basket, avendo concluso gli studi (sono laureata in infermieristica e ho un Master in dietetica e alimentazione applicata allo sport) corro dalla mia famiglia e dai miei amici a Gualdo Tadino e mi rilasso facendo lunghe passeggiate con il mio cane. Appena possibile, poi, faccio la valigia e corro a farmi una bella vacanza.
Lo studio e lo sport: due temi molto importanti, soprattutto per un’atleta professionista, ma spesso molto difficili da conciliare congiuntamente... Qual è stata la tua esperienza in questo senso?
Per un’atleta impegnata diverse ore al giorno con gli allenamenti non è sempre facile conciliare studio e sport, ma con un po’ di organizzazione si riescono a fare entrambe le cose contemporaneamente. Io, personalmente, ho sempre trovato delle società che mi hanno dato la massima disponibilità, in particolar modo quando avevo bisogno di giorni liberi per dare degli esami. Quindi, in questo senso, devo dire che anche grazie alla comprensione dei club sono riuscita a portare avanti entrambe le mie passioni.
Hai un rito scaramantico pre partita?
Sinceramente non ho dei riti scaramantici particolari prima delle partite. L’unica cosa è il menù che non si cambia assolutamente mai!
Ci puoi svelare il tuo segreto?
Devo essere sincera, cerco di prendermi cura del mio corpo non solo allenandomi, ma anche curando attentamente la mia alimentazione. Proprio per questo, dopo essermi laureata in scienze infermieristiche, due anni fa ho deciso di iscrivermi ad un master in alimentazione applicata allo sport, come detto in precedenza. Approfondire questo argomento e poterlo applicare poi nella mia vita di tutti i giorni, è stato molto interessante. Il giorno della partita, per noi atleti, è sempre il più importante della settimana: io, per quanto riguarda il cibo, sono molto abitudinaria e per pranzo, il pasto principale, mangio sempre un bel piatto di pasta al sugo, seguito da bresaola con contorno di verdura.