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STAGIONE COVID
from PINK BASKET N.27
by Pink Basket
BUZZER BEATER - DI SILVIA GOTTARDI
Questa è stata, ed è tuttora per quelli che stanno ancora giocando, una stagione un po’ particolare. Ma si sapeva. Questa è stata la stagione del Covid. La prima svoltasi interamente durante una pandemia che ha cambiato radicalmente le nostre vite, non solo lo sport. Lo scorso anno – ce lo ricordiamo tutti – il campionato è stato interrotto e si è concluso senza assegnare lo scudetto.
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Ma come sarebbe andata senza Covid? Proviamo a riavvolgere il nastro e a immaginarci una stagione senza tutti gli stop, i rinvii, le positività e le difficoltà.
Novembre Il Geas vince facile in casa contro Sassari e Sara Crudo, dopo l’ennesima prestazione maiuscola, vola nella bolla di Riga con la Nazionale. Per lei un grandissimo esordio in maglia azzurra da 18 pt contro la Romania.
Dicembre Ragusa è in forma splendida e inanella la dodicesima vittoria consecutiva, è prima da sola in testa alla classifica.
Marzo Superlativo Geas. In Coppa Italia elimina prima le padrone di casa di Bologna e poi la corazzata Famila. Ora si gioca la finale contro Venezia.
Aprile Una splendida Vigarano batte Sassari in trasferta e San Martino di Lupari in casa ed evita la retrocessione diretta. Ora si giocherà la salvezza ai playout con il morale alle stelle.
Primo turno Playoff Impresa delle Lupe che a sorpresa eliminano dai quarti il Famila dopo una Gara 3 al cardiopalma, decisa da una bomba sulla sirena della ex Anderson.
E invece, lo sappiamo, le cose non sono andate così. Proprio mentre la stagione regolare stava arrivando in porto (mancava solo un recupero), sono scoppiati 3 focolai a Vigarano, San Martino di Lupari e Battipaglia. E così il campionato si è chiuso senza la disputa di 6 partite. Vigarano, non potendo giocare le sue ultime 2 gare, è rimasta ultima e quindi condannata alla retrocessione. Hersler e Melgoza sono scappate da Battipaglia dicendo di avere paura del Covid, le Lupe hanno rinunciato ai playoff e dichiarata chiusa la stagione.
Ma quindi parliamo di un campionato falsato? Che a causa del Covid ha espresso valori diversi da quelli che avrebbe dato il campo? Il tema è caldo ed è giusto porsi il dubbio, ma comunque nel momento in cui si è deciso di affrontare un campionato in piena pandemia, si è anche messo in conto che il Covid avrebbe potuto condizionarlo. Così è effettivamente stato, ma credo che alla fine i valori che sono emersi sono quelli giusti. Ragusa ha rinviato quattro partite all’andata, ma poi è tornata e ha cominciato a vincere. È arrivata terza perché vale quella posizione.
Così come Bologna ha meritato il quarto posto dopo un ottimo campionato: probabilmente se non avesse avuto 4 pt. di vantaggio sul Geas, al ritorno avrebbe giocato con il coltello tra i denti e magari non avrebbe perso. E poi Vigarano, con tutto il rispetto per una Società che ha fatto benissimo negli ultimi anni e ha dato tanto al movimento: ma credete che dopo aver vinto solo 2 partite su 24 (e perdendo due volte contro Battipaglia, penultima), sarebbe davvero riuscita a vincere le ultime due per evitare la retrocessione diretta? O che le Lupe avrebbero eliminato Schio nel primo turno dei playoff? Su, siamo realisti! Di certo spiace umanamente per queste due realtà che dopo tanti sforzi e tanto lavoro hanno chiuso in questo modo. Così come dispiace non aver visto il Geas in Coppa Italia.
La verità è che è stato fatto un lavoro incredibile da parte di tutti: a partire dalle singole atlete, gli staff medici, tutti i Club, la Lega. Applicazione meticolosa dei protocolli, rispetto delle regole, tamponi a raffica, ci hanno permesso di vedere le giocatrici in campo e di gustarci ogni week-end (quasi) tutte le partite di A1 e A2, come se non fossimo per niente nel mezzo di una pandemia. Farsi le pippe per riscrivere il campionato non ha senso. Siamo fortunati ad aver avuto un campionato che si è svolto in maniera praticamente regolare (pensate alle serie minori e alle giovanili!) e ci ha regalato come sempre grandissime emozioni. Ma non sono ancora finite!