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CI STIAMO DIVERTENDO

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CARO BABBO BATALE

CARO BABBO BATALE

INSIDE A1 di Francesco Velluzzi

IL CAMPIONATO NON SI FERMA DURANTE LE VACANZE DI NATALE, MA INTANTO NOI FACCIAMO UN BILANCIO DI QUANTO È SUCCESSO FINO AD ORA. LA SQUADRA DA BATTERE È SICURAMENTE SCHIO, MENTRE VENEZIA ASPETTA IL RIENTRO DI PAN E BOLOGNA CHE BRILLI ZANDALASINI. LA SORPRESA È LUCCA

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In vacanza non si va. Si sta a casa, tra amiche, qualche cena intima, ma soprattutto partite perché il campionato di basket femminile quest’anno non ha pause. Se la Lega era stata tra le prime componenti a fermare il torneo e non assegnare il titolo nel 2020 quando la pandemia imperversò e paralizzò il mondo, ora avviene il contrario. Si gioca (Covid permettendo) alla vigilia di Natale, a Santo Stefano, alla vigilia di Capodanno, il primo dell’anno e il 2. Ogni squadra ha dei giorni fissati.

C’è da chiudere il girone d’andata che una indicazione precisa l’ha già data. La squadra da battere è il Famila Schio che viaggia col vento in poppa pure in Eurolega dove in questa stagione punta ad arrivare in fondo. La nuova impronta data dal club veneto che per anni ha dominato la scena, conquistando la stella dei dieci scudetti e solo nella passata stagione ha ceduto lo scettro alla Reyer Umana Venezia, dice che Schio ha decisamente una marcia in più. In Europa gioca alla pari con le super big perché ha cinque straniere di qualità, capeggiate da quella Sandrine Gruda, la francese che ancora fa la differenza. Le italiane, da Dotto a Keys, da Crippa a Verona, continuando con l’eterna Giorgia Sottana danno un ulteriore contributo di qualità, soprattutto in campionato dove il Famila non ha mai perso. Sarebbe stato bello assistere al derby veneto, che in realtà sarebbe la finale tricolore, tra Schio e Venezia che ha lo scudetto cucito sulla maglia, ma ha perso qualche colpo rispetto alle orange rivali. Il Covid ha frenato tutto e stoppato la disputa di una sfida che probabilmente rivedremo al meglio delle cinque partite anche a maggio. Oggi la squadra affidata alle cure del tecnico greco Georgios Dikaioulakos, dopo la lunga gestione di Pierre Vincent, va come un treno, rulla le avversarie senza alcuna pietà.

Sarà ancora Venezia a rivaleggiare con Schio? Tutto fa pensare che sarà così. Ma le orogranata hanno, fin qui, patito diversi guai. Non solo legati al Covid. La stagione finita in gloria è ricominciata male perché il tecnico dello scudetto Giampiero Ticchi non è stato confermato. Divergenze con la squadra? Forse. Ma il suo assistente Massimo Romano, che conosceva la macchina alla perfezione, non è partito col piede giusto e dopo qualche mese ha dovuto abbandonare la panchina che fino alla scorsa stagione aveva occupato da assistente. Al suo posto è arrivato Andrea Mazzon, che il sindaco-presidente Luigi Brugnaro ha già avuto a lungo alle sue dipendenze con la maschile. Mazzon non ha esperienza nel campionato femminile, sta cercando di sfruttare tutto il suo bagaglio per trasferirlo alla squadra che ha dovuto fare a meno a lungo della migliore italiana dello scorso campionato: Francesca Pan. La tiratrice di scuola americana si è infortunata male, ma ci sarà, e si sentirà, per il rush finale. Nel frattempo è arrivata anche Astou Ndour che il suo peso lo ha in tutti i sensi. Perché è giocatrice di grande esperienza internazionale e quindi utilissima anche nella tonnara dell’Eurolega.

YVONNE ANDERSON HA LA MANO CALDA SIA IN EUROLEGA CHE IN CAMPIONATO. VENEZIA INSEGUE SCHIO, IN ATTESA DEL BIG MATCH RIMANDATO.

OUTSIDERS Chi doveva inserirsi nel duopolio Venezia-Schio era la Virtus Segafredo Bologna, forte degli investimenti di patron Zanetti, che ha voluto rafforzare anche la squadra femminile affidata alla guida del commissario tecnico della Nazionale Lino Lardo che, fino alla chiamata di Gianni Petrucci, aveva allenato soltanto i maschi. L’impatto azzurro non è stato dei migliori e neppure quello con le V nere. A dar prestigio all’importante progetto bolognese è arrivata, anzi è tornata da Istanbul, la stella del movimento: Cecilia Zandalasini. Un contratto importante, a cifre che le altre giocatrici si sognano, ma finora Zanda non è stata devastante come ci si aspettava. Viaggia a 13 punti di media a partita. Ma raramente ha fatto la differenza. Accanto a lei c’è anche una giocatrice esperta come Sabrina Cinili, che prima ha combattuto contro qualche acciacco, poi non ha brillato come avrebbe dovuto. Così la miglior Virtussina è spesso Dojkic, soprattutto in fase offensiva. Mentre Bibi Barberis, che si è guadagnata la chiamata in l’azzurro, fa sempre la sua parte con orgoglio e dignità. Bologna è lì a inseguire con Venezia; probabilmente saranno loro ad andare allo scontro finale col Famila. Perché è impensabile che una squadra del genere non carburi e abbia delle pause con squadre che dovrebbe asfaltare. Il pacchetto italiano, dove spiccano anche Battisodo e Ciavarella, è di primo livello. Da gennaio vedremo se Bologna metterà il turbo e farà davvero paura a tutti. Poi ai playoff potrebbe emergere tutto il potenziale e soprattutto la classe di Zandalasini e Cinili, entrambe abituate a vincere con Schio.

Ai piani alti abita da sempre la Passalacqua Ragusa che vive innanzitutto sulla passione e l’impegno del proprietario Stefano Passalacqua. Uno di quelli che il movimento lo tengono in piedi. Ma a Ragusa va pure l’oscar della sfortuna. Che nella passata stagione si era accanita su Marzia Tagliamento, ancora infortunata al crociato. Ora che Marzia è tornata e ha ripreso a scaldare la sua splendida mano, ecco che il crociato se lo rompe la leader del gruppo, Chiara Consolini. Insomma, Ragusa non può certo sorridere. E, peraltro, deve pure inserire Williams che ha preso, per ora temporaneamente, il posto di Hebard il cui rientro però sembra certo. È vero che passare sul campo della Passalacqua non è semplice per nessuno, ma quest’anno le biancoverdi siciliane sembrano comunque un gradino sotto le tre squadre citate. Anche se si sta rivedendo la miglior Tagliamento, tornata con pieno merito nel giro della Nazionale.

SORPRESE Ma i complimenti veri li merita la Gesam Gas e Luce Le Mura Lucca. Questo club non finisce mai di stupire. Non ha budget da primato, ma fa quel che può. Ha pure intrapreso una strada nuova dopo la separazione dal monumento Lidia Gorlin, ma la banda di Andreoli fin qui le ha suonate a tante. Straniere azzeccate, in particolare Dietrick che segna tanto (oltre 17 di media), un gruppo italiano coeso, la riscoperta di Gilli e Natali che si erano un po’ smarrite dopo essere uscite dal guscio di Vigarano e una società che è sempre vicina alle sue ragazze. Lucca non sarà da scudetto, ma chiunque ci deve fare i conti. Come con la Molisana Campobasso di Mimmo Sabatelli e la preziosa regia di Rossella Ferro. Campobasso è il futuro. Siamo certi che forse già dal prossimo torneo i “Fioridacciaio” andranno a lottare per il titolo. Il colpo iniziale con la Virtus Bologna ha certificato il valore della banda di Sabatelli che ha anche un impianto proprio e una passione in città che un nucleo dirigenziale tutto al femminile ha saputo trasmettere con iniziative azzeccate e il gran lavoro sul settore giovanile. Proprio la base ha prodotto la vera rivelazione del campionato, l’ecuadoregna Quinonez che a 15 anni gioca con disinvoltura e come una veterana. Peccato che la Nazionale italiana non ne possa usufruire. Ma Campobasso dovrà resistere all’assalto dei grandi club che già le hanno messo gli occhi addosso. Mentre Sabatelli fa proseguire anche il processo di maturazione della giovane argentina Chagas che Schio valuta, segue, osserva per capire se sarà da Eurolega.

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LE ALTRE La prima parte di campionato dice che le big sono queste. Ma chi c’è dietro? Chi ha la certezza di finire tra le prime otto? L’Allianz Geas Sesto San Giovanni che ha perso per il crociato la storica capitana Giulia Arturi, sicuramente ce la farà. Zanotti è brava a plasmare il gruppo in cui Sara Crudo è l’italiana di qualità, le straniere sono fidelizzate, e Fietta è stata chiamata in tutta fretta per dare una mano a Caterina Dotto in regia. Il colpo di Bologna ha restituito autostima al Geas. Che se la gioca con un’altra storica realtà che non tradisce mai: San Martino di Lupari. Passata dalla lunga guida di Larry Abignente a quella di Lollo Serventi. L’esperienza la garantisce l’eterna Marcella Filippi. San Martino e il presidente Giuriati sarebbero ben felici di centrare il traguardo playoff. Possono farcela. Ma dietro di loro preme il Banco di Sardegna Sassari di Antonello Restivo che le straniere difficilmente le sbaglia. E le sue due stelle Shepard e Lucas sono sempre ai vertici della classifica delle realizzatrici, imprendibili per chiunque. Shepard segna più di 28 punti a partita, Lucas 25, Sassari è nelle loro mani. Ma il gruppo italiano è migliorato perché a Pertile e Arioli si sono aggiunte Orazzo e Moroni. La salvezza dovrebbe essere più semplice della passata stagione e un plauso al club di Sardara va fatto anche per la partecipazione europea.

La lotta salvezza per ora vede impegnate cinque squadre: Moncalieri, Costa Masnaga, Broni, Faenza ed Empoli, drammaticamente ultima. Che Empoli si fosse indebolita si era capito, Bocchetti segna ma non fa vincere. Mentre Matilde Villa è travolgente per la sua Costa. Moncalieri è corsa ai ripari ingaggiando per prima Ruzickova, importante per l’esperienza che può garantire. A Broni è rimasto il calore del pubblico, ma occorrerebbe un po’ di qualità in più, perché così diventa dura. Faenza da qualche settimana ha esonerato coach Sguaizer affidando la panchina alla grande Simona Ballardini. La sensazione è che chi in questi prossimi mesi opererà sul mercato spendendo qualcosina (vedi Moncalieri) avrà più possibilità di restare in paradiso.

JESSICA SHEPARD NUMERI DA FAVOLA PER LA LUNGA USA: È LA TOP SCORER DEL CAMPIONATO CON 28,2 PT A PARTITA, E LA MIGLIOR RIMBALZISTA CON BEN 18. SASSARI VEDE LA ZONA PLAYOFF.

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