#ITTÌ DI 0ALERMO !SSESSORATO ALLA 0UBBLICA )STRUZIONE
!SSOCIAZIONE #ULTURALE !UTONOME &ORME
0ROGETTI %DUCATIVI A S
0ALERMO LA CITTÌ DI ACQUA E DI PIETRAx CONOSCENZA E TRASFORMAZIONE CON LO SGUARDO DEI BAMBINI
A CURA DELL ASSOCIAZIONE CULTURALE !UTONOME &ORME
Città di Palermo Assessorato alla Pubblica Istruzione Progetti Educativi a.s. 2003/2004
Associazione Culturale Autonome Forme
Palermo: la città di acqua e di pietra... conoscenza e trasformazione con lo sguardo dei bambini
a cura dell’associazione culturale Autonome
Forme
un progetto dell’Associazione Culturale Autonome Forme realizzato con i bambini del Circolo Didattico San Lorenzo_ Scuola San Pio X_ Anno Scolastico 2003-2004
Premessa Il progetto educativo Palermo_la città di acqua e di pietra… conoscenza e trasformazione con lo sguardo dei bambini parte dal presupposto che la città non costituisce un’entità statica separata dai cittadini quanto, piuttosto, una realtà in trasformazione, specchio dei desideri, sogni ed esigenze della società che la abita, prodotto e testimonianza artistico- culturale della comunità insediata. Il progetto educativo Palermo_la città di acqua e di pietra… conoscenza e trasformazione con lo sguardo dei bambini, essendo incentrato sulla conoscenza della città di Palermo e sulla rappresentazione dei desideri di trasformazione della città espressi dai bambini, si pone in relazione e continuità con la manifestazione “Palermo apre le porte. La scuola adotta…” e vuole offrire un’ulteriore, specifico supporto alla conoscenza della città fornendo gli strumenti per decifrare le circostanze che hanno determinato la forma della città e la struttura dei luoghi che abitano al fine di scardinare la percezione della città come struttura già data, immutabile ed estranea alla comunità. Far conoscere, attraverso la creatività, le tappe più significative che hanno contraddistinto lo sviluppo e le modificazioni della città di Palermo, significa quindi svelare i valori e le qualità nascoste che, al di là dell’evidenza, possono costituire i materiali per la costruzione della città futura, rappresentativa della comunità dei bambini coinvolti nei progetti. Laboratorio San Lorenzo Le pagine che seguono documentano il lavoro svolto presso la Scuola San Pio X del Circolo Didattico San Lorenzo, un laboratorio che, in relazione alle esperienze ed alle istanze degli insegnanti, è stato strutturato mettendo in relazione il microcosmo della scuola e del quartiere più direttamente conosciuto e “misurabile” dai bambini [la “casa dei bambini”] con gli spazi della città, più sconosciuti ed inesplorati dai bambini del Circolo Didattico San Lorenzo. Questi, per la posizione periferica del loro quartiere, quasi non si riconoscono cittadini di Palermo ed anche nei modi di dire [es: “Vado a Palermo” intendendo “Dalla mia casa mi muovo verso il centro urbano’] restituiscono il proprio sentimento di estraneità nei confronti della città. 1_ La prima fase, é stata sviluppata disegnando con i bambini alcune mappe finalizzate a mettere in relazione il microcosmo della scuola e del quartiere con gli spazi della città. All’interno di questi tracciati sono stati individuati gli indirizzi dei bambini, le mappe hanno costituito la base per la prima rappresentazione di un contesto fatto di esperienze vissute e quotidianità, di disagi e carenze strutturali.
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L’area d’analisi, individuata nella zona compresa tra la Caserma adiacente alla scuola ed il quartiere San Filippo Neri, é stata rappresentata attraverso frammenti, tessere dalle forme irregolari che, insieme, hanno costituito la planimetria della parte di città immaginata dai bambini. I disegni che accostano la raffigurazione di cose esistenti e di cose desiderate hanno permesso di definire alcune linee di trasformazione da immaginare negli spazi abbandonati dei quartieri, d’individuare la mancanza d’alcuni servizi e di luoghi che favoriscano l’esercizio della creatività e la socialità tra i bambini. Al fine di preparare la fase successiva del laboratorio, le classi hanno raccolto oggetti e materiali poveri da riutilizzare: scatole vuote, bottiglie di plastica, stoffe e quant’altro, apparentemente inutile, che potesse essere utilizzato per la costruzione di luoghi rispondenti ai desideri individuati e capaci di materializzare le istanze espresse attraverso i disegni di ogni bambino. La finalità che il progetto educativo ha raggiunto nella prima fase é stata quella di far acquisire la consapevolezza che gli spazi della città sono il prodotto della cultura della società che li abita, che nessuno spazio é una realtà data immutabile e che i luoghi abitati [la scuola, il quartiere, ecc.] possono essere trasformati diventando a misura di bambino e conformi alla cultura, ai desideri ed ai sogni della comunità insediata. 2_ La seconda fase del lavoro, é stata sviluppata con la partecipazione di alunni rappresentanti di ogni classe, in modo da far lavorare contemporaneamente bambini di classi differenti attivando maggiormente la socializzazione tra bambini di diversa età ed accentuando l’importanza del confronto, dello scambio e della concertazione tra le parti nella costruzione della città e dei suoi spazi pubblici. La costruzione di un nuovo paesaggio all’interno della città di Palermo, in cui mettere in scena le cose desiderate, é avvenuta tramite un modello formato da dodici pannelli a cui hanno lavorato i gruppi formati da bambini provenienti dalle diverse classi. La costruzione di giardini immaginati negli spazi vuoti ed abbandonati del quartiere, ha associato l’uso del collage di materiali poveri riciclati e cartone alla pittura, in modo da restituire, mescolando elementi liquidi e solidi [“Acqua e Pietra”], la varietà dei materiali e l’eterogeneità che caratterizza gli spazi urbani oltre che il processo di trasformazione dei materiali ed il loro utilizzo creativo. Il lavoro sviluppato su ogni tavola si é configurato come una porzione del parco immaginato dai bambini che si forma dall’unione delle elaborazioni dei gruppi e, quindi, con il contributo di ogni bambino. Così si é stimolata nei bambini la consapevolezza che il lavoro di ognuno é importante nella misura in cui concorre alla realizzazione dello spazio pubblico in cui possa riconoscersi la società che lo abita.
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Isola delle Femmine
i quartieri San Filippo Neri, Tommaso Natale, Sferracavallo
il Velodromo, il quartiere Pallavicino
il quartiere San Lorenzo, la scuola San Pio X
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Mondello Sferracavallo
Partanna Mondello
Tommaso Natale
San Filippo Neri
Cardillo Pallavicino
Ugo La Malfa
Scuola San Pio X San Lorenzo
Regione Siciliana Strasburgo
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