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V pocket

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#patinataabitudinemensile


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EDITORIA LE 5

Ok, il (proprio) prezzo è giusto.

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a cura di Pierpaolo Magagna

uando si deve fare un acquisto capita di cadere nel dilemma se optare per la scelta meno cara o quella di miglior qualità. Tra le due vince la seconda in proporzione a quanto teniamo all'acquisto che stiamo facendo. C'è anche il rovescio della medaglia ovvero quando siamo noi a dover decidere un prezzo per un nostro lavoro, un servizio offerto, un prodotto realizzato, quando cioè si è tra l'incudine e il martello, l’incudine della necessità e il martello della concorrenza. La necessità è quella di lavorare, di vendere il proprio prodotto o servizio che sia, la concorrenza è rappresentata da esponenti dello stesso settore che, abbassando il prezzo, riducono il margine di guadagno loro e nostro, a volte non giustificatamente e un po’ slealmente (un esempio su tutti i cinesi, mi riferisco in maniera sintetica ad un modo di svendere il lavoro non ad un popolo). Ma partiamo da noi stessi, partiamo da quanto sappiamo di valere. Quanto farsi pagare per un settore in cui abbiamo competenza, professionalità ed esperienza? La risposta spesso non deriva solo da punti di equilibrio tra domanda e offerta, ma dalla consapevolezza che la gente ti “pesa” anche per quanto costi e soprattutto che alla richiesta di onestà dell’acquirente si deve rispondere con altrettanta onestà quando si vende il proprio lavoro. Non è giusto, ma soprattutto non è leale, svendersi; non è giusto nei confronti di se stessi, nei confronti della categoria che si rappresenta, nei confronti del cliente che non saprà più quanto fidarsi di chi ha davanti. Se è vera la regola che, nel fare un acquisto, “chi più spende meno spende”, è altrettanto vero che la responsabilità è il prezzo della grandezza. Così, nello stabilire quanto valgono le proprie competenze bisognerebbe non perdere mai di vista il fatto che si deve lavorare ad ogni costo ma non ad ogni prezzo. 


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6 S O M M A R IO

Sommario 14 arte eI tesori contropArte del relitto incredibile di Damien Hirst

22 visioni Vienna. Ora. Per sempre. 30 mondo ... e l’uomo ad un certo punto capì che più in alto avrebbe volato e più avrebbe visto lontano!

36 lancette Astronomical clock 44 copertina Cristina Chiabotto 52 su strada Bad fastest super cars

rubriche 4 editoriale 8 a nodi sciolti 10 carta vetrata 12 sotto i riflettori 76 in arte Mediolanum 88 focus 98 eVenti

62 a tu per tu Samuel Peron 70 cose di casa Lo stile British 80 gourmet Storie di Food


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8 A N O D I S C I O LTI

La rubrica degli spiriti bollenti, dei viandanti intellettuali e dei liberi pensatori. Stefania Amodeo Autrice del libro "I sette nodi del destino"

A Nodi Sciolti Chi vive a nodi sciolti... sceglie di scegliere.

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pesso diciamo di non poterlo fare, di non avere alternative. Inventiamo mille scuse per non cambiare: non ci sono i soldi, ne ho bisogno, lo faccio per la famiglia, lo devo fare per lui e per lei, non conviene, non ho il tempo, è troppo rischioso. E così si rimane immobili a guardare da lontano altri che vivono, altri che mordono la vita, altri che fanno il lavoro che vogliono, altri che ballano sotto la pioggia. La rassegnazione non è accontentarsi, è lasciar perdere per paura di osare. Se è vero che la felicità sta nel non avere bisogno di niente e di nessuno, dovremmo iniziare a liberarci da ciò che chiamano 'il sistema'. Non farne più parte, cambiare le nostre regole e priorità. Senza dimenticare l'amore, i legami, gli altri, i contesti in NESSUNO cui abbiamo responsabilità ma scegliendoli. Non subire È LIBERO ADRONE P ma costruire le proprie reti di rapporti proclamando a se SE NON È O. S stessi e agli altri ciò che si vuole davvero fare e ciò che DI SE STES non si vuole più. Sentirsi bene è un nostro diritto. Ecco sì, Epitteto libertà! Ancora una volta è questa la parola. 


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Claire

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10 C A RTA V E T RATA

A cura di Stefano Cannas, giornalista, scrittore... ottimista sognatore.

Carta Vetrata Pungente attualità.

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Veline & Calciatori

coperti finalmente i discendenti di due antichissime culture che si ritenevano estinte: Gli Onìti e i Rynco. Secondo le più recenti scoperte dell'autorevole ricercatore tedesco prof. Siegfried Von Katz, sembra certo che siano ricomparsi i lontani discendenti di queste due nobili nonché antichissime culture. Sulla base della relazione finale presentata alla Commissione europea di Analisi e Scienza del Comportamento Sociale, il prof. Katz ha dimostrato che, probabilmente a causa di una partita avariata di spermatozoi distribuiti nel Mercato secondo precisi schemi Darwiniani, numerose persone in età compresa tra i diciotto e ventiquattro anni manifesterebbero i sintomi e le caratteristiche sub-umane che traccerebbero appunto l’inequivocabile profilo delle antiche figure mitologiche del passato (quella degli "Onìti" e quella dei "Rynco"). Figure che si ritenevano ormai estinte da migliaia di anni. La scoperta assume poi un rilevante significato antropologico - continua Katz - se si considera che

le caratteristiche di queste due culture, nella fase di fusione, sono purtroppo degenerate nei significati delle matrici di base. In sostanza una sorta di degenerazione derivata da una specie di implosione involutiva, responsabile della ricomparsa di portatori sani di questo virus estremamente pericoloso e denominato: Virus “C.oV.” (per esteso: Calciatori o Veline). Un virus che colpisce soltanto la fascia d’età di cui sopra e che si può identificare nel soggetto malato sottoponendolo ad opportuno test medico secondo il protocollo fissato dal professor Katz (il famoso: “Test di Katz”). Gli inequivocabili sintomi del contagio sono in genere ben evidenti quindi abbastanza distinguibili. All’inizio si avverte una significativa allergia alle attività lavorative e particolarmente a quelle di tipo impiegatizio, artigianale ed operaio. Successivamente subentra una sorta di desertificazione cerebrale che induce il soggetto a spendere soltanto i soldi dei genitori oppure quelli guadagnati esibendo esclusivamente cosce e glutei, tramite sfilate e concorsi (femminucce) o tramite il rincorrere una palla nonostante l’età postadolescenziale per i maschietti.


Nella fase virale conclamata, si assiste poi in questi soggetti ad una completa incapacità nella maturazione di una coscienza politica, un black-out di opinioni che avvolge quasi totalmente il cervello. Tuttavia e nonostante la presenza del virus, le “Figure di Katz”, così come definite scientificamente, cercano comunque di assemblare con faticoso impegno qualche confusa iniziativa di pensiero, che riesce ad emergere inspiegabilmente dalle ampie parti di tessuto inerte del loro cervello. Riscontri scientifici riportano in letteratura medica esempi di pensieri strutturati ed a senso compiuto tipo: “chi deve uscire dalla casa del Grande Fratello” oppure connessi alle capacità cognitive riferibili per esempio al riconoscimento immediato dell’ultimo video/turbo/smartphone appena prodotto. L’ultimo sintomo, infine, evidenziato nelle figure di Katz è l’atteggiamento di rispetto ed educazione verso la popolazione più matura, che risulta sempre allineato a quello di associazioni, movimenti religiosi o confraternite tipo Ku Klux Klan, Isis, Hooligans, ecc... La grande scoperta di Katz evidenzia che queste due nobili stirpi (Gli Onìti e i Rynco) si sono dunque oggi fuse insieme divenendo: “Gli OnìtiRynco” oppure per facilitarne la lettura, i “RyncoGliOnìti”, una razza giovane e portatrice del sopra descritto Virus C.oV.. La conclusione della relazione del prof. Siegfried Von Katz ha lasciato la Commissione e l'intera platea di addetti ai lavori completamente disorientata e sgomenta davanti alla preoccupante osservazione conclusiva espressa dall'esimio ricercatore. Il professor Katz, infatti, pur dichiarandosi convinto di una probabile scomparsa dei sintomi dopo i venticinque anni (qualche volta anche trenta...), trattandosi di una scoperta abbastanza recente, ritiene che non si possa oggi stabilire con esattezza quali conseguenze ricadranno nel futuro della nostra Società, quando le “figure di Katz” entreranno a pieno titolo nella fase dell'età adulta occupando i centri del potere economico, politico, culturale e sociale del nostro Paese divenendo a pieno titolo, “i cervelli di Katz”. 


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12 S OT TO I RI F L ETTORI

Sotto i riflettori

Ogni mese pillole di curiosità dal mondo del cinema.

Big della racchetta, della risata e del fumetto

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port, desideri ed avventure in questo caldo autunno sul grande schermo. “Borg McEnroe” diretto da Janus Metz Pedersen in uscita il 9 novembre con Shia LaBeouf (John McEnroe) e Sverrir Gudnason (Bjorn Borg) è il titolo atteso da molti anni dagli appassionati della racchetta di tutto il mondo. Il doppio biopic mostra la leggendaria rivalità tra due dei migliori tennisti della storia che si sono battuti 14 volte in quattro anni tra il 1978 e il 1981. La calma del tennista europeo si scontra con l’impetuosità dell'avversario americano, i movimenti rigidi e calibrati del primo si oppongono al gioco nervoso e dinamico del secondo, il rispetto del regolamento e l’educazione in campo incrociano gli attacchi d'ira ai danni degli spettatori e dell'arbitro di turno. La contrapposizione totale tra i due atleti non si esaurisce sul campo grazie alle personalità opposte dei due, agli stili diversi di vita e all'imprevedibilità dei risultati. Il clou si raggiunge nella finale di Wimbledon del 1980, considerata una delle partite più belle della storia sotto rete. Chi vincerà game, set and match?

Paolo Genovese prova a bissare lo straordinario successo di “Perfetti sconosciuti” con il suo nuovo “The place” in sala dal 9 novembre con Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alessandro Borghi (“padrino” dell’ultimo Festival del Cinema al Lido di Venezia), Alba Rohrwacher, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo, Silvio Muccino, Sabrina Ferilli. Ispirato alla serie tv americana “The booth at the end” parla di un uomo misterioso, ospite abituale di un ristorante, pronto ad esaudire i sogni di otto commensali in cambio di alcuni particolari compiti da svolgere. Cosa saranno disposti a fare i protagonisti per vedere realizzati i loro desideri dall'enigmatico individuo seduto allo stesso tavolo? Non c’è mese ormai senza un fantastico cinecomic: “Justice League” di Joss Whedon e Zack Snyder riporta dal 16 novembre la banda dei supereroi DC Comics. Per affrontare una nuova terribile minaccia il miliardario Bruce Wayne (Ben Affleck) decide di fare squadra con un gruppo di illustri colleghi provenienti dai vari angoli del pianeta. Entrato in possesso dei filmati che ritraggono dei metaumani mentre usano abilità sovrannaturali, Batman si allea con la principessa delle amazzoni Wonder Woman (Gal Gadot) per reclutarli tutti: Barry Allen alias Flash (Ezra Miller), Arthur Curry ossia Aquaman (Jason Momoa), Victor Stone noto come Cyborg (Ray Fisher). Con loro la Lega della giustizia è pronta a difendere la terra da un attacco catastrofico. Dopo il sacrificio di Superman (Henry Cavill) riuscirà il bene a vincere sul male? 


A cura di Paolo Braghetto in foto con l'attore Alessandro Borghi

Borg McEnroe

dal 9 novembre

The place

dal 9 novembre

Justice League

dal 16 novembre


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14 A RT E E CON T ROPARTE

“La mostra è quasi una storia del mondo attraverso più di cento oggetti; la maggior parte della loro vita si è consumata in fondo all’Oceano, precisamente per duemila anni, dopo un breve periodo con Cif Amotan”. COSÌ DAMIEN HIRST PRESENTA LA SUA TOTEMICA PERSONALE TREASURES FROM THE WRECK OF THE UNBELIEVABLE (I TESORI DEL RELITTO INCREDIBILE), PRESENTATA DA PINAULT COLLECTION, CURATA DA ELENA GEUNA.

I TESORI DEL RELITTO INCREDIBILE DI DAMIEN HIRST, OPS… SCUSATE, DI AMOTAN!

LE OPERE DEL POPOLARE ARTISTA BRITANNICO MONOPOLIZZANO, FINO AI PRIMI DI DICEMBRE, I 5.000 METRI QUADRATI ESPOSITIVI DI PUNTA DELLA DOGANA E PALAZZO GRASSI , LE DUE SEDI VENEZIANE CHE PER LA PRIMA VOLTA SONO ENTRAMBE DEDICATE AD UN SINGOLO ARTISTA.

Pat Metheny


A cura di Annalisa Fortin Insegnante di danza e coreografa, appassionata di tutte le forme d'arte, ogni mese vi aiuta a capire a quali mostre e spettacoli concedere il lusso della vostra presenza.

The Warrior and the Bear - phŠ Prudence Cuming Associates


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16 A RT E E CON T ROPARTE

I TESORI DEL RELITTO INCREDIBILE

Proteus - ph© Prudence Cuming Associates

Sphinx - ph© Prudence Cuming Associates

Aspect of Katie Ishtar ¥o-landi - ph© Prudence Cuming Associates

Con Damien Hirst si naviga, da fermi, girando tra leggende e divinità, in un dialogo tra arte e questioni emotive, fermandosi solo sulle risposte, che giungono rapide, come lui e come quello che sembra essere il suo diktat: stupisci, sempre! Mr Hirst anche questa volta ha stupito il suo pubblico. Dopo mesi di febbrile attesa e quasi 10 anni di assenza dalle scene, in cui si è dedicato all’ideazione e alla realizzazione con il suo team delle opere esposte, ha puntato all'eccesso offrendo ai visitatori il privilegio di scoprire quello che “potrebbe essere” il più grande successo archeologico dell'ultimo decennio. La leggenda in questo caso vuole quanto vuole l’artista, ovvero che questo tesoro appartenesse all’ex schiavo Cif Amotan II, vissuto tra il I e il II secolo a.C. in Antiochia. Hirst si presenta come il mecenate della spedizione di archeologi che nel 2008 ha scoperto il luogo dove si era abbissato il vascello contenente l’immensa ricchezza che Amotan ha accumulato una volta libero.

Remnants of Apollo ph© Prudence Cuming Associates

Lion Woman of Asit Mayor



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18 A RT E E CON T ROPARTE

Unknown Pharaoh - ph© Prudence Cuming Associates

ph© Irene Fanizza

I TESORI DEL RELITTO INCREDIBILE DAMIEN HIRST

The severed head of medusa

The Sadness ph© Prudence Cuming Associates

Awakening/Getty Images Europe/Getty Images



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20 A RT E E CON TROPARTE

© Christoph Gerigk - © Damien Hirst and Science Ltd.

Demon with Bowl

TREASURES FROM THE WRECK OF THE UNBELIEVABLE

va assolutamente vista con guida per apprazzerla pienamente e ogni sabato, senza alcuna prenotazione, alle ore 15:00 parte una splendida visita guidata gratuita da Punta della Dogana per poi proseguire alle ore 17:00 a Palazzo Grassi.

ph© Irene Fanizza

Skull of a Cyclops, Skull of a Cyclops Examined by a Diver (photography Christoph Gerigk) ph© Prudence Cuming Associates

Mickey ph© Prudence Cuming Associates


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ARTE E CONTROPART E 21

“È possibile che questo busto ritragga Cif Amotan, il collezionista” dice Hirst accanto ad una scultura che palesemente lo ritrae, “ci sono tre rappresentazioni che pensiamo essere di Cif, realizzate quando ancora era in vita. Aveva una personalità arrogante e probabilmente era molto più brutto di come lo abbiamo rappresentato”. Già dalle parole dell’artista quindi si capisce che questa è l'imprescindibile storia a cui bisogna credere prima di affrontare i due spazi espositivi, ma grazie a piccole intrusioni di se stesso, animali di Walt Disney ed altri elementi, Hirst fa questa sottointesa richiesta con onestà. Lo scultore ha creato una storia ricca di dettagli e minuziose curiosità, derivanti da uno studio dettagliato della mitologia, per poter apprezzare tutte le opere scaturite in realtà dagli abissi della sua fantasia. A pensarci bene è la stessa richiesta che fa uno scrittore a chi legge un suo romanzo, un regista a chi guarda un suo film, che tempo addietro facevano grandi compositori agli spettatori di un’opera o di un balletto e non ultime le serie

precedenti o successive all’ideale restauro dopo il ritrovamento. Grazie a questi e ad altri accorgimenti (come foto e filmati del ritrovamento nel fondale marino) l’artista consente al visitatore di immeggersi nella storia del tesoro di Amotan. Tra i materiali scelti da Damien Hirst, o meglio di cui sono fatti molti reperti ritrovati nel relitto di Apisots, frequente è anche l’oro: “L’oro è un’ossessione dei collezionisti da molto tempo, basta pensare alle scene dei film in cui si apre una cassa e l’oro riflette la sua luce sul volto dell’attore. In fondo al mare l’oro non si ossida, difficilmente si ricopre di corallo, l’oro è incorruttibile.” Quando parla invece della malachite, materiale di cui sono fatte altre opere, come la bellissima “Testa di Medusa”, Damien spiega che si tratta di una pietra molto usata dai Romani e molto difficile da lavorare. Una volta che la sua polvere è nell’aria diventa molto velenosa, per questo gli artigiani evitavano di scolpire questa pietra. Si tratta quindi

TREASURES FROM THE WRECK OF THE UNBELIEVABLE rappresenta un connubio perfetto e stupefancente tra storia e presente, tra fantasia e realtà, tra un mondo minuscolo e un mondo gigante, tra un mondo giusto e un mondo ingiusto... ed uno aggiustato. tv quando incatenano il pubblico episodio dopo episodio. Temporanei discostamenti dalla realtà per apprezzare un momento di arte, di evasione, di godimento di una bella storia, seppur inventata. Damien Hirst in questa mostra non fa altro che esaltare questo, e lo fa in maniera squisita, faraonica, minuziosa e monumentale al tempo stesso, regalando un viaggio tra i tesori di Amotan II. “Il mare è connesso assolutamente a tutto, come in una ragnatela o una grata, tutto è collegato. Rappresenta una parte gigantesca del nostro pianeta, un ambiente alieno per noi, fuori dalla nostra portata, dal nostro habitat naturale” dice Hirst, eppure lui con le sue opere ci conduce a scoprire questo mare. Un mare fatto di coralli, di storia, di una trama umida portatrice di ricchezza, di vita e di morte. “Quando vediamo le opere incrostate dai coralli”, spiega Damien, “sembrano ancora più belle”, ed è vero. I colori e le minuziose incisioni fanno proprio sembrare coralli quelli realizzati in realtà su sculture di bronzo, a volte di dimensioni maestose, come la splendida “Amazzone con Orso” (The Warrior and the Bear) che accoglie i visitatori all’inizio del percorso di Punta della Dogana. Spesso per un’opera vengono proposte due o più versioni,

di sculture che evidenziano tematiche sempre affrontate da Hirts, come la bellezza oltre la morte e la necessità innata di provocare, di stupire, anche con abbondanza di materiali preziosi. Apisots, il nome del vascello su cui navigava Amotan, in greco significa “incredibile” e questa parola ha due significati, ovvero quello di “non credibile” ma anche quello di “straordinario”, e il genio di Damien Hirst e la mostra a lui dedicata a Venezia sono senza dubbio straordinari. Se Hirst è additato da alcuni critici più pedanti, aggrappati al vecchio nel senso di staticità, e stantio a volte, viene invece apprezzato da quelli che riconoscono che, come sostiene Bonami, “Mettere in dubbio Hirst come artista significa azzerare la storia dell'arte degli ultimi cento anni”.

TREASURES FROM THE WRECK OF THE UNBELIEVABLE rappresenta un connubio perfetto e stupefancente tra storia e presente, tra fantasia e realtà, tra un mondo minuscolo e un mondo gigante, tra un mondo giusto e un mondo ingiusto... ed uno aggiustato. l


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22 V I S I O N I

VIENNA


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VISIO N I 23

UNA CITTÀ MERAVIGLIOSA DALL'ATMOSFERA INEBRIANTE. UN GLORIOSO PASSATO CHE RIECHEGGIA IN SPLENDIDI PALAZZI, CASTELLI E CHIESE DI TUTTE LE EPOCHE. UNO STILE AUDACE E FANTASIOSO CHE TRIONFA NELLE COSTRUZIONI CONTEMPORANEE. UNA VITA CULTURALE E NOTTURNA VIVACISSIMA IN TUTTE LE STAGIONI. Museo di Storia naturale e Kunsthistorisches Museum - © Wien Tourismus/Christian Stemper

U N A

M E T R O P O L I

Vienna è la capitale ed al contempo anche la più piccola delle nove regioni dell'Austria. Si trova nel cuore dell'Europa, lungo il Danubio, ai piedi delle propaggini nordorientali delle Alpi. Il centro della città (Duomo di Santo Stefano) è situato ad un'altezza di 171 metri s.l.m.. La città è caratterizzata da un mite clima di transizione con influssi continentali e oceanici. Storicamente Vienna è situata al punto d'incontro tra diverse culture e vie di comunicazione, lungo quella che era la Strada dell'Ambra ed il Danubio. La colonizzazione di Vienna fu avviata dagli Antichi Romani che realizzarono un accampamento militare ed un centro civile nella zona dove ora si trova il centro storico. Nel 1156 Vienna divenne la

R I C C A

residenza dei duchi Babenberger. Nel periodo di reggenza degli Asburgo fu per oltre sei secoli capitale dell'impero e città di residenza asburgica. Alla fine del Seicento l’imperatore Leopoldo I commissionò all’architetto barocco Johann Bernhard Fischer von Erlach, formatosi a Roma, la costruzione di un castello di caccia imperiale per l’erede al trono, il futuro imperatore Giuseppe I. Al posto della dimora di campagna costruita nel 1642 per l’imperatrice Eleonora di Gonzaga, vedova dell’imperatore, sarebbe sorto nel corso del Settecento un grandioso edificio di rappresentanza. Durante il regno di Maria Teresa alla metà del Settecento il Castello di Schönbrunn divenne lo sfarzoso palcoscenico della corte. Sin da quell’epoca il palazzo ha ospitato i

D I

S T O R I A .

più grandi statisti europei, e anche con l’avvento della Repubblica Schönbrunn è rimasto teatro d'incontri politici ai massimi livelli. Intorno al 1779 il parco del palazzo fu aperto al pubblico, e sin da allora è divenuto un luogo di ricreazione molto amato dai viennesi e dal pubblico internazionale. Al suo interno infatti trova spazio il giardino zoologico più antico del mondo con oltre 700 specie animali e una grande varietà di fauna e flora, eletto quattro volte come migliore zoo d’Europa. Il parco del palazzo, che si estende da est ad ovest per 1,2 km e da nord a sud per circa 1 km, è stato dichiarato nel 1996 insieme al Castello di Schönbrunn patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.


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24 V I S I O N I

Castello di Schönbrunn Parco del Castello di Schönbrunn

L A C I T TÀ " P I Ù V I V I B I L E AL MONDO". L'area urbana è suddivisa in 23 distretti, comprende approssimativamente 415 km2 e vi abitano 1,8 milioni di persone (al 7° posto in Europa per la densità demografica, circa 4.300 abitanti per km2). L'area metropolitana di Vienna comprende 2,6 milioni di abitanti, quasi un quarto di tutti gli austriaci vive qui.

Naturhistorisches Museum

Nel 2017 Vienna è stata insignita per l'8^ volta successiva dalla società di consulenza internazionale Mercer dell'attributo di "Città più vivibile al mondo". La metà dell'area comunale urbana è costituita da spazi verdi, giardini, parchi, boschi e zone agricole. Nel 39% dei casi, per muoversi all'interno della città si usano i trasporti pubblici, un recordo europeo. Inoltre la città è l'unica al mondo a vantare un'area coltivata a vite degna di nota all'interno dei limiti urbani. Vienna dunque non è solo regione e capitale dell'Austria, ma anche un'area vitivinicola con una superficie coltivata a vitigni di ben 660 ettari. Solo 60 km la separano da Bratislava, capitale della Repubblica Slovacca. L'aeroporto Wien-Schwechat nel 2016 ha registrato 23,4 milioni di passeggeri. Diverse strade europee di grande comunicazione e numerose linee ferroviarie transregionali toccano Vienna. Con la sua nuova Stazione centrale ha assunto un'importanza ancora maggiore come moderno snodo della rete ferroviaria transeuropea. È inoltre anche una delle quattro sedi principali dell'ONU ed ospita numerose altre organizzazioni internazionali tra cui l'OPEC Nel 2017 Vienna (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio), l'OSCE (Organizzazione per la è stata insignita per Sicurezza e la Cooperazione in Europa), l'8^ volta successiva l'AIEA (Agenzia Internazionale per l'Energia dell'attributo di "Città Atomica) e l'UNIDO (Organizzazione delle più vivibile al mondo". Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale). www.schoenbrunn.at/it | www.zoovienna.at



Mercatini di Natale

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LE GIOIE DELL'INVERNO VIENNESE.

Municipio di Vienna

Palline per l'albero di Natale, candeline di cera d'api, vin brulé, biscottini e tante idee regalo: una passeggiata attraverso i mercatini natalizi viennesi e lungo le strade illuminate a festa permette di immergersi piacevolmente nell'atmosfera del Natale. In città ci sono ben 20 grandi mercatini con circa 1.000 chioschi. Gli amanti della tradizione preferiscono il più vasto mercatino della città, l'Incanto del Natale viennese al Mercatino di Rathausplatz o l'Antico Mercatino in piazza Freyung. Il Mercatino della Cultura alla Reggia di Schönbrunn e i villaggi natalizi davanti al Palazzo del Belvedere e in Maria-Theresien-Platz sono allestiti in una cornice imperiale. All'Art Advent - Arte e Artigianato in Karlsplatz, al Mercatino am Spittelberg o al Mercatino dell'Avvento in piazza am Hof si possono acquistare graziosi oggetti di artigianato artistico. Il Mercatino invernale di fronte alla Ruota panoramica nell'area del Prater offre un programma di intrattenimento molto vario con musica dal vivo.

Danubio

Nell'ambito dell'Incanto del Natale, in Rathausplatz e nel parco circostante, viene allestita una pista di pattinaggio di 4.000 m2, aperta fino al 30 dicembre e dal 1° al 14 gennaio, dopodichè l'impianto verrà ampliato e il 19 gennaio sarà inaugurato l'Incanto del Ghiaccio. Chi vuole lanciarsi in eleganti volteggi lo potrà fare anche sulla pista di pattinaggio Wiener Eislaufverein, sulla pista di ghiaccio artificiale Kunsteisbahn Engelmann, sulla pista coperta Albert-Schultz-Eishalle, nel complesso della Weiner Stadthalle e sulla pista dell'Eisring Süd. Grazie all'atmosfera creata dai Mercatini e al Percorso di San Silvestro, il 31 dicembre il centro storico di Vienna si trasforma in un'enorme festa per celebrare l'avvio del nuovo anno. Chi partecipa al Ballo di Capodanno nella Hofburg può trascorrere una scatenata notte di ballo in un fastoso ambiente con musica trascinante e in presenza di celebrità del mondo del balletto e dell'opera lirica.

V I E N N A



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28 V I S I O N I

2017: L'ANNO DEGLI ANNIVERSARI MUSICALI.

W W W.V I E N N A . I N F O

Una ricca eredità musicale e un animato mondo contemporaneo: a Vienna la musica di tutte le epoche e di tutti i generi è di casa. Il 2017 è stato l'anno di importanti anniversari in campo musicale: 175 anni di Orchestra Filarmonica di Vienna, 150 anni di Valzer del Danubio di Johann Strauss, quinquennale dell'inaugurazione della sala da concerto MuTh del Coro dei Piccoli Cantori di Vienna, 200 anni dell'Università di Musica e Arti performative di Vienna. Wiener Staatsoper, il teatro dell'Opera di Vienna

Wiener Staatsoper, il teatro dell'Opera di Vienna

Opera Suites Vienna

2018: BELLEZZA E ABISSO. K L I M T, S C H I E L E , W A G N E R , M O S E R . Nel 2018 Vienna festeggia, con un ricco programma di rassegne, il Modernismo e quattro tra i suoi maggiori esponenti, scomparsi tutti nello stesso anno, il 1918. I pittori Gustav Klimt e Egon Schiele, l'architetto Otto Wagner e il poliedrico Koloman Moser influenzarono in modo decisivo la Vienna a cavallo tra Ottocento e Novecento. Per commemorarli sono state allestite numerose rassegne e manifestazioni. La metropoli di Vienna è oggi come allora un focolaio di arte e creatività. "All'epoca la vita a Vienna doveva essere davvero interessante..." così il lettarato austriaco Hermann Bahr scriveva di questa città e aveva certamente ragione! Molti dei più noti capolavori nell'ambito della pittura, dell'architettura e del design, che oggi sono il simbolo di Vienna in tutto il mondo, risalgono proprio a quest'epoca.

© Vienna Tourist Board


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VISIO N I 29

DOVE SOGGIORNARE PER IMMERGERSI APPIENO N E L L ' AT M O S F E R A V I E N N E S E Hotel Wien Margareten

HOTEL FALKENSTEINER WIEN MARGARETEN****S Ideato dal noto architetto Matteo Thun, il city hotel del gruppo Falkensteiner Hotels & Residences è situato vicino al centro tra la Westbahnhof e la nuova stazione centrale di Vienna. Lo stile architettonico permette un viaggio nell'affascinante periodo del Biedermeier fino alla modernità del design di oggi, permeato dalla magia viennese. Comfort e funzionalità offrono sia un ambiente di lavoro perfetto in un’oasi di pace, sia un luogo intimo e accogliente per una pausa di relax. 195 stanze e suite (con pavimento in parquet a basso impatto allergenico), Acquapura City SPA con area fitness, sauna, bagno turco e terrazza panoramica. www.falkensteiner.com | N. Verde 800 832 815

SUGGERIMENTI PER GLI AMANTI DEL GOURMET LOCALE

VIENNA

RISTORANTE “HEUER AM KARLSPLATZ”

L'interpretazione contemporanea delle qualità tradizionali è al centro della filosofia del ristorante. Gli ingredienti provengono da oltre trenta piccoli agricoltori e nel giardino adiacente vengono coltivati prodotti alimentari naturali. www.heuer-amkarlsplatz.com Ristorante “Heuer am Karlsplatz”

CAFÉ RESTAURANT RESIDENZ

Il ristorante caffetteria della residenza Schönbrunn celebra antiche delizie e ospita nelle sue romantiche volte l'Hofbackstube dove è possibile assistere allo "Strudelshow", l'originale spettacolo di creazione dell'autentico strudel viennese. www.cafe-residenz.at | www.strudelshow.at Hofbackstube, Café Restaurant Residenz


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30 M O N D O

…. E L’UOMO AD UN CERTO PUNTO CAPÌ CHE PIÙ IN ALTO AVREBBE

VOLATO E PIÙ AVREBBE VISTO LONTANO!

Airfield, Antonov An-2 Club


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MON D O 31

Il gabbiano Jonathan Livingston è un celebre romanzo di Richard Bach, best seller in molti paesi del mondo per l’alto valore formativo che gli venne attribuito. La metafora principale del libro, ovvero il percorso di autoperfezionamento del gabbiano che impara a volare (ossia a vivere) attraverso l'abnegazione, il sacrificio e la gioia di farlo, è stata letta da diverse generazioni. Bach però dichiarò che la storia era ispirata ad un pilota acrobatico di nome John H. "Johnny" Livingston (1897- 1974), particolarmente attivo nel periodo fra gli anni venti e gli anni trenta. Era la temerarietà di questo personaggio ad averlo veramente ispirato, considerando soprattutto la grande innovazione che volare, quando ancora pochi essere umani davvero ci riuscivano, rappresentava come sogno, ambizione e... paura. Il desiderio dell'umanità di volare ha radici molto antiche ed è legato ad un gran numero di leggende appartenenti alle tradizioni culturali più varie. Nel mondo occidentale l'attenzione sì concentrò sul volo, per la prima volta in modo sistematico, nel corso del Rinascimento con gli studi di Leonardo da Vinci. Fu poi nel XVII secolo che, con una nuova consapevolezza metodologica, altri studiosi si rivolsero verso il campo dell'aviazione. Nel 1783 venne raggiunto l'importante risultato del primo volo di una mongolfiera e nel corso del XIX secolo vennero intrapresi studi sempre più accurati a proposito del volo di macchine "più pesanti dell'aria", spesso senza motore e in alcuni casi con motore a vapore. Il primo reale successo di veri aviatori, a cui spesso ci si riferisce come ai “pionieri dell’aviazione”, venne coronato intorno ai primi del XX secolo con la realizzazione del primo aeroplano a motore controllabile e affidabile.


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32 M O N D O

Nel Novecento, poi, l'aviazione conobbe uno sviluppo rapidissimo: tra il 1909 e il 1911 vennero superate le barriere naturali; la prima guerra mondiale vide l'importante impiego bellico dei velivoli; negli anni venti e trenta il trasporto aereo conobbe una grande diffusione e nacquero le compagnie aeree transatlantiche; inoltre in questo periodo videro la luce i primi elicotteri. La seconda metà del Novecento ha visto la diffusione del trasporto aereo anche per scopi civili in paesi avanzati. Le tre direttrici fondamentali del progresso aeronautico del Novecento sono state: Controllo, Potenza e Materiali. Inizialmente i veleggiatori erano controllati dal movimento del corpo del pilota o deformando le ali. Gli aeromobili moderni utilizzano superfici di controllo come gli

alettoni e gli equilibratori. Oggi queste superfici di controllo sono stabilizzate da sistemi avionici computerizzati, al punto che un volo regolare non è possibile senza i computer. Parallelamente a questo sviluppo i motori aeronautici sono divenuti sempre più leggeri ed efficienti: dal motore a vapore, a quello a pistoni, e poi a getto e a razzo. Il termine aeroplano risale precisamente alla seconda metà dell'Ottocento e ha origine dal francese aéroplane, composto dal greco antico aèr (aria) e dal latino planus (piatto). Il Flyer, il primo aeroplano propriamente detto, vide la luce nel 1903 quando i fratelli Wright riuscirono a far spiccare il volo ad una sorta di aliante dotato di un motore da 16 cavalli nel Nord Carolina, USA. Questo primo volo però fu poco più

IL VOLO DEL 14 BIS DI ALBERTO SANTOS DUMONT, NEL 1906, FU IL PRIMO VOLO RICONOSCIUTO UFFICIALMENTE IN EUROPA DALL'AEROCLUB DI FRANCIA.

che un balzo poichè durò solo 12 secondi, arrivando ad un'altezza di circa 40 metri. Alberto Santos Dumont, ingegnere brasiliano progettista di dirigibili ed aeroplani, fu invece considerato il padre di entrambe le macchine volanti, in quanto i suoi primi voli furono i primi a svolgersi su circuiti chiusi in presenza di ampio pubblico. Il volo del suo 14 bis del 12 novembre 1906, fu infatti il primo volo riconosciuto ufficialmente in Europa dall'Aeroclub di Francia. Proprio per il decollo autopropellente Santos Dumont è ritenuto come il Padre dell'Aviazione. Il primo aereo italiano fu costruito da Aristide Faccioli nel 1908. Inizialmente l'aereo fu considerato una semplice curiosità per appassionati, ma a poco a poco si iniziò a riconoscerne le capacità e nacquero i primi modelli capaci di prestazioni di volta in volta ritenute impossibili sino a poco tempo prima: sorvolare le Alpi, volare sopra la Manica o, semplicemente, raggiungere altezze e velocità sempre più elevate.

Rose Parakeet Biplane, ph© James Barber

P 51 Mustang



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34 M O N D O Boeing B-17 Flying Fortress

Di musei aeronautici in Italia se ne trovano diversi: il Museo Francesco Baracca a Ravenna, il Museo storico aeronautico di Ancona, il Museo dell’Aereonautica Gianni Caproni di Trento, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano e Volandia sempre a Milano, un vero e proprio parco e museo del volo.

Meritano una menzione anche il Club Volo Al Mare (www.clubvoloalmare.it), presso l’aviosuperficie AliCaorle (VE), formato da piloti professionisti e non, da collaboratori e da sostenitori, che hanno fatto del volo una dottrina, aprendo le porte del loro mondo a chiunque abbia voglia di entrarci. Il responsabile di questo bellissimo luogo è Mauro Di Baggio, esperto e conosciuto pilota acrobatico, fondatore dell’aviosuperficie, mentre a presiedere il Club è Fausto Pierobon. Nello specifico il club si occupa di scuola di volo e della divulgazione di questa passione attraverso voli di prova per far conoscere da vicino questa meravigliosa sensazione che da centinaia di anni affascina l’essere umano. AliCaorle è anche la sede del Biplano Club d’Italia (www.biplanoclubitalia.it) ospitando diversi incontri tra appassionati di velivoli d’epoca che si ritrovano per volare su aerei fatti di tela e legno.

Historical Aircraft Group © Alberto Pericoli 2011

Aviosuperficie AliCaorle (VE)


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MOND O 35

Nel Veneto non si possono non citare il Museo dell’Aria di San Pelagio e la Fondazione Jonathan Collection. Da oltre 300 anni la famiglia dei Conti Zaborra abita il Castello di San Pelagio, ricco di memorie private e storiche. Da qui partì e qui tornò il poeta Gabriele d'Annunzio dal "folle" Volo su Vienna nel 1918, con la squadriglia “la Serenissima”, lanciando volantini tricolori. Nelle stanze del Poeta tutto è rimasto come allora per far rivivere quei momenti e ripercorrere la storia del volo umano in un Museo unico in Europa. Dal 1970 la villa è stata oggetto di accurati restauri e ripensata nelle funzioni attuali principalmente come Museo del Volo. Inaugurato nel 1980, frutto dell’impegno della proprietà e di Maria Fede Caproni, ripercorre l’intera storia del volo umano facendo perno sull’impresa dannunziana; a tale volo è dedicata la parte principale del museo con le stanze abitate dal poeta nel periodo 1917-1919. Fanno da contorno le sale dedicate a Leonardo, ai Montgolfier, ai Wright, a Ferrarin, a Lindbergh, a Nobile, a Balbo,

a Forlanini, a Gagarin e Armstrong. La Fondazione Jonathan Collection, a Nervesa della Battaglia, Treviso, è invece una giovane organizzazione costituitasi con lo scopo di divulgare la memoria storica dell’aviazione e di promuovere l’attività di volo come valore sociale. Tra gli obiettivi dell’organizzazione vi è il mantenimento del patrimonio storico aeronautico e il mostrare in volo i velivoli d’epoca che sono ospitati all’interno di una preziosa struttura unica al mondo. L’attività della fondazione si concentra principalmente nel far rivivere l’emozione del volo con mezzi che risalgono ad ormai 80100 anni fa. Anche il mondo dei velivoli, come quello delle automobili e delle motociclette, recluta molti appassionati del restauro. Certo è che il restauro di un aereo della prima guerra

mondiale non è cosa da tutti i giorni, ma anzi richiede approfondite conoscenze storiche e tecniche, manualità considerevole, notevoli mezzi finanziari e una grande passione. Presuppone innanzitutto uno studio sistematico e approfondito della meccanica sia dal punto di vista storico che da quello tecnico. È necessario infatti intervenire sull'oggetto che si desidera conservare solo dopo averne accuratamente studiato ogni aspetto, per scoprire ciò che ancora non si conosce sul suo passato ed evitare così di cancellare tracce preziose che, in quanto espressione visibile della vita del veicolo, ne raccontano la storia. In questo senso ogni restauro pone problemi diversi, anzi unici, perché unico è l'oggetto che si desidera conservare. l (A.F.)

ANCHE IL MONDO DEI VELIVOLI RECLUTA MOLTI APPASSIONATI DEL RESTAURO, CERTO È UN PROGETTO CHE RICHIEDE APPROFONDITE CONOSCENZE STORICHE E TECNICHE, MANUALITÀ CONSIDEREVOLE, NOTEVOLI MEZZI FINANZIARI E UNA GRANDE PASSIONE .

Aviosuperficie AliCaorle (VE)

Meritano una menzione particolare il Club Volo Al Mare e il Biplano Club d’Italia presso l’aviosuperficie AliCaorle (VE) che ospitano piloti professionisti e non, sostenitori e appassionati di velivoli d'epoca.


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36 L A N C E T T E

LE FASI LUNARI DESCRIVONO IL DIVERSO ASPETTO CHE LA LUNA MOSTRA VERSO LA TERRA DURANTE IL SUO MOTO, CAUSATE A LORO VOLTA DAL SUO DIVERSO ORIENTAMENTO RISPETTO AL SOLE. SI RIPETONO IN UN INTERVALLO DI TEMPO DETTO "MESE SINODICO", PARI A CIRCA 29 GIORNI. IL MESE DEL NOSTRO CALENDARIO GREGORIANO DERIVA PROPRIO DA ESSO E NOTI BRAND DI ALTA OROLOGERIA HANNO INGLOBATO L'INDICAZIONE DELLE FASI LUNARI CON SISTEMI TECNOLOGICI DI MASSIMA PRECISIONE.

Girard-Perregaux PLANETARIUM TRI-AXIAL

Tri-Axial: un tourbillon che ruota su tre assi, invece che su uno soltanto come per la maggior parte degli orologi provvisti di questo organo regolatore. Formato da 140 componenti, in totale pesa soltanto 1,24 grammi ed è dotato di una gabbia interna a forma di lira, che la Maison adotta sin dal 1880, che esegue una rotazione al minuto ed è inserita in una struttura che ruota su un secondo asse in cicli da 30 secondi. Entrambe sono a loro volta inserite in una terza struttura che ruota su un ulteriore asse una volta ogni due minuti. Il risultato è un’affascinante coreografia interamente dedicata alla conquista della precisione. Altre due complicazioni si aggiungono a questo spettacolo cinetico: è possibile una lettura immediata dell'ora nel mondo grazie alla rotazione di 24 ore del

globo, esteticamente affascinante. L’indicatore a freccia che si trova alla base della sfera di alluminio dal diametro di 13 mm, mostra dove è giorno se si osserva il globo dal lato quadrante, e dove notte guardandolo dal fondello. La cartografia della sfera è minuziosamente realizzata a mano secondo l’arte della pittura miniaturizzata e rappresenta il mondo com’era nel 1791, anno di creazione di Girard-Perregaux. Il disco lunare, anch’esso micro-dipinto, riprende la selenografia del XVII secolo, quando fu inventato il telescopio, e riproduce la Luna come la vediamo. L’indicatore delle fasi lunari astronomiche richiede una regolazione ogni 122 anni e si regola mediante un correttore posizionato sulla carrure a ore 2.


Girard-Perregaux PLANETARIUM TRI-AXIAL

L’enorme cassa in oro rosa da 48 mm di diametro riporta tutte le caratteristiche dello stile Girard-Perregaux: un’imponente parte intermedia della cassa ricurva, lunetta smussata e anse bombate. Impermeabile fino a 30 metri, è sormontato da un vetro zaffiro in tre parti, con due cupole che forniscono lo spazio per la rotazione del tourbillon tri-assiale e del globo. Il fondello trasparente e l’apertura laterale della cassa garantiscono una perfetta visuale sul complesso meccanismo, letteralmente inondato di luce.

Dotato del calibro di Manifattura a carica manuale GP09310-0001 che assicura una riserva di carica di 60 ore, presenta un delizioso quadrante guilloché argentato con un motivo che ricorda i meridiani terrestri, punteggiato da numeri e indici delle ore in oro rosa su cui scorrono lancette dauphine. Il movimento, visibile attraverso il fondello avvitato trasparente, è impreziosito da meticolose finiture a mano e dall’iconica firma della Maison: i ponti a forma di freccia e il simbolo dell’aquila inciso, con le insegne del brand. La platina nella parte posteriore è sabbiata e trattata PVD nero per accentuare il lato ‘notturno’ dell’indicatore giorno/notte, in contrasto con il quadrante guilloché argentato. L’orologio Tri-Axial Planetarium è completato da un cinturino in alligatore nero con fibbia deployante in oro rosa. Prezzo su richiesta


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38 L A N C E T T E

IWC

DA VINCI PERPETUAL CALENDAR CHRONOGRAPH Per la prima volta in un orologio IWC, il nuovo calibro di manifattura 89630 combina, in un unico contatore interno al quadrante, il cronografo e la funzione delle fasi lunari ideate da Kurt Klaus. Il corpo celeste, grande appena 3 mm, rimane fermo sul «cielo notturno» di colore blu scuro, mentre il disco dell’indicazione delle fasi lunari sotto il quadrante assume la funzione dell’«ombra terrestre», indicando se la luna è calante o crescente. Il calendario perpetuo funziona con grande accuratezza : tra 577,5 anni l’indicazione si sposterà solo di un giorno dall’effettiva durata del ciclo lunare. Anche per il cronografo gli ingegneri di IWC non hanno accettato alcun compromesso. Le lancette delle ore cronografiche e dei minuti cronografici sono posizionate sul quadrante interno a «ore 12», che permette di leggere il tempo cronometrato come un secondo orologio. Al centro la lancetta dei secondi cronografici, di colore blu, misura il tempo con una precisione fino al quarto di secondo. In questo modello in acciaio con cinturino Santoni nero, i contatori interni di color ardoise sono circondati da un sottile bordo in rodio, che si distingue per il suo colore metallico e argentato. € 32.800

Jaeger-LeCoultre RENDEZ-VOUS MOON

Immergersi nell'immensità blu della volta celeste, ammirando la danza dell'astro notturno avvolto di preziosa luce. Sintesi dei savoir-faire gioiellieri e orologieri degli artigiani di JaegerLeCoultre, l'orologio Rendez-Vous Moon in oro bianco offre uno straordinario viaggio fuori dal tempo. Come l’aura lunare, i riflessi iridescenti della madreperla, lavorata con un delicato motivo guilloché nella parte superiore del quadrante, ci immergono nella poesia dell’astro notturno. Incorniciano la volta del cielo stellato che sboccia in un arco come un’apertura sul firmamento. Regolabile mediante una delle corone, una stella cadente si stacca dal quadrante e indica l’ora del prossimo incontro con la stella della Sua vita. La luna si muove lentamente sul quadrante, a volte piena, a volte totalmente eclissata dalla volta celeste che la accoglie. E non richiederà alcuna correzione per 972 anni. Il quadrante, la lunetta, le anse e il lato della cassa sono sublimati da 166 diamanti taglio brillante di lucentezza inimitabile. Anche le corone sono impreziosite da piccoli diamanti capovolti incastonati. € 44.100

Baume&Mercier

PROMESSE - 10347

La luna, astro leggendario e affascinante, simbolo di femminilità per eccellenza, ha rappresentato per Baume&Mercier la naturale fonte d’ispirazione per il nuovo Promesse. Al pari di una donna che rivela le sue molteplici personalità nel corso della giornata, pur conservando un alone di mistero, questo modello svela le 4 fasi lunari, mostrando l’enigmatica rivoluzione di questo satellite. Essenziale nella sua modernità, il disegno delle fasi lunari si inserisce perfettamente sul quadrante laccato realizzato in una delicata sfumatura di blu. I diamanti, incastonati come due parentesi, illuminano questa notte stellata sottolineando l’ovale della lunetta racchiuso nella cassa rotonda in acciaio a finitura lucida. Un gioco di forme caratteristico del modello Promesse fin dalla sua creazione. Ultimo tocco di raffinatezza, il cinturino in pelle di alligatore blu notte lucida che veste il polso eleganza. € 3.850


La Scuola di Cucina e Pasticceria di Silikomart

I PROSSIMI CORSI IN PROGRAMMA: 16 Novembre Le tecnologie degli alimenti • 22 Novembre Il Bollito e salse 23 Novembre I classici della pasticceria • 24 Novembre Dolce Benessere 24 Novembre Gluten Free: Pane e Brioche • 29 Novembre Luca Montersino 30 Novembre La rivincita del petto di pollo • 30 Novembre Animelle, Trippa e Rognone 7 Dicembre Vigilia Gourmet • 12 Dicembre Natale Green 13 Dicembre Natale della tradizione • 14 Dicembre Pasta e Pesce 18-19-20-21 Dicembre Merenda sotto l’albero (corso per bambini) CENE AZIENDALI - TEAM BUILDINGS - FESTE DI COMPLEANNO - CORSI PRIVATI DI CUCINA E PASTICCERIA COOKING GAMES - ADDII AL CELIBATO / NUBILATO - SERATE A TEMA

Info e prenotazioni su: w w w . h a n g a r 7 8 . c o m

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40 L A N C E T TE

Patek Philippe

GRANDI COMPLICAZIONI - 7140G

Il calendario perpetuo ultrapiatto nella versione Lady adotta l'oro bianco in una nuova veste che va ad aggiungersi a quella in oro rosa. La lunetta con 68 diamanti incastonati illumina il quadrante argenté soleil con cifre e minuteria applicate in oro. Una grande complicazione all'insegna della femminilità. Il movimento meccanico ultrapiatto è a carica automatica.

Hublot

SPIRIT OF BIG BANG

MOONPHASE KING GOLD WHITE PAVÉ Una vera e propria fusione tra tradizione e avanguardia. Un tripudio di elementi preziosi racchiusi in uno scrigno di alta tecnologia. Il meraviglioso esemplare Moonphase in oro rosa 18 carati satinato della Collezione Spirit Of Big Bang presenta il movimento HUB1770 a carica automatica. Il quadrante scheletrato, con indici e lancette placcate in oro con bianco luminescente, permette la lettura precisa di ore, minuti, secondi, data e fasi lunari. La cassa è tempestata di 204 diamanti che conferiscono massima brillantezza e un'eleganza superiore. Questo segnatempo è completato nella sua bellezza da un cinturino in gomma bianca con motivo rigato e fibbia deployant in oro rosa 18 carati e acciaio inossidabile placcato oro. Prezzo su richiesta

Il quadrante, prezioso e raffinato, ospita 3 quadranti interni circolari che, in modo ben proporzionato, forniscono le indicazioni di fasi lunari, giorno, data, mese, ciclo dell'anno bisestile ed indicazione 24 ore a lancetta. Il cinturino in alligatore a squama quadrata, cucito a mano, dalla nuance grigio lucido ne esalta il gusto estetico e conferisce un tocco chic al segnatempo. Per un tono più vivace e deciso è a disposizione un cinturino supplementare di color verde turchese, anch'esso con finitura lucida. La fibbia ad ardiglione in oro bianco è incastonata da 27 diamanti. Impermeabilità fino a 30 m. 82'000 CHF (€ 71.195,77)


H E N D E R S O N B A R A C C O

MONSELICE (PD) Via Roma 11 | T. 0429 789749 | undici.info.11@gmail.com |

Undici


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42 L A N C E T TE

Cartier

DRIVE DE CARTIER CON FASI LUNARI Autentica dichiarazione di stile, questo segnatempo forma coussin dalle linee profilate è animato dal Movimento meccanico di Manifattura a carica automatica, calibro 1904-LU MC. La cassa è in oro rosa 18 carati con corona ottagonale in oro rosa 18 carati ornata di uno zaffiro sfaccettato. Il quadrante argentato con lavorazione flinqué ospita numeri romani di dimensioni importanti, lancette a forma di gladio d'acciaio azzurrato ed indicazione delle fasi lunari a ore 6. L'imponenza del modello è scandita infine dal cinturino d'alligatore semi-opaco marrone con fibbia pieghevole a doppia regolazione 18 mm in oro rosa 18 carati. Impermeabile fino a 30 metri. € 20.800

Breguet

CLASSIQUE 8788 L'orologio Classique in oro rosa 18 carati presenta lunetta e attacchi arricchiti da ben 96 diamanti incastonati. Il movimento è automatico e il quadrante, in oro argentato inciso a mano e con lavorazione texture tipica della Maison, ospita l'indicazione della riserva di carica, delle fasi lunari e dell’età della luna. Quest'ultima è rappresentata in modo del tutto originale e particolare. Spirale, àncora e ruota di scappamento sono in silicio. Il fondocassa in zaffiro e il cinturino in pelle marrone. Impermeabile fino a 30 m. Prezzo su richiesta

Audemars Piguet

JULES AUDEMARS CALENDARIO PERPETUO Raffinato segnatempo a carica automatica con calendario perpetuo con indicazione di giorno, data, fasi lunari, mese e anni bisestili. La cassa in oro rosa 18 carati si accosta magnificamente al quadrante dalla nuance marrone, estremamente raffinato, e al cinturino cucito a mano in alligatore marrone con motivo «grande scaglia quadrata» con fibbia pieghevole AP in oro rosa 18 carati. Gli indici applicati e le lancette sono in oro rosa e, nonostante la complessità del gioiello, ogni indicazione è di immediata lettura. Ad ore 6 è possibile seguire il completo movimento della luna mentre cresce e mentre cala ed è stato progettato per scandire l'ora con precisione senza il minimo errore fino al 2100. € 64.000



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44 CO P E RT I N A


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COPERTIN A 45

LONTANA DALLO STEREOTIPO DI UNA PERSONA NARCISA, CRISTINA CHIABOTTO, 31 ANNI, È INVECE UNA DONNA SENSIBILE, ALTRUISTA E MOLTO INTROSPETTIVA. LO CAPISCI APPENA INIZI A PARLARCI; DIETRO LA SUA BELLEZZA C’È UN MONDO FATTO DI VALORI E UNA FORTE PERSONALITÀ.

“Sono entusiasta di avere 31 anni: a questa età puoi smettere di preoccuparti dei condizionamenti, non hai più la necessità di adattarti a quello che pensano gli altri. Sei più libera. Sei una donna più consapevole ed è una cosa straordinaria.”

Di Annalisa Fortin

Con scaramanzia vi svelo che ora sono

la donna

Cristina

Chiabotto Una ragazza nata in provincia di Torino, cattolica, appassionata di danza e di musica (e di Juventus), che a 18 anni appena compiuti è riuscita a realizzare il sogno ambito da molte sue coetanee, per poi arrivare a condurre famose trasmissioni, partendo dal trampolino della bellezza, ma continuando un percorso impegnato su più fronti. Televisione, radio, ballo, libri e progetti sociali, solo per citare alcune delle sue conquiste, ma lei afferma di essere solo all’inizio di una splendida “seconda maturità”. Cominciamo dall’inizio, ovvero dalla tua incoronazione come Miss Italia a 18 anni appena compiuti, tutto è partito da lì giusto? Sì, è stato tutto casuale e per niente premeditato. Seguivo da tempo il concorso ma non avevo mai pensato di parteciparvi, mentre poco prima di compiere18 anni ho voluto fare questo tentativo e mia mamma ha accettato di buon grado l’idea, accompagnandomi senza però troppe aspettative. È stato quasi un gioco. Visto che seguivi da tempo il concorso di Miss Italia, c'è qualche altra vincitrice che ammiri? Mi sento di citare tra tutte Anna Valle e Martina Colombari, perchè dopo il titolo di Miss Italia hanno lavorato molto su

loro stesse per intraprendere dei percorsi impegnati e di altro tipo, che è lo stesso obiettivo che mi sono prefissata io a suo tempo, riuscendoci. Secondo te perché hai vinto? Difficile rispondere perché dovrebbe farlo chi mi ha votata, credo comunque che sia stata non tanto, o non solamente, la mia esteriorità ma il fatto che da quell'anno in poi si cercassero vincitrici che fossero solari e sensibili, esempi di positività, aspetti che la mia famiglia ha sempre cercato di alimentare in me. Da Miss Italia in poco più di un anno a “Ballando con le Stelle” e poi subito a condurre le Iene e il Festivalbar... un bel salto. Vero, è stato tutto veloce e fortuito. All'età di 19 anni mi sono trovata su un palco importante come quello del Festival. Era come se una luce mi stesse guidando e così la mia vita è cambiata in un attimo, come se una buona stella mi indicasse occasioni stupende che io ho colto. Così ho capito che la favola è già scritta dentro di te, ci sono tanti fattori che la trasformano in realtà: la tua determinazione, la tua famiglia che ti sostiene, l’impegno, il carattere e quel pizzico di fortuna di trovarti nel posto giusto al momento giusto.


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46 CO P E RT I N A

Parli di questa buona stella come se fosse un angelo. Tu sei credente? E ti riferisci a qualcuno in particolare? Sono credente certo, tant’è che ho studiato dalle suore della Maria Ausiliatrice di Torino. Lo stesso anno che ho partecipato a Miss Italia ho perso un cugino giovane in un incidente e per la mia famiglia è stata una tristezza enorme. Quando sono capitati poi tutti questi eventi, per me bellissimi, è stato come percepire che lui volesse donare ancora un sorriso a tutti noi attraverso me e devo dire che nel mio cuore c'è sempre stata la sensazione che fosse lui a guidarmi in questo mio percorso.

Supponiamo tu possa incontrare la Cristina di 16 anni, che consiglio le daresti? Allora, premetto che essendo del segno della Vergine ho la tendenza a volere sempre le cose ben sotto controllo. Le direi quindi che ogni tanto bisogna anche uscire dalle regole, avere un pizzico di follia, discostarsi un attimo dagli schemi... Come si dice, a volte bisogna perdersi per ritrovare se stessi. Tra le tue grandi passioni, fin da piccola, c’è la danza; se arrivassero contemporaneamente la proposta di essere la protagonista di un musical e la conduzione di Sanremo, cosa sceglieresti? Devo per forza scegliere? Non si possono fare tutti e due? (ride)

Cristina

Chiabotto

Dovendo per forza scegliere allora opterei sicuramente per la conduzione del Festival. Fare la conduttrice è uno dei miei maggiori sbocchi professionali; comunque un musical non lo escludo tant'è che ci sto lavorando, ma sicuramente la conduzione di Sanremo al momento sarebbe la mia prima scelta.



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48 CO P E RT I N A

Da timida teenager che ha studiato alle suore alla conduzione televisiva di Real TV in cui eri vestita di soli lustrini sulle parti intime. Tu nella vita come sei, sexy o castigata? Diciamo che il mio corpo non l'ho mai considerato particolarmente sexy e le sue caratteristiche mi sono sempre state fatte notare dagli altri, man mano che proseguivo nella crescita e nel percorso. Io non mi rendevo conto di alcune peculiarità che per altri erano qualità estetiche. Non sono quindi una che mette in risalto la sua sensualità, non mi vesto provocante. Certo poi nell'intimo ci sono la biancheria sexy o gli abitini succinti, però mi piace che appartengano a delle eccezioni che scelgo io e alla mia sfera privata.

Con scaramanzia vi svelo

la donna che ora sono

Nonostante i tuoi numerosi viaggi sostieni di non aver ancora imparato a fare la valigia. Cosa proprio non riesci a lasciare a casa? Non ho mai capito perché ma quando viaggio porto sempre con me molta biancheria intima, riempio la valigia di body, canotte e quant'altro, anche se devo stare fuori pochi giorni. Sicuramente poi un paio di jeans e qualcosa di nero. Così, senza pensarci troppo: il tuo ricordo più bello? I miei ricordi più belli sono racchiusi nell'infanzia, devo dire la verità. Quel periodo della mia vita è stato molto bello e sereno, grazie ai miei genitori e grazie ad amicizie che mantengo ancora, che risalgono ai banchi di scuola. E la tua delusione più grande? Devo ammettere che sono una donna molto fortunata e quindi di grandi delusioni ancora non ne ho avute. Mi reputo, ripeto, molto fortunata e la delusione più grande speriamo accada in un futuro più lontano possibile.



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50 CO P E RT I N A

È ancora presto sicuramente per te per parlare di questi problemi, ma una donna che ha fatto della bellezza il suo trampolino di lancio che pensiero ha sull'invecchiamento? Guarda, secondo me l'invecchiamento non è un problema fintanto che lo si accetta. Diventa un problema nel momento in cui si fa di tutto per evitarlo, fino a stravolgere la propria fisionomia o il proprio corpo. Io non sono affatto contro la chirurgia estetica, tant'è che mi sono rifatta il seno nel 2006, per un problema di proporzioni, e non ho alcuna difficoltà ad ammetterlo. Se una persona fa dei ritocchi per stare meglio con se stessa e non stravolge le sue connotazioni fisiche e fisiologiche va bene, non va bene invece farlo a livello esasperato pur di non invecchiare o peggio ancora in età giovanissima. L’importante insomma, come in tutte le cose, è che non diventi una sorta di mania o una malattia.

Hai detto: “Adesso non sono più la fatina che aspetta il suo destino. Sono cresciuta. Sono una donna, con i suoi progetti e le sue responsabilità.” Quali sono i tuoi progetti e le tue responsabilità oggi? Ti posso dire che a 31 anni sto proprio vivendo una seconda maturità. L’essere entrata nel mondo dello spettacolo a soli 18 anni ha rappresentato una crescita improvvisa, che mi ha fatto bruciare alcune tappe e assumere anche delle responsabilità, però ero comunque molto giovane e quindi dovevo acquisire ancora la maturità di una persona adulta che ora invece ho. Oggi infatti, a differenza di allora, riesco ad ascoltare le opinioni altrui ma senza farmi troppo influenzare, ragiono con la mia testa quindi sono diventata sicuramente più indipendente anche caratterialmente. Sono sempre stata molto altruista e molto rivolta agli altri, mentre adesso penso anche un po' di più a me stessa e per me stessa, quindi mi sento una nuova donna, molto più matura e ho una nuova concezione di me che mi piace molto e che mi consente di fare scelte più consone al mio carattere. Poi tra i progetti professionali ce ne sono diversi tra cui la conduzione di Intimissimi On Ice, in questo mese di Novembre, all'Arena di Verona.

A 31 anni sto proprio vivendo una seconda maturità, riesco ad ascoltare le opinioni altrui ma senza farmi troppo influenzare, ragiono con la mia testa...

Sostieni che la musica sia fondamentale nella tua vita. Una canzone per questa intervista? Ti dico una canzone alla quale sono molto legata e cioè “Chissà che sarà, chissà che sarà di noi, lo scopriremo solo vivendo” (canta) che è una canzone di Lucio Battisti e non si riferisce nel mio caso al futuro di una coppia ma al gruppo di ragazzine di Miss Italia nel quale c'ero io. Cantavamo questa canzone chiedendoci quale sarebbe stato poi il nostro futuro ed è una canzone per me molto rappresentativa che mi fa tornare in mente sicuramente dei bei momenti. Infine ad una Juventina come te non si può non chiedere se la Juve vincerà ancora il campionato... Io sono molto scaramantica, infatti ho sempre tutti i miei amuleti con me, se c'è un gatto nero mi fermo, eccetera. Quindi, per scaramanzia diciamo che la Juve è una nuova squadra e sono molto curiosa di vedere come approccerà adesso al nuovo campionato ma non voglio dare pronostici. Lo scopriremo solo vivendo. l


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COPERTIN A 51

PhŠ Dario Plozzer Post production Emilio Minervino


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52 S U ST R A DA

BAD FASTEST SUPER CARS Di Pierpaolo Magagna

PAGANI


HUAYRA

PASSATO, PRESENTE E FUTURO. UN’INTERPRETAZIONE SENZA TEMPO DELL’ARTE AUTOMOTIVE.

Motore Mercedes-AMG M158 V12 Bi-Turbo Cilindrata 5980 CC Potenza 536 KW @ 5.800 RPM Cambio 7 marce sequenziale trasversale Sistema robotizzazione AMT con programmi di guida Lunghezza 4605 mm Passo 2795 mm Altezza 1169 mm Larghezza 2036 mm

Composta da oltre 4000 parti, motore e cambio esclusi, Huayra ha richiesto grande creatività, pazienza, passione, un team di lavoro competente e molto tecnico. Nella definizione delle dimensioni, è stata pensata una vettura più lunga, con un passo di 70 mm maggiore rispetto a quello del modello Zonda, una posizione di guida più arretrata di 40 mm ed un abitacolo ancora più spazioso. La silhouette appare morbida, di facile lettura, snella e filante con linee che hanno un inizio ed una fine netti. Forme ellittiche affini al marchio sono state appositamente inserite all’anteriore e al posteriore mantenendo lo scarico centrale come completamento della linea dell’abitacolo. La zona dei fari si allunga e prosegue infilandosi nella presa d’aria laterale superiore. L’intera vettura è stata concepita come un’ala: la parte anteriore del fondo è stata scavata per prolungare il percorso dell’aria. Facendo ciò si è diminuita la differenza di velocità dell’aria tra la parte superiore e quella inferiore permettendo così di limitare la tendenza dell’auto a sollevarsi in velocità. Le sospensioni attive anteriori e quattro flap alle estremità consentono un bilanciamento ottimale. Mercedes AMG ha accompagnato con passione questo progetto creando un motore davvero straordinario e leggero, un biturbo di 730 cv e 1000 Nm di coppia che si integra perfettamente con la vettura, regalando la sensazione di un aereo in fase di decollo. Pirelli ha creato pneumatici progressivi con un ottimo grip in ogni situazione e un basso coefficiente di rotolamento. Ogni aspetto legato alla sicurezza è stato curato e studiato.


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54 S U ST R A DA

CENTENARIO Un capolavoro di perfezione per celebrare Ferruccio Lamborghini. La nuova Lamborghini Centenario rappresenta un nuovo, preziosissimo, tassello nella strategia delle oneoff Lamborghini ed è un esempio perfetto del design innovativo e delle competenze ingegneristiche della Casa del Toro. La Centenario rappresenta il tributo migliore per il centenario dalla nascita di Ferruccio Lamborghini, un omaggio a quest’uomo visionario e al futuro in cui lui credeva e in cui il Gruppo crede tuttora.

Velocità massima > 350 km/h Accelerazione 0-100 Km/h 2,8 s Accelerazione 0-300 Km/h 23,5 s Lunghezza 4924 mm Larghezza esclusi specchi 2062 mm Altezza da terra 1143 mm Passo 2700 mm

LAMBORGHINI Motore V12, 60°, MPI (Multi Point Injection) Cilindrata 6.498 cm³ Potenza massima 770 CV (566 kW) @ 8.500 rpm Coppia Massima 690 Nm (507 lb.-ft.) @ 5.500 rpm Cambio ISR (Independent Shifting Rods) a 7 marce Trasmissione integrale controllata elettronicamente (Haldex gen. IV) con differenziale autobloccante meccanico posteriore

Un'auto progettata per dimostrare che nulla è impossibile. Dotata di motore V12 aspirato da 770 CV, che scatta da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, l’ultima nata in casa Lamborghini è stata realizzata in edizione limitata, per un totale di 40 modelli: 20 Coupé e 20 Roadster. La Centenario è stata concepita con l’obiettivo di esplorare nuove possibilità tecnologiche e di design, per guardare al futuro con un occhio innovativo. Una delle auto più esclusive (e ricercate) al mondo.



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56 S U ST R A DA

ASTON MARTIN

VANQUISH S Una vettura dalle capacità senza precedenti. Dal successo tecnico e stilistico dell'ammiraglia Grand Tourer, nasce Aston Martin Vanquish S, che porta in sè un potenziamento del motore, dinamiche avanzate e uno stile tutto nuovo. Dotato di un motore da 6.0 V12 con 603 PS, Vanquish S ha una velocità massima di 323 Km/h e raggiunge i 100km/h in soli 3,5 secondi. A questo si aggiunge una trasmissione Touchtronic III a 8 rapporti, 4 imponenti tubi di scarico e i collettori di aspirazione rivisitati per aumentare il flusso d'aria del motore. Una supercar superba che offre un'ottima sensazione adrenalinica in fatto di prestazioni e un'esperienza di guida davvero indimenticabile. Aerodinamica e stile. Costruito in fibra di carbonio, Vanquish S focalizza il suo design su una perfetta aerodinamica: un divisore anteriore in fibra di carbonio e un diffusore posteriore migliorano la stabilità ad alta velocità e accentuano le linee esterne. All'interno l'abitacolo si distingue per i suoi dettagli curati e per le sue finiture di alto livello quali ad esempio le opzioni di progettazione Quilt Filograph, l'audio Bang & Olufsen e il sistema AMi III Infotainment con tutta la nuova navigazione satellitare.

Sportività, artigianalità e lusso. Vanquish S incarna l'essenza stessa di Aston Martin e ridefinisce gli standard delle auto super sportive di lusso dalle capacità sportive amplificate. Una combinazione di artigianalità e potenza si legano con la massima armonia. La Casa offre una gamma di 7 colori, dai più esplosivi ai più raffinati, per personalizzare l'aspetto esterno ed evidenziare le linee squisite dello splitter anteriore, delle fasce laterali e del diffusore posteriore.

Potenza massima 444 kW a 7000 giri/min - Regno Unito e UE Coppia massima 630 Nm a 5500 giri/min Accelerazione 0-100 km/h 3,5s Velocità massima 323 km/h Lunghezza 4730 mm / 4745 mm (incluso il banco di targa) Larghezza 1910 mm (esclusi gli specchietti retrovisori) 2067 mm (compresi gli specchietti retrovisori) Altezza 1295 mm



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58 S U ST R A DA

F12TDF Serie speciale limitata da 799 esemplari Omaggio al Tour de France, la leggendaria gara di durata che vide la Ferrari protagonista assoluta durante gli anni '50 e '60, la F12tdf rappresenta il concetto più avanzato di vettura estrema per la strada e viene prodotta in serie speciale limitata di 799 esemplari. Curato dal Centro Stile Ferrari, il design della nuova berlinetta si distingue proprio per le sue forme possenti e sensuali.

Attitudine aggressiva Dal musetto cesellato allo specchio di poppa, tutti i pannelli di carrozzeria sono stati rinnovati. Le carreggiate allargate conferiscono alla vettura un’attitudine ancora più aggressiva. Dal punto di vista del linguaggio formale, si è voluta creare una sofisticata interazione tra le superfici plastiche della F12berlinetta e il trattamento “grafico” dei vari contenuti aerodinamici. Una perfetta testimonianza di questa intenzione si evidenzia nell’evoluzione dell’Aerobridge valorizzato dall’uso del carbonio a vista. A completare l’insieme, cerchi ultra leggeri a cinque razze sdoppiate ed equamente distribuite per sfruttare la minor sezione possibile, a garanzia della massima leggerezza.

FERRARI

Sportiva ed essenziale La sportività senza compromessi si evidenzia con la stessa purezza nell’abitacolo, volutamente essenziale. L’effetto cockpit attorno al pilota si è rafforzato con l’adozione di palpebre in carbonio a vista attorno al quadro strumento e per i satelliti. I pannelli porta si riducono ad un unico guscio in carbonio, mentre scompare il cassetto plancia, sostituito da un semplice padding con funzione di paraginocchia. Per i rivestimenti si è preferito l’Alcantara alla tradizionale pelle nell’ottica di risparmio peso insieme al mandorlato al posto dei tappeti e il tessuto tecnico per i sedili.

Lunghezza 4656 mm Larghezza 1961 mm Altezza 1273 mm Passo 2720 mm Motore V12 - 65° Cilindrata totale 6262 cm3 Potenza massima 574 kW (780 CV) a 8500 giri/min Coppia massima 705 Nm a 6250 giri/min Cambio F1 Doppia Frizione a 7 marce Velocità massima oltre 340 km/h 0-100 km/h 2,9 sec 0-200 km/h 7,9 sec



BUGATTI

CHIRON 0-400-0 Km/h in 42 secondi Appartenente al gruppo Volkswagen che porta avanti l’eredità di una delle supercar che hanno fatto la storia, ovvero la Bugatti Veyron, la supercar Chiron ha dato prova delle sue qualità misurandosi con la prova accelerazionefrenata su un lunghissimo rettilineo. Risultato record da zero a 400 km/h, poi a zero, in 42 secondi. Al volante l’ex pilota di Formula 1 colombiano Juan Carlos Montoya. La corsa è stata supervisionata e certificata ufficialmente da SGS-TÜV Saar, leader mondiale nell'ispezione, nel test, nella verifica e nella certificazione. Questa straordinaria performance è un'ulteriore prova che la Chiron è tra le migliori auto sportive al mondo.

L'arte dell'alta ingegneria Per realizzare un record mondiale di questa imponenza lo sviluppo ingegneristico dev'essere senza dubbio all'avanguardia. Hypercar da 1.500 CV di razza, frutto dell’impressionante motore W16 da 8 litri con una coppia di 1.600 Nm, presenta quattro turbine che lavorano due alla volta per evitare il turbo lag, termine inglese che di fatto indica un possibile ritardo nella risposta della sovralimentazione; due turbo raggiungono 3.800 giri e gli altri due iniziano ad entrare in funzione a 2.000 giri per arrivare fino a 6.000. La trazione integrale e il cambio a doppia frizione, con sette rapporti, scaricano a terra tutta l’esuberanza della Chiron. La velocità massima limitata su strada è di 420 km/h, con una accelerazione 0-100 in 2,4 secondi.

La forma segue le prestazioni Il raggiungimento di questo livello di prestazioni e di velocità genera anche esigenze tecniche per il design e l'aerodinamica. Seguendo l'idea che "la forma segue le prestazioni", il team di progettazione ha creato un capolavoro olistico che è estremamente bello e aerodinamicamente altamente efficiente. La gestione intelligente della presa d'aria migliora notevolmente le proprietà aerodinamiche oltre ad aumentare l'efficienza di raffreddamento del motore. Anche i freni sono stati ridisegnati e dotati di uno scudo termico di nuova concezione per un raffreddamento ad alta efficienza.


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SU STRA DA 61

Motore W16 da 8 litri con una coppia di 1.600 Nm e 1.500 CV Velocità massima limitata su strada 420 km/h Velocità 0-100 km/h 2,4 s Velocità 0-200 km/h 6,1 s Velocità 0-300 km/h 13,1 s Velocità 0-400 km/h 32,6 s

Il vero lusso All'esterno il più lungo sistema di illuminazione a LED incorporato a livello mondiale. All'interno la bellezza sposa la funzionalità. La disposizione degli elementi conferisce al guidatore tutte le informazioni necessarie all'interno del suo campo visivo. Il tachimetro meccanico, che sale fino al magico 500 km/h, è una festa per gli occhi. Le unità sulla consolle centrale, ricavate da un singolo pezzo di alluminio, dispongono di display indipendenti e regolabili.


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62 A T U P E R T U

SAMUEL

PERON

Ballando con(tro) me stesso, ho vinto.


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A TU PER T U 63

Classe 1982, inizia a ballare all’età di 4 anni, tant’è che ancora la danza rappresenta il suo principale campo d’azione; a soli 10 anni è già affianco a Mike Bongiorno in Bravo Bravissimo. Veneto (di Marostica), oggi Samuel Peron è ballerino, coreografo e insegnante di fama nazionale, grazie al suo magnetismo che da più di un decennio catalizza il pubblico e la giuria di Ballando con le Stelle... ma non solo. Di Annalisa Fortin


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64 A T U P E R T U

Oltre ad essere dal 2005 protagonista costante del programma di Rai1 condotto da Milly Carlucci, Samuel Peron nello stesso anno partecipa anche al musical La Febbre del Sabato sera, e un po’ Tony Manero ce lo ricorda: alto, fisico longilineo, carismatico e una sfrenata passione per il ballo. Coreografo e protagonista, nel 2009, della fiction Il ritmo della vita, nel 2012 riprende il tour di Tutto questo Danzando insieme ai ballerini di Ballando con le stelle. Nel 2013 compare anche nella serie televisiva Un caso di coscienza in onda su Rai1 e nel 2014 debutta come scrittore con Senza Tempo, una raccolta di racconti. Oggi è felicemente fidanzato con Tania Bombaci, attrice, ottava classificata a Miss Mondo nel 2011.

Come è la vista dal palcoscenico di “Ballando con le stelle”? È bellissima, si vede tutto quello che a casa è nascosto: la macchina da presa che danza intorno a noi per seguire i nostri movimenti, i tecnici, gli operatori e il pubblico che con il suo affetto riscalda la pista da ballo. Rispondendoti a questa domanda è come se fossi in questo momento con i piedi in pista. Si vive una realtà completamente diversa rispetto a quello che i telespettatori vedono. La sensazione è quella di essere sempre sul filo del rasoio. È adrenalina pura, energia, tutti puntiamo allo stesso ed un unico obiettivo, ovvero portare a casa la miglior puntata di sempre. Questo anche se siamo prossimi alla 13^ edizione, le emozioni sono rimaste invariate negli anni.

Ballando con(tro) me stesso, ho vinto.


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66 A T U P E R T U

Ovvio che se poi io non mi fossi impegnato sarebbe stato impossibile, perché come in tutti gli ambiti solo con lo studio, la disciplina e la costanza si ottengono risultati. I rovesci della medaglia ci sono. Spesso dall’esterno si vedono solo le conquiste e non si pone attenzione a quanto ci sia dietro per raggiungere un risultato. Io e la mia famiglia abbiamo affrontato molti sacrifici, ma ne è valsa la pena.

ph© Giovanni Daniotti

A soli dieci anni eri accanto a Mike Bongiorno nella trasmissione “Bravo Bravissimo”. Praticamente sei stato un bambino prodigio. C’erano rovesci di questa favolosa medaglia? Non ritengo di esser stato un bambino prodigio, ho solamente avuto delle opportunità che, grazie soprattutto ai miei genitori, sono riuscito a cogliere, realizzando così alcuni sogni della mia vita artistica.



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68 A T U P E R T U

Il settore del Ballo da Sala, quello cioè in cui ti sei specializzato inizialmente, prevede molte sfide, come del resto ora a “Ballando con le stelle”. Quando fai una gara di ballo l’importante è danzare o vincere? I miei primi passi sono stati in coppia con una mia cugina e precisamente abbiamo iniziato con il ballo liscio per poi passare a quello da sala, in seguito con i latino americani e danze standard, per poi proseguire anche con le discipline della danza moderna, funky, jazz e contemporaneo. Le serate dove ci dovevamo esibire, i concorsi, le gare, erano all’ordine del giorno, ma la vera sfida non era contro gli altri. Avevo una sfida molto più grande ed interiore da affrontare: la mia timidezza. Ricordo benissimo che piangevo ogni volta che dovevo entrare in pista o su un palco, i miei così mi portavano di peso. Adesso, ripensandoci, sorrido però è stata una grande lotta contro me stesso. Forse è proprio per questo motivo che capisco la difficoltà delle persone che non riescono ad avvicinarsi alla danza perché si vergognano, però se ci sono riuscito io ci può riuscire chiunque! Per quanto riguarda le gare ed i concorsi, ci sono vari modi di affrontarli. C’è chi mette in prima linea il podio, chi invece pensa di dare il meglio di se stesso a prescindere dal risultato. Dalla mia personale esperienza posso dire che le gare ed i concorsi per me sono sempre state delle sfide per superare i miei limiti e per continuare a crescere. Non è la coppa o la medaglia che ti mettono al collo che ha valore, ma tutto quello che hai costruito per arrivare lì e la gente che ti osserva e apprezza ciò per cui magari hai anche sofferto. Oltre ad essere un ballerino di fama internazionale stai anche intraprendendo la carriera di attore, si cela una forma di narcisismo in questo? Chiunque solchi un palcoscenico o stia davanti alla telecamera, per quanto timido possa essere, alla fine ha un lato narcisista. Ci sono molte testimonianze di grandi artisti che lo possono confermare. Il mio percorso mi ha dato l’opportunità di salire su un palcoscenico anche in veste

di attore, come anche l’opportunità di trovarmi di fronte ad una telecamera, ma non credo che questi passaggi saltuari possano permettermi di dire che faccio l’attore. È un settore che mi ha sempre stupito ma che mi ha sempre lasciato intimorito per le sue stranezze, come per esempio il fatto che spesso vengano date opportunità lavorative a persone che non hanno mai studiato per questo mestiere ma che sono semplicemente belle da far paura o perché magari hanno conoscenze.

AVEVO UNA SFIDA MOLTO GRANDE ED INTERIORE DA AFFRONTARE: LA MIA TIMIDEZZA. Dal 2004 sei una presenza costante e fondamentale dello show condotto da Milly Carlucci, ma contemporaneamente hai preso parte a spettacoli, video, musical ed eventi molto importanti. Deve essere stata una gran fatica... Più che una grande fatica, ma se mi permetti posso anche dire una gran figata!!! Tutti si lamentano, io compreso, perché, come è giusto che sia, chi vuole crescere guarda sempre avanti e quindi si impegna e pensa a come fare per arrivare agli obiettivi che si pone e questo non è sempre facile. Però, io come tanti altri, ho la fortuna di fare quello che amo. Ho la fortuna di alzarmi la mattina e di sorridere perché a prescindere dai sacrifici e dalle difficoltà, muri o porte che si chiudono, vivo di quello che amo fare e penso che questo sia uno dei doni più grandi che la vita mi abbia dato. Spesso si associa al ballo un’azione

salutare e a volte salvifica. La tua passione in qualche circostanza è stata anche la tua cura? Il ballo per diverse circostanze è stato la mia cura. Mi ha aiutato a superare le paure, le difficoltà, le insicurezze, mi ha sempre permesso di isolarmi dal resto del mondo e di vivere in una realtà parallela di pace ma soprattutto mi ha fatto crescere in fretta. Mi ha aiutato ad avere un rigore, un’educazione, cura del mio corpo e della mia mente. Mi ha aiutato a migliorare le interazioni con le persone. Posso dire che per me il ballo è stato una terapia molto efficace. L’amore secondo Samuel. Non amo molto parlare dell’amore. Penso che l’uso stesso di questa parola negli anni sia diventato spropositato, tutti parlano d’amore ma nessuno sa davvero cosa sia. Forse per questo non mi piace parlare dell’amore in maniera aperta e diretta, ma posso dirti che per me l’amore è esserci. Come la metti con le fan che ti considerano sexy? La tua fidanzata ne è gelosa? Ecco, su questo dovremmo parlarne, perché non mi ritengo tale. Però i gusti sono gusti... fortunatamente. Tania inizialmente era molto gelosa e penso che lo sia tuttora, solo che ha imparato a conoscermi e forse anche a mascherarlo. E come uomo come sei? Un uomo complicato? Sono molto dedito a quello che faccio e per via del fatto che mi piace fare le cose fatte bene, arrivo a diventare fastidioso, lo ammetto! Non sono un uomo facile ma non credo di essere una persona cattiva, semplicemente amo vivere e lasciare vivere gli altri. La tua Marostica da adolescente. Amo molto la mia terra e Marostica, ogni volta che ci torno, mi rigenera. Adoro le persone che ci vivono e amo moltissimo la cultura che c’è. Poi nella mia terra ho gli affetti, la mia famiglia e gli amici e per fortuna con i mezzi di oggi posso ritornarci velocemente. Saresti pronto per essere padre? Sì e sinceramente non vedo l’ora, anche perchè se non mi muovo rischio di diventare un padre nonno... Penso che avere un figlio sia una delle cose più belle che possa capitare ad un uomo. l


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A TU PER T U 69

Ballando con(tro) me stesso, ho vinto.


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70 COS E D I C ASA

LO STILE BRITISH ESISTE UN DETTAGLIO CHE NON SI SOTTOMETTE MAI ALLE MODE, L’ELEGANZA.

Cercate uno stile d’arredo con richiami classici ma che possa, all’occorrenza, essere modificato e avere un’aspetto più moderno? Puntate sullo stile british!


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COSE DI CASA 71

Callesella

Le caratteristiche peculiari dello stile inglese fondono insieme il gusto piĂš vintage e quello piĂš recente, con risultati originali e affascinanti; si presta inoltre ad essere realizzato non solo con budget elevati ma anche con arredi low cost, a patto di saper scegliere i componenti giusti.


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72 COS E D I C ASA

Di solito, quando si parla di arredo british style si pensa immediatamente ai mobili in legno dall’aspetto molto classico e anticato e questa concezione non è per nulla sbagliata, ma si possono anche aggiungere elementi contemporanei o di altro genere dal mood decisamente raffinato. Ci sono infatti diversi stili di arredamento inglese: si va da quello classico a quello moderno, passando per il rustico country. La base è sempre realizzata con mobili che hanno un aspetto vissuto, ai quali però si possono anche aggiungere alcuni complementi, come sedie e lampadari, dall'allure contemporanea.

Minacciolo

Minacciolo Minacciolo

Sono sempre più le persone che quando devono arredare la loro abitazione puntano sul moderno e contemporaneo, per vari comfort che di solito nello stile classico difficilmente si trovano. Se però si è anche amanti del calore del legno e dei dettagli anglosassoni, si può optare per un arredamento in stile inglese, con una declinazione più moderna.



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74 COS E D I C ASA

I colori sono sempre molto sobri e delicati, giocati sulle tonalità del beige e marrone, ma trovano spazio anche le tinte del grigio, del rosso veneziano e del verde mela. Gli arredi british sono tutti molto semplici, ovvero sono realizzati in legno, solitamente di frassino, o tinti di color panna, grigio, crema. Una buona soluzione è quella di dipingere la casa di bianco, in modo da facilitare ogni abbinamento, e di rivestire solo una parete con tappezzeria a fiori, per avere un effetto più leggero. Per dare un tocco di colore si può poi giocare con i tessuti delle varie tappezzerie di sedie, divani e con le tende.

L’ingresso dovrà assolutamente avere una console, o al più una cassettiera, con maniglie particolari e curve e ovviamente uno specchio con cornice dorata dal mood pregiato. La cucina dovrà essere più grande possibile, sempre in base agli spazi disponibili, e interamente in legno. Sono ottime scelte anche le alternative in muratura purché abbiano colori neutri. Il salotto sarà la zona più ricca, quella caratterizzata da una serie di elementi, talmente tanti da farlo sembrare sempre pieno, anche quando non c’è nessuno. Uno studio o un angolo adibito a questo è d’obbligo e qui saranno da privilegiare mobili in legno scuro. In sostanza la zona giorno avrà librerie che si aprono a spazi morbidi, integrando divani e tavolini. Gli scrittoi evocano gli studi di un tempo, mentre gli arredi del salotto ritmano le conversazioni serali.

Ricercate lampade a muro e a terra, raffinati lampadari, preziosi tessuti, splendidi orologi, pregiati ottoni e un’esclusiva cornice decorativa per il camino, saranno i dettagli fondamentali.


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COSE DI CASA 75

In un mood English la zona bagno è il perfetto punto d’equilibrio fra le eleganti suggestioni d’epoca ed il più puro comfort contemporaneo. Il design, sobrio ed elegante, sposa la nobile matericità del legno ed ogni mobile è giustificato dalla sua necessità funzionale, senza inutili eccessi nel decoro.

Minacciolo

Per migliorare radicalmente lo stile di casa, optando per il british style, indipendentemente dalla ricchezza degli arredi, le abitazioni diventano sempre calde ed accoglienti. Gli inglesi non sono particolarmente perfezionisti né pignoli. Preferiscono arredare spazi da vivere. Ogni oggetto ha una sua collocazione ed un suo significato affettivo. Per questo motivo anche la più semplice delle case trasmette un'atmosfera tutta particolare.

Un'appartamento in british style non asseconda per forza il gusto di architetti ed arredatori, quanto piuttosto quello di chi ci abita. Le stanze spaziano tra morbidi e colorati cuscini sul divano e sul letto. Si incontrano quadri alle pareti, oggetti e vasi di porcellana bianca con decorazioni in blu oppure rosa. Quello che davvero non deve mai mancare in un ambiente con un tocco inglese sono i fiori, in particolare rose dai colori tenui, camelie e biancospino. Bella e caratteristica anche la presenza di strumenti musicali, orologi dal sapore english, anche di grandi dimensioni e a pendolo, e qualche richiamo alla bandiera del Regno Unito. In sostanza arredare una casa in perfetto stile inglese significa arredarla con gusto, senza però mai appesantire gli ambienti. l (A.F.)


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76 I N A RTE M E D IOLANUM

UNO SPAZIO DOVE SI INCONTRANO ARTE, CULTURA, FASCINO. UNO SPAZIO CHE OGNI MESE SAPRÀ TRASMETTERCI NUOVE EMOZIONI. UNA GALLERIA D'ARTE? NO, UNA BANCA... IN ARTE "MEDIOLANUM".

MEDIOLANUM PADOVA


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IN ARTE MEDIOLANU M 77 PUBLIREDAZIONALE

Ph© Alberto Bacchin

PORSCHE DAY


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78 I N A RTE M E D IOLANUM

MEDIOLANUM PADOVA PORSCHE DAY

La sede padovana di Banca Mediolanum in Piazzetta Bussolin, Palazzo d’Artista che ospita una preziosa collezione d’arte contemporanea, è stata la cornice ideale per l’evento dedicato agli amanti delle auto sportive che ha visto come ospite d'eccezione il CENTRO PORSCHE PADOVA. La giornata, baciata dal sole, ha illuminato gli ultimi modelli della casa di Stoccarda, 911 GTS, 718, le splendide e innovative Panamera EHybrid che sono state presentate e messe a disposizione per un test drive con piloti professionisti agli ospiti presenti all’evento oltre a tutti i modelli in possesso dei già Clienti che sono stati esposti a testimoniare la grande passione per la casa tedesca.


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IN ARTE MEDIOLANU M 79

Landor Associates Via Tortona 37 Milan I-20144 Italy Tel. +39 02 764517.1

Mediolanum Mediolanum Private Banking Date - Data 22.09.15

Company - Cliente Mediolanum Artwork - Esecutivo 01_MED_PRIVATEBANKING_PANTONE_C.ai

Country - Paese ITALIA

Implementation - Esecutivista CDL

So ware Adobe Illustrator CS5

Recommended colours - Colori raccomandati P 10127 C

P 280 C

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Note Text

GRADEVOLE APERITIVO E BRIEFING TECNICO SULLA NUOVA TECNOLOGIA IBRIDA CONCENTRATA NEL MODELLO PANAMERA E-HYBRID -

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Il presente documento è un esecutivo. La stampa laser fornisce un'indicazione del posizionamento dei colori, ma in nessun caso si deve fare riferimento per la verifica dei colori di stampa. I caratteri tipografici non vengono

Clienti e curiosi sono stati intrattenuti poi con un gradevole aperitivo conclusosi con un briefing tecnico sulla nuova tecnologia ibrida concentrata nel modello Panamera E-Hybrid a testimonianza dell'attenzione che Porsche mette nello sviluppo e nella ricerca continua di eccellenza tecnologica. La giornata è poi continuata con un pranzo presso la prestigiosa sala eventi di Casa Mediolanum e a seguire gli ospiti sono stati accompagnati da un critico d'arte in una visita guidata per poter ammirare le splendide opere custodite in questo luogo speciale. l

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forniti insieme al presente documento in base all'art. L. 22-4 del codice della proprietà intellettuale. Sul CD-Rom allegato troverete anche una versione del documento in outline.

Approval signature - Firma per approvazione


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80 G O U R M E T

STORIE DI FOOD NEL TIRARE LE SOMME SIAMO QUASI A FINE ANNO, CI PERVADE UN SENSO DI IMPOTENZA: IN CHE DIREZIONE ANDREMO? LA RETE È NEL CAOS, I SOCIAL CI DESTABILIZZANO E UN APPROCCIO SMART SEMBRA OGGI PIÙ CHE MAI INUTILE. L’UNICA SCELTA POSSIBILE È RACCONTARCI UNA BELLA STORIA. C’ERA UNA VOLTA IL FOOD. MA QUELLO IN SENSO TRADIZIONALE. GLI INGREDIENTI CLASSICI, IL MENÙ CLASSICO, PERSINO I MANUALI CLASSICI.... Di Giusy Locati


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GOURM E T 81

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A EL E I SVINATATE V SE FF N ME RA AG I NI SE E OMP ANT GNA G O TO CC ESS SE A S GU TTE NTERALL'INIBO. E I C RIC DA SITÀUON IO L B R CU DE

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82 G O U R M E T

bmirltilulo

STORIE DI FOOD Nel tirare le somme, siamo quasi a fine anno, ci pervade un senso di impotenza: in che direzione andremo? La rete è nel caos, i social ci destabilizzano e un approccio smart sembra oggi più che mai inutile. L’unica scelta possibile è raccontarci una bella storia. C’era una volta il food. Ma quello in senso tradizionale. Gli ingredienti classici, il menù classico, persino i manuali classici. Poi a un certo punto qualcosa ci è scappato dalle mani e il food è diventato tutto e ancora di più e ogni possibile previsione diventa

complicatissima. Nonostante tutto ce l’abbiamo fatta e anche per questa volta, pochi metri prima del traguardo, abbiamo individuato le novità dell’anno che verrà. Ci siamo quasi, infatti. Siamo agli sgoccioli. Il 2017 fra meno di due mesi sarà solo un ricordo e ci lasceremo alle spalle le “temporanee certezze” che hanno permeato questa caldissima annata. Ad esempio i buddha bowls che tanto hanno fatto parlare di loro e che, fotografati in tutte le angolazioni possibili su Instagram, Pinterest e Tumblr utilizzando gli ingredienti più rari, oggi si avviano verso la fase di

declino. Per qualche mese avevamo creduto anche noi che tutto il mondo del food si potesse racchiudere in capienti ciotolone straripanti di cibo sano. E ci siamo anche sentiti healthy. Eppure... sarà una questione di stagionalità, sarà che ne abbiamo viste un po’ troppe, oggettivamente... hanno stancato. Fa freschino, le insalate saranno anche salutari ma il desiderio di qualcosa di caldo prende il sopravvento e non stiamo parlando necessariamente di vellutate light: il periodo autunnale ci regala rinnovate certezze come il tiramisù e il panettone.

Ritorna il freddo e la voglia di dolci!

PLUM-CAKE CIOCCOLATO E MORE

200 gr di farina 00, 50 gr di cacao amaro in polvere, zucchero a velo qb, 250 gr di yogurt bianco naturale, 2 uova, 50 gr di maizena, 1 pizzico di sale, 250 gr di more, 150 gr di zucchero, 120 gr di olio di semi di mais, 1 bustina di lievito in polvere per dolci, zucchero in granella, ghiaccia reale (per guarnire). Sbattete le uova con lo zucchero. Aggiungete quindi yogurt, farina, maizena, cacao e un pizzico di sale e mescolate bene. Unite al composto il lievito e l’olio e continuate ad amalgamare. Passate bene le more nello zucchero a velo e incorporatele delicatamente nell’impasto. Trasferite il tutto in uno stampo per plum-cake di silicone. Infornate a 160° per 50 minuti. Se supera la prova dello stecchino, passati i 50 minuti potete toglierlo dal forno. In alternativa proseguite la cottura ancora qualche minuto. Attendete che si sia raffreddato e guarnite con ghiaccia reale e zucchero in granella.



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Ma la rete non ci viene affatto incontro. Inutile digitare “tendenze food 2018”, inutile provarci con Google Trends: il caos imperversa e dobbiamo navigare a vista. Gira voce che con il 2018 se ne andranno, forse, anche i gettonatissimi superfood dai nomi improbabili. Perché le tendenze food, in quanto tali, non si stabilizzano mai. Ne avevamo avuto sentore già a fine luglio quando Lidia Bastianich, durante la fiera delle specialità alimentari e bevande al Javits Center di New York, aveva dichiarato che i cibi trendy per il 2018 sono calabresi: la 'nduja, il caciocavallo, la liquirizia ed il bergamotto. Certo un po’ destabilizza perché, solo per imparare i nomi dei superfood che avrebbero dovuto spaccare quest’anno, abbiamo dovuto mettere in campo tutte le tecniche mnemoniche accademiche in nostro possesso. Non è così facile ricordarsi che il Chaga è un fungo nero (lo trovate in polvere) che cresce attaccato ai tronchi

delle betulle e che è ricco di proteine e fibre naturali, ha effetti antiossidanti e antinfiammatori, è fondamentale per la resistenza alla fatica e a contrastare i radicali liberi. Né tantomeno immediato è il collegamento tra la Moringa, albero coltivato in Sudamerica, i cui semi e le cui foglie vengono essiccati e poi finemente macinati e la carica di proteine, vitamina A, C ed E che la stessa è in grado di dare. Inutile spreco di tempo? Chissà. Aumenteranno, invece, siatene sicuri, i Superlattes, ovvero quelle bevande a base di superfood che hanno rapidamente fatto fuori il cappuccino: dal golden milk al matcha coconut. Complicatissimi i procedimenti per realizzarli e altrettanto complesso il gusto. Un po’ ci fa rimpiangere la “semplicità” di Miranda Priestly de “Il diavolo veste Prada”: (ndr. da leggere tutto d’un fiato) “Voglio un caffellatte scremato, senza schiuma fatto con caffè doppio e tre caffè alla napoletana con

spazio per il latte. Roventi”. Ma la moda è moda, e se ingurgitare una tazza di curcuma e caffè alle 6:30 di mattina ci farà sentire in linea con le nuove tendenze diet internazionali, allora che curcuma sia. Addio approcci smart, intelligenti, riflessivi, ponderati e tutti a cavalcare l’onda allora! E addio anche ai cibi “da duri”. Forse i cowboys hanno stancato. Gli hamburger saranno solo burger e solo con ingredienti salutari. Gira voce che si berrà meno alcool. Un duro colpo per blumirtillo (http://blog.cookaround.com/blumirtillo/) alcolico blog di cucina che ha coniato l’hashtag #chevinoabbino ancora in tempi insospettabili. Soprattutto... tra le tante incertezze su una cosa siamo davvero sicuri: tornano i carboidrati. È ufficiale. L’infografica dell'agenzia di ricerca TheFoodPeople ne sottolinea il rientro con un emozionante “Hurrah”. E di questa novità avevamo proprio bisogno.

STORIE DI FOOD Grazie al cielo i carboidrati nel 2018 tornano a far festa! Proviamo le

FREGNACCE AL GORGONZOLA E NOCI SU PURÈ DI ZUCCA

(Ingredienti per 4 persone) 800 gr di zucca (già pulita e tagliata a cubetti), 350 gr di fregnacce, 250 gr di gorgonzola, 50 gr di panna (anche vegetale), 16 gherigli di noci, 1 pizzico di noce moscata, prezzemolo, sale, pepe, olio extravergine d’oliva. Presenteremo le fregnacce sul purè di zucca. Dunque, come primo step, iniziamo preparando proprio il purè. Mettete la zucca a cubetti in forno a 180° per circa 10 minuti e comunque finché non diventa morbidissima. Una volta cotta toglietela dal forno e frullatela con il frullatore ad immersione. Aggiustate di sale e pepe e condite con un filo d’olio. Mettete il purè così ottenuto in un pentolino pronto per essere riscaldato all’ultimo momento. Nel frattempo sciogliete il gorgonzola e la panna in una pentola bassa e larga. Sbriciolate i gherigli di noce nel sugo così ottenuto e cucinate per un paio di minuti (se volete, mettetene da parte qualcuno per guarnire). Fate bollire le fregnacce, scolatele e saltatele nel condimento di panna e gorgonzola. Distribuite su 4 piatti il purè di zucca, a seguire le fregnacce e guarnite con prezzemolo e i gherigli messi da parte. Un filo d’olio e... buona cena!



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Secondo le ultime rilevazioni di Coldiretti i consumi di pane degli italiani negli ultimi 10 anni si sono praticamente dimezzati ed hanno raggiunto il minimo storico: appena 85 grammi a testa al giorno per persona. Una tendenza che riguarda anche la pasta secca con un forte calo generale del 2016 ma un vero e proprio boom per il senza glutine. Un back to the table che ci voleva anche per fronteggiare l’ormai inevitabile arrivo degli insetti. Ma, un po’ come i Blues Brothers, non ci sentiamo ancora pronti ad affrontare l’invasione delle cavallette e anche per il 2018 eviteremo, è una promessa, di considerare questa novità. Ma la vera chicca del 2018 va oltre gusto, vista, olfatto, tatto e aggiunge, chiamandolo in causa, un nuovo senso: l’udito. Certo non che fosse mai stato veramente escluso dalle cucine: lo sfrigolare della frittura, l’allegra rumorosa effervescenza del Prosecco, il rumore inconfondibile della grigliata. Ma qui siamo a un livello

superiore. Si tratta di parole. Si tratterà di storytelling. L’arte di narrare una storia che abbia una forte valenza e una grande attrattiva per i nostri interlocutori c’è da sempre. Eppure solo da qualche anno il termine è diventato di moda e oggi tutti stiamo imparando che, per descrivere al meglio qualsiasi oggetto, animato o inanimato, la storia è la miglior strategia. “Raccontami la storia di questo vino”. “Raccontami la storia di questo formaggio”. Un triplo carpiato in una nuova dimensione. Una caciotta diventa così una storia: la storia del produttore, delle vacche/capre/bufale da cui è stato munto il latte e di che cosa si sono cibate, dunque anche delle biodiversità che le circondano e di come il contesto cerchi o meno di valorizzarle. Originale, affascinante, educativo. Lo storytelling è un po’ quella passione vera che tutti cerchiamo nei prodotti, così distante dal clamore anaffettivo suscitato dalla brioche meteora che cade dal cielo.

E a proposito di storie di caciotta

RISOTTO AI FUNGHI MISTI E CACIOTTA DI CAPRA (Ingredienti

per 2 persone) 160 gr di riso Carnaroli, 700 gr di brodo vegetale, 600 gr di funghi misti, 1 carota, 1 scalogno, 100 gr di caciotta di capra, sale, pepe, olio extravergine d’oliva, prezzemolo, vino bianco secco (2 bicchieri). Tagliate a cubetti la carota, pulite bene i funghi per evitare che ci siano residui di sabbia, fate appassire lo scalogno in un filo d’olio, aggiungete la carota e i funghi, irrorate con un bicchiere di vino bianco. Cucinate a fuoco lento finché i funghi non sono morbidissimi. Tostate a secco il riso, aggiustate di sale e pepe e irrorate con il vino bianco rimasto. Una volta che il vino bianco è evaporato aggiungete brodo e proseguite la cottura aggiungendo altro brodo, di tanto in tanto, ogni volta che si asciuga. Qualche minuto prima di terminare la cottura aggiungete i funghi. Mantecate infine con la caciotta tagliata a cubetti piccolissimi e aggiungete prezzemolo fresco.

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Quel trasporto emotivo che ti esorta ad approfondire la conoscenza di tutto ciò che ti circonda e che stimola la tua curiosità. E se l’intelligenza passa anche per la curiosità... siamo a cavallo! Ma lo storytelling in realtà è sempre esistito. Solo meno formalizzato, meno vestito da fiaba. Il mitico Albertone, diviso tra la tentazione degli spaghetti al pomodoro della mamma accompagnati dalla bottiglia di Lambrusco e la cucina americana di yogurt, latte e mostarda alla fine cede: “Maccarone m’hai provocato e io ti distruggo”, la storia di un italiano che nonostante tutto non può dire di no alle proprie origini, e il bello della sua italianità emerge tutta. La sua esclamazione potrebbe essere utilizzata come Pay Off per l’italianissimo brand “pasta” che nel 2018, si è appena detto, ritornerà nelle cucine di tutto il mondo con rinnovata energia. Fa storia, appunto, il ristorante londinese Story: aperto nell'aprile 2013, ha ricevuto la prima stella Michelin già 5 mesi dopo grazie allo chef Tom Sellers. Un ristorante che ha fatto dello storytelling il suo fattore critico di successo prima di tutti. E non è l’unico. La catena di fast food americana Chipotle ottimizza il packaging dei suoi prodotti con lo storytelling, raccontandosi attraverso le storie di scrittori famosi. Il potere seduttivo del cibo passa anche attraverso la capacità di chi lo descrive.

Che storia! Lo sapevate? La casatella si chiama così perché una volta si realizzava nelle cucine di casa, dove le massaie lavoravano il latte che avevano per preparare questo ottimo formaggio fresco.

CREMA DI CASATELLA AL SALMONE

(Ingredienti per 4 persone) 400 gr casatella (Trevigiana DOP), 200 gr di salmone affumicato, pepe rosa in grani, erba cipollina. Tagliate le fettine di salmone grossolanamente. Mettetene da parte metà. L’altra metà schiacciatela bene con la forchetta. Sciogliete la casatella trevigiana a bagnomaria. Prestate molta attenzione e non lasciatela mai abbandonata sul fuoco per evitare che si formino grumi. Una volta che la vedete omogenea, aggiungete la metà di salmone che avete schiacciato con la forchetta. Mescolate delicatamente e distribuite la casatella in 4 ciotoline. Aggiungete il salmone messo da parte come decorazione e spolverate con pepe rosa e erba cipollina.

STORIE DI FOOD

okar http://blog.co BluMirtillo:

E per questa ragione gli Chef sono sempre più spesso chiamati a proporre i menù come veri e propri racconti. Raffaele Esposito, pizzaiolo napoletano di fine ‘800, sfornò la famosa pizza per la regina Margherita di Savoia: era il 1889. Raffaele, insieme alla moglie Rosa, ci costruì una storia da raccontare ai clienti che ne decretò il successo. E di fianco allo storytelling non possiamo ignorare il potere del digital storytelling nella sua versione visual. E qui troviamo un tripudio di app dedicate. A noi piace Steller. Nata nel 2004 da alcuni programmatori dei principali

ound.com/blu

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incubatori della Silicon Valley, l’app permette di comporre brevi racconti con le foto e i video presi col proprio smartphone. Perché lo storytelling diventa alla fine il più potente strumento di marketing e comunicazione nell’era del 4.0. Le immagini ci fanno pensare a delle storie, richiamano ricordi personali, ci emozionano. Il potere evocativo delle immagini è oggi più che mai alla base della comunicazione dei Social Network, nei Siti, nei Blog. Verrebbe da chiedersi se dietro a tanto visual, così perfezionato, così filtrato, così trasformato, ci siano prodotti veri. Basta scartare un confezionato per rendersi conto della diversità tra immagine e realtà. Per fortuna, come il nostro Albertone nazionale, siamo in Italia, qui il cibo lo amiamo davvero e abbiamo delle belle storie da raccontare. Storie vere, ça va sans dire. l


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VICENZA Via del Commercio 24 Cesare De Filippis 347 5408516 Nicola Peripoli 348 0524523 info@amisdiscoclub.com www.amisdiscoclub.com

AMÍS

passione ed eleganza a Vicenza

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el panorama musicale e della vita notturna del nord est Italia si fa spazio a gran voce Amís, locale nuovissimo, aperto da poco in zona fiera a Vicenza, ma già punto di riferimento del Veneto per chi ama la musica, il divertimento, il buon bere ed il buon mangiare. Il club è gestito da un team di 5 giovani appassionati di musica e discoteche e già esperti nell’organizzazione di eventi, tutti classe ’88.

Nicola Battistello, Riccardo Checchin, Cesare De Filippis, Nicola Peripoli e Thomas Visentin, avendo fatto di una grande passione un lavoro, hanno messo anima e corpo nella realizzazione di un sogno che ora è realtà. Amís sta già spopolando e si sta imponendo come polo d’attrazione della scena musicale. I cinque gestori sono riusciti ad unire sotto un unico nome la loro voglia di realizzare qualcosa di innovativo ed esclusivo, dove fare festa, ballare e ascoltare buona musica, con impianti stereo di qualità eccellente per ospitare dj di fama internazionale. Due le sale che costituiscono il locale, con tre bar e un ristorante dove cenare sia con la proposta del menù o gustando una pizza prelibata. Tutto è studiato nei minimi dettagli per offrire al pubblico la migliore esperienza musicale e un divertimento che non abbia età, ma che consenta a chiunque di sentirsi giovane! I venerdì saranno dedicati ai format più famosi, come FREAK, YOLO e MAMACITA, per citarne alcuni, mentre il sabato sera vedrà la presenza di Cristianino come dj resident e Antonio Viceversa come showman. Consapevole che il divertimento è una cosa seria, Amís saprà offrirvi il meglio. Amís, more than a club! l


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FARMACIA GENNARO Camin Padova Via Vigonovese 189 T. 049 761194 www.farmaciagennaro.com

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cura volti a migliorare l'aspetto della pelle. Attraverso una cosmesi che si avvale degli ingredienti botanici più pregiati, soddisfiamo la sensorialità e il desiderio di un prodotto di derivazione naturale. Spesso mi viene chiesto quali siano i marchi cosmetici più validi o la mia opinione sulla grande quantità di integratori presenti sul mercato. Rispondo che bisogna considerare le esigenze, gli obiettivi e la personalizzazione dei protocolli. Non esistono creme miracolose o marchi vincenti ma pochi prodotti in grado di trasformare la nostra pelle perché rispondono a ciò di cui abbiamo un reale bisogno. l

ph© Andrea Ravanetti

a farmacia come luogo di benessere: è questa la filosofia della Farmacia Gennaro. Ce lo spiega la dott.ssa Anna Marcuzzi, titolare della Farmacia insieme al marito: Già 15 anni fa abbiamo inteso l'evoluzione della farmacia come luogo di prevenzione e sostegno alla salute nel senso più ampio del termine. Essere farmacisti per noi significa offrire ai nostri clienti consulenze efficaci e personalizzate. La continua formazione dei nostri collaboratori unita alla selezione di marchi che rispettano i più rigorosi standard qualitativi ci permette di soddisfare la clientela più esigente in termini di medicina naturale, integrazione antiaging e sportiva. La gentilezza, l'ascolto e la competenza ci distinguono da un mercato sempre più ampio dove le informazioni spesso non sono mediate dalla professionalità. Nulla può sostituire il rapporto di fiducia e quell'attenzione alla salute che rende un consiglio così importante. La Farmacia Gennaro è diventata negli anni anche un riferimento nella consulenza cosmeceutica e antiaging. La scelta di marchi americani frutto della ricerca scientifica più avanzata e con elevate concentrazioni di attivi - continua la dott.ssa - ci consente di formulare programmi di prevenzione e


La moderna e attrezzata sala operatoria

30 ANNI DI ESPERIENZA Dott. GIUSEPPE MOLINARI Medico Chirurgo, Specialista in Odontostomatologia e Protesi Dentaria, Implantologo. Docente Corsi, Direttore Sanitario di POLIODONTOMEDICA MILANO e IMPLANTOLOGIA PADOVA.

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Abbiamo invitato il Chirurgo Implantologo Dr. Giuseppe Molinari a spiegare cos’è l’implantologia moderna e in cosa consiste il successo dell’intervento e il buon esito della cura. Cos’è esattamente un impianto? Una piccola vite in titanio trattata appositamente che imita l’anatomia della radice naturale del dente. Una volta integrato nell’osso, l’impianto diventa un sistema stabile come una parte del corpo e costituisce la base per la ricostruzione di corone singole, di ponti estesi o di protesi removibili. A cosa servono gli impianti? Gli impianti non servono solo a coprire semplicemente degli spazi vuoti. Queste piccole viti in titanio sono un miracolo della medicina. Quando il sorriso sembra improvvisamente vecchio, mancano diversi denti o vecchie protesi rimovibili causano sempre più problemi e compaiono nuove rughe sul viso è possibile far tornare i denti come nuovi e ridare supporto e tono muscolare a tutto il viso producendo ’l’effetto ringiovanimento’.

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Il nuovo dente funziona come i denti naturali vicini? È incredibile come, dopo l’inserimento dei nuovi Impianti di ultima generazione, l’osso è stabile e addirittura ricresce intorno all’impianto. Con il supporto dell’osso la gengiva risulterà sana e naturale e l’impianto praticamente non si distinguerà da un dente naturale. E per quanto riguarda il buon esito nelle cure Implantari? Qualità e sicurezza valgono soprattutto quando ci riferiamo all’Implantologia orale, dove ormai a fare la differenza tra le varie tecniche, e il conseguente successo, sono l’impiego di materiali all’avanguardia nella ricerca a garanzia della qualità e sempre più sofisticate strumentazioni correlate alla chirurgia per salvaguardare la sicurezza e il successo dell’intervento e aggiungere sempre più vantaggi per il paziente. In pratica tutto ciò si traduce nell’organizzare un Sistema di Eccellenze per garantire Efficienza e Sicurezza, come quello assicurato da ‘Implantologia Padova’, il nuovissimo Centro in sede alla struttura Poliodontomedica Milano, da me diretta in Padova, superspecializzato e tecnologicamente avanzato perchè dedicato esclusivamente all’Implantologia, alla Rigenerazione Ossea ed all’Estetica Orale e Periorale.

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In cosa consiste il Sistema di Eccellenze per il Centro ‘Implantologia Padova’? Vuol dire che è un Centro Implantologico dotato di ‘tutto il meglio’ di cui oggi la scienza moderna dispone: SALE OPERATORIE dedicate ed attrezzate con telecamere e microscopi operatori, SALE STERILIZZAZIONE con processi garantiti e certificati, RADIOLOGIA DIGITALE VOLUMETRICA 3D ConeBeam ad Esposizione Ridotta, Monitoraggio continuo delle funzioni vitali con strumenti di controllo diagnostici completi di tutte le funzioni, Defibrillatori Cardiaci di ultima generazione, apparecchi per l’Anestesia e la Sedazione Cosciente, Telecamere Endorali Tridimensionali, software tridimensionali per la Progettazione Implantare e Protesica con sistemi CAD-Cam per la rilevazione ottica dell’impronta. Un esempio di tecnica implantare innovativa e di maggior successo? Grazie alle nuove Radiografie Tridimensionali si attuano innovative soluzioni per la Chirurgia ‘Implantare’ che consentono di ottenere il massimo risultato con il minimo rischio. Tali radiografie consentono la ‘Programmazione Tridimensionale Computerizzata’ per determinare in modo sicuro e preciso la posizione degli Impianti dentali, e quindi

Un rivoluzionario computer CAD-CAM che in un’UNICA SEDUTA prima filma dentro la bocca e poi ‘scolpisce’ il dente in ceramica integrale.

permettono di eseguire in totale sicurezza la tecnica dell’‘Implantologia con Carico Immediato’, vale a dire il posizionamento delle protesi subito dopo l’inserimento degli impianti, e la tecnica Transmucosa ‘Flapless’, ovvero senza lembo, quindi senza aprire la gengiva e senza punti di sutura, favorendo così una rapida guarigione, con grande soddisfazione estetica e comfort da parte dei pazienti. Nei casi in cui ci fosse, per varie cause, una diminuzione del volume osseo, il Centro IMPLANTOLOGIA PADOVA è abilitato ad eseguire interventi di ‘Ricostruzione e Rigenerazione Ossea’ con biomateriali rigorosamente controllati, avvalendosi di chirurghi Maxillo-Facciali e Implantologi di elevate competenze ed esperienze cliniche. Cosa si intende per maggiori vantaggi per il paziente che si sottopone all’implantologia moderna? Le tecniche operatorie più evolute e l’introduzione della Chirurgia Computer Guidata consentono oggi di eseguire, per esempio, riabilitazioni protesiche complesse in totale sicurezza, con una significativa riduzione sia dei tempi di guarigione che del numero di impianti necessario a supportarle, con un evidente abbattimento dei costi delle stesse.

Cosa vuol dire affrontare un intervento in piena tranquillità? Nella pratica clinica del Centro si utilizza la SEDAZIONE COSCIENTE soprattutto in chirurgia orale e in implantologia, dove la possibilità che il paziente rimanga sedato e pienamente cosciente rappresenta un notevole vantaggio per il chirurgo e per il paziente stesso. Il Centro si avvale per gli interventi più complessi dell’esperienza dell’Anestesista Prof. Giampiero Giron, dell’Università di Padova, icona nel mondo della Medicina patavina. l

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Buon compleanno Start Ap Cafè!

tart Ap Cafè compie 5 anni di attività, di splendida attività. Aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 15.30 e dalle 17.00 alle 3.00, negli anni si è adeguato alle diverse esigenze della clientela e oggi si propone come bar in cui poter gustare ottime colazioni, pranzi veloci ma sempre di qualità, sorseggiare un caffè con gli amici o meglio ancora finire la giornata con originali aperitivi e cocktails ben fatti, cenando per esempio con una buona tartare! La passione per i cocktails si intuisce già dalla disposizione del grande bancone, che si intravede dalle vetrate, per poi concretizzarsi all’interno con una buona varietà di spirits per la miscelazione, niente è alla spina, nemmeno il prosecco per lo spirtz! Allo Start Ap si può bere un buon caffè accompagnato

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da una brioche fresca di pasticceria, si può mangiare un filoncino con il crudo di parma o un ottimo toast preparato al momento oppure scegliere fra insalate di vario tipo, il tutto affiancato da vini selezionati e da birre di qualità. Fino ad ora Start Ap Cafè ha mantenuto un aspetto moderno e innovativo che lo contraddistingue dalle realtà dei bar di oggi: un ambiente pulito, accogliente e rilassante dove si può passare una serata con gli amici, magari ascoltando musica selezionata da un dj ospite. Nel tempo è entrato nei cuori di molti padovani, tant’è che spesso è scelto per organizzare feste di laurea, compleanni o altre ricorrenze. Ora non resta che andare allo Start Ap Cafè e seguire il consiglio dei titolari Filippo Bego, detto Pippo, ed Enrico Tasca: bere ogni drink come fosse il penultimo. l


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uarant’anni di esperienza nel settore della riparazione dei veicoli hanno fatto di Carrozzeria Nuova Milano uno dei principali punti di riferimento del settore in Veneto. L’azienda, che ha ben 4 sedi nella provincia di Padova, di cui una riconosciuta come la più tecnologica a livello nazionale, poggia le sue basi sul costante aggiornamento delle strumentazioni e sulla preparazione dello staff tecnico, composto da 70 persone. Il gruppo punta su un efficiente lavoro di squadra che esprime al meglio il connubio ideale tra esperienza, professionalità e cortesia. La carrozzeria Nuova Milano si occupa della completa riparazione, esterna ed interna, di ogni tipo di veicolo. Il suo prestigio deriva dalla completezza dei servizi offerti consentendo anche quelli di officina, con riparazione e manutenzione dell’auto, elettrauto e sostituzione o riparazione di pneumatici, il tutto in tempi di consegna ridotti al minimo, con auto sostitutiva gratuita e totale affidabilità del lavoro eseguito. Le tecnologie di cui dispone l’azienda sono di massima avanguardia come il sistema Exico 6000, unico in Italia e vera novità per quanto concerne le autoriparazioni. In caso di grandine inoltre, fenomeno che recentemente nel padovano ha provocato molti danni, offre soluzioni

Carrozzeria Nuova Milano, non una qualunque.

innovative che consentono di intervenire in modo localizzato mantenendo la vernice originale laddove non è danneggiata. La specializzazione del personale, la dotazione tecnica delle varie sedi, la grande esperienza dell’azienda sono qualità che consentono la risoluzione dei problemi più disparati: dalla conduzione di un sinistro (dalle perizie fino alla completa sistemazione del veicolo) alla manutenzione e messa in sicurezza di veicoli elettrici e ibridi, dal tagliando di auto e moto al restauro di mezzi d’epoca, dalla semplice revisione al timing di auto sportive, dalla sistemazione di una crepa sul parabrezza a situazioni in cui si deve intervenire con sostituzione del vetro. La Carrozzeria Nuova Milano è il posto in cui un’auto verrà rimessa davvero a nuovo e con un lavoro impeccabile. l

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IL FO C US DELL’ESPERTO

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Breitling

Superocean festeggia 60 anni

di avventure e scoperte

Uno dei brand leader nel settore dell’orologeria sicuramente è Breitling, rappresentativo di una precisa filosofia. La marca dalla “B” alata è tra i pochi grandi nomi dell’orologeria svizzera tuttora indipendenti. L’essere padrona del suo destino ha consentito all’azienda di raggiungere massimi livelli di avanguardia. Per celebrare i 60 anni di vita del suo celebre orologio subacqueo Superocean, Breitling ha ridisegnato la linea dedicandola a tutti gli esploratori moderni. Nella nuova versione, chiamata Superocean Héritage, c’è tutto lo spirito del modello originale, essenziale e dinamico, associato ad una tecnologia avanzata. Novità principale di questo pioniere dei grandi spazi è la lunetta in ceramica ultradura e inscalfibile. Con l’eliminazione dell’anello metallico, che circondava la minuteria, la lunetta sembra fare tutt’uno con il quadrante dal colore assortito. La forma inedita delle lancette, a triangolo per le ore, a losanga per i minuti, rinsalda i legami con il modello del 1957, garantendo al tempo stesso una leggibilità ottimale, rafforzata da segni di riferimento luminescenti.

Investendo al massimo nella progettazione dei movimenti meccanici e professionali, il brand ha dato vita ad orologi-strumento high-tech come Emergency, un modello all’avanguardia che, sfruttando il sistema internazionale satellitare “Cospas Sarsat”, consente la trasmissione di segnali d’allarme e la localizzazione precisa, in modo che le autorità di salvataggio possano intervenire rapidamente. Dal momento del suo lancio, nel 1995, questo orologio, vero record di miniaturizzazione, ha permesso di salvare oltre 3500 persone. Breitling è un marchio che guarda con decisione al futuro, restando sempre fedele al proprio spirito di ricerca delle massime prestazioni, tant’è che tutti i suoi modelli sono cronometri certificati COSC, autorità internazionale in tema di precisione e di affidabilità. Nella provincia di Padova l’unica gioielleria che vanta il merito di essere rivenditrice di orologi Breitling è Ferrari Gioielli, forte della competenza e dell’esperienza nel settore, capace di supportare ogni cliente nell’acquisto di un gioiello ma anche quindi di un orologio. L’azienda del fondatore Luca Ferrari ha saputo interpretare le richieste dei suoi cittadini ed è così in costante evoluzione per offrire prodotti sempre in linea con le mode e le ultime tendenze senza abbandonare l’affidabilità, l’eleganza e la tradizione di marchi storici proprio come Breitling. l

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e enti a cura di

Monica Jacopetti

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DE BONA MOTORS E LA NUOVA KIA STONIC Padova • Grande affluenza ed interesse per l’evento di presentazione ufficiale della Nuova Kia Stonic presso DE BONA MOTORS in via Uruguay. Kia Stonic si rivela come un’auto moderna che combina un design grintoso e sportivo ad un’anima crossover e dalle linee dinamiche accentuate dalle tinte Bi-color che la rendono unica e caratterizzante. Non passa inosservata nemmeno nell’elettronica grazie allo schermo touchscreen 7” con funzione mirroring e oltre 150 personalizzazioni di esterni e interni.


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Padova • Riapre lo storico store AL DUCA D’AOSTA in una veste tutta nuova che mixa innovazione e tradizione, firmata dall’architetto Fernando Mosca. Il piano terra è dedicato ai brand di lusso quali Valentino, Saint Laurent, Balenciaga, Céline, Chloé e GGDB Golden Goose Deluxe Brand e ad uno spazio dedicato alle calzature maschili, mentre il piano seminterrato e mezzanino espongono le collezioni menswear ed infine il primo piano è totalmente focalizzato sulle numerose proposte donna.

ph© Andrea Ravanetti

RTY A P G N I OPEN CA D’AOSTA AL DU

IL NOLEGGIO AUTO DELLA TUA CITTÀ PADOVA Viale della Regione Veneto 28/1 - Tel. 049 6988372 - info@padovarent.it


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EVENT I 101


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102 E V E N T I

RA U G U A N I FORPEN O IL NUOVTORE MEGA S Villatora di Saonara (PD) • A dir poco strepitoso il successo del tanto atteso appuntamento di sabato 21 ottobre per l’inaugurazione del nuovo Mega Store FORPEN. Organizzazione impeccabile, una location glamour, il giusto sound, la vera moda dal gusto italiano e molta curiosità: questi gli ingredienti del riuscitissimo evento che ha visto la partecipazione di numerosissimi amici, clienti ed ospiti speciali che hanno contribuito a rendere indimenticabile questa giornata. #ForPassion #ForLove #Forpen


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EVENT I 103

NUOVA LEXUS LC500H Padova • Si è svolta in un contesto ricco di eleganza e prestigio la serata evento di presentazione del nuovo gioiello Lexus LC500H, curata da Riccardo Pitteo (dealer operator). Lexus Padova Giuriatti Futuro, primo concessionario Lexus punto di riferimento in Italia, ha accolto personalità e volti noti nel mondo dell’imprenditoria con una cena di gala accompagnata da uno spettacolo live sax con esibizioni di performers.


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104 E V E N T I

NOZZE IN ALT UNIFORME A Montegrotto Terme - Sabato 21 ottobre sono convolati a nozze Francesca Lukasik e Antonio Errigo nella splendida cornice del Ristorante Liviangior ai piedi dei Colli Euganei. Eleganti le divise di gala indossate per l’occasione dagli Ufficiali delle Fiamme Gialle che hanno reso sicuramente solenne la cerimonia di matrimonio di Antonio, giovane Ufficiale del Corpo, e Francesca, nota fotomodella veneta testimonial del nostro magazine e protagonista di una delle cover più chiacchierate. Emozionante l’attraversamento del “ponte di sciabole”, innalzato dai colleghi Ufficiali durante la cerimonia, metafora del passaggio degli sposi da una fase della loro vita ad una nuova vita matrimoniale ricca di sicurezza e felicità.

ph© Robi Rossi | Alberto Bacchin



FINALE BEST OF GOLF ‘17 Martellago (VE) • Splendido appuntamento al Golf Club Ca’ della Nave per la finale nazionale di BEST OF GOLF 2017, un’avvincente competizione con un’elegante cerimonia di premiazione con riconoscimenti e premi di eccellente livello. Ospiti d’eccezione alla Cena di Gala importanti esponenti del mondo dell’imprenditoria e dello spettacolo. Grande soddisfazione per il creatore del progetto, Nicola Grassetto, che ringrazia tutti gli sponsor e i media partners: Autoserenissima Concessionaria Jaguar e Land Rover, Synthesis Formazione e Consulenza, Elizabeth Arden PRO, Joyce by BJO Group, Egoè Italian Luxury Spas, Prestige Defence and Security, Ca’ Del Sole Prosecco Italian Wine, blog Blumirtillo, Forno Pietro, Golf Today, Golf People, Gruppo Icat, Cafè TV24, Mediastar Pubblicità, V pocket.


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Padova • Due giorni di festa da Speed Bike, concessionaria HARLEY DAVIDSON, dedicati a tutti gli appassionati del mondo Harley, per scoprire e testare la nuova gamma 2018 ed apprezzare le novità della collezione di abbigliamento Harley MotorClothes uomo e donna. Una domenica pomeriggio all’insegna della convivialità, dell’amicizia, del puro divertimento in stile country accompagnati dalla musica live delle New Country Band “Western Angels”.

ph© Marlene Masiero

SON D I V A YD E L R A H DAY N E P O


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110 E V E N T I


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EVENT I 111

BRINDISI DI INAUGURAZIONE PER SEMENZATO Mirano (VE) • Strepitosa inaugurazione del nuovo store SEMENZATO a Mirano in via XX Settembre. Numerosi gli ospiti presenti che hanno potuto visionare le nuove collezioni uomo e donna fall-winter accompagnati dalla splendida musica del sax di Michele Polga e del contrabbasso di Lorenzo Conte. In collaborazione con Emotional Live.

phŠ Andrea Ravanetti


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112 E V E N T I

90 ANNI DI TORREFAZIONE DIEMME Albignasego (PD) • Sul caffè c’è un mondo da scoprire. L’ha dimostrato domenica 24 settembre DIEMME I N D U S T R I A C A F F È TO R R E FAT T I , l’azienda di caffè di Padova che compie quest’anno 90 anni, con un evento aperto al pubblico, al quale ha partecipato oltre un migliaio di persone. La sede di Albignasego è diventata per i visitatori una promenade esplorativa, con diversi luoghi e momenti di approfondimento sulla storia dell’azienda, l’attività di ricerca e la valorizzazione della professionalità dei propri clienti baristi e non solo. Molta la curiosità suscitata anche dagli speech del Campione del Mondo di Pasticceria Leonardo Di Carlo, del Manager Brita Andrea Infanti e del Consulente italiano e formatore Andrea Lattuada, che hanno condiviso con il pubblico il loro punto di vista sulle tendenze del mondo del caffè e gourmet.


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EVENT I 113

ENTA S E R P E M M IE D CAFFÈ INITAS V A T A P I L O T T A I BAR N LIMITED EDITIO Albignasego (PD) • A partire da metà ottobre saranno disponibili, in tutti i punti vendita della catena Despar, Eurospar, Interspar di Padova e provincia e nei locali serviti con il marchio CAFFÈ DIEMME, i nuovi barattoli limited edition “Caffè Diemme PATAVINITAS, il gusto dei nostri valori”: un omaggio alle tre società sportive PADOVA CALCIO, PETRARCA RUGBY e PADOVA RING, la cui storia e i cui valori si intrecciano indissolubilmente a quelli del territorio padovano e quindi della torrefazione che in Padova affonda le proprie radici. I tre diversi barattoli – contenenti una pregiata miscela 100% Arabica macinata per la moka – interpretano lo spirito e la storia di ciascuna società, attraverso esclusive immagini di repertorio che immortalano i volti dei loro campioni.


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114 E V E N T I

THE HALL

START AP CAFÈ Padova


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EVENT I 115


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116 E V E N T I

OPENING PARTY

AMÍS

Vicenza ph© Luca Mazzocco


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EVENT I 117


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118 E V E N T I

RITI & MITI ANNI ‘90

STEREOCITTÀ Este (PD)



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120 E V E N T I

ARIA DI SABATO TRA DONNE

Q CLUB Padova


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EVENT I 121


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122 E V E N T I

ONE IMPERIUM COLLECTION

STORY

Santa Giustina in Colle (PD)


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EVENT I 123

• BOULEVARD • BLVD • H222 •

SALOTTO 38 Este (PD)


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124 E V E N T I

OPENING NIGHT

HAVANA CLUB Treviso


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EVENT I 125

DELIGHTING CANDY LOVE

EXTRA EXTRA Padova ph© HYGOR - Ivan Sartoretto


PRESENTAZIONE 30° STRISCIA LA NOTIZIA Studi Mediaset MILANO ph© Dario Raimondi

THE BEST THURSDAY IN TOWN! Just Cavalli MILANO


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EVENT I 127

SUMMER CLOSING SVEN VÄTH Blue Marlin IBIZA ph© Mar photography


CLOSING PARTY Ushuaïa IBIZA ph© Malpone



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