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N.10 – Ottobre 2016

CIBO, DIETA e DURATA della VITA di Paolo Polizzi Il binomio cibo e vita ha un duplice significato che nella tradizione indiana viene così riassunto: “il cibo che dà la vita, lo stesso cibo toglie la vita”. A differenza delle altre specie animali, il rapporto che l'uomo ha con la propria alimentazione non è semplice o spontaneo. Da sempre infatti egli avverte la necessità di individuare tra i possibili alimenti naturali quali siano i più adatti, in termini di qualità positive, rispetto ad altri da considerare dannosi. Innumerevoli diete e tabù alimentari si sono avvicendati dall’antichità ad oggi, codificati ora come precetti sacri ora come consigli dietetici. Così ad esempio, tra i numerosi cibi vietati del passato, si annoverano dei legumi come le fave, sconsigliate già nell’antico Egitto ed anche successivamente tra i greci e romani di epoca classica, in quanto associate al mondo dei morti (forse a causa del gonfiore addominale causato dalla loro ingestione). Altro noto esempio è quello delle prescrizioni relative all’utilizzo della carne proveniente dall’uccisione e macellazione di animali. Nel Mahabharata, testo sacro induista, viene consigliato di astenersi dall’assunzione di carne, regola adottata anche nella cultura buddista coerentemente con la pratica della non violenza. Anche la Bibbia (Levitico) ed il Corano riportano diversi divieti tra i quali quello di consumare carne suina. Divieti e consigli dietetici presenti anche oggi ma con motivazioni più laiche rispetto al passato come quella della salute fisica o dell’ecologia. I nuovi comandamenti alimentari vengono emanati attraverso internet e gli altri mass media, modellati ed adattati in base agli obiettivi ed alla sensibilità personale, comprendono diete come quella iperproteica finalizzata a mantenere nel tempo la tonicità giovanile, le diete vegane o vegetariane più attente al rispetto dell’equilibrio dell’ambiente, la dieta senza glutine e la paleodieta per i nostalgici del ritorno all’età della pietra.

Il successo di una dieta è legato spesso all’adozione da parte del personaggio famoso che ne diviene inconsapevolmente o volontariamente sponsor, si veda ad esempio il caso delle diete “senza glutine” seguite da innumerevoli attori come Russel Crowe e Gwyneth Paltrow, atleti come Martina Navratilova, politici come Bill Clinton e tanti altri personaggi noti e meno noti. Analogamente per le diete vegetariane e vegane sono numerosissimi i personaggi famosi che si dichiarano a favore, tra cui Paul Mc Cartney, Tobey Maguire, Umberto Veronesi, Carl Lewis e persino un personaggio dei cartoons come Lisa Simpson. Raramente una dieta viene adottata sulla base dei dati scientifici disponibili. Tra gli articoli più recenti e significativi ve n’è uno pubblicato da ricercatori britannici dell’Università di Oxford (1) che ha messo a confronto gruppi di vegetariani e di non vegetariani, utilizzando i dati di due grandi studi prospettici di popolazione, l’Oxford vegetarian study e l’Epic-Oxford. Grazie a questi studi sono state analizzate le abitudini alimentari e lo stato di salute di oltre sessantamila britannici, reclutati per il primo studio tra il 1980 ed il 1984 e per il secondo studio tra il 1993 ed il 1999 ed intervistati a 5, 10 e 15 anni di distanza, fino alla chiusura dello studio avvenuta nel marzo del 2014.


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