Skill n.4 2017

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SKILL TEORIE ED ESPERIENZE SULLA FORMAZIONE

NUMERO 4 MARZO 2017

PERIODICO DI ENAIP LOMBARDIA

La sperimentazione del sistema duale italiano


SKILL TEORIE ED ESPERIENZE SULLA FORMAZIONE

PERIODICO DI ENAIP LOMBARDIA Fondazione Enaip Lombardia Via B. Luini, 5 - 20123 Milano T. 02 88124402 F. 02 804380 www.enaiplombardia.it


MARZO 2017 N. 4

SOMMARIO

La sperimentazione del sistema duale italiano EDITORIALE Addentrandosi nelle pratiche sul duale su scala nazionale di Giuseppe Longhi

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CONTESTO Il monitoraggio della sperimentazione del sistema duale nelle Regioni Italiane di Cnos Fap e Noviter (estratto dal Documento)

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Azioni di sistema a supporto del sistema duale e dell’apprendistato di primo livello ai sensi dell’art 43 D.Lgs 81/2015 a cura di Associazione Enti Formativi (AEF) della Lombardia

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CASI DI ENAIP La sperimentazione del sistema duale. Stato dell’arte e prospettive delle sperimentazioni regionali realizzate dal sistema ENAIP. Esiti e Prospettive di un convegno non ordinario. di Irene Bertucci

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La sperimentazione del sistema duale nella regione Lombardia di Giuseppe Longhi

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La sperimentazione del sistema duale nella regione Piemonte di Gabriele Martelengo

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La sperimentazione del sistema duale nella regione Emilia-Romagna di Giovanna Scaparrotti

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La sperimentazione del sistema duale nella regione Friuli Venezia Giuli di Luca Alborghetti

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La sperimentazione del sistema duale nella regione Liguria di Emiliano Stroppiana e Elena Dapelo

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La sperimentazione del sistema duale nella regione Veneto di Marta Cunego e Giancarlo Vincenzi

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La sperimentazione del sistema duale a Napoli e Foggia di Vitaliana Cecchetti e Maria Vittoria Bonanno

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DICONO DI NOI Video servizio del TG5 sulla sperimentazione duale Video servizio della RAI sui ragazzi in apprendistato

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EDITORIALE

Addentrandosi nelle pratiche sul duale su scala nazionale di Giuseppe Longhi

La prima Sperimentazione del sistema duale in Italia è stata avviata con l’Accordo Stato Regioni del 14/09/2015 Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione professionale, che ha fatto seguito all’approvazione del Jobs Act L 183/2015 e dei suoi decreti applicativi (in particolare il Dlgs 81/2015 e il Dlgs 150/2015) e della Legge 107/2015 su “La buona scuola”). Il sistema duale è un sistema di apprendimento incentrato sulla formazione acquisita in parte sul lavoro direttamente in azienda ed in parte in un contesto formativo o di istruzione esterno. È un modello di formazione professionale che intende favorire l’occupabilità giovanile e contrastare la dispersione scolastica, fornendo una preparazione culturale e tecnico- professionale adeguata a svolgere un’attività professionale qualificata, consentendo, l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto/dovere di istruzione fino a 18 anni o al conseguimento di una qualifica professionale. La scelta del Governo è stata quella di incardinare la via italiana al sistema duale sul sistema di IeFP, facendo esplicito riferimento ai LEP, agli Standard formativi ed organizzativi ed al Repertorio delle Qualifiche/Diplomi di IeFP vigenti e a quelli relativi al “Nuovo Apprendistato di I° livello” approvati con il Decreto interministeriale del 12/10/2015. La Sperimentazione non propone un proprio “modello formativo ed organizzativo”, ma demanda alle Regioni la scelta di definire l’offerta formativa e di come allocare le risorse. Ciò costituisce al contempo un punto di forza e di debolezza. Un punto di debolezza perché di fatto rinforza la frammentazione regionale dei modelli di IeFP, che rappresenta uno storico elemento di debolezza del sistema di IeFP in Italia. Infatti vi sono regioni dove non esiste un sistema di IeFP (se non in via surrogatoria attraverso la sussidiarietà integrativa degli Istituti professionali) e regioni dove la IeFP si è notevolmente sviluppata (nelle regioni del Nord), ma in modo sensibilmente differente tra regione e regione (ad esempio tra il modello lombardo ed il modello emiliano esistono diversità notevoli). Le possibilità di sviluppo futuro del sistema di IeFP, a maggior ragione in caso del riordino della Istruzione professionale (delega alla L 107/2015) e di costruzione di un maggiore raccordo tra IP e IeFP, non può prescindere dalla costruzione di un sistema nazionale di IeFP, che riconosca LEP, ordinamenti didattici e standard formativi ed organizzativi comuni. Non ci sembrano più i tempi, per affermare 4

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“vie regionali alla IeFP” che non stiano dentro un contesto nazionale ed europeo. Piccolo è bello, ma rischia di ridursi alla creazione di un’isola più o meno felice che dura fino a che esistono le condizioni politico-finanziare favorevoli. Un punto di forza perché la scelta di individuare il sistema di IeFP come terreno su cui attivare la Sperimentazione di una via italiana al sistema duale parte dal riconoscimento del positivo apporto dato dalla IeFP, laddove ha potuto svilupparsi, sia in termini di rispondenza della formazione erogata alle reali esigenze del mondo del lavoro (testimoniata dai buoni risultati occupazionali dei qualificati/ diplomati di IeFP) che di recupero della dispersione scolastica e di successo formativo per quote significative di “fasce deboli” (disabili, stranieri, giovani in condizioni disagio personale ecc.). La IeFP, nel sistema educativo italiano, rappresenta l’esperienza più vicina alla VET (Vocational and EducationTraining), ritenuta, in ambito europeo, come la risposta più efficace per contrastare la disoccupazione giovanile e la dispersione scolastica. Anche le ipotesi di riordino dell’Istruzione Professionale, attualmente in via di approvazione, che puntano ad adottare modelli formativi ed organizzativi molto simili a quelli in uso nella IeFP, vanno in questa direzione. Da tutto ciò ne consegue che, pur nella molteplicità e diversità delle scelte fatte a livello regionale, il “valore aggiunto” dato dalla Sperimentazione nazionale del sistema duale può essere duplice. Da un lato, rilanciare su nuove basi la IeFP nelle aree del Centro-Sud, dove la IeFP non esiste o è molto debole (superando definitivamente la poco positiva esperienza della cosiddetta “IeFP sussidiaria integrativa” gestita interamente dalle istituzioni scolastiche). La Sperimentazione, da sola, non è in grado di mobilitare risorse sufficienti a garantire la ripartenza di nuovi sistemi regionali di IeFP nel Centro-Sud, ma può fungere da traino per ulteriori iniziative che devono essere messe in campo, utilizzando le risorse messe a disposizione dall’FSE nelle zone prioritarie. Tutto ciò ha come presupposto la volontà politica da parte del Governo e delle Regioni del Centro-Sud di investire nello sviluppo della IeFP come risposta alle necessità di una formazione tecnica e professionale di livello secondario più rispondente alle esigenze del mondo produttivo e contrastare la disoccupazione giovanile e la dispersione scolastica. Peraltro per gli Enti di FP che hanno strutture nelle regioni del Nord con più esperienza e competenze professionali nella gestione della IeFP potrebbero supportare con una “campagna di affiancamento” il rilancio di nuove sedi nelle regioni del Centro-Sud. Dall’altro lato, nelle regioni dove esiste un sistema di IeFP funzionante, la Sperimentazione potrebbe servire ad incrementare l’offerta formativa (in particolare di IV anni) per soddisfare le crescenti richieste che non trovano più spazio nei finanziamenti regionali correnti e a rafforzare un’offerta formativa di IeFP che sia in grado di fornire SKILL 3/2016

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risposte positive sia alle esigenze educative, formative ed occupazionali dei ragazzi e delle famiglie che alla domanda di lavoro e di professionalità proveniente dal mondo del lavoro. In questo caso però, il vero passo in avanti da compiere, sarebbe quello di andare oltre “la buona IeFP” entrando nel campo dell’Apprendistato duale. Se, in generale, la Scuola media superiore fatica, per tutta una serie di motivi, ad introdurre nei curricula scolastici l’alternanza scuolalavoro, per la IeFP ciò non rappresenta un problema, in quanto da almeno un ventennio essa è parte integrante degli ordinamenti. Anzi, nel corso degli anni, accanto al tirocinio curriculare, si sono via via aggiunte altre prassi formative interessanti come la formazione in assetto lavorativo, la gestione di commesse di lavoro esterne, la realizzazione di lavori socialmente utili, l’organizzazione di eventi esterni ecc. Diverso è però parlare di Apprendistato duale. Tra alternanza scuola/lavoro e apprendistato duale, passa la stessa differenza che c’è tra occupabilità ed occupazione, così come tra istruzione superiore (anche di natura tecnica e professionale) e formazione professionale passa la differenza che c’è tra un sistema prevalentemente orientato all’istruzione (scuola) ed un sistema prevalentemente orientato alla formazione per l’inserimento lavorativo (sistema duale). Approcciare la IeFP in un’ottica duale, comporta cambiamenti sotto molteplici aspetti. Il rapporto con le imprese va non solo ampliato e potenziato, ma costruito in modo “fiduciario e collaborativo”, svolgendo una funzione di “consulenza e supporto” sulle problematiche connesse all’alternanza e/o all’apprendistato. Occorre utilizzare un linguaggio comune per progettare, realizzare, monitorare e valutare congiuntamente l’inserimento in progress nell’impresa di una nuova risorsa umana, costruendo insieme un percorso di sviluppo professionale correlato alle esigenze produttive sulla base di una conoscenza effettiva dei processi di lavoro e delle performances lavorative richieste all’apprendista. In quest’ottica il formatore diventa il facilitatore e il garante del funzionamento del processo di apprendimento, e non solo l’esperto “disciplinare” in grado di trasmettere una serie di conoscenze e/o di abilità professionali; il tutor formativo non presidia solo i processi organizzativi legati alla didattica o di supporto e rinforzo dell’allievo, ma si confronta anche con i processi di lavoro e le esigenze organizzative dell’impresa dove l’allievo e/o l’apprendista si forma. La formazione dell’apprendista avviene di fatto “on/off the job” in una logica circolare (alcuni apprendimenti sono gestiti direttamente in azienda e non più presso il Centro e viceversa) e non più sequenziale (prima si fa la formazione al Centro e poi la si “mette alla prova” in azienda). Tutor formativo e tutor aziendale diventano i costruttori e i garanti di un processo di apprendimento e di inserimento lavorativo che pone al centro la crescita professionale del lavoratore e dell’impresa. 6

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Cambia l’organizzazione della didattica: saltano i cardini dell’impostazione scolastica (ampiamente diffusa anche nella IeFP) basata sulle discipline/materie e il gruppo classe “omogeneo”, in quanto ogni percorso di apprendistato diventa un “caso singolo” o, in altri termini, un percorso personalizzato, che ha tempi diversi e richiede modalità specifiche di gestione. L’organizzazione didattica deve necessariamente flessibilizzarsi, assumendo come dato di fatto che l’apprendimento avviene in diversi contesti/situazioni sia all’interno della struttura formativa (aula, laboratorio, stage, formazione in assetto lavorativo, LARSA, attività extracurriculari, interventi di personalizzazione, ecc.) che in impresa (formazione on the job, lavoro, etc.). Si amplia il “core business” del servizio erogato dalla struttura formativa, che non si limita più alla sola formazione, ma comprende anche la gestione dell’orientamento, delle attività integrative extracurriculari, della partecipazione a programmi di mobilità, dei servizi di accompagnamento al lavoro. Per garantire il raggiungimento di risultati positivi in termini di inserimenti lavorativi, la struttura formativa deve dotarsi di professionalità adeguate per gestire in modo efficiente ed efficace i servizi di placement e sviluppare funzioni di natura “commerciale e marketing”, per gestire in modo organizzato il contatto con le imprese nel territorio, la raccolta dei fabbisogni di professionalità e di posti di lavoro da ricoprire, la promozione delle offerte formative e di servizi che il CFP è in grado di fornire. Ma c’è anche urgenza di cambiamenti da parte del mondo produttivo. Non è sempre facile trovare nell’impresa “gli interlocutori giusti”, anche perché, specialmente nelle piccole aziende, talvolta prevale un approccio “economicistico” (riduzione del costo del lavoro). Per le imprese, dato per scontato (anche se non lo è, è utile un grosso lavoro di informazione e sensibilizzazione) che il contratto di apprendistato oggi rappresenta la soluzione economicamente più vantaggiosa per l’assunzione di giovani, tre sono i principali ostacoli che si frappongono ad un più vasto coinvolgimento. Innanzitutto, esiste tutta una serie di normative a tutela della sicurezza e del lavoro dei minori che introducono vincoli e rigidità all’inserimento al lavoro, in particolare per quanto concerne alcune professioni e lavorazioni. La questione dell’armonizzazione delle normative è all’ordine del giorno a livello politico-istituzionale. È evidente che se si vuole incentivare l’introduzione del sistema duale e dell’alternanza scuola lavoro nei percorsi scolastici e di IeFP, bisogna superare tali impedimenti, e, soprattutto occorre avere un quadro normativo di riferimento. In secondo luogo l’azienda (e talvolta anche il consulente del lavoro che la rappresenta) va supportata da parte delle strutture formative nella gestione del contratto di apprendistato, in particolare per le procedure connesse alla formazione interna/esterna dell’apprendista. Infine bisogna intervenire per ridurre la resistenza culturale delle imprese a farsi carico dei “costi” derivanti dalla formazione sul lavoro dei giovani apprendisti, che si può superare solo se l’azienda adotta una prospettiva strategica di investimento sulla risorsa umana e di SKILL 3/2016

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condivisione di un approccio di “responsabilità sociale dell’impresa” nei confronti della comunità e delle giovani generazioni. Da ultimo, il cambiamento tocca anche i ragazzi. A coloro che entrano in apprendistato duale non solo viene richiesto maggior impegno e sforzo (non è facile studiare e lavorare in contemporanea, anche fisicamente, non solo intellettualmente), ma soprattutto un aumento del livello di responsabilità e di maturità. Nel momento in cui si passa dallo status di studente a quello di apprendista (cioè di lavoratore) la valutazione non riguarda più solo il rendimento “scolastico” ed il comportamento in classe, ma la prestazione lavorativa, il comportamento organizzativo, la gestione delle relazioni, il rispetto degli orari e delle regole. Detto altrimenti: si diventa “adulti”. Per essere in grado di sostenere con successo le nuove sfide poste dal sistema duale, occorre lavorare in modo integrato e sinergico sul piano educativo, formativo, occupazionale. Sul versante educativo, relativo alla formazione globale della persona, che nel nostro caso è un adolescente che attraversa la fase più delicata dello sviluppo, con tutte le eventuali problematiche connesse, va fatto uno sforzo per arricchire la proposta formativa, prevedendo interventi extra-curriculari di animazione socio-culturale (educazione alla legalità, all’inter-culturalità, alla inter-religiosità, al volontariato, alle tematiche ambientali ecc.), sportiva ed espressiva (teatro, musica, danza, arte) o di partecipazione ad iniziative ed eventi promossi sul territorio da organismi del Terzo settore e/o dell’Associazionismo, finalizzate a stimolare la crescita umana, sociale e civile dei ragazzi. Le strutture formative devono diventare punti di aggregazione sociale aperti al territorio, alle famiglie, alle imprese ed alla società civile, in modo da poter offrire ai ragazzi, in particolare a quelli più in difficoltà, una molteplicità di opportunità di crescita che vadano oltre l’attività formativa. Sul versante formativo, oltre ad una gestione qualitativa del processo formativo (progettazione – erogazione – monitoraggio – valutazione) e della didattica (ricorso ad una ampia gamma di metodologie e di strumenti di apprendimento), occorre insistere su due strategie di fondo: il successo formativo e la personalizzazione. Il successo formativo perché a tutti, comprese le persone più problematiche o con maggiori difficoltà (che rappresentano sempre una quota non piccola della nostra utenza) venga data una opportunità per concludere positivamente il percorso formativo, o in caso di impossibilità a proseguire, vengano comunque garantiti interventi di ri-orientamento e rimotivazione o di accompagnamento al lavoro attraverso la presa in carico dei servizi al lavoro (ad es. Garanzia Giovani) o di altri servizi sociali (ad es. presa in carico su programmi rivolti a categorie svantaggiate). La personalizzazione del percorso, perché ogni ragazzo ha punti di forza che possono essere valorizzati e peculiarità nello stile di apprendimento che è giusto riconoscere nel limite del possibile, mettendo in campo tutte le iniziative di supporto possibile (dai corsi di recupero ai corsi di italiano per stranieri, dai 8

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colloqui individuali con i tutor agli interventi di specialisti esterni, dal sostegno per i disabili alle misure compensative/dispensative nei confronti dei BES, dall’ampliamento del ricorso all’alternanza scuola-lavoro alla partecipazione a scambi o occasioni di mobilità ecc.). Sul versante occupazionale, il raggiungimento di sbocchi lavorativi diventa, in un’ottica di sistema duale, un obiettivo strategico da perseguire da parte della struttura formativa, al pari del successo formativo e dell’inclusione sociale per le fasce deboli. Ciò corrisponde sempre più alle finalità dei committenti istituzionali ed ai finanziamenti (in particolare quelli comunitari) da cui provengono le risorse assegnate alla IeFP. Ciò corrisponde anche ai bisogni dei ragazzi e delle famiglie, che scelgono sempre più consapevolmente la IeFP anche per questo motivo. La sfida della Sperimentazione del sistema duale per gli Enti di Formazione professionale si presenta, da un lato, come una sorta di ritorno all’imprinting iniziale, basato sul binomio Formazione/Lavoro, ma, dall’altro lato, apre a nuovi scenari di evoluzione del sistema di IeFP in una prospettiva europea di VET (Vocational Education Training), dove l’alternanza scuola/lavoro e l’apprendistato formativo sono pienamente riconosciuti come percorsi educativi e formativi “completi”. La sfida come sempre è molto difficile, ma estremamente affascinante e ci mette continuamente in gioco. La si può affrontare, con la speranza di uscirne positivamente, solo lavorando con passione, umiltà e professionalità, mettendo in campo tutto quanto ci è possibile, per fare “il bene dei ragazzi”.

L’autore: Responsabile Dipartimento produzione e sviluppo di Enaip Lombardia.

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CONTESTO

Il monitoraggio della sperimentazione del sistema duale nelle Regioni Italiane di Cnos Fap e Noviter (estratto dal Documento)

Stato dell’Arte della Sperimentazione del Sistema Duale Dal 13 gennaio 2016, data in cui la maggior parte delle Regioni ha sottoscritto il protocollo bilaterale con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono state definite le modalità operative della sperimentazione nell’ambito delle risorse assegnate. Ad oggi, sono 12 le Regioni che hanno disciplinato le modalità attuative della Linea 2 della sperimentazione (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria1, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto) e di queste, 6 Regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto) hanno concluso le procedure di selezione con la pubblicazione della graduatoria dei CFP che dovranno avviare la Linea 2 della sperimentazione secondo i progetti proposti. Si precisa inoltre che in Regione Umbria è scaduto il termine per la pubblicazione degli esiti delle procedure valutative ma non sono state ancora pubblicate le graduatorie dei soggetti ammessi, mentre la Regione Lazio ha completato solo parzialmente tale procedura a seguito di una proroga al 30 ottobre per una delle linee di intervento previste. Le restanti 8 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, PA di Trento2) non hanno approvato provvedimenti riguardanti nello specifico le azioni previste per la Linea 2.

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nota 1 I contenuti relativi all’esperienza della Liguria fanno riferimento al progetto per l’avvio alla sperimentazione allegato alla Delibera di Giunta n.728 del 29 luglio 2016.

nota 2 In fase di interlocuzione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per definire i termini della partecipazione alla sperimentazione.

Regioni c he hanno disciplinato modalità attuative Linea 2

Regioni che non hanno ancora disciplinato modalità attuative Linea 2

Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte Sicilia Toscana Umbria Valle d’Aosta Veneto

Abruzzo Basilicata Calabria Campania Molise Puglia Sardegna PA di Trento

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Scenario generale delle scelte effettuate a livello regionale Definita la cornice nei protocolli bilaterali, ciascuna Regione con propri atti ha potuto definire sia specifiche linee di azione che le politiche da realizzare nell’ambito della sperimentazione scegliendo tra le diverse ipotesi proposte: apprendistato, alternanza e impresa formativa simulata. Nell’ambito della scelta di quali azioni finanziare, ciascuna Regione ha dato indicazioni circa la modalità di realizzazione di tali percorsi all’interno del sistema di IeFP regionale oppure ha lasciato agli enti la libertà di scegliere come organizzare le attività nell’ambito dei diversi percorsi. Numerose sono le Regioni (8: Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia (I e III anno), Valle d’Aosta, Veneto) che hanno deciso di rafforzare l’offerta formativa del triennio della IeFP attraverso il duale. Altre 9 Regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Veneto) invece, accanto al rafforzamento dei percorsi di qualifica, hanno previsto l’attivazione di un quarto anno da realizzare con le modalità del sistema duale: apprendistato di primo livello, alternanza rafforzata o impresa formativa simulata. Peculiari sono i casi della Regione Emilia Romagna che utilizza l’intera dotazione per l’attivazione di massimo 25 percorsi di IV anno di IeFP da avviare entro il 15 settembre e della Regione Marche che al momento finanzia un percorso di IV anno, impegnando solo parte delle risorse messe a disposizione dal Ministero. Rispetto alla scelta tra apprendistato, alternanza scuola lavoro e impresa formativa simulata, quasi tutte le Regioni hanno lasciato amplia scelta agli Enti di definire quale modalità utilizzare. 6 Regioni hanno attivato tutte e tre le modalità attuative sebbene, in alcuni casi, riferite a specifiche annualità: Friuli-Venezia Giulia; Lazio; Lombardia; Piemonte; Umbria; Valle d’Aosta; Veneto. 2 Regioni (Liguria e Marche) escludono solo l’impresa formativa simulata, mentre Emilia Romagna e Toscana non prevedono né l’impresa formativa simulata né l’apprendistato. La Regione Sicilia non contempla l’apprendistato fra le proprie alternative. Per quanto riguarda l’impresa formativa simulata, invece, Regione Lombardia, la circoscrive ai soli disabili, mentre Regione Liguria non la prevede. SKILL 3/2016

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Nella tabella sottostante sono riassunte come le diverse modalità formative si applicano nei diversi contesti regionali. EMILIA ROMAGNA

FRIULI VENEZIA GIULIA

LAZIO

LIGURIA

LOMBARDIA

MARCHE

PIEMONTE

SICILIA

TOSCANA

UMBRIA

VALLE D’AOSTA

VENETO

APP

IFS

ASL

In alcuni casi le Regioni differenziano le misure da attivare a seconda dell’annualità. È il caso dell’Umbria che prevede l’erogazione del primo anno del percorso ordinamentale di IeFP con impresa simulata; al secondo anno all’impresa formativa simulata viene aggiunta la possibilità di ricorrere all’alternanza rafforzata, con il coinvolgimento di singoli studenti; solo al terzo anno è possibile attivare percorsi di apprendistato anche come trasformazione di esperienze di alternanza rafforzata. La Regione Friuli Venezia Giulia, invece, per la prima e la seconda annualità prevede l’impresa formativa simulata (656 ore presso CFP e 400 ore di IFS). Per la terza annualità e il quarto anno viene prevista l’alternanza o l’attivazione di contratti di apprendistato di primo livello (528 ore presso CFP e 538 in alternanza o apprendistato). Nell’ambito della programmazione della IeFP le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Sicilia, Valle d’Aosta richiedono l’attivazione dei percorsi entro settembre 2016. Il Veneto definisce anche i percorsi attivabili. In particolare, con le 3 delibere (n. 517; 518 e 519) ha previsto l’approvazione di diversi tipi di percorsi: triennali di IeFP per i servizi del benessere (400h di alternanza o almeno il 40% del monte ore per il primo e il secondo anno; 500 h o almeno il 50% del monte ore al terzo anno); percorsi di qualifica IeFP in comparti vari ed edilizia; percorsi di IV anno: 39 corsi in comparti vari e 2 corsi nel comparto edilizia. Per quanto riguarda il Piemonte, invece, l’impresa formativa simulata e l’alternanza sono previste per i percorsi triennali, mentre l’apprendistato e l’alternanza riguardano solo il quarto anno. La Lombardia si caratterizza, invece, per essere l’unica Regione ad aver incluso anche i percorsi IFTS attraverso l’alternanza scuolalavoro. In generale, la scelta delle Regioni è stata quella di privilegiare l’impresa formativa simulata al primo anno e lasciare la scelta tra l’alternanza rafforzata e l’apprendistato senza indicare una quota di attività da svolgere in apprendistato.

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In tal senso, il decollo del sistema duale attraverso il contratto di apprendistato dipenderà dalla capacità degli Enti di investire su questa tipologia di contratto formativo per il raggiungimento del titolo certamente più impegnativo in termini di attivazione.

EMILIA ROMAGNA Azioni Previste Modalità attuative Risorse impegnate

IV anno Alternanza scuola-lavoro

Apprendistato

Impresa Formativa Simulata

€ 5.351.651,00

CFP Linea 1

FRIULI VENEZIA GIULIA Azioni Previste Modalità attuative Risorse impegnate CFP Linea 1

I-II-III anno

IV anno

Alternanza scuola-lavoro

Apprendistato

Impresa Formativa Simulata

€ 2.329.857,00 Partecipano CFP ammessi alla Linea 1 + altri enti accreditati

LIGURIA Azioni Previste Modalità attuative Risorse impegnate CFP Linea 1

III anno

IV anno

Alternanza scuola-lavoro

Apprendistato

€ 1.249.506,00 Tutti i CFP accreditati

LOMBARDIA Azioni Previste Modalità attuative Risorse impegnate CFP Linea 1

Percorsi Formativi Modulari

I-III anno

Alternanza scuola-lavoro

IV anno

Apprendistato

IFTS Impresa Formativa Simulata (solo per i disabili)

€ 27.487.612,00 Tutti i CFP accreditati

MARCHE Azioni Previste Modalità attuative Risorse impegnate CFP Linea 1

IV anno Alternanza scuola-lavoro

Apprendistato

€ 95.040,00 su € 971.243,00 ripartiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Premialità in fase di valutazione

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PIEMONTE Azioni Previste Modalità attuative Risorse impegnate CFP Linea 1

I-II-III anno

IV anno

Alternanza scuola-lavoro (I-II-III-IV)

Impresa Formativa Simulata (I-II-III-IV)

Apprendistato (IV)

€ 10.090.028,00 Partecipano solo CFP ammessi alla Linea 1

SICILIA Azioni Previste Modalità attuative Risorse impegnate CFP Linea 1

I anno e III anno

IV anno

Alternanza scuola-lavoro (I-II-III-IV)

Impresta Formativa Simulata

€ 7.186.687,00 Tutti i CFP accreditati

TOSCANA Azioni Previste

20 progetti per azioni di drop out

Modalità attuative

Alternanza scuola-lavoro

Risorse impegnate CFP Linea 1

€ 2.284.297,00 Premialità in fase di valutazione

VALLE D’AOSTA Azioni Previste Modalità attuative Risorse impegnate CFP Linea 1

3 percorsi in regime di sussidiarietà complementare e due presso CFP Alternanza scuola-lavoro

Apprendistato

Impresa Formativa Simulata

€ 142.112,00 Tutti i CFP accreditati

UMBRIA Azioni Previste

I-II-III anno

IV anno

Percorsi formativi modulari

Modalità attuative

Alternanza scuola-lavoro

Apprendistato

Impresa Formativa Simulata

Risorse impegnate CFP Linea 1

€ 273.452,00 Priorità CFP Linea 1

VENETO Azioni Previste Modalità attuative Risorse impegnate CFP Linea 1

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I-II-III anno Alternanza scuola-lavoro € 11.736.023,00 Premialità in fase di valutazione

IV anno Apprendistato

Impresta Formativa Simulata


CONTESTO

Azioni di sistema a supporto del sistema duale e dell’apprendistato di primo livello ai sensi dell’art 43 D.Lgs 81/2015 a cura di Associazione Enti Formativi (AEF) della Lombardia

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CASI DI ENAIP

La sperimentazione del sistema duale. Stato dell’arte e prospettive delle sperimentazioni regionali realizzate dal sistema ENAIP. Esiti e Prospettive di un convegno non ordinario. di Irene Bertucci

Il 02 febbraio scorso presso la sede regionale di Fondazione Enaip Lombardia, a Milano, abbiamo organizzato un seminario con i direttori della rete ENAIP e i formatori, con l’obiettivo di fare il punto sulle sperimentazioni in atto sul sistema duale nelle regioni dove siamo presenti. “Analisi dello stato dell’arte e prospettive delle sperimentazioni realizzate dagli Enaip” : questo il filo conduttore della giornata, volta ad aprire un tavolo di confronto interno su una delle strategie nazionali tra le più complesse e innovative messe in atto negli ultimi tre anni dal governo in tema di politiche formative e del lavoro. Ad accoglierci il padrone di casa, il direttore Antonio Bernasconi. Quindi Antonino Ziglio ha presentato gli obiettivi del seminario e coordinato i lavori. Ad aprire le relazioni, una riflessione di Ubaldo Rinaldi e quindi le analisi dei referenti degli Enaip regionali. Nella seconda parte, l’intervento di Antonio Bernasconi, la visione di due filmati e quindi le conclusioni di Paola Vacchina. Le relazioni che si sono susseguite, curate dai diversi Enaip con il doppio taglio dell’informazione e dell’approfondimento, hanno messo in luce la grande diversità delle scelte effettuate dalle amministrazioni regionali nel programmare il duale e come le opportunità offerte dalla sperimentazione non sono esenti da vincoli e problemi sul piano della progettazione, della gestione, della relazione tra i diversi soggetti che a vario titolo, e con proprie specificità, sono chiamati a intervenire. Il duale è una vera sfida che porta con sé nuove proposte da individuare e costruire. Tra le tante questioni, ce n’è una che torna, sembra quasi voler assottigliare la diversità delle esperienze, e riguarda: Da dove nasce il duale? Quali sono i suoi presupposti fondanti e quali sono quelle condizioni culturali, organizzative e gestionali che ne garantiscono la buona riuscita e la tenuta? Una questione che ci trova definitivamente emancipati dal dubbio sull’utilità di importare dispositivi nati altrove, ma ci richiama all’urgenza di modellizzare il meglio di quanto siamo stati in grado di costruire negli anni, perché ci

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sorprende già oltre l’approccio sperimentale, proiettati a dare consolidamento al sistema. Qui le pratiche riflessive degli Enaip evidenziano proposte, problemi e linee d’azione come si potrà leggere dagli articoli che seguono. E le analisi sottolineano ancora una volta come la presenza sul territorio di un’autentica pratica dell’apprendistato unita ad una storica offerta di IeFP (basata su solidi modelli di progettazione per competenze, realizzata in accordo con il tessuto produttivo locale e garantita da una continuità di finanziamento che riconosce l’offerta come prima di tutto un diritto per tutti i giovani), rappresentano piattaforme irrinunciabili su cui costruire il complesso e intrecciato sistema di iniziative poste dal duale. Se oggi - anche questa volta, anche su questo tema – la rete degli ENAIP regionali dimostra, partendo dall’esperienza diretta sul territorio, di poter costruire piste di lavoro utili alle politiche nazionali impegnate a risolvere i drammi della disoccupazione giovanile e della dispersione scolastica è perché la proposta formativa, nel corso dei vari aggiornamenti che ciascun Enaip ha potuto adoperare in virtù delle proprie diversità e specificità, rimane uno degli elementi distintivi del nostro sistema. Una proposta formativa che non è (solo) esercizio didattico, ma è l’insieme strutturato di scelte etiche, organizzative, gestionali, educative e di sistema come ha ricorda Ubaldo Rinaldi nel corso del suo intervento.

L’autrice: Enaip Nazionale Impresa Sociale

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CASI DI ENAIP

La sperimentazione del sistema duale nella regione Lombardia di Giuseppe Longhi

La Sperimentazione nazionale sul sistema duale mira a costituire una rete nazionale (articolata a livello regionale) di Centri di formazione professionale da accreditare come sportelli di intermediazione domanda offerta/lavoro in grado di erogare servizi di orientamento ed accompagnamento al lavoro (Linea 1) e percorsi formativi nell’ambito del sistema di istruzione e formazione triennale (corsi di qualifica triennali e IV anni) fortemente caratterizzati per l’alternanza scuola-lavoro (almeno 400 ore annue) e la formazione esterna in apprendistato art 43 (Linea 2). Enaip Lombardia ha partecipato al Bando promosso da Italia Lavoro per selezionare su tutto il territorio nazionale i 300 CFP da coinvolgere nella Sperimentazione nazionale sul sistema duale (Linea 1) e finanziare l’erogazione di servizi di Orientamento di primo livello (h 2) e specialistico (h 8) in ingresso/uscita dai percorsi di IeFP ed attività di Accompagnamento al lavoro per l’attuazione di contratti di apprendistato art 43. Sono state 11 (sulle 87 complessive assegnate alla Lombardia) le sedi Enaip Lombardia prescelte, che hanno potuto usufruire, a partire dall’a.f. 2015-16, di questo finanziamento di 35.000 €. Per quanto riguarda invece l’implementazione a livello regionale del sistema duale (Linea 2), susseguente alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra Ministero del Lavoro e Regione Lombardia del 13/01/2016 che ha stanziato 27.4 Mil € all’anno, Regione Lombardia ha deciso di attivare per l’a. f. 2016-17 i seguenti Avvisi.

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• Potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro nella IeFP - a.f. 2016/2017 (14,8 Mil) • Avviso per la realizzazione di azioni di sistema a supporto del sistema duale e dell’apprendistato di I° livello ai sensi dell’art 43 DLGS 81/2015 (1 Mil) • Offerta formativa finalizzata all’acquisizione di un titolo ai sensi dell’art. 43 d.lgs. 81/2015 (7,5 Mil) • Avvio di percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale per la lotta alla dispersione scolastica e l’innalzamento dei livelli di istruzione dei giovani in collaborazione con i C.P.I.A. (1,6 Mil) • Avviso per la realizzazione dell’offerta formativa dei corsi IFTS 2016-17 (2,5 Mil) Sull’Avviso Misure per il potenziamento dell’alternanza scuola/lavoro nei percorsi di IeFP, Fondazione Enaip Lombardia ha ottenuto un finanziamento di 941.547 €, da destinare alla realizzazione di esperienze all’estero e di interventi di potenziamento dell’alternanza scuola lavoro (compreso recupero dispersione). Più che all’attivazione di nuove classi duali, in Lombardia le risorse derivanti dalla Sperimentazione sul sistema duale sono servite ad integrare il finanziamento dei corsi di IeFP, garantendo una copertura economica agli allievi frequentanti ma “senza dote” (dall’a.f. 201617 in Lombardia non sono più dotabili gli iscritti che non siano in carico al CFP al termine dell’anno formativo precedente). L’offerta formativa duale di Enaip Lombardia per il 2016-17 è consistita: • nell’organizzazione di un Modulo di 70 h di formazione linguistica e visite aziendali/work-experience all’estero (Inghilterra) aggiuntivo al monte-ore annuo di 990 ore per 5 classi di II anno del profilo di Operatore della ristorazione – servizi sala bar (4 classi) e di Operatore turistico dell’accoglienza (1 classe) che ha coinvolto circa 100 ragazzi • nella richiesta della Dote (variabile a seconda del profilo tra 4.0004.300-4.600) per gli allievi dispersi (non in carico al CFP a conclusione dell’a.f. 2015-16) inseriti nei corsi di IeFP di II e III anno nell’a.f. 2016-17 non più dotabili (circa 130 ragazzi) • nell’ampliamento del monte-ore stage di 150 ore (oltre le 250 h previste nei corsi standard di II anno) per gli allievi dispersi inseriti nei II anni (101 ragazzi) • nell’acquisizione delle doti relative ad un corso di IV anno per Tecnico dei servizi sala bar non inserito nell’offerta formativa approvata da RL per l’a.f. 2016-17 (15 ragazzi) Sull’Avviso per la realizzazione di azioni di sistema a supporto del sistema duale e dell’apprendistato di I° livello, Enaip Lombardia ha aderito alla proposta di AEF Lombardia (Associazione degli Enti formativi aderente a Forma) che ha promosso tra i propri associati (hanno aderito oltre 30 Enti) la presentazione di 5 Azioni di sistema per promuovere in modo condiviso, come sistema di IeFP, SKILL 3/2016

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un’attività di coordinamento e di comunicazione sulle tematiche del sistema duale e dell’apprendistato art 43. Sono stati presentati ed approvati 5 Progetti, distinti per Comparto: Agro-alimentare e Turistico, Manifattura artigiana e Benessere, Meccanica e Meccatronica, Altra Industria, Servizi. L’iniziativa ha avuto anche l’appoggio di Assolombarda - Confcommercio Milano – Lodi- Monza e Brianza - Confimi APIndustria Lombardia - Confartigianato Lombardia - Unione Artigiani e CGIL Lombardia – CISL Lombardia - UIL Lombardia. I Progetti propongono la costituzione di un Tavolo di coordinamento regionale e la costruzione di Rete settoriale per comparto (enti formativi, parti sociali, associazioni di categoria e/o professionali, consulenti ed esperti) che realizzi: • un’Analisi dei fabbisogni formativi delle imprese al fine di evidenziare le competenze innovative da introdurre nei profili esistenti o declinare proposte di curvature per almeno2/3 profili; • alcuni incontri di informazione/formazione rivolti al personale formativo; • un Piano di comunicazione strutturato in attività di informazione e sensibilizzazione (pagina web, collegamenti con siti Enti, strumenti di comunicazione, newsletter, utilizzo social, workshop locali, conferenza stampa). AEF si è fatta anche promotrice della costituzione di un Tavolo di lavoro con le parti sociali che ha prodotto Linee guida per la gestione dei contratti di apprendistato di I° livello. Sull’Avviso “Avvio di percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale per la lotta alla dispersione scolastica e l’innalzamento dei livelli di istruzione dei giovani in collaborazione con i C.P.I.A.” Fondazione Enaip Lombardia ha acquisito 38 Doti pari a 342.000 €. La Sperimentazione prevede che i CPIA individuino tra gli utenti in carico a loro alcuni ragazzi (tendenzialmente di età superiore a 16 anni) che, dopo aver frequentato un primo anno presso i CPIA (dove vengono sviluppate le competenze di base per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e attivati laboratori professionali per l’acquisizione di competenze tecnico-professionali), nel secondo anno vengano presi in carico dai CFP inserendoli in classi di IeFP esistenti o in classi di IeFP costituite ad hoc o in percorsi personalizzati finalizzati al conseguimento di una qualifica di IeFP. Nell’arco del biennio il CFP è tenuto ad erogare almeno 1.485 h a partire dai crediti derivanti dal monteore di attività effettuato dai CPIA (max 825 ore) e dalle esperienze pregresse certificate in ingresso. La Dote, di 9.000 € per il biennio, finanzia oltre alla formazione (di gruppo e/o individuale) anche una serie di servizi di orientamento e di accompagnamento al lavoro (Bilancio di competenze, Certificazione dei crediti ecc.)

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Con la LR 30/2015 “Qualità, innovazione, internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Lombardia” Regione Lombardia ha deciso di indirizzare verso il sistema duale i percorsi di IeFP, stabilendo (art 23) che il conseguimento delle qualifiche e dei diplomi professionali da parte degli studenti del sistema di IeFP possa avvenire attraverso l’integrazione tra formazione – alternanza scuola/lavoro (che può arrivare sino al 50% del monte-ore) e l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (attraverso una decurtazione automatica del finanziamento del 5% sul III anno, recuperabili attraverso il ricorso alla Dote apprendistato art 43). Regione Lombardia è stata l’unica regione in Italia, che è riuscita ad essere operativa, sul nuovo Apprendistato art 43 già a partire dall’a.f. 2015-16. Dopo aver recepito con DGR 4676 del 23/12/2015 la “Disciplina dei profili formativi del contratto di apprendistato”, ha provveduto ad adeguare alla nuova normativa l’Avviso sull’offerta formativa per l’apprendistato di I° livello in essere. Ciò ha consentito a circa 390 Apprendisti assunti in art 3 o art 43 di poter sostenere l’Esame finale entro la fine di settembre 2016 e conseguire il titolo di studio nell’a.f. 2015-16. Enaip Lombardia ha gestito 82 Doti Apprendistato, di cui 23 art 3 e 59 art 43, di cui 37 in uscita da percorsi di IeFP di III anno, 17 da percorsi di IV anno e 5 da altri percorsi. Di questi ultimi, a settembre 2016, dei 17 IV anni, 16 hanno conseguito il Diploma, 1 non è stato ammesso; 12 sono occupati (9 in apprendistato art. 44) e 5 sono in cerca di lavoro. Dei 37 III anni, 21 hanno chiesto la proroga al IV anno, 6 sono stati assunti, 7 sono rientrati come studenti nel IV anno, 3 sono in cerca di lavoro. Nell’a.f. 2016-17, utilizzando le risorse provenienti dalla Sperimentazione nazionale sul sistema duale, Regione Lombardia ha rilanciato la nuova «Offerta formativa finalizzata all’acquisizione di un titolo ai sensi dell’art 43 Dlgs 81/2015» con uno stanziamento di 7,5 Mil, sulla base della presentazione, da parte di ogni Operatore interessato, di un Piano di Ente sino ad un massimo di 1 Mil di finanziamento per l’assunzione di apprendisti art 43 nel biennio 2016-2018. Alla data del 14/10/2017risultavano pervenute in Regione Lombardia 2.599 richieste, costringendo la Regione a reperire ulteriori risorse, in quanto quelle stanziate risultavano insufficienti. A fine gennaio 2017, sono già stati attivate 1.173 Doti Apprendistato art 43. A Fondazione Enaip Lombardia è stato approvato un Piano di Ente di 1 Mil, che prevede l’assunzione nell’arco del prossimo biennio di 178 apprendisti in uscita dai percorsi di IeFP, di cui 63 di III anno e 104 di IV anno o altre annualità diverse dal III anno. Alla data del 30/01/2017 Enaip Lombardia ha già sottoscritto 146 contratti di lavoro in apprendistato art 43 di allievi provenienti dai corsi IeFP, di cui 42 in uscita dai III anni e 104 in uscita da IV anni, art 3 ed altre

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annualità. Sono aumentati da 10 a 17 i CFP coinvolti nella Sperimentazione. La distribuzione per settore, pur registrando ancora una netta prevalenza, in particolare nei IV anni, del comparto ristorativo, ha visto un certo riequilibrio, in particolare sui contratti relativi ai III anni in favore dei profili afferenti i settori Manifatturieri (elettrico, meccanico, meccanico d’auto, legno e arredo, termoidraulica). Sull’offerta formativa relativa ai corsi IFTS, che è quasi raddoppiata rispetto al 2015-16, malgrado il contingentamento della partecipazione (ogni Ente può essere capofila di 1 progetto e partecipare solo ad 1 altro progetto come partner), Enaip Lombardia ha avuto finanziati 2 corsi IFTS, a cui si possono aggiungere altri 2 corsi IFTS presentati attraverso le Fondazioni ITS.

L’autore: Responsabile Dipartimento produzione e sviluppo di Enaip Lombardia.

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CASI DI ENAIP

La sperimentazione del sistema duale nella regione Piemonte di Gabriele Martelengo

Prima tra le regioni italiane, il Piemonte ha siglato il 12 febbraio 2016 un protocollo d’intesa che regolamenta i contenuti formativi e gli aspetti contrattuali dell’apprendistato duale. La sperimentazione è stata preceduta da quattro anni di applicazione dell’Art.3 (apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale) del testo unico della legge del 2011, su numeri piuttosto limitati di utenti. Ad oggi la qualifica è stata raggiunta da poche decine di apprendisti ed il diploma professionale da uno solo. La sperimentazione dell’art.3 ha coinvolto quasi tutti gli enti accreditati per la formazione nell’obbligo di istruzione, suddivisi in quattro ATS territoriali, di una delle quali EnAIP Piemonte è capofila. Molte delle esperienze acquisite nell’Art,.3 sono state riprese e applicate in campo duale: dall’analisi dei processi aziendali, alle metodologie di valutazione della formazione in impresa, dal rapporto con il tutor aziendale, alla definizione del PFI, ecc. La scelta strategica della Regione Piemonte è stata quella di applicare la sperimentazione FIXO su 16 percorsi triennali e 16 quarte annualità. In particolare per quanto riguarda i diplomi professionali, la modalità duale è stata utilizzata per coprire ed implementare l’offerta formativa regionale. Ai 16 percorsi citati, infatti, se ne affiancano altri 13 reiterati in questa formula, per un totale di 45 corsi e 900 allievi coinvolti. EnAIP Piemonte partecipa con 9 centri alla sperimentazione FIXO. In 6 di questi (Cuneo, Grugliasco, Rivoli, Alessandria, Acqui Terme,

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Novara) si stanno realizzando 8 corsi. Si sono avviati due trienni, nei settori dell’autoriparazione e della ristorazione, e sei annualità per il diploma professionale nei settori grafico, automazione industriale, impianti termici, acconciatura. Complessivamente sono 101 gli allievi/e delle classi IV e 39 quelli inseriti nella prima classe del triennio. Gli apprendisti inseriti nei sei corsi per il diploma sono 13. Sul piano didattico, organizzativo, gestionale e occupazionale, sin dall’inizio, la sperimentazione del duale, ci ha proposto una serie punti di attenzione. Qui richiamiamo, in estrema sintesi, i principali. Prima di tutto una riflessione sulle aziende. Per la sperimentazione sono state selezionate le imprese con maggiori potenzialità formative in ordine a: a) presenza della totalità o almeno della maggior parte dei processi previsti dal profilo professionale; b) predisposizione e attitudine alla formazione: presenza di un imprenditore o di un tutor aziendale disponibili e “sensibili al fascino della formazione”, di un ambiente inclusivo, ecc. In particolare, l’eccellenza in queste caratteristiche è stata ricercata nell’individuazione delle imprese madrine, punto di riferimento nella classe prima dei trienni, per la quale le disposizioni operative della sperimentazione prevedono l’applicazione della metodologia della simulazione di impresa. La difficoltà in questo ambito è stata quella di individuare imprese rispondenti ai requisiti sopra indicati e il più possibile omogenee nei diversi settori. Vista la predominanza data dal duale alla formazione in azienda, è essenziale cercare di comporre piani formativi individuali in impresa il più possibile simili tra allievo ed allievo, in modo da non creare gap di competenza incolmabili durante la formazione in agenzia. La differenza tra visione “larga” dei profili nazionali e quella “stretta” delle imprese si riscontra soprattutto nella difficile, completa copertura dei processi di lavoro e della relativa acquisizione di abilità. In linea teorica, per coprire i processi, può essere presa in considerazione un’esperienza complementare, per lo stesso allievo in alternanza, in due imprese diverse (ipotesi per altro non percorribile nei contratti di apprendistato). Per quanto riguarda la selezione degli allievi/apprendisti, considerando il tipo di offerta formativa parzialmente sovrapposta e contigua a quella tradizionale, dedicata in buona parte ai quarti anni per il diploma, il target della sperimentazione non si differenzia sostanzialmente da quello che normalmente risponde all’offerta regionale. In questa fase il frazionamento dell’offerta non ha consentito una selezione sulla base della motivazione dei partecipanti, degli obiettivi familiari, della preparazione di ingresso o altro. Nel quarto anno sono raccolti in genere gli allievi qualificati dal centro. Un tema di lavoro per il futuro potrà essere la declinazione degli obiettivi d’inserimento dell’utenza in percorsi con modalità tradizionale o duale. 32

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Entrando in merito sull’organizzazione dei percorsi di alternanza/apprendistato, nei quarti anni in corso (e nei prossimi mesi nel secondo e terzo anno dei triennali) sono contemporaneamente in aula allievi/allieve in alternanza e in apprendistato. Le indicazioni regionali prevedono, purtroppo, una considerevole differenza oraria tra i due tipi di percorso: un apprendista trascorre in impresa 630 ore di formazione, un ragazzo in alternanza 500 ore. Questa variabile costringe alla diversificazione e alla personalizzazione dei percorsi in agenzia, intensificando la formazione per l’apprendista e riducendola, in ultima analisi, ad una efficacie preparazione all’esame finale, il superamento del quale, è utile ricordare, rimane dimostrazione tangibile e concreta del successo formativo, al pari dell’esito occupazionale. Altra considerazione, molto pratica, va fatta a proposito del calendario dell’alternanza, che è stato stabilito corso per corso, dopo aver consultato le imprese. Il risultato sono stati modelli differenziati in funzione del settore produttivo: dai tre giorni settimanali in impresa alternati a due in agenzia, a periodi di durata variabile in funzione della stagionalità e dei rientri. Per quanto riguarda la didattica, EnAIP Piemonte utilizza da più di dieci anni la pedagogia cooperativa come modello metodologico portante in tutti i corsi dell’obbligo. Interdisciplinarietà, didattica per compiti reali, condivisione a tutti i livelli degli obiettivi e degli strumenti di lavoro, centralità dell’allievo, sono fondamenti della pedagogia cooperativa che facilitano sia l’approccio all’impresa simulata, che la predisposizione, l’attuazione, il monitoraggio, la valutazione di progetti condivisi con le imprese formative. A supporto del CSF, per la definizione dei piani formativi individuali è stato predisposto un modello di pianificazione, derivato da quello utilizzato per l’apprendistato in art.3, concordato ed aggiornato con l’impresa, in modo da definire quali parti formative, quale livello di approfondimento delle competenze, quale complementarietà debbano sussistere negli interventi programmati nelle due situazioni di apprendimento. La documentazione, i materiali didattici, i compiti, i report e le relazioni, sono messi a disposizione di tutti gli attori sulla piattaforma didattica di ente (didattica.enaiponline.com), con l’obiettivo di integrare il modello del duale con il modello educativo e le buone prassi che abbiamo sperimentato e implementato negli ultimi anni.

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Conclusioni

L’applicazione del sistema duale rappresenta una sfida per gli enti di formazione, chiamati a rivedere e riqualificare radicalmente le loro relazioni con le imprese, con le famiglie, con gli allievi-apprendisti, ad adottare modelli didattici diversi, più legati al reale. Una sfida che sicuramente EnAIP Piemonte, con la propria esperienza, con le relazioni fortemente radicate nel tessuto industriale ed artigianale locale è pronto ad accettare e a vincere. Ma rappresenta una sfida soprattutto per le imprese. Siamo, in questa regione, ma credo in tutta Italia, ancora lontani dal modello tedesco dell’impresa formativa, disposta ad investire risorse umane, spazi, attrezzature per la formazione dei propri apprendisti. Siamo ancora lontanissimi dall’approccio culturale e sociale di imprese che si onorano di affiancare al proprio marchio il titolo di “Impresa formativa” e ancor di più lontani da un contesto che consideri lo stesso marchio un elemento di promozione e marketing.

L’autore: Responsabile Servizio Progettazione e Servizi per le Imprese, EnAIP Piemonte

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CASI DI ENAIP

La sperimentazione del sistema duale nella regione Emilia-Romagna di Giovanna Scaparrotti La Regione Emilia-Romagna ha siglato il 13 gennaio 2016 un protocollo d’intesa con il Ministero del Lavoro per avviare una sperimentazione di sistema duale con l’obiettivo di perseguire una maggiore integrazione tra i soggetti formativi e le imprese e, anche attraverso accordi di filiera e valorizzando le migliori esperienze già realizzate a livello regionale, contribuire alla qualificazione dell’istruzione e dell’intera infrastruttura educativa e formativa. L’accordo, sottoscritto a Roma dall’Assessore regionale alla Formazione Patrizio Bianchi prevede uno stanziamento di oltre 5 milioni di euro per il 2015 e 2016. L’obiettivo è qualificare e diffondere ulteriormente l’alternanza scuola/lavoro come modalità che mette in continuità l’apprendimento strutturato in aula con il lavoro, attraverso l’utilizzo in azienda di locali idonei, processi coerenti e tutoraggio aziendale per svolgere le attività previste. Insieme allo sviluppo generalizzato della didattica laboratoriale, gli strumenti principali, sono i tirocini curriculari per i giovani fino a 18 anni; l’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, e l’apprendistato di alta formazione e di ricerca. Il protocollo, siglato in attuazione dell’accordo Stato- Regioni per la sperimentazione di “Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale” del settembre 2015, permette di definire il progetto sperimentale sulla base delle specifiche esigenze delle Regioni. SKILL 3/2016

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L’Emilia-Romagna ha scelto di perseguire l’obiettivo di una maggiore integrazione tra i soggetti formativi e le imprese nella filiera dell’istruzione e formazione tecnica e professionale. Il progetto e le risorse permettono • di sperimentare, già a partire dall’anno formativo in corso, il modello duale nei percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale, • di attivare in via sperimentale i percorsi di quarto anno per il conseguimento del diploma professionale • di permettere ai giovani così diplomati di accedere ai percorsi di IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore), offrendo loro l’opportunità di frequentare un percorso quinquennale. In totale sono stati avviati 29 percorsi di quarto anno con sistema duale a settembre 2016; i corsi sono stati rivolti unicamente ai giovani qualificati a giugno 2016. Il numero di giovani coinvolti è 596. La Rete EnAIP Emilia Romagnasta gestendo cinque dei 29 percorsi di quarto anno finanziati nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Forlì-Cesena e Rimini (era stato presentato anche un percorso sulla provincia di Bologna che non è stato approvato). Entrando in merito sulle specifiche dei percorsi realizzati dalla Rete EnAIP Emilia Romagna evidenziamo che tutti i corsi prevedono un numero di ore in azienda pari al 50%-55% della durata. Alcuni enti hanno optato per l’alternanza orizzontale per cui i ragazzi, nell’arco della settimana, sono in aula due-tre giorni e in azienda i rimanenti giorni; altri hanno fatto la scelta di far svolgere periodi in azienda alternati a periodi in aula. La scelta è dettata soprattutto dal settore di intervento e dalla tipologia di aziende con cui si lavora. Le aziende sono state coinvolte direttamente in fase di progettazione e condividono con l’ente il percorso di valutazione durante la formazione in situazione, si tenga presente infatti che in diversi casi le esercitazioni in laboratorio sono diventate vere e proprie commesse di lavoro reali. La Rete EnAIP Emilia Romagna vorrebbe arrivare alla condivisione di un impianto unitario di valutazione per i percorsi entro la fine dell’anno scolastico. Per quanto riguarda le azioni a supporto dei tutor, si è attivata una formazione specifica, realizzata da una esperta del settore e rivolta a tutti i tutor degli enti che gestiscono il quarto anno. La formazione ha permesso di creare e/o omogeneizzare gli strumenti operativi per la realizzazione dei percorsi e ha toccato i seguenti temi: il catalogo/banca dati delle imprese partner; l’ancorare il progetto ad aspettative e propensioni dei ragazzi; la programmazione del percorso in alternanza; la realizzazione e il monitoraggio delle esperienze in alternanza; la valorizzazione dell’esperienza realizzata; la valutazione degli apprendimenti conseguiti; la valo36

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rizzazione del percorso di alternanza scuola-lavoro verso l’esterno. Gli strumenti operativi messi a punto durante la formazione sono stati condivisi in un apposito cloud e potranno essere utilizzati anche da altri operatori che non hanno seguito i lavori. Sono strumenti “dinamici” che saranno continuamente adeguati alla situazione della classe e delle aziende: devono, infatti, tenere sempre presente la centralità dell’allievo in formazione e la dinamicità del mercato del lavoro. Come tutti gli strumenti che la Rete EnAIP Emilia Romagna utilizza nell’IeFP, anche questi sono “in divenire” continuo in una logica di ricerca e sperimentazione continua. Ora qualche considerazione sull’andamento delle sperimentazioni. Un elemento distintivo di tutte le sperimentazioni che la Rete EnAIP Emilia Romagna sta gestendo è il forte raccordo con le aziende; partendo da un know how consolidato negli anni di rapporto con le imprese, che ha sempre permesso di svolgere gli stage aziendali come veri e propri momenti formativi (che nell’ultimo anno si sono tramutati spesso anche in rapporti di lavoro), si è cercato di fare un lavoro ancora più approfondito con le aziende arrivando nello specifico della progettazione di dettaglio dei percorsi formativi duali e condividendo obiettivi didattici e metodologie di valutazione. Già in fase progettuale si sono siglate le convenzioni di stage in cui si sono definiti i percorsi che gli allievi avrebbero svolto nel contesto aziendale. In fare di realizzazione il numero di imprese coinvolte è aumentato in quanto in alcuni casi, per rispondere maggiormente ai desiderata degli allievi e andare incontro a problemi di trasporto e lontananza dal luogo di lavoro, si sono dovuto rivedere alcuni percorsi personalizzati. Il grado di soddisfazione degli studenti è molto alto e si è notata una maturazione notevole nei giovani passando dalla logica dello “studente”, alla logica di chi si sta formando per la professione. Il grado di abbandono è molto basso (in alcuni casi dovuto alle assunzioni); sintomo che i giovani si sono appassionati al mestiere e sono disponibili a investire in formazione. La criticità maggiore che si riscontra è la limitatezza della sperimentazione sia in termini di percorsi attivati che di utenza a cui i corsi sono rivolti (giovani qualificati a giugno dello scorso anno); questo ha voluto dire lasciare fuori dal gioco molti studenti che avrebbero meritato un’opportunità formativa ulteriore. Sarebbe auspicabile un sistema formativo in cui ogni giovane ha la possibilità di frequentare tutta la filiera della Formazione Professionale. Un punto su cui ci si sta fortemente interrogando è quello della valutazione e dell’esame finale. Non avendo indicazioni precise dalla Regione servirà un momento di studio e confronto che metta insieme formazione e aziende nel pensare un percorso valutativo innovativo in una logica differente da quella usata fino ad oggi. La problematica inerente la valutazione delle competenze è argomento molto importante nel sistema IeFP. Le classi di questo settore SKILL 3/2016

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della formazione professionale vedono, infatti, giovani molto problematici, al limite del disagio sociale grave e provenienti spesso da paesi stranieri (con una formazione di base neanche elementare). Non è pensabile utilizzare le metodologie valutative classiche che spesso si fermano alla valutazione della conoscenza della nozione e non tengono conto della maturità della persona nel suo complesso. All’interno dei percorsi duali si sommano a questo le problematiche legate alla valutazione del tutor aziendale sul lavoro svolto in impresa dal ragazzo: il tutor deve avere gli strumenti adeguati per valutare se il processo di lavoro seguito dall’allievo ed i manufatti prodotti possono dare evidenza di acquisizione di conoscenze e competenze della qualifica di riferimento. Il tutor aziendale normalmente non è un formatore, né gli si può chiedere di diventare un esperto di processi valutativi. Occorre quindi che il tutor dell’Ente formativo affianchi il referente aziendale per mettere a punto un processo valutativo complesso che monitori costantemente il lavoro dell’allievo. Quindi, vanno messi a punto strumenti di rilevazione oggettivi in grado di valutare la professionalità del ragazzo sia dal punto di vista tecnico che personale. Si è già iniziato un lavoro di accompagnamento dei tutor aziendali, ma la problematica valutativa dovrà essere oggetto di confronto e scambio tra i referenti dei vari Enti gestori nei prossimi mesi.

L’autrice: Direttore Fondazione EnAIP S. Zavatta Rimini

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CASI DI ENAIP

La sperimentazione del sistema duale nella regione Friuli Venezia Giulia di Luca Alborghetti

In Friuli Venezia Giulia i percorsi di IeFP sono realizzati dall’Associazione temporanea di organismi formativi accreditati dalla Regione denominata Effe.Pi. Per quanto riguarda la sperimentazione duale il Ministero del Lavoro ha concesso alla Regione complessivamente 4.600.000 euro di finanziamento. Particolarità progettuale dei percorsi duali: ognuna delle annualità ha previsto 1.056 ore di corso, al primo e al secondo anno sono previste 656 ore di didattica teorico-pratica presso il CFP e 400 ore in impresa formativa simulata, sempre presso il CFP. Al terzo e all’eventuale quarto anno sono previste 528 ore presso il CFP e 528 ore presso imprese in alternanza o in apprendistato. Nel proporre le figure professionali da sviluppare nel sistema duale la Regione FVG ha dato libertà agli enti costituenti Effe.Pi di operare – ovviamente su figure nazionali previste per i percorsi di IeFP - sia avviando percorsi dal primo anno, sia convertendo annualità seconde e terze avviate come tradizionali in percorsi duali, sia offrendo nuove annualità quarte. Di fatto EffePi ha incrementato il numero di percorsi già offerti aggiungendo i primi anni dei profili delle lavorazioni artistiche nell’ambito dell’edilizia e dell’operatore della logistica, in pochi casi ha convertito terzi anni in duali, molto spesso ha attivato nuovi quarti anni.

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Nello specifico EnAIP FVG ha convertito a Udine un terzo anno tradizionale di “Manutentore di autovetture e motocicli” in un percorso duale, ha avviato con modalità duale sia un “Tecnico riparatore di veicoli a motore”, sia un “Tecnico elettrico”. A Trieste è stato avviato in un triennio duale un corso di “Addetto alla logistica integrata”, primo mai partito in regione. Operando in un regime duale sono subito emerse alcune necessità organizzative legate alle calendarizzazioni delle attività di alternanza. Se per il profilo di “Addetto alla logistica integrata” il problema non si è ancora posto perché la Regione FVG non consente alternanza al primo anno, per gli altri corsi al terzo e quarto anno si era pensato inizialmente di concentrare nella prima parte dell’anno l’attività presso il CFP e nella seconda presso le imprese. In realtà un’attenta riflessione ha sconsigliato di adottare tale metodologia perché sarebbe stato impossibile garantire – in un anno che prevede l’esame per l’attestazione – una progressione di competenze omogenea per tutti gli allievi e un adeguato monitoraggio. In considerazione di ciò, riflettendo insieme alle imprese coinvolte, si è deciso che per quanto riguardava i profili del “Manutentore autovetture e motocicli” e del “Tecnico riparatore di veicoli a motore”, la migliore scansione temporale prevedeva tre giorni presso l’ente e due giorni presso l’impresa. Mentre per il corso di “Tecnico elettrico” sarebbe stato preferibile una settimana presso l’ente e una settimana presso l’impresa. Questo avrebbe consentito agli allievi di partecipare a processi lavorativi completi, esaltando la didattica dell’alternanza. Per quanto concerne le adesioni dei ragazzi, il percorso di “Logistica” sconta ancora la sua novità: si sono iscritti in prima 12 ragazzi, benché i fabbisogni professionali del territorio siano sicuramente maggiori. Molto alta invece l’adesione ai terzi e quarti anni: in particolare per l’ammissione alla terza tradizionale convertita in duale è stato necessario effettuare una selezione tra i richiedenti perché i posti erano inferiori alle richieste, segnale che una didattica con consistente attività in azienda viene considerata attraente. Ora ci si trova a metà del primo anno di sperimentazione, ma alcun considerazioni si possono già fare. In chiave positiva si nota che in generale il duale viene visto positivamente dalle famiglie e dai ragazzi: la percezione è che passando molto tempo in azienda aumentino anche le possibilità occupazionali al termine del percorso. Inoltre, è uno stimolo per gli enti e per i loro operatori obbligati a confrontarsi in modo più approfondito con il tessuto produttivo del territorio, a innovare la didattica e a ritagliare la formazione sui fabbisogni delle imprese. Tra gli elementi di difficoltà si deve citare una notevole necessità di lavorare affinché le imprese decidano di mettesi in gioco e di lavorare sulla crescita dei ragazzi in chiave di investimento sul futuro – deve esistere anche una componente etica del mettersi in gioco 40

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- e non solo di mera valutazione dei fabbisogni lavorativi attuali. Inoltre non è semplice lavorare con piccole e piccolissime imprese, preferibile sarebbe individuare le “imprese madrine”, attualmente non ancora fortemente coinvolte in Friuli Venezia Giulia. Tra le difficoltà tecniche dell’ente di formazione possiamo evidenziare ancora due aspetti: da un lato tra gli allievi che frequentano il duale c’è un aumento delle ore di assenza durante le attività presso il CFP: si tratta di un fenomeno ancora da comprendere e da analizzare. Dall’altro, è necessario costruire modalità efficaci di valutazione dell’apprendimento in azienda: ora si è ancora strutturati a pensare che nell’impresa i ragazzi vadano a sperimentare e ad affinare quanto appreso presso il CFP. Ma nel duale una consistente parte di formazione viene delegata all’impresa e questa parte ha bisogno di essere controllata costantemente.

L’autore: Direttore Area Formazione Giovani, EnAIP Friuli Venezia Giulia

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CASI DI ENAIP

La sperimentazione del sistema duale nella regione Liguria di Emiliano Stroppiana e Elena Dapelo

Aesseffe ha partecipato, a partire dal 2013, all’azione sperimentale per la Selezione dei Soggetti Attuatori da inserire nel Catalogo Regionale per la Sperimentazione della Disciplina Regionale “Apprendistato per la Qualifica e per il Diploma Professionale 2012-2013”, ottenendo il capo filato per la Provincia di Genova e la Provincia di Savona, e partecipando nella provincia di Imperia al raggruppamento con capofila la Scuola Edile. Nell’anno formativo 2015/2016 presso la sede di Sanremo, ha costituito una classe Apprendistato per qualifica, con docenti del triennale IEFP, per un totale di 5 allievi con i seguenti contratti: 4 contratti per un percorso IeFP “Operatore della Ristorazione” indirizzo Sala bar e 1 contratto per un percorso IeFP “Operatore del Legno” a indirizzo Verniciatura. Tutti gli apprendisti, tranne uno, sono figli dei datori di lavoro e hanno apprezzato il fatto di poter insegnare la parte professionalizzante ai loro ragazzi. L’unico che lavorava alle dipendenze di un albergo, dopo circa nove mesi di contratto, ha dovuto dare le dimissioni. Così, a fine 2016 Aesseffe ha contattato altri datori di lavoro con figli in dispersione scolastica ed è riuscita a contrattualizzare altri 3 apprendisti, di cui 2 nel settore della ristorazione e 1 nel settore commerciale (addetto alle vendite). Nel frattempo in Provincia di Savona, Aesseffe ha redatto nell’anno 2015 due PFI per due apprendisti per qualifica per i seguenti contratti: un contratto per un percorso IEFP Addetto alle vendite e un contratto per un percorso IEFP “Operatore della Ristorazione”

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indirizzo Sala bar. Nel frattempo durante l’estate del 2016 abbiamo redatto altri 2 PFI per: un contratto per un percorso IEFP “Operatore della Ristorazione” indirizzo Sala bar e un contratto per un percorso IEFP “Operatore Meccanico”. Aesseffe ha inoltre partecipato all’Avviso pubblico per la concessione di contributi ex art. 12, L. 241/1990 in favore dei Centri di formazione professionale per la realizzazione di azioni di accompagnamento e sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito della IeFP – Programma Fixo, Pubblicato da Italia Lavoro S.p.A. in data 08/10/2015, ottenendo su cinque sedi, l’ammissione al progetto di tre sedi (Genova, Savona e Ventimiglia) in data 26/02/2016 e successivamente (settembre 2016) anche la quarta sede di Sanremo. Raggiungendo gli standard obbligatori richiesti, come da avviso, da giugno 2016 ad oggi ha già svolto, nelle quattro sedi Liguri, un monte ore totale di orientamento base e specialistico di oltre 1.300, con un numero giovani orientati di oltre 150. La Regione Liguria ha pubblicato le seguenti Delibere di Giunta Regionale: - Deliberazione di Giunta Regionale 29/07/16 n. 708 ad oggetto “Programmazione biennale dell’iniziativa regionale di diploma di istruzione e formazione professionale – Tecnico di IeFP (IV anno). Impegno a favore di ARSEL Liguria (l’Ente strumentale della Regione): euro 2.926.650,23. - Deliberazione di Giunta Regionale 29/07/16 n. 728 ad oggetto “Approvazione del progetto sperimentale per l’implementazione del sistema duale in Regione Liguria, ai sensi della d.G.R. 66/2016. Impegno a Favore di ARSEL: euro 1.159.506,00. Successivamente ha pubblicato gli Avvisi, a cui Aesseffe ha partecipato con le sedi accreditate per la macrotipologia A, percorsi triennali IEFP. Nel 2017 il Consorzio Valbormida Formazione (di cui Aesseffe e socio) ha formato una IV classe con la seguente tipologia di allievi: • 13 allievi che frequenteranno il corso come da Avviso per la fruizione dell’offerta formativa dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) IV anno (Diploma di Tecnico di IeFP) in attuazione della DGR n. 708/2016, 990 ore di cui 250 in stage inseriti in un percorso articolato a doppio indirizzo in uscita: Tecnico di cucina e Tecnico di sala • 3 allievi che frequenteranno il corso come da Avviso per la fruizione dell’offerta formativa per il potenziamento del Sistema Duale nell’ ambito dell’istruzione e formazione professionale in Regione Liguria in attuazione della DGR n. 728/2016, 990 ore di cui 400 ore in azienda con contratto di tirocinio pagato dal datore di lavoro, in alternanza scuola lavoro, • 2 allievi che frequenteranno il corso come da Avviso n.728, 990 ore di cui 495 in azienda, con contratto di apprendistato per diploma.

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Anche nel caso di questo Avviso, abbiamo notato che le aziende più propense a contrattualizzare i ragazzi con l’apprendistato, sono aziende familiari, con uno dei genitori come datore di lavoro. In conclusione possiamo tracciare alcuni punti di forza e di debolezza delle nostre sperimentazioni. Tra i punti di forza segnaliamo: - la presenza di micro imprese nel settore del turismo tutte a gestione familiare; - la partecipazione attiva dimostrata dai tutor nel contattare le aziende, le famiglie e i consulenti del lavoro e la buona capacità dimostrata dai docenti di lavorare bene in team; - la costituzione di classi ad hoc per questa tipologia di allievi. Tra i punti di debolezza: - la scarsa conoscenza da parte dei consulenti del lavoro della tipologia contrattuale; - la Regione Liguria ha approvato il finanziamento solamente per la terza annualità dell’apprendistato per qualifica, ma non vengono finanziati i primi due anni di formazione; - la scarsa chiarezza da parte delle Istituzioni Politiche sia locali che Regionali per quanto riguarda la modulistica della gestione dei corsi.

Gli Autori: AESSEFFE Liguria

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CASI DI ENAIP

La sperimentazione del sistema duale nella regione Veneto di Marta Cunego e Giancarlo Vincenzi

La Regione Veneto con le delibere di Giunta di aprile 2016 ha di fatto recepito e posto in essere il protocollo d’Intesa siglato il 13/01/2016 con il Ministero del Lavoro, attivando la prima sperimentazione di azioni di accompagnamento e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale. Le delibere regionali, hanno fornito le linee di intervento per la progettazione dei percorsi definendo il monte ore per annualità distinto per attività formativa svolta nel Centro di Formazione e nell’Impresa. Nel percorso triennale per il conseguimento della qualifica e di quarto anno per il diploma professionale si prevedono 990 ore annuali così ripartite: nel primo anno, 400 di impresa simulata e 590 di formazione nel CFP; nel secondo anno 400 ore di formazione in azienda e 590 nel CFP; nel terzo anno 500 ore di formazione in azienda e 490 nel CFP; nel quarto anno 500 di formazione in azienda e 490 nel CFP. L’offerta formativa, per il medesimo gruppo classe, prevede due tipologie di percorsi in azienda: l’attivazione di un contratto di Apprendistato di 1° livello formativo o in “alternanza rafforzata” a partire dal secondo anno nei percorsi a qualifica. Per l’anno formativo 2016/2017 ENAIP VENETO I.S. ha attivato 3 percorsi triennali nei settori della ristorazione e dell’automotive, oltre a 9 percorsi per il diploma professionale nei comparti elettrico, elettronico, meccanico, ristorazione ed automotive. Sono coinvolti complessivamente 222 allievi (71 nei percorsi triennali e 151 per il diploma professionale).

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Per l’anno formativo 2017/2018, con avvio a settembre 2017, ENAIP VENETO I.S. ha visto approvati 6 percorsi triennali per la qualifica e 10 per il diploma professionale confermando le qualifiche e i diplomi nei settori precedentemente indicati con l’aggiunta di un percorso nel comparto dei servizi di vendita. La sperimentazione del sistema duale ha rappresentato per Enaip Veneto un’opportunità in primo luogo per ripensare la formazione dei giovani attraverso una via specifica e alternativa al modello scolastico, in secondo luogo per ridefinire il proprio rapporto con l’impresa al fine di garantire che formazione e lavoro possano integrarsi “organicamente” (cfr DLeg. 81/2015). Il dialogo con l’azienda è dunque sempre più centrale al fine di implementare la professionalità dei lavoratori di oggi e di domani rispondendo ai fabbisogni formativi e promuovendo innovazione. E’ emersa dunque l’esigenza di realizzare e collaudare un modello unico e trasversale a tutti i settori di intervento di ENAIP VENETO (formazione iniziale, sevizi al lavoro e alle Imprese, attività a catalogo) che permetta, rispetto all’approccio con le aziende, di effettuare: • L’ANALISI DEI PROCESSI, per delineare processi e attività presenti in azienda facendo emergere fabbisogni in termini di professionalità. • LO SVILUPPO DEL PIANO FORMATIVO: per individuare il percorso necessario per lo sviluppo delle professionalità o per rispondere al fabbisogno espresso. • L’IMPLENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE: per definire i livelli di professionalità acquisita dai soggetti in azienda, ma anche individuare le potenzialità degli stessi. La scheda di rilevazione utilizzata , dunque, partendo da quanto previsto dal quadro di riferimento nazionale sulla definizione del Piano Formativo Individuale, ha valorizzato la dimensione della competenza in modo che fosse declinato in dimensioni maggiormente osservabili riconducibili alle ATTIVITA’ ed ai COMPITI che devono essere agiti per garantire un determinato processo di lavoro. Nella stesura del piano formativo individuale, abbiamo dunque garantito attraverso il dialogo tra il tutor formativo ed il tutor aziendale, la declinazione dei compiti (operazioni elementari che garantiscono l’output atteso dall’attività) tenendo conto della specificità del contesto aziendale, superando il problema del rapporto tra visione “larga” degli standard e declinazione “stretta” della gran parte delle imprese. Lo scambio dialogico tra tutor formativo e tutor aziendale ha permesso di realizzare una puntuale analisi dei processi di lavoro rendendo evidenti le attività in cui coinvolgere lo studente/lavoratore per sviluppare le competenze previste dal profilo in uscita e garantirne il processo di valutazione. Nello stesso tempo nel CFP si è progettato un percorso formativo per l’intero gruppo classe con una logica di integrazione, sistema46

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tizzazione delle conoscenze, delle tecniche e delle procedure operative agite o non agite nell’azienda. Il raccordo instaurato, fin dal momento dell’avvio della progettazione in risposta al bando, tra il Centro di Formazione e l’Azienda si è via via rafforzato, attraverso numerosi incontri individuali, workshop informativi presso il centro, brochure, dépliant. I Tutor Formativi dell’Area Giovani, i Tutor dell’area Adulti Imprese e gli operatori dei servizi al lavoro presenti nei CFP, in maniera sinergica, si sono attivati con le Imprese per: • definire l’accordo di partenariato nel caso dell’alternanza e nel caso dell’apprendistato la stipula del protocollo d’intesa e del contratto di lavoro; • verificare i requisiti previsti dalla normativa, le capacità strutturali e tecniche dell’azienda, ma anche e soprattutto la capacità formativa dell’azienda e del tutor aziendale; • valutare l’effettiva possibilità di attuazione di tutti i processi produttivi previsti dal Piano Formativo Individuale; • abbinare opportunamente allievo/azienda con una calendarizzazione di reale alternanza; • assistere l’azienda nella stipula e nella gestione del contratto di apprendistato; • promuovere tutti i servizi offerti dal CFP. Di fatto una consulenza che ha mirato a far diventare il CFP partner di riferimento dell’impresa per lo sviluppo professionale dei lavoratori in entrata o occupati in azienda. Notevole è stato l’impegno degli operatori dei CFP per l’allargamento e il consolidamento della rete di aziende da coinvolgere nel sistema duale (alternanza e apprendistato). In questa prima fase della sperimentazione sono state coinvolte 130 aziende e 151 allievi, di cui 134 in alternanza rafforzata e 17 in apprendistato. I contratti di apprendistato per il diploma professionale attivati sono 12 nel settore ristorazione, 4 nell’automotive ed 1 nell’elettrico. La “giovinezza” della legislazione, la contenuta campagna informativa da parte dei soggetti coinvolti, enti pubblici e parti sociali, combinate alla mancanza di informazione dei consulenti del lavoro aziendali, hanno talvolta limitato la scelta dell’attivazione del contratto di lavoro. Un altro aspetto molto importante è l’approccio valutativo nel sistema duale che deve essere mirato alla valorizzazione del potenziale professionale delle persone. L’obiettivo non è quindi solo il “misurare” ma piuttosto descrivere quale tipo di risorsa potrà essere lo studente al termine del percorso, per l’azienda che lo vorrà come collaboratore. Le modalità tradizionali di valutazione non sono adeguate ad esprimere “il valore aggiunto che una persona è in grado di dare al lavoro che viene chiamata a svolgere “. E’ quindi compito dei tutor formativi e dei tutor aziendali saper descrivere questo valore aggiunto; è infatti in questa fase che si manifesta SKILL 3/2016

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la valenza ulteriore sul piano formativo della relazione/interazione tra azienda e il Centro di Formazione Professionale. Questo approccio richiede un forte cambiamento di mentalità dei formatori e dei tutor, compreso il tutor aziendale, per identificare compiti definiti che siano evidenza dell’acquisizione delle competenze, e che ne possano manifestare la reale dimensione della padronanza in termini di autonomia e responsabilità. Una considerazione finale, ma non meno importante, riguarda l’organizzazione didattica del percorso formativo nel centro e nell’azienda. I luoghi, i contesti e le situazioni dove si apprende sono molti, quindi, non è più possibile un’organizzazione didattica tradizionale basata su discipline/materie e sul gruppo classe “omogeneo” di conseguenza alcune rigidità normativa nella gestione dei percorsi devono essere superate.

Gli Autori: ENAIP Veneto I.S.

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CASI DI ENAIP

La sperimentazione del sistema duale a Napoli e Foggia di Vitaliana Cecchetti e Maria Vittoria Bonanno

La sperimentazione del sistema duale, promossa attraverso il Programma FIxO Formazione E Innovazione Per L’occupazione, in tutta Italia, rappresenta per il sistema ENAIP una occasione importante di riflessione e stabilizzazione di modelli e pratiche elaborate in numerose realtà regionali nonché un opportunità per rafforzare la presenza dell’ente in alcuni territori del sud Italia dove siamo assenti da tempo, in particolare nella regione Campania e in Puglia. Dal 2015, infatti, ENAIP Impresa Sociale ha riattivato le due realtà formative di Napoli e Foggia, dove si stanno realizzando attività afferenti al programma di Garanzia Giovani, corsi di formazione superiore rivolti a giovani e adulti disoccupati e percorsi di formazione di base (annuale) per ragazzi dai 16 ai 19 anni. Entrando nel merito del Programma FIxO, avviato a seguito dell’Accordo Stato-Regioni del 24 settembre 2015, la regione Puglia ha dato formalmente avvio al sistema duale il 19 febbraio 2016, mentre la regione Campania il 18 marzo dello stesso anno. ENAIP IS ha iniziato ad operare da giugno 2016 con l’intento di ampliare e consolidare le reti di partenariato locale, che pur con alcune differenze tra le due regioni, non erano particolarmente sviluppate o poco differenziate in relazione ai settori di interesse. Inoltre, in considerazione del fatto che le due realtà territoriali presentano importati fabbisogni di intervento sociale, resi ancora più urgenti dagli alti tassi di disoccupazione giovanile, la fase di avvio del Programma FixO ha riguardato una preliminare e necessaria

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azione di ricerca e scouting dei potenziali partner con i quali costruire solidi accordi necessari a realizzare le attività di progetto nonché a strutturare la definizione dell’offerta formativa dei CFP. Questo primo obiettivo è stato raggiunto: le reti di partenariato sono state rafforzate e anche ampliate, arrivando a coinvolgere sia a Napoli che a Foggia oltre 30 soggetti presenti in diversi settori produttivi (commercio, servizi alle imprese, turismo, agroalimentare, ristorazione, benessere) e anche in ambito educativo, professionale e culturale (Istituti di Istruzione Superiore, Università, Associazioni di rappresentanza). Per quanto riguarda le attività operative rivolte direttamente ai beneficiari finali (giovani da 14 a 24 anni) per entrambe le sedi, la sperimentazione ha riguardato i seguenti interventi: • Orientamento di primo livello, quindi colloqui individuali (della durata da 1 a 2 ore) per la rilevazione dei fabbisogni e la costruzione del patto di servizio; • Orientamento specialistico, cioè colloqui individuali (durata da 1 a 8 ore) per la rilevazione e bilancio competenze, la predisposizione del progetto formativo e professionale individuale; • Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale che è consistito nel supporto ad aziende e ai candidati per l’inserimento e/o attivazione di contratti di apprendistato. Al momento della prima verifica formale (avvenuta il 31 dicembre 2016), nelle due sedi sono stati coinvolti in totale 66 giovani prevalentemente maschi, di età compresa tra i 16 e 19 anni, in possesso della licenza media, e il cui principale fabbisogno orientativo, come emerso nei colloqui, ha riguardato la ricerca del lavoro. Solo un 20% dei giovani partecipanti era in possesso di diploma di maturità e solo occasionalmente le richieste avanzate nelle consulenze orientative hanno riguardato un supporto alla scelta formativa. Sono stati inoltre attivati due contratti di apprendistato, uno nel settore della ristorazione e l’altro nel settore dei servizi alle imprese. Entro marzo 2017, data prevista per la conclusione della sperimentazione, si prevede di realizzare ulteriori 120 colloqui. La tabella illustra i numeri raggiunti finora e quelli che prevediamo di completare entro la conclusione della sperimentazione.

Regioni

Attività svolte al 31/12/2016

Previsione di completamento a marzo 2017

Colloqui di orientamento di primo livello

Colloqui di orientamento specialistico

TOTALI

Colloqui di orientamento di primo livello

Colloqui di orientamento specialistico

TOTALI

CAMPANIA

16

11

27

20

36

56

PUGLIA

16

23

39

24

40

64

TOTALI

32

34

66

44

76

120

50

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L’incertezza e le disomogeneità nelle indicazioni procedurali e nelle modalità gestionali (ad es. richieste difformi tra le due regioni, tempi differenti per invio documentazioni, ecc.) sommate alla sostanziale assenza di interventi di sistema, ovvero di confronti operativi tra i diversi soggetti coinvolti a livello regionale, hanno rappresentato le principali criticità che ENAIP IS ha dovuto affrontare in questi mesi di avvio e gestione della sperimentazione. I tempi eccessivamente lunghi nell’erogazione delle risorse economiche hanno rappresentato un’ulteriore elemento di difficoltà. A rendere complessa la realizzazione delle attività ha contributo anche il sostanziale scollamento dei tempi previsti dal programma FIxO rispetto a quelli degli altri servizi formativi programmati dalle due Regioni, criticità che nel caso di ENAIP IS si è rivelata particolarmente penalizzante tenuto conto che l’offerta formativa erogata dai due CFP non è ancora entrata a pieno regime, né orientata su specifici settori, ma più strettamente legata delle opportunità al momento offerte dalle programmazioni regionali. Nonostante tali vincoli di contesto, sui quali ovviamente pesa anche un mercato del lavoro locale in forte crisi e una sostanziale difficoltà e diffidenza nell’accedere alle azioni previste nel sistema di alternanza (apprendistato per la qualifica) e/o procedere ad assunzioni di nuovi lavoratori, in questi mesi di lavoro abbiamo potuto apprezzare anche elementi positivi che ci hanno consentito di raggiungere al 31 dicembre 2016, sia a Napoli che a Foggia, tutti gli standard previsti sia in termini quantitativi (standard obbligatori) che qualitativi (standard facoltativi): dai legami con il territorio (con la pubblicizzazione di almeno 10 vacancy), alle azioni di orientamento (orientamento di I livello ad almeno 10 giovani), alle attività di alternanza scuola lavoro (tirocini per almeno 15 allievi), alla promozione e stipula di almeno un contratto di apprendistato, al consolidamento dei legami con il territorio (ampliamento della rete territoriale e definizione di procedure e strumenti di lavoro), alla attivazione del piano di formazione e aggiornamento dgli operatori per terminare con la definizione di procedure e strumenti per il monitoraggio e la valutazione delle attività di orientamento e alle relative azioni di sperimentazione e validazione. In conclusione, segnaliamo che la regione Campania, in virtù degli esiti positivi raggiunti finora con il sistema duale, ha promosso la realizzazione di una sperimentazione che riguarda 7 percorsi triennali e 2 percorsi annuali di IeFP (finora realizzate esclusivamente dal sistema di istruzione) da affidare agli Enti di Formazione Professionale coinvolti nel FIxO. Una novità che lascia ben sperare su un futuro consolidamento della presenza di ENAIP IS nel territorio.

Le autrici: Vitaliana Cecchetti Direttore ENAIP Impresa Sociale Maria Vittoria Bonanno Responsabile progettazione e monitoraggio progetto FIxO

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Video servizio del TG5 sulla sperimentazione duale

Link al video

Video servizio della RAI sui ragazzi in apprendistato

Link al video

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SKILL

TEORIE ED ESPERIENZE SULLA FORMAZIONE

PERIODICO DI ENAIP LOMBARDIA Fondazione Enaip Lombardia Via B. Luini, 5 - 20123 Milano T. 02 88124402 F. 02 804380 www.enaiplombardia.it

© Fondazione Enaip Lombardia, 2017


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