H U E S E R S M A G A Z I N E
S to r i e s from th e luxury wo r l d
Dec23 Jewelry Fashion Design Lifestyle
€ 15
_editorial La tecnologia è amica della creatività? O ne svilisce l’essenza stessa, standardizzando se non stravolgendo l’intricato processo che porta a un’elaborazione artistica? Il dibattito è antico, si ripropone all’avvento di ogni “rivoluzione tecnologica” e dunque mai come adesso, a un anno esatto dalla prima release di ChatGPT, è acceso e attuale. Certamente c’è e ci sarà sempre spazio per una fertile interazione tra macchina e creatività umana, come è sempre stato in passato e come dimostrano le splendide immagini, elaborate con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale da Silvia Badalotti e Stefano Casati, che pubblichiamo in questo numero. Così come ci sono e ci dovranno sempre essere tempo e spazio per ripensare creativamente, alla luce appunto delle nuove tecnologie, il passato, l’heritage delle grandi maison, i classici del design che non sono solo una continua fonte di ispirazione per il presente ma anche una chiave di lettura per immaginare e costruire il futuro, esplorando le vie migliori per affrontare i cambiamenti che inevitabilmente ci aspettano nel tempo che verrà.
Is technology a friend of creativity? Or does it undermine its very essence, standardising or even upsetting that intricate process that leads to artistic elaboration? Ages-old and dug up anew with the advent of every “technological revolution”, this debate is now more heated and relevant than ever, almost a year to the day since the first release of ChatGPT. There obviously is and always will be room for fertile interaction between machine and human creativity; this has constantly happened in the past and is shown by the splendid images that Silvia Badalotti and Stefano Casati elaborated using Artificial Intelligence, published in this edition. Just as there is and always will be time and space for a creative rethinking, in the light of new technologies, of the past and the heritage of prestigious Maisons, of the design classics that are not only a continual source of inspiration for the present but also a key for imagining and building the future, exploring the best ways to confront the changes that inevitably await us in the years to come.
Dece m b e r 2 3 EDITOR-IN-CHIEF Vincenzo Carbone EDITORIAL DIRECTOR Domenico Festa domenico.festa@huesersmagazine.com E D I T O R I A L C O O R D I N AT O R Antonella Garello antonella.garello@huesersmagazine.com A RT D I R E C TO R Fabrizio Majerna CONTRIBUTORS Lea Allen, Silvia Badalotti, Stefano Casati, Claudia Carletti, Ro s a C h i e s a , E l i s a Fa cc h e tt i , Pa o l a G r eco , L u d ov i c a M e r eg h e tt i , Davide Passoni, Samantha Primati, Donatella Zappieri
EDITORIAL OFFICE N AVA C O M U N I C A Z I O N E Via Lattanzio, 15 - 20137 Milano - Italy C O N TA C T S editorialstaff@huesersmagazine.com
HUESERS IS PUBLISHED BY P R O D E S I TA L I A S R L Via Sansovino, 6 - 20133 Milano - Italy +39 02.36580208 info@huesersmagazine.com ADVERTISING adv@huesersmagazine.com Italy B a r b a r a Pe d o n e barbara@prodesitalia.com - +39 3286345142
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N ec k l ace by OLGA BE RG Artwork by S ILVI A BA DA LOT TI
PRINTED BY Denona doo Getaldićeva 1 - 10 000 Zagreb - Croatia
A l l r i g h t s r e s e r v e d . To t a l o r p a r t i a l r e p r o d u c t i o n o f t h i s w o r k , i n a n y f o r m o r b y a n y m e a n s , e l e c t r o n i c , m e c h a n i c a l o r o t h e r w i s e , is strictly prohibithed without prior permission of the author. Reg i s t r a t i o n a t t h e O r d i n a r y Co u r t o f M i l a n n o . 3 1 7 0 / 2 0 2 2 o f 2 5 / 0 3 / 2 0 2 2 . E n r o l m e n t i n t h e Pu b l i c Pr e s s Reg i s te r .
summary 015 _Chaumet
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_Gold in Town
050 _Cassina
_FontanaArte
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_For Him
_21House of Stories
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_Best Wine Stars
_A.I.
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stories
_THEMOIRè
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_Let’s Party
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_GemGenève
news
_TidBits
_Ca’ Bolani
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_Experience
_For Her
_#14Meta-morphosis
_IWC
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watches hospitality
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food&wine
_Nove25
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commitments
_Urban Cobalt
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events
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_Lavinia Fuksas
technology
spotlight
_Black Vs White
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design
moodboard
_Sparkling Diva
interview
fashion
heritage
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017 - HUESERS
CHAUMET
by Don atel l a Z app i e r i
HUESERS - 018
Si è appena conclusa a Parigi la mostra “Chaumet – Un âge d’or”. Un excursus su due decadi di creatività, dal 1965 al 1985, durante le quali la Maison parigina rivoluzionò ancora una volta i codici della gioielleria, perfezionando il proprio stile verso una nuova modernità heritage
chaumet
HUESERS - 020
Marie-Etienne Nitot, prima apprendista e poi collaboratore dalle straordinarie capacità orafe presso Ange-Joseph Aubert, gioielliere di Marie Antoinette, apre il suo primo negozio nel 1780 al 12, Vendôme. Fin da subito i suoi clienti appartengono alla monarchia e all’élite parigina e il gioielliere si farà notare per le sue eccezionali doti, disegnando alta gioielleria, tiare e ornamenti per il capo. Basti pensare che la Maison Chaumet ha creato più di 2000 tiare per monarchi e famiglie aristocratiche, reinventando costantemente questo particolare ornamento. Nitot amava presentarsi come «joaillier naturaliste», ossia il gioielliere della natura. Era uno degli esperti scelti per stimare le pietre e i gioielli della Corona durante la Rivoluzione Francese. In una lettera scritta nel 1793 spiega il perché non si dovrebbero mai vendere i gioielli: «Rappresentano il savoir-faire e la manifattura propri della gioielleria francese» e si firma proprio come “Joaillier naturaliste”, definendo cosi il suo lavoro: «un’attenzione costante alla natura, da omaggiare con gioielli dall’importante leggerezza e grazia, attraverso l’occhio attento del botanico». Nel periodo napoleonico (1804-1815) la Maison conquista il titolo di gioielliere della corte imperiale e gioielliere personale dell’imperatrice heritage
Joséphine. Per Napoleone l’interesse verso la gioielleria era puramente politico. Desiderava ristabilire la supremazia della Francia nel lusso e nella moda ed ecco perché commissionò a Marie-Etienne Nitot la creazione della spada per la propria incoronazione e la tiara papale per il Papa Pio VII. I gioielli della Maison divennero presto i più ricercati in tutta Europa. Il mito della coppia imperiale rappresentò il punto di inizio della leggenda della Maison Chaumet. Nel 1812, le redini della gioielleria passano al figlio François-Regnault che decide di spostare il laboratorio in Place Vendôme, al 15, dove è oggi l’Hotel Ritz. Alla caduta dell’impero, dal 1820 al 1850 i vari successori di Nitot cominciano a interessarsi alla gioielleria romantica, rinnovando e sviluppando nuove fonti di ispirazione, sempre fedeli al savoir-faire, creatività e qualità, da sempre caratteristiche fondamentali dello stile originario di Nitot. Joseph Chaumet diresse la Maison dal 1885 al 1928 e le diede il suo nome. Visionario ed indiscutibile interprete del periodo Belle Époque, Joseph fu il creatore più iconico di tiare ed egrette, simboli sociali del periodo storico che divennero collezioni iconiche per Chaumet. Nel 1907 Joseph decise di spostare la boutique
al 12, Place Vendôme, trasformando l’Hotel Baudard de Saint-James nell’indirizzo iconico della maison. La fama di Chaumet si espande e la clientela diventa sempre più internazionale. I principi indiani, come ad esempio i Maharajahs di Baroda e Indore, diventano clienti abituali della boutique, spesso fornendo direttamente le pietre preziose che venivano poi incastonate in montature leggere, flessibili, in platino. Tutte queste nuove culture furono una fonte inesauribile di ispirazione e portarono le creazioni Chaumet ad avere un sapore e un gusto sempre più internazionali. Gli anni ‘20 rappresentano l’utilizzo delle pietre semipreziose, il bianco e nero e le ispirazioni esotiche, e sono caratterizzati dalla realizzazione di collane lunghe e cerchietti, accessorio preferito dalla gioventù dell’epoca. Negli anni ‘30 Marcel Chaumet succede al padre e proprio in quel periodo la Maison si contraddistingue per la creazione di gioielli dai colori più sgargianti. Dagli anni ‘50 e ‘80 si susseguono nuove menti creative e nel 1977 Chaumet lancia la collezione iconica Liens che celebra il concetto del legame in tutte le sue forme. Nel 1999 la Maison Chaumet entra nel gruppo LVMH. Nel 2010, con la collezione Joséphine, Chaumet omaggia l’Imperatrice, ispirandosi alla tiara e declinandola in forme più portabili come anelli e parure. Nel 2011 viene invece lanciata la collezione Bee My Love dove il tema della natura, così caro a Nitot, ritrova ancora una volta la sua essenza e sublimazione. Romanticismo, Naturalismo, Belle Époque e Art Déco sono gli stili che più hanno influenzato le creazioni di Chaumet e questo è dimostrato dai 400.000 bozzetti custoditi negli archivi della Maison. Gioielli dallo stile leggero, aggraziato ma sempre con un significato e una storia. In una citazione del 1970 la Maison definisce infatti le proprie creazioni come “gioielli che hanno qualcosa da dire”. Per celebrare l’anniversario dei suoi 240 anni, la Maison ha ristrutturato la storica sede di 12, Vendôme, nella leggendaria Place. Ancora oggi è visitabile il “Salon des Diadèmes” dove sono esposte le storiche collezioni di tiare, supportate da bozzetti originali a suggellare il glorioso passato e forte héritage e legame con l’impero francese.
021 - HUESERS
The exhibition “Chaumet - Un âge d’or” has just ended in Paris. An excursus on two decades of creativity, from 1965 to 1985, during which the Parisian Maison once again revolutionized the codes of jewellery, perfecting its style towards a new modernity Marie-Etienne Nitot, first apprentice and then collaborator with incredible goldsmith skills at Ange-Joseph Aubert, Marie Antoinette’s jeweller, opened his first shop in 1780 at 12, Vendôme. Right from the beginning his clients belonged to the monarchy and the Parisian elite and the jeweller was noticed for his exceptional skills, designing high jewellery, tiaras and head ornaments. In fact the Maison Chaumet has created more than 2000 tiaras for monarchs and aristocratic families, constantly reinventing this particular ornament. Nitot liked to present himself as “joaillier naturaliste”, that means jeweller of nature. He was one of the experts chosen to estimate the stones and crown jewels during the French Revolution. In a letter written in 1793 he explained why jewels should never be sold: “They re-
chaumet
HUESERS - 022
present the savoir-faire and manufacturing typical of became regular customers of the boutique, often diFrench jewellery” and he signed himself as “Joaillier rectly supplying the precious stones which were then naturaliste”, thus defining his work: “A constant atten- set in light, flexible platinum settings. All these new tion to nature, to be honoured with jewels of impor- cultures were an inexhaustible source of inspiration tant lightness and grace, through the attentive eye of and led Chaumet’s creations to have an increasingly the botanist”. In the Napoleonic period (1804-1815) the international flavour and taste. The 1920s represent Maison achieved the title of jeweller of the imperial the use of semi-precious stones, black and white and court and personal jeweller of Empress Joséphine. For exotic inspirations, characterized by the creation of Napoleon, the interest in jewellery was purely political. long necklaces and headbands, the favourite accessory In fact he wished to re-establish the French supremacy of the youth of the time. In the 1930s Marcel Chaumet in luxury and fashion, and that’s why he commissio- succeeded his father and in that period the Maison stoned Marie-Etienne Nitot to create the sword for his od out for the creation of jewels with brighter colours. own coronation and the papal tiara for Pope Pius VII. From the 1950s to the 1980s, new creative minds folThe Maison’s jewels soon became the most sought lowed one another, and in 1977 Chaumet launched the after throughout Europe. The myth of the imperial iconic Liens collection which celebrated the concept of couple represented the starting point of the legend bonding in all its forms. In 1999 the Maison Chaumet of the Maison Chaumet. In 1812 his son François-Reg- joined the LVMH group. In 2010, with the Joséphine nault inherited the business and he decided to move collection, Chaumet paid homage to the Empress, tathe workshop to Place Vendôme, at 15, where the king inspiration from the tiara and declining it in more Hotel Ritz is today. After the fall of the empire, from wearable forms such as rings and sets. In 2011, the Bee 1820 to 1850, Nitot’s various successors began to take My Love collection was launched where the theme of an interest in romantic jewellery, renewing and develo- nature, so dear to Nitot, once again found its essenping new sources of inspiration, always faithful to the ce and sublimation. Romanticism, Naturalism, Belle savoir-faire, creativity and quality, which have always Époque and Art Déco are the styles that have most inbeen fundamental characteristics of Nitot’s original fluenced Chaumet’s creations and this is demonstrated style. Joseph Chaumet directed the Maison from 1885 by the 400,000 sketches kept in the Maison’s archives. to 1928 and gave it his name. A visionary and unque- Jewellery with a light, graceful style but always with a stionable interpreter of the Belle Époque period, Jose- meaning and a story. In a quote from 1970, the Maison ph was the most iconic creator of tiaras and aigrettes, defined its creations as “jewels that have something to social symbols of the historical period which became say”. To celebrate the anniversary of its 240 years, the iconic collections for Chaumet. In 1907, Joseph decided Maison has renovated the historic headquarters of 12, to move the boutique to 12, Place Vendôme, transfor- Vendôme, in the legendary Place. The “Salon des Diaming the Hotel Baudard de Saint-James into the iconic dèmes” can still be visited today, where the historic coladdress of the maison. Chaumet’s fame expanded and lections of tiaras are exhibited, supported by original his clientele became increasingly international. Indian sketches to seal the glorious past and strong heritage princes, such as the Maharajahs of Baroda and Indore, and connection with the French Empire.
heritage
023 - HUESERS
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Anya Taylor Joy - Tiffany
_fashion
SPARKLING DIVA by Lea A llen
Gioiello. Definizione: oggetto di ornamento in metallo prezioso lavorato, spesso adorno di una o più gemme. Non è esattamente così.
Vanessa Kirby - Cartier
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HUESERS - 026
fashion
Alexa Chung - Boucheron
Julia Roberts - Chopard
I gioielli sono promesse, ricordi, e riflettono la personalità della donna che li sceglie. Sono compagni silenziosi di emozioni diverse, eredità da tramandare attraverso le generazioni, dichiarazione di stile. Diventano metafora di chi li indossa. Non a caso le grandi Maison hanno raccolto un piccolo esercito di testimonial, archetipi dei diversi modi di essere donne. Boucheron ha scelto Alexa Chung per la sua capacità di fondere elementi classici con tocchi contemporanei, che si riflette nei design innovativi della collezione. Pezzi che trasudano eleganza e modernità. Con il suo innato senso del gusto, Alexa ha reinventato il concetto di gioiello, creando una sinergia unica tra moda e gioielleria. Pensando alle rivisitazioni, l’immaginare Anya Taylor Joy si materializza in un attimo. La diva è l’incarnazione moderna del classico glamour hollywoodiano, nella campagna di alta gioielleria di Tiffany & Co.™ I meravigliosi gioielli creati da Schlumberger e i capolavori Blue Book 2023: Out of the Blue su di lei diventano un’opportunità per esplorare nuove espressioni di stile. Stile ormai è un termine talmente utilizzato che si è svuotato di significato. Ma non quando si tratta di Lou Doillon. Musa bohémienne e artista poliedrica, incarna con una disinvoltura spiazzante - i geni della mamma Jane Birkin non mentono - alcune icone classicissime dell’universo di Cartier come il piccolo Bagnoire. Se Doillon è l’anticonformismo, Vanessa Kirby è il magnetismo carismatico che si fonde armoniosamente con l’eredità classica di lusso del marchio francese. Mentre Tara Emad ne esprime il lato audace e raffinato. Se Cartier gioca un tris vincente, Chopard gioca un asso con Julia Roberts che incarna con genuinità la visione del brand, trasformando ogni gioiello in un’opera d’arte etica e affascinante. La sua partnership con Chopard non solo esprime lo stile iconico della casa di gioielli svizzera, ma riflette anche l’impegno di entrambi per la responsabilità sociale e ambientale. La diva diventa un simbolo di autenticità e racconta quanto sia naturale avere il piacere di indossare una creazione anche molto preziosa. Buccellati fa una scelta understatement e chiama Talita von Fürstenberg per raccontare il ricordo. I gioielli diventano custodi tangibili di momenti indelebili, assumono un significato emotivo che conduce in un viaggio costante nel passato, una dolce connessione con il ricco tessuto della propria storia personale. È chiaro dunque il ruolo di queste meravigliose donne e diventa cruciale perché portano con sé non solo la loro bellezza e fama, ma anche una storia personale che si fonde con le creazioni che indossano. E, oltre a incarnare la filosofia delle Maison, aggiungono un tocco di favola e autenticità, trasformando i gioielli in oggetti di desiderio ancora più irresistibili. La loro presenza dona prestigio e crea una connessione emotiva con il pubblico.
Talita von Fürstenberg - Buccellati
027 - HUESERS
Jewel. Definition: ornamental object worked in precious metal, often set with one or more stones. Nearly, but not quite. A jewel is something that goes beyond its aesthetic function or its material value. It is a powerful symbol of meanings and deep emotions. A palpable testament to experiences, feelings and life stories. Jewels are promises and memories, reflecting the personality of the woman who chooses them. They are the silent companions of different sentiments, legacies passed down from one generation to the next, a declaration of style. They become a metaphor of their wearer. No coincidence then that the big brands have gathered a small army of testimonials, archetypes of the different ways of being female. Boucheron picked Alexa Chung for her ability to mix classic with a hint of contemporary, reflected in the collection’s innovative designs. Pieces that ooze elegance and modernity. With her inherent sense of taste, Alexa has redefined the concept of the jewel, creating a unique synergy between fashion and jewellery. The idea of revisiting brings Anya Taylor Joy instantly to mind. This diva is the modern-day incarnation of classic Hollywood glam, in the haute-joaillerie campaign by Tiffany & Co.TM. On her, the wonderful jewels designed by Schlumberger and the Blue Book 2023: Out of the Blue masterpieces are a chance to explore new expressions of style. Style, a term so overused today that it is devoid of meaning. Not, however, when it refers to Lou Doillon. Mum Jane Birkin’s genes don’t lie and, with disarming ease, this bohemian muse and multi-talented artist embodies some ultra-classic icons in the Cartier universe, like the little Bagnoire. Where Doillon is anti-conformism, Vanessa Kirby is charismatic magnetism that blends harmoniously with the classic luxury legacy of this French brand. And Tara Emad expresses its bold, refined side. Matching Cartier’s winning trio, Chopard drops an ace with Julia Roberts, the true personification of its vision, who turns every jewel into a fascinating ethical work of art. Not only does her partnership with Chopard express the iconic style of this Swiss jewellery brand, it also reflects the commitment by both towards social and environmental responsibility. Becoming a symbol of authenticity, this diva shows us just how natural is the pleasure of wearing even the most gorgeous of creations. Buccellati goes with understatement and calls on Talita von Fürstenberg to embody memory. Jewels become tangible custodians of indelible moments, taking on an emotional significance that constantly embarks you on a journey into the past, a sweet tie with the rich fabric of a personal story. The role of these marvellous women is therefore clear, crucial even as they contribute not only their beauty and fame, but also a personal story that blends with the creations they model. And, as well as personifying their brand’s philosophy, they also add a fable-like, authentic touch, managing to turn the jewels into even more irresistible objects of desire. Their presence lends prestige and connects emotionally with their audience.
Lou Doillon - Cartier
sparkling_diva
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BLACK vs WHITE Grafismi contemporanei si trasformano in oggetti del desiderio. Il colore viene escluso per dare voce a forme eccentriche e materiali sorprendenti. Un gioco di creatività, nel segno di sottili sovversioni estetiche alla ricerca di un glamour senza confini
Contemporary graphics are transformed into objects of desire. Colour is excluded to give voice to eccentric shapes and surprising materials. A game of creativity, in the name of subtle aesthetic subversions in search of borderless glamour
VA L E N T I N O
by M ich el e Rom an o
TA S C H
P RO E N ZA S C H O U L E R
F E R R AG A M O
P R A DA S C H I A PA R E L L I
VA N E S S A B E E C RO F T
JIL SANDER
SAINT LAURENT
S WATC H
MARNI
A N T U R A ACC E S S O R I
CHANEL
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GOLDin TOWN Uno charme fatto di effetti dorati che trasformano in protagonista tutto ciò che viene indossato. Un solo colore, che nelle sue gradazioni più preziose riscalda l’intera città, esaltando la bellezza del corpo. Allure very edgy che scopre, con charme, l’eccentrica power girl
P RO E N ZA S C H O U L E R
by M ich el e Rom an o
A charm made of golden effects that transform everything worn into the protagonist. A single colour, which in its most precious shades warms up the entire city, enhancing the beauty of the body. Very edgy allure that discovers, with charm, the eccentric power girl
P H O E B E P H I LO
S PO RT M A X P R A DA
AK RI S
R E N É CAOV I L L A
MIU MI U
BREIL
PACO R A B A N N E
A LV I E RO M A RT I N I
CREED
F E R R AG A M O
INCARNEM
SIMKHAI
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Urban COBALT Focus sul colore, nelle sue vibranti sfumature che personalizzano un inverno urbano. Un’estetica moderna, espressa in totale libertà, che accompagna l’uomo dal tempo libero all’ufficio. Abitare il presente con un richiamo agli anni 80, sperimentato su volumi contemporanei e cool
Focus on colour, in its vibrant shades that personalize an urban winter. A modern aesthetic, expressed in total freedom, which accompanies men from free time to the office. Living in the present with a reference to the 80s, experimented on contemporary and cool volumes
B A U M E & M E RC I E R
PA U L S M I T H
by Michel e Rom an o
T E D DY VO N R A N S O N
OFF-WHITE
JIL SANDER
QA S I M I
THAMEEN
H E RO N P R E S TO N
F E R R AG A M O
B U R B E R RY
P R A DA
ZA N C A N
La perfezione dell’imperfezione
LAVINIA FUKSAS
_interview 035 - HUESERS
by Lea A l l e n
HUESERS - 036
Un’artista non convenzionale. Attenta. Curiosa. Lavinia Fuksas si circonda di bellezza
Lavinia Fuksas coltiva l’imperfezione e attraver- stimolo per migliorare, crescere e abbracciare logo e artista poliedrico ha trasmesso a Lavinia sa il caos come una divinità contemporanea. Le la mia autenticità». I suoi pezzi, spesso imper- l’importanza dell’atto creativo, e della ritualisue collezioni infatti nascono da un’energia se- fetti, sono frutto di una tensione verso l’irrego- tà come fonte di energia. «L’azione è ritualità ducente frutto della sua curiosità inarrestabile. larità. E hanno un significato profondo, colloca- e io credo nella potenza dell’energia insita in Il suo background è eclettico, facendo un tuffo to nella dimensione del ricordo. «Da bambina qualsiasi tipo di gesto. Ho imparato a viaggiare nel suo passato si scopre che ha iniziato il suo ero ipnotizzata dai gioielli di mia mamma. Li all’interno dell’inconscio scoprendo il potere percorso di studi in economia alla Bocconi, ma guardavo risplendere. Brillare. Spesso li acqui- taumaturgico e magico della psicologia». Il suo presto ha compreso che il suo destino non risie- stava per celebrare un traguardo raggiunto, un lavoro è permeato di simboli, metafore e imdeva in quel campo. Un’opportunità di stage a evento importante per sé. Regalarsi un gioiello magini, riflettendo la sua profonda connessioParigi da Azzedine Alaïa infatti ha segnato una per una donna è un momento di forte intimità, ne con la psicologia. La nuova collezione infatti svolta cruciale. «Quella è stata un’esperienza che spesso viene giudicato». Poi c’è la dimen- racconta un’evoluzione. Ci sono tutti gli stileformativa a 360 gradi. Mi ha aperto la mente, sione della memoria, la connessione con il pas- mi iconici dell’artista, dal rombo alla rete, ma riempito il cuore e appassionato al mondo della sato, i gioielli di famiglia, anche se sono di poco quest’ultima si sviluppa, si curva, forma sfere e moda. Da un punto di vista profondo e per nul- valore, hanno un significato che si tramanda. semisfere. Ogni pezzo è un progetto architettola scontato», racconta a Huesers. In quell’am- Con una predilezione per l’oro, una materia nico: i maxi orecchini, leggeri e aerei, sembrano biente, ha lavorato dall’ufficio stampa all’ufficio morbida e duttile, Lavinia trova ispirazione sospesi nell’aria; il contrasto fra pieni e vuoti è stile, imparando l’importanza di comprendere nella creazione di pezzi che sono anche piccole ancora una volta presente. Smeraldi, diamanti, ogni aspetto di un’azienda e la magia della co- sculture. La sua musa è sua madre, una donna ametiste regalano tridimensionalità agli anelli municazione. Da Alaïa, soprattutto ha appreso forte, protagonista della sua ultima campagna più importanti; onice, madreperla e malachite che tutto è importante e che l’errore può esse- e del suo primo brand, AdMater. «Volevo met- rivelano sorprendenti intarsi. Una collezione re fonte di ispirazione. Tanto che proprio un termi alla prova mossa dal desiderio di dimo- dove ancora una volta l’arte si nutre di impererrore durante la creazione di una collana ha strare la mia capacità di creare qualcosa senza fezione, errori e simboli. Le sue creazioni sono portato alla nascita dei suoi orecchini iconici: accettare alcun sostegno economico da parte più che gioielli, sono espressioni d’amore per «Sono diventati virali quando li ha indossati della famiglia, ma solo il loro sostegno emoti- la bellezza imperfetta. Quella sorprendente nauna grande star del pop in un concerto a Parigi. vo. L’ho fatto principalmente per me stessa». scosta agli occhi di chi non sa guardare oltre Sono stata sommersa da richieste, da qui è nata Un momento che ha portato la designer a dare la superficie del caos. Elemento essenziale per la mia linea nice price, oggi sono tra i miei gio- vita al suo brand eponimo e che «mi è servito Lavinia: «Vivo immersa nel mio caos. Lo devo ielli più venduti» racconta. Lavinia abbraccia per recidere il cordone ombelicale con il giudi- attraversare per creare, per vivere. Il caos è la l’imperfezione in una società alla costante ri- zio degli altri. Oggi amo quello che faccio». Un condizione inevitabile perché le cose si mettacerca della perfezione. «La perfezione non esi- viaggio intimo ispirato da un incontro casuale no in ordine. Il caos è vita. È energia. Non mi ste, ho imparato a cavalcare l’errore come uno e magico con un libro di Jodorowsky. Lo psico- spaventa, anzi mi stimola». interview
lavinia_fuksas
HUESERS - 038
The perfection of imperfection An unconventional artist. Careful. Curious. Lavinia Fuksas surrounds herself with beauty Lavinia Fuksas cultivates imperfection and goes through chaos like a contemporary deity. In fact her collections stem from a seductive energy, a result of her unstoppable curiosity. Her background is eclectic; taking a dive into her past we discover that she began her studies in economics at Bocconi university, but she soon realized that her destiny wasn’t in that field. In fact, an internship opportunity in Paris with Azzedine Alaïa marked a crucial turning point. “That was an allround training experience. It opened my mind, filled my heart and made me passionate about the fashion world. All this from a deep point of view, not taken for
interview
granted” she told Huesers. In that environment, she myself”. A moment that led the designer to give life to worked from the press office to the style office, learning her namesake brand and that «served me to cut the the importance of understanding every aspect of a umbilical cord with the judgment of others. Today company and the magic of communication. At Alaïa, I love what I do”. An intimate journey inspired by a above all, she learned that everything is important and magical encounter with a book by Jodorowsky. The that mistakes can be a source of inspiration. So much multifaceted psychologist and artist conveyed to so that a mistake during the creation of a necklace led Lavinia the importance of the creative act, and of ritual to the birth of her iconic earrings: «They went viral as a source of energy. “Action is ritual and I believe in when a big pop star wore them at a concert in Paris. I the power of the energy inherent in any type of gesture. was overwhelmed with requests, hence my nice price I learned to travel inside the unconscious, discovering line was born, today they are among my best-selling the thaumaturgical and magical power of psychology”. Her work is permeated with symbols, metaphors and jewels” she said. Lavinia embraces imperfection in a world in constant images, reflecting her deep connection to psychology. pursuit of perfection. “Perfection doesn’t exist, I The new collection in fact tells of an evolution. All the learned to take advantage of mistakes as a stimulus artist’s iconic stylistic features are present, from the to improve, grow and embrace my authenticity”. Her rhombus to the mesh, but the latter develops, curves, pieces, often imperfect, are the result of a tension forms spheres and half spheres. Each piece is an towards irregularity. And they have a deep meaning, architectural project: the maxi earrings, light and airy, placed in the dimension of memory. “As a child I was seem suspended in the air; the contrast between solids hypnotized by my mom’s jewelry. I watched them and voids is once again present. Emeralds, diamonds, shine. Sparkle. She often purchased them to celebrate amethysts give three-dimensionality to the most a milestone achieved, an important event for herself. important rings; onyx, mother-of-pearl and malachite Buying a jewel for yourself as a woman is a moment reveal surprising inlays. A collection where once again of strong intimacy, which is often judged”. Then there art feeds on imperfection, errors and symbols. Her is the dimension of memory, the connection with the creations are more than jewels, they are expressions of past, family jewels, even if they are of little value, have love for imperfect beauty. The surprising one hidden a meaning that is passed down. With a predilection from the eyes of those who cannot look beyond the for gold, a soft and ductile material, Lavinia finds surface of chaos. An essential element for Lavinia: «I inspiration in creating pieces that are also small live immersed in my chaos. I have to go through it to sculptures. Her muse is her mother, a strong woman, create, to live. Chaos is the inevitable condition for protagonist of her latest campaign and her first brand, things to become orderly. Chaos is life. It’s energy. It AdMater. “I wanted to test myself driven by the desire doesn’t scare me, it stimulates me”. to demonstrate my ability to create something without accepting any financial support from my family, but only their emotional support. I did it mainly for
#14_stories from the luxury world
M E TA - M O R P H O S I S by Domenico Festa
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Digital A.I. Artworks by Silvia Badalotti
Earrings in 18 carat recycled white gold, copper-plated druzy, andradite, hessonite, green nano ceramic finish by THE ROCK HOUND Opening Page_ Necklace in brass and sterling silver by MAGAZZINI GIOIELLI
Bracelet from the Galassia collection in black rhodium-plated silver, with cubic zirconia and freshwater pearls by MAGIE PREZIOSE
Brooch made up of a flower, Baltic amber, acrylic, silver by FROM NATURE WITH LOVE Ring in anodized titanium with diamonds and rubies. Titanium collection. GIOVANNI FERRARIS. Jumpsuit: GIANFRANCO MARRAUDINO.
Ring in anodized titanium with diamonds and green sapphires. Titanium collection. GIOVANNI FERRARIS.
Necklace in gilt bronze. INCARNEM BY MARINE BILLET
Necklace in sterling silver, bronze, baroque pearls. ALAS ARTE BY TINA LATTARULO
Myosotis ring and earrings in satin-finished sterling silver by LUCEDEIMIEIOCCHI
Ring in 14 carat red gold, diamonds, crystal epoxy resin with enamel glass granules by ANDREIA GABRIELA POPESCU
Ring in 18 carat gold plated sterling silver by SOFIE VANHEUKELOM
HUESERS - 052
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by Ro sa Ch iesa
CASSINA Ricerca, sperimentazione e design
053 - HUESERS
Soriana - Photo by Valentina Sommariva
cassina
HUESERS - 054
Chaise longue à réglage continu
Nata e cresciuta grazie a due imprenditori curiosi e perspicaci, Cassina rappresenta un’avventura aziendale mossa dalla costante propensione verso il “nuovo”, ma fondata sulle solide basi acquisite nel tempo dall’expertise familiare
L’azienda Cassina rimane ancora oggi un esempio emblematico che ha segnato la strada nella definizione di un “modello italiano” nel design. Modello creato su alcune brillanti intuizioni, prima fra tutte quella di collaborare – fin da tempi non sospetti – con i grandi architetti e progettisti, tra i tanti Gio Ponti, Gianfranco Frattini, Vico Magistretti, Gaetano Pesce, Philippe Starck, Piero Lissoni. Non meno importante è stato il ruolo dell’azienda nel favorire e sostenere la ricerca e la sperimentazione con la nascita di altre giovani imprese divenute poi brand di successo nel panorama del Made in Italy. Affascinato dalle innovazioni tecnologiche e attratto dalla sperimentazione, Cesare Cassina fonda nel 1962 l’azienda di illuminazione Flos, nata grazie all’incontro con Dino Gavina e che, guidata da Sergio Gandini, si è affermata come uno dei nomi storici del Made in Italy; nel 1964 nasce il Centro Ricerche e Sviluppo guidato da Francesco Binfaré, e due anni dopo, nel 1966, dall’incontro con Piero Busnelli si costituisce la C&B Italia (in seguito, dal 1973, B&B Italia), azienda cui si deve l’introduzione del poliuretano espanso e il processo di iniezione a freddo per realizzare imbottiti. Ancora nel 1973 Cesare Cassina costituisce il laboratorio Braccio di Ferro, questa volta sotto la guida di Binfaré e Gaetano Pesce, inaugurando il connubio, e la stagione ancora attuale, tra arte e design. È infine la costruzione di un notissimo catalogo dedicato alle riedizioni di pezzi storici a collocare Cassina tra le aziende maggiormente influenti nel panorama del settore. Inaugurata nella metà degli anni Sessanta, la collezione (in continuo ampliamento) sotto l’evocativo nome I Maestri raduna celebri progetti di Charlotte Perriand, Le Corbusier, Gerrit Rietveld e Mackintosh, tra gli altri. design
Lady armchair - Photo by De Pasquale+Maffini
cassina
699 Superleggera chair - Photo by Paola Pansini
zioni – ma anche sfidante in ambito produttivo e di ingegnerizzazione degli oggetti stessi. Oggi la collezione raccoglie opere di autori prestigiosi: da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand (1965) a Gerrit Thomas Rietveld (1972), da Charles Rennie Mackintosh (1973) a Frank Lloyd Wright (1986–2022), fino a comprendere più recentemente Marco Zanuso (2015), Ico Parisi (2020) e Giacomo Balla (2020). Innovazione e icone Gli anni Settanta e Ottanta sono caratterizzati da un intenso lavoro di ricerca e dalla nascita di grandi icone come la serie Soriana di Afra e Tobia Scarpa (1970) che vince il secondo Compasso d’Oro o il divano Maralunga di Vico Magistretti, Compasso d’Oro nel 1979, una originale rilettura dell’arredo tradizionale nata applicando il cinematismo della catena per bicicletta al poggiatesta che si muove per alzare e abbassare lo schienale; e ancora la sedia Cab di Mario Bellini (1977), con struttura in cuoio “autoportante”, che, ispirata al rapporto scheletro e pelle, diventa simbolo del connubio tra innovazione e artigianalità italiana ma al contempo è metafora dell’abito sartoriale, richiamato grazie alle cerniere lampo utilizzate per chiudere il rivestimento sulla struttura della seduta. La chaise-longue trasformabile imbottita Wink disegnata da Toshiyuki Kita nel 1980 in forma antropomorfa diventa emblematica per quegli anni: una evocazione della tradizione settecentesca, rieditata secondo i canoni contemporanei, che ripropone l’articolazione delle parti dell’oggetto in funzione dell’uso e sul modello del corpo umano, sdraiato o seduto. Gli anni Ottanta sono segnati dai passaggi proprietari, inizialmente agli eredi e successivamente dalla cessione della maggioranza del capitale a fondi internazionali. Dopo la morte di Cesare Cassina nel 1979 l’azienda riceve nel 1991 un altro Compasso d’Oro alla cultura, vedendosi restituire il proprio ruolo centrale nella cultura progettuale italiana.
Alle origini del design progettisti dell’epoca, da cui nasce per esempio È il 1927 quando Cesare e Umberto Cassina fon- la 699 Superleggera disegnata nel 1957 con Gio dano a Meda, nel distretto brianzolo del mobile, Ponti, famosa interpretazione della tradizionale un laboratorio di ebanisteria chiamato Figli di “chiavarina” ligure e sintesi ineguagliata di soAmedeo Cassina che, negli anni Trenta e Qua- lidità, leggerezza e modernità delle linee, proranta, comincerà a consolidarsi ampliando il segue anche negli anni successivi con la nuova Cassina, l’eredità e il futuro catalogo alla produzione di divani e poltrone. generazione di architetti tra cui si annoverano Se Cassina fu la prima azienda in Italia a proSono le importanti commesse destinate ad ar- Mario Bellini, Afra e Tobia Scarpa, Paolo Dega- muovere e a dare spazio ai grandi interpreti delredare le navi da crociera, a partire dalla fine nello, Toshiyuki Kita, Vico Magistretti, consoli- la cultura moderna, l’attitudine all’innovazione degli anni Quaranta, a lanciare l’azienda nel set- dando il ruolo dell’azienda come punto di riferi- e alla sperimentazione non si è mai spenta ed è arrivata fino ai giorni nostri attraverso le firtore che oggi definiremmo contract: forniture di mento culturale e industriale per il design. me di designer come Gaetano Pesce e Philippe sedie, tavoli, poltrone e divani, che per via dei Starck, con i fratelli Ronan & Erwan Bouroullec volumi richiesti obbligano il passaggio di scala La collezione i Maestri da laboratorio artigiano verso la dimensione Sempre attiva nella divulgazione di valori cul- o Michael Anastassiades, tra i numerosi altri colindustriale. Transatlantici come l’Andrea Doria, turali legati all’ambito progettuale, Cassina nel laboratori. Cassina, che oggi insieme ad altri prele cui sale di prima classe vengono arredate da 1964 acquisisce i diritti esclusivi mondiali per stigiosi brand Made in Italy è parte della holding Cassina nel 1949 su disegno di Ponti, diventano i la produzione seriale dei primi quattro model- Lifestyle Design, la divisione italiana dedicata fondamentali e maggiori strumenti dell’interna- li disegnati da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e all’arredo di alta gamma del gruppo americano zionalizzazione delle eccellenze italiane, in altre Charlotte Perriand, che sfocerà nel 1973 nella Haworth, prosegue la sua missione dedicata a “innovazione e ricerca” anche sotto l’attenta diparole del Made in Italy. Nel dopoguerra l’azien- Collezione Cassina iMaestri. da Figli di Amedeo Cassina si innova grazie a L’idea di rieditare industrialmente oggetti pro- rezione artistica, dal 2019, dalla talentuosa Patricollaborazioni eccellenti non solo dal punto di dotti da altre aziende, rimasti in fase di proto- cia Urquiola, tenendo viva la storia e l’heritage vista produttivo ma anche espressivo, ricevendo tipo o prodotti artigianalmente in piccole serie, in chiave contemporanea. nel 1954 il primo Compasso d’Oro che premia- avvia un duplice lavoro, rigorosamente filologiva la sedia 683 disegnata da Carlo De Carli. Il co nella ricerca di una ricostruzione fedele ai fruttuoso modello di interazione con i maggiori progetti originali – coinvolgendo eredi e fondadesign
Maralunga armchair
Dudet armchair
057 - HUESERS
Gerrit Thomas Rietveld (1972), from Charles Rennie The origins of design In 1927 Cesare and Umberto Cassina founded a Mackintosh (1973) to Frank Lloyd Wright (1986-2022), cabinet maker’s workshop called “Figli di Amedeo up to including more recently Marco Zanuso (2015), Ico Cassina” in Meda, in the Brianza furniture district, Parisi (2020) and Giacomo Balla (2020). which, in the 1930s and 1940s, began to consolidate itself, expanding the catalogue to the production of Innovation and icons sofas and armchairs. The important orders destined The Seventies and Eighties are characterized by to furnish cruise ships, starting from the end of the intense research and the birth of great icons such as forties, launched the company in the sector that the Soriana series by Afra and Tobia Scarpa (1970) today we would define contract: supplies of chairs, which won the second Compasso d’Oro prize, or the tables, armchairs and sofas, which due to the required Maralunga couch by Vico Magistretti, Compasso d’Oro volumes forced the transition of scale from the artisan in 1979, an original reinterpretation of traditional workshop to an industrial dimension. Ocean liners furniture created by applying the kinematics of the such as the Andrea Doria, whose first-class rooms bicycle chain to the headrest which moves to raise were furnished by Cassina in 1949 on Ponti’s design, and lower the backrest. Also the Cab chair by Mario became the fundamental and major instruments Bellini (1977), with a “self-supporting” leather structure, of the internationalization of Italian excellence, in which, inspired by the relationship between skeleton other words Made in Italy. After the war, the Figli and skin, became a symbol of the union between di Amedeo Cassina company innovated thanks to innovation and Italian craftsmanship, but at the same The Cassina company is still an emblematic example excellent collaborations not only from a production time it’s a metaphor for the tailored suit, recalled that marked the path in the definition of an “Italian point of view but also from an expressive point of view, thanks to the zips used to close the covering on the model” in design. This model is based on some brilliant receiving the first Compasso d’Oro prize in 1954 which seat structure. The Wink transformable padded chaise intuitions, firstly that of collaborating for a long time awarded the 683 chair designed by Carlo De Carli. The longue designed by Toshiyuki Kita in 1980 in an with great architects and designers, including Gio fruitful model of interaction with the major designers anthropomorphic form became emblematic for those Ponti, Gianfranco Frattini, Vico Magistretti, Gaetano of the time, which gave rise for example to the 699 years: an evocation of the eighteenth-century tradition, Pesce, Philippe Starck and Piero Lissoni. The company Superleggera designed in 1957 with Gio Ponti, a famous re-edited according to contemporary canons, which also played a big role in favouring and supporting interpretation of the traditional Ligurian “chiavarina” proposed the articulation of the parts of the object research and experimentation through the creation of chair and an unrivaled synthesis of solidity, lightness according to use and on the model of the human body, he eighties were marked by ownership other young companies, which then became successful and modernity of the lines, also continued in the lying or sitting. T in the Made in Italy field. Cesare Cassina who was following years with the new generation of architects, changes, initially to the heirs and later by the transfer fascinated by technological innovations and attracted among whom Mario Bellini, Afra and Tobia Scarpa, of the majority of the capital to international funds. by experimentation, founded the lighting company Paolo Deganello, Toshiyuki Kita, Vico Magistretti, After the death of Cesare Cassina in 1979, the company Flos in 1962. This occurred also thanks to the encounter consolidating the company’s role as a cultural and received another Compasso d’Oro award for culture in with Dino Gavina. Then, the company was managed by industrial point of reference for design. 1991, seeing its central role in Italian design culture restored. Sergio Gandini, becoming one of the historic names of Made in Italy. In 1964 the Research and Development The i Maestri collection Centre led by Francesco Binfaré was born, and two years Always active in the dissemination of cultural values Cassina, the legacy and the future later, in 1966, after the encounter with Piero Busnelli, linked to the design field, in 1964 Cassina acquired the If Cassina was the first company in Italy to promote and C&B Italia was established (later, from 1973, B&B Italia). exclusive worldwide rights for the serial production of give space to the great interpreters of modern culture, This company was responsible for the introduction of the first four models designed by Le Corbusier, Pierre the attitude to innovation and experimentation has expanded polyurethane and the cold injection process Jeanneret and Charlotte Perriand, which resulted in never faded and has reached the present day through the signatures of designers such as Gaetano Pesce and to create upholstery. In 1973 Cesare Cassina founded the Cassina iMaestri Collection in 1973. the Braccio di Ferro laboratory, under the guidance of The idea of industrially re-editing objects produced Philippe Starck, with the brothers Ronan & Erwan Binfaré and Gaetano Pesce, inaugurating the union by other companies, which remained in the prototype Bouroullec or Michael Anastassiades, among many between art and design. Finally, the construction of phase or handcrafted in small series, initiated a double other collaborators. Cassina, which today, together with a well-known catalogue dedicated to the re-editions work, rigorously philological, consisting in the search other prestigious Made in Italy brands is part of the of historical pieces placed Cassina among the most for a reconstruction faithful to the original projects - Lifestyle Design holding, the Italian division dedicated influential companies in the sector. Inaugurated in involving heirs and foundations - but also challenging to high-end furniture of the American Haworth group, the mid-1960s, the collection (continuously expanding) in the production and engineering field of the objects is continuing its mission dedicated to “innovation and under the evocative name I Maestri brings together themselves. Today the collection brings together research” also under the careful artistic direction, since famous projects by Charlotte Perriand, Le Corbusier, works by prestigious authors: from Le Corbusier, 2019, by the talented Patricia Urquiola, keeping history Pierre Jeanneret and Charlotte Perriand (1965) to and heritage alive in a contemporary key. Gerrit Rietveld and Mackintosh, among others.
Cassina, founded thanks to two curious and insightful entrepreneurs, represents a business adventure moved by the constant propensity towards the “new”, but founded on the solid bases acquired over time by the family expertise
cassina
Arte e industria, luce e vetro
FONTANAARTE by Ro sa C hi esa
_design
Pinecone, Paola Navone, 2016
HUESERS - 060
Proprio negli anni che vedono la nascita dell’azienda FontanaArte si sviluppa il dibattito sulle arti decorative anche in Italia, un po’ in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, ma con esiti speciali Il connubio e il difficile equilibrio tra arte e industria è sempre stato al centro di accese discussioni che, almeno a livello nazionale, hanno creato le felici condizioni per la nascita del design italiano. Quel design che trova una sua compiuta identità solo nel dopoguerra e in particolare nella prima metà degli anni cinquanta, ma trova la sua genesi in protagonisti, architetti-designer o artisti e imprenditori che hanno saputo abilmente coniugare il settore artigianale di eccellenza con le nuove possibilità offerte dall’industria. FontanaArte, la cui storia affonda le radici ben prima dell’anno della sua nascita, rappresenta l’emblema di quel Made in Italy costruito su un tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese che hanno serbato negli anni la loro identità. In particolare per l’azienda il suffisso “Arte” introdotto da Gio Ponti ben rappresenta l’idea di modernità aperta alla produzione di serie ma mai dimentica dell’identità artistica italiana. Dal felice incontro tra un architetto, Gio Ponti, un brillante imprenditore del vetro in lastra, Luigi Fontana, e un artista e maestro nell’arte vetraria, Pietro Chiesa, nasce l’avventura design
Equatore, Gabriele e Oscar Buratti, 2017
fontanaarte
Max Ingrand, 1954
fino al 1948, sarà molto prolifica, tanto da contare circa un migliaio di oggetti diversi, lampade, mobili, piatti, scatole, cornici, specchi, sculture e vetrate. Tra questi pezzi almeno due, ancora oggi in produzione, testimoniano l’attualità delle proposte dell’epoca e la loro originalità espressiva; si tratta dell’imperituro vaso Cartoccio (1932) e dell’apparecchio a luce indiretta Luminator (1933): una lampada a corpo unico che condensa contenuti tecnici in una immagine di assoluta essenzialità. Se Gio Ponti svolge un indiscutibile ruolo come promotore culturale nella divulgazione dei temi legati alla cultura del progetto e nel traghettare le arti decorative verso il nascente design industriale, non è da meno il suo iniziale contributo come designer; a lui si devono alcune tra le opere rappresentative della nuova azienda: la lampada Bilia (1932), di estrema semplicità formale, la cui geometria ricorda i primi vagiti sperimentali dell’incontro tra progettisti e industria, o le lampade della serie Pirellone e Pirellina (1967) che utilizzano una coppia di lastre di vetro curvato trattenute alle estremità da due elementi metallici e richiamano nella forma l’omonimo grattacielo pontiano. Dopo la guerra e a seguito della ricostruzione dello stabilimento milanese, è ancora Gio Ponti a suggerire il successore di Pietro Chiesa – mancato prematuramente – introducendo un decoratore e maestro vetraio francese, Max Ingrand, cui si deve il nuovo orientamento Déco dell’azienda. Tra le icone ancora in commercio a firma di Ingrand, la famosa lampada modello 1853 (oggi rinominata Fontana) rappresenta la trascrizione archetipica della tradizionale abat-jour realizzata totalmente in vetro e monocroma.
stesso suggerimento, a Pietro Chiesa, che con lui aziendale di FontanaArte a Milano nel 1932. Già nel 1881, la Società Luigi Fontana & C. nasce- condivide la direzione artistica fino al 1935, metva nel segno dell’innovazione, configurandosi tendo a disposizione della nuova ditta Fontanacome una società di commercializzazione e la- Arte le preziose maestranze della sua Bottega. vorazione di lastre in vetro per usi edilizi fon- Di origini ticinesi, Pietro Chiesa apre a Milano data a Milano da Luigi Fontana, assieme a un nel 1921 una bottega dedita alla lavorazione gruppo di amici, inserendosi in un settore pro- del vetro. Entra a far parte del vivace ambiente mettente per l’architettura, la decorazione e gli culturale e artistico milanese, anche grazie alla arredi moderni. partecipazione, nel 1923, all’associazione artistiSpecializzandosi nella lavorazione del vetro cri- ca “il Labirinto”, nella quale comparivano nomi stallo, nella produzione di specchi e nella produ- prestigiosi come Gio Ponti, Tomaso Buzzi, Emi- Oltre la modernità zione di vetrate artistiche policrome, l’azienda si lio Lancia, Michele Marelli, Paolo Venini e Carla Dalla fine degli anni Settanta la direzione artioccupa anche di lavorazioni come il taglio, la Visconti di Modrone. Distintosi per le sue doti stica viene affidata a una donna architetto, Gae molatura, l’argentatura, la decorazione, la legatu- di creativo, Chiesa è un “raffinato”, uomo colto Aulenti, che aderendo al movimento Neo-Lie ironico che l’amico Ponti definirà – in un arti- berty aveva già espresso una posizione chiara ra e la curvatura del vetro. I primi contatti tra Luigi Fontana e Gio Ponti, già colo di commiato nel 1949 – un “curioso, goloso, contro il rigore del razionalismo. Aulenti si fa direttore artistico presso la Richard Ginori e fon- umorista buongustaio tipico”. interprete di una visione che, pur considerando datore della rivista “Domus”, canale principale La Bottega di Pietro Chiesa S.A. svolge sia l’atti- la storia, coglie nella sperimentazione di nuovi della divulgazione delle nuove idee moderne, vità “in proprio” sia quella rivolta all’esecuzione, linguaggi, fondati sull’innovazione tecnologica sfociano nel 1933 nella creazione di un dipar- tecnicamente perfetta, di vetrate su cartoni dei del settore della vetraria industriale, la chiave timento specializzato in arredi moderni, che maggiori artisti dell’epoca. per dare continuità identitaria all’azienda. prende il nome di FontanaArte. La direzione, in La produzione di Chiesa, negli anni della sua In un periodo di forte affermazione della culun primo tempo affidata a Ponti, passa, su suo direzione artistica per FontanaArte, protrattasi tura estetica italiana, gli anni Ottanta segnano design
Giova, Gae Aulenti, 1964 Mano, Pietro Chiesa, 1932
063 - HUESERS
The birth of the FontanaArte company coincides exactly with the moment the debate on decorative arts also begins in Italy, a touch later than other European countries, but with special results
The union and difficult balance between art and industry has always been the topic of heated debates that, at least nationally, have created the happy conditions for the birth of Italian design. That design that finds its true identity only in the post-war period and in particular in the first half of the fifties but finds its genesis in protagonists, architect-designers or artists and entrepreneurs, who have been able to skilfully combine the excellent artisan sector with the new possibilities offered by industry. FontanaArte, with roots well before the year of its establishment, represents the emblem of that Made in Italy built on an entrepreneurial fabric made up of small and medium-sized companies that have retained their identity over the years. In particular, for the company the suffix “Arte” (Art) introduced by Gio Ponti is a good representation of the idea of modernity open to standard production but without ever forgetting the Italian artistic identity. From the happy encounter of an architect, Gio Ponti, a brilliant entreper l’azienda il momento di importanti collabo- Volée, di Odoardo Fioravanti (2015), alimentato preneur of sheet glass, Luigi Fontana, and an artist and razioni: con Pierluigi Cerri, impegnato nel pro- a Led di ultima generazione, o riecheggiando la master in glass art, Pietro Chiesa, the FontanaArte’s bugetto per l’identità visiva, ma anche con giovani tradizione in oggetti illuminanti come Pinecone, siness venture began in Milan in 1932. The innovative designer come Franco Raggi e Daniela Puppa, o di Paola Navone (2016) realizzata con l’antica company Luigi Fontana & C. had already been founancora con Piero Castiglioni, già noto progettista tecnica del vetro soffiato ingabbiato, o ancora ded in 1881 by Luigi Fontana, together with a group of illuminotecnico. Della stessa Gae Aulenti sono esplorando l’eleganza minimalista con la lam- friends, establishing itself as a company for marketing and processing of sheet glass for building uses founded alcuni tra i best seller del catalogo FontanaAr- pada da parete a doppia emissione IO del talen- in Milan, entering a promising sector for architecture, te: la lampada Giova (1964), il Tavolo con ruote tuoso studio Claesson Koivisto Rune (2017). decoration and modern furnishings. Specialising in (1980) ancora una volta un oggetto semplice, Con la collezione Equatore (2017) Gabriele e working crystal glass, the production of mirrors and ispirato alla quotidianità che raggiunge lo status Oscar Buratti danno vita a una reinterpreta- the production of polychrome artistic glass, the comzione in chiave contemporanea delle classiche pany also handles other processes such as glass cutdi icona, e il tavolo Tour (1993). lampade con paralume in vetro (rievocando ting, grinding, silvering, decoration, binding and benGli anni 2000 e l’attualità Ingrand). Le recenti collezioni FontanaArte si ding. The initial contacts between Luigi Fontana and Gio Ponti, former artistic director at Richard Ginori and Grazie alla costante collaborazione con archi- concentrano sulle possibilità formali innovative founder of the magazine “Domus”, the main channel tetti e designer, e attraverso l’attenta direzione offerte dalle nuove fonti di alimentazione, come for spreading new modern ideas, led in 1933 to the artistica di Francesco Librizzi, l’azienda, che dal i Led. La parabola di FontanaArte nella sua con- creation of a department specialising in modern furni2016 è entrata a far parte di ItalianCreation- genita relazione con il vetro rappresenta un shings, which took the name of FontanaArte. ManageGroup, ha continuato a perseguire l’impegno emblematico esempio del valore dell’heritage ment was initially entrusted to Ponti, who then passed di una elaborazione in chiave contemporanea che, lontano da mere pratiche imitative, diventa it on to Pietro Chiesa who shared artistic direction with him until 1935, making available to the new company generatore di nuove creatività. dell’eredità dei suoi storici protagonisti. FontanaArte his workshop’s valuable workers. DescenFontanaArte in un percorso costellato di succesding from a Ticino family, Pietro Chiesa opened a glass si ha continuato ad abitare gli interni domestici workshop in Milan in 1921. He joined Milan’s lively unendo l’innovazione tecnologica alla raffinacultural and artistic scene, also thanks to his particitezza delle forme in lampade da tavolo come pation, in 1923, in the artistic association “il Labirinto”,
fontanaarte
Bobo Piccoli, Re, 1968
Daruma, Sergio Asti, 1968
in which prestigious names such as Gio Ponti, Tomaso Buzzi, Emilio Lancia, Michele Marelli, Paolo Venini and Carla Visconti di Modrone appeared. Distinguished by his creative skills, Chiesa was a “refined”, cultured and ironic man that his friend Ponti would define – in a farewell article in 1949 – as a “curious, greedy, humorous typical gourmet”.
again suggest Pietro Chiesa’s successor – who died prematurely – introducing a French decorator and master glassmaker, Max Ingrand, responsible for the company’s new Deco orientation. Ingrand’s icons still on the market include the famous lamp model 1853 (now renamed Fontana) that represents the archetypal transcription of the traditional abat-jour made entirely of glass and monochrome.
been part of ItalianCreationGroup, has continued to pursue the commitment of a contemporary elaboration of the legacy of its historical protagonists.
FontanaArte during its highly successful journey has continued to inhabit domestic interiors combining technological innovation with the refinement of shapes in table lamps such as Volée, by Odoardo Fioravanti The Bottega di Pietro Chiesa S.A. carried out both its (2015), powered by the latest generation of LEDs, or “own” activity and that focused on creating technical- Beyond modernity echoing the tradition in illuminating objects such as ly perfect stained-glass windows from cartoons by the From the late 1970s, the artistic direction was entru- Pinecone, by Paola Navone (2016) made with the angreatest artists of the time. The production of Chiesa, in sted to a female architect, Gae Aulenti, who, by joining cient technique of caged blown glass, or even exploring the years of his artistic direction for FontanaArte, whi- the Neo-Liberty movement, had already expressed a the minimalist elegance with the double emission wall ch lasted until 1948, would be so prolific to count about clear position against the rigor of rationalism. Aulen- lamp IO by the talented studio Claesson Koivisto Rune a thousand different objects, lamps, furniture, plates, ti interpreted a vision that, while considering history, (2017). With the Equatore collection (2017) Gabriele boxes, frames, mirrors, sculptures and stained-glass captured in the experimentation of new languages, and Oscar Buratti give life to a reinterpretation with a windows. Among these pieces at least two, still in pro- based on the technological innovation of the industrial modern twist of the classic lampshades with glass shaduction, testify to the topicality of the proposals of the glass sector, the key to give identity continuity to the de (recalling Ingrand). The recent collections by Fontatime and their expressive originality; these are the company. naArte focus on the formal innovative possibilities ofimperishable Cartoccio vase (1932) and the indirect fered by the new power sources, like Leds. The parable light fixture, Luminator (1933): a single-body lamp that In a period of strong affirmation of Italian aesthetic of FontanaArte in its congenital relationship with glass condenses technical contents into an image of absolute culture, the eighties marked for the company the mo- represents an emblematic example of the value of heessentiality. If Gio Ponti played an indisputable role as a ment of important collaborations: with Pierluigi Cerri, ritage that, far from mere imitative practices, becomes cultural promoter in the spreading of themes related to engaged in the project for visual identity, but also with a generator of new creativity. the culture of the project and in ferrying the decorative young designers such as Franco Raggi and Daniela Puparts towards the nascent industrial design, it is no less pa, or even with Piero Castiglioni, already a well-known his initial contribution as a designer; to him we owe lighting designer. Gae Aulenti produced some of the some of the representative works of the new company: best sellers of the FontanaArte catalogue: the Giova the Bilia lamp (1932) of extreme formal simplicity lamp (1964), the Table with wheels (1980) once again whose geometry recalls the first experimental stirrings a simple object, inspired by everyday life that reaches of the meeting between designers and industry or the the status of icon, and the Tour table (1993). lamps of the Pirellone and Pirellina series (1967) that use two pieces of curved glass held at the ends by two From the 2000s to today metal elements and recall in shape the homonymous Thanks to continual collaboration with architects and Pontian skyscraper. After the war and following the designers, and through the careful artistic direction of reconstruction of the Milan plant, it was Gio Ponti to Francesco Librizzi, the company, which since 2016 has
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NOVE25 by A nto nel l a G ar e llo
Nove25 compie 18 anni: e il compleanno è l’occasione per ripercorrere la tanta strada fatta
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Nato nel 2005 in un piccolo negozio-laboratorio in centro a Milano («Tre metri e mezzo per tre, probabilmente il negozio più piccolo della città», ricorda sorridendo il fondatore, Roberto Dibenedetto), Nove25 festeggia oggi la maggiore età con una ventina di negozi monomarca tra Italia, Svizzera e Spagna, una novantina tra corner e punti vendita wholesale su tutto il territorio nazionale, una decina di aperture già programmate in centri commerciali selezionati con tripla A (da 12 milioni di visitatori all’anno in su) e un programma di espansione all’estero. Popolarissimo tra i giovani, ma con una fanbase che è sempre più trasversale a ogni età, Nove25 presidia anche l’online grazie ai social, a un sito e-commerce curato in ogni dettaglio e alle tante attività di digital marketing. «All’inizio del Duemila - racconta Roberto - il gioiello in argento per l’uomo era confinato quasi esclusivamente al genere gotico o alle atmosfere dei nativi americani e lo si trovava nelle bancarelle di qualche mercatino oppure in Messico o in India. Nove25 ha un po’ rivoluzionato il mercato. Il mio è stato fin da subito un punto di vista diverso, anche perché non venivo da una famiglia di gioiellieri, e perché sono cresciuto con tutte le influenze che può offrire una città metropolitana come Milano, il mondo della musica, dei tatuaggi, dei graffiti…». Il brand ha puntato immediatamente sulla personalizzazione dei gioielli: come i tatuatori trasferiscono sul corpo un’idea, un disegno, così Nove25 crea gioielli che accolgono i pensieri, le date, i segni di particolare significato per chi li indossa, e che ciascuno può personalizzare in ogni dettaglio, dal font alle misure, al testo, alla galvanica, alle incisioni. Nel corso degli anni l’azienda ha spinto sempre più in là questo concetto che continua a dimostrarsi vincente, rendendo customizzabile qualsiasi collezione e accessorio fino a sviluppare un configuratore online, My Nove25, che oggi consente a chiunque di creare il proprio gioiello, personalissimo e unico, in negozio o comodamente dal divano di casa. «My Nove25 è semplicissimo da utilizzare, tanto per il dettagliante (da schermo gigante o da tablet) quanto per il consumatore, e ci sta dando enormi soddisfazioni in termini di richieste. Una volta ricevuti gli ordini, i gioielli vengono tutti realizzati in Italia e spediti dove richiesto, con tempi di consegna che variano da due-tre giorni alle due settimane, a seconda della complessità dell’intervento». Un altro fattore chiave per il successo del brand sono senza dubbio le innumerevoli collaborazioni in ambito artistico e sportivo, con sponsorizzazioni e progetti a quattro mani intesi a creare brand awareness legata alla squadra o all’artista del cuore attraverso gioielli e accessori con un contenuto personale che li differenzia dal classico merchandising. Alle storiche partnership con Juventus e Inter si sono aggiunte da quest’anno le incursioni nel mondo del basket e del volley. Innumerevoli sono poi i sodalizi con
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artisti e cantanti, e ognuno merita un ricordo, un capitolo a sé: «Abbiamo realizzato la corona di spine per la copertina dell’album Guesus di Guè, due collane e un bracciale per un totale di quasi un chilo e mezzo d’oro per Marracash in occasione del Marrageddon lo scorso settembre… Fedez ha cominciato a comprare i nostri gioielli da ragazzino, Chiara Ferragni è stata tra l’altro ambassador social dell’anello bulldog francese della linea Dog Fever, che ancora oggi è uno dei nostri best seller… Tra i nostri estimatori contiamo tantissimi nomi del mondo dello spettacolo, come Melissa Satta, Cecilia Rodriguez, Michelle Hunziker, Elisabetta Canalis…». A Settembre Nove25 ha presentato Fine Jewelry, una collezione di fedi e solitari, anelli e orecchini in argento 925 o oro bianco, rosa o giallo (a 9 o 18 carati), e diamanti “lab grown”, all’insegna, come sempre, della personalizzazione e dell’accessibilità economica. «Fin dall’inizio ho cercato di mettere a disposizione di tutti il gioiello personalizzato che prima, per questioni di costo, era appannaggio di pochi che potevano magari contare sull’orafo di famiglia. Fine Jewelry rende economicamente accessibile anche un solitario con una pietra dalla caratura importante». Un capitolo a sé merita anche il packaging, sviluppato completamente con carta e fibra riciclabile, cotone organico, assenza di coloranti nocivi. «Abbiamo in generale un approccio molto curioso, aperto al nuovo, alla ricerca e alle sperimentazioni, e manteniamo un dialogo costante coi nostri rivenditori, facendo formazione a tutto campo: con giornate da noi in azienda o tutor nei punti vendita. Condividere tuto il lavoro che sta dietro ai nostri gioielli e vedere lo stupore e l’entusiasmo che ne derivano è una soddisfazione davvero enorme!».
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across all ages. It also covers the online sector thanks to the historic partnerships with Juventus and Inter have social media, an e-commerce site meticulously studied been joined by those with the world of basketball and volleyball. There have also been many partnerships and many digital marketing activities. Roberto said: “At the beginning of the 2000s silver with artists and singers and each of them deserves a jewellery for men was confined almost exclusively to memory, a unique chapter: “We created the crown of the Gothic genre or Native American atmospheres, and thorns for the cover of Guè’s album Guesus, two necklacould be found in some market stands or in Mexico ces and a bracelet for a total of almost a kilo and a half or India. Nove25 revolutionized the market a bit. I’ve of gold for Marracash on the occasion of Marrageddon always had a different point of view, right from the last September... Fedez started buying our jewels as a start, also because I didn’t come from a family of jewel- kid, among other things, Chiara Ferragni was the social lers, and because I grew up with all the influences that ambassador of the French bulldog ring from the Dog a metropolitan city like Milan can offer, the world of Fever line, which is still one of our best sellers today... Among our admirers there are many names from the music, tattoos, graffiti…”. The brand has immediately focused on the customi- world of entertainment, such as Melissa Satta, Cecilia zation of jewels: just like tattooists transfer an idea, a Rodriguez, Michelle Hunziker, Elisabetta Canalis...”. drawing on the body, Nove25 creates jewels that welco- In September Nove25 presented “Fine Jewelry”, a colme the thoughts, dates, signs of particular meaning to lection of wedding and solitaire rings, rings and earthe wearer, and that everyone can customize in every rings in 925 silver or white, pink or yellow gold (9 or detail, from the font to the size, to the text, to the galva- 18 carats), and “lab grown” diamonds, in the name, as nic plating, to the engravings. always, of customization and affordability. “From the Over the years the company has continued with this beginning I tried to make personalized jewellery avaiconcept that still proves to be successful, making any lable to everyone; something which previously, due collection and accessory customizable. This reached to cost issues, was the prerogative of a few who could its peak in the creation of an online configurator, My perhaps rely on the family goldsmith. “Fine Jewelry” Nove25, that allows anyone today to create their own makes even a solitaire ring with an important stone personal and unique jewel, in a store or from home. economically accessible”. “My Nove25 is very simple to use, both for the retailer The packaging also deserves a chapter in itself, develo(from a giant screen or tablet) and for the consumer, ped entirely with recyclable paper and fibre, organic The brand was born in 2005 in a small store-labora- and it’s giving us great satisfaction in terms of requests. cotton, without harmful dyes. “In general we have a tory in the heart of Milan (“10 and a half square me- Once the orders have been received, the jewels are all very curious approach, open to the new, to research tres, probably the smallest store of the city” Roberto made in Italy and shipped where requested, with deli- and experimentation, and we are constantly in comDibenedetto, founder of the brand, reminded smiling). very times ranging from two-three days to two weeks, munication with our retailers, providing all-round training, with days with us in the company or tutors in the Today the brand celebrates its eighteenth birthday depending on the complexity of the intervention”. with twenty single brand stores in Italy, Switzerland Another key factor for the success of the brand is un- stores. Sharing all the work behind our jewels and seand Spain, around ninety corner and wholesale stores doubtedly represented by the countless collaborations eing the amazement and enthusiasm that comes from throughout the national territory, around ten openings in the artistic and sporting fields, with sponsorships it is truly a huge satisfaction!”. already planned in selected triple-A shopping centres and joint projects aimed at creating brand awareness (12 million visitors per year and up) and an expansion linked to the favourite team or artist through jewellery program abroad. Nove25 is extremely popular among and accessories with a personal content, which diffeyoung people, but with a fan base that is increasing rentiates them from classic merchandising. This year,
Nove25 turns 18 years old: its birthday is the occasion to recall how far it has come
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IWC by D av id e Pa s s o ni
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Portugieser Chronograph Classic
Quando, nel 1868, Florentine Ariosto Jones fondò a Schaffhausen, in Svizzera, l’azienda orologiera che portava il suo nome, probabilmente non pensava di dare il via a una storia industriale che avrebbe portato alla nascita di uno dei marchi più celebri e ambiti del mondo, IWC. La cosa singolare sta nel fatto che quest’uomo, nato nel 1841 nel New Hampshire, Stati Uniti, aveva deciso di costituire in Svizzera la propria azienda sicuramente per via della storia di eccellenza che il Paese aveva nella costruzione di orologi, ma anche per un altro motivo, molto moderno: in Europa il costo del lavoro era inferiore rispetto agli Usa. Jones era arrivato nel Vecchio Continente nel 1867, dopo aver combattuto nella guerra di secessione americana; al momento dell’arruolamento, aveva dichiarato come professione svolta quella di orologiaio. Ecco perché, alla fine delle ostilità, puntò deciso verso la Svizzera, il posto giusto dove costruire la propria azienda, impiegando il cosiddetto “sistema americano” per la fabbricazione degli orologi. Si trattava di un sistema chiamato “armory system”, sviluppato originariamente per la produzione di armamenti per gli arsenali federali, che richiedeva componenti intercambiabili e di alta precisione. Caratteristiche che lo rendevano applicabile anche al settore orologiero, che doveva rispondere agli stessi requisiti. La scelta di Schaffhausen fu piuttosto naturale; la città dell’omonimo cantone sorge infatti in corrispondenza delle celebri cascate del Reno, la cui potenza cominciava in quegli anni a essere sfruttata per la produzione di energia idroelettrica, utilizzata per alimentare le tante industrie che sorgevano lungo il fiume. Partì tutto da lì, dunque. Una chiara visione aziendale, un’esperienza pregressa nel settore, un forte spirito imprenditoriale e un luogo perfetto in cui dare forma a tutto questo, grazie all’aiuto da parte della natura: una combinazione incredibile che diede vita nel 1868 all’impresa che, di lì a pochi anni, avrebbe cambiato il proprio nome da F. A. Jones & Co. a International Watch Company, più spendibile come marchio in quello che, già all’epoca, si poteva definire come marketing. Della storia umana e professionale di Florentine Ariosto Jones si potrebbe raccontare ancora tanto, dallo sviluppo di nuovi componenti per i watches
meccanismi degli orologi al suo ritorno, nel 1876, negli Stati Uniti, dove morì nel 1916. Ciò che conta è l’eredità che continua fino ai nostri giorni e che porta il nome di IWC, che nel naming aziendale racchiude ancora oggi con orgoglio la parola Schaffhausen, città che ne accoglie tuttora la sede. Acquisita nel 2000 da Richemont, che ne rilevò il 100% allora di proprietà dei tedeschi di Mannesmann AG, oggi IWC è uno dei marchi di punta del gruppo finanziario svizzero e si declina in cinque collezioni principali, ciascuna delle quali ha un posto rilevante non solo nella storia dell’azienda, ma anche in quella generale dell’orologeria: Pilot’s Watch, Portugieser, Portofino, Ingenieur e Aquatimer. I Pilot’s Watch sono forse gli orologi con i quali il marchio si identifica più strettamente. Il legame tra IWC e l’aviazione è infatti di lunga data poiché risale al 1936, quando fu sviluppato lo “Special Pilot’s Watch” da parte dei figli dell’allora proprietario del marchio, Ernst Jakob Homberger. Avevano entrambi la passione per il volo e sapevano quali caratteristiche tecniche doveva avere un orologio da pilota. Oggi i Pilot di IWC equipaggiano gli squadroni d’élite di diverse aviazioni militari, a partire da quella statunitense e dalla sua celeberrima accademia Top Gun, che forma alcuni dei migliori piloti da combattimento del mondo. All’interno della collezione Pilot, l’icona è senza dubbio il Big Pilot’s Watch. Da sempre riconoscibile per il suo quadrante essenziale e per le dimensioni generose della cassa, 46 mm, da qualche anno è passato ai più “urbani” 43 mm, restando comunque un simbolo del marchio. La collezione Portugieser è, dal canto suo, una delle più antiche, famose ed eleganti di IWC. Ha la sua origine alla fine degli anni ’30, quando il brand creò per due commercianti portoghesi altrettanti orologi da polso utilizzando movimenti da tasca tipo “savonnette”, che li rendevano più grandi e appariscenti del normale, oltre che molto precisi. La collezione entrò in produzione nel 1939 e da allora è stata una sorta di palestra per il brand svizzero, nella quale utilizzare alcune delle complicazioni più raffinate dell’alta orologeria. Calendari completi e perpetui, tourbillon, cronografi rattrapanti, fasi lunari hanno popolato specialmente negli ultimi anni i
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Ingenieur Chronograph Sport
IWC historic raw movements
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Pilot’s Watch Chronograph 41 Top Gun Mojave Desert
Big Pilot’s Watch Perpetual Calendar Top Gun Lake Tahoe
Pilot’s Watch Chronograph 41 Top Gun Oceana
Pilot’s Watch Chronograph 41 Top Gun
quadranti e le casse dei Portugieser, senza però impermeabilità fino a 30 bar, grandi lancette e che la collezione perdesse i suoi tratti estetici indici luminescenti a bastone per una perfetta e funzionali distintivi, risalenti agli anni ‘30: visibilità anche sott’acqua. Un orologio che dà dimensioni di cassa notevoli, numeri arabi valore al proprio legame con gli oceani anche sobri ma leggibili, minuteria chemin de fer e con partnership importanti come quella con lancette a gladio. Cousteau Divers, un programma scientifico che Ingenieur è invece la linea più tecnica, quella studia gli effetti del cambiamento climatico che già nel nome tradisce la propria vocazione misurando la temperatura sotto la superficie a portare all’estremo soluzioni tecnologiche dell’oceano, combinando i dati provenienti da al servizio della precisione e dell’affidabilità sensori di precisione con misurazioni effettuate degli orologi. Nasce negli anni ’50, con la da migliaia di subacquei amatoriali. mitica referenza 666 il cui movimento era IWC ha anche un forte legame con gli chiamato a risolvere un problema che stava appassionati di orologeria italiani e con il diventando sempre più frequente: la presenza nostro Paese. Lo dimostra la recente apertura di campi magnetici, sia nell’industria sia nella della nuova boutique a Milano, in via vita di tutti i giorni, che compromettevano la Montenapoleone. Uno spazio che si sviluppa precisione di marcia degli orologi. Grazie a una non più in profondità, come nella precedente gabbia in ferro dolce messa a protezione del location, ma in ampiezza, con le teche degli calibro, il segnatempo risultava immune da orologi che accolgono il cliente lungo le pareti quella influenza nefasta; una soluzione ancora e in apposite isole. Un grande banco con gli oggi ampiamente utilizzata, non solo da IWC. espositori è destinato al primo contatto con gli La collezione Ingenieur è forse quella che, orologi, mentre un’altra postazione è pensata negli anni, ha subito le maggiori evoluzioni per i clienti che vogliono approfondire la in termini di design, per arrivare oggi alle conoscenza di particolari modelli. Sul fondo, più recenti referenze presentate a Watches una lounge con tavoli e divani è la zona più and Wonders lo scorso aprile. L’Ingenieur riservata della boutique ed è sovrastata su una Automatic 40 si è spogliato del superfluo per parete dalla riproduzione del calibro di un tornare all’essenziale, con un movimento calendario perpetuo del marchio. Un salotto, rinnovato e un quadrante dall’estetica più che una boutique, che declina la perizia affascinante, soprattutto nella versione color elvetica nello stile italiano più raffinato, a Aqua, la più richiesta dagli appassionati. rinsaldare il rapporto tra il Paese del Bello e il Le collezioni Portofino e Aquatimer sono quelle brand. alle quali da più tempo IWC non mette mano Lo abbiamo scritto all’inizio e lo ribadiamo e, ciascuna a modo suo, rimane comunque alla fine. Probabile che, indicando nel un simbolo per la marca. Portofino è da oltre business plan della F. A. Jones & Co. come trent’anni sinonimo di eleganza, misura e mission dell’azienda quella di «combinare understatement. Casse dal design classico, tutta l’eccellenza del sistema americano di linee sobrie e pulite, materiali preziosi si produzione meccanizzata con il più sapiente abbinano sia a orologi solo tempo dalle forme lavoro manuale svizzero», Mr. Jones volesse intramontabili, sia a complicazioni eccellenti dare vita a una realtà destinata a durare nel come il tourbillon, le fasi lunari e le indicazioni tempo. Oggi, dopo 155 anni, possiamo dire che retrograde. Aquatimer nacque invece negli anni ci è riuscito, forse al di là delle sue aspettative. ’60, quando gli sport subacquei cominciarono Per la gioia e la fortuna di chi fa della bella a diventare popolari e chi vi si dedicava aveva orologeria una ragione di vita. bisogno di orologi robusti, precisi e professionali cui affidare la propria vita una volta in immersione. L’Aquatimer ha tutte queste caratteristiche: cassa di dimensioni generose,
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brands of the Swiss financial group and is divided into return to basics, with a renewed movement and a dial five main collections, each of which has an important with a fascinating aesthetic, especially in the Aqua place not only in the history of the company, but also colour version, the most sought-after by enthusiasts. in the general history of watchmaking: Pilot’s Watch, The Portofino and Aquatimer collections are the Portugieser, Portofino, Ingenieur and Aquatimer. ones that IWC has not changed for the longest time Pilot’s Watches are perhaps the watches with which the and, each in its own way, remains a symbol for the brand most closely identifies. There is actually a long- brand. Portofino has been synonymous with elegance, standing link between IWC and aviation as it dates back measure and understatement for over thirty years. to 1936, when the “Special Pilot’s Watch” was developed Classically designed cases, sober and clean lines, by the children of the then owner of the brand, Ernst precious materials are combined with timeless timeJakob Homberger. They both were passionate about only watches, as well as with excellent complications flying and knew what technical features a pilot’s such as the tourbillon, moon phases and retrograde watch had to have. Today IWC Pilots equip the elite indications. Aquatimer surfaced in the 1960s, when squadrons of several air forces, starting with the US Air diving sports began to become popular and divers Force and its famous Top Gun Academy, which trains needed robust, precise and professional watches some of the best fighter pilots in the world. Within the to entrust their lives to once under water. The Pilot collection, the icon is undoubtedly the Big Pilot’s Aquatimer has all these features: generously sized Watch. Always recognisable for its simple dial and for case, waterproofing up to 30 bar, large hands and the generous size of the case, 46 mm, for some years it luminescent stick indexes for perfect visibility even has passed to the more “urban” 43 mm, still remaining underwater. A watch that gives value to its link with a symbol of the brand. the oceans even with important partnerships such as The Portugieser collection is, for its part, one of IWC’s that with Cousteau Divers, a scientific programme that oldest, most famous and elegant. It originated in the studies the effects of climate change by measuring the late 1930s, when the brand created wristwatches for temperature below the surface of the ocean, combining two Portuguese dealers using “savonnette” pocket data from precision sensors with measurements made movements, which made them larger and more by thousands of amateur divers. striking than normal, as well as extremely precise. The IWC also has a strong bond with Italian watchmaking collection went into production in 1939 and has since enthusiasts and with our country. This is demonstrated been a kind of training ground for the Swiss brand, by the recent opening of the new boutique in Milan, in in which to use some of the finest complications of Via Montenapoleone. A space that no longer extends haute horlogerie. Complete and perpetual calendars, in, as in the previous location, but across, with watch tourbillons, automatic winding chronographs, moon display cabinets that welcome the customer along phases have livened up the Portugieser dials and cases the walls and on special islands. A large counter with When, in 1868, Florentine Ariosto Jones founded the especially in recent years, but without the collection displays is intended for the first contact with watches, watch company bearing his name in Schaffhausen, losing its distinctive aesthetic and functional traits, while another station is designed for customers who Switzerland, he probably had no idea it would be dating back to the 1930s: remarkable case dimensions, want to deepen their knowledge of particular models. the beginning of a story that would lead to the birth sober but legible Arabic numerals, chemin de fer small To the back, a lounge with tables and sofas is the most exclusive area of the boutique and is overlooked on a of one of the most famous and coveted brands in the parts and gladio hands. world, IWC. The peculiar thing is that this man, born Ingenieur, on the other hand, is the most technical line, wall by the reproduction of the caliber of a perpetual in 1841 in New Hampshire, United States, had decided the one that already in the name reveals its vocation calendar of the brand. A living room, rather than a to establish his own company in Switzerland - without to take technological solutions to the extreme aimed boutique, which showcases Swiss expertise in the most doubt due to the illustrious history the country had at watch precision and reliability. It was created in the refined Italian style, to strengthen the relationship in watchmaking, but also for another more current 1950s, with the legendary 666 model whose movement between the Bel Paese and the brand. reason: labour costs in Europe were lower than in was called upon to solve a problem that was becoming We wrote it at the beginning and we reiterate it at the United States. Jones arrived in the Old Continent more and more common: the presence of magnetic the end. It is likely that, by indicating in the business in 1867, after having fought in the American Civil fields, both in industry and in everyday life, which plan of F. A. Jones & Co. as the company’s mission War; at the time of his enlistment, he had declared compromised the running accuracy of watches. Thanks that of “combining all the excellence of the American watchmaking as his profession. That is why, at the end to a soft iron cage to protect the caliber, the watch was mechanised production system with the most skilled of the hostilities, he decided to focus on Switzerland, immune from that nefarious influence; a solution still Swiss manual work”, Mr Jones wanted to create a the right place to build his company, using the so- widely used today, not only by IWC. The Ingenieur company destined to last. Today, after 155 years, we called “American system” for manufacturing watches. collection is perhaps the one that, over the years, has can say that he has succeeded, perhaps beyond his It was a system called “armory system”, originally undergone the greatest evolution in terms of design, expectations. For the pleasure and luck of those who developed for the production of armaments for the today reaching the most recent models presented make beautiful watchmaking a way of life. federal arsenals, which required interchangeable at Watches and Wonders last April. The Ingenieur and high-precision components. Characteristics that Automatic 40 has stripped away the superfluous to
made it also applicable to the watch sector, which had to meet the same requirements. Schaffhausen’s decision was a natural one; the city of the same name actually rises at the famous waterfalls of the Rhine, whose power began in those years to be exploited for the production of hydroelectric energy, used to power the many industries that stood along the river. So, it all started from there. A clear corporate vision, previous experience in the sector, a strong entrepreneurial spirit and a perfect place to give shape to all this, thanks to the help of nature: an incredible combination that spawned in 1868 the company that, a few years later, would change its name from F. A. Jones & Co. to International Watch Company, more profitable as a brand in what, already at that time, could be defined as marketing. There is still so much more to say about Florentine Ariosto Jones’ personal and professional story, from the development of new components for watch mechanisms up to his return, in 1876, to the United States, where he died in 1916. What matters is the legacy that continues to this day and bears the name of IWC, which in company naming still proudly contains the word Schaffhausen, the city still home to its headquarters. Acquired in 2000 by Richemont, which took over 100% of it then owned by the Germans of Mannesmann AG, today IWC is one of the leading
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Ingenieur Chronograph Edition “Cancellara”
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1 - VACHERON CONSTANTIN Patrimony Automatico 40mm La purezza e l’eleganza del design gli danno un’estetica intramontabile, molto anni ’50 come il quadrante bombato. Genderless. The purity and elegance of the design give it a timeless look, very much like the 1950s rounded dial. Genderless. 2 - HAMILTON Boulton Macaron È invitante come i dolci ai quali si ispira nel nome e ha un tocco di viola lavanda sugli indici delle ore, in numeri romani. Goloso.
As inviting as the confection it gets its name from, with a touch of lavender purple on the Roman numeral hour markers. Delicious. 3 - LONGINES Mini DolceVita Atmosfere felliniane e forme Art déco per un orologio che richiama una collezione nata quasi un secolo fa e ancora attuale. Immortale.
A Fellinian air and Art Deco shapes for a watch that recalls a collection born almost a century ago and still current. Immortal. 4 - BREITLING Super Chronomat Automatic 38 Origins Delicato nel colore, prezioso nei materiali, raffinato nelle forme, è a suo agio sia abbinato a un completo, sia ai jeans. Camaleontico. Delicate colour, precious materials, and a refined shape, it goes perfectly with an elegant dress or with jeans. Chameleon-like.
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CHOCOLATE HIM by Davide Passoni
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1 - NOMOS GLASHÜTTE Club Sport Neomatik 39 Tabac La sua nuance richiama le tinte di un’estate indiana, utilizzando però una tonalità autunnale di grande tendenza. Irriverente. Its shade recalls an Indian summer, but features a trendy Autumn tone. Irreverent.
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2 - PATEK PHILIPPE Aquanaut Chronograph Lo stile del cronografo Aquanaut rivisitato in una versione in oro rosa, abbinata a un quadrante bruno soleil sfumato nero. Iconico. The style of the Aquanaut chronograph is revisited in a rose gold version, paired with a dark soleil black shade dial. Iconic. 3 - BAUME & MERCIER Clifton Baumatic Le sfumature in dégradé - chiare al centro e scure lungo il perimetro del quadrante - lo ravvivano con molteplici riflessi. Ipnotico. The shading hues - light in the centre and dark along the edge of the dial - enliven it with multiple reflections. Hypnotic. 4 - ROLEX Datejust 36 L’orologio degli orologi, in acciaio Oystersteel e oro Everose, indossa un abito marrone più elegante di uno smoking sartoriale. Chic. The greatest watch, in Oystersteel and Everose gold, dons a brown suit more elegant than a tailor-made tuxedo. Chic.
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WELLNESS EXPERIENCE by Paol a G r eco
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Per chi cerca una pausa rigenerante, Silena offre tutta l’esclusività del know-how altoatesino, coniugata con la ricerca del benessere propria dell’Oriente
Adagiato sull’altopiano di Valles, incastonato a 1.350m in un paesaggio che sembra uscito dalla penna dei fratelli Grimm, c’è un luogo in cui il tempo scorre lento e silenzioso: il Silena è un retreat hotel 4 stelle Superior, immerso in tutta la pace di una natura generosa. Uno spazio per ritrovare il proprio centro attraverso un viaggio dell’anima, un buen retiro in cui si coniugano tutta la sapienza dell’esclusiva ospitalità altoatesina con la filosofia del benessere di influenza orientale. Qui, materiali naturali e linee essenziali prendono forma in un design ispirato all’arte del feng shui; le ampie vetrate sulle pareti e le grandi finestre, che dal tetto proiettano verso il cielo, incorniciano il suggestivo paesaggio che abbraccia la struttura, divenendo un tutt’uno hospitality
con essa e riempiendo gli occhi e il cuore, per un’esperienza di benessere completa, che porta serenità ed equilibrio interiore. Il concetto di wellness del Silena permea anche le esclusive camere e suite, spaziose Giardino dell’Essere, dove poter camminare ed eleganti, che vanno incontro alle più e meditare su erba e muschio per recuperare diverse esigenze. Tra le offerte spiccano due il contatto con la madre terra; sopra la zona suite letterarie, con selezione di libri pregiati, benessere, si trovano l’infinity pool riscaldata, 6 suite con sauna privata, area meditazione interna ed esterna, un’outdoor living room e vasca esterna, ma soprattutto la suite da con braciere, la biosauna alle erbe, il bagno 65mq posta all’ultimo piano, con terrazza di vapore ai profumi del bosco. Inoltre sulla privata, sauna e caminetto. terrazza è possibile ammirare il paesaggio L’attenzione ad ogni dettaglio è la cifra attraverso le vetrate della sauna panoramica stessa del Silena: qui nulla è lasciato al caso, e della zona del silenzio. dall’area bar con angolo del tè d’ispirazione Sul tetto della struttura infine fa sfoggio di nipponica, alla lounge letteraria con oltre sé una bellissima vasca onsen, da cui godere 1.000 titoli, o al bellissimo spazio yoga, con della spettacolare vista sulle Dolomiti. La accesso diretto al giardino. vasca di acqua calda di sorgente, proveniente Il ristorante gourmet, poi, è un laboratorio dalle montagne di Valles e ricca di minerali del gusto sui sapori dell’Alto Adige, della pietra vulcanica dell’Altopiano dello sapientemente contaminati da influenze Sciliar, consente di rivivere l’esperienza culinarie del sud-est asiatico: una cucina dell’onsen, presa in prestito dalla cultura fatta di alta qualità delle materie prime, nipponica: un rituale di benessere molto spesso a chilometro zero. rigenerante per corpo e mente che dona una Dulcis in fundo, la spa del Silena consente pienezza di spirito davvero unica. di recuperare l’armonia tra corpo e mente: ampia 1.550 mq, la spa consta di un centro wellness che permette l’accesso diretto al
silena
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For those looking for a rejuvenating break, Silena offers all the Alto Adige exclusivity knowhow, combined with the search for well-being typical of the East hospitality
Nestled on the plateau of Valles, located at 1,350m in a landscape that seems to have been written about by the Grimm brothers, there is a place where time passes slowly and silently: Silena is a 4 star Superior retreat hotel immersed in all the peace of a generous nature. A space to rediscover yourself through a journey of the soul, a buen retiro in which all the wisdom of exclusive Alto Adige hospitality is combined with the philosophy of well-being influenced by the East. Here, natural materials and essential lines take shape in a design inspired by the art of feng shui; the large glass windows on the walls and the large windows, which project towards the sky from the roof, frame the evocative landscape that embraces the structure, becoming one with it and filling the eyes and heart, for a complete experience of well-being, which brings serenity and inner balance. The concept of wellness of Silena also permeates the exclusive rooms and suites, spacious and elegant, which meet the most diverse needs. Among the offers there are two literary suites, with a selection of fine books, 6 suites with a private sauna, a meditation area and an outdoor pool, but above all the 65sqm suite on the top floor, with a private terrace, sauna and fireplace. Attention to every detail is the hallmark of Silena: here nothing is left to chance, from the bar area with a Japanese-inspired tea corner, to the literary lounge with over 1,000 titles, or the beautiful yoga space, with direct access to the garden. The gourmet restaurant is a taste laboratory on the flavours of Alto Adige, expertly contaminated by culinary influences from Southeast Asia: a cuisine made of high quality raw materials, very often local. Dulcis in fundo, the Silena spa allows you to recover the harmony between body and mind: 1,550 square meters wide, the spa consists of a wellness centre which allows direct access to the Giardino dell’Essere (“Garden of Being”), where you can walk and meditate on grass and moss to regain contact with mother earth; above the wellness area, there are the heated infinity pool, indoor and outdoor, an outdoor living room with brazier, the bio sauna with herbs, steam bath with the scents of the forest. In addition, on the terrace you can admire the landscape through the windows of the panoramic sauna and the silence zone. On the roof of the structure there is a beautiful onsen bath tub, from which to enjoy the spectacular view of the Dolomites. The pool of hot spring water, coming from the mountains of Valles and rich in minerals from the volcanic stone of the Sciliar Plateau, allows you to relive the experience of the onsen, borrowed from Japanese culture: a regenerating wellness ritual for body and mind that gives a truly unique fullness of spirit.
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TENUTA CA’BOLANI Dal cuore della Doc Aquileia una storia di eccellenza
by E l is a Facc he tt i
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Con una superficie totale di 890 ettari, di cui circa 575 vitati, Ca’ Bolani è la più importante estensione a vigna del Nord Italia, nota per i suoi prestigiosi vini ed esempio di perfetta armonia tra innovazione tecnologica e tradizione
Sono 999 i cipressi che avvolgono e proteggono la straordinaria biodiversità di Tenuta Ca’ Bolani, in provincia di Udine, in un’area che rappresenta il cuore della Doc Aquileia, dove si affaccia sulla Laguna di Grado e prosegue a nord, verso Aquileia e Cervignano del Friuli, fino a raggiungere la storica fortezza di Palmanova. Un territorio vocato a vini di alta qualità, caratterizzato da un equilibrio microclimatico perfetto: le brezze temperate del vicino mare Adriatico mitigano le calde estati, il calore del sole permette ottime maturazioni dei grappoli e il forte abbassamento di temperatura durante la notte esalta gli aromi primari delle uve, conferendo ai vini un’intensa personalità. U NA STORI A C ENTENA R I A Ca’ Bolani vanta una storia che affonda le sua radici in epoca romana, con attestazioni anche precedenti, e che rispecchia le complesse vicende di questa terra di confine, all’estremo margine nord-orientale. La Tenuta sorge in agro di Aquileia, importante città romana già celebrata per la qualità dei suoi vini e la rigogliosa bellezza dei suoi vigneti da Plinio il Vecchio il quale, nel I secolo d.C., parla del vino “Pucinum” come uno dei più pregiati dell’epoca e di sicure qualità terapeutiche, propizie alla moglie dell’imperatore Augusto, Livia, vissuta fino a 86 anni. Ca’ Bolani raggiunse la celebrità nel 1500, ai tempi della Serenissima, quando passò di proprietà alla nobile famiglia Bolani. Da qui, dunque, il nome omonimo della Tenuta, acquisita poi negli anni ‘70 del secolo scorso dalla famiglia Zonin che ha avviato un processo di rinnovamento volto a valorizzare la cultura vitivinicola locale e a preservare il patrimonio di conoscenze e saperi che si tramandavano da generazioni in questi territori. LA T ENUTA E I L VA L O R E DEL L A SOST ENI B I L I TÀ … IN VIGNA E I N C A NTI NA Il processo di rinnovamento introdotto dalla famiglia Zonin ha comportato la suddivisione della Tenuta in tre diverse aree aziendali. All’acquisizione del blocco originario in località Ca’ Bolani a Cervignano, dove oggi si trovano le cantine di vinificazione, ha fatto seguito, nei primi anni ‘80, un pesante esproprio di oltre 170 ettari di vigneti per consentire la costruzione dello scalo ferroviario e il riassetto della viabilità. Negli anni successivi la famiglia Zonin, fedele al sogno di produrre vini di qualità da vigneti di esclusiva proprietà, ha acquisito Ca’ Vescovo a Terzo d’Aquileia: una tenuta di antiche e nobili origini austriache dove oggi si coltivano oltre 200 ettari vitati. Verso la fine degli anni ’90, la costante crescita aziendale e l’esigenza di incrementare le superfici vitate hanno portato all’acquisizione della tenuta di Molin di Ponte a Strassoldo di Cervignano, dove oggi si estendono ben 350 ettari di vigneti. L’attività è stata portata, nel rispetto di una crescita sostenibile, ad un massimo livello di food&wine
efficienza grazie alla lungimiranza della famiglia Zonin, dei suoi collaboratori e del direttore della Tenuta, nonché enologo, Roberto Marcolini. Il moderno impianto fotovoltaico, installato sul tetto della cantina, copre il 20% del fabbisogno energetico della stessa, con la prospettiva di essere ampliato fino a soddisfare oltre il 50%. La cantina è inoltre dotata di moderni sistemi di produzione e vinificazione che permettono di mantenere la tipicità delle singole varietà. Nell’ottica di una visione di sostenibilità, Ca’ Bolani pone particolare attenzione alla gestione e ottimizzazione delle risorse e alla tutela dei vigneti, grazie alla “precision farming”, alla lotta integrata agli animali infestanti e alla sua natura Bee Friendly, a favore della conservazione della biodiversità dell’agroecosistema, in particolare degli insetti impollinatori. I PRESTI GI OSI VI N I DE L PA RCO D ELLA V I TE Tenuta Ca’ Bolani accoglie un mosaico di oltre dieci varietà di vitigni sia autoctoni che internazionali, come il Refosco dal Peduncolo Rosso, il Glera, il Friulano, lo Chardonnay, il Pinot Grigio e il Müller Thurgau. Oltre alla tradizionale produzione di Prosecco Doc, la Tenuta è particolarmente vocata alla produzione di raffinati vini bianchi di grande equilibrio che nascono dagli eccellenti Pinot Grigio, Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon Blanc, al fianco di rossi strutturati, tra i quali spicca il Refosco dal Peduncolo Rosso. Varietà autoctona per eccellenza del Friuli, in Ca’ Bolani ha trovato un habitat ideale per esprimere al meglio tutte le sue straordinarie potenzialità: struttura, concentrazione e frutto di estrema eleganza e morbidezza. Non è quindi un caso che circa 40 ettari dell’azienda siano dedicati proprio a questo autoctono, vanto dell’enologia friulana. Altri 200 ettari sono riservati alle uve Glera, 85 al Pinot Grigio e 40 ettari al Sauvignon. AQU I L I S 2017, PU N TA D I D I A MA N T E Aquilis, Alturio e Opimio di Ca’ Bolani sono dei veri e propri gioielli della cultura friulana, Cru esclusivi che nascono da vigne uniche, capaci di esprimere la vocazione vitivinicola di questo territorio. In particolare Aquilis 2017 è un omaggio ad Aquileia e rimanda all’antichissimo insediamento celtico che conosceva già la viticoltura. Questo terroir è ideale per la coltivazione di una piccola produzione di uve Sauvignon Blanc di grande espressività e con l’accurata vinificazione e l’adeguato affinamento in bottiglia genera un vino capace di evolvere a lungo nel tempo e che fa ritrovare nel bicchiere grazia e intensità. Una meticolosa selezione dei migliori grappoli di Sauvignon durante la vendemmia del 2017 ha permesso di ottenere un bianco fresco, fine e di buona complessità aromatica: perfetto da abbinare a primi piatti a base di asparagi bianchi e verdi, di crostacei, scampi alla griglia, tempura di gamberi, astice e aragosta.
ca’bolani
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constant company growth and the need to increase the vineyard areas led to the acquisition of the Molin di Ponte estate in Strassoldo di Cervignano, where today there are 350 hectares of vineyards. The business has been taken to the greatest level of efficiency, in compliance with sustainable growth, thanks to the foresight of the Zonin family, its collaborators and the director of the estate, as well as winemaker, Roberto Marcolini. The modern photovoltaic system, installed on the roof of the cellar, covers 20% of its energy needs, with the prospect of being expanded to satisfy over 50%. The cellar is also equipped with modern production and winemaking systems that allow the typicality of the individual varieties to be maintained. From the perspective of a vision of sustainability, Ca’ Bolani pays particular attention to the management and optimization of resources and the protection of the vineyards, thanks to “precision farming”, the integrated fight against pests and its Bee Friendly nature, in favour of the biodiversity conservation of the agroecosystem, in particular of pollinating insects. The prestigious wines of the Parco della Vite the primary aromas of the grapes, giving the wines an Tenuta Ca’ Bolani hosts a mosaic of over ten varieties of intense personality. both native and international grapes, such as Refosco dal Peduncolo Rosso, Glera, Friulano, Chardonnay, A centennial history Pinot Grigio and Müller Thurgau. In addition to the Ca’ Bolani boasts a history that has its roots in Roman traditional production of Prosecco Doc, the estate is times, with even earlier attestations, and that reflects particularly suited to the production of refined white the complex events of this border land, at the extreme wines of great balance which come from the excellent north-eastern edge. The estate is located in the Pinot Grigio, Pinot Bianco, Chardonnay and Sauvignon countryside of Aquileia, an important ancient Roman Blanc, alongside structured red wines, among which city already celebrated for the quality of its wines and the Refosco dal Peduncolo Rosso stands out. This native the luxuriant beauty of its vineyards by Pliny the Elder variety par excellence of Friuli has found an ideal who, in the 1st century AD, spoke of the “Pucinum” habitat in Ca’ Bolani to best express all its extraordinary wine as one of the most prized of the era and of certain potential: structure, concentration and extreme therapeutic qualities, favourable to the wife of the elegance and softness. It’s therefore no coincidence emperor Augustus, Livia, who lived until 86 years of that around 40 hectares of the company are dedicated age. Ca’ Bolani achieved fame in 1500, at the time of to this native variety, the pride of Friulian oenology. the Serenissima, when it became property of the noble Other 200 hectares are reserved for Glera grapes, 85 for Bolani family. Hence, therefore, the homonymous Pinot Grigio and 40 hectares for Sauvignon. name of the estate, acquired in the 1970s by the Zonin family who started a renewal process aimed at Aquilis 2017, the strong point enhancing the local wine culture and preserving the Ca’ Bolani Aquilis, Alturio and Opimio are true jewels heritage of knowledge that had been handed down for of the Friulian culture, exclusive Crus that are born generations in these territories. from unique vineyards, capable of expressing the wine-growing vocation of this territory. In particular The estate and the value of sustainability... in the Aquilis 2017 is a tribute to Aquileia and refers to the vineyard and in the cellar very ancient Celtic settlement that already dealt with The renovation process introduced by the Zonin family viticulture. This terroir is ideal for the cultivation of a involved the division of the estate into three different small production of Sauvignon Blanc grapes of great There are 999 cypress trees that surround and protect company areas. The acquisition of the original block expressiveness and with careful vinification and the extraordinary biodiversity of Tenuta Ca’ Bolani, in the locality of Ca’ Bolani in Cervignano, where the adequate bottle refinement it generates a wine capable in the province of Udine, in an area that represents winemaking cellars are today located, was followed, of evolving over time and which reveals grace and the heart of Doc Aquileia, facing the Grado Lagoon in the early 1980s, by a heavy expropriation of over intensity in the glass. A meticulous selection of the best and that continues north, towards Aquileia and 170 hectares of vineyards to allow the construction Sauvignon bunches during the 2017 harvest allowed Cervignano del Friuli, until reaching the historic of the railway yard and the reorganization of the the company to obtain a fresh, fine white wine with fortress of Palmanova. An area dedicated to high road network. In the following years, the Zonin family, good aromatic complexity: perfect to pair with first quality wines, characterized by a perfect microclimatic faithful to the dream of producing quality wines from courses based on white and green asparagus, shellfish, balance. In fact the temperate breezes of the nearby exclusively owned vineyards, acquired Ca’ Vescovo grilled “scampi”, tempura of prawns and lobster. Adriatic Sea mitigate the hot summers, the heat of the in Terzo d’Aquileia: an estate of ancient and noble sun allows excellent ripening of the bunches, and the Austrian origins, where today over 200 hectares of strong drop in temperature during the night enhances vines are cultivated. Towards the end of the 1990s, the
Tenuta Ca’ Bolani, a history of excellence from the heart of Doc Aquileia Ca’ Bolani, with a total surface of 890 hectares, of which 575 vineyards, is the most important vineyard extension in Northern Italy, known for its prestigious wines, an example of perfect harmony between technological innovation and tradition
food&wine
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21 HOUSE OF STORIES by Paol a Gr eco
Dopo i consensi riscossi dalla struttura in Città Studi, ha aperto le porte a Milano una nuova destinazione per 21 House of Stories, il progetto di ospitalità ibrida ideato da Alessandro e Mauro Benetton. Affacciato sul Naviglio Pavese, a pochi passi dalla Darsena, l’hotel di design a 4 stelle integra innovativi ambienti di coworking e coinvolgenti esperienze di food ed entertainment, a cui si aggiungono spazi per eventi e due terrazze. Il modello ibrido pervade già le junior suite Hero dalle dimensioni generose che si possono facilmente trasformare in location per meeting e eventi privati, così come pure la Superhero, di circa 80m², a cui si aggiungono 100 m² di terrazza. Il bistrot Domenica, gestito dagli chef Alessio Roberto Albiero e Diego Pioli, formatisi in cucine stellate, porta in tavola i sapori della tradizione italiana, che si traduce anche nella proposta dei drink, curata da Franco Ponti, che vanta importanti esperienze internazionali e collaborazioni stellate. Agli ultimi piani si aprono poi i Mirador, skybar e ristorante, aperti stagionalmente: al settimo piano la grande terrazza con piscina è dedicata alla mixology curata sempre da Franco Ponti, mentre all’ottavo si sviluppa un ambiente più intimo per una dining experience raffinata.
After the success achieved by the structure in Città Studi, a new destination for 21 House of Stories, the hybrid hospitality project conceived by Alessandro and Mauro Benetton, has opened its doors in Milan. Overlooking the Naviglio Pavese, close to the Darsena (the Milanese Dock), the 4-star design hotel integrates innovative coworking environments and engaging food and entertainment experiences, as well as spaces for events and two terraces. The hybrid model already pervades the spacious Hero junior suites that can easily be transformed into locations for meetings and private events, as well as the Superhero, about 80m², with an additional 100m² terrace. The Domenica bistro, managed by chefs Alessio Roberto Albiero and Diego Pioli, trained in Michelin star winning kitchens, brings traditional Italian flavours to the table, which is also a feature of the drinks on offer, looked after by Franco Ponti, with vast international experience working with Michelin star winners. On the top floors, the Mirador, skybar and restaurant, open seasonly: on the seventh floor the large terrace with pool is dedicated to mixology, once again run by Franco Ponti, while the eighth floor plays host to a more intimate environment for a fine dining experience.
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BEST WINE STARS 2024 by Paola Greco
Milano torna ad ospitare l’evento che promuove la cultura del vino e dei distillati Palazzo del Ghiaccio tornerà ad ospitare per la terza volta la kermesse Best Wine Stars, l’evento dedicato al settore enogastronomico e dei distillati, giunto alla sua quinta edizione. Realizzato dal gruppo Prodes Italia, Best Wine Stars si pone l’obiettivo di celebrare e promuovere la cultura del vino e dei distillati attraverso il racconto dei prodotti e delle loro aziende. Dal 18 al 20 Maggio 2024, lo splendido edificio meneghino in stile Liberty, con il suo immenso parterre di oltre 2.400m², farà da prestigioso palcoscenico alle oltre 200 aziende selezionate - italiane e internazionali - suddivise per aree tematiche. Sotto l’imponente copertura in ferro, legno e vetro, si potranno degustare e scoprire le storie delle diverse cantine, passando dall’area dedicata al vino italiano a quello internazionale, fino all’Area Spirits che offrirà una speciale selezione di distillati e all’Area Food che accompagnerà la degustazione con una selezione di eccellenze gastronomiche. Per gli amanti del Bio, infine, ci sarà un’area interamente dedicata a tutte quelle realtà che puntano all’alta qualità a basso impatto ambientale. A fare da collante alla manifestazione torneranno le masterclass, organizzate in collaborazione con la sommelier e winewriter Adua Villa, affiancata da un team di relatori di eccellenza come Valentina Vercelli, giornalista professionista che scrive per La Cucina Italiana, Condé Nast Traveller, Slowine e Civiltà del Bere, Stefania Vinciguerra, Caporedattore di DoctorWine, e Francesco
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Milan is back to host the event that promotes the culture of wine and spirits Quarna, speaker e vignaiolo di Radio Deejay. Palazzo del Ghiaccio is back to host Best Wine Stars for Traveller, Slowine and Civiltà del Bere, Stefania VinciAnche per questa edizione gli incontri the third time, the event dedicated to the food & wine guerra, Editor-in-Chief of DoctorWine, and Francesco Quarna, speaker and winemaker of Radio Deejay. coinvolgeranno diverse aziende, tra cui, solo and spirits sector, now at its fifth edition. Organized by Prodes Italia group, Best Wine Stars aims Also in this edition the meetings will involve various per ricordarne alcune, Fontana Reale, Tenuta at celebrating and promoting the culture of wine and companies, including, just to mention a few, Fontana Sant’Antonio - Famiglia Castagnedi, Colle Mora, spirits through the story of the products and their Reale, Tenuta Sant’Antonio - Famiglia Castagnedi, ColCantina Nuovi Poderi, Beccio e Viotti - SNC, Il companies. From 18 to 20 May 2024, the splendid Mila- le Mora, Cantina Nuovi Poderi, Beccio e Viotti - SNC, Poggiarello. Rinnovata anche la presenza delle nese Art Nouveau building, with its immense parterre Il Poggiarello. The presence of the Tasting Rooms has Tasting Room che, attraverso una degustazione of over 2,400 sqm, will act as a prestigious stage for also been renewed where, through a guided tasting, the guidata, racconteranno le diverse sfumature over 200 selected Italian and international companies different nuances of the spirits, starting from the raw dei distillati, iniziando dalle materie prime, divided into thematic areas. Under the imposing iron, materials, up to the different production techniques wood and glass roof, you’ll be able to taste and discover will be explained. fino alle differenti tecniche di produzione. the stories of the different wineries: from the area dedi- Finally, in addition to the tastings, a special program of Infine, intervallato alle degustazioni, sarà cated to Italian to international wine, up to the Spirits conferences and talks on current topics will be offered proposto un programma speciale di conferenze Area, which will offer a special selection of spirits, and which will give important players in the sector, such as e talk su temi di attualità che darà la possibilità the Food Area which will accompany the tasting with a consortia, companies and institutes, the opportunity to present their most innovative projects. a importanti protagonisti del settore - come selection of gastronomic excellences. consorzi, aziende e istituti - di presentare For organic lovers, there will be an area entirely dedi- The event will end with the Best Wine Stars Awards i propri progetti più innovativi. L’evento cated to all those companies that aim at high quality ceremony, and after its conclusion, it will be possible with low environmental impact. to purchase the participants’ wines on the e-commerce culminerà con la cerimonia di assegnazione During the event masterclasses will also be held, or- platform bestwinestars.com. dei Best Wine Stars Awards, mentre, a seguito ganized in collaboration with the sommelier and widella kermesse, sarà possibile acquistare le newriter Adua Villa, supported by a team of excellent etichette dei partecipanti sulla piattaforma speakers such as Valentina Vercelli, a professional journalist who writes for La Cucina Italiana, Condé Nast e-commerce bestwinestars.com. best_wine_stars
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ARTIFICIAL
INTELLIGENCE The Global Revolution by A n to n ella Ga rello
L’Intelligenza Artificiale ha una sua lunga gestazione, ma in effetti ha fatto irruzione nelle nostre vite appena un anno fa, con la prima release di ChatGPT. Da allora è diventata sempre più oggetto di comune utilizzo e comune dibattito, e allo stato sono in pochi a dubitare che si tratti di una tecnologia destinata non solo a durare, ma a cambiare se non a rivoluzionare le nostre società. Con l’aiuto di Laura Biason, ingegnere informatico e direttore generale del Club degli Orafi Italia, e Lydia Mendola, avvocato esperto di proprietà intellettuale, abbiamo affrontato alcune questioni poste dall’IA, le sue caratteristiche e i limiti, il suo utilizzo in ambito creativo, il Copyright. Corredano il servizio le immagini realizzate con l’IA dagli artisti Stefano Casati e Silvia Badalotti. Comprensibilmente, l’IA suscita fascinazione ma anche diffidenza, come ogni nuova tecnologia con cui ci si trovi a confrontarsi. Basti ricordare che a metà Ottocento Charles Baudelaire tuonava contro la fotografia, secondo lui un mezzo meccanico, mortale nemico dell’arte, adatto giusto a pittori privi di talento o troppo pigri per portare a termine i propri studi, mentre da parte sua Jean-Auguste-Dominique Ingres guidava un’agguerrita campagna di artisti e intellettuali contro la fotografia come forma d’arte. Battaglia persa, come si è poi visto in questo e in moltissimi altri casi: del resto lo stesso Baudelaire non mancò di posare per diversi ritratti fotografici, alcuni dei quali oggi celeberrimi.
Stefano Casati
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Laura Biason Laura Biason, Direttore Generale del Club degli Orafi Italia, è laureata in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Torino ed è appassionata studiosa ed esperta di innovazione tecnologica e digitale. Vanta una lunga carriera nella comunicazione e organizzazione aziendale e nella rappresentanza istituzionale d’impresa in Italia e all’estero. Domanda d’obbligo, vista la confusione intorno a questo tema: di che cosa parliamo precisamente quando parliamo di Intelligenza Artificiale? Senza dubbio, di uno strumento tecnologico straordinario: le cui basi, è bene ricordarlo, esistono dagli anni ‘50. Noi conviviamo da tempo con tantissimi tipi di intelligenza artificiale, presenti nei nostri computer, tablet, cellulari… I sistemi più vicini a quella che abbiamo cominciato a chiamare comunemente intelligenza artificiale sono per esempio Siri, Google Assistant o Alexa. L’Intelligenza Artificiale è diventata argomento di dibattito e di interesse generale dal novembre dello scorso anno, da quando cioè l’intelligenza artificiale generativa - gli esempi più noti sono ChatGPT, Bard, oppure Midjourney, DALL-E o Bing Image Creator come generatori di immagini - è diventata open, accessibile a tutti, ma in senso stretto esiste dagli anni Cinquanta: si trattava però di intelligenza artificiale verticale, cioè con obiettivi in generale ben focalizzati su alcune attività, come le diagnosi mediche, a partire da basi di dati di informazioni molto ampie, o la meteorologia, con le previsioni, il calcolo dei percorsi. Si parla molto dei rischi connessi all’Intelligenza Artificiale. Come sempre, parlerei piuttosto dei rischi legati al suo uso, anzi al suo ab-uso: e il primo rischio è che venga intesa e utilizzata come un motore di ricerca, come purtroppo spesso accade. Invece bisogna chiarire che l’intelligenza artificiale generativa non lavora come un motore di ricerca, non cerca informazioni per conto nostro, ma crea contenuti, tant’è che se technology
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noi inviamo lo stesso prompt 10 volte otterremo per definizione 10 risultati diversi. E qui entrano in gioco le famigerate “allucinazioni”, vale a dire contenuti del tutto plausibili ma totalmente errati. Quindi, se l’IA generativa viene utilizzata con uno scopo di ricerca e prendendo per buone le informazioni che ci fornisce, senza le opportune verifiche incrociate, si corre il rischio di ottenere delle informazioni totalmente sbagliate. Un altro problema è che tutto il materiale che si sta generando nel web, e che tutti noi giornalmente contribuiamo a generare, in automatico andrà a sua volta ad alimentare le basi dati con cui questi modelli di IA vengono addestrati. Ma il lavoro di queste IA è indiscriminato? Attribuiscono uguale importanza a qualsiasi informazione o dato presente in rete? Non si può dire con certezza, personalmente ho anche provato a chiederlo alle stesse IA ma la risposta è stata che sono state istruite per non dare riscontri a questo tipo di domande: cioè non ci dettagliano in quale modo sono parametrate. Viene da pensare che, soprattutto per quanto riguarda i modelli più importanti, tra le centinaia di milioni di parametri usati per generare contenuti ci sia anche la bontà, l’affidabilità della base dati su cui lavorano: non tanto perché siano state programmate a farlo ma perché hanno capito in qualche modo che quella è la strada giusta.
Stefano Casati
argomento, le cercherà nel mare magnum del perché ne riconosce le parole. Infatti le intelliweb in maniera indiscriminata e probabilistica, genze artificiali sono modelli di linguaggio che generando magari cose insensate e soprattutto, lavorano sulle parole, a differenza per esempio poiché è deputato a creare contenuti, come dice- dei linguaggi di programmazione, che danno un vo prima, potrebbe generare contenuti plausibi- certo risultato a seconda dei comandi che riceli, ma totalmente errati. Negli ultimi tempi sono vono. Qui l’àmbito è diverso: l’IA riconosce le pastate rilasciate nuove versioni di modelli di IA role, pur non comprendendone il significato, e che integrano una funzionalità di ricerca, ma il va a cercare secondo migliaia di parametri quali rischio di allucinazioni permane elevato se non altre parole o immagini nel web sono più vicine a quanto le è stato richiesto. si usano prompt corretti.
Quindi il miglior utilizzo dell’IA è in campo Può chiarire meglio questo punto? I motori di ricerca sono programmati per dare creativo? Ma possono anche essere istruiti a prendere risposte, mentre l’IA genera contenuti nuovi, È uno strumento perfetto se lo usiamo come la strada sbagliata? Penso per esempio alla lavorando per probabilità. Pensi al T9 del cellu- compagno di brainstorming. In generale, è prolare: se digito “sto andando” probabilmente mi prio in ambito creativo che dà il meglio di sé, produzione di fake news… Il grosso problema è che noi, come utenti finali, verrà suggerito dal T9 “a casa” o “al lavoro”, non perché lavora senza vincoli, ed è, appunto, un possiamo agire ben poco sulle basi dati su cui perché il sistema sappia quello che vorrei scri- ideale compagno dall’inesauribile e libera “fanlavorano. Non mi stancherò mai di ripetere che vere, ma perché sa che in passato chi ha scritto tasia” con cui confrontarsi, in grado di darci idee non abbiamo a che fare con motori di ricerca. “sto andando” spessissimo poi scriveva “a casa” o totalmente nuove, che magari a noi non verrebCon un motore di ricerca posso indirizzare con “al lavoro” e quindi mi suggerisce queste opzioni bero mai in mente. Un po’ come succede quando precisione la ricerca su una data pagina, che so perché più probabili. L’IA crea il contenuto che cerchiamo ispirazione e ci guardiamo intorno essere affidabile. Viceversa, se scrivo a un mo- secondo lei è più idoneo a rispondere ai nostri senza preconcetti, sfogliamo riviste, visitiamo dello di IA di trovarmi informazioni su un dato prompt, non perché capisca la domanda, ma mostre, lasciamo vagare sguardo e attenzione… artificial_intelligence
Stefano Casati
I modelli di IA hanno accesso a una quantità di idee praticamente infinita, e ne possono generare di particolarmente nuove e stimolanti. Naturalmente tutto va verificato, perché non è detto che si tratti di idee realizzabili in pratica. Se per esempio chiediamo a un modello di IA di creare un anello, ci proporrà probabilmente modelli irrealizzabili, per forme, insieme di materiali, dimensioni, cromatismi, perché in realtà non conosce tutte le caratteristiche proprie di un anello: per quanto siano buoni, con i modelli generali attualmente in circolazione non si riesce a combinare la creatività di macchina con un’assoluta realizzabilità. Al contrario, il creativo, il designer, conosce i limiti dei materiali, i paletti entro cui la fantasia può correre, conosce gli incastri dei parametri produttivi, le difficoltà di lavorazione delle gemme e così via. Allo stato attuale, per quante istruzioni le si diano, non è possibile guidare l’IA fino a un risultato ottimale, perché bisognerebbe lavorare con intelligenze artificiali non generali ma verticali - le cosiddette narrow, strette, che lavorano solo su un argomento. La maggior parte delle forme di creatività hanno a che fare con la materia e la materia di volta in volta impone dei limiti fisici che l’IA non conosce. In questo momento i modelli standard di cui possiamo servirci sono perfetti, ripeto, per una fase di brainstorming, di aiuto, di sostegno alla creatività umana: usata in questo modo, l’IA è uno strumento assolutamente fantastico. Consideriamo per esempio anche un anello proposto da un’IA con un insieme di colori per noi assolutamente improponibile: poiché l’IA lavora per probabilità, magari facendo ricerche approfondite potremmo scoprire che quella palette cromatica potrebbe invece funzionare in un altro mercato, in questo stesso momento o magari in un prossimo futuro. Lei parla spesso di un uso etico dell’IA… È importante capire che l’IA va usata con estrema cautela quando ha un impatto diretto sulla vita degli esseri umani. Penso ad esempio alla scrematura dei curricula, alla descrizione delle persone… Ho testato personalmente questi aspetti: l’IA su cui è basato un servizio, molto diffuso in Italia, di scrematura curricula, il mio technology
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Stefano Casati
curriculum non lo sa leggere, non lo capisce e mi ha incasellato come agente immobiliare! Un’azienda che si basasse solo sull’IA per valorizzare o selezionare delle persone si priverebbe di una parte delle risorse potenzialmente interessanti e farebbe perdere ad altri esseri umani opportunità potenzialmente interessanti. L’intelligenza artificiale ci facilita e migliora l’esistenza purché usata in modo etico, con una visione antropocentrica. Pensi se dovesse prendere piede il rating dei mutui basato sull’intelligenza artificiale… Alcune situazioni potrebbero veramente creare spaccature anche gravi nella società. Il fattore umano, le relazioni umane devono e dovranno sempre essere riconosciute come imprescindibili e insostituibili. È vero che l’IA consuma enormi quantità di acqua ed energia elettrica? A meno che non cambi radicalmente la tecnologia - e ci sono sviluppi interessanti in questo senso - in questo momento l’utilizzo di energia elettrica e di acqua per il raffreddamento delle macchine su cui funzionano i modelli è davvero altissimo. È chiaro che il consumo riguarda qualsiasi applicazione, ma i modelli di linguag- questo momento andrebbe avviata una grossa correttamente usate. Per chi volesse approfongio dell’IA lavorano su basi dati così grandi che opera di sensibilizzazione e informazione sull’u- dire questi argomenti, vorrei concludere conogni interrogazione è estremamente complessa tente finale. Qualcosa andrà fatto a livello di sigliando un libro e un film: “Dieci ragioni per e richiede molta potenza di calcolo, anche per piattaforme, perché il problema riguarda tanto cancellare subito i tuoi account social” è un vopoter fornire i risultati in un tempo molto breve. chi genera contenuti quanto chi ne consente la lume di Jaron Lanier, informatico della Silicon Secondo i dati forniti da El País, tra i 5 e i 50 distribuzione. Ma le piattaforme non potranno Valley, tra i massimi esperti del mondo digitale e prompt comportano il consumo di circa mezzo facilmente mettere a punto un filtro per impe- tra i 100 pensatori più influenti del nostro temlitro d’acqua! E, per quanto riguarda l’energia, dire di caricare contenuti generati dall’IA finché po secondo Time. “The Social Dilemma” è invedobbiamo cominciare a ragionare sulla produ- a questi non verrà apposto un watermark, una ce un docufilm che affronta i rischi cui i social zione della corrente elettrica e sul suo ciclo di sorta di filigrana elettronica, perché a tutt’oggi media espongono tutti noi, in particolare i più vita, sforzandoci di usarla in modo responsabile. non esistono software in grado di distinguere giovani, come la dipendenza, la manipolazione, Naturalmente attraverso l’IA possiamo anche ri- con sicurezza le immagini generate da intelli- l’uso politico. sparmiare consumi, lavoro, spostamenti, quindi genza artificiale. Il problema di fondo sono gli come sempre il contesto andrebbe considerato algoritmi e i modelli con cui lavorano motori di in tutta la sua complessità. Però in questo mo- ricerca, IA e social media. Con il Digital Service mento storico ancora molte centrali nel mondo Act la Comunità Europea sta cercando di intersono alimentate a carbone: dobbiamo essere venire su questioni fondamentali come conteconsapevoli che usando l’IA stiamo inquinando nuti illegali, pubblicità trasparente, disinformamolto, facciamone un uso costruttivo, usiamola zione nell’ambiente digitale. Quindi non parlerei in modo corretto e secondo reali necessità. di future distopie ma piuttosto di affrontare con consapevolezza il mondo e le tecnologie di oggi, Ha paura di un futuro distopico? già molto preoccupanti - che, non mi stancherò Mi basta affrontare il presente! Credo che in di ripeterlo, ci offrono splendide opportunità se artificial_intelligence
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Lydia Mendola Lydia Mendola, avvocato, dal 2018 è socia dello Studio milanese Portolano Cavallo, presso il quale è responsabile dell’area di attività “Proprietà Intellettuale”, settore in cui vanta una lunga esperienza che tra l’altro le è valsa nel tempo l’attribuzione di premi e riconoscimenti a livello internazionale. Copyright e Intelligenza Artificiale: un capitolo nuovo di zecca? Non proprio. L’Intelligenza Artificiale generativa è esplosa in maniera incredibilmente rapida e in maniera altrettanto rapida è diventata accessibile a tutti, ma in realtà gli algoritmi che sono alla base di questa tecnologia non sono nuovissimi; analogamente, non sono sorte ora le tematiche annesse: per esempio vi sono articoli di dottrina straniera proprio sul tema dell’intersezione tra copyright e Intelligenza Artificiale generativa che risalgono al 2017. Il punto è che, negli ultimi anni, un po’ sottotraccia, i modelli di Intelligenza Artificiale sono stati addestrati progressivamente con una mole di dati sempre maggiore e quando sono comparsi sul mercato hanno colto impreparati gli utenti - e per utenti intendo anche le aziende che intendano integrare soluzioni di Intelligenza Artificiale all’interno del proprio modello di business. Impreparati, ma al contempo affascinati dalle opportunità che questa tecnologia sembra poter offrire. La prima release di ChatGPT è di un anno fa: da allora ad oggi, il più noto Large Language Model ha raggiunto i 200 milioni di utenti mensili. Questo dato dà un’idea di quanto velocemente stia crescendo l’adozione di questa nuova tecnologia. Ci aiuta a capire in che rapporto viene a trovarsi il diritto d’autore rispetto all’utilizzo di Intelligenza Artificiale? In primo luogo il tema del copyright è rilevante quando si discute della liceità del training technology
dei modelli di Intelligenza Artificiale, perché, come sappiamo, questi modelli sono addestrati con immense quantità di dati estratti dal web: può accadere allora che anche contenuti protetti dal diritto d’autore vengano utilizzati per contribuire all’addestramento del modello di Intelligenza Artificiale, senza che i titolari dei relativi diritti di esclusiva siano stati interpellati e abbiano rilasciato l’autorizzazione all’estrazione, alla copia e allo sfruttamento a quel fine. Per esempio, è in corso la causa di Getty Images contro Stable Diffusion AI che sembra aver utilizzato il database di Getty Images senza l’autorizzazione di questa agenzia fotografica, che è titolare di alcuni contenuti e licenziataria esclusiva dei diritti su altri. In questo momento non c’è una soluzione univoca al tema. Probabilmente in USA la soluzione del problema dipenderà da come verrà applicata la dottrina del fair use, mentre in EU da come verrà applicata l’eccezione del text & data mining introdotta dalla Direttiva copyright. Al di là dei tecnicismi normativi, sia in Europa che negli Stati Uniti si cerca il modo di dare applicazione alle Silvia Badalotti
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Silvia Badalotti
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norme esistenti in modo da trovare un equilibrio tra l’interesse all’innovazione, al progresso tecnologico e socio economico delle società da una parte, e alla tutela dei diritti fondamentali tra cui la tutela delle opere dell’ingegno frutto della creatività umana. E per quanto riguarda le opere frutto dell’Intelligenza Artificiale? Il tema della tutelabilità dell’output del modello di Intelligenza Artificiale è spinoso e ovviamente estremamente importante per le aziende che integrano le soluzioni di Intelligenza Artificiale generativa nei propri modelli di business e che si chiedono se potranno sfruttare l’output del modello, esercitando diritti di esclusiva su di esso - avendo quindi diritto a uno sfruttamento economico - oppure se l’output è destinato a cadere nel pubblico dominio. Allo stato l’orientamento, per esempio, del Copyright Office statunitense è quello di trattare con molta cautela questo tema. Per il momento il Copyright Office ha sempre rifiutato la registrazione delle opere prodotte da modelli di Intelligenza Artificiale generativa perché a suo giudizio non dotate dei requisiti minimi di tutelabilità richiesti in tema di copyright dalla normativa statunitense, se- zare l’Intelligenza Artificiale generativa vanno mativa autoriale - è consigliabile che le aziende condo la quale l’opera deve essere espressione incontro a investimenti notevoli - di capitali, si dotino di processi interni atti a registrare e della creatività di un essere umano. Questo tempo, persone dedicate - che in qualche modo monitorare il proprio processo creativo, perché apporto creativo dell’essere umano non esiste devono avere un ritorno. Quindi il Copyright un domani potrebbe dimostrarsi utile essere nel momento in cui il processo creativo risulta Office degli Stati Uniti ha pubblicato quest’esta- in grado di provarlo in caso di contestazione. Il te alcune linee guida secondo le quali non è punto è quello di dimostrare che l’autore abbia essere fuori dal controllo dell’autore. Il Copyright Office è giunto alla conclusione sempre escluso che l’output del modello di In- esercitato il proprio controllo sul processo creche - quantomeno in relazione ai modelli di telligenza Artificiale possa essere tutelato sotto ativo e che il risultato corrisponda sostanzialIntelligenza Artificiale generativa oggetto della il profilo del copyright, quanto meno quando mente a quello che aveva in mente fin dall’inisua analisi, in particolare Midjourney - l’output l’intervento dell’Intelligenza Artificiale rappre- zio, cioè che non si sia accontentato di quanto della piattaforma di AI è fuori dal controllo senta un passaggio, un momento, all’interno di fornito dall’Intelligenza Artificiale ma abbia dell’autore che - per quanti prompt inserisca, un processo creativo più complesso, in cui l’ap- integrato quel contributo con la propria opera, per quanto cerchi di orientare il modello - non porto dell’autore è sufficientemente rilevante. magari con altri tool e tecnologie e che questa combinazione abbia richiesto un lavoro intelè mai in grado di prevedere con precisione dall’inizio quale sarà l’output finale. Questo Ma come si potrà calcolare la misura o la per- lettuale apprezzabile. Una recente ordinanza delegare - di fatto - all’Intelligenza Artificiale centuale dell’apporto creativo di un autore? della Corte di Cassazione relativa a un’opera generativa il momento creativo impedisce di È un bilanciamento in tutta evidenza molto generata da un software (non si trattava di AI attribuire a quell’opera il requisito minimo per- complesso, ed evidentemente suscettibile an- generated work ma il ragionamento può essere ché possa ambire alla tutela autoriale. Tuttavia che di interpretazioni personali. Tuttavia - allo facilmente esteso a un’opera generata dall’IA) questo orientamento ha suscitato un grande stato attuale e salvo che non si riveda il con- ha stabilito che è obbligatorio procedere a una dibattito proprio perché le aziende nell’utiliz- cetto stesso di creatività nell’ambito della nor- valutazione fattuale caso per caso per verificare
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se e in che misura l’utilizzo del software abbia assorbito l’elaborazione creativa dell’artista che lo ha utilizzato. In altre parole, non è esclusa a priori la possibilità che l’output di un modello di Intelligenza Artificiale generativa sia dotato del requisito della creatività, e quindi sia soggetto a copyright, ma bisognerà verificare che l’autore non abbia delegato completamente la responsabilità del processo creativo alla macchina o all’algoritmo.
recente disegno di legge presentato in Francia nel quale si cerca di delineare qualche forma di remunerazione per gli autori e titolari dei diritti di esclusiva sulle opere utilizzate per il training dei modelli di AI generativa.
Sarà la stessa Intelligenza Artificiale ad aiutarci a destreggiarci anche tra fake news e allucinazioni? La fake news presuppone che all’origine ci sia la volontà e la consapevolezza di divulgaIndubbiamente il rapporto tra copyright e In- re informazioni false o, nel migliore dei casi, telligenza Artificiale pone questioni inedite… volutamente inaccurate e parziali. Si tratta di L’avvento di ogni nuova tecnologia comporta informazioni presentate in un modo che le fa da sempre la nascita da un lato di grandi otti- sembrare autentiche o credibili, ma sono creamismi, dall’altra di scetticismi, sospetti, ostilità. te deliberatamente per ingannare. Esistono già Faccio un esempio. Studiando da tempo le pro- soluzioni di Intelligenza Artificiale addestrate blematiche legate alla tutela del diritto d’auto- per intercettare e smascherare le fake news. re, mi sono imbattuta in una causa dibattuta L’allucinazione, invece, nel contesto dell’Inteldavanti a una corte americana alla fine dell’Ot- ligenza Artificiale e del machine learning, si tocento: il quesito riguardava la possibilità o riferisce a una situazione in cui un modello di meno di accordare a una fotografia - quindi a AI, come un generatore di testo o immagine, un prodotto ottenuto tramite l’ausilio di una produce risultati che sono verosimili, ma non macchina, all’epoca appunto una tecnologia veri, cioè incoerenti rispetto ai dati reali. Si tratdel tutto nuova - la tutela del diritto d’autore. ta di una sorta di effetto collaterale frutto delle In quel caso il giudizio della corte fu favore- limitazioni intrinseche all’architettura, agli alvole perché si valutò che il prodotto finale, la goritmi e all’addestramento dei modelli di AI. fotografia, fosse sostanzialmente frutto della I modelli di generazione di testo, per esempio, creatività e dell’ingegno umano, in quanto possono non avere una vera comprensione del era stato il fotografo a individuare il modello, contesto o della realtà. Di conseguenza, possoscegliere i suoi vestiti, suggerire l’espressione, no generare risposte che sembrano superficialdeterminare la location, sfruttare luci e om- mente plausibili ma sono fondamentalmente bre e così via. E oggi ci troviamo un po’ nella sbagliate o prive di senso. Queste allucinazioni stessa situazione: abbiamo a disposizione uno dell’AI sono oggetto di ricerca attiva nel camstrumento nuovo che interviene nel momento po dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo creativo, che si inserisce proprio nel momento di migliorare l’affidabilità, l’accuratezza e la rodella genesi dell’opera e quindi dobbiamo ca- bustezza dei modelli. Quindi ancora una volta pire come muoverci. L’AI Act, ovvero la bozza sarà lo sviluppo tecnologico la chiave per supedi regolamento europeo in tema di Intelligen- rare i limiti oggi mostrati dalle soluzioni di AI za Artificiale la cui adozione non è, comunque, generativa. prevista a breve, si concentra sui rischi e le responsabilità in capo ai soggetti coinvolti nella Abbiamo letto tutti di società che hanno creazione delle diverse tipologie di modelli di vietato ai propri dipendenti di utilizzare, intelligenza artificiale, ma al momento non per esempio, ChatGPT: cosa ne pensa? tocca in modo esaustivo il tema della tutela sul- “Bannare” una nuova tecnologia la cui velocila base della normativa copyright dell’input e tà di adozione è senza precedenti è davvero dell’output dei modelli di AI generativa. Un ten- possibile? O utile? A mio avviso le aziende dotativo, in questo senso, è rappresentato da un vrebbero piuttosto investire nel training delle
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persone, rendendole consapevoli delle poten- ad addestrare il LLM di ChatGPT e questo per zialità e al tempo stesso dei limiti e dei rischi le aziende si può tradurre in alcuni casi in una dell’Intelligenza Artificiale anche generativa. potenziale dispersione di know how. Se l’utente Per esempio, un tema è quello dell’uso che non desidera che i suoi contenuti o informaziofanno i modelli di AI dei dati inseriti sotto for- ni vengano utilizzati per addestrare il modello, ma di prompt o tramite API (Application Pro- può esercitare l’opt-out ma questo potrebbe gramming Interface), nelle piattaforme di AI influire sulla capacità del modello di fornire generativa. Al di là delle incertezze del quadro l’output più coerente rispetto alla richiesta normativo di riferimento, questo è un aspetto dell’utente. Mi pare evidente che una maggiore che è regolato dalle Terms and Conditions del- consapevolezza e sensibilità rispetto a questi le piattaforme di AI che regolano i rapporti con temi è quindi auspicabile. l’utente finale, o con l’azienda che integra la soluzione di AI generativa all’interno del proprio processo produttivo o modello di business per sviluppare un’applicazione o servizio a favore del proprio cliente. Per esempio, in base alle attuali Terms and Conditions di OpenAI in relazione a ChatGPT, i dati trasferiti tramite API sono soggetti ad un regime di confidenzialità tale per cui ChatGPT non li utilizza per fare training all’interno della propria piattaforma a meno che il cliente non decida diversamente; al contrario, tutte le informazioni fornite come prompt e ottenute come output contribuiscono artificial_intelligence
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Given the confusion around this issue, there’s one stood in some way that this is the right way. vital question: what exactly do we mean when we talk about Artificial Intelligence? But can they also be instructed to take the wrong Unquestionably it’s an extraordinary technological path? I am thinking, for example, of generating fake tool: it’s worth remembering, its foundations were laid news... in the 1950s. Many forms of artificial intelligence have The big problem is that we, as end users, can do really been with us for years - in our computers, tablets, mo- very little about the databases they work on. I will never bile phones etc. The systems closest to what we have get tired of repeating that we are not dealing with search generally begun to call artificial intelligence are, for engines. With a search engine I can precisely target the example, Siri, Google Assistant or Alexa. Artificial Intelli- search on a given page, which I know to be reliable. Congence has become a topic of debate and general interest versely, if I write to an AI model to find information on since November 2022, that is once generative artificial a given topic, it will search for it in the mass of informaintelligence - the best known examples are ChatGPT, tion of the web in an indiscriminate and probabilistic Bard, or Midjourney, DALL-E or Bing Image Creator as way, perhaps generating nonsense and above all, since image generators - became open, accessible to everyone, it’s responsible for creating content, as I said before, it but in the strict sense it has existed since the 1950s: it could generate plausible content, but totally wrong. New was, however, vertical artificial intelligence, that is, with versions of AI models that integrate a search feature objectives in general well focused on some activities, have recently been released, but the risk of hallucinasuch as medical diagnoses, starting from very large in- tions remains high if correct prompts aren’t used. formation databases, or meteorology, with forecasts, rouCan you clarify this point better? Artificial Intelligence has a long gestation, but in fact te calculations. Search engines are programmed to give answers, while it burst into our lives just a year ago, with the first release of ChatGPT. Since then it has increasingly become There is a lot of talk about the risks associated with AI generates new content, working on probability. Think of T9 on a mobile phone: if I type “I’m going”, T9 will an object of common use and debate, and currently Artificial Intelligence. there are few who doubt that it’s a technology desti- As always, I would rather talk about the risks related to probably suggest “home” or “to work”, not because the syned not only to last, but to change if not revolutionize its use, rather its ab-use: and the first risk is that it is un- stem knows what I want to write, but because it knows our societies. With the help of Laura Biason, computer derstood and used as a search engine, as unfortunately that in the past those who wrote “I’m going” very often engineer and general director of the Club degli Orafi often happens. Instead, we must clarify that generative then wrote “home” or “to work” and therefore suggests Italia, and Lydia Mendola, lawyer expert in intellectual artificial intelligence doesn’t work as a search engine, it these options because they are more likely. property, we addressed some issues posed by AI, its doesn’t search for information for us, but creates con- AI creates the content it thinks is best suited to answecharacteristics and limits, its use in the creative field, tent, so much so that if we send the same prompt 10 ring our prompts, not because it understands the quethe Copyright. This feature is accompanied by images times we will get 10 different results by definition. And stion, but because it recognises the words. In fact, artificreated with AI by the artists Stefano Casati and Silvia here the infamous “hallucinations” come into play, that cial intelligence is language models that work on words, unlike, for example, programming languages, which give Badalotti. Understandably, AI fascinates but also cau- is, completely plausible but totally wrong content. ses mistrust, like any new technology we deal with. It Therefore, if generative AI is used for research purposes a certain result depending on the commands they receiis enough to remember that in the mid-nineteenth and taking the information it provides us for granted, ve. Here the scope is different: AI recognises words, even century Charles Baudelaire thundered against photo- without the appropriate cross-checks, there is a risk of if it doesn’t understand their meaning, and searches according to thousands of parameters which other words graphy, according to him a mechanical means, mortal getting completely wrong information. enemy of art, suitable only for painters without talent Another problem is that all the material that is being ge- or images on the web are closer to what was requested. or too lazy to complete their studies, while Jean-Au- nerated on the web, and that we all contribute to generaguste-Dominique Ingres led a fierce campaign by ar- ting on a daily basis, will in turn automatically feed into So the best use of AI is in the creative field? tists and intellectuals against photography as an art the databases with which these AI models are trained. It’s the perfect tool if we use it as a brainstorming aid. In general, it works best in the creative field, because it form. The battle was lost, as we later saw in this and in many other cases: after all, Baudelaire himself did not But is the work of this AI indiscriminate? Does it at- works without constraints, and is, in fact, an ideal aid with fail to pose for various photographic portraits, some of tach equal importance to any information or data inexhaustible and free “imagination” to explore, able to on the network? give us brand new ideas, which perhaps we would never which are now very famous. It’s not possible to say for sure, personally I’ve also tried think of. A bit like what happens when we look for inspito ask AI itself but the answer was that it has been taught ration and just take in our surroundings, flick through LAURA BIASON Laura Biason, General Manager of the Club degli Orafi not to answer this type of question: that is, AI doesn’t give magazines, visit exhibitions, let our gaze and attention Italia, has a degree in Computer Engineering from the details how it is parameterised. It seems that, especially wander... AI models have access to a virtually infinite Politecnico di Torino and is a passionate scholar and with regard to the most important models, among the amount of ideas, and can generate particularly new and expert in technological and digital innovation. She has hundreds of millions of parameters used to generate inspiring ones. Of course, everything must be checked, a long career in corporate communication and organi- content there is also goodness, the reliability of the da- because there’s no guarantee that these are feasible idesation and in institutional business representation both tabase on which they work: not so much because they as. If, for example, we ask an AI model to create a ring, it were programmed to do so but because they’ve under- will probably propose models that can’t be created due in Italy and abroad.
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The Global Revolution
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aid for human creativity: used in this way, AI is an absolutely fantastic tool. Let’s also consider, for example, a ring proposed by AI with a set of colours that’s absolutely impossible for us: since the AI works on probability, perhaps by doing in-depth research we could discover that colour palette could instead work in another market, at this very moment or perhaps in the near future. You often talk about ethical use of AI. It’s important to understand that AI should be used with extreme caution when it has a direct impact on human lives. I’m thinking, for example, of skimming CVs, the description of people and so on… I’ve tested these aspects myself: the AI on which a curriculum skimming service, very widespread in Italy, is based doesn’t know how to read my CV, doesn’t understand it and has pigeonholed me as an estate agent! A company that relies only on AI to evaluate or select people would deprive itself of some of potentially interesting resources and make other people miss out on potentially interesting opportunities. Artificial intelligence facilitates and improves our existence as long as it is used ethically, with an anthropocentric vision. Just think if mortgage rating based on artificial intelligence were to take hold... Some situations could actually create serious divisions in society. The human factor, human relationships must and must always be recognised as indispensable and irreplaceable.
Stefano Casati
Is it true that AI consumes huge amounts of water and electricity? Unless the technology changes radically - and there are interesting developments in this regard - at the moment the use of electricity and water for cooling the machines on which the models work is really very high. It’s clear that consumption affects any application, but AI language models work on such large databases that each query is extremely complex and requires a lot of computing power, also to be able to provide the results in to the shape, set of materials, dimensions, colours etc, super quick time. According to data provided by El País, because in reality it does not know all the characteri- between 5 and 50 prompts require the use of about half stics of a ring: although they are good, with general mo- a litre of water! And, as far as energy is concerned, we dels around today it’s not possible to combine machine must begin to think about the production of electricity creativity with absolute feasibility. On the contrary, the and its life cycle, trying our best to use it responsibly. Of creative, the designer, knows the limits of the materials, course, with AI we can also save on consumption, work, the boundaries within which the imagination can run, travel, so as always the context is complex and should be knows the joints of the production parameters, the pro- considered as a whole. However, at this moment many blems with working the gems and so on. At present, no power plants in the world are still powered by coal: we matter how many instructions are given, it’s not possi- must be aware that by using AI we are polluting a lot, so ble to guide AI to an optimal result, because it would be let’s make constructive use of it, let’s use it correctly and necessary to work with artificial intelligence that is not according to real needs. general but vertical- so-called narrow AI, which works only on one topic. Most forms of creativity have to do Are you afraid of a dystopian future? with materials and materials have physical limits that Facing the present is enough for me! I believe that now AI doesn’t know. Right now the standard models we can it’s important to work on raising the awareness of and use are perfect, I repeat, for brainstorming, help, as an providing information for the end user. Something will
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have to be done at the platform level, because the problem concerns both those who generate content and those who allow it to be distributed. But platforms won’t be able to easily develop a filter to prevent uploading AI-generated content until an electronic watermark is affixed to it, because to date there is no software that can safely distinguish images generated by artificial intelligence. The underlying problem is the algorithms and models with which search engines, AI and social media work. With the Digital Service Act, the European Union is trying to tackle fundamental issues such as illegal content, transparent advertising, and disinformation in the digital environment. So I wouldn’t speak of future dystopias but rather of consciously facing today’s world and technologies, already very worrying - which, I will not grow tired of repeating, offer us wonderful opportunities if used properly. For those wanting to delve deeper into these topics, I would like to conclude by recommending a book and a film: “Ten Arguments for Deleting Your Social Media Accounts Right Now” is a book by Jaron Lanier, a Silicon Valley computer scientist, among the leading experts in the digital world and one of today’s 100 most influential thinkers according to Time. “The Social Dilemma” is a documentary that addresses the risks we are exposed to by social media, especially young people, such as addiction, manipulation, and political use. ago: since then, the best-known Large Language Model LYDIA MENDOLA has reached 200 million monthly users. This gives an Lydia Mendola, a lawyer, has been a partner of the Mila- idea of how fast the adoption of this new technology is nese law firm Portolano Cavallo since 2018, where she is growing. responsible for the “Intellectual Property” area of activity, an area in which she has a long experience that, among Can you help us understand the relationship other things, has earned her international awards and between copyright and the use of Artificial Intelrecognitions over time. ligence? First of all, the issue of copyright is relevant when discusCopyright and Artificial Intelligence: a brand new sing the lawfulness of the training of Artificial Intelligenchapter? ce models, because, as we know, these models are traiNot exactly. Generative Artificial Intelligence has explo- ned with immense amounts of data extracted from the ded incredibly quickly and just as quickly has become web: it may then happen that even content protected accessible to everyone, but in reality the algorithms that by copyright is used to contribute to the training of the are the basis of this technology are not new; similarly, Artificial Intelligence model, without the holders of the the related issues have not arisen now: for example, relative exclusive rights having been consulted and hathere are articles of foreign doctrine on the theme of ving issued authorization for extraction, copying and the intersection between copyright and generative Arti- exploitation for that purpose. For example, Getty Images’ ficial Intelligence dating back to 2017. The point is that, ongoing lawsuit against Stable Diffusion AI that appears in recent years, Artificial Intelligence models have been to have used Getty Images’ database without the perprogressively trained with an increasing amount of data mission of this photo agency, which owns some content and when they appeared on the market they caught and exclusively licenses the rights to others. At this time users unprepared - and by users I also mean companies there is no one-size-fits-all solution to the issue. Probably that intend to integrate Artificial Intelligence solutions in the USA the solution to the problem will depend on into their business model. Unprepared, but at the same how the doctrine of fair use will be applied, while in the time fascinated by the opportunities that this technolo- EU on how the text & data mining exception introduced gy seems to offer. The first release of ChatGPT was a year by the Copyright Directive will be applied. Beyond the
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viously also susceptible to personal interpretations. Will Artificial Intelligence itself help us juggle fake However - at present and unless the very concept of news and hallucinations? creativity is reviewed in the context of authorial legisla- Fake news presupposes that at the origin there is the tion - it is advisable for companies to equip themselves will and awareness to spread false information or, at with internal processes to record and monitor their best, deliberately inaccurate and partial. This is informacreative process, because tomorrow it may be useful to tion presented in a way that makes it appear authentic be able to prove it in the event of a dispute. The point or credible, but is deliberately created to deceive. There is to demonstrate that the author has exercised his/her are already Artificial Intelligence solutions trained to control over the creative process and that the result sub- intercept and unmask fake news. Hallucination, on the stantially corresponds to what he/she had in mind from other hand, in the context of Artificial Intelligence and regulatory technicalities, both in Europe and in the Uni- the beginning, that is, that he/she was not satisfied with machine learning, refers to a situation in which an AI ted States, we are looking for ways to apply the existing what was provided by Artificial Intelligence but integra- model, such as a text or image generator, produces rerules in order to find a balance between the interest in ted that contribution with his/her work, perhaps with sults that are plausible, but not true, that is, inconsistent innovation, technological and socio-economic progress other tools and technologies and that this combination with real data. This is a kind of side effect resulting from of societies on the one hand, and the protection of fun- required an appreciable intellectual work. A recent or- the inherent limitations of the architecture, algorithms damental rights including the protection of intellectual der of the Court of Cassation relating to a work genera- and training of AI models. Text generation models, for works resulting from human creativity. ted by software (it was not AI generated work but the example, may not have a true understanding of conreasoning can easily be extended to a work generated text or reality. As a result, they can generate responses And what about the works resulting from Artificial by AI) established that it is mandatory to carry out a that seem superficially plausible but are fundamentally Intelligence? case-by-case factual assessment to verify whether and wrong or meaningless. These AI hallucinations are the The issue of the protectability of the output of the Arti- to what extent the use of the software has absorbed the subject of active research in the field of artificial intellificial Intelligence model is thorny and obviously extre- creative processing of the artist who used it. In other gence, with the aim of improving the reliability, accuracy mely important for companies that integrate generative words, the possibility that the output of a generative AI and robustness of the models. So once again, technologiArtificial Intelligence solutions into their business mo- model is equipped with the requirement of creativity, cal development will be the key to overcoming the limits dels and who wonder if they will be able to exploit the and therefore is subject to copyright, is not excluded a shown by generative AI solutions today. output of the model, exercising exclusive rights over it priori, but it will be necessary to verify that the author - thus having the right to economic exploitation - or if has not completely delegated responsibility for the crea- We have all read about companies that have banned their employees from using, for example, Chatthe output is destined to fall into the public domain. At tive process to the machine or algorithm. GPT: what do you think? present, for example, the orientation of the US Copyright Office is to treat this issue with great caution. Undoubtedly, the relationship between copyright Is it really possible to “ban” a new technology whose speFor the moment, the Copyright Office has always refused and Artificial Intelligence raises unprecedented ed of adoption is unprecedented? Or useful? In my opinion, companies should rather invest in training people, the registration of works produced by generative Artifi- questions... cial Intelligence models because in its opinion they do The advent of every new technology has always led to making them aware of the potential and at the same not have the minimum protection requirements requi- the birth of great optimism on the one hand, and skep- time of the limits and risks of Artificial Intelligence, inred in terms of copyright by US legislation, according to ticism, suspicion and hostility on the other. Let me give cluding generative AI. which the work must be an expression of the creativity you an example. Studying for some time the problems For example, one theme is the use that AI models make of a human being. This creative contribution of the hu- related to the protection of copyright, I came across a of data entered in the form of prompts or through APIs man being does not exist at the moment when the cre- case before an American court at the end of the nine- (Application Programming Interface), in generative AI ative process turns out to be out of the author’s control. teenth century: the question concerned the possibility platforms. Beyond the uncertainties of the regulatory The Copyright Office has come to the conclusion that or not of granting copyright protection to a photograph framework, this is an aspect that is regulated by the - at least in relation to the generative Artificial Intelligen- - therefore to a product obtained through the aid of a Terms and Conditions of the AI platforms that regulate ce models object of its analysis, in particular Midjourney machine, at the time a completely new technology. In relations with the end user, or with the company that in- the output of the AI platform is beyond the control that case, the court’s judgment was favourable because tegrates the generative AI solution within its production of the author who - no matter how many prompts he/ it was assessed that the final product, that photography, process or business model to develop an application or she enters, no matter how much he/she tries to orient was essentially the result of creativity and human inge- service in favour of its customer. the model - is never able to predict precisely from the nuity, as it was the photographer who had identified the For example, according to the current OpenAI Terms beginning what the final output will be. This delega- model, chosen his clothes, suggested the expression, de- and Conditions in relation to ChatGPT, the data transfertion - in fact - to generative Artificial Intelligence of the termined the location, decided how to exploit lights and red through APIs are subject to a confidentiality regime creative moment prevents attributing to that work the shadows and so on. And today we find ourselves in a bit such that ChatGPT does not use them for training wiminimum requirement for it to aspire to copyright pro- of the same situation: we have at our disposal a new tool thin its platform unless the customer decides otherwitection. However, this orientation has aroused a great that intervenes in the creative moment, which fits right se; on the contrary, all the information provided as a debate precisely because companies in using generative into the moment of the genesis of the work and therefo- prompt and obtained as an output contribute to training the ChatGPT LLM and this for companies can reArtificial Intelligence face considerable investments - of re we have to understand how to handle it. capital, time, dedicated people - which somehow must The AI Act, or the draft of the European regulation on sult in some cases in a potential dispersion of know-how. have a return. So the United States Copyright Office Artificial Intelligence whose adoption is not, however, If the user does not want their content or information published some guidelines this summer according to expected shortly, focuses on the risks and responsibili- to be used to train the model, they can exercise the optwhich it is not always excluded that the output of the ties of the subjects involved in the creation of the dif- out but this could affect the model’s ability to deliver the Artificial Intelligence model can be protected from a ferent types of artificial intelligence models, but at the output that is most consistent with the user’s request. It copyright point of view, at least when the intervention moment it does not exhaustively touch on the issue of seems clear to me that greater awareness and sensitivity of Artificial Intelligence represents a step, a moment, protection on the basis of copyright legislation of the with respect to these issues is therefore beneficial. within a more complex creative process, in which the input and output of generative AI models. An attempt, author’s contribution is sufficiently relevant. in this sense, is represented by a recent draft law presented in France in which an attempt is made to outline But how can the measure or percentage of an au- some form of remuneration for authors and holders of thor’s creative contribution be calculated? exclusive rights over the works used for the training of It is a balance that is obviously very complex, and ob- generative AI models.
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THEMOIRè
by L udovica Me r eghe tt i
la moda sempre più sostenibile
HUESERS - 108
Giovanissimo ma già sulla cresta dell’onda, il brand THEMOIRè porta nel settore la prospettiva di una manifattura responsabile che punta a cambiare il mondo
Se per la mitologia greca il destino risiedeva nelle mani delle tre Moire che ne intrecciavano i fili, per Francesca Monaco e Salar Bicheranloo, fondatori e direttori creativi di THEMOIRè, il futuro è definito dai valori che spingono le persone e le aziende a compiere scelte responsabili. Prendendo in prestito il nome proprio da quelle tre dee greche, il brand si è fatto strada dal 2019 tra gli intrecci della moda sostenibile riconfermando in ogni collezione il proprio impegno per una manifattura e un futuro etico ed ecologicamente responsabile. Gli accessori THEMOIRè, dall’iconica clutch Bios alle nuovissime linee Mimesi e Crisali, vantano una produzione interamente Made in Italy con prodotti vegani e riciclati. È stata proprio la scelta di trasformare materiali come il sughero, gli scarti di mela e uva, le foglie di ananas, la canapa e la polvere dei fondi di caffè in borse, scarpe e capi ready to wear a portare il brand verso il traguardo più recente: la certificazione Approved Vegan assegnata da PETA - People of the Ethical Treatment of Animals, ente da decenni attivo, tra l’altro, nel settore tessile dove promuove l’utilizzo di materie prime alternative a quelle di origine animale. Le creazioni THEMOIRè parlano a un consumatore consapevole e interessato ai possibili impatti delle proprie scelte sul futuro del pianeta e dell’intera popolazione mondiale che lo abita. L’impegno del brand, infatti, non si esaurisce nella sola scelta dei materiali. THEMOIRè è anche impegnato da tre edizioni nel progetto di comunicazione TOGETHER by THEMOIRè legato al lancio di particolari capsule collection. L’iniziativa nasce per valorizzare l’heritage di alcune minoranze artigiane del mondo che vivono in situazioni vulnerabili coinvolgendole nella realizzazione di prodotti il cui ricavato finanzierà una serie di iniziative a sostegno proprio di quella comunità. Dopo aver portato l’acqua all’interno di sette scuole rurali in Chiapas (Messico) e aver sostenuto economicamente un orfanotrofio dell’Associazione Avoko in Madagascar, il terzo capitolo del progetto, presentato durante il lancio della SS24, ha coinvolto una comunità colombiana di tessitrici - le tejedoras - nella realizzazione di una nuova collezione. Il materiale utilizzato è una particolare fibra naturale tipica del luogo, proveniente dalle palme Iraka, la cui lavorazione viene tramandata da generazioni all’interno della comunità. L’intero ricavato della capsule sarà destinato all’assistenza dei figli delle tejedoras che, a causa di disabilità o bisogni speciali, necessitano di un aiuto per affrontare la vita nelle migliori condizioni possibili. commitments
THEMOIRè, increasingly sustainable fashion Very young but already on the crest of the wave, the THEMOIRè brand brings to the sector the perspective of a responsible manufacturing that aims to change the world If for Greek mythology destiny lay in the hands of the commitment is not limited solely to the choice of maFates that wove the threads, for Francesca Monaco terials. THEMOIRè has also been involved for three and Salar Bicheranloo, founders and creative direc- editions in the communication project TOGETHER tors of THEMOIRè, the future is defined by the values by THEMOIRè linked to the launch of particular capthat drive people and companies to make responsible sule collections. The initiative was created to enhance choices. Borrowing its name from those three Greek the heritage of some artisan minorities in the world goddesses (“Moire” in Italian), the brand has made its who live in vulnerable situations by involving them in way since 2019 among the intertwining of sustainable the creation of products whose proceeds will finance fashion, reconfirming in each collection its commit- a series of initiatives in support of that community. ment to manufacturing and an ethical and ecological- After bringing water to seven rural schools in Chialy responsible future. THEMOIRè accessories, from the pas (Mexico) and financially supporting an orphanaiconic Bios clutch to the brand new Mimesi and Cri- ge of the Avoko Association in Madagascar, the third sali lines, boast an entirely Made in Italy production chapter of the project, presented during the launch with vegan and recycled products. It was precisely of SS24 collection, involved a Colombian community the choice to transform materials such as cork, apple of weavers - the “tejedoras” - in the creation of a new and grape waste, pineapple leaves, hemp and coffee collection. The material used is a particular natural figrounds powder into bags, shoes and ready-to-wear bre typical of that area, coming from the Iraka palms, garments that took the brand towards the most recent whose processing has been handed down for generamilestone: the Approved Vegan certification awarded tions within the community. by PETA - People of the Ethical Treatment of Animals, The entire proceeds from the capsule will be used to a body that has been active for decades, among other assist the children of the tejedoras who, due to disabithings, in the textile sector where it promotes the use lities or special needs, need help to cope with life in of alternative raw materials to those of animal origin. the best possible conditions. THEMOIRè creations speak to a consumer who is aware of and interested in the possible impacts of their choices on the future of the planet and the entire world population that inhabits it. In fact, the brand’s
themoirè
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MJW by A n to n ella Ga rello
Polaris by Wenyin Jiang
La Milano Jewelry Week ha coinvolto artisti, designer, scuole orafe, gallerie, giornalisti in una serie di eventi e occasioni di incontro, all’insegna della bellezza e dell’arte
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Equilibrium of Powers by Alicia Stanska
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HUESERS - 112
Land by Arro
La terza edizione della Milano Jewelry Week - dal 17 al 22 Ottobre scorsi - si è trasformata in una vera e propria festa che ha animato il centro cittadino con oltre cento eventi, mostre a tema, workshop, live performance, talk, conferenze e momenti conviviali. I numeri, che pure non possono rendere conto dell’entusiasmo e della passione di tutti i partecipanti, testimoniano però della riuscita della Settimana, ideata e organizzata da Prodes Italia e patrocinata dal Comune di Milano e C.N.A. Federmoda. Gli espositori, provenienti da 40 Paesi, sono stati oltre 350 a fronte delle migliaia di visitatori - operatori specializzati, buyer, appassionati, collezionisti e semplici curiosi - che per una settimana hanno potuto ammirare le creazioni di orafi e designer italiani e internazionali, osservare artigiani al lavoro, entrare nelle scuole orafe, apprezzare i lavori degli studenti e i capolavori delle gallerie d’arte. Una kermesse diffusa, insomma, che ha centrato l’obiettivo di avvicinare il pubblico al mondo del gioiello e alle sue tante professionalità, come ha commentato a conclusione della manifestazione Enzo Carbone, CEO di Prodes Italia. Attesissimi i tre eventi collettivi, che hanno riscosso un grande successo di pubblico e gradimento: Artistar Jewels a Palazzo Bovara, ormai alla sua nona edizione, The Jewelry HUB presso La Pelota e il Talent Show alla Scuola Galdus. Artistar Jewels ha riunito le creazioni di oltre 220 artisti provenienti da tutto il mondo: gioielli contemporanei dal forte contenuto artistico e di altissimo artigianato, tra i quali spiccavano, in un’area dedicata, i veri e propri capolavori di tre designer acclamati a livello mondiale: Alessio Boschi, Alex Wong e Wallis Hong. Il vernissage dell’evento ha coinvolto artisti, giornalisti e ospiti in una serata-evento con la live performance dell’artista Rossano Ferrari che ha presentato l’opera pittorica Mosaic Jem e la sfilata degli abiti dello stilista Gianni Tolentino e del pittore simbolista Massinissa Askeur, vincitori del Leone d’Oro al Festival di Venezia, impreziositi da alcuni dei gioielli in mostra, mentre la condutevents
Token Green by Austin Turley
Zuo Na
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HUESERS - 114
Elegie Romane by Acqua
trice di Star Z N TV, Stefania Conti, intervistava gli artisti presenti. Partner della serata - e wine sponsor dell’intera manifestazione - la prestigiosa casa vinicola Borgofulvia. La Pelota ha ospitato The Jewelry HUB: brand di gioielleria italiani e stranieri hanno avuto la possibilità di presentare le proprie preziose creazioni in uno dei luoghi storici di Milano, adibito all’allestimento di grandi eventi, mentre alla Scuola Galdus si è svolto il Talent Show, cui hanno partecipato scuole e accademie internazionali che hanno presentato i lavori dei propri studenti più talentuosi. Il momento forse più emozionante dell’intera settimana è stata la Milano Jewelry Awarding Night, celebrata nella prestigiosa cornice del Teatro San Babila: nel corso della serata del 18 Ottobre, che ha preceduto l’apertura delle mostre collettive, sono stati annunciati i vincitori dei MJW Awards, selezionati da una giuria di esperti e chiamati sul palco a ritirare i prestigiosi riconoscimenti. Di seguito l’elenco di tutti i premiati:
of Arts and Design, a Austin Turley.
Hanjie Kong, Austin Turley, Daria Lutskevich e Wenyin Jiang.
Best in Creativity: assegnato da Laura Inghirami, Founder e creative director Donna Jewel, a Eleni Marneri Gallery ha selezionato Acqua Incarnem by Marine Bille. di Elena Orlova, Garden of Wind di Jaehee Jung, Hanna Kaufman, Michele White e The Best Antique Jewelry: premio assegnato da Rock Hound di Susi Smither. A.N.T.I.C.O. alla Gioielleria Liviani. Galeria Alice Floriano ha scelto le artiste Inbar Avneri, Wenyin Jiang, Anastasiia Slanko Best in Milano: premio assegnato a Villa Mi- e Anli Hou. lano da AOL – Associazione Orafa Lombarda. Frangipani Stúdió & Gallery ha premiato Best Innovative Design: premio assegnato da BP_Barbara Proverbio, Angelica Krieg e ParadiHRD Antwerp a Nicola Bacchilega con il suo se Feathers di Andrezza Valentin. brand DEFAÏENCE. SECOND PETALE ha selezionato DEFAÏENCE Best in Contemporary Jewellery: premio as- di Nicola Bacchilega e The Rock Hound di Susi segnato a Inbar Avneri da ACJ - The Associa- Smither. Galleri Sebastian Schildt ha decretation for Contemporary Jewellery. to come vincitori Inbar Avneri e Julie Martre.
Artistar Jewels: tra tutti gli artisti partecipanti, La serata è stata un’occasione di incontro e una giuria composta da Alessio Boschi, Bryna scambio di idee ed esperienze tra tutti i parPomp, Guido Solari e Muriel Piaser ha selezio- tecipanti, rappresentanti di mondi e culture Borgofulvia Award: assegnato da Massimo Pe- nato tre vincitori: Sergey Izmestiev, Spinelli differenti ma uniti dall’amore per quella partirini, Direttore Commerciale di Cantine 4 Valli, Gioielli e Wenyin Jiang. colare bellezza di cui è alfiere ogni gioiello. Perall’artista Zuo Na. ché, come ha ricordato Alessio Boschi nel corso Premio Assamblage: assegnato a BP_Barbara della cerimonia di premiazione, «un gioiello Best Exclusive Jewelry Designer: premio as- Proverbio, Celine Poudroux Creation e Madjoi non è solo qualcosa di prezioso da sfoggiare, segnato da Muriel Piaser, Founder of PRECIOUS Jewels da Assamblage National Contemporary collezionare o regalare: in ogni gioiello si cela ROOM by MP tradeshow & Muriel Piaser Con- Jewelry Association. un pezzo di storia e dell’anima dell’artista che sulting, a Crismann Christian Nasr. lo ha eseguito». Le gallerie internazionali partner della Week Best in Technique: premio assegnato da hanno invece selezionato ciascuna le creazioni Guido Solari, fondatore e titolare della Scuola di diversi artisti, per presentarle prossimamenOrafa Ambrosiana e Direttore della sede di Via te nell’ambito delle proprie esposizioni: Tortona, a Lupo Gioielli. La Galleria Carlo Lucidi ha premiato Arro di Bryna Pomp Award: assegnato da Bryna Nana Watanabe, Lamia Saab Design di Lamia Pomp, Director, MAD About Jewelry, - Museum Saab Amundsen, Phaniac di Stefania Curreli, events
115 - HUESERS
Aga by Spinelli Gioielli
Chromanteq Purple Geode by The Rock Hound
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HUESERS - 116
Villa Milano. Carbon fiber bracelet with tourmaline
Milano Jewelry Week involved artists, designers, goldsmith schools, galleries and journalists in a series of events and meeting opportunities, in the name of beauty and art
over 220 artists from all over the world: contemporary School and Director of the headquarters in Via Tortona, jewels with a strong artistic content and extremely to Lupo Gioielli. high craftsmanship. Among these, in a dedicated area, Bryna Pomp Award: presented by Bryna Pomp, the true masterpieces of three globally acclaimed Director, MAD About Jewelry - Museum of Arts and designers stood out: Alessio Boschi, Alex Wong and Design, to Austin Turley. Wallis Hong. The vernissage of the event was attended Best in Creativity: awarded by Laura Inghirami, by artists, journalists and guests in an evening event. Founder and creative director Donna Jewel, to Here the live performance of the artist Rossano Ferrari Incarnem by Marine Bille. took place, who presented the pictorial work Mosaic Best Antique Jewelry: award assigned by A.N.T.I.C.O. Jem, and the fashion show featuring the clothes of the to Gioielleria Liviani. designer Gianni Tolentino and the symbolist painter Best in Milan: award assigned to Villa Milano by AOL Massinissa Askeur, winners of the Golden Lion at - Associazione Orafa Lombarda. the Venice Film Festival, embellished with some of Best Innovative Design: award assigned by HRD the jewels on display, while the host of Star Z N TV, Antwerp to Nicola Bacchilega with his brand The third edition of Milano Jewelry Week, from Stefania Conti, interviewed the artists. The prestigious DEFAÏENCE. the 17th to the 22nd of October, turned into a real Borgofulvia winery was the partner of the evening and Best in Contemporary Jewellery: award given to Inbar Avneri by ACJ - The Association for party that animated the city centre with over one the wine sponsor of the entire event. hundred events, themed exhibitions, workshops, La Pelota hosted The Jewelry HUB: Italian and foreign Contemporary Jewellery. live performances, talks, conferences and convivial jewelry brands had the opportunity to present their Artistar Jewels: a jury composed of Alessio Boschi, moments. The numbers, which cannot account for precious creations in one of the historic places in Bryna Pomp, Guido Solari and Muriel Piaser selected the enthusiasm and passion of all the participants, Milan, used for staging great events. The Talent Show, among all exhibitors three winners: Sergey Izmestiev, however testify to the success of the Week, conceived instead, took place at the Galdus School, in which Spinelli Gioielli and Wenyin Jiang. and organized by Prodes Italia and sponsored by international schools and academies participated and Assamblage Award: presented by Assamblage National Contemporary Jewelry Association, it was the Municipality of Milan and C.N.A. Federmoda. presented the works of their most talented students. There were over 350 exhibitors from 40 countries Perhaps the most exciting moment of the entire week won by BP_Barbara Proverbio, Celine Poudroux and thousands of visitors, trade operators, buyers, was the Milano Jewelry Awarding Night, celebrated Creation and Madjoi Jewels. enthusiasts, collectors and simply curious visitors, in the prestigious setting of the San Babila Theatre: Artistar Jewels: among all the participating artists, a who for a week were able to admire the creations of during the evening of the 18th of October, which jury composed of Alessio Boschi, Bryna Pomp, Guido Italian and international goldsmiths and designers, preceded the opening of the collective exhibitions, Solari and Muriel Piaser selected three winners: Sergey observe artisans at work, enter goldsmith schools, the winners of the MJW Awards, selected by a jury of Izmestiev, Spinelli Gioielli and Wenyin Jiang. appreciate the works of students and the masterpieces experts, were called on stage to collect the prestigious Assamblage Award: awarded to BP_Barbara Proverbio, Celine Poudroux Creation and Madjoi of art galleries. A widespread event, which achieved awards. Below there’s the list of all the winners: the objective of bringing the public closer to the Borgofulvia Award: assigned by Massimo Perini, Jewels by Assamblage National Contemporary Jewelry world of jewelry and its many professionalisms, as Commercial Director of Cantine 4 Valli, to the artist Association. The international partner galleries of the Week have Enzo Carbone, CEO of Prodes Italia, commented at Zuo Na. the end of the event. The three collective events were Best Exclusive Jewelry Designer: award assigned each selected the creations of different artists, to highly awaited and achieved great public success and by Muriel Piaser, Founder of PRECIOUS ROOM by MP present them soon in their own exhibitions: appreciation: Artistar Jewels at Palazzo Bovara, now in tradeshow & Muriel Piaser Consulting, to Crismann Galleria Carlo Lucidi awarded Arro by Nana Watanabe, Lamia Saab Design by Lamia Saab its ninth edition, The Jewelry HUB at La Pelota and the Christian Nasr. Best in Technique: award given by Guido Solari, Amundsen, Phaniac by Stefania Curreli, Hanjie Kong, Talent Show at the Galdus School. Artistar Jewels brought together the creations of founder and owner of the Ambrosiana Goldsmith Austin Turley, Daria Lutskevich and Wenyin Jiang.
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Vice Versa by Sergey Izmestiev
Crepe by Barbara Proverbio
Anqa Collier by DEFAÏENCE
Eleni Marneri Gallery has selected Acqua by Elena Orlova, Garden of Wind by Jaehee Jung, Hanna Kaufman, Michele White and The Rock Hound by Susi Smither. Galeria Alice Floriano has chosen the artists Inbar Avneri, Wenyin Jiang, Anastasiia Slanko and Anli Hou. Frangipani Stúdió & Gallery awarded BP_Barbara Proverbio, Angelica Krieg and Paradise Feathers by Andrezza Valentin. SECOND PETALE has selected DEFAÏENCE by Nicola Bacchilega and The Rock Hound by Susi Smither. Galleri Sebastian Schildt declared Inbar Avneri and Julie Martre as the winners. The evening was an opportunity to meet and exchange ideas and experiences among all the participants, representatives of different worlds and cultures united by the love for that particular beauty which every jewel bears. Because, as Alessio Boschi recalled during the awarding ceremony, “a jewel is not just something precious to show off, collect or give as a gift: in every jewel there’s a piece of history and the soul of the artist who made it”.
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LET’S PARTY Mesi intensi per le fiere della gioielleria e dell’oreficeria che festeggiano anniversari importanti: da Hong Kong a Monaco di Baviera, passando per Vicenza
Inhorgenta - Munich
by Pao la Greco
Jewellery & Gem World - Hong Kong
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Continuano a sfavillare le fiere di settore: luoghi d’incontro privilegiati, in un’era sempre più digitale, rimangono irrinunciabili occasioni di scambio e ispirazione. In questo periodo, poi, tra i brillanti traguardi dei principali Saloni della gioielleria a livello internazionale, sono tre gli appuntamenti più importanti di questi mesi. Ha cominciato Hong Kong lo scorso settembre, accogliendo la 40° edizione di Jewellery & Gem World, organizzata da Informa, la prima nuovamente in presenza a HK dopo la pandemia a testimoniare la piena rinascita di partecipazione internazionale. Ampiamente riconosciuto come il più grande evento del settore per la sua portata globale, ha riunito 3.417 espositori provenienti da 44 Paesi e regioni, distribuiti nelle due sedi principali dell’AsiaWorld-Expo e dell’Hong Kong Convention & Exhibition Centre. Dal 19 al 23 gennaio, sarà la volta di Vicenzaoro di celebrare il suo 70° anniversario: un traguardo notevole se si pensa che questa è la manifestazione B2B più longeva del mondo orafo, nonché il più grande salone europeo dedicato alla gioielleria e all’oreficeria. Una piattaforma di business, network, formazione e informazione sempre più centrale, un evento capace di rappresentare l’intera filiera produttiva insieme a buyer internazionali, a partire dai marchi di alta gioielleria e produzione unbranded, fino alle più innovative proposte in fatto di packaging. In concomitanza tornerà anche T.GOLD, il salone internazionale delle tecnologie e dei macchinari per l’oreficeria, vetrina di innovazione per gli operatori professionali e l’intero comparto, con un’area dedicata ad aziende che progettano, producono e vendono macchinari e strumenti per il settore orafo e che hanno nella qualità, nei processi sostenibili e nell’innovazione i loro cardini. È dedicato al pubblico di appassionati e collezionisti, invece, il salotto dell’orologeria e gioielleria vintage VO Vintage, arrivato alla quinta edizione. Tra il 16 e il 19 febbraio 2024, sarà poi Inhorgenta, a Monaco di Baviera, a festeggiare il 50esimo anniversario. Inhorgenta è una fiera leader in Europa per gioielli, orologi e pietre preziose ed offre una panoramica dell’intero mercato, tra prodotti innovativi e strategie di marketing. Sarà un’edizione memorabile, con molti marchi prestigiosi e internazionali al loro debutto, e un padiglione dedicato al mondo delle lancette, mentre il padiglione B2 ospiterà il nuovo Wedding World, dedicato ai produttori di fedi nuziali, anelli di fidanzamento, solitari e in generale alla gioielleria bridal. Ci saranno inoltre gala esclusivi, mostre dedicate al gioiello e l’atteso Inhorgenta Award, con la sua giuria di rinomati esperti internazionali.
Vicenzaoro
Let’s party! These are intense months for jewelry and goldsmith fairs celebrating important anniversaries everywhere: from Hong Kong to Munich, to Vicenza
Jewelry trade fairs continue to shine: they are privileged meeting places, in an increasingly digital era, and they remain indispensable opportunities for exchange and inspiration. In this period, among the brilliant achievements of the main international jewelry shows, there are the three most important events of these months. Hong Kong began last September, welcoming the 40th edition of Jewellery & Gem World, organized by Informa, the first fair in person in HK after the pandemic to witness the full rebirth of international participation. Widely recognized as the industry’s largest event due to its global reach, it brought together 3,417 exhibitors from 44 countries and regions, spread across the two main venues of AsiaWorld-Expo and the Hong Kong Convention & Exhibition Centre. From 19 to 23 January, it will be Vicenzaoro’s turn to celebrate its 70th anniversary: a remarkable achievement if you consider that this is the longestrunning B2B event in the jewelry world, as well as the largest European exhibition dedicated to jewelry and goldware. An increasingly central business, network, training and information platform, an event capable of representing the entire production chain with international buyers, starting from high jewelry brands and unbranded production, up to the most innovative proposals in terms of packaging. At the same time, T.GOLD will also be back, the international exhibition of technologies and machinery for the jewellery sector, a showcase of innovation for professional operators and the entire sector, with an area dedicated to companies that design, produce and sell machinery and tools for the sector and which have their cornerstones in quality, sustainable processes and innovation. The VO Vintage vintage watch and jewelry salon, now in its fifth edition, is dedicated to the public of enthusiasts and collectors. Finally, between 16 and 19 February 2024, Inhorgenta, in Munich, will celebrate its 50th anniversary. Inhorgenta is a leading fair in Europe for jewelry, watches and precious stones and offers an overview of the entire market, including innovative products and marketing strategies. It will be a memorable edition, with many prestigious and international brands making their debut, and a pavilion dedicated to the world of watches, while pavilion B2 will host the new Wedding World, dedicated to manufacturers of wedding rings, engagement rings, solitaires and in general to bridal jewelry. There will also be exclusive galas, exhibitions dedicated to jewelry and the long-awaited Inhorgenta Award, with its jury of renowned international experts.
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GEMGENÈVE
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Diamond brooch - Art Deco Horovitz & Totah collection
Il fascino senza tempo dei gioielli antichi by Claudia Car le tt i
Nel sontuoso scenario di GemGenève, la manifestazione internazionale di gioielli che ha luogo a Ginevra, la magia del passato si materializza attraverso le scintillanti gemme e i metalli pregiati dei gioielli antichi. Autentiche opere d’arte, testimoni del genio artigianale e dell’eleganza di epoche passate, che continuano a esercitare un fascino senza tempo, catturando l’immaginazione dei collezionisti provenienti da ogni angolo del pianeta. Ma cosa rende davvero irresistibili questi gioielli antichi e quali segreti custodiscono per mantenere intatto il loro richiamo attraverso i secoli?
«I gioielli antichi sono per lo più pezzi unici, che mostrano un incredibile savoir-faire e design. Alcuni di questi sono estremamente attuali benché risalenti a oltre 100 anni fa, e risultano oggi molto facili da indossare. Inoltre, raccontano storie meravigliose». Ida Faerber, Faerber Collection L’esperienza di immergersi nel mondo dei gioielli antichi a GemGenève è un viaggio affascinante attraverso l’estetica e la storia. Ogni gioiello diventa un frammento di racconto, una finestra che si apre su un’epoca lontana, trasmettendo storie di maestria artigianale e sofisticatezza estetica che sfidano l’oblio del tempo. Il collezionista, guidato dalla passione per la storia, trova in questi gioielli non solo oggetti di rara bellezza, ma autentiche testimonianze di un’epoca in cui l’arte della gioielleria era un vero e proprio tributo all’ingegno umano.
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Impressive Art Nouveau devant-de-corsage Ornament Brooch By Vever 1900 Faerber Collection - Ph. Katharina Faerber
gemgenève
HUESERS - 122
Tiara - Belle Époque
loro abilità innata di resistere alle effimere mode del momento e conservare la loro atemporalità. Mentre gli stili e le tendenze si susseguono, i gioielli antichi mantengono la loro luce, diventando autentiche costellazioni fisse nell’universo mutevole della moda. I collezionisti vedono in questi gioielli non solo oggetti di lusso, ma custodi di una eredità culturale da tramandare attraverso le generazioni, un ponte tra il passato glorioso e il presente vibrante. La qualità artigianale dei gioielli antichi costituisce un altro pilastro del loro fascino senza tempo. Ogni pezzo è il risultato di un’arte tramandata attraverso secoli, con maestri Magnificent diamond rose open collar “Point artigiani che hanno plasmato con dedizione d’Interrogation” necklace by Boucheron e maestria pietre e metalli. L’attenzione ai Faerber Collection - Ph. Katharina Faerber dettagli e la cura impiegate nella creazione di ogni gioiello conferiscono a ciascun oggetto un La rarità intrinseca dei gioielli antichi è uno passato con una passione che va ben oltre il valore intrinseco che va ben oltre il suo aspetto esteriore, diventando un simbolo tangibile del degli aspetti che contribuiscono a esaltarne semplice apprezzamento estetico. savoir-faire orafo. il fascino. In un’epoca in cui la produzione di massa tende a uniformare lo stile, questi «Il gioiello antico ha un’anima, La presenza dei gioielli antichi a GemGenève gioielli si distinguono come vere e proprie perle rare, spesso realizzate in serie limitate o ha una storia, e ha tante vite». è molto più di una mera esposizione di lusso; un viaggio attraverso l’estetica senza tempo e come pezzi unici. Questa esclusività aggiunge Ronny Totah, Horovitz & Totah èl’eredità artistica che questi gioielli portano con un tocco di mistero e desiderabilità, spingendo sé. Il loro fascino eterno è alimentato dalla loro i collezionisti a cercare non solo oggetti di lusso, ma autentiche opere d’arte che esprimono GemGenève, con la sua esposizione eclettica, rarità, dalla connessione storica che incarnano offre ai collezionisti l’opportunità di viaggiare e dalla maestria artigianale che li trasforma in individualità e storia. Tuttavia, il magnetismo dei gioielli antichi attraverso il tempo e lo spazio, esplorando autentici capolavori. Collezionisti provenienti non è solo legato alla loro estetica e alla loro gioielli antichi provenienti da diverse epoche da ogni parte del mondo continuano a sognare rarità; è anche intrecciato con la narrativa e mondi. Questa varietà non solo rende la di possedere un pezzo di storia incastonato in silenziosa delle epoche passate che portano manifestazione un’esperienza straordinaria, pietre preziose, unendo passato e presente in con sé. Ogni gioiello diventa ambasciatore di ma permette ai collezionisti di trovare pezzi un affascinante abbraccio, un tributo all’arte un’era in cui la creatività artigianale non era che si integrino armoniosamente nelle loro che sfida il susseguirsi implacabile del tempo. solo una competenza, ma un’autentica forma collezioni esistenti e che soddisfino le loro d’arte. I collezionisti, quindi, non si limitano a esigenze estetiche più raffinate. godere della bellezza esteriore dei gioielli, ma si immergono nelle storie sussurrate da ogni Cosa rende, dunque, eterno il fascino dei pietra preziosa e incisione, abbracciando il gioielli antichi? La risposta risiede nella events
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Pair of Belle Époque diamond ear pendants Faerber Collection - Ph. Katharina Faerber
Art Deco emerald and diamond jabot pin by Marcus and Co., Ca 1920 Faerber Collection - Ph. Katharina Faerber
GemGenève is a fascinating journey through aesthetics and history. Each piece becomes the fragment of a story, a window opening onto a distant era, conveying tales of craftsmanship and aesthetic sophistication that defy the oblivion of time. The collector, guided by a passion for history, appreciates these jewels as objects of rare beauty and authentic testimonies of an era when the art of jewellery was an authentic tribute to human ingenuity. The intrinsic rarity of antique jewellery is one of the aspects that enhances its charm. In an age where mass production tends to homogenise style, these jewels stand out as true rarities, often crafted in limited editions or as unique pieces. This exclusivity adds a touch of mystery and desirability, compelling collectors not to look for luxury items but genuine works of art expressing individuality and history. However, the magnetism of antique jewellery is not solely tied to its aesthetics and rarity; it is also In the sumptuous setting of GemGenève, the intertwined with the silent narrative of past eras they international jewellery exhibition held in Geneva, the carry with them. Each piece becomes an ambassador magic of the past materialises through the sparkling of an epoch where craftsmanship was not just a skill gems and precious metals of antique jewellery. but a genuine form of art. Collectors, therefore, do not Authentic works of art, witnesses to the craftsmanship merely appreciate the external beauty of the jewels but and elegance of bygone eras, continue to exert a immerse themselves in the stories whispered by each timeless charm, captivating the imaginations of precious stone and engraving, embracing the past with collectors from every corner of the globe. But what a passion beyond mere aesthetic appreciation. makes these antique jewels irresistible, and what secrets do they hold to keep their allure intact through “Antique jewellery has a soul, it has a story, and it has many lives”. Ronny Totah, Horovitz & Totah the centuries?
GemGenève
The Timeless Allure of Antique Jewellery
So, what truly makes the allure of antique jewellery timeless? The answer lies in its innate ability to resist the fleeting fashions of the moment and preserve its timelessness. While styles and trends come and go, antique jewellery preserves its radiance, becoming like genuine fixed constellations in the ever-changing universe of fashion. Collectors see in these jewels not only luxury items but guardians of cultural heritage to be passed down through generations, a bridge between a glorious past and a vibrant present. The craftsmanship of antique jewellery is another pillar of its timeless charm. Each piece results from an art passed down through centuries, with master craftsmen shaping stones and metals with dedication and mastery. The attention to detail and care in creating each piece give it an intrinsic value beyond its external appearance, becoming a tangible symbol of the goldsmith’s savoir-faire. The presence of antique jewellery at GemGenève is much more than a mere luxury exhibition; it is a journey through timeless aesthetics and artistic heritage that these jewels bring with them. Their rarity fuels their timeless charm, the historical connection they embody, and the craftsmanship that transforms them into authentic masterpieces. Collectors from every corner of the world continue to dream of owning a piece of history set in precious stones, uniting past and present in a fascinating embrace, a tribute to the art that challenges the relentless passage of time.
“Antique jewellery pieces are mostly unique, with GemGenève, with its eclectic exhibition, offers incredible craftsmanship and design; some are collectors the opportunity to travel through time and very contemporary, although 100 years old, and space, exploring antique jewellery from different eras may be very easy to wear nowadays. Furthermore, and regions around the globe. This variety makes the they tell beautiful stories”. Ida Faerber, Faerber exhibition an extraordinary experience and allows collectors to find pieces that harmoniously integrate Collection into their existing collections and satisfy their most Immersing oneself in the world of antique jewellery at refined aesthetic needs.
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Giovanni Raspini La nuova collezione autunno-inverno di Giovanni Raspini gioca con i riflessi dell’argento e la luminosità scintillante delle pietre. Con la linea Shine, i gioielli del brand invertono il tradizionale rapporto fra argento e pietre, montando grandi zirconi, trasparenti e luminosissimi, che prevalgono per dimensioni sul metallo che li incastona. Pur con questa rivoluzione di stile, permangono comunque i volumi texturizzati delle sferette in argento fuso e brunito, quali elementi iconici del marchio. Un gioiello contemporaneo, versatile, elegante, ma indossabile anche in modo informale. Shine è declinata in una collana, un pendente, un bracciale, una coppia di orecchini e un anello. Giovanni Raspini’s new autumn-winter collection plays with the reflections of silver and the sparkling brightness of stones. With the Shine line, the brand’s jewels reverse the traditional relationship between silver and stones, mounting large, transparent and very bright zircons, which prevail in size over the metal that sets them. Despite this revolution in style, the textured volumes of the cast and burnished silver spheres Alviero Martini 1a Classe presenta la collezione di remain, as iconic elements of the brand. A contemporary gioielli Soho: un’innovativa linea in acciaio IP gold, jewel, versatile, elegant, but also wearable in an informal way. composta da collane, bracciali, anelli e orecchini in Shine is available in a necklace, a pendant, a bracelet, a pair of earrings and a ring.
Alviero Martini 1a Classe
cui il brand cattura la leggerezza attraverso motivi aperti e geometrie audaci, ispirati al creativo e vivace quartiere di New York. Ogni gioiello della collezione è caratterizzato da un motivo inedito, composto dall’alternanza di due elementi che ne definiscono lo stile innovativo: il monogramma 1C, racchiuso in uno scudo, e le originali borchie di cristallo. Gli orecchini in particolare sono proposti in tre modelli: nella versione stud, in quella pendente e infine con maglia forzatina.
by Paola Greco
Alviero Martini 1a Classe presents the Soho jewelry collection: an innovative IP gold steel line, consisting of necklaces, bracelets, rings and earrings in which the brand captures lightness through open motifs and bold geometries, inspired by the creative and lively district of New York. Each jewel in the collection is characterised by an unprecedented motif, composed of the alternation of two elements that define its innovative style: the 1C monogram, enclosed in a shield, and the original crystal studs. The earrings in particular are offered in three models: in the stud version, in the pendant version and finally with cable chain.
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Recarlo Con la collezione Anniversary MORE i designer della maison valenzana rompono gli schemi della veretta tradizionale per una proposta più audace: sono sedici le interpretazioni di verette open con diamanti naturali, pensate per essere indossate singolarmente o abbinate, in particolare per “abbracciare” il solitario con diamante rotondo della Collezione Anniversary e il solitario con diamante a cuore di Anniversary Love. Tra contrasti d’oro bianco e giallo, i diamanti rotondi, taper e baguette e l’inconfondibile castone a cuore creano esplosioni di luce. La Collezione Anniversary MORE celebra l’amore verso sé stessi, la propria libertà e auto-determinazione.
Museo del Bijou Da fine ottobre, e fino al 17 marzo 2024, il Museo del Bijou di Casalmaggiore (CR) ospita la mostra “Milleuna Fibbia, dal Settecento alla Dolce Vita”, curata da Bianca Cappello e Samuele Magri. La considerevole selezione dei pezzi esposti narra la storia della fibbia attraverso una collezione tra le più importanti al mondo, quella di Enrico e Paola Pennasilico, a cui si aggiungono i pezzi del museo stesso. La mostra è una gallery di pezzi straordinari, sempre al passo con innovazioni estetiche, tecnologiche e di materiali: dalle fibbie Rococò da scarpa del ‘700 in antimonio e strass, alle grandi e geometriche fibbie in bachelite dell’epoca Decò, da capolavori di arte orafa alle sinuose fibbie dell’Art Nouveau.
With the Anniversary MORE collection, the designers of the Valenza house break the patterns of the traditional eternity ring for a bolder proposal: there are sixteen interpretations of open eternity rings with natural diamonds, designed to be worn individually or combined, in particular to “embrace” the solitaire with round diamond of the Anniversary Collection and the solitaire with heart diamond of Anniversary Love. Between the contrasts of white and yellow gold, round, taper and baguette diamonds and the unmistakable heart setting create explosions of light. The Anniversary MORE Collection celebrates self-love, freedom and self-determination.
Michela Guatto Michela Guatto, designer di gioielli con anni di esperienza nell’accessorio, fonda il proprio brand Flow-ers, caratterizzato da una produzione quasi esclusivamente tessile, con l’obiettivo di rivisitare la gioielleria tradizionale in chiave contemporanea. Le lavorazioni sono molto precise, eseguite esclusivamente a mano, in tiratura limitata, spesso pezzi unici. La versatilità dei tessuti permette di creare pezzi anche molto elaborati e ricchi di dettagli, promuovendo l’accessorio a parte integrante dell’abito. Nella collezione i tessuti color oro e argento diventano strutture tridimensionali che accolgono l’incastonatura di gemme in velluto o piccoli strass.
From the end of October, and until 17 March 2024, the Bijou Museum in Casalmaggiore (CR) hosts the exhibition “Milleuna Fibbia, dal Settecento alla Dolce Vita”, curated by Bianca Cappello and Samuele Magri. The considerable selection of pieces on display narrates the history of the buckle through one of the most important collections in the world, that of Enrico and Paola Pennasilico, to which the pieces of the museum itself are added. The exhibition is a gallery of extraordinary pieces, always in step with aesthetic, technological and material innovations: from the Rococo shoe buckles of the 1700s in antimony and rhinestones, to the large and geometric buckles in Bakelite of the Decò era, from masterpieces of goldsmith art to the sinuous buckles of Art Nouveau.
Michela Guatto, a jewellery designer with years of experience in accessories, founded her own Flow-ers brand, characterised by almost exclusively textile production, with the aim of revisiting traditional jewellery in a contemporary key. Her work is very precise, carried out exclusively by hand, in limited editions, often single pieces. The versatility of the fabrics allows her to create pieces that are also very elaborate and rich in details, promoting the accessory as an integral part of the dress. In the collection, gold and silver fabrics become threedimensional structures that welcome the setting of velvet gemstones or small rhinestones.
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futuroRemoto Durante la Milano Fashion Week Gianni De Benedittis ha presentato la collezione “No hacker in Heart”, di cui fanno parte sia gioielli ottenuti con la tecnica della microfusione che veri e propri pezzi unici realizzati a mano. Dal mood avveniristico, queste creazioni seguono un concettuale gioco di forme, arricchite in alcuni casi da pietre dure dal taglio originale e da piccoli elementi scultorei che dialogano tra loro. I gioielli si declinano sulla realtà delle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale, soprattutto quando esse suppliscono a o sublimano la presenza fisica degli umani e della loro comunicazione corporea, affettiva ed emotiva.
Eberhard & Co. Eberhard & Co. si unisce a Sergio Bonelli Editore per celebrare il 75º anniversario di Tex Willer, uno dei personaggi più amati del mondo dei fumetti. I primi di ottobre, durante la “Tex Week” di festeggiamenti dedicata al leggendario ranger, Eberhard & Co. ha esposto la limited edition “Chrono 4 Pards” dedicata all’eroe presso la Rinascente Milano. Una serie da collezione declinata in tre cronografi che racchiudono tutta l’eccellenza della Maison svizzera, con l’iconico orologio meccanico con i 4 contatori allineati, e le tipiche atmosfere da epopea Western di Tex Willer. Un progetto che sottolinea il legame di Eberhard & Co. con la storica casa editrice, con la quale condivide una storia di identità e indipendenza. Eberhard & Co. joins Sergio Bonelli Editore to celebrate the 75th anniversary of Tex Willer, one of the most beloved characters in the world of comics. In early October, during the “Tex Week” of celebrations dedicated to the legendary ranger, Eberhard & Co. exhibited the limited edition “Chrono 4 Pards” dedicated to the hero at Rinascente Milano. A collectible series in three chronographs that encapsulate all the excellence of the Swiss Maison, with the iconic mechanical watch with 4 aligned counters, and Tex Willer’s typical epic Western atmospheres. A project that stresses the bond between Eberhard & Co. and the historic publishing house, with which it shares a history of identity and independence.
During Milan Fashion Week Gianni De Benedittis presented the “No hacker in Heart” collection, which includes both jewels obtained with the microfusion technique and true unique pieces made by hand. With a futuristic mood, these creations follow a conceptual play of shapes, enriched in some cases by hard stones with an original cut and small sculptural elements that dialogue with each other. Jewelry focuses on the reality of the new frontiers of Artificial Intelligence, especially when they make up for or sublimate the physical presence of humans and their corporeal, sentimental and emotional communication.
Barbara Biffoli Le creazioni della designer e artigiana di gioielli Barbara Biffoli traggono ispirazione dalla sua passione per l’arte, di cui si trovano richiami in molte delle sue preziose lavorazioni. I suoi gioielli, progettati e realizzati nel laboratorio romano, mixano argento, bronzo e oro a pietre preziose come diamanti e rubini. Ne è un esempio l’anello Cretto, in bronzo arricchito da diamanti neri: un omaggio al “Grande Cretto”, opera di arte ambientale di Alberto Burri. Il gioiello richiama nelle linee e nelle spaccature il gigantesco monumento che ripercorre vie e vicoli della città vecchia di Gibellina, in Sicilia, distrutta dal terremoto del 1968. The creations of the jewellery designer and craftswoman Barbara Biffoli are inspired by her passion for art, which can be found in many of her precious works. Her jewellery, designed and made in her workshop in Rome, mixes silver, bronze and gold with precious stones such as diamonds and rubies. An example is the Cretto ring, in bronze enriched with black diamonds: a tribute to the “Grande Cretto”, a work of environmental art by Alberto Burri. The jewel recalls in the lines and cracks the gigantic monument that traces the streets and alleys of the old city of Gibellina, in Sicily, destroyed by the earthquake of 1968.
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Salvini Nuova collezione EVA per il marchio del Gruppo Damiani, ispirata alla figura del serpente, simbolo di una trasformazione che accoglie in sé audacia e tentazione, invitando a sperimentare e cogliere nuove opportunità. In Eva la suggestiva silhouette del serpente si sposa con il colore rosso, realizzato in hybrid ceramic, che accende l’interno delle varie creazioni, in un gioco di simboli audaci e trasversali. Protagonisti della collezione sono gli anelli classici e open ring, i bracciali e bangle, le collane con pendenti e gli orecchini.
Amabile Jewels Amabile Jewels, brand di gioielli fondato e disegnato da Martina Strazzer, approda in Rinascente, in Piazza Duomo a Milano, con il primo punto vendita fisico. Lo spazio temporary, ubicato al 5° piano fino all’8 gennaio 2024, sarà la vetrina ideale per poter toccare con mano una selezione dei modelli più iconici e più amati del brand, tra i quali Charmi Blu, Lovli Luce e la Collezione Evermore. Amabile Jewels è un brand emergente di gioielli fondato nel 2020 da Martina Strazzer, giovanissima content creator da 1,5M di followers su TikTok. I suoi gioielli sono in argento 925 e placcati oro.
New EVA collection for the Damiani Group: it is inspired by the shape of the snake, a symbol of a transformation that welcomes boldness and temptation, inviting you to experiment and seize new opportunities. In Eva, the evocative silhouette of the snake is combined with the red colour, made of hybrid ceramic, which lights up the interior of the various creations, in a game of bold and transversal symbols. The collection comprises classic and open rings, bracelets and bangles, necklaces with pendants and earrings.
Breil La collezione di gioielli in acciaio Retwist di Breil è un esercizio di stile in cui la flessibilità del metallo diventa la cifra di una linea che esalta la femminilità. Al centro dell’estetica della linea l’acciaio ritorto, che, insieme al design minimal, permette di valorizzare la consistenza materica dell’acciaio, giocando con volumi e movimento, superfici ampie e forme morbide, in una scenografica tridimensionalità. La collezione Retwist, in versione con finitura gold o silver, propone collane semirigide in acciaio lucido, bangle aperti, anelli a fascia, orecchini mini o maxi.
Amabile Jewels, a jewelry brand founded and designed by Martina Strazzer, reaches Rinascente, in Piazza Duomo in Milan, with its first physical store. The temporary space, located on the 5th floor until January 8, 2024, will be the ideal showcase where it will be possible to touch a selection of the brand’s most iconic and beloved products, including Charmi Blu, Lovli Luce and the Evermore Collection. Amabile Jewels is an emerging jewelry brand founded in 2020 by Martina Strazzer, a very young content creator with 1.5M followers on TikTok. Her creations are made of 925 silver and gold plated.
The Retwist steel jewelry collection by Breil is an exercise in style in which the flexibility of the metal becomes the signature of a line that enhances femininity. At the heart of the aesthetics of the line is twisted steel, which, together with the minimal design, allows the material consistency of the steel to be enhanced, playing with volumes and movement, wide surfaces and soft shapes, in a spectacular three-dimensionality. The Retwist collection, available in gold or silver finish versions, offers semi-rigid necklaces in polished steel, open bangles, band rings, mini or maxi earrings.
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HUESERS - 128
Saraghina Eyewear Materiali di alta qualità, dal nylon super leggero TR 90 ad alta resistenza al metallo ultralight, lavorati esclusivamente in Italia da artigiani specializzati, uno stile unico, 50 tipologie di lenti - tutte certificate con protezione 100% UVA e UVB - e oltre 60 montature, leggere e confortevoli, disponibili in una grande varietà di colori, il tutto coronato da un ottimo rapporto qualità-prezzo. Sono tanti gli ingredienti del successo di Saraghina (“sardina” in dialetto romagnolo), che a Novembre ha celebrato i dieci anni di attività con un’ironica campagna giocata sulle tavole domenicali della regione, ricche di cibo e dove ognuno sfoggia il paio di occhiali perfetto per il proprio stile e la propria personalità.
Pandora La collezione Game of Thrones x Pandora si addentra nei meandri del mondo del Ghiaccio e del Fuoco, esplorando il concetto dei gioielli come armatura e trasformando gli elementi iconici delle casate, le trame e le ambientazioni attraverso tecniche artigianali innovative per il brand. Tra anelli e orecchini, risaltano i charm a tema GOT che vanno ad arricchire i bracciali, come quello “Uovo di Drago” in cui l’argento sterling 925 presenta dettagli ossidati tra le inconfondibili squame, per farle risaltare in un effetto tridimensionale. The Game of Thrones x Pandora collection delves into the intricacies of the world of Ice and Fire, exploring the concept of jewellery as armour and transforming the iconic elements of houses, textures and settings through craftsmanship techniques innovative for the brand. Among rings and earrings, the GOT-themed charms that enrich the bracelets stand out, such as the “Dragon’s Egg” in which 925 sterling silver features oxidised details among the unmistakable scales, to make them stand out in a three-dimensional effect.
Olivetti By D1 Milano D1 Milano amplia le sue proposte con una selezione di orologi genderless, nata dalla collaborazione con Olivetti, di cui richiama lo stile nelle linee pulite: due mondi apparentemente lontani ma uniti dall’amore per il design, in un perfetto connubio tra funzionalità ed estetica. Gli orologi digitali sono presentati in sei colori brillanti: nero, azzurro, verde, rosso, blu e bianco. Il quadrante nero con display LCD arricchisce la cassa di 36mm in policarbonato con fondo cassa in acciaio, il cinturino è in morbido silicone con chiusura a fibbia. L’orologio è dotato di funzioni ora, calendario, timer, world time, cronografo e due allarmi. D1 Milano expands its proposals with a selection of genderless watches, born from the collaboration with Olivetti, whose style is recalled in the clean lines: two apparently distant worlds but united by the love for design, in a perfect combination of functionality and aesthetics. The digital watches are presented in six bright colours: black, light blue, green, red, blue and white. The black dial with LCD display enriches the 36mm polycarbonate case with steel case back, the strap is made of soft silicone with buckle closure. The watch comes with time, calendar, timer, world time, chronograph and two alarm functions.
High quality materials, from super lightweight and high resistant TR 90 nylon to ultra-light metal, worked exclusively in Italy by specialised craftsmen, a unique style, 50 types of lenses - all certified with 100% UVA and UVB protection - and over 60 frames, light and comfortable, available in a wide variety of colours, all crowned by an excellent value for money. There are many factors that have contributed to Saraghina’s (“sardine” in Romagna dialect) success, which last November celebrated ten years of activity with an ironic campaign played on the typical Sunday tables of the region, rich in food and where everyone wears the perfect pair of glasses for their style and personality.
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Le gioie di Mavi Brand aretino giovane ma ben strutturato e dinamico, Le Gioie di Mavi è specializzato nella realizzazione di gioielli in argento 925, anche placcato oro, arricchito da smalti a freddo dalle colorazioni romantiche o decisamente accese e vivaci. Le creazioni dell’azienda sono tutte realizzate a mano, testimonianze attualissime del ricco passato e delle tradizioni artistiche del territorio. La varietà di modelli e la palette di soluzioni cromatiche proposte permettono di soddisfare le esigenze e le aspettative di un pubblico femminile estremamente vario per stili di vita e fasce d’età. A young but well-structured and dynamic Arezzo brand, Le Gioie di Mavi specialises in the creation of 925 silver jewellery, also gold-plated, enriched by cold enamels with romantic or decidedly bright and lively colours. The company’s creations are all handmade, very current testimonies to the rich past and artistic traditions of the area. The variety of models and the palette of colour solutions proposed make it possible to meet the needs and expectations of a female audience that is extremely diverse in terms of lifestyles and age groups.
Damiani Nel segno di un dialogo con le giovani generazioni che Damiani porta avanti da anni - tramite la propria Academy e una serie di iniziative volte a tramandare ai più giovani tecniche e passione per il gioiello - la maison valenzana ha avviato una collaborazione con lo IED di Torino, invitando gli studenti del terzo anno in Design del Gioiello e Accessori a “immaginare i gioielli Damiani del futuro”. I progetti di tesi si tradurranno in concrete proposte progettuali, che non mancheranno di offrire nuove idee e prospettive, pur nel rispetto dei valori e dell’heritage del brand, rappresentante di punta del gioiello Made in Italy nel mondo. In the name of a dialogue with the younger generations that Damiani has been pursuing for years - through its Academy and a series of initiatives aimed at passing on to the youngest techniques and passion for jewelry - the Valenza maison has launched a collaboration with IED Turin, inviting thirdyear students in Jewelry and Accessories Design to imagine Damiani jewelry of the future. The thesis projects will result in concrete design proposals, which will not fail to offer new ideas Alfonso Anzivino è cresciuto a Pforzheim in una and perspectives, while respecting the values and heritage of the brand, a leading representative of Made in Italy jewelry in cosmopolita famiglia italiana, nell’amore del bello, the world.
Alfonso Anzivino
del sapere, dell’arte. La libertà creativa, la curiosità con cui guarda ed esplora il mondo, la passione che lo anima sono da sempre le cifre del suo percorso personale e artistico e trovano puntuale espressione nelle sue creazioni - realizzate nell’atelier di Ulm vere e proprie opere d’arte in oro, argento, pietre e perle frutto di altissima artigianalità, con una storia da raccontare e un insieme di simboli e dettagli ad arricchirle di significato. Anzivino, che ha recentemente partecipato alla Milano Jewelry Week, ha già ricevuto diversi premi e riconoscimenti.
Alfonso Anzivino grew up in Pforzheim (Germany) in a cosmopolitan Italian family, in love with beauty, knowledge and art. The creative freedom, the curiosity with which he looks at and explores the world, the passion that animates him have always been the signature of his personal and artistic journey and find precise expression in his creations - made in his atelier in Ulm - true works of art in gold, silver, stones and pearls, the result of very high craftsmanship, with a story to tell and a set of symbols and details to enrich them with meaning. Anzivino, who recently participated in Milano Jewelry Week, has already received several awards and recognitions.
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