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Ecco dove va Il mondo

La svolta verde di mister Obama

SPECIALE TUBI A LED: NIENTE COSTI SOLO RICAVI Anno II째 - Numero 12 del 26-06-2013 - Abbonamento gratuito


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SE Quindicinale di Informazione e Sviluppo Opinioni e Rassegne nel settore Smart Energy e Risparmio Energetico a cura di Progema srl - via De Amicis 2 - 21020 Varano Borghi VA DIRETTORE Lorenzo Lo Vecchio Telefoni: +39 0332 948.948 (uďŹƒcio operativo) - +39 02 9374175 (segreteria) - fax +39 02 700537124 mail: se@progemaenergia.it - web: www.progemaenergia.it edicola: www.progemaenergia.it/se Distribuzione telematica - 17.224 copie - Anno II° - Numero 12 - 26/06/2013 Aut. Trib. Milano - Reg. n. 475 del 18/12/2012

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in questo numero ... SE 7 8 10 16 20 23 24 28 32 34 37 40 43 48

ScOSSA ELETTRIcA IL PROfESSIONAL ShOP DI SE TuBI A LED - NESSuN cOSTO SOLO RIcAVI ANDREA ZAghI - NESSuN fuTuRO NEL fOSSILE I LISTINI DI SE DIVENTA BuSINESS PARTNER DI SE IL gREEN SySTEM PARLA ITALIANO MONAcO DI BAVIERA - INTERSOLAR 2013 RIMINI - uN gREEN NEw DEAL PER L’ITALIA BOLLETTA ELETTRIcA + 1,4% INVITI DALL’EuROPA PER LA PAcE NEL MONDO OBAMA LEADER DELLA SVOLTA VERDE PIccOLI ANNuNcI MINI NEwS

Altre fonti redazionali Web - Casaeclima - Il Mondo - Simand Trade - AFP - EnergyMore - Corrente . Formica - ICE - Infobuild - ZeroEmission

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... e i nostri numeri 17.224 copie recapitate telematicamente a impiantisti - elettricisti - studi di arichitettura - studi di ingegneria - uffici tecnici comunali - aziende del settore energetico ed indotto - enti ministeriali - università

... e portiamo le nostre news nei seguenti 45 Paesi AuSTRALIA AuSTRIA BELgIO BRASILE BuLgARIA cANADA cINA cROAZIA DANIMARcA EMIRATI ARABI fINLANDIA fRANcIA gERMANIA gIAPPONE gREcIA hONDuRAS INDIA IRLANDA ISRAELE ITALIA KOREA LIEchTENSTEIN LuSSEMBuRgO MAcEDONIA MESSIcO NORVEgIA NuOVA cALEDONIA OLANDA PERu POLONIA PORTOgALLO REgNO uNITO REPuBBLIcA cEKA RuSSIA SLOVAcchIA SLOVENIA SPAgNA SVEZIA SVIZZERA TAILANDIA TAIwAN TuRchIA uNghERIA uSA VENEZuELA

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ILLUmINAZIONE LED CON NOLEggIO OPERATIVO Che cos'è il noleggio operativo?

Il noleggio operativo è un'operazione a medio e lungo termine, adatto a tutti i Clienti che hanno la necessità di usufruire di attrezzature, senza doverle acquistare, risolvendo così alcune problematiche relative alla dotazione di alcuni prodotti. E’ la soluzione ideale per quei clienti che vogliono pagare per l'utilizzo "pay for use" e non sono interessati alla proprietà dei beni. Il Noleggio Operativo è un contratto attraverso il quale l'utilizzatore ottiene la disponibilità del bene per un periodo prestabilito, dietro versamento di una quota mensile detta "canone di locazione", comprensiva della necessaria assistenza e manutenzione del bene stesso oltre che delle relative coperture assicurative.

Perchè scegliere il noleggio operativo?

Il noleggio operativo permette di seguire l'innovazione tecnologica in maniera più semplice e di rimanere sempre aggiornati in base alle effettive esigenze aziendali, eliminando tutte le problematiche di carattere fiscale, contabile e legale.

Quali sono i vantaggi del noleggio operativo?

Il noleggio operativo unisce il beneficio del pagamento dilazionato nel tempo alla disponibilità immediata di beni costantemente aggiornati dal punto di vista tecnologico. Questo si traduce nella possibilità del cliente di adeguare gli apparati in base alle proprie esigenze, con la garanzia di un ammortamento abbreviato dei beni, nessun rischio di obsolescenza a proprio carico e ovviamente una più precisa pianificazione dei costi aziendali.

Che cosa succede alla fine del contratto?

A fine noleggio il cliente ha la facoltà di: - sostituire l'apparecchiatura con un nuovo prodotto - prolungare il noleggio, mantenendo l'apparecchiatura, ad un canone ridotto - riscattare l'apparecchiatura con una cifra minima - rendere l'apparecchiatura -

Vuoi ulteriori informazioni sul noleggio operativo per l’illuminazione a led? Scrivi a: se@progemaenergia.it 6


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scossa elettrica di LORENZO LO VECCHIO

Il Conto Energia è chiuso: così é se vi pare. Siamo arrivati al capolinea, quello che ci sembrava tanto lontano nel 2007, quando fu avviato il primo Conto Energia e che ha dato speranza e lavoro a tanta gente. Si trattava e si tratta di persone che svolgono seriamente il proprio ruolo di imprenditori e di lavoratori, puntando su una programmazione economica, su investimenti calibrati ma anche figli dell’entusiasmo che caratterizza da sempre la nostra gente. Un entusiasmo che, purtroppo, fa clamore e, quando questo avviene, se ne accorgono gli scaldasedia, che non sono gli scalda scranni, termine che indica una poltrona con lo schienale alto, del tipo di quelle che si usano in Parlamento. Non sono gli scranni, perchè difficilmente quelli che dovrebbero occuparli vi stanno realmente seduti. In ogni caso, ovunque siano per i fatti loro, se ne accorgono, purtroppo, e le studiano tutte perchè il danaro che defluisce nelle casse dei piccoli e dei medi imprenditori venga diversamente gestito. Nel settore dell’energia ci hanno tentato persino rilanciando il nucleare, pur essendo ignoranti di cosa significhi costruire una centrale, benché nei talk show ne parlassero con saccenza. E allora, cosa non è andato per il giusto verso con il Conto Energia? Vediamolo insieme. Prima di tutto gli incentivi del 2007 sono stati artatamente alti, favorendo i grandi produttori internazionali di pannelli e prendendo di sorpresa le aziende italiane che hanno impiegato quasi due anni per recuperare il tempo perduto. Artatamente, perchè hanno favorito i grossi gruppi di investimento, dentro cui si sono infilati uomini di mafia e di politica, che hanno speculato sui no-

stri campi di grano e sui nostri uliveti, prendendo i soldi dalle bollette degli italiani e portandoli in Germania, Francia, Inghilterra e Spagna. Se fin dal primo Conto Energia gli incentivi fossero stati calibrati sul costo reale del chilowatt installato, oggi il Conto Energia sarebbe ancora aperto con tanto denaro a disposizione di cittadini e di imprese virtuose. E’ così che, fatta man bassa del bottino, quando gli italiani, quelli veri, si erano organizzati per dare vita ad un settore florido e utile anche per il pianeta, ogni sei mesi ci hanno cambiato le regole e tuttora continuano a farlo. Leggi varate nel 2008 ancora oggi sono in attesa dei decreti attuativi, la burocrazia è stata sempre più pressante e costosa, il GSE appare sempre più simile alla rigidità di Equitalia, affannato com’è a spostare il capitale su società per azioni al 100% di sua proprietà. Questo è il Sistema Italia, lo si voglia o no. Il decreto n. 63 del 6 giugno scorso segue le medesime tendenze: normative valide sei mesi, quindi scevre da ogni forma di possibile programmazione industriale. E noi, qui, a sperare di potere restare in questo Paese, dal quale ci hanno detto chiaramente: andatevene.

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dall’area bergamasca. Il personale è italiano e l’azienda si dichiara in regola con gli oneri contributivi (Durc). Il

prezzo indicato non include le pratiche verso la ASL ed eventuali ponteggi. Comprende invece gli oneri per la sicurezza, le attrezzature per il sollevamento e i parapetti. INSTALLAZIONE ImPIANTI FV € 0,38/watt L’azienda opera in tutta Italia al medesimo costo, che comprende la realizzazione del-

l’impianto su progetto esterno e la posa dello stesso. I costi dei materiali sono tutti compresi (cavi, quadri, scaricatori, fusibili, interruttori, eccetera...), fuorchè pannelli, inverter, interfaccia di rete e relativo test, opere edili. A richiesta, però, può essere realizzato il

progetto completo. Il personale è totalmente italiano. L’azienda è abilitata a rilasciare le certificazioni per gli allacci Enel e al Conto Energia.

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speciale tubi a led NESSUN COSTO SOLO RICAVI vantaggi e noleggio operativo

L

'utilizzo della tecnologia LED (acronimo di Light Emitting Diode) per la produzione di lampade ad uso civile ed industriale rappresenta la nuova frontiera della illuminazione.

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Si tratta di una soluzione tecnicamente semplice ed eďŹƒcace basata su circuiti elettrici in grado di offrire grandi vantaggi. Queste sono le caratteristiche principali. Scoprendole, si comprende che


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le lampade a LED rappresentano una grande opportunità anche per tutti. 1. minimi consumi. Bassi consumi sono assicurati rispetto a tradizionali lampade a incandescenza o a gas, oggi largamente impiegate tanto in ambito civile che in quello industriale. Un semplice esempio: un tubo LED formato T8 da 600 millimetri consuma in condizioni ideali fino al 70% in meno rispetto ad un tubo fluorescente tradizionale di pari caratteristiche e prestazioni. Ovvero: un euro di consumo con lampada fluorescente è uguale 0,30 euro di consumo con una lampada LED. L'enorme risparmio energetico assicurato consente di ammortizzare in tempi brevi il maggiore costo delle lampade LED e di godere quindi del beneficio economico che tale tecnologia assicura. Un semplice ma significativo esempio su un piccolo impianto elettrico dotato di 100 tubi T8 fluore-

scenti da 1200 mm in funzione 16 ore al giorno, 5 giorni alla settimana, per 44 settimane all’anno. Convertire l’impianto alla tecnologia LED con la semplice sostituzione delle lampade esistenti richiede un investimento iniziale superiore al costo medio della tecnologia fluorescente offrendo però da subito: una riduzione del 65% del consumo di energia elettrica e una riduzione del 78% dei costi di sostituzione edi mantenimento dell’impianto. Con la formula del noleggio operativo l’operazione non rappresenta neppure un costo ma un ricavo immediato (vedi pagina 6). 2. Efficienza termica e stabilità alla temperatura. Le lampade a LED generano luce fredda - non nel senso del colore della luce - bensì della temperatura di funzionamento: non generano calore, assicurando che tutta l'energia da loro assorbita sia destinata alla produ-

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zione di luce senza inutili dissipazioni sotto forma di calore. Nelle lampadine ad incandescenza, il 95% dell’energia è impiegata per portare ad incandescenza il filamento, producendo inutile calore, e solo il 5% per emettere luce. Tale caratteristica contribuisce a rendere più confortevole l'ambiente dove le lampade vengono installate evitando il surriscaldamento di superfici, supporti e dell'aria stessa dell'ambiente. Questa situazione consente, quindi, un ulteriore risparmio sui consumi per il raffreddamento dei locali illuminati, durante il periodo estivo. Per le proprie caratteristiche intrinseche la lampada con tecnologia LED è inoltre estremamente stabile alla temperatura. 3. Elevata durata. La tecnologia LED assicura una vita utile della lampada circa 50 volte su-

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periore ai tubi fluorescenti tradizionali (100.000 ore in condizioni di utilizzo ottimale, rispetto alle 2.000 di una lampadina tradizionale a filamento ed alle 10.000 di un tubo fluorescente) e la performance di consumo e luminosità della lampada non è soggetta a variazioni durante il ciclo di vita del prodotto. 4. Sicurezza. Le lampade LED sono anche estremamente sicure: non hanno componenti in vetro contaminato che in caso di scoppio potrebbero generare pericolosi frammenti, non contengono gas nocivi né elementi velenosi quali il mercurio (ampiamente diffuso nelle lampade fluorescenti). Il loro funzionamento avviene inoltre a bassa tensione evitando ogni rischio di scariche elettriche pericolose. I tubi led, peraltro, prendono corrente da un solo lato della plafoniera, seguendo le nor-


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mative di sicurezza europee.

vole e sereno qualsiasi ambiente.

5. Qualità della luce.

7. Ridotto impatto ambientale e facilità di smaltimento.

La luce generata da lampade a led è inoltre la più simile a quella naturale. Ciò significa che la loro luce non distorce i colori illuminandoli affinché essi possano essere percepiti dall’occhio umano con la loro reale gradazione. Tale aspetto ha un valore enorme soprattutto in alcuni ambienti professionali quali: tipografie, negozi di abbigliamento, studi odontoiatrici, studi tecnici in generale. 6. Psicostabilità. La tecnologia LED consente di emettere una luce estremamente favorevole per la stabilità psichica di chi vive e opera negli ambienti così illuminati. Assenza di “sfarfallio”, di brusio di funzionamento; la qualità, la stabilità e la naturalezza della luce prodotta contribuiscono nel rendere più grade-

La tecnologia LED è per la maggior parte completamente riciclabile e facilmente smaltibile, perché priva di sostanze nocive e pericolose. A fine vita del prodotto quindi non sono necessari pesanti costi di sostituzione e smaltimento delle lampade obsolete. Un ulteriore vantaggio economico, che rende la tecnologia LED la soluzione del presente e del futuro per ogni tipo di illuminazione.

(testo a cura di Simand Trade)

Vuoi ulteriori informazioni sulla possibilità di sostituire i tubi fluorescenti con i tubi a led mediante il noleggio operativo? Scrivi a: se@progemaenergia.it 13


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ILLUmINAZIONE LED CON NOLEggIO OPERATIVO Che cos'è il noleggio operativo?

Il noleggio operativo è un'operazione a medio e lungo termine, adatto a tutti i Clienti che hanno la necessità di usufruire di attrezzature, senza doverle acquistare, risolvendo così alcune problematiche relative alla dotazione di alcuni prodotti. E’ la soluzione ideale per quei clienti che vogliono pagare per l'utilizzo "pay for use" e non sono interessati alla proprietà dei beni. Il Noleggio Operativo è un contratto attraverso il quale l'utilizzatore ottiene la disponibilità del bene per un periodo prestabilito, dietro versamento di una quota mensile detta "canone di locazione", comprensiva della necessaria assistenza e manutenzione del bene stesso oltre che delle relative coperture assicurative.

Perchè scegliere il noleggio operativo?

Il noleggio operativo permette di seguire l'innovazione tecnologica in maniera più semplice e di rimanere sempre aggiornati in base alle effettive esigenze aziendali, eliminando tutte le problematiche di carattere fiscale, contabile e legale.

Quali sono i vantaggi del noleggio operativo?

Il noleggio operativo unisce il beneficio del pagamento dilazionato nel tempo alla disponibilità immediata di beni costantemente aggiornati dal punto di vista tecnologico. Questo si traduce nella possibilità del cliente di adeguare gli apparati in base alle proprie esigenze, con la garanzia di un ammortamento abbreviato dei beni, nessun rischio di obsolescenza a proprio carico e ovviamente una più precisa pianificazione dei costi aziendali.

Che cosa succede alla fine del contratto?

A fine noleggio il cliente ha la facoltà di: - sostituire l'apparecchiatura con un nuovo prodotto - prolungare il noleggio, mantenendo l'apparecchiatura, ad un canone ridotto - riscattare l'apparecchiatura con una cifra minima - rendere l'apparecchiatura -

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Intervista al Responsabile del Centro Studi APER - Asso Produttori Energia

ANDREA ZAGHI

nessun futuro nel fossile Lavoriamo per l’Italia con un occhio verso l’estero - Da cinque anni aspettiamo di potere applicare la Legge - Troppi attacchi al fotovoltaico

I

l mondo delle energie rinnovabili è in grande fermento. Questa non è una novità, ma certamente si tratta di un momento molto particolare, come si può leggere nell’Editoriale di pagina 7, intitolato Scossa Elettrica. Per questo motivo SE ha incontrato il dottor Andrea Zaghi, responsabile del Centro Studi APER, l’Associazione dei Produttori di Energia da fonte Rinnovabile, uno degli enti più attivi nella costruzione del futuro energetico italiano e dei rapporti tra politica e operatori. Diciamo che APER è l’altra faccia della medaglia, perchè rappresenta coloro

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che si pongono sul mercato libero per produrre energia in contrapposizione a tutti coloro che persistono a produrre energia elettrica da fonte fossile, inquinando, spogliando il pianeta dalle sue risorse, anche per mezzo di forze lobbistiche molto potenti che, inevitabilmente, riescono a rallentare lo sviluppo dell’ energia pulita. Dottor Zaghi, partiamo da una considerazione inoppugnabile: dal 6 luglio il Conto Energia chiude i battenti ed è inevitabile che tutto il sistema ne subisca il contraccolpo.


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Certamente, cambia uno scenario al quale ci eravamo abituati. Ora è necessario configurare nuove strategie ed anche una regolamentazione che sia chiara ed efficace. Per chi produce energia ad uso domestico è stata prorogata la defiscalizzazione del 50% dei costi sostenuti per realizzare un impianto che fornisca energia in autoconsumo. Per le imprese, invece, la strategia è quella di avvicinarsi e raggiungere al più presto possibile la grid parity, cioè l’equivalenza dei costi di produzione a quelli della rete. E’ indubbio che, in ogni caso, l’attuale

situazione ha provocato un forte rallentamento di un mercato che negli anni passati aveva registrato una forte crescita, anche in controtendenza con la crisi in atto dal 2008. Abbiamo però fatto riferimento, fin qui, a coloro che producono energia per il proprio autoconsumo, ma APER rappresenta soprattutto quei produttori da fonte rinnovabile, il cui focus è quello di realizzare impianti per vendere l’energia ad uso di terzi. La situazione è piuttosto compli-

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cata, perchè fin dal 2008 esiste una Legge che dovrebbe regolamentare questo settore. Si tratta del Decreto Legge numero 115/2008 sui Sistemi Efficienti di Utenza, per i quali l’AEEg, Autorità per l’Energia Elettrica e il gas, avrebbe dovuto pubblicare le linee attuative entro novanta giorni dalla pubblicazione del Decreto stesso. Ad oggi non lo ha ancora fatto, per cui ci troviamo in un impasse in cui esiste la Legge, ma non è possibile applicarla.

Il problema su cui le lobbies del settore stanno disputando, al fine di rallentare il corso di sviluppo di ogni progetto e investimento di questo tipo, è quello relativo agli oneri di rete e di sistema che, obiettivamente, non dovranno più essere pagati alla rete, che in questo caso viene esclusa a favore di una microgrid, e che rappresentano circa un 20% dei costi conteggiati in bolletta.

Riassumiamo quindi brevemente che cosa dice il decreto cui si riferisce il dottor Zaghi. Il testo tende a regolamentare i rapporti tra i produttori unici di energia da fonte rinnovabile per impianti di potenza inferiore ai 20 megawatt e un consumatore unico. Facendo un esempio, un Comune mette a disposizione del produttore un terreno sul quale realizzare un impianto da 20 megawatt, o anche meno, a fronte della cessione dell’energia prodotta ad un prezzo determinato che, normalmente, sarà inferiore a quanto il Comune paga in questo momento al distributore cui sono collegati i suoi contatori.

Proprio di recente l’AEEg ha reso note alcune considerazioni da inviare alle varie commissioni parlamentari che devono occuparsi di questo problema e si prevedono tempi duri. L’AEEg, difatti, espone la propria preoccupazione sul fatto che se un certo numero di utenti esce dalla rete per accedere alle forme di distribuzione da fonte rinnovabile e se questo atteggiamento comporta una diminuzione delle entrate per la rete stessa, in termini di minor pagamento degli oneri di sistema, la rete sarà in ogni caso obbligata a reperire quel quantitativo di risorse economiche

Spiega il dottor Zaghi.


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da qualche altra parte. La preoccupazione manifestata, dunque, è che vengano rincarate le bollette di quegli utenti che continueranno ad approvigionarsi di energia da fonte tradizionale. Insomma ci troviamo di fronte ad una lunga riflessione, durata cinque anni invece che novanta giorni, una riflessione che non offre i chiarimenti richiesti, ma che solleva soltanto dubbi. Questo significa frenare ulteriormente sulle fonti rinnovabili a favore del fossile. Secondo lei, quindi, c’è futuro o no per l’energia verde? Il futuro non può essere il fossile. Il futuro dell’energia è nelle nuove forme di accumulo, che oggi sono ancora un po’ troppo costose, ma che già ora mostrano nuove soluzioni più economiche e a lunga durata. La rete resterà solo l’ultima istanza dalla quale approvvigionarsi. A mio avviso l’AEEg non sta adempiendo al suo com-

pito e noi auspichiamo che il legislatore non possa accogliere posizioni anacronistiche e strategicamente errate. E’ necessario combattere questo genere di posizioni, che non possono far altro che determinare un ulteriore brusco arresto degli operatori e delle aziende del settore. Peccato, perchè in Italia molte società sono già pronte a partire sul fronte della produzione energetica da fonte rinnovabile, molto più che in tanti altri Paesi che si piccano di essere più moderni del nostro. Così si rischia, ancora una volta, di vederci sorpassati laddove invece siamo già leader. Dottor Zaghi, c’è il sospetto più che fondato, che su tutto questo si veda la longa manus di Enel. Lei cosa ne pensa?

Sinceramente non dispongo di elementi oggettivi per potere affermare questo. E’ certo che il fotovoltaico è sempre stato soggetto, negli anni, a violenti attacchi, spesso inusitati. I rapidi, continui e numerosi interventi al X ribasso sugli incentivi lo dimoA ROBIN T A L ’ ’E strano, più che in ogni altro setCOS lo a v a ll tore. Spesso gli attacchi sono stati tassa su rte a n u è x Ta sco anche culturali. Per essere sinceri La Robin utomatica delle o tr e a p i e fino in fondo, è vero che un tempo quale rizzazion ase alla b la in e r e e r gli incentivi sono stati anche eccesg petrolife far emer a ti k u c n to te sivi, creando delle sacche speculaagli s lieri sono lizzata d a e o r tt a o z s n a tive, ma è il prezzo che il nostro plusvale basso prezzo d ta s o a p ti im Paese doveva e ha dovuto pagare a r l’ comp , ovvero s e r o ’I s ll e a ll i per l’avviamento di un sistema o de porre po sul reddit giorata. le a n io z che ora è virtuoso e che ci perr g propo così ma a ta lt u ta r is r o ip e mette, finalmente, di anadare cietà, ch a pagare viene r 27 l a d d le ta a o avanti da soli. Il ritorno dagli indizion L’aliqu posita ad gas e oil, trap a a n vestimenti sul fotovoltaico è siu con industrie re tassale r e p curo, sia in termini di energia gio al 33% una mag nde del in i s o d n prodotta, sia in termini di occuduce lle azie ricavi de el fare il i d e d to e e pazione, sia in termini di benesr n c zio uovo De n x l a e T N in . b e sere ecologico. Qui si produce la Ro settor a esteso energia rinnoh o n r e energia necessaria e pulita. Il v Go uttori di d o r p i a saldo alla fine è positivo. anche . e il vab Quali sono i soggetti che ne bene-

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SE

Date di uscita per l’anno 2013 release dates for the year 2013 10/01/13 11/03/13 11/05/13 11/09/13 11/11/13

25/01/13 26/03/13 26/05/13 26/09/13 26/11/13

11/02/13 11/04/13 11/06/13 11/10/13 11/12/13

26/02/13 26/04/13 26/06/13 26/10/13

LIStIno PEr PAgInA Listino 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20

Euro

uscite uscite uscite uscite uscite uscite uscite uscite uscite uscite

450,00 900,00 1.350,00 1.800,00 2.250,00 2.700,00 3.150,00 3.600,00 4.050,00 4.500,00

Sconto 15% 20% 25% 30% 35% 39% 42% 45% 48% 50%

Detrazione Imponibile 67,50 180,00 337,50 540,00 787,50 1.053,00 1.323,00 1.620,00 1.944,00 2.250,00

382,50 720,00 1.012,50 1.260,00 1.462,50 1.647,00 1.827,00 1.980,00 2.106,00 2.250,00

IVA 21% 21% 21% 21% 21% 21% 21% 21% 21% 21%

PrICE PEr PAgES Prices 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20

editions editions editions editions editions editions editions editions editions editions

Dollars 587,70 1.175,40 1.763,10 2.350,80 2.938,50 3.526,20 4.113,90 4.701,60 5.289,30 5.877,00

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88,16 235,08 440,78 705,24 1.028,48 1.375,22 1.727,84 2.115,72 2.538,86 2.938,50

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ficeranno in termini industriali? Le Esco? Non soltanto le Esco. Io vedo un forte sviluppo per gli installatori di impianti e per le imprese. Infatti può essere conveniente creare impianti per vendere energia, ma vedrei volentierei anche la figura del produttore - consumatore. In questo modo si possono inserire una infinità di nuovi soggetti. Il punto, però, rimane sempre lo stesso, quello della normativa. Cosa succederà in futuro? Sarà ancora possibile beneficiare del sistema di scambio sul posto? In questo clima di caccia alle streghe è impossibile prevederlo ma solo auspicarlo. Abbiamo accennato alla grid parity. Lei ritiene davvero che il traguardo sia stato raggiunto? Ci sono buoni motivi per contestare questa affermazione. Quando si parla di grid parity non ci si deve riferire solo al costo per megawatt prodotto e quindi alla analisi che in assenza di incentivi ci sia un ritorno economico. Bisogna ragionare anche in termini di sistema, quindi in questo contesto bisogna considerare i benefici che l’energia prodotta da fonte rinnovabile genera a favore dell’ambiente e, quindi, del pianeta e di chi ci abita. E’ certo, come già detto prima, che nessuno ci aiuta perchè questo obiettivo raggiunto nelle zone del sud Italia, sia mantenuto e migliorato. L’applicazione della Robin Tax, che estende l’addizionale Ires anche sui produttori di energia, che abbiano superato i tre milioni annui di fatturato e un reddito imponibile superiore ai 300 mila euro annui, è un ulteriore colpo basso, questa volta inatteso. APER non si è mai schierata a favore delle nuove norme europee sull’antidumping. Perché?

Se queste regole che impongono dazi sui prodotti provenienti dalla Cina, o più in generale dai confini extra europei, saranno confermate nella misura in cui sono previste, quindi oltre il 40%, sarà inevitabile che i produttori europei di pannelli e inverter per gli impianti fotovoltaici aumenteranno il prezzo dei loro listini sul mercato per migliorare i loro profitti. In questo modo si agisce a favore delle singole aziende, ma a danno del mercato stesso, che potrebbe subire ulteriori rallentamenti. E’ giusto favorire la filiera europea, ma non a prezzo di un aumento dei costi per l’utilizzatore finale. Ci sarà un effetto depressivo a cascata su tutto l’indotto. Per me è una sorta di autogol. Quali saranno le prossime azioni di APER? Dobbiamo lavorare a livello politico, per contenere gli attacchi di Assoelettrica, e a livello tecnico per raggiungere la grid parity su tutto il territorio. Come avevo già detto, molte aziende italiane sono pronte e hanno forti capacità di sviluppo in questo settore. Alcune di loro hanno già pensato di rivolgere la loro attenzione all’estero, ai mercati emergenti dell’est Europa e del nord Africa. Se non ci lasciano lavorare in Italia, dobbiamo facilitare in ogni caso lo sviluppo delle nostre imprese e creare strumenti nuovi per i nostri imprenditori. Per questo motivo siamo molto attivi nell’organizzare diversi seminari di informazione. A metà luglio ve ne sarà uno sulle opportunità che offre il marocco. Lavoriamo quindi sul piano nazionale, ma dobbiamo aprirci anche a nuove strategie internazionali. (intervista di Lorenzo Lo Vecchio)

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Normative europee per i gas naturali refrigeranti

LEGAMBIENTE: IL GREEN SYSTEM PARLA ITALIANO

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egambiente lancia un appello alla Commissione Ambiente del parlamento europeo, che è chiamata a votare il nuovo regolamento sui gas refrigeranti, tra le cause dell'effetto serra. L’appello di Legambiente è rivolto ai parlamentari italiani affinchè supportino tutti i faticosi compromessi raggiunti finora dal relatore, il verde olandese Bas Eickout, per dare forza alla fase finale del negoziato con il consiglio dei ministri europei in autunno, che varerà il testo definitivo. Il tema è dei più centrali nella lotta ai cambiamenti climatici: se non verrà modificata l'attuale situazione normativa, infatti, al ritmo di impiego che questi gas hanno oggi, potrebbero arrivare a rappresentare, nel 2050, il 40% delle emissioni climalteranti europee. Una sterzata verso il riciclo di questi gas, presenti nel campo della refrigerazione e del condizionamento e diffusi in tutte le case e aziende europee, e la loro sostituzione con alternative naturali nel medio periodo, rappresenterebbe un forte segnale contro il cambiamento climatico. Legambiente chiede ai parlamentari di appoggiare l'ambizioso testo, pur emendato, anche per un'altra fonda-

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mentale ragione: a differenza dei gas refrigeranti HFC, prodotti e brevettati fuori dall'Europa, i gas naturali loro sostituti hanno fatto crescere in Italia decine di aziende manifatturiere innovative e green, che oggi dominano il mercato europeo dei condizionatori e delle celle frigorifere a basso impatto ambientale. I frigoriferi di molti supermercati inglesi ed i condizionatori delle stazioni svizzere, per esempio, parlano italiano grazie a brevetti e know how che rimangono nel nostro paese e che vanno quindi sostenuti. "In tempi di crisi - ha detto Davide Sabbadin del direttivo nazionale di Legambiente - appare evidente come la parte migliore della nostra industria, quella che ricerca ed innova nel rispetto dell'ambiente, deve essere sostenuta affinché non perda la possibilità di conquistare importanti fette di mercato e aiutare il Pil. Chiediamo quindi ai parlamentari italiani di aiutarli, favorendo il prima possibile la creazione di una filiera di recupero, riciclo e rigenerazione dei gas esausti ed il passaggio ai gas refrigeranti naturali con la messa al bando degli HFC, sul modello di quanto già fatto per i gas responsabili del buco nell'ozono".

(fonte AFP)


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ILLUmINAZIONE LED CON NOLEggIO OPERATIVO Che cos'è il noleggio operativo?

Il noleggio operativo è un'operazione a medio e lungo termine, adatto a tutti i Clienti che hanno la necessità di usufruire di attrezzature, senza doverle acquistare, risolvendo così alcune problematiche relative alla dotazione di alcuni prodotti. E’ la soluzione ideale per quei clienti che vogliono pagare per l'utilizzo "pay for use" e non sono interessati alla proprietà dei beni. Il Noleggio Operativo è un contratto attraverso il quale l'utilizzatore ottiene la disponibilità del bene per un periodo prestabilito, dietro versamento di una quota mensile detta "canone di locazione", comprensiva della necessaria assistenza e manutenzione del bene stesso oltre che delle relative coperture assicurative.

Perchè scegliere il noleggio operativo?

Il noleggio operativo permette di seguire l'innovazione tecnologica in maniera più semplice e di rimanere sempre aggiornati in base alle effettive esigenze aziendali, eliminando tutte le problematiche di carattere fiscale, contabile e legale.

Quali sono i vantaggi del noleggio operativo?

Il noleggio operativo unisce il beneficio del pagamento dilazionato nel tempo alla disponibilità immediata di beni costantemente aggiornati dal punto di vista tecnologico. Questo si traduce nella possibilità del cliente di adeguare gli apparati in base alle proprie esigenze, con la garanzia di un ammortamento abbreviato dei beni, nessun rischio di obsolescenza a proprio carico e ovviamente una più precisa pianificazione dei costi aziendali.

Che cosa succede alla fine del contratto?

A fine noleggio il cliente ha la facoltà di: - sostituire l'apparecchiatura con un nuovo prodotto - prolungare il noleggio, mantenendo l'apparecchiatura, ad un canone ridotto - riscattare l'apparecchiatura con una cifra minima - rendere l'apparecchiatura -

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monaco di baviera INTERSOLAR 2013

... e ora ci aspetta San Francisco

Si è svolta in germania la consueta Fiera del Solare, la più importante d’ Europa. Per la completezza e la competenza dell’esposizione, riportiamo integralmente un articolo di Francesco Campus, apparso su green.Biz

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ome ogni mese di giugno Monaco di Baviera ha ospitato la più importante fiera europea dell'energia solare. Intersolar Europe non registra solo un elevatissimo numero di visitatori, ma è anche uno degli eventi meglio organizzati nel settore. Sia per la struttura ospitante, che per tutto quello che facilita la fruizione dell'evento. Contribuiscono anche la varietà e la quantità degli espositori, la molteplicità e la qualità delle opportunità commerciali e, infine, i contributi scientifici, internazionali e nazionali. La Germania rimane allo stesso tempo una fucina di aziende altamente competitive, di innovazioni e uno dei più grandi mercati interni del fotovoltaico al mondo. Un paese locomotiva per il fotovoltaico, che continua a mantenere su livelli elevatissimi il volume di nuove installazioni (gli ultimi dati relativi all'anno scorso registrano 7.600 nuovi MWp nel 2012 e una potenza cumulativa di 32.400 MWp, per un numero complessivo di 1.280.000 impianti ). Ma soprattutto la Germania si conferma su molti fronti all'avanguardia anche nelle politiche nazionali di transizione energetica, spingendo il paese verso un'altissima percentuale di elettricità fornita dall'energia rinnovabile (si pensa ad una quota dell'80% nel 2050). Già sei mesi prima del disastro nucleare giapponese di Fukushima, nel settembre 2010, tra le iniziative politiche tedesche c'era l'Energy Concept, un documento guida dei provvedimenti necessari per una transazione energetica verso un'economia sostenibile (Energiewende o transizione energetica), basata su alcuni obbiettivi generali (come la lotta al cambiamento climatico e la diminuzione del ricorso al carbone, la riduzione delle importazioni energetiche, la sicurezza

energetica). Ma anche su alcuni target precisi e definiti, per il 2050: la riduzione dei gas serra dell'85%-90%, la quota di energia generata da rinnovabili (idroelettrico, solare ed eolico) da portare almeno al 60%, un'aumento dell'efficienza energetica del 50%. L'Energy concept dichiarava già nel 2010 indicazioni per le quali la Germania decise di adottare una phaseout, cioè di uscire definitivamente dal nucleare entro il 2022. E la generazione di energia da fonti rinnovabili, generalmente non programmabili, che supplirà allo spegnimento di queste centrali, avrà bisogno di potenziamenti della rete per trasportare l'elettricità dove serve. Questi lavori non sono né semplici né economici, ma sono parte di un processo necessario. Sicuramente la gestione dei costi crescenti dell'energia e della sua transizione verso una produzione più pulita è complessa e costosa, anche per le industrie energivore. Ma alcune di queste ultime a loro volta si stanno strutturando per prodursi la propria energia proprio da fonti rinnovabili. Il consumatore di ieri e di oggi sta diventando il piccolo, o medio, produttore di domani. E soprattutto, si stanno attuando investimenti per lo sviluppo e la ricerca in settori quali lo stoccaggio dell'energia (in Germania sono partiti gli incentivi anche per lo storage), l'efficienza energetica, la modernizzazione degli edifici. Anche questi investimenti i danno una parte cospicua dei loro risultati con il tempo e per questo c'è bisogno di partire subito. Una maggiore integrazione della politica energetica tedesca con l'Europa, seppure difficile, dovrebbe essere parte della soluzione. La leadership tedesca nel fotovoltaico sembra avere delle similitudini con la situazione politica economica della nazione ed il suo

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ruolo rispetto all'UE. Provando a guardare il contesto tedesco più in generale è noto che mentre le economie europee stentano a riprendersi e a tornare a crescere, e devono affrontare molteplici problemi come la disoccupazione crescente e ormai diffusa a livelli elevati, la Germania appare forte e relativamente benestante (con un tasso di disoccupazione del 5,4% e "solo" dell'8% tra i giovani, tra i più bassi in Europa, forse anche grazie al taglio delle tasse sui salari bassi, introdotti dalle riforme del lavoro di Schroeder del 2003). Eppure secondo alcune interpretazioni sembra si comporti come un leader riluttante a ricoprire ufficialmente un ruolo guida in Europa. Sia per ragioni storiche che per calcolo di opportunità politiche e di realismo. La Germania potrà probabilmente raggiungere maggiori risultati e aiutare la competitività europea e più consenso tenendo un basso profilo più che imponendo dall'alto politiche di austerità, ormai associate negativamente da gran parte dell' opinione pubblica europea con il cancelliere tedesco, che tra l'altro deve affrontare le elezioni all'inizio dell'autunno. Lo scenario elettorale per il 22 settembre appare aperto, seppure ad oggi i sondaggi indichino come probabile un risultato che suggerirebbe un'alleanza del gruppo di centro destra CDU (Unione Cristiana Democratica) / CSU (Unione Sociale Cristiana),

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oggi intorno al 40% nelle stime di voto, con il centro sinistra (SPD o Partito Social Democratico), che si assesta al 27%, cui si aggiunge il partito dei verdi che in questo momento fa registrare un buon 14% delle intenzioni di voto. Qualunque sia il risultato delle urne la Germania è interessata direttamente a un'Europa più forte. L'Unione Europea è ben vista dai tedeschi che pensano in gran parte che l'economia nazionale si sia rafforzata dall'integrazione con l'UE. L'export, uno dei motori migliori della Germania, sembra destinato a crescere ancora molto nelle prossime decadi, e soprattutto fuori dall'Europa, paradossalmente anche aiutato da un euro più debole che in passato. Pur avendo visto la quota delle esportazioni verso l'Europa ridursi al 37% del proprio totale (dal 46% del 2000), la Germania ha bisogno di contribuire al progresso e alla ripresa dell'Europa. E le decisioni sulle politiche energetiche in Germania impattando su quelle dei paesi confinanti, e non solo, devono essere inquadrate in un contest europeo. Tornando dal generale al particolare, durante Intersolar Munich, tuttavia si è avvertita, pur nel successo, nell'utilità e nella godibilità dell'evento, una prevedibile diminuzione di visitatori (pur sempre molti, circa 50.000), e di espositori (1.500), rispetto alle scorse edizioni degli ultimi anni (alcuni "big"


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si sono dovuti ritirare dal mercato, o hanno scelto di non avere lo stand, altri erano presenti in forma ridotta), e c'è stata una sorta di ricambio nelle presenze delle aziende, anche tra i grandi player. Nello stesso contesto si sono svolte le conferenze europee presso l'Internationales Congress Center Munchen (ICM) con 400 relatori che hanno affrontato i temi più attuali per un presente ed un futuro nelle rinnovabili che sia innovativo, che si adegui alle nuove condizioni economiche e energetiche del mondo. Vediamone qualcuno: - L'energy storage, le tecnologie e le applicazioni all'avanguardia (con interventi tra gli altri di membri del Fraunhofer Institute), i nuovi modelli di business per il fotovoltaico, l'ottimizzazione dei costi che - dove può cerca di far fronte alla riduzione degli incentivi o alla loro assenza o scomparsa. - Il solare termico, in particolare per quanto concerne grandi impianti, gli edifici efficienti alimentati con fotovoltaico, gli impianti a concentrazione, le smart grid. - I mercati del settore: Europa, Asia, le Americhe, l'Africa e la regione del MENA. Su quest'ultima area, ad esempio, ci sono stati interventi particolarmente illuminanti, che hanno messo in luce la necessità e le intenzioni, anche politiche, di molti paesi dell'area del Medio Oriente e del Nord Africa, di ricorrere in misura crescente all'energia solare, in tutte le sue applicazioni e varianti, inclusa ovviamente quella a concentrazione. L'importanza di condurre politiche coordinate è stata enfatizzata ad esempio nella presentazione del Mediterranean Solar Plan dell' UfM (Unuion for the Mediterranean) che si propone di sviluppare 20 GW di rinnovabili entro il 2020. Tra le tematiche tecniche toccate, è stato rilevato come ricerche specifi-

che stiano cercando la migliore contromisura al problema della polvere nelle regioni desertiche. E' stato ad esempio calcolato che un deposito mensile di polvere di 12,5 mg. / cm2 / mese può ridurre l'efficienza del sistema dell' 8-15%, indifferentemente tra impianti a terra e su tetto. Test appositi sono stati eseguiti per esempio in Kuwait ed Abu Dhabi, portando alla conclusione che un certo bilanciamento deve essere cercato tra la pulizia dei moduli e accorgimenti vari, che però devono essere studiati per impedire anche la perdita di performance. Ad aspetti tecnici si sommano valutazioni e analisi di tipo macroeconomico, e decisioni strategiche e politiche. L'autosufficienza energetica degli USA è un elemento estremamente rilevante su vari piani; i cambiamenti nel volume delle esportazioni di petrolio, ad esempio, in alcuni contesti come l'Arabia Saudita, potrebbero far registrare una diminuzione notevole, mentre potrebbe registrarsi un aumento del consumo interno e allo stesso tempo ci sono appunto situazioni già esistenti o in arrivo, nel Nord Africa e nel Middle East in cui il solare rappresenterà forse la soluzione politica ed economica, a problemi tecnicamente e socialmente rilevanti come la mancanza di elettricità in alcune zone o fasce orarie per una parte non trascurabile delle popolazioni e delle imprese. Certamente Intersolar Europe ha vissuto e anche generato un ulteriore allargamento dei suoi orizzonti specifici (dallo storage al solare termico, dall'Emobility all'elettrificazione rurale), economici, soprattutto per via di una crescente internazionalizzazione. Ma l'ampliamento della dimensione è stata anche geografica, politica e mentale, attraverso una visione e una partecipazione sempre più globale. A luglio sarà la volta di Intersolar North America, per chi sarà a San Francisco.

(fonte Energymore)

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un green new deal per l’Italia

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li Stati Generali della Green Economy sono promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 64 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy in Italia, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. Quest’anno gli Stati Generali della Green Economy si terranno il 6-7 novembre 2013 a Ecomondo-Key Energy (Rimini) e presenteranno le proposte per “Un Green New Deal per l’Italia” . L’evento è preceduto da una lunga serie di lavori preparatori volti all’elaborazione di una piattaforma programmatica per lo sviluppo di una green economy in Italia frutto di un processo aperto e partecipativo che vede il coinvolgimento di centinaia di esperti e rappresentanti del mondo delle imprese, delle forze politiche e della società civile. Gli Stati generali del 2013 saranno or-

ganizzati con tre sessioni: la prima sessione, il 6 novembre mattina, sarà dedicata, con relatori europei e internazionali, alle condizioni e proposte per un Green New Deal; la seconda sessione, il 6 pomeriggio, con relatori qualificati e con dibattito, sarà dedicata al tema "Le iniziative locali e regionali per un Green New Deal"; la terza sessione, nella mattinata del 7 novembre, sempre con relatori qualificati e dibattito, al tema "Strumenti e misure economiche e fiscali per un Green New deal in Italia. Per preparare questa scadenza e elaborare un pacchetto di misure verdi, di stimolo per la ripresa economica, sono attivati ben 10 gruppi di lavoro che concluderanno la loro prima parte di elaborazione entro il mese di maggio per poi essere trasmessa e discussa dal Consiglio nazionale della green economy.

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Dopo Cipro e Grecia record negativo italiano

BOLLETTA ELETTRICA + 1,4% L’amaro commento di Coldiretti

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a bolletta elettrica nel 2013 torna ad aumentare a luglio dopo la diminuzione dell'1 per cento ad aprile e quella del 1,4 per cento di gennaio e resta il divario competitivo rispetto agli altri Paesi dell'Unione Europea. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione dell'autorità dell'energia di aumentare le bollette della luce dell'1,4 per cento e di diminuire quelle del gas dello 0,6 per cento a partire da luglio. L'annuncio evidenzia che "in Italia i costi energetici non riescono a scendere dopo che, nel 2012, i prezzi dei beni non regolamentati come l'energia elettrica e il gas naturale hanno subito un rincaro record del 13,4%, più che raddoppiato rispetto a quello del 2011 quando l'aumento è stato comunque del 6,3%". "L'Italia, sottolinea la Coldiretti - è il Paese europeo dove più alti

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sono i costi e più elevati sono stati gli incrementi ed il riallineamento è necessario per la sostenibilità e bilanci famigliari e per la competitività delle imprese. In Europa - precisa la Coldiretti - le famiglie che nel 2012 han visto crescere di più le bollette dell'elettricità sono quelle di Cipro (+21%), Grecia (+15%), Italia (+11%), Irlanda e Portogallo (+10), Bulgaria, Spagna e Polonia (+9%). In Germania i prezzi sono invece aumentati del 5,7%, in Gran Bretagna del 3,9% mentre in Francia di appena il 2%. Calo in Svezia (-5%), Ungheria (-2%) e Finlandia (-1%). I prezzi più alti, però - conclude la Coldiretti - sono stati registrati in Danimarca (29,7 euro per 100 kWh), Cipro (29,1), Germania (26,8) e Italia (23) a fronte di un prezzo medio Ue di 19,7".

(fonte Il Mondo)


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INVITI DALL’EUROPA PER LA PACE NEL MONDO scienza, cooperazione, ricerca: quando il business pulito unisce i popoli

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l Bollettino Energia - Europa illustra a tutti gli operatori italiani interessati i bandi e le novità del settore energetico proposte a livello europeo. Un ulteriore strumento volto a promuovere e aggregare le eccellenze nazionali messo a disposizione dal progetto Corrente del GSE con la preziosa collaborazione di APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea. Novità di settore, opportunità dall’Europa, bandi di interesse, call for proposals, le iniziative di RSE in ambito comunitario, eventi e un’area dedicata alle offerte e domande tecnologiche europee: queste le aree riportate nel bollettino. UE: bilancio, intesa Consiglio-Parlamento Lo scorso 19 Giugno, i negoziatori di Consiglio e Parlamento europeo

hanno annunciato di aver ''finalizzato l'accordo'' nella trattativa, che era in stallo da mesi, sul bilancio pluriennale 2014-2020 dell'Ue. E' confermato il livello di spesa da 960 miliardi di euro concordato dai leader nel vertice di febbraio. Il Commissario europeo per il Bilancio, Janusz Lewandowski ha annunciato che l'accordo prevede l'impiego nei primi due anni di esercizio (2014 e 2015) i 6 miliardi di euro per l'occupazione giovanile. Nuovo Rapporto dell’Osservatorio I-Com sull’Innovazione Energetica I-Com (Istituto per la Competitività) ha presentato il V° Rapporto annuale dell’Osservatorio ICom sull’Innovazione Energetica, elaborato in collaborazione con ABB, ASSOELETTRICA, CNR, ENEA, ENEL, ENI, RSE e TERNA. In linea generale si evidenzia un vero e proprio boom di investimenti nella

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ricerca energetica nel mondo. In merito all'Italia, prima per pubblicazioni scientifiche ma in coda nella classifica dei Paesi che poi concretamente investono per realizzare le idee di innovazione energetica, il nostro Paese presenta questo doppio volto in tema di energia e innovazione. L’edizione di quest’anno del rapporto – accanto a uno studio dei principali trend internazionali su investimenti, brevetti e pubblicazioni scientifiche – si concentra sull’analisi delle policy per la promozione dell’innovazione energetica a livello internazionale e nazionale. Recepita la Direttiva 2010/31/UE sull'Efficienza Energetica Edifici Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge 63/2013 per le misure energetiche nell’edilizia. Noto per aver esteso fino al dicembre 2013 gli

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Ecobonus-Casa relativi a ristrutturazioni (agevolazione del 50%) e riqualificazioni energetiche (agevolazione del 65%), il Decreto recepisce anche la Direttiva europea 2010/31/UE, introducendo nella normativa italiana la definizione di “Edifici a Energia Quasi Zero” - adeguamento entro il 2018 per edifici pubblici e il 2020 per edilizia privata. UE sostiene la realizzazione di SESAmE La Commissione europea e il CERN hanno convenuto di sostenere la costruzione di SESAME, uno dei più ambiziosi impianti di ricerca in Medio Oriente. SESAME, un generatore di luce di sincrotone il cui funzionamento è simile a quello di un gigantesco microscopio, consentirà ai ricercatori della regione di studiare le proprietà di materiali avanzati, pro-


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cessi biologici e opere d’arte. SESAME è un’impresa comune unica con sede in Giordania che raggruppa scienziati provenienti da Bahrain, Cipro, Egitto, Iran, Israele, Giordania, Pakistan, Autorità palestinese e Turchia. Oltre a perseguire obiettivi scientifici, il progetto intende promuovere la pace nella regione attraverso la cooperazione scientifica. L’accordo prevede che la Commissione contribuisca con 5 milioni di euro, consentendo al CERN, in collaborazione con SESAME, di fornire i magneti per un nuovissimo anello di stoccaggio degli elettroni, cuore dell’impianto: un primo importante passo che porterà, nel 2015, all’avvio della fase operativa. Una strategia di ampio respiro su Green Infrastructure: valorizzare il capitale naturale europeo. La Commissione ha adottato una stra-

tegia sulle infrastrutture verdi, per promuovere la realizzazione di infrastrutture verdi in Europa nelle aree urbane e rurali. Questo è un passo fondamentale nell'attuazione della strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020 e in particolare il Target 2 che prevede che entro il 2020, gli ecosistemi ed i loro servizi siano mantenuti e rafforzati attraverso la definizione di infrastrutture verdi e il ripristino di almeno il 15% degli ecosistemi degradati. La strategia per le infrastrutture verdi rafforza la strategia per la biodiversità al fine di garantire un'Europa efficiente grazie all'impiego ottimale delle risorse. Permette di migliorare la qualità ecologica complessiva mantenendo gli ecosistemi sostenibili a beneficio dell'intera collettività.

(fonte GSE-Corrente)

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OBAmA LEADER

DELLA SVOLTA VERDE

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’innovazione è essenziale per un futuro di energia pulita. Poche parole ma un messaggio significativo quello che Barack Obama affida a twitter. Il rilancio di una campagna sul clima e a favore dell’ambiente che non si è mai fermata, dalla campagna elettorale al discorso di insediamento fino all’intervento sullo stato dell’Unione. Tanto che, nonostante il video postato sull’account del presidente Usa racconti una realtà circoscritta quanto auspicabile (una classe di quarta elementare di Central park in cui i ragazzi mettono in piedi un sistema integrato di rinnovabili, fino a coinvolgere le proprie famiglie), la dice lunga sugli obiettivi verdi della Casa Bianca. Obama intende puntare alla realizzazione di un Piano per ridurre l’inquinamento e prepararsi all’impatto dei cambiamenti climatici, attraverso una serie di misure straordinarie per la tutela dell’ambiente. Gli Stati Uniti hanno posto come obiettivo a medio termine la riduzione dei gas serra del 17% rispetto ai livelli del 2005. E in questo Obama è l’unico Presidente ad aver dedicato buona parte del suo discorso di inaugurazione ai temi dei cambiamenti climatici. Su tutto una promessa: ”L’America avrebbe risposto alla crescente minaccia dei cambiamenti climatici per i nostri figli e le generazioni future”. Per il presidente Usa il percorso verso la riduzione dell’impatto dell’uomo sull’ambiente si ottiene con ”un’unica

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grande azione” da parte di tutti. Un Piano del genere sarebbe per gli Stati Uniti oltre che un passo avanti verso una maggiore e ulteriore indipendenza energetica (cosa che grazie allo shale gas, cioè l’estrapolazione del gas imprigionato nelle rocce) sarebbe una bandiera da sventolare in campo internazionale per una nazione che non ha voluto sottostare ai vincoli del Protocollo di Kyoto sulle riduzioni di emissioni inquinanti. Soprattutto sarebbe un vanto da esporre nella vetrina della Convenzione quadro per i cambiamenti climatici dell’Onu, l’Unfccc (United Nations framework convention on climateri change). Sotto questo ombrello le posizioni sono piuttosto articolate ma l’obiettivo da raggiungere rimane quello di trovare un accordo legalmente vincolante entro il 2015 sull’abbattimento delle emissioni di gas serra. I negoziati, che dovrebbero portare a un testo condiviso dalla comunità, non riescono ad andare oltre un punto: senza una mediazione tra Usa e Cina infatti non si va da nessuna parte. E la posizione di Obama su questi temi potrebbe spingere verso un’ampliamento della piattaforma riuscendo a includere anche chi la pensa diversamente, come i Paesi emergenti (Cina in testa, Brasile, India, Sud Africa e Corea del sud) che chiedono di avere anche loro lo sviluppo avuto dai Paesi avanzati. Il 17 febbraio di quest’anno la più


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grande manifestazione ambientalista della storia americana, davanti alla Casa Bianca e al monumento a Washington, chiedeva ad Obama di assumere, grazie ai poteri della sua carica, la leadership climatica per combattere il riscaldamento globale e arrivare ad un accordo per il taglio delle emissioni. Diversi studi (uno di questi è un sondaggio di ‘Public policy polling’) sostengono che il 65% degli statunitensi pensa che il cambiamento climatico sia un problema serio e il presidente degli Usa dovrebbe far valere la sua posizione per affrontarli. Ed che ecco che Obama non delude il suo ‘popolo’: la svolta ‘verde’ della Casa Bianca è tutta in un annuncio che lascia il segno e al quale non potrà non esserci un seguito. Rilancia la sua figura di ‘leader globale’ sul clima, come fece al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite il 22 settembre di quattro anni fa. Questa volta, parlando da un teatro a lui vicino, la Georgetown University di Washington, propone finalmente l’ambizioso Piano, molto concreto, per la riduzione delle emissioni inquinanti. Al bivio climatico che il mondo im-

pone, Obama sceglie in questo secondo mandato una direzione chiara e precisa. Gli obiettivi: entro il 2020 il 20% dell’energia elettrica consumata dal governo federale arriverà da fonti rinnovabili. Per acciuffare l’ambizioso target il presidente americano mette mano alle risorse: sono pronti 8 miliardi di dollari in garanzie sui prestiti per i progetti finalizzati a ridurre le emissioni da carbone e da altre materie prime fossili. In base ad alcune indiscrezioni Obama punterebbe a un taglio complessivo delle emissioni di circa 3 miliardi di tonnellate di metri cubi entro il 2030. Lo strumento principale è una maggiore efficienza energetica e attraverso il rilascio di permessi per progetti verdi sul suolo pubblico. Le parole pesano questa volta: ‘’Gli Stati Uniti – annuncia Obama – vogliono essere il Paese leader globale nella lotta ai cambiamenti climatici. Non è né giusto, né sicuro che le centrali elettriche emettano quantità illimitate di anidride carbonica in atmosfera. Dobbiamo fermarle’’.

(fonte Formica)

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Nuova partnership SE - LEDrevolution Sono davvero pochi i veri professionisti delle luci a led, molte aziende si fossilizzano su prodotti di design, molti progettisti inseguono le grandi opere, cosÏ se un privato, una azienda, un ente pubblico vogliono sostituire l’attuale illuminazione tradizionale non trovano riferimenti validi e proposte concrete. Dai prossimi numeri SE apre una rubrica in collaborazione con LEDrevolution per la soluzione dei problemi che i lettori vorranno proporci scrivendoci a se@progemaenergia.it 42


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La mia società ha in vendita o in partecipazione societaria un immobile in Albania destinato a Centrale Idroelettrica. Se siete interessati potete contattarmi. Scriviamo per informarVi che siamo proprietari di diversi immobili industriali/artigianali, la cui copertura è in eternit, e stiamo valutando l'ipotesi di sostituire tale copertura installando dei pannelli fotovoltaici tramite la cessione del diritto di superficie dei tetti ad aziende interessate. Siamo quindi a darVi alcune caratteristiche dei suddetti immobili. Ubicazione: Sesto San Giovanni (MI). Immobili: sette di proprietà, alcuni confinanti tra loro, altri separati da altre unità all'interno dello stesso condominio; tutti sono ceduti in locazione a piccole imprese. Copertura: eternit, da smaltire (in due proprietà l'eternit è stato coperto/incapsulato). Ipoteche: nessuna, due di questi immobili hanno in corso finanziamenti NON ipotecari con istituto bancario, coperti da garanzie fidejussorie. Esposizione: leggera falda Nord-Est/Sud-Ovest. Superficie: cap. 1 - 220mq + 60-70mq di cortile esterno coperto da tettoia. Essendo pre-

senti sul tetto delle finestrature, la superficie utile totale per l'installazione di pannelli fotovoltaici dovrebbe aggirarsi intorno ai 1.000 mq. Particolarità: nel condomìnio è presente una cabina elettrica dell'ENEL, confinante con due delle nostre proprietà. Vendiamo licenze per i seguenti impianti fotovoltaici siti in Molise e cosi suddivisi: - 700 kwp SCIA con amianto iscritto registro V conto copertura finanziaria con Bonus amianto + bonus made in europe - dds gratis. IRR o TIR GROSS 17% - 400 kwp SCIA senza amianto iscritto registro V conto copertura finanziaria con Bonus made in europe - dds gratis IRR o TIR GROSS 15% - 984.6 kwp AU fisso terra iscritto registro V conto copertura finanziaria con Bonus Made In europe - terreno industriale in vendita (richiesta 250.000) 3,6 ettari . IRR o TIR GROSS 13% Dispongo di superfici in copertura di capannoni industriali per circa 1800.mq. Le cedo in affitto per impianto fotovoltaico.

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mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news ROmANIA: INCENTIVI mODIFICATI DAL gOVERNO E’ stata approvata l’Ordinanza Governativa che modifica e completa la Legge 220/2008 riguardante il settore dell’energia rinnovabile. L’Ordinanza stabilisce il rinvio temporaneo, dal primo luglio 2013, dell’erogazione di una parte dei certificati verdi spettanti per ogni MWh prodotto. Sara’ cosi’ erogato un solo certificato anziche’ i tre precedentemente previsti per le centrali idroelettriche con potenza inferiore ai 10 MW, un certificato rispetto a due per le centrali eoliche e due certificati rispetto ai sei previsti per le centrali fotovoltaiche. Il recupero della differenza di certificati verdi verra’ effettuato gradualmente a partire dal 31 marzo 2017 per le centrali idro e fotovoltaiche e dal primo gennaio 2018 per le centrali eoliche. INVESTImENTI ENERgETICI ITALIA IN CODA E' stato presentato il Rapporto 2013 sull'innovazione energetica di I-Com, Istituto per la Competitività indipendente e impegnato nello sviluppo di analisi sul tema della competitività dell'Italia nel contesto politico‐economico internazionale. Il Rapporto evidenzia un vero e proprio boom di investimenti nella ricerca energetica nel mondo: nel 2011, la spesa in R&S in campo energetico è cresciuta ad una velocità tripla rispetto alla media (+34,3% contro un +6,1% complessivo degli altri settori). Un incremento riconducibile al ruolo decisivo del settore pubblico e al grande volume di investimenti alimentato dalla Cina

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(37,4 miliardi di dollari nel 2011). Con 1,31 miliardi di dollari, l’Italia si posiziona in fondo alla classifica dei principali Paesi per gli investimenti in innovazione energetica, pur evidenziando una ripresa rispetto al 2010: registrano un significativo aumento sia le risorse pubbliche investite (+23%) sia quelle private (+5%). LE RINNOVABILI IN AUSTRALIA GSE Corrente e l’Australian Trade Commission di Milano presentano il workshop “Le energie rinnovabili in AUSTRALIA: opportunità d’investimento”. L’Australia punta fortemente sullo sviluppo delle energie rinnovabili e grazie ai recenti provvedimenti tra cui l’Energy White Paper 2012 si fissano ambiziosi obiettivi settoriali al 2020 e al 2035. L’evento è dedicato a illustrare i provvedimenti esistenti, gli incentivi previsti, il supporto alla R&D, le modalità di partecipazione alle gare locali, il contesto energetico e fiscale in Australia. Un’iniziativa di interesse per tutte le imprese attive nella filiera italiana delle rinnovabili e dell’efficienza energetica che consentirà di approfondire le opportunità offerte dal mercato australiano in ambito cleantech. Interverranno i responsabili dell’ Australian Trade Commission settore energie rinnovabili e i rappresentanti di Minter Ellison, uno dei principali studi legali e di consulenza in Australia. A margine del convegno sarà possibile svolgere incontri bilaterali con i rappresentanti dell’Australian Trade Commission e di Minter Ellison. L’evento si terrà lunedì 8 luglio 2013 a Milano, presso la sede di RSE dalle ore 09:30 alle ore 13:00.


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mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news LE RINNOVABILI IN CINA OPPORTUNITA’ PER L’ITALIA Il Ministero dello Sviluppo Economico, Assocamerestero e Unioncamere in collaborazione con Corrente segnalano la giornata informativa "Le Rinnovabili in Cina: opportunità di investimento e Missione Greentech" che si terrà il 5 luglio 2013 presso la Camera di Commercio Italo - Cinese in via Clerici 5 a Milano. La giornata informativa è volta a illustrare la prossima missione di settore Green Tech in Cina prevista dal 23 al 27 settembre 2013, a conoscere le opportunità offerte dal mercato cinese delle energie da fonte rinnovabile oltre che a fornire una serie di informazioni tecniche necessarie ad approcciare il mercato locale. gLI ITALIANI FAVOREVOLI ALL’EBERgIA SOLARE Gli italiani hanno piena consapevolezza del potenziale di efficienza delle fonti rinnovabili e vi ripongono la massima fiducia per un futuro più "green". Questo, tra gli altri, il dato emerso dalla presentazione dell’indagine sulla popolazione italiana commissionata da Gifi/Anie all’istituto demoscopico Ispo. Oltre l’80% degli intervistati ritiene che l’energia solare sia la fonte rinnovabile più pulita sulla quale puntare. Il 94% afferma che non è sicuramente dannosa per la salute, mentre per il 92% questa fonte è rispettosa dell’ambiente e non deturpa il paesaggio (81% degli intervistati). L’indagine mostra come l’89% degli italiani consideri l’energia proveniente da fonti rinnovabili un segno di evoluzione del Paese, così come l’88%

ritiene che tali fonti siano, insieme ad altre, importanti strumenti di aiuto all’Italia per abbandonare le fonti fossili. ECCO L’ENERgIA CHE ARRIVA DAL mARE Mercoledì 19 giugno è stato installato e messo in esercizio a Pisa, presso in Canale dei Navicelli, il primo generatore R115, con una capacità nominale di 150 kW e di potenza installata pari a circa 100 kW, per la conversione in elettricità dell’energia prodotta dalle onde del mare. La macchina funziona come una medusa nel senso che le onde non vi si infrangono, bensì è la macchina a seguire il moto ondoso ed a seconda dell'intensità dello stesso moto ondoso può cambiare il livello di profondità operativa. Il nuovo generatore, ideato e costruito da 40South Energy in partnership con Enel Green Power, assicura una completa integrazione nell'ambiente marino e facilità di manutenzione. Sarà inoltre in grado, secondo le prime stime, di produrre circa 220 MWh all’anno, sufficienti a soddisfare i consumi di oltre 80 famiglie. Se dovesse funzionare, si potrà pensare alla realizzazione di centrali molto più grandi: secondo le stime iniziali, sono potenzialmente installabili 36 megawatt per chilometro quadrato (contro i 20 megawatt per chilometro quadrato di eolico onshore).

(fonti: ICE Bicarest - Infobuild - Corrente Zero Emission - CasaeClima )

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Project management: pv plants led lights energy saving ________________________________________ PROgEMA Srl – Via De Amicis 2 – 21020 Varano Borghi VA (Italy) Tel.: +39 02 9374175 – +39 0332 948.948 – fax: +39 02 700537124 – cell.: +39 331 8118840 internet site: www.progemaenergia.it email: info@progemaenergia.it ________________________________________

Progema Ltd., although recently established, has been on the market for over ten years in the project management. Back in the 90s dealt with the current team core of renewable energy and energy conservation in the project called Blue Line. on 2005, in collaboration with professional firms specializing in engineering, has developed the brand Ecoplanet for the construction of photovoltaic projects advanced public and private business. the technical expertise and financial capacity taken at that time have since given birth to Progema Ltd. the increasing business and complexity of the projects were invited to go on a road of new investment and capacity certified by EnEA (national Agency for Energy and the Environment). Progema, which maintains partnerships with academics and leading European companies in the production of solar panels, inverters and industrial systems, also with reference to the integrated energy-saving solutions, like led lights. Progema recently collaborated with the Italian Institute for Foreign trade in China, Japan and Arab Emirates missions.


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