Per riflettere sul fatto che gli istituti penitenziari non possano essere dei parcheggi per carnefici chiusi in un microcosmo a sé stante, che i diritti costituzionali rivendicati per i cittadini liberi devono essere ugualmente garantiti per quelli reclusi. Non è di carità ai poveri che parliamo, né di pietà per chi ha commesso un errore: parliamo del grado di civiltà di uno Stato, parliamo di un mondo del Diritto che inganna se stesso diventando illegale.