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robotico con funzioni cobot

Azienda specializzata nelle soluzioni in tecnopolimeri per la movimentazione industriale, igus ha lanciato il nuovo braccio robotico ReBel con funzioni cobot, soluzione che, a detta del costruttore la più leggera nella sua categoria, è adatta per carichi fino a 2 kg e dispone di un raggio di azione di 664 mm.

Predisposto per applicazioni collaborative uomo-robot con sette prese al minuto e una ripetibilità di un mm, ReBel risulta ideale per automatizzare alcune semplici mansioni di pick-and-place e ridurre spazi e costi. Inoltre, è disponibile nella piattaforma RBTX messa a punto da igus per riunire fornitori e utenti di robotica proponendo soluzioni efficienti e a costi competitivi con l’obiettivo di semplificare l’accessibilità all’automazione.

ReBel, il braccio robotico più leggero nella sua categoria con funzione cobot è stato presentato da igus a Mecspe 2023.

Multinazionale finlandese, Neste è uno dei principali operatori a livello mondiale attivo nel riciclo chimico di polimeri. Obiettivi per il 2035: raggiungere una produzione a emissioni zero e affermarsi nella fornitura di soluzioni rinnovabili e circolari. Per questo l’azienda ha avviato una serie di investimenti in ricerca e sviluppo, come racconta il vicepresidente della divisione Chemical Recycling nelle colonne seguenti.

Il 10 e l’11 maggio ad Amsterdam si è svolto Plastics Recycling Show Europe (PRSE), evento annuale che raggruppa mostra, conferenze e premi per l’industria europea del riciclo di materie plastiche. Questo palcoscenico ampio e variegato è stato calcato anche da Neste, multinazionale finlandese che opera a livello mondiale nel riciclo di materie plastiche, di recente molto attiva con una strategia fatta di progetti e investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati a realizzare i due obiettivi prioritari che si è data per il 2035: raggiungere una produzione a emissioni zero e affermarsi nella fornitura di soluzioni rinnovabili e circolari. Il crescente richiamo internazionale che sta acquisendo la manifestazione olandese ci ha dato il “la” per rivolgere qualche domanda a Heikki Färkkilä, vicepresidente della divisione Chemical Recycling dell’azienda, che ci ha raccontato come stanno andando le cose e fornito interessanti spunti di riflessione su uno dei temi più sensibili e attuali per tutta l’industria delle materie plastiche.

Quali sono le novità portate da Neste a PRSE di Amsterdam?

“In fiera abbiamo presentato molte delle nostre ultime iniziative nell’ambito del riciclo chimico, compresa la seconda serie di cicli di processo con rifiuti plastici liquefatti realizzata presso la nostra raffineria di Porvoo, Finlandia. A oggi, un totale di 3.000 tonnellate di rifiuti plastici liquefatti, difficili da riciclare, sono stati trasformati con successo in materia prima di alta qualità adatta alla produzione di nuovi polimeri.

Un’altra nostra importante iniziativa promossa in fiera è rappresentata da Pulse, un progetto finanziato dal Fondo per l’Innovazione dell’Unione Europea per la costruzione, sempre a Porvoo, di un nuovo impianto di pretrattamento e valorizzazione dei rifiuti da 400.000 tonnellate. Si tratta di un passo fondamentale per ampliare la nostra capacità di trasformazione di rifiuti plastici liquefatti. Inoltre, a PRSE abbiamo presentato anche un progetto di riciclo chimico in collaborazione con WasteWise, Borealis e Uponor. Questa iniziativa costituisce un modello per la catena del valore del riciclo chimico poiché coinvolge il polietilene reticolato, un materiale difficile da trattare, che una volta riciclato viene impiegato anche in applicazioni sensibili, come ad esempio nella distribuzione dell’acqua potabile. In fiera abbiamo esposto anche i risultati di un’analisi LCA sul riciclo chimico che evidenzia i vantaggi della nostra tecnologia in termini di impronta ambientale con il supporto di dati verificabili e sottoposti a revisione indipendente”.

Quali altri prodotti avete presentato in fiera?

“Il primo giorno dell’evento abbiamo illustrato in maniera dettagliata l’approccio di Neste al riciclo chimico. Per il pubblico è stato utile visitare il nostro stand per scoprire come le tecnologie di Neste contribuiscono attivamente all’economia circolare della plastica. Oltre al riciclo, il nostro percorso verso la produzione di materie plastiche più sostenibili è stato evidenziato dalla presentazione delle nostre ultime collaborazioni focalizzate sui polimeri rinnovabili. Le soluzioni di riciclo e quelle rinnovabili devono andare di pari passo per poter trasformare in realtà i nostri obiettivi e fare a meno delle risorse fossili. PRSE è stato un importante momento di confronto con tutte le parti interessate, anche per discutere del percorso verso le risorse rinnovabili”.

Come è andato il 2022 per Neste e quali sono le aspettative per il 2023?

“Il fatturato del gruppo Neste nel suo complesso è stato pari a 25,7 miliardi di euro nel 2022, con un margine operativo lordo di 3,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda le attività e in particolare il riciclo chimico, i punti di svolta più importanti dello scorso anno sono legati al Fondo europeo per l’Innovazione che ha deciso di sostenere il nostro progetto di riciclo chimico Pulse a Porvoo e l’acquisizione della licenza per l’uso della tecnologia di liquefazione Alterra Energy in esclusiva in Europa. La liquefazione è un processo chiave per il riciclo chimico e riteniamo che la tecnologia proprietaria di Alterra sia tra le più convincenti disponibili sul mercato. Pulse, d’altra parte, andrà ad annullare ogni differenza tra le materie prime da riciclo di rifiuti plastici liquefatti e le materie prime petrolchimiche di alta qualità.

Il 2023 ci vedrà portare avanti diverse iniziative, tra cui l’aumento della nostra attuale capacità di trattamento di rifiuti plastici liquefatti e la continuazione di altri progetti come Pulse”.

Come approcciate la green economy? Ritiene che l’industria chimica sia sulla strada giusta per affrontare la questione ambientale?

“È abbastanza chiaro che abbiamo una doppia sfida da superare se vogliamo continuare a utilizzare la plastica in una società più sostenibile: sostituire le risorse fossili nella produzione di materie plastiche e combattere l’inquinamento che può derivare da un suo utilizzo poco attento.

Neste offre soluzioni drop-in sia rinnovabili sia circolari per la sostituzione delle risorse fossili. Il riciclo chimico può essere d’aiuto in entrambi i campi: possiamo sostituire le risorse fossili vergini con materiali di riciclo e valorizzare quei flussi di rifiuti plastici che attualmente creano problemi. I risultati della nostra analisi LCA sul riciclo chimico dimostrano che, sebbene sia un processo che richiede un certo impegno ed energia, esso comporta vantaggi sul fronte sia dell’impronta di CO2 sia delle risorse fossili rispetto all’odierna catena del valore della plastica. Sono quindi convinto che la tecnologia farà la sua parte nel cammino verso una plastica più sostenibile e circolare, e quindi per la green economy. Credo che ci stiamo muovendo nella giusta direzione, ma non ancora al ritmo giusto. Pertanto, in Neste diamo il benvenuto a ogni partner della catena del valore e ai proprietari di marchi che la pensano come noi per accelerare la transizione ecologica, considerato anche il bisogno di una maggiore attenzione da parte dei legislatori per sostenere un cambiamento più rapido e deciso”.

La presenza del gruppo bergamasco in Asia si rafforza al servizio di un mercato locale dei tecnopolimeri in crescita. Un nuovo sito industriale di 36 mila metri quadri improntati alla sostenibilità, alla sicurezza e alla salute sotto ogni aspetto. Il più grande in termini di spazi e capacità tra gli otto di RadiciGroup High Performance Polymers nel mondo.

Situato a Suzhou, il nuovo sito industriale recentemente inaugurato da RadiciGroup in Cina, è stato progettato per raddoppiare la capacità produttiva di tecnopolimeri e rafforzare in maniera significativa la presenza del gruppo nel mercato asiatico in qualità di operatore di riferimento in settori strategici quali l’automobile, l’elettrico/elettronico e i beni di consumo e industriali. La presenza produttiva di RadiciGroup nel Paese della Grande Muraglia risale al 2006 nella provincia dello Jiangsu, dapprima con un insediamento di piccole dimensioni, dal 2012 con un sito più ampio e, infine, adesso con questa struttura di proprietà già predisposta per un eventuale ampliamento futuro. Il nuovo impianto, che ha richiesto un investimento di 35 milioni di euro, si sviluppa su uno spazio complessivo di 36 mila metri quadri, di cui circa la metà dedicati a produzione e a ricerca e sviluppo, mentre la restante metà riservata a uffici, sale riunioni, spazi comuni, aree verdi e parcheggi.

Un sito produttivo all’avanguardia

Il nuovo sito produttivo si basa su un progetto all’avanguardia che racchiude in sé il meglio delle tecnologie green attualmente disponibili nel mondo delle costruzioni, tanto da essere certificato LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) Gold, uno standard internazionale per lo sviluppo di edifici verdi ad alte prestazioni che prende in considerazione vari parametri, come i vantaggi per l’ambiente e la salute umana, il risparmio delle risorse d’acqua, l’efficienza energetica, la scelta di materiali e soluzioni costruttive a basso impatto ambientale.

Il nuovo stabilimento produttivo a Suzhou è progettato e realizzato secondo le più avanzate metodologie edilizie oggi applicabili, per assicurare produttività, salute e sicurezza allo stesso tempo per tutte le 120 persone che vi lavorano al momento.

In particolare, nel sito di Suzhou sono stati installati un sistema di monitoraggio in continuo dell’edificio per garantirne l’efficientamento energetico, pannelli fotovoltaici a copertura del tetto per l’uso di energia rinnovabile e un sistema di recupero dell’acqua piovana per le esigenze del sito, che ha ottenuto anche la certificazione GBL-2 Star, standard cinese per la sostenibilità degli edifici. La struttura quindi si allinea alla strategia di sostenibilità di RadiciGroup volta a coniugare lo sviluppo industriale ed economico con un uso attento delle risorse e con il rispetto dei diritti umani, del lavoro e delle persone. “Lavorare in armonia con l’ambiente e le persone fa parte del nostro DNA”, ha dichiarato Angelo Radici, presidente di RadiciGroup. “È così fin dagli anni Quaranta quando siamo nati in Italia come produttori di coperte per poi diversificare le nostre attività e stare vicino ai clienti nel mondo. Da quando abbiamo iniziato l’attività produttiva in Cina oltre 15 anni fa siamo cresciuti tantissimo insieme al mercato locale. I nostri materiali vengono utilizzati da clienti che a loro volta producono in Cina per soddisfare le esigenze dei consumatori locali. Inoltre, se anni fa c’era carenza di lavoratori qualificati, oggi l’area di Suzhou è molto sviluppata e le persone sono competenti e specializzate in vari ambiti. Nel nostro caso questo ha permesso anche di fidelizzare i collaboratori, abbassando parecchio il turnover rispetto al passato, così alcune soluzioni che studiamo e mettiamo a punto in Cina diventano di riferimento per l’intero gruppo, grazie al nostro network internazionale”.

30 mila tonnellate all’anno in più

Le motivazioni alla base della presenza di RadiciGroup in Cina, oggi come al momento dell’arrivo nel Paese, sono principalmente tre: trend economico positivo e prospettive future di crescita; presenza nell’area di molti clienti globali che richiedono la medesima garanzia di qualità dei prodotti in tutto il mondo; logica del servizio al cliente per garantire tempi di consegna rapidi e sviluppare insieme soluzioni innovative.

“Il nuovo sito”, ha sottolineato Alberto Sessolo, country area manager di RadiciGroup High Performance Polymers in Cina, “ci mette nelle condizioni di seguire ancora meglio il mercato, grazie a nuovi laboratori di ricerca e sviluppo e a spazi molto ampi, automatizzati ed efficienti da ogni punto di vista. Anche il parco produttivo è di ultima generazione per supportare al meglio il mercato attuale ma anche quello potenziale. In questi anni siamo cresciuti in termini di fatturato e di volumi, di conseguenza anche l’area produttiva aveva bisogno di essere ingrandita. L’attuale configurazione ha incrementato la capacità produttiva di 30 mila tonnellate all’anno ed è già stata studiata in modo tale che, all’occorrenza, sia facilmente possibile ampliare tanto la produzione quanto il magazzino. Questo stabilimento è oggi il più grande in termini di spazi e capacità tra gli otto complessivi a disposizione di RadiciGroup High Performance Polymers nel mondo. Si può dire che oggi tra le nostre persone c’è un grande senso di appartenenza al Gruppo, per una crescita sostenibile e condivisa”.

Salute e sicurezza al centro

L’organico attuale è di circa 120 persone. L’attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori è centrale e la progettazione del nuovo sito si è concentrata anche su questi aspetti: movimentazione più sicura delle merci grazie ai grandi spazi, migliorata sicurezza nel carico delle materie prime, riduzione del lavoro manuale e di esposizione alla polvere. Per garantire il benessere dei collaboratori, sono stati studiati nei dettagli anche gli aspetti estetici e di comfort: gli ambienti risultano accoglienti e insonorizzati, e il molto verde che circonda la struttura è godibile anche dall’interno grazie ad ampie vetrate.

“Oggi celebriamo una tappa significativa della nostra crescita in Cina dal 2006”, ha concluso Maurizio Radici, vicepresidente e COO di RadiciGroup, “un ulteriore tassello nel percorso di rafforzamento di RadiciGroup nel mondo e in particolare nel continente asiatico. La strategia di internazionalizzazione, intesa come vicinanza ai clienti, ci ha premiato e vogliamo proseguire questa fase di crescita in modo più deciso e rafforzato, confermando ai nostri partner che oggi più di ieri siamo attrezzati a nuove sfide sui mercati globali. L’investimento in Cina, infatti, si colloca in un piano di crescita globale con investimenti che, nell’area High Performance Polymers, ammontano nell’ultimo biennio a oltre 85 milioni di euro distribuiti sui siti industriali tra Nord America, Europa e Asia. Obiettivo aumentare la nostra capacità produttiva complessiva e garantire così la crescita, la sostenibilità e l’innovazione nel business dei tecnopolimeri”.

Il 2023 segna un momento di svolta di RadiciGroup in Cina, dove l’azienda è presente dal 2006 e dove, con il raddoppio della capacità produttiva, mira ad affermarsi definitivamente come punto di riferimento per il mercato asiatico dei tecnopolimeri.

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