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Anno IX • n° 21 • VENERDI’ 23 MAGGIO 2008
Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio
Intervista al direttore del Sert
San Lorenzo
Sarà museo archeologico, ma va in pezzi
Un esercito di bevitori: 9mila in tutta la provincia ▲
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SICUREZZA: E' PARTITA LA GRANDE OPERAZIONE L’ICI soppressa.
I VIGILANTES PATTUGLIANO CREMONA
QUANTI SONO • DOVE STANNO • COSA FANNO Gossip
Missione
Tamoil
Valentina Avanzi verso l'altare
I guastatori, tornano eroi dal Libano
Piccioni (Pm): «Un grave inquinamento»
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La tassa più odiata dagli italiani (pari per avversione solo all’IRAP per le aziende) non si paga più. Tremonti l’ha cancellata. Viva Tremonti. Era un impegno preso in campagna elettorale e correttamente è stato mantenuto. Si pagava su un bene guadagnato spesso con affanno e sudore, con i risparmi di una vita o con un mutuo che di frequente ha pesato sul tenore della famiglia. Una tassa vissuta come vessazione e per questo detestata. Invece, a mio parere, era una tassa equa. La sua abolizione, intanto, va contro l’appellato federalismo fiscale (con il quale la Lega ha fatto man bassa di voti) poiché indebolisce l’autonomia locale. I’ICI, il cui acronimo è Imposta Comunale (sugli) Immobili, rappresentava la maggiore entrata dei comuni: come sarà compensato questo mancato gettito? Questa tassa comunale si autocontrollava: il sindaco doveva confrontare la sua popolarità, ottenuta con i servizi resi ai cittadini, con l’impopolarità generata da un’eventuale aumento dell’imposta. Un sussidio compensativo da parte dello Stato invece, per definizione, è sempre insufficiente e, sul piano politico, se i servizi sono carenti, la colpa diventa dello Stato centrale e non della cattiva amministrazione. Mio nonno diceva: “Niente ti danno gratis” (a parte Il Piccolo Giornale). Il governo dove troverà i fondi? Noi che siamo uomini di mondo, anche se non abbiamo fatto il militare a Cuneo, riteniamo poco probabili le immediate riduzioni della spesa pubblica, o un maggior gettito dalla crescita economica o dalla lotta all’evasione; sospettiamo piuttosto imposte nazionali sostitutive di imposte come l’ICI. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”’, diceva il politico democristiano per eccellenza. L’equità, anche sociale, della Tassa, consisteva nel fatto che era legata alla capacità contributiva; case ricche pagano di più e il bene casa è beneficiario di gran parte della spesa locale: strade da asfaltare, da ripulire, da illuminare da proteggere, trasporti, arredo urbano. Cose che, a fronte di un tributo, si possono anche giustamente pretendere dal signor Sindaco. L’ICI era l’onere condominiale pagato dagli abitanti di quella grande casa chiamata città. Ho tentato di spiegare il mio ragionamento al signor Luigi. Lui e suo cognato (seppur con tanto e doveroso rispetto, s’intende) mi hanno mandato affa.…. Aldemario Bentini
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La Coldiretti di Cremona promuove una serie di iniziative a sostegno del prezzo del latte - A pagina 11
Cronaca
Venerdì 23 Maggio 2008
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Pagliarini (Lavori pubblici): «Necessari e improcrastinabili alcuni interventi strutturali»
San Lorenzo: sarà museo, ma ora cade a pezzi
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di Silvia Galli
roblemi statici alla Basilica di San Lorenzo, destinata a diventare il museo archeologico della città. «I problemi coinvolgono le strutture orizzontali della basilica, ben evidenziati dai risultati delle prove effettuate dal Politecnico di Milano, e rendono necessari e “improcrastinabili”» si legge nel rapporto a firma di Marco Pagliarini, dirigente ai lavori pubblici del Comune «alcuni interventi strutturali che riguardano il consolidamento della paraste, degli archi, e delle volte della navata principale e delle navate laterali attraverso la tecnica dello scuci cuci, nonché il rinforzo della navata laterale di sinistra attraverso l’ausilio di catene, il consolidamento della volta della seconda campata, in prossimità della volta mancante con il posizionamento di una trave scatolare. Lavori di natura imprevista connessi alla specificità del bene culturale nel quale si interviene». Queste le ultime novità che riguardano quello che diventerà il museo archeologico della città. «Si tratta di un lavoro delicato» ha spiegato l’assessore al Patrimonio comunale, Stefano Campagnolo. «Ci sono stati problemi, come spesso accade nei restauri conservativi, quando si approccia la materia e si scoprono delle incognite. In questo caso si è visto con le volte, una delle quali era pericolante. Da qui la necessità di
più varianti progettuali. Il termine dei lavori del museo andrà oltre il nostro mandato, proprio perché devono essere realizzati tutti gli impianti per attrezzare la sede museale e poi si deve attrezzare la palazzina posta a sinistra utilizzata momentaneamente dalla scuola media Vida, dove sarà posto l’ingresso del museo». Il museo coinvolgerà quei piani dell'ala della scuola Vida a fianco della chiesa e l'edificio a due piani che collega l'ala della scuola con la chiesa. Ciò ha portato a qualche problema con la stessa scuola, che do-
Gli interni in pessimo stato
veva in sostanza fare trasloco. «E’ vero» ha continuato l’assessore «che dobbiamo risolvere i problemi di spazio con la scuola. E’ in corso lo studio per più soluzioni. Gli studenti e
La chiesa di San Lorenzo
iscritti della scuola Vida, a causa delle tante attività curriculari ed extra, ricordo che è una scuola a indirizzo anche musicale e ha avuto un fortissimo incremento di studenti. L’amministrazione quindi si sta adoprando per cercare spazi all’interno del complesso». Tutta l’operazione costerà circa 3 milioni di euro. L'idea di recuperare il complesso di San Lorenzo per ospitarvi la nuova sede del Museo Archeologico, cui era dedicata una sezione del Museo Civico in Palazzo Affaitati, ha origine all'inizio degli anni '90 scelta dovuta al fatto che il museo risulterà particolarmente valorizzato proprio dalla sua localizzazione, poiché S. Lorenzo è sorta sul luogo della necropoli romana che affiancava il tratto suburbano sud orientale della via Postumia, l'importante strada consolare che congiungeva Genova con Aquileia. Si era pensato alla basilica come il luogo più adatto a ospitare il Museo Archeologico proprio perché non sarà solo un contenitore con il quale far con-
vivere e interagire questa storica struttura, le sue collezioni e i suoi mosaici, ma un vero e proprio “museo di se stesso”, della sua architettura, del suo tempo, della sua storia, ma anche di coloro che lo hanno usato e dei numerosi interventi subiti. L'idea si è concretizzata nel 1994 con un primo intervento che ha interessato la basilica e la cappella Meli, delle quali sono state risanate le coperture e restaurati i paramenti murari esterni. Fu condotta anche una nuova campagna di scavi all'esterno della zona absidale e fu predisposto nella navata centrale della chiesa, con opere a carattere provvisorio, un laboratorio per il restauro dei mosaici che fanno parte della collezione del Museo Civico o che sono stati rinvenuti più di recente in città. Successivamente, grazie al contributo della società Autostrade Centropadane, è stato possibile realizzare un altro importante tassello del recupero di S. Lorenzo, cioè il completo restauro delle superfici decorate ed affrescate della cappella Meli, terminato nell'agosto del 2002. Il nuovo Museo Archeologico coinvolgerà la basilica di S. Lorenzo, la cappella Meli, l'edificio su due piani collegato alla cappella Meli, il gruppo di edifici posti a fianco della chiesa sempre lungo la via Gerolamo da Cremona, conosciuti come "il Casone", i quattro piani dell'ala della scuola Vida a fianco della chiesa e l'edificio a due piani che collega l'ala della scuola appena descritta con la chiesa.
lega nord
«Al Cambo, campi sportivi abbandonati» La Lega torna alla carica, sia in comune che in provincia, con due interrogazioni. Una per il comune a nome di Giacomo Zaffanella, una per la Provincia a nome di Walter Longhino sul centro sportivo del quartiere Cambonino. «Vogliamo sollecitare i due enti» ha spiegato Zaffanella «sui campi polivalenti che ci sono dietro all’Itis. E' da anni che sono abbandonati, e c’è una convenzione tra Comune e Provincia per la loro gestione anche se sono di proprietà della Provincia. Nel 2005, Maurizio Borghetti di An fece proprio un’interrogazione in provincia su questo tema». Quell’interrogazione diceva che «il centro sportivo del quartiere Cambonino, costruito alla fine degli anni Ottanta con un esborso di centinaia di milioni di "vecchie lire", non è mai stato utilizzato, se si esclude il campo di calcio, né era stato sottoposto ad alcuna manutenzione e ora versa in uno stato così pietoso da diventare protagonista di articoli di stampa nazionali quali esempi di sperpero pubblico». Borghetti, poi, chiedeva chi fosse il responsabile di tale degrado, visto che «Comune e Provincia si rimpallano le
responsabilità su questo impianto». «Nel 2005» si legge nell’interrogazione scritta dal consigliere Zaffanella «veniva presentata un'interrogazione presso la Provincia inerente la questione dello stato di abbandono degli spazi in oggetto; nella risposta data dal presidente Torchio si evince un ruolo chiave del Comune e in un passaggio viene detto che la convenzione in essere si è dimostrata del tutto inefficace e il Comune di Cremona scarsamente motivato». A questo punto Zaffanella spiega che «un tale spazio utilizzato al meglio sarebbe molto utile alla città» e chiede se il Comune, per quanto di sua competenza, è intenzionato ad avere un ruolo chiave nel far sì che questi campi polivalenti, da tennis e le altre strutture possano essere finalmente utilizzati dalla scuola Itis e dal quartiere Cambonino e restituite alla città dopo anni di abbandono. In provincia, Longhino, invece, chiede entro quando l'amministrazione intende riqualificare l'area e con quali costi e che tipo di gestione possa essere stata individuata per la presa in carico degli impianti.
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Cronaca
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Sorrentino accelera: «Pattugliamento»
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Un istituto di vigilanza sorveglierà i punti sensibili della città, soprattutto le periferie
istituto «Il corpo vigili d e l l ' o rd i n e di Cremona» si è aggiudicato il servizio sperimentale di pattugliamento notturno. Entreranno in azione le guardie giurate. Questa soluzione fa parte del decalogo del pacchetto sicurezza che il sindaco ha presentato la scorsa settimana. Tra gli altri punti sostanziali, ci sono un aumento della videosorveglianza e un incremento di assunzioni nei ranghi della polizia locale, ma anche degli ausiliari. I due nuovi ausiliari servono proprio a togliere ad altrettanti vigili la competenza delle multe per utilizzarli così in altri compiti. Al punto 7 c'è il controllo notturno del territorio con la convenzione con gli istituti di vigilanza privata. La giunta comunale, nella seduta del 14 maggio, ha esaminato e subito licenziato il documento «provvedimenti per la prevenzione e la sicurezza urbana a Cremona». La convenzione ha avuto inizio proprio da mercoledì scorso e durerà fino al 26 settembre 2008. I compiti delle guardie saranno quelli di avere un occhio vigile sulla città durante la notte per prevenire atti di vandalismo, furti ed in generale comportamenti illegittimi, con l'obbligo di segnalare alle forze della polizia di Stato e alla polizia locale gli eventuali illeciti ri-
scontrati. «Vista l'emergenza di provvedere a un incremento della sicurezza - si legge nel documento - si è ritenuto opportuno interpellare l'Istituto di vigilanza dell'ordine di Cremona che ha già in corso con l'amministrazione
comunale altri contratti di vigilanza e che ha dato prova di professionalità e corretta esecuzione degli oggetti contrattuali». La spesa a carico del Comune è di 24.453 euro. Intanto ha preso il via anche un altro punto del pacchetto
sicurezza: il divieto del consumo di alcolici nei parchi. L'ordinanza del sindaco, sempre in via sperimentale fino al 30 ottobre 2008, riguarda il divieto di consumare alcolici dalle 15 alle 7 nei parchi e nei luoghi frequentati da bambini, donne
e anziani. In difesa del decoro e per la riduzione della conflittualità, dei rischi, del disordine e degrado urbano, a esclusione delle aree verdi dedicate a pic-nic e le aree concesse per il plateatico a pubblici esercizi e a quelle adiacenti agli
Nella mappa di Cremona i punti rossi indicano la posizione delle telecamere attualmente funzionanti, quelli blu delle telecamere che verranno installate prossimamente.
TELECAMERE
L'occhio dei vigili in città Saranno di più le telecamere che controlleranno e registreranno l'ordine pubblico a Cremona. Quante di preciso non si sa: almeno dieci, forse quindici. Verranno installate in piazza della Pace, al Parco di via Navaroli e alla stazione ferroviaria. Quella della piccola e centralissima piazza e quella del parco saranno probabilmente le prime ad essere attivate. Con l'avvicinarsi dell'estate saranno luoghi molto più frequentati di adesso. In piazza Pace da anni si assiste al braccio di ferro fra residenti e avventori dei locali e alla solita polemica della chiusura mattutina. Al parco del quartiere Po si sono registrate presenze indesiderate di immigrati (spesso zingari) che hanno talvolta preso possesso della zona a discapito dei residenti. Alla stazione, invece, le telecamere verranno installate in parte succesivamente al suo rifacimento, in parte subito per garantire la sicurezza dei pendolari, alla luce dei recenti epidosi di criminalità. Una ragazza di Persico è stata rapinata da due malvimenti fra la stazione e via Dante. E l'episodio ha suscitato molto clamore e molta preoccupazione per la facilità con cui i due hanno colpito, ai limiti di una strada molto frequentata.
Cronaca
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Il pacchetto sicurezza
Ciriaco Sorrentino nel suo ufficio di Piazza Libertà
Il neo assessore Ciriaco Sorrentino dovrà mettere in pratica le misure adottate dalla giunta in tema di sicurezza, misure ben difinite in otto punti. Uno è un'assoluta novità per la città: il divieto di consumo di alcol nei parchi. Proprio sulle panchine all'ombra degli alberi, stazionano spesso buontemponi che non hanno alcuna moderazione nel consumo di alcolici. E di notte i parchi sono poco frequentati e poco illuminati. Altri si possono tradurre in "più manganelli e telecamere in giro". Uno lascia perplessi: i parcheggi rosa sono più un provvedimento da piano parcheggi che di sicurezza. Ma tant'è. Ecco i punti... • PIÙ POLIZIA IN ORARIO NOTTURNO • 24 VIGILI LOCALI IN PIÙ • DEFINIZIONE DI UN PATTO PROVINCIALE PER LA SICUREZZA • MEZZI MIGLIORI PER I VIGILI • PIÙ AUSILIARI DI VIGILANZA PRIVATA • 11 TELECAMERE IN PIÙ • PARCHEGGI ROSA • NO ALCOLICI NEI PARCHI
Ciriaco Sorrentino. La gente vuole sentirsi più sicura e l'accontentano con un poliziotto in giunta
Se l'ex poliziotto le imbrocca giuste...
C
di Michele Aglio
iriaco Sorrentino è la risposta che la gente voleva. Il senso di insicurezza è pesante anche in una città che oggettivamente non vive l’emergenza criminalità. Perché l’insicurezza non è solo disordine pubblico. Essere sicuri significa anche avere un futuro certo ed il precariato non lo garantisce. Una risposta sbagliata è prendersela con gli immigrati. Una risposta corretta sono le tutele ai precari che vogliono metter su famiglia. Essere sicuri significa pure circolare in strade illuminate, pulite e tranquille. Piazza Marconi (piazza Vietnam) è l’esempio lampante di decadenza e il degrado si manifesta in tanti altri modi: la pensilina abbandonata in piazza Stradivari, gli ambulanti clan-
distintivo e manganello, se poi il parlamento approva l’indulto per salvare gli amici degli amici e mette in circolazione migliaia di delinquenti disorientati. Cremona aveva bisogno di un segnale forte dal suo governo; governo che non può fare miracoli, ma nemmeno “girarsi pollici un anno” (Pizzetti) come ha fatto. Ci voleva un tecnico, un esperto, un poliziotto di lunga esperienza per aver una speranza dalla politica dei fatti e non delle parole. L’assessore Caterina Ruggeri, forse, non era la persona adatta al ruolo di tutore della nostra sicurezza; un po’ per alcune sue scelte incomprensibili (campagna «A Cremona vivo bene perché...», comunicatore alla sicurezza), un po’ per la sua stessa natura: non è la Thatcher. Il sindaco Gian Carlo Corada: bravissima persona, onesta intellettualmen-
Il sindaco Corada presenta il nuovo assessore Sorrentino
destini, le scritte sui muri, la sporcizia, l’inquinamento... L’insicurezza non si combatte nemmeno con più poliziotti o con l’assessore con
te, intelligente; di contro, troppo mediatore. Le mediazioni fanno perdere tempo anche se sono “democratiche”. Di questi tempi ci vuole un decisio-
In consiglio comunale
Non lo vogliono, ma gli augurano buon lavoro
Il neoassessore si è presentato in consiglio comunale lunedì scorso ed ha assistito per la prima volta al teatrino "movimentato" delle dichiarazioni politiche. Nessun berlusconiano riferimento al "dilettante della politica", ma tanti "auguri". Ecco le più significative. I vigili urbani si apprestano a vivere una grande stagione da protagonisti. Saranno loro il braccio operativo dell'assessore alla Sicurezza e del comandante Franco Chiari (nel riquadro).
nista. Ad Opera un giovanotto è stato eletto sindaco con un solo punto in programma: mandare via i rom che la Moratti aveva parcheggiato da Milano col benestare del sindaco uscente. I rifondaroli. Il loro segretario ha reagito alla nomina di Sorrentino con: «Meglio don Ciotti». Eppure sono ancora lì. Urlano e strepitano, ma ingoiano più rospi della principessa sul pisello. D’altronde le elezioni sono vicine. Prc, Pdci e Verdi han paura di essere scaricati dal Pd; cosa che non è affatto remota visto che il Pd è il primo partito a Cremona e in crescita in termini assoluti. Il Partito Democratico ha deciso bene, forse in tempo per presentarsi dignito-
samente al prossimo appuntamento elettorale. Prossima decisione: abbattere la pensilina. La giunta Corada non è in salute. Sorrentino è l’uomo giusto al posto giusto. Ce lo dice anche Centofanti. Ora che il governo Berlusconi ha varato l’agognato «pacchetto sicurezza», facendo un po’ di pulizia e accontentando il popolo, i sindaci (e ai loro assessori) potranno a loro volta accontentare i loro cittadini. A Cremona non c’è molto da fare per fortuna. Se il centrosinistra se la gioca bene, riuscirà ad invertire la rotta che porta a destra. Pizzetti ci ha visto giusto, da tempo. Il candidato non bisogna dirlo troppo tempo prima: si brucia. Ma bisogna lo stesso renderlo visibile... un anno prima, almeno. O no? E chi candidare ad aprile se non un uomo forte, esperto e soprattutto apolitico?! Se Sorrentino ne imbrocca due o tre giuste, le elezioni sono tutte da giocare.
In aumento sensibile i furti in casa e negozio A Cremona non c'è emergenza criminalità. Nel 2007 nessuno è morto per omicidio volontario. E gli altri numeri parlano chiaro. Il questore Massimo Castore ha relazionato sabato scorso e ha detto: «C'è una tendenza alla diminuzione delle diverse fenomenologie criminali, anche se la giusta
evidenza data a singoli episodi può dare la sensazione di un crescendo». I reati sono passati da 3.703 (2005) a 4.270 (2006) e dopo questo balzo si sono attestati a 4.455 (2007, fino a novembre). I reati contro il patrimonio sono il 70,9% del totale. Sono in calo i furti in genere del 14%, ma in cre-
scita quelli in abitazione, che danno il senso dell'insicurezza anche nel focolare domestico: 4% del totale, passati negli scorsi due anni da 1.700 a 1.940. In forte crescita pure i furti nei negozi a danno dei commercianti: da 90 a 168 in tre anni. Salgono anche le rapine, arrivata a 44 nel 2007:
"poche" comunque quelle in banca, solo 4. I borseggi sono in lieve calo: 102 (2005) e 83 (2007). Altre rilevazioni, non statistiche, richiamano all'insistenza alcuni insediamenti abusivi di rom (estemporanei) e di commercio abusivi, più stanziale, soprattutto in piazza Marconi.
Irene Nicolettta De Bona, Alleanza Nazionale: «Dott. Sorrentino, i cremonesi da lei si aspettano grandi cose, naturalmente, prima tra tutte, un'inversione forte di tendenza in materia di procedure di sicurezza, di riorganizzazione della Polizia Locale, di stretta collaborazione e sinergia con le altre forze dell'ordine. Detto questo le auguriamo buon lavoro e, naturalmente, come minoranza vigileremo nell'interesse dei nostri concittadini». Andrea Virgilio, Partito Democratico: «Su un tema così delicato come quello della sicurezza il centrodestra ha assunto un approccio parassitario. In questi mesi è stato sottoscritto un patto bipartisan tra vari sindaci sulla sicurezza e il sindaco Corada è intervenuto attivamente, ma il centrodestra dov’era, dopo che anche il ministro Maroni si è detto d’accordo?». Cinzia Zampini, Rifondazione Comunista: «E’ stata compiuta una scelta di cui la città non ha bisogno visti i dati tranquillizzanti presenti nella relazione fatta dal Questore in occasione della Festa della Polizia. Comunque non abbiamo nulla di personale verso l’Assessore Sorrentino, ma avremmo preferito un approccio diverso». Piergorgio Bergonzi, Comunisti Italiani: «Anch’io non sono d’accordo con questa scelta, indipendentemente dalla persona. Una scelta, a mio avviso, dettata dall’esigenza di rispondere ad un’emergenza che a Cremona non c’è. La scelta della nomina ad Assessore del Dott. Sorrentino non è stata fatta per prima dal Sindaco e questo rappresenta una situazione istituzionale grave». Giacomo Zaffanella, Lega Nord: «Dopo quattro anni di torpore vi siete svegliati di soprassalto, l’incubo delle elezioni politiche e della sconfitta inattesa di Roma vi ha aperto gli occhi. Un augurio al nuovo assessore: smentisca i suoi colleghi, lo faccia per il bene dei cremonesi». Ferdinando Quinzani, Gruppo della Libertà: «Dobbiamo prendere atto che il Consiglio Comunale non ha espresso sostegno politico al Sindaco, per cui, Assessore Sorrentino, le difficoltà per lei verranno dai banchi che ora occupa, difficoltà legate alla maggioranza e alle difficoltà che in essa esistono. In ogni caso noi garantiamo al neo assessore il beneficio dell’inventario e di mettersi alla prova». Salvatore Carlo Malvezzi, Forza Italia: «L’ingresso del dott. Sorrentino lo valuteremo in base ai fatti, va comunque detto che tale ingresso certifica il fallimento sul tema sicurezza di questa maggioranza di cui ora si è avveduto anche il Partito Democratico. Non vediamo alcuna svolta e nessuna forma di autocritica che ci aspettavamo».
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Cronaca
Venerdì 23 Maggio 2008
Valentina al Massimo: «Sposa a giugno, forse»
S
di MIchele Aglio
i mollano e si ripigliano dalla primavera del 2006. Si fanno vedere insieme e appassionati durante l'evento sportivo Premio Torrazzo, nel settembre 2007. Poi lui rompe. E - scoop pettegolo dell'ultimora - le chiede di convivere a Torino... e le chiede di sposarlo. Valentina Avanzi l'abbiamo vista crescere tutti. L'abbiamo seguita fin dai primi passi vincenti a Miss School. L'abbiamo letta (e la leggiamo) su La Provincia. L'abbiamo vista a Raiuno: quarta a Miss Italia 2005. Poi Retequattro: Meteorina al TG4. Si è messa pure a gestire la Diamond, scuola di portamento. Quindi, Valentina Avanzi è un po' nostra. Ci ha incuriosito la sua storia d'amore con Massimo Mauro, ex calciatore di Udinese (con Zico), Juventus (con Platini) e Napoli (con Maradona), il quale con Gianluca Vialli e Cristina Grande Stevens ha creato una fondazione per la ricerca. Ci ha fatto discutere il fatto che lui abbia 25 anni più di lei. L'amore - si sa - non ha età. Ci ha appassionato perché tante ragazze sognano un
Un mix di fotografie che ritraggono Valentina Avanzi; nella prima è con Massimo Mauro
calciatore. E tanti ragazzi sognano una bellezza sofisticata e di classe. Così sono arrivati al grande passo. Dopo una rottura, Massimo è tornato letteralmente in ginocchio da lei e le ha chiesto di convivere a Torino, dove fra l'altro è consigliere comunale per il Pd. Valentina ha accettato. «Adoro Torino» dice, «ma non mi
staccherò mai da Cremona, dove tornerò sempre quando potrò, almeno ogni due settimane, quando Massimo sarà impegnato col lavoro in televisione». E la scuola? «A settembre si parte. Nessun cambiamento di programma». E il matrimonio? «...» Hai intenzione di sposarti, vero?! «Se mi sposo, mi
Dalla Regione 500mila euro al Po
Per migliorare la rete di interconnessione stradale e ferroviaria E' di questi giorni un nuovo tassello per lo sviluppo del fiume Po: la Giunta Provinciale ha infatti approvato gli interventi al raccordo ferroviario al porto di Cremona, con un finanziamento pari a 500mila euro, con il sostegno finanziario della Regione Lombardia. «Quando abbiamo richiesto ed ottenuto dalla Regione le competenze del Porto, richiedemmo subito una scaletta di priorità, tra cui, oltre al “capitolo” personale, un preciso piano finanziario ed una serie interventi per migliorare la rete di interconnessione ferroviaria e stradale» hanno commentato il presidente Giuseppe Torchio con il vice
Agostino Alloni. «Obiettivi pienamente raggiunti dalla Provincia. Così ora, dopo il raddoppio della linea Cavatigozzi-Picenengo-Cremona, con il nuovo scalo merci a Cava, dopo l’occupazione di tutta l’area produttiva del Porto e l’avvio del piano di Tencara, una nuova riqualificazione infrastrutturale è in arrivo. Intervento che permetterà la realizzazione di un vero e proprio centro intermodale a Cremona». Nello specifico, è stato redatto un progetto per realizzare gli interventi necessari al ripristino di condizioni compatibili all’esercizio ferroviario in condizioni di sicurezza, con una spesa com-
Per la Vostra pubblicità su
plessiva quantificabile in 1.250.000 euro, in relazione agli interventi aventi ad oggetto il rinnovo di parte dei binari, per circa 4150 m., la revisione di 19 deviatoi, la messa in sicurezza di 3 attraversamenti. Quindi, con il questo finanziamento (pari appunto a 500mila euro) sarà posta in essere una pluralità di interventi individuati sulla base di un ordine di priorità, che tenga conto delle esigenze di sicurezza e degli esiti delle verifiche periodiche di RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Gli interventi saranno portati a termine nella loro globalità entro il 30 giugno del 2009.
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sposo a giugno. Per ora è una convivenza, un passo impegnativo. Lui mi ha chiesto di seguirlo a Torino e...» E da cosa nasce cosa...
Galeotti furono il golf e il numero "rubato" Ecco cosa diceva Valentina Avanzi durante la trasmissione «L'Aglieno, incontri ravvicinati», andata in onda su Telecolor il 20 novembre 2006.
Suscita molta curiosità una 19enne con un 44enne. La differenza d’età non conta, però «Però ci veniamo incontro. Lui è sicuramente una persona più grande e matura di me. Non vuol dire che il mio modo di pensare sia superficiale. Siamo consapevoli della differenza. Ci compensiamo e non ce ne fac-
ciamo un problema». Come vi siete conosciuti?. «Ho partecipato come hostess alla partita di golf organizzata dalla Fondazione Vialli-Mauro, prima di Miss Italia. Per un anno ci siamo persi di vista, poi lui è riuscito ad avere il mio numero di cellulare». Chi gliel’ha dato? «Chi lo sa! Non me lo vuole dire. E nel 2006 ci siamo re-incontrati e lì è scattato quel qualcosa». Ti sei rifatta? «Magari mi hanno visto veramente magra e di conseguenza ho perso le forme. Per fortuna quel periodo è passato ed ho recuperato qualche chilo». E stai anche meglio. Hai detto una cosa tanto semplice quanto pesante. Ma per forza bisogna dimagrire? «No, lo dico a tutte le ragazze. Va bene sì, lavorare, ma se devi dimagrire per star male, non ne vale la pena. Quando sono arrivata quarta a Miss Italia, avevo già riacquistato le mie forme... C’era molto stress».
DALLA PARTE DEI CITTADINI di Damiano Talamazzini
Responsabile Provinciale Patronato Epaca
L'apprendistato professionalizzante Questa rubrica rappresenta un luogo d'incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio Responsabile del Patronato Epaca, qual è la finalità del contratto di apprendistato professionalizzante? Lettera firmata L'apprendistato si caratterizza per la forte alternanza tra formazione e lavoro, creando così un importante strumento di promozione dell'occupazione giovanile. L'apprendistato è un contratto di lavoro a causa mista il quale prevede che, in aggiunta all'attività di lavoro vera e propria, l'imprenditore si impegni a fornire al lavoratore la formazione necessaria per ottenere la qualifica per la quale è stato assunto. Possono essere assunti in tutti i settori di attività (comprese le associazioni sindacali) con contratto di apprendistato professionallizzante per il conseguimento di una qualificazione, attraverso una formazione sul lavoro e l’acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico-professionali, i soggetti di età compresa tra i 18 e i 29 anni (fino al giorno antecedente il compimento dei 30 anni). Il limite minimo scende a 17 anni per i soggetti in possesso di una qualifica professionale. I Ccnl stabiliscono la durata di questi contratti che, in ogni caso, non può essere inferiore a 2 anni e superiore a 6. Sono previste: • forma scritta del contratto; • possibilità per il datore di lavoro di recedere dal rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato; • possibilità di sommare i periodi di apprendistato svolti nell’ambito del diritto-dovere di istruzione e formazione con quelli dell’apprendistato professionalizzante nel rispetto del limite massimo di durata di sei anni. Sono vietati di nuovo il cottimo ed il recesso senza giusta causa. La regolamentazione dei profili formativi dell’apprendistato professio-
nalizzante è rimessa alle Regioni d’intesa con le associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano regionale e nel rispetto dei seguenti criteri e principi direttivi: • previsione di un monte ore di formazione formale, interna od esterna all’azienda, di almeno 120 ore annue, anche in caso di parttime ritenuto compatibile, per l’acquisizione di competenze di base e tecnico-professionali. Con la nota 7209/06 il Ministero del Lavoro ha chiarito che nel part-time il periodo di attività formativa non può essere riproporzionato e che il lavoratore non può rifiutare la formazione, che deve essere retribuita alla stregua delle ore ordinarie; • rinvio ai Ccnl per la determinazione anche all’interno degli Enti bilaterali delle modalità di erogazione e dell’articolazione della formazione esterna ed interna delle singole aziende; • riconoscimento sulla base dei risultati conseguiti all’interno del percorso di formazione, esterna ed interna all’impresa, della qualifica professionale ai fini contrattuali; • registrazione della formazione effettuata nel libretto formativo; • presenza di un tutore aziendale con formazione e competenze adeguate. Trattandosi di contratti a finalità diverse, chiarisce il Ministero del Lavoro, il contratto di apprendistato professionalizzante potrà essere stipulato anche successivamente ad un contratto di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di formazione; in questo caso, tuttavia, la durata massima cumulativa dei 2 contratti non potrà essere superiore a 6 anni. Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un'adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: • CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 • CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 • CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 • SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 • CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811
Cronaca
Venerdì 23 Maggio 2008
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Oltre duemila, su tutta la provincia, gli utenti delle strutture che combattono l'abuso dell'alcol
Amanti della bottiglia, un vero e proprio esercito
Sei del pomeriggio, un sabato qualunque, in un bar come tanti. Al bancone molti giovani fanno a gara a chi ingurgita più velocemente l'ennesimo bic-
S
chiere di aperitivo. Seduti ai tavolini alcuni anziani li guardano scuotendo la testa, con davanti il decimo “bianchino” della giornata. Un pomeriggio
ad alto tasso alcolico, una prassi ormai d'abitudine, tra le nuove generazioni ma anche tra le più “datate”. Ancora una volta l'alcol fa da padrone.
di Laura Bosio
ono circa mille le persone prese in carico al Sert di Cremona (Nucleo operativo di alcologia): 734 a Cremona, 204 a Casalmaggiore e 58 a Crema. Accanto a questi ve ne sono altri 787 presi in carico dal Reparto di riabilitazione alcologica dell'ospedale di Rivolta d'Adda. Se si aggiungono poi anche i dati dei Club degli alcolisti in trattamento della Provincia (450) e delle comunità terapeutiche (18), si arriva a 2.196 persone per le quali è stato effettuato un trattamento. Una cifra che comprende due diverse fasce di popolazione. Da una parte gli alcoldipendenti, dall'altra coloro che sono stati fermati
L'assistente sanitaria Laura Rubagotti insieme al dottor Emanuele Sorini
bevono molto fuori pasto, e sono maggiormente vittime di ubriacature. Questo comporta una pericolosità, per il fatto che spesso poi si met-
PATENTI RITIRATE PER GUIDA IN STATO D'EBBREZZA anno 2007
Gen-Apr 2008
45
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416
128
Carabinieri Polstrada per guida in stato di ebbrezza, e che obbligatoriamente devono poi rivolgersi al Sert, secondo un protocollo nato proprio negli ultimi anni. «Guardando le fasce d'età, si possono spiegare diverse cose» spiega Ema-
tono al volante. Dall'altro lato, però, se valutiamo i quantitativi consumati, sono gli adulti (dai 40 anni in su) ad avere il primato. In sostanza il problema è di cultura sociale. Bisogna creare nella gente una di-
semplicemente perché quello dell'alcol è un consumo di comunità e coinvolge le più diverse fasce sociali, dal manager all'operaio, dal single al padre di famiglia, dal giovane all'anziano». Parlando ancora di dati, esiste una stima dei consumatori di bevande alcoliche? «Esiste una stima nazionale, che è stata riportata anche localmente. Emerge che i consumatori di bevande alcoliche, ossia tutti coloro che non sono astemi, in tutta la provincia sono 215.903. Calandosi nelle problematiche, le persone che presentano o hanno presentato problemi alcol-correlati nel corso della vita (bevitori problematici), risul-
Totale delle persone in carico presso i servizi pubblici di alcologia della provincia di Cremona. <=19 anni
19
20-29 anni
478
40-49 anni
326
20-29 anni 50-59 anni
>= 60 anni Totale
508 239 158 734
consumo di alcol in Italia? «Pur essendo un problema ancora grave, nella nostra penisola i consumi so-
STIMA DEI CONSUMATORI IN PROVINCIA DI CREMONA. Residenti > 14 anni
299.866
Consumatori bevande alcoliche
215.903
Bevitori problematici
23.989
Alcoldipendenti
nuele Sorini, responsabile del Nucleo operativo di alcologia. «Innanzitutto è importante sfatare il mito che siano i giovani i maggiori consumatori. E' vero che i ragazzi, anche giovanissimi, Il centrodestra insorge: l'ordinanza voluta dal sindaco, e firmata per la pubblicazione dal dirigente Franco Chiari, di divieto di detenzione e consumo di sostanze alcoliche nei giardini, nelle aree a verde, nelle strade e nei parcheggi pubblici, comprende tutta una serie di parchi tranne quello che è stato al centro delle maggiori polemiche da parte della minoranza con interrogazioni e mozioni in consiglio comunale a causa delle “brutte frequentazioni”. Si tratta del parco Igino Sartori di via Navaroli. «E' stato un mero errore di trascrizione» si è giustificato il comandante della polizia municipale Franco Chiari. «Ho fatto subito la rettifica già in pubblicazione». Errore o di-
5.997-8.995
versa coscienza, e questo lo si può fare solo con la prevenzione». Dunque è difficile stilare un profilo del consumatore medio di alcol? «Non esiste un profilo,
LA RISPOSTA
Gruppo di coordinamento per affrontare il problema
Ai problemi legati all'alcol, il Sert di Cremona risponde con un lavoro capillare. Esiste un gruppo di coordinamento, nato da circa un anno, di cui fanno parte tutti gli enti e le associazioni del territorio che lavorano su queste problematiche (Alcolisti anonimi, la Bussola, L'approdo, Apcat, Acat, Comunità «Il Cuore» di Crema, Nucleo operativo alcologia - Sert, Soc. Coop Fuxia, Unità operativa di riabilitazione alcologica dell'ospedale S. Marta di Rivolta d'Adda). «Si tratta di un'iniziativa che difficilmente si trova in altre province» spiega Sorini, direttore del nucleo operativo di alcologia del Sert di Cremona. «Ci siamo dati delle linee guida comuni, in modo da poter dare risposte omogenee agli utenti». Risposte che si concretizzano in corsi, terapie, incontri. Per chi ha avuto problemi di alcol alla guida, presso il Sert c'è il corso «Notti sicure» che viene ripetuto una volta al mese, e conta circa 30 partecipanti ogni volta. «Questo corso è rivolto alle persone che non presentano dati preoccupanti e che hanno solo bisogno di es-
Il bere è un problema della comunità
tano essere 23.989. Infine i soggetti alcoldipendenti variano tra i 5.997 e gli 8.995». Qual è l'andamento del
no calati per 25 anni, mentre da alcuni anni ora risultano stabili. Sicuramente non siamo a livelli di paesi come l'Inghilterra, la Germania o i
paesi dell'Est. Tuttavia è un problema da non trascurare». Per alcuni c'è poi il rischio della recidivia... «Dai nostri dati emerge che
Ordinanza sugli alcolici: snobbato il parco Sartori
Lega e Forza Italia attaccano. Chiari: «Solo un errore di trascrizione» strazione, l'episodio ha suscitato polemiche dal centrodestra. E riferendosi proprio al comandante della polizia municipale Chiari, così ha replicato Giacomo Zaffanella della Lega Nord: «Ha voglia di essere sostituito? Visto che la Ruggeri se n'andata e Sorrentino l'ha rimpiazzata, forse con questo errore grossolano cercava di defilarsi, combinandola grossa. Forse cerca il pretesto per farsi mandar via... se siamo in mano a questa gente... e se uno lo fa per dimenticanza siamo al limite
sere sensibilizzate sul problema. Alla fine del corso, l'84% dichiara che modificherà i propri consumi. Di questi il 24% affermano che ridurranno i consumi, mentre ben il 25% dichiara che smetterà completamente di bere». La prevenzione. C'è innanzitutto l'unità mobile (pulmino) che gira nei paesi e in città. Ma è fondamentale la prevenzione a scuola. «Nell'ultimo anno scolastico abbiamo coinvolto oltre 2mila studenti» continua Sorini. Vi sono poi i programmi volti alla riduzione dei consumi, che sono lunghi e complessi e coinvolgono tutte le reti del territorio. Vengono svolti presso i comuni, e da Cremona sono stati esportati anche in altre città. Per quanto riguarda, invece, il problema dell'alcoldipendenza, il discorso è ancora diverso. «La nostra scelta, sin dall'inizio, è stata quella di sostenere lo sviluppo delle associazioni degli alcolisti in trattamento» spiega Sorini. «Queste utilizzano un metodo molto valido, e permettono di coinvolgere molti più cittadini. In tutta la provincia se ne contano 43».
del ridicolo. Tutta la vicenda sicurezza è nata da qui. Chi firma è pagato per fare il suo lavoro in modo professionale, non per dimenticarsi di una cosa del genere. Viene il sospetto che l'abbiano fatto apposta. E' una presa in giro. Si annunciano misure restrittive, rimedi e poi nell'ordinanza proprio questo parco viene lasciato fuori. E' un po' come dire: non c'è più niente da fare, venite tutti qui, è una zona franca. Spero sia solo un errore. E' grave l'episodio ed è grave che si dimentichi in particolare questo parco».
Il comandante della polizia municipale Franco Chiari
dopo tre anni i recidivi sono tra il 7 e l'11 per cento. E' un dato basso, e il merito, molto probabilmente, è dei corsi che facciamo». Anche Carlo Alberto Ghidotti Forza Italia si augura che sia «solo una dimenticanza? Leggo un messaggio di non considerazione nei confronti della minoranza, per i continui richiami tramite mozioni e interrogazioni verso questo parco. E' quantomeno curioso che il dirigente si sia dimenticato di citarlo. Una trascuratezza un po' forzata. Poi mi chiedo a cosa possa servire questa ordinanza: come faranno a controllare chi beve? Io avrei un suggerimento, quello di posizionare anche qui delle telecamerevisto che è la zona con il maggior numero di persone, in particolare rom, che bivacca e che per questo ha portato le persone del quartiere a non frequentarlo».
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Cronaca
Venerdì 23 Maggio 2008
In Breve corso su ricerca e innovazione Prende il via il progetto «ForIndLog: Miglioramento delle capacità di ricerca e di innovazione delle risorse umane nell’ambito della Logistica e del Trasporto», interamente finanziato dalla Regione Lombardia attraverso il Fondo sociale europeo. Il Progetto, che nasce dall’accordo fra le quattro Province per la costituzione operativa dell’agenzia per la logistica Alot, si articola in una serie di attività di ricerca e di sviluppo delle competenze delle risorse umane. Vengono pertanto proposti: cinque moduli di alta formazione della durata di otto ore ciascuno e un corso di formazione professionale della durata di 240 ore per «Personale addetto alla gestione degli stock, operazioni di magazzino, cicli di produzione, riverse logistics e logistica integrata».
pasta antimafia in aiuto agli anziani Da sabato 24 maggio a domenica 8 Giugno, in tutte le piazze della provincia di Cremona, si svolgerà l'iniziativa promossa dall'Auser «Spaghetti Antimafia per aiutare gli anziani». E' la sesta edizione della Giornata Nazionale di solidarietà per il Filo d’Argento Auser. I volontari dell’Auser saranno presenti in oltre 60 piazze della Provincia di Cremona, con 10mila confezioni di spaghetti “antimafia”, prodotti con il grano proveniente dai terreni confiscati alla criminalità organizzata. Una pasta che è ormai diventata simbolo della campagna Auser per raccogliere fondi a sostegno del Filo d’Argento, il telefono amico degli anziani che aiuta a sconfiggere solitudine ed emarginazione e non ha scatto alla risposta. La pasta che si troverà in piazza è buona due volte perché ogni singola donazione consente all’Auser di aiutare gli anziani a sconfiggere la solitudine e perché la pasta prodotta con metodo biologico, è frutto della collaborazione con i giovani della Cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra che operano sulle terre confiscate alla mafia nella zona dell’Alto Belice Corleonese.
incontro col pensiero matematico
Sabato 24 Maggio alle 18,30 appuntamento speciale presso la Galleria Daniela Rallo (piazza S. Abbondio), con la filosofia e il pensiero matematico. Antonella Ciullini, docente di probabilità e statistica presso l'Università dell'Insubria di Como, laurea in Matematica, dottorato in ingegneria sismica, autrice di numerose pubblicazioni su riviste internazionali e di testi per le Edizioni CittàStudi-Clup e Hoepli, presenta una serata su: «La teoria dei giochi e il dilemma del prigioniero». Ad accompagnare l'evento, la visione di stralci del film «A beautiful mind» con Russell Crowe.
energie alternative e rinnovabili «Energie alternative e rinnovabili» è il titolo dell'incontro che si svolgerà sabato 24 maggio alle 15 presso la saletta Mercanti Via Baldesio - della Camera di Commercio. Il Comitato di Cremona dell’Unione Nazionale Consumatori in sinergia con l’UPPI, Unione Piccoli Proprietari Immobiliari della Provincia di Cremona, la Banca Cremonese di Credito Cooperativo e Cisvol, si sono rivolti allo Studio Eraclito per organizzare un convegno che chiarirà molte idee a proposito delle energie alternative e rinnovabili. Il fine è quello di evitare che al danno enorme causato dall'aumento dei costi e dell’inflazione si aggiunga la beffa di scelte non assunte con la necessaria attenzione. Tre saranno i punti su cui verrà aperta la discussione nell’intento di fornire agli utenti ed ai proprietari immobiliari un punto fermo di riferimento.
famiglia, scuola e cittadinanza
Appuntamento per venerdì 23 maggio, presso l'auditorium di Vescovato (via Marchi) alle 21, con «Famiglia, scuola e cittadinanza: un patto per educare». Un inconto realizzato dal Servizio dipendenze dell’Asl di Cremona, in collaborazione con l’Associazione «BUSsola» per concludere gli interventi di prevenzione delle dipendenze proposti durante l’anno scolastico nelle diverse sedi dell’Istituto Comprensivo «Ugo Foscolo» di Vescovato. Interverranno Don Pier Codazzi, responsabile del Servizio per il disagio dell’età evolutiva della Diocesi di Cremona, e Luisa Tinelli, docente di storia e filosofia del liceo scientifico Aselli di Cremona.
la musica italiana alla capannina Chi non vorrebbe immergersi nella magica atmosfera degli anni d'oro della musica italiana, ripercorrendo le melodie dei grandi classici e gli intramontabili ritmi latini, che hanno fatto sognare (e ballare) intere generazioni? Tutto ciò è possibile, con la serata organizzata alla Capannina per domenica 25. «La storia della musica italiana» è il titolo della serata, che prenderà il via a partire dalle 20.
la pratica dell'espropriazione
«La pratica dell’espropriazione»: questo il tema che verrà affrontato nel corso della giornata di studio promossa dalla Provincia di Cremona con il patrocinio del Comune di Cremona e la collaborazione di Cisal e Autostrade Centropadane s.p.a., che si terrà giovedì 22 maggio dalle ore 9 presso il Palazzo Cittanova. Interverranno l’architetto Vittorio Bensi, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Fiorella Lazzari, e Verino Gatti, dirigente della Provincia (Settore pianificazione e programmazione Viabilità e Traffico, Progettazione e Direzione Nuove opere stradali), con la partecipazione al dibattito pomeridiano di rappresentanti del Comune di Cremona e Autostrade Centropadane. Finalità dell’iniziativa è chiarire i dubbi sulle competenze e responsabilità dei soggetti pubblici e privati interessati, evidenziare le problematiche urbanistiche e localizzative, approfondire le metodologie e gli schemi pratici per la determinazione dell’indennità di esproprio in tutte le fasi del procedimento.
Il reggimento ha operato per il disinnesco delle famigerate bombe a grappolo
Guastatori, eroi dal Libano
O
cchi cerchiati, sguardi stanchi di chi ha visto troppe cose, ma sempre con un tocco di fierezza, che non li abbandona mai. Così sono tornati i genieri del Reggimento Decimo Guastatori di Cremona dopo una missione che li ha tenuti impegnati in Libano circa sette mesi e mezzo. Mesi lunghi e difficili per collaborare a una missione di pace coordinata dall'Onu, denominata Unifil (per l'Italia «operazione Leonte») per aiutare la popolazione a ricominciare. «Abbiamo ricevuto ringraziamenti e congratulazioni dal sindaco di Shama, un paesino al sud del Libano, dove abbiamo operato.
Ci ha ringraziato molto per il lavoro svolto» ha raccontato il comandante del Decimo Guastatori Michele Giovanni. I guastatori, sfruttando a fondo le loro conoscenze, hanno operato su diversi fronti. Da un lato quello della sicurezza degli stessi soldati impegnati nella missione, cercando di migliorare la qualità di vita e le condizioni di sicurezza. Ma il fronte fondamentale è stato quello della bonifica dei terreni dalle famigerate “bombe a grappolo”, le Cluster Bomb, utilizzate nel corso della guerra. Si tratta di bombe molto pericolose, veri e propri presidi di distruzione, nonché la moderna versione delle cosiddette mine
L'approfondimento
Le Cluster bomb
La cluster bomb è composta da un contenitore che trasporta da 200 a 250 piccoli ordigni. Può esser sganciato da arerei tattici, bombardieri d’alta quota, sparato da cannoni o da sistemi di lancio multiplo. Poco prima di raggiungere l’obiettivo il dispenser si apre e le cluster, appe-
se a piccoli paracadute, colpiscono il terreno. L’area di attività delle cluster impegna, per ogni dispenser, un perimetro ovale di 1500-2000 metri per 500-700. Il pericolo, tuttavia, non si esaurisce al momento dell’impatto. Non tutte le piccole bombe esplodono.
antiuomo, con cui moltissimi bambini hanno perso la vita. Ed è per questo che, con estrema tempestività, gli uomini del Genio si sono improvvisati maestri, recandosi nelle scuole libanesi, in una vera e propria lotta contro il tempo, per insegnare ai bambini cosa sono quelle bombe, e soprattutto cosa fare per evitarA sinistra il comandante Michele Giovanni le. «Era fondamentale che fossero consapevoli di cosa trattato di un'attività nuova, non dovessero toccare» conin quanto nuove sono queste tinua il comandante del Debombe. Per questo abbiamo cimo. «Agendo con tempeavuto un lungo addestrastività, abbiamo forse evitato mento, e utilizzato macchinumerose tragedie». nari appositi. Siamo inoltre In tutto è stato bonificato usciti con le unità cinofile, un ettaro di terreno, che poi opportunamente addestrate è stato restituito ai contadini per l'individuazione degli orlocali. «Si è trattato di digni». un'azione importante, in Il rientro dei genieri si è quanto è servita a permettesvolto a scaglioni, e ormai il re a molte persone di ricoreggimento al completo è minciare, di poter avviare tornato alla base, pronti a un'attività, e quindi di sonuovi addestramenti, per la stentarsi» continua il comanprossima missione. dante Giovanni. «Per noi si è Laura Bosio
L'appello dei commercianti: «Mettete la zona pedonale in corso Garibaldi»
Si sono incontrati i commercianti Ascom: una nutrita delegazione guidata dal suo presidente, Claudio Pugnoli, con l'amministrazione comunale, alla presenza del sindaco Gian Carlo Corada, del vice e assessore al commercio Luigi Baldani, dell'assessore Daniele Soregaroli, dei dirigenti Pagliarini, Bresciani e Chiari. La riunione era stata chiesta dai commercianti per fare chiarezza su quei 5 punti che fanno parte di un documento presentato lo scorso 12 maggio alla stampa. I punti prevedono chiarezza su: mobilità, semplificazione amministrativa, sicurezza, periferie e abusivismo, decoro e degrado urbano e turismo. Nel corso della riunione è stato toccato solo il primo punto, quello della mobilità, con la presentazione di tutti i cantieri, ma con un particolare riguardo e discussione su corso Garibaldi, per il quale un gruppo di commercianti con negozi sul corso sta raccogliendo firme per una petizione al fine di ottenere la pedonalizzazione di corso Garibaldi. «E' vero» ha spiegato Claudio Pugnoli «c'è in corso una raccolta di firme perché i commercianti del corso dicono che la Ztl porta loro disagi. Vorrebbero o l'isola pedonale, con piazza Vida libera alle auto, o il corso aperto a tutte le auto come lo è stato fino ad oggi». Nell'incontro si è discusso del problema dal punto di vista metodologico. «Chiediamo che l'assessore spieghi tempistiche e cantieri alle associazioni di categoria, in modo che anche noi possiamo apportare le nostre osservazioni costruttive» ha concluso Pugnoli. L'assessore direttamente interessato, Soregaroli, ha spiegato che: «C'è stato uno scambio di battute con il presidente Pugnoli, c'è stata la forte richiesta di confrontarsi con l'amministrazione. I commercianti vogliono essere aggiornati per tempo sulle aperture di nuovi cantieri, eccetera, lamentano trascuratezza da parte del Comune. Questo non è vero.
Noi siamo sempre disponibili. L'incontro è andato bene, è servito a dare spiegazioni sulla situazione del cantiere soprattutto di corso Garibaldi e sull'assetto viario. C'è la petizione da parte dei commercianti del corso che vogliono l'isola
pedonale da via Villa Glori a corso Campi. Ho risposto ai presenti che forse ci vuole un passaggio intermedio prima di passare dalla viabilità aperta alla pedonalizzazione. E la soluzione è la Ztl controllata dai varchi».
Lifting per i parchi cittadini Ripuliti da tutti i giochi non a norma, e acquistati nuovi giochi in tutti i parchi cittadini. Di questo si è fatto onere il comune, in particolare l’assessore al Verde Pubblico, Stefano Campagnolo, ha informato, che per questi lavori di riqualificazione delle aree per il gioco dei bambini in diversi giardini comunali ha sostenuto il comune un costo complessivo di 137.300 euro. «Gli obbiettivi principali che si vogliono raggiungere» ha spiegato l’assessore Campagnolo «sono: il miglioramento della fruibilità dei giardini pubblici comunali, garantire, l’integrazione dei bambini diversamente abili con quelli normodotati, garantire la sicurezza mediante l’installazione di attrezzature certificate». Parco Igino Sartori Area giochi fronte scuola materna Martiri della Libertà Integrazione dei giochi esistenti mediante l’installazione di gioco multifunzione (castello con palestra), n. 2 giochi a molla, staccionata a protezione dell’area giochi verso via dei Classici. Area giochi vicino alla giostra di gestione privata Integrazione dei giochi esistenti, mediante l’installazione di un’altalena, sostituzione di elementi danneggiati di giochi esistenti, sostituzione rete metallica a delimitazione dell’area giochi. Cascinetto
Rimozione e successiva posa, nell’area verde interna alla cascina, dei giochi esistenti; integrazione dei giochi esistenti mediante l’installazione di una casetta e n. 2 giochi a molla; posa di una bacheca in prossimità del Centro Anziani. Nuova area giochi nei giardini di p.zza Roma Realizzazione di pavimentazione antitrauma su tutta l’area attrezzata; installazione di attrezzature ludiche; a protezione e chiusura dell’area giochi è stato realizzato il prolungamento della siepe esistente, utilizzando la stessa specie arbustiva (ligustro), nella restante area piantumata, posta in testa al giardino (tra la casetta e via Ingegneri), si è realizzata una superficie a prato. Giardino di via Zana – Cavatigozzi Eliminazione di giochi rotti e pericolosi; integrazione dei giochi esistenti mediante l’installazione di un’altalena a nido e di un gioco multifunzione; Giardino di via della Castella – Boschetto Integrazione dei giochi esistenti attraverso l’installazione di un’altalena a nido e di un gioco multifunzione Parco al Po Integrazione dei giochi esistenti mediante l’installazione di un gioco multifunzione (nave da pesca); 4 tavoli da pic-nic; 5 panchine;
Cronaca
Marcegaglia leader di Confindustria: «Sicurezza sul lavoro prima di tutto»
C
di Sara Pizzorni
ade in un momento burrascoso, la nomina di Emma Marcegaglia a leader di Confindustria. Proprio mentre attendeva la nomina, infatti, nella fabbrica di Casalmaggiore un operaio moriva, travolto da un fascio di tubi d'acciaio. Tra i suoi obiettivi prioritari c'è la sicurezza sul lavoro. «Sapete quello che è successo» ha esordito la presidente designata nel suo discorso di insediamento davanti all'assemblea privata, proprio all'indomani dell'incidente mortale avvenuto alla Marcegaglia di Casalmaggiore. «Per questo insisto che è importante, fondamentale, fare informazione e soprattutto formazione», ha aggiunto la Marcegaglia, ribadendo il suo dissenso sul provvedimento varato dal governo Prodi: «Non è inasprendo le pene che si fa più formazione», ha concluso. Nata a Mantova nel 1965, l'imprenditrice è la prima donna eletta alla presidenza dell'Associazione. Ad eleggerla è stata l'assemblea privata di Confindustria. La Marcegaglia è il ventottesimo presidente nella storia di viale dell'Astronomia. Sposata e mamma di una figlia, è entrata a far parte dei Giovani di Confindustria nel 1986, a soli 21 anni, diventandone il presidente a 31, nel 1996, e raggiungendo oggi, a 43 anni, la guida anche dei “senior”. Il suo è stato sempre un primato,
Emma Marcegaglia, neopresidente di Confindustria
non solo per la giovane età, ma anche perché già tra i giovani imprenditori fu lei la prima presidente donna. L'assemblea privata di Confindustria ha osservato un minuto di silenzio per l'operaio morto in uno stabilimento del gruppo Marcegaglia e la produzione, per una giornata intera, si è fermata. Girolamo Di Maio, 32 anni, originario di Cefalù, sposato e padre di due bambini, in azienda dallo scorso settembre, è morto martedì nel corso del primo turno di lavoro. A quanto ricostruito dai carabinieri, l'uomo è deceduto dopo essere stato travolto e schiacciato da un pacco di tubi d'acciaio caduti da un supporto. La magistratura, in merito, ha aperto un'inchiesta che vedrebbe già come primo indagato il direttore dello stabilimento, l'ingegner Roberto Ferrari, responsabile della sicurezza, assistito dall'avvocato Alessandro Bocchi.
«Durante il sopralluogo in azienda da parte dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, Rsu e altri indicati dall'azienda», ha fatto sapere Ferrari, «non è emerso alcun punto veramente critico. In ogni caso procederemo a sistemare le situazioni indicate nel corso del giro. Non abbiamo dubbi sul fatto che la nostra sia un'azienda sicura». La Cisl parla di un «evento sconcertante, che lascia senza fiato». «Il sindacato, il coordinamento, le Rsu, i lavoratori della Marcegaglia», continua la Cisl, «sono da sempre costantemente impegnati sui temi della sicurezza, perché negli anni passati nel gruppo vi sono stati altri infortuni». Secondo la Cisl, «l'impegno non è ancora sufficiente. I carichi di lavoro, la fatica, la fretta e l'organizzazione devono essere a misura d'uomo, non contro questo. Ci stringiamo alla famiglia del ragazzo, tutti insieme vogliamo rinnovare e
accentuare l'impegno e richiamare l'attenzione di tutti perché questi fatti non devono accadere e perché il rispetto della dignità della persona sia sempre al centro della responsabilità di ciascuno». Il segretario generale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini, auspica un «ripensamento strategico» di Confindustria sulla richiesta di modificare il decreto legislativo sulla sicurezza sul lavoro. L'incidente alla Marcegaglia, ha detto Rinaldini, «è una tragedia che rende ancora più assurda la pretesa di Confindustria di modificare il Testo Unico sulla sicurezza». Anche l'Amministrazione Provinciale, il Comune di Casalmaggiore e le Organizzazioni Sindacali Confederali Cgil, Cisl e Uil, hanno espresso forte preoccupazione per il drammatico aumento nel nostro territorio degli incidenti sul lavoro che ormai rappresentano un'autentica emergenza sociale. E' stato ribadito con forza che la sicurezza e la tutela della persona nei luoghi di lavoro debba diventare ancor di più un impegno da perseguire da parte di tutti, a partire dalle aziende, una scelta assolutamente prioritaria, con l'obiettivo di far altresì crescere la cultura della prevenzione come volontà assoluta e di basilare importanza. Intanto le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato, per mercoledì 4 giugno, 4 ore di sciopero a inizio turno per l'intera provincia, con presidio davanti alla Prefettura dalle 10 alle 12.
IL CASO TAMOIL
«Inquinamento grave, necessaria la bonifica»
Lo stabilimento della Tamoil
Che l'inquinamento del sottosuolo della Tamoil sia grave, lo ha ribadito ancora una volta il pubblico ministero Cinzia Piccioni, che si occupa delle indagini relative all'inquinamento da idrocarburi nella zona a ridosso della raffineria Tamoil. «Ho richiesto delle precisazioni e delle integrazioni al mio consulente, ma in generale posso dire che sull'acquedotto non c'è rischio di inquinamento da idrocarburi, mentre si conferma il grave inquinamento dell'area sot-
tostante la Tamoil che ha superato i confini della raffineria, interessando le società sportive, in particolare il Cral Tamoil e la Bissolati». Per quanto riguarda l'acquedotto, «non c'è possibilità di interazione idrogeologica, grazie alla distanza tra i pozzi che servono l'acquedotto della città posti a monte e la falda, e grazie ai potabilizzatori che sono in grado di abbattere un eventuale inquinamento in quanto si presentano in ottimo stato di manutenzione e di efficienza». Per quanto riguarda invece l'inquinamento, la Piccioni ha sottolineato il grave grado di contaminazione della falda superficiale «con concentrazioni di idrocarburi superiori anche di 2000 volte rispetto ai limiti consentiti. Si tratta di inquinamento da idrocarburi leggeri riconducibili a benzina per autotrazione. In questi mesi che ha funzionato la barriera idraulica della Tamoil, sono stati aspirati tra i 200mila e i 250mila litri di idrocarburi». Ora - come ha precisato il pm - bisognerà attendere per valutare le concentrazioni residue lasciate dal prodotto quando sarà interamente aspirato. La Piccioni ha anche parlato dei tredici fusti che un anno fa erano stati trovati
sepolti sotto la raffineria. «Ho già autorizzato le operazioni di bonifica del sito. Si tratta, comunque, di materiale molto vecchio, lo si può far risalire tra il 1980 e il 1994, quindi non imputabile all'attività posta in essere dalla Tamoil. Stiamo parlando di prodotti petroliferi, rifiuti cancerogeni pericolosi che sotto l'azione del tempo hanno intaccato il terreno. Per questo l'area deve essere pulita». Il pm ha tenuto anche a sottolineare il contributo apportato dalla stessa raffineria per cercare di risolvere la questione: «c'è da dire che la Tamoil si è attivata con la barriera idraulica e con le nove pompe collegate ai piezometri. D'altro canto, per effettuare una effettiva bonifica dell'area occorreranno decenni». Sul caso è stato aperto un fascicolo penale nei confronti di dieci persone, tutti dirigenti della Tamoil tra presidenti e componenti del consiglio di amministrazione dal 1999 al 2007, sotto inchiesta per avvelenamento di acque ed altri reati in materia ambientale. Sui nomi degli indagati c'è ancora il massimo riserbo, almeno fino a quando le indagini non saranno terminate e sarà delineato l'intero quadro della vicenda. sp
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In Breve si apre il bosco didattico Domenica 25 maggio dalle 10 alle 18, in occasione della giornata nazionale delle oasi, curata dal Wwf, sarà aperto al pubblico il «Bosco didattico» della Provincia di Cremona, presso Castelleone (dalla "Paullese" deviazione per Gombito/S. Latino e poi a sinistra seguendo le indicazioni). Alle 14,30, con una breve cerimonia, saranno consegnate le nuove biciclette alle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Cremona. Alle 17 è prevista, inoltre, la liberazione di alcuni animali curati e riabilitati presso il locale Centro di Recupero degli Animali Selvatici. Durante l'intera giornata si potranno visitare gli stand delle varie associazioni, gli stand gastronomici, le mostre tematiche presso cascina Stella, o partecipare alla dimostrazione di tiro con l'arco.
ritorna bimbimbici Il 25 maggio, in occasione della programmata domenica ecologica, si svolgerà la giornata conclusiva del progetto Educazione Stradale nelle Scuole della Polizia Municipale di Cremona. La giornata sarà occasione per sviluppare le azioni di promozione dell’uso della bicicletta all’interno del progetto Eco in città: Eventi, Cantieri e Orari a Cremona. In concomitanza si svolgerà la nona edizione di Bimbimbici, giornata nazionale per la mobilità sostenibile promossa da FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta).
nuove linee per piedibus E' in corso a Cremona, fino al 30 maggio, la sperimentazione di 8 nuove linee di piedibus per i bambini delle scuole primarie S.Ambrogio, B.M.Visconti e D.P.Mazzolari. La sperimentazione viene realizzata dopo un lungo lavoro preparatorio che ha coinvolto bambini, insegnanti e genitori delle scuole coinvolte. Questa iniziativa è il primo passo affinché il Piedibus diventi una pratica quotidiana per andare e tornare da scuola e non solo. Dopo due periodi di sperimentazione, il Piedibus è in funzione quotidianamente presso le scuole primarie Manzoni e Boschetto dove accanto alle linee ufficiali sono nate anche linee spontanee autogestite direttamente dai bambini o dai genitori, come nel caso del Manzoni, per accompagnare i bambini agli oratori di S.Abbondio e S.Michele.
cremona per il sudan In concomitanza con il nuovo aggravarsi del conflitto in Sudan, Cremona dimostra ancora una volta il suo impegno e la sua solidarietà con la regione africana. Si è svolta sabato sera presso il circolo Acli Conca, una cena di presentazione del progetto «Rete-Cremona-Sudan». All’incontro, organizzato dal gruppo Lente con il supporto delle Acli e della Campagna italiana per il Sudan, erano presenti 50 persone. Yari Rizzoli, Paolo Guarneri e Gimmi Distante hanno spiegato la difficile situazione in Sudan e le prospettive di intervento del progetto, volto a promuovere il diritto all’istruzione primaria. Questo impegno coinvolgerà, a partire dal prossimo anno scolastico, anche alcune scuole cremonesi.
una cena per solidarieta' A Cremona, una cena con prodotti dei terreni confiscati alla mafia. L'idea di concludere l'intero percorso «Differenze, Generi, Generazioni, Geografie» con un appuntamento conviviale e festoso che coinvolga ragazzi, insegnanti e cittadini, è nata durante i laboratori didattici dello scorso anno, quando un animatore di Libera ha sollecitato gli studenti con la proposta di organizzare una cena della legalità. Il tutto avverrà il 7 giugno 2008 nel cuore della città, in cortile Federico II a partire dalle 19.30. Le prenotazioni si effettuano presso il Cisvol in via S. Bernardo 2 a Cremona, versando una quota di partecipazione e compilando una scheda coi propri dati il martedì dalle 8.30 alle 17.30 e il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30, fino a esaurimento posti. Il contributo per la cena, che sarà interamente devoluto a Libera, è di 20 euro per gli adulti e 10 euro per bambini e ragazzi fino ai 25 anni. Info: 0372.26585.
concerto per brassen Appuntamento per martedì 27 maggio presso il teatro Filodrammatici, alle 20.30, con lo spettacolo «Concerto per Brassens» di Nanni Svampa, organizzato a Cremona dalla Consulta Universitaria Cremonese. Il concerto serale sarà preceduto nello stesso luogo e giorno, dalle 10.30 alle 12.30, dalla conferenza «Georges Brassens nelle traduzioni di Nanni Svampa». Tale contributo è collegato all’attività didattica di alcuni corsi della Facoltà di Musicologia.
cremona apre all'artigianato Dopo gli eventi di Crema, Artigiana 2008 il 25 e il 26 maggio si trasferisce a Cremona. Domenica 25 maggio, nel centro congressi di CremonaFiere, avranno luogo numerosi eventi in cui il pubblico potrà partecipare gratuitamente a laboratori di trucco, di acconciature, manicure e a seminari informativi sulle nuove tendenze in fatto di bellezza e di benessere e sui trattamenti più innovativi. Ospite d’onore è Diego Dalla Palma, esperto di immagine e scrittore, che intratterrà il pubblico con suggerimenti per valorizzare la propria immagine. Diego Dalla Palma, attraverso il make-up, ha sempre espresso il suo concetto di bellezza: dare priorità alla personalità e allo stile innanzitutto e usare il trucco unicamente come veicolo per valorizzare la propria identità. Ci sarà anche un evento con Hair stylists della Revlon Professional con la collaborazione di Ughetta Spose e di Cose abbigliamento. Per promuovere l’evento domenica 25 maggio, in Piazza Stradivari, sarà operativo un info point.
Agricoltura
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Sabato 24 e domenica 25 stalle aperte a Cremona, Crema, Pizzighettone, Soncino e Malagnino
La Coldiretti ci serve un bicchiere di latte
L
arà un weekend al gusto di latte – buono, fresco, rigorosamente made in Itlay – quello che Coldiretti si appresta a regalare ai cittadini-consumatori. Con il titolo «Stalle aperte» si sta preparando, infatti, una coloratissima manifestazione, lanciata in tutta la Lombardia, che nel territorio cremonese andrà dalle piazze alle cinte murate, dai parchi alle aziende agricole, dalle fiere ai mercati. «Sabato e domenica saranno due giornate di incontro fra i produttori di latte e i cittadini consumatori» sottolinea Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Cremona. «I nostri allevatori sono pronti a diventare i protagonisti, accanto ai consumatori, di numerosi appuntamenti sul territorio, che avranno un denominatore
comune: far apprezzare il latte made in Italy e far conoscere l’impegno degli allevatori, pronti a bloccare il prezzo di vendita del latte alla stalla ai livelli attuali, per contenere con senso di responsabilità la spirale di inflazione. Lo stesso impegno a vantaggio delle famiglie italiane, naturalmente, viene dai noi chiesto all’industria e alla distribuzione». - A PIZZIGHETTONE Sabato 24 (dalle ore 16 alle ore 24) e domenica 25 maggio (dalle ore 10 alle 23) la Coldiretti sarà a Pizzighettone, prendendo parte alla «Tre giorni in piazza». Presso lo stand di Campagna Amica sarà presente un distributore di latte, dove i cittadini - al prezzo di 40 centesimi - potranno ricevere dell’ottimo latte appena munto negli allevamenti del territorio. Du-
rante le due giornate sarà distribuito materiale informativo che testimonierà il significato dell’iniziativa.
- A SONCINO Domenica 25 maggio, dalle ore 9 alle 18, la Coldiretti sarà a Soncino, nell’ambito della «Festa di Primavera». Presso il gazebo giallo degli agricoltori, collocato nella piazza del Comune, tutti i cittadini-consumatori potranno ricevere un “quintino” di latte, naturalmente offerto dai produttori, e tutte le informazioni legate a questa importate azione. - A CREMONA Nel pomeriggio di domenica 25 maggio l’attenzione sarà rivolta, in primis, ai più piccoli fra i cittadini: a bambini e ragazzi, che dalle ore 16 si raduneranno presso le Colonie Padane di Cremona per la grande festa finale dei pro-
Task force sul prezzo del latte
L’accordo siglato lo scorso anno tra agricoltura lombarda e industria ha fissato un prezzo del latte alla stalla pari a 0,42 euro al litro. Considerato che al cittadino-consumatore, per un litro di latte, viene chiesto circa un euro e mezzo, a volte fino a 1.60 euro, ci sembra che la somma riconosciuta all’agricoltura sia certamente esigua. Ciò nonostante, gli allevatori lombardi sono pronti a bloccare il prezzo di vendita del latte alla stalla ai livelli attuali, per contenere con responsabilità la spirale di inflazione. Non chiediamo più di quanto riconosciuto lo scorso anno, benché i nostri costi, a partire da quelli per l’alimentazione delle vacche giungendo ai costi per l’energia, siano aumentati in modo vertiginoso. Abbiamo preso una posizione responsabile e seria, a tutela anche dei diritti dei consumatori. Ma, certo, chiediamo che l’industria e la distribuzione abbiano la nostra stessa correttezza e coerenza». E’ questa la sintesi di quanto Roberto De Angeli, presidente di Coldiretti Cremona, ha detto ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori, invitate mercoledì pomeriggio presso la sede di Coldiretti, per un incontro volto a spiegare le motivazioni dell’agricoltura lombarda e le prossime tappe di una “mobilitazione” che Coldiretti sta avviando a tutela delle imprese agricole e della qualità del latte made in Italy. Accolti dal presidente De Angeli, dal direttore Assuero Zampini e dal responsabile vendite dirette
Francesco Cazzamali, c’erano Guglielmo Reali, segretario Adoc, Luigi Bellini, presidente dell’Unione Consumatori e Franco Mosetti, segretario di Adiconsum. «Dalle nostre stalle alle vostre tavole il latte vede il proprio prezzo quadruplicarsi. Ebbene, noi diciamo che, in questa inaccettabile forbice tra produzione e consumo, vi sono margini sufficienti da recuperare per consentire acquisti sostenibili ai consumatori e garantire un reddito equo agli allevatori, evitando la chiusura delle stalle e assicurando
alla Coldiretti, per riprendere queste tematiche e spiegarle a tutti i cittadini che si incontreranno. Per la Coldiretti si apre, in effetti, un fine settimana di intensa attività e d’incontro con i cittadini-consumatori. Da venerdì a domenica l'associazione sarà a Pizzighettone, fra i protagonisti della «Tre giorni in piazza» presso le Case Matte. Gli imprenditori agricoli prenderanno parte, nella giornata di domenica, anche alla Festa di Primavera a Soncino e alla chiusura dei progetti didattici «Lo Spaventapasseri» e «L’oasi visibile» alle Colonie
L'incontro con i consumatori
ai cittadini la possibilità di continuare ad acquistare latte Made in Italy» ha evidenziato Zampini, invitando le associazioni dei consumatori a condividere le ragioni della mobilitazione dell’agricoltura lombarda a tutela del comparto latte (che, lo ricordiamo, rappresenta il 40% del latte prodotto in Italia). «Le istanze degli allevatori, che chiedono di vedere il loro lavoro e i loro investimenti equamente remunerati, non vanno certamente a danno dei consumatori» ha aggiunto Zampini, invitando le associazioni ad essere presenti nei prossimi giorni sul territorio, accanto
Padane di Cremona. Tutti questi appuntamenti daranno modo agli agricoltori di illustrare ai cittadini-consumatori le ragioni dell’azione che la Coldiretti sta mettendo in campo a tutela delle produzioni made in Italy, a partire dal latte. Dalle associazioni dei consumatori è giunto pieno sostegno per le iniziative che l’Organizzazione degli agricoltori si appresta a varare: le bandiere e i rappresentanti dei Consumatori non mancheranno, negli stand e nei gazebo di Campagna Amica, a testimoniare il patto fra il primo e l’ultimo anello della catena alimentare.
getti didattici «Lo Spaventapasseri» e «L’oasi visibile». Qui il gazebo di Campagna Amica si trasformerà in una vera e propria stalla a cielo aperto, dove tutti i bambini riceveranno in omaggio un ‘quintino’ di latte (ne sono stati preparati cinquemila, con etichetta «Coldiretti Cremona» e «Coldiretti Lombardia»), buono e genuino.
- A CREMA A Crema l’appuntamento è, nella giornata di sabato 24 (dalle ore 8 alle ore 22), nella piazza del mercato, presso il distributore automatico di latte fresco dell’azienda agricola Cristiani Attilio. Qui i consumatori avranno la possibilità di acquistare ottimo latte fresco al prezzo di 0.50 euro al litro, corredato dalla distribuzione di volantini legati a questa “giornata del latte”. - A MALAGNINO «Stalla aperta» domenica anche presso l’azienda agricola Cà de Alemanni di Malagnino, dove, dalle ore 9 alle ore 20, le famiglie saranno accolte, potranno visitare la stalla aziendale e potranno acquistare al distributore di latte fresco, al prezzo di 0.50 euro al litro, il latte prodotto in azienda. Cartelloni informativi, presenti in tutte le “postazioni”, illustreranno le motivazioni dell’iniziativa, spiegata anche attraverso migliaia di volantini che gli allevatori consegneranno a tutti i cittadini-consu-
matori che incontreranno. «L’accordo siglato lo scorso anno tra agricoltura lombarda e industria ha fissato un prezzo del latte alla stalla pari a 0,42 euro al litro. Considerato che al cittadino-consumatore, per un litro di latte, viene chiesto circa un euro e mezzo, a volte fino a 1.60 euro, ci sembra che la somma riconosciuta all’agricoltura sia certamente esigua. Ciò nonostante, gli allevatori lombardi sono pronti a bloccare il prezzo di vendita del latte alla stalla: non chiediamo più di quanto riconosciuto lo scorso anno, benché i nostri costi, a partire da quelli per l’alimentazione delle vacche giungendo ai costi per l’energia, siano aumentati in modo vertiginoso» spiega Roberto De Angeli, Presidente di Coldiretti Cremona. «Dalle nostre stalle alle tavole delle famiglie
il latte vede il proprio prezzo quadruplicarsi. Ebbene, noi diciamo che, in questa inaccettabile forbice tra produzione e consumo, vi sono margini sufficienti da recuperare per consentire acquisti sostenibili ai consumatori e garantire un reddito equo agli allevatori, evitando la chiusura delle stalle e assicurando ai cittadini la possibilità di continuare ad acquistare latte Made in Italy». L’iniziativa è stata preceduta, mercoledì pomeriggio, dall’incontro fra i dirigenti Coldiretti e i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori del territorio. Le bandiere e i rappresentanti dei Consumatori non mancheranno, negli stand e nei gazebo di Campagna Amica, a testimoniare il patto fra il primo e l’ultimo anello della catena alimentare.
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Lettere
Venerdì 24 Maggio 2008
IL NEO ASSESSORE 1
Sorrentino è l'uomo giusto al posto giusto Egregio direttore, alla nomina di Ciriaco Sorrentino ad assessore alla sicurezza, a mio avviso deve andare il plauso di tutti i cremonesi. Finalmente l'uomo giusto al posto giusto dopo tante nomine discutibili, ci si deve tutti congratulare. Mi auguro che la politica dia sempre più maggiore spazio a persone della cui competenza nessuno possa discutere. Non resta da sperare che sia messo in grado di svolgere il suo compito. Nicola Centofanti Cremona Anche noi la pensiamo così. Non farà miracoli e il suo operato dipenderà da quello che deciderà lo Stato, cioè Bobo Maroni, ministro dell'Interno. Sicuramente ci vuole uno deciso e che ci dia dei segni visibili di sicurezza: visibilità delle forze dell'ordine, punti luce e pugno di ferro quando occorre. Auguri, Ciriaco. IL NEO ASSESSORE 2
Le strumentalizzazioni politiche non servono È proprio vero: la sicurezza non riesce a rimanere nell’ambito di appartenenza di tutte le forze politiche. Ognuno vorrebbe essere il fautore della sua denuncia o della sua soluzione. Quel che è certo è che le amministrazioni comunali e provinciali di Cremona la questione sicurezza non l’hanno gestita nel migliore dei modi. Se con la nomina di Sorrentino ad Assessore alla sicurezza sembra avviata a soluzione la problematica “sicurezza” che interessa i Cittadini del Comune di Cremona per quanto riguarda il territorio della provincia di Cremona è certo che la soluzione si è allontanata. E meno male! Mi vien da dire. Tuttavia non posso non constatare che la prima uscita pubblica di Sorrentino – della cui nomina i partiti dell’opposizione dovrebbero prendere atto positivamente salvo verificare concretamente cosa saprà cambiare – è improntata alla saggezza di cui dispone una persona che per 30 anni ha lavorato nel campo della sicurezza. Giusta-
mente Sorrentino ha sottolineato il ruolo e le competenze che la legge assegna alle forze dell’ordine preposte alla sicurezza dei Cittadini ed il ruolo che è demandato alla polizia locale. Adesso i Cittadini aspettano di vedere i fatti che dopo la nomina non dovrebbero tardare. Diverso è, invece, il problema che riguarda il Patto provinciale per la sicurezza. Ritengo che sia stato opportuno che il Sindaco di Crema Bruno Bruttomesso abbia messo uno stop all’operazione o, meglio, non abbia aderito chiedendo che si aspettassero le determinazioni del governo ma, soprattutto, che si ripristinasse una situazione di “legittimità istituzionale” riguardo al coordinamento del Patto. Se, da un lato, il Prefetto insieme a tutti i Corpi di Polizia non potranno non ascoltare e tener conto delle istanze degli Amministratori comunali dall’altro deve essere certo che il coordinamento deve far capo al Prefetto. Anche in questo caso le strumentalizzazioni politiche non servono ma, al contrario, ci aspettiamo un sereno dibattito in Consiglio provinciale e delle soluzioni condivise. Giuseppe Trepidi Segretario provinciale Udc IL NEO ASSESSORE 3
Contrari a Sorrentino: "Cremona non è Bronx" L’Italia dei Valori – Lista Di Pietro di Cremona esprime la propria ferma contrarietà all’assunzione del Dott. Sorrentino quale Assessore con delega specifica alla sicurezza. Cremona è una cittadina di circa 70.000 abitanti. Se dovesse esserci la necessità di assumere un tecnico per gestirne la sicurezza, significherebbe aver raggiunto un livello di degrado sociale allarmante, cosa che francamente ci pare ridicola. A nostro confronto, città ben più complesse come Brescia, Milano o Bergamo, tanto per restare in Lombardia, dovrebbero chiamare in aiuto l’esercito. Cremona ha qualche problema di sicurezza, come del resto ogni altra cittadina di medie dimensioni, ma certamente non è un Bronx. Per risolverlo, basterebbero pochi, sensati e mirati accorgimenti. Non tramite la copertura di un tecnico esperto, ma con la seria umiltà politica di ascoltare finalmente le elementari esigenze quotidiane dei cittadini. Ricordiamo poi che, sul tema della
"I colpevoli non sono le etnie, ma le persone" Uno dei principi che hanno reso grande la nostra civiltà, deriva dal Diritto romano e dice che la responsabilità é sempre soggettiva. Non esiste un gruppo, una categoria, una etnia di per sé colpevole. Esistono persone singolarmente colpevoli. Occorre che la Magistratura provi la singola colpevolezza della persona e, se provata, che la condanni ad una giusta pena, che - per essere tale - deve anche essere certa. Insomma, i Rom e gli zingari non sono tutti ladri. Così come non tutti i commercianti sono evasori, non tutti gli arbitri sono venduti e non tutti i piccoli dicono le bugie. Fermiamo, dunque, la bestia che c'é in noi. Fermiamoci e ragioniamo. Facciamo lavorare il cervello e la coscienza. Disse Bertold Brecht: "Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare..." A. Ferrazza Cremona Ferrazza, fa bene a dire queste parole, a ricordarci che sono le singole persone le colpevoli. Ma si ricordi anche che l'educazione deriva dall'ambiente e dal contesto sociale. E anche che Brecht era comunista!
sicurezza, probabilmente l’Italia dei Valori è l’unico partito che ha titoli per dare qualche “suggerimento”. Avremmo gradito un coinvolgimento, ma evidentemente, come in altre occasioni, le nostre opinioni appaiono superflue. La sicurezza, la legalità, trasparenza ed etica sono da sempre i temi delle nostre battaglie politiche. Senza demagogia, falso buonismo o riconversioni dell’ultima ora. Queste considerazioni sono esclusivamente di ordine politico e nulla hanno a che vedere con la figura del Dott. Sorrentino, persona a cui va la nostra stima incondizionata. Italia dei Valori Segreteria Provinciale IL NEO ASSESSORE 4
"La destra prima elogia poi spara a Sorrentino" Ma da che parte sono girati i signori della destra cremonese?! Per anni gridano "al lupo, al lupo" raccontando che Cremona é ormai terra di nessuno o poco ci manca, che assomiglia quasi quasi alla Napoli della camorra o alla Calabria della 'ndrangheta. La menano così tanto che addirittura il Questore é costretto a mettere i puntini sulle i: a Cremona non c'é alcuna emergenza sicurezza. Ci sono, certo, alcuni problemi che riguardano la sicurezza e che vanno affrontati per quello che sono. Né più, né meno. Il Sindaco, concordando con la tesi del Questore, dopo un po' di teatrino dovuto a Crema che ha menato un po' il can per l'aia, elabora un "Pacchetto Sicurezza" con i controfiocchi, e chiama ad attuarlo, come Assessore, nientepopodimeno che l'ex Questore Vicario di Cremona Dott. Sorrentino. Persona conosciuta e stimata in tutta la città. Tanto stimata che - in una fase di parziale, e rara, lucidità - gli stessi signori della destra cremonese ne avevano avanzato la proposta. Ora, il nuovo Assessore viene presentato in Consiglio Comunale, e se le cronache dei giornali sono veritiere - poco ci manca che Malvezzi, la De Bona e Zaffanella lo fucilino! Ma da che parte sono girati? Ma costoro, ci sono o ci fanno? Meno male che c'é un po' l'UDC a salvare la faccia ed a far capire che di gente seria ce n'é ancora in giro. Dario Antoniazzi Cremona DEPRESSIONE
Curatela sì, ma non con elettroshock e anfetamine Caro Dario, la destra cremonese non ha affatto fucilato Sorrentino. Ha criticato il ritardo del centrosinistra. Zaffanella, Lega, ha detto: "Ciriaco, li smentisca, lo faccia per il bene dei cremonesi". De Bona, An, ha detto: "I cremonesi si aspettano grandi cose da lei". Piuttosto i colpi, a salve, sono arrivati dalla sinistra. Egregio direttore, in questi ultimi tempi sto assistendo a una propaganda ad ampio raggio della terapia elettroconvulsiva, che altro non è che l’elettroshock. [...] Anche il Ritalin sia in America che in Italia viene usato per curare l’ADHD: ma circa 400 bambini sono morti in America a causa degli effetti collaterali di questa potentissima anfetamina. Eppure il Ritalin è entrato in Italia con l’approvazione dell’Istituto Superiore della Sanità! [...] E’ come dire che una volta si prendeva una mazza e la si picchiava in testa al paziente a mente serena, ora lo si fa sotto anestesia: ma quando il paziente si sveglia la sua testa è comunque rotta! [...] Termino la mia lettera con questa semplice riflessione: sottoponendo i pazienti a questa massiccia scarica elettrica, CHI NE BENEFICIA VERAMENTE? Un'insegnante Cremona
Gentilissima signora, non scriva lettere così lunge. Che poi mi dispiace tagliarla in questo modo. Venendo a risponderle, non ne beneficiano di certo i pazienti. Lei ha citato un caso emblematico di omicidio di massa. In America la strage della Columbine ha avuto come componente anche un farmaco antidepressivo. Uno dei due shooters (Eric Harris, l'altro era Dylan Klebold) ne prendeva in quantità limitate. E l'elettroshock?! Che dire. A noi ci pare barbaro. IL MONUMENTO
Alfo Ferrari, "il ciclista" ricordato a Sospiro Egregio Direttore, all’insegna del detto popolare “festa bagnata festa fortunata, si è svolta a Sospiro una bellissima cerimonia per l’inaugurazione del monumento a ricordo di un grande uomo di sport: Alfo Ferrari. Una vera folla di appassionati di quel ciclismo eroico i cui interpreti, in anni difficili hanno fatto grande uno sport che richiede oggi come ieri fatica ed immensi sacrifici. Alfo Ferrari, campione del mondo dilettanti a Reims nell’anno 1947 anno in cui la vittoria di un campionato mondiale non era solo un fatto sportivo ma un fatto storico e di interpretazione di una voglia di riscatto collettivo. Il titolo mondiale di Alfo Ferrari ed il secondo posto di Silvio Pedroni erano il riscatto di un intera generazione di giovani, il riscatto di un intero Paese umiliato da decenni di dittatura e distrutto da una guerra devastante su tutti i fronti. Una vittoria grandissima in un paese certamente straniero e non amico, il riscatto glorioso anche se per un solo giorno di migliaia di italiani che, emigrati per essere schiavi nelle miniere di quel nord Europa che non li amava , ritrovavano nella vittoria di un italiano il riscatto umano ed etnico gridando la propria appartenenza ad una comunità, quella italiana,così offesa e umiliata. Una comunità intera di donne e di uomini che non vedeva la televisione ma sapeva immaginare e gioire in proprio immergendosi nelle radiocronache che vecchie e gracchianti radio diffondevano nello spazio. Anche in questo sta la grandezza di quella vittoria, l’alone di quella gloria perenne che avvolge i veri Campioni di umanità e di sport quale è sicuramente stato il campione sospirese. Bene hanno fatto tutti coloro che si sono impegnati e prodigati con testardaggine per ottenere che il ricordo di moltissimi ieri, numerosi oggi, non fosse disperso con la vecchiaia di molti dei testimoni di allora. Al Sindaco di Sospiro, alla signora Ferrari, al gruppo “Associazioni Ciclisti Cremonesi” all’artista Codazzi che tra i suoi ultimi desideri ha voluto con amore e con forza lasciare questa sua opera a testimonianza di un passato sportivo che non è più. Questo lieto evento lascia in ognuno di noi la nostalgia di una gioventù che ci è appartenuta tutta ma soprattutto fa vivere la speranza che tornino ad essere i personaggi come Alfo Ferrari la testimonianza eterna di come debba essere interpretata la competizione sportiva. Grazie Alfo e grazie a tutta una intera generazione che ha fatto la storia mondiale di uno sport comunque bellissimo e glorioso e che sentiamo profondamente appartenere alla nostra terra contadina. Angelo Ongari Cremona SPERIMENTAZIONI
Non mi piacciono quelle sugli animali Egregio Direttore, ho appreso della recente nascita, presso il Laboratorio di Tecnologie della Riproduzione di Porcellasco a Cremona, di due mini-maiali creati appositamente per fare ricerche sulla produzio-
Per dire la vostra, scrivete a redazione@ilpiccologiornale.it Siate contenuti in 20, al massimo 30 righe. Le lettere più lunghe verranno tagliate. Le lettere senza nome, indirizzo e numero telefonico verranno cestinate. Le lettere giunte il giovedì potrebbero essere pubblicate non il giorno dopo, bensì la settimana successiva.
ne di organi per xenotrapianti, per ora sulle scimmie e poi in futuro forse sull’uomo. Innanzitutto, ritengo contrario all’etica la sperimentazione [...] Credo che la scienza dovrebbe porsi degli obiettivi anche ambiziosi, ma senza dimenticare che nessun essere vivente, né animale né uomo, può essere ridotto a fabbrica di organi o soggetto di esperimenti che provocano dolore e alterazione delle caratteristiche del suo corpo e del suo dna. E ritengo anche che sarebbe meglio se i soldi italiani e comunitari (questa ricerca si inserisce nel progetto europeo “Xenome”) venissero impiegati per sviluppare e utilizzare i metodi veramente scientifici ed etici, quelli che non sono basati sulla vivisezione e sulla ricerca su una qualsiasi specie animale di soluzioni applicabili all’uomo, perché solo l’uomo può essere, con i dovuti limiti etici, il campo di ricerca di applicazioni umane. Non capisco come si possa pensare che gli animali sono abbastanza simili all’uomo per poter sperimentare tutto e in qualsiasi modo su di loro per lui, ma non abbastanza per ritenerli esseri viventi da rispettare tanto quanto l’uomo. Giulia Lodigiani Cremona Signora Giulia, leggendo la sua lettera ho un po' di confusione. Lei è contraria alla sperimentazione sugli animali, ma la vorrebbe sull'uomo "con limiti etici". Non mi dice quali sono questi limiti etici... E gli animali hanno il DNA molto simili a quello dell'uomo, soprattutto i topi sui quali si sono costruiti grandi progressi scientifici. PRECISAZIONE
Purtroppo Rosanna Galli non è iscritta ad An In riferimento all’articolo pubblicato dal settimanale “Il Piccolo”, avente come oggetto l’indiscrezione relativa al fatto che la Dottoressa Rosanna Galli, titolare della farmacia di Via Bissolati, sarebbe il candidato Sindaco per le prossime amministrative (primavera 2009) del centrodestra sponsorizzata in particolar modo da Alleanza Nazionale, mi è doveroso specificare quanto segue. Contrariamente a quanto riportato nell’articolo, la Dottoressa Galli non è una iscritta di Alleanza Nazionale né tanto meno ha alle spalle una “lunga militanza” nelle fila sempre di AN. La Federazione provinciale di Alleanza Nazionale non potrebbe che essere orgogliosa di poter avere tra i propri iscritti e militanti una figura stimata ed apprezzata dalla cittadinanza, dalla società civile e dalla categoria professionale alla quale la Dottoressa Rosanna Galli appartiene, purtroppo per noi così non è. Chiara Capelletti Presidente Provinciale Alleanza Nazionale Cremona
Libere Opinioni
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Robin Hood
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di Maurizio Guerrini
La sinistra moderata cavalca le idee di destra
Cremona si è finalmente dotata di un assessore alla sicurezza. Da oggi in avanti i cremonesi possono inziare a dormire sonni tranquilli, con la certezza che non vi saranno più problemi per le proprietà e per l'incolumità delle persone. E infatti il neo assessore, immediatamete, il giorno dopo la sua nomina è subito sceso in campo e, insieme alla polizia locale, ha fatto sopralluoghi in varie zone della città per rendersi conto del da farsi. Non sappiamo ancora se i potenziali o effetivi criminali, si presume tutti immigrati clandestin , si siano già resi conto che da oggi in avanti per loro non ci sarà più scampo, e se abbiano deciso di trasferirsi in altri luoghi, quel che è certo è che se non fossimo davanti a qualcosa di terribilmente serio ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate. Per non dire poi delle modalità con cui il sindaco ha preso la decisione, dietro le pesantissime pressioni del Partito democratico, evidentemente convinto che dopo il voto delle amministrative della capitale,
www.aclicremona.it Nella nostra provincia si è acceso, anche se in ritardo rispetto al contesto nazionale e forse per emulazione, un interessante dibattito sulle modalità più efficaci per garantire una maggiore sicurezza o perlomeno una maggiore percezione di sicurezza. Senza ombra di dubbio la parola “sicurezza” è diventata una parola chiave per interpretare lo scenario italiano; sembra infatti essere una tra le maggiori preoccupazioni in tutt’Italia. La presenza di violenza mette angoscia in molte persone, creando via via, istintivamente, diffidenza, disagio e paura, che viene con facilità attribuita alla presenza degli stranieri. Riteniamo interessante provare a guardare questo problema alla luce di qualche dato riportato nell’ultimo rapporto Istat che assicura che in Europa l’Italia è uno dei paesi più sicuri, al di sotto della media Europea (il dato è quello sugli omicidi e si parla di 14 omicidi per milione di abitanti, il più basso in Europa). Ovviamente questo dato va unito a quello relativo ai delitti generici in aumento. Le denunce passano da 38,7 per mille abitanti nel 2001 al 44 nel 2006. Questo fenomeno racchiude anche la microcriminalità e sono più col-
per vincere bisogna soddisfare le percezioni di insicurezza, presunte o reali, presenti nella pancia di tanti cittadini italiani. Il centrodestra di Cremona ha criticato la scelta perchè l'ha giudicata tardiva, non capendo che la decisione assunta dal sindaco è una secca sconfitta della maggioranza che amministra il comune di Cremona. Questo non solo perchè due giorni prima dell'insediamento dell'assessore alla sicurezza, il questore di Cremona, alla annuale festa della Polizia di Stato, ha detto che nella nostra città i reati sono in calo, ma soprattutto ha detto che a Cremona non c'è nessuna emergenza sul fronte criminalità e sicurezza. In realtà su questo tema un ruolo determinante lo hanno giocato non solo le strumentalizzazioni della destra, ma anche l'enfatizzazione e la martellante campagna stampa di giornal nazionali e locali, e le televisioni di Berlusconi, dalle quali subito dopo l'insediamento del nuovo governo so-
Il dibattito sulla sicurezza pite le ricche regioni del nord (un altro aspetto di quella questione settentrionale cosi difficile d’affrontare per i nostri politici, enunciata e subito dimenticata). E' forse opportuno considerare quanto sia stretto il legame tra incertezza socioeconomica e percezione di insicurezza. Alla luce di ciò dati si potrebbe dire che in Italia accanto ai reali rischi si conviva con un alto grado di instabilità emotiva. Purtroppo si è molto insistito sulla paura e quasi per nulla sui tentativi concreti di superarla e di limitare la violenza, rischiando irresponsabilmente di alimentarla. Ciò spinge all’irrigidimento ad un eccessiva diffidenza; non si tiene in considerazione che la paura uccide la solidarietà, indebolisce le reti di mutuo-aiuto sulle quali si regge il nostro sistema di welfare e di protezione sociale. Con questo non si vuole dire che non sia giusto reprimere il crimine e riconoscere l’importanza delle forze dell’ordine che svolgono un lavoro irrinunciabile. Occorre ritrovare strumenti seri che ne individuino le radici. Non si tratta, infatti, solo di aumentare il volontariato o di sviluppare l’assistenza, ma di cominciare a chiedersi quali siano stati gli elementi che
BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni
[...segue] L’8 luglio 1914 il Consiglio comunale elegge Sindaco il socialista Attilio Botti. E’ un operaio tipografo di 33 anni che negli anni precedenti aveva già fatto esperienza di consigliere comunale. Egli si avvale in particolare dell’operato di un protagonista primario del socialismo cremonese, Giuseppe Garibotti. Questi ricopriva importanti incarichi amministrativi e politici, era tra i principali protagonisti nel sindacato e nella cooperazione, era stato promotore ed organizzatore di molte delle più importanti realizzazioni sociali e comunali dal primo ‘900 nella nostra città. Negli anni in cui Botti è
no partiti ben altri e più confortanti messaggi. Cosi è anche per l'immondizia di Napoli: il nuovo sottosegretario alla salute ha subito dichiarato che non c'è un pericolo diossina derivante dai roghi dei rifiuti; et voilà è bastato cambiare governo e scompare la diossina: siamo di fronte al miracolo. Ormai in questo paese basta affermare per trasformare una affermazione in realtà, ma solo pochi hanno questo potere e stanno quasi tutti nel centrodestra. Cavalcare le tematiche e le modalità della destra a Cremona non potrà che portare la sinistra moderata ad una secca sconfitta alle elezioni amministrative del 2009. Per quanto riguarda la sinistra cosiddetta radicale, la questione Sorrentino, per come si è conclusa, ha determinato un prima e un dopo nei rapporti dentro la maggioranza che amministra Cremona. E' bene che si sappia per chiarezza e per coerenza politica.
sindaco sono davvero tanti gli avvenimenti primari per la storia del nostro Comune. Nel 1915 nasce l’AEM, Azienda elettrica municipale, che sarà (ed è tuttora) tra i principali soggetti della modernizzazione della città. Sempre nel 1915 il Comune apre la prima farmacia comunale con cui fornisce medicinali gratuiti agli indigenti, che all’epoca non ne avevano diritto. Le farmacie municipali diventeranno in questo stesso periodo ben 8 e nascerà l’Azienda Farmaceutica municipale per gestirle in modo unitario ed adeguato. Il Comune istituisce l’Azienda annonaria per combattere le ondate speculative basate sulla rarefazione nel mercato cittadino
hanno alimentato la paura. Per lo più si è parlato di extracomunitari, poiché la cosa non scomoda quasi nessuno tra gli italiani, fa presa sulle persone in quanto i “diversi” intimoriscono. Stranamente accanto alle problematiche connesse all’immigrazione, pochi hanno ricordato quelli endemici della nostra società italiana. Perché non si parla della legalità che viene continuamente ignorata? Perché non si contano le centinaia di morti della Camorra, della ’Ndrangheta, della Mafia con i ricatti e le violenze? Perché non si racconta con altrettanta forza degli abusi sul lavoro, dello sfruttamento, della paura di restare senza impiego anche se si è assunti a tempo indeterminato per la delocalizzazione, delle ristrutturazioni senza garanzie di continuità? E la prostituzione, quali sono le reti che l’alimentano e chi sono i clienti? Ci piacerebbe che il dibattito sulla sicurezza prendesse in considerazione anche queste problematiche e le ricadute che una percezione parziale del problema hanno sul benessere sociale e sulle relazioni quotidiane. Pensiamo infatti che la paura sia nemica della pace. Mauro Platè
IL SOCIALISMO MUNICIPALE A CREMONA (1914 – 1922) di generi di prima necessità. L’Azienda si dota di magazzini mediante i quali provvede ai necessari approvvigionamenti, quindi di 9 spacci che forniscono a prezzi calmierati generi primari per l’alimentazione come il pane e il latte e la legna per il riscaldamento. Ma il Comune avvia anche l’Azienda municipale del latte per garantire l’approvvigionamento e la igienicità (all’epoca del tutto carente) di questo insostituibile, allora ancora più di oggi, alimento per i bambini e gli anziani. Già da molti anni, su impulso di Garibotti, era sorto a Cremona un panificio prima cooperativo poi municipale, esso viene potenziato
quale strumento per affrontare i momenti di vera e propria fame per le famiglie più povere ed indifese. La città si modernizza con le tramvie, servizio per il quale vi erano già state annose discussioni ed un affidamento alla Società SEB sia dei lavori d’impianto che del successivo esercizio da parte del già citato Commissario Guidetti. Il servizio si avvia nel 1916 e la gestione rimane affidata alla società privata SEB. In questo caso la tesi della gestione pubblica, per la quale i socialisti si erano battuti, non prevalse a fronte di insormontabili ostacoli giuridici opposti dalla stessa SEB e sostenuti dalla opposizione moderata. [continua...]
Questa pagina è aperta a tutti coloro che - rappresentando un'associazione di cittadini di varia natura ed estrazione - vogliano dire la loro in totale autonomia, nel rispetto della legge e della civile convivenza. Per questo "Libere Opinioni" non necessariamente rappresenta la linea editoriale de Il Piccolo Giornale.
Giuseppe Scalisi
Di lavoro si muore: le vittime continuano Un altro grave incidente mortale sul lavoro. Girolamo Di Maio un giovane operaio è morto travolto da un fascio di tubi di acciaio alla ditta Marcegaglia di Casalmaggiore. Poche settimane fa Mourad Ramdoui lavoratore magrebino moriva nei cantieri dell’acciaieria Arvedi di Cremona. Due incidenti mortali in due delle aziende più grandi e conosciute del nostro territorio e che, solo teoricamente, dovrebbero essere all’avanguardia per ciò che riguarda la sicurezza e la prevenzione sui luoghi di lavoro. Che cosa sta succedendo e perché succede questo? Succede che molto spesso, e questo riguarda la generalità degli imprenditori, al di là delle intenzioni, vere o presunte, di voler mettere in sicurezza i luoghi di lavoro, non considerano la prevenzione come vero strumento di contrasto agli infortuni e alle malattie professionali e quindi non prioritario l’indispensabile costo per l’attuazione di misure adeguate. E’ questo il vero nodo della questione. Abbiamo buone leggi che sono costantemente disattese. E si capisce perché il sindacato insista così tanto sul sistema sanzionatorio che deve accompagnare le leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ed anche perché, invece, le associazioni degli imprenditori alla cui testa troviamo proprio la confindustria della signora Marcegaglia sono così fortemente contrarie. Ma perché non pensiamo al valore della vita umana e alle ricadute affettive ed economiche che la sua perdita produce? E alle conseguenze di un infortunio o di una malattia provocata dal lavoro? E’ un problema solo della famiglia, dello Stato, della Società? Oppure anche l’azienda ha una sua responsabilità sociale? E non è questa una vera emergenza di sicurezza? Dobbiamo riflettere tutti ma soprattutto agire e pretendere più attenzione ai ritmi e alle condizioni di lavoro. Per il momento mi limito ad esprimere un sentimento di sincero cordoglio ai famigliari di «Mimmo» Di Maio.
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Salute
Venerdì 23 Maggio 2008
GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 18.00 in orario continuato, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800 448 800, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati Dove: piano Rialzato, padiglione 5 Orario: da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 16.00 Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. • ANATOMIA PATOLOGICA: consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Fax: 0372 405742. • RADIOLOGIA: Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-70 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoled dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. • SENOLOGIA: prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M, monoblocco ospedaliero (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso). Orario: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. FISIOTERAPIA Esclusa la visita specialistica che si prenota presso il CUP-Cassa, le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo C (ala sinistra), monoblocco ospedaliero. Orario: lunedì dalle 08.00 alle 14.00; da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Tel: 0372 405346 per informazioni. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO Allergologia per sospetti professionali Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, da 9.30 alle 13.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 408178. • MEDICINA DEL LAVORO: visite specialistiche di medicina del lavoro Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 17.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 405777. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero.
Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche) Telefono: 0372 405715. Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. SERVIZIO DIETETICO valutazioni e controlli nutrizionali La prima visita si prenota al CUP. Dove: piano 4, ala sinistra monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00. Telefono: le prenotazioni per il controllo nutrizionale può essere effettuata telefonicamente da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 15.30 ai numeri 0372 405732, 0372 405634, 0372 405631. LABORATORIO ANALISI previsto per il prelievo l'accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.00 alle 09.00. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452
Successo per il triangolare di calcio che vedeva protagonisti i pazienti degli istituti riabilitativi
Lo sport per la salute mentale
L
di Laura Bosio
a salute mentale passa anche dallo sport. L'attività fisica, infatti, risulta fondamentale, affiancata alla terapia, per evitare disturbi collaterali. «Per questo abbiamo deciso di celebrare i 20 anni della legge Basaglia con un triangolare di calcio, tra squadre composte da pazienti ed infermieri». spiega Roberto Poli, responsabile dell'area riabilitativa psichiatrica dell'Ospedale Maggiore di Cremona. Un'iniziativa promossa da Roberto Poli e dal diret-
malattia mentale tipico di prima, quando la malattia mentale veniva affrontata solo come qualcosa da arginare. I nuovi concetti di assistenza territoriale e di “salute mentale” esprimevano l’indicazione della Legge ad attribuire ai presidi extraospedalieri gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione relativi alle malattie mentali. Una riabilitazione che viene fatta direttamente sul territorio». Per questo si è scelto di giocare una partita di calcio? «Abbiamo voluto organizzare un'iniziativa allegra, dando anche testimonianza di quanto, se-
CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio della terapia anticoagulante orale. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: dalle ore 07.00 alle 14.00 da lunedì a venerdì (prelievi e visite specialistiche). CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando al 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00; oppure personalmente presso la Medicina del Lavoro dalle 7.30 alle 13.00 da lunedì a sabato e il martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.30. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: emotrasfusioni, autotrasfusioni, salassi, terapia marziale endovenosa Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì Rivolgersi alla segreteria del servizio negli orari sopra indicati, muniti della relativa impegnativa al fine di stabilire un appuntamento, in base alle necessità del paziente. GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: piano Rialzato, ala sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. MEDICINA GENERALE E ONCOLOGIA MEDICA Dove: piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248 TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione pu essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
Il dottor Roberto Poli
tore dell'unità di psichiatria Emilia Agrimi, e organizzata dal personale dell'Area, sotto la direzione della coodinatrice infermieristica Caterina Ferrari, di Antonio Cariani e di Davide Alberichi. Che dire della legge Basaglia? «La meglio nota Legge 180 ha rivoluzionato la psichiatria italiana ponendo al centro del suo interesse i diritti di cura e di cittadinanza del paziente, espressi attraverso la «volontarietà degli accertamenti e trattamenti sanitari» a superamento del concetto di pericolosità legato alla
condo lo spirito della legge Basaglia, sia di fatto importante superare lo stigma ancora residuo nei confronti della malattia mentale. Così abbiamo deciso per un confronto tra squadre di tre città,
Cremonesi, Sirigu e Zini della Cremo hanno dato il calcio d'inizio
In questo modo i pazienti si confrontano con un contesto di normalità, e con uno sport, il calcio, popolare e amato da tutti. Tanto più che dopo l'incontro si sono svolte le premiazioni delle tre squadre, e nel pomeriggio abbiamo colto l'occasione per far visitare la città alle squadre ospiti». Dunque l'esercizio fisico è importante anche in questa tipologia di malattia? «Estremamente importante. Tant'è che poniamo particolare attenzione all'attività motoria. Se già esiste, nella popolazione, un problema di obesità, disturbi diabetici e metabolici, nei pazienti psichiatrici simili patologie si acuiscono particolarmente». Per quale motivo? «E' una questione di stili di vita sbagliati, dall'alimentazione alla sedentarietà, che non aiutano di
nostro le armi che abbiamo sono una riabilitazione istituzionale, accompagnata da un'esercizio fisico costante. Questi interventi riabilitativi si associano alle terapie più tradizionali, da quella farmacologica ad interventi psicoterapici». Parliamo del Centro di riabilitazione di Cremona... «Abbiamo circa 80 pazienti, di cui una trentina ricoverati, mentre gli altri frequentano il centro solo di giorno». La realizzazione dei Centri Psicosociali e delle cosiddette strutture intermedie (centri diurni, comunità terapeutiche e appartamenti protetti) ha permesso nella nostra Regione e nella nostra Città in particolare, di dare piena attuazione alla legge e di offrire prestazioni presso le nostre strutture territoriali a circa 2.300 cittadi-
Le tre squadre in gara
Cremona, Brescia-Casazza e Rovato, composte da pazienti ed infermieri dei rispettivi centri riabilitativi.
certo. D'altra parte c'è anche una componente farmacologica, che può creare problemi. Dal canto
ni cremonesi per anno, con un numero di nuovi contatti sempre in aumento (circa 700 per anno).
Ambiente
A cura del Circolo culturale «Ambientescienze»
Il Circolo culturale AMBIENTESCIENZE
Invita alla conferenza BENESSERE E PIL Incontro con Mauro Bonaiuti Martedì 3 Giugno Ore 21.00 Palazzo Cattaneo Via Oscasali 3 - Cremona È un fatto assodato che il Prodotto Interno Lordo (PIL) sia stato concepito per essere un indicatore di performance dell’economia di mercato e non per valutare il benessere comune.
Venerdì 23 Maggio 2008
PROTOCOLLO DI KYOTO
Eppure il suo uso improprio come misura del benessere continua ad essere un’abitudine dominante tra chi a vario titolo si occupa di questioni socio-economiche. Il PIL rappresenta essenzialmente una misura della produzione destinata al mercato. Nonostante oggi sia universalmente riconosciuto che questo aggregato non è adatto a misurare il benessere, paradossalmente esso viene comunemente usato in tal senso a livello politico, giornalistico e scientifico. Il persistente attaccamento a un indicatore che ormai ha rivelato i propri limiti è emblema di una politica che alla massimizzazione del bene comune ha finito per sostituire il perseguimento di una crescita fine a se stessa.
Costo per l’Italia dell’anidride carbonica (CO2): € 47,6/sec; € 4.111.000/giorno; € 123.379.200/mese) Dal 1° gennaio 2008 a giovedì 22 maggio: € 592.220.160
IL METANO E IL GPL NON SONO LA SOLUZIONE !!! ,
Occorrono le auto elettriche e/o a emissioni zero
MAURO BONAIUTI Da oltre dieci anni si occupa di tematiche transdisciplinari tra economia e ecologia. È stato tra i promotori dell’Associazione Antiutilitarista di critica sociale, della Rete di Economia Solidale e della Rete per la Decrescita. Ha pubblicato La Teoria bioeconomica; Bioeconomia. Verso un’altra economia ecologicamente e socialmente sostenibile e Obiettivo Decrescita. Attualmente insegna economia presso le Università di Modena e Bologna.
IL QUADRO DELL’AMBIENTE IN ITALIA DA UNA RECENTE INTERVISTA DEL PRESIDENTE DI LEGAMBIENTE
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ello scorso decennio, in Italia, "tutti gli indicatori energetici e quelli relativi alle emissioni climalteranti hanno mostrato un segno contrario alle speranze di un'evoluzione verso una economia più efficiente e rinnovabile". In particolare, crescono le emissioni di gas serra, giunte nel 2005 a oltre 580 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (+ 0,3% sull'anno precedente), ma nei due anni successivi si registra finalmente una lieve inversione di tendenza. Dal quinto posto del 1990 ed il quarto del 2000, L'Italia è ora al terzo posto dei paesi europei per emissioni. A differenza dell'Unione Europea che ha ridotte proprie emissioni del 7,9% dal 1990, il nostro Paese le ha viste crescere del 12,1%. Le cause? Legambiente punta il dito contro l'aumento dei consumi per trasporti (+27%), contro quello della produzione di energia elettrica (+16%) e quello della produzione di
riscaldamento per usi civili (+21%). Per quel che riguarda le emissioni di CO2, tra il 2000 e il 2005, l'intensità è aumentata del 2% rispetto alla ricchezza prodotta (misurata come Pil). Rispetto al 1990 per ogni milione di euro (a valori costanti) le emissioni di CO2 sono diminuite in Italia del 7%, mentre in Germania e negli Stati Uniti sono scese del 24%, in Gran Bretagna del 33% e in Cina del 44%. Nella stessa Italia poi le emissioni sono distribuiti diversamente a seconda delle regione. Maglia nera va alla Lombardia che da sola rappresenta il 16% del totale. Seguono Sicilia, Veneto e Puglia (tutte poco sotto il 10% delle emissioni nazionali). Sul fronte dei consumi energetici, un italiano consuma poco meno della media Ue (anche a causa del clima), circa la metà rispetto a un cittadino Usa (3,5 tonnellate petrolio contro 7 tonnellate), ma tre volte un cinese e quasi nove volte un africano. Secondo Legambiente,
"mentre in Europa è cresciuta nel tempo la tassazione ambientale, in Italia negli ultimi dieci anni è avvenuta una "controriforma" fiscale che ha favorito l'inquinamento e i consumi e penalizzato lavoro e impresa. Bastano due numeri per renderlo esplicito: tra il 1997 e il 2006 il prelievo fiscale ambientale (energia, auto, rifiuti, acqua) di tutte le amministrazioni pubbliche è diminuito a prezzi costanti di oltre 6 miliardi di euro; tra il 1995 e il 2005, sempre a prezzi costanti, la tassazione delle emissioni di CO2 (calcolata in funzione della tassazione energetica) è diminuita di circa il 20% per ogni tonnellata di CO2 emessa". Per cogliere gli obiettivi energetici posti dalla Ue per il 2020 (-20% di riduzione di CO2, aumento del 20% dell'efficienza energetica, 20% di energia da fonti rinnovabili), l'associazione ha spiegato che l'Italia deve agire "radicalmente" entro i prossimi cinque anni. Nel rapporto, Legambiente indica per il 2020 una riduzione del consumo interno lordo di
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energia pari a circa 45 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) "rispetto ai consumi attesi in quell'anno (e pari a una riduzione del 5% rispetto alla situazione attuale)". "Uno scenario che prevede di arrivare nel 2020 a una produzione da rinnovabili equivalente a 35,3 Mtep di energia primaria (107.000 GWh di produzione elettrica da fonti rinnovabili e a 17,6 Mtep di usi termici). Questa riduzione dei consumi di energia e l'incremento delle fonti rinnovabili, abbinato a una sostituzione del metano ad alcuni consumi petroliferi e a una riduzione delle emissioni da centrali a carbone, potrebbe consentire di ridurre del 20% rispetto al 1990 le emissioni di CO2, superando gli obiettivi assegnati all'Italia dalla Ue". "Sono necessarie politiche ambientali, fiscali, industriali, di ricerca e sviluppo forti e integrate. E l'attuazione di questo scenario richiede decisioni rapide", ha detto il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
IL METANO E IL GPL NON SONO LA SOLUZIONE !!! Occorrono le auto elettriche e/o a emissioni zero Fonte: Criticamente, Per un’Informazione Consapevole http://www.criticamente.it/ index.php Facciamo sapere a tutti la verità su cosa inquina. Ecco cosa è stato detto all’incontro avuto il 16 febbraio 2005 alle ore 11.00 presso circolo popcafè in piazza Santo Spirito, 18 ar di Firenze. Non si tratta di favorire il ricambio dei vecchi automezzi inquinanti con altri mezzi inquinanti, non favoriamo la trasformazione dei veicoli in metano. I blocchi del traffico servono. L'inquinamento non si abbassa se non si spengono i motori a scoppio. Alti livelli di PM10, di NOx uccidono la gente, solo ad oggi 29 sforamenti oltre i 50 mgm3, i media PM10 dal 1 gennaio a oggi che è doppia rispetto ai termini di legge (40). Risultato, chi più inquina non paga, pagano in termini di salute tutti i cittadini. La verità è che: Il motore a scoppio è scarsamente efficiente in città quindi inquina, qualunque sia il carburante. il motore a scoppio produce PM 10 e i PM inferiori a 2,5, il metano produce particolato (polveri fini) più cangerogene di quello prodotto dai motori diesel. I motori a scoppio prendono l'ossigeno dall'aria circostante, che contiene per il 70% Azoto, producendo derivati dell'azoto come e più pericolosi del PM. I particolati di produzione secondaria (della combustione) sono i più fini e i più dannosi. I danni procurati dall’inquinamento da carburanti sono: il cancro, danni cardiocircolatori, danni respiratori, allergie. Quindi: morti precoci, peggior qualità della vita, costi sanitari elevati,
costi derivati dai danni ambientali. Perciò l'unica soluzione per abbassare l'inquinamento non è sostituire il parco macchine con macchinine a basso impattino (che non esistono), ma evitarne l'uso in assoluto. Quindi niente contributi economici per acquistare veicoli comunque dannosi e inutilizzabili a breve. Sono tutti da disincentivare. Sono da favorire SOLO i veicoli a EMISSIONE ZERO . Primo passo essenziale è quello di bloccare i veicoli trasporto merci in città, causa determinante dell’inquinamento, a cominciare dai diesel e passare a veicoli a metano (con filtri ulteriori che abbattano le polveri finissime) ed elettrici. Ma senza dare contributi di sorta ai veicoli a metano considerando che NON sono ecologici, che SONO inquinanti (PM, Co2, NOx) e che devono essere considerati una transizione (non obbligata) ai veicoli a emissione zero. Aiutate economicamente le imprese di trasporti a dotarsi DA SUBITO di veicoli elettrici, nella consapevolezza che solo questi permetteranno di raggiungere l’obiettivo dei 40 mgm3 di media annua prevista dalla legge. Si azzerano anche le emissioni di NOx e di CO2 (causa dell’effetto serra) con cui a breve ci dovremo confrontare con le limitazioni imposte dall’ attuazione del Protocollo di Kyoto (16 febbraio 2005). Non è vero che le imprese dei trasporti non siano sensibili a queste problematiche infatti aziende fiorentine hanno già investito nell’acquisto di veicoli elettrici da 35 quintali e sono disponibili a investire ulteriormente se trovassero attenzione e riscontri da parte delle Amministrazioni cittadine e regionali. Per ZEC – Zero Emission Community - email: info@popcafe.net
Produzione di CO2, Auto: meglio non rottamare! 15/04/2008 - Gabriele Bindi (http://www.paea.it/) Uno studio mostra come la rottamazione favorisca l'aumento di emissioni di CO2 per via dei costi energetici legati alla produzione. Una macchina di ultima generazione consuma come quella di 10 anni fa...
Il marketing riesce anche a stregare gli ecologisti. E' il caso degli ecoincentivi e le campagne per la rottamazione dei vecchi automezzi. Tu compri una macchina efficiente, completa di dotazioni di sicurezza e titoli ambientali, tipo euro 4 o euro 5. Credi di risparmiare in carburante. E ti illudi di inquinare meno. Ma basterebbe guardare due cifre per accorgersi ad esempio che una Passat del 98 consuma esattamente quanto ad una nuova di zecca del 2008. Ma il passo ulteriore sarebbe quello di indagare su quanta energia è necessaria per la fase produttiva di un automobile. L’impatto ambientale di un automobile infatti non si valuta solo guardando il posteriore, e cioè tutto quello che fuoriesce dalla marmitta, ma
bisogna considerare l’intero ciclo produttivo (si calcola che per produrre un autoveicolo occorrono mediamente 450.000 litri d’acqua e 15.000 kwh di energia).
Uno studio di Legambiente evidenzia come il maggiore ricorso al rinnovo del parco auto porti a una maggiore quantità di emissioni di CO2, esattamente il contrario di quello che hanno sostenuto finora tutti i governi e le case automobilistiche nel presentare i vantaggi della rottamazione. E’ vero, certo, che i nuovi modelli sono ambientalmente meno impattanti rispetto ai precedenti, ma la minore produzione di emissioni per chilometro percorso non compensa (nel breve-medio periodo) la quantità di energia (e dunque di emissioni supplementari) necessarie a costruire le vetture. Va peraltro sottolineato che per fare questa valutazione i ricercatori hanno utilizzato i valori di una berlina diesel attualmente in commercio, tra le più “ecologiche” del suo segmento, mentre la vettura di partenza (acquistata 10 anni fa) non aveva parti-
colari doti ambientali. Per poter fare il calcolo c’è evidentemente bisogno del Life Cycle Assessment (valutazione del ciclo di vita) del prodotto, un metodo oggettivo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed ambientali e degli impatti potenziali associati dall’acquisizione delle materie prime al fine vita (dalla culla alla tomba). Un dato che, nonostante le numerose rottamazioni decise da governi di colore diverso, nessuno ha mai pensato di valutare per verificare tecnicamente l’efficacia del provvedimento. Anche l’industria automobilistica in tal senso non ci fornisce un grande aiuto. Una delle poche marche automobilistiche che ha realizzato una analisi di questo tipo è la Volkswagen: per alcuni suoi modelli è disponibile l’inventario delle emissioni del ciclo di vita della vettura. Eccoci dunque alla nostra Passat, di cui dicevamo sopra. L’esame parallelo di Legambiente interessa una Vw Passat 1.9 TDI del 1998 e una Vw Passat Estate 1.9 TDI DPF BlueMotion del 2007, pubblicizzata dalla casa costruttrice in questo
modo: “efficiente per natura, grande attenzione ai risparmi e all’ambiente con filtro antiparticolato di serie”. Vediamo le principali caratteristiche delle due vetture utili al nostro esame: Passat 1998 1.9 (ca 1300 kg Diesel 148 g/km 5,5 lt/100 km) Passat 2007 1.9 (ca 1500 kg Diesel 137 g/km 5,2 lt /100 km) Le informazioni prese in considerazione riguardano 4 fasi del ciclo di vita di una vettura: la produzione, l’approvvigionamento di carburante (tutte le operazioni che servono a portare il greggio dai pozzi al serbatoio), l’uso, lo smaltimento. Per i modelli esaminati le varie fasi pesano sulla produzione di CO2 nelle percentuali dello schema riportato qui sotto: PRODUZIONE: 19,6% APPROVIGIONAMENTO CARBURANTE: 9,1% EMISSIONI L E G AT E ALL'USO:70,9% SMALTIMENTO:0,4% Lo studio esamina due potenziali scelte di uno stesso automobilista
che percorre mediamente 15 mila chilometri l'anno, in un arco temporale di 30 anni. Nel primo caso opta per cambiare macchina ogni 10 anni, nel secondo sceglie di tenere la stessa vettura per 15 anni. Nel primo caso, dunque, dopo dieci anni, usufruisce del cosiddetto ecoincentivo, e cambia la sua vettura per un modello analogo riammodernato. Poi dopo dieci anni ripete la stessa operazione. In un trentennio dunque avrà utilizzato complessivamente tre autovetture (progressivamente più efficienti e meno inquinanti) e coperto 450mila chilometri. Nel secondo caso, invece, cambia l’automobile una sola volta e avrà dunque utilizzato in 30 anni due autovetture sempre per fare 450mila chilometri. Complessivamente, nell’arco dei trent’anni e con tre auto, il primo proprietario è responsabile di 88,31 tonnellate di gas serra. Il secondo proprietario, invece, avrà emesso in totale, sempre in trent’anni ma con due soli veicoli, 86,66 tonnellate di CO2.
Cultura&Spettacoli
Dal 24 giugno ci sarà anche uno stage internazionale
Cremona Danza e fa ballare Carmen è il tema dell'anno
I
di Silvia Galli
l prossimo 10 giugno prenderà il via la dodicesima edizione di Cremona-Danza, rassegna delle compagnie e delle scuole locali. Il Teatro Amilcare Ponchielli la programma collateralmente alla rassegna La Danza, che quest’anno avrà per tema la Carmen. L’iniziativa ha offerto in questi anni alle numerose e assai frequentate realtà locali che si dedicano alla danza, l’occasione di uno stimolante confronto, grazie alla possibilità che ogni gruppo ha avuto di esibirsi sul palcoscenico del massimo teatro cittadino, in un contesto ottimale per mettere in evidenza i risultati di un anno di lavoro. CremonaDanza è uno stimolo alla crescita delle scuole e dei gruppi locali, che ora si sono riuniti in un organismo, il Coordinamento Danza Cremona, con lo scopo di mantenere vivo un costante confronto di idee e di realizzare iniziative comuni. Primo frutto pubblico del Coordinamento, nato ufficialmente lo scorso aprile con l’adesione di dieci tra scuole e corsi di danza, è la prima edizione di Cremona Danza – Stage internazionale di Danza 2008. E' un progetto, che si
avvale della collaborazione del Teatro Ponchielli e del patrocinio del Comune di Cremona, che tiene conto dell’importante tradizione coreutica (arte della danza) che la città ha maturato negli ultimi anni. La crescita dell’interesse verso la danza è strettamente legata sia alla presenza di insegnanti che hanno lavorato con serietà e impegno sul territorio, sia alla visibilità di cui gode la danza cremonese grazie anche alla rassegna promossa dal Teatro Ponchielli.
Internazionale prevede una full-immersion nel mondo della danza. I laboratori si svolgeranno presso le sedi di alcune scuole di danza cremonesi e saranno tenuti da otto docenti di fama internazionale e di discipline diverse (classica, hip hop, contemporanea, flamenco, modern jazz e danze popolari): Cristina Amodio, Giorgia Celli, Gabriella Cohen, Alda Ferrali, Virginie Richard, Geen Santopaolo, Roberto Bagnoli, Monica Garzari. Anche i più piccoli aspiranti
Esempio di danza moderna e contemporanea.
Il progetto elaborato dal Coordinamento porta per la prima volta a Cremona una serie di proposte didattiche volte ad approfondire la conoscenza delle diverse tecniche coreutiche. Dal 24 al 27 giugno il calendario dello Stage
danzatori avranno l’opportunità di iscriversi a due stage sulla danza classica e sull’hip hop dedicati esclusivamente a loro. Oltre ai laboratori, il programma prevede due lezioni di storia della danza e la
presentazione di due libri: L’ABC della danza di Marinella Guatterini e, per la collana Il Battello a Vapore, la serie Scuola di danza di Aurora Marsotto. Infine, il 27 giugno alle ore 21 il Teatro Ponchielli ospiterà insegnanti e allievi per un Galà di chiusura dello stage, un’occasione per mostrare, a un pubblico di appassionati e studenti, i lavori svolti durante i laboratori. Il Coordinamento Danza Cremona, nato ufficialmente lo scorso aprile 2008, raccoglie dieci realtà tra scuole e corsi di danza, riunite per promuovere, coordinare e divulgare tutte le attività didattiche che si svolgono in città e provincia. La crescita dell’interesse verso la danza è strettamente legata sia alla presenza di insegnanti che hanno lavorato con serietà e impegno sul territorio, sia alla visibilità di cui gode la danza cremonese grazie all’ormai decennale rassegna “CREMONA DANZA” promossa dal Teatro Ponchielli; da anni le scuole e le realtà del territorio hanno la possibilità di confrontarsi e crescere esibendosi su un palcoscenico così prestigioso. Ecco allora che il Coordinamento Danza Cremona ha elaborato un progetto che per la prima volta porta in città una serie di
Touring, omaggio a Ezio Quiresi
Il consolato cremonese del Touring Club Italiano, in collaborazione con i Gruppi Culturali AVIS ed ERIDANO, organizza per venerdì 23 maggio alle ore 21 presso l’Auditorium AVIS di Via Massarotti 65, ingresso libero, una serata dedicata ad Ezio Quiresi: "Il mio giro d’Italia con il Touring". L’Italia da nord a sud nelle immagini di Ezio Quiresi fotografo per conto del TCI negli anni ‘60/’70 del Novecento: dalle Alpi alla Sicilia, paesaggi, monumenti, volti e mestieri fissati dall’occhio attento e ricco di umanità. Ezio Quiresi, 83 anni in agosto, il decano dei fotografi cremonesi, ha alle spalle 53
anni di professione. Instancabile, in occasione dei suoi 80 anni, ha preparato un libro dedicato alla donna, uno sulla storia della bicicletta, e ha fatto uscire una seconda edizione de «Il fiume della memoria», il suo affettuoso omaggio al Po, aggiornato alla grande piena del 2000, alle navi da crociera e all'arrivo in porto del sommergibile Toti. Quiresi non è un fotocronista d' assalto. I suoi scatti sono frutto di spirito d' osservazione, di discrezione, di amore per la natura e per i personaggi semplici, come Pirlin, «paradour» del Foro Boario di Cremona, tra i suoi primi soggetti,
insieme ai nonni e ai clienti dell' osteriatabaccheria paterna. Quando mandò le sue prime opere ai concorsi, tra i partecipanti c' erano giovani come Gianni Berengo Gardin e Fulvio Roiter. Nel 1955 il Comune lo inviò a immortalare i bambini nelle colonie. Quindi i viaggi in Italia per il Touring Club e i reportage con Fiorino Soldi, l'indimenticato direttore del quotidiano «La Provincia». Oggi Ezio, i capelli candidi, gli occhi azzurri di bontà, vive e lavora in un'oasi di verde a Bonemerse. Gli fanno compagnia un gatto zoppo, una decina di cani trovatelli, tre oche. (s.g.)
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SORESINA
Mirò in una mostra Nella Sala del Podestà di via Matteotti, la Biblioteca ha allestito la mostra-evento del maestro Mirò. Lo studioso cremonese Simone Fappanni ha così commentato l' iniziativa «Ho accettato volentieri l'invito degli amici soresinesi e della presidente della sala civica, Anna Pilla, a parlare di Mirò, in quanto questo artista rappresenta un punto fermo nella moderna storia dell'arte, specialmente per quella dimensione sperimentalista che caratterizza la sua intera produzione, sia quella pittorica che scultorea». Sollecitato sull'insolito titolo della conferenza, ha aggiunto: «il titolo, richiama quello di una rassegna intitolata "Mirò, alchimista del segno", che bene rappresenta l'essenza meta-narrativa dell'autore spagnolo che amava paragonare il proprio lavoro a quello di un giardiniere. Paziente, attento, capace di aspettare la “maturazione” dei propri lavori, anche lasciandoli per lungo tempo incompiuti. Ma questo giardiniere ha, secondo me, la curiosità e la voglia di sperimentale dell'alchimista». E come l'alchimista ambiva a trasformare la materia senza pregio apparente in oro, così Mirò ambiva, più o meno consapevolmente, a trasformare la materia inerte in struttura viva. A rendere ancora più interessante l'incontro è stata la lettura, curata dall'attrice soresinese Lorenza Grassi, di alcuni brani tratti dagli scritti di Mirò.
proposte didattiche per conoscere e approfondire le varie tecniche coreutiche, rivolte agli oltre 1500 allievi (bambini, adolescenti ed adulti) che studiano in città. Questa prima edizione di “Cremona Danza - Stage internazionale di Danza 2008” vorrebbe
essere quindi una occasione di perfezionamento per chi già pratica la danza, ma anche l’occasione per avvicinare alla danza coloro che sono mossi da curiosità verso forme espressive spesso viste come pratiche elitarie, poco comprensibili ed avvicinabili.
CASTELLEONE
Rossignol in giro per i due mondi
Kazakhistan, Colombia e Spagna Dopo una sosta operativa (un nuovo CD ed una nuova produzione di musica e danza rinascimentale), tre nuove tournée in rapida successione per «La Rossignol», la Compagnia di musica e danza antica di Castelleone. La prima si sta svolgendo ora, dal 20 al 26 maggio, in Kazakhistan dove, a Almaty, Aqsay e Astana presenterà «Balli suavi et amorosi - Musiche, danze e canti del Rinascimento italiano», lo spettacolo che ha trovato grande attenzione in tutto il mondo. La seconda, dal 29 maggio al 4 giugno, in Colombia, a Bogotà, per festeggiare con tre concerti-spet-
tacolo, il 60esimo anniversario della fondazione del Liceo italiano «Leonardo da Vinci». Il programma sarà incentrato proprio sulla vita del grande genio del Rinascimento italiano che fu, oltre che compositore, ballerino e inventore di rebus e strumenti musicali, pure «valente et raro sonatore di lira». La terza, dall’11 al 13 giugno, appena fuori porta, a Valencia, con il concerto «Diverse sorte de musiche et balli nelle magnifiche ed excellentissime corti d’Italia», col quale parteciperà al IX festival di musica antica «Musica, Història i Art» che si svolgerà nel celebre Palao de Cervellò.
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Cultura
Venerdì 23 Maggio 2008
Scambi tra ragazzi italiani e stranieri, grazie al progetto provinciale «Intercultura»
SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori
«I leoni di Candia»
Il volume «I leoni di Candia», di Gian Marco Concas, è ambientanto nel 1635. Candia, la porta del mar Egeo, è ancora tra i più ricchi possedimenti della Serenissima. Il suo arsenale è secondo alla sola Venezia e, nel suo porto, giungono le preziose merci delle terre d’oriente. Ma il vecchio spirito che un tempo aveva reso grandi i leoni di San Marco si è spento: il ceto imprenditoriale del ducato si è abbandonato ad un’esistenza di rendita, mentre oltre mezzo secolo di pace sembra escludere la secolare minaccia della Sublime Porta. I moli dello scalo e la riarsa campagna circostante la città sono la magnifica arena dove Leonardo impara a muovere i primi passi, sotto lo sguardo severo del padre, il sergente Giovanni Danesin. L’esempio del vecchio soldato, la sua guida ed i suoi insegnamenti saranno fondamentali per la sua crescita fin quando la stessa isola di Candia non diventerà troppo piccola per il suo desiderio di avventura. Perfino l’amore per una giovane ebrea non impedirà al Danesin di far fronte al richiamo del Mediterraneo.
Quando la cultura passa i confini Ponte di cultura tra Cremona, Usa, Germania, Tailandia, Norvegia e Nuova Zelanda. Grazie alla sezione locale di Intercultura, a cui la Provincia di Cremona ha dato il suo contributo attraverso Denis Spingardi, assessore provinciale alla cultura, alcuni ragazzi provenienti da Paesi terzi potranno studiare, conoscere e visitare il nostro territorio, ospitati dalle famiglie cremonesi, così come i nostri ragazzi cremonesi si recheranno in altre realtà, attraverso questo tradizionale sodalizio, che coinvolge anche alcuni referenti e docenti delle nostre scuole. Per l’occasione sono giunti, con i ragazzi ospiti in Provincia il responsabile del Centro Locale Intercultura di Cremona, Alfredo Gardani, con il responsabile dell’ospitalità Ildebrando Bonacini. Presenti il presidente della Provincia di Cremona Giuseppe Torchio, con gli assessori alla cultura Denis Spingardi, all’economia Agostino Savoldi, i dirigenti scolastici Rita Montesissa e Mariano Gamba, rispettivamen-
te del Liceo scientifico Aselli e del Istituto Ghisleri, nonché gli accompagnatori dei ragazzi ed alcuni alunni cremonesi e stranieri. «Il progetto portato avanti da dal Centro locale Intercultura rappresenta una grande opportunità per tutto il nostro territorio» ha commentato Torchio. «In un’epoca connotata fortemente dalla globalizzazione, lo scambio tra culture differenti diventa lo strumento per una migliore coesione tra le diverse comunità. Un merito che va anche ad Intercultura, che sa muovere 1500 ragazzi ogni anno verso Paesi terzi, accogliendone altrettanti in Italia». Come hanno ribadito Ildebrando Bonacini ed il presidente Gardani gli obiettivi di tale consolidata iniziativa sono quelli della formazione, della conoscenza dei territori, dell’approfondimento di culture e tradizioni differenti, con la prospettiva di crescere ulteriormente. Un’esperienza straordinaria per la formazione dei giovani. Nell’accogliere la delegazione, l’assessore
Spingardi ha rilevato come Intercultura promuova la piena valorizzazione dei territori, grazie ai tanti volontari che vi operano e consolidando importanti relazioni internazionali. Un pensiero ripreso dall’assessore Savoldi, che nel presentare i progetti di internazionalizzazione portati avanti dalla Provincia, ha rilevato come la formazione dei futuri manager ben si cala, nelle sue fasi preliminari, in tali scambi interculturali europei e mondiali, attivando già una specifica predisposizione alla relazioni internazionali, sia commerciali che culturali. In sala Giunta sono stai poi consegnata una borsa di studio a Jessica Merola di Vailate che si l’anno prossimo trascorrerà con Intercultura un anno in Norvegia. Un riconoscimento da parte del Presidente Torchio (libri e guidoncino dell’Ente) agli studenti stranieri, ospitati a Cremona, e provenienti da Usa (Joey), Tailandia (Pim) e Germania (Max). Presente anche Andrea che invece si recherà in Nuova Zelanda.
LO SPAZIO DELL’ARTE
Cre.Ar.t.e., un progetto per la cultura locale
C
re.Ar.T.E., acronimo di Cremona, arte, territorio ed economia, sintetizza il progetto, proposto dal Politecnico di Milano, del distretto culturale evoluto che Fondazione Cariplo, Provincia ed enti locali stanno costruendo. Nel corso della presentazione del progetto, l’assessore Denis Spingardi ha sottolineato come «la cultura vada ben oltre l'intrattenimento, ma porti le persone a pen-
sare, a mettersi in gioco, a sperimentare. Come interfaccia e cerniera tra società ed economia, è la piattaforma per l'innovazione». «Con queste premesse» ha continuato, «a Cremona, grazie alla collaborazione del Politecnico, ha preso vita un percorso che impegna tutte le forze del territorio nella costruzione del distretto culturale evoluto». «Il progetto di costruzione e funzionamento di CRE.AR.T.E» ha illustrato entrando nel dettaglio Giulia Pesaro, del Politecnico «è orientato dal raggiungimento di tre
ordini di obiettivi forti» Si tratta innanzitutto della tutela, la valorizzazione e il rafforzamento del patrimonio culturale. C'è poi la promozione di forme di fruizione sostenibile che determinino la creazione di esternalità positive e di flussi di reddito derivanti da tali forme di fruizione e, infine, lo sviluppo di un nuovo rapporto tra territorio e popolazione, per la creazione di un nuovo/rinnovato radicamento e identificazione da parte delle comunità locali della provincia di Cremona e la riappropriazione dei va-
lori culturali e sociali. «L'idea portante» ha spiegato Spingardi «si basa sulla possibilità di individuare reti tematiche o territoriali ognuna delle quali con un suo “centro di eccellenza”. Occorre pensare ad un sistema di reti ognuna delle quali caratterizzante uno o più punti di forza e attorno a cui costruire modelli di gestione e valorizzazione delle specificità locali». Le reti potranno essere legate ai settori di eccellenza della provincia di Cremona. Nel dettaglio sono: la
musica, l’ambientale caratterizzato dalle vie d'acqua e dal paesaggio di pianura che comprende anche il tema delle frontiere, delle fortificazioni e delle città murate, la rete museale, il patrimonio storico culturale tangibile e intangibile, con molti punti di eccellenza ma soprattutto una grande ricchezza di elementi “sparsi” su tutto il territorio, e, infine, il sistema della gestione agricola del territorio e delle produzioni agro-alimentari di pregio e tradizionali. Eliseo Toscanini
Cultura
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Torna il Festival ad animare l'estate Venerdì 23 Maggio 2008
Ospiti illustri ed ampio programma di eventi, tra musica, danza e concerti
A
di Silvia Galli
nche il Festival di mezza Estate pensa all'Expo 2015. «Potrebbe rappresentare un’occasione dell'appuntamento che ci attende tra pochi anni: l'Expo del 2015. Un Festival ben consolidato, in un'arena capace di ospitare importanti numeri, potrebbe concorrere a favorire il decentramento nel nostro territorio dell'interesse e della curiosità di quelle migliaia di persone che graviteranno nel milanese». Ad annunciarlo il presidente del consiglio Mauro Fanti, che ha presentato il Festival di Mezza Estate. «Il cartellone» ha continuato Fanti «è assai
ricco di appuntamenti così come di grandi interpreti, troverà allestimento in un'Arena Giardino resa più confortevole anche negli spazi riservati al pubblico. Lo sforzo che stiamo compiendo porterà l'Arena ad avere complessivamente circa 1.400 posti, tutti numerati e tutti confortevoli, con la sistemazione di poltroncine sulle attuali gradinate in cemento ed anche su quelle aggiuntive che integreranno gli spazi dell'Anfiteatro del Parco Tognazzi». L'inaugurazione è prevista per il primo luglio con la danza dei Kataklò, e la chiusura clou, il 12 settembre, in piazza del Comune, con Gianna Nannini. Alcuni numeri riferiti allo scorso anno mettendo in evidenza
l’importanza della manifestazione: 20mila spettatori e oltre 300 camere di albergo usate solo dagli artisti ospiti. Saranno in tutto diciannove le serate di spettacolo, distribuite su tre mesi. La proposta artistica è stata studiata dai due direttori artistici dell’evento - Beppe Arena ed Elio Conzadori - attraverso i tre “filoni” che l’hanno caratterizzato, con pieno successo, anche l’anno precedente: pièce di prosa, spettacoli di danza e concerti. Ed è proprio la prosa la realtà che concorre a rendere la rassegna cremonese un’autentica “eccellenza” nel suo genere. Si tratta, infatti, di un caso specifico all’interno dell’ampio “circuito” teatrale del Nord dell’Italia: spettacoli di nuova produ-
zione rappresentati da alcuni degli artisti più affermati del mondo dello spettacolo a livello nazionale. D’indubbio valore si presentano, poi, anche i cartelloni di danza e di musica, ambedue impreziositi da buona parte degli interpreti più illustri del panorama artistico italiano oltre che internazionale, pronti a rappresentare un motivo di forte richiamo tanto per il pubblico locale quanto per gli appassionati d’altra provenienza. Per quanto riguarda i concerti, di grande curiosità è la prova del trio «Sorelle Marinetti» («Non ce ne importa niente», il 31 agosto). Già s’impongo all’attenzione del pubblico i concerti, eseguiti con il pianoforte, di Ludovico Einaudi
(«Piano solo», il 19 luglio) e Stefano Bollani, a Cremona in coppia con il mito italiano del jazz, Enrico Rava, per interpretare, il 4 agosto, «The third man». Cremona, certamente, non poteva esimersi dal rendere un sentito omaggio ai cinquant’anni di carriera di Mina: la giovane e già conosciuta Elena Ravelli, affiancata dal suo gruppo musicale, sarà protagonista di una performance fuori cartellone, «50 volte Mina», il 6 settembre. Per quanto riguarda la danza, ai «Kataklò» spetta il compito (1° luglio) d’aprire la rassegna con lo spettacolo di straordinario effetto visivo «Play». Una prima nazionale - «TangObsesiòn» (il 12 luglio) con la compagnia argentina di Le-
onardo Cuello e il gruppo musicale Hysperion Ensamble si offre già come appuntamento fra i più attesi dal pubblico. Sorprese anche nella prosa, per la quale l'opera shakespeariana contraddistinguerà fortemente il cartellone: Giorgio Albertazzi sarà interprete, oltre che regista, de «Sogno di una notte di mezza estate» (il 14 luglio), mentre «Amleto» vedrà protagonista Alessandro Preziosi (il 7 luglio), grande attore assai amato dal pubblico anche per il suo forte impegno in ambito televisivo e cinematografico. «La dodicesima notte» assisterà al gradito ritorno a Cremona del maestro Mario Scaccia e di Debora Caprioglio.
Appuntamenti a Cremona e dintorni... ARTE & CULTURA
Fino al 24 maggio 08 cremona mostra personale di Giovanni Marco Sassu Immagini, spazio, arte Via Beltrami, 9/b. Orario: dal martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30; sabato e festivi dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30. Fino al 24 maggio 08 cremona Settimana della cultura Appuntamento culturale per la valorizzazione delle sedi museali. Sedi museali. Fino al 30 maggio 08 cremona mostra Paesaggi con l'anima Mostra di fotografie. Museo della Civilta' contadina Cascina Cambonino Vecchio - Via Castelleone, 51. Orario: da martedì alla domenica dalle 9 alle 13. Fino al 30 maggio 08 cremona Mostra fotografica Con la forza del sorriso : il volto femminile della pace Biblioteca Statale di Cremona Via U.Dati, 4. Orario: dal martedì al venerdì dalle 8,10 alle 18, lunedì e sabato dalle 8,10 alle 14. Fino al 7 giugno cremona mostra L'Arte in Italia dal 1945 «La svolta degli anni sessanta» mostra d'arte (pittura e scultura). Fondazione Città di Cremona piazza Giovanni XXIII, 1. Orario: feriali 9-12 e 15-19; sabato e festivi 17-19. Fino al 26 giugno 08 cremona
mostra Omar Galliani : Opere grafiche e multipli Dellearti Design Hotel Via Bonomelli, 8. Orario: orari apertura hotel. Fino al 20 giugno 08 cremona Mostra d'arte Gli anni sessanta: dall'oggetto all'arte povera Organizzata dalla Fondazione Citta' di Cremona Piazza Giovanni XXIII , 1. Orario: feriali dalle 15 alle 19 - sabato e festivi dalle 17 alle 19. Chiusura 1e 2 giugno. 23 maggio 08 cremona incontro letterario Fabio Stassi presenta «La rivincita di Capablanca» Incontro letterario «Dialoghi ai Portici». Bar Portici di Piazza Duomo. Orario: ore 19. 23 maggio 08 cremona incontro culturale La Linea della ricerca di Piero Manzoni Incontro con il Prof. Flaminio Gualdoni Sala Zanoni, Via del Vecchio Passeggio, 1. Orario: ore 18,15. 23 maggio 08 cremona Incontro letterario Poetica Terra Presentazione del libro di Elide Zuccotti Fondazione Citta' di Cremona / Piazza Giovanni XXXIII, 1. Orario: ore 17. 23 maggio 08 cremona Incontro culturale Fiat «Pi Greco» Serata culturale sul numero Pi Greco e sul suo emergere nella coscienza dell'uomo. Politecnico di Cremona. Orario: ore 21,30 24-25 maggio 08 crema Scripta 2008: Mostra di libri e stampe antichi Mostra mercato del libro antico e di pregio. Centro Culturale S.Agostino Via Alighieri, 49. Orario: dalle 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19
24 maggio 08 cremona Presentazione Museo della Civilta' Contadina Appuntamento con il conservatore Anna Mosconi. Cascina Cambonino di Via Castelleone, 51. Orario: ore 10,30 29-30 maggio 08 cremona Convegno Piano Strategico del Comune di Cremona : Convegno Nazionale Convegno per progettare Cremona del futuro. Palazzo Trecchi ( Galleria delle armi) - Via Trecchi, 20. Orario: dalle 16,30 di giovedì 29 maggio alle 13 di venerdì 30 maggio 29 maggio 08 cremona Incontro culturale La Spagna franchista degli anni sessanta Conferenza di Guido Gabbioneta. Fondazione Città di Cremona Piazza Giovanni XXXIII, 1. Orario: ore 17.
SPETTACOLI
MUSICA
23 maggio 08 cremona Concerto - Festival Monteverdi Ouverture Die Hebryden di Felx Mendelssohn-Bartholdy Con l'Orchestar Giovanile Cherubni, diretta da Kurt Masur. Teatro Ponchielli. Orario: ore 21. Costo: platea e palchi 30 euro; galleria 16 euro; loggione 10 euro. 23 maggio 08 cremona Concerto - Festival Monteverdi As Pants the Hart Hwv 251c di Bach Con il Coro Costanzo Porta, diretto da Antonio Greco Chiesa di San Marcellino - via Ponchielli. Orario: ore 21. Costo: 20 euro.
ALTRO 23 maggio 08 cremona Sfilata L'amoda,60 Sfilata di moda organizzata dalla scuola di Liuteria-Moda-Design di Cremona. Sede Ipiall di Via S.Maria in Betlem, 7/a. Orario: ore 21. In caso di maltempo la sfilata avrà luogo sabato 24 maggio alle 21. 25 maggio 08 cremona prosa Teatro della Friggitoria presenta «Le bugie non sono reato» Spettacolo teatrale con narrazione. Arci di Via Speciano ,4. Orario: 21,30.
23 maggio 08 cremona Ya es tiempo de fiesta latina Due Domeniche di festa latinoamericana Sede dell'Associazione LatinoAmericana. Via Gioconda, 3. Orario: dalle 13 alle 23. 23 maggio 08 pizzighettone Festa tradizionale Tre giorni in Piazza Tradizionale esposizione di arte, commercio, artigianato e folklore Mura di Pizzighettone.
24-25 maggio 08 giornate italiane dei Castelli •Visite guidate al Parco di Villa Medici del Vascello. S.Giovanni in Croce - Villa Medici del Vascello - dalle 10,30 alle 16. • Visite guidate a «Villa Mina della Scala». Casteldidone - Villa Mina della Scala - dalle10 alle 12 e dalle 15 alle 18. • Visite guidate al Castello Visconteo. Pandino - Castello Visconteo 10,30-12,30 e 14,30-18. • Visite guidate alle Mura di Gera - Pizzighettone - varco ex Genio Militare - via Antica Lodi Mura Spagnole - sabato 14,30-18; domenica 10-11,30 e 14,30-18. Costo: 2,50 euro. • Visite guidate alla Rocca, al Borgo Medievale, alla Casa degli Stampatori. Soncino - Rocca, Borgo Medievale, Casa degli Stampatori - 15,15-17,45.
25 maggio 08 soncino Festa di Primavera Bancarelle di prodotti gastronomici tipici, di ferro battuto, di prodotti artigianali. Vie principali del paese. Orario: ore 10. 25 maggio 08 crema Mostra-mercato Bancarelle sotto il Torrazzo di Crema - mercatino con sete, rame ferro, porcellane, decoupage. Piazza Duomo. Orario: dalle 9 alle 20. 25 maggio 08 castelverde festa Festa medioevale presso il Castello di Breda de Bugni Castello di Breda de Bugni. Orario: dalle 15 alle 20.
sport
25 maggio 08 soresina Memorial ciclistico Branzoni Cicloraduno con pedalata non competitiva Informazioni e raduno c/o Bar Milano di Via Verdi, 16. Orario: dalle 8 alle 12. Costo: 3 euro.
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Zibaldone
A cura del Circolo Culturale "Arcangelo Ghisleri"
Venerdì 23 Maggio 2008
Soluzione Finale: 2ª Puntata
Q
ualche ora più tardi, il sole giunge anche nelle terre estreme d’occidente. E sembra un sole diverso quello di laggiù: più grande, più luminoso, come se anch’esso notasse lo stato sociale, decisamente più elevato, di questi paesi e si rallegrasse per loro. I grandi grattacieli si illuminano lentamente e per le strade le macchine hanno già cominciato a far rombare i motori e a far strillare i clacson. E mentre la gente si sveglia, c’erano persone che la notte l’avevano passata seduti ad un tavolo. Ventisette tra le persone più potenti del mondo industrializzato avevano discusso tutta notte sul destino di quel dittatore. L’occidente non era più disposto ad assistere ai suoi massacri senza muovere un dito. Un altro vassoio colmo di bicchieri pieni di caffè arrivò sul tavolo ovale dove le grandi potenze stavano per emettere il fatidico ver-
detto. _”Una decisione che cambierà profondamente i destini dell’intera umanità”- diceva il presidente dello Stato. Se i due terzi dei votanti avesse votato a favore, l’occidente sarebbe sceso in guerra contro il dittatore e il suo esercito di fanatici. Quando il diciottesimo membro disse quel monosillabo, che tante persone avrebbe fatto felici e altrettante ne avrebbe fatte infelici: -”Sì”- un brusio si alzò dal tavolo. Il presidente dello Stato che ospitava l’assemblea si alzò e comunicò agli altri partecipanti: -”Una decisione è stata presa: il dittatore avrà settanta due ore di tempo per abdicare e consegnarsi alle forze di pace che già si trovano al confine del Paese. Se non lo farà attaccheremo.” Il conto alla rovescia era iniziato. Sarebbero state le settantadue ore più lunghe della loro vita. Il dittatore non era abituato a perdere tem-
di Vincenzo Montuori po e quindi, di buon mattino, già sedeva dietro la sua lussuosa scrivania. Pensava ancora a quello strano sogno e gli occhi faticavano a tenere strette quelle lacrime che non poteva permettersi di versare. L’improvvisa irruzione nella stanza del suo fidato consigliere lo fece sobbalzare sulla nera poltrona di pelle, leggermente rovinata nella parte alta dove appoggiava la testa. Nella lettera che gli venne consegnata era contenuta la richiesta degli stati occidentali di abdicare, in caso contrario il suo paese sarebbe stato devastato dalla potenza delle bombe. Un ennesimo fardello si era posato sulla già fragile schiena del despota, un fardello che era destinato a modificare definitivamente le cose. Era il momento per lui di prendere una decisione. Cosa ne sarebbe stato di lui se avesse deciso di consegnarsi alle forze di pace? Cosa avrebbe fatto il suo popolo se lui avesse continuato a comportarsi da autocrate?
1858-2008: 150° anniversario della nascita di Giacomo Puccini
5 - Come creare un’opera immortale
“il Piccolo – Zibaldone” intende onorare la memoria di questo interprete del melodramma italiano tra i più famosi al mondo, pubblicando, per almeno tre mesi, la storia della sua vita umana e artistica. (Fonte: http://www.comitatopuccini.it)
“Il libretto, il musicista se lo dovrebbe poter fare da sé” Puccini incassò la lezione impartita dal fallimento dell'Edgar e decise di dedicarsi in prima persona alla scelta del soggetto e definire personalmente e in anticipo le strutture drammatiche del libretto, prima ancora di musicarlo. Risalgono alla primavera 1891 i primi contatti di Puccini con Illica e Giacosa, i librettisti che avrebbero seguito la produzione delle sue migliori opere. Luigi Illica (1857-1919) è uno dei personaggi di maggiore impulso per l'opera di fine secolo. Dotato di intuito drammatico e animato da mille idee.
Puccini con Illica
Scrisse più di 40 libretti tra cui "Andrea Chernier", musicato da Giordano, "Iris" di Mascagni, "Wally" per Catalani. Giuseppe Giacosa (1847-1905) è uno dei poeti e drammaturghi più in vista dell'epoca, con spiccate tendenze decadenti, è
colui che farà compiere un salto di qualità al teatro di critica sociale italiano. Di lui Puccini appezzava eleganza poetica e conoscenza della metrica. Nel rapporto con Illica e Giacosa, Puccini ebbe modo di sperimentare un metodo di lavoro infallibile, funzionale all'obiettivo: maturare l'opera sin dalla scelta del personaggio. L'elaborazione dello schema drammatico era fondamentale, su di esso venivano elaborate le prime idee musicali che fungevano da traccia per la versificazione. Lo schema d'azione era più o meno il seguente:
• 1. riduzione del dramma Illica, Puccini • 2. abbozzi musicali, con indicazioni per i versi Puccini • 3. versificazione Giacosa • 4. composizione e orchestrazione Puccini • 5. ritocchi drammatici Illica, Puccini • 6. ritocchi poetici Giacosa, Illica, Puccini • 7. ritocchi musicali Puccini
Che cosa e’ mai la poesia? (Poeti allo specchio) di Vincenzo Montuori
MARIA LUISA SPAZIANI
Il Novecento ha visto l’emergere di parecchie voci poetiche “al femminile” in Italia ma colei che può essere giudicata, oggi, la “signora della poesia italiana” è sicuramente Maria Luisa Spaziani. Nata nel 1924 a Torino, la poetessa ha esordito con Le acque del sabato (1954). Laureatasi con unatesi sullo scrittore francese M. Proust, ha insegnato letteratura francese all’Università di Messina e ha legato il suo nome a quello di Montale, essendone stata la musa ispiratrice ed avendo presieduto il Centro Internazionale e la giuria del Premio a lui dedicato. Traduttrice dal francese e dall’inglese, scrittrice di lavori teatrali e di critica letteraria, ha pubblicato diversi volumi di poesie, tra cui Il gong (1962), Utilità della memoria (1966), L’occhio del ciclone (1970), una prima scelta antologica di Poesie (1979), Geometria del disordine (1981), un volume di Poesie 1954 -1996 (2000) fino a La traversata dell’oasi (2002). Suoi sono un poemetto dedicato a Giovanna d’Arco (1990) e una raccolta di interviste immaginarie a poetesse, Donne in poesia (1992). In una scrittura poetica molto regolare, con l’uso dominante dell’endecasillabo alternato al settenario, che conferisce musicalità ai suoi testi, anche al di fuori di schemi predeterminati di rime, la Spaziani indaga –da decenni – sulla natura dell’ispirazione. A tale tema è dedicata la sezione Poetica del suo ultimo libro, La luna è già alta (2006). Per la poetessa, la pagina bianca costituisce una possibilità, una chance di esprimersi, dietro cui, però, può celarsi il vuoto, il mancamento delle idee. L’unico rimedio a ciò è l’esercizio diuturno della scrittura che si alimenta da se stessa. Si leggano queste due quartine:
(Tratto da "Giacomo Puccini. L'arte internazionale di un musicista italiano", ed. Marsilio (1995), pag.111)
Voltare il foglio per aprire ad altri versi la landa bianca del possibile, è gesto impegnativo. Se mancasse all’improvviso il fuoco di un’idea?
“Giustizia e bellezza” Un libro per una società senza bussola “Giustizia e bellezza”, Ed. Bollati e Boringhieri (Collana Incipit) 2007, 115 p. «Per la mentalità moderna, la distanza tra etica ed estetica è chiara. L’estetica può rimanere personale e relativa. L’etica ha scopi universali. Possiamo sottrarci all’estetica, ma non all’etica. I greci ai quali dobbiamo i due concetti, si sarebbero opposti a questa separazione. Non avendo codici che definissero bellezza e rettitudine. Ma esisteva un consenso generale su entrambi, e anche sul fatto che erano intimamente legati. Erano due diverse facce della stessa qualità: la virtù e l’eccellenza.» Luigi Zoja Fra gli studi sulla crisi della modernità, questo saggio si inserisce con forza da una prospettiva inattesa. I nostri antenati greci avevano un sistema di valori indivisibile, fatto di giustizia e bellezza. La bellezza, raccogliendo approvazioni indiscutibili, aiutava ad assicurare un consenso anche alla morale. Una relazione armonica tra bellezza e giustizia sopravviveva nel
Rinascimento, insieme a un rapporto tra piazza e palazzo. Ma il protestantesimo e la modernizzazione spaccano questo vertice unitario, in nome di una giustizia ascetica e della funzionalità. Il bello, non essendo strettamente necessario, si incammina in direzione del passatempo e dell’investimento. Intanto, privatizzazione e razionalizzazione della vita eliminano la piazza, dove si godeva la bellezza gratuitamente e insieme. L’arte si fa specialistica e la massa si abitua alla bruttezza come condizione normale. Ma il cinismo verso i valori della giustizia, che la società di oggi si rimprovera, potrebbe derivare anche dall’aver eliminato quelli della bellezza, da cui la loro radice è inseparabile. (http://www.libreriauniversitaria.it/giustizia-bellezza-zoja-luigi-bollati/libro)
Popoli antichi per segrete colpe Temevano l’estinguersi del Sole. Esagerato il paragone? Scrivi. Il fuoco non si spegne. Secondo l’autrice, bisogna attendere fiduciosi che l’ispirazione venga a visitarci: in questo senso è la poesia a “trovarci” e a “possederci”, piuttosto che noi a trovare lei. Bisogna, però, non distrarsi, concentrarsi sul proprio lavoro nella consapevolezza che la parola poetica nasce in una dimensione di separatezza dal mondo. La vera poesia si origina dal silenzio: è questo il messaggio che ci trasmette il seguente testo con cui chiudiamo:
Luigi Zoja, già presidente della IAAP, l’associazione che raggruppa gli analisti junghiani nel mondo, ha lavorato a Zurigo, New York e Milano. I suoi testi sono stati pubblicati in dieci lingue.
Dice Renard che se l’aspetti viene l’ispirazione, in umile pazienza. E non ha mai deluso chi le crede, chi alimenta il segreto, il desiderio. Non distrarti, consiglia, non guardare Mai l’orologio, non badare alla sete. E’ permalosa, lei ti vuole tutta, insieme arresa, insieme vittoriosa. Nel silenzio difeso, a poco a poco nascono le parole del tuo canto. Lei non vuole dividere i tuoi frutti, ma ti guarda e ti guida la mano.
Orgoglio delle radici
“il PICCOLO zibaldone” con l’obiettivo di recuperare negli abitanti di questa città un orgoglio delle proprie radici, senza scomodare ampolle e letture un po’ personalizzate della storia, inaugura una rubrica fissa dedicata ai grandi cremonesi che hanno segnato la Storia nei vari campi del sapere e della cultura.
13 novembre del 1197, nel momento in cui dall’altare s’intonava il Gloria, in una chiesa cremonese improvvisamente moriva senza un lamento, senza soffrire, un cittadino molto popolare ed amato: Omobono Tucenghi. La morte serena che "mastro Omobono si meritava", come qualcuno sicuramente
Omobono, il patrono dei sarti commentò. La città ne rimase scossa. Non solo. Si sparse ben presto la voce insistente di miracoli operati dal “mastro Omobono” Cominciarono i pellegrinaggi alla sua tomba. Il vescovo Sicardo e una rappresentanza cittadina si rivolsero a papa Innocenzo III perorando la sua canonizzazione. Il 13 gennaio 1199, a meno di due anni dalla morte, la petizione venne esaudita. La comunità dei santi si arricchì così di un santo laico, imprenditore, commerciante. Nato a Cremona nel 1135, sposato senza prole, mercante di stoffe, Omobono era riuscito a crearsi
una discreta fortuna che gestì sempre con spirito evangelico, come strumento di soccorso per chi “aveva meno”. In un’epoca, quella dei Comuni e dell’autogoverno, segnata da una grande e straordinaria vitalità, ma anche di rissosità (Cremona è alleata dell’Imperatore Federico Barbarossa), i cremonesi ricorrono alla sua autorità e al suo prestigio per arginare la violenza. E Omobono rispose sempre a questo alto servizio con la parola fraterna degli inermi contribuendo molto a rendere più vivibile la città. Il diarista Giacinto Gigli ricorda
una processione della Compagnia dei Sartori avvenuta il 17 novembre 1613 in cui veniva portata alla chiesa a lui intitolata la reliquia di un braccio del santo. La reliquia posta in una preziosa teca di cristallo era costituita da un osso lungo circa trenta centimetri e due dita della mano con tre monete d’argento, forse in ricordo delle sue elemosine, oggi è andata persa. Il corpo del santo oggi si venera nella cripta della cattedrale di Cremona. Proclamato patrono cittadino dal Consiglio generale di Cremona nel 1643, sant’Omobono è venerato anche come protettore dei mer-
Un Ritratto di Sant'Omobono
canti e dei sarti. Il suo corpo si conserva in una cripta della cattedrale di Cremona. (Fonti: www.ilvascello.it e “L’Avvenire”)
Sport&Sport
INTER, Oh mon amour (Ah che notte, quella notte) “ Io Egri, - soggetto - non ignoro, - verbo - il senso biblico - complemento oggetto-, della parola “amante”: le parole scritte dopo costituiscono il naturale completamento del pensiero dell’autore. Lui bolognese io bergamasco, ci siamo conosciuti da giovanotti alla Bocconi, così le nostre mogli (attuali e uniche): abbiamo percorso strade diverse (ognuno la propria ) ma non ci siamo mai persi di vista. La sereni-
L'
Inter è l’ultima amante, mi è rimasta solo questa, vinca o perda non me la porta via nessuno, ed è quello che conta. Certo se vince la gioia è immensa, infinita come quella notte del 18 maggio 2008. Questa amante mi ha insegnato a sopportare i suoi capricci, le sue ambiguità, i suoi quasi tradimenti, lo so bene, la carne è debole... Ti infligge aculei in petto quando si distrae un po’ troppo e vuole fare di testa sua. Ma che piacere quando ti ricambia con classe, con quell’aria un po’ snob, con quello sguardo ironico che dice: «cosa vuoi? La noia? Se vuoi una casalinga tranquilla e ripetitiva chiama la Juve.»
tà di chi tira la carretta, unita a un buon sottofondo goliardico, è un legame duro da distruggere. E vengo al dunque. Questo pezzo non si lega con lo spirito intimo di Tomesani, ma è frutto del suo “tifo”, che può essere un male se diventa “endemico” ( G. Brera ) quando superasse i limiti della decenza per oltrepassare quelli del lecito: e Giorgio non li supera. l suo tifo diventa amore vissuto con un sor-
rato tifo sino al paradosso, gufava persino il compassato John Elkann: si consolasse con i gol di Alex Rocchetta Del Piero e con i falli di Pavel Simulator Nedved. Hanno escogitato di tutto per crearci difficoltà. Hanno impedito ai nostri tifosi di assistere all’ultima partita inventandosi la più iniqua delle par condicio: siccome quello ha commesso un reato e deve subire una pena, devo subirla anch’io. (Bravo Antonio Matarrese di Andria ex presidente dell’Unione nazionale incremento razze equine). Al giovedì hanno tentato di infangare Società, giocatori, allenatore, tutti, dando in pasto ai lupi intercettazioni prive di qualsiasi rilevanza giuridica, per destabilizzare e innervosire un
Il capitano dell'Inter Zanetti festeggia con i compagni lo scudetto
Hanno tifato tutti Roma: tutti gli scriba di tutti i giornali, di tutte le Tv, quelle di Stato pazienza, “semo de roma”, quelle di Milano per via della speranza “…chissà, ci chiama il conte Rognoni” (responsabile Sport di Mediaset, n.d.r.). Hanno sganghe-
ambiente che, sappiamo, nell’Inter di Massimo Moratti, tra moglie, sorella, figli e lunga parentela, è sempre instabile e in fibrillazione per conto suo, come sempre succede alle famiglie libere e ricchissime. Ma la mia amante preferita questa volta ha
il calcio di Giorgio Tomesani
riso, non con una risata, una di quelle alle quali ci ha abituato da queste colonne. Tomesani ha chiuso in fretta il suo ultimo articolo (non l'attuale) per mancanza di spazio. La sua collaborazione continua a grande richiesta, non perché è un vecchio compagnone ma perché scrive bene e vive lo sport “a bordo campo”, senza singulti, neanche per l’Inter. Egri
Dopodomani la Cremonese riceve il Foggia per la partita di ritorno dei playoff. Sarà un'occasione importante per la società, per la squadra, per tutta la città: sissignori, per tutti i cremonesi. Il passaggio alla categoria superiore di qualsiasi sport crea sempre vantaggi alla collettività; figuriamoci nel calcio, lo sport più popolare in senso assoluto. Per la partita di ritorno qui a Cremona si è scomodato Renzo Arbore. Noi tenteremmo con il nostro, combinazione di nomi, Enzo Iacchetti da Castelleone. Invitiamo tutti gli appassionati (quelli non fuori di testa) a non lasciare invenduti gli ultimi biglietti: finirebbero nelle mani dei foggiani, tutta brava gente si capisce, ma avversari sul prato dello Zini: e sono avversari non troppo affettuosi.
resistito come una solida mater familiae di campagna padana. Ah che notte quella notte del 18 maggio 2008. Sono contento per Francesco Burino Totti e per Daniele Burino II De Rossi. Invece mi dispiace per Luciano Quasimodo Spalletti perchè aveva già lucidato la cotica e perchè gli costerà fatica aggiornare le sue visioni: negli ultimi tempi aveva proprio esagerato, sembrava il protagonista di “Confession of an english opium-eater” di Thomas De Quincey. Dico, amici, che appena ci hanno visto in difficoltà, colpiti da una serie infinita di infortuni (veri o quasi finti), nell’angolo, alle corde, anche i cosiddetti giornalisti (prego, non confondere con “giornalai”, professione quasi sempre seria - tranne le edicole notturne, ehmm ehmm...) hanno voluto infierire, maramaldeggiare sul solitario eroe ferito: analisi tecniche che ci qualificavano un bluff, una squadra ormai cotta, offese su Mancio e dicerie avventate sul suo esodo imminente, pettegolezzi incessanti, accuse non infami di favoritismi arbitrali (!): dovrebbero scrivere su Vanity Fair.
Je t’aime Oh oui je t’aime! Moi non plus Oh mon amour... Che bella quella notte e la canzone di Serge Gainsbourg con la voce di Jane Birkin. Tieh! Insomma, romanisti cosa volevate, vincere lo scudetto? Le utopie sono una brutta invenzione. Siete arrivati secondi, dite piuttosto a Spalletti di curarsi l’artrosi cervicale e confortatevi con la frase di Enzo Ferrari: “i secondi sono i primi degli ultimi”. Un saluto cordiale ai milanisti e a Ringhio Life-isnow Gattuso. Non vanno in Champion ma sono campioni del mondo, così dissero scendendo dall’aereo, nessuno potè contraddirli perchè avevano giocato in un paese dell’Asia, mi pare la Cambogia ma forse era il Laos, non c’era la tv e nessuno ha visto niente. Non vogliatemene, io sono sportivo, ma quando vinco non faccio prigionieri. E spero che nel nuovo Parlamento la maggioranza adesso sia di interisti: magari mi dà una mano Celoduro Bossi. Ah che notte, quella notte. (forse continua)
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Eugenio Grignani
A Foggia doppio zero Farina di gran qualità
M
i industrio di suggerire al titolista dei miei scritti, quando posso, almeno un sottotitolo: in termini tecnici “occhiello”, roba da preistoria della stampa. Oggi qualsiasi tornabene della redazione ti guarda a occhi sbarrati, occhialini civettuoli o lenti a contatto che fan piangere e mi ricordano belle camporelle d’antan, sguardi magari miopi che si spegnevano nel primo bacio, ai bei tempi considerato peccato quasi mortale. Fuori dalla gnagnera che qualsiasi ascoltatore può aver subito dalle filastrocche via etere - quasi diecimila presenti “foggisti”, quattrocento e più “cremonisti” fanno fede gli incassi ufficiali ed equamente suddivisi che non assommano a seimila presenze…) lo zero a zero è risultato probante e in tutto degno di quel gran mago del football che si chiama Mondonico: fatica sprecata aggiungere nomi o abbreviazioni o sinonimi in inglese. Io sostengo che ogni tanto chi scrive potrebbe rileggersi, a distanza di una o due settimane: risparmierebbe a sé e agli altri errori di valutazione, doppi sensi, voti da professore ubriaco fuor di registro, e forse lavorerebbe con più attenzione e rispetto per i protagonisti in campo per i lettori intelligenti, per il pubblico e per quelli della curva, “ultras” a parte. Orgoglioso del mio equilibrio, sfido chiunque a trovare nei miei scritti pubblicati su queste o su altre colonne una frase, un aggettivo, un accenno qualsiasi fuor di tono e non supportato dalla realtà oggettiva. L’allenatore sa il fatto suo come pochi, i giocatori si sono rivelati nel tempo, chi più chi meno, per quel che valgono. Lo staff dirigenziale è compatto e ha sopportato il trauma dell’improvvisa scomparsa del suo DS: «Procura rimpianto il ricordo sereno di un dolore provato»: (Credo sia di Cicerone, n.d.a.). Tutti i dadi erano già tratti e non potevano più essere sostituiti. Credo che ad Arvedi e alla dirigenza grigiorossa, sia venuto a mancare un puntello per i rapporti con la “curva” e con il pubblico. Quello di Cremona non può aver appagato le attese del Presidente, ma questo è un aspetto che non riguarda quanto scrivo oggi. Nel prosieguo quotidiano Giiacomo Randazzo ha tenuto fermo il banco e ha protetto il grisbì, la Cremonese: la sua pattuglia si è sempre rivelata in linea con il comandante, e io che non mi arrabatto con i trapezi dei funamboli, non salto dal quattro all’otto per un pari, un doppio zero valido per il pane migliore, che deve ancora entrare in forno. Questa è la realtà, secondo me si capisce:ho sempre creduto fermamente nel lavoro di tutti, e tutti possono sbagliare io per primo. Ma ho l’inguaribile fiducia di chi vede il bicchiere sempre mezzo pieno, mai mezzo vuoto. Renzo Arbore. Quelli di Foggia hanno chiesto al popolare “della notte” un commento propiziatorio: lui transfuga dalla patria abbandonata per Napoli, poi a sua volta frettolosamente abbandonata per il ritorno a Roma (maledetti sacchetti…) ha dichiarato che «…quelli di Cremona son bravi a far torroni ma non i gol». L’ho incontrato al telefono e gli ho ricordato che «…quelli di Foggia son bravi a produrre le mandorle per i nostri torroni, ma quanto a gol, tre a tre qui, zero a zero da voi». Mi ha salutato con un invito da Emilia e Carlo «…quando vengo a Milano». Sa che non pagheremo mai: né lui né io. PS . A chi mi dovesse obiettare che non ho scritto pronostici, consiglio una seduta con il Dott. Professor. Balbettoni Alcibiade noto parapsicologo, con studio dalle parti di Sospiro.
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Sport
Venerdì 23 Maggio 2008
Vanoli, contro Caserta il sesto uomo Sullo 0-2 i soresinesi non hanno nulla da perdere e possono giocare a "cuor leggero" sostenuti dal pubblico
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di Giovanni Zagni
urtroppo il duplice scontro del Palamaggiò a Caserta, tra la Pepsi e la Vanoli Soresina, valido per la semifinale di play off, s'è chiuso con una doppia bocciatura per Lollis e compagni. Molto serenamente diciamo che si è rispettato il pronostico poichè la Vanoli non ha mai battuto Caserta nella storia degli scontri diretti, ma soprattutto perchè i casertani sono meglio assortiti dei nostri e probabilmente meglio organizzati. Se poi che spinge alle spalle c'è una città intera o forse addirittura una Regione in cerca di riscatto anche attraverso lo sport, ben si può capire come anche "il vento" possa spirare in
Lollis della Vanoli
senso contrario. Ma stasera si rigioca e stavolta davanti al popolo di Ca' de' Somenzi che non accetta considerazioni di sorta, vuol vedere una grande Vanoli sfatare il tabù e battere Caserta, magari per ripetersi in gara-quattro domenica pomeriggio costringendo
gli ospiti ad un prolungarsi della permanenza all'ombra del Torrazzo. Le due sconfitte in Campania se pur accettabili, hanno avuto diverso andamento. In gara uno la Vanoli ha lottato perdendo all'ultimo, mentre in garadue la navicella bianco-blu è affondata pian piano tra
secondo e terzo quarto, quasi con rassegnazione. E' proprio per toglierci queste immagini non esaltanti (quelle di gara-due) che stasera vorremmo vedere una Vanoli che conosce i suoi pregi ma anche i suoi difetti, far soffrire un avversario destinato, salvo clamorose disavventure, a salire di categoria. E ci pare che la stagione della Vanoli meriti di non finire con una sconfitta casalinga, anche se, come detto, l'avversario incute grande rispetto, ma non timore. Forza ragazzi dunque, ormai si gioca a cuor leggero, nel senso che le opportunità di continuare l'avventura nei play off non sono poi molte, ma l'impegno va onorato sino in fondo per il rispetto del pubblico e nel nome dello sport.
Al Ponchielli serata di gala per lo sport
Sul palco del Ponchielli tutti i premiati con le "Stelle al Merito"
Il Comitato provinciale del Coni di Cremona, con il patrocinio del Comune di Cremona che ha concesso il Teatro Ponchielli e la collaborazione del Pnathlon Club di Cremona hanno allestito una
Fatta questa prenessa da parte del presidente del Coni provinciale Rodolfo Verga e del prof. Maurizio Mondoni, si sono alternati sul palco per dare un'idea della situazione dello sport cremonese,
• Cesare Fogliazza (Pizzighettone Calcio) • Masseroni Francesco (Presidente Canottieri Bissolati e Panathlon Club Cremona) • Severgnini Pietro (Ass. Italiana Arbitri) • Giuseppe Viola (Polisportiva Madignanese) • Maurizio Cozzoli (nuoto di fondo) • Cantarelli Luciano (Federazione Italiana Sport Invernali) • Redolfi Dario (Presidente Comitato Provinciale FIP) Medaglie d'argento al valore atletico (anno di riferimento 2004): • Daniele Ghiraldi e Fabio Vasini (Motonautica) • Domenico Nostrini (Pesca sportiva) • Eleonora Soldo (Ciclismo)
Pallacanestro Serie b/2
Una Juvi meglio fornita vede sereno il suo futuro
Con due partite quasi perfette la JuVi Rossini's ha eliminato in semifinale la Triveneta Padova ed ora attende il prossimo avversario per la finalissima, che uscirà dallo scontro senza appello di gara-cinque tra Anzola e Faenza. Ma prima di andare a disquisire sul futuro, diamo uno sguardo al passato recente. Il team di Matteo Bonetti, dopo un campionato con tanti "chiari" e qualche "scuro" è riuscito a qualificarsi per gli spareggi finali in quarta posizione, mentre al primo posto della classifica era sistemata, con merito, la Triveneta Padova. Passato da entrambe, agevolmente, il primo turno, cremonesi e padovani si ritrovavano in semifinale, con prima partita sul campo della capolista. E qui, coach Adami ed i suoi giocatori han messo le basi, con una convincente vittoria, per quello che sarebbe stato l'esito dello scontro. I cremonesi, meglio "forniti" di interpreti all'altezza (non solo i senatori hanno brillato)
han respinto l'assalto dei veneti, invero senza troppa sofferenza perchè la Triveneta ha mostrato, giocando partite così ravvicinate una certa stanchezza e di non valere il suo ruolo di prim'attrice in stagione, non potendo schierare atleti di valore, se si escludono quelli del quintetto iniziale. Così è stato relativamente facile per la JuVi fare bottino pieno, non appena si è tornati a giocare al Palasomenzi, davanti ad un notevole numero di spettatori, che certamente andrà ad incrementarsi per le partite di finalissima. Ora che arrivi Anzola o Faenza, pur con l'eventuale garacinque in trasferta, siamo convinti faccia poca differenza per la Rossini's in grande spolvero di quest'ultimo periodo. Ci permettiamo di raccomandare prudenza comunque e nervi saldi, ad evitare che riemergano ancora gli "scuri" del campionato, ma che siano "i chiari" che tutti auspicano ad illuminare il cielo di questa incerta primavera.
BMX
Cristofoli e Pintus tricolori a Bussolengo
Roberto Cristofoli in azione
La premiazione delllla Cremona Sportiva Atlrtica Arvedi
splendida serata di sport e spettacolo: serata di gala per lo sport cremonese, ma non solo perché dd allietare la serata, conclusasi con un sontuoso rinfreso nel ridotto del teatro, sono intervenuti il prof , Lorenzi che ha fatto sentire la voce del "Cremonese 1715" ed il gruppo dei fiati della Scuola musicale Monteverdi di Cremona. Le Stelle al Merito Sportivo, come è noto, sono destinate a premiare i dirigenti e i tecnici che hanno svolto attività benemerita presso le federazioni e presso le società in favore dello sport. Le Medaglie al valore atletico (quelle consegnate si riferivano all'annata sportiva 2004) premiano gli atleti che hanno conquistato titoli italiani, europei o mondiali.
Zoppini premia Francesco Masseroni
il sindaco Giancarlo Corada e il Vice sindaco Baldani, il presidente della Provincia Giuseppe Torchio con l'assessore allo sport Giovanni Biondi, l'Assessore Regionale Rossoni che hanno anche provveduto ad affettuare la consegna dei diplomi, delle stelle e delle medaglie. Ecco l'elenco dei premiati: Stelle d'argento • Giovanni Mariaschi (Giudice della Federazione Nuoto e di Atletica Leggera) • Tiziano Zini (Atletica leggera) Stelle di bronzo: • Cremona Sportiva Atletica Arvedi • Unione Sportiva Gilbertina di Soresina • Società Cannisti "Il Campione"
Medaglie di bronzo al valore atletico: • Franco Benedini, Chiara Bigliardi e Elisa Baciocchi (canoa) • Lara Consolandi (nuoto) • Enrico D'Antona e Stefano Defendi (Pesca sportiva) • Gianluca Farina (Canottaggio) • Vanessa Ferrari (Ginnastica) Erano purtroppo assenti per impegni sportivi e di lavoro alcunid ei campioni più attesi come Vanessa Ferrari cui la medaglia verrà consegnata lunedì sera in occasione della sua esibizione al Palasomenzi, Franco Benedini ed Eleonora Soldo impegnati con gli allenamenti collegiali delle rispettive nazionali di canoa e di ciclismo.
Vento e pioggia a farla da padrone, i 250 partenti non hanno avuto timore del terreno pesante, sfidandosi a colpi di salti e di pedale per la conquista della maglia tricolore. Chiamati a dare il meglio, i riders biancorossi non hanno mancato all'appuntamento. Due medaglie d'oro,un bronzo,un quarto e un sesto posto, è il bottino conquistato dai riders del soldalizio cittadino. Oro e tricolore per Edoardo Pintus (G1- 7 anni), oro e tricolore per Roberto Cristofoli (Juniores 18 anni ), bronzo per Caludio Cappelli (Master1) ,quarto posto in finale per Marco Vasale (allievi), e un buon 6° in finale Cruiser 24 pollici per Giovanni Tira (Master3) portano la BMX ACTION CREMONA tra le piu' forti rappresentative nazionali. Niente da fare per gli altri ri-
ders cremonesi Arisi, Borella, Bonaglia, Paroni S., Paroni M.,Penotti, e i fratelli Tira Francesco e Vittorio, presenti alla manifestazione, che nonostante il grande impegno, in un contesto di alto livello tecnico,non riescono a conquistare la finale. Archiviati gli assoluti d'Italia e nemmeno il tempo per godersi le meritate e sofferte vittorie, i riders cremonesi torneranno immediatamente a pedalere sull'impianto permanente del parco PO di Cremona, per preparare al meglio le altre sei tappe del giro d'Italia Bmx. Niente sosta neppure per Roberto Cristofoli, che con l'ottavo titolo italiano in bacheca, partirà venerdì 23 maggio con la squadra azzurra alla volta di Taiwan per i campionati del mondo, cercando di conquistare un pass per le Olimpiadi di Pechino.
Sport
Venerdì 23 Maggio 2008
canoa: Un doppio successo
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pugilato
Benedini in K4 conquista il pass olimpico Marchetti, seconda vittoria da professionista e la medaglia di bronzo agli europei
D
di Cesare Castellani
oppio successo per la canoa cremonese, ai campionati europei s v o l t i s i all’Idroscalo milanese. Successo per Franco Benedini in acqua e per Oreste Perri alla guida della squadra nazionale azzurra. Benedini, che Oreste Perri ha schierato sul K4 insieme a Antonio Rossi, Luca
massima rassegna mondiale dello sport. Per Franco, una soddisfazione che arriva nel pieno della maturità atletica a premiare una carriera che forse avrebbe potuto riservargli qualche soddisfazione in più. Con lui, in seconda voga, quell’Antonio Rossi che è stato, e rimane, uno dei più grandi pagaiatori di tutti tempi e che, alla soglia dei quarant’anni, si appresta ad affrontare la sua quinta olimpiade (tre ori, un argento e
Cristian Marchetti riceve i meritati complimenti a fine incontro
Oreste Perri e Franco Benedini
La formazione del K4: Rossi, Piemonte, Benedini, Ricchetti
Piemonte ed Alberto Ricchetti ha conquistato la medaglia di bronzo ripetendo con lo stesso equipaggio, il risultato del 2006 e, insieme alla medaglia, è arrivata la soddisfazione più ambita e inseguita da anni, la qualificazione olimpica che porterà finalmente l’ex bissolatino oggi in forza alle Fiamme Oro, a prender parte alla
un bronzo nel suo curriculum olimpico) e ad essere, probabilmente, il portabandiera azzurro a Pechino. Non è stato un campionato europeo facile per i quattro azzurri, duramente criticati per i risultati e i tempi certamente non vistosi con cui hanno superato lo scoglio delle qualificazioni e elle semifinali, ma alla fine, no-
nostante una passeggera crisi che li ha colti a metà gara, nella finale, sono riusciti a superare il momento difficile e a recuperare addirittura una decina di secondi a tutti gli avversari negli ultimi 250 metri tanto da giungere a ridosso dei primi, Svezia e Germania. Grande gioia e soddisfazione anche per Oreste Perri, da oltre un ventennio alla guida della canoa italiana, che ancora una volta è riuscito nell’impresa di qualificare tutte le barche alle olimpiadi. Non era facile, soprattutto in campo maschile, perché nelle qualificazioni dei mondiali dello scorso anno le cose, almeno in
campo maschile, non erano andate affatto bene e i posti disponibili erano pochi (nel K4, ad esempio, ce n’era uno solo). Ma il grande lavoro svolto durante l’inverno, e soprattutto nell’ultimo mese a Mantova, ha portato i suoi frutti, e la squadra ha trovato alcuni giovani che le hanno dato vigore e buona sostanza e che fanno sperare nel futuro. Giovani importanti in quanto i grandi, come lo stesso Rossi, Bonomi, Scarpa e qualche altro, magari anche più giovane dei tre senatori ormai quarantenni, è giunto al capolinea e difficilmente potrà riproporsi fra quattro anni.
Cristian Marchetti s’è messo in tasca la seconda vittoria da professionista che è arrivata a Trieste di fronte al croato Tomislav Maljkovic, croato e connazionale di quel Cukusic che, fino a poche ore prima del match era l’avversario designato del mediomassimo viadanese. Solo al momento delle operazioni di peso, infatti, si è deciso per la sostituzione: il manager di Maljkovic che era stato ingaggiato nella stessa riunione per affrontare il rodigino Bertuccio ha rifiutato il match con quest’ultimo che
Pola non sarebbe andato incontro alla pesante batosta che ha invece subito per mano di Marchetti. Gli è costata cara, purtroppo, la giovane età, il coraggio e la determinazione con cui ha affrontato l’allievo di Avosani. Maljkovic non ci stava a perdere, soprattutto prima del limite come ha rischiato di fare nelle ultime due riprese e questo gli è costato parecchio. Eppure per un paio di riprese era stato all’altezza di Cristian, aveva replicato ad alcune bordate al corpo andando anche a segno con qualche colpo efficace, ma
Inaugurato a Sospiro il monumento ad Alfo Ferrari
Domenica l’intitolazione della Pista al Po Sospiro, terra di sportivi e soprattutto di campioni, ha ricordato sabato scorso il suo campione più illustre e famoso, Alfo Ferrari, che il 3 agosto del 1947, a Reims, conquistò il titolo iridato di ciclismo dilettanti precedendo sul traguardo (fatto che non si sarebbe mai più ripetuto nella storia del ciclismo) il compagno di colori ed amico fidatissimo Silvio Pedroni. Entrambi appartenevano al Club Ciclistico Cremonese 1891.Entrambi avevano sofferto le ingiurie di una guerra devastante (Pedroni, di qualche anno più anziano anche la prigionia) e avevano trovato nello sport, nel ciclismo in particolare, il mezzo di riscatto dalla situazione di miseria e di degrado in cui era caduta l’Italia del dopoguerra e quella loro vittoria, in terra straniera diede ai molti italiani allora costretti ad emigrare in cerca di lavoro in paesi come la Francia che certamente non li accoglievano con generosità, l’occasione per ergersi, per un giorno almeno, a dichiarare con orgoglio la loro italianità. Sospiro ha ricordato il suo Campione, in una breve cerimonia svoltasi sotto la pioggia battente, ma ugualmente confortata da numerosissimi presenti, soprattutto appartenenti al mondo del ciclismo cremonese, con la collaborazione della Associazione Ciclisti Cremonesi
presieduta da Franco Priori. Sono stati proprio i ciclisti, gli amici di Alfo, che con tenacia, per quasi un decennio (Alfo è scomparso nel
numento opera di Pietro Codazzi, valentissimo artigiano del ferro che fu loro amico in corsa e nella vita, che di Pedroni fu compagno di prigionia insieme a Fausto Coppi, e che purtroppo non ha avuto la soddisfazione di vedere l’inaugurazione della sua opera. Al Sindaco di Sospiro, presente la Signora Ferrari, il compito di inaugurare la stele, ad Aurelio Guarneri, portavoce come sempre dell’Associazione Ciclisti Cremonesi, quello di tracciare a brevi linee un ricordo di Alfo nell’ambito del ciclismo cremonese e italiano dell’epoca. Ma le celebrazioni in ricordo di Alfo e Silvio non sono terminate, perché un altro dei desideri di Franco Priori e dei suoi associati si sta realizzando finalmente, cioè l’intitolazione ai due campioni della pista ciclistica al Po. Il sindaco di Sospiro inaugura il monumento Si farà domenica prosad Alfo Ferrari sima, 25 maggio alle ore 1999) hanno rincorso e tentato di 10,30 in occasione della disputa realizzare quest’idea che era divesulla pista stessa del Trofeo Dodi, la nuta quasi un miraggio e che finalmanifestazione che porta a Cremomente ha trovato l’appoggio del na ogni anno un paio di centurie di Comune di Sospiro. Giovanissimi da tutte le province Ad Alfo è stato dedicato un molimitrofe.
Marchetti si prepara a salire sul quadrato di Trieste; dietro Avosani
risultava troppo pesante per il suo amministrato, ma che probabilmente egli riteneva troppo forte per il quasi debuttante Maljkovic essendosi accorto delle cinque vittorie consecutive conquistate in carriera dallo stesso Bertuccio che ricordiamo tra l’altro vincitore del Trofeo Città di Cremona due anni fa tra i supermassimi (da allora ha perso più di 30 chili). Trattative non lunghissime perché Cukusic, da buon professionista qual’è e atto ormai a tutte le astuzie e difficoltà del mestiere, ha prontamente accettato di battersi con Bertuccio, naturalmente con un ritocco all’ingaggio, e Marchetti non ha battuto ciglio quando gli hanno proposto il cambio. Solo una telefonata a Cremona perché ci si accertasse del record di Maljkovic, quasi debuttante anch’egli, ma con un passato dilettantistico di prim’ordine, più volte nazionale croato. Maljkovic ed il suo manager, invece, devono aver fatto male i loro conti: sicuramente contro Bertuccio, che picchiatore non è e con qualche chilo di troppo addosso è addirittura meno pericoloso, il 23enne di
pian piano è stato vittima della sua generosità in quanto non si è reso conto della superiorità di Marchetti e, attaccando ostinatamente, ha finito per infilarsi su colpi d’incontro precisi che gli hanno squassato il volto. Nonostante una larga ferita al sopracciglio e un vasto ematoma sullo zigomo destro che avrebbero consigliato la sospensione del match al quinto round, Maljkovic ha proseguito indomito ed è stato più volte sull’orlo del Ko, tanto che al sesto round ha subito un conteggio su un preciso destro d’incontro, ma Marchetti s’è reso conto che tenendoselo addosso per cercare il Ko avrebbe rischiato qualche testata e allora ha preferito tenerlo lontano ed evitare gli scambi ravvicinati in cui la testa del croato poteva creare qualche serio problema dimostrando così una certa maturità. Per lui, quindi, un’altra prova positiva e significativa. Già in cantiere il prossimo match, il 18 giugno allo stadio di Viadana e l’avversario potrebbe essere Cukusic che sullo stesso ring ha impegnato seriamente Bertuccio perdendo di strettissima misura.
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Sport
Venerdì 23 Maggio 2008
I bergamaschi Magri e Raffaini si aggiudicano la nazionale organizzata dal "Ferroviario"
Sulle corsie del DLF ancora uno strepitoso trofeo "Donato"
L
di Massimo Malfatto
a coppia bergamasca formata da Giorgio Magri ed Andrea Raffaini ha fatto centro aggiudicandosi alla grande il trofeo «Donato», gara nazionale a coppie organizzata dalla bocciofila Ferroviario. Un successo sofferto ma ampiamente meritato quello ottenuto dai portacolori della «Orobica» che iscrivono per la prima volta il loro nome nell’albo d’oro di questa prestigiosa manifestazione. Questa 55esima edizione della «Donato» era programmata a 64 formazioni, ma le
L'inossidabile Alberto Pedrignani in azione
I vincitori del Trofeo Donato Magri e Raffaini premiati da Casarini, Baldani e Ferrari
coppie iscritte sono state 112 in rappresentanza di 21 comitati provinciali e 68 società (solamente 4 i forfait!). Il maltempo ha costretto gli organizzatori ad un cambio di programma, ma tutto si è svolto regolarmente con momenti interessanti, buon livello di gioco (nonostante l’assenza dei big!) e alla presenza di un pubblico sempre numeroso. Dai gironi eliminatori arrivano discrete notizie per le nostre formazioni: infatti vincono la loro batteria ZinettiScandelli, Campanini-Caccialanza, Capelli-Botta e Pezzetti e Pedrignani. Gli ottavi di
finale sono fatali per i portacolori dell’Astra eliminati dai cremaschi, mentre ZinettiScandelli trovano disco rosso contro i piacentini SuardiLocatelli (5-12); note positive invece per Campanini-Caccialanza che superano gli emiliani Bruni-Guazzetti per
CLASSIFICA GENERALE 55° Trofeo «Donato» 1° Magri-Raffaini (Orobica BG) 2° Pezzetti-Pedrignani (Vis Trescore CREMA) 3 Rossi-Russo (Lavinese BO) 4° Saetta-Cambieri (Club Itala PV) 5° Minelli-Bonfatti (Rubierese RE) 6° Suardi-Locatelli (Astra PC) 7° Campanini-Caccialanza (Can.Flora CR) 8° Rossoni-Meroni (Chignolese BG) 9° Pinelli-Pastorini (Sammartinese RE) 10° Capelli-Botta (Astra CR) 11° Riva-Paglioli (Audace PR) 12° Zinetti-Scandelli (Can.Flora CR) 13° Alippi-Cortenova (Fulgor LC) 14° Guazzetti-Bruni (Sammarinese RE)
12-8. Il cammino dei portacolori del Flora si ferma però nei quarti di finale dove vengono sconfitti da Rossi-Russo per 10-12. Prosegue invece l’inarrestabile marcia di PezzettiPedrignani che hanno la meglio su Suardi-Locatelli per 12-6. Semifinali molto equilibrate: da una parte i bergamaschi Magri-Raffaini s’impongono su Rossi-Russo (12-9) mentre sull’altra corsia l’inossidabile Pedrignani e l’estroso Pezzetti hanno la meglio sui pavesi Saetta e Cambieri con il punteggio di 12-7. Match di finale con un inizio equilibrato (5-5), poi Magri-Raffaini inseriscono il
turbo e s’aggiudicano l’incontro per 12-5, ma tanti applausi anche per i cremaschi che hanno tenuto testa sino alla fine ad avversari così forti come gli orobici. Ha diretto la gara il varesino Giovanni Marcheselli coadiuvato da Annibale Barbisotti e dagli arbitri di corsia Maurizio Barozzi, Mauro Poli, Livio Scaratti e Giancarlo Tosi. Durante le premiazioni gradite le presenze del vice-sindaco Luigi Baldani, dei presidenti Bruno Casarini e Giancarlo Soldi mentre gli onori di casa sono stati fatti da Virgilio Ferrari, presidente del Dopolavoro Ferroviario.
trofeo stradivari
Protagonisti Riva - Mussini e la sorpresa Galelli - Taino
I finalisti di Categoria C/D del trofeo Stradivari; Galelli - Taino e Paroni - Fanfoni
A soli cinque giorni dallo splendido «Arenghi», la bocciofila Stradivari ha ospitato un’altra sfavillante manifestazione, un’altra grande serata di bocce e di sport. Un vero “tour de force” ed un altro enorme sforzo organizzativo per i bravi e solerti Paolo Longo, Graziella Mineri e collaboratori ed ancora un successo di gioco e di pubblico. Ben 192 le formazioni iscritte a questo trofeo «Stradivari», regionale a coppie (con due finali) giunta alla sua tredicesima edizione e ben diretta da Gabriele Ceriati. Nella categoria A/B successo, come da pronostico, dei favoriti emiliani Gianni Riva e Maurizio Mussini che hanno onorato alla grande la manifestazione. I portacolori della gloriosa “Rinascita” Budrione superavano nei quarti Serena-Zambelli (12-4) ed in semifinale infliggevano un “cappotto” fuori stagione a Dondoni-Lacca. In finale approdavano anche Cremaschi e Comizzoli che in semifinale superavano i bresciani Cassetta e Gilberti per 12-5. Match di finale a sen-
so unico e meritato successo di RivaMussini sui pur bravi portacolori della «Delma» per 12-6. Nella categoria C/D, dopo l’ottimo secondo posto di Mirabello Ciria della settimana precedente, ancora una serata da incorniciare per Silvano Galelli e Davide Taino. Un trionfo insperato quello dei portacolori del «Ferroviario» che nei quarti di finale si sbarazzavano di Bastoni- Spadafora (12-2), in semifinale s’imponevano su Cremonesi-Parma (12-7) e nel match decisivo avevano la meglio su Paroni-Fanfoni con il punteggio di 12-5. Al quarto posto Bernuzzi-Ghidelli. Alle premiazioni, numerose come ormai è una tradizione “stradivariana”, molto gradite le presenze del consigliere provinciale allo sport Giovanni Biondi e del vice-presidente del comitato FIB Roberto Miglioli, mentre gli onori di casa sono stati fatti da Antonio Ardu, presidente del dinamico centro sportivo di via Milano. MM
Sport
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Giro d’Italia, sabato le prime sentenze del Manghen Contador e Kloden pronti a graffiare. Poco comprensibile Di Luca. Riccò il più in forma
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di Cesare Castellani
on la durissima tappa di Cesena seguita alla cronometro e caratterizzata da un percorso durissimo, reso ancor più difficile da numerosi scrosci di pioggia, dalla temperatura non certo ideale e un fondo stradale che sovente ha tradito chi ha arrischiato più del dovuto specialmente in discesa o ha commesso qual-
affacciato alla ribalta e s’è preoccupato più che altro di risparmiare energie tenendosi pronto o preparandosi a quella che sarà la terza e decisiva settimana di corsa. A partire da sabato, con il Manghen e l’arrivo a Pampeago le prime sentenze che non saranno ancora definitive, ma che chiariranno molte cose, soprattutto per quanto riguarda la condizione dei tre capitani dell’Astana (Contador e Kloden soprattutto, ma anche Levi Leipheimer) quasi
messi dall’organizzazione francese a disputare il Tour. Difficile credere, come hanno dichiarato ai quattro venti, di non essere arrivati al Giro in condizioni ideali. E, se proprio è vero, la condizione l’hanno certamente affinata in questi dieci giorni in cui sono stati costantemente al riparo, ma vigili, attenti, pronti a replicare in prima persona ad ogni azione degli avversari. Che dire degli altri? Di Luca, partito coi favori di una parte del pronostico dopo la strepitosa vittoria dello scorso anno sta correndo in modo che molti criticano e non comprendono. Attacchi assurdi, come quello portato
ha una tattica ben precisa, teme tutto e tutti. Persino Savoldelli, suo compagno di squadra, si è dissociato: lo aiuterà, è vero, ma solo se questo rientrerà anche nei suoi interessi. E, intanto, si dimostra lui stesso in grado di competere per il successo finale, magari puntando, ancora una volta a sorpresa, al tris. Poi Riccò: probabilmente è il più in forma. Due tappe già in carniere, una condizione fisica e psichica invidiabile. Forse, nonostante la giovane età è già pronto per la grande affermazione. Non teme le grandi montagne ed ha accanto lo scalatore più forte
Danilo Di Luca
Bettini tiene per mano Danilo Visconti
Riccardo Riccò
che disattenzione di troppo (ne abbia notato parecchie nei primi dici giorni di corsa) il Giro ha cominciato ad emettere le prime sentenze anche se qualcuno ancora non s’è
sempre in difesa sino ad ora, ma pronti a dare la zampata e a mettere le mani sul Giro che potrebbe essere l’obiettivo principale della loro stagione, visto che non sono stati am-
sul Picco di Carpegna, a 100 Km. dal traguardo e su una salita difficile, ma troppo corta perché si creassero distacchi importanti, sparate insensate come quella di Tivoli, una cronometro non all’altezza della sua fama stanno a dimostrare che il corridore, dopo le estenuanti vicende che si sono protratte a suo carico, non è tranquillo, soprattutto mentalmente. Non
Alberto Contador
del Giro, Leonardo Piepoli, completamente votato al suo servizio, sperando che la caduto nella tappa di Cesena non lo abbia fiaccato. Gilberto Simoni ha dalla
sua l’esperienza e una forma che sta crescendo col passare dei giorni. Come altri, ha speso assai poco sinora ed è l’uomo della terza settimana, ma forse ha perso qualcosa
per quanto concerne lo smalto col passare degli anni. Degli altri papabili al successo finale, a meno di una sorpresa. Mencho ha perso le ruote le ruote più d’una volta, Bruseghin, dopo il successo nella crono, potrà puntare solo ad una classifica tra i primi cinque. Discorso a parte merita Bettini: il modo in cui il campione del mondo sta conducendo per mano il suo giovane Delfino Giovanni Visconti è quasi da Libro Cuore, Intanto si allena, pensa alla possibilità di vincere almeno una tappa, ma probabilmente ha già la testa a Pechino. fare il bis alle Olimpiadi, come ha fatto ai mondiali, lo porterebbe tra i migliori di tutti i tempi nelle corse di un giorno.
Speciale Festa di Primavera
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Esposizione: stand gastronomici ed artigianato artistico
Ecco la festa di primavera Arriva la festa di primavera di Soncino. Il primo di tanti eventi che inaugura l'apertura della nuova stagione soncinese. L’associazione Pro Loco parte con la tradiziona-
ciazione Commercianti soncinesi. Per tutto il giorno, dalla mattina al tramonto, il borgo sarà animato dalla presenza di circa un centinaio di espositori e di bancarelle
Un modo per avvicinarsi alla cultura e al folklore della civiltà contadina
Sarà possibile ammirare i vecchi e i nuovi strumenti utilizzati per la coltivazione dei campi.
le festa domenica 25 maggio. La manifestazione è organizzata con la collaborazione del Comune di Soncino e con la collaborazione dell’Asso-
davvero di ogni genere. Infatti, per le vie del centro storico che dalle porte di Borgo Sotto portano verso la piazza del comune, i visitatori potranno
osservare numerosi banchetti d'artigianato artistico, con oggetti in ferro battuto, legno, fiori secchi, decoupage, pietre dure, modellini di case e automobili, pizzi, lavori in vetro e i pittori che sottopongono le loro opere al giudizio del pubblico, oltre a numerose bancarelle che espongono oggetti artistici, inconsueti ed originali. Alla manifestazione saranno presenti anche due vivaisti che arricchiranno gli scenari con allestimenti floreali sia in Largo Manzoni che in piazza Garibaldi. Insomma i vivaisti e le loro decorazioni davvero non potevano mancare per avere proprio una cornice primaverile, quella primavera cantata dalla festa. Tutti gli artigiani e gli hobbysti riempiranno le vie del centro, in particolare via IV novembre e via Orefici. Veramente da non perdere gli stand in piazza Garibaldi destinati alla IV Sagra del Gusto. In questa sede verranno offerti degustazioni di prodotti tipici locali: vino, olio, formaggi, salumi e dolci. Così sarà possibile trascorrere proprio tutta la giornata alla fetsa, pranzo compreso. Contemporaneamente le vie Marconi e Matteotti e lo stesso largo Manzoni ospiteranno la IV biennale del ferro battuto in cui saranno esposti e lavorati oggetti di diverso utilizzo in ferro battuto, appunto. Via Matteotti sarà
anche occupata ed invasa dalla piacevole presenza della associazioni di volontariato e da artisti di varia origine: pittori, scultori, artisti da strada. La festa di primavera ha delle origini lontane. Ideata come naturale seguito della manifestazione Soncino Borgo Fiorito, la quarta domenica di maggio si tiene sempre questo primo classico evento che inaugura la nuova stagione. Oltre al paese in festa e alle varie esposizioni, molto interessante è il servizio che la Pro Loco continua a garantire durante la giornata. Servizio attivo tutto l’anno ma
Saranno in mostra anche oggetti in ferro di alto valore artigianale.
stampa, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e sarà possibile svolgere diverse visite guidate all’interno del borgo antico. La festa di primavera infatti vuole essere anche occasione per far conoscere le meraviglie del pic-
con i colori di primavera, fanno davvero una fantastica impressione. Tanto più se colorati dai fiori, dagli artisti e dalle innumerevoli bancarelle. Gli artigiani del ferro battuto riportano indietro bel tempo ed i profumi delle ban-
Una domenica diversa a Soncino. Un appuntamento famoso a livello regionale per gli stand con l’esposizione di prodotti della terra, vino e olio. Tutti rigorosamente naturali
che in questa giornata acquista una particolarità in più. Sarà infatti possibile visitare ogni monumento del borgo: la Rocca, il Museo della
colo paese tra il cremasco e il bresciano. In genere una folla di visitatori assale le bancarelle ed approfitta della festa per visitare luoghi che,
carelle allietano la giornata dei turisti. Soncino è proprio un bel borgo, visto durante la fiera di primavera merita ancor più.
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Quale miglior modo per combattere la calura estiva di un gustoso gelato? Con l'avanzare della stagione diventa sempre più grande l'esigenza di quel dolce momento di relax rappresentato da un buon gelato. In origine questo alimento non era propriamente lo stesso che si conosce oggi. Nell'antichità, probabilmente, si usava refrigrerare frutta, latte e miele per farne cibo ghiacciato. Esiste uno studio sui cibi conservati tra i ghiacci, da parte di popolazioni
Speciale Gelato
Rinfrescare la calura estiva con il dolce più gettonato
striale), minor quantità d'aria (max 50% negli artigianali, Contro il 70% di quelli industriali). Nel gelato artigianale
di dei vari ingredienti. Tali componenti sono il grasso vaccino, unito talvolta a quello del tuorlo d'uovo di gallina, gli zuccheri, i solidi magri del latte. Possono trovarsi anche altri ingredienti solidi, quali stabilizzanti dell'emulsione acqua-grasso, addensanti di legame per l'acqua, solidi diversi da grassi,
Solitamente la miscela base per i gusti viene sottoposta a pastorizzazione al fine di renderla igienicamente sicura e di ottenere un ottimo legame tra componenti solidi ed acqua, risultante in una struttura più stabile ed una tessitura più cremosa nel prodotto finale. Nel gelato artigianale di frut-
Il gelato: la sua produzione è un'arte Il gelato è ottimo per un pomeriggio insieme
dei tempi di Neanderthal, i quali nascondevano tra le nevi e allo scopo di preservare la loro durata bacche e pezzi di carne di cervide, nonché frutti secchi. Ma veniamo ai tempi nostri e al nostro gelato. Uno dei gelati più apprezzati è ancora quello artigianale, che è caratterizzato dall'uso di materie prime fresche. Rispetto a quello industriale può presentare le seguenti differenze: minor quantità di grassi (3-8% in quello prodotto artigianalmente 8-10% in quello indu-
propriamente detto, l'ingrediente presente in maggiore quantità è il latte (almeno il 60%) seguito dagli zuccheri (14%-24%) e dalla panna (5-13%). Spesso è presente anche una certa quantità di latte magro in polvere per garantire un'adeguata quantita' di proteine e solidi del latte, di vitale importanza per il mantenimento della struttura. La ricetta di un buon gelato artigianale, oltre alla selezione di ingredienti di qualità, dovrà presentare un corretto bilanciamento dei componenti soli-
La golosità fa da padrona
zuccheri e magri del latte e presenti nella ricetta per effetto di determinati ingredienti come ad es. i prodotti derivati dal cacao.
ta all'acqua, noto popolarmente come sorbetto, sono tipicamente assenti ingredienti quali latte e suoi derivati. Taluni operatori ne fanno comunque
Un dolce per grandi e bambini
uso o in base ad usi alimentari locali o per sopperire all'incapacità tecnica di ottenere un prodotto ugualmente cremoso. I rimanenti ingredienti sono la frutta (dal 25 al 60% in peso sul totale) e gli zuccheri aggiunti (intorno al 25%). Dal momento che il sorbetto è in media meno cremoso del gelato, alcuni gelatai aggiungono comunque grassi o latte per migliorarne la consistenza e rendere il preparato più gustoso. I gelatieri invece, termine per definire i professionisti artigiani del gelato, non ne fanno uso in quanto sono in grado con le loro conoscenze tecniche di ottenere una tessitura assolutamente cremosa, lasciando ai gelatai l'uso di grassi o latte e la credenza che il sorbetto sia
in media meno cremoso del gelato. Nei gelati artigianali possono essere impiegati prodotti industriali di base, chiamati appunto basi per gelato: una miscela di componenti solidi del gelato preparata a livello industriale. L'uso di tali ingredienti viene spesso erroneamente associato ad un calo di genuinità e di bontà del prodotto finito. Tuttavia una attenta analisi dei componenti chiaramente indicati in etichetta dimostra facilmente che non è questo il caso: dipende piuttosto dalla qualità degli ingredienti scelta dall'industria che ha preparato la base. Ad oggi molte gelaterie italiane, storiche e non, fanno uso di basi per gelato.