Il Piccolo del Cremasco

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CREMASCO Il

PICCOLO giornale del

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SABATO 21 LUGLIO 2012 • ANNO I • NUMERO 5

UNA DISCUSSIONE APERTA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD

OMOSESSUALI, DOVE SI SPINGE IL CENTROSINISTRA

Matteo Piloni (segretario cremasco Pd): d’accordo sui matrimoni tra gay, possibilista sulle adozioni. Agostino Alloni (consigliere regionale Pd): favorevole alle unioni, qualche riserva sull’affidamento. Emanuele Coti Zelati (consigliere Sel): sì a matrimoni e adozioni. Il sindaco? Per dire e non dire... IL PUNTO DI VISTA

Dibattito sulla omosessualità

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di Enrico Tupone tuponee@alice.it

a discussione in corso nel Partito Democratico sull’omosessualità e sulla regolamentazione dei relativi rapporti ha una specifica valenza culturale e politica perché rimanda ai temi dell’uguaglianza dei diritti, della lotta alla discriminazione e della lotta al razzismo. Vale la pena ricordare come nei campi di sterminio nazisti gli omosessuali fossero costretti a portare un triangolo rosa sugli abiti e come circa 10.000 di loro furono vittime non solo di sterminio e di raccapriccianti esperimenti ormonali. Il rapporto fra persone dello stesso sesso è stato per anni oggetto di divieti e punizioni carcerarie e solo dagli Anni 70 in poi la maggior parte degli Stati europei ha modificato la sua legislazione in materia sia eliminando le norme repressive che riconoscendo una serie di diritti sia agli individui che alle coppie omosessuali. L’Italia, come spesso accade, è fanalino di coda nel riconoscimento di diritti alle coppie omosessuali in compagnia, per citare alcuni, di Cipro, Romania, Bulgaria, Estonia. Il dibattito nel PD, con buona pace della Rosy Bindi, è una discussione sui diritti della persona, quei diritti che dovrebbero essere al centro dell’azione di un partito progressista ed europeista. In una nota del Commissario europeo alla giustizia e ai diritti fondamentali, Viviane Reding (centrodestra) scrive: «E' implicito che ogni cittadino EU deve avere gli stessi diritti e che se esiste libertà di movimento dovrebbero applicarsi le stesse regole fra un paese e l’altro». Senza citare la parola “matrimonio” basterebbe sancire le norme per il riconoscimento delle coppie di fatto integrandole con una serie di diritti sanciti dalla legge che eliminino i problemi quali il “consenso” nel caso di operazioni mediche ad alto rischio, la non reversibilità della pensione, l’assenza di ogni diritto di permanenza in una casa affittata dal partner defunto. Circa la possibilità di adozione confesso che non ho ancora una opinione ma ritengo che se ne debba parlare evitando fuorvianti posizioni ideologiche.

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diritti civili non sono affatto un frutto proibito. Al contrario, sono un tema centrale della nostra identità culturale e politica» così Rosy Bindi, all’indomani della assemblea nazionale del Pd tenutasi a Roma nei giorni scorsi. Un concetto quello dei diritti civili che è emerso spesso nel corso della campagna elettorale di Stefania Bonaldi, oggi sindaco di Crema. Il tema che ha spaccato il Pd a livello nazionale è uno dei temi più roventi con cui, il nostro cattolico paese si sia mai dovuto confrontare. Le spaccature sono sempre molto profonde sia a destra che a sinistra, quando si parla di riconoscimento delle coppie omosessuali e affidamento di minori a coppie con genitori dello stesso sesso. Ma cosa ne pensa la sinistra cremasca di questi temi? Lo abbiamo chiesto direttamente: a una donna, il sindaco Bonaldi; a un trentenne, il presidente del consiglio comunale Matteo Piloni; a un esponente storico della sinistra, Agostino Alloni e a un cristiano, ex catechista, il consigliere comunale Emanuele Coti Zelati. Ecco le loro risposte. Stefania Bonaldi: «Per quanto riguarda il matrimonio, la questione non è terminologica, ma richiama l'esercizio di un diritto fondamentale che appartiene all'individuo, quello di amare e di essere amato, e che in quanto tale nessuno può impedire. Sarebbe davvero ora che si mettesse mano ad una seria legislazione specifica, che non muova però, come spesso accade nel nostro paese, da posizioni ideologiche o confessionali, ma si concentri sulla persona e sui suoi bisogni. Tutto ciò che non è antisociale, e la convivenza tra omosessuali certamente non

IL PUNTO DI VISTA/2

Sarò pure un conservatore

di Renato Ancorotti rancorotti@gmail.it

Da sinistra: Stefania Bonaldi, Emanuele Coti Zelati e Matteo Piloni

lo è, va accolto e favorito, e conseguentemente inserito in un percorso che implichi diritti e doveri verso la collettività». «Il tema dell’affidamento, non si può affrontare dividendo il campo in favorevoli e contrari, o peggio confezionando le risposte istintive. I bambini richiedono relazioni stabili e sane per crescere bene, e tali requisiti, purtroppo, non appartengono più per definizione in modo scontato alle coppie eterosessuali. Gli ultimi dati sulla tenuta del matrimonio sono preoccupanti e preludono a mutazioni sociologiche considerevoli, all'interno delle quali non sempre potremo permetterci il lusso di scegliere, perché sarà la realtà a imporsi a noi. Chi si occupa politica deve fare analisi oneste, domandarsi cos'è meglio fare caso per caso. Intanto, personalmente, se dovessi scegliere per mia figlia una coppia adottiva fatta di due eterosessuali violenti e contraddittori, un anonimo istituto per minori e una coppia composta da omosessuali seri e animati da forti valori civili, mi metterei a ragionare senza pregiudizi». Matteo Piloni: «Per quanto riguarda il matrimonio lo considero una cosa assolutamente normale sulla quale, come sempre, l’Italia è

in forte ritardo rispetto al resto d’Europa. Sulle adozioni Non ho una posizione netta. Sono però a conoscenza diretta di storie di coppie omosessuali che hanno avuto un figlio con l’inseminazione artificiale all’estero, e vedo che i bambini crescono in modo assolutamente normale. Il problema è semmai lo scontro con la nostra cultura». Agostino Alloni: «Assolutamente favorevole alle unioni tra persone dello stesso sesso. Sull’affidamento, ho qualche riserva. Bisognerebbe approfondire, valutando questioni etiche, morali e culturali della scelta». Emanuele Coti Zelati: «Parto dal presupposto che il riconoscimento dei diritti e la conseguente derivazione di doveri, servano per garantire stabilità. Sono assolutamente favorevole al riconoscimento di una forma di unione, equiparabile al matrimonio, per gli omosessuali. Sono favorevole anche all’affidamento di bambini alle coppie omosessuali. Chi si schiera a priori contro questa eventualità lo fa su ipotesi campate un po’ in aria, per questioni ideologiche. C’è uno studio scientifico realizzato nel nord Europa, che dimostra come i figli cresciuti da coppie dello stesso sesso siano persone assolutamente normali». Michela Bettinelli Rossi

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ono d’accordo sul riconoscimento delle «coppie di fatto» indipendentemente dal sesso dei due componenti. Che si tratti di coppie eterosessuali o omosessuali, non importa. Oltre questo però non vado, soprattutto per quanto riguarda le adozioni o l’affidamento di minori a coppie gay. Sarò un conservatore, non lo nego, ma per me le famiglie sono composte da mamma e papà, donna e uomo, e ritengo che queste siano linee di demarcazione insuperabili. Non si tratta di una questione religiosa. Basta osservare la natura stessa: per procreare servono un maschio e una femmina. E le famiglie sono formate da un uomo e da una donna che si uniscono per avere dei figli e crescerli. Se, poi, due non li vogliono avere, è una scelta loro; ma così va il mondo per miliardi di persone che vi abitano, anche se hanno usi, costumi, filosofie o religioni diverse. Penso quindi che un bambino dato in adozione a una coppia gay è un figlio a cui manca o un padre o una madre. Quelle due figure genitoriali insostituibili che abbiamo il dovere di sostenere e proteggere perché pilastri fondanti della nostra società. Riguardo all’omosessualità, c’è un fatto che mi lascia perplesso: non so se è folklore o provocazione, ma non capisco tutta questa esibizione dell’«orgoglio gay» e questa esaltazione della sessualità. Io penso che non bisogna essere orgogliosi di essere omosessuali o eterosessuali – forse non è neppure una scelta, non sono afferrato in materia -; quello di cui bisogna andare fieri è di essere degli individui perbene. Che vivono e producono nel rispetto delle leggi. E, infine, non penso che questo tema rappresenti la maggiore preoccupazione degli italiani di oggi che sono stati lanciati sulle montagne russe di una crisi drammatica che sta scuotendo il Vecchio continente. Non capisco, quindi, perché il tema dell’omosessualità sia stato agitato dal Pd mentre molti lavoratori si alzano ogni mattina angosciati dalla prospettiva di vedere chiusi i cancelli delle fabbriche. Non mi è sembrata una grande idea.


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CREMONA

Sabato 21 Luglio 2012

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E se adottassimo una famiglia? Il Vescovo e la Caritas lanciano l’iniziativa delle adozioni “a vicinanza”, un sostegno concreto per chi è colpito duramente dalla crisi

Don Antonio Pezzetti: «A volte non serve molto per aiutare a superare i momenti difficili»

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di Laura Bosio

dottare una famiglia, una madre sola, un padre in cassa integrazione che non riesce ad acquistare i libri per i figli, una donna anziana che non ha il denaro per i farmaci... il vescovo Dante Lafranconi ha richiamato la comunità cremonese alla solidarietà concreta, e la Caritas ha lanciato l'iniziativa delle adozioni “a vicinanza”, ossia un sostegno economico che ricalca le modalità di aiuto delle classiche “adozioni a distanza”. Non un "dare dei soldi", magari senza sapere con esattezza dove saranno destinati, bensì una vera e propria presa in carico di situazioni particolarmente difficili. «Si tratta di famiglie che monitoriamo ormai da tempo e per le quali possiamo offrire garanzie» racconta don Antonio Pezzetti, direttore della Caritas. «Questa idea era già stata lanciata nelle parrocchie durante la Quaresima. In occasione del Corpus Domini, il Vescovo ha richiamato l'attenzione su questa iniziativa, rilanciandola a tutta la cittadinanza. Abbiamo così deciso di estenderla a livello diocesano, facendo appello a una solidarietà concreta, di

Don Antonio Pezzetti

vicinanza. In questo modo la crisi può diventare occasione di educare alla carità: non è solo il "dare" fine a se stesso, ma la conoscenza e un interesse diretto nei confronti del prossimo». Sono tantissime le situazioni che si possono aiutare in questo modo, intervenendo sulle spese sanitarie o di tipo scolastico, aiutando chi ha perso il posto di lavoro o ha subito un ridimensionamento degli orari d’impiego. C'è la storia di una madre sola con tre figli che studiano alle scuole medie e alle superiori, che ha sempre lavorato come precaria e che ora è disoccupata. C'è la famiglia (genitori e tre figli) il cui padre si è visto trasformare un contratto a tempo pieno con uno a tempo parziale, con conseguente dimezzamento dello stipendio, e la cui madre deve prendere farmaci per problemi di salute. C'è la famiglia che ora si trova in difficoltà perché da un po' di tempo a questa parte il padre può contare solo su lavori saltuari e la figlia più grande, che ha finito brillantemente la scuola superiore, non può permettersi di proseguire gli studi all'università. O ancora, c'è la signora invalida che vive con la giovane figlia, disoccupata perché deve curare continuativamente la madre. O ancora, una donna con due figli piccoli che deve lavorare part-time per gestire gli orari scolastici dei figli, e non sempre riesce a far fronte a tutte le spese. Tante storie difficili, storie di persone che un tempo appartenevano al ceto medio e che improvvisamente si ritrovano piegate dalle difficoltà. Storie di chi non avrebbe mai voluto dover chiedere aiuto, ma che si trova nella situazione di non poter fare altrimenti. «A volte basta un piccolo aiuto per superare questo momento e ritrovare l’autonomia» spiega don Pezzetti. «L'appello è rivolto a tutte le famiglie,

Le parole del vescovo al Corpus Domini Il Vescovo Dante Lafranconi

ma anche alle classi di catechismo, ai gruppi sportivi e via di seguito. Si tratta di scegliere di rinunciare a qualcosa per aiutare il prossimo». A volte non servirebbe molto per rimettersi in carreggiata e tornare a vivere dignitosamente, ma, senza un aiuto esterno, la situazione rischia di peggiorare sempre di più, fino a diventare insostenibile. «Non si tratta, purtroppo, di casi isolati e straordinari, ma di un triste quadro che dipinge l’ordinarietà» raccontano dagli uffici della Caritas. «Ad essere maggiormente colpiti sono i più fragili: genitori soli con figli, gente che ha perso il lavoro o non ha più le garanzie economiche di un tempo, persone con una salute precaria. Cremonesi che fino a qualche tempo fa mai avrebbero immaginato di dover bussare alla porta della Caritas». Naturalmente, per tutti i casi che verranno presi in carico sarà mantenuto il completo anonimato, pur garantendo agli “affidatari” un costante e puntuale resoconto della situazione. Ma come funziona? Chi è interessato a portare il proprio aiuto non deve

fare altro che contattare la Caritas e parlare con gli addetti, che illustreranno quali sono le situazioni di bisogno. La famiglia potrà quindi scegliere chi aiutare e come, programmando gli interventi anche sulla base degli importi che sono necessari, risparmiando una certa cifra di denaro da devolvere – mensilmente o annualmente – a una determinata famiglia messa in ginocchio dalla crisi, appunto con lo stesso meccanismo delle classiche “adozioni a distanza”. «Abbiamo già ricevuto delle richieste da parte di famiglie interessate a partecipare a questo progetto. In questo tempo di crisi è possibile rintracciare un segno di speranza proprio nell’impegno e nella testimonianza della comunità cristiana che si fa attenta alla necessità di chi ha accanto. Tutti siamo chiamati a metterci in gioco». Secondo il sacerdote, «il beneficio va anche alla famiglia che si impegna nella carità: è un'occasione per insegnare ai propri figli il valore della solidarietà concreta e di una rinuncia fatta per il bene di qualcun'altro».

«Noi tra poco cammineremo per le strade della nostra città. Non conosciamo il vissuto delle famiglie che abitano le strade che attraverseremo, ma sappiamo che a Cremona ci sono tante famiglie povere e bisognose e molte persone che hanno perso il lavoro o che, per motivi di salute, si trovano in grosse difficoltà. Non sentiamo rivolto a noi l’invito di Gesù a dar loro da mangiare? [...]» «Vorrei che prendeste a cuore anche un altro aspetto cui ha accennato il Papa domenica scorsa a conclusione del VII Incontro mondiale delle famiglie. In questi anni sono cresciute le adozioni a distanza: perché non pensare anche alle adozioni in vicinanza? Perché gruppi di famiglie, parrocchie o oratori non si prendono a carico una famiglia bisognosa attraverso un aiuto sistematico, anche di carattere economico? È un’iniziativa che la Caritas intende fare propria: famiglie che si affiancano ad altre famiglie in difficoltà, non soltanto attraverso un’offerta “una tantum”, ma con un accompagnamento costante che offra maggiore tranquillità e sicurezza. Gesù è sempre presentato come colui che spezza il Pane, spezziamo anche noi il nostro pane con cui è nel bisogno, con quanti cercano un poco di serenità e una maggiore fiducia nel domani. Non temiamo nel porre atti di generosità e solidarietà: saranno il miglior investimento per il tempo futuro!»


4La decisione dell’ex premier di ricandidarsi nel 2013 ha suscitato molti commenti Sabato 21 Luglio 2012

torna berlusconi ...siete contenti? La maggioranza delle persone da noi intervistate esprime contrarietà

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di Laura Bosio

on un colpo di teatro, alla sua maniera e nel suo stile, Silvio Berlusconi, nei giorni scorsi, ha dichiarato di volersi ricandidare per le elezioni politiche del 2013. Dopo che, qualche mese fa, aveva dichiarato che avrebbe ceduto la guida del partito a Angelino Alfano. “Lo faccio per salvare il Pdl, e poi la gente me lo chiede”, queste le motivazioni. Ne sono seguiti commenti e polemiche, e qualcuno ha messo in relazione l’annuncio con la ripresa della corsa dello spread. E a Cremona? Abbiamo ascoltato diverse voci: chi accoglie la notizia con stupore, chi con perplessità. La cosa certa è che la maggioranza delle persone si dichiara decisamente contraria alla candidatura del premier, e sostiene che non lo voterà. «Devo essere sincera? Me l'aspettavo» dice Letizia, 35enne, casalinga. «Lo stesso Bersani non molto tempo fa aveva detto che: "La vera notizia sarebbe se non si ricandidasse". Ovviamente non ne sono contenta, e non lo voterò, come del resto non l'ho mai votato. Spero che gli italiani abbiano imparato la lezione». Sono numerosi, in realtà, colo-

ro che si aspettavano un ritorno in campo dell'ex premier. Lo conferma Nicola, 45 anni, secondo cui «rivedere Berlusconi in campo non mi stupisce: quell'uomo non ne vuole sapere di ritirarsi dalla politica. Purtroppo per noi, aggiungo». Silvia, impiegata, invece, è convinta che «in politica parlano tanto di lasciare spazio ai giovani, ma questa scelta è la prova che si tratta solo di parole al vento. Ho sempre votato il cen-

trodestra, ma sono stufa di vedere sempre il solito "vecchiume", Berlusconi in primis. Senza contare che, con le figuracce che ha fatto, dovrebbe essere lui il primo a non volersi più far vedere». Nonostante lo scarso stupore per la decisione di correre di nuovo per la poltrona di premier, molti cittadini manifestano grande indignazione per il fatto che il sistema legislativo italiano «permetta ad un pluri-indagato di fare

«Il Centrodestra dovrebbe puntare al rinnovo generazionale»

politica». Lo dice Emma, studentessa 27enne, che aggiunge. «In più, sono convinta che gli italiani ancora non abbiano imparato la lezione. Se lo votassero nuovamente non mi stupirei». Si fanno molte critiche al sistema politico italiano, giudicato spesso troppo “garantista”. «Ci sono leggi assurde ed incomprensibili fatte ad hoc per la "difesa" di chi dovrebbe essere assolutamente indifendibile» afferma Ivan, 38enne, geometra. «E' assurdo che cittadini pluri-indagati possano candidarsi, e non mi riferisco solo a Berlusconi, eppure ci sono leggi che lo consentono. Questo è il nostro vero problema. Speriamo solo che stavolta la gente abbia capito con chi ha a che fare, e non dia loro il voti di nuovo». «Il problema non è tanto la ricandidatura di Berlusconi, ma quei 15-20 milioni e rotti di italiani che lo voteranno di nuovo, nonostante tutto. Ancora troppe persone si lasciano convincere del fatto che lui faccia i nostri interessi. Forse la verità è che noi italiani ci meritiamo solo politici del genere». Del resto c'è anche chi ammette di averlo votato prima, sottolineando però di esserne pentito. «Sono sempre stato di destra, e ho votato Berlusconi alle elezioni

precedenti» afferma Salvatore, 41enne. «Tuttavia questa scelta di ricandidarsi mi sembra assurda: ha dimostrato di non essere in grado di governare un Paese, e credo che il centrodestra dovrebbe opporsi, se non vuole perdere la corsa: sono convinto, infatti, che, se si ricandidasse, stavolta perderebbe su tutti i fronti». Della stessa opinione anche Michele, 27 anni. «Un nuovo governo Berlusconi sarebbe un disastro per l'Italia, e lo dico da persona di centrodestra. Ormai Berlusconi è fuori gioco, e non gode del rispetto degli altri governanti europei. Il centrodestra dovrebbe giocare la carta del rinnovo generazionale, invece vedo con dispiacere che siamo ben lontani da una svolta». «Devo essere sincera? Mi fa quasi pena» dice Sandra, 55 anni. «Nel bene e nel male, Berlusconi è stato un grosso personaggio della politica Italiana, e ora sten-

ta a capire che gli italiani non lo vogliono più. Neppure quelli che prima gli avevano dato fiducia». Ma c’è anche chi vuole continuare a dargli ancora fiducia. «Che si ricandidi pure» afferma Sergio, 61 anni. «Non è mai stato un politico brillante, ma in Italia c'è di peggio. Le alternative, del resto, sono piuttosto tristi e oserei dire non votabili. Se proprio bisogna dare un voto, preferisco darlo a lui». Berlusconi ha anche detto di essersi proposto perché «gli imprenditori glielo hanno chiesto». Abbiamo chiesto, e «nessuno come un imprenditore può comprendere i problemi dell'imprenditoria nel nostro paese» spiega Roberto, imprenditore 39enne. «Monti non fa altro che continuare a tassarci. Berlusconi potrebbe invece permetterci di respirare di nuovo». Una cosa è certa: sarà difficile dimenticare un personaggio come lui, anche quando uscirà di


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Governo Monti tra consensi e dissensi

L’attuale presidente del Consiglio ha dichiarato che non si ripresenterà, ma non manca chi lo rivorrebbe al potere

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scena definitivamente. Ma per cosa lo ricorderemo? «Per le corna fatte in una riunione europea» dice Claudia, 49 anni. «Lo ricorderemo per il "cucù" fatto alla Merkel, per le avances a una leader europea, per la bandana, per il bunga bunga e per tutti i suoi vizi». Da ultimo Daniele: “Me lo aspettavo, non sono né sorpreso né preoccupato. Quello che mi preoccupa è l’attuale classe politica nel suo complesso. Quando sento un Casini che dichiara il suo entusiasmo per Monti , perché ha cambiato la politica italiana, mi domando: ma allora Casini , insieme a tanti altri, che c’è stato a fare, fino ad ora, se per cambiare la politica italiana c’è voluto un “tecnico”? Vede, signorina, la cosa che veramente dovrebbe indignarci tutti quanti è che abbiamo circa 400 deputati che hanno “giurato” e “spergiurato” sul fatto che Ruby era la nipote di Mubarak. Questo la dice lunga.».

a solo Berlusconi è messo male, nella scala dei consensi? In effetti, anche l’attuale premier Mario Monti non sta riscuotendo grandi consensi. Sicuramente non lo si può accusare di non aver fatto niente, visto che in un anno ha realizzato o avviato una quantità enorme di riforme; tuttavia, le sue scelte sono considerate discutibili da molti, che non vivono certo male il suo annuncio di non volersi candidare nel 2013. «Un governo con a capo Monti? No grazie». Un commento secco quello di Letizia, commessa 29enne. «Non ha fatto altro che tassarci e vessarci, in questi mesi, chi potrebbe mai rivolerlo?». Il giudizio sull'operato dell'attuale premier è piuttosto negativo: dall'Imu alla riforma del lavoro, sono davvero tante le decisioni che provocano malumore. «Sono tra coloro che avrebbero dovuto andare in pensione ma che invece si sono trovati improvvisamente con i termini posticipati: con questa premessa non serve neppure che le dica cosa penso di Monti» dice Attilio, 60 anni. «Fa bene a non candidarsi nel 2013: nessuno sano di mente lo voterebbe». Giudizi pesanti arrivano nei confronti dell'operato dell'attuale presidente del Consiglio, compresi i dubbi sull’opera di risanamento delle finanze italiane. «Sia chiaro, su alcune cose non si poteva fare diversamente, ma molte scelte di Monti appaiono francamente poco comprensibili» dice Stefano, 56 anni, manager. «Quello che mi chiedo è: come si fa a creare sviluppo tassando? Non capiscono che se non ridanno reddito alle famiglie non usciremo mai da questa crisi?». Non una bocciatura completa, ma le perplessità restano molte. «Il governo

tecnico presieduto dal Monti ha dei limiti notevoli: esso si preoccupa esclusivamente di fare tagli, ma non si pone il problema degli investimenti. Se Monti non parte da iniziative che possono creare posti di lavoro e quindi una virtuosa economia, invece di continuare a tagliare le pensioni ed a non prendere provvedimenti veri sul lavoro precario dei giovani, si continuerà a indebolire il potere di acquisto dei cittadini. Spero solo che prima o poi arrivi al governo qualcuno che sappia davvero come cambiare le cose in Italia». «La mia opinione su Monti? Una serie di decisioni una più sbagliata dell'altra» aggiunge Federica, 65 anni, pensionata. «Sul tema delle pensioni ha fatto un sacco di danni, salvo poi dover mettere una pezza all'ultimo. La questione degli esodati ne è un chiaro esempio. Sono

«Sul tema delle pensioni ha fatto un sacco di danni»

d'accordissimo che l'Italia doveva essere risanata, ma non condivido la scelta di farlo sulle spalle dei più poveri». Neppure tra i giovani il premier è molto amato: le scelte in materia di lavoro non sono molto apprezzate, così come sono state criticate aspramente le dichiarazioni sul precariato. «Un Presidente del consiglio che afferma che il lavoro fisso è noioso non può che essere biasimato» dice Nicoletta, 24 anni, studentessa. «Tra i miei coetanei che non studiano più non c'è nessuno con il posto fisso, e questo è davvero grave. Il governo doveva fare in modo di eliminare il precariato, non di incentivarlo». «La riforma del lavoro voluta da questo governo è assurda e fa solo danni» aggiunge Elisabetta. «Se penso al nostro futuro mi vengono i brividi, e devo ringraziare anche Monti».

Tuttavia, ci sono anche coloro che esprimono consensi al premier. Qualcuno addirittura spera che cambi idea e decida di candidarsi. «Piuttosto che trovarci di nuovo Berlusconi, ben venga una candidatura di Monti per portare a termine quanto fatto sinora» dice Ernesto, 56 anni. «Sicuramente ha fatto degli errori, ma del resto chi fa qualcosa sbaglia, è normale. Tuttavia si sta impegnando molto per rimettere in sesto il paese, e sono convinto che se gli dessimo la possibilità di portare a termine quanto ha iniziato potrebbe ottenere ottimi risultati». Le recenti scelte in tema di spending review hanno sicuramente incrementato il tasso di gradimento di questo governo, in quanto vanno incontro alle richieste dei cittadini di fare tagli nel settore pubblico. «Finalmente qualcuno che ha avuto il coraggio di fare certe scelte» dice Marco, 40 anni. «Decidere di diminuire il numero dei consiglieri di amministrazione nelle società partecipate, o accorpare le Province, sono scelte importanti. Un vero e proprio segnale della volontà di colpire anche chi occupa posti di rilievo». «Finalmente ci si è decisi a fare delle scelte coraggiose e controcorrente, quello che nessuno dei governi precedenti ha mai avuto il coraggio di fare» sottolinea Vittorio, 37 anni. «Questo è un governo che "ha le palle", e la cosa migliore sarebbe potervi fare affidamento per un'intera tornata amministrativa. Per questo sono dispiaciuto del fatto che non si voglia ricandidare: sono convinto che se lasciassimo lavorare Monti sarebbe davvero in grado di far riemergere il nostro Paese dal baratro e di farlo ripartire. Se invece al governo avremo l'ennesimo politico che penserà solo ai propri interessi, finiremo con l'affondare definitivamente».

«Se lo si lasciasse lavorare farebbe riemergere l’Italia»


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Cremona

Sabato 21 Luglio 2012

Orini: «I giovani devono imparare ad adattarsi» Mille disoccupati in più nel 2011 nel cremonese, a farne le spese è soprattutto la fascia d’età tra i 25 e i 34 anni

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LAvoro, gli interventi di provincia, regione ed enti locali

di Martina Pugno

resentati dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona ed elaborati dagli istituti Crisp e Istat, i dati relativi ai livelli occupazionali del 2011 rivelano un quadro di difficile ripresa per il territorio cremonese, che pare incontrare particolari difficoltà soprattutto se confrontata con le altre province lombarde. Con circa 1.000 disoccupati in più rispetto all'anno precedente, il 2011 segna un anno difficile per l'economia locale e le previsioni per il 2012 confermano il trend negativo, con particolare difficoltà per le fasce più giovani della popolazione, mentre si rivela in crescita l'occupazione femminile. L'assessore provinciale all'istruzione, alla formazione e al lavoro Paola Orini analizza l'attuale mercato del lavoro territoriale sulla base dei dati recentemente rilevati. Quali sono le cause che rendono la crisi particolarmente sentita e che condizionano la lentezza della ripresa? «Le difficoltà che colpiscono il cremonese devono essere inserite in un quadro nazionale già di per sé problematico. Rispetto al resto della Lombardia, però, ha fattori sociali e ambientali specifici. Si tratta di un territorio in larga parte agricolo, caratterizzato da una forte presenza di piccole e medie imprese. Questo può essere visto come un vantaggio dal punto di vista della qualità della vita lavorativa, ma in periodo di crisi può portare a maggiori difficoltà. Le grandi imprese, infatti, hanno solitamente risorse maggiori per fare fronte alla crisi. Rispetto alle altre province, il nostro territorio si caratterizza inoltre per una popolazione di età più avanzata. Dal punto di vista produttivo e commerciale, Bergamo e Brescia, per esempio, hanno anche una produzione più vasta con forti rapporti con l'estero. Noi, in particolare dopo la chiusura di Tamoil, non abbiamo molte aziende di grandi dimensioni, ad eccezione di alcune punte di diamante come il polo della

Per fare fronte alla crescente disoccupazione che continua a colpire la Provincia e che pare non dare tregua nemmeno nel corso del 2012, gli enti pubblici hanno la responsabilità di intervenire per la tutela dei lavoratori e per il rilancio di un'economia sofferente. L'unica via possibile, come sottolinea l'assessore Orini, è quella di fare quadrato attraverso una serie di interventi ed iniziative attuate sinergicamente con gli enti, le associazioni e le realtà imprenditoriali in modo sinergico. «L'Atto negoziale stipulato con Regione Lombardia prevede interventi forti e misure mirate per la ripres dell'intero territorio. Tra questi, è in lavorazione un progetto pilota per far incontrare domanda e offerta tramite i centri per l'impiego: non sempre, infatti, l'incontro avviene in modo semplice ed efficace. Con la Camera di Commercio, le associazioni sindacali e gli istituti di credito stiamo lavorando per rinnovare gli incentivi per le assunzioni tramite il progetto “Solidali attraverso il lavoro”». L'efficacia degli interventi ad opera degli enti locali, prosegue l'assessore Orini, già è stato attestato e messo in evidenza anche dai dati diffusi dall'Uni-

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«A soffrire sono soprattutto le piccole aziende»

cosmesi cremasco o l'acciaieria Arvedi. Nel cremonese la crisi ha influito sulla chiusura di molte aziende del territorio, in particolare medie e piccole. E' vero che la provincia di Cremona ha una ripresa un po' più difficoltosa se messa a confronto con le altre province lombarde, ma risulta comunque sopra la media se messa a confronto con il resto d'Italia. Questo tenendo conto del fatto che i dati Istat si basano sui numeri di chi ha cercato attivamente lavoro nelle settimane prima della rilevazione, ma

che, venendo in negozio, consegneranno questo avviso, o semplicemente diranno di averlo letto

versità Cattolica del Sacro Cuore, che ha sottolineato come l'occupazione femminile nel 2011 sia aumentata di ben 2000 unità rispetto all'anno precedente, a fronte del calo dell'occupazione maschile di 3000 unità: «Le duemila assunzioni in più che nel 2011 si sono verificate sono un chiaro segnale dell'efficacia degli incentivi, che già lo scorso anno avevano riguardato anche l'occupazione femminile. Gli incentivi sono tra le misure che finora si sono rivelati di maggiore successo dal punto di vista del mercato lavorativo e riguardano in particolare modo anche i lavoratori sopra i 45 anni e le fasce più giovani della ponon tiene di chi, ormai scoraggiato, non cerca più». Dai dati si evince che a fare le spese di questa crisi sono soprattutto gli uomini tra i 25 e i 34 anni e comunque le fasce più giovani della popolazione. Si tratta di un fenomeno particolarmente grave perchè esse dovrebbero costituire la fascia più produttiva delle forze lavoro. Come si spiega il fenomeno? «E' un trend difficile da analizzare. In parte è legato al fattore ricerca e adatta-

polazione: abbiamo buone ragioni di credere che anche i prossimi interventi potranno avere altrettanta efficacia». Tra le iniziative di prossimo avvio, spiccano le partnership volute da Regione Lombardia con le aziende locali per favorire una mirata ricollocazione ed aprire un filo diretto tra le aziende che possono essere in grado di assorbire nuovi lavoratori e le persone in cerca di occupazione: «Insieme alle associazioni di categoria, a Regione Lombardia, alla Camera di Commercio, alle imprese, ai Comuni, alle Province e agli operatori della formazione stiamo lavorando all'attivazione di un progetto mento: non si trovano giovani disponibili per certi settori e certi lavori, che invece gli stranieri accettano con maggiore frequenza. Non sempre i giovani mostrano spirito di adattamento in questo senso, anche se ciò spiega solo in minima parte il problema». E' necessario un cambiamento, in questo senso, per favorire la ripresa? «Non sarebbe l'unica soluzione a tutti i mali, ma la mentalità e l'orientamento professionale devono comunque cambiare, sia da parte dei giovani e delle famiglie, sia da parte delle scuole e degli enti preposti all'orientamento. Ci sono

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volto a favorire la ricollocazione nei settori che ancora tengono e sono in grado di assorbire le forze lavoro, come quello della cosmesi. Per favorire le assunzioni, organizzeremo corsi formativi di carattere specifico, per coloro che si trovano in mobilità, in cassa integrazione, per i disoccupati e gli inoccupati al fine di formare figure professionali in linea con quelle richieste dalle cosidette "aziende bersaglio", ovvero quelle presenti sul territorio locale in grado di fornire posti di lavoro e che richiedono profili specifici». Il progetto non ha ancora una data certa per l'avvio, ma già sta prendendo forma e ha raccolto l'adesione di diverse realtà imprenditoriali: «I tempi non sono ancora stati definiti ma in Provincia sono già arrivate delle proposte, quindi già ci stiamo lavorando, i corsi e le partnership saranno in partenza a breve. Inizieremo quest'autunno, o comunque entro la fine dell'anno, con risorse di circa due milioni di euro messe a disposizione dai singoli enti. E' vero che ci sono dati negativi per quanto riguarda il mondo del lavoro, ma un po' di movimento c'è e le inziative daranno sicuramente dei frutti». dei lavori che attualmente avrebbero un mercato, ad esempio il settore metalmeccanico ha bisogno di personale tecnico di media preparazione. Il percorso di studi, però, spesso non viene scelto valutando le richieste del mondo del lavoro. Non si può più continuare a pensare che chi è bravo va al liceo classico, mentre chi è meno predisposto allo studio si iscrive agli istituti professionali. Bisogna invece saper valutare i bisogni degli anni futuri nel mercato del lavoro. Non si risolverebbero tutte le difficoltà del mondo del lavoro, ma sicuramente sarebbe d'aiuto».


Cremona

Sabato 21 Luglio 2012

«Si vada avanti con il polo Di Tencara»

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assemblea degli industriali, caldonazzo punta sullo sviluppo Avanti tutta con il polo produttivo di Tencara: l'appello del presidente cremonese dell'Associazione Industriali, Mario Caldonazzo, è arrivato forte e chiaro durante l'assemblea dell'associazione, svoltasi presso il teatro Ponchielli giovedì pomeriggio alla presenza del presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi. Il presidente ha sottolineato la necessità di un nuovo percorso di sviluppo per il territorio, «basato su un fattivo clima collaborativo che possa portare le amministrazioni locali, le associazioni, le banche, i sindacati e la collettività a lavorare uniti su alcuni ambiti». Si punta soprattutto

con alcune scelte per lo sviluppo economico, fatte investendo sui settori trainanti, l’agroalimentare ed il metalmeccanico. «Si devono mettere in campo: azioni di sostegno per la ricerca e l’innovazione; iniziative di marketing territoriale perché il Made in Cremona sia conosciuto ed esportato; supporto alle reti di impresa, unica soluzione per battere i limiti dimensionali della Pmi; impegno delle amministrazioni ad accelerare le risposte, a riflettere sull’opportu-

nità di gravare ulteriormente con imposte locali le attività di impresa anziché intervenire tagliando gli sprechi ed ottimizzando le risorse. Fondamentale infine la realizzazione del Polo di Tencara, prima esperienza di zona franca per le attività produttive, creando le condizioni perché si insedino nuove realtà industriali, con positive ricadute su tutto il territorio». Il secondo ambito di forte richiamo locale è quello del credito. «Cremona ha necessità di

ritrovare una nuova funzione del credito bancario» ha detto Caldonazzo. «Più che mai il sistema produttivo locale e le sue imprese hanno bisogno di avere al loro fianco banche per il territorio, non semplicemente del territorio. Il nostro auspicio è quello di una banca che guardi al futuro con gli occhi di un positivo passato, fondato sulla competenza consolidata del personale di filiale, profondo conoscitore del territorio, delle imprese, dell’imprenditore e soprattutto

capace di valutare i progetti aziendali». Il terzo ambito in cui è necessaria una svolta per il nostro territorio riguarda le politiche per i giovani. «La nostra attenzione continuerà ad essere rivolta a migliorare le scuole cremonesi, rendendole più competitive e sempre aggiornate, a fare sì che le nostre università siano più appetibili e soprattutto parti integranti del territorio, a potenziare i centri di ricerca attivi. Stimoliamo la creazione

Mario Caldonazzo

d’impresa anche con meccanismi di incentivazione e sostegno per chi apre una attività sul territorio. Abbiamo bisogno che i talenti restino, non possiamo permetterci di continuare a perderli».

Se la “monnezza” diventa una risorsa L’iniziativa ha già raccolto una trentina di proseliti sul territorio, tra associazioni, amministratori e scuole Nasce “Amali”, un progetto da Vescovato a Madignano per ripensare lo smaltimento dei rifiuti

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L’impianto è destinato coprire una porzione specifica o l’intero territorio provinciale? «Gli impianti in questione sono a scalare, quindi modulabili sulle necessità e non rigidamente impostati su quantitativi fissi predefiniti».

di Michele Scolari

a come facevano i nostri vecchi, i contadini? Mica buttavano via tutto! E allora impariamo da loro!». Parola del “Re Mida” svedese Lars Bernhardsen, amministratore delegato della Hem di Helmstad, la società che trasforma la “monnezza” campana in “oro”, importandola per produrre energia e facendosi pure pagare per questo (come segnalato da "La Stampa"). Proverbiale “efficienza” nordeuropea? Ma anche in parecchie regioni italiane c’è chi ha provato a ripensare lo smaltimento dei rifiuti in modo più produttivo e meno dispersivo. Questo anche nel cremonese, dove è nato “Amali, rifiuti = risorse”, un progetto per ripensare i rifiuti come una risorsa, ottimizzando la raccolta ed i suoi costi. Ne abbiamo parlato con i firmatari dell’iniziativa (inviata a tutti i sindaci della Provincia): Maria Grazia Bonfante, Capogruppo Consiliare “Vescovato insieme si cambia” (Vescovato), Ferruccio Rizzi, Consigliere Comunale Comune di Casalmorano, Riccardo Ulivi, Capogruppo Consiliare “Apertamente”, e Guido Ongaro, Vicesindaco Comune di Madignano.

Come nasce il progetto “Amali”? «Dallo scorso mese di novembre abbiamo iniziato a documentarci incontrando persone, visitando esperienze funzionanti, perché comuni e territori virtuosi esistono e già da dieci anni considerano i rifiuti come risorse. In effetti, dal punto di vista energetico, bruciare i rifiuti sarebbe un non senso, perché azzeriamo tutta l’energia che è servita a produrli, anziché riusarli o riciclarli. E le zone virtuose sono accanto a noi, in Veneto, in Piemonte, in Toscana, in Friuli, in Trentino. Da qui abbiamo iniziato con grande determinazione e utopia a pianificare incontri individuali con associazioni del territorio provinciale, con amministratori sensibili, con scuole. La prima associazione è stata Luci di Cremona, una realtà attenta che ha condiviso da subito l’idealità e insieme abbiamo iniziato la ricerca di numeri e interlocutori. Altri contatti sono venuti dal Comitato “Salviamo il paesaggio” e poi è stato un passa parola, perché la proposta replica esperienze già collaudate. Ed è incredibile, a guardare i vantaggi che porta, che nessuno ci abbia ancora pensato. E’ stata accolta ogni volta che è stata illustrata. E’ necessario un cambio culturale, modificando la logica di linearità dei nostri comportamenti che ci inducono ad estrarre, utilizzare e buttare in una logica circolare di riuso e riciclo per “n” volte. Il riciclo è una delle componenti più dinamiche della green economy e contribuisce alla riduzione dei carichi ambientali (emissioni e risparmio di mate-

rie vergini e acqua), alla creazione di occupazione (1 a 20 rispetto all'inceneritore), a rafforzare le risorse base per l'economia (le materie prime seconde consentono un risparmio del 60/70% alle aziende). Il riciclo consente un notevole risparmio energetico, la riduzione della Tarsu; può essere collocato in area dismessa senza consumo di suolo ed è un impianto a scalare, ha un ritorno sull’investimento di 2,5 anni, non usufruisce di contributi pubblici lasciandoli alle vere rinnovabili, fa decadere le procedure di infrazione Ue». Il progetto contempla la fattibilità di un impianto di riciclaggio nella provincia di Cremona. Di che si tratta esattamente? «Innanzitutto si deve affrontare la progressiva restrizione del Rifiuto urbano residuo (Rur) per l’effetto convergente di pratiche di prevenzione e di aumento del livello di Rd (porta a porta puntuale: pago quello che produco), garantire la stabilizzazione delle frazioni organiche ancora contenute nel Rur, sottrarre dai flussi residui destinati a collocazione finale in discarica, le frazioni cellulosiche, plastiche, metalliche, ecc. in modo da conseguire il duplice effetto di minimizzare il ricorso alla discarica e dare risposta alle previsioni del D.lgs. 36/03 sul divieto di conferimento a discarica di materiali ad elevato potere calorifico. Ricordiamo che l’inceneritore non ha l’impianto di preselezione attivo e neppure lo prevede con l’ammodernamento, quindi non stiamo rispettando il dettato normativo. Valorizzare i materiali ancora contenuti nel Rur si può perseguire efficacemente integrando gli impianti di Tmb (Trattamento meccanico biologico, ndr) con linee di trattamento delle frazioni secche, che combinando vari tipi di selezione (dimensionale, densimetrica, ottica, manuale ecc.) ed ulteriori trattamenti di valorizzazione (quali la estrusione delle componenti plastiche eterogenee per la produzione di granulati sintetici da usare in edilizia) consentano di recuperare materiali, riducendo il volume complessivo degli scarti da avviare a discarica e diminuendone il Pci (Potere calorifico inferiore, ndr)».

«Con il riciclaggio la Tarsu diminuirebbe almeno del 20%»

In che modo l’impianto potrebbe assicurare un miglioramento della raccolta differenziata, obbligatoria per legge? «Gli adempimenti normativi riguardano sia la percentuale di RD che di recupero di materia. Quest’ultimo già nel 2008 doveva essere il 60% dell’immesso, mentre la provincia di Cremona si attesta al 52,8% della porzione di raccolta differenziata del 59,6%. La raccolta differenziata deve essere di qualità per permettere il riciclaggio (le MPS, materie prime seconde, sono normate nei requisiti) e ormai è provato che la si ottiene con il servizio “porta a porta”. Servizio che è già stato ottimizzato in altri territori introducendo la tariffazione puntuale (pago quello che produco) con la conseguente significativa riduzione della produzione di rifiuti, portando un notevole miglioramento della percentuale, riducendo i costi attraverso un bilanciamento fra minori prese dell’indifferenziato (produzione bassa) e ricavi dalla vendita della frazione differenziata». Il progetto potrebbe offrire anche una soluzione a fronte delle linee del prossimo programma ambientale Ue, nel quale è prevista una netta riduzione della produzione dei rifiuti, il divieto di incenerimento dei rifiuti riciclabili o compostabili e il divieto di smaltimento in discarica per quelli raccolti separatamente? «Sì, attraverso le fasi anzidette di stabilizzazione biologica , riduzione del Rur e riciclaggio delle frazioni secche . A corre-

do sono previsti punti di analisi del rifiuto urbano residuo (Rur) che devono dare informazioni sulla composizione dello stesso, informazioni che in un meccanismo di feedback consentono di individuare le aree di ulteriore miglioramento delle Rd (frazioni non sufficientemente intercettate); fornire informazioni agli Enti Locali, sulla produzione di campagne informative mirate per richiamare l’attenzione su comportamenti di differenziazione non ancora ottimizzati; individuare i materiali presenti nel Rur non riciclabili né altrimenti recuperabili, e classificarli in ordine di importanza (ponderale e di pericolosità) allo scopo di impostare strategie e pratiche locali per la riduzione della immissione al consumo di tali materiali o lo sviluppo di comportamenti mirati». Nel progetto è contemplata anche la diminuzione (o l’eliminazione) dell’attuale sperequazione di tariffe fra i cittadini della provincia (che dipende dal gestore e dalla percentuale di raccolta differenziata)? «La tariffa a livello provinciale tiene conto di tutti i costi che si sostengono nella gestione, poi declina a livello comunale in base al gestore e alla percentuale di Rd. E’ chiaro che sempre di più diventa oneroso mantenere un inceneritore se via via tutti i comuni rispettano la normativa di minimo di Rd tenendo conto che il 65% per la provincia di Cremona è obiettivo da raggiungere, per l’UE sarà il minimo da cui partire. Non è possibile far coesistere un inceneritore con il rispetto del livello di RD, se questa incongruenza cessa anche le tariffe/tasse diventano eque e il cittadino si sente maggiormente coinvolto ad una gestione dei rifiuti come risorse».

Parlando di risparmio, la differenziata e il riciclaggio inciderebbero sensibilmente sui costi, alleggerendo di conseguenza anche la tariffa provinciale e le Tia o Tarsu comunali? «Gli esempi si sprecano nelle realtà che attuano già da almeno un decennio il riciclaggio, l’abbattimento della Tarsu è minimo del 20% subito oltre a tutti i vantaggi che abbiamo già detto in termini di occupazione, risparmio per le imprese, rispetto dell’ambiente, tutela della salute». Il primato che, negli anni 80, deteneva la nostra regione in tema di trattamento rifiuti è andato scemando. Perché? «La nostra regione ha sempre incentivato nei piani regionali dei rifiuti lo smaltimento anziché il riciclaggio, infatti i finanziamenti sono andati a inceneritori e a discariche. Impianti rigidi che necessitano di quantitativi fissi e costanti di rifiuti, quindi anacronistici e onerosissimi rispetto all’evoluzione della normativa e dell’economia. Diventa poi insostenibile tenerli alimentati e assicurare i livelli di RD richiesti dalla legge. E le infrazioni chi le paga? La riduzione, fra le altre, si ottiene con la tariffazione puntuale ossia pago quello che produco, il cittadino è motivato a ridurre la quantità che produce. Spesso conoscendo il solo dato di Rd si rende poco conto delle tonnellate che a fine anno sono prodotte e vengono smaltite. Senza parlare della discussione ancora in corso sugli effetti sulla salute nonostante ci sia un’ampia letteratura scientifica al riguardo con studi ufficiali di Germania e Francia».

«Il sistema del riciclo è una vera e propria filiera industriale»

Se si dovesse diffondere, questo progetto potrebbe contribuire a riportare la Lombardia ai livelli qualitativi di 10-15 anni fa? «Potremmo anche fare di più visto che il sistema del riciclo è una vera e propria filiera industriale e l’Italia è al secondo posto in Europa dopo la Germania. Non solo, nel rapporto RU 2012 (dati 2010) abbiamo importato 202 mila ton di cui il 76% rifiuti di legno destinato a impianti di produzione di pannelli truciolari e la Lombardia con l’Emilia Romagna sono le due regioni maggiori importatrici. La provincia di Cremona ha autorizzato 140 impianti fra biogas e biomasse legnose e sta terminando la costruzione di quella adiacente all’incenerito. Per il teleriscaldamento? Nel Nord Europa è da vent’anni che l’hanno abbandonato perché troppo oneroso».


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Cremona

Sabato 21 Luglio 2012

Le proposte del Cta Acli per viaggiare insieme in estate. • Fino al 28 luglio. Soggiorni con turni quindicinali ad Andalo presso l’Hotel Stella Alpina 3***. • Fino al 29 luglio. Turni settimanali e quindicinali al Mare in Calabria a Cassano allo Ionio (Cosenza) presso il Villaggio Sibari Green 4****. • Dal 24 al 31 luglio. Soggiorno con Escursioni in Val Pusteria. • Dal 12 al 18 agosto. Tour della Polonia. Si visiteranno: Wadowice, Auschwitz, Cracovia, Breslavia e Czestochowa. • Dal 14 al 18 agosto. Tour dell’Austria con la visita di Salisburgo, Vienna e Boschi viennesi. • Dal 24 al 26 agosto. Viaggio tra natura e storia con la visita di Zagabria e dei Laghi di Plitvice. • Dal 31 agosto al 7 settembre. Soggiorno con escursioni comprese in Sardegna presso il Mormorata Village 3*** di Santa Teresa di Gallura. • Dal 11 al 16 settembre. Viaggio a Praga…la città incantata…. Si visiteranno inoltre: Cesky Krumlov, Kutna Hora e Karovy Vary. • Dal 22 al 28 settembre. Tour della Spagna centrale. Si visiteranno: Valencia, Madrid, Toledo, Segovia, Avila e Zaragoza. • Dal 24 al 30 settembre. Tour della Spagna centrale. Si visiteranno: Valencia, Madrid, Toledo, Segovia, Avila e Zaragoza. • Dal 2 al 07 ottobre. Viaggio a Budapest tra Castelli ed Abbazie. Si visiteranno: Sopron, Fertod, Budapest, Szekesfehervar e Veszprem. • Dal 20 al 31 ottobre. Tour dal titolo: ‘Turchia, Cappadocia e i Tesori dell’Asia Minore’. Si visiteranno: Salonicco, Istanbul, Ankara, Cappadocia, Pamukkale e Pergamo.

Calcioscommesse

Semeraro nega ma restano i sospetti sul Lecce Con l’audizione del presidente Andrea Semeraro giovedì pomeriggio a Roma, la procura federale ha chiuso il terzo filone dell’inchiesta sportiva sul calcioscommesse. Assistito dai legali Saverio Sticchi Damiani e Andrea Sambati, Semeraro sarebbe rimasto quasi tre ore in Procura Figc per dimostrare la propria innocenza nella presunta combine del derby Bari-Lecce del maggio 2011 per la quale, in aprile, finì in manette l’ex calciatore biancorosso Andrea Masiello. Dopo che i conti correnti e le conversazioni telefoniche sono stati passati al setaccio dai pm pugliesi, sull’ex presidente giallorosso, accusato di frode sportiva, penderebbe un grave sospetto: potrebbe essere stato Semeraro infatti a versare, per

Rottami, fatture false per 475 milioni E’ rimasta coinvolta anche un’azienda cremonese nell’operazione “Black iron” delle Fiamme Gialle vcentine

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di Michele Scolari

nche un’azienda della provincia di Cremona sarebbe rimasta coinvolta nella frode milionaria scoperta dalla Guardia di Finanza di Vicenza. L’inizio delle indagini risale a due anni fa, quando i finanzieri hanno avviato un'azione di monitoraggio indirizzata nei confronti degli operatori economici attivi nel settore merceologico del commercio dei rottami metallici, realtà economica ad elevato rischio di frodi. Gli inquirenti hanno scoperto gravi, precisi e concordanti elementi di pericolosità fiscale a carico di numerose imprese del settore ubicate, principalmente, nel territorio provinciale vicentino, ma con rapporti ramificati con altre province venete e con la vicina Lombardia, tra cui anche la provincia di Cremona. In particolare, è stato individuato un complesso ed articolato sistema fraudolento, caratterizzato dalla partecipazione di numerose imprese “cartiera”. I rottami, posti sul mercato da parte di operatori industriali che intendono disfarsi dei propri

scarti vendendoli in larga parte “in nero”, rappresentano una merce appetibile per chi, attraverso la raccolta di questi residui, reperisce metalli da poter rivendere come materia prima rigenerata. Chi commercializza i rottami, tuttavia, deve farsi carico di trovare un sistema per poter giustificare, almeno sul piano formale, l’origine di questi beni. Di qui la frode, in cui sarebbero rimaste coinvolte decine di imprese, spesso ditte individuali riconducibili per lo più a stranieri di etnia slava senza alcun trascorso imprenditoriale e prive di mezzi propri, vengono costituite per “stampare” le fatture che, su un piano esclusivamente documentale, dovrebbero giustificare la provenienza dei rottami oggetto di compravendita, anche con importi superiori a quelli effettivamente versati in nero. I finanzieri, sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Vicenza, hanno passato al setaccio decine di conti correnti accesi a nome di tali sedicenti imprenditori che, il più delle volte, appena incassato il pagamento della merce formalmente venduta, provvedevano immediatamente a "monetizzare"

Evasi 306 milioni di euro e denunciate 32 persone

Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Sant’Antonio del Fuoco, 9/A o contattando i numeri di telefono 0372.800423, 800429. Sito: www.ctacremona.it

Ancora lucciole identificate nella zona di via Mantova e tre appartamenti sequestrati nel centro di Cremona. E’ il bilancio delle operazioni antiprostituzione condotte dalla squadra mobile della questura, guidata dal vicequestore aggiunto Sergio Lo Presti, e delineato in conferenza stampa dal sostituto commissario Gianluca Epicoco e dal capo di Gabinetto della questura Adele Belluso. Sette le donne fermate nella zona di via Mantova, nota per essere un’area frequentata dagli abituè del sesso a pagamento. Contestualmente, nel mirino della questura sono finite tre “case d’appuntamento” situate in centro città. Nel primo caso, le

interposta persona, 230mila euro a Masiello, ed agli amici di questi, Fabio Giacobbe e Gianni Carella, per comprare la vittoria che avrebbe permesso al club salentino la permanenza in Serie A. Ma, giovedì, i legali di Semeraro hanno presentato un’ampia documentazione per dimostrare che quei movimenti di denaro non sono riconducibili a quella partita. «Tutto bene», ha fatto sapere l’ex presidente ai cronisti dopo l’interrogatorio. Il prossimo mercoledì, davanti agli 007 del superprocuratore federale, è atteso il direttore sportivo della Cittadella, Stefano Marchetti, ma già da domani il pool di Palazzi si metterà al lavoro per scrivere i deferimenti, attesi per la metà della prossima settimana.

l'introito, ritirando dallo sportello bancario di appoggio, denaro contante per un valore corrispondente alla somma appena ricevuta dall'apparente “cliente”. Per rendere più “credibile”, e al contempo più complesso da ricostruire, il percorso “documentale” delle merci, poi, i rottami vengono dirottati dalle “cartiere” verso altre strutture “filtro”. I metalli risultano viaggiare, anche più volte, tra il Veneto e la Lombardia, per essere, talvolta, destinati a pochi chilometri dal luogo di partenza risultante dalla documentazione. I finanzieri, sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Vicenza, hanno passato al setaccio decine di conti correnti accesi a nome di tali sedicenti imprenditori che, il più delle volte, appena incassato il pagamento della merce formalmente venduta, provvedevano immediatamente a "monetizzare" l'introito, ritirando dallo sportello bancario di appoggio, denaro contante per un valore corrispondente alla somma appena ricevuta dall'apparente “cliente”. Do-

po aver controllato a tappeto, nei mesi scorsi - 15 le perquisizioni effettuate in Lombardia, Veneto e Calabria, con l'impiego di oltre 50 militari - le fantomatiche sedi aziendali delle “cartiere”, rilevando l’assoluta incompatibilità di tali siti con l’attività di commercio documentalmente dichiarata, i militari hanno proceduto a sottoporre a verifica fiscale le imprese coinvolte nella frode, con sede formalmente dichiarata nelle province di Reggio Calabria, Agrigento, Cremona, Brescia, Varese, Vicenza, Verona, Mantova, ricostruendo la loro reale operatività. Al termine dell’operazione “Black iron”, le imprese coinvolte sono risultate 30, attraverso le responsabilità penali a carico di 32 persone denunciate. Le fatture false complessivamente accertate dagli investigatori ammontano ad un valore complessivo, tra annotate ed emesse, di oltre 475 milioni di euro, mentre il recupero a tassazione elementi reddituali ammonta ad oltre 306 milioni di euro.

Scoperte tre “case d’appuntamento”. Ancora lucciole identificate in via Mantova

Prostituzione, blitz della polizia in centro città indagini sono partite da un annuncio pubblicato su un giornale che rimandava ad un call center, situato in un immobile, di via Gerolamo da Cremona, gli agenti hanno trovato nell’appartamento una ragazza di origine cinese che, oltre a non parlare italiano, era priva di documenti: per l’identità si è dovuto ricorrere ad un accertamento presso il ministero degli Interni dove la giovane, N. L. L. di 33 anni, è risultata inoltre destinataria di un ordine di espulsione da parte di

un’altra questura e per questo indagata. Un’altra abitazione dove gli incontri a luci rosse sono stati stroncati prima dell’arrivo della clientela, è stata scoperta in via Villa Glori: affittuari della casa, una coppia di cinesi di cui l’uomo è risultato essere clandestino. Un altro ’appartamento dove si esercitava ancora la prostituzione è stato cscoperto in un via dei Mille, anche in questo caso le indagine sono partite da un annuncio sul giornale (oltre che

dalle segnalazioni dei vicini). Un agente si è finto cliente introducendosi nel bilocale, dove era presente una ragazza rumena 36enne, B. L.. Seguendo i rumori che provenivano dal bagno, nella doccia la polizia ha trovato un’altra ragazza, in abiti succinti ed assieme ad un connazionale. Per B. L. è scattata la denuncia per favoreggiamento della prostituzione minorile. Assieme all’immobile sono stati squestrate varie schede sim, ora al vaglio degli inquirenti. Il capo di Gabinetto della questura, Adele Belluso, ha fatto sapere che i controlli verranno intensificati e pianificati assieme alle altre forze dell’ordine cittadine.


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Cultura

Sabato 21 Luglio 2012

di Agostino Francesco Poli

Chi era Karl Marx?

Karl Heinrich Marx nasce il 5 maggio del 1818 a Treviri (Germania). Dopo gli studi classici, su impulso paterno, si reca all'Università di Bonn per studiare diritto, ma coltiva passioni filosofiche, poetiche, letterarie. Prosegue lo studio del diritto all'Università di Berlino, e nel frattempo si innamora e si fidanza con Jenny von Westphalen, a cui scrive lettere appassionate e dedica poesie. A Berlino, incontra l'impronta intellettuale hegeliana, che lo segnerà moltissimo, fino a far parte del circolo dei giovani della "sinistra hegeliana", movimento caratterizzato da un forte impegno sociale e da orientamenti di radicalismo politico. Marx si laurea con una tesi sulla "Differenza fra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro", e, si dedica allo studio della filosofia. Inizia così una storia di studi, passione, impegno politico. E' del 1847 la stesura del "Manifesto del Partito Comunista", nel 1867 esce il primo libro de "Il Capitale": opera che non sarà terminata, fermandosi al terzo libro edito, e ad un colossale lascito di lavori preparatori e appunti per il quarto. Nel frattempo il suo amico, Engels vende la sua parte di proprietà di una fabbrica a Manchester e si impegna a corrispondere una somma fissa alla famiglia di Marx, che finalmente può risolvere, in modo definitivo, i propri problemi economici. Nel dicembre del 1881, Jenny muore. Nel gennaio successivo, muore a soli 38 anni anche la primogenita. Marx non si risolleverà più da questi dolori: muore il 14 marzo 1883, e viene sepolto nel cimitero londinese di Highgate. Engels recita una breve orazione:”… Il suo nome vivrà nei secoli, e così la sua opera".

Quante volte ci siamo chiesti: se Dante fosse messo davanti allo schermo di un computer, e osservasse la scrittura che nasce attraverso gli impulsi su una tastiera, piuttosto che dal movimento articolato della mano, cosa direbbe? E se Newton conoscesse gli studi sul bosone di Higgs? E Mozart, condotto ad un concerto rock? E se Maria Curie potesse osservare gli esiti diagnostici e gli sviluppi della scoperta del radio? E Napoleone, se vedesse una guerra condotta con missili e droni? Il gioco potrebbe continuare all’infinito, in un rimando di citazioni e meraviglie ininterrotto. Allora, ci siamo detti: proviamo. Proviamo a far parlare alcuni di questi personaggi, ponendo loro domande sul nostro oggi. Una sorta di “interviste impossibili”: con quel tanto di leggero ed ironico – vogliamo sperarlo – da risultare di piacevole lettura.

Herr Karl Marx, da Treviri Friedrich Engels e Karl Marx

«Nelle mie pagine ci sono ancora molti spunti per cercare di leggere il vostro presente e trovare una via di uscita»

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uonasera, Herr Marx. Risponderebbe a qualche domanda? “Sì, ma ho un po’ di fretta. Devo discutere di alcune questioni con il mio amico Friedrich. Abbiamo lasciato in sospeso la definizione del socialismo scientifico”. Mi scusi: Friedrich Engels? “E chi, altrimenti?” Bene, faremo presto. Lei ha indubbiamente segnato la storia del mondo, ma poi, per un po’ di tempo, è parso che il suo pensiero fosse messo in soffitta. Salvo essere richiamato proprio oggi, nella crisi attuale, in cui si parla di crisi di capitalismo, di rapporti di produzione etc.. Come ci si sente a sapere di averci visto giusto?

“Sbaglio, o qualcuno, dalle vostre parti, pochi anni or sono, parlava di “fine della storia”? Stupidaggine! Non mi sono mai divertito tanto, a leggerlo. Io ho sostenuto che la forza motrice della storia è la lotta di classe, che sono sempre esistite classi dominanti e classi dominate, e che la storia è un continuo movimento perché questa dialettica si trasformi. Altro che fine della storia! La vostra crisi, lo sa cos’è?” No, ce lo dica… “E’ un terribile, feroce, violento tentativo di riorganizzazione del capitale. Non è elegante autocitarsi, ma …” Lo faccia, lo faccia… “Ho scritto: "a un certo livello di sviluppo, le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione con i rapporti di Jenny von Westphalen con Karl Marx

produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà". Le forze produttive dell’Occidente sono entrate in contraddizione con fenomeni che non hanno potuto o saputo gestire (come la chiamate? La globalizzazione. O le stesse ondate migratorie, sintomo e risultato di una incredibile capacità di circolazione delle merci). E allora? “Io non ho scritto i Vangeli. Ma nelle mie pagine ci sono ancora molti spunti per cercare di leggere il vostro presente e trovare una via di uscita. Oggi, lo so, è tutto cambiato. Continuo a studiare, sa? L’organizzazione del lavoro e dei mercati è sconvolta, la divisione del lavoro e della geografia del potere pure; insomma, c’è una nuova configurazione dei soggetti che si confrontano. Ci sono nuove figure dello sfruttamento ( so dei precari, so dei lavoratori in nero), ma credo anche sia possibile fare leva sui punti di crisi e elaborare una nuova teoria del “valore comune”. Specie dopo quel che è successo al comunismo …”

che la storia si svolge su uno scacchiere in cui il giocatore non è unico. Sono tanti i soggetti e le energie che possono confrontarsi e temperare la violenza della riorganizzazione capitalistica. È assurdo non riconoscerlo. È antistorico”. Sta andando nel difficile… “Voglio dire che il vostro mondo, quello che chiamate welfare, la protezione sociale e sanitaria eccetera sono nate dalla contraddizione, che sempre si rinnova, tra capitale e lavoro. Anche quando il lavoro è poco o nullo, come sta accadendo ora. Ho scritto che la macchina, nella sua relativa indipendenza, trasmette sì valore al prodotto, ma come lavoro morto. Solo l’attività degli operai, il lavoro vivo, permettono alle macchine di essere produttive. Sento parlare tanto di capitale finanziario, di finanziarizzazione. A parte che la parola è orribile (io scrivevo bene, sa?), ma dove sta, lì, il lavoro vivo? Non sarà che da lì nascono tanti problemi? Ma ora mi scusi, ho davvero un impegno”.

«Il capitalismo non deve essere un despota irresistibile»

Già. Uno dei motivi per cui lei è stato messo nella soffitta di cui parlavamo… “Bah. A parte che le soffitte sono luoghi molto interessanti, devo dirle che il crollo dell’URSS non mi ha fatto strappare i capelli (e guardate che ne ho ancora tanti!). Chi ha voluto l’URSS fatta nel modo in cui venne realizzata, aveva letto poco di mio. Mi creda”. Torniamo alla crisi. Ne usciremo? “Non allo stesso modo in cui eravate, quando ci siete entrati. Ma senta, adesso faccio io una domanda: perché vi fanno tanta paura parole come “conflitto”, “classe”, “sfruttamento”? Basta assumere il fatto che esiste il punto di vista del capitalista, ma anche il punto di vista del lavoratore. Basta accettare che il capitalismo non sia un despota irresistibile, ma

Con Engels… “Mmm … beh, no: con Jenny, mia moglie. È baronessa di nascita, sa? Ed è intelligentissima, colta, politicamente molto consapevole. Ci scambiamo lettere anche se stiamo lontani solo un giorno. Oggi ne è arrivata una: io le avevo scritto … lo vuole sapere? Certo! “Io ti ho viva davanti a me e ti porto in palmo di mano, e ti bacio dalla testa ai piedi, e cado in ginocchio e sospiro: "Madame, io vi amo!”. Bellissima frase! E sua moglie? “Mi ha scritto una dolce lettera, indirizzata al “mio barbuto cinghialotto” Grazie, Herr Marx. E porti i miei rispetti alla sua signora.


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CREMA

Sabato 21 Luglio 2012

Soffientini, presidente della Colonia Finalpia NUOVE NOMINE/1

Il sindaco Stefania Bonaldi ha provveduto a nominare i membri del nuovo Consiglio di aministrazionde della Fondazione Opera Pia Marna e Climatica: Pierpaolo Soffientini (presidente), Marta Guerini Rocco, Roberto Branchi, Camillo Cugini e Alberto Scaravaggi. Ha provveduto inoltre a nominare i nuovi membri del Collegio Revisori dei Conti della stessa Fondazione: Luciano Pierpaolo Soffientini Gorlani (Presidente), Vittorio Belviolandi e Laura Maccalli (membri effettivi), Giovanna Piloni e Giordano Riboli (membri supplenti). «Il nuovo Cda» sottolinea il sindaco, «si troverà ad affrontare soprattutto la gestione della concessione per la gestione della Colonia di Finalpia e chiederemo naturalmente una puntuale verifica sul rispetto delle previsioni contrattuali e un impegno perché la Fondazione continui ad essere un importante punto di riferimento per le situazioni di bisogno, che sappiamo essere sempre più pressanti in città, in ossequio ai principi stessi per cui la Fondazione è nata».

Farmacie comunali, le presiede Guerci NUOVE NOMINE/2

Il sindaco Stefania Bonaldi ha provveduto a nominare i membri del nuovo Consiglio dio amministrazione delle farmacie comunali: Agostino Guerci (presidente), Attilio Galmozzi, Cristina Colombi, Nadia Cazzamalli, Luca Avaldi. «Il nuovo Cda» ha sottolineato il sindaco «si troverà ad affrontare alcune questioni strategiche di estrema importanza: dalla realizzazione della nuova Agostino Guerci sede della farmacia comunale di Crema Nuova in Via Samarani nell’immobile recentemente acquistato dal Comune, alla impostazione di un sistema più raffinato di controllo di gestione interno; fino alla possibilità, che il Comune intende perseguire con decisione, di affidare all’azienda alcuni servizi omogenei, afferenti i servizi alla persona e alla comunità» Ha continuato il primo cittadino, «formuleremo indirizzi precisi al Cda in corso di insediamento relativamente alla revisione dello statuto per ampliare l’oggetto sociale e per pervenire alla riduzione dei membri del consiglio di amministrazione dagli attuali 5 a 3 consiglieri ed a quella del collegio di revisione a organo monocratico».

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La politica degli annunci I primi contagi in giunta

Almeno due nell’ultima settimana. Per concludere che le opere si faranno se... ci saranno i soldi

U

di Gionata Agisti

na delle critiche che venivano rivolte più spesso all'ex amministrazione Bruttomesso era quella di lanciare proclami destinati a rimanere sulla carta. Una pratica a cui il centrodestra aveva abituato la città e che, probabilmente, ha inciso non poco nella sconfitta di quella stessa compagine alle ultime elezioni comunali. A maggior ragione, dunque, la nuova amministrazione comunale, targata Stefania Bonaldi, dovrebbe fare attenzione, per evitare di cadere nello stesso errore. È facile, soprattutto a inizio mandato, lasciarsi prendere la mano e non tener conto degli eventuali ostacoli o imprevisti, non rari di questi tempi, vista la magra situazione finanziaria. Ci riferiamo a quanto annunciato nei giorni scorsi, in merito a due operazioni di indubbio interesse che, se concretizzate, sarebbero due ottimi risultati incassati dall'amministrazione: la valorizzazione degli spazi del San Domenico, che sovrastano il mercato austroungarico e la cosiddetta «Biblioteca del futuro». Riguardo agli spazi del San Domenico, sono ormai dieci anni che è stato completato il loro

Fabio Bergamaschi, assessore a Edilizia e Lavori pubblici

restauro ma, finora, sono rimasti inutilizzati, nonostante le numerose richieste per poterli utilizzare, in particolare da parte dell'ex presidente della Fondazione San Domenico, Umberto Cabini e del direttore del Folcioni, Alessandro Lupo Pasini. Nei giorni scorsi, appunto, l'annuncio dato su un altro giornale locale dal portavoce del sindaco, Vittorio Vantadori: «La destinazione è ancora tutta da valutare ma quel che è certo è che gli spazi sopra all'austroungarico verranno finalmente sfruttati». Il problema, però, è che occorrono soldi - 25mila euro, precisa l'assessore ai Lavori pubblici, Fabio Bergamaschi - e l'amministrazione, salvo reperirli in qualche piega di bi-

Paola Vailati, assessore alla Cultura

lancio, non ne ha. Dovrà quindi cercare risorse altrove, coinvolgendo privati o fondazioni. Non è tutto: nel caso in questione, ci vuole anche il nulla osta da parte della Soprintendenza. «Sostanzialmente occorre una scala per accedere agli ambienti già restaurati» ci spiega l'assessore. «In futuro, si potrebbe pensare anche a un ascensore ma, ripeto, per il momento dovremo accontentarci, sempre che la Soprintendenza ci dia il suo permesso e che si riescano a trovare i soldi necessari». Altra questione, come si diceva, quella relativa alla «Biblioteca del futuro» che rischia di rimanere tale, se non ci si aggiudicherà il bando indetto dalla

Regione. Si parla di volumi dotati di microchip, che gli utenti possono prendere in prestito senza dover ricorrere al personale, di comunicazioni e avvisi all'utenza via sms. Insomma: un progetto che consentirebbe un notevole salto di qualità alla biblioteca comunale, che è impegnata nella partita insieme a Casalmaggiore - a nome di tutti i Comuni aderenti alla rete bibliotecaria provinciale -, alla Provincia e al Politecnico di Milano. Il costo del progetto, però, ammonta a 300mila euro e, di questi, oltre la metà - 200mila – sono vincolati all'approvazione della Regione. Ne rimarrebbero comunque altri 100mila a carico delle istituzioni locali. Non era meglio aspettare l'esito del bando prima di procedere con l'annuncio? L'assessore alla Cultura, Paola Vailati, precisa: «Indipendentemente dall'approvazione del bando, è certo che la biblioteca migliorerà comunque la sua struttura informatica, che verrà potenziata a breve, tramite i fondi a disposizione della rete interbibliotecaria. In questo modo, si velocizzeranno i servizi, a tutto vantaggio degli utenti. Sarà un primo passo, in attesa di poterci aggiudicare il bando. Le possibilità di riuscita sembrano concrete».

PARI OPPORTUNITÀ Gabriella Gravili è la nuova coordinatrice della Consilta comunale

«Vogliamo tutelare tutte le categorie più deboli» Bisogna creare una sinergia tra uomini e donne per valorizzare le differenze di genere. Questo l’obiettivo della nuova coordinatrice della Consulta per le Pari opportunità, con la quale abbiamo parlato di violenza sulle donne e dei progetti per il suo mandato. Gabriella Gravili è la nuova coordinatrice della Consulta comunale per le Pari opportunità. Nella vita privata, è formatrice e coach aziendale, nonché consulente per terapie individuali e di coppia. È entrata in carica da tre settimane ma sono già diversi anni che fa parte della Consulta. Le abbiamo chiesto di spiegarci cos’è esattamente quest’ultima e di cosa si occupa: «La Consulta è nata nel 2006, con l’obiettivo di promuovere l’attuazione dei principi di parità e di uguaglianza tra i cittadini, diffondendo una cultura di superamento degli ostacoli che impediscono una collaborazione reciproca tra i generi. Inizialmente, la nostra attenzione era rivolta solo ai diritti delle donne, ora siamo coinvolte nella tutela di tutte le categorie più deboli: dai portatori di handicap agli anziani». Il femminile è d’obbligo, dato che la Consulta è composta esclusivamente da donne - una ventina le più attive - di diverso orientamento politico o del tutto apartitiche. Dell’organo fa parte anche l’associazione «Donne contro la violenza» che, come ci spiega sempre la coordinatrice, non è una sorta di doppione della Consulta ma una realtà con cui vi è piena collaborazione, viste le finalità comuni. «I casi di violenza contro le donne sono molti e in aumento. Per questo, nell’ambito delle iniziative volte alla sensibilizzazione della società, abbiamo organizzato un incontro per la prossima edizione del Caffè letterario, dedicato all’ultimo libro sulla violenza in famiglia, della criminologa Cinzia Mammoliti. Ma, soprattutto, abbiamo

Gabriella Gravilli

istituito la “Rete Contatto”, un’esperienza pilota che funziona da un anno e mezzo, coinvolge i 48 Comuni del Cremasco e mette la Consulta e “Donne contro la violenza” in sinergia con le forze dell’ordine e il pronto soccorso dell’ospedale, in modo da intercettare i casi di violenza fisica e psicologica e intervenire per tempo. Nei casi estremi, anche accogliendo le donne in questione in centri specifici, con assistenza legale». Tra le altre iniziative della Consulta in programma: un musical, il prossimo 15 settembre, presso la Casalbergo, per il progetto “Età della saggezza”; una borsa di studio per le scuole, a maggio, dedicata ad Anna Adelmi, la prima segretaria donna della Camera del Lavoro di Crema e il concorso “Donne in tesi”, dedicato a donne e uomini residenti in Lombardia, che abbiano dedicato una tesi alla questione delle pari opportunità. Il bando di partecipazione scade il prossimo 8 settembre e l’iniziativa è nata grazie alla collaborazione con il Soroptimist Club cittadino, sodalizio anch’esso tutto in rosa, presieduto da Veronica Grazioli. «Con il Soroptimist, condividiamo l’esigenza di puntare alla valorizzazione delle diversità di genere. Non esiste superiorità dell’uno rispetto all’altro ma differenze che possono essere integrate e dare vita a una

«Rete Contatto» esperienza pilota nel Cremasco

sinergia feconda, tanto in ambito di coppia, che di associazione o di società. L’obiettivo del mio mandato è incidere il più possibile sulla sensibilità dei cittadini, perché questa visione divenga sempre più una realtà. Sono convinta che non sia un’utopia». «A Crema e nel Cremasco si vedono già risultati concreti: a partire dalla vittoria alle elezioni comunali di un sindaco donna, non dimenticando che altre tre donne ricoprono l’incarico di assessore. Spiace che, nel centrodestra, non sia stato evidente uno sforzo di uguale segno. Si tratta di un segnale forte e chi storce il naso nei confronti delle “quote rosa” dovrebbe ricordare che in quei Paesi oggi molto più avanzati del nostro, in termini di pari opportunità – penso a quelli scandinavi – si è passati proprio da lì. Anche nel privato, però, abbiamo molte imprenditrici che si stanno facendo strada, sebbene non mi nasconda il fatto che ci sia molto da lavorare nell’ambito delle grandi aziende, dove fare carriera risulta ancora difficile. Penso comunque che Crema sia uno dei fiori all’occhiello di tutta Italia per la parità di diritti e possa essere considerata un modello di cui andare fieri». Chi volesse un primo contatto con la Consulta, per conoscere la sua realtà più da vicino e approfondire i contenuti delle sue iniziative, può rivolgersi direttamente alla coordinatrice, scrivendo all’indirizzo mail: gabriella.gravili@yahoo.it Gionata Agisti


Crema

Sabato 21 Luglio 2012

Reima: «Un nuovo palazzetto da 2.500 posti» Michele Rora, manager della raima è preoccupato. Scrive infatti: «A breve partiranno i lavori di ampliamento della Bertoni: la capienza passerà da 1.006 a 1.506 posti, consentendo alla Crema Volley la disputa della Regular Season della Serie A1 femminile. In un momento economicamente difficile come quello che si sta vivendo, onore alla Crema Volley che pagherà il costo dell’operazione per 2/3. Siamo fortemente convinti che far vivere a Crema l’emozione della Serie A1 femminile è buona cosa: ciò nonostante, temiamo che intervenire con costi di 600mila euro rimettendo a nuovo una struttura obsoleta come la Bertoni possa determinare la parola fine sulla esigenza di un nuovo palazzetto, per cui tanto, noi della Reima, ci siamo battuti. Sappiamo che questa Amministrazione è ben sensibile alle tematiche dello Sport. Poniamo allora questa semplice

domanda, cui certamente sarà data risposta: la Bertoni sarà ancora, per i prossimi dieci – vent’anni, l’unico palazzetto dello sport di Crema o rimane ancora viva, in seno al governo locale, la volontà di prospettare, per il futuro, la costruzione di un nuovo palazzetto adeguato alle esigenze di TUTTI? Noi speriamo di cuore che l’intervento di adeguamento alla Bertoni non pregiudichi in via definiti-

va l'idea e la volontà di dotare, un domani, la città di un nuovo palazzetto dello sport. Facciamo notare che un palazzetto da 2.500 posti consentirebbe sia la disputa della Serie A1 maschile di Volley (capienza minima 2.000 posti) sia la disputa del campionato di Legadue di Basket (2.500 posti), oltre, ovviamente alla disputa della Serie A1 femminile; a proposito: ricordiamo anche che se, come ci au-

guriamo, Crema Volley raggiungesse le semifinali e finali dei playoff scudetto non potrebbe giocarli alla Bertoni perché la capienza minima imposta dal regolamento federale è di 3.000 posti: quindi Crema perderebbe comunque un (altro) appuntamento con la storia. E’ per questo che ci auguriamo che si guardi avanti: al futuro della città di Crema, che in campo nazionale eccelle per risultati sportivi pur essendo drasticamente carente di impianti sportivi: una contraddizione nei termini. Il segreto del successo dello sport a Crema? La forza e la generosità delle società sportive. Ci auguriamo che queste ultime, noi compresi, possano, un giorno, condividere questo successo anche con chi amministra la città: vorrà dire che Crema eccellerà non solo per i risultati ma anche per gli impianti sportivi, teatro delle imprese dei nostri bravi atleti.

Fiori: «Stufo di queste veglie funebri» Consiglio comunale straordinario per il tribunale: l'assenza degli avvocati cremaschi è stata quasi totale

G

di Gionata Agisti

iovedi sera, si è tenuto presso la sala degli Ostaggi del comune dl Crema, il consiglio comunale straordinario per cercare di salvare il tribunale della città. E’ stato approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto al consiglio comunale dall’Ordine degli avvocati, che verrà inviato a Roma per chiedere al ministro Severino di rivedere la decisione di chiudere il tribunale di Crema, imposta dalla spending review. Una serata di lunghi interventi: molte belle parole e tanta sintonia tra le forze politiche, tutti vogliono che il tribunale resti a Crema.

Ermete Aiello Ma presenti in sala Ostaggi, meno di una ventina di persone. C’erano l’assessore Gianni Rossoni con gli omologhi provinciali Paola Orini e Matteo Soccini, la senatrice Cinzia Fontana, tutto il direttivo di Sinistra Ecologia e

Sergio Fiori Libertà, il presidente dell’ordine degli avvocati Ermete Aiello, il giudice Antonino Andronico, l’avvocato Martino Boschiroli e il presidente della Autonoma Artigiani Cremaschi, Pier Paolo Soffientini. A colpire giovedì sera è stata però, la quasi totale assenza della città e degli avvocati cremaschi. Un dato significativo che offre una ulteriore sfumatura alla questione del futuro del tribunale di Crema. Se la politica si ostina a cercare di salvare, fuori tempo massimo, qualcosa che non è più salvabile, c’è la città che non è più interessata (o non è mai stata interessata) alla battaglia ed abbandona il campo. Assente al consiglio comunale di giovedì sera, nonostante fosse tra gli invitati, anche uno degli avvocati più importanti della nostra città: Sergio Fiori. Avvocato, lei non c’èra: perché? «Sinceramente

sono stufo di queste veglie funebri. Credo che chi ricopre dei ruoli di rappresentanza istituzionali o politici debba cominciare a fare la persona seria ed evitare il populismo o il localismo a tutti i costi». Una posizione piuttosto tranchant… «Vede, nonostante tutte le belle parole di questi giorni, non dobbiamo dimenticare che i nostri rappresentanti, sono poi alla fine quelli che a Roma alzano la mano, a favore di questo governo che taglia. Mi sembra tutta una commedia dell’arte, che offende i cittadini». A proposito di cittadini, l’altra sera in sala erano davvero pochi. «Non c’è da stupirsi. La gente ha capito che non possiamo continuare a vivere al di sopra delle nostre possibilità. Che dobbiamo tagliare anche in queste cose». Considera il tribunale di Crema ormai perso? «Io penso sia inutile continuare a fare questa battaglia. Siamo tutti d’accordo che vadano fatti dei tagli e dei sacrifici. Allora smettiamola di urlare quando i tagli riguardano anche noi o un interesse specifico della categoria degli avvocati. Dobbiamo dimostrare il nostro senso civico anche in queste cose. Stiamo sprecando tempo, risorse ed energie. Dovremmo preoccuparci, invece, di trovare soluzioni per il futuro. Il rischio adesso è di arrivare impreparati all’appuntamento.

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Ma Walter Della Frera risponde così Comprendo la preoccupazione di Michele Rota. Da parte mia sono convinto che, indipendentemente dai risultati sportivi ottenuti dalle Società sportive, Crema abbia bisogno di un vero palazzetto polifunzionale, che viva non solo durante le partite o gli allenamentima durante tutta la settimana, che sia utilizzabile per eventi sportivi importanti ma anche per altri eventi quali congressi, concerti, ecc., che sia fruibile anche con spazi all'aperto, luogo da utilizzare dai giovani e dale famiglie. Al momento della mia nomina ho detto che il mio sogno sarebbe poter costruire il palazzetto enro i 5 anni del mandato, ma sono ben conscio che in questo momento storico il Comune non sarebbe in grado di affrontare questo impegno se non con l'intervento dei privati, che attualmente non ci sono. Quindi alla domanda se «la Bertoni sarà ancora per I prossimi anni l’unico Palazzetto dello Sport di Crema o se rimane ancora viva, in seno al governo locale, la volontà di prospettare per il futuro la costruzione di un nuovo palazzotto adeguato alle esigenze di tutti”, rispondo che questa volontà non viene meno, l'adeguamento della Bertoni non pregiudica la volontà di dotare, un domani, la città di un nuovo Palazzetto; ci impegneremo in questo indipendentemente dalla ristrutturazione del Pala Bertoni» Walter Della Frera

La Pergolettese dividerà il Voltini con il Crema

Il consigliere incaricato allo sport, Walter Della Frera, comunica che è stato definito con Fogliazza, referente della Pergolettese, un accordo per il ripristino e la gestione del Bertolotti a cura della società sportiva. A fronte del suo utilizzo, la società si impegna a ripristinare a regola d'arte l'impianto sportivo che, purtroppo per l’incuria delle precedenti gestioni, deve essere profondamente sistemato, sia per quanto riguarda i 2 campi, sia per quanto riguarda la zona spogliatoi. I lavori inizieranno immediatamente per consentire l'inizio della preparazione estiva alla squadra. A fronte di questi interventi, il Comune verserà nel corso del 2012 una quota una tantum di 40.000 euro previa verifica che i lavori siano stati compiuti a regola d’arte (somma che è stata dichiarata congrua dall’Ufficio tecnico comunale). Inoltre per quanto riguarda la normale stagione agonistica 2012/2013 è allo studio in base alla richiesta della Pergolettese uno schema di convenzione in cui la società sportiva si assumerà la gestione completa dell'impianto sportivo Bertolotti (incluse le utenze dei servizi luce, gas e acqua) a condizioni che verranno dettagliate nelle prossime settimane, mentre lo stadio Voltini invece resterà in gestione al Comune e la Pergolettese si alternerà nel suo utilizzo per le gare interne della serie D con l’AC Crema 1908 partecipante al campionato di Eccellenza. Per quanto riguarda il PalaBertoni, proseguono le trattative con la Crema Volley per la ristrutturazione dell'impianto e per la conseguente stipula di adeguata convenzione che includerà comunque il proseguimento dell’utilizzo dell’impianto anche per le altre attività (scuole al mattino, allenamenti e gare della Reima, eventi patrocinati dal Comune). Anche in questo caso, data l'urgenza dell'inizio preparazione per le due squadre cremasche di Volley, si stanno accelerando i tempi e si confida di arrivare a un accordo al più presto.


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Crema

Sabato 21 Luglio 2012

Nuove manovre nel Pdl

Si torna a Forza Italia? Gli ex An si riuniscono «Torniamo a Forza Italia». La proposta lanciata da Silvio Berlusconi, dalle colonne di Bild, non ha mancato di suscitare polemiche e prese di posizione all’interno del centrodestra. I rappresentanti territoriali del Pdl, mantengono un certo equilibrio. Berlusconi si è affrettato a specificare che si tratta solo di un’opzione, che sembra però piacere ai cremaschi. Luca Rossi, coordinatore provinciale del partito saluta con favore la propoMaurizio Borghetti sta. «L’idea non mi dispiace - commenta il coordinatore - purché sia chiaro che non deve essere una pura operazione di marketing. Se stiamo parlando di un ritorno ai valori che hanno ispirato la Forza Italia del 1994, quindi i valori liberali, l’idea non può che accogliere il mio favore. Ben venga, una nuova fase in cui si dovrà lavorare per mettere la centro della nostra proposta politica tutte le risposte che il nostro elettorato di riferimento (imprenditori, partite iva, artigiani) sta chiedendo. E se l’entusiasmo è quello della Forza Italia del 1994, meglio. Ma prima vengono i contenuti». Ma il dibattito più acceso si è diffuso, come prevedibile. tra gli ex Alleanza Nazionale. A Crema, sembravano inesorabilmente spariti dopo la debacle elettorale di Maurizio Borghetti. L’ex segretario di An, avrebbe pagato un progressivo appiattimento all’ombra degli ex democristiani del Pdl perdendo i voti della destra cremasca, sparita di fatto dal territorio cittadino. Nei giorni scorsi però, a seguito della semi deserta assemblea degli iscritti del Pdl, qualcosa si è mosso nei cuori dei superstiti della corrente di An, e la voglia di ricominciare si è concretizzata in una e-mail. Una semplice convocazione tra amici, che avrà però il compito di rispondere a due domande: quanti siamo? Cosa possiamo proporre? La conferma della riunione, indetta per il prossimo 27 luglio, arriva direttamente da uno degli organizzatori, Giovanni De Grazia. Lo storico esponente di An, siede oggi nel coordinamento del Pdl, e non vuole sentire parlare di riunioni segrete e progetti autonomi. «Ci sarà quest’incontro, ma non è una reazione alla dichiarazione di Berlusconi. Piuttosto sarà un momento di confronto. Vorremmo poter portare all’interno del Pdl delle proposte. E’ chiaro a tutti dopo l’assemblea dei giorni scorsi, che qualcosa non va, ora vogliamo poter fare delle proposte». La notizia della riunione degli ex An, non turba Rossi cherilancia: «Liberi di riunirsi. Se l’area di An ritiene di voler presentare delle proposte, ben venga». Michela Bettinelli Rossi

Volevano derubare due anziani in centro: arrestate Mercoledì scorso, nel primo pomeriggio, due nomadi di origine italiana si sono presentate a casa di due anziani fratelli residenti in centro e si sono introdotte nell'abitazione con una scusa. Una volta entrate nell'appartamento hanno finto di conoscere bene i padroni di casa e hanno iniziato a conversare con la donna. Il fratello, insospettitosi per la presenza delle due ragazze e per il loro comportamento, ha chiamato - non visto - il "113" e ha riferito la situazione all'operatore della polizia; nel frattempo una delle due ragazze ha chiesto di poter usufruire del bagno, richiesta

prontamente respinta dall'avveduto padrone di casa che temeva di poter essere vittima di un furto. Immediatamente è stata inviata una volante a casa degli anziani, che ha preso in consegna le due ragazze - L.M. di 32 anni e L.S. di 23 - domiciliate in Treviglio. Le due sono state accompagnate in commissariato dove, accertati i loro numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, è stato avviato il procedimento per il rimpatrio con foglio di via obbligatorio e il divieto di ritorno in Crema mentre i due anziani sporgevano la querela per il tentativo di furto.

«A Crema conviene unirsi a Lodi»

Nuove province. «Se Cremona guarda a Piacenza o a Mantova...», Alloni e Tupone non hanno dubbi

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di Gionata Agisti

e province sono in fibrillazione. La spending review del governo Monti ha deciso di procedere con le forbici anche in questa direzione, fissando dei parametri sulla base dell’estensione e del numero di abitanti: tutti gli enti che non hanno una popolazione di almeno 350 mila abitanti, un minimo di 50 Comuni amministrati e non occupano almeno 3mila chilometri quadrati verranno soppressi. Per molti territori, scontenti della loro attuale collocazione, un simile clima di riassetto istituzionale è un’opportunità da non perdere. Soprattutto per Crema e per il Cremasco in generale, la cui subordinazione a Cremona è sempre stata stretta e che, nell’ottica di un rilancio del settore produttivo, hanno individuato in Lodi un partner più affine, rispetto al tessuto economico cremonese. Un’unione di questo tipo potrebbe favorire, per esempio, la riqualificazione della provinciale Crema-Lodi, chiesta a gran voce dagli imprenditori locali. «Occorre fare una premessa» interviene il consigliere regionale Agostino Alloni, a cui abbiamo chiesto un parere in merito. «Le nuove province devono essere decise entro la metà del prossimo ottobre, lo prevede espressamente la spending review, che affida questo compito al Consiglio per le Autonomie Locali. La Regione ha poi 10 giorni di tempo per rati-

Più attinenza con questo territorio col quale eravamo accorpati nei primi decenni dell’800

Agostino Alloni

ficare la decisione. Considerata la pausa di agosto, possiamo ben dire di avere l’acqua alla gola: non c’è tempo da perdere, se non vogliamo subire gli eventi. Di fatto, Milano e Brescia sono le uniche province che hanno i requisiti per rimanere al loro posto, mentre tutte le altre devono decidere cosa fare e, dal momento che Cremona guarda a Piacenza e a Mantova, è evidente che al Cremasco convenga indirizzarsi altrove. L’incontro che il sindaco Stefania Bonaldi ha chiesto al collega di Lodi, Lorenzo Guerini, peraltro prima del decreto del governo, va proprio in questa direzione. Non abbiamo alcuna attinenza con Piacenza o con Mantova, mentre ne abbiamo molta con il Lodigiano, a cui, va ricordato, siamo già stati accorpati nei primi decenni dell’800». L’intento, però, precisa Alloni, non è di guardare solo a Lodi ma anche ai territori della Bassa Bergamasca e, quindi, anche a Trevi-

glio. Non sfugge che, in questo modo, si potrebbe riaprire la partita riguardo al tribunale di Crema. All’idea di un’unione tra Crema e Lodi guarda con favore anche Enrico Tupone, esponente della lista «Lavoro@Impresa» che, insieme allo stesso Alloni, ha sostenuto la candidatura a sindaco di Stefania Bonaldi. Tra le priorità della lista, vi sono proprio le esigenze delle categorie produttive. «Se guardiamo al contesto economico, il Cremasco si rivolge naturalmente al Lodigiano e al Milanese, basti pensare che a Lodi, come a Crema, esiste un polo della cosmesi. Sempre Lodi, poi, rappresenta il nostro collegamento all’autostrada del Sole ma i 15 chilometri che ci separano andrebbero resi più scorrevoli. Anni fa, Crema aveva già proposto al Comune di Lodi un raddoppio delle corsie ma l’allora amministrazione comunale aveva rifiutato, perché non ne vedeva l’interesse. È evidente che le cose cambiereb-

bero, se i rapporti tra le due città si facessero più stretti». A proposito dell’iniziativa del sindaco, c’è però chi ha qualcosa da contestare: “Al sindaco e al consigliere Alloni avremmo suggerito e suggeriamo più senso delle istituzioni» fa sapere il Pdl. «Per poter comprendere le esigenze complessive del territorio, avremmo promosso una riunione con tutti i sindaci interessati, con la Provincia di Cremona, con gli assessori e i consiglieri regionali, con i parlamentari, con le categorie socio-economiche e con i partiti politici. Solo così sarebbe stato possibile comprendere cosa sarebbe più conveniente per la comunità cremasca e cremonese. E’ vero che i tempi per definire i confini delle nuove province sono stretti ma da questo a pensare che il sindaco possa spendersi da sola per il territorio ce ne corre. Se questa è la Crema capo comprensorio che lei immagina, piena di confronto e condivisione, non è certamente quella che i sindaci del Cremasco si aspettavano: un incontro mediaticamente montato come istituzionale si è trasformato in un incontro da sezioni del Pd. Mancavano solo i coordinatori di partito». Anche dalla maggioranza arriva qualche critica e precisamente da Sel, che ritiene grave la mancanza di una strategia comune e suggerisce di convocare urgentemente gli «Stati Generali del Territorio» e costituire un Coordinamento Cremasco, composto da rappresentanti istituzionali e non.

la segnalazione

Plateatico: chi paga, chi no? Beneficenza: e gli scontrini?

(G.A.) In occasione della notte bianca di sabato scorso, organizzata dalla Confcommercio con un ottimo risultato, l'amministrazione comunale, per andare incontro alle esigenze dei commercianti, aveva deciso di non far pagare il plateatico ai negozi del centro storico, che hanno potuto quindi occupare il loro fronte vetrina con i propri prodotti o con i tavoli, nel caso dei locali pubblici. Esentata anche la mini Tortellata organizzata in piazza Moro perché l'inziativa era legata a una finalità benefica: una raccolta di fondi per i terremotati dell'Emilia. La scelta, legittima, dell'amministrazione comunale ha però suscitato qualche perplessità da parte di chi, in passato, ha organizzato iniziative simili eppure il plateatico ha dovuto pagarlo lo stesso. L'Ascom, presieduta da Antonio Zaninelli, chiede, infatti, un regolamento preciso: «Per come la vedo io, occorrono delle regole e bisogna che queste regole vengano poi rispettate. In questo modo, non ci saranno più discussioni. La liberalizzazione senza un regolamento non funziona. Capisco che le iniziative di beneficenza non abbiano la stessa natura di quelle commerciali ma ciò non toglie che, in questo caso, il Comune possa decidere

mia intenzione presentare a bredi fissare una tariffa più bassa, ve, in giunta, una proposta che per l'utilizzo del plateatico». definisca gli indirizzi per la conL'assessore al Commercio, cessione di patrocini, agevolaMorena Saltini, precisa: «Il non zioni economiche e contributi aver chiesto il canone in quella per gli enti, pubblici o privati, e le parte della piazza Moro dove si è associazioni che richiedono al svolta l’attività di assaggio di Comune un sostegno delle proprodotti, è collegato al fatto che prie iniziative. Già martedì scorsi era in presenza di offerta libera so, mi sono incontrata con le e che il ricavato verrà devoluto ai associazioni di categoria e ho terremotati dell’Emilia, mentre dato disposizione all'Ufficio Tecl'aver considerato come «comnico perché prepari un vadememerciali» tutti gli altri spazi concum a cui le stesse associazioni cessi in città e quindi soggetti a possano fare riferimento». pagamento è stata una scelta in Morena Saltini, Qualcuno lamenta che, in oclinea con quanto già previsto e assessore al Commercio casione della raccolta fondi per ritenuto giusto dall’amministral'Emilia, gli organizzatori non abbiano rilasciato zione comunale». una ricevuta che attestasse l'offerta versata. «Per rispondere invece alla polemica relativa «Dal punto di vista normativo, le associazioni di al fatto che alcuni hanno pagato nel passato volontariato non sono obbligate a consegnare spazi concessi per iniziative simili, chiarisco ricevute, tuttavia, per questioni di trasparenza che, nello specifico, l’importo addebitato era suggerisco sempre di rilasciarne una. Le assocomprensivo delle spese per le utenze: allaccio ciazioni in questione sono tenute a rendicontae consumo della corrente presa dai pozzetti in re i propri introiti all'Agenzia delle Entrate o piazza, spese che non possono essere messe delle onlus, a seconda della forma giuridica». a carico dell'amministrazione. È comunque


Crema

Maurizio Iori è stato rinviato a giudizio Si attende la data del processo a Cremona

Sopra Maurizio Iori. A destra, Claudia Ornesi con la figlia Livia

Maurizio Iori, ex primario di oculistica dell’ospedale di Crema, accusato di aver ucciso, la notte tra il 20 e il 21 luglio del 2011, la figlia Livia, di due anni, e la sua ex compagna e madre della bambina, Claudia Ornesi, di 42 anni, è stato rinviato a giu-

dizio. Lo ha deciso venerdì mattina il giudice di Crema Antonia Gradi. Iori, difeso dagli avvocati Cesare Gualazzini e Marco Giusto, è in carcere dal 14 ottobre dell’anno scorso. Ora si attende la data del processo che si terrà in corte d’assise a Cremona.

Dirigenti, niente aumenti Monti è intenzionato a bloccare fino al 2014 i contratti in scadenza nel 2013. Sono davvero finiti i tempi d’oro?

L

di Michela Rossi Bettinelli

a spending review di Monti, si abbatte anche sugli stipendi dei dirigenti comunali. I vertici della struttura operativa di piazza Duomo saranno chiamati come tutti i cittadini italiani a stringere la cinghia, se cosi possiamo dire, almeno per il prossimo anno. La conferma arriva direttamente da Flavio Paiero, dirigente del settore risorse umane del comune di Crema che conferma: «Monti sembra intenzionato a bloccare i rinnovi dei contratti, che erano in scadenza nel 2013, bloccandoli almeno fino al 2014». Il che significa, niente aumento di stipendio o adeguamento all’inflazione per i 4 dirigenti del nostro comune. Non che i nostri dirigenti abbiamo di che lamentarsi. Le cifre, disponibili sul sito del comune, riaprono l’antico dibattito tra il vantaggio

di un posto sicuro tra le braccia della pubblica amministrazione e lo svantaggio invece di chi il manager lo fa sul mercato privato e lotta quotidianamente per mantenere una posizione. Senza voler sminuire il lavoro di nessuno, i dirigenti del comune di Crema, si trovano spesso a dover fare i conti con carichi di lavoro significativi; ma chi non vorrebbe poter godere della certezza di un posto tranquillo e ben retribuito come quello di un dirigente comunale? Basta scorrere le tabelle riportate sul sito del comune per capirci di più. In pochi, crediamo, non vorrebbero essere al posto del direttore generale Giuseppe Cattaneo. Nel 2011 la sua retribuzione lorda, tra stipendio base e premi, è stata di circa 94.523 euro. Una cifra che, anche se decurtata delle tasse e delle ritenute fiscali che si aggirano attorno al 40% dell’importo, farà sognare molti cremaschi. Possiamo dire lo

Ma il loro lavoro resta ben retribuito: quanto guadagnano

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Sabato 21 Luglio 2012

Carabinieri arrestano ai giardini un tunisino per spaccio di droga

Ore 17circa del 19 luglio in Crema, piazzale Rimembranze, giardini di Parco al serio: i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, coadiuvati dalla pattuglia della stazione di Bagnolo Cremasco, nel corso di uno specifico servizio di contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti, ha tratto in M.M., tunisino 36enne, domiciliato in via Torre a Crema, divorziato, disoccupato, censurato, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio sostanze stupefacenti e porto ingiustificato di coltello. Trovato in possesso dieci dosi per complessivi 15 grammi di sostanza stupefacente tipo hashish, chiaramente destinata allo spaccio, un cellulare e un coltello a serramanico veniva condotto in caserma. Rispondendo alle telefonate in arrivo si ottenevano conferme della sua attività ed informazioni sul suo domicilio che egli si rifiutava di fornire. La perquisizione domiciliare permetteva di rinvenire ulteriori 450 grammi della medesima sostanza, materiale per confezionamento, altri 160 euro e telefoni cellulari. Arrestato e pèrocessato è già stato scarcerato ed è in libertà provvisoria.

Lega contro i tumori: pausa estiva La lega italiana per la lotta contro i tumori – sezione di crema – comunica che la sede di largo u. Dossena, 1 – rimarrà chiusa dal 27 luglio al 26 agosto per la pausa estiva. Nel periodo di chiusura rimarrà attiva la segreteria telefonica presso la quale potranno essere lasciati messaggi: provvederemo a richiamare chi ci contattera’ non appena possibile. stesso dello stipendio che è spettato a Maurizio Redondi; il dirigente dell’area Affari Generali è al secondo posto della classifica con 90.215,38 euro. Terzo posto per il dirigente dei lavori pubblici Federico Galli con 85.602,82 euro, seguito da Flavio Paiero, dirigente area Risorse umane: a lui sono spettati circa 85.200 euro lordi. Chiude la classifica Angelo Stanghellini, dirigente area Servizi al cittadino con 82.708,04. Cifre di un certo peso, calcolate partendo da contratti standard che prevedono uno stipen-

dio medio di 70 mila euro lordi all’anno, a cui vanno aggiunte le retribuzioni di risultato. Ovvero un incentivo concesso ai dirigenti che cambia di anno in anno in base alle risorse a disposizione ed ai risultati raggiunti dai singoli. Nel 2011, per esempio, la media dei premi dei dirigenti è stata poco più di 10 mila euro lordi a testa. L’ammontare dei premi del 2012, sarà reso disponibile nei primi mesi del 2013, ma c’è già chi giura che grazie al governo Monti anche per i dirigenti del comune di Crema, i tempi d’oro sono finiti.

Festa dello Sport a Palazzo Pignano Nuovo appuntamento per la Festa dello Sport organizzata dalla società A.S.D. Palazzo Pignano, scelta ancora come location l'oratorio del paese. Le date della festa sono il 20-21-22 luglio e 28-29 luglio, tutte le sere oltre a trovare bar e cucina con cui ristorarsi, si esibirà un complesso diverso. In programma una serata speciale di Palazzo Pignano lunedì 23 luglio con la partecipazione di Marco la voce di Radio Zeta. «Abbiamo voluto dedicare questa serata a tutti i cittadini del comune e delle frazioni» spiega il presidente Marco Dossena. «Un ringraziamento particolare va all'amministrazione comunale che ha messo a disposizione gli impianti sportivi permettendoci di utilizzarli per i nostri ragazzi, e a don Benedetto Tommaseo e ai suoi collaboratori, per averci dato la possibilità di utilizzare gli spazi dell'oratorio». Claudio Assandri


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CASALMAGGIORE

Sabato 21 Luglio 2012

NEL WEEK END

Borgo di Castelponzone e International Festival CASTELPONZONE - Secondo e conclusivo weekend di festa a Castelponzone, dove è sbarcata la rassegna “La tavola del territorio” nell’ambito di Akropolis-Il territorio si racconta. La Sagra di Luglio prosegue dunque oggi e si conclude domani col seguente programma. Oggi, sabato 21 luglio, dalle 17 alle 19 visite guidate nel Borgo e al museo della corda. Alle 18 “A teatro con i nobili Ponzone”: costruzione di una maschera colorata sotto i portici di via Mazzini. In serata alle 21,30 La musica di Terre d’Acqua, con il concerto “Dalle corti alle luci di Broadway” proposto dal Coro Polifonico Schola Cantorum P. Pomponazzo di Mantova. Alle 23 Itinerari d’arte con “Borgo sotto le stelle”, visita notturna al Borgo. Anche il programma di domani si inaugura dalle 17 alle 19 con le visite guidate nel Borgo e al museo della corda. Alle 18 spettacolo di burattini per i bambini presso i portici, alle 19 la Tavola del Territorio con “La magia dei sapori”: attraverso l’uso dei sensi impariamo a riconoscere i prodotti tipici locali, un laboratorio per i bambini dai 5 ai 9 anni sotto i portici. Alle 21 ancora la Tavola del Territorio con “I cinque sensi nel piatto”, cena e degustazione gratuita in piazza a cura dell’esperto gastronomo Gilberto Polloni; la cena sarà allietata da un intrattenimento musicale. Infine, alle 21,30 e alle 22,30 visite notturne al Borgo con il “Borgo sotto le stelle”. Da segnalare che la partenza delle visite guidate è prevista ogni ora presso la Porta Sud. CASALMAGGIORE - Va verso il rush finale il Casalmaggiore International Festival: la giornata conclusiva sarà domenica 29 luglio, ma non manca lo spazio per i botti finali. Nella giornata odierna, per esempio, triplo appuntamento con le sette note: alle 14.30 “Concerto degli insegnanti” presso la Cappella di Santa Chiara, mentre alle 16 l’Auditorium Santa Croce ospiterà il “Concerto per famiglie”. Chiude, alle 21.15, “Prevalentemente Mozart?”, sempre presso l’Auditorium. Domenica invece alle ore 17 “Contemporary Pops” (Auditorium Santa Croce ore 17) e “I Mainzer Virtuosi suonano Schubert, Arnold e Seabourne” (stesso luogo ore 21.15). Di seguito il programma per l’inizio della prossima settimana: lunedì ore 14.30 “Etudes, Préludes, Caprices” (Cappella Santa Chiara), ore 17 “Schumann e Brahms” (Aula magna Santa Chiara), ore 21.15 “Schubert & Co.” (Aula magna Santa Chiara); martedì alle ore 17 per il ciclo “Stelle nascenti” spazio a Yena Lee al violino e a Hyoung Joon Jo al violoncello (Cappella Santa Chiara), mentre alle 21.15 ennesima uscita esterna a Parma (Casa della Musica) con “Mainzer Virtuosi e Borealis Quartet”.

casalmaggiore@ilpiccologiornale.it

Stesso incrocio, altro mortale

Silla: «Il caso Varasi era diverso, la rotonda non avrebbe cambiato le cose». I pareri di Bongiovanni, Gardani e Leoni Germana Bolsi viaggiava in bicicletta ed è stata travolta da un camion della raccolta rifiuti

P

di Giovanni Gardani

ortava dei fiori, probabilmente al marito al cimitero di Casalmaggiore, perché una signora che conosceva bene Germana Bolsi, fa notare che la 71enne deceduta tragicamente giovedì, investita da un camion della Casalasca Servizi in uscita dalla Nuova Cogeme, era solita procurarsi qualche mazzetto in territorio viadanese, dai parenti, per poi posarli sulla tomba del caro estinto. Sempre in bici, una vita sulle due ruote, anche nel mondo del volontariato oratoriale. Alla fine, quei fiori sono stati l’ultimo suo dono terreno, e all’immagine di quella bicicletta riversa sull’asfalto Casalmaggiore si è risvegliata sgomenta. Al passaggio di un’auto con il semaforo rosso, il passante butta lì un “poi per forza succedono gli incidenti” di circostanza, ma anche di preoccupazione. Poi, oltre la saggezza popolare e il luogo comune, ci sono i pareri delle istituzioni. Che, in primis, distinguono l’incidente costato la vita a Germana Bolsi da quello che, un anno fa, spense i sogni del giovanissimo Alessandro Varasi, più o meno nello stesso punto. E’ una zona

A sinistra la terribile scena dell'incidente mortale di giovedì. A destra un telo bianco copre Germana Bolsi accanto alla bici e ai fiori

maledetta, l’incrocio che congiunge Centro Commerciale, via del Porto e via Manzoni, che unisce Casalmaggiore e Viadana, ma i problemi sono diversi. «E’ vero» spiega il sindaco Silla «che in quella zona la viabilità può essere migliorata e tecnicamente ci sarebbe lo spazio per costruire una rotatoria. Ma, fermo restando il fatto che mancano i fondi, nel caso specifico dell’ultima tragedia, la rotatoria non avrebbe risolto nulla. La signora è infatti stata investita sulla ciclabile e solo una maggiore attenzione, dunque non un intervento di viabilità, avrebbe evitato il peggio, Si potrebbero regolare gli accessi sulla ciclabile, ma mi sembra un piano poco percorribile».

Filippo Bongiovanni, nella doppia veste di assessore provinciale e consigliere comunale per la Lega Nord, spiega che «la strada era provinciale, ma è in procinto di divenire comunale. Il che comunque non cambia il problema: un incrocio così trafficato va migliorato assolutamente». Carlo Gardani del Listone intende invece porre sotto la lente la situazione di tante altre ciclabili: «Segnalai il problema a mezzo stampa tempo fa, parlandone anche con il senatore Boldrini. Anche in via Cavour la situazione è rischiosa, come in molti altri punti ciclabili: quando si rischiano vite umane dobbiamo parlare di una vera e propria emergenza».

Giovanni Leoni, ex assessore alla viabilità della provincia di Cremona e casalasco doc (è di Gussola, di cui è stato sindaco) sottolinea la difficoltà nel trovare una soluzione che possa regolare il caso specifico che ha portato alla tragedia di giovedì: «Dobbiamo però trovarci attorno a un tavolo, creare un regolamento preciso per la fruizione delle ciclabili e migliorare la visibilità anche di chi esce da Cogeme. Probabilmente è stata una fatalità, ma concertando insieme Comune e Provincia possono iniziare un dialogo in tal senso. Resta inteso che il problema di un’eventuale rotatoria, per quanto attuale, non ha nulla a che vedere con l’ultimo incidente».

Imu, il primo bilancio è positivo, ma piano ad esultare Il sindaco di Casalmaggiore invita ad attendere i dati definitivi. Le minoranze: abbassiamo le aliquote

CASALMAGGIORE – La prima rata dell’Imu fa respirare il comune di Casalmaggiore anche se il gettito ricavato è superiore al previsto, ma non in misura eccessiva. Questo il pensiero del sindaco Claudio Silla, che corregge alcuni interpretazioni più ottimistiche apparse recentemente. «Il problema di fondo» spiega il primo cittadino «è che non dobbiamo basarci sulle previsioni del Ministero, che ha parlato di 2milioni e 200mila euro di entrate per Casalmaggiore. La previsione da tenere in conto è quella della nostra amministrazione: a bilancio abbiamo indicato 2milioni e 750mila euro. Ciò detto, confermo che avevamo sbagliato qualche calcolo, ma detto che il calcolo Imu è complesso e quindi l’errore ci può stare, evidenzio il fatto che è meglio sbagliare valutazione in eccesso che non in difetto. Se infatti avessimo previsto più entrate del reale, allora avremmo

avuto un buco di bilancio. Non solo, faccio notare che in un anno i comuni hanno subito tagli di quasi un milione di euro e che presto altri 150mila euro saranno ulteriormente cancellati. Di conseguenza questa scorta inattesa potrebbe rivelarsi vitale». Per il sindaco è presto per fare previsioni. «L’Imu sulla prima casa pesa un 20% del totale. Non solo: se sulla prima casa stiamo andando bene, oltre le previsioni, per seconde case e attività commerciali dobbiamo aspettare ancora, ci sono difficoltà. Di conseguenza le prospettive attuali ci garantiscono tranquillità, ma aspettiamo a cambiare aliquote o ripensare percentuali». Silla conferma che i residenti delle case di riposo (questione spinosa) dovranno pagare il loro “soggiorno” come se si trattasse di una prima casa, mentre dall’altro lato la Lega Nord attacca e il Listo-

ne sottolinea gli impegni presi dall’amministrazione. Filippo Bongiovanni sostiene che «le aliquote sono troppo alte, come avevamo evidenziato da tempo, e il fatto che molte attività commerciali non abbiano ancora pagato la prima rata lo testimonia, perché è sulla seconda casa che il rialzo è stato esagerato. Sulla prima casa la situazione è buona, forse era meglio evitare di alzare dallo 0.4 allo 0.5% l’aliquota, ma aspettiamo dati certi per pronunciarci». Carlo Gardani invece chiede che «come garantito in consiglio comunale, eventuali fondi eccedenti portino o ad un abbassamento dell’aliquota, oppure ad uno stanziamento maggiore nei servizi al cittadino». Silla, su questo punto, rimanda il verdetto. «Ci serve un mese per capire il reale valore dell’introito. Aspettiamo e poi trarremo le debite conclusioni».

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Casalmaggiore

Sabato 21 Luglio 2012

Il governo abbassa a 2500 kmq l’area minima per mantenere l’autonomia

Nuove province, Cremona s’avvicina a Lodi e si allontana da Mantova D di Vanni Raineri

opo le prime anticipazioni, era attesa la decisione del consiglio dei ministri per la definizione delle nuove province nell’ambito della famigerata spending review. Ed è arrivata ieri. Rispetto a quanto anticipato la differenza sembrerebbe minima, ma per la Lombardia, e Cremona, non lo è. Le Province dovranno avere 350mila abitanti, e qui nulla è cambiato, ed una estensione territoriale di 2500 chilometri quadrati (erano 3000). Questo salva di fatto l’autonomia delle province di Bergamo e Pavia, il che cambia radicalente le prospet-

Nuova Luna Cambio di gestione

Cambio della guardia per il bar “La Nuova Luna” di via Roma 7 a Torricella del Pizzo. Dopo 16 anni di conduzione (aveva iniziato il 15 luglio 1996), ha ceduto l’attività Debora Pelizzoni (nella foto) che gestiva con la sorella Dania il locale, che oltre a bar è edicola, tabaccheria e ricevitoria del lotto. La nuova gestione inaugurerà giovedì 26 luglio.

tive di Cremona. Non solo, ma a questo punto Cremona unita a Lodi strappa l’autonomia, arrivando a 2554 kmq e salvandosi di misura. Di poco out rimarrebbe Mantova, a posto quanto ad abitanti ma con 2339 kmq. Mantova sarebbe tranquilla con l’aggiunta del casalasco, ma a questo punto non ce la farebbe Cremona-Lodi. Stando così le cose dunque, se Cremona trovasse l’accordo con Lodi a Mantova non resterebbe che chiedere una “annessione” a Cremona-Lodi o a Brescia; l’unica altra alternativa (a scanso di deroghe, s'intende, o dello sbarco in Lombardia di Piacenza) sarebbe “occupare” una parte della bassa bresciana, ipotesi in verità poco probabile. Complessivamente, il governo calcola che in Italia si arriverà a 10 aree metropolitane e 40 province, in Lombardia probabilmente Milano e altre 6 province. Le nuove province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità (le altre competenze finora esercitate dalle Province vengono invece devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto “Salva Italia”). La soppressione delle province che corrispondono alle Città metropolitane avverrà contestualmente alla creazione di queste, entro il 1° gennaio 2014. La revisione dei criteri di accorpamento tra Province dunque avvicina Cremona a Lodi, anziché Mantova, ma il

I PARAMETRI DELLE PROVINCE LOMBARDE Provincia

Nº Abitanti

Kmq

MI

3188000

1575

BS

1263000

4784

BG

1105000

2723

PV

548000

2965

CO

599000

1288

CR

365000

1772

MN

415000

2339

MB

854000

405

VA

887000

1199

SO

183000

3211

LE

341000

816

LO

229000

782

• Provincia metropolitana • Entrambi i parametri in regola • In regola solo per popolazione • In regola solo per l’estensione territoriale • Nessun parametro in regola sindaco di Casalmaggiore Silla ci tiene a dire la sua: «Cremona storicamente è divisa in tre distretti: resto dell’idea che si possa creare una questione cremasca, ma non una casalasca. Questo perché l’asta del Po, che racchiude casalasco e cremonese, non può essere separata arbitrariamente. Per conto mio questa zona deve restare unita, per le affinità intrinseche che vanta e dovrebbe essere unita a Mantova”.

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Agostini e la MV Agusta girano a San Martino

Da sinistra un primo piano di Agostini, “Ago” in pista a San Martino del Lago. (Photohouse)

SAN MARTINO DEL LAGO - E’ venuto di martedì, quando il circuito di San Martino è chiuso. Per i mortali, non per lui, che non ama le luci dei riflettori, e che è stato un maestro nel gestire la sua immagine quando gli sportivi ancora non conoscevano il valore aggiunto della propria celebrità. Giacomo Agostini è stato ospite del Moto Club Torrazzo di Cremona, e martedì è venuto a dare un’occhiata al nuovo circuito, non solo dall’esterno, certo, è salito sulla MV Agusta numero 1 messagli a disposizione del “Torrazzo” ed ha fatto alcuni giri di pista. Con gli organizzatori e i cremonesi del Moto Club era presente anche il Prefetto di Cremona Tancredi Bruno di Clarafond, appassionato di motori. “Ago” ha da poco compiuto 70 anni, ma dalle immagini si può tranquillamente dire che li porta splendidamente.

Beffa provinciale, il rimedio grazie a Torchio e Pizzetti Anche Comuni della provincia di Cremona inseriti nell’elenco di chi avrà aiuti per i danni del terremoto

“Chiese danneggiate, beffa provinciale”. Così intitolavamo sabato scorso il pezzo sull’intervista a don Achille Bonazzi che illustrava una situazione paradossale. Lui, responsabile dei Beni Culturali della Diocesi di Cremona, tiene monitorata la situazione post-terremoto di parecchi edifici ecclesiastici nel cremonese ma anche in parte della provincia di Mantova, che fanno parte della diocesi cremonese. Questi ultimi però erano gli unici destinatari dei fondi stanziati dal governo per sostenere gli interventi di recupero: la provincia di Cremona vi era totalmente esclusa. Sulla base della sua denuncia, all’inizio di questa settimana il presidente del Gal Giuseppe Torchio (nella foto), allegan-

do l’articolo pubblicato sabato scorso da Il Piccolo, ha sollecitato l’intervento di parlamentari locali, assessori e consiglieri regionali, prefetto e presidente della provincia di Cremona. E la notizia attesa, che pone fine all’assurdità, è giunta rapidamente, comunicata dal deputato cremonese del PD Luciano Pizzetti, che dal canto suo aveva richiesto inserimento nell'ordinanza riferita al terremoto dei comuni di Casalmaggiore, Casteldidone, Piadena, San Daniele Po, Corte de' Frati e Robecco d'Oglio. E così il decreto sviluppo del ministro Passera ha inserito i comuni suddetti nell’elenco degli aventi diritto a risarcimento, dopo aver ovviamente documentato i danni che il terremoto ha provocato non

Giuseppe Torchio

solo alle chiese ma anche agli altri edifici comunali. Don Achille Bonazzi plaude alla riuscita dell’iniziativa, e lo stesso fa Giuseppe Torchio, che però non si ferma qui: “Il provvedimento in discussione alla Camera – recita il comunicato del presidente del Gal – ha contribuito a rompere l'isolamento

Luciano Pizzetti

iniziale. Un altro elenco di chiese e monunenti e' stato notificato alla Prefettura e riguarda i comuni di Motta Baluffi, Ca' d'Andrea (Casanova d'Offredi), Gussola, Cremona (chiese di S. Sigismondo, S. Omobono, Boschetto), Castelleone (chiesa Trinità), Persico Dosimo (chiesa di Persico), Gerre de' Caprioli

(chiesa di Bosco ex Parmigiano) e sono oggetto di segnalazione alla Regione che è chiamata ad applicare l'ordinanza inserendo le richieste modifiche”. In questo contesto, si attende la visita che il Vescovo di Cremona Mons. Dante Lafranconi effettuerà nel casalasco. Domenica mattina, accompagnato proprio da Mons. Achille Bonazzi, sarà a Casalmaggiore nell’ambito degli incontri con le comunità parrocchiali che, a seguito del terremoto, hanno subito danni agli edifici di culto. Alle ore 10.30 il Vescovo presiederà la S. Messa nel Duomo di Casalmaggiore, e non come inizialmente annunciato nella chiesa di S. Francesco. Domenica prossima, 29 luglio, la tappa toccherà Gussola.

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Sabato 21 luglio 2012

Speciale Università

Studiare informatica a Crema D

Pagine a cura di Martina Pugno

La città e i suoi atenei: perchè studiare a Cremona La scelta della facoltà universitaria da frequentare è un passo importantissimo nel percorso formativo dello studente, che con sempre maggiore precisione si prepara a compiere un percorso volto all'inserimento specifico all'interno del mercato del lavoro. Non solo il corso di studi, però, è un elemento da tenere in considerazione: anche l'ateneo e la sua sede sono caratteristiche da tenere bene in considerazione. Affidarsi ad una Università prestigiosa e radicata nel territorio significa poter affrontare un percorso formativo completo ed approfondito, in grado di fornire solide basi e competenze che renderanno lo studente stesso una figura di particolare valore e spendibile nel mondo professionale. Scegliere di studiare a Cremona significa scegliere tra Atenei in grado di offrire la massima qualità nella preparazione, affrontando un percorso formativo completo e in linea con le esigenze e le richieste di un mondo lavorativo in continua evoluzione. Tra i principali vantaggi degli atenei con sede nella città del Torrazzo, non va sottovalutato neppure il basso rapporto tra il numero di iscritti e quello dei docenti, che favorisce l'incontro diretto, l'interazione e un rapido accesso ai servizi di segreteria. Ne risulta incentivata anche la collaborazione e la cooperazione tra studenti, per una relatà viva e In territorio particolarmente ricco di aziende e produzioni, la forte interazione delle Università presenti con le diverse realtà esistenti sul territorio offre un ulteriore punto di forza a favore degli studenti, per un più semplice e rapido inserimento nel mondo del lavoro, grazie alla collaborazione con aziende sovvenzionate. La qualità della formazione si accompagna, a Cremona, con la possibilità di permanere in strutture di alloggi per studenti a costi contenuti, mentre l'accesso alle numerose borse di studio erogate dagli enti locali sarà una ulteriore garanzia del diritto allo studio e alla formazione. A disposizione degli studenti dei singoli atenei viene inoltre offerta la University Card, che concede sconti agli studenti nell’acquisto di beni e servizi in diversi esercizi commerciali della città.

opo le fatiche degli esami di Stato, il meritato riposo si accompagna ad un importante quesito: a quale facoltà universitaria iscriversi alla fine dell'estate? Il territorio offre molte possibilità a seconda delle attitudini e del ramo che si desidera intraprendere, grazie alla presenza radicata di Atenei che vantano massima qualità. Tra questi, una realtà ormai di storica importanza è l'Università degli Studi di Milano, presente anche a Crema con il Dipartimento di Informatica, in grado di offrire percorsi di studi particolarmente al passo con i tempi e in stretta collaborazione con il mondo del lavoro. Il polo didattico e di ricerca di Crema è il risultato di un progetto nato nel 1987 con la richiesta da parte del Comune di Crema e dell'amministrazione provinciale di Cremona all'Università degli Studi di Milano di istituire nella città un corso di laurea in discipline informatiche. Il primo corso di laurea in Informatica a Crema venne attivato nell'anno accademico 1995-96 in una sede provvisoria. L'anno successivo, il 12 dicembre 1996, il polo didattico e di ricerca di Crema venne inaugurato ufficialmente negli edifici preceden-

temente occupati dalla Olivetti SpA. Il 1 gennaio 2001 la sezione dislocata a Crema del Dipartimento di scienze dell'informazione dell'Università degli Studi di Milano si è costituita nel Dipartimento di tecnologie dell'informazione. Dal 26 aprile 2012, i tre dipartimenti dell'area informatica dell'Università degli Studi di Milano (Scienze dell'Informazione, Tecnologie dell'Informazione, Informatica e Comunicazione) sono

confluiti nel Dipartimento di informatica con sedi a Milano e Crema. Oggi il Dipartimento di Informatica ospita cinque corsi di laurea (Laurea triennale in Informatica, Laurea triennale in Sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche, Laurea triennale in Sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche on-line, Laurea magistrale in Informatica, Laurea magistrale in Sicurezza informatica) e vi afferiscono ventitrè docenti (degli ottantasei

del dipartimento) che svolgono attivamente ricerca scientifica in diversi settori dell'informatica. Il corpo docente è ulteriormente arricchito dalla collaborazione di docenti esterni, provenienti sia dall'ambito accademico che industriale. Il Dipartimento informativo di Crema ospita attualmente nei suoi laboratori una quindicina di studenti di dottorato e assegnisti di ricerca che prestano la loro attività all'interno dei laboratori.

Negli atenei aumentano i corsi di inglese

Si è passati dai 102 corsi in inglese del 2011 ai 130 di quest’anno. Un aumento che tra non molto tempo potrebbe far allineare l’università italiana a quella degli altri Paesi europei: «Si tratta di corsi – dichiara il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo – aperti anche agli italiani, che avranno una marcia in più per spendersi sul mercato europeo se si laureeranno con un percorso in lingua». Nei nostri atenei i corsi in lingua inglese hanno registrato un aumento del 28 per cento rispetto all’anno scorso. Le università italiane che offrono la possibilità di ottenere il doppio titolo, in italiano e in inglese, sono sempre di più In realtà, questa tendenza si sta registrando un po’ in tutte le università europee di Paesi non anglofoni, dove a quanto pare il 21 per cento degli insegnamenti sarebbe tenuto in lingua inglese. In particolare, secondo un rapporto dell’Institute of International Educational, erano 1,028 nel 2007 e 4.644 l’anno scorso. A marzo 2012, invece, ne sono stati conteggiati ben 5.444.


Speciale Università

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L’offerta formativa di Bergamo e Parma L’

Università di Parma è in grado di offrire ai suoi studenti tutta la qualità e l'eccellenza derivante da una tradizione secolare, che fanno dell'ateneo uno dei più antichi sul territorio italiano. Sicuramente già nell'alto medioevo esistono in città scuole di arti liberali entro le quali si sviluppa per tempo, anche per impulso della chiesa cattedrale, una propensione all'approfondimento della cultura giuridica. Nel corso dei secoli, Parma si è affermata sempre più quale polo culturale di estrema rilevanza fino all'Ottocento, quando a partire dalla fine del secolo l'Ateneo si sviluppa in modo costante e cospicuo fino a raggiungere i livelli odierni. Oggi, l'Università degli Studi di Parma è in grado di garantire ai suoi studenti un'offerta formativa ampia e variegata, con le facoltà di Agraria, Architettura, Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria, Psicologia, Scienze MM. FF. NN, Scienze Politiche. L'Università è impegnata altresì a sviluppare

una intensa attività di cooperazione nell'ambito dei programmi dell'Unione Europea e di altri progetti internazionali. In questa prospettiva si inserisce anche l'attività del Collegio Europeo che ha la finalità di formare esperti nelle pro-

blematiche dell'Unione Europea e di fornire un peculiare contributo alla costruzione di una società europea ed internazionale fondata sul riconoscimento, sulla tutela, sulla promozione dei diritti, vecchi e nuovi, della persona umana e dei popoli. Tra le realtà più consolidate in Lombardia spicca l'Università di Bergamo, seppur di più recenti origini: l'innesto di una struttura universitaria nella città di Bergamo avvenne nel 1961 con l'apertura della Scuola superiore di giornalismo e mezzi audiovisivi, scuola biennale di specializzazione postlaurea, nata su iniziativa dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con il concorso del Comune di Bergamo, sotto la direzione del prof. Mario Apollonio. La scuola, sebbene di breve durata nella realtà bergamasca, contribuì significativamente a creare le premesse per una nuova sensibilità. La sua stessa ubicazione nel Palazzo del Podestà sulla Piazza Vec-

chia, cioè nel cuore della città, segnò l'avvio di un nuovo rapporto con il centro storico, efficace anche ai fini della rivitalizzazione attraverso la nobiltà della nuova funzione. Con la costituzione, il 16 novembre 1968, del Consorzio per l'istituzione di facoltà universitarie in Bergamo si crearono le condizioni per l'avvio di iniziative espresse direttamente dalla città e per l'effettiva nascita dell'Università di Bergamo. Originale ed efficace è poi il sistema di relazioni attivate con il territorio. L'Università degli Studi di Bergamo costituisce oggi una presenza forte e significativa nella realtà bergamasca e lombarda. La sua stessa dislocazione in alcuni complessi monumentali della Città Alta, in sedi funzionali nella Città Bassa, nonché nella particolare realtà urbanistica di Dalmine con i suoi laboratori all'avanguardia, rende evidente il suo radicamento nella città e nel territorio. Attualmente l'Ateneo bergamasco, grazie al suo impegno costante per il rinnovamento e l'ampliamento dell'offerta formativa e delle strutture, consta di sei facoltà (Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lingue e Letterature straniere, Scienze della Formazione, Scienze umanistiche), quattordici corsi di laurea triennali, quindici corsi di laurea magistrale, tre corsi di laurea magistrale tenuti in inglese e una laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza. L'organizzazione didattica si avvale di varie opportunità offerte agli studenti: scambi con l'estero (la percentuale di scambi del programma Erasmus è fra le più alte in Italia), stages presso aziende ed enti sia in provincia, sia in Italia che in tutto il mondo, tirocini, tutorato, corsi propedeutici, corsi di perfezionamento post-laurea, master di primo e secondo livello, per un'offerta formativa ampia e di qualità.

Sabato 21 Luglio 2012

Atenei e mondo del lavoro, le risorse per gli studenti Compito delle Università non è solo offrire una solida preparazione, ma anche costituire un valido canale di collegamento tra i laureati e il mondo del lavoro. Molti sono i sistemi messi a disposizione dai singoli atenei, in primi gli uffici per il placement, punti operativi di incontro tra il mercato del lavoro e l’Università utili per intensificare le relazione tra le due parti, a beneficio degli studenti laureati. Si tratta di un ufficio relativamente recente, che nel corso dell'ultimo decennio ha favorito in larga parte le assunzioni permettendo la stipula di oltre trentasettemila convenzioni con le realtà imprenditoriali più affermate. Attivate annualmente sono invece le borse di ricerca, strumento che mette in contatto i ricercatori universitari e le aziende a caccia di “talenti” qualificati. La borsa prevede una rete di incontri specifici nei quali i ricercatori presentano le proprie proposte ai responsabili di ricerca e sviluppo di alcune tra le principali aziende italiane. Le prime esperienze professionali possono essere svolte anche all'interno dei singoli atenei, grazie agli stage attivati nel corso dell'anno scolastico, che possono durare dai tre ai dodici mesi. Tra le risorse universitarie a disposizione degli studenti c'è anche l’apprendistato di alta formazione e ricerca, un piano di crescita che consente agli studenti di conseguire un titolo di studio (laurea, dottorato, master) nell’ambito dell’apprendistato, ovvero lavorando regolarmente alle dipendenze delle aziende. Con cadenza periodica gli atenei organizzano inoltre i “career day”, le giornate di orientamento al lavoro dedicate a coloro che cercano una prima occupazione, o desiderano cambiare quella attuale. Generalmente, le giornate vengono organzzate con suddivisioni per settori professionali, garantendo l'incontro tra realtà specifiche.


Cultura&Spettacoli Sabato sera “Storie di briganti”

Sabato 21 luglio alle 21.15, il festival “L’isola che non c’è” propone “Storie di briganti”, un evento per vivere le Galere delle Mura di Pizzighettone. Si tratta di una serie di racconti su briganti e brigantaggi a cura del Gruppo Antropologico Crema-

sco. Una visita alle Galere ci introduce in un mondo antico ed evocativo. La voce di un esperto ci conduce indietro nel tempo alla scoperta di fatti e misfatti compiuti da noti bravi, malfattori e briganti vissuti nel territorio locale.

“Odissea - Festival della Valle dell’Oglio” porta in scena domenica sera “Miti d’acqua”

Spettacolo suggestivo sul greto del fiume

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di Federica Ermete

omenica 22 luglio alle ore 21, lungo il fiume Oglio a Soncino, “Odissea – Festival della Valle dell’Oglio” propone un appuntamento alquanto suggestivo. Il fiume Oglio, vita di questo territorio, accoglie “Miti d’acqua”, uno spettacolo di narrazione per voce, viola e Genius Loci tratto da “Le Metamorfosi” di Ovidio. A portarlo in scena, sul greto, alla sola luce di fiaccole, O’Thiasos – Teatro Natura guidato dalla ‘Musa del Teatro Natura’, Sista Bramini. Il testo è stato scritto e viene narrato dalla stessa Sista Bramini, mentre la musica per viola è stata scritta e viene interpretata da Camilla Dell’Agnola. Non si tratta di un semplice spettacolo, ma di un’azione teatrale che coinvolge direttamente lo spettatore nelle sue corde più profonde. Una narrazione per voce e viola, che racconta l’innamoramento del fiume Alfeo per il fiume Aretusa, la quale, per sfuggire all’amante, s’inabissò nella terra rispuntando come sorgente sacra nell’isola di Ortigia. C’è stato un tempo in cui l’umanità, nel viaggio che la allontanava dalla

“Mater Strangosciàs” in scena martedì sera Un momento dello spettacolo

natura, sua casa originaria, ancora si sentiva parte di essa; era l’epoca in cui il dialogo con le rocce, gli alberi, i cervi, i fiumi, le grotte era ancora vivo e vive erano le reazioni, le domande sul senso di questo nostro essere immersi in un mondo naturale di tanta struggente bellezza quanto di terribile potenza. Domande scaturite dallo stupore dei sensi, turbate dalla per-

cezione di una parentela e da un sentirsi in quella quasi risucchiati, tentati all’abbandono nel flusso vitale. Nelle “metamorfosi acquatiche” di Ovidio ritroviamo i frammenti di questo amore perduto dove il mondo delle passioni umane e quello degli elementi naturali vivono ancora in un contatto fecondo di straordinari riflessi. Ascoltare, nella vivente presenza di

un luogo naturale, un mito e la melodia che ne scaturisce, evoca un'emozione pura, inconsueta, che ci parla di un'appartenenza reciproca forse dimenticata: tra ciò che scorre dentro di noi e ciò che scorre fuori, nella natura circostante. Per questo spettacolo Sista Bramini è stata segnalata (Nico Garrone, La Repubblica) al premio Ubu tra le migliori attrici del 2004.

FESTIVAL

Alan Kelly Gang protagonista sul palco de “L’Isola che non c’è”

Il festival “L’Isola che non c’è” propone un nuovo appuntamento inserito nella rassegna “Dal Mississippi all’Adda – Festival internazionale di World Music”. Domenica 22 luglio alle ore 21.15, presso il Fossato del Rivellino, lungo le Mura di Pizzighettone, la Alan Kelly Gang è protagonista della Celtic Night. Alan Kelly è universalmen-

te riconosciuto come il più raffinato esponente della fisarmonica nella musica tradizionale irlandese, impegnato a ravvivarne le fortune nella musica popolare. Due album solisti, “Out of Blue” e “Mosaic”, ed uno condiviso con il fratello John, “Fourmilehouse”, tutti e tre ottimamente accolti sia da critica che da pubblico, fotografano appieno il suo univer-

so musicale. Moltissime sono le sue collaborazioni (Arty McGlynn, Nollaig Casey, Michael McGol - Drick, Karen Casey, Cathal Hayden, Eddie Reader, Sean keane, Niamh Parsons, etc…) e le sue partecipazioni a grandi ed importanti festival. Prima e dopo il concerto ci si può divertire con celtic Dj-set e balli scozzesi.

Stasera spazio alla musica del duo Maurizio Rizzato & Matteo Scaioli

Le percussioni infiammano Ostiano

Fascinazione ed incanto. Questi gli ingredienti alla base del concerto proposto da “Odissea – Festival della Valle dell’Oglio”. Sabato 21 luglio alle ore 21.30, sul sagrato parrocchiale di Ostiano, il duo “Percussion voyager”, costituito da Maurizio Rizzato & Matteo Scaioli, si esibisce in una coinvolgente performance musicale di percussioni per tabla, tamburi giapponesi e musica elettronica. Si tratta di un concerto di percussioni che comprende pezzi scritti appositamente per tabla, tamburi ed elettronica, nonchè pezzi prettamente ritmici dove i tamburi giapponesi, fatti realizzare appositamente da artigiani dello Sri Lanka, coinvolgono il pubblico in un crescendo di suoni e di emozioni. I

tamburi, di grande impatto scenografico, sono la tavolozza espressiva dei due percussionisti che propongono pezzi originali, e brani del repertorio di musica giapponese suonati per lungo tempo col maestro Joji Hirota. Il pubblico viene coinvolto in un viaggio, dove la magia del suono delle tabla e delle tabla tarang (insieme di più tabla intonate) si fonde con la grande forza ritmica delle composizioni per tamburi giapponesi. I “Percussion voyager” nascono nel 1998. Il loro fascino risiede nel linguaggio musicale elaborato dai due musicisti, che coniuga esperienze di musica contemporanea, indiana, giapponese e improvvisazione jazzistica miscelate insieme.

CINEMA - Programmazione settimanale CREMONA Spaziocinema Cremonapo (0372-803674) www.spaziocinema.info • The amazing Spiderman • Freerunner corri o muori • Emotivi anonimi • Il dittatore • La leggenda del cacciatore di vampiri • Biancaneve e il cacciatore

Filo (0372-411252) • Chiusura estiva PIEVE FISSIRAGA Cinelandia (0371-237012) www.cinelandia.it • Freerunner: corri o muori • Contraband • Biancaneve e il cacciatore • La leggenda del cacciatore di vampiri • The amazing Spiderman 2D/3D

CREMA Porta Nova (0373-218411) www.multisalaportanova.it • La leggenda del cacciatore di vampiri • Biancaneve e il cacciatore • Il Dittatore • Contraband • Spiderman 2D/3D Cineforum • Le donne del sesto piano • Young Adult Over 60 • Le donne del sesto piano

Martedì 21 luglio alle 21.30, a Stagno Lombardo (Brancere), il festival “Il Grande Fiume” propone “Mater Strangosciàs”, l’ultimo dei “Tre lai”, i tre monologhi scritti da Giovanni Testori negli ultimi giorni della sua vita. Tre lamenti funebri ispirati a tre straordinarie figure femminili: Cleopatra, Erodiade e La Madonna. “Mater strangosciàs”, una donna del popolo, umile, semplice, pura, originaria della Valassina brianzola, piange la perdita del figlio; si rivolge a lui, gli domanda la ragione della sofferenza e del patimento, suoi e di tutti i viventi; gli domanda la ragione, il senso di quel “sacrificio” che lo ha portato al sacrificio più grande tutti: la vita. Mater strangosciàs parla in dialetto brianzolo, la lingua della terra sua e dello stesso Testori. Una lingua che il poeta ha reinventato mescolandola al latino, allo spagnolo e al francese. Condotti dalla regia di Gigi dall’Aglio, protagonisti sulla scena sono Arianna Scommegna e Giulia Bertasi.


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Cultura CREMA Spettacoli "La vita è difficile, ma non è grave". Olandese, di famiglia ebraica, nata nel 1914, Etty Hillesum si laureò in giurisprudenza ad Amsterdam. Era una giovane donna appassionata, di intelligenza vivace e capace di riflessioni molto profonde, a volte abbaglianti. Un “cuore pensante”. Etty Hillesum e la famiglia subiscono, a partire dall’estate del 1940, come tutti gli olandesi, l’occupazione nazista. nazista del popolo ebraico. Etty dapprima scrive: “Paura di vivere su tutta la linea. Cedimento completo. Mancanza di fiducia in me stessa. Repulsione. Paura”, per poi giungere a “Bene, accetto questa nuova certezza: vogliono il nostro totale annientamento. Ora lo so. Non darò fastidio con le mie paure, non sarò amareggiata se gli altri non capiranno cos'è in

Un “cuore pensante” gioco per noi ebrei. [...] Continuo a lavorare e a vivere con la stessa convinzione e trovo la vita ugualmente ricca di significato”. Affida ad un diario (scritto tra il marzo del ’41 e l’agosto del ’43) il suo percorso spirituale: sarà l’opera che la farà conoscere, insieme alle sue lettere, anche se con ritardo, negli anni Ottanta dello scorso secolo. Iniziano le deportazioni di ebrei nei campi di sterminio (di cui è simbolo la giovanissima Anna Frank): Etty potrebbe forse salvarsi, ma parte volontariamente per Westerbork, il campo di transito usato dai nazisti prima della deportazione verso Auschwitz, perché non intende sottrarsi alla sorte comune. Etty e il suo “altru-

ismo radicale” (così Dario Arkel e Elena Petrassi): “Si vorrebbe essere un balsamo per molte ferite”. Nel diario e nelle lettere leggiamo il suo itinerario della mente e dello spirito verso Dio, il racconto di amori e rapporti umani, l’empatia totale con l’altro. Una sovrabbondanza di vita: “E’ vero che vivo intensamente, a volte mi sembra di vivere con un’intensità demoniaca ed estatica, ma ogni giorno mi rinnovo alla sorgente originaria, alla vita stessa, e di tanto in tanto mi riposo in una preghiera”. Ella stessa racconta di essersi ritrovata, un giorno, “spinta a terra da qualcosa che era più forte di me”, per cui “si deve avere anche il coraggio di pronunciare il nome

di Dio”, perché “Dio non è responsabile verso di noi, siamo noi a esserlo verso di lui”. E, nell’ultima lettera di Etty, leggiamo: “Dio è in buone mani”. Viene deportata ad Auschwitz e lì muore, il 30 novembre del 1943, a 29 anni, con il padre, la madre e un fratello. Aveva scritto, in piena occupazione: “Trovo bella la vita, e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. La vita è difficile, ma non è grave. Dobbiamo prendere sul serio il nostro lato serio, il resto verrà allora da sé: e “lavorare sé stessi” non è proprio una forma di d'individualismo malaticcio. Una pace futura

“Alice nella città” propone mercoledì il film “Ruggine” Proseguono gli incontri della rassegna cinematografica dal titolo “E ci arrivava l’eco di un cinema all’aperto” proposta dalla associazione “Alice nella città” nella propria sede in via Cappi a Castelleone. Mercoledì 25 luglio alle ore 21.15 verrà proposta la pellicola “Ruggine” di Daniele Gaglianone (Italia 2011), con Filippo Timi e Valerio Mastrandrea. Una “favola nera e dolente” la definisce Giona A. Nazzaro. Il regista Gaglianone non è riconosciu-

to per quanto è bravo. Siamo nella Torino degli anni settanta e alcuni giovani ricordano la loro dolorosa infanzia: la guerra di Liberazione, il viaggio dal Sud al Nord, gli incontri difficili con gli adulti. Tratto dal romanzo di Stefano Massaron, il film sembra descrivere «l’origine ideale di un male (l’attuale crisi economica) già tutto implicito nella mancata democratizzazione del lavoro nel nostro Paese favorita dalle ragioni del profitto» (MicroMega).

Fondazione San Domenico, bilancio positivo

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Sia il teatro che l’Istituto Folcioni si rafforzano nel gradimento del territorio

mberto Cabini presidente e Enrico Coffetti consulente artistico, hanno presentato il rapporto della Fondazione San Domenico (Teatro e Folcioni) a conclusione della stagione 2011-2012. Oltre 21mila gli spettatori per 101 aperture di sipario, col 45% della programmazione dedicata alla prosa (stagione di prosa e Crema in Scena) e il 30% alla musica; una media di presenze in sala di 240 spettatori su una capienza di poco inferiore ai 400 posti. Ma anche molto altro: 8 big nazionali della musica leggera in data zero, ad esempio che hanno proiettato il teatro di Crema sui media nazionali, oppure 13 mostre organizzate nei chiostri con artisti – pittura, scultura, fotografia… - di oggi ma anche importanti retrospettive. I dati sono confortanti e dimostrano una crescente influenza positiva del teatro nella città e nel territorio, che peraltro risponde, nei suoi abi-

tanti, ogni anno aumentando il interesse e partecipazione. Anche le cifre per la scuola civica musicale Folcioni sono più che confortanti: 250 iscritti (in pratica il numero massimo che la scuola può reggere) più 25 coristi dello storico coro Marinelli, cui si aggiungono 70 partecipanti ai Master Class organizzati. In più il brillantissimo esito degli allievi agli esami del Conservatorio “Nicolini” di Piacenza con cui il Folcioni ha stretto una importante e funzionale convenzione. Dice Enrico Coffetti: «Si tratta di continuare a crescere insieme, pubblico e teatro, perché il teatro non sia stanca abitudine ma confronto vitale di crescita e di piacere». E Umberto Cabini, alla fine del suo secondo mandato, conclude: «Sono stati sei anni in crescendo, non solo dal punto di vista delle presenze, ma anche per le nuove offerte culturali presentate, dalle proposte della rassegna cinematografica, alle mostre nei chiostri, agli incontri del Caf-

ll Teatro San Domenico

fè Letterario… Il teatro S. Domenico e l’Istituto musicale Folcioni hanno dimostrato di saper navigare anche nella crisi e di aver raggiunto il giusto equilibrio tra costi e benefici per il conseguimento del pareggio di bilancio». Tiziano Guerini

INIZIATIVA

“Terre in moto” per aiutare il Comune di Concordia sul Secchia Paola Vailati, assessore alla Cultura del Comune di Crema, ha presentato il programma del progetto solidale che si tiene domani dalle 10 alle 24 presso i chiostri del Sant’Agostino in via Dante. “Terre in moto”, nome scelto dai ragazzi di CremaCrea, è la prima di una serie di iniziative per aiutare Concordia sul Secchia, uno dei Comuni modenesi colpito dal terremoto. All’evento parteciperanno anche alcune aziende di prodotti agricoli di Concordia che potranno vendere i loro prodotti tipici. La zona mercatini, curata dall’mprenditore Daniele Cannistrà, ospiterà sopratutto aziende cremasche che devolveranno il ricavato della vendita dei loro prodotti al Comune terremotato. Lorenzo Sartori, invece, si occuperà

dell’intrattenimento: numerosi giochi verranno proposti per l’intera giornata. Scacchi, gare robotiche, costruzioni Lego e alle 17 un coinvolgente “murder party”. Si svolgerà un mercatino di giochi usati e ognuno potrà collaborare donando giocattoli che verranno venduti sempre per aiutare la popolazione di Concordia. Alle 19 spazio alla musica con numerose band del territorio (Giò Bressanelli, ai CapoNord, Overdreams e altri) accompagnerà gli spettatori fino alle ore 24. Per offerte in denaro ecco il codice Iban: IT57H0538766730000000944949, intestato al Comune di Concordia sul Secchia (per informazioni: www.concordiaterremoto.it). Valentina Piacentini

potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in sé stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. E' l'unica soluzione possibile. E così potrei continuare per pagine e pagine. Quel pezzetto d'eternità che ci portiamo dentro può esser espresso in una parola come in dieci volumi. Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio, nell'anno del Signore 1942, l'ennesimo anno di guerra”. Agopoli* *Agopoli (pseudonimo) si occupa di economia e finanza, ma coltiva una grande passione: la filosofia

Filosofi lungo l’Oglio, ultimo appuntamento Si conclude, con l’ultimo appuntamento, la VII edizione della rassegna “Filosofi lungo l’Oglio” che ha presentato ben 15 incontri fra giugno e luglio sul tema della “dignità”. Lunedì 23 luglio alle ore 21.15 nella chiesa di S. Maria delle Grazie a Soncino a trattare il tema “Dignità umana e libertà religiosa. La lezione del Concilio Vaticano II” sarà il filosofo-teologo Piero Coda. Già presidente della Associazione Teologica Italiana, monsignor Piero Coda è ordinario di Teologia sistematica presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e preside dell’Istituto universitario “Sophia” di Loppiano in provincia di Firenze. Il festival della filosofia “itinerante” lungo le sponde dell’Oglio ideato, organizzato e strutturato da Francesca Nodari, allieva italiana prediletta di Bernhard Camper, ha raggiunto quest’anno un successo ancora maggiore di quello, già splendido, dello scorso anno. Dopo i primi anni di approccio organizzativo, ora la rassegna ha un suo stabile ruolo nel panorama culturale estivo fra Brescia e Cremona, raggiungendo, con una media di 200-300 presenze ogni volta (ma anche con punte di 400-500) il ragguardevole traguardo di 5-6 mila presenze in una stagione. Per un tema impegnativo come quello filosofico, ci pare un ottimo risultato.

Alejandro Escovedo martedì a CremArena

Martedì 24 luglio nello spazio teatrale all’aperto di CremArena in via Dante a Crema, alle ore 21 per la rassegna “Dal Mississippi all’Adda” sarà presente per il Festival internazionale di world music, Alejandro Escovedo (nella foto). Il cantante statunitense è uno dei pochi rimasti della lontana generazione dei ribelli del rock. Nato nel 1951 in Texas da una famiglia numerosa di origine messicana, in cui la musica era di casa (il fratello è stato batterista nel gruppo di Santana), già nel 1975 fonda il gruppo punk-rock dei Nuns, cui seguiranno altre esperienze musicali in altri gruppi. Agli inizi degli anni novanta inizia la carriera da solista. Ultimo album pubblicato – nel 2012 – è Big Station.


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Programmi Tv

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sabato 21

rete 4

canale 5

italia 1

la 7

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un ciclone in convento.T overland. Documenti la prova del cuoco.att Tg1/telegiornale lineablu. Attualità quark atlantide dream road 2011 tg1/che tempo fà A SUA IMMAGINE HOMICIDE HILLS. Telefilm reazione a catena. Game tg1 telegiornale techetechetè. Varietà due partite. Film kidnappet. Film

09.05 09.55 10.30 10.55 12.20 13.30 14.00 16.35 17.00 18.00 18.50 20.00 20.40 21.20 23.25

la casa del guardiaboschi.t linea verde orizzonti.Att a sua immagine sANTA MESSA/angelus linea verde estate Tg 1 / tg1 Focus/economia g.p.di germania formula1 da da da in tavola. Var italia che non sai. Att il commissario rex.Telefilm reazione a catena. Game Tg1 telegiornale/sport techetechetè. Varietà un passo dal cielo.Fiction speciale Tg1

06.45 10.00 11.00 12.00 13.30 14.10 15.15 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.20 23.35 00.55

unomattina. Attualità Tg1 telegiornale unomattina. Attualità e state con noi in tv.Show Tg 1 / tg1 Focus/economia verdetto finale onde d'estate. Film heartland. Telefilm il commissario rex.Telefilm reazione a catena. Game Tg1 telegiornale techetechetè. Varietà glory road. Film un'estate italiana.Att tg1 notte

06.45 10.00 11.00 12.00 13.30 14.10 15.15 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.20 23.10 00.15

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06.45 10.00 11.00 12.00 13.30 14.10 15.15 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.05 22.00

unomattina. Attualità Tg1 telegiornale unomattina. Attualità e state con noi in tv.Show Tg 1 / tg1 Focus/economia verdetto finale toscana andata e ritorno. F heartland. Telefilm il commissario rex.Telefilm reazione a catena. Game Tg1 telegiornale techetechetè. Varietà rai sport olimpiadi 2012 olimpiadi 2012 cerimonia d'apertura

10.15 10.50 11.30 13.00 13.30 14.00 15.30 16.20 17.05 17.40 18.05 18.35 20.25 21.05 22.40

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Salute

«Medea: Festa d’estate» questo fine settimana ad Azzanello “Medea: Festa d’estate” ritorna sabato 21 e domenica 22 luglio ad Azzanello. Promossa, organizzata e realizzata da un gruppo di volontari e soci di Medea del gruppo territoriale soresinese, mobilita simpatizzanti, pazienti ed ex pazienti con i loro famigliari. “Medea festa d’estate” è alla sua terza edizione ed è finalizzata alla raccolta di fondi. In particolare, tutte le iniziative realizzate del gruppo soresinese di Medea vanno a finanziare il registro provinciale specializzato dei tumori allo stomaco. «Nonostante l’incidenza e la mortalità per neoplasia dello stomaco siano in calo in molte parti del mondo e anche in Italia, Cremona mantiene un'alta mortalità che sembra essere in controtendenza con quanto avviene in

altre aree geografiche» dicono gli organizzatori. «I dati confermano l'urgenza e la necessità di mettere in atto nella nostra provincia di studi conoscitivi ed interventi mirati a ridurre l'impatto di questa malattia. Lo studio nasce in collaborazione tra l'Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona e l'Asl di Cremona, va ad indagare sia la reale incidenza di questa patologia». Il progetto è in parte finanziato dal gruppo territoriale soresinese di Medea, che mette a disposizione tutto il ricavato delle proprie iniziative. Questo finanziamento iniziale si è accresciuto grazie ai contributi messi a disposizione dalla Banca Cremonese di Credito Cooperativo, dalla Fondazione "Città di Cremona" e da Aem Gestioni srl. Con la festa si intendono pro-

muovere stili di vita sani: mangiare sano e vivere sano si può senza dover per forza pensare alle rinunce. I piatti proposti dalla cucina della festa di Azzanello ne sono una dimostrazione: sono stati selezionati con cura e appartengono al territorio o a zone limitrofe: salame nostrano, formaggi e verdure locali, culatello, casoncelli, testaroli, pizze cotte nel forno a legna e tanto altro ancora. L’Ascom della provincia di Cremona, grazie alla disponibilità dei panificatori soresinesi, ha assicurato la fornitura del pane per le due serate. Un'ampia tensostruttura garantisce inoltre la copertura dello spazio dedicato alla cena. Per info e prenotazioni: 366.3413072 – festamedea@gmail.com

Aldo Riccardi: «Bisogna fare attenzione all’equilibrio idrico: tanta acqua, frutta e verdura»

Gravidanza in estate senza problemi L di Laura Bosio

a gravidanza è un periodo molto particolare per la donna: un'esperienza indimenticabile e unica, che si ricorda per tutta la vita. Per viverla al meglio, allora, è importante rispettare alcune precauzioni, specialmente nella stagione estiva. «La gravidanza in estate non va vissuta con preoccupazione o particolari ansie» sottolinea il dottor Aldo Riccardi, direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia dell'Azienda ospedaliera di Cremona. «Tuttavia consiglio alle donne di fare particolare attenzione all'equilibrio idrico, che è la cosa più a rischio, soprattutto quando il caldo è particolarmente forte e afoso. Esporsi al sole o praticare attività fisica, per una donna in gravidanza, può causare una forte perdita di liquidi, che devono essere reintegrati subito. Bere molto è quindi imperativo per la donna in gravidanza, al fine di garantire una massa sanguigna sempre corposa, che permetta di nutrire il bambino». Nessuna limitazione neppure per l'esposizione al sole, anche se sarebbe consigliabile evitare le ore più calde. «Oltre all'idratazione attraverso il bere, può essere utile consumare molta frutta e molta verdura, che contengono vitamine, sali e acqua». Molte donne, nei mesi della gravidanza, vivono un sacco di ti-

Il dottor Aldo Riccardi, direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Cremona

mori anche in merito alle vacanze. A questo proposito il medico rassicura: «Sicuramente una vacanza non può fare che bene, piuttosto che restare nel pessimo clima del nostro territorio» spiega Riccardi. «L'unica cosa a cui bisogna fare attenzione sono le altitudini: in quei mesi la donna soffre spesso di difficoltà respiratorie, e per questo motivo non è consigliabile andare in villeggiatura ad alte quote, oltre i 2mila metri, in quanto la carenza di ossigeno potrebbe creare problemi». Anche la durata del viaggio può essere un problema: «Per la donna incinta restare ore ferma seduta è tutt'altro che salutare, in quanto potrebbe provocare la formazione di trombi o emboli. Dunque se si viaggia in aereo è meglio evitare viaggi lunghi diverse ore. E anche per chi utilizza l'auto, è bene, in caso di lunghi tragitti, fare diverse soste per

di Ermanna Allevi

Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA

Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA) Gentile Naturopata buongiorno e complimenti, siamo un gruppo di amiche dai trenta agli anta (sig) e la pelle del nostro viso comincia a mostrare segni più o meno evidenti di stanchezza. Abbiamo sempre avuto cura del viso e del corpo, ma sembra non rispondere come una volta, allora abbiamo deciso di chiedere a lei se c'è qualcosa di naturale come creme o maschere che possiamo fare. Il sabato sera ci ritroviamo sempre insieme ed ognuna ha un compito (che varia), fra questi c'è procurare "Il Piccolo" per leggere la sua rubrica, abbiamo poi scoperto che scrive anche sulla copia del mercoledì e così, dopo cena fra una chiacchiera e l'altra leggiamo i suoi articoli. Ci sorprende il suo modo di scrivere, quando parla delle erbe sembra raccontare una favola e la rubrica del sabato sempre chiara, diretta, semplice, ma molto esaustiva. complimenti dalla company. R.M.S.A.V.C.

Secondo la cosmesi naturale, per prendersi cura al meglio della pelle del viso è necessario sottoporla due volte la settimana al trattamento con una maschera naturale. Se ne possono preparare di vario genere, a seconda del tipo di pelle (non indicata). Se la pelle è grassa: grattuggiare una mela a cui si unisce un cucchiaio di aceto di mele, applicare sul viso e lasciare in posa 5 minuti, risciacquare con acqua tiepida e picchiettare la pelle con acqua di rosmarino. Se la pelle è mista: con l'aiuto di una forchetta schiacciare una papaya ben matura e unire 2 gocce di olio di germe di grano e 1 goccia di olio ess. di neroli. Lasciare in posa 10 minuti e risciacquare con acqua tiepida e picchiettare la pelle con acqua di fiori d'arancio. Se la pelle è secca: yogurt magro, con qualche goccia di succo d'arancia e polpa di ciliegie (sostitutivo delle ciliege l'olio di jojoba 1 cucchiaio). Lasciare in posa 15 minuti e risciaquare, picchiettare poi la pelle con acqua di rosa. Se non faranno al caso vostro, vi suggerisco di darmi dettagli sul tipo di pelle. Buon sabato

Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it • Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.

"sgranchirsi le gambe"». Fortunatamente il caldo non provoca complicazioni particolari legate alla gravidanza, «a parte il rischio di svenimenti, che però non crea problemi al feto» sottolinea Riccardi. Bisogna invece fare attenzione se ci sono già complicazioni in corso, e in particolar modo il diabete. «La donna che soffre di diabete gestazionale deve fare particolarmente attenzione all'alimentazione: il diabete gestazionale deve essere trattato con attenzione e in modo multidisciplinare e prevede un rigore alimentare notevole. A Cremona seguiamo le donne che presentano il rischio di questa patologia con la collaborazione della dottoressa Ruggeri, direttrice del Centro diabetologico di Cremona. L'apporto alimentare deve essere funzionale ai livelli glicemici della donna, in quanto in gravidanza c'è un ormone diabetogeno che può favo-

rire l'insorgere della patologia. A questo proposito, quindi, è bene stare attenti all'alimentazione anche quando si viaggia, specialmente se si mangia spesso al ristorante». A parte queste piccole precauzioni, l'estate può essere vissuta senza paura, e lo testimonia anche il fatto che è il periodo con il più elevato tasso di nascite. «Tra l'altro quest'anno qui al nostro punto nascita i numeri stanno salendo ancora: siamo già a circa 40 nascite più dell'anno scorso, nello stesso periodo. In più, in netta controtendenza rispetto al resto d'Italia, qui registriamo un calo di tagli cesarei (in Italia sono il 38%, a Cremona solo il 23%). Ciò dipende dal fatto che al giorno d'oggi nel nostro paese c'è molta paura da parte di medici e ostetriche ad assecondare un travaglio naturale. Cosa che invece qui non accade».

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Sabato 21 Luglio 2012

GLI ORARI CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Dove: Medicina del Lavoro, padiglione 10 Impegnativa del medico curante. Allergologia per sospetti professionali Tel. 0372 408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 13.00; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia dalle 09.00 alle 13.00 da lunedì a venerdì. Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, d alle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA

CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando allo 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13.00; oppure personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia da lunedì a venerdì dalle 09.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.


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sui condizionatori

E’ inesatto parlare di mancato rispetto del Regolamento edilizio Egregio direttore, è doveroso fare chiarezza rispetto ai contenuti della lettera, a firma Ermes Viani, pubblicata sabato 14 luglio, in cui si stigmatizza il comportamento degli uffici comunali in merito all’esposto contro il posizionamento di un’unità di climatizzazione sulla facciata del condominio in cui il lettore risiede. Esaminato l’esposto ed effettuati i necessari accertamenti, è stata contestata all’esecutore, con apposita ordinanza, l’installazione senza l’attivazione di alcuna procedura edilizia. E’ seguita una nota difensiva, attualmente in esame, in cui i responsabili dell’installazione, nel motivare la scelta del posizionamento e le mimetizzazioni messe in atto, chiedono la revisione del provvedimento adottato. Non è dunque corretto parlare di inerzia e di mancata considerazione del vigente Regolamento edilizio. Quest’ultimo, non dettando puntuali norme al riguardo, trova applicazione per il rispetto dei requisiti di decoro e di ordine da osservare anche nell'installazione degli impianti tecnologici (art. 41). La Commissione edilizia proprio per le unità esterne di climatizzazione ha individuato quale criterio d’esame la collocazione a pavimento. E’ bene chiarire comunque che la disciplina in materia è trattata in modo dettagliato nel nuovo Regolamento adottato il 16 luglio scorso dal Consiglio comunale. Ufficio stampa Comune di Cremona ***

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stipendi troppo alti

I politici e i dirigenti comunali non rinunciano a un euro Egregio direttore, sono anni che si discute sulle esagerate paghe e premi vari dati al direttore generale che costa al contribuente cremonese oltre 150mila euro, ai dirigenti comunali, che costano oltre 100mila euro all’anno, ma non si smuove nulla, si fanno riunioni con i sindacati, che non possono certamente contrastare la linea comunale, poiché alcuni dirigenti sono iscritti ai loro sindacati. Ai dipendenti si danno dei premi ridicoli e dovrebbero essere i primi a criticare gli assurdi premi assegnari a dirigenti e direttore generali che hanno stipendi elevatissimi, che gridano vendetta nel contesto dell’attuale grave crisi economica. Ma come da copione, su 751 dipendenti solo uno sta criticando lo sperpero di denaro pubblico, mentre tutti gli altri tacciono, forse perché diciamoci la verità, se sono lì devono ringraziare qualcuno, tipo partiti locali, amici comunali, parenti, genitori in pensione che hanno lasciato ai figli il posto, ecc. Se i dirigenti e soprattutto il direttore generale, gli amministratori delle partecipate che ricoprono i posti per grazia ricevuta, gli assessori del Comune e della Provincia, avessero a cuore le sorti della città chiederebbero la riduzione in modo consistente dei loro stipendi e premi assurdi, per dirottarli in un fondo di solidarietà per i veri indigenti, dando l’esempio anche a livello nazionale ai parlamentari, consiglieri regionali, alti funzionari dello Stato, tutti strapagati con soldi pubblici, che non hanno nessuna intenzione nonostante la crisi, di rinunciare ad un euro di stipendio. E mentre si richiedono ulteriori sacrifici a coloro che sono alla canna del gas, i privilegiati, nell’indifferenza generale italica, continuano ad occupare poltrone a go-go. Citerò alcuni esempio noti a Cremona: vedi Cabrini, Associazione degli industriali che da 45 anni è direttore, Aurichio presidente della Camera di commercio di Cremona, che recentemente ha conquistato un’altra poltrona, per cui devo ammettere che ne ho perso il conto, non so se ne occupa 23 o 24... Fatemi sapere, che devo telefonare a Striscia la notizia, per conferirgli il giusto riconoscimento di recordman lombardo. Elia Sciacca Cremona ***

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Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • cremasco@cuticomunicazione.it

Sabato 21 Luglio 2012

la protesta

Il ricatto della mia banca lede la dignità umana Stimatissimo direttore, ho aspettato a scriverle questa lettera

Lettere & Opinioni

Come difendersi dalle immissioni maleodoranti Buongiorno avvocato, a confine con il giardino di casa mia hanno messo da poco diversi contenitori di rifiuti che provocano cattivi odori, soprattutto adesso che fa caldo. Vorrei sapere se la legge prevede una distanza particolare che devono avere i cassonetti rispetto alle abitazioni private e come mi posso tutelare. Marcella *** Quando si rimane vittima di immissioni moleste di rifiuti, esalazioni maleodoranti e così via, ci si può tutelare scegliendo diverse strade: civile, penale, pubblicoamministrativo. Da un punto di vista civilistico, al problema de quo viene in soccorso il criterio della “normale tollerabilità”. Il nostro ordinamento prevede, infatti, all’art. 844 c.c. che “il proprietario di un fondo non possa impedire le immissioni di fumo o di calore, le esa-

A cura di Emilia Rosemarie Codignola* lazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi...”. Per “normale tollerabilità” deve intendersi la soglia oltre la quale l’immissione diventa illecita. Dimostrare, nell’eventuale contenzioso instaurato, il superamento della normale tollerabilità (in genere stabilita per legge o regolamento) non è, tuttavia, agevole. Ciò in particolar modo quando le immissioni non sono misurabili scientificamente come, ad esempio, gli odori, qualora non siano rappresentati da gas tossici o da vapori percepibili da strumenti. In tali casi, il concetto di normale tollerabilità assume una connotazione soggettiva: ciò che per qualcuno può essere un odore non

perché ho voluto che l’indignazione, la rabbia, la frustrazione non parlassero per me. Vengo al punto: ho chiesto alla mia banca un fido di 2000 (duemila) euro e mi sono sentita rispondere che mi sarebbe stato concesso solo se avessi contratto con loro una polizza assicurativa. Al mio no iniziale, la loro risposta è stata: «Se non fa la polizza, niente fido!». Io ho già due polizze con questa banca ed ho sempre onorato i miei impegni, quello che mi chiedo e che chiedo a lei: è giusto? E’ giusto che un dipendente (con il consenso del direttore, s’intende) di una banca si permetta di ricattare una persona in difficoltà economica solo per avere un premio più alto a fine anno o quando glielo danno? E’ giusto che non ci sia il minimo rispetto per la dignità delle persone? E’ giusto trattare una persona da pezzente solo perché l’assicurazione “imposta” non è nemmeno troppo cara? Che dire signor direttore, l’indignazione è passata, quando si ha a che fare con persone che non hanno morale né dignità, queste sono le conseguenze, la rabbia va a braccetto con la frustrazione, si ripresenta a tratti solo perché non mi è stato possibile dire di no. Farò anche un esposto alla Banca d’Italia, quando conoscerò la procedura. La ringrazio per avermi donato la sua attenzione e parte del suo tempo. Lettera firmata ***

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nuovi progetti

Smascherato finalmente il bluff delle autostrade lombarde Egregio direttore, adesso lo scoprono anche i promotori: le autostrade della “bassa” lombarda sono un grande bluff, che non si giustifica in termini di reale domanda di traffico e che quindi sono destinate a diventare una voragine finanziaria. Nei giorni scorsi è stato il presidente di Stradivaria, la società incaricata di costruire l’autostrada Cr-Mn, a riconoscere che su quella direttrice i flussi di traffico non sono tali da giustificare un investimento di tipo autostradale, che sicuramente non riuscirebbe a ripagarsi con gli introiti da pedaggio. Meglio tardi che mai, viene da dire. Da anni gli ambientalisti, inascoltati, sostengono le stesse tesi. Ma anche al Ministero dell’Ambiente si sono accorti che qualcosa non va sull’altra grande opera concepita per sconquassare le risaie della Lomellina, l’autostrada tra Broni e Mortara: e così ci si è presi una pausa di riflessione di 6 mesi nella istruttoria del progetto, per esaminare le serie osservazioni presentate da associazioni e comitati. Non è ancora un de profundis per l’autostrada della bassa pavese, ma è difficile che tra sei mesi quel progetto devastante possa essere ritenuto meno inutile di come appare

tollerabile, per altri può essere invece una esalazione sopportabile. In tali casi, il Giudice di Pace (competente in materia di immissioni) deve affidarsi a nozioni di comune esperienza, delle quali al giudice è consentito avvalersi, ai sensi dell’art. 115, comma 2, c.p.c. Nella fattispecie concreta descritta dal lettore, deve operare la presunzione secondo cui la presenza di determinati materiali in certe condizioni oggettive, porta innegabilmente alla produzione di odori che superano la soglia della normale tollerabilità. Secondo la Cassazione Civile (sentenza n.2166 del 31-01-2006), la prova dell’intollerabilità delle immissioni può essere data con ogni mezzo anche mediante prove testimoniali. Altro indizio che può far presumere il superamento della soglia

oggi. Specialmente in un momento in cui l’economia sta riscoprendo il valore del rigore sulla spesa. Chiediamo che i contributi pubblici regionali prima destinati a questi inutili e devastanti nastri di asfalto vengano ora utilizzati per il potenziamento dell’asse ferroviario padano che collega Alessandria a Mantova e al basso Veneto: attualmente un binario sottoutilizzato che invece potrebbe supportare un adeguato trasporto di merci e passeggeri. Ciò contribuirebbe anche, ed in modo determinante, a togliere veleno dall’aria di una delle zone più inquinate del pianeta, così come ci sta chiedendo insistentemente l’Europa. Per quanto riguarda il supposto finanziamento privato delle infrastrutture, si tratta di risorse che devono essere messe a disposizione delle imprese e delle famiglie. Le associazioni ambientaliste ed i comitati della bassa, da anni impegnati a smascherare il bluff delle autostrade regionali lombarde, sottolineano come, facendo a meno di queste devastanti autostrade, non solo verranno salvati migliaia di ettari di buona terra agricola, ma si permetterà al sistema finanziario lombardo, pubblico e privato, di non gettare al vento 2 miliardi di euro, che potranno invece essere meglio spesi per offrire credito e sostegno a imprese e famiglie, ma anche per fare le infrastrutture davvero utili. Legambiente Lombardia, Wwf Cremona, Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre, Salviamo il paesaggio-Difendiamo i territori Comitato del cremonese, cremasco e casalasco ***

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una cremona

Finalmente Green Hill è sotto sequestro Signor direttore, crediamo sia doveroso rendere noto che, dopo oltre due anni di battaglie, di manifestazioni alle quali siamo sempre stati presenti, di corrispondenza intercorsa con politici vari, con prefetti, con sindaci, con ricorsi gerarchici (costosi!), Green Hill è sotto sequestro! Il Corpo Foreste dello Stato e il personale della Questura di Brescia, su disposizione della Procura di Brescia, ha posto sotto sequestro il mega allevamento di cani beagle destinati alla vivisezione situato a Montichiari: fra i reati contestati vi è anche quello di maltrattamento! Un grazie a tutti i cittadini che hanno firmato la petizione ai nostri tavoli e che ci hanno incoraggiato a continuare nella lotta per la chiusura di questo enorme allevamento che, anche solo a vederlo, fa rabbrividire. Francarita Catelani Presidente di Una Cremona onlus

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di tollerabilità, può essere la potenziale presenza di inconvenienti igienico-sanitari, anche se solo supposti. Per quanto riguarda le conseguenze del danno da immissione arrecato a terzi, andrà dato ristoro al pregiudizio patito per l’indebita immissione di vapori maleodoranti eccedenti la soglia della normale tollerabilità, per la perdita di godimento dei propri beni, o per ’indebita limitazione del pieno godimento degli stessi in termini di diminuita comodità, salubrità e tranquillità. *Avvocato Stabilito e Mediatore civile emiliacodignola@libero.it

sottopassi

Perché la maggioranza boccia le varienti ai progetti? Egregio direttore, la maggioranza di centrodestra ha inspiegabilmente bocciato due ordini del giorno del Pd relativi alle varianti di piano inerenti la soppressione dei passaggi a livello di via Brescia, via Persico e San Felice ed il raddoppio della tratta di Cavatigozzi. Gli ordini del giorno si facevano interpreti delle proposte dei cittadini che, attraverso i comitati di quartiere, avevano fatto sentire la propria voce. Per quanto riguarda San Felice si chiedeva alla Giunta di verificare la possibilità di procedere alla realizzazione di un sottopasso ciclopedonale, in concomitanza con i lavori del sovrappasso per l’eliminazione del passaggio a livello, per garantire la possibilità di un pieno utilizzo della pista ciclabile che potrebbe essere fortemente compromesso dalla realizzazione del sovrappasso stesso. Per quanto riguarda il raddoppio della tratta ferroviaria Cremona-Cavatigozzi, s’impegnava la Giunta ad intervenire presso Rfi affinché venissero introdotte, in alcuni punti critici del percorso, soluzioni di mitigazione dell’impatto ambientale, con particolare riguardo al problema dell’inquinamento acustico. Si trattava di indirizzi per far fronte a problemi reali, in vista della stesura dei progetti definitivi delle opere sopracitate e di cui era riconosciuta la fondatezza da tutti. Il Pd inoltre chiedeva di dar massima diffusione ai progetti esecutivi relativi alla soppressione dei passaggi a livello di via Brescia, via Persico e sovrappasso di via San Felice creando un’apposita pagine web sul sito del Comune e di condividere con la Commissione competente, con i comitati di quartiere e con tutti i cittadini interessati i progetti ed il crono programma dei lavori. Dunque, perché respingerli? Maura Ruggeri Capogruppo del Pd ***

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polveri sottili

Ma Comuni e Regioni tutelano la salute dei cittadini? Egregio direttore, a Milano, nell«Area C», tanto discussa per il suo rigore contro il traffico, si è ottenuto un abbattimento del 40% del “black carbon” (il composto presente nel particolato fine più tossico e nocivo per la salute umana). I controlli sono attivi dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30 , mentre l’accesso è libero nei giorni festivi e nella fascia oraria dalle 19.30 alle 7.30. A Cremona, l’esatto contrario: i varchi elettronici delle ztl e aree pedonali, ossia quelle

telecamere che riprendono gli accessi dei veicoli per multare chi non è autorizzato, sono in funzione tutti i giorni dalle 19 alle 9: tutte le notti, ovvero quando i cremonesi sono a dormire. Il Comune di Milano per l’ingresso in quell’Area C aveva già stabilito che: «Hanno divieto di accesso e transito i seguenti veicoli: diesel Euro 0, 1, 2 ed Euro 3 senza filtro antiparticolato, benzina Euro 0, con lunghezza superiore a 7 metri». A Cremona, anche dopo la comunicazione del 12 giugno scorso dello Iarc/Oms (International agency for research on cancer/Organizzazione mondiale della sanità) in cui si è dichiarato che le emissioni dei motori diesel sono “certamente” cancerogene, c’è chi teme, anche tra qualche ambientalista, il “furore” del popolo se si chiede al Comune la messa al bando in città di ogni mezzo pubblico a gasolio e il divieto del transito a quelli privati con questo propellente. Una notizia, si direbbe, da non prendere sottogamba, visto anche che il Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ha addirittura presentato un conseguente esposto alla Magistratura: «In 45 città italiane si registra un eccessivo sforamento alle soglie limite giornaliere di Pm10 nell’aria imposte dalle norme, soglie che non possono essere superate per più di 35 giorni all’anno». Precisa quindi che le Regioni e i Comuni, pur essendo obbligati a monitorare costantemente gli agenti inquinanti e conseguentemente ad adottare tutte le misure necessarie atte ad evitare i gravissimi danni per la salute, «continuano a non tutelare la salute dei cittadini, con la conseguenza che oltre 8.500 persone muoiono ogni anno in Italia a causa dello smog». In fin dei conti un dato molto prudente, visto che l’Oms e la Commissione europea denunciano numeri molto più alti. Questa associazione suscita invece qualche sospetto di strumentalizzazione, che speriamo risulti almeno utile per tenere vivo il dibattito, quando dà l’avvio ad una gigantesca “class action” per un risarcimento di 2.000 euro, previo versamento di soli 6 euro, ad ogni cittadino residente nelle 45 città anche in assenza di danni alla salute e per il solo fatto di essere stato costretto a vivere in un ambiente e a respirare aria malsana. Una chiosa ancora sullo studio dello Iarc. Com’era da prevedere, c’è chi lo contesta (ed anche qui si trova qualche ambientalista) sulla base di due considerazioni: lo studio è partito molti anni fa (1988), quindi su motori a gasolio di vecchia generazione (qualcuno ha accennato addirittura su vecchi trattori americani); da qualche anno ci sono i fap, i filtri anti particolato. Premesso che su aspetti che toccano non solo e non tanto la qualità della vita quanto la salute e la stessa vita, un errore commesso dal più autorevole organismo internazionale per la difesa della salute risulterebbe devastante per la sua credibilità, va detto che 24-25 anni fa la pericolosità dei gas di scarico di un motore diesel era già classificata del “gruppo 2”, ovvero gas probabilmente cancerogeni. Diventa persino banale fare notare che, rispetto ad oggi, se da un lato i motori a scoppio erano sicuramente meno attenti alla pericolosità delle emissioni, dall’altro la percezione del rischio era più bassa, i dati statistici meno curati, gli strumenti d’indagine dei centri di ricerca meno sofisticati. Oggi, pur a fronte di una maggiore attenzione al problema dei costruttori di auto, i mezzi di ricerca dei laboratori si sono fatti sofisticati e in grado di convincere definitivamente, aldilà di ogni dubbio, l’Oms a classificare nel “gruppo 1”, ovvero certamente cancerogeno, le emissioni dei gas di scarico dei motori a gasolio. Per quanto riguarda invece i fap, tutto dipende dalla loro efficienza reale e dal loro comportamento nel tempo. Ad ogni modo, non esiste efficienza al 100% e questo specialmente per il particolato ultrafine, il più pericoloso. Dunque la tecnologia e la qualità dei carburanti possono ridurre i danni, non eliminarli. Possono incidere sulla quantità delle emissioni ma non sulla loro natura. Per i cancerogeni non c’è una soglia sotto cui il rischio è zero. Benito Fiori Circolo culturale “AmbienteScienze”


Agricoltura

Sabato 21 Luglio 2012

Siglato il prezzo di riferimento per sei mesi, ma secondo i produttori è troppo basso e non viene rispettato

Latte, incontro con il ministro Catania

N

Piva: «La situazione per tutto il settore è davvero difficile» Antonio Piva - gli elaborati dei dati dell’ultimo censimento: gli allevamenti sono diminuiti, nel loro complesso, di oltre il 41%. I produttori di latte e gli allevatori di suini, i prodotti che sono alla base delle Dop (formaggi e prosciutti) che hanno fatto grande il made in Italy agroalimentare nel mondo, sono stretti in una morsa tra i bassi prezzi e gli alti costi. Il ministro si preoccupa di incrementare l’approvvigionamento di carne con gli incroci sulle vacche da latte. E di salvaguardare un sistema organizzato ormai decotto e fuori da ogni modello mondiale attraverso risorse da reperire dai Psr,

Dopo un avvio tra polemiche e mediazioni il Quinto Conto Energia che taglia gli incentivi al fotovoltaico rischia di nascere “senza portafoglio”: il “tetto massimo annuale” delle risorse dedicate, ovvero 6,7 miliardi di euro di incentivo cumulato rischiano di esaurirsi ancora prima della partenza del nuovo regime, fissata a fine mese, o comunque di durare assai meno dei “cinque semestri” che erano stati a suo tempo stimati dal Governo. Le stime vengono dagli analisti specializzati che danno per superato il Quinto conto energia prima della partenza o che comunque tracciano orizzonte di “sopravvivenza” di poche settimane o al massimo qualche mese. Sta di fatto che l’accelerata

sottraendole così a tutti gli altri agricoltoriallevatori. A fronte di queste dichiarazioni e delle non risposte, non mi resta che ribadire quanto affermato nell’assemblea dei soci della Libera di poche settimane fa. La nostra agricoltura e gli imprenditori hanno bisogno di un governo ‘politico’ in grado di dare risposte per favorire la crescita. Gli incassi dell’Imu, anche da parte agricola hanno dato risultati migliori di quanto atteso; ora abbiamo bisogno di misure per il sostegno della crescita. A partire da un prezzo del latte equo, in grado di remunerare gli sforzi dei produttori».

«L’agricoltura ha bisogno di un Governo politico»

Il Quinto conto energia nasce senza portafoglio che gli operatori stanno dando agli impianti per rientrare nel più favorevole quarto conto energia, il 12 luglio è stato ufficialmente raggiunto il tetto massimo dei 6 miliardi di euro di incentivo annuo cumulato oltre il quale scattano appunto i 45 giorni di “ultima corsa” prima dell’entrata in vigore del nuovo e meno generoso sistema. Un’ultima corsa che garantisce comunque la vecchia remunerazione. Ma ecco il contatore dei sussidi aggiornato sul sito del Gse è già ad un passo dai 6,1 miliardi, ossia 100 milioni di euro di nuovi incentivi in meno di una settimana, con un ritmo di 20 milioni al giorno, e con questo trend il tetto dei 6,7 miliardi verrà raggiunto entro il 20 agosto.

Il problema della sicurezza alimentare e del suo approvvigionamento è particolarmente sentito in Europa ed in Italia, dove esiste una grande tradizione nell’agroalimentare. Nell’Ue, dopo il fallimento del gruppo ad alto livello per definire nuove pratiche nella filiera agroalimentare tra agricoltori, industriali e la grande distribuzione, il commissario all’agricoltura Dacian Ciolos ha annunciato - insieme al vicepresidente dell’Esecutivo e responsabile per l’industria, Antonio Tajani, e con il collega al mercato interno ed ai servizi finanziari Michel Barnier - l’intenzione di presentare per l’inizio del 2013 proposte legislative per riequilibrare la filiera. Bruxelles prende quindi atto del fallimento, constatato due settimane fa, del tentativo del gruppo ad alto livello della Ue di migliorare le relazione nella filiera agroalimentare rispetto agli obiettivi, che erano stati indicati dal vicepresidente Tajani, «di accrescere la competitività del settore a vantaggio dei

consumatori, degli agricoltori e dell’industria, assicurando elementi di alta qualità». I commissari interessati, tra i quali anche il responsabile per la sicurezza alimentare, John Dalli, stanno lavorando per intervenire con una proposta legislativa che fonti bene informate sperano possa essere già pronta alla fine dell’anno. E questo per accelerare la decisione da parte del Consiglio e del Parlamento europeo. In Europa secondo gli esperti sono solo una decina le piattaforme di acquisto alimentare che decidono, di fatto, cosa mangiano 500 milioni di europei. In Italia, in particolare, poi ci siamo avvicinati a questi nuovi concetti grazie all’introduzione dell’articolo 62 del Decreto Sviluppo che prevede tempi di pagamento certi. Inoltre si sta già lavorando alacremente alla predisposizione di un decreto legge che va a recepire in pieno le norme dettate dal “pacchetto latte” inerenti la cessione del latte fresco all’industria.

SICCITÀ

La carenza di acqua causa un deperimento di mais, girasole, soia e bietola

La carenza d’acqua e soprattutto le temperature record di questo periodo causano un deperimento organico delle piante di mais, girasole, soia, bietola, falcidiando i prossimi raccolti. Secondo Confagricoltura che sta monitorando le conseguenze della siccità, «caldo africano e siccità portano a perdite del 20-30% per il mais e del 40-50% per la soia. Inoltre si prevedono perdite di qualità e quantità per la frutta estiva». In Emilia Romagna, la situazione è aggravata dal fatto che la distribuzio-

TABELLA AGGIORNATA A GIOVEDI’ 19 LUGLIO 2012 PRODOTTO

SICUREZZA ALIMENTARE

Dacian Ciolos, proposte per riequilibrare la filiera

• A cura di Libera Agricoltori •

onostante sia stato siglato un prezzo di riferimento per sei mesi, cioè fino a settembre, con il gruppo Italatte, la questione del prezzo del latte continua a tenere banco tra i produttori. E per almeno tre ordini di motivi: il prezzo siglato viene giudicato già superato e troppo basso; nonostante sia stato firmato da una ‘primaria società’ e quindi essendo potenzialmente in grado di assumere il ruolo di riferimento per l’intero settore, non viene rispettato nemmeno da tutti gli industriali; e infine perché il leggero aumento ottenuto è già stato ampiamente superato dall’incremento dei costi di produzione. Antonio Piva, presidente della Libera associazione agricoltori cremonesi e vice di Confagricoltura con delega alla zootecnia, come annunciato in un recente incontro con i produttori, ha incontrato il ministro delle politiche agricole Mario Catania proprio su questo argomento ottenendo risposte non certo incoraggianti. «La situazione è veramente difficile per tutto il settore, e in particolare per questi produttori», ha proseguito Piva. Produttori «che stanno lavorando in perdita. La soia ormai sta superando nelle quotazioni i 50 euro al quintale, e si appresta ad arrivare ai sessanta. I costi delle materie prime alimentari sono diventati insostenibili». Abbiamo la necessità di certezze sul prezzo del latte pagato ai produttori. «Abbiamo visto proprio in questi giorni - precisa il presidente

23

PRODOTTO

ne delle acque irrigue è limitata per problemi alle centrali di pompaggio conseguenti al terremoto, quindi si ha minore afflusso per le irrigazioni di soccorso. Oltre tutto la piovosità nella regione è stata di 25 mm inferiore alla media 1991-2005 (dato Arpa). “Anche al Nord, la siccità non è più un evento episodico ma una situazione strutturale che va fronteggiata con una politica pluriennale imperniata su azioni ed interventi di fondo su obiettivi concreti. Pertanto, occorrono invasi adeguati, politiche indirizzate alla ricerca ed all’innovazione per

sostenere le aziende nelle scelte colturali e produttive e per individuare nuove varietà di piante a minore esigenza idrica, finanziamenti per favorire investimenti aziendali per un migliore uso delle acque”. Problemi ci sono anche sul mercato mondiale delle commodity a causa della grande siccità negli Usa, che porterà ad una sensibile riduzione dei raccolti cerealicoli (il 38% del prodotto non è in condizioni ottimali) con conseguente aumento dei prezzi e relative ricadute sui mercati internazionali.

UNITA’ DI MISURA

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

VACCHE Frisone 1ª qualità peso vivo

kg.

p.v. 1,17-1,40 p.m 2,65-3,05

MONTICHIARI 1,30-1,42

da macello 1,240-1,340

--

UNITA’ DI MISURA

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

Tonn.

221-225

n.q.

n.q.

(fino) 238-243

VACCHE Frisone 2ª qualità peso vivo

Kg.

pv 0,97-1,10 pm 2,30-2,55

MONTICHIARI 0,85-1,10

1,06-1,16

GRANOTURCO ibrido naz.14% um.

Tonn.

229-230

244-245

236-238

244-245

kg.

pm 2,50-3,15

Vitelloni da macello 24/30 mesi 1,45-1,63

1,30-1,47

SEMI di SOIA Nazionale

MANZE SCOTTONE 24 mesi

Tonn.

n.q.

n.q.

n.q.

Sorgo nazionale n.q.

2,00-2,55

(da 46 a 55 kg) 2,60-2,90

(45-55 kg) 2,40-2,90

ORZO naz. Peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

MONTICHIARI (1° q. 56/60 kg) 2,10-2,50

Tonn.

206-210 211-216

n.q. 240-242

Fino a 65 219 – 224 Fino a 70 225– 230

(p.spec. 63-65) 228 – 230

CRUSCA Alla rinfusa

Tonn.

152–154

144–145

in sacchi 183-186

139-140

FIENO Maggengo Agostano

Tonn.

120 – 130 loietto: 120 – 130

120-130 n.q

Mag. 1° t. n.q.

Medica fienata (1° t. 2012) 105,0-125,0

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn.

Paglia 2012 75-85

95-102

Paglia di frumento r.b. 75-80

Paglia di frumento press. ball. 45-50

FRUMENTO tenero buono mercantile

SUINI Lattonzoli locali

15 kg

3,490

3,540

n.q.

3,490

SUINI Lattonzoli locali

25 kg

2,750

2,780

n.q.

2,750

SUINI Lattonzoli locali

30 kg

2,560

2,630

n.q.

2,550

SUINI Lattonzoli locali

40 kg

2,320

2,360

n.q.

2,320

SUINI da macello

156 kg

1,445

1,500

n.q.

(da 144 a 156 kg) 1,458

SUINI da macello

176 kg

1,505

1,500

n.q.

(da 156 a 176 kg) 1,502

SUINI da macello

Oltre 176 kg

1,475

1,475

n.q.

(da 176 a 180 kg) 1,486

VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg ) frisona

kg.

Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500) p.v. 1,37–1,52 pm 2,69-2,99

VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg) pie blue belga

kg.

3,00-4,55

MONTICHIARI 4,50-4,75

5,20-5,60

(pregiate 70 kg) 4,91-6,05

BURRO pastorizzato

kg.

2,10-2,15

past. 1,85 centr. 2,50

1,60

Zangolato di creme X burrificaz. 1,30

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

kg.

(dolce) 4,95-5,15

5,05-5,20

n.q.

(piccante) 5,10-5,50

5,25-5,50

n.q.

7,20-7,45

7,20-7,45

7,15-7,40

PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m 11,05-11,40

8,20-8,40

8,55-9,10

8,50-8,75

PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre 12,60-13,00

PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi

kg.

GRANA scelto stag. 9 mesi

kg.

GRANA scelto stag. 12-15 mesi

kg.

--

PARMIGIANO REGGIANO 12 mesi 8,75-9,05

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì. Tutti gli aggiornamenti della tabella mercati, insieme ai collegamenti alle principali borse, sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it.


SPORT

lo PROMOZIONE

Casalese, Buoli va all’Asola

(G.G.) Si accasano anche gli ultimi due pezzi pregiati del mercato in uscita della Casalese: Buoli ritrova il suo mister e mentore degli anni biancocelesti Mauro Franzini ad Asola, non cedendo dunque alla corte del Colorno, mentre Bernuzzi ha trovato l’accordo con la

Leoncelli, restando quindi in provincia e resistendo alle sirene viadanesi. Assieme a Bernuzzi, un altro ex di vecchia data, Fabio Chiappani, sceglie la strada di Vescovato. Tutto fermo in entrata e la sensazione è che sarà così almeno per altri quindici giorni.

Possanzini deve lasciare il calcio

IL CASO Notizia shock: l’attaccante soffre di una fibrillazione atriale, in pratica problemi al cuore

E’

La Cremonese ha già una sua fisionomia IL PUNTO

di Federico Contini

arrivata come un fulmine a ciel sereno per i tifosi della Cremonese e per tutti gli amanti del calcio: Davide Possanzini ha annunciato la fine della sua carriera agonistica per problemi al cuore. Una fibrillazione atriale, persistente ad alta frequenza, riscontrata durante le visite mediche di venerdì scorso, è la causa che ha costretto il bomber a dire basta. L’ambiente grigiorosso è stato colto di sorpresa da questa inattesa notizia, che costringerà il bomber, classe ’76, ad appendere gli scarpini al chiodo con qualche anno d’anticipo. Nonostante la non più giovanissima età, infatti, l’ex capitano del Brescia si sentiva in ottima forma, tanto che, dopo le visite di rito, sarebbe dovuto partire con i compagni della Cremonese per il ritiro estivo di Folgaria, per preparare al meglio la prossima stagione. Alla conferenza indetta nella giornata di ieri, Davide Possanzini appariva visibilmente emozionato, ancora incredulo sulla realtà dei fatti: «Mi dispiace veramente. Venerdì ho fatto le visite mediche, ero felicissimo anche per il rinnovo del contratto ma poi, durante la prova sulla ciclette, sono stato immediatamente fermato per un problema al cuore. La prima reazione è stata di incredulità, mi sono passate mille cose per la testa, poi mi è stato detto di smettere con il calcio per il bene della mia salute».

ECCELLENZA

Crema 1908, cantiere aperto

Che senso ha rifiutare una fusione, o meglio, un’unione d’intenti per garantire alla città, all’alba inoltrata del 2012, una sola squadra competitiva e seguita, per poi faticare le sette proverbiali camicie nel tentativo di allestire una rosa degna di tale nome in Eccellenza? Mah, rispondere al quesito, francamente è impresa ardua, tuttavia se i dirigenti cremini hanno rifiutato di unirsi alla Pergolettese, qualche motivazione ce l’avranno pure. In sordina, senza botti di mercato e con pochi euro da investire, con l’allenatore Maurizio Lucchetti (“cannibale” verace), impegnato alla ricerca di sponsor e calciatori, l’annata dell’Ac Crema 1908 è partita. L’obiettivo è quello di mantenere la categoria: il cantiere nerobianco è comunque aperto e in piena evoluzione. E’ invece praticamente chiuso il calciomercato della Rivoltana, vale a dire l’altra compagine cremasca militante in Eccellenza. A Rivolta d’Adda, mister Gigi Zambelli e i locali dirigenti, bruciando i tempi, sono riusciti a centrare gli obiettivi di mercato. S.M.

Davide Possanzini (a sinistra) durante la conferenza stampa di ieri

Non era la prima volta che l’attaccante di Loreto accusava un battito non regolare, ma associava il fatto ad eventi legati a fattori esterni: «Il primo episodio in cui ho accusato questa “tachicardia”, si è verificato due anni fa, quando militavo nelle file del Brescia. Durante un ritiro prima della sfida con l’Ascoli, infatti, questo problema era emerso, ma lo stress emotivo da me subìto per la morte di un magazziniere delle Rondinelle, con il quale ero molto legato, sembrava essere alla radice del fenomeno. Comunque, dopo aver chiesto il parere al medico sociale, ero stato tranquillizzato. Successivamente, durante le altre manifestazioni dell’anomalia cardiaca, cercavo la giustificazione nell’età che avanzava; ma purtroppo così non era». Nella sfortu-

na però c’è un lato positivo della vicenda: l’aver infatti riscontrato la fibrillazione prima della partenza per il ritiro ha evitato possibili conseguenze dannose per la salute dell’atleta. Il dottor Bozzetti, medico sociale della Cremonese, infatti ritiene un “colpo di fortuna” che il problema si sia manifestato durante i test: «E’ stata una sorpresa anche per me. A gennaio infatti non era emerso nulla che facesse pensare ad un simile problema. In Italia siamo all’avanguardia nella tutela della salute dei calciatori, ma nessuno ha certezze assolute; spesso inoltre i ritmi e i tempi di questo mondo concedono poco spazio per gli accertamenti. Possanzini ad esempio è stato inserito nell’ultimo giorno utile per le visite mediche prima della partenza del ritiro, in quanto

la priorità è stata data agli ultimi arrivati. Se non avessimo trovato uno spazio in quella giornata, Davide sarebbe andato a Folgaria correndo dei rischi per la sua salute». Ora per ila punta arrivano mesi di terapie specifiche per il monitoraggio della situazione, che comunque potrebbe eventualmente esser risolta con il ricorso a farmaci. La ripresa dell’attività non è però contemplata nel futuro di Possanzini: «Per ora andrò in vacanza - sottolinea il bomber - il campo mi mancherà, ma nel futuro chissà che si apra un capitolo nuovo, magari come allenatore». Il presidente della Cremonese, Maurizio Calcinoni, comunque assicura: «Per Davide le porte della società saranno sempre aperte. Qui un posto per lui ci sarà in qualsiasi momento».

La nuova punta centrale Djuric

Un’impronta inizia ad esserci. Il lavoro repentino svolto in sede di mercato da Zocchi ed i suoi collaboratori, ha portato mister Brevi ad avere a disposizione già gran parte degli effettivi per la Cremonese che sarà. Tra i pali ci sarà Alfonso con Grillo e Quaini pronto all’occorrenza. In difesa, dove con tutta probabilità sarà confermato il modulo a quattro elementi, a destra troveremo Cangi, con accanto a lui Cremonesi (che deve recuperare la gran parte della stagione persa per infortunio) e Minelli con uno tra Visconti o Sales sulla sinistra a sostituire Favalli. Da verificare Martinez (in prova) e da non dimenticare Giorgi (ex Piacenza). Il centrocampo sarà quasi certamente il reparto con più variabili sotto il profilo del modulo tattico. Certo è che Degeri verrà impiegato con maggiore frequenza in cabina di regìa, con Fietta (che dovrebbe essere confermato anche come capitano), il rientrante Sambugaro, l’esperto Previtali e Magallanes a giocarsi l’equilibrio migliore possibile in mediana. Sulla trequarti, restano da verificare i sudamericani in prova, mentre l’attacco al momento dovrebbe essere imperniato sul giovane Djuric come pivot offensivo, attorno al quale sperare la vena realizzativa di Le Noci e nell’abnegazione di Filippini. Ma eventuali ciliegine sulla torta (una per reparto) potrebbero arrivare anche come colpi di coda di fine mercato, senza dimenticare i giovani aggregati dal settore giovanile. Matteo Volpi

SERIE D La dirigenza gialloblu sta sondando il terreno per l’attaccante del Lumezzane, Fausto Ferrari

Il nuovo Pergo cerca rinforzi in Lega Pro di Stefano Mauri

Il presidente Massimiliano Marinelli, il deus ex machina (persona splendida) Cesare Fogliazza, il consigliere regionale Agostino Alloni, Luca Ferla, Damiano Rey e soci, lontano da occhi indiscreti lavorano sodo per alimentare i sogni di gloria della Pergolettese. Sul rettangolo verde (eufemisticamente parlando...) del Poli-sportivo Bertolotti, nei prossimi giorni sotto la supervisione dell’allenatore Roberto Venturato, del suo vice Marco Lucchi Tuelli (trainer emergente) e dello staff tecnico, la rosa gialloblu inizierà la preparazione in vista dell’imminente e impegnativo campionato nazionale dilettanti, torneo che (ennesima ipocrisia italica) di dilettantistico ormai ha soltanto l’anacronistica denominazione. Fogliazza, cuore, cervello, muscoli e tanto altro del nuovo team cittadino, sta

portando avanti un lavoro egregio: ricostruire un club non è impresa facile, ma l’ex patron del Pizzighettone (scelta dolorosa, di testa, ma, considerati i tempi, ahimè inevitabile, quella di chiudere la compagine rivierasca, ndr) conosce bene la materia e sa il fatto suo. A proposito, nei giorni scorsi, lo stesso Fogliazza, l’ex presidentissimo “canarino” (nella sua avventura calcistica cremasca, di stonato c’è stato soltanto l’addio) Stefano Bergamelli, il ragionier Mario Macalli e il consigliere regionale Agostino Alloni, in stretta sinergia col curatore fallimentare (professionista serio), a mantenere la Lega Pro in terra cremasca ci hanno provato, ma la grave situazione finanziaria ereditata ha scoraggiato qualsiasi tentativo di ripartire nel football professionistico. Quello che conta però adesso è ripartire in quarta, ricominciare a correre senza

guardare indietro: la strada da percorrere, infatti, è in salita, ma è proiettata in avanti (e l’asse con la Cremonese, nel lungo periodo magari riserverà sorprese interessanti, ndr). Fogliazza, Marinelli, Francesco Barbaglio e soci meritano applausi e gratitudine: senza il loro intervento, la geografia calcistica degna di tale nome, in questo mese di luglio non ospiterebbe più il Pergo nella sua galassia. Per carità, nessuna polemica, ma le precedenti dirigenze sono state accolte in pompa magna al loro arrivo a Crema, il nuovo management merita altrettanto. NEWS DI MERCATO Fra gli obiettivi della neonata società gialloblu ci sono alcuni giocatori di Lega Pro come la punta Fausto Ferrari (del Lumezzane), il difensore Alfonso Caruso del Mantova) e gli ex del Montichiari, Alessandro Bertazzoli, Leonardo Muchetti e Marco Filippini.

L’attaccante Fausto Ferrari

Le due McLaren volano sotto la pioggia Wiggins vicino al trionfo

FORMULA 1

Jenson Button

TOUR DE FRANCE

La pioggia continua a disturbare la Formula 1. Dopo i temporali di Silverstone, anche il Gp di Germania a Hockenheim è iniziato con il maltempo. Durante le prove libere di ieri, disturbate dalla pioggia, le McLaren hanno fatto la voce grossa al mattino, con il miglior tempo di Jenson Button (1’16”595), seguito a mezzi secondo da Hamilton. Terzo tempo per Alonso a 785 centesimi, mentre Massa è si è piazzato all’ottavo posto. Solo 20° Webber con la Red Bull. Al pomeriggio, sotto l’acqua, il migliore è stato Maldonado

(1’27”476), mentre Schumacher è uscito di pista e ha distrutto la sua Mercedes, ma non ha avuto fortunatamente conseguenze fisiche. Oggi sono in programma le qualifiche (alle 14 su Raidue) e domani si corre il Gp (dalle ore 14 su Raiuno). CLASSIFICA PILOTI 1) Fernando Alonso 129 punti, 2) Mark Webber 116, 3) Sebastian Vettel 100, 4) Lewis Hamilton 92, 5) Kimi Räikkönen 83, 6) Nico Rosberg 75, 7) Romain Grosjean 61, 8) Jenson Button 50, 9) Sergio Perez 39, 10) Pastor Maldonado 29.

Mentre il britannico Mark Cavendish (Sky) si è imposto allo sprint nella 18ª tappa del Tour de France, la Blagnac-Brive La Gaillarde di 222,5 km, il connazionale e compagno di squadra Bradley Wiggins è a un passo dalla conquista della Grand Boucle. Ultima insidia la cronometro di 53,5 km (da Bonneval a Chartres) in programma oggi, anche se difficilmente Froome e Nibali possono insidiargli la maglia gialla. CLASSIFICA GENERALE 1) Bradley Wiggins (Gbr), 2) Christopher Froome (Gbr) a 2’05”, 3) Vincenzo Nibali (Ita) a 2’41”, 4) Jurgen Van Den Broeck (Bel) a 5’53”. Intanto tiene banco la positività di Franck Schleck, confermata dalle controanalisi. «Per me non cambia nulla, so solo che non ho fatto niente di sbagliato - ha affermato Schleck in una nota - continuerò perciò la mia ricerca per scoprire come la sostanza sia potuta entrare nel mio corpo».


Sport

Sabato 21 Luglio 2012

25

Vanoli tra addii e nuovi arrivi

Malgrado le ristrettezze economiche la società biancoblu è al lavoro per allestire un roster in grado di salvarsi

SERIE A I dirigenti Portaluppi e Cabrini rassegnano le dimissioni. Ingaggiati gli americani Johnson e Harris

Q

di Giovanni Zagni

uesto tormentato mese di luglio, ci sorprende con una notizia decisamente negativa per noi che ne abbiamo stimato le doti umane e tecniche, come giocatore prima e dirigente poi, in quanto riguarda le dimissioni del direttore generale, Flavio Portaluppi, per tutti “il Lupo”. Ma come dargli torto, se si apprende che sarà l’ambiziosissima Armani Milano ad affidargli la massima carica dirigenziale! Portaluppi aveva già avuto altre opportunità, essendo apprezzato in ogni parte dello stivale, ma era rimasto fedele alla società, dov’è passato dal campo alla scrivania, con soddisfazione da entrambe le parti. Stavolta, ed è giusto così, l’occasione era troppo ghiotta per lui ed ha fatto bene a prenderla al volo. Vuol dire che la Vanoli avrà un... amico in più tra i suoi avversari e la tifoseria cremonese non mancherà di applaudirlo, quando si presenterà con i colori di Armani al PalaRadi. Da parte nostra un ringraziamento ed un grossso in bocca al... Lupo. Per quel che riguarda i problemi della Vanoli, quelli economici intendiamo, nulla di ufficiale trapela. Resta consolidato il fatto che avremo ancora la serie A a

Aaron Johnson

Lance Harris

Cremona e che già la dirigenza, d’accordo con coach Caja, ha provveduto a porre i primi due tasselli della nuova squadra: il ventiquattrenne play statunitense Aaron Johnson e Lance Harris (28 anni, guadia-ala). Johnson lo scorso anno in Legadue ad Ostuni, s’è messo in luce, tanto da meritarsi la chiamata alla categoria superiore. Erano circolate voci che volevano che la società fosse interessata a due espertissimi nel ruolo, ma forse un po’ logori, come Bulleri e Maestranzi. La scelta è caduta sul più fresco statunitense e forse è meglio così. Ieri è stato poi annunciato l’ingaggio di Harris, reduce da un’ottima stagione nella Superleague ucraina con

la maglia dell'Halychyna (6.3 punti e 4.4 rimbalzi a partita). Quella delle scelte di mercato, che devono avere una logica tecnica, non soltanto economica, sono probabilmente il passo da compiere più delicato, quello che può segnare nel bene o nel male l’intera stagione e qui ci gioca dentro anche un pizzico di fortuna, poiché l’adattamento alla situazione, la compabilità caratteriale di ognuno di noi, il modo di sapersi sacrificare per la squadra, possono essere variabili importantissime. Non è sufficiente dire, a priori, questo giocatore ci va bene, quest’altro no, poi bisogna seguirne da vicino l’inserimento, per averne il rendimento migliore. Ora che

si è fatto il primo passo, non resta che aspettare che cosa ha in mente il coach e che cosa la società può impegnarsi a spendere. Fare altri nomi, specie sulle riconferme o meno, non lo riteniamo molto serio e forse anche dannoso per gli stessi atleti e per il club di attuale appartenenza. Ovvio che la curiosità sia tanta, ma abbiamo avuto tanta pazienza quando si temeva la “serrata della saracinesca”, abbiamone ancora un po’ ora che invece si continua l’attività. Non hai mai visto che “il Lupo” faccia da tramite per l’arrivo di qualche atleta che a Milano di troppo? CABRINI SE NE VA Dopo Portaluppi, anche Marco Cabrini ha rassegnato le dimissioni dalla carica di direttore sportivo da quella di presidente dell’associazione Futurbasket. «Ringraziando infinitamente il presidente Triboldi che mi ha voluto al suo fianco in quest’avventura che ci ha portati sino in serie A, tra gioie e difficoltà - queste le sue parole mi piace sottolineare come una gestione di persone competenti, appassionate e ben unite, possa arrivare a risultati eccelsi. Naturalmente mi sento di ringraziare l’attuale presidente Aldo Vanoli, tutti i soci, i dirigenti, i collaboratori, gli staff con cui abbiamo vissuto momenti indimenticabili».

Corti e Morelli per la Reima

LE SCHEDE

Il nuovo playmaker ha convinto a Ostuni

Aaron Wesley Johnson, il nuovo playmaker biancoblu, ha disputato l’ultimo campionato in Legadue con la maglia di Ostuni, guidandola sino ai playoff grazie ai suoi 14.1 punti, 2.5 rimbalzi e 4.6 assist per gara (secondo della Lega in questa speciale classifica). Nato a Chicago il 27 ottobre 1988 e cresciuto nel quartiere di Englewood, ha cominciato a giocare a basket alla Hubbard High School, mentre la sua carriera universitaria si è svolta con la canotta dei Blazers dell’Università di Alabama at Birmingham. Lance Harris, invece, è nato il 14 novembre 1984 a Columbia nel Mississippi. Alto 196 centimetri per 95 kg di peso, ha già giocato in Italia due stagioni fa, quando fu tesserato da Venezia prima dei playoff di Legadue per sostiture l’infortunato Alvin Young. Prodotto della Kansas State University, ha giocato anche in Slovenia con lo Zlatorog Lasko e in Gracia con il Kolos-\ sos Rodi e l’Ikaros Kallitheas.

VOLLEY B1 Altri nuovi innesti per la prossima stagione, mentre Invernici lascia Crema

Baket serie A2 femminile

E’ Mario Morelli il secondo opposto della Reima Crema. Un nuovo mattone è stato inserito nella costruzione dei blues per la stagione 2012-2013 nel campionato nazionale di B1. Infatti, dalla serie C è stato promosso Morelli, classe 1983, bergamasco di Caravaggio e cresciuto nelle giovanili blues. Alto 188 centimetri, l’anno scorso era stato aggregato per alcuni allenamenti alla prima squadra, mettendo in mostra tanta grinta e tanta potenza in attacco. Nei giorni scorsi è stato annunciato il primo vero colpo della Reima: Roberto Corti (nella foto), l’atleta di Vimercate che ritorna a Crema dopo due stagioni. Nato il 31 agosto 1987, ha iniziato la carriera nel settore giovanile del Merate (2002-2003), prima di passare al Volley Milano(2003-2007). Due stagioni di gavetta al Pro Victoria Monza e l’arrivo in maglia blues nel 2009 in A2, con la conquista della finale playoff contro Roma e la serie A1 sfiorata per una manciata di punti. Quindi l’avventura con la casacca blues di Loreto ed il campionato scorso a in Sardegna a Sant’Antioco sino a dicembre e poi a Porto Ravenna in B1. Inoltre, è stato

Giancarlo Giroldi è il nuovo coach del Basket Team Crema. La società del presidente Spinelli ha trovato l’accordo con il tecnico di Reggio Emilia che dopo aver guidato la squadra della sua città, approda a Crema per affrontare la nuova avventura in A2. Inoltre, sarà ancora la Tec-Mar Crema il main sponsor del Basket Team e quindi sarà ancora il “marchio” della ditta di Crespiatica, specializzata nelle fornitura di apparecchi di illuminazione, a capeggiare sulle maglie della formazione cremasca. «L’accordo siglato tra Massimiliano Marinelli ed il presidente Spinelli - rivela la società - riveste una vitale importanza, permettendo al Basket Team di affrontare la prossima stagione con una certezze in più, che può aiutare a sostenere in maniera determinante l’impegno di una serie A2».

VELA Si è conclusa a Ledro l’ultima tappa del Campionato zonale edizione 2012, con il dominio di Dario Bruni. L’atleta cremonese si è infatti aggiudiacato sia il Trofeo Ledro Snipe, che il Campionato zonale. Il Trofeo Ledro Snipe ha visto la partecipazione di 18 imbarcazioni, record per le regate della XIV zona di quest’anno che hanno visto un leggero

confermato il regista Nicola Mazzonelli (classe ’69), mentre dalle giovanili del Copra Volley Piacenza è arrivato un altro alzatore: Andrea Sarubbi. Dopo gli arrivi, una partenza. Dopo il messaggio inviato su Facebook a società e tifosi (nel gruppo Wild Kaos Crema), la Reima ha voluto ringraziare Tommaso Invernici per il lavoro svolto e l’attaccamento alla maglia dimostrato nelle ultime due stagioni. «Saluto a nome di tutti Tommy Invernici – dichiara il direttore generale Michele Rota - che dopo due stagioni in maglia blues continuerà altrove, non so se come giocatore o come allenatore. Ci siamo lasciati da amici, come eravamo: da parte nostra c’era l’esigenza di puntare su una riserva giovane, avendo già in squadra tre over (il regolamento federale prevede al massimo 4 atleti nati dopo il 1981 a referto): Tommy ha ancora voglia di giocare e quindi ciascuno ha fatto la scelta migliore». La preparazione inizierà il 27 agosto e le avversarie dei blues sono: Asti, Cuneo, Genova, Cisano Bergamasco, Brescia, Cantù, Milano, Sant’Antioco, Iglesias, Cagliari, Olbia.

Tec-Mar, Giroldi è il nuovo coach

Dario Bruni ha dominato il Campionato zonale

calo del numero dei partecipanti. A rappresentare Cremona si sono schierati sulla linea di partenza quattro equipaggi: Bruni-Collotta, Bruni Capelli, ArpiniCabrini, Peri-Villani. Da segnalare, nella prima prova, la seconda posizione di Renato Bruni dietro al figlio Dario.

Brillanti i risultati ottenuti anche dagli altri equipaggi cremonesi. Contrariamente al programma iniziale, i regatanti hanno chiesto all’unanimità di portare a cinque il numero delle prove, anziché le quattro previste: così sono state disputate tre prove nella giornata di sabato

con vento un po’ (instabile) e due domenica, anche se la giuria si è trovata costretta ad accorciare la quinta prova proprio poco prima che si scatenasse un forte acquazzone. Alla fine primo posto per Dario Bruni-Carlo Collotta, seguiti da Demattè-De Rossi.


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Sport

Sabato 21 Luglio 2012

VOLLEY A2

Le 14 società iscritte sono tutte ammesse

Nessuna sorpresa nella serie A2 femminile di volley. Tutte ammesse le quattordici squadre iscritte, compresa la Pomì Casalmaggiore, che comunque aveva tutte le carte in regolare per giocare ancora in A2. Ecco le quattrodici socie-

tà ammesse al campionato 2012-2013 di A2: Pallavolo Villanterio (Pv), Vbc Pallavolo Rosa Casalmaggiore (Cr), Volley Soverato (Cz) Verona Volley Femminile, La Terra del Volley Fontanellato (Pr), Ihf Volley Frosinone, Polispor-tiva

Antares Sala Consilina (Sa), Volley San Vito (Br), Pallavolo Ornavasso (Vb), Promoball Vbf Flero (Bs), Azzurra Volley San Casciano (Fi), Pallavolo Marsala (Tp), Gs Volley Cadelbosco (Re), Agil Volley Novara.

Grande spettacolo a Capergnanica Malgrado la concorrenza di altre corse, più di un centinaio di baby ciclisti si sono dati battaglia

CICLISMO Da segnalare il successo tra i nati nel 2005 di Giuseppe Cavagnoli del Ccc-Arvedi Elena Bissolati super in pista

V

ietato criticare la Federciclismo. Chiunque critica questo governo sportivo, viene bollato come autolesionista. Si è fatto un gran baccano attorno alla promozione giovanile, dei tagli della disciplina su strada e poi i poteri forti demoliscono i calendari sovrapponendo nella stessa regione lo stesso copione di prima. Non è mai bello dire “l’avevamo detto”, però è così. Malgrado la concomitanza del Trofeo Rosa e del Trofeo Lombardia a Gazzaniga (Bergamo), i minicorridori della categoria Giovanissimi sono scesi sulle strade di Capergnanica, per giocarsi la vittoria del “12° Trofeo Movimento Cristiano Lavoratori”, organizzato dal collaudato team dell’Unione Ciclistica Cremasca del presidente Albino Ferla. Al via più di un centinaio di promesse del ciclismo giovanile provenienti anche da regioni limitrofe per uno spettacolo che ha animato la mattinata. Nella gara della classe 2005, sul gradino più alto del podio è salito il cremonese Giuseppe Cavagnoli (CC CremoneseArvedi), che ha distanziato Giorgio Piazza (Gs Corbellini Crespiatica), Francesco

Elena Bissolati (Pianeta Rosa, nella foto), “principessina” della pista di S. Giovanni in Croce, già campionessa italiana della velocita Allieve (titolo conquistato ai tricolori giovanili di Fiorenzuola), è diventata anche campionessa lombarda della stessa specialità sulla pista di Busto Garolfo (Milano), vincendo il duello con le superfavorite Martina Alzini (Cesano Maderno) e la cremasca Miriam Vece (Team Valcar).

Ferrari e Jacopo Risposi (Pedale Castellano) e Norbis Michele (Capriolo). Successo del milanese Luca Cani (Cernuschese), invece, nella classe 2004: ha respinto allo sprint i pur bravi Mirko Mazzoleni (Osio Sotto),

Luca Pollini (Imbalplast Soncino), Fabio Stuani (Capriolo) e Matteo Baroni (Pol. Albano). Volatona tra i nati nel 2003: Alessandro Romele (Cicli Seracchi) ha messo in fila Gianluca Brambilla (Pedale

Castellano), Marco Bonati (Pol. Albano), Daniele Anselmi (Caluschese) e Federico Aceto (Pagnoncelli). Il bergamasco Nicholas Norbis (Sc Capriolo) ha fatto saltare il banco della gara dei 2002, davanti ad Anas Ez Zigati (Pol. Albano), Chiristian Merati (Pagnoncelli), Andrea Colleoni (Caluschese) e Mattia Vanelli (Gs Corbellini Crespiatica). Sulla vetta dei nati nel 2001 è salito Yuri Brioni (Pol. Albano), che ha sprintato sui coetanei Walter Calzoni (Vallecamonica), Riccardo Locatelli (Ossanesga), Michele Zucchetti (Cicloteam Nenbro) e Lorenzo Longa (Cicli Seracchi Sovere). Infine, il piacentino Alessandro Moro (Pedale Castellano), favorito dal gioco di squadra, ha messo il turbo volando al traguardo tutto solo, mentre il gruppo è stato regolato dal supervincitore cremasco Anselmo Francesconi (Uc Cremasca) su Roberto Bigoni (Cicli Peracchi) e Roberto Pasta (Uc Ossanesga). Al Pedale Castellano (Piacenza) sia il trofeo a punti che quello per la società con il maggior numero di partecipanti. F.C.

VOLLEY A1

Dalia (Icos): «Non vedo l’ora di cominciare»

E’ Ludovica Dalia la nuova palleggiatrice dell’Icos Crema nel prossimo campionato di A1. Nel pomeriggio di giovedì la neo regista violarosa è stata presentata alla stampa presso l’Hotel Ponte di Rialto di Crema. «Tanta gente mi ha parlato bene di Crema e della società - ha esordito Ludovica Dalia - quindi sono pronta per questa nuova avventura. La squadra che si sta formando sarà in grado di tenere il passo nel prossimo campionato di A1, ma dovremo lavorare molto. Sarà fondamentale partire con il piede giusto». Anche il presidente Claudio Cogorno è sulla stessa linea: «Sarà un anno di esperienza, ma non mancherà di certo l’entusiasmo giusto per coinvolgere la città di Crema e il straordinario pubblico. Questo è un punto di partenza, non di arrivo». La giocatrice di Roma, classe 1984, con i suoi quasi 28 anni porterà un po’ di esperienza nella cabina di regia violarosa. Tanti campionati di A1 alle spalle, l’ultimo con la maglia del Cariparma. La sua carriera è iniziata nel 1999 quando fece il suo esordio in B1 a Frascati, poi Rieti e il salto in A2 nel 2006 con il Castellana Grotte (con tanto di promozione. Infine, quattro stagioni a Urbino, dove ha conquistato la Coppa Cev, prima di giocare a Parma.

NEL BERGAMASCO

BOCCE

(F.C.) Assegnati a Gazzaniga (Bergamo) il Trofeo Lombardia e il Trofeo Rosa, con maschi e femmine a contendersi i titoli: 430 baby ciclisti da 7 ai 12 anni a giocare sulla bicicletta. Per quanto riguarda la pattuglia cremonesi, orchestrata dal responsabile Alessandro Rossi, malgrado tutto ha comunque colto il sesto posto, più che buobo nel contesto delle 11 province schierate. Nella corsa femminile riservata alla categoria del 2005, è stata la sanbassanese Federica Venturelli del CC Cremonese-Arvedi (nella foto) a farla da padrona conquistando l’oro e anche il posto d’ onore del

Ancora un successo per Mattia Visconti della Bissolati, che ha trionfato nell’8° Trofeo Lomar a Madignano (categotia C/D). In finale ha superato nettamente per 12-3 Mario Raimondi. Sempre a Madignano, nell’8° Trofeo Comune (categoria A/B), successo di Giuseppe Lacchini (S. Stefano) su Antonio Comizzoli per 12-6. Nel Memorial Ferri-Matinetti alla Grandi, affermazioni di Giuseppe Ghisolfi (categoria A/B) e Luciano Leporati (categoria C/D).

La giovane atleta del CC Cremonese-Arvedi ha vinto tra i nati nel 2005. Terzo posto per Mirko Coloberti dell’Imbalplast

Trofeo Rosa, exploit di Federica Venturelli

SEI GIORNI Franco Marvulli si è quindi confermato il re indiscusso delle Sei Giorni. Nello splendore del velodromo Attilio Pavesi, ha centrato il pokerissimo, entrando di diritto nella storia della Sei Giorni delle Rose. Stavolta lo svizzero superiridato, si è imposto con il connazionale Tristan Marguet. I due vincitori sono indubbiamentestati i più forti, reggendo a meraviglia il confronto con gli avversari fino all’ultima volata dell’Americana di 60 giri, con le prime due coppie separate da un solo punto: 217 per MarvulliMarguet, 216 per i portacolori della

Trofeo Rosa. Sempre restando alle bambine nate nel 2005, 7° posto di Angelica Curlo (Imbalplast di Soncino) e nono di Giada Pisaroni (Imbalplast di Soncino) nella fascia del 2004. Nell’analoga prova maschile (2005), Mirko Coloberti (Imbalplast di Soncino) saliva sul podio con il terzo posto (numericamente il secondo in assoluto della Lombardia capitale del movimento giovanile). Merita di essere menzionato per il suo 11° posto della graduatoria Andrea Distasio (Imbalplast Soncino). Rossi, non molla di un millimetro, lancia messaggi mirati all’armonia con le

società e con regole più restrittive. • TROFEO MARIMAR Ripalta Cremasca, un piccolo centro con i cuori che pulsano a mille e non solo per lo sport del ciclismo: il 22 luglio, giorno in cui la categoria Giovanissimi disputerà il 10° Trofeo Marimar. Chi brinderà per il successo? Montare sulla sella della bici conta più di qualsiasi cosa, senza lasciarti fregare dalla smania del trionfo a tutti i costi. Altri aspetti del programma verranno svelati dallo speaker Adriano Silvani della Uc Cremasca, società che organizza l’evento che prenderà il via alle ore 9.30.

La pista incorona il suo re: Franco Marvulli Repubblica Ceca, Kadlet-Kankovski. Nel momento decisivo, Marguet ha fatto sua la prima volata, ma i rivali cechi non sono indietreggiati di un solo punto. A metà dell’Americana, Marvulli e Marguet hanno consolidato il primato, ma non erano ancora al sicuro. Intanto, le speranze di un ribaltone sono sfumate per Hochmann e Hacecky (Acef): volati fuori dal mucchio, hanno guadagnato quindici metri, ma

non trovando collaborazione, sono stati inghiottiti come un aspiratore. Pubblico tutto in piedi sugli spalti per l’ultimo giro: agli svizzeri è bastato un secondo posto nell’ultima volata per il trionfo e “re Franco” ha poi messo il turbo, inseguito da Kankovsky. Folletto, funambolo e giocoliere, Marvulli ha entusiasmato il pubblico, vincendo l’ultima volata e centrando così la quinta affermazione nella Sei Giorni delle Rose. Bisognerà fargli un

monumento, per l’immensa qualità, la costanza e la forza di combattente nato mostrata anche stavolta. «Sapevamo che in sessanta giri – sottolinea Marvulli - era difficile guadagnare il giro, noi abbiamo controllato la corsa e devo dire che Tristian è stato bravissimo a mantenere la calma, anche quando la coppia ceca ha cercato di guadagnare il terreno. Sono contento perché è stato un grande lavoro di squadra».

Mattia Visconti vince ancora

Poco distante, Marguet sorride. Il maestro lo ha promosso a pieni voti. «E’ la seconda volta che corro con Franco in una Sei Giorni e le abbiamo vinte entrambe». CLASSIFICA FINALE DELLA SEI GIORNI 1) Franco Marvulli-Tristan Marguet (Ferri) 252 punti; 2) Milan Kadlec-Alois Kankovsky (Jachymov) 243; 3) Jiri Hochmann-Voitech Hacesky (Acef) 114; 4) Leonid KrasnovNikolay Zhurkin (Maglificio Rosti) 185 a un giro; 5) Nicolò Bonifacio-Angelo Ciccone (Fiorenzuola) 118 a un giro. Fortunato Chiodo


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a Crema dal 1981

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