Il
PICCOLO giornale del
CREMASCO
VENERDI’ 31 LUGLIO 2009 • Supplemento settimanale al n° 31 de "Il Piccolo Giornale"
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Direzione e redazione: Piazza Premoli, 7 - Crema • Tel. 0373 83.041 • Fax 0373 83.041 • E-mail: cremasco@cuticomunicazione.it Pubblicità: Immagina srl - Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96-Cremona
E' UNA VERIFICA SENZA FINE. MA C'E' CHI PROPONE...
CULTURA, «ALLORA RIDATECI ANCOROTTI»
La proposta di Lorenzetti, Pdl, al sindaco Bruno Bruttomesso: «L'assessorato resta vacante e anche le Attività Produttive sono scoperte in un momento di crisi». Nel frattempo, CremArena è un successo. Boschiroli: «Non tutto quello fatto dal centrosinistra era sbagliato».
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No alcol agli under 16, ma ci vuole una legge
in cui non si applichino le proibizioni. Da sottolineare l’apprezzamento espresso dal presidente del consiglio Berlusconi, che ha commentato: «una idea eccellente, una ottima iniziativa, spero che venga ripresa da tutte le amministrazioni», scordandosi che con un semplice Decreto Legge il governo avrebbe potuto far applicare le norme restrittive a tutto il Paese, senza delegare i comuni a gestire problemi di tali dimensioni. Altra considerazione va fatta sulla capacità delle amministrazioni locali di verificare e sanzionare i comportamenti sia degli esercenti che dei ragazzi, obbligando le polizie locali a compiti che vanno dai controlli di coloro che frequentano le prostitute alla lotta alla delinquenza comune, in un crescendo sanzionatorio che rischia di non avere neppure un ruolo di deterrente. Se non si può comunque negare l’esigenza di sanzionare comportamenti contro la legge si deve in egual misura riconoscere l’esigenza di educare famiglie e giovani nonché la necessità di togliere al consumo di alcolici la fama errata di essere produttore di benessere ed allegria. Dunque passaggi ragionati e graduali: una legge dello Stato, educazione in famiglia e nelle scuole, messaggi corretti e sanzioni pesanti; e basta morti a cui un’ammenda di 500 euro non potrà ridare vita. Enrico Tupone tuponee@alice.it
Intervista
INFLUENZA SUINA: CREMA SI PREPARA PIU' A RISCHIO CHI E' NATO DOPO IL 1957
L'avvocato Sergio Fiori «Così ho fatto assolvere Giorgio Zucchi» a pagina 9
Era uno dei processi più attesi dell'anno. Alla sbarra Giorgio Zucchi, agente di commercio e leader del partito «La Destra». L'accusa: detenzione di cocaina in concorso. Era difeso dall'avvocato Sergio Fiori, uno dei più brillanti legali del panorama nazionale. L'abbiamo intervistato. Ecco che cosa ci ha detto: «L'assoluzione? Merito di una intercettazione telefonica...». Libera artigiani di Crema
«Sindaco, ora bisogna cambiare il passo» a pagina 12
il PICCOLO
Attivate le procedure di emergenza all'ospedale di Crema
Vacanze Alternative
Un soggiorno nell'eremo: per trovare la pace interiore ▲
recenti provvedimenti emessi, o annunciati, da alcuni comuni lombardi introducono per la prima volta il divieto di somministrazione, vendita, consumo e cessione a titolo gratuito di bevande alcoliche a chi sia al di sotto dei sedici anni, fissando una pesante sanzione per i trasgressori. Il codice penale prevedeva già da tempo sanzioni per gli esercenti che vendevano alcolici ai minori di 16 anni, norma ampiamente disattesa o superata con semplici espedienti da parte dei giovani, come dimostrato più volte anche in inchieste televisive. Indubbiamente queste iniziative cercano di contrastare il fenomeno del consumo di bevande alcoliche fra i giovani e porre termine a tutte le assurde morti che costellano la cronaca nera dei giornali dopo i fine settimana; dunque iniziative che meritano attenzione ma che meritano anche considerazioni per valutarne l’efficacia ed applicabilità e per verificare che ancora una volta sul tema della sicurezza non vengano fatti provvedimenti “annuncio”, ad uso elettorale o propagandistico, ma di scarso impatto. Una prima considerazione va fatta sull’applicazione a macchia di leopardo dei provvedimenti, situazione che rende possibile trovare locali che somministrano alcolici nei comuni vicini, aumentando inoltre il rischio che i ragazzi si spostino in macchina per trovare luoghi
PERICOLO PANDEMIA
a pagina 5
a pagina 6-7
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Augura buone vacanze a tutti i suoi lettori
Il settimanale tornerà negli espositori dal 4 settembre!
Lavori al Voltini, il vice sindaco Piazzi pensa a uno stadio nuovo. Ribatte Aschedamini: «Non è un affare». Intanto i tifosi... - A pag. 11
Cronaca
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Paullese, blitz a sorpresa di Salini U Il presidente della Provincia visita il cantiere a Bagnolo e promette: «Non sarà un altro ponte di Montodine»
di Roberto Bettinelli
n'ispezione che è giunta inaspettata quella del presidente della Provincia Massimiliano Salini sul cantiere della Paullese a Bagnolo Cremasco. La mattina di venerdì 24 luglio, Salini, accompagnato da alcuni dei suoi assessori, ha eseguito un vero blitz per conoscere a che punto sono i lavori della riqualificazione. Il cantiere è stato aperto poco più di due mesi fa. Un tempo irrisorio se paragonato ai tre anni necessari per ultimare i lavori. Ma Salini ha ritenuto opportuno verificare di persona che tutto vada nel verso giusto fin dall'inizio. In Italia, si sa, le grandi opere pubbliche devono essere sottoposte a un monitoraggio continuo, pena gli enormi ritardi che si accumulano facendo lievitare in modo stra-
ordinario i costi. Un cattivo vizio della politica che se è prima caratterizzava le regioni meridionali, adesso si è diffuso anche al Nord. Ma sentiamo che cosa ci dice Salini. Presidente, perchè questo sopralluogo al cantiere della Paullese? «Sono oltre 30 anni che i cittadini attendono quest’opera. Dopo tante parole, si passa ai fatti. Le ruspe sono finalmente al lavoro. Dopo il mio insediamento, un sopralluogo al cantiere per toccare con mano era il minimo che potessi fare. Vigilare, sollecitare la massima celerità possibile nell’avanzamento del cantiere e pormi come garante dello stato dei lavori: è questo il senso della mia visita». I cremaschi sono rimasti scottati dalla farsa del ponte di Montodine. Che cosa può fare perché non si ripeta la stessa cosa con la Paullese? «I controlli sono necessari
proprio per evitare un altro ponte di Montodine. Oltrepassare l’Adda percorrendolo ogni giorno è una vera e propria impresa. Le code al semaforo all’imbocco della struttura Bailey parlano chiaro. Non deve verificarsi un ponte di Montodine bis. La Provincia deve fare una cosa: essere concreta e vigilare. Solleciterò Anas, che ha in carico la struttura, verificando in un incontro tecnico il crono programma annunciato mesi fa da Claudio De Lorenzo, direttore del compartimento Anas della Lombardia: ponte completato entro novembre di quest’anno. Lei ha indicato come data di consegna della nuova Paullese il 31 dicembre del 2012, quando sarà conclusa la Bre. Be.Mi. E' importante questa coincidenza? «La Bre.Be.Mi. agevolerà la movimentazione delle merci su gomma, il traffico commerciale tra Milano e altre due città ca-
AGOSTINO ALLONI
«Bene, ma non sia solo cinema» di Roberto Bettinelli
Agostino Alloni, ex vice presidente della Provincia durante l'amministrazione di Giuseppe Torchio, ha tenuto a battesimo l'avvio dei lavori di riqualificazione della Paullese. Che cosa ne pensa del sopralluogo di Salini al cantiere della Paullese a Bagnolo Cremasco? «Ha fatto bene a farlo, l'avrei fatto anch'io, ma a questo punto dei lavori ritengo è in ogni caso poco concreto. L'impresa che ha vinto l'appalto ha firmato un contratto in base al quale ha tre anni di tempo per completare i lavori. Fare un'ispezione ora dopo solo due mesi che hanno preso avvio i lavori, francamente, per chiunque ha un po' di esperienza in questo campo, significa più che altro fare del cinema... mi auguro in ogni caso che questo monitoraggio continuerà nel tempo e non sia solo un'invenzione propagandistica della prima ora». Tanti cremaschi hanno paura che la riqualificazione interessi solo il tratto cremasco mentre non cambierà nulla dopo Spino d'Adda... «Posso tranquillizzarli, questa infrastruttura l'abbiamo voluta con forza e organizzata bene. Abbiamo già comprato i terreni nel secondo tratto, quello dopo Spino d'Adda. In tutto abbiamo portato a termine 500 espropri e nel 90% dei casi l'abbiamo fatto attraverso accordi bonari, quindi senza veder nascere contenziosi legali con i proprietari. E' stato un lavoro enorme». Come pensavate di ovviare ai disagi degli abitanti dei comuni che si affacciano sulla Paullese? «Per quanto riguarda la cintura dei comuni del lato Ovest come Bagnolo Cremasco, Vaiano Cremasco, Dovera, Monte Cremasco, Montodine, avevamo già organizzato una serie
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di bus navetta che avrebbero collegato gli abitanti di questi comuni con la stazione ferroviaria di Lodi. Da qui i cittadini avrebbero preso il tremo per Milano. Abbiamo fatto anche degli esperimenti. In un'ora si arrivava a Milano. Questa è stata una delle nostre prime preoccupazioni. Al punto che abbiamo iniziato a discuterne con la Regione Lombardia già nel luglio del 2007. la cosa incredibile è che Rossoni ci ha sempre detto che tutto sarebbe stato fatto al più presto eppure nel maggio scorso, nonostante mille promesse, dalla Regione non è mai arrivata nessuna autorizzazione». E per i comuni sul lato Nord-Est della Paullese che tipo di soluzioni avevate trovato? «Il collegamento naturale era ed è ovviamente la stazione ferroviaria di Treviglio. Anche qui avevamo preparato un servizio di bus che dai comuni cremaschi trasportava i cittadini fino alla stazione di Treviglio dove ci sarebbe stato un treno cadenzato, per intenderci ogni quindici minuti, verso Milano. Basta quindi con bus lungo la Rivoltana e la Melotta. Anche qui però la Regione non si è mai pronunciata, solo grandi promesse e nessun fatto concreto...e sì che bastavano poche centinaia di migliaia di euro». Ma basta la nuova Paullese può risolvere i problemi di collegamento del Cremasco con Milano? «Evidentemente no, è un'opera importante, che andava fatta e che deve essere portata a termine nei tempi convenuti. Noi ci siamo impegnati a fondo per recuperare le risorse. Ci siamo riusciti. Ma restano da fare altre considerazioni. La vera risposta ai disagi dei pendolari sono i treni. La Paullese va bene, è necessaria, serve, ma servono soprattutto treni veloci, sicuri, che rispettino gli orari. Questa è l'altra grande sfida che bisogna affrontare».
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Numero chiuso in tipografia: Giovedì 30 Luglio ore 16,00
poluogo come Brescia e Bergamo, che rivestono un ruolo chiave nell’economia lombarda e italiana. La nuova Paullese renderà possibile una viabilità più sicura, adatta ad ospitare il traffico pesante: proprio questo flusso veicolare troverà il naturale prolungamento sulla Bre. Be.Mi». Ma che cosa significa riqualificare la Paullese? «Sarà una sorta di superstrada. Quando i lavori saranno conclusi, questo tratto di Paullese cesserà di essere uno dei punti più pericolosi d’Italia: avrà due carreggiate (con due corsie per senso di marcia), guard rail a tripla onda (in grado di contenere i mezzi pesanti in caso di incidente), corsie di accelerazione per evitare pericolosi incroci. I lavori del primo lotto tra Crema e Dovera sono iniziati nel gennaio di quest’anno, con una sospensione imposta dalle condizioni meteorologiche non favorevoli. Sono proseguiti in febbraio: alla fine restituiranno una strada nella quale saranno eliminati tutti gli accessi a raso delle proprietà private (alle quali sarà comunque garantita la fruibilità della Paullese attraverso opportune contro strade). Sempre per aumentare la sicurezza ci saranno inoltre tre incroci a livello sfalsato all’altezza del rondò della Girandola, di Vaiano Cremasco e di Dovera». Che ruolo gioca l'amministrazione provinciale in questo progetto? «Il primo lotto costa 86 milioni e 600 mila euro, gran parte della somma è finanziata dalla Regione Lombardia mentre la
Provincia ha contribuito con 7 milioni di euro. L’amministrazione provinciale inoltre ha seguito e supervisionato la progettazione, gli espropri, i contatti con la Regione, la gara d’appalto e i contatti con i comuni. Attualmente ha anche la direzione lavori. Il secondo lotto tra Dovera e Spino d’Adda costerà invece 55 milioni di euro». In che modo pensate di risolvere i disagi di automobilisti e camionisti Massimiliano Salini ispeziona il cantiere che sono abituati a spodella Paullese a Bagnolo Cremasco starsi sulla Paullese? «La metropolitana fino a «I nostri uffici tecnici si sono Paullo è un processo milanese, mossi con un obiettivo: non che deve partire dal capoluogo chiudere mai la Paullese. La ex lombardo. Quel che può fare la statale resterà normalmente Provincia di Cremona è concersempre aperta al traffico, anche tare le soluzioni: la metropolitase a tratti con strade di servizio na è una delle ipotesi sul tavolo. e una viabilità inevitabilmente Una cosa è certa: se lo scenario meno efficace. Parte del traffico politico provinciale e regionale a lunga percorrenza potrà troresterà quello attuale, in futuro vare un valido percorso alternaci saranno le condizioni per ottivo grazie alla circonvallazione timizzare i percorsi». di Pandino che realizzeremo La Bre.Be.Mi. nasce con un entro il prossimo anno». obiettivo specifico: coprire il Tutti ritengono utile la nuotragitto Milano-Brescia in 50 va statale, ma una volta che minuti invece delle tre ore atsarà completata la riqualificatuali. Qual è l'obiettivo della zione fino a Spino d'Adda, nuova Paullese? che cosa succederà nel tratto «Meno incidenti stradali, più successivo fino a Milano? sicurezza, traffico scorrevole e, «E’ di competenza della Proper i tanti cremaschi che la devincia di Milano che ci risulta già vono percorrere quotidianaal lavoro per riqualificare il tratto mente, spostamenti finalmente tra Peschiera Borromeo e Setdegni di quello che sono: uomitala. Siamo ottimisti». ni e cittadini, che ogni giorno Prolungare la linea della lavorano con fatica e che hanno metropolitana fino a Paullo il diritto ad una mobilità davvero potrebbe essere la soluzione sostenibile anche qui, lungo la per alleggerire i flussi di trafPaullese». fico lungo la Paullese?
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«Diamo il via alle Grandi opere»
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Lo dice Andrea Salini, consigliere comunale del Pdl: «Abbiamo puntato tutto sul superamento della ferrovia e sull'Ersaf, ora è arrivato il momento di farlo». Ecco la sua vita: studi, lavoro in Regione, Cielle e anche l'esperienza dei Memores...
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di Tiziano Guerini
ndrea Salini, soresinese di nascita, come il cugino Massimiliano, presidente della Provincia di Cremona, è consigliere comunale a Crema di prima nomina. Laureato in Scienze politiche presso l’Università Cattolica di Milano ha successivamente conseguito il dottorato di ricerca in Storia economica presso la stessa università lavorandovi per due anni. Dal 2006 è stato assunto presso la Regione Lombardia nella segreteria particolare del presidente Roberto Formigoni, con il compito della elaborazione delle varie tematiche in economia, istruzione, lavoro e università. Aderente al movimento di Comunione e Liberazione, ne ha fatto una scelta di vita scegliendo dal 2005 di farvi parte tramite la sua emanazione «Memores Domini», laici con voto di castità, povertà e obbedienza e vita comunitaria (la comunità di Crema, dove vive, raggruppa 8 persone che hanno fatto tale scelta). Gli piacciono le letture di saggistica, di attualità politica, ma anche gialli e romanzi storici; ama il turismo enogastronomico è tifoso di calcio avendo an-
che giocato nelle giovanili del Pergocrema. Segue attentamente i gialloblù e fa parte di quelle persone che ritengono lo stadio Voltini adeguato alle necessità del calcio cittadino. Ma è ora di affrontare le tematiche della vita amministrativa. «Sono stato eletto nella lista di Forza Italia, ora partecipo del gruppo del Popolo della Libertà, vi sono approdato sia per una evolu-
alla vita amministrativa a Crema». Come giudica questa esperienza dopo 2 anni? «Sicuramente positiva, anche se per me nuova e quindi ho ancora molto da imparare. Da pendolare mi rimane poco tempo per conoscere di più la città dove vivo da non moltissimi anni, e per approfondire le tematiche amministrative. In consiglio a volte si parla troppo, ma ho visto che in qualche
E’ in atto una verifica politica che tende a valorizzare il ruolo dei consiglieri comunali: serve o no? «E’ un passaggio politico importante di cui si avvertiva il bisogno. Devo dire che nel gruppo di Forza Italia il contatto con gli assessori non era mai venuto meno, forse qualche problema in più esisteva per il gruppo di Alleanza Nazionale. Ora
Andrea Salini, consigliere comunale del Pdl
zione naturale della passione politica, sia perché sollecitato da amici quali Francesco Martelli, Massimo Piazzi, Laura Zanibelli, tutti poi partecipi direttamente
caso la discussione ha portato a modifiche migliorative delle proposte iniziali della giunta. Per me è un’esperienza valida ed importante».
considero decisiva la scelta che ogni decisione importante prima del varo da parte della giunta, passi per la discussione e la condivisione dei consiglieri di maggio-
ranza. Certo, una volta espressa una posizione, anche a maggioranza, poi tutti si devono adeguare». Un giudizio sulla giunta... «Non ho mai avuto problemi a rapportarmi con i diversi assessori. Ora gli obiettivi più importanti e impegnativi sono tutti sul tavolo del confronto interno: è il momento di passare dal progetto alla sua realizzazione. Non manca molto, tutto sommato alla fine della tornata amministrativa e noi abbiamo scommesso tutto sulla realizzazione di alcune opere importanti che cambieranno il volto della città: superamento della ferrovia e valorizzazione dell’area Ersaf. A me piace anche l’idea del Palazzetto alla Pierina». E del sindaco che cosa ne pensa? «E’ una persona che sa ascoltare, che ama il dialogo, e in questo ultimo periodo ha dimostrato di amare anche la chiarezza e la decisione. Ha voluto con forza gli incontri con i consiglieri di maggioranza, ora dice di voler scegliere il nuovo assessore alla Cultura al di fuori dei partiti: gli compete, va bene così». E a proposito della minoranze in consiglio comunale, qual è il suo giudizio? «Ho l’impressione a volte
che prendano delle posizioni troppo pregiudiziali e ideologiche. Dovrebbe prevalere di più il merito delle cose per ricercare un consenso, anche fra i cittadini, sulle questioni veramente importanti. In questo senso spesso ho apprezzato gli interventi di Claudio Ceravolo, di Gianni Risari, della Stefania Bonaldi, di Felice Lopopolo».
«Crema è molto bella, ma non c'è il turismo» Andrea Salini conclude, infine, con un vero atto d’amore verso questa città, Crema. «E’ una delle città più belle della Lombardia, me lo dicono tutti gli amici che mi vengono a trovare. Non è conosciuta come meriterebbe. Soprattutto il centro storico con i suoi antichi palazzi signorili meriterebbe più attenzione per incrementare un turismo che sarà anche minore, ma che preferisco leggere come migliore. Bisognerebbe fare di più in vista di Expo 2015, per entrare nei circuiti turistici in uscita da Milano».
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«Vado in vacanza nell'eremo» Piero Carelli, docente di filosofia in pensione, racconta l'estate di pace e meditazione a Camaldoli
L'
di Barbara Milanesi
estate 2009 sembra essere all’insegna delle vacanze alternative. Tutti alla ricerca di una meta diversa per passare l’estate. Nulla di nuovo, invece, per un gruppo di appassionati che da più di 20 anni trascorrono la settimana di ferragosto in un eremo in Toscana. Pare che però gli spirituali interessati a questo tipo di soggiorno crescano sempre più e che non ci siano limiti di età. Abbiamo intervistato il professor Piero Carelli, che da circa 7 anni, passa la settimana più afosa dell’anno in questa struttura.
Ma che cos’è l’eremo e cosa significa passarci una vacanza? «L'eremo è in genere un luogo di difficile accesso, dove uno o più individui, detti eremiti o anacoreti (dal greco anachoretès, derivato da anachorêin, ritirarsi), si ritirano escludendosi volontariamente dalla società, per condurre una vita di preghiera e ascesi. Agli inizi del cristianesimo l'eremo era un rifugio nel deserto, una grotta o un riparo di fortuna; per alcuni eremiti, gli stiliti, l'eremo è costituito da una colonna inaccessibile. La forma si è evoluta poi in strutture murarie o in pietra a secco, sempre appoggiate a cavità o pareti rocciose. Ma le forme raggiungono nel Medio Evo una alta complessità. Insieme all'arricchimento degli ordini che col tempo li gestiranno, le strutture crescono di dimensioni e sono dislocate su più piani. L'eremo viene quindi diviso in celle, che ospitano i singoli eremiti. L'appoggio alla roccia a questo punto non è che un sostitutivo per una delle pareti portanti: gli esterni si arricchiscono di inserti lavorati in pietra e gli interni di affreschi e decorazioni. L’Italia, in particolare l’Abruzzo e la Toscana, sono zone ricche di eremi. Carelli, unito al gruppo di Soncino fondato da Ambrogio Alberti, ex professore di Filosofia al Liceo Classico Racchetti di Crema, passa la settimana centrale di agosto nell’eremo di Camaldoli in provincia di Arezzo.
«Camaldoli ha alle spalle mille anni di storia. E’ una comunità monastica, nata in un contesto storico e culturale molto lontano dal nostro. Forse proprio per questo è così affascinante per
«E' il momento di fare i conti con il senso dela vita» molti trascorrervi un periodo di tempo. La settimana trascorsa a 1200 metri, al di sopra del piccolo borgo rispecchia l’esigenza di raccoglimento che molti sentono nel corso della vita quoti-
diana. E' vero che negli ultimi anni soprattutto un certo turismo alternativo va in cerca di luoghi un po' fuori mano e suggerisce vacanze intelligenti nei monasteri, ma la vita nell’eremo, al di sopra del paesino e del monastero stesso, è di tutt’altra natura». Com’è organizzata la vacanza? «Innanzitutto di tratta solo in parte di una “vacanza”. E’ un momento di raccogliemento personale in cui si impara a condividere con gli altri, a riflettere e a crescere. Non è necessario essere credenti, io ad esempio sono agnostico. Nemmeno è necessario frequentare i riti religiosi. L’eremo è una struttura situata sopra il borgo di Camaldoli, nel mezzo di una foresta. Il buio e la pace sono totali. Ci sono delle stanze che ci si suddivide a seconda dei componenti del gruppo: gli uomini non accompagnati in genere dormono insieme, le famiglie nella stessa stanza e così via. C’è un'unica sala da pranzo e a turno si fa la spesa e si cucina, desinando tutti insieme. La quota di partecipazione è davvero modesta e si imparano diversi valori di convivenza». Cosa si fa durante la giornata? «Non c’è nessun programma preciso. Ognuno si gestisce a seconda delle proprie necessità. Si possono seguire le diverse liturgie. Fare delle visite ai monasteri ed ai borghi limitrofi, si possono fare passeggiate nella
foresta per scoprire flora e fauna locale. Ci si può trovare un angolino per leggere e riflettere.La foresta diventa parte integrante della dimensione che si vive. La natura diventa un tutt’uno con l’esperienza che si è scelto di vivere. Il rapporto monaco-ambiente anche in passato divenne esistenziale tanto che pagine di codici hanno accolto e conservato le regole e le consuetudini caratterizzanti la vita dei monaci-eremiti. Insomma si volle mettere per iscritto come la natura fosse intenta a raggiungere il proprio compimento armonico con l'uomo e per mezzo dell'uomo. Ancor oggi la foresta è parte fondamentale dell’esperienza all’eremo di Camaldoli. Poi è possibile partecipare alle diverse manifestazioni culturali ed eventi locali che vengono organizzati durante il periodo. Spesso durante il nostro soggiorno vengono ad incontrarci monaci che trascorrono con noi l’esperienza all’eremo. E’ capitato che chiedessimo a questi monaci di fare delle Lectio da cui nascono frequentemente discussioni e dibattiti accesi. Di sovente dalla lettura del vangelo del Giorno si aprono diverse tematiche che arrivano a toccare anche temi di attualità. Ritengo che questo sia un modo per confrontarsi, per crescere e per vedere punti di vista magari molto differenti dai nostri. E’ incredibile l’apertura mentale che molti di questi monaci posseggono. Un ruolo molto differente il loro rispetto a quello che ha un prete delle nostre città con cui siamo abituati ad inter-
Una veduta di Camaldoli (provincia di Arezzo)
facciarci». Chi può sperimentare una “vacanza” di questo tipo? «Chiunque può fare questo genere di soggiorno. Donne e uomini di ogni età e condizione socio-culturale, laici e religiosi, singole persone e gruppi organizzati. Credenti e non credenti purchè aperti all'ascolto, al dialogo, al confronto. Anche solo chi ha deciso di fare lunghe camminate o chi è stato attratto dal silenzio. Spesso ci sono gruppi di boy scout. Sono diversi i motivi che possono muovere alla ricerca e al soggiorno in un posto come l’eremo di Camaldoli. Per incontrare la storia dell'uomo e del suo dialogo con Dio; per incontrare l'arte e le sue innume-
arrivi per tutti il momento di fare i conti con il senso della propria esistenza. L’inquietudine spirituale fa parte dell’uomo e da sempre l’uomo prima o poi si sofferma a farsi alcune domande. Non è detto che si arrivi ad una risposta ma certamente si sente la necessità di allontanarsi dalla vita frenetica di tutti i giorni e porsi delle domande interiori. Il soggiorno all’eremo ha innanzitutto questo tipo di senso. La riflessione, la calma e la pace della mente che non si stanca di pensare e cercare risposte. E poi ancora il confronto quotidiano con altri esseri umani, l’uno diverso dall’altro, l’uno mosso da esigenze differenti rispetto ad un altro. Infine il confronto sul modo di tradurre il fatto evangelico: le diverse idee nate della diverse espe-
L'eramo di S. Cassiano (VI)
revoli manifestazioni: eventi musicali, mostre, musei; anche solo per condividere con altri pratiche quotidiane. Diventa alla fine, per tutti, occasione per incontrare se stessi». Cosa lascia un soggiorno di questo tipo? «Io credo che prima o poi
rienze di vita e di credo che comunque ti conducono inevitabilmente a tenere attivo il pensiero. Insomma, un sacco di fattori positivi che fanno restare allenato il pensiero e che al tempo stesso donano pace e tranquillità fisica ed interiore. Certamente da provare».
Punte di 3mila persone per la piscina con le onde E chi l’ha detto che i cittadini che non andranno in vacanza non si possano godere la spiaggia? Basta recarsi al centro natatorio di via Indipendenza, pagare 7 euro l’ingresso e 3 il lettino e il gioco è fatto. La nuova piscina con le onde, inaugurata lo scorso mese dall’amministrazione comunale, da Scs servizi locali e dall’allora neo amministrazione provinciale, dà proprio l’idea di una piccola spiaggia cittadina. Accanto alle tre vasche, di media profondità ora c’è questa nuova piscina a forma di ventaglio. La nuova vasca si sviluppa su una superficie di circa 1.000 mq. La forma a ventaglio, appunto, è stata scelta per garantire una zona iniziale con livello di acqua bassa, per poi progredire in profondità ed arrivare fino a 1,80 m. La piscina è adatta soprattutto alla formazione delle onde. Onde che avranno un'altezza di 70/80 cm dove l’acqua e più profonda e una zona finale che degrada dolcemente e si allarga a ventaglio per garantire la dispersione delle onde e offrire una zona di relax sia ai bambini che agli adulti.Tutta la zona è circondata da una grossa spiaggia (5500mq di superficie) in cui sono posizionati sdraio, lettini e ombrelloni. Lateralmente un piccolo chiringuito (un snack bar in legno alla maniera spagnola) e una zona
pic-nic con panche e porticato. Sopra la copertura del locale tecnologico usato per la creazione del moto ondoso, è ricavato un solarium accessibile direttamente dalla zona pavimentata a lato della piscina. Zona da poter utilizzare per chi non ama la sabbia appiccicata al costume. Insomma anche per chi resta in città nell’afoso mese di agosto un’opportunità di “sentirsi” al mare c’è. Qualcuno ha già messo in dubbio la necessità di avere una struttura del genere a Crema, sia per l’investimento fatto per costruirla (pare che si aggiri intorno ai 1 milione e 200mila euro) sia
per i futuri costi di manutenzione, ma pare che in molti ne siano invece soddisfatti. Grest e campo scuola riempiono la spiaggia durante la settimana, visitatori provenienti anche dall’interland milanese la visitano nel week end. Le domeniche pare si siano registrate più di 3000 presenze. Il caldo torrido ed il sole delle ultime settimane hanno fatto la loro parte. La piscina resta aperta tutta la settimana fino alle 20.30, il fine settimana fino alle 19.30. Completano la cornice estiva i diversi corsi di nuoto, acqua gym e sub. Qualche alternativa ce l’ha anche chi resta in città.
l'inchiesta
Cronaca
Febbre suina: è tutto pronto per affrontarla?
Asl di Cremona preparata a fronteggiare l'emergenza. La testimonianza della dottoressa Eliana Boldori
Ormai si parla di pandemia, un termine utilizzato per indicare un'epidemia che si diffonde in varie aree geo-
N
grafiche del mondo e con numero di casi notevole. Nota in un primo momento come «febbre suina», ora è
chiamata influenza A, dal nome del virus, A(H1n1). Si sta sempre più diffondendo nel mondo. La sua caratteri-
stica principale, infatti, oltre a quella di essere un virus nuovo, è soprattutto la sua rapidità di trasmissione.
on è la gravità ad essere un problema: si tratta infatti spesso di sintomi che si risolvono nel giro di poche ore. «Il vero problema è che si tratta di un virus antigenicamente nuovo, e che quindi nelle persone non ha una memoria immunologica: questo significa che tutti sono potenzialmente esposti» spiega Eliana Boldori, direttore del Dipartimento di pre-
«Fra le precauzioni, bisogna evitare luoghi chiusi e affollati» venzione medica dell’Asl. «Si tratta di un virus che clinicamente è lieve, e ad essere a rischio sono le categorie più deboli: anziani, bambini o persone che già soffrono di altre patologie». Parliamo, allora, di prevenzione. «Le regole sono quelle di ogni influenza: evitare il più possibile di permanere in luoghi affollati, lavarsi spesso le mani, evitare contatto con chi ha manifestato sintomi sospetti, cercare di utilizzare sempre fazzoletti monouso, mettere la mano davanti alla bocca prima di starnutire». E per chi viaggia, quali sono i consigli? «Innanzitutto non vi sono restrizioni di tipo sanitario, in quanto il virus è già diffuso in tutto il mondo. Senza dubbio anche chi viaggia deve stare attento a evitare luoghi troppo affollati». A livello ministeriale si è
La sede provinciale dell'Asl
anche parlato di posticipare l'apertura delle scuole. «Non abbiamo ancora avuto alcuna indicazione in questo senso, quindi aspettiamo di ricevere istruzioni». Ma come si è preparati ad affrontare questa nuova emergenza? «La pandemia è un evento che era previsto ormai da anni, e vi sono dei piani pandemici, determinati dall'Organizzazione mondiale della sanità, in cui vengono indi-
cate le varie fasi di azione. Essi prevedono che in fase 6, quella in cui ci troviamo attualmente, non serva più effettuare esami tampone per chi torna da viaggi all'estero, in quanto la malattia è ormai già diffusa. Quando invece si erano avute le prime notizie dal Messico di contagi in atto, avevamo effettuato questi esami con il tampone su tutti coloro che tornavano in Italia da viaggi in località a rischio per verifi-
care che non fossero stati contagiati. Ora invece facciamo solo controlli spot su campioni di persone per monitorare la situazione». A Cremona non è mai stata segnalata la presenza di persone che hanno subito il contagio? «Dalle nostre rilevazioni non è mai emerso nulla, anche se abbiamo avuto notizia di persone che sono tornate da luoghi considerati a rischio e che hanno avuto
Ci sono protocolli specifici per affrontare il contagio febbri, risolte però nel giro di qualche giorno. Ma nessuna prova che si trattasse del virus influenzale».
Sul vaccino, che cosa ci può dire? «Il vaccino che si sta studiando è specifico per il virus in questione. Tuttavia noi, come Asl, non abbiamo ancora avuto indicazioni precise su questo aspetto. Inoltre, probabilmente in autunno arriveranno anche i tradizionali virus influenzali, e dovremo far fronte anche a quelli. A questo proposito, voglio ricorda-
Saranno vaccinati tutti i giovani tra i 2 e i 27 anni
Finora il governo aveva detto che avrebbe fatto vaccinare contro la nuova influenza 8 milioni e mezzo di italiani, quelli più a rischio, il personale sanitario e i sog-
getti più deboli. Ma negli ultimi giorni ha aggiunto alla prima tranche altri 15 milioni e mezzo di giovani tra i 2 e i 27 anni. «Perché i bambini e i giovani» ha spiegato il
ministro del Welfare Maurizio Sacconi «sono più suscettibili al virus e quindi sono serbatoi di infezione». La vaccinazione inizierà a gennaio 2010 e proseguirà fino al ter-
mine della profilassi quando, contro l'H1N1, saranno vaccinati 4 italiani su 10. Durante la discussione alla Camera, il ministro del Welfare ha approfittato dell'occa-
sione per ripetere che è ingiustificato ogni tipo di allarmismo: «E' previsto un aumento dei casi di nuova influenza» ha ammesso Sacconi «ma ciò non desta preoccupazio-
ne. I filtri per tenere il virus lontano dalla nostra penisola hanno retto: solo 320 casi in Italia, contro gli oltre 17.000 in Europa di cui più di 10 mila solo in Gran Bretagna».
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«E’ un virus che si diffonde rapidamente»
Il dottor Angelo Pan rassicura: «Ancora nessun caso accertato nel nostro territorio, ma siamo in allerta»
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essun caso ancora sotto il Torrazzo, ma la pandemia è attesa anche qui come a Crema: è questione di tempo. A tenere monitorata la situazione è l'unità operativa di malattie infettive di Cremona. «Abbiamo indicazioni ben precise su come agire» spiega Angelo Pan, medico dell'unità in questione. «Se veniamo in contatto con casi sospetti, inviamo il campione al centro di riferimento, a Milano. Finora non abbiamo avuto riscontri, ma questo non significa che non vi possano esserci stati dei casi: noi possiamo controllare solo che viene in ospedale. Se, quindi, una persona si ammala e non si fa visitare, non
re che non è mai opportuno sottoporsi troppo presto al vaccino perché ha una durata solo di alcuni mesi, e se, per esempio, viene utilizzato a settembre 2009, a marzo 2010 si sarà già privi di copertura. Da parte nostra, forniamo vaccini gratuiti a persone appartenenti a categorie più deboli. In totale vacciniamo 30mila persone ogni anno».
«Chi è nato prima del 1957, oggi rischia di meno» ipotizzabile riuscire a controllare la diffusione della pandemia». Come agireste nel caso si presentasse anche qui? «Abbiamo dei protocolli da seguire. Per ora si isolano i pazienti contaminati, ma se
diventasse una pandemia non sarebbe più possibile, per l'alto numero dei contagiati. A quel punto dovremmo quindi concentrarci su chi è maggiormente a rischio, somministrando l'apposito farmaco che è destinato alle persone più gravi». In ospedale a Cremona ne avete già? «Sì. Avevamo già ordinato alcune dosi da tenere come scorta nel caso di un'emergenze». E per quanto riguarda il vaccino, a che punto siamo? «Stiamo aspettando che si sappia qualcosa di più. Purtroppo i vaccini richiedono diverso tempo per essere preparati, ma il virus si sta diffondendo in maniera più veloce. Basti pensare che
Il pronto soccorso dell'ospedale Maggiore
I sintomi
• Febbre superiore a 38 gradi. • Segni di infezione respiratoria acuta. • Nausea.
è possibile sapere se ha contratto o meno il virus. Dunque il dato dei casi riscontrati sinora in Italia è relativo. Anche perché nella maggior parte si tratta di una banale influenza. Per questo non è
• Vomito. • Diarrea. • Peggioramento di eventuali patologie pre-esistenti. • Decesso.
A chi stare attenti • La persona è venuta a contatto con un caso di infezione. • La persona si è recata in viaggio in una zona in cui vi è documentata tra-
smissione da uomo a uomo. • La persona lavora in un lavoratorio in cui vengono esaminati campioni del nuovo virus.
• Caso sospetto. Qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici ed epidemiologici. • Caso probabile. Qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici ed epidemiologici e presenti delle infe-
zioni influenzali di tipo A di cui non sia identificabile il sottotipo. • Caso confermato. Una persona che soddisfi i criteri clinici ed epidemiologici e conferma di laboratorio di infezione attiva.
• Lavaggio delle mani. • Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce); • Isolamento volontario a casa delle persone con
malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale. • Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologie influenzali, quando si trovano in ambienti sanitari.
Classificazione dei casi
Misure di prevenzione
Il dottor Angelo Pan
questo virus in sei settimana ha fatto tanta strada quanto ne fa solitamente un normale virus influenzale in sei mesi. Gli esperti hanno individuato tre obiettivi primari per il vaccino». Quali sono? «Innanzitutto è necessario proteggere l'integrità del sistema sanitario. Quindi i primi ad essere vaccinati saranno coloro che lavorano nella sanità. In secondo luogo si vuole ridurre la morbosità e la mortalità del virus, e quindi ci rivolgiamo ai soggetti più a rischio. Infine, si punta a ridurne la trasmissione del virus tra la popolazione». Cos'è che lo rende particolarmente temuto? «Innanzitutto il fatto che abbia una rapidissima diffusione. Ma anche il suo possedere caratteristiche nuove rispetto ai soliti virus. Si trat-
ta infatti di un virus che era scomparso nel 1957, anche se quello era leggermente diverso. Infatti chi è nato prima di quella data rischia meno di contrarlo, in quando ha già sviluppato una certa immunità. I più esposti sono invece coloro che sono nati dopo il 1957. E' interessante vedere la storia di questo virus: deriva, infatti, da una commistione di altri virus: umani, suini e aviari». Tra qualche mese si dovrà far fronte anche alla tradizionale ondata di influenze invernali. Siete preparati? «Bisognerà vedere cosa accadrà: potrebbe essere che questo nuovo virus sostituisca quello precedente, l'H3N3, oppure che entrambi sopravvivano. Saranno situazioni da valutare nei prossimi mesi».
Vaccino: un business da dieci miliardi di dollari
Si parla di vero e proprio business: il famoso vaccino, che ancora è in preparazione e non si sa quando arriverà, sta portando nelle casse della casa produttrice, Big Pharma, chiamata in fretta e furia a preparare l'antidoto, parecchi soldi. Si tratta di un business da 10 miliardi di dollari. In realtà ogni singola dose di vaccino è destinata a costare solo una decina di euro, ma è il grande quantitativo di medicinale prodotto ad incrementare gli zeri. Una delle maggiori banche d'investimento mondiali, J. P. Morgan, ha calcolato che i governi dei vari paesi abbiano già prenotato, presso le 3-4 aziende in grado di produrre il vaccino su larga scala, almeno 600 milioni di dosi. Per un controvalore di 3 miliardi di euro, circa 4,3 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi, si è aggiunta la Francia, con un ordine per 94 milioni di dosi e un assegno da 1 miliardo di euro. E la lista è destinata ad allungarsi. Secondo le stime, ai 600 milioni di dosi già prenotate se ne sommeranno altri 350 milioni, per un'ulteriore fattura di oltre 2 miliardi e mezzo di dollari,
più di 1,8 miliardi di euro. Il miliardo di dosi prenotate, o in via di prenotazione, è largamente insufficiente a coprire una popolazione mondiale che sfiora i 7 miliardi di persone. Ma è anche, più o meno, il massimo che gli impianti attuali possano produrre, sotto forma di fiale da iniettare (in Europa) o di spray nasale (negli Usa). Non ci saranno rimanenze di magazzino. A spartirsi questo imponente business dell'influenza suina è un ristretto gruppo di giganti dell'industria farmaceutica: GlaxoSmithKline, Sanofi Aventis, Novartis, Astra Zeneca. Accanto ai vaccini antinfluenza ci sono, però, anche le medicine per chi, l'influenza, l'ha già presa. Anche qui, è Big Pharma a dominare il mercato. Nonostante questo spiegamento di forze, peraltro, il vaccino, anche se prenotato, è ancora un punto interrogativo. Gli scienziati della Novartis hanno fatto sapere che, nei test di laboratorio sul virus della suina, riescono a produrre solo il 30-50 per cento dell'antigene (l'antigene è l'elemento attivo del vaccino) che normal-
mente si ottiene per il virus dell'influenza ordinaria. Più antigene si crea, più dosi si possono produrre. Inoltre, il processo di fabbricazione è ancora lungo: una volta isolato il virus in laboratorio, le milioni di dosi di vaccino vanno coltivate in altrettanti milioni di uova di gallina, per un periodo di 4-6 mesi. E' per questo che non si sa
ancora con sicurezza quando il vaccino prenotato sarà effettivamente disponibile. Esiste un metodo più rapido: la produzione del vaccino direttamente su una cultura di cellule. Si tratta una procedura già usata per altri vaccini, ma ancora non autorizzata per l'influenza. L'emergenza pandemia potrebbe costringere a bruciare i tempi.
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Verifica: «Non è ancora finita» Venerdì 31 Luglio 2009
Lo annuncia il sindaco Bruttomesso. Boschiroli: «Non tutto quello che ha definito il centrosinistra è sbagliato»
L
di Tiziano Guerini
a domanda che tutti si sono subito posta è: «Che ne è stato della verifica politica, chiesta dal capogruppo del Popolo della Libertà in consiglio comunale quasi quattro mesi fa?». A questo punto è d’obbligo sentire il parere autorevole del principale esponente di tutta la vicenda, cioè il sindaco Bruno Bruttomesso. «La verifica politica è tutt’altro che conclusa, sia perché non si identifica con il problema della sostituzione dell’assessore alla Cultura dimissionario, sia perché l’aggiustamento dei rapporti fra giunta e consiglieri comunali di maggioranza non è del tutto definito al meglio attraverso nuovi strumenti di confronto e decisionali».
Siamo tutti curiosi di sapere quali saranno tali strumenti. Ma per questo, appunto, bisognerà avere ancora pazienza. Anche Martino Boschiroli, il capogruppo dell’UdC, il terzo partito della maggioranza che spesso si è distinto dalle posizioni degli altri due partiti, quelli del Popolo della Libertà e della Lega, afferma: «C’è ancora troppa confusione in giro fra la maggioranza, le idee non sono ancora chiare e soprattutto non sono condivise. Spero che questo tempo di riflessione che opportunamente il sindaco si è dato, possa portare i frutti che tutti attendiamo». Boschiroli aggiunge: «Sugli importanti progetti che la città attende siano finalmente realizzati, sono del parere che non tutto ciò che l'amministrazione di centrosinistra ha a suo tempo definito sia necessariamente da buttare».
Osservazione interessante che forse contribuirebbe a sbloccare una situazione che francamente sembra incagliata e ad allentare una situazione di tensione non solo fra consiglieri di maggioranza e di opposizione, ma anche fra gli stessi con-
della amministrazione di centrosinistra (superamento della ferrovia, recupero area Stalloni, nuova palestra polifunzionale, ed ora nuovo stadio di calcio, per citarne solo alcune) dando l’impressione di essere più preoccupata di contrapporsi a quel-
Da sinistra Bruno Bruttomesso e Martino Boschiroli
siglieri di maggioranza e la giunta. Non è un mistero infatti che spesso la giunta di centrodestra abbia proposto delle opere già oggetto di elaborazione da parte
le, più che di una loro valutazione attenta e realistica. E la voce della minoranza consigliare? Soprattutto per bocca della capogruppo P.D. Stefania Bonaldi ogni
tanto si fa sentire, un poco sconcertati e forse anche politicamente spiazzati dai contorni di una vicenda di cui non si riesce a vedere né capo né coda. «Le dimissioni dell’assessore alla Cultura Renato Ancorotti» afferma Stefania Bonaldi, «che sembravano semplificare ed accelerare una verifica politica partita in sordina, hanno finito invece per complicarla e per mettere maggiormente in luce le tante incomprensioni che ci sono tra i partiti della maggioranza di centrodestra. Così i consiglieri comunali di maggioranza hanno dato evidenza sempre maggiore alla mancanza di dialogo e quindi di intesa fra loro e la giunta, dando ragione a quanto abbiamo sempre sostenuto che cioè si tratta di una giunta chiusa in se stessa, che non ricerca il confronto, tanto meno con le minoranze, anche per temi e questioni alle quali già aveva posto attenzione
la precedente amministrazione di centrosinistra. Una giunta che ha cercato di mettere la sordina alle giuste proteste che si sono levate dal consiglio comunale in tutti gli schieramenti, e che cerca in tutti i modi di blindare il sindaco al proprio interno». «Siamo in presenza» continua Stefania Blandi, «di almeno tre mesi completamente persi dalla amministrazione comunale per questioni di rapporti interni alla maggioranza, mentre i cittadini attendono che vengano risolti alcuni importanti nodi amministrativi di programma. La capacità di governo del centrodestra si è fortemente appannata. Per questo non escludiamo per settembre, se la situazione non si sboccherà presto e bene, qualche clamoroso gesto di protesta». Oltre Stefania Bonaldi non va, ma sono in molti a pensarla come lei: così non si può andare avanti.
Cultura, rinvio a settembre. Lorenzetti: «Torni Ancorotti»
Abbiamo capito dalle chiare parole del sindaco Bruttomesso che la copertura del posto vacante di assessore alla Cultura viene rimandato al prossimo mese di settembre. Le altre motivazioni, che ne sono la conseguenza, sono invece francamente un poco strane. Dice il sindaco: «Nel prossimo mese di agosto, la politica è praticamente ferma e quindi nessuna urgenza preme». Forse si fermerà la politica, forse il comune andrà a scartamento ridotto, ma la città, coi suoi problemi, le attività dei cittadini, la programmazione per l’autunno delle diverse iniziative politiche ed amministrative, tutto questo non va in vacanza. Un’altra ragione avanzata dal sindaco Bruttomesso è stata: «La cultura per il prossimo mese è già stata programmata (per inciso dall’assessore dimissionario Ancorotti, la cui efficienza in questo modo dura ben più della sua carica), quindi per Crema non c’è nessuna fretta di assegnare il
posto vacante di assessore». Facciamo presente, anzitutto, e sommessamente, che l’incarico in giunta di Renato Ancorotti non riguardava la sola cultura, ma anche quello delle Attività economiche. Su questo aspetto stranamente tutti hanno taciuto. Cosa vogliamo dire? Che sono tempi di vacche grasse e quindi l’attività economica viaggia a gonfie vele e non ha bisogno nemmeno di essere assecondata? Che tutto si può fermare in agosto che tanto poi in settembre tutto riprenderà al meglio? Oppure che c’è bisogno, invece, fin da ora di studiare programmi politici precisi perché in autunno la crisi economico-occupazionale si farà sentire in modo maggiormente crudo. Questo sia detto anche per le iniziative culturali: proprio ora bisogna muoversi per preparare come si deve una programmazione precisa per il prossimo anno. Su questi interrogativi abbiamo sentito direttamente il parere del sindaco Bruno Bruttomesso.
Renato Ancorotti
«E’ noto» risponde il sindaco, «perché l’ho già ripetutamente denunciato, che sul punto ci sono state delle pressioni da parte dei partiti della maggioranza, senza nessun accordo conclusivo. Da qui la mia reazione di fastidio per il protrarsi, non per mia colpa, di una scelta che avrebbe dovuto essere la più rapida possibile. Di fronte ad una situazione che rischia di rimanere bloccata, mi sono dato una pausa di riflessione deciso poi a procedere alla scelta
del nuovo assessore alla cultura in assoluta autonomia, al di fuori delle diverse e contrastanti indicazioni dei partiti». Continua il primo cittadino: «Non credo che si andrà troppo avanti nel tempo; al mio ritorno dal breve periodo di ferie, sarò in grado di indicare il nome del nuovo assessore, quindi non è detto che si debba aspettare fino a settembre, come in qualche giornale è apparso. Mi rendo ben conto che, se la programmazione cultuale estiva è del tutto definita e può andare avanti senza intoppi, settembre sarà anche il mese in cui si incomincerà a programmare per l’autunno e un assessore in carica nel più breve lasso di tempo è necessario. Questo si dica anche per l’attenzione al mondo delle imprese e del lavoro che non sta attraversando uno dei suoi periodi più floridi». Chi invece di pazienza non ne ha più è il consigliere comunale di maggioranza Fulvio Lorenzetti:
«Ormai non ci rimane che cantare il motivetto musicale degli anni settanta di Mina “Renato, Renato, Renato…” Lo dico con convinzione: il sindaco dovrebbe alzare il telefono, chiamare Renato Ancorotti e pregarlo di ritirare le dimissioni. Forse è l’unico modo per uscire da questo pantano in cui ci si è ficcati». E Lorenzetti non pensa tanto al problema della Cultura, quanto a quello delle Attività Produttive: «Nessuno ci pensa più, nessuno ne fa più cenno, ma a settembre i problemi della crisi scoppieranno per lavoratori e famiglie, e il Comune sarà del tutto impreparato. Ricordo che Renato Ancorotti da assessore aveva messo mano per tempo e senza aspettare che i problemi scoppiassero a due importanti incontri con le categorie economiche. Che ne è di tutto questo? L’impressione è che la verifica politica fino ad ora abbia fatto fare qualche passo indietro, piuttosto che migliorare la situazione».
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«Così ho fatto scagionare Zucchi» Venerdì 31 Luglio 2009
Detenzione di cocaina, assolto il leader de La Destra. Intervista al suo avvocato Sergio Fiori
A
di Roberto Bettinelli
ssolto. E’ con questa sentenza dello scorso 24 luglio che il giudice Cristian Vettoruzzo ha messo fine ai guai giudiziari di Giorgio Zucchi, 39 anni, agente di commercio noto in città per essere il leader de La Destra, la formazione politica guidata a livello nazionale da Francesco Storace e Teodoro Buontempo. Zucchi era stato indagato per detenzione in concorso di cocaina dopo l’Operazione Paradiso, la maxi inchiesta condotta dalla polizia contro lo spaccio e il consumo di cocaina. L’indagine era iniziata due anni e mezzo fa sfociando in decine di denunce, arresti, quasi 500 persone segnalate per consumo di droga, un fiume di cocaina sequestrata. Attraverso registrazioni, intercettazioni ambientali, pedinamenti, erano stati coinvolti big della musica e dello sport, oltre a liberi professionisti e imprenditori. Fra questi anche Giorgio Zucchi, che fin dall’inizio aveva dichiarato con forza la sua estraneità ai fatti. Gli investigatori di via Macallè l’avevano bloccato in auto mentre viaggiava con un'altra persona. I poliziotti aveva perquisito l'uomo che era in compagnia dell'agente di commercio. Nel calzino nascondeva 20 grammi di cocaina. Zucchi aveva sempre sostenuto che non sapeva niente della droga. Aveva solo dato un passaggio a una persona di sua conoscenza. Nonostante que-
L'avvocato Sergio Fiori ha difeso Giorgio Zucchi dall'accusa di detenzione in concorso di cocaina
sto era stato incriminato e rinviato a giudizio. Venerdì mattina al termine di un’udienza molto tesa e difficile Giorgio Zucchi è stato assolto. Il suo legale, Sergio Fiori, noto per essere uno degli avvocati che contano in città, ha visto prevalere la sua linea di difesa. Zucchi ha sempre voluto essere presente alle udienze. Solo venerdì, a causa di altri impegni, non era in tribunale. E per lui è stato il giorno più bello. Il vice procuratore onorario Andrea Boschiroli ha chiesto otto mesi di pena, ma il giudice ha ritenuto corretta la ricostruzione dei fatti operata con puntualità inattaccabile da Fiori, e ha deciso per l’assoluzione. Il legale ha sempre creduto di poter dimostrare l’innocenza del suo assistito. Fin da quando si è aperto il dibattimento in mezzo a mille politiche originate dal fatto che l’imputato era anche l’esponente di punta di un
partito in ascesa. La sentenza gli ha dato ragione. Un risultato di cui Fiori era certo, ma che con il senno di poi non appariva del tutto scontato. Abbiamo intervistato il principe del foro per capire come è riuscito a far scagionare Giorgio Zucchi da ogni accusa, in quello che era considerato da tutti il processo più atteso dell’anno. Avvocato Fiori, certamente un bel risultato, ma forse non erano in tanti a scommetterci. Eppure lei ha visto giusto… «E’ stato molto semplice, il mio cliente era innocente e la pubblica accusa non è riuscita a provare il contrario». Il suo cliente è anche il volto più noto de La Destra in città e nella provincia di Cremona. Si può ipotizzare un danno d’immagine per il suo coinvolgimento in una vicenda dalla quale è stato dichiarato estraneo? «E’ vero, c’era anche questo aspetto politico, ma se devo essere sincero non ne abbiamo mai parlato. E devo dire che non mi interessava neanche. Per me c’era solo un problema professionale: un processo nel quale il mio assistito era l’imputato e dovevo difenderlo. Non ho mai fatto altre valutazioni». Però a livello personale per lui deve essere stata una bella soddisfazione… «Quando gli ho comunicato l’esito della sentenza l’ho sentito molto soddisfatto. Anzi, direi proprio contento…» C’è stato un aspetto nel coso del processo che si è rivelato decisivo e sul quale
Arrestati tre rapinatori
Tre rapinatori sono finiti in manette all'alba di lunedì 27 luglio dopo il blitz dei carabinieri comandati dal capitano Antonio Savino. Vincenzo M., 21 anni, di Spino d'Adda, pregiudicato, Pasquale R., 22enne residente a Milano, Domenico C., 19 anni, residente a Peschiera Borromeo sono stati arrestati con l'accusa di rapina. Si tratta di tre giovani nati e cresciuti a Ponte Lambro a Milano, che da poco si sono trasferiti a Spino. I carabinieri hanno scoperto che erano stati loro il 6 novembre del 2008 ad assaltare il supermercato Sma di via Monsignor Quaini a Spino d'Adda. Nel colpo avevano ferito i due fratelli proprietari del supermercato. I tre erano fuggiti su una Fiat Punto rubata lo stesso giorno a Crema a un 67enne e che era stata recuperata dai carabinieri alcune ore dopo in via Foscolo a Spino d'Adda. La refurtiva era stata di 300 euro. «Siamo riusciti a risalire al gruppo grazie ai rilievi eseguiti sull'auto che hanno usato per la rapina» ha svelato nella conferenza stampa davanti ai giornalisti il capitano Savino, che era accompagnato da Giovanni Ven-
Il capitano Antonio Savino
taglio, comandante del nucleo operativo della compagnia di Crema, «e grazie ai quali siamo risaliti all'identità del rapinatore che aveva dei precedenti penali. Alle quattro del mattino ci siamo attivati per arrestarli. Ho messo a disposizione cinque equipaggi in borghese. Non potevano sfuggirci». I carabinieri hanno prelevato le impronte sospette che avevano trovato sulla Fiat Uno. Poi le hanno inviate al Ris di Parma dove gli esperti sono risaliti all'identità del pregiudicato che faceva parte del gruppo. Le sue impronte erano già state catalogate nell'archivio informatico dei carabinieri. Due degli arrestati erano a Spino
d'Adda, uno in casa della fidanzata, l'altro dei genitori. Entrambi abitavano in via Rosselli. Una vicinanza che Savino ha motivato in questo modo: «Vivono in profonda simbiosi, quello che fa uno fa anche l'altro, è un gruppo coeso». Il terzo complice è stato arrestato a Peschiera Borromeo. Nessuno ha opposto resistenza. Gli uomini di Savino hanno fatto irruzione nelle loro abitazioni quando stavano ancora dormendo. Adesso sono in carcere a Cremona con l'accusa di rapina. Dopo la rapina al supermercato Sma i carabinieri avevano cercato di ricostruire il percorso fatto dalla Fiat Uno nelle vie di Spino d'Adda. Gli investigatori del nucleo operativo hanno visionato con attenzione i filmati del sistema di videosorveglianza della filiale della Banca dell'Adda. Dai filmati hanno ricavano un piccolo album. Quando hanno mostrato le fotografie ai due titolari del supermercato Sma, questi hanno riconosciuto i tre rapinatori. Per i carabinieri il gruppo aveva controllato la banca in previsione di un assalto.
ha puntato nella sua linea di difesa? «Devo dire che è stata decisiva la registrazione di una telefonata fatta dagli investigatori e dalla quale – se fosse stata vera la ricostruzione dell’accusa - risultava che il mio cliente parlava al telefono con la stessa persona che in quel momento era in macchina con lui. Il paradosso era evidente: perché telefonare alla persona che viaggia con te in quello stesso istante, sulla stessa auto. Se non è un paradosso questo…». Questa contraddizione è emersa subito? «La fatica è stata rintracciare proprio quella comunicazione telefonica. Succede spesso, soprattutto all’interno di inchieste importanti come è stata questa, che tutte le intercettazioni telefoniche non siano immediatamente a disposizione della difesa. Si fanno a volte migliaia di registrazioni, ma gli inquirenti fanno una selezione, fornendo quelle che ritengono più utili ai fini dell’impianto accusatorio. Allora è compito del legale investigare con lo scopo di rintracciare le altre registrazioni, che sono state fatte, e che spesso non sono a portata di mano. E’ un compito che implica impegno e fatica». Nella maggior parte dei casi i processi istruiti dopo l’inchiesta si sono conclusi
con una richiesta di patteggiamento da parte della difesa. Gli imputati hanno preferito concludere prima la loro vicenda giudiziaria accettando uno sconto di pena. Perché lei e il suo cliente non l’avete fatto? E’ vero che la sentenza le ha dato ragione ma affrontare a viso aperto l’aula poteva rappresentare anche un rischio… «Non ho mai pensato al patteggiamento perché da quando ho iniziato a studiare i fatti, ho capito che Zucchi era innocente e gli elementi raccolti contro di lui non erano tali da pregiudicare la sua posizione. Non era questo il caso in cui avere paura di andare fino in fondo. Siamo andati al processo con serenità, convinti della nostra linea di difesa. Che si è rivelata vincente». Però escludere così a priori il patteggiamento. In fondo il suo assistito se la sarebbe cavata con poco e non avrebbe rischiato di veder così tante volte pubblicato il suo nome sui giornali… «E’ una parte delicata della professione alla quale non si può sfuggire e che richiede un grande senso di responsabilità. Chiariamoci, alla fine decide sempre il cliente. Ma è vero che è l’avvocato a spiegare quali sono i pro e i contro di determinate decisioni. Il cliente stabilisce sempre come
comportarsi sulla base di queste spiegazioni. In questo caso il mio assistito doveva decidere se ricorrere al patteggiamento oppure esporsi a una sentenza pubblica in un’aula di tribunale. Ho fatto il mio dovere e ho consigliato, ma è stato lui a decidere». L’Operazione Paradiso ha fornito uno spaccato inquietante sul modo diffuso di consumare cocaina e soprattutto di venderla per poter sniffare gratis. Spesso lo spaccio era finalizzato proprio a questo, ad ottenere le dosi senza pagare attraverso piccole cessioni di stupefacente. In questo però è aumentato a dismisura il giro delle persone coinvolte e non tanto come acquirenti ma come veri spacciatori. Lei che cosa ne pensa di questo fenomeno? «La droga c’è sempre stata, continua ad esserci e non credo che le attuali misure di contrasto, repressive o no, abbiamo cambiato questa situazione. E’ una verità scomoda, ma è innegabile che non è stata trovata ancora una soluzione per vincere il problema una volta per tutte. Personalmente sono contrario all’uso di stupefacenti e sono convinto che è il singolo, attraverso il personale senso di responsabilità e la libera determinazione, che deve dare una risposta precisa su questo tema».
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CremArena, un successo Venerdì 31 Luglio 2009
Bilancio più che positivo per il cartellone ideato da Ancorotti
C
di Tiziano Guerini
re m A re n a , è ora di fare un bilancio. Ci pare opportuno, quando siamo circa a metà della programmazione estiva degli spettacoli, stilare u n a p r i m a v a l utazione dell’andamento delle serate. Bisogna dire che in linea di massima il bel tempo ha aiutato la programmazione, e questo è importante perché tutto riesca nel migliore dei modi. Chiediamo di fare un primo bilancio a Bruno Tiberi del Teatro del Viale di Castelleone, che è stato, evidentemente con l’assessorato alla Cultura di Crema e con l’ufficio manifestazione culturali retto da Manuela Pedrini, fra i programmatori della stagione. «Le serate con ingresso a pagamento» dice Tiberi, «sono andate tutte molto bene con affluenza minima intorno ai 400 spettatori e picchi di 1000 e 900 rispettivamente per De Gregori e Anbeta. Le poltroncine posizionate in prevendita sono 765 quindi i due spettacoli di punta ci hanno costretti, e lo abbiamo fatto volentieri, ad aggiungere nuovi posti a sedere, sempre nei limiti di quanto consentito dalle norme per la sicurezza». Naturalmente gli spettacoli ad ingresso libero sono andati ancora meglio.
Il concerto di Francesco De Gregori, fiore all'occhiello della stagione di CremArena
«Gli spettacoli ad ingresso libero hanno portato una presenza media di 600 spettatori». C’è poi parallelamente, anche l’iniziativa dei concerti in piazza Duomo a Crema. «Devo esprimere» continua Bruno Tiberi, «grande soddisfazione anche per l'andamento di After Dinner rassegna dedicata alle scuole di musica della città che nei suoi quattro appuntamenti in piazza Duomo sino ad ora allestiti, ha richiamato un pubblico sempre crescente. Nell'ultima serata (venerdì 24 luglio) tra il pubblico seduto e quello in
piedi si sono superate le 150 presenze». Che cosa ne pensa del livello qualitativo della manifestazione. «Il livello delle proposte del festival è stato giudicato ottimo da tutta la critica e dal pubblico. Per quanto riguarda la musica l'evento De Gregori è stato ben affiancato da Concato, Sarah Jane Morris e Elena Ravelli che con il suo tributo a Mina ha saputo tenere incollati alle poltrone 600 spettatori nonostante la pioggia battente. Il teatro, parlo di danza, prosa e operetta, ha premiato le scelte
effettuate con ottimi allestimenti e grande risposta in termini di presenze». Per ora quindi, grande soddisfazione... «Questi erano gli obiettivi che l'assessore alla Cultura Renato Ancorotti ci aveva indicato chiamandoci a collaborare come Teatro del Viale, alla stesura del cartelleone: proporre una rassegna il più possibile trasversale nei generi e nel target, inserire solamente spettacoli di alto profilo, riuscire a far vivere lo spazio CremArena al maggior numero di persone, far conoscere CremArena nel territorio e fuori dai confini cremaschi e cremonesi». Per raggiungere questo obiettivo occorre investire molto in comunicazione. L'avete fatto? «Certamente. Abbiamo investito molto per far conoscere spazio e spettacoli in città e nelle province limitrofe. Sino ad ora siamo stati ripagati. Abbiamo avuto pubblico da Cremona, Mantova, Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Lodi, Bergamo, Brescia, Bologna, Lago di Garda, Fidenza. Questo grazie al progetto di comunicazione attivato e grazie anche ai media, locali e non, che hanno sino ad ora seguito il festival concedendogli lo spazio che pensiamo meriti. In città e nel territorio quest'anno si parla di CremArena. L'Arena è più che mai viva e conosciuta».
Torna la Tortellata Si avvicina la XXIX° edizione della Tortellata Cremasca. L’ormai appuntamento fisso organizzato dal gruppo Olimpia Crema, si svolgerà, come al solito, durante il Ferragosto, dal 14 al 18 agosto, sempre in piazza Aldo Moro a Crema. La Tortellata ebbe inizio a Crema nel 1981 da un'idea di alcuni amici che, non potendo trascorrere le festività di ferragosto nelle tradizionali località di villeggiatura, decisero di inventare qualcosa di diverso per intrattenere chi, come loro, era costretto a restare a Crema. Quale miglior idea se non creare una manifestazione in cui allegria e folklore gastronomico locale regnassero padroni? Era chiaro che il protagonista indiscusso diventasse il tortello. Il tradizionale incontro di ferragosto ha poi avuto seguito ogni anno diventando un punto di riferimento fisso per tutti i cremaschi, e non, che trascorrono in città le afose giornate d'agosto. Nonostante l'organizzazione dei primi anni fu “sperimentale”, da subito la manifestazione riscosse grande apprezzamento tanto che i 30 Kg di tortelli preventivati non bastarono nemmeno per la prima giornata; fu necessario andare a cercarne altri in tutta Crema, in ogni negozio, ogni panetteria,
finchè ne furono raccolti ancora 50 Kg. Di anno in anno la Tortellata è cresciuta ed è diventato davvero un appuntamento da non perdere. Piazza Aldo Moro gremita di gente, chili e chili di tortelli, musica, balli orchestre e diversi ospiti. La Tortellata, infatti, non è solo la festa del tortello. Nell'ambito della manifestazione, vi sono dei momenti di intrattenimento musicale, con gruppi la cui partecipazione ha richiesto un consistente impegno economico. Gli Enti del turismo di Cremona, Bergamo, Milano e Cuneo, con gli anni si sono sempre più interessati alla manifestazione tanto che spesso organizzano delle escursioni per poter partecipare alla manifestazione e portare nelle loro terre un assaggio della tradizione cremasca. Quest’anno, giunta alla 29esima edizione, la manifestazione presenta molte novità interessanti. La novità dichiarata, la più importante, riguarda la particolare attenzione che si avrà per i costi delle consumazioni tenendo conto del periodo di crisi che si sta attraversando. La metà degli introiti infatti sarà devoluta in beneficenza a favore di organizzazioni no profit nel territorio di Crema. Lo scorso anno circa 10mila euro sono stati destinati a questo lodevole obiettivo.
Cronaca
il PICCOLO
giornale del
CREMASCO Venerdì 31 Luglio 2009
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Bocciato il «Voltini», necessari altri interventi all'ingresso dell'impianto. Servono più di 200mila euro. Ma chi paga?
Il vice sindaco Piazzi pensa a uno stadio nuovo. Aschedamini: «Non è un affare»
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di Tiziano Guerini
entendo parlare dell’idea di spostare l’attuale campo di calcio cittadino, il “Voltini”, in un'altra zona della città, mettendo a destinazione residenziale l’attuale area di via De Gasperi, abbiamo avuto l’impressione di un deja vu. Non solo nel senso che questa ipotesi circola negli ambienti sportivi e soprattutto in quelli della politica comunale, da parecchi anni; ma soprattutto perché è stata oggetto di discussione nell’ultimo dibattito sul Piano Regolatore. «Nell'anno 2004» conferma Agostino Alloni, che allora ricopriva la carica di assessore all’Urbanistica, «all’interno della pianificazione urbana è presente l’indicazione di un’ area da destinare alla realizzazione del nuovo stadio comunale
lungo la tangenziale che corre esterna da S. Bartolomeo ad Ombriano con la previsione di una edificabilità nell’area dell’attuale “Voltini”». Prosegue Alloni: «Tutto questo è ancora perfettamente definito e reso possibile dal PRG attualmente in vigore. Faccio presente che tale soluzione venne allora
pesantemente contestata dall’opposizione e segnatamente dagli esponenti di Forza Italia, e che alcuni di loro siedono anche oggi in consiglio comunale e paiono essersi convertiti all’idea. Meglio tardi che mai: ma a che prezzo? Forse qualche anno fa il progetto sarebbe stato più concretamente fattibile».
Lo stadio «Voltini» non è a norma e sono necessari altri interventi
E il consigliere comunale che più di altri ha vissuto con grande passione da sempre il fatto sportivo calcistico cittadino, Roberto Branchi, rincara la dose: «Chi allora ha polemizzato sulla proposta di un nuovo campo sportivo cittadino, ha fatto perdere alla città una grande occasione». L’assessore cui compete dare indicazioni al riguardo è il vicesindaco Massimo Piazzi, con delega all’Urbanistica e in procinto di affidare alla discussione dei cittadini e del consiglio comunale le nuove linee del Piano di Gestione del Territorio (PGT). «Confermo» dice Piazzi, «l’interesse di questa giunta per l’ipotesi del nuovo campo di calcio in sostituzione del vecchio “Voltini”. Spendere in continuazione soldi pubblici per il suo adeguamento ed essere sempre costretti a rincorrere nuove
norme di sicurezza non sembra più possibile». Come ci si intende muovere in proposito all’interno del comune? «Stiamo elaborando il PGT e in quel contesto pare
Alloni: «Area già prevista dal 2004. Si è perso tempo» opportuno fare una valutazione anche riguardo al problema del nuovo stadio. La collocazione che si sta studiando riguarderà con ogni probabilità un’area da individuarsi in modo preciso ed appropriato. Diversamente dalla genericità della indicazione del precedente Piano Regolatore e il cambiamen-
to di destinazione d’uso per l’area del “Voltini”, per rendere appetibile uno scambio fra la sua disponibilità residenziale e la costruzione del nuovo impianto sportivo. E’ infatti noto che il comune di Crema mai potrà avere a disposizione l’ingente somma necessaria per realizzare in proprio il nuovo campo sportivo». Al riguardo più d’uno ha avanzato delle perplessità. L’architetto Massimiliano Aschedamini, che si intende come è noto, sia di progetti edilizi sia di calcio cittadino, ci ha dichiarato testualmente: «Non ritengo possa essere “un affare” un accordo alla pari fra la disponibilità dell’area del Voltini e l’impegno a realizzare un nuovo campo di calcio, per i costi notevoli che una nuova struttura sportiva di questo genere comporta, se fatta con tutti i crismi e proiettata ne futuro».
Contrari anche i primi cittadini del centrodestra Famiglie in difficoltà: un fondo Serviva il 51% dei consensi, ottenuto solo il 36,5% dalla Banca Popolare di Crema Padania Acque, i sindaci non votano
Importante iniziativa della Banca Popolare di Crema e della Associazione Popolare Crema per il territorio, che hanno deciso di aderire all’appello lanciato dalla Caritas diocesana per il «Fondo Famiglie Solidali». L’adesione si concretizza nella costituzione di due plafond, rispettivamente di 200.000 e 50.000 euro per il progetto di solidarietà verso le famiglie che si trovano in difficoltà economica per la perdita del posto di lavoro o la messa in cassa integrazione dell’unico famigliare lavoratore. L’iniziativa è stata presentata la settimana scorsa nella sede della Banca Popolare di Crema presenti il presidente della Banca Luigi Donarini, il presidente dell’Associazione Giorgio Olmo e il direttore dell’istituto di credito di via XX settembre Paolo Landi. Presenta anche il responsabile della Caritas diocesana don Francesco Gipponi. Il plafond di 200.000 euro sarà destinato al progetto “microcredito”con prestiti fino a 5.000 euro a tasso zero per lavoratori con famiglia in cassa integrazione. Il plafond di 50.000 euro servirà per erogare un aiuto economico a fondo perduto in caso di licenziamento del capofamiglia e destinato al pagamento delle utenze domestiche. Le due iniziative della Caritas, sollecitate dallo stesso Vescovo di Crema Monsignor Oscar Cantoni, hanno visto anche altre partecipazioni quali quelle dei Movimenti
il Cda presentato dal presidente Salini
Luigi Donarini, presidente della Banca Popolare di Crema, e Giorgio Olmo, presidente dell'Associazione Popolare Crema per il Territorio
delle ACLI e dell’ MCL, e verranno gestite da un Centro di ascolto costituito da Casa Caritas, Ufficio Migrantes, un esperto finanziario, e si avvarranno della collaborazione in prima istanza delle segnalazioni delle Parrocchie. Il comitato così costituito si impegna a fornire un rendiconto pubblico semestrale dell’iniziativa. Naturalmente il plafond messo a disposizione della Banca Popolare di Crema potrà essere aumentato grazie a quanti, privati ed associazioni, vorranno contribuire a loro volta. Don Gipponi, ringraziando anche a nome della Diocesi la Banca Popolare, ha segnalato il numero delle richieste, già notevole in passato nei confronti della Caritas, stia in questi ultimi tempi aumentando soprattutto per indebitamento su mutui. E sono più numerose le richieste di aiuto degli italiani rispetto a quelle degli extracomunitari. Il presidente della banca Luigi Donarini ha aggiunto: «Il
nostro punto di vista di banca del territorio ci pone quotidianamente di fronte alle situazioni di difficoltà in cui si trovano tante famiglie della nostra Comunità, e questo ci rende consapevoli della validità ed utilità del Fondo e delle iniziative ad esso legate». Giorgio Olmo, presidente dell'Associazione Popolare Crema per il Territorio ha aggiunto: «Lo spirito di condivisione delle difficoltà e di mutuo soccorso che anima il progetto del Fondo, risponde in peno ai caratteri che ispirano il nostro impegno a favore del Cremasco, e dimostra come sia possibile realizzare dei progetti importanti mobilitando le risorse materiali e umane presenti nella nostra Comunità». Per chi volesse contribuire ad ulteriormente alimentare il Fondo Famiglie Solidali, la Banca Popolare di Crema mette a disposizione un apposito conto le cui coordinate bancarie sono le seguenti: IT67Z0522856841000000000675.
Lo scorso lunedi si è riunita l’assemblea dei sindaci della provincia in Padania Acque con all’ordine del giorno l’elezione dei nuovi presidenti e relativi consigli di amministrazione. Il plurale è dato dal fatto che, una volta eletto il Consiglio di Amministrazione di Padania Acque Patrimonio (presidente più quattro consiglieri), quest’ultimo deve poi provvedere alla nomina del Consiglio di Amministrazione di Padania Acque Gestione (Presidente più due consiglieri). In realtà si è trattato di una “fumata nera” perché i nomi proposti dal centrodestra non hanno ottenuto il quorum necessario per Statuto per essere eletti. A fronte del 51% del capitale necessario perché l’elezione andasse a buon fine, i proposti non hanno ottenuto se non uno scarso 36,5% con il restante 63,5% in schede bianche o nulle. Per la cronaca i due presidenti mancati (per ora) sono Ercole Barbati per Padania Acque Patrimonio, e Mino Galli per Padania Acque Gestione. Il realtà è stato, all’inizio di seduta, lo stesso presidente della provincia Massimiliano Salini a contestare questo dispositivo dello Statuto, invocando la norma del codice civile che parla, in seconda convocazione, di una maggioranza assoluta riferita ai soli presenti. Non vogliamo entrare in una disputa giuridica che non ci compete e per la quale non siamo degli esperti, (oltretutto si fa riferimento al codice civile così come riformato nel 2003 e quindi successivamente alla stesura dello statuto di Padania Acque); però non crediamo che la norma dello statuto di Padania Acque sia stata a suo tempo stabilita per sbaglio. E’ stata, crediamo, una forma di auto-tutela che i sindaci hanno immaginato perché ogni decisione fosse il più possibile condivisa dall’intero territorio provinciale. Pensare, infatti, che una (magari esigua) minoranza, solo perché tutelata dalla se-
conda convocazione, possa prendere decisioni importanti e poi impegnative per tutti i comuni interessati è certo un rischio che, potendo, è meglio evitare. La discussione a questo proposito è destinata a continuare. Si tratta comunque di un segnale politico importante, dal momento che il 63,5% dei contrari non si identifica con
A sorpresa fumata nera per Ercole Barbati e, quindi, di Mino Galli la rappresentanza del centrosinistra, ma coinvolge sicuramente anche sindaci del centrodestra o sostenuti da liste civiche. Pensare, insomma, che determinate decisioni possano essere prese negli stretti ambiti dei pochi partiti interessati e poi fatte ricadere come un ordine di scuderia, diventa giustamente sempre più difficile. Occorre che i nuovi amministratori con più responsabilità si convincano presto di questo e si comportino di conseguenza. Ora il vecchio CdA col suo presidente Giuseppe Dasti sono stati prorogati nelle loro funzioni per due mesi. In proposito con molta responsabilità il sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla, il più rappresentantivo fra i sindaci del centrosinistra, afferma: «Bisognerà utilizzare questi due mesi di tempo per coinvolgere maggiormente i sindaci, e costruire un quadro politico-programmatico per il futuro che sappia tenere, ed essere quindi ampiamente rappresentativo. Non bastano i nomi ci vuole anche un programma preciso, chiaro e il più possibile condiviso».
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il PICCOLO
Cronaca
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CREMASCO
«Sindaco, ora bisogna cambiare il passo» Venerdì 31 Luglio 2009
La crisi sta colpendo duro le aziende. Le proposte rivolte al Comune dalla Libera associazione artigiani di Crema
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di Rol Stone
ono stati precisi, puntuali e chiari nel descrivere la crisi che sta mettendo a dura prova le aziende artigiane, ma anche del delineare quali interventi concreti devono mettere in atto gli enti locali (comune di Crema e provincia di Cremona) per supportare piccoli e medi imprenditori. Loro sono Giuseppe Capellini e Giuseppe Zucchetti, rispettivamente presidente e segretario generale della Libera artigiani di Crema, un'associazione che conta 2mila associati nel Cremasco. Era stato invitato Bruno Bruttomesso alla conferenza stampa che si è tenuta mercoledì scorso, ma è arrivato Massimo Piazzi («il sindaco è rimasto a casa a sorvegliare il nipotino» ha spiegato il vice sindaco). La crisi, innanzitutto. «Si sta facendo sentire ancora più duramente. Gli ordini tardano ad arrivare, i pagamenti dei fornitori continuano ad essere dilatati, gli insoluti aumentano. A tal punto che manca la liquidità, cioè l’ossigeno per le imprese. Si sta raschiando il barile». ha introdotto Capellini. Ma nonostante questa situazione, «difficilmente l’artigiano licenzia perché lavora a fianco dei suoi collaboratori, li considera come una famiglia. Ma deve essere aiutato». Che cosa può fare il Comune di Crema per dargli una mano? Perché la preoccupa-
zione è grande in vista di un settembre che potrebbe risultare decisiso per gli imprenditori, nel quale decidere se continuare a produrre o chiudere. «Così si richia non solo di perdere le aziende, ma anche tante professionalità» ha ribadito il presidente della Libera artigiani di Crema. Le richieste. Avanzate anche tempo fa, ma ribadite con rinnovato vigore. Le riassumiamo: il superamento del passaggio a livello, soprattutto di quello in via Indipendenza, la realizzazione di una struttura polifunzionale, creazione di consorzi di piccole e medie imprese cremasche per partecipare alla realizzazione di Expo 2015, monitoraggio sull'avanzamento dei lavori della Paullese, sfruttare le opportunità della costruzione della Brebemi per portare altre imprese in territorio cremasco, la revisione del metodo di assegnazione degli appalti pubblici perché, troppo spesso, «le nostre imprese non riescono ad aggiudicarseli a vantaggio di altre, che vengono da fuori e che, poi, non riescono a concludere i lavori». Perché tanta insistenza su questi punti. Lo ha spiegato bene Giuseppe Zucchetti: «Se per percorrere 40 chilometri da Crema a Milano, sulla Paullese, servono sempre due ore, se i binari che dividono la città in due rimangono delle barriere architettoniche insormontabili, se il Cremasco resterà tagliato fuori da strutture importanti come
il Polo polivalente o da eventi eccezionali come l’Expo 2015, e se i bergamaschi avranno le imprese e noi i paesi-dormitorio, è evidente che non andremo da nessuna parte. Al contrario, se il nostro territorio, che possiede già i servizi necessari per essere attrattivo, avrà anche le potenzialità infrastrutturali
tembre istituiremo un apposito tavolo di lavoro con le associazioni di categoria, l'amministrazione provinciale e quella regionale per approfondire le questioni e definire le giuste risposte». Ma alcuni accenni concreti, il vice sindaco li ha fatti. Per esempio? «Entro l'autunno partirà la gara d'appalto
Sistema Impresa incontra Sacconi
Maurizio Sacconi, ministro del Welfare
Da sinistra: Massimo Piazzi, Giuseppe Capellini e Giuseppe Zucchetti
e strutturali che oggi ci mancano, potremo avere qualche speranza in più per competere» E, ha continuato Capellini, usando un tono di una certa ruvidezza. «Il Cremasco è rimasto indietro rispetto ad altri territori. Ora dobbiamo cambiare marcia e correre di più per colmare il gap. E' stato sollecitata più volte la possibilità di avere uno Sportello unico per le imprese: tante le promesse, ma in concreto?». Che cosa ha risposto il vice sindaco Massimo Piazzi? Ha preso nota di che cosa chiedono gli artigiani di Crema e ha promesso: «A set-
per il sottopasso di via Indipendenza». Poi, «ci sarà il completamento della Gronda nord con il ponte che superà i binari, ma solo quando disporremo delle risorse necessarie». E ancora: i camion, dalla Gronda scenderanno per via Del Picco, che sarà allargata, e sfoceranno in via Indipendenza, quasi al'altezza del sottopasso che si percorrerà a 30 all'ora». Palazzetto polifunzionale: Piazzi ha fatto capire che sarà costruito sulla Paullese, mentre alla Pierina sorgerà un campus con alloggi per gli studenti e
Giovedì il presidente, Berlino Tazza ed il segretario generale, Enrico Zucchi della Confederazione Sistema Commercio e Impresa, sono stati ospitati a Roma dal Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Nell’incontro sono state trattate diverse tematiche che hanno spaziato dalla ricognizione dell’attività svolta dal Fondo interprofessionale per la formazione continua (Formazienda) alle misure di sostegno al reddito dei lavoratori a rischio di perdita del posto di lavoro che l’Ente bilaterale delle aziende e dei professionisti (Ebinap) e Formazienda stesso intendono attivare in recepimento della legge anti crisi. Dopo la pausa estiva la Confederazione incontrerà di nuovo i massimi esponenti del Ministero e presenterà le proprie iniziative che così vengono riassunte dal
presidente Tazza: «Proporremo all’Ebinap di riservare il 40% delle proprie risorse (circa 500.000 €) per favorire un’integrazione salariale aggiuntiva rispetto a quanto previsto dagli ammortizzatori sociali. In linea di massima l’integrazione salariale corrisponderà al 20% dell’ammortizzatore sociale utilizzato; al Fondo Formazienda proporremo di utilizzare il 25% delle proprie risorse (circa 1.000.000 €) sotto forma di sostegno al reddito per i lavoratori a rischio di perdita del posto di lavoro che partecipano a corsi di formazione che li possono qualificare o convertire in altre professionalità. Abbiamo la ragionevole certezza che anche le altre parti sociali che costituiscono gli strumenti operativi Ebinap e Formazienda accolgano la nostra proposta».
Micro e piccole imprese denunciano la diffidenza degli istituti di credito. La ripresa, per loro, è a rischio
Anche a Lodi, gli artigiani sono davvero arrabbiati Paolo Ferrari: «Ma le banche ci sono o ci fanno?»
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. «Il Presidente della Consob, Lamberto Cardia, nella sua relazione annuale del 14 luglio scorso ha espresso il proprio timore per il rischio di asfissia finanziaria che corrono le PMI e per le molte incertezze che caratterizzano le prospettive sull’economia. Ha anche ribadito la necessità di ritracciare un clima di fiducia all’insegna della trasparenza e della correttezza. Ma lo stesso governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nella sua relazione annuale di fine maggio aveva già messo in luce il peggioramento delle condizioni finanziare delle imprese. Se infatti lo stesso Draghi è arrivato a denunciare con forza la contrazione del credito al settore privato (riferendosi soprattutto alle piccole imprese) e l’inammissibile divario dei costi fra prestiti ai grandi e ai piccoli, forse è venuto il momento che il sistema bancario smetta di sottrarsi alle proprie responsabilità. Eppure, nonostante gli espliciti richiami, pare che i banchieri non abbiano alcuna intenzione di assumersele se il presidente dell’ABI, Corrado
Faissola, ha motivato questa loro latitanza nascondendosi... dietro ad un dito. Ovvero lamentando una presunta assenza di domanda del credito finalizzato a progetti. La mia impressione è che, in generale, le banche stiano sottovalutando la nostra intelligenza. Di noi "onesti" e magari semplici lavoratori che viviamo quotidianamente la diffi-
Paolo Ferrari, presidente Unione Artigiani di Lodi e Provincia
coltà di mantenere a galla, oggi più che mai, le nostre imprese. Certo è che se siamo disposti ad affrontare con determinazione e senza abbandonarci al pessimismo questa
dura crisi economica... lo siamo molto meno a farci prendere in giro da chi, invece, dovrebbe darci un aiuto concreto. Per essere ancora più espliciti: le banche ci sono o... ci fanno? Come artigiani non possiamo ignorare questi temi anche perché, è bene ricordarlo!, le nostre imprese costituiscono circa il 95% del tessuto produttivo italiano. Ma se le banche non sono più interlocutori credibili con chi possiamo dialogare? Forse è arrivato il momento di avviare una più stretta sinergia con le principali istituzioni ed i loro referenti, sia a livello nazionale che locale. Anche per questo, come Associazione, vorremmo rivolgerci ai nuovi Amministratori insediatisi dopo la recente tornata elettorale (e ovviamente a quelli da tempo attivi) per augurare loro buon lavoro ed invitarli, dopo la pausa estiva, ad un confronto aperto e costruttivo. Con l’augurio che parlarsi con franchezza e concretezza possa portare a risultati visibili ed efficaci. Primo fra tutti l’impegno a favorire lo sviluppo puntando su nuove infrastrutture. Per iniziare il confronto occorre però prendere
consapevolezza che i mutamenti in atto nella società e nell’economia richiedono con urgenza scelte coraggiose e nuovi approcci. Innanzitutto si rende necessaria una trasformazione culturale che riconosca la centralità della persona. Le ‘risorse umane’ devono essere al cuore delle scelte e dell’operato di tutti gli attori della società: famiglie, imprese, istituzioni... A questo punto si impone una riflessione su un sistema produttivo, quello italiano, che soffre di eccessiva staticità ed è poco incline a recepire i cambiamenti in atto. Urge quindi mettere in campo nuove idee, spingere settori innovativi che sappiano affiancare con successo quelli tradizionali... Per cogliere realmente questo obiettivo è indispensabile poter contare su servizi avanzati: ricerca, marketing, comunicazione, informatica, supporti all’internazionalizzazione... E sostenere le aziende sul fronte dell’innovazione, a partire dalla conoscenza e diffusione delle nuove tecnologie. E non dimentichiamo che questo sviluppo non può prescindere dalla formazione: da affrontare non in modo casua-
le, ma verificando attentamente se le attività per cui ‘formiamo’ sono effettivamente corrispondenti alle nuove esigenze del mercato. E, soprattutto, coltivando il talento e la... voglia di fare già nel mondo della scuola e della ricerca. Puntando ad un progetto certamente ambizioso, ma irrinunciabile, di raccordo tra mondo del lavoro, scuole superiori e università. Tornando all’intervento di Cardia... mi sembra assolutamente applicabile anche alla nostra realtà locale. Le difficoltà delle imprese legate alla carenza di liquidità e all’aumento dei ritardi di pagamento e degli insoluti (ma anche al calo spesso drastico delle commesse) mettono in forse la stessa sopravvivenza delle aziende artigiane. In questo preoccupante panorama dobbiamo sostenere l’importanza di riuscire a calamitare nella nostra Provincia investimenti pubblici e privati che possano offrire nuove opportunità lavorative e di benessere sociale. E mi preme sottolineare la necessità che gli Amministratori, per primi, si impegnino a rispettare il nostro lavoro, non solo a favorirlo, magari partendo da piccole cose (che in re-
Mauro Sangalli, segretario di Unione Artigiani di Lodi e Provincia e di Casartigiani Lombardia
altà non lo sono!) come l’attenzione alle scadenze di pagamento ai fornitori. Alla ripresa, dopo la pausa estiva, mi piacerebbe che tutti gli attori sociali ed economici si sforzassero di "esserci" Con forza, convinzione ed ottimismo, con un approccio collaborativo e nuove idee. Perché solo il confronto allargato e onesto su temi concreti potrà rivelarsi un fattore, ma anche un ‘progetto’ strategico per il nostro futuro comune». Paolo Ferrari Presidente Unione Artigiani Lodi e Provincia
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Cna: rallenta la caduta dell'economia Venerdì 31 Luglio 2009
Segnali di miglioramento per le imprese artigiane. Cacciatori: «Ma si continua a soffrire»
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di Danilo Ghelfi
resentati i dati economici dell'economia lombarda relativi al secondo t r i m e s t re d e l 2009. La crisi c'è, è grave, ma ci sono timidi segnali di ripresa. Ecco il commento del presidente regionale della Cna Fausto Cacciatori. «I dati dell’ultima rilevazione» dice cacciatori, «seppure in una tendenza di lieve miglioramento, confermano la riduzione dell’andamento produttivo delle imprese artigiane. I segnali di ripresa della domanda estera sono incoraggianti, ma non bastano a sostenere la ripresa. Soffrono i settori e soffrono di più le microimprese. Prevale tuttavia nelle imprese artigiane un atteggiamento di tenuta, “di non voler mollare”. Rimane critico l’accesso al credito: le banche non stanno aiutando la ripresa, le imprese artigiane segnalano come, nel 40 % dei casi, hanno avuto questa difficoltà che viene risolta nella stragrande maggioranza dei casi, dai Confidi: strutture associative che nei primi sei mesi hanno sostenuto 8000 operazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2008». Passiamo ora ad analizzare i dati del secondo trimestre. Rallenta la caduta rispetto al trimestre precedente (-3% contro -4%). La riduzione della produzione su base annua si attesta al
Fausto cacciatori, presidente Cna Lombardia
-11%. Segnali d’inversione d e l t re n d p ro v e n g o n o dall’andamento degli ordini (+1,6% quelli esteri) e dalle aspettative degli imprenditori. Anche per l’artigianato manufatturiero la caduta rallenta leggermente, con un calo della produzione del -3,4% rispetto al trimestre precedente (destagionalizzato) e del -11,9% su base annua. Segnali meno preoccupanti per i prossimi mesi provengono dall’andamento degli ordini che tornano positivi dall’estero rispetto al trimestre precedente, e dalle aspettative degli imprenditori, decisamente meno negative. I dati mostrano per la Lombardia una situazione ancora di segno negativo. Ma gli ordini dall’estero sono la prima variabile ad assumere un valore positivo. Questo è un buon segnale. Segnale estero, tuttavia,
che rimane insufficiente ad innescare la ripresa. I dati sulle giornate di produzione assicurate dagli ordini, il leggero aumento della capacità produttiva utilizzata, la fiducia degli imprenditori sono tutti elementi orientati nella direzione di un miglioramento. In questo contesto, le differenze strutturali fra imprese, settori e territori sembrano essere relegate sullo sfondo perché è la variazione tendenziale pesantemente negativa a caratterizzare quasi tutte le realtà economiche. Questa variazione tendenziale ha finito con il manifestare i propri effetti sul mercato del lavoro, non più soltanto sotto forma di incremento della CIG, ma anche come diminuzione dell’occupazione, un dato che si pone come un ostacolo ulteriore alla ripresa. Stiamo probabilmente oltrepassando il momento più acuto della recessione, ma non sappiamo ancora quando troverà forza quello della ripresa. Influenzato anche da fenomeni prettamente stagionali, rafforzati dall’opportunità che molte imprese coglieranno per smaltire ferie residue nel periodo estivo approfittando del clima produttivo poco dinamico. Due terzi delle imprese lombarde dichiarano di non cogliere ancora nella propria attività segnali di superamento della crisi, anche se il 27% ritiene che il peggio della crisi sia ormai alle spalle. Per il 37% delle ipre-
Banca Cremasca
La sede di Banca Cremasca
Con riferimento alle notizie ed interviste apparse recentemente sulla stampa locale che riportano lo stato di disagio di una consorella, il C.d.A. di Banca Cremasca ritiene opportuno rimarcare le modalità comportamentali da sempre attuate dal proprio Istituto. In tutte le aggregazioni realizzate il progetto completo di fusione è sempre stato frutto di un percorso condiviso da entrambi gli Istituti di Credito interessati. Strumento fondamentale di garanzia di coesione è il Regolamento Elettorale per la nomina del Consiglio di Amministrazione di Banca Cremasca che contiene
l’obbligo di rappresentanza di tutti i territori che hanno dato origine alla banca stessa. Nello Statuto di Banca Cremasca sono previsti i Comitati Locali. Nel Comitato di Direzione di Banca Cremasca sono rappresentate tutte le Casse Rurali che hanno dato vita all’Istituto.Come Banca Cremasca è stata aiutata da alcune consorelle nel passato, così da alcuni anni è sempre stata disposta a sostenere i bisogni di altre consorelle. La storia di Banca Cremasca è sempre stata contraddistinta da rispetto ed attenzione verso tutte le istituzioni sia pubbliche sia private e del mondo del credito cooperativo. Nel progetto di una banca ancora più cremasca, attraverso la possibile integrazione dei due Istituti, sono stati ribaditi ed estesi questi principi ispiratori, andando oltre le richieste formulate per offrire un valore aggiunto al territorio nel prossimo futuro per rafforzare la presenza e l’identità del credito cooperativo locale. Tutto quanto premesso per evidenziare l’onestà intellettuale nei comportamenti e la disponibilità ad ogni possibile confronto nell’interesse e per il bene del territorio cremasco nonché del movimento del credito cooperativo.
Boschetti: «Detraibili le spese per le badanti»
Gianfranco Boschetti, è il nuovo presidente di CNA Pensionati Cremona. E’ stato eletto dall’assemblea provinciale riunitasi a Cremona negli scorsi giorni e succede a Pier Giorgio Boni. La CNA Pensionati di Cremona conta oltre 1000 iscritti e insieme a Boschetti fanno parte della Presidenza Provinciale del raggruppamento Luciano Zapparoli, Proteo Griffini, Agostino Otolli e Giacomo Bonvicini. Appena nominata la nuova presidenza di CNA Pensionati deve subito fare i conti con la difficile situazione economica e sociale che esiste nel nostro Paese e che colpisce inevitabilmente anche il nostro territorio. «La sanatoria per le badanti» afferma Boschetti, «che, con la nuova legge sulla sicurezza, sono diventate colpevoli di reato di immigrazione clandestina è l’esempio più eloquente delle contraddizioni che esistono nel Paese». se si concentrano comunque sugli ordinativi (sia interni che soprattutto esteri) i primi segnali di ripresa.
Bisogna infatti considerare che migliaia di famiglie si sobbarcano grandi oneri e sacrifici per dare assistenza, con badanti pagate da loro, ai familiari disabili o non autosufficienti, risolvendo così un problema che altrimenti sarebbe lo Stato a dover affrontare. La norma inserita nel decreto anticrisi in discussione alla Camera carica le famiglie di ulteriori oneri per la regolarizzazione, le rende passibili di altre sanzioni, fa scappare e ritornare ai loro paesi di origine molte badanti spaventate, rende più difficile reperire personale disposto a fare il pesante lavoro di assistente familiare. «Da una parte» conclude Boschetti, «si penalizza il welfare fai-da-te che finora ha messo una pezza sopra le carenze dello stato sociale e dall’altra vengono tagliate le risorse pubbliche per il Fondo per la non autosufficienza e per le altre politiche sociali, con il risultato che
Un terzo delle imprese si aspetta infine una riduzione (prevalentemente lieve) dei livelli occupazionali, risul-
Gianfranco Boschetti
non si sa più come dare assistenza a quanti hanno bisogno. Sarebbe auspicabile che si cogliesse questa occasione per introdurre una norma che riconosca come spese interamente detraibili dal reddito quelle per il pagamento dei compensi e dei contributi per le badanti regolari: questa sarebbe una norma giusta». tando insufficienti, secondo il 47% delle imprese, sgli ammortizzatori attualmente in essere.
Giunta provinciale riunita a Castelleone
Si è svolto oggi a Castelleone l’incontro della giunta provinciale e della giunta comunale con gli imprenditori del polo della meccanica, i rappresentanti delle categorie economiche e delle parti sociali. Queste le linee di azione prospettate dalla giunta provinciale per venire incontro alle esigenze degli imprenditori castelleonesi. Farsi carico dell’individuazione di una figura a supporto del “polo della meccanica” recentemente costituito. Si tratterebbe di una sorta di dirigente commerciale, supportato dalla Provincia di Cremona, con l’incarico di contribuire alla diffusione commerciale dei prodotti dell’industria meccanica castelleonese, anche sui mercati esteri, appoggiandosi eventualmente agli uffici esteri della Regione Lombardia. Coinvolgere banche e consorzi fidi per trovare
soluzioni adatte agli imprenditori della meccanica dell’area di Castelleone. Sollecitare le imprese che trasferiranno la produzione da altre parti affinché mantengano in parte le forniture della zona di Castelleone. Nella fattispecie, spronare la ditta Saco, che porterà una percentuale di dipendenti nello stabilimento di Brembate, a fare in modo di mantenere un’equivalente percentuale di fornitura dalle imprese castelleonesi. Lavorare a un tavolo di semplificazione burocratica, per diminuire le difficoltà per gli imprenditori legate alle lungaggini nei rapporti con la pubblica amministrazione. Gli imprenditori, le categorie e le parti sociali presenti all’incontro hanno accolto con grande favore la presenza della giunta provinciale nel luogo dove la crisi si sente con maggior gravità e le proposte avanzate.
La Saco di Castellone sarà chiusa
«Il metodo di lavoro avviato oggi» ha dichiarato il presidente Massimiliano Salini, «non vuole essere uno stravolgimento del metodo che fin qui ha caratterizzato la nostra linea politica. Non è infatti nostra intenzione sostituirci all’attività degli imprenditori. Ma riteniamo che in questa situazione, posto il forte impegno che fin dal primo momento abbiamo dimostrato sul versante occupazionale, fosse giunto il
momento di dare un aiuto concreto anche agli imprenditori. La crisi delle grandi aziende a Castelleone porta con sé gravi conseguenze per tutto l’indotto, fatto di tanti piccoli o piccolissimi imprenditori. La Provincia si vuole prendere a cuore questa situazione, e vuole essere utile anche sul versante delle vendite, facendo in modo che le aziende possano, per quanto possibile, recuperare fatturato».
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il PICCOLO
Cronaca
giornale del
CREMASCO Venerdì 31 Luglio 2009
«La Moratti ha scoperto l'acqua calda»
M
Matteo Piloni e l'ordinanza del sindaco di Milano contro la somministrazione di alcol ai minori di 16 anni
ilano propon e , B o rghetti raccoglie, si potrebbe dire dopo le dichiarazioni dell’assessore alla Famiglia sull’ordinanza della Moratti che vieta la vendita di alcolici agli under 16. Dico così perché due anni fa lo stesso Borghetti, raccogliendo una proposta sempre della Moratti ma stavolta sul kit-antidroga, volle fare la stessa cosa anche a Crema. Ottenendo scarsi risultati. Questa volta però la proposta della Moratti non la trovo del tutto sbagliata, poiché ritengo che l’alcol crei, soprattutto nei giovani, un enorme rischio di dipendenza, anche perché gli effetti si vedono nel lungo pe-
riodo. E perché nei giovani in fase adolescenziale gli effetti dell’alcol sono più pericolosi che nei soggetti adulti. Quindi sollevare un’attenzione di questo tipo
su un problema come questo credo sia importante per tutti. Per cui, se anche a Crema si vuole fare una proposta di questo tipo, sono assolutamente disponibile a ragionarci sopra. L’unica cosa che credo stia sfuggendo ai più, è che nessuno sta scoprendo l’acqua calda: esiste già una legge che vieta la somministrazione di bevande alcoliche ai ragazzi sotto i 16 anni. Semmai dovremmo impegnarci affinché questa legge, che già esiste, venisse applicata, compiendo però anche una campagna di sensibilizzazione di “promozione alla salute”, oltre che un impegno maggiore anche delle amministrazioni per un ruolo operativo/educativo che crei una rete tra
grande chiusura il 2 settembre con lo spettacolo pirotecnico dei fuochi d’artificio.
green economy (28 agosto) con l’astrofiico di fama internazionale Giovanni Bignami e sul congresso
Matteo Piloni, coordinatore del Pd
le varie realtà territoriali che si occupano di queste tematiche, evitando di buttarla troppo e solo sulle spalle delle famiglie. Già due anni fa feci questa proposta all’assessore e al sindaco, ma non ebbi alcuna risposta in merito. A volte basterebbe anche solo esporre degli adesivi sui bicchieri, o nei locali, in cui si richiama la legge e si elencano gli effetti dell’alcol sui giovani, per esempio.Rimango dell’idea che i divieti fini a sé stessi, che non sono inseriti in un’operazione progettuale di prevenzione e di educazione territoriali, spesso rischiano di ottenere l’effetto contrario. Già l’ordinanza di Milano porta con sé alcuni elementi che permettono di “aggirare l’ostacolo” facil-
mente.Il mio invito quindi è di non prendere decisioni troppo alla leggera rischiando di voler trasmettere solo un segnale rischiando pe-
raltro di non affrontare a pieno la questione, perdendo di fatto un’occasione. Matteo Piloni
S. Bernardino
SCS GESTIONI informa tutta la cittadinanza che, per lavori di manutenzione straordinaria delle griglie di raccolta delle acque piovane (come da incarico e autorizzazione n. 2009/39/00258 del Comune di Crema), il sottopasso ferroviario di via Cadorna / via Brescia resterà chiuso al traffico automobilistico dal 3 al 15 agosto 2009. Il percorso alternativo sarà indicato da opportuna segnaletica stradale. Il divieto è relativo al solo traffico dei veicoli a motore: la pista ciclo-pedonale resterà infatti aperta e transitabile per pedoni e biciclette. SCS GESTIONI ringrazia la cittadinanza per la collaborazione, scusandosi per gli eventuali disagi causati (che l’azienda si impegna sin da ora a limitare al minimo).
La Festa del Pd Ferrero alla Festa di Liberazione
Torna anche quest’anno la festa centrale de l’Unità. Quest’anno, nella sempre splendida cornice del podere Ombrianello, la festa si prolungherà per 13 giorni, da venerdì 21 agosto a mercoledì 2 settembre. Per gli amanti del liscio ogni sera allo spazio Balera si alterneranno le migliori orchestre del genere, tra cui Titti Bianchi (in apertura il 21 agosto), la grande orchestra Beghini (24 agosto), Ruggero Scandiuzzi (26 agosto), Camillo del Vho (27 agosto) e l’orchestra Filadelfia (1 settembre). Inoltre allo spazio Milonga di Santa Cruz le serate saranno allietate da lezioni di tango e passi di danza fino a tarda ora. Per i più giovani la Birroteca Rock offre, tra gli altri, la presenza dei Motel Connection (22 agosto), degli Statuto (23 agosto), dei Ministri (30 agosto) e di due serate cover con i tributi ai Beatles (25 agosto) e agli Aerosmith (29 agosto). Per i bambini serate di animazione con clown e saltimbanche e
La Festa dell'Unità
Da segnalare gli incontri sulle opere strategiche del comune di Crema (24 agosto) con la presenza del sindaco Bruttomesso, sulle regionali del prossimo anno (25 agosto) con la sen. PD Cinzia Fontana e il consigliere regionale Fortunato Pedrazzi, sulla
ALCOL E MINORI/1
Oltre la Moratti, vanno puniti anche i ragazzi Egregio direttore, ho letto con molto interesse la soluzione del sindaco di Milano Letizia Moratti contro il consumo di alcol da parte dei minori. E' vero, il sindaco ha fatto bene, è un uso indiscriminato quello che i nostri giovani fanno dell'alcol. Vanno presi dei provvedimenti. Sono stato giovane anch'io. I giovani hanno bisogno di andare oltre i limiti consentiti qualche volta, ma il fatto è che con alcol e droga superare il limite consentito può diventare qualcosa di molto pericoloso. Qui infatti c'è in gioco la dipendenza. Quello che all'inizio era uno scherzo, può diventare alla lunga, anzi, lo diventa per forza, un atto di schiavitù. Non ha importanza se
del PD (31 agosto) con la partecipazione dei candidati alla segreteria regionale Maurizio Martina ed Emanuele Fiano. Ogni sera i sette ristoranti della festa saranno aperti e pronti a soddisfare ogni appetito con proposte enogastronomiche.
di mezzo c'è l'alcol e non la droga, il meccanismo della dipendenza è lo steso. Ben vengano quindi misure dure contro i titolari degli esercizi che danno da bere a chi ha meno di 16 anni. Ma non solo. Vanno puniti anche i ragazzi. Sono loro che devono capire che andare oltre il limite è possibile, ma che dopo scatta la punizione. E la punizione deve essere severa. Io penserei anche al ritardo i un anno per conseguire la patente di guida. Per chi viene sorpreso, non so, tre volte, in una condizione strema di ubriachezza, scatta la sanzione. Non più la patente ha 18 anni, ma a 19 anni. Questa non è repressione, è consapevolezza che vivere in una società più giusta e ordinata ha un prezzo da pagare. Bisogna rinunciare un po' a sè stessi. Gennaro Cazzamalli
Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero ha fatto, mercoledì 29 luglio, un passaggio rapido ma significativo alla Feste di Liberazione di Crema. «Facciamo» ha esordito Ferrero, come se fossimo ad un “attivo” di partito, «diamoci tre impegni per il prossimo autunno. Ricostruire una opposizione sociale nel Paese partendo dalla situazione di crisi economico-occupazionale; rimettere in funzione a pieno regime il nostro partito; lavoriamo per costruire una federazione fra i partiti della sinistra antagonista». Su questi tre punti, che il segretario nazionale di Rifondazione ha ampiamente illustrato e documentato, si è poi articolata una serie di domande alle quali ha risposto puntualmente. Ha spiegato i motivi, a suo parere, del distacco dei cittadini dai partiti della sinistra antagonista: «Non siete incisivi, non contate niente». Ha criticato il P.D. di Veltroni: «Autore di un suicidio nei confronti di Prodi e del proprio partito, e di un omicidio nei confronti dei partiti di sinistra». Ha espresso cauta fiducia nei confronti delle proposte del candidato alla segreteria del P.D. PierLuigi Bersani che pare convinto si debba uscire dalla logica perdente dell’autosufficienza del P.D. Una cosa su tutte ha auspicato, vero punto di equilibrio fra l’opposizioni politica al berlusconismo e un possibile sbocco politico della opposizione sociale: «Bisogna lavorare perché per realizzare un sistema elettorale propor-
ALCOL E MINORI/2
La vera educazione è la libertà individuale Scrivo perchè manifestare tutto il mio disappunto contro la decisione del sindaco di Milano di scatenare una guerra contro il consumo di alcol nei giovanissimi. Questo, infatti, non è il vero problema. Ma è una piaga che deriva da una società che ha perduto il suo ruolo autenticamente educativo, che non è quello di punire, ma insegnare al giovane la via dell'autodeterminazione. Solo così si creano uomini responsabili che non hanno bisogno di camminare nella vita con il fucile puntato alla schiena per comportarsi da buoni cittadini. E' inevitabile commettere degli errori, soprattutto quando si
zionale, sia pure con sbarramento: col bipolarismo l’opposizione a Berlusconi non va da nessuna parte. Per realizzare questa necessaria riforma elettorale, per varare una legge contro il conflitto di interesse, per rimettere ordine fra i poteri dello Stato, insomma per smontare il berlusconismo, noi siamo pronti ad allearci anche con l’UdC per un Governo di emergenza democratica».
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista
Conclusione: «Non c’è priorità fra contenuti e forma: fare le battaglie sociali per i bisogni quotidiani dei cittadini e ricercare, con una federazione, una nuova unità a sinistra, sono obiettivi che dobbiamo perseguire contemporaneamente».
è giovani. Come è inevitabile esagerare. Ma questi errori non servono proprio a niente se non innescano un momento di consapevolezza dal quale si genera poi la vera maturità. Che è quella di decidere della propria vita senza nuocere agli altri e a sè stessi. Lorenzo Doldi GENERAZIONE MILLE EURO
Spiegateci come si può vivere così Caro direttore, ho letto il fondo della scorsa settimana sulla generazione Mille Euro. Mi trovo perfettamente d'accordo quando leggo che un livello retributivo così basso impedisce
di progettare un futuro. Ma la mia domanda è questa? Tutti questi vecchi papaveri che oggi dicono che la soluzione è la flessibilità, che cosa avrebbero fatto al posto dei 30enni di oggi se avessero guadagnato loro i famosi mille euro al mese? Che cosa si può fare oggi con mille euro? Rate della macchina, mutuo o affitto, spese per il cibo e i vestiti, e poi? E i figli? E il sogno di una casa propria? E le vacanze? Finiamola di prenderci in giro. Ai vecchi papaveri non gliene frega niente dei 30enni e dei 40enni di oggi, ma c'è una punizione...Infatti il mondo che ci è stato messo davanti e che sembra offrire solo precarietà ormai colpisce tutti. Anche i figli dei vecchi papaveri... Sonia Gandini
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Cultura &Spettacoli
CremArena: Alessandro Lupo Pasini e Elena Festini interpretano i grandi successi di Elton John, Giorgia, Dalla e Whitney Houston
E la musica si fa leggera...
C
di Tiziano Guerini
ontinua la programmazione a CremArena, via Dante 45 a Crema per domenica 2 agosto ore 21 con «Brividi… La musica si fa leggera». Interpreti Alessandro Lupo Pasini (pianoforte) Elena Festini (vocalist) e i solisti dell’Accademia delle Opere di Milano (Violini, Viola, Violoncello, Contrabbasso e Batteria). Una grande formazione per una serata di musica straordinaria. Una passeggiata tra aire celebri di straordinari cantautori e interpreti da Elton John a Giorgia, da Gianna Nannini a Whitney Houston, da Lucio Dalla a Bryan Aams. Alessandro Lupo Pasini, non ha bisogna a Crema di presentazione essendo fra le altre cose direttore da anni della Scuola Civica Musicale «Folcioni». Diplomato in Pianoforte, Organo e Composizione organistica presso i Conservatori «G. Nicolini» di Piacenza e «G. Donizetti» di Bergamo. L’attività d’interprete solista lo ha portato ad esibirsi nelle principali città italiane, europee ed extraeuropee come pianista, organista, continuista, accompagnatore di solisti ed ensemble vocali e strumentali ottenendo consensi di pubblico e critica.
Alessandro Lupo Pasini in concerto
Dal 1998 è Direttore di progetto della Rassegna «Gli Organi Storici della Lombardia» del Comitato Lombardia Europa Musica 2000. L’associazione Accademia delle Opere nasce nel 2005 dando vita ad un’orchestra di musicisti già impegnati presso prestigiose formazioni come: la Filarmonica Toscanini, il Maggio Musicale, il Teatro la Scala di Milano…E’ diretta dal maestro Diego Montrone.
Il curriculum dell’Accademia è ricco di produzioni e collaborazioni significative: centinaia di produzioni musicali, 3 stagioni sinfoniche a Milano, prestigiose collaborazioni. La cantante Elena Festini, svolge intensa attività concertistica in duo con il pianista Alessandro Lupo Pasini col quale collabora stabilmente dall’anno 2007 e con l'Orchestra Sinfonica “Accademia delle Opere” di Milano. Il suo repertorio spa-
zia dal Jazz alla Musica leggera con particolare riguardo alle Colonne sonore di Films e Musicals ottenendo ovunque ampi consensi di pubblico e di critica. In programma musiche di Elton Jones, Gianna Nannini, Lucio Dalla, W. Houston, ed altri autori famosi. L’Evento è promosso da Teatro del Viale Castelleone in collaborazione con Assessorato alla Cultura Comune di Crema, con ingresso libero.
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APERITIVI IN PIAZZA
E' il momento di Bob Dylan
Penultimo appuntamento per After Dinner in piazza Duomo a Crema, all’interno della rassegna di CremArena, per le ore 21 di questa sera venerdì 31 luglio. In programma i Mascaled Band» quattro musicisti cremaschi che dal 2007 hanno formato un gruppo. Nel primo periodo iniziano a suonare e improvvisare sulle canzoni conosciute gettando così le basi che costituiranno il legame del gruppo in futuro. Dall’estate 2007 i mescaled inizano a suonare in vari locali del Cremasco, proponendo un buon repertorio cover di vario genere, affinando e spesso reinterpretando i brani.
Attualmente il gruppo si sta organizzando per nuovi incontri live, impegnandosi per l’estate nei vari locali, iniziative e nei movimenti culturali della regione. Già nel settembre 2008 sono stati protagonisti di un concerto a CremArena. Attualmente il gruppo è composto da: Andrea Tacchini, voce, Alessandro Nicolini, chitarra, Denti Davide, basso, Luca Caffi, batteria. Il programma della serata prevede musiche di: Mascaled, Jimi Hendrix, Beatles, Led Zeppelin, Rina Gaetano, Bob Dylan, Pink Floid, ed altri nomi noti agli amanti del genere
OPERA LIRICA
Madama Butterfly
FESTIVAL DELLA VALLE DELL'OGLIO
Concerto di tamburi giapponesi
G
li ultimi due appuntamenti della lunga rassegna culturale e di spettacoli «Odissea», si svolgono in territorio cremonese, e più esattamente nei comuni di Romanengo e di Soncino. E’ un invito agli appassionati cremaschi a partecipare numerosi. Questa sera, venerdi 31 luglio, alle ore 21,30 in piazza Matteotti a Romanengo il Gruppo Taiko presenta «La voce del tamburo» con Rita Superbi, Marilena Bisceglie, Catia Castagna. Si dice che l'O-DAIKO, il grande tamburo giapponese riproponga il suono del battito del cuore ampliandolo e interpretandone accelerazioni e sussulti: una vibrazione profonda che risuona già nell'aria anticipata dal gesto preparatorio del musicista che si accinge a percuotere il tamburo. Lo spettacolo comprende musiche e danze che si ispirano alla tradizione giapponese, ma che vengono arricchite con elementi della cultura occidentale. Oltre ai tamburi verranno suonati cimbali, campane tibetane e momenti melodici al suono dello shamisen (tipico strumento a corde giapponese). Lo spettacolo prevede anche l'uso del fuoco come danza rituale al suono dei tamburi e la danza con la spada dell’Aikido. TAIKO è l'unico gruppo italiano di tamburi giapponesi al femminile, mischia eleganza e potenza dei movimenti e
Rita Superbi
precisione nell’esecuzione senza la pretesa di essere giapponesi. La chiusura del festival è per sabato 1 agosto a Soncino ore 21,30 col «Circo su tela» dei Cirko Vertigo. Alla ex Filanda. Regia di Luisella Tamietto, con Francesca Angotti, Giulia Arcangeli, Elisa Bodo, Nicola Bruni, Monica Costamagna, Lara D’Amelia, Emilie Grare (Francia), Gutmair Gertrud, Veronica Heide (Germania), Olivia Hultman (Svezia), Mario Militano, Placido Militano, Alberto Poggi, Agnese Verdelli, Adelly Vinhaes Costantini (Brasile). Lo spettacolo nasce
dall'attrazione che l’arte figurativa ha sempre avuto verso il mondo del circo rappresentandone spesso i suoi protagonisti: giocolieri, acrobati e trapezisti... Nello spettacolo, fra numeri virtuosistici, l’equilibrista darà corpo a un’opera di Chagall, la ballerina danzerà ispirata da un costume di Picasso e poi ancora immagini ispirate dalle opere d’arte di grandi artisti come il Leonardo, Botticelli, Mantegna. Acrobatica, verticalismo, cerchio, trapezio, corda verticale, filo teso: tecniche del Circo dove va in scena il paradosso e il rischio, dove la logica della realtà si spezza per las-
Appuntamento con l'opera lirica. Per sabato 29 agosto ore 21 uno degli appuntamenti più attesi dell’estate di CremArena con la Compagnia Cantieri d’Arte in «Madama Butterfly» opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di L. Illica e G. Giacosa. Personaggi e interpreti principali: Madama Butterfly (Cio-Cio-San), soprano M i h a e l a Dinu; B.F. Pinkerton, Tenente della marina degli U.S.A., tenore
Maurizio Saltarin; Sharpless, Console degli Stati Uniti a Nagasaki, baritono Giorgio Cebrian. Coro dell’Opera di Parma maestro del coro Emiliano Esposito; Orchestra Cantieri d’Arte; maestro concertatore e direttore: Stefano Giaroli; scene e costumi: arte scenica; regia Pierluigi Cassano. Evento promosso da Teatro del Viale Castelleone in collaborazione con assessorato alla Cultura Comune di Crema.
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il PICCOLO
Appuntamenti
giornale del
Cremasco Venerdì 31 Luglio 2009
ARTE & cultura
Fino al 30 settembre Pieve San Giacomo Mostra Opere d'arte di Graziella Borgna Esposizione di opere di pittura e scultura di Graziella Borgna presso il Centro d'arte "Il Torchio". Orario: tutti i giorni esclusivamente su appuntamento. Ingresso libero e gratuito. Per informazioni: 346-3231792. *** Fino al 13 settembre Cremona Mostra Arte d' Estate Pittura d'autore dedicata ai grandi artisti del 900 italiano presso la galleria d'arte "La Saletta" in corso Mazzini 55. Ingresso libero e gratuito. Orario: solo il mattino dalle 10 alle ore 12; festivi e lunedì chiuso. Per informazioni: 335-6004582. *** Fino al 25 agosto Offanengo Evento Estate Offanenghese Tradizionale appuntamento estivo con musica, teatro, cinema e intrattenimento che allieterà le sera-
SPETTACOLO Venerdì 31 luglio Romanengo Teatro Odissea - Destini e Desideri Appuntamenti culturali nell'ambito del Festival della Valle dell'Oglio nelle piazze e nei luoghi storici del Borgo. 31 luglio Gruppo Taiko. Taiko no Koe alle ore 21.30 in Piazza Matteotti. Ingresso gratuito. Per informazioni: 0373-729263. *** Fino a sabato 26 settembre Crema Evento Cremarena 2009. E...state in città Tradizionale appuntamento estivo di spettacoli e musica organizzato a CremArena in via D. Alighieri 45. Prossimi appuntamenti: 2 agosto Brividi... la musica si fa leggera. 29 agosto Madame Butterfly.
zoom
I Tamburi del Bronx dopo le ferie
Dopo una paio di settimane di pausa, il Festival di Mezza Estate proporrà ancora uno spettacolo musicale particolare, ma nel contempo di grande qualità. Mercoledì 26 agosto alle ore 21, all'Arena Giardino, si esibiranno infatti I Tamburi del Bronx (nella foto). I PROTAGONISTI In un'ora e mezza di urla virili e battiti cardiaci c'è il succo di un gruppo nato quasi per caso quindici anni fa, alla periferia di Never in Francia. Lì c'è un Bronx che avvolge le vite di ragazzi cresciuti sulla strada, abituati ai fumi delle ciminiere, alla musica dei martelli pneumatici. Nello spettacolo c'è tutto lo stress metropolitano, la saturazione industriale che si è impossessata del nostro modo di vivere, la fretta della costruzione di qualcosa che presto si distruggerà; ma c'è anche il sapore della terra battuta, della polvere e del fango, di tutta quella primitività tribale che fissa le sue radici in Africa, culla dell'umanità.
te estive sino al 25 agosto con il grande concerto di fine estate. Dalle 21 nei cortili e palazzi del centro storico. Ingresso libero e gratuito. Per informazioni 0373-24731. *** Fino al 31 dicembre cremona Mostra Collezione d'archi SauWing Lam
7 settembre Base per altezza diviso due. 10 settembre After Dinner. 26 settembre Sogno...notte di tango. *** Sabato 1 agosto Soncino Teatro Cirko Vertigo La Compagnia del Teatro Cirko Vertigo presenta l'opera "Circo su Tela". Appuntamento alle ore 21 presso gli spazi dell'Ex Filanda. Ingresso libero e gratuito. Per informazioni: 0373-729263. *** Martedì 4 agosto (ANNULLATO) CREMONA Teatro ILIADE, IL SUBLIME E L'EROICO Sebastiano Lo Monaco, uno dei più versatili interpreti della tradizione teatrale italiana, accetta la sfida di tradurre in scena il più grande poema epico e diventa così il cantore che cuce, in una nuova rapsodia, i brani degli antichi racconti.
Il metallo dei bidoni e il legno, la ricreazione di rumori ferroviari e l'utilizzo dell'urlo umano, i movimenti meccanici alternati a quelli di una danza millenaria. Ogni passo, ogni suono, ogni dettaglio di questo concerto mette
Nella Sala delle Colonne del Museo Civico Ala Ponzone in via U. Dati 4. Orario: feriali dalle 9 alle 18, festivi dalle 10 alle 18. Lunedì chiuso. Per informazioni: 0372-407269. *** Fino a domenica 30 agosto cremona Mostra Passages Mostra fotografica del noto autore
Ma per problemi tecnici lo spettacolo è stato annullato. Per informazioni: 0372-407230 - 407048. *** Mercoledì 5 Agosto Cremona danza DIVINOTANGO - PASIONES COMPANY Classico e contemporaneo al tempo stesso, “Divino Tango” è una magistrale creazione con una messa in scena seducente, superba, agile e struggente. Storie in bianco e nero, o colorate dalla passione. L´eros sottilmente presente quando la coppia va oltre al ballo... E il ballo è una conseguenza di due corpi che ci suggeriscono il dopo. Appuntamento alle ore 21.15 presso l’Arena Giardino (16 euro posto unico). Per informazioni: 0372-407230 - 407048. *** Mercoledì 5 agosto Motta Baluffi Rassegna
in luce il movimento forsennato tra questi due estremi: il passato selvaggio e il futuro frenetico. Immaginate una poesia di Marinetti come accompagnamento ad una danza propiziatoria del centro Africa. Ecco Les Tambours du Bronx.
Roberto Cavalli, presso l'Hotel Dellearti di via Bonomelli 8. Ingresso ad orario liberi Per informazioni: 0372-23131. *** Da venerdì 31 luglio a domenica 2 agosto pianengo festa Festa dello sport ai blocchi La venticinquesima edizione della
Burattini in Cascina - L'albero dei segreti La Compagnia Teatro laboratorio del mago presenta l'opera "L'albero dei segreti". Appuntamento alle 21.30 presso il Centro Anziani di Motta Baluffi. Per informazioni: 0372-414160. *** Giovedì 6 agosto Cremona Rassegna Burattini d'estate 2009 - Il sogno di tartaruga Lo spettacolo in programma è intitolato "Il baule volante". Appuntamento fissato alle ore 21.30 presso la Cascina "Il Cambonino Vecchio" in via Castelleone 51. Ingresso libero e gratuito. Dopo lo spettacolo di burattini, è in programma una serata musicale con Elena Ravelli & Simone Borsi. Lo spettacolo partecipa all'iniziativa "Libruzzo: un libro per l'Abruzzo", a favore delle popolazioni terremotate. Per ulteriori: 0372-414160.
fuori provincia
Venti capolavori di Monet a Milano
Claude Monet (nato a Parigi 14 novembre 1840 e morto a Giverny il 6 dicembre 1926 è stato sicuramente tra i maggiori esponenti dell'Impressionismo. Le sue opere da sempre richiamato tantissimi visitatori e la mostra a lui dedicata dal titolo "Claude Monet - Il tempo delle ninfee" rimane aperta al pubblico fino al 27 settembre, nelle sale di Palazzo Reale a Milano (orario: lunedì 14.30-19.30, martedì-domenica 9.30-19.30, giovedì 9.30-22.30.). Il cuore del percorso espositivo è costituito da 20 capolavori di Claude Monet, mai usciti in questa quantità e qualità dal Museo Marmottan di Parigi, la maggiore collezione al mondo di opere del maestro. Venti grandi tele che Monet ha dipinto tra il
1900 e il 1923 e che ci restituiscono il percorso che lo ha portato a cercare di trasferire dal suo giardino alla sua arte i salici piangenti, le ninfee, i ponti giapponesi, i fiori di ciliegio e gli iris che lo popolano. Una ricerca, per certi versi ossessiva, che per molto tempo il grande pubblico ignora, preferendo identificare Monet con la più facile pittura impressionista. LA STORIA Nel 1890 Claude Monet acquista la casa e il giardino di Giverny, lungo la Senna, a nord di Parigi. Ha cinquant'anni ed è l'esponente più rappresentativo dell'Impressionismo. Quella dei giardini è una passione della prima ora, che Monet ha già vissuto a Vétheuil e poi ad Argenteuil. Ma Giverny è finalmente il sogno di una vita, il suo
vero grande progetto. Nella casa di Giverny Monet vivrà il resto della sua lunga vita, cercando senza sosta di realizzare quella che considera l'opera d'arte in assoluto più importante: il suo giardino. Accanto al giardino francese, con i fiori che ha piantato in un primo tempo, con fatica e tenacia e perfino con l'aiuto del presidente Clemenceau, costruirà un giardino acquatico e, in uno stagno, circondato da cotogni, felci, salici, rododendri e azalee, metterà a dimora le più diverse specie di ninfee: è il suo giardino giapponese, oggi il più visitato al mondo. Quegli anni, dall'ultimo decennio dell'Ottocento al 1926, saranno per Monet il tempo delle ninfee, quello a cui è interamente dedicata la mostra di Palazzo Reale a Milano.
festa dello sport ha luogo presso l'oratorio di Pianengo e propone, come sempre, buona cucina, ottima musica e giochi per i più piccoli. Per informazioni: 0373-750145 *** Giovedì 6 agosto Cremona Incontro I Giovedì d'autore - Il compito di un gatto di strada Margherita Oggero presenta "Il compito di un gatto di strada" (edito da Einaudi) presso il gazebo di Piazza Roma. *** Domenica 9 agosto Pieve d'Olmi festa Festa del Volontariato Estesa su tutta la giornata presso il parco della scuola matrerna, la festa prenderà il via con il pranzo rivolto soprattutto agli anziani. Alla sera si riapriranno le cucine per tutti i presenti. Per l'intrattenimento serale si sta valutando se proporre un momunto musicale o se organizzare uno spettacolo teatrale dialettale. Per informazioni: 0372-626131. *** Venerdì 14 agosto crema evento XXIX TORTELLATA CREMASCA Alle ore 21.30, in piazza Aldo Moro, si svolgerà la tanto attesa "Tortellata Cremasca" con l'orchestra spettacolo di Toni Todisco. Metà degli introiti sarà devoluta in beneficenza a favore delle organizzazioni no profit del territorio cremasco. Ingresso gratuito. Per informazioni: 0373-259452 31501.
MUSICA Domenica 2 agosto Spineda Concerto L' opera galleggiante - Terre d'Acqua 2009 - Osteria del Fojonco I violini di Santa Vittoria presentano "Osteria del Fojonco" con gli arrangiamenti a cura di Davide Bizzarri. La serata musicale inizierà alle ore 21.30 presso l'Area dello Sport (ingresso 5 euro). Per informazioni: 347-7556898. *** Dal 31 luglio al 6 settembre Capralba EVENTI E MUSICA Sono in programmauna serie di eventi e concerti per allietare l'estate. 31 luglio Concerto Band Cover. 14 agosto Mercatini e musica con "Capralba sotto le stelle". 15 agosto Serata danzante con "Gli agrodolce". 6 settembre Gita alle Cinque Terre, organizzata dalla biblioteca comunale in collaborazione col Gruppo giovani. Per informazioni: 0373-452121 oppure 452120.
Coffee Break
il PICCOLO
Venerdì 31 Luglio 2009
LA STORIA La protagonista del sexgate cerca di rifarsi una vita
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di Emilia Codignola
opo anni di silenzio, improvvisamente la rete ha iniziato a pubblicare immagini di Monica Lewinsky, corredate dalla domanda: Che fine ha fatto la stagista più famosa al mondo? E la curiosità si è fatta strada tra i frequentatori di internet. Logico, quindi, rispondere al quesito anche sulla carta stampata. DALLA CELEBRITA’ ALL’OBLIO La Lewinsky è diventata una delle donne più popolari del momento a metà degli anni ’90 per lo scandalo scoppiato a seguito della sua relazione con Bill Clinton, allora presidente degli Stati Uniti, giornalisticamente nota come “Sexgate”. In quegli anni tutti la volevano, affinché rivelasse particolari piccanti sulla sua relazione con Clinton. Poi di colpo è scomparsa dalla circolazione, dopo essere ingrassata parecchi chili. Ospite a Edimburgo 5 anni fa, aveva difeso strenuamente la sua scelta di raccontare tutto: «Sarei stata un’idiota a non farci dei soldi. Pubblicità, stazioni televisive, conduttori, tutti ci hanno fatto dei soldi» - disse la Lewinsky spie-
MONICA LEWINSKY Dalla celebrità all’oblio Monica Lewinsky com'è oggi, sicuramente sovrappeso
gando di aver ricevuto 718mila dollari solo per l’intervista al network britannico Channel 4. Da allora la Lewinsky, che nel frattempo ha compiuto 35 anni e non ha perso un etto, ha cercato di vivere lontana dai riflettori, evitando i paparazzi che continuavano a ronzarle intorno. Nel frattempo si è laureata alla London School of Economics in psicologia sociale con una tesi dal significativo titolo “Alla ricerca della giuria imparziale: riflessioni sulle conseguenze della pubblicità prima del processo”. «Sta cercando di fare la sua vita, non vuole essere un personaggio pubblico, ma il più possibile anonima» - ha dichiarato la sua ex addetta stampa Barbara Hudson, ma non siamo sicuri che sia stato facile superare quel ciclone che la travolta. Soldi a parte, valeva la pena?
IL CASO Su Italia 1 quattro puntate (discutibili) condotte dalla Gregoraci
In tv gli interventi estetici della Nielsen Più volte abbiamo criticato i format televisivi, sempre meno di qualità. Ma al peggio non c’è fine, visto che pur di fare share
giornale del
CREMASCO
si invade la sfera privata e con le telecamera si filma morbosamente di tutto. Colpa del telespettatore, s’intende, che mostra
di gradire, eccome. L’ULTIMA FOLLIA Dopo essere andato in onda su Sky lo scorso dicembre, lo show sui nuovi interventi chirurgici di Brigitte Nielsen approda anche sulla tv in chiaro: quattro puntate, dal 10 agosto in prima serata su Italia 1, per altrettante operazioni cui è stata sottoposta l’ex moglie di Sylvester Stallone. A presentare il programma ci sarà Elisabetta Gregoraci (o signora Briatore, se preferite), che dopo tanti tentativi a vuoto, è finalmente riuscita a diventare conduttrice e poco importa quale sia il programma. Sullo schermo si potrà quindi assistere a un lifting facciale, due liposuzioni e una riduzione del seno, programmati per riportare allo splendore dei suoi 20 anni la 45enne Brigitte. Ma anche seguire le tappe e preparatorie, le settimane di rico-
Brigitte Nielsen e a lato Elisabetta Gregoraci
vero e quelle di convalescenza. Insomma, un Grande Fratello ad personam. Vedremo se gli italiani re-
steranno in caso a guardarlo oppure usciranno a godersi il fresco della sera. Voi che fareste?
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sportcafè
F1 in crisi si aggrappa a Schumi
Michael Schumacher
Non solo il calcio deve tirare la cinghia. La recessione colpisce fortemente anche la Formula 1, che in fatto di sperpero di denari non è certo seconda a nessuno. LA FUGA Il rischio che il campionato 2010 non andasse in scena ha forse mascherato il vero problema economico, che sta ridimensionando un carrozzone che fa però fatica a pensare in piccolo. Dopo la Honda, ad annunciare l'abbandono dalle gare è un altro colosso dell'automobile mondiale: la Bmw. Una notizia che fa scalpore, ma che non sorprende gli addetti ai lavori. Eppure la casa tedesca adduce motivi diversi (ecologici per la precisione), ma non è un caso che arrivi in piena crisi economica. A questo punto la Fia (Federazione internazionale dell'automobilismo sportivo), per paura di nuove defezioni, mette le mani avanti: «Ormai è chiaro - spiega in una nota che per qualche tempo il mondo del motorismo sportivo non potrà ignorare la crisi economica mondiale. Non ci si può aspettare che le case costruttrici di auto continuino a spendere cifre ingenti in Formula 1 quando la loro stessa sopravvivenza dipende dalla riduzione dei costi e dall'aiuto di chi paga le tasse». Il rischio e che i manager delle scuderie non siano capaci di far esaltare l'aspetto sportivo, da anni sotterrato dagli enormi interesse economici. Ma, come si dice, di necessità... virtù. RITORNO NON CASUALE E' vero che senza l'infortunio di Massa questa apportunità non si sarebbe creata, ma suscita più di un sospetto il ritorno alle gare di Michael Schumacher, più volte escluso dallo stesso pilota tedesco. In un momento di crisi della F1, priva di grandi personaggi, ripescare un mito del recente passato può riportare entusiasmo non solo in casa Ferrari. Almeno per quattro Gp avremo qualcosa da dire. In attesa di tempi migliori. fa
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Programmi televisivi da Sabato 1 a Venerdì 7 Agosto 2009
I militari di “THE UNIT” su Rete 4
V
a in onda su Rete 4 la seconda inedita stagione di “The Unit”, il military drama che segue le vicende di una squadra delle forze speciali americane impegnata in tutto il mondo in segretissime e pericolose missioni contro il terrorismo internazionale.
I PROTAGONISTI The Unit è formato da un gruppo di coraggiosi marines, all’apparenza semplici soldati dell’esercito americano, che in realtà fanno parte di un’unità segreta dell’esercito pronta a tutto per la patria: il colonnello Tom Ryan (Robert Patrick), che risponde del suo operato direttamente al presidente degli Usa e al se-
gretario della Difesa, il tenente Jonas Blane (Dennis Dexter Haysbert), Bob Brown (Scott Foley), Mack Gerhardt (Max Martini), Charles Grey (Michael Irby) ed Hector Williams (Demore Barnes). E mentre i valorosi militari
La squadra delle forze speciali è impegnata in tutto il mondo in missioni segrete e pericolose
raiuno
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la 7
sabato 1
sione dal gruppo. NOVITA’ Tante le novità di questa seconda stagione a cominciare dall’ingresso nel cast di due nuovi personaggi: Crystal (Summer Glau), che complicherà la già problematica relazione tra Mack
I protagonisti della fiction: Christiane Filangieri e Flavio Insinna
I protagonisti della serie tv e a lato la locandina
sono impegnati e rischiano la vita in pericolose e delicate missioni antiterrorismo (delle quali non possono rivelare nulla ai familiari) ad attenderli a casa, impazienti e con ansia, sono le loro mogli, legate dallo stesso affiatamento che unisce i mariti: Tiffy Gerhardt (Abby Brammell), Molly Blane (Regina Taylor) e Kim Brown (Audrey M. Anderson). Anche da loro dipende la vita dei sottoposti: se fossero sospettate di parlare ad altri dell’esistenza della squadra speciale i loro mariti rischierebbero l’espul-
tv
HO SPOSATO UNO SBIRRO
domenica 2 Lunedi’ 3
e Tiffy, e Jeremy Erhart (Daniel Wisler), un nuovo soldat o c h e v e r r à re c l u t a t o dall’unità. E galeotto fu il set per le new entry, visto che la Glau e Wisler si sono fidanzati! Per quanto riguarda la trama, invece, la squadra trepiderà per il possibile passaggio di Bobby alla Cia e per le inchieste che coinvolgeranno prima il colonnello Ryan e poi tutti i soldati del gruppo con il rischio dell’estinzione dell’unità stessa. Rete 4, mercoledì ore 23.20
Martedi’ 4
Flavio Insinna abbandona l’Arma dei Carabinieri e il ruolo del maresciallo Anceschi in Don Matteo per “arruolarsi” in Polizia. L’ex conduttore dei “pacchi” è protagonista il lunedì in prima serata della fiction “Ho sposato uno sbirro”. LA TRAMA Gli episodi, in onda su Raduno, raccontano le vicende di una coppia, nella vita e sul lavoro: commissario lui, Flavio Insinna nel ruolo di Diego Santamaria, ispettrice lei, Christiane Filangieri (lanciata dallo spot della Tim all’inizio degli anni Duemila) che interpreta la borghese ribelle Stella Morini. I due si trovano a vivere insieme 24 ore su 24, a condividere i casi da risolvere e,
mercoledi’ 5
in contemporanea, a gestire la pur difficile vita matrimoniale. Affiancano la coppia, le rispettive madri morbose (Giovanna Ralli e Barbara Bouchet) e l’ingombrante ex fidanzata ancora innamorata, il pm Lorenza Alfieri, interpretata da Luisa Corna, che mette in continuazione a rischio la stabilità del matrimonio. Completano il cast Antonio Catania (abbonato al ruolo di assistente di Polizia dopo l’esperienza al fianco di Abbatantuono), Giulietta Ravel e Marco Bocci. A fare da sfondo, Roma, raccontata attraverso i suoi squarci più suggestivi. Raduno, lunedì ore 21.20
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Prossimamente...
Ian Lafferty (Josh Zuckerman) ha 18 anni e vive come un serio problema il fatto di essere ancora vergine, anche perché ha paura che la cosa gli renda problematica la vita al college. Sbeffeggiato dal fratello maggiore Rex (James Marsden) e surclassato addirittura da quello minore, sfoga le proprie pulsioni online, vantando doti che ovviamente non ha. In una chat conosce Ms. Tasty, una rossa tutto pepe che però vive a Knoxville, dall'altra parte del paese. Ian decide allora di prendere a prestito la Pontiac del fratello maggiore (senza che questi lo sappia) e cogliere la palla al balzo, prima che sia troppo tardi. Parte così per un viaggio di 750 chilometri insieme agli amici Lance (Clark Duke) e Felicia (Amanda Crew). Il viaggio, però, sarà tutto tranne che tranquillo...
Martedì e Mercoledì Cineforum - Over 60 • L'amore Nascosto Giovedì - Cineforum • Crossing Over
Regia: Sean Anders
Genere: Commedia
CINEMA - “Transformers: La vendetta del caduto” è diretto da Michael Bay
Torna Sam, l’eroe che ha salvato l’universo
In “Transformers: La vendetta del caduto” ritroviamo Sam Witwicky (Shia LaBeouf), l’eroe che ha salvato l’universo dall’apocalittica battaglia tra robot alieni Autobots e Decepticons. Sam è ancora il ragazzo semplice incontrato nel primo film della saga, con decisioni difficili da prendere, il college e una bellissima ragazza di
nome Mikaela (Megan Fox). Non manca però il suo fidato amico “robot” di nome Bumblebee. Quanto successo nel recente passato non può però essere cancellato con un colpo di spugna. Sector 7 è stato smantellato e il suo più fedele soldato, l’Agente Simmons (John Turturro), è stato liquidato senza troppi convenevoli. Al suo posto è nata una nuova agenzia, la Nest, che si avvale di esperti comandanti di campo come Lennox (Josh Duhamel) ed Epps (Tyrese Gibson), che lavorano al fianco degli Autobots al fine di evitare un ennesimo confronto fatale con i Decepticons. Sfortunatamente il consulente della sicurezza nazionale, Theodore Galloway (John Benjamin Hickey) non è abbastanza lungimirante da rendersi conto degli
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Genere: Azione
di Michael Bay
inesorabili cambiamenti che stanno per verificarsi. Desideroso di controllare tutte le organizzazioni preposte alla difesa e di gestirne il potere, e deciso a disfarsi di ciò che considera un superfluo bureau governativo, Galloway vorrebbe chiudere la Nest, convinto che le minacce di guerra siano ormai acqua passata. Proprio nel momento in cui Sam ha da poco fatto il suo ingresso nella sua nuova scuola, improvvisamente viene colto da visioni che gli attraversano il cervello come lampi. Preoccupato di soffrire della stessa malattia che ha colpito suo nonno, Sam non rivela a nessuno il suo problema, fino a quando non può più fare a meno di ignorare i messaggi e i simboli che si fanno strada nella sua mente.
Cast: Megan Fox, Shia LaBeouf, Hugo Weaving, Rainn Wilson, Josh Duhamel, John Turturro, Frank Welker, Isabel Lucas, Tyrese Gibson Durata: 147 minuti Produzione: Universal Pictures - Usa 2009
Sopra una scena del film e a lato la locandina
Martedi’ 4
mercoledi’ 5
giovedi’ 6
venerdi’ 7
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Domenica 2 - Italia 1 - Ore 20.45
Lunedì 3 - Canale 5 - Ore 21.10
Durante un safari in una riserva in Africa, una madre e i due figli si perdono nella vegetazione. Mentre cercano di ritrovare la strada, si imbattono in un gruppo di leoni affamati che intendono divorarli. Per la famiglia inizia un incubo…
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Con: Jamie Bartlett, Conner Dowds.
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Sport&Sport
Pergo pronto al debutto
Prima prova dei gialloblù domenica nella Tim Cup. Il 23 è già campionato
S
di Stefano Mauri
e il calcio d'agosto è bello e finto come una dentiera, figuriamoci quello di luglio, tuttavia un primo esame sulla preparazione del Pergo, alla vigilia del debutto nella Tim Cup di domenica (ore 17 al Voltini) contro il Figline è doveroso. L'obiettivo del club presieduto da Stefano Bergamelli è migliorare il piazzamento ottenuto (salvezza serena in carrozza) soltanto pochi mesi fa? Ebbene, ragionando in tal senso, la squadra, sulla carta c'è, i tifosi possono dormire sonni tranquilli. Il condottiero canarino, mister Claudio Rastelli sa il fatto suo ed è considerato un tecnico emergente abituato a lavorare con i giovani. Con lui collaborano professionisti del calibro di Alessio Delpiano (vice allenatore), Giuseppe Gatta (preparatore dei portieri) e Gianluigi Pasinelli (preparatore atletico). E i calciatori? Allora, partiamo dai portieri: Simone Colombi, Diego Manzoni e Gianluigi Brivio. Salvo sorprese dell'ultima ora, il primo, giovanissimo classe 1991 dovrebbe partire titolare. Sulle sue capacità giura Nello Mazzia, suo ex trainer ai tempi dell'Atalanta. Difensori: Francesco Pambianchi, Aniello Pana-
riello, Christian Trovò, Antonello Flena, Federico Tobanelli, Andrea Federici, Francesco Rossi e Daniele Ghidotti. Al centro, nel modulo 4-3-3 caro a Rastelli dovrebbero agire Rossi e uno a scelta tra Panariello e Pambianchi; a sinistra scontata la presenza di Federici, mentre a destra, “Tassotti” Ghidotti, rimasto a Crema dopo aver “rischiato” di tornare al Mantova è il favorito.
scorso quando il fiato lo sorreggeva, la squadra girava), presumibilmente affiancato dalla new entry Cazzola (ex Olbia) e Marconi. Occhio però alle quotazioni di Galli e Uliano. Attaccanti: Valerio Anastasi, Michele Tarallo, Lorenzo Crocetti, Bo Storm, Lauro Florean e Giuseppe Le Noci. Orientativamente, se supportati da fiato e dinamismo, un terzetto compo-
Stefano Bergamelli (per gentile concessione US Pergocrema)
Il ragazzo è tosto, l'importante è farlo giocare con continuità. Centrocampisti: Nicolò Pagano, Francesco Uliano, Luca Bonometti, Cazzola (“sponsorizzato” da Finetti), Niccolò Galli, Massimo Brambilla e Andrea Marconi. Il playmaker sarà certamente Brambilla (l'anno
sto da “El Brigante” Le Noci, Crocetti e Tarallo seduce assai. Le Noci potrebbe addirittura agire dietro ai due “panzer”. Intriga la scommessa danese Storm: fisco alla Giovinco, il giovane pare sia stato segnalato e consigliato dal team manager Finetti. Crocetti tornerà ad essere il “Magnifico”? Tarallo,
superati i problemini fisici prenderà confidenza con la porta avversaria? Le Noci si confermerà sui livelli dell'anno scorso? Storm non farà la fine di un pacco calcistico estivo? A questi quesiti risponderà soltanto il campo, i tifosi incrociano le dita: l'anno scorso, il mal da gol fu un vero problema per la compagine allenata prima da Daniele Fortunato e poi da Oscar Piantoni (e Bianco). Chissà, magari, con qualche rete in più, i “canarini” avrebbero giocato i playoff. Rinvangare il passato è inutile, meglio concentrarsi sul presente, tenendo presente che il calciomercato, per Bergamelli è sempre aperto: il presidente, qualora ce ne fosse bisogno tornerà protagonista nelle trattative acquisti – cessioni. L'impressione? La punte sono troppe, il reparto necessita di una cura dimagrante. Domenica parte la stagione agonistica 2009 – 2010 con la Coppa Italia. Complimenti a chi ha deciso di far giocare il Pergo e il Figline griffato Moreno Torricelli (gladiatore d'una Juve irripetibile guidata da Marcello Lippi, ndr) alle 17 del pomeriggio di una domenica d'inizio agosto. Il 23 è tempo di campionato. Nostalgia del football estivo? Sul sito internet societario (www. uspergocrema.it) trovate le foto della presentazione ufficiale in piazza Duomo firmate Angelo Peia.
Prima Divisione: ecco le rivali
Aspettando la formulazione ufficiale dei due gironi (misti e “verticali”?) di Prima Divisione, uno sguardo alla concorrenza è d'obbligo. Partiamo dal nobile decaduto e “rilanciato” Como. Patron Antonio Di Bari, vale a dire colui il quale, di fatto, in due anni ha portato i comaschi da Trezzo d'Adda a ... Verona, in quest'estate “pazzerella”, nel progetto calcistico lariano, a oggi ha investito pochetto. Intanto, lontano da occhi indiscreti, vip del calibro di Daniela Santanchè, Vittorio Feltri e Marcello Dell'Ultri, il club che fu di Enrico Preziosi (e per due settimane, pure di Stefano Bergamelli, ndr) vorrebbero comprarlo. L'idea? Feltri presidente, Santanchè pierre, Dell'Ultri super dirigente e... consulente di mercato ufficioso Luciano Moggi. Andrà in
porto l'affare? Lo scopriremo vivendo. Ad oggi, sulla carta, le compagini da battere sembrerebbero le seguenti: Verona, Novara e la solita Cremonese. Le outsider? Ravenna, Spal (il cremasco Alex Cazzamalli garba all'AlbinoLeffe) e Pro Patria (vale a dire, l'equipe che, 12 mesi or sono, fu “disegnata”, almeno secondo l'ammissione dell'ex trainer Lerda, dalla premiata ditta Ceravolo & Moggi, ndr). E il Varese allenato da “Vulcano” Sannino? E' una mina vagante al pari di Rimini e Lecco. E... attenzione ai piemontesi (ripescati?) dell'Alessandria. Pensa dunque in grande il Novara pensato dal direttore sportivo Pasquale Sensibile che, per la panchina, senza badare a spese ha precettato il famoso (in flessione pesante) Attilio Tesser.
I cugini grigiorossi della Cremo? Quest'anno, messe definitivamente (era ora) da parte le costose figurine hanno allestito una rosa di categoria. Il minimalista mister Venturato, opportunamente seguito dal consulente Mazzia, dispone di una buona rosa. Il presidentissimo Giovanni Arvedi vuole la serie B, riuscirà a coronare il sogno dei suoi tifosi? E' davvero uno squadrone il Verona caro al presidente Giovanni Martinelli. L'allenatore gualloblu Gianmarco Remondina, per la cronaca uno dei migliori tecnici d'Italia si appresta a pilotare un bolide costato parecchio. Un esempio? Con l'ingaggio di un calciatore scaligero (il nome a settembre), un sodalizio medio campa ... tre stagioni.
Quando Capello scoprì mister Crotti Figlio d'arte, suo padre è il mitico, leggendario Gianni (decano dei direttori sportivi lombardi), Franco Crotti è uno del migliori “lettori” di partite calcistiche d'Italia. Nessuno, o meglio, in pochi leggono le partite come la gloria (è inserito nelle speciali All Star pavesi, ndr) del Pavia calcio. Eh si! Il football lo conosce assai bene il trainer della rappresentativa “Amatori”
del Chieve, ed è un vero peccato, con tutto il rispetto per il calcio amatoriale, che Crotti Junior non alleni (o comunque collabori) con club professionistici o, quantomeno, da Cnd. Appese le scarpe al fatidico chiodo, alla fine degli anni Ottanta, Franco intraprese (subito) la carriera d'allenatore portando alla vittoria, in pochi anni, il Sant'Angelo Lodigiano. E agli inizi degli
anni Novanta, un certo Fabio Capello, allora responsabile del settore giovanile rossonero, in occasione di un'amichevole tra rossoneri barasini e milanisti (il Milan, all'epoca era allenato da Arrigo Sacchi, ndr), calcisticamente parlando s'invaghì del trainer rampante cremasco al punto di “precettarlo” immediatamente per affidargli una rappresentativa milanista del vivaio. Per vari motivi
però, le strade della vita, sovente sono misteriose e strane, l'accordo saltò e, nel breve periodo, Crotti smise si allenare il cosiddetto calcio dei Big per dedicarsi a quello ludico del Csi. Ah i casi della vita! L'ex mister del Sant'Angelo spumeggiante, (quello champagne è datato 2003 e griffato Maurizio Tassi, ndr), persona seria e competente dovrebbe tornare a fare football sul serio.
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polemiche nel pallone
Voltini fuori norma, ma la leggenda continua... Ma serve un nuovo campo di calcio in città? A tale quesito, interpellato dal giornalista – filosofo (e fan “canarino”) Tiziano Guerini, settimana scorsa, su queste pagine, Lord Max Aschedamini, past president del Pergo, ma soprattutto primo “cannibale” d'Italia ha risposto così: «Come dirigente della squadra mi augurerei un campionato di serie B e allora un nuovo stadio diventerebbe una scelta ineluttabile. Come cittadino e tifoso riconosco nel Voltini un impianto a misura per la città di Crema con un passato tanto glorioso da farlo diventare un monumento storico: vederlo demolire sarebbe un peccato». Ebbene, ancora una volta, l'architetto Massimiliano Aschedamini (ah! Se ci fosse lui a consigliere il primo cittadino attuale Bruno Bruttomesso...) dunque si è contraddistinto per aver detto cose intelligenti. E pure il pierre Claudio Falconi e i suoi colleghi hanno usato saggezza. Le dichiarazioni provenienti dalle massime istituzioni calcistiche federali? No comment. L'amministrazione comunale invece, deve prendere una decisione strategica: costruire, co-
me prevederà il piano regolatore, un nuovo tempio di calcio, oppure continuare a investire soldi nel leggendario Voltini? Ecco, forse per prendere la migliore decisione del caso, occorrerebbe, partendo naturalmente da Aschedamini, Stefano Bergamelli e soci aprire un tavolo–discussione e allargarlo ai tifosi, agli appassionati, agli addetti ai lavori. Stiano però lontano i “Rambo” da ultimatum perentori. Urgono fatti non urla demagogiche. E questo Voltini, per un torneo da Prima Divisione, salvo le 6 – 7 partite “calienti” della stagione va benissimo. Servono accorgimenti per dividere i tifosi ospiti, o meglio, gli ultrà, della Curva Nord dagli altri sportivi? Allora, perchè non spostare (tra l'altro è una delle tante soluzioni avanzate dal Pergo, ndr) in zona Curva Sud l'ingresso della tribuna e poltroncine vip in concomitanza delle contese calde? Questa è solo un'idea, ma è certamente meglio che spendere 200mila euro oppure giocare a porte chiuse. Questo, aspettando che la politica sportiva cremasca cambi marcia è ... quanto. Il Voltini con un poco di buon senso, nel breve periodo... non chiuderà.
calciatori cremaschi
L'eterna giovinezza di Confuorto e gli altri Gli evergreen cremaschi, calciatori inossidabili animati da passione, da voglia di vincere, fanno dunque tendenza nel football padano. A Spino d'Adda, dove grazie all'impegno della famiglia Pezzini gli sportivi rivieraschi “sognano” l'Eccellenza, il debuttante trainer Diego Miatto (fratello del più famoso e “cannibale” Fausto), tra gli altri atleti in rosa può contare sull'apporto dell'esperto Luca Coti e del confermatissimo Marco Marchesini. E' davvero valida la squadra spinese “allestita”, anche grazie agli input (indiretti, ma preziosi) di Claudio Nichetti, allenatore, per il momento, fermo ai box. A Castelmella, nel cuore della Bassa bresciana, per stravincere la Prima categoria puntano su tre moschettieri cremaschi: Dario Hubner, Matteo Fornaroli e Tiziano Confuorto. Il primo non ha certamente bisogno di tante presentazioni: è un centravanti di razza e, soprattutto inesauribile. All'attività di istruttore di giovani calciatori a Capergnanica, quest'anno affiancherà quella di bomber di razza “bassaiolo”. Fornaroli a centrocampo è una bella garanzia, sulla sua bontà (e generosità agonistica) giura in certo Mimmo Tassiero (confermato sulla panchina del Sancolombano, ndr). Confuorto ha vinto tanto ovunque, dopo essere stato corteggiato da Lusiana, Nosadello, Cavenago (dove allena Sperolini e gioca super “Bodo” Bianchessi) e Salvirola ha accettato, (grazie anche ai buoni “uffici” di Teo Fornaroli) la scommessa bresciana. Gli evergreen nostrani, nel calcio dilettantistico fanno sempre ... tendenza.
Sport
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giornale del
CREMASCO Venerdì 31 Luglio 2009
21
LA NOTIZIA L'HA COLTO AL BRIXIA TOUR
Danilo Di Luca, altro scandalo del doping
A
di Fortunato Chiodo
nche Di Luca: via, un altro campione che se ne va. L’ ultimo di una lunga serie, di una lunga serie che non sembra avere mai un ultimo. Impallinato ai controlli dell’ultimo Giro, Arenzano (20 maggio) e a Benevento (28 maggio), un Giro concluso alle spalle del russo Menchov, rischiando seriamente di vincerlo. Ecco le sue reazioni: «Sono incredulo, non ho preso niente, chiederò le controanalisi in un altro laboratorio, se finisce così lascio il ciclismo». Di Luca risulta vittima del famigerato Cera, cioè l’ Epo di terza generazione. Onestamente non sembra possibile che un campione assuma questa sostanza al Giro d’ Italia, dopo un anno ininterrotto di casi scoperti, a partire ai Giochi di Pechino. Eppure, anche Di Luca cade sul Cera. Adesso rischia due acuse: di truffa sportiva, ma anche di superficialità, visto che tutti quanti, nel mondo dello sport, hanno capito benissimo come il Cera sia facile preda dei cecchini antidoping. Di Luca era un volto molto amato, ha saputo la notizia al termine della prima tappa del Brixia Tour. Finora ci sono solo accuse, vedremo come andrà a finire questa vicenda. Di certo un clima di sospetti come questo non fa bene nè al campione nè al ciclismo italiano. Di Luca aveva già subito le sue tribo-
lazioni con le accuse di doping. Come dimenticare i guai per le frequentazioni nello studio del dottor Santuccione, un medico radiato e infrequentabile per regolamento. Allora Di Luca si difese dicendo che Santuccione era il suo medico di famiglia, che lo frequentava sin da bambino. Adesso è un po’ più dura: a trentatre anni, il pescarese dovrà ripresentarsi davanti a quel suo Abruzzo che durante il Giro diceva di voler rappresentare come una bandiera, citando le ataviche prerogative di carattere e di resistenza. Ora, terminata l'esposizione del caso Di Luca, ci pemettiamo una riflessione a più ampio raggio sugli scandali che nell'ultimo anno hanno colpito il vertice del nostro ciclismo. Troppe volte si sono ripetute le stesse litanie, per Sella, Riccò, Rebellin. Le chiacchiere, però, ormai stanno a zero. Fino a quando la squalifica resterà ferma a due anni, il doping continuerà ad essere un affarone, per l’ atleta. Si rischia, si guadagna, al massimo si fa un po’ di vacanza se arriva una squalifica. Ma basta che faccia un nome, che in qualche modo confessi qualcosa, perché i due anni vengano addirittura dimezzati. Proprio così: il doping può pesare sulla vita di un atleta meno di una frattura. Il popolare Sella si è già rimesso a correre, Riccò quanto prima. E allora? Nei periodi di emergenza, servono misure draconiane. Il doping non sparirà mai dallo sport, questo lo sappiamo,
Tour della Cina, molto bene la UtensilNord
Ultima tappa del Tour della Cina
Il Qinghai Lake Tour è terminato in data odierna con la conclusione della 9° tappa con arrivo in volata dove ilo sprinter della UtensilNord, società nata dalle radici della Eurobike di Romanengo, Emiliano Donadello si è classificato al 5° posto. Il bilancio della corsa è molto positivo visto il 7° posto in classifica generale di Nicklas Axelsson.
Danilo Di Luca
ma almeno deve diventare molto, molto, molto rischioso anche in termini di carriera. Chi viene pizzicato va estromesso con biglietto di sola andata, perché guasta l’immagine dello sport ma anche dello sponsor. Deve cambiare mestiere. Comunque non può più ripresentarsi alle gare, bello come il sole, magari pure con la medaglia dell’eroe che ha collaborato con la giustizia, sorridendo in faccia ai tifosi traditi.
In termini tecnici, questa cosa si chiama radiazione. Da un punto di vista sportivo, ormai, è legittima difesa. Torniano a Di Luca. A che punto siamo? I Nas di Roma e Firenze perquisiscono le abitazioni di Daniele Di Luca e del dottor Santuccione. Il team LPR Farnese del team manager Fabio Bordonali intanto sospende il corridore in attesa delle controanalisi.
Pedalare con il campione del cuore
Uno spettacolo davvero mondiale, un momento solenne con le grandi firme del ciclismo” mondiale” schierati al Brixia Tour, una magia speciale, che ha visto assieme i virgulti del ciclismo, sfilare in bicicletta nel «Gran Premio Piemonti Costruzioni» di Orzinuovi. Una occasione ghiotta dei “boccioli di rose” per ammirare i loro “idoli”, carpire qualche segreto del mestiere, per avere foto ricordo, auto-
grafi e dediche, pedalare coi campioni, del calibro di Damiano Cunego, Alessandro Petacchi, Danilo Di Luca (che al termine della tappa ha ricevuto la telefonata di essere stato positivo all’Epo, cioè il Cera al Giro, ndr ), italiani e stranieri, nel suggestivo scenario di Orzinuovi, il tutto teletrasmesso da RaiSportSat. «E’ riduttivo definire una semplice Pedalata coi Campioni» ci ha detto Lauro Zanchi, «tutto è filato a meravi-
Trofeo Marimar Grande Imbalplast
Non hanno rotto per niente le scatole, i baldi virgulti dell’ Imbalplast di patron Sergio Alzani, società diretta dai direttori sportivi: Alessandro Rossi, Claudio Terenzi e Alberto Gorlani. Si sono comportati beni i giovani corridori Imbalplast all’8° Trofeo Marimar di Ripalta Cremasca, patrocinato dalla Uc.Cremasca, salendo sui gradoni del podio nei trofei a punti e nel gruppo più numeroso. Davide Cantarini (Pessano) minicorridore di Caponago (Milano) brilla nella prova riservata alla G1, corona il bis stagionale sulla bici superando allo sprint il compagno di squadra Sebastiano Ambrosoni, Davide Di Stasio, Gabriele Coloberti e Luca Stanga triade dell’Imbalplast. Non ha rivali Lucrezia Francolino, femminuccia
di Massalengo (Lodi) che difende i colori della Muzza ‘75, la vicecampionessa lombarda distanzia tutti centrando la tripletta stagionale tra i nati della “G2”. Anselmo Francesconi, è ‘inarrestabile”. Il campione provinciale della “G3” ha portato a dieci i successi della stagione, con i colori della Uc. Cremasca. Mattia Vitali, lodigiano tosto, corre con la maglietta dell’ Imbalplast di Soncino e si aggiudica la ”G4”. Volatone a ranghi compatti nella fascia della”G5” esplosivo Andrea Yuri Pedroni (CC Cremonese 1891- Arvedi) il b i a n c o ro s s o di Casalbuttano conquista il bis stagionale. Mariam Vece (Imbalplast Soncino) ha tagliato il traguardo a braccia tese per prima con uno sprint grintosissimo negli ultimi 300 metri.
Contador è il nuovo re della Francia
La squadra dell'Uc Cremasca al completo
Damiano Cunego con due giovani corridori
L'atleta di punta della EtensilNord avrebbe meritato il 2° posto in classifica ma purtroppo la sfortuna si è accanita contro l'atleta durante la 5° tappa (2 forature e una caduta) quando il distacco con il kazako Mizurov, leader della corsa, era solo di 15’’ e visto il proseguo della corsa nessuno avrebbe potuto togliergli il secondo gradino del podio.
glia, un parterre de roi straordinario con tutti i migliori ingredienti». Uno show generale: belle modelle, miss, televisioni, commentato dallo speaker Sandro Brambilla. La marcia educa alla fatica e manda in fibrillazione “settanta” minicorridori, capeggiati dal Pedale Orceano-Piemonti, Uc. Cremasca, Imbalblast- Soncino, e Polisportiva Madignanese. Grosse novità dal fronte
della ciclistica “Cremasca”, sono stati tesserati Samuel Quaranta e Davide Villa, figli d’arte (i padri Ivan e Marco, furono professionisti con oro iridato). Finisce con uno show dei velocisti la prima semitappa del Brixia Tour- Gran Premio Piemonti, con la vittoria del figlio d’arte Mattia Gavazzi che ha domato allo sprint Alessandro Petacchi, velocista principe e Andrea Grendene.
Sui Campi Elisi sfreccia ancora una volta l’inglese Mark Cavendish, ma incorona il nuovo re del ciclismo è Alberto Contador: a soli 26 anni il madrileno ha già vinto due Tour, con classe e naturalezza. Bocciato il texano Lance Armostrong, la Francia promuove due italiani: Vincenzo Nibali e Franco Pellizzotti. Speriamo che duri. Contador è uno dei cinque corridori al mondo ad aver vinto la tripla corona, cioè i tre grandi giri della Grande Boucle (Tour 2007 e 2009, Giro d’ Italia e Vuelta 2008. Due baby fenomeni a Parigi: Alberto Contador
vince il Tour de France, Mark Cavendisch vince la sesta tappa. Anche se a parlare di fenomeni nel ciclismo d’ oggi può suonare vagamente ridicolo, lo spettacolo resta comunque sontuoso: fino a quando Contador e Cavendisch non faranno la fine del nostro Di Luca, cito solo l’ultimo, rappresentano il meglio del ciclismo mondiale. E rischiano di esserlo ancora per molti anni. Poi c’è Andy Scleck, il fratello giovane della coppia lussemburghese (24 anni), ma non ha ancora dimostrato di essere qualcosa di più di un buon gregario.
Cucina
il PICCOLO
Gastronomia italiana
Le ricette gustose alla portata di tutti
Venerdì 31 Luglio 2009
Difficoltà facile Tempo 20 minuti - Per 8 personA Ingredienti: • 4 pompelmi maturi • 200 g. di polpa di granchio • maionese
• 1 cucchiaio di succo di limone • 1 cucchiaio di aceto • salsa tabasco.
preparazione • Sbucciate i pompelmi e tagliateli a fette e poi a pezzettini. • Sfaldate la polpa di granchio lessata e lasciatela raffreddare (se la polpa è in scatola sgocciolatela bene e togliete le parti cartilaginose). Suddividete pompelmo e granchio in coppe di cristallo.
• Mescolate in una grossa tazza la maionese con 1 cucchiaio di succo di limone, 1 cucchiaio di aceto e qualche goccia di tabasco. • Versate la salsina nelle coppe e mescolate delicatamente. • Tenete al fresco prima di servire.
Primo piatto: Insalata di Riso alla Catalana
Secondo piatto: Bracioline al Marsala
Difficoltà facile - Tempo 45 minuti Per 4 persone
Difficoltà facile - Tempo 30 minuti Per 4 persone
Ingredienti: • 150g. di riso • 2 peperoni di medie dimensioni • 150g. di piselli già sgranati • 80g. di tonno sott'olio • 1 cucchiaio di capperi
• 50g. di olive nere • 1 bustina di zafferano • 3 cucchiai di olio d'oliva extravergine • un cucchiaio di aceto • sale e pepe.
preparazione • Fate cuocere i piselli al vapore per 20/30 minuti. • Togliete i semi dai peperoni e tagliateli a quadratini. • Sgocciolate il tonno e snocciolate le olive. In una terrina mettete i peperoni, i piselli, il tonno , i capperi, le olive e condite il
tutto con un cucchiaio di olio extravergfine d’oliva, un cucchiaio di aceto e un pizzico di sale e pepe. • Scolate il riso cotto al dente, passatelo sotto l'acqua fredda, scolatelo nuovamente e versatelo in una terrina. • Fate sciogliere lo zafferano con un cucchiaio d'acqua, versatelo sopra il riso e mescolate ben bene. • Aggiungete il resto dell'olio e un pizzico di sale e pepe, e mescolate. • Unite al riso tutti gli altri ingredienti precedentemente preparati, mescolate di nuovo e tenete l'insalata di riso in frigorifero fino al momento di servire in tavola.
Dessert: Gelato di ricotta e limoncello Difficoltà media - Tempo 30 minuti Per 6 persone Ingredienti: • 250 g di ricotta • 200 g di panna da montare
• 1 pizzico di sale • 70 g di zucchero • 4 cucchiai di limoncello preparazione • Montate la panna; rendete cremosa la ricotta aggiungendo un pizzico di sale e lo zucchero, incorporatela delicatamente alla panna montata. • Aggiungete il limoncello e mettere il tutto nella gelatiera. intere.
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luigi gazzo natura morta con frutta particolare, 1869 - 1955
Il menù della settimana
Antipasto: Cocktail di Polpelmo e Granchio
giornale del
Cremasco
Ingredienti: • 500g. di carne di vitello • farina
• burro • marsala • sale e pepe.
preparazione • Tagliate la carne di vitello o fatevela tagliare dal macellaio, a fettine sottili che batterete bene Infarinatele e fatele rosolare nel burro, unendo un pò di acqua e lasciate cuocere le bracioline coperte.
• Alla fine unitevi un pò di marsala e lasciate cuocere scoperto fino a che il vino sia evaporato. • Servite calde o tiepide.
La Bottiglia CA’ DELL’OCA ROSSO Azienda Agricola Anteo Oltrepo’ Pavese
Si tratta di un grande Pinot Nero vinificato in purezza dal sapore pieno, armonico, vellutato, di grande eleganza nella chiusura leggermente ammandorlata tipica del vitigno. Si abbina ad arrosti e pollame nobile. Adatto al lungo invecchiamento.