Il Piccolo del Cremasco

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CREMASCO Il

PICCOLO

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ANNO II • NUMERO 41 • SABATO 26 OTTOBRE 2013

€ 0,02 Copia Omaggio

La proposta del Pdl per un progetto che contribuisca allo sviluppo dell’università e delle aziende

PIERINA: CAMPUS, HOTEL, ASILO IL PUNTO DI VISTA/2

IL PUNTO DI VISTA/1

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Professionisti, una vita dura

di Salvatore Vetere s.vetere@ddlspa.it

gnuno si difende come può. Ma sentir lamentarsi i dipendenti pubblici - non licenziabili e che vivono senza lo spettro della cassa integrazione - fa rabbia. Non solo ai dipendenti privati che sono stati espulsi dal mondo del lavoro o hanno paura di restare disoccupati, terminata la cassa integrazione. Ma fa rabbia anche a quella che un tempo era considerata la classe media: i liberi professionisti. Vorrei parlare anche di loro, pur non essendo il mio campo. Sono in difficoltà, per esempio, gli studi di architettura, molti dei quali stanno scegliendo la via dell’«open space», cioè si associano per dividere i costi. La causa? Non solo c’è meno lavoro, ma ci sono soprattutto problemi nel riscuotere le parcelle. Non va meglio agli ingegneri, ma la medesima situazione si riscontra tra gli avvocati e i commercialisti. I professionisti del foro, per esempio, sono costretti a giocare al ribasso con le loro parcelle, mentre i praticanti vivono ai margini rischiando di fare i segretari. Chi rappresenta queste categorie, parla di una situazione che si è aggravata rispetto a un anno fa. Dovuta soprattutto all’acuirsi dei mancati pagamenti. Chi, tra gli avvocati e i commercialisti, ha più bisogno di lavoro, è costretto ad abbassare le tariffe. Anche i grandi studi, ormai, trattano sul prezzo. Per quanto riguarda i commercialisti, le aziende-clienti soffrono a loro volta per mancanza di liquidità, oltre a quelle che hanno già chiuso e, quindi, hanno impoverito il tessuto economico di un territorio. Insomma, ci sono sempre maggiori difficoltà a incassare crediti dai clienti, che tra l’altro si riducono, mentre sono in completa balia della crisi soprattutto i giovani. Siano avvocati, o collaboratori di architetti, o apprendisti commercialisti. E si lamentano proprio i dipendenti pubblici, che lo stipendio l’hanno fisso ogni mese. Stando l caldo in un ufficio, al riparo di ogni intemperie economica e finanziaria.

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Gli sprechi, una cancrena

di Antonio Cella cellafra@tin.it

ulla Legge di Stabilità, bisogna ancora capire se riuscirà a centrare l’essenza stessa della nostra crisi che per l’Italia significa «consumi», «lavoro», «competitività» e «welfare». Tutto dipende da queste priorità, dopo un crollo di quasi il 10% di Pil. Settori interi della vecchia economia, come edilizia, commercio e turismo, si stanno giocando la sopravvivenza. La questione del cuneo fiscale: buona l’intenzione di tagliarlo per immettere reddito disponibile in circuito, cominciando da chi ha più propensione al consumo perché sono i meno abbienti quelli che possono muovere i grandi numeri. Ma una restituzione che sembra arrivare (nel triennio) mediamente a 10 euro al mese, non è una svolta. Costa tantissimo allo Stato, ma dovrebbe essere almeno 10 volte superiore per essere sensibile, visto che un giovane italiano, quando va bene e ha lavoro, deve cavarsela con 1.300 euro al mese, mentre lo stesso giovane, all’estero, ne incassa 1.800 di euro. Di fronte a questa incredibile situazione, ho letto di ulteriori sprechi che sono il vero male di quest’Italia. Prendiamo la Capitale: ha un bilancio in deficit di 867 milioni, ma il neosindaco Marino - del Pd - non ha trovato di meglio che spenderne 4,6 di milioni per assumere 75 persone per «incarichi esterni a chiamata diretta». Quindi, niente concorso. Ma lo scandalo è ancora più ramificato. Il Comune di Roma spende milioni di euro l’anno in affitti per uffici, sedi di rappresentanza, distaccamenti, sale per riunioni. E da chi affitta questo po’ po’ di roba? Dallo Stato, dalla Regione, dagli immobiliaristi privati. Il tutto per un costo di 52 milioni l’anno. Imbarazzante.

ORA SOLARE:

Sabato notte ricordatevi di portare gli orologi indietro di un’ora



CREMONA SERATE PERSIANE

Proiezione del film “The Hunter”

Prosegue martedì 29 ottobre alle 21 - presso il cinema Filo - la rassegna “Serate Persiane”, organizzata dall’associazione Antani, con il film "The Hunter" di Rafi Pitts. Dopo il film sarà possibile

proseguire la serata con "Tè e Shirini" assaggio di dolcetti iraniani. Per partecipare alla degustazione, è necessario prenotarsi entro sabato 26, al 3398330775 e 349-2239039.

Treni: aumentano i pendolari ma non i posti

Convogli sempre più sovraffollati, cresce la protesta. Trenord conferma: dal 2006 i viaggiatori sono aumentati del 42%

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di Laura Bosio

e cause sono molteplici (la crisi, ma anche una maggiore consapevolezza ambientalista): fatto sta che sempre più persone scelgono di lasciare a casa la macchina e di utilizzare il trasporto pubblico, come il treno. A una crescita della domanda non corrisponde però un incremento dell'offerta, come dimostrano le sempre più frequenti proteste da parte dei pendolari a causa del sovraffollamento dei treni: capita frequentemente, nelle ore di punta, che centinaia di persone si trovino stipate in troppo poche carrozze, sulla linea Cremona-Brescia così come su quella tra Mantova-Cremona-Milano. Il dato dell'incremento dei viaggiatori è stato confermato anche dai vertici di Trenord nel corso dell'incontro svoltosi in Commissione regionale dei trasporti: i viaggiatori sono aumentati (670.000 al giorno, contro i circa 460.000 del 2006). «In Regione Lombardia c'è una grande confusione in tema di trasporti» spiega Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia. «Da un lato la situazione sempre più disastrosa delle ferrovie italiane. Dall'altro è stata fatta una riforma del trasporto pubblico che imponeva agli enti locali di formare delle agenzie di bacino per pianificare il servizio, ma nessuno ancora l'ha fatto, e l'entrata di vigore della legge è stata prorogata di un anno e mezzo, ossia fino al gennaio 2015. Tutti sembrano voler ignorare che la mobilità sta cambiando radicalmente: da un lato per la crisi economica, che spinge le persone ad abbandonare la seconda auto e a puntare sull'utilizzo dei mezzi pubblici; dall'altro una maggior consapevolezza ambientale e il desiderio di evitare il rischio che comportano gli spostamenti in auto. Vediamo così una domanda crescente di trasporto pubblico, ma non c'è,

Balotta: ««Trenord ha avuto una concessione garantita per tre anni, e non ha fatto nulla per migliorare il proprio servizio». Leoni (assessore provinciale): «Sono demoralizzato»

Dario Balotta

a livello regionale, una risposta a questa richiesta. Insomma di fronte all'aumento del numero degli utenti ci sono gli stessi identici treni di 30 anni fa». Sempre più spesso si verificano episodi di sovraffollamento dei treni sulla linea Cremona-Brescia, così come sulla Mantova-Cremona-Milano o in tante altre linee della Regione. «Trenord ha avuto una concessione garantita per tre anni, e non ha fatto nulla per migliorare il proprio servizio» continua Balotta. «Per questo Legambiente da tempo chiede che le cose cambino e che in Lombardia si faccia come in tutta l'Europa del Nord, introducendo regole di concorrenza sull'affidamento del servizio. Si è invece presa la direzione di incrementare il trasporto su gomma, costruendo una decina di nuove autostrade, tra cui la Cremona-Mantova, la Ti.Bre e la Bre.Be.Mi., pianificando il sistema trasporti come faceva lo Stato cinquant'anni fa». Continuano intanto le proteste inascoltate dei pendolari, e neppure l'incontro

svoltosi proprio a Cremona nelle scorse settimane ha sortito gli effetti desiderati. Una situazione che preoccupa notevolmente anche i nostri amministratori locali, che in questi anni si sono impegnati sul tema. «Sono davvero demoralizzato» dice l'assessore provinciale ai trasporti Giovanni Leoni. «Purtroppo come Provincia non abbiamo la competenza diretta su queste tematiche, possiamo solo farci portavoce del problema in Regione. Una cosa che stiamo facendo da tempo, purtroppo senza risultati. Abbiamo ottenuto qualche convoglio nuovo, una migliore manutenzione dei mezzi, ma non il cambiamento radicale nella gestione del pendolarismo. Nel corso dell'ultimo incontro, svoltosi a Cremona, abbiamo fatto presente la necessità di qualche vagone in più e l'assessore Del Tenno si è impegnato su questo fronte... Speriamo solo che gli impegni stavolta vengano mantenuti». Nulla di fatto anche a seguito dell'audizione del presidente di Trenord Vincenzo

Alloni:«Rimandata qualsiasi decisione sugli investimenti»

Giovanni Leoni

Agostino Alloni

Soprano e dell'amministratore delegato Luigi Legnani richiesta dalla Commissione trasporti della Regione. Nel corso dell'incontro il presidente della Commissione, Alessandro Sala, ha fatto presente le situazioni di disservizio e di disagio che coinvolgono i pendolari lombardi. «Sono dalla parte della pulizia, del rigore e dei cittadini che prendono i treni per andare a scuola o al lavoro>>, ha detto Sala, richiamando l’attenzione sulle criticità della linea Milano- Brescia- Venezia. Il vertici di Trenord hanno annunciato il rinnovo di parte del parco carrozze con 62 nuovi treni entro il 2014, con l’obiettivo di avere il 68% di treni di nuova generazione. Tuttavia manca un impegno di più lungo respiro, anche a causa del fatto che il contratto dell'azienda è in scadenza a dicembre 2014. Questa stessa scadenza, ha sottolineato Soprano, dà comunque all’azienda una prospettiva strategica e di investimento di corto respiro. «E per degli importanti investimenti sui treni servono risorse» ha affermato Legnani. L'unica certezza emersa da questo incontro, come spiega il consigliere regio-

nale Agostino Alloni, è che «tra un anno, il 31 dicembre 2014, il contratto di servizio della società che gestisce il trasporto regionale lombardo scadrà e che al momento non essendoci certezza sul futuro dell’azienda qualsiasi decisione sugli investimenti è rimandata». Tra gli argomenti trattati, due le questioni più rilevanti: la soppressione dal prossimo 15 dicembre degli 8 treni interregionali che collegano Milano – Brescia – Venezia e i possibili interventi messi in campo da Trenord per risolvere i problemi esistenti riguardanti i ritardi sistematici, la scarsa pulizia delle carrozze e l’ insufficiente qualità dei treni. «Purtroppo oggi dobbiamo incassare risposte general-generiche che non aggiungono molto di più a quello che già si sa se non che, così come confermato dal dottor Legnani, l'indice di puntualità degli ultimi giorni è diminuito da 82 a 70» spiega ancora Alloni. «Ma una cosa è certa: il progetto Trenord nato solo due anni fa, nel gennaio 2012, rischia di chiudere tra un anno vista la scadenza del contratto di servizio. Stando a quanto detto dal presidente di Trenord, inoltre, apprendiamo che nessun investimento può essere fatto dalla società vista l’incertezza della situazione societaria e che tutto quello fatto fino ad oggi è stato fatto a leasing. Notizie non proprio rassicuranti visto e considerato che si stanno giocando due partite importanti. La prima innanzitutto riguarda la fusione di Atm con Trenord di cui poco si conosce, compresi i dirigenti di Trenord. E poi la questione della soppressione dei treni interregionali dal prossimo dicembre di cui, nonostante le dichiarazioni di Del Tenno e del mandato dato all’azienda regionale di trovare una soluzione, Trenord non ha saputo dire di più. Su questo però ci saremmo aspettati una risposta un po’ più esauriente dal presidente Soprano, visto e considerato che è al tempo stesso amministratore delegato di Trenitalia».


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Cronaca

Sabato 26 Ottobre 2013

Sequestrata centrale a biomasse: terreni pesantemente inquinati Sabato 19 ottobre a Gadesco Pieve Delmona i carabinieri del Noe di Brescia, al comando del capitano Alessandro Placidi, hanno sequestrato una “centrale a biomasse”, appartenente ad una società milanese, ed i terreni di una azienda agricola cremonese compiacente. L’indagine ha preso le mosse la settimana scorsa quando i carabinieri del Noe a seguito di controlli nell’ambito della tutela della salute e dell’ambiente innescati su segnalazione di alcuni cittadini che si lamentavano per delle esalazioni sospette, avevano scoperto una discarica abusiva a cielo aperto costituita da un’ingente quantitativo di rifiuti speciali pericolosi gestita da una società agricola che si era prestata allo stoccaggio abusivo nei propri terreni di scorie prodotte da una centrale a biomasse. Sin dal primo accesso i sospetti dei militari erano caduti sulle scorie ed i liquidi sparsi sul terreno agricolo confinante e nascosto alla vista dei passanti, che si presentavano di colore nerastro e dall’odore nauseabondo così come segnalato da numerosi cittadini residenti nelle vicinanze della predetta centrale. Nel prosieguo delle indagini i carabinieri, diretti dall’autorità giudiziaria di Cremona, hanno eseguito ulteriori accertamenti tecnici e campionamenti utili a rilevare l’esatta composizione chimica e le caratteristiche del materiale sospetto di concerto con l’arpa e l’amministrazione provinciale di Cremona. Sconcertante l’esito delle analisi eseguite dall’arpa di Brescia dalle quali è stata rilevata la positività al parametro del “Cod” (Chemical Oxygen Demand) che rappresenta un indice che misura il grado di inquinamento dell'acqua da parte di sostanze ossidabili, principalmente organiche, risultato pari a 2.632 mg/l ovvero oltre 26 volte superiore ai limiti previsti dal d.lgs 152/2006 per i reflui industriali sul suolo. A seguito dell’allarmante risultato delle analisi, è scattato immediatamente il blitz del Noe di Brescia che ha portato alla segnalazione alla procura della Repubblica di Cremona dei 2 soggetti ritenuti responsabili ed al sequestro probatorio della “centrale a biomasse” gestita da una società milanese nonché del terreno di proprietà di un’azienda agricola cremonese, perché contaminato per presenza di scorie e liquidi costituenti rifiuti speciali pericolosi provenienti dall’impianto. Sul posto è intervenuto anche il sindaco del comune di Gadesco Pieve Delmona che, constatata la gravità della situazione, si è riservato di emettere nelle prossime ore un ordinanza sindacale a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

«Il biogas fa bene al paese»

Le osservazioni del Cib dopo la polemica in Commssione di Garanzia

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dalla redazione

l dibattito sul biogas in provincia di Cremona continua a tenere banco e si arricchisce di nuovi spunti. Dopo quanto emerso nell’ambito della Commissione di Garanzia tenutasi martedì scorso al Politecnico di Cremona (dal quale erano emerse all’unanimità le perplessità su «un settore che, anziché servire a integrare il fabbisogno energetico, si è distorto verso qualcos’altro, con scarso o inesistente ritorno utile sul territorio»), è stato il Consorzio Italiano Biogas (Cib) a prendere la parola. «Nel recente documento di Legambiente su Biogas: criteri di una produzione sostenibile si legge “Il biogas rappresenta una grande opportunità per l’agricoltura e l’ambiente” – fanno sapere dal Cib. – Il biogas “è una delle fonti energetiche decisive” per il raggiungimento degli obiettivi per il 2020 di produzione di energia rinnovabile secondo l’Unione Europea». Nel dibattito che attiene al biogas, osserva anche il Cib, non si può che partire da una definizione di base: il biogas fa bene al paese sia sotto profilo ambientale sia sotto quello economico. «Certo – commenta Piero Gattoni, presidente del CIB - questo non vuol dire che il biogas può essere prodotto come si vuole, senza rispettare la vocazione agricola del territorio in cui si inserisce o rinunciando a criteri di sostenibilità ambientale ed economica». Proprio per questa ragione il Cib – Consorzio Italiano Biogas, che rappresenta a livello nazionale quasi 400 imprese agricole produttrici di biogas da digestione anaerobica, ha stilato il manifesto del “Biogas Fatto Bene” – facilmente reperibile on line o sul sito consorziobiogas.it – insieme alle principali associazioni del settore delle agro-energie. L’obiettivo finale è che il manifesto si trasfor-

mi in una certificazione di qualità a garanzie di imprese e cittadini. Ma che cos’è il Biogas Fatto Bene? «E’ quello che – spiega Piero Gattoni – se integrato in un’azienda agricola rappresenta una grande opportunità per differenziare e rafforzare l’attività tradizionale, che subisce pesantemente gli effetti della crisi». INTEGRAZIONE CON L’ATTIVITA’ AGRICOLA Il Cib specifica che «secondo i principi del Biogas Fatto Bene, il Biogas si integra con il ciclo dell’attività agricola senza competere con la produzione alimentare perché utilizza sottoprodotti agricoli, effluenti zootecnici e biomasse di integrazione provenienti dall’azienda stessa secondo il principio della filiera corta. Gli impianti devono avere una dimensione in proporzione all’estensione dell’azienda. Il biogas rende l’azienda più efficiente e sostenibile perché riduce il costo di fertilizzazione, dei carburanti, della gestione degli effluenti zootecnici e allo stesso tempo diversifica gli sbocchi di mercato e rafforza la capacità di credito». INCENTIVI E RISCHIO SPECULAZIONE «Gli investimenti nel setto-

re del biogas – prosegue il Cib - (3 miliardi negli ultimi tre anni) muovono un indotto esteso e hanno costituito un driver per la crescita di una forte industria nazionale nel comparto (tra le più avanzate d’Europa) e sviluppo tecnologico. Secondo il rapporto Irex redatto da Althesys, che calcola l’impatto economico delle fonti rinnovabili, nell’ipotesi più prudenziale in un arco temporale da qui al 2030, a fronte di 1,3 miliardi di incentivi corrisponde un ritorno economico sul sistema paese stimabile di 3,2 miliardi. Il saldo è nettamente positivo. Gli incentivi pubblici sono stati essenziali in una fase iniziale per consolidare l’italia tra i mercati più evoluti al mondo e incentivare anche la capacità di export nel settore industriale applicato. Rappresentano comunque meno di un decimo del totale destinato alle fonti rinnovabili. Per altro gli incentivi sono stati già fortemente ridimensionati nel 2012 e destinati a graduale razionamento». INQUINAMENTO «In nessuna fase del processo di funzionamento di un impianto biogas – osserva il Cib - esiste la possibilità che i materiali

«Grande opportunità per agricoltura e ambiente

percolino nei terreni sottostanti. Le trincee di stoccaggio sono munite di rete idraulica per la raccolta di acqua di prima pioggia ed eventuali percolati. I digestori sono costituiti da vasche in cemento totalmente ermetiche. Quanto detto è stato confermato da studi scientifici di primaria importanza a livello europeo. Alcuni di questi studi sono reperibili sul sito www.consorziobiogas.it alla voce educational». DIGESTATO «Il digestato – soggiunge il Cib - non contiene elementi minerali diversi da quelli contenuti nei materiali naturali in ingresso. Il digestato è un prodotto igienicamente stabilizzato e inodore, a differenza dell’effluente di allevamento (o comunemente letame) caratterizzato da cattivi odori e da maggiori cariche microbiche potenziali. Inoltre importanti studi scientifici hanno dimostrato mediante diversi approcci di campo che l’apporto del digestato alle colture (tradizionali e dedicate) con tecniche appropriate, migliora la fertilità del terreno e permette una sensibile riduzione di apporto di concimi chimici a parità di produttività». CONSUMO DI SUOLO «In Lombardia – spiega ancora il Cib - il 90 per cento dei produttori di Biogas utilizza per alimentare gli impianti sottoprodotti agricoli ed effluente zootecnici, che non comportano consumo di nuovo suolo. La superficie agricola utile destinata alla produzione delle agro energie corrisponde al 4% della superficie totale coltivabile». AFFITTI TERRENI «Questo fenomeno – conclude il Cib - si sta sicuramente stabilizzando a seguito della riduzione degli incentivi legati alla produzione di biogas da colture dedicate, come richiesto anche dal Cib. Il Consorzio ha sempre evidenziato come fosse importante per la crescita progressiva e duratura del settore promuovere una corretta pianificazione territoriale nello sviluppo di nuovi impianti».


Cronaca

Sabato 26 Ottobre 2013

Nei prossimi giorni arriva l’inverno

Tempo variabile per tutta la prossima settimana, qualche preoccupazione per la tenuta dei fiumi

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di Laura Bosio

il momento di preparare giacche ed ombrelli: è infatti in arrivo una forte perturbazione atlantica, «che non risparmierà nessuno», come hanno dichiarato nei giorni scorsi i meteorologi di 3bmeteo.com. Il fine settimana inizierà all'insegna di un clima insolitamente mite, anche se nella Pianura Padana il cielo sarà ancora nuvoloso, con possibilità di formazioni nebbiose durante le ore più fredde. La domenica, invece, vedrà un peggioramento «di tipico stampo autunnale, che interesserà il Centronord con piogge, acquazzoni e anche qualche temporale; fenomeni più intensi sono attesi su Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Lazio» fanno sapere ancora i meteorologi di 3bmeteo. La settimana prossima sarà caratterizzata da un tempo prevalentemente instabile sul territorio basso-padano. «La presenza di aria calda e molto umida potrà favorire locali nubifragi e allagamenti» spiegano ancora gli esperti. Del resto è proprio di questi giorni l'allerta meteo della protezione civile lombarda, che evidenzia "condi-

zioni di moderata criticità" per rischio idrogeologico, e, in particolar modo nel territorio lombardo, si parla di possibili allagamenti a causa di esondazione dei fiumi, mentre già il Seveso e l'Oglio hanno provocato allagamenti nel nord della Regione e preoccupano le condizioni di altri fiumi e dei grandi laghi, che inevitabilmente porteranno all'innalzamento anche del fiume Po. Con la prossima settimana anche le temperature dovrebbero cambiare: si

parla di un calo di oltre 5-6 gradi, a partire dal centronord. «La prossima settimana avremo l'Inverno alle porte - concludono da 3bmeteo.com - a causa di una intensa irruzione di aria artica, che interesserà l'Europa orientale dove la neve potrà cadere a quote basse, se non a tratti fin verso il piano. Tuttavia il freddo si fermerà poco ad Est dell'Italia, senza interessarci direttamente, ma con spifferi freddi che manterranno in vita una certa variabili-

tà, specie su adriatiche, estremo Sud, Prealpi e pedemontane del Nord». La settimana prossima si caratterizza quindi per la sua variabilità, con locali piogge in intensificazione la notte. Martedì il maltempo si protrarrà, con pioggia debole in riviera ligure e sulle pianure lombardo piemontesi: un clima che proseguirà anche mercoledì. Quindi, una condizione decisamente variabile, almeno fino alla prima settimana di novembre.

Comune, nuovi passi verso la digitalizzazione La Giunta comunale ha approvato la delibera riguardante la valorizzazione della gestione e della rappresentazione del territorio attraverso l’uso avanzato della tecnologia digitale, la dematerializzazione degli elaborati di progetto e l’attivazione di flussi funzionali alla condivisione delle informazioni topografiche. Il Comune di Cremona si è dotato fin dal 2005 di un database topografico per supportare le decisioni che riguardano il territorio, in cui confluiscono informazioni che l’Ufficio Sistema Informativo Territoriale si incarica di reperire. Per rendere più facile il reperimento degli elaborati planimetrici necessari all’aggiornamento del database topo-

grafico si è così reso rende necessario stabilire procedure che regolino i processi. Le aree e i servizi del Comune dovranno identificare gli elaborati planimetrici trattati e che siano rilevanti per l’aggiornamento del database topografico da far confluire al Sistema informativo territoriale. «In questo modo l'Amministrazione comunale prosegue il percorso, ormai collaudato, della dematerializzazione degli atti», dichiara l'assessore Fasani. «Il progetto di semplificazione e innovazione in atto da tempo è finalizzato ad un’organizzazione più adeguata e funzionale alle modalità operative e di interscambio di dati. Questa nuova gestione delle procedure porterà

benefici a tutti i destinatari su ogni fronte, garantendo la disponibilità di informazioni costantemente aggiornate sull'evoluzione del tessuto urbano».

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promemoria

Durante la notte tra sabato e domenica si torna all’ora solare

Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 le lancette dell'orologio dovranno essere spostate indietro di sessanta minuti, dalle 3 alle 2, tornando all'ora solare. Un cambio che come sempre avrà ripercussioni sull'orologio biologico individuale, almeno per i primi giorni: ci si dovrà adattare alle ore di buio o luce con il ritorno dell’ora solare. Il nostro organismo dovrà abituarsi nuovamente ai ritmi del giorno e della notte, che regolano le fasi del sonno e quelle dell’energia. Per affrontare meglio questo passaggio vi sono alcuni piccoli accorgimenti da seguire, come consigliano gli esperti: a partire dal cenare con un po’ di anticipo rispetto all’orario abituale, in modo da poter anticipare anche l’orario in cui generalmente si va a dormire. Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante: meglio evitare i cibi eccitanti ed i condimenti piccanti come pepe e paprika, salatini e cibo in scatola. Saranno da evitare anche caffè e tè, spazio a tisane e infusi. Fra gli alimenti consigliati pasta, riso, pane, formaggi, lattuga e un buon bicchiere di latte caldo prima di andare a dormire. Per i disturbi del sonno che spesso si presentano con il cambio dell'ora è molto importante anche l’ambiente in cui si dorme, il consiglio è di eliminare qualsiasi fonte di disturbo, dal computer alla televisione e di evitare un riscaldamento eccessivo della stanza. Gli esperti suggeriscono anche di lasciare che la luce del sole filtri dalle tapparelle della camera da letto: in questo modo il risveglio sarà più dolce.


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Cronaca

Sabato 26 Ottobre 2013

Altro colpo alla “banda della Uno”

Raggiunto e arrestato a Fidenza dalle squadre mobili di Cremona e Parma, è ritenuto uno degli autori dei colpi a Noceto e nel parmense

Le rapine al “Tramvai” di Cremona e Fidenza

Dopo il blitz di agosto, lunedì è finito in manette un altro rapinatore della gang, il sesto

L Nel mirino della ³banda della uno verde² erano finiti due punti della catena di pub-birrerie "Tramvai", uno a Cremona e l¹altro a Fidenza. La notte tra il 12 e 13 maggio i rapinatori avevano fatto irruzione nel "Tramvai" cremonese di via Eridano (nella notte tra domenica e lunedì): dalle testimonianza era risultato che si trattava di cinque uomini. Al momento della chiusura, uno è rimasto in auto mentre, due sono rimasti con la ragazza che si trovava in compagnia del dipendente rimasto nell¹esercizio, e gli altri due hanno puntato un¹arma contro il dipendente, facendosi consegnare l¹incasso e fuggendo con un bottino di circa 5mila euro. Il secondo era avvenuto una settimana dopo al "Tramvai" di Fidenza. Verso la mezzanotte due rapinatori col volto travisato da passamontagna ed armati di pistola, avevano fatto irruzione di via Ferrari. Mentre il malvivente armato rimaneva al piano superiore minacciando i presenti, il complice scendeva al piano inferiore ove costringeva il gestore ed una dipendente a consegnare i soldi contenuti della cassaforte ed ammontanti a circa 3.200 euro. In seguito i due rapinatori erano fuggiti facendo perdere le proprie tracce. L¹attività investigativa svolta dagli investigatori, analizzando tabulati telefonici e con riscontro delle dichiarazioni di qualcuno degli arrestati, aveva permesso di identificare gli esecutori materiali della rapina.

di Michele Scolari

a polizia ha inferto un altro colpo alla "banda della uno verde", ritenuta autrice di una serie di rapine nelle province di Cremona, Parma e Piacenza, armati di coltelli, pistole scacciacani e mascherati da caschi e passamontagna, sempre a bordo di una Fiat Uno di colore verde. Cinque soggetti ritenuti appartenenti alla banda erano già stati arrestati nel corso di un blitz condotto alle prime luci dello scorso mese di agosto. In quel frangente erano state sequestrate due pistole scacciacani del tipo semiautomatico, caschi da moto, passamontagna, guanti in lattice, indumenti vari e la Fiat Uno verde rubata poco prima in questo centro cittadino. Un nuovo arresto è stato effettuato lunedì dalle squadre mobili di Cremona e Parma. A finire in manette è stato un 24 enne di origini campane domiciliato a Fidenza. Secondo quanto dichiarato dagli inquirenti, si ritiene che costui sia uno degli autori degli assalti alla trattoria "Lo Scoiattolo di

Le armi e i passamontagna

Costamezzana di Noceto (Pc) la notte del 22 giugno scorso e al bar Sole Luna nel territorio parmense la sera dello scorso 5 agosto. L¹attività investigativa ha dato buoni frutti e permettendo di indivi-

duare i responsabili. Le risultanze investigative sono state poi trasmesse alla procura di Parma e il gip Paola Artusi, su richiesta del pm Lucia Russo, ha emesso un¹ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei sospettati. Nel mirino della banda erano finiti locali, aree di servizio, fast-food e ristoranti tra cui anche il Tramvai di Cremona. Cinque soggetti ritenuti appartenenti alla gang erano già stati arrestati nel corso di un blitz condotto alle prime luci dello scorso 10 agosto. Gli investigatori erano riusciti a bloccare tre rapinatori mentre, appena scesi da una fiat Uno verde rubata, pistole in pugno, volto coperto da passamontagna e caschi da moto, ed indossanti guanti in lattice, stavano per far irruzione all¹interno del locale denominato "La Vela Poker", del centro comerciale "Le Vele", situato a Parma in via Emilio Lepido. In quel frangente venivano sequestrate due pistole scacciacani del tipo semiautomatico, caschi da moto, passamontagna, guanti in lattice, in-

dumenti vari e la Fiat Uno verde rubata poco prima nel centro cittadino di Cremona. Le indagini in corso da parte della Squadra Mobile di Cremona, erano scaturite a seguito di una rapina perpetrata ai danni del pub-birreria “Tramvai” di Cremona, nello scorso mese di maggio. In seguito, la banda di rapinatori aveva messo a segno numerose altre rapine in pregiudizio di ristoranti, bar, aree di servizio, agenzie assicurative, site in provincia di Parma e Piacenza, sempre adottando il medesimo modus operandi costituito da pistole o coltelli in pugno e volto travisato da passamontagna o caschi da moto. A seguito degli arresti operati il 10 agosto, gli investigatori delle Sezioni Antirapine della Squadre Mobili di Cremona e Parma hanno proseguito le indagini riuscendo ad evidenziare inconfutabili elementi di prova, riguardo ad altri tre episodi delittuosi perpetrati da alcuni degli arrestati, in pregiudizio di locali posti in provincia di Parma.

Eccoci qui di nuovo. Il Circolo Culturale Alberto Pasini. Nonostante le polemiche – quasi gli insulti – che ci hanno investito incomprensibilmente dai “territori limitrofi”, proseguiamo; ci consoliamo, “è degli uomini migliori non curasi degli insulti“ (Plutarco) e così ripartiamo. Al di là della difficile situazione economica che ha investito l’intera economia e la società italiana, abbiamo deciso di proseguire l’iniziativa e siamo così al terzo anno della manifestazione. Ci sono momenti che condizionano le scelte e fa capolino la tentazione di mollare tutto e cessare un’esperienza. Fortunatamente il nostro circolo è costituito da ottimisti ormai incurabili quali per l’appunto il sottoscritto, il Cav. Angelo Dadomo e Cosetta Allegri della Va Pensiero Viaggi; persone fortemente orientate e motivate verso il futuro e mai nostalgiche dei tempi trascorsi. L’ottimismo nasce dalla consapevolezza delle proprie potenzialità, dall’esperienza vissuta in questi anni e da un pizzico di incoscienza nonché di capacità di sognare. Proseguiamo sul percorso tracciato negli scorsi anni. L’intento è quello di tramandare alle prossime generazioni che ci succederanno le usanze i costumi e soprattutto i valori e l’identità che sono stati espressi da chi ci ha preceduto.Ci sentiamo un po’“operatori culturali”di un territorio che ritrova la tradizione e la propria identità smarrita nell’epoca di internet. Busseto ed il suo territorio sono nell’immaginario collettivo la patria di Giuseppe Verdi “Il Cigno di Busseto”. È quest’anno il bicentenario della nascita del Maestro (10-10-1813) ”Nato qui , celebrato in tutto il mondo”. Mi corre l’obbligo di ricordare che nell’occasione del centenario della morte, nell’anno 2001, espressi il timore che gli eventi straordinari che si svolgevano non avessero la facoltà di produrre effetti duraturi per la comunità ed il territorio bussetano. E così fu. Ma torniamo a noi. Con il nostro Circolo pensiamo di creare situazioni, le più varie. Si sa per certo che Giuseppe Verdi era molto legato alle sue origini. Nelle pagine a seguire ci siamo occupati del Verdi buongustaio, andando a ricercare i piatti della tradizione che prediligeva. Si tratta del risotto alla Verdi, del Pavone farcito, della spalla cotta con la fortana e della torta torronata poi torta del Maestro. Ma è nell’offerta di prodotti di eccellenza gastronomica e nella cultura del cibo che la manifestazione “Il maiale in tavola” trova espressamente la sua naturale collocazione. A tale riguardo vogliamo intanto ricordare la straordinaria storia di Peppino e Mirella Cantarelli di Samboseto. La trattoria Cantarelli è stata negli anni 50-60-70, anni difficili per la cucina, il vero punto di riferimento di qualità esistente in Italia. I Cantarelli – è stato detto – sono fondamentali per capire l’evoluzione della cucina italiana ed il suo nome era legato alla massima espressione della gastronomia. I Cantarelli hanno cambiato la maniera di fare ristorazione in Italia. Quindi Il maiale dicevamo: l’oro nero delle nostre terre. I maestri norcini ne traggono da sempre prodotti straordinari: culatelli, fiocchetti, coppe, spalle, strolghini, salami, cotechini, tastùs, zamponi, mariole, spalla cotta, mortadella, ciccioli. Il tutto frutto della laboriosità, dell’intelligenza e della capacità tecnica tramandata dai nostri avi nei secoli passati e poi il resto lo fa l’umidità, la nebbia delle nostre contrade. Ripartiamo con lo spirito coeso e pronti a nuove sfide e con l’intento di creare sempre nuove opportunità da trasferire al sentire comune. Guardare al passato per progettare il futuro. Afro Angelo e Cosetta danno un caloroso saluto e vi attendono numerosi. CIRCOLO CULTURALE ALBERTO PASINI Arch. Afro Gotti


Cronaca

Alla scoperta dei fossili cittadini

Spunta l’ipotesi di un progetto per percorsi paleontologici in città e paesi del cremonese

A

di Michele Scolari

mmoniti, belemniti e bivalvi sono quei molluschi vissuti milioni di anni fa e rimasti incastonati nella roccia, utilizzata poi in lastre per strade e monumenti civici. Solitamente oggi chi desidera vedere dal vivo queste conchiglie fossili si munisce di zaino e scarponi per mettersi in viaggio verso le Dolomiti. Ma è proprio necessario recarsi fino in val Gardena o sotto le spettacolari guglie di Lavaredo? In realtà basterebbe anche aguzzare la vista durante una passeggiata nel centro storico della propria città. Ne era già convinto Primo Levi, quando “leggeva” gli indizi sulla pietra dei marciapiedi di Torino, datando le lastre, riconoscendo in una sporgenza la presenza passata di una vena di quarzo o immaginando i paleontologi del futuro intenti a scoprire i tappi corona delle bottigliette o gli anellini a strappo delle lattine, incastonati nelle stratificazioni dell’asfalto «come gli insetti del pliocene nell’ambra». E ne è ugualmente convinto Davide Persico, sindaco di San Daniele Po e ricercatore in Paleontologia all’Università di Parma, che da qualche tempo ha pensato bene di cominciare a “leggere la pietra” su monumenti, strade o soglie del centro storico di Cremona, inaugurando la “paleontologia urbana” (raccontata in un’apposita sezione nel suo blog www. anellomancante.blogspot.it). L’idea è nata un po’ per caso, sia approfondendo le ricerche di paleontologia, sia durante le passeggiate cittadine con la figlia Emma, alla scoperta dei fossili nei materiali lapidei della città. «I palazzi di Cremona offrono straordinari spunti di ricerca paleontologica grazie ai materiali lapidei che li compongono – spiega Davide. - Il porfido sulle strade del centro, i sassi delle strade antistanti il centro e le rocce che costituiscono o che rivestono i palazzi e, soprattutto, gli edifici storici». Insomma, “leggere” monumenti e strade significa anche scoprire che in essi convivono tempi storici e tempi geologici: i tempi dello stile artistico che li ha prodotti, assieme a quelli delle pietre che li compongono (sicuramente più dilatati). A Cremona uno dei siti più paleontologicamente fecondi è proprio Piazza del Comune, l’antica platea maior, ricca di monumenti e centro della vita religiosa e

civile dal Medioevo in poi. «Non appena ci si affaccia sulla piazza – prosegue Davide – ecco le ammoniti e le belemniti che fanno capolino dalla pietra. Si tratta di resti di Cefalopodi inclusi in calcare bianco, rosa o rosso che, attraverso una loro classificazione, possono raccontarci quando sono vissuti o da dove provengono. Il primo ritrovamento avviene all’angolo tra via Baldesio e Piazza del Comune. «E’ una belemnite in sezione che, come una freccia scagliata verso il cielo, si trova a mezza altezza di una colonna rivestita di marmo rosso, proprio di fronte al negozio dell’Unicef. Questa belemnite, probabilmente una Hibolites hastatus, dovrebbe essere vissuta nel Giurassico superiore (Oxfordiano), tra 158-161 milioni di anni fa». Attraversando la piazza, si arriva alla base del Battistero, dove «in una lastra di marmo rosso di Verona stanno ben tre fossili: una belemnite e due grosse ammoniti. In questo caso, il taglio in sezione verticale delle ammoniti ed obliquo della belemnite, non rende possibile una certa classificazione, anche se per l’ammonite più grande si potrebbe azzardare una classificazione al genere Leptosphinctes, attribuendo la lastra contenente i tre fossili coevi al Dogger (tra i 161 e i 176 milioni di anni fa)». Altri fossili ancora spuntano poi ai piedi del torrazzo: «si tratta di altre tre ammoniti di grandi dimensioni sulla parete della cattedrale». E ancora, nel pavimento di calcare grigio sotto il portico

Cremona premiata allo Smau di Milano Cremona ha presentato a Smau, esposizione internazionale dedicata alle nuove tecnologie e all’ICT tenutasi dal 23 al 25 ottobre a Milano, il Polo delle Tecnologie. L’ iniziativa, realizzata dal Consorzio Cremona Digitale costituito da Politecnico di Milano, Comune di Cremona, Aemcom e alcune aziende cremonesi, si pone l’obiettivo di creare un punto di incontro per le aziende ICT insediate sul territorio cremonese permettendo alle realtà locali di operare al meglio delle loro potenzialità e sviluppare processi collaborativi e formativi. Nel corso di Smau il progetto ha inoltre ricevuto il riconoscimento come finalista del “Premio Smart City” assegnato dal Politecnico di Milano, che ha visto la partecipazione di soluzioni innovative nel campo delle nuove tecnologie applicate alla pubbliche amministrazioni provenienti da tutta Italia.

Fondartigianato, seminario al “Trecchi” Fotoservizio di Davide Persico

Sulle tracce di ammoniti, belemniti e bivalvi incastonati nei monumenti: Davide Persico (ricercatore e sindaco di San Daniele Po) lancia la “Paleontologia urbana” all’angolo tra via Monteverdi e Piazza Marconi, alcune striature nere indicano la presenza di fossili di bivalvi sezionati. Questi abbondanti ritrovamenti sono avvenuti in sole due ore di “escursione”. «Possiamo affermare quindi – conclude il paleontologo - che a Cremona, come in altre città, la frequenza di resti paleontologici sia talmente elevata da consentire agli appassionati di partire per spedizioni che fondono la storia dell’arte con la paleontologia». Non è necessaria un’attrezzatura particolare. «Bastano un paio di scarpe comode, una macchina fotografica e, soprattutto, molta curiosità e spirito di osservazione». Quello spirito che Davide, con questa attività, vorrebbe trasmettere a tutti, soprattutto ai più piccoli: magari anche tramite l’ideazione di percorsi urbani “paleontologici”, racchiusi in volume o un’applicazione, alla cui realizzazione già si sta pensando.

IMPARARE AD OSSERVARE DIVERTENDOSI La paleontologia urbana è un’attività che richiede anzitutto un ottima capacità di osservare. Prova ne sia la prima regola per avere successo nella ricerca dei fossili, ovvero «quella di saper distinguere le rocce sedimentarie (generalmente fossilifere) dalle rocce ignee e metamorfiche (mai fossilifere)». Qual è la differenza? «Le rocce sedimentarie sono generate dall’accumulo di sedimenti di varia origine, derivanti in gran parte dalla degradazione e dall'erosione di rocce preesistenti, che si sono depositati sulla superficie terrestre. Tra questi sedimenti, spesso, vi sono anche i resti di organismi che nel tempo si sono conservati come fossili. Un buon modo per discriminare se le rocce sono sedimentarie o meno è la presenza di cristalli: se sono presenti siamo di fronte a rocce ignee o metamorfiche, raramente sedimentarie. In pratica, se ci sono i cristalli non ci sono i fossili». Per poter cogliere questa differenza (evitando così di cercare a vuoto) occorre, quindi, una buona capacità di osservazione, così come per riconoscere le forme delle conchiglie

7

Sabato 26 Ottobre 2013

nelle lastre di pietra. E il “saper osservare” è lo spirito che Davide Persico vorrebbe trasmettere con la paleontologia urbana. A questo scopo il primo cittadino di S. Daniele Po sta già pensando all’ideazione di percorsi urbani (racchiusi in applicazioni o e-book) alla scoperta dei resti fossili che fanno capolino dalla superficie di monumenti e strade. «E’ un modo divertente per trasmettere la conoscenza delle Scienze della Terra ed innescare al contempo lo spirito di osservazione e il meccanismo della ricerca, da portare avanti tramite foto, mappe gps, ricerca sui volumi, ecc. A S. Daniele ho già proposto un progetto di paleontologia urbana per le scuole elementari. Il paese offre siti ricchi di fossili, come il materiale lapideo del cimitero o l’ingresso del bar, dove la pietra posta sotto la porta contiene un’ammonite vecchia di 40 milioni di anni». L’obiettivo è quindi apprendere ad osservare gli indizi e catalogarli, sino a comporli ordinandoli in un quadro coerente, giocando un’affascinante “caccia al tesoro”.

Lunedì 28 ottobre alle 17.00 nella Sala del Teatro di Palazzo Trecchi di Cremona si terrà il Seminario organizzato da Fondartigianato ed Eba Cremona, sul tema “La formazione è tutto. La formazione è l'inizio di tutto”. Durante il seminario verranno illustrate le opportunità di finanziamento per progetti di formazione, riorganizzazione e sviluppo delle competenze professionali nelle imprese. Fondartigianato dal 2004 finanzia i progetti di formazione e continua per i lavoratori dell'artigianato e della piccola impresa. Per la sola Lombardia sono stati finora messi a disposizione più di 15 milioni di euro per oltre 500 progetti che hanno coinvolto 15mila lavoratori di 2mila aziende. In sintonia con gli indirizzi emersi dal confronto a livello regionale e nazionale, Fondartigianato Lombardia entra ora nei territori per incontrare le realtà locali.

«Si dovràintornare Una mostra ricordoai livelliContucci remunerativi di Elena dell’anno 2005»

Martedì 29 ottobre alle 17 presso la Libreria Cremonabooks di Largo Boccaccino a Cremona, si terrà l'incontro "Ricordando Elena Contucci Quintani”. Nell'occasione sarà allestita una piccola mostra antologica di articoli sulle santelle cremonesi, pubblicati sul giornale "La Vita Cattolica" nel 1983 e 1984 in seguito ad un accurato lavoro di ricerca effettuato da Elena con Rosanna Ghisi. Gli articoli, corredati da immagini fotografiche scattate dai membri del Gruppo Fotografico Beltrami Vacchelli, fondato da Elena, sono messi gentilmente a disposizione da Marina Cerioli. La mostra resterà allestita anche nei giorni 30 e 31 ottobre, e sarà visitabile negli orari di apertura della libreria.


8

Cronaca

Sabato 26 Ottobre 2013

Molto partecipata l’inaugurazione di venerdì. L’appuntamento clou sarà sabato mattina, con gli Stati Generali del latte

Fiera internazionale del Bovino da latte, una conferma

L’amaro sfogo di un detenuto presso il carcere di Ca’ del Ferro in una missiva inviata alla nostra redazione

«Non possono togliermi la dignità»

Progetto Creo: nuove opportunità di lavoro Sottoscritto venerdì mattina l'accordo che formalizza il progetto Creo (Creare reti e opportunità per il lavoro), approvato con decreto regionale lo scorso 4 ottobre, e presentato dall'Informagiovani di Cremona. L’obiettivo era quello di sperimentare nuove azioni collettive per il ricollocamento, stimolando e supportando una modalità di lavoro in partnership tra soggetti/enti del territorio per realizzare una rete competitiva di operatori pubblici e privati in grado di offrire servizi di qualità per l’occupazione. «Questo progetto - dichiara il sindaco Oreste Perri - è un altro passo importante nell’impegno che stiamo cercando di mettere, ogni giorno, nel costruire progetti e interventi dedicati all’occupazione dei giovani e delle fasce deboli, impegno che, attraverso l’Agenzia Servizi Informagiovani, si concretizza oggi nella sottoscrizione di questo accordo che vede coinvolti il Comune di Cremona, gli enti presenti, le parti sociali ma anche aziende del territorio». Tutti i partner hanno lavorato per costruire un progetto che permetterà la ricollocazione di lavoratori, pre selezionati, inseriti nelle liste di mobilità o in cassa integrazione straordinaria. Il progetto durerà fino a settembre 2014 e sono già iniziate le attività per favorire la ricollocazione dei primi 10 lavoratori. Le persone prese in carico sono molte di più e si lavorerà per collocarne il più possibile. Il progetto riceverà, al termine delle azioni, un finanziamento a risultato di 35.000 euro che verrà diviso tra i partner.

Domenica si terrà il Congresso Provinciale del Partito Democratico cremonese, «un appuntamento importante che dà avvio a un percorso ambizioso per affrontare in modo condiviso e il più possibile unitario i prossimi impegni amministrativi che coinvolgono molte realtà del territo-

tutto, e questo non ci va bene. E’ un ritorno al passato, che noi contrasteremo con ogni mezzo». La manifestazione si concluderà domenica 27 ottobre e si volge in contemporanea con Italpig, 17esima edizione della rassegna suinicola, ed Expocasearia, sezione dedicata alla trasformazione, nuova opportunità di business per gli allevatori grazie a piccoli medi caseifici aziendali. Sabato mattina è inoltre in programma uno degli appuntamenti clou del ricco programma della manifestazione: la decima edizione degli Stati Generali del Latte, a cui è attesa, tra gli altri protagonisti del settore, anche il Ministro Nunza de Girolamo.

Pianura Padana venga prodotto il 76% del latte italiano. La loro tutela è fondamentale per la Lombardia: dobbiamo agire per rafforzarli sempre di più in un’ottica di rispetto delle specificità dei territori, e con l’obiettivo di espandere sempre di più le nostre imprese». A fare gli onori di casa, invece, il presidente di CremonaFiere e Libera Agricoltori, Antonio Piva, il sindaco Oreste Perri e il presidente della Provincia Massimiliano Salini, oltre ai consiglieri regionali Carlo Malvezzi e Federico Lena e all’ex assessore Gianni Rossoni. «Anche sull’agricoltura – ha continuato Maroni - il Governo sta tentando di togliere poteri alle Regioni e di accentrare

Grande partecipazione giovedì mattina all'inaugurazione della Fiera Internazionale del Bovino da latte, che ha dato il via alla 68ª edizione della manifestazione. Al taglio del nastro erano presenti il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava. Come ha detto lo stesso Maroni, «Cremona è un vero e proprio centro globale dell’allevamento e dell’agricoltura. I dati relativi a questi due settori in Lombardia testimoniano tutta la loro vitalità e importanza nella nostra economia: il volume di affari dell’agricoltura è di oltre 7 miliardi di euro, l’industria alimentare vale 6,5 miliardi, e si calcola che nella

H

di Laura Bosio

o sbagliato e sto pagando il mio debito giustamente, ma non possono togliermi la dignità»: è quanto scrive un detenuto della casa circondariale di Cremona, che in una lunga lettera inviata al nostro giornale ha dato sfogo a tutta la sua frustrazione per una situazione probabilmente comune a quella di molti altri carcerati.. «Come prevede l'articolo 21 del regolamento penitenziario, io potrei lavorare all'esterno, rientrando in carcere la sera» scrive l'uomo, di cui ometteremo il nome per questioni di riservatezza. Tuttavia per ottenere questo beneficio, serve una procedura: l’ammissione al lavoro esterno deve essere prevista nel programma di trattamento, elaborato dall’equipe dell’Istituto di pena (art. 48, comma 1, R.E.). Sarebbe proprio questo il problema, secondo il detenuto. «Sono 14 mesi che aspetto che gli educatori si occupino del mio caso, ma invano, nonostante che ci sia una cooperativa bresciana già pronta ad assumermi» scrive l'uomo. «Il lavoro è un diritto, per legge, e fa parte del percorso di reintegro sociale di noi detenuti». Per quest'uomo non si tratta solo di diritti: non poter percepire uno stipendio sta ulteriormente compromettendo la sua vita. «Mia moglie ha ricevuto lo sfratto per morosità perché non posso mantenerla» raccon-

«Da 14 mesi aspetto di poter lavorare come esterno, in base a quanto previsto dall’articolo 21, ma nessuno si occupa del mio caso»

ta. «Ha addirittura dovuto vendere la sua fede di matrimonio e quel poco oro che aveva in casa per pagare il trasloco in una casa del Comune, mentre se avessi potuto lavorare da subito le avrei evitato queste umiliazioni». C'e' indignazione, ma anche angoscia e impotenza di fronte a questa situazione. «Oltre al danno lavorativo, non ho neppure potuto usufruire dei permessi premio previsti per legge, in quanto non è stata inviata per tempo la richiesta al magistrato di sorveglianza di Mantova. La giustificazione che mi hanno portato è stata che chi doveva occuparsi della pratica era in ferie (era il mese di agosto, ndr). Ora sto per essere trasferito a Mantova e rischio di

perdere del tutto la mia possibilità lavorativa» scrive ancora il detenuto, che per fare valere i suoi diritti ha sporto denuncia presso la Procura di Cremona. «Di tutto questo ho informato il direttore del carcere, i magistrati di sorveglianza, il ministro di Giustizia, il Garante dei detenuti e il Tribunale dei diritti umani di Strasburgo. Tutti hanno aperto un fascicolo. Ho iniziato questa battaglia per me ma anche per tutti i detenuti che si trovano in una situazione simile alla mia. Tutti sanno queste cose, ma chi ci rimette siamo noi e le nostre famiglie. Mia moglie sarà parte civile nel processo che seguirà, perché non ho altro modo di farmi ascoltare». L'uomo conclude la sua lettera con

Domenica 27 ottobre Congresso provinciale del Pd rio a partire dal comune capoluogo» fanno sapere dalla segreteria. «Nel corso di questi giorni, al fine di comporre la nuova Assemblea provinciale del Partito Democratico, è stata formalizza-

ta la lista a sostegno della candidatura di Matteo Piloni, nel pieno rispetto delle regole nazionali che, purtroppo, non prevedono il voto di preferenza. In questo quadro i gruppi dirigenti locali

delle diverse Province italiane avevano due scelte possibili: presentare al voto degli iscritti più candidati e più liste a loro collegate per contendersi il ruolo di segretario oppure cercare un

i mercati agricoli - TABELLA AGGIORNATA A VENERDI’ 26 OTTOBRE 2013 (Fonte: Coldiretti Cremona) PRODOTTO FRUMENTO tenero buono mercantile

UNITA’ DI MISURA

CREMONA (23 ottobre)

MILANO (22 ottobre)

MANTOVA (24 ottobre)

BOLOGNA (24 ottobre)

Tonn.

183-190

206-207

194-198

197-202

Tonn.

184-186

198-199

183-186

187-191

SEMI di SOIA Nazionale

Tonn.

n.q.

423-428

415-420

ORZO naz. Peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

Tonn.

179-185 187-191

n.q. 208-210

Fino a 65 203-207 Fino a 70 208-213

GRANOTURCO ibrido naz.14% um.

Tonn.

Triticale 198 Sorgo 193-196

Cereali Minori CRUSCA Alla rinfusa

(58/60) 193-195 (62/64) 201-205

Sorgo: 177-181

127-128

PRODOTTO

UNITA’ DI MISURA

CREMONA

(16 ottobre)

Montichiari (25 ottobre)

MANTOVA

(24 ottobre)

MODENA

(21 settembre)

vacche Frisone 1ª qualità peso vivo

kg.

P.v. 0,99-1,13 P.m. 2,25-2,45

0,90-1,00

Da macello 1,00-1,10

vacche Frisone 2ª qualità peso vivo

Kg.

P.v. 0,74-0,86 P.m. 1,75-2,00

0,65-0,75

0,78-0,88

vacche Frisone 3ª qualità peso vivo

kg.

P.v. 0,45-0,55 P.m. 1,15-1,35

0,40-0,50

0,54-0,64

kg.

pm 2,30-2,85

1,15-1,25

1,31-1,48

0,80-1,00

MONTICHIARI (1° q. 56/60 kg) 1,00-1,00

(da 46 a 55 kg) 1,20-1,40

(45-55 kg) 1,25-1,50

3,00-4,00

3,00-4,00

3,40-4,00

(pregiate 70 kg) 3,79-4,38

CREMONA (23 ottobre)

MILANO (21 ottobre)

MANTOVA (24 ottobre)

MODENA (21 ottobre)

past. 3,25 centr. 3,90

3,05

Zangolato di creme X burrificaz. 2,80

n.q.

--

n.q.

PARMigiano REGGIANO 12 mesi 8,50-9,15

Manze scottone 24 mesi Vitelli Baliotti Vitelli Baliotti p.vivo (50-60 kg) pie blue belga

kg. kg.

Vitelloni femm. da macello pez. nere (kg. 450-500) p.v. 1,40–1,55 pm 2,70-3,00

Tonn.

136-138

124-125

133-136

FIENO Maggengo Agostano

Tonn.

165–185 loietto: 165–185

133-163 fieno di erba med: 200-210

Medica fienata 2° t. in campo 170-175

PRODOTTO

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn.

100-110

98-105

Paglia di frum. casc. 60-65

BURRO pastorizzato

kg.

3,80

UNITA’ DI MISURA

CREMONA (23 ottobre)

MILANO (21 settembre)

MANTOVA (24 ottobre)

MODENA (21 ottobre)

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

kg.

(olce) 5,45-5,60

5,40-5,55

PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi

kg.

(piccante) 5,55-5,80

5,60-5,85

7,30-7,50

7,10-7,35

7,40-7,60

PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m 10,25-10,10

7,90-8,10

8,00-8,65

8,20-8,40

PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre 11,60-12,45

PRODOTTO

un ringraziamento agli agenti di polizia penitenziaria: «Qui se ci si ricorda di sorridere è solo grazie all'umanità e la bontà degli agenti di polizia penitenziaria, mai pagati abbastanza». Il tema delle condizioni sempre più critiche delle carceri italiane, compreso quello di Cremona, è da tempo molto dibattuto, a partire dal problema del sovraffollamento fino alla carenza di personale per seguire i detenuti. Sono pochi gli educatori, sono pochi gli agenti di polizia penitenziaria. Tra l'altro nel carcere di Cremona verrà messo in attività a breve un nuovo padiglione, su cui da mesi è aperto un dibattito: se è vero che i 400 detenuti del carcere di Cremona avrebbero più spazio con una nuova struttura, è stato espresso da più parti il timore che il padiglione non servirà a migliorare la condizione dei detenuti attualmente rinchiusi, ma a ospitarne di nuovi: «è già chiaro che verrà usato per svuotare il carcere Milanese di San Vittore che secondo nostre fonti distribuirà 500 detenuti (ben oltre i 300 già noti) tra i carceri di Cremona, Pavia e Voghera» ha detto l'onorevole Franco Bordo. «Senza contare che non vi sarà alcun beneficio dal trasferimento della sezione "protetti" a Mantova, dato che l'istituto mantovano trasferirà alla Casa Circondariale di Cremona un numero identico di detenuti, mantenendo invariato il numero di reclusi a Ca del Ferro».

SUINI Lattonzoli locali

15 kg

3,680

3,730

n.q.

3,720

SUINI Lattonzoli locali

25 kg

2,650

2,700

n.q.

2,670

SUINI Lattonzoli locali

30 kg

2,440

2,450

n.q.

2,410

SUINI Lattonzoli locali

40 kg

2,070

2,06

n.q.

2,060

Suini da macello

156 kg

(da 145 a 160 kg) 1,350

n.q.

n.q.

(da 144 a 156 kg) 1,438

Suini da macello

176 kg

(da 160 a 180 kg) 1,420

n.q.

n.q.

(da 156 a 176 kg) 1, 444

Suini da macello

Oltre 176 kg

(oltre 180 kg) 1,380

n.q.

n.q.

(da 11,4980 kg) 1,424

GRANA scelto stag. 9 mesi GRANA scelto stag. 12-15 mesi

UNITA’ DI MISURA

kg.

kg.

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1° e il 3° mercoledì del mese. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono, per la “Granaria”, il martedì (comparto dei cereali e derivati). Per la zootecnia da latte si porta come riferimento anche Montichiari, che quota il venerdì. Il mercato di Mantova avviene il giovedì. Modena il lunedì. Il mercato di Bologna, che con la Granaria di Milano fa da riferimento per i cereali, quota il giovedì. Tutti gli aggiornamenti della tabella mercati, insieme ai collegamenti alle principali borse, sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it.

candidato unitario. In Italia e in Lombardia la maggioranza delle Federazioni del Pd ha scelto la prima strada. I gruppi dirigenti della federazione cremonese del Pd, come quelli di Lodi e di Co-

mo, hanno preferito invece percorrere la strada unitaria da subito». Domenica 27 ottobre si voterà anche per il rinnovo dei Direttivi dei circoli e dei segretari dei Circoli in tutto il territorio provinciale: un' elezione cui ha diritto di partecipare ogni iscritto al Pd.


CREMA

Sabato 26 Ottobre 2013

9

Il grande successo dei «Mondi di Carta»

I protagonisti di un evento ideato e voluto da Enrico Tupone. L’altro artefice è stato sicuramente Luigi Magni

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di Gionata Agisti

opo questa rassegna, nessun’altra potrà più essere come prima». È il commento del responsabile delle pagine del Corriere Lombardia, Antonio Bozzo, dopo aver assistito alla tre giorni de «I mondi di carta», rassegna cultural-gastronomica voluta e ideata da Enrico Tupone, insieme a una squadra di amici fidati e andata in scena lo scorso fine settimana. Ad aver suscitato il commento è stata la caratteristica davvero unica che ha contraddistinto la manifestazione. Ne spiega il concetto di fondo, uno dei principali organizzatori, Angelo Dossena. «Tutto parte da Giovanni Vailati, grande scienziato e filosofo cremasco, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo. In una sua lezione magistrale, parafrasando una affermazione di Galileo, il quale invitava ad abbandonare i mondi visti sulla carta per osservare la realtà dal vivo, disse che era arrivata l’ora di ritornare ai mondi di carta. Da qui, l’idea di collegare alla rassegna ideata dall’amico Tupone il concetto che sta alla base di questi mondi di carta, così come li intendeva Vailati. Secondo quest’ultimo, infatti, tutto il sapere riportato sulla carta – scientifico o artistico – doveva essere fruito in interconnessione, per ottenere una conoscenza integrata. In altre parole, nient’altro che la base teorica di internet». Ed è proprio la continuità di esperienze sensoriali e artistiche che ha contraddistinto «I mondi di carta» ad aver strappato il commento più che lusinghiero di Bozzo. Un’esperienza che ha avuto l’apice in due momenti, in particolare, andati in scena nella sala Pietro da Cemmo: l’incontro di sabato 19 con il critico gastronomico del «Corriere

Sopra, Philippe Daverio e Roberta Schira, a lato Il dottor Piero Mozzi (foto di Giulio Giordano)

della Sera», Valerio Massimo Visintin, rigorosamente mascherato per proteggere la sua identità e la conferenza tenuta da Philippe Daverio, la domenica successiva. Nel primo caso, l’incontro con Visintin è stato preceduto dal ballo in maschera ad opera della banda Giuseppe Verdi di Ombriano, diretta dal maestro Eva Patrini e seguito dalla magistrale interpretazione del monologo di Arlecchino sulla fame e sul cibo, tratto da «Il servitore di due padroni» di Goldoni, da parte dell’attrice del teatro Franco Parenti di Milano, Annagaia Marchioro. La lezione di storia dell’arte di Daverio è invece sfumata nella carrellata di brani di musica classica, eseguiti dal coro Claudio Monteverdi di Crema, diretto dal maestro Bruno Gini. In entrambe le circostanze, il cibo era ovviamente il comune denominatore. Tra gli altri eventi, ricordiamo la conferenza tenuta dal dottor Piero Mozzi, caposcuola della popolare dieta basata

sui gruppi sanguigni, curata da una delle organizzatrici, Rosalba Torretta, e che ha visto riuniti al Pala Bertoni, sede dell’evento, 1.300 persone, ma anche l’incontro con il dietologo dei famosi, Nicola Sorrentino e i numerosi laboratori del gusto, come quello tenuto dal noto chef Simone Salvini. Ogni appuntamento in cartellone oltre 30 - ha avuto il tutto esaurito, per un totale di circa 2.300 persone, attratte da un battage pubblicitario su larga scala: circa 60 le testate giornalistiche, nazionali e locali, che hanno dato risalto alla manifestazione, mentre una decina, tra tv e radio, hanno dato visibilità e valorizzato le ricchezze di un territorio ancora poco conosciuto. Il messaggio è stato chiaro: l’Italia è la patria dell’arte e del buon cibo e il collegamento con il prossimo Expo milanese del 2015, dedicato al tema della nutrizione, è altrettanto evidente. A tal proposito, sottolineiamo che è stata fatta una registrazione dal vivo del

concerto inaugurale della Junior band diretta dal maestro Cecilia Zaninelli e del coro di voci bianche della scuola secondaria di Credera, che cantava il brano l’Arcobaleno, dedicato a tutti i bimbi del mondo, «troppo o troppo poco nutriti». Il brano musicato da Bruno Gini e scritto da Stefano Bordiglioni, verrà presentato proprio all’Expo, tramite lo stesso Angelo Dossena. 1Siamo molto felici per il risultato» commenta un’entusiasta Roberta Schira, famosa scrittrice cremasca e vice presidente dell’associazione «I mondi di carta». «Si tratta» dice, «di una novità per Crema, che finora aveva conosciuto solo singole rassegne sulla gastronomia, mentre questa volta siamo riusciti a integrare più aspetti in un esperimento che ha dimostrato di ottenere successo anche fuori città, come avevamo sperato. Già altri personaggi famosi si sono fatti avanti, per far presente il loro interessamento a partecipare alle prossime edizioni che abbiamo in mente di

organizzare. È stata anche un’importante occasione di incontro: diverse generazioni di gastronomi e semplici intenditori sono potuti venire a contatto e ho visto le mie amiche gourmet milanesi confrontarsi con il gruppo delle “Signore di Bolzone” sulle ricette tipiche del nostro territorio». Roberta Schira non manca di ringraziare un importante artefice della rassegna sul versante economico, l’imprenditore Luigi Magni, senza il quale, ammette la vice presidente, sarebbe stata dura riuscire nell’impresa. «In effetti, raccogliere tutti gli sponsor è stato un lavoro difficile» racconta lo stesso Magni. «Crema non è una città facile, da questo punto di vista, e lo scetticismo in merito a ogni nuova manifestazione è innegabile. La fortuna è stata quella di conoscere poche ma grandi aziende che hanno dato il loro supporto. Grazie a loro, abbiamo potuto coprire le spese più rilevanti, che hanno riguardato la comunicazione. Il risultato è stato all’altezza della situazione e speriamo di aver suscitato l’interesse di qualcun altro per quanto riguarda i prossimi impegni». Dopo anni di lontananza è tornato l’artista cremasco Aldo Spoldi, noto a livello internazionale. Spoldi ha allestito un’automobile, in piazza Duomo, con quattro forme di Grana al posto delle ruote. È stata una delle iniziative più seguite. Anche i laboratori del gusto sono stati apprezzati: sei vere e proprie lezioni di cucina del territorio tenute da chef della cittadina lombarda e dall’associazione delle signore di Bolzone, per mostrare a circa 120 persone come realizzare alcuni piatti tipici della tradizione culinaria locale. Che ben si sono sposate ai vini presentati durante le degustazioni tenute dagli oltre 20 produttori nazionali che hanno presenziato.

Le polemiche da parte dei politici. Il piano dei nuovi servizi del «Gran Rondò»

La Coop scrive: ecco perché mettiamo anche un distributore

Non smette di far rumore della richiesta della Coop di Crema di aprire un distributore di carburante alla Coop. Contro questa eventuali ha minacciato le dimissioni il consigliere comunale di maggioranza Matteo Gramignoli. Duro è stato il commento anche di un altro consigliere comunale, stavolta di minoranza, Tino Arpini, della lista «Solo cose buone per Crema». «E’ incredibile» ha scritto, «come tutta la città e il territorio debbano inchinarsi agli interessi di un unico soggetto commerciale che sta davvero monopolizzando vasti settori della tradizionale economia cremasca, costituita da servizi di vicinato sparsi fra le case». Vista la polemica montante, la Coop ha preso carta e penna e inviato un ai giornali per informare di un progetto di svariati milioni di euro, con al centro un parcheggio a piano rialzato, una pista ciclopedonale con sottopasso, il riutilizzo del parcheggio della Casa della carità, una stazione di carburanti a marchio «Enercoop» che andranno ad ampliare e potenziare i servizi offerti dal Centro commerciale «Gran Rondò» di Crema. Ecco che cosa è scritto: «Il progetto di Coop Lombardia e IGD, proprietari del Centro Commerciale Gran Rondò, prevede, a quasi 20 anni dalla sua apertura, l’ampio rinnovamento dello stesso in sostanziale conformità alle previsioni del nuovo PGT

con un investimento di parecchi milioni di euro. Il progetto prevede la costruzione di un parcheggio a piano rialzato e di uno coperto (peraltro già autorizzati dall’Amministrazione precedente), la realizzazione di una pista ciclopedonale con sottopasso, l’insediamento di una media struttura commerciale autonoma non alimentare, il riuso dell’ampio parcheggio della Casa della Carità (a suo tempo interamente finanziato da Coop) e l’avvio di una stazione di carburanti a marchio ENERCOOP.

Quest’ultima iniziativa è realizzata in coerenza con le indicazioni della Regione Lombardia che persegue l’obiettivo di ridurre il numero dei distributori per garantire maggiori efficienze gestionali e minori costi per i consumatori come del resto già avviene in altri paesi dell’Unione Europea». E sempre sul futuro distributore, Coop spiega: «La Regione ha previsto infatti il rilascio di nuove autorizzazioni alla sola condizione che le nuove stazioni prevedano l’attuazione di fonti

energetiche diversificate e cioè oltre a benzina e gasolio anche metano e/o GPL, colonnine elettriche. Ormai oltre 30 centri commerciali delle diverse insegne, in Lombardia hanno già funzionanti una Stazione Carburanti con le caratteristiche imposte dalle norme regionali. Il progetto ENERCOOP, che quindi non si può considerare “pompa bianca”, si è avviato nel novembre 2012 a Cantù con l’insediamento di una stazione di servizio con benzina verde, gasolio e metano e ha incontrato un vasto

I «Verdi» non ci stanno: ci saranno chiusure zione di un distributore di carIl comunicato emesso dalla burante nell’area del Gran Coop non ha sedato le polemiRondò. Una realizzazione che. Ecco, infatti, la lettera a che non è prevista nel PGT firma di Andrea Ladina, presidel comune di Crema anche dente della federazione dei in considerazione della viciVerdi della provincia di Cremonanza con diverse stazioni di na: «Dopo le centinaia di neservizio presenti nell’area gozi di vicinato chiusi sul terrinord ovest della città. torio cremasco, in questi anni, Non si può assistere inermi a causa del proliferare di punti alla concentrazione in un univendita connessi alla grande co grande punto vendita di distribuzione non si può prodiverse attività destinate a faseguire su questa strada comre concorrenza alle strutture promettendo, adesso, anche più piccole che finirebbero il futuro lavorativo di chi opera poi per soccombere. Si tratta presso i distributori di carbuAndrea Ladina (Verdi) di una concezione dell’attivirante stradali. tà economica contrassegnata da un selvaggio La Federazione provinciale dei Verdi condicapitalismo dove ad emergere sono solo i vide le preoccupazioni dell’ex consigliere am“grandi” che vogliono monopolizzare, via via, bientalista nel Consiglio comunale di Crema , ogni settore commerciale». Gianemilio Ardigò, circa la paventata realizza-

successo presso gli automobilisti della zona che, per un effetto calmieratore della nostra iniziativa, hanno potuto usufruire anche di un calo generalizzato dei prezzi dei carburanti in tutta l’area». E veniamo all’argomento più scottante: il prezzo al litro per gli automobiliti. Coop ricorda: «I prezzi ad oggi sono di € 1,640 per la benzina, € 1,550 per il diesel e € 0,899 per il metano. Durante quest’ultimo anno non risulta che alcun impianto del circondario canturino abbia

chiuso. Coop garantisce non solo sulla convenienza, ma anche sulla qualità dei carburanti e sulla regolarità dei contratti di lavoro del personale. Coop è una realtà sociale che conta oltre 1 milione di soci in Lombardia di cui ben 52.500 nella zona di Crema». E se continuano le polemiche, queste – sostiene Coop – sono strumentali e «hanno solo l’obiettivo di nascondere interessi particolari che non sono certo quelli della gran parte dei cittadini».


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Crema

Sabato 26 Ottobre 2013

Pdl: hotel, asilo nido e campus alla Pierina

TUTTE LE INIZIATIVE FALLITE

«Sindaco, porta a casa almeno un progetto»

Ma i progetti non mancano solo sulla Pierina. Simone Beretta ne ricorda altri. Il tribunale, per esempio, ormai perso e vuoto: «Abbiamo chiesto di sfiduciare il sindaco per i suoi colpevoli errori». Su «villa Obizza è meglio stendere un velo pietoso»; anche in questo caso il recupero è naufragato. «Dell’area nord-est della ricordiamo ancora oggi il miliardo di euro elargito a piene mani ad un architetto di Milano per il recupero dell’area che, visti i risultati, è roba da gabibbo». Progetti svaniti nel nulla. Per altri, si intravvedono per ora solo controversie. «Questa amministrazione non si fa mancare le polemiche sulla pompa bianca all’Ipercoop e non è il massimo un canile voluto a Vaiano togliendo il respiro al futuro sviluppo di un’impresa locale. Che dire poi della trasformazione di piazza Garibaldi in piazza del Kebab, sicurezza a parte ovviamente. O dei rifiuti dove una Bonaldi incoerente, insieme a molti altri, è finita imprudentemente e mediaticamente in un angolo. Per non parlare dei treni che sono ancora la stessa cosa di tanti anni fa, non particolarmente puliti e spessissimo in ritardo, nonostante Alloni si sia messo, a questo proposito, tante medaglie sul petto». Però, si dice che la sinistra promuova la cultura. «Ma quale e quella prodotta da chi?» si chiede Beretta. «Le due ultime manifestazioni che hanno davvero fatto puntare i riflettori sulla nostra città e portato gente da fuori Crema sono iniziative private, “Street Golf” e “I mondi di carta”». «Ha davvero ragione un mio amico» continua Bderetta. «Se come dice Grossi, capogruppo del Pd, noi del Pdl guardiamo indietro è solo perché loro non sanno guardare avanti, non sanno guardare al futuro e non sanno fare tesoro neppure di ciò che noi continueremo comunque a mettere sul tavolo. Quando a sinistra la smetteranno di sentirsi inutilmente i migliori, incominceranno a fare qualcosa. Di serio e di valido per la città».

Per raggiungere l’area serve una bretella. «La Bonaldi e Salini si diano una mossa»

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on solo polemiche, ma anche proposte serie e convincenti: quelle sul futuro della Pierina, per esempio. Ne hanno parlato ieri, nella sede del Pdl, i tre consiglieri comunali di questo partito (Renato Ancorotti, Simone Beretta e Laura Zanibelli) e il coordinatore, Enzo Bettinelli. Il Pdl si è deciso ad affrontare pubblicamente il nodo Pierina quando sono venuti a sapere che la maggioranza vuole impiantare in quest’area strategica un Polo sportivo. «Una pazzia», è stata il giudizio del Pdl. Anche perché le società sportive chiamate a raccolta per recuperare quest’area, «faticano persino a pagare l’utilizzo delle strutture comunali per l’attività sportiva». La maggioranza sulla Pierina, in un anno e mezzo ne ha dette di tutti i colori. Il fatto è che, in municipio, non c’è un piano e un obiettivo chiaro e definito, dopo «l’idea malsana di Alloni, fortunatamente naufragata allora, che voleva mettere qui anche alcune piscine, facendo così concorrenza al centro natatorio». Un’area, questa - ha ricordato Beretta che è costata a Crema quattro miliardi di “vecchie lire”. Serve, quindi, un progetto complessivo strategico che valorizzi l’area servendo sia l’università che la zona industriale «dando corpo a un progetto che contribuisca allo sviluppo delle attività produttive; dopo gli ingenti investimenti per acquisire l'area non la si può svendere parcellizzandola per orti sociali o attività sportive minori». Un progetto il Pdl ce l’ha e lo ha reso pubblico: propone, innanzitutto, di aprire un tavolo consiliare con l’amministrazione, le attività produttive e l’università per condividere le linee strategi-

Renato Ancorotti, Laura Zanibelli, Enzo Bettinelli e Simone Beretta

che e valutare la sostenibilità economica di un campus universitario integrato con l’area industriale». Dentro quest’area, oltre al campus e all’edilizia convenzionata, troverebbero posto un «hotel per favorire gli scambi commerciali e le interazioni con clienti, anche rivolto all’estero, nonchè collaborazioni con università straniere; un asilo nido per favorire progetti di sostenibilità sociale azienda- lavoratori; un’area destinata a verde pubblico; la realizzazione di impianti

sportivi di cui la città è ancora carente, ad utilizzo sia degli universitari che dei dipendenti dell’area in primis, ma comunque aperto alle squadre locali». Queste alcune delle proposte del progetto targato Pdl. Ora, dicono i consiglieri di questo partito e il coordinatore cittadino, «attendiamo di esser chiamati, insieme agli altri consiglieri che vogliono seriamente collaborare ed esser propositivi, per trovare risposte che nell’attuale contesto economico è sempre più

drammatico individuare da soli». Ma sull’essere chiamati dal sindaco, Stefania Bonaldi, ci credono poco. «La chiusura del primi cittadino nei nostri confronti è totale. Ma i problemi non finiscono qui. «Serve una semplice bretella di 2,5 chilometri che dalla Pandino-Soncino scavalchi Campagnola e arrivi all’entrata della ex Olivetti perché oggi l’area industriale è vietata ai camion. Il sindaco e il presidente della provincia, Massimiliano Salini, l’hanno promessa in una conferenza stampa che si è svolta mesi fa nella sede della Libera artigiani di Crema. E’ passato ancora del tempo, ma notizie in merito non ne abbiamo. Che si diano una mossa o il sindaco tiri Salini per la giacchetta». Infine: sempre nell’area ex Olivetti ci sono 40mila metri quadri di edifici sfitti e che, in alcuni casi, stanno cadendo a pezzi. «L’amministrazione ha qualche idea da avanzare per sanare questa situazione? Potrebbero questi capannoni trasformarsi in aree commerciali?». Belle domande.


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Crema

Ancorotti, protagonista al «Festival della Scienza»

La bellezza è il filo conduttore dell'11° «Festival della Scienza», in programma a Genova fino al 3 novembre 2013. Una bellezza che si diffonde per la città seguendo il consueto approccio e lo storico obiettivo del Festival: rendere la scienza accessibile a tutti, appassionando il pubblico di ogni età - dagli studenti agli esperti - grazie alla varietà degli argomenti trattati, all'autorevolezza degli ospiti, alla partecipazione attiva alle iniziative, alla capillare diffusione sul territorio e a un programma che prevede conferenze, laboratori, mostre scientifiche e artistiche, spettacoli, incontri, tavole rotonde, exhibit, concorsi per start up e progetti speciali. Nell’anno del suo decennale, il «Festival della Scienza» ha deciso di ripartire dalla bellezza nel tentativo di muovere quello spirito di avventura che potrebbe consentirci di trovare nuove strade

per uscire dal periodo critico che ha travolto la nostra società. Questo evento è stato ideato e organizzato dall'Associazione Festival della Scienza, con il sostegno istituzionale di Regione Liguria, Cnr - Consiglio nazionale delle ricerche ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, con il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fon-

dazione Edoardo Garrone, Fondazione Carige e Banca d’Italia. Scienziati, professori, manager di fama mondiale si succederanno sul palco per raccontare la propria carriera e le scelte che li hanno portati al top nel loro settore. Perché questo festival, negli anni, è diventato uno dei più grandi eventi di diffusione della cultura scientifica a livello internazionale. Tra gli invitati, anche il fondatore della Ancorotti Cosmetics, Renato Ancorotti, reduce dalla performance ottenuto al Festival dell'Innovazione di Milano, promosso dalla rivista internazionale Wired. L'imprenditore cremasco sarà intervistato da Simona Antonini, in una sessione dedicata ai giovani e ai loro progetti per il futuro, il 31 ottobre alle ore 10.30 presso il Museo Diocesano (via Tommaso Raggio 20 r, Genova).

Come si può battere la crisi

Le storie di aziende che ce l’hanno fatta. Tutti i segreti per risorgere

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di Gionata Agisti

attere la crisi si può. Alcuni piccoli, a volte piccolissimi, e medi imprenditori sono riusciti non solo a rimanere a galla ma anche a rilanciarsi. Il loro segreto sta nell'aver saputo leggere il nuovo corso degli eventi ed essersi adattati di conseguenza. Lo scorso 24 ottobre, su iniziativa congiunta della filiale cremasca di Sparkasse e dell'associazione Libera Artigiani di Crema, è stato presentato, in sala Pietro da Cemmo, «Piccole e medie imprese che battono la crisi», il nuovo libro di Paolo Ruggeri, uno dei fondatori della «Open Source Management», società di formazione che crede siano gli imprenditori a poter insegnare con maggior profitto ad altri imprenditori. Il concetto chiave, sintetizzato nella sua introduzione dal moderatore, Alberto Olivero, è il seguente: quella che continuiamo a chiamare crisi in realtà non è altro che la nuova normalità, di cui dobbiamo finalmente prendere atto. Il passato non ritorna. «Tramite questa iniziativa, abbiamo voluto dare un impulso di ottimismo, coscienti del fatto che chi affronta il problema con metodo e capacità può riuscire a superarlo» ha commentato la direttrice della filiale di Sparkasse, Lorenza Branchi, mentre, nei suoi saluti, il presidente della Libera, Marco Bressanelli, ha sottolineato come l'appuntamento in questione sia stata un'occasione esemplare di come si possa fare rete, in questo caso, per cogliere l'opportunità di trasmettere qualcosa di positivo. «Quest'anno, ricorre il 60° anniversario della nostra attività e, riflettendoci, ci siamo resi conto dell'esi-

Sabato 26 Ottobre 2013

Come è morto il Duce? Resta un «giallo», ma...

Pierangelo Pavesi, studioso e storico, autore del libro «Sparami al petto», edizioni Del Faro, è stato ospite su invito della associazione «L’Araldo», giovedì 24 ottobre, in palazzo Marazzi a Palazzo Pignano, per illustrare i tratti salienti della sua ultima fatica di storico. Milanese, laureato in Scienze Politiche a Pavia, Pierangelo Pavesi (nella foto) ha fondato nel 2005 l’ Associazione Culturale «Spazio Storia». L’incontro, coordinato da Renato Ancorotti, appassionato di storia contemporanea, ha riguardato la ricostruzione - minuziosa quanto alle fonti testimoniali, ma altrettanto accurata dal punto di vista delle verifiche e dei riscontri - dei fatti dal 26 aprile al 20 aprile 1945 riguardanti la cattura, la prigionia e la uccisione di Benito Mussolini e di Claretta Petacci. A fronte di tante testimonianze scritte, di tanti resoconti spesso interessati o manipolati che si sono succeduti durante quasi 70 anni sulle vicende di Dongo, Pierangelo Pavesi ha voluto scrivere quella che a suo parere documentato - senza giudizi di merito politico, - è stato il succedersi degli avvenimenti, quasi minuto per minuto, che portarono alla esecuzione di Mussolini. Ne deriva un quadro dai contorni di un giallo realistico, con un risultato quasi fosse l’analisi di un investigatore alla ricerca di autori, testimoni e attori, di giustizieri, spettatori e vittime. Un libro che val la pena di leggere.

L’ufficio di Lodi: ciò che serve ai professionisti Paolo Ruggeri. A lato da sinistra: Lorenza Branchi (direttrice di Sparkasse) e Marco Bressaneli (Presidente Libera Artigiani)

stenza di un filo conduttore tra gli artigiani di allora e quelli di oggi. A unirci idealmente sono la tenacia e il coraggio di portare avanti le nostre idee. Nonostante stiamo vivendo una situazione difficile, che dura ormai da 5 anni, non abbiamo perso la voglia di guardare oltre, con idee nuove, verso il futuro. Quello che ci mancava era fondamentalmente un buon esempio, che ci servisse da stimolo. Il libro di Ruggeri è precisamente quello che aspettavamo». I suoi protagonisti sono quel 20% di piccole e medie imprese italiane che crescono e fanno utili, a dispetto delle situazioni negative che continuano a monopolizzare l'attenzione dei media. «Dall'agosto di quest'anno, abbiamo cominciato a intravedere qualche segnale positivo» ha esordito Ruggeri, «ma, di fatto, il 2013 chiuderà ancora con il segno meno. Negli ultimi 5 anni, si sono persi 8 punti percentuali di ricchezza. Questa situazione influenza i consumi? La risposta è sì.

Il 60% delle persone ha ridotto le sue abitudini di consumo ma il restante 40% le ha modificate». «Se non è in grado di intercettare anche quest'ultima fetta di consumatori» ha continuato Ruggeri, «un imprenditore che mantenga sempre lo stesso portafoglio-clienti è molto facile che lo vedrà ridursi progressivamente. Tante Pmi muoiono di abitudini e di esperienze passate, positive o negative che siano. La domanda da farsi è: perché esiste la mia azienda? Quale bisogno del cliente è in grado di soddisfare?». Dai dati raccolti, Ruggeri ha potuto ricavare alcune costanti, che possono essere considerate come 6 strategie che accomunano chi cresce: occuparsi delle cause interne alla propria attività, invece di usare quelle esterne per giustificarne i cali. In secondo luogo, il lavoro duro è cambiato: una volta significava fare fatica fisica e questo era sufficiente per guadagnare; oggi, invece, quello che conta di più è fare quelle cose

che sappiamo essere utili per migliorare la nostra azienda ma che continuiamo a posticipare, per non uscire dalla nostra zona di comfort. La terza cosa importante è abbracciare il marketing, in altre parole: imparare a fare i sondaggi, chiedere ai clienti cosa vogliono da noi. Quindi, gestire con cura gli aspetti economici dell'azienda, motivare le persone, inseguire una vision e avere l'ambizione di fare qualcosa di straordinario e, non da ultimo, circondarsi di brave e belle persone. «Dobbiamo circondarci di collaboratori che ci credono» suggerisce Ruggeri, «e che appena sentono un'idea nuova si entusiasmano. Il valore di un'idea imprenditoriale, infatti, è direttamente proporzionale alla qualità delle persone a cui riesci a farla sposare. Quand'anche tu avessi avuto un'intuizione geniale e davvero innovativa ma la facessi sposare a persone di qualità mediobassa, quell'idea non si affermerà sul mercato».

Incidente mortale a Spino: donna in bici schiacciata da un carro agricolo Incidente mortale ieri 9 sulla Paullese, a Spino d’Adda, poco prima del ponte. Un trattore che proveniva dal ponte e che trainava un carro con sopra una mietitrebbia – guidato da un lodigiano di 24 anni - ha travolto tre auto (una Ford Fiesta, una Mercedes Classe A e una Bmw) e ha schiacciato una donna di 40 anni di Tribiano nel Milane-

se: Rosalba Lentini. La bici, ridotta a un groviglio di lamiere sul ciglio della strada, era nel punto in cui dalla Paullese parte lo sterrato verso i campi. Il corpo della donna giaceva poco più in là, riverso per terra. Le ambulanze hanno portato via dal luogo dell'incidente l'autista del trattore e la donna che era alla guida della Fiesta che si è schiantata

contro il carro. Entrambi non erano gravi. Erano in grado di parlare. Ora tocca alla polizia stradale di Crema ricostruire con esattezza la dinamica dell'incidente mortale. Le verifiche sono in corso. La Paullese è rimasta a lungo chiusa al traffico. I vigili del fuoco di Crema hanno rimosso i detriti e i mezzi coinvolti.

L‘Ufficio di Lodi è una delle aziende più presenti sul mercato regionale, nel campo dell’hardware e del software e i suoi clienti sono ditte di ogni dimensione e pubbliche amministrazioni. Il successo se lo è guadagnato grazie all’esperienza ormai trentennale e ai servizi vantaggiosi che garantisce ai suoi clienti: grazie alla professionalità di un team composto da tecnici specializzati, è in grado di fornire installazione, configurazione iniziale e assistenza diretta di tutti i prodotti commercializzati, con garanzia di intervento entro le 24 ore. Tra i prodotti venduti dall'azienda di Pietro Bernardi, vi sono le stampanti multifunzionali Ricoh. Al riguardo, «L'Ufficio» ha una soluzione di sicuro interesse: si tratta dell'utilizzo delle apparecchiature in comodato d'uso gratuito. «La nostra soluzione consente di usare gli strumenti da tre a cinque anni, senza alcun costo se non quello delle copie stampate, a prezzi contenuti: 2 centesimi per una copia in b/n e 12 centesimi se a colori. Si paga solo se si stampa e, se si decide di fare a meno del servizio, la stampante viene ritirata da “L'Ufficio”, senza spese. Il cliente non si deve preoccupare di nulla, né di eventuali guasti né del ricambio del toner. Alla manutenzione pensa “L'Ufficio” che, di fatto, resta proprietario della stampante». Oltre a questo, l’azienda si occupa di computer, per i quali offre un servizio molto più comodo rispetto a quello disponibile nei grandi punti vendita. «Per un cliente, acquistare uno strumento dalla Grande distribuzione significa, a ogni minimo guasto, doverlo riportare indietro e aspettare che venga inviato al centro di assistenza, per poi attendere dei mesi prima che gli venga restituito, poi, funzionante. “L’Ufficio”, invece, risolve il problema nell’arco di pochi giorni. L’aspetto ancora più interessante riguarda la possibilità di ordinare un computer su misura: a seconda delle esigenze della clientela, lo strumento viene assemblato e configurato ad hoc e, sempre per la comodità del cliente, l’azienda stipula contratti annuali, dove è già incluso nel prezzo un certo numero di uscite per l’assistenza diretta, entro 24 ore, compreso l’aggiornamento del sistema antivirus». Non è tutto: l’azienda si occupa anche di arredamento: crea uffici personalizzati, con soluzioni funzionali standard, originali e inedite, che caratterizzano un ambiente di lavoro rilassante. «Entro un paio di settimane, una stanza vuota viene trasformata in un ufficio arredato. C’è anche la possibilità di noleggiare tutto, mobili compresi».

CINEMA

Una piccola impresa meridionale Un prete spretato, un tradito, una prostituta in pensione e un'impresa di ristrutturazione sono solo alcuni dei protagonisti dell'ultimo lungometraggio di Rocco Papaleo. Tante storie, tante persone, diverse vicissitudini accomunano i personaggi di Una piccola impresa meridionale che si svolge tutta dentro e fuori un faro ormai in disuso. E come il luogo abbandonato tenta di ritornare alle sue origini, così i suoi nuovi abitanti tentano di riconciliarsi con la vita e con la società che gli ha portati a quell'isolamento. Rocco Papaleo in questo suo secondo lavoro cinematografico matura incredibilmente. Sia dal punto di vista registico, che dal punto di vista stilistico, Una piccola impresa meridionale è una vera e propria chicca del cinema nostrano.

Papaleo costruisce una storia solida e riesce a sdoganare diversi miti: lo Scamarcio bello e dannato o, ancora, la banale dicotomia della bionda dell'Est prostituta o donna delle pulizie. Le storie raccontate in questo scorcio di Sud sono semplici e dirette ma mai banali o demenziali. La forza registica di Papaleo è proprio questa sua capacità di non ridicolizzare la commedia riducendola a mere stupide risate e battute a doppio senso. Una piccola impresa meridionale ri-ossigena, come accade sempre più raramente, la vecchia commedia italiana, genere cinematografico che ha permesso al cinema italiano di superare i confini nazionali ed europei. Consigliatissimo! Buona visione! Federica Palmisano

Il film della settimana

Regia: Rocco Papaleo Cast:Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Rocco Papaleo, Sarah Felberbaum, Claudia Potenza


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Commemorazione Defunti

Sabato 26 Ottobre 2013

Una tradizione dalle antiche origini

LA DATA DEL 2 NOVEMBRE NON È CASUALE: RISALE A CELEBRAZIONI DI CIVILTÀ ANTICHISSIME

A

nche se negli ultimi decenni si è sempre più connotata come una festività commerciale, il reale e più profondo significato del giorno dei morti è quello della commemorazione dei defunti da parte della Chiesa Cattolica. Tuttavia la festa ha origini ancora più antiche, che uniscono paesi lontani per epoche e distanze. La data del festeggiamento, il 2 novembre, non è casuale. Civiltà antichissime già celebravano la festa degli antenati o dei defunti in un periodo che cadeva proprio tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Questa data sembra riferirsi al periodo del grande Diluvio, di cui parla la Genesi. Quello per cui Noè costruì l’arca che, secondo il racconto di Mosè, cadde nel "diciassettesimo giorno del secondo mese", che corrisponderebbe al nostro novembre. La Festa dei Morti nacque dunque in "onore" di persone che Dio stesso aveva annientato, col fine di esorcizzare la paura di nuovi eventi simili. Da qui in poi, la storia, che è ovviamente sospesa tra religione e leggenda, diventa più chiara. Il rito della commemorazione dei defunti sopravvive alle epoche e ai culti:

Un motivo ricorre nelle tradizioni popolari della festa dei morti: la credenza che in questo giorno i cari scomparsi tornino a farci visita sulla terra. Per questa ragione, i riti di commemorazione hanno assunto in tutta Italia significati e finalità simili: accogliere, confortare, placare le anime degli avi defunti. Se è vero che oggi il culto popolare commemora i defunti attraverso il suffragio e la preghiera, è vero anche che molte delle antiche usanze vivono ancora. In alcune zone della Lombardia, la notte tra l'1 e il 2 novembre si suole ancora mettere in cucina un vaso di acqua fresca perché i morti possano dissetarsi. In Friuli si lascia un lume acceso, un secchio d’acqua e un po’ di pane. Nel Veneto, per scongiurare la tristezza, nel giorno dei morti gli amanti offrono alle promesse spose un sac-

dall’antica Roma, alle civiltà celtiche, fino al Messico e alla Cina, è un proliferare di riti, dove il comune denominatore è consolare le anime dei defunti, perché siano propizie per i vivi. La tradizione celtica fu quella che ebbe maggiore eco. La celebrazione più importante del calendario celtico era la "notte di Samhain", la notte di tutti i morti e di tutte le anime, che si festeggiava tra il 31 ottobre e il 1° novembre. All'epoca dei primi cristiani, queste tradizioni erano ancora molto presenti: la Chiesa cattolica faticava a sradicare i culti pagani. Così, nel 835, Papa Gregorio II spostò la festa di "Tutti i Santi" dal 13 maggio al 1° novembre, pensando, in questo modo, di dare un nuovo significato ai culti pagani. Nel 998 Odilo, abate di Cluny, aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre, come data per commemorare i defunti. In memoria dei cari scomparsi, ci si mascherava da santi, da angeli e da diavoli; inoltre, si accendevano falò.

L'idea di commemorare i defunti in suffragio nasce su ispirazione di un rito bizantino che celebrava infatti tutti i morti, il sabato prima della domenica di Sessagesima - così chiamata prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II - , ossia la domenica che precede di due settimane l'inizio della quaresima, all'incirca in un periodo compreso fra la fine di gennaio ed il mese di febbraio. Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all'abate benedettino sant'Odilone di Cluny nel 998: con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell'abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1 novembre per celebrare i defunti, ed il giorno dopo l'eucaristia sarebbe stata offerta "pro requie omnium defunctorum"; successivamente il rito venne esteso a tutta la Chiesa Cattolica. Ufficialmente la festività, chiamata originariamente Anniversarium Omnium Animarum, appare per la prima volta nell'Ordo Romanus del XIV secolo.

La celebrazione in Italia: ogni regione mantiene le proprie tradizioni secolari chetto con dentro fave in pasta frolla colorata, i cosiddetti "Ossi da Morti". In Trentino le campane suonano per molte ore a chiamare le anime che si dice si radunino intorno alle case a spiare alle finestre. Per questo, anche qui, la tavola si lascia apparecchiata e il focolare resta acceso durante la notte. Anche in Piemonte e in Val D’Aosta le famiglie lasciano la tavola imbandita e si recano a far visita al cimitero. I valdostani credono che dimenticare questa abitudine significhi provocare tra le anime un fragoroso tzarivàri (baccano). Nelle campagne cremonesi ci si alza presto la mattina e si rassettano subito i letti affinché le anime dei cari possano trovarvi riposo. Si va poi per le case a

raccogliere pane e farina con cui si confezionano i tipici dolci detti "ossa dei morti". In Liguria la tradizione vuole che il giorno dei morti si preparino i "bacilli" (fave secche) e i "balletti" (castagne bollite). Tanti anni fa, alla vigilia del giorno dedicato ai morti i bambini si recavano di casa in casa per ricevere il "ben dei morti" (fave, castagne e fichi secchi), poi dicevano le preghiere e i nonni raccontavano storie e leggende paurose. In Umbria si producono tipici dolcetti devozionali a forma di fave, detti "Stinchetti dei Morti", che si consumano da antichissimo tempo nella ricorrenza dei defunti quasi a voler mitigare il sentimento di tristezza e sostituire le carezze dei cari che non ci sono più. Sempre in Um-

bria si svolge ancora oggi la Fiera dei Morti, una sorta di rituale che simboleggia i cicli della vita. In Abruzzo, oltre all’usanza di lasciare il tavolo da pranzo apparecchiato, si lasciano dei lumini accesi alla finestra, tanti quante sono le anime care, e i bimbi si mandano a dormire con un cartoccio di fave dolci e confetti come simbolo di legame tra le generazioni passate e quelle presenti.

A Roma la tradizione voleva che, il giorno dei morti, si consumasse il pasto accanto alla tomba di un parente per tenergli compagnia. Altra tradizione romana era una suggestiva cerimonia di suffragio per le anime che avevano trovato la morte nel Tevere. Al calar della sera si andava sulle sponde del fiume al lume delle torce e si celebrava il rito. In Sicilia il 2 novembre è una

festa particolarmente gioiosa per i bambini. Infatti vien fatto loro credere che, se sono stati buoni e hanno pregato per le anime care, i morti torneranno a portar loro dei doni. Quando i fanciulli sono a dormire, i genitori preparano i tradizionali "pupi di zuccaro" (bambole di zucchero), con castagne, cioccolatini e monetine e li nascondono. Al mattino i bimbi iniziano la ricerca, convinti che durante la notte i morti siano usciti dalle tombe per portare i regali. In Sardegna la mattina del 2 novembre i ragazzi si recano per le piazze e di porta in porta per chiedere delle offerte e ricevono in dono pane fatto in casa, fichi secchi, fave, melagrane, mandorle, uva passa e dolci. La sera della vigilia anche qui si accendono i lumini e si lasciano la tavola apparecchiata e le credenze aperte.


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Commemorazione Defunti

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Il Crisantemo: ecco perché è diventato il “fiore dei morti” La Commemorazione dei defunti è una delle ricorrenze più sentite nel nostro Paese, tanto che in questo periodo dell’anno nei cimiteri c’è un viavai ininterrotto di visitatori, con soddisfazione di fioristi e vivaisti che in questo periodo, secondo una stima di Coldiretti, vendono più fiori che per San Valentino. I fiori più gettonati per la commemorazione dei defunti sono senza dubbio i crisantemi, sebbene sulle tombe sia facile trovare anche altre piante tipiche del periodo autunnale, come ilciclamino o la viola del pensiero. Alle nostre latitudini il crisantemo viene considerato il fiore dei morti per eccellenza poiché la sua fioritura avviene proprio nel periodo autunnale. In altre zone del mondo, invece, questo fiore è simbolo di vita e di pace e viene utilizzato addirittura come ornamento per i matrimoni. In Italia difficilmente il crisantemo viene regalato in occasione di ricorrenze liete, proprio per l’associazione con la commemorazione dei defunti, che ne fa il re dei cimiteri. Il crisantemo può essere acquistato sia in vaso che come fiore reciso, nelle sue diverse varietà. Esistono crisantemi con fiori a forma di anemone,

S

e il 2 novembre si celebra la commemorazione dei defunti, la vera festa è il primo del mese, quando si festeggiano i santi. Già la cristianità primitiva era solita celebrare feste in onore dei Santi: i primi resoconti scritti risalgono a Tertulliano e a Gregorio di Nizza (223-395 d.C.), ma solo le pagine scritte da Sant’ Ephraem, morto nel 373 d.C., danno una sicura testimonianza della "festa celebrata in onore dei martiri della terra" il giorno 13 maggio. La festa, dunque, nacque nel nord Europa e giunse a Roma il 13 maggio del 609 d.C., quando Papa Bonifacio IV dedicò il Pantheon di Roma alla Vergine Maria e a tutti i martiri. Le ragioni dello spostamento della data al primo novembre non sono certe: sembra che fin dall’800 d.c. Alcuino, consigliere di Carlo Magno, decise di stabilire la santissima solennità di tutti i Santi in questa data e di celebrarla con una festa di tre giorni. In questo modo, la Chiesa voleva

crisantemi pon pon, crisantemi doppi o semidoppi, con colorazioni che vanno dal bianco al giallo, dal rosa al lilla, fino alle specie ibridate che offrono una vasta gamma di tinte. Per essere certi di una durata abbastanza lunga è opportuno puntare sui crisantemi coltivati in vaso, scegliendo quelli con fiore doppio, molto più resistenti rispetto al classico crisantemo simile alla margherita. MA la domanda nasce spontanea: per quale ragione il crisantemo è diventato il simbolo - prevalentemente nella tradizione italo/europea - del giorno dei morti?- qual'è stata la sua "storia"? Oltre al fatto che fiorisce proprio in questo periodo, il crisantemo ha una sua storia antica. Il suo nome deriva dal greco e significa "fiore d'oro"; esso veniva coltivato già cinquecento anni prima di Cristo in Cina. Arrivando in Europa verso il 1800, questo superbo fiore perse il suo carattere solare e divenne, nel linguaggio botanico, il simbolo del dubbio e dell'attesa. I fiori che vengono comunemente chiamati Crisantemi nacquero dall'incrocio tra due specie originarie dell'Asia: c. Moriifolium e C. indicum. Col tempo il fiore iniziò a rappresentare il coraggio e

venne regalato, come segno di solidarietà, a chi era colpito da una grave disgrazia. Nella nostra civiltà divenne infine il fiore del dolore, della tristezza e della morte. Portato sulle tombe, in modo particolare per il giorno dei morti, finisce per testimoniare l'amore per i vivi verso chi non è più fisicamente presente. La tradizione e l'uso che per anni, decenni, si è fatto di questo fiore lo ha reso inviso a molti, che, se in occasione di una visita si vedessero l'invitato presentarsi, con un bel mazzo di crisantemi, passerebbero all'istante dalla felicità agli scongiuri. Questa "funerea" fama, fortunatamente, non è "universalmente" riconosciuta, anzi, da oltre duemila anni i popoli dell’Estremo Oriente, come si è detto, coltivano il crisantemo: simbolo di amore e di verità. Lo si trova istoriato sul trono dell’Imperatore del Giappone ed anche raffigurato nell’arte cinese sia nelle suppellettili, che vestiti dei nobili. Un fiore, che era ritenuto talmente che solo la nobiltà cinese aveva il diritto di coltivarlo. Quando il crisantemo giunse in Giappone verso il 1300, grazie alla sua forma a raggio, venne associato al sole. Per

il suo temperamento fiero, incurante del gelo e trionfante, in autunno, divennea il simbolo delle virtù dell'imperatore: i crisantemi venivano dunque fatti crescere solo nei giardini imperiali. Nessuno poteva coltivarlo, pena la morte. In Marocco i crisantemi sono portati in dono alle feste e nei matrimoni.

Si celebra il primo di novembre da quanto Papa Gregorio ne cambiò la data

Ognissanti, una festa nazionale

cristianizzare la festa pagana del Capo d'anno del popolo Celtico, che cadeva ai primi di novembre.

Nel tentativo di far perdere significato ai riti legati alla festa di Samhain, nell'anno 835 Papa

Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi del Paradiso, dal 13 maggio

al primo novembre, come avveniva già da tempo in Francia. Lo stesso Papa Gregorio III fece costruire all'interno della Basilica Vaticana la cappella di Ognissanti. In inglese la festa di "Ognissanti" si chiama "All Hallows' Day"; la vigilia del giorno di Ognissanti, cioè il 31 ottobre, si chiama All Hallow' Eve. Queste parole si sono trasformate prima in "Hallows' Even", e da lì ad Halloween il passo è stato breve. Nonostante i tentativi della Chiesa Cristiana di eliminare i riti pagani, Halloween è rimasta una festa legata al mistero, alla magia, al mondo delle streghe e degli spiriti. La stretta associazione con la commemorazione dei defunti, celebrata il giorno successivo, fu istituita solo nel 998 d.C.: si pen-

sava che i morti entrassero in comunicazione coi vivi. Così, l’abate Odilone di Cluny diede disposizioni per celebrare il rito dei defunti a partire dal vespro del primo novembre. Il giorno seguente era invece commemorato con un'Eucarestia offerta al Signore, "pro requie omnium defunctorum", un'usanza che ben presto si diffuse in tutta l'Europa cristiana e che fu ufficialmente istituzionalizzata da Papa Gregorio IV. Fu Papa Sisto IV, nel 1474, che rese obbligatoria la solennità in tutta la Chiesa d'Occidente, per celebrare la comunione tra la Chiesa gloriosa e la Chiesa ancora pellegrinante e sofferente. Il 1° giugno 1949, la Costituzione italiana inserisce il giorno di Ognissanti tra quelli considerati "festivi, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici". Come l’Italia, anche altri paesi europei come l’Austria, il Belgio, la Spagna, la Francia, la Grecia, il Lussemburgo hanno istituito ufficialmente questa celebrazione.


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er quanto la Chiesa Cattolica abbia, nel corso dei secoli, cercato di eradicare le tradizioni pagane, alcune sono giunte fino a noi, entrando a far parte a tutti gli effetti della nostra tradizione. E' il caso ad esempio di Halloween che, pur non essendo una festa molto in voga in Italia (oggi si celebra soprattutto negli Stati Uniti), negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede, anche se nella maggior parte dei casi viene vissuta alla stregua di un carnevale. Halloween è in realtà una festività che si celebra la notte del 31 ottobre e rimanda a tradizioni antiche della cultura celtica e anglosassone. Oggi è diffusa anche in altri Paesi del mondo e le sue caratteristiche sono molto varie: si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini, che girano di casa in casa chiedendo "dolcetto o scherzetto" (in Italia sta diventando di usanza comune il gioco Offri o soffri, praticato ad Halloween, in cui a sorteggio, esce una persona e gli altri devono scegliere se fargli fare un obbligo buono - offrire - o un obbligo cattivo - soffrire). Elemento tipico della festa è la simbologia legata al mondo dell’occulto, tradotta sotto forma di immagini macabre tra cui le zucche intagliate di jack-o'-lantern. La storia di Halloween risale a tempi remoti, ovvero in quel periodo dove la Francia, l’Inghilterra, l’Irlanda e la Scozia, facevano parte della cultura celtica, successivamente l’Europa cadde sotto il potere di Roma. Lo storico Nicholas Rogers, ricercando le origini di Halloween, notò

Commemorazione Defunti

Sempre più diffusa anche in Italia, la ricorrenza cade nella notte del 31 di ottobre

Halloween, una festa di origine pagana

che mentre "alcuni studiosi hanno rintracciato le sue origini nella festa romana dedicata a Pomona - dea dei frutti e dei semi - o nella festa dei morti chiamata Parentalia, Halloween viene più tipicamente collegata alla festa celtica di Samhain. Il nome della festività, mantenuto storicamente dai Gaeli e dai Celti nell'arcipelago britannico, deriva dall'antico irlandese e significa approssimativamente "fine dell'estate". Questo giorno coincideva con la fine della stagione calda, celebrata la notte del 31 ottobre con la festa di Samhain. Per un popolo essenzialmente agricolo come i Celti, l’arrivo dell’inverno era associato all’idea della morte e si credeva che gli spiriti esercitassero il loro potere sui raccolti dell’anno nuovo. La festa di Halloween sarebbe dunque legata al mondo della natura, per quanto lo spiritismo apparisse contrario ai principi del Cristianesimo che si stava diffondendo nel nord Europa. Nell’840, la festa di Ognissanti fu ufficialmente istituita il 1º novembre mentre era papa Gregorio IV, che tentava di contrastare le antiche credenze pagane. Secondo l'Oxford Dictionary of English

folklore: "Certamente Samhain era un tempo per raduni festivi e nei testi medievali irlandesi e quelli più tardi del folclore irlandese, gallese e scozzese gli incontri soprannaturali avvengono in questo giorno, anche se non c'è evidenza che fosse connesso con la porte in epoca precristiana, o che si tenessero cerimonie religiose pagane." I miti irlandesi che menzionano

Samhain furono trascritti dai monaci cristiani tra il X e l'XI secolo, cioè circa 200 anni dopo che la Chiesa Cattolica aveva inaugurato il giorno di Ognissanti ed almeno 400 anni dopo che l'Irlanda era stata cristianizzata. Dopo che il protestantesimo ebbe interrotto la tradizione di Ognissanti, in ambito anglosassone si continuò a celebrare Halloween come festa laica; in particolare

negli Usa, a partire dalla metà dell'Ottocento, tale festa si diffuse (specialmente a causa dell'immigrazione irlandese) fino a diventare, nel secolo scorso, una delle principali festività statunitensi. Negli ultimi anni, comunque, la festività di Halloween ha preso un carattere molto più consumistico e moderno. Festeggiamenti che durano interi weekend sono ormai tipici in tutti gli stati di influenza anglofona. Così quindi in Stati Uniti, Irlanda, Australia e Regno unito, Halloween viene festeggiato come una "festa del costume", dove party in maschera e festeggiamenti tematici superano il tipico valore tradizionale del "dolcetto o scherzetto", per dar vita ad una nuova tradizione di divertimento, tipica di una gioventù cresciuta. La parola Halloween è attestata la prima volta nel XVI secolo, e rappresenta una variante scozzese del nome completo All-Hallows-Eve, cioè la notte prima di Ognissanti (in inglese arcaico All Hallows Day, moderno All Saints). Sebbene il sintagma All Hallows si ritrovi in inglese antico (Ealra halgena mæssedæg, giorno di messa di tutti i santi), All-Hallows-Eve non è attestato fino al 1556.

i simboli: da jack o’lantern a “dolcetto o scherzetto?” Lo sviluppo di oggetti e simboli associati ad Halloween si è andato formando col passare del tempo. Ad esempio l'intaglio di jack-o'-lantern (tipiche zucche nelle quali si intagliano volti spaventosi) risale alla tradizione di intagliare delle rape e farne delle lanterne per ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. La rapa è stata usata tradizionalmente ad Halloween in Irlanda e Scozia, ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed era molto più grande – facilitando il lavoro di intaglio. La tradizione americana di intagliare zucche risale al 1837 ed era originariamente associata con il tempo del raccolto in generale, venendo associata speci-

ficatamente ad Halloween verso la seconda metà del Novecento. Il simbolismo di Halloween deriva da varie fonti, inclusi costumi nazionali, opere letterarie gotiche e horror (come i romanzi Frankenstein e Dracula) e film classici dell'orrore (come Frankenstein e La mummia). Tra le primissime opere su Halloween si ritrovano quelle del poeta scozzese John Mayne che nel 1780 annotò sia gli scherzi di Halloween in "What fearfu' pranks ensue!", sia quanto di soprannaturale era associato con quella notte in "Bogies" (fantasmi), influenzando la poesia Halloween dello scrittore Robert Burns. Prevalgono anche elementi della stagione autunnale, come le zucche, le bucce del grano e gli spaventapasseri. Le

case spesso sono decorate con questi simboli nel periodo di Halloween.Il simbolismo di Halloween include anche temi come la morte, il male, l'occulto o i mostri mitologici. Nero e arancione sono i colori tradizionali di questa festa. Dolcetto scherzetto Fare dolcetto o scherzetto è un'usanza di Halloween. I bambini vanno travestiti di casa in casa chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la domanda "Dolcetto o scherzetto?". La parola "scherzetto" è la traduzione dell'inglese "trick", una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà se non viene dato alcun dolcetto ("treat"). "Trick or treat"

(dolcetto o scherzetto) in realtà significa anche "sacrificio o maledizione". La pratica del travestirsi risale al Medioevo e si rifà alla pratica tardomedioevale dell'elemosina, quando la gente povera andava porta a porta ad Ognissanti (il 1º novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre). Questa usanza nacque in Irlanda e Gran Bretagna, sebbene pratiche simili per le anime dei morti sono state ritrovate anche in Sud Italia. Shakespeare menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando Speed accusa il suo maestro di "lagnarsi come un mendicante ad Hallowmas (Halloween)".


Fiera di San Carlo

Week end di cultura e gastronomia

Mostre, concerti e buona tavola con le specialità tradizionali del nostro territorio

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autunno Casalasco si apre, come ogni anno, con l'ormai tradizionale Fiera di San Carlo di Casalmaggiore, in programma dall’1 al 4 novem-

bre. Si tratta di una manifestazione poliedrica, un vero e proprio contenitore di eventi ma anche una vera e propria vetrina per l'artigianato, l'agricoltura e il commercio del territorio. Come ogni anno punto focale di queste giornate è la “Sagra del Cotechino e Blisgòn”, che come da tradizione si svolgerà presso il Cortile Fondazione Conte C. Busi (piazza Garibaldi) dall’1 al 5 novembre. Per l'occasione verrà offerto un menù che ripercorre le antiche tradizioni culinarie delle nostre terre: dai celebri tortelli di zucca (i blisgon, appunto) al cotechino con polenta con contorno di lenticchie, purè o crauti. Non mancheranno i tipici salumi nostrani, come la spalla cotta e il salame. Spazio poi ai più tradizionali piatti della tradizione basso-padana: cotenne e fagioli, cicioli con polenta, pestata di grasso con polenta e via di seguito. Nella stessa struttura, il 5 di novembre ci sarà la tradizionale risottata casalasca ed il torneo di briscola (Memorial Garavaldi Ugo). Entrando nel merito della Fiera, in piazza Turati tornerà il classico appuntamento con l’esposizione automobilistica delle più importanti concessionarie della zona mentre dall’Isola Bella fino a Piazza Marini ritroveremo gli stand artigiani ed agricoli con esposizione di veicoli industriali, veicoli ed attrezzature agricole e artigianali, stufe, caminetti a legna, pellets e altro ancora.

Numerosi sono gli eventi collaterali previsti: una serie di appuntamenti tra arte, cultura e informazione, come la Mostra collettiva di pittura (espongono: Maria Laciak Katarzyna, Elisa Lena, Mara Magni, Bruna Minelli, Claudio Pezzini e Santina Rossi), che si svolgerà presso l'istituto Santa Chiara. Presso la chiesa di Santa Chiara, invece, l'arte porrà degli interrogativi su scienza e fede, con la mostra dal titolo "Che cos'è l'uomo perché te ne ricordi": genetica e natura umana nello sguardo di Jérome Lejeune. Tra gli eventi collaterali torna anche la proficua collaborazione instauratasi in questi anni con il museo Diotti e con il museo del Bijoux, che ospiteranno due

mostre. In particolare al Diotti, dal 27 ottobre all'8 dicembre, si potrà visitare l'esposizione "Il paesaggio che mi fu rubato": rrasformazioni e sottrazioni fra pittura fotografia e videodocumentazione. Al museo del Bijoux invece, dal 27 ottobre al 17 novembre, si potrà visitare la mostra "La mia donna si chiama desiderio": la moda degli anni 50 e la musica di Gorni Kramer. Forte del grande successo ottenuto lo scorso anno, torna anche l'appuntamento con la musica: presso il Duomo di Casalmaggiore, giovedì 31 ottobre si terrà il concerto “Voci. Dare voce al nome di Dio”, musiche sacre per coro femminile, sotto la direzione di Raimund Wipper-

mann, con l'accompagnamento all'organo di Jiiruen Kursawa. Nella sala mostre della Pro Loco si potrà invece visitare la personale di pittura degli artisti Artoni e Lini. L'Auditorium Santa Croce ospiterà infine due importanti mostre fotografiche: “Un autore, un tema", a cura dei soci del Fotocince Germani; "Sinti un popolo in cammino" di Paolo Mangoni. Le sale dell'auditorium ospiteranno però anche dei momenti di informazione, con il convegno “Obbligi e tutela degli animali da affezione”, in collaborazione con il servizio veterinario dell'Asl di Cremona, con i relatori Maurilio Giorgi e Luigi Magni.

Le giornate del bambino: arriva il luna park

Accanto agli appuntamenti gastronomici e culturali, non vengono dimenticati i più piccoli, ai quali saranno dedicati giorni di divertimento e svago con il tradizionale Luna Park, appuntamento ormai immancabile, allestito anche quest'anno in piazza Garibaldi,

con le attrazioni tradizionali più amate da tante generazioni di casalaschi. Le giostre si fermeranno anche nelle giornate di lunedì 5 e martedì 6 Novembre per celebrare "Le giornate del bambino", protraendo il divertimento ancora per qualche giorno. La Pro Loco,

l’Amministrazione Comunale ed i gestori del Luna Park offrono a tutti i bambini biglietti gratuiti che verranno distribuiti nelle scuole di Casalmaggiore nei prossimi giorni e che potranno essere utilizzati durante le due giornate.

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ANDOS OGLIO PO, PESCA BENEFICA Non solo gastronomia e cultura: la Fiera di San Carlo è uno spazio dedicato anche alla solidarità e allo spirito di condivisione: dall'1 al 10 novembre in via Cairoli (piazza San Paolo) si svolgerà la tradionale pesca di beneficenza promossa dal comitato A.n.d.o.s Oglio Po Onlus e dall'Associazione nazionale donne operata al seno. L'Andos Oglio-Po riunisce le donne operate al seno nonché quanti sono interessati e desiderano contribuire alla loro riabilitazione fisica, psicologica e sociale. L'associazione si occupa di assistenza specialistica oncologica, Linfodrenaggio manuale, rieducazione funzione motoria di gruppo, assistenza psicologica individuale e di gruppo, formazione psicologica degli operatori volontari. L'associazione si occupa di svolgere attività di formazione, informazione, prevenzione sui problemi attinenti il cancro mammario finalizzata al pieno successo terapeutico insieme a quello funzionale rieducativo, ma anche di organizzare campagne di educazione sanitaria, sociale e di divulgazione. Tra le altre cose si vogliono promuovere iniziative nel campo della ricerca, della formazione e dell'aggiornamento professionale. L'educazione alla salute e la prevenzione sono due obiettivi primari fra loro collegati. Educazione e prevenzione fanno parte di un processo psicologico che deve rimuovere la paura della malattia. Lo stato di salute è una condizione di benessere globale della persona che può essere riacquisito anche attraverso una esperienza di malattia. L'assistenza psicologica può essere richiesta in ogni momento del percorso che la donna deve affrontare per il ripristino di uno stato di salute psicologica. L'assistenza psicologica si concretizza, oltre che con interventi sulla persona, anche con la costituzione di gruppi di formazione psicologica per i volontari con l'obiettivo di acquistare buone capacità di relazione e di gruppi di supporto psicologico alle donne che hanno affrontato l'esperienza della malattia.


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Speciale Fiera di San Carlo

Una storia dalle radici antiche: un momento dedicato agli affari ma anche al divertimento La fiera di San Carlo, santo patrono della città, si svolge a Casalmaggiore nella prima decade di novembre, ormai da tantissimo tempo. Nata secondo tradizione come fiera essenzialmente agricola, del bestiame e di scambio, nel tempo ha modificato il proprio modo di proporsi, incentrandosi maggiormente sul divertimento. Testimonianze d'inizio Novecento ne parlano come momento dell'anno che tutti attendevano con trepidazione, certamente per gli affari, ma non solo. Già allora per grandi e piccini del casalasco, la fiera era anche ottima occasione di svago e fenomeno di costume. Le giostre prendevano posto in Piazza Garibaldi, mentre il Circo si collocava in Piazza Vecchia, ora Piazza Turati Le vie che s'irraggiano dal centro erano occupate da bancarelle a mercato o venivano letteralmente invase da trattori, mezzi agricoli, utensileria ed esposizioni varie.

Lo scambio economico e sociale, dunque, durante la fiera di S.Carlo invadeva tutto il centro città, con gente e schiamazzi, risate e contratti. Unici impedimenti, come sempre, le piene del Po, che spesso limitavano l'afflusso di visitatori dal parmigiano. Già tra le due guerre, come racconta Ezio Capelli, la fiera assunse a grandi linee il format utilizzato oggi. Piazza Garibaldi era infatti invasa da gente festante per l'arrivo della giostra dei cavalli, per gli spettacolari "numeri" di bravura di motociclisti spericolati, per le "montagne russe", per le curiosità come la donna cannone o semplicemente per le bancarelle dove acquistar dolci o vestiti per l'anno venturo. Contemporaneamente il Teatro Sociale era "occupato" dall'opera; Verdi, Stradivari, Rossini, erano gli autori maggiormente eseguiti dal coro casalasco accompagnato dall'orchestra. Nel-

la zona dell'Arco di Trionfo in via Baldesio era allestita una sorta di balera in cui gruppi della zona come i fratelli parmensi "Cantoni" eseguivano il proprio

repertorio e chi vi s'incontrava ballava fin a tarda ora. La fiera presenta oggi gli stessi ingredienti con piccole me significative mo-

difiche. Per esempio ora il Circo in Piazza Turati è stato sostituito da un ospite più moderno: un'amplissima galleria a cielo aperto degli ultimi modelli di automobili. Un "motor show" in piccolo offerto dalle principali concessionarie della zona. Le vie di Casalmaggiore, andando verso S.Stefano sono dedicate secondo tradizione all'attività agricola, con mezzi decisamente più "ingombranti" che in passato. Da alcuni anni inoltre la Pro Loco Casalmaggiore ha lanciato la "Sagra del Cotechino", occasione eccezionale per gustare piatti tipici della tradizione casalasca e pre-natalizia, cucinati con la cura delle donne del paese. Questa ed altre attività sono promosse dalla nostra associazione durante la fiera novembrina, fenomeno d'incontro e di costume che ogni anno torna essenzialmente uguale, ma ricco di piccole modifiche che ne rinnovano l'interesse.

L’esposizione verrà inaugurata al Museo del Bijou domenica 27 ottobre

Gorni Kramer in una mostra I

n occasione della Fiera di San Carlo, il Museo del Bijou di Casalmaggiore ospita una mostra dedicata al grande musicista Gorni Kramer. Il titolo dell’esposizione: "La mia donna si chiama desiderio: la moda degli anni '50 e la musica di Gorni Kramer". L'inaugurazione è prevista per domenica 27 ottobre alle ore 10.30 (ingresso libero), la mostra sarà aperta fino al 17 novembre presso la Sala Zaffanella. La mostra si pone come omaggio al grande compositore di Rivarolo Mantovano (di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita) e al decennio che lo ha visto assoluto protagonista della scena musicale italiana. Dopo le importanti iniziative realizzate a Rivarolo Mantovano e a Sabbioneta, anche Casalmaggiore ricorda dunque Gorni Kramer e la sua straordinaria capacità artistica, riconosciu-

ta a livello internazionale, sia come musicista che come autore: il titolo della mostra “La mia donna si chiama desiderio” riprende una celebre canzone del maestro rivarolese del 1953-4 (interpretata fra gli altri da Renato Rascel) e nel contempo richiama il secondo tema della esposizione, la moda soprattutto femminile di quegli anni. Insieme a cimeli, immagini, spartiti

e dischi di Gorni Kramer (prestati dalla Fondazione Sanguanini e da Carlo Rosa) infatti, la Sala Zaffanella esporrà abiti e accessori degli anni Cinquanta, gentilmente ottenuti in prestito dall’Atelier Oratorio San Sebastiano di Rivarolo Mantovano (cui le figlie di Gorni Kramer hanno donato tutto il patrimonio in abiti e accessori dagli anni ‘50 agli anni ’70).

Posto di rilievo sarà dato ai bijoux dell’epoca: sarà l’occasione per ammirare alcuni pezzi delle collezioni museali che solitamente non sono esposti al pubblico, in primo luogo spille e gemelli. Durante l’inaugurazione Vittorio Rizzi eseguirà alcuni brani di Gorni Kramer al pianoforte. Hanno assicurato la loro presenza le figlie di Gorni Kramer, Teresa e Laura. La mostra è curata da Anna Maria Rossi e dal conservatore Letizia Frigerio, e realizzata in collaborazione con la Fondazione Sanguanini Onlus di Rivarolo Mantovano, l’Atelier Oratorio San Sebastiano di Rivarolo Mantovano, i signori Carlo Rosa e Vittorio Rizzi e l’Associazione Amici del Museo del Bijou; sarà corredata da brochure esplicativa. Nel periodo della Fiera di San Carlo, dal 1° al 4 novembre, il museo sarà aperto con orario straordinario dalle 15 alle 19.


Speciale Fiera di San Carlo

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resente alla fiera di San Carlo quasi ininterrottamente dal 1976, l'artista casalese Adriano Artoni non mancherà, nella sala messa a disposizione dalla Pro Loco, nemmeno quest'anno. Dal 1° al 5 novembre alcune delle sue opere saranno esposte rinnovando la tradizione di un'artista che si è specializzato nel corso degli anni sulle nature morte, ma non ha mai scordato di sperimentare e innovarsi. Per la precisione la tecnica che Artoni proporrà quest'anno è sempre quella del pastello, anche se la resa e in particolare il gioco di luci e colori creeranno una divergenza e un contrasto netto tra le due parti della mostra: da un lato il pastello, colore in sé tenue, sarà riscaldato e "acceso" nella scelta della cromia e nel momento in cui verrà inserito in una composizione come la natura morta appunto. «E poi» aggiunge Artoni «per la prima volta ho sperimentato la sanguigna, un pastello color sangue, color mattone, in monocromo: esporrò anche tre opere di questo tipo, ripresentando una tecnica in uso nel 15001600». Dall'altro lato Artoni andrà in prevalenza sul grigio e sul bian-

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Dal 1 al 5 novembre alla Pro Loco. «Per la prima volta ho sperimentato la sanguigna»

In mostra le opere di Adriano Artoni

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co, presentando paesaggi invernali, dunque freddi, partendo sempre dal territorio e prendendo per la precisione spunto dal paesaggio fluviale dell'argine, della golena, del Po. «I paesaggi copriranno il 30% della mia mostra, le nature morte con frutta e oggetti invece saranno in prevalenza, per un buon 70%». Una scelta basata sul contrasto, dunque, quella dell'artista, che non mancherà di riscuotere consensi come già avvenuto in passato. Sprazzi di quotidianità vengono accesi, in particolare nelle composizioni (alcune particolarmente asimmetriche, con il baricentro visivo spostato rispetto alla visuale d’insieme tradizionale) e, dove non arrivano i colori stessi, ci pensano i giochi di luce, con un'illuminazione che ha sempre una precisa fonte (spesso una finestra) e non è mai "a getto" (tecnica, questa, utilizzata dal Caravaggio, al quale serviva per esaltare il chiaroscuro). Artoni esporrà in sala Pro Loco e sarà uno dei tanti eventi presenti a San Carlo: una mostra che, come detto, dal 1976, a Casalmaggiore non manca mai, rendendo il casalese Adriano molto apprezzato anche fuori provincia. Giovanni Gardani

Casalmaggiore: una città dalle origini ancora avvolte nel mistero Ancora non c'è chiarezza sulla genesi esatta della città di Casalmaggiore. Il ritrovamento della "Stazione Enea" nel 1970 al Santuario della Fontana, unitamente ai reperti rinvenuti nella frazione di Fossacaprara, confermano la presenza di insediamenti fin dall'età del bronzo, ma la disposizione della città e il ritrovamento di armi fanno pensare che Casalmaggiore sia stata fondata in epoca romana con il nome di Castra Majora, ovvero "Accampamento Principale". Il primo documento scritto in cui la cittadina viene citata è un'iscrizione rinvenuta sotto un'immagine della Beata Vergine nella chiesa di San Giovanni Battista (collocata un tempo nell'area dell'odierna Isolabella). Attorno al 1000 Casalmaggiore era un castello fortificato sotto il dominio estense e la solitaria rocca di via Vaghi ne è una traccia. Sotto la dominazione veneziana, nel XV secolo, Casalmaggiore aveva la giurisdizione "sugli uomini e le ville" di Rivarolo Intus (odierna Rivarolo del Re), Villanova, Gambalone, Camminata, Cappella di Staurci, Quattrocase, Ca-

salbellotto, Roncadello, Staffolo, Fossacaprara, Vicomoscano, Motta dei Maltraversi, corrispondenti a grandi linee alle odierne frazioni. Durante la dominazione veneziana, Casalmaggiore ribadì la propria vocazione commerciale, grazie alla propria collocazione geografica. Proprio a causa di questa ubicazione strategica, nel Cinquecento molti potentati posarono gli occhi sulla città, tra cui il Ducato di Milano e il Marchesato di Mantova, senza dimenticare l'attenzione delle truppe francesi e spagnole. Nel 1539 vi si rifugiò l'artista Parmigianino, in fuga da Parma, morendovi l'anno successivo. Sul finire del Seicento, prese corpo l'idea di creare una vera e propria signoria di Casalmaggiore. Nel 1754 Maria Teresa d'Austria concesse a Casalmaggiore il titolo di città; tale riconoscimento non fu dato per meriti particolari ma a parziale rimborso dei crediti che Casalmaggiore vantava nei confronti della compagine d'oltralpe[non chiaro]. Negli anni successivi la comunità locale poté ospitare l'imperatore d'Austria Giuseppe II. Dal 1787 al 1797 Casal-

maggiore fu capoluogo dell'omonima provincia, ottenuta dallo smembramento del Contado di Cremona. La città passò poi attraverso la dominazione napoleonica e i vari stati che si succedettero in breve tempo finché, dopo il Congresso di Vienna, entrò nel Regno Lombardo-Veneto, in provincia di Cremona. Dopo la seconda guerra di indipendenza (1859) fu unita al Regno di Sardegna, che nel 1861 divenne il Regno d'Italia. Casalmaggiore divenne capoluogo di un circondario della provincia di Cremona. Nel 1862 Casalmaggiore ricevette la visita di Giuseppe Garibaldi. Tra il 1884 e il 1887, la città fu raggiunta dalla ferrovia proveniente da Piadena e da Parma (l'attuale Parma – Brescia). Casalmaggiore fu per qualche decennio a cavallo dei secoli XIX e XX uno snodo tranviario fra la rete cremonese e quella mantovana. Nel 1886 presso la frazione di Ponte Majocche fu istituita una fermata della tranvia Mantova-Viadana, mentre nel 1888 fu aperta la linea proveniente da

Cremona e una breve diramazione per Ponte Majocche la quale attraversava il centro della città. Nel 1915 le frazioni di Brugnolo, Rivarolo del Re e Villanova furono distaccate dalla città, andando a formare il nuovo comune di Rivarolo del Re ed Uniti.


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POLITICA

Il Listone ha chiuso il “giro” con la Lega

Si è concluso con l'incontro con i vertici locali della Lega Nord il primo giro di consultazioni del Listone di Casalmaggiore, in vista delle amministrative 2014. Organizzata a Casa Lana, la discussione è stata proficua, come spiega Carlo Gardani del Listone. «Si è trattato di un approfondimento corretto nei toni e nei contenuti - spiega Gardani - nel corso del quale, per circa tre ore, abbiamo discusso dei problemi principali del nostro comune. Non sono state strette alleanze, non sono stati fatti nomi sui candidati, perché non era questo l'intento della riunione. Lo scopo era concentrarsi sui problemi di Casalmaggiore». Listone e Lega hanno convenuto su alcuni punti cardine. «Siamo d'accordo che serva un'alleanza forte tra parti politiche e prima ancora tra la politica e la popolazione: occorre cioè azzerare la distanza tuttora presente. Dopo di che le due parti si sono lasciate con qualche dettaglio in più, che ognuno condividerà poi con i propri gruppi». Quali i temi principali? «Di questi tempi non possiamo prescindere da impresa e lavoro e soprattutto dal discorso sociale. Nel primo campo dobbiamo pensare soluzioni che vadano dalla grande impresa ai piccoli commercianti, calibrando il discorso su ciascuna esigenza. Nel secondo caso, che è strettamente connesso al primo, occuparsi del sociale significa preoccuparsi di ridare lavoro o, quanto meno, fiducia. Sono argomenti condivisi e condivisibili anche se poi mi rendo conto che non si possono non accettare questi concetti in campagna elettorale. Il problema è trovare gli strumenti per la crescita». Qualche idea? «Ce l'abbiamo - precisa Gardani - ma è troppo presto per tirare fuori programmi. Ogni pensiero va macinato all'interno del nostro gruppo, poi verrà condiviso a patto che si trovino le forze per collaborare. Intanto ci confrontiamo e ci arricchiamo. Comunque sia, per risollevarci dobbiamo partire dal bilancio, dunque da numeri e disponibilità concrete, senza voli pindarici, e da agganci esterni e altolocati, altrimenti Casalmaggiore resterà il sud del sud della Lombardia: il Listone con Ambrosoli e la Lega con Maroni qualche ponte l'hanno creato». Il Listone rivela di avere incontrato anche diversi imprenditori. «Abbiamo notato molta concretezza e abbiamo visto che alcune aziende ricevono contributi su pensieri e cose concrete, non su parole che somigliano a uccelli migratori. Il mondo industriale e agricolo vanno aiutati anche ripensando la formazione professionale: Santa Chiara, ad esempio, va riqualificata, pensando anche a corsi diversi dagli attuali, sempre calibrati sulla necessità che si ha sul territorio. Il rischio è che ci siano troppe parrucchiere, che poi non trovano posto, e pochi ragazzi che, ad esempio, potrebbero imparare a lavorare la terra».

CASALMAGGIORE

casalmaggiore@ilpiccologiornale.it

Domani il Memorial Tartari. Presente il presidente Fidal Giomi che lunedì terrà due incontri

Casalmaggiore capitale della marcia

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asalmaggiore è per un giorno capitale dell’atletica. Il fulcro è la 27ª edizione del Memorial Bruno Tartari, vera e propria finale del Trofeo delle Regioni di marcia giovanile i cui contenuti agonistici sono svluppati nelle pagine dedicate allo sport. Ma l’evento è di grande importanza anche per altri motivi. Innanzitutto il presidente della Federazione nazionale di atletica leggera Alfio Giomi (nella foto) si tratterrà a Casalmaggiore nel week end per una serie di incontri, poi l’Interflumina E’Più Pomì, società organizzatrice dell’iniziativa, attende il via libera per far sì che la città ospiti uno dei Centri Tecnici Territoriali Interregionali. Un risultato di grande prestigio che verrà probabilmene annunciato da Giomi in questi giorni: il centro principale di preparazione olimpica è a Formia, ma il nuovo corso della Fidal intende individuare altri centri cui facciano riferimento vaste aree in Italia. In questo

senso Casalmaggiore è geograficamente in posizione ottimale, inoltre dispone di un sistema integrato che consta del centro sportivo in Baslenga dove sono praticabili tutte le specialità dell’atletica leggera sia indoor che outdoor, una sala pesi in pale-

stra, un percorso di 1300 metri in erba a due passi dedicato al cross, un Centro di Medicina dello Sport accreditato e convezionato con Regione Lombardia e Asl di Cremona per l’effettuazione delle visite mediche, con annessa palestra per la riabilitazione, un complesso in Santa Chiara con camere in grado di ospitare 72 posti letto con ampio ristorante e che ospita il corso di laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive in collaborazione con l’Università di Pavia, sponsor di interesse nazionale quali E’Più e Pomì. Le iniziative di questi giorni coinvolgono anche i Rotary del territorio (in particolare il club Casalmaggiore Oglio Po), il Panathlon e la scuola. Prima delle gare (a pagina 26 il programma agonistico), domenica 27 ottobre alle ore 10 si inizierà con la sfilata, in Piazza Garibaldi e nella centrale via Cavour, delle Rappresentative Regionali precedute dall'Associazione Storico Culturale “Il Torrione”. Quindi il saluto del sindaco di

Casalmaggiore Claudio Silla e dei vertici Fidal. Non si concluderà tutto domenica, come detto. Il lunedì sarà dedicato agli incontri con le aziende del territorio, e alla verifica di fattibilità del citato progetto del Centro Fidal. A mezzogiorno l’aula magna della scuola Diotti ospiterà un incontro sul tema “I giovani: il nostro futuro”, alla presenza del presidente Giomi. Altro appuntamento in serata, quando alle 20 presso il RistoBifi ci sarà una serata organizzata dai tre Rotary Club, il Rotaract e il Panathlon. Ad aprirla, l’intervento del presidente del Panathlon Corrado Lodi, quindi Alfio Giomi terrà la relazione sempre incentrata sui giovani. Da segnalare che nel corso della serata verranno consegnate 5 Paul Harris Fellow (massimo riconoscimento rotariano) all’atleta Fausto Eseosa Desalu, al tecnico Gian Giacomo Contini, al dottor Pietro Bonfatti Paini, a Luigi Ghisini (E’Più) e a Costantino Vaia (Pomì). altro servizio a pag 26

Transita in città il giro d’Europa del giovane Sven

Un anno in bicicletta con partenza e arrivo a Monaco a percorrere il vecchio continente. Con un budget di 50 euro al mese

E' passato anche da Casalmaggiore il giro d'Europa in bicicletta di Sven Folkjaer. Questo ragazzo di 18 anni, residente a Monaco di Baviera, in Germania, con mamma, papà e sorella non è affatto un personaggio eccentrico come la sua impresa potrebbe far credere. Si tratta invece di un ragazzo con la testa sulle spalle, che ha appena finito il Liceo e, in attesa di iscriversi all'Università di Matematica, s'è regalato un anno sabbatico. Da spendere tutto in bicicletta. Sven, che conosce benissimo (oltre al tedesco), anche l'inglese e mastica qualche parola di italiano, spagnolo e francese, era a Casalmaggiore mercoledì: ha dormito nel campo sportivo di San Leonardo e ha voluto ringraziare don Bruno Galetti per l'ospitalità e la parrocchiana Alba Froldi per avergli preparato un pasto caldo prima della partenza. «Vivrò così per i prossimi sette mesi - racconta Sven - perché con me ho una tenda e chiedo ospitalità a famiglie, parrocchie o luoghi pubblici che abbiano un giardino. Con la mia tenda vado ovunque, basta trovare un bel prato». Partito il 15 settembre da Monaco, Sven viaggerà in totale nove mesi: 50 chilometri al giorno. Troppo pochi in bici? «Non sono molti, ma del resto che gusto c'è a girare l'Europa senza poterla ammirare? Le tappe sono già fissate: sono partito da Monaco, ho

Sven riparte dopo la pausa casalese

seguito il Danubio fino a Vienna, poi sono passato dalla Slovenia, a Maribor e Lubjana, ho visitato Trieste, Venezia, Padova e sono arrivato a Ostiglia, dove ho seguito il Po, fino a Casalmaggiore». Sven è ripartito per Piacenza, sempre via argine (dunque seguendo il fiume), dopo di che, tramite la Liguria, arriverà in Francia, in Costa Azzurra, poi in Spagna, percorrendo tutta la costa, e in Portogallo, affacciandosi sull'Atlantico con la sua bici. Non mancherà la tappa a Santiago de Compostela, successivamente il viaggio proseguirà verso il nord della

Francia, toccando Parigi e la Normandia. Finita qui? No, il viaggio di Sven finisce a Monaco, a casa sua. E le tappe mancanti sono il Benelux, la Danimarca poi, passando da Munster e seguendo il fiume Reno, il rientro. «Tutti si chiedono perché lo faccio, ma a me viene da sorridere: lo faccio perché è l'esperienza più bella del mondo. Giro l'Europa, conosco persone nuove e bellissimi paesaggi e non inquino. Dovessi battere record, farei più chilometri al giorno, invece voglio proprio godermela. E poi con il Gps sul cellulare non mi perdo». Altra particolarità: Sven vive davvero al risparmio. «Ho con me una carta prepagata con limiti di spesa: posso arrivare ad utilizzare 50 euro al mese, non uno di più. Per questo non vado in albergo e faccio spesa il più possibile nei discount. La sorpresa più bella è l'ospitalità della gente comune, molto cordiale, anche quando la lingua ci separa». Unica pecca? La svela Sven. «Per la prima volta ho dovuto saltare l'Oktoberfest a Monaco: ero già in viaggio. Non l'ho mai disertato da quando sono nato. Ma per questa avventura ne valeva la pena». Un'avventura che si può seguire su http://europebybike.tumblr.com, il sito appositamente creato da Sven: che presto, chissà, magari caricherà anche qualche skyline di Casalmaggiore sul suo portale.

In Santa Chiara un convegno internazionale sull’ipertensione Sarà un convegno medico di carattere internazionale, un vero e proprio evento per la città di Casalmaggiore. Oggi 26 ottobre, a partire dalle ore 10 a Santa Chiara, sarà infatti ospite una troupe medica, in prevalenza di origine bergamasca e con interventi efficaci testati anche negli Stati Uniti, che ha scoperto un significativo progresso per curare l'ipertensione arteriosa. Si tratta di una malattia molto diffusa, che può provocare, tra tanti problemi, anche ictus, infarti, proble-

mi renali con necessità di dialisi: un fenomeno in forte aumento rispetto al passato. La troupe, guidata dal professor Bruno Damascelli, direttore di radiologia Gvm Emocuore Columbus a Milano, da sei anni opera con questa tecnica, peraltro poco invasiva ed eseguita in anestesia locale. A favorire l'incontro, poi avvallato dal sindaco Claudio Silla, è stata Regina Paola Bini, che ha lavorato per anni a Milano in un'industria chimico-farmaceutica ed è molto amica

del professor Damascelli. La signora Bini è originaria di Vicobellignano e, dice, «essendo molto legata alla mia terra, ho voluto farle questo piccologrande regalo». Si tratta, insomma, di un intervento di divulgazione scientifica che spiegherà come l'ipertensione possa essere curata grazie alla tecnica della “denervazione simpatica renale”, sperimentata con efficacia, appunto, in questi sei anni successivi alla sua presentazione clinica, con 10mila interventi riusciti tra Europa, Australia e

Stati Uniti e una crescente sicurezza. I lavori prenderanno il via alle 10, come detto, con gli interventi di Damascelli, del dottor Silvio Bertoli Volmer, nefrologo a Milano, del dottor Andrea D'Alessio, ematologo a Zingonia, del dottor Gianluigi Patelli, radiologo ad Alzano Lombardo, e della dottoressa Vladimira Tichà, radiologa al San Carlo Borromeo di Milano. Un pool di specialistici in ogni settore che conferma, di fatto, quanto l’argomento sia esteso a varie branche della medicina.


Casalmaggiore

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di Vanni Raineri

a qualche giorno è un continuo via vai di cittadini presso gli uffici comunali di Piadena. Qualcuno poi esce rinfrancato, qualcun altro abbattuto, altri ancora infuriati. Che accade? Dagli uffici della Polizia Municipale sono partiti oltre 2000 avvisi relativi al mancato pagamento di sanzioni amministrative riferite agli ultimi 4 anni. Le più vecchie risalgono al 2009, ma gran parte di esse sono dello scorso anno. E la parte del leone la fanno ovviamente le multe presso il rilevamento fisso sull’Asolana, all’altezza del bivio per Voltido. Tra chi non ha digerito la “convocazione” c’è un signore casalasco, che con diverse altre decine si è recato nel pomeriggio di martedì presso gli uffici piadenesi. «Mi hanno richiesto il pagamento di una multa del 2012 – ha affermato – che io avevo regolarmente pagato in posta, una sanzione anche parecchio salata presa proprio sull’Asolana. Non trovavo più la ricevuta di pagamento, e ho passato ore a cercare in ogni angolo della casa. Alla fine fortunatamente, in extremis, l’ho trovata, così ho potuto dimostrare di averla già pagata». Per capire cosa stia accadendo a Piadena abbiamo contattato gli uffici della Polizia Municipale, dove il responsabile del servizio, Marco Quatti, con grande cortesia ci ha illustrato la vicenda. «Nel 2013 si è deciso di mettere mano ai pagamenti che non risultano effettuati. Abbiamo verificato che un buon numero di utenti non avevano

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Verifica multe, caos a Piadena Il responsabile Marco Quatti: «In tanti casi le Poste non ci hanno inviato i riscontri dei pagamenti»

Inviati oltre 2000 avvisi per sanzioni non pagate. Un cittadino: «Solo in extremis ho trovato la ricevuta»

Sopra la Polizia Municipale di Piadena compie i rilievi di un incidente. A destra l'ingresso del Municipio

chiuso la propria posizione. Quindi, prima che fosse Equitalia ad entrare in azione, l’Amministrazione comunale ha deciso di inviare avvisi (i cosiddetti preruoli) per i pagamenti non effettuati o effettuati solo parzialmente. Invitiamo quindi tutti coloro che li hanno ricevuti ad inviarci copia del bollettino». Noi abbiamo sentito persone che affermano di avere pagato ma che hanno dovuto mostrare copia del bollettino effettuato. Come mai? «Purtroppo abbiamo verificato che tanti bollettini erano stati pagati, ma Poste Italiane non ci hanno trasmesso il documento». Si può capire un singolo disguido, ma

che accada spesso è grave. «I cittadini spesso hanno effettuato il pagamento in posta, e da qui i dati dovrebbero essere trasmessi agli uffici. Quindi noi scarichiamo i pagamenti, ma alcuni di questi non li abbiamo mai ricevuti». E’ quindi comprensibile che in questi giorni si faccia la fila per regolarizzare la posizione. «Alcuni cittadini ci hanno detto di non aver mai ricevuto il verbale, altri non lo hanno ritirato, poi c’è chi non ha pagato, e c’è chi ha pagato parzialmente, nel senso che lo ha fatto oltre il termine consentito per non incorrere in ulteriori sanzioni. Voglio però sottolineare che questa operazione di controllo la

facciamo a favore dei cittadini, per evitare loro ulteriori costi e perdite di tempo, e che ha un costo per l’Amministrazione». Ma a quante persone avete inviato l’avviso? «Oltre 2000». Prego? «Sì, sono parecchi. Entro fine anno è necessario farci avere il materiale. Si tratta delle sanzioni di vario tipo degli ultimi 4 anni, ma in gran parte recenti. Un lavoro che andrebbe fatto ogni sei mesi, ma mancano le risorse umane necessarie. Ricordo che ognuno è tenuto a conservare il bollettino per 5 anni. Inoltre, nel caso non si trovasse il documento, ci si può rivolgere a Poste Italiane che sono tenute ad effettuare una ricerca per il periodo

Mensa, Casalmaggiore adotta la Carta dei Servizi

in cui si è pagato». Questo ammesso che tale controllo si possa effettuare anche senza un certificato di pagamento (e chi ricorda quando lo si è fatto anni prima?). Torniamo al malcapitato casalasco: «Trovo la cosa assurda – ci dice - , se non avessi trovato nulla avrei dovuto ripagarla? E in ogni caso dopo aver ottemperato al mio dovere ho dovuto perdere parecchio tempo per recarmi presso gli uffici di quel Comune». Avremmo voluto rispondere che avrebbe potuto inviare per posta copia della ricevuta di pagamento, prima di renderci conto che effettivamente non era il caso...

SILVIO ORLANDO APRE LA STAGIONE TATRALE DI CASALMAGGIORE

Il documento era stato richiesto dall’apposita commissione e dai genitori. Stamattina incontro pubblico

E' stata adottata dopo la giunta comunale di giovedì sera la nuova Carta dei Servizi per la refezione scolastica. Ettore Gialdi, assessore alla Cultura del comune di Casalmaggiore, ha spiegato che «la carta dei servizi serve a dare conto degli obiettivi e degli standard di qualità e di riferimento ai quali un ente tende nell'erogare il servizio. Giovedì di fatto si è dato conto di tutte le regole che sottostanno all'organizzazione della mensa, cercando di evidenziare standard e fattori di qualità sui quali investire maggiormente. Ad ogni obiettivo corri-

sponde uno standard». La Carta dei Servizi è un documento richiesto espressamente dalla Commissione Mensa e dai genitori, anche tramite una petizione, che avevano sempre definito “obbligatoria” tale carta: si tratta di fatto di un traguardo e di un accordo raggiunto con il comune, che arriva subito dopo l'approvazione, in consiglio comunale, del nuovo regolamento della Commissione Mensa. Non è tutto: le Carte dei Servizi dovrebbero ora essere adottate in vari settori dell'attività amministrativa del

comune, come il Centro Servizi al Cittadino e similari. Tali carte sarebbe infatti al momento mancanti e la segreteria si starebbe muovendo. La Carta dei Servizi verrà illustrata in comune questa mattina alle 9.30. Nel mentre lunedì 28 presso la scuola Primaria e mercoledì 30 presso la scuola dell’Infanzia si potranno votare i genitori candidati quail membri della futura Commissione Mensa: ad oggi i candidati sono Vincenzo Raeli, Giancarlo Simoni, Marco Manfredini e Federica Tortella.

Shotokan Karate Do, ripresa l’attività dopo i brillanti risultati estivi

APPUNTAMENTI MOSTRE AL DIOTTI E AL BIJOU

Lena ha intrattenuto il numeroso pubblico con una applauditissima dimostrazione di Karate, e la dimostrazione a Casteldidone tramite la locale Pro loco del 5 Ottobre. Va segnalata anche la Festa dello Sport di Sabbioneta, presso il Palazzetto dello Sport in via del Santuario il 7/8 settembre, dove l'A.S.D. Shotokan

Si inaugura oggi alle ore 17 presso il Museo Diotti di Casalmaggiore la mostra “Il paesaggio che mi fu rubato. Trasformazioni, sottrazioni, e restituzioni fra pittura, fotografia e videodocumentazione”. La mostra, curata da

Karate Do ha ricevuto gli attestati di riconoscenza da parte dell'Amministrazione Comunale per i rilevanti risultati ottenuti nell'anno 2013: infatti il Team si è classificato al 2° posto come Società ai Campionati Italiani CSEN-CONI a Rimini, oltre ad aver vinto i Campionati Regionali Lombardia FIJLKAMCONI con Devid Lena (1° Posto), Martina Bandini (3° posto) ed Elena Roveri (7° posto), qualificatisi per i Campionati Italiani di Karate a Ostia Lido e dove si sono posizionati all'11° posto. Nella palestrina di Casalbellotto sono stati messi a punto nuovi allenamenti e nuove idee per la nuova stagione sportiva, con l'aspettativa di avvicinare i giovani del Comune di Sabbioneta alla bellissima disciplina del Karate presso il palazzetto dello sport

Valter Rosa, resterà aperta con ingresso gratuito fino all’8 dicembre. In particolare il Museo resterà aperto dalle 15 alle 19 in tutti e quattro i giorni “clou” della Fiera di San Carlo (1-4 novembre). Domani invece presso il Mu-

in via Santuario. Ovviamente si attendono anche i giovani dei Comuni limitrofi. La società intende rivolgere un invito particolare a tutti i ragazzi/e che frequentano le Scuole Elementari e Medie del Comprensorio Oglio Po: la società è l'unica a disporre di ben quattro palestre con ore e giorni diversificati per tutte le esigenze. Lo stesso invito viene rivolto agli adulti fino ai 70 anni. Nel palazzetto dello sport di Sabbioneta ci si allena ogni martedì dalle ore 20 alle ore 21,30, presso la palestra delle scuole Medie Diotti in via Roma a Casalmaggiore sempre il martedì, per i bambini/e dalle ore 17,45 alle 19,30. La palestra di Solarolo Rainerio ha aperto invece di lunedì (16,30-18).

seo del Bijou verrà inaugurata la mostra “La mia donna si chiama desiderio”, la moda degli anni cinquanta e a musica di Gorni Kramer (nelle pagine dello speciale Fiera un servizio più ampio).

Qui trovate la vostra copia GRATUITA de

Torna dopo la parentesi estiva l'atività dell'A.S.D. Shotokan Karate Do Sabbioneta del Maestro Claudio Lena. Sono già in archivio gli ottimi risultati ottenuti in estate. A partire dal 7° Shotocamp dal 20 giugno al 5 luglio, che ha visto il suo svolgimento nella nuova location in Valbrembana, dove per l'occasione sono state create le nuove magliette. Quindi il “28° Open Internazionale di Karate”, la gara di Lignano Sabbiadoro del 24/25 agosto nella quale Devid Lena ha guadagnato un bell'11° posto, una gara durissima che ha visto presenti tutti i Campioni Italiani, le squadre delle Forze dell'Ordine, 15 Nazioni e ben 1300 atleti. Ricordiamo inoltre la Festa dello Sport a Cividale (MN) del 7 Settembre, dove uno dei gruppi agonisti del M°

Un importante appuntamento teatrale inaugura questa sera la stagione del Comunale di Casalmaggiore. Alle 21 Silvio Orlando e la Popular Shakespeare Kompany proporranno “Il mercante di Venezia”, con Andrea Di Casa, Fabrizio Contri, Milvia Marigliano, Simone Luglio, Elena Gigliotti, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Sergio Romano, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta e Ivan Zerbinati. Regia di Valerio Binasco, musiche originali di Arturo Annecchino, scene di Carlo de Marino, luci di Pasquale Mari e costumi di Sandra Cardini. Fino alle ore 13 è possibile sottoscrivere gli abbonamenti alla nuova stagione teatrale e/o acquistare i biglietti per il primo spettacolo in cartellone.

... E CANNETO PRESENTA LA SUA CANNETO SULL’OGLIO – Questa mattina alle ore 10,30 presso il Teatro Comunale “Mauro Pagano”, verrà presentata la stagione teatrale 2013-'14. Nell'occasione verranno ospitati i rappresentanti di alcune tra le Compagnie che metteranno in scena il loro spettacolo tra novembre 2013 e marzo 2014 e saranno proiettati spezzoni degli spettacoli stessi. Seguirà un conviviale aperitivo.

Bar Giulia GR2 di Rivieri Gianfranco Fermata KM Polo Romani Via Pascoli Sportime Bar Barracuda Portici del Municipio Bar Italia Farmacia Comunale Bar Tavola Calda Distrib. carburante ENI Distr. carburante Ariete Rist. Pizz. Piccolo Paradiso Cartoleria Cartol. Tabacch. Campanini Alim. Tabaccheria Vicini Cartoleria Giamei Alim. Tabacch. Tosi Remo Bar La Nuova Luna Portici del Comune Portici Caffè Roma Edic. Tabacch. Camozzi Edic. Tabacch. Lorenzini Bar Time Out Sido Café Fermata KM Tabaccheria Venturini

angolo Conad Casalmaggiore via Guerrazzi 4 Casalmaggiore via Trento 20 Casalmaggiore via Giovanni Pascoli 28 Casalmaggiore via E. Fermi 19 Casalmaggiore via Martelli 2 Casalmaggiore piazza Garibaldi Casalmaggiore piazza Garibaldi Casalmaggiore piazza Garibaldi Casalmaggiore Centro Commerc. Padano Casalmaggiore via Repubblica rotonda Diotti Casalmaggiore via Repubblica 76 Casalmaggiore via Molossi 47 Vicobellignano via Dante Alighieri 9/B Vicobellignano via Manzoni 39/B Vicomoscano via Gioberti 74 Quattrocase via Nicolò Tommaseo 101 Casalbellotto via Canzio 100 Roncadello via Roma 7 Torricella del Pizzo piazza Italia Scandolara Ravara via Mazzini 3 Castelponzone via Giuseppina 97 Solarolo Rainerio via Matteotti 113 San Giovanni in Croce via Giuseppina 103 Cingia de' Botti via della libertà 46/b Martignana di Po via Bardellina Martignana di Po piazza Comaschi Gussola via Roma 93 Gussola


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Piccoli Animali

Educare un cane: gli errori da non commettere

Giancarlo Guarino: «Il cane deve imparare fin da piccolo a riconoscere i comandi e a socializzare con i suoi simili e con altri animali»

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dottare un cane è una soddisfazione ma anche un impegno, soprattutto per quanto riguarda l'educazione: un cane educato in maniera non corretta nei primi mesi della sua vita rischia di diventare problematico crescendo. Lo conferma l'esperto Giancarlo Guarino. «Sono due i periodi più importanti per l'educazione dell'animale: dagli 0 ai 2 mesi e dai 2 ai 4 mesi». Quali sono gli errori più comuni da parte dei proprietari di cani, in ambito educativo? «Il primo è di allontanare il cane dalla mamma e dai fratellini prima dei due mesi. Il secondo è non farlo socializzare con i propri simili tra i 2 e i 4 mesi: un cane ha bisogno di imparare a convivere con altri animali, ma anche ad abituarsi ai rumori della vita quotidiana del loro padrone». Qual è il ruolo dell'educatore cinofilo? «Deve analizzare la situazione del cane e del contesto in cui vive, cercando di capire qual è la problematica del binomio animaleessere umano, e mettere giù un programma strutturato di intervento». In che modo bisogna intervenire? «Quando il cane è ancora cucciolo è importante insegnargli i principali comandi, come in piedi, seduto, ecc. Deve imparare a riconoscerne il suono ed a capire a cosa esso corrisponde. E' importante intervenire al più presto: l'educazione deve essere trasmessa già nei primissimi mesi di vita del cane, iniziando non appena lo si porta a casa». In che modo va educato? «E' sbagliato utilizzare dei metodi coercitivi o violenti: l'uomo non può porsi come "capo-branco" rispetto all'animale. Deve invece esserne la guida e l'educatore, utiliz-

zando il metodo della leadership, che è quello che si colloca a metà tra l'iper-protezione e la dittatura. Il cane non mente, e con lui basta essere chiari perché capisca». Qual è il periodo più "difficile" per l'animale? «Molti pensano che la fase peggiore sia l'infanzia, mentre, come per l'essere umano,

il cane diventa più problematico durante l'adolescenza, ossia dal quarto mese fino alla formazione degli istinti da adulto. In quella fase deve imparare a non assumere atteggiamenti sbagliati, perché poi se li porterà dietro per tutta la vita. Altra cosa importante da imparare è che non invada gli spazi dell'uomo».


Salute Progetto Vela: migliorare l’assistenza delle persone anziane affette da demenza Si è conclusa in Lombardia e Toscana a fine aprile 2013 la prima parte, quella formativa, del progetto Vela (Valutazione dell’efficacia della leniterapia nell’Alzheimer e nelle demenze) nato dalla collaborazione tra la fondazione File di Firenze, e la Fondazione Lino Maestroni di Cremona. Vela è stato pensato osservando il contesto attuale di emergenza sanitaria, che riguarda tutti i paesi industrializzati, dovuto all’invecchiamento della popolazione e al conseguente aumento esponenziale dei casi di demenza. Obiettivo del progetto è quello di migliorare l’assistenza alle persone an-

ziane affette da demenza in stadio avanzato e terminale mettendo in contatto il personale che opera nelle Residenze Sanitarie Assistenziali – in particolare medici e infermieri con le cure palliative, le loro prassi, gli strumenti terapeutici e la cultura che le ispira. Vela, nello specifico, si è rivolto al personale professionale ed ai medici (geriatri e medici di medicina generale) di 52 Rsa – 30 lombarde e 22 toscane – con un breve ed intenso corso di formazione per modificare la percezione del ruolo delle cure palliative nell’assistenza ai malati affetti da demenza. Il corso ha approfondito anche le principali

implicazioni etiche relative alle decisioni di fine vita e il rapporto fra curanti e familiari dei pazienti. Al corso hanno partecipato circa 1000 operatori, 700 in Lombardia e 300 in Toscana. Successivamente verrà introdotta la seconda parte del progetto che consiste in uno studio osservazionale retrospettivo comparativo per valutare l’efficacia dell’intervento formativo nel modificare alcune procedure e scelte cliniche rilevanti per qualità della vita dei pazienti, e l' appropriatezza delle prescrizioni a malati con demenza avanzata alla fine della loro vita.

Il presidio è ora collocato al quinto piano nella sede centrale ed è dotato di strumenti di ultima generazione

Nuova sede per il servizio odontoiatrico N

uova sede per il servizio odontoiatrico e la terapia inalatoria dell’Azienda Ospedaliera di Cremona, un tempo collocato negli ambulatori ex inam. Il nuovo presidio è situato al quinto piano (lato chirurgie) della sede centrale ed è caratterizzata da locali completamente ristrutturati per una superficie complessiva di 300 metri quadrati. Sono tre gli ambulatori odontoiatrici, -con l’acquisizione di un riunito di ultima generazione - e cinque le postazioni per la terapia inalatoria. Un servizio completo che in materia di salute dentale spazia da pratiche conservative all’ortodonzia funzionale, dalla chirurgia alla protesica. «I denti, non solo dal punto di vista estetico, sono un bene prezioso» sottolineano i sanitari dell'Ospedale. «Può sembrare scontato ma non lo è. Ancora oggi nel nostro paese la carie colpisce moltissimi giovani; milioni di soggetti soffrono inoltre di parodontopatie, ossia disturbi che interessano i tessuti intorno al dente e principalmente le gengive. Ciò significa che troppo spesso l’igiene orale viene trascurata, che le malattie che possono colpire l’apparato dentario non si conoscono o vengono sottovalutate. Oggi i metodi preventivi e di cura sono molti e adattabili alle diverse esigenze di pazienti di tutte le fasce d’età. E’ evidente che una maggior consapevolezza da parte della popolazione rispetto alla possibilità di cura è uno degli aspetti indispensabili per una buona azione preventiva. Ecco perché l’informazione corretta diviene un momento importante nella relazione fra medico e paziente». Con la nuova sede cosa cambia per i pazienti in termini di tecnologia e comfort?

«C'è una maggior funzionalità dovuta a spazi più ampi e consoni allo svolgimento dell’attività, questo sia in termini di fruizione che di comfort per i pazienti. L’acquisizione di un nuovo “riunito odontoiatrico” (poltrona e strumentazioni e lampada) e la possibilità di effettuare radiografie digitali accresce la qualità del servizio offerto». Il servizio all’interno dell’Ospedale: quali i vantaggi per l’utenza? «Un vantaggio importante è la possibilità di ripristinare e riorganizzare in modo sistematico e continuativo la collaborazione con altre unità operative. Altro aspetto fondamentale è la gestione delle urgenze favorita dalla nuova logistica che consente ai pazienti giunti in Pronto soccorso di trovare lo specialista già in sede». Come si accede al servizio? «Al servizio si accede direttamente senza bisogno di ricetta del medico curante. Le prenotazioni possono essere effettuate attraverso il numero verde del Cup oppure di persona agli sportelli Cup». Quali sono le principali attività svolte dal vostro ambulatorio? «Principalmente il nostro servi-

zio pratica tre branche fondamentali dell’Odontoiatria. La Conservativa, comprendente l'igiene orale, la cura delle corone dentarie e l’endodonzia (cura delle radici); la Chirurgia, comprendente estrazioni di vario tipo, più o meno complesse, e altri interventi; l’Ortodonzia, ove trattiamo sia i bambini dai 3 agli 8 anni (ortodonzia intercettiva a carattere preventivo), sia gli adolescenti (ortodonzia funzionale), con apparecchiature correttive rimovibili. Nel medesimo campo ci occupiamo anche degli adulti (ortodonzia disfunzionale), ovvero di chi “digrigna i denti” durante il sonno. In questo caso vengono realizzate apparecchi specifici da portare solo la notte». Per quanto riguarda le protesi dentarie? «Grossa parte del lavoro è proprio legato alla protesica. Siamo in grado di realizzare protesi rimovibili totali e parziali. Non solo. Effettuiamo anche riparazioni su protesi già esistenti». Perché le radiografie digitali fanno la differenza? «Anzitutto perché riducono l’esposizione dei pazienti alle radiazioni. Inoltre, le immagini digitali non sono soggette a deteriora-

mento, si possono replicare in più copie e trasmettere a distanza. La possibilità di effettuare delle elaborazioni sulle immagini permette di rispondere in modo specifico ai diversi quesiti diagnostici formulati dal dentista o dal medico curante. L’avanzata tecnologia ad alta frequenza permette inoltre di ottenere immagini di elevata qualità». A chi si rivolge il servizio? «Il servizio si rivolge a tutti dai bimbi più piccoli agli adulti sino alla terza età. E’ importante ricordare che le prestazioni sono soggette a ticket per i non esenti mentre sono gratuite per chi ha diritto a esenzione (per reddito, patologia, ecc). Per i ragazzi residenti in Lombardia da 0 a 14 anni le prestazione dentistiche sono gratuite. A questo proposito va ricordato che aver cura dei propri denti ed effettuare periodicamente i controlli medici sin da bambini è il modo migliore per fare prevenzione. corretta igiene orale sin dai primi anni di vita e la buona abitudine di effettuare periodicamente i controlli». Da chi è composta l’equipe? «Da sei medici dentisti: Lorenzo Duchi, Federica De Micheli, Ermanno Guerrini, Claudio Ranza, Angelo Santarsiero, Elisabetta Tartari».

Sabato 26 Ottobre 2013

GLI ORARI CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA d Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

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PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione i n reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

di Ermanna Allevi

Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA

Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA) Gentilissima Naturopata Ermanna, le scrivo perchè ho letto, riferito ai cinque sensi, di queste finestre sul mondo, e sono certa che mi saprà rispondere. Mi interessa in modo particolare l'occhio. Grazie e tantissimi complimenti. Adriana Gentile Adriana, secondo la Medicina Tradizionale Cinese i cinque sensi o "Finestre sul mondo", vengono così chiamati perchè rappresentano tutte le funzioni attraverso le quali ogni organismo vivente raccoglie gli stimoli provenienti dall'esterno e cede le risposte che questi provocano, in base alla propria sensibilità. L'occhio è un organo ricettivo e al contempo invia messaggi verso l'esterno, simbolo anche di espressione spirituale:" gli occhi sono lo specchio

dell'anima", proprio a sottolinearne la grande capacità di comunicare anche gli stati d'animo più profondi. Secondo la M.T.C. gli occhi hanno una relazione con l'elemento legno e con i due organi ad esso collegato: Fegato e Cistifellea ( o Vescicola Biliare). Per la M.T.C. disturbi a carico degli occhi sono sempre riconducibili a disarmonie di questi due organi, anche se problemi relativi alla vista possono essere collegati all'elemento Acqua e quindi al meridiano Rene. Lo sguardo rappresenta il movimento in avanti, la proiezione verso il futuro, la pre-visione. La vista offre la possibilità di comprendere l'ampia portata della situazione in cui ci troviamo. Per la M.T.C. ogni problematica legata all'occhio riscontra una correlazione con l'elemento Legno e Acqua.

Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it • Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.


Cultura&Spettacoli I quadri della Leali in mostra

Nella splendida cornice della sala degli Specchi di Lonato del Garda si tiene, fino al 7 novembre, la mostra personale di Lucia Leali dal titolo “L’incanto del pastello”. L’artista propone una serie di opere recenti, spesso di notevoli dimen-

sioni, eseguite con questa complessa e affascinante tecnica. Anche se non mancano nature morte e animali, il tema centrale dell’artista è la figura, sempre ricercata nei dettagli pigmentali e disegnata con estrema perizia.

Catastrofe, riflessione e rinnovamento sono i tre punti cardine degli appuntamenti del Ponchielli

La Grande Guerra tema della stagione concertistica

“Verdi, narrar cantando”

La prosa esordisce ricordando Verdi

La stagione di prosa 2013-2014 del Ponchielli presenta un “fil rouge” che lega buona parte degli spettacoli in programma: la distorsione della realtà, attraverso l’illusione, la menzogna e l’inganno condizione, per altro, piuttosto ricorrente dei giorni nostri. La stagione inaugura con una vera “chicca” non solo per gli amanti del teatro di prosa, ma anche per i melomani e per gli appassionati della musica colta. Anche i fuori abbonamento riservano una bella sorpresa a tutti coloro che vorranno brindare col teatro all’arrivo del nuovo anno. Nella stagione 2013-2014 continueranno le fortunate e molto apprezzate iniziative collaterali nate lo scorso anno: “Dialoghi con aperitivo” intorno al teatro per conoscere da vicino le compagnie ospiti in cartellone, palare di teatro attraverso le voci di chi il teatro lo fa, creare momenti di incontro e confronto fra pubblico e artisti e diritto di critica, concorso di critica teatrale rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Anche la stagione di prosa rende omaggio, in modo del tutto speciale e originale, al grande compositore Giuseppe Verdi di cui, nel 2013, ricorre il bicentenario della nascita. E lo fa inaugurando il cartellone con uno spettacolo che vedrà il pubblico protagonista insieme a Marco Paolini e a Mario Brunello di un intenso racconto “musicato” di un uomo che non è stato solo uno straordinario compositore, ma è stato anche librettista, regista, impresario, patriota e politico. “Verdi, narrar cantando” (il 12-13 dicembre) racconterà di alcune parti significative della vita di Verdi e anche la straordinaria descrizione giornalistica dei funerali del maestro a Milano con un bagno di folla degno di un re.

N

dalla redazione

el 2014 ricorre il primo centenario dalla prima guerra mondiale, un avvenimento dalla portata universalmente deflagrante, che comportò un cambiamento nell’assetto geografico, politico, economico, culturale, tecnologico, comunicativo del mondo intero, con il conseguente crollo della supremazia della “vecchia Europa”. Considerata dai suoi contemporanei come l’evento che avrebbe segnato la fine dell’umanità, la Grande Guerra si situa nella storia del genere umano come una sorta di spartiacque tra ’800 e ’900: legata ancora al secolo precedente, soprattutto per la mentalità e il modo in cui fu combattuta, la prima guerra mondiale fu di fatto il primo conflitto di massa che la storia ricordi e sancisce così il vero inizio del ’900. Anche per questo motivo il XX secolo fu definito dallo storico Eric J. Hobsbawm “il Secolo breve”, iniziato proprio nel 1914 con lo scop-

Il Trio Diaghilev

pio della Grande Guerra: “Il grande edificio della civiltà ottocentesca crollò tra le fiamme della guerra mondiale e i suoi pilastri rovinarono al suolo”. Il primo conflitto mondiale fu, dunque, prima di tutto un evento catastrofico tale da creare una

profonda crisi che coinvolse ogni aspetto dell’umanità. Una crisi dalla quale, tuttavia, il genere umano volle e seppe risollevarsi più forte. Si potrebbe così affermare che la crisi avvenne anche in senso etimologico: il verbo krino in greco

E’ uscito il nuovo romanzo di Stefano Bellini

Non manca certo di fantasia, l’ironico quanto tagliente nuovo romanzo di Stefano Bellini (“Ho ucciso Hallo Khitti”). Il libro, fresco di stampa e già disponibile nelle librerie, racconta delle spettacolari fughe di un uomo chiamato Verso Contrario e del suo bull terrier Mozart. Il protagonista è accusato in un primo tempo di aver rapito un pupazzo e successivamente di aver ucciso la gatta Hallo Khitti, idolo di tutti i bambini del mondo. Contro di lui la magistratura e le forze dell’ordine come è “buona” norma, ma anche l’opinione pubblica ed i mass media, mai come questa volta uniti nel giustizialismo e dalla voglia di liberarsi di uno “scomodo mo-

stro”, nonché di difendere uno status quo dove tutti si devono dimostrare uguali, uniformati ed allineati. Il romanzo non è solo una storia d’azione, che ruota attorno fra l’altro a situazioni esilaranti, grottesche e surreali nonché ad interessanti divagazioni artistiche. L’autore, infatti, usando volutamente una prosa che si fa beffa della sintassi passatista, ci parla di globalizzazione, massificazione, lobby di potere e massoneria. Contro questo enorme ed invincibile Golia c’è solo un popolo dell’Africa, alcuni animali sindacalmente riuniti e sopratutto un Mohicano, un Don Chisciotte: l’ultimo dei Futuristi alias Verso Contrario.

Il Teatro San Domenico ospita “L’America dentro”

Il primo dei tre spettacoli del progetto interregionale ha per titolo “Teatri del tempo presente” di Tiziano Guerini E’ stata presentata presso la Fondazione San Domenico la rassegna “Teatri del tempo presente”. Si tratta di un progetto interregionale del Ministero dei Beni e della Attività Culturali di promozione dello spettacolo finalizzato alla valorizzazione del teatro contemporaneo di nuova generazione. Hanno aderito al progetto 10 regioni fra cui la Lombardia - che, attraverso un soggetto attuatore selezionato in ogni regione (per la Lombardia l’Associazione culturale “Danzarte” di Brescia e come giovane compagnia “Fattoria Vittadini”) attiva azioni territoriali per la diffusione degli spettacoli prodotti fra le diverse regioni, nei contesti delle programmazioni teatrali. Anche il Teatro San Domenico di Crema è stato individuato come sede meritevole di ospitare alcune produzioni teatrali; in particolare “L’America dentro” del-

Presentazione dell’ultimo libro di Lauro Zanchi

antico significa giudicare, non solo nel senso di dare un giudizio ma anche nel senso di riflettere, valutare, mettendo(si)in discussione. La Grande Guerra, dunque, ha messo in discussione il mondo e il suo status quo, facendo sì che il mondo stesso riflettesse sulla propria condizione e si rinnovasse. Quindi catastrofe, riflessione e rinnovamento: ecco tre punti cardine che hanno indirizzato la scelta dei programmi per la stagione concertistica 20132014del teatro Ponchielli. Accanto ad essi, come d’abitudine, celebrazioni di vario tipo: omaggi a specifici compositori, a brani nell’anniversario della loro prima esecuzione, ed uno in partciolare a William Shakespeare nel 450° dalla nascita. Il primo appuntamento è per martedì 10 dicembre, alle ore 20.30, con il Trio Diaghilev (Mario Totaro e Daniela Ferrati al pianoforti, Ivan Gambini alle percussioni). Il 2014 verrà inaugurato (martedì 14 gennaio alle ore 20.30) dall’Orchestra da Camera di Mantova, che si esibirà con il trombettista Omar Tomasoni.

Carolina Balucani in “L’America dentro”

la regione Umbria, “Mal bianco” della regione Toscana e “Rock Rose wow” della regione Piemonte che verranno

rappresentate rispettivamente giovedì 31 ottobre, venerdì 15 novembre e venerdì 22 novembre.

Domani alle ore 16 in sala Alessandrini (in via Matilde di Canossa 18 a Crema), verrà presentato l’ultimo libro (cortoromanzo) di Lauro Zanchi dal titolo “Assoluto incontro” (Leone editore). Insegnante di tecnologie informatiche, il cremasco Lauro Zanchi ha pubblicato varie raccolte di poesie ed è ormai diventa-

Come detto, giovedì 31 ottobre, alle ore 21, il sipario del San Domenico si aprirà sulla rappresentazione “L’America dentro” con Carolina Balucani regista e attrice, Giuseppe Albert Montalto drammaturgo, i due attori Francesco Rossini e Andrea Collarino, Lucia Di Pietro danzatrice. La piece si articola in due capitoli: il primo presenta una giovane di 30 anni che vive ancora in casa dei propri genitori “sotto una campana di vetro”, senza un lavoro, sempre nella sua stanzetta di quando era bambina come punto di partenza per irreali viaggi nel tempo e nello spazio. Rimanere per sempre o andarsene? Il secondo narra di due uomini che “sono stati insieme”; uno dei due è ancora innamorato dell’altro. L’incontro avviene sulla Striscia di Gaza di fronte al muro che la separa da Israele; accettare o no la separazione è il dilemma sia delle due persone che del luogo: da che parte stare?

to un autore apprezzato. In “Assoluto incontro” è il viaggio verso Santiago de Compostela a diventare protagonista: un viaggio del corpo e dell’anima, “un cammino reale verso un luogo ideale”. Durante l’incontro sarà Barbara Rocca ad intervistare l’autore, mentre Rachele Donati De Conti leggerà alcuni brani del libro.

Rassegna di musica indipendente Vicende del convento degli Agostiniani

Ieri sera alle ore 22, presso il bar del Paniere in via Bramante a Crema, ha preso il via una rassegna musicale indirizzata alla musica indipendente nazionale e cremasca. Un appuntamento che avrà cadenza mensile e che cercherà di dare spazio a diverse realtà musicali. Protagonisti della prima serata è stato il duo acustico cremasco dei Black Coffee (Marcella Casciaro voce, e Simone Gianbruno chitarra) e i milanesi The Traveller, la band di Max Forleo. Il progetto prevede anche una copertura multimediale che coinvolgerà due realtà informative locali di base che con modalità diverse racconteranno queste serate. Infatti Nolli, il proprietario del bar Il Paniere, ha coinvolto Scream Zine e Sussurrandom che racconteranno le serate con recensioni e videointerviste. I Black Coffee hanno proposto classici del rock e dell’hard rock in chiave acustica e a seguire i The Traveller hanno presentato il disco appena uscito che si intitola “Life” e propone brani folk accompagnati da violino, armonica, contrabbasso, batteria e chitarre acustiche.

Il Museo Civico di Crema e del Cremasco presenta una serie di ben 14 incontri frutto della collaborazione fra diverse realtà associazionistiche (redazione Insula Fulcheria, Gruppo Antropologico Cremasco, Amici del Museo, Touring Club Italiano, L’Araldo, Gruppo Fondo Ambiente Italiano, delegazione di Cremona, Società Storica Cremasca, Associazione Italiana di Cultura Classica) da oggi fino a sabato 1 marzo, dedicati alle vicende di quello che fu il convento degli Agostiniani di Crema, sede principale

dell’Osservanza in Lombardia: gli uomini, le circostanze, i fatti, le idee. Oltre alla tematica agostiniana, la proposta si arricchisce della illustrazione dei “decorati al valore” del territorio, della presentazione della villa Vimercati Sanseverino di Vaiano, della comunicazione sui cimiteri cremaschi, la loro storia, le valenze artistiche, culturali ed antropologiche. Oggi alle ore 16.30 la rassegna ha inizio con la comunicazione su “I decorati al valor militare di Crema e territori limitrofi” a cura de L’Araldo e del Tuoring Club Italiano.

Una serie di 14 incontri a partire da oggi a Crema alle 16.30

Malavita al Nord al Caffè Letterario

Lunedì 28 ottobre incontro per il Caffè Letterario - alle ore 20.45 al Teatro San Domenico - con “Le mani delle mafie sugli affari in Lombardia”. Il magistrato-scrittore Giuseppe Gennari presenta “Le fondamenta della città” (Mondadori). Durante la serata accompagnamento musicale di Aksak Project Trio. Scioglimento del Consiglio comunale di Sedriano (Mi), inchieste che hanno toccato anche la provincia di Cremona sul connubio fra politica, affari e mafia: sono alcuni segnali che dimostrano come il Nord non sia escluso dagli interessi del malafare organizzato. Giuseppe Gennari, magistrato a Milano dal 1999, per anni si è occupato di criminalità economica; dal 2006 lavora presso l’ufficio Gip, dove ha seguito diverse indagini di rilevanza nazionale, tra cui quella relativa all'attività di spionaggio della security Telecom-Pirelli e, negli ultimi anni ha svolto le funzioni di giudice per le indagini preliminari nelle principali inchieste di 'ndrangheta condotte a Milano. «Il libro è una galleria di storie e personaggi che raccontano quanto pesante e diffusa sia la presenza della criminalità organizzata a Milano: puoi incontrarla nei cantieri edili della città, o quando ti siedi in un bar davanti a una slot machine o al video poker, e ancora nel recarti al centro sportivo oppure nel ricevere un pacco da un corriere espresso. Si pensi al monopolio del movimento terra e al recupero crediti, all'acquisizione di importanti imprese impegnate nella realizzazione di opere pubbliche e al controllo dei venditori ambulanti di panini – il malaffare organizzato coinvolge un lunghissimo elenco di insospettabile gente 'comune' (commercialisti, bancari, medici, impiegati, avvocati, carabinieri, poliziotti). Perché oggi sempre più spesso la ’ndrangheta veste in giacca e cravatta e si nasconde dietro il volto di uomini d’affari apparentemente irreprensibili. Occorre estirpare un male che rischia di minare la nostra società: sarebbe un errore pensare che la soluzione di questo problema possa essere delegata a giudici, pubblici ministeri e poliziotti. Un’efficace azione repressiva è, sì, fondamentale, ma non sufficiente”.


SPORT

lo lettere@ilpiccologiornale.it ECCELLENZA

Il Crema cerca conferme

Turno positivo per il Crema, rinfrancato dal 2-0 rifilato alla Cisanese (gol di Buonaiuto). Domani i nerobianchi cercano conferme sul campo del Base 96. Momentaccio per la Rivoltana, ko col fanalino di coda Villa d’Almè (0-1) e costretto a fare punti con il Real Milano.

Responsabile Fabio Varesi

CLASSIFICA (7ª giornata) Ciserano, Sondrio 17; Galbiatese 14; Cavenago 12; Mariano, Trevigliese 11; Fanfulla, Verdello, Crema 10; Ardor Lazzate, Desio 9; Real Milano 6; Base 96, Villa d’Almè 5; Rivoltana 4; Cisanese 3.

Domani la Cremo prova a calare il tris

A Bolzano contro il sempre ostico SudTirol l’obiettivo di Torrente è non perdere contatto con le squadre di testa

T

di Matteo Volpi

ornato il sereno con la doppia vittoria contro Lumezzane in campionato e Venezia in Coppa Italia (3-0 firmato da Bergamelli e dalla doppietta di Abbruscato) per la Cremonese è già tempo di nuovi esami. Domani al “Druso” di Bolzano, nella tana del SudTirol, la formazione di mister Torrente sarà infatti impegnata in una sfida difficile, dalla quale uscire con qualche punticino in tasca per dare seguito alla striscia positiva e non perdere altro terreno dal gruppetto delle prime della classifica. In occasione della sfida in terra altoatesina, mister Torrente dovrebbe confermare a grandi linee lo schieramento di domenica scorsa contro il Lumezzane, con Brighenti favorito rispetto ad Abbruscato nel ruolo di punta centrale nell’undici titolare. In settimana si sono alternate molte voci secondo le quali l’esclusione di Abbruscato contro il Lumezzane fosse dettata da un possibile litigio con il tecnico grigiorosso. Pettegolezzi fondamentalmente poco utili, peraltro cancellati dall’ottima prestazione di Abbruscato in coppa contro il Venezia, coronata da una splendida doppietta. Per il resto, confermato lo schieramento con il centrocampo a tre e ballottaggio in difesa tra Caracciolo (in rete contro il Lumezzane) e Bergamelli, al rientro dopo

PRIMA DIV. 7ª GIORNATA Carrarese-Unione Venezia

0-0

Como-Pro Vercelli

0-0

Cremonese-Lumezzane

0-1

Reggiana-AlbinoLeffe

2-3

Pavia-Feralpi Salò

1-1

San Marino-Savona

1-1

SudTirol-Virtus Entella

1-2

Vicenza-Pro Patria

1-1

CLASSIFICA GIRONE A

LEGA PRO Dopo i successi con Lumezzane e Venezia (in coppa) i grigiorossi vogliono continuare a vincere PROMOZIONE

Super Casalese Tre vittorie in sette giorni

Virtus Entella 17 Cremonese 15 Pro Vercelli 15 U. Venezia 13 AlbinoLeffe 13 Savona 10 Reggiana 10 Como 10 Lumezzane 8 Feralpi Salò 7 San Marino 7 SudTirol 6 Vicenza (-4) 5 Pavia 5 Carrarese 5 Pro Patria (-1) 3

IL PROSSIMO TURNO (27-10 H 14.30) AlbinoLeffe-Vicenza, Feralpi Salò-Como, LumezzaneCarrarese, Pro Patria-Unione Venezia, Pro VercelliSan Marino, Savona-Reggiana, SudTirol-Cremonese, Virtus Entella-Pavia. un turno di squalifica. Al seguito della squadra, anche per questa trasferta, è previsto un buon seguito di fedelissimi grigiorossi che coglieranno l’occasione per abbandonare la nebbia padana e fare scorpacciata di canederli per affrontare al meglio i primi freddi montani. Il SudTirol allenato dall’ex tecnico del Pergo, Claudio Rastelli (subentrato ad ini-

Brighenti in azione contro il Lumezzane (foto © Ivano Frittoli)

zio ottobre a D’Anna, a sua volta ex stopper del Chievo di Del Neri) è una compagine sempre ostica, nonostante un avvio di stagione decisamente stentato. L’ultima e unica vittoria risale al 15 settembre (4-0 in casa contro il Pavia), il cambio in panchina per ora non ha dato gli effetti sperati e domenica vedremo l’attacco più prolifico del girone (quello grigiorosso) sfidare la difesa

sino ad ora più perforata (ben undici reti al passivo). La partita sarà arbitrata da Saverio Pelagatti di Arezzo, con gli assistenti Angelo Bonafede di Bologna e Luigi Lanotte di Barletta. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Galli; Abbate, Caracciolo, Moi, Visconti; Armellino, Loviso, Baiocco; Casoli, Brighenti, Carlini. All.: Torrente

Archiviato il ko di Rimini i gialloblu vogliono tornare alla vittoria con il Bra, ultimo in classifica con soli 4 punti

La Pergolettese non deve far sconti al fanalino di Tiziano Guerini

Venenum in cauda dicevano i latini: il veleno in coda. Ma il Rimini non è stato scorpione: alla fine ha vinto una partita tutto sommato meritata. Così come la Pergolettese non esce ridimensionata da una sconfitta che è giunta a due minuti dal termine dei tempi regolamentari e che fino ad allora aveva in un modo o nell’altro controllato. Non è bastato comunque un Matteo Grandi da “otto” perché il Pergo riuscisse a portare in porto una partita che alla fine poteva offrire, con un po’ di fortuna, solo un pareggio. La Pergolettese ha giocato il secondo tempo troppo in affanno, con una occasione da gol sprecata di testa da Jeda. Ed alla fine, al 43’ minuto della ripresa c’è scappato il gol. Molto più difficile invece per i gialloblu sperare di andare in gol: Jeda e Bardelloni, pur lodevoli per impegno, non sono grandi goleador. Bisogna che anche altri si

Matteo Grandi

facciano carico di cercare il punto vincente: i centrali con qualche tiro da fuori area, o Jovine mostrando più coraggio nel cercare di saltare l’uomo, perché altrimenti il gol rimane un miraggio. Il primo tempo è stato giocato tutto sommato alla pari fra due squadre dal gioco simile, con leggera prevalenza del Rimini, all’inizio ed alla fine della prima frazione. Il Pergo si è fatto pericoloso al 18’ ed al 22’ minuto con una azione insistita in area e tiro di

Zanola appena alto e con un contropiede che ha visto Esposito, nella circostanza egoista (tiro fuori), con Bardelloni ben piazzato e libero. Il risultato negativo non deve far velo, si diceva, alla grande partita di Matteo Grandi, che si è esibito in almeno tre parate eccezionali: l’ultima al 40’, appena prima di capitolare, senza nessuna responsabilità, su una incursione di Baldazzi dalla sinistra e tiro ravvicinato di testa del nuovo entrato Valeriani. A quel punto da almeno un quarto d’ora il Pergo era in affanno e mostrava chiaramente di giocare per il pareggio; è stato forse troppo azzardato sostituire nel secondo tempo due attaccanti – Jeda al 22’ e Bardelloni al 33’ - con le altre punte Bertazzoli e Zerbo. Un centrocampista avrebbe forse meglio risposto alle esigenze della squadra che in quel momento cercava di strappare con le unghie e i denti un buon pareggio: sperare in un colpo vincente è parso

troppo! Naturalmente si tratta del “senno di poi”. Adesso il Pergo, con i suoi 12 punti, occupa di fatto il 4° posto in classifica ma con 5 squadre davanti con un punteggio maggiore ed altre due a pari punti. Una posizione buona, ma non ottima. Una vittoria domani – non impossibile - rimetterebbe le cose a posto. Si aspetta allo stadio Voltini il Bra, che occupa l’ultimo posto in classifica a 4 punti in coabitazione con il Castiglione, dopo aver vinto la scorsa domenica con il Torres. Una squadra non irresistibile, che però in questi ultimi due anni è riuscita a passare dall’Eccellenza alla Lega Pro. I giallorossi di Bra, provincia di Cuneo, compiono quest’anno il secolo di vita essendo stati fondati nel 1913 e l’incontro con il Pergo giunge una domenica prima del loro derby provinciale appunto con il Cuneo. Il presidente Giacomo Germanetti e l’allenatore Fabrizio Daidola vorrebbero giungerci con qualche punto in

più. Ma per la Pergolettese questa è una partita che non si può perdere! Attenzione: il calcio d’inizio sarà alle ore 14.30.

NUMERI

8ª GIORNATA Bassano-Bellaria 4-0, Bra-Torres 2-1, Delta Porto Tolle-Real Vicenza 0-3, Forlì-Cuneo 2-1, Mantova-Castiglione 3-0, Monza-Vecomp Ve 3-2, Renate-Alessandria 0-0, Rimini-Pergolettese 1-0, Santarcangelo-Spal 2-0. 9ª GIORNATA (27-10 h 14.30) Alessandria-Forlì, Bellaria-Renate, Castiglione-Torres, Cuneo-Monza, Mantova-Rimini, PergoletteseBra, Real Vicenza-Bassano, SpalDelta Porto Tolle, Vecomp-Santarcangelo. CLASSIFICA Real Vicenza 16; Monza 15; Bassano, Santarcangelo, Rimini 14; Cuneo, Vecomp, Pergolettese 12; Alessandria, Forlì 11; Mantova, Renate 10; Spal 8; Delta Porto Tolle, Bellaria 7; Torres 6; Castiglione, Bra 4.

Un 3-1 al Ciano (con gol ospite subito solo al 95’) la domenica, Montecchio espugnata 1-0 il mercoledì e la domenica successiva un secco 3-0 a Soragna. La Casalese ha messo in archivio la settimana d’oro, che la ha consentito di proiettarsi dalla zona playout ad un passo da quelli che sarebbero i playoff, se il miope comitato emiliano li avesse finalmente introdotti. Ma in Baslenga conta solo la salvezza, già un grande risultato se si considera che i biancocelesti sono la squadra più giovane del torneo. In realtà non è ancora agevole mettere un limite a questi ragazzi, che sotto la guida di Terenzio Agazzi (che li conosce uno ad uno per averli allenati nel settore giovanile) hanno conquistato un’ormai insperata salvezza con un crescendo spettacolare nella scorsa stagione, e in questa, dopo la partenza così così, nelle ultime 7 gare (14 punti raccolti) hanno migliorato di prestazione in prestazione sino al match senza storia di Soragna. La rosa è tutta a disposizione, a parte qualche acciacco a centrocampo (dove però Azzi, Quarantani e Maffezzoli a turno sono stati assai ben sostituiti da Oxoli e Romanini) e il rientro di Bosoni e Dall’Asta ai due estremi (portiere e centravanti) ha completato il quadro. Domenica arriva la Valtarese, ultima con un punto. Sapendo come girano spesso le cose per le squadre giovani, è forse l’esame più difficile. Nella Promozione lombarda, il derby stavolta è stato fatale al Casalbuttano, sconfitto (3-0) a Soresina 7 giorni dopo aver battuto la Luisiana. I pandinesi sembrano appannati e non sono andati oltre lo 0-0 casalingo con la Pagazzanese. CLASSIFICA (9ª giornata) Bibbiano 25; Carignano 19; Castellana, Castelnovese 18; Fontana Audax 15; Casalese 14; Monticelli 13; Traversetolo 12; Montecchio, Brescello 11; Cadelbosco, Ciano 10; Biancazzurra, Medesanese 9; Soragna 8; Basilica 2000 6; Povigliese, Valtarese 1.


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Sport

Sabato 26 Ottobre 2013

Contro Genoa e Catania (mercoledì) non può sbagliare

La capolista Lanciano Formula 1 in India chiede strada al Padova Moto in Giappone

DALL’ITALIA & DAL MONDO

Juve in cerca di riscatto

(F.V.) Due sconfitte consecutive (tra campionato e Champions), sono una rarità per la Juve nelle ultime stagioni. Una coincidenza o vera crisi in casa bianconera? Lo sapremo nei prossimo giorni, quando la squadra di Conte ospiterà prima il Genoa (domani) e poi il Catania (mercoledì). Due successi sono d’obbligo, in caso contrario la Roma rischia di diventare già imprendibile. Esame granata per il Napoli, che vuole tornare al successo anche in campionato. 8ª GIORNATA Atalanta-Lazio 2-1, Cagliari-Catania 2-1, Fiorentina-Juventus 4-2, Genoa-Chievo 2-1, Livorno-Sampdoria 1-2, Milan-Udinese 1-0, RomaNapoli 2-0, Sassuolo-Bologna 2-1, Torino-Inter 3-3, Verona-Parma 3-2. 9ª GIORNATA (27-10 h 15) Bologna-Livorno, Catania-Sassuolo, Chievo-Fiorentina, Inter-Verona (26-10 h 20.45), Juventus-Genoa, Lazio-Cagliari (h 20.45), Napoli-Torino (h 12.30), Parma-Milan, Sampdoria-Atalanta (26-10 h 18), Udinese-Roma. 10ª GIORNATA (30-10 h 20.45) Atalanta-Inter (29-10 h 2.45), Cagliari-Bologna, Fiorentina-Napoli, Genoa-Parma, Juventus-Catania, Livorno-Torino, Milan-Lazio, Roma-Chievo (31-10 h 2045), Sassuolo-Udinese, Verona-Sampdoria. CLASSIFICA Roma 24; Napoli, Juventus 19; Verona 16; Inter, Fiorentina 15; Atalanta 12; Milan, Lazio 11; Torino, Udinese, Cagliari 10; Parma 9; Livorno Genoa 8; Sampdoria 6; Catania, Sassuolo 5; Chievo 4; Bologna 3.

La Virtus Lanciano difende la vetta contro il rinfrancato Padova. 10ª GIORNATA Avellino-Carpi 4-1, Brescia-Cittadella 4-1, Cesena-Bari 2-1, Crotone-Virtus Lanciano 1-2, Empoli-Varese 2-0, Modena-Reggina 3-0, Padova-Juve Stabia 2-1, Pescara-Latina 0-1, Siena-Palerma 2-3, Ternana-Novara 5-0, Trapani-Spezia 1-1. 11ª GIORNATA (26-10 h 15) Bari-Trapani, Brescia-Siena, CarpiLatina, Cittadella-Avellino (29-10 h 20.30), Juve Stabia-Empoli, Novara-Cesena (28-10 h 20.30), Palermo-Varese, Reggina-Pescara (25-10 h 20.30), Spezia-Modena, Ternana-Crotone, Virtus Lanciano-Padova. 12ª GIORNATA (1-11 h 15) Avellino-Palermo (3-11 h 12.30), Cesena-Ternana, Crotone-Novara, Empoli-Bari (h 20.30), LatinaReggina, Modena-Virtus Lanciano (h 12.30), Padova-Spezia, Pescara-Brescia, Siena-Cittadella (2-11 h 15), Trapani-Carpi, VareseJuve Stabia (h 12.30). CLASSIFICA Virtus Lanciano 22; Empoli, Cesena 20; Ave-lino 18; Palermo 17; Crotone 16; Modena, Varese 15; Spezia 14; Cittadella 13; Brescia, Latina 12; Siena (-5), Trapani 11; Carpi, Ternana, Novara 10; Reggina 9; Pescara, Bari 8 (-3); Padova 7; Juve Stabia 5.

Un dominio senza fine. Sebastian Vettel, a un passo da suo quarto titolo mondiale consecutivo, ha dominato anche le prove libere del Gp dell’India Il tedesco ha preceduto il compagno di squadra Webber, Grosjean, Hamilton e Alonso. A questo punto appare difficile che domani Vettel (90 punti di vantaggio su Alonso) brindi al suo nuovo titolo iridato. Oggi alle 10.30 appuntamento con le qualifiche (diretta Sky Sport F1, differita dalle 15 su Rai 2), mentre domani - sempre alle 10.30 - spazio alla gara (diretta Sky Sport F1, differita dalle 14.30 su Rai 1). MOTOMONDIALE Dopo il clamoroso errore di Marquez e del suo team in Australia, il mondiale della MotoGp si è riaperto. Ecco perché la gara di Motegi in Giappone è decisiva per la sfida tra lo stesso Marquez (18 punti di vantaggio) e Lorenzo. Ieri, a causa della pioggia, sono state annullate le prove libere. Vedremo se oggi i centauri potranno scendere in pista. La gara è in programma domani alle 6 (in diretta su Italia 1).

La Vanoli sogna il primo Brindisi

Malgrado sia ancora a quota zero la formazione di Gresta ha confermato di essere competitiva per la massima serie

D

di Giovanni Zagni

opo due giornate di campionato chi avrebbe previsto che in cima alla classifica si trovassero a punteggio pie-no Caserta, Bologna e Roma e che Milano, Siena e Sassari avessero già subito uno stop? Francamente, pensiamo pochi anche tra i più esperti commentatori del campionato di basket, o forse sono gli effetti del tanto equilibrio o dell’inizio a volte frettoloso o poco fortunato della preparazione estiva. Meno sorprendente, visti roster ed infortuni vari, trovare a quota zero Montegranaro, Pistoia e Vanoli. Ma l’elite del campionato sta nel mezzo, o forse no. Vedremo in seguito. Intanto abbiamo visto una grande Vanoli per 10’, che forse s’è illusa dopo il 28-7 di poter vivacchiare più in là, ma la reazione dei felsinei ha raggiunto lo scopo, sia pure nella coda del supplementare. La Vanoli ha risentito forse anche troppo dell’infortunio di Chase (in recupero) e così Woodside, che a noi non è dispiaciuto, non ha più

LEGA A 1ª GIORNATA Cremona-Bologna

82-87

Milano-Varese

84-72

Pesaro-Caserta

84-93

Pistoia-Avellino

75-83

Reggio Emilia-Siena

67-59

Roma-Brindisi

67-59

Sassari-Cantù

83-69

Venezia-Montegranaro

102-68

CLASSIFICA

LEGA A Dopo la rocambolesca sconfitta con la Virtus Bologna i biancoblu cercano gloria domani in Puglia Il Basket Team Crema ospita domani il Broni SERIE A2

Caserta 4 Bologna 4 Roma 4 Sassari 2 Brindisi 2 Pesaro 2 Varese 2 Milano 2 Reggio Emilia 2 Venezia 2 Avellino 2 Siena 2 Cantù 2 Pistoia 0 Cremona 0 Montegranaro 0

IL PROSSIMO TURNO (27-10 H 18.15)

Avellino-Roma (h 20.30 su Rai Sport 1), BrindisiCremona, Cantù-Pesaro, Caserta-Milano, Montegranaro-Reggio Emilia, Sassari-Pistoia, Siena-Bologna (28-10 h 20.30), Varese-Venezia. avuto cambio, mentre Rich ne meritava molto di cambio, così come Jackson, mentre Kelly ed Ndoja si dannavano l’anima per tenere la barca

in linea di galleggiamento. Ma non è servito purtroppo. Resta di positivo aver visto che gli uomini ci sono ed il tempo non può che migliorarne le pre-

Anche un anno fa si giocò alla 3ª giornata Ironia della sorte anche un anno fa (era il 14 ottobre 2012) il match di Brindisi andò in scena alla terza giornata e anche allora la Vanoli era reduce da due ko di fila. In Puglia arrivà il terzo ko, ma stavolta la compagine di coach Gresta vuole invertire la rotta, anche se battere l’Enel non sarà facile.

Piadena è a caccia del primo successo

ENEL BRINDISI-VANOLI CREMONA 78-69 (17-16, 39-27; 59-47) ENEL BRINDISI: Viggiano 5 (1/1, 1/4), Robinson 8 (4/6, 0/1), Reynolds 10 (1/2, 2/4), Formenti 6 (2/2, 0/1), Fultz 4 (0/3 da tre), Ndoja 13 (2/3, 3/4), Simmons 9 (4/5, 0/1), Porfido ne, Zerini, Gibson 21 (5/6, 3/5), Rosato, Grant 2. All.: Bucchi. VANOLI CREMONA: Vitali (0/3 da due), Kotti 3 (1/3 da due), Jackson 19 (6/11, 2/5), Belloni ne, Conti ne, Ruini (0/2, 0/1), Johnson 9 (4/4, 0/2), Harris 30 (10/17, 2/3), Huff 2 (0/3 da tre), Stipanovic 6 (3/4 da due), Cazzaniga. All.: Caja. ARBITRI: Mattioli, Weidmann e Terreni.

Prosegue il momento difficile dell’Mg.K Vis Piadena, ancora a quota zero in classifica. Nell’ultimo turno è arrivata la terza sconfitta consecutiva, malgrado i piadenesi siano rimasti avanti nel punteggio per trentotto minuti, prima di cedere alla corazzata Bergamo, che si è portata a casa due punti importanti, visto l’andamento della gara. Il match si è concluso sul 66-69 (14-10, 35-28; 50-43 i parziali) ed ha lasciato molti rimpianti nella squadra di coach Adani, alla quale non sono bastati i 15 punti di Castagnaro e i 14 di Vacchelli. Anche se la situazione non è facile, c’è tutto il tempo per rimediare e i segnali di ripresa mostrati contro Bergamo devono dare forza a un gruppo che ha bisogno di un’iniezione di fiducia. L’occasione buona si presenta domani pomeriggio a San Lazzaro di Savena, contro la formazione bolognese reduce dal faticoso successo sul Bernareggio (il primo stagionale), ma che sulla carta appare alla portata di Piadena. CLASSIFICA (3ª giornata) Imola, Bologna 6; Saronno, Crema, Milano 3, Bergamo 4; Pisogne, Nerviano, San Lazzaro di Savena, Calolziocorte, Lissone, Reggio Emilia, Bernareggio 2; Piadena 0.

La Vanoli prima del match (foto Mario F. Rossi)

stazioni dei singoli e di squadra. Sarà Gresta a lavorarci in palestra per trovare miglior fortuna. Passiamo oltre ed andiamo a Brindisi, tappa di domani, dove troveremo un clima infuocato e un complesso di grande caratura tecnica e fisica e perciò una partita da affrontare con lo spirito battagliero, che occorre sempre in questo equilibrio che pensiamo destinato a non esaurirsi in pochi turni. Ben vengano comunque questi scontri con squadre blasonate, che serviranno ad aumentare la voglia di provarci per un gruppo tanto nuovo, quanto potenzialmente buono come quello a disposizione della società, che necessita di qualche gara di rodaggio, ma che non dovrebbe deludere in avvenire.

Dopo il turno di riposo, la Tec-Mar Crema torna sul parquet domani pomeriggio contro il Broni per un atteso derby lombardo, già andato in scena nella finale del Memorial Pasquini e vinto dal Basket Team (nella foto). La formazione pavese è reduce dal netto successo di Ancona, contro un avversario battuto all’esordio anche dalle cremasche. Domani in palio ci sono due punti molto importanti, grazie ai quali le azzurre potrebbero mantenersi nella parte alta della classifica, che al momento vede il Vigarano unica squadra a punteggio pieno. Capolista che stasera ospitano il Civitanova Marche ancora a quota zero e che quindi ha ottime possibilità di rimanere imbattuta. 2ª GIORNATA Ancona-Broni 55-65, Vigarano-Ferrara 73-54, Civitanova Marche-Bologna 60-70. Ha riposato: Tec-Mar Crema. 3ª GIORNATA Bologna-Ancona, Viga-rano-Civitanova Marche, Tec-Mar Cre-ma-Broni. Riposa: Ferrara. CLASSIFICA Vigarano 4; Bologna, Tec-Mar Crema, Broni, Ferrara 2; Ancona, Civitanova Marche 0.

L’Erogasmet vuole stupire anche con il Saronno BASKET DNC

Persico a canestro

Seconda vittoria esterna per l’Erogasmet Crema, corsara sul campo di Basiglio contro una combattiva Milano3, al termine di un tempo supplementare come già accaduto due settimane prima a Pisogne e dopo essere stata sotto nel punteggio anche di tredici punti. La formazione cremasca, partita forte con nove punti di Persico nel primo quarto, ha subìto il ritorno degli avversari chiudendo il primo tempo sotto di due punti ed il terzo quarto addirittura di tredici (5138). A questo punto una veemente reazione, concretizzata soprattutto da un incontenibile Galiazzo, ha riportato in partita i leoni biancorossi, al termine della contesa vincitori per 74-70 (17-12, 30-32; 38-51, 65-65). Pacata la reazione di coach Alessandro Galli: «Sono soddisfatto per la vittoria e per la condizione fisica mostrata. Dovremo lavorare sull’approccio al match, evitare passaggi a vuoto e migliorare la percentuale di realizzazione dei liberi». Satasera al PalaCremonesi è di scena la Freestation Saronno, ambiziosa formazione inopinatamente sconfitta nel turno scorso. Il probabile rientro del play titolare Mercante

dovrebbe restituire pericolosità al gioco degli ospiti, anche se il giovanissimo Minoli, nazionale giovanile classe 1994, non lo ha assolutamente fatto rimpiangere. Il reparto guardie comprende l’uomo più pericoloso, il tiratore Alessandro Villa, che eccelle anche nella fase difensiva. L’ex della partita è Carlo Bianchi, giocatore forte a rimbalzo ed in difesa. Il veterano De Piccoli, scuola Desio, è il classico tuttofare e forte della propria esperienza prende spesso con successo tiri decisivi. L’area pitturata è il terreno di Collini, atleta esplosivo ed eccellente saltatore, ma dotato anche di una buona mano. Dalla panchina escono con regolarità la guardia Leva, pericoloso tiratore, l’ala forte Bossola, anch’egli buon realizzatore e l’esperto centro Albani, ex Bergamo e Lissone, solo per citare le ultime tappe di una lunga carriera. Una formazione pericolosa, insomma, con parecchi uomini in grado di andare in doppia cifra e scottata dall’imprevista sconfitta casalinga contro Castiglione Murri Bologna, capolista a sorpresa assieme alla favorita BImola. Palla a due alle ore 21. Marco Cattaneo


Sport

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Sabato 26 Ottobre 2013

I giovani talenti italiani crescono e vincono

CICLISMO Tra gli Juniores il cremonese Pedretti si è imposto sia in strada che in pista. Due ori europei per Viviani

N

di Fortunato Chiodo

on è per niente casuale che il “36° Trofeo Caduti Besnatesi”, classica di chiusura del calendario per la categoria Juniores, abbia visto il successo del 17enne cremonese Giovanni Pedretti, tre vittorie nel 2013, che corre per il CC Cremonese-Arvedi, orchestrato dal team manager Massimo Rabbaglio. La corsa di Besnate (Varese) è andata al corridore più forte, che ha battuto Nicola Bagioli (Canturino 1902) e il rumeno Lucian Buga (Biassono). Pedretti ha coperto i 110 km in 2h 40’, alla media di 41,164 km/h. Che Pedretti sia in un ottimo momento di forma lo conferma il successo nell’inseguimento a squadre su pista agli Assoluti di Montichiari con la formazione lombarda. Insieme a all’orobico Davide Plebani (Team Lvf) e ai milanesi Matteo Moschetti e Giacomo Garavaglia (Busto Garolfo) ha battuto le quotate selezioni di Veneto e Pie-monte. Jakub Mareczko, 19 anni, bresciano di Raffa di Puegnago del Garda, ma di origine polacca, ha vinto allo sprint la “92ª Coppa d’Inverno”, classica che chiude la stagione agonistica in Italia della categoria Elite e Under 23 a Biassono (Mb), anche se quest’anno non sarà così visto che l’atto conclusivo è previsto per il Trofeo Comune di

Uno dei successi stagionali di Giovanni Pedretti

Acquanegra nel Mantovano. Mareczko, portacolori della Viris Maserati di Vigevano del presidente Leonardo Pirro, al suo primo anno tra i dilettanti ha già messo insieme tre successi, fulminando allo sprint un drappello di trenta corridori. «Lo sprint è il mio marchio di fabbrica, ma vorrei diventare completo», ha detto il vincitore. Ha preceduto il veneto Mirco Maestri (General Store) e il romagnolo Luca Pacioni (Team Colpack). Il bresciano Davide Martinelli (Food Italia), campione italiano a cronometro, figlio del direttore sportivo dell’Astana Beppe Martinelli, ha ottenuto il posto d’onore sia nella prova in linea alle spalle del veneto Nicola Toffoli (General

Store), sia nella prova contro il tempo vinta dall’ucraino Marlen Zmorko (Palazzago), a Ponsacco (Pisa). Michele Bicelli, 19enne bresciano di Ghedi che difende i colori della Delio Gallina-Colosio, ha trionfato tra i dilettanti nella “64ª Targa Crocefisso”, svoltasi a Polignano a Mare (Ba), davanti a compagni di squadra Simone Petilli, Andrea Meggiorin, Nicola Gaffurini e Giacomo Gallo. Simon Velasco (Work Service), Junior di patron Massimo Lavorato, si è aggiudicato il 20° Trofeo Polisportiva di Camignone (Brescia). Il tedesco Tony Martin (Omega), tre volte iridato, ha vinto a Les Herbiers (Fra) la Crono delle Nazioni che chiude la stagione. Sul podio anche lo svedese

Larson e il francese Chavanel. Per Marco Pinotti (Bmc) quarto posto nell’ultima gara da professionisti. ACQUANEGRA SUL CHIESE Al Gran Premio d’Autunno, ultima gara della stagione per dilettanti, con arrivo a Acquanegra sul Chiese (Mn), affermazione numero dieci del tricolore Under 23 Andrea Zordan (Zalf Fior), pilotato dal suo compagno di squadra il rumeno Andrei Nichita. Ha messo in fila in volata dieci corridori: ha preceduto Ivan Balykin (Podenzano), Mirco Maestri (General Store), Iuri Filosi (Viris Maserati) e Nicola Gaffiurini (Delio Gallina). Maestri si è aggiudicato la Challange “Fiume Oglio e le Terre di Confine” (Bozzolo, Calvatone e Acquanegra sul Chiese). ELIA VIVIANI D’ORO Elia Viviani, 24enne di Isola della Scala (Verona), professionista dal 2010 e sotto contratto con la Cannondale, vanta un palmarès di 24 vittorie su strada, delle quali sei nel 2013. Infatti, impallinando il talentuoso francese Thomas Boudat, ha riconquistato il titolo continentale della corsa a punti a Apeldoorn (Olanda), lottando sino all’ ultimo metro e rifilando una dozzina di punti di distacco. E come non bastasse, Viviani ha vinto un altro oro nella specialità dell’Americana, insieme a Liam Bertazzo, 21enne padovano dilettante della Trevigiani, grazie all’ultimo sprint sugli spagnoli Muntaner e Torres.

RUGBY

NEWS

I “big” delle due ruote non cambiano squadra

(F.C.) Al termione della stagione, è già tempo di pensare al 2014. Chris Froome con i suoi modi gentili, ha messo assieme molti successi nel 2013 (Oman, Criterium, Romandia, Delfinato e soprattutto Tour de France) ed è stato confermato da Sir Dave Brailsford, il boss dello squadrone inglese Sky Procy-cling, che ha tanti meriti nella scalata del ciclismo britannico. Vincenzo Nibali, detto lo “Squalo” dello Stretto”, era corteggiato da parecchi team, ma ha rinnovato co il Team Astana fino al 2016 (si parla di 4 milioni all’anno). Per quanto riguarda il Cannon-dale Pro Cycling, nel 2014 doveva essere abbinato alla Tinkoff, invece le cose si sono complicate. Che cosa potrebbe succedere? Le possibilità di accordo sono poche, nel caso di rottura, Cannondale si troverebbe nella difficile situazione di doversi accollare tutto il budget, passando dai 10,5 milioni circa del 2013, a quasi 12 con gli aumenti a Sagan e Moser e per l’azienda di bici non sarebbe agevole, visti i problemi della canadese Dorel, la holding alla quale fa capo. In Spagna la Telefonica, proprietaria del Marchio Movistar, ha rinnovato per altri tre anni la sponsorizzazione alla squadra diretta da Eusebio Unzue e capitanata da Alejandro Valverde. Lo spagnolo Alberto Contador, infine, sembra sia intenzionato a prolungare il contratto con Saxo Bank del team manager danese Bjarne Riis.

Il Crema non sfigura ma deve cedere con il Botticino

E’ tornato sconfitto il Crema dalla difficile trasferta di Botticino. Padroni di casa troppo forti per la formazione neroverde che, nonostante il pesante punteggio, ha giocato una onesta partita. Il 68-7 finale, anche se fin troppo pesante, è eloquente sull’andamento della partita che è stata in controllo da parte dei bresciani fin dai primi minuti di gioco. Dodici le segnature del Botticino distribute equamente nei due tempi intervallati

dalla perla di Loda, che al minuto 4 della ripresa ha segnato la bellissima meta della bandiera, trasformata da Locatelli. Bresciani superiori sia nelle fasi statiche che in quelle dinamiche. Mischia più pesante ed organizzata che è riescita con una grande spinta a creare quella superiorità numerica necessaria per sviluppare il gioco al largo. Nulla ha potuto perciò una discreta difesa cremasca, che è stata costretta a giocare sempre in

sottonumero. Il campo pesante ha poi accentuato questa differenza, limitando il gioco offensivo dei cremaschi, improntato sulla velocità. Contro una delle maggiori candidate alla vittoria finale del campionato, non tutto è stato da buttare: da salvare c’è la tenuta mentale per tutti gli ottanta minuti e la bella prova del giovane Panzetti, al debutto in un ruolo così delicato come il mediano di mischia. Ora c’è la prima sosta del campionato e si

riprenderà la prima domenica di novembre :l’avversario, da affrontare sul campo amico di via Toffetti sarà il Seregno, squadra sulla carta abbordabile, già battuta anche lo scorso anno. Questi quindici giorni serviranno a mister Zaini per recuperare i giocatori infortunati e cercare di eliminare i tanti errori commessi fino ad oggi, cercando di migliorare sia la compattezza che l’organizzazione difensiva, lavorando anche sulla testa e sulla

convinzione di un gruppo che è sicuramente migliore di quello visto fin’ora ,per risalire la china in una stagione iniziata non nel migliore dei modi. Nulla da fare anche per il Cremona Rugby, battuto 20-24 dall’Asola in un match comunque combattuto. I grigiorossi proveranno a rifarsi il 3 novembre sul campo di Lodi. Ha completato un turno avaro di soddisfazioni il pesante ko del Casalmaggiore, travolto 41-0 dal Bassa Bresciana. Dopo la sosta, la squadra casalasca osserverà il turno di riposo e in queste due settimane di inattività cercherà di allenarsi per migliorare la condizione.

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26

Sport

Sabato 26 Ottobre 2013

Pomì, è arrivata l’ora dell’esordio

Il tecnico delle casalasche è ottimista: «La nostra squadra ha la possibilità di lottare contro qualsiasi avversario»

A

poche ore dall’esordio in campionato con la Foppapedretti Bergamo, davanti alle telecamere di Rai Sport 1, cresce l’attesa in casa Pomì. Mentre la società sta mettendo a punto gli ultimi dettagli per presentarsi al meglio a questo primo appuntamento con la storia, la squadra prosegue nella propria marcia di avvicinamento con motivato ottimismo e grande concentrazione. Affidiamo al tecnico Alessandro Beltrami un bilancio della fase di pre-campionato e una proiezione su quello che sarà il ruolo della Pomì. «Abbiamo archiviato un pre campionato lungo ed intenso che ha dato riscontri positivi a prescindere dai risultati e che mi ha permesso di iniziare a farmi un’idea del valore delle singole giocatrici e del gruppo a mia disposizione – spiega il tecnico della formazione di Casalmaggiore -. Ho trovato una squadra disposta a lavorare con professionalità ed entusiasmo e desiderosa di mettersi in gioco. La strada ovviamente non è ancora stata completata, il rodaggio è tuttora in corso, ma direi che i segnali evidenziatisi in palestra e nei vari test amichevoli sono stati più che confortanti». Il rendimento della Pomì delle prime giornate passerà gioco forza dalla condizione fisica sinora raggiunta. «Direi che attualmente la condizio-

1ª GIORNATA - SERIE A1 Busto Arsizio-Casalmaggiore

rinv.

Piacenza-Forlì

3-0

Bergamo-Novara

3-0

Conegliano-Frosinone

3-1

Ornavasso-Modena

2-3

CLASSIFICA

VOLLEY A1 In diretta su Rai Sport 1 la matricola di Beltrami affronta stasera la blasonata Bergamo IN BREVE

Triathlon Stradivari ancora in evidenza

Piacenza 3 Bergamo 3 Conegiano 3 Modena 2 Ornavasso 1 Busto Arsizio 0 Casalmaggiore 0 Urbino 0 Frosinone 0 Novara 0 Forlì 0

IL PROSSIMO TURNO (27-10 H 18)

Forlì-Busto Arsizio,Urbino-Piacenza, Pomì Casalmaggiore-Bergamo (26-10 h 20.30 su Rai Sport 1), Novara-Conegliano, Frosinone-Ornavasso. Riposa: Liu Jo Modena. ne fisica della squadra si aggira su un buon settanta per cento, situazione più che accettabile visto il periodo preparatorio alle spalle e destinata a crescere nei prossimi mesi. Essere al massimo, o vicini alla condizione ottimale già ora non sarebbe naturale ed impedirebbe di reggere le fatiche di tutta la stagione». Da poco la squadra ha raggiunto completezza con gli arrivi delle nazionali Camera e Gennari. «L’inserimento procede secondo i programmi, ovviamente il loro arrivo ha rotto determinati equilibri venutisi a creare, ma questo è segnale positivo in quanto ci permetterà di alzare il livello e la qualità del nostro lavoro». Il primo

MARCIA

Memorial Bruno Tartati domani a Casalmaggiore

(V.R.) Appuntamento clou per la marcia italiana domani a Casalmaggiore, dove si disputa la 27ª edizione del Memorial Bruno Tartari, che rappresenta uno degli eventi principali della marcia giovanile e costituisce la finale del Trofeo delle Regioni di marcia nelle categorie maschile e femminile Ragazzi e Cadetti. Ad organizzare è ovviamente l’Interflumina E’ Più Pomì e l’evento sportivo si inserisce in un quadro assai ricco, che coinvolge associazioni, scuole e progetti importanti e che si avvarrà della presenza del presidente dell’atletica italiana Alfio Giomi. Assieme al suo presidente, la Fidal sarà rappresentata dal direttore generale Dino Ponchio. Inoltre saranno presenti i famigliari del grande marciatore Pino Dordoni, oro olimpico ad Helsinki nel 1952 (oltre al successo agli Europei del 1950 a Bruxelles) e scomparso nel 1998. Il ritrovo degli atleti è previsto in piazza Garibaldi alle ore 13.45. La prima gara avrà inizio alle 14.15 e vedrà impegnati gli Esordienti A, B e C (sulla distanza di 600 metri), quindi alle 14.30 saranno al via le Ragazze (2 km), alle 14.45 i Ragazzi (2 km), alle 15 le Cadette (3 km) e alle 15.25 i Cadetti (4 km). Il quotato tecnico di marcia Ruggero Sala (allena alcuni azzurri) sarà lo speaker della manifestazione. Nella giornata di oggi è previsto l’arrivo delle Regioni più lontane, che saranno ospitate dall’Interflumina E’ Più Pomì presso l’Hotel Bifi: si tratta degli atleti di Calabria, Campania, Lazio e Sicilia. Altro servizio a pagina 18

La Pomì a muro

turno siete stati alla finestra, l’occasione è comunque stata propizia per fare le prime considerazioni sul campionato. «La prima giornata ha confermato l’idea che mi ero fatto, quella di un campionato con quattro, cinque squadre dotate di una caratura superiore e tutte le altre a seguire. Sarà interessante vedere come si svilupperà la situazione perché potrebbe esserci un sostanziale equilibrio tra le formazioni di seconda fascia». E la Pomì quale ruolo potrebbe giocare? «E’ difficile sbilanciarsi, va da sé che potrebbe bastare poco per passare da un campionato bellissimo ad uno normale. Ciò detto ritengo che questa Pomì abbia insite grosse potenzialità

in grado di permetterle di giocare una buona pallavolo, di lottare contro qualsiasi avversario e far divertire i nostri tifosi ed appassionati». Tra le bergamasche, vincitrici al-l’esordio contro Novara, non ci sarà Valentina Diouf, che soffre di un edema dell’osso del ginocchio sinistro. La società orobica fa sapere che non sono ancora stati accertati i tempi di recupero, ma certamente la giocatrice salterà la trasferta di stasera contro la Pomì. Non esistono precedenti e il match di stasera è una prima assoluta nel campionato italiano. Arbitreranno la sfida del PalaFarina di Viadana, Marco Braico e Antonino Genna.

TRIATHLON Lo scorso fine settimana ha regalato grandi soddisfazioni al Triathlon Stradivari. Huber Rossi si è imposto nel Duathlon Mtb del Molato di Nibbiano in 55’01”, mentre Veronica Signorini ha trionfato in Sicilia nel triathlon di San Vito Lo Capo. Tempo finale per l’atleta cremonese 1h06’32”. PODISMO La 12ª maratonina di Cremona è stata vinta dal marocchino Taofique El Barhoumi (Atletica Casone Noceto) in 1h02’35”. Primo degli italiani Giammarco Buttazzo, 5° con 1h03’25”. In campo femminile, successo della keniana Hellen Jepkurgat (1h12’41”), che ha preceduto Claudia Pinna (1h13’14”). HOCKEY PISTA Stasera scatta il campionato di serie A2 di hockey pista. Il Pieve 010 esordisce in trasferta in Veneto contro il Thiene. PREMIO Anche quest’anno la Festa del Torrone (16 al 24 novembre) assegnerà il suo premio speciale a chi rappresenta Cremona e il suo territorio in Italia e nel mondo. Quest’anno il “Torrone d’oro” verrà assegnato al grande canoista e tre volte oro olimpico Antonio Rossi, originario di Lecco ma legato a doppio filo con Cremona.

Podenzana-Vannucchi e Martinelli-Merlini da applausi BOCCE

Il trofeo “Bar Bocciodromo”, seconda gara del calendario invernale cremasco, organizzato dall’omonima bocciofila, è stato contraddistinto da alcune sorprese, da una buona partecipazione di pubblico, non altrettanto di iscritti. Nella categoria A/B ancora una bella performance di Antonio Vannucchi e Riccardo Podenzana che incamerano un meritato successo. Dopo aver superato Giaccone e Grimaldi (12-5), gli offanenghesi s’imponevano sui pieranichesi Gritti e Giana per 12-7. Nella parte alta del tabellone in evidenza Stefano Guerrini ed Andrea Zagheno. I portacolori della Vis Trescore s’imponevano nei quarti di finale sui compagni di società Venturelli-Pezzetti (12-6) ed in semifinale avevano la meglio su Frattini e

Le due coppie vincitrici

Ghisolfi per 12-5. Finale molto equilibrata e ben giocate da entrambe le formazioni: la spuntavano VannucchiPodenzana su Guerrini-Zagheno con il

punteggio finale di 12-9. Nella categoria C/D una serata da incorniciare per i soresinesi Maurizio Merlini e Pierluigi Martinelli che sigillano la loro prima

vittoria stagionale. I portacolori della “Amica” si sbarazzavano in semifinale di Masera-Severgnini (12-3) ed in finale avevano la meglio su Antonio Degli Agosti e Marco Belli per 12-8. Al quarto posto i cremosanesi Branchi e Foppapedretti nettamente sconfitti dagli scannabuesi. Ha diretto la gara Gianpietro Raimondi coadiuvato dagli arbitri di finale Mario Parati e Massimo Testa. Frattanto lunedì scorso è iniziato il trofeo Vis Trescore, gara individuale organizzata dalla omonima bocciofila e che vede iscritti 184 giocatori. Nei primi giorni successi di Venturelli e Macalli. Le finali sotto la direzione di Arturo Casazza (ben ritrovato!) sono previste per giovedì 31 sulle corsie del bocciodromo comunale di Crema. Massimo Malfatto

Stasera la finale del Trofeo Lombardia Sud

Importante appuntamento nella città di Bergamo che ha ospitato la 5ª edizione della Coppa Lombardia femminile e che ha visto la partecipazione di 15 squadre. Discreta la prova delle cremonesi guidate da Nora Marchesini, accompagnatore Gilberto Ripari. Esordio contro Legnano e successo ai “pallini”. Bene Caterina Bono che superava la Guzzetti e in coppia con l’esordiente Michela Cau pareggiava il suo match. La coppia stradivariana Cordani-Azzini (Sordini) impattava, mentre la terna Azzini-Cordani-Sordini perdeva en-

trambi i set. Si andava ai pallini: per le cremonesi 6 su 9 con en plein della Maddalena. Nei quarti niente da fare per Cremona opposta a Bergamo 2 nettamente superiore e vittoriosa della Coppa delle orobiche. LOMBARDIA SUD Questa sera la finale della gara individuale organizzata dai comitati di Crema, Cremona, Lodi e Mantova che hanno disputato le batterie sulle loro corsie. Ottima la partecipazione: ben 17 i gironi in terra cremonese, otto lodigiani altrettanti mantovani e sette cremaschi. Le sorprese non sono

mancate in casa nostra, ma anche le polemiche e qualche discussione di troppo. In categoria A successi di Ghisolfi, Caccialanza e Roberto Visconti mentre il figlio Mattia, Politi e Di Marco sugli scudi nella categoria inferiore. Infine in categoria C note positive, tra gli altri, per Cabrini, Ziglioli (già vinto anche lo spareggio!) e Maranzoni. Le finali inizieranno alle 18 sotto la direzione di Ennio Clementi e si giocherà al Signorini, Palabosco e bocciodromo comunale dove si concluderà la gara.



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