il
PICCOLO
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Anno X • n° 11 • VENERDI’ 13 MARZO 2009
STUDIO EPIDEMIOLOGICO DELL'ASL
Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio
TAMOIL: NESSUN PERICOLO PER LA SALUTE
Sono stati controllati i decessi e i ricoveri, da dieci anni a questa parte, di chi ha prequentato le società Flora, Bissolati e Dopolavoro Ferroviario. «Non sono stati riscontrati casi di malattie legati all'inquinamento da benzene». Posa della prima pietra della Paullese: dal dire al fare
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Cremona sarà invasa da almeno mille cremaschi. Grande spiegamento delle forze dell'ordine intorno allo stadio. Ma non solo sicurezza. Questa partita riveste un fascino particolare vista la rivalità fra le due città. Molti tifosi, per protesta, non entreranno allo Zini. I politici in tribuna. Ministero della Salute
Lavoro
Un'ispezione da Roma per il canile
Occupazione: l'allarme dei sindacati
Una raccolta di firme sulla viabilità
alle pagine 8-9
Reti e servizi
Tecnologia: il modello è Cremona ▲
a pagina 7
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a pagina 3
Dante e Trento-Trieste
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al collegamento con Castelleone, alla Crema-Cremona con il pertinente studio di fattibilità commissionati a Autostrade Centro Padane ed alla tangenziale di Dovera. Sono sicuro che la nuova Paullese sia una infrastruttura necessaria per lo sviluppo. Cremona ne avrebbe avuto bisogno da anni, invece ha pagato – e a caro prezzo – l’isolamento. Insieme a tutte le istituzioni dobbiamo arrivare a gara, nel 2010, del secondo tratto DoveraSpino d’Adda e insieme dobbiamo vigilare che i lavori rispettino i cronoprogrammi stabiliti. Questo è uno spirito positivo: evitare che in futuro si accumulino altri ritardi. Come Provincia ci accingiamo anche ad attivare uno speciale ufficio «Paullese» ed un numero verde dedicati all’utenza, cercando di gestire al meglio gli inevitabili disagi che vi saranno. Ma voglio sottolineare anche che il potenziamento della strada, da solo non è sufficiente. Ecco perché la nostra battaglia deve essere anche per il metrò leggero fino a Paullo, per treni più efficienti, con il raddoppio selettivo delle linee e con nuovo materiale rotabile. E, ancora, occorre credere nella via d’acqua, capace di togliere traffico pesante dalla strada. All’orizzonte si delinea un traguardo importante: Expo 2015 e Cremona e il suo territorio rivendicano un ruolo da protagonisti. Un ruolo che certo non potremo giocare se sarà ridimensionalo l’aeroporto di Linate, l’unica «porta per l’Europa» di questo territorio. Giuseppe Torchio Presidente della Provincia
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iceva il Ministro Marcora, «L’Italia è oggi in trincea, fra chi parla e chi cerca di costruire». Perché ho ricordato una frase di Albertino? Perché arrivare a questa «prima pietra» è stata, davvero una battaglia: opera era attesa da quarant’anni. L’idea del raddoppio della Paullese oggi trova realizzazione grazie a non poche proteste e tantissimi sacrifici, tra cui quasi un migliaio di espropri con accordi bonari, grazie alla fatica di chi non si è mai lasciato vincere dallo sconforto e ha continuato a battersi per il risultato. Il raddoppio è necessario, innanzitutto, per rendere la Paullese più sicura. Infatti, oltre all’asse principale costituito da due corsie per ogni senso di marcia, lungo il tracciato dello stesso si sviluppa una viabilità secondaria (per circa trenta chilometri) così da eliminare le intersezioni a raso e aumentare la scorrevolezza del traffico e, soprattutto, la sicurezza. Un’opera onerosa, ma fondamentale: per il tratto Crema-Dovera, di cui oggi abbiamo posto la prima pietra, serviranno quasi novanta milioni di euro reperiti grazie alla sinergia con la regione Lombardia. La nostra determinazione è ferma. Ne trovo conferma nell’aver utilizzato quanto risparmiato con il ribasso d’asta per aprire i cantieri della circonvallazione di Pandino. E nel contempo avviamo alla circonvallazione di Montodine, teniamo il fiato sul collo all’Anas per l’ultimazione del ponte di Montodine, lavoriamo
CREMO-PERGO ALTA TENSIONE PER IL DERBY
a pagina 11
Resta ancora un mistero: dieci afghani clandestini trovati dalla polizia mentre si aggiravano intorno alla stazione ferroviaria - A pag. 10
Cronaca
Venerdì 13 Marzo 2009
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Corada risponde alla magistratura con sette punti sull'organizzazione e il funzionamento della struttura
Canile di Cremona: presto un'ispezione del ministero «Vogliamo la verità»: parla la presidente nazionale della Lega per la difesa del cane, Laura Rossi
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di Silvia Galli
l 16 marzo mi incontrerò personalmente con il sottosegretario al ministero della Salute, onorevole Francesca Martini e parleremo approfonditamente della situazione del canile di Cremona» ha annunciato la presidente nazionale della Lega per la difesa del cane, Laura Rossi. Ieri, nel corso di un tavolo di lavoro a Roma, presso il Ministero, è stata pro-
spettata l’ipotesi che «a Cremona» ha continuato la presidente nazionale «ci potrebbero essere delle ispezioni. Abbiamo portato tutta la documentazione e ne forniremo dell’altra. Noi desideriamo un confronto e una soluzione trasparente da parte anche del Comune di Cremona, soprattutto per quanto riguarda le persone che ad oggi stanno lavorando all’interno del canile e che fanno parte dell’associazione Zoofila Cremonese, di cui presidente e vice sono
stati indagati. Una convenzione del genere a nostro avviso va interrotta. E questo non perché noi vogliamo entrare a gestire il canile: è un’onere, è faticoso doversi curare degli animali, ne sappiamo qualcosa visto che ne gestiamo tantissimi in giro per l’Italia. Vogliamo solo trasparenza». E ancora; «Finchè c’è l’indagine in corso avrebbero dovuto sospendere la convenzione con questa associazione. Non penso che Nas e magistratura si inventino tutto. Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con tutte le associazioni animaliste di Cremona: troviamo giusto che si lavori insieme. Vogliamo solo che si trovi una soluzione equa, e vogliamo giustizia. Se davvero è successo qualcosa, sarà la magistratura ad accertarlo con le indagini in corso». Il Comune intanto, sulla custodia del canile, risponde con 7 punti comunicati dal sindaco, Gian Carlo Corada, con una lettera al sostituto procuratore di Cremona, Cin-
La Procura indaga sul conto corrente dell'associazione Zoofila
Il PM Cinzia Piccioni
Sono tre, finora, le persone indagate per i reati di uccisione di animali, esercizio abusivo della professione medica e omesso controllo nell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Cremona che ha portato all'attuale sequestro del canile comunale: si tratta dei due ex responsabili dell'associazione Zoofili Cremonesi, Maurizio Guerrini e Ketti Nin, e della veterinaria dell'Asl Michela Butturini, che avrebbe avuto il compito di vigilare sulla salute e sul benessere degli animali. A confermare ufficialmente il numero degli indagati è la stessa Procura che, però, ha tenuto a sottolineare la sostanziale differenza tra gli indagati in quanto individui e l'apprezzabile lavoro svolto in questi anni dall'associazione, ora presieduta da Federica Aroldi, un sodalizio che ha alle spalle una storia e nel quale prestano opera persone che nulla hanno a che vedere con la vicenda. La Butturini, intanto, si è autosospesa dall'incarico del canile, chiedendo di esserne esonerata. Il direttore di distretto ha accolto la sua richiesta e le sono sta-
ti affidati nuovi e diversi incarichi. L'avvocato Maria Laura Quaini, invece, è uscita di scena dalla difesa di Guerrini e della Nin che ora sono assistiti dal solo legale Marco Soldi. Sul perché abbia abbandonato la difesa, la Quaini si è limitata a dire «per problemi di incompatibilità». Le indagini della magistratura, intanto, proseguono: sono in corso di accertamento i rapporti con altri canili della regione Lombardia e anche con quelli di altre regioni d'Italia, mentre a giorni verrà effettuata l'autopsia sulle 32 carcasse di cani, tra le quali 2 di gatti, trovate dagli uomini del Nas all'interno del canile. Ad eccezione di 5 di questi 32 animali, tutti ritrovati nelle celle frigorifere, per gli altri non c'è certezza del motivo della morte. Sempre nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati scatoloni di carte, documenti e anche numerose confezioni di medicinali, tra cui il Tanax, utilizzato per l'eutanasia di animali ormai in fin di vita che, secondo l'accusa, sarebbe stato utilizzato su animali perfettamente sani. La Procura ha confermato anche il sequestro del conto corrente del canile con un saldo ritenuto dagli investigatori «molto alto per un'associazione senza fini di lucro». Bloccati,quindi, i 535mila euro depositati in una banca della città. La Procura di Cremona è ancora al lavoro per cercare di ricostruire nei minimi particolari quanto accaduto, anche se ormai il quadro è piuttosto preciso: in sostanza nel canile di Cremona, secondo l'accusa, si sarebbero verificati abbattimenti di animali non necessari, o comunque al di fuori delle prescrizioni di legge. E sempre secondo l'accusa, così facendo, in una struttura gravata da un eccessivo numero di cani e gatti, si sarebbe liberato spazio per poter accogliere altri animali, incassando la quota, tra i 200 e i 300 euro, che i comuni devono versare. Sara Pizzorni
Il canile di Cremona
zia Piccioni. «Ho mandato una lettera in Procura» ha confermato il primo cittadeino, «riguardante la custodia giudiziale del canile che mi è stata affidata». «Si tratta di mettere al corrente il sostituto procuratore sull'organizzazione e il funzionamento della struttura. Aspettiamo fiduciosi e ribadisco, come ha sottolineato il procuratore l'altro giorno, che il Comune in questa vicenda non ha alcuna responsabilità». Ed ecco i punti su cui opererà il Comune in accordo con l'associazione Zoofila Cremonese e l'Asl di Cremona. «Inibire l'accesso alla struttura alle persone direttamente coinvolte nell'azione giudiziaria in corso, di cui ci sarà data
notizia da parte della Procura; attenersi scrupolosamente alle disposizioni contenute nella convenzione in essere per la gestione della struttura con particolare riferimento agli adempimenti a carico del gestore e di cui all'articolo 3». Inoltre: «partecipare a cadenza bisettimanale e ogni qualvolta si ritenga necessario da parte del custode, agli incontri di verifica sull'andamento delle attività e sulle problematiche di funzionamento della struttura; notiziare immediatamente e preventivamente il custode giudiziario in ordine alle necessità di intervento circa l'abbattimento di animali per ragioni sanitarie che dovrà avvenire nello scrupoloso rispetto della nor-
mativa in essere». Infine: «Fornire l'elenco dettagliato dei dipendenti e dei volontari attualmente in carico e di quanti ne verranno impiegati da oggi in poi nella struttura: attenersi scrupolosamente alle indicazioni e modalità operative disposte dal servizio veterinario dell'Azienda sanitaria locale di Cremona relazionando sull'adempimento e sulle operazioni svolte, segnalare tempestivamente i casi di ingresso di animali in quanto abbandonati e/o consegnati alla struttura, nonchè i casi di richiesta di affidamento corredata di tutti i dati identificativi dei soggetti affidatari dell'animale affidato e dell'evasione della richiesta».
derby
Cronaca
Corada: «Spero di vedere la Cremo riprendersi». Baldani: «Un derby così, allo Zini, non c'era da anni»
Cremona riscopre il fascino del derby
Biondi: «E' un incontro importante per il nostro territorio, sarà una bella partita» Si scaldano i motori, ma anche i cuori dei cremonesi, in attesa della parita che vedrà contrapposta la squadra locale con la rivale Pergo-
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nche il mondo istituzionale è pronto a sedersi sugli spalti dello Zini, per seguire il derby più atteso dell’anno. «Credo sia un evento importantissimo perché da tanti anni non si verificava che le squadre rappresentative del territorio si incontrassero in campionato» dichiara l’assessore provinciale allo sport Giovanni Biondi. «Il Pergocrema sta facendo un campionato straordinario, e al di là delle aspettative, e si giocherà fino in fondo la chance per poter avanzare ancora. Dal canto suo la Cremo ha tutte le potenzialità per poter emergere e tornare ad essere protagonista. Dunque si tratta di un derby tra due squadre di grande qualità». Come vivrà questo incontro? «Vorrei fosse un evento sportivo importante per il territorio, ma anche un derby pacifico. A questo proposito ho fatto appello ai tifosi del Pergo perché vivano l’evento come sport sano e pulito, e non come occasione di scontro». Per chi tiferà? «Seguo con grande attenzione la Cremonese, ma ho
crema. Un derby atteso da tutti, con la partecipazione che la città e i tifosi da sempre sanno mettere in occasioni come queste.
Giovanni Biondi
Gli amministratori locali parteggiano per i grigiorossi seguito anche qualche partita del Pergo: il mio ruolo istituzionale mi impone di essere super partes. Credo che il potenziale della Cremo sia enorme, anche se in questo periodo il Pergo sta andando meglio. Dunque potrebbe succedere di tutto nel corso di questa partita. Il. Pergo può cercare un buon pareggio, mentre per la squadra locale questa può essere
Da un lato una Cremonese che negli ultimi tempi ha avuto qualche zoppicamento, e che si trova a metà della classifica. Dall’altra un Per-
l’occasione per riavvicinarsi all’alta classifica, e ricominciare a sperare. Quindi presumo che la Cremo giocherà soprattutto in attacco, mentre l’avversaria di rimessa». Che dire del ruolo del calcio sul nostro territorio? «Il calcio continua ad essere uno sport molto praticato ed apprezzato dai cremonesi. Me ne accorgo partecipando a molte iniziative sul territorio. Sia a livelli di eccellenza (Cremo, Pergo e Pizzighettone) che hanno società stabili, sane e ben organizzate. Ma dall’altra parte non dimentichiamo il radicamento del calcio sul territorio: in quasi ogni paese c’è un campo da calcio e una squadra. Dunque sono molto soddisfatto di come vanno le cose». Quali speranze per il futuro del calcio di eccellenza cremonese? «Mi auguro che almeno una delle due squadre riesca a guadagnare la B. In ogni caso più di tutto mi interessa che lo sport sia strumento di valorizzazione del territorio. Se poi ogni tanto sforniamo qualche campione, tanto meglio. Voglio però fare un appello: vorrei che ci fossero disponibilità a sostenere lo
go con quattro punti in più, e con il desiderio di battersi al meglio delle proprie possibilità. a cura di Laura Bosio
Gian Carlo Corada
sport da parte del mondo imprenditoriale del territorio». Anche il sindaco Gian Carlo Corada non si perderà la partita, e ricorda il derby dell’andata. «Un incontro che mi era sembrato molto bello. Mi aveva colpito il fatto che avevo dimenticato la sciarpa della Cremonese, ed un gruppo di ragazzi me ne ha data una. E non contenti, poco dopo sono tornati con una più bella. Voglio cogliere l’occasione per ringraziarli. Dunque spero che anche stavolta il derby venga vissuto con un clima simile, di tranquillità e serenità. In modo sportivo, guardandolo per quello che è, e senza caricarlo di significati politici. E naturalmente, forza Cremo».
Della situazione attuale della Cremo, codsa ci dice? «Vorrei vederla riprendersi, come tutti del resto. Fa soffrire una cremonese in crisi, anche perché meriterebbe di più, per lo sforzo fatto da Arvedi e da Mondonico. Ma c’è ancora il tempo di rifarsi, magari a partire da domenica». Sarà un derby problematico, dal punto di vista della sicurezza? «Dal punto di vista delle strutture, siamo conformi alle norme. Speriamo quindi che tutto vada per il meglio e di assistere a una bella partita. Ripeto sempre che la curva sud non va demonizzata, e che la maggior parte dei tifosi sono brave persone. La squadra ha bisogno di gente che la segue col cuore. Speriamo dunque che non vi sia-
Luigi Baldani
no provocazioni. Sarebbe insensato trasformare un evento come questo in una brutta giornata». Dello stesso parere il vice sindaco e assessore allo sport, Luigi Baldani. «E' un appuntamento importante per lo sport cremonese, e di tutto il territorio. Un derby così allo Zini non lo si vedeva da anni. Sono andato a vedere quello di Crema, ed è stata una gran bella partita, soprattutto perché vissuta con grande civiltà da entrambe le tifoserie. Dunque spero si possa assistere a una bella giornata di sport. Si va allo stadio per vedere del buon calcio, con senso di responsabilità».
Venerdì 13 Marzo 2009
Qui Cremona
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«Non accantoniamo la speranza di arrivare ai play off» Turotti: «Dobbiamo riprendere a vincere, a partire dal derby»
U La Curva Sud
«Noi staremo fuori dallo stadio»
Se gli esponenti istituzionali percepiscono con entusiasmo l'incontro, per il mondo della tifoseria organizzata sarà un momento particolare, in quanto i tifosi hanno deciso di non entrare allo stadio, in segno di protesta contro le limitazioni che coinvolgono da tempo il mondo delle curve. Ma cosa ne pensano del derby con il Pergo? «Non è un derby», spiega uno degli esponenti della curva. «Certo, si tratta di una partita importante per la Cremonese, soprattutto perché Crema è una nostra rivale storica, non solo dal punto di vista calcistico. Senza contare che il Pergo è sopra di noi in classifica. Detto ciò, però, per noi questo non è da considerare un derby, come invece lo è per i
cremaschi. Per noi la Cremo non è più quella di un tempo, mentre per il Pergo venire qui è come andare a San Siro». Cosa sperate da questa partita? «Questo incontro va vinto assolutamente. Sono trent'anni che non ci confrontiamo con il Pergo, e vogliamo un bel risultato». Come vivrete la giornata di domenica? «Non entreremo allo stadio, in segno di protesta». Per quale motivo? «Perché a Cremona si sono superati i limiti, dal punto di vista delle restrizioni. Hanno messo i tornelli, il biglietto nominale, e li abbiamo accettati. Ma non è ammissibile che non ci permettano di portare striscioni e bandiere. Tanto più che molte altre tifoserie li utilizzano senza pro-
blemi. Ci stanno togliendo la passione e la voglia di andare allo stadio, e lo stanno facendo diventare un posto freddo. Per questo motivo tutti i gruppi organizzati sono uniti per la prima volta nella scelta di stare fuori. E non è facile per noi, anzi, è una delle cose più tristi. Ma facciamo questa scelta di far valere gli ideali». Oltre a star fuori dallo stadio, avete altri progetti? «Presto incontreremo la dirigenza della squadra e le istituzioni. Non chiediamo di venire allo stadio con le mazze e i bastoni, ma semplicemente con le bandiere e gli striscioni. E' inutile che ci chiedano di venire allo stadio, e poi ci impongano tutte queste limitazioni».
Grande spiegamento di forze dell'ordine Sarà davvero imponente puntualizzato Lo Presti, «è l'impiego di forze dell'ordine quello di garantire il sereper l'attessissimo derby di no svolgimento della partidomenica tra Cremonese e ta garantendo in ogni anPergocrema. Non solo sarà golo la sicurezza necessapresidiato lo stadio Zini, doria». ve verrà giocato il match, ma Come sempre, gli ultras anche tutte le strade che "di casa" e i tifosi ospiti danno accesso al capoluogo saranno indirizzati verso e la stazione. Sì, perché molpercorsi differenti, in moti tifosi del Pergocrema, codo che non possano venime ha confermato il dirigenre a contatto in alcun mote della squadra Mobile della do tra loro. Sia all'entrata Questura di Cremona, il viche all'uscita dallo stadio. cequestore aggiunto Sergio I sostenitori della CremoLo Presti, arriveranno a CreSergio Lo Presti, vicequestore aggiunto nese e del Pergocrema samona in treno. Al loro arrivo ranno accompagnati dalle in stazione, gli ultras del Crema (si prevede una forze dell'ordine che ne controlleranno in ogni presenza di circa 400 tifosi della curva cremaattimo i movimenti. Ed è un metodo, quello di sca), saranno scortati allo stadio. Imponenti, studiare un percorso differente per i due gruppi quindi, le misure di sicurezza disposte, grazie a avversari di supporters lombardi, che è sempre riunioni strategiche e allo studio di piani operarisultato efficace. tivi, dal questore di Cremona, Massimo FranNei precedenti incontri tra le due squadre, cesco Castore, con l'impiego, oltre che degli comunque, non si sono mai verificati particolari uomini della polizia di Stato, anche dei carabimomenti di violenza, ma l'attenzione è comunnieri, della guardia di finanza e della polizia locaque alta, visto il tifo, da sempre molto sentito in le. «In più», come ha spiegato Lo Presti, «dal entrambe le tifoserie, e comunque, per una ministero saranno inviate, come sempre succestorica contesa tra le due città. Tutto, dunque, è de in occasione di partite di una certa rilevanza, pronto per accogliere il derby, sperando che alcune squadre dei reparti mobili, contingenti a quello di domenica sia un evento da ricordarsi supporto delle forze dell'ordine locali». solo per una sana e sportiva rivalità agonistica. L'attenzione, dunque, è massima, vista e L'ultima partita tra le due squadre si era giocata considerata la grande rivalità che da sempre l'autunno scorso a Crema, mentre due anni fa a caratterizza le due squadre. «Il nostro obiettivo Cremona si era disputata la Coppa Italia. quando ci sono eventi di questa portata» ha Sara Pizzorni
na partita diversa dalle altre, che ha una sua valenza particolare: il derby ha una storia a sè. Racconta di antiche rivalità territoriali, di senso di appartenenza, di desiderio di rivalsa. Ma come lo vive la società? «Ci sono degli obiettivi che dobbiamo raggiungere» spiega Sandro Turotti, direttore generale della Cremonese, «e per farlo sarebbe importante partire proprio da una vittoria con il Pergo. Dunque questo derby sarà una partita dai mille sapori: oltre alla sfida storica, per un derby che non si verificava da anni, c'è un riscontro importante dal punto di vista sportivo». Come pensa che potrebbe finire l'incontro? «Sono partite aperte ad ogni tipo di pronostico. Certo, per noi il vincere è una necessità, perché dobbiamo guardare sia verso l'alto che verso il basso della classifica.Inoltre sappiamo che la gente ci tiene molto, e questo ci dà una marcia in più». Cosa ci può dire della situazione attuale della
Sandro Turotti, direttore generale della Cremonese
squadra? «Ci sono state varie vicissitudini. Stiamo facendo un campionato al di sotto degli obiettivi di partenza. Naturalmente la colpa non è attribuibile ad una sola persona, ma ad una serie di concause: prima i problemi con l'allenatore precedente, poi gli infortuni, e il fatto che alcuni giocatori hanno reso meno di quanto ci si aspettasse da loro». Che fare per risollevarsi? «Ora puntiamo sul senso di rivalsa di questi giocatori,
che hanno un passato importante, e sul loro orgoglio. Cercheremo di allenarci, e di riprenderci fisicamente». Quindi il sogno della serie B non è ancora stato accantonato? «Assolutamente no, e non lo sarà, finché la matematica non ci condanna. Ora abbiamo l'obiettivo di conquistare la Coppa Italia. Ma non abbiamo accantonato assolutamente l'idea di guadagnare i play off, e cercare di giocarceli al meglio. Il campionato non è ancora finito».
Mondonico: «Dovremo dare il meglio di noi stessi»
«Un incontro molto sentito»
La tensione, seppur pacata, trapela anche dalle parole dell’allenatore della squadra cittadina, Emiliano Mondonico, che si considera «Preoccupato e motivato allo stesso tempo, per una gara che sicuramente è molto sentita, sia da noi che da tutta la cittadinanza» spiega. «Me ne sono accorto lo scorso anno, quando abbiamo affrontato il Pergo in Coppa Italia. A maggior ragione per il fatto che è una squadra con quattro punti più di noi, e che quindi andrà affrontata con il massimo impegno. Dovremo dare il meglio di noi stessi». Come sarà schierata la Cremo? «Ancora nulla è deciso, dovremo vedere chi avremo a disposizione per fare in modo di creare qualche problema agli avversari. Ultimamente abbiamo avuto diversi giocatori impossibilitati a giocare, e dobbiamo vedere la loro condizione prima di domenica». Che dire degli ultimi risultati? «Ultimamente stiamo pareggiando molte partite, alcune delle quali avremo potuto vincerle. Forse manca quel pizzico di dinamismo e di cinismo per chiudere il risultato, senza contare la buona sorte, che ultimamente è stata un po’ assente per la squadra. Delle ultime sette partite, abbiamo anche perso a Portogruaro, a causa di pecche da parte nostra. Abbiamo invece vinto a Verona, nell’unica volta che Morfeo e Viganò hanno giocato insieme». Prospettive per proseguo del campionato? «Siamo esattamente a metà classifica. Dunque nelle prossime gare vedremo se dovremo lottare per arrivare tra le prime cinque, o per non andare tra le ultime cinque. Sono sicuro che i ragazzi si impegneranno al massimo per ottenere il miglior risultato possibile da questa squadra».
Emiliano Mondonico, allenatore della Cremo
Quali sono i punti di debolezza della Cremonese? «Un punto un po’ debole è la fase difensiva: prendiamo troppi goal, a fronte di un attacco che è tra i migliori del campionato. E’ un po’ come avere una coperta corta: quando si cerca di difendere non si fanno goal, ma quando si attacca se ne prendono. C’è poi una componente di sfortuna, che in questo periodo si è divertita a girare nei nostri spogliatoi, e i giocatori ultimamente non sono stati molto bene». Il suo futuro sarà grigiorosso? «Ho un contratto che arriva fino a giugno. Poi, in caso di promozione in B, ci siederemo intorno ad un tavolo e decideremo il da farsi. In caso contrario ringrazio comunque di avermi lasciato allenare la Cremonese, e aver dimostrato che rispetto al risultato dello scorso anno si era fantasticato un po’ troppo»
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Cronaca
Venerdì 13 Marzo 2009
Gli ultras gialloblù saranno 500: occuperanno la curva degli ospiti. E sono attese intere famiglie
La grande sfida che fa impazzire la città Cremaschi in massa allo Zini. Ma anche i sostenitori “cremini” non gufano
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Dalla nostra redazione di Crema.
rema è elettrizzata dala grande sfida. C'è un grosso fermento in città per l'attesissimo big match. Ecco una carrellata di tifosi doc del Pergocrema che domenica saranno allo Zini di Cremona, pronti a sgolarsi per la maglia gialloblù. Roberto Branchi, grande
se ci saranno punti bene; altrimenti i tifosi saranno ugual- s mente contenti». Un viaggio nella storia del Pergo. Ci acompagna la voce di Primo Guatterini, per 18 anni cassiere della squadra: «Andiamo allo Zini con grande soddisfazione perché ci arriviamo davanti in classifica alla Cremonese che pur sulla carta è squadra superiore. Chissà che alla fine i punti di vantaggio diventino sette».
Il proprietario del Pergo Stefano Bergamelli
supporter da sempre: «Non potrò mancare a Cremona: dopo tantissimi anni si torna allo Zini e non da parenti poveri se è vero che il Pergo è davanti in classifica di ben 4 punti. Chiedere alla squadra di Crema di vincere sarebbe troppo dopo sei vittorie di fila: ci basta tornare dopo aver disputato una bella partita:
Alvaro Stella è "figlio d'arte”, il padre Franco è stato storico dirigente del sodalizio di via Carlo Urbino: «Sono pessimista ma fiducioso sull’esito del confronto a vantaggio del Pergo: la Cremonese è squadra di rango e le ultime vicende che l’hanno vista perdere qualche colpo sicuramente la stimoleranno.
Il sindaco Bruttomesso non sarà allo Zini, ma è entusiasta Cremonese-Pergocrema: il grande derby che ha un significato storico importantissimo, e che in questo 2009 di crisi economica contribuisce decisamente a sollevare un po' l'umore della città. Il sindaco Bruno Bruttomesso non nasconde di essere tifoso giallobù, il primo tifoso. Lo abbiamo intervistato in vista del big match allo Zini di Cremona. «Indipendentemente dai nomi delle protagoniste» spiega Bruttomesso, «dalla posizione di classifica e dalla categoria, un derby è sempre la partita più attesa dalle società e dalle tifoserie. CremoPergo non fa certo eccezione». In città è una partita molto sentita: lei andrà allo Zini? «Non ci sarò...Ma so di trovarmi davanti a qualcosa di veramente eccezionale per lo sport cremasco... Nella nostra provincia c’è sempre stata la rivalità tra Crema e Cremona». Per i cremaschi questa sfida, considerata la situazione della classifica, rappresenta un po’ una rivalsa. Qual è la sua opinione? «Sono preoccupato del contrario,
Comunque per tradizione i derby sfuggono ad ogni pronostico». Angelo Peia, fotografo che segue la strada anche in trasferta, tifosissimo gialoblù: «Finalmente è derby, quello più atteso e difficile, in trasferta allo Zini. Il sogno di Massimiliano Aschedamini, di Bergamelli e di tutti i
Il sindaco di Crema Bruno Bruttomesso
ovvero che possa prevalere lo spirito di rivalsa dei grigiorossi. I loro obiettivi erano senz’altro più ambiziosi, e credo che i padroni di casa si impegneranno al massimo per ristabilire le gerarchie». Ha ricevuto una telefonata dal sindaco Corada? E lei, che cosa gli dirà prima della partita? «Semplicemente “vinca il migliore”...». Il tifo cremasco è sempre stato corretto, teme qualche inquietudine in vista di una partita così importante?
tifosi si avvera: vincere sarebbe il massimo». Anna Maini, assessore allo sport nella amministrazione Ceravolo, nota in città per la sua pasione per il Pergocrema: «Da assessore dovevo essere equidistante fra le due squadre cittadine, ma ora posso augurarmi una vittoria del Pergo non solo per
«All’andata a Crema non si è verificato nessun episodio degno di nota. Sono sicuro che anche a Cremona andrà tutto bene, e che i tifosi sapranno dimostrare grande senso di responsabilità». E’ un tifoso cremino o canarino? Qual è il suo ricordo più bello del calcio cremasco? «Ho seguito partite di entrambe le squadre, e spero sempre che vincano, ma non posso certo definirmi tifoso di una delle due. Eppure la prima partita che ricordo è una gara del Pergo: non so quale categoria fosse, ma so che affrontava il Fanfulla, ovvero la squadra di Lodi, la mia città d’adozione. Abitavo già a Crema, ma ero andato allo stadio per sostenere il Fanfulla: alla fine ricordo di essere rimasto sorpreso dalla qualità del gioco dei cremaschi, e ho cominciato a tifare per entrambe». E' una grande annata per il Pergocrema: eppure sembra ci siano stati degli screzi con il Comune in merito ai contributi per il Voltini…La polemica è ancora aperta? «Non è il momento. Parliamo solo di calcio».
la squadra, ma soprattutto per la città che se lo merita. Sono contenta che il Pergo affronti questa partita del tutto all’altezza dell’impegno. Vedrò la partita in TV come sempre, e non mancherà il tifo». Alfredo Bettinelli, “cremino”, tifoso dell’altra squadra cittadina, il Crema, abbassa
la guardia e non teme di dire che spera in una vittoria gialloblù: «Nella circostanza mi sento di tifare Pergo: più che l’antagonismo cittadino conta l’avversione per Cremona. Nel caso si dovesse prevalere non la vivrei come una vittoria del Pergo ma della città».
«E' come vedere il proprio figlio che si laurea» Sentito Bruttomesso, è doveroso ascoltare la voce "gialloblù" di un esponente dell'opposizione, che tra l'altro, ha giocato un ruolo decisivo nella rinascita del Pergocrema. «Il derby è certamente l’evento più atteso dell’anno. Non solo perché rappresenta uno scontro divertente in cui cremaschi e cremonesi si ritrovano, ma soprattutto per i significativi risultati raggiunti dal Pergo» commenta Agostino Alloni, assessore provinciale ma cremasco di origine. «Sette anni fa nessuno avrebbe immaginato che il Pergo ritornasse a trionfare. La squadra rappresenta motivo d’orgoglio per i cremaschi, simbolo di un cammino che ha raggiunto obiettivi inimmaginabili». Una storia travagliata. Il Pergocrema ha passato diversi periodi bui. L'estate del 1994 verrà ricordata per la nascita del Cremapergo, ovvero la fusione tra Pergo e Crema. I tifosi del Pergo manifestano il loro disappunto e disertando progressivamente le partite. Nel 199798 il Cremapergo retrocede in Serie D, e solo un ripescaggio gli permette di disputare un'altra stagione in
C2. Tuttavia, la stagione 1998-99 vede il Cremapergo piazzarsi in un'avvilente ultima posizione. A questo punto interviene l'architetto Max Aschedamini, che, insieme ad una cordata di imprenditori cremaschi, e con la regia di Alloni, acquista la squadra e, grazie alle prodezze di calciatori come Francini, Cantoni e Castoldi, la riporta subito in Serie D. Il Pergocrema risulta in lizza per la promozione in Serie C2. L'agognato ritorno tra i professionisti avviene al termine della stagione 2004-05 quando il Pergo conquista la promozione al termine del drammatico match contro il Trentino all'ultima giornata. Dopo aver disputato, al termine della stagione 200607, la finale dei play-off contro il Lecco, nella stagione sportiva 2007-2008 disputa il terzo campionato consecutivo di Serie C2 dopo il ritorno tra i professionisti. Nell'estate del 2007, il giovane ed ambizioso imprenditore bergamasco Stefano Bergamelli rileva la quota di maggioranza delle azioni del Pergocrema, ponendosi subito come obiettivo quello di portare in alto i colori gialloblù del Pergo.
Agostino Alloni
La missione viene presto compiuta: i gialloblù conquistano la Serie C1 nell'ultima gara del campionato 200708. «E’ come vedere il proprio figlio che si laurea» aggiunge ancora Alloni. «Credo che per tutti i cremaschi Il Pergocrema rappresenti la volontà di continuare, di non arrendersi». Alloni gioca anche a fare delle previsioni: «Sono certo che la partita di ritorno si svolgerà allo Zini di Cremona in modo tranquillo. L’andata al Voltini non ha dato problemi. Qualche coro, ma credo faccia parte del divertimento. Mi aspetto lo 0-1. Mi dispiacerebbe per la Cremonese, ma il mio cuore è gialloblù».
Cronaca
Venerdì 13 Marzo 2009
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Il centrodestra promuove l'iniziativa di alcuni cittadini, ma per Quinzani (Circoli): «È inutile ed elettoralistica»
Trento Trieste-Dante: al via la raccolta firme
S
di Silvia Galli
ono state consegnati nei giorni scorsi ai comitati sorti in viale Trento Trieste e via Dante i moduli per la raccolta firme a sostegno di una proposta di delibera che chiede alla giunta di «mettere in atto gli opportuni accorgimenti e le necessarie azioni» allo scopo di alleviare i disagi causati dai lavori ai residenti e agli operatori economici della zona. L’idea è venuta al centrodestra cremonese. Le modalità della mobilitazione sono state illustrate da Francesco Zanibelli e Carlo Malvezzi di Forza Italia, Ugo Carminati di An e Giacomo Zaffanella della Lega. Gli esponenti della minoranza hanno tenuto a sottolineare di non voler mettere il cappello sull'iniziativa, ma di essersi limitati a mettere a punto l'ipotesi di delibera, «uno strumento» ha detto Zanibelli «per non disperdere la volontà dei cittadini. Saranno loro, i cittadini, a raccogliere le firme, con il nostro supporto». Di firme, per presentare il documento alla giunta, ne
Via Dante
sono necessarie 300. «Non dovrebbe essere un problema vista la gravità dei problemi», hanno osservato i
Carlo Malvezzi (Forza Italia)
rappresentanti del centrodestra. Con la petizione si chiede alla giunta «di mettere in atto gli opportuni accorgimenti e le necessarie azioni finalizzati a risolvere o alleviare le gravi problematiche provocate dai cantieri per realizzare i sensi di via Dante e viale Trento e Trieste». In particolare, per quanto riguarda «l'allungamento dei tempi di percorrenza dovuto al nuovo assetto viabilistico; l'inquinamento in zone dove ci sono anche scuole, presìdi medici e uffici pubblici; le elevate velocità di percor-
Giacomo Zaffanella (Lega)
renza in alcune fasce orarie con la conseguente riduzione della sicurezza per i pedoni e gli automezzi; i danni
economici subiti dai gestori delle attività commerciali - i cui ingressi sono ostacolati dai lavori - di via Dante, viale Trento e Trieste e delle altre vie di collegamento; la riduzione dei posti destinati alla sosta per i residenti e i clienti dei negozi». Si propone poi agli amministratori comunali di «valutare», anche attraverso un confronto con i diretti interessati, «possibili percorsi alternativi degli autobus al fine di alleggerire il traffico nella zona». Il coordinatore comunale di Forza Italia Zanibelli ha sottolineato l'indipendenza della mobilitazione: «Sulla petizione non compare nessun simbolo di partito». «Anche nel caso dei lavori tra porta Milano e porta Venezia il Comune ha agito imponendo decisioni dall'alto» ha polemizzato il consigliere della Lega, Zaffanella. «Noi ci saremmo comportati in altro modo e, in caso di vittoria alle elezioni, ci comporteremo diversamente. Speriamo che qualcuno, com'è accaduto per la Ztl, si ricreda». Dal canto suo, Carminati ha accusato: «Cremona non è fatta a compartimenti sta-
Si raccolgono le lamentele anche tra gli studenti
Claudio De Micheli, consigliere comunale della Lega, farà a breve «una raccolta firme tra studenti e residenti di viale Trento e Trieste e via Dante», oltre a chiedere con un’interrogazione a risposta scritta «che ci si dedichi maggiormente alla sicurezza delle migliaia di studenti che quotidianamente per ben due volte al giorno attraversano via Dante e viale Trento e Trieste». Scrive: «Premesso che con l’introduzione del senso unico alternato oltre al disagio creato ai residenti, automobilisti e a tutti i cremonesi, considerato che quotidiana-
Claudio De Micheli (Lega)
mente vengono inalate sostanze dannose per il corpo a causa delle emissioni di scarico per l’ingorgo delle numerose auto con la concentrazione di pm 10 e altri gas nocivi alla salute che superano i limiti consentiti, considerato che tutte le mattine circa 4000 studenti che arrivano con i treni e pullman, si recano a scuola e che lo stesso flusso di verifica all’uscita, considerato che in questo frangente oltre all’inquinamento, oggi diventa pericolose, nonostante la presenza di un vigile attraversare le strisce pedonali, considerato che un ipo-
La polemica
Zanibelli: «Nessuna divisione interna sulle candidature»
Francesco Zanibelli (Forza Italia)
«Non c'è nessun candidato di una parte o dell'altra». Francesco Zanibelli risponde alle provocazioni lanciate dal leader della Lista Cremona per la libertà, Ferdinando Quinzani, che si è scagliato nei giorni scorsi contro l'indecisione del Pdl sulle candidature, affermando che ci sarebbe una componente cattolica della coalizione che ad Oreste Perri preferisce Paolo Emi-
liani. «Il candidato che verrà deciso, sarà il candidato di tutti, e non solo di una parte della coalizione» continua Zanibelli. «Ed è dannoso per lo stesso Perri, oltre che falso, sostenere che qualcuno del Pdl rema contro. Dichiarazioni come quelle fatte nei giorni scorsi sono solo strumentalizzazioni politiche, forse per mettersi in buona luce nei confronti di Perri. Anche il fatto che noi interveniamo poco sull'argomento delle candidature, è una questione di rispetto nei confronti dei possibili candidati, e non ci sogneremmo mai di dire simili falsità». Come mai questi ritardi nella decisioni? «In questo periodo c'è una congiuntura tra elezioni amministrative e la nascita ufficiale del Pdl, che prevederà che vi siano decisioni collegiali, in cui sono compresi tutti. I singoli partiti non ci saranno più, ed è un percorso non da poco. Di-
fatti il problema dei ritardi non tocca solo Cremona, ma anche altre realtà italiana, sempre per lo stesso motivo». Dunque quando pensate di riuscire a venirne a capo? «Entro due settimane ci sarà il congresso ufficiale di fondazione del Pdl, quindi immagino che la scelta dei candidati arriverà poco dopo. A nostra scusante posso dire che la situazione è delicata, anche se io stesso auspicavo che la scelta dei candidati definitivi arrivasse molto prima. In questo periodo c'è poi da gestire anche la questione non da poco che contrappone la Lega all'Udc». Pensate che possa ancora esserci speranza di rimettere insieme i "pezzi"? «Qualche spazio perché l'Udc possa tornare con noi secondo me c'è ancora. Berlusconi ci sta lavorando ogni giorno, e sono abbastanza fiducioso».
tetico guasto di un’auto, una persona ubriaca alla guida di un automezzo potrebbe falciare decine di studenti, si chiede a questa amministrazione di effettuare in tempi brevi uno studio specifico per la realizzazione di un sottopasso che possa collegare la stazione ferroviaria e la stazione dei pulmann a viale Trento e Trieste». Il consigliere dei lumbard tiene a precisare che «Questa amministrazione dà più priorità a opere inutili, tralasciando invece quelle opere che servono per tutelare la sicurezza dei cittadini».
gni. Quando si mette mano alla città, bisogna avere una visione d'insieme. L'amministrazione impone le sue scelte. Alla faccia della tanto sbandierata partecipazione».
Ugo Carminati (An)
Il capogruppo di Forza Italia Malvezzi è entrato nel merito della questione: «Il cantiere per i doppi sensi unici lascerà in eredità alla prossima giunta una serie di problemi irrisolti. Come la riduzione - una follia - dei posti per la sosta; la questione dello spartitraffico in via Dante, un intervento che non ha copertura finanziaria; la sicurezza degli studenti che attraversano via Dante. Sarebbe bastato poco, sarebbe bastato un sottopassaggio. Ma nessuno ci ha pensato». Il leghista Zaffanella risponde al portavoce di Cremona per la Libertà: «Quinzani dice che il nostro intervento sul doppio senso è inutile ed elettoralistico, che è un ragionamento di pancia e non di testa. Credo che abbia preso un granchio: il problema è reale ed è molto sentito e lo dimostrano i comitati che sono sorti e la grande preoccupazione degli utenti della zona, residenti, commercianti e studenti. Noi ci facciamo interpreti di un reale problema, come lui si fa interprete di aiuiole e rotonde di San Felice...se permette...».
Energia pulita in arrivo per tutte le aziende Linea Più, società operativa di business di Linea Group Holding che si occupa di vendita gas ed energia elettrica si è riunita venerdì scorso, 6 marzo, in un grande momento di confronto e rilancio delle attività nella suggestiva cornice del Castello di San Gaudenzio a Cervesina, in provincia di Pavia. Il presidente Nicola Adavastro ha indicato con chiarezza le direttive del cambiamento: «Linea Più è una realtà significativa che si va consolidando e la nostra mission ha oggi un nuovo importante focus verso il quale impegneremo tutte le nostre forze: diventare per il territorio il punto di riferimento per le esigenze di carattere energetico e le fonti alternative. Energia verde, pannelli solari, approvvigionamento da fonti rinnovabili come il sole sono queste le parole chiave del nostro cambiamento. E questa svolta è anche una proposta di cambiamento per le imprese e i cittadini del nostro
ambito territoriale. Per chi non vuole solo fare dichiarazioni di intenti ma agire concretamente, oggi è possibile usufruire dell’energia verde di Linea Più». Anche il direttore generale, Pier Ezio Ghezzi rilancia la sfida: «L’energia che utilizziamo, ogni anno provoca l’immissione nell’atmosfera di milioni di tonnellate di anidride carbonica, la quale causa gravi cambiamenti climatici. Esiste una valida alternativa per i cittadini e soprattutto per le imprese: l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Linea Più crede con forza a questa nuova scommessa di sviluppo ecosostenibile. Generare energia rinnovabile significa potenziare l’utilizzo di fonti non soggette ad esaurimento. Linea Più offre ai propri clienti l'opportunità di contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale e dei gas serra attraverso l'acquisto di "Energia Pulita"».
L'Inchiesta
Cronaca Dolci (Cgil): «Il rischio è di passare dalla cassa integrazione ai licenziamenti collettivi»
Mercato del lavoro a Cremona: la situazione ora è allarmante
E'
in contrazione anche a Cremona il mercato del lavoro che accusa i colpi della crisi economica. I dati relativi alla nostra provincia, infatti, sono tutt'altro che rosei, come conferma anche il mondo sindacale cremonese. «Le aziende vanno in crisi, un po' su tutto il territorio, ma specialmente nel cremasco. Emblematico è il caso della Bosh, ma le situazioni di sofferenza sono un po' ovunque» spiega il segretario provinciale della Cgil, Mimmo Dolci. E i ricorsi alla cassa integrazione? «Sono sempre più numerosi. Basti pensare che sono aumentati del 150% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma la situazione precipita anche dal punto di vista della precarietà. I dati del Sies, del resto, sono indicativi: il 75 per cento degli avvia-
«La nostra vera debolezza? La mancanza di innovazione»
Mimmo Dolci, segretario Provinciale Cgil
menti al lavoro avviene con contratto a termine o a progetto, per una durata media di quattro mesi. Non si tratta più, quindi, di un fenomeno legato alla flessibilità del lavoro, quanto invece ad un mero sfruttamento della manodopera. E quella dei pecari è la fascia di lavoratori che sta
uscendo silenziosamente dal mercato produttivo, non ricevendo un rinnovo contrattuale». Quali sono le prospettive per il futuro? «Per il momento in modo tutt'altro che roseo. Del resto il massiccio ricorso alla cassa integrazione non fa presagire
Avviamenti e cessazioni per trimestre (2007 e 2008), valori assoluti, variazioni assolute e percentuali
Avviamenti al lavoro per CPI, qualifica professionale e durata del contratto (2008)
In Breve
cna: stagione formativa a casalmaggiore La Cna di Cremona nei giorni scorsi ha inaugurato, la stagione formativa 2009 presso la nuova sede di Casalmaggiore (via Marcheselli 72). La nuova struttura, inaugurata lo scorso ottobre, era stata pensata proprio per accogliere le numerose esigenze formative delle imprese della zona casalasca. Il calendario inizia con il vasto pacchetto riservato ai corsi della sicurezza sul lavoro D.Lgs. 81/2008, in particolare il primo appuntamento riguarda il “pronto soccorso aziendale”. In collaborazione con Croce Rossa Italiana il corso prevede sia la prima formazione che l’aggiornamento (che gli operatori devono frequentare con cadenza triennale così come previsto dal DM 388/05). I corsi sono destinati alle nuove imprese e a tutte quelle che devono provvedere ad adeguamenti sulla formazione dei propri addetti alla sicurezza così come la normativa prevede. Info: 0372/442211.
nulla di buono, in quanto il passaggio successivo potrebbe essere il licenziamento collettivo. Questo naturalmente ci preoccupa». Quali sono, secondo lei, i punti deboli? «Chi, in questi anni, ha avuto ottimi risultati dal punto di vista produttivo e del reddito di impresa, non ha però fatto nulla per investire a livello tecnologico e innovativo. E questa è una grande debolezza per il sistema produttivo nazionale e locale, anche a fronte di un Governo che non investe sul lavoro e sull'innovazione». Cosa si dovrebbe fare? «Innanzitutto dovrebbe aumentare i capitoli di spesa riferiti alle aziende virtuose, premiando chi si innova e chi resta sul mercato. D'altro lato ci vogliono finanziamenti importanti per sostenere il lavoro e i redditi, attraverso la riforma degli ammortizzatori sociali, che diano una risposta indistinta a tutti i lavoratori disoccupati». Come agiscono i sindacati per far fronte alla situazione? «Noi stiamo facendo contrattazioni con enti locali, Camera di Commercio e banche, al fine di trovare soluzioni per mitigare gli effetti della crisi su chi perde il lavoro, o finisce in
Cessazioni dei rapporti di lavoro per CPI
cassa integrazione. Nello specifico, con il Comune di Cremone si è accordata la sospensione del pagamento di rette di asili e mense scolastiche per quelle famiglie colpite maggiormente dalla crisi. Con la Provincia di Cremona e la
Distribuzione per genere delle persone relativamente alle quali sono stati comunicati gli avviamenti al lavoro
il rotary club cremona po promuove un corso per badanti Il Rotary Club Cremona Po e Il Ponte promuove l'attivazione di un Corso di formazione per badanti con l’obiettivo di qualificare l’offerta di assistenti che si occupano della “cura della persona e della casa”, rispondendo così ai bisogni delle famiglie cremonesi e degli anziani sempre più attenti alla professionalità, affidabilità e alle competenze della badante. Il corso rientra nella programmazione del progetto «Tretà Donna» sull’inclusione sociale di donne svantaggiate. Le lezioni si terranno dal 16 al 24 marzo dalle 9 alle 15 presso Il Ponte in Via Palestro 28 a Cremona. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 18,30 (tel. 0372 460324).
Camera di Commercio si è costituito un fondo per coprire gli interessi per quei lavoratori che hanno fatto ricorso al credito. Con le banche, invece, si è accordata la sospensione dei mutui per chi proprio non ce la fa a pagare le rate». Le banche sembrano essere un problema, ultimamente... «Secondo noi esse dovrebbero continuare a sostenere le imprese serie e che fanno progetti. La paura nel concedere il credito alle imprese è pericolosa, e rischia di diventare il classico cane che si morde la coda. E dovrebbero impegnarsi anche dal punto di vista sociale, con le persone che restano senza lavoro».
avis trigolo: nuovo direttivo Si è tenuta venerdì 6 marzo presso la casa delle Figlie di Sant’Angela Merici, dove ha sede l’Avis Comunale di Trigolo, la prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo scaturito dai voti dell’assemblea Generale dei Soci svoltasi lo scorso 21 febbraio. Tra gli argomenti all’ordine del giorno l’elezione dei nuovi Membri della Presidenza, visto che tutti i precedenti componenti, a termini di Statuto, non erano più rieleggibili. Nuovo Presidente è stato eletto il Signor Sergio Carina, che si avvarrà della collaborazione di due Vicepresidenti: Biaggi Maria Neva (Vicario) e Bosio Franco. Bruno Pini è stato eletto Segretario, mentre Aldo Cavagnoli è il nuovo Amministratore. Infine, Franco Valcarenghi è stato nominato Revisore dei Conti. I restanti incarichi organizzativi sono stati attribuiti agli altri Consiglieri eletti.
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La fotografia dell'occupazione A soffrire di più è Casalmaggiore. Il manifatturiero resta il settore piu forte
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E' il Sies (Università Cattolica) a redigere un rapporto sul lavoro nel Cremonese
l profondo peggioramento delle condizioni di domanda di lavoro che si è verificato nel quarto trimestre del 2008 a livello mondiale si riflette, purtroppo, con notevole intensità anche nella nostra provincia. Lo conferma il rapporto del Sies (Servizio informativo economico e sociale dell'Università Cattolica di Cremona). Osservando bene i dati, però, è palese che nei trimestri precedenti era già in atto un rallentamento della domanda. A soffire maggiormente di questo calo, è l'area di Casalmaggiore. I centri per l'impiego (Cpi)
Cessazioni dei rapporti di lavoro per CPI e per settore di attività economica
nei quali, nel 2008, si è concentrata la maggior parte degli avviamenti al lavoro sono quelli di Cremona (41%) e di Crema (36%). La maggior parte degli avviamenti al lavoro nel 2008 in provincia di Cremona si sono verificati nei settori delle attività manifatturiere (21%) e dell'istruzione (14%). La rilevanza del settore manifatturiero nel nostro territorio è d'altra parte nota. Anche guardando le tipologie contrattuali, la situazione è tutt'altro che rosea: la quota dei contratti a tempo indeterminato è modesta: solo il 25%. Una risposta del mercato è piuttosto preoccupante e che non è del tutto omogenea nel territorio provinciale: il 23% a Cremona, a fronte del 28% di Crema. Tra gli avviamenti con contratti a tempo determinato, il 66% sono avvenuti con un contratto di lavoro a termine. Un altro 14% è avvenuto con contratti a progetto e il 12% con “missioni” di lavoro interinale. Sono dunque i contratti di lavoro a termine la tipologia contrattuale più diffusa tra gli avviamenti a tempo determinato in ciascuno dei Cpi della Provincia di Cremona: dal 53% del CPI di Crema
Saldi tra avviamenti e cessazioni totali
nelle assunzioni dell'anno 2008, a conferma dei profondi mutamenti che contrassegnano l'offerta di lavoro nei primi anni del nuovo secolo. La fascia di età con maggiore frequenza all'interno delle assunzioni, è quella tra 20 e 30 anni, fascia nella quale appunto si concentra quella parte del percorso lavorativo meno garantito e, quindi, oggetto di ripetuti contratti. La stabilizzazione del rapporto del lavoro resta
mazioni), circa il 2,2% delle forze di lavoro della provincia. Il profilo della persona stabilizzata è abbastanza caratteristico: ha una professionalità abbastanza elevata - 1 su 3 - quale è quella di artigiano, operaio specializzato, addetto nei servizi con elevata specializzazione, mentre più raramente - 1 su 5 appartiene anche al gruppo degli operai a bassa specializzazione. Infine, per il 70% appar-
Avviamenti al lavoro a tempo determinato per tipologia di contratto (2008) Assunzioni per CPI e per settore di attività economica (2008), valori percentuali
all'85% del Cpi di Soresina. I lavori a progetto e interinali sono, invece, maggiormente diffusi tra gli avviamenti a tempo determinato comunicati presso il Cpi di Crema (rispettivamente il 22% ed il 15%). Un discorso a parte, è quello del genere. L'analisi mette in evidenza una massiccia presenza delle donne
la grande scommessa della flessibilità che contraddistingue oggi il mercato lavorativo. E dalle analisi emerge la scarsa rilevanza numerica delle stabilizzazioni: sono state 3.614 nell'intero 2008. Un numero tutt'altro che elevato: rappresenta, infatti, il 7,7% del totale degli avviamenti (assunzioni + trasfor-
tiene nella maggior parte dei casi alla fascia tra i 20 e i 40 anni. Il genere più “premiato” è quello maschile (60%). La stabilizzazione tende, quindi, a premiare figure forti sotto il profilo della professionalità e il genere maschile, mentre coinvolge in misura molto più limitata donne e soggetti a bassa professionalità.
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Cronaca
Venerdì 13 Marzo 2009
Trovati a Cremona dieci clandestini afghani Si aggiravano di notte nella zona della stazione. La polizia indaga sulla loro presenza in città
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Tribunale assediato da altre zecche
di Sara Pizzorni
ono stati trovati la scorsa notte verso l'una nei pressi del casello ferroviario tra via Ghinaglia e via Milano. Trovati dalla polizia a vagare senza meta e senza destinazione. Sono dieci afghani, tutti uomini tra i 20 e i 35 anni, due dei quali minorenni, che sono stati affidati alle cure dei medici dell'ospedale di Cremona per essere visitati e, come sempre accade in questi casi, per essere sottoposti a profilassi. Solo i due minorenni sono malati. Gli altri sono in buona salute, anche se sono stati trovati sporchi, stravolti dalla fatica e dalla paura. Essendo tutti clandestini, senza documenti e senza un soldo in tasca, gli agenti della Questura di Cremona hanno effettuato sugli stra-
La Questura di Cremona
nieri i rilievi dattiloscopici per le impronte digitali. E ora sono in corso le indagini per capire perché si trovassero a Cremona, una città che, come ha sottoline-
ato anche lo stesso dirigente della Questura, il vice questore aggiunto Sergio Lo Presti, è solitamente fuori dalle grandi rotte. Sulla presenza in città di
Locatelli (Asl): «Tamoil, nessun allarme sanitario per i cittadini» «Nessuna allarme sanitario per la Tamoil. Non c'è evidenza statistica che il problema ambientale influisca sulla salute, anche se questo non significa abbassare la guardia». Questo quanto annunciato dal direttore generale dell'Asl, Walter Locatelli, che insieme a Liana Boldori del Dipartimento di prevenzione medica ha presentato la fase d'avanzamento dello studio epidemiologico che l'Azienda sanitaria locale sta conducendo relativamente agli effetti sulla salute in merito alla vicenda Tamoil. Flora, Bissolati e Dopolavorio Ferroviario sono state le società prese in considerazione dallo studio. Approfonditi e controllati i decessi e i ricoveri su un periodo di 10 anni. «Non esiste ad oggi e nel passato recente evidenza di pericolo con la salute da collegarsi all'inquinamento da benzene» sottolinea l'Asl. Venendo ai numeri, nelle tre società, nel periodo che va dal 1998 al 2007, complessivamente ci sono stati 7 decessi per leucemia, di cui 3 per leucemia mieloide acuta. Numeri leggermente inferiori, pari a un tasso di 0,7 e 0,3 per 100.000 abitanti che se si paragonano all'1,4 e 0,5 del comune di Cremona e 1 e 0,3 della provincia, sono ininfluenti. L'Asl ha messo a confronto i dati di mortalità e ricovero delle persone che hanno frequentato in questi dieci anni le tre canottieri, alla città di Cremona e alla provincia, e di nuovo a tutta la regione Lombardia. E il risultato è che «a oggi» ha detto il direttore Locatelli «non ci sono cluster (tanti episodi che si verificano tutti insieme) per malattie legate all'inquina-
Prende il via il ciclo di incontri promosso dalla San Vincenzo de Paoli di Cremona dal titolo «Conoscersi per accogliersi», nell'ambito della Campagna nazionale 20082009: «Fatemi studiare, conviene a tutti». Gli incontri in programma sono volti a mettere in luce il legame tra l'analfabetismo, la dispersione scolastica e la povertà. Con il primo incontro si vuole porre l'attenzione sulle povertà della città di
Il direttore dell'Asl, Walter Locatelli
mento da benzene». «I numeri sono troppo piccoli» ha continuato Liana Boldori. «Quando si parla di grandi numeri, le differenze si livellano ed esistono metodi statistici per ridurre la casualità. E la variazione anche di una sola unità sposta l'interpretazione: quindi la fase successiva è quella di valutare ciascun caso per definire i fattori di rischio per la mallatia». Per quanto riguarda i lavoratori della Tamoil, dall'analisi dell'elenco delle malattie professionali non emergono casi di malattie professionali correlate al benzene almeno negli ultimi 10 anni. sg
Incontri per riflettere su due piaghe sociali: la povertà e analfabetismo Cremona, con l'intervento di esponenti del mondo sociale cremonese. Il primo appuntamento sarà quindi lunedì 16 marzo, alle 21, presso l'Oratorio di Cristo Re, sul tema «Povertà e dintorni». Per l'occasione interverranno Maura Ruggeri, assessore alle politiche socia-
li del comune di Cremona, don Antonio Pezzetti, direttore della Caritas Diocesana, e Flavio Carli, responsabile delle cucine benefiche. Nel secondo incontro ci si focalizza sui temi della Campagna nazionale della San Vincenzo, che porta all'attenzione il legame tra la
questi uomini per ora ci sono solo ipotesi che dovranno essere confermate: quel che è certo, però, è che il gruppo era in viaggio da ben otto mesi. Partiti certamente dall'Afghanistan, i dieci avrebbero raggiunto la Grecia e poi sarebbero saliti a bordo di camion che li hanno scaricati a Cremona. Sugli indumenti che avevano indosso c'erano fibre di cotone, forse il carico che trasportava il camion che li ha presi a bordo. Non è escluso, comunque, che possano essere saliti su qualche treno che li ha portati fino in città. Spesso, comunque, è proprio dalla Grecia che questi disperati partono per tentare di raggiungere l'Italia, nascosti in cassoni dei camion, per sfuggire alla miseria o alla guerra. Per tutta la giornata, una volta usciti dall'ospedale, sono stati accompagnati in Questura dove sono rimasti fino all'identificazione. Negli uffici di via dei Tribunali c'era un gran via vai di agenti con le mascherine. Tranne i due minorenni, affidati ai servizi sociali, per gli altri otto sono state avviate le procedure per la loro espulsione dal territorio italiano. In passato anche a Cremona si erano verificati due casi piuttosto eclatanti di questo genere: in uno di questi c'era persino scappato il morto: il corpo di un uomo di origini afghane era stato trovato cadavere in un container che trasportava cotone, mentre in un'altra occasione una quindicina di connazionali erano stati scaricati in autostrada e soccorsi dagli uomini della stradale.
povertà e l'analfabetismo, una piaga sociale che in Italia è ancora fortemente presente. Nel terzo e ultimo incontro, quindi, si fa una panoramica sulle culture diverse che ci circondano, e su come esse possano essere volano di crescita e di confronto. Ma è anche un'occasione per conoscere realtà differenti dalla nostra, e capire come aiutare chi, tra gli stranieri, si allontana con più frequenza dal mondo della scuola.
Ancora zecche in tribunale. Martedì mattina, mentre si stavano svolgendo le udienze dei processi penali, uno di questi fastidiosi insetti è stato notato solitario vicino ad una finestra. Il giorno prima di zecche ne erano state contate circa una ventina nelle stanze della cancelleria civile. Nonostante i lavori di ristrutturazione di palazzo di giustizia, tornato come nuovo dopo mesi di lavori, le zecche sono riapparse. E in numero maggiore rispetto al passato. Con lunedì il problema sembrava fosse stato finalmente risolto,
voriscono il proliferarsi. Il caso più eclatante era successo il 28 febbraio del 2007, quando una zecca, trovata nell'aula penale appena restaurata e tornata ad essere usufruibile al pubblico, aveva punto sul braccio l'avvocato Stella Abbamonte, che, su consiglio dei colleghi, si era recata al pronto soccorso per essere medicata. La "nuova" sala, soffitto ripulito, pannelli insonorizzati, anche se non eccezionali dal punto di vista estetico, aveva visto ancora una volta una presenza indesiderata, dopo che anni prima un topo era let-
grazie alla immediata disinfestazione, ma non è stato così, nonostante il tribunale sia stato completamente ripulito anche dalla presenza dei piccioni, dei loro nidi e del guano che infestava i sottotetti. Ma evidentemente debellare le zecche non è cosa da poco: i muri spessi e gli ottimi nascondigli nelle fenditure del legno ne fa-
teralmente caduto dal soffitto durante un'udienza creando veri e propri attimi di panico tra i presenti e obbligando il giudice a far spostare tutti in un'altra stanza per proseguire i processi. All'epoca era stato ipotizzato che la zecca potesse essere uscita da qualche vecchio faldone. sp
In Breve
consegna del premio bertoletti Si terrà sabato 14 marzo, alle 10,30, a Palazzo Cittanova, la cerimonia di consegna del Premio Bertoletti in ricordo di Claudio. Quest'anno, oltre oltre ai tre vincitori (ai quali andranno 1.000-500300 euro, con lettura delle loro poesie) ci sarà una menzione di un componimento per ogni scuola, targa di partecipazione a tutte le scuole (la più importante verrà consegnata alla scuola che ha inviato più componimenti in relazione al numero degli iscritti) e attestati a tutti gli alunni partecipanti. Dopo il saluto del sindaco, Paola Bertoletti spiegherà l'iniziativa. Interverranno, poi, Alessandro Assiri (poeta di Bologna amico di famiglia) e alcuni amici dello scomparso Claudio. L'iniziativa riguarda tutte le scuole secondarie di primo grado «A. Campi», «Beata Vergine», «M.G. Vida», «Sacra Famiglia» e «Virgilio».
conferenza tecnica allo stanga Appuntamento per martedì 17 marzo, dalle 10 alle 12 (aula magna Palazzo ExAselli - via Milano, 24), per una conferenza tecnica frutto della collaborazione tra l’istituto tecnico agrario Stanga e il servizio fitosanitario regionale Ersaf Regione Lombardia, sede di Cremona. Temi del giorno saranno: «Il servizio fitosanitario eegionale» e «Le lotte obbligatorie a Diabrotica virgifera Le Conte (Diabrotica), Anoplophora chinensis (Tarlo asiatico), Erwinia amylovora (Colpo di fuoco batterico), Ceratocystis fimbriata (Cancro colorato del platano)», con la relazione di Pierluigi Ragazzi, del servizio fitosanitario Ersaf. L’iniziativa è motivata da una serie di fatti che interessano i campi della coltivazione del mais, delle piante arboree ornamentali e spontanee, fruttiferi. L’elevata diffusione di alcuni parassiti delle piante (d’origine extracontinentale e di recente “importazione” nel nostro paese) sta allarmando non poco agricoltori, vivaisti e ambientalisti. La riunione tecnica affronterà le tematiche relative alle modalità di diffusione, i danni da questi arrecati, le attività di monitoraggio che il Servizio Fitosanitario Regionale ha fin qui svolto, gli obblighi e le tecniche di lotta.
Cronaca
Venerdì 13 Marzo 2009
Dal superamento del digital divide all'aggiunta di nuovi servizi per il territorio
Cremona, modello di tecnologia
I
l progresso corre lungo le fibre ottiche e la tecnologia Wi-fi. Con questi due potenti strumenti Cremona supera il digital divide, diventando un vero e proprio esempio per buona parte d'Italia, dove sono ancora molti i comuni che non sono sostenuti da adeguate infrastrutture tecnologiche e di fatto sono esclusi dal circuito virtuoso della connettività: condivisione di notizie, scambio di informazioni e dati, generazione di business. Lo sviluppo della banda larga ha interessato infatti solo i maggiori centri abitati, ampliando un divario digitale che spesso si somma alla
Gerardo Paloschi, amministratore unico di AemCom
Sono due le fasi complementari fin qui avviate: la realizzazione della tecnologia abilitante e i servizi avanzati. Ed è proprio su questi servizi che ora si sta
Cremona un sistema di gestione del traffico e dei mezzi pubblici basata sulla semaforizzazione intelligente che ha portato a un recupero del 15% dei tempi
«Bisogna sfruttare la potenzialità delle reti» «A livello tecnologico» sottolinea Gerardo Paloschi, amministratore unico di AemCom, «Cremona compete con Milano nell’eccellenza italiana: una cablatura Ftth (fiber to the home) rilevante, l’utilizzo di tecnologia Hyperlan in tutta la provincia di Cremona, la rete cittadina Ngh realizzata con largo anticipo rispetto a quanto avviene a livello nazionale. Raggiunto il primo importante obiettivo che ci eravamo prefissati, la provincia di Cremona fuori dal digital divide, ora rimane da combattere un’altra importante battaglia: il 10% del territorio italiano è strutturalmente isolato dalla banda larga ma molto di più, il 60% della popolazione, soffre del nuovo divario, il knowledge divide, il gap di conoscenze - tecnologia, capacità di utilizzo del PC, conoscenza dell’inglese - che non consente di sfruttare il potenziale delle reti. Questa do-
tradizionale carenza di infrastrutture e servizi pubblici. In questo contesto, Cremona grazie all’azione di Aemcom gode oggi di una situazione privilegiata e costituisce un caso di eccellenza posizionandosi tra le prime città italiane per livello di penetrazione della fibra ottica nelle case dei cittadini (Fiber To The Home, FTTH) e tra le poche province che hanno superato completamente il fenomeno del digital divide (grazie al dispiegamento di infrastrutture a larga banda in radiofrequenze). Grazie a una politica di investimenti sul territorio, oggi le tecnologie e le reti sono un vantaggio competitivo per Cremona e la Provincia dove tutti i comuni dispongono della banda larga. Ma lo sforzo di Aemcom non si ferma qui. «Disporre di reti veloci rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per avviare un vero e proprio sviluppo tecnologico con ricadute effettive sulla comunità locale» spiegano i vertici. «Queste autostrade dell’informazione devono essere “popolate”, riempite cioè di servizi e di iniziative. Ora nuove sfide si aprono per il settore Ict nel territorio di Cremona e province limitrofe: questo patrimonio va capitalizzato a vantaggio dei servizi sociali e delle comunità».
manda di conoscenza, di competenze, di informazioni è quello per il quale occorre una risposta di sistema che coinvolga, come già successo per le infrastrutture a Cremona e provincia, gli enti pubblici, le imprese e la comunità. Un operatore Ict non può più imporre un cambiamento al territorio semplicemente portando connettività. I servizi si costruiscono insieme al territorio e invitiamo Telecom ad una importante riflessione: a Cremona, come in altre città virtuose, diventa inutile duplicare gli investimenti infrastrutturali ed è invece possibile ragionare in un ottica One Network, cioè di sinergia tra le reti. Con il nostro traguardo raggiunto vogliamo lanciare questo segnale a Roma: non dilapidare gli sforzi che a livello locale, a Cremona come in altre città, amministratori oculati e imprese attente hanno già fatto».
puntando per rendere le reti cremonesi ancora più competitive. Si tratta di attività mirate per il territorio. Sono diversi i servizi su cui punta Aemcom. Per la pubblica amministrazione, è stato possibile il collegamento di 65 comuni della Provincia di Cremona aun unico centro sistema situato nella propria server farm: ciò consente ai singoli comuni di poter utilizzare i propri dati sotto forma di informazione. Parallelamente è stato sviluppato il S.I.T. (Sistema Informativo Territoriale), per la consultazione on-line della cartografia e informazioni catastali. Anche il traffico ha avuto i suoi benefici. AemCom ha progettato e realizzato in
di percorrenza dei ring comunali. E’ in avviato stato di progettazione anche la messa in opera e la gestione di varchi per la gestione della Ztl cittadina. Anche per la sicurezza la tecnologia ha fatto molto, sotto il Torrazzo. Aemcom, infatti, ha reso disponibili lo sviluppo di progetti legati alla video sorveglianza delle zone principali della città di Cremona. Grazie alla larga banda sviluppata nella Provincia anche i comuni cremonesi adesso possono sfruttare i vantaggi delle soluzioni di video sorveglianza. Per quanto riguarda le imprese, sono state stipulate convenzioni con tutte le categorie per poter rendere disponibili e accessi-
bili i servizi a larga banda per tutti i clienti business, dal piccolo artigiano, alla grande impresa. Inoltre, è da poco disponibile il Servizio Radio Taxi, filo diretto con il trasporto taxi. La telefonata del cittadino in cerca di un auto è trasmessa a tutti i tassisti in servizio così che il cliente possa essere raggiunto dal primo taxi libero nelle vicinanze. La rete entra anche nella sanità. Di particolare importanza si è rivelata la rete provinciale wireless poiché ha consentito a moltissimi medici di base di poter aderire al progetto carta regionale dei servizi. La fibra ottica è stata portata in tutti i centri anziani di Cremona e svolge corsi gratuiti di alfabetizzazione informatica. La medesima opportunità viene fatta per i cittadini stranieri, in modo da favorirne l'integrazione. Sempre dal punto di vista del sociale, sono stati sviluppati un software ed un sito web che consentono agli ipovedenti di poter scaricare e ascoltare audiolibri. Questo sistema è stato ora installato anche presso le oltre 20 biblioteche statali italiane. Il suo funzionamento è affidato ad Aemcom che dalla propria server farm gestisce in remoto l’intero sistema. Un'attenzione particolare è stata riservata ai giovani, con l'attivazione di alcuni punti di connessione wifi gratuita nelle principali piazze e nelle canottieri cremonesi per scaricare sul proprio telefonino o pc delle audio guide su edifici e monumenti d’interesse. Ma la fibra ottica ha raggiunto anche i palazzi di giustizia. Con la collaborazione con il Politecnico di Milano è stato realizzato il progetto innovativo Digit connect con il Tribunale di Cremona. Con questo intervento sono stati digitalizzati tantissimi procedimenti giudiziari rendendoli molto più facilmente accessibili ai lavori e soprattutto è diventata possibile la video conferenza tra detenuto in carcere e Tribunale e tra quest’ultimo e testimoni collegati da casa. «I prossimi obiettivi» spiega l'amministratore unico di Aemcom, Gerardo Paloschi «saranno l'implementazione di ulteriori servizi in modo da rendere ancora più completa l'offerta ai cremonesi».
AemCom: un sito internet rinnovato e con tanti nuovi servizi disponibili
E online il nuovo sito di Aemcom, www.aemcom.net, completamente rivisitato non solo nella veste grafica ma anche nell’architettura dei contenuti più facilmente consultabili nell’usability. Il rinnovato sito Aemcom si presenta con un forte orientamento alla clientela, non una semplice vetrina prodotti e servizi ma un’interfaccia dinamica calibrata in base alle esigenze di ognuno. Quattro i principali punti di forza: la
nuova sezione “Assistenza” supportata anche dal numero verde 800 585 100 è ampliata a favore di un contatto diretto con tecnici, commerciali e amministrativi, la presenza della “Community”, il servizio “Scegli il tuo prodotto” con cui si accede immediatamente a tutte le offerte disponibili, Presto sarà anche disponibile il servizio "Pagonline", che permetterà, non solo di pagare le bollette telefoniche o Internet, ma anche di controllare lo storico dei versamenti effettuati.
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LA PAROLA ALL'AVVOCATO A cura dell’ Avv. Alessio Romanelli
Inviate i vostri quesiti a: ilpiccolocremona@fastpiu.it La presente rubrica non offre pareri legali ai lettori, ma affronta con spirito divulgativo tematiche di natura giuridica di interesse generale. Per pareri legali su pratiche determinate o casi concreti è necessario rivolgersi ad un avvocato iscritto all'Albo tenuto dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati con sede presso il Palazzo di Giustizia, via dei Tribunali 13, Cremona
"Egregio Avvocato, ho ricevuto dalla mia compagnia telefonica una bolletta molto pesante che sinceramente mi pare anche sbagliata poiché mi vengono addebitati dei consumi per traffico WAP che io non so neppure che cosa sia. Come devo fare per contestare la bolletta?" Per prima cosa deve analizzare con attenzione e pazienza tutta la bolletta e verificare se effettivamente le è stato addebitato del traffico telefonico non effettuato o altri servizi mai utilizzati. Si tratta di un passo necessario e importante, perché oramai i telefonini fanno davvero un po' di tutto, persino le telefonate, e quindi può capitare di utilizzare servizi (connessioni internet e altro) anche molto costosi. Se è certo di avere subito un torto, il secondo passo è fare di conto e "separare" in due la bolletta: da un lato la somma che ritiene giusto pagare, dall'altro quella che ritiene giusto non pagare. Quindi, terz o passo, tramite bollettino postale, provvedere al pagamento di quello che si ritiene in ogni caso di dover pagare. Non commetta l'errore di mettersi da solo dalla parte del torto non pagando nulla. Effettuato il pagamento, ecco l'ultimo passo: segnalare al più presto al suo operatore il problema, l'errato addebito e - ovviamente - il pagamento parziale tramite: a) voce al servizio clienti, b) lettera raccomandata alla sede centrale della compagnia telefonica, c) fax al numero che il servizio clienti le indicherà. Ultima raccomandazione, forse ovvia, ma necessaria: scriva, il prima possibile, non si limiti a fare la denunzia verbale al call center. "Ho letto la risposta che ha da-
to qualche settimana fa ad un lettore sulla prescrizione di due anni per il risarcimento di un sinistro stradale. Vale lo stesso termine per tutti i danni?" No. Il termine biennale vale solo per il risarcimento dei danni prodotti dalla circolazione dei veicoli di ogni specie (art. 2947, comma 2, cod. civ.). Il diritto al risarcimento del danno da fatto illecito si prescrive invece in cinque anni dal giorno in cui il fatto si è verificato (art. 2947, comma 1, cod. civ.). Aggiungo non io, ma ovviamente il codice: art. 2947, comma 3, cod. civ. - che il se il fatto è considerato dalla legge come reato e per il reato è è stabilita una prescrizione più lunga, questa si applica anche all'azione civile. Un avvocato saprà sciogliere al meglio suoi eventuali ulteriori dubbi, e provvederà, ricorrendone i presupposti, ad interrompere il corso della prescrizione con una diffida scritta. "Ho diritto di vedere un fascicolo penale che mi riguarda?" Sì, purché le indagini preliminari siano concluse e lei abbia ricevuto il rituale avviso ai sensi dell'art. 415 bis. cod. proc. pen.; in tal caso sia lei che il suo difensore potrete prendere visione ed estrarre copia degli atti, nonché esercitare altre facoltà difensive, come presentare memorie scritte, richiedere l'interrogatorio, depositare documenti, indicare elementi di prova e investigativi.Se invece le indagini non sono ancora concluse il fascicolo non è ostensibile alle parti. In tal caso l'unica possibilità è presentare una formale istanza al Pubblico Ministero, che valuterà se autorizzare comunque la visione degli atti.
Consumatori: istruzioni per l'uso UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI Comitato di Cremona Piazza San Michele, 2 Tel. e Fax: 0372/28370
Cose che dovrebbero sapere gli appassionati di miele La Storia, infinita del miele è parallela alla storia dell'uomo…E fors'anche l'ha preceduto! Per noi però potrebbe verosimilmente partire dal Regio Decreto n°7045 del1890, firmato dal Re Umberto 1°. Chi scrive, tra l'altro, è cresciuto in mezzo al miele; ed è forse uno dei pochi che - all'inizio degli anni '60 del xx° secolo - può ricordare d'aver visto (e gustato) il miele "colato": quello cioè che le api - allora ancora in gran parte libere ed allo stato "brado"; e non com'è oggi, che sono state tutte "addomesticate"…- producevano a depositavano nei "favi"( da loro stesse costruiti, per depositarvi il prezioso "nettare," sulle piante e nelle campagne, e non come si fa oggi nei telaini delle cassette colorate che si vedono vicino alle abitazioni dei pochissimi apicultori, una razza di uomini che ancora sono capaci di sognare ed avere il piacere di partecipare direttamente al grande mistero della vita e della creazione). A partire dalla metà del secolo scorso però il miele "colato" è rimasto un ricordo, in quanto ormai è diventa-
ta prassi comune "centrifugare" i telaietti (artificiali, perché predisposti e prfabbricati dall'uomo...) e quindi il miele oggi reperibile è sempre e solamente del tipo "centrifugato"…Il che comporta che talvolta con il miele viene centrifugata anche un po' di cera!.. Non è un grosso guaio, se non fosse che poi è necessario scaldare in appositi doppifondi, spesso miscelando tipi diversi di miele, talvolta anche non tutti rigorosamente "italiani"… Il miele italiano infatti è decisamente il migliore oggi reperibile: e non aggiungo altro, se non che esistono almeno 370 tipologie di miele, oggi facilmente individuabili con strumenti di laboratorio. Il miele migliore per la lavorazione del Torrone di Cremona è quello di "ladino ed erba medica", mentre quello dell'isola d'Elba è insuperabile per le macedonie di frutta fresca… Con lo "zucchero invertito è talvolta anche sofisticato il miele. Ed oggi che poi ne arriva da ogni parte del mondo è necessario scegliere sempre e soltanto miele italiano!
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Salute
Venerdì 13 Marzo 2009
GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 18.00 in orario continuato, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a vnerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Orario: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. FISIOTERAPIA Esclusa la visita specialistica che si prenota presso il CUP-Cassa, le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo C (ala sinistra), monoblocco ospedaliero. Orario: lunedì dalle 08.00 alle 14.00; da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Tel: 0372 405346 per informazioni. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Dove: Medicina del Lavoro, padiglione 10 Impegnativa del medico curante. Allergologia per sospetti professionali Tel. 0372 408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 13.00; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia dalle 09.00 alle 13.00 da lunedì a venerdì. Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Spe-
cialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. SERVIZIO DIETETICO valutazioni e controlli nutrizionali La prima visita si prenota al CUP. Dove: piano 4, ala sinistra. Orario: da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00. Telefono: le prenotazioni per il controllo nutrizionale può essere effettuata telefonicamente da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 15.30 ai numeri 0372 405732, 0372 405634, 0372 405631. centro prelievi LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.00 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle ore 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando al 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00; oppure personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, - Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: piano Rialzato, ala sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248 TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione pu essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
Alcune patologie renali sono senza sintomi. Fabio Malberti: «Fondamentale la sensibilizzazione e esami periodici»
Curare le malattie del rene
L
di Laura Bosio
a cura delle patologie renali passa prima di tutto dalla sensibilizzazione. Per questo nei giorni scorsi si è svolta la giornata mondiale del rene, in occasione della quale l'Ospedale di Cremona ha incontrato alcuni studenti di scuola superiore, per spiegare loro come funziona questo importante organo, e le patologie che esso può contrarre. «Alcune patologie renali sono asintomatiche, e quindi per individuarle è necessario effettuare degli esami» spiega Fabio Malberti, primario dell'unità operativa di nefrologia dell'Ospedale Maggiore di Cremona. «Per questo la sensibilizzazione è particolarmente importante. E abbiamo deciso di rivolgersi alle scuole, perché ci è sembrato utile dare informazioni agli studenti, che saranno gli adulti di domani, su come funziona il rene, e soprattutto sensibilizzarli al tema del trapianto. Ci siamo rivolti ai ragazzi delle classi quinte del Beltrami. Dopo la parte di lezione, abbiamo quindi fatto uno screening mirato sui ragazzi, attraverso esame delle urine, misurazione della pressione e anamnesi. Dalle urine si vede se vi sono segnali che possono essere la spia di problemi renali, come proteinuria, o tracce di sangue». Chi è maggiormente soggetto a questo tipo di malattia? «Si tratta di una patologia maggiormente presente sopra una certa età, in quanto le cause più frequenti sono il diabete e l'ipertensione, malattie tipiche degli ultrasessantenni. Quindi, in una città come Cremona, che conta una grande percentuale di popolazione anziana, il rischio è forte». Come si diagnostica
Il dottor Fabio Malberti, pimario dell'unità di nefrologia dell'Ospedale Maggiore di Cremona
una malattia renale? «La prima spia di un problema ai reni è l'esame dell urine. Quindi ogni tanto sarebbe opportuno fare un controllo, specie per chi ha già problemi di diabete, ipertensione, calcoli renali, o chi abusa di analgesici». Parliamo delle patologie renali: quali sono? «Le più comuni, come già detto, sono quelle legate alle patologie dell'età anziana. Nei più giovani però possono presentarsi delle glomerulonefriti (deposito di anticorpi nel rene), oppure le patologie e le malformazioni congenite delle vie urinarie e del rene. Ne è un esempio la malattia policistica del rene, che si verifica con la formazione di cisti che danneggiano il rene. Un altro metodo per verificare le malattie renali è il dosaggio della creatina nel sangue». E' possibile mettere in atto una forma di prevenzione? «Sulle malattie ereditarie non vi è ancora una possibile prevenzione, se non quella di evitare le gravidanze quando si è porta-
tori di tali patologie. Per quanto riguarda invece cose come ipertensione e diabete, la prevenzione si effettua tenendo sotto controllo tali patologie. Si può effettuare anche il dosaggio della micro albumina nel sangue, per verificare che non vi siano sofferenze renali. Parliamo di terapie... «Si può fare molto per rallentare la progressione, con terapiue di controllo di ipertensione, e con l'uso di farmaci anti-ipertensivi, che sono anche nefroprotettori. Sono
molto utilizzati anche a prescindere dall'ipertensione, perché rallentano la progressione del danno. Quando si riscontra insufficienza renale, importante è cambiare regime alimentare, riducento l'apporto proteico. La dieta va comunque calibrata su ogni singolo paziente». Quando si arriva alla dialisi? «La dialisi è la terapia "salvavita", che si mette in atto quando viene persa la funzione renale. E non sono pochi i pazienti che finiscono in dialisi: basti pensare che sono 700 ogni milione di abitanti, con 200 nuovi casi ogni milione di abitanti all'anno. La dialisi serve nell'attesa di riuscire ad ottenere un trapianto, che però non può esser fatto per il 100% dei pazienti: chi è troppo anziano, o presenta gravi complicanze, non lo sopporterebbe. Il problema del trapianto è legato alla disponibilità di organi. A questo proposito l'ospedale di Cremona ha grande sensibilità su queste tematiche, e la nostra rianimazione è tra quelle che maggiormente contribuiscono, a livello interregionale, alle donazioni di organi. Purtroppo non tutti gli ospedali lombardi hanno la stessa attenzione nel sensibilizzare i pazienti alle donazioni».
l'incontro
Il 7 marzo Open day per le patologie mammarie L’Associazione Cremonese per la Cura del Dolore ha organizzato il nuovo corso per Volontari «Assistenza a pazienti affetti da malattie croniche evolutive ed irreversibili ed alle loro famiglie, in Hospice e a domicilio». Sono aperte le iscrizioni per gli aspiranti volontari e sono previsti anche alcuni posti per chi volesse assistere liberamente agli incontri programmati senza impegnarsi nell’attività successiva (auditori). Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Segreteria di Accd (via Palestro 1). Tel: 0372.413198.
Agricoltura
Venerdì 13 Marzo 2009
13
Arriva il G8 delle organizzazioni agricole
Zampini: «Questo appuntamento è la conferma dell'impegno di Coldiretti ad essere presente, e ad agire con serietà»
E'
stato convocato il primo vertice mondiale di tutti i leader delle maggiori Organizzazioni agricole dei Paesi appartenenti al G8 per discutere di agricoltura, alimentazione, ambiente ed energie
alternative nel tempo della crisi. Lo rende noto il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che il «G8 Farmers’ Union» si svolge in vista del vertice dei Capi di Stato e di Governo del prossimo luglio alla Maddalena e coinvolge i rappresentanti delle agricolture di Giappone, Stati Uniti, Ca-
nada, Germania, Francia, Inghilterra, Russia e Italia, per la prima volta tutti insieme nel nostro Paese. Un incontro che - sottolinea la Coldiretti - è determinante per la definizione delle dinamiche della produzione agricola mondiale con evidenti effetti sulle disponibilità alimentari e quindi sui red-
MERCATI - SETTIMANA DAL 6/3/2009 AL 12/3/2009 UNITà DI MISURA
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
Tonn.
127,00135,00
140,00145,00
138,00141,00
151,00154,00
Tonn.
120,00121,00
129,00130,00
122,50124,50
133,00134,00
Tonn.
N.q.
327,00329,00
322,00327,00
--
Tonn.
117,0-122,0 N.q.
alla rinfusa
Tonn.
74,0076,00
85,5087,00
92,0093,00
90,0091,00
FIENO maggengo agostano
Tonn.
160,00180,00
80,00-130,00 100,00-140,00
--
--
--
--
PRODOTTO FRUMENTO
tenero buono mercantile
GRANOTURCO
ibrido naz. 14% um.
SEMI DI SOIA nazionale
ORZO NAZ.
peso spec. 55-60 peso spec. 66-68
CRUSCA
PAGLIA
press.rotoballe
SUINI
Tonn.
122,0-129,0- 148,0-153,0 N.q. 132,0-138,0 137,0-142,0 135,0-155,0
55,00-60,00 44,00-55,00
lattonzoli locali
15 kg.
3,640
3,630
3,570
3,750
SUINI lattonzoli locali
25 kg.
2,660
2,650
2,600
2,750
SUINI lattonzoli locali
30 kg.
2,500
2,490
2,440
2,560
SUINI lattonzoli locali
40 kg.
2,050
2,020
2,020
2,090
Suini da macello
156 kg.
1,090
N.q.
1,035
1,055
Suini da macello
176 kg.
1,090
N.q.
1,085
1,090
Suini da macello
Oltre 176
1,090
N.q.
1,065
1,050
Vacche Frisone 1ª qualità (p.v)
Kg.
2,00-2,40 p. morto
Montichiari peso vivo 0,90-1,15
0,890-0,990
--
Vacche fris. 2ª qualità (p.v)
Kg.
1,70-1,90 p. morto
0,65-0,73
0,580-0,680
--
Manze scottone 24 mesi
Kg.
2,10-2,45 p. morto
1,00-1,18
0,970-1,140
--
Kg.
1,00-1,20
0,80-1,00
0,900-1,120
--
(50-60Kg) pie blue belga
Kg.
3,00-4,95
4,50-5,00
4,250-4,650
--
BURRO pastoriz.
Kg.
1,50-1,55
--
1,300
--
PROVOLONE VALPADANA
Kg.
5,05-5,20
--
--
--
PROVOLONE VALPADANA
Kg.
5,30-5,50
--
--
--
Kg.
5,60-5,85
--
5,80-6,00
--
Kg.
5,85-6,00
--
6,20-6,45
--
Kg.
--
--
--
--
Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.
Vitelli Baliotti
fino a tre mesi
oltre tre mesi
GRANA Scelto stag. 9 mesi
GRANA Scelto stag. 12-15 mesi
Latte naz. Crudo (16-30 giugno)
N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.
diti di cittadini ed imprese. Al centro dello storico appuntamento, fissato per giovedì 19 marzo nei saloni di Palazzo Rospigliosi a Roma in via XXIV Maggio 43, il confronto sui temi della sicurezza alimentare, dei prezzi, della fame e della salvaguardia dell’ambiente con l’obiettivo di fermare le speculazioni e garantire cibo sicuro al giusto prezzo alla comunità internazionale. «Numerosi illustri ospiti saranno presenti, tra esponenti delle Istituzioni nazionali, europee ed internazionali, a partire dai rappresentanti delle ambasciate, della Fao, dell’Ifad, del Copa, del Ceja, oltre al ministro delle Politiche Agricole Zaia. I lavori si concluderanno con la firma della dichiarazione
Assuero Zampini, direttore Coldiretti Cremona
comune che verrà presentata ai ministri agricoli dei singoli Paesi e ai Capi di Stato e di Governo del vertice del G8» sottolinea Assuero Zampini, direttore di Coldiretti Cremo-
na. «Questo importante appuntamento, accolto presso la sede nazionale della Coldiretti, è la conferma dell’impegno preso dalla nostra organizzazione ad essere presente, ad agire con serietà, con un progetto forte e concreto, in tutti i contesti dove si gioca la partita della difesa dell’agricoltura made in Italy e delle nostre imprese. E’ quella che noi definiamo “la responsabilità del fare”, vale a dire la forza di agire, proporre, intervenire, con autorevolezza e credibilità, vicini alle imprese e dunque lontani dalla troppo facile demagogia, dando un reale contributo al superamento della crisi, partendo dalla riscoperta e dal riconoscimento della centralità dell’agricoltura».
Epaca: apre un nuovo ufficio a Soncino Un servizio sempre più presente, attento, efficace, vicino alle persone. A questo tende Epaca, il Patronato nato in casa Coldiretti, che sta rafforzando la propria azione sul territorio cremonese. «Il nostro Patronato ha sede centrale a Cremona, in via Ruffini, e da tempo può contare su quattro sportelli presenti a Cremona, Crema, Soresina e Casalmaggiore, presso gli Uffici Zona Coldiretti. La novità importante è che, dal mese di marzo, siamo pronti a garantire una presen-
Daminano Talamazzini e Chiara Papa
za settimanale anche nei vari recapiti Coldiretti dislocati sul territorio». A parlare è Damiano Talamazzini, responsabile Provinciale del patronato, che nei giorni scorsi, insieme all’operatrice Chiara Papa, ha inaugurato il nuovo sportello a Soncino, pres-
so l’ufficio di Sezione Coldiretti, in via IV Novembre. L’appuntamento a Soncino è stato il primo di una fitta serie: nei prossimi giorni nasceranno infatti degli spazi Epaca anche a Piadena, Pandino, San Giovanni in Croce, Calvatone, Spine-
da, Scandolara, Castelleone, Pizzighettone. L’iniziativa ha l’obiettivo di avvicinare sempre più il Patronato ai cittadini. I servizi offerti riguardano, tra gli altri: consulenza previdenziale, recupero contributi, pensioni Inps e Inpdap, indennità e sussidi di disoccupazione e mobilità, pensioni d’invalidità e accompagnamento, tutela handicap, infortuni e malattie professionali, pratiche per immigrazione, consulenza medica e legale, prestazioni sociali agevolate.
Lettere & Opinioni Lettera della settimana
Uso Plurimo delle acque: Il futuro del Po passa dalla regimazione
Il futuro del Po passa dall’utilizzo plurimo delle acque. Una linea condivisa pienamente ed unanimemente dalle comunità locali, dai portatori di interessi, dal mio Consiglio Provinciale che, al riguardo, ha presentato più di un ordine del giorno del medesimo tenore, con la condivisione unanime e trasversale a livello politico della regimazione. Le criticità del Po sono, infatti, numerose e ormai croniche: l’andamento carsico del fiume, che ha raggiunto i meno 8,75 sotto il livello idrometrico, la risalita del cuneo salino per 25 chilometri, che ha danneggiato decine di ettari, la non ricarica delle falde acquifere, la penuria di risorsa idrica,
stranieri
La delinquenza non è una questione di razze Signor Direttore, L’obnubilamento della memoria, della ragione e dei valori morali in questo nostro Paese per decenni profondamente legato alla solidarietà cristiana sembra aver creato uno stato di completo cedimento alla offensiva barbarica del centrodestra in cui anche le componenti moderate sembrano definitivamente soggiogate alla violenza del pensiero lego-fascista e che ha creato una situazione insopportabile nel pensiero, nel linguaggio e nel comune sentire di questa nostra comunità. Eppure le persone perbene sono ancora tante, i giovani non sembrano ancora del tutto contaminati da questo germe pericoloso i cui devastanti effetti, nel passato, hanno lastricato di lutti l’Europa intera. Non tutto è perduto, è tempo della reazione del pensiero delle persone che hanno a cuore la convivenza civile spe-
il degrado ambientale delle golene. Per dare una risposta a tali questioni, occorre prendere ad esempio quanto fatto in paesi come Francia e Germania, dove ponendo alcuni sbarramenti lungo i fiumi, si sono ottenuti innumerevoli benefici: riequilibrio idraulico/morfologico del fiume, miglioramento delle condizioni di navigabilità, produzione di energia idroelettrica da fonte rinnovabile, miglioramento delle possibilità di derivazione a fini irrigui, innalzamento e stabilizzazione delle falde idriche, maggiore disponibilità di risorsa idrica da gestire durante i periodi siccitosi, iqualificazione paesistica ed ambientale, cala di risalita pesci, per un naturale rinascimento. Come peraltro è avvenuto vicino a Cremona, con l’impianto di Isola Serafini. Come ben evidenziava Presidente Fulco PRATESI, WWF Italia ONGOnlus sui “Siti” dell’Unesco, soprattutto quando, parlando di idrovie, si riferiva al Po come unica arteria seria che si può sviluppare, con particolare
cie con i cittadini che provengono da altre culture e da altre comunità. Gli accertamenti scientifici sul Dna in occasione degli ultimi tragici avvenimenti di violenza ci dimostrano ancora una volta che al mondo non ci sono “razze” ma “uomini” e che non ci sono “razze” che delinquono più di altre. (si seguano con attenzione gli episodi di morti ammazzati nel nostro Paese). I casi di violenza non ultimo quello inaudito di Roma dimostrano i danni che possono arrecare i pregiudizi verso una comunità intera fatta di donne e di uomini, quella Romena, che a pieno titolo con duro lavoro e sacrificio ha conquistato il diritto a vivere in questa nostra Italia. Sono talmente convinto di questa mia tesi che auspicherei a tutti i nostri concittadini un salutare bagno di vera integrazione contaminandosi con l’alone di ricchezza umana e culturale che due persone splendide come Jessica e Daniele sanno trasfondere. Angelo Ongari Cremona *
attenzione allo sviluppo del cabotaggio. Tuttavia, il progetto di regimazione va adattato perché il primo sbarramento è programmato in una posizione che non risolve l’accesso al porto per la differenza dei livelli idrometrici. Attualmente con il sistema di avanconca e conca occorre un’ora per il transito di una sola nave con forte appesantimento della funzionalità del Porto, lontano da qualsiasi logica di modernità in fatto di trasporti. Occorre, invece, riportare i livelli più alti di 1,5 metri, con l’avvicinamento al porto del primo sbarramento previsto dalla regimazione, come abbiamo sempre detto. A confermare quanto sopra, sulla necessità di innalzare i livelli, è anche la richiesta di alcuni Comuni mantovani per un quinto sbarramento proprio sul loro territorio. La situazione idrometrica, pertanto, va riportata a quella del 1954. Diversamente con l’attuale sistema conca - avanconca e pre-avanconca al porto
spinadesco
Ci sono persone che credono ancora nelle favole Egregio Direttore, da cittadino appartenente a quella metropoli di Spinadesco, assurta agli onori della cronaca malgrado sua volontà di mantenersi a denti stretti in un comodo e larvato anonimato, coinvolta in mille raggiri di: politici, politologi e personaggi vari in cerca di autore che dicono di dilettarsi di politica (sic!) voglio, desidero e mi auspico che alcuni leggano questi miei dovuti ringraziamenti e vado a meglio specificare. A tutti coloro che, invidiosi, guardavano al Canale di Panama che possiede alle sue sponde una meravigliosa ferrovia per il traino delle navi. Ebbene, ora la possediamo pure noi proprio in fianco al canale navigabile senza alcuna delimitazione ed alcuna protezione, stiano tutti tranquilli, tra poco passerà pure accanto a viale delle Industrie per buona pace degli amanti
Il Premier parla del Paese dei Balocchi, ma vuole una giungla dove sopravvivano i forti Il bollettino della crisi mondiale si fa di ora in ora più allarmante, e mentre tutti gli altri Governi sono impegnati a dare risposte forti e commisurate alla gravità della recessione, il nostro sfoggia serenità e ottimismo, fa grandi proclami, ma in concreto praticamente non muove un dito. Nell’ultimo rapporto Ocse sulle “best pratices”, che passa in rassegna le esperienze più significative messe in campo dai Governi contro la crisi, l’Italia non viene citata neppure una volta, eppure il Premier continua a millantare di essersi mosso prima e meglio degli altri. Evidentemente le sue armi mediatiche di distrazioni di massa volte a impedire che la percezione individuale della crisi diventi percezione collettiva, risultano spuntate quando si esce dal mondo dei lustrini. Le trovate anticrisi del nostro teleimbonitore, presentate puntualmente con grande sfarzo mediatico, si rivelano vistose bufale. Facciamo l’esempio del ponte sullo stretto: aprirà i cantieri solo alla fine del 2010, quando la crisi dovrebbe essere già passata. E il resto delle grandi opere pubbliche sbandierate? L’elenco approvato dal CIPE è una grande presa per i fondelli: si tratta solo in minima parte di progetti immediatamente cantierabili e, in buona sostanza, sono ancora gli stessi che
Berlusconi illustrò in quella memorabile sceneggiata a Porta a Porta nel 2001, nonostante nel frattempo abbia governato per sette anni. E cosa dire del suo pomposo Piano casa? Una misura che favorirà l’abusivismo, porrà enormi problemi ai comuni e alle Regioni e metterà a rischio il nostro grande patrimonio ambientale e paesaggistico che costituisce la prima risorsa del Paese. Invece si dovrebbe appropriatamente e più semplicemente allentare il patto di stabilità interno e consentire a Regioni ed enti locali di fare investimenti nei lavori pubblici, dal momento che anche i comuni più virtuosi non possono farlo, pur avendo disponibilità in cassa. Il Pd ha presentato diverse proposte, alcune di misure urgenti per affrontare subito l'emergenza, come la moratoria di un anno per i licenziamenti annunciati dei precari della pubblica amministrazione, altre inserite in un quadro più ampio di misure strutturali, come la lotta all'evasione fiscale con il ripristino della tracciabilità dei pagamenti, il rifinanziamento degli interventi socio-assistenziali e del fondo per le politiche sociali. Proprio oggi l'Aula della Camera ha bocciato la mozione presentata dal Pd sull'istituzione dell'indennità di disoccupazione, un assegno mensile per i
le navi attendono e attenderanno prima dell’ingresso troppo tempo e si spendono milioni di euro in opere che si potrebbero evitare. Dai primi rilievi tecnici emerge l’inutilità di nuove pre-avanconche, ma un auspicabile riposizionamento del primo sbarramento. Infine, per quanto concerne il rilancio del Po, il sistema turistico Po di Lombardia deve poter continuare a funzionare: il passaggio di consegne dalla Provincia di Cremona a quella di Mantova, non deve registrare alcun arretramento. Di tutto avrei pensato, salvo gli improperi fuori luoghi del presidente della provincia di Mantova, Maurizio Fontanili, che ci ha definito, tra l’altro cementificatori, dimenticando che le Regioni Emilia, Lombardia, Veneto, le province di Cremona, Verona e Parma sono d’accordo a 360° su tutte le infrastrutture necessarie nel breve-medio periodo. On. Giuseppe Torchio Presidente della Provincia di Cremona
lavoratori esclusi dal sistema di ammortizzatori sociali e che hanno perso il posto di lavoro dal 01 settembre 2008. Speriamo che la stessa sorte non tocchi ad un’altra forte proposta messa in campo dal PD che presto si tradurrà in iniziativa parlamentare: un contributo straordinario “una tantum”, pari a due punti Irpef sui redditi superiori ai 120.000 euro. Il contributo toccherebbe circa 200 mila contribuenti, produrrebbe circa 500 milioni, e a beneficiarne sarebbero i comuni e le associazioni di volontariato che utilizzerebbero i 500 milioni a loro disposizione per contrastare la povertà estrema. Il tetto dei 120 mila euro comprende anche la categoria dei parlamentari e riguarda chi oggi conta su un reddito netto mensile dai 6.200 euro in su. In un paese dove il divario che separa le fasce ricche da quelle povere è in progressivo ampliamento, il contributo di solidarietà è una proposta culturalmente ed eticamente importante, frutto di una visione completamente alternativa a quella del Governo: dalla crisi si deve uscire con un ritrovato senso di appartenenza alla comunità nazionale e tutti insieme, forti e deboli, senza lasciare indietro nessuno. Annamaria Abbate Segretario cittadino PD Cremona
delle locomotive! A tutti coloro che amano il verde e le piante: noi possediamo a lato della via Roma andando verso il canale navigabile una foresta amazzonica, cercate pure, io tutte le piante che dovevano essere deposte a dimora non le ho ancora viste, ma ho visto un bel deserto. Calmi stiano tutti calmi, perchè proclami sono stati spesi da chi è a caccia di voti politici, che tutto sarà ammantato da altissime piante secolari di altissimo fusto (evidentemente qualche politico ha già prenotato dal canada e dall'America delle gigantesche sequoie!); A tutti coloro che amano gli spazi aperti, che bello vedere dal piazzale della chiesa delle alte colonne di cemento che si stagliano nel cielo azzurro! Ma non e' finita entrate ed uscite da Spinadesco, vedrete solo dei grandi muraglioni di cemento o nella migliore delle ipotesi dei grandissimi pannelli di metallo di colore azzurro e grigio che dicono assomiglino molto alle nuvole (forse estasiati da grave forma di etilismo); Grazie a tutti quelli che amano le strade
meravigliose, noi per grazia ricevuta godiamo attualmente di via Mantova attraversata a rotta di collo da automezzi pesanti che se ne infischiano di segnaletica e di precedenze ed il manto stradale assomiglia alle forme migliori del formaggio Emmenthal; Grazie a tutti coloro che amano vedere risplendere il sole e sentire la quiete, noi siamo molto più fortunati, perchè abbiamo delle meravigliose emissioni di gigantesche nuvole di vapore e periodicamente del rumore assordante di una fonderia. Qui termino per non ingelosire nessuno e per chi avrebbe molto ma molto più del sottoscritto da scrivere, oramai, le questioni: dialettiche, politiche, giuridiche degli addetti e non, ai lavori, si sprecano e mai arriveranno ad una conclusione apprezzabile ed intellegibile per delle persone estranee che desiderano solo, vivere in santa pace. Vorrei solo concludere però, con una piacevole considerazione: che ancor oggi in questo mondo disastrato assetato di arrivismo e di poca stima verso il genere umano, che esistono ancora personaggi capaci di raccontare favole ed ancor più bello, che esistano persone che credono ancora alle favole sotto forma di false promesse ed intenti. Ivan Loris Davò Spinadesco * i.c. “E. fermi” pizzighettone
Preoccupazione per la situazione dell'istituto Egregio direttore, Il Consiglio di Istituto dell’Ic “E. Fermi” di Pizzighettone, il giorno 11 febbraio 2009, sentita la Relazione al programma annuale dell’istituzione scolastica e preso atto dei gravi elementi di sofferenza connessi sia a scarsa certezza di effettive attribuzioni di fondi relative alle situazioni creditizie degli anni pregressi, sia alla sostanziale paralisi dell’attività amministrativa ordinaria dovuta a mancata comunicazione di quantità e/o modalità di calcolo previsionale delle risorse da destinare al funzionamento, intende rappresentare la situazione di seria difficoltà in cui versa la Scuola. In particolare, il Consiglio prende atto che nell’Istituto si ricorre a sottoscrizioni di contratti a tempo determinato per la sostituzione degli assenti nella stretta osservanza delle norme e ricorrendo a sostituzioni interne, sia con ore di contemporaneità, sia con l’istituto della
Politica: grande assenteismo a tutti i livelli, e mancate risposte ai cittadini In una situazione di crisi, è chiaro che i cittadini hanno ancora più urgenza di avere delle risposte ai propri problemi da parte delle istituzioni che amministrano rispetto a quando tutto sembra andare "bene". In Italia i costi della politica sono molto alti e le risposte date ai veri livelli non corrispondono ai bisogni minimi dei cittadini . Sono molti i livelli di governo democratico con relativi costi: comuni, province, regioni, stato, europa, oltre a tutti gli enti collegati e le aziende partecipate. Purtroppo si deve segnalare un forte assenteismo e disimpegno dalle proprie funzioni a tutti i livelli, spesso il ruolo anche solo di consigliere, viene svolto come uno "status simbol" da esibire, senza volontà nè tempo di affrontare i problemi che assillano la città, dai più piccoli ai più grandi. Ed allora ben venga la riduzione del numero degli eletti, a tutti i livelli, e degli enti che ci rappresentano, spesso con la sola funzione di consentire la sopravvivenza dei partiti e le loro megastrutture. Ad esempio anche al Comune, spesso la funzione del consigliere è intesa e vissuta come un ulteriore passacarte della macchina burocratica, che con enormi spese e lentezze: deve solamente approvare, spesso senza nemmeno leggere o valutare cio che la segreteria del partito ordina. Non penso che la Costituzione prevedesse questo tipo di democrazia "burocratica" e vuota che genera mostri. Ad esempio genera lo spirito di autoconservazione della "casta" che deve trascorrere il tempo fingendo di non sapere o di non avere elementi per intervenire sui problemi più scottanti. Meglio trascorrere il tempo con inaugurazioni, cerimonie, convegni ed altre amenità. Intanto i problemi avanzano nel silenzio colpevole ed i cittadini si sentono frustrati perchè le loro segnalazioni cadono nel vuoto. Ci si disamora del-
la politica. Prendono potere i gruppi di interessi che vogliono ad esempio grandi opere per le proprie imprese. Ci si dimentica di censire l'amianto presente e di fare piani di bonifica, per prevenire i tumori. Non si approntano nemmeno i registri per conoscere l'alta incidenza dei tumori a Cremona, o le indagini epidemiologiche. Troppo rischioso, potrebbero dare indicazioni e da lì non si potrebbero così bene evitare intreventi di vera prevenzione. Anche organismi come l'Osservatorio Tamoil o l'Osservatorio Arvedi con tutti i problemi che emergono ed attendono soluzioni, semplicemente non vengono convocati, giacciono nel silenzio, sperando che l'oblio intorpidisca la mente dei cremonesi. Anche cose semplici come un registro di entrata ed uscita degli animali del canile, viene approntato solo dopo indagini e scandali aperti dalla magistratura. Politica assente, assenteista, inutile? Costosa sicuramente, che investe soldi non propri ma dei cittadini senza le necessarie parsimonie, senza considerare i valori prioritari della vita. Finchè ogni trasformazione ed innovazione della politica si farà solo dopo gli scandali, non possiamo sperare in veri progressi. Sui risultati si misura la buona politica, senza quegli eccessi di demagogia che irritano chi si sente già un tartassato contribuente ad una metastasi politica che pensa solo a riprodurre se stessa nella oscura logica dei partiti-corporazioni. Penso sia ora di cambiare gli atteggiamenti obsoleti e cercare di affrontare ciò che la società civile chiede a gran voce da tempo, a cominciare dalla salute, la sicurezza stradale, l'inquinamento stressante. Solo le persone nuove possono riformare la politica prima e la società poi, se no perdiamo tempo, energie, risorse, per caste di ogni tipo. Matteo Lodi
Venerdì 13 Marzo 2009
www.aclicremona.it [segue...] Promuovere il risparmio energetico vuol dire rivedere i nostri consumi e chiama in causa i nostri stessi stili di vita. Significa porre i valori non materiali, legati a gratuità, fraternità, amore, solidarietà, al di sopra dei valori materiali, superando il 'mito economico' che sta alla radice del modello di società occidentale e la pervade senza che neppure ce ne rendiamo conto. Oltrepassare l'ossimoro di uno sviluppo sostenibile e porre come fine il raggiungimento del bene comune richiede una revisione completa degli stili di vita. Questo sarà possibile solo investendo su educazione, formazione e conoscenza, nelle loro svariate forme, attenzioni, livelli: sono la base di un nuovo mondo solidale. Attenzione a chi
Abbiamo energia da vendere
vuole togliere risorse e sostegno alla formazione: un sistema basato su diseguaglianze e ingiustizia ha bisogno della nostra ignoranza per continuare a esistere. Proporre acquisto e utilizzo di energia da fonti rinnovabili, inoltre, è mettere in atto una rivoluzione energetica, che soppianta l'ipotesi antistorica e già persa in partenza di un ritorno al nucleare e ci sgancia dalla dipendenza mortale dai combustibili fossili. Dal punto di vista economico vuol dire mettere in discussione un modello non più sostenibile, prima causa di disuguaglianza e povertà nel mondo. Puntare sulle fonti rinnovabili significa porre l'accento sulla sostenibilità delle scelte economiche, riportando l'economia da fine a strumento, a servizio della vita dell'uo-
flessibilità e con quello delle ore eccedenti; che per ovviare alla difficoltà di reperimento di personale con contratto a tempo determinato per periodi molto brevi [...] pertanto ritiene indispensabile che all’istituzione scolastica sia data certezza rispetto alle somme contabilizzate come residui attivi, regolarmente inserite come dato nei monitoraggi effettuati dal Miur. Considerato che per l'anno 2008 sono state erogate solo in parte le risorse necessarie a coprire le spese sostenute (dovute per obblighi contrattuali) e oggetto di monitoraggio a consuntivo, e che non vi è ad oggi alcuna certezza che siano garantite le assegnazioni necessarie alla copertura di tutto il fabbisogno dovuto [...] Per quanto attiene il Programma Annuale relativo all’esercizio finanziario 2009, mancano indicazioni sui parametri per la determinazione della assegnazione per il funzionamento generale (cfr. nota 3338 del 25.11.08). Un Programma Annuale privo di risorse certe ed esigibili relativamente alla voce che consente l’ordinario funzionamento [...]della scuola che in assenza di comunicazioni certe e tempestive e della conseguente variazione a bilancio non potrà: rispettare un preciso obbligo di Legge e mantenere attivo il servizio di Prevenzione e Protezione dell’Istituto; pagare le spese
mo e delle comunità. Sono le stesse ragioni della pace, del dialogo e della collaborazione tra i popoli, della salvezza dell'ambiente, della lotta alla povertà che impongono una svolta nelle politiche economiche: le alternative esistono e il momento in cui il sistema si sgretola è il momento da cogliere per metterle in campo e non per porre inutili pezze. Infine il progetto “co-energia” individua un terzo obiettivo nella produzione decentrata e partecipata di energia: questo è un passaggio fondamentale, perché rende in maniera inequivocabile il cittadino attore del proprio consumo e pone in essere relazioni di cooperazione e reciprocità all'interno delle comunità. Le reti e i distretti di economia solidale sperimentano da tempo questi nuovi pro-
postali; garantire produzione di materiali per la didattica, la documentazione e la comunicazione tra la scuola e la famiglia; garantire il funzionamento dei laboratori e la funzionalità degli uffici. Pertanto, il Consiglio di Istituto ritiene di rappresentare la situazione in cui versa l’Istituzione Scolastica e chiede che ci si adoperi affinché si individuino tempestivamente modalità di intervento che consentano la ripresa dell’attività ordinaria dell’Istituto. Fabio Somenzi presidente del consiglio di istituto * crisi/1
Crisi: è ora che il governo passi dalle parole ai fatti Caro direttore, la crisi persiste e come annunciato il 2009, ma le previsioni parlano anche del 2010, saranno ancora peggio del 2008. Tra gennaio e febbraio 370.561 lavoratori hanno perso il posto di lavoro e hanno presentato all'Inps la domanda di indennità di disoccupazione, 116.983 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari a un incremento del 46,13%. Tali richieste comprendono l'indennità ordinaria, speciale e con i requisiti ridotti. In dettaglio, a gennaio le domande pervenute sono state 169.274, contro le
cessi, capaci di superare il mito della competizione e della concorrenza, con la consapevolezza di essere tutti protagonisti di azioni che hanno come obiettivo ultimo il bene comune delle comunità e del mondo intero. In questo modo la consapevolezza si traduce in azione e relazione, con scelte di sobrietà e giustizia capaci di coinvolgere, far partecipare e sostenere le comunità, agendo localmente ma con un respiro globale. Una nuova consapevolezza, il coraggio di scelte innovative e a favore del bene comune, responsabilità e partecipazione: questa crisi può essere l'ultima chiamata utile per cambiare. Forza, abbiamo energia da vendere! Alberto Fusar Poli Direttivo Ipsia Nazionale
95.851 dello stesso mese del 2008. A febbraio sono salite a 201.287, contro le 157.727 dello stesso mese dell'anno precedente. Il segretario Paolo Ferrero chiede per tutti i nuovi disoccupati «immediatamente la cassa integrazione, come pure va estesa la cassa integrazione a tutti coloro che perdono il posto di lavoro». «Non è accettabile infatti che chi lavora in piccole o piccolissime imprese, in società cooperative o in qualità di lavoratore interinale abbia meno diritti di altri lavoratori meglio tutelati. Non è accettabile perché, oltre al danno, vorrebbe dire per loro subire la beffa». Inoltre per completare l'opera, L'ennesimo allarme disoccupazione, è stato lanciato dalla Ue: secondo il Comitato per l'occupazione e per la protezione sociale, l'attuale gravisssima recessione potrebbe causare altri 6 milioni di disoccupati entro il 2010" e produrre «gravi conseguenze sociali per le famiglie e le persone». Veramente siamo al tracollo totale, e poi vogliono innalzare le pensioni a 65 anni! I giovani: «quando troveranno un Lavoro?» E qui lancio un appello forte e chiaro ai nostri Governanti: è giunta l'ora di darvi una mossa, agire al più presto... non solo promesse e belle parole. Che contano sono solo i fatti. Andrea Delindati Cremona *
il vero ambientalismo e' comunista Si può essere al contempo ambientalisti e filo-capitalisti? Preoccuparsi dei danni ambientali che stanno distruggendo il pianeta e non contrastare il sistema che è causa di questi disastri? Si può difendere la natura e stare nei governi e nelle giunte (di centrodestra e centrosinistra) che hanno come scopo quello di incrementare i profitti padronali a scapito dell'ambiente (oltre che dei lavoratori)? Basta porsi con realismo questi interrogativi per concludere che no, non è possibile conciliare il permanere di questo sistema sociale e politico e la tutela del pianeta in cui viviamo. La contaminazione dell'aria e delle acque, la deforestazione, le modificazioni del clima, la crisi energetica, il problema dei rifiuti, l'esaurimento delle risorse naturali: tutto ciò è il portato intrinseco del modo di produzione capitalistico che sta condannando la Terra a un futuro misurabile ormai non in millenni ma forse solo in decenni. Ciò perché l'economia capitalistica è un sistema "anarchico", che riduce il lavoro umano e le risorse naturali a merce e in cui tutto è in funzione dei profitti di qualche centinaio di famiglie di miliardari, i quali non vedono oltre il saldo del loro conto in banca. I media strapieni di cronaca nera relegano in qualche angolo i dati effettivi sullo stato di distruzione della Terra, minimizzano e accreditano l'idea che si tratti di questioni su cui vi sarebbero opinioni controverse. I cosiddetti partiti ambientalisti si limitano a usare il consenso come trampolino di lancio per incarichi e poltrone e a predicare "una
diversa coscienza ambientalista". Un invito che, rivolto ai capitalisti, ha la stessa utilità di invitare un lupo alla dieta vegetariana. L'unica soluzione in realtà consisterebbe nel rovesciamento di questo sistema socio-economico per sostituirlo con un'economia pianificata al servizio dell'umanità e quindi non più basata sul controllo dei mezzi di produzione da parte di gruppi ristretti. Ma non è certo l'obiettivo dei partiti "verdi" o della sinistra riformista che, da decenni, stanno al calduccio nei governi capitalistici. Ne abbiamo un esempio a Cremona dove non risulta che questi partiti siano mai andati oltre qualche innocuo lamento contro le politiche filo-padronali e anti- ambientaliste delle giunte. La controprova sta nel fatto che da anni questi partiti sono comodamente seduti nelle maggioranze che nel governare la città progettano e realizzano infrastrutture devastanti per l'ambiente (autostrada, inceneritore, ecc.). La vicenda della Tamoil e il silenzio della sinistra governista racchiude in sé la sostanziale inutilità del riformismo e dell'ambientalismo, subalterni al capitalismo, e richiama la necessità di rafforzare una sinistra comunista: l'unica che partecipando a ogni lotta contro il capitalismo e i suoi governi può effettivamente occuparsi dei drammatici problemi ambientali. Francesco Ricci (portavoce nazionale Pdac) www.alternativacomunista.org
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Trascuratezza al cimitero: urgono soluzioni Torniamo ad occuparci del cimitero di Cremona in seguito a una casuale chiaccherata avvenuta con un operatore del settore. Pare che nella costruzione più recente si siano verificati dei problemi con le misure dei loculi, realizzati con dimensioni inferiori a quelle previste dalla normativa in materia. Non è raro che vi siano stati problemi nel far entrare la bara, con conseguente disagio per i familiari e gli operatori stessi, e tutto per guadagnare qualche spazio in più. Aggiungiamo inoltre la costante degli allagamenti degli interrati del cosiddetto grattacielo, problema al quale sembra impossibile dare soluzione. Inoltre per giorni è mancata l'illuminazione in seguito ad un guasto, senza che venissero prese misure immediate.
Sommiamo le segnalazioni in merito ad alcune piante inclinate che potrebbero cadere sulle tombe con conseguenti disagi morali. Chi si trova a passare in zona nota la presenza assidua dei dipendenti nei vicini bar anzichè nel cimitero dove di lavoro da fare ce ne sarebbe eccome, dalle pulizie alla sistemazione dei problemi sopra citati. La zingara all'ingresso, all'interno di un luogo sacro che merita rispetto, è solo il biglietto da visita per un cimitero che merita decisamente più cura e più attenzione per chi vi riposa e per chi vi accede. Inutile dire che per ora le nostre richieste sono state inascoltate e che urge sistemare la situazione. Giacomo Zaffanella Consigliere Comunale Lega Nord
Cosa direbbe don Mazzolari oggi
Domenica 15 marzo a Bozzolo, dalle ore 10 alle 13, l’UDC di Cremona e Mantova commemora don Primo Mazzolari. Per l’occasione saranno presenti il Vicepresidente della Camera dei Deputati Rocco Buttiglione, il vicedirettore del Corriere della sera Magdi Cristiano Allam, il Segretario regionale dell’Udc Luigi Baruffi, il Consigliere del Cnel Albino Gorini e il Responsabile nazionale Udc della cultura Pietro Marcazzan. Una delle tante riflessioni di don Primo riguarda i poveri. Di seguito segnalo alcuni passaggi che ritengo più rilevanti. «Ci sono davvero i poveri? La stessa impressione di quando mi chiedono se Dio c'è. Subito vogliono sapere: chi è? dov'è? cosa fa? I poveri sono "i figli di Dio". Tra i poveri e Dio c'è una stretta somiglianza e un continuo incontro. Essi vivono così particolarmente legati a lui che nella mente e nel cuore dell'uomo Dio e il povero seguono uguali alternative di luce e di oscurità, di riconoscimento e di negazione, di avversione e d'amore. E per questo che gli atti del povero quasi istintivamente si riferiscono a Dio. Non ha detto Gesù che saremo giudicati secondo che avremo o no sfamato, dissetato, consolato lui stesso sotto le vesti del povero? (...) Per conoscere i poveri non basta la statistica. Anche la politica, che sembra aver dato coscienza ai poveri della loro forza, dei loro diritti, della possibilità di riacquistare la libertà perduta, il più delle volte, in realtà, li tradisce. (...) I poveri sono scomodi, ingombranti, intimidiscono. È facile dire una parola gentile a un uomo della nostra condizione. Si sa o si può prevedere fino a che punto essa viene compresa. Ma non si sa mai che cosa il povero capisce e che cosa non capisce. È difficile misurare la profondità del suo dolore e la superficialità del suo piacere. Per conoscere veramente i poveri, per parlarne con competenza, bisognerebbe conoscere il mistero di Dio, che li ha chiamati "beati" riservando loro il suo regno. (...) Pare assai comodo non vedere i poveri. Quella dei poveri, come quella di Dio, è una presenza scomoda. Sarebbe meglio che Dio non fosse; sarebbe meglio che i poveri non fossero: poiché se Dio c'è, la mia vita non può essere la vita che conduco; se i poveri ci sono, la mia vita non può es-
sere la vita che conduco. (...) Non fa paura il povero, non fa paura la voce di giustizia che Dio fa sua, fa paura il numero dei poveri. I poveri non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contano. Eppure, c'è chi ne tiene la statistica e ne ha paura: paura di una pazienza che si può anche stancare, paura di un silenzio che potrebbe diventare un urlo, paura di un lamento che potrebbe diventare un canto, paura dei loro stracci che potrebbero farsi bandiera, paura dei loro arnesi che potrebbero farsi barricata. Sarebbe così facile andare incontro al povero! Ci vuole così poco a dargli speranza e fiducia! (...) L'economia ha le sue leggi, ma tutti hanno diritto di mangiare. Tutti siamo chiamati a dar da mangiare agli affamati con quello che abbiamo in tavola. Produrre per l'uomo: non per il guadagno di qualcuno. Abbiamo capovolto il pensiero di Dio e i conti non tornano neanche per chi guadagna, perché deve fare il negriero per guadagnare. Come lo fanno quasi tutti i padroni del mondo. Perché teniamo il cuore chiuso con i poveri? Crediamo, forse, che essi abbiano soltanto bisogno di "aumenti"? La povertà non si paga: la povertà si ama. Per questo motivo non raggiungeremo mai l'incontro lungo la strada delle concessioni. Fino a quando ci sarà una classe che può concedere, e una classe che può reclamare un diritto, non avremo mai il ponte. Qualcuno trova più comodo e redditizio distrarre e stordire il povero con dei divertimenti, onde fargli dimenticare che ha qualcosa da chiedere, una richiesta di giustizia da presentare. Per togliergli dignità, per togliere al povero la sua "eminente dignità", lo si stordisce. (...) Vogliamo anzitutto una visione umana del povero, perché il povero non ha nazione, né classe, né razza, né partito: è l'uomo che domanda a tutti pietà e amore. Povero è l'uomo, ogni uomo. Non per quello che non ha, ma per quello che è, per quello che non gli basta, e che lo fa mendicante ovunque, sia che tenda la mano, sia che la chiuda. Il povero sono io, chi ha fame sono io, chi è senza scarpe sono io. Questa è la realtà: così è il vedere reale. Io sono il povero; ogni uomo è il povero! Che lezione! Giuseppe Trespidi
si moltiplicano i comitati di protesta Negli anni trascorsi a fare politica a destra tra le tante cose che i signori della sinistra hanno tentato di insegnarmi una dello più importanti, a loro modo di vedere, era la partecipazione, o meglio la concertazione. Quella necessità democratica di chi governa, quel dovere morale di chi viene eletto, di dare corso al proprio mandato tenendo in considerazione l'opinione della gente, in una sorte di consultazione referendaria continua, poiché è il popolo di fatto che deve decidere, in omaggio a quella ipocrisia democratica che vede in chi decide una sorta di dittatore in pectore. Io probabilmente sono stato un pessimo allievo essendo convinto che chi ha il mandato popolare deve governare assumendosi le proprie responsabilità, certo è che a Cremona mi hanno ed anzi ci hanno dimostrato che chi pontificava dal pulpito della partecipazione popolare alle scelte, della condivisione senza se e senza ma, ebbene chi tanto ha predicato, poi malissimo ha razzolato. Cremona oggi è vittima di una ansia da prestazione pre-elettorale di una Giunta, il cui controllo è sfuggito dalle mani del Sig. Sindaco che deve difendersi dagli scandali Lazzarinetti, Tamoil, Puddu, Radiotaxi e Canile municipale. Questa Giunta volendo dimostrare quanto è stata brava si sta prodigando in costosissimi lavori che hanno stravolto la città. Riassumendoli in modo non esaustivo si va dalla fontana di Porta Po, ai sensi unici, dal parcheggio di piazza Marconi alla ZTL e via discorrendo fino alla novità di ieri gli spogliatoi delle piscine comunali. A parte la considerazione in merito a chi pagherà tutto questo, temendo io che toc-
cherà alla prossima amministrazione, lasciando perdere la considerazione circa la effettiva bontà di tutto ciò, sulla quale moltissimi calano un pesante interrogativo, il dato che emerge è quello della protesta popolare. Mai come in questo periodo si stanno moltiplicando i comitati di protesta, le raccolte di firme, le manifestazioni contro, le richieste di incontro con le istituzioni che sordamente ascoltano. Malgrado tutto questo si è ottenuto poco o nulla, perché la locomotiva comunale prosegue a tutto vapore, indifferente davanti alle proteste. Solo un merito va loro riconosciuto ossia l'essere coerenti con la loro linea. Dai tempi della pensilina in Piazza Stradivari e dal rifacimento dei Giardini di Piazza Roma infatti quello che i cittadini espimono democraticamente e legittimamente non importa all'amministrazione, la quale deve tentare a giugno di mettere sul piatto qualche cosa per ottenere la riconferma. Ragionandoci un po' è però anche colpa dei cremonesi, tra quali ovviamente potrei mettermi anche io, perché tanto ci lamentiamo, poi quando effettivamente si può tentare di cambiare le cose, il giorno delle elezioni, in qualunque modo si chiami in quel dato periodo la sinistra viene puntualmente rivotata. Ne consegue che di loro chi risulta eletto sa di non dover subire il vaglio elettorale ed in barba ai cittadini svolgono il proprio mandato. Sapete però cosa penso veramente? Che questa volta non sarà così, mi sembra infatti che il cremonese abbia aperto gli occhi. Io sicuramente. Ugo Carminati An verso PDL
Libere Opinioni crisi/2
Chi auspicava la decrescita ora si strappa i capelli Caro direttore, durante l'estate scorsa ho letto quanto autorevoli autori hanno scritto auspicando la "decrescita" e prendendo le distanze dal Pil, ossia lo strumento con cui gli economisti misuravno e continuano a misurare il benessere e cioè lo stato di salute di un'economia. Confesso che molte "cose" lette m'avevano lasciato per lo meno perplesso! Tuttavia, sotto-sotto mi andavo dicendo che la "strada", troppo in discesa ed apparentemente diritta - su cui "stavamo precipitando a valle" - avrebbe pur dovuto trovare una fine. Quel che accadde ormai lo sappiamo tutti, anche se nessuno oggi può onestamente e ragionevolmente dire come e quando finirà la crisi che ha investito il mondo intero... Tra l'altro noto che nessuno più parla di decrescita; ed anzi coloro che maggiormente l'auspicavano ora si "strappano le vesti e i capelli" perchè, senza lavoro, non c'è più il "posto di lavoro", lo stipendio e via dicendo...Ma, certamente, non è questa la tanto auspicata "decrescita"... Luigi Bellini presidente Unione Consumatori Cremona * libera agricoltori
Orgogliosi di aver operato negli interessi dei produttori Caro direttore, La Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, esprime grande soddisfazione per l’esito della votazione sul cosiddetto decreto Zaia, licenziato dal Senato. In particolare dopo l’approvazione dell’emendamento che prevede la rinuncia ai contenziosi per poter accedere alla rateizzazione e quindi alla assegnazione delle quote aggiuntive ottenute dalla Unione europea lo scorso novembre. La Libera ha sempre sostenuto una linea a favore della legalità e di tutela dei soci che avevano investito nel regime delle quote latte, si parla per la sola provincia di Cremona, di ben 300 milioni di euro. Per la difesa della propria linea sindacale, la Libera di Cremona con Confagricoltura Lombardia e Confagricoltura, insieme alla Cia sono state i principali fautori della manifestazione di Arcore. Manifestazione messa in piedi in pochi giorni e con un grande sforzo organizzativo che ha avuto un successo ed una eco clamorosa, nonostante quello che ne dicano i detrattori. Quegli stessi detrattori che mentre noi eravamo in prima linea a difesa dei produttori di latte emettevano comunicati inneggianti ai successi di emendamenti del tutto ininfluenti. Analogamente, a cose fatte, lo stesso relatore, dopo aver constatato la mancanza di certezze nel recupero delle risorse - evidenziate dalla ragioneria dello Stato – si è prodigato nel sostenere il successo di tutte le organizzazioni, in particolare di quella assente ad Arcore. La realtà è che senza Arcore nulla sarebbe cambiato. Non solo, occorre ancora tenere alta la guardia affinché le cose non cambino ancora. Quanto ottenuto è frutto di mediazione politica, e si sa quanto questa sia ballerina.
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La Libera rimarca che non ha voluto un aumento di quote e tanto meno il decreto che le andasse a ripartire in modo tanto iniquo. Ma il testo licenziato dal Senato rende almeno un minimio di equità e di giustizia e la Libera si sente orgogliosa di avere operato nell’interesse dei produttori. Al contrario di chi è sceso in campo ad Arcore vi è qualcuno che si deve vergognare della propria assenza e che ora si affretta a salire sul carro del vincitore. Così come qualche europarlamentare con la coscienza non proprio linda che, nonostante la grazie ricevuta, continua ad emettere sentenze e a pontificare dal suo esilio dorato. Per finire la Libera chiede un incremento delle risorse da mettere a disposizione di chi ha investito in quote per la ristrutturazione del debito e il ripristino con importi cospicui del fondo di solidarietà nazionale con cui si deve chiudere la campagna assicurativa 2008 e affrontare quella della nuova annata. Libera Agricoltori Cremona * cinema e politica
No ai finanziamenti pubblici al film su Prima Linea Caro direttore, "Ci hanno detto che lo Stato va amato e rispettato e, noi, stupidi Soldatini di piombo, lo abbiamo fatto.Ci hanno insegnato che la Patria va difesa anche con la vita e, noi, semplici soldatini di piombo, abbiamo eseguito. Noi… Leggendo il giornale, ho appreso che lo Stato ha dato 1,5 milioni di euro come contributo alla realizzazione del Film su Prima Linea. La versione cinematografica del libro "Miccia corta" di Sergio Segio, uno dei capi del gruppo terroristico di sinistra che negli anni '80 contribuì ad insanguinare l'Italia, avrà come protagonisti Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno. Non bastava ciò, il sindaco di Milano Letizia Moratti ha dato anche il patrocinio del comune (in sintesi altri soldi). I familiari delle vittime di prima Linea hanno detto che restituiranno le onorificenze ricevute. Io, sinceramente penso che sia completamente errato destinare soldi pubblici per un'operazione culturale che rischia di fare confusione o, peggio, di far passare una visione romantica del terrorismo. I soldi pubblici, anziché sponsorizzare tali film, dovrebbero essere utilizzati per tenere viva la memoria delle vittime. Ciò che ritengo assolutamente errato e disumano è la scelta di utilizzare i soldi pubblici (in parte provenienti anche dalle tasse da me e dalla mia famiglia regolarmente pagate) per sponsorizzare tali generi di pellicole. Non era bastato dare 250.000 euro per il Film Sol dell'avvenire di Fasanella\Pannone sulle BR, ora tocca a Prima Linea. A questo punto, se fossi in Franceschini e Ognibene, appartenenti alle Brigate Rosse, chiederei un'integrazione economica per il Film da loro direttamente recitato. Le ex Brigate Rosse possono avere meno contributi statali degli ex di Prima Linea? E noi, inermi soldatini di piombo, rimaniamo a guardare un esercito che si scioglie lentamente… Lorenzo Conti
smog
Cremona più inquinata DALLA PARTE della grandi capitali europee DEI CITTADINI
di Damiano Talamazzini
Responsabile Provinciale Patronato Epaca
Questa rubrica rappresenta un luogo d'incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato Epaca (epaca.cr@coldiretti.it). ma la Legge attuale tutela anche le madri non lavoratrici?. Lettera frmata La legge prevede forme di tutela anche per le madri che, al momento del parto o dell’ingresso in famiglia del bambino in affidamento o adottato, non possono essere considerate lavoratrici. Per questo motivo sono stati istituiti 2 tipi di assegno, 1 a carico dello Stato in favore di ex lavoratrici, ed 1 a carico dei Comuni, per le madri appartenenti a nuclei familiari con redditi bassi. In entrambi i casi, sia per l’assegno di maternità dello Stato sia per quello dei Comuni, è l’Inps che paga. Spetta alla madre, anche adottante o affidataria, che sia cittadina italiana o comunitaria, oppure cittadina extracomunitaria in possesso (al momento della domanda) di carta di soggiorno, residente e soggiornante in Italia al momento della nascita o dell’ingresso del bambino in famiglia. La madre deve: • essersi dimessa volontariamente dal lavoro durante la gravidanza ed avere almeno 3 mesi di contribuzione nel periodo compreso fra i 18 e i 9 mesi precedenti
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Assegno di maternità e tutela alle madri non lavoratrici
la nascita del bambino (o il suo inserimento in famiglia, nel caso di adozione o affidamento). I contributi possono essere relativi ad attività lavorativa subordinata (compresi i lavori socialmente utili) o parasubordinata; • aver avuto precedentemente diritto ad una prestazione dell’Inps (es. in caso di malattia o disoccupazione, aver lavorato almeno 3 mesi, purché non sia trascorso un determinato periodo di tempo, comunque mai superiore ai 9 mesi). La carta di soggiorno prescinde dall’attività svolta, ma può essere rilasciata solo se il richiedente: è regolarmente soggiornante in Italia da almeno 6 anni; possiede, all’atto della richiesta, un permesso di soggiorno che consenta un numero non predefinito di rinnovi (lavoro subordinato a tempo indeterminato, autonomo, famiglia, motivi religiosi se l’attività pastorale è a tempo indeterminato ecc.); ha un reddito sufficiente al sostentamento proprio e dei familiari conviventi; non è stato denunciato e rinviato a giudizio per gravi reati. L’assegno di maternità dello Stato può essere concesso anche al padre nei seguenti casi: decesso della madre naturale, adottante o affidataria preadottiva; abbandono del bambino da parte della madre; affidamento esclusivo del bambino al padre; che sia adottante non coniugato; che sia affidatario preadottivo separato; che sia adottante separato. In presenza di determinati presupposti l’assegno può essere concesso all’affidatario (in caso di non riconoscibilità o non riconoscimento del neonato da parte di entrambi i genitori naturali).
In caso di incapacità di agire del genitore, la domanda e la relativa documentazione devono essere presentate dal legale rappresentante dell’incapace in nome e per conto di quest’ultimo. Anche il padre che richiede l’assegno dello Stato deve essere in possesso della cittadinanza italiana o di un Paese dell’UE, oppure (se extracomunitario) della carta di soggiorno, da cui risulti che era residente e soggiornante in Italia al momento della nascita del figlio o dell’ingresso in famiglia del bambino adottato o affidato. La domanda di assegno di maternità dello Stato deve essere presentata entro il termine perentorio di 6 mesi successivi al parto o all’ingresso del bambino in famiglia alla sede Inps di residenza.L’assegno di maternità dello Stato non è cumulabile con quello di maternità concesso dai Comuni e viene riconosciuto alle donne non lavoratrici, non iscritte ad alcun fondo previdenziale.
Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un'adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: • CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 • CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 • CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 • SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 • CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811
cremona accerchiata dai passaggi a livello La nostra città è circondata da numerosi passaggi a livello che procurano molti disagi. Il problema di questa morsa, che porta il traffico al collasso, si trascina senza essere risolto da tanti, troppi anni. Tale situazione, oltre agli innumerevoli problemi quotidiani, all’inquinamento atmosferico, ai rallentamenti che procura ai treni, è anche fonte di tragici incidenti. Quello di via Ghinaglia - via Milano causa lunghe colonne di automezzi, anche in via Massarotti, inoltre impedisce l’uscita dei veicoli parcheggiati ai lati della strada e pure il transito dai passi carrai. Si produce inquinamento poiché i veicoli in sosta hanno spesso il motore acceso per far funzionare il condizionatore d'estate ed il riscaldamento d'inverno. Sono causa poi di notevoli disagi per accedere agli esercizi commerciali. Analoga situazione in via Brescia, via Persico, via Rosario
e via S. Bernardo. Quest'ultimo poi oltre ad essere nei pressi delle sbarre di Via Brescia è vicinissimo ad un incrocio con semaforo causando spesso ingorghi. E’ stato calcolato che complessivamente le sbarre in un giorno si chiudono più di 200 volte, per un tempo globale di chiusure che mediamente supera le 20 ore totali. Alcuni anni fa la Regione stanziò una somma di denaro che copriva in buona parte il progetto, già pronto, per Via Ghinaglia, ma misteriosamente tutto s’insabbiò. Il Comune ha perso un’altra buona occasione col Piano Regolatore del 1999, quando rese edificabile una grande area che da Via Brescia va fino alla Stazione, di proprietà delle Ferrovie, non inserendo il vincolo d’eliminazione di un passaggio a livello. Analogamente il nuovo PGT (ex piano regolatore) appena approvato consentirà la trasformazione di un'importante area produttiva a ridosso di
via Ghinaglia, ma anche in questo caso nessun cenno all'eliminazione del passaggio a livello. Considerando anche la situazione tragica dei pendolari che si protrae da troppi anni, il pessimo funzionamento dei treni e della Stazione, sembra che Cremona sia ostaggio delle Ferrovie. A conferma di ciò, è notizia recente che l'amministrazione comunale abbia approvato su richiesta delle Ferrovie il progetto di eliminazione del passaggio a livello di San Felice per un costo stimato di circa 3,5 milioni di euro: questo è in verità l'unico che funziona bene, non crea code o disagi e resta abbassato per circa trenta secondi! Tutto questo pare davvero assurdo e conseguenza di una completa mancanza di programmazione e percezione delle priorità per i cittadini. Ferdinando Quinzani Carlo Rusca Cremona per la Libertà
Edilizia di Andrea Pighi Quando il proprietari chiama un tecnico abilitato, per fargli presentare un progetto per la propria casa, egli nell’elaborare il progetto deve attenersi a quelli che sono gli standard urbanistici minimi da rispettare. Questi parametri sono sta-
Costruire una casa: tutte le prescrizioni necessarie
La materia è regolata da leggi statali, leggi regionali e regolamenti comunali
Bisogna rispettare gli standards urbanistici
ti naturalmente fissati da leggi dello Stato e successivamente recepiti da leggi regionali e fissati in regolamenti edilizi comunali dove sono stati applicati, o modificati, ma solo nel senso più restrittivo. Sia il D.M 05/07/1975 a modifica delle Istuzioni Ministeriali del 20/06/1896, che la legge 5 agosto 1978 N° 457 art 43 e successive, fis-
sano alcuni parametri relativi ai vani abitabili. L’altezza interna utile dei vani di abitazione non può essere inferiore a mt 2,70, con esclusione dei corridoi, disimpegni, bagni e ripostigli, per i quali può essere di mt. 2,40. (Una eventuale deroga può applicarsi solo per le comunità montane) Nel caso di locali sottotetto con soffitti non orizzontali,
l’altezza media deve essere di mt 2,70 e la minima non inferiore a mt 1,80 Per ogni abitante si deve prevedere una superficie minima abitabile di mq. 14 fino a 4 persone, e di mq 10 per ogni abitante in più. Le stanze da letto devono avere una superficie minima di mq 9 se per una persona e di mq 14 se per due persone. Ogni alloggio deve essere dotato di un locale soggiorno di almeno mq 14. Fermo restando il limite dell’altezza di mt 2,70, in caso di alloggi monostanza (monolocali), la superficie minima comprensiva dei servizi, non può essere inferiore a mq. 28 se per una persona o mq. 38 se per due persone Tutti i locali degli alloggi, eccettuati quelli destinati a servizi igienici, disimpegni, corridoi, vani-scala e ripostigli debbono fruire di illuminazione naturale diretta, adeguata alla destinazione d’uso. Per ogni locale di abitazione la superficie finestrata non potrà essere inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento. Il "posto di cottura", eventualmente annesso al locale di soggiorno, deve comunicare ampiamente con quest’ultimo e deve essere adeguatamente munito di impianto di aspirazione for-
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rantire un’adeguata protezione acustica agli ambienti per quanto concerne i rumori da calpestio, rumori da traffico, rumori da impianti o apparecchi comunque installati nel fabbricato, rumori o suoni aerei provenienti da alloggi contigui e da locali o spazi destinati a servizi comuni.
Il progetto va studiato nei dettagli
zata sui fornelli. La stanza da bagno deve essere fornita di apertura all’esterno per il ricambio dell’aria o dotata di impianto di aspirazione meccanica. Nelle stanze da bagno sprovviste di apertura all’esterno è proibita l’installazione di apparecchi a fiamma libera. Per ciascun alloggio, almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, lavabo. Il primo bagno deve avere comunque una superficie minima di mq 4,50 ed essere aereato direttamente, mentre secondi bagni possono avere l’aerazione forzata mec-
canica I materiali utilizzati per le costruzioni di alloggi e la loro messa in opera debbono ga-
Sarà opportuno seguire quello che giornalmente fa il muratore eseguendo gli ordini dei suoi superiori.
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Edilizia
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A causa della crisi sempre più pressante, l'edilizia ha dovuto ripensare alla tipologia di opere da mettere in campo. Si vede infatti un rallentamento della corsa all’edificazione di grandi opere, e la concentrazione adesso è forte più che mai sul recupero dell’esistente. Destinare altri suoli a nuove edificazioni aumentando il degrado delle periferie non paga più, tutti questi elementi uniti alla mancanza di piani urbanistici adeguati, ha portato gli operatori del settore ad investire nella ristrutturazione di vecchi immobili. Si è giunti quindi a riscoprire il centro delle città, il
In attesa di eventuali modifiche preannunciate
Burocrazie e certificati richiesti quando si vuole ristrutturare
Ovviamente l’interesse per questa architettura minore ha di conseguenza stimolato la tendenza a mettere mano alle ristrutturazioni nel rinnovare l’oggetto dei desideri di una vita. L’elemento che occorrerà
rapportare il costo dei lavori da effettuarsi al valore ultimo dell’edificio ad intervento concluso. Se abbiamo quindi intenzione di acquistare un immobile da ristrutturare occorrerà effettuare una serie di verifi-
seriti in piccoli immobili possibilmente con confini liberi (questo aspetto è importante ai fini di ridurre il rischio di provocare danni ai fabbricati confinanti durante i lavori di demolizione delle parti da ristrutturare o consolidare); ti-
E' sempre bene ponderare il rapporto tra i costi ed i benefici del lavoro
Prima di iniziare i lavori è opportuno porre in essere una serie di verifiche
vecchio habitat, le varie forme di architettura minore o come si diceva una volta dell’architettura insignificante.
valutare prima di acquistare un immobile da ristrutturare è il limite di convenienza economica dell’intervento che ci si accinge a fare, ossia
che (magari con l’assistenza di un tecnico abilitato) in modo da acquisire i seguenti elementi fondamentali: liceità dell’atto di provenienza ossia conoscenza dell’atto concessorio mediante il quale l’immobile è stato realizzato nel tempo, oltre ad eventuali atti accessori (Permessi, autorizzazioni ecc); rispondenza delle destinazioni d’uso legittime con quelle future di nostra necessità; esame delle lesioni evidenti su parti strutturali; (interno, esterno) particolare attenzione andrà rivolta alle condizioni generali in cui si trova l’immobile da ristrutturare, sono da preferire alloggi in-
po di rifiniture e loro condizioni generali di conservazione. Una volta verificati i vari elementi, è necessaria l’acquisizione di un certificato di destinazione urbanistica della zona in cui ricade l’immobile, da richiedere nel Comune in cui l’immobile è situato. Da tale certificato, si potranno evincere la maggior parte dei vincoli urbanistici da rispettare nell’eventuale intervento futuro di ristrutturazione. Con gli elementi citati sarà a questo punto possibile redigere un computo metrico preventivo delle opere a farsi unitamente ad una stima
comparativa sintetica tesa a valutare il limite di convenienza economica dell’intervento che ci accingiamo a fare, ossia rapportare il costo dei lavori da effettuarsi al valore ultimo dell’edificio ad intervento concluso. Se l’importo delle opere dovesse attestarsi attorno al 70% del valore dell’immobile a fine lavori, salvo casi particolari non risulterà conveniente intervenire per cui l’acquisto va certamente evitato. Attenzione a ponderare sempre bene costi e benefici. L’esperienza insegna che un acquisto non ponderato normalmente può comporta-
re: impossibilità del rilascio dei necessari permessi concessori alla ristrutturazione, aumento notevole dei costi d’intervento a causa di imprevisti in corso d’opera, litigiosità con eventuali proprietari confinanti, lungaggini burocratiche e tempi di attesa notevoli per iniziare i lavori, costo finale dell’opera non più prevedibile. Si capisce quindi che operare in modo corretto è indispensabile al fine di ottenere quella convenienza all’acquisto che permetterà di poter pianificare i lavori nel rispetto dei tempi e delle nostre possibilità economiche senza ulteriori sorprese.
Edilizia
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Impianto di riscaldamento: come scegliere il più adatto
Scaldare la propria casa è fondamentale, e dunque l'impianto di riscaldamento è una delle prime cose a cui pensare. Sono però numerosi i diversi tipi di impianti, con caratteristiche molto diverse. Gli impianti per scaldare le case possono essere di due tipi differenti. Quelli a convezione si basano sul principio del riscaldamento dell’aria,
possono essere tradizionali (con termosifoni), oppure con termoconvettori. La trasmissione del calore avviene in parte per convezione, per circa il 70%, ed in parte per irraggiamento, circa il 30%. Negli impianti a radiazione vi sono elementi radianti a battiscopa o pannelli radianti a bassa temperatura per parete o pavimento. La tra-
Riscalfdamento elettrico a pavimento
mentre quelli radianti si basano sul riscaldamento delle pareti e sul lento rilascio di calore da queste all'ambiente. Gli impianti a convezione
smissione del calore avviene soprattutto per irraggiamento, emanando il calore in modo uniforme in tutta la stanza I radiatori a parete (termo-
sifoni) sono sicuramente i più usati , in quanto non ha delle particolari esigenze per essere installato. Sono soprattutto in ghisa, ma esistono anche in alluminio ed in acciaio. Queste ultime hanno il vantaggio di scaldarsi più in fretta rispetto a quelli in ghisa, ma anche lo svantaggio di raffreddarsi più velocemente. Questo tipo di impianto ha sicuramente dei bassi costi di installazione ed una buona durata, ma ha come svantaggi gli alti consumi, in quanto se la temperatura delle superfici dei locali rimane fredda abbiamo bisogno di alzare la temperatura interna, anche se già sufficiente, con spreco di energia, come anche influisce la loro posizione vicino a porte e finestre. E' responsabile di diversi disturbi: irritazione e secchezza delle mucose, infiammazioni alle vie respiratorie, asma, sinusiti, cattiva circolazione, ecc. I radiatori con termocon-
vettori sono costituiti da un contenitore in lamiera, con un dispositivo per il passaggio del calore dall'acqua all'aria ed un ventilatore per diffondere il calore nella stanza. Hanno la doppia funzione sia di scaldare che di raffreddare l'ambiente. Inoltre la temperatura può essere controllata anche agendo sulla velocità del ventilatore. E' un impianto facile da installare e si possono posizionare in qualsiasi parte della stanza, anche sul soffitto. Inoltre possono sia riscaldare che raffreddare. Ha l'inconveniente di avere uno scarico per la condensa ed una durata inferiore rispetto ai termosifoni tradizionali. Il riscaldamento a battiscopa consiste in un tubo di rame che corre al livello dei battiscopa dentro lamelle radianti. L’aria fredda entra dal basso, si riscalda, esce dalla parte alta (circa cm. 20), lambisce e scalda i muri con una convezione lenta fino ad una altezza di circa m.2. Per non impegnare tutto il perimetro delle stanze (la canaletta sporge di circa 10 cm. dal muro) è utile predisporre degli incassi alla base delle pareti. Rispetto ad un calorifero normale scalda più uniformemente con un risparmio di circa il 30-40%, inoltre è anche di facile installazione in quanto non si devono rom-
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Centralina per riscaldamento a pavimento
pere né muri e né pavimenti. I pannelli radianti possono essere di due tipi: a pavimento o a parete. Si tratta di un sistema di tubazione (per i pavimenti in materiale plastico e per le pareti in rame) che conducono acqua a bassa temperatura, contenuti all’interno dell’intonaco o di un materassino isolante posto sotto
li perché grazie all’irraggiamento dalle pareti e dal pavimento, esse sono più calde e non si deve surriscaldare l’aria, con conseguente risparmio energetico; causa un clima d’ambiente sano, per cui non danneggia gli organi respiratori; può essere usato anche per climatizzare l'ambiente. Come svantaggio si ha il costo di montag-
Ogni sistema possiede differenti caratteristiche il pavimento. Inoltre, i pannelli radianti a parete possono essere installati anche dietro rivestimenti in cartongesso e con isolamento verso la parete esterna. Non vi è nessun ingombro sulle pareti; inoltre la temperatura dell’aria può essere mantenuta molto più bassa rispetto ai sistemi tradiziona-
gio più elevato (di circa il 30%) rispetto agli impianti tradizionali. Inoltre bisogna prestare attenzione nel forare i muri per non danneggiare la tubazione, inconveniente che può essere facilmente aggirato con un particolare foglio termico che permette di individuare e localizzare i tubicini durante la fase di riscaldamento.
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Evitare le dispersioni termiche è uno dei metodi migliori per effettuare il risparmio energetico. E una delle prime cose da verificare, è proprio l'isolamento delle coperture. Molti edifici infatti, soprattutto di non recente costruzione, non hanno un adeguato isolamento termico e il calore prodotto dal riscaldamento
Isolamento termico del tetto per evitare le dispersioni di calore
Bisogna utilizzare materiali a conducibilità costante, e isolanti bituminosi
Il tetto è uno dei punti più delicati della casa
domestico tende a disperdersi in più punti della struttura. Dunque spesso si presentano spifferi, o anche semplicemente una dispersione inutile di calore. Per ovviare, si tende ad aumentare la temperatura interna, ottenendo però soltanto un notevole dispendio energetico. Buona parte del riscaldamento, infatti, invece di assurgere al suo scopo,
Edilizia
finisce per venire disperso. Sarebbe sufficiente, invece, coibentare adeguatamente le abitazioni, per evitare le dispersioni termiche, e far sì che i consumi energetici si riducano drasticamente, e sia assicurato il clima migliore per tutto l'anno. Il tetto è uno dei punti più delicati della casa, perché il calore tende a salire e, quindi, se non incontra sufficiente
resistenza, si perde all'esterno. Da un buon isolamento termico della copertura dipende gran parte dell'equilibrio termico di tutto l'edificio. E' dunque fondamentale prestare particolare attenzione a questo aspetto. Ma come fare? Le maggiori escursioni termiche si hanno con le coperture piane, con temperature superficiali che possono andare da 0° in inverno a 90° in estate. L'isolamento deve essere effettuato con materiali a conducibilità costante accoppiati a materiali bituminosi. E' necessario che l'isolante sia inalterabile al caldo e resista alle dilatazioni dovute al cambiamento di temperatura, in modo da non lacerare la membrana impermeabilizzante. Nel caso di coperture con tetto a falde, se il sottotetto non è praticabile, è sufficiente isolare solo il solaio piano con materiali ad elevato spessore, in modo da assicurare un'adeguata coibentazione anche all'abitazione sottostante. Una soluzione può essere anche quella di realizzare un controsoffitto all'interno dell'abitazione. Si possono utilizzare pannelli isolanti in lana di vetro rivestiti in cartongesso fissandoli al soffitto con tasselli a espansione, oppure pannelli in fibra di legno, che possono essere finiti con qualunque
tipo di pittura. Se il sottotetto è stato recuperato ad uso abitativo come mansarda, invece, è necessario isolare direttamente le falde per assicurare il necessario confort. Si può intervenire anche dall'interno, senza rimuovere la copertura e, se l'isolante si può applicare tra le travi del tetto, non si perde neanche spazio utile. I feltri in lana di vetro o di roccia, che vanno applicati in
o lastre in cartongesso. Naturalmente, vanno sempre rispettati i limiti di altezze, superfici e rapporti aeroilluminanti previsti dal locale Regolamento Edilizio. Uno dei migliori sistemi di isolamento del tetto consiste nella realizzazione di una copertura ventilata. Il principio consiste nella creazione di una camera d'aria tra il manto di tegole e lo strato isolante sottostante. In questo modo si
la quantità di calore trasmessa dalle tegole, che in estate raggiungono anche i 90°, alla struttura sottostante. Un sistema per realizzarlo è quello di inserire dei pannelli di sughero tra le tavelle e il manto di tegole. Nei tetti in legno il sollevamento delle tegole si ottiene grazie a una doppia listellatura incrociata, a cui le tegole vengono avvitate. Questo sistema presuppone l'utilizzo di un isolante in
Dall'isolamento della copertura dipende l'equilibrio termico di tutto l'edificio
maniera che ci sia una camera d'aria tra gli stessi e il tetto, necessitano di una copertura di finitura con perline in legno
crea un movimento ascendente dell'aria dalla gronda verso il colmo, che, per effetto della ventilazione, diminuisce
grado di sopportare il sovraccarico dovuto al peso delle tegole, dei listelli e dell'avvitatura, senza deformarsi.
Edilizia La sicurezza della casa passa prima di tutto dalla porta. Dunque è particolarmente importante installare le giuste precauzioni per la propria casa. Le porte blindate sono formate da un insieme di elementi che ne compongono la struttura, che creano una barriera a prova di ladro. L’installazione deve essere effettuata da personale specializzato, riconosciuto dalle case produttrici, infatti solo un’installazione corretta può garantire quelle prestazioni di
La sicurezza della casa passa anche dalle porte blindate
te, in modo da scegliere il sistema di ancoraggio adatto e, se la struttura non è sufficiente, adeguarla alle caratteristiche della porta. Il controtelaio va fissato alla muratura mediante zanche lunghe 18-20 cm, direzionate a 45° e verso il centro del muro, in modo da aggrapparsi ad una zona più ampia possibile. Il numero delle zanche dipende dal tipo di muratura e dal grado di sicurezza che si vuole raggiungere. Bisogna fare attenzione a non lasciare dei vuoti tra la muratura e il controtelaio, La qualità dei materiali è fondamentale perché quesicurezza che sono richieste sti sarebbero punti di facile a una porta blindata. attacco per i ladri. L’installatore dovrà valutaIl fatto di riempire questi re il tipo di muratura presen- interstizi con schiuma poliu-
retanica non garantisce una posa sicura. Il falso telaio posto a cornice della muratura deve essere in acciaio. Il telaio e le cerniere vanno regolate in modo che la porta, molto pesante, si chiuda facilmente e senza attriti. La struttura metallica di una porta blindata viene ricoperta da pannelli in legno, garantendo una buona resa estetica e l’omogeneità con lo stile della casa. Visto che spesso la porta è rivolta verso l’esterno della casa, il materiale del pannello deve essere resistente agli agenti atmosferici e le cerniere devono essere coperte. I pannelli possono anche essere eventualmente smontabili, in modo da poter essere sostituiti o comunque da agevolare la manutenzione. La presenza di uno spioncino non pregiudica la sicurezza di una porta blindata. La presenza di aperture più grandi, invece, come i sopraluce, deve prevedere l’uso di vetri antisfondamento. Anche la diversa forma di un portoncino blindato, come la presenza di due ante o di una apertura ad arco, non incide sulla sua sicurezza. Gli elementi che garantiscono la sicurezza di una porta blindata sono la certificazione di rispondenza alla norma Uni 9569 e gli elemen-
La miglior barriera contro gli assalti indesiderati dei ladri
ti che la compongono. Il controtelaio deve essere in acciaio zincato di spessore non inferiore a 20/10 (2 mm), e preferibilmente sagomato, in modo da essere più resistente. Il telaio in acciaio deve essere resistente soprattutto nei punti in cui può
venire forzato e quindi è preferibile quello con lamiera ripiegata. Allo stesso modo anche l’anta in acciaio elettrozincato deve essere a profilo ripiegato. All’interno del profilo, per migliorare l’isolamento termico ed acustico, si può
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inserire del materiale coibentante. La serratura deve essere resistente allo scasso e alla perforazione. E’ preferibile usare una combinazione tra serratura a doppia mappa e cilindro di servizio. I catenacci e i rostri di fissaggio azionabili con la serratura devono avere un diametro di almeno 18-20 cm ed essere in numero di almeno 15-20 per rendere la chiusura sicura. Le cerniere in acciaio devono essere regolabili e ben saldate al telaio per garantire il minimo di manutenzione necessaria. Per ottenere la certificazione antieffrazione, una porta blindata viene sottoposta alla simulazione di un’azione di furto da parte di operatori specializzati e se ne misura la resistenza. In base ai risultati ottenuti con queste prove, le porte vengono classificate in 4 classi. Alla classe 1 appartengono quelle porte che resistono a scassinamenti con strumenti semplici, come cacciavite e piede di porco. Sono adatte solo a case non isolate e dove non ci sono particolari esigenze di sicurezza. Le porte della classe 2 resistono a strumenti più rumorosi, come scalpelli, seghe e martelli e sono adatte a anche per case isolate. Le porte della classe 3 assicurano un’alta protezione a strumenti elettrici come trapani, seghe elettriche e molatrici, ma hanno bisogno di strutture murarie adeguate. Le porte di classe 4 sono pensate per contrastare l’azione di scassinatori esperti che utilizzano apparecchiature elettriche sofisticate.
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Le finestre conferiscono un aspetto particolare alle case, dando un vero e proprio volto ad un edificio, ma sono soprattutto degli elementi architettonici realizzati per aumentare la luminosità all’interno di un ambiente e per il ricambio dell’aria. Esse possono essere realizzate con materiali diversi: Pvc, alluminio, legno massello e altro. Sono già in commercio i cosiddetti "serramenti misti", ossia finestre di legno all’interno e metallo all’esterno, generalmente al-
Il vero volto dell'abitazione: finestre e serramenti
gusto. Ad esempio in un bagno oppure in una cucina, va benissimo la finestra ad un’anta; nel salone a due an-
Il vetro permette di migliorare l'isolamento termoacustico della casa
Le finestre possono avere diversi sistemi di apertura
luminio, ottime per l’isolamento termico. Le finestre possono avere diversi sistemi di apertura, adattabili al luogo di collocazione e rispondenti al proprio
Edilizia
te; in cantina a bilico orizzontale o verticale; lungo le scale ad anta ribalta o scorrevole verticale, mentre la finestra scorrevole orizzontale, di dimensioni più grandi, è collo-
cabile preferibilmente in luoghi più ampi. Bisogna però, stare attenti a scegliere accuratamente i serramenti per garantire un ottimo sistema di chiusura, evitando gli spifferi d’aria dannosi per lo sperpero di energia, soprattutto d’inverno con il riscaldamento acceso. L’importanza del vetro è quella di migliorare l’isolamento termo-acustico della casa, diminuendo la formazione di condensa. Ci sono, per questo motivo, dei metodi per venire meno a tutti questi scompensi, optando per serramenti con vetrocamera ed infissi a taglio termico. La vetrocamera è formata da due o più lastre di vetro con uno spessore di almeno 4mm divise da intercapedini. L’intercapedine non è altro che uno spazio d’aria la cui funzione è quella di isolare e diminuire la trasmissione di suono. Il taglio termico è ottenuto con l’inserimento di listelli speciali in poliammide rinforzato, posizionati tra gli estrusi di alluminio, favorendo la separazione tra parte interna e quella esterna, riducendo il passaggio di caldo e freddo tra le due. E' anche vero però che la finestra deve essere accessoriata, ad esempio, con tap-
parelle e tendine e a volte con l’inferriata, per creare un effetto di oscuramento qualora lo si voglia e, allo stesso tempo, per non temere visite indesiderate da parte dei ladri. Con l’inferriata, infatti, si attua un sistema di protezione sicuramente maggiore, tanto
più se accompagnata dall’applicazione di un dispositivo d’allarme, sensibile alla rottura di un vetro e capace di captare falsi allarmi grazie ad un processo di elaborazione di segnale. Molte persone non sono propense all’installazione
delle inferriate poiché potrebbero dare l’impressione di un carcere, ma oggi, grazie a sistemi di accostamento di nuove trame di riempitura, si è arrivati ad una soluzione per la protezione delle finestre e porte finestre, senza rinunciare ad un’ottima estetica.
le detrazioni fiscali per la Riqualificazione Le detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica rappresentano un’ottima opportunità per sostituire i vecchi serramenti con altri dotati di migliori prestazioni. Essa è stata ripristinata e tutto torna come prima, o quasi. Per il 2009 e il 2010 la richiesta di agevolazioni andrà comunicata all’Agenzia delle Entrate e il bonus Irpef del 55% dovrà essere distribuito in 5 annualità. Si tratta comunque di un’ottima opportunità per sostituire le vecchie finestre con altre che assicurino migliori prestazioni, soprattutto in termini di isolamento termico. Ma come si fa a scegliere la finestra giusta? Le finestre sono un importante elemento di comunicazione tra l’ambiente interno e quello esterno. Oltre alla possibilità di personalizzarle secondo i nostri gusti, la nostra personalità, ci aspettiamo che esse migliorino il comfort abitativo, proteggendoci dal freddo, dalle intemperie, dalle “visite” sgradite. Per valutare
correttamente una finestra, pertanto, dobbiamo prestare attenzione a quattro fattori: estetica, comfort, protezione e sicurezza. La questione estetica passa da forme, aperture, colori, la possibilità di abbinare un colore diverso tra l’esterno e l’interno, l’ampia gamma di maniglie disponibili. Il benessere abitativo è determinato dai livelli di isolamento termoacustico e trasmissione luminosa assicurati. Il livello di protezione assicurato da un serramento deriva dalla capacità di proteggere i nostri ambienti dal vento e dalle infiltrazioni d’acqua anche in condizioni meteorologiche avverse. Questo significa che telaio, vetrocamera, guarnizioni, cerniere, sistema di chiusura formano un tutt’uno solido e resistente. In particolare si fa riferimento a tre prove: resistenza al carico di vento, tenuta all’acqua, permeabilità all’aria. Le prestazioni ottenute, espresse in “classi” sono riportate nella scheda prodotto.
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La Festa del Papà ricorre il 19 Marzo in concomitanza con la Festa di San Giuseppe, che nella tradizione popolare oltre a proteggere i poveri, gli orfani e le ragazze nubili, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa.
19 marzo: si celebra San Giuseppe ma anche la Festa del Papà
La ricorrenza è stata celebrata la prima volta all'inizio del secolo scorso
Pare che l’usanza ci pervenga dagli Stati Uniti e fu celebrata la prima volta intorno ai primi anni del 1900, quando una giovane donna decise di dedicare un giorno speciale a suo padre. Agli inizi la festa del papà ricorreva nel mese di giugno, in corrispondenza del compleanno del Signor Smart alla quale fu dedicata. Solamente quando giunse anche in Italia
Festa del papà
si decise che sarebbe stato più adatta festeggiarla il giorno della Festa di San Giuseppe. In principio nacque come festa nazionale, ma in seguito è stata abrogata anche se continua ad essere un’occasione per le famiglie, e sopratutto per i bambini, di festeggiare i loro amati padri. La festa del 19 marzo è caratterizzata inoltre da due ti-
piche manifestazioni, che si ritrovano un po’ in tutte le regioni d’Italia: i falò e le zeppole. Poiché la celebrazione di San Giuseppe coincide con la fine dell’inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano. In quest’occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni lo scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe. Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa La festa è celebrata in varie date in tutto il mondo, spesso è accompagnata dalla consegna di un regalo al proprio padre. Durante tali festeggiamenti è tradizione fare un dono al proprio padre. Come in molti Paesi di tradizione cattolica, la festa del papà viene festaggiata il giorno di san Giuseppe, padre putativo di Gesù. San Giuseppe, in quanto archetipo del padre e del marito devoto, nella tradizione popolare protegge anche gli orfani, le giovani nubili e i più sforunati. In accordo con ciò, in alcune
zone della Sicilia, il 19 marzo è tradizione invitare i poveri a pranzo. In altre aree la festa coincide con la festa di fine inverno: come riti propiziatori, si brucia l'incolto sui campi da lavorare e sulle piazze si accendono fa-
gnon); il dolce ha origini antico romane: accompagnava la festività dei Liberalia, che si teneva nello stesso periodo dell'anno; sono realizzate con pasta simile ai bignè; di forma schiacciata, possono essere fritte o al forno; al di sopra viene posta di
Alcune immagini di San Giuseppe
lò da superare con un balzo. In alcuni regioni dell'Italia centro-meridionale, il dolce per questa festa è la zeppola (o zeppolella se in versione mi-
norma crema pasticcera e marmellata di amarene. Ma qual'è la storia del Santo che si festeggia in questo giorno? Nella tradizione popolare,
San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, è il santo protettore dei poveri e dei derelitti, poiché i più indifesi hanno diritto al più potente dei Santi. In questo giorno, si ricorda la sacra coppia di giovani sposi, in un paese straniero ed in attesa del loro Bambino, che si videro rifiutata alla richiesta di un riparo per il parto. Oltre a proteggere i poveri e le ragazze, San Giuseppe, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa. La festa del 19 marzo è anche associata a due manifestazioni specifiche, che si ritrovano un po' in tutte le regioni d'Italia: i falò e le zeppole. Poiché la celebrazione di san Giuseppe coincide con la fine dell'inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano. In quest'occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni li scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe. Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa.
Taccuino
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VIABILITA’
Via Stemico Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 15 Marzo
Via Montello, via Cav. Vittorio Veneto via Montenero Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Marzo
Zona Incrociatello (Via Valsabbia) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Durata alcuni mesi
Via Acquaviva Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Marzo
Zona piazza Somenzi (via Alieri) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 13 Marzo
Viale Amidani Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Marzo
Via Barezzi, via San Rocco Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Marzo
• Via Amidani: cantiere per il rifacimento della tubazione dell'acqua potabile e del gas metano con relativi allacci (Fine lavori: 31 marzo). • Via Stenico: cantiere per l'allaccio alla rete del teleriscaldamento (Fine lavori: 15 marzo 2009) • Zona Incrociatello (via Valsabbia): Ristrutturazione della rete di distribuzione di energia elettrica e illuminazione pubblica (Durata lavori: diversi mesi). • Via Acquaviva: cantiere per la posa della nuova tubazione del gas metano (Fine lavori: 30 marzo). • Via Montello, via Montenero, via Tagliamento: ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine lavori: 30 marzo). • Zona piazza Somenzi (via Alieri): ristrutturazione degli allacci alla rete del gas e dell'acquedotto, rifacimento marciapiedi (Fine lavori: 30 marzo). • Via Barezzi, via San Rocco: cantiere per gli allacci alla rete del teleriscaldamento e della fognatura (Fine lavori: 31 marzo).
L’Oroscopo Della Settimana
FARMACIE DI TURNO Dal 13 al 20 Marzo 2009
di Romeo
Potreste iniziare una nuova relazione che vi coinvolgerà in pieno, anche se non sarete pienamente soddisfatti del modo di affrontare le cose da parte di questa persona.
Potreste aver bisogno di notizie positive, mentre quelle che arriveranno saranno negative. Anche se non vi riguardano direttamente, sentirete un peso sulle vostre spalle.
Cercate di pianificare qualcosa di divertente, potreste avere occasioni per distrarvi da quello che vi accade intorno e che vi permetterà di dimenticare ogni cruccio passato.
Dovrete promettere a voi stessi, prima che agli altri, di non lasciarvi coinvolgere in situazioni delicate, perché sarebbe la dimostrazione che l'istinto è più forte di tutto.
In questa giornata potreste ricevere numerose critiche da parte delle persone che lavorano con voi e questo potrebbe mettervi a disagio e minare le vostre certezze.
Sarete caritatevoli con le persone che vi sono vicino, spingerete anche queste a comportarsi nello stesso modo con gli altri e questa è un’ottima cosa.
Ci sono dei compiti e delle mansioni, che avete sempre rimandato, ma ora vi ritrovate con una lista sempre più lunga e quindi è giunto il momento di passare all’azione.
Questa giornata potrebbe essere estremamente adatta per prendersi una pausa e dedicarsi a qualcosa di divertente da fare con le persone a cui volete.
In questa giornata dovreste concentrarvi sulle persone che vi procurano allegria e che vi fanno stare bene! Sarebbe saggio trascorrere con loro la giornata.
Nei prossimi giorni molte delle persone intorno a voi saranno nervose e questo potrebbe contagiarvi, nonostante non abbiate nulla da preoccuparvi o da risolvere.
In questa giornata ci potrebbe essere qualche nuvola ad oscurare il vostro bel cielo sereno, ma questo dipenderà soltanto dal vostro modo di fare.
In questa giornata potreste trovare intorno a voi qualcosa che proprio non quadra, che non ha nulla di logico e che quindi spetterà a voi risolvere in un modo o nell’altro.
PIZZIGHETTONE FERRARI MARIO Via Montegrappa, 4 26026 Pizzighettone Tel. 0372-743007 ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO
GRONTARDO MELEGARI ETTORINA In appoggio fino alle ore 24.00 Via Roma, 15 26044 Grontardo Tel. 0372-89396 ORARI DI APERTURA Mattino: 09:00 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO
Giorno di chiusura settimanale: NO
CASALBUTTANO CARNEVALI DANIELA Via Cavallotti, 10 26011 Casalbuttano Tel. 0374-362285
CREMONA - FARMACIA 13 A.F.M. DI CREMONA S.P.A. VIA CASTELLEONE, 108 In appoggio fino alle ore 24.00 26100 Cremona Tel. 0372-560041
ORARI DI APERTURA Mattino: 09:00 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00
ORARI DI APERTURA Mattino: 09:00 - 13:00 Pomeriggio: 15:30 - 19:30 venerdi e sabato: 9:00 - 20:00
Giorno di chiusura settimanale: MERCOLEDÌ POMERIGGIO
Giorno di chiusura settimanale: MERCOLEDÌ
Giorno di chiusura settimanale: NO
TEMPERATURE MASSIME PREVISTE IN LOMBARDIA SABATO 14 MARZO 2009
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 20:30
STAGNO LOMBARDO AMADEI AMILCARE Via Amendola, 2 26049 Stagno Lombardo Tel. 0372-57041
METEO WEEK-END Città Venerdì Sabato Domenica Bergamo 18 17 15 Brescia 19 17 16 Como 18 16 14 CREMONA 19 18 15 Lecco 19 17 15 Lodi 19 17 16 Mantova 18 17 16 Milano 19 18 16 Pavia 18 17 15 Sondrio 17 16 14 Varese 17 16 13
CREMONA ZILIOTTI GUIDO PIAZZA LIBERTÀ, 4 26100 Cremona Tel. 0372-415023
DOMENICA 15 MARZO 2009
Settimanale di informazione direttore responsabile: Sergio Cuti ilpiccolocremona@fastpiu.it Società editrice: Promedia Società Cooperativa Via del Sale, 19 - Cremona Amministrazione e diffusione Via S. Bernardo 37/A - 26100 Cremona Tel. 0372 43.54.74 Fax 0372 59.78.60 Direzione, redazione e prestampa Via S. Bernardo 37/A - 26100 Cremona Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 Fax 0372 59.78.74
Pubblicità Tel. 0372 43.54.74 Fax 0372 59.78.60 www.immaginapubblicita.it Stampa: SEL - Società Editrice Lombarda 26100 Cremona Autorizz. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000
Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) Progetto Grafico: Gianluca Galli Numero chiuso in tipografia: Giovedì 12 Marzo ore 24,00
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Cultura &Spettacoli
Lo storico gruppo della Tigre di Cremona si esibisce giovedì 2 aprile. Biglietti in prevendita
Elena Ravelli e i Solitari riportano al Ponchielli il mito di Mina
I
di Silvia Galli
l mito della Tigre di Cremona arriva sul palco del Ponchielli, attraverso la splendida voce di Elena Ravelli, e del gruppo storico della cantante, i “Solitari di Mina”. L'appuntamento è per giovedì 2 aprile alle 21, con un concerto dal sapor di revival. Mina debuttava cinquant'anni fa. La signorina Anna Maria Mazzini, 18 anni intorno alle 20 del 23 settembre 1958, saluta il papà e la mamma e annuncia che va a ballare con gli amici. Sotto, in auto, l'aspettava il batterista Fausto Coelli con i ragazzi del suo gruppo. Più che amici sono musicisti, che, non senza qualche perplessità, assecondano le ambizioni canore della ragazza. Mina quella sera non ha nessuna intenzione di andare a ballare, ma vuol cantare in pubblico. Meta della comitiva è una balera stagionale di Rivarolo
del Re, che rivive tutt'ora in occasione della sagra del paese. Non bella ma graziosa, con una certa classe, ma soprattutto dotata di forte personalità e un modo di dire e di fare le cose un po' svagato, che probabimente era studiato: questo quello che dicono di Mina i musicisti che l’accompagnavano. E così a cinquant’anni di distanza, i Solitari, gruppo storico fondato da Mina e da Coelli nel 1958 tornano a riunirsi al Ponchielli, grazie ad un’iniziativa voluta dal Comune di Cremona per ripercorrere i 50 anni della cantante. Sul palcoscenico con i musicisti ci sarà una cantante dalle grandi potenzialità: Elena Ravelli. Alla chitarra Enrico Modesti, al basso Ermanno Scolari, al pianoforte Lamberto Fieschi, al sassofono Lino Pavesi e alla batteria Fausto Coelli. Non mancherà una parte più “recitativa”, con testi e voce narrante di
La storia dei paladini di Carlo Magno
Daniela Coelli, e con la partecipazione del Coro Mozart di Milano. «Questa iniziativa» ha commentato il vicesindaco Luigi Baldani «si colloca nei 50 anni di Mina: vogliamo festeggiare la Tigre di Cremona con la formazione che l’ha accompagnata agli esordi. Sarà uno spettacolo che non solo metterà in luce le qualità del gruppo ma le tipicità di un’epoca». Sarà una serata dunque caratterizzata dalla musica ma anche da ricordi, annedoti, proiezioni e immagini di repertorio ma anche inedite. I biglietti sono posti in vendita da venerdì 13 marzo presso la biglietteria del Ponchielli al costo di 10 euro per palchi e platea e 5 per galleria e loggione.
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TEATRO PONCHIELLI
In scena la danza nella versione più moderna Domenica 15 marzo alle 20,30 in occasione della stagione di danza saranno messe in scena due opere, Uprising e In Your Rooms, dove Hofesh Shechter mostra l’invenzione fisica come parte di un universo ferocemente moderno: suoni martellanti, luci brillanti e cupe, cambi di scena repentini come uno sfarfallìo di immagini televisive. Uprising (l'ultima creazione di Shechter, commisionato dalla Robin Howard Foundation), vede sette ballerini, tutti uomini., in scena spinti al limite, in un lavoro che mostra l'ombra della disperazione ma con un'ispirazione alla speranza.In Uprising la contrapposizione tra il suono duro e frastornante della musica techno e la danza che indaga elementi di mascolinità, ci allontana dalle atmosfere intimistiche delle altre creazioni di Shechter. Sette uomini che raggiungono il controllo con delle armi (stilizzate) da allenamento. Ogni sequenza è un colpo, le diverse fasi compongono un’azione uniforme, con la precisione gelida di una colonna sonora (arrangiata da Shechter stesso) che esplode mettendo in
evidenza il machismo e una militarietà cinematografica. In your rooms si alternano sul palco ballerini soli, in gruppo, a coppie: istantanee di vita, storie inenarrate, azioni che si ripetono in modo ossessivo. Una miscela di ironia e modestia fa sì che le creazioni di Shechter non cadano nella trappola della moralità. Certamente In Your Rooms, piccolo capolavoro, richiama alla mente quel luogo oscuro che è l’innata solitudine dell’individuo, ma c’è sempre un bagliore di luce. I ballerini spesso danzano a capo chino, il torace concavo, trasudando inquietudine e dolore; eppure continuano a rischiare, a cercare il calore e il conforto umano. Secondo il progetto originale, In Your Rooms - una rappresentazione essenzialmente cruda delle nevrosi moderne - avrebbe dovuto svilupparsi costantemente e per gradi ad ogni rappresentazione. Infatti, la versione finale risulta più breve di quella iniziale, più solida, appena riconoscibile. Tale versione non solo è stata arricchita da un disegno luci dal forte impatto, ma ha potenziato la sua capacità drammatica.
Al Cavallino bianco: sul palco la commedia allegra
Una scena de «Paladini di Francia»
Domenica 15 marzo alle ore 21, il Teatro Comunale di Casalmaggiore ospita i Cantieri Teatrali Koreja in «Paladini di Francia, …Spada avete Voi, Spada avete Io!», la storia comica e tragica dei paladini di Carlo Magno interpretata da attori in carne ed ossa agghindati come pupi e marionette, da più critici definito come uno dei migliori spettacoli delle ultime stagioni. Paladini di Francia, ispirato all'Orlando Furioso dell'Ariosto ma non solo, è una sorta di miracolo scenico dove tutto funziona a meraviglia dagli attori, alla drammaturgia, alla resa visiva di grande e accattivante meraviglia. «La storia comica e tragica dei paladini di Carlo Magno, dall'arrivo a corte della bella Angelica al massa-
cro di Roncisvalle» riferisce Francesco Piccolini, autore «racconta la bellezza e la crudeltà della vita. E se da più di cinquecento anni grandi poeti e oscuri teatranti continuano a provare un piacere immenso a raccontarla, un motivo ci deve essere. Mi pare di essere nel teatrino delle marionette dove Pasolini fa raccontare a Totò, Ninetto Davoli, Franco e Ciccio, la triste storia di Otello, Iago e Desdemona. Con quelle stesse marionette vorrei raccontare di Rinaldo, Astolfo, Angelica, Bradamante, Fiordiligi, Orlando e, da ultimo, il massacro di Roncisvalle, quella discarica assurda e insanguinata dove tutti quei corpi morirono e furono abbandonati, occhi al cielo, a domandarsi che cosa sono le nuvole».
Il secondo appuntamento con la grande età al Ponchielli è per venerdi 13 marzo ore 15 e 18, con il Cavallino Bianco. Come tutti i grandi successi teatrali, anche quello de Al Cavallino Bianco ha la sua piccola storia, legata in gran parte alla curiosa singolarità che la sua musica, pur firmata generalmente da Ralph Benatzky, in realtà è dovuta a ben cinque compositori. Ed è questa particolarità che la rende così fresca, varia e gioiosa unita alla schietta comicità della spiritosa commedia: una allegra satira della villeggiatura presso i laghi d’alta montagna che nel 1930 suscitò ondate di ilarità sulle scene tedesche. «Al Cavallino è l’hotel più bel, è il dolce asilo che invita a farci godere la vita…». In questi versi c’è sicuramente la sintesi del nuovo adattamento di Abbati: due ore di puro divertimento, un
Una scena dello spettacolo
“dolce asilo” in uno spettacolo che sembrsa un fuoco d’artificio, una coppa di champagne, un rifugio di armonia e letizia dove anche lo spettatore si sente in vacanza, allietato da marce folkloristiche e ritmi sincopati,
quadri di elegante spettacolarità e colpi di scena che portano all’immancabile “happy end” che vede coinvolti tutti i simpatici personaggi del palcoscenico ed i felici spettatori in platea.
STAGIONE DI PROSA «Pensaci Giacomino», comicità e irriverenza
La regia a 4 mani di Enzo Vetrano e Stefano Randisi illumina a fondo, «Pensaci Giacomino». Una commedia il cui testo, apparentemente comico e irriverente, si focalizza sulla famiglia e sugli squilibri che possono esplodere al suo interno. Lo spettacolo è in programma lunedi 16 marzo ore 20.30 e martedi 17 marzo ore 20.30. Stefano Randisi, Enzo Vetrano i due registi spiegano nelle loro note di regia che si tratta di «Un lavoro audacissimo». Così Pirandello descrive al figlio Pensaci, Giacomino!, la commedia scritta per Angelo Musco, che ci fa divertire nel guardare da
vicino legami familiari paradossali e tumultuose relazioni con un perbenismo di facciata Audacissimo è infatti l’intreccio che fin dalla stesura dell’omonima novella da cui il testo teatrale prende spunto crea scalpore tra i lettori del Corriere della Sera, su cui era stata pubblicata nel 1910: Agostino Toti, vecchio professore di liceo anticonformista ante litteram dichiara la sua intenzione di «vendicarsi” contro il governo - che lo ha costretto a una vita solitaria a causa di uno stipendio da fame - sposando una ragazzina giovanissima che beneficerà a vita della pensione che lo Stato sarà costretto a versarle in
quanto sua vedova. Il caso di Lillina, figlia del bidello della sua scuola, messa incinta da Giacomino Delisi, un suo ex alunno, e adesso cacciata di casa dai genitori gli offre la possibilità di realizzare il suo piano. Per qualche anno il professore permette alla giovane moglie e al suo amante di incontrarsi nella sua casa, fa da nonno al bimbo nato dalla loro relazione, e trova anche un posto in banca a Giacomino, beandosi della felicità conquistata con questa inattesa famiglia e ostentando indifferenza per le reazioni scandalizzate della gente di fronte a un inequivocabile, inaccettabile ménage à trois.
Ad un certo punto però, Giacomino comincia a disertare la casa del professore e Lillina è annientata dal dolore. Agostino Toti ne cerca il motivo, e scopre che la sorella di lui, con la complicità di un prete viscido e indegno, lo ha fatto fidanzare a una “giovine orfana e perbene” al fine di liberarlo da questa condizione immorale. Con la determinazione di un paladino della giustizia e della vera moralità si precipita da Giacomino e riesce a riportarlo a casa sua dopo averlo minacciato, implorato e infine commosso con il richiamo alla paternità e all’amore di Lillina».
Cultura
Venerdì 13 Marzo 2009
SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori
«La realtà... e il sogno» Leggere la vita di Luciano Folloni mi ha suscitato la stessa sensazione: una vita “ruvida”, che non regala ma sottrae con prepotenza, dentro una cornice storica cupa, di stenti e miserie palpabili così lontana dalla mia, illuminata dal chiasso degli sprechi e ridondante di stimoli facili. Eppure ho sentito un po’ mio questo spaccato di vita, perché vi ho ritrovato costanti universali estemporanee. La forza, la passione per un progetto inseguito ad ogni costo, la purezza dell’intento e, soprattutto, la genuinità. L’assenza di compromesso, dentro la sfida del disegno e della pittura. Sempre e solo coerenza. Nell’animo come nel tratto di ciò che viene impresso sulla tela. Anche i dipinti di Folloni infatti sono così. Veri, puri, istintivi. Giostre di colori e sfumature in bilico tra luci ed ombre che abitano la natura, proprio come le “Rivivenze”, e che abitano in noi.
Incontro su Lucio Battisti Appuntamento venerdì 13 alle 17 nel Palazzo della Carità
Cambio di programma a sorpresa per i pomeriggi culturali organizzati dalla Fondazione Città di Cremona. A causa di un improvviso quanto inderogabile impegno professionale di Andrea Marchesi (speaker di Radio Deejay) la conferenza «Video Killed the radiostar? I videoclip e le radio private negli anni '80. Il successo d Deejay Television e di Radio Deejay » sarà sostituita da un appuntamento ancor più frizzante e sempre dedicato alla musica. «Lucio Battisti e l'evoluzione delle sue canzoni dagli anni '70 agli anni '80» è il nuovo tema dell'incontro, di venerdì 13 marzo, nel Palazzo della Carità, sede della Fondazione Città di Cremona (Piazza Giovanni XXIII). Ad intrattenere il pubblico Simone Borsi ed Elena Ravelli (lui Musicista, Produttore e direttore artistico dello spettacolo "50 volte Mina", lei voce rivelazione degli ultimi anni, oggi cantante solista dello stesso spettacolo, attualmente in tournee in tutta Italia). Un
appuntamento per gli appassionati della musica "popolare" e per i fan di Battisti: aneddoti, curiosità su alcune delle canzoni più famose per una ricostruzione storico-artistica che desidera mettere in rilievo il rapporto privilegiato stabilitosi fra Battisti - precursore dei tempi - il pubblico e i fattori che lo determinarono; gli stessi che ancora oggi, a distanza di molti anni, rendono assai noto questo ineguagliabile interprete della musica leggera italiana. L'incontro è strettamente correlato alla mostra «Transavanguardia, Citazio-
nismo e altre esperienze negli anni '80 in Italia» curata da Mariarosa Ferrari Romanini e parte integrante di un progetto più ampio e complesso dedicato all'Arte in Italia dal 1945. Le 27 opere esposte si articolano in un percorso espositivo tematico che pone a confronto i protagonisti della Transavanguardia con i pittori Citazionisti e i rappresentanti di altre scuole in diversi centri d'Italia. La mostra - che rimarrà aperta sino al 28 marzo - pone in evidenza come negli anni '80 vi sia un ritorno alla pittura figurativa attraverso svariate tecniche e stili differenti. Una sorta di nuovo espressionismo che tende alla maniera e che si impossessa - trasformandole - di tutte le strade aperte durante il Novecento dalle Avanguardie, non senza implicazioni colte. Fra gli artisti presenti in mostra alcuni degli esponenti di spicco di quegli anni sulla scena internazionale come Clemente, Cucchi, Paladino e De Maria.
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Ballerini cremonesi campioni italiani di latino americano
Gabriele Miglio ed Elisa Taccia sono campioni regionali di latino americano. Il cremonese e la piacentina hanno conquistato il prestigioso titolo domenica scorsa 8 marzo a Monza al PalaCandy spiazzando le altre dieci le coppie provenienti da tutta la Lombardia. Grintosi e precisi, hanno danzato con una forza e una sensualità unica e inimitabile. Cinque le esibizioni in cui si sono cimentati che sono l'apoteosi della salsa: samba, cha-cha, rumba, paso doble e jive. E le coreografie e la bravura hanno lasciato attonita la giuria, che li ha fatti salire sul podio più alto, scatenando anche molti applausi a scena aperta durante la gara.
Le due giornate dedicate ai tesori nascosti si terranno sabato 28 e domenica 29 marzo, in tutta Italia
Giornata Fai: aprono Palazzo Grasselli e la chiesa di San Lorenzo
S
aranno spalancati in via straordinaria in 210 città, su e giù per lo stivale più le isole, in occasione della Giornata Fai di Primavera 2009, organizzata durante i prossimi sabato 28 e domenica 29 marzo, tesori nascosti. Giunta alla diciasettesima edizione e col patrocinio della presidenza della Repubblica, la spettacolare iniziativa è dedicata a chiunque ( e a costo zero). L'evento è volto a sensibilizzare il pubblico verso il nostro gran patrimonio, non esattamente noto o promosso: naturistico, storico, culturale e artistico. Il 28 e 29 marzo, dunque, grazie al Fondo per l’Ambiente Italiano, sarà ancora una volta possibile (ri)scoprire alcuni dei gioielli di quell’immenso scrigno di arte e tesori che è il Bel Paese. I beni aperti a cura della Delegazione di Cremona, guidata da Paola Murador Oradini, saranno: Palazzo Magio-Grasselli, in via XX Settembre 37 a Cremona, e l’antica chiesa di San Lorenzo a Fossacaprara di Casalmaggiore. Palazzo Magio-Grasselli sarà aperto sabato 28 e domenica 29 marzo, dalle ore 9.30 alle 17, per consentire visite guidate ogni 30 minuti. Venerdì 27 marzo (ore 15-
Le mani fredde, i piedi ghiacciati, il respiro che si condensa nell'aria gelida. Che cosa ha portato i soci del fotoclub OmbrianoCrema a passare questo rigido inverno nella campagna di Capralba e Farinate? La risposta a questa domanda la si può trovare nella mostra fotografica, organizzata con il comune di Capralba, dal titolo «Inverno fra i fontanili - Immagini da Capralba, Farinate e
«Soresina color seppia», ultimo incontro di «Caffè all'opera»
Si vuole sensibilizzare il pubblico verso il patrimonio culturale 17) l’ingresso alla prestigiosa dimora sarà invece riservato ai soli iscritti al Fai. Sabato 28 (ore 9.30-12.30), l'ingresso sarà riservato alle scuole e agli ‘apprendisti ciceroni’ del Liceo artistico Munari (classi III A e IV D). La chiesa di San Lorenzo a Fossa-
caprara di Casalmaggiore sarà visitabile sabato 28 marzo, dalle ore 14.30 alle 17, e domenica 29 marzo, dalle ore 11 alle 12 e dalle 14.30 alle 17. Sabato 28, alle 17.30, è in programma la conferenza storicoartistica «Fossacaprara: archeologia e preistoria». Relatori: Brunivo Buttarelli e Ornella Anversa. In collaborazione con la Fiab, domenica 29 marzo, è in calendario l’iniziativa «Andar per borghi e argini tra Viadana e Fossacaprara»: una “pedalata” con arrivo previsto per le 11.30 presso il sagrato della chiesa parrocchiale di San Lorenzo.
Ultimo appuntamento al Teatro Sociale di Soresina per «Caffè all’Opera», 5 incontri con i video di Patrizia Sudati che ripercorrono momenti fondamentali dell’opera lirica italiana. Venerdì 13 marzo alle ore 20,30 sarà trasmesso: «Soresina color seppia» viaggio nelle cartoline della città in compagnia di brani d’opera. «Caffè all'opera» è giunto al suo quinto appuntamento: una piccola stagione del Teatro di Soresina. Il prossimo 13 marzo l'ultimo appuntamento propone il video di Patrizia Sudati «Soresina color seppia». Il titolo contiene gli elementi identificativi del video: un viaggio immaginario e immaginato nel passato della cittadina, raccontato con uno sguardo atemporale, descrittivo di cambiamenti avvenuti nel corso degli anni. La colorazione “seppia”, quel passaggio impercettibile tra sfumature di grigio e di marrone, rimanda immediatamente ad un’idea di passato che le immagini possono testimoniare, quindi non remoto, ma sufficientemente vicino per indagare e cercare di
capire le nostre radici. Quindi, saranno le immagini dalla caratteristica colorazione "seppia" a condurre gli spettatori nella cittadina in una sorta di passeggiata per vie e piazze che hanno cambiato denominazione e fisionomia, in sintonia con eventi storici e sociali che costituiscono tracce tangibili di evoluzione. Affidati soprattutto alle cartoline, protagoniste non uniche del percorso iconografico, scorci di piazze, prospettive di vie animate, di chiese, di palazzi, scomparsi o riconoscibili, si uniscono nel video allo stile musicale conseguente alla fine del melodramma. Romanze da salotto e romanze d’opera eseguite fuori dal contesto drammaturgico sottolineano le immagini nel loro susseguirsi, restituite da voci prestigiose che hanno fatto la storia del canto operistico: da Enrico Caruso a Franco Corelli, Mario Del Monaco, Beniamino Gigli e Giuseppe Di Stefano, da Claudia Muzio e Rosa Ponselle a Maria Callas e Anita Cerquetti, da Aldo Protti a Ettore Bastianini, Piero Cappuccilli e Cesare Siepi.
La bellezza dei fontanili in una mostra fotografica dintorni», nella quale si avrà modo di apprezzare la bellezza del Parco dei Fontanili. La mostra, organizzata con il patrocinio della Provincia di Cremona e della Fiaf - Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, sarà inaugurata sabato 14 marzo con i seguenti orari (11-12 e 16-18), domenica 15 (orario 10-12 e 16-18) e
lunedì 16 marzo 2009 (visita riservata alle scuole) presso la Sala Polifunzionale delle Scuole Media, Via Piave, Capralba. Replica Domenica 22 marzo 2009 in occasione della Marcia dei Fontanili. Parte del comune - 740 ettari - è protetto dal Parco dei Fontanili: le risorgive, 13 in tutto, rappresentano la pecu-
liarità dell’area protetta, dalle quali scaturi scono le preziose rogge utili all’attività irrigua, I fontanili erano in origine affioramenti naturali nella fascia di passaggio tra alta e bassa pianura, ma col tempo fu l’uomo a scavare fosse e pozzi per intercettare le acque e sfruttarle a proprio vantaggio. In particolare, grande
impulso alla regimazione delle acque fu dato a partire dal XIII secolo dalle monache benedettine del convento di San Fabiano a Farinate (oggi trasformato in cascina), che per lungo tempo permise la pratica della tecnica della marcita con la quale si otteneva uno sfalcio anche in inverno. Questa rete idrica è sta-
ta percorsa in lungo e in largo per oltre due mesi dai membri del circolo fotografico, trovandovi indubbi elementi d’interesse, ancorché ripresi in inverno, ossia nella stagione più bella e più varia per questo genere di foto, tra sole e nebbia, vento e neve. Il Fotoclub ha per questo proposto all’amministrazione comunale l’allestimento della mostra fotografica dedicata ai fontanili.
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Appuntamenti
Venerdì 13 Marzo 2009
Appuntamenti a Cremona e dintorni... ARTE & CULTURA
Fino al 14 marzo 09 crema mostra I Quadri e le sculture di Ugo Bacchetta Mostra Benefica destinata a finanziare la formazione professionale di medici in Uganda. Teatro San Domenico.
Fino al 15 marzo 09 cremona mostra Gli Illustratori di Tapirulan Mostra collettiva di Illustratori contemporanei. Tutti i giorni escluso il Lunedì dalle ore 10 alle ore 18 - Salone degli Alabardieri (Palazzo Comunale). Fino al 15 marzo 09 cremona MOSTRA Il Mondo di Giacomo Bergomi Mostra d'Arte del famoso pittore bresciano. Orario:dal lunedì alla domenica dalle ore 11 alle ore 22 - Hotel Dellearti (via Bonomelli, 8).
Fino al 15 marzo 09 soresina mostra Francesco Castagnetti. Opere Mostra d'arte del pittore soresinese F. Castagnetti , nato nell'Agosto 1920 e morto nell'Aprile del 1997. Orario: feriali dalle 17,30 alle 19; festivi dalle 10 alle 12, e dalle 15 alle 19 - Sale del Podestà di Via Matteotti. Fino al 15 marzo 09 pandino Mostra Pandino ArteDonna 2009 Esposizione artistica finalizzata a valorizzare la creatività femminile nelle Arti Plastiche. Apertura il Venerdì , Sabato Domenica dalle 15 alle 18 - Sala degli Affreschi del Castello Visconteo. Fino al 15 marzo 09 cremona MOSTRA Mario Scarpati: I segni del fantastico Selezione di opere dal 1958 al 2008 del famoso Pittore di origine camapana Mario Scarpati. Orario: Feriali dalle 16,30 alle 19,30: festivi dalle 16 alle 19 Adafa (via Palestro, 32).
SPETTACOLI
13 marzo 09 cremona teatro "AL CAVALLINO BIANCO" Compagnia Corrado Abbati Teatro Ponchielli - ore 15. 14 marzo 09 scandolara ravara teatro "COSI' E' (SE VI PARE)" Parabola in tre atti di Luigi Pirandello. Sala Polivalente - ex Cinema Italia- Orari: ore 21. 14 marzo 09 crema teatro Otello Appuntamento "Stagione di Prosa " con l'opera immortale del Bardo inglese. Adattamento di Giancarlo Sepe con An-
Fino al 22 marzo 09 casalmaggiore MOSTRA Dipinti e Disegni di Danilo Aroldi Martedì dalle 9 alle 16; mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12,30; giovedì dalle 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 16: sabato e festivi dalle 15 alle 19 - Museo Diotti (via Formis, 17). Costo: 3 euro. Fino al 28 marzo 09 cremona Mostra Transavanguardia, Citazionismo e altre esperienze negli anni 80 in Italia Orario: dal Lunedì al Venerdì dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19; sabato e festivi dalle 17 alle 19 - CrFondazione Città di Cremona (piazza Giovanni XXIII, 1).
Fino al 28 marzo 09 pizzighettone mostra Nuvole tra le Mura Mostra di Autori Cremonesi di Fumetto In mostra tavole originali, schizzi preparatori e matite degli autori cremonesi Alessandro Fusari, Francesca Follini e Marco Morandi, pubblicati dal Centro Fumetto "A.Pazienza" nella Collezione 100% Schizzo. Dal Martedì al Sabato dalle ore 16 alle ore 18; domenica dalle ore 10 alle 12,00 e dalle 15 alle 18 - Centro Culturale di Via Garibaldi 18. Fino al 10 giugno 09 PIADENA ARCHAEO@TRADE ANTICHI COMMERCI IN LOMBARDIA ORIENTALE Panorama dei contatti tra antiche culture e degli spostamenti di materie prime e manufatti dalla preistoria al medioevo. Rete dei Musei Archeologici Piazza Garibaldi, 4 (Biblioteca). Orari: da lunedì a venerdì ore 8.30/13.30. Fino al 10 giugno 09 cremona Mostra L a Via delle Anfore. Il commercio di derrate alimentari a Cremona Orario: feriali : dalle 9 alle ore 18; festivi: dalle 10 alle 18; lunedì chiuso sale del Museo Civico Ala Ponzone (Palazzo Affaitati - via U. Dati, 4). Fino al 14 giugno 09 cremona MOSTRA Darwin 1809/2009 Mostra scentifica per ricordare il bicentenario della nascita del grande scienziato. Orario: dalle ore 9 alle ore 13 dal martedì alla domenica Museo di Storia Naturale.
13 marzo 09 cremona incontro
drea Giordana; di e con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano. Teatro San Domenico. Orari: ore 21. 14-15 marzo 09 ricengo teatro Il Banco, il Palco e la Piazza. Nuove prospettive del teatro nella scuola Convegno organizzato dall'Associazione Culturale Franco Agostino Teatro Festival e dedicato al rapporto fra percorsi teatrali e attività scolastiche. Dalle ore 9 alle ore 18,30 - Cascina Emmaus. Costo: 60 euro comprensivo di partecipazione e pasti. 15 marzo 09 cremona danza Hofesh Shechter Dance Company Il famoso coreogrago inglese di origine israeliana presenta due nuove creazioni: In Your Rooms, Uprising. Ore 20,30 - Teatro Ponchielli. 15 marzo 09 cremona teatro
L' esperienza di volo nello spazio. Come trascorre il tempo in orbita Conversazione con l'astronauta e astrofisico Dott.Umberto Guidoni. Ore 17 - Sala Puerari / Museo Civico Ala Ponzone (via U. Dati, 4). Dal 14 marzo al 4 aprile 09 cremona mostra Opere di Michele Munno Mostra delle opere dell'Artista pugliese Michele Munno. Dal Mercoledì al Sabato dalle 15,30 alle 19,30 - Galleria d'Arte Daniela Rallo (piazzetta S.Abbondio, 1). 13 marzo 09 cremona mostra Curiosita' in Piazza Tradizionale appuntamento mostra / mercato di mobili, stampe, libri, dipinti, e oggetti da collezione. Dalle 9 alle 19 - Piazza Stradivari, Via Baldesio, Cortile Federico II. 17 marzo 09 crema incontro - Un'ora d'Autore in Rosa Conversazione con la scrittrice Carla Menaldo. Ore 21- Largo Falcone e Borsellino,1. 18 marzo 09 cremona incontro Itineriario ottocentesco al femminile. Volti, luoghi, voci Il ritratto di Fanny Rizzi Mina e l'attività del pittore Giovanni Bergamaschi, Andrea Foglia. Letture di passi scelti dagli scritti di Fanny Rizzi Mina, Voce recitante Alice Maestroni. Ore 17 - Museo Civico Ala Ponzone, Sala Puerari. 18 marzo 09 cremona incontro M'Ama non M'ama - L'Intimità Ciclo di Incontri sulle Relazioni di Coppia. Dalle 20,30 alle 22,30 - sede Cisvol di Via San Bernardo, 2. 18 marzo 09 cremona incontro Giovanni Bresciani da Sabbioneta e la cultura figurativa di una terra di confine Conversazione con Giovanni Sartori nell'ambito del ciclo di incontri " Cultura per Cremona. Ore 17 - Biblioteca Statale. 19 marzo 09 crema incontro Appuntamento in Libreria - La Seduzione in tempo di valzer Conversazione con ascolti musicali condotta da Elena Mariani. Ore 21 - Libreria Simposio delle Muse (via Marazzi, 12).
Il Paese dei tassi e delle tasse felici Spettacolo ed animazione sul tema del fisco in termini ludici e coinvolgenti a cura del Settore Entrate del Comune di Cremona. Ore 16 - Teatro Monteverdi. 15 marzo 09 crema teatro Mi voleva Strehler Appuntamento " Stagione di Prosa ", opera di Umberto Simonetta e Maurizio Micheli. Teatro San Domenico. Orari: ore 21. 15 marzo 09 casalmaggiore teatro "PALADINI DI FRANCIA"; ".....SPADA AVETE VOI, SPADA AVETE IO!" Vita, morte e disavventure di Orlando e altri strani paladini. Teatro Comunale- Orari: ore 21. 15 marzo 09 castelleone teatro "SPATACIUNFERE" Con Teatrodaccapo
musica
13 marzo 09 castelverde Concerto CONCERTO CON RACHELLE GARNIEZ & MATT MUNISTERI Auditorium Centro Culturale Agorà - Orari: ore 21.15. 14 marzo 09 CREMONA concerto MESSA D' ORGANO IN SANT'AGOSTINO Paolo Bottini suona il presti-
ALTRO
14-15 marzo 09 cremona MOSTRASCAMBIO EDIZIONE PRIMAVERA
gioso organo "Tezani/Bossi ( sec. XVI-XIX). Chiesa di Sant' AgostinoOrari: ore 18.30. 14 marzo 09 SORESINA APERITIVO IN MUSICA I FIATI DEL MONTEVERDI Alberto Branca, voce narrante «L'opera da tre soldi»; musiche di Weill. Teatro Sociale Orari: ore 18. 15 marzo 09 cremona Concerto Concerto World Music Esibizione del Gruppo Musicale della " South Carolina Governo's School for Arts and Humanities " della citta' statunitense di Grenville. Ore 18 - Palazzo Cittanova.
Mostra-scambio delle auto e delle moto d'epoca, dei ricambi, degli accessori e dei mezzi tecnici. CremonaFiere. 15 marzo 09 cremona CURIOSITA' IN PIAZZA Mobili, stampe, libri, curiosità, dipinti, collezionismo, cornici, oggettistica. Piazza Stradivari- Via Baldesio-Cortile Federico II - Orari: ore 9-19.
BREVI DAL SECOLO BREVE
di Giuseppe Azzoni
PO, CANALE NAVIGABILE E PORTO NEL ‘900 CREMONESE
[segue...] Soprattutto è sempre apparsa decisiva e clamorosa l’eterna mancanza di una visione e di una volontà complessiva che portassero ad una valutazione e ad una scelta coerenti. Cremona è osservatorio privilegiato a questo proposito. Abbiamo toccato con mano che quando si discuteva sulla utilità di un impegno per trasportare merci sul fiume Po si diceva che non valeva la pena impegnare risorse a questo fine perchè non era sul Po l’area primaria di origine e destinazione delle merci. Quando poi si discuteva sulla utilità di impegnarsi per un canale di collegamento tra il Po e l’area milanese si diceva che non ne valeva la pena perchè tanto sul fiume non si navigava ... Quando da Cremona partivano i lavori del canale verso Milano a Milano prevalevano freddezza e disinteresse... E quando poi c’è stato un breve momento in cui Milano dava qualche cenno di ripresa di interesse a Cremona si scatenava una incredibile campagna contro la prosecuzione di un opera che proprio la stessa Cremona aveva voluto ed iniziato. Quando un livello istituzionale (governativo, regionale, locale) mostrava qualche volontà positiva un altro si ritirava o si mostrava ostile... Se poi si metteva in campo qualche risorsa, in mancanza di un disegno certo e determinato questa diventava un “malloppo”, oggetto di infinite trattative tra regioni e province per
averne comunque una parte, con dispute paralizzanti e con motivazioni non sempre plausibili. Insomma si è dimostrata davvero determinante l’assenza di una chiara volontà di affrontare il problema valutandone in modo coerente i vari aspetti per trarne una scelta decisa in un senso o nell’altro. Scelta che poteva essere negativa o – come nel resto d’Europa ed altrove – positiva, sulla quale però definire e portare a termine azioni lucide e conseguenti. A Cremona alcune generazioni politiche si sono particolarmente cimentate su tutto ciò. La particolare sensibilità data dalla storia e dalla posizione della città ha dato modo qui più che altrove di vedere insieme i problemi della difesa idraulica, del fabbisogno e della qualità dell’acqua, dell’utilizzo del fiume a fini di trasporto ed energetico, quindi del collegamento con la metropoli. Da qui un impegno massiccio, la costruzione di organismi, proposte, progetti, qualche forzatura, qualche risultato e molte delusioni. Esaurienti documentazioni sono a disposizione di chi volesse approfondire la materia. Cito solamente l’archivio dell’ARNI di Boretto, con il fondo carte di uno dei maggiori e più impegnati esperti di idrovie quale fu il compianto ing. Gabriele Della Luna, o la biblioteca della Comunità Padana presso la Camera di Commercio di Cremona, con le annate della rivista specializzata “Navigazione interna”.
Zibaldone
A cura del Circolo Culturale "Arcangelo Ghisleri"
Colonnina di soccorso - 1
U
n inguaribile sognatore, Giovanni, ecco che cos’era; un cliente affezionato delle chat-lines sentimentali, dei vari 166 e 144; non che facesse niente di scandaloso, ma si limitava a sognare, ascoltando la voce delle centraliniste, improbabili avventure. Gli amici erano a conoscenza di quella sua innocente manìa e, una volta, gli avevano combinato uno scherzo, prendendogli un appuntamento con una di quelle centraliniste della domenica, dalla voce intrigante, che poi era risultata essere la Stegagni, la commessa del market all’angolo del corso, brutta di cognome e anche di fatto, con quegli occhi da triglia morta, un po’ bovini, sotto la frangia alla “maschietta” stile anni Venti. Ma lui, oltre che un sognatore, era anche un buon ragazzo e non se l’era presa più di tanto. Adesso, stava guidando nella notte sulla superstrada verso un piccolo casale in
Umbria, dove avrebbe trascorso il week-end di Ferragosto, mentre i suoi genitori, nonostante si lamentassero da anni, si erano imbucati per l’ennesima estate nella caciara di Rimini. Gli piaceva guidare per quella strada fuori mano, ad orari improbabili, quando la maggior parte degli automobilisti sgomitavano e sgommavano a passo d’uomo sulle strade delle vacanze, esauriti prima ancora di essere arrivati a destinazione. Un colpo sordo, due colpi, un saltellare della macchina e il motore che gli moriva sotto; accostò la macchina sulla corsia di emergenza e riprovò con le chiavi di accensione. Le spie non si accendevano e si sentiva solo un tossicchiare dal cofano: lo spinterogeno, la batteria? Bah! Davanti a sé,a circa cinquanta metri, intravide il giallo vivace di una colonnina di soccorso, di quelle con il telefono per segnalare la propria posizione. Beh, avrebbe provato se funzionava, anche se non sempre le colonnine
erano attivate. Si avvicinò e digitò la tastiera con il numero indicato. Rispose una voce femminile registrata: “Qui soccorso ACI, sono Filomena; segnalate la vostra posizione e la direzione di marcia e attendete il nostro intervento, grazie!” Giovanni rimase incantato e lasciò che la segreteria ripetesse per tre volte il messaggio, prima di rispondere:”Sono fermo con una Clio rossa sulla superstrada Terontola – Perugia, direzione Perugia, poco prima dello svincolo di Tuoro” e riattaccò. Filomena! Che nome antiquato ma anche affascinante; un nome meridionale, probabilmente. Una voce calda, bassa, un po’ roca, lenta nella sillabazione. E Giovanni si sorprese a immaginare questa Filomena, una bruna non troppo alta, abbastanza in carne, dagli occhi scuri che ti fissavano dalle lunghe ciglia, con quella cedevolezza che è una lusinga al solo immaginarla. Intanto che lui si costruiva questa Filome-
Storia di Cremona - 5 A “il Piccolo – Zibaldone” sembra interessante riproporre a puntate la ricca storia della città di Cremona ricorrendo all’opera scritta dal prof. Giancarlo Corada, noto storico cremonese, presentata il 17 dicembre del 2006 L’unificazione della città entro le mura non portò affatto alla pacificazione, anche se la divisione non era più materializzata dall’antico muro di cinta ma solo da un piccolo corso d’acqua, la Cremonella. Addirittura, cinquant’anni esatti dopo la prima pietra di questo Palazzo, nel 1256, i “populares” costruirono il loro Palazzo comunale, che ancora si conserva, il Cittanova appunto. La presenza di governi separati per ciascuna delle due parti della città è una realtà per buona parte del Duecento, mitigata nel periodo di Federico II dall’autorità di questi e dalla fedeltà a lui da parte dei maggiorenti di entrambi i partiti e conclusasi (più o meno) nel 1270 con un compromesso che portò in sostanza all’accettazione delle istanze dei “populares” ed alla condivisione del potere con loro da parte dei patrizi. Ma negli anni dell’edificazione di questo Palazzo lo scontro fu aspro, con vittime e violenze
Racconto in due puntate di Vincenzo Montuori na nella fantasia, era passato del tempo e nessuna traccia di soccorsi. Riprovò a chiamare dalla colonnina e un’altra voce femminile gli rispose:”Qui soccorso ACI, sono Roberta” e, quindi, attaccò la solita tiritera. Ma Giovanni era già intento ad ascoltare: una voce allegra, un po’ veloce e scanzonata, con un inconfondibile accento romanesco. Già se l’immaginava la centralinista Roberta: alta, un po’ maschiaccio, che le piaceva andare in motocicletta, con i jeans e la maglietta corta, ma che era capace di improvvise tenerezze dietro il suo broncio fanciullesco. Restò lì a rimuginare quel nome: Roberta. Ma era già passata un’ora e mezzo e nessuno aveva risposto al suo appello. “Probabilmente perché il suo itinerario era fuori dai circuiti vacanzieri più frequentati…” si disse Giovanni: “Va bene, riproviamo; sta a vedere che ogni ora cambia centralinista”. (segue al prossimo numero)
di Giancarlo Corada
da una parte e dall’altra. Le cronache cremonesi del tempo parlano addirittura di guerra civile: “civile sturmum sive bellum”. A lungo vi furono due Podestà, indicati dalle due fazioni in lotta, in un periodo di turbolenze anche istituzionali: a Cremona vi furono molte incertezze e tentennamenti nella sostituzione del sistema podestarile a quello dei Consoli, qualche ritorno indietro, e solo nel 1233, grazie all’autorità di Federico II, si stabilizzerà la scelta del Podestà, forestiero ed unico. Questa interminabile esitazione cremonese ad allinearsi al regime del governo podestarile, che nel frattempo si era imposto in tutti gli altri Comuni, ad eccezione di Milano, si spiega proprio in buona parte con la discordia civile particolarmente accentuata di cui abbiamo parlato: ognuno dei due partiti sospetta che il Podestà forestiero ed unico favorisca l’altro e cerca, dal canto suo, di impadronirsi del maggior numero possibile di leve del potere. La ricorrente scissione in due Comuni indipendenti è la conseguenza di tale condotta. Ma gli storici hanno individuato anche un altro motivo per spiegare la riluttanza cremonese ad accettare il Podestà forestiero ed unico. Non a caso, dicono, sono i due Comuni più potenti del
Nord, Cremona e Milano, a mostrare tali titubanze. Prima di tutto, le loro posizioni dominanti nei rispettivi sistemi di alleanze permettono a Cremona e Milano di fornire alle città alleate Podestà senza contropartita. Ma soprattutto, i gruppi dirigenti di questi due Comuni, pur divisi e contrapposti, hanno maturato una cultura di governo più avanzata di quella degli altri Comuni. Non dobbiamo farci trarre in inganno dalle discordie e dalle violenze, che potrebbero dare l'immagine di una città paralizzata ed inattiva! La città é vivacissima: la "piazza maggiore" ed i vicoli attorno sono sempre pieni di gente, per le feste, i riti religiosi, i grandi eventi straordinari (l'arrivo di personaggi illustri, i "trionfi" ecc.) ma anche per la vita quotidiana, con botteghe e banchetti dappertutto (anche sotto i portici della Cattedrale). La gente viene dal contado, dalle altre città, da paesi stranieri. Si mescolano mercanti, pellegrini, prostitute, miserabili, giocolieri, soldati. Le guerre sono degli intervalli ricorrenti, in qualche modo previsti ed accettati. I maggiorenti della città sanno fare il loro dovere: regolano e controllano, ma permettono tutto ciò che favorisce la ricchezza e lo sviluppo della città. (segue al prossimo numero)
Orgoglio delle radici
«il PICCOLO zibaldone» con l’obiettivo di recuperare negli abitanti di questa città un orgoglio delle proprie radici, senza scomodare ampolle e letture un po’ personalizzate della storia, inaugura una rubrica fissa dedicata ai grandi cremonesi che hanno segnato la Storia nei vari campi del sapere e della cultura. Ferrante Aporti nasce il 20 novembre 1791 a San Martino dall'Argine (Mantova) da Giuseppe Aporti, avvocato e proprietario terriero, e Giuseppa Isalberti. Primo di sei fratelli, nel 1804 viene avviato dal padre alla carriera ecclesiastica presso il seminario di Cremona, dove nel 1815 riceve gli ordini sacerdotali. Si distingue soprattutto negli studi di teologia, metafisica, fisica e matematica, e per questo nel 1816 viene scelto per frequentare un corso di specializzazione presso il «Collegio Theresianum» di Vienna. Aporti non condivide l'indirizzo dominante dell'istituto, orientato a formare preti che siano soprattutto servitori dello stato asburgico. Perciò, non disposto a giurare fedeltà a dottrine non in linea coi principii della Chiesa, rinuncia a conseguire la laurea e nel 1819 torna a Cremona. Il vescovo Omobono Offredi gli affida le
Ferrante Aporti cattedre di Storia ecclesiastica ed Esegesi biblica nel seminario diocesano; contemporaneamente l'amministrazione austriaca lo nomina direttore delle scuole elementari maggiori e ispettore scolastico provinciale. È da questo momento che Aporti individua la sua missione nell'attività educativa, intesa come lotta all'ignoranza, la vera ed unica origine dei mali dell'uomo, della società e della patria. Il sacerdote imposta nuove strutture, nuovi metodi, nuovi modelli educativi; nel giro di pochi anni amplia la sua scuola elementare, tiene corsi per i maestri, apre le scuole festive di disegno e architettura, presenta un progetto di riforma per creare gli istituti tecnici, promuove la diffusione di istituzioni educative sul territorio cremonese. Nel frattempo intrattiene contatti epistolari con intellettuali lombardi, si aggiorna costantemente sulle nuove esperienze educative europee ed approfondisce gli studi teologici e pedagogici, dando alle stampe molti articoli e saggi. L'attenzione per la condizione di abbandono dei bambini appartenenti alle classi popolari lo induce a fondare a Cremona, nel
1828, il primo "asilo d'infanzia" in Italia, a pagamento, per alunni da due anni e mezzo a sei anni. Nel 1830 apre la prima scuola infantile gratuita, finanziata dal governo austriaco e dalle autorità scolastiche. L'iniziativa si diffonde in pochi anni nel resto del Lombardo-Veneto, in Toscana, Emilia e Romagna. Nel 1834 apre a San Martino dall'Argine la prima scuola infantile rurale. Quasi tutti i centri fanno capo a don Ferrante, che nel frattempo promuove anche scuole per sordomuti, ciechi e orfani del colera. L'istituzione dell'asilo suscita dibattiti in tutta Italia e impegna Aporti a pubblicare articoli su diverse riviste e a rispondere ai molti che scrivevano per chiedere spiegazioni. La sua fama si diffonde e viene invitato da numerosi intellettuali, politici e regnanti in tutta la penisola per illustrare la sua iniziativa. Le istituzioni aportiane si diffondono in tutta Italia, meno che nello Stato Pontificio, proibite nel 1837 a causa di timori e pregiudizi. Nel 1844 re Carlo Alberto di Savoia lo chiama a Torino a tenere il primo corso di "Metodo per gli insegnanti elementari" all'università. Nello stesso anno apre a
San Martino dall'Argine il primo istituto tecnico agrario. La sua attività, che lo porta a schierarsi a favore dell'innovazione in campo educativo, gli procura l'apprezzamento degli ambienti liberali. Nel 1848 si espone a favore della rivoluzione nazionale firmando l'appello che chiede a Carlo Alberto di Savoia di intervenire nei moti contro l'Austria-Ungheria. Al rientro degli austriaci a Cremona, è costretto a fuggire a Torino assieme alla famiglia. La sua candidatura ad arcivescovo di Genova viene attaccata polemicamente ed è costretto a rinunciare. Il governo sabaudo gli affida l'incarico di gestire l'istruzione pubblica (in qualità di presidente del Consiglio universitario); nel 1856 lo nomina senatore. …. Muore a Torino il 29 novembre 1858. (Fonte: www.wikipedia.it)
Venerdì 13 Marzo 2009
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Che cosa e’ mai la poesia? (Poeti allo specchio) di Vincenzo Montuori
ANNA ACHMATOVA
Anna Achmatova
La più celebre poetessa del primo Novecento russo, a pari merito della Cvetaeva, che non ebbe, però, un uguale successo di pubblico e favore di critica, è, senz’altro, ANNA ACHMATOVA. Nata Anna Andreevna Gorenko ad Odessa in Ucraina nel 1889, e trasferitasi subito con la famiglia a San Pietroburgo, la Achmatova assunse tale pseudonimo quando si avvicinò al movimento “acmeista” (detto così dalla parola greca “acme”, “culmine”), che, fondato dal poeta N. Gumilev, primo marito della A., nel 1912, intendeva combattere la tendenza misticheggiante della lirica russa e tornare alla dimensione di una poesia realistica, che rappresentasse con precisione gli oggetti, e propugnasse l’aspirazione ad una presenza esistenziale ferma e virile. Il movimento fu, quindi, lo strumento per ricondurre la poesia russa nell’alveo di una tradizione di classico equilibrio (si vedano le linee della rivista del movimento, “Apollon”, e della Corporazione di poeti attorno cui si riunivano i rappresentanti del gruppo). L’influenza dell’acmeismo si nota, infatti, nelle raccolte d’esordio della A., cresciuta nel culto di Puskin, il grande poeta e romanziere russo dell’Ottocento: Sera (1912) e Rosario (1914), che presentano testi dal lessico compatto e dai precisi contorni compositivi. Le poesie della nostra autrice erano, spesso, imperniate sugli aspetti dimessi e quotidiani delle relazioni sentimentali ma si può dire che, con la morte del Gumilev, nel 1921, l’esperienza dell’acmeismo sia definitivamente conclusa. Dopo la pubblicazione di Lo stormo bianco (1917) e di Anno Domini MCMXXI (1922), in cui compaiono spunti di poesia civile e religiosa, la poetessa interruppe l’attività poetica, forse anche per ragioni politiche, e si dedicò alle traduzioni e all’esame dell’opera di Puskin. Tra il 1935 e il 1940, A.scrive il poemetto Requiem, pubblicato solo nel 1987, dedicato al figlio Lev, detenuto alla Lubianka, il famoso carcere del KGB; nel 1946 fu addirittura espulsa dalla Unione degli scrittori sovietici perché accusata di estetismo, di pessimismo, di disfattismo e di disimpegno politico. Riabilitata nel 1955, nel nuovo clima di disgelo creatosi dopo la morte di Stalin, la Achmatova ha vissuto gli ultimi anni corteggiata dalle autorità e celebrata come punto di riferimento delle giovani generazioni di poeti in Russia e fuori. E’ morta a Mosca nel 1966. La sua ultima opera di rilievo è un lungo testo, Poema senza eroe, composto dal 1942 al 1962 e pubblicato postumo. La poesia della A. si caratterizza per una sua linea pulita, sobria, per la forza e allo stesso tempo la essenzialità del suo linguaggio che attinge anche le forme e le modalità della tradizione popolare russa e, nello stesso tempo, non è mai banale o piattamente discorsiva perché sa sapientemente mescolare il dato folclorico con quello colto. Riflettendo sulla biografia dantesca e sul tema dell’esilio che la A. sente a sé molto vicino, la poetessa elabora anche una sua personale interpretazione della essenza della poesia che ti “visita” quando meno te lo aspetti e, di fronte alla quale, tutte le faccende della vita quotidiana non hanno più nessun peso. Leggiamo questo testo: La musa Quando di notte attendo il suo arrivo, La vita sembra appesa a un filo. Che cosa sono gli onori, la gioventù, la libertà Davanti alla cara ospite col flauto in mano? Ecco è entrata. Gettato il velo, Mi ha guardata attentamente. Le dico:”Hai dettato tu a Dante Le pagine dell’Inferno?”. Risponde:”Io”.
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Programmi televisivi da Sabato 14 a Venerdì 20 Marzo 2009
I
l format giornalistico in prima serata. Strano ma vero. L’onore tocca a “Report” di Milena Gabanelli, che è ripartito domenica scorsa. La serie, con le sue inchieste, affronta tematiche di grande attualità, dall’utilizzo illecito dei soldi pubblici alla violazione delle regole. ATTUALITA’ Una delle puntate sarà dedicata alle norme che regolano la tv, dal far west dell’etere al primo decreto Craxi, le leggi Mammì, Maccanico e Gasparri. Un piano
REPORT Il giornalismo quello vero in prima serata
frequenze mai applicato e una concessione ad una tv, Europa 7, mai assegnata. Un monopolio pubblico e privato che rischia di riprodursi malgrado l’imminente arrivo del digitale.
La trasmissione di Milena Gabanelli affronta i temi di attualità con tante inchieste
La conduttrice Milena Gabanelli e lato un'inchiesta della passata edizione
tv
raiuno
raidue
raitre
la 7
sabato 14
Oppure le misure per affrontare la povertà, per esempio la Social Card e il Bonus Famiglia appena varati dal governo. Report cercherà di capire in quanti hanno accesso a questi strumenti, a quali condizioni, in un contesto di crisi in cui non è più permesso sbagliare i conti. SOCIETA’ La trasmissione tornerà a studiare anche i mo-
domenica 15 Lunedi’ 16
delli alternativi di vita. La popolazione delle città ha superato quella delle campagne, i cittadini sono la specie più numerosa: qualsiasi strategia economica, sociale, ambientale, energetica deve passare dalla città. In Italia la città si sviluppa mangiando territorio con quello che c'è dentro. Che fare? Raitre, domenica ore 21.30
Martedi’ 17
MR. CROCODILE DUNDEE 2
Il selvaggio australiano torna a casa Realizzato nel 1988 e diretto da John Cornell, il film è la seconda puntata della triade incentrata sul selvaggio australiano Mr. Dundee. LA TRAMA Mick Crocodile Dundee (Paul Hogan), dopo aver lasciato l’Australia, si è trasferito con Sue Charlton (Linda Kozlowski), un’intraprendente reporter, a New York. Qui si è fatto molti amici ed è divenuto assai popolare. Improvvisamente Mick e Sue vengono perseguitati da Rico, un boliviano, boss dell’eroina, e dai suoi scagnozzi, poiché l’ex marito di Sue, dopo essere riuscito a fotografare in Bolivia il covo dei trafficanti, prima di essere ucciso era riuscito a spedire alla donna tali fotografie. La banda sequestra Sue in piena strada e la conduce nella villa del boss. Mick interviene e, aiutato da una banda di punk, libera fortu-
mercoledi’ 18
nosamente la donna. A Mick e Sue non resta che tornarsene in Australia, dove Dundee possiede della terra e perfino una miniera (eredità di uno zio). Senonché Rico e i suoi si rifanno vivi: la coppia, che era stata accolta con gioia dai vecchi
amici, è perseguitata nell’intento di recuperare le fotografie accusatrici. In fuga nella foresta e aiutato da una tribù di aborigeni di cui è amico da sempre, Mick avrà la meglio sui cattivi e resterà nel continente in cui è nato insieme alla graziosa compagna. Rete4, mercoledì ore 21.10
giovedi’ 19
venerdi’ 20
11.30 12.00 13.30 14.00 14.30 17.00 17.15 17.40 17.45 18.50 20.00 20.30 21.30 00.05 00.15
occhio alla spesa la prova del cuoco Tg 1 easy driver. Attualita' effetto sabato. Attualita' tg1 - che tempo fa a sua immagine Attualita' tg1 l.i.s passaggio a nordovest l'eredita'. Quiz Tg1 - tg1 sport affari tuoi. Quiz ballando con le stelle tg1 telegiornale applausi. Attualita'
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Venerdì 13 Marzo 2009
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Filo (0372 411252) • The Wrestler Martedì 10 Marzo: Pa-Ra-Da (5euro)
ostiano Cinema Don Rosa (0372 840405) • Questo Piccolo Grande Amore
Multi Starplex Gadesco (0372 838295) • Gran Torino • Nemico Pubblico N°1 • La Matassa • The Wrestler • I Love Shopping • Live! • Inkheart • Watchmen
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spino d’adda Vittoria (0373 980106) • Galantuomini
Rassegne settimanali "Ora o mai più" Iago (lunedì)
"Cremablues" Rolling Stones "Over 60" Gran Torino "Cremablues" Control
THE WRESTLER
Un film di Darren Aronofsky
(martedì)
Il film racconta la storia di Randy “The Ram” Robinson, un wrestler professionista che si è ritirato dalle scene e che riprende a lottare in un circuito indipendente per cercare di guadagnarsi un ritorno sul ring delle grande competizioni e sfidare il suo ex rivale di sempre. “The Wrestler”, Leone d’oro alla Mostra di Venezia 2008, è la parabola non originalissima di un lottatore e della sua “Fat City”, uno spicchio di mondo dove vivono solo perdenti e derelitti, alla quale però aderisce con commovente passione Mickey Rourke.
(mercoledì) (giovedì)
pieve fissiraga Cinelandia (0371 237012) www.cine landia.it • Frozen River - Fiume Di Ghiaccio • Gran Torino • La Matassa • Il Soffio Dell'anima • L'ultimo Pulcinella • Il Sogno Nel Casello • Nemico Pubblico N. 1
CINEMA - L’attore è regista e protagonista del film “Gran Torino”
Un grande Eastwood sulle orme di Marlon Brando
Il film “Gran Torino” è il complesso ritratto - in pieno stile Eastwood - di un uomo che ha fatto dell’odio verso i diversi la sua ragione di vita. LA TRAMA Walt Kowalski ha perso la moglie e la presenza dei figli con le relative famiglie, al funerale non gli è di alcun conforto. Così come non
gli è gradita l’insistenza con cui il giovane parroco cerca di convincerlo a confessarsi. Walt è un veterano della guerra in Corea e non sopporta di avere, nell’abitazione a fianco, una famiglia di asiatici di etnia Hmong. Le uniche sue passioni, oltre alla birra, sono il suo cane e un’auto modello “Gran Torino” che viene sottoposta a continua manutenzione. La sua vita cambia il giorno in cui il giovane vicino Thao, spinto dalla gang capeggiata dal cugino Spider, si introduce nel suo garage avendo come mira l’auto. Walt lo fa fuggire ma di lì a poco tempo assisterà ad una violenta irruzione dei membri della gang con inatteso sconfinamento nella sua proprietà. In quell’occasione sottrarrà Thao alla violenza del branco ottenendo la riconoscenza della sua famiglia. CARATTERISTICHE Eastwood ha una cultura cinematografica così va-
sabato 14
canale 5
italia 1
rete 4
SOL REGINA po
Genere: Azione
di Clint Eastwood
Cast: Clint Eastwood, Bee Vang, Ahney Her, Christopher Carley, Austin Douglas Smith, John Carroll Lynch, William Hill, Chee Thao, Choua Kue, Brooke Chia Thao, Scott Eastwood, Xia Soua Chang Durata: 116 minuti Produzione: Warner Bros Italia - Usa 2008
Sopra una scena con Clint Eastwood e a lato la locandina del film
domenica 15 Lunedi’ 16
Martedi’ 17
31
sta da non poter aver scelto a caso questo cognome. Stanley Kowalski era, infatti, il brutale protagonista di “Un tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams interpretato da un Marlon Brando. Anche Walt è brutale, in maniera così rozza che nessuno fa quasi più caso alle sue offese di stampo razzista. E’ come se, ormai anziano, il mondo attorno a lui gli facesse percepire la sua inutilità anche da quel punto di vista. Il suo andare sopra le righe ad ogni minima occasione lo apparenta con l’altrettanto anziana vicina di casa asiatica che sa solo inveire e lamentarsi sul portico di casa.
Giovanni Biondi
Dentro le notizie...
Nell'ambito della trasmissione «Dentro le notizie», in onda su Telesolregina, l'assessore provinciale con delega all'ambiente e allo sport Giovanni Biondi farà il punto sui principali eventi accaduti sul nostro territorio. • Infrastrutture: Ponte sullo Stretto di Messina; • Navigazione lungo il Po - Anche la Regione ci crede; • Per far decollare l'area di Tencara servono anche gli imprenditori; • "Provincia alla Lega" E per il Comune Giorgetti "vota" Perri; • Soresina: Unione si cerca il dialogo; • Sport: Stradivari, il grande passo verso traguardi internazionali. La trasmissione va in onda sono il venerdì alle ore 23.10, replicata il sabato alle ore 12 e la domenica alle ore 17.30.
mercoledi’ 18 giovedi’ 19
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tg5 mattina LE FRONTIERE DELLO SPIRITO. attualita' verissimo. Attualita' Tg 5 - meteo 5 grande fratello amici. Reality questa domenica chi vuol essere milionario edizione straordinaria Tg 5 - meteo 5 paperissima sprint la fattoria. Reality maurizio costanzo show tg5 notte/meteo5
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tg4 - vie d'italia rivoglio i miei figli. ficton Tg 4 - meteo 4 pomeriggio con rete4 il tribunale di forum poirot . Film TV «Se morisse mio marito» detective monk. Telefilm gli influssi delle maree Tg 4 - meteo 4 walker texas ranger law & order: unita' speciale. Telefilm guida al campionato passwo*rd. Attualita'
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Coffee Break
Venerdì 13 Marzo 2009
LA STORIA La moglie, scovata da un tabloid, accusa l’ex modella
S
di Emilia Codignola
embra una storia organizzata apposta per “Stranamore”. Invece è tutto vero. La “vittima” è la pantera nera Naomi Campbell che, dopo numerose relazioni amorose (vere e false che siano) aveva annunciato al mondo del gossip di aver messo la testa a posto e di aver trovato l’uomo giusto (manco a dirlo, un magnate russo, all’ana-
NAOMI CAMPBELL ingannata dal fidanzato
sportcafè
PELLEGRINI Il carattere dei vincenti
grafe Vladislav Doronin). LO SCANDALO Per la verità, Naomi negli ultimi tempi si era ritirata a vita privata, soprattut-
Un primo piano di Naomi Campbell e a lato con il magnate russo Doronin
to dopo che Vladislav Doronin le aveva addirittura promesso l’anello di fidanzamento, ma all’improvviso è saltata fuori la moglie: il colpo di scena degno dei migliori reality. Uscita la notizia, l’ormai famoso tabloid “News of the World” ha scovato la consorte di Doronin (Ekaterina) che, dopo ventun'anni di matrimonio e una figlia di dodici, non ne vuole sapere di mettersi da parte. LA RELAZIONE L’ex top model, 38 anni, e il 46enne impren-
ditore russo si sono fatti vedere insieme in pubblico dalla scorsa edizione del festival di Cannes. Da allora Ekaterina, bionda 44enne che si fa chiamare Katia, è rimasta in disparte in attesa che il marito tornasse da lei. Ma il trasferimento della Campbell a Mosca ha scatenato la signora Doronin, che non ha lesinato dure critiche a Naomi. Ma siamo sicuri che l’ex top model si faccia intimidire? Attendiamo nuovi colpi di scena.
IL RITORNO Ad un anno dall’incidente, “Il Fenomeno” segna con il Corinthians
Anche grasso RONALDO fa impazzire i tifosi
Due immagini di Marco Balestri, conduttore radiofonico
Ronaldo con la maglia del Corinthians e a lato in allenamento
Un’icona è più forte di tutte le intemperie. Ronaldo è sempre il signore del calcio mondiale e basta un gol nemmeno troppo importante a scatenare i fans di tutto il globo. Poco importa che il campione carioca sia abbondantemente sovrappeso, perché tutti gli appassionati di calcio (organizzatori in prima fila) vogliono rivederlo in campo ai prossimi mondiali. L’ENNESIMA RINASCITA Un anno fa “Il Fenomeno” si rompeva per la seconda volta il tendine rotuleo (stavolta dell’altra gamba rispetto all’incidente di dieci anni fa) e in molti abbiamo sancito la fine di una splendida quanto sfortunata carriera. E sbagliavano perché Ronaldo ha ancora voglia di giocare, sorretto da un calore umano come quello brasiliano che non ha pari nel mondo. IL GOL Ecco perché la rete messa a segno con la nuova maglia del Corinthians, che ha evitato la sconfitta contro il Palmeiras, è stata salutata
con un’ovazione. Un piccolo segnale, ma di enorme importanza sulla sua ritrovata integrità fisica e morale. Obiettivo Sudafrica 2010, con la casacca del Brasile ovviamente e con almeno dieci chili in meno.
Federica Pellegrini ai blocchi di partenza
La regina del nuoto ben rappresenta il carattere delle donne italiane, non sempre riconosciuto. Non è un caso che Federica Pellegrini abbia stabilito uno strepitoso record mondiale proprio l’8 marzo, giorno della festa delle donne. La campionessa olimpica piace a tutti perché non si abbatte dopo le sconfitte, anche quelle più cocenti e con carattere ottiene grandi risultati. Inoltre, a differenza di molti altri campioni dello sport non nasconde le proprie debolezze. STESSO COPIONE L’ultima impresa della Pellegrini è arrivata durante i Campionati italiani di Riccione, iniziati molto male come le Olimpiadi di Pechino. La scorsa estate Federica è arrivata in Cina da grande favorita, ma la troppa pressione le ha giocato un brutto scherzo ed è giunta solo quinta nei 400 stile libero. Digerita in fretta l’amarezza, dopo poche ore è tornata in gara ed ha stabilito il record mondiale dei 200 stile libero in batteria. Poi in finale ha vinto l’oro, prima donna italiana nel nuoto olimpico. A Riccione è accaduta la stessa cosa. Prima dei 400 ha accusato un attacco d’ansia così forte da disertare la gara. Ma due giorni dopo è tornata più forte che mai e ha stravinto i 200 con tanto di record. Sin da ora è l’atleta più attesa ai mondiali di Roma, ma siamo certi che la sua partecipazione non sarà banale. Sicuramente ci sorprenderà. fa
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Dall’Argentina. Attacco alla salute umana dalla soia transgenica
Quello che succede nel terreno con la Coltivazione di OGM Bt
A
di Gennaro Carotenuto (Fonte: Accademia Mediterranea per l'Agroecologia e la Vita - Rassegna Scientifica a cura di Giuseppe Altieri) vevano presentato gli organismi geneticamente modificati come la soluzione a tutti i problemi dell’umanità. Tra l’altro dicevano, c’è tutta una letteratura, che gli OGM non hanno bisogno di fertilizzanti chimici o di erbicidi. Non era così. Nell’Argentina dell’agroindustria della soia, secondo la ONG “Gruppo di Riflessione Rurale” (GRR) proprio l’agroindustria sta avvelenando una delle pianure più fertili del mondo dove per non morire di cancro si scappa via. Il principale colpevole è il glifosfato, un erbicida inventato dalla Monsanto ma oggi, essendo scaduto il brevetto, prodotto da più ditte. Si starebbero così moltiplicando i casi di tumori infantili, le malformazioni congenite, i problemi renali, le dermatiti, i problemi respiratori. Secondo uno studio dell’Ospedale italiano “Giuseppe Garibaldi” di Rosario, nelle zone fumigate ci sarebbe un aumento di tre volte dei tumori gastrici e ai testicoli, di due volte per quelli al pancreas e ai polmoni e addi-
rittura di dieci volte al fegato. GRR ha intervistato decine di medici rurali e abitanti dell’interno argentino e questi sarebbero i risultati tanto che dalla ONG si afferma: “La prima cosa da fare è una moratoria delle fumigazioni”. Ma il governo argentino con molta difficoltà può prendere delle decisioni in un territorio sul quale, dalla notte neoliberale, ha una giurisdizione molto limitata. Durante gli anni del neoliberismo, infatti, mezzo territorio agricolo dell’Argentina fu venduto pezzo per pezzo a multinazionali dell’agroindustria transgenica. Oggi la metà delle campagne argentine, vaste più volte il territorio italiano, è piantato a soia transgenica. Per far crescere i 48 milioni di tonnellate di soia, esportate verso Cina, India e Stati Uniti, e che sono una delle prime voci dell’export del paese, vengono utilizzati 200.000 litri l’anno di glifosfato. Sembrava facile piantare tutto a soia in un territorio pianeggiante e con un’agricoltura altamente meccanizzata. Fu così che da-
gli anni ‘80 in avanti la soia rubò sistematicamente spazio ai boschi, all’allevamento e ad altre coltivazioni. Se la Monsanto nega che il glifosfato sia tossico, dalla GRR si risponde che il glifosfato è il principale agente usato per le fumigazioni dei campi di coca in Colombia ed Ecuador e anche in quei casi ci sono denunce per gravi conseguenze sull’uomo. Secondo la denuncia di GRR, raccolta da IPS: “È necessario sospendere le fumigazioni almeno in base al principio di precauzione”. Ma accettare tale precauzione vorrebbe dire per l’Argentina
mettere in crisi completamente il modello agro esportatore. La rivista “Latinoamerica”, in questi anni, lo ha più volte denunciato: il modello dell’agroexport produce altissimi guadagni per pochi, spazza via la piccola agricoltura, non produce lavoro a causa dell’altissimo livello tecnologico e desertifica le campagne. Ecco perché bisogna revocare immediatamente in tutta Europa l'autorizzazione alla semina del Mais GM Bt Mon 810 ed arrivare al Bando Mondiale degli OGM e dei Pesticidi Chimici ed una moratoria immediata delle importazioni di OGM in Italia ed in Europa
IL CIRCOLO CULTURALE “AMBIENTESCIENZE” www.worldwewant.org, cerca collaboratori a titolo di volontariato per: • Tenere aggiornato il Sito • Incrementare il numero degli aderenti • Diffondere l'informazione • promuovere progetti ecologici. Chi fosse interessato alla cosa può scrivere a ambientescienze@worldwewant.org
Macchu Picchu sepolto dai rifiuti. Effetto del turismo di massa Fonte: La Voce dell'Emergenza Rifiuti Turisti e visitatori nel sito archeologico di Machu Picchu in Perù non potranno più acquistare e consumare bevande in contenitori usa-e-getta a partire dal prossimo mese di aprile: lo hanno stabilito le autorità locali annunciando un provvedimento che ha l’obiettivo di eliminare o quantomeno ridurre i rifiuti lasciati in gran quantità e con poco rispetto dalle migliaia di persone che ogni anno accedono a una delle testimonianze del passato più conosciute al mondo. “Qui è incredibile il consumo di questi contenitori di plastica e il loro potenziale di inquinamento; la gente pare non essere cosciente del fatto che deve lasciare i rifiuti nei luoghi adeguati, ma li getta semplicemente dove capita“, ha detto Marcela Moreno,
autorità locale competente per le materie ambientali che ha individuato nelle buste di plastica uno dei nemici più insidiosi e numerosi del sito. A complicare la situazione anche la difficoltà di poter trasportare altrove tutti i rifiuti lasciati in zona. Così, pur avendo sperimentato soluzioni alternative ma temporanee - come un albero di Natale ornato con bottiglie di plastica di colore verde - è stato deciso di aumentare i divieti per evitare il peggio. La cittadella inca di Machu Picchu, che rientra nella lista dei patrimoni dell’umanità protetti dall’Unesco, è visitata ogni anno da circa 400.000 turisti. Riscoperta agli inizi del secolo scorso, dopo essere stata ‘dimenticata’ dal resto del mondo e forse anche per questo motivo preservata, Machu Picchu si trova nella valle dell’Urubamba a oltre 2400 metri sul livello del mare. (Apcom)
A MILANO, BOLOGNA, FIRENZE E ROMA GLI OGM COME MAI ERANO STATI RACCONTATI
Percy e Louise Schmeiser sono stati in Italia dal 26 febbraio al 4 marzo, chiamati da Naturas’, Coop, Commissione internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura e dalla Cia, Confederazione Italiana agricoltori. Percy e Louise Schmeiser sono una coppia di anziani agricoltori del Saskatchewan (Canada). Nel 1998 nei loro campi sono state trovate piante di canola (la colza da olio canadese) geneticamente modificata per la resistenza all’erbicida “Round Up”. Infastidita dall’evento (da decenni selezionava proprie varietà di alta qualità e resistenti ai forti venti che spazzano le prairies canadesi), la coppia si attendeva scuse e una qualche forma di indennizzo. Al contrario, si è vista chiedere da Monsanto 120.000 dollari per la violazione del brevetto di cui la casa biotech è titolare esclusiva. La causa, con ingenti spese legali per i due plurisettantenni (con figli e nipotini, del tutto privi del phisique du role dei contestatori), si è trascinata per anni e si è conclusa nel 2004 con la loro condanna. Anche se con una risicata maggioranza di 5 giudici a 4, la Corte suprema
Ambiente
A cura del Circolo culturale «Ambientescienze»
Venerdì 13 Marzo 2009
canadese ha infatti sentenziato che non importava che la violazione di brevetto (o contaminazione, a seconda dei punti di vista) fosse non solo non voluta dagli Schmeiser, ma addirittura sgradita, e che non aveva assolutamente rilievo il modo in cui fosse accaduta. Il solo fatto che sui loro campi si trovasse DNA sotto brevetto era sufficiente a imporre il pagamento dei diritti di proprietà intellettuale a favore di Monsanto. Da allora, la coppia si è impegnata con passione per la presentazione della sua esperienza, ottenendo nel 2007 il Right Livelihood Award (il premio Nobel alternativo) conferito dal Parlamento svedese. «Prima della causa, non avevo mai conosciuto nemmeno un rappresentante di Monsanto. In 60 anni, non avevo mai acquistato le loro sementi e non avevo mai partecipato a un loro incontro», dice Percy, condannato a essere cliente di Monsanto per sentenza. Lo scenario preoccupante che si prospetta se non sarà messa mano a una chiara e puntuale normativa complessiva, vede per gli agricoltori le cui coltivazioni venissero accidentalmente contaminate da pollini OGM il rischio di vedersi intimare il pagamento di royalties, per il solo fatto di “detenere”,
anche se del tutto involontariamente, materiale genetico brevettato. Per i prodotti coltivati in Italia il problema non si pone. Per ora: in un meeting della Fao, lo scorso gennaio il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha infatti dichiarato: «Personalmente sono totalmente contrario agli OGM, ma il governo ancora non si è espresso sul tema». Aspetti brevettuali a parte, gli Schmeiser ritengono impossibile la coesistenza tra piante OGM e tradizionali: «Non è possibile "trattenere" gli OGM: una volta che si introduca una nuova forma di vita nell'ambiente, non c'è più modo di richiamarla indietro. Non si può trattenere il vento, né il trasporto dei semi da parte di uccelli, api e altri animali. Gli OGM si diffonderanno ovunque con la stessa facilità con la quale è avvenuto nelle nostre prairies. Mia moglie ed io abbiamo 77 e 78 anni. Non sappiamo quanti anni abbiamo ancora a disposizione e come nonni ci chiediamo che tipo di eredità vogliamo lasciare ai nostri nipoti. I nostri nonni e i nostri genitori ci hanno lasciato un'eredità di terra coltivabile. Noi non vogliamo lasciare un'eredità di terra, aria e acqua sature di veleni».
OGM. “Schiaffo” di Barroso, ovvero della Commissione (Governi europei), al Parlamento europeo, ovvero all'elettorato europeo Fonte: greenplanet.net Per la quarta volta, dopo altrettante sconfitte, l'Esecutivo Ue ha riproposto ai 27 l'ipotesi di sospendere la moratoria sulla coltivazione dell'OGM. Solo Regno Unito, Svezia, Finlandia, Estonia e Olanda (63 voti su 345) hanno votato a favore della sospensione (della moratoria, n.d.r.) per il Mon810, mentre sul T25 (vietato solo in Austria) i 67 voti raccolti da Regno Unito, Finlandia, Olanda, Estonia e Romania sono stati gli unici favorevoli. Lo "schiaffo" dei governi europei, così come l'ha definito l'Ansa, rappresenta un messaggio inequivocabile. Le norme in questione rappresentano infatti il margine di autonomia giuridica assegnato ai singoli Stati che, nell'ipotesi di un voto favorevole, sarebbe stato ridiscusso in nome di un dispositivo venuto da Bruxelles. II risultato, alla luce della protervia dell'Esecutivo di Barroso, acquista un valore politico e conferma la volontà dello stesso di raggiungere un risultato comunque favorevole alla diffusione degli organismi transgenici, a prescindere dall'orientamento del Parlamento, così come emerso da uno scoop del quotidiano Independet rilanciato da Greenplanet qualche tempo fa.
«E' stato un voto sui rapporti istituzionali tra la Commissione europea e gli Stati membri - è la "giustificazione" che il nostro ministro Prestigiacomo offre per il proprio voto "a sorpresa" - per garantire la possibilità per ciascun Paese di avvalersi della clausola di salvaguardia prevista dalla normativa europea. » «Non si tratta quindi - ha voluto precisare la Prestigiacome - di una pronuncia sulla autorizzazione alla coltivazione di prodotti transgenici, ma sui rapporti Commissione europea-Stati membri». Quindi non sembrerebbe cambiata la posizione filo ogm del governo italiana, che lascia in un angolo il ministro Zaia, ma sicuramente è stata una giornata di profondo imbarazzo per il ministro Prestigiacomo costretta, evidentemente suo malgrado, a ricevere molti complimenti per il voto di ieri. «Apprezzeremo fortemente che il collegio dei commissari facesse una lettura attenta del voto di oggi» è il suggerimento tutto politica del ministro francese Jean Borloo. La Francia suggerisce poi a Barroso di non portare in Consiglio Ue anche la clausola di salvaguardia francese e greca sulla coltivazione del mais Mon810, ancora in attesa di giudizio, ma di attendere la sua autorizzazione prevista alla fine di quest'anno.
GREENPEACE RIVELA IL PIÙ GROSSO TRASPORTO DI PLUTONIO MOX Dalla Francia al Giappone, e gli stati ed i cittadini non ne sono neppure informati Fonte: Greenreport Nella notte tra il 3 e il 4 marzo, la distanza tra l’impianto nucleare di Areva di La Hague e il porto di Cherbourg, è stata percorsa dal più importante convoglio di plutonio mai organizzato al mondo. Un imponente convoglio di 5 grandi camion e decine di veicoli di scorta ha lasciato l’impianto di ritrattamento alle 3,30 per raggiungere Cherburg alle 5,15. Greenpeace aveva disposto lungo il percorso di 20 chilometri numerosi attivisti per testimoniare la presenza di un convoglio sul quale le autorità francesi hanno cercato di mantenere il segreto. Un secondo trasporto dello stesso genere avrà luogo stanotte. Giovedì arriverà a Cherburg una nave del Pacific Nuclear Transport Limited (Pntl) per scaricare i camion francesi e imbarcare i 1.800 chilogrammi di plutonio contenuti nei 65 contenitori MOX (Mixed oxide fuel), una miscela di uranio naturale e plutonio, e portarli in Giappone. Yannick Rousselet, responsabile della campagna nucleare per Greenpeace France, spiega che «Areva nega il fatto che il plutonio prodotto da reattori chiamati «civili » possa essere utilizzato a fini militari. L’impressionante dispositivo poliziesco dispiegato
per questo primo convoglio ne è una smentita evidente! Il Mox è un materiale estremamente pericoloso e proliferante! Pretendere, come fa areva, che il Mox non sia pericoloso perché ha un utilizzo civile vale a dire che la dinamite non pone dei problemi perché può servire a creare dei tunnel!. Con questa azione di protesta, Greenpeace vuole mostrare il lato oscuro dell’energia nucleare. Numerosi cittadini in tutti i Paesi devono sapere subito che questo carico pericoloso attraverserà il pianeta durante i prossimi due mesi! Noi continueremo a far luce sul proseguimento di questo trasporto ed a dimostrare quel che Areva e lo Stato francese vogliono nascondere alle popolazioni. Per due mesi una quantità di materiale fissile che permette di fabbricare 225 bombe atomiche traverserà la metà del pianeta, passando nelle acque territoriali di Stati che non sono nemmeno stati informati del loro passaggio». Un viaggio di 20 mila chilometri per trasportare il Mox, un combustibile alternativo per le centrali nucleari. L’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Iaea) ha classificato il Mox come materiale «direttamente utilizzabile» per realizzare armi nucleari.
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Ranieri-gno, Spalletti-gno, Mouri-gno: sfigati-gni Ferrari veloce ma si spegne. Tre Coppe per Barbie dello Sci.
S
ci femminile. Subito in pista nello slalom di Levi,15 nov, 2008, Lindsey Vonn, Coppa del Mondo. Discesa di Are, mercoledì 11 marzo 2009, Lindsey Vonn, Coppa del Mondo. Tra Finlandia e Svezia sono passati 4 mesi di dominio dell’americana detta Barbie. Nel frattempo due ori mondiali in Val d’Isère. Otto vittorie consecutive, la nona gara non disputata per una bravata di un amico che ha amputato con una spada il collo di una bottiglia per festeggiare: un vetro ha tagliato il tendine a una mano di Barbie. Ieri giovedì 12, doveva recuperare 15 punti per la Coppa in Super G. A Bansko in Bulgaria Lindsey Wonn ha alzato la sua terza Coppa di cristallo. Chiamala Barbie. * * * L’Inter. Il Manchester è stato un’altra volta il suo killer. Una testata di tale Vidic si è infilata (4 min) nell’angolo basso di Julio Cesar, I nerazzurri non si sono abbattuti e hanno dominato davvero il primo tempo. Non lo scrivo solo io che sono per l’Inter e nell’ordine per tutte le
squadre lombarde, (ma quando si gioca all’estero tirerei anche per Napoli Catania e Palermo). Lo scrivono i più attenti commentatori europei. La cronaca recita di un secondo tempo che è andato man mano spegnendosi dopo l’altro gol incassato ad opera di Ronaldo, un autentico fuoriclasse. Un palo e due traverse (Ibra e Adrianone) hanno dato ragione al portoghese che non fa nulla per rendersi simpatico nemmeno a me. «Non abbiamo avuto quell’ingrediente decisivo per vincere le sfide importanti. Inoltre dall’altra parte ci sono sei giocatori da 1,90, io ne ho solo uno». Vero, ma a questo punto gli chiedo come mai ha insistito tanto con Quares(i)ma. «Eh segnor Mourihno, porque?». La Juve aveva subìto a sua volta due gol dal Chelsea, ma ne aveva segnati due, giocando «…una partita che merita rispetto» come scrive sul Sunday Philip Knitely, vecchio amico dei tempi londinesi, innamorato di tutto ciò che parla italiano, tranne che del footbal. Raineri vuol ricostruire la squadra di Mr. Elkan e Dr, Cobolli Gigli, ma
INTERMEZZO Ho scoperto che il mio amico Emiliano o non mi legge, o mi legge poco e di fretta. Lunedì quando l’ho pregato di non farmi scherzi col Pergo, mi ha guardato storto. Non volevo guastare la sua festa, gli avevo appena spedito un telegramma d’auguri ma lui non poteva saperlo, a mia volta non volevo rovinarmi il buon sapore di salame della sua rinomata fattoria. La
bottiglia offerta dal Nino del Primavera era finita in un batter d’occhio, io mi ero limitato a portarla. Perciò niente discussioni. Non gli ho spiegato che se la Cremo va sotto con quelli di Crema “me mi tocca Piazza del Duomo ”. Un amico vigile mi ha spiegato che non posso circolare come mamma mi fece. Ma anche il turbante grigio in testa sarebbe un gran pena.
Eugrigna
nessuno dei due si chiama Giovanni Agnelli. L’uscita dalla Champions della zebra al piccolo trotto, aveva aperto il capitombolo della trimorfica pedata italiana. Dall’Inghilterra proprio la Juve era tornata imbattuta: lei sola. La Roma all’Olimpico aveva lisciato la speranza del passaggio di turno nei tempi regolamentari: il gol di Juan all’inizio del primo tempo aveva autorizzato pollicione Totti e compagni verso il meglio, perché l’Arsenal non riusciva a mettere il pallone alle spalle di Doni. Ma a loro volta questi strani giallorossi non sono stati in grado di raddoppiare. I supplementari non hanno chiarito la situazione obbligando le due squadre ai calci di rigore. Erroneamente si scrive di “lotteria”; il rigore è stato inventato come estrema punizione per un fallo grave. I giocatori, preparati e in forze nonché abili, segnano con tranquillità. Quando non succede si parla di sfortuna. Ma è una scusa. * * * Formula 1. Tra un paio di settimane si accendono i motori di Formula, e la lotta per il vertice del Circus pare estendersi oltre le due solite, Ferrari e McLaren. Briatore non si fa illusioni, vista anche la situazione economica della casa madre, ma da quel testone di piemontese che è usa il fiammifero della polemica. Forse ha anche ragione perché Williams, Toyota e BMW pare abbiamo aggirato il regolamento che è “sfuocato” circa le dimensioni dello scivolo posteriore. Sarò più preciso alla prossima. La Rossa è sicuramente molto veloce, ma a Maranello sono preoccupati: per due giorni di fila Raikkonen ha accusato problemi al motore: Ma forse era solo colpa di qualche whiskey di troppo.
vanoli: Domenica con il Rimini
Il primo di sette “spareggi”
D
di Giovanni Zagni
opo il turno scorso, quello di Cremona resta l'unico campo imbattuto in Legadue, poichè Casale Monferrato, che condivideva il primato con Soresina, ha perso per mano di Jesi (70-72). Così gli uomini di Cioppi, conservano il secondo posto, alla pari con Veroli, alle spalle della capolista Cimberio Varese che dopo un supplementare ha sconfitto Pavia. Non bella la gara della Vanoli con Scafati. Imprecisi in attacco i cremonesi, ma a conferma del buon approccio alle partite, recentemente emerso, son riusciti a togliere spazio alle offensive campane, tenendo per la prima volta un avversario a quota 60, segnando 69 punti. Bravi dunque i giocatori di Patron Triboldi e buona la conduzione tattica del coach. Ora non resta che continuare a
Classifica legadue Cimberio Varese Vanoli Soresina Prima Veroli Fastweb Casale M. B. Sardegna Sassari Fileni Jesi Enel Brindisi Basket Rimini Crabs Edimes Pavia Trenkwalder R. Emilia Carmatic Pistoia Basket Livorno Aget Imola Harem Scafati Pallacanestro Roseto Umana Venezia
Quad Lollis
difendere come si conviene e la possibilità di piazzarsi bene all'ultimo, dovrebbe concretizzarsi nei modi migliori. Mancano sette partite alla fine, inutile fare preventivi e programmi. Saranno tutti spareggi, con
particolari riguardi alle partite casalinghe con Veroli e Varese, senza dimenticarsi del pericolosissimo Pavia, nonchè della trasferta insidiosissima in quel di Casale. Nel frattempo bisognerà vincere domenica
32 28 28 26 24 24 24 22 22 22 20 20 20 20 18 18
a Rimini, che ha perso dopo due supplementari in trasferta con Veroli. I due punti in palio sembrano alla portata, ma quale sarà il volto della Vanoli ? Quello del guerriero di Ca' de' Somenzi o quello della vittima sacrificale di ormai troppe trasferte a vuoto? I tifosi si vanno organizzando per seguire la squadra. Ci pare un segnale importante perchè anche in campo, e non solo in tribuna, salga la necessaria pressione.
il calcio
Novara/Cremo 1-1
S
… e la finale di Coppa crivere per farsi capire: sembra semplice, ci provo. Apro sulla scrivania i ritagli dei quotidiani locali, quando la rincorsa alla finale si era rivelata un sogno. Riassumo il concetto di base: la Coppa Italia non vale un fico, se ne è andata, chi se ne frega. La conclusione attuale è diversa: «Per la prima volta la Cremo conquista la finale di Coppa: è un traguardo importante, e tra una partita e l’altra porta in casa, più o meno, un 50 mila». Penso che l’aspetto economico sia inferiore a quello di immagine: il solo ingresso alla finale compare su tutti i media, giornali e Tv, siti web, blog e quant’altro le diavolerie attuali hanno inventato sull’ informazione. Facile intuire cosa avverrà in caso dell’ultima vittoria: ma su quel risultato nutro seri dubbi. La finale verrà disputata contro il Sorrento, gli arbitraggi sin qui sopportati dalla Cremo confortano il mio dubbio, non è una scusa ma una onesta realtà. Per amore del “Piccolo” non aggiungo altro. La cronaca di Novara é poca cosa, e la parte più importante non riguarda il risultato, ma la panchina cremonese. La presenza di due degli ultimi arrivati nello spogliatoio grigiorosso ha cancellato le illazioni sulla loro salute riferite da gente alla ricerca costante dello scoop, termine usato per vendere come oro una patacca di piombo pitturata di giallo. Vedi la favola di Mondonico prossimo presidente della società di via Persico. Non ci ho creduto neanche un secondo. Non inquietarti più di tanto, Cavaliere, il mio “tu” suoni come quello che Cicerone usa con l’Imperatore. Proseguo. Gli accrediti mi inerpicano in Tribuna Stampa, e Luca in campo a girovagare dietro la porta avversaria. Proprio sotto di me siede un dirigente del Novara con moglie e altri. I loro commenti sono una pena, le corna offerte con dita tre-
Eugenio Grignani
Classifica lega pro 1 • divisione A •
Pro Patria Cesena Reggiana Spal Ravenna Pergocrema Novara Padova Lumezzane Cremonese Verona Monza Pro Sesto Portogruaro Legnano Lecco Sambenedettese Venezia (-4)
42 41 41 37 35 35 34 34 32 31 30 28 28 28 26 25 22 16
molanti a circa quindici nostri indomiti mi ricordano quel tizio che le mostrava fuori dal finestrino della 600 allo scapolo che lo sorpassava in Ferrari con sua moglie acquattata vicino. Una Cremo non male, ma solo a tratti forse ancora in memoria delle rampogne di Sandro Turotti: «Giocate a calcio o a flipper?». Tiri in porta a spanne, di qui parecchi di là pochi. Alla mezz’ora del 2° tempo due della nostra difesa fregano Paoloni che sostituisce Giorgio B. uscito dall’area con il pallone in mano: dev’essere un’abitudine, come quella di calciar male i rinvii. Poi più nulla di serio, e si va ai supplementari. Dopo il 3° andirivieni di Luca dietro la porta avversaria , e siamo nel supplementare, un onesto tiraccio di Argilli che nessun fotografo aveva previsto, procura la finale a Mondonico, come regalo per il suo compleanno. Gol e compleanno vengono festeggiati lunedì 9 marzo in via Persico. Io attendo con qualche ansia dopodomani, 15 marzo. Se il Pergo vince, frega la Cremo e me, che dovrò visitare Piazza del Duomo con una maglietta grigia in testa. Tengo di riserva il rifugio dei Tre scalini di via Grado.
juvi: Prossimo avversario Casalpusterlengo
Verso la volata finale
La JuVi ha vinto una gara importantissima battendo l'Agricola Gloria Montecatini per 83-75. Delicato il confronto perchè i toscani erano in ritardo in classifica di 4 punti ed ora sono a 6 e perciò condannati ad una posizione nagativa di partenza in vista dei play-out. Gli atleti di Furlani invece, con un superQuaroni a tirare il gruppo, possono guardare con maggior entusiasmo e qualche certezza in più alla volata finale, ora che è rientrato anche Ryan Bucci. Saranno quattro partite decisive per la conquista del nono posto, quello che dà la matematica salvezza, ma il calendario è particolar-
Andrea Conti
mente duro. Si comincia andando in visita a Lodi, campo di gara del Casalpusterlengo, arrabbiatissimo per la sconfitta di Treviglio (78-69), ora precipitato in quarta piazza, ma voglioso di recuperare. All'andata Conti e compagni persero nei
Classifica serie a /dil. Van Sistem Forlì 32 Intertrasporti Treviglio 32 Assigeco Casalpusterl. 30 Finance Vigevano 30 Paffoni Omegna 26 Siram Fidenza 26 L.Maggiore-Castelletto 24 Gira Ozzano 22 Basket Lumezzane 20 JuVi Witor's 18 Tirreno Power Vado 18 Jesolosandonà 14 RB Montecatini 12 Russo Cagliari 4
minuti finali, una partita che avrebbero potuto far loro, giocando comunque alla pari con i più titolati avversari. Proprio tenendo in considerazione quanto di buono fatto allora, chissà che non possano ripetere la prestazione, magari con esiti più favorevoli.
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Sport
Venerdì 13 Marzo 2009
pugilato: Vince il mediomassimo Di Marzo
Avosani, debutto sfortunato in nazionale
M
di Cesare Castellani
assimo Avosani, diciassettenne casalasco in forza all’Accademia Boxe Cremona, ha vestito la 106ª maglia azzurra per la società di Via Postumia nei giorni scorsi in Germania. La squadra nazionale mista (comprendeva alcuni Youth) è stata sconfitta dalla forte nazionale tedesca in preparazione per i prossimi mondiali di Milano. Va detto che la squadra italiana, che si era recata a sostenere uno stage di una decina di giorni presso la scuola nazionale tedesca di Heidelberg non era certo la migliore dato che i grossi calibri erano impegnati nelle stesse serate in Italia contro il Brasile. Non fa meraviglia dunque la sconfitta degli azzurri, oltretutto maltrattati da una giuria composta da tutti arbitri tedeschi. Avosani ha perduto la prima sera, a Heidelberg, contro Marco Grund, un ottimo pugile con all’attivo un numero di incontri almeno sei volte superiore a quello di Avosani, quindi molto più esperto. E’ stata anche l’emozione del debutto a frenare Avosani che, nei primi due tempi, ha faticato a trovare se stesso ed ha lasciato troppo spazio al pugile di casa, ormai diciannovenne ed anche dal punto di vista fisico superiore all’italiano. Nel terzo tempo Avo-
sani ha cercato di stringere i tempi ed ha anche messo a segno qualche colpo, ma era ormai troppo tardi per poter recuperare completamente lo svantaggio accumulato nei primi due tempi (da notare che si è combattuto sulla distanza delle tre
notevole esperienza accumulata in tornei internazionali di grande respiro e che hanno un paio d’anni in più di età. Giornate nere, quelle tedesche, per la squadra italiano che è uscita battuta per 7-0 e 9-2.
Massimo Avosani
riprese di tre minuti che Avosani, appena uscito dalla categoria cadetti, non aveva mai affrontato). Nella seconda serata, a Wittenhofe, trecento chilometri da Heidelberg, Avosani se l’è vista con Thomas Vahrenholt che in Heidelberg aveva superato Donato Cosenza. Ancora un po’ di emozione per il giovane casalasco che ha cercato comunque di attaccare per tutto il match, ma ha dovuto subire il maggiore allungo e l’ottimo tempismo del tedesco che, alla fine, ha avuto giustamente il verdetto. Comunque, un buon collaudo per Avosani contro due avversari che vantano già una
Nel commento dei tecnici appare chiara la difficoltà ambientale e la faziosità dei giudici locali. Nulla di nuovo sotto il sole, potremmo dire. Certo, contare su giudizi di cinque tedeschi a redigere i cartellini non aiuta la squadra ospite. Spiace oltretutto che due atleti si siano infortunati in modo piuttosto serio alle mani, i ferri del mestiere. Mettiamola come esperienza per gli italiani, che soffrono da sempre di una situazione di minore attività in rapporto a tutte le nazioni più importanti. Di certo questi naufragi non fanno bene alla squadra, rischiando di deprimere i ragazzi. Se può
servire, la squadra tedesca ha messo sul ring atleti abituati ai tornei maggiori, con diversi medagliati agli assoluti 2008, disputati a ottobre, quindi ancora in carica. Inoltre la nazionale youth è andata a vincere in Polonia a conferma del robusto lavoro di base che sta operando in prospettiva di Londra. E’ tornato sul quadrato anche il mediomassimo Ciro Di Marzo, assente dal ring da quasi due anni a causa degli impegni di lavoro( due lunghe trasferte in Iraq con il suo reggimento e un doloroso infortunio subito nell’estate scorsa in palestra). Di Marzo, a Pavia, ha superato senza fatica il coriaceo mantovano? Benini, molto forte fisicamente, ma ancora troppo acerbo per poter impensierire il pugile dell’Abc che ha avuto vita facile dal primo all’ultimo minuto. Attesa per il match che Cristian Marchetti sostiene questa sera a Firenze contro il torinese Maurizio Lovaglio. E’ la semifinale al titolo italiano detenuto dal calabrese Francesco Versarci che in dicembre l’ha fortunosamente conservato battendo proprio Lovaglio grazie ad una giuria partigiana sul ring di Reggio Calabria. Sempre nella stessa località, Versarci difenderà il titolo contro il vigevanese Imparato. Il vincitore difenderà ilo titolo contro il vincente della sfida di stasera a Firenze.
atletica: in evidenza la giovane atleta della Cremona Sportiva Arvedi
Roberta Molardi: esodio in maglia azzurra con podio
Roberta Molardi
Esordio estremamente positivo e da ricordare per Roberta Molardi (Cremona Sportiva Atl. Arvedi) con la maglia della Nazionale che domenica nell'Incontro Internazionale di Lanci Lunghi che ha visto affrontarsi le Squadre di Germania, Spagna, Francia ed Italia in terra francese precisamente a Lione. Roberta ha dato subito un saggio delle sue capacità conquistando la medaglia di bronzo con la misura finale di metri 45,96, ma preceduta solamente dalle due atlete tedesche appartenenti alla Categoria Juniores (lei è al-
lieva) e quindi di due anni più vecchie. Le misure ottenute dalle due atlete che la precedono non sono poi inavvicinabili e pertanto l'esperienza è da ritenersi estremamente positiva. In particolare - oltre al risultato tecnico - è molto importante la gestione emozionale dell'esordio da parte di Roberta: dopo i primi tre lanci nei quali le sue misure hanno risentito di questo aspetto, i tre lanci di finale hanno dimostrato il carattere dell'atleta oltre alle sue ottime capacità tecniche che le hanno permesso di ottenere la sua seconda prestazione di sempre.
ginnastica: Ginnastica e danza al massimo livello
La notte delle stelle al Palasomenzi
Ginnastica e danza, ad altissimo livello, naturalmente, hanno richiamato un folto pubblico al Palasomenzi per la manifestazione voluta e creata dal binomio Daniele Tolomini-Marco Tronco che si sono anche alternati nella conduzione al microfono. La serata ha visto protagonisti, oltre alla squadra nazionale di ginnastica ritmica, gli azzurri di artistica Enrico Pozzo ed Alberto Busnari e le colleghe in azzurro di Vanessa Ferrari, Lia Parolari e Monica Bergamelli, tutti reduci dalle Olimpiadi di Pechino oltre a Beatrice Zancanaro passata ultimamente alla danza, tra l'altro con grande successo.
Enrico Pozzo
Un momento dell'esibizione
Con Tronco e Tolomini ha presentato la manifestazione Claudia Scaravonati al cui microfono si sono alternati, prima dell'inizio Giovanni Biondi, assessore allo sport della Provincia, il vice sindaco Baldani, l'avvocato Francesco Ferrari che, ricordando lo scopo anche benefico della serata, ha esaltato lo sport come valore per combattere le avversità della vita. La serata non aveva carattere competitivo e tutti gli atleti sono scesi sulle materassine col solo intento di diver-
tirsi e dare spettacolo, i più piccoli e le giovani promesse insieme a quelli ormai affermati in campo internazionale. Il maggiore entusiasmo l'hanno naturalmente sollevato le ragazze azzurre della ginnastica, ormai famose nel mondo come "Le farfalle d'argento". Hanno eseguito per la prima volta in pubblico a Cremona l'esercizio che porteranno in gara quest'anno chiedendo al pubblico che lo filmava di non inserirlo in In-
ternet per evitare scopiazzature da parte di squadre nazionali avversarie. Ai ginnasti si sono alternati gruppi di danza e di intrattenimento, come i giocolieri
delle Teste di Clava che hanno aperto la serata e i ballerini di hip hop dei gruppi Heroes e Novantagradi, del Dancecenter di Cremona e di rock acrobatico.
Sport
Venerdì 13 Marzo 2009
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Nella categoria b-c-d bene le cremonesi ma successo della veronese Giada Meneguzzi
A Barbara Guzzetti la nona Parata Rosa di Primavera
L
di Massimo Malfatto
a bergamasca Barbara Guzzetti ha fatto centro aggiudicandosi alla grande la “Parata Rosa di Primavera”, gara del circuito FIB femminile categoria A1-A. Un successo ampiamente meritato quello della portacolori della ”Tritium” che iscrive per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro di questa prestigiosa manifestazione, giunta alla sua nona edizione. Alla gara, iscritte 34 giocatrici (solo 2 i forfait!), non sono mancate le sorprese ed anche le delusioni: nei gironi eliminatori si sono registrate, tra l’altro, le impreviste esclusioni delle blasonate Elisa Luccarini, Sara Monzio, Loana Capelli ma soprattutto quella di Germana Cantarini. Si sapeva che la bissolatina, dopo uno splendido inizio d’annata (ben cinque primi posti!) non stava attraversando un buon periodo di forma e la conferma è arrivata dalle corsie del bocciodromo di Soresina dove la Germana, opposta alla Carla Scotti, perdeva la prima partita con il punteggio di 5-12. Siamo convinti che la Cantarini si riprenderà da questo breve appannamento, anche perché si avvicina l’importante appuntamen-
Gli organizzatori con le vincitrici della Parata Rosa
to dei campionati mondiali in programma a Bevagna (PG) dal 29 marzo al 4 aprile. Tornando alla “Parata ”, cammino inarrestabile della Guzzetti che si sbarazzava in semifinale di Carla Mascagni (12-2) ed in finale aveva la meglio su Angela Passera con il netto punteggio di 12-6. Nella categoria B-C-D, 66 iscritte e 5 forfait, sul gradino più alto del podio è salita, per il secondo anno consecutivo, la veronese Giada Menegazzi, ma la gradita sorpresa della giornata sono state le buone prestazioni delle nostre bocciofile che hanno voluto dimostrare che il boccismo femminile cremonese non è assente. In grande spolvero Maria Fioretta Rivoltini che, dopo aver vinto alla grande il girone sulle corsie del “Signorini”, s’im-
poneva nei quarti sulla veneta Salodini (12-3) ed in semifinale superava la soresinese Maria Bolzoni con il punteggio di 12-6. Nulla
nese veniva sconfitta per 5-12, ma usciva tra gli applausi del pubblico. Ha diretto la gara il bresciano Enrico Nicoli coadiuvato dall’assistente Annibale Barbisotti, gradite le presenze di Bruno Casarini, Giovanni Piccioni, Bina Albani e del presidente del Coni, Rodolfo Verga, gli onori di casa sono stati fatti da uno spossato ma soddisfatto Gennaro Giarrusso, presidente della Puntoraffavolo, organizzatrice di questa splendida manifestazione. In chiusura un fatto curioso: alle finali erano presenti anche alcune giocatrici come la Luccarini e la Scotti che, nonostante fossero state eliminate in
Barbara Guzzetti e Giada Meneguzzi protagoniste della gara
poteva la portacolori del “Fadigati” contro la Menegazzi: nonostante un inizio folgorante (4-0) la cremo-
mattinata, hanno gioito e sofferto per le colleghe, a conferma dell’amicizia che domina in questo settore.
campionato italiano per società
Sabato 14 al Comunale Bissolati - Wasken Boys
Una vittoria e due sconfitte: questo è il bilancio delle tre formazioni cremonesi impegnate nel quarto turno del campionato italiano per società. A metà del guado questi incontri di andata regalano una certezza: i match di ritorno si preannunciano molto incerti, con qualificazione ad alto rischio dopo le partite equilibrate di sabato scorso. CATEGORIA A – Sconfitta di stretta misura (1-2) della canottieri Bissolati a Lodi contro la Wasken Boys, risultato che lascia moderatamente ottimista il clan rivierasco in vista dell’incontro di ritorno sulle corsie del comunale. Nella specialità individuale Antonio Minerva perde il primo set, ma vince bene il secondo, mentre prosegue il momento “no” della terna Miglioli-Ellani-Ghisolfi che in terra lodigiana subisce un ko tanto netto quanto preoccupante. Anche l’incontro di Ghisolfi, che poteva essere la svolta, si è trasformato nell’ennesimo inferno nel quale il bissolatino si è squagliato con alcune giocate scellerate. Per fortuna della formazione di Paolo Guazzi è arrivato il successo della coppia De Stefani-Minerva, che lascia buone possibilità per il retourmatch di sabato 14, sempre che alcuni giocatori non rimangano ai margini della partita, ma provino a giocare con maggior intensità e determinazione. CATEGORIA B – Sulle corsie del comunale era in programma il derby canottieri Bissolati-Casc dove è uscito un verdetto non definitivo
La formazione della Bissolati cat. B
ma parecchio significativo: i rivieraschi vedono la qualificazione dopo il 2-1, mentre il grande sogno dei “sanitari” si potrebbe interrompere. Nella specialità individuale Maurizio Amarossi s’imponeva su G. Pietro Lanfredi, mentre in parità si concludeva l’incontro di terna. Nella seconda fase dell’incontro “en plein” della Bissolati grazie a Maurizio Pedretti che infliggeva una dura lezione ad un fumoso e deludente Gregori, schierato al posto di Cantarelli. Infine note positive dai bissolatini arrivavano anche dalla coppia Ronda-Scazza che aveva la meglio su Amarossi e Belli, quest’ultimo senz’altro sotto la sufficienza, parecchio nervoso e molto impreciso. Domani, sabato 14, incontro di ritorno: dove? Il Casc, come da regolamento, si è preso tutto il tempo possibile e solamente mercoledì ha comunicato di aver scelto di giocare sulle corsie di Pizzighettone, o in alternativa il Comunale, la domenica mattina. La prima mossa tattica (o un tentativo di cercare in innervosire l’avversario?) di questo delicato derby è stata fatto, ma sarà sufficiente alla formazione di Vanni Bassotti per eliminare i campioni d’Italia della canottieri Bissolati? MM
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Cucina
Venerdì 13 Marzo 2009
Gastronomia italiana
Georges BRAQUE fruttiera con grappolo d'uva e bicchiere particolare, 1919
Le ricette gustose alla portata di tutti
Il menù della settimana
Antipasto: tortino di patate Ingredienti: • 800 g di patate • 125 g di mozzarella campana • 100 g di prosciutto cotto a fette • Uova - uno intero più un tuorlo • un pizzico di noce moscata
• 1 cucchiaio di erba cipollina secca • 125 g di yogurt magro • 1/2 cucchiaio di olio extravergine d'oliva • Pane grattugiato • Sale e pepe
preparazione facile Tempo 20 minuti Cottura 60 minuti Per 4 persone preparazione • Cuocete a vapore le patate con la buccia, pelatele e passatele quando sono ancora calde. • Aggiungete al purè lo yogurt e un pizzico di noce moscata. • Sgusciate le uova in un piatto, salate e aggiungete l'erba cipollina. Batterle accuratamente e versarle nel purè. • Regolate di sale e mescolate. • L'impasto deve risultare abbastanza consistente. • Preriscaldate il forno a 180 °C. Oliate una teglia da plum cake di silicone e cospargetela di pane grattugiato. • Versate un primo strato di purè, metà della mozzarella grattugiata e delle fette di prosciutto o di mortadella (bologna); fate un secondo strato di purè e degli altri due ingredienti. • Completate con un terzo strato di purè. • Livellate e infornate per circa 30 minuti o fino a quando si forma una crosticina in superficie. • Servite tiepido.
Primo piatto: Casoncelli alla Secondo piatto: FRITTO bergamasca (Casonsèi) MISTO ALLA MILANESE
Ingredienti: PASTA: • 400 g di farina 00 • 100 gr di semola di grano duro • 2 uova RIPIENO: • 125 g di pane grattugiato • 1 uovo • 70 g di grana grattugiato • 150 g di macinato per salame • 100 g di carne bovina arrostita • 5 gr di amaretti
• 10 gr di uva sultanina • 1/2 pera spadona o abate • scorza di limone • uno spicchio di aglio tritato • un cucchiaio di prezzemolo tritato • sale, pepe CONCIMENTO: • 100 gr di burro • 100 gr di pancetta tagliata a bastoncini • 150 gr di grana grattugiato • alcune foglie di salvia
preparazione elaborata Tempo 50 minuti Per 4 persone
una macinata di pepe e un pizzico di sale. Amalgamate l’impasto: se risultasse troppo asciutto aggiungete un goccio di brodo o acqua. • Stendete la sfoglia, ritagliate dei dischi di 6/8 cm distribuitevi al centro un cucchiaio di ripieno, quindi piegate il disco di pasta sul ripieno, chiudete il bordo, ripiegate la parte ripiena sul bordo e pressate leggermente al centro. • Lessate i casoncelli in acqua bollente salata, scolateli e disponeteli su di un piatto da portata, cospargeteli con il grana grattugiato e conditeli con il burro cotto a color nocciola insieme alla salvia e alla pancetta. • Servite caldi.
preparazione • Amalgamate sulla spianatoia la farina, la semola, le uova, un pizzico di sale e aggiungete acqua quanto basta ad ottenere un composto omogeneo, quindi lasciatelo riposare per almeno mezzora. • Nel frattempo preparate il ripieno, fate rosolare con una noce di burro il macinato per salame, la pera sbucciata e tritata, quindi unitevi la carne arrostita, l'aglio il prezzemolo e fate insaporire alcuni istanti. • Versate il tutto in una terrina, unitevi il grana, il pangrattato, le uova, gli amaretti sbriciolati, l’uvetta tritata, scorza di limone,
Dolce: CREMA LODIGIANA preparazione elaborata Tempo 45 minuti Per 4 persone Ingredienti: • 200 g di mascarpone • 200 g di zucchero • 3 tuorli d’uovo • 2 albumi d’uovo • 30 cc du Rum
preparazione • Montate i tuorli con lo zucchero sino a renderli bianchi. • Unite il mascarpone e sbattete bene. • Aggiungete il rum e alla fine, delicatamente perché non si smontino, aggiungetei
gli albumi montati a neve. • Versate la crema in tazzine da caffè e lasciatele freddare prima di servire. • Accompagnare con amaretti di Saronno, o altri biscotti secchi.
preparazione elaborata Tempo 90 minuti – Per 4 persone
Ingredienti: • Interiora di vitello: • 300 g di cervellaa • 300 g di animelle • 150 g di filoni • 200 g di polmone
ortaggi: • zucchine, funghi, meanzane a piacere • sale • 50 g di farina 00 • 100 g di pane grattugiato • 2 uova • 150 g di burro
preparazione • Pulite le animelle dalla pellicola esterna, lessatele insieme al polmone in acqua salata per venti minuti Scolate, tagliatele a pezzi grandi quanto una noce, passatele nell'uovo sbattuto e salato e poi nel pane grattugiato. • Pulite le animelle e i filoni, tagliateli a pezzi e passate anche questi prima nell'uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato. Friggete in abbondante burro bollente tutti gli ingredienti così preparati, fino a che non saran-
no dorati e croccanti. • Tagliate il fegato a fette sottilissime, liberandolo dai canalicoli bianchi e dalla pellicina esterna, e friggetelo a parte con molto burro, togliendo ogni fetta non appena comincia a perdere sangue, per non farla indurire. • Tagliate a fette le zucchine e le melanzane, salare leggermente, infarinatele, assieme alle cappelle dei funghi, e friggete nel burro. Fate assorbire su carta assorbente da cucina e servite caldo.
Una Bottiglia Importante Sfursat Cinquestelle 2004- Negri
Lo Sfursat Cinquestelle risulta da una selezione delle migliori uve delle vigne più vocate della Valtellina Superiore, effettuata esclusivamente nelle annate più favorevoli. I grappoli migliori, perfettamente sani e maturi vengono lasciati ad appassire naturalmente per circa tre mesi, dopodiché si procede alla vinificazione tradizionalmente per 30 giorni, con lenta e lunga fermentazione. Il vino, di grande struttura alcolica e estrattiva, matura per più di un anno in barriques nuove; quindi si affina per alcuni mesi in vetro prima della commercializzazione. Di colore rosso granato scuro, con tendenza all'aranciato, ha un bouquet ben pronunciato e composito, con eleganti note speziate (vaniglia, chiodi di garofano) che sottolineano sentori di frutta (prugna) e fiori (viola, rosa di macchia) essiccati, e ricordi di nocciola tostata e di uva passa; sapore pieno, caldo e vigoroso, austero ma vellutato, con aristocratico fondo di confettura e di legno di rovere che si sofferma assai a lungo in bocca. Vino estremamente longevo, si accosta perfettamente a carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati (ad esempio il Bitto).