il Piccolo di Cremona

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Anno X • n° 14 • VENERDI’ 3 APRILE 2009

CONSIGLIERE COMUNALE PER 25 ANNI

Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio

LUTTO A CREMONA: E' MORTO PEPPINO CERASO Colpito da un infarto. Aveva 70 anni. Si era candidato a sindaco della città con una propria lista civica. Le battaglie politiche e le dure polemiche di un uomo che non si era mai arreso. Il ricordo di chi gli è stato amico e dei colleghi.

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Si tagliano i posti nella scuola: altri disoccupati

Occupazione a picco

E' triplicata la cassa integrazione alle pagine 4-5

Sono 18 elementari

A rischio piccole scuole di paese ▲

a pagina 3

Decisione attesa

La scelta fra Perri ed Emiliani ▲

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Perizia da rifare

Cavalcavia del cimitero: nuovo stop ▲

fronte ad una crisi occupazionale senza precedenti, come soluzione ricicla le solite “grandi opere” o inventa su due piedi un “piano casa” campato per aria e subito ritirato. Qui però si rasenta il tragicomico. E’ come se a un ferito ricoverato d’urgenza e bisognoso di trasfusioni gli prelevassero altro sangue! Non bisogna infine essere esperti di istruzione per capire alcune cose. 1. Se la scuola ha molte ombre, ha anche molte luci e riconosciute a livello internazionale. Perché nessun esponente del governo le ha mai riconosciute, ma si è fatto a gara a gettar fango sul lavoro e sull’impegno di tanti ? 2. Ci sono anche parecchie ombre è vero. Perché non parlarne insieme? Perché far piovere tutto dall’alto e con tanta fretta? 3. I tagli indiscriminati non giovano a nessuno: creano disoccupazione, impoveriscono la scuola della risorsa più preziosa, quella umana, creano disagio nelle famiglie che in massa (70%) hanno chiesto orari lunghi a scuola. 4. Da più parti si raccomanda un impegno non solo per contrastare la crisi, ma anche di investire sulla ripresa che verrà. E allora quale migliore investimento che ripensare e incentivare una scuola che proietti l’Italia verso il futuro? Enrico Fantoni engami@edithing.it

icapitoliamo. Scenario numero uno: il Presidente del Consiglio Berlusconi, al termine della riunione del G8 sul lavoro di martedì scorso, annuncia con voce di circostanza che nel 2010 saranno previsti almeno 20 milioni disoccupati e che saranno necessarie misure urgenti per far fronte a questa crisi. Scenario numero due: vengono confermate dalle organizzazioni sindacali le più nere previsioni sui tagli nella scuola voluti dal governo dello stesso on. Berlusconi. Questo significa che, nella sola Lombardia nell’anno scolastico 2009/10, ben 4.000 insegnanti perderanno il posto. Non bisogna essere esperti in comunicazione per osservare una stridente contraddizione: da un lato si invocano aiuti per aiutare un numero sempre maggiore di disoccupati, dall’altro con metodicità, ma senza alcun criterio, si tagliano su tutto il territorio nazionale oltre 40.000 posti di lavoro che, nell’arco di tre anni, si triplicheranno. Sì avete letto bene: per il 2012 sono previsti 130.000 disoccupati nella scuola. Altro che un milione di posti di lavoro! Non bisogna essere economisti per osservare che non solo si naviga a vista, ma siamo nel buio più totale! E’ vero che non ci possiamo aspettare molto da un governo che, di

a pagina 10

Guastatori cremonesi in partenza per una nuova missione in Libano. I loro compiti: bonifica ordigni e costruzione di strade - A pag. 11



Cronaca

Venerdì 3 Aprile 2009

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Monica Manfredini (Cisl): «Vogliamo sapere con che criterio verrà deciso quali sono i territori di "serie A" e quelli di "serie B"»

A rischio 18 elementari e alcuni indirizzi dei licei

I sindacati lanciano l'allarme: le piccole scuole di paese potrebbero essere le prime vittime della riforma Gelmini

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di Laura Bosio

a scuola cremonese lancia un grido d'allarme: ben 18 sono le scuole elementari del territorio che rischiano di chiudere i battenti, a causa del nuovo decreto Gelmini, e in particolare dalla circolare che lo accompagna, che impone un minimo di 15 alunni per far partire la prima elementare. «In alcune scuole della provincia, c'è il rischio che non si raggiunga il previsto numero di alunni, e che quindi non partano le prime classi» spiega Monica Manfredini, la responsabile di Cisl scuola. «Questo comporterebbe, per certe scuole, il rischio di non arrivare al numero complessivo di 50 alunni, che secondo la nuo-

dolano, Solarolo Rainerio, Cingia de Botti, Scandolara Ravara, Motta Baluffi, Casaletto Ceredano, Salvirola, Postino, Dovera, Gallignano, Genivolta, Cremonano, Grontardo e Pescarolo. In queste scuole, nel caso non partissero le classi prime,

va legge sono la soglia minima per poter tenere aperto il plesso scolastico. Dunque queste scuole rischierebbero di chiudere». Di quali scuole si tratta? «Sono a rischio le scuole elementari di Spinadesco, Acquanegra, Stagno Lombardo, Capergnanica, Bor-

potrebbero esserci dei problemi a tenere aperto l'intero plesso. Un'alternativa è quella di fare le pluriclassi, ossia mettere insieme classi di diverso grado, ma questo diventerebbe poi di difficile gestione, specialmente senza il supporto di un secondo insegnante. Senza contare che per alcuni genitori il fat-

Monica Manfredini, responsabile scuola Cisl

to che certe prime non partano vorrà dire dover portare i figli altrove». I problemi non si limiteranno, però, alle scuole elementari. «Anche per le scuole superiori potrebbero esserci dei problemi. Il numero degli allievi per le terze, infatti, viene calcolato a prescindere dagli indirizzi. Si prende il numero complessivo, e si divide per 27, che è il numero minimo di allievi per classe. Se esso non viene raggiunto per un determinato indirizzo, esso potrebbe non partire, e alcuni ragazzi potrebbero essere dirottati verso altri indirizzi». Questo meccanismo esiste già per gli istituti tecnici, ma la riforma lo estende ora anche ai licei. «Ma neppure le scuole medie c'è tranquillità: innanzitutto le prime avranno 30 ore invece delle attuali 33, e inoltre non sappiamo se le classi già avviate (2 e 3) potranno mantenere l'orario iniziato, a causa dell'organico, che verrà meno». Il calo dell'organico dunque peserà molto sulla questione oraria?

Un Consiglio provinciale aperto sugli effetti dei tagli nelle primarie

La situazione è comunque molto confusa, secondo l'assessore provinciale alla scuola Pietro Morini. «Stiamo aspettando che definiscano gli organici. Per le elementari dovevano arrivare entro il 31 marzo, ma ancora non li sappiamo. Entro aprile toccherebbe poi alle scuole per l'infanzia, a maggio le scuole superiori, e in giugno tocca alle medie. Il 17 aprile, quando saremo sicuri di avere i dati relativi alle elementari, faremo un consiglio provinciale aperto, per analizzare le conseguenze della riforma sulle scuole primarie. Gli aspetti da analizzare sono molteplici. Innanzitutto conoscere le richieste dei genitori. Per ora sembra che il modulo da 24 o 27 ore sia stato decisamente bocciato. In secondo luogo,

Pietro Morini, assessore provinciale alla Scuola

con l'organico avuto, bisognerà capire come le scuole riusciranno a rispondere alle domande dei genitori. Dovremo capire cosa produrrà questo taglio in termini di posti di lavoro. Bisogna conside-

rare il fatto che queste norme mettono in discussione la sopravvivenza di alcuni plessi scolastici. Sicuramente una certa preoccupazione da parte nostra c'è. Staremo, comunque, a vedere».

«Il ministro Gelmini vuole le 27 ore, nel caso delle elementari, ma noi, dalle nostre indagini, abbiamo appurato che sul territorio tutti i genitori vogliono i moduli di 30 o 40 ore. Dunque molto probabilmente non avranno quanto si aspettano. Inoltre il problema non è solo per le prime elementari, ma anche per le classi successive: se la dotazione di organico verrà infatti calcolata sulle 27 ore, senza le compresenze non sarà più possibile garantire il tempo mensa». Parliamo dei tagli. «In Lombardia sono stati confermati tagli di 696 posti, mentre le scuole stanno chiedendo lo stesso organico degli anni scorsi, se non addirittura di più. Per quanto ci riguarda, come provincia temiamo di dover pagare lo scarso peso numerico sul tavolo regionale. La nostra paura è che vengano accontentate province più grandi, come Milano, Bergamo e Brescia. E se da una parte Roberto Formigoni e Gianni Rossoni continuano a dire che le richieste saranno soddisfatte, dall'altra abbiamo i dati che dicono tutt'altro. E visto che i tagli si dovranno fare, chiediamo di sapere quali modalità verranno utilizzate per decidere chi sarà accontentato e chi no, e con che criterio sarà deciso chi è cittadino di serie A e chi di serie B».

i presidi

«Siamo tranquilli, non dovremmo correre rischi»

Nonostante la preoccupazione dei sindacati, i presidi dei licei cremonesi si dicono abbastanza tranquilli in merito al ricalcolo delle classi per il passaggio dalla seconda alla terza, ossia all'indirizzo di specializzazione. «Non sappiamo cosa succederà» spiega la preside del liceo scientifico Aselli, Rita Monterosso. «Abbiamo fatto le nostre richieste, ed aspettiamo a breve delle risposte attraverso il provveditorato. L'unico problema che potremmo avere è relativo a due classi, che sono partite con 18 stu-

denti l'una. Ma nel peggiore dei casi potrebbe succedere che vengano accorpate, arrivando ad una classe di una trentina di persone». Sono tre, in particolare, gli indirizzi dello scientifico: Matematica Pni (Piano nazionale informatica), Matematica e Fisica sperimentale, indirizzo bilingue. Ancora più tranquilla la preside dell'Itis, Maria Paola Negri, per quanto riguarda il Liceo scientifico tecnologico, in quanto è a indirizzo unico, e le iscrizioni di nuovi alunni sono in continuo incremento.


l'inchiesta

Cronaca

Il settore più colpito è quello metalmeccanico, seguito dal chimico

E' precipitata l'occupazione: cassa integrazione triplicata

Finire in cassa integrazione con la prospettiva di andare ad allungare la schiera degli iscritti alle liste di disoccupa-

zione: un incubo ormai ricorrente anche per molti cremonesi. I numeri parlano chiaro. Raccontano di un'economia

che precipita travolgendo ogni settore. L'occupazione è in forte calo e si assiste a un numero sempre maggiore di

aziende che sono costrette a mettere in mobilità i loro dipendenti. Il momento, anche per il Cremonese, è grave.

a crisi bussa alla porta con un'insistenza che si fa più preoccupante. E a risentirne in maniera forte, è l'occupazione. Il mondo del lavoro cremonese soffre di un ricorso più intenso agli ammortizzatori sociali, e

l'economia non arresta la sua caduta libera verso il basso. A questo proposito parlano chiaro i dati elaborati dalla Camera di Commercio che sottolineano l'aumento esponenziale del ricorso alla cassa integrazione guagagni. Basti pensare che dalle

174.445 ore del primo trimestre 2008 si è passati alle 611.546 dei soli mesi di gennaio e febbraio di quest'anno. Un salto di circa il 300% nel giro di un solo anno. Quali sono i settori più penalizzati? Sicuramente quello industriale che è passato da 166.236 a 591.154 ore di

cassa integrazione. Tra i comparti più colpiti, spicca il metalmeccanica (da 67.570 ore nel primo trimestre 2008 a 432.849 nei primi due mesi di quest'anno, con un'impennata del 600%). La situazione risulta diffile anche per l'industria chimica che da una richiesta di 4.936

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ore è passata, in un anno, a domandarne 29.111. Insomma, un quadro che evidenzia una situazione sull'orlo del baratro. A sottolineare maggiormente i problemi, anche il saldo delle cessazioni e avviamenti lavorativi, registrati presso i locali centri per l'impiego: è un dato poco rassicurante, e vede un segno pesantemente negativo (-131). La situazione più problematica, in questo quadro, è rappresentata dal settore manifatturiero, che registra un -749. A fronte di tutto ciò, vi sono attività con saldi ancora positivi, come quelle familiari nel commercio e nell'agricoltura.

La Camera di Commercio di Cremona


Venerdì 3 Aprile 2009

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Patto per lo sviluppo: sinergia contro la crisi Tutte le informazioni in rete per aiutare le imprese. Intervista ad Agostino Savoldi, assessore provinciale all'Economia

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di Roberto Bettinelli

La formazione è un'arma vincente contro la crisi Entrando nel merito del settore manifatturiero, a stare peggio in quanto a cessazioni è il comparto dell'industria alimentare e del tabacco che registra un -204, subito seguito dalla fabbricazione di apparecchiature elettriche (-177) e dalla fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-123). «In questi tre mesi la recrudescenza del ricorso alla cassa integrazione è stata notevole» spiega Agostino Savoldi, assessore all'Economia e al Lavoro. «Le richieste che ci arrivano,

n protocollo anti crisi. Sarà firmato venerdì 3 aprile a Cremona all'interno di un incontro del «Patto per lo Sviluppo». Un incontro nel quale si farà il punto sul cammino intrapreso dall'amministrazione provinciale dopo il varo del Patto e nel quale tutti gli attori in gioco, pubblici e privati, saranno chiamati a realizzare una rete di conoscenza per lo scambio di informazioni contro la crisi. Ci spiega tutto Agostino Savoldi, assessore all'Economia della Provincia di Cremona. «Il "Patto per lo Sviluppo" serve a direzione gli sforzi dell'economia cremonese e cremasca verso obiettivi strategici. Ora l'obiettivo di tutti è uscire da questa crisi. Per questo motivo abbiamo deciso di affiancare alla normale attività l'istituzione di una rete informativa. Ricordo che nel Patto ci siamo noi enti locali, comuni e provincia, ma ci sono anche le banche, le imprese, i sindacati, tutte le associazioni artigiane. Ognuno di noi deve parlare all'altro, comunicare i dati che ha in possesso sulla crisi, le impressioni, le valutazioni, i problemi, le possibili soluzioni. Solo così, facendo un vero gioco di squadra, il nostro territorio può uscire da questo momento di difficoltà».

Torniamo al «Patto per lo Sviluppo»: qual è lo stato dell'arte? «L'incontro ha proprio questa duplice finalità: creare la rete anti-crisi e fare il punto con i docenti dell'Università Cattolica di Milano che ci hanno accompagnato in questo grande progetto. In merito ala nascita del Patto, invece, è stata un'idea devo dire lungimirante e molto felice del vice presidente Alloni. Già tre anni fa aveva compreso che in un'economia

Ora bisogna vincere i bandi e procurarsi le risorse necessarie

Enti locali, banche, imprese, sindacati: un gioco di squadra Agostino Savoldi, assessore provinciale all'Economia

globalizzata come la nostra tutti i soggetti che hanno responsabilità di governo e di impresa economica devono collaborare, individuare percorsi condivisi, muoversi nella stessa direzione. Oggi i fatti gli stanno dando ragione». Ma perchè è così essenziale il gioco di squadra? «Per due motivi. Primo: l'amministrazione pubblica non ha tutte le risorse per realizzare i progetti di cui il territorio ha bisogno. Oggi un territorio, per essere davvero competitivo, deve avere infrastrutture, agevolare le imprese, offrire servizi inno-

vativi. I soldi per fare tutto questo non ci sono. Se non prendendoli dai bandi regionali ed europei. Che prima però bisogna vincere. Ma i bandi hanno una tempistica tale per cui è necessario anticiparli con un lavoro di squadra che consenta di presentare progetti validi e competitivi. Bisogna cogliere il momento opportuno. Il "Patto per lo Sviluppo" serve a questo: stabilire strategie e progetti in collaborazione con le imprese per vincere i bandi e procurare risorse alle aziende». Appunto: le aziende cosa ci guadagnano?

«Il nostro tessuto produttivo è fatto come è noto di piccole e medie aziende. Che se hanno le risorse per fare prodotti di qualità, non sempre, o meglio quasi mai, le anno per conquistare i mercati esteri. Molti dei bandi regionali ed europei vanno proprio in questa direzione. Le imprese del nostro territorio sono troppo piccole per riuscire ad andare sui mercati internazionali da sole. E' troppo facile dire all'artigiano o al piccolo imprenditore che bisogna puntare al mercato estero con prodotti specializzati e di qualità. Ma lui come ci riesce?».

Ce lo dica lei... «La strada è appunto quella tracciata dal "Patto per lo Sviluppo". La condivisione, l'aiuto, la capacità di lavorare in rete, capire che oggi occorre muoversi con una logica da distretto. Allora sì che diventa importante il nostro lavoro di amministratori provinciali. Come serve la costante promozione fatta da Reindustria che si comporta come una vera agenzia dello sviluppo economico al servizio del territorio. Il "Patto per lo Sviluppo" consente di fare tutto questo: elaborare le idee per vincere i bandi e realizzare i progetti che aiutano le nostre aziende». Crisi: è proprio tutto nero quello che si vede o in fondo al tunnel s'intravede la luce? «Dobbiamo essere ottimisti. Prima di tutto perchè non ci sono alternative. E poi perchè il nostro territorio ha la capacità e la qualificazione imprenditoriale per uscirne. La condivisione che sta alla base del Patto di Stabilità è un simbolo, ma è anche una ricetta che risulta ancora più efficace nei momenti difficili. Stiamo uniti, camminiamo insieme e ce la faremo».

Per mantenere l'occupazione si aiutino le piccole imprese

specialmente dalle piccole imprese sono talmente tante da dover fare un turnover per poterle mandare avanti tutte. Il problema è che le somme disponibili in Regione sono limitate». L'assessore conferma che il settore più in crisi è quello metalmeccanico, seguito dal tessile, dal commercio e dall'edilizia. «La prova del nove ci sarà nel periodo estivo, quando termineranno i periodi di cassa e si vedrà quanti addetti torneranno in attività e quanti, invece, passeranno alla mobilità, il passo che porta poi alla cessazione del rapporto di lavoro» La speranza è che nel frattempo arrivino misure, a livello nazionale, che possano arrestare la caduta. Le aziende, dal canto loro, hanno un solo asso nella

manica, ora: potenziare la propria competitività, sia con innovazioni tecnologiche che attraverso una forte attività formativa.

E la Provincia sta muovendosi molto nella direzione della formazione, fondamentale alle aziende per essere pronte a riagganciare l'eco-

nomia quando arriverà la ripresa. «Le aziende devono riuscire a sfruttare il momento di stasi per cercare di formare al meglio i propri dipendenti, e quindi migliorare le proprie performance. Da parte nostra cerchiamo di mettere in campo più iniziative formative possibili, mirate alle esigenze del territorio. Abbiamo delle doti di formazione lavoro che arrivano dalla Regione, anche se vengono elargite in forma minima rispetto alle richieste, e soprattutto hanno dei vincoli per l'accesso che non ci soddisfano per niente. A questo proposito abbiamo fatto un incontro con i sindacati proprio su questi temi, e tutti hanno detto che le doti elargite dalla Regione non sono adeguate». Laura Bosio

La recente divulgazione delle previsioni di Confindustria che fa seguito a quelle di Cgil, sulla crescita dei disoccupati a causa dell’acuirsi della crisi dei mercati in atto, ha provocato diverse preoccupazioni nel mondo economico locale. «Se confrontiamo i dati dei primi mesi del 2009 con quelli dell'anno scorso, è normale che lo scenario appaia sconfortante» dichiara Sante Maria Baldrighi, presidente dell'Api di Cremona. «La crisi in corso è ecceziona-

Baldrighi (Api): «Il vero capitale sono le risorse umane» le ed eccezionali sono le difficoltà che stanno vivendo le piccole e medie imprese, con le conseguenti ripercussioni su tutto il Sistema-Italia. Nelle piccole e medie imprese il vero capitale è costituito dalle risorse umane. L'assunzione di un lavoratore, in una pmi, rappresenta l'inizio di un percorso insieme, un

investimento reciproco nell'ottica di una crescita comune. Ecco perché le Pmi non possono licenziare, ne andrebbe del loro futuro». Dunque l'esortazione è ad evitare il più possibile che le aziende debbano incorrere alla misura del licenziamento. «Occorre» prosegue Baldrighi, «aiutare chi si impegna a garantire il lavoro nel Paese e non chi riceve aiuti dallo Stato e poi va all'estero. E' il momento di ascoltare le istanze di chi continua a sostenere l'occupazione nonostante la crisi: gli imprenditori non chiedono soldi, chiedono di mantenere i loro nelle casse delle aziende, per far fronte alla crisi di liquidità. Tre le priorità: l'esonero dell'acconto fiscale di Giugno, perché pochi faranno utili quest'anno, e un'azienda in crisi non può permettersi di finanziare lo Stato. Bisogna intervenire anche sugli anticipi d'Iva, che chiediamo di versare per cassa fino a 50 milioni di ricavi, e non più in acconto. Infine, urge un provvedimento che obblighi la pubblica amministrazione a saldare le fatture delle aziende in tempi ragionevoli».


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Cronaca

Venerdì 3 Aprile 2009

Carpani e Zaffanella: «Appoggiamo la scelta di Perri. E alla presidenza della Provincia serve un politico»

Candidati Pdl: la Lega bacchetta gli alleati Ancora indecisione tra Perri ed Emiliani. Ma l'incontro di venerdì dovrebbe sciogliere il nodo dei nomi

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di Silvia Galli

esta ancora irrisolto il nodo delle candidature del Pdl cremonese, che sembra non riuscire a trovare un accordo al suo interno. Tanto che ci potrebbe essere il governatore Roberto Formigoni all’incontro che il partito ha promosso per risolvere il nodo delle candidature. Con lui, saranno presenti il coordinatore regionale di Forza Italia, Guido Podestà, e il coordinatore regionale di An, Massimo Corsaro, insieme ai vertici politici cremonesi. Dopo l’incontro andato a vuoto lo scorso martedì sera a livello locale, ora la responsabilità della decisione ritorna di nuovo in regione. Chi sarà l’anti Corada: Perri o Emiliani? «Tutto è fermo, decidiamo venerdì» ha confermato Podestà. Da questa riunione, che si prospetta tutt’altro che facile, dovrebbe uscire finalmente il nome del futuro candidato sindaco di Cremona del centrodestra. Intanto nella riunione di martedì sera, toni accesi all'inizio e braccio di ferro della corrente ciellina, la più influente nel partito cremonese, con in testa il vicepresidente della regione Lombardia, il cremasco Gianni Rossoni che sta premendo per la candidatura a sindaco del medico antiabortista Paolo Emiliani che ha il sostegno di Comunione e liberazione. An insiste, invece, sulla candidatura del campione di canoa Oreste Perri. Tra le ipotesi, resta sempre valido lo scambio Perri-Emiliani, entrambi, secondo voci nel Pdl, intercambiabili su Comune e Pro-

vincia, ma sarebbero usciti anche nuovi nomi da candidare in Provincia nel caso in cui il Comune andasse in quota An con il candidato Perri. Nella logica dello scambio (il canoista in Comune, un ciellino in Provincia) circolano tra i nomi papabili alla carica di candidato alla sede di corso Vittorio Ema-

Oreste Perri

Paolo Emiliani

nuele quello del cremasco Massimiliano Salini di Linea Group Holding. Intanto Chiara Cappelletti presidente provinciale di An spiega: «Al di là di quello che appare e che gli elettori fanno fatica a comprendere, sto lavorando per cercare di portare a casa il miglior risultato possibile. A volte il lavoro è più lungo di quello che si immagina». I candidati Oreste Perri non perde tempo e ha già rinnovato il suo contratto come commissario tecnico della nazionale di canoa fino al 2012, anno delle olimpiadi di Londra. Alle sue spalle 26 anni come ct, ma il campione di canoa è sempre pronto ad abbandonare tutto: «Se il Pdl ritenesse di coinvolgermi, rescinderei il mio contratto». Come vivono l’attesa i due candidati?

Cremona per la libertà ora corre da sola E' stata ufficializzata nei giorni scorsi la lista di Cremona per la Libertà. Candidato per il Comune il sindaco Ferdinando Quinzani, mentre per la poltrona della Provincia correrà Pierantonio Ventura, ex sindaco di Pizzighettone. «Alle elezioni del 6 e 7 giugno ci presenteremo con due liste apparentate, la nostra e quella dei pensionati» ha spiegato Quinzani. «La nostra lista ravvisa la necessità di allargarsi verso la società con un segnale più civile e meno marcatamente politico». Punti fermi sono: «Il rinnovamento, il ricambio generazionale e l'impegno civico, con due persone che se saranno elette sapranno amministrare la città, vista anche la nostra esperienza politica». Definita la squadra e le liste composte da professionisti, imprenditori, signore, impiegati, ragazze, a dimostrare che si tratta di una lista "davvero civica". Tramontata l'ipotesi che la lista appoggi Perri.

Perri: «Sono sereno, anche perché non voglio obbligare nessuno a candidarmi. Mi auguro che si chiuda alla svelta, soprattutto per la gente che sta aspettando di sapere chi sarà il candidato sindaco. Mi auguro inoltre che la coalizione sia “coalizzata”: ci vuole un lavoro di squadra di tutti i partiti del

Ferdinando Quinzani

«Avevamo proposto la nostra apertura, e se in tempi brevi avessero accolto la nostra proposta, ci saremmo messi al loro fianco. Invece abbiamo letto un messaggio e una posizione poco edificante e neppure riconoscente, arruveremo con questo assetto alle elezioni». Si è detto entusiasta anche Giacinto Boldrini dei Pensionati: «Faremo il possibile per vincere. In questo modo daremo anche noi pensionati un apporto. Non vogliamo essere considerati dei pesi, ma una ricchezza per la nostra società pensando al futuro dei nostri nipoti».

centrodestra». Emiliani: «Sono tranquillo. Non ho mai avanzato alcuna pretesa, ho dato solo la mia disponibilità perché mi era stata richiesta. Se non si ritiene utile, a me sta bene. Le forze politiche legittimamente scelgono». Se vi dovessero proporre di correre per la Provincia? Perri: «Non ho mai preso in considerazione quedsta eventualità. Andrei a fare un salto nel buio. Già fare il sindaco non è semplice, e il ruolo del presidente della Provincia è più politico.Diventerebbe tutto molto più complesso». Emiliani: «E’ un’ipotesi che non ho mai considerato, bisognerebbe capire la sostanza della proposta e verificare se ci sono le condizioni. La proposta non mi è mai stata fatta». La Lega I leghisti prendono posizione e scendono in campo per Oreste Perri. La segreteria provinciale, infatti, ha fatto pervenire una comunicazione al segretario regionale Giancarlo Gior-

getti in cui esprime il suo appoggio al campione di canoa. D’altronde, i leghisti erano usciti molto soddisfatti dall’incontro informale avuto con lo sportivo qualche settimana fa. «Alla Lega sta bene Perri» ha commentato il lumbard Giacomo Zaffanella «perché ha entusiasmo, ti coinvolge, ha voglia di migliorare la propria città senza secondi scopi. Il suo apice l’ha raggiunto, e quindi non lo fa né per denaro né per motivi personali. Perri ha l'esperienza di chi si è già dimostrato capace di districarsi in ambienti politico- sportivi. Poi porta una ventata nuova». Nel frattempo, Alessandro Carpani, segretario provinciale della Lega, dopo l’incontro di martedì sera, tira le orecchie agli alleati. «Già hanno perso tempo perchè si doveva trovare un accordo a livello regionale. E non sanno ancora chi mettere come candidato sindaco e presidente della Provincia. Noi i nomi li abbiamo fatti sei mesi fa. Si parla ancora di Perri ed Emiliani. Perri da tre mesi è il futuro candidato sindaco, ma ora si rimette in gioco tutto e si rivede Emiliani. Devo dire che c'è poca sensibilità nei confronti dei due candidati. Che non sono assulutamente adatti per ricoprire il ruolo più politico di presidente della Provincia. Invito a fare in fretta, la decisione doveva essere presa in un'ora». Parlando del Pdl, Carpani commenta: «E' giunto un segnale davvero negativo, perchè prima c'è stato un preincontro solo di Forza Italia e, successivamente, è spuntata An. Se è nato il Pdl bisogna ragionare con una sola testa. Invece, una parte, Cielle, spinge su una persona, An su un'altra». Così conclude Carpani: «Noi i nomi li abbiamo sempre avuti; se loro non ne hanno, glieli prestiamo. C'è proprio qualcosa che non va».

CORADA SMENTISCE UN'ALTRA LISTA CIVICA Sono 57 le adesioni, 40 i posti

Mentre il Pdl è invischiato nel caso candidature, sembra che Gian Carlo Corada, sindaco uscente e candidato del Pd e dell'Italia dei Valori, cerchi di convincere qualche avversario. «Ci ha proposto di entrare a far parte della sua lista civica», confida un consigliere comunale di Forza Italia. E' da tempo che tra gli amministratori di Forza Italia, ora confluita con An nel Pdl, circolano critiche verso la gestione del partito. I tempi lunghi per le candidature e il braccio di ferro su Oreste Perri e Paolo Emiliani, ha aggravato i mal di palcia. «Siamo alle solite: a decidere sono in due, tre al massimo», si sfoga un consigliere di Forza Italia. Il suo racconto è circostanziato. «Il sindaco deve aver capito come stanno le cose e, a margine dell'ultimo consiglio comunale, ha avvicinato me e un mio compagno di partito. La lista civica di Corada ha registrato molte adesioni e i 40 posti sono completi, ragion per cui il sindaco sta pensando a una seconda lista civica. Ci ha chiesto se siamo disponibili a farne parte». La vostra risposta? «Parlo per me: ho ringraziato, ma spero di ricandidarmi per il Pdl». Il sindaco smentisce l'ipotesi di una seconda civica. «E' vero che “Cremona nel cuore”, la mia lista, ha avuto grande successo e raccolto tante adesioni: 57, per la precisione, a fronte dei 40 posti disponibili. Ma non mi sembrerebbe molto bello fare un doppione. No, non ho intenzione di mettere in piedi una seconda civica». «Cremona nel cuore», ha nuovamente sottolineato il sindaco, «è una lista apartitica e molto ben accetta in un'area moderata. Si conta di tenere l'assemblea degli aderenti e dei sostenitori prima di Pasqua». Corada precisa che «saranno loro, i promotori di “Cremona nel cuore”, a decidere chi, dei 57 dichiaratisi disponibili, entrerà in lista e chi starà fuori. Non tutti potranno candidarsi, nascerà anche un comitato. Insomma, non ci saranno problemi». E gli “abboccamenti” con consiglieri dell'attuale opposizione? «So che nel centrodestra, com'è evidente, ci sono molti malesseri. Ma si tratta di problemi che devono risolversi loro. Rispetto l'autonomia. Come rispetto profondamente l'operare delle persone che mettono in campo il loro impegno civico».

Alternativa comunista pensa già all'opposizione

Correranno da soli, e senza schierarsi, neppure al ballottaggio. Nessun tentennamento da parte del partito di Alternativa Comunista, che per la prima volta si presenta alle amministrative (il partito è nato nel 2006). I due candidati, per il Comune e per la Provincia, saranno rispettivamente Francesco Ricci e Alessandro Mazzolini. «La differenza tra noi e le altre liste, è che la nostra è composta per la sua gran parte da lavoratori» spiega Ricci. «E soprattutto la nostra sarà la prima lista che sarà in ogni caso di opposizione, che vinca la destra o la sinistra. Infatti al secondo turno non sosterremo nessuno». Parliamo del vostro programma «E' all'oposto delle politiche fatte dal centrosinistra. A partire da quelle politiche e ambientali, alle questioni che riguardano i lavoratori: le giunte attuali fanno pagare loro la crisi economica. Bisogna che invece si porti l’attenzione sul lavoro. L’utilizzo della cassa integrazione e il calo dell’occupazione sono segni drammatici. Noi diremo ai lavoratori che chiunque vinca non farà i loro interessi, e che dovranno esse loro stessi a far sentire la propria voce. Bisogna credere negli

Francesco Ricci

Alessandro Mazzolini

scioperi e nelle manifestazioni». Come procederete? «Terminata la parte burocratica, avvieremo un discorso propagandistico, davanti alle fabbriche e nelle piazze». Chi sono questi due candidati? Francesco Ricci è il portavoce nazionale del partito nel quale lavora come funzionario, mentre prima faceva parte dell’esecutivo nazionale di Rifondazione comunista. «Mi sono occupato, con altri, della ripubblicazione di Trotsky, e proprio in questi giorni è uscito il suo “Programma di transizione”, che è ancora molto attuale, perché risponde

alle tematiche della crisi». Alessandro Mazzolini ha, invece, lavorato per anni nell’ambito degli impianti di rimboschimento, e oggi gestisce una carrozzeria insieme al fratello. Iscritto nel 2000 a Rifondazione comunista, è stato coordinatore dei Giovani comunisti a Cremona. «Per noi quello che accade in questo periodo è indicativo» conclude Ricci. «La sinistra che ha governato è andata in pezzi. Noi abbiamo sempre sostenuto che la partecipazione alla giunta non avrebbe portato a nulla, ed è stato così».


Cronaca

Venerdì 3 Aprile 2009

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Treni, è la saga delle coincidenze perdute I pendolari chiedono di non attendere un convoglio per ore, ma la Regione risponde picche. La promessa: a giugno la situazione cambierà

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di Elisa Milani

arlare di treni in ritardo, ormai non fa più notizia: la vera novità per i pendolari cremonesi, sarebbe quella di arrivare a destinazione in orario. Così come nulla di nuovo vi è nella delusione rispetto alle risposte solo parziali date dalla Regione alle richieste dei pendolari della linea ferroviaria Cremona-CremaTreviglio-Milano-Bergamo, durante la riunione del “Tavolo Treviglio”, riunitosi nei giorni scorsi. E' arrivata anche l’assicurazione che da giugno molte difficoltà legate alle coincidenze e agli orari verranno risolte. Intanto i dati forniti dalla Regione evidenziano quella che per molti è stata una sorpresa: i pendolari cremonesi che utilizzano il treno sono, complessivamente, più di 8mila, e le due linee principali, la Mantova-Cremona-Codogno-Milano e la CremonaCrema-Treviglio-Milano/Bergamo, si equivalgono con oltre tremila utenti ciascuna. All’incontro di Treviglio erano presenti le Province di Cremona e di Bergamo (per Cremona l’assessore Agostino Alloni e Anna Gozzi del Servizio Mobilità), i Comuni di Treviglio e Crema, tre dirigenti della Regione.

L'eterna odissea dei pendolari

Sono state ribadite le quattro richieste già avanzate nei mesi scorsi, a partire dall’insufficienza delle carrozze sulle corse mattutine fra Treviglio e Bergamo. E’ stato risposto che ora le carrozze sono quattro e il problema non è più stato posto. Alla richiesta di un treno di ritorno da Bergamo alle 17,30, la risposta è stata negativa in quanto con il materiale rotabile e il personale non si riesce a gestire un ulteriore turno di lavoro. Anche alla richiesta di un nuovo treno mattutino di rinforzo all’esistente delle 7,28

(ad esempio una corsa fra le 8 e le 8,30) la risposta è stata negativa per gli stessi motivi. Altro problema non da poco è quello della coincidenza fra il treno in arrivo a Treviglio da Milano alle 18,28 che non viene aspettato da quello in partenza alle 18,35, facendo perdere, con la coincidenza, molto tempo ai pendolari. «Il treno in partenza si ferma poi a Caravaggio per aspettare un incrocio: non potrebbe invece aspettare a Treviglio ritardando un po’ la partenza?» hanno chiesto i pendolari. Il problema, è stato ri-

Caso Tamoil

Dati epidemiologici controversi

La raffineria Tamoil di Cremona

«Dati parziali e da approfondire». Così gli ambientalisti di Legambiente e Isde hanno commentato i numeri diramati dall'Asl nelle scorse settimane in merito alla situazione dei morti per leucemia nel territorio, negli ultimi dieci anni. «Non c'è nessun cluster di leucemie, nè fra la popolazione nè tra i soci delle

Canottieri. Questo non esclude che sia in atto un inquinamento. Diciamo però che i dati raccolti sinora non dimostrano presenza di effetti negativi sulla salute umana provoocate dalle sostanze chimiche prodotte da Tamoil». «I dati sono parziali e da approfondire» commenta il capogruppo dei Verdi in consiglio comunale Andrea Ladina. «Visto che si parla di un inquinamento di entità notevole 800mila metri quadrati risultano gravemente inquinati - e bisogna anche verificare, nel corso dei dieci anni considerati, quanti si sono trasferiti altrove. Per commentare bisognerà attendere che l'indagine epidemiologica venga portata a termine, e soprattutto vogliamo sapere quando ci verranno illustrati gli esiti della caratterizzazione, che avrebbero dovuto esser pronti alla fine dell'anno scorso, mentre invece ancora non si sono visti». Dal canto suo, il direttore dell'Asl, Walter Locatelli, ha voluto sottolineare che «abbiamo solo voluto dare una risposta ad un problema molto sentito. Continueremo le nostre indagini sanitarie».

sposto, è stato monitorato, e nel mese di marzo la coincidenza è stata rispettata tranne in alcuni giorni. In ogni caso non è possibile soddisfare la richiesta di ritardare la partenza, secondo le Ferrovie, perché il treno deve liberare la stazione e non può fermarsi a Treviglio. La Regione Lombardia ha però confermato che da giugno prenderà avvio il treno navetta fra Treviglio Centrale e Bergamo con 27 coppie di treni e orario cadenzato. Questo lo schema: nelle ore di “morbida” il treno che arriva da Cremona-Crema all’ora

e 53 minuti avrà la coincidenza per Bergamo all’ora e 9 minuti, quindi con un’attesa di 15 minuti. Negli orari di punta da Treviglio Centrale un treno per Bergamo partirà, oltre che all’ora e 9, anche all’ora e 39 minuti. Chi salisse a Crema, quindi, a v re b b e u n t re n o a l l a mezz’ora, arriverebbe a Treviglio centrale ai 53 minuti e da qui, senza cambiare stazione, prenderebbe un treno ai 9minuti dell’ora successiva per arrivare a Bergamo ai 39, con un tempo di percorrenza totale di un’ora e nove minuti. Da Treviglio, inoltre, i pendolari avranno sempre coincidenze sia verso BresciaVerona che verso Milano. In particolare verso Milano avrebbero un treno ogni 15 minuti, alternativamente un treno di superficie, il servizio suburbano che svolge un servizio metropolitano ed effettua tutte le fermate, e un treno regionale che fermerebbe solo a Pioltello e Lambrate. L’attesa sarebbe di soli 9 minuti: arrivo a Treviglio all’ora e 53 minuti e partenza per Milano all’ora e 2 minuti. Luci ed ombre, dunque, nelle risposte, rilevate dallo stesso assessore Alloni. «Da un lato sono perplesso, ed anzi in disaccordo, per i tempi lunghi delle risposte e per

Agostino Alloni, vice presidente della Provincia

l’eccessiva rigidità» ha commentato Alloni. «Secondo me si poteva fare qualche sforzo in più. Dall’altra parte c’è comunque soddisfazione per i risultati che avremo a partire da giugno. C’è un solo problema. Tutto questo meccanismo starà in piedi solo se i treni saranno estremamente puntuali, e con il materiale oggi esistente è una scommessa difficile. A noi, però, e soprattutto ai pendolari, interessa poco un meccanismo buono sulla carta. Occorre che il servizio sia orientato sulle esigenze concrete dei viaggiatori trasportati più che sull’orario teorico. Credo quindi che non sarebbe male se, almeno in attesa del rinnovo del materiale rotabile e quindi di una ragionevole certezza di puntualità, venga data la priorità, entro limiti accettabili, all’effettiva possibilità di coincidenza».

Emilio Olzi, presidente dell'Ordine dei veterinari

Nominato il garante per il canile

E' stato ufficilizzato il nome del garante che seguirà le vicende del canile: si tratta del presidente dell'Ordine dei veterinari di Cremona, Emilio Olzi. Lunedì la proposta era passata in consiglio comunale con il consenso bipartisan di Forza Italia, An e il centrosinistra; era stata respinta, invece, la proposta del verde Matteo Lodi, controfirmata dalla Lega che, oltre al garante, chiedeva la sospensione della convenzione con l'associazione Zoofili cremonesi. Il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno con il quale si impegna la giunta «a provvedere alla nomina di un garante straor-

dinario di comprovata professionalità e terzietà rispetto a tutti i soggetti interessati, che partecipi attivamente al monitoraggio della gestione economica ed amministrativa e sia da garante del benessere degli animali fino alla conclusione dell’accertamento di eventuali respon-

sabilità da parte della magistratura». L’Ordine ha segnalato il nominativo del suo presidente, Emilio Olzi. La giunta ha così deciso di designare Olzi quale garante degli animali. Seguirà il provvedimento di nomina da parte del sindaco.


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Cronaca

Venerdì 3 Aprile 2009

Insediato il nuovo questore: «Cremona non è un'oasi di pace» Si è insediato ufficialmente il nuovo questore di Cremona: si chiama Antonio Bufano, barese del 1950, quasi 40 anni di carriera vissuti in Lombardia, in Liguria e anche a Belluno. Subentra a Massimo Francesco Castore, che ha lasciato per raggiunti limiti di età. Fino ad oggi Bufano, laureato a Sassari, sposato e padre di due figli già grandi, ha ricoperto numerosi e importanti incarichi, l'ultimo come dirigente del Compartimento Lombardia, polizia stradale. Figlio di un maresciallo dei carabinieri, in polizia dal 1969, funzionario dal 1973, ha lavorato in Sardegna, alle frontiere marittime, nelle Questure e presso i comandi di polizia stradale. Ha comandato la stradale di Brescia, Belluno, Reggio Emilia, Milano, Trieste, Genova. L'apice della sua carriera, Bufano l'ha raggiunto come dirigente della polizia stradale della regione Lombardia. In questo ultimo incarico, che il nuovo questore di Cremona ha ricoperto da circa tre anni, ha sostituito Maurizio Raja, cremonese, chiamato a Roma al Dipartimento della Pubblica Sicurezza. «Sono felice dell'incarico molto importante che mi è stato dato» ha esordito Bufano, «che mi lascia in Lombardia. Saluto Cremona e la sua provincia, un territorio che ha le sue difficoltà, come qualsiasi altra provincia italiana. Cremona non è un'oasi di pace, non esiste una provincia al di fuori di pericoli o di eventi gravissimi ed inaspettati». Il motto del nuovo questore è l'attività di prevenzione, con una presenza costante sul territorio, ovviamente senza tralasciare l'azione repressiva. «So che nella Questura di Cremona ci sono ottimi investigatori» ha detto Bufano, «che hanno portato a

termine risultati brillanti. Mi vengono in mente gli arresti dei componenti della famosa cellula islamica trovati qui a Cremona. Un episodio grave. Chi se l'aspettava una cosa del genere in questa città?». Per il nuovo questore, che ha già visitato gli uffici, sono importanti anche i rapporti con il cittadino: «so che ci sono quasi 27mila stranieri che vivono a Cremona, so che l'ufficio passaporti lavora bene e che esaudisce tutte le richieste in tempi molto rapidi, il lavoro dell'ufficio immigrazione è faticosissimo, ma anche in questo caso si lavora bene, in questi casi il rapporto umano è molto importante». «Oggi», ha proseguito il questore, «abbiamo bisogno di essere presenti per combattere il senso di insicurezza che sta maturando anche a causa dei problemi economici che portano all'insicurezza persino nei rapporti umani». Bufano non ha voluto parlare del problema della carenza di organico: «cercheremo di migliorare con l'impiego delle risorse di cui disponiamo. Questa è la forza che abbiamo e con questa dobbiamo lavorare». Un altro fronte importante è quello degli incidenti stradali, spesso con esiti mortali causati da alcol e droga al volante. «Cercherò sinergie con la polizia stradale nei controlli preventivi» ha detto Bufano, «ma i compiti di ognuno dovranno essere sempre ben definiti». «Dove ero prima avevo compiti più facili» ha concluso il nuovo questore, «oggi, invece, entro in punta di piedi in questo ruolo da questore. Dovrò prendere decisioni delicate, ma per ogni cosa so che potrò fare affidamento sulle competenze e sulla professionalità dei miei collaboratori». Sara Pizzorni

Sicurezza, controlli a raffica L'infrazione più frequente è risultata essere il mancato utilizzo delle cinture

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di Sara Pizzorni

rrivati al termine delle cinque settimane per la sicurezza, serie di attività svolte dalla polizia municipale, ora è tempo di bilanci. Gli ottimi risultati dell'iniziativa sono stati illustrati dall'assessore alla sicurezza del Comune Ciriaco Sorrentino e dal comandante dei vigili urbani Franco Chiari. Gli agenti della municipale, in queste settimane, insieme alle normali attività istituzionali, hanno cercato di migliorare le condizioni di sicurezza stradale e urbana in città, sensibilizzando i cittadini ad una maggiore attenzione al rispetto delle norme e della civile convivenza. I dati emersi dai posti di controllo organizzati mattina e pomeriggio su tutta la rete stradale comunale, centro, semiperiferia, tangenziale, in tutto 42 strade, sono molto soddisfacenti: in queste cinque settimane sono stati rilevati 60 incidenti, con una diminuzione del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Complessivamente sono stati organizzati 206 posti di controllo ai quali hanno partecipato 411 agenti; 2630 i veicoli controllati, mentre 742 sono state le violazioni accertate; 16 le patenti ritirate, mentre 49 le carte di circolazione. Il mancato uso delle cinture di sicurezza è l'infrazione commessa più spesso: ben 237 persone sono state "beccate" senza cintura, mentre un ottimo dato riguarda la guida sotto l'effetto di sostanze alcoliche: su 75 persone sottoposte al test alcolimetrico, solo una è risultata positiva. Altre infrazioni frequenti sono il superamento dei limiti di velocità riscontrato con l'uso del telelaser (43), l'utilizzo del cellulare durante la guida (38), la velocità

pericolosa (36), lo scorretto comportamento ai passaggi a livello (26) e il passaggio con il semaforo rosso/ giallo (19). Solo una persona, ed è un dato molto positivo, è stata multata perché viaggiava in sella al ciclomotore senza il casco protettivo. Ad ogni settimana è stata fatta corrispondere una diversa declinazione del tema sicurezza. La prima settimana era dedicata ad incrementare i controlli che tutelano la circolazione stradale, con particolare riguardo al rispetto delle norme di comportamento (semafori rossi, precedenze, sorpassi, controllo strumentale della velocità e della guida in stato di ebbrezza). I controlli strumentali della velocità (Telelaser ed Autovelox) sono stati eseguiti sulle vie Tavernazze, Zaist, Sauro, Eridano, Milano, Mantova e S.Rocco. «Lo scopo», hanno precisato Sorrentino e Chiari, «non era quello di fare cassa. Attraverso la comunicazione in anticipo delle zone dove sono avvenuti i controlli, è stata data la possibilità ai cittadini di rispettare le regole stradali». Una seconda settimana era dedicata alla tutela della sicurezza passiva ed era rivolta ai controlli relativi all'uso delle cinture, all'uso del telefono cellulare durante la guida, alla regolarità dei veicoli e dei loro dispositivi (pneumatici, dispositivi luminosi e acustici ecc..). La terza settimana ha riguardato la tutela della sicurezza degli utenti deboli della strada mediante il controllo del rispetto delle norme a loro favore (omessa precedenza ai pedoni rispetto delle piste ciclabili e rispetto delle aree pedonali, controllo dei parchi e delle aree invalidi). La quarta settimana ha visto impegnati i vigili nella tutela ambientale: nel periodo di maggiore incre-

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Franco Chiari, comandante dei visili urbani e Ciriaco Sorrentino, assessore alla Sicurezza

mento del Pm10 è stata prestata particolare attenzione alla violazione delle norme che tutelano la qualità dell'aria e relative alla circolazione stradale o regolamentari (controllo della normativa regionale in materia di emissione - divieto di circolazione degli Euro 0 e Euro 1, spegnimento dei motori nei casi di fermata ai passaggi a livello, per carico e scarico merci e in tutti i casi in cui non era prevista l'immediata partenza). «In questo», ha detto Chiari, «ci ha aiutato anche l'opacimetro, il nuovo strumento che permette di rilevare i fumi e gli scarichi recentemente ottenuto grazie ad una convenzione con la regione Lombardia». Durante la quinta settimana è stata prestata particolare attenzione al controllo della violazione delle norme che tutelano i conducenti di mezzi a due ruote, sia in termini di sicurezza passiva che attiva. I controlli hanno riguardato a regolarità dei dispositivi acustici e luminosi di ciclomotori e biciclette, l'uso del casco per i motocicli e ciclomotori ed in particolare il trasporto di un secondo passeggero e la regolarità dei dispositivi silenziatori. Tutte queste attività non hanno sostituito i normali compiti, sono state un ulte-

riore impegno che si è aggiunto alle consuete attività di prevenzione e di controllo, come ad esempio quelle contro l'abusivismo commerciale su aree pubbliche che prosegue con nuovo impulso e particolare attenzione alle aree di parcheggio nei pressi dell'ospedale e di Piazza Lodi, oltre alle altre zone centrali caratterizzate dal fenomeno e già presidiate dalla polizia municipale. Grande attenzione è stata anche data alla tutela della civile convivenza sia nei parchi che nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile nelle ore della sera. In queste ultime settimane sono stati 80 i presidi e i controlli effettuati nei parchi cittadini. L'assessore Sorrentino e il comandante Chiari hanno detto che queste nuove attività sperimentali sono state portate avanti anche grazie all'assunzione dei 24 nuovi agenti che partecipano attivamente alle iniziative organizzate dal Comune e dal comando. «Tra l'altro», hanno sottolineato, «la formazione di questi nuovi vigili è avvenuta a Cremona con corsi di formazione a cui hanno partecipato altri agenti provenienti anche da fuori provincia». L'iniziativa della sicurezza sarà presto ripetuta.

Sorpresa dalla casa in fiamme, una 90enne muore in ospedale

Non ce l’ha fatta Clarina Ghisleri, 90 anni, residente in un appartamento al sesto piano di via Magenta, che da venerdì scorso era ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cremona do-

po un avvelenamento da fumi e da veleni sprigionati dallo scoppio della televisione di casa. Il rogo della tv, incendiata a causa di un corto circuito, ha sprigionato il fumo che l’ha soffocata.

Alle 23,30 la donna, disabile, si era svegliata tossendo, il fumo aveva già impregnato la camera da letto e la corrente elettrica era saltata. Ma lei, seppur a fatica, era riuscita a reagire, trascinandosi in salotto dove il rogo provocato dall'incendio della televisione aveva già intaccato mobili ed elettrodomestici. Al collo la 90enne aveva il salvavita. L'ha schiacciato ed ha aspettato l'arrivo dei soccorsi. A trovarla era stato il

figlio che aveva immediatamente avvertito i vigili del fuoco. La donna, che era seduta in salotto completamente annerita dalle fiamme, ma cosciente, era stata portata all'esterno. Poi la corsa in ospedale e il ricovero del reparto di rianimazione in prognosi riservata. Purtroppo, nonostante le tempestive cure dei medici dell’ospedale, l’anziana, già debilitata per la vecchiaia e per la malattia, è spirata

dopo quattro giorni di agonia. «Appena soccorsa, le condizioni di mia madre non erano gravi», ha spiegato il figlio Roberto, «parlava e mi sembrava che respirasse bene, evidentemente quel fumo le ha scombussolato il fisico. La televisione andata a fuoco era quella in sala, ma era spenta. Mia mamma la guardava soltanto all'ora di pranzo. Qualche ora dopo il ricovero le sue condizioni sono peggiorate».


Cronaca

Venerdì 3 Aprile 2009

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E' morto Peppino Ceraso, stroncato da un infarto

Dopo aver polemicamente abbandonato il consiglio comunale, si era candidato a sindaco della città con una sua lista civica

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di Laura Bosio

veva adottato Cremona a tutti gli effetti, dopo 44 anni vissuti all'ombra del Torrazzo. E Cremona aveva adottato lui, Giuseppe (Peppino) Ceraso che per 25 anni è stato seduto tra i banchi del consiglio comunale, portando avanti le sue battaglie, attraverso le quali sempre si è fatto portavoce dei cittadini. Un infarto lo ha stroncato all'improvviso, e il suo fisico, già debilitato per una lunga malattia, non ha retto. Si è spento all'età di 70 anni, lasciando la moglie, i suoi due figli, Maria Vittoria e Pier, e i nipoti, di cui uno “in arrivo”. E ha lasciato anche un grande vuoto nei cuori di molti cremonesi. Cuori che aveva conquistato in anni di politica e di battaglie per la città. Chi era Peppino Ceraso? Nato a Cutro, in provincia di Crotone, il 7 ottobre 1938, risiedeva a Cremona da 44 anni, nel quartiere Po, dove tutti lo conoscevano e lo stimavano. Dal 2005 era andato in

Peppino Ceraso

pensione, dopo aver insegnato per 40 anni presso l'Itis di Cremona come docente di laboratorio di chimica. Fervente cattolico, iniziò la sua carriera politica tra le file

Presidente della Provincia E’ mancato un mio fratello. In termini affettivi, umani, politici. La scomparsa di “Peppino” avviene a poco più di un anno di distanza dalla disavventura che mi è occorsa e si è spento proprio nel reparto dove veniva a trovarvi, a volte furtivamente: indossando un camice bianco entrava nella mia stanza per vedere come stavo, eludendo i controlli dei sanitari. Quasi mi “piantonava”, mi controllava. Un’esperienza di condivisione di tantissime battaglie, prima nella Democrazia Cristiana e, poi, nella Margherita, pur mantenendo ultimamente l’impegno, insieme ad altri amici, di stare fuori dalla “stanza dei bottoni”, per un problema di coerenza politica. Si può parlare di amicizia, di fedeltà, di vicinanza. Un amico di quelli tutti d’un pezzo, schietti e forti, razza, purtroppo, in via d’estinzione. Ci è stato rubato. Proprio alcuni giorni fa con il direttore generale e i miei collaboratori più stretti lo avevo incontrato in ospedale, ma nessuno avrebbe mai immaginato che, nel volgere di pochi giorni, arrivassimo a questo epilogo. Tornano alla mente una miriade di ricordi, di aneddoti, tante sue battaglie per la gente comune, la città, la difesa degli interessi anche dei più lontani e umili, il senso di attenzione e disponibilità alla gente, con il calore, la passione, la schiettezza, lo spirito battagliero, che erano le caratteristiche del suo carattere e temperamento. Non è un caso se, in ogni elezione, risultava (e non di poco) il più votato tra tutti i candidati. o. Doti che hanno se-

Giuseppe Torchio

gnato anche la sua ultima battaglia per la vita. A lui il grazie per l’amicizia che mi ha generosamente donato e lo rendevano vicino anche a coloro che erano lontani dalle sue idee. Era uomo capace, di grande affetto e sentita solidarietà: caparbio ed instancabile nel lavoro, al quale si dedicava con competenze e con diligenza scrupolosa. Abbiamo perso una grande figura che, senza enfasi, definisco insostituibile. Un uomo contrassegnato da una grande fedeltà a un’ideale incarnato da Vicenzo Vernaschi, sempre in spirito di grande lealtà, dalla militanza nella “base” democristiana, sino alle traversie dell’ultima fase della suo impegno politico. La decisione di una nuova avventura politica era il segno del suo impeto e spirito indomabile. Rispetto alle prossime amministrative andava dicendo in ogni dove che mai si sarebbe allontanato da me. Anche se è passato a miglior vita, “Peppino” sarà sempre e comunque al mio fianco ed io lo porterò nel mio cuore come un fratello. Ma, sono certo, più che pianto Ceraso va imitato. Giuseppe Torchio

della Democrazia Cristiana. Era stato eletto consigliere comunale per la prima volta nella tornata amministrativa 1985-1990, primo degli eletti per numero di preferenze. E dal consiglio non si è più mosso, rieletto ogni volta a suon di voti: in tutte le elezioni amministrative (cinque) cui ha partecipato, è sempre stato il consigliere che ha avuto il maggior numero di voti. Nel corso della sua carriera ha ottenuto anche diversi risultati, tra cui la cittadinanza onoraria ai soldati della Col di Lana, il regalo del Tricolore alle coppie che si sposano in Comune, l'intitolazione dei giardini pubblici di Cremona a Papa Giovanni Paolo II. Era anche vice presidente, ormai da anni, di Autostrade Centro Padane. Solo lo scorso ottobre aveva deciso di abbandonare il suo posto in consiglio comunale dopo alcune divergenze con il Partito democratico, di cui faceva parte. «Sono uscito con amarezza» aveva dichiarato in un'intervista rilasciata

al Piccolo, «compensata però dalla stima degli amici e dalla minoranza. E naturalmente ringrazio il presidente Giuseppe Torchio, che è l’unico ad avere avuto il coraggio di dire ciò che pensa...» «Inoltre mi fa piacere che i cittadini abbiano capito quello che è stato il mio lavoro quotidiano in tutti questi anni, quello di ascoltare la gente, di andare a vedere se mi chiamavano, di attivarmi per la mia città». Parole che definiscono bene quello che Ceraro era e rappresentava per Cremona. Ma la sua non era stata una ritirata. Nonostante le condizioni di salute difficili, aveva voluto comunque rimettersi in gioco per la città che amava. E infatti, circa un mese fa, aveva presentato ufficialmente la sua lista civica, con la quale si era candidato a sindaco. «Sono pronto per riprendere il mio impegno politico» aveva annunciato. «Questa volta in maniera indipendente, con una lista civica che si porrà al centro tra i due schieramenti di destra e sinistra, nel rispetto di quello che è sempre stato il mio orientamento, prima democristiano e successivamente popolare e della Margherita». Ceraso non era solo un uomo politico. Era anche una persona di grande fede, e con un gran cuore, sempre pronto ad aiutare chi ne aveva bisogno. Per la sua grande sensibilità sociale era stato nominato, nel 1989, Cavaliere all'Ordine della Repubblica, nel 2003 Ufficiale all'Ordine della Repubblica, e nel 2007 Commendatore al merito della Repubblica. Purtroppo non ha potuto portare a termine i suoi propositi, stroncato da questa morte improvvisa e inaspettata. Ma sicuramente il suo esempio resterà un punto di riferimento per tanti. Alla famiglia e ai figli le condoglianze del Piccolo.

Sindaco di Cremona

Gian Carlo Corada

Conoscevo Peppino Ceraso da tanto tempo, ma solamente in questi ultimi anni - durante l'attuale consigliatura - ho potuto avere una frequentazione più ravvicinata che mi ha portato a conoscere a fondo i tratti che più ne hanno caratterizzato l'azione amministrativa: una sincera passione per i problemi concreti della gente e una particolare attenzione alle questioni

del territorio. Dotato di una sanguigna irruenza, che riusciva a mantenere nei confini della correttezza istituzionale, viveva la vita politica con un rilevante tasso di umanità e di entusiasmo. Nonostante l'ultima fase politica lo avesse indotto ad abbandonare lo scranno di Consigliere Comunale, era rimasto inalterato tra di noi un sentimento di reciproco rispetto e simpatia, che si é ancor più rafforzato durante l'ultima, triste fase della malattia che ha saputo affrontare con grande dignità e forza d'animo. Nel salutare commosso il caro Peppino, rivolgo alla moglie, ai figli ed a tutti i suoi famigliari sentimenti di sincera vicinanza e partecipazione, anche a nome dell'intera comunità cremonese. Gian Carlo Corada

Il ricordo dei colleghi del consiglio comunale

La politica cremonese, e in particolar modo i consiglieri comunali, che con lui hanno condiviso anni di sedute di consiglio, lo ricordano costernati.

Giacomo Zaffanella

Mauro Fanti

Mauro Fanti (Pd): «La notizia della sua morte è giunta improvvisamente. Ultimamente abbiamo avuto opinioni diverse sul futuro politico insieme, ma rimane il rammarico per una persona che ha fatto molto per la città. Sono sempre rimasto colpito dalla sua decisione nel sostenere le sue idee, con un carattere focoso. Ho il rammarico per il finale, che ci ha visti divisi politicamente. Il rapporto umano, invece, non è mai stato messo in discussione».

Nicoletta De Bona

Nicoletta De Bona (Pdl): «Mi dispiace veramente tantissimo per la morte di Peppino. Pur nella divergenza di opinioni c'è sempre stato un intento comune rivolto al bene della collettività. Era una persona con grandi valori e idee. Ricordo che mio padre, con cui era amico, essendo entrambi meridionali, mi tirava le orecchie quando litigavo con lui». Ferdinando Quinzani (Cremona per la Libertà): «Per me Peppino è stato innanzitutto un amico, con cui avevo un rapporto che andava al di là della conoscenza tra colleghi. Lascerà un grande vuoto. Era un amico sincero e un collega leale. Di lui ricordo l'allegria che aveva sempre, anche quando sembrava arrabbiato. Come tutte le persone con un grande cuore, metteva molta passione e sentimento in tutto quello che faceva». Matteo Lodi (Verdi): «Era un cittadino che si occupava in modo molto intenso delle problematiche della vita cittadina. Politicamente avevamo avuto diversi scontri, ma era sicuramente una persona con grandi

progetti. La sua scomparsa lascia un vuoto». Giacomo Zaffanella (Lega): «Al di là dell'appartenenza politica, avevo un buon rapporto personale con Peppino, che tra l'altro abitava nella casa accanto alla mia. Avvenimenti come questo lasciano senza parole, e la sensazione è che fosse troppo presto: Ceraso aveva ancora molte cartucce da sparare. Avrebbe fatto ancora il bene di Cremona, che era una cosa in cui credeva molto. E del resto il grande numero di consensi che aveva come consigliere dimostra quanto fosse benvoluto. Sicuramente era molto fuori dagli schemi. Personalmente, da consigliere comunale più giovane, l'ho sempre visto come una figura da tenere in considerazione perché aveva qualcosa da insegnare. A volte ci trovavamo sulla panchina di fronte a casa nostra, che spesso usava come ufficio, e dove incontrava membri del suo gruppo politico, o dove ascoltava i cittadini. Spesso abbiamo avuto modo di parlare dei problemi del quartiere, e del parchetto Igino Sartori, che è proprio di fronte a casa mia. Mi sento molto vicino alla famiglia, avendo provato sulla mia pelle, quando è morta mia madre, che cosa significhi perdere una persona amata all'improvviso».

Francesco Zanibelli

Francesco Zanibelli (Pdl): «Sono molto addolorato per la scomparsa di Peppino. Perdo un amico che ricordo con stima e affetto, e per la grande sensibilità. Ha sempre cercato di aiutare tutti, anche a costo di rinunce personali. Cremona perde un serio politico, un capace amministratore. Con lui ho condiviso la passione per la politica e l'amore per la nostra città. Sono molto vicino alla sua famiglia, che lui ha sempre molto amato».


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Cronaca

Venerdì 3 Aprile 2009

FIUME PO

Trasporto fluviale verso il raddoppio

Cavalcavia del cimitero, serve una nuova perizia

Rallentamento dei lavori a causa di problemi strutturali più gravi di quanto si pensasse

S

di Giulia Sapelli

L'arrivo di una chiatta sul fiume Po

La navigazione sul Po diventa sempre più un punto fermo per l'economia e il turismo cremonesi. Per questo la Provincia di Cremona si sta mobilitando per rafforzare la governance della nagivazione. A questo proposito si è svolto nei giorni scorsi un colloquio tra il presidente Giuseppe Torchio e il vertice dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, appunto dedicato al rafforzamento della governance complessiva della navigazione attraverso la società che si occupa della navigazione VeneziaCremona. Una partecipazione che si è concretizzata con l’avvio del trasporto su acqua attraverso la società Fluviomar, passata a due chiatte settimanali, da due/tremila tonnellate sulla rotta di Cremona, raddoppiando la propria capacità di intervento, con partnership che vedono attive anche la società Veronesi Mangimi ed ora anche della Cereali Lameri. «Rinfuse (cereali, granaglie e sfarinati) inerti (sabbia, argilla, ghiaia), prodotti siderurgici e semilavorati sono sbarcati con servizio regolare alla darsena di Cremona dopo aver percorso la tratta fluviale Porto di Venezia, Porto di Chioggia, Interporti di Rovigo, Ostiglia, Mantova (attraverso il Canale Fissero-Tartaro-Canalbianco) e tornati in la-

guna veneta via Po» spiega Torchio. «La chiatta Jacopo, per fare un esempio, per il viaggio inaugurale ha trasportato 1200 tonnellate di cereali alla rinfusa, con una portata di 2060 tonnellate paragonabile a circa 70 camion, che complessivamente permetteranno di eliminare dalle strade ogni anno l’equivalente di circa 16 mila Tir». Ha concluso Torchio: «Nelle prossime sedute della giunta verrà proposta una delibera per un accordo di programma con l’Autorità portuale per rafforzare il livello della governance e delle sinergia con gli Enti locali, argomento sul quale Cremona entra nella partita avendo a disposizione un Porto, un’area doganale attrezzata e in prospettiva un terminal dei container come richiesti dalla stessa realtà veneta. Non dimentichiamo che, mentre nel passato sono stati per decenni i cremonesi a cercare l’Adriatico ora è l’Autorità Portuale di Marghera a cercare il terminale di navigazione interna più a ovest per il trasporto fluviomarittimo. In tale contesto di sviluppo intermodale, si muove il raddoppio linea ferroviaria Cremona-Cavatigozzi, la piattaforma connessa al futuro terzo ponte ed i servizi alle imprese nell’area portuale».

embra che non debbano mai finire, i lavori relativi al cavalcavia del cimitero, attualmente chiuso al traffico. A quanto pare le condizioni del manufatto in cemento armato risultano ben più gravi di quanto si era potuto constatare in fase progettuale. Infatti, a seguito dello sgombero dei locali occupati dai marmisti e di parte delle opere di demolizione delle strutture murarie delle controsoffittature, che impedivano di avere una visione completa di tutte le strutture, gli addetti ai lavori hanno constatato un sensibile peggioramento del loro stato di conservazione. «In particolare si è rilevato

tano maggiori lavori inerenti l’esecuzione di getti strutturali, la ricostruzione volumetrica delle sezioni di alcune travi, la sostituzione dell’armatura in acciaio di alcune

rendere necessario il loro allargamento mediante taglio con filo diamantato in modo da ripristinare la completa apertura e funzionalità». Questa situazione ha por-

Il costo dei lavori è aumentato di 500 mila euro

I lavori sul cavalcavia del Cimitero

un degrado più esteso del calcestruzzo e del ferro nei telai in cemento armato delle solette sovrastanti le controsoffittature esistenti, nonché la presenza di nidi di ghiaia nei pilastri del tratto centrale e verso via San Bernardo» si legge in una nota di giunta comunale. «Per cui si rende necessario il loro consolidamento e in alcuni casi la loro demolizione e il relativo rifacimento parziale. Tali circostanze compor-

travi principali, il rinforzo delle travi principali e secondarie mediante nastri in fibra di carbonio e la cerchiatura dei pilastri con fibre di carbonio. La rimozione dalla sede stradale del manto di asfalto ha messo a nudo la soletta in cemento armato dell’impalcato ha reso possibile analizzare le condizioni della stessa e dei relativi giunti, evidenziando la loro irregolarità e chiusura tanto da

tato il direttore dei lavori a promuovere la redazione di perizia ulteriore, per la presenza di eventi inerenti alla natura e alla specificità dei beni sui quali si è intervenuti, verificatisi in corso d’opera. «In particolare» continua la nota, «le opere oggetto di perizia riguardano: la demolizione pressoché totale delle controsoffittature, dei solai e delle tramezzature, dei serramenti, delle solette e dei pavimenti dei locali già adibiti ad attività produttive ed artigianali; il trasporto a discarica dei materiali di demolizione giacenti nei suddetti locali; il rifacimento e consolidamento di parte della muratura esterna della rampa verso via S. Francesco; il consolidamento pilastri per la presenza dei nidi

di ghiaia, fasciature pilastri, ricostruzioni volumetriche, ricostruzione armature, ricostruzione parapetti, sarcitura fessurazioni parapetti; la necessità di una maggiore quantità di materiali bituminosi in conseguenza della irregolarità della livelletta della soletta e suo svergolamento; il taglio di strutture per ripristino giunti; il taglio soletta per canalizzazione Aem». Le variazioni indicate comportano inoltre lavorazioni non previste e l’impiego di materiali per i quali non risulta fissato il prezzo contrattuale. La giunta comunale ha pertanto deciso di approvare la perizia suppletiva e di variante, la cui redazione è stata promossa dal direttore dei lavori. La giunta ha inoltre approvato i nuovi prezzi inerenti la variazione e relativi a materiali e lavorazioni non previsti nel contratto originario. Si ha così una variazione del quadro economico del progetto esecutivo delle opere in questione che porta l’importo complessivo dell’intervento da 2.075.000 a 2.624.000 euro. La maggior spesa è dunque di 549.500 euro, che trova adeguata copertura finanziaria. I lavori che saranno effettuati non influiranno sulla viabilità.

In Breve

DIES ACADEMICUS ALLA CATTOLICA

SI INAUGURA LA MOSTRA DI PICASSO

CREMONALCUBO 2009 SI PRESENTA

Lunedì 6 aprile alle 10, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona (Palazzo Ghisalberti, via Milano 24), cerimonia del Dies Academicus per l’anno accademico 2008/09, tradizionale momento d’incontro della comunità universitaria con le autorità e i rappresentanti della realtà locale. Il programma: saluti delle autorità. Relazione di Giuseppe Guzzetti, Presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri, su «Fondazioni e promozione della ricerca scientifica: il Progetto Ager». Segue la consegna dei diplomi.

Inaugurazione e presentazione alla stampa, venerdì 3 aprile alle ore 11, de "La Suite 347", mostra delle incisioni di Picasso, presso il Museo Civico (Ala Ponzone). In Italia Suite 347 non è mai stata presentata. Una lacuna che viene colmata dalla città di Cremona che - sino al 28 giugno - espone l’intero ciclo di 347 incisioni, in collaborazione con il comune gemellato di Alaquàs e Fondazione Bancaja. La Fondazione spagnola è proprietaria di una delle rarissime raccolte complete di questa Suite, che è stata recentemente mostrata al pubblico iberico. Prima di questa di Cremona vi erano state esposizioni parziali, a Parigi e a Chicago, in parte riservate ad un pubblico adulto per l’erotismo di alcune immagini come quelle riguardanti i giochi di Raffaello con la bella Fornarina.

Venerdì 3 aprile alle 18,30, presso il golf club «Il Torrazzo» (via Castelleone 101 – Loc. San Predengo, Cremona) presentazione del progetto «CremonalCubo giugno 2009 - uniti contro il cancro», che si prefigge di raccogliere fondi per l’acquisto dello strumento “Pyrosequencing”, macchinario per la determinazione della sensibilità individuale ai singoli chemioterapici con un semplice prelievo di sangue. L’incontro è aperto a tutti coloro che vogliono sostenere l’iniziativa. Aperitivo - happy hour offerto da “Golf il Torrazzo”.

GITA IN BICICLETTA VERSO VILLANOVA Sabato 4 aprile, Appuntamento con la natura e l'aria aperta. La Fiab di Cremona organizza una pedalata (tempo permettendo) in terra piacentina, percorrendo la strada dei ciliegi; verso Soarza e Villanova D’arda. Il ritrovo, è presso piazza Marinai D’Italia (ex Motorizzazione) alle ore 14. E' un percorso facile, di lunghezza media: 45 chilometri complessivamente. Per partecipare telefonare ai seguenti numeri: Luisa (tel. 340 2605736) o Rosa (tel. 0372 35456).

PREMIO IMPRESA DI SUCCESSO E' stato prorogato alle 12 del 17 aprile il termine per la presentazione delle domande relative al Bando «Premio Impresa di successo», promosso dal Comitato Punto Nuova Impresa. Alla prima classificata, tra le imprese “di successo” che abbiano usufruito dei servizi offerti dalla rete regionale degli Sportelli Punto Nuova Impresa, sarà attribuito un premio monetario di 5mila euro. Inoltre, premi aggiuntivi consistenti in un “pacchetto voucher” per l’acquisto di servizi reali del valore economico di 3mila euro per le seconde classificate e di 2mila per le terze.


Cronaca

Venerdì 3 Aprile 2009

Il X° Guastatori di Cremona è pronto per una nuova missione. Saluto ufficiale l'8 aprile

Genieri in partenza per il Libano

E'

tempo di partire per i militari cremonesi. Destinazione: Libano. Così di nuovo i genieri cremonesi della «Col di Lana» sono pronti per una nuova missione in Medio Oriente. I Guastatori del colonnello Giuseppe Poccia partiranno tra pochi giorni, e saranno nuovamente impegnati con la Brigata «Ariete», al comando del generale di brigata Carmelo De Cicco, nell’ambito della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) in Libano. Dopo vari impegni che li hanno visti protagonisti in

Kosovo, Afghanistan ed Iraq, i genieri cremonesi sono ancora una volta chiamati a operare in Libano per fornire il loro contributo nell’ambito della operazione di pace denominata «Leonte» in onore dell’antico nome del fiume Litani (una specie di secondo confine a nord della “blue line” di separazione tra Libano e Israele). Si tratta di un ritorno per

Consegna di onoreficenze

Il 3 aprile alle 11, nella sala consiliare della Provincia di Cremona, il prefetto Tancredi Bruno di Clarafond consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ai questi cittadini cremonesi: commendatore Giovanni Battista Columbro, commendatore Giovanni Rota, ufficiale Ciro Ancorotti, ufficiale Rocco Tatangelo, ufficiale Luigi Salvatore De Carlo, cavaliere Giuseppe Agostinelli, cavaliere Maurizio Bassani, cavaliere Irene Chiesa, cavaliere Giuseppe Ferrari, cavaliere Aldo Fortini, cavaliere Giuseppe Galmozzi, cavaliere Alfio Gruppi, cavaliere Attilio Lottici, cavaliere Ennio

Maiandi, cavaliere Mario Marazzi, cavaliere Oliviero Marin, cavaliere Don Flavio Ernesto Lorenzo Meani, cvaliere Giorgio Merigo, cavaliere Dott. Sergio Minerva, cavaliere Paolo Pasquali, cavaliere Cecilia Maria Pravisani, cavaliere Patrizia Raineri, cavaliere Gennaro Sisca, cavaliere Damores Angelo Valcarenghi. Il riconoscimento riguarda quei cittadini che con il loro impegno nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari hanno conferito particolare lustro alla nazione ed alla comunità provinciale.

Miele italiano: la storia infinita UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI Comitato di Cremona Piazza San Michele, 2 Tel. e Fax: 0372/28370

Ogni tipo di miele "granisce" in modo diverso: quello di medica ricorda il "grana stagionato", mentre quello di sulla sembra una crema bianca e profumata! La caratteristica del miele d'acacia è quella d'essere l'unico che granisce solamente dopo più d'un anno (se purissimo). E' così assai frequente la confusione - e la sofisticazione - che regna sovrana ancor oggi nel comune modo di pensare dei consumatori meno informati! E' interessante sapere che soltanto nel 1982 - con la legge n°753 - viene data una definizione del prodotto: e cioè "per miele s'intende il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o da secrezioni di parti vive delle piante". Purtroppo poi la Ue cambiò tale definizione più volte. In passato il miele godeva di una considerazione particolare, perché si riteneva avesse virtù medicinali: al punto che una sentenza del 1965, emessa dalla Suprema Corte, aveva assolto un apicoltore che

vendeva "miele medicinale" con la motivazione che «il miele è sostanza avente notoriamente qualità ed effetti medicinali». Del resto, nelle notizie di cronaca sull'esistenza di persone ultracentenarie non mancava mai il riferimento ad un'alimentazione a base di miele. E' comunque indiscutibile che il miele sia un prodotto particolarmente genuino se consumato così com'è fatto dalle api… Quanto alle virtù terapeutiche però non si può dire che ne abbia più di qualsiasi altro prodotto naturale: è infatti sostanzialmente un agglomerato di zuccheri, forse più adatto di altri zuccheri per certe patologie, avendo anche una buona dose di quegli oligoelementi indispensabili per far funzionare gli enzimi che sovrintendono alla regolazione ed attivazione dei processi fisiologici dell'organismo! Oggi l'industrializzazione alimentare e l'importazione del miele dall'Argentina e dalla Cina, comporta spesso la commercializzazione di prodotto spesso inaffidabile e vecchio.

I guastatori impegnati in un'azione di bonifica

i guastatori cremonesi, che sono già stati impegnati nella stessa area per 8 mesi dal settembre 2007 al maggio 2008. In tale contesto, infatti l’Italia garantisce un cospicuo contributo di circa 2500 professionisti in divisa, su una presenza complessiva multinazionale di 15.000 uomini, allo scopo di assolvere ai compiti assegnati dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la risoluzione 1701 del 2006 che si propone quale obiettivo quello di creare condizioni idonee per una situazione stabile di pace e sicurezza nell’intera area. Gli uomini e le donne della caserma cremonese dovranno svolgere alcuni compiti di particolare importanza, quali la bonifica di ordigni inesplosi, che poi è la loro specialità primaria, con particolare riferimento alle «Cluster bombs». Un altro compito, non meno importante, sarà per i nostri ragazzi quello di tenere

alcune lezioni nelle scuole locali, per informare i giovani sui pericoli derivanti da questa tipologia di ordigni. Questo tipo di attività potrebbe portare al salvataggio di numerose vite, in quanto spesso la disinformazione è il primo pericolo per i giovani che si trovano in territori minati. Molto importanti saranno poi i lavori di ricostruzione di un territorio devastato da decenni di guerra, quali la realizzazione di strade e la ristrutturazione di scuole ed altri edifici pubblici. La partenza dei Guastatori dell’«Ariete» sarà preceduta da una cerimonia che avrà luogo nella mattinata dell’8 aprile all’interno della caserma «Col di Lana», in occasione della quale il reparto saluterà la cittadinanza e le istituzioni cremonesi che seguono sempre con attenzione e partecipazione i delicati impegni all’estero dei genieri cremonesi.

DALLA PARTE DEI CITTADINI

di Damiano Talamazzini

Responsabile Provinciale Patronato Epaca

Questa rubrica rappresenta un luogo d'incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato Epaca (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio responsabile del Patronato Epaca, i Soci di cooperative anche di fatto, impegnati in modo permanente in attività non manuale di sovrintendenza del lavoro altrui, hanno l’obbligo assicurativo contro gli infortuni sul lavoro solo in caso di sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato con la società? Lettera frmata Tra le persone assicurate contro gli infortuni e le malattie professionali rientrano anche i soci delle cooperative e di ogni altro tipo di società, anche di fatto, comunque denominata, costituita od esercitata, i quali prestino opera manuale, oppure, anche senza partecipare materialmente al lavoro, sovrintendano al lavoro di altri. Il nuovo criterio ha efficacia dal 7/11/08 e non incide sui rapporti assicurativi già aperti sulla base dei criteri precedenti, che continuano pertanto a produrre effetti. Resta fermo l’obbligo assicurativo nel caso di svolgimento da parte del socio di attività manuale, a prescindere dalla natura del rapporto. La nuova interpretazione trova applicazione per le attività: industria, artigianato,

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LA PAROLA ALL'AVVOCATO A cura dell’ Avv. Alessio Romanelli

Inviate i vostri quesiti a: ilpiccolocremona@fastpiu.it La presente rubrica non offre pareri legali ai lettori, ma affronta con spirito divulgativo tematiche di natura giuridica di interesse generale. Per pareri legali su pratiche determinate o casi concreti è necessario rivolgersi ad un avvocato iscritto all'Albo tenuto dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati con sede presso il Palazzo di Giustizia, via dei Tribunali 13, Cremona

"Caro Avvocato, purtroppo le cose con mio marito non vanno molto bene e vorrei chiedere la separazione, ma so che lui non firmerà mai per darmi un assegno per i nostri figli (per me non voglio nulla perché ho il mio lavoro) e quindi dovrei per forza fare la causa, ma ho comunque paura di non prendere niente perché molti dei suoi guadagni non figurano nella denuncia dei redditi. Volevo quindi sapere se è vero che l'importo dell'assegno viene stabilito dal Giudice solo in base alle dichiarazioni dei redditi?" No, la valutazione che il Giudice deve compiere è molto più complessa. Premesso che, salvo diverso accordo delle parti, ciascun genitore deve provvedere al mantenimento dei figli in misura proporzionale al proprio reddito, ai sensi dell'art. 155 cod. civ. il Giudice stabilisce ove necessario la corresponsione di un assegno periodico a carico di un genitore e a favore dell'altro. Per la determinazione dell'importo il Giudice deve considerare: le attuali esigenze del figlio, il tenore di vita goduto dal figlio in costanza di convivenza con i genitori, i tempi di permanenza presso ciascun genitore, le risorse economiche di entrambi i genitori, la valenza economica dei compiti domestici e di cura i ciascun genitore. Venendo in particolare al timore che traspare dalla sua domanda, segnalo che opportunamente la legge prevede che ove le informazioni di carattere economico fornite dai genitori non risultino sufficientemente documentate, il giudice può disporre un accertamento della polizia tributaria sui redditi e sui beni oggetto della contestazione, anche se intestati a soggetti diversi.

"Egregio Avvocato Romanelli, abito in un condominio abbastanza numeroso dove sono frequenti le discussioni in assemblea nascenti da alcuni articoli del regolamento condominiale che qualcuno vorrebbe cambiare e qualcuno no. Domanda: è possibile modificare il regolamento di condominio?" Sì, in linea di massima è sicuramente possibile, ma è bene operare alcune distinzioni, anche perché la materia, pur molto complessa, è oggi da considerarsi stabile a seguito degli ultimi arresti della giurisprudenza di legittimità. Fondamentale è distinguere, all'interno del regolamento condominiale, le clausole aventi natura regolamentare da quelle aventi natura contrattuale. Le prime sono quelle che coinvolgono interessi impersonali della collettività dei condomini, e sono modificabili con le maggioranze previste dall'art. 1136 cod. civ.. Le seconde sono quelle che incidono direttamente sulla sfera dei diritti dei singoli condomini e sono modificabili solo con voto unanime di tutti i condomini. Per la variazione di clausole che si limitano semplicemente a disciplinare l'uso delle cose comuni è sufficiente l'approvazione della modifica con la maggioranza "ordinaria", mentre per la modifica delle clausole limitatrici dei diritti dei condomini sulle proprietà esclusive o comuni (quali ad esempio il divieto di adibire l'immobile a sede di partito politico o gabinetto medico) è necessaria l'unanimità. Determinate disposizioni del regolamento sono poi assolutamente immodificabili in quanto inderogabili per legge ai sensi dell'art. 1138 cod. civ..

Assicurazione contro gli infortuni: quali obblighi per i soci cooperativi?

commercio, servizi, ecc.; è escluso il settore agricolo. Ovviamente, per il socio di società si era posto il problema di come si potesse soddisfare la condizione di lavoro alle dipendenze della società, espressamente richiesta dalla norma affinché si possa configurare l’obbligo assicurativo. L’Inail aveva finora superato tale ostacolo mediante il concetto di dipendenza funzionale; aveva cioè interpretato in maniera estensiva il requisito di attività prestata alle dipendenze e sotto la direzione altrui, ritenendo che risultasse necessaria e sufficiente, al fine di configurare l’obbligo assicurativo per l’attività di sovrintendenza (in virtù della quale il socio si trova esposto abitualmente ad una delle attività rischiose e tutelate previste dall’art. 1 del TUI), “l’esistenza di un rapporto di dipendenza funzionale”, cioè di un “particolare rapporto di collaborazione tecnica fra il socio e la società di appartenenza, finalizzato al conseguimento di un fine produttivo di beni e servizi”, pur in assenza di un rapporto di lavoro subordinato propriamente detto. Recentemente, tuttavia, si è andato consolidando un orientamento giurisprudenziale che ha fornito una diversa interpretazione delle disposizioni in questione, ritenendo, diversamente da quanto affermato dall’INAIL, che la semplice dipendenza funzionale non sia sufficiente a configurare l’obbligo assicurativo: l’opera non manuale presuppone, per la sussistenza dell’obbligo, che sia prestata “alle dipendenze e sotto la direzione altrui”.

Con la nuova circolare l’Inail, prendendo atto di tale nuovo orientamento, ha rivisto la propria posizione in materia di obbligo assicurativo dei soci di società, affermando che: «mentre per il socio impegnato in attività di tipo manuale l'obbligo assicurativo sussiste a prescindere dal fatto che l'attività lavorativa sia prestata in forma subordinata o meno, per i soci che, in modo permanente o avventizio e senza partecipare materialmente al lavoro, sovrintendono a quello di altri, l'obbligo assicurativo sussiste solo nell'ipotesi in cui lo svolgimento di tale attività avvenga in forma subordinata»; pertanto, sono da considerare soggetti all'assicurazione obbligatoria i soci di cooperative e di ogni altro tipo di società, anche di fatto, impegnati in modo permanente o avventizio, in attività non manuale di sovrintendenza, solo a condizione che essi intrattengano un rapporto di lavoro subordinato con la società, in quanto datore di lavoro.

Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un'adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: • CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 • CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 • CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 • SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 • CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811


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Agricoltura

Venerdì 3 Aprile 2009

La Coldiretti approva la scelta di fonti derivate dall'agricoltura, purché non diventino dannose per il territorio

«Sì all'energia dai campi, ma senza penalizzare il made in Italy»

O

k all’energia dai campi, ma con equilibrio e, soprattutto, senza snaturare la vocazione delle imprese agricole e senza sottrarre terreno alle coltivazioni e all’allevamento, basi del

made in Italy agroalimentare: è questa, in sintesi, la posizione espressa da Coldiretti Cremona nell’ambito della discussione apertasi in provincia, in merito alla ricerca di fonti alternative, e soprattutto rinnovabili (agricole e solari), rispetto ai combusti-

bili convenzionali. «Il particolare periodo congiunturale, che vede da una parte incentivi pubblici molto allettanti verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, e dall’altra il valore delle materie prime agricole in discesa continua, sta

MERCATI - SETTIMANA DAL 27/3/2009 AL 2/4/2009 UNITà DI MISURA

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

Tonn.

117,00120,00

135,00140,00

133,00136,00

141,00144,00

Tonn.

121,50122,50

130,00131,00

123,00125,00

131,00132,00

Tonn.

N.q.

352,00354,00

333,00338,00

--

Tonn.

113,0-118,0 N.q.

alla rinfusa

Tonn.

78,0080,00

87,5089,00

88,0090,00

88,0089,00

FIENO maggengo agostano

Tonn.

160,00180,00

N.q 105,0-145,0

--

--

Tonn.

55,0-65,0.

44,00-55,00

--

--

lattonzoli locali

15 kg.

3,590

3,550

N.q.

3,620

SUINI lattonzoli locali

25 kg.

2,620

2,590

N.q.

2,670

SUINI lattonzoli locali

30 kg.

2,470

2,440

N.q.

2,550

SUINI lattonzoli locali

40 kg.

2,020

2,020

N.q.

2,110

Suini da macello

156 kg.

1,105

1,085

1,096

1,053

Suini da macello

176 kg.

1,105

1,085

1,126

1,088

Suini da macello

Oltre 176

1,105

1,010

1,126

1,053

Vacche Frisone 1ª qualità (p.v)

Kg.

2,00-2,40 p. morto

Montichiari peso vivo 0,90-1,15

0,930-1,030

--

Vacche fris. 2ª qualità (p.v)

Kg.

1,75-1,90 p. morto

0,65-0,78

0,620-0,720

--

Manze scottone 24 mesi

Kg.

2,10-2,45 p. morto

1,00-1,18

0,990-1,160

--

Kg.

1,50-2,00

1,50-1,80

1,650-1,950

--

(50-60Kg) pie blue belga

Kg.

3,00-4,95

5,00-5,10

4,850-5,250

--

BURRO pastoriz.

Kg.

1,45-1,50

2,15

1,250

--

PROVOLONE VALPADANA

Kg.

4,80-5,00

4,85-4,95

--

--

PROVOLONE VALPADANA

Kg.

5,05-5,30

5,05-5,25

--

--

Kg.

5,60-5,85

5,60-6,00

5,80-6,00

--

Kg.

5,85-6,00

6,05-6,55

6,20-6,45

--

Kg.

0,285

--

--

--

PRODOTTO FRUMENTO

tenero buono mercantile

GRANOTURCO

ibrido naz. 14% um.

SEMI DI SOIA nazionale

ORZO NAZ.

peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

CRUSCA

PAGLIA

press.rotoballe

SUINI

Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.

Vitelli Baliotti

113,0-120,0- 139,0-144,0 N.q. 128,0-134,0 130,0-135,0 144,0-146,0

fino a tre mesi

oltre tre mesi

GRANA Scelto stag. 9 mesi

GRANA Scelto stag. 12-15 mesi

Latte Spot

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.

creando forte preoccupazione sul territorio. Condizioni concorrenziali anomale, alimentate da grandi progetti di centrali energetiche a biomasse vegetali o di pannelli fotovoltaici, stanno delineando una così rapida conversione da produzioni agroalimentari a produzioni agroenergetiche da far riflettere: c’è un rischio, sempre più evidente, di una massiccia “conversione” dei nostri terreni da colture foraggiere, base della filiera zootecnica, a colture energetiche o a pannelli fotovoltaici per conto terzi» così Mara Malinverno, responsabile del settore ambiente e innovazione di Coldiretti Cremona, riassume la questione. «In un’ottica di sviluppo della filiera agro-energetica siamo favorevoli al biogas a scala aziendale e, soprattutto, alla produzione fotovoltaica applicata ai fabbricati rurali, che sono tanti, e che non inciderebbe minimamente sull’attuale assetto agronomico ed economico cremonese» prosegue la dott.ssa Malinverno. «Quello che non intendiamo correre è il rischio che la nostra agricoltura, da settore trainante dell’economia non solo provinciale, si trasformi in mera fornitrice di materia prima, o di terreni, o di manovalanza spicciola, a grandi realtà che, puntando su megaprogetti di campi fotovoltaici o di centrali a biomasse, snaturerebbero la nostra agricoltura». Coldiretti Cremona sta sollecitando un impegnativo

Mara Malinverno, responsabile di ambiente e innovazione Coldiretti

atto di indirizzo alla Provincia e alla Regione, affinché si possa delineare una prospettiva di equilibrio tra la tutela delle produzioni tipiche locali, e quindi di un territorio vocato e di grande valore agricolo, e la giusta necessità di attivare energie da fonti alternative. Una posizione sostenuta anche da Arnaldo Freri, componente di giunta Coldiretti e presidente dell’Associazione regionale produttori cereali, nel recente incontro svoltosi tra la dirigenza del settore ambiente e settore territorio della Provincia e le organizzazioni agricole. «E’ in questa direzione che la Provincia di Cremona si sta muovendo, con impegno unanime di tutta l’amministrazione, affinché si introducano direttive che leghino i futuri impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili al territorio stesso e alle materie prime disponibili localmente, andando a rivedere il Piano Energetico Provinciale» conferma Mara Malinverno. «Nell’incontro appena

svolto sono state poste le basi per una concreta azione di contenimento e di indirizzo delle sempre più numerose domande di autorizzazione per megacentrali a biomasse vegetali e per megaprogetti di campi fotovoltaici in provincia, che nulla hanno in comune con la nostra agricoltura». «Essere attori di una nuova filiera, a misura aziendale, con impianti energetici diversificati, piccoli e diffusi sul territorio, in equilibrio con le produzioni di qualità note in tutto il mondo, significa essere imprenditori» rimarca Mara Malinverno. «Qualsiasi altra ‘formula’ significa delegare sia la propria azienda che il suo valore aggiunto ad altri». «Riteniamo» è la conclusione «si stia attraversando un momento di grave confusione normativa, in questo ambito, che necessita di una fase di moratoria al fine di calibrare i giusti strumenti di valutazione e di autorizzazione alle centrali, a tutela del territorio e della collettività».


Salute

Venerdì 3 Aprile 2009

GLI ORARI

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 18.00 in orario continuato, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a vnerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Orario: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. FISIOTERAPIA Esclusa la visita specialistica che si prenota presso il CUP-Cassa, le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo C (ala sinistra), monoblocco ospedaliero. Orario: lunedì dalle 08.00 alle 14.00; da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Tel: 0372 405346 per informazioni. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Dove: Medicina del Lavoro, padiglione 10 Impegnativa del medico curante. Allergologia per sospetti professionali Tel. 0372 408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 13.00; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia dalle 09.00 alle 13.00 da lunedì a venerdì. Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Spe-

cialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. SERVIZIO DIETETICO valutazioni e controlli nutrizionali La prima visita si prenota al CUP. Dove: piano 4, ala sinistra. Orario: da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00. Telefono: le prenotazioni per il controllo nutrizionale può essere effettuata telefonicamente da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 15.30 ai numeri 0372 405732, 0372 405634, 0372 405631. centro prelievi LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.00 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle ore 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando al 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00; oppure personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, - Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: piano Rialzato, ala sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248 TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione pu essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

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L'Ospedale di Cremona tra i promotori della mostra. In arrivo nuovi acquisti di apparecchiature e macchinari ad alta tecnologia

Tecnologie ospedaliere in fiera

L

di Laura Bosio

a salute passa anche dalla tecnologia. Le nuove frontiere tecnologiche hanno infatti permesso netti miglioramenti nella cura e nella diagnosi di numerose patologie. Ed è l'ospedale di Cremona a farsi promotore del Tgo, la Mostra Convegno dedicata alla tecnologia e alla gestione ospedaliera, in svolgimento in questi giorni presso CremonaFiere (dal 2 al 4 aprile). Si tratta di un'iniziativa che rappresenta una novità assoluta in campo fieristico nel settore della sanità: per la prima volta un programma convegnistico di altissimo livello viene affiancato ad un’esposizione che presenta le più moderne tecnologie e attrezzature in ambito ospedaliero. Una formula nuova anche perché coinvolge tutte le diverse professionalità della filiera della salute. Tgo è il più importante appuntamento italiano per il confronto aperto tra gli operatori del settore e punta con decisione a proporre un nuovo modello di ospedale, sempre più integrato e sempre più rivolto all’efficienza delle strutture e al miglioramento dei servizi al cittadino. «L’acquisizione di nuove strumentazioni è indispensabile per restare al passo coi tempi ed implementare il profilo qualitativo del servizio sanitario» spiega Piergiorgio Spaggiari, direttore generale dell'Ospedale Maggiore di Cremona.

Pier Giorgio Spaggiari, direttore generale dell'Ospedale di Cremona

«Nell’ambito della composita realtà ospedaliera l’aggiornamento e il rinnovamento si traducono in una sempre più stretta collaborazione tra ingegneria clinica, direzione strategica e singoli specialisti. L’acquisizione di attrezzature all’avanguardia non è però sufficiente: l’idea che sto cavalcando già da qualche tempo è l’instaurazione di una sorta di gentlement’s agreement tra le ditte produttrici di tecnologie e la dirigenza ospedaliera così da attuare un piano sinergico di sviluppo, perfezionamento e manutenzione dei macchinari». Gli avanzamenti delle tecnologie sono importanti per tutti i livelli del sistema sanitario: dagli esami diagnostici per le comuni patologie, ai nuovi farmaci oncologici, ai nuovi vaccini, ai cateteri per gli interventi sulle arterie coronarie, alle grandi apparecchiature radiologiche o anche alle soluzioni di telesorveglianza e telemedici-

na. In realtà tutti gli ambiti sanitari (prevenzione, diagnosi, terapia, riabilitazione) sono influenzati dallo sviluppo tecnologico e questo è un gran bene, anche se comporta la necessità di scegliere oculatamente ed usare in modo appropriato le novità. L’intenzione dell'Ospedale di Cremona è quella di coniugare lo sviluppo tecnologico con l’ottimizzazione dei servizi ospedalieri in un’ottica di risparmio di risorse. «La rapida evoluzione a cui stiamo andando incontro assicura una sostanziale riduzione dei costi» prosegue Spaggiari. «Difficile, però, stilare sin da ora un bilancio, seppure sommario. Sotto la mia gestione l’azienda ospedaliera di Cremona ha ad oggi investito 4 milioni e mezzo di euro per la realizzazione di nove sale operatorie ad altissimo contenuto tecnologico e per l’acquisizione di nuove apparecchiature» Si tratta, in particolare, di

Tac a 64 strati, nuove diagnostiche radiologiche digitali per l’ospedale Oglio Po, otto nuove strumentazioni avanzate per gastrocolonscopia, modifiche tecnologiche degli acceleratori lineari, e nuova gamma camera per l’unità operativa di radioterapia di Cremona. «Nei nostri piani, però, c’è un ulteriore investimento di 5 milioni di euro per l’introduzione a Cremona di una nuova Tac ad almeno 128 strati, di una macchina da 3 Tesla per la risonanza magnetica, di un neuronavigatore di ultima generazione per la Neurochirurgia e, possibilmente, una nuova apparecchiatura d’avanguardia per la Radioterapia di Cremona» conclude Spaggiari. «A dispetto della congiuntura economica sfavorevole per gli investimenti, l’oculata gestione pianificata del bilancio, ci permetterà comunque di acquistare le tecnologie sopra menzionate».

Doccia microionizzata per l'apparato respiratorio

Da lunedì 30 marzo è possibile effettuare, presso l’ambulatorio di terapia inalatoria del presidio specialistico di viale Trento Trieste, l’erogazione di prestazioni di doccia micronizzata. Metodica di recente concezione, la doccia nasale micronizzata è indicata in tutte quelle patologie delle prime vie aeree (naso, seni paranasali, rinofaringe, tuba di Eustachio), caratterizzate dalla presenza di abbondanti

secrezioni catarrali e mucopurulente nonché di formazioni crostose. La doccia micronizzata svolge due azioni fondamentali: produce un'abbondante nebbia costituita da grosse particelle acquose (ca 20 micron di diametro) che deterge delicatamente le cavità nasali e i distretti circostanti; sviluppa una pressione positiva che consente alle particelle sia di penetrare in distretti non facilmente raggiun-

gibili (seni paranasali e tube di Eustachio), sia di favorire il distacco delle secrezioni dalle mucose. Per usufruire di questa nuova prestazione non è necessaria la prenotazione, ma basta recarsi, con l’impegnativa del medico curante, all’ambulatorio di Terapia Inalatoria (piano seminterrato). L’ambulatorio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30 (per informazioni 0372 405878).


Lettere & Opinioni Lettera della settimana

Non dimenticate l'agricoltura che rispetta la natura

Egregio direttore, La Condotta del Cremonese di Slow Food rivolge ai Rappresentanti del governo locale e alle forze politiche impegnate nella difesa dell’economia del territorio un appello perché – nella contingente situazione economica – non sia dimenticata quella parte del mondo agricolo che lavora nel rispetto delle buone pratiche in armonia col metabolismo della terra usando le risorse naturali senza depredarle. Il cibo e l’agricoltura non sono settori produttivi come gli altri ; non danno semplici oggetti di consumo . Il cibo e l’agricoltura sono i fondamenti della nostra

canile

Non si può comunicare con chi non vuole ascoltare Gentile Direttore, oggi ci siamo arresi .Non si può comunicare con chi non vuole ascoltarti e non vuol vedere! Ebbene dobbiamo ammetterlo, oggi 30 marzo in consiglio Comunale eravamo un piccolo gruppo perchè altri lo avevano capito prima, era tempo perso! [...] Ma l'ennesimo tentativo andava fatto, per questo abbiamo assistito ad una farsa: l'assessore Dal Conte che tranquillizzava su come tutto andasse bene, consiglieri che giuravano di essere entrati al canile e di non essersi accorti di nulla, [...] Abbiamo assistito a dei giochi politici senza capirne il perchè. Si, perchè di soli giochi si è parlato: a nessuno interessava veramente del canile. [...] A noi, liberi cittadini che crediamo ancora nella giustizia, e condividiamo il diritto alla vita per chi voce non aveva, non rimane che rivolgersi alla Magistratura, con una mon-

identità fatta di luoghi , cultura e diversità e possono rappresentare l’esempio di una produzione sostenibile, radicata nel territorio e costruire al contempo altre fonti di reddito come il turismo enogastronomico . La Condotta del Cremonese , a nome dei propri iscritti, chiede dunque al Presidente della Provincia , al Consiglio Provinciale , ai Sindaci dei Comuni , alle Istituzioni locali di impegnarsi a sostenere – con interventi ed investimenti a favore dell’agroecologia – le economie locali anche tramite il sostegno a nuove forme di distribuzione come i mercati di prossimità ; di farne la bandiera di una rinascita culturale e produttiva fondata sulle specificità e sulla pluralità ; chiede siano valorizzati e sostenuti gli agricoltori , gli allevatori e trasformatori che – come afferma il Ministro Zaia - guardano al futuro forti della propria identità fondata su un patrimonio di biodiversità , sapori , saperi e giustizia sociale.

tagna di fatti, di perchè, e percome. Vedremo se continueranno a chiudere gli occhi! Lega Nazionale Per la difesa del Cane per Cremona * riforme

Il ministero dell'istruzione dichiara guerra alla scuola Egregio direttore, è un vero bollettino di guerra. La guerra dichiarata dal Ministero dell’istruzione alla scuola pubblica italiana con tagli intollerabili che la metteranno definitivamente in ginocchio. Quarantaduemila insegnanti in meno nel prossimo anno scolastico in presenza dello stesso numero di studenti. Guida la macabra classifica la Campania (-5.600), seguono: Sicilia (-5020) e Lombardia (-3999). In Toscana siamo a +4.000 studenti e -1500 insegnanti, in Emilia Romagna +6.000 studenti e -1360 insegnanti. In Basilicata si taglia il 10% degli insegnanti. In Lombardia il 10% degli insegnanti della Media. Il 40% dei tagli è effet-

Non è con la cieca crescita dei consumi o della produzione che si esce dalla crisi ma con una gestione più attenta , umana e sostenibile delle straordinarie risorse naturali ed agricole del nostro paese e del nostro territorio. Gli agricoltori di piccola e media scala ed i consumatori stanno costruendo un nuovo sistema alimentare che potrà essere il modello di una nuova rivoluzione industriale basata sul riuso , il risparmio , il riciclo , il rispetto dell’ambiente e le energie rinnovabili. Il cibo buono perché piacevole , pulito perché sostenibile e giusto perché rispetta il lavoro del produttore e le tasche dei cittadini deve essere al centro dell’attenzione politica : è una risorsa di grande rilevanza , anche in termini economici; può creare futuro e benessere insegnando lo stile di un nuovo umanesimo e costruire le condizioni per una vita più gratificante per tutti . Claudio Rambelli La Condotta del Cremonese

tuato nel Mezzogiorno. Un’azione devastante contro tutta la scuola pubblica e che penalizza in modo inaccettabile le parti più in difficoltà del Paese. Mentre il governo italiano, in presenza della crisi, riduce del 20% le risorse per scuola, Università e Ricerca gli altri paesi avanzati le aumentano, gli Usa in poche settimane hanno deciso di raddoppiarle. . Questi tagli significheranno meno ore di scuola per tutti, meno italiano e zero tempo prolungato nella scuola Media, impossibilità di garantire 30 ore di scuola settimanali ai trecentomila bambini iscritti alla 1^ Elementare, classi più numerose, tempo pieno non assicurato… Un colpo terribile verso lo smantellamento della scuola pubblica ribadito dai programmi del governo che vorrebbe effettuare tagli ancor più pesanti nei prossimi 2 anni. La Repubblica non può abdicare a quello che la Costituzione le assegna come compito fondamentale: garantire a tutti un adeguato grado di istruzione. Con questi tagli la Costituzione verrà sovvertita, si determinerà una vera emergenza nazio-

La casa si allarga, ma perde valore Si è rischiato un forte conflitto tra stato e autonomie, ma infine, dopo una lunga trattativa, cavillosa sul piano tecnico e assai ostica sul quello politico, il varo del piano casa sembra ormai imminente. Il decreto dovrebbe limitarsi alla sola definizione delle norme quadro, all’interno delle quali le singole regioni dovranno poi legiferare entro 90 giorni, dopo i quali scatterebbe un commissariamento affidato al Presidente regionale. Gli ampliamenti saranno consentiti entro il 20% e solo alle strutture residenziali fino a 1000 metri cubi, se però la casa è demolita e ricostruita con materiali ecocompatibili e con criteri di risparmio energetico, l’ampliamento consentito è del 35%. Scongiurata la minaccia di una mostruosa liberalizzazione della cementificazione contenuta nel precedente testo del Gover-

no, il risultato di questa trattativa può essere considerato soddisfacente perché recepisce gran parte delle obiezioni avanzate da Partito Democratico. La ferma azione di denuncia del PD e la determinazione con cui le Regioni hanno rivendicato il proprio ruolo in materia di politiche della casa, ha costretto il Governo a correggere la rotta. Ma lo Show Premier perde il pelo ma non il vizio e non rinuncia neanche stavolta all’ennesimo annuncio populista. Il suo motto è: “ un annuncio al giorno leva la crisi di torno”, così eccolo fanfaronare di una “new town” in ogni capoluogo di provincia, e, da buon vecchio palazzinaro, già gli luccicano gli occhi pensando a tante fantasmagoriche piccole Milano 2. Lungi anni luce dal suo orizzonte l’avvio di un vero piano casa, imbastito con soldi veri e non fasulli, in

favore di un’edilizia popolare che venga incontro alle esigenze abitative delle fasce più deboli della popolazione, di quei tanti che una villa da ampliare non ce l’hanno. Tornando all’accordo appena concluso, una questione resta aperta: tutti concordano che per rilanciare l’economia, l’edilizia può svolgere un ruolo molto importante, infatti si danno per scontati gli effetti positivi sull'economia, che nel breve periodo ci sarebbero davvero: il piano farebbe aumentare il Pil dell'1,4 per cento. Ma nel medio periodo? I benefici potrebbero essere annullati da un calo dei consumi dovuto alla diminuzione della ricchezza delle famiglie. Inoltre con la rimozione dei vincoli amministrativi crescerebbe l'offerta delle case e scenderebbe di conseguenza il loro prezzo. Annamaria Abbate segretario cittadino

nale che rischia di affondare il Paese nella crisi economica e nell’arretratezza, di esasperare le diseguaglianze più inaccettabili, di creare la società dell’ignoranza. Queste scelte del governo determinano una vera emergenza nazionale, bisogna fermarli, mobilitandosi nelle scuole, nelle università e nel Paese. Ci rivolgiamo alle opposizioni parlamentari perché dal Parlamento facciano giungere il più forte grido di allarme chiedendo finalmente una riunione straordinaria della Camere con all’ordine del giorno il diritto inalienabile all’istruzione e al sapere come diritto al futuro delle giovani generazioni e di tutto il Paese. Comunisti italiani Cremona * polemica

Il Patto di stabilità blocca l'attività di molti comuni Caro direttore, uno stato di cose assai pesante, al limite dell’assurdo, per molti Comuni, con diretta ricaduta sul mondo delle piccole imprese e cooperative fornitrici di lavori e servizi, è stato al centro di un incontro tenuto a Milano Venerdi 27 dai regionali di Lega Autonomie di Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Tra i relatori anche il Sindaco di Cremona GianCarlo Corada (che ha ripreso la proposta di iniziare il federalismo fiscale sostituendo trasferimenti dallo Stato con quote delle imposte da lasciare ai Comuni). Tema centrale: un patto di stabilità rigido ed interpretazioni ministeriali di norme dello stesso ancora più rigide stanno impedendo anche a quei Comuni che ne avrebbero disponibilità (tra questi Cremona, Castelverde e molti altri) sia di pagare imprese per lavori e forniture di servizi già effettuati che di avviare lavori anche urgenti già cantierabili. Ed è ostacolata anche la possibilità di utilizzare fondi derivabili da possibili ed opportune alienazioni. Questo mentre la crisi in atto richiederebbe esattamente il contrario. Ed infatti in Europa i governi di Spagna, Francia e Germania favoriscono proprio gli Enti locali a mettere in campo in tempi rapidi investimenti ed attività che contrastino la crisi. La questione è di primaria grandezza sia per la grande consistenza

che ha questa partita sia perchè i Comuni che non possono pagare (molto oltre i “soliti” tempi lunghi) riducono molte imprese a situazioni insostenibili. La proposta urgente e temporanea di Lega Autonomie (ed Anci) è quella di permettere per il 2009 e 2010 a questi Comuni (senza sanatorie generalizzate ma a chi è stato “virtuoso”) di derogare dalle citate clausole del patto di stabilità e di utilizzare a pieno e tempestivamente le risorse di cui possono disporre per contribuire a dare un pò di ossigeno, facendo opere e servizi utili, ad economie locali boccheggianti. Altri temi trattati hanno riguardato l’intervento sociale che i Comuni devono essere in grado di effettuare a fronte di famiglie che cadono in situazioni molto gravi. Insomma il famoso federalismo di cui tanto si parla bisogna cominciare ad attuarlo, pur gradualmente, cominciando a dare poteri e possibilità agli autogoverni regionali e locali, specie in una emergenza come quella odierna che veramente lo richiede. Giuseppe Azzoni Italo Feraboli Lega Autonomie locali Cremona * amministrative

Pdl: non sanno neppure scegliere il proprio candidato Signor Direttore, quando finirà questa barzelletta? Chi sarà i candidato sindaco della destra cremonese? Il medico o lo sportivo? Mah... non si sa! Quello che sappiamo é che avevano giurato e spergiurato che lo avrebbero deciso qui a Cremona, entro Natale 2008. Siamo a Pasqua 2009 ed oramai é chiaro che a Cremona non decideranno un bel nulla. La gente normale si chiede: ma cosa c'é di così difficile? Se le difficoltà sono così enormi, chissà quali sono le differenze tra i due candidati. Ed invece in questi lunghi mesi di nulla, i giornali hanno speso chilometri di inchiostro, ma non sono riusciti a spiegare i motivi delle difficoltà e tantomeno in cosa consistono le differenze tra i due. Non un accenno di programma, non una proposta, non un'idea su come avrebbero in mente di governare Cremona. Ma se una "classe dirigente locale" (sic!) non é nemmeno in grado di scegliere il proprio candidato sindaco, con che faccia pretende di chie-

Il mondo consuma più risorse di quanto la natura riesca a rigenerare Sei miliardi e mezzo di abitanti del nostro pianeta stanno consumando le risorse fondamentali più in fretta di quanto la natura riesca a rigenerarle. Stiamo mettendo il sistema troppo sotto pressione. Cominciamo e vaderne i primi segnali nell'economia. In modo particolarmente drammatico nell'aumento dei prezzi del cibo. Il problema di base è che la produzione mondiale è crollata sotto il livello del consumo sette anni su otto. Stiamo finendo le scorte. Il prezzo della pasta, del latte, della carne e del formaggio è raddoppiato Questo è il principalesingolo indicatore del guaio in cui ci troviamo. E' il risultato della crescente conversionedei terreni ad usi non agricoli. Ma anche della costruzione eccessiva di strade e case, capannoni. Dell'eccessivo pompaggio di acqua e lo smodato consumo di risorse. Già assistiamo a rivolte sociali in molti Paesi in risposta a questa crescita del costo della vita. Se i prezzi continuano ad aumentare, vedremo ancora più Stati entrare in crisi. I Paesi che importano grano avranno difficoltà a rifornire la loro popolazione. La questione ambientale è ogni anno più urgente. Il fattore tempo sta diventando la risorsa più scarsa. La natura ha stabilito soglie e

scadenze. Ma noi non possiamo vedere l'orologio. Così non sappiamo quanto tempo ci è rimasto. E' in corso una gara tra il punto critico politico e quello naturale. Ovvero : l'inquinamento e la deforestazione arriveranno prima delle risposte che timidamente stiamo accennando? Abbiamo molte emergenze da affrontare e tutto sta accadendo molto più velocemente di quanto sia stato previsto. Stiamo assistendo a sconvolgimenti climatici di cui è difficile immaginare le conseguenze. I ghiacciai stanno scomparendo e addirittura l'Artico potrebbe svanire completamente nel periodo estivo. Nessuno sa con certezza quando. Agire in fretta prima che il tempo a nostra disposizione finisca. Perchè in gioco non c'è solo la salute del pianeta Terra ma l'intera civiltà uman . Ognuno di noi è chiamato a rispondere all'appello per la salvezza della Natura e della Vita. Partendo dalle piccole azioni quotidiane, alle scelte di futuro per i figli e i nipoti, alle scelte politiche di lungo termine. Forse è il momento, nella crisi , di alzare lo sguardo dagli interessi ristretti, verso scelte lungimiranti che ci garantiscano sviluppo vero, sano e duraturo , con posti di lavoro innovativi e radicati. Matteo Lodi


Venerdì 3 Aprile 2009

www.aclicremona.it [segue dal numero precedente] Prestigio della Chiesa è sapere che i poveri la sentono come cosa loro, vivere una dimensione sulla terra chiamando tutti, anche i ricchi, a convertirsi ed a salvarsi, partendo dal mondo dei poveri, perché essi solo sono beati. Voglio felicitarmi con immensa gioia e gratitudine con i sacerdoti; nella misura in cui sono impegnati con i poveri, vengono diffamati, nella misura in cui sono compromessi con la miseria del popolo, sono calunniati. Voglio rallegrarmi con i religiosi e le religiose compromessi con questo popolo fino all’eroismo di

Oscar Romero una figura attuale

soffrire con esso; con le comunità cristiane, con i catechisti che, mentre i codardi fuggono, rimangono al loro posto. Com’è triste l’adulazione del mondo! Se i cristiani che soffrono la calunnia e la persecuzione volessero star bene, sarebbe loro molto facile tradire il cristianesimo e vivere prostrati davanti al denaro come fanno coloro che vivono agiatamente in questo mondo.” Emergono da queste parole le dimensioni più autentiche dell’azione pastorale di Romero. Egli era Pastore premuroso che donava i misteri di Cristo senza mai dimenticare la sofferenza del suo popolo. Divenne così profeta che

dere la fiducia dei cremonesi per governare la città nei prossimi 5 anni?! Maria Denti Cremona * governo

Gli Italiani danno credito ad un miliardario teleimbonitore Egregio direttore, tempo fa, fantasticando, vedevo gli italiani che, dopo aver raggiunto pacificamente Roma (da non confondersi con la marcia di Mussoliniana memoria) e dopo aver cortesemente invitato i ministri a lasciare i loro scranni li informavano che per campare d’ora in poi avrebbero dovuto lavorare, verificando così sulla propria pelle come sia “facile“ in tempo di crisi trovarsi un lavoro. Dopo di che immaginavo di affidare il Parlamento a ministri presi in prestito da altri Paesi. In questi giorni però, proprio a causa di ciò che sta avvenendo in alcuni di questi Paesi, ho iniziato a vedere le cose in modo diverso. Ho pensato che se è vero che un popolo ha il governo che si merita, il problema da risolvere allora era un altro e forse occorreva che fosse la gente di quei Paesi ad essere presa in “leasing” così da formare un Popolo nuovo capace di darsi finalmente dei governi autorevoli. In Francia Sarkozy, incalzato dalla gente, davanti alla crisi e alle fabbriche che chiudono è stato costretto a prendere seri provvedimenti nei confronti dei manager e dei loro bonus miliardari e la stessa cosa sta accadendo nell’America di Obama dopo il disastro planetario provocato dall’America

denuncia l’idolatria del denaro, difensore dei diritti umani in nome del Vangelo, l’annunciatore di una fede che guarda al cielo ma non dimentica la terra, anzi si inserisce nella storia per umanizzarla, combattendo le ingiustizie e le discriminazioni che la segnano a motivo dell’egoismo di pochi che sfruttano la maggioranza dell’umanità. Per questi motivi il messaggio ecclesiale e sociale di Romero è ancora vivo e la sua figura amata in Amercia Latina e in tutto il mondo. A ragione il teologo salvadoregno J. Sobrino, nel caso di Romero, parla di un martirio che non è solo radicato nell’odio della fe-

dell’amico George. Mentre in altri Paesi, di fronte alla perdita di posti di lavoro la gente si sta ribellando, l’Italia continua a dare credito ad un miliardario teleimbonitore che usa ogni mezzo, dalla strumentalizzazione di un dramma come il caso Englaro ai costanti attacchi verso la Costituzione e il Presidente Napolitano, per distogliere l’attenzione degli italiani dall’assenza del Governo di fronte alla crisi economica. La cosa che più mi disorienta è il constatare come con i suoi soldi e il monopolio dell’informazione, dopo essersi procurato una maggioranza docile ad ogni suo volere, il miliardario in questione sia riuscito anche ad assoggettare la maggioranza degli italiani che, a mio avviso, purtroppo non hanno perso l’abitudine di genuflettersi davanti all’uomo forte di turno. Spero che al risveglio dalla narcosi collettiva, ancora una volta non debba essere la Democrazia la prima cosa che con urgenza saremo costretti a chiedere in “ leasing “. Rosa Maria Marchesi Cremona * cultura

Cantiere Futurista? Solo una manifestazione culturale Stimato Direttore, mi aggancio agli strascichi polemici legati al "Cantiere Futurista" e quindi al Cafè Letterario, location principale degli avvenimenti. Vista la mia età, in fascia seconda avanzata, devo ammettere che del futurismo non ne sapevo un granchè; ai miei tempi a scuola era tabù parlare di certi argomenti pur

de, come classicamente lo si definisce, ma anche nell’odio per la giustizia. Chi l’ha ucciso non desiderava realizzare la fraternità e solidarietà che egli, Vescovo dei poveri, annunciava come indispensabile per autenticare la fede nella storia. Egli è divenuto l’emblema di tutti i martiri che sotto ogni dittatura, annunciano la verità, la libertà e la giustizia che provengono dalla Parola di Dio ma che toccano e trasformano le relazioni sociali, politiche ed economiche, anticipando così, nella realtà, seppur in modo imperfetto, il Regno di Dio annunciato da Gesù. don Antonio Agnelli

se artistici per il connubbio (azzardato) legato al periodo storico. Mosso da curiosità mi sono recato alla serata di sabato, quella che, a occhio, mi sembrava la più formativa. Al tempo memore, però, di alcuni articoli di giornale che avanzavano spauracchi neofascisti.[...] Cautamente sono arrivato al luogo dell'avvenimento, che fra l'altro ho scoperto grazie a questa iniziativa, e ho cercato di evitare la banda schiamazzante che professavano i quotidiani lungi onestamente da essere scambiato per questi. La mia sorpresa è stata contraria, i baldanzosi e sovra agitati urlatori con schiuma alla bocca erano gli stessi "profeti" dei centri sociali e da qui desumo che tutto lo spiegamento di forze dell'ordine non ci sarebbe stato se questi giovani che probabilmente non sanno niente di arte non avvessero innestato micce da odio stile anni di piombo. Comunque all'interno, un già apprezzato Beppe Arena unisce le sue forze teatrali al discorso, fondamentale, del Conte Radini, ed un eccentrico artista, mi pare marchigiano chiude con un cabaret futurista, a dire il vero con qualche inluenza Dada. Da parte mia solo applausi al Cantiere, ai tanti sponsor che, leggendo il manifesto li hanno aiutati ed alle nostre istituzioni. Applausi contrari a chi cerca zizzania approfittando di un qualcosa che era solo una manifestazione artistica poichè penso che questi "al lupo, al lupo" abbiano inciso su una più alta presenza di pubblico. R.F. Cremona

la scuola al centro del mirino La politica di Berlusconi non si limita alle provocazioni contro i disoccupati ("che lavorino di più"), ai congressi affollati di comparse, alle pagliacciate degli inni ("Per fortuna che Silvio c'è"), ai governi con le veline dell'azienda che diventano ministri. I l Popolo delle Libertà (più la Lega) vanno ben oltre la fiction dell'uomo in cerone. Quello che opera ogni giorno, tra gaffe e battute razziste, è un governo padronale. Il suo scopo è far pagare la crisi del capitalismo ai lavoratori, facendo gli interessi di banchieri e industriali. Tra gli obiettivi del governo c'è quel che resta dei servizi sociali dopo anni di tagli operati in sintonia da governi e giunte di centrodestra e centrosinistra. La Scuola è al centro del mirino. La Scuola pubblica è sotto attacco non per l'incompetenza della ministra dell'Istruzione (quella Gelmini che non sa accentare le parole): si tratta di un piano per sottrarre risorse all'Istruzione e rigirarle ai padroni. Prevede il licenziamento di 130 mila lavoratori. A farne le spese

saranno decine di migliaia di precari ma anche insegnanti di ruolo che dopo anni di lavoro dovranno completare l'orario in altri istituti o in altre materie. Si eleverà il numero degli alunni per classe (un sogno già accarezzato da Fioroni del Pd); si lasceranno cadere (sulla testa dei ragazzi) edifici fatiscenti. Nel frattempo, visto che la gran parte delle scuole è indebitata, i supplenti non vengono pagati. Mentre i tagli all'Università provocheranno, già dal 2010, la chiusura di atenei e l'innalzamento delle tasse (con ulteriore aggravio per le famiglie di lavoratori). Questo almeno è il progetto di Silvio, che sicuramente "c'è" come da inno ma certo non per la fortuna di studenti e insegnanti. Per realizzare questo attacco dovranno però stroncare il movimento di studenti e insegnanti che, nonostante la sordina posta dai mass media, continuano a resistere. Francesco Ricci (portavoce nazionale Pdac)

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Troppi improvvisati paladini del nuovo Sta iniziando la campagna elettorale, ma in città iniziano le prime uscite pubbliche, tra le quali si notano tentativi improvvisati di autonominarsi paladini del nuovo che avanza, partiti che tengono il piede in due scarpe e amministratori uscenti che vogliono far credere di essere ancora in grado di governare. Il primo capitolo è dedicato alla lista Gente Nuova, lo dice il nome, si pone equidistante dai partiti e dalle ideologie, ma il dubbio è che così facendo non vi sia chiarezza e ci si domanda se il principio che seguiranno sarà quindi quello del "se va bene a me allora è cosa giusta". Ma siccome ognuno di noi ragiona diversamente, invitiamo a diffidare da chi non ha una linea chiara ed identificabile. Il secondo capitolo, quello delle liste che prima sono in appoggio a un candidato, poi si smarcano, poi raccolgono partitini estremamente diversi tra loro col solo scopo di fare numero, si commentano da sole. Poi c'è il capitolo degli amministratori uscenti, quel PD che scherza dicendo "noi Corada e Torchio, loro chiedere ad Arcore". Costoro sono

ancora convinti che il "marchio" Corada e Torchio sia forte e vincente. Talmente convinti che qualche mese fa volevano mandare Corada in soffitta e sostituirlo con Beluzzi. Poi è successo che la base non stava coi vertici, che Corada ha ritrovato per un attimo l'energia che fino ad allora non aveva mai sospettato di avere, e ora si spaccia per decisione condivisa quella di schierare Corada. L'alternativa è la Lega e il PDL, forti di una classe dirigente seria, giovane, preparata e determinata a migliorare la città e la provincia che amiamo. La Lega ha dimostrato coi fatti che nelle città nelle quali amministra, vedi Treviso e Verona ad esempio, i risultati sono concreti, la qualità della vita decisamente migliorata, la pulizia e il decoro sono l'arma vincente, il rispetto delle regole per un'integrazione giusta, non l'integrazione al contrario che i cremonesi devono subire adattandosi agli altri. Questo offriamo e questo sappiamo mantenere, diffidate dalle bugie e dalle minestre riscaldate. Giacomo Zaffanella consigliere comunale Lega Nord

Quando dalla rete si va al business

Annunciata anche una agenzia pubblicitaria l'operazione che potrà avere qualche speranza di sopravvivenza solo se, per garantire una adeguata raccolta pubblicitaria, ci sarà la spinta degli enti pubblici che vi partecipano, Raccolta praticamente impossibile, altrimenti, sul nostro territorio. (da www.civescremona.org) La notizia da cui partiamo è una lettera inviata agli operatori commerciali dal presidente di Net People, Eduardo Poles, con cui comunica la nascita del nuovo portale e-cremonaweb.it, frutto della fusione tra l’originario portale “pubblico” gestito da Net People e il portale commerciale gestito dalla società Cremona Web. In un nostro articolo del 17 febbraio (Quella rete che tutti avvolge) abbiamo sollevato diversi interrogativi su questa operazione. Scrivemmo allora: «Con i soldi dell’Aem, cioè del Comune, cioè di tutti, si costituisce una società di scopo assieme a un privato (Cassa Padana) per gestire un portale definito pubblico, poi ci si accorda con un imprenditore privato (Cremona Web) per gestire un portale che “dovrà aggregare tutte le realtà cremonesi”. Ora la lettera di Poles fornisce i dettagli dell’operazione. E CremonaWeb.it, «con i suoi 6 milioni di contatti (dichiarati) sarà un ottimo veicolo pubblicitario». L’iniziati-

va assume dunque uno scopo strettamente commerciale che mal si concilia - a nostro parere - con la natura sostanzialmente pubblica delle società protagoniste (Aem; Aemcom, Net People). Dalla realizzazione - meritevole - di una rete in fibra ottica si è passati alla gestione diretta del servizio telefonico, poi alla gestione di portali web, infine allo sviluppo commerciale del portale, comprensivo di giornalisti e cameramen, con un intreccio di privato e di pubblico, di politico e di istituzionale che contrasta con la funzione di sussidio che le istituzioni pubbliche dovrebbero avere nei confronti dei privati. Fin qui la notizia pubblicata da www. civescremona.org. Un nostro commento a questa notizia è che, come ha ben evidenziato anche il Vascello, c'è purtroppo da dire che «in considerazione delle opportunità che vengono preannunciate dal creatore di questo sito: per sostenere redazione, giornalisti, operatori e tecnici (tutti a contratto, vogliamo sperare) occorrerebbero risorse pubblicitarie assolutamente irraggiungibili al momento attuale sul mercato cremonese. Nonostante i... sei milioni di contatti! Ecco quindi l'aspetto più inquietante di questo matrimonio. Il nuovo portale potrà sopravvivere solo se potrà raggiungere i clienti raccomandati dagli enti pubblici. Giuseppe Trespidi

Il Testamento biologico e gli Enti Locali La legge sul testamento biologico approvata al senato che calpesta la libertà e i diritti, pone pesantemente il tema della laicità dello Stato. L’Associazione per La Sinistra ritiene indegno di un Paese democratico moderno una legislazione che impedisce ai cittadini di scegliere il proprio destino qualora si verificassero casi simili a quello di Eluana Englaro. Il governo Berlusconi ha scelto di sposare in toto le volontà dell’ala più cupa e retrograda della chiesa, e a tutto questo bisogna opporsi perché accettare una legge simile vuol dire dare l’avvio alla messa in discussione di tutti i diritti di

libertà conquistati in Italia negli ultimi 30 anni. Visto che a livello parlamentare sembra impossibile combattere questa tendenza, oltre allo stimolare l’indignazione pubblica con campagne di sensibilizzazione su questi temi, occorre agire sulle componenti dello Stato più facilmente raggiungibili, gli Enti Locali. Questi ultimi pur non avendo competenze dirette su questi temi hanno però il potere di dar vita ad iniziative che contrastino queste leggi liberticide e vadano incontro ai cittadini; se i Comuni e le Provincie istituissero registri per raccogliere i testamenti biologici dei propri cittadini al

fine di tentare almeno in ambito locale di tutelarne le volontà, se adottassero insomma forti iniziative in controtendenza rispetto a quelle assunte dal governo, aiuterebbero sicuramente a far si che il parlamento e il governo siano costretti a ritornare sulle decisioni fin qui prese. Dato l’approssimarsi delle prossime elezioni amministrative l’Associazione per La Sinistra farà in modo che anche qui in Provincia di Cremona questa necessità entri nel dibattito politico; che anche gli Enti locali si oppongano in ogni modo a questa mancanza di rispetto verso le volontà dei propri cittadini. Gabriele Piazzoni


Libere Opinioni bevande

La vicenda dell'aranciata sembra finalmente chiusa Caro direttore Dunque la vicenda aranciata sembra chiusa. O almeno si spera. Le prese di posizione dei ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, e delle Politiche europee, Andrea Ronchi, non lascerebbero dubbi. Come non lascia dubbi l’individuazione del responsabile politico di questo colpo di mano che in Senato, complice probabilmente la scarsa attenzione per la routine dell’approvazione quasi obbligata delle direttive Ue, ha fatto inserire con un emendamento l'abrogazione in Senato dell'art.1 della legge n. 286 del 3 aprile 1961, (la cosiddetta legge 'salva vitamina C') e che impedisce che in Italia si possano produrre aranciate senza almeno il 12% di succo d'arancia. Abrogazione avvenuta approvando come detto la legge delega Comunitaria che recepisce le norme europee. Zaia e Ronchi ha indicato nel senatore Francesco Casoli (Pdl) il responsabile della presentazione dell’emendamento, senza spiegare però perché questo sia stato fatto. Noi vogliamo sperare che il senatore Casoli sia stato tratto in inganno da qualche funzionario un po’ troppo zelante, o corrotto, che gli ha passato un testo senza spiegare l’aggiunta di una semplice “cancellazione di un articolo”. Poiché la cosa in sè non è banale il senatore Casoli ha il diritto di deve uscire indenne da una vicenda veramente sconcia (che ha messo a rischio la salute dei consumatori e gli interessi dei produttori di arance). E l’unico modo che lo può fare è chiamando pubblicamente chi ha materialmente scritto il suo testo. Se non lo facesse sarebbe un guaio, perché il silenzio potrebbe suonare come un’ammissione di responsabilità di cui qualcuno gli potrebbe chiedere conto. È evidente che dietro questo colpo di mano ci possono interessi miliardari, con magari le multinazionali delle bibite interessate a scardinare il mercato. In tal senso appare forse un po’ fuori dalle righe l’osservazione del ministro Zaia che incolpa di fatto ancora una volta l’Europa, come purtroppo avevamo pensato in molti all’inizio della vicenda. Che senso ha dire «a volte Bruxelles fa scelte che poco hanno a che vedere con la produzione di qualità e forse anche con l'agricoltura. Per favorire alcuni settori si dimenticano concetti elementari che un normale cittadino consumatore dà per scontati, come il fatto che l'aranciata si faccia con le arance e che il vino si faccia con l'uva». Condivido in pieno l’affermazione, ma forse stavolta il colpevole è solo in Italia. Per fortuna, in ogni caso, il ministro ha dato immediate istruzioni perché gli uffici del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali facessero pervenire alla Presidenza del Consiglio la richiesta di abrogazione dell'emendamento 16.0.1 in modo che nel passaggio alla Camera dei Deputati il Governo intervenga in merito proponendo l'abrogazione dell'emendamento 21. «La questione interessa non solo il cittadino consumatore ma anche un settore strategico per il comparto ortofrutticolo come l'agrumicoltura. Sono certo - ha concluso Zaia - che il buon senso non si perderà in un bicchiere di aranciata». Non da meno la posizione del

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ministro Ronchi. «Assumerò al più presto - ha dichiarato - un'iniziativa per porre rimedio agli effetti dell'emendamento Casoli alla legge Comunitaria, riguardante la commercializzazione di bevande dai nomi di fantasia con colore e aroma d'arancia che il Senato ha approvato a larga maggioranza nonostante il parere contrario del governo. Sarebbe inaccettabile derogare al dovere di informare correttamente i consumatori e tutelarne la salute, oltretutto penalizzando, in un momento di crisi come questo, un settore portante dell'economia agricola nazionale e, in particolare, del Mezzogiorno d'Italia come quello della produzione di agrumi». Ora la parola passa al senatore Casoli... Lettera firmata Cremona * bre.be.mi

Riprendiamo contatti, sinergie e dialogo Di seguito la lettera che il presidente della Provincia Giuseppe Torchio ha inviato ai sindaci coinvolti dalle questioni legate all'autostrada Bre.Be.Mi Gentili Signori, sicuramente ricordate come la Provincia, non diversamente da quanto sviluppato con il raddoppio della “ex Ss 415 Paullese”, abbia fin dall'inizio pensato al raccordo della nostra viabilità provinciale con il casello di Fara Olivana della Bre.Be.Mi. progettando l'ampliamento stradale in sede, evitando così di danneggiare le aree agricole e di compromettere porzioni del nostro territorio. Successivamente, i Comuni interessati hanno recepito l'idea di un itinerario nuovo e più diretto verso la nuova autostrada. La Provincia ha sempre immaginato che tale nuovo tracciato avesse potuto contare su un adeguato consenso da parte dei portatori di interesse locali (operatori, agricoltori, ambientalisti,etc.) e che fosse scaturito da un confronto reale a livello locale. Infatti, è necessario e corretto il percorso di confronto istituzionale a cui ci siamo attenuti ma non potevamo sicuramente immaginare una situazione di così aperta e diffusa contestazione del progetto da parte degli operatori agricoli, e non solo, al momento della presentazione dei grafici relativi alla infrastruttura. I casi sono due: o gli agricoltori non sono stati sufficientemente coinvolti nel percorso di concertazione, oppure c'è stato qualche difetto di consultazione o di comunicazione. E, ancora, si sono innestati processi legati anche alle prossime scadenze elettorali amministrative a livello locale. Non si può dimenticare che, per volontà di Provincia, Comuni, realtà dell'ambiente e del mondo agricolo è stato possibile candidare il cremasco per il «Progetto concordato dei Fontanili» nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale e che tale intuizione ha potuto ora giovarsi di un consistente finanziamento. Il comune di Casale Cremasco è il capofila di tale programma che ci vede fortemente e direttamente impegnati. Va da sé che gli Enti, che, nel frattempo, hanno portato avanti con la Provincia una così elevata progettualitá ambientale dovrebbero rallegrarsi per le opportunità concrete che vengono fornite. La Provincia chiede, quindi, di uniformare il progetto tenendo conto della salvaguardia della te-

sta del fontanile, spostando il tracciato di un centinaio di metri, modificando qualche raccordo e qualche rotonda, recuperando risorse da ridestinare al territorio interessato e recependo segnalazioni del mondo agricolo e ambientale. Tali modesti cambiamenti, non stravolgono affatto il progetto iniziale, bensì lo armonizzano alle istanze complessive rilevate dall’ente e pervenute anche da Amministratori Provinciali, realtà agricole quali la Libera Agricoltori e la Coldiretti, che hanno trasmesso documentate osservazioni e dalle stesse rappresentanze ambientaliste. La necessaria mediazione nasce, quindi, dalla consultazione di queste realtà che ci è stata formalmente evidenziata e di cui, alla luce della serietà e della fondatezza dell’osservazione, non potevamo non tenere conto. L’assessore Fiorella Lazzari ha evidenziato le criticità emerse nella sede opportuna: la Conferenza dei Servizi convocata proprio per recepire le osservazioni. Nessuno voleva o vuole scavalcare i Sindaci, ma al contempo non dobbiamo dimenticare che i soggetti titolati a presentare os-

servazioni non sono solo gli Amministratori. La concertazione ampia è un elemento di arricchimento di un percorso che potrà riavvicinare le Istituzioni ai Cittadini. Né possiamo dimenticare gli effetti perversi che il ricorso alla via giudiziaria potrebbe determinare rispetto ai tempi di realizzazione e cantierabilità dell’infrastruttura, come è ben noto agli Amministratori Locali. Con questo spirito, insieme all'assessore Lazzari, sono di-

sponibile ad un incontro per riprendere il filo indispensabile di contatti e sinergie che le Istituzioni, in dialogo operoso e fecondo, intessono e sviluppano quale elemento importante di confronto e di composizione dei conflitti. Giuseppe Torchio presidente della Provincia di Cremona * Patto di stabilità

No alla modifica delle regole E’ inaccettabile e grave il comportamento del Governo che non traduce in atti concreti e coerenti le indicazioni presenti nelle mozioni approvate recentemente dalla Camera dei Deputati in modo bipartisan recependo le richieste dei Comuni. Questo comportamento mina la credibilità delle stesse istituzioni e mette in crisi un rapporto istituzionale corretto tra Comuni e Governo. Si introducono norme che trattano i Comuni in modo diverso in base a criteri del tutto arbitrari e senza alcun fondamento oggettivo e si ripropone una lettura del patto di stabilità che è

stata smentita pochi giorni fa della Corte dei Conti della Lombardia. Stiamo assistendo a una situazione dell’assurdo in cui a rimetterci sono le comunità e le imprese visto che con queste regole i Comuni non possono fare investimenti e politiche di coesione sociale proprio in una situazione di crisi». Lorenzo Guerini ANCI Lombardia

Voglio cremona.... Nuova, libera, bella, forte, indipendente, impegnata, coraggiosa, sorprendente, rivoluzionaria, intelligente, generosa, essenziale... Voglio un sereno rigore finanziario al Comune di Cremona, che rilanci l'economia sana della Città, ridia agiatezza economica al sacrificio dei lavoratori ed all'operosità degli imprenditori, restituisca ai cittadini un luogo gradevole dove vivere e produrre, dove abitare, amare, divertirsi, crescere, riposarsi, istruirsi... Voglio un una forza propositiva nella politica comunale, che dal Palazzo possa fare appello a tutti i Cittadini per affrontare il rilancio di un Ente per troppi anni avviluppato su se' stesso.

Voglio che ogni giorno la gente di Cremona si svegli con l'orgoglio nel cuore e la certezza di contribuire fattivamente al benessere delle generazioni future. Voglio che Cremona sia parte attiva e importante di un'Italia nuova, piu' moderna, piu' europea, piu' forte, con una classe dirigente competente e preparata. Voglio un Sindaco per cambiare finalmente pagina e fare di Cremona un esempio sicuro per ogni Città ed ogni Cittadino . Allora... meglio rivolgersi direttamente ai cittadini, più che alla Politica. Anselmo Gusperti CREMONA PER LA LIBERTA’

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Fronte nord lombardia autonoma

Il Governo si dice amico del Nord, ma a noi non sembra E' quasi un anno che abbiamo un governo che dice di essere amico del Nord, ma noi lombardi non ce ne siamo accorti, per le false promesse e per questi motivi: 1) Immigrazione: nel 2008 gli sbarchi dei clandestini sono raddoppiati rispetto al 2007. Nello stesso tempo in Spagna e Francia sono diminuiti. Reato di immigrazione clandestina: non si fa più. Era solo una promessa elettorale. Espulsione dei rom che delinquono anche se cittadini Ue: non si fa più. Era solo una promessa. Eliminazione delle pensioni facili per parenti di immigrati extracomunitari, residenti all’estero, che non hanno mai pagato l’inps: non se ne parla più. Intanto i nostri pensionati fanno la fame. Si fa invece la regolarizzazione di altri 170.000 extracomunitari che nel programma elettorale di pdl e lega nord non c’era. 2) Federalismo fiscale truffa colossale: se tutto andrà bene i primi soldi al Nord arriveranno nel 2019, ma i soldi per catania li hanno trovati subito e i 500 milioni all’anno per roma capitale sono già stati stanziati. Soldi nostri, ma a noi tagliano ogni servizio pubblico e le imprese chiudono. Se anziché sognare un federalismo all’italiana spingessimo per una lombardia autonoma sul modello trentino, tratterremmo qui il 90% delle tasse pagate (oggi rimane il 15%) e saremmo la ventesima regione più forte al mondo. I lombardi pagano (pro-capite) 6.900 euro l’anno di tasse statali e 2.000 euro di tasse locali e da roma tornano qui solo 1.000 euro pro-capite. I siciliani mandano a roma 1.500 euro e ne ricevono 2.800. I calabresi pagano imposte per 1.100 euro pro-capite e roma ne restituisce 2.000. Paga somaro lombardo. 3) Malpensa: dicevano che prodi voleva svendere alitalia ai francesi, che avrebbero licenziato 2.000 persone e azzoppato malpensa. Oggi il governo, per salvare lo scalo romano di fiumicino, torna in ginocchio dai francesi, risultato: 10.000 probabili licenziati anziché 2.000, debiti sulle spalle dei cittadini anziché su air france e malpensa annullata. 4) Expò: dicevano che con i finanziamenti expò avremmo costruito pedemontana, Brebemi, ferrovie, ecc. Adesso annunciano che per queste opere non ci sarà una lira e per la stessa expo si propone un gratta e vinci per reperire i miliardi mancanti. 5) Pedaggi autostradali: alcuni leghisti partiti per roma promettendo l’abolizione dei pedaggi, oggi da roma, spiegano che occorre raddoppiarli. Intanto aumenta il biglietto dei treni con un servizio sempre più scadente. 6) Tagli ai privilegi: il nuovo governo rifiuta ogni taglio di stipendio e privilegi ai parlamentari e ha difeso il doppio stipendio dei ministri. Giovanni Maccabelli



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Nonostante i tempi che cambiano, è difficile resistere al fascino del matrimonio: quel giorno in cui gli sposi diventano i protagonisti del loro sogno privato, tra fiori, abiti svolazzanti e suntuosi banchetti. Ma quali sono le nuove tendenze del 2009? Quest'anno sembrano essere tornati in voga alcuni orpelli d'altri tempi, come ombrellini, cappellini e mantelline. Negli allestimenti spariscono le decorazioni abbondanti. Unica concessione decorativa sono rose, tralci e boccoli. Per quanto riguarda gli abiti: si punta su linee pulite. Il fascino si trasmette grazie ad un tessuto prezioso: raso e seta e dal taglio pulito. Talvolta invece unn semplice fiocco rigido può essere applicato per esaltare la linearità di un capo. In piu nel 2009 i veli si allungano ed si impreziosiscono con grandi balzi di tulle, con linee morbidisime e senza troppi fronzoli, con leggeri e fluttuanti panneggi di seta. Il vestito da sposa deve essere quello che avete sempre sognato, e va scelto secondo il proprio stile: romantico o con un tocco di originalità, classico o retrò. Del resto vi sono scelte per tutti i gusti, e non vi è che l'imbarazzo della scelta: per le spose che amano la tradizione e per quelle attente alle tendenze, per chi vuole osare e per chi non rinuncia a sognare…. le idee sono infinite, sobrie ed eleganti. L’abito da sposa rappresenta la personalità di chi lo indossa, per cui va scelto con cura, sia in relazione alla personalità che alle specifiche caratteristiche fisiche della sposa: dovrà infatti esaltare la figura della donna che lo in-

Sposi

Stili, tendenze e accorgimenti per "vestire il gran giorno"

dossa, mettendo naturalmente in risalto quanto di più bello vi è nella sposa, armonizzando la sua immagine e, soprat-

tutto, sottolineando il suo carattere. Soltanto tenendo conto di questi fondamentali principi

quindi, l’abito potrà rendere la sposa protagonista assoluta di un giorno indimenticabile. Come scegliere l'abito? Può essere utile sfogliare diverse riviste specializzate di settore, per avere un’idea generale sugli stili, linee, colori, tessuti e lunghezze. Oppure, se si ha del tempo a disposizione, ancora meglio può essere visitare le collezioni degli atelier della propria città o di realtà vicine. In relazione alla scelta dell’abito, bisogna innanzitutto tener presente che ad ogni silhouette si addice uno specifico modello. A questo proposito vi sono alcune semplici regole da seguire. L’abito dovrà esaltare la figura della sposa: per cui, mentre una donna minuta potrà scegliere liberamente un abito dalle maniche “importanti”, qualche volant nonché un bel velo in tono (purché non eccessivamente lungo), una sposa che viceversa ha bisogno di “slanciare” una figura “non troppo” snella, dovrà preferire un abito dalle linee morbide e cadenti che scivolino dolcemente. Per la donna dai fianchi un po’”invadenti”, si consiglia di optare per abiti senza tagli in vita in moda tale da nasconderne l’evidenza mentre, se la futura sposa è di statura alta, potrà tranquillamente permettersi di scegliere una

gonna ampia, di tessuto morbido che esalti un punto vita ben disegnato. Per le magrissime è consi-

gliabile invece scegliere linee fluide e maniche lunghe, anche velate d’estate, per non evidenziare braccia troppo


Sposi

Venerdì 3 Aprile 2009

anche un elegante monopetto grigio con gilet e cravatta in tinta. Per lo sposo è d’obbligo indossare la camicia bianca e le calze lunghe nere unitamente alle scarpe stringate. Il consiglio che lo sposo deve dare al sarto è che il tessuto

tight, composto da una giacca a code lunghe, gilet grigio o nero, pantaloni a righe nere o grigio antracite. E’ importate che la giacca sia portata allacciata. La cravatta, possibilmente grigia, va fermata da una spilla. I polsini della camicia sono chiusi da una coppia di gemelli. Le scarpe necessariamente stringate. Per una cerimonia informale meglio indossare un classico completo a tre pezzi in tinta unita. Anche in questo caso, saranno i particolari a determinare l’eleganza della scelta. In inverno, per il tessuto, si può scegliere tra i diver-

ultimi tempi lo sposo comincia a liberarsi dal tradizionalissimo nero e grigio antracite. Si concede grigi più chiari, oppure bianco assoluto se si sposa in estate. Si opta inoltre per modelli più morbidi e linee più praticabili. La giacca è monopetto, senza spacchetti, con due tasche a filetto e non a toppa, e con il taschino. I pantaloni sono di taglio classico, senza risvolto, con cintura nera in coccodrillo o in vitello: il gilet, nel medesimo tessuto, può essere monopetto o doppiopetto. La camicia bianca, con collo morbido, con i polsini chiu-

dell’abito sia comunque leggero e possibilmente non facile alle pieghe. Per un matrimonio formale, celebrato entro le 18, l’abito più adatto alla cerimonia è il

si tipi di lana; nel periodo estivo sono ammessi il misto lino e lo shantung. Il colore del completo va ricercato in un range di tinte unite. Proposte degli stilisti a parte, di questi

si da gemelli. Gli accessori restano quelli classici: calze nere o grigio scuro in cotone, scarpe in vitello nero, gemelli ai polsi e fiore bianco all’occhiello.

L'abito della sposa deve rispecchiare la sua personalità

esili. Chi ha le spalle piccole e cadenti deve invece dare proprio a queste ultime, la massima importanza “sbizzarrendosi” con giochi di volumi rigidi. Per i fianchi larghi e l’addome pronunciato, ottimo soluzione si presta ad essere “lo stile impero”, il modello tagliato sotto il seno che si allarga leggermente scendendo verso il basso. Le figure robuste ma alte, è preferibile che scelgano invece una linea cadente e un drappeggio morbido in tal modo distogliendo l’attenzione della “vita forte”, loro, punto critico. Alla sposa molto alta, infine, si addice perfettamente un abito dal corpino aderentissimo completato da una gonna vaporosa: il punto vita cosi sottolineato, “spezza” efficacemente la figura riproporzionandola.

Chi ha le spalle strette o cadenti, potrà proporzionare i volumi con corpini rigidi realizzati su misura, mentre, se le spalle sono ampie e si può contare su un generoso decolleté, si può scegliere un modello aderente e scollato. La linea aderente, esalta una figura esile, perché sottolinea le curve del corpo, è una scelta sexy di grande effetto adottato a tutte le lunghezze. La linea a palloncino, aderente sul busto e ricca nella parte inferiore, si adatta a figure minute, alla qual regala volume mentre è sconsigliata a chi ha un seno abbondante. Altro consiglio importante è di curare nell’abito la parte della schiena perché è proprio la schiena che, durante la cerimonia, sarà più a lungo a vista di parenti e amici. A questo proposito si consiglia in ogni caso di scegliere un abito che

possa esaltare una schiena particolarmente curata. Prima di iniziare un’attenta e minuziosa ricerca presso gli atelier, conviene avere le idee già agbastanza chiare, in odo da poter fare richieste mirate. Al momento del ritiro dell'abito, è sempre bene prestare sempre una particolare attenzione perché tutto risponda alla perfezione: la lunghezza dell’orlo, l’ampiezza delle maniche, la misura del bustino (che deve perfettamente aderire al busto della sposa), il colore dei fermagli che serviranno all’acconciatura, la lunghezza del velo e tutto quanto, più in generale, possa costituire per un dettaglio prezioso e determinante

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I Prezzi I prezzi sono molto variabili, dipendono dalle griffe, dal tessuto, dagli accessori e dal modello. In media però oscillano tra i millecinquecento fino a diecimila euro per gli abiti firmati (compresi accessori e scarpe). Abito dello sposo Prima di qualunque acquisto bisogna fissare nella propria mente che l’abito dello sposo sarà necessariamente dipendente da quello della sposa. Se lei ha scelto un abito lungo sarà quindi d’obbligo indossare il tight. Comunque va benissimo


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Sposi

Venerdì 3 Aprile 2009

La location migliore per il giorno del “sì”

Il luogo fa da cornice alla cerimonia

Dopo avr scelto l'abito, bisogna anche pensare all'ambientazione: il luogo che farà da cornice alla festa, dopo la cerimonia, celebrata in chiesa o in comune. Ci sono numerose possibilità da valutare: ville d’epoca, alberghi, agriturismi, castelli e, di recente, addirittura conventi. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Questo però non dipende semplicemente dal budget di cui si dispone. Conta molto lo stile degli sposi, l’impronta che essi vogliono imprimere a quella giornata ed anche gli aspetti positivi e non che ognuna di queste strutture presenta. Le ville d’epoca hanno il pregio di personalizzare il matrimonio, collocandolo nell’ambiente caldo ed accogliente di una casa un tempo abitata. Anche se a primo impatto può apparire freddo, se

si collocherà, negli angoli giusti, fiori e candele, e si disporranno morbidi divani e cuscini nelle stanze, l’ambiente sarà molto raffinato ma allo stesso tempo informale e confidenziale. Gli invitati saranno messi a loro agio, ritrovandosi in un’atmosfera familiare. Inoltre, la villa dispone di diverse stanze; pertanto, potreste utilizzarne una per l’aperitivo, un’altra per il rinfresco ed un’altra ancora per il ballo. Nel momento in cui si sceglie questo tipo di struttura per la cerimonia, bisogna considerare che, quasi sempre, chi affitta ville d’epoca per i ricevimenti ha un servizio di catering di propria fiducia, al quale ci si dovrà necessariamente rivolgere. D’altra parte è comprensibile che, trattandosi di ville di un certo valore storico ed economico, il pro-

prietario consenta l’accesso solo ad un personale qualificato ed accuratamente scelto. Altra nota dolente è data dal costo, che parte da un minimo di 3.500 euro fino a toccare cifre che possono superare i 10mila euro. Inutile dire che molto dipende dalla villa, dalla sua importanza storica, dal suo stato di conservazione, dall’esposizione o meno dell’arredo originale, dagli ambienti che vengono messi a disposizione e dai servizi offerti. Gli stessi aspetti evidenziati per le ville d’epoca si riscontrano anche se a fare da cornice al matrimonio sia un castello. In questo caso, ci si potrà immergere in un’atmosfera fantastica e surreale. I costi, inutile dirlo, sono nettamente superiori al fitto di una villa. Inoltre è probabile che non sia consentito l’accesso in tutti gli ambienti, che potrebbero essere chiusi o delimitati dai classici cordoni di velluto. Pertanto, sarà meglio scegliere il locale più caratteristico, che offre, tra tutti, un maggiore intrattenimento. Meglio ancora se è munito di un terrazzo o di un’ampia balconata, così gli invitati avranno libertà di spostamenti e non si sentiranno bloccati. Di recente anche i complessi monastici hanno aperto le loro porte ai ricevimenti per i matrimoni, fittando le proprie sale ricche di arte e di storia. In questo modo si potrà celebrare la funzione religiosa nella chiesa del convento e, senza spostarsi di molto, allestire il rinfresco nelle sale adiacen-

Ricordate che, anche se sarete attratti dal fascino che i vari tipi di strutture per cerimonie vi trasmettono, sarebbe meglio se, nel fare la vostra scelta, teniate presenti alcuni aspetti pratici che, indubbiamente, potrebbero condizionare la buona riuscita del ricevimento. Innanzitutto occorre valutare con attenzione la luminosità nonché la grandezza della sala che ospiterà il ricevimento, relazionandola al numero degli invitati. Sia che si tratti di un pasto seduti o di un buffet in piedi, se ci sono pochi invitati, una sala eccessivamente grande potrebbe rallentare il ritmo della cerimonia, disperdendone l’atmosfera o addirittura rendendola noiosa. Di contro, una sala più piccola, rispetto al numero degli ospiti, creerebbe non poche difficoltà, in quanto questi non avrebbero la libertà di muoversi e sarebbero costretti a rimanere seduti ai tavoli oppure bloccati in un angolo della sala per tutta la durata del ricevimento. Pertanto, un locale adeguato dovrebbe avere lo spazio sufficiente per permettere agli invitati di spo-

ti. La soluzione offerta, invece, dagli alberghi o dai ristoranti è piuttosto pratica e forse più economica delle altre: una volta scelta la struttura che più aggrada, non resterà che concordare il menù. Si avrà così un ambiente

La scelta deve tener conto anche degli aspetti pratici

starsi senza difficoltà, soprattutto senza intralciare i movimenti dei camerieri e, se si considera anche la presenza della musica, un locale adeguato dovrebbe assicurare lo spazio attrezzato per il piano bar e lo spazio necessario per ballare. Il consiglio è quello di scegliere la sala quando è già stata allestita con i tavoli e tutto il necessario. Magari potreste

elegante e raffinato ad un prezzo, tutto considerato, ragionevole. L’agriturismo, infine, è una valida alternativa alle ville d’epoca. Infatti, sempre che non si tratti di un casale di campagna esclusivamente

chiedere al ristoratore di allestirla insieme. Altro elemento da non sottovalutare è la presenza di un parcheggio nei pressi della struttura. Anche se questo problema si potrebbe presentare soltanto per i ristoranti o gli alberghi, perché le ville o gli agriturismi, di solito, hanno uno spazio interno appositamente adibito al parcheggio.

adibito ai ricevimenti ed alle cerimonie, l’agriturismo è in sostanza un ristorante; pertanto una simile struttura darebbe al matrimonio un’ambientazione particolare e suggestiva al costo del solo menù.


Sposi

Quante volte capita, ad una coppia di futuri sposi, di ricevere due regali assolutamente identici? Il rischio c'è, e tale eventualità potrebbe creare un certo imbarazzo, sia per la coppia che per gli invitati. Per questo è sempre bene organizzarsi per tempo, e preparare una lista nozze in uno dei tanti negozi, specializzati e non. La lista nozze è una prassi relativamente recente in Italia e, in effetti, ancora oggi non sono pochi gli sposi che evitano questo si-

stema. Quali i pro e quali i contro? La lista nozze non incontra il favore di alcuni sposi essenzialmente per un motivo, la presunta mancanza di eleganza: sembra poco opportuno, infatti, segnalare un re-

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galo di cui si conosce il prezzo e oltretutto pare quasi imporre una scelta ai propri invitati. Senza contare l’assenza del fattore sorpresa. Certamente, però, i pro sono ben più numerosi. Innanzitutto permette di evitare probabili doppioni. Inoltre si ha la possibilità di ricevere solo regali graditi. D’altra parte gli invitati rispermieranno tempo e imbarazzo per la scelta, senza contare che sui prodotti in lista nozze solitamente si può ottenere un certo risparmio.

Dunque, una volta deciso per la lista, si dovrà sceglierne il contenuto. Essa è in grado di descrivere bene chi sono gli sposi. Nella maggior parte dei casi il matrimonio segna il punto di partenza di una nuova

vita in una nuova casa, di conseguenza indicare regali utili è quasi una necessità. In questa caso si potrà scegliere la lista tradizionale: non devono mancare i servizi di piatti sia per servire sia per consumare, i servizi di bicchieri e di posate per ogni occasione, gli accessori da tavola (oliera, grattugia…), gli utensili da cucina, gli accessori per il letto e per il bagno e infine gli elettrodomestici. Se invece non si hanno simili esigenze, ci si potrà sbizzarrire dando vita a una lista

nozze personalizzata. I negozi più forniti mettono a disposizione persino liste a tema. Maniaci dell’hi-tech, amanti del verde, enologi più o meno dilettanti, raffinati collezionisti di argenti, instancabili viaggiatori: chiun-

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Lista nozze: consigli ed errori da evitare

que potrà rimanere soddisfatto. La lista nozze dovrebbe essere pronta all’incirca cinque-sei mesi prima del matrimonio, ciò per dare tutto il tempo necessario agli invitati di fare acquisti secondo i propri ritm. L scelta dei prodotti da inserire richiede il suo tempo: bisogna pensare a quali sono gli spazi della propria casa, e al suo stile. Esiste poi una serie di errori in cui è molto facile incorrere quando ci si trova alle prese con la lista nozze. I tranelli da evitare esistono da entrambe le parti. Per prima cosa gli sposi evitino di inserire nella busta della partecipazione e dell’invito il bigliettino con l’indicazione del negozio in cui hanno fatto la lista nozze: è di cattivo gusto e rifiutato dal galateo. Se i futuri sposini decidono di fare la lista nozze in agenzia di viaggio, evitino di farsi specificare quanto ha versato ogni singolo invitato, ma chiedano invece di ricevere un resoconto totale. Se la lista dei regali viene decisa presso un negozio di casalinghi, un grave errore da evitare è quello di non informarsi in merito alla parte della lista che non verrà regalata: il negozio la tratterrà senza problemi oppure gli sposi saranno obbligati a rilevare tutti gli articoli indicati? Se ancora vivono con i genitori, gli sposi evitino di dare

come riferimento al negozio per la consegna dei regali l’indirizzo della casa futura. Un’altra cosa da evitare è

che agli sposi non serve, che hanno già, o che non piace, si rischia anche di regalare qualcosa che non si abbina al

Spesso è la scelta più indicata, ma attenzione a come la si gestisce

Preparare la lista nozza per tempo

creare troppe liste. Per quanto riguarda gli invitati, la prima regola che ogni buon invitato dovrebbe osservare è quella di fare un regalo il cui costo almeno copra il costo del pranzo offerto dagli sposi. La seconda: mai inventarsi un regalo fuori lista! Oltre al rischio di regalare qualcosa

resto della lista o dell’arredamento della casa. In ultimo, cerchino di completare ciò che nella lista è già iniziato: se un servizio di piatti è già stato regalato per metà mentre ancora nessuno ha regalato le posaterie, si eviti di regalare queste ultime e ci si concentri sul gruppo già aperto.


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di Barbara Milanesi Il matrimonio è dietro l’angolo? Le future spose allora devono necessariamente affrettarsi per scegliere vestito e accessori adatti al giorno del si. Le scarpe sembrano un dettaglio superfluo, invece sono un elemento da non sottovalutare. La nuova tendenza, riguardante i modelli di scarpe, per l’anno 2009 è davvero particolare. Zeppe e tacchi, davvero vertiginosi, la fanno da padroni. I tacchi, non saranno più molto a spillo, ma larghi e grandi. Questa è la tendenza, che si sta sviluppando, tra gli stilisti di alta moda. Il sandalo è ancora protagonista. Magari una scarpa tutta aperta, che fa intravedere il piede. Oppure, pare essere in voga anche la scarpa chiusa sulla punta del piede e aperta solo sul tallone, legata alla caviglia da un fine cinturino. Ma non manca nemmeno il sandalo chiuso, aperto solo sulla punta. Insomma, uno stile anni 60, quello della mitica Brigitte Bardot. Non per questo tuttavia la moda, eli-

Intonate all'abito da sposa

Sposi

Camminare al fianco dello sposo: la scelta giusta tezza influisce molto sulla comodità visto che dovranno essere indossate per un’intera giornata, anche a seconda della lunghezza da dare alla

comodo, con il quale si potrà sentire a suo agio durante il matrimonio. E’ importante questo argomento, mai da sottovalutare. Altrimenti lo

sono fastidi che comprometteranno la comodità delle stesse. Questo è anche un modo per far abituare il piede, a quel modello di scarpa

Eleganti e comode

mina e disprezza, anche l’amata punta affusolata. Magari quella più consigliabile e di tendenza, è la punta

tondeggiante. Tutti i modelli hanno però una costante: vengono impreziositi da sfavillanti swarosvky o brillanti, nastrini e fiocchi in nastro. Il colore è sempre molto relativo a quello dell’abito. I più applicati sono sempre: il meraviglioso color champagne, l’elegante color bianco, ed il sobrio color panna e avorio. Anche se non mancano, tra le nuove colorazioni di abiti sposalizi, e nelle scarpe matrimoniali, il meraviglioso ed elegante color argento, oro, nero e grigio scuro/bianco perlato. I tessuti utilizzati , sono anch’essi i medesimi: l’intramontabile pelle, ma tra i nuovi materiali, anche la seta ed il raso. Il consiglio è sempre quello di indossare un tacco che sia mediamente alto. Questo perché l’al-

Tacchi larghi e grandi

cerimonia nuziale. Infatti il tempo in cui si rimarrà in piedi, sarà molto di più, rispetto a quello in cui si potrai restare comodamente seduti su di una sedia. Quindi, nonostante la moda stravolga i modelli di scarpe con tacchi vertiginosi, sarebbe meglio per la sposa prediligere sempre un tacco

stato d’animo sarà turbato sempre dal malessere e dolore che provocano tali scarpe. Ultimo consiglio. Una volta, che si saranno acquistate le scarpe, bisognerebbe fare delle prove in casa, indossandole camminando, stile sfilata, per il salone. Tutto questo per cercare di capire se va tutto bene o se ci

nuova, la quale dovrà adattarsi e allargarsi seguendo la forma. Inoltre, sarebbe bene comprare le scarpe sempre nell’atelier nel quale si ha acquistato anche l’abito: gli addetti sapranno consigliare non solo il modello più adatto ma anche lo stile in base ai dati che gli sono stati forniti circa la cerimonia.


Sposi

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I gioielli che indossa la sposa problemi. Se è importante bisognerà però semplificare il vestito. Se la sposa porte gli occhiali e non sopporta le lenti a contatto, piuttosto che non vedere nulla o quasi (dipende dal grado di miopia) dovrebbe partire come prima cosa alla ricerca di occhiali particolari da indossare quel giorno: ad esempio occhiali anni 50 leggeri e ornati con strass (molti stilisti li hanno riproposti), rigorosamente bianchi o trasparenti.

Se la sposa è spiritosa, allora potrebbe vestirsi in modo adeguato (basta guarda Grace Kelly nei film di Hichcock). Fa sempre parte della creatività personale. Nel matrimonio religioso è vietato indossare la borsetta. Le mani porteranno solo il bouquet. Sarà la mamma o un'amica a custodire quanto occorre. Al più, è possibile nascondere un piccolo fazzolettino di battista e pizzo nell'apertura del guanto. In-

vece, la borsetta è ammessa nel matrimonio civile. Sarebbe bene sceglierla in tinta con il colore del vestito.

scorta per evitare brutte sorprese. I guanti sono un accessorio indispensabile. Conferiscono importanza

Le fedi nuziali

Diadema per illuminare il viso

La scelta della scarpa per il giorno del matrimonio ha certamente un’importanza determinante. Ciò non significa che gli altri accessori possano essere sottovalutati. In linea di massima la sposa non dovrebbe indossare gioielli. Ma orecchini e filo di perle al collo, girocollo in oro bianco con orecchini di brillanti sono permessi, anzi rendono la sposa più bella e luminosa (soprattutto il filo di

perle). In teoria la sposa dovrebbe avere le mani libere, ma ci si può permettere di indossare l’anello di fidanzamento sulla mano destra e poi eventualmente durante il ricevimento portarlo con la fede, come poi la sposa farà spesso nella vita di tutti i giorni. Se poi si possiede un gioiello che si ama particolarmente e che rende felici, allora lo si potrà indossare senza

E' il giorno più importante della tua vita

Ma anche in questo caso sarebbe preferibile che le mani sorreggessero solo il bouquet. Le calze non devono distaccarsi dal colore dell'abito. Utile sarebbe usare calze bianco latte per i vestiti bianchi, avorio e color panna. Da scartare quelle troppo coprenti. Da evitare: mettere esageratamente in evidenza la caviglia. Non bisognerebbe acquistare calze eccessivamente leggere, perché metterebbero in contrasto la gamba al naturale con la tinta dell'abito. Per non sbagliare, il giorno dell'ultima prova dell'abito sarebbe bene portare in boutique calze di diverse sfumature. Infine, il giorno delle nozze, si potrebbe affidare alla mamma o ad un'amica un paio di calze di

all'abito. Possono essere lunghi o semilunghi. Quelli corti sono indicati per certi modelli estivi. Il tessuto è di pizzo, tulle, raso, capretto. Durante la cerimonia i guanti devono essere appoggiati sull'inginocchiatoio, insieme al bouquet. Il velo rappresenta la castità prematrimoniale della sposa. Non è obbligatorio, ma, se si ama la tradizione, è da scegliere bianco e lungo. Ovviamente, lo si deve intonare con l'abito. Oggi, molte spose preferiscono il velo corto, che scende 90 centimetri sulle spalle e 70 centimetri davanti. Il velo a metà abito, invece, misura 3 metri più 70 cm. Per arrivare fino alla coda, ci vogliono 7 metri.



Taccuino

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VIABILITA’

Via Piave, via Tagliamento via Montenero Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Aprile

Zona Incrociatello (Via Valsabbia) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Durata alcuni mesi

Via Acquaviva Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Settembre

Zona piazza Somenzi (via Calvi) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Aprile Via Bissolati Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 24 Aprile

Via Amidani Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Aprile

Via Barezzi, via San Rocco Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 17 Aprile

• Via Amidani: cantiere per il rifacimento della tubazione dell'acqua potabile e del gas metano con relativi allacci (Fine lavori: 30 aprile). • Via Bissolati: cantiere per l'allaccio alla rete del teleriscaldamento (Fine lavori: 24 aprile). • Zona Incrociatello (via Valsabbia): Ristrutturazione della rete di distribuzione di energia elettrica e illuminazione pubblica (Durata lavori: diversi mesi). • Via Acquaviva: cantiere per la posa della nuova tubazione del gas metano (Fine lavori: 30 settembre). • Via Piave, via Montenero, via Tagliamento: ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine lavori: 30 aprile). • Zona piazza Somenzi (via Calvi): ristrutturazione degli allacci alla rete del gas e dell'acquedotto, rifacimento marciapiedi (Fine lavori: 30 aprile). • Via Barezzi, via San Rocco: cantiere per gli allacci alla rete del teleriscaldamento e della fognatura (Fine lavori: 17 aprile).

L’Oroscopo Della Settimana

FARMACIE DI TURNO Dal 3 al 10 Aprile 2009

di Romeo

Dovreste cercare di essere un po' più presenti per la vostra famiglia, in quanto negli ultimi tempi avete pensato troppo al lavoro, trascurando i vostri affetti.

Periodo intenso, ma piacevole. Il non aspettarsi mai nulla dalle situazioni, fa si che riusciate a vivere a pieno ogni giornata, come se tutto ciò che vi circonda sia nuovo.

Questa settimana potreste scoprire che non è necessario alzare la voce per sostenere le vostre idee e che il vostro partner non agisce contro di voi per farvi dispetto.

Tutto ciò che cercate in una persona che possa completarvi è la sincerità, ma avete l’impressione che questa sia una merce rara al giorno d’oggi e non avete tutti i torti.

Una giornata potrebbe essere rivelatrice, in quanto state attraversando un periodo di transizione in cui, qualunque cosa potrebbe assumere un significato particolare.

Una serata potrebbe riservarvi qualcosa di inaspettato, che trasformerà il vostro tempo in indimenticabile. Abbandonate le remore e tutto sarà ancora più magico.

Oggi potrebbe essere conveniente preferire la strada più semplice, in quanto sarebbe troppo rischiosa quella in salita, che vi farebbe perdere un sacco di tempo prezioso.

Qualcosa potrebbe iniziare a tormentarvi, come se non siate più in grado di controllare i vostri pensieri e potrebbe distogliervi per un po' dal lavoro o dal vostro studio.

La settimana potrebbe volgere per il meglio, se solo provaste a farvela piacere. Ciò che è stato è stato, adesso dovreste pensare al futuro e lasciare ai ricordi il passato.

Potreste dover lasciare cadere una vostra speranza, in quanto comprenderete che ciò che avete tanto cercato, ormai non può più essere raggiunto.

Non arriveranno le novità aspettate e questo potrebbe farvi assumere un atteggiamento poco simpatico con chi vi circonda e che non comprende le vostre ragioni.

La settimana potrebbe essere piena di incombenze da sbrigare al più presto, per non essere trasformata in un incubo, dentro il quale vi siete messi da soli.

ANNICCO MACULOTTI ENRICO Via Marconi, 24 26021 Annicco Tel. 0374-79407 ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO

MALAGNINO GAMBA CARLO Via S. Ambrogio, 20 26030 Malagnino Tel. 0372-58348

CREMONA GUARNERI S.N.C. CORSO GARIBALDI, 191 26100 Cremona Tel. 0372-21335

ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30

ORARI DI APERTURA Mattino: 08:00 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30

Giorno di chiusura settimanale: LUNEDÌ MATTINA

SESTO CREMONESE PORTESANI ANNA Viale Matteotti, 12 26028 Sesto Cremonese Tel. 0372-76013

ROBECCO D´OGLIO PALERMO EMILIA In appoggio fino alle ore 24.00 Via Sguazzi, 18 26010 Robecco d´Oglio Tel. 0372-921122

CREMONA - FARMACIA 11 A.F.M. DI CREMONA S.P.A. VIA GIUSEPPINA, 27 In appoggio fino alle ore 24.00 26100 Cremona Tel. 0372-434784

ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00

ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30

ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanale: GIOVEDÌ

Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO

Giorno di chiusura settimanale: LUNEDÌ

METEO WEEK-END

TEMPERATURE MASSIME PREVISTE IN LOMBARDIA Città Venerdì Sabato Domenica Bergamo 17 19 18 Brescia 18 20 19 Como 16 18 16 CREMONA 20 22 21 Lecco 16 18 16 Lodi 18 20 19 Mantova 20 22 20 Milano 19 22 21 Pavia 18 21 20 Sondrio 17 19 20 Varese 16 19 18

SABATO 4 APRILE 2009

Giorno di chiusura settimanale: NO

DOMENICA 5 APRILE 2009

Settimanale di informazione direttore responsabile: Sergio Cuti ilpiccolocremona@fastpiu.it Società editrice: Promedia Società Cooperativa Via del Sale, 19 - Cremona Amministrazione e diffusione Via S. Bernardo 37/A - 26100 Cremona Tel. 0372 43.54.74 Fax 0372 59.78.60 Direzione, redazione e prestampa Via S. Bernardo 37/A - 26100 Cremona Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 Fax 0372 59.78.74

Pubblicità Tel. 0372 43.54.74 Fax 0372 59.78.60 www.immaginapubblicita.it Stampa: SEL - Società Editrice Lombarda 26100 Cremona Autorizz. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000

Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) Progetto Grafico: Gianluca Galli Numero chiuso in tipografia: Giovedì 2 Aprile ore 24,00


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A

di Silvia Galli

nche Cremona avrà il suo museo archeologico. E dal 30 maggio sarà finalmente aperto al pubblico, anche se già sabato 4 aprile alle 11 i cremonesi possono avere un'anticipazione del nuovo museo. «E' dal 1994 che si iniziò a parlare di museo archeologico all'interno dell'ex basilica» ha spiegato la conservatrice Marina Volontè, «con la sistemazione della copertura ed il restauro dell'involucro etserno della basilica e della cappella Meli. Solo nel 2002 fu possibile restaurare la Cappella Meli, che ha svelato decorazioni del 1479, infine nel 2005 un ulteriore passo avanti per la definitiva realizzazione del museo archeologico». Il costo totale dell'operazione è di 2 milioni 280 mila euro, di cui 400mila euro di finanziamenti statali e regionali, il resto lo ha messo il Comune di Cremona. «Le sezioni saranno tre» ha continuato Volontè «lo spazio pubblico, in cui saranno esposti resti di edifici pubblici, lo spazio privato e le Domus che al momento troveranno posto nella Cappella Meli. Più in dettaglio, il percorso sarà introdotto da una sezione sul recupero dell’edificio storico e sulla storia delle ricerche archeologiche in città, per poi entrare nel dettaglio con una sezione sull’edilizia pubblica, seguita da quella sugli spazi del vivere privato: gli oggetti d’uso, spesso di lusso, gli splendidi affreschi parietali e le decorazioni dei giardini, tra cui il ninfeo (fontana monumentale) a mosaico, restituiranno l’immagine del vivere quotidiano di una élite raffinata». Infine, la cappella Meli ospiterà una sezione preliminare sulle necropoli, in cui saranno esposti i letti funerari in osso lavorato rinvenuti nell’area delle tombe del I sec. a.C. dietro le absidi della chiesa stessa di San Lorenzo, i corredi delle necropoli poste lungo le strade per MilanoBergamo e Brescia (tra cui il prezioso vaso in bronzo noto come “olpe Bonomelli”, dal nome del vescovo che ne fece dono al museo), la rara coppa di produzione renana in vetro inciso del IV sec. d.C. venuta alla luce nei pressi della cattedrale. La costruzione dell'ex basilica risale alla seconda metà del XII secolo ed avvenne sui resti della chiesa voluta dal vescovo Olderico, nel 986, messi in luce dalle campagne di scavi condotte dalla soprin-

Cultura &Spettacoli

MUSEO ARCHEOLOGICO nella Basilica di San Lorenzo

tendenza ai monumenti nel 1962 e nel 1965. Da allora la basilica è rimasta abbandonata fino a quando, trent'anni dopo, ebbe origine l’idea di recuperare il complesso per ospitarvi la nuova sede del

nuti in città. Successivamente, nel 2002, fu possibile il restauro della cappella Meli, che ha svelato le decorazioni originarie del 1479, gli altari dipinti a finto rilievo nel Settecento e nell'Ottocento, ma soprattut-

Sarà aperto al pubblico dal 30maggio, ma già sabato 4 aprile un'anticipazione

La presentazione all'interno del museo

Museo archeologico. Il proposito ha cominciato a concretizzarsi nel 1994 con il restauro della cappella Meli. Fu allora condotta una nuova campagna di scavi all’esterno della zona absidale, dove è stata individuata la necropoli. All'interno venne attrezzato, con opere a carattere provvisorio, un laboratorio per il restauro dei mosaici pavimentali provenienti dalla collezione del Museo Civico o rinve-

to l'affresco quattrocentesco della Madonna col Bambino e Santi, di elevata qualità pittorica. Nel 2005 è stato fatto un ulteriore passo verso la realizzazione del nuovo Museo mediante l'avvio di un progetto limitato, per ragioni economiche, allo svolgimento di approfondite indagini non distruttive sugli elementi strutturali della basilica. «Le prove strutturali» ha

Un allestimento che esemplifichi gli spazi Ma come sarà l’allestimento del museo archeologico? «Restaurare la basilica di San Lorenzo» ha spiegato Giovanni Tortelli, dello studio Tortelli e Frassoni di Brescia «e adibirla a Museo Archeologico risulta una scelta lungimirante. Le difficoltà di organizzare la distribuzione museografica di reperti archeologici in uno spazio architettonicamente così caratterizzato sono facilmente comprensibili. Date le particolari caratteristiche materiche e dimensionali dei reperti, in gran parte da proteggere in teche vetrate, il progetto prevede la collocazione di strutture modulari che riprendono le ricorrenze, di ritmo e di dimensione, dell’architettura dell’edificio storico, instaurando quindi con esso un dialogo costruttivo ed interattivo. Altri reperti di dimensioni maggiori, quali i grandi mo-

saici policromi provenienti da via Cadolini, saranno collocati su piattaforme espositive orizzontali. L’esposizione avverrà per scelte esemplificative dei vari aspetti dello spazio pubblico, dello spazio privato e delle necropoli, privilegiando i resti più significativi per tipologia, materiali e funzioni. Gli elementi allestitivi, progettati, in metallo naturale e pietra arenaria grigia, potranno fungere da fondali liberi o da vetrina, accogliendo in nicchie protette i reperti più delicati. I resti dell’eccezionale ninfeo della domus di piazza Marconi saranno ricomposti su un fondale in pietra, in asse con la chiesa e con il percorso di visita, evocando la funzione di fulcro prospettico spettacolare che il ninfeo rivestiva nella sua originaria concezione distributiva».

spiegato l’architetto Paolo Rambaldi che ha seguito tutti i lavori «condotte in collaborazione con il Politecnico di Milano, hanno previsto il posizionamento di martinetti piatti, singoli o accoppiati, in particolari zone delle murature e delle fondazioni per verificare gli sforzi sopportati dalle strutture e altre analisi di vario tipo. Le informazioni raccolte hanno consentito lo sviluppo di uno specifico progetto di adeguamento sismico delle strutture portanti, che è già realizzato nella zona delle navate laterali, l'ammorsamento delle volte alle pareti d'ambito e l'inserimento di catene in acciaio, ed in parte è stato rimandato ad un successivo intervento. Le volte settecentesche della navata centrale, che verso la zona absidale presentavano diverse lesioni, sono state consolidate. Il restauro delle superfici interne della chiesa è stato condotto mediante interventi di pulizia delle murature e di consolidamento dei lacerti dell'impianto decorativo quattrocentesco, mentre i tamponamenti murari successivi alla prima edificazione e le superfici incoerenti nella tessitura sono state ricoperte da un intonachino di calce. L'ulteriore lotto di lavori iniziato lo scorso autunno ed in via di ultimazione contempla la realizzazione di tutti i servizi impiantistici, delle pavimentazioni e degli apparati espositivi necessari a rendere operativa una prima zona del museo archeologico». Per quanto riguarda la pavimentazione, non essendoci più alcuna traccia di quella originaria, tutta l'impiantistica è stata concentrata a terra ed è stata realizzata con un materiale avulso dalla tradizione cremonese, la pietra piasentina. I grandi finestroni aperti nel novecento, sono stati tamponati lasciandone in evidenza i contorni per testimoniare anche quest'ultima trasformazione. «Nel corso dell'anno» ha detto il sindaco Gian Carlo Corada «altre opere interesseranno la zona absidale, con la speranza di poter metter mano, nei prossimi anni, agli edifici limitrofi per ampliare e arricchire il museo di nuovi spazi». Il museo sarà aperto al pubblico il 30 maggio, mentre sabato 4 aprile alle ore 11 apertura straordinaria con l’anticipazione di come sarà allestito il museo.

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TEATRO SORESINA

In scena «La Passione secondo Luca e Paolo» Al Comunale di Soresina mercoledì 8 aprile alle ore 21 sarà di scena «La Passione secondo Luca e Paolo», di e con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu per la regia di Giorgio Gallione. La Passione secondo Luca e Paolo è un’indagine esistenziale caustica e irriverente, una commedia divertente ma impietosa, dove nessuna verità viene data per scontata e nessuna “scontatezza” viene data per verità: una “rappresentazione sacra” con poco, pochissimo sacro… e molto, moltissimo comico. E’ uno spettacolo originale in tutte le sue componenti: drammaturgiche, musicali e registiche. Si propone come un intrattenimento brillante e ironico,

Come avranno vissuto le ultime ore della loro sciagurata esistenza? Erano pronti ad affrontare l’ineluttabile destino o se la facevano sotto? Cosa si saranno detti per passare il tempo prima della condanna? Avevano la consapevolezza di essere solo i comprimari della Passione, due misere comparse in un evento che avrebbe cambiato il senso della Storia? O forse pensavano di avere voce in capitolo, di poter cambiare il corso degli eventi? E di quell’altro condannato, del tizio con la barba appeso in mezzo a loro… cosa pensavano? A riempire questo imperdonabile vuoto escatologico ci hanno pensato finalmente Luca e Paolo,

Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu

ma anche emotivamente intenso e commovente. Casanova è costretto a letto da un’improvvisa indisposizione. Su ordine del medico curante, deve sospendere qualunque attività che lo possa affaticare, quella sessuale prima di tutto E i due ladroni? I Vangeli raccontano le ultime drammatiche ore di Gesù sulla croce, ma di quello che hanno passato gli altri due poveracci appesi là sopra nessuno ci ha mai detto niente.

con uno spettacolo teatrale che intende rievocare la millenaria tradizione delle rappresentazioni sacre medievali… ma non ci riesce neanche per sbaglio. Con Luca e Paolo, i temi più importanti del pensiero umano - la vita e la morte, il Bene e il Male, il senso ultimo dell’esistenza - finora appannaggio esclusivo di filosofi e teologi illuminati, diventano improvvisamente materia per comici. Con tutte le conseguenze del caso.

«Odissea», tra amicizia, perdita e amore Domenica 5 aprile al teatro Comunale di Casalmaggiore alle 20.30 il Teatro de los Andes Emilia Romagna, Teatro fondazione Pontedera, Teatro Armunia Festival Costa degli Etruschi presenteranno «Odissea». Racconta l'amicizia, la perdita, l'amore spezzato dalla forza, il comune destino di vittime e carnefici, la ricerca dei corpi. L'Odissea racconta anche la guerra, ma soprattutto la perdita e il ritorno. Il viaggio, l'esilio, l' amore passionale, l' amore sublimato, la discesa nell' Ade, il canto delle sirene che è allo stesso tempo desiderio

allo stato puro e voce del ricordo. Ulisse è il migrante, il curioso, il guerriero, il naufrago. Se la sua figura incarna nostalgia, scaltrezza, disperazione, lotta per la sopravvivenza, altri personaggi incarnano fedeltà, attesa, ricerca del padre, nostalgia. Persino i morti si accalcano di fronte al sangue degli animali sgozzati in sacrificio per dire la sua, per testimoniare. Ci sono nell’Odissea tutti gli aspetti del racconto. La fiaba, la magia, gli eventi, i ricordi, la lotta contro la natura, contro i propri compagni, contro i mostri e contro se stessi.


Cultura

Venerdì 3 Aprile 2009

SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori

«La realtà... e il sogno» Leggere la vita di Luciano Folloni mi ha suscitato la stessa sensazione: una vita “ruvida”, che non regala ma sottrae con prepotenza, dentro una cornice storica cupa, di stenti e miserie palpabili così lontana dalla mia, illuminata dal chiasso degli sprechi e ridondante di stimoli facili. Eppure ho sentito un po’ mio questo spaccato di vita, perché vi ho ritrovato costanti universali estemporanee. La forza, la passione per un progetto inseguito ad ogni costo, la purezza dell’intento e, soprattutto, la genuinità. L’assenza di compromesso, dentro la sfida del disegno e della pittura. Sempre e solo coerenza. Nell’animo come nel tratto di ciò che viene impresso sulla tela. Anche i dipinti di Folloni infatti sono così. Veri, puri, istintivi. Giostre di colori e sfumature in bilico tra luci ed ombre che abitano la natura, proprio come le “Rivivenze”, e che abitano in noi.

«La Passione» di Mario Luzi Appuntamento sabato 4 aprile al Galilei di Romanengo

Sabato 4 aprile alle 21 al Galilei di Romanengo sarà presnetata dall’Accademia Perduta - Emilia Romagna Teatri «La passione di Mario Luzi», per la regia di Velia Mantegazza Una vera e propria “Via Crucis” in versi che Mario Luzi, una delle figure chiave della poesia del Novecento, scrisse per Papa Giovanni Paolo II° in occasione della Pasqua del 1999. E’ un’altissima meditazione sull’incarnazione, la morte e la resurrezione di Gesù, rivolta a laici e credenti, intesa come progressione dolorosa al ricongiungimento con il Padre e come cammino mortale verso la Resurrezione. La poesia di Luzi è scritta per essere rappresentata come monologo teatrale (realizzato qui a due voci) ed ha una straordinaria forza di contemporaneità, ma soprattutto ha la capacità di emozionare e far riflettere, tra il divino e l’umano, le genti di ogni razza e credo. La musica realizzata per l'occasione è un "tappeto sonoro" che congiunge le "stazioni" ed è composta da Daniela Ronconi (Forlì, Londra, New York), un'artista che ha sviluppato una profonda ricerca con le incisioni di Tanita Tikaram e nelle colonne sonore da lei realizzate per parecchi film di produzione americana. La regia è di Velia Mantegazza, una delle registe più interessanti della televisione (basti pensare alle 500 puntate de «L'Albero Azzurro» su RAI 3), del teatro e della musica d'autore (dal Teatro

Un momento delle letture

Alla Scala di Milano fino a Gino Paoli & Ornella Vanoni) proprio per la sua esperienza nel saper restituire a tutti i "pubblici" molteplici livelli di lettura. La “Passione” di Mario Luzi rappresenta un comune senso del sacrificio che avvicina razze ed etnie di culture diverse.

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Junior balletto di Toscana sul palco per la grande età Appuntamemto al Ponchielli per martedi 7 e mercoledì 8 aprile alle 15.30 per il pubblico della grande età, con la danza classica: salirà sul palco lo Junior balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini. Saranno presentate tre coreografie: Sulle Tracce di Diaghilev Jeux, coreografia Eugenio Scagliano con musica di Claude Debussy; Le spectre de la ros coreografia Fabrizio Monteverde con musica di Carl Maria von Weber e La sagra della primavera coreografia Cristina Rizzo con musica di Igor Stravinskij. Quello dello Junior Balletto di Toscana è un gradito ritorno al Ponchielli, che in questa occasione presenta, in anteprima italiana, «à l’envers», nuova coreografia di Alessandro Bigonzetti, coreografo e docente della Scuola del Balletto di Toscana.

Sotto il titolo Sulle tracce di Diaghilev si racchiudono invece tre coreografie ispirate ai tradizionali Balletti Russi. La prima, Jeux, di Eugenio Scigliano, è una creazione di non facile resa interpretativa, capace di regalare momenti di grande impatto visivo soprattutto nelle dinamiche sequenze corali. A seguire Le spectre de la rose, altro classico dei Balletti Russi, in cui il coreografo Monteverde conferma una danza teatrale segnata dal suo stile inconfondibile, con punte di grande lirismo. In chiusura La sagra della primavera di Cristina Rizzo, un unisono a più corpi, un corpo unico, un coro, un esercizio di concentrazione, una forma collettiva di gesto ripetuto, una propulsione dinamica con un fiato unico: l’esserci qui e ora all’ennesima potenza.

Il volo e i colori degli aquiloni in mostra a palazzo comunale

E

di Silvia Galli

mozioni con il naso all’insù. Inaugurata la mostra «Aquiloni, i colori del vento» di Franco Mammana, che resterà allestita in Sala Decurioni di Palazzo Comunale a Cremona fino al 13 aprile (orari: martedì-sabato 9-18; domenica 10-18, lunedì chiuso). L’autore, un fotografo bergamasco, che da 25 anni studia i retroscena culturali e frequenta i raduni internazionali dove si confrontano i più importanti e ingegnosi aquilonisti, ha esposto in tutto il mondo. «Mi sono appassionato agli aquiloni negli anni 80. Scoprii un negozio di aquiloni importati dall’Inghilterra e dalla Cina a Bergamo alta. Coltivavo già da qualche tempo la passione per la fotografia e così mi sono specializzato nel fotografare aquiloni». La passione di Franco Mammana lo ha portato praticamente ovunque. Non solo ai festival più importanti lungo tutto lo stivale, da Cervia, dove ogni anno si svolge uno dei più importanti festival internazionali, a Castiglione del Lago sul Trasimeno, Ferrara, Gubbio, Rosolina Mare, ma anche all’estero, in Nuova Zelanda, in Francia, in Inghilterra, in Germania. «Espongo 21 fotografie di

smettere un segnale radio attraverso l'Atlantico, ma sono innumerevoli gli esempi. L’aquilone nella mente dei più resta sempre miracolo di poesia e creatività. Tutto vola: velieri, pe-

attraversano il cielo sospinte dal vento ma crea egli stesso composizioni ardite, coglie le sinuosità disegnate dalle traiettorie, ci lascia con il fiato sospeso come se anche noi ci librassimo

sci, donne, clown e soggetti astratti acquistano una loro precisa autonomia spazio-temporale, in un viaggio inedito. Del fotografo Mammana, dice il critico Roberto Mutti: «Dotato di grande padronanza tecnica, grazie a cui realizza immagini spettacolari dai colori saturi, il fotografo non si limita a documentare le piccole e grandi meraviglie che

nell’aria». L’iniziativa, voluta dall’Ordine degli architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori della Provincia di Cremona, con la sua associazione, è patrocinata dalla Provincia e dal Comune di Cremona e vede il sostegno del laboratorio fotografico «Spazio Colore» di Bergamo e la collaborazione della Fiaf sezione di Cremona.

Qui sopra l'opera "Organze"; a lato uno scatto dell'aquilone "Clown"

Franco Mammana è specializzato in questo tipo di immagini generose dimensioni (100 x 150 cm)» riferisce Mammana, «non per raccontare, come in precedenti occasioni, la bellezza di questo mondo particolare, ma per comunicare le mie emozioni dopo tanti anni e tanti festival con gli occhi e la testa al cielo a guardare la straordinarietà di tante

creazioni. Bagliori notturni, lampi di luce e situazioni surreali: immagini che forse sfuggono anche alle fantasie più ardite». La storia degli aquiloni si perde nella notte dei tempi. L’aquilone è visto come un gioco, ma nei paesi orientali, in Cina o Giappone, hanno una valenza diversa, sono messaggeri di buon auspicio, spesso gli aquiloni volano anche allo scopo di scacciare il male, assumono significati simbolici e divinatori. In occidente l’aquilone venne usato in campo scientifico: Marconi collegò un'antenna lunga centinaia di metri sospesa ad un aquilone in occasione di quel suo esperimento in cui riuscì a tra-

Mostra mercato di materiale fotografico Soncino e Gradella tra i borghi più belli

Ritorna la «Mostra mercato internazionale di materiale fotografico digitale e analogico, cine ed editoria specializzata» domenica 5 aprile a Castel San Giovanni, organizzata da Dante Tassi. Professionisti, ma anche appassionati e curiosi potranno aggirarsi tra antiche fotocamere, scambiare e vendere, scovare rari ac-

cessori e tante altre curiosità legate all’arte e alla passione della fotografia. Quest’anno inoltre ci sarà una esposizione di radio valvolari perfettamente restaurate. Per il sabato, 4 aprile, in villa Braghieri è prevista (dalle 17) l'inaugurazione della mostra fotografica del gruppo «Stampe alla mano»

e la presentazione del libro di Maurizio Rebuzzini. La serata proseguirà con il concerto di Virginia Viola. Ospite della serata sarà Rino Barillari il re dei paparazzi italiani, uno di quelli che hanno documentato la dolce vita romana insieme a Gianni Ansaldi interprete di uno dei tanti film della saga Sapore di Mare.

Il “Progetto di legge di iniziativa popolare: disposizione per il recupero, la tutela e la valorizzazione dei borghi più belli d’Italia in Lombardia”, non è più un sogno: la Commissione V della Regione ha superato uno scoglio, che bloccava l’iter autorizzativo della norma. «Finalmente siamo riusciti ad ottenere un parere favorevole dalla V Commissione regionale» hanno evidenziato il presidente provinciale Giuseppe Torchio e l’assessore alla cultura

Denis Spingardi. «Ora la parola passa al Consiglio regionale, che mi auguro sarà tempestivo nel raccogliere questa importante istanza che nasce dalle comunità locali. I nostri borghi avranno così a disposizione misure e finanziamenti ad hoc per valorizzare le proprie peculiarità storicoartistiche, di cui beneficeranno Soncino, Gradella di Pandino e, non appena concluso l’iter, anche Castelponzone di Scandolara Ravara».


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Appuntamenti

Venerdì 3 Aprile 2009

Appuntamenti a Cremona e dintorni... ARTE & CULTURA

di Palazzo Comunale. Fino al 13 aprile 09 cremona mostra Mostra di fotografia a cura del Gruppo Fotografico Cremonese presieduto da Giorgio Scotti. Feriali: dalle 17 alle 19,30; festivi dalle 16,30 alle 19,30 Adafa (via Palestro, 32).

Fino al 3 aprile 09 cremona convegno nazionale Le politiche della fiducia I Piani Locali Giovani e lo sviluppo del paese Cremona, Centro culturale S. Maria della Pietà (piazza Giovanni XXIII). Fino al 4 aprile 09 cremona mostra Opere di Michele Munno Mostra delle opere dell'Artista pugliese Michele Munno. Dal Mercoledì al Sabato dalle 15,30 alle 19,30 Galleria d'Arte Daniela Rallo (piazzetta S.Abbondio, 1). Fino al 13 aprile 09 cremona mostra Aquiloni, i colori del vento Mostra fotografica di Franco Mammaria dedicata agli aquiloni. Orario: dal Lunedì al Sabato dalle 9 alle 18; domenica dalle 10 alle ore 18 - Sala Decurioni

SPETTACOLI

3 aprile 09 cremona TEATRO Inglese e francese a Cremona: Mario Cei legge Jacques Prevert Compagnia Teatro Arte Orizzonti Inclinati. Ore 9 e 11 teatro Filodrammatici. Costo: 7 euro.

musica

ALTRO

Fino al 14 aprile 09 crema Mostra I Morandi artisti. Antonia e Giovanni Mostra d'arte dedicata ai famosi pittori Antonia e Giovanni Morandi. Orario: feriali: dalle 15 alle 19; festivi: dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 22 - Santa Maria di Porta Ripalta. Fino al 15 aprile 09 crema mostra Touchez la matière Mostra dello scultore Marco Lorandi. Opere di argilla e creta tra i chiostri e le sale del Convento San Domenico. Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18; domenica dalle 14 alle 18 Teatro Fondazione San Domenico (Piazza Trento e Trieste). Fino al 17 aprile 09 cremona mostra Opere di Hannelore

Vantieghem Personale della famosa pittrice cecoslovacca H. Vantieghem dal titolo "A bridge too far". Dal martedì alla domenica dalle ore 15 alle ore 20 Galleria d'arte Love2Arts (presso Palazzo Cattaneo).

L a Via delle Anfore. Il commercio di derrate alimentari a Cremona Orario: feriali : dalle 9 alle ore 18; festivi: dalle 10 alle 18; lunedì chiuso - sale del Museo Civico Ala Ponzone (Palazzo Affaitati - via U. Dati, 4).

Fino al 28 aprile 09 cremona mostra Per margherite, e il tempo passa Installazioni e sculture in terracotta di Maria Giuseppina Marjni. Orario: martedì dalle 9 alle 16; mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12,30; giovedì dalle 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 16; sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 19 Museo Diotti (via Formis 13). Costo: 3 euro.

Fino al 14 giugno 09 cremona MOSTRA Darwin 1809/2009 Mostra scentifica per ricordare il bicentenario della nascita del grande scienziato. Orario: dalle ore 9 alle ore 13 dal martedì alla domenica Museo di Storia Naturale.

Fino al 10 giugno 09 PIADENA ARCHAEO@TRADE ANTICHI COMMERCI IN LOMBARDIA ORIENTALE Panorama dei contatti tra antiche culture e degli spostamenti di materie prime e manufatti dalla preistoria al medioevo. Rete dei Musei Archeologici Piazza Garibaldi, 4 (Biblioteca). Orari: da lunedì a venerdì ore 8.30/13.30. Fino al 10 giugno 09 cremona Mostra

3 aprile 09 cremona conferenza Esperienza spirituale, la Ricerca del Trascendente Conversazione con il Sindaco di Cremona Prof G. Corada e il poeta Marco Guzzi. Ore 18 - Libreria Paoline di Via Decia,1. 3 aprile 09 cremona conferenza Gli amori di Catullo fra cerchia di amici e grande pubblico Conversazione con il Prof.Alessandro Fo docente all'Università di Siena.

3 aprile 09 san giovanni in croce TEATRO "Le ultime lune" Testo e regia di Furio Bordon. Teatro Gallerani - Ore 21.

5 aprile 09 CASALMAGGIORE teatro "ODISSEA" Testo e regia di Cesar Brie Teatro Comunale - Ore 20.30.

5 aprile 09 cremona TEATRO Immon e Dizia Tradizionale appuntamento per bambini e famiglie con momenti di gioco, spettacolo e animazione. Ore 16 - Teatro Monteverdi.

8 aprile 09 cremona danza Junior Balletto di Toscana La famosa compagnia giovanile diretta da Cristina Bozzolini presenta quattro coreografie. Ore 21 - Teatro Ponchielli.

5 aprile 09 CREMA teatro IL LAUREATO Dal romanzo di Charles Webb. Con Giuliana De Sio e Giulio Forges Davanzati. Ore 21 - Teatro San Domenico.

8 aprile 09 gussola cineforum Movimenti e Cambiamenti nella Bassa , Ieri e Oggi Auditorium c/o Bar Coop (piazza Comaschi, 1) - ore 20.30.

3 aprile 09 CREMA concerto LUDOVICO EINAUDI PIANO SOLO Teatro San Domenico Orari: ore 21.

4 aprile 09 crema Concerto Coro del Collegium Vocale di Crema Ore 16,30 - Chiesa di San Bernardino.

4 aprile 09 CREMONA PRELUDI D' ORGANO IN SAN LUCA Meditazioni musicali ante missam con Michele Bosio al prestigioso organo Giuseppe Rotelli (1901). Chiesa di San Luca Ore 17.30.

6 aprile 09 cremona Concerto Inglese e francese a Cremona: L'inglese in concerto Concerto a cura delle band degli istituti Magistrale Anguissola, Liceo Scientifico Aselli e Liceo Classico Manin. Ore 10 - Teatro Filodrammatici.

4-5 aprile 09 PIZZIGHETTONE GOLOSITA' Mostra-mercato delle eccellenze dolciarie italiane ed in particolare del cioccolato proposto in tutte le sue declinazioni ed accostamenti. Mura Spagnole.

giardino, alimenti biologici, cosmetici e rimedi naturali, prodotti gastronomici tipici . Visite guidate al Parco del Po e al centro storico di Casalmaggiore. Ore 9-19.

4-5 aprile 09 casalmaggiore I RAMI DEL GRANDE FIUME Mostra mercato del naturale: arredi da

5 aprile 09 CREMONA VIII MEMORIAL LINO ROSSINI Gara nazionale open di spada maschile e femminile.individuale. Palestra Comunale Ore 9-14.

Ore 17 - Sala Puerari / Museo Civico Ala Ponzone (via U.Dati, 4). 3 aprile 09 cremona incontro Le politiche della fiducia I Piani Locali Giovani e lo sviluppo del paese Centro culturale S. Maria della Pietà (piazza Giovanni XXIII). 5 aprile 09 cremona incontro San Lorenzo il recupero del monumento e il progetto per il museo archeologico Ore 11 - via S. Lorenzo 4. 6 aprile 09 cremona incontro Corpi, immagini, storie. Fenomenologie del rapporto tra donne, politica e potere Ore 17.30 Teatro Monteverdi. 6 aprile 09 cremona incontro Solidarietà e impegno sociale "Buon fine. Da spreco a risorsa", "Due mani in più": due progetti concreti nella città di Cremona. Ore 10.30 Comune di Cremona.

BREVI DAL SECOLO BREVE

di Giuseppe Azzoni

Po: dal progetto del 1911 al consorzio canale

[segue...] La zona è quella della periferia sud della città ancora oggi denominata “Porto di mare”, come ci ricorda la stazione della metropolitana più prossima a quella di Rogoredo. Questa decisiva opera viene interrotta sul nascere con l’avvento del fascismo. Uno dei primi atti del nuovo potere è proprio, nel 1923, la sospensione di queste opere e lo scioglimento delle aziende portuali di Cremona e di Milano. Dopo un lungo silenzio si torna a parlare del fiume nel 1932, in un congresso nazionale delle acque che si tiene a Cremona. Nel 1930 però erano state avviate alcune opere sul fiume in attuazione di un progetto – il progetto dell’Ing. Gordio – finalizzato ad una stabilizzazione dell’alveo di magra sia a scopo di difesa idraulica che per la navigabilità. La sponda cremonese è pienamente coinvolta nel progetto, di cui in quegli anni però si vede solo l’avvio dato il profilarsi di eventi bellici che lo frenano. Il progetto sarà ripreso e concretizzato nel dopoguerra per il tratto tra la foce dell’Adda e quella del Mincio. Un importante segnale di ripresa di interesse sul collegamento idroviario tra Milano e l’Adriatico è la legge 1044 del 24 agosto 1941 che istituisce il Consorzio del Canale Milano Cremona Po. La legge dà la concessione governativa necessaria per costruire il Canale, opera per realizzare la

quale si erano offerti gli Enti locali cremonesi e milanesi. La guerra naturalmente interromperà queste volontà, esse verranno rinverdite ed aggiornate nel dopoguerra, quando il Consorzio si attiverà ed in esso saranno presenti i Ministeri interessati con i Comuni e le Province di Milano e di Cremona. Dopo la Liberazione torna in primo piano, con la ricostruzione, l’esigenza di dotare l’Italia di grandi opere infrastrutturali moderne che, superando strozzature e ritardi, supportino un nuovo sviluppo di tipo europeo. Sono opere, peraltro, mettendo mano alle quali si possono dare utilmente risposte alla drammatica massiccia disoccupazione del momento. In questo ambito si colloca anche l’ambizioso progetto della navigazione interna. aSe ne parla in particolare a Cremona, nei programmi delle forze politiche, nelle rivendicazioni sindacali per il lavoro, nelle proposte elaborate dalle forze economiche. Il 30 luglio del 1946, nel Consiglio comunale del capoluogo l’assessore Bernamonti, che era anche parlamentare alla Costituente, riferisce di volontà espresse in sede governativa volte a riprendere il tema del Canale navigabile da Milano al Po. Si manifesterebbe interesse persino in ambienti svizzeri, che vi vedrebbero la possibilità di un collegamento del loro Paese al mare attraverso il lago Maggiore e il Po.


Zibaldone

A cura del Circolo Culturale "Arcangelo Ghisleri"

Musica da strada - 1 Il 25marzo, su invito del Lyons Più di una volta, il furgone arancione con la cabina rialzata e le griglie di aerazione dipinte di verde era stato parcheggiato nella zona più isolata dell’area di servizio Giove Est. Gli occupanti dormivano con le tendine tirate sul parabrezza ed uscivano solo a pomeriggio inoltrato a cenare con un po’ di carne in scatola e qualche lattina di zuppa americana. Allora una piccola folla di sfaccendati, di quelli che vanno girovagando per le autostrade in cerca di avventure o di sé stessi, si riuniva intorno al gruppo di hippies di mezz’età, e sembrava aspettare qualcosa. Quelli si gingillavano un po’ e poi tiravano fuori dal furgone “arca di Noè” degli strumenti: una chitarra basso mezzo scordata, una chitarra elettrica, una batteria, una tastiera e attacca-

vano, dopo aver collegato alla batteria due casse scrostate, con indolenza, qualche pezzo di J. Mayal, dei Credence, dei Led Zeppelin, di quelli che facevano tanto West Coast anni Sessanta. Il pubblico si dondolava quasi come fosse in trance; poi, quando la sessione s’interrompeva, si disperdeva silenzioso, un po’ ingobbito nelle spalle; del resto, si trattava di ex freaks, di figli dei fiori invecchiati, di bikers con le gambe storte a furia di andare in moto e il corpo già disfatto dalla troppa birra bevuta; tutta una fauna, insomma, adatta al gruppo che si esibiva. C’era stato un tempo che il P.S.E. (“Portonaccio Sound Ensemble”, questo il nome del gruppo) organizzava dei veri e propri concerti da strada nelle aree di servizio dell’Autosole, con centinaia e centinaia di fans.

Racconto in due puntate di Vincenzo Montuori Allora quasi nessuno aveva in macchina l’autoradio e i viaggi erano lunghi e faticosi. Così il P.S.E. era venuto incontro ai bisogni del pubblico, con i suoi concerti da strada; musica significava allora “libertà”, nuovi spazi conquistati, ebrezza del tempo libero e della velocità incontrollata.. Il P.S.E. era costituito da ragazzi di borgata, di quei quartieri che, negli anni Cinquanta, venivano su come un’incontrollabile metastasi dal corpo stesso di Roma. Quei ragazzi, nel giro di qualche anno, erano diventati un mito: Pietro Mataceni, da Torre Angela, detto Jimmy, che straziava la chitarra elettrica cavandoci dei suoni che ricordavano gli assolo di Hendrix; Dario Meniconi da Casalpalocco, il cantante roco del gruppo, detto Morrison, perché somigliava straordinaria-

mente al leader dei Doors; Ermete Baiocchi, la chitarra-basso, affilato e segaligno, detto il “menestrello di Pietralata”, per la sua somiglianza con il menestrello di Duluth, Bob Dylan; il batterista, tale Nello Pelosi, da Prima Porta, detto “Ringo” per i suoi baffetti e il caschetto liscio che lo facevano rassomigliare al batterista dei Beatles; e infine la corista dl gruppo, Cinzia Bontempi, una ragazza alta, dai capelli rossicci, detta Janis, perché richiamava vagamente la Joplin. A casa sua, al Portonaccio, il gruppo si riuniva per suonare; visto che c’era del talento, avevano pensato di realizzare dei concerti itineranti, adattando un Volkswagen Caravelle a camper-cuccette, con un cucinino ed un impianto di amplificazione. (segue al prossimo numero)

Storia di Cremona - 7 di Giancarlo Corada

A “il Piccolo – Zibaldone” sembra interessante riproporre a puntate la ricca storia della città di Cremona ricorrendo all’opera scritta dal prof. Giancarlo Corada, noto storico cremonese, presentata il 17 dicembre del 2006 (seguito da numero precedente) Le continue guerre, contro i nemici esterni ed interni, ed il conseguente “clima” di violenza ed odio che si respira consultando i documenti e le cronache del tempo, colpiscono il lettore moderno. E sembrano contrastare con quanto dicevamo prima circa la diplomazia e la cultura dei ceti dirigenti. Ma contrasto non c’è, se non per noi. In quel mondo, in quella “visione del mondo”, tutto si tiene e sta. La violenza e l’odio fra i partiti e le casate, che si tramanda di generazione in generazione, sono realtà onnipresenti. L’apparente indifferenza con cui gli annali e le cronache (quella di Salimbene de Adam è forse la più famosa) enumerano i massacri e gli assassinii, non solo a Cremona ovviamente, è la prova del loro carattere quotidiano e, diciamo così, “normale”. Lo stato di guerra è accettato proprio perché ricorrente. Quasi ogni anno, a primavera e nella bella stagione, vi sono spedizioni militari contro i Comuni vicini, soprattutto contro Crema. I Cremonesi avevano fama di particolare crudeltà. Ci

Venerdì 3 Aprile 2009

sconcertano episodi di brutalità, da tutte le parti, narrati dalle Cronache, tra persone che indubbiamente condividevano gli stessi valori di fondo, soprattutto la concezione cavalleresca della guerra e la carità cristiana, che certo condannavano tali comportamenti. Ma studi recenti (ben riassunti recentemente in un libro di alta divulgazione da M.T. Fumagalli Beonio Brocchieri) dimostrano come un ben preciso orientamento, in quegli anni maggioritario nella Chiesa, giustificasse la guerra e le sue conseguenze. Ed altri studi chiariscono che anche la concezione cavalleresca della guerra aveva caratteristiche di violenza e crudeltà per noi inaudite. Teniamo conto, poi, che gli obiettivi in gioco nella lotta per il potere erano grandi e spesso “mors tua, vita mea”: la sconfitta poteva segnare la morte o, forse peggio, nei casi di guerra civile, la confisca dei beni e l’espulsione dalla città. Il controllo del territorio e delle vie di comunicazione era questione di sopravvivenza per una città: voleva dire rifornimenti, prosperità dei commerci, entrate di pedaggi ecc. Ed, all’interno, il controllo delle leve politiche significava pure, ovviamente, il controllo delle principali leve economiche: la ripartizione delle imposte (che erano altissime!) e più in generale la spartizione della ricchezza, che giungeva sempre più

abbondante a Cremona sotto forma di rendite fondiarie, di profitti commerciali, di bottini di guerra. In ballo, nello scontro tra Cremona, Crema e Milano, come all’interno tra “milites” e “populares”, non c’era solo il potere politico ma concrete ragioni di interesse economico. Giustificazioni ideologiche e motivi di interesse, dunque, congiuravano insieme a creare una società nello stesso tempo civile e violenta. Civile e tollerante in certi ambiti, violenta per tanti altri aspetti. Violenza che si esercitava regolarmente, al di là delle guerre e delle discordie civili (fenomeno essenzialmente urbano), nella campagne. * * * Non dobbiamo dimenticare infatti che la ricchezza di Cremona era in parte risultato dello sfruttamento del Contado. Cremona fu la prima e la più grande fondatrice di “borghi franchi” in Italia. Soncino, San Bassano, Pizzighettone, Ticengo, Castelleone e molti altri. Per ragioni difensive, essenzialmente. I gruppi dirigenti di questi castelli, eretti in “borghi franchi”, hanno poco di locale e nulla di contadino: si tratta di “milites” venuti in buona parte proprio dalla città. Cremona controlla direttamente la vita di questi borghi, che pure godevano di precise franchigie. (segue il prossimo numero)

Un po’ di Esopo oggi ci vuole...

Che cosa e’ mai la poesia? (Poeti allo specchio)

di Vincenzo Montuori

HUMBERTO AK’ABAL Nell’ambito della letteratura centro e sudamericana, si stanno sempre di più diffondendo, da una ventina di anni a questa parte, esperienze di poesia nelle lingue amerinde, le lingue dei popoli precolombiani che furono sottomessi dai conquistadores spagnoli e portoghesi, ma che sono state fino ad oggi usate dalle masse e che, da poco, hanno avuto un riconoscimento ufficiale ed una consacrazione scritta. Mi riferisco alle numerose lingue azteche e maya che si parlano ancora nelle campagne e nelle città del Messico e del Guatemala, dove si va affermando una nuova generazione di poeti bilingui (in lingua locale e in spagnolo), che non è più parte integrante della minoranza bianca di origine europea come potevano essere Neruda e Asturias ma immette nell’alveo della parola scritta i miti e le forme della cultura indigena. E’ questo il caso di HUMBERTO AK’ABAL. Nato a Totonicapa’n, nel dipartimento guatemalteco di Quetzaltenango nel 1952, figlio e nipote di sciamani, Ak’abal ha cominciato a scrivere in lingua quiché, un idioma del gruppo maya che domina nello Yucatan e nel Guatemala settentrionale, e poi a tradurre le proprie liriche in spagnolo. Dopo aver fatto diversi mestieri, tra cui il venditore ambulante nei mercati di Città del Guatemala, si è dedicato alla scrittura, pubblicando il primo volume, El animalero (Il guardiano di animali) nel 1991. Ha proseguito con Il guardiano della cascata del 1993 con il quale ha ricevuto il premio Golden Quetzal e con Foglie sull’albero degli uccelli del 1995. Con il volume Ajkem tzij - Il tessitore di parole del 1996 si è fatto conoscere dal pubblico italiano grazie alla traduzione nel 1998 da parte di Emanuela Jossa. Le sue poesie sono tradotte in francese, inglese e tedesco; negli ultimi anni A. è stato presente in Europa e in Italia oltre che negli Stati Uniti per presentare i suoi testi. Nel 2004 ha rifiutato il premio nazionale del suo Paese intitolato a M. A. Asturias, il grande intellettuale guatemalteco, perché quest’ultimo, nei suoi saggi sui problemi sociali degli indigeni, li denunciava come esseri inferiori. Nella poesia di A., in conformità con le basi della cultura maya nella quale la natura forma un insieme inscindibile con l’uomo e il mondo è popolato di vive presenze, il poeta discorre con gli uccelli, con le pietre, con gli animali della foresta ponendosi sul loro stesso piano. In quella cultura, la poesia non è un’attività della mente ma ha la stessa naturalezza del respiro e del canto degli uccelli (nella lingua quiché “poeta” è lo stesso che “cantore”). Così la riflessione sulla poesia si concreta in immagini di una vivida essenzialità: per dire che la poesia è dono, Ak’abal ricorre ad un’esperienza del mondo rurale da cui egli proviene: I poeti

L'asino selvatico e l'asino domestico. C'era una volta un simpatico asinello selvatico che trascorreva le sue giornate in libertà, passeggiando per i campi e mangiando il cibo che trovava. Durante uno dei suoi giri quotidiani ebbe modo di vedere un suo simile, dall'aspetto sano e robusto, che brucava l'erba in un grande prato cintato da un'alta staccionata di legno. Esso, osservando l'animale domestico, pensò: "Che bella vita! Lui sì che sta bene: é spensierato, senza problemi e con il cibo a volontà". In effetti l'altro asino sembrava proprio fortunato: gli venivano serviti due pasti abbondanti al La Love2Arts, agenzia belga che opera nel settore artistico, ha aperto da poche settimane una piccola galleria privata presso Palazzo Cattaneo (via Oscasali, 3); nella bella cornice offerta da una delle sale del pian terreno sarà possibile ammirare esposizioni di artisti provenienti da tutto il mondo, che si alterneranno ogni tre settimane. L’inaugurazione della Love2Arts Gallery è avvenuta il 7 marzo u.s. con un vernissage della pluri premiata artista koreana Sin Za Kim: 17 tele con oli

giorno, riposava in una stalla bene attrezzata ed aveva un pascolo meraviglioso a sua disposizione. L'asino selvatico, invece, doveva accontentarsi dei miseri sterpi che riusciva a trovare ai margini della strada, perché i prati ricoperti di erbetta fresca erano tutti privati. Ogni tanto, il povero asinello appoggiava il muso sulla cima della staccionata e, guardando l'altro, lo invidiava da morire. Un giorno, pero, il giovane asinello, girovagando tranquillo, incontrò sulla via, un animale talmente sovraccarico di legna, sacchi di grano ed altro da non

essere in grado di capire di che bestia si trattasse. Quando questa, per reagire ad una violenta frustata del suo padrone, tirò un calcio e alzò il muso, lo riconobbe: era l'asino domestico che fino a quel giorno aveva tanto invidiato! "Eh, caro mio," gli gridò affiancandosi a lui "a questo prezzo non farei mai cambio con te. Nessuno mi comanda, io sono libero e leggero come una libellula. Se poi non mangio bene come te, meglio, mi mantengo in linea. E per sopravvivere mi arrangio". Dopo quell'incontro l'asino selvatico non provò più alcuna invidia per il suo simile.

I poeti sono come le api: altri mangiano ciò che loro fanno. Così, la sacralità divorante della poesia, che prende tutto l’essere, in una dimensione prelogica ed animistica, tipica di quelle civiltà, viene efficacemente rappresentata con la metafora del fuoco: Poesia La poesia è fuoco, brucia dentro di te e dentro l’altro. Altrimenti, può essere tutto ma non poesia.

A Cremona è giunta “Love2Arts”, una galleria d’arte belga e acrilici su sabbia e vinavil, per un suggestivo effetto pulviscolo. L’arte di Sin Za Kim, definita “una finestra sull’animo umano” per la volontà espressa dall’artista di rappresentare con lievi pennellate i sentimenti e i moti interiori dello spirito, è apprezzata e seguita da sedici anni in Giappone, Korea, USA, Francia, e nord Europa, Paesi in cui l’artista – classe 1952 – espone da anni con enorme successo.

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La sua prima italiana, tenuta casualmente a battesimo dall’Assessore alla Cultura prof. Gianfranco Berneri, è stata accolta da esperti ma anche da semplici appassionati d’arte estranei al settore. Sabato 28 marzo il testimone è passato ad Hannelore Vantieghem, artista di stampo surrealista formatasi presso la Royal Academy of Fine Arts di Anversa ma di origine cecoslovacca.

Le tele – in esposizione fino al 17 aprile – sono caratterizzate da colori intensi e brillanti (sempre olio ed acrilico) con alta saturazione per soggetti metafisici e onirici. Molti suoi capolavori possono essere ammirati in collezioni private di tutto il Mondo e sue personali sono state allestite ad Anversa, Bruxelles, Ostenda – città in cui regolarmente espone – ma anche in altri Paesi quali Olanda, Spagna

e Germania. Sarà poi la volta di Irene Bapile – presso la Love2Arts Gallery dal 25 aprile -. La Bapile è di origine congolese ma da anni vive in Belgio; i suoi lavori usa colori, linee e forme più di quanto un poeta usi le parole per esprimere un particolare stato d'animo. Tutte e tre sono artists in residence Love2Arts. Potete visitare il sito

dell’agenzia su www.love2arts. com, in cui potrete vedere le numerose iniziative promosse dalla Love2Arts e gli artisti con i quali lavoriamo abitualmente, grazie anche alla collaborazione di managers locali in tutto il Mondo. La Love2Arts Gallery è aperta da martedì a domenica, dalle 15 alle 20 (ingresso libero). Per informazioni in italiano: stellafabbiano@love2arts.com; per contattare la sede centrale in Belgio: info@love2arts.com. Stella Fabbiano


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Televisione &Cinema

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Programmi televisivi da Sabato 4 a Venerdì 10 Aprile 2009

A

Victoria Cabello, La7 ha affidato il non facile compito non solo di sostituire nel palinsesto della rete “Markette” di Piero Chiambretti, ma anche di sfidarne la versione high budget, ovvero il “Chiambretti Night", programmato negli stessi giorni e alla stessa ora (circa) su Italia1. Veejay storica di Mtv, Victoria Cabello ha condotto dal 2005 al 2008 Mtv il talk show “Very Victoria”, nel quale la mostra tutte le sue doti di intervistatrice ed ora ci riprova in un’altra emittente con “Victor Victoria”.

VICTORIA CABELLO non ha paura della sfida

IL FORMAT Il programma tratta temi d’attualità, nel solito stile difficilmente definibile della Cabello. Interviste più o meno coreografate, veloci botta e risposta, sondaggi, dibattiti e il solito tasso di alta provocazione. Ciascuna puntata vede protagonisti due personaggi, chiusi una dark room e inter-

Il suo programma è in concorrenza con quello di Piero Chiambretti Sopra Victoria Cabello e a lato Geppy Cucciari

vistati dal direttore di “Rolling Stone”, Carlo Antonelli. Victoria si avvale della collaborazione di un cast piuttosto eterogeneo tra attori, giornalisti, addetti ai lavori e opinionisti dal volto più o meno noto. Il sottotitolo della trasmissione “Niente è come sembra”, dà già una cifra dello stile di Victoria, oltre ad essere una sorta di richiamo ai contenuti dell’omonimo film di Blake Edwards del 1982,

tv

raiuno

raidue

raitre

la 7

sabato 4

domenica 5 Lunedi’ 6

interpretato da Julie Andrews, che ruota intorno al travestimento della protagonista. Ad affiancare la Cabello ci sono la comica Geppy Cucciari, chiamata ad introdurre sondaggi e i Manetti Bros. La sfida dell’audience non è sicuramente facile, ma Victoria non è certo tipa da farsi intimidire e oltretutto la7 non pare ossessionata dallo share. La7, martedì, mercoledì e giovedì ore 23.30

Martedi’ 7

UNA NOTTE AL MUSEO Shawn Levy dirige un cast d’eccezione Il regista Shawn Levy propone un cast eccezionale (Ben Stiller, Carla Gugino, Dick Van Dyke, Mickey Rooney, Robin Williams e Bill Cobbs) per una notte dentro un museo. LA TRAMA Il film “Una notte al museo” è una commedia del 2006 e vede protagonista Larry Daley, disoccupato e divorziato che rischia di perdere la custodia congiunta del figlio se non troverà un lavoro. Accetta quindi di fare il guardiano notturno al New York Museum of Natural History. Quello che non sa, ma che ben presto scoprirà, è che nel museo di notte animali e statue si animano creando un grande caos. Mentre Attila, i pistoleri del Far West e i legionari romani imbastiscono assurde battaglie, i leoni, le scimmie e gli altri animali selvaggi si animano per portare scompiglio, Larry è tormentato da un solo dilemma: come riportare la situazione sotto controllo? Il solo che può aiutarlo è nientemeno che un peso massimo della storia, il presidente degli Stati Uniti

mercoledi’ 8

Teddy Roosevelt (Robin Williams). Se l’alternativa è perdere anche questo lavoro e deludere una volta ancora suo figlio Nick, per Larry non c’è scelta: deve salvare il museo ad ogni costo, e diventare quel padre coraggioso e avventuroso che ha sempre voluto essere. Colui che ha sempre aspettato il suo momento di gloria l’ha finalmente trovato. Campione d’incasso come film natalizio negli States, è giunto in Italia con qualche mese di ritardo così che non ha tolto spettatori ai “cinepanettorni” di casa nostra. Canale 5, mercoledì ore 21.10

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Venerdì 3 Aprile 2009

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spino d’adda Vittoria (0373 980106) • Gran Torino • Burn After Reading (Martedì)

(giovedì)

MOSTRI CONTRO ALIENI Di Rob Letterman e Conrad Vernon Ginormica, una ragazza alta 15 metri e dalla forza sovrumana, è diventata così dopo essere stata colpita da una meteora piena di sostanze interstellari sconosciute provenienti dallo spazio. Catturata dall’esercito come elemento pericoloso per l’umanità, Ginormica viene rinchiusa in un posto segreto insieme ai Mostri, altri esseri misteriosi come lei: il geniale dottor professor Scarafaggio, Anello Mancante, metà scimmia e metà pesce, B.O.B, gelatinoso e indistruttibile e Insectosaurus, un bruco lungo oltre cento metri. Tuttavia, l’arrivo sulla terra di Galaxhar, un robot alieno intenzionato a conquistare il pianeta, costringerà le forze militari ad avvalersi proprio dell’aiuto del gruppo di Mostri per sconfiggerlo.

pieve fissiraga Cinelandia (0371 237012) www.cinelandia.it • Louise & Michel • Gli Amici Del Bar Margherita • Ballare Per Un Sogno • Io & Marley • Mostri Contro Alieni

CINEMA - “Io & Marley” di David Frankel con Owen Wilson e Jennifer Aniston

Un Labrador protagonista della commedia

Owen Wilson e Jennifer Aniston sono i protagonisti della commedia “Io & Marley” e formano una coppia sull’orlo di una crisi di nervi. Situazione comune a molte coppie giovani. LA TRAMA John e Jenny sono sposi nell’inverno gelido del Michigan. Innamorati e ansiosi di intraprendere una vita insieme si trasferiscono nella più calda Florida, dove trovano il lavoro e la casa dei loro

sogni. Occupati per testate giornalistiche diverse, i coniugi Grogan progettano in salotto di allargare la famiglia. John, indeciso sulla paternità, fa le prove generali e compra un cucciolo in saldo per il compleanno di Jenny. Battezzato Marley sulle note del cantautore giamaicano, il Labrador biondo travolgerà la vita dei Grogan, “rosicchiando” mobili, progetti e certezze e invitandoli a vivere il presente a dispetto di quello che non è stato e di quello che deve ancora essere. Dopo Marley arriverà un bastimento carico di figli, guai e amore. “Io & Marley” è a tutti gli effetti una commedia familiare che apre come splendente e innevato romance (lui, lei e la complicazione di turno) senza note stonate e procede con un letto raffreddato da tre gravidanze, un lavoro che non è mai quello aspirato e una casa che non è mai abbastanza capace.

sabato 4

canale 5

italia 1

rete 4

SOL REGINA po

31

Genere: Commedia

di David Frankel

Cast: Owen Wilson, Jennifer Aniston, Eric Dane, Kathleen Turner, Alan Arkin, Nathan Gamble, Haley Bennett Durata: 120 minuti Produzione: 20th Century Fox - Usa 2008

Giovanni Biondi

Dentro le notizie...

Nell'ambito della trasmissione «Dentro le notizie», in onda su Telesolregina, l'assessore provinciale con delega all'ambiente e allo sport Giovanni Biondi farà il punto sui principali eventi accaduti sul nostro territorio. •Quote latte: Slogan e fischi anti-Zaia il decreto forse decade; • Cremona: Terzo ponte, riparte l'iter dopo due anni di attesa; • Tre mesi di ritardo per i cantieri della BreBeMi; • Crema: La Provincia ci ripensa: variate il tracciato della 591; • Soresina: Lascia l'ufficio anagrafe il responsabile Previ. La trasmissione va in onda sono il venerdì alle ore 23.10, replicata il sabato alle ore 12 e la domenica alle ore 17.30.

Sopra una scena del film con Owen Wilson e Jennifer Aniston, a lato la locandina

domenica 5 Lunedi’ 6

Martedi’ 7

mercoledi’ 8 giovedi’ 9

venerdi’ 10

08.50 09.30 10.00 13.00 13.45 14.10 15.30 18.50 20.00 20.30 21.10 23.55 24.00 01.30

loggione. musicale nonsolomoda. Attualita' super partes tg5 - meteo 5 grande fratello amici. Reality verissimo. Attualita' chi vuol essere milionario edizione straordinaria Tg 5 - meteo 5 STRISCIA LA NOTIZIA la corrida - supereroi se ve li siete persi maurizio costanzo show tg5 notte/meteo5

08.00 08.50 09.45 13.00 13.35 14.10 16.30 18.50 20.00 20.40 21.30 23.30 01.30

tg5 mattina LE FRONTIERE DELLO SPIRITO. attualita' verissimo. Attualita' Tg 5 - meteo 5 grande fratello anna e i cinque. Film questa domenica chi vuol essere milionario edizione straordinaria Tg 5 - meteo 5 paperissima sprint la fattoria. Reality maurizio costanzo show tg5 notte/meteo5

11.00 13.00 13.40 14.00 14.10 14.45 16.15 18.50 20.00 20.30 21.10 00.20 01.30

forum. attualita' Tg5 - meteo beautiful. soap la fattoria. Reality centovetrine. Soap uomini e donne. Reality pomeriggio cinque (18.00 tg5 minuti ) chi vuol essere milionario edizione straordinaria Tg 5 - meteo 5 striscia la notizia grande fratello mai dire g.f. tg5 notte/meteo5

11.00 13.00 13.40 14.00 14.10 14.45 16.15 18.50 20.00 20.30 21.10 01.30

forum. attualita' Tg5 - meteo beautiful. soap la fattoria. Reality centovetrine. Soap uomini e donne. Reality pomeriggio cinque (18.00 tg5 minuti ) chi vuol essere milionario edizione straordinaria Tg 5 - meteo 5 striscia la notizia squadra antimafia palermo oggi. Fiction tg5 notte/meteo5

11.00 13.00 13.40 14.00 14.10 14.45 16.15 18.50 20.00 20.30 21.10 23.20 01.30

forum. attualita' Tg5 - meteo beautiful. soap la fattoria. Reality centovetrine. Soap uomini e donne. Reality pomeriggio cinque (18.00 tg5 minuti ) chi vuol essere milionario edizione straordinaria Tg 5 - meteo 5 striscia la notizia una notte al museo. Film matrix. Attualita' tg5 notte/meteo5

11.00 13.00 13.40 14.00 14.10 14.45 16.15 18.50 20.00 20.30 21.10 23.40 01.00

forum. attualita' Tg5 - meteo beautiful. soap la fattoria. Reality centovetrine. Soap uomini e donne. Reality pomeriggio cinque (18.00 tg5 minuti ) chi vuol essere milionario edizione straordinaria Tg 5 - meteo 5 striscia la notizia amici in concerto terra! attualita' nonsolomoda. attualita'

11.00 13.00 13.40 14.00 14.10 14.45 16.15 18.50 20.00 20.30 21.10 23.30 01.30

forum. attualita' Tg5 - meteo beautiful. soap la fattoria. Reality centovetrine. Soap uomini e donne. Reality pomeriggio cinque (18.00 tg5 minuti ) chi vuol essere milionario edizione straordinaria Tg 5 - meteo 5 striscia la notizia i cesaroni. Telefilm matrix. Attualita' tg5 notte/meteo5

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11.00 11.30 11.40 12.25 13.30 14.00 15.00 16.20 18.40 20.20 21.10 23.20 01.30

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10.30 11.30 11.40 12.25 13.30 14.00 15.00 15.50 16.20 18.40 20.30 21.10 23.25 01.15

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08.30 redazionali vendite 12.00 Obiettivo Notizie - TG 12.45 Cucinoone 13.30 Obiettivo Notizie - TG 14.30 Videoone 16.00 Obiettivo Notizie - TG 17.45 Viaggioone 18.00 Cinemaone 19.00 Obiettivo Notizie - TG 19.15 Truccoone 20.30 Obiettivo Notizie - TG 21.00 Dentro le notizie 22.30 Obiettivo Notizie - TG

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Coffee Break

Venerdì 3 Aprile 2009

LA STORIA Il comico di Castelleone attacca il direttore di Italia 1

A

di Emilia Codignola

nche i rapporti più solidi rischiano di incrinarsi. Ma che Enzo Iacchetti (nato a Castelleone 56 anni fa) tuoni contro Mediaset, fa un certo effetto. Dopo le lamentele pubbliche di Mike Bongiorno (altro storico personaggio del Biscione) sono arrivate quelle altrettanto inattese del “signor Enzino”. LO SFOGO Oltretutto Iacchetti ha scelto la concorrenza (la trasmissione di Victoria Cabello su La7) per vuotare il sacco e puntare il dito contro Luca Tiraboschi: «Non farò più niente per Italia 1 finché ci sarà questo direttore». Ma cosa ha tanto irritato uno delle colonne della tv del Cavaliere? Il trattamento, a suo dire sbagliato, riservato alla sit-com “Medici miei”, che è stata un flop in fatto di ascolti. «Me l’ha sconquassata - ha detto sempre il comico castelleonese - unendo tre puntate in una, mandandola in onda contro le partite di Champions League. Hanno speso tanto, ma il prodotto non è stato difeso». LA REPLICA Come era prevedibile, Mediaset ha cercato di

ENZO IACCHETTI-Mediaset Matrimonio professionale in crisi La polemica è nata dopo il flop di "Medici Miei"

smorzare la polemica, soprattutto perché ha paura di una nuova fuga dall’emittente di Berlusconi. «Iacchetti è un artista Mediaset, nulla quindi di personale né professionale nei suoi confronti. La sit-com non ha incontrato i gusti del pubblico di Italia 1. Non ci sono stati difetti di programmazione: nell'interesse della rete e dell'azienda, oltre che naturalmente degli artisti, il prodotto è stato collocato nella migliore posizione possibile, sia in prima serata sia in day-time».

Fin qui tutto secondo copione, ma l’appendice della replica del direttore non esclude una rottura con il comico cremonese: «Pur in caso di opinioni diverse, cosa possibile e legittima, è sempre sbagliato personalizzare. Nessuno di Mediaset ha

attribuito a Iacchetti responsabilità nell’insuccesso, e lo stesso comportamento sarebbe stato auspicabile da parte dell'artista». Non ci sorprenderemmo di vedere prossimamente Iacchetti in onda su altre reti…

Chi ha FEDE… diventa una conduttrice

Finché c’è Fede… Emilio ovviamente. Quando c’è di mezzo una ragazza, per giunta piacente, il direttore del Tg4 non guarda in faccia nessuno e va dritto verso la meta. In questo caso la protagonista è la chiacchierata Daniela Martani, di professione concorrente dei reality e diventata famosa perché cacciata dal-

la nuova Alitalia (faceva la hostess) mentre partecipava al Grande Fratello. Come se non bastasse, la Martani è stata anche a La Fattoria, che le ha dato quasi subito il benservito. LA SVOLTA Tanta abnegazione televisiva ha scatenato l’interesse di Emilio Fido, che le ha offerto la conduzione di Sipario,

CAROLINA deve imparare a volare

Provaci ancora Carolina. Dopo una caduta, anche rovinosa, c’è sempre spazio per il riscatto, soprattutto a 22 anni. L’importante è crederci. Carolina Kostner, campionessa di pattinaggio artistico su ghiaccio, deve ancora dimostrare di meritare tanta esposizione mediatica e soprattutto di sfoderare quel carattere che solo i fuoriclasse posseggono.

Il comico Enzo Iacchetti è nato a Castelleone

IL CASO L’ex hostess del Gf scelta per presentare Sipario su Rete4

Emilio Fede, storico direttore del Tg4

sportcafè

l’approfondimento del Tg4. Per buona pace di Raffaella Zardo, ex presentatrice del contenitore, a sua volta ingaggiata malgrado le polemiche. Altro che gavetta giornalistica, ora per presentare in tv serve la gavetta nei reality. Ma del resto anche il TG di Emilio di giornalistico ha ben poco. Questa provocazione ben si sposa con le motivazioni addotte da Fede: «Ho voluto risarcire, e non è la prima volta che lo faccio, una persona che ha avuto un passato difficile, fatto di sconfitte pesanti come macigni. Su questa ragazza sono state dette tante cose. Io non voglio giudicare se lei abbia torto o ragione. Voglio darle un’opportunità, se la merita». Bontà sua. Avrebbe fatto lo stesso se la Martani fosse stata bruttina...?

L'ex hostess Daniela Martani condurrà "Sipario"

La pattinatrice Carolina Kostner

IL FLOP Dopo due bronzi mondiali consecutivi, Carolina è giunta alla rassegna iridata di Los Angeles con l’etichetta di favorita, ma come spesso le accade, la troppa tensione le è stata fatale. Come a Torino 2006, Olimpiade iniziata da portabandiera e terminata con una prova da dimenticare. Un nono posto che ha deluso tutti gli italiani. Allora aveva solo 19 anni e forse avrebbe dovuto vivere la vigilia di un grande evento con meno pressione. L’alibi dell’età la salvò da critiche troppo dure, ma stavolta il 12° posto mondiale ha pochi alibi. Chi ne capisce più di noi, ritiene che la Kostner sia un grande talento, non sostenuto però da una grande costanza in allenamento. Difficile crederlo, visto che l’altoatesina vive praticamente per il pattinaggio. E’ probabile, invece, che debba gareggiare con meno responsabilità e che dia semplicemente ampio sfogo al suo talento. Fra un anno ci sono le Olimpiadi e per evitare nuovi tonfi, sarebbe meglio che Carolina si preparasse in silenzio e a fari spenti. IL GOSSIP Visti i risultati, l’intrusione nella sua vita privata non le ha certamente giovato. Dalla scorsa estate, infatti, le riviste di costume continuano a scrivere della relazione tra Carolina ed Alex Schwazer, oro olimpico nella marcia 50 km. Ma se il marciatore ha un carattere estroverso, che non patisce l’esposizione mediatica e i favori del pronostico, Carolina appare tutto l’opposto e ha bisogno di privacy. La carriera è ancora lunga, ma per togliersi di dosso l’etichetta di eterna promessa, dovrà sfoderare la grinta della cugina Isolde, due ori mondiali e argento olimpico nello sci alpino. Forza Carolina, il futuro è tuo… fa



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Conegliano, nasce il primo edificio costruito con bioarchitettura e materiali riciclati

S

Fonte: Terranauta

elezionato tra 800 progetti provenienti da 111 nazioni, Savno (Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale) si aggiudica l’Energy Globe Award per l’Italia, riconoscimento internazionale che premia proposte innovative nel campo della sostenibilità e dell’efficienza energetica, grazie al progetto “La sostenibilità ha trovato casa”. Savno (Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale), il consorzio che da sette anni si occupa della gestione di tutti i servizi di igiene ambientale di 35 Comuni nella provincia di Treviso, riceverà il premio Energy Globe Award nell’ambito del progetto “La sostenibilità ha trovato casa” grazie alla costruzione della nuova sede costruita interamente con rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, realizzando il primo edificio interamente ecologico ed ecocompatibile d’Italia. Il Presidente di Savno Riccardo Szumski ha così commentato questo grandioso successo: “L’assegnazione di questo importante riconoscimento internazionale corona l’impegno di Savno sul tema della raccolta differenziata e della sostenibilità ambientale e riconferma il ruolo decisivo e strategico della Società nell’innescare efficaci azioni di promozione, diffusione e sensibilizzazione ambientale. Quando abbiamo costrui-

to la nostra eco-sede con materiali provenienti da raccolta differenziata abbiamo voluto fare una scommessa: se invitiamo i cittadini a riciclare dobbiamo dimostrare che la raccolta differenziata non è una cosa vana, e dare loro il buon esempio. E con i rifiuti raccolti siamo riusciti a creare non solo un palazzo, ma anche un simbolo: il simbolo della sostenibilità. Gestire in modo intelligente le risorse è possibile! Per questo vogliamo dedicare questo successo anche a tutti i cittadini e agli amministratori dei comuni in cui operiamo, grazie all’impegno dei quali l’importante progetto di costruzione della sede ha potuto realizzarsi”. Costruito su 2 piani, per una superficie di 600 metri quadrati, l’edificio è stato progettato secondo i criteri della più moderna “bio-architettura” e realizzato in ogni sua parte, dalle fondamenta fino al tetto, utilizzando rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, come l’acciaio, metallo riciclato e riciclabile all’infinito e soprattutto non dannoso per l’uomo, che ne compone la struttura portante. Dal recupero delle bottiglie in Pet provenienti dalla differenziata dei 35 Comuni trevigiani, derivano invece gli speciali fogli in poliestere utilizzati per l’isolamento termo-acustico della struttura. Si tratta di fibre di plastica altamente fono e termoiso-

lanti, “termolegati” cioè privi di resine leganti e colle, nonché autoestinguenti, vale a dire che non producono fumi tossici in caso di incendio. Anche l’isolamento dei pavimenti è ottenuto con materiale proveniente dalla raccolta differenziata: è stata, infatti, impiegata una particolare fibra di cellulosa realizzata utilizzando i quotidiani riciclati, un materiale naturale e con ottime caratteristiche isolanti che richiede poca energia per essere prodotto e può essere riciclato all’infinito. Infine i pannelli in legnocemento utilizzati per il tamponamento, anch’essi riciclabili al 100% e prodotti con il consumo di pochissima energia, provengono dagli scarti delle segherie. Materiali riciclati e riciclabili quindi, dotati di certificato bio-ecologico, ma non solo: la struttura vanta, infatti, soluzioni impiantistiche all’avanguardia per quanto riguarda la sostenibilità am-

bientale, il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili. Il risparmio energetico sarà garantito anche dal sistema di climatizzazione geotermica, scelto per il riscaldamento e il raffrescamento dell’edificio, garantito da fonti rinnovabili per cui il 70% dell’energia sarà fornito dall’accumulo della massa terrestre. Per limitare l’impatto termico ed ambientale, inoltre è prevista la realizzazione di un giardino pensile sul tetto dell’edificio, creato utilizzando il compost proveniente dalla raccolta differenziata. Si tratterà di un vero e proprio “tetto verde” accessibile, in grado di proteggere dalle escursioni termiche, trattenere le polveri sottili dell’aria e conservare l’umidità. È stato, infine, predisposto un impianto per la raccolta dell’acqua Piovana, che verrà utilizzata per alimentare le piante ed i servizi igienici.

LA CENTRALE DI CHERNOBYL, 23 ANNI DOPO: GLI ANIMALI SONO SCOMPARSI, RIDOTTI O DEFORMATI. SMENTISCE IL GOVERNO UCRAINO Fonte: Greenreport «Le mele di Chernobyl sono buone? Certo, basta seppellire il torsolo bene in profondità» recitava una delle tante barzellette in circolazione dopo il disastro nucleare alla centrale ucraina avvenuto il 26 aprile del 1986. Ma a non stare troppo bene (oltre alla popolazione) sono anche gli animali che vivono vicino al sito dove è avvenuto il disastro nucleare di 23 anni fa. Uno studio condotto dal Centro nazionale per la ricerca scientifica in Francia e reso noto oggi, rivela infatti che gli animali a Chernobyl sono stati colpiti dalle radiazioni in modo molto più grave di quanto si pensasse. E soprattutto rispetto a quanto il governo ucraino vorrebbe far credere, diffondendo la convinzione che la vita naturale nella zona si sta riprendendo. Lo studio ha dimostrato che il numero

di calabroni, farfalle, ragni e altri invertebrati è inferiore nelle zone contaminate rispetto alle altre aree a causa degli elevati livelli di radiazioni rimasti dopo l´esplosione avvenuta oltre 20 anni fa. Un risultato che mette in dubbio le ricerche precedenti secondo cui la popolazione animale si stia accrescendo nuovamente intorno all’area dichiarata off limits dopo l’esplosione della centrale ucraina, che obbligò migliaia di persone ad abbandonare la propria casa e ad evacuare la zona. «Siamo molto colpiti nel constatare che non sono stati fatti studi sulla questione» ha detto in un´intervista telefonica, riportata su agenzie di stampa, Anders Moller, il ricercatore che ha condotto lo studio. «La nostra - ha proseguito Moller - è stata la prima ricerca a focalizzarsi sulla ricchezza della popolazione animale». I ricercatori hanno spiegato di aver con-

frontato le popolazioni animali nelle zone radioattive con quelle di zone meno contaminate e di aver concluso che in alcune aree la vita animale è quasi completamente scomparsa. «Ci sono aree con 100 animali al metro quadro- ha spiegato Moller- e altre con una media di meno di un esemplare per metro quadro; e questo succede per tutte le specie osservate». I ricercatori hanno anche messo in evidenza che si riscontra una maggiore frequenza di deformazioni negli animali che vivono nell’area attorno al reattore di Chernobyl. Evidenze che smentiscono la visione che il governo ucraino vorrebbe dare del sito di Chernobyl dopo due decenni dall’incidente: una riserva naturale, con abbondanza di animali selvatici. Ma così come non sono buone le mele a Chernobyl, non se la passano bene nemmeno i pochi animali rimasti.

LA CENTRALE DI SELLAFIELD (GB) SARÀ CHIUSA IN ANTICIPO, TROPPE DISFUNZIONI, GRANDE FALLIMENTO DELL’INDUSTRIA NUCLEARE BRITANNICA La centrale nucleare di Sellafield, in Gran Bretagna, potrebbe essere chiusa. Secondo documenti pubblicati dalla Nuclear decommissioning authority, l’agenzia creata nel 2005 dal Governo Blair al fine di gestire il decommissioning in Gran Bretagna, sta esami-

nando la possibilità di archiviare “uno dei grandi fallimenti dell’industria nucleare britannica”. La centrale, attiva da dieci anni, alimentata con una miscela di ossidi di plutonio e uranio naturale, ha sempre avuto un cattivo funzionamento. La dismissione del vecchio e problematico im-

LIBELLULA, IL PRIMO IMPIANTO IN MINI-EOLICO REALIZZATO IN TOSCANA Aerogeneratore di piccola taglia, ovvero da 50Kw, si autorizza con una semplice DIA Fonte: Greenreport

Notizie dalle … centrali nucleari

Fonte: E-gazette

Ambiente

A cura del Circolo culturale «Ambientescienze»

Venerdì 3 Aprile 2009

pianto sarà fonte di imbarazzo per i ministri, scrive la stampa british, proprio nel momento in cui stanno cercando di persuadere gli scettici del fatto che una nuova generazione di centrali potrebbe essere una soluzione energetica da adottare in tempo e in modo relativamente economico. Fino a quando l’impianto non sarà

chiuso del tutto, il sito provvederà allo stoccaggio e al riprocessamento di oltre cento tonnellate di uranio altamente radioattivo. Per ora la Nuclear decommissioning authority non commenta, sottolineando che la decisione finale sulla chiusura dovrà essere assunta dal Governo di Gordon Brown.

E' stato installato nei pressi dell’hotel Malandrone, lungo la via Emilia, nel comune di Castellina Marittima, e inaugurato domenica scorsa, il primo impianto di minieolico interamente realizzato in Toscana e installato nei pressi dell’hotel Malandrone, lungo la via Emilia, nel comune di Castellina Marittima. “Libellula” è un nuovo aerogeneratore di piccola taglia, ovvero da 50Kw concepito all’insegna della semplicità: si autorizza con una dichiarazione di inizio attività (Dia) e si connette alle linee di bassa tensione. Dotato di un rotore a due pale sopravvento, si trasporta con un unico autocarro di dimensioni standard, si monta a terra e si installa con una sola gru. All’inaugurazione sarà presente anche Ermete Realacci, che nella scorsa legislatura si adoperò molto lavorando insieme al governo Prodi per elaborare un sistema, il conto energia, che incentivasse al massimo la micro generazione diffusa, snellendo le procedure burocratiche per gli impianti al di sotto dei 200Kw. Questo è il primo impianto che installiamo, spiega Maurizio Giacobbe della Aria srl – ma contiamo di arrivare a produrne in una prima fase almeno una cinquantina di turbine l’anno. Del resto i vantaggi di questo aerogeneratore sono tantissimi, perché la tecnologia all’avanguardia permette prodotti che si avvicinano all’eolico di grande dimensione, ma contemporaneamente può sfruttare al meglio gli incentivi del

conto energia: uno scambio a 30 centesimi il kilowattore e soprattutto il fatto che non serve la Dia, mentre se inserito in area di tutela ambientale va a conferenza dei servizi comunale». L’aerogeneratore Libellula è studiato per avere un elevato rendimento anche con venti medio bassi grazie al rotore di ben 18 m di diametro e una lunga vita utile per il generoso dimensionamento degli organi meccanici e per la torre tubolare, alta 24 o 30 m, che consente il funzionamento al di fuori delle turbolenze presenti ad altezze minori. Con una produzione di energia elettrica pulita che può superare i 200.000 kWh/ anno costituisce una importante integrazione di reddito per aziende agricole, artigiane, piccole imprese e amministrazioni locali che in tal modo contribuiranno a ridurre drasticamente le emissioni ed a salvaguardare concretamente l´ambiente. L’’inaugurazione si è svolta alla presenza, oltre che dell’onorevole Realacci, del consigliere regionale e presidente degli Ecodem toscani Erasmo D’Angelis, del presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti, del presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni e del sindaco di Castellina Marittima Manolo Panicucci.

RIFIUTI IN CAMPANIA:

sarà adottato un sistema satellitare per seguire i camion di raccolta dei rifiuti in funzione anti-camorra Fonte: La Voce dell'Emergenza Rifiuti La ”manutenzione degli impianti”, la ”stabilizzazione della raccolta differenziata” e un sistema satellitare per seguire i camion di raccolta della spazzatura per rendere piu’ ”difficile l’infiltrazione della camorra”. Questa la strada da percorrere per giungere a ”un sistema di gestione” corretto in Campania, delineata dall’assessore all’ Ambiente della regione Campania Walter Ganapini in audizione in commissione Ambiente al Senato. Ma, subito avverte: ”Il buco piu’ grave e’ chi gestira’ la raccolta a regime” perche’ ”c’e’ una carenza nella cultura di gestione dei rifiuti”. Poi, ”troppa dispersione, ci sono oltre 100 operatori’‘, per questo si sta lavorando ”alle societa’ provinciali con il 49% di privato” al suo interno. Per gli impianti, ”d’intesa con il com-

missariato”, dopo averli svuotati si puo’ fare ”una manutenzione straordinaria in 15 giorni e per un costo di poco meno di 4 milioni di euro”. Sono pronti 100 milioni di euro per gli impianti di biogas. La raccolta differenziata ha fatto dei balzi in avanti: ”E’ passata dall’11% al 18% in tre mesi. A Salerno (si arriva all’ 80% su 100.000 abitanti), Benevento e Avellino siamo oltre il 30%’‘. Per questo aspetto ci sono 50 milioni di euro per ”generalizzare la raccolta differenziata in tutta la Campania”. Il progetto anti-camorra ‘Sirenetta‘, d’intesa con i Carabinieri, l’Esercito e il commissariato e gestito dalla Sala situazioni del Nucleo di tutela ambientale dei Carabinieri, prevede ”il monitoraggio di oltre 1.000 camion da una stazione remota con il satellite” per ”aggiungere un ulteriore” scoglio alla camorra. (ANSA)


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Sport&Sport

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Lippi vs Trap e due Ferrari anzi Quattro

... per oggi ce n’è che avanza.

D

iecimila irlandesi mi sembravano tanti, ma se questo è stato l’effetto Trapattoni nessuna meraviglia. Pochi ce ne sono che scelgono i collaboratori e gestiscono lo spogliatoio come lui, anzi non ce n’è. Sa incantare anche il pubblico, dovunque si presenti: perché non dovrebbe essere successo anche in Irlanda? Il resto lo ha fatto il clima del nostro Sud e dello stellone italico, piaccia o meno al Berlusca reuccio d’Italia e imperatore del Milan, anche se insiste nella bugia di voler abdicare. Parlon football.. THE TRAP IS SET. Il quotidiano inglese Daily Mail ( La Lettera del Giorno ) era uscito lunedì scorso con un titolo tutto maiuscolo su quattro colonne, dove TRAP non è il nostro nomignolo, ma in quella lingua significa “ trappola “, Traduzione del titolo . “ La trappola è pronta “. E mezza trappola è stata, complice l’arbitro tedesco Stark -che per Civoli di RAI Uno è inglese- e il sangue di O’ Shea, forzuto e rude difensore del Manchester, questa volta non attento al gomito di Pazzini che gli ha aperto una piccola feritoia tra zigomo e ciglio. La TV non ha chiarito nulla, ma il capo del campo forse memore dei mondiali vinti da Lippi a Berlino si è impressionato ed ha battezzato un nuovo record: gli azzurri in dieci dopo 3’. Il precedente risale al 1962, Cile-Italia, quando Ferrini fu espulso al 7°, non ricordo il nome di chi l’ha cacciato fuori. Dopo i soliti tiritera i nostri si riprendono e al 10° Iaquinta li porta in vantaggio, sfruttando un out della difesa verde, per altro ( come la Cremonese ) non nuova a questi abbandoni. La certezza della qualificazione ai prossimi mondiali, neanche a farlo apposta, dura fino a 3’ dalla fine dei regolamentari. Questa volta in bambola vanno gli azzurri e Keane batte Buffon per il pari. Non è compromesso nulla, si rimanda alla fase finale a settembre: in Georgia non ci attende un’impresa impossibile, anche se “bisogna sempre tener su la testa”, come dice il Trap, che in Tv si scusa per non cantare l’Inno irlandese: “Mi spiace ma non conosco il gaelico” (antico idioma celtico, di

Lia Parolari e Vanessa Ferrari

Eugrigna

intermezzo Anche se è cambiato l’allenatore, prosegue l’assenza degli ultras organizzati - così si fanno battezzare – e a questo punto non si capisce se siano ultras della curva cremonese che applicano lo sciopero delle bandiere grigiorosse e dell’ombrello multicolore. Infatti quando piove i sostenitori non organizzati entrano regolarmente con il proprio parapioggia, i tifosi ospiti agitano le loro bandiere con asta regolamentare, e alzano i cori per i loro beniamini e i soliti vaffa per gli avversari. Nessun grido liberatorio al tanto atteso golletto dei padroni di casa. Infatti loro dedicati alla pittura murale, per fortuna lontano dal centro città, non lo possono gustare. E’ in sciopero anche lui. Irlanda e Scozia ).Dispiaciuto Lippi, “ Non lamentiamoci dei nostri arbitri…). Dispiaciuti gli irlandesi, non per i pareggio, ma per non trovare più birra. Bevuta tutta, saluti e baci. * * *

Trulli dopo la squalifica di Hamilton. Dunque non è questione del diffusore, secondo Felipe Massa ritirato, ma della macchina che “… se continua così addio mondiale “. Per fortuna sua, al Conte Luca non mancano i danèe per comperare

il calcio

Cremo - Lume 0 a 0 Eugenio Grignani

... ma è cambiato il direttore

P

rologo. Chi vuol leggere dell’ultima Cremo deve iniziare dopo le tre stellette. Preferisco gli sport singoli, atletica su tutti, 100, 200. 400 piani e a ostacoli, salto in alto, in lungo, con l’asta. A Roma vent’anni fa, Sergey Nazarovych Bubka, ha sfiorato i 6 m. e 50, quasi due piani delle nostre case: qualche pirla l’ha fischiato, qualche giornale sportivo gli ha dedicato 3 righe in un angolino, perché era russo. Aveva cominciato a collezionare primati ( 36 ) a 12 anni e il suo record è ancora imbattuto. La maratona mi atterrisce mentalmente: 25 o 50 km. poèer i mèe pé .Mi piace il nuoto e, femminista convinto, se capita seguo in TV la Pellegrini piuttosto di Pizzamiglio o di Mattia Pesce, che ha il nome in testa. Amo lo sci tanto da avergli dedicato la fatica di un libro. Seguo altri sport singoli o a coppie, tennis, canottaggio, golf. Niente boxe, anche se adesso la fanno le donne. Penso alle povere tette, chi ce le ha, e ai campioni suonati come un contrabbasso. Auto e moto sono a parte, più a parte e “ più meraviglioso “ il ciclismo, anche se oggi sta guarendo da una malattia infettiva. Resta un’epopea moderna dopo il trabiccolo disegnato da Leonardo. Senza la catena come si va in salita? * * *

Classifica lega pro 1 • divisione A •

Pro Patria Cesena Reggiana Ravenna Spal Novara Padova Pergocrema Verona Lumezzane Cremonese Portogruaro Monza Legnano Lecco Pro Sesto Sambenedettese Venezia (-4)

48 48 43 42 41 38 38 37 37 34 33 33 32 29 28 28 25 20

cato che l’altra settimana allo Zini aveva vinto il Sorrento, mentre è stato lo 0 a 0 di Emiliano Santa Lucia, ndr). Certo il maltempo e molti terreni infliggono duri sforzi agli atleti, ma anche in condizioni normali non è possibile, come si è visto ormai da troppe settimane, reggere a mala pena mezz’ora per partita, a scelta tra il 1° e il 2° tempo. Non ho mai scritto una riga contro nessun allenatore, perché quello che dal loggione a me potrebbe sembrare errore, forse non lo è.

Jenson Button, vincitore in australia con la nuova Brawn GP 001

Due Ferrari. Come si diceva prims dei verdi semafori di Melbourne, le gemelle di Maranello non sono state all’altezza della concorrenza dell’ex Ing. Brawn. Ma non è solo questione del diffusore, perché quello di Barrichello si è sfondato subito dopo la partenza, ma la sua macchina, ex lumaca, ha continuato a filare come un razzo fino al 2° posto. Button.ha vinto in Australia un GP , per la prima volta nella sua lunga carriera. Sul 3° podio è salito

un televisorino, visto che quello grande si è sfasciato sul pavimento di un bel pied à terre. Fra i tanti che ha. Presidente, faccia comperare dell’altra vernice, questa era rossa di rabbia. * * * Le terza. L’allenatore dell’ Inter, al secolo noto come Mou, o il Solo, o il Meglio, è stato invitato in Tv da Chiambretti, nella sua nuova trasmissione sulla TV del Biscione, ovviamente con il solito contorno di fanciulle mozzafiato, accecanti per chi guarda . Non sono note le reazioni del padrone occulto e di Piersilvio presidente in carica , che forse non va tanto per il sottile in fatto di tifo pro Milan. Anche gli interisti guardano i suoi canali. Si è scoperto che Mourinho ha in garage una fiammante Ferrarona, ma non si sa se acquistata in proprio o regalo di qualche amico importante e ricco di suo, sicuramente senza quel maledetto diffusore. La quarta Ferrari, per restare nei titoli, non ha ruote ma tutti gli attributi tipici di una bella signorina. E’ la cremonese Vanessa e le belle e potenti gambe sembra siano tornate in possesso di quella sicurezza che avevano momentaneamente perduto per un tendine birichino. Cure adeguate e gli allenamenti quotidiani sotto controllo medico nella nuova palestra, la predispongono per il ritorno vincente alle parallele asimmetriche, alla trave e al salto di quel coso che pare un vitello senza testa, con piroetta finale. In bocca al lupo e ricordati, sei sempre una Ferrari..

Una fase di gioco di Cremonese - Lumezzane. Sotto Roberto Venturato ( Foto Pedroni )

Confesso. Faccio fatica a scrivere questo pezzo. Rispetto all’andata di Coppa e a Legnano, domenica scorsa è cambiato solo il tempo, e come anticipato dal titolo solo il direttore, non l’orchestra. Do volentieri una mano ai giovani se la sanno prendere: il punto è che molti di loro non hanno più voglia di farsi aiutare a far giornalismo: quanto a quello sportivo si impara poco leggendo solo la Gazzetta o Tuttosport (Il quotidiano ha pubbli-

Non critico e non do voti. Per rispetto verso me stesso e verso chi potrebbe essere oggetto di una mia sola parola lontana dalla realtà, scrivo quanto i miei occhi fotografano in campo: se alcuni giocatori invece di giocare fanno le belle statuine lo scrivo, ma lo hanno visto tutti i presenti. Se uno fa il palo, gli indico indirettamente un altro mestiere, magari meno nobile e forse più rischioso. L’allenatore in cuor suo magari gli augura la stessa cosa, e cercherà di usare al meglio una torre non scelta da lui. Il Signor Roberto Venturato ha tutta l’ammirazione che ho riservato alle dimissioni di chi lo ha preceduto, e anche più per il quando e il come. Come lui sono inguaribile ottimista, ma il bicchiere mezzo pieno devono riempirlo i ragazzoni che affrontano la trasferta per San Benedetto del Tronto. Giovanni Arvedi presidente fornisce regolarmente iI liquido necessario a tutta la comitiva. Io al massimo posso aiutarla con un ideale imbuto multiplo.


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Sport

Venerdì 3 Aprile 2009

Pallacanestro: Al Palasomenzi arriva il Pavia

Il match che può valere una stagione

P

di Giovanni Zagni

urtroppo, come si temeva, l'onda lunga della sconfitta casalinga con Veroli, s'è fatta sentire a Sassari ove i bianco-blu han cominciato la partita senza la necessaria tranquillità interiore, perdendo palloni a grappoli e consentendo così ai sardi, non trascendentali , di restare a contatto. Match comunque equilibrato e sconfitta arrivata dopo un overtime al cardiopalma. Quest'ultima considerazione parrebbe evidenziare una buona prova di squadra. Al Classifica legadue Cimberio Varese Prima Veroli Vanoli Soresina Fastweb Casale M. Basket Rimini Crabs Fileni Jesi Basket Livorno B. Sardegna Sassari Edimes Pavia Harem Scafati Enel Brindisi Carmatic Pistoia Umana Venezia Trenkwalder R. Emilia Aget Imola Pallacanestro Roseto

36 32 30 28 26 26 26 26 26 26 24 24 24 24 20 18

contrario soltanto Cusin e Bell (l'americano aveva cominciato nel peggiore dei modi per poi diventare protagonista nei secondi 25') hanno fatto per intero il loro dovere, ma non sono stati assecondati al meglio dai compagni. Difficile comunque pensare che, viste le attuali condizioni, non solo fisiche, fossero in molti a poter portare grano al ...mulino. Ovvio che il giovane Filloy non facesse faville, ma probabilmente è l'unico che non manca di attenuanti. Si perchè lo "squadrone" temuto da tutti un mese fa, ora si riduce per numero di atleti validi, a poche unità. E le rotazioni, per coach Cioppi, si accorciano enormemente. Allora cosa fare ? Non si può buttare d'improvviso una stagione. Serve ritrovare tranquillità e coraggio, determinazione ed umiltà, andare in campo con lo spirito di chi ha ancora molto da conquistare e moltissimo da perdere. Quello di domenica con Pavia (Palasomenzi ore 18,15), a nostro parere può essere il match spartiacque tra un futuro colorato di rosa ed un presente triste e grigio. L'avversario è tosto, anzi in questo momento della stagione super motivato, tranquillissimo, sapendo di aver già ottenuto quel che cercava, con

Valenti della Vanoli

qualche atleta incontenibile (Marigney, Viggiano,Mobley) ed altri di grande sostanza (Colussi, Bencaster,Cinciarini) a formare un gruppo veramente interessante ben amministrato da coach De Raffaele. Saremo al Palasomenzi a cercare di capire se il dopoVeroli è finito, sperando che la squadra reagisca come può e come sa. Difficile pensare che in 15 giorni si sia rotto il giocattolo. Ci vorrà anche il calore delle tribune ad accompagnare Lollis e compagni verso un finale di stagione che può riservarci ancora tante soddisfazioni.

La classifica non "piange" ancora. Varese, vincendo con Casale Monferrato ha quasi un piede in Lega A, mentre Veroli mantiene la seconda piazza in solitaria. La Vanoli, sempre sola è al terzo posto, così come Casale al quarto a quota 28. Con 26 punti Sassari. Jesi,Rimini,Livorno,Pavia e Scafati, un gruppone che si gioca ancora un posto play off. Certamente un campionato incertissimo, con tanti punti pesanti ancora in palio, per non parlare di quelli pesantissimi in zona retrocessione che vede a grave rischio Imola e Roseto, penultima ed ultima.

Un'occasione per trovare gli stimoli giusti Classifica serie a/dil. Intertrasporti Treviglio 36 Van Sistem Forlì 36 Finance Vigevano 34 Assigeco Casalpusterl. 34 Paffoni Omegna 30 Siram Fidenza 28 L.Maggiore-Castelletto 26 Basket Lumezzane 26 Gira Ozzano 24 Tirreno Power Vado 20 JuVi Witor's 20 Jesolosandonà 18 RB Montecatini 12 Russo Cagliari 4 Bucci in sospensione

pugilato/2:

perchè ha fatto svanire la possibilità di raggiungere da subito la salvezza e che rimanda gli uomini di patron Bonetti direttamente ai play-out, avendo già come avversario designato quello Jesolo Sandonà che non è certo uno spauracchio, ma che contando sulla freschezza atletica di molti dei suoi giovani protagonisti potrebbe rivelarsi insi-

dioso al meglio dei 3 incontri su 5 a partire dal 19 aprile. Peccato. Perchè ove non fosse capitato questo scivolone, la JuVi sarebbe andata incontro agli spareggi anti-retrocessione con uno spirito diverso e con più sicurezze interiori. Ora non rimane che preparare il gruppo a lotte quasi senza appello e già domenica a Treviglio sarà l'occasione per cominciare a trovare i giusti stimoli sul campo della prima della classe che vorrà mantenere la sua posizione prestigiosa salvaguardando i vantaggi del fattore campo in vista dei play-off. Comunque ormai "la frittata" è fatta e poichè nel passato più recente abbiamo visto una JuVi attenta in difesa e precisa in attacco, fisicamente "viva" anche nei suoi giocatori meno giovani, ci pare di poter dire che l'affrontare le battaglie dei play out con successo, sarà soltanto una questione di tranquillità mentale e non di capacità tecnica. E' anche vero che proprio "la testa" è la parte del corpo più difficilmente allenabile. GZ

Massimo Avosani invitato al torneo “Ermanno Marchiaro” di Bari

Massimo Avosani

Nuovo impegno importante per Massimo Avosani reduce dall'esperienza in Germania con la squadra nazionale Youth dove la fortuna non gli è stata

La boxe femminile va alle Olimpiadi

L'ex campionessa del mondo Stefania Bianchini con le due pugili dell'ABC, Dalila Gentile e Simona Locatelli

juvi: Domenica contro la capolista

Dopo le bellissime prestazioni di Lodi e Vigevano, l'una positiva nel risultato e nel gioco, l'altra negativa solo nel risultato, la JuVi Witor's s'è complicata la vita perdendo malamente in casa con un Vado Ligure che mancava oltre tutto di tre uomini da quintetto iniziale. Una caduta inaspettata quanto grave

Pugilato

troppo amica dato che i due avversari affrontati erano nettamente superiori a lui per età ed esperienza.
 Ora, a Bari nel torneo intitolato all'ex presidente ella FPI Ermanno Marchiaro, è chiamato a difendere la sua leadership in Italia affrontando gli altri tre migliori youth della categoria dei 64 Kg. vale a dire il campano Donato Cosenza, l'abruzzese Andrea Morelli e il laziale Alex Campisano. Non sarà un compito facile perché si tratta di ragazzi che han-

no tutto già un buon numero di incontri alle spalle (addirittura quaranta l'abruzzese Morelli nonostante si solo quest'anno approdato alla categoria)) e soprattutto perché già passati al vaglio fdi incontri assai impegnativi anche di livello internazionale.
Avosani parte con un leggero pronostico a favore ma non sarà facile anche perché ha ultimamente faticato parecchio per rientrare nei limiti di categoria ed il suo rendimento sul ring potrebbe risentirne

di Cesare Castellani L'altra metà del cielo sale sul ring olimpico A Londra 2012 la grande novità: la boxe femminile ai Giochi. Via i pesi mosca, in gara quaranta ragazze per cinque medaglie Milion dollar baby se ne va alle Olimpiadi. Il via libera per fare della boxe femminile una disciplina ufficiale dell'edizione londinese dei Giochi (2012) è arrivato nei giorni scorsi dalla Federazione internazionale del pugilato. Una decisione storica per un movimento che, nonostante sia in continua e costante crescita, viene spesso snobbato da media e sponsor. E che adesso si prende la sua rivincita: a Londra, se la pratica compirà senza problemi tutto il suo iter, ci saranno cinque categorie di peso femminili (kg 47, 53, 60, 69 e 75), con otto atlete per ogni categoria. Il tutto a discapito dei minimosca (kg 48) maschili che non ci saranno più. La proposta avanzata dal presidente della Federazione italiana, Pietro Falcinelli, è passata all'unanimità ed è stata accolta con favore anche da Ching-kuo Wu, presidente dell'Ente Mondiale . La chiave di volta, spiega lo stesso Falcinelli, è stato il "grande compromesso" che è stato raggiunto tagliando la categoria maschile. Un sacrificio che ha lasciato vacanti 40 posti: "Ora non ci rimane che aspettare la ratifica del comitato olimpico internazionale", a ottobre in Danimarca. Una manciata di mesi durante i quali occorrerà lavorare moltissimo, soprattutto in Italia. Sul piano tecnico sportivo la situazione è ottima. Le nostre pugili sono probabilmente la punta di diamante dell'intero movimento. Atlete come Simona Galassi (una specie di Benvenuti per tre volte consecutive campionessa del mondo dilettanti, e ora campionessa mondiale in carica della più importante sigla dei professionisti, Wbc) o come Emanuela Pantani (campionessa mondiale Wba) e Stefania Bianchini che ha lasciato il suo titolo proprio nella mani della Galassi, hanno scritto pagine gloriose della sia pure breve storia di questa disciplina, arrivata in Italia nel 2001 Sul piano politico, la situazione è meno buona. Il paradosso vuole, infatti, che proprio il paese che ha proposto la boxe rosa alle Olimpiadi consideri questa disciplina

ancora solo a livello "sperimentale". Spiega Massimiliano Bianco, medico sportivo della federazione. "In questo momento abbiamo questo status particolare. Per cui siamo costretti a effettuare un continuo aggiornamento epidemiologico. Questo ha anche degli aspetti positivi: il nostro paese è all'avanguardia sul piano medico-sportivo. Siamo gli unici ad aver pubblicato lavori scientifici sui traumi nel pugilato femminile, dimostrando che non ci sono differenze rilevanti rispetto a quello maschile. Anche il numero di ko è tutto sommato poco rilevante: ce ne è in media uno all'anno. Ma considerate che ogni anno ci sono più di 3mila incontri. Insomma, speriamo che il ministero della Salute ci faccia passare l'"esame" e ci tolga questo titolo di sport "sperimentale"". Adesso un bell'aiuto potrebbe arrivare dalla decisione di andare a Londra. "Una bella novità spiega ancora Bianco - che lascia un unico dubbio. Sono state accorpate molte categorie di peso e questo potrebbe alterare lo spettacolo in uno sport molto tecnico". Scoppia di gioia il capitano della nazionale italiana, Patrizia Pilo. "Il mio tormentone su Facebook è diventato: "Finalmente si lavora per il Sogno"" racconta, prima di spiegare che qualche problema l'accorpamento delle categorie a lei lo ha dato: "Dovrò raggiungere i 75 chili, adesso sono nella categoria dei 70. Lavorerò per crescere a livello muscolare e diventare più forte, ascoltando quello che mi dice il mio fisico. Ce la metterò tutta, in serenità. Ora sono motivata: ho un obiettivo a lungo termine". Contento della novità che potrebbe avere riflessi molto positivi sul medagliere italiano nella prossima spedizione, è il presidente del Coni Gianni Petrucci: "Sono molto felice di questa soluzione che consente pari opportunità tra uomini e donne in una disciplina storicamente incentrata sul settore maschile". Un pensierino potrebbero farlo anche un paio di ragazze cremonesi, Simona Locatelli, finora sempre sul podio da quando sono stati istituiti i campionati italiani, e Dalila Gentile he è ritoprnata a frequentare la palestra nelle scorse settimane dopo un periodo di stasi. Avranno sicuramente molto da lavorare, ma le doti ci sono per tentare almeno una partecipazione storica.


Sport

Venerdì 3 Aprile 2009

pallavolo: Raggiunto il primo traguardo

Magic Pack: i play off sicuri!

P

di Cesare Castellani

rimo traguardo raggiunto per le ragazze della Magic Pack che domenica scorsa, hanno battuto Volta Mantovana in un derby meno equilibrato di quanto si potesse prevedere. L’assenza di Bragaglia e quella ormai cronica di Zamora Gil hanno probabilmente pesato di più di quanto abbiano potuto fare gli infortuni occorsi a Boscoscuro e Shapova. Conquistata la certezza matematica, con due giornate di anticipo rispetto al termine della regular season, e il diritto di partecipare ai playoff che inizieranno a metà aprile. 3-1 il risultato con cui le atlete di Simoncelli hanno liquidato la pratica con le virgiliane, risultato che avrebbe potuto e dovuto essere più rotondo se, nel secondo set vinto dalle mantovane non si fosse registrato un improvviso black out nelle file gialloblu che ha consentito alle ospiti di mettere a segno ben undici punti consecutivi e aggiudicarsi un set che mai avrebbero pensato di guadagnare. Se qualche perplessità ha suscitato quello stop improvviso, l’impressione negativa è stata cancellata immediatamente dalla veemente reazione della squadra cremonese. Nei due set successivi: alla squadra mantovana non è stato concesso di approfittare del momento favorevole perché Fanzini e compagne, soprattutto Gentili e Vasileva, ma

Classifica Rebecchi Piacenza Carnaghi Villa Cortese Cariparma Parma Brunelli Nocera Umbra Europea 92 Milano Volta Mantovana Magic Pack Sea Urbino Volley S. Vito Acqua&Sapone Aprilia MGM Roma Pallavolo Donoratico Infotel Forlì Acc Volley Benevento

Gentili e Signorile sottorete

anche Boscoscuro nonostante due punti di sutura ad una mano che certamente lo portavano qualche fastidio, hanno letteralmente tramortito le avversarie sotto una gragnuola di schiacciate e di colpi vincenti a muro. Dimostrazione di forza e concretezza venuta dopo le imprevedibili sconfitte di Benevento e Forlì che avevano suscitato qualche perplessità e sollevato dubbi sul valore attuale dell squadra. Ora mancano due turni a completare la regular season e le prossime avversarie le si ritroveranno anche nei play off e saranno sicuramente tra le più ostiche: Villa Cortese e Cariparma, infatti, sono le più accreditate candidate alla pro-

mozione insieme alla Rebecchi Piacenza che la promozione l’ha ormai tranquillamente conquistata vincendo la regular season. Domenica prossima si va a Villa Cortese, l’ultimo turno, il sabato successivo vigilia di Pasqua, vedrà la Cariparma al Palasomenzi. Saranno due prove generali in vista dei play off dato che, dando un’occhiata alla classifica, ci si accorge che la Magic Pack dovrebbe proprio vedersela, già al primo turno, con una delle due. Con Villa Cortese sarà sicuramente battaglia. Quando venne a Cremona nel girone di andata Villa Cortese guidava la classifica e proprio dalla Magic Pack subì il primo scos-

Lucia Bacchi: dall’Esperia al titolo europeo Lo scorso anno era la schiacciatrice dell’Esperia Mgic pack. Nel 2009, dopo aver lasciato da nove mesi soltanto la società i cui colori aveva difeso per tre anni da capitana, Lucia Bacchi è approdata alla Foppapedretti di Bergamo e con questa, domenica scorsa, ha coronato il suo sogno conquistando, a Perugia, il titolo europeo per club battendo in finale la Dynamo di Mosca. Grande soddisfazione per la schiacciatrice casalasca che ha contribuito in modo notevole alla conquista del titolo andando a segno assai spesso con le sue schiacciate sia nell’incontro di semifinale quanto in finale insieme a grandi firme del volley internazionale come Ortolani, Barazza, Piccinini, Del core, Lo Bianco.

60 51 47 47 42 38 37 34 33 30 24 23 22 13

sone: un 3-2 confezionato in rimonta da una Shopova inarrestabile, ma anche dalla migliore Dumler vista al Palasomenzi. Per Villa Cortese fu l’inizio di una crisi (sconfitta in casa con San Vito, poi in trasferta da Piacenza e Milano) che portò addirittura alla sostituzione di quella che era la storica allenatrice dell formazione, Annalisa Zanellati, con Igor Galimberti che l’ha nettamente risollevata, tanto da andare a vincere domenica scorsa per 3-1 a Benevento ove quindici giorni prima era malamente crollata la Magic Pack. Villa Cortese che si presenterà al suo pubblico col dente avvelenato contro la squadra gialloblu per quella sconfitta che ancora sicuramente brucia a giocatrici come Alice Blom, Ballardini, Nicora che sono sicuramente tra le migliori del campionato. Ma se Villa Cortese ha trovato nuova linfa nel cambio dell’allenatore, la Magic Pack, in questi ultime settimane, ha sicuramente trovato nei progressi di Gentili, Signorile e Vasileva, le tre diciannovenni della squadra, un impulso notevole. I loro miglioramenti sono stati notevoli e Simoncelli le ha ormai inserite in pianta stabile nel sestetto. La squadra ha solo bisogno di continuità, di eliminare i punti morti che ogni tanto si verificano nel suo gioco e soprattutto di trovare i giusti stimoli che, contro le squadre migliori non mancheranno di certo.

canoa: Sulla distanza dei 1000 metri

pure delle Fiamme Gialle (Benedini, Facchin, Ricchetti, Scaduto) che ha ottenuto il primo posto, sempre sui 1000 metri Ordine di ariivo: 1. Fiamme Gialle (Benedini, Ricchetti, Facchin Scaduto) in 3'03"12 2.Fiamme Oro (Monte, Pra Floriani, Ricchiuti, belprato) in 3'04"26 3. Idroscalo Club (Di Maria, Checcucci, Balsamo S., Balsamo F.) in3'11"72. Buoni risultati anche da Mihail Ruginescu (Baldesio) che si è classificato al terzo posto nella Finale B del K1 junior Il maltempo ha poi costretto gli organizzatori ad annullare le gare valide per il campionato italiano di fondo: troppo rischioso scendere in acqua con vento e pioggia di tale portata con i tanti atleti presenti, giovani e

pallanuoto

Bissolati: maschile a punteggio pieno, la femminile ultima

Costantino della pallanuoto Bissolati al tiro

Procede a marce forzate il cammino della Bissolati Reale Mutua in Serie C maschile, mentre continua a segnare il passo la formazione femminile bocciata anche nella piscina di Lerici nonostante una prova più che discreta. I maschi hanno vinto ancora in trasferta, a Bergamo, contro la formazione allenata dall’ex Rota. E’ stata, molto probabilmente, la partita più brutta disputata sinora dagli uomini di Maurizio Stagno, ma il fatto che sia ugualmente riuscita a vincere in una giornata storta, dimostra come la formazione di Cremona sia da considerare una buona spanna sopra tutte le altre. Un’ottima partenza per i biancazzurri che si sono facilmente portati sul 5-1, poi lo stop improvviso e la rimonta dei bergamaschi che nell’ultimo quarto erano addirittura riusciti a pareggiare prima che Costantino siglasse, nel quarto tempo, il gol della vittoria, poi difeso a denti stretti. Così la formazione di Maurizio Stagno è riuscita a conservare i tre punti di vantaggio sul Novara, vincitore a sua volta a Torino contro la Dinamica (10-5) che sarà l’avversaria di sabato a Cremona della Bissolati in un match che, salvo sorprese, dovrebbe essere piuttosto tranquillo e servire di preparazione

Serie C Maschile Reale Mutua-Bissolati 27 Lib Novara 24 Quadrifoglio Torino 18 Fanfulla Lodi 16 Metanopoli 13 Gn Osio 9 Bergamo Nuoto 8 Dinamica Torino 8 Acquatica Torino 8 Pallanuoto Milano 7 Nuoto Crema 3

al match della domenica successiva contro Novara. Match decisivo ai fini della classifica finale anche se si trattrà del primo incontro del girone di ritorno. Serie b femminile GN Osio 24 Lerici Sport 1954 18 NC Milano 18 Nuotomania 9 RN Camogl 5 Cagliari Blue Shark 4 Bissolati Cremona 1

Niente da fare, invece, per le ragazze stavolta nella piscina del Lerici ove sono state superate dalla squadra ligure per 10-6, ma dopo aver retto bene nella prima metà della gara. Domenica si gioca in casa col Cagliari e sarebbe l’occasione per far bottino pieno per la prima volta in questo campionato contro una squadra che vanta sinora una sola vittoria in campionato, proprio contro la Bissolati nel girone di andata.

scherma

Piazza d'onore per Gualazzi Ottimo secondo posto in K1 per Riccardo Gualazzi superato solo dall'azzurro Maximilian Benassi nella gara sui 1000 metri che si disputa in contemporanea con i campionati nazionali di fondo. Il pagaiatore cresciuto alla Baldesio, ora tesserato per le Fiamme Gialle, ha disputato un eccellente gara cedendo solo nel finale al rappresentante del Canoa Kaiak Luni, unico, tra i primi dieci non appartenente ad un gruppo sportivo militare.. Ordine di arrivo: 1. Maximilian Benassi (Canoa Kaiak Luni) in 3'35"56 2. Riccardo Gualazzi (Fiamme Gialle) in 3' 38'64 3. Luca Totis (Fiamme Gialle) in 3'38"93 Altro ottimo risultato quello colto da Franco Benedini alla guida del K4

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Andrea Maffi sfiora la qualificazione agli Assoluti Franco Benedini

big, costretti a rinunciare alla competizione. Una decisione che gli organizzatori sono stati costretti a prendere da un forte vento di sud-est (13-14 nodi, in aumento) che soffiava sul lago di Paola e avrebbe messo a rischio gli equipaggi, soprattutto in gare che prevedevano diversi giri di boa.
Ora il primo traguardo dovrebbe essere a Mantova, il 25-26 aprile, per gare di selezione nazionale e quindi l’appuntamento a Poznan con la Coppa del Mondo il 23 e il 24 maggio.

Torna il Memorial Rossini di scherma domenica 5 aprile alla sua ottava edizione. Organizzato dalla Accademia d’Armi “A eA. Di Dio Emma” il Memorial Rossini, unica gara di scherma che si tiene a Cremona per ravvivare una tradizione più che secolare prevede una gara nazionale di spa-

da maschile e femminile individuale riservata a cadetti, Giovani ed Assoluti fino ai nati entro il 31/12/1994. La manifestazione si terrà nella Palestra polivalente di Cavatigozzi domenica 5 aprile alle ore 8,30 per quento concerne la spada maschile, alle 11,00 per quella femminile


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Sport

Venerdì 3 Aprile 2009

Cornacchia, Sacanacapra e Santini superano in finale Ghiraldi, Turini, Boccali (DLF)

Alla terna del Fadigati il Memorial Bonvini - Domi

G

di Massimo Malfatto

ioie e dolori per la bocciofila Ferroviario: una inappuntabile organizzazione della manifestazione, un buon livello del gioco delle 117 formazioni iscritte (350 giocatori!) pubblico sempre numeroso durante le due settimane di gara (un po’ meno alla finale!), ma la delusione per un secondo posto della formazione del presidente Nicoli che brucia, eccome che brucia, soprattutto per come è maturato. Questo il 2° memorial Andrea Bonvini e 6° memorial Mario Domi, tradizionale gara a terne a categorie miste dove non sono mancate le sorprese. Sul gradino più alto del podio sono saliti Giulio Cornacchia, Ugo Scanacapra e Giuseppe Santini al termine di un cammino dove la bravura e la fortuna (che sempre è necessaria!), si so-

Cornacchia, Scanacapra, il direttore di gara Clementi e Santini

no pareggiate. I portacolori del “Fadigati” sono stati la vera bestia nera dei giocatori del CASC: infatti nei quarti di finale eliminavano Pagliari-Pompini-

Amarossi (12-9) e con l’identico punteggio avevano la meglio su Politi-TessadriFrittoli. Molto più agevole il cammino di Gianfranco Ghiraldi,

ITALIANI DI SOCIETÀ

La Bissolati gioca sabato per la finale

La formazione della Canottieri Bissolati di Seconda Categoria

Importante settimana per il boccismo cremonese con due eclatanti avvenimenti dove in entrambi i casi protagonista sarà la bocciofila canottieri Bissolati: il campionato per

società ed il campionato mondiale femminile. Atmosfera serena in casa rivierasca in vista del match di ritorno del campionato italiano per società di categoria B in pro-

gramma sabato nel verbano. Una partita impegnativa per la formazione cremonese, campione d’Italia, contro la bocciofila Casa del Popolo Suna che si è dimostrata una buona squadra, ma

non imbattibile. Sarà molto importante l’approccio alla partita per la formazione guidata da Carlo Borghi, ma soprattutto la determinazione di alcuni giocatori, in particolare di Gianpietro Lanfredi che cercherà di scacciare gli incubi di quindici giorni fa al comunale dove la Bissolati vinse per 2-1. Per il resto è confermata la formazione degli ultimi incontri: Gabriele Ceriati, Maurizio Pedretti, Gianni Ronda e Giacomo Scazza. L’incontro inizierà alle ore 14.30 e si disputerà sulle corsie del bocciodromo di Possaccio.

Gualtiero Turini ed Aldo Boccali. I “ferrovieri” in salute, pimpanti e con le idee chiare superavano nei quarti la terna del Flora formata da Rossetti-Codazzi-Scandelli (124) ed in semifinale si sbarazzavano dei pur bravi Buttarelli-Corbari-Bodini con un perentorio 12-2. Avvio di finale tutto “ferroviario” (avanti 5-0), ma ecco che il vagone comincia a deragliare, il crollo è palese sotto gli occhi di tutti; i “cicognolesi ne approffittano affondano il coltello nella piaga in maniera cinica e spietata e s’aggiudicano con pieno merito l’incontro con il punteggio finale di 127. Attenta e puntuale la direzione di Ennio Clementi, coadiuvato dagli arbitri di finale Maurizio Barozzi e Primo Massarini, la FIB Lombardia era rappresentata dal vicepresidente vicario Giancarlo Soldi, mentre il comitato era presente con il presidente Giovanni Piccioni. Molto

CLASSIFICA GENERALE Memorial Bonvini – Domi

1° Cornacchia-Scanacapra-Santini (Fadigati) 2° Ghiraldi-Turini-Boccali (Ferroviario) 3° Politi-Tessadri-Frittoli (CASC) 4° Buttarelli-Bodini-Corbari (PRV) 5° Pagliari-Amarossi-Pompini (CASC) 6° Rossetti-Codazzi-Scandelli (Can.Flora) 7° Mazzoli-Manfredini-Fornasari (Can.Baldesio) 8° Ricci-Casalini-Casalini (Val d’Ongina) 9° Bonali-Antonioli-Bidoni (PRV) 10° Azzali-Ardigò-Milanesi (Tranquillo) 11° Anelli-Bragalini-Ognibene (Ferroviario) 12° Frosi-Rancati-Nirali (PRV) 13° Corrò-Ferrari-Loreni (Bocce Fidenza) 14° Manfredini-Mammoliti-Ghiraldi (Ferroviario) 15° Bono-Mametti-Bonelli (Tranquillo)

gradite le presenze delle signore Adriana e Sabrina, rispettivamente moglie e figlia di Bonvini mentre a ricordo di

“Batelo” sono intervenuti il fratello Bubù e i numerosi amici di Porta Po e della Pieve.

MONDIALE FEMMINILE

La delegazione azzurra con Germana Cantarini (seconda da sinistra) al Mondiale Femminile

Il piatto forte è comunque il campionato mondiale femminile a squadre, in pieno svolgimento a Bevagna (PG), che vede grande favorita l’Italia. La formazione azzurra, guidata dal c.t. Renato Scacchioli e capitanata dalla bissolatina Germana Cantarini, è formata da Loana Capelli, Barbara Guzzetti ed Elisa Luccarini. I primi incontri sono stati delle “passeggiate” per l’Italia che

ha superato nell’ordine Francia, Turchia, S.Marino e Perù (sempre per 3-0!) e con punteggi molto eloquenti. Venerdì 3 sono in programma i quarti di finale e le semifinali mentre sabato ci sarà il gran finale con la possibilità per la cremonese Cantarini, che ha già vinto molto, di cogliere altre soddisfazioni e di conquistare il suo quinto titolo mondiale. MM


Pulizie

Bella stagione: è ora di pulizie di primavera Finalmente la primavera sembra essere arrivata a tutti gli effetti. E con essa, il momento che tante casalinghe temono: quello delle famigerate pulizie di primavera, per far uscure la casa dal torpore invernale. Tanto per iniziare, in una bella giornata di sole, spalancare porte, finestre, ante e sportelli: più aria circola e meglio è. E per cercare di pulire in maniera ecologica, la cosa migliore è tornare ai classici "rimedi della nonna". Per pulire i pavimenti versate un bicchiere di aceto di vino bianco in un secchio d’acqua calda, ha un alto potere sgrassante. Se vi preoccupate del forte odore che potrebbe lasciare, non temete: scompare dopo pochi minuti! Per sgrassare i fornelli della cucina potete usare una spugna imbevuta di acqua calda e bicarbonato: la sua azione emolliente leverà in fretta il grasso. Per rendere luminosi i fornelli in acciaio, usate aceto di vino bianco. Per pulire i vetri utilizzate la carta appallottolata di un quotidiano, imbevuta con poca acqua. Grazie agli inchiostri e ad altri componenti presenti nella carta di giornale, i vetri torneranno subito brillanti. Sempre l’aceto di vino bianco può essere passato sui vetri per togliere le tracce lasciate dagli insetti.

E' ora di rimboccarsi le maniche

L’odore che emaneranno i vetri servirà a tenerli lontani anche in futuro. Per spolverare i mobili in formica o in laminato potete usare uno spruzzino riempito con 3/4 d’acqua e 1/4 d’aceto, oppure con semplice acqua saponata. Sarà sufficiente a farli tornare come nuovi. Lasciate agire qualche minuto nei punti in cui lo sporco è più resistente. Per pulire il lavello usate una pastura ottenuta da acqua calda e bicarbonato di

sodio, ha un effetto igienizzante. Per lucidare i mobili in legno sono ottimi i prodotti a base di cera vergine d’api o olio di lino. Oppure potete preparare da voi un’emulsione, mescolando succo di limone e olio d’oliva ovviamente in piccole dosi, per non rischiare l’effetto unto. Lasciate agire qualche ora e strofinate energicamente con un panno di lana. Per i mobili più scuri è consigliabile usare l’olio di noci. Per detergere i sanitari va bene il solito aceto oppure

il bicarbonato di sodio, che sciolgono le incrostazioni velocemente. Ricordate di usarli sempre con acqua calda, che facilita la disincrostazione. Per pulire il forno potete usare il succo di limone o l’aceto o ancora una volta il bicarbonato. Nel caso il forno sia molto incrostato lasciatevi all’interno per una notte una pentola d’acqua calda con dentro un bicchiere di ammoniaca. Il mattino dopo, le incrostazioni verranno via facilmente. Per pulire il water, mettete bicarbonato di sodio sullo scopino, oppure usate aceto puro. Per disincrostare lo scarico, un ottimo trucco è utilizzare l’acqua in cui hanno bollito le patate. Provare per credere! Per disgorgare i tubi di scarico, provate con 4 cucchiai di sale grosso, seguiti da 4 di bicarbonato e da una pentola di acqua bollente. Usate i panni in microfibra, possono essere utilizzati più volte, sono ottimi per catturare la polvere e per lavarli basta utilizzare sapone di Marsiglia: tornano come nuovi. Il risparmio economico nell’utilizzare questi prodotti naturali è piuttosto consistente. Senza contare i benefici per la salute di non usare sostanze tossiche, e quelli per l’ambiente visto che bicarbonato, aceto, limone, olio e cera non inquinano.

Venerdì 3 Aprile 2009

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Alcuni suggerimenti

dalla pulizia dei vetri al materasso Questo tipo di pulizie richiedono più tempo e conviene programmarle nelle giornate un po’ più vuote, sempre per non trovarle poi accumulate.

Lavate con un multiuso o un prodotto specifico, tutti i vetri di casa, dentro e fuori. Pulite i divani in pelle con un latte particolare; sfoderate quelli sfoderabili e lavate la fodera (e poi rimettetela ancora umida: questo permetterà alla fodera di stirarsi senza ritirarsi); battete i cuscini di quelli non sfoderabili e passateci l’aspirapolvere. Lucidate i mobili se sono pregiati, spostate i mobili che non si spostano mai: pulite dietro ad essi, scopate a terra negli 
angoli più reconditi, passate stracci e panni con sgrassante in cima ai pensili e sopra i lampadari. Passate i tappeti in acqua e aceto bianco. Togliete le tende e lavatele secondo le indicazioni d’etichetta; riappendetele ancora bagnate, per evitare poi di doverle stirare. Fate ordine negli armadi: guardaroba, cassettiere, librerie, pulendo con panno e multiuso ante e ripiani. Se avete un frigorifero vecchio tipo, togliete il cibo, riponetelo in contenitori salvafre-

schezza o borse frigo, staccate il frigo e fatelo sbrinare. Non scordatevi di mettere degli stracci per terra intorno al frigo stesso, perché il ghiaccio si scioglierà producendo molta acqua. Infine pulitelo e rimettete i prodotti freschi nel frigo. Portate a lavare o lavate coperte, piumoni e cuscini. Fate il cambio di stagione negli armadi; se avete tempo tutto quel che mettete via, lavatelo, stiratelo e piegatelo prima di riporlo in contenitori antipolvere; magari scartate quel che non mettete più. Mettete a posto il ripostiglio

4 – pulite eventuali box e cantine con sacchi, palette, secchi e spazzolone; buttate via le cose inutili. Pulite il materasso: battetelo se è in poliuretano o a molle, passateci l’aspirapolvere se è in lattice, sfoderatelo e lavate la fodera se il materasso è sfoderabile. Oppure chiamate un'impresa di pulizie.


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Venerdì 3 Aprile 2009

I costi sempre più elevati dell'energia, accanto al rischio di giungere all'esaurimento del petrolio, hanno sviluppato, in questi anni, a concentrarsi sempre di più verso le energie alternative. Con il fotovoltaico è possibile addirittura trasformare la propria abitazione in una piccola centrale elettrica grazie

Pannelli solari: l'energia del futuro

ad una fonte inesauribile e non inquinante: il sole. La soluzione è installare sul tetto o a terra un impianto fotovoltaico ed usufruire degli incentivi provenienti dal meccanismo di incentivazione pubblica "in conto energia". Attraverso di esso l'energia elettrica prodotta dall'impianto viene remunerata per venti anni dal Gestore dei servizi elettrici. Il "conto energia" incentiva l'energia prodotta da impianti di piccole, medie e grandi dimensioni connessi alla rete, in altri termini idonei sia per le piccole utenze domestiche che per le grandi aziende.

Ecologia

Energia: meglio se rinnovabile. Anche Cremona punta sul sole Un impianto fotovoltaico è costituito da un insieme di apparecchiature che consentono di trasformare direttamente l'energia solare in energia elettrica. Gli impianti per la produzione di energia elettrica mediante tecnologia fotovoltaica presentano diversi vantaggi, tra i quali i più significativi sono: assenza di qualsiasi tipo di emissioni inquinanti; risparmio dei combustibili fossili; estrema affidabilità poiché non esistono parti in movimento (vita utile superiore a 25 anni); costi di manutenzione ridotti al minimo; modularità del sistema (per aumentare la taglia basta aumentare il numero dei

moduli). A questo proposito Cremona è una delle città che più sta puntando su questi sistemi. Un vero e proprio parco fotovoltaico da primato, è stato realizzato da Linea Energia, presso Linea Group Holding. Esso conta 520.000 kW, ed è collocato presso il centro servizi AEM di via Postumia. Energia pulita, quindi, a servizio della città e del territorio. Si tratta di uno dei parchi fotovoltaici più importanti d’Italia, il secondo per dimensioni in Lombardia a servizio del territorio. L’impianto fotovoltaico,

Un impianto fotovoltaico da primato per la nostra città

Crema:inaugurato impianto allo "Sraffa" E' stato inaugurato nei giorni scorsi il nuovo impianto fotovoltaico installato presso l’Ipssct “Piero Sraffa”di Crema. L’impianto si configura come un ulteriore contributo della Provincia agli obiettivi che l’Italia con gli altri Paesi europei è impegnata a raggiungere entro il 2020 relativamente all'accordo sul pacchetto «Clima ed energia 20-20-20». L'accordo prevede, da parte dei paesi membri dell'Unione Europea, entro il 2020: la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, l'aumento dell'efficienza energetica del 20% e il raggiungimento della quota del 20% di fonti di energia alternative.

«Proprio su quest’ultimo fronte siamo da tempo impegnati con politiche e programmi mirati, dalla revisione del Piano energetico ambientale provinciale, alla informazione/formazione attraverso convegni e incontri organizzati sul territorio provinciale, dalla realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici di nostra proprietà/ competenza come C.na Stella a Castelleone, l’ITIS e l’APC di Cremona ad ancora più ambiziose realizzazioni, come il bando recentemente concluso per la progettazione di un parco fotovoltaico sulla ex discarica di rifiuti urbani a Castelleone» hanno specificato gli amministratori provinciali.

con i suoi 3.000 pannelli su un’area di 10 mila metri quadrati e 520 chilowatt di potenza picco installata è realizzato con la più evoluta tecnologia. E' una tra le opere di questo tipo più importanti in Italia per dimensione e tipicità ed i numeri parlano

chiaro: si parla di produzione annuale di energia attesa superiore a mezzo milione di chilowattora elettrici, pari al fabbisogno di circa 200 famiglie, con una riduzione di emissione in atmosfera di CO2 di circa 400 tonnellate ed un risparmio energetico di



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Cucina

Venerdì 3 Aprile 2009

Gastronomia italiana

Annibale Carracci Mangiafagioli particolare, 1583/84

Le ricette gustose alla portata di tutti

Il menù della settimana

Primo piatto: Zuppa di fagioli alla Toscana (Siena)

Antipasto: Pane d'Oro

Ingredienti: • olio • fette di pane preferibilmente raffermo • latte • uova • sale

Ingredienti: • g. 500 di cavolo nero, • g. 500 di cavolo bianco, • g. 500 di fagioli cannellini freschi, • g. 100 di olio extravergine di oliva, • 2 cipolle, • 10 carote,

• 2 porri, • 1 gambo di sedano, • pomodori freschi maturi, • prezzemolo e basilico, • fette di pane ( tipo toscano) raffermo, • brodo di carne, • cotenne di prosciutto, • sale, pepe.

Secondo piatto: Filetto di maiale alla Grappa difficoltà media Tempo cottura 20 minuti – Per 4 persone

Ingredienti: • 8 bistecchine di filetto di maiale tagliate un po' grosse • farina • olio extravergined'oliva • 1 noce di burro

• 1 trito di aromi vari per carni (rosmarino, salvia, timo, maggiorana ecc.) • 1/2 bicchiere di grappa bianca • sale e pepe bianco

preparazione • Infarinare leggermente le bistecchine. • Coprire il fondo di una padella con l’olio d'oliva. • Portare a temperatura

elevata l'olio ed immergete la carne che farete imbiancare. • Eliminare l'olio. • Rimettere le fettine nella padella, salate e pepate, spolverate con il trito di aromi da entrambe le parti. • Aggiungete la grappa che farete fiammeggiare fino ad esaurimento. • Cuocere ancora per qualche minuto. • Togliete la carne, aggiungete al sugo rimasto mezzo cucchiaio di farina e la noce di burro. • Far addensare il fondo di cottura, rimettere la carne e servire molto caldo.

difficoltà media Tempo 60 minuti - Per 4 persone

preparazione facile Tempo 10 minuti Per 4 persone preparazione • Friggere nell'olio ben caldo delle fette di pane preferibilmente raffermo bagnate nel latte e passate nell'uovo. • Salare e servire ben caldo.

preparazione • Mettere a cuocere i fagioli (se sono secchi li avremo tenuti a bagno per 8/10 ore). • Versare in una pentola l'olio e un trito, non troppo fine, di cavolo nero e bianco. • Aggiungere le carote, le cipolle e i porri tagliati finemente poi il sedano tagliato a tocchetti, il prezze-

Dolce: Torta della Regina Ingredienti: • 500g. di mela (granny, smith) • 500g. di pera (kaiser) • 150g. di zucchero • 50g. di miele grezzo di fiori d'arancio • 150g. di farina bianca • 100g. di farina integrale • 50g. di farina di mais • 150g. di margarina • 150g. di burro • sale, cannella in polve-

re, • noce moscata • un cucchiaio di succo di • limone • un cucchiaio di acqua di rosa.

difficoltà media Tempo 50 minuti - Per 4 persone

molo tritato, il basilico spezzettato e i pomodori tritati. • Unire in pentola le cotenne di prosciutto, salare, pepare e lasciare cuocere lentamente. • Quando i fagioli sono cotti passarne la metà al setaccio e versarla in pentola con le verdure. • Far consumare un po' l'acqua di cottura con i fagioli interi e poi versare tutto in pentola. • Portare a cottura a fuoco moderato e, di tanto in tanto, aggiungere un po' di brodo di carne. • Quando la zuppa è pronta versarla in una zuppiera dove abbiamo sistemato le fette di pane raffermo e farla riposare fino a quando il pane è bene inzuppato assorbendo la parte liquida della zuppa. • Servire aggiungendo un filo di olio extravergine.

preparazione • Unite sulla spianatoia tutte le farine con un poco di sale. Lavorate il tutto molto velocemente aggiungendo la margarina, 100g. di burro e qualche cucchiaio di acqua fredda, impastando fino a che non otterrete una pasta ben omogenea. • A questo punto, mettetela a riposare in frigorifero, dopo averla infarinata e avvolta in un panno di cotone. Sbucciate le mele e le pere e, dopo averle tagliate a fettine sottili, amalgamatele con la farina rimasta, lo

zucchero, il miele il succo di limone, l'acqua di rose, una spolverata generosa di cannella e un pizzico di noce moscata. • Togliete la pasta dal frigorifero e stendetela: con una parte, foderate la tortiera rotonda, precedentemente inburrata ed infarinata e sistematevi dentro il ripieno, coprendolo con la pasta rimasta. Infornate a 180° nel forno preriscaldato dopo aver praticato sulla superficie esterna della pasta dei tagli trasversali. • Lasciate cuocere per circa quaranta minuti.

La Bottiglia PERGOLAIA IGT «Caiarossa»

Uvaggio - Sangiovese (95%), Merlot/Cabernet Sauvignon (5%) La base predominante di Sangiovese dà a questo vino l'esaltazione di profumi fruttati, con tannini morbidi e rotondi. Il vino si presenta di un bel colore rubino tendente al granato, molto luminoso. Un vino molto piacevole per tutti i giorni di ottima qualità, prodotto con cura secondo le regole della biodinamica.


Pasqua: una convenienza sorprendente! D al 2 6

marzo

al 11 aprile 2009

COLOMBA DI VERONA CIOCO SOFFICE BAULI 1 kg

COLOMBA MAXI CIOK O CAPRICE BALOCCO 750 g

5,69

al kg 5,32

COLOMBA CIOCCO NOIR TARTUFONE MOTTA

UOVO GOLD BAULI fondente,

650 g

4,89

330 g

240 g

UOVO PRINCIPESSE O CARS PERUGINA al latte,

SUCCHI YOGA bottiglia, pera, pesca, albicocca, mela/banana, ace 1 litro

250 g

UOVO MADAGASCAR 2 BALOCCO al latte,

al kg 7,52

3,99

9,90

al kg 39,60

5,79

al kg 24,13

7,90

al kg 23,94

PASTICCERIA FORTUNA BAHLSEN 400 g

2,59

al kg 6,48

PASTA DI SEMOLA BARILLA formati normali, 1 kg

1,25

6,39

TORTELLINI O TORTELLONI BARILLA gusti vari 250 g

1,69

al kg 6,76

SIAMO APERTI DOMENICA 5 APRILE

RISO ORO SCOTTI 1 kg

CAFFÈ LAVAZZA CREMA E GUSTO gusto ricco, 4 x 250 g

OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA BERTOLLI gentile, robusto o fragrante, 1 litro

3,49

1,95

0,99



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