il
Settimanale
Piccolo www.ilpiccologiornale.it
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Anno III • n. 28 • SABATO 16 Luglio 2016
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
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Pensioni d’oro Dalla Consulta ok al taglio
allarme dell’enpa vacanze in arrivo cala l’abbandono dei cani, cresce quello dei gatti
a pagina 6
vitaliano daolio
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Fiume Po un tesoro a pagina 13 da difendere
basket
a pagine 23
Quattro giovani alla conquista della serie A
S
di Daniele Tamburini
crivo sotto l'impressione di quel camion che, a Nizza, massacra una folla di persone che guardavano insieme lo spettacolo dei fuochi artificiali. Sono morti tanti bambini, una cosa terribile. Era la sera del 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia nel 1789, data simbolo dell'inizio della grande Rivoluzione francese. Sì, proprio quella che ebbe come parole guida libertà, eguaglianza, fraternità. E pazienza se la stessa rivoluzione non sempre abbia rispettato quei valori: da allora sono imprescindibili, per adesione o per contrasto. Sarà voluta, questa coincidenza di date? È probabile. Oppure, più semplicemente, si è pensato che, in quella sutuazione, la strage sarebbe stata rapida, certa e massiccia. Quello che più sconcerta, in questo caso, è che la strage avrebbe potuto compierla chiunque, senza bisogno di un addestramento mlitare: bastava saper guidare un camion. Un atto terroristico compiuto da un francese di origine magrebina, probabilmente animato da un risentimento individuale, personale, permeabile alla propaganda paranoica di odio dello Stato islamico. Non una guerra da vincere, la sua, ma odio verso l'umanità, e assenza di spirito di autoconservazione. Qualcosa che per
calcio
a pagina 24
Dopo tanti arrivi ora la Cremo sogna Gonzalez
noi è incomprensibile. Ora come reagiranno i governi occidentali? Parole di fuoco, maggiori controlli, giro di vite eccetera? Pare chiaro che pattugliare, controllare, riempire di uomini armati fino ai denti aereoporti, stazioni e luoghi simbolo non è sufficiente. Governi liberticidi e fortemente autoritari, in altre parti del mondo, utilizzando controlli feroci non ce l'hanno fatta a bloccare il terrorismo. Facciamocene una ragione: reprimere non basta. E neppure serve prendersela con quelle folle di disperati che fuggono dalla fame, da torture e da guerre provocate dagli stessi che uccidono qui. Chiediamoci, come gli antichi: a chi giova? Chi c'è dietro? Non farebbero meglio, i governi occidentali, a rompere i rapporti politici ed economici con chi è noto che foraggi e finanzi i terroristi? Questa, ahimè, è la vera utopia. Se non si parte da qui, si capisce poco. Il timore è quello di giungere allo scontro di civiltà, e a questo punto l'Isis avrebbe raggiunto il proprio scopo, avrebbe vinto. Anche per questo, e non solo, sarebbe giusto e importante attendersi una reazione di forte dissociazione da parte dell'islam moderato.
ciclismo
a pagina 25
L’astro nascente Baffi cade e dice addio ai Mondiali
canottaggio
storia
a pagina 8
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a pagina 10
Moses, dal trionfo a Cremona
A chi giova?
di Vanni
Il Pd e “Fare nuova la città” hanno promosso un interessante incontro pubblico sul referendum costituzionale che si è svolto giovedì sera al Teatro Monteverdi. A fare le domande ai relatori, tra cui il sottosegrario Pizzetti e il sindaco Galimberti, sono stati invitati i giornalisti delle diverse testate stampa cremonesi: Cremona 1, La Provincia, CremonaOggi e Mondo Padano. Il nostro settimanale non è stato invitato. Sarà per la recente intervista a Felice Besostri, che vuole affossare l’Italicum e lamenta l’isolamento mediatico? No, nessun pensiero maligno, è che il Pd non ci ha proprio considerato. Noi siamo piccoli e lo sappiamo, tanto più che l’abbiamo scritto anche nel nostro nome, e il Pd purtroppo non sempre è attento ai piccoli, tanto più che ha preparato un referendum in cui il partito più votato, e non la coalizione, prende tutto. Siamo semplicemente inciampati in una soglia di sbarramento.
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musica
a pagina 4
a pagina 3
vincenzo ferrante
a pagina 7
la fronda cremasca alloni: «siamo diversi»
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treni, un sistema da cambiare Dario Balotta analizza la situazione delle ferrovie nel nostro Paese e nel Cremonese dopo la tragedia di Corato
Solferino, immane massacro
a pagina 12 casalmaggiore
L@ voc& ai giovani I progetti premiati a pagina 26
Giacomo Gentili, niente Rio non senza rimpianti
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TORRE DE PICENARDI cascinale d'epoca a corte chiusa, costituito da casa padronale di circa 300 mq., abitazione custode di circa 80 mq. più altra porzione abitativa da ristrutturare di circa 150 mq. Oltre alle caratteristiche porzioni rurali quali porticati con barchessali e stalle sottostanti, il tutto insistente su un lotto di circa 4.000 mq. Info ufficio. C.E. G 306 kwh/mq.a
S.MARTINO DEL LAGO fabbricato con origini del XV secolo , completamente ristrutturato mantenendo inalterati i volumi dei vani preesistenti, costituito da : piano terra con zona giorno, ampio salone, locali accessori, al 1° piano zona notte con varie camere letto, sottotetto "recuperabile" ex granaio. Il tutto su lotto di mq.1500. € 140.000. C.E. E 175 kwh/mq.a
cremona Comunicato stampa
Arvedi: Ecoplant, noi nulla a che fare
L’Acciaieria Arvedi comunica che l’iniziativa della società Ecoplant nulla ha a che fare con le attività da essa svolte, né vi sono in essere accordi o contratti, e che non ve ne potranno essere in futuro in quanto da
quanto appreso dalla stampa le tipologie di rifiuti che Ecoplant prevede di trattare/gestire presso il proprio impianto non sono correlabili con il processo produttivo della Arvedi né di altre aziende del Gruppo.
Crexit, Alloni: «Siamo territori diversi»
Mentre perde forza il tentativo cremasco di uscire dall’area vasta Val Padana, il consigliere regionale Pd si schiera coi suoi sindaci
S
di Vanni Raineri
ulla scelta di Crema in merito alla futura area vasta la politica discute in modo sempre più frenetico, anche se non si può dire altrettanto della gente comune: il tema non sembra catalizzare l’attenzione dei social. Sta di fatto che il tema ha importanti ricadute sui futuri confini amministrativi. La situazione è nota: gran parte dei sindaci del Cremasco intende mettere in discussione i confini tracciati a tavolino dalla Regione Lombardia, che vedono la definizione di 8 cantoni invece delle odierne 12 province, pronte ad essere eliminate dal referendum costituzionale dopo essere state svuotate di contenuti. Confini che hanno individuato un’area metropolitana, quella di Milano, un’area montana, consistente nell’ex provincia di Sondrio con l’aggiunta della Val Camonica e di altre aree strappate alla provincia di Como, e altri sei cantoni che contengono una popolazione variabile tra i 600mila abitanti (la più piccola è Pavia, che non cambia i confini) e oltre un milione. Tra questi, il cantone Val Padana, ottenuto sommando le ex province di Cremona e Mantova. Un disegno nato sulla scorta delle nuove Ats in campo sanitario. In entrambi i casi, ma anche in tante altre situazioni, Cremona sembra avviarsi ad occupare un ruolo subordinato rispetto a Mantova, sede principale designata. E in realtà lo fa senza nemmeno protestare.
«Pochi abitanti? Un cantone svizzero ne ha meno» Crema lamenta la lontananza da Mantova, quindi ha cercato nei mesi scorsi di convincere il Lodigiano ad abbandonare la strada intrapresa (verso l’area metropolitana di Milano) per costituire assieme una nona area vasta regionale. Un’area che conterebbe poco più di 350mila abitanti, e rimane questo il primo punto critico del progetto. I consiglieri regionali eletti dalla provincia di Cremona sono tre. Il cremonese Carlo Malvezzi tende a mantenere unita la ex provincia, il soresinese Federico Lena, da buon leghista, rispetta il principio di autodeterminazione, ed anzi si è spinto a valutare una possibile partecipazione del Soresinese alla nuova area vasta. Il pianenghese Agostino Alloni è decisamente schierato con i sindaci cremaschi a favore di quello che è stato chiamato Crexit. Da segnalare che un altro cremasco, il parlamentare Franco Bordo, al contrario si è espresso contro il divorzio tra Cremona e Crema, plaudendo al recente invito all’unità del sindaco di Cremona Galimberti che abbiamo pubblicato la scorsa settimana. Per comprendere le ragioni del Crexit, abbiamo contattato Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, e lo facciamo proprio mentre rientra in treno da Milano, nel giorno in cui si è iniziato a tirare le somme delle aree vaste. Dal vertice sarebbe emersa la chiara intenzione di mantenere il progetto degli otto cantoni, con Crema dunque com-
presa in quello della Val Padana con Cremona e Mantova. «Oggi – corregge il tiro Alloni si è convocata la cabina di regia del tavolo regionale che unisce i vari tavoli territoriali. Ogni vecchia provincia ha costituito un tavolo sentendo le ragioni dei portatori di interesse, ed elaborando una proposta. Si tratta di un primo incontro interlocutorio, la decisione finale verrà presa più avanti». Entriamo nel merito della querelle. Non si discute il diritto a scegliere il proprio futuro in autonomia, ma se passasse un’area vasta così piccola e con 350mila abitanti o poco più, chi spiegherebbe ad esempio all’ex provincia di Mantova, ben più popolosa, che per la sua dimensione deve aggregarsi ad altre? «Ci sono alcune cose che nessuno dice. In primo luogo la legge di riforma costituzionale non indica come debbano essere le aree di coordinamento dei territori che sostituiranno le province. Non si parlerà più di province, ma di coordinamento di servizi, tanto che i sottosegretari parlano delle aree vaste come case dei comuni. In questo senso, come si fa a tenere assieme Sermide, prossima a Ferrara, con Rivolta d’Adda, periferia di Milano? Il Parlamento su questo non dice nulla, credo che già mettere assieme un centinaio di comuni tra Crema e Lodi sia un passo avanti enorme. Secondo punto. Maroni parla di cantoni, ebbene in Svizzera, che ha meno
Sopra Agostino Alloni, a sinistra il disegno originario di Maroni con gli 8 cantoni
abitanti della Lombardia, ce ne sono 27 di cantoni. Ce ne sono anche di 17mila abitanti, e sono individuati in base alla morfologia, alla storia, alle tradizioni; quindi, dove sta il problema? In Lombardia gli unici cantoni definiti sono Sondrio e la città metropolitana. Terzo punto. Cremona ci invita a non dividerci. Su questo ci ragionerei, ma non ci dice che ha già deciso di unirsi a Mantova, quindi di fatto chi ce lo chiede è già un’altra cosa. Unire Casalmaggiore a Mantova è facile, unire Cremona è più faticoso ma possibile, unire Crema a Mantova non si può. Quarto punto. Io sono portatore di un’idea diversa rispetto ai sindaci. Io farei l’area vasta solo col Cremasco allargato al Soresinese. Saremmo 170mila abitanti e starebbe in
piedi. Teniamo conto che i cantoni non avranno funzioni amministrative ma solo di coordinamento. Ci dicono che il rischio è quello di essere fagocitati da Milano. Ma quando ci alziamo al mattino non diciamo “vado a Mantova” ma a Milano. Perché dunque dovremmo guardare a Mantova?». Lei capisce che se le cose stessero così, anche l’Oglio Po potrebbe reclamare la propria “indipendenza” con 90mila abitanti. «E perché non dovrebbe farlo? Ci sta. Ripeto, i cantoni non hanno funzioni amministrative. Aggiungo che in Lombardia gli unici territori che hanno rivendicato autonomia sono il Cremasco e la Val Camonica: ci sarà un motivo. Già nel 1800 eravamo con Lodi, e assieme a Lodi, Monza e Lecco
eravamo tra coloro che negli anni scorsi dovevano diventare nuova provincia. Ma all’epoca Dc e Pci bocciarono l’iniziativa, mentre proprio la Lega dice di essere favorevole. Ma ripeto, un conto è parlare di provincia, un altro di coordinamento. La Regione ha indicato gli stessi confini delle Ats, ma in tanti altri servizi siamo con altri: per il trasporto, per l’Aler, per i collegi elettorali del Parlamento, per la legge della buona scuola. Perché per la scuola va bene e per i cantoni no? Siamo territori diversi». Chiudiamo con un’ipotesi tutt’altro che improbabile. Se ad ottobre il referendum sarà bocciato, staremmo parlando di aria fritta. «E’ così, se salta il referendum salta il progetto».
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Cronaca
Sabato 16 Luglio 2016
Sistema treni, tante cose da cambiare
Dopo l’incidente pugliese, il cremonese Dario Balotta ci spiega cosa non va in Italia e la situazione della rete nel nostro territorio
L
di Vanni Raineri
a tragedia ferroviaria accaduta martedì tra Andria e Corato ha acceso i riflettori sulle condizioni delle nostre ferrovie. E’ vero che nel sud le criticità sono superiori, ma anche nel nostro territorio ci sono ragioni che spingono per un rapido adeguamento del sistema in termini di sicurezza. Ne parliamo con Dario Balotta, cremonese, già sindacalista nel campo dei trasporti ed oggi presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni e Trasporti. Balotta questa settimana è stato intervistato da varie testate nazionali, tra le altre Rai (ad Agorà) e Corriere della Sera. Lo troviamo ma la voce al telefono va e viene. «Sono in treno – afferma –, come sempre, e il segnale è molto debole». Vabbé, sui nostri treni non vanno nemmeno i telefoni, pensiamo, e spostiamo l’appuntamento di un paio di ore. Poi lo richiamiamo una volta a casa e subito gli chiediamo: ma anche in Lombardia è ancora presente il sistema “a telefonata” per segnalare la partenza di un treno? «No, non c’è più, ma permangono linee a binario unico, come quelle che da Cremona conducono a Fidenza, Codogno, Treviglio, Brescia e Mantova. Un’altra linea andava a Piacenza ma l’abbiamo chiusa, per svogliatezza più che per sicurezza. Il binario unico è un problema, più che di sicurezza, di inefficienza e bassissima qualità del servizio reso». In effetti da più parti si sottolinea come il binario unico di per sé non indichi pericolo. «Abbiamo sempre avuto queste linee e raramente accadono incidenti. Se sugli apparati si fa
«A Cremona la maggior parte delle linee è a binario unico, ma più che poca sicurezza indicano scarsa qualità». Almeno non c’è il sistema “a telefonata”
La terribile scena dell’incidente ferroviario di martedì in Puglia e un primo piano di Dario Balotta
manutenzione, se il materiale rotabile è in buono stato, se il personale fa aggiornamento professionale, i rischi sono quelli dell’imponderabile. Le linee uniche corrispondono all’intensità di traffico, ma sicuramente i sistemi di circolazione del traffico automatizzati, oltre a rendere più sicura la marcia dei treni, migliorano anche l’efficienza e la regolarità, che è nostro punto debole». Ma sarebbe così costoso adottare sistemi moderni di sicurezza? Ad esempio controlli satellitari di verifica, usati ormai in svariati campi. «Sono in sperimentazione, si tratta del sistema Ertms, ma hanno un senso per l’alta velocità e per grossi volumi di traffico». Quindi la sicurezza dipende dal traffico? «No di certo. L’investimento va comparato col traffico. Se hai po-
chi treni, hai un sistema diverso. Il Scmt (sistema di controllo marcia dei treni, la vigilanza elettronica, ndr) è obbligatorio per tutte le linee ferroviarie: se oltrepassi il semaforo rosso il treno si ferma, non può accadere un evento come quello recente spagnolo, con un treno troppo veloce in curva per colpa del conducente. Esiste il problema di cambiare le tecnologie, ma teniamo conto che il segnale del satellite deve essere decodificato, e lo si può fare su treni modernissimi, è un sistema complesso. Il problema che emerge, oltre alle maglie larghe in tema di sicurezza specie sulle ferrovie in concessione, è l’annoso problema delle ferrovie: anche a Cremona i guai che sono sotto gli occhi di tutti non sono frutto di mancate spese, ma di spese sbagliate. Se si fossero usati meccanismi di gara incentivanti si sa-
rebbero avuti più investimenti e più servizi. Investimenti e gestione restano ancora oggi un problema. Il sistema treni in Italia è gestito malissimo, per lacune di sicurezza e inefficienze gestionali, e i pendolari che da Cremona vanno a Mantova o a Treviglio ne sono testimoni ogni giorno. L’intero sistema ferroviario va rifondato. In tutta Europa si sono fatti passi da gigante, ma non hanno speso più di noi, solo meglio. La gestione dei treni là non è lasciata in mano al monopolista statale, che infatti per avere la gestione deve vincere la gara. Da noi la regione ha una sua società che genera una concentrazione monopolista che non necessita di gara. E’ la competizione regolata che porta ad avere risultati». Ma è possibile, ci si chiede, che treni locali non in concessione allo Stato possano avere
regole diverse quanto a sicurezza? Anche loro fanno un servizio pubblico. «Questo è un altro assurdo. C’è una incredibile frammentazione di competenze causata dal regionalismo dei trasporti. In questa confusione ci sono lobby, faccendieri che trovano i loro vantaggi. E’ quel che emerge ad esempio dall’indagine sulle Ferrovie Sud-Est pugliesi, che evidenziano 30 anni di malagestione sulle ferrovie direttamente gestite dal Ministero dei Trasporti. Qui è successo di tutto, ed è solo la punta dell’iceberg. Il nostro sistema ferroviario deve svoltare, e per farlo deve riunificare le competenze, con un approccio competitivo. La politica si ritiri dalla gestione, ma si limiti a dare solo indirizzi e obiettivi». Qualcuno però dice: la tragedia pugliese è un caso statisti-
co. In fondo l’indice di incidentalità delle nostre ferrovie è inferiore alla media europea. «E ci mancherebbe altro, con tutti i soldi spesi e i ritardi che abbiamo, manca solo che abbiamo più incidenti. L’aereo resta il mezzo più sicuro, poi viene il treno e poi l’auto. Rispetto alle altre nazioni europee il dato è questo, ma bisogna raffrontare i sinistri al volume di attività e alla qualità offerta». Ci sono anche tragedie sfiorate. Basta dire che nel Piadenese, nell’ultimo anno, per ben due volte il treno è transitato con le sbarre alzate a passaggi a livello, come documentato dalle foto di alcuni automobilisti. «Quello dell’eliminazione dei passaggi a livello è un punto caldo. A Bergamo si è registrato recentemente un grave incidente. Meno passaggi a livello ci sono, meglio è, in ogni caso vanno tenuti in efficienza, con la dovuta manutenzione. Sono tanti, e qualcuno va eliminato, realizzando sottopassi e sovrappassi». Lasciamo stare i treni. Lei oggi abita sul lago di Iseo, avrà visitato la passerella di Christo, che ne pensa? «Ci sono stato, penso sia un’opera ingegneristica più che un’opera d’arte. I due borghi non erano adatti ad ospitare oltre un milione di persone in pochi giorni, non siamo all’Expo. Ho espresso molte perplessità su quest’iniziativa, che poteva essere realizzata a Rimini, o sulla costiera veneta. Il Lago d’Iseo ha un ecosistema delicato, un piccolo lago con due piccoli borghi strapazzati e stressati. A livello mediatico, non basta sapere che esiste il lago d’Iseo perché sia visitato, e poi la sua natura non è quella dei grandi numeri, ma di una gestione accurata per qualità e approfondimento turistico».
Cronaca
Sentenza mite per i danni del gennaio ’15 Galimberti duro
Dopo le dure richieste del gup Pierpaolo Beluzzi, la sentenza del giudice Christian Colombo è risultata decisamente morbida per i componenti dei centri sociali protagonisti dei tristi fatti del gennaio 2015: due condanne a meno di un anno e una assoluzione. In attesa dei ricorsi, l sindaco Galimberti ha diffuso una dichiarazione: «Le richieste del Comune di Cremona sono state accolte
solo molto parzialmente limitatamente al risarcimento del danno al comando della Polizia Locale e delle spese di costituzione di parte civile, a carico di un solo imputato. Il mancato riconoscimento dei danni diffusi alla cittadinanza ripugna la coscienza intera della città e dei cremonesi. Siamo assolutamente rammaricati per questa decisione che riteniamo ingiusta per la ferita che quel 24 gennaio 2015 ha rappresentato per tutta
Sabato 16 Luglio 2016
la città di Cremona. Ora attendiamo le motivazioni della sentenza che non ci soddisfa, anche perché totalmente difforme da quella emessa nel processo parallelo. Speriamo di poter reiterare le nostre richieste nel processo di appello che auspichiamo venga promosso dalla Procura di Cremona o da quella Generale di Brescia o da entrambe. Lo ribadiamo: Cremona ripudia qualsiasi violenza, di qualsiasi colore».
Nuovo consiglio Libera, mission impossible Sembra però reggere l’intenzione di affidare a Renzo Nolli la presidenza M
A tre settimane dal voto, ancora nessun accordo fra le tre correnti interne all’associazione. Martedì il vertice decisivo
di Federico Centenari
ettere ordine nella Libera Agricoltori di Cremona sembra un tema degno di un capitolo della saga “Mission Impossible”. Dopo lo pseudo-ribaltone dell’ottobre 2014, quando Pierluigi Filippini ha preso le redini dell’associazione, dopo le sue dimissioni nel mese di giugno 2015, dopo il conseguente commissariamento e le recenti elezioni di fine giugno 2016, ancora non è dato sapere come sarà composto il nuovo Consiglio del sindacato degli agricoltori. Sì, perché se è vero che alle votazioni dello scorso 23 giugno ha prevalso la corrente “rinnovatrice” che fa capo a Stefano Pasquali, nella Libera si naviga ancora a vista, alla ricerca di un difficile compromesso in grado di assicurare governabilità all’associazione. Il problema - a proposito di “navigazione” - sono infatti le correnti. Quella che fa capo a Pasquali è sì maggioritaria, ma, in virtù del complesso regolamento interno, non in grado di assumere il comando dell’associazione senza passare per un accordo con le altre componenti. Vale a dire, quella che fa capo ad Alessandro Bettoni e che si è presentata alle elezioni con la lista “LiberAzione”, e quella che fa capo alla componente cremasca, peraltro vicina
all’ex presidente Antonio Piva. E se il regolamento interno della Libera prevede che entro 15 giorni dal voto degli associati (dunque dal 23 giugno) il nuovo Consiglio debba riunirsi ed eleggere il presidente, ad oggi, trascorse tre settimane dalle elezioni, il piatto piange. Incontri, in queste settimane, tanti. Accordi, zero. Una cosa sembra reggere, e cioè l’inten-
zione di affidare la presidenza dell’associazione a Renzo Nolli, in origine oggetto di una candidatura unitaria presto accantonata. A parte questo, la partita resta aperta, con la componente vicina a Bettoni che punta a far entrare il proprio leader nel Consiglio, nonostante il voto lo abbia escluso dalla stanza dei bottoni. Non a caso, la corrente di Pa-
squali si oppone e, sino ad ora, ha tenuto botta. Altre pressioni, si apprende da indiscrezioni, arriverebbero dalla componente cremasca, che rivendica una sua visibilità. Ad aggiungere qualche grattacapo sono poi le figure intermedie, ossia le nomine dei presidenti delle varie associazioni di prodotto e la nomina del vicepresidente.
Insomma, quadro impressionista, in casa Libera, con i soggetti sfocati, appena tratteggiati e pochi punti fermi. Una svolta, dicono i bene informati, dovrebbe arrivare martedì, in occasione del nuovo incontro delle tre componenti della Libera. Ma considerate le sorprese che l’associazione riserva ad ogni elezione, c’è da prendere ogni voce con le pinze.
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acconciatura ed estetica: stop abusivi
La crisi economica di questi ultimi anni ha accentuato il fenomeno dell’abusivismo che danneggia particolarmente le imprese di estetica, acconciatura e, in generale, del benessere, sempre più provate da questa vera e propria piaga sociale. Non è accettabile, oltre che pericoloso, che persone senza titoli e qualifiche offrano servizi legati al benessere della persona, senza il rispetto di alcuna norma, con rischi gravi per la salute. Per contrastare questo fenomeno che genera un’insostenibile concorrenza sleale nei confronti delle imprese regolari, la Cna ha avviato da tempo numerose iniziative: indagini conoscitive, campagne rivolte ad informare sui rischi che si annidano dietro i servizi offerti abusivamente, ha firmato protocolli d’intesa con Sindaci, Prefetti, Comandi dei Carabinieri, Guardia di Finanza ed Enti di vigilanza e si è fatta portatrice di denunce di attività abusive. Non sono mancati i risultati ma non basta. L’abusivismo è in costante crescita ed è grande la preoccupazione per il futuro delle nostre imprese e soprattutto per la salute delle persone. Per questo motivo Cna ha deciso di avviare una campagna nazionale di sensibilizzazione sui danni provocati da operatori abusivi, accompagnata da una petizione rivolta alle istituzioni al fine di ottenere maggiore attenzione su questo grave fenomeno. Per questo la Cna porterà in tutti i negozi, i saloni di acconciatura e di estetica associati, il manifesto da esporre in vetrina per sensibilizzare anche l'opinione pubblica.
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Cronaca
Sabato 16 Luglio 2016
esibizione di tennis in carrozzina a casalmaggiore
Gli atleti della squadra di tennis in carrozzina della Canottieri Baldesio, Costantin Mircea e Dario Benazzi, con l’allenatore Roberto Bodini, hanno incrociato le racchette con gli atleti della Scuola Tennis della Canottieri Eridanea, seguiti dal maestro Riccardo Manfredi. E’ accaduto domenica sera nell’ambito delle iniziative previste per la Fiera di Piazza Spagna. Organizzato dai Rotary Club del Distretto 2050 di Casalmaggiore Oglio Po (presidente Daniel Damia), Casalmaggiore Viadana Sabbioneta (Elena Anghinelli) e Piadena Oglio Chiese (Maurizio Turrini), con la collaborazione del Rotaract, nella spettacolare location di Piazza Garibaldi, con il Palazzo Comunale a fare da sfondo, l’evento, che ha avuto il patrocinio del Comune di Casalmaggiore ed il sostegno della Pro Loco, ha visto anche la partecipazione del Sindaco Filippo Bongiovanni, che ha provato a giocare a tennis su una carrozzina e, portando i saluti dell’Amministrazione, ha ringraziato gli organizzatori e si è complimentato per questa bellissima iniziativa, giunta alla seconda edizione, ormai appuntamento fisso nell’estate di Casalmaggiore. I dirigenti distrettuali, Maurizio Mantovani, Assistente del Governatore, Alceste Bartoletti, Presidente Azione Interesse Pubblico e Paolo Nolli, Coordinatore della Commissione “Progetti Diversamente Uguali” hanno consegnato al primo cittadino della città il gagliardetto del Distretto 2050, a suggellare un legame sempre più forte. L’esibizione aveva lo scopo di promuovere i diritti delle persone con disabilità a condurre una vita normale anche attraverso lo sport, e a lanciare la volta al Torneo di Tennis in Carrozzina, che quest’anno avrà respiro internazionale e si svolgerà sui campi della Canottieri Baldesio di Cremona dall’8 all’11 settembre.
Abbandono, ora le vittime sono i gatti
Lo denuncia l’Enpa, mentre i cani finiti in canile sono drasticamente diminuiti grazie ai microchip e alle politiche degli hotel
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di Simona Raboni
on l’estate e la partenza per le vacanze torna purtroppo un fenomeno ormai consolidato ogni anno: l’incremento degli abbandoni dei propri animali domestici. Ma negli anni le cose sono un po’ cambiate: se prima a rischiare di più era il cane, oggi con la legge sulla microchippatura obbligatoria del cane (che ne rende facilmente rintracciabile il proprietario) e con le politiche di sempre maggiore tolleranza da parte dei gestori nei luoghi di villeggiatura, che spesso consentono alle famiglie di portare con sé in vacanza l’amico a quattro zampe, oggi sono i gatti le prime vittime degli abbandoni. Lo si nota anche a Cremona, dove i volontari dell’Apac (associazione che gestisce il gattile di via Bissolati più innumerevoli colonie feline sul territorio) si ritrovano ad accogliere numeri sempre maggiori di felini, così come i volontari dell’Enpa si ritrovano con l’incombenza di dover collocare o soccorrere gatti abbandonati in ogni dove. E’ proprio l’Enpa a lanciare l’allarme: i cani finiti in canile negli ultimi anni sono diminuiti, passando da 350mila nel 2012 a 100mila nel 2015. In compenso, però, è cresciuto esponenzialmente il numero degli altri animali da compagnia abbandonati, come gatti, criceti, cincillà, topi cavia o tartarughe, meno tutelati e regolamentati. «Il contrasto agli abbandoni, e dunque al randagismo, passa non soltanto attraverso la repressione di quello che, è bene ricordarlo, è un reato – sottolinea l’ente – ma soprattutto attraverso la sensibilizzazione e la responsabilizzazione dei cittadini, proprietari di animali e non». Il ministero della Salute stima che ogni anno in Italia siano abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani, più dell’80% dei quali rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti. Sono dati molto allarmanti, ma da oggi qualcosa sta cambiando, innanzitutto dal punto di vista legislativo, in quanto adesso, secondo le disposizioni della Legge 189/2004, l’abbandono è stato riconosciuto come un reato punito
Le persone sappiano che lasciandoli sulla strada li condannano con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro. Dati sconcertanti anche sui numeri complessivi: mentre gli scorsi anni erano i mesi di luglio e agosto a registrare il più alto numero di abbandoni, nel 2016 solo dal 30 maggio al 2 giugno sono stati segnalati al telefono dell’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente,) 361 casi di abbandono. La maggior parte di abbandoni si è registrata in Puglia, ma le statistiche rilevano dati preoccupanti su tutta la Penisola, con i numeri più alti in Sicilia, Sardegna, Campania ed Emilia Romagna. I numeri sono in incremento dal 2015, anno in cui in soli tre mesi, secondo i dati L.A.V., sono stati abbandonati. 4.300 amici a quattro zampe. Di solito si tratta di cani, che vengono lasciati nei canili o, ancor peggio, in strada, correndo il rischio di essere investiti dalle auto in corsa e destinati comunque a morire per la loro incapacità di procurarsi cibo ed acqua e di adattarsi alla vita da randagi dopo essere stati cresciuti in casa. La campagna contro l’abbandono promossa quest’anno da Enpa, evidenzia come da un lato sia «necessario sen-
sibilizzare le persone sul significato di abbandonare un animale» ma soprattutto «su cosa comporti un’azione come questa sulla vita del cane o del gatto fino a poco tempo prima compagno di vita». Dall’altro «è necessario farsi parte attiva e denunciare alle autorità chi abbandona
i propri amici a quattro zampe». La campagna dell’Enpa sarà attiva fino al 31 agosto. Locandine verranno messe nelle aree di sosta e rifornimento carburante delle autostrade italiane grazie alla concessione del Patrocinio gratuito di Aiscat ed Anas.
Cronaca
Sabato 16 Luglio 2016
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Pensioni d’oro, non più intoccabili
La Corte Costituzionale, col via libera alla riforma Letta sul prelievo di solidarietà, ha per la prima volta messo in discussione i diritti acquisiti
Il professor Ferrante: «Abbiamo un’età media elevata e una lunga aspettatva di vita. E il nostro sistema sanitario gratuito è una grande risorsa»
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di Vanni Raineri
ei giorni scorsi la Corte Costituzionale ha ritenuto legittimo il “prelievo di solidarietà” sulle cosiddette pensioni d’oro, deciso dal governo Letta nel 2014 e che scadrà a fine 2017. Prendiamo spunto da questo per parlare di pensioni e lavoro con il professor Vincenzo Ferrante, ordinario di Diritto del Lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Ferrante insegna anche Diritto Sindacale e Diritto della previdenza sociale nelle facoltà di Economia e Giurisprudenza, e ha insegnato in passato anche nella sede di Cremona. Ha scritto parecchi volumi monografici in tema di lavoro, ed è coautore di un manuale di Diritto della previdenza sociale. Tra i vari incarichi, da un anno è presidente del Cedri (Centro di Ricerca Europeo di Diritto del Lavoro e Relazioni Industriali), fondato nel 1992 da Tiziano Treu. Tre anni fa, gli chiediamo, la stessa Consulta bocciò un simile provvedimento (per gli anni 2011-2014): allora prevalse l’aspetto tributario (la pensione è una retribuzione differita e non si tocca), oggi quello solidaristico. Non le sembrano due sentenze diverse su casi simili? «In realtà un provvedimento è frutto dell’altro, nel senso che nella prima sentenza i risparmi che questa operazione comportava venivano acquisiti al bilancio generale, cioé lo Stato risparmiava dei soldi e li reimmetteva nel sistema fiscale, quindi quella sentenza correttamente sosteneva che la misura era di natura fiscale, perché consentiva risparmio di spesa dello Stato. Proprio per aggirare quella osservazione, la nuova legge si riferisce a un periodo successivo rispettando la precedente sentenza, e lasciando all’Inps i risparmi del nuovo intervento. Per questo è una misura di solidarietà: l’inps ha un bilancio a sé e la solidarietà vincola tutti i suoi iscritti. Si dirà: ma se i conti all’Inps non tornano, è sempre lo Stato che deve intervenire per ripianare, e forse un’analisi più approfondita potrebbe condurre a ciò che lei sostiene. Nel complesso c’era nella sentenza la volontà di incidere almeno in via transitoria, considerato che la norma riguarda pensioni molto più alte della media». Ricordiamo a tal proposito che il contributo di solidarietà si applica alle pensioni superiori ai
90mila euro lordi, con un prelievo che è del 5% per la parte compresa tra i 90mila e i 150mila euro, sale al 10% per la parte fino a 200mila euro e al 15% per l’eccedente. Il decreto fu approvato nel 2012 dal governo Letta, e scadrà a fine 2017. Chissà che la sentenza legittimi il governo a tentare di prolungare il prelievo. Torniamo al professor Ferrante. La sentenza parla di decisione presa “in via del tutto eccezionale”, che già di per sé sembra anomalo. Lei ritiene che in qualche modo questa sentenza sia la prima che mette in discussione i cosiddetti “diritti acquisiti”, e che dunque possa aprire la strada ad interventi su elargizioni passate che oggi sono non solo improponibili ma anche considerate profondamente ingiuste? «In passato la Corte ha spesso giustificato soluzioni transitorie con situazioni eccezionali, quindi la straordinarietà non è insolita, anche se rara. Le condizioni di crisi qui la legittimano. Poi è vero che, come lei dice, la corte riduce il principio del diritto acquisito. Dobbiamo ragionare se questo esista o meno. E’ vero che noi abbiamo sempre rispettato il valore nominale delle pensioni, riconoscendolo anche all’insegnante 45enne senza rimettere in discussione l’importo, ma in altri ordinamenti ciò è accaduto, anche se in sistemi privatistici. Ad esempio in Olanda, dove si sono ridotte le pensioni troppo elevate di alcuni fondi privati. In Italia il principio tiene, ma nell’ultimo caso viene tem-
«La riforma Fornero spesso obbliga a lavorare fino a 70 anni e 7 mesi»
perato dalla straordinarietà del prelievo, dalla sua temporaneità. Il prelievo dura solo alcuni anni e riguarda pensioni molto elevate. E’ pur vero però che per la prima volta la corte mette in discussione i diritti acquisiti, mentre in passato si era limitata a quelli non ancora acquisiti ma futuri, come nel caso di chi si è visto prolungare in extremis il lavoro dalla riforma Fornero». Alcuni giorni fa un programma tv metteva in contrapposizione le “pensioni d’oro” con la necessità di lavorare a 80 anni per una coppia che aveva lavorato tutta la vita e che doveva accontentarsi di una pensione complessiva di 600 euro. Evidentemente, ho pensato, hanno sempre lavorato in nero. Spesso la compassione coinvolge persone che nella vita lavorativa hanno versato poco o nulla in previdenza. I ricchi pensionati ribattono non solo di aver versato grandi cifre, ma anche imposte in percentuali molto più elevate, e quindi si deve accettare senza riserve il fatto che oggi siano “premiati”. Anche chi si occupa di informazione dovrebbe essere più “punitivo” nei confronti di chi non versa contributi al sistema e poi dallo stesso reclama “equità”? «Ho l’impressione che ci sia un vizio di comunicazione. Nel ‘95, con la riforma Dini (le successive riforme targate Prodi, Maroni e anche Fornero non si discostano) si disse chiaramente che il lavoro in nero, l’omissione contributiva, finiva per danneggiare il lavoratore. Prima si poteva versare il mini-
mo per 35 anni e concentrare i versamenti negli ultimi 5, che erano quelli che determinavano l’importo. La riforma servì a contrastare il lavoro nero, dicendo ai lavoratori di stare bene attenti a quanto versavano. Questa consapevolezza non è stata ottenuta, ci stiamo rendendo conto che le cose sono cambiate a 20 anni di distanza. Poi c’è il caso dei lavoratori autonomi, che versano direttamente. Fino a 20 anni fa c’era l’integrazione al minimo, grazie all’intervento dello Stato, che oggi non provvede più. Di fatto, con la riforma Fornero non è vero che si vada in pensione a 67 anni, perché se la pensione è modesta si deve lavorare fino a 70 anni e 7 mesi. Solo ora si accendono le luci dell’opinione pubblica su questo». In un recente incontro, lei ha sottolineato come oggi il “part time in uscita” dei lavoratori prossimi alla pensione adottato dal governo goda di condizioni favorevoli rispetto al passato (età avanzata dei lavoratori e passaggio al sistema contributivo), ma manchi la “staffetta” di una riforma che contemporaneamente porti all’assunzione agevolata di un giovane, che grande successo ha ottenuto in Germania. Può spiegare meglio la sua considerazione? «La necessità di condurre il lavoro fino ad età avanzate richiede dei correttivi. Il primo ri-
«Part time in uscita ok, ma si dovrebbe affiancare una staffetta coi giovani»
guarda i cosiddetti lavori usuranti, su cui in Francia si è giocata una rilevante vertenza sindacale. Ci sono varie esigenze: la prima riguarda la contrattazione collettiva che valuti il tipo di lavoro da fare in rapporto all’età, e quindi con esigenze interne di riorganizzazione del lavoro. E poi bisogna consentire per certe categorie un’uscita mirata. Abbiamo il decreto sui lavori usuranti approvato una decina di anni fa. C’è poi il sistema tedesco: visto che molte persone hanno difficoltà oltre una certa età a rispettare gli orari e lavorare ogni giorno, si è studiato un sistema che non li penalizzi ma che consenta loro di avere maggiori stimoli. Si è pensato quindi ad una staffetta: se ad esempio mancano due anni alla pensione, al lavoratore viene affiancato un giovane destinato a prendere il suo posto in azienda. L’anziano, lavorando part time, gli farà da tutor, senza penalizzazioni sui contributi. Il sistema ha avuto successo perché fa guadagnare tutti: l’anziano ha un motivo per andare sul posto di lavoro con orario ridotto, e spesso accetta di lavorare altri anni, il giovane viene assunto e si garantisce una formazione specifica, mirata. Ne trae giovamento l’azienda che prepara il ricambio non in modo traumatico e anche il paese (anche se per le casse dello Stato costa integrare i contributi), poiché consente che le competenze di lavoratori anziani, come spesso non avviene, vengono tramandate. Noi italiani abbiamo fatto l’operazione part time, ma senza abbinarla alla staffetta coi giova-
«Un quarto della popolazione italiana è anziana, si deve lavorare per loro»
ni. Di conseguenza, di questa proposta non si sente più parlare, e abbiamo perso l’opportunità di combattere la disoccupazione giovanile». Lei dirige il Centro di Ricerca Europeo di Diritto del Lavoro e Relazioni Industriali. L’Italia si sta allineando agli altri paesi europei da punto di vista lavorativo e pensionistico o esistono ancora evidenti differenze? E la situazione europea sta tendendo all’omogeneità delle norme? «E’ vero piuttosto il contrario. La situazione è particolare, perché l’età media e l’aspettativa di vita sono profondamente differenti nei diversi paesi. Ad esempio in Spagna la componente di anziani è molto modesta, perché il boom demografico c’è stato tra la fine degli anni Settanta e la metà degli Ottanta, dopo il franchismo, quindi loro non hanno ancora grandi problemi quanto a previdenza. Invece in Inghilterra la vita media è molto più breve della italiana: là il servizio sanitario è stato in parte privatizzato, e la popolazione povera muore molto presto. La differenza con noi è di ben 6 anni, e questo sul sistema pensionistico conta molto. Noi possiamo confrontarci con la Germania, che ha un’aspettativa di vita di poco più bassa e un servizio sanitario simile al nostro. Non ricordiamo mai abbastanza come il nostro sistema sanitario, gratuito per tutti, sia una grande risorsa. L’Inps va in crisi a causa del basso tasso di occupazione, ma anche perché negli ultimi anni la vita media si è molto allungata. Al tempo della riforma Dini le donne vivevano in media fino a 80 anni, oggi arrivano a 85. Ora però la crescita è frenata, tanto che l’ultima rilevazione ha mostrato una lieve inversione di tendenza, con la conseguenza che il sistema vira verso il pareggio». Speriamo che ad aggiustare i conti pubblici non provveda la morte prematura... «Esattamente, ma dobbiamo sapere che le nostre difficoltà derivano da questo: un quarto della nostra popolazione è anziano, e qualcuno deve lavorare per loro».
Milano festeggia il 60º anniversario del Pirellone
La benedizione, il 12 luglio 1956, di don Giuseppe Cereda al primo getto del Pirellone
«Oggi, a sessant’anni dalla posa della prima pietra, festeggiamo Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia. Lo facciamo in un luogo, l’Aula consiliare, in cui si svolge la vita democratica di questa regione e perciò la cerimonia assume un ulteriore significato, coronando anche gli auspici di Giò Ponti, secondo il quale l’architettura è sostanza della politica sociale e segno profetico per l’uomo civile. All’orgoglio, dunque, di questa storia oggi uniamo la gioia della festa per questo “compleanno”, che ci riguarda tutti. Tanti auguri Pirellone, casa dei lombardi». Questo l’auspicio espresso martedì dal Presidente del Consiglio, Raffaele Cattaneo, durante la cerimonia ufficiale
per il 60° anniversario della fondazione del Grattacielo milanese. Durante l’evento, che si è tenuto al termine della seduta mattutina dell’Assemblea, sono state anche conferite le medaglie d’argento dedicate a Giò Ponti agli eredi del pool di progettisti dell’edificio. Erano presenti Salvatore Licitra, Presidente della Fondazione Giò Ponti e nipote dell’architetto, Marco Nervi, Presidente della Pier Luigi Nervi Reserch and Knowledge Management Project e nipote di Pier Luigi Nervi, Carlo Valtolina, nipote dell’Ing. Giuseppe Valtolina, e Elena Dell’Orto, figlia dell’Ing. Egidio Dell’Orto (accompagnata dalla madre) e Paola Comolli, figlia di Sante Comolli, l’ingegnere costruttore. La serie
di eventi è stata aperta da un Convegno dedicato al tema dell’edificio verticale nella storia dell’architettura e della società italiana, a cura dell’architetto Alessandro Colombo e in collaborazione con la Fondazione Triennale e Fondazione Pirelli. Per tutta la giornata è stato attivo un desk di Poste Italiane per l’annullo filatelico dedicato. Alle ore 20.30, all’Auditorium Gaber, un concerto al tramonto della Ex_novo orchestra (prenotazioni esaurite). In programma lo “Spirito d'Europa” di Marc Antoine Charpentier, l'“Inno alla gioia” di Ludwig van Beethoven, musiche di Verdi, Mozart, Vivaldi e Rossini. Infine visita notturna al Belvedere “Jannacci” del 31° piano.
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Rubrica
Sabato 16 Luglio 2016
Il vero volto di una guerra senza eroi: l’orrendo carnaio descritto da Dunant Della giornata del 24 giugno 1859 Henry Dunant ricorderà: “Qui si svolge una lotta corpo a corpo, orribile, spaventosa; Austriaci ed Alleati si calpestano, si scannano sui cadaveri sanguinanti, s’accoppano con il calcio dei fucili, si spaccano il cranio, si sventrano con le sciabole o con le baionette; è una lotta senza quartiere,
un macello, un combattimento di belve, furiose ed ebbre di sangue; anche i feriti si difendono sino all’ultimo: chi non ha più un’arma afferra l’avversario alla gola, dilaniandogliela con i denti”. La guerra del 1859 risale agli accordi di Plombières tra Francia e Piemonte, che prevedono la provocazione di un conflitto contro l’Austria, facendo in modo che l’inizio della tragedia sembri
un’aggressione di Vienna a Torino, così da giustificare l’intervento di Parigi nel quadro di un’alleanza di carattere difensivo. Cominciano quindi una serie di machiavelliche provocazioni: il 1° gennaio 1859 comincia Napoleone III, che fa sapere all’ambasciatore austriaco il proprio disappunto per il deterioramento dei rapporti tra i due imperi. (continua sotto)
Solferino, spettacolo apocalittico Cremona e il carnaio di Solferino e San Martino, 1859 . 5ª puntata
di Paolo A. Dossena
P
rosegue Vittorio Emanuele II con il discorso della corona, durante il quale dichiara di non essere insensibile al “grido di dolore” che da varie parti si leva verso Torino. Terzo passo: l’alleanza tra Piemonte e Francia è ufficialmente stipulata tra il 24 e il 26 gennaio. Quarto passo: Torino continua ad armare ostentatamente gruppi di volontari, costituendo agli ordini di Garibaldi il corpo dei Cacciatori delle Alpi. Il 23 aprile il giovane imperatore d’Austria Francesco Giuseppe fa consegnare un ultimatum a Torino, che lo respinge il giorno 26, dando quindi inizio alla guerra. Secondo Fiorino Soldi allo scoppio della guerra alcune centinaia di cremonesi sono già incorporati nell’esercito piemontese, e alla fine saranno 2.800, una cifra secondo me troppo alta. “E’ invece certo che – continua Fiorino Soldi – Cremona fosse un punto nevralgico dello schieramento austriaco, “l’ultima fortezza sul Po prima del Quadrilatero”, un centro di raccolta e smistamento delle truppe. “Il centro logistico dell’acquartieramento di tutte le riserve… La prima disposizione per il pubblico fu la chiusura notturna delle Porte di San Luca e Po, con l’unico transito d’obbligo a Porta Ognissanti (poi Porta Venezia)”. La battaglia di Magenta del quattro giugno è combattuta tra francesi e austriaci, la sconfitta dei quali ultimi provoca il loro sgombero di gran parte della Lombardia. Infatti l’8 giugno Napoleone e Vittorio Emanuele entrano a Milano e l’11 giugno gli austriaci affondano tutte le barche ed i traghetti nella ritirata dal Po. Il 12 giugno il Podestà di Cremona Baroli annuncia che l’Imperial Regia autorità ha seguito l’esercito, e che quindi Cremona è stata sgomberata. Il 14 giugno si tiene un plebiscito nella sala maggiore del Consiglio Comunale per l’unione di Cremona al Piemonte, il 16 giugno i franco-piemontesi entrano in città. Veniamo ora a Sir Jean Henry Dunant, vero protagonista di questa storia. A dispetto del titolo britannico il nostro personaggio è svizzero. E’ nato a Ginevra nel 1828, e giovanissimo è entrato a far parte di un gruppo di giovani della Chiesa Libera, fondando a Parigi l’Alleanza delle Unioni Cristiane dei Giovani (Ymca). Era il 1855, mancavano quindi solo tre anni all’orrendo spettacolo che avrebbe cambiato i corsi della sua vita e della storia. Durante questo intervallo di tempo il destino e gli affari conducono Dunant in
Henry Dunant il giorno dopo la battaglia: “Strade, fossati e prati sono disseminati di corpi senza vita”
Algeria, una colonia francese della quale si innamora al punto da studiare l’Islam e l’arabo. Nel 1858, mentre Napoleone III s’incontra segretamente a Plombières con Cavour, Dunant fonda una società cerealicola, la Società Anonima dei Mulini di Mons-Djemila. L’esito dell’incontro di Plombières è la decisione di scatenare la guerra, l’esito della Società Anonima dei Mulini di MonsDjemila sono tali e tanti problemi da spingere Dunant a incontrare personalmente Napoleone III, padrone dell’Algeria, per sollecitarne l’appoggio. Quando Dunant arriva in Europa, Napoleone III si trova in Italia del nord, dove ha assunto il comando supremo delle operazioni militari. Lo svizzero giunge in tempo per assistere alla battaglia di Solferino del 24 giugno del 1859. Qui ci sono 80.000 soldati francesi e algerini (gli zuavi) guidati da Napoleone III e 90.000 soldati austriaci guidati da Francesco Giuseppe. Alla fine della giornata, quando le truppe degli Asburgo si ritirano al di là del fiume Mincio, giacciono sul terreno 12.000 francesi, 22.000 austriaci e 5.500 piemontesi. Quella notte Dunant sente le voci rantolanti dei feriti che invocano acqua. Solo la natura, più misericordiosa dell’uomo, corre in aiuto dei moribondi con un uragano: alcuni dei feriti riescono a bere da grandi pozzanghere fangose che si sono formate. Intanto i contadini lombardi –
Sopra al titolo, un dipinto di Carlo Bossoli che illustra l’ingresso del 74º e dell’84º reggimento a Solferino. Sopra due stampe: a sinistra la battaglia di Solferino e a destra “il cane della legione straniera”. A fianco, a sinistra Henry Dunant, a destra rarissima immagine della guerra del 1859: il cimitero di Melegnano nel giugno del 1859
che per tutto il giorno erano rimasti nascosti nelle cantine, spasimando e tremando – escono all’aperto. E come cercando un compenso per l’irreparabile danno subito (la distruzione della casa, il saccheggio, la devastazione dei campi) frugano e derubano i morti, e spesso finiscono i feriti di qualsiasi esercito per compiere indisturbati le loro rapine. Quanti feriti, che pur nella sofferenza si consolavano col fatto di essere almeno sopravvissuti alla tragedia, finiscono in questo modo, vilmente assassinati da una miste-
riosa figura apparsa dalla macchia. Il giorno dopo la scena è anche più macabra. Lo spettacolo è apocalittico. Henri Dunant scrive: “Il sole del 25 illuminò uno degli spettacoli più orrendi che si possano immaginare. Il campo di battaglia è coperto dappertutto di cadaveri; le strade, i fossati, i dirupi, le macchie, i prati sono disseminati di corpi senza vita e gli accessi di Solferino ne sono letteralmente punteggiati. Nei paesi tutto si trasforma in ambulanze di fortuna: chiese, conventi, case, pubbliche piazze, cortili, strade,
passeggiate”. E’ lo stesso identico ricordo di Guido Adamoli, ufficiale dell’esercito piemontese: “Lo spettacolo che si presentò tutt’intorno all’aurora del giorno 25, era spaventevole. I morti tanto spessi che li dovevamo smuovere per piantare le tende, semisvestiti, gonfi, neri, giacevano in tutte le attitudini. Cavalli feriti si trascinavano nitrendo; altri, sventrati, ributtavano”. (Fine della quinta puntata, la sesta e ultima sarà pubblicata sabato 23 luglio)
Cronaca
Sabato 16 Luglio 2016
Anni di attesa, ma la ciclabile per Cava è realtà L’Amministrazione dà via libera anche alla pista ciclo-pedonale in via Sesto D
Dopo il recente avvio del cantiere, la Giunta ha approvato il progetto definitivo per il secondo lotto
a anni nei “desiderata” di moltissimi cremonesi, diventa ora realtà la pista ciclabile tra Cremona e Cavatigozzi. Sì, perché se il cantiere per la realizzazione del primo lotto dell’infrastruttura è partito da pochi giorni, mercoledì 13 la Giunta comunale ha aggiunto un altro importante tassello all’iter. L’Amministrazione ha infatti approvato il progetto definitivo del secondo lotto. Il costo complessivo dell’opera, lo ricordiamo, ammonta 1.304.636 euro, mentre la spesa relativa al secondo lotto è pari a 571,357,16 euro. Il progetto è inserito nel Programma delle opere pubbliche 2016-2018 e l’intervento è finanziato in parte con contributo da privati e in parte con risorse dell’Ente. Con questa ulteriore approvazione da parte della Giunta, si sblocca quindi una “partita” in corso ormai da anni, affrontata a suo tempo anche dalla Giunta Perri, che approvò i progetti preliminari, salvo poi arenarsi sino ai giorni nostri. L’intervento approvato mercoledì dalla Giunta si snoda in sede separata rispetto alla strada e ha inizio da via Picenengo, punto di arrivo del primo lotto, per proseguire verso ovest mantenendosi a nord della via Milano e terminare in corrispondenza della palestra e del cimitero di Cavatigozzi. «La pista – fa sapere l’Amministrazione – avrà una larghezza di tre metri (a parte qualche piccolo tratto largo 2.50 metri) e presenterà una superficie formata da asfalto e banchine in terra sulle quali verrà realizzato l’impianto di illuminazione pubblica. È stata posta particolare attenzione alla progettazione di tutte le
La foto con la ruspa in azione testimonia l’inizio dei lavori in via Milano
opere complementari necessarie per la fruibilità e che sono fondamentali, oltre alle caratteristiche geometriche e plano-altimetriche del tracciato, per conferire all'infrastruttura un grado di sicurezza il più possibile elevato». È inoltre prevista la posa di barriere metalliche di sicurezza in corrispondenza della curva di via Milano, che risulta particolarmente pericolosa, e saranno installati parapetti metallici a protezione di eventuali cadute dei ciclisti laddove la pista si innesta con piccoli manufatti idraulici. Per migliorare
l’inserimento ambientale, la visibilità e la protezione della pista ciclopedonale, aggiunge il Comune in una nota stampa, «sarà piantumato un filare di essenze arboree ornamentali autoctone ad alto fusto, alternate a cespugli di idonea altezza, nell’area compresa tra via Milano e la pista». Il progetto si inserisce nell’ambito della realizzazione del corridoio ecologico comunale indicato nel Piano del Governo del Territorio e nell’atto di indirizzo del piano delle piste ciclabili, meglio noto come Biciplan.
CICLO-PEDONALE IN VIA SESTO Sempre sul fronte delle ciclabili, la Giunta mercoledì ha anche approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica della pista ciclo pedonale in via Sesto nel tratto compreso tra via De’ Berenzani e la rotatoria di via del Commercio. Il progetto dell’opera ha un costo complessivo del progetto pari a 237.971,50 euro. «La ciclo pedonale di via Sesto – informa il Comune – ha lo scopo di costituire un collegamento tra due tratti ciclabili attualmente scollegati, separati da un tratto stradale di lunghezza pari a circa
1,2 Km dove la circolazione ciclabile è promiscua a quella veicolare. Considerati gli spazi a disposizione in banchina la collocazione ideale della pista ciclo pedonale è sul lato sud. La pista ciclo pedonale è prevista con una sezione in larghezza di 4 metri, sempre protetta da cordolo di larghezza pari a 0,50 metri. Solo per brevi tratti, la sezione può essere ridotta a 3 metri. L’opera, attesa dai residenti del quartiere di Picenengo, è tra l’altro finalizzata a garantire una maggiore sicurezza. Il tratto di questa pista ciclo pedonale è tra quelle previste nel Biciplan».
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infiltrazioni mafiose, una interrogazione
Il deputato del M5S Danilo Toninelli ha presentato un’interrogazione al ministro Angelino Alfano sui rischi di infiltrazioni mafiose nel Cremonese. Questo il testo: “Le inchieste sulle infiltrazioni mafiose negli appalti dell’Expo hanno dimostrato quello che M5S sostiene da tempo, ovvero che c’era del marcio nell’utilizzo di tanto denaro per un singolo evento, cosa che adesso è venuta alla luce. I tentacoli della piovra sembrano essere arrivati anche nel cremonese, se è vero che il principale indagato Nastasi, il presidente del consorzio di cooperative che hanno ottenuto i subappalti incriminati, ha vissuto a lungo nel territorio, che solo pochi anni fa era stato arrestato a Monte Cremasco con l’accusa di tentato omicidio per aver aggredito un trentunenne mentre lavorava. Queste inquietanti notizie devono essere lette prendendo sul serio l’estensione e la ramificazione dei fenomeni mafiosi nel Nord Italia, e in particolare in prossimità di grandi centri di interessi economici, come sono appunto la regione Lombardia in generale e l’area del Milanese in particolare: la provincia di Cremona confina infatti con le province emiliane a maggiore presenza mafiosa, i cui clan tendono a divenire proiezione in terra lombarda. È quindi necessario raddoppiare gli sforzi di vigilanza e prevenzione proprio in quei territori apparentemente tranquilli e non toccati dalla piaga della criminalità organizzata, perché questa apparente tranquillità rende l’ambiente il migliore possibile per questo tipo di infiltrazioni. Per questo ho chiesto l’intervento del ministero dell’Interno, affinché l’allerta sia massima e la lotta alla criminalità organizzata sia svolta sempre con assoluta determinatezza”.
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Cronaca
Sabato 16 Luglio 2016
europa orientale
La Lombardia incontra l’Est
«Rilanciare la crescita e gli investimenti senza il ruolo degli enti locali è impossibile. Dobbiamo insieme creare le condizioni per rilanciare lo sviluppo che passa anche dal ruolo delle Regioni e delle Città. Nei Paesi dell’Europa dell’Est la crescita ha un ritmo più elevato ed è importante perciò anche per la Lombardia avere la possibilità di rivolgersi a economie che hanno prospettive di sviluppo ancora più significative». Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo, introducendo a Palazzo Pirelli il convegno “La Lombardia incontra l’Europa dell’Est”, promosso da Assocamerestero e Unioncamere Lombardia e alla cui realizzazione ha dato un forte contributo il Consigliere Marco Tizzoni (Lista Maroni), componente della Commissione regionale “Attività produttive”. «La Commissione regionale è in costante contatto con il sistema camerale – ha detto Tizzoni -; il lavoro di accompagnamento e di sostegno è ancora più importante e fondamentale se rivolto soprattutto alle imprese di piccole dimensioni». Il Presidente di Unioncamere Lombardia e Assocamerestero Gian Domenico Auricchio ha quindi evidenziato come le aziende lombarde siano sempre più attente e presenti sui mercati dell’Est europeo. “La Lombardia – ha ricordato Auricchio - vanta il 31% dell’import manifatturiero nazionale e da sola costituisce un quarto della produzione manifatturiera italiana destinata all’estero». Come relatori, presentando le rispettive realtà e opportunità di investimento, si sono quindi succeduti i rappresentanti delle Camere di Commercio e dell’Industria italiane in Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Russia, Serbia e Ungheria. Al convegno in Sala Pirelli erano presenti anche alcuni Consoli di questi Paesi.
Moses, i riflettori accesi sulla strada
Il 26enne sardo virtuoso dell’armonica vincitore di Italia’s got talent si esibisce domani a CremonaPo con due cremonesi
M
di Federico Pani
oses Concas, nome d’arte di Simone Concas, è nato a Iglesias, ha 26 anni ed è il vincitore dell’ultima edizione di Italia’s got talent. Domani, presso CremonaPo, alle ore 17 si terrà il concerto dell’artista sardo e della band omonima. Fino a qualche mese fa, Moses era “solo” un artista di strada nemmeno troppo conosciuto, uno dei tanti ragazzi italiani immigrati a Londra per cercare successo e dare voce al proprio talento. Di sicuro, fin da allora il talento non gli è mai mancato e basta vedere alcuni video (andate su youtube a guardarvi “Waiting for the rain”) che risalgono ai suoi esordi, letteralmente in strada: una dote, quella di saper suonare divinamente l’armonica, che si è tradotta però in qualcosa di assolutamente inedito, uno stile nuovo e geniale e che ibrida il classico suono dell’armonica con la tecnica del beat box. Si capisce allora in che senso la vittoria ad Italia’s got talent di quest’anno abbia funto da semplice cassa di risonanza. La grande visibilità, che sta permettendo a Moses di intraprendere un importante tour estivo in Italia, metterà in questi mesi senz’altro in luce anche la formidabile band che lo accompagna (altro video di riferimento: “Ain’t true”). Oltre alla cantante, Silvia Piras, anche lei sarda e compagna di Simone, gli altri componenti sono due cremonesi: Edoardo Mazzola alla batteria e Francesco Arisi al basso. I due torneranno nella loro città natale proprio per il concerto, da non perdere, che si terrà domani. Mazzola vive ormai da anni a Londra e ha all’attivo collaborazioni con decine di band e diversi dischi. Con Moses la sua collaborazione risale almeno fin dalla metà dello scorso anno. Arisi, che con Mazzola ha condiviso gli esordi musicali nelle sale affittate e sui palchi dei locali di Cremona e dintorni, è tornato alla sua vocazione di bassista, dopo una parentesi lavorativa
Rimango un artista di strada. Si può avere successo anche in Italia nell’ambito sanitario, richiamato alle armi proprio dal vecchio amico e compagno batterista. Ma torniamo a Moses e chiediamo qualcosa direttamente a lui. Chi era Moses Concas prima di vincere Italia’s got talent? «Prima della vittoria di Talent ero un musicista di strada che viveva a Londra e devo ammettere che mi definirei così anche ora: amo l’arte di strada e continuo a sentirmi un artista di questo genere». Quanto ha influito la tua storia personale sulla creatività della tua musica? «Tantissimo. Attraverso la musica, io racconto prima di tutto la mia storia. Direi che ogni canzone è l’espressione del mio stato d’animo e, in certi casi, anche della mia giornata. Il percorso che ho fatto finora mi ha naturalmente aiutato a sviluppare la mia arte. Ogni canzone, quindi, racconta qualcosa di me. È come se ogni volta facessi conoscere una parte di me al pubblico». Pensi che al giorno d’oggi lasciare l’Italia sia una delle condizioni necessarie per vedere coronato il
proprio successo? «No. Sinceramente penso si possa avere successo dovunque. Basta solo desiderare profondamente di farcela. L’ambiente che hai attorno conta poco. Anzi: siamo noi a dover fare in modo che l’ambiente che ci sta intorno assuma la forma che vogliamo. E questo lo dobbiamo fare sulla base dei nostri obiettivi. Io lasciai l’Italia per cambiare aria, in cerca di ispirazione. Eppure, il luogo dove continuo ad avere più visibilità è proprio la mia terra, la Sardegna. In sostanza, io credo che questioni di questo tipo dipendano interamente da noi». A proposito del tuo successo, meritato ma improvviso: cosa ti lasci alle spalle e cosa speri di trovare? «Io non guardo al passato, ma al futuro. Con ciò, non ho aspettative
precise. Il mio obiettivo è naturalmente quello di far conoscere la mia musica, anche se quello che voglio veramente è far imparare agli altri a sentirsi liberi, a fare in modo che abbraccino l’idea di essere veramente se stessi e a credere nei loro desideri. In generale, spero di poter vivere ancora tante avventure e di poterlo fare con chi amo». Cremona è una città di grandi amanti e protagonisti della musica e basterebbe dare un occhio alla tua band, giusto? «I miei fratelli cremonesi Francesco ed Edoardo sono l’esempio che questa città abbraccia la musica completamente. Questa sarà la mia prima esperienza a Cremona e non vedo l’ora di venire a scoprire quanto amore per l’arte hanno da condividere i suoi abitanti con me e con i miei compagni d’avventura».
Lettere & Opinioni
Sabato 16 Luglio 2016
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attentati/1
Dobbiamo chiedere una fattiva collaborazione all’Islam moderato Signor direttore, non c’è più spazio per la sorpresa, per lo shock e per lo sdegno, c’è spazio per la pietà verso le famiglie delle vittime e c’è l’assoluto bisogno di un cambiamento di rapporti tra le istituzioni e le associazioni islamiche. Il Psi cremonese ribadisce ancora una volta che per il riconoscimento dell’autorevolezza di tali associazioni non basta una condanna di piazza alle stragi, bensì occorre disperatamente un comportamento attivo di denunzia di qualsiasi deriva estremista alle autorità guirisdizionali competenti. Sappiamo bene che non tutti gli islamici sono terroristi, ma ci manca di sapere quanti islamici moderati abbiano attenzionato la Procura della Repubblica riguardo comportamenti sospetti di estremismo jadista. Senza i mussulmani moderati la battaglia contro il terrore non si vince, ma è tempo che chi rappresenta il Paese ad ogni livello, chieda una collaborazione fattiva, concreta e preziosa alle associazioni dell’Islam moderato, collaborazione che non può prescindere, ma anzi che si deve sostanziare, nella creazione di un forte legame tra tali associazioni e la Magistratura inquirente per evitare che anche in Italia mettano radici le peggiori deviazioni della cultura islamica. Paolo Carletti Partito Socialista Italiano *** attentati/2
Servono misure ulteriori di vigilanza per garantire maggiore sicurezza Egregio direttore, quanto accaduto a Nizza ci lascia attoniti e ci sconvolge: ancora una volta ci troviamo di fronte ad un lutto orribile che coinvolge non solo la Francia, ma tutta la comunità internazionale ed europea. Questa strage terroristica conferma la necessità di azioni concrete, di maggiore unità e di nuove strategie per combattere e debellare il terrorismo. Occorrono certamente misure ulteriori di vigilanza per garantire maggiore sicurezza, ma queste misure non devono essere una scusa per aumentare la spirale di odio, violenza e restrizioni che è proprio quello che i terroristi vogliono generare. Oggi è il giorno del cordoglio e della solidarietà per la Francia e per l’Europa colpita della morte di vittime innocenti tra cui molti bambini: siamo particolarmente vicini ai familiari delle vittime e a tutti coloro che sono rimasti coinvolti dalla furia omicida nel giorno in cui si celebravano i festeggiamenti per la festa nazionale francese. I corpi straziati degli innocenti sulla Promenade Des Anglais chiedono giustizia: alla nostra ferma condanna si aggiunge la determinazione nel combattere il terrorismo ed ogni forma di tensione e odio. Raffaele Cattaneo Presidente del Consiglio regionale della Lombardia *** spargimento fanghi
L’intensificazione dei coltrolli è assenziale per la nostra salute Egregio direttore, lo scandalo dei fanghi inquinanti sparsi criminalmente sul nostro territorio è un fatto terribile che colpisce i nostri beni più preziosi, che dipendono l’uno dall’altro: la nostra salute e il nostro ambiente. Il Movimento 5 Stelle a Cremona, insieme ai comitati, ai portavoce regionali, già da tempo si stava occupando del tema dello spargimento fanghi, come dimostrano le interrogazioni presentate già nel febbraio 2015 contenenti domande che l’Agenzia regionale
dopo nizza
Anche in provincia elevato il livello di prevenzione
Egregio direttore, nel corso della mattinata di ieri si è riunito in Prefettura il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal prefetto Paola Picciafuochi, con la partecipazione dei vertici delle forze dell’ordine, del sindaco di Cremona, del comandante dei vigili del fuoco, del comandante della polizia penitenziaria e dei rappresentanti del corpo forestale dello Stato e del 10° reggimento genio guastatori. Durante l’incontro, convocato a seguito del gravissimo attentato verificatosi a Nizza, è stato fatto il punto della situazione in ordine alle ulteriori prossime iniziative da assumere in ambito provinciale per continuare ad assicurare un per l’ambiente ha lasciato senza risposte per oltre un anno. A marzo di quest’anno, con l’aiuto dei portavoce regionali Iolanda Nanni e Andrea Fiasconaro, il Movimento 5 Stelle aveva preparato una mozione che, forte di una sentenza del Consiglio di Stato, dava la possibilità ai Comuni di imporre limiti precisi allo spargimento di queste sostanze nei pressi dei centri abitati, che però è stata respinta dalle maggioranze del Pd nei Comuni in cui è stata presentata. Anche per questo motivo, abbiamo deciso di presentare un’interrogazione parlamentare direttamente al Governo e più precisamente al ministro Galletti, in modo che le istituzioni regionali e locali siano messe di fronte alle proprie responsabilità e che vi sia finalmente una risposta al mancato intervento, nonché un incremento dei controlli e della prevenzione di attività simili, che non possiamo che definire criminali. L’enormità delle 110mila tonnellate di fanghi sparsi nei nostri terreni rappresentano un danno potenzialmente incalcolabile per il territorio e non possiamo credere che siano passate inosservate per il solo merito dell’attività truffaldina. La società incriminata è passata improvvisamente da 30 mila tonnellate a 125 mila tonnellate all’anno nella sua capacità di trattamento dei fanghi. Un aumento di oltre il 400%, ben superiore alla richiesta del nostro territorio, che è però stato autorizzato dalla Provincia di Lodi. Per questo chiediamo che si faccia al più presto chiarezza sul caso specifico e un’intensificazione dei controlli in quest’ambito, essenziale per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Danilo Toninelli Deputato del Movimento 5 Stelle *** economia
Alla luce degli ultimi dati Istat come si può dire che c’è la ripresa? Egregio direttore, tornando ai dati Istat, l’aumento dell’incidenza della povertà assoluta nel corso dell’anno passato è concentrato soprattutto nelle famiglie più numerose. L’aumento della condizione di povertà assoluta è più forte tra le famiglie con 4 componenti (da 6,7 del 2014 a 9,5%), soprattutto coppie con 2 figli (da 5,9 a 8,6%) e tra le famiglie di soli stranieri (da 23,4 a 28,3%), che in media sono più numerose. L’incidenza della povertà assoluta aumenta al Nord sia in termini di famiglie (da 4,7 del 2014 a 5,5%) sia di persone (da 5,9 a 6,9%) soprattutto per l’ampliarsi del fenomeno tra le famiglie di soli stranieri (da 24 a 33,1%). E tra quelle con persone di riferimento tra i 45 e i 55 anni di età (da 6,0 a 7,9%). Anche la povertà relativa, calcolata sulla base di una soglia convenzionale di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini rela-
adeguato presidio dei numerosi obiettivi sensibili ivi presenti. Fermo restando che non esistono, in Italia e negli altri Paesi europei, zone a rischio zero, i vertici provinciali delle forze dell’ordine hanno evidenziato che il livello di attenzione, sotto il profilo della prevenzione, sarà elevato. Il prefetto, in chiusura di seduta, nel preannunciare che il tema verrà tivi, ovvero 1.050,95 euro per una famiglia composta da sole due persone è in aumento. Si passa da 2,654 milioni di famiglie a 2,678 mila, pari al 10,4% delle famiglie residenti e da 7,815 a 8,307 milioni di persone, ovvero il 13,9%. Peggiorano anche le condizioni delle famiglie con membri aggregati (23,4% del 2015 da 19,2% del 2014) e di quelle con persona di riferimento in cerca di occupazione (29,0% da 23,9% del 2014), soprattutto nel Mezzogiorno, dove risultano relativamente povere quasi sei famiglie su dieci. Mi fermo qui,e non ho parole, sono allibito. Come si va a dire a destra e a manca (Renzi), nei suoi discorsi e dove si reca in ogni parte del mondo, che in Italia siamo in netta ripresa, così come l’Economia e il lavoro... Andrea Delindati Cremona *** presa di posizione
La scelta di privatizzare le Poste porterà disservizi e disoccupazione Signor direttore, parlando a nome del gruppo parlamentare di Sinistra Italiana-Sel, ho presentato un’interrogazione a risposta immediata - nel question time alla Camera - al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, sollecitando il Governo a considerare ogni atto di competenza finalizzato ad assicurare, durante l’iter di privatizzazione di Poste Italiane, la tutela, la protezione sociale e il mantenimento dei livelli occupazionali attuali di tutti i lavoratori impiegati presso l’ente, con particolare riferimento a quelli operanti nel settore del recapito postale. «Il servizio universale rappresenta un presidio essenziale per la vita economica e sociale di tutti i territori del nostro Paese. L’ingresso di una nuova compagine azionaria rischia di mettere a repentaglio la capillarità della rete postale italiana e i servizi offerti alla cittadinanza. Per quanto riguarda la salvaguardia dei posti di lavori, la strategia che si sta perseguendo non prevede azioni di intervento sui livelli occupazionali esistenti che non siano concordate su base volontaria con i dipendenti interessati», ha risposto il ministro Padoan, sottolineando che, allo scopo di rendere il servizio incentrato sulle esigenze della clientela, si farà un utilizzo più efficiente di altri e nuovi immobili. «Il servizio postale europeo è profondamente mutato dai primi anni Novanta: il modello è cambiato in favore della concorrenza, per il mantenimento di servizi certi e uniformi. A Poste Italiane è affidato tale servizio fino al 30 aprile 2026», ha aggiunto il ministro. Personalmente non sono per nulla soddisfatto della risposta. Siamo in presenza di un colpo di mano del Governo: prima parlavano di privatizzazione di 40% e di giusto equilibrio, oggi invece vanno in direzione di una privatizzazione completa e ciò non
affrontato nuovamente dal predetto organismo tecnico nei prossimi giorni, ha ribadito l’ineludibile esigenza di garantire la massima sensibilizzazione di tutti i dispositivi interforze di controllo e sicurezza dispiegati sul territorio del centro urbano del capoluogo e della provincia. Fernanda Canfora Vice prefetto di Cremona è rispettoso neanche nei confronti del Parlamento. E’ diritto dei cittadini e delle imprese godere di un servizio efficiente, che verrà messo ulteriormente in discussione. Siamo già in presenza di perdita di posti di lavoro, di contratti non rinnovati, della chiusura di uffici, della corrispondenza consegnata a giorni alterni: tutte queste cose sono già la quotidianità e con le scelte del Governo, la situazione di nuova precarizzazione sarà definitiva. Vi chiediamo di fermarvi subito, già dalla settimana prossima, in Commissione Trasporti. Spero lei, ministro, sia presente con un atteggiamento di comprensione e di ascolto. I disservizi stanno aumentando: dovete fermarvi, ascoltare e rinviare la decisione. Franco Bordo Deputato di Sinistra Italiana *** duro attacco
Le Aree Vaste sono l’ennesima truffa del Governo Renzi Egregio direttore, i sindaci del Cremasco hanno richiesto un incontro col presidente Maroni, al fine di condividere con lui i risultati dello studio Zane, già illustrato pubblicamente a tutti gli amministratori locali. Prima di prendere qualsiasi decisione, è sicuramente indispensabile avere dei dati tecnici per sapersi orientare nel nulla prodotto dalle riforme di Renzi. Queste riforme sono opera di un Governo a trazione Pd, partito di cui fa parte il sindaco di Crema. Ribadiamo che questa “riforma” non modifica nulla: cerca di far credere a un rinnovamento territoriale, ma in realtà crea esclusivamente l’ennesimo pasticcio: il vuoto normativo assoluto! Le cosiddette Aree Vaste sono l’ennesima truffa del governo Renzi, mirante a ricostituire le Province con tutte le loro perversioni, sotto diverso nome, dopo averne strombazzato la soppressione. In tutta questa confusione e miscellanea di territori pare che i confini territoriali siano quelli di un Risiko. Per noi l’unica cosa importante è che venga riconosciuto il principio di territorialità e di prossimità dei servizi per i cittadini: scuole, trasporti, ospedali, caserme, forze di sicurezza e gli altri servizi essenziali devono essere garantiti all’interno della zona omogenea. E’ molto più utile che le zone omogenee siano tra loro collegate in base alle specifiche tematiche (tessuto produttivo, flussi scolastici, ospedalieri...) e non divise da confini fissi, che costringono alla convivenza realtà locali che poco o niente hanno in comune. Occorre individuare bacini omogenei per caratteri e bisogni, definiti dalla libera contrattazione e scelte dalle comunità locali, senza strutture aggiuntive, ma utilizzando quelle già esistenti (comunali, intercomunali, regionali). L’obiettivo del governo Renzi è chiaro:
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annunciare di aver rivoluzionato il territorio, per poi mantenere tutto com’è, cda e poltronifici compresi. M5S ritiene che cittadini debbano essere sempre coinvolti in un vero percorso di informazione e partecipazione e non trattati come semplici pedine: scelte di tale portata devono arrivare dal basso e non decise a tavolino! Movimento 5 Stelle Cremasco *** crema
La Giunta non dovrebbe più dare lezioni di etica amministrativa Signor direttore, ho capito perché i cittadini mi segnalano che i gessisti, sabato scorso, hanno lavorato tutto il giorno! Lunedì 11 luglio, dopo aver segnalato telefonicamente alla Polizia Locale di Crema quanto riferitomi, chiedendo l’effettuazione di un sopralluogo, su mandato dell’amministrazione Piloni-Bonaldi, con l’ausilio di qualificati legali, stanno studiando una soluzione per sanare l’abuso edilizio di via Toffetti-via Caprotti, ai Sabbioni. E’ una vergogna. Si creerà un clamoroso precedente, in base al quale chiunque sarà libero, per esempio, di costruire in tutto o in parte - allo stesso modo - su suolo pubblico, contando sul fatto che il Comune sanerà l’abuso, se non altro per non danneggiare gli acquirenti. L’importante è che Bonaldi, Piloni, Vailati, Bergamaschi, Coti Zelati non ci facciano più lezioni di etica amministrativa, magari promuovendo iniziative di concerto con la delegazione cremasca di Libera (don Ciotti): Crema, infatti, si è incamminata su una strada scivolosa. In fondo, il principio non è poi tanto diverso da quello in base al quale l’abusivismo imperversa in certe aree del Paese. Complimenti! Se penso che la sinistra ottenne la demolizione del campo di calciotto, in quanto edificato in fascia di rispetto e in previsione di un ipotetico prolungamento della Gronda Nord, ma pur sempre afferente all’impiantistica pubblica, resto basito da tanta doppiezza. Antonio Agazzi Capo gruppo di “Servire il cittadino” in Comune a Crema *** Disservizio
Molte scuole lombarde non riescono a compilare e stampare i certificati Egregio direttore, alcuni istituti cremaschi lamentano ritardi e blocchi nel sistema informatico che impediscono alle scuole di compilare e stampare i certificati. Ritardi che possono causare problemi sul possibile accoglimento degli studenti nell’ultimo anno di scuola, oltre che nella formazione delle classi e nell’assegnazione del personale docente. Per l’anno scolastico 2013-2014 i diplomi sono pronti, ma il sistema ne impedisce la stampa o, in alcuni casi, ne consente una stampa ma non conforme ai dati inseriti. Invece, per l’anno scolastico 2014-2015 i diplomi sono presenti in bozza, ma bloccati e non è possibile modificarli. Infine, per l’anno in corso sussistono problemi tecnici nella compilazione della sezione competenze per i portafogli digitali degli studenti. E Lombardia Informatica che fa? L’assistenza alle scuole che la richiedono non è apparsa sin qui né tempestiva, né risolutiva, con conseguenze anche gravi sull'intero sistema e sugli studenti. Per questo vogliamo sapere da Giunta e assessore se siano a conoscenza delle difficoltà di Lombardia Informatica nel gestire queste procedure, quali ne siano le ragioni e come intendano risolvere il problema. Agostino Alloni Consigliere regionale del Pd
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
SABATO 16 Luglio
DOMENICA 17 Luglio
LUNEDI’ 18 Luglio MARTEDI’ 19 Luglio MERCOLEDI’ 20 Luglio
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Sabato 16 Luglio 2016
Raineri e Farina “Al 9”
Un brindisi al bar tra campioni olimpici
Sopra e sotto, due momenti della festa
Un momento conviviale molto semplice, senza cerimonie, senza discorsi, solo con la voglia di stare insieme. Semplice come Gianluca Farina e Simone Raineri, i due campionissimi che hanno regalato a Casalmaggiore sei esperienze olimpiche, oltre che quattro medaglie, mettendo sempre il sacrificio dello sport davanti a tutto. Ora che la carriera è terminata anche per Simone, dopo l’ultimo titolo italiano dello scorso 26 giugno, un bicchierino e un cin cin tra amici possono concederselo. E così l’allenatore dei miracoli Umberto Viti, prossimo agli 80 anni (arriveranno il 13 agosto prossimo) e stimolato dai tifosi e da alcuni soci della Canottieri Eridanea, ha pensato di radunare un gruppetto di sostenitori, appunto, per regalare loro quattro chiacchiere e due-tre foto con Gianluca e Simone. Un aperitivo pane e salame, letteralmente, consumato al Bar dello Zuccherificio (“Al 9”), che ha fortemente voluto questo momento. «I risultati di questi due ragazzi – ha spiegato Viti – hanno portato a livello mondiale il valore della Canottieri Eridanea e sono stati ottenuti con duri allenamenti giornalieri anche durante il periodo scolastico per Raineri e l’impegno lavorativo per Farina». Proprio così, una storia che Viti conosce molto bene, per averla vissuta in prima persona da allenatore, e che, oltre gli ori, l’argento e il bronzo della leggenda olimpica, a Casalmaggiore tutti hanno avuto modo di ascoltare e apprezzare. «La testa – ha ripetuto Viti – è stato il dettaglio più importante, oltre alle indubbie doti fisiche. Perché questa ha fatto la differenza, garantendo la capacità di rialzarsi anche nei momenti più duri». Viti si è detto orgoglioso di avere allenato ragazzi del genere, assieme a Pietro Raineri, papà di Simone, per due motivi: i due campioni hanno sempre avuto l’umiltà e la saggezza di seguire le varianti nel sistema di allenamento inserite dallo stesso coach, una certezza visti i risultati; soprattutto Gianluca ha già iniziato da anni la carriera da allenatore (è ex anche della Nazionale), mentre Simone potrebbe presto intraprenderla. Poi spazio ai sorrisi e ai cin cin, doverosi, con il presidente dell’Eridanea Marzio Azzoni, i tecnici delle giovanili e alcuni tifosi, oltre ai gestori del bar. Nella speranza che un altro aperitivo olimpico, con qualche campione del futuro, non tardi ad arrivare.
casalmaggiore
casalmaggiore@ilpiccologiornale.it
L@ Voc& ai Giovani, i premiati
Riconosciuti cinque progetti legati alle nuove tecnologie. Partner del Comune di Casalmaggiore fabbricadigitale
C
inque idee, tutte preferibilmente legate al territorio, e cinque giovani, tutti premiati all’interno dell’Incubatore di Idee che ha rappresentato un passo decisivo del progetto “L@ Voc& ai Giovani”. Cinque progetti, che hanno strettamente a che fare col mondo dell’informatica e delle nuove tecnologie, presentati ieri mattina in sala consiliare nel comune di Casalmaggiore. «L’obiettivo primario era dimostrare ha spiegato il sindaco casalese Filippo Bongiovanni - che i talenti nel nostro territorio ci sono e non necessariamente si devono allontanare da esso per avere successo: le nuove tecnologie consentono infatti di annullare le distanze». Da qui la scelta di un partner come fabbricadigitale, presente con l’ad Francesco Meneghetti, che ha consentito, dopo un lavoro durato mesi e valutato da una giuria di esperti, di giungere per i cinque progetti in questione al finanziamento di Regione Lombardia, rappresentata dal consigliere Carlo Malvezzi. «Ora si entra nel vivo - ha spiegato Pamela Carena, assessore alla Cultura, che ha ringraziato Franca Filippazzi, Pietro Dioni, Alessandra Bramini, Andrea Mattioli e Roberta Ronda, componenti la giuria che ha premiato cinque progetti su undici - con la formula dell’e-lab che porterà allo sviluppo e nella realizzazione delle varie idee esposte nel dettaglio. Abbiamo fissato un cronoprogramma che dal 5 settembre 2016 porterà al 9 marzo 2017: i contributi arriveranno al raggiungimento di ciascun obiettivo, verificato appunto nel rispetto della scaletta di ciascun cronoprogramma». «Questi sono cinque segnali di speranza per il nostro territorio ma non ci fermiamo qui - ha spiegato Meneghetti - . Il nostro territorio deve tornare ad avere un ruolo centrale, ma perché questo accada tutti, non solo pubblico e privato, devono dare una mano, mostrando la qualità che alla Lombardia viene riconosciuta ovunque, ossia l’operosità. Siamo i primi, come fabbricadigitale, a dire grazie per l’opportunità che ci è stata offerta, perché è
Lara Cavalli, Filippo Bongiovanni, Pamela Carena, Carlo Malvezzi e Francesco Meneghetti
sempre motivo di soddisfazione fare qualcosa di concreto per il Casalasco, dove siamo radicati, ma sottolineo che non ci fermiamo qui». E’ venuto poi il momento di svelare i cinque progetti premiati. Al primo posto Alessio Riccardi, 29 anni di Casalmaggiore, con Smartycharge Srl, sviluppato assieme al 28enne bolognese Luca Di Crescenzo. «Si tratta di realizzare un tondino interattivo - ha spiegato Riccardi - che funzioni in bar o attività di questo genere, come caricabatteria, ma non serva soltanto a questo. Si tratta di un dispositivo che consenta interazione col locale stesso proponendo servizi innovativi da sviluppare. Non vogliamo diventi una delle tante app, ma semplicemente un dispositivo automatico, che al suo interno contenga tutto, senza bisogno di scaricare nulla sul cellulare. Dopo avere garantito un collegamento remoto, che consenta di controllare e sistemare eventuali difetti dell’oggetto, vogliamo testarlo nei locali pubblici dei 14 comuni che hanno partecipato al bando nel Casalasco». Lorenzo Cavalli, 22enne di Valle di Casalmaggiore, ha invece pensato alla riscoperta delle antiche colture, a partire dal cosiddetto “melone rospo”, risalente al 1400-1500, epoca dei Gonzaga, e andato quasi perduto. «Mi piacerebbe che il mio progetto portasse ad educare, a scopo didattico e sociale, i più giovani, ma anche eventualmente ragazzi disabili o soggetti più a rischio - penso ad esempio ai detenuti - perché sviluppino uno studio e una riscoperta di questo cibo antico. Il tutto con l’ausilio anche di
chef che possano dare nuova vita a questi prodotti, “aggiornandone” le qualità. Senza sottovalutare l’importanza della vendita on line». Unico non casalese era Luca Roveroni, 19enne di Gussola, il cui successo è stato salutato da un sms del sindaco Stefano Belli Franzini letto dal collega Bongiovanni, e che si è presentato assieme al “socio” di progetto Gabriele Somenzi. «Il nostro progetto è “Social + game” e grazie a questa piattaforma vogliamo sviluppare il concetto di sfida su ogni particolare della vita quotidiana. Dev’essere un modello di intrattenimento e connettività tra utenti. Tutto può essere reso come una sfida: penso ad esempio ad associazioni di volontariato che gareggiano per fare del bene, arrivando a ottenere, empiricamente, un risultato calcolabile e migliore rispetto agli sfidanti, situazione che garantirebbe un vantaggio o un premio magari anche economico. Tutte le sfide possono essere proposte, dunque sono possibili, ovviamente restando nel campo della legge e del buon senso. Può valere, tanto per restare a un caso concreto, anche per un’azienda che magari cerchi una figura professionale da assumere, e che voglia metterla alla prova». Particolarmente legato al territorio è Automatoes di Fiorenzo Artoni di Casalmaggiore, ricercatore all’Università di Pisa. «Io studio intelligenza artificiale - ha spiegato Artoni - e ne sono assolutamente affascinato. Sarebbe bello applicarla anche al campo della coltivazione dei pomodori, aiutando in questo le nostre
aziende a migliorare la qualità del prodotto. Penso ai controlli che potrebbero essere portati avanti anche prima dello sviluppo dei pomodori stessi, per arrivare a prevenire eventuali malattie e soprattutto per commerciare un prodotto migliorato». Sulla realtà virtuale e allargata, un must di questi tempi, si basa invece l’idea di Riccardo Amico, rappresentato nell’occasione da Daniele Molini, che con lui ha fatto squadra. «Intendiamo creare una startup di videogame, una sorta di piattaforma in cui chiunque possa creare un videogioco, sfruttando realtà virtuale e realtà aumentata, che sono due tecnologie oggi molto sfruttate e sviluppate. Sarà possibile, mediante un semplice tag, sviluppare contenuti digitali in 3D, aumentando anche il coinvolgimento offerto al fruitore». Prima della fine della conferenza stampa, alla presenza tra gli altri di Lara Cavalli, che ha seguito il progetto in prima persona, il sindaco Bongiovanni ha spiegato di avere promosso questo progetto soltanto sul Casalasco (14 i comuni aderenti) per essere davvero radicati sul territorio «e perché lo scorso anno, seguendo il traino della Provincia di Cremona su una zona troppo estesa geograficamente, non restò nulla di concreto». Il consigliere regionale Malvezzi, infine, ha parlato di «conoscenza e impresa che, per natura, non hanno confini. L’importante è giocare insieme la partita, capendo che le opportunità non nascono dal nulla ma vanno colte. La scommessa vostra è stata sulla capacità di relazionarsi e i risultati esposti oggi dicono che è stata una scommessa vinta. Abbiamo esperienze diverse che si mettono in gioco e fanno nascere talenti». Lo stesso Malvezzi ha poi annunciato che «da qualche ora è stato lanciato il bando “Intraprendo”, che cerca di stimolare altri giovani: sono 15 i milioni messi a disposizione da Regione Lombardia. Per questo sottolineo che mi piacerebbe tornare magari tra un anno a Casalmaggiore, per celebrare qualche altra idea così positiva e propositiva giunta da questa terra”.
Sinistra in festa per dieci giorni a Gussola
Da stasera fino a lunedì 25 luglio si balla, si discute e si mangia bene. Un omaggio a Rivetti e una grande serata di musica
GUSSOLA – Inizia stasera, e si protrarrà per dieci giorni con tante iniziative di ogni genere, “Sinistra in Festa 2016”, la manifestazione organizzata dall’associazione gussolese “A Sinistra”. Un’aggregazione che comprende tante sensibilità politiche di sinistra che, lo ricordiamo, con la prima festa contribuì fortemente due anni fa a realizzare la lista unica di sinistra che prevalse alle elezioni comunali, eleggendo il sindaco Stefano Belli Franzini. Il ricco programma prende il via questa sera alle 21 con la presenza dell’orchestra Rossano e Anna. Domani altra serata danzante con l’orchestra Roberto Tagliani. La nuova settimana inizierà con un dibattito sulla riforma costituzionale, che avrà luogo lunedì 18 alle ore 21. Il titolo, emblematico della posizione, è “C’è chi dice NO... alla modifica della Costituzione e all’Italicum”. Interverranno la portavoce del coordinamento provin-
Il folto pubblico che ha assistito lo scorso anno all’incontro politico con Sergio Cofferati
ciale Chiara Tomasetti, l’avvocato Lapo Pasquetti, il sindaco di Sabbioneta Aldo Vincenzi, il presidente dell’Arci provinciale Emanuele Ghinaglia e il deputato Franco Bordo. Modererà il dibattito il professor Stefano Prandini. Martedì 19 super tombola, mentre mercoledì 20 ci sarà il riconoscimento al Maestro Giuseppe
Rivetti per la vita spesa, avendo come compenso la sola soddisfazione personale, ad insegnare musica a tanti gussolesi, prima con La Biblioteca del Folk poi con la Banda di Gussola e infine con il coro Insieme per cantare, che allieterà la serata radunando tutti quasi gli ex allievi. Giovedì 21 cena con pesce gatto a rane fritte e ballo con l’orchestra Luca Canali, venerdì 22 toccherà all’orchestra Mister Domenico, e sabato 23 all’orchestra Massimo Della Bianca. La giornata di domenica 24 inizierà con il tradizionale “Pranzo alla festa”, e si concluderà alle 21 con il grande spettacolo “Mi ritorni in mente”, che celebrerà 50 anni di musica con la presenza di grandi nomi accompagnati dall’orchestra di Fausto Tenca: sul palco saliranno Donatello, Mario Tessuto, Gian Pieretti e Alessandra Ferrari. Sarà l’unica serata con ingresso a pagamento, alla modica cifra di 3 euro. Lunedì 25 chiusura con la Super Tombola.
Casalmaggiore
Sabato 16 Luglio 2016
Le istituzioni ascoltino chi vive il Po
Bracconaggio: le Regioni approvano un protocollo di intesa, la Polizia Provinciale lamenta la scarsità di risorse
Vitaliano Daolio: «Ci sono volontari che aspettano un timbro che non arriva. Di punti di partenza ne ho visti tanti...»
V
di Vanni Raineri
italiano Daolio ha un osservatorio privilegiato su quanto avviene sulle rive del fiume Po. Gestisce da anni l’Acquario del Po a Solarolo Monasterolo, frazione di Motta Baluffi, nella golena a pochi metri dal grande fiume, e contemporaneamente è pescatore di professione e accompagnatore turistico. Più volte in passato, spesso inascoltato, ha lanciato allarmi sul fenomeno del bracconaggio, sempre più all’ordine del giorno. In settimana, nel corso di una conferenza stampa a bordo di uno dei mezzi in dotazione, la Polizia Provinciale ha lanciato l’ennesimo allarme, con il comandante Massimo Barbolini che ha sottolineato l’inadeguatezza delle risorse a disposizione per combattere il fenomeno, sempre crescente. Impossibile, ha detto, intensificare i controlli avendo a disposizione un numero limitato di agenti, solo 11 in tutta la provincia. Erano il doppio prima degli ennesimi tagli pubblici. I controlli, effettuati anche nelle ore notturne, danno risultati, e lo dimostrano i tanti sequestri di reti posizionate dai pescatori di frodo, che contengono quintali e quintali di pesce. Ma la scarsità di forze sul campo sta proprio a dimostrare quale livello abbia assunto il fenomeno. Va aggiunto che i compiti della Polizia Provinciale non si esauriscono certo qui, ma contemplano la lotta all’inquinamento ambientale in varie forme, i controlli sui mezzi circolanti, i controlli venatori e altro. Un dato positivo riguarda invece il crescente numero di volontari, soprattutto giovani, il cui ruolo di guardie ecologiche volontarie è importante per presidiare il territorio ed effettuare segnalazioni agli agenti. Alla conferenza stampa erano presenti anche il vice di Barborini, Massimo Pegorini, il neopresidente della Provincia Davide Viola e il consigliere provinciale con delega all’Ambiente Alberto Sisti. Quanto ai volontari, proprio la scorsa settimana abbiamo pubblicato l’intervista a Gianluca Veronesi, presidente dell’Associazione Amici della Golena che nata da un anno conta già 70 iscritti, dei quali una decina di giovani hanno appena passato l’esame di guardiapesca. Anche il Consiglio Regionale è intervenuto in settimana sul tema del bracconaggio fluviale, approvando una legge di ratifica del protocollo di intesa tra le Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto e l’Autorità di Bacino del fiume Po finalizzato
Sopra l’attracco al Ronchetto, Motta Baluffi, presso l’Acquario del Po gestito da Vitaliano Daolio Più in alto il fiume Po nel tratto casalasco. Di fianco al titolo Vitaliano Daolio
alla tutela del patrimonio ittico e a una gestione sostenibile della pesca. Relatore del provvedimento il consigliere cremasco Agostino Alloni, che ha illustrato i problemi derivanti dall’aumento delle specie aliene invasive e la pesca abusiva effettuata da organizzazioni dedite al bracconaggio. Alloni ha chiesto azioni coordinate di vigilanza e di promozione turistica attraverso un razionale utilizzo delle risorse pubbliche. Nella seduta di mercoledì poi la Regione Lombardia ha dato il via libera all’intesa sovraregionale. Alla luce di queste novità, abbiamo dunque sentito il parere di Vitaliano Daolio, che spesso ha partecipato ad incontri istituzionali sulla valorizzazione e difesa del grande fiume. Daolio ci risponde mentre è in attesa di un gruppo di turisti da portare sul fiume. Allora, il protocollo di intesa
tra le regioni, la sollecitazione della Polizia Provinciale, il numero crescente di guardie volontarie, sono segnali positivi? «Che le forze preposte siano insufficienti lo si sa da tempo – attacca Daolio -, diciamo che 11 agenti per una zona vasta come quella cremonese è niente. Il fatto che le province siano state demolite è un’aggravante: non hanno né uomini né mezzi per fare un contrasto efficace al bracconaggio, che, ricordiamolo, riguarda anche la caccia». Quindi una critica neanche velata alle istituzioni. «Fa sorridere che la gente normale che si è data da fare, come gli Amici della Golena che hanno fatto il corso di guardie volontarie per fare da adeguata spalla ai vigili e alle forze dell’ordine, stia ancora aspettando il permesso per attivarsi. Hanno finito il corso due mesi fa e sono ancora in attesa di
un timbro. La burocrazia a volte è vergognosa: se abbiamo bisogno di questi soggetti, allora ci si attivi nella maniera opportuna. La Fipsas non deve urlare solo “al lupo al lupo” per non perdere consensi, e poi non dare sostegno a questi ragazzi che ci stanno a spendere il proprio tempo libero per la salvaguardia del territorio e non gli è data possibilità di farlo. In Toscana ad esempio ci sono ragazzi che aspettano il timbro da oltre un anno. Il mio è anche un appello agli enti preposti di muoversi. Il territorio ha bisogno di una polizia, ma le regioni purtroppo non ascoltano mai la base, che da 20 anni chiede una regia unica. Speriamo che finalmente ci sia, ma da troppi anni non si vede niente. Inoltre serve una polizia fluviale, presente in tutta Europa, almeno quella di serie A. Noi evidentemente siamo di serie B. Sono critiche fatte spesso da-
gli stessi giornalisti. Paolo Rumiz di Repubblica ad esempio ha trascorso 6 mesi sul fiume senza vedere l’ombra dello Stato e lo ha denunciato. Speriamo che questo sia il punto di partenza, ma ne ho visti tanti di punti di partenza». «Sono perplesso – prosegue Daolio – di come sia sempre la base a spronare le istituzioni. Ricordo i tanti incontri che ho fatto con le Regioni, due dei quali sulla Stradivari, per chiedere collaborazione. Se coloro che legiferano di pesca ne sanno poco, rischiamo di passare da un problema all’altro. Di fatto, il bracconaggio è stato “santificato” da 30 licenze concesse dalla provincia ai lipoveni». Chiariamo che si tratta di antichi pescatori romeni. «Sono stati mandati via dalla Romania perché abitano il Delta del Danubio, pieno di siluri, che è patrimonio dell’umanità per la sua biodiversità. E noi gli diamo le licenze. Parliamo dunque di problematiche che spesso sono state create. Si ascolti chi vive il fiume. Sulle ultime novità io resto perplesso, quel poco che ho letto non mi fa dormire sonni tranquilli». In che senso? «Io mi occupo di turismo da 17 anni, porto pescatori sul fiume e mi devo muovere a macchia di leopardo. Tuttora, in un tratto di 5 km pesco in una determinata maniera, nel tratto successivo, sulla sponda opposta o sulla stessa sponda (i confini regionali non coincidono con le rive), cambiano le regole e mi devo adeguare. Devo usare l’ecoscandaglio in un tratto poi toglierlo perché più in là è vietato, e tutto questo è difficile da spiegare ai turisti». D’altra parte ricordiamo come la stessa balneazione un paio di anni fa era consentita sulla nostra sponda mentre non lo era per i parmensi, che controllano anche parte della nostra riva, una situazione ridicola. «Vero, e dico di più. Chi ha mai visto cartelli con divieto di balneazione? Il Po non è balneabile ma non c’è un solo cartello a tutela dei turisti. Se vogliamo che il Po torni a 50 anni fa si facciano pure sperimentazioni, ma non si devono spendere due milioni di euro per reinserire il barbo canino (pesce d’acqua dolce, ndr) nel fiume. Lui ci torna da solo con l’acqua pulita. L’alborella era sparita, ed è tornata senza spendere soldi. Questo mentre nei laghi la rimettono. Ma se è sparita, essendo un segnalatore biologico fantastico, significa che vanno risolte altre problematiche, segnatamente l’inquinamento, ma questo non è recepito dalle regioni. Noi continuiamo a puntare
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sull’autoctono, ma sono soldi buttati via. Spendere per contenere l’alloctono è fare una lotta contro i mulini a vento. L’alloctonia sul Po è oggi l’unica risorsa». Come andrebbero spesi i soldi? «Ci sono priorità più importanti del barbo canino. Ad esempio gli attracchi turistici gran parte dei quali in estate sono in secca o in condizioni pietose. Non c’è manutenzione, e non possono essere i comuni ad accollarsi le spese. E’ impensabile pagare una draga per fare la manutenzione. Ma, visto che le draghe sono ferme, questo è uno dei tanti progetti che si possono attuare. Gli attracchi sono stati fatti con fondi europei, ora serve spendere per mantenerli, con una cabina di regia che si occupi di tutti gli attracchi turistici per mantenerli attivi nel periodo estivo, quello cruciale. Se invece si vuole eliminare il turismo, basta andare avanti così come si sta facendo ora». Le condizioni ambientali però negli ultimi anni sono migliorate. «Un miglioramento c’è stato, ma soldi e progetti andrebbero fatti ascoltando anche la base, chi sul fiume c’è quotidianamente, non solo io, e le sue problematiche. Ad esempio la guida di pesca è una figura che in Italia non esiste. Io ho scritto a tanti enti per istituire questa figura turistica, di fatto mi sono incoronato tale ma la figura non esiste. Dunque, ben venga l’accordo regionale con la cabina di regia, ma deve avere un cordone ombelicale con la base, sennò rischiamo che a decidere siano persone che il fiume l’hanno visto solo nei documentari, col rischio che facciano azioni negative. Ci devono ascoltare, sennò il già poco turismo sarà un capitolo chiuso, e lo affideremo a tedeschi e austriaci che sul fiume ci sono da 15 anni, e forse il 20% di loro è conosciuto al nostro fisco. Io ho la barca targata, di loro mezzi con licenza di navigazione non ne vedo». Chiudiamo con l’Acquario del Po, una struttura unica e importante, ma la cui sopravvivenza non è scontata. Solo qualche mese fa è arrivata una multa di 30mila euro al Comune di Motta Baluffi, proprietario. «Per la Forestale, che ha dato la multa, siamo uno zoo e non un acquario didattico. Già è difficile mantenere in piedi questa piccola realtà, che però è l’unica forma didattica di conoscenza sul fiume, ora senza aiuti rischiamo di chiudere. Anche in questo caso, non si può lasciare che a fronteggiare le spese sia un piccolo comune privo di risorse».
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Sabato 16 Luglio 2016
Speciale Estate
Nelle tre regioni le opportunità più interessanti per conciliare relax e risparmio. San Salvo (Chieti) in cima alla classifica
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nche se agosto è sinonimo di alta stagione, scegliere il low cost in Italia è comunque possibile: basta puntare mete turistiche ancora poco note per tenere in tasca fino al 60% del budget. Non male! Se poi pensiamo che il Bel Paese è costellato in lungo e in largo di meraviglie da visitare e da scoprire... In ogni caso secondo il portale "Casevacanza.it" ad agosto 2016, le opportunità più interessanti per conciliare il relax delle vacanze con il risparmio si trovano in Sicilia, Calabria e Abruzzo. Nell’analisi sono stati monitorati i prezzi medi richiesti per notte nel mese estivo citato e le prenotazioni effettuate negli ultimi 60 giorni, il tutto sulla base della richiesta tipo, ovvero quella di un appartamento affittato da 4 persone.
Sicilia, Calabria e Abruzzo regine low cost
SAN SALVO, CHIETI (ABRUZZO) - La località turistica regina del low cost in altissima stagione è San Salvo, in provincia di Chieti: qui si spendono all’incirca 35 euro a notte. Nota per il suo ampio arenile sabbioso, le acque pulite e la qualità dei servizi, premiata annualmente con la Bandiera Blu, la località abruzzese è strategica anche per conoscere larga parte della costa adriatica, in primis le vicine isole Tremiti. BORGHETTO SANTO SPIRITO, SAVONA - A seguire, con 40 euro a notte, Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona, comune premiato anch’esso con la Bandiera Blu. La cittadina è una base logistica perfetta anche per muoversi alla volta delle tante località liguri limitrofe. CONVERSANO, BARI – Conversano, a circa trenta chilometri da Bari, è un bellissimo borgo medievale, il cui patrimonio culturale fa il paio con la vicinanza strategica ad alcune delle spiagge più belle della costa barese: quelle di Polignano a Mare e Monopoli in primis. Anche in questa realtà, come a Borghetto Santo Spirito, si parla di 40 euro a notte. CASTELLABATE – Vi ricordate il celebre film con Claudio Bisio e Alessandro Siani “Benvenuti al Sud”? Ebbene Castellabate, in provincia di Sa-
lerno, il paese che ha fatto da suggestivo sfondo alla commedia del grande schermo, ha mantenuto prezzi davvero contenuti: 42 euro a notte. ALTRE LOCALITA’ - Guardando le altre località che compongono la classifica stilata da "Casevacanza.it", si nota come le regioni più ricorrenti nella classifica della convenienza siano la Sicilia, la Calabria e l’Abruzzo: Aci Castello (in provincia di Catania, 47 euro
per notte), Palma di Montechiaro (Agrigento, 50 euro), Falcone (Messina, 57 euro) e Palermo (60) fanno della Sicilia la regione low cost per eccellenza. Si difende bene la Calabria, che nel 2015 aveva ben 6 località su 20 tra le più convenienti; adesso ne ha solo tre, e tutte in provincia di Cosenza: Paola, Santa Maria del Cedro e Scalea (tutte e tre a 45 euro per notte). Per l’Abruzzo, oltre alla citata San Salvo, compaiono in classifica due lo-
calità della provincia di Teramo: Martinsicuro (nota per la marina di Villa Rosa) e Tortoreto, ambita soprattutto dai gruppi di giovani, rispettivamente con 50 e 53 euro per notte. L'unica località presente in Sardegna è Masaìnas, nella provincia di Carbonia-Iglesias: nota per la spiaggia di Is Solinas, con la sua sabbia bianca e i bellissimi ginepri, richiede un prezzo medio per notte di 57 euro. La Puglia, oltre a Conversano, ha in
classifica Carovigno, in provincia di Brindisi: anche quest’anno non c’è molto spazio per il Salento, dove i prezzi medi rimangono ben più elevati. Le uniche località turistiche montane presenti in classifica sono Malè, in Trentino Alto Adige e Valtournenche, in Valle d’Aosta: in entrambe si spendono circa 50 euro a notte, molto meno di quanto costa soggiornarvi durante il periodo invernale.
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Speciale Estate
Sabato 16 Luglio 2016
Isole, voglia di un’estate speciale
Dieci spunti per inseguire un sogno e lasciarsi alle spalle ogni preoccupazione. Elba e Sardegna, perle di casa nostra
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e isole, lo sappiamo bene, hanno un fascino tutto particolare. La loro dimensione di lontananza e pace ci fa sentire avventurieri, viaggiatori curiosi, pronti a scoprire nuovi mondi e a lasciarsi alle spalle ogni preoccupazione. Che siano piccoli atolli tropicali, grandi arcipelaghi o isole poco conosciute del nostro Mediterraneo, le isole del nostro pianeta sono sempre in grado di farci innamorare. Spiagge bianchissime, vulcani, foreste lussureggianti, sport estremi, cultura e relax. Abbiamo scelto per voi 10 spunti davvero interessanti: in uno di questi luoghi magici sarà sicuramente un’estate speciale! GALAPAGOS - Le Isole con la I maiuscola! Questo paradiso terrestre al largo delle coste dell’Ecuador è Patrimonio Unesco da molti anni grazie alla sua incredibile ricchezza di flora e fauna. Il 90% delle isole è stato dichiarato riserva naturale, quindi piante e animali vivono indisturbati e offrono spettacoli unici al mondo. Nuotate con gli squali, ammirate le tartarughe giganti e le coloratissime iguane, esplorate l’arcipelago in lungo e in largo: se volete rendere il 2016 un anno indimenticabile, questo è il viaggio giusto. ISOLA D’ELBA - Molto vicino a noi...ecco un’altra isola che lascia sempre a bocca aperta e che vi farà innamorare ancora una volta delle meraviglie nostrane. L’isola d’Elba è stupenda in ogni stagione, con i suoi paesini affacciati sul mare limpido della Toscana, le sue baie raggiungibili solo in barca (o in motorino) e naturalmente la sua cucina da 10 e lode. LANZAROTE - Voliamo al largo delle coste africane per scoprire una tra le più belle isole che compongono l’arcipelago delle Canarie. Benvenuti a Lanzarote, terra selvaggia e affascinante, ricca di paesaggi incon-
taminati, ma anche tanta cultura e vivacità. Scoprite il fantastico Giardino dei cactus, opera dell’artista locale César Manrique, esplorate gli imponenti vulcani che costellano l’isola e naturalmente godetevi le stupende spiagge oceaniche, magari provando a cavalcare qualche onda con la vostra tavola da surf. MALDIVE - Se invece non vedete l’ora di spingervi lontano, alla scoperta di atolli e barriere coralline, le Maldive potrebbero essere la destinazione perfetta. Con un totale di ben 1.192 isolette immerse nell’Oceano Indiano, questo arcipelago da cartolina offre tutti i comfort più desiderabili (resort, divertimento, arte e spettacoli), ma perfettamente integrati in un contesto naturalistico da sogno. Qui gli amanti di snorkelling, spiagge bianche e noci di cocco
troveranno decisamente la loro definizione di felicità. SANTORINI - Torniamo nel nostro amato Mediterraneo, per portarvi in un’isola che nonostante la sua antica età sembra non invecchiare mai. Siamo nelle splendide Cicladi, il fiore all’occhiello della Grecia, dove sospesa tra il blu del mare e del cielo svetta la favolosa Santorini: la sua roccia nera di origine vulcanica si sposa con il bianco immacolato dei villaggi, tra le cui stradine di pietra risuona il ritmo di un sirtaki e aleggia il profumo del pane fresco. Approfittate per vederla fuori stagione, quando la sua magia è ancora più forte. COMORE - E' stato un anno faticoso e avete bisogno di una vacanza lontano da tutto? Nessun problema, le Comore sembrano fatte apposta per realiz-
zare i vostri desideri. Sperdute nell’Oceano Indiano, al largo della costa del Mozambico, questo gruppetto di isole sono il manifesto dell’incontaminato: spiagge di sabbia bianca, acqua turchese, fitte foreste, vulcani e avventure a ogni passo. Scopritele in fretta, prima che il turismo le trasformi per sempre! ISOLA DI PASQUA - Un altro posto decisamente remoto, carico di misteri e fascino millenario. Tutti conoscono le famose statue, ma pochi hanno avuto la fortuna di vederle dal vivo, circondate dalla natura spettacolare del loro habitat: l’Isola di Pasqua (Rapa Nui in lingua locale), un piccolo mondo che affiora nell’Oceano Pacifico a svariati chilometri dal Cile, dove il tempo sembra essersi fermato. Qui la parola d’ordine è ecofriendly, quindi preparatevi a viaggiare in modo sostenibile e
a immergervi (letteralmente, con pinne e muta o mountain bike) nelle bellezze dell’isola. SARDEGNA - Ma perchè andare dall’altra parte del mondo quando con un breve ed economico volo (o giretto in traghetto, 6 ore circa separano Livorno da Olbia) possiamo ritrovarci in un’isola meravigliosa, ricca di riserve naturali, cultura e tradizioni affascinanti, un’incredibile varietà di spiagge e una gioia di vivere tutta italiana? Il 2016 è l’anno giusto per riscoprire la Sardegna: esploratela in lungo e in largo, dai ristorantini sul porto di Cagliari ai tramonti selvaggi de La Maddalena, dai colori splendenti di Bosa alle dune profumate di Torre dei Corsari. Ce n’è davvero per tutti i gusti! MAIORCA - Ancora Mediterraneo, ma questa volta in terra spagnola! La regina delle mera-
vigliose Baleari, Maiorca vi conquisterà in tutte le stagioni: la costa sempre diversa e sempre bellissima, tra scogliere selvagge e piccole baie di sabbia, una vivace offerta culturale, i deliziosi ristoranti di Palma, i tantissimi sentieri per avventurarsi nella macchia, le onde amate dai surfisti e gli antichi monasteri arroccati sul mare. Un vero paradiso, proprio dietro l’angolo. BAHAMAS - 700 isole (di cui solo qualcuna abitata), 27 parchi protetti di mare e terra, una biodiversità tra le più ricche al mondo, incredibili formazioni coralline, spiagge che sembrano finte da quanto sono belle, colori che fanno rimanere senza fiato. Insomma, le Bahamas non sono una vacanza qualunque, sono la vacanza. Armatevi di pinne e crema solare e preparatevi a scoprire un luogo indimenticabile.
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Speciale Estate
Sabato 16 Luglio 2016
Il 94% degli italiani lo consuma nel corso della stagione estiva. Alcuni attribuiscono la sua origine ai cinesi nel 3000 a.C.
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state e caldo per grandi e piccini sono indiscutibilmente legati all’incredibile voglia di gelato: il 94% degli italiani lo consuma in questa stagione e tra questi il 56% una volta a settimana mentre il 30% lo mangia praticamente tutti i giorni. Insomma, il gelato resta indiscutibilmente il nostro fedele compagno per sopportare più dolcemente il peso della calura estiva: pare proprio impossibile farne a meno. STORIA - La storia del gelato si perde nella notte dei tempi. Pare che Isacco, offrendo ad Abramo del latte di capra misto a neve, inventò di fatto una forma primitiva di gelato, ma alcuni attribuiscono invece la sua paternità ai cinesi, che lo avrebbero inventato ben 3000 anni prima di Cristo. Anche i romani, amanti del buon cibo, consumavano dei dessert gelati, chiamati “nivatae potiones”. Nel 1500 ci fu il grande ritorno del gelato grazie alla scoperta dell’America: in questo periodo, a Firenze, si cominciò a produrre un gelato più moderno, con ingredienti fino ad allora mai utilizzati, quali il latte, la panna e le uova, golosa innovazione che si deve all’architetto Bernardo Buontalenti. Altro grande epigono del gelato fu anche un gentiluomo palermitano, Francesco Procopio dei Coltelli che, trasferitosi a Parigi alla corte del Re Sole, aprì il primo caffè-gelateria della storia, il tuttora famosissimo caffè Procope. Ma la storia moderna di questo goloso alimento comincia ufficialmente quando l’italiano Filippo Lenzi, alla fine del XVIII secolo, aprì la prima gelateria in terra americana. Il gelato si diffuse a tal punto da stimolare una nuova invenzione: la sorbettiera a manovella, brevettata nel XIX secolo da William Le Young. Il primo gelato industriale su stecco, il Mottarello al fiordilatte, nasce in Italia nel 1948. Subito dopo, negli anni 50, arriva il primo cono con cialda industriale, il mitico Cornetto. Gli anni 70 e la diffusione del freezer domestico battezzano invece il primo secchiello formato famiglia, il Barattolino; fino ad arrivare al primo biscotto famoso diventato un gelato di successo, il bicolore Ringo. In ogni caso la storia moderna del gelato italiano inizia nel 1906 quando a Milano si cominciarono a consumare le “nuvole”: gelato posto tra 2 ostie, mentre il
Gelato, impossibile farne a meno del latte); infine, nei gelati alle creme vi sono zucchero, latte, panna, yogurt e uova e a questi ingredienti base ne vengono aggiunti altri per definirne il gusto: a esempio il cioccolato, le nocciole, il pistacchio. Di conseguenza 100 grammi di gelato alla frutta (un po’ meno di un cono o coppetta artigianali piccoli) forniscono circa 160 Kcal, la stessa quantità di gelato al cioccolato ne fornisce circa 230 e di quello alla panna circa 320. Se dunque il gelato alla frutta è un ottimo spuntino, il gelato alle creme potrebbe essere consumato qualche volta come pranzo (durante una giornata al mare o una gita estiva al posto di un menu da fast-food), accompagnato magari da verdura e frutta fresca; oppure potrebbe essere lo spuntino di un bambino che svolga una attività fisica molto intensa.
primo gelato industriale nasce alla fine degli anni ’40, col recupero di macchinari portati in Italia dalle truppe americane. ALIMENTO - Il gelato è un alimento vero e proprio, adatto a tutte le età. È anche piuttosto sicuro dal punto di vista igienico, perché la temperatura a cui viene prodotto e conservato fino al consumo è estremamente bassa (-8°C) e non permette appunto la crescita di microbi. Un gelato sicuro deve anche garantire l’assenza di contaminanti potenzialmente tossici, come avviene
di norma sia per i gelati prodotti industrialmente che per quelli di buon artigianato. Il gelato non è un dissetante, ma come anticipato un vero e proprio alimento: in esso sono presenti il latte, le uova, la panna, il cacao, la frutta fresca o secca: dunque contiene i nutrienti che da questi ingredienti di base derivano, cioè proteine, zuccheri, grassi, vitamine, minerali e persino fibra. Il gelato non dovrebbe essere mangiato alla fine di un pasto, ma può rappresentare un ottimo spuntino di metà mattina o metà pomeriggio da utilizzare anche 2-3 volte a settimana, in modo
da fornire circa il 10% delle calorie che si dovrebbero introdurre nell’arco della giornata. CALORIE – I gelati alla frutta contengono succo e polpa di frutta, cui viene aggiunta acqua o latte e zucchero (ma a volte anche albume e grassi vegetali); il sorbetto alla frutta invece non prevede l’aggiunta di grassi, mentre il ghiacciolo prevede l’utilizzo di acqua e zucchero con l’aggiunta di sciroppi o succhi di frutta, di infusi di te e caffè, di bibite (per legge è tuttavia ammessa la presenza di grassi e proteine
INDUSTRIALE - Il mercato presenta oggi un vasto ventaglio di scelte: dal gelato industriale a quello artigianale fino alla possibilità di poterlo fare in casa con piccoli elettrodomestici. Molte mamme sono scettiche nel dare ai propri figli il gelato industriale preferendo esclusivamente quello artigianale, in realtà l’Istituto del gelato ha emanato un regolamento che prevede una serie di dettami che devono rispettare tutte le aziende che producono gelato industriale: al gelato non devono essere aggiunti conservanti, per garantirne la conservazione nel tempo è sufficiente mantenere la catena del freddo, gli additivi indispensabili per mantenere inalterate le qualità organolettiche devono essere sostanze naturali o comunque presenti in natura, come le lecitine, gli alginati, la farina di semi di carrube, i coloranti devono essere obbligatoriamente di origine naturale, come la curcumina, l’estratto di paprika, il rosso di barbabietola, il caramello. Sono state anche emanate una serie di norme igieniche sugli ingredienti freschi che devono essere opportunamente refrigerati e conservati, mentre la miscela degli ingredienti base deve essere prima pastorizzata e poi rapidamente raffreddata.
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Speciale Estate
Sabato 16 Luglio 2016
Anguria, vera regina dell’estate
E’ il frutto di stagione per eccellenza: è dissetante e ha pochissime calorie. Il té è il miglior alleato contro lo stress
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state a pieno regime! Durante questi mesi caldi dobbiamo stare attenti a ciò che mangiamo per vivere in armonia la stagione: meglio sarebbe riempire i carrelli di cibi freschi e facilmente digeribili perché aiutano l’organismo ad affrontare al meglio questo periodo di stress metabolico. L’aumento eccessivo della sudorazione, infatti, può causare delle carenze di sali minerali, oligoelementi e vitamine che possono aumentare lo stato di affaticamento generale. Ecco quindi i 10 cibi estivi per eccellenza, preziosi alleati per alimentarci in modo sano ed equilibrato ed affrontare al meglio la morsa del caldo. 1) CEREALI - I cereali sono un ottimo alimento estivo, ideale per la colazione; sono un vero e proprio concentrato di spunti benefici per i capelli, che in estate si rovinano facilmente. Ferro, zinco, sali minerali, vitamine e acido folico sono gli elementi principali che li compongono, richiesti in grande quantità dal nostro organismo nel periodo estivo. In particolar modo l’acido folico, oltre a svolgere un’azione ristrutturante, favorisce il processo riproduttivo delle cellule capillari. 2) TACCHINO - Il corpo ha bisogno di proteine magre e nutrienti: la scelta migliore è provare un panino al tacchino (ottimo anche alla piastra per una cena veloce): oltre ad avere il giusto contenuto proteico, il tacchino fornisce triptofano, una sostanza dai positivi effetti sull’umore. 3) POMODORI - Il pomodoro contiene un antiossidante chiamato licopene, che protegge e rende splendida la pelle: contiene anche vitamina C, che lo rende prezioso per il buon funzionamento del cervello, utile in estate quando con il caldo si fa più fatica a concentrarsi. 4) ANANAS - Il frutto esotico è il miglior alleato per la pancia piatta, visto il suo alto contenuto in bromelina, un enzima che accelera l’assorbimento da parte dell’organismo delle proteine alimentari (carne, pesce, uova, latticini e proteine vegetali). Per essere efficace, però, va consumato fresco!
5) CAROTE – Le carote rappresentano la verdura estiva per eccellenza, indispensabili per la pelle e per gli occhi. Questi ortaggi dal bel colore arancione sono ricchissimi di vitamina A, indispensabile per la pelle, e di caroteni, che stimolano la melanina. Da mangiare crude o appena scottate, perfette anche per ottimi e dissetanti centrifugati. 6) CETRIOLO - E’ pressoché privo di calorie, è costituito per il 96% di acqua ed è ricco di vitamina C, di aminoacidi e di sali minerali (potassio, calcio, fosforo, sodio), minerali che perdiamo con la maggiore sudorazione durante il periodo estivo. Inoltre contiene l’acido tartarico, che impedisce ai carboidrati dei prodotti alimentari, immessi nel nostro organismo, di trasformarsi in grassi, quindi è fortemente consigliato per chi è a dieta. Vanta importanti proprietà terapeutiche: ammorbidisce la pelle
rendendola più bella ed elastica, con il suo effetto rinfrescante può essere usato anche direttamente sulla pelle dove ci siamo scottati al sole. 7) ANGURIA - È il frutto estivo per eccellenza. La sua polpa è ricca di carotenoidi, sostanze antiossidanti fondamentali per contrastare i radicali liberi. E’ costituita per oltre il 90% di acqua, ma contiene anche un discreto quantitativo di fruttosio e una grande varietà di vitamine A, C, B e B6, e di sali minerali, come potassio e magnesio, ottimi alleati per combattere il senso di spossatezza che ci assale in estate. Questa caratteristica, insieme all’elevato contenuto di acqua, rende l’anguria un alimento dissetante, disintossicante e diuretico, motivo per cui è indicata in caso di ritenzione idrica, ipertensione, cellulite e gonfiori alle gambe. E’ dolcissima, ma ha talmente poche calorie che se ne può mangiare
davvero a volontà anche se si è a dieta. Insomma: l’anguria è la regina dell’estate! 8) FRUTTI DI BOSCO - Niente di più sbagliato considerarli solo un peccato di gola invece che frutta vera e propria: sono ricchi di vitamine e sali minerali, tra cui il potassio. Inoltre questi frutti sono fatti di acqua per ben il 90%, quindi sono molto dissetanti e ideali per la stagione calda, in cui maturano alla perfezione. Sono ricchi di fibre, essenziali per regolare l'intestino, aiutano la vista e migliorano la pelle; e non contengono molte calorie. 9) MELANZANA - Ortaggio estivo per eccellenza, la melanzana è considerata innanzitutto depurativa dell’organismo; la buona presenza di potassio e di altri minerali le conferisce anche proprietà rimineralizzanti e ricostituenti. Essendo un ortaggio molto po-
vero di calorie e ricco di fibre, la melanzana è un alleato indispensabile nelle diete estive. Una cosa di cui dobbiamo tener conto, se vogliamo "approfittare" delle proprietà e dei benefici della melanzana, è quella di non eccedere con i condimenti, in particolar modo l’olio, in quanto la melanzana ha tra le sue caratteristiche quella di assorbire in modo particolare i grassi. 10) TE’ VERDE - Certo, è una bevanda: ma non possiamo non consigliare il tè verde che, ricco di antiossidanti, è perfetto per una colazione energetica e vitalizzante o per una pausa salutare. Per chi a luglio e agosto rimane in città a lavorare il tè è il miglior alleato contro lo stress: alcuni ricercatori britannici hanno infatti scoperto che bere tè abbassa i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Un paio di tazze di tè verde al giorno possono bastare, meglio se senza zucchero e soprattutto senza dolcificanti.
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Speciale Estate
Sabato 16 Luglio 2016
L’estate è una delle stagioni in cui piante e ortaggi necessitano di maggiori attenzioni. Meglio innaffiare al mattino presto
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oprattutto alla luce del caldo torrido che caratterizza il nostro clima continentale, l'estate è una delle stagioni in cui le piante e gli ortaggi necessitano delle maggiori attenzioni. E anche per chi non ha il cosiddetto pollice verde, ci sono comunque alcuni consigli (riassunti in 10 punti) utili per avere un orto e un giardino da ammirare durante i mesi più caldi.
Giardino, 10 consigli per essere sempre al top In estate, quando le temperature risultano troppo elevate, si suggerisce di ricorrere a Centaury e Wild Rose per proteggere le piante dal caldo. I Fiori di Bach possono essere acquistati in erboristeria: si tratta di rimedi naturali da utilizzare come alternativa a pesticidi e fertilizzanti.
1) CONCIMARE LE PIANTE - In estate le piante necessitano di un maggior nutrimento per permettere lo sviluppo dei fiori e dei frutti. Il metodo migliore per concimare il terreno è costituito dall’utilizzo di compost casalingo ottenuto da scarti vegetali, che arricchisce il terreno senza alterarlo o impoverirlo, a differenza dei comuni fertilizzanti liquidi, che tra l’altro, se utilizzati in quantità eccessive, possono bruciare le radici delle piante e vanificare fioritura e raccolto. 2) PIANTE PERENNI - Per il vostro giardino d’estate preferite piante perenni, resistenti al caldo e con un apparato radicale esteso. Molte piante annuali hanno radici piuttosto corte e rischiano di seccarsi in estate. Meglio dunque scegliere piante perenni o almeno biennali per i trapianti estivi: grazie a quest’ultime vedrete fiorire di nuovo il vostro giardino il prossimo anno. Se le piante sono molto resistenti al caldo, richiederanno meno acqua e ciò favorirà il risparmio idrico. 3) INNAFFIARE - In estate le piante richiederanno una maggiore quantità d’acqua e i momenti migliori per innaffiare sono la mattina presto (meglio perché la terra si è raffreddata durante le ore notturne) e la sera tardi. In questo modo l’acqua non evaporerà immediatamente a causa del calore del sole. Non innaffiate mai direttamente le foglie per evitare che le vostre piante si secchino o si ammalino. Partite per le vacanze? In questo caso, se nessuno potrà innaffiare le vostre piante, ricorrete a metodi alternativi. E’ sempre buona norma lasciare dei recipienti riempiti d’acqua vicino ai vasi cosicché essa, evaporando, creerà un ambiente umido. Inoltre se lasciate le vostre piante in casa ricordatevi di non lasciarle al buio, mentre se invece si trovano
8) PACCIAMATURA - La pacciamatura permette di mantenere una maggiore umidità nel terreno durante l’estate e di proteggerlo dai raggi e dal calore del sole. Il suo impiego permette inoltre di ridurre le irrigazioni e di evitare la presenza delle piante considerate infestanti nell’orto. L’applicazione della pacciamatura può essere effettuata anche per le piante in vaso. I materiali migliori per la pacciamatura sono paglia e pezzetti di corteccia.
all’esterno spostatele in una posizione meno soleggiata possibile e mettetele tutte insieme in modo che formino così un microclima umido. Se si pensa di mancare per più di una settimana è possibile dar loro l’acqua di cui hanno bisogno usando una grande bottiglia (o un contenitore) una per ciascuna pianta, ponendola vicino al vaso a un’altezza superiore a quella del vaso stesso: in pratica riempite la bottiglia d’acqua e ponetevi delle strisce di stoffa (da 3 a 10) già bagnate con un capo immerso nella bottiglia l’altro capo nella terra del vaso, ben interrate per qualche centimetro, in questo modo l’acqua passerà dalla bottiglia alla terra con facilità. 4) PIANTE IN VASO - Attenzione all’esposizione al sole e al calore delle vostre piante in vaso. Se i vostri vasi sono di plastica e di colore scuro, il terriccio potrebbe surriscaldarsi e portare
le radici e la stessa pianta a soffrire e seccarsi. Se potete, nelle giornate più calde, spostate le piante in vaso più delicate nelle zone più ombreggiate del giardino o del balcone. Se il terriccio diventa talmente secco da rendere quasi impossibile innaffiarlo in superficie, immergete brevemente il fondo del vaso in un secchio d’acqua. Eliminate sempre i ristagni idrici dai sottovasi per evitare che le radici marciscano. 5) SISTEMA DI IRRIGAZIONE Controllate che il sistema di irrigazione del vostro orto o del vostro giardino si trovi in uno stato perfetto: non dovranno esservi né ostruzioni né perdite d’acqua. Un consiglio utile per migliorare l’irrigazione delle piante nel vostro orto, soprattutto se sono ancora giovani e sono state trapiantate da poco, consiste nel creare dei piccoli solchi nel terreno, in direzione delle piante stesse,
in modo che l’acqua possa raggiungerle più facilmente. 6) PROTEZIONE - Dovrete proteggere le piante del vostro orto, soprattutto se appena nate o trapiantate da poco, sia dal calore eccessivo del sole che dalle grandinate e dai temporali improvvisi. E’ possibile creare delle strutture con degli appositi sostegni metallici, che permettano di realizzare dei piccoli archi che dovranno sorreggere dei teli di protezione sottili ma resistenti, con trama a rete. Per creare ombra nel vostro orto, pianificate di posizionare in modo strategico sul lato più soleggiato un albero, una piccola siepe o uno steccato. 7) FIORI DI BACH - Sapevate di poter ricorrere ai Fiori di Bach per la cura delle vostre piante? L'impiego dei Fiori di Bach varia da una stagione all’altra.
9) ACQUA PIOVANA - Le piogge estive alimentano l’orto in maniera naturale, ma sono anche una vera risorsa per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico e l’innaffiatura. Raccogliere l’acqua piovana sia in estate che lungo il corso dell’anno permette un grande risparmio di risorse, soprattutto quando l’orto, nei mesi caldi, richiede di essere annaffiato più spesso. Servitevi di un secchio per raccogliere l’acqua piovana, da posizionare nell’orto o sotto le grondaie, oppure optate per veri e propri serbatoi. 10) POTATURA - Se le vostre piante necessitano di essere potate durante l'estate, cercate di evitare le giornate o le ore più calde. La potatura serve a eliminare le parti rovinate della pianta, ad aumentarne la produttività, a rigenerare i rami e a donare una forma più compatta e armonica. E’ però necessario porre attenzione alle foglie che prima della potatura si trovano al riparo e che saranno poi esposte verso l’esterno e la luce del sole. Programmate la potatura a seconda delle previsioni meteo, scegliendo le giornate più fresche: le foglie interne, infatti, potrebbero rischiare di seccarsi a causa del sole e del caldo eccessivo.
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Salute
Sabato 16 Luglio 2016
GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. centro prelievi - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì.
P
di Giulia Sapelli
arlare di sicurezza alimentare non è semplice e deve essere attentamente monitorata dal Ministero della Salute. Il punto è stato fatto nei giorni scorsi con la relazione annuale del Pni (Piano nazionale integrato), secondo cui la sola l’attività di controllo ufficiale sulle attività di produzione, distribuzione e somministrazione di alimenti e bevande svolta nel 2015, dai servizi veterinari e di igiene degli alimenti delle Asl, abbia visto lo svolgimento di 639.904 tra ispezioni e audit, oltre al prelievo di campioni per un totale di 107.247 analisi. Le non conformità hanno dato luogo a 59.480 provvedimenti amministrativi e 1.028 notizie di reato. Inoltre i 38.914 controlli mirati per la verifica di aspetti igienico sanitari e merceologici effettuati dai Carabinieri per la tutela della salute (Nas) hanno evidenziato 12.321 non conformità. L'attività del Mipaaf-Icqrf per il controllo della qualità merceologica e la lotta alle frodidei prodotti alimentari generici, da agricoltura biologica e di qualità regolamentata, ha comportato lo svolgimento di 25.974 controlli e l'analisi di campioni 6.259. Le irregolarità riscontrate hanno dato luogo a 59.480 provvedimenti amministrativi e 1.028 notizie di reato. Entrando nel merito del lavoro fatto salle singole forze in gioco, le Capitanerie di Porto hanno espletato circa 17.504 verifiche lungo l'intera filiera dei prodotti ittici. Il Corpo delle Capitanerie di Porto nell’ambito della propria attività di vigilanza e controllo ha rilevato 2.635 illeciti relativi alla sicurezza alimentare. I Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari – Nac, attivi sull’agropirateria cioè la contraffazione dei prodotti agroalimentari, hanno controllato 586 imprese agricole e sequestrato oltre 720 mila chilogrammi di prodotti agroalimentari per un controvalore di oltre 4,5 milioni di euro. Il Corpo Forestale dello Stato ha intensificato la lotta alla contraffazione dei prodotti agroalimentari a denominazione e indicazione di origine protet-
Nel 2015 ben 59.480 provvedimenti amministrativi e 1.028 notizie di reato
Sicurezza alimentare, oltre 600mila controlli
ta e dei prodotti certificati made in Italy, con 8.486 controlli effettuati; 179 reati accertati; 1.589 illeciti amministrativi accertati e sanzionati. Un importante apporto alla tutela del consumatore è rappresentato anche dall'attività svolta dalla Guardia di Finanza, che ha complessivamente sequestrato oltre 8.800 tonnellate di prodotti agroalimentari solidi e oltre 31 milioni di litri di generi alimentari liquidi, oggetto di frode commerciale e/o sofisticazione. Il controllo alle frontiere svolto dagli uffici periferici del Ministero della Salute (PIF e USMAF), in coordinamento con l'Agenzia delle Dogane e dei
Andare in bicicletta aiuta a prevenire il diabete di tipo 2
CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
Il diabete di tipo 2 (quello che insorge in età adulta) si può in parte prevenire. Con uno stile di vita sano e attivo. Un ampio studio danese, pubblicato sulla rivista PLOS Medicine, ha coinvolto quasi 25mila uomini e 28mila donne tra i 50 e i 65 anni: i ricercatori dell’Università della Danimarca Meridionale (Syddansk Universitet) hanno esaminato lo stato di salute dei partecipanti per alcuni anni e raccolto informazioni sul loro stile di vita, in particolare sul livello di attività fisica svolta e l’alimentazione. Obiettivo del lavoro era dimostrare che anche un semplice impegno quotidiano come spostarsi in bicicletta può aiutare a prevenire il diabete. I risultati sono stati chiari: pedalare riduce il rischio di ammalarsi di diabete e più si pedala, più si allontana la malattia, con effetti positivi che si ottengono anche iniziando in tarda età, dopo i 50 anni. Lo studio mostra che chi inizia tardi a usare la bicicletta ottiene (mediamente) una riduzione del rischio di diabete del 20%. Gli effetti benefici delle due ruote emergono indipendentemente da altri fattori che possono influire sul rischi di malattia, come alimentazione, problemi di peso.
Monopoli ha comportato i seguenti controlli: Nel 2015 sono state presentate all'importazione attraverso i Posti di Ispezione di Frontiera (PIF) 37.771 partite di prodotti di origine animale destinate al consumo umano. Tutte le partite presentate sono state sottoposte a controlli documentali e d’identità. Inoltre, per 17.699 partite sono stati effettuati controlli fisici e 1.846 sono state sottoposte a campionamento. Complessivamente, sono state respinte 135 partite. I controlli ufficiali svolti dagli Uffici di Sanità Marittima Aerea di Frontiera (Usmaf) hanno riguardato 139.975 par-
tite di alimenti di origine non animale e materiali a contatto; tutte le merci sono state controllate dal punto di vista documentale; i controlli ispettivi sono stati 7.490 con 4.919 prelievi di campioni a scopi analitici; 351 sono stati i respingimenti. L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha effettuato 18.003 controlli documentali e fisici su alimenti e bevande in importazione ed effettuato campioni analitici tramite i Laboratori chimici delle Dogane. Nello svolgimento delle attività di controllo, nell’anno 2015, 61.699 controlli hanno riguardato i bagagli a seguito dei passeggeri internazionali.
Sanità, nasce l’Osservatorio epidemiologico regionale Con l'istituzione dell'Accademia di formazione per il sistema sociosanitario lombardo e dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale si completa la prima fase di costruzione degli strumenti utili alla concreta applicazione della legge 23 e all'evoluzione del sistema sociosanitario lombardo. "Due strumenti importantissimi che ci aiuteranno, in particolare l'Accademia con la formazione del personale medico e di tutti gli operatori del settore, a effettuare quel cambio culturale che porterà a una nuova prospettiva e a passare dal concetto di cura a quello di prendersi cura" ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera in merito all'approvazione in Giunta regionale della delibera 'Approvazione della proposta esecutiva dell'Accademia di formazione per il servizio sociosanitario lombardo (Afssl) ai sensi dell'art. 17 bis della l.r. 33/2009' e della delibera 'Attuazione l.r. 23/2015: costituzione dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale'. "L'Accademia - ha spiegato Gallera è il luogo in cui verranno definiti i moduli formativi e sostituisce la scuola di direzione sanitaria di Eupolis. Supporta la Giunta regionale della Regione Lombardia per la progettazione ed erogazione della formazione del personale del sistema sociosanitario lombardo al fine di garantire e pro-
muovere l'erogazione di servizi di eccellenza e il corretto equilibrio tra fabbisogno di risorse umane con competenze distintive e il sistema di offerta formativa regionale". Le funzioni prioritarie dell'Osservatorio epidemiologico regionale sono quelle di raccogliere ed elaborare dati e fornire informazioni utili all'attività di programmazione sanitaria, valutazione e controllo e, sotto forma di analisi e report, agli operatori delle aziende sanitarie e ai cittadini. L'Osservatorio ha la principale finalità di supporto tecnico-scientifico alla Giunta Regionale, e in particolare alla Direzione Generale Welfare, per lo svolgimento delle funzioni proprie della Regione di programmazione, indirizzo e controllo, nonché la valutazione dell'attuazione e dell'efficacia delle politiche sociosanitarie della riforma. Ha lo scopo, inoltre, di monitorare i processi di messa in atto delle azioni preventive e delle prestazioni diagnostiche, terapeutiche ed assistenziali e la valutazione dei relativi esiti. Svolge funzioni di sorveglianza delle malattie trasmissibili e non trasmissibili; di valutazione del ruolo di fattori ambientali e individuali che predispongono all'insorgenza delle malattie; di valutazione dell'assistenza sanitaria mediante il monitoraggio; e svolge, infine, funzioni valutazione degli esiti.
cultura&spettacoli
Prosegue nel week end il Casalmaggiore InternaCasalmaggiore tional Music Festival. Oggi alle 16, appuntamento con il concerto alla Casa Giardino dell’Associazione in musica “Figli di Gesù sofferente”, mentre alle 17.45 la musicon il Festival ca suonerà nel Giardino di Casa Zani. Alle 21.15,
il festival si sposterà nel Cortile del Palazzo della Congregazione per il “Casalmaggiore loves the piano”. Domani alle 11.15, nella Chiesa parrocchiale di Quattrocase, spazio a “On the lighter side” e alle 21.15 il “Labirinto della Masone” a Fontanellato.
Il Cremona Summer Festival entra nel vivo con due appuntamenti nel Cortile Federico II
Doppio concerto con i giovani musicisti
I
dalla redazione
il Cremona Summer Festival entra nel vivo con i concerti di due orchestre: l’Orchestra Sinfonica Giovanile del Medio Reno (Austria), diretta da Markus Pferscher e la Viotta Sypmphony Orchestra, diretta da René Gulikers, in programma nel Cortile Federico II, rispettivamente stasera a domani, sempre alle ore 21. Sono poi in programma l’inaugurazione della mostra “En Confiance” presso l’ex Borsino della Camera di Commercio di Cremona, in via Solferino 33 e l’inizio della Cremona Music International Academy con l’arrivo di Mark e Misha Lakirovich e di tutti i partecipanti. Il concerto di stasera dell’Orchestra Sinfonica Giovanile del Medio Reno (Austria), è promosso dal Festival delle Orchestre Giovanili di Firenze. In caso di maltempo il concerto si terrà presso l’Auditorium della Camera di Commercio. L’ingresso è libero e gratuito. L’Orchestra Sinfonica Giovanile nasce nel 1979 dalla scuola di musica di Tonart nella valle del Reno Medio con lo scopo di insegnare ai giovani musicisti della regione a suonare in un’orchestra e introdurli alla letteratura orchestrale. Col tempo l’orchestra è diventata una parte importante del panorama culturale
Una serata in memoria di Matteo
Crema Jazz Festival Ultimi due giorni
L'Orchestra Sinfonica Giovanile del Medio Reno
Johnny O’Neal
regionale con i suoi 75 componenti. L’orchestra si esibisce regolarmente con giovani solisti di talento, ma anche con star internazionali del mondo della musica, come Giora Feidman, Martin Böttcher, i cantanti Johnny Thompson, Alexander Swete o Christian Kolonovits. Il repertorio ricco e aperto a molti generi musicali diversi (classica, romantica, la musica contemporanea, klezmer, tango, musica da film, gospel, rock e pop...) caratterizza l’orchestra e il suo direttore Markus Pferscher. Prove e tournée hanno portato l’orchestra in Italia, Corsica, Svizzera, Ungheria, Grecia, Svezia,
Russia e negli Stati Uniti. Nel 2014 ha effettuato un tour di concerti a Bologna insieme al solista d’organo Martin Rabensteiner. La Viotta Sypmphony Orchestra (olandese), invece, si esibirà domani sera. Una delle più grandi gioie nell’apprendere uno strumento musicale è quella di suonare insieme con gli altri in una vera orchestra. La Viotta Youth Orchestra Association nasce per permettere che questo accada. La Viotta Symphony Orchestra è l’orchestra più adulta dell’associazione. I suoi musicisti, di età compresa tra i 14 e i 20 anni, provengono dalla provincia
“Il viaggio del barbagallo” è il titolo del concerto-evento che si svolgerà stasera a Cremona, dalle ore 18 nel parco di Porta Mosa. Una serata dedicata a Matteo Denti, cremonese scomparso prematuramente a 31 anni lo scorso 1º dicembre 2015. L’ingresso all’evento sarà a offerta libera e l’aperitivo sarà accompagnato dall’esibizione di Febbo’s Hip Hop Labs fino alle 19, quando saliranno sul palco gli oceani Priscilla Wood con il loro
A Corte de’ Frati c’è “ArtEstate”
L’arte a Corte de’ Frati non va in vacanza. Infatti, per dare modo agli appassionati di BeauxArts di apprezzare dal vivo una rassegna composta da opere selezionate anche in luglio e agosto, è allestita, fino al 29 agosto e presso la sala Polifunzionale, la mostra “ArtEstate”, promossa in collaborazione con l’associaizone CoLibri e la biblioteca col patrocinio dell’amministrazione comunale. Visitando l’allestimento, curato da Simone Fappanni, si possono ammirare le delicate pennellate della paesaggista cremonese Antonietta Giannetta, connotate da una vivace gamma espressiva, i lavori di ricerca, attenti e perspicaci, del soresinese Primo Paolo Mainardi, capace di distinguersi sia nel campo della grafica che in quello del fumetto per un tratto veramente unico, le linee fluenti e accattivanti dei quadri di Alberto Besson, autore in grado di distinguersi a livello nazionale e internazionale per l’originalità delle sue creazioni. E ancora: le ricerche pigmentali, profonde e mai scontate di Maria Luisa Delicati, condotte con un autentico spirito meta-espressivo, i passaggi tonali, ora accesi ora modulati all’interno della superficie dell’opera, di Marcella Delicati, autrice dall’inconfondibile sensibilità verso le cromie. Con Ermanno Peviani si passa invece all’astratto-informale. Di Annalisa Fontana merita la citazione la sua vivace capacità di cogliere, nel reale, quelle coordinate liriche che poi si ritrovano dentro e sulla superficie dei suoi brillanti lavori, carichi di infinito. Molto interessante è parimenti il percorso espressivo di Enrica Dallari, che discende da un tocco agile e preciso, scevro di superflui accesso puramente decorativismi, e al contrario carico di una luminosità interiore. Artefice di ben consolidato stile è Rosa Luisa Vitali, artista piacentina che sa spaziare con successo nell’alveo di diverse tematiche risultano sempre e comunque originale. I paesaggi di Mirella Valenti profumano di fiori e frutti, mentre una pennellata succosa e densa è quella di Marinella Ferrero. Di grafica e d’incisione si parla a proposito di Stefano Cozzaglio, di metafisica e di surrealité scon Silvana Testa, mentre di Maria Puggioni, Vittorio Politi e Paris Cutini non si possono non ammirare i volti e le figure definite con precise campiture.
dell’Olanda del Sud. Molti di loro si sono formati all’interno dell’orchestra giovanile dell’associazione, la Viotta Youth Orchestra. Il repertorio include brani di compositori conosciuti come Brahms, Tchaikovsky, Strawinsky e Shostakovich. Ogni due anni, la Viotta Symphony Orchestra va in tournée all’estero e ogni anno ad uno dei finalisti del concorso Princes Christina per giovani talenti, viene offerta l’opportunità di esibirsi come solista con la Viotta Symphony Orchestra. Nel 1992 la famosa violinista Janine Jansen è stata uno di questi musicisti di talento.
alternative rock. Dalle 20.30 ancora spazio alla musica dal vivo, grande passione di Matteo, con il rock d’autore dei cremonesi Valéry Larbaud e il pop dei fratelli, anch’essi cremonesi, La Scapigliatura. Headliner della serata saranno i marchigiani Soviet Soviet, alternative band con influenze post punk, gothic e new wave. Dopo i concerti, si ballerà con i dj set di Deejay Dave, Demogroove e Giorgio G.
Ultimi due giorni della seconda edizione del Crema Jazz Art Festival. Oggi dalle 14.30 alle 18.30, l’Istituto musicale Folcioni proporrà una Masterclass di armonia e musica d’insieme, a cura di Giovanni Mazzarino. In serata, alle 21 in piazza Duomo a Crema, esibizione del Johnny O’ Neal Trio (Johnny O’ Neal pianoforte, voce, Luke Sellick al contrabbasso, Charles Goold alla batteria) e alle 23 presso il Caffè Verdi, l’Open Jam Session a cura di Francesco Orio Trio. Domenica alle 18.30, nella sala Agello del Centro Culturale Sant’Agostino, finissage della mostra “Jazz is Art”, che propone opere di Andrea Miragoli (pittore), Giovanni Capelletti (scultore) e Roberto Gramignoli (fotografo). Alla stessa ora, presso il Barcelona Cafè, aperitivo in jazz con il Martino Vercesi trio (Martino Verces ialla chitarra, Luca Dell’Anna all’organo Hammond e Roberto Paglieri alla batteria). In serata, alle ore 21 in piazza Duomo, esibizione degli allievi della Masterclass di armonia e musica d’insieme “Jazz Art Ensemble” condotto da Giovanni Mazzarino. A seguire il Rosario Bonaccorso Quartet in “Viaggiando” (Rosario Bonaccorso contrabbasso, voce, Roberto Taufic chitarra, cori, Dino Rubino: tromba, flicorno, Javier Girotto sax soprano, quena, moxeño).
“Ritratti d’estate” in mostra a Stagno Lombardo Fino al 29 agosto sono esposte opere di vari artisti che utilizzano tecniche alquanto eterogee
L’originale mostra dal titolo “Ritratti d’estate”, allestita fino al 29 agosto presso la sala Consigliare di Stagno Lombardo, rientra in un ampio carnet di proposte culturali che caratterizza questo attivissimo paese alle porte di Cremona. Come spiega il curatore, Simone Fappanni, «viene proposta una serie di ritratti eseguiti da noti artisti contemporanei che si dedicano alla ritrattistica in maniera non episodica, utilizzando tecniche alquanto eterogenee, da quelle più semplici (come la matita, il gesso e il carboncino) a quelle tradizionali (olio, acquerello, tempera…) ad altre, di chiara matrice sperimentalista (tecniche miste con materiali di recupero). Vale la pena ricordare che il ritratto costituisce indubbiamente uno dei soggetti più complessi da realizzare; infatti, oltre a una somiglianza oggettiva con la persona ritratta, è necessario coglierne l’espressione e l’intensità. E se è vero, come ha dimostrato Marshal McLuhan, che «il medium è il messaggio», va da sé che l’interpretazione del volto offerta da ogni artista deriva non solo dalle sue doti tecniche, ma soprattutto dalla capacità di “lettura interiore”. Affidare a un artista l’esecuzione di un ritratto, significa, in definitiva, accogliere l’interpretazione che esso può darcene. Quanto più si è La musica dei mitici Queen sarà protagonisti stasera alle 200 presso il Circolo Arci Colombofili di Parma. Sul palco la “Merqury Band” in “The real Queen tribute”. Nata nel 1997, la band tributo ai Queen si è conquistata nel corso degli anni una credibilità assoluta presso i fan dei Queen e non solo per la straordinaria voce del cantante
Un paesaggio di Riccardo Franzoni
disposti a concedere “libertà” all’artista, tanto più egli potrà esprimersi compiutamente». Scorrendo l’allestimento, che vanta il patrocinio e la collaborazione dell’amministrazione locale, si possono scorgere i lavori di Franca De Ponti, artista soresinese dalla pennellata densa e ficcante, cromaticamente aperta e aerea, un dipinto di Remo Lana ispirato alla figura di Laura, musa del poeta Dante Alighieri,
l’abilità espressiva dei volti di Paris Cutini, maestro del realismo tardo novecentesco, la pittura sottilmente iperrealista ed evocativa del bresciano Riccardo Franzoni. E ancora: una bella grafica di Annunciata Cusumano, contraddistinta da toni volutamente modulati, un viso velato, di grande fascino, di Maria Puggioni, un volto carico di intrigante mistero eseguito dalla bergamasca Silvana Testa. Un
altro viso, tutto interiore è quello definito dal tocco di Claudio Pezzini, mentre su un sofisticato divertissement è impostato il quadro di Fabio Cordova. Profondo è lo studio che sta alla base del ritratto eseguito da Vittorio Politi. Concludono il percorso le tele di Lucia Bianchi, Paolo Bastioni e Mario Rosi. Durante l’apertura è stato presentato il libro "Ritratto, silente arte del somigliare, curato da Simone Fappanni.
Tributo ai Queen dalla Merqury Band
(Ferdinando Altavilla), simile anche nelle sfumature a quella di Mercury. Salire sul palco per divertire il pubblico non è mai stato - nemmeno agli inizi - l’unico scopo della band, la quale avvalendosi di costumi, sceneggiature e numerose coreografie ha sempre avuto
come obiettivo primario quello di trasmettere al proprio pubblico le emozioni che i Queen del grande Freddie Mercury hanno saputo suscitare con canzoni che hanno fatto la storia della musica. La passione ed il rispetto per la genialità di un artista scomparso trop-
po presto è ciò che il pubblico respira ad ogni concerto della Merqury Band. Sarà anche l’occasione per celebrare i 30 anni del Magic Tour dei Queen (l’ultimo a cui ha preso parte Freddie Mercury) caratterizzato da due storiche esibizioni: l’11-12 luglio 1986 allo sta-
dio di Wembley a Londra, uno dei concerti più importanti dei Queen, al quale parteciparono circa 100mila spettatori (in totale circa 200mila persone se si considerano i 2 giorni di concerto). quella corona alzata al cielo; l’altra data è il 27 luglio 1986 al Nepstadium di Budapest, per uno deigrandi concerti mai tenuti in uno stadio, davanti a 80mila fan.
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Taccuino
Sabato 16 Luglio 2016
Polpette di melanzane al sugo di pomodoro
Le Ricette - Antipasti di verdura Ingredienti per 4 persone • 2 pezzi di pane azzimo • 400 g di erbe (rucola, radicchio selvatico, ortiche, bietole da taglio) • 200 g ricotta • 25 g di parmigiano • Un uovo • Olio di oliva extravergine • Sale
numeri utili Cremona
Torta di pane azzimo con rucola ed erbe
COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307
Ingredienti • per 4 persone • Basilico • 700 g di melanzane • Sale • 2 uova • 400 g di passato • Un mazzetto di pomodoro di prezzemolo • Uno spicchio aglio • 2 cucchiai di grana • Peperoncino • Pane grattugiato piccante • Olio di oliva Preparazione
• Tagliate a fette spesse le melanzane e salatele molto perché perdano la loro acqua, quindi scottatele per 5 minuti in acqua bollente. • Scolatele e lasciatele raffreddare, poi strizzatele il più possibile e riducetele in purè. • Incorporate al purè di melanzane un trito di basilico e prezzemolo lavati, il formaggio, un uovo e un tuorlo, un pizzico di sale e tanto pane grattato quanto ne occorrerà per avere un composto omogeneo e piuttosto denso. • Formate delle polpettine di melanzane cilindriche che passerete in un velo di farina e friggerete in olio molto caldo. • A parte, in una casseruola scaldate 4 cucchiai di olio con lo spicchio di aglio sbucciato e il peperoncino rosso. • Aggiungete la polpa di pomodoro, salate e cuocete per 15 minuti. • Sistemate le polpette di melanzane a cupola su un piatto da portata e colatevi sopra la salsa.
GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968
preparazione • Pulite le erbe amare miste, sciacquatele e fatele appassire in un tegame a recipiente coperto. • Lasciatele intiepidire, poi strizzatele bene e tritatele piuttosto finemente. Lavorate la ricotta con le erbe tritate, l'uovo e il parmigiano, poi salate e pepate. • Fate ammorbidire il pane azzimo nell'acqua a temperatura ambiente per 3-4 minuti. • Quando è morbido, trasferite un quadrato su un foglio grande di carta da forno leggermente oliata. • Distribuite il composto sul pane, livellatelo con una spa-
tola e coprite con il secondo quadrato di pane. • Irrorate con un filo di olio la superficie, salate e pepate e ripiegate la carta sopra la torta, fissandola con due punti di cucitrice in alto in modo da formare un pacchetto aperto su due lati che non faccia asciugare troppo il pane in cottura. • Trasferite il pacchetto su una placca e cuocete nel forno caldo a 180° per 25 minuti, aprendo la carta 5 minuti prima della fine della cottura. • Tagliate la torta a quadrati e servitela tiepida.
POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427 POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881
Involtini di peperone all’acciuga
Ingredienti per 4 persone • 2 peperoni, giallo e rosso • 4 filetti d'acciuga sott'olio • Un cucchiaio di capperi sott'aceto • Prezzemolo • 100 g di tonno sott'olio • Un cucchiaio di maionese • Olio extravergine d'oliva • Sale
VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511
Preparazione
• Lavate i peperoni e abbrustoliteli nel forno a 180° per 30-40 minuti, secondo la grandezza. • Fateli raffreddare in un sacchetto di carta, quindi spellateli, privateli del picciolo e dei semi e dividete ognuno in 4 falde. • Tritate il tonno con i filetti d'acciuga e i capperini e trasferiteli in una terrina; unite il prezzemolo tritato e legate il composto con la maionese. • Distribuite la farcia sulle falde di peperone e arrotolatele a involtino. • Sistemate i peperoni su un piatto di portata, salateli leggermente e conditeli con un filo d'olio.
PROCURA Centralino: 0372-548233 OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118
numeri utili Casalmaggiore
Via Caprera Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Luglio
COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMiNISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 Centro per l’Impiego Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500
Via Volturno Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Settembre
POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540 POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 Museo del bijou Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029
Via Vacchelli e XX Settembre Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 17 Agosto
• Via Volturno (tratto da Via Magenta a Via Garibotti) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta dell'acqua potabile e della condotta della fognatura. (Fine lavori: 30/09/2016). • Via Caprera - Cantiere per la riqualificazione dei sottoservizi. L’opera è necessaria per la sostituzione della rete elettrica di bassa tensione e inoltre si procederà al rifacimento, se necessario, degli allacci all’acqua potabile. Durante gli interventi sarà ristretta la carreggiata nel tratto di strada interessato dal cantiere e garantito l’accesso pedonale alle proprietà laterali. Le modifiche alla viabilità saranno evidenziate con apposita segnaletica. (Fine lavori: 30/07/2016). • Vie P.Vacchelli e XX Settembre (civici 1 – 60) - lavori di estensione della rete del teleriscaldamento e manutenzione della rete elettrica. (Fine lavori: 17/08/2016).
AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215
lettere@ilpiccologiornale.it
La Pieve 010 torna in A1 per restarci
hockey pista
sport
lo
Dopo la rocambolesca retrocessione arrivata la scorsa primavera, la Pieve 010 torna clamorosamente in A1, grazie alla mancata iscrizione di Matera, alla quale non è stato sufficiente fare ricorso, sostenendo di avere le carte in regola partecipa-
Responsabile Fabio Varesi
re al massimo campionato. Alla fine la Federazione ha deciso, dopo averci ragionato su per qualche giorno, per l’esclusione dei lucani e il ripescaggio dei rossoblu, che ora cercheranno di allestire una formazione in grado di salvarsi.
Quattro baby che sognano la serie A
Li abbiamo incontrati per conoscere le loro speranze in vista della prossima stagione nel gotha del basket italiano
I
I PERSONAGGI Pisacane, Boccasavia, Donzelli e Speronello sperano di assere protagonisti nella massima serie di Matteo Frittoli
Daniel Donzelli
l futuro è dei giovani, anche nello sport. I protagonisti sono quattro ragazzi cremonesi pronti a lanciarsi nella serie A di basket: stiamo parlando di Luca Pisacane e Dario Boccasavia, confermati a Cremona, di Daniel Donzelli approdato all’Enel Brindisi e di Davide Speronello, che ha centrato la storica promozione in serie A con la Leonessa Basket Brescia. Li abbiamo incontrarli per conoscerli meglio e gli abbiamo posto cinque domande. 1) Giocatore preferito in Italia (o italiano), Europa e Nba? 2) Commento sulla tua stagione? 3) Il compagno con cui hai più legato e con qualche aneddoto divertente? 4) Dove ti vedi tra 5 anni? 5) Il rapporto con l’allenatore di quest’anno e il migliore che hai avuto? LUCA PISACANE 1) Pietro Aradori, Gigi Datome e Jamal Crawford. 2) Esperienza fantastica in serie A. Ho imparato molto ascoltando i consigli di tutti e cercando di rubare il meglio da ogni giocatore. 3) Il gruppo era super, questo ha permesso di ottenere grandi risultati. Ho legato di più con i giovani italiani come Mian, Gaspardo e Cazzolato. L’aneddoto? Il Cuso (Marco Cusin) che riempie la macchina di McGee con il polistirolo. 4) Tra 5 anni sarò ancora molto giova-
Luca Pisacane Dario Boccasavia
ne per il basket giocato. Spero di essere nel migliore ambiente possibile, che mi permetta di crescere ancora. 5) Mi reputo fortunato ad essere stato sempre allenato da grandi allenatori, che mi hanno permesso di apprendere sempre qualcosa di nuovo e di continuare ad imparare di anno in anno. I migliori? Cesare Pancotto, ma anche Lepore. DARIO BOCCASAVIA 1) Rakim Sanders, Vasilis Spanoulis e Kevin Durant. 2) Stagione fantastica con emozioni incredibili, soprattutto quando ho avuto la possibilità di giocare e comunque di
Davide Speronello
stare al fianco a compagni e avversari, sia fuori che dentro al campo. 3) Tyrus Mcgee. Ho legato molto con lui perché mi ha dato molti consigli sia sul basket che sulla vita di tutti i giorni. Come aneddoto ricordo che a Brindisi, quando ero in camera con lui, abbiamo iniziato a parlare di tutto. Mi ha dato grandi motivazioni per affrontare le partite,ma anche molti consigli per crescere sia mentalmente che fisicamente. 4) Mi vedo seduto sul cubo del cambio, pronto a giocare contro i più forti. 5) Pancotto è stato un allenatore che
mi ha insegnato molto quest’anno, spiegandomi molte cose riguardanti il basket e anche dandomi consigli sul fatto di non arrendersi davanti all’errore, ma di lavorare duro con l’idea di superarlo. Penso di non averlo mai deluso. Ma il miglior coach che io abbia mai avuto è stato sicuramente Paolo Lepore. Con lui è avvenuta la svolta del mio gioco. Mi ha trasmesso la mentalità di non arrendersi mai, nonostante le difficoltà e cercare di superarle sempre. E’ stato anche l’allenatore che mi ha dato la possibilità di entrare a far parte della serie A, perché voleva che crescessi per poi provare a diventare un giocatore. Ogni volta che ho un problema o gli devo chiedere qualcosa, è sempre pronto a rispondermi chiaramente, in modo tale che io capisca chiaramente. DANIEL DONZELLI 1) Gigi Datome, Dario Saric e Carmelo Anthony. 2) Purtroppo la stagione a Casalpusterlengo non è stata positiva per diversi motivi, che preferisco non sottolineare. 3) Il compagno con cui ho più legato è Luca Bordato, che è diventato anche un mio grande compagno di pesca. 4) Il mio obbiettivo tra 5 anni sarà sicuramente essere un giocatore titolare di una grande squadra in serie A. 5) Nell’ultima stagione, con il mio allenatore, ho avuto un normalissimo rapporto, mentre il coach con il quale ho avuto un grande rapporto, senza dubbi
serie a
Alla Vanoli ora manca un playmaker di valore
Marquez Thomas
Probabilmente mai come quest’anno la Vanoli si è portata avanti nell’allestimento della squadra per la prossima stagione 2016-2017. Segnale importante questo, perché è l’effetto di buona programmazione e concretezza il che lascia ben sperare sugli sviluppi futuri. L’ultimo arrivo in ordine di tempo è stato TaShawn Marquez Thomas, ala forte di 203 centimetri per 98 kg. Nato il 27 febbraio 1993 a Las Vegas, Thomas proviene dal campionato tedesco. «Con coach Pancotto cercavamo un giocatore duttile - ha rivelato Paolo Lepore - che potesse occupare i due ruoli di 4 e 5. TaShawn ci è sembrato da subito il giocatore ideale per dare una mano a Biligha sotto le plance, vista la sua ottima capacità di andare a rimbalzo unita ad un tiro affidabile sugli scarichi. Ed ha accettato subito la sfida di un campionato difficile come quello italiano dimostrando di voler crescere come giocatore». E’ pur vero che al momento manca un playmaker che dovrebbe essere la fonte di quasi tutto lo schema tattico della squadra, ma si dice dovrebbe avere mano calda oltre che fosforo in testa.
SERIE B Procede spedita, anche se a fari un po’ spenti, la costruzione della nuova Pallacanestro Crema, in vista della terza stagione consecutiva in serie B. La dirigenza biancorossa, dopo le conferme di coach Baldiraghi e del centro Davide Bozzetto, uno dei pezzi pregiati del roster della scorsa stagione biancorossa, sta procedendo nell’opera di valutazione dei giocatori sotto contratto nello
Non sarà difficile trovarlo con calma, del resto Conti e Lepore sono oltre oceano per avere spazi di manovra a larga gittata e davanti agli occhi tante opportunità da vedere e valutare, sino a trovare quel che serve, cercando di coniugare la qualità con il prezzo. Sperando che riescano nell’intento e magari, da che ci sono procurino anche il tanto importante “sesto uomo”, lo scorso anno ottimamente trovato con McGee. Fossero questi due interpreti importanti nei rispettivi ruoli, saremmo quasi al massimo delle aspettative, qualora il reparto centri confermasse le tante attese. Ma diciamolo subito, non sarà facile sostituire degnamente un personaggio come Cusin. Ma aspettiamo a sentenziare ed affidiamoci al fiuto dello staff biancoblu, che di norma ha sempre agito con la massima capacità. Insomma, la Vanoli vuole ripetersi e poiché il passato è stato denso di soddisfazioni ci aspettiamo che la musica non cambi. Come noi, ovviamente tutti gli appassionati di casa nostra sono già in fibrillazione. Giovanni Zagni
Milano conferma Simon ed è in arrivo Raduljica basketmercato
Dopo aver perso un grande campione come Austin Daye, l’Italia saluta anche l’mvp della stagione con Avellino, James Nunnally, che avrebbe trovato un accordo con i turchi del Fenerbahçe. In settimana, in casa Olimpia Milano, è arrivato il rinnovo di Krunoslav Simon, mentre il playmaker Oliver Lafayette da pochi giorni ha trovato un accordo con l’Unicaja Malaga. Ma arriva un grande colpo nel reparto lunghi: Milano avrebbe trovato un accordo con il serbo Miroslav Raduljica, ex Panathinaikos. In casa Reyer, dopo la partenza del play Ruzzier, la società veneta punterà sull’argentino ex Vanoli, Ariel Filloy. Drake Diner, infine, torna sul parquet a Capo d’Orlando. M.F.
Crema sarà inserita in un girone molto duro
scorso campionato. I rumors danno in dirittura d’arrivo le trattative con Davide Liberati e Daniele Manuelli (confermato ieri), giocatori giovani e con notevoli margini di miglioramento. Intanto, la prima stesura dei gironi del torneo di serie B fa capire con assoluta certezza
quanto saranno ardue le difficoltà che i leoni biancorossi dovranno affrontare nella prossima stagione. Lo spostamento ad ovest delle formazioni selezionate per il girone B, infatti, toglie dal cammino di Crema formazioni non irresistibili come quelle pavesi e piemontesi, men-
è stato Michele Carrea. DAVIDE SPERONELLO David Moss, con il quale ho avuto la fortuna di giocare quest’anno a Brescia. In Europa Juan Carlos Navarro, perché ha un talento cristallino, un’intelligenza e una conoscenza del gioco eccezionali. In Nba assolutamente LeBron James, dominante sotto tutti gli aspetti del gioco. 2) Brescia era stata costruita per andare in serie A, anche se l’obiettivo non era semplice, perché in due gironi da 16 squadre ne sarebbe salita solo una. Beh, alla fine ce l’abbiamo fatta, quindi il voto è 10! 3) Il compagno con cui ho legato di più è un grande amico, Mirza Alibegovic: ricordo con lui un sacco di partite alla playstation. E poi il mio coinquilino Leonardo Totè, con lui ha visto un sacco di video stupidi mentre cantavamo canzoni nei nostri viaggi in auto. 4) Tra 5 anni in realtà non so nemmeno io dove sarò: o laureato o un vero giocatore di basket di serie A. Spero nella seconda, anche se è altamente improbabile. 5) Il mio rapporto con Andrea Diana quest’anno non è stato male, anche se ho giocato poco. Ma il coach migliore che ho avuto è stato Gigi Brotto, è lui che mi ha insegnato come entrare davvero nel mondo dei senior. Devo molto anche a Marco Mazzali, mio allenatore nelle giovanili della Vanoli.
tre aggiunge alle storiche “corazzate” Orzinuovi e Bergamo, quest’ultima rimasta nella categoria quando sembrava fatto l’accordo con Scafati per il salto in Legadue, formazioni pericolosissime come Cento e Piacenza, vicine alla promozione nello scorso campionato.
Anche sotto l’aspetto logistico le cose non miglioreranno affatto, con l’inedita trasferta isolana di Cagliari a mettere a dura prova le capacità organizzative del team cremasco, oltre a creare malumori per l’inevitabile esborso finanziario. Servirà una Pallacanestro Crema tosta e pronta a combattere, anche se sotto questo punto di vista la scorsa stagione ha dato esiti più che positivi.
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Sport
Sabato 16 Luglio 2016
CALCIOMERCATO
Antonio Candreva
Perso Pjaca, il Milan ci prova con Candreva e Cuadrado
Sono giorni decisivi per il mercato in entrata del Napoli. La squadra più attiva di questa settimana è sicuramente la società partenopea, che è riuscita a concludere due ottimi colpi, con l’obbiettivo primario di rinforzare una rosa già competitiva. Il primo colpo è il centrocampista italiano Emanuele Giaccherini, prelevato dal Sunderland, mentre Il secondo acquisto arriva dalla Juve (che però corteggia Higuain) e si tratta di Pereyra, trequartista utile anche nel ruolo di mezz’ala. L’obbiettivo primario della società partenopea rimane il belga Axel Witsel, corteggiato anche da Inter e Juve. L’ex Lazio e Manchester United, Federico Macheda potrebbe tornare in serie A con la maglia del Pescara e un altro obbiettivo per la società abruzzese è Guglielmo Stendardo, che starebbe trattando la buonuscita
con l’Atalanta per poi raggiungere i nuovi compagni agli ordini di Oddo. Dopo lo scandalo Bielsa, le pedine fondamentali della società laziale vogliono partire. Anche Keita Balde non si è presentato a Fiumicino, disertando la partenza per il ritiro della squadra di Simone Inzaghi. L’attaccante spagnolo vuole la cessione e sulle sue tracce c’è l’Inter, ma non solo. Un altro giocatore che potrebbe partire è Felipe Anderson, per il quale c’è un forte interessamento del Chelsea. Dopo Castan e Patrick Shick, attaccante classe 1996 proveniente dallo Sparta Praga, Ferrero è a caccia di un altro talento per rinforzare la Sampdoria: nel mirino c’è Leandro Paredes. In corsa per il centrocampista ex Empoli c’è anche il Milan, che dopo l’ormai certa cessione di Bacca, punta a chiudere definitivamente gli
acquisti di Musacchio e Zielinski, per poi trovare il sostituto in attacco del giocatore colombiano. Un obbiettivo per l’esterno d’attacco, ormai sfumato Pjaca, potrebbe essere Juan Cuadrado che è in uscita dal Chelsea o Antonio Candreva, ormai in rotta con la Lazio. La Roma ha praticamente chiuso per Juan Jesus, per una cifra intorno ai 9 milioni. Per Nacho si attende nei prossimi giorni di capire la posizione del Real Madrid: la Roma punta al prestito gratuito. Il terzino spagnolo andrà a sostituire Lucas Digne che da mercoledì è ufficialmente un giocatore del Barcellona. per la crifra di 16.5 milioni più 4 di bonus. Infine, ieri il Sassuolo ha conosciuto l’avversario nei preliminari di Europa League: il Lucerna (andata il 28 luglio in Svizzera). Matteo Frittoli
La Cremo ora sogna Pablo Gonzalez
E’ partita tra l’ottimismo generale la nuova stagione grigiorossa, che promette bene dopo le ultime manovre di mercato
CALCIO LEGA PRO L’attaccante del Novara protrebbe essere il colpo a sorpresa per sostituire Brighenti
L
di Matteo Volpi
a partenza è di quelle serie e promettenti. E’ iniziata ufficialmente mercoledì scorsa la nuova era con Rampulla presidente e una organizzazione con dovizia di particolari che promette assai bene. Nomi importanti, dal mister ai componenti stessi della rosa, che hanno iniziato a sudare nella calura padana per cementare ulteriormente le ottime fondamenta gettate dalla società nei primi scorci di calciomercato. L’obiettivo di fornire a Tesser un’ossatura di squadra già pronta e competitiva su cui lavorare sin dai primi giorni di ritiro, è stato senz’altro raggiunto. Gli arrivi di Belinghieri, Salviato, Gemiti, Lucchini, Scappini, Procopio e Porcari, a cui si vanno ad aggiungere conferme importanti come quelle di Briganti, Ravaglia e Pesce, sono ingredienti importanti per fare grandi piatti, trovando l’amalgama giusta (come direbbero i tanti chef che costellano i programmi televisivi dell’ultimo decennio). Già perché, pur partendo con il vantaggio di avere gran parte della rosa già disponibile, il nuovo tecnico dovrà cercare di impostare la giusta coesione in un gruppo che anche stavolta è stato totalmente rivoluzionato; peraltro con tanti giocatori solidi e di esperienza che dovranno remare tutti nella stessa direzio-
ne. Ma tutto sembra essere stato programmato con cura e questo non è da poco. Persino il pullman personalizzato spicca come importante immagine con la quale la nuova Cremonese intende esporre fin da subito la propria candidatura ad un ruolo da protagonista, senza se e senza ma. La strada certamente è ancora lunga. Qualcuno se ne è andato (Russo al Padova, Ciccone al Messina, Pacilli al Lecce), qualcun altro è in forte bilico, specie se risponde al nome di Andrea Brighenti. L’ex capitano si è formalmente unito al gruppo, ma ha evitato di rilasciare dichiarazioni in quanto attende sempre una chiamata dalla serie B. Nelle ultime ore, oltre a Brescia, Perugia e Pro Vercelli, si è fatta forte la candidatura (a parole…) della Virtus Entella. Staremo a vedere se poi arriveranno anche offerte concrete. E se, per sostituirlo, mister Tesser convincesse Pablo Gonzalez a venire in grigiorosso? C’è anche un ospite illustre: lo sfortunatissimo Andrea Galloppa, ex centrocampista del Parma che debuttò anche in Nazionale, che sta cercando di recuperare dopo il quarto grave infortunio al ginocchio che lo ha colpito lo scorso febbraio. Sono ufficiali, infine, gli arrivo del giovane centrocampista Gabriele Luperini (in prestito dalla Juventus), dell’esperto attaccante Giampietro Perrulli e del giovane trequartista Michele Cavion.
L’attaccante Pabli Gonzalez
Pergolettese, preso Ghisini serie d
Nuovo arrivo alla Pergolettese. Si tratta del difensore centrale Stefano Ghidini (nella foto a destra), nato a Brescia nel 1987, che vanta una lunga carriera in serie C a Lumezzane e in serie D con Palazzolo, Borgosesia, Mezzacorona, Sanbonifacese, Seriate, Bellinzago e Rieti per un totale di 259 presenze e 17 reti al suo attivo. Considerato tra i migliori centrali della categoria, la dirigenza gialloblùsi è detta soddisfatta di essere riuscita ad assicurarsi le sue prestazioni e di metterlo a disposizione di Curti.
Giulia Verona, un Europeo da incorniciare Desalu a Rio per dimenticare Amsterdam nuoto
E’ stato un Europeo trionfale per Giulia Verona, alla sua terza partecipazione continentale e quest’edizione è stata sicuramente quella di maggior successo. Infatti, ha conquistato due medaglie d’oro prima nei 200 rana, in 2’26”53 e facendo registrare il miglior tempo assoluto dell’anno in Italia, poi una volta che ha avuto accesso alla finale dei 100 rana con il miglior tempo e primato personale (1’08’51), ha conquistato un’altra medaglia d’oro, migliorando ancora il suo
L’orobico Claudio Pirrotta non ha avuto rivali a Crema
Nonostante il periodo e la concomitanza con altre manifestazioni ha riscosso successo e una buona affluenza di pubblico il 41° trofeo “Unità”, gara festiva (insolita per il calendario cremasco) organizzata dalla bocciofila Arci Crema Nuova. Come spesso accade sulle nostre corsie sono le formazioni “straniere” che dettano legge ed i bocciofili di casa nostra che restano a guardare. Sul gradino più alto del podio è salito l’orobico Claudio Pirrotta. Il portacolori della “Casabella 3000”, dopo aver vinto la sua batteria a Vaiano Cremasco, nella fase finale eliminava nei quarti di finale Gianfranco Vassalli (12-10) ed in semifinale il beniamino di casa Pietro Erata per 12-7. Tra le categorie inferiori si metteva in evidenza Antonio Fusetti che s’imponeva su Elio Rozza per 12-5 e Mauro Bugini per 12-7. Niente da fare in finale per il pur bravo portacolori del “Bar Bocciodromo”, troppa è la differenza tecnica tra i due giocatori: punteggio finale 12-5 per Pirrotta. Ha diretto la gara Massimo Testa, arbitri di finale Eros Cazzaniga e Roberto Cerioli. CAMPIONATI EUROPEI La Federazione ha organizzato uno stage di preparazione all’Europeo senior e individuale under 23 che si svolgerà a Crema dal 26 settembre al 2 ottobre. Sarà diretto da Dante D’Alessandro e si terrà nella città cremasca dal 31 agosto al 3 settembre presso il bocciodromo comunale di via Indipendenza. Con il tecnico Rodolfo Bosi sono stati convocati i Seniores Alfonso Nanni, Gianluca Formicone, Giuseppe D’Alterio, Giuliano Di Nicola, Mirko Savoretti, Luca Viscusi, gli under 23 Marco Di Nicola e il nostro Mattia Visconti. M.M.
ATLETICA LEGGERA
personale (1’08”32). Giulia è stata l’unica atleta italiana con due ori individuali a questi Europei, ai quali si deve aggiungere l’arento nella 4x100 misti alle spalle della Russia. «Dopo un anno non proprio brillante - ha rivelato il suo allenatore Roberto Verona - per motivi più mentali che fisici, Giulia ha ritrovato il giusto approccio alla gara e ha dimostrato il suo valore, tornando in vetta alle classifiche assolute italiane. E questi Europei lo hanno dimostrato».
Europeo da dimenticare per Eseosa Fausto Desalu. Arrivato ad Amsterdam sullo slancio del titolo italiano conquistato nei 200, con tanto di pass olimpico (grazie al 20”31 corso a Rieti), il casalasco ha steccato la semifinale corsa con un modesto 20”94 e in pratica non è più sceso in pista. Avrebbe dovuto far parte della staffetta 4x100 che si giocava la qualificazione olimpica,
ma lo staff tecnico ha preferito schierare Ferraro, Cattaneo, Manenti e Tortu, ma le cose sono andate malissimo. Bastava poco per andare a Rio, ma i quattro azzurri sono arrivato quinti in finale in 38”69 e per 18 centesimi restano a casa. Desalu in Brasile correrà solo i 200, una della gare più attese per il duello Bolt-Gatlin e dovrà arrivarci in modo diverso rispetto agli Europei.
Notturna nel segno di Luraghi e Viscusi BOCCE
di Massimo Malfatto
Parla lombardo la quarta edizione della “Notturna di Cremona” che ha raccolto l’eredità della Fanino, gara Nazionale organizzata dalla canottieri Bissolati. Sul gradino più alto del podio, nella notte più lunga delle bocce italiane, sono saliti Paolo Luraghi e Luca Viscusi. Terzi lo scorso anno battuti da Cappellacci e Patregnani hanno tirato fuori tutta la loro classe inventandosi una notte perfetta. Dopo aver vinto il girone eliminatorio sulle corsie dello Stradivari, la coppia della “Caccialanza” compiva il capolavoro eliminando Formicone-Savoretti (una finale anticipata!) per 12-5, Alessi-Russo (12-6) mentre in semifinale si sbarazzava degli orobici Galbusera-Brambilla per 12-1. Dall’altra parte alta del tabellone si mettevano in evidenza Pasquale D’Alterio e Pietro Zovadelli, un’altra serata da splendida stella quella del soresinese. I due portacolori della “Monastier” s’imponevano negli ottavi su Visconti-Visconti (12-3), estromettevano i piacentini Manghi-Selogna (12-10) ed infliggevano un “cappotto” fuori stagione a Rizzardi-Leonini. Dopo un inizio equilibrato Luraghi e Viscusi prendevano il largo nel match
I vincitori premiati dopo la gara
di finale, approfittaando anche di un cedimento degli avversari e si aggiudicavano l’ambito trofeo: 12-5 il punteggio finale in un’ora di gioco dopo dodici tornate. Per Luraghi è il secondo successo nella Notturna cremonese dopo quello ottenuto nel 1998 con il fratello Marco. Discreta la prestazione delle formazioni cremonesi: erano iscritte in 13, alcune hanno perso la terza partita come Campanini-Domaneschi (estromessi da Alessi e Russo)
e Bassotti-Galelli. La coppia del “Flora” Caccialanza e Sonzogni ha anche vinto il girone per essere poi stata eliminata nel “recupero” da D’Alterio e Zovadelli. Tra i cremaschi ancora una bella e convincente prestazione di Roberto e Mattia Visconti. Dopo aver vinto la loro batteria al bocciodromo di Crema eliminando le formazioni di Bologna (12-8), di Lecco (12-10) e Nanni-Di Nicola (12-9), i vaianesi venivano eliminati da D’Al-
terio e Zovadelli. Iscritti 184 coppie (diciassette i forfait) in rappresentanza di nove comitati regionali, 42 provinciali e 103 società. Ha diretto la gara la torinese Nadia Gabrielli coadiuvata da Ennio Clementi e dagli arbitri Barbisotti, Bongiorni, Bonetti, Capelli, Ceriati, Mosconi, Panighetti e Tosi. Alle premiazioni presente la pluricampionessa bissolatina Germana Cantarini ed il consigliere federale Bruno Casarini.
Sport giovanissimi
Sabato 16 Luglio 2016
Il casalasco Visioli sfreccia a Costa Sant’Abramo
Davvero spettacolare il 3° Memorial Lupi a Costa Sant’ Abramo, riservato ai Giovanissino e patrocinato dal Pedale Cremonese, presieduto da Mario Vicini. Nel torneo a punti ha vinto la ciclistica Romanese, mentre il trofeo riservato al team più rappresentativo è andato ai bergamasco di Almeno S. Bartolomeo. Tutti sono degni di menzione e sicuramente li ritroveremo vincitori nelle prossime domeniche, ma una nota di merito va a Matteo Visioli (Gioca in Bici Oglio Po Casalmaggiore), virgulto del Comi-
I vincitori
tato provinciale di Cremona che, senza affanno, ha fatto centro. ORDINI D’ARRIVO G1: 1) Alessio Consolazio (Sangiulianese), 2) Luca Quartarano (Gessate), 3) Thomas Cattaneo (Caluschese). G2: 1) Mattia Arnoldi (Romanese), 2) Luca Fusar Imperatore (Caravaggio); 3) Christian Gamba (Romanese). G3: 1) Cristian Cornali (Almeno S. Bartolomeo), 2) Davide Previstali (Uc Pessano), 3) Gabriele Rovati (Uc Pessano). G4: 1) Thomas Gamba (Romanese), 2) Matteo Rando (Sangiulianese); 3)
Gabriele Durelli (Romanese). G5: 1) Matteo Visioli (Gioca in Bici Oglio Po Casalmaggiore), 2) Karol Mattia Ganini (Uc Cremasca), 3) Davide Giovanzana (Gi-Effe Fulgor). G6: 1) Christian Bramati (Team Bramati); 2) Simone Barbieri (Imbalplast Soncino), 3) Stefano Zipoli (Imbalplast Soncino). GP COMUNE DI VIADANA Festa del ciclismo giovanile a Viadana (Mantova), domani con i Giovanissimi. Il Gp è patrocinato dalla società ciclistica Gioco in Bici Oglio Po di Casalmaggiore.
Stefano Baffi saluta la stagione
CICLISMO Caduto durante gli Europei in pista, si è rotto la clavicola e deve dire addio ai Mondiali
D
di Fortunato Chiodo
alle stelle al ricovero in ospedale. Mazzata tremenda per Stefano Baffi, che ha guidato la giovane Italia ai Campionati Europei su pista di Montechiari, riservati a Juniores e Under 23. Durante lo scratch, mentre in volata stava rimontando il belga Hesters (che ha vinto la corsa), Baffi è caduto e trasportato all’ospedale di Montichiari, gli è stata riscontrata la frattura della clavicola. In pratica, stagione finita e niente Mondiali. Peccato, perché lo lo Junior Stefano Baffi è un giovane in grande ascesa, che studia e impara diligentemente. Non gli sfugge nulla e assorbe tutto come una spugna. Ma è soprattutto veloce in bicicletta, per questo nonostante sia una matricola, il ct Marco Villa lo ha convocato per la rassegna continentale e poi per la spedizione azzurra ad Aigle (Svizzera) per i Mondiali su pista, in programma la prossima settimana, che purtroppo dovrà disertare. Ma vista la sua tenacia, tornerà più forte di prima. Filippo Ganna, 19 anni, verbanese di Vignone, campione del mondo dell’inseguimento individuale, vincitore della Parigi-Roubaix e del tricolore a crono Under 23, ha conquista anche il titolo di campione europeo Under 23 sui 4 km in 4’14”165,
Stefano Baffi prima della cosa con il ct Villa
togliendo 2” al suo primato italiano, quarto al mondo di sempre. Per lui è il primo oro continentale, dopo aver battuto in finale il portoghese Ivo Oliveira. Non c’è stato il tempo di festeggiare Ganna, che è arrivato un altro oro grazie alle azzurrine del ct Eugenio Salvoldi, che porta la firma della cunese Elisa Balsamo, della bergamasca Chiara Consonni, della trentina Letizia Paternoster e della veronese Martina Stefani, che nell’inseguimento a squadre hanno frantumato il record del mondo Juniores sui 4 km. Era della Nuova
Baffi durante lo sprint
Zelanda (4’31” 966), l’hanno portato a 4’31”022 in qualificazione e poi a 4’29”234, media/h 53, 485 nella vittoriosa finale contro l’Olanda. La Paternoster ha poi vinto anche lo scratch, subito dopo l’argento centrato nella velocità a squadre Juniores dalla bergamasca figlia d’arte Martina Fidanza e dalla vercellese Gloria Manzoni. Quarto, infine, il quartetto degli Juniores, sconfitto nella finale per il bronzo dalla Russia (4’15”198). COVI VOLA NELLA TREVIGLIOBRACCA Alessandro Covi, grimpeur
azzurro, sulle salite sa domare come pochi altri scalatori e vince la 40ª TreviglioBracca, centrando la settima vittoria stagionale e incrementando il suo vantaggio nella challange del Trofeo dello Scalatore Trofeo Salmilano per juniores, di cui è leader. Il varesino del Team F.lli Giorgi, ha preceduto di 7” Aldo Caiati e Francesco Cornolti di 57”, entrambi del team orobico Lvf. Quarto Tommaso Bramati (Biassono), figlio d’arte. DAINESE VINCE LO SPRINT A SAREZZO TRA GLI JUNIOR Volata vincente di Alberto Dainese, della società ciclistica Padovani, nel “Memorial Fiorentino” di Sarezzo (Bs) per Juniores, davanti ai bresciani Michele Gazzoli (Aspiratori Otelli) e Filippo Pastorelli (Feralpi Monteclarense). TOUR DE FRANCE Dopo l’incredibile tappa con caduta e tratto a piedi sul Ventoux, che comunque non gli ha impedito di restare in giallo per decisione della giuria, ieri Chris Froome ha dato un saggio della sua classe nella cronometro di 37,5 km, vinta dall’olandese Domoulin. Il britannico è ora saldamente al comando della classifica con 1’47 sull’olandese e 2’45 sul britannico Yates ed è difficile che perda questo Tour. Aru è scivolato a 5’16” dalla vetta. Intanto, pare Jacopo Guarnieri sia in procinto di passare al team di Demare.
Il Comitato provinciale coglie il 5º posto nel Trofeo Lombardia Una delle corse in programma
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Duello entusiasmante nel Trofeo Lombardia & Trofeo Rosa di Ghedi, meeting regionale giovanile. Molto attivo il settore giovanile del Comitato provinciale di Cremona della Fci, guidato dal responsabile Alessandro Rossi, in sinergia con le società: «Disciplina sorta nell’ormai lontano 1972 a titolo sperimentale, la categoria si può definire un vero e proprio fiore all’ occhiello della Fci, capace di promuovere il ciclismo, ma essere anche vivaio, visto che parecchi corridori professionisti hanno iniziato proprio da lì. Parlare del ciclismo giovanile significa quindi esplorare un mondo che ha enormi potenzialità, ma che nello stesso tempo richiede una tutela specifica proprio per la sua
Le Terme di Comano (Trento) hanno indossato l’elegante veste tricolore ospitando le gare dei Campionati italiani, Esordienti e Allievi, femminili e maschili su strada, con più di 800 atleti provenienti da tutti i ventuno comitati d’Italia. C’era anche un po’ di Lombardia, nel cuore della festa trentina (21 allievi e 36 esordienti). Il primo titolo è andato alla piemontese Francesca Barale, esordiente del primo anno del Pedale Ossolano, che ha seminato con uno scatto secco le coetanee
realtà estremamente articolata e variegata. Proprio per questo non è superfluo ritornare ad illustrare le specificità e il suo “campo d’azione” che ha fatto salire il Comitato al 5º posto della classifica, mai successo in passato, alle spalle di Bergamo, Brescia e Milano nell’ordine». Risultati Trofeo Rosa G1: 2) Viola Invernizzi (Team SerioPianengo). G5: 3) Federica Venturelli (Madignanese). G5: 9) Angelica Curlo (Imbalplast) G6: 6) Elisa Roccato (Madignanese). Trofeo Lombardia G1: 8) Umberto Vaselli (CC Cremonese-Arvedi). G3: 5) Ganini Stefano (Uc Cremasca). G6: 6) Manuel Mosconi (Imbalplast), 10) Nicholas Botti (Madignanese).
Poca Lombardia agli Italiani Esordienti e Allievi
sulla salita del Ponte dei Servi e non ha lasciato diritto di replica. Argento alla friulana Victoria Micheletto e bronzo alla toscana Sabrina Ventisette. Il Piemonte ha concesso il bis anche nella corsa nella classe 2002, portando sul gradino più alto del podio la torinese Eleonora Camilla Gasparrini (S. Orinese), che ha preceduto sulla linea d’arrivo la trentina Lara
Crestanello (Thiene) e Noemi Lucrezia Eremita (Team Di Federico). Assolo di Vittoria Guazzino (Sport Inpa), che ha trionfato tra le allieve. La ragazza di Poggio a Caiano ha conquistato il titolo con una fuga solitaria di 7 chilometri e portato a dodici le affermazioni stagionali. Tra gli esordienti maschili classe 2003, oro per il friulano Bryan Olivo (Bannea), che ha pre-
ceduto di 2” il trentino Andrea Salvai (Vc Borgo), bronzo per il laziale Riccardo Ricci (Uc. Petrignano). Francesco Calì, modenese della Sozzigalli, ha conquistato il titolo esordienti di secondo anno, a conclusione di uno sprint dominato nei confronti dei suoi diretti avversari: l’emiliano ha preceduto il toscano Tommaso Dati (Pedale Senese) e il lombardo Lorenzo
Jalel Duranti, primo hurrà della stagione
Il successo di Duranti (www.bicitv.it)
Jalel Duranti, 22enne di Genivolta e portacolori della Viris Maserati Sisal Chiaravalli di Vigevano, terzo al “Rancilio’ di Parabiago”, ha vinto la classica “Medaglia d’oro Nino Ronco”, per Elite e Under 23 che si è svolta a Ornago (Monza e Brianza). Duranti, al primo hurrà stagionale, ha superato il compagno di fuga Michele Baretto (Fiorenzo Magni Flandes Boltiere) e Cesary Grodzicki (Team Soligo Amarù Sirio Palazzago). Ha coperto i 139 km in 3h03’,media/h 45,634. 6 GIORNI DELLE ROSE Da lunedì 18 a sabato 23 luglio, il velodromo Attilio Pavesi di Fiorenzuola d’Arda, ospiterà la 19ª Sei Giorni Internazionale delle Rose, che sarà banco di prova per le Olimpiadi di Rio 2016. Favoriti d’obbligo sono Morgan Kneisky e Benjamin Thomas (argento nel Madison, quattro mesi fa i Mondiali nel velodromo di Londra). In gara anche Elia Viviani (in coppia con Michele Scartezzini), che continua la preparazione per Rio, dove gareggerà nell’Omnium. A Fiorenzuola sarà presente anche il giovane azzurro Filippo Ganna, che con la maglia di campione del mondo, gareggerà nel meeting internazionale classe a 1 Uci. Gobbo (Velo Club Sovico). Il veronese Mattia Petrucci (Cage Capes) è il nuovo campione d’ Italia allievi su strada. Petrucci è stato protagonista di una lunga fuga. Sfortunato Antonio Tiberi bloccato da una foratura quando si trovava al comando della corsa insieme a Petrucci. LUTTO E’ mancato all’affetto dei suoi cari Fausto Guadrini, 76 anni di Casalmorano, da tempo malato. E’ stato un leader del mondo del ciclismo agonistico a livello dilettantistico.
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Sport
Sabato 16 Luglio 2016
Gentili, è sfumato il sogno olimpico Bronzo europeo Junior per Caldonazzo a Trakai. Buon bottino di medaglie delle canottieri provinciali a Sabaudia
CANOTTAGGIO Malgrado il rendimento ai Mondiali del 2015, non è stato nemmeno convocato come riserva
L
a notizia era nell’aria, ma ora è arrivata l’ufficialità: Giacomo Gentili (Bissolati) non andrà a Rio, neppure da riserva. Un vero peccato, perché Gentili aveva meritato la convocazione, dopo aver qualificato il doppio insieme a Battisti nei Mondiali Senior del 2015. Ecco le scelte dello staff tecnico azzurro. Due senza Senior: Giovanni Abagnale, Vincenzo Maria Capelli. Doppio senior: Romano Battisti, Francesco Fossi. Quattro senza Senior: Matteo Lodo, Domenico Montrone, Giuseppe Vicino, Marco Di Costanzo. Doppio Pesi Leggeri: Marcello Miani, Andrea Micheletti. Quattro senza Pesi Leggeri: Martino Goretti, Livio La Padula, Pietro Willy Ruta), Stefano Oppo. Due senza Senior femminile: Alessandra Patelli, Sara Bertolasi. Riserva Senior: Matteo Castaldo. Riserva Pesi Leggeri: Giorgio Tuccinardi. Le soddisfazioni per gli atleti provinciali sono arrivate lo scorso week end, quando erano in programma gli Europei Junior a Trakai in Lituania e il Festival dei giovani a Sabaudia. Partiamo dalla rassegna continentale, che ha visto un’ottima squadra azzurra raggiungere tutte le finali e conquistare sei medaglie (tre ori). Sul podio è salito anche Marcello Caldonazzo (Baldesio), nel doppio insieme a Andrea Panizza (Elpis). Un risultato di valore, visto che
Giulia Sforza è giunta quinta in Estonia TRIATHLON
Giulia Sforza
Giacomo Gentili (a sinistra) lo scorso anno ai Mondiali (foto Mimmo Perna)
l’equipaggio azzurro ha partecipato alla volata finale con Germania e Ungheria. Quinto posto, invece, per il doppio femminile tutto provinciale, formato da Alice Rossi (Flora) e Alessandra Montesano (Eridanea). Un piazzamento comunque
Marcello Caldonazzo (a destra) e Andrea Panizza in gara a Trakai (foto M. Ustolin)
significativo per le due azzurre. Un buon bottino di medaglie è arrivato dal Festival dei giovani. Su tutti l’Eridanea con 5 ori e due bronzi, mentre il Flora ha conquistato 3 ori, 5 argenti e 1 bronzo. Sette medaglie per la Baldesio (2 ori, 5
argenti e un bronzo), mentre la Bissolati è tornata a casa con 1 oro, 3 argenti e 3 bronzi. A questi podi, vanno poi aggiunti tre successi nelle regate riservate alle regioni, con la maglia della Lombardia, tutti nel quattro di coppia Cadetti.
La Pomì cerca il bis nel week end sulla sabbia di Riccione
VOLLEY SERIE A1
La gioia delle ragazze della Pomì
Miglior partenza sulla sabbia non poteva esserci per la Pomì, che lo scorso week end si è aggiudicata a Cervia la prima tappa del “Lega Volley Summer Tour 2016”. Il palio c’era la Coppa Italia di sand volley e la Pomì è succeduta a se stessa, dopo la vittorie del 2015. Le rosa casalesi sono scese in campo con l’allenatrice-giocatrice Giulia Momoli e con Valeria Caracuta, Giada Cecchetto, Ariana Pirv, Svetlana Stoyanova e Valentina Tirozzi. Nella giornata di sabato la Pomì ha sconfitto 2-1 Bergamo e 2-0 Scandicci, poi domenica la gara più dura, la semifinale vinta di misura (2-1, con 16-14 al terzo set) contro Pesaro. Quindi la finale che ha opposto Casalmaggiore ancora a Bergamo, sconfitta stavolta nettamente (2-0). Dopo il torneo, il gruppo rosa ha raggiunto Marina di Massa, dove ha svolto la preparazione in vista della seconda tappa,
che si svolge a Riccione tra oggi e domani. Al gruppo si è aggiunta Anastasia Guerra. La Pomì ha poi affrontato giovedì sera in amichevole a Quarrata (Pistoia) la Savino Del Bene Scandicci, già ospute a Casalmaggiore lo scorso 7 luglio. Sempre a Marina di Massa, presso il Villaggio di Torre Fiat, si tiene il primo dei tre camp estivi per giovanissime promossi dalla Vbc Casalmaggiore. Il camp si conclude oggi, sotto la guida di Matteo Moschetti coadiuvato da Mara Lodi Rizzini, e vi partecipano ben 80 iscritte, il massimo programmato. Intanto, la regista della Pomì Carli Lloyd è stata convocata dal tecnico Kiraly nella nazionale Usa, con cui parteciperà alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Una partecipazione tutt’altro che scontata. Vanni Raineri
Un altro fine settimana nuovamente ricco di piazzamenti per gli atleti Stradivari. In Coppa del mondo in Ungheria, Verena Steinhauser ha concluso la sua esperienza mondiale in azzurro al 17° posto. In Coppa Europa a Tartu, in Estonia, Giulia Sforza si è invece piazzata al quinto posto. Sul terzo gradino del podio è salito Jacopo Butturini nel Ledroman, gara trentina su distanza Sprint. Terzo posto di categoria e 19º assoluto per Andrea Zanenga agli Italiani di Cross Triathlon che si sono svolti a Farra d’Alpago. A Lecco appuntamento Sprint: 18º Thomas Previtali in 59’36. Sempre a Lecco, impegno anche per i ragazzi del settore giovanile: nella categoria Youth A, 4° posto di Sara Dragoni davanti alla compagna Letizia Deriu; nei Ragazzi 10º, Federico Disca, 14º Nicholas Pasqualato, 31º Jurgen Arapaj e 13ª Francesca Merli. Nei Cuccioli, 19º Riccardo Disca e 22º Gregor Arapaj.
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