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Settimanale
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Anno III • n. 34 • SABATO 17 settembre 2016
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
a pagina 6
dopo i casi nazionali
Bullismo, i segnali di allarme
a pagina 5
contanti? no, carta e cellulare
a pagine 23
La Vanoli misura lo stato di forma oggi a Desio
Troppe feste concomitanti Ora basta di Vanni
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Immigrazione, detonatore per un’Europa che non sentiamo
E’
iniziato ieri a Bratislava in Slovacchia il vertice della Comunità Europea a 27 Paesi, il primo senza la Gran Bretagna. Non molti lo sanno, dato lo spazio minuscolo riservato alla notizia dalla stampa nazionale. Il Corriere di ieri, per dire, non ha scritto nemmeno una riga sull’evento. E' anche il primo senza Carlo Azeglio Ciampi, che tanto ha fatto per l’ingresso dell’Italia nell’area euro. Il tema dell’immigrazione sta agendo da detonatore per far saltare il banco, ma tanti ingredienti stanno contribuendo ad affossare il sogno di De Gasperi, Adenauer e compagnia. Ai confini tra Turchia e Bulgaria si stanno ammassando migranti, gli unici che conservano il sogno dell’Europa. La Bulgaria cerca il modo di proteggere i propri confini, e i vecchi Paesi alleati dell’Est (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) ne
calcio
a pagina 12
a pagina 24
Cremo 2ª, ma è troppo presto per esultare
appoggiano le istanze chiedendo all’Ue una revisione dei trattati per rafforzare le sovranità nazionali. La paura dell’immigrazione selvaggia ha dato un forte contributo, probabilmente decisivo, alla fuoriuscita dei britannici, e sta creando disastri nei rapporti tra gli stati. La Merkel chiede che sia l’Ue a proteggere le frontiere condivise, facendo appello a una responsabilità comune di cui non c’è traccia nelle dichiarazioni dei leaders. In tema di immigrazione avanziamo in modo scomposto, ognuno per la sua strada e seguendo i propri interessi, è evidente. All’estero non si fidano dei controlli fatti in Italia, gli inglesi alzano muri per evitare l’invasione dalla Francia, i politici che ci governano ci dicono che non è in atto nessuna invasione e che anzi l’immigrazione ha un ruolo sociale positivo, gli stessi che poi chiedono aiuto all’Europa per fronteggia-
ciclismo
a pagina 25
Dopo l’infortunio Stefano Baffi è subito vincente
Dopo l’endorsement dell’ambasciatore Usa a favore del sì al referendum, il M5S ha ottenuto, in nome della par condicio, una dichiarazione dell’ambasciatore del Venezuela che ha affermato: «Meglio votare no, contro il rischio di dittature. Guardate cosa è successo a noi con Pinochet». di Vanni Raineri
re l’emergenza. Perché ognuno viaggia su un proprio binario e non c’è una vera politica comune a regolare il fenomeno migratorio? Perché in fondo non siamo europei, e non lo sono nemmeno i nostri governanti, che usano l’Europa come alibi per coprire le proprie carenze. Non siamo europei nemmeno noi cittadini che giustamente vantiamo la qualità della nostra produzione nazionale ma non ci sogniamo di farlo per i prodotti europei nel mondo. Ci sono tante cose che ci fanno capire quanto ci sentiamo italiani ma quanto poco ci sentiamo europei. Prendiamo le discusse vignette di Charlie Hebdo sul terremoto del Centro Italia: tutti a prendersela coi francesi. Diciamoci la verità: se un giornale, che so, pugliese, avesse pubblicato quelle vignette, gli insulti oggi li rivolgeremmo a quei giornalisti o a tutti i pugliesi?
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basket
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Lo sconcerto dopo l’8 settembre casalmaggiore
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referendum emanuele rossi: taglio senato e italicum sono deleteri insieme
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storia
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gozzi: slot machine, giusto stop nei bar
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pensioni anticipate, a che costo?
Il Governo promette con l’Ape di consentire alle fasce più deboli di smettere fino a 3 anni e 7 mesi prima senza tagli
volley
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Domani la Pomì si presenta sul Listone
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cronaca Incontro pubblico
Il no di Toninelli e il sì di Pizzetti
“Come potrebbe cambiare la nostra Costituzione? Confronto tra le ragioni del si e quelle del no”. E’ il titolo dell’incontro che si terrà domani, domenica 18 settembre alle 17 presso il Teatro Monteverdi di via
Dante. A rappresentare le due posizioni saranno il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti e il Deputato del M5S Danilo Toninelli, modererà il dibattito il giornalista di Cremona 1 Simone Bacchetta.
Bosco dei nuovi nati o giunta motosega?
In via Bredina nuove piantumazioni, ma l’opposizione attacca con le parole del consigliere Ncd Fasani: abbattuti alberi sani
N
di Federico Centenari
eanche fosse una sorta di “preghiera”, qualcosa come “dacci la nostra polemica settimanale”, ecco servita la nuova partitella di ping pong tra maggioranza e opposizione. Meglio, tra l’assessore Alessia Manfredini e il consigliere Ncd Federico Fasani. I quali, dopo il rinfocolarsi degli scontri sul sottopasso di via Brescia, questa settimana si danno battaglia sul “Bosco dei nuovi nati” in via Bredina. Premessa necessaria: in quest’area (non distante da via Bergamo) l’amministrazione conta di “rimpolpare” il bosco con almeno 500 alberi, uno per ogni bimbo nato o adottato nel 2016 a Cremona, così come previsto dalla normativa per i Comuni con più di 15 mila abitanti. «Le varie fasi del progetto – ha fatto sapere il Comune nei giorni scorsi con una nota stampa – saranno seguite in stretto contatto con il Comitato di Quartiere e l’assessore alla Vivibilità Sociale Rosita Viola. Sono previsti inoltre momenti informativi con i residenti, molto interessati a questo intervento che va a riqualificare un’area verde sino ad ora non utilizzata». Ottimo, no? No. E no, perché tempo pochi giorni dall’avvio dei lavori, ed ecco che si apre il fronte polemico, con Fasani lancia in resta. Il primo affondo il consigliere lo affida a Facebook, sul quale posta la stoccata: «Ecco a voi gli
La replica dell’assessore Alessia Manfredini: «Polemica pretestuosa, la relazione parla chiaro» ipocriti dell’ambiente. Il bosco dei nuovi nati in via Bredina parte con lo sterminio di decine di piante sanissime alte 40 metri. Uno scavatore sta impietosamente macinando centinaia di metri cubi di massa vegetale, un disastro. Chissà se ci sono tutti i permessi a posto… devo informarmi». Come come? Anziché piantumare si fa tabula rasa? Possibile? A stretto giro arrivano le prime risposte dell’assessore Manfredini, che parla di un albero pericolosamente inclinato, un albero malato e dunque da abbattere. Fasani non aspettava altro per tornare alla carica: «Una difesa ridicola – commenta –. La relazione sullo stato di salute delle piante è stata fatta dallo stesso Consorzio (il Consorzio Forestale Padano; ndr) che ha l’incarico di abbattere quelle malate». Non solo: secondo Fasani il «taglio non è passato in Commissione Paesaggio per un parere«. Insomma, a sentire l’esponente del Nuovo Centrodestra l’operazione fa acqua da tutte le parti: «Vogliono fare un bosco e cominciano abbattendo le piante già presenti, un’assurdità. E poi, permettetemi una domanda: ma gli ambientalisti, adesso che servono, dove sono? Perché nessuna associazione ha speso una parola su questo fatto?». Ma se l’affondo è stato tempestivo, non si è fatta attendere nemmeno la replica dell’assessore Manfredini, per l’ennesima volta impegnata a rintuzzare gli attacchi dell’opposizione. Anzitut-
to, quella avviata da Fasani è una «polemica pretestuosa», ha detto l’assessore, rivolta ad una giunta che ha avviato un «piano di ripiantumazione mai visto in città». Complessivamente, prosegue l’assessore in una nota trasmessa alla stampa giusto venerdì: «In soli due anni mai, sino ad ora, un’Amministrazione aveva ripiantumato così tanti alberi in città. La scorsa primavera sono state rimosse 242 ceppaie e messe a dimora 229 essenze, alcune vie e banchine stradali hanno cambiato volto, penso, ad esempio a via Serio, via Cadore, via Fabio Filzi e a tutto il quartiere Castello, dove da tempo i residenti attendevano una riqualificazione. Entro la fine dell’anno con il primo lotto del
“Bosco dei nati” ci saranno altre 500 piante, altro verrà fatto nei prossimi anni«. Vero, ma nello specifico del bosco dei nuovi nati? Qui, spiega Manfredini, «si è partiti un anno fa realizzando il logo insieme agli studenti dello IAL, con la posa simbolica di un albero il primo giorno di primavera. Abbiamo così dato il via ad un percorso che è stato seguito con competenza e precisione. Prima dell’intervento, non solo sono stati acquisiti tutti i pareri tecnici, ma c’è stata condivisione con il direttivo del locale Comitato di Quartiere». «In merito agli abbattimenti selettivi – aggiunge l’esponente di giunta –, confermo che la relazione elaborata da agronomi esperti
prende in esame ovviamente tutte le essenze presenti in quella porzione di terreno. Nella relazione, redatta dai tecnici del Consorzio Forestale Padano, è confermata la necessità di intervenire su più alberi per problemi di stabilità, mentre per altri ne è prevista la salvaguardia». Dunque, problemi di stabilità su più essenze e non in un singolo caso. Di qui la conclusione dell’assessore: «Ritengo del tutto inutile denigrare la realizzazione del “Bosco dei nati” e proseguire in una polemica pretestuosa. La mia impressione è che, in questo modo, si voglia far dimenticare la mancanza di idee e di cura per le tante aree verdi in città degli anni passati, le quasi 800 ceppaie ri-
maste sparse ovunque, l’eliminazione del bosco in via Chiese, nonché le tante scelte politiche sbagliate e bocciate dai cremonesi nell’estate 2014. C’è stile e stile, per noi parlano i numeri e i progetti innovativi e partecipati. E il “Bosco dei nati” rappresenta una bella cosa per la città, per il quartiere, per i bambini, un messaggio di speranza per il futuro. E in questa direzione intendiamo proseguire». Basterà questo per placare l’opposizione? Conoscendo le dinamiche di questa tornata amministrativa, il dubbio è legittimo. E in ogni caso, dovesse anche chiudersi questa, per la settimana prossima sarà di certo pronta una nuova polemica.
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Cronaca
Sabato 17 Settembre 2016
Pensioni anticipate, sindacati all’erta Sull’Ape le aspettative di tanti lavoratori. Il governo promette di agevolare la fuoriuscita dal lavoro, anche con 3 anni e 7 mesi di anticipo, dei soggetti più deboli
I
di Vanni Raineri
n attesa che si possa ragionare su qualcosa di definito, nuove anticipazioni sono filtrate sui contenuti delle misure che il governo intende favorire per agevolare l’uscita dal lavoro in anticipo sui tempi stabiliti dalla riforma Fornero. Già qualche settimana fa abbiamo illustrato a grandi linee le possibili ripercussioni dell’Ape (acronimo di anticipo pensionistico), che consente di anticipare l’età pensionabile ma pagando un prezzo, che consiste in una decurtazione della somma incassata in anticipo con la sottoscrizione, da parte del governo, di una copertura assicurativa. In pratica il cittadino sarebbe costretto a rinunciare ad una quota mensile che corrisponde a grandi linee al pagamento di un mutuo ventennale sul prestito (che è calcolato sugli importi delle pensioni anticipate dall’Inps). Se ne torna a parlare in quanto sono state comunicate possibili agevolazioni, che favorirebbero le fasce deboli del mondo del lavoro. In particolare disoccupati, lavoratori di attività usuranti, disabili (o chi è costretto ad assistere disabili) e pensionandi con importi di pensione bassi. Allo studio anche la quattordicesima mensilità per le pensioni più ridotte e agevolazioni per i lavoratori precoci, che hanno versato contributi in minore età. Va detto che l’intervento è limitato ai nati tra la fine del 1950 e l’inizio del 1954, in quanto viene data la possibilità di anticipare la pensione sino a 3 anni e 7 mesi. Questo almeno per il momento: il governo si riserva poi di valutare l’incidenza degli interventi per eventuali proroghe future. Sta di fatto che saranno interessati alla novità centinaia di migliaia di lavoratori, ai quali verrà data la scelta se abbandonare o meno prima (rispetto alla riforma Fornero) il mondo del lavoro. Il che comporterà in alcuni casi rinunce dolorose, soprattutto per chi non fa parte delle categorie tutelate, che in alcuni casi sarà chiamato ad un taglio di quasi il 20% rispetto alla pensione maturata in
Demaria (Cisl): «Vogliamo conoscere le coperture finanziarie» Palmieri (Cgil): «Ricongiunzioni e 14ª ok, ora un aiuto ai giovani»
tempi “normali”. E’ scontato che i più interessati saranno i soggetti tutelati, che in alcuni casi potranno andare in pensioni 3 anni e 7 mesi prima del previsto senza alcuna rinuncia. E sono costoro ovviamente i più interessati agli sviluppi del provvedimento. Come è logico, i sindacati prima di esprimersi attendono di conoscere sulla carta i contenuti delle misure indicate: l’incontro tra il ministro Poletti e i sindacati avverrà mercoledì prossimo, 21 settembre. La più critica al momento è la Cgil, tanto che Susanna Camsso si chiede come si possa parlare di accordo il 21 senza essersi scambiati alcun testo. Cisl e Uil dal canto loro attendono progetti più precisi. Abbiamo sentito in proposito proprio il segretario generale provincia della Cisl, Giuseppe Demaria, cui proviamo a chiedere un giudizio che comprensibil-
mente è prematuro: «Al momento si tratta di notizie trapelate sui giornali. Serve avere davanti una situazione definita sia in termini di proposte che di coperture economiche che saranno necessarie. Qualcosa di più preciso lo sapremo il 21, fare valutazioni oggi è difficile». Rispetto a un paio di mesi fa, stavolta però sembra notarsi una maggiore apertura nei confronti dei lavoratori in posizione più debole. «Certamente questa ipotesi è positiva, e apprezzo che si sia riaperto un confronto su tematiche prettamente sindacali. Consideriamo che assieme alle pensioni, c’è un tavolo aperto sulle politiche attive, sugli ammortizzatori sociali del mercato del lavoro eccetera. Dopo anni di incomprensioni c’è la possibilità di discutere, anche senza la concertazione del passato ma con tavoli tecnici. Si è aperto un confronto che sembrava non potersi riaprire,
ma non ne conosciamo le prospettive. Lo scenario non è chiaro, nemmeno le coperture finanziarie. Certo vogliamo ragionare di risorse che dovranno essere messe a disposizione di chi andrà prima in pensione, lavoratori usuranti e precoci su cui non abbiamo ancora risposta. Non so nemmeno se il governo cercherà un accordo o la decisione finale intenderà prenderla in autonomia». Rileva un certo interesse nella nostra provincia da parte di chi è interessato al provvedimento? «Abbiamo ritorni controversi, proprio perché in assenza di chiarezza sui contenuti, c’è chi covava aspettative e rimane deluso e chi invece non si aspettava nulla e ora osserva con interesse i possibili sviluppi. A loro io rispondo che al momento sono ipotesi. La sensazione è che molti lavoratori mettevano aspettative elevate, vale a dire la possibilità di accorciare i tempi della
pensione fino a tre anni, mentre la prospettiva è circoscritta a chi è scoperto con gli ammortizzatori sociali. Tra chi si illude e chi male interpreta, io consiglio di attendere». Anche Domenico Palmieri, segretario generale provinciale della Cgil, è cauto: «Il giudizio è sospeso, il 21 vedremo finalmente la parte economica che il governo intende mettere sulla riforma, a quel punto valuteremo come proseguire nel confronto. Le avvisaglie positive ci sono: innanzitutto il cambio di marcia relativo alla ricongiunzione». Un passo importante questo: il governo ha promesso che in futuro le ricongiunzioni dei contributi per coloro che li hanno versati a enti previdenziali diversi saranno gratuite, mentre sino ad oggi avevano costi spesso proibitivi. «Un’altra novità positiva – prosegue Palmieri – è la possibilità di aumentare da 750 a 1000 euro le pensioni più basse e introdurre la quattordicesima. Restano dubbi sulle attività usuranti, che devono dare la possibilità di andare in pensione in anticipo, e anche il giudizio sull’Ape non è positiva: l’anticipo si ottiene versando soldi. E’ vero che si va incontro a chi è in difficoltà, ma riducendo l’importo della sua pensione. Ma su questi temi vedremo la proposta sulla carta. Al momento il ministro Poletti afferma che le richieste del mondo del lavoro presuppongono interventi costosi. Nella nostra piattaforma abbiamo anche proposto di inserire qualcosa in termini di solidarietà per i giovani che non hanno continuità lavorativa, una soluzione che li sostenga al momento della pensione. La partita è completamente aperta». Anche a lei chiedo in quale clima stanno ivvendo l’attesa i lavoratori cremonesi. «Se si gira nelle fabbriche, negli ospedali e in generale sui luoghi di lavoro il tema è sentito. Abbiamo aperta una ferita, coi lavoratori che ci rinfacciano di non aver fatto abbastanza per contrastare la Fornero, e hanno ragione, è una rforma che ha segnato fortemente il paese. Capisco che la bilancia economica è quella che è, ma le risorse vanno trovate, i lavoratori chiedono che venga garantita loro dignità nell’uscita dal lavoro».
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Cronaca
Sabato 17 Settembre 2016
Denaro contante? No, pago col cellulare Eugenio Marchesi: «Resta il problema delle commissioni». La concorrenza dello shop online S
In forte crescita nel nostro Paese i pagamenti digitali. Anche a Cremona, come afferma il presidente delle Botteghe del Centro
di Vanni Raineri
iamo sempre più abituati a pagare senza utilizzare denaro contante. Ce ne accorgiamo da soli, ma i dati confermano questa tendenza. In realtà va detto che gli italiani, dopo i greci, sono il popolo europeo che meno utilizza carte di credito e pagamenti digitali, ma questi ultimi stanno crescendo anche da noi con incrementi a doppia cifra. L’Osservatorio Mobile payment & commerce del Politecnico di Milano ha calcolato che nel 2015 i pagamenti digitali effettuati dagli italiani sono stati di 175 miliardi di euro, a fronte di una massa di contante mosso di 430 miliardi. Un aumento, rispetto al 2014, del 12%. Si stima che nei prossimi anni l’incremento sarà ancora più sostanzioso, anche del 25% l’anno. D’altra parte ogni giorno ci rendiamo conto di come i nostri acquisti cambino. Utilizziamo sempre meno il bancomat per il ritiro dei soldi liquidi, perché scegliamo hotel e voli su internet pagando con la carta di credito, acquistiamo prodotti di ogni tipo su Amazon e altre piattaforme simili, parcheggiamo l’auto, ormai anche a Cremona, usando un’app sul nostro telefonino, e via dicendo. Oltre alle ormai tradizionali carte di credito, di debito e bancomat, è attraverso l’uso del telefonino che si stanno sviluppando le forme più innovative di pagamento. Un capitolo a parte meriterebbe bitcoin, un vero e proprio nuovo tipo di denaro che non opera con autorità centrali o banche, ma che si basa sul principio del P2P (scambio tra utenti). Soffre di alcune problematiche, come l’elevata volatili-
tà, le forme di garanzia e le comprensibili resistenze da parte del sistema creditizio, ma potrebbe decollare in futuro. Torniamo però ai pagamenti digitali, e caliamoci nella realtà cremonese, parlando con un noto commerciante che da quasi un anno è anche presidente delle Botteghe del Centro, Eugenio Marchesi. «Da commerciante – esordisce Marchesi – il pagamento digitale non l’ho mai ostacolato nonostante la presenza delle commissioni, che comunque stanno diminuendo. Credo sia giusto utilizzarlo il più possibile anche per motivi di sicurezza che coinvolgono lo stesso commerciante».
Le commissioni sono un vecchio tasto dolente, e provocano resistenze; ma non è possibile abbassarle? «Credo che maggiore è il numero di chi usa questo strumento, più le banche abbasseranno i costi, certo serve fare pressioni. D’altra parte come si fa a rifiutare a un cliente il pagamento con carta di credito?». Gia, come si fa? «Qualcuno ha ancora riserve, e magari accetta il bancomat ma non la carta proprio per le commissioni». Lei commercia proprio cellulari, che sono indicati come importante futura forma di pagamento. «Oggi è presto, è un processo che sta partendo pro-
prio ora, e credo che esploderà già l’anno prossimo». Intanto lo usiamo per parcheggiare. «E’ un’altra cosa, solo una app, in questo caso lo si usa come un pc. Usciranno invece cellulari letti direttamente dai pos, sarà questo a rivoluzionare il sistema dei pagamenti». La concorrenza dello shop online è sempre più aggressiva. «Certamente sì, sta sottraendo tanto sia ai negozi che ai centri commerciali. I negozi di vicinato si devono specializzare sempre più, offrendo servizi che l’online non riesce a dare, Ma è un fenomeno col quale bisogna fare i conti, perché certamente crescerà».
Chiudiamo con un suo bilancio. Presiede da dieci mesi le Botteghe del Centro. Fu eletto in una situazione ricca di polemiche. Come sta procedendo la sua esperienza? «I contrasti c’erano ma non tanto tra commercianti, bensì tra associazioni. Il lavoro fatto è stato quello di favorire una grande aggregazione tra i commercianti del centro. Abbiamo creato un bel gruppo e così le iniziative che proponiamo vengono accolte con entusiasmo da tutti. In termini associativi siamo cresciuti in credibilità, e siamo un interlocutore per l’amministrazione, un punto di riferimento, un polo aggregante, avendo provato a ricucire tutti i rapporti».
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s. sigismondo aperto alle visite
Domenica 18 settembre si svolgerà a Cremona la consueta apertura del complesso monastico di S. Sigismondo, che sarà a disposizione di fedeli e turisti dalle 9 alle 10.30 e dalle 14 alle 17.30. La tradizione è ormai consolidata: da quando le monache dell’Ordine domenicano si sono insediate nel complesso alla periferia di Cremona, due volte all’anno le porte della clausura si aprono al pubblico permettendo ai visitatori di accedere alla zona presbiterale della chiesa, oltre che al chiostro e al refettorio. Accade ogni 1° maggio (nella memoria liturgica di San Sigismondo) e a metà settembre (nell’anniversario della dedicazione della chiesa, avvenuta il 15 settembre 1600 con il vescovo Cesare Speciano). Il 18 settembre l’accoglienza, come già è avvenuto il 1° maggio scorso, sarà fatta da due studentesse dell’Istituto Einaudi. L’Associazione “Amici del Monastero di S. Sigismondo” metterà a disposizione due guide per accompagnare i turisti nelle visite. I volontari offriranno il loro servizio nei vari punti del complesso e le “Casalinghe di S. Sigismondo” saranno presenti con il consueto tavolo di torte, biscotti e dolci. Ai visitatori sarà offerto un omaggio realizzato a mano dalle volontarie. Rispetto agli appuntamenti liturgici, alle 11 sarà celebrata la Messa conventuale solenne, presieduta dal cappellano del Monastero, don Daniele Piazzi. Le offerte raccolte durante la celebrazione saranno destinate ai terremotati, come chiesto dai Vescovi italiani.
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Cronaca
Sabato 17 Settembre 2016
presto un canile sanitario in citta’ intanto i cani vanno a calvatone La Giunta del Comune di Cremona, preso atto dell’esito della procedura di gara e delle novità sulle disposizioni regionali, ha approvato gli indirizzi per l'affidamento della gestione del servizio di ricovero e mantenimento dei cani vaganti e randagi del Comune di Cremona e dei Comuni convenzionati. E' stato innanzitutto deciso di provvedere in tempi brevi alla realizzazione, nell’area comunale di via del Casello, di un canile sanitario. Nel frattempo, nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2016 e il 30 settembre 2017, per consentire i lavori, sarà utilizzato, senza costi per il Comune e in accordo con l'ATS (Agenzia Tutela della Salute), il canile sanitario del Parco Rifugio “La Cuccia e il Nido” di Calvatone. Per quanto riguarda il canile rifugio, dopo i necessari approfondimenti di carattere tecnico, la Giunta ha dato l'indirizzo di sottoscrivere una convenzione, della durata di un anno, mediante affidamento diretto, con i gestori della struttura di Calvatone, punto di riferimento di altri 49 Comuni, che presenta disponibilità di spazi tali in grado di ospitare 90 animali all’anno a condizioni economiche più convenienti rispetto al passato: 100mila euro annui e mille euro per l’acquisto di mangimi speciali. Si avrà pertanto un risparmio sulla gestione di circa il 50% rispetto all'attuale (circa 200mila euro annui). Dopo la stipula della convenzione, i 59 cani che si trovano attualmente nella struttura di via del Casello verranno trasferiti a Calvatone. Le prescrizioni indicate nella convenzione, affermano gli amministratori, garantiranno il benessere degli animali ospiti della struttura e la qualità del servizio offerto ai cittadini. E’ stato infine deciso di stralciare dal Piano delle Alienazioni la vendita del lotto 2 “canile nuovo” e, contestualmente, è stata inserita tra le modifiche al Piano delle Opere Pubbliche (POP) la riqualificazione del canile comunale di via del Casello che prevede, in particolare, la realizzazione del canile sanitario per un costo di circa 90mila euro.
Slot machine, stop a bar e tabaccherie La psicologa del Sert di Cremona Irene Gozzi commenta l’annuncio di Renzi: «Ora aspettiamo che si passi alla pratica»
A
di Federico Pani
ddio a slot nei bar e tabacchi. Ad annunciarlo la scorsa settimana, è stato il premier Matteo Renzi. Il giro di vite del prossimo Decreto di Stabilità non riguarderà, per la verità, solo le “rivendite di tabacchi” ma anche “esercizi generalisti secondari come ristoranti, alberghi, esercizi commerciali, edicole, stabilimenti balneari e rifugi alpini”. La decisione è coraggiosa. Il peso delle entrate garantite dalle imposte erariali sul gioco d’azzardo non è per nulla irrilevante: l’anno scorso si è arrivati a 8,7 miliardi e l’anno prima si era sfiorato di poco il miliardo al mese. Più del Pil di Malta e un po’ meno di quello albanese, per capirsi. Il prezzo, però, è dover convivere con una piaga sociale che coinvolge (in misure diverse, certo, ma ad ogni modo) giocatori di ogni genere di età, uomini e donne, ricchi e meno abbienti. «Mi è parso che in realtà il calcolo significhi molto poco e comunque non abbia affatto tutta l’importanza che gli attribuiscono molti giocatori. Certi se ne stanno lì seduti davanti a dei pezzi di carta rigata, segnano tutti i colpi, li contano, ne deducono le probabilità, fanno i loro calcoli e alla fine puntano e perdono proprio come noi, semplici mortali che giochiamo senza calcolare niente». Era il 1867. Scomodare Dostoevskij, in realtà, non serviva per capirlo: che al tavolo si sieda qualunque giocatore di professione, chi vince è e resta il banco. Certo, non sempre. Piccole vincite ci sono: come farebbe ad attrarre, il gioco, sennò? Promettendo premi vertiginosi. Più la posta in gioco di alza, più vincere però diventa quasi impossibile. La probabilità di farcela al SuperEnalotto è una su oltre 622 milioni. A meno che qualcuno non giochi ogni giorno per un milione e 600mila anni, vincere è più simile ad un miracolo che ad altro. E dunque il prezzo è, nei casi più lievi, un hobby alquanto dispendioso; in quelli gravi, la rovina di grandi e piccoli patrimoni. La ludopatia, o meglio: il “gioco d’azzardo patologico” o anche “il disturbo da gioco d’azzardo”, precisa la dottoressa
Intanto sarebbe importante vietare la pubblicità Irene Ronchi, psicologa del Sert Asst di Cremona, non è un vizio ma una dipendenza: ecco perché chiamarlo ludopatia è un’imprecisione della vulgata politica e giornalistica. Dottoressa Ronchi, cosa pensa delle dichiarazioni di Matteo Renzi sul divieto delle Slot machine nei bar e tabacchi? «Sono dichiarazioni importanti, che però devono trovare il modo di essere messe in pratica. Dunque, è fondamentale capire quanto siano realizzabili. Certo sono provvedimenti che agirebbero nella direzione di una riduzione e di un contenimento del fenomeno in modo importante, ma non di eliminazione del problema. Poi non bisogna dimenticare che chi ha installato lo slot ha dei vincoli spesso pluriennali con i fornitori, con clausole di rescissione molto svantaggiose. Alla radice della proposta, l’intenzione è quella giusta: confinare il gioco d’azzardo in luoghi specifici. Il massimo sarebbe, a questo punto, riuscire a concentrare il gioco nel minor numero di punti possibili, come una volta era per i quattro casinò d’Italia, dove peraltro ancora oggi si vieta il gioco ai residenti del comune ospitante la struttura. Il problema, però, è un altro: con l’avvento del web il gioco d’azzardo ha trovato un oriz-
zonte pressoché illimitato. È difficile, in un ambiente come quello, confinarlo in un luogo specifico». Che cosa si può fare contro la proliferazione del gioco d’azzardo? «Innanzitutto porre un divieto assoluto alle pubblicità. Dovrebbe accadere un po’ come accade per le sigarette: associare al prodotto messaggi che ne disincentivano il consumo. Ma perché ciò accada serve che questo male venga riconosciuto da un punto di vista sociale». Cosa si può fare in concreto per arrivare a questo risultato? «Proporre iniziative costanti e mirate sul territorio. In queste settimane si avvia a concludersi, per esempio, un progetto che ha portato i nostri messaggi un po’ dappertutto nella provincia di Cremona: dagli incontri nei comuni, alle aule scolastiche a due spettacoli teatrali. La campagna di sensibilizzazione in questione si chiama “Illusioni”. È stata promossa dal Sert Asst Cremona e coadiuvata dal privato sociale. Devo dire che ha trovato un riscontro molto positivo tra gli abitanti del territorio. In generale, da questo punto di vista, il Sert Assl di Cremona ha trovato a livello locale vari punti di appoggio, soprattutto nell’ambito del volontariato. E dunque accanto alla nostra attività strettamente terapeutica, si sono affiancate
ad attività come quella descritta prima veri propri gruppi di auto mutuo aiuto per le famiglie con problemi di gioco». Nel Nord Italia, è Pavia a detenere il record del volume di gioco d’azzardo. Il caso di Pavia è grave, però, anche perché si lega a un grosso giro di riciclaggio di denaro. Su questo business si innesta poi un sistema di usura che stritola chi si indebita nel gioco e taglia loro ogni possibile via di fuga. La situazione di Cremona? «Anche a Cremona la situazione è seria, in linea con il resto del Nord Italia. Non bisogna dimenticare, poi, che chi chiede aiuto è solo una parte piccolissima delle persone che hanno un serio problema con il gioco: il 5%. Dalla mia esperienza, più in generale, mi interessa fare luce su una mancanza di consapevolezza: tra i giocatori d’azzardo, sono le donne a esserne maggiormente danneggiate. Le donne, infatti, tendono ad adombrare il loro disturbo e perciò non riescono a farsi aiutare. Il motivo, nella maggioranza dei casi, è che manca loro qualsiasi supporto familiare. Se potessero contare su un aiuto in famiglia, tutto sarebbe diverso. Invito a rivolgersi direttamente al nostro istituto in via Postumia 23: l’accesso è diretto e basta fissare un appuntamento per telefono».
Cronaca
Sabato 17 Settembre 2016
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Sì o no? L’allarme di Emanuele Rossi
Sul referendum interviene il docente di Diritto Costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: «Temo il combinato disposto con l’Italicum»
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di Daniele Tamburini
i una cosa sono certo, rispetto al referendum sulla riforma costituzionale per cui saremo chiamati a breve ad esprimerci: non si possono affrontare le grandi e complesse questioni che esso pone con un atteggiamento da tifosi. Per questo motivo, Il Piccolo ha deciso di dedicare ampi approfondimenti a tale tema. Abbiamo letto, nelle scorse settimane, il parere di Francesco Agostino Poli, nostro opinionista, e l’intervista al professor Gianfranco Pasquino, politologo, tra i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale. Oggi ascolteremo l’opinione del professor Emanuele Rossi, docente ordinario di Diritto Costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Studioso di diritti e libertà fondamentali, di giustizia costituzionale, di diritto parlamentare. membro dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti. E autore di numerosi volumi e saggi. Professor Rossi, lei ha scritto recentemente, tra gli altri, un libro dal titolo “Una costituzione migliore? Contenuti e limiti della riforma costituzionale”. Le chiederei di illustrarci a grandi linee le modifiche introdotte e i motivi che hanno spinto in questa direzione. «I temi affrontati dalla riforma sono principalmente due, cui se ne sono aggiunti altri “minori”. Il primo riguarda la modifica del sistema parlamentare vigente nel nostro Paese, superando il modello del “bicameralismo paritario” che si è affermato con la Costituzione del 1948. Tale modello si basa sull’identità delle due Camere sia con riguardo al tipo di composizione (con lievi differenze sostanzialmente marginali, quali ad esempio il numero dei componenti) che al tipo di funzioni ad esse attribuite (rapporto di fiducia con il Governo, partecipazione paritaria al procedimento legislativo, e così via). La riforma intende superare tale identità modificando il Senato in relazione ad entrambi i profili indicati: sul piano della composizione, facendo del Senato – almeno nelle intenzioni, perché le soluzioni adottate rischiano di non raggiungere l’obiettivo, come dirò - una Camera di rappresentanza delle autonomie territoriali; sul piano delle funzioni, togliendo al Senato il rapporto di fiducia con il Governo e la partecipazione paritaria ad ogni procedimento legislativo. “In cambio” di tale riduzione, al Senato verrebbero affidate altre funzioni di una certa rilevanza: il raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l’Unione europea; la partecipazione alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea; la valutazione delle politiche pubbliche e dell’attività delle pubbliche amministrazioni; la verifica dell’attuazione delle leggi statali e altre ancora. Tale parte della riforma dovrebbe contribuire a realizzare, secondo quanto affermato dai proponenti, tre obiettivi di carattere generale: a) maggiore stabilità del Governo, dovendo questo rispondere soltanto alla maggioranza di una Camera e non di due; b) maggiore celerità del procedimento legislativo, avendo il Senato soltanto un ruolo marginale e di proposta ed essendo la decisione finale rimessa alla sola Camera; c) realizzazione di una Camera delle autonomie territoriali, dando a
queste ultime la possibilità di partecipare direttamente all’elaborazione delle politiche statali. Il secondo tema della riforma è costituito dalla riforma del Titolo V della Costituzione: quello dedicato alle autonomie territoriali e già oggetto della riforma del 2001. Gli obiettivi di questa parte possono essere così sintetizzati: a) necessità di ridurre la conflittualità tra Stato e Regioni, eccessivamente cresciuta dopo la riforma del 2001; b) riaccentramento di molte competenze, trasferendole dalle Regioni allo Stato; c) semplificazione del quadro degli enti locali, eliminando dalla Costituzione la previsione delle province. A questi due oggetti principali, la riforma affianca altre modifiche alla Costituzione, che rispondono a finalità ed esigenze diverse: alcune possono essere ascritte alla voce “manutenzione della Costituzione” (ad esempio la previsione di limiti al ricorso ai decreti-legge); altre a necessità di adeguamento della Costituzione all’esperienza di questi anni (ad esempio l’abolizione del Cnel o la riforma del referendum abrogativo); altre ancora ad esigenze emerse nell’ultimo periodo (in particolare, il ricorso preventivo alla Corte costituzionale sulla legge elettorale). Difficilmente tali misure avrebbero spinto il Parlamento ad intervenire autonomamente su di esse: diciamo che si è colta l’occasione della riforma sugli altri temi per inserirvi anche questi punti». Parliamo di un timore espresso da molti: che si possa minare l’equilibrio dei poteri, spingendo sempre di più verso una prevalenza dell’esecutivo. «Tale timore, se riferito esclusivamente alla riforma costituzionale, deve essere posto in connessione con l’eliminazione del rapporto di fiducia tra Senato e Governo: in sostanza, si dice, il fatto che il Governo non debba più confrontarsi e “dipendere” da due Camere ma solo da una tende a rafforzare il Governo. Personalmente ritengo che questa preoccupazione sia eccessiva, nel senso che non è certo l’obbligo di confrontarsi con due Camere invece che con una che indebolisce o rafforza un Governo: piuttosto sono il sistema politico, la qualità del Governo nelle persone e nelle sue capacità, il sistema di comunicazione e tante altre cose ancora che possono determinare un maggiore o minore peso del Governo.
«Non è l’obbligo di confrontarsi con due Camere a indebolire un governo»
Un’altra preoccupazione viene collegata all’aumento dei poteri del Governo nel procedimento legislativo, con specifico riguardo alla possibilità di “voto a data certa”. Anche su questo ritengo le preoccupazioni eccessive, perché non è dando al Governo la possibilità di chiedere alla Camera di votare entro 70 giorni che viene indebolita l’autonomia del Parlamento. Che poi quella previsione costituzionale sia scritta bene è altro discorso, come anche il fatto che rimanga la possibilità di ricorrere alla fiducia come e quando il Governo vuole: tutti aspetti che avrebbero richiesto una maggiore attenzione. Il vero problema prospettato da alcuni, tuttavia, non è relativo ai due punti appena indicati, quanto al “combinato disposto” tra riforma costituzionale e legge elettorale. Molti sostengono che limitare il rapporto di fiducia a una sola Camera, e al contempo stabilire che in quella Camera si formi una maggioranza forte legata a un solo partito produce effetti perversi e pericolosi. Su questo tema è difficile esprimersi in poche parole, tuttavia va ricordato che una cosa è la riforma costituzionale, altro la legge elettorale». Un’altra questione: la rinuncia all’elettività a suffragio universale del Senato, dopo avere eliminato quella delle Province e ancor prima le rappresentanze circoscrizionali. «Il punto dell’elettività del Senato deve essere valutato tenendo conto dell’obiettivo della ri-
L’occasione della riforma è stata colta dal governo per inserire altri punti»
forma: se si vuole fare del Senato una Camera delle autonomie territoriali, è coerente che i componenti siano eletti dagli organi rappresentativi delle stesse autonomie. Questo, personalmente, non mi preoccupa né scandalizza. Il problema è altro, perché nel testo è scritto che questi senatori dovranno essere eletti dai Consigli regionali ma “in conformità alle scelte degli elettori”: quindi si cerca un compromesso che diventa un pasticcio. E poi, se i senatori devono rappresentare le autonomie territoriali, bisognerebbe che essi fossero vincolati alle decisioni delle regioni che li eleggono: ma così non sarà. Così pure è molto probabile che i senatori si sentano rappresentanti non tanto della regione quanto piuttosto, e prevalentemente, del partito di appartenenza: il rischio che con questa riforma il Senato non diventi una “Camera delle autonomie” ma una Camera politica, sebbene eletta dai Consigli regionali, è molto forte. Per queste ragioni mi pare che il problema vero non sia nell’elettività diretta o indiretta dei senatori, ma nella coerenza tra obiettivo che si vuole realizzare e risultato che si dovrebbe produrre». Che ne pensa del rapporto tra questa riforma e il cosiddetto Italicum? «Ho in parte risposto sopra. Il problema fondamentale che si pone, relativamente al punto, consiste nel meccanismo con cui si attribuisce un premio di maggioranza alla lista che, ottenendo più voti su scala nazionale, superi la soglia del 40% dei voti validi espressi, ovvero prevalga nel secondo turno di votazione. Il sistema disegnato
dall’Italicum è di tipo majorityassuring, cioè garantisce in ogni caso alla lista vincente un numero di seggi superiore alla maggioranza assoluta dei membri della Camera, vale a dire 340 seggi su 630 totali. Tale previsione è finalizzata, come si usa dire, a garantire la “governabilità”: ma attribuire 340 seggi alla lista vincente garantisce effettivamente la stabilità dell’esecutivo? La mia risposta, che in questa sede non posso argomentare, è negativa. In sostanza, e considerando anche l’attuale conformazione del sistema politico italiano, il premio di maggioranza può garantire, subito dopo il voto, una chiara maggioranza parlamentare: ma, stante la forma di governo parlamentare stabilita nella nostra Costituzione ed il principio del divieto di mandato imperativo, che ciò corrisponda a “governabilità” (per tutto l’arco della durata del Parlamento) è tutt’altro che certo. Ed infatti, come si è notato, l’esperienza insegna: malgrado la presenza di un premio di maggioranza “sbilanciato” (quale quello previsto dalla legge Calderoli), negli anni di vigenza di quella legge non si è notato un significativo miglioramento né sulla tenuta degli esecutivi né sul versante della rapidità dei processi decisionali. In considerazione di ciò, qualcuno ha rilevato che il premio di maggioranza, se finalizzato allo scopo indicato, deve considerarsi come “un meccanismo demenziale” (Sartori); mentre altri hanno indicato la necessità di percorrere altre strade, ad esempio quella della riforma dei regolamenti parlamentari». Lei dice anche, se non sbaglio, che alcune parti della legge sono proprio errate... «Nessuno nega che nel testo di riforma, come uscito dal Parlamento, vi siano molte inesattezze e contraddizioni: peraltro lo stesso Ministro ha ammesso che, se approvato, esso avrà bisogno di “aggiustamenti” (che non è chiaro come potranno essere realizzati, peraltro). Come ben ha sintetizzato un autorevole costituzionalista, Enzo Cheli, se le finalità generali del progetto sono ben giustificate, bisogna anche riconoscere che nel disegno di legge vi sono “scelte viziate da veri e propri errori di sintassi costituzionale”. A ciò i sostenitori della riforma ribattono che anche l’attuale Costituzione, quando fu approvata, venne aspramente criticata da insigni giuristi per le sue carenze di formulazione: considerazione vera, ma che prova troppo. Non è detto infatti che se anche l’at-
tuale testo fu criticato e poi ha dato buona prova di sé nella sua applicazione ciò garantisca che così avverrà anche con l’attuale: come è evidente, infatti, tutto ciò dipende dal tipo di “errori” e di contraddizioni. La mia impressione è che su alcune carenze della riforma possa rimediarsi in sede applicativa, ma alcune contraddizioni saranno difficilmente risolvibili, se non mediante un faticoso lavoro legislativo e giurisprudenziale. Penso ad esempio alla ripartizione della competenze tra lo Stato e le Regioni: la riforma, si dice, ridurrà il contenzioso costituzionale, ma da come è scritto il nuovo art. 117 si possono nutrire molti dubbi sul fatto che la Corte costituzionale non avrà ancora molto da lavorare». Riprendendo una sua valutazione espressa proprio nel libro che abbiamo citato, perché su questo referendum si è scatenata la bagarre politica, piuttosto che la riflessione? «Che su un tema come quello sottoposto a referendum convergano anche motivi di natura politica è in qualche modo inevitabile: in questo caso, però, tutto è accentuato non soltanto perché si tratta di una riforma assai ampia, ma anche per il fatto che essa si propone di chiudere una lunga stagione di riforme costituzionali tentate e quasi mai realizzate. Ed inoltre per il fatto che questa riforma è stata approvata dalla maggioranza di governo, con un fortissimo investimento e coinvolgimento dello stesso esecutivo, e con l’opposizione forte della altre forze politiche (sebbene in prima lettura Forza Italia avesse votato a favore). Ciò pone un problema consistente relativamente alla sua eventuale attuazione. Quest’ultima, infatti, sarà compito prevalente del prossimo Parlamento, nel quale ci potrebbe essere una maggioranza analoga all’attuale (che ha voluto e approvato la riforma), ma nel quale potrebbe invece aversi – nessuno può escluderlo - una maggioranza diversa, composta da forze politiche che hanno fortemente avversato la riforma stessa. In questa seconda ipotesi, come questa maggioranza si comporterebbe nei confronti di una riforma fortemente osteggiata? Non è facile, in tale eventualità, fare previsioni: si potrebbe immaginare che prevalga un senso istituzionale, e che quindi la nuova maggioranza si impegni ad attuare nel miglior modo possibile la riforma approvata. Ma potrebbe anche accadere, come peraltro è avvenuto dopo la riforma costituzionale del 2001, che la nuova maggioranza adotti un atteggiamento di “resistenza passiva”, evitando o limitando al massimo gli interventi necessari. Ed ancora potrebbe prospettarsi un’altra eventualità, ovvero che le forze politiche di (nuova) maggioranza intendano procedere ad un’ulteriore modifica della Costituzione, magari rivedendo alcune scelte operate dall’attuale legge costituzionale oppure, e magari insieme, allargando l’intervento ad altri ambiti non investiti dall’attuale riforma. Tutto ciò fa capire perché l’attuale art. 138 richieda, se possibile, un coinvolgimento ampio del Parlamento nell’approvare riforme, anche per impedire che ogni maggioranza sia portata a votare una “propria” Costituzione: così trasformando la Carta costituzionale, che deve essere di tutti, in un improprio terreno di lotta politica contingente».
«E’ forte il rischioche il Senato resti Camera politica, non delle autonomie»
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Rubrica
Sabato 17 Settembre 2016
Le reazioni all’8 settembre Qual è il destino di chi vive l’8 settembre? Lo abbiamo visto nelle scorse settimane: si va dalla fuga degli ufficiali al suicidio dell’asso della marina italiana Carlo Fecia di Cossato, alla deportazione in Germania. Quali altri tipi di reazione sono possibili? C’è chi si sente stupido, c’è chi diventa antifascista e partigiano, e c’è chi decide di proseguire la guerra dalla parte dei tedeschi. La premessa per capire tutti questi tipi di rea-
zioni è la seguente: il 12 settembre Mussolini è liberato dai paracadutisti tedeschi al Gran Sasso, dove era segretamente tenuto prigioniero. A Rastenburg, nella Tana del Lupo, la sera del 14 incontra Hitler. Dopo l’abbraccio con il Führer avviene l’incontro con Farinacci e gli altri gerarchi scappati in Germania: suo figlio Vittorio, Pavolini, Ricci, Preziosi e alcuni altri. I gerarchi insistono perché il duce costituisca immediatamente un nuovo governo, cercano di strappargli la nomina a ministeri che ancora non esistono, ma il duce recalcitra, si
sente fuori gioco. Vorrebbe andare in pensione, scomparire (Rudolf von Rahn dirà: «era evidente che avrebbe preferito andarsi a seppellire in una tranquilla biblioteca»). Ma è impossibile dire di no a Hitler. Quindi, fin dal suo discorso da Radio Monaco, il 18 settembre, il duce riesuma gli ideali socialisti e repubblicani del fascismo delle origini, e fonda (tra 17 e 23 settembre), la Repubblica Sociale Italiana, RSI, nota anche come Repubblica di Salò. (continua sotto)
Sconcerto, smarrimento e abbandono L’esercito italiano lasciato in balia dei tedeschi dal re e da Badoglio . 3ª puntata
di Paolo A. Dossena
C’
hi non accetta il principio del “si salvi chi può” spesso si sente uno stupido (il che, in Italia, non è una novi-
tà). E’ il caso dell’alpino Arturo Frizza (nato a Edolo nel 1914), una storia raccolta da Mimmo Franzinelli nel suo libro “RSI” (Mondadori 2007). Frizza è uno dei 615.812 soldati italiani deportati in Germania a seguito dei fatti dell’8 settembre. E si rifiuta di aderire alla RSI. Liberato e ritornato in Italia dopo la guerra e venti mesi di stenti trova un’accoglienza diffidente, se non gelida. Quindi racconta: «Noi che torniamo un po’ alla volta dalla Germania, pezzenti, zoppicanti, stanchi ed affamati, dopo tutto quello che abbiamo visto e provato (io non ho provato niente in confronto di tanti altri) siamo come degli estranei; nessuno, all’infuori della mamma e dei parenti, si occupa di noi, di una nostra futura sistemazione. Bisogna far silenzio, altrimenti si va a rischio di buscarle! Perché questo? Le nostre miserie a cosa hanno servito? Secondo qualcuno siamo stati dei coglioni!». Secondo tipo di reazione: quella descritta da Beppe Fenoglio (si veda la prima puntata) in
Il senso di stupidità in chi non accetta il principio del “si salvi chi può” dopo i fatti dell’8 settembre 1943 “Primavera di bellezza”. Ecco il suo 8 settembre: «Non mi si parli mai più di ufficiali. Scapparono i primi, i bellimbusti avevano il vestito borghese bell’e pronto e stirato nelle pensioni. Pensare, a tutto l’onore e il rispetto che si è dovuto portargli, pensare che per tre anni ci hanno fatto ingoiare merda, una bella porzione al giorno. Lascia che abbia un figlio e la patria venga a chiedermelo soldato. Voltavi gli occhi e di cento ne trovavi settanta, poi cinquanta, gli ufficiali rimasti allargavano le braccia o piangevano come i bambini, i soldati saltavano il muro come ranocchi. Io l’ho vista sì la bellezza di resistere ai tedeschi, ma mi sono detto: debbo crepare proprio io per le migliaia che già corrono verso casa? A casa, a casa!». Questa reazione ha un epilogo in un altro libro di Fenoglio, “Il partigiano Johnny”, un giovane che, come molti altri, fa una scelta dettata dal caso. Johnny è un militare italiano sbandato, che da Roma riesce a tornare nel suo Piemonte. Qui incontra per caso un camion pieno di soldati armati. «E che ci fate ancora in divisa e armi?» chiede. «La guerra, no? La guerra ai tedeschi. Noi siamo ribelli, noi
A fianco la faccia imbarazzata di Mussolini al momento della sua liberazione da parte dei tedeschi: avrebbe preferito godersi il suo ritiro forzato e andare in pensione Sopra Beppe Fenoglio, sotto la copertina del libro di Sergio Romano, Mimmo Franzinelli, la copertina del suo libro e Raimondo Vianello (comparsa non accreditata) nel film del ’61 “Il Mantenuto” con Ugo Tognazzi
abbiamo sputato la pillola dell’8 settembre. Noi non andiamo a casa, resistiamo a combattere i tedeschi finché ce ne sarà uno in Italia». «Se è così datemi una mano, sergente», risponde Johnny issandosi sul camion. Sia “Primavera di bellezza” sia “Il partigiano Johnny” partono da vicende autobiografiche di Beppe Fenoglio. Un terzo tipo di reazione,
l’adesione alla RSI, è raccontato da Sergio Romano nel suo “Memorie di un conservatore” (Longanesi & C., 2002): «L’8 settembre ero a Pegli. Vedo ancora con la memoria un ufficiale italiano che camminava lentamente da solo su un marciapiede del lungomare e la gente che lo guardava dall’altro lato della strada chidendogli perché mai non fosse ancora scappato… Nei giorni seguenti, camminan-
do con un amico sulle colline, trovai in un cespuglio un pugnale, una cintura e una cassetta di pronto soccorso della Wehrmacht. Qualcuno se n’era sbarazzato, forse per indossare abiti borghesi. Mi chiedo che fine abbia fatto. Mussolini fu liberato dai tedeschi il 12 settembre e il 18, dalla radio di Monaco, annunciò la costituzione del Partito fascista repubblicano. Qualche settimana dopo, venne da noi
una sera il fratello di mio padre, di passaggio da Genova. Accanto al piccolo abat-jour di un salotto semibuio (per timore dei bombardamenti occorreva evitare che la luce filtrasse all’esterno) ci spiegò che aveva aderito al nuovo partito. Non era fascista, non si era mai iscritto al PNF, ma aveva sentito l’obbligo morale, ci disse, di “stare dalla parte dell’onore”». Un caso analogo (raccolto da Goffredo Buccini) è quello del famoso attore Raimondo Vianello, che aderì alla RSI per ribellione verso il suo comandante, che nel settembre del 1943, con un piede già sulla macchina carica di roba, lo chiamò per dirgli a bassa voce come se fosse una confidenza: «Vianello, si salvi chi può!». Naturalmente nella RSI ci sono soprattutto i vecchi fascisti, inclusi quelli troppo compromessi per abbandonare il cavallo chiaramente perdente. Ma altri furono spinti in quella direzione dal caso o per ribellione verso i fatti dell’8 settembre 1943. Nella prossima puntata verrà riprodotta un’intervista a Piero Bruzzi, un altro alpino che fece la stessa scelta di Arturo Frizza: si rifiutò di aderire alla RSI e rimase prigioniero in Germania. Quel che è interessante è che il suo comandante di battaglione si chiamava Armando Farinacci. Alla prossima puntata. (Fine della terza puntata, la quarta sarà pubblicata sabato 24 settembre)
Cronaca
Sabato 17 Settembre 2016
Due drammatiche vicende riportano all’attenzione un fenomeno che con l’avvento dei social assume aspetti drammatici
Bulli e vittime, i segnali di allarme L di Simona Raboni
a drammatica vicenda di Tiziana Cantone, così come quella della 14enne filmata dalle amiche mentre veniva violentata, riportano al tema del cyberbullismo, una piaga tipica di questi anni in cui i social network veicolano informazioni alla velocità della luce. Vicende che interessano tantissimi giovani, anche sul nostro territorio. La piaga riguarda infatti soprattutto le fasce giovanili e gli adolescenti. Basti pensare che interessa il 7-8% della popolazione scolastica, incide per il 15% e colpisce più a fondo perché presenta un rischio più elevato di suicidi: il 50% di chi ammette di averlo subito dice di averci pensato, l’11% di averlo tentato, il 70% di aver fatto autolesionismo e una percentuale analoga afferma di essere entrata in depressione. Secondo gli esperti del Telefono Azzurro, «i social favoriscono il cyberbullismo, il costituirsi in branchi che individuano le vittime di turno, sfociando in atteggiamenti persecutori che possono portare fino al suicidio. Il problema, rispetto al bullismo tradizionale, è che quello informatico non si limita a singoli episodi, ma perdura in tutto l’arco della giornata, amplificandosi e raggiungendo anche persone al di fuori della cerchia di conoscenze della vittima». Il cyberbullismo è un fenomeno molto grave perché in pochissimo tempo le vittime possono vedere la propria reputazione danneggiata in una comunità molto ampia, anche perché i contenuti, una volta pubblicati, possono riapparire a più riprese in luoghi diversi. Spesso i genitori e gli insegnanti ne rimangono a lungo all’oscuro, perché non hanno accesso alla comu-
nicazione in rete degli adolescenti. Pertanto può essere necessario molto tempo prima che un caso venga alla luce. Sempre secondo gli esperti del Telefono Azzurro, «l’enfatizzazione del web mette le vittime all’angolo, portandole a pensare che la loro reputazione sia finita per tutta la vita, ma in realtà non è così». I BULLI Gli autori degli atti di bullismo sono spesso persone che la vittima ha conosciuto a scuola, nel quartiere o in altri contesti. «Offendono, minacciano o ricattano le loro vittime direttamente o facendo pressione psicologica su di loro, le diffamano, le mettono alla gogna e diffondono dicerie sul loro conto» spiegano gli esperti. Chi ne è vittima può subire conseguenze molto gravi, come la perdita della fiducia in se stesso, stati di ansia e depressione. Il confine tra un comportamento che resta scherzoso e uno che è percepito come offensivo non è così netto. «Il
cyberbullismo inizia laddove un individuo si sente importunato, molestato e offeso» spiegano ancora gli esperti. «Raramente i giovani si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni nel momento in cui mettono in rete immagini offensive o le inviano agli amici; spesso lo fanno solo per scherzo. Tuttavia, può trattarsi anche di atti mirati a rovinare una persona». LE VITTIME Le vittime, gli autori e gli spettatori di atti di bullismo in rete hanno spesso remore a parlare. Di conseguenza per i familiari e gli insegnanti è difficile riconoscere il problema. Nonostante gli indizi del cyberbullismo non siano facilmente riconoscibili, vi sono alcuni segnali rivelatori. Non è sempre possibile distinguere chiaramente tra autori e vittime, perché molti giovani rimasti vittime del mobbing lo hanno praticato anche in prima persona. Il consiglio più utile è pertanto quello di mantenere alta la guardia e di parlare apertamente non
appena sorge un sospetto concreto. A COSA FARE ATTENZIONE I genitori devono stare attenti a eventuali comportamenti anomali del figlio: essere cagionevole di salute, soffrire di dolori di pancia o di testa, di problemi di sonno, ma anche il rifiuto della scuola, un calo delle prestazioni scolastiche o una tendenza a isolarsi, possono essere campanelli d’allarme. Dal canto loro gli insegnanti devono tenere monitorato quello che accade nella classe e soprattutto se vi sono soggetti che vengono isolati o che fungono da capro espiatorio. IL DISEGNO LEGGE Il disegno di legge contro il cyberbullismo, oltre alle possibilità di denunciare questi fenomeni al Telefono Azzurro, alle forze dell’ordine, specie la Polizia Postale, consente di chiedere la rimozione entro un dato periodo di contenuti lesivi pubblicati sui social. Nel caso in cui il contenuto non venisse rimosso ci si può rivol-
gere al Garante della Privacy. Sono otto gli articoli che compongono la “nuova” legge antibullismo e cyberbullismo, che spazia dalla tutela della privacy alla diffamazione online. Il cyberbullismo viene definito come “un fenomeno che si manifesta attraverso un atto o una serie di atti di bullismo che si realizzano attraverso la rete telefonica, la rete Internet, i social network, la messaggistica istantanea o altre piattaforme telematiche”. Ulteriori manifestazioni di bullismo telematico sono: la realizzazione e la diffusione online, attraverso Internet, chatroom, blog o forum, di immagini, registrazioni o altri contenuti aventi lo scopo di offendere l’onore e la reputazione della vittima; il furto d’identità e la sostituzione di persona per via telematica aventi lo scopo di manipolare i dati personali della vittima e diffondere informazioni lesive del suo onore e della sua reputazione”. L’articolo 2 prevede, in caso di cyberbullismo, la possibilità per chiunque, “anche minore ultraquattordicenne o genitore del minore”, di rivolgere istanza al gestore del sito Internet (o del social media, del servizio di messaggistica istantanea e di ogni rete di comunicazione elettronica) per ottenere provvedimenti inibitori e prescrittivi a sua tutela: e cioè l’oscuramento, la rimozione o il blocco delle comunicazioni che lo riguardano, dei contenuti macchiati di cyberbullismo. L’articolo 4 tratteggia l’adozione da parte del Miur di linee di “orientamento per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole, anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale”: con l'insediamento in ogni scuola, tra le altre cose, di un docente-referente ad hoc.
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a cavatigozzi mostra mercato del giocattolo
Domenica 18 settembre a Cavatigozzi si svolgerà la 49ª edizione della mostra mercato del giocattolo da collezione. Oltre alla presenza di oltre 200 espositori, si potrà ammirare una eccezionale mostra dedicata al costume. L’Italia, negli anni ’60, era in piena ripresa economica e nuovi personaggi venivano creati per promuovere questo o quel prodotto. Il mago Zurlì, icona dello Zecchino d’Oro, affiancato da Richetto eterno scolaro un po’ asino, intrattenevano le famiglie nei programmi del pomeriggio, la ditta Locatelli grazie alle creatività di Jacovitti propone Maramio, un gonfiabile dato in omaggio con l’acquisto del formaggino Mio, Paul Campani disegna Angelino per promuovere il detersivo Supertrim della Agip nota più per la benzina che per i detersivi. Molti oggetti di uso comune furono trasformati in mezzi pubblicitari, il bicchiere “giusta dose” della Fabbri, semplici palloni da spiaggia ora sponsorizzati dalla Nivea diventeranno, 40 anni dopo, oggetti di disputa tra collezionisti. Oggetti diventati icone, bambole diventate un cult, uniti compongono questa esposizione dove le bambole degli anni ’60 giocano con le palle da mare sponsorizzate, la Mucca Carolina in tutte le sue varianti, i sussidiari scolastici disegnati da Mariapia usati da Pierino, il Pigi, prodotto dalla Furga per lo spettacolo “Il Musichiere” di Mario Riva, porgerà ancora la fascia del vincitore al concorrente più veloce. Per coloro che sono stati travolti da Pokemon Go, all’esterno della Palestra dalle ore 11 alle 15 saranno attivati i moduli esca con intervalli di 30 minuti. Questo permetterà a tutti coloro che sono interessati di catturare Pokemon. La mostra mercato e l’esposizione saranno aperte dalle ore 9,30 alle 16 orario continuato, ingresso gratuito.
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Cronaca
Sabato 17 Settembre 2016
Desenzanino, dove qualità fa rima con solidarietà Stasera, con Max Pieriboni e il piadenese Davide Cerry, si celebrano i 25 anni del locale gestito da una cooperativa sociale
C
di Giuseppe Martelli
hi è stato a Desenzanino conosce bene quel locale affacciato sul lago che ne porta il nome, un ristorante che da anni è gestito da un gruppo di ragazzi di una cooperativa sociale che riscuote un gradimento sempre crescente. Ebbene, il centro balneare Desenzanino ospita stasera un evento di musica e comicità per salutare l’estate in allegria, prima di chiudere la stagione, ma soprattutto per festeggiare i 25 anni di solidarietà e promozione sociale della Cooperativa di solidarietà sociale La Cascina, che gestisce il lido e il ristorante pizzeria Desenzanino (su affidamento del Comune di Desenzano). Stasera dalle 20 presso il cen-
tro balneare sul lungolago Cesare Battisti di Desenzano, La Cascina invita tutti, dipendenti e collaboratori, soci e sostenitori, concittadini, amici e turisti, a una piacevole cena-spettacolo vista lago con intrattenimento musicale e cabaret. La serata avrà inizio alle ore 20 con la cena a buffet, cui seguirà lo spettacolo musicale del gruppo “Gli Invisibili” con la voce di Davide Cerry (all’anagrafe Ceriali, ben conosciuto nella nostra provincia in quanto originario di Piadena), band giovane e talentuosa che proporrà un swing d’altri tempi, con pezzi “evergreen”, tra cui molti brani indimenticabili completamente riarrangiati. Ospite speciale della serata sarà il comico di “Colorado”, Max Pieriboni, cabarettista e autore milanese, personaggio di
gigantesca simpatia, la cui comicità genuina è capace di arrivare a tutti, attraverso i suoi personaggi disperati e gli sketch ispirati a situazioni di vita quotidiana. Il biglietto d’ingresso per la cena-spettacolo è di 15 euro. Per informazioni e prenotazioni contattare il numero 366/6915829 o rivolgersi alla cassa del ristorante Desenzanino. La Cooperativa di solidarietà sociale “La Cascina” festeggia dunque nel 2016 il suo quarto di secolo. Fu fondata nel 1991 dal compianto Renzo Tira nell’ambito della sezione Anffas (associazione per famiglie e persone con disabilità) di Desenzano. Lo scopo era ed è: “promuovere il potenziamento sociale delle persone”, ossia creare opportunità lavorative per quegli utenti che evidenziavano una capacità di
A sinistra Desenzanino, sopra Max Pieriboni
lavoro almeno residuale. I valori di base sono il servizio, la solidarietà, la funzione sociale, la mutualità, la democrazia e la partecipazione dei lavoratori, pur operando all’interno di regole di mercato. In un primo momento l’attività della cooperativa si concentrò sulla coltivazione di fiori in serra e nella manutenzione del verde.
Ma negli anni si sono aggiunti altri comparti, come la gestione delle spiagge, degli eventi con montaggio/smontaggio palchi e anche dei cimiteri. Alla fine del 1993 lo statuto fu modificato. Fu allora che La Cascina mosse i primi passi in autonomia rispetto all’Anffas. Nel frattempo l’attività e l’inserimento lavorativo si sono note-
volmente potenziati e dai tre dipendenti normodotati e due svantaggiati degli inizi, a metà anni ‘90 si è arrivati a superare le 30 unità, con dodici persone svantaggiate. Oggi, in stagione, l’ente occupa circa 85 dipendenti, ponendosi tra le 20 maggiori imprese private di Desenzano e lavorando anche nei comuni limitrofi. Dopo una profonda ristrutturazione, il 19 marzo scorso il ristorante ha riaperto in veste innovata, più elegante e luminoso.
A Fiuggi Forza Italia Giovani parla anche cremonese
Una decina di ragazzi della nostra provincia, rappresentati dal presidente Simone Zani, hanno partecipato alla due giorni organizzata da Antonio Tajani
Mentre al vertice della piramide il centrodestra cerca di trovare a fatica un nuovo equilibrio, a livello giovanile prosegue l’opera di formazione e confronto di Forza Italia Giovani, con una due giorni organizzata presso il Palazzo della Fonte a Fiuggi dall’europarlamentare Antonio Tajani. Erano circa 400 i ragazzi militanti nel movimento giovanile coordinato da Annagrazia Calabria, provenienti da tutta Italia, e tra questi una decina di cremonesi. «L'evento dal titolo “L'Europa che vogliamo” - afferma il coordinatore cittadino di Forza Italia Giovani Simone Zani - ha posto al centro delle plenarie temi importanti sia di carattere europeo, sia nazionale come: la necessità di diminuire la pressione fiscale sugli italiani arrivata a livelli esagerati, la necessità di dare una speranza a tutti gli italiani che si
Il gruppo dei giovani cremonesi presente a Fiuggi con ragazzi di altre province
trovano in estrema difficoltà economica per aver perso il proprio lavoro, l’esigenza di impostare politiche serie per diminuire la percentuale di disoccupazione giovanile, oggi ancora troppo alta (a dif-
ferenza di quanto continuamente dichiarato dal Presidente del Consiglio Renzi). Altri temi ampiamente approfonditi sono stati la tutela della famiglia e la totale perdita del controllo sui flussi migratori:
oggi l’immigrazione è incontrollata e non regolare sotto ogni punto di vista, con retroscena economici da brividi per tutte quelle strutture “rosse” e “bianche” che, a differenza di noi liberali e moderati, incentivano i flussi dell'ingresso in Italia di extracomunitari solo per guadagni personali, senza minimamente porsi i problemi di come gestire questa gente l'indomani. I Giovani di Forza Italia si sono resi protagonisti ed hanno espresso ad “alta voce” che l’Europa che vogliamo è quella delle Nazioni che sognava De Gasperi, non quella a trazione germanica». In questa Convention Nazionale, il Movimento Giovanile di Forza Italia di Cremona era presente con una delegazione di 10 componenti, anche se è composto da una quarantina di ragazzi. Erano presenti a Fiuggi molti europarla-
mentari, senatori, deputati e dirigenti di Forza Italia, che hanno espresso un deciso no alla riforma costituzionale. «Anche per me e per il mio gruppo di giovani cremonesi - prosegue Zani - è stato un altro momento di alta formazione e di confronto con Parlamentari e con tanti militanti del Movimento Giovanile Forza Italia Nazionale, con cui ci si è trovati a dibattere nelle tavole rotonde. Essere presenti a Roma con una decina di ragazzi di Cremona è stato per me un grande onore, oltre che una grande soddisfazione in qualità di Coordinatore Cittadino FIG. Mi piacerebbe molto che tanti giovani di Cremona potessero prendere parte a questi momenti culturali e formativi, anche per una sola volta, per dare loro la possibilità di capire quanto è interessante ed affascinante fare politica».
Lettere & Opinioni
Sabato 17 Settembre 2016
Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • redazione@ilpiccologiornale.it politica
Dobbiamo ascoltare i continui slogan del premier Renzi Signor direttore, la sera del 14 settembre scorso, ascoltando il TG1 della Rai, ho avuto modo di assistere all’ennesimo slogan, urlato, del nostro “beneamato” premier, il quale sosteneva che il Movimento 5 Stelle offende l’Italia e gli italiani paragonando l’Italia al Cile. Di Maio ed il M5S non paragonano l’Italia al Cile di Pinochet, come asserisce Renzi, ma paragonano Renzi a Pinochet ed è una cosa ben diversa, mi sembra. Ma io voglio spingermi oltre. Lo stesso giorno, sempre sulla RAI, al TG2 delle ore 13, ho visto il nostro “beneamato” premier battere “il cinque” con bambini di 6-7 anni, durante l’inaugurazione di una scuola in provincia di Cuneo. Essendo un appassionato di storia, seguo spesso Rai Storia e ricordo di aver visto documentari inerenti la vita di un certo dittatore, tale Adolf Hitler, che amava farsi fotografare mentre teneva sulle ginocchia ed accarezzava vispi bimbetti e poi... Che immagine carina. Ora, io non intendo fare paragoni, però...! E, sempre nei giorni scorsi, ha anche detto che l’Italia riparte se riparte la scuola. Che slogan meraviglioso, degno del libretto rosso di Mao Tse Tung (ve lo ricordate?). Magari l’economia italiana potrebbe ripartire se a ripartire fosse l’edilizia, con tutto l’indotto ad essa collegato, non vi pare? Massimo Pelizzoni Gussola *** cordoglio
Carlo Azeglio Ciampi ha svolto un difficile lavoro in modo egregio Signor direttore, tra i tanti aspetti sui quali è lecito dividersi e avere opinioni anche discordanti, su un aspetto Carlo Azeglio Ciampi non si può discutere: con lui si è affermata la parola e il concetto di Patria. Parallelamente al cordoglio per la scomparsa di un uomo che in ogni caso è stato protagonista della storia italiana, è normale che le opinioni sul suo operato possano divergere. Oggi, tuttavia, mi sembra di percepire troppo spazio alle critiche e troppo poco spazio, invece, per un profondo e difficile lavoro che Carlo Azeglio Ciampi ha svolto in modo egregio, ovvero un’opera di vera e propria unificazione nazionale. Ci sono valori importanti che quotidianamente vanno comunicati e promossi: con l’affermazione dell’idea di Patria, il presidente Ciampi ha raggiunto un obiettivo importante e nel segno di quest’opera, tutti oggi e domani dobbiamo orientare il nostro lavoro come amministratori e uomini di istituzioni. Stefano Maullu Eurodeputato di Forza Italia *** punto di vista
Enzo Tortora e Tiziana Cantone due vittime dell’agone mediatico Signor direttore, il 15 settembre ricorreva il trentennale della assoluzione di Enzo Tortora, presentatore televisivo, accusato di traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Restò mesi in carcere. Eletto al Parlamento Europeo nelle liste del Partito Radicale, si dimise per essere processato e fu assolto. Tiziana Cantone è la donna suicida a causa di un video nel quale era ripresa durante un rapporto sessuale, diffuso nella cosiddetta rete sociale. Cosa accomuna queste due persone? La gogna mediatica. Tortora fu massacrato dai media benpensanti, la Cantone dai trogloditi del
focus
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Domani in tutte le chiese la colletta per aiutare i terremotati
Egregio direttore, anche in tutte le chiese della Diocesi di Cremona, così come nel resto d’Italia, domenica 18 settembre si svolgerà la colletta nazionale indetta dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana a sostegno delle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto. La data dal 18 settembre coincide con la conclusione del 26º Congresso eucaristico nazionale (in svolgimento a Genova dal 15 settembre): una concomitanza esplicitamente voluta, perché l’esito della raccolta dovrà essere segno tangibile della carità che l’intera Chiesa italiana, chiamata a raccolta nella preghiera e nella riflessione, dovrà saper esprimere. Intanto, prosegue l’impegno di Caritas Cremonese che, attraverso la Fondazione San Facio, prosegue la raccolta fondi destinata al sostegno delle popolazioni terremotate. Fondi che serviranno a sostenere interventi a medio e
web. I primi sono rappresentati da coloro che a tavola sono di buone maniere, i secondi da quelli che a tavola ruttano. Entrambi agitano il cappio. Ieri ed oggi. Primo Mastrantoni Segretario Aduc *** CRITICA
Il semaforo di Campagnola non mi pare affatto “intelligente” Signor direttore, a Campagnola davanti al municipio è installato da circa 10 anni un semaforo del tipo “intelligente”, di quelli che scattano a giallo più rosso quando è in arrivo un mezzo a velocità sopra i 50 km/h. Non so se sia mai stato attivato anche in versione sanzionatoria, ma è certo che il giallo dura non più di 3 secondi che la zona stradale di misurazione della velocità è talmente lunga che chi viaggia oltre i 50 km/h fuori abitato fa scattare il giallo anche a chi si trova a velocità regolare a pochi metri dalla linea d’arresto. Di conseguenza chi si vede scattare il giallo, pur se a velocità moderata, o frena bruscamente o passa la linea sul cambio giallorosso, in ogni caso creando situazioni di pericolo. Toni Suardi Capralba *** valutazione
Anticipo pensionistico, per ora i vantaggi sembrano pochi Signor direttore, l’Ape, l’anticipo pensionistico di cui si parla in questi giorni, potrà essere chiesto dall’anno prossimo (2017), a partire dai 63 anni di età e quindi a 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia. Lo hanno riferito i sindacati dopo l’incontro con il Governo, spiegando che si tratta di una “mediazione arrivata oggi”. Il periodo di sperimentazione del sistema dovrebbe essere di 2 anni. Per le categorie disagiate, per le quali l’anticipo dovrebbe essere sostanzialmente gratuito, dovrebbe essere fissato un limite minimo dell’importo della pensione a 1.200 euro netti. Potranno quindi uscire dal lavoro nel 2017 coloro che sono nati fino al 1954, una volta compiuti 63 anni. Per chi ha un lavoro l’anticipo sarà pagato con rate di ammortamento sulla pensione mentre, per coloro che sono disoccupati e non hanno ammortizzatori sociali, l’anticipo sarà gratuito (purché l’importo della pensione non sia superiore ai 1200 euro netti). Inoltre, secondo quanto hanno spiegato i sindacati, si è discusso anche di ricongiunzioni tra i periodi assicurativi in diverse gestioni che dall’anno prossimo non dovrebbero essere
lungo termine che saranno prossimamente individuati in collaborazione con Caritas Marche, cui la Chiesa cremonese ha da subito garantito supporto. In questo senso si colloca la consegna, già avvenuta, di tende da campo nei luoghi dell’emergenza da parte della Delegazione delle Caritas Lombarde e lo stanziamento di una prima somma di 10mila euro da parte di Caritas Cremonese. Quanti ancora volessero offrire il proprio contributo possono effettuare offerte attraverso i seguenti canali di Caritas Cremonese: conto corrente postale n. 68411503 intestato a Fondazione San Facio onlus; conto corrente bancario intestato a Fondazione San Facio onlus presso Banca di Piacenza (Via Dante 126 – Cremona) IT57H0515611400CC0540005161; uffici di Caritas Cremonese (via Stenico 2/b – tel. 0372-35063). Diocesi di Cremona
più onerose. Dovrebbero allargarsi le maglie, inoltre, per quanto riguarda le attività usuranti facendo rientrare probabilmente categorie come quelle dell’edilizia, maestre d’asilo e degli infermieri. Si è parlato poi dei lavoratori precoci e dell’aumento delle pensioni più basse confermando l’intenzione di intervenire con la somma aggiuntiva, la cosiddetta quattordicesima, per coloro che hanno redditi personali complessivi fino a mille euro al mese. Di rilancio le richieste sindacali: “Il pacchetto in realtà non è definito; da qui al prossimo 21 settembre, quando si terrà al ministero del Lavoro l’incontro conclusivo, continueranno i contatti informali”. I sindacati in realtà chiedono ulteriori modifiche e aggiustamenti, in particolare per le fasce più deboli. Come ha riferito il segretario confederale Cisl Maurizio Petriccioli al termine dell’incontro, i sindacati hanno chiesto che “per le categorie svantaggiate la rata di ammortamento sia zero, certamente a questo è correlata l’entità della pensione perché se uno ha una pensione di 3.500 euro, qualcosa può mettere”, quindi il tetto individuato dai sindacati è “di 1.500 euro lordi al mese, 1.200 euro netti”. Volendo trarre una breve conclusione, il vantaggio è pochissimo: con 1.200 euro al mese una famiglia, media di quattro persone, se è solo il capofamiglia a percepire un reddito, mi sembra molto poco…”! Andrea Delindati Cremona *** cremona
Anche questa battaglia per il diritto al lavoro è stata vinta Signor direttore, non nascondiano la nostra soddisfazione per le decisioni assunte dalla Corte dei Conti - Sezione Terza Giurisdizionale di Appello, sulla stabilizzazione dei 32 ex precari. La sentenza della Corte dei Conti di Roma ha sostanzialmente confermato quanto già era emerso in primo grado a Milano, ovvero la genuinità della stabilizzazione posta in essere dal Comune di Cremona per 32 precari dal gennaio 2011. Riteniamo che l’intervento in giudizio dei diretti interessati, a sostegno delle tesi formulate dagli avvocati difensori del sindaco e dei membri di Giunta, sia stata fondamentale nel sottolineare come una diversa decisione avrebbe comportato ripercussioni sulla vita lavorativa dei dipendenti comunali. Si tratta, infatti, di lavoratori che ormai da anni prestano la loro attività per l’amministrazione comunale, rivestendo ruoli diversificati e di rilevanza fondamentale per i cittadini. Condannare il Comune per aver violato il bilancio avrebbe significato, quale ultima conseguenza, la eventuale e
possibile revoca dei contratti di assunzione. Significativo rilevare come i Giudici della Corte dei Conti abbiano più volte affermato la correttezza delle assunzioni e le conseguenze, occupazionali e risarcitorie, di un eventuale licenziamento collettivo. La Corte di Cassazione e la Corte di Giustizia Europea affermano infatti che, in caso di superamento del tetto massimo di 36 mesi di contratti a tempo determinato (ampiamente superati dai precari stabilizzati) il Comune sarebbe stato condannato al risarcimento del danno. Danni che inevitabilmente avrebbero comportato un aggravio di bilancio difficilmente sostenibile dal Comune di Cremona. Desideriamo ricordare che questi “32” sono gli ultimi precari, in ordine di tempo, che le varie Giunte che si sono succedute hanno assunto a tempo indeterminato, sempre sollecitate ed incalzate dalla fp cgil per la stipula di accordi finalizzati alle stabilizzazioni. Anche in questo ultimo caso sappiamo di essere stati i trascinatori per il riconoscimento del loro il diritto alla stabilizzazione e, con orgoglio, ribadiamo anche il fatto di essere stata l’unica sigla sindacale ad aver sostenuto, in sede giudiziaria, i nostri iscritti, per vedere affermate le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Ringraziamo quindi i 10 dipendenti che hanno avuto la forza ed il coraggio di andare fino in fondo, nonostante non fossero loro mancate, talvolta, critiche e battute poco felici. E grazie, infine, alle iscritte e agli iscritti alla Fp Cgil: senza il loro contributo economico, dato dalla tessera, anche questa battaglia per il diritto al lavoro, non sarebbe stata possibile. Segreteria Fp Cgil Cremona Studio legale Furfari & Associati Milano *** crema
Chiedo alla Giunta di motivare l’odore acre in via Colombo Signor direttore, mi è pervenuta, da parte di un concittadino che abita in via Colombo (la via che conduce al depuratore), la sollecitazione a interessarmi della situazione che, in quella zona, stanno vivendo i residenti. Da qualche tempo, infatti, subiscono un sensibile deterioramento della propria qualità di vita a causa di “un asfissiante odore acre” dovuto pare - al “servizio chimico-fisico di trattamento dei fanghi”. Siccome ciò accade, appunto, in una zona residenziale e le autorizzazioni alla costruzione di case sono state rilasciate dal Comune di Crema, chi ci vive è colpito negativamente dal fatto che il nostro ente locale faccia oggi “orecchie da mercante”, nonostante, in un recente passato, siano state presentate anche
delle denunce in merito. La richiesta pressante è quella di sapere, con chiarezza, da che cosa sia prodotto l’odore di cui si è detto sopra, per non doversi “curare in futuro, per questioni dovute all’inquinamento ambientale”. Che senso ha - si chiedono i residenti - promuovere giornate ecologiche e lasciare che una porzione di città viva in una condizione non propriamente salubre e di cui, soprattutto, non è chiaro il grado di rischiosità? Pertanto chiedo alla Giunta di chiarire, rispondendo alla presente, la natura di tale “asfissiante odore acre” che, da qualche tempo, i residenti avvertono continuativamente, se lo stesso sia da ricondurre - come verosimile - all’impianto chimicofisico limitrofo e se, infine, il tutto possa ingenerare rischi per la salute pubblica, che un sindaco non può non avere a cuore. Antonio Agazzi Capo Gruppo di “Servire il cittadino” in Comune a Crema *** corsa alla casa bianca
La Clinton è già nella storia Ora manca solo l’ultimo tassello
Signor direttore, nella corsa alla Casa Bianca, perché Hillary rischia? Hillary Clinton è entrata nella storia come prima donna candidata alla Casa Bianca per un grande partito. Hillary ha fatto quindi la storia, almeno a metà. Ora l’attende la sfida finale. Nella corsa per la Casa Bianca dove fu già first lady del marito Bill, deve superare l’ostacolo più importante, ovvero rassicurare l’elettorato sui suoi problemi di salute e sui tanti misteri attorno all’episodio di una tosse prolungata. Troppo prolungata per essere solo la conseguenza delle allergie di cui Hillary soffre. Una debolezza che viene percepita internamente anche dalla base elettorale, che oltre a quella del Paese deve fare i conti anche con la crisi personale. Spero che first lady Hillary, chiamando all’unità del partito, “per sconfiggere un Trump che è caratterialmente inadatto a dirigere il Paese”, annunci la candidatura della first lady Michelle Obama all’altezza del ruolo storico, ovvero alla corsa alla Casa Bianca, per far eleggere il primo presidente donna. Gli Stati Uniti sono un Paese multietnico, innovativo e con una base elettorale giovane ancora importante e i repubblicani iniziano a fare fatica a non perdere terreno con le loro argomentazioni conservatrici. Cara first lady Hillary, ti voglio in forma il prima possibile… Se non ci sei, al mondo mancherà la sua parte migliore: tu! Questa è la mia umile tattica proposta da oltre oceano. Celso Vassalini Brescia
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
SABATO 17 settembre
DOMENICA 18 settembre
LUNEDI’ 19 settembre
MARTEDI’ 20 settembre
MERCOLEDI’ 21 settembre
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casalmaggiore
Sabato 17 Settembre 2016
lavori sull’asolana La Provincia di Cremona ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo all’intervento di potenziamento e risanamento del piano viabile nel centro abitato di Casalmaggiore (tratto SP CR EX SS 343 “Asolana”). L’opera avrà un costo complessivo pari ad euro 173.750,00. Tra le motivazioni si evidenzia come attraverso il progetto si preveda di intervenire lungo il tratto di ex strada statale compreso tra la S.P. n. 88 “Di Bozzolo” (via Roma) e la via Matteotti, interno all’abitato di Casalmaggiore (in pratica tra le rotonde Diotti e Conad), lungo il quale si manifestano sfondamenti ed ammaloramenti diffusi dovuti alle inadeguate caratteristiche di capacità portante del sottofondo stradale. Il tratto in questione infatti risente del notevole traffico veicolare, nella fattispecie di quello pesante, che interessa il centro abitato di Casalmaggiore, indotto anche dall’insediamento siderurgico Marcegaglia S.p.a. e dagli insediamenti produttivi e commerciali limitrofi, nonché dalla logistica collegata allo scalo merci ferroviario di Casalmaggiore. Parte del traffico pesante è dovuta altresì ai mezzi di passaggio che utilizzano il ponte sul fiume Po per il collegamento tra Casalmaggiore e la provincia di Cremona con Colorno e la provincia di Parma. L’intervento sarà realizzato lungo la “Asolana” mediante un potenziamento e un risanamento anche del sottofondo stradale al fine di adeguare il tratto in oggetto ai volumi di traffico che la percorrono. L’attuazione dei lavori è, quindi, funzionale al prolungamento della vita utile della strada e garantirà un potenziamento della capacità portante della stessa migliorando nel contempo le condizioni di sicurezza e il comfort di guida degli utenti della strada.
tombola a gussola
Domenica 18 settembre alle ore 21 presso i locali del centro culturale di Gussola il circolo AuserInsieme di Gussola organizza una tombola una cui parte del ricavato sarà devoluto all'associazione che ha organizzato l'iniziativa “Una festa speciale per bambini speciali”.
casalmaggiore@ilpiccologiornale.it
Feste concomitanti, ora basta
Alcuni fine settimana intasati, altri privi di iniziative. Il 23 settembre Salvatore incontrerà Pro Loco e associazioni
S
di Vanni Raineri
tavolta sono solo due, ma è capitato di peggio. Non c’è nulla da fare, a Casalmaggiore non si riesce a realizzare un calendario di eventi e sagre che disciplini l’attività delle diverse associazioni che organizzano sagre soprattutto nella bella stagione. Il risultato è sotto gli occhi, e le critiche, di tutti, tanto che sta occupando anche spazio sui social. L’ultimo week end di agosto ha visto una raffica di feste, tanto che Quattrocase e Fossacaprara, piccole frazioni molto vicine tra loro, hanno celebrato l’evento più importante dell’anno negli stessi giorni. La gente si è equamente suddivisa facendo sì che entrambe le feste (“Quattrocase e le sue zucche” e “Sagra di Fossa”) risultassero un successo, ma non sarebbe stato meglio non pestarsi i piedi a vicenda? Non bastasse, nello stesso fine settimana c’è stata la festa dell’oratorio e una manifestazione di Rive Gauche, sempre nel Comune di Casalmaggiore, cui si sono aggiunte tra l’altro ulteriori tre manifestazioni nei comuni confinanti. Ebbene, sono seguiti due fine settimana, i primi due di settembre, senza appuntamenti, ed ecco arrivare quello corrente, e subito la concomitanza: in città la Festa della Zucca, a Vicomoscano quella dell’uva e del mais, o meglio “dl’üa e dal malgòt”. Addirittura abbiamo assistito a Casalmaggiore a iniziative benefiche diverse e coincidenti nello spazio e nel tempo, con immaginabili conseguenze. Come è possibile che non si riesca a dialogare tra organizzatori,
che spesso si accusano l’un l’altro di non aver evitato la concomitanza? Non sarebbe logico affidare ad un organismo, facile pensare alla Pro Loco, il compito di redigere un calendario annuale che non penalizzi nessuno e anzi promuova al meglio e senza concorrenza ciascun evento? Qualche anno fa il Listone propose in Consiglio comunale che proprio alla Pro Loco si affidasse questo compito, come ricorda il fondatore, Carlo Sante Gardani: «Accadde nel 2005, credo ancora che questo sia un ruolo che compete alla Pro Loco; sarebbe giusto che le feste si facessero solo se autorizzate dopo il vaglio anche sulla data. Da quella proposta nacque una discussione ma di fatto poi non se ne fece niente. La Pro Loco ultimamente si è data da fare con ottimi risultati sul processo di meccanizzazione e su altri fronti, ma non ha trovato la porta aperta per avere questo potere, che ovviamente deve essere concesso dal Comune. Capisco che con così tante frazioni è difficile, ma ormai necessario». Sono oltre una decina le frazioni, e in tema di sagre si autogestiscono come se si trattasse di piccoli comuni. Proprio per questo
servirebbe una regia dall’alto. In realtà servirebbe per tutto il Casalasco e forse anche per l’Oglio Po, ma partire intanto con Casalmaggiore sarebbe buona cosa. In questa direzione d’altra parte sta procedendo anche la Regione Lombardia: il Consiglio Regionale la scorsa primavera ha approvato la nuova legge sul commercio, nella quale si è prevista l’istituzione di
un calendario regionale per monitorare le manifestazioni. Ogni Comune è obbligato a stendere un regolamento delle sagre prevedendo sanzioni per quelle svolte al di fuori del calendario regionale. L’obiettivo in realtà era soprattutto quello di contrastare forme sleali di concorrenza, con soggetti che ambiscono ad inserirsi in un mercato attrattivo per realizzare di fatto attività commerciali, come lamentano spesso ristoratori di professione. Ma il calendario realizzerebbe anche l’esigenza esposta sopra. Sentiamo Cinzia Soldi, presidente della Pro Loco di Casalmaggiore, che ci dice subito una novità alquanto gradita: «Avremo un incontro il prossimo 26 settembre, convocato dall'assessore Salvatore, a cui sono invitate le varie associazioni proprio per porre fine a questa situazione».
Probabilmente l’incontro è anche stato fissato alla luce della nuova normativa regionale. «Gli effetti della legge si avranno a partire dal 2017, quindi è necessario che le associazioni contribuiscano a redigere il calendario». Certo 4 feste in un fine settimana e il deserto in quelle precedenti e successive, così come il doppio appuntamento di questi giorni, considerato il vuoto che seguirà, fa apparire il tutto assurdo. «E pensare che della questione si sapeva già nel dicembre scorso, ma non c’è stato verso di far spostare a qualcuno la data». La speranza è che la legge non obblighi solo le associazioni a comunicare le proprie date, ma consenta al Comune, o alla Pro Loco incaricata, di intervenire per impedire che una situazione tanto ridicola abbia a ripetersi.
Il programma delle due feste in corso E vediamo i programmi delle due feste concomitanti del week end casalese. La Festa della Zucca, organizzata dagli Amici di Casalmaggiore, ha preso il via giovedì sera, e proseguita ieri. Oggi dalle 8 alle 20 sarà presente il mercato contadino di Coldiretti, mentre dalle 10 alle 20 spazio alla novità “Inventio: Expo delle idee”. Alle 15.30 “Piccoli pasticceri crescono. Per pranzo e per cena (sia sabato che domenica) riaprirà il ristotenda in piazza Garibaldi, e alle 21.30 pianobar con Raffaele & Saba. Domani ultimo giorno: conferma delle iniziative del giorno precedente, inoltre alle 18.30 sarà presentata in piazza la nuova Pomì, con presenza della Dance Academy Aerobic School. Dalle 15 alle 19.30 apertura straordinaria della Torre Littoria, alle 15 e alle 17 visite guidate alla mostra “Giuseppe Raineri e gli artisti del Grande Fiume”. Quanto al menu, la zucca la farà ovvia-
mente da padrone, e anche alcuni ristranti cittadini prepareranno piatti ad hoc. Fino al 2 ottobre sarà attivo il trenino turistico, e fino a domani in vicolo Chiozzi è possibile visitare il mercatino del bijou. La “Festa dl’üa e dal malgòt”, giunta alla 7ª edizione e organizzata dalla locale Associazione Sportiva, avrà luogo a Vicomoscano tra oggi e domani. Stasera ci sarà l’attesa serata Gnocco Fritto. Domani invece alle ore 10 aprirà l’esposizione hobbistica ed esposizione di attrezzi agricoli d’epoca, con la novità dei prodotti tipici che sarà allestito dal campo sportivo. A mezzogiorno il pranzo (prenotazioni allo 0375/200460) con piatti tipici del Casalasco. Una festa che ha le sue radici nel passato e nella tradizione contadina del nostro territorio: anche i più piccoli potranno divertirsi con giochi e la presenza di anmali da cortile.
Rotary Cop, Governatore in visita Angelo Pari ha sottolineato le linee guida del suo mandato e illustrato i service distrettuali
SOLAROLO RAINERIO - Uno dei primi Rotary Club a ricevere la visita del nuovo governatore del Distretto 2050, Angelo Pari, è stato il Casalmaggiore Oglio Po. Al ristorante La Clochette erano presenti, a fianco del presidente Daniel Damia, come rappresentanti Distrettuali l’Assistente del Governatore per il gruppo Po Maurizio Mantovani, il Presidente della commissione Azione Interna Nedo Brunelli, quello della commissione Azione Professionale Giuseppe Torchio; inoltre i soci onorari Raul Tentolini (ex governatore) e Mario Cozzini, ex presidente e socio fondatore del club ospitante. Pari ha esordito ricordando con affetto che proprio Tentolini, in qualità di governatore, consegnò la Carta costitutiva al suo club di appartenenza, ed ha esortato a vivere il Rotary con grande entusiasmo e gioia: il club deve trasmettere al territorio in cui opera una sensazione di felicità carat-
terizzata da uno spirito di servizio con la finalità di fare del bene per gli altri. L’essere rotariani deve essere un divertimento nella consapevolezza che con le potenzialità date dalle professionalità presenti all’interno dei club si possono fare cose straordinarie; il rotariano deve osare di più utilizzando appieno tutta la sua fantasia e le sue capacità. Per Angelo Pari non è il Governatore colui che deve guidare il Distretto, ma i presidenti con i loro club che devono sforzarsi di essere unici, di essere un’eccellenza; devono uscire dall’anonimato e avere un grande appeal sull’opinione dei cittadini. Bisogna cercare di fare in modo che all’esterno le persone, che abbiano il desiderio di voler fare del bene, siano invogliate a far parte del Rotary. I service di quest’anno devono orientarsi verso quattro direttive fondamentali: giovani, anziani, salute e povertà; in particolare
il Governatore ha sottolineato il tema degli anziani troppo spesso poco seguito. Un grande risultato raggiunto in questi mesi dal Rotary è stato quello di siglare (8 luglio) un protocollo di intesa con la Protezione Civile; i club verranno utilizzati come consulenti in caso di calamità e nella formazione e istruzione che si terrà sul territorio. A breve verranno informati tutti i sindaci e le sedi locali della Protezione Civile di questa partnership; una grande opportunità e un impegno concreto sul territorio. A livello di service distrettuale, sarà portato avanti lo screening Pap Test contro HBV che verrà utilizzato anche in Bielorussia in accordo con il ministero della salute di questo Stato. Sono stati prodotti 40.000 volumetti che verranno distribuiti alle ragazze diciottenni nel nostro Distretto, che descrivono le modalità di trasmissione sessuale della malattia nonché altre patologie
Angelo Pari e Daniel Damia
tipicamente femminili. Per finire, il Governatore ha esortato tutti ad aderire all’iniziativa che si terrà a maggio per i 100 anni della Rotary Foundation. La finalità è doppia: oltre a finanziare la R.F., con il ricavato verrà devoluta una somma importante per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto in Centro Italia.
Casalmaggiore
La Biblioteca torna a vivere
A Torricella riapre dopo tanti anni grazie ai volontari. Verrà inaugurata per la Fiera venerdì prossimo
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Domani una serie di iniziative
Giornata ebraica a Sabbioneta
di Vanni Raineri
a Biblioteca comunale chiude non per assenza di libri, che anzi sono numerosi, ma per mancanza di bibliotecari, e così anche in campo culturale ad ovviare è il volontariato, che riapre la biblioteca tornando a svolgere la funzione di prestito. Non solo, il locale che ospita la Biblioteca torna a vivere e animarsi. Accade a Torricella del Pizzo, dove la riapertura della Biblioteca inaugurerà la Fiera Settembrina venerdì prossimo, 23 settembre. Alle ore 19.30 avverrà l’inaugurazione ufficiale. Parlerà prima il sindaco Emanuel Sacchini, poi Astrid Del Re, la vera protagonista della riapertura. Dopo di lei, verrà presentato il libro “Ozzy Tenn English”, realizzato da Adrian Huntley, torricellese di origine (la madre è di qui, il padre giamaicano), cresciuto a Londra e oggi residente a Parma. Il libro fa parte del progetto Ozzy, personaggio ideato da Huntley che utilizza sistemi pratici e innovativi per l’apprendimento dell’inglese. Ma torniamo alla Biblioteca, e ne parliamo proprio con Astrid Del Re, cui chiadiamo come sia nata l’idea. «Da circa due anni – afferma - l’Amministrazione comunale cercava una soluzione per ripristinare il servizio. Io tra due mesi e mezzo vado in pensione, e avevo intenzione di fare volontariato in ambito culturale». E così... due più due fa quattro. «Faccio già parte di gruppi storici. A Torricella c’era il rischio che il vasto patrimonio della Biblioteca fosse messo in comune con l’unione. Avendo tempo, ho chiesto al sindaco che è stato ben lieto di sostenere la mia iniziativa. La Biblioteca intende diventare spazio culturale per ospitare mostre e corsi, oltre al tradizionale prestito di libri». Ma in che orari rimarrà aperta? E qualcuno le darà una mano? «Gli orari sono quelli del martedì mattina (dalle 10 alle 12), mercoledì pomeriggio (16-18) e venerdì sera (2123). Sto cercando di coinvolgere altre persone, con buoni risultati». Anche la sede è stata modificata. «A livello sperimentale la Biblioteca è stata già aperta nelle scorse settimane, è stato realizzato un nuovo scaffale, abbiamo messo un salottino per rendere il luogo accogliente, presto si procederà alla sostituzione delle 4 finestre e quindi alla tinteggiatura». E così una Biblioteca chiusa da anni, ricca di libri (la Commissione Biblioteca negli anni scorsi era molto attiva), non si limita più ad organizzare il decennale concorso di pittura del 1° maggio, ma riapre i battenti. Anche se il servizio di prestito non potrà essere svolto in convenzione con tutte le altre Biblioteche del sistema (per partecipare alla convenzione servono determinati orari di apertura e fondi per l’acquisto annuale), ma la funzionalità è garantita, e l’elenco dei libri presenti è reperibile in
Il quartetto LE’HAIM
Sopra due delle foto che verranno esposte nella mostra “Torricella ricorda”
internet. La sede rimarrà quella di piazza Boldori, nel palazzo del Municipio, che ha sempre ospitato anche la sede dell’ufficio elettorale. Da oggi non più: le elezioni si faranno nell’ex asilo. In occasione dell’inaugurazione, oltre alla presentazione del libro di inglese verrà inaugurata la mostra “Torricella ricorda”, un’esposizione di foto che vanno dal 1900 al 1960 relative al paese casalasco, luoghi e personaggi, che rimarrà aperta al pubblico fino al 28 ottobre. Al termine, aperitivo. In serata il Palatenda in piazza ospiterà una gara di briscola con ricchi premi gastronomici.
La Fiera proseguirà sabato 24 con un spettacolo cabarettistico alle 21: Andom a redar, I Ciccioli e Lab Show Cabaret porteranno sul palco Alex De Santis, Maurizio Bronzini, Elena Diemmi, Ruber Spezzati, Marco Brioschi, Fabio Boccoli e Mauro Adorni; presenterà Pierluigi Oddi. Dmenica 25 alle 14.30 17° Gran Premio di Torricella una gara ciclistica per Giovanissimi in collaborazione con il Pedale Cremonese. Alle 21 la Compagnia Dialettale Sissese presenterà la nuova commedia del torricellese Mauro Adorni “Quota 90”. Serata di chiusura lunedì 26 con la Tombolissima Auser, anche questa nel Palatenda.
Emmaus, mercatino dell’usato “Eridanos”, oggi le premiazioni
TORRE DE’ PICENARDI - Ritorna il tradizionale appuntamento con la solidarietà presso la Comunità Emmaus di Canove de’ Biazzi, frazione del Comune di Torre de’ Picenardi, e il Mercatino solidale dell'usato di Via Bassa a Piadena. Oggi, sabato 17, e domani, domenica 18 settembre, dalle ore 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 19 si terrà infatti l’annuale vendita straordinaria di solidarietà finalizzata a sostenere, oltre alle azioni di solidarietà del Movimento Emmaus, la Comunità di accoglienza di Canove de’ Biazzi che festeggia il 1° ottobre i 15 anni di vita. Negli ampi locali dei due mercatini si potrà trovare un po’ di tutto: mobili, indumenti, libri e fumetti, dischi, piatti e bicchieri, quadri, lampadari e oggetti di ogni tipo. Si tratta di un'occasione da non perdere per chi ama le cose vecchie, per i collezionisti e per chi non vuole spendere molto.Le Comunità Emmaus accolgono persone in difficoltà e tutti coloro che desiderano condividere i valori della solidarietà, della nonviolenza e della sobrietà mantenendosi esclusivamente attraverso la vendita presso i propri mercatini di materiale usato ancora riutilizzabile che viene donato da chi ha deciso di disfarsene. La Comunità di Canove de’ Biazzi che accoglie attualmente 14 persone e si avvale della collaborazione di una trentina di volontari di Piadena e dei paesi limitrofi, è gestita dall’Associazione di volontariato “Amici di Emmaus” e aderisce al Movimento internazionale Emmaus fondato in Francia nel 1949 dall’Abbé Pierre. Per informazioni è possibile chiamare il numero 037594167.
Il Concorso Letterario Nazionale “Eridanos” organizzato da Arcibassa è giunto alla decima edizione, ed è stata fissata la cerimonia di premiazione, che si terrà oggi, sabato 17 settembre alle ore 16.30 nel cortile del Comune di Gussola (in caso di maltempo, nella Sala Polivalente Giovanni Paolo II). La cerimonia verrà introdotta dal professor Stefano Prandini, quindi Letizia Frigerio presenterà gli autori premiati, con assegnazione di un premio speciale dedicato a Giancarla Assandri, appassionata cultrice di dialetto e tradizioni locali. La Compagnia Avis Teatro di Casalmaggiore proporrà un intermezzo, e seguirà un rifresco per tutti i presenti. Alle 21 chiusura con il concerto, a cura dell’Associazione Latino Americana di Cremona, “El canto de las palabras” eseguito dal coro Vox Latina. La giuria ha già decretato le composizioni e gli autori vincenti o segnalati nelle varie sezioni. In attesa di conoscere l’ordine di classifica, li indichiamo in ordine alfabetico. Sezione A, poesia in lingua italiana: Stefano Baldini di San Pietro in Casale (BO), Nunzio Buono di Casorate Primo (PV), Mario Meola di Poppi (AR) e Gianluca Regondi di Bovisio Masciago (MI). Sezione B, poesia dialettale: Annalisa Bertolotti di Reggio Emilia, Fabrizio Bregoli di Cornate d’Adda (MB), Claudio Chiesa di Casalmaggiore, Ernella Fiorini di Ostiglia (MN) e Andreaina Solari di Leivi (GE). Sezione C, racconti brevi: Gabriele Andreani di Pesaro, Analisa Bertolotti di Reggio Emilia, Gino Dondi di Collecchio (PR) e Tatiana Neri di Gazzuolo (MN). Sezione Green, giovani fino ai 20 anni: Susanna Anghileri di Milano, Gloria Capoani di Castelleone e Chiara Silla di Rivarolo del Re.
SABBIONETA - Ogni giorno sperimentiamo la difficoltà dell’integrazione con persone che provengono da altri stati e altri “pianeti” culturali, a livello linguistico e mentale, con la conseguenza di arroccarci nella nostra identità anziché farne un veicolo di arricchimento reciproco. Per questo la scelta di dedicare a “Lingue e dialetti ebraici” la Giornata Europea della Cultura Ebraica 2016 permetterà a chiunque lo voglia di entrare in contatto con il patrimonio storico e culturale ebraico, ghettizzato e guardato con sospetto per secoli. La GECE di quest’anno è stata fissata a domani, domenica 18 settembre, e a Sabbioneta la Pro Loco e il Comune, in collaborazione con la Comunità Ebraica di Mantova, hanno organizzato una giornata ricca di spunti interessanti. Alle ore 11 e alle 15 partiranno, dall’Ufficio del Turismo, due tour guidati dal titolo “Alla scoperta degli angoli ebraici”: Sinagoga, Palazzo Forti, Casa Ottolenghi, Chiesa dell’Incoronata saranno i protagonisti di una vicenda durata cinque secoli. Come ogni anno la Sinagoga di via Campi sarà aperta al pubblico dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19, con ingresso libero e con la presenza di una guida che ne illustrerà storia e caratteristiche. Sotto il portico di accesso la Pro Loco metterà in vendita, a prezzo scontato, libri di cultura, storia e cucina ebraica. Nella saletta al piano superiore sarà possibile ammirare i preziosi volumi editi dalla stamperia di Tobia Foà a metà Cinquecento. Allo stesso modo sarà visitabile anche il cimitero ebraico situato nella frazione di Borgofreddo. L’evento di punta che caratterizzerà anche quest’anno la manifestazione sarà l’esibizione del quartetto “LE’HAIM”, composto da Alfredo Scalari (Pianoforte), Matteo Vallicella (Contrabasso), Andrea Testa (Violino) e Angel Harkatz Kaufman (Cantore-Tenore). Il concerto, dal titolo “Il nonno racconta”, si svolgerà alle 16.30 in piazza S. Rocco. I brani eseguiti dal quartetto spazieranno dalla musica popolare e folklorica, a quella liturgica e di tradizione chassidica. L’evento sarà garantito anche in caso di maltempo. Ad arricchire la partecipazione di pubblico, nel primo pomeriggio arriverà in bicicletta il gruppo degli Scarponauti di Mantova, che integreranno il tour alla scoperta degli angoli ebraici di Sabbioneta con il cimitero ebraico e la visita al Teatro all’Antica. E da non dimenticare è la partecipazione all’evento da parte dei ristoratori locali, che per l’occasione prepareranno un piatto appartenente alla cucina ebraica.
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Speciale Autunno
L’ultimo spettacolo offerto dalla natura prima del gelido (?) inverno. Il 22 settembre alle ore 14.21 l’appuntamento con l’equinozio
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autunno è alle porte e lo splendore del valzer dei colori legati al periodo sta per rallegrare i nostri occhi! La stagione per tutti è legata ai colori rosso, giallo, bronzo (e le loro infinite sovrapposizioni e sfumature) che dipingono le chiome degli alberi, preludendo così alla caduta delle foglie, una sorta di ultimo spettacolo prima del gelido inverno. Questo evento, così comune nell’esperienza di tutti noi, è una prerogativa delle fasce temperate, dove esiste una stagionalità ben distinta e le latifoglie spoglianti rappresentano la parte più cospicua della vegetazione. La miscela di rosso, viola, arancio e giallo è il risultato di processi chimici che avvengono nella struttura delle piante man mano che le stagioni si susseguono. Durante la primavera e l'estate le foglie sono state vere e proprie macchine di produzione dei nutrienti necessari alla crescita delle piante, grazie alla presenza al loro interno di numerose cellule contenenti clorofilla, il pigmento che dona appunto alla foglia il colore verde. Per una straordinaria reazione chimica, grazie alla clorofilla, i vegetali assorbono dalla luce solare l'energia che viene utilizzata per catturare anidride carbonica e donare ossigeno al pianeta (fotosintesi clorofilliana); producono anche sostanze alimentari quali glucosio e amidi. Il momento migliore per godersi il colori autunnali è sicuramente una giornata limpida, asciutta e fresca dopo qualche giorno umido. PERCHE’ CADONO LE FOGLIE? Le piante si spogliano come forma di difesa contro il freddo che verrà. Si tratta di un processo veramente complesso che ha richiesto millenni di evoluzione per raggiungere questa raffinatezza. Le piante sono in grado di percepire le mutate condizioni ambientali come la discesa delle temperature, l’accorciarsi delle giornate, il variare dell’intensità nella radiazione luminosa: ebbene, le piante sanno rispondere a tutti questi stimoli del tempo. Le foglie, fino a quel momento il motore della pianta con il processo di fotosintesi, con l’inverno diventerebbero un peso inutile e un pericolo, per la capacità di trattenere la neve, appesantirsi e creare danni alle branche se non all’intera stabilità. Così in autunno, il progressivo raffreddamento delle temperature mobilizza len-
Autunno, il valzer multicolore è alle porte
tamente le sostanze contenute nelle foglie (zuccheri e altre sostanze organiche) verso il tronco, mentre la clorofilla si degrada determinando il mutamento del colore. Nel punto in cui il picciolo è inserito sul ramoscello si forma uno strato di cellule chiamato strato abscissione. Nel corso dell'estate la formazione di questo strato di cellule indurite era stato prevenuto dalla produzione di un ormone, l'auxina, la cui produzione decresce con l'accorciarsi delle giornate. Col venir meno di questa protezione, la formazione di questo strato inizia a soffocare le venature che portano linfa e nutrimenti dall'albero alla foglia. E' in corrispondenza di questi eventi che la clorofilla inizia a scomparire, portando alla luce i colori degli altri pigmenti. Una volta che la foglia è completamente soffocata, l'anello di cellule indurite si secca e pian piano si decompone causando il distacco della foglia dall'albero, portata via dal vento o dal proprio peso. Naturalmente non tutti gli alberi perdono le foglie: vedi i sempreverdi, come la maggior parte delle conifere (pini, abeti rossi, abeti, abeti e cedri) le quali hanno foglie aghiformi o squamiformi, che restano verdi tutto l'anno e che possono restare sulla pianta senza cadere anche tre o quattro anni.
VIOLA - Le piante producono anche altri pigmenti, gli antociani (dal greco anthos=fiore e kyàneos=blu), che hanno una tinta rossastra-blu e la funzione di crema solare contro alcuni raggi ultravioletti (sono anche responsabili del colore blu di molti frutti come i mirtilli). Quando la clorofilla e gli antociani coesistono, il colore delle foglie può virare verso il bronzo, come nei frassini. A concentrazioni sufficientemente elevate, gli antociani fanno invece sembrare una foglia quasi viola, come negli aceri giapponesi. ROSSO - Mentre il verde scompare, ecco avanzare il rosso: il colore è dovuto alla presenza nelle foglie di antocianine o flavonoidi, sostanze che vengono prodotte totalmente o in maggior quantità solo in autunno. Non tutti gli alberi possono produrle e le condizioni climatiche ne influenzano il livello: un cambio repentino di stagione, un’ondata di gelo improvviso o acqua battente per più giorni, seguiti da una cascola rapida (caduta prematura) non danno tempo alle foglie di produrne a sufficienza; un autunno fresco e prolungato con un calo progressivo delle temperature, giorni soleggiati e notti fredde, e cascola scalare regalerà una tavolozza di colori più ricca di rossi.
GIALLO-ARANCIONE - I carotenoidi, i pigmenti cha vanno dal giallo all’arancione, invece sono sempre presenti nella foglia perché attivamente coinvolti nel processo fotosintetico: assorbono l’energia della radiazione e la trasferiscono alla clorofilla. Venendo meno la clorofilla, non più schermati e più accesi per via dei processi di ossidazione, possono manifestarsi nel loro splendore. GRIGIO - I colori autunnali più grigi si formano quando le foglie sono completamente morte perché avviene la degradazione dei cloroplasti (corpuscoli cellulari che contengono la clorofilla). MUTAMENTI CLIMATICI - Se è vero che “non ci sono più le mezze stagioni”, come afferma un luogo comune, è vero anche che non ci sono più gli autunni di un tempo a causa soprattutto dei fenomeni riconducibili al mutamento climatico in atto. Le estati calde e siccitose ritardano la comparsa dei colori autunnali e abbreviano la permanenza delle foglie colorate sui rami; gli autunni con notti calde e piovose contrastano la formazione di tinte accese. EQUINOZIO D’AUTUNNO - La terra impiega un anno a girare attorno al sole (moto di rivoluzione) e nel contempo ogni giorno gira sul proprio asse (moto di rotazione), quest'ultimo però non è perpendicolare al piano di rotazione
(piano dell’eclittica) ma inclinato di 66° e 33' ed è proprio l'inclinazione della terra a generare il fenomeno delle stagioni, la differenza tra il caldo d'estate ed il freddo d'inverno deriva dall'angolo con cui il sole colpisce la terra. Continuando a ruotare attorno al sole la terra arriva il 21-23 settembre all'equinozio di autunno ed analogamente alla primavera il sole si trova perpendicolare all'equatore; successivamente ci si avvicina al 21 dicembre giorno in cui il sole raggiunge l'angolo minimo di incidenza dei raggi sull'emisfero boreale ed il sole è sopra il tropico del capricorno nell'emisfero australe. La stagione delle foglie multicolori avrà inizio ufficialmente con l’equinozio autunnale, che quest’anno cadrà alle ore 14:21 del 22 settembre. È solito indicare il 23 settembre nell’emisfero boreale, ma sappiamo benissimo che di anno in anno ci sono leggere variazioni, così come accade per il solstizio. In occasione di questo evento si registra una eguale durata delle ore diurne e notturne, poi con il proseguire delle settimane il buio ha il sopravvento sulla luce e le giornate si accorciano sempre di più. La fine dell’autunno cade con il solstizio d’inverno, solitamente il 21 dicembre, quest’anno senza alcuna variazione, dunque atteso per le ore 10:44.
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Speciale Autunno
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Uva, vera regina dell’autunno
Protagonista della vendemmia, garantisce grandi quantità di fruttosio e glucosio per un effetto purificante e rigenerante
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autunno è la stagione più magica dell'anno! E non solo per quanto riguarda la nostra vista! Infatti anche il palato reclama la sua parte: frutta, verdura e prodotti del sottobosco sono ancora baciati dal sole, regalando ai buongustai prodotti con una ricca varietà di sapori e colori. I boschi si tingono di colori caldi come il giallo e il rosso e offrono profumati funghi, castagne e frutti di bosco; i vigneti ci deliziano con la dolcissima uva, la regina d'autunno e i campi ci regalano la zucca, la verza, le mele, le pere, prugne e fichi. E così frutta e verdure ricordano i colori dell’estate appena finita e ne imprigionano in succhi dolci e nettarini il calore al quale sono maturate in un arcobaleno di tinte e colori. Si passa così dal rosso dei melograni, al viola dell’uva, all'arancio di zucche e cachi, ai colori variopinti di mele e pere e poi ancora alle mille sfumature del marrone di noci, mandorle, nocciole, castagne e funghi, dal giallo del mais, al verde dei kiwi e al bianco di porri e finocchi. L'alimentazione basata su frutta e verdura autunnale è la chiave per battere la tristezza delle bella stagione che se ne va colorando la tavola con una varietà notevole di tinte e sapori. In ogni caso in autunno è particolarmente importante seguire una dieta equilibrata che sia in grado di fornire il giusto apporto di vitamine, sali minerali e proteine di elevata qualità. Insieme a fibre e antiossidanti, queste contrastano l'invecchiamento e prevengono malattie come arteriosclerosi e infarto: teniamo conto, a esempio, che il melograno è in grado di offrire una buona protezione in caso di disturbi cardiovascolari. LEGUMI - Non vanno sicuramente trascurati i legumi come ceci, fagioli e lenticchie dato il loro contenuto elevato di proteine ad alto valore biologico che oltre a fornire un importante apporto energetico sono inoltre
fonte di acido folico, vitamina B1, vitamina H, diversi minerali tra i quali ferro, zinco e magnesio. Le lenticchie infatti sono ricchissime di ferro e quindi utilissime in casi di anemia o per quanti soffrono di carenza di questo minerale, inoltre fortificano le difese contro i primi freddi. Se poi pensiamo alle serate più fresche ecco che i primi piatti tradizionali della cucina mediterranea del nostro paese come pasta e fagioli, pasta e ceci, pasta e lenticchie oltre a varie minestre, creme e zuppe diventano perfetti primi piatti gustosi, genuini, molto nutrienti e ipocalorici.
FRUTTI DEL BOSCO - Posto di rilievo nella cucina d'autunno lo hanno anche i frutti del bosco, come castagne e funghi: specialmente quest’ultimi incrementano la varietà e il gusto delle portate, potendo poi esser impiegati in infiniti modi. REGINA D’AUTUNNO - La regina dell'autunno è però l'uva che, oltre ad essere la protagonista principale della vendemmia, approda anche sulle nostra tavole o come semplice frutto o in abbinamento ad altre vivande (branzino con l'uva, pernici su crostoni all'uva). L'uva da tavola oltre a garantire grandi quantità
di fruttosio e glucosio ha anche un effetto purificante e rigenerante grazie alle vitamine e ai sali minerali, soprattutto calcio e potassio, che possiede in abbondanza ed è proprio in questa stagione che la sua qualità è la migliore. VINI - A chi piace bere un ottimo rosso, che vada incontro alla stagione che si prospetta alle porte, ecco la segnalazione di alcuni vini rossi adatti proprio a questo periodo, i vini d'autunno. Iniziamo dalla zona di Monferrato, che si esprime con il Grignolino: questo vino offre una gamma di sentori che vanno dal pepe
bianco alla rosa canina, al lampone. Il Veneto esprime l'identità della sua terra con il Valpolicella Classico, che indossa i panni di un vero e proprio Amarone, ma con una versione molto più leggera e adatta al periodo in questione. Il Trentino ci offre il Marzemino, che esprime sentori principali di frutti di bosco; questo vino offre una semplicità dichiarata anche dal colore molto leggero, di un rosso brillante e penetrabile. Passando nettamente da nord a sud, abbiamo il Nero d'Avola che, grazie all'aggiornamento e ai tempi evoluti da parte dei produttori, oggi è
davvero un ottimo vino: i suoi sentori di frutti maturi, come la prugna e la mora, gli conferiscono un carattere deciso e marcato. Trasferendoci in centro Italia, abbiamo per esempio la Lacrima di Morro d'Alba, un vino marchigiano che davvero emerge su tanti altri. Infine, una delle terre più battute che riguarda la zona di Montepulciano, assolutamente da visitare, che produce il Rosso di Montepulciano: la produzione esprime tutto il carattere del vitigno che segna l'Italia per grandissima parte, il carattere maestoso e nobile del Sangiovese.
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Speciale Autunno
Sabato 17 Settembre 2016
Dopo una lunga pausa estiva è importante ripartire piano con gli allenamenti per non compromettere muscoli e articolazioni
C
on il giro di boa settembrino è ormai giunto il momento, per i più fortunati, di riporre ombrellone e sdraio in cantina per tornare a riprendere il tono muscolare magari perso dopo una lunga e pigra estate, trascorsa tra tanti vizi e pochissimo allenamento. Il decalogo del buon praticante fitness suggerisce che anche nei mesi caldi bisognerebbe rimaner attivi, anche se moltissimi non la pensano proprio così. Purtroppo in tre mesi di stop si rischia di perdere gran parte di quello che con tanta fatica e sudore si era conquistato nel lungo e buon inverno. Il vero nodo è ripartire e farlo in modo razionale e produttivo affinché la nuova stagione porti i suoi frutti. Sicuramente il primo consiglio è di ripartire piano, con la giusta calma e la giusta intensità, gli apparati che ad inizio estate erano ben allenati ora si sono "arrugginiti" e una partenza troppo intensa porterebbe solo problemi e probabilmente anche traumi. Ecco perché è bene riprendere nel modo corretto: non bisogna buttarsi a capofitto in palestra 5 giorni a settimana alla massima intensità, ma bensì prevedere almeno 2 settimane di ripresa con ritmi lenti che possano assecondare le risposte del nostro organismo. PARTIRE A CARICO NATURALE - Dopo un periodo di inattività la cosa migliore da fare è quella di iniziare ad allenarsi a carico naturale, ovvero senza uso di attrezzi. Rimettere in moto il proprio fisico svolgendo del corpo libero è infatti uno step fondamentale per poi, nel caso, alzare il tiro e utilizzare alcuni attrezzi. All’inizio meglio anche una fase di condizionamento aerobico come la bicicletta, la corsa, il nuoto, per poi arrivare in palestra iniziando lentamente la preparazione. La parola d’ordine quando si torna in palestra a settembre è quindi “gradualità”. Tutto deve essere fatto passo dopo passo, senza forzare nulla. Se prima dell’estate riuscivate a sollevare ingenti pesi alla panca vuol dire che adesso dovrete raggiungere quella forma con molta calma e con tanto allenamento: in ogni caso la gradualità deve avvenire in tutto, sia nel corpo libero che nei carichi. Quando si torna a lavorare in palestra quasi non si deve avvertire il senso di fatica, ragion per cui si devono svolgere allenamenti moderati. Datevi quindi alla cyclette, al tapis roulant, allo stepper, e misurate con attenzione lo sforzo che andrete a fare, aumentandolo di poco la volta
Per il fitness, la ripresa è graduale
successiva. Provate poi con un piccolo circuito a carico leggero, per principianti. Oppure concentratevi con macchine ed attrezzi che mirano a escludere o ridurre il peso del corpo durante l’esercizio (chiedete ad un personal trainer del vostro centro per maggiori informazioni). In questo modo riuscirete a salvaguardare le articolazioni e avrete un ottimo effetto allenante. La cosa migliore da fare, a costo di storcere il naso, è quello di ripartire da una scheda da principiante. Badate bene che non si tratta di una “retrocessione” bensì di un lento ritorno ai fasti di un tempo, non a caso tornando ad allenamenti subito incisivi ed eccessivi si rischia di compromettere muscoli ed articolazioni. ALIMENTAZIONE SPORTIVA Mirtilli e amarene: sia i mirtilli che le amarene riducono l’indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS) e contribuiscono a recuperare le forze velocemente. Tutti i frutti dal colore scuro contengono fitonutrienti potenti che accelerano l’eliminazione dei prodotti di scarto prodotti durante l’allenamento. Le amarene aumentano la melatonina nel
corpo ovvero l’ormone del sonno, perciò il miglioramento del sonno e del riposo in generale sembra essere sicuro. La frutta nell’alimentazione sportiva per il recupero include molti altri validi protagonisti come: lamponi, fragole, more e susine. Verdure a foglia verde: le verdure a foglia verde e le crocifere abbondano di sostanze nutritive e composti in grado di migliorare i processi metabolici. Le crocifere (broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles) aiutano il corpo ad eliminare in modo sicuro la quantità di estrogeni con effetto negativo per il corpo. La bietola arcobaleno e i cavoli sono efficaci per ridurre la risposta insulinica e sono ricchi di sostanze che aiutano a eliminare i radicali liberi offrendo anche un’efficace aiuto alla guarigione. Oltre a fornire composti che riducono l’infiammazione, queste verdure verdi forniscono energia a basso indice glicemico e non provocano picchi di zucchero nel sangue. Frutta ad alto indice glicemico: frutta ad alto indice glicemico e verdure ricche di amido sono ottimi cibi da mangiare dopo un allenamento, se il tuo obiettivo è quello di reidratare e rifornire il muscolo di glicogeno, che è la fonte di
energia dei muscoli. Inoltre molti di questi alimenti ricchi di nutrienti contengono composti unici antiossidanti che possono aiutare la riparazione e il recupero del tessuto. Essi aumentano l’insulina, che in questo caso ha un effetto antiossidante protettivo sul muscolo eliminando i prodotti infiammatori che si producono durante l’allenamento. Ecco alcuni vegetali ad alto indice glicemico che hanno ottenuto buoni risultati negli studi sull’esercizio fisico e sul metabolismo: anguria, patate, ananas e kiwi. Idratarsi bene: vuoi avere meno dolore muscolare e recuperare più velocemente? La risposta è molto semplice: bevi! Specialmente se ti alleni con temperature alte. Ad esempio, un interessante studio del 2005 ha scoperto che correre in un ambiente caldo senza reidratarsi aumenta significativamente il dolore muscolare, infatti coloro a cui è stato impedito di bere avevano un maggiore dolore muscolare post-allenamento del gruppo in cui si era bevuto liberamente per tutta la corsa. L’acqua è fondamentale per la corretta regolazione della temperatura corporea, così come per la buona funzione muscolare e cardiaca. Bisogna bere frequentemente durante il giorno, non solo durante e nel post allenamento, almeno tra i 25 e i 35 ml di acqua per chilo di peso corporeo. Pesce: i grassi omega-3, con i loro derivati DHA ed EPA, sono fondamentali per quanto riguardo ripresa e recupero, perché migliorano la segnalazione cellulare e hanno effetti anti-infiammatori. Frutta con guscio: mangiare una varietà di grassi da fonti diverse ha un effetto protettivo sul corpo perché fornisce il giusto rapporto di diverse forme di grasso. Ad esempio, la riparazione ossea migliora quando i grassi omega-3 e gli omega-6 sono bilanciati. Le mandorle sono una fonte di omega-6 perfetti nel favorire il recupero dall’esercizio fisico intenso. E’ meglio variare: per esempio le noci del Brasile aumentano i livelli di testosterone, contengono selenio, magnesio e zinco, una triade di minerali essenziali per l’equilibrio ormonale e il recupero. Le nostre noci e le nocciole sono anche ricche di sostanze nutritive e anch’esse han-
no effetto anti-fatica grazie alla loro capacità di migliorare l’uso di energia nel corpo. Uova: le uova sono una fonte di proteine perfetta, contengono la seconda più alta concentrazione di leucina dopo il latte, che è l’aminoacido più importante per la costruzione del muscolo. I ricercatori hanno stabilito che mangiare uova può migliorare la produzione di energia, stimolare la sintesi proteica e aiutare nel recupero dopo allenamenti intensi. Inoltre le uova forniscono antiossidanti come selenio, la luteina e la zeaxantina (carotenoide) e riducono le infiammazione del corpo . Cibi fermentati: se c’è qualcosa che non va nel tuo intestino o hai problemi di digestione non sarà possibile recuperare in modo efficiente. Un intestino che funziona bene permette di tutte le seguenti azioni di recupero chiave: in particolare pieno assorbimento di sostanze nutritive necessarie per la riparazione dei tessuti e metabolizzazione dei prodotti di scarto prodotti durante l’allenamento intenso. Mangiare una dieta ricca di fibre e di alimenti probiotici permette all’intestino di lavorare al meglio e assorbire efficacemente ciò che assimili. I probiotici si trovano in alimenti fermentati come lo yogurt di alta qualità, prodotti lattiero-caseari fermentati, verdure sottaceto, crauti e kefir (bevanda di grano fermentato). Cannella: la cannella migliora la sensibilità all’insulina e la tolleranza dello zucchero nel sangue . Uno studio su atlete di arti marziali ha provato che l’assunzione di 3 grammi di cannella in polvere con il cibo, riduce il dolore muscolare (DOMS) dopo un intenso allenamento eccentrico. Curcuma e Zenzero: sono piante rizomatose che hanno potenti proprietà anti-infiammatorie, per il recupero e riducono DOMS e dolori muscolari. Ad esempio, lo stesso studio che ha testato l’effetto della cannella nelle arti marziali ha mostrato che 3 grammi di zenzero sono altrettanto efficaci per accorciare i tempi di recupero. La curcuma contiene la curcumina, composto antidolorifico e antinfiammatorio usato per molte problematiche inoltre è un rizoma con attività antitumorali.
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Apple, ecco il nuovo iPhone 7
Da ieri in vendita, disponibile in due misure e cinque colori. Resistente all’acqua, un nuovo tasto home e una fotocamera di altissimo livello
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rriva l’autunno e per Apple si alza di nuovo il sipario: l’attenzione dei fans è infatti da ieri, venerdì 16 settembre, tutta catapultata sul nuovo iPhone 7, disponibile presso gli store del celebre marchio. Due misure (iPhone 7 e iPhone 7 Plus) e cinque clori, un nuovo evoluto sistema di fotocamere, più potenza e autonomia di ogni altro iPhone. Nuovo tasto home, altoparlanti stereo per un suono più avvolgente, un display più luminoso e ricco di colori, protezione dall’acqua e dagli schizzi. E’ definito come “una potenza che riconosci al primo sguardo. Questo è iPhone 7”. Con iPhone 7 e iPhone 7 Plus il nero torna in due versioni: una splendida finitura opaca e l’intenso, lucidissimo Jet Black (novità assoluta). Realizzati in alluminio serie 7000, una lega di incredibile resistenza, entrambi i modelli da 4,7" e 5,5" sono disponibili anche negli inconfondibili colori Apple: argento, oro e oro rosa. La microsabbiatura dà all’alluminio una nuova e affascinante finitura opaca che esalta l’intensità del nero. Lo splendido Jet Black, invece, nasce da un nuovo exploit ingegneristico: un processo straordinariamente preciso di anodizzazione e lucidatura in nove fasi. Il risultato è un nero così puro e così uniforme che non si sa dove finisce l’alluminio e dove inizia il vetro. Ecco i prezzi: iPhone 7 a 799 euro con 32GB, 909 euro con 128GB, 1019 con 256GB; iPhone 7 Plus a 939 euro con 32GB, 1049 con 128GB e 1159 con 256GB. RESISTENTE ALL’ACQUA - L’intero guscio è stato riprogettato: iPhone 7 è il primo iPhone water resistant. La protezione da gocce, schizzi e persino polvere non è mai stata così efficace. NUOVO TASTO HOME - iPhone 7 ha un evoluto tasto Home a stato solido, fatto per essere più durevole, reattivo e sensibile alla pressione. Grazie al nuovo Taptic Engine offre un feedback tattile sempre preciso, con possibilità di personalizzarlo a piacimento. TOUCH ID - Grazie a un sensore di impronte digitali avanzatissimo e più veloce che mai, la tecnologia Touch ID fa sbloccare l’iPhone in modo semplice e sicuro. NUOVA FOTOCAMERA - La fotocamera in iPhone 7, già di altissimo livello nelle versioni pregresse, è stata completamente riprogettata, aggiungendo stabilizzazione ottica dell’imma-
gine, diaframma con apertura ƒ/1.8 e obiettivo a sei elementi. Anche con poca luce verranno scattate foto e girati video ancora più belli. E in più ci sono funzioni evolute per catturare immagini ad ampia gamma cromatica. iPhone 7 ha un sistema di stabilizzazione ottica per ridurre le sfocature dovute a soggetti mossi o a una presa poco ferma. Uno speciale sensore aiuta l’obiettivo a compensare ogni minimo movimento, permettendo tempi di esposizione tre volte più lunghi rispetto ad iPhone 6s. La maggior apertura del diaframma, con apertura f/1.8, consente al sensore della fotocamera di ricevere più luce: fino al 50% in più rispetto ad iPhone 6s, per permettere foto splendide anche negli ambienti meno illuminati; immagini più brillanti e definite. VIDEO DA CINEMA - I video girati in condizioni di scarsa luminosità saranno molto più belli grazie alla stabilizzazione ottica dell’immagine e al diaframma con apertura ƒ/1.8. E la fotocamera da 12MP può riprendere ad alta risoluzione fino a 4K. NUOVA VIDEOCAMERA FRONTALE DA 7MP – Amanti del selfie tenetevi forte! La videocamera FaceTime HD non solo ha una risoluzione più alta, ma cattura le immagini con una gamma cromatica più ampia: i selfie diventano più nitidi e brillanti. DISPLAY - Il display è al centro di tutto: quello di iPhone 7 restituisce la stessa gamma cromatica del cinema digitale, perciò tutto è visibilmente più brillante. Il nuovo display Retina HD stupisce con colori da cinema e una gestione del colore senza uguali nella categoria degli smartphone. 3D TOUCH - Quando usi le funzioni 3D Touch, il display risponde con una piccola vibrazione, quasi un tocco discreto. Così non solo si vede, ma si sente cosa succede quando si preme sullo schermo. Con il nuovo Retina HD di iPhone 7, l’integrazione del 3D Touch diventa più completa e si estende a tutto iOS: si potrà interagire in modi ancora più utili e immediati con messaggi, calendario, mail e tante altre app.
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Ecco le tendenze legate alla stagione autunno-inverno 2016-2017. Doppia borsa, stivali altissimi, chiodo e tanto color panna
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utunno ci siamo! Anche la moda è ai nastri di partenza per mostrare non più in passerella, ma in pista le tendenze legate alla stagione invernale 2016-2017, il tutto con una sfumatura tutta caratterizzata dal ritorno agli anni ’80 e ’90. Ecco le 20 tendenze moda e gli accessori per l’autunno tutte dedicate all’universo femminile, direttamente dalle sfilate di New York, Londra, Milano e Parigi. Una piccola panoramica su abiti, cappotti, scarpe, borse, gioielli e occhiali che non possono proprio mancare nell’armadio. 1) La doppia borsa: è il trend principale per quanto riguarda le bag, si portano rigorosamente in coppia. Meglio abbinarne una piccola (come se fosse un borsellino) e una grande, l’importante è che siano coordinate tra loro per stile e colori. 2) Il chiodo: il ritorno agli anni ’80 e ’90 riporta in auge anche l’inconfondibile giubbotto da motociclista in pelle, il quale viene presentato in numerose varianti, ma con un minimo comun denominatore: eccolo con impunture, decorato da zip o completamente rivestito in paillettes, ma rigorosamente in nero. 3) I cuissard: gli stivali sono le scarpe top del prossimo inverno e il modello vincente è quello altissimo, sopra il gi-
Moda lei, tornano gli anni ’80 e ’90
nocchio. Proposto colorato, in versione romantica con rouches, ricamato, animalier o minimal. 4) Il color panna: tra il bianco, il carne e il beige sarà una delle tonalità sul podio dell’imminente stagione, con gli stilisti che suggeriscono di indossarlo totalmente. 5) Le calze in lana: niente gambe nude in inverno, ma invece dei collant in nylon ecco quelli caldi in lana o cashmere; i modelli più trendy sono crochet o operati. 6) Le borse e gli abiti ton sur ton: per uno stile impeccabile le bag sono nello stesso colore, materiale e fantasia degli abiti o del cappotto con cui fanno coppia. 7) I cappotti gommati: il soprabito riscopre la vernice, ma sfodera una nuova texture dall’effetto caramella. Proposto in diverse nuance, ma con stile e taglio sempre maschili. 8) Abito più maglia: per la sera il dress con spalline si indossa con sotto un leggero pull, il tutto in colori coordinati o a contrasto.
9) Lenti dal futuro: i nuovi occhiali sembrano arrivare dallo spazio, arricchiti da una maxi catena, sottilissimi, con speciali lenti a specchio o a mascherina total black. 10) Il giubbotto di jeans: può essere corto, medio o lunghissimo, con lavaggio scuro o chiaro. Liscio o con inserti in altri tessuti o stemmi applicati. Valgono tutte le varianti, l’importante è che ci sia. 11) Lo stile cowgirl: il fascino del vecchio West ritorna in passerella, non possono mancare frange, stivaletti, giacchine ricamate e capi in pelle. 12) Gli orecchini scoordinati: i nuovi gioielli sono rock e ribelli: si abbinano modelli dallo stile e materiali diversi. 13) Il cappotto check: il soprabito si
veste di quadretti, con la scelta che deve cadere su nuance mai troppo sgargianti e con scarpe rigorosamente rasoterra. 14) Il colore giallo: tante le sfumature: limone, senape, canarino, ocra o curry, l’importante è avere almeno un tocco di questa nuance per i look dell’inverno. 15) Focus spalle: le vecchie spalline anni ‘80 da mettere sotto giacche e cappotti possono essere rispolverate. 16) Sporty attitude: l’abbigliamento tecnico, ormai da alcuni anni protagonista in passerella, diventa più elegante che mai. Il giubbotto del tempo libero è strutturato e fa coppia con orecchini e scarpe gioiello; la felpa diventa preziosa indossata con sartoriali pantaloni
a vita alta. 17) La camicia bianca: questo è un evergreen che non stanca mai. Potete indossarla in variante over e minimal, stretch da business woman, con minigonna per un gioco maschile-femminile. 18) Il matelassè: il giubbotto-piumino trapuntato risponderà diligente all’appello della stagione fredda. In versione bomber, come giaccia o come supporto sotto i soprabiti più leggeri. 19) Morbide tute: le jumpsuit sono: rigorosamente in lana o cashmere, super stretch e dallo stile sportivo. Variabilità nei colori, o tinta unita o multicolor. 20) Accessori preziosi: borse, scarpe, cinture, orecchini sono arricchiti da dettagli in pelliccia.
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Moda lui: colori sì, ma senza esagerare
Blu, nero, grigio, beige e marrone sono le tinte dominanti. La vera differenza rimane comunque legata ai tessuti
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vviamente anche in campo maschile la moda detta con idee ben chiare le sue tendenze. Numerosi stili diversi, da Milano a New York, passando per Londra e Parigi, ma con un unico comune denominatore: colore sì, ma senza esagerare! Blu, nero, beige cammello, grigio e marrone sono i nuovi colori di tendenza e tra le novità ecco il rosso, viola bordeaux e il ritorno del beige; in ogni caso la vera differenza la fanno i tessuti. L’uomo della stagione fredda 2016-2017 veste con il cappotto color cammello sopra un gessato o lo abbina a un completo nero. Indossa il cappotto blu scuro sopra un vestito blu più chiaro, mescola grigio su grigio; oppure indossa, ispirato dal colore, un cappotto marrone o un completo verde, ma non dimentica assolutamente l’abito nero. Nel complesso il mood non è più univoco e lo stile normcore ha lasciato spazio a nuove contaminazioni, decisamente più pop. Ecco il nuovo uomo dell’autunno-inverno, tra classe ed eleganza moderna. COLORI DI TENDENZA – Blu, nero, verde, grigio, beige cammello e marrone sono i colori di tendenza per la moda uomo dell’inverno che possono essere mescolati anche a nuovi colori, a esempio un pantalone beige se abbinato a un maglione bordeaux che, come insegna Hermes, diventa facile ed elegante; un vestito cammello può essere indossato anche
con un maglione verde e allo stesso tempo il cappotto cammello sta bene con un pantalone verde. Ma ci sono tendenze che accomunano tutti gli stilisti, il blu scuro, il nero e il grigio: colori per l’uomo che non passano mai di moda e che possono essere abbinati in modo diverso, tono su tono o mescolando tessuti o colori diversi. Abilissimo ad esempio l’ex stilista di Zegna Stefano Pilati che per la collezione inverno abbina ad un pantalone marrone camicia grigia e giacca grigia più scura, mentre con un paio di pantaloni in seta stampata grigi abbina un maglione grigio. Nessun uomo di stile rinuncia ad un abito grigio! uno dei migliori esempi della moda maschile italiana arriva da Brioni con i suoi completi grigi con giacca doppiopetto, pantaloni slim e tessuto tweed, abbinati a camicia grigia e cravatta sempre in grigio, ecco il classico esem-
pio elegante del perfetto tono su tono giocato tutto sui tessuti. Il blu è un trend molto forte per la moda da uomo in inverno, un classico che non muore e che troviamo in diverse tonalità dal blu marino al blu notte sia negli abiti dallo stile classico che in quello stile sportivo, vedi a esempio la collezione di Tommy Hilfiger. Pal Zileri abbina il cappotto blu a pantaloni beri e maglione in bordeaux. Per Giorgio Armani l’uomo elegante il prossimo inverno veste di blu e tra cappotti e completi c’è ampia scelta. Nero beige e grigio sono invece i colori preferiti da Valentino, possono essere abbinati oppure no, bello il cappotto nero da indossare con golf e pantaloni neri, un completo total black dallo stile sportivo ed elegante. Altro stilista che veste l’uomo di nero o con una giacca cammello e pantaloni neri è Calvin Klein; spicca lo stile ele-
gante e rilassato di Hermes, che con i pantaloni neri abbina un giubbotto in pelle. Per la sera non passa inosservato lo smoking nero con pantaloni stretti di Saint Laurent adatto ai giovani. C’è un gran ritorno degli abiti marroni, ma c’è anche tanto verde proposto nei cappotti come il montgomery di Burberry o l’abito in velluto visto da Emporio Armani, non mancano abbinamenti più facili tipo un completo verde da portare con un maglioncino grigio chiaro e ai piedi scarpe verdi. COLORI ACCESI – Il rosso fucsia e il viola sono i colori più accesi che troviamo nella moda maschile invernale, con le proposte più eleganti che arrivano da Dior Uomo e da Ferragamo. Quest’ultimo marchio abbina un cappotto classico rosso a pantaloni grigi chiari e camicia grigia in tessuto stampato.
LINEA DI PITTI UOMO - In Italia l'ispirazione per la moda uomo, che ormai alla Fortezza del Pitti vede la fucina delle nuove tendenze e il cuore pulsante dello street style, arriva da icone come Marcello Mastroianni e Gianni Agnelli. Sartoria e artigianalità, dunque, queste le linee guida della moda uomo dettate dai designer e stilisti italiani, emergenti e non. Cucinelli, Bervest, Roy Rogers che firma una capsule collection con il fotografo di street style The Sartorialist, i colori Pantone rose quartz e blue serenity che fanno capolino, ma senza eccessi, tra le linee del guardaroba pulito ed essenziale dell'uomo autunno-inverno 2017. Il lusso dei tessuti preziosi, i dettagli negli accessori che strizzano l'occhio allo stile anni '50 e l'eleganza innata dell'abbigliamento Made in Italy hanno reso unica, come sempre, l'atmosfera del Pitti.
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GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. centro prelievi - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
E’
di Giulia Sapelli
stato finalmente emanato il decreto legislativo relativo ai nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) attesi ormai da decenni. Milioni di pazienti in Italia, avranno accesso a nuove terapie e cure attraverso le risorse pubbliche del Servizio sanitario nazionale. Le prestazioni verranno aggiornate da una Commissione ad hoc ogni anno, in base alle scoperte della ricerca e del mondo scientifico. A relazionare sui Lea è stato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al termine della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che il 7 settembre 2016 ha dato il via libera definitivo ai nuovi Lea. Ora il provvedimento tornerà, come previsto, in Parlamento, e dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale diventerà operativo.« Con il varo dei nuovi livelli di assistenza in Sanità abbiamo alzato l’asticella della tutela della salute in Italia» ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. «Sono norme attese da molto tempo ed innovative che miglioreranno la qualità dell’assistenza sanitaria ai cittadini». I CONTENUTI In particolare, per la specialistica ambulatoriale, il decreto tiene conto del fatto che numerose procedure diagnostiche e terapeutiche che nel 1996 avevano carattere quasi “sperimentale” ovvero erano eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, sono oggi entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale. Allo stesso modo, per quanto riguarda l’assistenza protesica, il provvedimento inserisce tra le protesi o gli ausili erogabili, sia pure nel rispetto delle compatibilità economiche complessive, numerosi dispositivi tecnologicamente avanzati, di fondamentale importanza per garantire l’autonomia dei soggetti disabili (ad
L’assistenza sanitaria nazionale si aggiorna dopo decenni di attesa
Nuovi livelli essenziali di assistenza: c’è il decreto
esempio, supporti informatici per le persone con capacità comunicative molto ridotte). Particolare attenzione è stata dedicata all’appropriatezza clinica: per un numero ridotto di prestazioni sono state individuate “condizioni di erogabilità”, la cui sussistenza è vincolante ai fini dell’erogazione delle prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale; per alcune altre prestazioni, sono individuate “indicazioni di appropriatezza prescrittiva”, per le quali non sussiste l’obbligo da parte del medico di apporre la nota all’atto della prescrizione. Viene introdotto l’obbligo per il medico prescrittore di riportare sulla ricetta la diagnosi o il sospetto diagnostico.
Per l’area socio-sanitaria, in particolare, il decreto individua e descrive le diverse tipologie di assistenza caratterizzate da diversi livelli di complessità ed impegno assistenziale. Ad esempio, l’assistenza domiciliare integrata ai malati cronici non autosufficienti è declinata in quattro livelli di progressiva intensità, (dalle cure domiciliari di “livello base” alle cure domiciliari ad elevata intensità, che sostituiscono la c.d. “Ospedalizzazione domiciliare”) ed, analogamente, l’assistenza residenziale ai medesimi pazienti è articolata in tre diverse tipologie, in funzione delle caratteristiche delle strutture e della disponibilità del personale necessario per fornire: trattamenti
specialistici “di supporto alle funzioni vitali”, trattamenti “estensivi” di cura, recupero e mantenimento funzionale, inclusi i trattamenti estensivi riabilitativi ai soggetti con demenza senile, e trattamenti di lungoassistenza. Con questo documento si provvede, inoltre, all’aggiornamento degli elenchi delle malattie croniche e delle malattie rare che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa, con l’introduzione di nuove patologie e la revisione delle specifiche prestazioni erogabili. L’obiettivo perseguito è fornire un più elevato livello di tutela per patologie particolarmente gravi, pur mantenendo i costi sostanzialmente invariati per il Servizio sanitario nazionale. Infine il provvedimento tiene conto del lavoro dei numerosi gruppi interistituzionali che nel corso degli ultimi anni hanno lavorato sui temi attinenti la definizione dei Lea. In particolare, sono stati integrati nel provvedimento i documenti della Commissione nazionale Lea di cui al decreto 25 febbraio 2004, dei “Mattoni del Servizio sanitario nazionale” (Prevenzione collettiva, Specialistica ambulatoriale, Residenziale e semiresidenziale, Appropriatezza), del Tavolo interregionale sulle malattie rare, dei gruppi di lavoro per l’aggiornamento delle malattie croniche esenti, dei Gruppi di lavoro costituiti con la partecipazione di Agenas e delle Regioni a seguito dell’approvazione del nuovo Patto per la salute.
Un medico cremonese in Sierra Leone per educare alla maternità Alberto Rigolli, medico ginecologo dell’Asst di Cremona, è partito per Freetown, capitale della Sierra Leone, dove sarà responsabile per Medici con l’Africa Cuamm dell’intervento all’interno del Princess Christian Maternity Hospital, la più importante maternità del Paese. Dopo l’emergenza Ebola, che tra il 2014 e l’inizio del 2016 ha messo in ginocchio il sistema sanitario già precario della Sierra Leone, ora il Paese deve ripartire e la nuova sfida da vincere, riconosciuta anche dalle autorità governative, è quella della lotta alla mortalità materno-infantile. Rigolli sarà impegnato in Sierra Leone per due anni, forte del sostegno dell’Asst di Cremona e dell’esperienza consolidata in passato in altri contesti africani, con missioni lunghe in Tanzania e Uganda (sei anni in tutto) e più brevi in Mozambico e Sierra Leone, svolte negli ultimi anni sfruttando i periodi di ferie. «Conosco Medici con l’Africa Cuamm da quando ero ragazzo e andavo a Padova, nella sede dell’organizzazione, per incontrare i medici impegnati sul campo in Africa» evidenzia il medico. «Poi negli anni ’80 sono partito anche io per la Tanzania e lì è nata anche la mia prima figlia. Il desiderio di impegnarmi per il diritto alla salute di tutti per me è sempre rimasto e, ora che i figli sono grandi e tutta la mia famiglia mi sostiene, volevo rimettere la mia professionalità a servizio di chi ha più bisogno, per quel senso di giustizia che mi spinge da sempre. Il lavoro che mi aspetta a Freetown sarà impegnativo: ad oggi in ospedale ogni mese muoiono in media 20 madri e 70 neonati. Tutto va migliorato: l’organizzazione, le procedure, la formazione del personale. Io però sono contento di partire, perché sento di rimettermi in gioco su una sfida importante, consapevole che tutta l’esperienza che ho accumulato in questi anni lì può fare la differenza. È una sfida che non affronterò da solo, ma insieme a un team Cuamm composto da un’altra ginecologa, da un medico esperto nella gestione ospedaliera, dagli specializzandi italiani che
Da sinistra: Aldo Riccardi (direttore UO di Ostetricia e Ginecologia), Camillo Rossi (direttore generale ASST di Cremona), Alberto Rigolli (medico ginecologo dell’ASST Cremona) e Salvatore Mannino (direttore sanitario)
arriveranno a supporto dell’attività ospedaliera e da un logista». «L’Asst di Cremona apprezza e sostiene la scelta del dottor Rigolli nella condivisione del principio che anima Cuamm, ossia la salute è un diritto, battersi per il suo rispetto è un dovere» afferma Camillo Rossi (direttore generale Asst di Cremona). «Il gesto di Rigollli – attualmente vicario dell’Unità Operativa della Ginecologia dell’Ospedale di Cremona – è una sfida per lui e per noi Azienda rispetto al significato della gratuità della professione medica. Lasciare un contesto sanitario protetto, l’attività di libera professione, gli affetti per offrire e impiegare la propria competenza all’interno di una realtà critica e per questo bisognosa, rafforza il valore all’essere medico. Nel quotidiano sentiremo la sua mancanza, anche se è una mancanza motivata, proficua e vitale. Il nostro desiderio è quello di seguire l’esperienza di Alberto Rigolli - di uomo e di medico -, raccoglierne la testimonianza consapevoli che condividere i bisogni delle persone significa condividere il senso della vita». «In Sierra Leone si registrano i tassi di mortalità materna e infantile più alti al mondo, stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità» spiega don Dante Carraro, direttore del Cuamm. «Le don-
ne e i bambini muoiono per le complicanze legate al parto, troppo spesso non assistito in maniera adeguata, per mancanza di mezzi, per scarse capacità del personale o per ritardi nei soccorsi. Le autorità locali hanno scelto di affrontare questa piaga e ci hanno chiesto di intervenire al Princess Christian Maternity Hospital, che serve un bacino di un milione di persone: non abbiamo potuto tirarci indietro. La partenza di Alberto Rigolli è un nuovo segnale del sostegno che il territorio della Lombardia da sempre ci manifesta. In 65 anni di storia, sono oltre 200 i medici e i volontari originari di queste zone partiti con noi: a loro, come ad Alberto, saremo sempre grati». La partenza di Alberto Rigolli rinforza il rapporto tra Medici con l’Africa Cuamm e Cremona, dove è da tempo attivo il gruppo di appoggio Medici con l’Africa Cuamm Cremona, che con le sue iniziative di sensibilizzazione aiuta a diffondere i valori di Medici con l’Africa Cuamm e a portare l’attenzione sul tema della salute dei più poveri in Africa. E' possibile sostenere il lavoro di Alberto Rigolli e del Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org; con 40 euro è possibile garantire il parto assistito a una futura mamma.
cultura&spettacoli
Il Messia al Museo del Violino
Il Museo del Violino festeggia il terzo anno di apertura con il ritorno a Cremona del violino Messia, lo Stradivari più prezioso al mondo, in esposizione dal 15 settembre al 18 dicembre. La celebrazione non dimentica i temi di sensibilità sociale che sono
iscritti nel codice etico del Museo: il ricavato del concerto di gala con lo Stradivari Quartett, andato in scena giovedì scorso nell’Auditorium Giovanni Arvedi, sarà infatti devoluto alle comunità nell’Italia centrale colpite dal terremoto lo scorso 24 agosto.
Il 30 settembre, giorno dell’uscita del suo nuovo disco, il pianista si esibirà in sala Zelioli Lanzini
Il talento di Bruno Bavota a Cremona Musica
P
dalla redazione
roprio in concomitanza con la di pubblicazione del suo nuovo disco “Out of the blue”, venerdì 30 settembre il compositore e pianista napoletano Bruno Bavota si esibirà a Cremona Musica International Exhibitions, manifestazione leader al mondo per gli operatori della grande musica, con un programma culturale di oltre cento eventi distribuiti nell’arco di tre giornate (dal 30 settembre al 2 ottobre negli spazi di CremonaFiere). L’esclusivo showcase solista di Bavota è in programma alle ore 17.30 in sala Zelioli Lanzini. “Out of the blue” è il quinto disco dell’artista partenopeo, pubblicato dall’etichetta americana “Sono Luminus (distribuzioni Ducale). Bavota spazia tra i territori modern classic resi celebri dai mondi “alternativi” di Erased Tapes Records che qui incontrano “il pop pianistico” che si è affermato grazie ad artisti come Glass, Nyman, Sakamoto… "Out of the blue” arriva dopo il successo di “Mediterraneo” (che ha portato Bruno Bavota a esibirsi in tutto il mondo) ed è il disco della maturità di un artista delicato, che vede sì il pianoforte come guida, interagendo però con elettronica, chitarra e archi. Anche per questo la scelta di esibirsi a Cremona – patria mondia-
Monografia dedicata a Stradivari
Il pianista Bruno Bavota
le della musica e della liuteria, oltre che terra natale di Stradivari, Amati e Monteverdi – nel giorno di uscita dell'album, è carica di significati simbolici: Bavota è, ormai, un musicista e compositore a tutto tondo con una cifra stilistica allo stesso tempo classica e contemporanea. Ricordiano che “Cremona Musica International Exhibitions” si offre ad una platea di addetti ai lavori e di appassionati come un momento di aggregazione di ampio respiro, in
grado di coniugare business e spettacolo, riflessione e intrattenimento. La manifestazione si articola in quattro sezioni che combinano un ricchissimo repertorio espositivo con una sequenza di eventi - concerti, seminari, masterclass e presentazioni – studiati per un pubblico sia di specialisti, che di appassionati: Mondomusica è lo spazio dedicato agli archi, Piano Experience è il tributo ai pianoforti e agli strumenti a tastiera, Acoustic Guitar
«Stradivari utilizzò principalmente legno fresco per le casse armoniche dei suoi strumenti». Lo sostiene l’esperto di dendrocronologia Arjan Versteeg nella monografia dedicata al sommo liutaio pubblicata da Edizioni Jost Thöne. Un’affermazione che sembra contraddire apertamente il principio comunemente riconosciuto, secondo cui una lunga stagionatura dei legni è fondamentale per la qualità del suono e la stabilità dei violini. Versteeg
Esposti i paesaggi di Silvio Natali Un’opera di Natali
Prosegue la mostra di Silvio Natali, le cui opere (esposte nei locali di “Immagini, Spazio, Arte” di via Beltrami a Cremona) appaiono come e vere proprie tarsie pittoriche. L’artista di Corridonia, in provincia di Macerata, ha deciso di far conoscere e apprezzare al pubblico cremonese i suoi acrilici dedicati ai paesaggi. I panorami che vengono colti da Natali assumono una connotazione caratteristica grazie proprio al segno – marcato e deciso – con il quale l’artista li descrive. Lo ha confermato il critico d’arte Gianluigi Guarneri, presentando al pubblico cremonese la personale dell’artista marchigiano. I paesaggi non sono fini a se stessi; grazie al sapiente uso del segno e del colore, declinato in maniera accorta, Natali invita lo spettatore ad entrare in sintonia con le sensazioni consegnate al dipinto. Vengono evidenziate dai titoli che accompagnano ogni quadro della mostra allestita ad “Immagini- Italart”. Vanno a formare un tutt’uno con l’opera stessa, svelando allo spettatore prospettive nuove. Presentata in occasione dell’11 settembre, giornata che ha segnato in maniera indelebile la storia mondiale, la mostra di Silvio Natali ha suggerito ad Angelo Rescaglio, noto esponente degli ambienti culturali cremonesi, una riflessione sul rapporto tra arte e vita. «Anche i dipinti dell’artista di Corridonia – ha sottolineato Rescaglio – aiutano l’uomo a superare barriere e divisioni creando i presupposti per una cultura della vita». La personale resterà a disposizione dei visitatori fino a sabato 24 settembre.
Village è la rassegna riservata alle chitarre, mentre Cremona Winds è la debuttante sezione imperniata attorno agli strumenti a fiato. Tra i i “big” che parteciperanno a Cremona Musica figurano il virtuoso del violino Shlomo Mintz, il grande documentarista musicale Bruno Monsaingeon, la più celebre violinista italiana al mondo Francesca Dego, lo straordinario violoncellista Enrico Dindo, il popolare pianista Maurizio Baglini, il leggendario flautista Maxence Larrieu, il raffinato polistrumentista jazz Chris Collins... Tornando a Bruno Bavota, Il nuovo lavoro si colloca perfettamente nella scena modern-classic - neo classica; non a caso la stampa specializzata ha già individuato illustri paragoni con artisti del calibro di Dustin O’Halloran, Nils Frahm, Ludovico Einaudi e Ólafur Arnalds. Sebbene il disco di Bavota sia facilmente collocabile accanto ai lavori di questi talentuosi musicisti, la sua è una voce innegabilmente unica e la bellezza della sua musica fa brillare di luce proprio l’album. L’album vede la collaborazione del violoncellista Michael Nicolas (Ice and Brooklyn Rider) e del violinista J. Freivogel del Jasper String Quartet. A partire dal mese di ottobre, Bruno Bavota sarà in tour in tutto il mondo e molto presto approderà anche negli Stati Uniti (2017).
è giunto a tale conclusione dopo le approfondite analisi sviluppate sulla base di un accurato sistema di datazione e identificazione della provenienza dei legni. Metodo e risultati delle indagini scientifiche verranno presentati nell’ambito di Cremona Musica, dove Versteeg e l’editore Thöne offriranno spiegazioni sulla metodologia adottata e, soprattutto, illustreranno nel dettaglio le loro scoperte sui 300 strumenti stradivariani presi in esame.
Al 29º Mondomusica si parla di Bru Zane
Il fundraising, strumento essenziale per lo sviluppo di una nuova imprenditoria culturale, è l’oggetto del convegno che si terrà a CremonaFiere nell’ambito della 29ª edizione di Mondomusica (30 settembre-2 ottobre), la maggiore manifestazione internazionale dedicata agli strumenti musicali di alto artigianato. Tra le esperienze al centro del dibattito ci sarà quella del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française di Venezia, importante case study in grado di stimolare la riflessione sulle forme economiche che il settore culturale deve adottare per trovare la via del rilancio. Il Palazzetto Bru Zane, che ha come vocazione la riscoperta del patrimonio musicale francese del grande Ottocento, ha inaugurato la propria attività nel 2009 concentrando da subito i propri sforzi sulla ricerca musicologica, sull’organizzazione di concerti e sulla produzione e pubblicazione di registrazioni discografiche. «La nostra è una vicenda particolare, nata grazie ad un atto di mecenatismo: l’acquisto da parte della Fondation Bru, creata dalla signora Nicole Bru, del Casino Zane fatto erigere a fine ’600 da Marino Zane (luogo da sempre deputato alla musica e all’arte) a cui seguì la decisione di installarvi un centro dedicato alla promozione del repertorio romantico francese – sottolinea la direttrice del Palazzetto Bru Zane, Florence Alibert –. A tutti gli effetti siamo una realtà privata che si finanzia sia con gli stanziamenti della Fondation Bru che con la diffusione di concerti e la distribuzione di pubblicazione discografiche. La nostra governance si ispira essenzialmente ai modelli anglosassoni: negli Stati Uniti sono sempre più numerosi gli imprenditori di successo che decidono di investire somme consistenti in specifici progetti non profit, che vengono '“pilotati” dalla A alla Z, con una forte efficienza organizzativa. Per far attecchire il fundraising serve una visione di medio-lungo termine; l’Italia dispone di un patrimonio unico e, dunque, ha un potenziale sterminato. Ma prima di tutto bisogna costruire una mentalità orientata correttamente ed impostare una progettualità articolata. Ma sono certa che i risultati arriveranno».
Da 17 settembre “In viaggio...” con la pittura
Nel castello Pallavicino-Casali di Monticelli esposti i lavori degli artisti de “La Macia de Color” di Verona Dal 17 settembre (inaugurazione alle ore 17 a ingresso libero) al 2 ottobre, presso il castello PallavicinoCasali di Monticelli, si tiene la rassegna “In viaggio…”, che vede esposti i lavori eseguiti dai membri dell’associazione culturale “La Macia de Color” di Verona. «L’evento - spiega il presidente del Gruppo Mostre Onlus, Albino Casarola – rientra in una programmazione culturale in cui si vuole dare spazio, almeno una volta all’anno, a importanti sodalizi fra creativi. E quello veneto è fra i più prestigiosi e importanti». «Si tratta - spiegano gli artisti - di uno fra i più suggestivi temi di sempre. Artista viaggiatore, mutante e libero, sempre alla ricerca della conoscenza di sé stesso per poter comprendere il mondo origine della materia». «L’esposizione - scrive il curator, Simone Fappanni - si apre con un garbato omaggio ad Ennio Berti, indimenticato maestro scomparso nel 1984. Maestro del figurativo, ha eseguito numerosi soggetti specializzandosi in varie tecniche esecutive, primi fra tutti i suoi celebri ritratti. Walter Tirelli è uno sperimentatore. Lo dimostra la sua propensione per una ricerca continua che lo ha condotto progressivamente verso opere ove segno, che definisce scorci e panorami, viene esaltato da una copertura aurea a cui si affianca una Lunedì 26 settembre (alle ore 21 in sala Bottesini a Crema), appuntamento al Caffè Letterario con l’autore Klaudio Ndoja (nella foto), che presenterà il suo libro “La vita è certa la morte no”. Converserà con l’autore Michele Pettene, mentre l’accompagnamento musicale sarà realizzato dagli allievi del civico istituto musicale “L. Folcioni”. Ma Klaudio Ndoja non è solo uno scrittore italo-albane-
Il castello Pallavicino-Casali di Monticelli
invidiabile capacità incisoria. Di Federica Zanetti spicca il dipinto “Visione in solitaria” che, secondo le parole dell’artista, “nasce dal rapporto che l’uomo ha con se stesso attraverso una sorta di sogno-realtà, una ricerca personale verso la libertà dell’immagine e verso il saper comunicare nella solitudine, più cose. Ecco perché la scelta di betulle che si specchiano nella fonte d'acqua simbolo di vita”. Infaticabile promotrice culturale, Daniela Bertelli propone un’arte in cui la luce assume una
dimensione che è al contempo, fisica e spirituale, una luce che giunge direttamente al cuore dell’osservatore secondo un registro schiettamente evocativo. Mara Isolani palesa uno stile personalissimo, un realismo moderno e contemporaneo che spicca non solo per il ricercato studio attuato sul colore ma anche per i soggetti, fra cui auto e motocicli d’epoca e turisti in giro per le città. Valente ritrattista, Veronica Mengali riesce a penetrare profondamente nel soggetto raffigurato secondo precise scelte
Incontro col cestista-scrittore Ndoja
se, ma anche un apprezzato giocatore di basket, che in carriera ha indossato anche la maglia della Vanoli nella stagione 2013-2014. Cresciuto nel Vllaznia Scutari, squadra della sua città natale, nel 1998 a 13 anni è sbarcato in Italia su un gommone di clandestini, vicenda che ha ispirato il
libro “La morte è certa, la vita no”. In estate è passato alla gloriosa Virtus Bologna, appena retrocessa in serie A2, della quale diventerà un beniamino, come è accaduto in tutte le squadre in cui ha militato, per le sue qualità di agonista, ma anche per la sua umanità.
tonali e un segno estremamente fluido e deciso. Monica Bertoldo esegue raffinati quadri di concertata aggettivazione tonale in cui la natura ha un ruolo centrale, quasi paradigmatico, nella creazione di leggiadre atmosfere. Molteplici sono le tecniche esecutive utilizzate, con invidiabile perizia, da Gianni Bissoli, protagonista di un percorso creativo all’insegna della sperimentazione, grazie alla quale realizza quadri di notevole forza comunicativa. La mostra è aperta nei weekend e nel periodo della fiera.
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Taccuino
Sabato 17 Settembre 2016
Primi Lenticchie gialle con grano e melanzane Lasagne con porri e formaggio Ingredienti per 4 persone • 200 g di lenticchie gialle secche decorticate • 150 g di grano parboiled • 2 melanzane lunghe • Una carota
• Un gambo di sedano • Una piccola cipolla • Uno spicchio d'aglio •Un cucchiaino di olio di sesamo • Olio extravergine • Sale grosso
Ingredienti per 4 persone • 3 fogli di pane azzimo tagliati a rettangolo • 5 porri
• Una cipolla • 3 uova • 250 g di ricotta
• 120 g di mozzarella • Olio extravergine • Burro, Sale
Preparazione
• Sciacquate le lenticchie, trasferitele in una pentola, copritele di acqua e lasciatele cuocere per circa un'ora dall'ebollizione. • Tagliate le melanzane a metà nel senso della lunghezza, con un coltellino incidete la polpa in diagonale formando un reticolo, cospargetele di sale grosso e lasciatele mezz'ora su un tagliere inclinato a perdere l'acqua di vegetazione. •Cuocete il grano al dente. • Sciacquate le melanzane, asciugatele e rosolatele in un'ampia padella con 3 cucchiai d'olio e lo spicchio d'aglio affettato. • Coprite il recipiente e continuate la cottura a fiamma media fino a quando sono morbide. • Scaldate 3 cucchiai d'olio in una casseruola antiaderente e fatevi appassire la carota, il sedano e la cipolla ridotti a piccoli dadini, poi aggiungete le lenticchie e il grano scolati e fate insaporire per un minuto a fiamma media mescolando spesso. Distribuite sui piatti individuali le lenticchie e le melanzane e condite queste ultime con qualche goccia di olio di sesamo.
Ingredienti per 4 persone
numeri utili Preparazione • Scaldate il forno a 180°. Pulite, lavate e affettate i porri e la cipolla; stufateli in una padella con 30 g di burro per 10 minuti, facendo evaporare tutto il loro liquido • Salateli, pepateli e toglieteli dal fuoco, quindi mescolateli con la ricotta e 2 uova leggermente sbattute. • Ammorbidite in acqua tiepida i fogli di pane azzimo, scolateli bene, asciugateli tamponandoli delicatamente con la carta da cucina e passateli nell'uovo che resta, leggermente sbattuto in un piatto e salato. • Prendete uno stampo grande come i fogli di pane e ungetelo generosamente di olio, quindi disponete sul fondo un foglio di pane, un terzo della mozzarella a dadini e tutto il composto di porri e ricotta, avendo cura di spalmarlo in modo uniforme con una spatola o il dorso di un cucchiaio. • Coprite con un altro foglio di pane e il resto della mozzarella a dadini. •Terminate con l'ultimo foglio di pane, distribuitevi in superficie qualche fiocchetto di burro e passate in forno caldo per 30 minuti circa. • Togliete le lasagne dal forno, tagliate a fette e servite calde.
Tagliatelle alla carbonara di salmone
Preparazione
• Mescolate in una ciotolina 4 tuorli con 4 cucchiai di panna. • Tagliate a pezzetti il salmone e rosolatelo in una padella con una noce di burro e un pizzico di sale. • Fate cuocere la pasta in acqua bollente salata, a cui avrete unito un cucchiaio di olio di oliva, quindi scolatela. • Fate saltare per qualche istante nella padella. • Lontano dal fuoco, aggiungete la crema di uova e qualche stelo di erba cipollina sforbiciata, pepate e servite.
• Panna da cucina • Olio extravergine di oliva • 480 g di pasta all'uovo • 400 gi di salmone • 4 tuorli d'uovo • Sale e pepe • Erba cipollina • Burro
numeri utili Casalmaggiore
Viale Trento Trieste Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A.
COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMiNISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 Centro per l’Impiego Centralino: 0375-42213
Via Volturno Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Settembre
CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540 POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 Museo del bijou Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029
• Via Volturno (tratto da Via Magenta a Via Garibotti) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta dell'acqua potabile e della condotta della fognatura. (Fine lavori: 30/09/2016). • Viale Trento Trieste (tra i civici 26 e 36/a) - cantiere per conto di Padania Acque. Chiusura di una corsia di marcia nel tratto corrispondente agli scavi. Per motivi di sicurezza non sarà possibile utilizzare l’attraversamento pedonale semaforico posto all’altezza del civico 36/ e saranno predisposte tutte le misure necessarie per invitare gli utenti a servirsi dell’attraversamento posto in prossimità di via Pa lestro.
Cremona
COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427 POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881 VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233 OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215
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Nuovo test amichevole per la Pieve
sport
lo
hockey pista A1
Paralimpiadi: dal nuoto il bronzo di Efrem Morelli
Tra i grandi protagonisti delle Paralimpiadi di Rio, c’è anche Efrem Morelli (nella foto), classe ’79, cremasco di nascita ma da anni residente a Cella Dati. Dopo tanta gare e due edizioni paralimpiche, aveva deciso di smettere, ma la voglia di superare in propri limiti, gli ha fatto cambiare idea. Appassionato di motocross, a 20 anni durante i Campionati italiani del 2000, fu vittima di un grave incidente che gli procurò una lesione completa al midollo. Da quel momento perse l’uso delle gambe, ma non la passione per la pratica sportiva, che lo ha visto protagonista soprattutto nel nuoto. In gara sempre per vincere, a Rio ha conquistato il bronzo nei 50 rana SB3. Bravo Efrem.
Nulla da fare per la Pieve 010 nel test contro un convince il Correggio. L’amichevole è finita 8-3 per gli emiliani di Massimo Barbieri, che malgrado l’assenza di Nicolas Barbieri e di Andrea Bonucchi, hanno vinto nettamente la sfida. Una conferma che i rossoblu
Responsabile Fabio Varesi
devono ancora lavorare parecchio, per farsi trovare pronti per l’inizio del campionato di A1. Intanto, oggi pomeriggio (a partire dalle ore 17) è in programma il Memorial “Don Enrico” con Monza e Thiene. Una buona occasione per ben figurare.
CANOA Buon bottino di medaglie all’Idroscalo. Doppio oro per Nichetti e Garavelli (Bissolati)
Baldesio e Bissolati in evidenza agli Italiani
E’ stata una rassegna tricolore ricca di soddisfazioni per le canottieri cittadine, che sono tornate dall’Idroscalo con un buon bottino di medaglie, a conferma della crescita del vivaio di Baldesio e Bissolati. Dopo il doppio oro del K2 Ragazzi di Camilla Nichetti e Ilaria Garavalli e di Riccardo Tosca e Teodoro Ziglioli, l’argento di Andrea Dal Bianco nel K1 Under 23, del K4 Ragazzi e Under 23 della Bissolati e l’argento del K2 Junior della Baldesio sui 1000 metri, nel week end sono arrivate altre medaglie pesanti sulle distanze brevi. Sui 500 metri, ci sono stati l’argento di Teodoro Miglioli (Bissolati) nel K1 Ragazzi e di Arianna De Padova (Bissolati) nel K1 Debuttanti B. Poi sono arrivati due successi nel K2: tra i Ragazzi con l’oro bis di Camilla Nichetti e Ilaria Garavalli e
Ilaria Garavelli e Camilla Nichetti, due ori agli Italiani
tra gli Junior con Giulio Bernocchi e Marco Paloschi (Baldesio). Bronzo per Vanessa Pandolfi e Arianna De
Padova nel K2 Junior. Sulla distanza sprint (i 200), nel K1 Junior oro di Simone Bernocchi (Baldesio) e argento
BASKET SERIE A Dopo l’esordio al PalaRadi, i biancoblu sono impegnati nel Trofeo Lombardia
La Vanoli mostra piccoli segnali di crescita L di Giovanni Zagni
a Vanoli è finalmente arrivata ad esordire al PalaRadi con la sua nuova formazione 20162017. Al di là del risultato del campo (la Reyer Venezia si è aggiudicata il Memorial Barcella per 76-71), vi era molta curiosità tra gli appassionati per vedere finalmente all’opera i propri beniamini e va detto che l’impressione che se ne è tratta è stata di moderata soddisfazione, anche se questa potrebbe non essere la formazione definitiva, poiché la dirigenza pare sia al lavoro per apportare qualche cambiamento prima del via alla stagione ufficiale. Venezia si è confermata avversario “pesante” in tutti i sensi, anche se non ci pare di aver notato il massimo dell’impegno da parte ospite. Ma siamo al “basket d’estate”, per cui rimandiamo i giudizi a quando si farà sul serio. Questo test, denominato Memorial Michelangelo Barcella, giovane studente liceale contagiato dal virus del basket che purtroppo ci ha lasciati lo scorso anno, oltretutto ci ha dato l’occasione di far del bene essendo stati devoluto l’incasso in favore
Terrell “Tu” Holloway al tiro contro Venezia (foto Mario F. Rossi)
Crema perde Ibrahim Cissé news
Brutta notizia per la Pallacanestro Crema. «Per motivi familiari - come si legge nel comunicato della società biancorossa - Ibrahim Cissé non farà parte del roster della stagione 20162017. La società è vicina a Ibrahim e gli augura di risolvere nel migliore dei modi le problematiche familiari che lo hanno allontanato dal parquet, in attesa di poterlo riabbracciare presto». Intanto, prosegue la preparazione in visita del campionato di serie B che inizierà il 2 ottobre.
Le azzurre oggi tornano in campo
della cura del cancro. In settimana, intanto, è proseguito il lavoro di preparazione tecnica e fisica ed il prossimo test si avrà oggi pomeriggio alle 18 nel Trofeo Lombardia a Desio, dove la Vanoli incontrerà la vincente di Cantù-Legnano. Abbiamo sentito parecchie critiche sulle
MOTONAUTICA
triathlon
E’ iniziata ieri sul Po la 44ª Giornata motonautica “Città di Cremona”, promossa dalla Mac, che prevede la disputa del Campionato mondiale Formula 500, del Campionato italiano Formula 4, del Campionato italiano Osy 250 e del Campionato italiano Osy 400. Dopo la disputa delle prove di ieri, oggi e domani sono previste le gare.
Team Stradivari ancora protagonista, stavolta in Romagna. Nel secondo appuntamento del Grand Prix Italia di triathlon, infatti, ha piazzato tre atleti nella top ten. A Cesenatico, l'austriaco Alois Knabl ha conquistato il quarto posto in 56’13’, sesto Ricardo Hernandez Marrero in 56’21” e decimo tempo per Ognjen Stojanovic in 56’32”. Il veronese Jacopo Butturini ha chiuso 18° in 57’24”. Lo stesso Butturini (classe 1991) ha poi centrato
Ieri al via la 44ª edizione del “Città di Cremona”
di Marco Rota (Bissolati). Argento anche per l’infaticabile Ilaria Garavelli e per Giorgia Massera (Baldesio) nel K1 Ragazzi. Molto bene gli Junior della Baldesio: oro per il K2 di Simone Bernocchi e Antonio Ciboldi e argento per il K4 di Giulio e Simone Bernocchi, Marco Paloschi e Andrei Ruginesco. Argento tra gli Under 23 per il K2, sempre della Baldesio) di Riccardo Spotti e Antonio Ciboldi. Per Spotti si è conclusa con un podio tricolore un’ottiama stagione, che lo ha visto primeggiare agli Europei di Plovdiv con Michele Bertolini e salire sul podio (3º) anche ai Mondiali di Misk, sempre nel K2 200 con Bertolini. Niente male per il suo primo anno nalla categoria Under 23. Nella paracanoa, infine, bravo Esteban Farias (Bissolati), a segno tre volte nel KL2.
prestazioni dei cremonesi, ma dal nostro punto di vista è un po’ presto per far proclami. Diamo tempo allo staff di lavorare in santa pace, augurandosi che i progressi auspicati arrivino in fretta, ma senza con questo creare inutili allarmismi. Che non sarà una passeggiata il
ritrovare una Vanoli frizzante come in passato, è chiaro a tutti, ma un po' di pazienza ci par giusto averla. Dopo la semifinale di oggi, la Vanoli tornerà in campo domani per le finali: o alle ore 17: per il terzo posto, oppure alle 19 per quella che assegnerà il trofeo.
Stradivari a segno con Butturini in Romagna la vittoria nella prova sulla distanza Olimpica con il tempo di 1h52’29”. In campo femminile, invece, 11° tempo per Veronica Signorini in 1h0’23”, mentre Giulia Sforza si è piazzata 14ª in 1h06’07”, Klaudia Sebok è arrivata 18ª in 1h07’33” e Fabiola D’Antino ha chiuso 34ª in 1h09’38”. Ma nello scorso week end non sono mancate altre soddisfazioni per il team Stradivari. A Forte dei Marmi doppio appuntamento con Sprint e Olimpico:
nella distanza più veloce, 74º posto per Paolo Maretti in 1h18’56”, nell'olimpico il migliore è stato Ivan Avaldi che ha terminato la prova 15º in 2h23’15”. Bene anche Marco Miglioli, 33º in 2h24’51” e 100º Paolo Maretti in 2h40’28”. Elena Garini ha chiuso, invece, 45ª in 3h32’07”. Nello Sprint di Gussago, 105º Stefano Secci in 1h20’08” e 117º Claudio Susta in 1h23’362”. A Sottomarina di Chioggia, infine. 50° Martino Modena in 1h08’058”.
Buone indicazioni sono arrivare dal duplice impegno che ha visto il Basket Team Crema impegnato a Dello nel torneo organizzato dal Brixia. Una sconfitta contro la Geas nel primo match condotta nel punteggio fino ai minuti finali, ma che alla fine ha visto primeggiare la formazione sestese. Poi è arrivato il successo contro la formazione organizzatrice, malgrado l’ampia rotazione, con le giovanissime scese in campo. Soprattutto c’era da verificare la condizione fisica di tutte le giocatrici, apparsa più che positiva dopo le prime due settimane di lavoro, incentrate su questo aspetto. Ora è iniziata la seconda fase della preparazione, che prevede anche la disputa della Coppa Lombardia (oggi alle ore 19 a Pessano contro il Costa Masnaga). L’obiettivo è quello di portare la squadra nelle migliori condizioni per l’esordio in campionato, in programma l’8 ottobre a Bolzano.
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Sport
Sabato 17 Settembre 2016
SERIE A
Higuain e Callejon due trascinatori
La 3ª giornata, conclusa con il posticipo Empoli-Crotone, era iniziata sabato con JuventusSassuolo e Palermo-Napoli. Sicuramente i più positivi nei due anticipi sono stati Higuain, che ha messo a segno una doppietta permettendo ai bianconeri di imporsi sul Sassuolo per 3-1 e Callejon, anche lui a segno due volte al “Barbera”, dando la possibilità alla squadra partenopea di non perdere ulteriore terreno dalla Juve. Chi sale: Higuain, Callejon e Pasqual (autore di due assist). Chi scende: Magnanelli, Posavec (colpevole sul secondo gol di Callejon) e Dussenne (espulso). La domenica si è poi aperta con la vittoria del
SERIE B
Cittadella da favola
Domani pomeriggio c’è il derby d’Italia
4ª GIORNATA (18-09 h 15) Cagliari-Atalanta, Crotone-Palermo, Fiorentina-Roma (h 20.45), Inter-Juventus (h 18), Lazio-Pescara (17-09 h 18), Napoli-Bologna (1709 h 20.45), Sampdoria-Milan (ieri sera), Sassuolo-Genoa, TorinoEmpoli, Udinese-Chievo (h 12.30). CLASSIFICA Juventus 9; Napoli, Roma 7; Genoa*, Sampdoria 6, Udinese, Bologna 6; Pescara, Chievo, Lazio, Inter 4; Torino, Fiorentina*, Atalanta, Milan, Empoli Sassuolo 3; Cagliari Palermo 1; Crotone 0.
Bologna per 2-1 sul Cagliari, con reti di Verdi e Di Francesco nelle file del Bologna e Bruno Alves nelle file del Cagliari. Nel pomeriggio c’è stata la caduta fragorosa del Milan in casa con l’Udinese (0-1), la vittoria dell’Atalanta per 2-1 contro il Torino e il pareggio per 1-1 tra Chievo e Lazio. La partita più interessante è stata Roma-Sampdoria, decisa da un gol di Totti all’ultimo minuto (il 249º in serie A!). Domenica sera, l’Inter ha sbancato Pescara con due gol di Icardi Chi sale: Totti, Icardi e Perica (gol vittoria contro il Milan). Chi scende: Skriniar, Gyomber (colpevole in entrambi i gol di Icardi) e Abate. Matteo Frittoli
3ª GIORNATA Ascoli-Spal 1-1, Avellino-Trapani 0-0, Benevento-Hellas Verona 2-0, Brescia-Perugia 1-1, Cesena-Carpi 1-0, Frosinone-Latina 2-1, Novara-Salernitana 1-0, Pro VercelliCittadella 1-5, Ternana-Spezia 1-1, Virtus Entella-Pisa 0-0, Vicenza-Bari 0-0. 4ª GIORNATA (17-09 h 15) Bari-Cesena (ieri sera), CarpiFrosinone (ieri sera), Cittadella-Novara, Hellas Verona-Avellino, Latina-Benevento, Perugia-Ternana, Pisa-Brescia, SalernitanaVicenza (ieri sera), Spal-Virtus Entella, Spezia-Pro Vercelli, Trapani-Ascoli. CLASSIFICA Cittadella 9; Benevento 7; Frosinone 6; Brescia 5; Hellas Verona, Spal, Carpi, Cesena*, Novara, Bari, Virtus Entella, Pisa, Ternana 4; Trapani, Spezia 3; Ascoli*, Perugia, Salernitana, Avellino, Pro Vercelli 2; Latina, Vicenza 1.
Cremo, vietato fare voli pindarici Dopo aver superato Pro Piacenza e Giana nel giro di tre giorni, i grigiorossi cercano il colpaccio domani a Carrara
A
di Matteo Volpi
vanti così. Due vittorie in sette giorni contro Pro Piacenza e Giana rilanciano i sogni di gloria degli appassionati grigiorossi, quasi increduli nel ritrovarsi al secondo posto nella classifica parziale, dopo l’inizio un po’ stentato. L’avversaria da rincorrere, stando questo primo antipasto di stagione, sembrerebbe essere l’Alessandria. I grigi (impegnati domani sul campo del Piacenza) guidano infatti la classifica a punteggio pieno, dopo quattro vittorie rispettivamente contro Pro Piacenza, Lucchese, Livorno e Arezzo; avversarie (specie questa ultime due) che sulla carta suonano come più difficili rispetto a quelle incontrate dai grigiorossi. Insomma, pur con qualche sofferenza e qualche episodio favorevole (Giana in inferiorità numerica), siamo lì e questo è l’importante. Vietato però fare i primi voli pindarici. La stagione sarà lunga e molto complessa, ormai lo sappiamo. Quindi serve subito continuare a far punti, ad iniziare dalla gara di domani (ore 18.30) sul campo di Carrara. La Carrarese guidata da mister Andrea Danesi ha trovato la vittoria nel derby con il Prato, trovando così una preziosa boccata d’ossigeno dopo le tre sconfitte consecutive con cui aveva iniziato la stagione. Un occhio di riguardo servirà per Simone Del Nero (ex centrocampista di Brescia e Lazio), in gol proprio nella sfida contro il Prato e ormai stabilmente vicino a casa nella fase finale della sua carriera dopo l’esperienza che lo aveva portato dalla Lazio,
LEGA PRO 3ª giornata Arezzo-Robur Siena
3-1
Giana Erminio-Como
1-3
Livorno-Carrarese
1-0
Lucchese-Alessandria
3-2
Lupa Roma-Tuttocuoio
2-2
Pontedera-Olbia
3-2
Prato-Pistoiese
1-2
Pro Piacenza-Cremonese
1-0
Renate-Piacenza
1-2
Viterbese-Racing Roma
0-0
classifica Girone A
CALCIO LEGA PRO Il secondo posto è importante, ma è troppo presto per iniziare a pensare in grande Alessandria Cremonese Livorno Tuttocuoio Arezzo Renate Viterbese C. Piacenza Giana Erminio Olbia Como* Pontedera* Carrarese Pistoiese Pro Piacenza Racing Roma Lupa Roma Robur Siena Lucchese Prato
12 10 9 8 7 7 6 6 6 5 4 3 3 3 3 3 2 2 2 2
4ª GIORNATA
Alessandria-Arezzo 1-0, Carrarese-Prato 4-0, ComoLivorno 0-1, Cremonese-Giana Erminio 2-0, Olbia-Pro Piacenza 1-0, Piacenza-Viterbese Castrense 0-0, Pistoiese-Pontedera 1-1, Racing Roma-Renate 2-3, Robur Siena-Lupa Roma 0-0, Tuttocuoio-Lucchese 2-0.
Il gol del 2-0 siglato da Brighenti (foto L. Dassi)
a cimentarsi con il campionato malese (è originario di Ortonovo in provincia di La Spezia, distante solo pochi chilometri da Carrara). In casa Cremonese, invece, mister Tesser potrà ancora una volta conta-
re sulla rosa quasi completa e valutare come gestire al meglio le forze visti gli impegni ravvicinati. L’impressione, tuttavia, è che, visti i buoni equilibri mostrati mercoledì, si vada verso una sostanziale
riconferma quasi totale di uomini e modulo. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2): Ravaglia; Salviato, Polak, Marconi, Procopio; Moro, Porcari, Pesce; Perrulli, Stanco, Brighenti.
Pergolettese a caccia del tris domani nel derby casalingo Il Crema ancora non decolla ECCELLENZA
SERIE D
Pergolettese in vetta alla classifica: non succedeva da tempo. Anche se con qualche patema di troppo (da 3-0 a 3-2), i gialloblu hanno espugnato Bolzano grazie alle reti di Piras, Anelli, Carletti e domani (alle ore 15) cercheranno il tris nel derby casalingo contro il Cavenago Fanfulla. «Sei punti in due partite? Sognare non costa nulla. Andiamo avanti così», ha affermato Cristian Carletti. Intanto,
Nella gara di Offanengo show di Pietro Zovadelli
(M.M.) Genio, classe e carattere: stiamo parlando di Pietro Zovadelli vincitore del 6° Gran Premio Offanengo. Un ennesimo capolavoro del soresinese che iscrive per la seconda volta consecutiva (tre in totale) il suo nome nell’albo d’oro di questa manifestazione nazionale. Dopo aver dato spettacolo nella batteria sulle corsie del bocciodromo cremasco Zovadelli eliminava Luca Viscusi (12-4) nei quarti di finale e il lariano Rosario Comi (12-5) in semifinale. Nella parte alta del tabellone in evidenza Ferdinando Paone che s’imponeva su Jacopo Gaudenzi e Adelio Aglani con un doppio 12-6. Finale appassionante giocata ad alto livello da entrambi i giocatori e applausi del numeroso pubblico presente attorno alle corsie della bocciofila di via Conti. Avvio veemente di Paone (7-3) recupero di Zovadelli (8-8) che chiude con due giocate di gran classe: punteggio finale 12-8 in 45’ di gioco. Dolenti note per la sparuta rappresentanza di bocciofili cremonesi mentre centra il minimo sindacale quella cremasca grazie a Roberto Visconti che, dopo aver vinto la sua batteria a Scannabue (eliminati Comizzoli e Menghini senior) veniva sconfitto da Paone nel “recupero”. Ha diretto la gara Mario Cortesi, assistente Arturo Casazza, arbitri di finale Barbieri, Cerioli, Lanzi e Testa. Alle finali era presente Gianni Rossoni sindaco di Offanengo, il presidente dell’Eba Bruno Casarini ed il presidente del comitato cremasco Luigi Comolli.
la società ha il difensore Gabriele Premoli e il centrocampista Nicolò Tonon. CLASSIFICA (2ª giornata) Monza, Pergolettese 6; Caravaggio, Seregno, Ciliverghe Mazzano, Ciserano, Virtus Bergamo, Pro Patria 4; Pontisola, Darfo Boario, Dro 3; Olginatese, Scanzorosciate, Cavenago Fanfulla, Levico Terme 1; Grumellese, Virtus Bolzano, Lecco 0.
I gialloblu schierati a Bolzano
Il Crema ha dovuto rimandare ancora l’appuntamento con la vittoria. Contro il Casateserogoredo, la squadra di Montanini è stata per due volte in svantaggio e alla fine ha dovuto accontentarsi del 2-2 finale. Per dare una svolta a questo inizio di campionato in sordina, il Crema deve cercare il tre punti domani sul campo della Cisanese. Ha mosso la classifica, invece, la Rivoltana che grazie alla rete del veterano Marchesetti, ha piegato il Mapellobonate e domani (sempre sul terreno amico) cerca il bis con il Sondrio. In vetta alla classifica ci sono tre squadre.
Guerrini, Mattia Visconti e Zagheno profeti in patria BOCCE
di Massimo Malfatto
Continuano a vincere e sovrastare gli avversari sulle nostre corsie i bocciofili della “Achille Grandi”, se poi lo fanno sulle corsie di casa nella gara a staffetta organizzata dalla bocciofila di via De Marchi la soddisfazione è ancora maggiore. Sul gradino più alto del podio del memorial “Nico e Franco Perolini” sono saliti Stefano Guerrini, Mattia Visconti, Andrea Zagheno che approdavano in finale sbarazzandosi dei compagni di società Basini-Oirav-Testa per 36-15. Nelll’altra semifinale la spuntavano Pierluigi Severgnini, Alberto Pedrignani e Luciano Pezzetti sugli scannabuesi Valcarenghi-Sangiovanni-Lanzi per 36-24. Una finale folle dove è accaduto veramente di tutto. Inizio favorevole alla terna capergnanichese che si portava avanti (17-10), ma a questo punto si spegneva la luce a Pedrignani e compagni e con un incredibile parziale di 26-0 la terna di casa
Guerrini-Visconti-Zagheno si aggiudicava la gara. Ha diretto la gara Gianpiero Raimondi, arbitri di finale Eugenio Barbieri e Roberto Cerioli. COPPA ITALIA JUNIORES Tra i sogni e la realtà cl’è ancora molta strada da fare: ne sanno qualcosa i nostri ragazzi sconfitti da Milano. Sulle corsie del Mompiano di Brescia è emersa palesemente ll’inferiorità dei giovani grigiorossi battuti dai milanesi per 6-2 e 5-3. La formazione cremonese era formata da Alessandro Ferri, Andrea Stoian e dai cremaschi Cristiano Manzoni e Nicolas Testa. La terza squadra, Voghera, non si è presentata. COPPA ITALIA SENIORES Ieri sera al bocciodromo di Barlassina match di andata tra il comitato Alto Milanese e Crema. La formazione cremasca guidata da Luigi Comolli era composta da Guerrini, Guglieri, Zagheno e dalla famiglia Visconti. Ancora da fissare l’incontro di ritorno sulle corsie del comunale di via Indipendenza.
I vincitori Visconti, Zagheno e Guerrini con lo sponsor della gara Perolini
Oggi e domani Italiani femminili e Under 23 a Mantova
(M.M.) Oggi e domani Mantova ospita i campionati nazionali femminili A-B-C ed Under 23 maschile. Iscritte cinque bocciste cremonesi e due cremasche. Riflettori puntati su Germana Cantarini alla conquista del suo undicesimo titolo nazionale mentre in categoria B discrete opportunità per Daniela Bodini e Caterina Bono. In categoria C i colori grigiorossi saranno difesi da Maddalena Azzini, da pochi giorni la nuova respon-
sabile del settore femminile del comitato provinciale e dalla compagna di società Eva Piazzi. Entrambe della “Vis Trescore” le due rappresentanti cremasche: Olga Panarello (categoria B) e Rosella Benzoni in categoria C. Buone prospettive potrebbero esserci nella specialità Under 23 dove sono iscritti Filippo Celardo, Mattia Visconti ed Andrea Zagheno. Filippo e Mattia esordiranno sulle corsie di Montata Carra (due terzine diver-
se) mentre Andrea sarà ad Asola. ITALIANO PER SOCIETA’ Due le nostre formazioni iscritte al campionato di serie C, Canottieri Flora ed Achille Grandi ed il caso ha voluto che entrambe siano nello stesso girone (numero 1) in compagnia della “Fulgor” di Lecco e della Tritium di Bergamo. Prima giornata il 5 novembre mentre i due derby sono previsti il 17 dicembre (a Crema) ed il 14 gennaio a Cremona.
Sport GIOVANISSIMI
Sabato 17 Settembre 2016
Vaselli e Cattivelli, due perle sulle strade di Soncino
Faticano che è un piacere i virgulti lombardi impegnati nel 35º Memorial Maestro Colombi a Soncino. Caldo africano (32 gradi all’ombra) e percorso duro che ha tagliato il fiato e le gambe a qualcuno. Ma passiamo alle conferme: il cremonese Umberto Vaselli non resta in silenzio, va in fuga insieme al casalasco Federico Sanfelici e monopolizzano la gara dei più piccoli. Duello a distanza e vittoria di Simone Colombo tra i nati nel 2008. Spazio poi alla gara dei nati nel 2007: con tatticismo volano via in otto, si marcano stretti e si arriva allo sprint. Stavolta il primo posto non sfugge a Sebastiano Tavelli, che supera l’izanese Stefano Ganini e il casalasco Federico Saccani. Volatone
Giovanissimi in gara a Soncino
vincente tutto bresciano nella classe 2006: Marco Baldan ha la meglio su Davide Mainardi e Matteo Faustini. Sul traguardo dei nati nel 2005 si presentano come due missili il Matteo Cattivelli di Castelvetro Piacentino e il bresciano Angelo della Monistar: allo sprint s’impone Cattivelli che suona la nona stagionale, mentre Mirko Coloberti, virgulto di Romanengo, regola il gruppo degli immediati inseguitori. Non resta a mani vuote l’orobico Yuri Carroni, che centra l’80ª vittoria della sua giovane carriera, la 15ª nel 2016. Alle sue spalle Nicholas Botti e Matteo Bicelli. All Gs Sprint Ghedi è andato il trofeo a punti, mentre la Polisportiva Madignanese si è garantita il trofeo per la società più numerosa.
ORDINI D’ARRIVO Classe 2009: 1) Umberto Vaselli (CC Cremonese-Arvedi), 2) Federico Sanfelici (Gioca In Bici Oglio Po), 3) Filippo Pagnoni (Gs Sprint Ghedi). 2008: 1) Simone Colombo (Caluschese), 2) Christian Gamba (Romanese) , 3) Mattia Arnoldi (Romanese). 2007: 1) Sebastiano Tavelli (Nuvolera), 2) Stefano Ganini (Cremasca), 3) Federico Saccani (Gioca In Bici Oglio Po). 2006: 1) Marco Baldan (Feralpi), 2) Davide Mainardi (Gs Sprint), 3) Matteo Faustini (Nuvolera). 2005: 1) Matteo Cattivelli (Madignanese), 2) Angelo Monister (Feralpi), 3) Mirko Coloberti (Imbal-plast). 2004: 1) Yuri Carroni (Osio Sotto), 2) Nicholas Botti (Madignanese), 3) Matteo Bicelli (Gs Sprint).
Stefano Baffi, ritorno alla grande CICLISMO Dopo il lungo infortunio, lo junior si è pienamente ristabilito e ha vinto a Oleggio
S
di Fortunato Chiodo
tefano Baffi ha vissuto venti giorni davvero duri dopo la frattura della clavicola, che lo reso immobile per tre settimane. E’ tornato in sella a fine agosto, sereno e più prudente, ma comunque motivato a fare un finale di stagione scintillante. E così è stato, perché lo Junior polivalente (strada e pista), 18enne cremasco di Vailate, nel primo vero esame ha lasciato tutti a bocca aperta e si è assicurato il trionfo nel Trofeo Color Box Center di Oleggio, nel Novarese, riservato alla categoria Juniores. D’autorità, Baffi si è permesso il lusso di staccare tutti i suoi avversari e di conquistare in perfetta solitudine il secondo successo stagionale su strada, con la maglia del Gb Junior Team. Una vittoria di prestigio, che conferma il dominio stagionale del nipote d’arte degli ex professionisti nonno Pierino e zio Adriano. Stefano Baffi ha pensato di non farcela, ma supportato dai compagni di squadra, che lo hanno rassicurato sui distacchi, si è preso alla grande in solitudine la gioia del trionfo. Ordine d’arrivo: 1) Stefano Baffi (Gb Junior Team), 2) Pier Elis Belletta (Gb
Stefano Baffi al centro sul podio di Oleggio
Junior Team) a 22”, 3) Enrico Olivero (Vigor) a 28”, 4) Stefano Oldani (Gb Junior Team ) a 35”, 5) Giacomo Ballabio (Energy Team Kuota), 6) Gabriele Mattalia (Uc Bustese), 7) Lorenzo Gumiero (Energ), 8) Ettore Gualdi (Team F. lli Giorgi), 9)
Alessandro Covi (Team F. lli Giorgi); 10) Andrea Bartolozzi (Bustese). MONDIALI A DOHA CON VIVIANI E GUARNIERI Si sta formando la Nazionale per il Mondiale a Doha in Qatar dal 9 al 16 ottobre, su un tracciato con un tratto
lunghissimo nel deserto, al vento, in una corsa di grande fatica e quindi ci vogliono corridori esperti. Elia Viviani, l’oro olimpico di Rio, sarà la punta ai Mondiali e al suo fianco ci saranno Nizzolo e Modolo e poi due apripista (Jacopo Guarnieri tira le volate a Kristoff e Fabio Sabatini a Kittel) e passisti veramente forti, che poche Nazionali possono vantare. La squadra è praticamente fatta. L’Italia del ct Davide Cassani correrà il Mondiale in 9 corridori: Elia Viviani, Giacomo Nizzolo, Sacha Modolo, Matteo Trentin. Daniele Bennati, Daniel Oss, Manuel Guinziato, Jacopo Guranieri e Fabio Sabatini. Per la crono, sicuro il tricolore Manuel Quinziato e poi uno tra Moreno Moser, Fabio Felline e Manuel Boaro MARCO VILLA PREMIATO A BUSTO ARSIZIO Marco Villa, ct della Nazionale su pista maschile, è stato designato alla guida degli azzurri nel primo dei tre capitoli del Trittico Lombardo: Coppa Bernocchi e l’Agostoni, due delle tre prove Premondiale, terza e ultima la Tre Valli Varesine (27-09). Villa, alla cerimonia di presentazione delle squadre presso la Villa Sant’ Uberto a Busto Arsizio (Va), ha ricevuto un premio intitolato alla memoria di Alfredo Martini.
Soddisfazioni per gli azzurri agli Europei su strada a Plumelec
Non poteva iniziare meglio i Campionati Europei su strada a Plumelec in Bretagna. Cinque giornate di gare, che si chiuderanno domani con la nuova prova dei professionisti. Nella gara di apertura, la cronometro donne Juniores, l’azzurra Lisa Morzenti (Eurotarget), 18 anni, ha conquistato la medaglia d’oro, davanti ad Alessia Vigilia (Mendelspeck). Straordinarie le ragazze di Eugenio Salvoldi (la lista di medaglie conquistate dal ct viaggia ormai verso un numero infinito), hanno letteralmente sbriciolato la concorrenza. Terza a 22” la francese Jessica Robert (Grande Bretagne). Il francese Alex Brunel si è laureato campione continentale nella crono Per tradizione si è sempre disputato dopo il Campionato del mondo, ma quest’anno il Giro di Lombardia (si correrà l’1 ottobre) anticipa di quindici giorni la sfida iridata su strada dei professionisti (16 ottobre in Qatar). L’altimetria della classica monumento ti fa venire il mal di gambe soltanto ad immaginare la fatica che faranno i protagonisti dell’edizione numero 110: inseriti tratti inediti in una gara durissima che può essere il riscatto
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Juniores sulla distanza di 25,4 km con un tempo di 35’58”, argento per lo svizzero Hirsch (36’09”), secondo per una questione di centesimi sul norvegese Kinottens. Italia d’argento nella crono europea riservata agli Under 23: Filippo Ganna (Colpack) 20 anni, continua la sua grandissima stagione agonistica ad altissimo livello, anche se il campione italiano e mondiale in pista è stato costretto ad arrendersi al fenomenale tedesco Lennard Kamma (34’29) che gli ha inflitto un distacco di 30”, confermandosi come un autentico specialista della cronometro su strada (è stato campione del mondo tra gli Juniores nel 2014 a Ponferrada).
Azzurri da medaglie tra gli Under 23, in gara oggi. Al via Albanese, vincitore all’Avenir, trionfo che mancava all’Italia da 11anni, Carboni, Consonni, Ganna, Rocchetti e Vendrame. Ecco le donne Under 23 e Elite, sempre impegnate oggi: Arzuffi e Bertizzolo (Under 23), Bronzini, Cecchini, Guderzo, Longo Borghini, Paladin, Stricker. Crono Bertizzolo e Longo Borghini. Uomini Juniores: Bagioli, Battistella, Bevilacqua, Covi, Oldani, Zana. Crono Konichev, Oldani. Donne Junior: Balsamo, D’Agostin, Monzenti, Paternoster, Pirrone, Pollicini.
Il 1º ottobre al via un Giro di Lombardia molto duro
per corridori come Vincenzo Nibali e Fabio Aru. Partenza da piazza del Duomo di Como e arrivo a Bergamo come previsto dall’accordo di alternanza siglato dalle due città con gli organizzatori di Rcs Sport, dopo 240 chilometri senza respiro. Proposti in sequenza il Ghisallo, il Colle Brianza, la Valcava, il Berbenno,
prima delle due novità, il Sant’Antonio Abbandonato e il Miragolo San Salvatore (salite nuove con un dislivello totale di 4.400 metri), il Selvino, Città Alta ed arrivo sul Sentierone davanti al Palazzo Comunale a Bergamo. Il connubio ComoBergamo sta funzionando molto bene: certo far partire e arrivare la corsa al cen-
tro della città comporta un grande impegno organizzativo, ma in ottiva drl marketing, assicura una valorizzazione del territorio che non ha eguali. Sul nuovo tracciato tutti concordi ed entusiasti. L’ex Paolo Savoldelli, bergamasco doc, dice: «E’ un bel percorso, non ci sono dubbi. Non c’è un metro di pianura e dal-
Stefano Moro, un talento in crescita
Stefano Moro con la miss a Livraga
Stefano Moro, bergamasco della Gavardo Carrera Tecmor-Arvedi, è fenomenale velocista che non tradisce mai. Padrone assoluto del Trofeo Comune di Livraga per Elite e Under 23, ex campione italiano Juniores su pista in svariate specialità e stagista con la squadra professionistica della Unieuro Wilier Trevigiani nella 98ª Coppa Bernocchi a Legnano (Mi) classica di apertura del gran finale di stagione. ROCCO MORANDI SUL PODIO A SOVICO Volata a due anche nella gara Esordienti classe 2002 con il bergamasco Massimiliano Pini (Trevigliese) che ha preceduto Federico Tosetto (Prealpina), terzo il cremonese Andrea Rocco Morandi (Ms Bike) che ha regolatato il gruppo giunto a 9” nella Coppa Caduti Sovicesi a Sovico (Monza e Brianza). Decimo Samuel Quaranta (Uc Ossanesga), figlio d’arte dell’ex professionista Ivan. Il comasco Alessandro Ceci (Figinese) ha vinto nella classe 2003 su Alessandro Belassi (Ossanesga) e Fabio Florian (Pedale Pavese), staccati di 39”. la Valcava in poi sarà durissima. Non conterà più la squadra, ma solo le energie che saranno rimaste nelle gambe. Mi aspetto un grande spettacolo». GIRO D’ITALIA 2017 L’edizione numero 100, come preannunciato, scatterà dalla Sardegna con lo slogan “Giro 100 un amore infinito”. Ecco le prime 3 tappe: 5 maggio Alghero-Olbia di 203 km, 6 maggio Olbia-Tortolì di km 208, 7 maggio Tortolì-Cagliari di 148 km.
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Sport
Sabato 17 Settembre 2016
La Pomì è già in clima campionato
Domani pomeriggio la squadra rosa si presenta ai propri tifosi in piazza Garibaldi. Tirozzi e Guerra positive in Nazionale
VOLLEY A1 Oggi a Modena è in programma un altro test con la Liu Jo, già battuta martedì in Baslenga
A
di Vanni Raineri
d un mese dalla partenza per Manila, dove la Pomì è attesa all’importante appuntamento mondiale, Casalmaggiore può abbracciare domani in piazza Garibaldi le sue beniamine, alle ore 18.30 nell’ambito della Fiera della Zucca. Saranno presenti tutte le atlete, ad eccezione delle Nazionali, oltre all’intero staff tecnico e dirigenziale. In caso di maltempo, l’evento si terrà nel vicino auditorium “Santa Croce"”, in via Azzo Porzio 1. E con l’arrivo di altre due protagoniste, il gruppo è quasi al completo: mancano all’appello solo Valentina Tirozzi e Anastasia Guerra, che ieri hanno esordito contro la Lettonia alle qualificazioni per i Campionati Europei femminili di volley. Una vittoria facile per le azzurre, che i sono imposte per 3-0 (25-12, 25-15, 25-6 i parziali) e che oggi pomeriggio alle 17.30 affronteranno l’Austria, mentre domani alle 15 è in programma la sfida con l’Ucraina. Conto le lettoni, la Tirozzi ha realizzato 6 punti, mentre la Guerra ha totalizzato 7 punti. In settimana, intanto, sono giunte in Baslenga prima Carli Lloyd e poi Jovana Stevanovic, reduci dalle medaglie conquistate alle Olimpiadi rispettivamente con gli Stati Uniti (bronzo) e la Serbia
Abo, prima amichevole in chiaroscuro SERIE B2
Alcune giocatrici della Pomì
(argento). Entrambe erano assenti in occasione dell’amichevole che martedì ha opposto la Pomì alla Liu Jo Modena. Un incontro che si è giocato nel pomeriggio in Baslenga di fronte a circa 200 spettatori. Una specie di allenamento congiunto, più che un’amichevole, che verrà replicato quest’oggi alle ore 17 al
PalaPanini di Modena. Le tante assenze (che per la verità riguardavano anche il team emiliano) non hanno impedito alla squadra rosa di Caprara di prevalere con un netto 3-0. Il tecnico ha schierato il seguente sestetto: Peric al palleggio, Turlea opposta, Gibbemeyer e Zuleta al centro, Bacchi e Bosetti in banda. Imma
Sirressi libero. Sono stati disputati tre set, partendo dal punteggio di 16-16, e con i punti assegnati sulla base di obiettivi posti dagli allenatori Caprara e Micelli. Carli Lloyd si è presentata ai tifosi proprio mentre era in corso l’allenamento, precisamente nel corso del terzo set e i sostenitori l’hanno accolta con un’ovazione.
Un successo il torneo internazionale andato in scena sui campi della Baldesio
TENNIS IN CARROZZINA
La premiazione del singolare
Si è concluso con un grande successo di pubblico il torneo internazionale di tennis in carrozzina “Città di Cremona”, svoltosi alla Canottieri Baldesio dall’8 all’11 settembre. I 32 tennisti in carrozzina, provenienti da otto regioni italiane e da Svizzera, Germania, Austria e Romania, hanno onorato la manifestazione profondendo impegno, professionalità, agonismo e fair play, un grande esempio per tutti. Ha vinto il singolare il tedesco Steffen Sommerfeld, che ha battuto in finale l’italiano Ivan Tratter per 6-4 6-1. Insieme si sono poi aggiudicati anche il doppio contro Antonio Cippo e Luca Spano per 6-0 6-0, mentre nel tabellone di consolazione, Andrea Servadei ha superato il baldesino Costantin Mircea per 6-3 6-2. Si sono comportati bene anche gli altri portacolori della
Baldesio, Giovanni Zeni, Nazareno Petesi e Dario Benazzi, giunto terzo nel consolation. Il torneo è stato diretto del giudice arbitro Francesco Nardi, coadiuvato dall’infaticabile Aldo Tozzi. Alle premiazioni erano presenti il sindaco di Cremona,ì Gianluca Galimberti, l’assessore allo Sport Mauro Platé, il presidente della Baldesio,ì Mario Ferraroni, il delegato del Coni Achille Cotrufo, il delegato del Cip Giuseppe Bresciani, il dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Gianpaolo Pedrini, il presidente del Panathlon Cremona Giovanni Radi. Il Torneo si è potuto organizzare grazie a numerosi sostenitori, tra cui il Rotary, con ben 19 Club del Distretto 2050, che ha messo a disposizione anche numerosi soci, come volontari: medici, autisti, interpreti e per attività di logistica e di segreteria.
Prime prove tecniche di campionato per l’Abo Offanengo, che dopo tre settimane di preparazione, ha effettuato il test amichevole a Vobarno contro le pari categoria bresciane. Nella prima uscita stagionale, la squadra di Giorgio Nibbio si è arresa in quattro set, sebbene il punteggio in questo momento della stagione, per di più con una squadra profondamente rinnovata (dieci tredicesimi sono nuovi), sia meno significativo degli aspetti tecnici e dei primi segnali di affiatamento nel rettangolo di gioco. Nell’amichevole, il tecnico Nibbio ha ruotato dodici ragazze, con la sola opposta Sara Lodi rimasta in panchina: per lei prosegue il programma di recupero dopo il lungo stop per infortunio. A livello di fondamentali, l’Abo si è fatta sentire soprattutto a muro, con 13 block vincenti nell’arco dei quattro set, dei quali 6 nel secondo parziale. Individualmente, sono approdate in doppia cifra la centrale trentina Francesca Fontanari (4 muri) e la schiacciatrice piemontese Alice Bocchino, entrambe a segno con 11 punti. «Le ragazze - ha affermato Nibbio - non mi sono dispiaciute nell’atteggiamento. Abbiamo lavorato benino nel muro-difesa, anche se abbiamo commessi troppi errori».
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0
VITELLO
69
all’etto
Arrosto Scelto - Noce Scamone - Cotolette Sottofesa - Scaloppe Reale - Nodini - Fesa Ossibuchi - Magatello Spezzatino - Bracioline
Arista con Osso Cotolette/Nodini Coppa Senza Osso Coscia con Osso Fettine - Filetto Lonza - Salamelle Salsiccia Tutti i Tipi Polpa Scelta Spezzatino Spiedini Rustici
BOVINO Biancostato/Punta Con Osso ADULTO Muscolo Ossobuco
1
00
,
Puntine con Pancetta Spalla con Osso Stinco - Puntine Braciola di Coppa
al kg 10,00 €
Roast Beef (controfiletto)
all’etto
SOLO al kg 13,90€
REPARTO POLLERIA
al kg 6,90€
0
SOLO
69 all’etto ,
al kg 2,90€
Petto Intero Pollo
0
29 all’etto ,
Cosciotto Pollo
tutto a
1
00 all’etto
all ’ett o
al kg 10,9 0 €
SOLO al kg 3,50€
1
0 35
,
39
all’etto
,
all’etto
Busto Pollo
SOLO al kg 2,50€
0 25 ,
all’etto
0
69
all’et to
al kg 6,90 €
SOLO
0 69 ,
al kg 6,90€
Fusi Tacchino
,
all’etto
Tranci Fesa Tacchino
SALUMI
FORMAGGI
,
09
Co sta ta An ter ior e Co n Os so Co sta ta An ter ior e Se nz 'os so Fe tti ne Pe r Piz za iol a Mu sc olo Se nz 'os so Po lpa Pe r Br as ato Po lpa Sc elt a - Sp ez za tin o Sv izz er e - Tri ta Sc elt a
all’etto
al kg 3,90 €
Costate Con Osso Fettine Sceltissime Fettine Di Scamone Magatello
al kg 4,90 €
SOLO
,
tutt o a
0
0 39
all’etto
Polpa Magra
49
1
,
Trita Per Ragu'
per Roast Beef
tutto a ,
tu tto a
al kg 6,90 €
It a li c o - S tr a c C a c io tt a F le c h in o F o rm a g g io C u r y a B ri e - C re s c rl o tt a R ic o tt a d i C ae n z a F il o n e d i M o p ra P ro v o lo n c in z z a re ll a o P ro v o lo n e D D o lc e o A s ia g o F re s clc e E d a m e r a Fe o F io c c o d i N e tt e v Ta le g g io D O e F o rm a g g e ll a P C g o rg o n z o la o ll io F o rm a g g io D D O P F o rm a g g e ll a e l M o n te M o n ta g n a P e c o ri n o
tutto a
SUINO
,
tutto a
tutto a
NUOVA GESTIONE REPARTO ORTOFRUTTA
1
,
00 all’etto
al kg 10,00 €
Mortadella
(con/senza pistacchi)
Fesa Tacchino Farcita Prosciutto Cotto Guanciale Stagionato Speck Pancetta Steccata Pirolo Gran Rosty di Pollo Porchetta al Forno
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CREMONA • Via Brescia 227 • Tel 0372 437072