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PICCOLO Giornale di Cremona
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Anno IX • n° 42 • VENERDI’ 31 OTTOBRE 2008
Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio
CREMONA, TUTTI I COSTI DELLE CASE
I prezzi delle abitazioni nuove e usate, zona per zona, e per metratura. Per risparmiare, preferiti gli appartamenti intorno a via Giuseppina e lo Zaist. Ma conviene comprare casa oggi? Il mercato immobiliare in città, nel settore residenziale, ha avuto un calo del 19%, ma i prezzi non sono scesi.
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STUDENTI (E NON SOLO) IN PIAZZA
Si sta alzando una leggera brezza
Un grande corteo di ragazzi, ma anche di insegnanti, genitori e sindacati ha sfilato per le vie del centro protestando contro la legge del ministro Mariastella Gelmini. Da tutti i partiti del centrodestra, gli apprezzamenti per una riforma «che cambierà la scuola in meglio». Elezioni provinciali
Gemine Muse
Albino Gorini: «In politica sono nuovo»
All'interno 4 pagine sull'iniziativa
La donna del burqua si confessa
pagine centrali
Cerchi casa? Alcune proposte scelte per voi ▲
a pagina 8
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a pagina 7
Velo islamico in aula
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poco prevedibile: migliaia e migliaia di ragazzi che manifestano, che chiedono di essere ascoltati e che intendono farsi sentire. Ragazzi che vogliono difendere non tanto la scuola così com’è ma l’istruzione, intesa come investimento nella formazione e quindi nel futuro loro e del Paese. Non si tratta d’imbecillotti facinorosi, fannulloni strumentalizzati, si tratta di studenti che si mobilitano senza etichette e senza partiti. Non è un movimento partiticizzato, ma un movimento politico, perché l’oggetto della protesta è il loro futuro. La mia professoressa di matematica al liceo mi diceva: “Anche il lattante quando piange, perché ha fame, fa politica”. Gli studenti hanno dalla loro la facilità e la velocità nel comunicare, sono padroni delle nuove tecnologie e della rete, hanno saputo conquistare con disinvoltura un grande spazio con creatività e senza violenza. Sono stati capaci di evitare le provocazioni che purtroppo fatalmente e in maniera ineluttabile continueranno ad arrivare se la protesta dovesse continuare. Molti immaginavano i ragazzi di oggi, appagati e compiaciuti, davanti alla playstation o sintonizzati su Amici di Maria De Filippi. Io no, almeno non tutti. a.b.
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on si era mai visto prima d’ora Il mondo della scuola così unito nella protesta: studenti, insegnanti, bidelli, personale amministrativo, universitari e persino alcuni rettori aggregati e coesi nel manifestare il proprio dissenso contro il decreto del ministro Gelmini; una legge che a loro dire apporta tagli di spesa pesantissimi all’istruzione. Al dissenso si sono aggiunti i ricercatori, i precari, i genitori degli alunni delle scuole elementari, le associazioni di genitori cattolici anche loro molto preoccupati per la riduzione delle risorse destinate alle scuole paritarie. Persino Famiglia Cristiana e il quotidiano Avvenire si schierano a fianco della protesta: “Colpire la scuola e l’università significa colpire il cuore pulsante di una nazione” scrive il settimanale cattolico. Nonostante le rimostranze e le numerose richieste giunte al governo per un ripensamento, il decreto è diventato legge. Questo decisionismo risoluto, questo: “Noi tiriamo dritto”, sembra piacere alla maggioranza degli italiani, così almeno rilevano i sondaggi. Tuttavia stiamo assistendo a un fatto nuovo, a mio parere non trascurabile, forse
a pagina 35
Rinnovo delle cariche per il Cupla. Il presidente uscente fa il bilancio del mandato - A pagina 15
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Cronaca
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Venerdì 31 Ottobre 2008
Molte famiglie scelgono la cintura esterna alla città per poter acquistare case più grandi
Quanto costa comprare casa a Cremona Prezzi più alti in centro e nelle zone Po e Castello. Per risparmiare, scegliere Zaist-Giuseppina
Q
di Laura Bosio
uanto costa comprare casa a Cremona? In quale zona è più conveniente? E i cremonesi cosa preferiscono? Lo spiega un rapporto sul mercato immobiliare residenziale di Ance Lombardia del 2007 che calcola i prezzi al metro quadro in base alle zone residenziali. Per semplificare le cose, noi abbiamo calcolato per voi cosa verrebbero a costare, nelle varie zone, un monolocale (40 mq), un bilocale (60mq) e un trilocale (90 mq). Secondo la ricerca, ad attrarre maggiormente le famiglie cremonesi sono i triilocali, mentre i bilocali preferiti da single, giovani coppie o fa-
la euro. Altro dato significativo è che appare in aumento la delocalizzazione delle famiglie verso i comuni della prima cintura esterna alla città, dove è più facile intercettare l’offerta di nuove costruzioni, magari optando per una villetta singola, che in città non ci si potrebbe permettere. Ad esempio le quotazioni appaiono decisamente inferiori in comuni come Castelverde, Bettenesco e Persichello: località in cui la domanda privilegia le grandi superfici, e i tempi di permanenza dei beni sul mercato sono inferiori ai quattro mesi. Si registra, invece, una flessione del mercato delle locazioni, che è sostenuto principalmente dagli stranieri e da alcuni studenti universitari. I contratti di locazione in zone di pregio
Laura Secchi e Agostino Melega dell'ANCE Cremona
miglie straniere. Guardando alla localizzazione, la domanda appare maggiormente concentrata nella zona del centro storico, dove un appartamento da 80 metri quadri può arrivare a costare anche 300mi-
come il Centro Storico, quartiere Po e zona Castello riguardano bilocali con canoni tra i 500 e i 650 euro mensili, e i trilocali tra 550 e 750 euro al mese. Sicuramente, nel complesso, si registra una fles-
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QUESTI PREZZI, ZONA PER ZONA (IN MIGLIAIA DI EURO), E PER METRATURA MONOLOCALE (40 MQ)
BILOCALE (60 MQ)
TRILOCALE (90MQ)
Nuovo
Usato
Nuovo
Usato
Nuovo
Usato
Centro Storico
96-144
52-90
144-216
78-135
216-324
117-202,5
Fascia residenziale Ovest
78-102
48-81
177-153
72-123
175,5-229,5
108-184,5
Fascia residenziale Nord
60-94
44-76
40-141
76-114
135-211,5
99-171
Fascia residenziale Est
64-88
44-80
96-132
66-120
144-198
99-180
Fascia residenziale Sud
64-88
44-72
96-132
66-108
144-198
99-162
Frazioni
50-68
34-62
75-102
51-93
112,5-153
76,5-139,5
sione sia per le compravendite che per le locazioni, in ambito residenziale. Si registrano invece percentuali di ripresa nell’edilizia commerciale (con prezzi medi di vendita che variano tra i 1.300 e i 2.300 euro al metro quadro e canoni che oscillano tra 95 e 180 euro al metro quadro all’anno) Il mercato degli immobili ad uso ufficio ha registrato anch’esso segnali di ripresa, con prezzi che non superano i 2mila euro al metro quadro in città e i 1300 euro nel resto della provincia. A crescere è anche il settore commerciale delle costruzioni. E in particolare, dal rapporto emerge che l’intervento di riqualificazione che ha preso il via nell’area ex Feltrinelli con la costruzione del centro commerciale, potrebbe aver in futuro ricadute positive sul mercato immobiliare locale. Altro aspetto importante sarà il nuovo Piano di Governo del territorio, che inserisce interventi strategici di riqualificazione che potrebbero ulteriormente rivitalizzare il mercato immobiliare della città soprattutto per quanto riguarda il terziario. In particolare, le riconversione del comparto ex Macello ed ex Foro Boario consentirà di creare un mix funzionale che comprenderà attività terziarie, una quota residenziale e un polo tecnologico. Ma andiamo a vedere nel dettaglio in quale luogo è più conveniente comprare casa. Il centro storico risulta senza dubbio quello più oneroso: un semplice monolocale di 40 metri quadri potrebbe costare fino a 144mila euro se nuovo, e fi-
0372.43.54.74 Autorizz. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000
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no a 90mila se usato o da ristrutturare. Volendo acquistare un trilocale nuovo si potrebbe addirittura spendere fino a 324mila euro (per 90 metri quadri). Segue la fascia residenziale ovest di Cremona, ossia quella rappresentata dall’area del quartiere
Po e dalla zona Castello. Zone in cui un monolocale potrebbe costare anche 102mila euro, e un trilocale da 90 mq fino a 229.500. (185.500 se usato). Nei quartieri della fascia residenziale nord, ossia quella che va dal Cambonino al quartiere Sanfelice, un
monolocale di 40 mq può costare fino a 94mila euro, un bilocale di 60 mq arriva a 141mila, mentre un trilocale di 90 mq può sfiorare i 212mila. Scendendo come costi, si trovano, più o meno a parità di prezzi, le fasce est e sud, dove i prezzi al metro quadro sono gli stessi sia per il nuovo che per l'usato, e sono le aree che comprendono gli immobili nelle vicinanze di via Giordano e quelle attorno a via Giuseppina e lo Zaist. La zona in cui invece i prezzi sono inferiori, risultano essere naturalmente le frazioni immediatamente esterne alla città, dove per un monolocale da 40 mq non si dovrebbe spendere più di 68mila euro, e per un trilocale si potrebbe arrivare fino a 153mila euro.
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Cronaca
Venerdì 31 Ottobre 2008
Agostino Melega: «La domanda non supera l'offerta, ma la crisi sta nella difficoltà di accesso al credito»
Meno compravendite, però il mercato regge
S
e è certo che un calo delle compravendite immobiliari si avverte un po’ ovunque, Cremona compresa, è anche vero che la città del Torrazzo non è ancora stata toccata dal problema di molti capoluoghi limitrofi, dove l’offerta di case è arrivata a superare la domanda. Parola di Agostino Melega, direttore dell’Ance di Cremona, che fa il punto sulla situazione del comparto immobiliare sotto
SETTORE RESIDENZIALE DOVE
TRANSAZIONI
VARIAZIONE % 2006/2007
978,4
-19,2%
RESTO DELLA PROVINCIA
4.689,5
-4,4%
INTERA PROVINCIA
5.667,9
-7,3
CREMONA
il Torrazzo. «Purtroppo oggi il clima è di sfiducia da parte della gente, e il calo è inevitabile. Tuttavia a Cremona il mercato ancora regge, e vi
sono parecchi bisogni nel comparto dell’edilizia sociale». Tuttavia qualche problema c’è. «Con il patto di stabilità che hanno adottato gli
SETTORE TERZIARIO DOVE
TRANSAZIONI
VARIAZIONE % 2006/2007
CREMONA
53,7
-3,4
RESTO DELLA PROVINCIA
85,3
+15,9
INTERA PROVINCIA
138,9
+7,6
SETTORE COMMERCIALE DOVE
TRANSAZIONI
VARIAZIONE % 2006/2007
CREMONA
61,2
-17,3
RESTO DELLA PROVINCIA
249,2
+7,3
INTERA PROVINCIA
310,4
+1,3
SETTORE PRODUTTIVO DOVE
TRANSAZIONI
VARIAZIONE % 2006/2007
CREMONA
26,0
+85,7
RESTO DELLA PROVINCIA
132,7
+33,4
INTERA PROVINCIA
158,7
+39,9
enti pubblici, molte imprese si trovano in difficoltà nei pagamenti» spiega Melega. «Ci arrivano quotidianamente segnalazioni di imprese che hanno magari finito qualche lavoro a maggio, hanno fatturato a luglio, ma ancora adesso non sono state pagate. Si evidenzia quindi un problema di liquidità che rischia di far scoppiare le aziende. A questo proposito l’Ance ha chiesto al governo che per il 2008 venga sospeso il patto di stabilità». Accanto a questo, c’è il non indifferente problema dell’accesso al credito, dovuto alle non poche difficoltà a farsi prestare i soldi le banche. «Nonostante questo, per ora il sistema edilizio cremonese regge» continua Melega, che parla di un sistema formato da 500 imprese e oltre 4mila lavoratori. «Le imprese tendono ad abbandonare il subappalto, e preferiscono fidelizzare i propri dipendenti. C’è, inoltre, un forte legame con il mondo agricolo e industriale che necessitano di presenze costanti per la manutenzione».
Case in costruzione in città
Altro problema non indifferente, come sottolineano i vertici Ance, è il forte ritardo del Governo sulle infrastrutture e soprattutto sul piano case, che darà forte impulso all’edilizia sociale, oltre che portare un miglioramento estetico della città stessa. «Nel sud della provincia ci sono amministrazioni comunali che si stanno dando molto da fare per uscire da questa situazione.Il Casalasco negli ultimi anni è diventato molto più vivace, e il Cremasco lo è già da anni. Paradossalmente la parte più problematica è quella centrale, dove c’è la città di Cremona» spiega l’architetto Laura Secchi, direttore della Scuola edile di Cremona. Altro problema che si presenta in questi anni è quello della qualificazione dei lavoratori: chiunque può aprire
un’impresa edile, anche senza un’adeguata formazione, e ciò va a discapito della sicurezza. «Per questo Ance ha approvato un documento da portare al Governo, perché vengano fornite delle regole di accesso alla professione» continua Melega. «Servono più controlli nei confronti di chi si iscrive in camera di commercio, in modo che non nascano imprese improvvisate». Intanto a livello regionale e nazionale si lavora per valorizzare i territori. Proprio nei giorni scorsi è stato, a questo proposito, presentato un documento che tocca sostanzialmente sei punti su cui lavorare: urbanistica e ingrastrutture, piano case, appalti pubblici, facilitazioni fiscali per il settore, problematiche ambientali, cultura della sostenibilità.
Cronaca
Venerdì 31 Ottobre 2008
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Grande corteo nel centro storico al quale hanno preso parte studenti, insegnanti, genitori e rappresentanti sindacali
Un migliaio in piazza contro la Gelmini
S
Morini: «Salveremo la scuola di liuteria e il Marazzi di Crema»
di Andrea Pighi
ono scesi in piazza in circa un migliaio per gridare il proprio disappunto. «Difenderemo la scuola con la lotta» urlavano gli slogan dei manifestanti. Che non erano soltanto studenti, ma anche alcuni insegnanti e qualche genitore, oltre ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Un «no» urlato a gran voce contro quella che ormai è diventata legge, e che non potrà più esser cambiata se non con un referendum abrogativo di cui tutti ora stanno parlando. Al centro della protesta, in primo piano, il taglio di otto miliardi di euro. A seguire il ritorno del maestro unico, le classi differenziate, l'abolizione del tempo pieno, i licenziamenti in arrivo. Come ai tempi delle manifestazioni sudentesche del '68, è stata via Palestro il punto di partenza del corteo. Musica accesa a tutto volume, un furgoncino aperto, e slogan gridati a gran volce con l'altoparlante, irrinunciabile accompagnatore di ogni
Gli studenti manifestano con la riforma della scuola approvata dal governo
glievano di andare in classe, nonostante tutto: «Voi studenti che entrate a scuola, pensate bene a quello che state facendo. Non potete entrare perché dobbiamo restare uniti a protestare contro questa legge. Una legge che nessuno vuole» gridava il leader del Movimento studentesco, Nicolò Bodini. In neppure mezz'ora, il grup-
Insieme agli studenti, in piazza anche professori e genitori
manifestazione che si rispetti. Gli studenti arrivavano alla spicciolata, per radunarsi attorno al furgone, occupando il tratto finale di via Palestro. Non sono mancati i rimproveri a quei ragazzi che sce-
po dei manifestanti era radunato: gli studenti, alcuni insegnanti (specialmente le maestre elementari) e anche un gruppo di genitori. Insieme a questi non mancava una rappresentanza sindacale. Il corteo è partito, è arriva-
to davanti a San Luca, e quindi ha sfilato lungo corso Campi, corso Garibaldi, piazza Stradivari e piazza Duomo, scortato dalle forze dell'ordine. Ad alzare la voce sono per primi gli studenti stessi. «Il governo ci ha imposto una legge senza che nessuno del mondo scolastico fosse interpellato. Ma quello che ci scandalizza di più, e che ci ha spinto a scendere in piazza, è che lo Stato scelga di non occuparsi della questione scolastica demandando tutto ai singoli istituti. Verranno così aumentate le tasse scolastiche, e l'istruzione non sarà più accessibile a tutti». Ad unirsi al coro, anche il comitato spontaneo scuola pubblica che si è formato nelle scorse settimane su iniziativa di alcuni insegnanti, genitori e alunni, che hanno voluto portare una riflessione sulla neo approvata legge. «Ci siamo resi conto che l'informazione circola solo tra chi già conosce il problema. Noi abbiamo voluto chiarire le cose, a chi le conosceva solo attraverso la tv. Non basta qualche dibattito a capire una legge. Bisogna leggerne il contenuto» ha detto Paola Manara, dirigente dell'istituto comprensivo di Pizzighettone. Dunque una protesta che coinvolge tutti, anche i vertici delle scuole stesse. «Uno dei nostri intenti è di realizzare un open day delle
Quello che viene maggiormente contestato è soprattutto l'articolo 4 della Legge 133
Mariastella Gelmini
1. Nell'ambito degli obiettivi di contenimento di cui all'articolo 64 del decretolegge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti di cui al relativo comma 4 è ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene, comunque, conto delle esigenze, correlate alla domanda delle
famiglie, di una più ampia articolazione del temposcuola. 2. Con apposita sequenza contrattuale e a valere sulle risorse di cui all'articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è definito il trattamento economico dovuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.
scuole» dichiara Bianca Baietti, direttrice del terzo circolo didattico di Cremona, «per dimostrare che non ci sono insegnanti che stanno lì a non fare nulla, o bidelli in esubero. La gente deve vedere che le scuole stanno tagliando dal 2000, e sprechi non ce ne sono». Tra i tanti manifestanti, non sono quindi mancati i genitori, alcuni dei quali fanno parte del comitato. «Noi genitori dobbiamo avere la capacità di riflettere più in grande. Ho percepito la volontà di prenderci a cuore il sistema dell'istruzione in questo paese. I dati dicono che le scuole elementari italiane funzionano molto bene, e allora mi chiedo: che senso ha tagliare dove il servizio è buono?».
I tagli mettono addirittura a rischio due scuole della nostra provincia: l'Ipial, scuola di liuteria di Cremona, e il Marazzi, istituto professionale di Crema che, con i tagli, rischiano di finire accorpati ad altri istituti, perdendo la propria identità. A battersi contro questo è lo stesso assessore provinciale alla scuola, Pietro Morini, che durante la manifestazione era presente in piazza. «Come Provincia faremo di tutto per evitare che due scuole di grande valenza perdano la loro identità» ha detto l'assessore. «Su questo ho ricevuto l'assenso di tutti, compresa la Regione perché è assurdo che una scuola come liuteria, che è una delle peculiarità del nostro territorio, venga annullata. Anche il Marazzi merita tutta la considerazione perché è una scuola con caratteristiche sociali molto forti. La nostra è una provincia virtuosa sotto il profilo scolastico. Basti pensare che la media della presenza nelle nostre superiori è di oltre 800 unità per ognuno dei 18 plessi presenti nella provincia di Cremona. Dunque si tratta di una notevole concentrazione per ogni presidenza».
E Morini interviene anche sulle tematiche della tanto contestata legge. «Sono stati gli stessi collegi docenti, prima di tutto, a prendere posizione contro la legge 133. Tutti sono critici rispetto a una legge che, con i tagli, non fa altro che mettere in ginocchio il mondo dell'istruzione. Una istituzione con ben 87mila docenti e 47mila inservienti Ata in meno, non potrà certo essere una scuola di qualità. Si tratta di manovre fortemente negative». Quale valenza ha la manifestazione in piazza? «Far vedere che il mondo della scuola non vuole subire in silenzio». Quale potrebbe essere il prossimo passo? «Si sta già lavorando per mettere in piedi un referendum abrogativo. Purtroppo i tagli avranno un impatto negativo sulle amministrazioni pubbliche locali che dovranno, per forza di cose, accollarsi le spese di tutti quei servizi che lo Stato non garantirà più. Insomma, le difficoltà certo non mancheranno. Il mistro all'Istruzione, Gelmini, dice che verranno mantenuti tutti i servizi che attualmente ci sono, ma vorrei capire come sia possibile con i tagli previsti nella nuova legge».
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Cronaca
Venerdì 31 Ottobre 2008
Gli esponenti dei partiti di centrodestra si schierano a favore della riforma messa in campo dal ministro
«La riforma cambia la scuola in meglio»
N
di Giulia Sapelli
on mancano, naturalmente, le voci di chi approva la riforma. Gli esponenti del centrodestra, naturalmente, sono a favore della legge 133. E puntano il dito contro le manifestazioni in piazza. «Sono una profonda strumentalizzazione» spiega Francesco Zanibelli, coordinatore cittadino di Forza Italia. «Non riesco a convincermi del fatto che degli studenti universitari possano scendere in piazza contro situazioni che non li riguardano come il maestro unico, né che protestino per le migliaia di euro spese inutilmente nelle università in quanto credo siano persone con capacità di giudizio. La legge Gelmini è stato solo un pretesto per scendere in piazza. Del resto gli studenti, quando hanno l'occasione di non andare a scuola, la
specialmente per le nostre università. Trovo sia positiva la reintroduzione del maestro unico. Innanzitutto chi lo affiancherà potrà garantire il tempo pieno al pomeriggio. Senza contare che coloro
colgono al volo. Sono moltissimi, però, a non conoscere neppure il motivo della loro protesta». Come giudica la legge Gelmini? «Innanzitutto si fa carico del recepimento delle normative europee che non possono essere disattese. Oltre a questo, elimina moltissimi sprechi che caratterizzano la scuola attuale, e che sono uno scandalo,
che protestano sono persone che a loro volta hanno studiato con un solo maestro. E' un sistema che permette di crescere i bambini con un metodo, oltre che con dei precetti. Certo, si tratta di una legge che avrà bisogno di tempo per essere digerita e assimilata dal sistema istruzione». Eppure otto miliardi di euro di tagli sono tanti... «Come ha fatto notare il
ministro Brunetta, il buco economico della sola università Sapienza, è il doppio dell'importo che verrà tagliato. Sicuramente io tagli sono ingenti, ma se verranno operati nei punti giusti, eliminando le cose inutili, la scuola ne trarrà giovamento». Anche Alleanza nazionale si schiera con il ministro Mariastella Gelmini, come dichiara la capogruppo del partito in consiglio comunale, Irene Nicoletta De Bona. «Se chi scende in piazza conoscesse l'effettivo testo della legge, capirebbe che la protesta è solo strumentale» dichiara. «Lo Stato è in un momento di crisi delle risorse, e serve una razionalizzazione. Non si tratterà di chiudere delle classi né che il tempo verrà ridotto. Per quanto riguarda le università, nessuno intende tagliare la ricerca o lo studio, ma semplicemente evitare gli sprechi assurdi che attualmente ci sono». La Lega interviene con forza sul tema della protesta. «Il Movimento studentesco e universitario padano» dichiara Fabio Grassani, coordinatore provinciale del Movimento giovani padani, «intende esprimere la pro-
I sindacati
«Non resta che il referendum abrogativo» «Tutte le scuole hanno preso parte alla protesta» ha detto Monica Manfredini, segretaria della Cisl Scuola di Cremona. «La nostra richiesta di dialogo non è stata accolta, e il decreto è diventato legge. E la quantità di manifestanti prova che lo scontento è forte. Quindi continueremo sulla nostra strada». Con quali mezzi? «Dopo lo sciopero, il mezzo che resta ora è il referendum abrogativo. Ci si dice che siamo male informati, ma di fatto se si legge bene quanto riportato nell'articolo 4 si parla di maestro unico, e non di
maestro prevalente. Altra cosa importante è che ora le scuole private si stanno accorgendo che la scure dei tagli calerà anche sul loro capo. Questi tagli, in-
fatti, faranno sì che soldi per il privato ce ne siano sempre meno. Chi vorrà la scuola se la dovrà pagare profumatamente».
pria posizione in merito al dibattito in corso sul sistema dell'istruzione. Nelle piazze oggi vediamo sfilare migliaia di studenti purtroppo strumentalizzati dai sindacati. Il problema della scuola sono i 15 docenti per studente della Calabria, sono ancora il 20 per cento di diplomati con 100/100, casualmente sempre calabresi». «Chi manifesta, anche con le migliori intenzioni, finisce per difendere i privilegi di chi considera la scuola un ufficio di collocamento per le università meridionali. Un altro dato: mediamente ogni studente lombardo paga 1.500 euro annui in tasse universitarie mentre in Campania soltanto 400 euro. E' paradossale questa situazione a fronte della disparità nei finanziamenti statali agli atenei. Per questo, non solo siamo favorevoli alla trasformazione in fondazioni delle università, ma vogliamo che la scure dei tagli si abbatta sui baronati meridionali che drenano e sottraggono le risorse per il diritto allo studio degli studenti del Nord. Solo per queste ragioni il Movimento studentesco padano e il Movimento universitario padano scenderanno nelle piazze per chiedere a qualsiasi governo di riconoscere, e quindi di porre fine, al razzismo culturale operato in tutti questi decenni dalla scuola pubblica ai danni degli studenti lombardi e degli atenei lombardi».
PARTITO DEMOCRATICO
«Bisogna valorizzare gli istituti pubblici»
La parola d'ordine, ora, è appoggiare la raccolta di firme per promuovere il referendum abrogativo. «Stiamo cercando di far crescere la coscienza del fatto che la scuola è un bene sociale, e che c'è un forte bisogno di scuola pubblica. Una scuola che va sì cambiata, ma non in questo modo» dichiara Rossella Zelioli, responsabile del gruppo scuola del Pd. «Per questo proponiamo un appoggio pieno al referendum: la battaglia è appena iniziata. Quanto accaduto nei giorni scorsi è l'inizio di un grande percorso che cambierà in peggio la scuola pubblica». Come dovrebbe essere, invece? «Siamo convinti che in tanti aspetti, vi siano cose che devono essere cambiate. Noi vogliamo una scuola pubblica di qualità. Ci sono diverse proposte, a questo proposito. Per esempio per quanto riguarda il merito: non lo si raggiunge con la privatizzazione delle scuole, ma valorizzando il lavoro di insegnanti e studenti che si impegnano. Sicuramente una razionalizzazione delle risorse è necessaria, ma se ne devono impiegare di maggiori, e non tagliarle. Per attuare una riforma, bisogna chiedere a chi vive la scuola che tipo di futuro vuole. Dunque la scuola pubblica va sostenuta, valorizzata e resa accessibile a tutti. Non deve diventare un parcheggio per i bambini, ma un luogo di crescita culturale. Con questi tagli ci guadagnano tutti, tranne la scuola stessa».
Cronaca
Venerdì 31 Ottobre 2008
7
La Lega dice che non lo vuole come candidato a presidente della Provincia, ma lui insiste
Gorini: «Sono nuovo, politicamente»
L
di Silvia Galli
a Lega non vuole Albino Gorini come presidente della Provincia, candidatura espressa dallUdc. A seguito delle dichiarazioni dell’onorevole Alberto Torazzi («La Lega correrà da sola se...»), i due segretari provinciali di Crema, Matteo Soccini e Cremona, Alessandro Carpani, hanno evidenziato che le due direzioni provinciali, «dopo ampio ed approfondito dibattito sulle prospettive per le prossime elezioni amministrative per la provincia di Cremona hanno convenuto sul fatto che la figura del candidato alla presidenza debba essere espressione della necessità di rinnovamento ed innovazione di cui ha bisogno il nostro territorio, e pertanto lontano dalle vecchie logiche di cui è piena espressione l’attuale presi-
dente». E su richiesta dello stesso Torazzi è stato approvato all’unanimità il fatto che «nel caso non emerga una candidatura rispondente a tale profilo, il movimento chiederà agli organi dirigenti superiori di poter correre in autonomia». Gorini, indicato dall’Udc, partito al quale appartiene, sa bene che la sua candidatura non è condivisa dal popolo leghista, ma non sembra particolarmente angustiato ed è molto schietto nelle risposte. Va ugualmente avanti con la sua candidatura e cosa risponde ai leghisti? «Non rispondo. Lo potrei fare se fossi candidato, ma sono soltanto un candidato virtuale, indicato dall’Udc. Ho un passato nella Dc e poi ho scelto di passare nell’Udc. Alla Lega posso solo rispondere che per dire di no a un candidato, prima bisognerebbe conoscere le persone. Loro parlano di rinnovamento e in-
novazione, e di proporre una persona lontana dalle vecchie logiche. A questo rispondo che, anche se anagraficamente mi considero vecchio, ho 60 anni, mi considero nuovo politicamente, e ho un passato di natura sindacale». Ma aprirebbe un dialogo con la Lega? «Visto che l’Udc a livello regionale indica una coalizione di centrodestra con i quattro partiti, noi cerchiamo la convergenza anche della Lega. La mia disponibilità è riferita a una coalizione di centrodestra formata dai quattro partiti. Sono convinto che questa maggioranza può costituire l’alternativa all’attuale coalizione». E' pronto, quindi, a correre per la provincia. Ma perché ha deciso di mettersi in gioco? «Nella mia esperienza ho sempre fatto una cosa per volta e ho cercato di farla bene. Ho iniziato come consi-
Mario Riccio non si presenterà alle primarie Non si presenterà alle primarie per i radicali l'anestesista Mario Riccio. Una settimana fa gli era stato proposto di presentarsi come candidato sindaco, ma lui ha deciso per il no. Per tre motivi. «Non sono un primario come Bodini. Riflettendoci» ha spiegato il medico al telefono, «il mio lavoro da "turnista", è incompatibile con il lavoro di sindaco e non posso pensare di lasciare la mia professione. In secondo luogo, la vicenda Welby mi porta ad essere chiamato ovunque: da Gad Lerner, in varie università o in dibattiti proprio a testimoniare il mio personale impegno sui diritti civili a 360 gradi. Quindi, anche questo sa-
rebbe incompatibile con un eventuale ruolo di sindaco. In terzo luogo, e questo lo vorrei sottolineare, i radicali non mi volevano presentare come nome contro o a favore di qualcuno. Io che mi considero totalmente fuori dai giochi politici, sono invece convinto che la mia partecipazione alle primarie sarebbe servita unicamente a favorire e a stimolare il dibattito. Mario Ricciio, poi, si toglie un sassaolino dalla scarpa e risponde a chi diceva che non avrebbe trovato quelle famose firme per presentarsi alle primarie: «Non credo proprio che non le avrei trovate».
Leghisti divisi sul nome proposto dall'Udc
Il palazzo della Provincia
gliere comunale a Grumello nel 1970 e quando l’anno successivo sono entrato nel direttivo della Cisl mi sono dimesso da consigliere. Sono rispettoso delle norme. Sono sempre stato un osservatore esterno delle vicende politiche della mia provincia. Ora sono un uomo libero e cerco di contribuire al bene del mio territorio. Ho il senso del servizio. Come diceva De Gasperi, c’è un partito che governa e uno che controlla». Non ha paura di confrontarsi con Torchio? Siete entrambi ex Dc, ma lei ha sempre vissuto fuori Cremona. Parte già svantaggiato? «Per quanto riguarda Torchio, divido sempre quella che è la sfera affettiva, personale e politica. Ci conosciamo da tantissimo tempo. Sul piano politico ho la mia visione e lui ne ha un’altra. Se ho paura e timore? In politica ci si misura. Certo, Torchio è stato sul territorio ed è sicuramente molto conosciuto, ma un politico non deve essere giudicato per le strette di mano
che dà, ma su quello che fa». Quali proposte ha in servo per la Provincia? Ha in mente qualche spunto significativo per il suo programma? «Ripero: non sono ancora candidato. Le mie idee le tengo per me al momento. Le farò conoscere al momento giusto quando la mia candidatura sarà condivisa da tutti gli alleati del centrodestra». E' vero che le sue frequentazioni romane in Vaticano l’hanno portata a conoscere di persona Papa Ratzinger? «Ho rapporti con la Chiesa, ho qualche incarico. Sono responsabile dell’organizzazione Agrimissio che finanzia e trova fondi per l’attività agricola dei missionari sparsi nel mondo. Io sono solo una figura marginale, faccio dunque un’attività di servizio, non ho un ruolo di potere. Sul Papa mi hanno chiesto se gli do del "tu". Poiché non do del "tu" a nessuno e sono uomo di vecchio stampo, non le dico che non mi dispiacerebbe».
Dopo le dichiarazioni dell'onorevole leghista Alberto Torazzi e il comunicato dei due segretari provinciali della Lega Nord, il partito comincia a dividersi. Al suo interno c’è una parte di militanti che non è d’accordo con quanto espresso dai due segretari provinciali. Inanzitutto, fanno sapere che non c’è stato un confronto all’interno dei direttivi e il fatto di correre, nell’eventualità, da soli, diventerebbe controproducente per lo stesso partito. Non solo: isolarsi, porterebbe a rompere quei rapporti che coltivati fino ad oggi, con tutta una serie di riunioni tra gli alleati. C'è, insomma del malcontento. Dovuto anche al fatto il nome di Gorini tra l’altro, fanno sapere, non è mai stato pronunciato durante le riunioni dei quattro alleati del centrodestra. Quindi, di che cosa si sta discudendo? Perché prendere posizione su situazioni inesistenti? Il fatto poi, fanno sapere, che ci si fermi a dibattere solo sulla persona e non, invece, sul programma e su un progetto di governo, rischia di essere un po’ riduttivo per l'alleanza di centrodestra. Infine, se c’è davvero una persona che può decidere, quella persona è Bossi.
Respinto l'ordine del giorno che chiedeva le dimissioni di Corada e giunta In consiglio comunale si è discusso dell’ordine del giorno presentato lo scorso 13 ottobre da vari consiglieri, nel quale si invita il sindaco e la giunta comunale a rassegnare le dimissioni a seguito alle polemiche venutesi a creare nella maggioranza. All’illustrazione dell’ordine del giorno da parte del consigliere Guido Borsella ha fatto seguito il dibattito. Sono intervenuti i consiglieri Ferdinando Quinzani (Gruppo delle Libertà): «Esprimiamo forti perplessità sull’opportunità di presentare questo ordine del giorno le cui finalità ci lasciano stupiti, perché se l’obiettivo era quello di andare ad
elezioni anticipate, questo dimostra una carenza informativa in quanto in realtà ci troveremmo di fronte ad un commissariamento della città. Se il fine è quello di perseguire il bene comune di tutti i cittadini, ebbene allora bisogna evitare l’onta del commissariamento». Carlo Malvezzi (Forza Italia): «Questo ordine del giorno è un atto politico ed invito il collega Borsella a mantenerlo. E’ già stata data un’immagine decadente della città e questa maggioranza ha perso la sua spinta propulsiva». Cinzia Zampini (Rifondazione Comunista): «Non abbiamo mai nascosto la nostra posi-
zione critica verso alcune infrastrutture, ma abbiamo sempre sostenuto il sindaco Corada in modo leale. Di questo ce ne va dato atto, e per noi Corada rappresenta anche una figura di rinnovamento». Andrea Virgilio (Partito Democratico): «Mi sorprende la forma della proposta che è debole perché in realtà non parla di sfiducia e questo è dimostrazione di una duplice ipocrisia, perché da un lato si chiede una sfiducia per così dire “leggera” e dall’altro non ci si rende conto di quelle che possono essere le conseguenze per la città». Guido Borsella (Udc): «Mi fa piace-
re che quest'ordine del giorno abbia determinato un dibattito politico. La mia è stata un’azione di coraggio perché, in coscienza, di fronte a una determinata situazione, di fronte a certi avvenimenti, non me la sono sentita di stare zitto, anche se poi sono stato criticato per la forma con cui ho espresso tutto questo». Il dibattito è stato chiuso dal sindaco Gian Carlo Corada: «Vi è un netto contrasto tra la richiesta e l’invito a rassegnare le dimissioni che mi è stato rivolto. Ciò sta a dimostrare la strumentalità e la debolezza della proposta, perché in ogni città, a qualunque colore appartenga
la maggioranza, vi sono battaglie politiche. Dunque l’ordine del giorno del consigliere Borsella è sbagliato nelle premesse e irresponsabile nelle conclusioni. Se i dati sconfessano l’accusa di immobilismo che ci viene rivolta, devo dire che non mi aspettavo questo tono di falsità. Aggiungo inoltre che il dibattito all’interno del Pd non ha mai inciso sull’operato dell’amministrazione. All’invito alle dimissioni rispondo di no perché siamo intenzionati a dare slancio alle idee per la città». L’ordine del giorno è stato posto in votazione e respinto a larghissima maggioranza.
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Venerdì 31 Ottobre 2008
In Breve «SGUARDI PREZIOSI», AL VIA IL PROGETTO Partirà fra pochi giorni, nella Casa circondariale di Cremona, il progetto «Sguardi preziosi 2008», volto alla prevenzione della cecità e delle patologie visive. Il progetto è promosso dalla sezione provinciale dell’Unione Italiana Ciechi, con la collaborazione della Croce rossa italiana, Comitato provinciale di Cremona, e dell’Azienda ospedaliera di Cremona con il patrocinio della provincia e del comune di Cremona.
DOVERA-POSTINO, CIRCOLAZIONE SOSPESA Il settore manutenzione strade e viabilità della Provincia di Cremona, mediante ordinanza, ha disposto la sospensione temporanea della circolazione stradale, solo per ore diurne, lungo la SP 81 «Dovera-Postino», in un tratto di circa un chilometro, in centro abitato di Dovera, località Postino, per la durata di massimo cinque giorni lavorativi, da individuare nel periodo compreso tra il 30 ottobre ed il 14 novembre. I veicoli provenienti da Lodi e Dovera, sulla SP CR ex SS 472 «Bergamina», e diretti a Crespiatica, dovranno proseguire verso la SP CR ex SS 415 Paullese e, giunti al rondò di Dovera, svoltare in direzione Crema per poi, all’intersezione con la SP 36 «Palazzo Pignano-Vaiano», svoltare in direzione Monte Cremasco, e proseguire verso Crespiatica. In senso contrario dovranno procedere i veicoli provenienti da Crespiatica e diretti a Dovera.
IL 1 NOVEMBRE MERCATO TUTTO IL GIORNO Il sindaco ha disposto il prolungamento, anche nella fascia pomeridiana, del mercato cittadino di sabato 1° novembre, che, limitatamente ai banchi degli operatori aderenti, non si concluderà, quindi, come di consueto, alle ore 13, ma continuerà, ininterrottamente, fino alle ore 19, con obbligo di sgomberare l'area entro le ore 20. Ciascun operatore conserverà, anche nella fascia pomeridiana, la posizione normalmente occupata. Il mercato si terrà sull'area da sempre utilizzata, compresi i banchi collocati in largo Boccaccino, piazza S.A.Maria Zaccaria e piazza del comune, con la sola esclusione degli automarket attrezzati per la cottura sul posto dei cibi, attualmente ubicati in piazzaZaccaria, che potranno operare solo nella fascia mattutina, fino alle ore 13 e dovranno lasciare libero il rispettivo posteggio entro le ore 14.
PREMIO BONTA' «LIDIA BITTANTI»: IL BANDO Torna anche quest'anno il premio di bontà Lidia Bittanti, per il quale il comune ha recentemente emanato il bando di concorso. Si esorta chiunque sia a conoscenza di atti di bontà che rispondono alle finalità del premio a segnalarli per lettera - entro le ore 12 del 31 ottobre. Nelle segnalazioni si dovranno indicare: cognome, nome, età, professione, indirizzo della persona che ha compiuto l’atto di bontà; una descrizione del fatto o dei fatti con indicazione della data, del luogo, delle circostanze, eccetera; nome, cognome e indirizzo del segnalatore.
«Soluzione udito» si estende fino a Casalmaggiore Il centro “Soluzione udito”, negozio situato a Cremona in via Beltrami, si estende anche sul territorio di Casalmaggiore. Ogni sabato, presso il poliambulatorio specialistico Le Comete, gli operatori del negozio saranno presenti dalle 9 alle 12, a disposizione per effettuare test audiometrici a chi lo volesse richiedere, ma anche per fare assistenza ai propri clienti. Come già attiva a Cremona, anche
a Casalmaggiore verrà portata avanti la campagna «Salvaguardia dell'udito», con la quale viene fatto un test dell'udito gratuitamente, in modo da poter conoscere in poco tempo la condizione del proprio udito. Il personale del negozio è inoltre a disposizione di tutti coloro che ne faranno richiesta per fornire consigli e indicazioni su come risolvere il problema.
Alla Wonder Gym arrivano le offerte dell'autunno
Tornano le offerte della palestra Wonder Gym, che offre sei mesi più due in omaggio a 300 euro, oppure 12 mesi più 3 in omaggio a 520 euro (pagabili in quattro rate nei primi mesi dell'anno). Un risparmio notevole per chi volesse iscriversi. Senza contare l'offerta del 3x2: se tre persone vogliono iscriversi insieme, pagano la retta di due sole. Inoltre per chiunque si iscrive, per ogni anno a seguire c'è uno sconto del 10%. Ma la palestra pensa anche a chi ha bisogno di allenarsi solo per brevi periodi. Così è possibile abbonarsi solo per un mese (85, 90 o 95 euro, a seconda che si voglia fare solo palestra, solo piscina o entrambe) oppure per tre mesi, con abbonamento tutto compreso a 210 euro (meno se si sceglie una sola opzione).
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Cronaca
«Non ho mai voluto nascondermi» Monia Mzoughu, a giudizio per essersi presentata in tribunale con il velo, racconta la sua verità
A
di Laura Bosio
ncora un rinvio per il processo al velo islamico che vede imputata Monia Mzoughi, la 37enne moglie dell'imam Mourad Trabelsi, condannato per terrorismo internazionale di matrice islamica. La sentenza sarà pronunciata il 27 novembre prossimo. Il giudice Pierpaolo Beluzzi ha appena "ereditato" il fascicolo dal collega Paolo Bernazzani, trasferito a Milano, e ha rinviato per studiare meglio il caso. In aula era presente l'imputata, per la prima volta, in udienza, a volto scoperto. Era attesa da giornalisti, fotografi e cineoperatori delle testate locali e nazionali. La donna, prima di lasciare il tribunale, ha rilasciato dichiarazioni spontanee davanti al giudice Beluzzi. «Io non mi sono mai sottratta al controllo, ho sempre mostrato un documento e mi sono fatta riconoscere tutte le volte che sono entrata in tribunale per assistere alle udienze di mio marito». Poi si è lamentata: «Ho paura per i miei bambini», ha detto, «e non voglio che mi vedano sui giornali. Penseranno che ho fatto qualcosa di male». «La mia cliente non si è mai sottratta all'identificazione», ha tenuto ancora una volta a precisare il lega-
Monia Mzoughi nei corridoi del tribunale di Cremona
le, avvocato Giuseppe De Carlo, aggiungendo: «Questa è stata una errata interp re t a z i o n e d e l l e f o r z e dell'ordine. Il decreto Pisanu non ha disposto nulla sul travisamento, su questa materia specifica non è mai intervenuto. E poi qui non c'entra il travisamento, qui si tratta di tradizioni dettate dalla cultura di un altro paese. Il giudice ha chiesto di poter rinviare il processo, celebrato con il rito abbreviato per studiare il caso assegnatogli recentemente. Inoltre ci sarà il pm togato, e non onorario. La Procura ha portato la vicenda a processo e ora vuole essere presente». Monia Mzoughi era stata rinviata a giudizio perché si era presentata in tribunale a
Cremona a volto coperto per assistere al processo in cui era accusato il marito. Rigorosamente in burqa e guanti neri in pubblico. Alla donna è contestata la violazione della normativa sulla pubblica sicurezza, in particolare l'articolo 5 della legge 152 del 1975, perché «in luogo pubblico e senza giustificato motivo indossava un velo che ne rendeva difficile il riconoscimento da parte delle forze dell'ordine». Il caso era esploso nel settembre del 2005, quando le mamme dei bambini dell'asilo «Zucchi» di Cremona avevano parlato di una «donna islamica in burqa che accompagnava il figlioletto». Al centralino della polizia locale erano arrivate le chia-
Vendevano cibi scaduti, cinque negozianti nei guai L'incubo del cibo avariato torna a tormentare il sonno dei cremonesi. Ancora non s'è spento l'eco del caso formaggi, che ecco un altro scandalo alimentare colpisce il nostro territorio, A cinque titolari di esercizi commerciali di Cicognolo, Persico Dosimo, Persichello, Pescarolo e Pieve Terzagni, sono state contestate dai carabinieri violazioni amministrative per avere messo in vendita prodotti alimentari deperibili scaduti da tempo. Il responsabile del negozio di alimentari di Pieve Terzagni, inoltre, è stato denunciato per truffa, in quanto avrebbe messo in vendita prodotti scaduti ai quali la data di scadenza era stata opportunamente nascosta con un secondo adesivo relativo al prezzo. In un paio di settimane i militari di Vescovato hanno controllato ed ispezionato una quindi-
cina di punti vendita, in alcuni hanno riscontrato piccole irregolarità relative ai prezzi non esposti, in altri invece gravi carenze. Tutti e cinque i negozianti cremonesi sono stati sanzionati per la vendita di cibi in violazione degli articoli 10, 10 bis e 18 del decreto legislativo 109/1992: si tratta di C.A., 59enne titolare dell'esercizio di Cicognolo, A.M., 40enne con negozio a Persico Dosimo, G.A., 62 anni proprietario dell'alimentari di Persichello, C.E., 45 anni e titolare dell'esercizio di Pescarolo e infine M.L., 32 anni gestore dell'alimentari di Pieve Terzagni. In tutto i militari hanno sequestrato una settantina di confezioni di alimenti di varie marche, carne congelata, mozzarelle, scatolame ed altro, detenute per la vendita sebbene scadute. Le indagini proseguono.
mate preoccupate delle madri degli altri piccoli che chiedevano all'istituto e agli agenti di fare qualcosa. Su richiesta dei genitori, la polizia municipale era intervenuta, chiedendo e ottenendo che Monia sollevasse il velo per farsi riconoscere. Di lì a poco, però, in applicazione delle norme previste dall'allora ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, la Procura aveva scelto la linea dura: le donne con il burqa in luoghi pubblici sarebbero state denunciate. Quindi Monia Trabelsi era stata iscritta nel registro degli indagati. In quei mesi, oltretutto, il marito era a processo a Cremona per terrorismo. Assieme ad altri cinque imputati si trovava a dover rispondere della pesante accusa di aver progettato attentati terroristici a Cremona e a Milano. Accusa che poi si trasformerà in condanna: sette anni, contro i dieci anni e sei mesi. Monia Trabelsi rischia una pena fino a due di reclusione e migliaia di euro di multa. Nel frattempo l'avvocato De Carlo ha reso noto di aver presentato, sia per Nourredine Drissi che per Mourad Trabelsi, condannati entrambi per terrorismo internazionale di matrice islamica, una richiesta alle questure di Nuoro e Pavia, rispettivamente competenti per Drissi e Trabelsi, di status di asilo politico. «Drissi» ha detto De Carlo «tra poco uscirà dal carcere, avendo già scontato la sua condanna, mentre Trabelsi, detenuto nel carcere di Voghera, uscirà a novembre. Come disposto dal giudice, Drissi e Trabelsi, quest'ultimo condannato anche in Tunisia per terrorismo, saranno espulsi non appena usciti dalle rispettive carceri. Ma temono per le loro vite nel caso di rientro nel loro paese. Per entrambi ho già proposto ricorsi alla Corte Europea. Per Drissi la mia richiesta è stata accolta con una sospensione della sua espulsione, mentre la domanda per Trabelsi deve ancora essere valutata».
Aggressione, resta in carcere il 25enne di San Bassano Resta in carcere B.M., 25 anni, di San Bassano, il giovane cremonese responsabile di aver aggredito e malmenato un 32enne cremonese residente a San Pietro in Cerro, in provincia di Piacenza, per aver indossato un giubbotto con il logo del Piacenza calcio. Il legale difensore, l'avvocato Massimiliano Boselli, ha fatto sapere che ricorrerà al Tribunale del Riesame per chiedere una misura cautelare più lieve. Il giovane, interrogato in carcere mercoledì dal giudice Marco Cucchetto, che ne ha convalidato l'arresto, si è detto pentito del gesto ed ha promesso che penserà a risarcire la vittima e a pagare le spese mediche sostenute. Quando domenica sera ha visto che indossava un giubbotto con il logo del Piacenza non ci ha più visto e la serata tranquilla del 32enne, trascorsa insieme alla fidanzata in un locale di Piazza della
Pace, si è trasformata in un incubo. Alle 23 un gruppetto di 5/6 ultras della Cremonese si è avvicinato alla coppia, iniziando ad insultare il giovane. Dalle parole si è presto passati ai fatti. A forza di spintoni, la vittima è stata fatta uscire dal locale e aggredita. In un primo tempo il ragazzo è riuscito a sfuggire al branco, scappando verso via Ala Ponzone, dove però è stato raggiunto e picchiato. Quando gli agenti della questura l'hanno trovato, era una maschera di sangue. Condotto immediatamente al pronto soccorso, è stato sottoposto a cure mediche e giudicato guaribile in 25 giorni. Ad allertare la polizia sono stati alcuni testimoni che hanno assistito alla lite all'interno del locale e al successivo inseguimento. Le immediate indagini della Digos e della squadra Volante hanno permesso
agli agenti di individuare subito uno degli autori del pestaggio, il 25 anni, di San Bassano. E' stato inchiodato dal giubbotto della vittima, trovato in casa sua dagli inquirenti. La sua identificazione quasi in flagranza di reato ha consentito agli uomini della polizia di arrestarlo per i reati di rapina e di lesioni gravi. Un secondo giovane, rintracciato invece più tardi, è stato denunciato per gli stessi reati. Si tratta di M.G., 37 anni, di Cremona, già noto agli uffici della Digos. Entrambi sono stati riconosciuti sia dai testimoni che dal 32enne malmenato, che tra l'altro, ha detto di non essere un tifoso del Piacenza. La sua unica colpa è stata quella di aver involontariamente indossato quel giubbotto con il logo della squadra avversaria. Ora gli investigatori sono al lavoro per identificare gli altri componenti del gruppo.
Cronaca
Venerdì 31 Ottobre 2008
Sarà tutta l'area del centro storico delimitata dalle antiche mura della città
Nasce il Distretto del commercio
U
di Andrea Pighi
n Distretto urbano del commercio, questo il riconoscimento che la giunta comunale ha voluto dare all'area del centro storico di Cremona, delimitata dalle antiche mura della città. Una misura per valorizzare i negozi collocati nella fascia centrale della città. Il nuovo organismo opererà in varie direzioni, e con una sinergia di forze. il Comune di Cremona è il promotore del Distretto, nonché ente capofila del partnerariato pubblico-privato, che curerà la predisposizione e l’attuazione dei programmi e dei progetti di intervento, secondo quanto previsto dalle disposizioni regionali. La sovrintendenza politica del progetto è attribuita all’assessore alle politiche commerciali. All’Osservatorio comunale del commercio è attribuito invece il compito di monitorare, attraverso i suoi organismi, l’attuazione dei programmi e dei progetti del Distretto e il raggiungimento dei suoi obiettivi. Il laboratorio di progettazione partecipata fornirà un supporto tecnico-amministrativo ai soggetti attuatori degli interventi, e potrà curare direttamente la predisposizione dei progetti e degli interventi di competenza del Settore legislazione commerciale. Quest'ultimo curerà gli adempimenti amministrativi di competenza del Comune e i rapporti con gli altri settori. E' stata la Regione Lombardia, nel quadro del pro-
gramma triennale degli interventi 2008-2010 sul commercio, a promuovere l’individuazione dei distretti del commercio, quali ambiti ed iniziative in cui istituzioni, categorie economiche, imprese ed altri soggetti interessati si aggregano e coalizzano le forze, con l’obiettivo di fare del commercio il fattore di integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali. In sostanza, l’istituzione dei Distretti mira a riprodurre l’ormai collaudato modello organizzativo del Town Centre Management inglese. Il Comune, fin dal 2005 ha istituito un Osservatorio comunale del commercio, che ha proceduto ad una prima capillare analisi complessiva della rete distributiva locale, e dei suoi rapporti con le altre funzioni urbane, che si è spinta fino a rilevare l’offerta di attività commerciali, di servizi e di attività complementari come l’artigianato, nelle singole vie e nei singoli edifici della città. Tale vasto lavoro di indagine ha consentito di definire il reticolato viario in cui si realizza la relazione tra città e commercio, e di mappare le aree dove maggiore è la concentrazione di attività. Lo studio ha portato ad individuare 22 sistemi commerciali urbani, di diversa dimensione, ovvero aree territoriali omogenee, caratterizzate da una significativa presenza di attività commerciali, artigia-
Consumatori: istruzioni per l'uso Unione Nazionale Consumatori Comitato di Cremona Piazza San Michele, 2 Tel. e Fax: 0372/28370
Analizzando il pianeta mutui, è possibile osservare che ogni stipula porta alla sottoscrizione di una polizza assicurativa, molto spesso non solo per la copertura dell’immobile, ma alcune anche vincolano il sottoscrittore a coprirsi da eventuali rischi concernenti la propria vita professionale e di salute. Queste polizze aggiuntive in molti casi vengono pagate dal cliente finale in un’unica soluzione, definita meglio come assicurazione a premio unico con godimento pluriennale, ossia il pagamento di tutta la polizza al momento di stipula dell’atto di mutuo, ma con una copertura per l’intera vita utile del finanziamento. Questa può essere una strategia, adottata dalle banche, per aumentare il capitale mutuato, ma allo stesso tempo per far sottoscrivere polizze di alcune migliaia di euro ai clienti ignari di non poter nemmeno scaricare nella denuncia dei redditi importi così elevati.
Ulteriore problema che viene a crearsi è al momento di un’eventuale surroga del mutuo in essere, in quanto tali assicurazioni sono strettamente legate alla banca erogante e, di conseguenza, l’istituto bancario che vede il rischio essere surrogato con un’altro a condizioni migliori per il cliente, inizia a fare ostruzionismo al cambio di mutuo, indicando che il premio pagato sarà perso. A fronte di queste indicazioni, direi di verificare sempre presso la compagnia assicurativa la validità della parola della banca, in quanto, trattandosi di assicurazioni a premio unico, c’è la possibilità di un rimborso della polizza per tutti gli anni non goduti del premio. Pertanto si evince che ulteriore blocco che molte banche attuano per evitare la surroga, può trasformarsi in una ulteriore condizione favorevole per il cliente finale. Giovanni Gardelli Cons unc/Cr
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In Breve nuovi conti per la popolare La Banca Popolare di Cremona ha presentato «Let’s Bank», una la nuova gamma di conti correnti dedicata ai giovani, realizzata con l’intento di guidare il loro percorso di vita con prodotti adatti alle differenti esigenze che cambiano e si differenziano nel corso degli anni. Una gamma completa di conti ideati e creati in base alle necessità di ogni singola fascia d’età dai 12 ai 30 anni che offrono servizi bancari gratuiti, o inclusi in un canone mensile, e premiano la scelta di chi è entrato a far parte del mondo Let’s Bank con regali, sconti, agevolazioni e concorsi esclusivi. Per i più piccoli, invece, viene proposto il «Brucoconto», il libretto di deposito per i bambini da 0 a 11 anni. Let’s Bank offre tre conti: «12-17 anni Scoprire», «18-29 anni Studiare» e «18-29 anni Lavorare» e inizia a premiare i suoi clienti fin da subito con un welcome kit, un regalo di benvenuto, e ancora tanti regali per valorizzare le tappe più importanti della vita come il conseguimento della licenza di scuola media, il diploma, la laurea e il matrimonio.
travelling africa anche a crema Piazza del Comune a Cremona
nali e di servizio. Le analisi compiute dall’Osservatorio identificano il Distretto come la maggior polarità commerciale della città, che emerge dall’indagine che ha identificato sei tipologie di sistemi commerciali urbani la cui consistenza si articola nel seguente modo: centro storico con il 38% delle attività commerciali, boulevard contenenti al loro interno il 11% dei punti di vendita della città, quartieri contenenti al loro interno il 5% dei punti di vendita della città, porte contenenti al loro interno il 4% dei punti di vendita della città, fronti contenenti al loro interno il 4% dei punti di vendita della città, assi extraurbani contenenti al loro interno il 2% dei punti di vendita della città. «Fra i 22 sistemi commerciali, solo quello localizzato nell’ambito del centro storico della Città, ovvero nel nucleo più antico di Cremona, appare, al momento, avere i requisiti richiesti dalle disposizioni regionali, per costituire un
primo Distretto commerciale» spiegano i tecnici comunali. «Infatti, il centro storico di Cremona è un’area caratterizzata da una fortissima identità, dalla presenza di un elevato numero di attività commerciali e complementari - di gran lunga superiore agli altri sistemi commerciali urbani - e da un’offerta merceologica assortita e di elevato livello qualitativo». Il Distretto del Commercio di Cremona si distingue per le caratteristiche omogenee, che derivano dal carattere storico e monumentale del centro città e inoltre si tratta dell’ambito a maggiore vocazione turistica. A ciò si aggiunga che gli operatori commerciali del centro storico già da tempo, grazie anche allo stimolo e al sostegno delle loro associazioni di categoria, hanno intrapreso azioni e percorsi di integrazione reciproca, e collaborano frequentemente con il Comune all’organizzazione di eventi e iniziative di promozione dell’area.
DALLA PARTE DEI CITTADINI
di Damiano Talamazzini
Responsabile Provinciale Patronato Epaca
Questa rubrica rappresenta un luogo d'incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio Responsabile del Patronato Epaca, è vero che, in sostituzione delle precedenti, sono state approvate nuove tabelle delle malattie professionali? Lettera frmata Il sistema attualmente vigente per il riconoscimento delle malattie professionali è un sistema misto, in cui convivono: Malattie professionali tabellate (lista chiusa): 2 tabelle, una per l’Industria ed una per l’Agricoltura, indicano, con un’elencazione tassativa, quali malattie sono riconoscibili come professionali, le lavorazioni che possono esserne stata la causa in quanto comportano l’esposizione all’agente nocivo ed il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione della lavorazione che espone al rischio. Per queste malattie vige la presunzione legale d’origine: è sufficiente dimostrare, cioè, l’esistenza della patologia manifestatasi entro i termini previsti e l’avvenuta adibizione non sporadica od occasionale alla mansione o alla lavorazione che espongono all’agente patogeno indicato in tabella per poter affermare il carattere professionale e l’origine lavorativa della malattia,
Dal 5 al 16 novembre l'associazione di volontariato Ipsia (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli) di Crema, in collaborazione con il circolo culturale Amenic cinema di Crema, l'associazione culturale Alice nella città di Castelleone e la Consulta dei giovani del Comune di Crema, organizza una delle numerose tappe del «Travelling Africa», rassegna cinematografica itinerante promossa da Coe (Centro orientamento educativo in collaborazione con volontari nel mondo) e da Focsiv (Federazione organismi cristiani di servizio internazionale volontario) con le principali Ong associate. Travelling Africa è progetto nazionale che porta sugli schermi di tutta Italia una selezione dei film africani del Festival del Cinema d'Africa di Milano. La sede cremasca di Ipsia partecipa al progetto promuovendo una rassegna in tre giornate, arricchita da un calendario di eventi collaterali, che coinvolge una rete di scuole e associazioni locali italiane e di migranti africani.
lucio ferrari proietta all'adafa Continuano le proiezioni all’Adafa di via Palestro a cura del gruppo fotografico cremonese Bfi. Venerdì 31 ottobre alle 21,15 Lucio Ferrari, fotografo cremonese sarà ospite del gruppo nell’ambito della serie di proiezioni «100 scatti quarta edizione» e presenterà tre suoi lavori molto innovativi e sperimentali: «Lui e Bill», «Lo Specchio» e «Film». «Si tratta» ha spiegato l’autore «di tre itinerari interiori percorsi tenendo intimamente per mano il vecchio Freud. La domanda che mi pongo proponendo questi tre brevi lavori, frutto di curiosità e sperimentazione, riguarda l’evoluzione del concetto di fotografia o l’involuzione della tecnica fotografica, che qui propone immagini più scarne, esteticamente essenziali a favore di percorsi narrativi più tangibili, dove sono individuabili soggetti dotati di nome proprio, ma mi chiedo anche se tutto questo può essere configurato in un tendere alla sintesi». Ferrari s’interessa di fotografia da sempre: prima con la stampa in bianconero e colore, poi con l’elaborazione del digitale dell’audiovisivo, servendosi del valido aiuto del fratello Paolo.
Le malattie professionali: nuove tabelle approvate
senza alcuna necessità di dimostrare ulteriormente il nesso di causalità; è invece onere dell’Istituto superare la “presunzione legale d’origine” provando, al contrario, l’inesistenza del nesso causale. Malattie “non tabellate”: il sistema gabellare, originariamente l’unico vigente, presentava degli indubbi limiti: era un’elencazione tassativa e rigida ed escludeva automaticamente sia il riconoscimento di qualsiasi malattia, che non fosse espressamente riportata in tabella, sia il carattere professionale della patologia quando, pur in presenza della malattia, questa non fosse stata contratta nell’esercizio delle lavorazioni espressamente indicate. La Corte Costituzionale, con sentenza 179/88, ha dichiarato illegittimo il sistema della lista chiusa, stabilendo che deve essere considerata professionale qualsiasi malattia di cui sia provata la causa di lavoro, la quale sussiste ogni volta che l’evento morboso si riconnette ad un rischio specifico, o generico aggravato, dall’attività lavorativa protetta. Pertanto, accanto alle malattie tabellate, per le quali continua a valere la presunzione d’origine, sono divenute indennizzabili tutte le malattie causate dal lavoro, per le quali, se non comprese in tabella, l’onere di provare l’origine lavorativa grava sul lavoratore e deve fondarsi su riscontri oggettivi. Con DM 9/4/08 sono state pubblicate le nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura per le quali vale la presunzione legale d’origine, che potrà essere superata solo nel caso in cui
l’Inail accerti che: il lavoratore è stato addetto in maniera sporadica o occasionale alla mansione o alla lavorazione tabellata; il lavoratore è stato concretamente esposto all’agente patogeno connesso alla lavorazione tabellata in misura non sufficiente a causare la patologia; la malattia è riconducibile a cause extralavorative; la lavorazione non era idonea a causare la patologia; la patologia stessa non è sulla base dei risultati raggiunti dalla scienza medica, causalmente riconducibile all’agente patogeno tabellato; la patologia è riconducibile ad un fattore extralavorativo. Le nuove tabelle trovano applicazione per tutte le malattie professionali denunciate dal 22/7/08 in poi. Per le denunce di malattia professionale presentate prima di tale data (in periodo di vigenza delle precedenti tabelle), ed ancora in istruttoria, continua ad applicarsi la normativa vigente al momento della domanda. Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un'adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: • CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 • CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 • CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 • SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 • CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811
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Che aria tira in Europa?
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Fonte: Greenreport
IRENZE. Il Longrange transboundary air pollution (Lrtap) è un incontro tecnicopolitico di analisi e indirizzo sulle maggiori criticità ambientali della regione Unece (United nations economic commission for Europe). Recentemente, in occasione del meeting, sono stati presentati e confrontati i dati delle emissioni in atmosfera relativi al periodo 1990-2006 dei 27 stati dell’Unione europea. Particolare attenzione è stata rivolta al settore dei trasporti su strada, che rimangono la sola principale fonte di ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e di composti organici volatili non metanici (NMVOCs), come benzene e etanolo e la seconda fonte in ordine di importanza di polveri sottili PM10 e PM2.5 dopo il riscaldamento nel settore residenziale. Lo studio ha evidenziato una situazione diversa per l’Italia: prendendo in considerazione l’anno 2006, le emissioni di PM10 da trasporto stradale sono state 46,8 giga grammi (Gg), mentre quelle dal riscaldamento residenziale 18,7 Gg. Complessivamente comunque il trend per i Pesi europei pare positivo: dal 1990 al 2006, il periodo analizzato nel rapporto, le emis-
sioni di ossidi di azoto sono diminuite del 35%, con un rallentamento nell’ultimo periodo. Ricordiamo che gli NOx sono tra i maggiori responsabili della formazione di ozono a bassa quota. Per quanto riguarda le emissioni di ossidi di zolfo, addirittura la diminu-
Presentati i dati delle emissioni in atmosfera relativi al periodo 1990-2006 dei 27 stati dell’Unione europea.
sti dati, nel rapporto sono indicate anche le criticità e le principali fonti di inquinamento: trasporto su strada, industrie manifatturiere ed edili, settore residenziale e agricoltura (il letame del bestiame da allevamento e i fertilizzanti costituiscono più del 90%
I telerilevamenti da satellite mostrano come l'inquinamento dell'aria nella Pianura Padana (circa 20milioni di abitanti) sia il più grave in Europa, (quarto nel mondo), pari a quello che vede coinvolta la zona del Benelux insieme alla regione della Ruhr.[4] Inoltre, a differenza delle altre grandi pianure europee, la Pianura Padana è quasi totalmente coltiva-
zione è quasi del 70%, ma buoni risultati sono stati registrati anche per gli ossidi di carbonio (- 53%) e per i NMVOCs (riduzione del 44%). Ovviamente nonostante que-
riscontra nelle grandi città, in cui il trasporto su strada, prevalentemente di tipo privato, influenza in modo marcato la qualità dell’aria. Un’offerta competitiva di mezzi pubblici a basso impatto e (in questo caso aspetto positivo) la crisi economica in atto che spinge
ta, lasciando spazi irrisori a boschi e altri ambienti naturali. Alcune amministrazioni provinciali e regionali, ad esempio Milano e Lodi, stanno prodigandosi per migliorare i pochissimi ambienti naturali rimasti nella pianura e per crearne artificialmente altri, ad esempio col progetto "dieci nuove foreste di pianura" della Regione Lombardia. In altre province ci si sta prodigando per passare a un'agricoltura meno intensiva e più estensiva, con la creazione di corridori ecologici, nell'ambito della protezione della biodiversità di una macroregione geografica tra le più impoverite d'Europa.
della produzione di ammoniaca dispersa nell’ambiente) risultano tra i maggiori imputati. La criticità maggiore per questa matrice, comunque si
i cittadini verso la ricerca di articolate forme di risparmio tra cui il minor utilizzo dell’auto, potrebbero aiutare a rendere anche i centri urbani più respirabili.
Ambiente: business da boom industriale e nuovi posti di lavoro http://mondoelettrico.blogspot.com In un recente articolo Alessandro Farruggia (Quotidiano) mette in evidenza il fatto che le tecnologie legate all'ambiente non sono un peso e costi per l'economia ma anzi portano vantaggi enormi in termini di profitti e posti di lavoro. Il nostro paese se non comprende questo semplice messaggio sarà relegato ad essere un vagone ingombrante e pesante trainato da locomotive più agili e brillanti, nonché ricche. I nostri governanti sono 'vecchi' come età e come mentalità ancora legati a vetuste logiche industriali destinate a scomparire insieme al loro vecchio prodotto lordo. A noi toccheranno decenni di impoverimento progressivo, lifting di un presunto Made in Italy... di propaganda. ...Ma come propellente c’è pure l’interessata convinzione di molti governi — in primis di quelli tedesco, inglese, spagnolo e danese — che la scommessa ambientale produce innovazione tecnologica e crea la nuova filiera industriale delle rinnovabili. Nella quale loro hanno creduto da tempo, tanto che ora sono leader e promuovono il mercato con nor-
Ambiente
A cura del Circolo culturale «Ambientescienze»
Venerdì 31 Ottobre 2008
mative sempre più verdi, mentre noi arranchiamo. In Germania, grazie allo sviluppo della tecnologia eolica, gli occupati sono circa 80.000, di cui 28.000 direttamente impiegati nel comparto industriale. In Spagna, sono stati creati 35.000 posti di lavoro. In Danimarca gli addetti all’eolico sono 21.600. Per questo solo settore — secondo l’Ewea, l’associazione dell’industria eolica europea — sono previsti 368.000 posti di lavoro entro il 2020, in aggiunta ai 150.000 attuali. In grande espansione c’è anche il solare fotovoltaico, che secondo Epia, l’Associazione dei produttori solari europei, punta a soddisfare ben il 12% della domanda elettrica nel 2020. Del resto tra il 2006 e il 2007, grazie all’installazione di pannelli per 1541 Mw, ha visto crescere i posti di lavoro in Europa da 40 a 70 mila, 40 mila dei quali in Germania, dove grazie ai forti e stabili incentivi governativi ci sono più di 80 produttori di componenti e sistemi fotovoltaici e il fatturato è cresciuto in un anno da 4.45 miliardi di euro a 5,46 miliardi di euro.
Protocollo di Kyoto
Costo per l’Italia dell’anidride carbonica (CO2): € 47,6/sec; € 4.112.640/giorno; € 123.379.200/mese Dal 1° gennaio 2008 al 30 ottobre: € 1.283.143.680
Il futuro dell’auto è elettrico Quasi tutte le case sono uscite con un modello ... con la crisi in corso, le compreremo col pensiero ...
Guideremo in modo più pulito, è certo. Anche grazie alla corsa verso l’auto elettrica che coinvolge tutti i maggiori costruttori d’auto. Ecco le ultime novità. Qui Fiat - Presentata la Fiat 500 Tender Two by Castagna. La storica carrozzeria milanese, propone una nuova interpretazione della Fiat 500. Il look è ispirato al passato per l’assenza delle portiere, le finiture in legno e pellami pregiati, mentre il cuore dell’auto è modernissimo: motore elettrico a emissioni zero. Le prestazioni dichiarate dal costruttore sono di tutto rispetto, corrispondenti a 130 km/h di velocità massima e a ben 140 km di autonomia. Qui Chrysler – L’azienda americana ha presentato la sua nuova auto elettrica che sarà una diretta concorrente della Chevrolet volt di General Motors. Secondo le prime indiscrezioni, sarà equipaggiata con un motore elettrico che le garantirà un’autonomia di 40 km. Poi, come la Volt, dovrà ricaricare le batterie attraverso un piccolo motore a benzina interno alla macchina. Con questo sistema l’autonomia dovrebbe superare i 500 km. Qui Mitsubishi - Mitsubishi motors corporation ha firmato una lettera di intenti per far testare al ministero dell’Industria, Energia e Turismo dell’Islanda la sua vettura elettrica a emissioni zero iMiEV. L’Islanda adotta una politica volta a ridurre sensibilmente la sua dipendenza dai combustibili fossili; il test della vettura elettrica dovrebbe concretizzarsi nel 2009. Qui Peugeot - In occasione dell’ultima prova della Le Mans Series 2008 sul circuito inglese di Silverstone, Peugeot Sport ha presentato il veicolo dimostrativo 908 Hdi Fap, dotato di un sistema ibrido di recupero dell’energia cinetica. Il sistema che equipaggia l’auto si compone di tre elementi principali: un motore-generatore elettrico
da 60 kW montato al posto del motorino di avviamento e trascinato dal cambio tramite una serie di pignoni; una serie di batterie che permettono di immagazzinare l’energia grazie a 600 cellule litio-ioni…; un’elettronica di potenza che gestisce i flussi di energia tra le batterie e il motore-generatore. Qui Audi - La casa tedesca ha fatto sapere che nel suo futuro si prospetta anche una vera utilitaria totalmente elettrica. Ciò sarà possibile utilizzando la piattaforma del gruppo Vag che ha debuttato sulla Volkswagen Up! e che darà vita a modelli Volkswagen e Skoda nel 2011. Questa svolta verso un ulteriore allargamento della gamma porterebbe Audi, per l’ennesima volta, a confrontarsi con Bmw, che ha confermato il progetto di una utilitaria ad emissioni zero per la quale si ipotizza una collaborazione con Fiat. Qui Parigi - Gli incentivi fiscali alla ricerca e sviluppo all’industria automobilistica favoriscono i progetti dei nuovi veicoli ibridi o 100% elettrici. Succede in Francia. L’industria automobilistica francese lavora a questo processo sin dagli anni Ottanta del secolo scorso. Prototipi di veicoli elettrici di seconda generazione (con batterie al litio) sono già pronti come il modello Cleanova, già usato dalla Posta francese (La Poste), Veolia, Accord, e Edf. Il gruppo Bolloré invece sta lavorando in partnership con la società Pininfarina al progetto BlueCar, un veicolo che dovrebbe essere pronto entro la fine del 2008. Renault-Nissan invece produrrà auto 100% elettriche per Renault Israel nell’ambito di un progetto stimato intorno a 150 milioni di euro: appuntamento con le vendite al pubblico nel 2011. Entro la stessa data, Renault-Nissan fornirà anche ai consumatori danesi veicoli totalmente elettrici progettati insieme alla società Project Better Place. E-Gazette
Trasporto su strada: la principale fonte di inquinamento atmosferico Un bicchier d’acqua. Fonte: arpat.toscana.it
In un rapporto europeo analizzati e messi a confronto i dati relativi al periodo 1990-2006 dai 27 stati dell'Unione Europea, con una particolare attenzione al settore dei trasporti su strada, che rimangono la sola principale fonte di ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e di composti organici volatili non metanici (NMVOCs), come benzene e etanolo e la seconda fonte in ordine di importanza di polveri sottili PM10 e PM2.5. L’Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) conferma i trasporti su strada sono la principale fonte di inquinamento dannoso per la salute. Il dato emerge dal Annual Emission Inventory della Comunità Europea presentato alla convention UNECE (United Nations Economic Commission for Europe) sul Long-Range Transboundary Air Pollution: un incontro che dal 1979, anno della sua nascita, costituisce un importante momento di indirizzo e informazione riguardo ai maggiori problemi ambientali della regione UNECE, ma
anche una occasione di collaborazione scientifica e negoziazione politica. Nel recente documento emesso dal LRTAP sono analizzati e messi a confronto i dati relativi al periodo 19902006 dai 27 stati dell'Unione Europea, con una particolare attenzione al settore dei trasporti su strada, che rimangono la sola principale fonte di ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e di composti organici volatili non metanici (NMVOCs), come benzene e etanolo e la seconda fonte in ordine di importanza di polveri sottili PM10 e PM2.5 dopo il riscaldamento nel settore residenziale. Se quest’ultima situazione è vera su base europea, non lo è in Italia, dove (nel 2006) le emissioni di PM10 da trasporto stradale sono state 46,8 giga grammi (Gg) [un Gg equivale ad un millesimo di Kg], mentre quelle dal riscaldamento residenziale 18,7. La maggior parte dei paesi europei ha ridotto le proprie emissioni in aria di sostanze inquinanti durante gli ultimi decenni. In ogni modo, altri studi dimostrano che l'inquinamento continua a minare la
qualità dell'aria, specialmente nelle aree urbane. Il rapporto LRTAP identifica nel trasporto su strada, nelle industrie manifatturiere ed edili, nel settore residenziale e nell'agricoltura i principali fattori di inquinamento del nostro tempo. La qualità dell'aria è fondamentale per la salute: l'esposizione ad inquinanti può provocare danni a breve e lungo termine a persone di ogni età. Il rischio per la salute diventa inoltre particolarmente importante in persone con problemi di cuore o di respirazione. La presenza di questi inquinanti, però, va a colpire anche gli ecosistemi naturali, può corrodere costruzioni e materiali, portare all'acidificazione di foreste e ecosistemi acquatici, eutrofizzazione del suolo e delle acque, minando alla limitata riserva di ossigeno di fiumi e laghi. I NOx sono tra i maggiori responsabili della formazione di ozono a bassa quota, che può provocare problemi anche seri alla respirazione e che danneggia le piante, diminuendo la loro efficienza nella fotosintesi, cioè il meccanismo con cui la CO2 viene catturata.
E Berlusconi dice, pagatevela»
di Rosaria Ruffini
Mentre nel paese imperversano discussioni sul grembiulino a scuola, sul guinzaglio al cane e sul flagello dei graffiti, il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica. Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale). Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'acqua è sacra in ogni paese cultura e fede del mondo. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita. L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno puo' appropriarsene per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo. Acqua in bocca (ma non fatevene accorgere).
Libere Opinioni
Venerdì 31 Ottobre 2008
Robin Hood
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di Maurizio Guerrini
Fondazione Sospiro, decisioni sbagliate Nei giorni scorsi il consiglio di amministrazione di Fondazione Sospiro ha deciso l’affitto di un cosiddetto ramo d’azienda alla società Segesta, un gruppo privato che opera nei servizi rivolti alla disabilità e alla assistenza. In pratica l’intero settore della disabilità della storica struttura di Sospiro sarà nei futuri venti anni gestito da un soggetto esterno alla Fondazione. Ciò comporterà che oltre alla gestione degli ospiti, anche i dipendenti di quella area faranno capo al gruppo privato. L’obbiettivo dichiarato è quello di avviare concreti processi sociali di de-istituzionalizzazione, andando cosi incontro non solo alle direttive regionali, ma anche ad una sensibilità sociale ormai largamente diffusa . Altra e non secondaria finalità re-
perire fondi (ingenti) per ristrutturare e mettere a norma un importante reparto della struttura stessa. Obbiettivi largamente condivisibili: peccato che il mezzo e gli strumenti per raggiungerli non siano, a nostro giudizio, altrettanto condivisibili. Non solo perché fanno entrare nella Fondazione - ad oggi soggetto sostanzialmente pubblico - un privato che comunque agisce per scopi di lucro , ma anche e soprattutto perché i dipendenti addetti all’area della disabilità vedranno, al di là delle garanzie, cambiare totalmente il loro status lavorativo. Coloro che nel Consiglio di Amministrazione hanno votato a favore della operazione sostengono che non vi erano alternative; noi sosteniamo il contrario. Quando si fanno entrare in setto-
ri socialmente delicati i privati si compiono operazioni neoliberiste che determinano quasi sempre un peggioramento della quantità e della qualità dell’assistenza, che non garantiscono, o garantiscono meno i lavoratori e che tolgono a quelle strutture la governance che il pubblico, e non il privato, può e deve esercitare. Crediamo che le decisioni assunte rappresentino un grave errore e riteniamo che ci siano ancora margini per cambiarle, ma tutti gli attori coinvolti devono svolgere assolutamente il loro ruolo: in primo luogo le organizzazioni sindacali, altre volte giustamente attentissime ai processi di riorganizzazione delle strutture sanitarie, e poi il comune di Sospiro, la Provincia e tutte le forze politiche del territorio.
Famiglia al centro delle scelte economiche e sociali L'UDC è da sempre in prima linea sulle tematiche legate alla famiglia ed al lavoro, ed oggi più che mai si sente in dovere di porre l'attenzione sulla situazione di difficoltà economica in cui versano molte delle nostre famiglie. Nella nostra provincia le imprese cominciano a sentire il peso della crisi ed in città ci sono gravi segnali come, ad esempio, alcune utenze di luce e gas che vengono bloccate per insolvenza. La paura di rimanere senza lavoro sta aumentando ed i dati diffusi dai Servizi sociali del Comune di Cremona, riguar-
danti l'aumento di richieste di contributi per pagare le bollette AEM, evidenziano un profondo disagio. A soffrire di più sono le famiglie mono genitoriali e quelle con un unico reddito. Non riescono ad arrivare alla fine del mese e sono costrette a ridurre le loro condizioni di qualità della vita. Purtroppo la politica nazionale vive più su proclami che su operazioni sistematiche. Allora il problema è riversato sulle amministrazioni locali: Comuni, Province e Regioni. Da ciò ne discende l’esigenza di iniziare a pensare che nei prossimi anni si dovranno necessariamente intercettare
nuove risorse a sostegno delle famiglie. Ci rendiamo conto che l'obiettivo è ambizioso, ma la miglior soluzione è investire sulla famiglia e sul traino che una famiglia in salute può rappresentare per tutta l'economia. Investire nel sociale significa prevenzione. Prevenzione dal disagio, dal degrado significa prevenire situazioni che mettono a rischio i nostri giovani. In sostanza si dovranno trovare maggiori risorse e serviranno nuove strategie per la politica sociale. Non solo sinergie con i privati, basate su erogazione di contributi, ma nuove strategie politiche che coinvolgano le aziende. In questo senso
un'idea che sosteniamo riguarda la "carta famiglia" a livello provinciale. Una tessera contenitore che da la possibilità di accedere a diverse agevolazioni, pubbliche e private. Oltre a promuovere convenzioni commerciali a favore delle famiglie l'ente, attraverso una apposita organizzazione, potrà richiedere sponsorizzazioni, in modo da creare un fondo famiglia. In sostanza l'amministrazione locale si fa promotore di un'iniziativa partecipata dove ne potranno trarre beneficio sia le famiglia sia le attività economiche. Roberto Vitali responsabile Udc per la famiglia
Giuseppe Scalisi
Sinistra all'altezza della protesta? Una volta era la Moratti, oggi è la Gelmini, cambia il ministro ma i modi restano gli stessi. A colpi di maggioranza si cerca di smantellare la scuola pubblica. Troppo generoso definire riforma una serie di tagli che metterà in ginocchio l’istruzione pubblica. Ad opporsi un movimento come non si vedeva da anni. Scuole e università occupate, lezioni in piazza e blocchi alle stazioni, studenti e professori stanno mettendo in campo ogni possibile azione per contrastare l’azione irresponsabile del ministro Gelmini. Assemblee spontanee radunano centinaia di studenti che si accostano alla politica spesso per la prima volta e che partecipano con grande entusiasmo. Studiano i decreti e le leggi, il movimento ha un buon grado di preparazione, si informa molto e crea strumenti per diffondere le sue idee e le sue valutazioni. Importante e innovativo è il modo con cui all’interno delle assemblee si formano le opinioni: molto moderno, predilige un approccio “scientifico” alle questioni piuttosto che politico-ideologico. Nelle assemblee si discute comparando i dati dei paesi europei, evidenziando e cercando di comprendere le parti peggiori dei provvedimenti Gelmini e Tremonti. Questo modo di agire ha subito smascherato il lucido disegno che si nasconde dietro a una serie di tagli sconsiderati: distruggere la scuola pubblica, favorire l’istruzione privata. Internet è il canale con cui i volantini e i documenti fanno il giro dell’Italia e superano le barriere imposte dai media tradizionali. Il movimento si limita per il momento a contrastare la Gelmini e i suoi provvedimenti, pur essendo chiaro ai più che non ci si può limitare ai soli no. È difficile costruire un’idea di scuola diversa e alternativa, sopratutto se quella così com’e’ è sottoposta a un simile attacco. In tutto questo pesa anche l’incapacità dei partiti di dare risposte, di indicare una strada. Infatti un altro dato fondamentale per capire il movimento è la lontananza dai partiti. D’altro canto nessun partito è in grado di essere interlocutore autorevole di questo movimento. E la sinistra saprà interpretare e soprattutto sarà in grado di dare risposte alle domande poste da questo movimento?
Allarme smog: ora tutti a piedi Come segno tangibile della loro preoccupazione per l’inquinamento, i nostri Sindaci ci appiedano per l’ennesima volta ! Un provvedimento demagogico oltre che inutile. Questi divieti antipatici non hanno alcun effetto sulla qualità dell’aria, sono solo simbolici. Come sempre, il problema delle polveri emerge quando sono in funzione gli impianti di riscaldamento degli edifici. Ma, naturalmente, è molto più facile fermare le auto che sostituire vecchi impianti di riscaldamento, magari offrendo incentivi per l’operazione. Il Centro studi sui sistemi di trasporto ( Csst ) ha dimostrato che il trasporto stradale emette meno del 30% delle polveri fini. Per le sole vetture poi il livello scende al 12%. Quasi il 40% delle polveri sono le stesse che vengono risollevate dal passaggio dei veicoli. Quindi se si lavassero periodicamente le strade! Avevamo bus elettrici e sono stati tolti, sostituiti con bus a gasolio, mentre in città vicine come Brescia e Parma già circolano solo quelli a
metano, che è molto meno dannoso. A Spino d’Adda vi è un’azienda, la VEB, che produce veicoli elettrici, adatti per vari servizi in città, dato che non inquinano. A Sirmione, centro di 4000 abitanti, ne circolano 80; a Cremona purtroppo solo 2. Eppure mi risulta che vi sono contributi dello Stato e della Regione per il loro acquisto per oltre il 50% dell’importo. Da notare inoltre che il loro consumo rispetto a quelli a gasolio è irrisorio : per percorrere 100 Km si spendono 2 € circa. Per questioni di mercato e d’immagine, si adottano i “ blocchi “, si prende l’auto come capro espiatorio; sono espedienti per illudere i cittadini e per non impegnarsi in provvedimenti strutturali seri. Non vi sono impegni seri e concreti per ridurre il traffico pesante; le polveri delle autostrade, ormai molto vicine alle città, non hanno limiti d’espansione. Allora ricordiamoci quante migliaia di autocarri potrebbero essere tolti dalle strade se si rendesse navigabile il Po e si potenziassero le ferrovie! E non ne trarrebbe vantaggio solo l’aria! Il prof. Umberto Veronesi, che dal 1995 dirige l’Istituto Europeo d’On-
cologia, ci ha ricordato che i veri responsabili dei tumori polmonari sono le sigarette ed una cattiva alimentazione, che incidono per il 65% circa. L’inquinamento atmosferico è valutato responsabile per il 2% solamente. Ricerche scientifiche condotte dall’Unione Europea hanno constatato che una percentuale notevole del articolato si forma anche da reazioni chimiche di gas esistenti nell’atmosfera. Fonti Istituzionali hanno emesso questi dati, a livello globale, sulle emissioni dei PM10: trasporto stradale: 29%, centrali termiche ed industrie: 25%, navi, aerei e treni: 15%, impianti di riscaldamento: 11%, processi produttivi: 10%, processi naturali di combustione: 10%. Sono a conoscenza del fatto che secondo la legge i sindaci sono responsabili della salute pubblica. Allora si decidano ad eliminare tutti gli impianti che funzionano ancora a gasolio od a carbone, dato che il loro potere inquinante è spaventoso. Carlo Rusca Gruppo della Libertà cremonaperlaliberta@libero.it
Questa pagina è aperta a tutti coloro che - rappresentando un'associazione di cittadini di varia natura ed estrazione - vogliano dire la loro in totale autonomia, nel rispetto della legge e della civile convivenza. Per questo "Libere Opinioni" non necessariamente rappresenta la linea editoriale de Il Piccolo Giornale.
ricordiamo nassirya Questa settimana sento per dovere morale di impegnare questo spazio per un ricordo, una riflessione ed un pensiero, che però vogliono essere anche al contempo un invito alla partecipazione aperto a tutti i cittadini. Tra pochi giorni ed esattamente il 12 novembre correrà l'anniversario del grave attentato di Nassirya, dove nel non lontano 2003 hanno perso la vita oltre a 9 cittadini Iracheni anche 19 nostri connazionali, civili e militari. Questo loro sacrificio per portare pace ed aiuti umanitari ad una popolazione martoriata verrà anche quest'anno giustamente ricordato e commemorato. Giustamente perché dare la propria vita aiutando gli altri, è il sacrificio più grande. La Città di Cremona ha loro intitolato un giardino e la strada che lo attraversa, quello alla confluenza tra le vie Massarotti e Trebbia in zona Po. Quest'anno come ogni anno la mattina del 12 novembre si terrà una breve commemorazione a ricordo del loro sacrificio, commemorazione alla quale auspico Voglia partecipare un consistente numero di cittadini. Questo perché far sentire la vicinanza alle forze armate, esercito e carabinieri in questo particolare frangente, tanto dei cittadini quanto delle istituzioni sarebbe certamente un piccolo ma significativo segno di ringraziamento e vicinanza per quanto fatto e per quanto ancora stanno facendo in moltissime missioni umanitarie all'estero. Ugo Carminati
Lettere immigrazione
Gli stranieri non sono un attentato alla sicurezza Gentile Direttore, le chiedo ospitalità per raccontare ai suoi lettori una cosa che dovrebbe farci riflettere. Il messaggio che passa nell’opinione pubblica rispetto alla presenza di immigrati in Italia è quello dell’attentato alla sicurezza dei cittadini, della delinquenza crescente e della paura di circolare liberamente nelle strade di una qualsiasi città italiana. A Motta Baluffi è bastato che un gruppo di cittadini kosovari acquistasse una cascina e organizzasse una festa-evento troppo partecipata per provocare una reazione isterica che ha associato dirigenti leghisti, un ex Sindaco e esponenti della maggioranza di centro-sinistra che regge le sorti dello stesso comune. Del resto è questo il messaggio che oggi passa: immigrato=delinquente. A soffiare sul fuoco è la politica portata avanti dai seguaci di Berlusconi con punte di eccellenza tra la Lega Nord e Alleanza Nazionale. Una decina di giorni fa, a Vaiano Cremasco è stata inaugurata una nuova azienda (“Minerva”) che ha più che raddoppiato una attività produttiva preesistente (“Achitex”). Il titolare, nel discorso inaugurale, ha detto: «Nel contempo non si può dimenticare l’impegno di chi è venuto dall’estero in Italia cercando nel lavoro una forma di riscatto economico e sociale, in questi mesi abbiamo avuto un microcosmo di persone, da tutto il mondo, potrei dirvi che il tetto lo hanno fatto gli indiani, i muri gli egiziani, i pavimenti i marocchini, i canali di aspirazione gli albanesi, e poi i romeni, croati, ucraini, senegalesi ecc, ecc». Alla fine della cerimonia ho avvicinato l’imprenditore che mi ha confermato che senza questi immigrati l’azienda non sarebbe stata certamente pronta nei tempi stabiliti e, forse, non sarebbe mai stata ultimata. Certi lavori sono ad esclusivo appannaggio di lavoratori stranieri. Cosa voglio dire? Che il messaggio che dobbiamo lanciare non può
www.aclicremona.it Mentre in tutta Europa si moltiplicano le iniziative per l’anno europeo del dialogo interculturale, in Italia aumentano, inaspettatamente anche nella nostra piccola provincia, episodi di intolleranza. Si avverte il tentativo sistematico da parte di alcuni attori, anche politici, di segregare, dividere e contrapporre. Un esempio sul nostro territorio si è verificato a Motta Baluffi, dove un’associazione senza scopo di lucro è stata al centro di numerose polemiche la cui origine spesso non è risultata chiara, ma che sicuramente hanno contribuito a creare un clima di tensione. La preoccupazione, manifestata dalla comunità locale per l’acquisto di una cascina da parte di un’associazione kosovara, se da un lato ci induce a prendere atto che gli italiani stanno assumendo comportamenti verso gli stranieri simili a quelli da tempo presenti in altri Paesi, e che, fino a ieri, suscitavano la nostra meraviglia (e rafforzavano inconsciamente la pretesa di essere una nazione più tollerante e accogliente); dall’altro ci interroga sulla percezione di insicurezza che stiamo vivendo.
essere quello della equazione immigrati=delinquenti. Occorre perseguire coloro che compiono reati e non rispettano la legge al di là della loro nazionalità. E non perché appartengono a questo o quel gruppo di persone, a questo o quel gruppo etnico. Ricordiamoci che il razzismo si alimenta così e che il nazismo e il fascismo sono nati in questo modo. La paura oggi è un sentimento presente tra i cittadini ma è alimentato da uno stato di insicurezza più percepito che reale. E questo anche perché c’è chi, come il Centro Destra, cerca le proprie fortune elettorali soffiando sul fuoco dell’immigrazione. Agostino Alloni Cremona * finanza
Con la crisi della borsa, ora i Bot vanno a ruba Egregio direttore, con il crac della Borsa si sono presi la rivincita gli strumenti d'investimento più tranquilli, dai libretti e buoni postali ai Buoni del Tesoro. I libretti postali non hanno spese di gestione (né di apertura, né di chiusura), sono esenti dall'imposta di bollo e si possono acquistare presso qualsiasi ufficio postale. Sono emessi dalla Cassa depositi e prestiti, un'istituzione pubblica, una delle più solide del sistema finanziario nazionale. Sono garantiti dallo Stato e collocati dalle Poste. Quelli nominativi hanno un rendimento lordo del 2,7% (che diventa l'1,97% netto). Meglio ancora, visto il rendimento superiore, i Buoni fruttiferi postali a 18 mesi. Sono anche questi privi di commissioni e spese, eccetto la ritenuta fiscale del 27%. Possono essere rimborsati anticipatamente, con diritto alla restituzione del capitale investito e, dopo sei mesi, anche al riconoscimento degli interessi fissi maturati. Se si tengono fino alla scadenza garantiscono un rendimento effettivo annuo lordo del 3,45% (che diventa il 2,51% netto. Ultimamente i Bot vanno a ruba, tanto che all'ultima asta il Tesoro ha dovuto aumentare del 50% l'offerta. Non c'è da stupirsene, visto che so-
no tra gli investimenti più sicuri e liquidi. Certo, non rendono molto. Quelli con scadenza annuale riconoscono ora un tasso netto attorno al 2,25%, cifra alla quale va tolta però la commissione d'intermediazione da pagare alla banca (attorno allo 0,15%). Andrea Delindati Cremona * amianto
La nostra provincia non è la discarica di Lombardia Egregio direttore, La nostra Provincia non è la discarica della Lombardia. Sono certo che oggi, tali discariche siano assolutamente efficienti e sicure, ma ovviamente anche La Destra è contraria a una discarica di tali dimensioni annunciate, non solo per la discarica stessa, ma anche per il numero di eventuali mezzi di trasporto che andrebbero in circolazione per le nostre strade provenienti ovviamente anche dalle altre province. L'amianto è cancerogeno. Se è un problema di tutta la Lombardia, forse allora tutte le province dovrebbero farsi carico per risolverlo in proporzione alla quantità da smaltire. Non è possibile, nè giusto, che solo la nostra provincia debba “essere sacrificata”. Perchè allora non proporre tante piccole discariche dislocate intelligentemente in ogni provincia affinchè le stesse smaltiscano il proprio amianto? Simone Defeni La Destra Cremona * contraffazioni alimentari
Quei salumi ammuffiti che finivano in tavola Egregio direttore, ci risiamo... scusatemi se cito ancora la contrafazione alimentare, ma questi fatti è meglio palesarli nella speranza che le nostre istituzioni si impegino sempre di più per debellare questo crimine. Dopo il formaggio con i vermi, il vino al metanolo, carne con gli estrogeni ecc ora i Nas di Brescia (reparto importante che con
E' davvero l'anno del dialogo interculturale?
Cosa che ci porta a considerare spontanee forme di aggregazione minacce invece che risorse per la comunità. Per un’associazione è del tutto normale desiderare un punto di aggregazione, importantissimo per rafforzare quelle reti sociali vitali nei momenti di difficoltà. Basti pensare che l’associazionismo in Italia ha contribuito, sin dal dopo guerra, a contrastare in modo efficace l’emarginazione sociale. Oggi le associazioni di immigranti sono un interlocutore fondamentale sia per chi si occupa di integrazione sia per il migrante che arriva nel nostro territorio per la prima volta. Ci chiediamo se veramente il paese si sia scoperto improvvisamente impaurito dai propri concittadini stranieri oppure se ad alimentare la paura non sia stato l’uso strumentale che si sta facendo dei “fenomeni migratori”. L’equazione immigrazione uguale insicurezza, straniero uguale estraneo, diverso, “altro” da sé, uguale minaccia per il proprio territorio, per la propria casa, per la propria incolumità, è un’equazione falsa, ma è
un’equazione che sembra “pagare” in termini di consenso (almeno nell’immediato). Ci chiediamo ancora se ci stiamo forse ammalando di quella strana sindrome che gli anglofoni chiamano “sindrome di NIMBY”, (NIMBY=Not In My Back Yard, “Non nel mio cortile”) indicando il fenomeno dell’opposizione, da parte di comunità locali, a ospitare opere sul proprio territorio (nel proprio “cortile” appunto). “Sindrome di Nimby” è un termine utilizzato per descrivere e interpretare i conflitti sociali. Il rischio è quello di sminuire il valore di un’iniziativa (come la destinazione a uso sociale di una cascina) che, con il tempo, potrebbe rivelarsi una risorsa per l’intero territorio. Per non incorrere in questo rischio servono momenti significativi di incontro e condivisione. Le Acli, come altri, hanno sempre sostenuto che una strada percorribile è quella educativa e culturale, che scommette sul dialogo e sulla nonviolenza, sulla valorizzazione della memoria e sulla capacità di “decentramento” nella lettura delle realtà.
A questa strada se ne dovrebbe aggiungere un’altra, anche se ancora molto lontana: caratterizzare associazioni e gruppi attraverso una sapiente mescolanza di italiani e immigrati che appartenendo “alla pari” alle stesse organizzazioni possano essere “anticorpi sociali” contro spinte xenofobe. Diventa necessario e urgente impegnarsi esplicitamente per una politica dell’integrazione e un’educazione interculturale, che sappia elaborare strategie efficaci contro il razzismo, l’antisemitismo, l’islamofobia, l’antiziganismo, all’interno di un quadro globale di incontro tra persone di culture e religioni diverse. Proprio per questo ci fa piacere segnalare un’iniziativa che si terrà il prossimo sabato 1 novembre a Motta Baluffi presso la cascina ex-Gerevini e ora sede dell’associazione kosovara onlus, dove sarà organizzato un momento di incontro con il tavolo intereligioso. Questo iniziativa dall’associazione ci sembra un gesto di maturità che potrebbe servire a rasserenare un clima di tensione. Mauro Platè
abnegazione visti i pochi mezzi con cui sono costretti a lavorare..ah questi politici parolai e venditori di fumo) hanno scoperto prosciutti, culatello, salami e speck invasi da vermi, muffe, insetti... nella azienda Salumi Val Baganza Srl con sede legale a Parma Il sequestro giudiziario è stato di circa 32.500 kg. di insaccati. Che dire... Questi sono casi che dovrebbero far riflettere tutti quanti, ma sopratutto quesi criminali stanno daneggiando le nostre aziende che sono per la maggior parte in regola. Oggi grazie a questi controlli si sono scoperte tutte queste irregolarità l'auspicio è che si dia la possibilità ai Nas di lavorare a pieno regime. Ma qui ritorniamo al nodo politico: se i Nas sono sottorganico come possono lavorare a pieno regime? C'è la volontà politica per uscire da questo merd..io oppure no? A livello internazionale le cose non è che vadano meglio.. si pensi solo che il direttore mondiale della Sanità è una funzionaria cinese. Si dice poi che questa funzionaria non sia obiettiva sulle irregolarità del proprio paese. A questo punto stiamo freschi, per modo di dire, visto la muffa istituzionale che ci circonda. Gabriele Cervi Cremona * politica/1
Berlusconi al Governo è sinonimo di sfortuna Egregio direttore, all’indomani delle elezioni dello scorso aprile feci un sogno che ben presto si trasformò in un incubo. Vedevo la militarizzazione del paese che, voluta per arginare la violenza nelle città, finiva per essere usata come deterrente contro ogni forma di dissenso. L’avviso ai naviganti (come al solito prontamente smentito) che nei giorni scorsi è arrivato dal Presidente del Consiglio, avviso nel quale minacciava l’uso dei militari per fermare la protesta degli studenti, ha dato forma al mio incubo. La sua arroganza è tale che chiunque gli si mette di traverso, dagli studenti alle Nazioni Unite, dalla Banca Mondiale al Fondo Monetario Internazionale, merita di essere additato come il nemico che ostacola la sua politica. All’orizzonte vedevo poi delinearsi nuove difficoltà economiche che, anche se non erano da imputare direttamente al nuovo governo guarda caso, come già avvenne fra il 2001 e il 2006, tornavano prepotentemente a sconvolgere l’economia mondiale. Proprio per questo, benché generalmente io non sia superstiziosa, iniziai a pensare che Berlusconi al governo fosse sinonimo di sfortuna. Come tutti si ricordano nel settembre 2001 vi fu l’atto terroristico contro le Torri Gemelle e come conseguenza di quell’immane disastro, oltre alle numerose vittime innocenti, iniziò un periodo di crisi economica che come per incanto terminò solo quando cambiò il governo del paese. Non fu certamente merito di Prodi ma la sorte parve cambiare così iniziò una timida ripresa e sulle borse tornò il bel tempo. Ora ci risiamo, Berlusconi é di nuovo al governo e dall’America, con il crollo di alcune banche, ci viene incontro una nuova crisi che a detta dei più esperti è peggiore rispetto a quella che si verificò dopo l’11 settembre. Allora i provvedimenti a favore dei ceti più deboli furono accantonati, ora il nuovo disastro economico congela gli aiuti ai meno abbienti facendo diventare priorità quelli alle banche e ai banchieri. Chi fino a ieri ha fatto la cicala viene premiato e chi invece è stato costretto dagli eventi a fare come la povera formica continuerà a farlo portandosi sulle spalle carichi sempre più pesanti. Entrambe le crisi partono dagli Stati Uniti governate dall’amico Ge-
Per dire la vostra, scrivete a redazione@ilpiccologiornale.it Siate contenuti in 20, al massimo 30 righe. Le lettere più lunghe verranno tagliate. Le lettere senza nome, indirizzo e numero telefonico verranno cestinate. Le lettere giunte il giovedì potrebbero essere pubblicate non il giorno dopo, bensì la settimana successiva.
orge, il Presidente che in barba alle sviolinate del premier italiano,a causa della sua dissennata politica, concluderà il suo mandato con un consenso crollato ai minimi storici. Dalle stelle alle stalle, mai proverbio fu più adatto per raccontare la fine di un impenitente guerrafondaio. Se è vero che quando l’America starnutisce, tutto il mondo prende il raffreddore, spero che dal prossimo 4 novembre, partendo proprio dagli Stati Uniti inizi un periodo di rinascita che apra la strada ad una nuova cultura politica capace di contagiare anche il nostro paese. Rosa Maria Marchesi Cremona * politica/2
Cosa ne pensano i cattolici di un candidato radicale? Caro direttore, alle scorse elezioni politiche sono stato costretto a votare, mio malgrado, a causa di una legge elettorale antidemocratica che non permetteva di esprimere le preferenze, il radicale anticlericale Turco, le cui idee contrarie ai valori cattolici, riguardo particolarmente alla salvaguardia della vita, non erano certo da me condivise. Una legge elettorale voluta dal centro-destra e applicata, come è dimostrabile, anche dal Pd. L'ho votato per correttezza e coerenza verso il Pd, a cui seppur criticamente ho aderito. La riconoscenza, per questo episodio e per tanti altri, avuta nei miei riguardi fa parte ormai del passato, ma è nota a tutti. Comunque, avendo ancora tanta voglia di impegnarmi in politica, e appreso da notizie di stampa che i radicali di Cremona intendono presentare alle primarie del Pd un proprio candidato, in contrapposizione quindi al sindaco uscente Corada, mi piacerebbe ora conoscere, avendo il Pd recentemente subìto un forte trauma, cosa pensano principalmente i miei amici cattolici rispetto ad una eventualità di questo genere. Non è bastato forse avere messo nelle liste del Pd alle politiche esponenti radicali che, a parere di tanti opinionisti, hanno fatto perdere consensi per lo spostamento di elettori cattolici verso altre realtà politiche. Non si tratta di rispettare le diverse identità, i valori contrapposti, ma la candidatura alle primarie di esponenti radicali mi sembra proprio mettere assieme il diavolo e l'acqua santa. Sono in attesa allora di sapere quale linea prevarrà a riguardo, se la linea dell'ex Margherita, ormai tutta Pd, o quella del Pd sempre più tutto Ds. Giuseppe Ceraso Cremona * politica/3
Grande solidarietà per Ceraso e Corada Egregio direttore, anche a nome dei diversi amici, mi sento di esprimere con grande rammarico le incomprensibili dimissioni del consigliere Ceraso. Considero il
Venerdì 31 Ottobre 2008
consigliere Ceraso, oltre che amico, anche un ottimo politico e amministratore, persona che ha dato (lucido) all'attuale opaca amminisrazione. Amministrazione che ultimamente ha dimostrato notevole indifferenza dell'attuale e moderato sindaco prof. Corada. PErtanto mi sento di consigliare entrambi di non mollare, e circondarsi di giovani e pensionati non politicizzati, ovvero volontari onlus della politica, lasciando perdere i vari portavoce, soprattutto i portaborse e le varie prebende. Da parte mia e dei miei numerosi amici assicuro un costante sostegno per le prossime avventure elettorali, certo che entrambi sarete in grado, una volta lavati i panni politici, di portare una nuova primavera nel Comune di Cremona. Grazie. Olivo Sudati Cremona * scuola
Perché la riforma non va bene così Egregio Direttore, Sulla attualissima tematica scolastica, Lega delle autonomie locali sottolinea la necessità che gli enti locali abbiano piena titolarità ad essere ascoltati dal Governo su tutta la normativa riguardante le politiche scolastiche poiché il modello di sistema di istruzione proposto impatta significativamente sia sul diritto costituzionale all'istruzione che la Repubblica in tutte i suoi livelli istituzionali è tenuta a garantire (art. 3 Costituzione) sia sulla programmazione dei piani e dei servizi connessi al diritto allo studio che sono di competenza comunale.
In particolare il parere dei Comuni dovrebbe essere vincolante sul piano programmatico in discussione e sui regolamenti applicativi poiché alcune scelte avrebbero conseguenze significative e gravi in molti territori, in particolare sulla qualità dell'offerta formativa nei piccoli comuni e sulle ricadute economiche sui bilanci dei Comuni e delle famiglie. Su questi temi nei giorni scorsi, presso la sede di Legautonomie di Cremona, si è tenuto un incontro di lavoro con la partecipazione di sindaci ed amministratori comunali e di dirigenti di istituti comprensivi. Riteniamo utile contribuire al dibattito in corso riportando alcune delle informazioni e delle considerazioni di merito emerse. Scuola per l’infanzia. La proposta di introduzione di un orario obbligatorio, anche solamente nella fascia antimeridiana, contrasta, nella esperienza degli amministratori, con le richieste delle famiglie, soprattutto nelle zone come la nostra dove maggiore è la diffusione della scuola per l’infanzia e l'occupazione femminile. Se la scuola statale (già carente rispetto ai parametri europei) diminuisce il tempo scuola le famiglie saranno costrette a rivolgersi alle scuole private o alle scuole paritarie comunali laddove esistono. E' noto l'ingente investimento dei comuni in questo campo, sia dal punto di vista della qualità educativa che dell'entità dell'offerta, come pure lo sforzo per ridurre al minimo il contributo economico delle famiglie (a fronte di rette solitamente più elevate nelle paritarie private). Ci si chiede quindi con quali risorse i comuni, già notoriamente in difficoltà finanziarie, po-
tranno far fronte ad un aumento delle richieste. Va poi considerato che una riduzione di orario e l’ipotesi (messa al condizionale nel Piano programmatico anche per la scuola per l’infanzia) di un solo insegnante per classi di 32 bambini portano al rischio che la scuola per l'infanzia torni ad essere un servizio di custodia, nemmeno tanto efficace visto il tempo ridotto. Cosa davvero contrastante con le nuove necessità di apprendimento di questa fascia di età e con i bisogni delle famiglie. Ci si chiede inoltre quali ripercussioni queste novità potranno avere sulle scuole comunali in quanto paritarie. Scuola Primaria. Anche qui è evidente che il privilegiare l'orario di sole 24 ore settimanali con docente unico mette in crisi l’attuale modello di scuola. Esso, con il sostegno fondamentale dei piani per il diritto allo studio comunali, oggi assicura una offerta formativa (di piena competenza delle Autonomie Scolastiche) adeguata, sia nella declinazione temporale che soprattutto nell'articolazione pedagogica, agli attuali bisogni di apprendimento che sono estremamente complessi e diversificati. In tutto il paese cresce la richiesta di tempo pieno, non si comprende come con le norme proposte questo verrà garantito, si teme che ancora una volta i comuni saranno chiamati a supplire, senza risorse aggiuntive, a carenze come la sorveglianza alla mensa, le attività pomeridiane, le attività integrative. Si sottolinea come non sia accettabile, senza una concertazione sulle risorse indispensabili, la formulazione del Piano Programmatico dove si dice che gli Enti Locali provvederanno con azioni mirate ai trasporti, all’ade-
Finalmente piove, ma bisogna fare qualcosa La pioggia è arivata dopo tanto tempo. Sta facendo precipitare a terra, nelle falde, nel fiume, tutto il carico velenoso di polveri che scarichiamo nell'aria, dai motori, industrie, caldaie. In ottobre a cremona l'aria è stata irrespirabile quasi ogni giorno. Ogniuno ha il dovere di fare qualcosa per non avvelenarci: il sindaco, la giunta, gli industriali, i commercianti, i cittadini. Piccoli gesti quotidiani e grandi progetti di cambiamento della vita urbana a tutela della salute. I gruppi verdi del comune e della provincia di cremona continuano le dure battaglie politiche e sociali per diffondere e consentire nuovi stili di vita più salutari, senza accontentarci di misure palliative o tampone. Lo smog a cremona ci fa vivere 3 anni di vita in meno ognuno di noi. Dobbiamo ridurre il traffico, abbassare i riscaldamenti, spegnere i camini industriali piu' inquinanti e riconvertire ciò che ammorba l'aria che respiriamo. Cominciando da subito a studiare e progettare i cambiamenti necessari. Tutti abbiamo provato il bruciore alla gola classico dell'aria satura di zolfo e polveri velenose. A cremona si conoscono solo i livelli del quartiere zaist, ma le zone più trafficate sono molto più contaminate e non vengono monitorate (per scaramanzia?). Arpa è sempre più a difesa delle aziende che dei
cittadini, per i continui sversamenti oleosi nel fiume po, nelle falde sotterranee che sono diventate nere, nei terreni e nell'aria. Serve una grande mobilitazione per affrontare la crisi. Investire in ricerca e innovazioni per l'ambiente, crea sviluppo e occupazione duratura e sana. La città con poche auto in tutto il centro storico. Case coibentate con poche spese per metano e condizionatori. Come ogni autunno siamo nell'aria satura di pm10, dopo che l'estate ci siamo bevuti ozono e nox molto nocivi. Come berlusconi contro l'europa e l'ambiente, non si vuole vedere fino in fondo l'innovazione ambientale come motore di sviluppo e non come freno. Al sindaco i verdi chiedono con sempre maggiore forza tutte le misure promesse a tutela della salute: la mobilita' ciclabile e pedonale in tutto il centro, piste ciclabili ben collegate anche con le periferie, marciapiedi seri e zone pedonali estese, segnaletica e controlli, riduzione del rumore, bonifica tamoil, verifiche da attuare tramite arpa sulle industrie più maleodoranti e velenose, raccolte rifiuti porta a porta con meno incenerimento e smog, coibentazione e risparmio energetico negli edifici pubblici e con norme per i privati. Matteo Lodi
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La sinistra è confusa e spaccata in due Veltroni critica tutto e divide il Paese in buoni e cattivi. Walter Veltroni non si è fatto mancare nulla, tranne le proposte concrete, nel suo intervento dal Circo Massimo davanti ad una folla formato elastico, 2 milioni secondo gli organizzatori, 200mila secondo la questura. Insulti e demonizzazioni sono stati il filo conduttore: a sinistra la moralità, a destra il peggio del peggio. «L'Italia è un Paese migliore della destra che oggi lo governa». Non potevano mancare gli attacchi alla Lega: «Fa rabbrividire la mozione sulle classi differenziate per bambini stranieri. Famiglia Cristiana l'ha definita la prima mozione razziale approvata dal Parlamento italiano». Veltroni critica tutto ma non propone nulla, e così si prosegue sulla scuola, con l'invito a ritirare il decreto Gelmini e l'avvio dei so-
guamento delle strutture edilizie ed a quant’altro necessita.. Numero alunni per classe. Nella scuola per l’infanzia, nella primaria e nella secondaria di primo grado è previsto un aumento degli alunni per classe: si sottolinea che con grande impegno di risorse a fronte di scarsissimi contributi regionali e statali, i Comuni stanno provvedendo alla messa a norma degli edifici scolastici secondo i parametri oggi vigenti, spesso già al limite della capienza. Come si potranno prevedere ulteriori adeguamenti se, come sembra, i previsti stanziamenti saranno comunque dedicati alle emergenze delle zone sismiche? Nel frattempo chi si assume la responsabilità dell'autorizzazione al funzionamento? Si ricorda poi che se il numero massimo deve essere raggiunto già al momento delle iscrizioni, le zone ad alta densità migratoria avranno il problema dell'accoglienza, giustamente obbligatoria, degli alunni in arrivo ad anno scolastico iniziato, che andranno a gravare su classi già al limite e spesso con presenza di alcuni alunni disabili. Centri istruzione degli adulti. Ritenendo in questo campo particolarmente necessaria la concertazione, essendo l'Educazione degli Adulti in capo ai Comuni, si rileva la necessità di chiarire le cose circa il mantenimento del finanziamento di moduli e corsi non finalizzati al conseguimento di un diploma ma che rispondono a bisogni sociali estremamente importanti, a partire dalla alfabetizzazione dei lavoratori stranieri.
liti tavoli di confronto lunghi, affollati ed infruttuosi. Idem per la crisi economica, attaccando il Governo accusandolo di aver alzato le tasse, ennesima falsità. Massimo Cacciari, sindaco di Venezia di area PD, definisce «idea strana» quella della manifestazione, facendo notare l'assenza di proposte concrete sui temi del federalismo fiscale e definisce Veltroni uomo di demagogia, accomunandolo proprio al "nemico" Berlusconi. Questa è la sinistra, confusa, spaccata e strillona, che alimenta le forme di dissenso improduttive e non fornisce nessuna alternativa.Certo, è difficile fornire alternative valide quando l'operato del centrodestra e della Lega è fin qui condiviso da una larga maggioranza del Paese e basato sulla concretezza.. Giacomo Zaffanella
Questo tipo di corsi infatti pare non ricompreso nel decreto dato che in esso si parla solo di attività “ordinamentali”. Lega Autonomie Cremona * festivita'
Halloween è diventata una festa commerciale Caro direttore, Halloween (una parola inglese che significa "notte sacra") riprende gli antichi rituali di Samain, le cui origini risalgono all’antica Irlanda. Durante la notte di Samain nel corso del plenilunio verso il 31 ottobre di ogni anno. Il mondo delle streghe, dei morti si ricongiunge con quello dei vivi e viceversa, poiché secondo un detto celtico «la morte non è che il mezzo di una lunga vita». In seguito, questa festa pagana fu trasformata dalla Chiesa in quella di Ognissanti. Già da diversi anni, anche in italia ci siamo adeguati ai tempi, a festeggiare, così come nel resto d'Europa, zucche, maschere di vampiri e fantasmi, scope da strega e altri attrezzi simili, occupano le vetrine dei negozi durante l’intero mese di ottobre; e la sera del 31 adulti e bambini, in un’atmosfera carnevalesca, festeggiano Halloween. Chi in discoteca, chi a casa, in qualsiasi luogo, l'importante è essere mascherati. Ormai è risaputo: «Crisi economica e finanziaria permettendo... Anch'essa è diventata una festa commerciale». lettera firmata Cremona
Agricoltura
Venerdì 31 Ottobre 2008
15
Il presidente uscente Antonio Borghesi fa il bilancio di due anni intensi e ricchi di iniziative
Rinnovo delle cariche per il Cupla
«
Abbiamo condiviso un biennio di importanti progetti e di intensa attività, uniti dalla volontà di intervenire a favore dei pensionati del lavoro auto-
nomo e di tutti gli anziani della nostra provincia. In questi due anni di lavoro insieme abbiamo cercato di conoscerci, di sviscerare i problemi che riguardano la categoria che rappresentiamo, incontrando le Istituzioni
e avanzando proposte tese a migliorare la quotidianità delle persone anziane. A parlare è il presidente Antonio Borghesi, alla guida del Comitato Unitario che raccoglie le associazioni dei pensionati del lavoro auto-
MERCATI - SETTIMANA DALl 24/10/2008 AL 30/10/2008 PRODOTTO
UNITà DI MISURA
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
Tonn.
137,00141,00
150,00155,00
141,00461,00
167,00170,00
Tonn.
127,00128,00
137,00138,00
130,50132,50
141,00143,00
Tonn.
N.q.
343,00345,00
327,00332,00
--
FRUMENTO
tenero buono mercantile
GRANOTURCO
ibrido naz. 14% um.
SEMI DI SOIA nazionale
ORZO NAZ.
Tonn.
144,0-149,0 146,0-151,0- 146,00-153,0 157,0-162,0 N.q. 160,0-165,0 161,0-166,0 169,0-171,0
alla rinfusa
Tonn.
80,00-82,00
92,5094,00
93,0095,00
97,0098,00
FIENO maggengo agostano
Tonn.
N.q.
84,00.134,00 104,00-144,00
N.q.
--
Tonn.
N.q.
46,00-57,00 28,00-33,00
lattonzoli locali
15 kg.
3,100
3,100
3,110
3,130
SUINI lattonzoli locali
25 kg.
2,260
2,250
2,280
2,270
SUINI lattonzoli locali
30 kg.
2,150
2,140
2.160
2,180
SUINI lattonzoli locali
40 kg.
1,97
1,930
1,960
1,990
Suini da macello
156 kg.
1,520
1,548
N.q.
1,575
Suini da macello
176 kg.
1,520
1,548
N.q.
1,605
Suini da macello
Oltre 176
1,520
1,470
N.q.
1,570
Vacche Frisone 1ª qualità (p.v)
Kg.
2,22-2,58
Montichiari peso vivo 1,00-1,20
1,0401,140
--
Vacche fris. 2ª qualità (p.v)
Kg.
1,97-2,07
0,70-0,83
0,700-0,810
--
Manze scottone 24 mesi
Kg.
2,20-2,58
1,00-1,20
1,00-1,70
--
Kg.
1,10-1,22
1,00-1,10
0,970-1,400
--
(50-60Kg) pie blue belga
Kg.
3,00-4,95
4,50-5,00
4,200-4,600
--
BURRO pastoriz.
Kg.
1,70-1,75
1,550
--
--
PROVOLONE VALPADANA
Kg.
5,05-5,20
5,05-5,15
--
--
PROVOLONE VALPADANA
Kg.
5,30-5,50
5,25-5,45
--
--
Kg.
5,90-6,10
5,80-6,15
5,950-6,100
--
Kg.
6,10-6,25
6,25-6,70
6,350-6,550
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Kg.
N.q.
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peso spec. 55-60 peso spec. 66-68
CRUSCA
PAGLIA
press.rotoballe
SUINI
Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.
Vitelli Baliotti
--
fino a tre mesi
oltre tre mesi
GRANA Scelto stag. 9 mesi
GRANA Scelto stag. 12-15 mesi
Latte naz. Crudo
(16-30 giugno)
N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.
nomo della provincia di Cremona (Anap Confartigianato, Epaca Coldiretti, Cgai Confagricoltura, Anp Cia, Cna Pensionati, Associazione Autonoma Artigiani Cremaschi, Libera Associazione Artigiani Cremaschi, 50&Più Confcommercio e Fipac Confesercenti). Il ‘viaggio’ del Cupla, ripartito nel novembre 2006, per il primo biennio ha visto al timone il presidente Borghesi, affiancato dal vicepresidente Alessandro Salini. «Mi avvio alla conclusione del mandato: la riunione del Consiglio, con il rinnovo delle cariche, si terrà in novembre» spiega Borghesi. «Credo di poter dire che abbiamo intrapreso la strada giusta, con energia e condivisione degli obiettivi. Varie sono state le iniziative proposte, dagli incontri con i rappresentati istituzionali alla partecipazione a momenti di formazione a livello regionale». «Un’attività che ci ha visti protagonisti» prosegue Borghesi «è stata la raccolta firme a sostegno di due petizioni popolari: la prima per chiedere l’adeguamento del potere di acquisto e dei minimi di pensione, la seconda per ottenere la cancellazione della discriminazione che esiste nei confronti dei pensionati ex lavoratori autonomi in materia di assegni familiari. Continueremo in questa direzione, a tutela dei diritti dei pensionati da lavoro autonomo, ai quali viene attualmente riconosciuta la pen-
Antonio Borghesi, responsabile del Cupla
sione più bassa». Il Cupla si è fatto inoltre promotore di vari incontri con Cgil, Cisl e Uil. «Avviare un dialogo con le altre realtà che operano nell’interesse dei pensionati è stata una delle nostre priorità» conferma il Presidente. «Del resto, l’obiettivo è comune: garantire una qualità della vita sempre migliore alle persone anziane. Questo significa soprattutto operare perchè anziani e malati possano ricevere assistenza e aiuto nelle loro case, restando in famiglia». La ‘tabella di marcia’ del Cupla, per i prossimi mesi d’azione, si pone obiettivi concreti, importanti. Chiedere al Governo una risposta legislativa al disagio economico di milioni di pensionati, penalizzati dalla svalutazio-
ne dei loro trattamenti pensionistici; ottenere la cancellazione della grave discriminazione che esiste nei confronti dei lavoratori autonomi in materia di assegni familiari; promuovere e coordinare una serie di iniziative a favore dei lavoratori autonomi in pensione; intervenire presso istituzioni ed organi pubblici richiamando l’attenzione sulle necessità economiche e sociali di tanti anziani, evitando penalizzazioni ed ingiustizie; garantire l’impegno necessario per assicurare all’anziano sostegno per ogni necessità emergente, in modo particolare perchè chi non è più autosufficiente abbia la possibilità di avere assistenza nella propria casa, scongiurando il più possibile il momento del ricovero in una struttura.
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Salute
Venerdì 31 Ottobre 2008
GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 18.00 in orario continuato, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati Dove: piano Rialzato, padiglione 5 Orario: da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 16.00 Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. • ANATOMIA PATOLOGICA: consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Fax: 0372 405742. • RADIOLOGIA: Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-70 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoled dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. • SENOLOGIA: prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M, monoblocco ospedaliero (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso). Orario: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. FISIOTERAPIA Esclusa la visita specialistica che si prenota presso il CUP-Cassa, le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo C (ala sinistra), monoblocco ospedaliero. Orario: lunedì dalle 08.00 alle 14.00; da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Tel: 0372 405346 per informazioni. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO Allergologia per sospetti professionali Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, da 9.30 alle 13.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 408178. • MEDICINA DEL LAVORO: visite specialistiche di medicina del lavoro Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 17.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 405777. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero.
Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche) Telefono: 0372 405715. Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. SERVIZIO DIETETICO valutazioni e controlli nutrizionali La prima visita si prenota al CUP. Dove: piano 4, ala sinistra monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00. Telefono: le prenotazioni per il controllo nutrizionale può essere effettuata telefonicamente da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 15.30 ai numeri 0372 405732, 0372 405634, 0372 405631. LABORATORIO ANALISI previsto per il prelievo l'accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.00 alle 09.00. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio della terapia anticoagulante orale. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: dalle ore 07.00 alle 14.00 da lunedì a venerdì (prelievi e visite specialistiche). CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando al 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00; oppure personalmente presso la Medicina del Lavoro dalle 7.30 alle 13.00 da lunedì a sabato e il martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.30. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: emotrasfusioni, autotrasfusioni, salassi, terapia marziale endovenosa Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì Rivolgersi alla segreteria del servizio negli orari sopra indicati, muniti della relativa impegnativa al fine di stabilire un appuntamento, in base alle necessità del paziente. GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: piano Rialzato, ala sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. MEDICINA GENERALE E ONCOLOGIA MEDICA Dove: piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248 TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione pu essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
L'Ospedale di Cremona sta portando avanti alcune ricerche che potrebbero portare ad alcuni risultati notevoli
Farmaci contro il tumore al rene
H
di Laura Bosio
a fatto passi da gigante lo studio del tumore al rene in Provincia di Cremona, essendo il nostro Ospedale Maggiore uno dei centri di riferimento sia regionale che nazionale. A questo proposito, nei giorni scorsi, è stato organizzato un corso di aggiornamento rivolto ai reparti di oncologie ed urologia del sud-est della Lombardia. «Abbiamo affrontato tutti gli aspetti controversi del tumore al rene» spiega Rodolfo Passalacqua, direttore dell'unità operativa di medicina e oncologia medica, «Si è parlato, ad esempio, delle nuove terapie e dei nuovi farmaci a bersaglio molecolare». Di cosa si tratta? «Sono farmaci introdotti negli ultimi due anni, che bloccano i vasi sanguigni, e quindi impediscono al tumore di ricevere nutrimento per crescere. Nel 70-80 per cento dei casi si ottiene il blocco della crescita della malattia, e nel 30% addirittura la regressione. Tali farmaci vengono somministrati oralmente, e il paziente può assumerli direttamente a casa propria. Non danno la guarigione, ma aumentano del 50% la sopravvivenza del paziente metastatico. Nel
Il dottor Rodolfo Passalacqua
convegno abbiamo affrontato anche la riduzione della tossicità in suddetti farmaci. Tossicità che può manifestarsi a livello cardiologico, e che viene combattuta vigilando costantemente sul paziente, al quale verrà somministrata una terapia cardiologica mirata in caso di problemi». Parliamo di ricerca... «Attualmente stiamo portando avanti due linee di ricerca innovative. La prima prevede l'utilizzo di un farmaco nuovo, che in Italia non è ancora in commercio. Il nostro è uno dei cinque centri italiani che hanno adottato questo protocollo di ricerca. In sostanza il farmaco serve
a trattare i malati non metastatici appena dopo l'intervento operatorio, appunto per evitare l'insorgere di metastasi. Accanto a questo stiamo facendo altri due studi, che riguardano invece i tumori metastatici, e che potrebbero avere risultati davvero notevoli. Il primo è un farmaco (Rad 001) che viene somministrato per bloccare la crescita cellulare attraverso un meccanismo nuovo, che inibisce un enzima della cellula (l'M-Tor). I farmaci che agiscono su tale enzima sono fondamentali nel controllare molte tappe metaboliche all'interno della cellula tumorale. Meccanismi che vengono
così bloccati, e che dovrebbero portare alla morte della cellula stessa. Quello che vogliamo capire è se attraverso questa pratica sia possibile debellare il tumore. Un secondo studio è legato invece al discorso dell'immunità. Da sempre si studia il ruolo del sistema immunitario nella lotta ai tumori. Assieme all'Istituto tumori di Milano stiamo portando avanti uno studio sulla risposta immunologica nel tumore al rene, uno dei pochi tumori in cui l'immunità ha un suo ruolo». In che modo? «Studiamo nei pazienti il sistema immunitario, quindi cerchiamo di rinforzarlo con dei farmaci, e infine verifichiamo se esso ha un ruolo nel combattere il tumore. Tutto sta nel cercare di capire perché, in un paziente malato di tumore, il sistema immunitario tende a non funzionare, e quindi come rafforzarlo. Questo potrevbbe essere una delle chiavi nella lotta al tumore». Intanto è in programma, per novembre, un altro incontro, che stavolta tratterà i tumori gastrointestinali... «Esso coinvolgerà tutti i reparti dell'ospedale, e mira a fare il punto su uno dei tumori più frequenti nel nostro territorio. Si chiarirà a che punto sono le ricerche e i progressi fatti in questo campo».
lotta alla sordita'
Cremona ha aderito alla giornata nazionale Il 12 % della popolazione italiana (circa otto milioni di persone) soffre di disturbi uditivi, più di mezzo milione le persone adulte con sordità grave invalidante e conseguente handicap di rilevanza sociale, oltre mille i bambini nascono ogni anno con sordità congenita e quindi tale da ostacolare gravemente lo sviluppo e l’uso del linguaggio, l’integrazione nella scuola e nella società. I problemi di udito colpiscono, in particolare, l’1% dei bambini al di sotto dei 3 anni, il 2% dei bambini tra i 4 e i 12 anni, il
4% dei soggetti dai 13 ai 45 anni, il 10% dai 46 ai 60 anni, il 25% dai 61 agli 80 anni e il 50% degli ultraottantenni. Queste le cifre allarmanti fornite dall’Airs (Associazione Italiana per la ricerca sulla sordità) in occasione della giornata nazionale Airs per la lotta alla sordità, che ha avuto luogo mercoledì 29 ottobre. Anche quest’anno l’unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Cremona, diretta da Maurizio Magnani, ha accolto l'invito, aderendo alla giornata nazional. Un tecnico audio-
metrista ed i medici dell’unità operativa si sono messi a disposizione dei cittadini, e l'affluenza è stata notevole. La manifestazione era finalizzata alla sensibilizzazione e all’informazione dell’opinione pubblica su una patologia in continua crescita. La malattia costituisce un serio problema, ancora oggi sottovalutato, non solo medico ma anche sociale, colpendo gravemente la popolazione infantile ed interessando fortemente anche l’età lavorativa e la popolazione anziana.
Speciale Fiera di San Carlo
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Appuntamento a Casalmaggiore tra commercio, cultura e spettacolo
Anche la notte la città risplende di vita
Torna anche quest'autunno l'appuntamento più atteso dell'anno per l'area Casalasca: la Fiera di San Carlo, che si svolgerà a Casalmaggiore dall'1 al 5 novembre, Un momento importante per l'economia casalasca, ma anche per l'aspetto ludico. Gli appuntamenti previsti per l'occasione, infatti, sono molteplici, e spaziano nei più diversi settori. Non mancherà l'aspetto gastronomico, con la sagra del cotechino e dei tortelli di zucca (i Blisgòn). Fondamentale l'aspetto
commerciale della festa: le bancarelle e le esposizione di autovetture, veicoli industriali ed attrezzature agricole ed artigianali saranno parte integrante della festa, e punteranno i riflettori sulle attività economiche del territorio, occupando numerose vie e strade. Ma non mancheranno neppure i tradizionali banchetti del mercato, con una vastissima proposta merceologica. Come anche la mostra mercato “Piante, verde, prodotti biologici e tipici», organizzata lungo le vie della
città. Ma ecco che una posizione dominante sarà dedicata alla cultura, tra arte, spettacolo e fotografia. Si parte con una personale di pittura degli artisti casalaschi Adriano Artoni e Stefano Orlandi, presso la sala mostre della Pro Loco cittadina, dall'1 al 9 novembre. Sempre negli stess giorni si terranno anche una serie di mostre fotografiche presso l'auditorium Santa Croce. «Un'autore un tema» è il titolo di quella presentata dal Fotocine Germani di Casalmaggiore. «Gli orfani di S.
Croce (i Crocini)» sarà invece il titolo della mostra realizzata grazie alle fto prese dall'archivio di un socio storico della Pro Loco, Zanetti. Infine «Il cielo decorato», che ha come protagonista il recupero del cancello del cimitero, recentemente restaurato, e fotograficamente studiato da Nazareno Pisano. E la fotografia sarà protagonista anche presso la chiesa di S. Chiara, con «Motore... Ciak...Azione», in ricordo dello scrittore Giovanni Guareschi, con una rievocazione, attraverso 40 foto, del cinema di Peppone e don Camillo. Dal primo al 4 novembre l'appuntamento è presso l'Istituto S. Chiara, con una mostra collettiva di pittura, in cui espongono cinque donne. La pittura sarà protagonista anche al circolo Turati (p.za Garibaldi) con la mostra di Paola Boni, dal primo al 16 novembre. In piazza Garibaldi, invece, spazio ad una rievocazione dell'Arma dei carabinieri, tra passato e presente, curata dai carabinieri di Casalmaggiore. Il noto artista Ercole Priori, invece, metterà in ,ostra sculture e disegni presso il museo Diotti. Anche lo spettacolo avrà i propri spazi. Sabato primo novembre verrà presentata la Stagione Teatrale
Lungo le vie del paese esposizioni e banchetti per tutti i gusti
La piazza di Casalmaggiore
2008/2009 del teatro comunale, con un appuntamento inconsueto: «Le grand theatre mecanique» del Atelier Denino - Teatro dei profumi. Ma il divertimento è anche per i più piccoli: lunedì 3 e mercoledì 5 novembre saranno le «Giornate del bambino», durante le quali Pro Loco e gestori del luna park
offriranno biglietti gratuiti per le attrazioni, che saranno comunque presenti in piazza per tutta la durata della Fiera. Non mancherà, infine, la tradizionale pesca di beneficienza, in piazza Turati, promossa da Andos Oglio Po. Un'occasione per spendere i propri soldi pensando anche a chi ha più bisogno.
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«Anche quest'anno la Fiera ricalca la linea ormai consolidata delle precedenti edizioni» spiega Licino Valenti, presidente della Pro Loco di Casalmaggiore, che organizza buona parte degli eventi in programma. «Mentre sabato si terrà il tradizionale mercato settimanale, nei giorni successivi prenderà il via il mercato speciale, con ban-
Speciale Fiera di San Carlo
«Grande spazio al commercio e alla valorizzazione del tipico»
Licinio Valenti, presidente Pro Loco, spiega le novità di questa edizione
Grande spazio ai mezzi agricoli
chetti davvero per ogni gusto ed esigenza». Grande spazio al settore del commercio, dunque... «Certo, perché San Carlo è prima di tutto una Fiera
commerciale. Dietro il comune ci sarà un'esposizione di vetture e automezzi agricoli. Da èiazza Turati seguirà via Brofferio, via Baldesio, vicolo Chiozza, via Favagrossa. Da
lì in poi iniziano i banchetti degli artigiani». Quali prodotti vengono commercializzati per la maggiore? «Quest'anno si punta molto su ambiente ed ecologia. Ci sono i depuratori per le acque da utilizzare in casa. Una grande attenzione viene data all'energia pulita, e infatti sono numerosi i banchi che trattano pannelli fotovoltaici, o che cavalcano il grande ritorno delle stufe a pellets, per riscaldare in modo economico e meno inquinante. Essendo poi la nostra una zona prettamente agricola, un ampio spazio viene dato alle attrezzature atte alla coltivazione. Quest'anno si punta molto anche a promuovere la navigazione sul Po, e sarà presente infatti, tra gli espositori, un costruttore di barche». Naturalmente non mancherà l'aspetto gastronomico della festa... «I banchetti dedicati all'alimentare saranno collocati in via Formis, con particolare attenzione al biologico. Abbiamo privilegiato i produttori diretti, per incentivare la formula “dal produttore al consumatore”, e garantire la qualità dei prodotti». A proposito di alimentazione, si punta molto sulla cucina tradizionale...
«Quello della valorizzazione dei nostri prodotti tipici è un obiettivo che cerchiamo di raggiungere. Non mancherà infatti la sagra del co-
mo la paternità. Vorremmo poi arrivare a rivendicare altri prodtti. Quest'anno ad esempio stiamo introducendo un salame, detto “Mariola”, che
La Pro Loco di Casalmaggiore
techino, a cui quest'anno si aggiungono anche i tortelli di zucca casalaschi, i cosidetti “blisgòn”, di cui rivendichia-
va molto nelle nostre zone». Dal punto di vista della cultura, quali sono le novità? «Grande spazio verrà dato
soprattutto agli artisti locali, per valorizzare prima di tutto la nostra arte. Abbiamo due mostre di pittura, entrambe di artisti appartenenti al territorio. La fotografia ha voluto invece valorizzare alcune specificità del nostro paese. Come ad esempio nel caso delle immagini dei Crocini, ossia gli orfani, che venivano raccolti appunto a Santa Crce, opera di un defunto socio della Pro Loco. Valorizziamo anche il cancello del cimitero, una vera e propria opera d'arte, che viene messa al centro di una mostra fotografica, che sviscera i passaggi del suo recupero, con tutte le fasi. A Santa Chiara vengono invece valorizzate artiste locali: Simonetta Arrighi, Nicole Bandini, Raffaella Ghezzi, Santina Rossi, Cristina Vecchi. Ci sarà anche un momento di ricordo del celebre autore Guareschi, attraverso l'esposizione di circa 40 fotografie che recuperino il mito di don Camillo e Peppone, storici personaggi dei racconti di Guareschi». Insomma. una fiera che si dirama in tante direzioni... «C'è un po' di tutto, dall'aspetto culturale a quello goliardico. Per i più giovani c'è il luna park, con uno spazio per i genitori, che possono sedersi ad osservare i giochi dei loro bambini».
Speciale Fiera di Can Carlo
«Vogliamo valorizzare la gastronomia locale»
Prende il via a Casalmaggiore la tradizionale Fiera di S. Carlo, ricca di aspettative anche per il Comune di Casalmaggiore. «Intanto speriamo in un tempo clemente, viste le previsioni meteo piuttosto sconfortanti» dichiara il sindaco Luciano Toscani. «Elementi imponderabili a parte, il nostro auspicio è di offrire ai casalaschi e ai cittadini del territorio un momento piacevole di divertimento, con il tradizionale Luna Park, la pesca di beneficenza, la sagra a base di prodotti tipici, ma
Il Comune di Casalmaggiore
anche di proficua conoscenza della città e delle sue ricchezze, attraverso le mostre allestite al Museo Diotti (sculture e disegni di Ercole Priori), nella sede della Pro Loco,
nell’auditorium Santa Croce e presso l’istituto Santa Chiara. Mi auguro che l’affluenza massiccia che si registra tradizionalmente nei giorni “clou” non comprometta il piacere di partecipare alla fiera, quindi mi permetto di raccomandare prudenza e pazienza, e di ricordare il continuo servizio che sarà fornito dalla polizia locale, dalle altre forze dell’ordine e dalle associazioni di volontariato per garantire la sicurezza di persone e cose. Ci aspettiamo che il lavoro e lo sforzo organizzativo della associazione Pro Loco di Casalmaggiore, vera anima di questa fiera, possano essere ripagati da un buon gradimento di pubblico, dalla soddisfazione dei commercianti, e, perché no, dalla gioia che trapela dagli occhi dei bambini davanti alle giostre». Uno sguardo all’economia del Casalasco: quali sono i capisaldi? Quali scelte sta facendo il Comune per lo sviluppo economico di Casalmaggiore? «I capisaldi su cui può contare l’economia del territorio casalasco sono aziende stabili e imprenditori capaci e lungimiranti. Faccio a meno di ricordare quanto sia diffusa e generalizzata la crisi che l’Italia sta attraversando: da qui le preoccupazioni per le conseguenze anche locali che inevitabilmente potremo
aspettarci. Per quanto concerne l’impegno dell’amministrazione comunale, in questi anni si è concretizzato nella realizzazione di infrastrutture utili per le aziende, e mi riferisco a infrastrutture sia reali (strade, collegamenti viari e autostradali) che virtuali, ovvero i vantaggi offerti dai collegamenti telematici, le vere “strade” del futuro». L’esposizione dei mezzi agricoli presenti in Fiera testimonia l’importanza dell’agricoltura per Casalmaggiore: qual è la situazione in questo settore? «E’ la stessa che si rileva in ogni territorio a vocazione anche agricola come il nostro, ovvero il dover competere con prodotti di qualità quasi sempre inferiore ma il cui prezzo risulta più appetibile per il mercato: in tempi difficili, per non dire di crisi, come questo la gente cerca il modo di spendere meno, anche a discapito della bontà e della genuinità del prodotto. Come in gran parte dell’Italia, anche a Casalmaggiore è stato organizzato un mercatino agricolo in cui i produttori possono raggiungere direttamente gli acquirenti, saltando così vari passaggi (e quindi vari rincari) del prodotto e ottenendo maggiori introiti a fronte di un prezzo finale competitivo. E’ allestito a cura della Coldiretti, il sabato mattina durante il mercato
settimanale, in piazza Turati: una scelta che sosteniamo e valutiamo positivamente, anche se da sola non potrà certo risolvere questo tipo di problema». Si legge tra le righe la forte tendenza a valorizzare la gastronomia locale: quali sono i sapori tipici del territorio e quanti di questi sono riconosciuti? «Da qualche anno la Pro Loco ha potenziato l’offerta della Fiera di San Carlo con la gustosissima Sagra del cotechino, arricchita per l’occasione anche dalla “presenza” dei tortelli di zucca: un modo per restare ancorati alle proprie radici anche sotto il profilo della cucina, per far conoscere i prodotti tipici della nostra terra e per passare pranzi o cene in buona compagnia, che in periodi di egoismi e solipsismi come questi non è poco. Il nostro territorio è fatto dei sapori dei pomodori e della zucca, degli insaccati e del latte, del bosco e del fiume: farli conoscere, conservarli, valorizzarli è quasi un dovere morale… E su questo versante ci stiamo continuamente muovendo: l’ultimo passo è la recentissima approvazione, in consiglio comunale del regolamento per i prodotti Deco (Denominazione Comunale). La Fiera presenterà anche la nuova stagione teatrale, emblema della cultu-
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Il sindaco di Casalmaggiore Luciano Toscani
ra locale: su cosa si punterà quest’anno? «Quella di quest’anno è la 19esima Stagione del teatro Comunale di Casalmaggiore, un traguardo di rilievo per una struttura che ha riscosso ambiti riconoscimenti grazie agli sforzi ed alle scelte di questa <mministrazione e di quelle che l’hanno precedu-
contemporanei (Cesare Lievi, Natalia Ginzburg, Italo Svevo, Silvio D’Arzo e Dostoevskij). Una ricchezza di suggestioni e di emozioni cui si aggiungono registi del calibro di Valter Malosti, Leo Muscato, Cesare Lievi, Valerio Binasco, Cesar Brie e attrici pluripremiate come Ludovica Modugno, Maria Paiato sen-
Il Comune sostiene l'economia casalasca con le infrastrutture ta. Il cartellone 2008-2009 è veramente “per tutti”. Cito le parole del direttore artistico Giuseppe Romanetti, secondo cui proporremo “bellezza, stupore, commozione, divertimento, riflessione, ricchezza di linguaggi espressivi e di stili e incontri internazionali”. Un incontro con gli autori e temi classici (Molière, Shakespeare, Cecov, Omero) e
za dimenticare il grande Gianrico Tedeschi e Silvio Castiglioni. E ancora, Marco Paolini con I Miserabili, il jazz con Stefano Bollani e i Visionari, le Pappini Sisters, Ennio Marchetto con il suo A qualcuno piace carta e in chiusura la prima nazionale del nuovo lavoro di Cesc Gelabert per gli appassionati di danza».
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Speciale Fiera di San Carlo
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di Giulia Sapelli Nella prima decade di Novembre si svolge a Casalmaggiore la fiera di San Carlo, santo patrono della città. Curato dalla Pro Loco Casalmaggiore è da sempre considerato il più importante evento casalasco dell'anno, il momento di maggior affluenza turistica. Un momento che ormai fa parte della tradizione cittadina, e al quale nessun casalasco rinuncerebbe mai. Nata secondo tradizione come fiera essenzialmente agricola, del bestiame e di scambio, nel tempo ha mo-
Una storia ricca di tradizione per una Fiera dal sapor di passato
affari, ma non solo. Già allora per grandi e piccini del casalasco, la fiera era infatti anche ottima occasione di svago e fenomeno di costume. E lo svago è sempre un aspetto importante, nella vita sociale di una cittadina, pic-
Le vie che s'irraggiano dal centro erano completamente occupate da numerosissime bancarelle allestite a mercato, per la grande gioia delle massaie, che accorrevano per cercare la merce a poco prezzo.
guerre la fiera assunse a grandi linee il medesimo carattere odierno. Piazza Garibaldi era infatti invasa da gente festante per l'arrivo della giostra dei cavalli, per gli spettacolari “numeri” di bravura di motociclisti speri-
Una manifestazione dalle antiche origini, ora rimodernizzata Un'immagine della Fiera nel passato
La città di Casalmaggiore
dificato il proprio modo di proporsi, incentrandosi maggiormente sul divertimento. Alcune testimonianze d'inizio novecento ne parlano come momento dell'anno che tutti attendevano con trepidazione, in primis per gli
cola o grande che sia. Le giostre prendevano posto in Piazza Garibaldi, mentre il Circo si collocava in Piazza Vecchia, ora Piazza Turati. Appuntamenti molto attesi, sia dai grandi che dai più piccini.
Oppure le strade venivano letteralmente invase da trattori, mezzi agricoli, utensileria ed esposizioni varie, che tenevano banco per tutti i giorni della Fiera, in un vero e proprio spirito commerciale, che contraddistingueva i casalaschi. Lo scambio economico e sociale, dunque, durante la fiera di S.Carlo invadeva tutto il centro città, con gente e schiamazzi, risate e contratti. Unici impedimenti come sempre, potevano essere le piene del Po, che limitavano l'afflusso dei visitatori dal parmigiano, e creavano non pochi problemi. Ma come si è evoluto questo evento? Già tra le due
colati, per le “montagne russe". O ancora ad attirare la gente erano grande curiosità, come la donna cannone. O semplicemente per le bancarelle dove acquistar dolci o vestiti per l'anno venturo, a prezzi sicuramente più modici di quelli dei negozi. Contemporaneamente il Teatro Sociale era “occupato” dall'opera. Verdi, Stradivari, Rossini, erano gli autori maggiormente eseguiti dal coro casalasco accompagnato dall'orchestra, ensemble apprezzatissime da tutti. Nella zona dell'Arco di Trionfo (in via Baldesio) era allestita una sorta di balera improvvisata in cui gruppi della zona (come i fratelli par-
mensi "Cantoni") eseguivano il proprio repertorio, permettendo a tutti i visitatori e agli abitanti di Casalmaggiore di ballare fino a tarda ora. La fiera oggi presenta gli stessi ingredienti con piccole me significative modifiche. Per esempio ora il Circo in Piazza Turati è stato sostituito da un ospite più moderno: un'amplissima galleria a cielo aperto degli ultimi modelli di automobili. Un "motor show" in piccolo offerto dalle principali concessionarie della zona. Le vie di Casalmaggiore, andando verso S.Stefano sono dedicate secondo tradizione all'attività agricola, con mezzi decisamente più "ingom-
branti" che in passato. Da alcuni anni, inoltre, la Pro Loco Casalmaggiore ha lanciato la «Sagra del Cotechino», occasione eccezionale per gustare piatti tipici della tradizione casalasca e pre-natalizia, cucinati con la cura delle "nostre" donne. Per non parlare dell'appuntamento con i tortelli di zucca, piatto tipico e irrinunciabile della zona. Questa ed altre attività sono promosse dalla nostra associazione durante la fiera novembrina, fenomeno d'incontro e di costume che ogni anno torna essenzialmente uguale, ma ricco di piccole modifiche che ne rinnovano l'interesse.
ITALIA CREATIVA – PROGETTI PER LA GIOVANE CREATIVITÀ ITALIANA UN PROGETTO DI:
CON IL CONTRIBUTO DI:
XIII
PROMOTORE LOCALE:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTÙ
RESTITUZIONE INTERVENTI
4/10
La fabbrica in costruzione
la parete desnuda - vivere la citta' tra storia e oggi Per informazioni: Comune di Cremona - Servizio Politiche Giovanili C/o Teatro Monteverdi - Via Dante 149 tel. 0372407785 - fax. 0372407320 • attraversarte@comune.cremona.it
LUOGHI DEGLI INTERVENTI
L'ex Ospedale Psichiatrico
L'
di Enrico Platè
D
di Federico Fronterrè
opo il grande murales realizzato da DEM nella forma di un animale fantastico ora tocca ai Surfisti interpretare l'ex Snum. Il gruppo è alla seconda settimana di lavoro e le figure che compongono la loro opera cominciano ad assumere una forma piuttosto definita, per quanto ancora soggetta ad essere interpretata dai passanti in molteplici modi. Riflettendo con gli artisti in merito alle loro intenzioni, è emerso l'esigenza di far rinascere la "fabbrica" ormai abbandonata da tempo, ricostruendola idealmente per mezzo del writing. Per tutti i passanti diviene quindi un invito al ricordo e alla riflessione, vedere tanti profili dipinti di carpentieri e manovali appoggiarsi a nuove fondamenta sulle quali gli artisti ridisegnano la visione dell'edificio. Queste sagome di lavoratori che si muovono nella zona alta della parete rappresentano, nella loro forma perfettamente definita, lo sforzo umano che per parecchio tempo ha abitato questo luogo. Per evidenziare maggiormente queste figure, gli arti-
sti le stanno dipingendo senza un sfondo, in quanto devono emergere dalla parete quasi fossero mosse dall'interno della fabbrica (o dalla memoria di ciò che lì è avvenuto), verso la superficie, come a rendere visibile a tutti i passanti un passato che non vuole essere dimenticato, una testimonianza forte ed esplicita. La figura che sicuramente più risalta all'interno delle tante dipinte su questo muro è quella di un pompiere che diviene una sorta di alter-ego degi artisti, un possibile salvatore della fabbrica, in quanto capace, grazie allo spray, di far esplodere numerose scintille di colore sul fondo bianco precedentemente steso sulla parete sconnessa e scrostata. Le scintille si trasformano in volti umani caratterizzati anche da una vena di ironia e sarcasmo, in linea con lo stile che distingue i "Surfisti". Nella zona destra dell'opera si può osservare che i giovani pittori stanno componendo tante forme geometriche incastrate l'una nell'altra da cui sta prendendo forma una tag (termine con cui si definisce la "firma" di un writer). I Surfisti uniscono così differenti stili, emersi dalle loro
diverse esperienze e dalla loro formazione in campo artistico: da una parte si osserva un'attenzione ad una resa realistica dei personaggi che animano quest'opera, come per evidenziare un attaccamento alla storia del luogo, dall'altra si osserva una maggiore libertà nel tratto che si attua attraverso l'uso delle bombolette, che da risalto ad un'interpretazione del luogo più legata alla fantasia ed all'immaginazione personale, come nel caso dell'esplosione di colore che scaturisce dal pompiere. Chi volesse passare a vedere
Surfisti all'opera
gli artisti al lavoro può farlo ogni domenica fino al 9 Novembre. Può essere l'occasione per osservare come procede questo cantiere creativo che si sviluppa a partire dal tratto e dalla fantasia di questi artisti.
antica via Postumia era una strada romana che collegava Genova ad Aquileia e che attraversava Cremona, Piacenza, Verona e Vicenza. Oggi la via cittadina omonima si sviluppa lungo l’antica direttiva, parte dalla fine di via Buoso da Dovara giungendo fino al confine comunale. Per un lungo tratto la strada è costeggiata da un muro, oltre al quale si estende quello che fu l’Ospedale Psichiatrico di Cremana: la vasta area, originariamente periferica, oggi riassorbita nel tessuto urbano dall’espansione cittadina, risulta delimitata a nord dalla via Postumia, a sud dalla via Giuseppina, a ovest da via Tonani e ad est dal quartiere residenziale sorto negli anni ’60. La costruzione del Manicomio Provinciale venne ultimata nel 1890, ma il dibattito pubblico sulla costruzione della struttura era già iniziato nel 1865, quando l’Amministrazione Provinciale era subentrata allo Stato nel finanziare gli enti di assistenza (sul territorio provinciale allora vi erano l’Istituto dei Pazzi di Crema e il Civico Manicomio di Cremona). Il progetto che venne realizzato contemplava la costruzione di una serie di reparti simmetrici, distinti in padiglioni per le diverse categorie di ricoverati: gli agitati, i semiagitati, i tranquilli e i contagiosi, tutti separati per sesso.
I padiglioni erano collocati ad una distanza di circa 30 metri, ed erano collegati fra loro da tettoie esterne. Il tutto era dislocato su una superficie di 8,2 ettari. La destinazione topografica non fu casuale e rappresenta bene quello che fu il rapporto fra la città e “i matti” : il manicomio fu eretto in un luogo isolato, fuori un chilometro dalle mura cittadine. Il problema più rilevante che dovette affrontare la struttura, e che ne segnerà la storia, fu il sovraffollamento: pensato per 200 ospiti, nel 1910 i degenti erano già più di 400. Come sostiene Scartabellati ne L’umanità inutile, «in una società che pretendeva sostanzialmente di rimuovere il problema follia, la realtà dei numeri ci dice chi i politici locali si trovarono a far fronte, con costante urgenza, ad un aumento della popolazione manicomiale tra 1881 e 1911 superiore al 200% [...]. Sarà questa vertiginosa crescita, accoppiata all’impreparazione e all’imperizia dei governanti nel quadro di una generale indifferenza dell’opinione pubblica del tempo, che condurrà, infine al formalizzarsi e alla stabilizzazione di quella perdurante condizione di disumanità interna ai cosiddetti ospedali». Nel 1904 veniva promulgata la cd. legge Giolitti “Disposizioni sui manicomi e sugli alienati. Custodia e cura degli alienati”, cui seguì nel 1909 il regolamen-
to definitivo sui manicomi. Questi provvedimenti definirono il rapporto tra società ed istituzione psichiatrica in termini di separazione ed esclusione. Si fondavano sull’idea che la società dovesse essere protetta dalla pericolosità del malato di mente: esempio ne è l’iter di ricovero cui erano sottoposti i malati. Il ricovero era autorizzato, in via provvisoria, dal pretore in base alla presentazione di un certificato medico e di un atto di notorietà e in via definitiva dal tribunale su istanza del pubblico ministero in base alla relazione del direttore del manicomio dopo un periodo di osservazione di un mese. Questo rapporto di esclusione e di criminalizzazione è rimasto sostanzialmente inalterato fino alla promulgazione della legge 431 del 1968, che tendeva alla equiparazione degli ospedali psichiatrici a quelli generali e consentì l’ampliamento del personale medico e infermieristico. Nel maggio 1978 venne inoltre approvata la legge 180, la cd. legge Basaglia, che decretò il superamento degli ospedali psichiatrici, abrogò la legge del 1904 ed inserì il malato di mente e l’operatore psichiatrico nel pieno contesto della medicina generale, in unità intra ed extra-ospedaliere. Per approfondimenti Andrea Scartabellati, L’umanità inutile: la questione follia in Italia tra fine Ottocento e inizio Novecento e il caso del Manicomio Provinciale di Cremona Cremona, Milano, FrancoAngeli, 2001. Giuseppe Taraschi, La psichiatria a Cremona: dagli anni Sessanta ad oggi,, Cremona, Cremonabooks, 2002.
MAIN SPONSOR:
SPONSOR TECNICO: Un artista del gruppo dei "Surfisti" all'opera presso l'Ex Snum
PARTNER:
ARCHIVIO DI STATO DI CREMONA
Modello in legno dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale costrutito da un degente negli anni ’30. Tratto da Giuseppe Taraschi, La psichiatria a Cremona: dagli anni Sessanta ad oggi, Cremona, Cremonabooks, 2002.
MEDIA PARTNER:
SPONSOR LOCALI:
XIV
gemine muse
Venerdì 31 Ottobre 2008
INTERVISTA - ARTI VISIVE
THE NEIGHBOURHOOD
C
di Francesca Rizzardi e Silvia Scaravaggi
onosciamo il significato letterale dello pseudonimo del vostro gruppo, “neighbours” ovvero vicinato, ma qual è il significato di questo termine per voi e come mai lo avete scelto? Vicinato o vicini di casa è il significato del nome del nostro gruppo. Si tratta di una interpretazione molto personale della società che ci circonda. La società del sospetto, la società della paura, della chiusura verso l’altro, verso il “non conosciuto”, verso le innovazioni, verso le novità. Ecco noi interpretiamo tutto questo con il nome di vicinato o vicini di casa, ovvero l’arroccarsi sulle proprie posizioni provinciali, sul “coltivare il proprio orto”, non vedere al di là del proprio naso, tutte situazioni facilmente riscontrabili in una realtà piccola come quella della nostra città.
L'opera realizzata per l"Avis" di Cremona
ca contemporanei e del passato, come la poesia, il teatro, il design, la musica, la pittura, la scultura. Gemine Muse è quindi il terzo evento che ci vede partecipare come gruppo, anche se abbiamo in cantiere diversi progetti per il futuro.
Un'opera realizzata per "Salernoinvita", 2008
Siete tutti molto giovani, quando avete cominciato a lavorare insieme? Il “vicinato” esiste da poco tempo, possiamo collocare l’inizio della nostra collaborazione nei primi mesi di questo anno in corrispondenza dell’evento Street in, organizzato sempre dal Comune di Cremona, nell’ambito delle culture di strada. Abbiamo poi rappresentato la città al Meeting nazionale SalernoInVita tenutosi appunto a Salerno lo scorso Settembre, un evento a cui hanno partecipato artisti da tutta Italia che praticano le diverse discipline legate ai processi di produzione artisti-
L'atto vandalico all'ex Snum
Quasi tutti provenite dal mondo della grafica, esiste uno stretto legame tra questo tipo di produzione ed il writing? In realtà la grafica, soprattutto negli ultimi anni, ha attinto ed attinge dal linguaggio del writing. Molti di noi hanno fatto il percorso contrario, ovvero non siamo passati dallo studio della grafica alla street art, ma esattamente il contrario. La street art ci è servita e ci serve nella produzione di opere grafiche. Il legame quindi per noi è molto stretto fra i due “mondi” che si intrecciano continuamente nei nostri lavori.
Perché, tra i tanti spazi a disposizione avete scelto di realizzare un pezzo presso l’ex Ospedale Psichiatrico? Inizialmente non abbiamo considerato la funzione ufficiale di questo edificio, semplicemente la nostra scelta si è basata sulla conformazione dello spazio. È un luogo di passaggio, ma anche una sorta di limite tra l’urbanità e l’aperta campagna. Questo era per noi il muro più “disegnabile”, che meglio si offriva alla nostra creatività. Ovviamente una volta effettuata la scelta, ci siamo concentrati anche sulla storia di questo luogo, grazie allo studio del materiale d’archivio, ed è nata una lunga riflessione che ha poi portato all’elaborazione del nostro progetto attuale. Da voi è nata la proposta di legare la sezione arti visive di Gemine Muse al mondo del writing, da che cosa è nata questa idea? Se dovessimo rispondere in tre parole, la definizione più semplice sarebbe la sete di spazio. Questa sete consiste nella ricerca di luoghi che sono per noi in qualche modo fisiologicamente predisposti per la creazione di opere, in essi riconosciamo una sorta di natura inconscia. Ci capita spesso di vedere ed osservare spazi di questo tipo che purtroppo sono inaccessibili per coloro che invece ne vorrebbero rivelare le potenzialità. La conquista e la disposizione di questi luoghi grazie, ad iniziative come Gemine Muse, ci può inoltre permettere di far conoscere il nostro percorso creativo a tutti coloro che vorranno accostarsi alla nostra produzione.
L’opera dei Surfisti in corso di realizzazione presso l’ex Snum è stata oggetto di un deliberato atto vandalico: una secchiata di colore verde è stata lanciata su una figura dipinta ed il muro è stato imbrattato anche di un’altra sostanza appiccicosa e oleosa. Gli “untori”, probabilmente per la fretta, hanno anche sporcato ampiamente di colore il marciapiede antistante l’opera. Il Servizio Politiche Giovanili del Comune di Cremona ed in particolare lo staff di Gemine Muse si scusa con gli artisti per questo atto che non fa onore a Cremona e ricorda all’”autore” qualora in buona fede avesse voluto contribuire alla realizzazione dell’opera, che la partecipazione a Gemine Muse non è libera e spontanea ma filtrata da curatori, critici e che i progetti delle opere pittoriche sono state preventivamente approvati dalla Commissione Edilizia. Non c’è
Voi siete i “rappresentanti” della città, avete mai collaborato con gli altri artisti invitati a lavorare per Gemine Muse? Con alcuni dei ragazzi che partecipano a Gemine Muse abbiamo vissuto l’esperienza di SalernoInVita, con altri semplicemente condividiamo la partecipazione attiva all’evento, altri ancora sono amici, altri ancora sono stati contattati per la loro
grande abilità e la forza comunicativa ed espressiva che si sprigiona dalle loro opere, ci riferiamo soprattutto agli altri ragazzi che partecipano alla sezione arti visive, Dem, i Surfisti, Nais e Filippo Minelli. Collaborazioni speriamo di poterne attivare anche in futuro! Il vostro spazio lo condividete con Nais, è facile lavorare con un’altra artista? Con Nais ci siamo subito trovati benissimo, anzi, in modo diremmo naturale, abbiamo deciso di fondere i due progetti e dare un aspetto più unitario a due lavori nati da presupposti differenti, ma che “parlano” lo stesso linguaggio artistico. Più in generale lavorare con altri artisti è sicuramente un occasione di crescita, di confronto e di arricchimento personale e professionale.
INTERVISTA
NAIS
di Francesca Rizzardi e Silvia Scaravaggi
Nais, tu sei una degli artisti “non cremonesi” scelti per questa edizione di Gemine: come ti confronti con questa nuova realtà, sicuramente differente dall’area milanese da cui provieni, e come nasce il tuo intervento per il muro dell’ex Ospedale Psichiatrico di Cremona? Adoro allontanarmi dal grigio di Milano, Cremona è molto bella ed avere a che fare con un ex ospedale psichiatrico sarà una bella missione! Il mio intervento nasce, innanzitutto, dopo essere stata sul posto per vedere le trasformazioni che l’edificio ha subito nel tempo, dopo aver riflettuto su quello che rimane della storia, del passato del luogo, e soprattutto dopo aver letto alcune lettere di ex ricoverati. La mia risposta al loro stato di malinconia e sofferenza è sicuramente una pittura che ridoni un’energia positiva, di rinascita. I tuoi disegni e i colori che usi per realizzarli sono positivi, luminosi, ottimisti. Da dove proviene questa carica e questa energia ed in che modo la trasmetterai a Cremona attraverso la tua opera? L’impatto cromatico è per me il modo diretto migliore per comunicare emozioni. I colori forti, solari trasmettono una buona energia indipendentemente dalla forma. Le due opere che ho ideato per Cremona mantengono appunto questo principio, vogliono trasmettere un sentimento di calore, protezione, vitalità a chiunque potrà vederle. Come hai iniziato a dipingere? E quali sono i progetti più significativi che hai realizzato? Disegno... pitturo… pasticcio da sempre. È il mio modo di comunicare, sorge spontaneo, i progetti
Opera realizzata per "Scala Mercalli" (Roma), 2008
che preferisco sono le pitture su muro, hanno maggior riscontro sulle persone, nel bene e nel male. I lavori più significativi sono diversi... non faccio discriminazione!!! Ci spieghi cosa vuol dire Nais? Nais è uno pseudonimo che ho da tempo, mi si è ormai incollato! Non ha un significato preciso, è solo un suono. Il suono di una parola inventata. Oltre ai muri, ti occupi anche di oggetti più piccoli, d’arredamento, per interni. Come si trasforma l’energia creativa in una vera professione? Non so come si trasforma l’energia creativa, ma so di sicuro che è divertente cambiare forma. Un forte spirito artigiano... serve sempre!
spazio quindi per gesti di questo genere, che risultano sterili testimonianze di povertà culturale o meglio di analfabetismo. Lo staff di Gemine Muse
Opera realizzata al "PAC" (Milano), 2006
gemine muse
Il muro dileguato
I
di Giovanni Bodini
l linguaggio perverso della normalità ci insegna a credere che scrivere per scrivere, come sembra essere lo scrivere sui muri, sia un’azione priva di senso. Continuamente frequentiamo pratiche e abiti linguistici volti a reprimere la tentazione di lasciare una traccia, un segno su qualsivoglia supporto che non sia istituzionalmente riconosciuto, predefinito, predisposto. È allora che lo scrivere per scrivere diventa la testimonianza individuale e collettiva di una pericolosa evasione nel mondo, di un attraversamento non codificato di soglie. Dal divieto di imbrattare le bianche pareti delle nostre camerette di fanciulli passando per gli eccessi grafomani di certi artisti di strada, il tema del muro e della sua “messa al bando” tramite la scrittura, la pittura, l’incisione o la sottrazione più o meno indebita di sue parti presuppone, a mio avviso, alcune dinamiche di fondo che non possono rimanere celate, pena lo stabilizzarsi incauto del nostro giudizio su concetti e rappresentazioni che poco riguardano la comprensione di un fenomeno estremamente diffuso e forse inestinguibile. C’è da chiedersi quindi cosa renda così attraente un muro, meglio se bianco ed intonso, perché esso assuma ai nostri occhi le sembianze di uno spazio disponibile alla scrittura. Ovvero: perché un muro preso nella sua imponente irremovibilità delimitante genera in noi il desiderio quasi irresistibile di sporcarne la superficie riadattandone la funzione a ideale foglio-mondo? Cosa diventa un muro segnato? Cosa smette di essere e cosa non è più? L’apparente assurdità della domanda non deve trarre in inganno. Come si può già intuire, il problema è più complesso di quanto non appaia ad una prima lettura ed ogni tentativo di trovare delle risposte è esposto al rischio dell’errore, dell’imprecisione o del fraintendimento. Ora proviamo ad immaginare cosa possa rappresentare un muro per un individuo che si ritrovi a dover trascorrere l’esistenza, o parte di essa, prigioniero fra quattro mura o di un luogo recintato i cui confini non stiano a garantire una volontaria ed eremitica rinuncia al mondo bensì una coatta esclusione dalla socialità libera e multiforme. Penso, a titolo d’esempio, a quelle persone trattenute nei carceri o in istituti psichiatrici che vivono l’esperienza dell’emarginazione razziale, sessuale, sociale e psichica, ovvero una dimensione di chiusura verso l’esterno amministrata secondo criteri
Venerdì 31 Ottobre 2008
Riferito all'ex Ospedale Psichiatrico di via Postumia
più o meno rigidi e scopi definiti. In contesti simili credo che emerga con maggiore evidenza e forza quell’istinto alla rappresentazione di sé e del mondo così tipicamente umano. È in quei frangenti, infatti, che la necessità della riappropriazione di spazi di mondo s’impone alla claustrofobica rassegnazione dell’internato, di qualunque genere esso sia. L’avvistamento di un supporto per la raffigurazione è dunque «l’evento preliminare e fondatore della scrittura stessa», il ge-
sto primordiale perché un uomo sia uomo nella misura in cui può dire di essere uomo. Ciò comporta che il muro segnato si annulli nella sua asettica materialità, aprendosi alle infinite possibilità della raffigurazione esattamente come un foglio si apre di fronte ai nostri occhi nell’istante in cui ci accingiamo ad imprimervi i nostri pensieri, i nostri disegni, i nostri silenzi. Dileguatosi nello sfondo, il muro, da soglia insormontabile del nostro peregrinare immaginario, si riconfigura come «trapassabilità pura, pura potenzialità». Il muro non più muro, quindi, resta nella sua assenza, resta nel suo essere «un rimosso della scrittura che ne costituisce la condizione imprescindibile». Così come un bastone assume la sua natura strumentale quando la mano lo afferra, anch’esso è soggetto agli afferramenti della parola che lo dispongono a servire l’uomo nella nuova e paradossale veste di monumento alla libertà. Laddove si mettono barriere, infatti, si dichiara un attraversamento possibile, la cui realizzazione accade contemporaneamente alla presa di coscienza del limite. Non parlo di limiti fisici, a loro volta indispensabili alla gestione degli spazi e del transito dei corpi, ma di un modo ingenuo, passivo ed ignaro di frequentare il mondo, l’architettura e le relazioni umane che ne derivano. Mi piace pensare al gesto dello scrivere come a un qualcosa di perforante, penetrante la cui provenienza condivide con la sfera sessuale lo stesso desiderio di sintesi e di ricongiungimento, un desiderio i cui stimoli si innestano sulla frustrante ed al contempo eccitante consapevolezza dell’infinità delle interpretazioni possibili nell’uno, e sul senso di delusione ogni volta nuovo, perciò ogni volta più forte, per il sogno mancato ed inconfessato di un’unione totale con il corpo dell’altro. La libertà prende dunque la forma del desiderio, ma è soprattutto libertà come negazione e residuo, come punto di fuga da cui non ha senso sperare di scorgere una meta che non sia quella preposta ai ricercatori di Assoluti di ogni secolo, da sempre troppo indaffarati a bearsi, compiacersi e distrarsi con il pensiero ebete delle delizie che verranno. Fu grazie alla fortuita visione di una siepe che la fertile fantasia del Leopardi ci regalò una così alta idea dell’infinito e sarà sempre grazie a dei muri contro i quali dover andare a sbattere, materiali o immateriali, che continueremo ad avvertire il bisogno di alzare gli occhi al cielo in cerca dell’ennesimo, precario appiglio. (Citazioni da Carlo Sini, Teoria e pratica del fogliomondo. La scrittura filosofica, Laterza, Bari-Roma, 2007)
GLI ARTISTI - ARTI VISIVE
GLI ARTISTI - ARTI VISIVE
NAIS
The Neighbourhood
Nais nasce nei dintorni di Milano nell’aprile 1981. Fin da giovanissima si avvicina al mondo della pittura attraverso l’incontro con la tecnica spray ed il movimento del graffitismo, con il quale avvia un cammino di sperimentazione creativa e crescita personale. Nei tardi anni '90 si afferma come giovane artista di strada nel panorama underground milanese, proponendo uno stile unico ed innovativo, con contenuti e forme particolari, in cui la matrice più classica del graffitismo sfuma tra rappresentazioni di mondi fantastici popolati da creature magiche, verso un cammino che la porterà presto alla creazione di soggetti maggiormente figurativi. È in questi tempi che partecipa a numerosi eventi tra writing e collettive artistiche, ridefinendo gli schemi classici del dipingere su muro, sempre alla luce della libertà incondizionata del segno e del colore. Dai primi anni del 2000, Nais è divenuta un punto di riferimento per il movimento della street art milanese ed italiana, colorando strade e palazzi di diverse città con le sue inconfondibili forme femminili, tra figure antropomorfe e mostri fantastici che vanno a rappresentare quei tratti umani talvolta nascosti o sottomessi dell’animo e della natura umana. Una pittura critica e di stati d’animo, di figure ed immagini in una sorta d’incessante lavoro di traduzione dell’emozione. I suoi soggetti preferiti trattano della natura interiore dell’uomo e delle trasformazioni della realtà, della pittura come porta sul fantastico per interpretare la vita e suggestionare lo spettatore. Per queste ragioni, l’opera di Nais si è rive-
Nais accanto ad una sua opera
lata particolarmente adatta per un intervento presso gli spazi dell’ex Ospedale Psichiatrico. Nais ha progettato due disegni, come sempre molto colorati. Il primo verrà realizzato con lo scopo di creare una figura che possa trasmettere, sia a livello cromatico che emozionale, l’idea di rinascita, il riappropriarsi di una energia vitale, che le testimonianze sul luogo dimostrano essere stata in passato mancante, talvolta ricercata e perduta, disperatamente agognata, ma lontana dall’essere ritrovata. L’obiettivo è che questo dipinto si trasformi in un dono, in un’azione positiva per tutti coloro che avranno la possibilità di conoscerlo. Il secondo disegno farà riferimento alla ricerca di equilibrio e di calore materno. Dopo aver letto le lettere dei ricoverati, Nais ha assorbito soprattutto il loro profondo desiderio di affetti familiari e la paura dell’incomprensione, che qui emerge trovando uno stato di quiete e assopimento positivo e magico.
XV
Il gruppo di Cremona, quello dei Neighbourhood, è costituito da quattro giovani artisti cittadini che nel tempo si sono distinti per l’interesse verso il writing e la street art. Da loro nasce l’idea e la proposta di affrontare il tema del writing per quest’edizione di Gemine Muse. Gran parte di loro lavora nell’ambito della grafica, ed ha alle spalle studi di design. Nelle fasi preparatorie del progetto hanno espresso alcune riflessioni sul tema della produzione dell’arte di strada, soprattutto hanno sottolineato quanto a loro sia cara la tematica della disposizione di spazi per praticare l’aerosol art, della ricerca, mai sazia, di luoghi dimenticati, sottopassaggi, vecchi edifici, muri senza identità che sono l’ideale per questo tipo di produzione artistica. Alcuni hanno maturato una grande passione per le forme basiche e semplici, unite alla ricerca e allo studio della “lettera” partendo dai caratteri tipografici per creare qualcosa che si possa distaccare dalla concezione classica del graffitismo. Si avvalgono degli studi di grafica per gestire le colorazioni e per ottenere un risultato piacevole anche per chi non coglie il linguaggio dei graffiti e per ben contestualizzare il disegno nella location in cui si trova. Alcuni prediligono i puppets (personaggi) disegnati in modo infantile e fantastico e forme semplici abbinate ad elementi che richiamano la grafica dei fumetti e le illustrazioni per bambini. La ricerca di spazi disponibili li ha portati a promuovere eventi nell’ambito del writing
Un'opera del gruppo presso la cascina "Cantarane" (Casteleverde , Cremona)
nelle piazze cittadine e l’ Hip Hop in tutte le sue forme. Questi giovani creativi hanno deciso di realizzare il proprio intervento presso l’ex Ospedale Psichiatrico di via Postumia. Come per tutti gli artisti che partecipano a Gemine Muse, la progettazione dell’intervento nasce dallo studio di materiale storico d’archivio relativo alla destinazione d’uso dell’edificio, ma anche dalla lettura di testimonianze di chi, in questo luogo, ha passato molto tempo della propria esistenza. Da queste testimonianze nasce l’esigenza di proporre una seria riflessione sul significato profondo della cura mentale. L’idea di fondo prende spunto, in modo particolare, dalla frase “da vicino nessuno è normale” che ben si lega alla storia del luogo; l’ambientazione denuncia le storture della vita odierna, come il culto del fisico perfetto, per la carriera, per veicolare il messaggio che, forse, i pazzi sono fuori dalle mura. Cercheranno così di rappresentare le proiezioni del mondo interiore, l’accettazione delle diversità attraverso l’affermazione di pari diritti e pari dignità.
XVI
gemine muse
Venerdì 31 Ottobre 2008
INTERVISTA - SCRITTURA
Giovanni Bodini
la scelta di un saggio breve
L
di Carmine Caletti
a principale differenza che distingue il tuo testo da quelli degli altri tre autori della Sezione Scrittura è che hai accantonato l’idea di partenza – la stesura di un microracconto di finzione – optando invece per un saggio breve. A che cosa è dovuta questa inversione di rotta? La ragione principale per cui ho deciso di scrivere un saggio breve, se di saggio si può parlare, è che mi sono reso conto di non avere più la giusta attitudine alla narrazione. Inoltre mi piaceva l’idea di svolgere un’argomentazione senza perdermi oltremodo in futili “deliri” evocativi. Chi mi conosce già sa che non ne sono affatto immune. D’altro canto, però, l’argomento che tratti è in gran parte riferito ad un luogo di interesse che ti accomuna ad altri due giovani scrittori (Calvi e Strazzoni): il muro dell’ex Ospedale psichiatrico di Via Postumia. Che cosa ti ha portato a concentrarti su questo spazio? Nessun motivo che non si leghi al mio sano interesse verso tutto ciò che è folle, marcio, perverso, funerario. Diciamo che il valore e l’importanza storico-simbolica di quelle mura mi hanno fornito di un pretesto pertinente
per trattare in maniera sintetica un concetto preso a prestito da un sistema d’idee ben più ampio e articolato. Ritieni che la tua analisi si articoli su basi prettamente filosofiche, o la definiresti semplicemente una serie di riflessioni? Ti era già capitato, nel corso dei tuoi studi o a livello di interesse personale, di affrontare la questione del muro, in qualsivoglia accezione? La mia è una proposta d’analisi d’impostazione filosofica. Tuttavia non posso avere la pretesa che essa venga riconosciuta come tale. Per quanto gli spunti delle mie riflessioni si riferiscano a momenti importanti del pensiero novecentesco, troppe volte ho preferito cedere alla tentazione dell’estetismo fine a se stesso purché l’impianto teorico non ne risultasse sacrificato. Nel saggio, tra le altre cose, metti in parallelo il gesto dello scrivere e la sfera sessuale, che hanno in comune il tendere alla sintesi, al (ri)congiungimento. Puoi accennare ad una eventuale relazione tra questo concetto ed i tuoi studi sul rapporto fra sessualità e potere? Il muro,
inteso come strumento di un potere coercitivo, esprime una tensione, a suo modo, sessuale? Il parallelismo di cui mi chiedi conto è uno di quei deliri evocativi che mi sono voluto concedere. D’altronde anche a me piace scrivere per scrivere. Il concetto squisitamente moderno di sessualità si collega al tema del muro proprio perché entrambi delimitano campi di sapere e spazi di movimento la cui oggettività interna è sostanzialmente prodotta ad hoc. Un testo di questo genere richiede una documentazione? Hai utilizzato il materiale d’archivio a disposizione, o testi già in tuo possesso? O invece hai strutturato il discorso in modo totalmente autonomo? Decisivo, nel corso di questi anni, è stato l’incontro con l’opera di Carlo Sini. Non nego di essere andato a rileggere qualche paginetta qua e là in cerca d’ispirazione. Da tutto ciò ho rimediato una manciata di citazioni e soluzioni stilistiche che mi sono accorto essere al limite del plagio. Lo dico col sorriso sulle labbra, perché nessuno corra il rischio di prendermi troppo sul serio.
LA PROSSIMA SETTIMANA GEMINE MUSE NON SARA' PRESENTE SU "IL PICCOLO" ARRIVEDERCI AL 14 NOVEMBRE!
I PROSSIMI ARTISTI SU IL PICCOLO: 14/11 Siria Bertorelli (fumetto) Andrea Strazzoni (scrittura) Nais (arti visive) The Neighbourhood (arti visive) 28/11 ETA (fumetto) Filippo Minelli (arti visive) 5/12 Vera Lazzarini (fumetto) Raffaele Ariano (scrittura) Filippo Minelli (arti visive) 12/12 Roberta Sacchi (fumetto) Andrea Strazzoni (scrittura) Raffaele Ariano (scrittura) Sezione musica 19/12 Patrizia Sacchi (fumetto) Sezione performance 26/12 Alice Seghetti (fumetto) Sezione musica Sezione performance
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GLI ARTISTI
GIOVANNI BODINI Giovanni Bodini nasce a Brescia il 21 dicembre 1984 e si trasferisce a Castelverde (CR) in tenera età. Da sempre incline alla lettura e al mondo dello spettacolo, nel 2002 imbocca la via della scrittura vincendo il concorso letterario “Dialoghi con Leonardo Sciascia” rivolto agli studenti delle scuole superiori di tutta la provincia. Conseguito il diploma presso il Liceo Scientifico “Aselli” nel 2003, si iscrive alla Statale di Milano per studiare filosofia, orientando i propri interessi verso le problematiche relative al rapporto tra potere e sessualità. Si laurea nel 2008. Parallelamente inizia la propria attività di cantante, calcando i palchi di tutto il nord Italia, e di conduttore/presentatore di eventi teatrali, manifestazioni sportive e musicali. Appassionato fruitore di musica, collabora con la redazione di Cantiere Sonoro e con alcuni dei migliori musicisti locali.
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Speciale Fiera di San Carlo
Una città ricca di storia
Ad ospitare una fiera così ricca di tradizione non poteva che essere una città con una storia ben radicata. In realtà ancora non c'è chiarezza sulla genesi esatta
Una città sulle rive del Po
della città di Casalmaggiore. Il ritrovamento della «Stazione Enea» nel 1970 al Santuario della Fontana, unitamente ai reperti rinvenuti nella frazione di Fossacaprara, con-
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Una città sulle rive del fiume dalla storia lunga e ricca
fermano la presenza di insediamenti fin dall'età del bronzo. Dunque una storia veramente radicata e profonda. Tuttavia la disposizione della città e il ritrovamento di armi fanno pensare che Casalmaggiore sia stata fondata in epoca romana con il nome di Castra Majora, ovvero «Accampamento Principale». Il primo documento scritto che citi Casalmaggiore è un'iscrizione rinvenuta sotto un'immagine della Beata Vergine nella chiesa di San Giovanni Battista (collocata un tempo nell'area dell'odier-
na Isolabella). Attorno al 1000 Casalmaggiore era un castello fortificato sotto il dominio estense, e la solitaria rocca di via Vaghi ne è una traccia. Sotto la dominazione veneziana, nel XV secolo, la città aveva la giurisdizione "sugli uomini e le ville" di Rivarolo Intus (odierna Rivarolo del Re), Villanova, Gambalone, Camminata, Cappella di Staurci, Quattrocase, Casalbellotto, Roncadello, Staffolo, Fossacaprara, Vicomoscano, Motta dei Maltraversi, corrispondenti a grandi linee alle odierne frazioni. Dunque già allora era un ampio insediamento, ricco di ramificazioni. Durante la dominazione veneziana, Casalmaggiore ribadì la propria vocazione commerciale, grazie alla propria collocazione geografica. Proprio a causa di questa ubicazione strategica, nel Cinquecento molti potentati posarono gli occhi sulla città, tra cui il Ducato di Milano e il Marchesato di Mantova, senza dimenticare l'attenzione delle truppe francesi e spagnole. Sul finire del Seicento, prese corpo l'idea di creare una vera e propria signoria di Casalmaggiore. Nel 1754 Maria Teresa d'Austria concesse a Casalmaggiore il titolo di città e negli anni successivi la comunità locale poté ospitare l'imperatore d'Austria Giu-
Casalmaggiore è stato fondato in epoca romana
L'argine di Casalmaggiore
seppe II. Nel XVIII secolo prese forma la provincia di Casalmaggiore, comprendente le zone dell'odierno comprensorio Oglio-Po. Casalmeaggiore passò poi attraverso la dominazione napoleonica e i vari stati che si succedettero in breve tempo finché, dopo il Congresso di Vienna, entrò nel Regno Lombardo-Veneto. Dopo la Seconda Guerra d'Indipendenza fu unita al Regno di Sardegna, che nel 1861 di-
venne il Regno d'Italia. Nel 1862 Casalmaggiore ricevette la visita di Giuseppe Garibaldi. Da allora Casalmaggiore seguì le vicende italiane. La cittadina si sviluppa e si ramifica intorno alla Piazza Garibaldi, dove si trova il centro principale della citta con il Palazzo Comunale in stile neogotico. Di interesse turistico sono anche il Duomo, il Museo del bijou, il Santuario della Fontana e le rive del Po.
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di Laura Bosio La parte artistica della manifestazione vede la partecipazione di numerosi artisti casalaschi, ma anche di nomi che hanno ormai raggiunto un certo grado di celebrità. E' questo il caso di artisti dello spessore di Ercole Priori o Paola Boni.
Una manifestazione ricca di arte con nomi di grande spessore
Esporranno le loro opere lo scultore Ercole Priori e la pittrice Paola Boni
Alcune sculture di Ercole Priori
Ercole Priori è uno dei maggiori scultori cremonesi del ‘900. Nasce a San Daniele Po il 26 ottobre 1918. Compie gli studi all’Istituto «Ala Ponzone Cimino» di Cremona e alla Scuola di Disegno «Giuseppe Bottoli» di Casalmaggiore che frequen-
Speciale Fiera di San Carlo
ta dal 1934 al 1938. Nelle pause estive lavora a Roma in via Margutta nello studio di scultura dello zio Alceo Dossena. Dopo l’esperienza traumatica della campagna di Russia, cui partecipa dal 1941, e la fine della guerra, riprende la sua attivi-
tà di scultore a Cremona. Inizia un periodo d’intensa sperimentazione formale che è tuttora aperta. Dal 1946 in poi partecipa a numerose mostre d’arte nazionali e internazionali, tiene molte personali e si fa promotore a Cremona di importanti rassegne collettive; vince concorsi pubblici per monumenti e riceve varie commissioni private. Molte sue sculture sono visibili in diverse piazze di Cremona e provincia, in alcune chiese e in numerose cappelle funerarie, oltre che disseminate in raccolte private. A Casalmaggiore ha realizzato, fra l’altro, bassorilievi e sculture per scuole e istituti assistenziali, il fonte battesimale per la Chiesa di Santo Stefano e il Monumento alla Resistenza. Vive e lavora a Cremona presso lo studio di via Buoso da Dovara. L’esposizione propone un’antologica della sua produzione con opere in bronzo, in legno e in terracotta dagli anni ‘50 agli anni ‘90, oltre a un marmo del suo periodo giovanile. Fra due nuclei tematici ben distinti, quello legato alla donna e all’amore materno e quello che riguarda i conflitti dell’uomo (la violenza della guerra e della macchina), si segnala, per la centralità dei
Tramonto, un'opera di Paola Boni
temi dell’arte sacra nell’opera di Priori, il bozzetto per la porta della chiesa dell’ospedale di Cremona. Accanto alle sculture, una significativa scelta di disegni a china e a carboncino, caratterizzati da una grande espressività e libertà esecutiva, documenta aspetti diversi del suo lavoro: schizzi ed elaborazioni più complete di progetti per monumenti, sviluppi di temi ricorrenti o di vere e proprie narrazioni visive tradotte poi nei bassorilievi o in pittura, autoritratti e allegorie dell’artista nello studio. Paola Boni nasce a Color-
no (Pr) nel 1969. Fin da bambina ama disegnare. Lascia le sue tracce su qualsiasi foglio bianco trovi nei paraggi. Convinta dalle persone a lei vicine, si dedica alla laurea in economia e commercio, per poi lavorare nell’azienda del padre. A tempo perso, però continua da autodidatta a disegnare e a dipingere alcune tele ad olio. La sua ispirazione e tutti i suoi sogni sembrano sfumare in un momento brevissimo, quando una tromba d’aria distrugge le sue tele e la mansarda che rappresentava la sua fucina creativa.
Sconfortata, passa anni senza toccare più un pennello. E’ nel 2005 che, grazie al libro di Lesley Harrison “Painting animals that touch the heart”, si innamora della pittura a pastello. Solo dal 2007 la sua passione si acuisce sempre di più. Sono inspiegabili le emozioni che prova nel dipingere: è come se avesse trovato una nuova risposta ad una vita in cui ormai non riusciva più ad identificarsi, utilizzando un semplice bastoncino. Essa esporrà presso il circolo Turati, dal primo al 16 novembre.
Speciale Fiera di San Carlo Uno dei grandi protagonisti della festa è il cotechino, a cui viene dedicata una vera e propria sagra all'interno della festa, accompagnato dai celebri tortelli di zucca. L’idea di sistemare il contenuto del maiale in piccoli contenitori fatti con le budella stesse dell’animale è antichissima e ha permesso di avere a disposizione un sistema di conservazione assai efficace. Il cotechino è per questo considerato l’antesignano di ogni tipo di “insaccato”. Dalla mortadella al salame. L’idea di utilizzare
Una sagra per il cotechino, grande protagonista
pancetta. Tutto ovviamente dopo depilazione ed accurate operazioni di pulizia. Le spezie e gli aromi da aggiungere all’impasto sono
Cotechino e lenticchie, piatto tipico cremonese
come involucro la pelle e non le budella è successiva, di molti secoli dopo. Quella dello zampone. Ll’impasto prevede il 60% di carni magre fresche selezionate (polpa di spalla, gamba, collo e geretto), il 20% di cotenna tenera e il 20% di gola, guanciale e
un segreto: ciascun fabbricante ha la sua propria miscela, che non rivelerebbe nemmeno sotto tortura. Lo zampone è un insaccato di puro suino. Il terrmine “insaccato”, participio passato del verbo insaccare, allude all’esistenza di un sac-
co, e di qualcosa che ci viene infilato dentro. Il sacco è la pelle dell’arto anteriore del maiale, vale a dire della zampa davanti. Quello che viene infilato nella pelle della zampa suina è in definitiva,un impasto di carne magra di maiale, così composto: 35% di muscoli di spalla, estensori e flessori della gamba, 30% di cotenna macinata e 30% di parti carnose e ghiandolari del guanciale. A tutto questo vengono aggiunti sali, aromi e spezie varie (noce moscata, cannella, ecc.). Le proteine ammontano al 22%, i grassi al 30%. Il cotechino è un insaccato di maiale identico allo zampone per il contenuto, ma differente per il contenitore: nel caso del cotechino il “sacco” è costituito infatti da budello di maiale. Il cotechino molto più antico dello zampone, è nato come insaccato povero: veniva consumato abitualmente col minestrone e con la zuppa di legumi. Il cotechino lo facevano, ovviamente a mano, i “lardaroli e salsicciari” modenesi, gli ex “beccai”, che si riunirono in corporazione autonoma solo a partire dal 1547: Ma è di circa duecento anni dopo: del 1745 (curiosamente, una “data anagrammatica” ri-
Un insaccato dalle antiche origini, ma ancora attualissimo
Una sagra dedicata a uno dei più famosi alimenti della nostra zona
spetto alla precedente) la prima citazione ufficiale del cotechino: in un “calmiere” ne viene indicato il prezzo, e la prima ricetta compare l’anno successivo. Praticamente l’altro ieri, se si pensa che la prima raffigurazione di un salame è stata trovata a Tebe nella tomba di Ramsete II, e risale al 1166 a.C. La vera nobiltà culinaria il
cotechino l’acquisisce però soltanto all’inizio del secolo scorso: nel 1910 il grande Pellegrino Artusi dedica al “Cotechino Fasciato” la ricetta n. 322 del suo famosissimo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, arrivato in meno di vent’anni a ben 13 edizioni. Ma come si prepara il cotechino? Calcolando che è
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insaccato in un involucro che può essere artificiale o naturale; generalmente, nel secondo caso, si tratta di un "sacco" formato con la pelle della zampa anteriore del maiale. Il trito viene aromatizzato con sale, pepe, noce moscata, cannella, chiodi di garofano e altre spezie, a seconda della ricetta. Il cotechino, come la maggior parte degli insaccati, è ricco di proteine e di grassi, mentre sono assenti i carboidrati. L'elevato apporto calorico è dovuto all'alta percentuale di grassi; in genere i prodotti industriali ne contengono meno (300 kcal/100 g contro le anche 390 kcal di quelli artigianali); l'acido oleico è l'acido grasso dominante, seguito dagli acidi palmitico, stearico e linoleico. I grassi polinsaturi presenti in percentuale maggiore sono l'acido linolenico e l'acido arachidonico. Le percentuali degli grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi nel cotechino precotto sono rispettivamente 34,7, 50,30 e 15, con un notevole contenuto di colesterolo (pari a 98 mg per 100 g di salume.) Come la maggior parte degli insaccati, il cotechino è ricco di alcuni minerali, come lo zinco (2,10 mg) il ferro (1,5 mg), oltre a contenere percentuali significative di potassio (137 mg) e sodio (875 mg). Sono presenti inoltre tracce di vitamine B1, B2 e B3. La cucina italiana lo considera un piatto tipico delle feste di Natale e fine d'anno, quando viene cucinato con lenticchie o con purè di patate. La presenza di nitriti/nitrati per la conservazione è significativa come in molti salumi.
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di Giulia Sapelli I tortelli di zucca sono sicuramente il piatto più emblematico e rappresentativo della cultura gastronomica casalasco-mantovana. Tant'è che sarà questo celebre piatto ad accompagnare il saporitissimo cotechino. La ricetta del tortello di zucca è molto antica e costituisce probabilmente, una rielaborazione popolare del più nobile agnolino, un tentativo di riprodurlo con ingredienti a basso costo.
Tortelli di zucca, quel sapore agrodolce che fa la differenza
Le sue origini si perdono nella più antica storia gastronomica: non vi è infatti traccia, nei documenti storici,
Altro piatto tipico della tradizione casalasco-mantovana
La preparazione dei tortelli
dell'origine e del momento in cui si è iniziato a produrre questo piatto, ma i tortelli sono senz'ombra di dubbio uno degli elementi che identificano il territorio. E' dunque un piatto custodito nella tradizione e nella cultura familiare, tramandato di madre in figlia e questo spiega in gran parte il fatto che le ricette dei piatti appartenenti alla comunicazione familiare tendono a rimanere immutate nel tempo, mentre gli ingredienti possono variare nello spazio di pochi chilometri. E' infatti la famiglia che custodisce il segreto degli impasti come patrimonio di originalità e riconoscibilità, pur rimanendo fedeli ad una impostazione comune. Il gusto decisamente dolce della zucca non piace a tutti: generalmente è gradito a chi ha esperienza di una cucina a contrasti integrati, dove abbondano gli accostamenti dolce/salato e agro/ dolce. Nel caso dei tortelli le integrazioni di sapore sono molteplici poiché il dolce della zucca viene accostato al salato del parmigiano, all'amaro degli amaretti, al piccante della mostarda e caratterizzato anche dall'orientale noce moscata. Si può dunque definirlo uno strano piatto, a cui bisogna essere preparati psicologi-
camente; anche perché mai si gusteranno tortelli uguali ad altri tortelli, pur percorrendo pochi metri da casa a casa o da paese a paese. Alcune ricette dei tortelli prevedono l'aggiunta, nel ripieno e nel condimento, di mandorle, che conferiscono un profumo particolare al piatto. Le mandorle non sono prodotto estraneo alla nostra cucina, anzi sono spesso utilizzate perché coltivate nella zona collinare. Oltre alle soluzioni di ripieno anche il modo di condire i tortelli può differenziarsi notevolmente da zona a zona senza poter stabilire una vera e propria legge. ... La tra-
dizione vuole i tortelli conditi semplicemente con burro fuso e parmigiano grattugiato, magari con l'aggiunta di qualche foglia di salvia: è questo il modo per far "uscire" il ripieno dalla pasta, esaltarlo e valorizzarlo. Un riguardo speciale deve essere riservato alla sfoglia, base di innumerevoli primi piatti della cucina del Nord Italia. Dopo la preparazione del ripieno e della sfoglia si può passare alla confezione dei tortelli: la chiusura originale è a forma di rettangolo; a volte però si può trovare chiuso a cappello, con forma simile alla feluca, che nel nostro
dialetto viene chiamata cappello da portador o brentatore. Nonostante siano legati in modo particolare alla tradizionale della vigilia di Natale, i tortelli sono sempre presenti nei ristoranti mantovani, perché la zucca non presenta problemi di conservazione viene colta in autunno e poi mantenuta nei solai e in luoghi freschi asciutti. E però un ortaggio singolare, non sempre al massimo deli sue potenzialità, per questo la gramrnatura degli altri elementi del ripieno può risultare continuamente modificata, a seconda del suo sapore e consistenza.
Taccuino
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VIABILITA’ Via Bergamo, via Sant'Ambrogio Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Ottobre Via Cipressi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Ottobre
Via Piave, Via Ronchi, Via Zara. Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Novembre
Zona Incrociatello (Via Valtoce) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Durata alcuni mesi
Via Acquaviva Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 20 Dicembre
Zona Borgo Loreto (via Ceccopieri) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 20 Dicembre
Zona piazza Somenzi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 20 Dicembre
Vicolo delle Rose Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Novembre
• Borgo Loreto: (via Ceccopieri): cantiere per il rifacimento dei sottoservizi e della sede stradale nell'ambito della riqualificazione di Borgo Loreto (Fine lavori: 20 dicembre). • Zona Incrociatello (via Valtoce): Ristrutturazione della rete di distribuzione di energia elettrica e illuminazione pubblica (Durata lavori: diversi mesi). • Via Acquaviva: cantiere per la posa della nuova tubazione del gas metano (Fine lavori: 20 dicembre). • Via Piave, via Zara, via Ronchi: ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine lavori: 30 novembre). • Vicolo delle Rose: cantiere per il rifacimento dei sottoservizi (fognature, servizio elettrico, servizio gas e acquedotto) e della sede stradale (Fine lavori: 30 novembre). • Via S.Ambrogio e Via Bergamo: realizzazione della condotta della fognatura (Fine lavori: 31 ottobre). • Via Cipressi: Realizzazione nuovo marciapiede (Fine lavori: 31 ottobre). • Zona piazza Somenzi: ristrutturazione degli allacci alla rete del gas e dell'acquedotto, rifacimento marciapiedi. La via attualmente interessata è Via Boccoli (Fine lavori: 20 dicembre).
L’Oroscopo Della Settimana
di Romeo
Se siete riconoscenti, in questa giornata ricambierete il favore, cercando di tirare su il morale di coloro che non riescono a farsi una ragione di certi accadimenti.
La vostra situazione economica si rivelerà per quello che è... Tuttavia non allarmatevi, in fondo guadagnate bene; sarete in grado di rimpinguare le vostre casse!
L'intensità del vostro sguardo potrebbe non colpire nel segno e le persone potrebbero non comprendere le vostre idee o la vostra rabbia solo dai vostri occhi.
Non vi accorgete delle potenzialità nascoste in coloro che vi si palesano davanti, siete occupati con il vostro ego e non riuscite a guardare al di là del vostro naso.
Dovreste aver assimilato l'ultima lezione impartitavi chi vi sta a cuore. L'insegnamento riguardava qualcosa che in questa giornata vi interesserà da vicino.
Periodo un po' tra le nuvole, vi sentite euforici ma non riuscite a spiegarvene il motivo. Probabilmente avvertite che qualcosa di buono sta per accadervi.
Qualche conflitto potrebbe distrarvi. Non fate caso a coloro che cercano di inculcarvi idee non legate al vostro io, perchè non possono comprenderle.
Ci sono delle situazioni nella vostra vita ed in questo momento, che vanno al di là del vostro controllo e che per questo sono sfuggenti ed imprevedibili.
Il vostro ego avrà la sua importanza, vi guiderà in ogni momento. Vi farà affrontare tutti gli impegni della giornata e che vi proteggerà anche dagli usurpatori.
Non pianificate troppo, soprattutto la vita o gli impegni altrui! Qualcuno potrebbe non essere d'accordo e farvi notare che non avete potere in questo senso.
Potreste correre il rischio di essere definiti freddi e scostanti, poiché non mostrerete affettività, nei confronti di chi ne avrebbe bisogno più che in passato.
Tornare alla routine, potrebbe essere un sollievo, ma dovrete ricredervi quando non sentirete più quell'ebrezza che vi faceva respirare voglia di avventura.
Farmacie di turno Dal 31 Ottobre al 7 Novembre 2008 CASTELVERDE CASTELVERDE DI CAVIGGIA in appoggio fino alle ore 24.00 Piazza Municipio, 5 26022 Castelverde Tel. 0372-427346
PESCAROLO FRATELLI PEZZINI s.n.c Piazza Garibaldi, 23 26033 Pescarolo Tel. 0372-836026
CREMONA - GALLI Via Bissolati, 78 in appoggio fino alle ore 24.00 26100 Cremona Tel. 0372-30293
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio :15:00 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: MERCOLEDÌ POMERIGGIO
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: LUNEDÌ MATTINA
SORESINA SEGALINI CAMILLO Piazza Garibaldi, 1 26015 Soresina Tel. 0374-342624
PIEVE D´OLMI SINELLI MARIA GIACOMINA Via Quaini, 10 26040 Pieve d´Olmi Tel. 0372-626204
CREMONA - FARMACIA 14 A.F.M. DI CREMONA s.p.a. Largo Priori, 14 (Zona Ospedale) 26100 Cremona Tel. 0372-431983
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: SABATO
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:10 - 12:10 Pomeriggio: 15:00 - 19:00 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 13:00 Pomeriggio: 15:30 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO
METEO WEEK-END
TEMPERATURE MASSIME PREVISTE IN LOMBARDIA Città Venerdì Sabato Domenica Bergamo 11 16 16 Brescia 12 17 17 Como 10 15 15 CREMONA 11 16 16 Lecco 11 17 16 Lodi 12 16 17 Mantova 13 18 18 Milano 12 18 17 Pavia 10 15 15 Sondrio 9 14 14 Varese 9 14 14
sabato 1 novembre 2008
domenica 2 novembre 2008
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Cultura &Spettacoli
Alcuni spettacoli si svolgeranno anche presso l'azienda Cremona Solidale
Sul palco del Filodrammatici grande ritorno dei burattini
P
di Silvia Galli
renderà avvio il 15 novembre prossimo la terza edizione della rassegna «Il… Filo dei burattini», la kermesse che, negli spazi del Teatro Filodrammatici di Cremona, proporrà per un mese intero (fino al 20 dicembre) una serie di spettacoli realizzati da alcuni dei più conosciuti maestri burattinai, accompagnando così il pubblico verso le prossime festività natalizie. Si rinnova, dunque, sulla scorta dei successi ottenuti gli anni passati un appuntamento certamente tra i più attesi, studiato dagli organizzatori per accontentare i più piccoli, fra i quattro e i dieci anni, insieme a genitori e nonni. Diverse sono le novità della stagione 2008, organizzata e promossa dal Comune e dalla Provincia di
Cremona, dall’associazione culturale Emmeci di Massimo Cauzzi, oltre che da Kiwanis Club Cremona e dalla Società Filodrammatica cremonese. La rassegna, nelle edizioni passate caratterizzata dalla presenza di un doppio “filone” (spettacoli di burattini e cartoni animati), nell’occasione si distinguerà per un’unica sezione: sono, difatti, in programma
La presentazione dell'iniziativa
ben sei appuntamenti con compagnie di maestri burattinai professionisti in scena sia al Teatro “Filodrammatici” sia presso gli spazi dell’azienda «Cremona Solidale». Lo scopo dell’iniziativa è quello di contribuire, per la prima volta, a garantire un servizio da cui scaturiscano momenti di aggregazione e di “festa” per gli ospiti dell’ex Ospizio ‘Soldi’, incoraggiando in questa maniera l’incontro tra i nonni e i propri nipoti durante i due appuntamenti
domenicali inseriti nel cartellone. Non una sola area, allora, laddove portare in scena divertenti recite, bensì una serie di luoghi dove rinnovare la tradizione di spettacoli teatrali fra i più appassionanti. Accanto ai siti già citati, infatti, va aggiunto anche il Museo della civiltà contadina (situato nella Cascina Cambonino), sede - il 14 dicembre prossimo
-dello spettacolo ideato per celebrare la festa di Santa Lucia, una tradizione particolarmente gradita e partecipata da tutti i bambini. La rassegna, ormai intesa dalle famiglie come occasione d’incontro e di gioia collettiva, ha una volta ancora riscosso il plauso sia dell’Ascom sia delle Botteghe del Centro, pronte ad aderirvi con il loro prezioso contributo e con l’inserimento de «Il… Filo dei burattini» nel lungo, articolato programma composto per la manifestazione “Natale a Cremona”. L'appuntamento del 22 novembre concorrerà, inoltre, ad arricchire gli appuntamenti che saranno organizzati in tale giornata per la Festa del Torrone 2008 L’intento di accomunare il pubblico dei più piccini in un’unica passione qual è quella per gli spettacoli di burattini è la maggiore finalità del progetto, che simboleggia un momento educativo e ricreativo fra i meglio considerati. A riprova di ciò, Kiwanis Club Cremona, fra i maggiori sostenitori della manifestazione, si è impegnata anche quest’anno assicurando la propria presenza individuando nelle finalità dell’iniziativa alcuni dei princìpi che contraddistinguono il proprio statuto, volto a soddisfare i fabbisogni dei bambini, destinatari privilegiati dell’operato di tutta l’associazione. Il successo sempre più crescente ottenuto in occasione delle edizioni passate
ha permesso che il pool di soggetti organizzatori fosse affiancato da un importante gruppo di sostenitori, pronti a contribuire al buon esito della manifestazione. Si ricorda a questo proposito, in primis, l’Azienda Barilla, disponibile a offrire i propri gustosi prodotti dolciari per la merenda proposta dopo ogni spettacolo. Si tratta, oggi come in passato, di un impegno fattivo che dimostra come fra il Gruppo Barilla e il Comune di Cremona si sia, da tempo ormai, creata un’intesa virtuosa proprio in coincidenza con una rassegna ideata per un target che rappresenta l’interlocutore importante per l’azienda, i cui prodotti sono propri indirizzati ai consumatori più piccini, secondo una “mission” che costituisce una delle maggiori “linee” lungo cui si sviluppa l’attività del celeberrimo marchio. La serie di spettacoli (tutti a ingresso libero, fino a esaurimento posti) inizieranno al Teatro Filo sabato 15 novembre, alle ore 16, per terminare sabato 20 dicembre alla medesima ora. Di grande interesse è il doppio appuntamento del prossimo 23 febbraio, una sorta di “appendice” al programma (si tratta del «Veglioncino di Carnevale», che come l’anno passato recupera una tradizione fra le più significative sia per i più piccoli che per i più grandi). I due appuntamenti domenicali programmati presso l'ex Soldi avranno invece inizio alle ore 15,30.
Pamela Prati al Bellini con «Sexy Slalom»
Dopo Cochi e Renato ci sarà una commedia tutta da ridere con protagonista, una prorompente e conturbante Pamela Prati al Bellini di Casalbuttano, la cui stagione sarà presentata ufficial-
mente il prossimo 5 novembre presso l’amministrazione provinciale. Titolo «Sexy Slalom», con la regia del cremonese Beppe Arena. Intrecci amorosi e fantasiosi mascheramenti. Slalom di situazioni talmente imbarazzanti e paradossali da apparire normali. Esilaranti quanto spudorate bugie per consumare affannosamente segreti amori. Una lente d’ingrandimento sul costume del tradimento che appartiene all’uomo e alla donna di ogni latitudine. Una divertentissima Pamela Prati impegnata in un testo spensierato quanto realistico. La Compagnia è quella dei Cenci e, insieme a Pamela
Prati, reciteranno Domenico Albergo, Lorenza Guerrieri, Laura Tedesco, Giampiero Fortebraccio. Ma la stagione del Bellini si caratterizzerà anche per una collaborazione con il teatro Filodrammatici di Cremona, dal 20 novembre al 20 febbraio infatti saranno proposti 8 titoli del cosiddetto teatro sociale e civile, con una stagione nella stagione per il Bellini, dal titolo «Quando la storia è di scena: teatro civile», dove verranno messe in scena opere di contenuto civile, scritte da giornalisti e scrittori come Lucarelli, Beha o Augias. Gli stessi autori incontreranno alla mattina gli studenti delle scuole.
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Galleria xxv Aprile
piazza Roma, Cremona
TEATRO PONCHIELLI
Andrea Cigni, un ottimo debutto
E' direttore di scena, ma si cimenta in regia Toscano d’origine, piacentino di residenza e cremonese per motivi di lavoro, visto che da anni collabora come direttore di scena al Ponchielli, Andrea Cigni ha debuttato nel teatro di Cremonas in occasione della stagione lirica. E’ stato anche attore, ma il suo pallino è la regia. Ha moltissimi lavori all'attivo, nonostante la giovane età, sia come regista di opere liriche che come regista di prosa. Nel 2008 tra l’altro ha curato L’ultimo debutto è al Ponchielli lo scorso 9 ottobre per l’apertura della stagione lirica di «Gianni Schicchi» e «la Medium» (che sta portando in giro per la Lombardia, venerdì 31 ottobre sarà a Como e il 10 e 11 gennaio a Pavia, n.d.r.). «Di questi lavori mi ha colpito, nonostante la grande differenza, l’affinità che c’è tra le due opere sulla crudeltà, presente in due modi diversi. Nella Medium la crudeltà è agghiacciante, porta alla morte in un crescendo continuo, lei pian piano distrugge il mondo tenero e affettuoso di Monica e Toby; in Gianni Schicchi posso parlare di una crudeltà toscana: c’è molto sarcasmo nei confronti di un morto, e c’è un percorso inverso rispetto all’altra opera perché qui la crudeltà porta ad un finale positivo. Schicchi approfitta di una situazione per ottenere qualcosa per la figlia e il futuro genero». Sei stato anche a Liegi e hai messo in scena Paride ed Elena... «E’ stata un’esperienza bellissima. Insieme al Circuito lirico toscano in questo teatro abbiamo fatto 5 rappresentazioni, ho avuto un’accoglienza calorosa e delle ottime recensioni». Come ti sei avvicinato alla regia? «L’idea di fare il regista ce l’ho sempre avuta fin da piccolo, poi mi sono laureato al Dams a Bologna, ho frequentato vari laboratori, ho lavorato e incontrato esperti e registi di grande spessore. Mi sento vivo quando sono sul palcoscenico tra quel buio e quella polvere, ci starei giornate intere, sono in simbiosi, mi sento invincibile. Mi piace fare il regista perché mi piace far vivere sul palcoscenico quelle sensazioni ed emozioni che viviamo nella vita di tutti i giorni». Quante regie hai alle tue spalle? «Per quanto riguarda la lirica ho diretto l’Andromeda, l’Orfeo, Paride ed Elena di Gluck, Schicchi e la Medium. Per quanto riguarda la prosa sto pensando di riprendere lo spettacolo su Jean Genet». Non hai mai preso in considerazione il fatto di diventare regista per il cinema e la tv? «Mi piacerebbe provare, sono aperto a ogni genere di
esperienza. Di sicuro è un modo di lavorare molto diverso: in tv e nel cinema forse è più semplice fare la regia, se sbagli ripeti, nel teatro questo non accade, c’è un’energia diversa, inoltre è diverso anche il contatto che hai con il pubblico, c’è un dialogo diretto con lo spettatore, quello che non accade al cinema». Ti sei mai cimentato nella parte dell’attore? «Ci ho provato fino al 2001. Avevo 27 anni, ho messo in scena dei monologhi riadattati da me, quindi sono stato anche in scena. L’ultimo monologo che ho portato in scena è stato “Scottature” di Dolores Prato. Ricordo che era settembre, fuori, in piazza, pensavo non venisse nessuno, invece c’era un pubblico di 400 persone. Tuttavia preferisco stimolare gli altri a portare la loro esperienza sul palcoscenico, mi piace che portino la loro memoria emotiva. Solo in questo modo quello che metti in scena diventa credibile. Viene applicata la regia teatrale attraverso le proprie sensazioni, senza ricorrere a quella che è la gestualità costruita. Ognuno mette del suo». I prossimi spettacoli che stai preparando quali sono? «Al momento come regista sono disoccupato, in attesa di un impegno. Insegno arte scenica, tecnica della comunicazione, diritto e legislazione dello spettacolo, al Conservatorio di Cremona. Inoltre sono direttore di scena al Ponchielli. Ma il mio sogno è sicuramente quello di fare il regista a tutti gli effetti». Quale opera ti piacerebbe dirigere? Hai un sogno nel cassetto che vorresti veder realizzato? «Mi piacerebbe lavorare molto di più all’estero. Vorrei lavorare in quegli enti pubblici, che possono essere per esempio l’Arena di Verona o il Maggio Fiorentino o la Scala, tanto per citarne alcuni, che dovrebbero essere più aperti ai giovani. E' davvero difficile poter accedere a questi sacri templi della musica. L’Europa invece è più pronta a ricevere i giovani. Mi piacerebbe fare della prosa e vorrei mettere in scena e riprendere un’opera iniziata da Franco Di Francescantonio, che per me, teatralmente parlando, è stato come un padre. Vorrei riprendere questo lavoro, ho già individuato anche l’attore, il caro amico Nicola Russo, che ha interpretato Toby nella Medium. Invece per quanto riguarda l’opera mi piacerebbe mettere in scena qualcosa di importante, come un Don Carlos, confrontarmi con uno dei grandi capolavori verdiani oppure con una Semiramide di Rossini, ma anche con qualche autore straniero».
Cultura
Venerdì 31 Ottobre 2008
SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori
«Sotto altri cieli»
In «Sotto altri cieli» don Stanislao Maria Avanzo recupera, scandite nella successione dei tre grandi temi: Contemplare è amare, Solitari e mai soli, La via del mare, poesie scritte in momenti diversi ma tutte rigorosamente autobiografiche: alcune in forma palese, altre appena velate affinché il lettore le interpreti. Il linguaggio armonioso dello stile dell’Autore rende agevole la fruizione. Sotto altri cieli, appunto, perché sia tra i fratelli solitari – ma mai soli – di Monte Oliveto, sia nell’operosità di altri lontani cenobi, l’iter di Stanislao Maria Avanzo si è sempre alimentato di una luce diversa, altra da quella pallida dei nostri incerti sentieri. La copertina, lungi dall’esprimere un gesto troppo estensivo per non dire imperativo, vuole significare un gesto contemplativo: la figura mantenuta anonima contempla e mostra nello stesso tempo. E’ il piacere di diffondere lo stupore delle cose contemplate. “Contempla alias tradere”: potrebbe essere il messaggio di questa nuova raccolta di poesie o, detto altrimenti con le stesse parole dell’autore: «Contemplare è amare».
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iniziativa
Inaugurata a Soresina la mostra «Tra segno e colore» di Luciano Gatti, noto come Uber Silvia Papucci a Soncino con le sue incisioni «Tra segno e colore», questo il titolo della mostra di Silvia Papucci, che si svolgerà dal 2 al 23 novembre presso la Casa degli Stampatori di Soncino. L'esposizione, basata sulle incisioni, verrà inaugurata domenica 2 novembre alle 11. Peculiare nella visione incisoria di Papucci è la duplice valenza del suo sguardo, che essa simultaneamente esercita sulla medesima lastra. La quale contempera, risolti nell’unità formale della partitura, tanto il sondaggio analitico nella stratigrafia della materia, a svelarne l’animazione segreta per fasciami di segni fulminanti, quanto la ricognizione compendiaria a volo d’uccello, che abbraccia ampi e erticolati spazi giocoforza sintetici. Il substrato dell’acquatinta (o di procedimenti analoghi, per esempio il Carborundum), utilizzata anche combinando più lastre per ottenere variazioni cromatiche di risultanza pittorica, serve bene allo scopo di assicurare un continuum granulare o chiazzato alla nervatura dei segni portati per lo più all’acquaforte, per quanto Papucci sia dotata della sensibilità epiteliale e della versatilità esecutiva sufficienti a ottenere i medesimi risultati di varietà e delicatezza morfologiche con mezzi puramente segnici. Sul piano visivo, a parte le prove strumentali di assimilazione tecnica giocate su strutture astratte, l’artista predilige le inquadrature panoramiche ovvero gli spaccati di natura, sotto specie di veri e propri paesaggi dagli estesi prospetti nei quali l’attenzione al particolare cede alla resa del clima luminoso.
Pubblico delle grandi occasioni, sabato pomeriggio, nelle Sale del Podestà di Soresina, per l’inaugurazione della mostra antologica di Uber, al secolo Luciano Gatti. Il noto pittore e affrescatore nato a Lendinara di Rovigo ma residente da parecchi anni a Orzinuovi, in provincia di Brescia, ha raccolto un centinaio di pezzi che rappresentano efficacemente il suo percorso compositivo dal 1974 a oggi. Non a caso la personale s’intitola «Dalla A alla U», quasi a contraddistinguere il cammino fatto sinora e quello che rimane ancora da fare. Dopo il saluto di benvenuto del sindaco, Giorgio Armelloni, Giuseppe Zumbolo ha eseguito una propria canzone dedicandola all’amico, mentre Bruno Premoli ha recitato un testo poetico. A seguire, il curatore della mostra, Simone Fappanni, ha tratteggiato le linee espressive essenziali di questo eclettico autore, che vanta un ampio curriclum in cui spiccano lavori eseguiti in Giappone, in Florida e nel Principato di Monaco. «Dopo gli inizi schiettamente figurativi, permeati da un realismo attento e inappuntabile» ha spiegato lo studioso cremonese «Uber ha iniziato, quasi da su-
bito, a perseguire una pittura di ricerca, lasciandosi piacevolmente affascinare, nella strutturazione del proprio comporre, dalle ragioni poetico-esecutive dei maggiori movimenti avanguardisti nel Novecento, al fine di perseguire un linguaggio proprio, personalissimo. Così, passando per lavori d’intonazione metarappresentativa, con tinte dense e pastose, grafiche dal segno meticoloso e continuo, Luciano Gatti ha dato vita a opere di ricerca molto complesse, che racchiudono un complesso ed affascinante simbolismo». Terminato l’intervento del critico, l’attrice Annamaria Weitzer ha letto delle liriche riferite idealmente alla produzione di Uber. La parola è poi passata ad Alessia Gatti, figlia dell’artista, che ha curato l’impostazione del catalogo e la lunga intervista in cui il padre spiega le ragioni del proprio comporre. In questo elegante volume vi sono testi scientifici di assoluto rilievo; oltre a quelli del curatore vi sono infatti i contributi di Tiziana Cordani, Sara Salvi ed Elena Gavazzi. La mostra rimane aperta fino al 9 novembre secondo i seguenti orari: feriali 17.30-19 , festivi 10-12 e 15-19. Ingresso libero.
LO SPAZIO DELL’ARTE
A palazzo Stanga la retrospettiva dell'artista cremasco Stringa
V
di Silvia Galli
enerdì 31 ottobre verrà inaugurata a Palazzo Stanga una retrospettiva del pittore cremasco Ugo Stringa (Vaiano Cremasco, 1923 - Vidolasco, 2006) promossa dalla Provincia di Cremona con la collaborazione del Comune di Casale Cremasco Vidolasco e con il patrocinio del Comune di Vaiano Cremasco - sponsor Veneziani Spa. La mostra allinea sessanta dipinti realizzati tra i primi anni cinquanta e la fine degli anni novanta, poco prima che l’artista cessasse di dipingere, e presenta
tutti i motivi da lui indagati: il paesaggio, il ritratto e la natura morta, accanto a maternità, soggetti sacri, temi intimisti e quotidiani legati al mondo contadino. L’itinerario espositivo testimonia come il linguaggio pittorico di Stringa sia rimasto sostanzialmente inalterato nel tempo. Un linguaggio affidato a pennellate rapide e leggere e giocato soprattutto sul colore, con la dominanza di toni caldi e forti, in prevalenza bruni, interrotti dai forti accenti dei rossi. Innamorato della pittura antica di Leonardo, Caravaggio, Tiziano, Tintoretto e Rubens, Stringa fu attratto dalla modernità di
Il pittore Mario Schifano in mostra a Pizzighettone Sabato primo novembre alle 11, presso il centro culturale comunale di Pizzighettone, verrà inaugurata la mostra Mario Schifano, con diciassette opere dell’artista. Concepita per i dieci anni di esposizioni organizzate dal Museo Civico, l’iniziativa cade nel decennale della morte di Schifano (1934-1998), celebrato con un’ampia antologica in corso a Milano. La mostra di Pizzighettone espone lavori databili fra il 1964 e il 1996. Nella sala del Centro Culturale Comunale si potranno osservare dipinti ap-
partenenti ad alcune delle famose serie realizzate dal pittore: dagli Alberi di düreriana memoria al Futurismo rivisitato, ai Paesaggi anemici, ai Paesaggi Tv, ai Dinosauri. Il percorso evidenzierà alcune tappe della ricchissima produzione di Schifano, uno fra gli artisti italiani capaci di creare una pittura di respiro internazionale. La mostra sarà l’occasione per avvicinarsi ad un artista che per tutta la vita non ha smesso di osservare e registrare il mondo circostante, da autentico testimone del suo tempo.
Una delle immagini in mostra
Piccio e Hayez e dall’intensità emotiva e visionaria di James Ensor e di Emil Nolde, ma fu attento anche alle tendenze artistiche del proprio tempo, da Corrente ai linguaggi astratto-informali del secondo dopoguerra. Temperamento vulcanico e irrequieto, di carattere schivo e appartato, contemperò quegli interessi culturali con l’ascolto devoto della natura, perseguendo una ricerca personale, indipendente dalle scuole e dalle mode. Undicenne, Stringa aveva cominciato a seguire lo zio restauratore Pietro Ferrari, assistendolo nel restauro e nell’esecuzione di affreschi e stucchi in molte chiese
del cremasco. Parallelamente coltivò una passione per la pittura che divenne presto esclusiva, maturando una figurazione dagli accenti espressionistici che nell’arco di pochi anni lo condusse alla notorietà e al successo, anche su scala internazionale. Basti citare le personali presso la Galleria Isy Brachot di Bruxelles nel 1968, presso la Galerie Lycéum Club di Losanna e il Waldorf Astoria di New York nel 1969 e presso la Dae Ryung Art Gallery di New York nel 1983. Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo, a cura di Sara Fontana, con la riproduzione di tutte le opere esposte.
Enrico della Torre espone alla galleria Daniela Rallo La Galleria Daniela Rallo inaugura la nuova stagione con una mostra dedicata a Enrico Della Torre, artista noto e apprezzato a livello internazionale sia come pittore che come incisore. Nato nel 1931 a Pizzighettone - sulle rive dell’Adda e a pochi chilometri dalla confluenza nel Po -, il suo itinerario artistico muove dall’informale lombardo per approdare, già verso il 1958, a un’astrazione lirica e tersa, sempre con dei ricordi. Un linguaggio che Della Torre svilupperà nei decenni seguenti in chiave ritmica e costruttiva e che nelle opere degli ultimi anni diviene ancora più asciutto e rigoroso. L’esposizione di Cremona - come la prima personale dell’artista, nel lontano 1956, alla Galleria dell’Ariete di Milano -, si divide fra incisione e pittura, svelando l’originalità e l’autonomia delle due attività ma anche reciproche sintonie e scambi di soluzioni. Vengono presentate una selezione di venti incisioni, prove d’autore acquerellate, queste mai esposte né pubblicate, e venti dipinti su tela, in gran parte risalenti agli anni recenti. Il titolo
Prove esplicita - secondo Della Torre - la vera natura del suo lavoro: “Per un artista ogni opera è una prova, cercando di fare qualcosa di nuovo. Una volta conclusa l’opera, si concentra immediatamente su un’altra, con lo stesso spirito di prova. E i risultati sono sempre inattesi”. Le prove d’autore delle incisioni, generalmente uniche oppure realizzate in 3 o 4 esemplari, sono verifiche o riflessioni antecedenti la tiratura. Della Torre a volte vi mette in gioco uno scambio di ruoli tra segno e colore che fa di ogni prova acquarellata un’opera unica e nel contempo un tassello di un puzzle più ampio. Questo dialogo tra le incisioni acquerellate e le tirature definitive trova un senso compiuto proprio a Cremona, la cui Biblioteca Statale conserva dal giugno 2008 il Fondo Enrico Della Torre, composto da un cospicuo numero di libri d’artista. I dipinti documentano la tensione dell’artista verso un impianto tendenzialmente astratto geometrico, che proietta nello spazio architetture solide e com-
plesse, tracce aeree ed evocative, timide indicazioni naturalistiche. La lezione neoplastica – da Mondrian al concretismo al neo-geo – vi si fonde con echi dell’arte giapponese e con la poesia circolante nei lavori di Morandi, Licini, Klee, Gorky e Wols, autori che segnarono gli esordi dell’artista cremonese. L’ispirazione può nascere dalla visione diretta della realtà, ma spesso anche da sogni, idee e ricordi, dando voce all’amore di Della Torre per la natura, alla sua conoscenza appassionata delle arti visive e alla sua attrazione per la musica.
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Appuntamenti
Venerdì 31 Ottobre 2008
Appuntamenti a Cremona e dintorni... ARTE & CULTURA
Fino al 31 ottobre 08 cremona Incontro Music in the Roman Empire Moisa: Convegno organizzato dalla Società Internazionale per gli studi musicali greci e romani. Facoltà di Musicologia (Palazzo Raimondi di Corso Garibaldi, 178). Fino al 3 novembre 08 cremona Note d'Acquerello Mostra Internazionale italo-belga d'acquerello. Orario: dal lunedì al venerdì: dalle 16,30 alle 19. Sabato e domenica: dalle 10 alle 12 e dalle 16,30 alle 19 - Spazio espositivo San Vitale (piazza S.Angelo, 1). Fino al 4 novembre 08 cremona Mostra Controlled Mental Space Il Liceo B. Munari ospita la Performance di Annamaria Tina. Orario: dal lunedì ala venerdì dalle 10 alle 16 - Liceo B. Munari (via XI Febbraio, 80). Fino al 7 novembre 08 crema Link 2008 Incontri di Orientamento per gli studenti delle scuole medie inferiori
musica
e i loro genitori. Sala dei Ricevimenti e Sala Alessandrini. Fino al 16 novembre 08 cremona Mostra L'Arte Italiana dal 1945 / Pittura e Astrazione Arte e linguaggio negli anni 70' Orario: dal lunedì al venerdì 9-12,30 e 1519; sabato e festivi 17-19. Fondazione Città di Cremona piazza Giovanni XXIII, n°1. Fino al 16 novembre 08 casalmaggiore mostra Ercole Priori : Disegni e Sculture Personale dedicata al famoso Artista. Museo Diotti. Costo: 3 euro. Fino al 16 novembre 08 cremona Mostra In Ricordo di Carla Bergamasco Cortese Galleria di ritratti dell'allieva di Carlo Vittori. Orario: feriali dalle 17 alle 19,30; festivi dalle 16,30 alle 19 - Adafa di Casa Sperlari (Via Palestro, 32). Fino al 18 novembre 08 crema Mostra I sette vizi capitali Collezzione d'arte della pittrice Wlady Sacchi. Orario: ore 10-12,30 e 16-19,30 sala Polifunzionale di Santa Maria di Porta Ripalta (via Matteotti). Fino al 5 dicembre 08 cremona Mostra
Fillmore di Via Matteotti, 2 - ore 21,30. Costo; 25 euro. 31 ottobre 08 cremona Musicore- Musica e amore Concerto di Hallowen. con intrannenimento, dj musica e buffet. Orario: dalle 19 alle 6 del mattino dopo Centrale del Latte (Via Nazario Sauro). Costo: Da 35 a 45 euro. 31 ottobre 08 cremona Serata Hallowen Tradizionale appuntamento di musica per la serata di Hallowen.
31 ottobre 08 cortemaggiore Fillmore in Concert Carmen Consoli
ALTRO
Serata riservata ai gruppi previa prenotazione. 31 ottobre: dalle ore 18 alle ore 23. 1 novembre: orario continuato dalle ore 11 alle ore 23. 2 novembre: orario continuato dalle ore 11 alle ore 23 - Antiche Mura.
Fino al 2 novembre 08 pizzighettone Sagra Fasulin de l 'öc cun le cudeghe "Per chi ama riscoprire i sapori di una volta" - Il ricavato verrà destinato al recupero della cerchia muraria. Orari: 30 ottobre: dalle ore 18 alle ore 23.
terrenauta
Luca Pedroni
Tempo non tempo, ora siderale vivo uno spazio cosmico dove schegge di asteroidi impazziti penetrano la mia mente provocano vulcaniche eruzioni di pensiero. Poi riemergo da abissi profondi, Disperato anelo nuove mete un futuro che è già passato. Ora non è pi tempo. E tempo di andare.
AnticoVecchioModerno Incontro nel Museo di Storia Naturale di oggetti di epoche diverse. Orario: da martedì alla domenica dalle 9 alle 13 Museo Civico di Storia Naturale (parco del Vecchio Passeggio). Fino al 14 dicembre 08 cremona Mostra Enrico Della Torre «Prove» Orario: da mercoledì al sabato: 10,30-12,30 / 16,30-19,30; domenica: 16,30-19,30 Galleria Daniela Rallo (piazza Sant' Abbondio, 1). Presentazione dei lavori del famoso pittore nativo di Pizzighettone. Fino al 31 gennaio 09 cremona Mostra Alfonso Martini / Gran Gourmet Inaugurazione della mostra d'arte sabato 25 Ottobre alle ore 17,30. Osteria Garibaldi Caffè (corso G. Garibaldi, 38). Dal 1 al 30 novembre 08 cremona Mostra Ugo Stringa: Ai Confini del Tempo Mostra di pittura del noto artista cremasco. Orario: dal lunedì al sabato 9-13/15-18; domenica e festivi 10-13/15-19 Palazzo Stanga (via Palestro, 36). 2 novembre 08 cremona incontro Prevenire i disturbi visivi Settimo Convegno Nazionale sulla Visione Olistica. Orario: dalle ore 9 - Palazzo Cittanova.
Notte Praga (viale Po 129). 1 novembre 08 crema Stagione Teatro San Domenico Davide Van De Sfroos in concerto. Teatro San Domenico. 1 novembre 08 cremona PRELUDIO D' ORGANO IN SAN LUCA Meditazioni musicali ante missam Michele Bosio all' organo Rotelli (1901) Orario: ore 17.30 Chiesa di San Luca.
1-2 novembre 08 CASALBUTTANO TRADIZIONALE CASTAGNATA Adiacenze del Cimitero.
Dal 1 al 5 novembre 08 pizzighettone Sagra Fiera di San Carlo 2008 Tradizionale appuntamento di festa, cultura, arte, gastronomia.
Dal 1 al 30 novembre 08 CREMA I SAPORI DELLA NEBBIA EVENTI ENOGASTRONOMICI Menù degustazione con ricette del territorio interpretate dai cuochi dell'Associazione Tavole Cremasche. Ristoranti di Crema e del Circondario.
1 novembre 08 PESCAROLO FASULIN, BELIGOT E PATUNA Degustazione dei piatti tradizionali della Festa dei Morti. Oratorio Madonna della Senigola.
2 novembre 08 ACQUANEGRA CREMONESE CASTAGNATA IN PIAZZA Degustazione di profumate caldarroste e fragranti ceci con vino bollito in piazza Chiesa.
Una mostra di Nicolò Paoli sulle mucche
Fino al 20 dicembre sarà possibile ammirare le opere di Nicolò Paoli, figlio del celeberrimo cantante italiano Gino Paoli presso la galleria dell’hotel Delle Arti di Cremona, in via Bonomelli. Tema della mostra quel nobile animale che è la mucca. In mostra fanno capolino mucche frisone e maremmane, con il grande volto in primo piano e oc-
chi stupiti che fissano l’osservatore. Mucche ritratte un po’ ovunque, nei campi, all’ombra di alberi, o dipinte in forme ovali come fossero vecchie foto di famiglia. Paoli ipotizza una sacralità dell’animale. L'attenzione dell'artista per la mansueta bestia è catturata dall'interessante attività che essa predilige: Ruminare! Il valore figurativo e
simbolico di questo gesto è ciò che da anni affascina il giovane, il quale dichiara di sentirsi molto vicino a quest' abitudine, infatti, anche lui come l'animale rumina, in senso figurato, ossia rimugina e riconsidera concetti e pensieri. La mostra è aperta da lunedì a domenica dalle 11 alle 22. Sono 20 le opere pittoriche in mostra.
Al via la formazione per mediatori culturali
Da mercoledì 5 novembre, presso il centro interculturale Mondinsieme di Cremona inizia il percorso di formazione «Unrra 2008-2009» per mediatori culturali o volontari delle associazioni d immigrati. Sette gli incontri per aggiornare le loro competenze, promuovere i servizi presenti nel territorio e collegarli direttamente con il mondo del volontariato, che spesso ha il primo contatto con le per-
sone che poi usufruiranno di questi servizi. Saranno anche introdotti nuovi aspetti della mediazione più indirizzate alla mediazione relazionale, incentivando le associazioni ad assumere un ruolo attivo nei processi sociali delle realtà locali e di rappresentanza come, ad esempio, la partecipazione diretta ai Provvedimenti per la prevenzione e la sicurezza urbana a Cremona.
«...è donna» in mostra Venerdì 7 novembre alle 17.30 si inaugura presso il Centro Culturale San Vitale la mostra fotografica «...è donna», organizzata dalla Provincia, dalla consigliera provinciale di parità del Comune e con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Cremona. La mostra e il catalogo sostengono il progetto di aiuto all infanzia «Drum Bun - Bambini futuro del mondo», promosso dal Servizio disagio eta evolutiva della Diocesi di Cremona e dalla Coop. Soc. Nazareth.
BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni
RIFLESSIONE SU CREMONA ED I SINDACI DEL ‘900 Certo è che in questo periodo della gestione Zanoni la città compie una radicale riflessione critica su questi temi mentre consegue significativi risultati concreti nel proprio sviluppo. Come abbiamo annotato man mano in questo sbrigativo percorso rievocativo, Cremona per tutto il secolo ha visto attuarsi una politica di interventi sul territorio che ha portato a comprometterne pesantemente caratteri e profilo, trascurandone quando non distruggendone grandi pregi storici senza peraltro conseguire una reale, coerente e proficua modernizzazione. Ciò ovviamente è avvenuto nel corso del tempo con amministrazioni di diverso segno e cultura. Certamente con caratteristiche ed intensità anche molto diverse, dai completi sventramenti del regime a limitati scadenti interventi di altri periodi, e con motivazioni assai varie, da quelle intese in buona fede a conseguire progresso e sviluppo ad altre puramente speculative. Rispetto a tutto questo si tenta di imprimere una svolta significativa. La amministrazione Zanoni si caratterizza poi per un grande sforzo in direzione della partecipazione dei cittadini alla vita del Comune, con l’esperienza assai viva e partecipata dei Quartieri (nei primi anni ‘70 su base volontaria quindi istituzionalizzati con la elezione dei Consigli di Quartiere del
1978). Nel 1974 ha luogo la municipalizzazione del servizio del gas, la cui rete viene ampliata e risanata mentre in modo concomitante si dà inizio al teleriscaldamento. Sempre nei primi anni ’70 si esperimentano alcune “zone verdi”, aree pedonali, e si perverrà nel 1978 ad un innovativo piano del traffico cittadino. Un forte impegno viene riversato sulla salvaguardia e per un primo riutilizzo del vastissimo comparto edificato del vecchio ospedale (nel 1973 - 74 vi era state forti polemiche relativamente alla vendita del Comune alla Curia del vecchio ospedalino e per una salvaguardia ed un uso pubblico di questo grande comparto nel cuore della città). Nel corso del decennio si avvia la nuova area per la Fiera Internazionale a Cà de Somenzi, la sua apertura è del 1977, del ’78 l’inaugurazione del Palazzetto al suo interno. Altri settori di forte impegno, che qui possiamo solo menzionare, riguardano l’edilizia scolastica (dal 1971 al 1980 si costruiscono 6 nuovi asili, due elementari, una media mentre altri edifici vengono ristrutturati), la sicurezza idraulica per parti spesso alluvionate della città e la approvazione di un piano fognario e di depurazione radicalmente nuovo, piano che verrà attuato con la successiva Giunta del Sindaco Zaffanella. [continua...]
Zibaldone
A cura del Circolo Culturale "Arcangelo Ghisleri"
Sognando il mare - parte IIª
E
non si riusciva a cavargli più niente di bocca, un particolare, il seguito della storia, niente: si chiudeva nel suo silenzio o riprendeva a parlare delle previsioni del tempo. Gli amici si erano rassegnati e lo utilizzavano come passatempo: d’estate, verso le sette di sera, con la strada dorata di sole, lo andavano a trovare a casa, un povero tugurio in fila con gli altri sulla via tutta buche e dossi che saliva verso la collina, costeggiando il torrentaccio sassoso che attraversava il paese; si sedevano sul muretto e lo apostrofavano: - Ammiraglio, ammiraglio! -;qualcuno azzar-
dava, a voce più bassa, ma non tanto da non essere udito: -Nelson Fiaccheroni! -. Lui veniva fuori e si sedeva a prendere aria sul piccolo ballatoio; quelli, per scherzo, ricominciavano a chiedergli la storia della “signora”, e il rituale si ripeteva. Una sera di metà settembre, c’era stato un grosso acquazzone nel pomeriggio che aveva ridotto la carreggiata a una sequela di pozzanghere ampie e profonde, dove si specchiava il cielo tornato sereno, lo andarono a trovare. La temperatura era ancora abbastanza tiepida; i ragazzi facevano schizzare nelle pozzanghere i sassi piatti, gareggiando a chi li mandasse più lontano. L’ammiraglio era già al balcone che fiutava l’aria, più nervoso
Racconto di Vincenzo Montuori
del solito. Alla richiesta della solita storiella, rispose seccato: Non ho tempo; non vedete che sta arrivando?- - Chi?- risposero in coro gli altri. - Come chi? Lei, la signora! E’ lì che attracca alla banchina! - e indicava con la mano una pozzanghera immensa dove correvano grosse nuvole che solcavano l’azzurro. Gli amici si guardarono a vicenda con la coda dell’occhio, come per dire: “E’ uscito matto del tutto”. Intanto l’ammiraglio si era alzato in piedi e gridava appoggiato alla ringhiera: - Aspettami, arrivo! - e uno degli amici gridò: - Ma smettila, sei matto?!- Al che, lui, scavalcata con un balzo la ringhiera, gli occhi da spiritato, urlando “Eccomi!”, si lanciò a testa in giù, sfracel-
landosi nella pozzanghera, in un metro d’acqua, bocconi. Un parapiglia tra gli amici che accorrevano e i ragazzi che schiamazzavano. Qualcuno, dopo il primo smarrimento andò a chiamare i carabinieri. Il maresciallo, arrivato affannando, entrò nella pozzanghera con tutte le gambe, lo sollevò a faccia in su e, rovistandogli nelle tasche della logora uniforme, gli trovò una cartolina sgualcita e marcia, indirizzata ad Aldo Fiaccheroni (ma con il timbro di spedizione di Faùglia!) che rappresentava due ragazzi che si baciavano sullo sfondo di un tramonto, e una scritta stampata in rosa: “Ricordo di Portovenere”. (Fine)
Beato frate Junipero e la California Liberamente tratto da www.lastrada66.com La vinificazione in California, fu opera dei frati al seguito delle armi della corona di Spagna. La messa cattolica prevede l’uso del vino e farlo giungere in quantità sufficiente dalla lontana patria, era impresa proibitiva. Approfittando di condizioni ideali per la vinificazione, le missioni iniziarono a piantare alcune viti giunte dalla Spagna, dando così inizio ad una buona tradizione, interrotta per qualche decina d’anni dal periodo forsennato del proibizionismo, che sradicò i vitigni. Junipero Serra, fu un francescano che esplorò e colonizzò la California fondandovi le prime Missioni; venne beatificato da Giovanni Paolo II nel 1988. Nacque al secolo come Miguel Serra y Abram il 24 Novembre 1713 a Petra, un villaggio di contadini nel centro dell'isola di Maiorca. All'età di 16 anni, Miguel entrò nell'Ordine Francescano con il nome di Junipero, in omaggio all'amico e coetaneo di San Francesco. Dopo anni di preparazione e di studi, nel 1744 nel Monastero di San Francisco (Spagna) fu nominato Professore di Filosofia dall'Università Lullian. Serra si dimostrò studente attento e brillante e divenne ottimo oratore e scrittore molto promettente, ma non rimase a lungo nel mondo accademico. Nel 1749 rispose alla chiamata dei Missionari Francescani per l'invio nei territori del Nuovo Mondo. Circa 200 anni prima, la Spagna aveva fondato una colonia, chiamata Nuova Spagna, nell'area che oggi conosciamo come Messico. Il successo della colonizzazione fu permesso dalla stretta collaborazione tra i funzionari imperiali spagnoli e la Chiesa cattolica, che operarono insieme nell'esplorazione dei nuovi territori e nella creazione dei nuovi insediamenti; entrambi gli obiettivi vennero raggiunti con
successo. La corona spagnola cercava nuove terre da colonizzare e la Chiesa cattolica nuovi fedeli. Già nella metà del diciottesimo secolo, l'influenza culturale e religiosa della Spagna era forte nei territori occupati; grandi cattedrali, scuole, ospedali e porti ne erano evidenti testimonianze. Comunque, questa civilizzazione molto sofisticata per l'epoca era limitata ai grandi centri urbani come Città del Messico, mentre gran parte delle aree rurali risultava praticamente inesplorata, intatta e considerata territorio di missione. Frate Junipero venne assegnato all'area di Sierra Gorda, una regione selvaggia e montuosa dove rimase per nove anni, predicando agli indiani e consolidando le due missioni fondate negli anni precedenti. Il secondo incarico lo portò lontano da Città del Messico, lungo i villaggi costieri e le zone minerarie. In otto anni percorse a piedi oltre 10.000 km, nonostante una gamba ulcerata ed infetta a causa della puntura di un insetto. Questo non gli impedì di continuare a convertire gli indigeni ed a somministrare i sacramenti. Nel 1767 il Re di Spagna scacciò i Gesuiti dai suoi domini e le tredici missioni Gesuite nella Baja California rimasero senza personale religioso, Junipero Serra, Francescano, venne nominato nuovo Superiore di questo territorio selvaggio e quasi completamente inesplorato. Dopo alcuni anni, ricevette l'ordine di iniziare la colonizzazione della Alta California, quella che oggi conosciamo appunto come Stato della California, appartenente agli USA. Nel 1769 venne nominato padre priore di tutta la California. Serra si unì alla spedizione di Don Gaspar de Portola ordinata dal Re di Spagna per esplorare ed occupare i nuovi territori a Nord del Messico. Egli raggiunse San Diego il 27 Giugno 1769 e vi stabilì la prima missione;
70° anniversario della morte di A. Ghisleri
poi la spedizione si diresse a Nord e nell'Aprile 1770 Serra fondò quella dedicata a San Carlo Borromeo a Carmel, la seconda missione in California. Nei quindici anni successivi Padre Junipero Serra creò personalmente nove delle ventuno missioni, ciascuna distante una giornata di cammino (circa 50 km) dall'altra e le collegò con una strada, poco più di un sentiero all’epoca, chiamata "El Camino Real". Frate Junipero si occupò personalmente, dalla sede di Carmel, di individuare i siti adatti per l'insediamento delle nuove missioni, così come della loro costruzione e dell'invio dei confratelli destinati a gestirle. Sempre a piedi e nonostante la cronica infezione alla gamba percorse più di 50.000 km per coordinare l'opera delle missioni in California, un percorso molto più lungo di quello intrapreso da Marco Polo. Il suo motto era "andare sempre avanti e mai indietro". L'elemento centrale di ogni missione era la chiesa normalmente costruita in legno, ma dopo che quella di San Louis Obispo andò completamente distrutta dal fuoco appiccato da una freccia indiana, Serra ordinò di ricostruirle in pietra e mattoni. Fu un'impresa titanica, portata a termine in un paio di decenni. Intorno alla chiesa sorgevano gli alloggi per i frati, scuole per gli indiani, campi coltivati e stalle per l'allevamento. Particolare cura veniva dedicata all'igiene degli indigeni ed all'insegnamento delle lavorazioni del legno e della pietra sia agli adulti, uomini e donne, che ai bambini. Frate Junipero Serra non subì il martirio, come aveva sempre desiderato ma morì di morte naturale nella sede di Carmel il 28 Agosto 1784. Dopo poco più di 200 anni e' stato beatificato da Giovanni Paolo II, nel 1988. G.F.
Orgoglio delle radici
2- Sintesi del pensiero di Arcangelo Ghisleri «il PICCOLO zibaldone» con l’obiettivo di recuperare negli abitanti di questa città un orgoglio delle proprie radici, senza scomodare ampolle e letture un po’ personalizzate della storia, inaugura una rubrica fissa dedicata ai grandi cremonesi che hanno segnato la Storia nei vari campi del sapere e della cultura. Due aneddoti, che egli stesso amava ricordare, ne illuminano le idee e l'equilibrio. Al Congresso del Libero Pensiero a Venezia, nel 1902, quando alcuni preti entrarono nel salone della conferenza la folla cominciò ad inveire contro di loro urlando 'Fuori, fuori". Allora Ghisleri si alzò e gridò più forte di tutti: " Fuori nessuno, il libero pensiero non può chiudere la bocca a nessuno. Il libero confronto, è ricerca costante della verità'. E, negli anni così detti delle Università popolari, egli tenne conferenze e corsi serali. Una volta a Verona dovette trat-
tare il tema de 'Gli esercizi spirituali di S. Ignazio di Lojola, fondatore dell'ordine dei Gesuiti'. Quando iniziò a parlare capì che il pubblico si attendeva un intervento irriverente, Allora disse: 'Vi prego, non ridete, si tratta di un grande pedagogista' e lo dimostrò. Questa lunga premessa è necessaria in un momento in cui devono ormai crollare anacronistiche barriere tra laici e cattolici. Un altro punto fondamentale dell'insegnamento ghisleriano è imperniato sul concetto di democrazia ('Democrazia in azione'). Profondamente convinto che la voce della ragione, dell'autorevolezza critica, del pensiero non poteva conoscere la sconfitta, sosteneva che le dottrine della scuola democratica non erano superate dalle nuove dottrine marxiste. Alla base del suo pensiero e del repubblicanesimo erano la libertà e l'opposizione alla dittatura e alle imposizioni centra-
liste. E non sarebbe stato possibile salvare la democrazia, se non elevandone il tono, estendendone la base a tutto il popolo, applicando concretamente la sovranità popolare, per costruire una società consapevole, seria, responsabile. Per questo era necessario lottare contro il parlamentarismo corrotto, il trasformismo, l'empirismo giolittiano. Combatté la prassi del trasformismo parlamentare sino al 1886, si oppose quindi alla sinistra massimalista e riformista, denunciò lo scandalo della Banca Romana e nel 1893, quando si dissolse il “Patto di fratellanza”, si adoperò per far nascere in clandestinità il Partito Repubblicano (1895) di cui divenne ben presto uno dei più importanti esponenti. Sostenne, oltre al sistema parlamentare, altre forme di democrazia diretta per trasferire al popolo la facoltà di legiferare quali il referendum, l'iniziativa popolare e il diritto di revisione.
Venerdì 31 Ottobre 2008
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Che cosa e’ mai la poesia? (Poeti allo specchio) di Vincenzo Montuori
UMBERTO SABA
Più decentrato rispetto alla triade classica del Novecento poetico italiano (Montale, Ungaretti, Quasimodo), UMBERTO SABA rappresenta una voce originale nel nostro panorama lirico, poiché ha avuto il coraggio di non seguire il modello della poesia nuova predicato dai suoi più fortunati colleghi, riproponendoci, in una stagione di avanguardie, di sperimentalismi e di “poesia pura”, la lezione del passato, e, in particolare, quella di Petrarca e di Leopardi (non a caso, egli intitolerà il suo libro di una vita, “Canzoniere”). Nato a Trieste, ancora asburgica, nel 1883, da madre ebrea e padre cristiano, Saba (il cui vero cognome era Poli), ebbe un’infanzia difficile; abbandonato dal padre, fu allevato dalla madre e dalla nutrice slovena Peppa Sabaz. Avviato agli studi commerciali, fu praticante presso una casa di commercio e mozzo su un mercantile, prima di arruolarsi volontario a Salerno e partecipare alla prima guerra mondiale. Finita quest’ultima, aprì una bottega antiquaria di libri che diresse fino alla seconda guerra mondiale, quando dovette abbandonare il suo lavoro perché perseguitato dalle leggi razziali. Dopo aver soggiornato a Firenze, Roma, Parigi, Milano, Saba tornò a Trieste; è morto La statua di Saba a Trieste a Gorizia nel 1957. Avendo esordito con Il mio primo libro di poesia (1903), egli raccoglie la sua produzione giovanile in Poesie (1912) a cui segue Coi miei occhi(il mio secondo libro di versi) (1913). Nel primo dopoguerra, dopo alcune plaquette, Saba raccoglie, nel 1921, la sua produzione in un primo Canzoniere, dove confluiscono i versi scritti fino ad allora. Le prove liriche tra le due guerre, da Preludio e canzonette (1923) e Preludio e fughe (1932) fino a Parole (1934) e a Ultime cose (1944), pubblicate a Lugano, trovano una sistemazione nel secondo Canzoniere (1945). Le raccolte del secondo dopoguerra vengono pubblicate prima da sole e, poi, nelle varie edizioni del Canzoniere, fino a quella postuma del 1961. Intanto, Saba aveva ripreso a scrivere in prosa, dopo i racconti giovanili del 1910-1913; la sua attività nel settore culmina con quello splendido autocommento alla propria opera che è Storia e cronistoria del Canzoniere (1948) e con il romanzo incompiuto Ernesto, uscito postumo nel 1975. Nella vita operosa ed appartata di Saba, la poesia è una pratica esclusiva da coltivare nel segreto dell’anima, senza grandi proclami: questa fedeltà sommessa e tenace al dèmone dell’ispirazione traspare da un testo del Canzoniere, che è una rivendicazione della forza della tradizione nello sconvolgimento delle vicende del ‘900 (si pensi al richiamo della rima “fioreamore”, contrapposta a “dolore -cuore”) Amai trite parole che non uno osava. M’incantò la rima fiore amore, la più antica difficile del mondo.
Questi meccanismi di governo diretto potevano, a suo avviso, eliminare i difetti della partitocrazia, il monopolio della classe politica e dei gruppi di potere presenti anche nella dittatura del proletariato, perché, anche in questo caso, il potere era in mano a minoranze organizzate. Democrazia diretta pertanto nelle mani del popolo, per migliorare e perfezionare l'azione del Parlamento che, a suo avviso, non poteva e non doveva essere eliminato o esautorato.
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato, che il dolore riscopre amica. Con paura il cuore le si accosta, che più non l’abbandona. Amo te che mi ascolti e la mia buona carta lasciata al fine del mio gioco. Si noti come il testo, in regolari endecasillabi, si costruisca su una circolarità di rime (xaab, baac, cy) che persuade l’orecchio con un ritmo dolce e pacato, sottolineato anche dall’uso di termini chiari ed eleganti allo stesso tempo. E’ questa la “classicità spoglia” di Saba, che ne fa un caso praticamente unico nella nostra poesia del Novecento.
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Programmi televisivi da Sabato 1 a Venerdì 7 Novembre
Daria Bignardi è pronta ad “invadere” Raidue
E'
sempre più telemercato. Mentre nel calcio le trattative per i trasferimenti viaggiano sempre più sotto traccia, impazza la girandola di trasferimenti nei network nazionali. A farne le spese La 7, che sembra aver perso quello smalto grazie al quale ha retto il confronto con Rai e Mediaset. Dopo l’annunciato matrimonio tra Chiambretti (mattatore di Markette) e Italia1, è arrivata la conferma dell’addio anche di Daria Bignardi. Un addio post datato, visto che la conduttrice delle “Invasioni barbariche” sbarcherà a Raidue solo nel 2009, al termine dell’attuale stagione televisiva. In Rai condurrà un programma non ancora delineato, ma che viene descritto come innovativo. Del resto la Bignardi è abituata a spaziare sul piccolo schermo: molti si ricorderanno la sua partecipazione al timone del Grande Fratello, che di giornalistico non aveva nul-
tv
raiuno
raidue
raitre
la 7
La pietra filosofale per Harry Potter
la. Per sua fortuna, è poi tornata ad occuparsi di cose più serie, con quell’ironia che alle “Invasioni” è stata apprezzata. Attorno al sua passaggio alla Rai sono sorte polemiche circa il suo compenso, ma si è
Sopra e a lato due immagini di Daria Bignardi in trasmissione
trattato di illazioni mai confermate (si è parlato di un milione di euro). Come mai la Bignardi ha lasciato la 7? “Quando ho saputo che andava via il direttore di rete – ha rivelato – ho avuto subito l’impulso di lasciare. Ho capito
sabato 1
Ultima stagione su La 7, poi nel 2009 la conduzione alla tivù di Stato che era finito un ciclo, ma la scelta è stata difficile perché ho avuto il privilegio di lavorare in una rete in cui mi riconoscevo”. Ma torniamo alle Invasioni, che col tempo hanno guadagnato autorevolezza e una loro identità. La Bignardi non
domenica 2 Lunedi’ 3
nasconde il dispiacere di lasciare il format: “E’ stato un programma riuscito con un titolo azzeccato ed è un peccato abbandonarlo. In ogni caso avrei cambiato qualcosa, perché dopo quattro anni si rischia di diventare ripetitivi”. La 7, venerdì ore 21.10
Martedi’ 4
Sabato sera con Harry Potter (e la pietra filosofale). La serie resa famosa dal volto di Daniel Radcliffe, per la regia di Chris Columbus (lo stesso di Mamma ho perso l’aereo). In questo film Harry Potter vive con gli zii che non lo amano e lo guardano male per alcune sue capacità magiche. Per questo gli sequestrano tutte le lettere che riceve. Ma dopo varie peripezie, riesce a scoprire di essere stato ammesso alla Scuola di magia e stregoneria di Ho-
mercoledi’ 5
gwarts e a questo punto iniziano le avventure ispirate al famosissimo libro di J.K. Rowling. Un film apprezzato perché rivolto sia ai bambini che agli adulti e soprattutto privo di esagerati effetti speciali. Nel cast, oltre a Radcliffe, troviamo Rupert Grint, Emma Watson, John Cleese, Richard Harris, Ian Hart, Alan Rickman, Maggie Smith, Tom Felton, Richard Griffiths, Julie Walters e John Hurt. Italia 1, sabato ore 21.05
giovedi’ 6
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ss messa - angelus la prova del cuoco Tg 1 easy driver. Attualita' lineablu. Attualita' dreams road. Doc. tg1 - che tempo fa a sua immagine tg1 l.i.s passaggio a nordovest l'eredita'. Quiz Tg1 - tg1 sport affari tuoi. Quiz volami nel cuore. Varieta' tg1 telegiornale
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ss messa - angelus linea verde diretta Tg1 - benjamin domenica in - l'arena domenica in... sieme domenica in - 110 e lode tg1 - che tempo fa domenica in - 7 giorni pole position formula 1: g.p. brasile Tg1 - Rai Tg Sport affari tuoi. Quiz il commissario montalbano. Film TV tg1 - speciale tg1
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verdetto finale. Attualita' occhio alla spesa che tempo fa/Tg 1 la prova del cuoco Tg 1 / tg1 economia festa italiana. Varieta' la vita in diretta. Att. ( 16.50 - tg parlamento 17.00- che tempo fa/tg 1) l'eredita'. Quiz Tg1 affari tuoi. Quiz il commissario montalbano. Film TV tg1 telegiornale
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verdetto finale. Attualita' occhio alla spesa che tempo fa/Tg 1 la prova del cuoco Tg 1 / tg1 economia festa italiana. Varieta' la vita in diretta. Att. (16.50 - tg parlamento 17.00- che tempo fa/tg 1) l'eredita'. Quiz Tg1 affari tuoi. Quiz racontami 2. Film - 6a pt. tg1 telegiornale porta a porta. Attualita'
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verdetto finale. Attualita' occhio alla spesa che tempo fa/Tg 1 la prova del cuoco Tg 1 / tg1 economia festa italiana. Varieta' la vita in diretta. Att. (16.50 - tg parlamento 17.00- che tempo fa/tg 1) l'eredita'. Quiz Tg1 affari tuoi. Quiz carramba che fortuna! Tg1 porta a porta. Attualita'
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verdetto finale. Attualita' occhio alla spesa che tempo fa/Tg 1 la prova del cuoco Tg 1 / tg1 economia festa italiana. Varieta' la vita in diretta. Att. (16.50 - tg parlamento 17.00- che tempo fa/tg 1) l'eredita'. Quiz Tg1 affari tuoi. Quiz provaci ancora prof 3 tg1 porta a porta. Attualita'
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verdetto finale. Attualita' occhio alla spesa che tempo fa/Tg 1 la prova del cuoco Tg 1 / tg1 economia festa italiana. Varieta' la vita in diretta. Att. (16.50 - tg parlamento 17.00- che tempo fa/tg 1) l'eredita'. Quiz Tg1 affari tuoi. Quiz i migliori anni. Varieta' tg1 - tv7 l'appuntamento. Att.
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mezzogiorno in famiglia tg 2 Giorno - dribbling scalo 76. Musicale pit lane formula 1: prove gran premio del brasile tg2 notizie - meteo 2 the district. Telefilm l'isola dei famosi la settimana. Reality l'isola dei famosi. Reality piloti. Sit Com LOTTO - Tg 2 20.30 cold case. Telefilm sabato sprint
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mezzogiorno in famiglia Tg 2 Giorno tg2 motori - eat parade quelli che... aspettano quelli che il calcio e... stadio sprint. Sportivo tg2 notizie - dossier 90° minuto atletica leggera: maratona di new york pole position Tg 2 20.30 N.c.i.s. Telefilm criminal minds. Telefilm la domenica sportiva
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la settimana. Attualita' io, due figlie, tre valigie. Film superbike: gara 1 gp del portogallo Tg La7 - sport 7 l'ispettore barnaby superbike: gara 2 gp del portogallo big game. Documentario la mia spia di mezzanotte Tg La7 - sport 7 chef per un giorno. Att. crozza italia live. Var. reality. Attualita'
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punto tg due minuti un libro il tocco di un angelo matlock. Telefilm Tg La7 - sport 7 cuore e batticuore cinque poveri in automobile. Film mac gyver. Telefilm atlantide. Documentario stargate sg-1. Telefilm Tg La7 otto e mezzo. Attualita' l'infedele. Attualita' storia proibita del '68
09.15 10.10 10.15 10.30 11.30 12.30 13.00 14.00 16.15 19.00 20.00 20.30 21.30 23.45
OMNIBUS LIFE. Attualita' punto tg due minuti un libro il tocco di un angelo matlock. Telefilm Tg La7 - sport 7 cuore e batticuore il candidato. Film atlantide. Documentario stargate sg-1. Telefilm Tg La7 otto e mezzo. Attualita' farenheit 9/11. Film speciale tg la 7 «and the winner is...»
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due minuti un libro il tocco di un angelo matlock. Telefilm Tg La7 - sport 7 cuore e batticuore il diabolico complotto del dr. fu manchu. Film mac gyver. Telefilm atlantide. Documentario stargate sg-1. Telefilm Tg La7 otto e mezzo. Attualita' exit: uscita di sicurezza the l world. Telefilm tg la7 - otto e mezzo
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omnibus weeend l'intervista. Attualita' che cavolo mi combini papa'? Film tg la7 - sport7 in tribunale con lynn jack frost. Telefilm superbike: prove gp del portogallo la notte dell'aquila tg la7 la valigia dei sogni doppio delitto. Film crozza italia. Varieta' tg la7 - M.o.d.a.
10.15 10.30 11.30 12.30 13.00 14.00 16.00 17.00 19.00 20.00 20.30 21.10 23.55
due minuti un libro il tocco di un angelo matlock. Telefilm Tg La7 - sport 7 cuore e batticuore le avventure del capitano hornblower, il temerario. Film mac gyver. Telefilm atlantide. Documentario stargate sg-1. Telefilm tg la7 otto e mezzo. Attualita' le invasioni barbariche victory. Sport
Venerdì 31 Ottobre 2008
SI PUO’ FARE
cinema programmazione settimanale cremona Megacine CremonaPo (199.404.406) www.cremona.megacine.it • Albakiara - Il Film • Babylon A. D. • High School Musical 3 Senior Year • Tropic Thunder • Wall-E • Pride And Glory Il Prezzo Dell'onore Tognazzi (0372 458892) • Giù Al Nord • Wall-E • High School Musical 3 Senior Year
Filo (0372 411252) • Vicky Cristina Barcelona • Water (Giovedì 6-11) castelleone Cineteatro Giovanni Paolo II (0374 56052) • Il Treno per Darjeeling crema Porta Nova (0373 218411) www.multisalaportanova.it • High School Musical 3 • Babylon A. D. • Tropic Thunder • Giù Al Nord • Vicky Cristina Barcelona • Wall-E
Rassegne a 3euro cinema qualita’ "Ora o mai più" • Non è Un Paese Per Vecchi (lunedì) "Cineforum" • Certi Bambini (martedi') "Over 60" • Lezione 21 (mercoledi') "Cineforum" • Lezione 21 (giovedi') ostiano Cinema Don Rosa (0372 840405) • Hancock (Venerdì) • Indiana Jones e il tempio di cristallo (Sabato)
pieve fissiraga Cinelandia (0371 237012) www.cinelandia.it • Pride And Glory Il Prezzo Dell'onore • La Banda Baader Meinhof • Giù Al Nord • Donkey Xote • High School Musical 3 Senior Year • La Terrazza Sul Lago - La Casa Dei Sogni, Un Vicino Da Incubo • Il Passato è Una Terra Straniera • Si Può Fare
dI Giulio Manfredonia
Il film è ambientato a Milano negli anni '80. Nello è un sindacalista che viene mandato in una cooperativa di ex malati mentali e che, contro il parere degli psichiatri, si batte affinché i ragazzi imparino un mestiere e siano in grado di mantenersi e riappropriarsi della loro dignità. Nel cast troviamo Claudio Bisio (tornato al cinema dopo le scorribande televisive sul palco di Zelig insieme con Vanessa Incontrada), al fianco del quale recitano Anita Caprioli e Giuseppe Battiston.
CINEMA - High School Musical 3 è ambientato in un liceo
Sulle orme di Saranno Famosi
Un film musicale nel perfetto stile americano, ambientato alle scuole superiori. Una trama tanto cara al cinema a stelle e strisce. L’istituto in questione è la East High School, dove fervono i preparativi per il
musical di primavera, che per alcuni chiuderà l'anno scolastico e per altri l'intera stagione liceale. In attesa di prendere l'agognato diploma, i Wildcats si interrogano su quale sarà il loro futuro fuori dalle familiari e sicure aule della scuola che li ha visti crescere. Nel frattempo la signora Darbus, l'insegnante di teatro, ha comunicato ai suoi alunni che al musical di primavera saranno presenti due selezionatori della Juilliard per individuare tra i partecipanti il candidato all'unica borsa di studio messa in palio dalla prestigiosa scuola d'arte di New York. Sebbene il trillo della campanella riporti alla memoria i tempi di Saranno famosi (la serie televisiva ispirata al film), i ragazzi della East High School non sono costretti a lunghe e faticose lezioni, non indossano tutù né conchiglie e vivono in una bolla di sapone dove l'unico dramma è rappresentato dall'imminente separazione e dalla paura di sbagliare.
sabato 1
canale 5
italia 1
rete 4
SOL REGINA po
31
Genere: Musicale
Di Kenny Ortega
Cast: Zac Efron, Vanessa Anne Hudgens, Ashley Tisdale, Lucas Grabeel, Corbin Bleu, Monique Coleman, Bart Johnson. Durata: 100 minuti. Produzione: Usa, 2008
Giovanni Biondi
Dentro le notizie...
Nell'ambito della trasmissione «Dentro le notizie», in onda su Telesolregina, l'assessore all'ambiente e all'agricoltora della Provincia di Cremona, Giovanni Biondi parlerà dei principali eventi del territorio. • Cappella Cantone: Pizzetti teme un blitz sulla discarica "Ora intervenga la magistratura"; • Cremona: Elezioni 2009 - Gorini "benedetto" da Roma; • Cremona: "No al decreto Gelmini" Corteo anche a Cremona; • Cremona: "Salviamo la scuola di liuteria" Appello a enti locali e associazioni. La trasmissione va in onda sono il venerdì alle ore 23.10, replicata il sabato alle ore 12 e la domenica alle ore 17.30.
Sopra il cast di High School Musical 3 e a lato la locandina del film
domenica 2 Lunedi’ 3
Martedi’ 4
mercoledi’ 5 giovedi’ 6
venerdi’ 7
08.00 08.50 09.50 09.20 13.00 13.45 14.10 15.30 18.50 20.00 20.30 21.10 00.40 01.30
tg5 mattina loggione. Musicale amici libri. Attualita' maurizio costanzo show tg5 - meteo 5 il supermercato. Sit-com AMICI. Reality verissimo. attualita' chi vuol essere milionario Tg 5 - meteo 5 STRISCIA LA NOTIZIA c'e' posta per te. Varieta' nonsolomoda: globish news. attualita' tg5 notte/meteo5
08.00 08.50 09.40 09.45 13.00 13.35 14.35 16.30 18.50 20.00 20.40 21.30 23.30 01.40
tg5 mattina LE FRONTIERE DELLO SPIRITO. attualita' tgcom verissimo . attualita' - r Tg 5 - meteo 5 belli dentro. Telefilm AMICI. Reality questa domenica. Varieta' chi vuol essere milionario Tg 5 - meteo 5 paperissima sprint ghost - fantasma. Film maurizio costanzo show tg5 notte/meteo5
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mattino cinque. attualita' forum. attualita' Tg5 - meteo beautiful. soap centovetrine. soap uomini e donne. attualita' AMICI. Reality pomeriggio cinque tg5 minuti - meteo chi vuol essere milionario Tg 5 - meteo 5 striscia la notizia zelig. Varieta' matrix. attualita' tg5 notte - meteo 5
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mattino cinque. attualita' forum. attualita' Tg5 - meteo beautiful. soap centovetrine. soap uomini e donne. attualita' AMICI. Reality pomeriggio cinque tg5 minuti - meteo chi vuol essere milionario Tg 5 - meteo 5 striscia la notizia distretto di polizia 8 terra! attualita' nonsolomoda
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fornelli d'italia (Tg 4 - notizie traffico) pianeta mare. Doc. Tg 4 - meteo 4 il tribunale di forum perry mason. Film detective monk. Telefilm il grande squalo bianco Tg 4 - meteo 4 walker texas ranger assassins. Film guida al campionato sipario notte. attualita' ieri e oggi in tv special popcorn volume 13
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08.30 redazionali vendite 12.00 Obiettivo Notizie - TG 12.45 Cucinoone 13.30 Obiettivo Notizie - TG 14.30 Videoone 16.00 Obiettivo Notizie - TG 17.45 Viaggioone 18.00 Cinemaone 19.00 Obiettivo Notizie - TG 19.15 Truccoone 20.30 Obiettivo Notizie - TG 21.00 Dentro le notizie 22.30 Obiettivo Notizie - TG
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06.55 oroscopo settimanale 08.30 Redazionali - Vendite 12.00 Obiettivo Notizie - TG 13.00 Cucinoone 13.30 Obiettivo Notizie - TG 14.00 Videoone 16.00 Obiettivo Notizie - TG 17.45 Viaggioone 18.00 Cinemaoone 19.00 Obiettivo Notizie - TG 19.15 Truccoone 20.30 Obiettivo Notizie - TG 21.00 Cocktail in tv 22.30 Obiettivo Notizie - TG
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Il figlio di Vasco Rossi «Non sono raccomandato» U
Coffee Break
Venerdì 31 Ottobre 2008
na vicenda che sembra una favola. Recitare un ruolo da protagonista nel film che ha come titolo una delle canzoni più celebri del padre. L’attore è il giovane Davide Rossi, figlio di Vasco, la rockstar che ha infiammato generazioni con la sua musica che non passa mai di moda. Il film e la canzone in questione portano lo stesso nome, anche
Il giovane attore è stato scelto per il film Albakiara se con una piccola modifica: Albachiara (la c diventa k nella pellicola). I maligni sosterranno che la scelta del regista sia stata obbligata per una sorta di raccomandazione indiretta, ma per una volta proviamo a pensare che il figlio di Vasco sia stato scelto per
Un primo piano di Davide Rossi e sopra il padre Vasco, famosa rockstar
CESARONI 3
E' caccia all’invito
le sue doti artistiche. Che comunque passeranno al vaglio della critica. Lui ha subito messo le mani avanti: “Non ho avuto la parte perché sono il figlio di Vasco. Il regista mi ha fatto un sacco di provini e ha affermato che ero io quello giusto. Mi ha dato grande fiducia e sta rischiando molto”. Da Vasco, rocker dall’apparente vita spericolata (titolo di un'altra sua grande canzone), non ti aspetti che chieda al figlio di intraprendere un lavoro sicuro, eppure è così: “Avrebbe preferito che facessi l’avvocato o il giornalista e mi ha consigliato di rimanere con i piedi per terra. Al regista ha detto di prendermi solo se andavo bene. Del resto, fare un film che si intitola Albakiara è stata una cosa delicata”. Come tanti giovani, anche Davide Rossi è innamorato delle canzoni di Vasco: “Mi piade molto la sua musica e Albachiara è la più bella canzone d’amore che sia mai stata scritta”. Dopo Notte prima degli esami, un’altra canzone culto degli Anni 80 diventa una pellicola, a conferma che la bella musica non tramonta mai.
IL CASO: la presentatrice si sarebbe molto arrabbiata per la sostituzione anticipata
Eleonora Giorgi nel cast dei «Cesaroni 3»
I Cesaroni fanno tris. E’ ufficiale che prossimamente tornerà sul piccolo schermo la terza serie della famiglia che vive alla Garbatella ed è diventata un vero fenomeno di costume, tanto che molti personaggi televisivi fanno a gara per essere invitati a partecipare a una puntata. Alcuni per pura passione, come Eleonora Giorgi, altri per farsi vedere e sperare di essere ripescati come madre e figlia De Blanck oppure Ascanio Pacelli e moglie, ex concorrenti del Grande Fratello, per finire con i nobili Carlo Giovannelli e Marina Ripa di Meana.
Su You Tube la canzone tormentone
La Clerici in dolce attesa non vuole farsi da parte La dipendenza da video è una “malattia” che colpisce molti protagonisti della televisione italiana. Alcuni, pur di andare in onda, si sono inventati la professione di ospite in tutte le trasmissioni, anche in quelle che li vedono come i cavoli a merenda. Il caso più eclatante è quello di Alba Parietti, che passa con disinvoltura da Porta a porta
al salotto in studio dell’Isola dei famosi. Da indiscrezioni molto attendibili, la sindrome avrebbe colpito anche Antonella Clerici, conduttrice alla Rai della trasmissione Prova del cuoco. La Clerici, che da mesi ha annunciato la sua gravidanza, avrebbe dovuto andare in maternità a gennaio, ma pare che il direttore di Raiuno abbia deciso la sua sostituzione molto prima con la 25enne Elisa Isoardi. Scelta che avrebbe mandato su tutte le furie la Clerici, poco disposta a farsi da parte malgrado la gravidanza, forse per paura che l’avvicendamento sia definitivo a favore di una collega più giovane. Come annuncia il vecchio detto, è difficile avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Il panorama della musica italiana non è certo ricco di talenti. Tra cover e remake di vecchie canzoni, di nuovo e interessante c’è davvero poco. Non è difficile, quindi, diventare famosi: basta proporre un motivetto accattivante e farlo diventare un tormentone su YouTube. Così si spiega il successo di “Pop porno”, realizzato da Il Genio, un duo formato da un ragazzo e una ragazza leccesi. E se lo balla la Ventura a Quelli che il calcio, siamo a posto… La Clerici con il compagno e a lato in trasmissione
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Calcio e Sport in Italia e oltre La FIFA non gradisce moviole in campo
S
ono costretto agli straordinari,ho scelto questo mestiere anche se avrei preferito fare il globetrotter.Vuoi mettere girare il mondo senza impegni, fili di nailon in tasca e qualche amo nel cappello? Il pesce fa bene, soprattutto quello dei torrenti di montagna, certo meglio dei cordless (senza fili che fa più fino). Ma tutto sommato forse è bello scrivere, ma sì, anche di calcio. L’Inter si ferma, la Roma balbetta come Spalletti e nel mercoledì di recupero, anche i capricci dell’Olimpico. E’ una classifica senza padroni. I provvedimenti annunciati con enfasi da Mourinho non hanno dato risultati concreti. Il Napoli si gode dopo anni la vetta della classifica e forse comincia a dimenticare i Maradona, Sr e Jr. L’Udinese è in fibrillazione da tempo, e il suo presidente pure, per non parlare del pelatone e dei vari sottodiavoletti che sono riusciti nel sorpasso dell’Inter, tenuta a bada da una Fiorentina quadrata e senza fronzoli, e che forse meritava di più. Gli arbitri di una volta sembrano spariti dai campi, in compenso ricompaiono sui teleschermi, anche se inciampano con la lingua madre, in ciò preceduti alla grande da conduttori e ospiti vari, ognuno intento a coltivare il grano (come cereale !!!) del proprio campetto. La classifica resta
avulsa con undici società a lottare e cinque o sei contro la discesa alla serie inferiore. Considerazioni sulle singole squadre. Il Napoli sembra davvero diventato forte, alla faccia dei molti problemi che affannano capoluogo e provincia: quando un attaccante segna tre gol in una sola partita lancia un messaggio a tutti i colleghi: «Me sono qua, mi chiamo Denis, i compagni mi aiutano». Udinese: già detto ciò che conta, secondo me. Il Milan ha effettuato un sorpasso appena prima della curva cieca e superando la riga bianca. Quasi trumbè, mi sono spiegato? Fra due giorni incontra il Napoli, auguri sinceri, evviva la lombardai uber alles.. Il Genoa e la Lazio hanno vinto ma con un bel po’ di fortuna. Il Catania ha già volato alto col suo Deltaplano Zenga. Lo stile Juventus protegge, giustamente, il suo allenatore (Questo succede anche a Cremona). Auguri a tutte le altre: senza comparse non ci sarebbero i primi attori, e fine del cinema. La Ferrari. E’ tutto rimandato, tra due giorni ci sarà il verdetto finale sulla pista brasiliana di Interlagos: con l’animo in pena ci credo poco. Gli anglo-tedeschi McLaren più Mercedes, propongono per l’avvenire un motore unico per tutte le scuderie. A Maranello sono scoppiati a ridere. Forse richiamano topone Tods. Vedremo.
INTERMEZZO
Eugrigna
Intermezzo Uno. La prima intervista immaginaria è stata scritta 400 anni prima di Cristo da Platone, filosofo greco: titolo “I Dialoghi”,domande e risposte inventate. Venendo a Cremona un’altra intervista del tipo immaginario l’ha scritta Giovanni R. della Provincia quando non è riuscito a dialogare con Maradona. Quindi questa è la terza intervista immaginaria. Domanda: Tu avresti scritto una puttanata per fare un scoop, che è uno sgubbb alla Biscardi, per dire una cosa che sapevamo, ma personale solo di un amico? ”Per chiarezza elenco le risposte Vanni (C) “No, non scrivo sugli aspetti privati delle persone che incontro “. Filippo (C) -“Non rispondo a interviste immaginarie”. Altro Filippo (Gaz.MI) - “Da piccolo mi hanno insegnato l’educazione, da grande uso anche cuore e cervello“. Giorgio,Ivan,Gianni ( Prov), uno per tre col permesso di Z.“ Mi sembra una cosa di cattivo gusto,brutta, propria, come diciamo a Cremona, oltrettutto condita con particolari di pura fantasia, malata di protagonismo a buon mercato,anche poco accettabile sul piano deontologico”-.Altro Gianni (R) “ Non ti curar di loro, ma guarda e passa “- Ariel (L) “ Anche il nostro mondo è pieno di pirla“ -Daniele (P) “Rispondi per me,per favore“Mia risposta alla mia domanda: “Per non usare un modo di dire caro al comico e alle curve, quello lì può andare dove vuole,anche a Otranto e dintorni dove si parla il greco antico, basta capirlo. E Platone , in greco antico, sosteneva“… la necessità di sottomettersi sempre alla voce interna della propria coscienza” Intermezzo Due. Scrivo in punta di pennino e non è facile. Al termine della mia intervista immaginaria mi tocca la fatica più dura, visto lil carattere dell’uomo. Compongo un numero a caso, e becco quello giusto perché sento nitidamente la risposta,non la solita segreteria telefonica. «Come stai?» «Bene,e tu?». «Emiliano, posso farti una domanda, una breve intervistino…» «No, perché dopo chiamano altri e non ho tempo e voglia. Però dimmi cosa...» «Un giornale web di Cremona ha scritto di un possibile ritorno tuo sulla panchina della Cremo, perché (dice l’autore ), l’attuale allenatore sarebbe sul punto di abbandonare… «Scusa Eugrigna, tu credi ancora a Santa Lucia?» «No, non credo più alle befane o all’ottavo nano, soprattutto se scrive, ma sai com’è il calcio di oggi, e poi il capo del nano è un esperto…». «Adesso ho capito, e se vuoi parlarmi ancora non inciampare più in questo ciuffo d’erba. Ci ho già inciampato io tanti anni fa… E poi i giornali sul Pc non mi piacciono e non li so usare, e poi fai alla svelta a portarmi quel disegno che mi hai promesso… e adesso devo proprio andare in fattoria». «Mi hai detto poco, Emiliano, ma grazie lo stesso. A presto…»
Pallacanestro: La squadra ha sbancato Venezia
La Vanoli finalmente rialza la testa di Giovanni Zagni
Il tour de force iniziale della Vanoli in questo campionato di Legadue 2008-2009, ha presentato, tutto sommato, un bilancio positivo, almeno per quel che concerne i punti conquistati: 4 a seguito di tre gare in trasferta ed una casalinga. Infatti, dopo le due pesantissime sconfitte esterne di Livorno e Reggio Emilia, capitan Lollis e soci, con percentuali dalla lunga distanza quasi incredibili, hanno sbancato Venezia. Quella in laguna una prestazione finalmente di squadra, dove al di là dei singoli è emersa la volontà del gruppo di provare a battersi come dovrebbe essere sempre con dedizione e consapevolezza che il basket è gioco di squadra e non deve privilegiare il tabellino individuale, ma quello di complesso. Così si son presi più rimbalzi degli avversari, ci si è dati una regolata in difesa, e quasi magicamente, come conseguenza logica, son piovute “bombe” a grappoli. Meno male che Cioppi è riuscito nell’intento di far capire ai
suoi giocatori come deve essere in ogni circostanza questo benedetto sport che non concede svolazzi , ma che risulta terribilmente sincero e crudele con chi non ne ha recepito lo spirito. Che sia riuscito il coach pesarese a far di questa prestazione un “abito della squadra” da non cambiare mai, lo verificheremo già domani pomeriggio quando al Palasomenzi arriverà la capolista Jesi. Si preannuncia una gara dalle mille insidie perché abbiamo visto gli jßesini in Tv strapazzare Roseto e ne abbiamo dedotto che per la Vanoli saranno tempi duri. Gli ospiti infatti sono in gra-
do di far giostrare uomini di grande esperienza e caratura tecnica eccellente, a cominciare dal pivot Maggioli, il migliore della categoria, dimenticato nelle convocazioni per la squadra nazionale da Recalcati, che probabilmente s’è trovato pentito, viste le prestazioni dei suoi sotto i tabelloni nelle qualificazioni di agosto. Sul perimetro poi incidono l’ex Vanoli Damien Ryan, un tipetto che anche domenica ha realizzato con precisione eccellente, ma non è il solo ,poiché Maestranzi, “Lupo” Rossini, Sambugaro ed i colored fanno veramente paura. Ma la Vanoli, ne siamo certi, ci proverà, galvanizzata dal
Purtroppo è cominciata male l’avventura della Witor’s nel nuovo campionato di A dilettanti. I ragazzi di patron Bonetti han preso diverse imbarcate dopo l’esordio casalingo positivo con Jesolo. L’ultimo di questi disastri s’è materializzato il turno precedente a Cagliari, quando davanti ad una squadra certamente di livello inferiore, anche a seguito di
successo di Venezia, ma forse da una presa di coscienza che sin qui non aveva ancora acquisito. Auspichiamo che la malasorte, sotto forma di piccoli o gravi infortuni non si accanisca contro i nostri, che davanti al loro pubblico possano presentarsi al meglio della condizione. Sarà una sfida certamente elettrizzante che chiamerà al Palasport un gran numero di appassionati. Non dimentichiamo che Jesi ha perso all’ultimo con Caserta , la gara decisiva per la serie A/1 e quest’anno dovrebbe contendere sino alla giornata conclusiva il passaggio alla strafavorita Varese.
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piazza 1 Novembre, Cremona
il calcio
Eugenio Grignani
Cremo vs. Legnano
Due più uno uguale tre
L
eggo la partita a modo mio e leggo i commenti di alcuni colleghi, a modo loro, come normalmente succede dopo un incontro di calcio. D’accordo sul fatto che non è stata una bella partita nel senso preteso da Arrigo.Questi ha stupito il mondo del pallone quando aveva una delle difese più forti,un centro campo assoluto e un attacco che parlava esclusivamente olandese,sia con capelli biondi e lisci sia con riccioloni e treccioline nere.Eppure qualche partita l’ha persa anche lui:è stato dirottato in nazionale,poi è tornato a Fusignano. Le partite migliori vengono giocate da squadre che si equivalgono:quando c’è molta distanza tra i valori delle due le cose si complicano. A noi è successo sia allo Zini,e non dico di domenica scorsa,sia altrove.Contro il Legnano Ivo Iaconi ha schierato una squadra mista quanto ad età ed esperienza: i migliori sono risultati (non solo a mio parere) i più giovani, per chi ama i voti tutti largamente sopra la sufficienza.Il meno giovane -è un modo di dire- è Alberto Bianchi,28 anni.Una spiegazione,forse,si può trovare nella psicologia dei più maturi,se non scusata può essere capita:” …vinciamo di sicuro. Inutile rincorrere il logorio della vita moderna, pensiamo al Lumezzane che è dietro l’angolo in attesa….”. Il ragionamento è un po’ capzioso, i “poco” distinti e gli esagitati della curva non lo capiranno mai.Per tornare agli anni verdi dei più che sufficienti -citazione ad effetto incoraggiamento- Vitofrancesco classe ’88, come Coda, Ferrarese e Gori, quanto ad anni poco più in là.
Il secondo goal della risicata vittoria sul Legnano.
Foto Pedroni
Un discorso a parte per Carotti,ventitré anni,una voglia indiavolata di fare che lo porta ad esporsi a imprecisioni poco accettate dai supercritici, ma sempre determinante sia nell’interrompere il gioco avversario sia nel comparire in ogni parte del campo dove lo porta il suo fiato. Da condividere a mio parere la scelta di Iaconi per dargli la possibilità di un apprendistato da vice cap. e da regista, due mansioni per le quali la statura non serve, e non che la sua sia disprezzabile.Quanto al campo avversario, sono rimasti delusi coloro che si aspettavano miracoli dal figlio di PierPaolo Virdis ai quali ricordo che qualche volta i figli maschi tirano ad assomigliare alla mamma. E non indago oltre… La cronaca si salva per il breve e suggestivo siparietto del prepartita. La premiazione di Maria Chiara Rizzi e Roberta Molardi vincitrici del Titolo italiano Cadette nelle rispettive specialità del martello e del giavellotto: come dire che è meglio rispettare le due atlete ddel gruppo Arvedi.
Un momento della consegna delle targhe alle due atlete del gruppo Arvedi. Foto Pedroni
JuVi, nuovo acquisto al timone
diverse disavventure occorse nel pre e durante la gara, ha dovuto cedere due punti che potevano considerarsi determinanti per il prosieguo. Ora Bonetti ha messo al timone della società un uomo di grande esperienza come Ario Costa. Un ac-
anche da:
quisto di gran rilievo per i cremonesi che forse avevano bisogno di una figura carismatica qual è quella del bresciano. Ma intanto il campionato incalza e stavolta Zanatta e compagni saranno in campo a Lumezzane, una compagine carica di motivazioni
perché durante l’estate era considerata di gran livello, ma al momento non ha ancora incamerato nessun risultato utile. Speriamo che la JuVi contribuisca con la sua voglia di riscatto a far perdurare questa situazione perché ci pare necessario anche rimpolpare una classifica che sta diventando troppo deficitaria. gz
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Sport
Venerdì 31 Ottobre 2008
pallavolo: Trionfo in Coppa Italia
La Magic Pack ritorna al successo
E'
di Cesare Castellani
tornata prepotentemente al successo nel primo turno di Coppa Italia la Magic Pack mercoledì sera a Volta Mantovana battendo, con un netto ma abbastanza sofferto (soprattutt nell’ultimo set) 3-0, la compagine locale, la Linea Saldaturta, formazione che, come la stessa Magic Pack, ha cambiato molto quest’anno e stenta ancora un poco a ritrovarsi, anche se nello scorso turno di campionato aveva lasciato a zero la Cariparma conquistando i suoi primi tre punti in campionato. Buona la prova soprattutto di una ritrovata Dumler che aveva lasciato un po’ a desiderare nelle precedenti gare di campionato e che invece ha cominciato a far sentire il peso delle propria prsenza con alcune giocate di pregio.
Le formazioni: Magic pack: Signorile, Fanzini, Nardini, Dumler, Agostinetto, Boscoscuro, Gentili, Sacconi, Vasileva, Shopova, Muri. All.: Simoncelli-Boieri
La formazione della Magic Pack
nene anche l’altra nuova straniera la Shapova a dimostrazione del fatto che le nuove si stanno pian piano inserendo a dovere negli schemi di Simoncelli e che la squadra sta trovano una sua giusta quadratura. Intanto per domenica (ore 17,30) è prevista la quarta giornata di campionato. La Magic Pack ospita l’Acqua&Sapone di Aprilia, squadra rivelazione di questo inizio di torneo che domenica scorsa è riuscita a
Cross Country Seconda edizione della «XC Parco del Po e del Morbasco». Dove XC, una delle tante sigle che si incontrano nel mondo del ciclismo, per chi ancora non lo sapesse, significa «Cross Country». E sabato mattina, a Bosco ex Parmigiano nel nuovo impianto sportivo della località rivierasca si daranno appuntamento agonisti e appassionati di questo sport legato alla bicicletta. Organizza la sezione MTB del Club Ciclistico Cremonese 1891 Gruppo Arvedi presieduta da Marco Zanacchi con l’appoggio e il patrocinio del Comune i Gerre de’ Caprioli e della Amministrazione Provinciale di Cremona. Parliamo di seconda edizione perché già lo scorso anno si gareggiò su questo percorso (sono state apportate solo alcune modifiche al tracciato) ma allora fu più che altro un esperimento, una specie di Edizione n.0 dalla quale comunque si trassero preziosi insegnamenti e la convinzione che la manifestazione avrebbe potuto pian piano prendere una sua connotazione nel mondo del crosso country. Sabato 1° novembre, nonostante la concomitanza di altre gare nelle province vicine, quasi 200 agonisti dovrebbero essere al via e fra questi qualche nome di prestigio come il «Master» mantovano Fappani da anni ormai sulla breccia nella specialità e vincitore di centinaia di prove in
ciclismo- 6 giorni A cento giorni esatti dal grande appuntamento sta iniziando a delinearsi il cast dei partecipanti alla Sei Giorni di Cremona Internazionale che si correrà dal 6 all'11 febbraio nel mxoderno impianto di Cremona Fiere. Proprio in queste ore il direttore generale dell'organizzazione, Claudio Santi, ha raggiunto un importante accordo con uno dei migliori specialisti in campo internazionale: lo svizzero Franco Marvulli.
Aprilia: Arinze, Casuscelli, lancellotti, Palazzini, Krasteva, Ginanneschi, Tanturli, Carvalho, Vico, Moreno Pino, Rizzo, Martilotti. All.: Cristofani
portare al quinto set, in trasferta, Nocera. Nocera che a Cremona aveva giganteggiato vincendo con un netto 3-0. Per Dumler e compagne, che comunque appaiono in netto progresso rispetto a quindici giorni fa e che si presentano in campo con la convinzione di poter fare risultato, si tratta di una partita della massima importanza per cominciare a muovere una classifica che, in effetti, appare un poco deficitaria.
Classifica Rebecchi Piacenza Nocera Umbra MGM Roma Vialla Cortese Europea92 Milano Acqua&Sapone Infotel Forlì Sea Urbino Volley S. Vito Volta Mantovana Magic Pack Donoratico Volley Benevento Cariparma
pugilato
Sesta vittoria consecutiva per Cristian Marchetti E’ sempre Cristian Marchetti a tenere alta la bandiera della boxe cremonese: Sesta vittoria in altrettanti incontri da professionista venerdì 24 ottobre sul ring di
tro passo avanti in classifica per Cristian. Il computer lo dà ora al 200ª posto al mondo su 731 mediomassimi, 9° in Italia su 21, ma almeno quattro di quelli che lo pre-
8 8 7 7 7 6 5 4 4 3 2 1 1 0
Al via la seconda edizione CristianMarchetti in azione
La presentazione dell'iniziativa
moutainbike e come i dilettanti «Under 23» della società organizzatrice che per una volta si misureranno nella specialità coprendo, come fu lo scorso anno, il ruolo di favoriti nonostante qualcuno non si trovi sicuramente a proprio agio sulle ruote grosse. Tre giri del percorso, di circa 14 chilometri, che si snoda nel bosco della golena del Po che appartiene al Parco del Po e del Morbasco nel tratto di riva che sta fra la Cascina Boscone e il Ristorante «Sales», una specie di otto che avrà il suo punto cruciale di doppio passaggio proprio in paese. Minor numero di giri, naturalmente, per i non agonisti, che si limiteranno ad una bella passeggiata in una zona a molti ancora sconosciu-
ta, e per le categorie minori. L’entrata in griglia di partenza è fissata per le ore 9,30 mentre il via verrà dato alle 10,15. Tre minuti più tardi agli escursionisti. Ai primi venti classificati nella corsa dell’anno passato verranno riservate in griglia le prime venti posizioni. Tra questi ci saranno sicuramente Zanelli, che vinse, e Costanzi che fu quarto al traguardo. Unica incognita quella del tempo che con la pioggia dei giorni scorsi già ha reso abbastanza complicato un percorso che, fino a qualche giorno fa non presentava difficoltà particolari, ma che potrebbe diventare, col fango che i concorrenti potrebbero trovare nella parte che si snoda nel bosco, particolarmente selettivo.
Marvulli grande protagonista
Già vincitore delle ultime tre edizioni della 6 Giorni delle Rose a Fiorenzuola d'Arda (Piacenza), Marvulli nel corso della propria carriera ha conquistato ben quattro campionati del mondo, nello scratch nel 2002 e 2003, e nell'americana nel 2003 e nel 2007, oltre alla medaglia d'argento nell'americana ai Giochi Olimpici di Atene nel 2004. Protagonista indiscusso delle stagioni invernali, con 22 vittorie all'attivo, il trentenne
Franco Marvulli in pista
elvetico si annuncia dunque come uno dei grandi protagonisti della neonata manifestazione organizzata dall’Associazione Sportiva Florentia con il coordinamento del Club Ciclistico Cremonese 1891 presieduto da Fulvio Feraboli, e con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale di Cremona che, con il vice sindaco e Assessore allo Sport, Luigi Baldani, sta seguendo da vicino tutti i particolari dell’evento.
Podenzano ove era in palio anche il titolo intercontinentale dei leggeri vinto dal piacentino Chiofalo sul nicaraguense Velasquez. Marchetti ha affrontato l’ungherese Istvan Petroscky, forse il migliore tra gli avversari che ha trovato sulla strada dal 31 maggio, quando ha deciso di passare al professionismo, ma anche per Petroscky, un mancino dal pugno all’apparenza pesante, non c’è stato scampo. E’ stato proprio l’ungherese ad accendere la miccia a metà del primo round tentando un affondo con il suo sinistro. Marchetti gli ha subito preso la misura: un gancio destro al volto e un montante sinistro al bersaglio grosso hanno mandato il magiaro per le terre. Ancora qualche secondo di sofferenza sotto una gragnuola di colpi finché il gong lo traeva momentaneamente d’impaccio. Al secondo round Marchetti chiudeva l’opera con due combinazioni che devastavano il volto dell’ungherese che finiva al tappeto per il conto totale. Qualche perplessità nel clan di Marchetti: da Petroscki ci si attendeva di più, almeno che contrastasse Cristian sino al termine elle sei riprese. Questi, invece, gli è passato sopra come un ciclone schiantandolo coi primi due colpi scagliati con precisione. «Adesso voglio uomini più forti - ha confermato il maestro Avosani - dobbiamo cominciare a capire quanto Marchetti valga veramente. Spero che alla prossima gli diano un avversario italiano, in modo da poterne valutare meglio la prestazione. Questi slavi non si sa mai quanto valgano.» Intanto il Ko è valso un al-
cedono sono a portata di ma mano e basterebbe un solo match per superarli. E’ vero che le classifiche stilate dal computer non sono affidabilissime, comunque danno un segno dei progressi compiuti dall’ex campione d’Italia in soli sei mesi di attività. In campo dilettantistico, attività un poco a rilento. Alle Cinture Lombarde, torneo riservati ai pugili di seconda e terza serie oltre che juniores, svoltosi a Bizzozzero, la fortuna non è stata benigna coi colori cremonesi. Il leggero Bocchi, al secondo match è incappato nel milanese Cherchi che lo ha battuto di stretta misura. Cherchi, fra l’altro, è imbattuto ed è stato giudicato in assoluto il migliore tra i 125 pugili iscritti al torneo. Nei mediomassimi Lodovico Orsini ha patito, in semifinale, un verdetto da molti ritenuto ingiusto contro il mantovano Jamel Haddagi da lui già battuto due volte che ha poi vinto il torneo battendo il varesino Rimoldi. Udrea, nei supermassimi, ha perso la finale col gigantesco monzese Bouraki che ha fatto valere tutta la sua strapotenza fisica dall’alto dei suoi 150 chili di peso contro i 103 di Udrea. Lunedì prossimo cominciano i campionati lombardi riservati ai Prima e Seconda serie. Per l’ABC sarà in lizza il solo mediomassimo Orsini che dovrebbe avere nel bresciano Castellini, secondo campione italiano assoluto nel 2006, l’avversario più pericoloso. Nella stessa categoria Ciro Di Marzo, che attualmente si trova a Caserta, vista l’impossibilità di salire a Cremona per ragioni di lavoro, parteciperà ai campionati campani.
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Sport
Venerdì 31 Ottobre 2008
La coppia del Ferroviario supera in finale Bellini - Rossi del CASC per 12-6
A Pozzali e Zorza il «Memorial dei Presidenti»
L
di Massimo Malfatto
a prima gara dell’annata boccistica cremonese ha riservato parecchie soddisfazioni al Dopolavoro Ferroviario. Infatti sul gradino più alto del podio nel “Memorial dei Presidenti” (Ottorino, Cesarino, Franco e Angelo) sono saliti Ennio Pozzali e Mauro Zorza che, dopo un inizio sofferto, sono usciti alla grande ed hanno vinto con pieno merito. Per la formazione del presidente Nicoli, neo-promossa in categoria A, il primo ruggito a dimostrazione del loro valore. Dopo aver superato, a fatica, i compagni di squadra Poli-Barozzi, Pozzali-Zorza superavano nei quarti, pur con qualche problema, i codognesi Visigalli-Bignamini (12-9) ed in semifinale, con grande autorevolezza Brustolin-Ardoli per 12-3. Nella parte alta del tabellone in evidenza Alfredo Bellini e Pierluigi Rossi. I portacolori del Cral Aziende Sanitarie si “sbarazzavano” nei quarti di CornacchiaGhidetti (12-3) ed in semifinale avevano la meglio sui soresinesi Palandi-Milanesi
re e che si potrebbe verificare spesso durante l’annata, anche con altri protagonisti. Sarebbe il caso che le società interessate ed anche il comitato, nel limite del pos-
Pedrignani e Visconti danno forfait e vanno a Casalpusterlengo sibile, prendano necessari provvedimenti per evitare il verificarsi di questi antipatici episodi. Alla manifestazione pizzighettonese hanno partecipato 171 formazioni sotto la direzione di
Pozzali e Zorza vincitori della gara provinciale di Pizzighettone, Sotto le quattro formazioni finaliste con il vicesidaco di Pizzighettone
per 12-7. Finale a senso unico e vittoria in scioltezza dei “ferrovieri” Pozzali-Zorza sui pur bravi Bellini-Rossi con il punteggio finale di 126. Alla finale erano assenti
Pedrignani e Visconti che hanno preferito andare a disputare le finali (con risultati negativi!) della gara di Casalpusterlengo. Un “caso” che farà discute-
VI° TROFEO «CORTONA»
CLASSIFICA GENERALE Memorial dei Presidenti 1° Pozzali-Zorza 2° Bellini-Rossi 3° Brustolin-Ardoli 4° Palandi-Milanesi 5° Visigalli-Bignamini 6° Cornacchia-Ghidetti 7° Azzali-Motti 8° Bertoni-Ghisolfi 9° Poli-Barozzi 10° Denti-Bodini 11° Santini-Zucchelli 12° Bernuzzi-Carotti 13° Visigalli-Persegani 14° Cortesi-Ghidoni 15° Marchetti-Gagliardi 16° Capelli-Tosi
(Ferroviario) (CASC) (San Zeno) (Tranquillo) (Codognese) (Fadigati) (Tranquillo) (Can.Bissolati) (Ferroviario) (Azzurra 2000) (Fadigati) (Can.Flora) (Tratt.Mulino) (Ferroviario) (Pizzighettone) (Astra) gara di Annibale Barbisotti, arbitri di finale Massimo Barbisotti e Guerini Rocco Agostino. Scarsa affluenza di pubblico, il comitato era rappresentato dal vice-presidente Giovanni Piccioni, mentre gli onori di casa sono stati fatti dal presidente della bocciofila Battista Filini e dal vice-presidente (e vice sindaco di Pizzighettone) Bruno Tagliati.
Per Germana Cantarini secondo exploit in venti giorni
Due vittorie in tre gare, un avvio d’annata davvero super: non poteva iniziare in modo migliore la stagione di Germana Cantarini che domenica scorsa ha timbrato un’altra giornata da grande protagonista. Festeggia la bissolatina per questa doppietta in venti giorni, una Germana determinata e rigenerata si è tolta di dosso il volto triste, non per il gioco dimostrato ma per il risultato finale, degli “Italiani” di Pesaro. Ancora lei, Germana, così come era successo a Reggio Emilia nel trofeo «Futura» ha nuovamente acceso le luci cremonesi nel 6° trofeo «Città di Cortona». In Toscana grande forza di carattere della Cantarini che ha indossato il vestito migliore, ha anche sofferto ed ha
entusiasmato il pubblico con giocate quasi alla perfezione dimostrando una lucidità senza pari. La giornata della Cantarini inizia sulle corsie di Arezzo dove, esattamente 18 anni fa, la Germana conquistava il suo primo titolo italiano. Sarà stato il rivivere di quella domenica, sarà il gioco spumeggiante della bissolatina, ma per le avversarie non ci sono state possibilità: al primo incontro la Cantarini infligge un”cappotto” alla bolognese Lea Morano, al secondo supera Bianca Bologna (12-6) e con l’identico punteggio non fa sconti all’amica Loana Capelli. Al quarto incontro la cremonese s’impone sulla romana Maria Biancacci (12-8), in semifinale ha la meglio sulla Sefora Corti (12-9), nel match decisivo ritrova
Germana Cantarini con Miglioli, Soldi e Guazzi
la giovane e promettente barese Maria Losorbo e si ripete quindi la finale di Reggio Emilia (dove vinse la Cantarini per 12-11). Anche questa volta incontro molto equilibrato dove la “ragazzina” pugliese dimostra molta classe ed un avvenire sicuro, ma alla fine la spunta meritatamente e con grande autorità la più esperta Cantarini con il punteggio finale di 129. Prossimo impegno della boccista cremonese domenica 2 novembre a Caserta per cercare di fare il tris 2009, ma soprattutto conquistare altri punti molto utili per la convocazione in nazionale in vista dei campionati mondiali in programma tra marzo ed aprile 2009 in Italia (Umbria) per la rinuncia della Cina. MM
Speciale Defunti Nombre inizia con due celebrazioni importanti, due momenti per riflettere e ricordare. Il primo del mese si festeggiano i santi, il 2 novembre i morti: una giornata ricca di significati religiosi, che si fondono con antichi riti e credenze popolari. l giorno dei morti è la festività che la Chiesa cattolica dedica alla commemorazione dei defunti. La festa ha origini antiche, che uniscono paesi lontani per epoche e distanze. La nascita di questa ricorrenza e, soprattutto, la data del festeggiamento, il 2 novembre, non sono casuali. Civiltà antichissime già celebravano la festa degli antenati o dei defunti in un periodo che cadeva proprio tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Questa
I morti nella tradizione, celebrazioni in tutta Italia
cadde nel "diciassettesimo giorno del secondo mese", che corrisponderebbe al nostro novembre. La Festa dei Morti nacque dunque in "onore" di persone che Dio aveva distrutto, per esorcizzare la paura di nuovi eventi simili. Da qui in poi la storia, che è ovviamente sospesa tra religione e leggenda, diventa più chiara.
Il cimitero di Cremona
data sembra riferirsi al periodo del grande Diluvio di cui parla la Genesi, il Diluvio per cui Noè costruì l’arca che, secondo il racconto di Mosè,
Il rito della commemorazione dei defunti sopravvive alle epoche e ai culti: dall’antica Roma, alle civiltà celtiche, fino al Messico e alla
Cina, è un proliferare di riti, dove l’unico comune denominatore è consolare le anime dei defunti perché siano propizie per i vivi. La tradizione celtica fu quella che ebbe maggiore eco. La celebrazione più importante del calendario celtico era la "notte di Samhain", la notte di tutti i morti e di tutte le anime, che si festeggiava tra il 31 ottobre e il 1° novembre. In epoca cristiana, queste tradizione erano ancora molto presenti: la Chiesa cattolica faticava a sradicare i culti pagani. Così, nel 835 Papa Gregorio II spostò la festa di "Tutti i Santi" dal 13 maggio al 1° novembre, pensando in questo modo di dare un nuovo significato ai culti pagani. Nel 998 Odilo abate di Cluny aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre come data per commemorare i defunti. In memoria dei cari scomparsi ci si mascherava da santi, da angeli e diavoli e si accendevano falò. Un motivo ricorre nelle tra-
Venerdì 31 Ottobre 2008
Nelle campagne cremonesi ci si alza presto la mattina e si cucinano dolciumi
Gli "Oss de' mort", tipico dolciume
dizioni popolari della festa dei morti: la credenza che in questo giorno i cari scomparsi tornino a farci visita sulla terra. Per questa ragione, i riti di commemorazione hanno assunto in tutta Italia significati e finalità simili: accogliere, confortare, placare le anime degli avi defunti. Se è vero che oggi il culto popolare commemora i defunti attraverso il suffragio e la preghiera, è vero anche che
molte delle antiche usanze vivono ancora. In alcune zone della Lombardia, la notte tra l'1 e il 2 novembre si suole ancora mettere in cucina un vaso di acqua fresca perché i morti possano dissetarsi. E in particolare nelle campagne cremonesi ci si alza presto la mattina e si rassettano subito i letti affinché le anime dei cari possano trovarvi riposo. Si va poi per le case a racco-
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gliere pane e farina con cui si confezionano i tipici dolci detti "ossa dei morti". In Friuli si lascia un lume acceso, un secchio d’acqua e un po’ di pane. Nel Veneto, per scongiurare la tristezza, nel giorno dei morti gli amanti offrono alle promesse spose un sacchetto con dentro fave in pasta frolla colorata, anche qui denominata «Ossi da Morti». In Trentino le campane suonano per molte ore a chiamare le anime che si dice si radunino intorno alle case a spiare alle finestre. Per questo, anche qui, la tavola si lascia apparecchiata e il focolare resta acceso durante la notte. Anche in Piemonte e in Val D’Aosta le famiglie lasciano la tavola imbandita e si recano a far visita al cimitero. I valdostani credono che dimenticare questa abitudine significhi provocare tra le anime un fragoroso tzarivàri (baccano). In Liguria la tradizione vuole che il giorno dei morti si preparino i "bacilli" (fave secche) e i "balletti" (castagne bollite). Tanti anni fa, alla vigilia del giorno dedicato ai morti i bambini si recavano di casa in casa per ricevere il "ben dei morti" (fave, castagne e fichi secchi). In Umbria si producono tipici dolcetti devozionali a forma di fave, detti "Stinchetti dei Morti". In Abruzzo, oltre all’usanza di lasciare il tavolo da pranzo apparecchiato, si lasciano dei lumini accesi alla finestra, tanti quante sono le anime care. A Roma la tradizione voleva che, il giorno dei morti, si consumasse il pasto accanto alla tomba di un parente per tenergli compagnia.
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Speciale Defunti
Venerdì 31 Ottobre 2008
di Laura Bosio In occasione della celebrazione dei defunti al cimitero di Cremona è ormai tradizione che vengano allestiti banchetti per la vendita di dolciumi e caldarroste, in quella che ormai è diventata una vera e propria Sagra dei defunti. Quest'anno la cosa sarà più problematica, essendo in corso i lavori di ristrutturazione del cavalcavia, che rubano buona parte del posto disponibile. A questo proposito si è resa necessaria un'ordinanza ad hoc del sindaco di Cremona. «Rilevato che a causa dei lavori di restauro statico e conservativo del cavalcavia del Cimitero, attualmente in corso, lo spazio disponibile per il posizionamento dei banchi risulta inferiore rispet-
to al passato, per cui, al fine di mantenere l’organico abituale di 6 posteggi, si rende necessario ridurre le relative dimensioni uniformandoli tutti alla misura di mt. 6x3 cad; ritenuto di concedere ecce-
La Sagra dei defunti a Cremona dal 30 ottobre al 2 novembre
zionalmente agli operatori, a titolo di compensazione del disagio legato alla riduzione di cui sopra, il prolungamento dell’occupazione di un giorno, facendo quindi decorrere il relativo inizio dal 30 ottobre anziché dal 31 [...] Si ordina che la Sagra dei Defunti si terrà da giovedì 30 ottobre a domenica 2 novembre 2008, in concomitanza con la festività omonima, in Via Cimitero. La manifestazione oggetto del presente provvedimento costituisce, in base alle sue caratteristiche, una Sagra Specializzata nella vendita dolciumi e articoli tradizionali. In particolare, sono ammessi esclusivamente i seguenti prodotti: dolciumi tradizionali (croccante, torrone e simili), caldarroste, palloncini. Sono altresì vietate la preparazione e la vendita di cibi cotti, anche se cucinati altrove, con la sola eccezione di caldarroste, castagnaccio e zucchero filato, che possono essere preparati sul posto, se in possesso dei necessari requisiti igienico-sanitari. La suddivisione in posteggi dell'area destinata allo svolgimento della Sagra è effettuata sulla base delle dimensioni di superficie stabilite per ciascun posteggio» Tra un posteggio e quello adiacente dovrà essere lasciata una distanza minima di almeno un metro. Tutti i po-
steggi di cui sopra sono riservati, nei giorni di svolgimento della Sagra, agli operatori in possesso dell’autorizzazione per il commercio su area pubblica prevista dalla vigente normativa. La concessione del posteggio è limitata alla durata della manifestazione. Per gli operatori che non abbiano ancora ottenuto la conversione dell’autorizzazione, rilasciata in base alla previgente normativa, si tiene conto della relativa domanda, purché valida e regolare. «In nessun caso si potrà tener conto, ai fini dell'ordine di priorità di cui al successivo comma 5 e seguenti, della residenza, sede o nazionalità del richiedente, fatto salvo l'obbligo di reciprocità, per i soggetti non italiani» continua l'ordinanza. «Qualora il numero delle domande pervenute risulti superare quello dei posteggi disponibili, viene compilata una graduatoria per l'assegnazione dei posteggi seguendo i criteri dettati dal capoverso IV.2 punto 4 dell’allegato A alla L.R. 15/00. In caso di parità, si terrà conto dell'ordine cronologico di presentazione delle domande risultante dalla data di spedizione della raccomandata o dal timbro apposto dall'Ufficio di Protocollo del Comune, ovvero della data di ricezione delle integra-
zioni richieste, in caso di domanda irregolare o incompleta; qualora sussista ancora parità, si procederà a sorteggio. La graduatoria per l'assegnazione dei posteggi, è affissa all'albo comunale ed è tenuta a disposizione presso il Settore Legislazione Commerciale e Pubblici Spettacoli e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (qualora le istanze siano superiori ai posteggi disponibili). L'individuazione dei posteggi da assegnare a ciascun avente diritto è effettuata a discrezione del Comune, secondo criteri che tengono conto delle esigenze commerciali e delle dimensioni
L'ingresso del cimitero
dei banchi di vendita. In caso di rinuncia successiva all'assegnazione, il posteggio viene assegnato all'operatore che segue in graduatoria. I posteggi non occupati dal concessionario entro le ore 8.00 del 30 ottobre 2008 si considerano vacanti. A tal fine, si procederà, direttamente sul posto, all'assegnazione ad altri operatori eventualmente presenti, seguendo l'ordine della graduatoria di cui al precedente articolo e con l'applicazione dei medesimi criteri preferenziali. I concessionari non possono occupare superficie maggiore o diversa da quella espres-
samente assegnata, né occupare, anche con piccole sporgenze, spazi comuni riservati al transito pedonale, ingressi a negozi o private abitazioni. Le tende di protezione al banco di vendita non devono sporgere oltre i limiti, in verticale, dall'area di posteggio e devono essere collocate ad un’altezza dal suolo non inferiore a ml 2.20, ed avere un'apertura massima verso l'esterno di m 1. E' vietato l'uso di altoparlanti, nonché gridare e fare schiamazzi o quant'altro possa turbare o compromettere l'ordinato e sicuro svolgimento della Sagra».