Il Piccolo Giornale di Cremona

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il

PICCOLO

Giornale

www.ilpiccologiornale.it

Edizione del Sabato

Direttore responsabile Sergio Cuti • Direttore editoriale Daniele Tamburini • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19 Cremona • Amministrazione e diffusione: via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione via S.Bernardo 37/a Cremona tel 0372 454931 • email redazione@ilpiccologiornale.it • stampa SEL Società Editrice Lombarda Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 direzione@immaginapubblicita.it Aut. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it

Anno XII • n°65 • SABATO 29 SETTEMBRE 2012

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Non riceve alcun finanziamento pubblico

ECONOMIA Paolo Manasse: «E’ indispensabile eliminare i vincoli burocratici». Auricchio: «Attendiamo le misure per la crescita»

IL RITRATTO DI UNA CRISI PROFONDA L’EDITORIALE

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SMOG: ORA ANCHE LE PM2,5 a pagina 4

di Daniele Tamburini

a pagina 6

«L’individualismo purtroppo ha seppellito l’etica»

OPERE PUBBLICHE

Via i passaggi a livello ma niente lavori in via Dante

a pagina 3

LAVORO NERO

a pagina 7

Un fallimento il decreto sull’emersione

RIORDINO DELLE PROVINCE

“VALORI OBIETTIVO” SUPERATI DEL 25-30%. PM10: NEI PRIMI MESI DELL’ANNO 68 GIORNI DI SUPERAMENTO DEI LIMITI

IL SINDACO DI SPINEDA: «SIAMO PRONTI AL REFERENDUM» a pagina 8

IL PUNTO

PARTECIPARE E’ GIA’ UN SUCCESSO, MA NESSUNO SI ACCONTENTA di FABIO VARESI Comunque vada, sarà un successo. Sì, perché il solo partecipare è già motivo di soddisfazione per la Vanoli Basket, dopo che in estate ha seriamente rischiato di chiudere i battenti. E’ chiaro che però nessuno si accontenta e l’obiettivo di società e squadra è quello ben figurare e di centrare la quarta salvezza consecutiva nella massima serie. Malgrado l’inevitabile ristrettezza economica, la dirigenza è riuscita ad allestire un organico dignitoso, che può togliersi alcune soddisfa-

In palazzina residenziale completamente ristrutturata di sole 5 unità abitative, in zona tranquilla a due passi dal centro, ultimi due appartamenti termoautonomi, completi di loggia privata, cantina e posto auto in cortile di proprietà Appartamento Piano Rialzato mq. 73 Classe energetica B (50,38 Kwh/m2a) Appartamento Piano Primo mq. 144 Classe energetica B (36,66 Kwh/m2a)

zioni e in grado di evitare l’ultimo posto in classifica, che porta in Legadue. Di sicuro la Vanoli può contare anche su un’arma importante: il tifo di un pubblico sempre appassionato e conscio del valore sportivo di avere una squadra in serie A. Dopo tanta attesa, da oggi pomeriggio si fa sul serio e sarebbe bello iniziare con una vittoria sulla Virtus Bologna, sicuramente alla portata dei ragazzi di Caja. Con la ripresa del campionato, torna il magazine realizzato da il Piccolo e distribuito all’ingresso del PalaRadi prima della partita.

on possiamo più permetterci il costo economico ed etico del malaffare: lo ha detto il cardinal Bagnasco, lo ribadisce, in un'intervista che pubblichiamo su questo numero, don Vincenzo Rini, che ci dice: “Fare politica sembra diventato, anziché un servizio, un servirsi dello Stato e delle sue istituzioni.” E nel suo editoriale, su "La Vita Cattolica", ci invita a non rassegnarci. C’è di più: è stato calcolato che un'efficace lotta alla corruzione produrrebbe un aumento del reddito superiore al 2,4 %, che le imprese crescerebbero del 3 % annuo e che, dato drammatico, la corruzione frena gli investimenti esteri perché' rappresenta una tassa "nascosta" del 20%. Saremmo quasi a cavallo! Quindi? Semplice: servirebbero decisori onesti, preparati, capaci. Ricordate i nostri ultimi editoriali? Persone preparate, non arroganti. Persone in grado di esistere e di consistere. Sul numero scorso, l’assessore Roberto Nolli esprime valutazioni simili, compreso un giudizio tranciante sul modo di fare politica oggi, in particolare sul Pdl e alcuni suoi esponenti, da lui definiti “nani, ballerine e pagliacci”. Una condanna senza appello che, si domanda Antonio Leoni su “Il vascello”, dovrebbe produrre qualche conseguenza, o no? Nolli auspica un movimento trasversale composto da persone capaci e con un alto valore etico e morale. Bene, siamo d’accordo, ma ... Come scegliere questi uomini e donne "nuovi"? Con quali meccanismi di selezione? Dove cercarli, come coinvolgerli? Non certo solamente nelle assise dei vari partiti. Nella società civile? Nell'associazionismo? Nell'imprenditoria? Nel mondo accademico? Sarebbe interessante che ne nascesse un dibattito: forza e coraggio, le nostre pagine sono a disposizione.

pagine 15-26 e 36-39

INTERVISTA A DON VINCENZO RINI

Quanto ci costa il malaffare?

Fisco più leggero, credito alle imprese, cuneo fiscale, liberalizzazioni... le richieste di associazioni e operatori

a pagina 32

ALLO “ZINI” CONTRO IL TEMIBILE LUMEZZANE

La Cremo di mister Scienza vuole ritrovare la vittoria


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CREMONA

Via i passaggi a livello, corso Garibaldi pedonale ma niente lavori in via Dante

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Sabato 29 Settembre 2012

Francesco Zanibelli, spending review e patto di stabilità bloccano i lavori pubblici. «Faremo il possibile»

«Il raddoppio di via Mantova? C’è stato un impedimento ma ora è tutto risolto. L’opera sarà realizzata entro il 2013»

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di Laura Bosio

causa dei tagli previsti dalla spending review e dal patto di stabilità, anche nel settore dei lavori pubblici occorre operare delle scelte. Dunque niente Strada Sud, niente rifacimento della viabilità di via Dante, niente lavori per il nuovo parcheggio alla stazione dei pullman, con la previsione di un sovrappasso che colleghi la via direttamente alla tangenziale: tutte opere che resteranno in sospeso finché non si troverà la copertura finanziaria. «I progetti ci sono già e i lavori sono inseriti nel Piano delle opere pubbliche, ma la loro realizzazione per ora non è preventivabile» spiega l'assessore ai Lavori Pubblici, Francesco Zanibelli. «Tuttavia, nonostante i tagli, cerchiamo di portare avanti più opere possibili, a partire dall'eliminazione dei passaggi a livello, che si realizzerà con la costruzione dei due sottopassi in via Brescia e via Persico e di due sovrappassi a San Felice e San Savino». Con quali tempi? «Dobbiamo attendere l'approvazione di un documento del Pgt necessario per poter avviare gli espropri; poi seguirà una gara ed entro la fine dell'anno dovremmo partire, anche perché il protocollo regionale prevede che si debba terminare tutto entro il 2014». Tempo fa, in un'intervista sul "Piccolo", lei aveva parlato del raddoppio di via Mantova nel tratto che arriva fino allo svincolo per l'autostrada. Non avrebbe dovuto essere realizzato durante l'estate appena trascorsa?

Francesco Zanibelli, assessore comunale

«C'è stato un problema legato a un'offerta anomala, che però ora è stato risolto; ora i lavori sono stati appaltati, e il raddoppio sarà realizzato entro il 2013». Qualche settimana fa abbiamo trattato sul "Piccolo" il problema di alluvioni e allagamenti: quali sono le opere in programma per ovviare al problema? «I lavori per la realizzazione dello scolmatore partiranno a breve, e lo stesso vale anche per quelli della Roggia Quistra. Queste opere avranno la funzione di intercettare le acque che defluiscono dalle varie rogge presenti in città, evitando, almeno in parte, gli allagamenti che ogni anno mettono in scacco diverse zone di Cremona». La città dovrà rinunciare alla sistemazione di via Dante?

«Per ora i lavori non sono coperti da finanziamento, ma faremo di tutto per trovare i soldi entro il 2014, sperando che il Governo allenti un po' la morsa sui Comuni. I soldi, come ho detto, sono pochi, ma faremo di tutto per mettere in campo delle opere utili per la città. Ad esempio, stiamo lavorando alla realizzazione di piste ciclabili che colleghino la periferia al centro città, in modo da promuovere la mobilità sostenibile. Dovremo intervenire anche per la manutenzione di alcune scuole, di centri anziani e di altri edifici pubblici, e Aem interverrà per la manutenzione dei 350 km di strade e dei 500km di marciapiedi presenti in città. Naturalmente non potremo garantire le stesse risorse per la manutenzione che abbiamo potuto stanziare lo scorso an-

no, ma faremo il possibile». Molti vi accusano di aver sperperato denaro per realizzare le pavimentazioni di pregio in centro storico, che non erano affatto necessarie. Cosa risponde? «Voglio chiarire che quelle risorse economiche, erogate dalle nostre società municipalizzate, sono vincolate al rifacimento di quella pavimentazione stradale, che viene fatta, lo ricordiamo, solo in seguito ai lavori sui sottoservizi. Non possono essere usate per nessun altro tipo di intervento». Questa pavimentazione verrà realizzata anche in altri tratti? «Se nei prossimi anni le nostre municipalizzate erogheranno altre risorse di questo tipo, ci piacerebbe proseguire nel

ripavimentare corso Garibaldi con materiali di pregio». A proposito di Corso Garibaldi: da tempo il dibattito sull'ipotesi di pedonalizzazione è aperto, ma non si è ancora giunti a nulla di concreto. A che punto siamo? «Abbiamo recentemente superato la difficoltà legata all'assenza dei parcheggi, valutando l'ipotesi di far parcheggiare i residenti - nelle ore notturne - presso il parcheggio Villa Glori, che di notte non viene utilizzato, ovviamente a condizioni particolarmente vantaggiose. Stiamo quindi portando avanti l'ipotesi di pedonalizzazione, con approvazione di residenti e commercianti. Dobbiamo ora studiare una viabilità alternativa per quell'area, in modo da rendere agevole la trasformazione, senza penalizzare nessuno. Inoltre dobbiamo studiare la compatibilità di tale iniziativa con il Piano della viabilità, soprattutto in vista della prossima gara per la gestione dei trasporti. L'idea è partire già dal prossimo anno con la nuova zona pedonale, che arriverà fino a via Villa Glori». A proposito, e il nuovo piano della mobilità e della sosta a che punto è? «Siccome il nuovo Pgt verrà varato nella primavera del 2013, vorrei riuscire a varare entro settembre dello stesso anno anche il piano della mobilità e della sosta. A questo proposito, nei prossimi mesi seguiranno diversi incontri con gli stakeholder, per recepire eventuali indicazioni in merito».


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Cremona

Sabato 29 Settembre 2012

Anche le Pm 2,5 nella nostra aria Una polvere toracica, in grado di penetrare profondamente nei polmoni

Limiti

Periodo di mediazione

Valore limite

Termine previsto per il raggiungimento del limite

Valore limite annuale per la protezione della salute umana

Anno civile

25 µg/m3 è applicato un margine di tolleranza del 20% al giorno 11 giugno 2008, con riduzione il 1 gennaio successivo e successivamente ogni 12 mesi secondo una percentuale annua costante fino a raggiungere lo 0% il 1 gennaio 2015

1.1.2015

Obbligo di Concentrazione di esposizione per evitare effetti nocivi sulla salute umana

Anno civile

20 µg/m3

1.1.2015

Valore Obiettivo per la protezione della salute umana

Anno civile

25 µg/m3

In vigore dal 1.1.2010

Alloni: «I primi di settembre, il TAR ha disposto che la Regione approvi il Piano regionale dell’aria (Pria) entro 60 giorni»

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di Laura Bosio

l pericolo per l'ambiente cremonese non deriva solo dalle Pm10: anche le Pm2,5 diventano una minaccia. La denuncia arriva dal circolo AmbienteScienze, che ha partecipato nei giorni scorsi agli Stati Generali dell'aria, svoltisi a Milano. «Dal sei settembre abbiamo avuto in città il superamento della soglia consigliata (che ancora non rappresenta un limite di legge, Ndr), pari a 25 microgrammi per metro cubo, per parecchi giorni di fila, con picchi anche di 40» dichiara il coordinatore, Benito Fiori. Le Pm 2,5 rappresentano il particolato fine, che ha diametro inferiore a 2,5 µm (un quarto di centesimo di millimetro), ed è una polvere toracica, ossia in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specie durante la respirazione dalla bocca. Per questo è più pericolosa. Attualmente il limite di 25 mg/m³ è solo il Valore obiettivo, mentre diventerà un limite di legge, abbassato a 20 mg/ m³, a partire dal primo gennaio 2015. «A Cremona da 20 giorni i 25 µg/m3 “consigliati” sono superati del 25-30%» ribadisce Fiori, che pone l'attenzione anche su un altro problema, ossia quello dell'impatto ambientale cumulativo: «Circa la concentrazione delle fonti inquinanti per unità di superficie, che così frequentemente si incontra sul territorio

Benito Fiori

padano, specie quello lombardo, si impone da parte delle autorità preposte la necessità di applicare con maggiore rigore del passato il procedimento di verifica di Via» sottolinea Fiori. «Ormai è divenuto molto importante tener conto dell'effetto cumulativo di più fonti di emissione che aggravano pesantemente i valori degli inquinanti». Cosa fare allora? In primo luogo, portare gli Stati generali dell'aria in ogni singolo comune, come ribadisce il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni. «Sicuramente si tratta di un’iniziativa positiva di Regione Lombardia, a fronte di un problema enorme di inquinamento atmosferico che riguarda proprio i nostri territori. Tant’è che meno di un mese fa, il 4 settembre, il Tar ha emesso una sentenza che obbliga la Regione ad appro-

Agostino Alloni

vare il Piano regionale dell'aria (Pria) entro 60 giorni» Tuttavia serve un passo ulteriore: «è assolutamente necessario portare gli stati generali dell’aria sui territori che sono e hanno esigenze diverse l’uno dall’altro. I problemi di inquinamento che abbiamo noi, nella parte sud della Lombardia, sono ben diversi da quelli di Sondrio, ad esempio. E perché il percorso che porterà alla valutazione ambientale strategica deve venire dal basso e non essere calato dall’alto. Quindi, è necessaria al più presto un’iniziativa di ascolto che venga organizzata non solo dalla Regione, ma anche dalla Provincia di Cremona. E dicendo questo mi rivolgo direttamente al suo presidente, chiedendogli di spingere con la Regione per una scelta di questo tipo».

Una richiesta rafforzata dai dati: a gennaio e febbraio ci sono stati 46 giorni di superamento di 50 microgrammi al metro cubo per il Pm10 e 26 del livello di allarme di 75 microgrammi al metro cubo, con punte di 200. Il 31 marzo Cremona deteneva il primato lombardo, con 68 giorni di superamento. «La nostra città detiene tuttora il primato lombardo per l'inquinamento, e non si può ignorare il problema. Non bastano più le azioni di tipo emergenziale, come il blocco del traffico in qualche domenica: certo, vanno bene anche quelle, ma non è sufficiente. Il Pria, che deve però indicare interventi strutturali e strategici che invertano il modello di sviluppo. Dobbiamo guardare avanti con l’idea che il mondo vada riparato, ripensandolo e creando in questo modo occasioni di lavoro». «Il nono Rapporto del Centro comune di ricerca di Ispra ha espresso dei dati indicativi» conclude Fiori: «il 50% dell'inquinamento da polveri proviene dal traffico stradale, il 25% da emissioni industriali e riscaldamento, il 13% da combustione di legna e il 12% da emissioni dall'agricoltura. Nell’aria si raccoglie ogni tipo di emissione inquinante, con processi di bioaccumulo che si fanno sempre più gravi per la salute e dei gas serra climalteranti, la causa del riscaldamento globale. E' essenziale fare qualcosa al più presto».

mondomusica

Un fine settimana dedicato ai migliori strumenti musicali

Un fine settimana dedicata ai migliori strumenti musicali, ma anche alla musica di alta qualità: tutto questo e molto di più è Mondomusica. Qui si trovano i più rinomati liutai e archettai del mondo, i dealer più qualificati, e i migliori fornitori di materie prime e accessori. Il programma di eventi e manifestazioni è, anche quest'anno, ricchissimo, tra concerti, seminari, convegni e presentazioni non ha eguali nel settore. In soli tre giorni di manifestazione si esibiscono decine di artisti di livello internazionale, e si confrontano i più qualificati esponenti della liuteria, della didattica, dell'arte e della cultura legata al mondo della musica. Tra gli appuntamenti di rilievo sabato si svolge il “IV Convegno Internazionale sulla Didattica Musicale», evento che mira a fare il punto dell'attuale rapporto e delle prospettive tra Musicologia, Università e Conservatori, da anni a ltrentro del dibattito tra Istituzioni e docenti. La seconda sessione del Convegno sarà dedicata al pianoforte affrontando il tema dell'orientamento attuale della didattica rivolta alla formazione e delle prospettive professionali del maestro accompagnatore. Sempre sabato si terrà il “III Seminario Internazionale di Musica Liturgica”. Mondomusica si svolge in contemporanea con Cremona Pianoforte, la nuova Manifestazione lanciata lo scorso anno, che si è subito imposta come l'unica manifestazione europea dedicata esclusivamente al piano. Sulla base dell'esperienza maturata con Cremona Mondomusica, CremonaFiere ha lanciato Mondomusica New York, che si terrà al Metropolitan Pavilion da 15 al 17 marzo 2013.


Cremona

Mercoledì 29 Settembre 2012

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l’iniziativa La Giunta ha approvato la proposta per la salvaguardia del decoro cittadino

Scritte sui muri, via libera all’accordo con gli Alpini

Nonostante azioni preventive di vigilanza e di contrasto messe in atto dall’Amministrazione comunale, alcune zone della città sono fatte oggetto di danneggiamenti al patrimonio pubblico e privato, in particolare tramite l’indebita apposizione di scritte e disegni su edifici e componenti di arredo urbano. E’ convinzione dell’Amministrazione che tali comportamenti, lesivi del decoro e della qualità urbana, nonché limitativi della piena fruibilità dei beni e degli

spazi, possono essere utilmente contrastati anche attraverso un’efficace azione educativa tesa ad evidenziare, da parte di cittadini singoli od associati, una particolare sensibilità verso il bene comune, la qualità della vita collettiva e il recupero dell’orientamento alla civile convivenza. L’Associazione Italiana Alpini – sezione di Cremona (iscritta al Registro Regionale delle Associazioni di Volontariato) ha manifestato l’intenzione di attivare, attraverso l’opera di

propri aderenti e volontari, interventi di tinteggiatura e piccola manutenzione tesi a ripristinare le condizioni di decoro urbano in alcune zone colpite da episodi di vandalismo. L’Amministrazione comunale ha deciso di dare pieno sostegno a tale iniziativa, sia per la valenza oggettiva dell’iniziativa in termini di recupero e ripristino degli immobili, sia per il valore educativo e simbolico connesso alla matrice volontaristica dell’operazione. Da qui la sottoscrizio-

ne di uno specifico accordo il cui testo, sottoposto alla Giunta dal sindaco Oreste Perri, è stato approvato all'unanimità e che sarà sottoscritto in forma ufficiale la prossima settimana. In aggiunta, verranno installate due ulteriori telecamere nello spiazzo di piazza Zaccaria, di fronte all'ingresso sud del transetto. Questo per impedire che la zona (oltretutto ad alto valore artistico) possa essere oggetto di altri attid i vandalismo.

“GraffitiPo”, un’occasione o una limitazione?

Parlano alcuni writers: «Un concorso? Meglio la concessione di altri “muri legali” e percorsi di autogestione degli spazi»

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La replica

di Michele Scolari

n concorso di street art con lo scopo di proporre e realizzare un bozzetto che sviluppi e presenti in modo grafico-artistico il concetto di legalità? Mi sembra un’iniziativa che suscita più domande che approvazione». E’ il commento di un “writer” cremonese, M.B., sul concorso “GraffitiPo”, promosso e coordinato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Cremona in collaborazione con il Centro Commerciale Cremona Po. Trent’anni, una laurea in architettura e un lavoro di tutto rispetto: M.B. ha una sua professione e una sua dimensione artistica, che talvolta si intrecciano ma che solitamente tende a tenere ben separate. Di giorno si lavora con i software di progettazione, poi, all’imbrunire, tira su il cappuccio, infila lo zainetto stipato di bombolette e “cappucci” di vario tipo, e scende nei sottopassaggi o sotto i cavalcavia a dipingere (a Cremona e in altre città del Nord Italia); un pezzo dopo l’altro, una notte dopo l’altra; dal tramonto all’alba, alla luce di una torcia elettrica o dei lampioni. «Intanto mi chiedo perché un concorso di “Street Art” viene utilizzato per trasmettere un messaggio di legalità e rispetto degli spazi - prosegue. - Chi pratica questa forma d’arte seriamente, in molti casi già lo fa in un modo che, seppur non pienamente legale, non si può ritenere vandalico». Ma se rincasando vi trovaste un bellissimo disegno di 10 metri quadrati sulla facciata? «Il fatto è che chi si dedica seriamente a questa pratica artistica, almeno a Cremona, è raro che imbratti case private o edifici storici, ma utilizza strutture dismesse, muri di capannoni industriali in disuso, piloni, sottopassaggi (e magari colorando e abbellendo i muri di zone tristi e desolate). Chi lo fa in illegalità, semmai, sono i teppistelli che si divertono con banali scritte autografe sulle abitazioni private e su edifici pubblici e storici: quella però non è street-art, è vandalismo, inutile e dannoso». La distinzione, dunque, è d’obbligo tra coloro che non fanno altro che imbrattare muri con scritte e coloro che creano opere d’arte, spesso con effetti di grande pittura astrattista o forzando i limiti architettonici reali in modo illusionistico, creando effetti tridimensionali di straordinario impatto visivo. «Se lo scopo è promuovere percorsi artistici come strumenti educazione e di aggrega-

L’assessore Alquati «Siamo aperti ad accogliere nuove idee»

zione positiva che mirino a contrastare episodi di vandalismo, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca (dai quali prendiamo le distanze), allora vi sono altre strade per evitarli - fa sapere un altro writer, un 25enne bolognese residente nel cremonese. - Forse sarebbe meglio dedicare uno spazio apposito alla street art senza costringerla in concorsi: si intende, spazi di periferia in cui esistono strutture dimesse o non danneggiabili. Oppure riprendere esperienze come “Ricoloriamo la città”, inaugurata a Bologna nel 2007: un’iniziativa promossa dal quartiere, senza la coperta delle attività giovanili del Comune. E’ partita dal ghetto ebraico e successivamente si e' allargata al resto della città, ha coinvolto anche le periferie, portando alla concessione di numerosissimi “muri legali” e percorsi di autogestione degli spazi per esprimere la propria creatività (e attraverso laboratori tenuti nelle scuole da writers esperti, i ragazzi si sono anche appropriati della tecnica per creare pezzi di buona fattura e con valenza artistica). Ma pensiamo anche a mostre, estemporanee ed eventi “open air”, organizzati “dal basso”, senza il patrocinio delle istituzioni. Ottima l’idea di utilizzare il sottopasso del Cam-

«L’arte deve nascere e svilupparsi spontaneamente»

bonino, ma non condividiamo la forma del concorso». Perché? E’ un terzo writer cremonese a rispondere: «L’arte, che sia “street” o no, non si può ingabbiare. Deve nascere per generazione spontanea. Il bello di questa espressione è proprio questo. I nostri pezzi sono in esposizione pubblica, esposti al pubblico giudizio, senza bisogno di una giuria chiusa (la Street Art infatti vanta un pubblico vastissimo, spesso più ampio di quello di una tradizionale galleria d'arte). Quest’arte così è nata, così si è sviluppata e così saranno sempre le sue manifestazioni più genuine. Per me il writing rappresenta la soddisfazione personale di vedere la propria opera in un contesto urbano, al di fuori dagli schemi che il sistema impone. Quindi costringerla in un percorso è come snaturarla e decontestualizzarla dal terreno in cui è cresciuta. La Street Art infatti vanta un pubblico vastissimo, spesso più ampio di quello di una tradizionale galleria d'arte». Per questo non tutti condividono il concorso “GraffitiPo”? Sorride, con un misto di ironia e ilarità: «Ci chiamano ancora “graffitari”, ma i “graffiti” sono quelli che trovi in Valcamonica. Noi non incidiamo nulla, ricopriamo superfici con vernice spray. Forse sarebbe ora che imparassero anche questo piccolo particolare».

«Il bando di concorso è nato innanzitutto dall’esigenza di recuperare l’area del sottopasso del Cambonino in collaborazione con il Centro Commerciale Cremona Po, quindi rappresenta anche la risposta specifica di uno sponsor che sostiene l’iniziativa. Un’iniziativa che, lo ricordo, intende far riscoprire il concetto di legalità attraverso l’arte di strada e le espressioni artistiche ad essa affini (writing, street art, urban art) tramite il perseguimento di vari obiettivi: promuovere percorsi artistici come strumenti educazione e di aggregazione positiva che mirino a contrastare episodi di vandalismo, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca; facilitare la creatività giovanile e la partecipazione dei giovani alla vita sociale e culturale della città; educare alle tecniche di conoscenza e apprendimento dei linguaggi del Writing e della Street Art tramite il concetto di corretto utilizzo; realizzare e valorizzare progetti di riqualificazione urbana riproducibili in altri contesti. Poi, concordo pienamente che altre forme, come mostre ed estemporanee, siano un ottimo tramite per dare visibilità a queste espressività, e stiamo lavorando anche su questa strada, assieme ad iniziative per concedere muri “legali”, uno dei quali peraltro è già attivo al quartiere Zaist (ed è in progetto di concederne altri ancora, in futuro). E inviterei anche ad un’ultima riflessione: la distinzione tra semplici vandali ed artisti di strada, che personalmente conosco bene, è invece sconosciuta ancora a molta gente: questo concorso allora si presenta anche come l’opportunità per mostrare alle persone il cosa consiste esattamente la Street Art. Siamo comunque aperti a nuove proposte ed al confronto, come sempre è stato dall’inizio del mio assessorato».


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Cremona

Sabato 29 Settembre 2012

Don Vincenzo Rini: la politica buona ha bisogno di persone, non di “magatelli” o di truffaldini

«Purtroppo l’individualismo ha seppellito l’etica» I

di Daniele Tamburini

ndigna che la politica sottovaluti il malaffare": è uno dei passaggi più decisi della prolusione tenuta, pochi giorni fa, dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, nella prolusione al Consiglio Episcopale Permanente. Il riferimento più ovvio e più vicino è lo scandalo che ha travolto la Regione Lazio: "Dispiace molto - ha detto il cardinale – che anche dalle Regioni stia emergendo un reticolo di corruttele e di scandali, inducendo a pensare che il sospirato decentramento dello Stato in non pochi casi coincide con una zavorra inaccettabile". Secondo Bagnasco, il fatto "che l’immoralità e il malaffare siano al centro come in periferia non è una consolazione, ma un motivo di rafforzata indignazione, che la classe politica continua a sottovalutare. Ed è motivo di disagio e di rabbia per gli onesti ... possibile che l'arruolamento nelle file della politica sia ormai così degradato?". Parole di grande durezza. Le commentiamo con don Vicenzo Rini, direttore de La Vita Cattolica e presidente Sir Agenzia di informazione della Conferenza Episcopale Italiana".

Il ruolo della Chiesa? Formare le persone a un’etica del servire, della responsabilità personale e sociale, e la libertà critica verso la politica, i politici e i governi

ciò che interessa a me o mi è utile, mi è anche lecito. In questo fango culturale diffuso, è chiaro che anche chi giunge nelle istituzioni, se non si è formato a una visione etica sana, sarà tentato di approfittarne per fare soldi, visto che nella concezione corrente i soldi danno la felicità. Quindi la prima strada per una buona politica è quella di rifondare decisamente nel Paese un forte impegno per ritornare a un'etica della responsabilità, dell'onestà, del servizio. Connessa con questa è l'altra strada: quella della riforma dei partiti e del loro "personale". È ora di smetterla di candidare persone arriviste, disponibili a tutto pur di fare carriera; come è ora di smetterla di candidare uomini e donne che hanno come unica qualità quella di essere fedeli, se non addirittura servi, dei capi; la candidatura non può essere concepita come premio dato dai capi partito a chi gli ha fatto dei piaceri, o gli ha dato grandi regali, se non peggio ancora... Di cortigiani in politica ne abbiamo troppi. I partiti devono candidare persone che hanno dimostrato, a partire dal basso, di cercare il bene comune senza interessi personali, persone che si sono preparate al servizio politico studiando, servendo, pensando; insomma formandosi a un impegno da vedere come vocazione. Non per nulla la Chiesa, a partire dal grande papa Paolo VI, insegna che la politica è un'altissima forma di carità. Carità verso il Paese, non carità del Paese verso se stessi. Donare e donarsi, non prendere. Servire il Paese, non servirsene.

Ai giovani oggi chi pensa?

Don Rini , cosa pensa delle parole del cardinale Bagnasco? Occorrerebbero, ha detto il cardinale, "competenza e autorevolezza riconosciuti". Qual è, secondo lei, la strada per una "buona" politica, per una corretta amministrazione? Condivido in pieno quanto affermato dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, come appare anche dall'editoriale di”Vita Cattolica” di questa settimana. La politica buona ha bisogno di persone, non di "magatelli" o di truffaldini, come oggi vediamo emergere sempre più nelle varie istituzioni giorno dopo giorno. Credo che la politica non buona nasca anzitutto da un humus culturale nel quale l'individualismo ha seppellito l'etica. Ognuno è legge a se stesso. Tutto

Non vogliamo entrare più di tanto nella questione dei rapporti tra potere temporale e potere spirituale, ma, secondo lei, che ruolo ha la Chiesa, oggi, nel nostro Paese, per contrastare un certo degrado della politica

“Riscoprire la dimenzione educativa della scuola”

Nel pomeriggio di sabato 29 settembre presso il Seminario vescovile di Cremona (in via Milano 5) si terrà il convegno diocesano di pastorale scolastica e familiare sul tema “Riscoprire la dimensione educativa e vocazionale della scuola”. L’incontro, promosso dagli uffici diocesani per la pastorale scolastica, familiare e giovanile, è rivolto in particolare a operatori pastorali, educatori, insegnanti e genitori. Le porte del Seminario si apriranno già alle 15.30, e i lavori prenderanno il via alle 16, con il coordinamento dai coniugi Erika e Luca Porpora della parrocchia di S. Maria Assunta in Castello di Viadana. L'assise sarà aperta da un momento di preghiera guidato dal Vescovo Lafranconi, dall’introduzione della professoressa Maria Luisa Tinelli e dal saluto delle autorità. Quindi il professor Giuseppe Mari, docente di Pedagogia generale all’Università Cattolica di Milano e membro del comitato direttivo del Centro studi e ricerche sul disagio e sulle povertà educative, interverrà sul tema "Andare a scuola ... di generazione in generazione. Riscoprire la dimensione educativa e vocazionale della scuola". Al termine, intorno alle 17.30, sono previsti i

lavori di gruppo, cui seguirà la restituzione in assemblea con eventuali domande e richieste di approfondimenti al relatore. «Obiettivo del convegno» spiega don Claudio Anselmi, responsabile dell'Ufficio diocesano per la pastorale scolastica «è di recuperare quella dichiarata e auspicata sinergia di alleanza educativa tra i docenti e i genitori». Il convegno inaugura il corso di aggiornamento per insegnanti promosso dall'Ufficio scuola. I successivi due incontri del corso, in continuità con quanto realizzato nelle precedenti edizioni, offriranno spunti di riflessione didattica in merito all’insegnamento delle scienze e della storia. Gli ultimi due appuntamento del corso saranno caratterizzati invece dal confronto tra insegnanti di scuole di ordine diverso che, dopo aver attuato laboratori di ricerca, presenteranno la progressione e la continuità negli obbiettivi e nelle modalità di insegnamento delle discipline oggetto di riflessione. Il corso è rivolto agli insegnanti delle scuole della diocesi di Cremona di ogni ordine e grado, ai dirigenti scolastici agli educatori di scuola e di oratorio, senza tralasciare i genitori degli alunni.

tano la loro dignità, quasi ricattati: se vuoi c'è questo, a queste condizioni, con una miseria di stipendio: se non ti va, arrangiati. Senza dimenticare il dramma delle assunzioni sempre temporanee, che sembrano una grazia inizialmente, ma a lungo andare creano situazioni di grave disagio personale. Davvero magro è il presente di molti giovani in questi anni. Oggi, pur nella difficile situazione economica del Paese, occorre che il problema giovani sia affrontato, promuovendo leggi che possano favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro. Se i giovani restano senza lavoro a lungo, rischiano di perdere speranza per il futuro, e questo potrebbe rivelarsi un dramma.

I partiti devono candidare persone preparate che hanno dimostrato di cercare il bene comune senza interessi personali Don Vincenzo Rini

e la situazione di crisi gravissima? I rapporti tra potere temporale e potere spirituale sono ben chiari da tempo, definitivamente illuminati dall'insegnamento del Concilio Ecumenico Vaticano II (di cui quest'anno ricorre il mezzo secolo dall'inaugurazione). Il ruolo della Chiesa oggi è duplice. Anzitutto quello della formazione delle persone a un'etica del servire, della responsabilità personale e sociale. E su questo oggi davvero credo che già faccia molto, anche se il suo impegno va contro corrente per cui non sempre è compreso e apprezzato dalla cultura dominante. In secondo luogo, il ruolo di una libertà critica verso la politica, i politici e i governi. La Chiesa non si può e non si deve alleare con nessun partito, con nessun politico, con nessun governo. Perché la Chiesa non è né di destra, né di sinistra, né di centro. È invece di sopra: guarda, osserva e dice il suo parere. Se un governo fa leggi che la Chiesa ritiene a servizio del Paese, certamente lo loda. Ma se il giorno dopo, lo stesso governo fa leggi che la Chiesa, per i principi non solo religiosi, ma anzitutto antropologici, ritiene negative, deve in piena libertà di-

re il suo dissenso. La sua libertà critica interessa anche il giudizio sul comportamento dei politici, che devono essere esempio per i cittadini. Insomma, la Chiesa – e per Chiesa non intendo solo il Magistero, Papa e vescovi, ma tutti i cristiani – deve conservare sempre la sua libertà di giudizio e di azione: collabora volentieri con tutte le istituzioni dello Stato, senza rinunciare mai alla sua libertà che le viene dall'essere fondata sul Vangelo. La libertà della Chiesa non è in vendita.

Il presidente della CEI ha anche parlato dello "spettro dell'astensione": è un timore fondato? Fondatissimo: sempre più sento persone che hanno votato in ogni occasione, magari turandosi il naso, dichiarare che l'anno prossimo, se i partiti non cambiano rotta, non andranno a votare. C'è una situazione di sfiducia nella politica o, magari, perlomeno negli attuali politici e partiti, tutti giudicati negativamente. E purtroppo, anche in questi giorni, da molte istituzioni giungono notizie talmente scandalose da fare pensare che l'antipolitica sia costretta a crescere di giorno in giorno. E la colpa di questo, lo sappiamo, non è della gente comune, ma di molti politici (e partiti). Se la maggioranza degli italiani l'anno prossimo non si recasse a votare, certo i partiti si spartirebbero ugualmente i seggi, ma con quale rappresentatività? Davvero sarebbe la democrazia a risentirne gravemente. Si tratterebbe di una democrazia dimezzata.

C’è un rischio concreto di astensionismo: sarebbe una democrazia dimezzata

Un commento su questa frase del cardinale: "I giovani sono il nostro maggiore assillo, i giovani e il loro magro presente"... Commento brevissimo: ai giovani oggi chi pensa? Conosco ragazzi anche più che trentenni che hanno studiato realizzando successi di alto livello e che poi si ritrovano disoccupati. Conosco altri giovani che trovano sì il lavoro, ma in condizioni che non rispet-

Appuntamento sabato 29 settembre alle 17.30 in via Sant’Antonio del Fuoco

“Altro Cuoio”, si inaugura un nuovo showroom&bar

“Altro Cuoio” è infatti un negozio alternativo, nato per dare visibilità a quanto realizzato all’interno della comunità di recupero S. Francesco di Marzalengo. Proprio la conduzione dell’attività ora sarà affidata ad alcune della ragazze della comunità di recupero che in loco lavoreranno il cuoio. “Altro Cuoio” sarà aperto dal martedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 e il sabato solo al mattino. Giovedì 4 ottobre, nella festa di san Francesco, patrono della comunità di Marzalengo, il vescovo di Cremona, mons. Dante Lafranconi, alle 18, benedirà i locali del nuovo showroom&bar.

Si chiama “Altro Cuoio” il nuovo showroom&bar situato in via S. Antonio del Fuoco 3 (nella struttura della Casa dell'Accoglienza), che verrà inaugurato sabato 29 settembre alle 17.30. Si tratta di un negozio alquanto particolare visto che da un lato offrirà oggetti in cuoio realizzati a mano e dall’altro servirà caffè e cappuccini, continuando l’attività svolta da tempo negli stessi locali del bar. Le semplice cerimonia di inaugurazione prevede una breve spiegazione del locale, un rinfresco e la consegna a tutti gli intervenuti di un piccolo e simpatico gadget. Si tratta di un locale che è molto di più di un esercizio commerciale.

Domenica 30 ottobre insediamento di nuovi parroci

Domenica 30 settembre il vescovo di Cremona, monsignor Dante Lafranconi, presiederà due celebrazioni d’insediamento di nuovi parroci. Al mattino sarà a Vicoboneghisio, dove alle 10.30 avrà luogo l’ingresso di don Alfredo Assandri, nuova guida delle parrocchie S. Margherita in Vicoboneghisio, S. Genesio martire in Camminata e S. Agata martire in Cappella di Casalmaggiore. Nel pomeriggio, alle 17 a Vescovato, monsignor Lafranconi darà ufficialmente avvio alla nuova unità pastorale tra le parrocchie S. Leonardo in Vescovato, S. Bartolomeo apo-

stolo in Ca’ de’ Stefani, S. Ambrogio vescovo in Gabbioneta e Ss. Martino e Nicola in Binanuova. Durante la Messa si insedieranno il parroco moderatore mons. Attilio Arcagni e i due parroci in solido: don Paolo Maria Tomasi e don Paolo Arienti. I tre sacerdoti faranno vita comune: si tratta della seconda esperienza fraterna tra sacerdoti in diocesi di Cremona, dopo quella iniziata nelle scorse settimane nella canonica del Migliaro, a Cremona. L’ingresso dei nuovi parroci e l’avvio dell’unità pastorale sono stati preparati con alcuni momenti di spiritualità nelle

quattro parrocchie. Dopo i primi tre, il quaerto sarà la sera di lunedì 1° ottobre, alle 21, nella chiesa di Vescovato, canto del Vespro dei defunti e Messa in suffragio dei defunti delle quattro parrocchie, ricordando in particolar modo i sacerdoti scomparsi. Mercoledì 3 ottobre, alle 15.30, i nuovi parroci celebreranno l’Eucaristia alla casa di riposo di Vescovato incontrando gli ospiti della struttura. Sabato 6 ottobre i tre nuovi parroci saranno a Gabbioneta dove in serata, in occasione della sagra, avrà luogo la tradizionale processione mariana.


Cremona

Emersione dal lavoro nero, il Decreto si rivela un fallimento Monia Castelli, Cgil: «Costi troppo alti e normativa confusionaria, per molti un’opportunità persa»

C

di Martina Pugno

on il Decreto Emersione n.109/2012 (art.5) che recepisce la direttiva comunitaria 2009/52/CE sulla possibilità di denunciare il datore di lavoro che assume in nero ed ottenere un permesso di soggiorno temporaneo, si dovrebbe poter arginare il fenomeno del lavoro nero in Italia ed ottenerne un quadro più preciso, offrendo al contempo la possibilità agli immigrati privi di contratto di lavoro di regolarizzare la propria posizione. Il condizionale, però, è d'obbligo alla luce di quanto emerso in queste prime due settimane nelle quali la procedura è stata resa accessibile. A partire dal 15 settembre, infatti, le domande di emersione pervenute al Ministero del Lavoro sono circa 25.000: un dato nettamente inferiore alle stime dell'associazione Leone Moressa, che approssima a circa 380mila i potenziali 'regolarizzabili'. La normativa è inserita nel decreto legislativo L’emersione si concluderà il 15 ottobre 2012. L'adesione si rivela molto più scarsa rispetto al Decreto Emersione del 2009, come spiega Monia Castelli, responsabile dell'ufficio immigrati del sindacato Cgil: “Rispetto al precedente intervento del 2009, l'attuale normativa presenta differenze che rendono più difficile l'adesione da parte dei lavoratori irregolari. Innanzitutto l'aumento del contributo da 500 a 100 euro è scoraggiante, perché nonostante sia una somma che dovrebbe corrispondere il datore di lavoro, in realtà molto spesso è il lavoratore stesso a pagare. In più, mentre nel 2009 la cifra era forfettaria per coprire anche gli anni di contributi non versati, in questo caso si tratta di una sorta di tassa sufficiente per avviare la procedura, ma prima che la pratica arrivi in Prefettura occorre anche avere versato i contributi arretrati; anche in questo caso il costo ricade molto spesso sulle spalle del lavoratore che desidera regolarizzare la sua posizione”. Appare come un vero e proprio paradosso, inoltre, il vincolo introdotto con la normativa di quest'anno di dimostrare la presenza sul territorio al-

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Sabato 29 Settembre 2012

in breve

I volti femminili di Elena Costanzo in via Beltrami

Fino al 6 ottobre, la Galleria 'Immagini, Spazio, Arte' di Via Beltrami ospita le o p e re d e l l a milanese Elena Costanzo, cresciuta artisticamente nel cuneese sotto la guida del maestro Antonio Carena. La pittrice, che ha già avuto modo di farsi apprezzare sia in Italia che all'estero, ha portato a Cremona le sue ultime opere: volti di donne che aiutano lo spettatore ad entrare nell'universo psicologico femminile; i quadri esposti parlano, infatti, di sensazioni che vanno oltre le immagini rappresentate. Il critico d'arte bresciano Gianluigi Guarneri ed Angelo Rescaglio sono concordi nell’affermare che le opere dell’artista "sono il frutto di una elegante introspezione psicologica che assume connotazioni simboliche".

Giancarlo Parodi al III seminario di musica liturgica meno a partire dal 31 dicembre 2011: "Per un immigrato entrato in Italia senza regolare permesso, l'unico modo per dimostrare la sua presenza sul territorio nazionale almeno dal dicembre 2011 molto spesso è proprio il decreto di espulsione: questo perchè, sebbene la legislazione indichi come validi "documenti rilasciati da un organismo pubblico". Tra questi vengono elencati il passaporto munito di timbro apposto dalle forze dell'ordine, l'iscrizione dei figli negli istituti scolastici o certificati medici, che però spesso mancano. Gli extracomunitari irregolari difficilmente si recano nelle strutture mediche proprio per paura di essere denunciati e quindi reimpatriati". Dal momento che tale procedura comporta, per i lavoratori in nero, la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno e regolarizzare la propria

«A pagare sono in realtà i lavoratori»

posizione, si assiste anche ad un altro fenomeno: se da una parte l'eccessivo costo provoca la mancata dichiarazione di molte forme di lavoro in nero, dall'altra così come concepito il decreto permette di dichiarare rapporti di lavoro in realtà inesistenti, prosegue Monia Castelli: "A volte il rapporto di lavoro dichiarato non sussiste, oppure è appena stato avviato, mentre dovrebbe avere avuto origine entro l'8 maggio 2012: le condizioni attuali non permettono di effettuare verifiche in tal senso, nonostante tale fenomeno sia ben noto anche in sede ministeriale. Il problema è che tale Decreto non è stato adeguatamente pensato, è stato messo in atto in modo frettoloso, non c'erano sentori della sua entrata in vigore, nonostante per farlo sia anche stato sospeso il Decreto flussi". Posto in questi termini, il decreto comporta la perdita di un'altra importante occasione: quella di ottenere un quadro della diffusione nazionale del

lavoro nero: "Per le ragioni elencate, in realtà dalle domande giunte al Ministero non sarà possibile ottenere un dato reale. L'unico dato reale, per quanto riguarda la provincia di Cremona, è che per ora sono state inoltrate 153 pratiche". Un numero davvero esiguo, se si considera che il termine scadrà il 15 di ottobre. Come nel 2009, anche quest'anno le richieste riguardano prevalentemente la regolarizzazione di colf e badanti, poiché sono le categorie che prevedono pratiche meno complesse e richiedono costi meno onerosi. "Avevamo chiesto altro, ovvero una vera e propria sanatoria. Posta in questi termini, l'emersione è intesa come la possibilità del datore di lavoro di decidere per la vita di un'altra persona. Bisognava invece permettere l'autodenuncia da parte del lavoratore, alla quale far seguire il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo che consentisse la ricerca di un lavoro".

l’intervista

50 sfumature di grigio, rosso, nero: la trilogia conquista un pubblico prevalentemente femminile

Poli: «E’ diventato conformista leggere testi precedentemente non conformisti»

In cima alla classifica dei libri piu' venduti nella calda estate di quest'anno ha fatto da padrona la sorpresa del genere letteratura erotica. Il boom di vendite ha fatto fiorire il mercato di offerta, ma a sbancare le librerie,comprese quelle cremonesi, e' stata la trilogia della James , da "Cinquanta sfumature di grigio" a quelle poi di rosso e poi di nero. Libri con storie d'amore in cui viene lasciato spazio alla sensualità e all'erotismo. Letteratura erotica secondo i critici favorevoli, porno-soft o mummy porn in termini dispregiativi per i detrattori. Una sorta di Harmony in versione piccante che ha sbaragliato romanzi e saggi. In ogni caso un successo di vendite. Ne parliamo con lo psichiatra Roberto Poli. Come si spiega questo boom del genere letteratura erotica? Io credo innanzitutto che sia stato un fenomeno mediatico che ha portato per emulazione , per moda del momento, alla affermazione in termini di vendite di alcuni romanzi erotici divenuti best-seller. Per paradosso e' diventato conformista leggere testi precedente-

mente non conformisti, non politically correct. Eppure e' un genere forse non del tutto sdoganato e che invece ha dilagato... A parte l'effetto mediatico non dobbiamo dimenticare che la sessualità e' una componente fondamentale del genere umano, anche perche direttamente espressione dell'istinto di riproduzione e quindi di sopravvivenza della specie. E' quindi un tema che sollecita inevitabilmente i lettori, soprattutto se viene proposto in una veste molto soft, che tende a far diventare accettabile all 'Io pulsioni presenti nell'inconscio o nel subconscio. Il lettore-tipo di questi libri e' donna, come si spiega? Si spiega in modo molto tradizionale, tipico dell'approccio diverso alla sessualità nei due generi. Anche a livello virtuale I maschi hanno modalità di accesso alla sessualità piu diretta, meno mediata e ricorrono alla pornografia piu tradizionale an-

che se passata dal cartaceo al web. E' noto che le pagine di Internet piu cliccate sono quelle legate al cybersex e questa utenza e' tipicamente maschile. Le donne sono piu lontane da questa dimensione, e piu tentate invece da un approccio alle sensazioni ed emozioni della sessualità se queste vengono presentate in un contesto piu ampio e complesso, come appunto in un libro di una storia d'amore. Sembra che sia negli uomini che nelle donne vi sia molta attrazione al sesso virtuale Certo nell'era dell'immagine e della virtualità finiscono per prevalere le dimensioni dell'apparenza, della facilità a relazioni mediate dai social network e da maggiori difficoltà nelle relazioni intime. Questo si riflette anche sulla sessualità , che divampa a livello virtuale anche in giovanissima età , e questo spiega in parte il fenomeno Cinquanta sfumature di grigio.

«Un fenomeno mediatico frutto dell’emulazione»

Sabato 29 settembre alle ore 21, a conclusione del III Seminario Internazionale sulla musica liturgica, nella Cattedrale di Cremona ha luogo un concerto dell'organista Giancarlo Parodi con i Cori degli Istituti Diocesani di Musica Sacra di Brescia (Coro di Voci bianche), Cremona (Coro “Marc’Antonio Ingegneri”) e Trento (Cori “In dulci jubilo” e “Cantemus Domino”). Il programma prevede l’esecuzione di composizioni di autori delle rispettive scuole organistiche e corali. L'evento si svolgerà con ingresso libero.

150 biglietti omaggio per laVanoli Basket La Guerino Vanoli Basket comunica di aver riservato, per la partita di sabato 29 settembre alle ore 16 e 10 contro la SAIE 3 Bologna, 150 ingressi gratuiti per gli studenti delle scuole superiori di Cremona I.T.I.S., Einaudi e Beltrami. Ai primi 50 studenti di ognuno dei tre Istituti cittadini che si presenteranno sabato alla biglietteria del PalaRadi verrà infatti rilasciato un biglietto omaggio di gradinata non numerata.

Servizi alla persona, la nuova sede

Lunedì 1° ottobre alle 16 nella Sala della Consulta di Palazzo Comunale il vice sindaco Carlo Malvezzi e l'assessore ai Servizi alla Persona Luigi Amore, presenteranno alla stampa le associazioni che operano nel campo dei servizi alla persona che troveranno la loro sede nella Palazzina all'interno del Parco Vecchio Passeggio.


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Territorio

Sabato 29 Settembre 2012

Rubano una barca e si incagliano, denunciati Due denunce per ricettazione, con la refurtiva restituita agli aventi diritto. E’ il bilancio dell’intervento dei carabinieri di S Daniele Po e Casalmaggiore nella serata di giovedì. I due denunciati sono stati avvistati da un passante a Isola Pescaroli, mentre si trovavano a bordo di una barca e stavano tentando di prendere il largo. A causa di alcuni problemi al motore però, la barca si è incagliata dalle parti di San Daniele Po. Il passante ha immediatamente allertato i militari del paese che, in pochi minuti, sono intervenuti unitamente ai colleghi di Casalmaggiore. Col l’aiuto dei Vigili del Fuoco i carabinieri sono riusciti a recuperare il natante, trovandovi segni di effrazione. Per i due giovani a bordo, 24enni ungheresi senza fissa dimora, non riuscendo a giustificare il possesso della barca, è scattata quindi la denuncia per ricettazione (non per furto perché assente la flagranza di reato).

Il comandante generale dell’Arma in visita a Cremona

«Siamo pronti al referendum»

Il Consiglio comunale ha approvato una mozione del sindaco Silla che spinge per un’unione con Mantova

P

roprio in merito al riordino delle Province il Consiglio comunale di giovedì sera ha approvato una mozione del sindaco Claudio Silla che spinge per un’unione di Mantova con Cremona e Lodi. La mozione è stata approvata con la sola astensione della Lega Nord, secondo la quale è necessario, vista la situazione, sensibilizzare i comuni mantovani limitrofi affinché chiedano il passaggio alla provincia di Cremona. Una scelta, questa, che condizionerebbe l’azione di Mantova costringendola di fatto a seguirne l’esempio. Anche Giuseppe Torchio a nome degli “amici del dalogo” ha predisposto un ordine del giorno (da sottoporre a tutti i consigli comunali della zona) che va nella stessa direzione, cioé quella di far sì che finalmente l’Oglio Po possa unirsi anche amministrativamente. Sulla questione abbiamo sentito il parere del sindaco Silla, al quale chiediamo subito se, dato l’indirizzo preso dal Cal, la mozione non sia tardiva. “Non credo – afferma – perché non darei per scontato che il Cal il 2 ottobre formalizzerà la deroga per Mantova. Inoltre è ancora meno scontato che tale proposta sarà accettata dal governo”. Sta di fatto che a Mantova si sta facendo di tutto per evitare quella che si ritiene un’annessione a Cremona. “Non mi permetto di giudicare le altrui posizioni. Dico solo che in questi anni stiamo mantenendo uno Stato che non possiamo più permetterci, pur senza voler entrare nel merito di recenti fatti di cronaca sulla mala amministrazione. Gli amministratori hanno due strade: o fanno i conti con tale situazione o non lo fanno. Io sono per la prima via, ma a 360 gradi, nel senso che noi i sacrifici li stiamo già subendo. Se poi vediamo che a nord della Lombardia si sta creando

Claudio Silla

Davide Caleffi

un’aggregazione assai ampia, dico che rispetto le ragioni dell’isolamento, ma l’asse delle decisioni va spostata. Quanto alla presunta annessione, le province che usciranno saranno una cosa nuova, e con una serie di competenze sul quale ci sarà da discutere e che pure rappresentano una novità notevole”. E’ normale che i casalaschi chiedano l’unione con Mantova, così come per i lodigiani la terra di Virgilio è lontanissima, e per i cremaschi l’ideale sarebbe unirsi con Lodi e il Trevigliese. “La differenza che io non mi batto contro Lodi, anzi ben venga. Intanto la mozione serve ad inviare dei segnali”. Non sarebbero più forti se approvati da comuni sia casalaschi che viadanesi? “L’obiettivo è quello di inviarla anche ai vicini consigli comunali mantovani”. Mettiamola così: se poi passasse la deroga anche a Roma, come vi muovereste? “Questo è presto per dirlo”. Spineda è una vera e propria enclave nel mantova-

Giuseppe Torchio

no, e il suo sindaco Davide Caleffi è assai meno diplomatico del collega: “Sono certo innanzitutto che la deroga di Mantova non passerà il vaglio del governo, d’altronde le regole devono valere per tutti. I giochi si svolgeranno più avanti, ma noi casalaschi siamo pronti eventualmente a passare a Mantova, se l’alternativa è Cremona-Lodi”. Va detto che il problema oggi lo pone soprattutto Mantova. “Servono vedute più ampie da parte di tutti, è vero che Mantova vuole mantenere l’autonomia ma lo è altrettanto che Lodi non vuole che nella futura provincia ci sia Mantova”. Che teme soprattutto di perdere il capoluogo. “Non è così importante dove sia, se poi servirà per mettere tutti d’accordo facciamolo nel nostro territorio di confine. Sia Mantova che Cremona sono abituate a snobbarci, ora per entrambe il casalasco è territorio necessario per sopravvivere. E’ la nostra rivincita, ribadisco che a Cremona-Lodi diremo no. Siamo pronti al referendum”.

La vicenda: I DUBBI AMLETICI DI MANTOVA Nella tarda mattinata di venerdì 28 settembre, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, nell’ambito di visite istituzionali a Reparti della Legione Carabinieri Lombardia, si è recato presso il Comando Provinciale Carabinieri di Cremona, dove è stato accolto dal Tenente Colonnello Michele Arcangelo Cozzolino. Il Comandante Generale ha incontrato una rappresentanza del personale in servizio presso i reparti del Comando Provinciale e della Compagnia di Cremona, nonché dei reparti speciali del Nas, del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Cremona e appartenenti alle locali Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo, esprimendo loro il proprio apprezzamento per il quotidiano impegno profuso nel contrasto alla criminalità, in condizioni ambientali talora difficili. Nel proprio intervento, il Generale Gallitelli ha tenuto ad evidenziare, in particolare, il lavoro svolto dalle Stazioni Carabinieri, simbolo dello Stato e della legalità in contesti spesso socialmente complessi, sottolineando come la figura del Carabiniere rappresenti da quasi 200 anni punto di riferimento per la popolazione e rimarcando l’importante funzione sociale dell’Arma, sicuro che grazie all’impegno corale dei suoi appartenenti continuerà a costituire modello di “silenziosa efficienza”, apprezzato in Italia ed all’estero.

In fondo, conoscendo come si muove la politica anche sul piano locale, la soluzione cui è giunto il Consiglio delle Autonomie Locali (che la formalizzerà il 2 ottobre) era ampiamente ipotizzabile sin dall’inizio: Cremona con Lodi, e Mantova che (come Sondrio) chiede la deroga. Tra egoismi locali e timori di perdita di potere, la discussione tra gli enti chiamati ad unirsi per decreto nel sud della Lombardia si è svolta come da copione. In primis, chi era messo al sicuro dai due parametri (popolazione di 350mila abitanti e 2500 kmq) si è tolto di mezzo: il riferimento è a Milano, Bergamo, Brescia e Pavia. Queste ultime due in particolare hanno fatto subito sapere di non avere la minima intenzione di modificare (nemmeno ampliare) i propri confini. Cremona, Lodi e Mantova si sono ritrovate dunque attorno ad un tavolo a tre ma in posizione ben diversa. Cremona ha sfruttato senza rischi il poker d’assi, il fatto cioé di trovarsi geograficamente al centro (le altre due non avevano alternative percorribili) e di vantare il capoluogo più popoloso, che in mancanza di accordi (figurarsi una provincia che rinuncia spontaneamente al capoluogo) diventa la “capitale” del nuovo ente. Dunque tutto come previsto: Lodi che ammette la propria “sudditanza” alla più vasta e popolata Cremona e quest’ultima che ridendo sotto i baffi

Palazzo di Bagno sede della provincia di Mantova

non chiede nulla a Mantova, ben sapendo che il cerino acceso è ben saldo in mani virgiliane e che sarà lei a dover suonare il campanello. E’ la politica, baby: ogni territorio persegue i suoi vantaggi, e il quadro d’assieme è un punto di approdo che non è che la somma delle varie rivendicazioni. Questo fa il politico a livello locale. Poi c’è il politico che persegue i propri, di vantaggi, ma questo è un altro discorso.E pensare che alla presentazione della spending review si sentivano frasi demagogiche come “le scelte si faranno unicamente considerando il quadro globale”, o “no a decisioni calate dall’alto” . Figurarsi: senza i paletti fissati da Roma quali accordi avrebbero raggiunto gli enti locali? Dunque, al punto in cui siamo, l’incognita è Mantova. In Lombardia anche Sondrio, certo, ha chiesto la deroga (qui mancano abitanti), ma l’eventuale no la risucchierebbe nell’ampia provincia na-

ta dall’unione tra Monza, Varese, Como e Lecco. Con Mantova invece il discorso si fa complesso. Intanto Lodi afferma chiaramente la propria contrarietà, ma tutto sta all’accoglimento di una deroga che appare al momento improbabile. Siamo certi che di richieste di deroga a Roma ne arriverà una valanga, e sembra prevarrà la linea intransigente. Il viadanese vorrebbe suggellare un’unione col casalasco che è già nell’ordine delle cose: l’ospedale in comune, la stessa diocesi, il progetto cui si lavora assieme per mantenere il giudice di pace e altre istituzioni, e via dicendo. Mantova invece non ne vuole sapere, e negli ultimi giorni il timore dell’unione (e, peggio, della perdita del capoluogo) ha smosso le coscienze. E’ di questa settimana la notizia che il mondo economico e culturale ha inviato un appello a Napolitano, Monti, Formigoni e Podestà (che presiede il CAL) per

ribadire l’unicità e la lunga storia di autonomia di Mantova. La ribellione dunque scorre sul Mincio: a sud il capoluogo che si muove freneticamente per inglobare piccoli comuni satellite per arrivare a circa 100mila abitanti e prepararsi dunque a rivendicare il ruolo di futura capitale, a nord ci stanno i comuni ribelli del basso Garda, quelli che minacciano, in caso di “annessione” a Cremona, di passare a Brescia. Ed è, questo, il terrore che serpeggia in provincia. Una situazione ingarbugliata dunque, certo fa pensare che mentre a nord della regione si arriva a un’aggregazione di quasi tre milioni di abitanti, a sud ci si attacchi al campanile con questa foga. Anche i giornalisti mantovani da tempo hanno lanciato l’allarme, rileggono Virgilio come fosse Nostradamus e già indicano i responsabili del disastro, della sparizione dell’identità “in riva a un fosso di Piadena”. Il guaio è che a Mantova già la Provincia (di sinistra, presidente Pastacci) non parla col Comune (di destra, sindaco Sodano). In più il Comune persegue il progetto della Grande Mantova per i motivi suddetti, ma di fatto rischia il commissariamento per una grave crisi istituzionale. Proprio ieri sera il sindaco Sodano ha riunito un consiglio comunale che non ha più una maggioranza. E a capo della fronda i mantovani rischiano di trovarsi un commissario inviato dalla capitale.


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CASALMAGGIORE

Il consiglio rischia l’impasse

Doppio no della Lega Nord in tema di Province e di nuova centrale al parco tecnologico Sul bilancio e attuazione dei programmi potrebbe mancare il numero legale, ma le minoranze restano

E’

di Simone Arrighi

iniziato col saluto a don Mario Martinengo, si è concluso (poco dopo la mezzanotte) con l'approvazione del sesto punto all'ordine del giorno: nel mentre, il consiglio comunale di giovedì scorso ha registrato un momento di impasse numerica che avrebbe potuto avere imbarazzanti conseguenze. La serata si è aperta col saluto, da parte del consiglio comunale di Casalmaggiore, a don Mario Martinengo, ultimo pastore della comunità di San Leonardo. L'unione con Santo Stefano (non rappresentato giovedì da don Alberto Franzini, assente) racchiude in sé anche il senso dell'intervento di don Mario: l'unità va perseguita come esigenza della comunità, evitando le diversificazioni e lottando per migliorare il vivere comune - questo in sintesi il messaggio del parroco da poco trasferito ad Agnadello. Commosso, don Mario ha ricevuto dalle mani di Claudio Silla (e a nome di tutto il consiglio comunale) una targa in riconoscimento del servizio reso a tutta la comunità casalese e non solo. A testimoniare l'attaccamento dei propri fedeli, giovedì sera in sala consigliare erano presenti una rappresentanza di ghanesi (molto le-

don Mario Martinengo

gati a don Mario) e diversi amici di San Leonardo. La prima votazione del consiglio, che ha registrato l'astensione dei leghisti e la controproposta del capogruppo nonchè assessore provinciale Filippo Bongiovanni, ha riguardato la mozione proposta dalla maggioranza in tema di riorganizzazione delle province (si veda l'approfondimento nella pagina precedente). Il consigliere Carlo Gardani ha ribadito l'importanza del legame con Brescia e mostrato preoccupazione per le politiche provinciali di alienazione degli immobili avviate su Casalmaggiore (riguardanti i palazzi che ospitano la Provincia e la

il leghista Bongiovanni

caserma dei Caribinieri) e allo stallo in tema di tangenziale e TiBre. Sulla verifica degli equilibri di bilancio e sullo stato di attuazione dei programmi relativi all'anno 2012, il consiglio ha rischiato la figuraccia: non tanto per l'approvazione, ottenuta all'unanimità, quanto per il numero legale dei votanti, garantito dal senso di responsabilità della minoranza, che avrebbe potuto uscire in massa e lasciare in sala solo dieci esponenti della maggioranza (Valenti e Barili assenti dall'inizio della seduta, Borghesi e Pasotto allontanatisi a lavori in corso per presenziare in auditorium all'incontro dell'Arcibassa in tema di “Scie chimiche”).

È passata senza intoppi, anche perché già approvata in commissione, la modifica al regolamento Imu: chi è anziano e ricoverato presso case di riposo, se non beneficia più della propria abitazione, non dovrà pagare l'imposta. Votato anche il nuovo regolamento di utilizzo della Casalmare di Casalmaggiore a Forte dei Marmi: i paletti riguarderanno soprattutto l'uso della spiaggia e dei parcheggi. Inoltre, la struttura non verrà più concessa a movimenti politici, come successo mesi fa per il gruppo provinciale di Futuro e Libertà. Ultimo capitolo, l'approvazione dell'atto di indirizzo sulla domanda di concessione edilizia per la realizzazione di un capannone nel parco tecnologico di Vicomoscano per un impianto pilota di densificazione sterica per biomasse agricole, presentata dalla Società Ricerca e Sviluppo Bioenergie Srl. Contraria la Lega, favorevole il Listone (previo intervento di Ermelinda Casali, con relativa richiesta di prescrizioni sul monitoraggio costante dei fumi prodotti dalla centrale). Favorevole anche il capogruppo del Pdl Orlando Ferroni, che nelle precedenti sedute consigliari aveva invece sempre espresso perplessità in merito alla nascente centrale del parco tecnologico.

Giuseppe Diotti, un’altra perla per il museo casalese Domani verrà svelato al pubblico il cartone restaurato “La consegna delle chiavi a San Pietro”, in esposizione per 5 anni

Domani, domenica 30 settembre, alle ore 17, verrà presentato al pubblico presso il Museo Diotti di Casalmaggiore, il cartone di Giuseppe Diotti intitolato “La consegna delle chiavi a San Pietro”, recentemente restaurato e concesso in deposito dall'Accademia Carrara di Bergamo. Si tratta di uno dei più importanti disegni dell'illustre artista, che entra così a far parte del percorso museale del Diotti per tutta la durata della concessione del deposito da parte del comune di Bergamo: cinque anni. Notevole la dimensione dell'opera (nella foto a fianco): 261 x 461 cm. Quello esposto al Diotti

è l'ultimo di quattro grandi cartoni realizzati dal maestro della Carrara per gli affreschi del presbiterio della Cattedrale di Cremona fra il 1830 ed il 1834. All'inaugurazione del nuovo allestimento presenzieranno le autorità casalesi ed interverranno la dottoressa Daffra (che ha diretto il restauro realizzato dallo Studio Paolo Crisostomi di Roma), il professor Valagussa ed il conservatore del Museo Diotti Valter Rosa: da loro, verranno illustrate le fasi del restauro, la storia del disegno nel contesto dell'attività del Diotti ed il senso di questa sua nuova ambientazione.

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SI TOGLIE LA VITA ANDREA CAPELLI CASALMAGGIORE - Dramma ieri in città. Andrea Capelli, 36 anni, noto imprenditore, si è tolto la vita presso la propria abitazione la notte tra giovedì e venerdì. Il corpo è stato scoperto solo ieri mattina dalla sorella, allarmata per non averlo visto al lavoro. I due, figli di Primo Capelli, gestivano la concessionaria Capelli Auto. La notizia ha fatto in fretta il giro del casalasco, suscitando ovunque un vasto cordoglio.

RUBANO BARCA: UNGHERESI FERMATI SAN DANIELE PO - Sono stati fermati poco lontani dal misfatto, arenati a bordo un'imbarcazione al largo di Isola Pescaroli: si tratta di due ungheresi, fermati dai Carabinieri di San Daniele Po e dalla compagnia di Casalmaggiore, mentre tentavano di portar via un natante a motore. L'intervento dell'Arma è stato repentino: con l'aiuto dei vigili del fuoco, i carabinieri hanno immediatamente risposto alla segnalazione fatta da un sospettoso anziano al 112 e hanno raggiunto gli arenati ungheresi in Po. I due, nativi del 1988, in Italia senza fissa dimora, sono stati riportati a riva a bordo dell'imbarcazione e denunciati per ricettazione perché incapaci di dimostrare il possesso di un natante che, per altro, riportava evidenti segni di effrazione. Un'operazione non facile, viste le difficoltà della manovra a cui sono stati costretti i vigili del fuoco. Ai Carabinieri il compito di rintracciare il proprietario del natante. Pesca a strascico e furti di barche sono diventati sin troppo frequenti nell'area fluviale di Isola Pescaroli. A differenza di altri casi, in cui agli avvistamenti non hanno fatto seguito catture, stavolta i ladri sono stati presi.

SERATA LATINOAMERICANA ALLE 21 CASALMAGGIORE - L'associazione Latinoamericana organizza per stasera alle 21 presso l'Auditorium Santa Croce una serata dedicata alla musica e all'amicizia tra i popoli. Collaborano la società Estudiantina, il Comitato Casalasco per la Pace, gli amici di don Maurizio Germiniasi, missionario in Brasile, il gruppo culturale “Amici del Dialogo”, il Forum per la pace e il diritto dei popoli “Primo Mazzolari”. La serata è aperta a tutti, a sostegno della cooperazione internazionale, dell’amicizia e dell’incontro tra popoli e culture diverse, valorizzando la musica come linguaggio universale. Alle 21 introdurranno la serata il presidente dell'Estudiantina Claudio Acquaroni e il presidente di “Latinoamericana” Fabio Veneroni, che presenterà l'ospite d'onore Hugo Dominguez, celebre liutaio argentino. Quindi il Trio formato da Luciana Elizondo, Massimiliano Banos e Lorenzo Colace proporrà musiche e canzoni latinoamericane. Il giornalista de “Il Piccolo” Vanni Raineri intervisterà quindi Dominguez. In chiusura i saluti di Giuseppe Antonio Formica per gli amici di don Maurizio, Marco Pezzoni per il Forum Mazzolari; Fabrizio Aroldi per il Comitato casalasco per la Pace.

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NEL WEEK END

A Torricella impazza la fiera Sabbioneta celebra Gonzaga TORRICELLA DEL PIZZO - Iniziata ieri con il concerto della band “I figli dei fiori”, tributo ai Nomadi, ed il 3° concorso “Mister Gamba”, prosegue la Fiera Settembrina di Torricella con le iniziative allestite presso il Palatenda di piazza Boldori. Stasera “Magie d'operetta, echi de La Belle Epoque Café Chantant”, uno spettacolo proposto dalla Compagnia Emiliana d'Operetta. Ai clienti (prenotazioni al numero 0375/99821) sarà offerto il “dessert dell'artista”. Domenica alle 14 via al 13° Gran Premio Comitato Fiera, gara ciclistica per Giovanissimi. In serata alle 21 la Compagnia Dialettale Sissese capitanata da Mauro Adorni proporrà la commedia dialettale in tre atti “Na morta curiusa”. Chiusura lunedì alle 21 con la Tombolata. Tutti i giorni della Fiera presso la Biblioteca Comunale si terrà l'estrazione interna a premi a cura della parrocchia. Inoltre sono previste ogni giorno visite guidate ai due musei ospitati dall'agriturismo Torretta: Amarcord sulla musica meccanica e il museo di storia naturale Gardoni-Mosconi. MARTIGNANA PO - DondolandoArte Atelier di via Cadeferro a Martignana inaugura oggi una mostra di Serge Labégorre, artista francese classe 1932 rappresentante storico dell'espressionismo figurativo. L'appuntamento con il vernissage è per le ore 17. L'esposizione rimarrà aperta al pubblico sino al 28 ottobre dal giovedì alla domenica dalle ore 17 alle 20. SABBIONETA - Fine settimana ricco di eventi e manifestazioni nella “Piccola Atene”. Si inizia oggi alle 9,30 nel Teatro all'Antica con il convegno “Gli scienziati ridanno il volto a Vespasiano Gonzaga”, un meeting organizzato dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con il Centro Culturale “A Passo d'Uomo” al quale partecipano illustri relatori. Nella particolare occasione verranno resi pubblici i risultati di nuove indagini scientifiche e di recenti ricerche storico-artistiche relative a Vespasiano Gonzaga. Sotto i portici di Piazza Ducale, dalle 10 alle 18, saranno poi presenti artigiani creativi che esporranno i loro manufatti con lavorazioni dal vivo, veri e propri corsi “en plein air”. Nel pomeriggio, nella sala che si trova all'entrata della Sinagoga (l'ingresso è libero), sarà proiettato un video che propone lo spettacolo “Et shalom” della compagnia “Terra di danza” di Reggio Emilia che illustra, attraverso la musica e le danze, la cultura e la religione ebraica. La proiezione del filmato ha anche lo scopo di sensibilizzare tutti sulla necessità di reperire fondi destinati a restaurare la Sinagoga dopo i danni subìti dal recente terremoto. Alle 21, nella splendida cornice del Teatro all'Antica di Sabbioneta, la Pro Loco, il gruppo storico “Città di Sabbioneta” e l'Associazione Amatori del Teatro di Viadana replicano la commedia storica “L'aquila e la folgore”, opera teatrale con testo, regia e scene di Alberto Azzini. La serata, animata anche dalla partecipazione del Gruppo Storico, è organizzata con la collaborazione del Comune di Sabbioneta. L'ingresso è libero.

Boldrini mette tutti d’accordo

Il senatore ha presentato una proposta per combattere il flagello delle nutrie senza sterminarle

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di Giovanni Gardani

l primo grande successo da senatore, per Giacinto Boldrini da Roncadello, è arrivato su un tema particolarmente caro agli agricoltori del nostro territorio, perché legato a un flagello della golena e delle campagne: le nutrie. Il senatore casalese ha presentato mercoledì scorso una risoluzione atta a risolvere il problema e, all’unanimità, il Senato ha accolto la sua proposta, che quindi attende ora soltanto di essere resa esecutiva. Boldrini, relatore della risoluzione, espri-

me tutta la sua soddisfazione: «Il problema» dice dal suo studio di Roma «riguarda la nostra pianura, la nostra golena, ma anche altre zone d’Italia, scendendo almeno fino al Lazio. La mia intenzione era di trovare una soluzione che potesse accontentare anche gli animalisti, nel rispetto della natura». «Per questo motivo» continua Boldrini «nei prossimi mesi verranno distribuite esche che non uccidono la nutria, ma la sterilizzano, senza dover operare con violenza. Dobbiamo tenere conto che la nutria ha una vita media di 3 anni e che arriva a partorire

quasi trenta esemplari all’anno, con tre covate da dieci piccoli. In questo senso, nel giro di 2-3 anni, il problema dovrebbe essere superato, o quantomeno sensibilmente ridotto. Martedì consegnerò ufficialmente al Ministro Catania la risoluzione votata dal Senato». Non è tutto: tra un paio di settimane Boldrini potrebbe ancora fare sentire la propria voce in Senato per quanto concerne la pioppicoltura, altra tematica “nostrana”. La volontà è di potenziare le aziende di trasformazione per sfruttare le risorse del nostro territorio e creare nuovi posti di

Luigi Regni si racconta L’ex capitano al Rotary ha parlato della sicurezza del territorio

VIADANA - L'evoluzione della sicurezza nel nostro territorio: questo il tema affrontato dal capitano Regni nella serata di lunedì 24 settembre per il Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta presieduto da Pietro Alberto Grazzi, riunitosi nel rinnovato Ristorante Simonazzi di Viadana, ora Locanda Ginnasio. Luigi Regni, dal 2003 comandante dei Carabinieri di Casalmaggiore, da pochi giorni promosso al Comando Legione di Bologna, ha aperto il suo cuore a esperienze e ricordi: non sono servite slides né raffinati apparati informatici, tantomeno fredde statistiche per raccontare da “dentro” nove anni di indagini e appostamenti, scelte difficili e uomini da organizzare in pattuglie, paure e bisogni della popolazione a cui prestare la massima attenzione. La sola autorevolezza delle sue parole, la “fede” a una missione, l'aver a cuore i cittadini e il loro bene; le collaborazioni continue con le altre forze del territorio preposte alla sicurezza; la prevenzione contro le dipenden-

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Casalmaggiore

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Da sinistra Massimo Mori, Regni e Grazzi

ze promossa costantemente presso le scuole medie e superiori del territorio; gli aneddoti anche strettamente personali, le soddisfazioni, qualche rimpianto. Si sono accumulati gli spunti di narrazione su questi numerosi anni trascorsi a Casalmaggiore, e tanti fra i presenti hanno voluto esprimere congratulazioni e gratitudine per i risultati ottenuti, per la sostanziale tranquillità di cui godono i residenti delle nostre città.

Bar Giulia GR2 di Rivieri Gianfranco Fermata KM Polo Romani Via Pascoli Sportime Bar Barracuda Portici del Municipio Bar Italia Farmacia Comunale Bar Tavola Calda Distrib. carburante ENI Distr. carburante Ariete Rist. Pizz. Piccolo Paradiso Cartoleria Alim. Tabacch. Tosi Remo Bar La Nuova Luna Portici del Comune Portici Caffè Roma Edic. Tabacch. Camozzi Edic. Tabacch. Lorenzini Bar Time Out Sido Café Fermata KM Tabaccheria Venturini

lavoro: una risoluzione che Boldrini vuole riprendere dall’Europa, dove già è in vigore, e applicare all’Italia. In particolar modo alla Pianura Padana.

Vicoboneghisio, ecco don Alfredo Si svolgerà domani alle ore 10,30, nella chiesa parrocchiale di Vicoboneghisio, la messa di insediamento di don Alfredo Assandri. Verrà accolto sul sagrato dal sindaco Silla, mentre il vicario zonale don Alberto Franzini leggerà il decreto di nomina dopo il saluto liturgico. Don Alfredo aspergerà quindi l'assemblea con l'acqua benedetta e incenserà la mensa eucaristica. Il rappresentante del consiglio parrocchiale, Diego Grazioli, porgerà a don Alfredo e al Vescovo Lafranconi, a cui spetterà l'omelia, il saluto della comunità. Professato il Credo, al termine della celebrazione, il nuovo parroco di Vicoboneghisio saluterà i propri nuovi parrocchiani. Poi la festa in oratorio, con sorpresa. Lunedì 1° ottobre, alle 21, il nuovo parroco presiederà l'Eucarestia con l'ufficio dei defunti della parrocchia.

angolo Conad Casalmaggiore via Guerrazzi 4 Casalmaggiore via Trento 20 Casalmaggiore via Giovanni Pascoli 28 Casalmaggiore via E. Fermi 19 Casalmaggiore via Martelli 2 Casalmaggiore piazza Garibaldi Casalmaggiore piazza Garibaldi Casalmaggiore piazza Garibaldi Casalmaggiore Centro Commerc. Padano Casalmaggiore via Repubblica rotonda Diotti Casalmaggiore via Repubblica Vicobellignano via Molossi 47 Vicobellignano via Dante Alighieri 9/B Vicobellignano via Canzio 100 Roncadello via Roma 7 Torricella del Pizzo piazza Italia Scandolara Ravara via Mazzini 3 Castelponzone via Giuseppina 97 Solarolo Rainerio via Matteotti 113 San Giovanni in Croce via Giuseppina 103 Cingia de' Botti via della libertà 46/b Martignana di Po via Bardellina Martignana di Po piazza Comaschi Gussola via Roma 93 Gussola


CREMA

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Nonostante le promesse del sindaco. Che dice di aver fatto tutto per la rimozione della spazzatura

Ex Olivetti come a Napoli: nessuno porta via i rifiuti La spazzatura è ancora lì. In via del Commercio. Sono ormai passati 15 giorni da quando il consigliere comunale del Pdl Renato Ancorotti, ha protocollato in comune un’interpellanza diretta al sindaco chiedendole di intervenire. Sono passati sette giorni invece, da quando il sindaco ha dichiarato al nostro giornale di aver fatto quanto nelle sue possibilità per far rimuovere il cumulo, perché di cumulo si tratta, di spazzatura. Lo ricordiamo ai nostri lettori: carte, cartoni, elettrodomestici, addirittura vecchi sanitari, e sacchi delle spazzatura giacciono abbandonati nel cuore della zona industriale di S.Maria. Non in una favela, non nella Napoli dell’emergenza rifiuti. A Crema, alla Pierina. «Sono senza parole» attacca l’imprenditore Renato Ancorotti. «sono passato di lì stamattina (giovedì, ndr) e la situazione non è cambiata». Il sindaco Stefania Bonaldi, dicevamo, si è attivata. Ha chiama-

to chi di competenza, l’ufficio ambiente, che a sua volta dovrebbe aver segnalato il problema alla società che si occupa di smaltimento rifiuti. «A quanto pare non basta» prosegue ironico Ancorotti. «In pratica Stefania Bonaldi ha fatto una carta bollata in più. Nel privato basta alzare il telefono per risolvere il problema». «Nella interpellanza mi auguravo che il sindaco risolvesse la questione prima di darmi una risposta» spiega l’imprenditore. «A questo punto sono davvero pessimista. In quei giorni saranno trascorsi 30 giorni esatti dalla data di protocollo, troppi per chi aspira a innovare e rendere più snella, vicina alla gente e veloce l’amministrazione pubblica». L’interpellanza di Ancorotti sarà discussa nel primo consiglio comunale di ottobre che, come da tradizione dovrebbe essere convocato nei primi 10 giorni del mese. Il conto alla rovescia è partito. MBR

Scontro Beretta-Bonaldi

La causa: la convenzione tra il Comune e la Pergolettese. Che cosa c'è sotto: i lavori affidati senza la gara?

E’

di Michela Bettinelli Rossi

scontro aperto sulla convenzione che l’amministrazione di Stefania Bonaldi ha firmato con la neonata società Pergolettese. A farsi la guerra, è il caso di dirlo, il sindaco Bonaldi da un lato e l’ex assessore Pdl Simone Beretta dall’altro. Ma andiamo con ordine. Tra i primi atti della giunta Bonaldi c’è la destinazione di 40 mila euro a favore della società di calcio nata dalle ceneri del Pergocrema, la Pergolettese. A fronte di questa cifra, la società sportiva si impegnerà a riqualificare lo stadio Bertolotti di viale S.Maria. Un accordo che, almeno sulla carta, sembra mettere d’accordo tutti. Il comune risparmia molti soldi e può mettere a disposizione della società una struttura altrimenti inutilizzabile viste le pessime condizioni di manutenzione. Non è però d’accordo il consigliere Pdl Simone Beretta che solleva dubbi di legittimità rispetto alle procedure per la stipula dell’accordo. Nel corso di una infuocata conferenza stampa, Beretta ha anticipato alcune perplessità poi ribadite nel corso di un appassionato intervento in consiglio comunale durante la discussione per l’approvazione della convenzione. «Mi rivolgerò chi di dovere» ha tuonato Beretta in consiglio comunale, «perchè qualcuno mi deve spiegare come è possibile affidare un lavoro da 40mila euro senza una gara, ad una società che è deputata a fare sport e non a sistemare campi». L’ex assessore ai Lavori Pubblici ha annunciato

che presenterà una interpellanza al sindaco fatta di 40 domande alle quali la Bonaldi dovrà dare risposte esaustive. Risposte che - assicura il sindaco - verranno date. Punto per punto. Nell’attesa, senza farsi impaurire dai toni dell’ex assessore, il sindaco ha replicato dura: «Al consigliere Beretta in attesa di rispondere punto per punto alla sua interpellanza dico solo due parole: società Fimet. La società a cui l’ex assessore ha affidato lavori per 8 milioni di euro, per il teleriscaldamento, senza una gara e alla quale ha fatto realizzare parecchie rotonde in città». Al momento della replica della Bonaldi però, Simone Beretta era già uscito dall’aula. Il Pdl ha, infatti, deciso di non partecipare al voto. Decisione ininfluente poiché la convenzione con la Pergolettese è stata approvata senza problemi dal consiglio comunale.

La risposta della Bonaldi, cosi precisa e per certi versi provocatoria non poteva certo cadere nel vuoto. Beretta ha consegnato a un comunicato stampa la sua replica «Cosa c’entro io con l’affidamento regolare alla Fimet dei lavori del teleriscaldamento da parte della società Scca? E quali sarebbero le rotatorie che io avrei fatto fare alla Fimet?» E ancora: «Si ricordi Stefania Bonaldi, dell’Apic, voluta dal centro sinistra e oggi in liquidazione dopo il buco da 6 miliardi delle vecchie lire di cui hanno fatto le spese non solo imprenditori cremaschi ma anche il comune di Crema e i suoi cittadini». Visto il tono assunto dalla discussione c’è da pensare che la battaglia sia solo l’inizio di una lunga querelle destinata ad animare la vita politica cremasca, ancora per qualche settimana.

PARLA IL NUOVO SEGRETARIO

Losa: «Il mio modello è Flavio Tosi Ecco la Lega che voglio a Crema» Si è tenuto la settimana scorsa il congresso per l’elezione del segretario cittadino della Lega Nord. Come anticipato dal nostro giornale a spuntarla è stato il gruppo dei maroniani. Dino Losa, estimatore di Bobo Maroni, è il nuovo segretario cittadino. Il neo segretario è già al lavoro. Dopo l’emozione iniziale, che ha premiato 8 anni di gavetta in Lega, punta il dito deciso in direzione Verona. «La Lega che voglio? Prendiamo a modello Verona. Mi piace il modo di lavorare di Flavio Tosi». Ventinove anni, impiegato nel settore commerciale, Losa si è avvicinato alla politica all’epoca dell’università. «Non è stato facile essere leghista nei mesi scorsi. Il caso attorno a Bossi e alla sua famiglia, le elezioni amministrative a Crema. Duri colpi per tutti. C’è stata rabbia, ma chi è motivato e crede davvero nella Lega e nelle idee che portiamo avanti è ancora qui. Come si dice? I topi scappano quando la barca affonda. Adesso chi è rimasto si deve fare su le maniche per lavorare». La Lega di

Maroni, quella che ormai tutti chiamano la Lega seconda versione o 2.0, prevede un modello diverso. Più inclusivo. Il nuovo segretario ci crede davvero. «Il mio obiettivo è cercare il dialogo anche con chi non è leghista “ortodosso”. Dobbiamo imparare ad aprirci e ascoltare». In queste ore si sta tenendo a Torino una grande manifestazione: gli Stati Generali del Nord. Imprenditori manager e professionisti a dialogo con la Lega guidata da Maroni. Crema non si tira indietro e guarda proprio al tessuto produttivo cremasco. «Per prima cosa dobbiamo tornare nei quartieri a contatto con la gente» racconta il neo segretario cittadino. «Poi dobbiamo instaurare un dialogo con le parti sociali. Ma soprattutto dobbiamo ascoltare e condividere idee con artigiani, imprenditori, commercianti e lavoratori. Sono loro che devono stare al centro della discussione. Mi sembra che la giunta Bonaldi rispetto a questo sia davvero latitante. Ha fatto tante promesse, ma vedo davvero pochi fatti». Di programmi per il futuro targa-

ti «Lega Nord Crema», si è cominciato a parlare giovedì sera, nel primo direttivo, ma le bocche rimangono cucite. Per il momento. Prima ci sono da risolvere alcune questioni interne. La prima e più ingombrante. Il gruppo di Losa ha vinto con una maggioranza schiacciante spazzando via il gruppo dei bossiani che faceva riferimento ad Angelo Barbati e Alberto Torazzi. Le lotte interne sarebbero solo un brutto ricordo, se non fosse per l’ingombrante presenza dell’onorevole cremasco ancora seduto come capogruppo Lega Nord in consiglio comunale. «La posizione di Torazzi? Ci confronteremo nei prossimi giorni» spiega Losa. «Noi non facciamo fuori nessuno. Affronteremo insieme la strategia da tenere in consiglio comunale». Nella nuova Lega c’è spazio per tutti, ribadisce convinto Losa, citando ancora una volta Flavio Tosi e quel coinvolgimento della società civile che ha portato il delfino di Maroni ad essere ri-eletto come sindaco di Verona. «Se dovessi descrivere in

Dino Losa

tre parole come immagino la mia segreteria» scherza il nuovo segretario, «direi di sicuro innovazione, organizzazione e partecipazione». Colto di sorpresa da un paragone con Matteo Renzi, il rottamatore, Losa ribatte: «Noi il rinnovamento lo abbiamo fatto. Senza Rottamare o fare casino. Ci sono state delle elezioni e ne è uscito un direttivo nuovo e di gente giovane». Con Losa siedono nella nuova segreteria del Carroccio cremasco altri 4 maroniani: l’assessore provinciale Matteo Soccini, Giovanni Vigani, Andrea Bignami e Angelo Luppo. Un gruppo di giovani, l’età media è di poco superiore ai 30 anni, che si candida a rilanciare la Lega Nord in città.

OSPEDALE

Si paga l'acqua? Ablondi contestato dai cremaschi

Non si placa la polemica attorno alla decisione dell’ospedale Maggiore di Crema di togliere l’acqua dal pasto dei degenti. Il provvedimento preso dal direttore generale Luigi Ablondi per tagliare i costi, come imposto dalla spending review, ha sollevato un polverone senza precedenti. Se l’azienda ospedaliera cremasca era spesso finita tra le cronache dei Tg e dei giornali nazionali, come eccellenza del sistema formigoniano, questa volta non sono certo piovuti complimenti. Non sono arrivate note di sostegno al direttore generale, duramente attaccato da più parti, nemmeno dal mondo politico cremasco. Anzi. Sinistra Ecologia e Libertà è addirittura scesa in piazza manifestando davanti all’ospedale. La scorsa settimana Franco Bordo, Anna Rozza e Emanuele Coti Zelati, hanno presidiato l’ingresso dell’ospedale assieme a numerosi militanti del loro partito. «Abbiamo distribuito bottigliette d’acqua gratis ai parenti dei degenti» racconta Coti Zelati. «Molti arrivavano già arrabbiati per una decisione che prima che essere impopolare è ingiusta». Sinistra Ecologia e Libertà ha invitato il sindaco Stefania Bonaldi a prendere una posizione. Detto, fatto: il primo cittadino ha scritto una lettera di sollecito al direttore generale Ablondi chiedendogli di retrocedere. Nessun esito. Ad oggi i degenti di Crema pranzano e cenano ancora con l’acqua che si portano da casa o che comprano ai distributori automatici. Chi ha deciso di prendere di petto al situazione è Franco Bordo. Lo storico esponente di Sinistra Ecologia e Libertà ha annunciato la ferma intenzione di iniziare lo sciopero della sete per protestare contro la decisione di Ablondi. A partire da domenica.

Tagli ai Comuni. «Non tireremo la cinghia» Di dati certi sull’IMU non ce ne sono ancora, ma arriveranno a giorni. L’assessore Morena Saltini lo promette. Colta di sorpresa dalla nostra domanda, ammette di non avere sottomano i dati. Per il prossimo numero sapremo esattamente quanto è il gettito IMU per il comune di Crema e soprattutto quanto di questo è legato ai versamenti delle imprese. Le cifre dovrebbero – sempre secondo previsioni dell’assessorato- essere in linea con quanto previsto dal ministero. «Essendo Crema un Polo catastale, le rendite sono piuttosto reali» commenta l’assessore Saltini. In un primo momento però funzionari e tecnici del comune sono rimasti sorpresi. La prima rata versata, è stata inferiore rispetto alle aspettative. «Siamo rimasti sorpresi» spiega Saltini. «Attribuisco al fatto che in molti hanno voluto avvalersi della facoltà di pagare in tre rate o addirittura pagare il saldo a dicembre». In ogni caso il dato certo per il comune di Crema si conoscerà solo a febbraio. Sino ad allora si tratta solo di proiezioni che non rischiano però di essere smentite: «Al massimo ci sarà qualche piccola variazione, da attribuire a chi magari ha scelto davvero la disobbedienza fiscale, ma non credo che siano cosi tante persone da generare una differenza significativa con quanto previsto». Crema sembra quindi non essere tra i tanti comuni cremaschi costretti a tagliare servizi a causa dei mancati trasferimenti annunciati da Roma nei mesi scorsi. Si parlava di circa 900 mila euro di fondi in meno. Ma l’assessore tende a tranquillizzare. «Abbiamo già rivisto la nostra posizione» spiega, «rispetto alla forte differenza ipotizzata da Roma siamo intervenuti e abbiamo fatto una sorta di assestamento. Ora previsioni e entrate sembrano combaciare». Crema non sarà quindi tra i comuni costretti a tirare la cinghia a causa della scelta dello stato di tagliare i trasferimenti per l’anno in corso, così come ipotizzato dal governo a causa della variazione derivante dal gettito stimato dell’Imu che aveva gettato nel panico i titolari dell’assessorato al bilancio. La settimana scorsa sono stati approvati gli equilibri di bilancio: il bilancio del comune dovrebbe chiudersi in pareggio.


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Crema

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cronaca nera

Vendeva patacche invece di oro

Quando è giunto in Commissariato il segnale antirapina da un negozio di compravendita di oggetti preziosi, l'operatore del «113» ha immediatamente contattato il titolare che ha fornito delle risposte incongruenti, tanto da destare il sospetto che fosse in atto un episodio criminoso. Immediatamente, intuita la situazione, l'operatore del commissariatoo ha fatto avvicinare nei pressi dell'esercizio commerciale una pattuglia in servizio di volante, e sul posto si sono recati gli investigatori della equadra anticrimine. Mentre questi ultimi si apprestavano ad entrare nel negozio, si accorgevano dell'uscita dal locale di un uomo, che veniva prontamente bloccato. Il racconto fornito pochi istanti dopo dal titolare del negozio, permetteva di ricostruire quanto appe-

na accaduto: l'uomo, che aveva già truffato insieme al complice altri esercizi dello stesso ramo, vendendo "patacche" molto rassomiglianti ad oro vero, è stato riconosciuto dal titolare del negozio. Anche in questo frangente il truffatore stava cercando di piazzare un bracciale in metallo, cercando di convincere il titolare che si trattasse di oro bianco. Da un rapido controllo alla banca dati della polizia è risultato che l'uomo, P.O., un modenese di 46 anni, vantava numerosissimi precedenti per reati analoghi; questa volta, purtroppo per lui, il raggiro gli ha fruttato una denuncia per il reato di truffa e un foglio di via obbligatorio dal Comune di Crema col divieto di ritornarvi per i prossimi anni. Berenice Bettinelli

I carabinieri, tante operazioni

I carabinieri di Bagnolo Cremasco al posto di controllo in Chieve, lungo la 235, hanno sorpreso un operaio romeno di 26 anni di Bolgare (BG) alla guida di un monovolume Galaxy recante false targhe bulgare; il giovane ha esibito anche documenti falsificati, ma il numero di telaio del veicolo rivelava che era stato immatricolato in Italia e intestato a un suo connazionale, 54anne, di Corropoli (Te). L’uso delle targhe false rende l’auto clandestina: il suo utilizzatore non risponde delle infrazioni al Codice della strada o dei reati commessi. I documenti di circolazione, le targhe “bulgari” e l’ autovettura sono stati sequestrati. I carabinieri hanno deferito l’uomo alla guida per l’uso di targa falsa, uso di documento falso, distru-

zione atti veri. • I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, inoltre, hanno deferito un mungitore indiano di 53 anni residente a Mulazzano ritenuto responsabile di porto di oggetti atti ad offendere. A Spino d’Adda, lungo la 415, a bordo della sua Jaguar Xtires era in possesso di una mazza da baseball in legno di cm.70 poggiata sul sedile anteriore, sequestrata. • Infine i carabinieri della stazione di Crema hanno deferito un agente di commercio 49enne di Lodi poiché ritenuto responsabile di appropriazione indebita. L’auto che guidava in via Capergnanica l’aveva noleggiata a luglio ad Aosta e non l’aveva più restituita, l’ Alfa Romeo “MiTo” recuperata è stata riconsegnata all’agenzia. Berenice Bettinelli

Prostituta cinese in appartamento Gli investigatori della squadra anticrimine del commissariato sono entrati in un appartamento nel centro della città. Nell'appartamento, affittato da un cittadino cinese è stata trovata una donna cinese di 50 anni che vi svolgeva l'attività di meretricio. La porta di ingresso era anche munita di una telecamera, le cui immagini potevano essere visionate dall'interno dell'appartamento, probabilmente posizionata per prevenire eventuali controlli da parte delle forze dell'ordine. Una volta ultimati gli accertamenti da parte della polizia, è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per favoreggiamento della prostituzione F.Y. di 50 anni, che si è poi verificato essere il marito della donna, regolarmente soggiornante in Berenice Bettinelli un'altra regione italiana.

Anffas e polenta: il programma

Prende il via martedì 2 ottobre l’edizione 2012 di PolentAnffas, manifestazione benefica organizzata dall’Anffas nell’area dell’ex asilo delle Villette in via Gorizia. Fino a lunedì 8 ottobre, ogni sera, musica, gastronomia e solidarietà saranno di scena. Un ricco programma musicale, allestito dall’associazione Canto del cucù, con la collaborazione ti tanti volontari per il sevizio di cucina e ai tavoli e il contributo del gruppo Olimpia. Il menù come sempre prevede una ricca base di polenta che si potrà gustare con: formaggio zola, salamelle, braciole, croste di grana, funghi trifolati, porchetta, cipolle stufate, patatine fritte e tante altre specialità. Non può mancare alla fine una bella fetta di bertolina. La cucina apre alle 19.00 per le prenotazioni chiamare il 342 5096503 è attivo tutti i giorni dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Ecco il programma dei concerti. Martedì 2 ottobre il blues dei White Noise Mercoledì 3 ottobre il pop degli Overdreams Giovedì 4 ottobre il pop della Matteo Lotti band Venerdì 5 serata speciale con Le Mondine di Novi ed il Gruppo Spontaneo di Canto Popolare, accompagnati dalla band di Gio Bressanelli. Sabato 6 il folk dei Ciapa la Cioca Domenica 7 il pop rock dei 3AQ Lunedì 8 il blues degli Acoustic Railroad Per informazioni e foto delle band mandelli@cisvol.it – 3394092811

Osservazioni anche sull’ illuminazione della Cattedrale e della piazza Duomo

Organo, Italia Nostra protesta

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ella sostituzione dell’organo Tamburini nel Duomo di Crema con un altro, olandese, si sta occupando «con viva preoccupazione» anche l’associazione «Italia Nostra», sezione di Cremona. Che riassume così gli ultimi avvenimenti: «L’attuale e prezioso organo InzoliTamburini risale al 1908 ed è uno strumento molto importante e significativo del patrimonio storico-artistico del territorio cremasco. Dalla stampa locale siamo informati che il grande organo antico, che attendeva una semplice revisione, invece di essere restaurato è stato al contrario completamente smontato e messo a magazzino, in attesa di decisioni della Curia Vescovile della Diocesi di Crema che intende, forse sostituirlo, in via provvisoria con un organo di provenienza olandese. Quanto di più estraneo alla tradizione musicale e organaria cremasca! Il vecchio organo Inzoli-Tamburini 1908 sembra non essere gradito per ragioni estetiche». Da qui l’invito a rimettere tutto come è sempre stato. «Molte voci si sono espresse in sede locale e non in modo contrario e la nostra Associazione vuole aggiungersi a queste e al dibattito in corso con un appello per la tutela del patrimonio storico della Città di Crema e affinché l’organo Inzoli-Tamburini 1908 sia ricollocato nella sua chiesa cattedrale per la quale fu costruito e a cui fu donato dalla comunità».. Ma non è finita. Sotto i riflettori di Italia Nostra» anche

l’impianto di illuminazione della Cattedrale: «Sempre nella chiesa cattedrale di Crema apprendiamo che sarà installato un nuovo impianto di illuminazione. Si teme che lampade ed impianti siano invasivi e osserviamo che il duomo di

Crema è monumento meritevole di grande cautela, discrezione e sensibilità negli interventi che vi si intraprendono. Preoccupa anche il costo annunciato delle opere e ci si domanda se quanto previsto siano realmente necessario.

Nulla ha insegnato la vicenda, già sollevata da questa Associazione, riguardo la nuova illuminazione di piazza Duomo effettuato da poco dal Comune. Migliaia di euro spesi per un intervento inutile e dannoso».

Sono ormai 500 gli stranieri iscritti alla Galmozzi per imparare l’italiano

Gli stranieri iscritti ai corsi di alfabetizzazione del Ctp (Centro Territoriale Permanente) di Crema, presso la scuola media «Galmozzi», sono ormai nell'ordine delle centinaia. Il record lo si è sfiorato l'anno scorso, quando si è arrivati attorno ai 500 partecipanti residenti nel Cremasco, il 25 per cento in più rispetto all'anno precedente e molti di loro hanno ottenuto un attestato di conoscenza della lingua italiana. Non c'è che dire: i numeri sono in forte crescita e se ne attendono di consistenti anche in queste settimane, in cui partiranno le iscrizioni per i diversi corsi a cui possono accedere gli immigrati, purché provvisti di permesso di soggiorno o che abbiano almeno avviata la procedura per ottenerlo. Tra l'altro, secondo la nuova normativa, per gli stranieri appena arrivati in Italia e quindi soggetti al permesso di soggiorno “a punti”, i corsi sono validi come crediti per ottenere il punteggio necessario. Il Ctp offre corsi, pomeridiani e serali, di ogni livello: per stranieri analfabeti, che vogliono imparare a leggere e scrivere in lingua italiana o per chi, avendo già una discreta padronanza della nostra lingua, vuole approfondirne la conoscenza. La notizia positiva è che ci sono molte donne tra i partecipanti. Le tipologie di studenti interessati dai corsi sono infatti diverse: adolescenti che hanno interrotto gli studi nel Paese d’origine a causa dell’immigrazione della famiglia, giovani studenti che intendono accedere a facoltà universitarie in Italia - il Ctp ha una convenzione con l'Università di Siena -, giovani e adulti in cerca di occupazione o già inseriti nel mondo del

lavoro, che desiderano approfondire la conoscenza della lingua italiana e donne, appunto, casalinghe od occupate, che intendono acquisire la capacità di comunicare a diversi livelli per un migliore inserimento nella vita sociale. Molti di loro, però, sono senza lavoro e si rivolgono al Ctp con la speranza che possa servire come anticamera per un'occupazione. Tuttavia, come ci spiega la referente, la professoressa Bruna Mauri, non è che il certificato rilasciato dal Centro Territoriale Permanente li faciliti più di tanto. Basti pensare che l'anno scorso sono aumentate le richieste di partecipazione ai corsi pomeridiani, proprio a causa della disoccupazione degli iscritti. D'altronde, il compito principale

del Ctp non è quello di accompagnare lo straniero direttamente verso l'inserimento nel mondo lavorativo, ma quello di favorirne l'integrazione, tramite l’acquisizione di una competenza linguistica che consenta a ognuno di raggiungere al meglio i propri obiettivi, la conoscenza dei modelli culturali necessari per socializzare in Italia e delle normative minime che regolano la vita sociale e il lavoro. Oltre ai corsi di alfabetizzazione, gli stranieri possono accedere ad altri corsi specifici, a pagamento, tra cui: informatica, salute e benessere e lingue straniere. Alcune novità di quest’anno sono il corso di cucina italiana, il laboratorio di animazione musicale, i corsi su alimentazione e stile di vita.


Crema Giovanni Marotta (futuro presidente) è espressione di Banca Cremasca. Tutti i consiglieri del Cda

Dopo Cna, fuori Coop e Scs

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di Gionata Agisti

l nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione San Domenico sta lentamente prendendo forma. Per la verità, è da tempo che si fa il nome di Giovanni Marotta, dirigente della Bosch, come successore del presidente uscente, Umberto Cabini, perché, in questo periodo di crisi e di difficoltà a reperire nuovi sponsor che si vogliano impegnare col teatro della città, il nome di un dirigente stimato, come Marotta, pare essere un punto di riferimento e una sicura garanzia per gli imprenditori. Franco Gallo, dirigente del liceo scientifico «Da Vinci», anche lui in lizza per la presidenza della fondazione, dovrebbe, secondo le indiscrezioni, ricoprire la carica di vice, rappresentando così la controparte, per così dire, più artistica – essendo poeta e scrittore – rispetto alla componente strettamente manageriale incarnata da Marotta. Tutto questo, però, rimane ancora sulla carta, dal momento che il consiglio di amministrazione, chiamato a eleggere il nuovo presidente, non è stato ancora convocato – lo sarà la settimana prossima – e che, nei giorni scorsi, pare esserci stato qualche

malumore all'interno dei partiti riguardo al nome di Marotta come futuro presidente. Quest'ultimo è espressione di Banca Cremasca che, come i gruppi di maggioranza e minoranza in Consiglio comunale, è socio fondatore del teatro. Dalla Banca, comunque, fanno sapere che le eventuali beghe legate ai partiti non li riguardano. Marotta è la persona da loro indicata come consigliere di amministrazione, un nome concordato all'unanimità dai vertici di Banca Cremasca. Dopodiché, la decisione relativa alla presidenza compete allo stesso Cda,

non appena insediato. Insomma, non ci si vuole sbilanciare e nemmeno Marotta, da parte sua, si sente a suo agio a rilasciare dichiarazioni, fintantoché la sua nomina non sarà ufficiale. È convinto, però, che le discussioni politiche non riguardino la sua persona: «Io sono al di fuori dei giochi politici e, per quanto ne so, i dubbi dei giorni scorsi non erano in merito al mio nome. C'è stato solo un po' di ritardo relativamente alla mia nomina ma questo solo perché quando un nuovo gruppo dev'essere definito occorre che ci sia armonia e unità d'intenti».

A parte Marotta, di nomina della Banca Cremasca e di Franco Gallo, da parte della maggioranza in Comune, gli altri componenti del consiglio di amministrazione sono: Elisa Marinoni, anche lei della maggioranza, Gianmario Donida - per la minoranza - l'ex assessore comunale alla Cultura, Paolo Mariani, nominato dall'amministrazione provinciale, Cesare Pasquali, per la Camera di commercio e Antonio Chessa, indicato dalla Banca Popolare. Chi manca sono i rappresentanti dei soci ordinari e di quelli sostenitori, che verranno nominati in seguito. «La scelta delle persone che compongono il nuovo cda mi sembra ottima e nel segno della continuità» commenta l'ex presidente Cabini. «Marotta è un manager che stimo moltissimo, così come il professor Gallo. Donida, poi, conosce bene la realtà della Fondazione. Mi sento di dire che lascio il San Domenico in buone mani e spero sappia crescere ulteriormente». Per quanto riguarda gli altri soci fondatori, Coop e Scs Servizi locali sembra che non riconfermeranno il loro sostegno, così come aveva già fatto Cna due anni fa, quando decise di fare un passo indietro. Non è una bella notizia.

«Come rendere il San Domenico un teatro» Di certo, per lui non vale il detto che gli italiani sono sempre i soliti: tutti esperti «allenatori di calcio». Si potrà essere più o meno d'accordo con alcune sue proposte ma un suo parere merita di essere ascoltato. Stiamo parlando di Angelo Dossena, art director e cremasco di fama, essendo diventato, negli anni Ottanta, il più giovane dirigente della Scala, nonché membro del consiglio di amministrazione del Piccolo Teatro d'Europa. Basta e avanza per riconoscere che il nostro è uno che il teatro lo mastica e ai livelli più alti. Nessuno scandalo, quindi, se per lui il San Domenico, che proprio in questi giorni occupa l'attenzione della cronaca locale, per via del riassetto del suo Cda, viene definito un semplice «luogo coperto». «Non è possibile parlare di teatro quando ne mancano i fondamentali», dichiara Dossena. «Cominciamo dal riscaldamento: l'attuale luogo coperto, invece di averne uno a pavimento, come dovrebbe essere, ha un impianto proprio sotto il palco, con il risultato che, quando entra in funzione, fa rumore e disturba l'ascolto. Ascolto che, di per sé, non è proprio ottimale, considerata l'acustica, tutt'altro che perfetta. È vero che il San Domenico ha mantenuto la struttura di una chiesa, ma il problema dell'acustica è risolvibile, lo si può sistemare con interventi non eccessivamente onerosi». Non è finita. Altro aspetto: il grado di inclinazione della platea rispetto al palco non corrisponde alla misura codificata in tutti i teatri del mondo, quelli rispettabili, perlomeno. Non si tratta di una semplice questione tecnica, perché a essere in gioco è la corretta visione da parte del pubblico, che nel teatro è tutto». Tralasciando altre questioni secondarie, il messaggio è chiaro: se si vuole un San Domenico in grado di crescere e, in un parola, che sia un vero teatro, questi aggiustamenti vanno fatti, altrimenti, secondo Dossena, dovremo accontentarci di un semplice luogo coperto che, per di più, non è nemmeno un luogo polivalente. Insomma, qualcosa né carne né pesce. Ma c'è un'altra questione fondamentale: «Sopra il

Auditorium: convegno della stampa cattolica Sabato 6 ottobre, all’auditorium Manenti nella chiesa di San Bernardino, dalle 10.30 alle 12.30, è stato indetto il convegno della stampa cattolica a Crema con il titolo: «Da 120 anni guardiamo al futuro. Parteciperanno mons. Oscar Cantoni, vescovo di Crema, mons. Mariano Crociata (segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana), Lorenzo Ornagli (ministro per i Beni e le Attività Culturali), mons. Domenico Pompili (direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali), Mara Canotti (redattrice editoriale de Il Nuovo Torrazzo, storica), don Giorgio Zucchelli (direttore dei media diocesani), L’incontro sarà moderato da Angelo Marazi (cordinatore di redazione)

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Sabato 29 Settembre 2012

Angelo Dossena: «Tutti i lavori imprescindibili». E lancia la sua proposta: «Per effettuarli, rinunciare alla stagione 2013-2014»

dibattito a offanengo

Provincia, con chi è meglio allearsi Nella serata di mercoledì 26 settembre si è riunito il consiglio comunale di Offanengo per affrontare il tema del riassetto delle province e capire quali saranno le prospettive per il nostro territorio. Erano presenti l’assessore regionale Gianni Rossoni e alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria: Angelo Marazzi, vice presidente di Ascom, il segretario generale della Libera Artigiani di Crema, Giuseppe Zucchetti, Francesco Cazzamalli della Coldiretti, e i presidenti delle commissioni comunali alla viabilità e alle politiche sociali Cinzia Mamelli e Maurizio Gargioni. L’assessore regionale Gianni Rossoni ha ripercorso l’iter di questa riforma che con due decreti (il primo a fine 2011 e il secondo a luglio 2012). Ha sottolineato il fatto che il presidente della provincia e il consiglio non saranno più eletti dai cittadini ma da e tra i sindaci del territorio e questo, con il recente taglio anche al numero dei consiglieri comunali riduce la possibilità di partecipazione alla vita politica locale. Rossoni ha sottolineato che con questa riforma legata anche alla “spending review” non vi saranno grandi risparmi. Sarebbe importante invece partire con la gestione associata dei servizi da parte dei comuni che sono ormai a corto di risorse. Il segretario generale della Associazione Libera Artigiani è intervenuto per ricordare che non sempre la politica è stata in grado di tenere i servizi sul territorio Cremasco. Le province vanno pensate come territori omogenei dove si esprimono bisogni di servizi omogenei, la Regione nel formulare la sua proposta al governo dovrebbe tenere conto di questo. Un’idea comune degli intervenuti, ripresa dal sindaco Patrini in chiusura. Il primo cittadino ha ricordato che vari comuni da mesi si stanno consultando per dar vita alle gestioni associate dei servizi, è che il futuro si gioca su queste ultime che dovranno comprendere il maggior numero possibile di abitanti; ad esempio per il Cremasco si potrebbero creare tre aree da 30/40mila abitanti: solo così si realizzerebbero delle vere economie di scala e dei servizi efficienti.

Consorzio Concorde: concerto d’apertura

mercato austroungarico, si trova una sala splendida. Basterebbe togliere il tavolo e metterci quattro specchi ed ecco che quello spazio diventerebbe una sala ideale per i corsi di danza della città. In questo modo, avremmo un teatro completo che, oltre alla musica – grazie alla presenza della scuola Folcioni –, unirebbe anche la danza. Riguardo al mercato, basterebbero un bar stabile e pareti di vetro, rimovibili in estate, per avere non solo un presidio a tutela di quello che ormai è diventato nient'altro che un vespasiano, ma anche un foyer vero e proprio, mentre in quello attuale potrebbe trovare posto, per esempio, una biblioteca del teatro». Tutti questi interventi, però, danno l'idea di costare un po'. «La mia idea è questa: bisognerebbe decidere

di rinunciare a una stagione, quella del 2013-2014, per esempio, impiegando in questi lavori i soldi che servirebbero a pagare gli artisti. Teniamo presente che un bar funzionante tutto l'anno comporterebbe altri introiti utili alla causa. Ormai, è così per tutti i teatri: i contributi pubblici sono sempre più inesistenti, perciò bisogna aprire le porte alle attività commerciali. Nel frattempo, qualche evento potrebbe essere ospitato al teatro di Ombriano, all'auditorium Manenti - la cui acustica, invece, è quasi perfetta – oppure nella multisala cinematografica, di cui si potrebbe chiedere la collaborazione. In altre parole: un piccolo sacrificio per avere in cambio un teatro degno di questo nome. E, poi, un'ultima cosa: aboliamo i biglietti dei teatri, nemmeno alla Scala li usano più».

Sabato 29 settembre, alle ore 21.00, nel cortile della scuola Consorzio Concorde, via dei Cappuccini 30 a Crema, si terrà il concerto di apertura dell'anno scolastico e di presentazione di tutte le attività in programma. Il concerto, gratuito e aperto a tutti, prevede le esibizioni degli allievi della scuola che seguono i corsi di strumento e canto: violino, flauto, canto moderno, canto lirico, fisarmonica, batteria, basso elettrico, percussioni afro-cubane, pianoforte, tastiere elettroniche, arpa, chitarra classica, chitarra acustica, chitarra elettrica. Il programma della serata prevede un repertorio sia classico che moderno, e inoltre verranno presentate tutte le novità che riguardano i corsi e i laboratori organizzati dal Consorzio Concorde per il nuovo anno. Le iscrizioni sono ancora aperte presso la segreteria della scuola in via Cappuccini 30 (località Sabbioni) a Crema, nei seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 17 oppure su appuntamento telefonando al 3474878945 o inviando una mail all'indirizzo HYPERLINK "mailto:info@consorzioconcorde.it"info@consorzioconcorde.it

Edilizia: blocco pagamento degli appalti Gruppo subacqueo: si riprende «Le nuove disposizioni sulla responsabilità solidale fiscale stanno determinando su tutto il territorio nazionale il blocco dei pagamenti degli appalti. Un ulteriore danno per le imprese già caricate dal peso dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione che ancora non hanno trovato soluzione». Queste le dichiarazioni del Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, che ha già chiesto al governo immediate modifiche per rinviare l’applicazione delle nuove norme in materia di responsabilità solidale fiscale, sospendendone l’operatività fintanto che non saranno stabilite regole chiare e certe sulle modalità applicative.

«Ancora una volta» continua Buzzetti, si affidano impropri compiti di controllo alle imprese, che, tra l’altro, fanno lievitare i costi di gestione amministrativa col risultato che nessuno paga nessuno fintanto che non è rilasciata l’asseverazione, che a sua volta è a pagamento ed è difficile da ottenere. Solo l’immediata sospensione della norma ed un ripensamento dell’intera disciplina potrà evitare ulteriori danni all’intero sistema economico e consentire l’individuazione di soluzioni operative, di concerto con l’Amministrazione finanziaria, che evitino un aumento dei costi amministrativi».

Con la riapertura delle vasche coperte del centro natatorio cittadino riprende l’attività dello storico gruppo subacqueo cremasco. Sotto la guida di Massimo Fadini, Mario Tonani e Lorenzo Boatti sono iniziati i corsi di base per tutti coloro che per la prima volta si avvicinano al mondo delle immersioni. Ma il gruppo che oggi conta ormai quasi cento associati in una città che non fa dell’elemento acquatico propriamente la sua peculiarità ha in serbo un palinsesto 2012-2013 adatto davvero a tutti. Oltre ai corsi che permettono di conseguire i brevetti con didattica Padi, riconosciuti in tutto il mondo, il 16 ottobre avrà inizio il primo corso di fotosub che coinvolge anche Daniele Mazza del laboratorio fotografico la Nuova Immagine di Via Gramsci e la presenza, durante il percorso didattico, di professionisti delle riprese in profondità di fama nazionale. La prossima settimana un gruppo di soci sarà invece in trasferta in Costa Brava dove si immergerà nel paradisiaco parco marino delle isole Medas.


14 «Io ne ho già assunti Ho fatto la mia parte»

Crema

Sabato 29 Settembre 2012

Ancorotti

Di fronte alla chiusura della cooperativa L'Alternativa, più di uno ha chiesto un intervento da parte del Polo della cosmesi, visto che alcune delle aziende del settore sono state le principali fornitrici di lavoro della cooperativa. Per fare chiarezza riguardo a questo aspetto, però, interviene Opimio Chironi, ormai ex presidente del Polo, che ha presentato le sue dimissioni dall'incarico solo qualche giorno fa. Qualcuno ipotizza che, tra le motivazioni che hanno spinto a questa decisione, ci sia proprio la questione «l’Alternativa» e le critiche rivolte al presidente per non aver fatto abbastanza per il ricollocamento dei dipendenti della cooperativa. «Niente di tutto questo» pre-

Renato Ancorotti

cisa Chironi. «Le mie dimissioni sono dovute unicamente alla consapevolezza che il mio compito, dopo due anni, è terminato. Due anni fa, all'inizio del mio mandato, mi ero preso l'impegno di dare vita alla “cittadella della cosmesi” ed ero stato scelto proprio perché ritenuto il più adatto a rapportarsi con le istituzioni locali, ma non esiste un uomo per tutte le stagioni e credo che ora ci sia bisogno di qualcuno che sappia curare meglio di me la questione dell’innovazione dell'internazionalizzazione. Rimarrò comunque nel direttivo». Veniamo alla cooperativa: quanto avete fatto e potere fare per i suoi dipendenti? «È bene precisare una cosa, perché mi sembra che non sia molto chiara: il Polo, in quanto tale, non è che un'aggregazione volontaria di aziende che, in questo modo, intendono promuovere il proprio marchio. Non è vero, come ho letto, che “l'Alternativa” lavorava per il Polo: aveva rapporti solo con alcune delle sue aziende. Comprendere questa differenza è fondamentale, altrimenti si cade nell'errore di pensare che il Polo sia un'entità giuridica che può dare lavoro. Ripeto: non è così, dipende dalle singole aziende, che tra di loro sono pur sempre concorrenti.

Sono 20 anni che questa cooperativa svolge lavori anche per alcune aziende del Polo della cosmesi

“Alternativa” senza più speranze E’ stata chiesta la cassa in deroga

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di Gionata Agisti

Opimio Chironi

Detto questo, nell'ultima riunione abbiamo discusso di quest’emergenza e abbiamo concordato che, qualora qualche nostra azienda avesse bisogno di personale, si rivolgerà prima di tutto ai dipendenti della cooperativa. È anche ovvio che a scatola chiusa, oggigiorno, con il costo del lavoro che ci troviamo, non si assume nessuno. Quello che si chiede è abilità e conoscenza». Renato Ancorotti è un noto imprenditore del Polo della cosmesi e, da parte sua, alcuni dipendenti de «l'Alternativa» li ha già assunti: qualcuno a tempo indeterminato, altri tramite lo strumento dell'apprendistato. Lo abbiamo sentito mercoledì e, appena due minuti prima, aveva firmato un contratto con l'ennesimo lavoratore in fuoriuscita dalla cooperativa. «Posso dire di aver fatto la mia parte e, in futuro, visto che il lavoro cresce, dovremmo riuscire a prenderne altri con noi. Già lo scorso giugno, quando si sono manifestate le prime difficoltà all'interno de “l'Alternativa”, ne avevamo assunti 15. Non sono pochi». Qualche sassolino, Ancorotti vuole toglierselo: «Questo prova la nostra attenzione, perché il nostro obiettivo è quello di fare il possibile per mantenere il lavoro sul nostro territorio e, a questo proposito, devo dire le istituzioni mi sono sembrate molto più concentrate sul salvataggio del Pergocrema che non su quello de “l'Alternativa». In tutta questa vicenda, chi è mancata è stata la politica. Quello che ha saputo fare è stato diffondere questo problema sulle pagine dei giornali, quando ogni imprenditore sa che, il giorno dopo, i creditori della cooperativa si sarebbero fatti avanti, mettendola ancora più in difficoltà. Ma ormai si sa che i politici di economia non ne capiscono nulla. Dove sono tutti questi progetti di rilancio economico di cui si parla da mesi? Non solo non si vedono ma mi risulta che non se ne sia nemmeno parlato».

OPEN DAY COMUNE DI CAPRALBA Sabato 29 settembre gli uffici comunali del Comune di Capralba resteranno aperti dalle 14 alle 17.30. I cittadini potranno visitare gli uffici e partecipare alle diverse iniziative organizzate dall’amministrazione comunale. Il programma: ore 11.30 aperitivo per la cittadinanza davanti al Comune e presentazione delle mappe storiche di Capralba gentilmente donate da Franco Bianchissi; ore 15 Caccia al tesoro per i bambini delle elementari e «Storie da giocare» per i ragazzi delle medie; ore 16.30 circa «merenda sana» per tutti i partecipanti ai giochi; ore 17 inaugurazione della nuova sede dell’Auser; dalle 14 alle 17.30, davanti al comune, mostra fotografica «Cercando…» in collaborazione con l’Associazione Fulminarte; dalle 14 alle 17.30, presso il comune, presentazione fotografica delle iniziative organizzate dall’amministrazione comunale

er la cooperativa sociale «l'Alternativa», così come è esistita fino ad ora, non c'è più speranza di proseguire la propria attività: l'azienda, infatti, chiuderà, come del resto aveva già preannunciato la dirigenza durante l'estate. Lunedì 17, c'era stato l'incontro tra i sindacati e il vertice dell'azienda, mentre lo scorso lunedì è seguita l'assemblea con gli oltre cento dipendenti, preoccupati per le loro sorti lavorative e per i quali è stata richiesta la cassa integrazione. Sono vent'anni che l'Alternativa svolge lavoro per conto terzi presso la zona industriale della città e, più precisamente, per conto di alcune aziende del Polo della cosmesi, dando occupazione a diversi soggetti svantaggiati, dal punto di vista fisico e sociale. Adesso, si cercano contatti con aziende potenzialmente interessate ad assumere parte del personale, come peraltro è già accaduto, grazie all'intervento della Anco-

rotti Cosmetics, che ne ha assunti 16 già alle prime avvisaglie di quanto sarebbe successo, mentre, per il prossimo 24 ottobre, è atteso l'incontro tra le rappresentanze sindacali, le istituzioni locali e il tavolo provinciale delle politiche attive per il lavoro, per ricercare quelle sinergie fondamentali nel tentativo di ricollocare quanti più dipendenti dell'Alternativa sarà possibile. «Abbiamo richiesto la cassa in deroga, l'unica per la quale “l'Alternativa” presenta i requisiti necessari» ci spiega Giuseppe Sbaruffati, segretario pro-

La cessazione dell’attività avverrà di certo entro la fine dell’anno

vinciale della Cisl. «L'abbiamo chiesta per tutti i lavoratori ma non è detto che tutti loro debbano per forza esservi costretti, dipenderà dalla gestione di questo strumento. L'ipotesi più plausibile è che ci saranno dei turni di lavoro, fino alla chiusura definitiva dell'azienda, che verrà messa in liquidazione». Quando «l’Alternativa» chiuderà? «Non è ancora chiaro perché deve ancora essere convocata l'assemblea straordinaria del consiglio di amministrazione, chiamato a ufficializzare la cessazione dell'attività

ma, di certo, avverrà entro la fine dell'anno. Da parte della dirigenza, è stato ribadito che sono in corso delle progettualità per il futuro, anche se non meglio specificate. Giustamente, l'azienda non ha voluto sbilanciarsi, dopotutto si tratta di questioni molto delicate. Questa nuova progettualità non partirà subito al cento per cento ma avrà una sua progressione, per cui è molto prematuro ipotizzare quanti dipendenti dell'attuale cooperativa potranno eventualmente essere assorbiti dalla nuova impresa». Quanti lavoratori verranno ricollocati? «Si dovranno fare i conti anche con la crisi, che avrà un ruolo importante nel far decollare o meno ogni progetto. Il numero di lavoratori ricollocati non dipenderà soltanto dalla bontà di quest'ultimo ma anche dalla natura del contesto e, per prevederlo, occorre la sfera di cristallo. Di certo, speriamo che qualche altra azienda del territorio si faccia avanti, per contribuire a dare una nuova occupazione a questi lavoratori».

I sindacati: «Qualcuno si faccia avanti per occupare i lavoratori»

Il Comune incontra i vertici di Reindustria e Crema Ricerche. Poi sarà la volta di artigiani e industriali

Riunioni sul lavoro. Chi è stato invitato

La crisi dell’occupazione e del lavoro è diventata un tema prioritario sia per l’agenda nazionale che per le amministrazioni locali. A Crema, dopo la pausa estiva, si sono moltiplicate le aziende di ogni settore costrette ad aprire procedure di mobilità o a mettere in cassa integrazione dipendenti che andranno a gravare sul già nutrito popolo che sopravvive grazie agli ammortizzatori sociali. Una situazione che preoccupa sempre più l’amministrazione comunale che ritiene, quello del lavoro e delle imprese sul territorio, il tema principe su cui concentrare l’attenzione e le energie per fare ripartire la nostra comunità . Di qui, in attuazione delle linee programmatiche del sindaco, l’idea di attivare alcuni tavoli di confronto tra istituzioni (Comune, Camera di Commercio), le agenzie per lo sviluppo (Reindustria, Crema Ricerche) e le categorie economiche (industria, artigianato, commercio, servizi). La prima tappa di questo cammino, che ha l’obiettivo di monitorare la situazione e mettere in atto tutte quelle politiche attive volte a migliorare le possibilità occupazionali dei cittadini cremaschi, vede protagonisti al-

che stiamo vivendo. cuni rappresentanti istituzionali Reindustria deve interpretadel Comune, di Reindustria e di re al meglio il proprio ruolo di Crema Ricerche . agenzia di sviluppo per il terriUn primo tavolo è stato contorio attraverso il marketing vocato per Venerdì 5 ottobre in territoriale. Il Consorzio Crema municipio, alle ore 11. Saranno Ricerche deve rispondere alla presenti: Stefania Bonaldi (sinsua vocazione di incubatore di daco di Crema), Morena Saltiimprenditoria giovanile, favorini (assessore Risorse e Svilupre le start up e lo sviluppo di po economico), Giuseppe imprese innovative, agevolare Cappellini (presidente Reinduil trasferimento tecnologico, in stria) e Alessandra Ginelli (diparticolare nei confronti delle rettrice Reindupiccole e medie imprese. stria), Pierpao- Morena Saltini, Il Comune vuole comprenlo Soffientini assessore al Commercio dere gli attuali obiettivi perseguiti e condivi(presidente Crema Ricerderne di nuovi, assolvendo al compito di reche), Matteo Moretti (memgia ecoordinamento rispetto alle idee che bro del Comune nel cda di emergeranno, rimuovendo gli ostacoli buroReindustria e Crema Ricercratici, qualora ve ne fossero, che ne impediche), Agostino Savoldi (ex scono lo sviluppo, favorendo e sostenendo presidente Reindustria), l’insediamento di nuove realtà produttive nel Agostino Alloni, consigliere comunale e reterritorio cremasco.Dopo il positivo confrongionale, capolista di «Lavoro@Impresa», lista to avviato dall’ assessore Morena Saltini con civica in appoggio al sindaco che si era cale associazioni dei commercianti, questo saratterizzata per l’attenzione al mondo econorà un altro passo avanti verso il mondo delle mico. imprese e dei lavoratori del nostro territorio. Il tavolo ha l’obiettivo di confrontarsi sulla A questo incontro seguirà, il 10 ottobre, quelvocazione propria dei due enti, Reindustria e lo con il mondo dell’artigianato, successivaCrema Ricerche, per adeguarla alla luce del mente, quello con il mondo dell’impresa. grave momento di congiuntura economica

Il comune vuole favorire l'insediamento di nuove realtà produttive

Un corso speciale di cartapesta

Venerdì 28 settembre è arrivato a Crema un maestro cartapestaio professionista di Putignano che, in collaborazione con il Comitato Carnevale Cremasco, ha proposto uno speciale corso di cartapesta rivolto ai ragazzi delle scuole superiori. Dalle ore 10 alle 16 i giovani dell’istituto Sraffa e del Liceo Artistico sono ospiti del Comitato Carnevale, al capannone in zona Santa Maria (Pip), per imparare a realizzare scenografiche maschere di cartapesta. Un’iniziativa nata per raccontare e coinvolgere giovani artisti nell’antica tradizione del nostro Carnevale, la manifestazione più folk-

loristica di Crema. Sabato 29 e domenica 30 settembre, sempre al capannone dei Carri, si terrà un corso specializzato, tenuto dal maestro di Putignano, anche per gli esperti artisti cartapestai del nostro Carnevale, due pomeriggi in compagnia, aperti a chiunque desideri imparare quest’arte direttamente da chi ne tramanda da sempre la tradizione. Per info e iscrizioni chiamare il Presidente del Comitato Carnevale, Eugenio Pisati al numero 0373 / 658024 o scrivere a HYPERLINK "mailto:carnevale.crema@libero. it"carnevale.crema@libero.it


Speciale Economia

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Sabato 29 Settembre 2012

«E’ indispensabile eliminare i vincoli burocratici» Intervista a Paolo Manasse, docente di politica economica all’Università di Bologna. «La pressione fiscale è davvero insostenibile»

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di Daniele Tamburini

l premier Monti continua a mostrare un moderato ottimismo rispetto al futuro del nostro Paese: con le nostre riforme, ha dichiarato, il Pil crescerà del 4% in dieci anni. Il periodo può sembrare lungo, ma si sa che questa crisi non è di tipo congiunturale. Nonostante per il 2013 si preveda ancora un prodotto interno lordo ancora in calo, il presidente del consiglio si dice certo di un “profilo ascendente dell’economia”. Tuttavia oggi il nostro Paese, intanto è in una situazione di forte sofferenza: contrazione dei consumi, lavoro che non c’è, imprese che chiudono, commercio che langue, sistema creditizio sulle difensive, dati sconfortanti sul Pil e sull'economia sommersa, compresa quella legata alla criminalità organizzata. Abbiamo bisogno di futuro, lo abbiamo detto molte volte. Come fare? Si parla di agire sul cuneo fiscale, per detassare qualche voce; di aumentare il potere di acquisto dei salari; di investire in innovazione e ricerca; di intensificare la lotta all’elusione e all’evasione, per recuperare risorse e compiere uno sforzo significativo di credibilità verso tutte quelle persone oneste che pagano le tasse regolarmente. C’è una prospettiva? E soprattutto, stiamo veramente andando nella direzione giusta? Ne parliamo con il professor Paolo Manasse, docente di Politica Economica all’Università di Bologna. Professore, il rapporto Ocse, intitolato “Italia. Dare slancio alla crescita e alla produttività” pone al centro della riflessione due termini chiave: crescita e produttività, appunto. Comin-

«In Italia mancano gli incentivi che ci forniscano una tecnologia avanzata»

ciamo dal primo: assistiamo a una contrazione dei consumi, gli investimenti nella ricerca languono o, comunque, non sono strutturali, il Pil ha subito una grave flessione. Che cosa si dovrebbe fare? «Non esistono delle ricette che possano dare frutti immediati. La produttività che viene misurata dall'Ocse è un dato che riflette l'efficienza dell'uso della tecnologia nella produzione. Per rendere più produttivo il lavoro-capitale

Il professor Paolo Manasse

bisogna dunque adottare nuove tecnologie, e oggi non è una cosa semplice. Bisogna adottare degli incentivi che favoriscano ricerca e sviluppo da un lato, mentre dall'altro bisogna fare in modo che l'azienda possa abbandonare agevolmente settori poco produttivi per rivolgersi ad altri in cui la produttività è elevata o comunque in crescita, e per fare questo è indispensabile eliminare i vincoli burocratici che impediscono alle imprese di entrare in settori di avanguardia. In sostanza in Italia non si permette alle imprese di

essere efficienti ed elastiche. Prendiamo la Germania: a metà degli anni 2000 è stata introdotta una riforma del lavoro che ha avuto grande efficacia, portando a una maggiore flessibilità ma con più garanzie per i lavoratori, e si è creato un sistema in cui sono stati ridotti i sussidi alla disoccupazione ma ci si è impegnati ad accompagnare i lavoratori da un impiego ad un altro. Il nostro Governo ha tentato di mettere in piedi una riforma simile, ma non ci è riusci-

«Rispetto alle promesse il Governo Monti ha realizzato poco, ma moltissimo se si guarda a quanto fatto nei 15 anni precedenti» to. Intanto in Italia la disoccupazione a lungo termine sta diventando un problema grosso: quasi la metà dei nostri disoccupati, infatti, lo è da oltre un anno». In un'intervista da lei rilasciata al nostro giornale quasi un anno fa,, a governo Monti appena insediato, puntualizzò la necessità delle riforme strutturali che ci chiedeva l’Europa. Pensioni e lavoro sono stati riformati, la lotta all’evasione ha visto alcuni scoop brillanti, ma il sommerso è

ancora di dimensioni spaventose, e molti privilegi stanno ancora lì. Dove si deve agire? «Alcune promesse sono state mantenute, altre no. La riforma delle pensioni, ad esempio, ha dato buoni risultati, e si è riusciti a consolidare il bilancio, fattore indispensabile per andare avanti. La riforma del lavoro, invece, presenta numerose lacune. In realtà i propositi iniziali erano buoni, ma si sono dovuti raggiungere compromessi che hanno reso questa riforma lacunosa, tanto che per certi versi oggi il mercato del lavoro è ancora meno flessibile di prima. Per quanto riguarda la lotta all'evasione il risultato è buono, e le prospettive sono rosee: è stato improntato recentemente un sistema informatico particolare, denominato "Serpico", che permette all'agenzia delle entrate di avere accesso diretto ai dati bancari dei contribuenti semplificando e velocizzando il lavoro. E' un metodo molto utile per "beccare" grandi e piccoli evasori. La questione "liberalizzazioni" è un altro aspetto deludente di questa riforma: il Governo sembra aver ceduto alle pressioni delle lobby, e di fatto non è cambiato quasi niente; il sistema delle banche è rimasto uguale, non si sono privatizzate le fondazioni, il trasporto pubblico non è stato toccato e neppure nel commercio è cambiato molto. Certo, rispetto alle promesse fatte il governo Monti ha realizzato poco, ma rispetto a quanto fatto nei quindici anni precedenti si sono fatti notevolissimi passi avanti. Del resto, un dato pubblicato nelle scorse settimane dal

"Sole 24 ore" evidenziava che il sessanta per cento delle riforme in cantiere ancora non sono state approvate. Parlando dei privilegi della politica, ci si rende conto che si tratta di una partita da trattare urgentemente, soprattutto dopo lo scandalo del Lazio. Su dovranno mettere in campo al più presto nuovi provvedimenti contro la corruzione e accelerare il riordino delle Province. Senza dubbio c'è ancora molto da fare». Qual è la sua opinione sulle richieste di Confindustria, ribadite dal presidente Squinzi ancora in questi giorni: riduzione del carico fiscale, detassazione di alcune voci salariali, quali il salario di produttività, incentivi alla ricerca ed all’innovazione? «Credo che questo sia un problema importante: la pressione fiscale, per chi paga le tasse, è davvero insostenibile. Per le imprese poi è un costo impegnativo, che si aggiunge a quelli della burocrazia, del cattivo funzionamento della cosa pubblica ecc. Il cuneo fiscale è altissimo, in Italia: allo Stato va il 130% dello stipendio che finisce in tasca al lavoratore. Per risolvere questo problema, il Governo deve riuscire a tagliare le spese, tanto da far pagare meno tasse. Un altro canale fondamentale è quello della vendita di attività pubbliche (come le quote di partecipazioni in grandi imprese), privatizzando il più possibile». Non c’è contraddizione tra una situazione di decrescita di consumi e di sofferenza del mercato interno, e le sollecita-

zioni che alcuni fanno ad un contenimento dei salari? «In realtà la riduzione dei salari è un falso obiettivo. In paesi come la Germania gli stipendi sono doppi rispetto ai nostri, ma lo è anche la produttività oraria. Se anche in Italia si riuscisse ad aumentare questo dato, si potrebbero aumentare gli stipendi, ma purtroppo qui mancano gli incentivi che ci forniscano una tecnologia avanzata, e il nostro settore produttivo è così rimasto ancorato a settori poco tecnologici, che aumentano molto il costo della manodopera». Nello stesso rapporto Ocse si sottolinea lo scarso livello di mobilità sociale intergenerazionale esistente nel nostro Paese… «Le differenze tra ricchi e poveri in Italia sono molto aumentate negli ultimi anni. Ma la cosa più grave è che da noi non vi sono neppure le condizioni che permettano al povero di diventare ricco, e viceversa. Manca, in sostanza, una mobilità sociale che invece esiste in molti altri Paesi, come quelli del Nord Europa. In Italia molte professioni sono delle vere e proprie caste, che impediscono l'ingresso a chi non ne fa parte per famiglia. Lo stesso sistema universitario italiano non promuove il più bravo. Spesso, infatti, vengono dati voti alti assolutamente immeritati, e in questo modo viene meno la selezione in base al merito. Inoltre anche l'accesso agli studi per molti è difficile, a causa dei costi: si dovrebbe invece far pagare molto di più a chi ha un buon reddito, e magari permettere di studiare gratuitamente a quei giovani meritevoli che però non hanno mezzi economici».


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Speciale Economia

Sabato 29 Settembre 2012

«Attendiamo le misure per la crescita»

Intervista a Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio di Cremona. «Siamo in trincea»

Al via la quarta edizione della selezione e raccolta di buone prassi aziendali per la Responsabilità sociale

Prende il via la quarta edizione della selezione e raccolta di buone prassi aziendali per la Responsabilità sociale, l’iniziativa delle Camere di Commercio lombarde e di Unioncamere Lombardia che dal 2006 chiama a raccolta le imprese che hanno dimostrato un comportamento responsabile verso la società e l’ambiente e vogliono renderlo evidente. La “raccolta di buone prassi”, realizzata quest’anno nell’ambito dell’Accordo di Programma per la Competitività con Regione Lombardia, darà accesso a una bacheca telematica on line e si rivolge a imprese lombarde che tengono un comportamento responsabile (con azioni concrete che siano nuove o non ancora presentate in altre sedi) relativo ad almeno due categorie tra le seguenti: ambiente, lavoro, comunità, mercato, innovazione sociale ed ambientale, territorio. Le imprese interessate potranno compilare la scheda di partecipazione entro e non oltre il 26 Ottobre 2012 per inviarla agli Sportelli Csr delle Camere di Commercio lombarde accedendo così – in caso positivo - alla Bacheca on line delle buone prassi, vero e proprio strumento di comunicazione, trasparenza e condivisione d’impegno con tutte le parti interessate, dopo la selezione delle candidature da parte della Commissione tecnica. L’iniziativa si concluderà a Dicembre 2012. «Oggi non basta fare impresa e farla bene: bisogna anche saperlo comunicare adeguatamente al mercato e alla società» ha dichiarato Francesco Bettoni presidente di Unioncamere Lombardia. «È importante per tutto il sistema economico avere imprese corrette, valide e impegnate, che conoscono e valorizzano il loro ruolo sociale come attori sul territorio e in Lombardia le Camere di Commercio sono al fianco degli imprenditori per farne emergere le eccellenze».

La Camera di Commercio incentiva le imprese che decidono di investire, puntando su internazionalizzazione e innovazione come fattori chiave di competitività.

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onostante il cauto ottimismo espresso dal governo Monti in alcune circostanze, permane una forte preoccupazione nel mondo imprenditoriale sullo stato della crisi e sulle prospettive di ripresa. E' Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio di Cremona, a fotografare la situazione economica del nostro territorio. «E’ innegabile che stiamo vivendo ancora un clima di grandi difficoltà ed incertezze che si riflettono sull’andamento dell’economia provinciale» spiega. «L’ultima indagine congiunturale sul comparto manifatturiero - settore che svolge un ruolo chiave nel generare reddito, occupazione, scambi con l’estero, contribuendo a circa un terzo del valore aggiunto totale (30,64%) – vede la produzione cremonese diminuire su base annua dello 0,6%. Un dato che, pur negativo, è però il migliore in Lombardia (la media regionale era del -5,4%, mentre quella nazionale del -7,6%). A fronte di un quadro in cui gli ordini interni segnano ancora il passo, è l’estero a fare da traino ai nostri prodotti. Lo confermano i dati appena pubblicati dall’Istat sull’export che vedono nei primi sei mesi del 2012 la bilancia commerciale in attivo con circa 178 milioni di euro. Il valore complessivo delle esportazioni, con una variazione sul trimestre precedente del +3,5%, si mantiene sui livelli più alti raggiunti negli ultimi anni, pur inferiore al +4,2% regionale e al +5,1% nazionale. Una performance sostenuta da tutti i tradizionali settori che sono il punto di forza del made in Cremona, con in particolare evidenza l’industria del legno e della carta con un +32,1% e il settore alimentare con un + 10,5%, mentre il dato peggiore riguarda la chimica, in calo del 17,8%».

Gian Domenico Auricchio

«Le imprese vogliono reagire, e le armi da mettere in campo sono aggregazione, innovazione, e internazionalizzazione» Da più parti si sente dire che il futuro delle aziende italiane sta nell’aggregazione delle piccole imprese e nella spinta verso i mercati esteri. Condivide? «Nonostante il momento difficile, le nostre aziende vogliono reagire e sono proprio l’innovazione, l’aggregazione e l’internazionalizzazione le armi da mettere in campo per vincere le sfide globali. L’aggregazione, in particolare, rappresenta, in particolare per le piccole e medie aziende, un’opportunità significativa per presentarsi sui mercati emergenti – quelli in cui è più forte la richiesta di beni, servizi, infrastrutture - in modo competitivo».

Quali azioni sono necessarie a livello locale? «Come Camera di Commercio siamo fortemente e costantemente impegnati a favorire la crescita delle imprese. Per questo, accanto a misure che si propongono di fronteggiare la crisi di liquidità delle aziende, intendiamo incentivare le imprese che decidono di investire, puntando su internazionalizzazione e innovazione come fattori chiave di competitività. Voglio ricordare, in particolare, il sostegno ai processi di internazionalizzazione, con lo stanziamento nel 2012 di 740.000 euro per iniziative di sistema concordate a livello regionale finalizzate a sostenere le imprese sui mercati internazionali, e agli investimenti in ricerca e sviluppo e in innovazione per i

quali abbiamo previsto in bilancio stanziamenti per € 655.000. Di questi, 110.000 sono destinati a finanziare il bando appena aperto che mette a disposizione delle imprese del territorio risorse per complessivi 155.000 euro (di cui 45.000 della Regione) per stimolare l’innovazione tecnologica e valorizzare il capitale umano inserendo in azienda figure professionali esperte capaci di guidare l’azienda in percorsi complessi di innovazione di processo e di prodotto e di internazionalizzazione. Un altro milione e mezzo di euro, stanziato dalla Regione, è a disposizione di tutte le aziende lombarde per sostenere i brevetti. Il 2 ottobre prenderà poi il via il “Bando impresa digitale” che intende favorire gli investimenti in nuove tecnologie digitali da parte delle MPMI lombarde. Per le imprese del territorio sono disponibili 90.000 euro di cui 30.000 stanziati dalla Camera». Una previsione per il futuro? «Le aspettative degli imprenditori sono improntate al pessimismo, sia riguardo alla produzione che all’andamento degli ordini interni, ma c’è anche attesa per le misure per la crescita che, sia a livello nazionale che comunitario, dovrebbero essere messe in campo. Questo scorcio del 2012 sarà ancora un periodo di “trincea” in cui le imprese dovranno resistere ad un clima che rimarrà tutt’altro che brillante, cercando però di trovare nuove vie, puntando proprio sull’innovazione, sull’aggregazione e sull’internazionalizzazione, per affrontare nel migliore dei modi la fase di ripresa che tutti auspichiamo possa presentarsi nel 2013. Sfide certamente non facili che le imprese possono però affrontare nella consapevolezza di avere al fianco la Camera di Commercio, un alleato che conosce bene i loro bisogni e che continuerà a sostenerle». di Laura Bosio


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a classe politica italiana è incapace di comprendere che solo tornando a sostenere l’economia reale, si consentirà al paese di rafforzare le barriere alla recessione". Lo ha detto Umberto Cabini durante l'assemblea della Piccola Industria dell’Associazione Industriali di Cremona, svoltasi martedì pomeriggio in sala Borsa. Un incontro dedicato a un tema particolarmente importante: la costruzione del "dopo crisi". «Si evidenzia la necessità di un nuovo percorso di cambiamento che dovrà segnare il nostro paese, quale unica condizione per lasciarci realmente alle spalle una crisi che si è aggrappata alla degenerazione finanziaria, speculando sulle difficoltà dei vari paesi dell’eurozona e creando un clima insidioso capace di far nascer dubbi sulla resistenza della moneta unica» dice Cabini. «Pur mantenendo il loro proverbiale ottimismo gli imprenditori si interrogano sulla direzione, non sempre chiara, che il nostro paese vuole intraprendere». Secondo Cabini, dunque, la responsabilità della politica è grandissima. «Abbiamo sentito illustri ministri, esponenti politici di ogni parte convenire sul fatto che l’ancora di salvezza è il sistema industriale» continua. «Ebbene lo dimostrino con i fatti, con scelte coerenti che vadano in questa direzione. Francamente però queste scelte che ci dovrebbero traghettare

Sabato 29 Settembre 2012

«Le scelte per uscire dalla crisi? Confuse e inadeguate»

Cabini: «Ancora troppa politica degli annunci» «Cosa occorre? un fisco più leggero, costi dell’energia più contenuti, liberalizzazioni, privatizzazioni e un sistema bancario più orientato al sostegno delle imprese» fuori dalla crisi ci appaiono ancora confuse, comunque inadeguate». Secondo il presidente, l'Italia è ancora molto lontana da poter competere con i maggiori con-

correnti stranieri, e questo perché non viene messa nelle condizioni per poterlo fare. «A volte penso a che scatto di crescita potremmo fare se le nostre imprese

potessero contare sulle stesse condizioni di contesto delle loro competitors straniere. Con un fisco più leggero, costi dell’energia più contenuti, processi di rinnovamento ispirati davvero alle liberalizzazioni e privatizzazioni ed con un sistema bancario più orientato al sostegno delle imprese, il nostro paese potrebbe riconquistare le posizioni di rilancio che avevamo già conosciuto in passato». «L'attuazione delle riforme da noi è un percorso ad ostacoli, che richiede spesso un gran numero di provvedimenti attuativi. E’ proprio da qui che credo debba cominciare il “dopo” per la governance del paese. Si deve ribaltare questa cattiva consuetudine che ci vede infallibili nelle politiche degli annunci, nella produzione nor-

mativa di ogni genere ma assolutamente impreparati nel dare effettiva e veloce attuazione a questi provvedimenti». La crisi ha aperto, in Italia, quel vaso di pandora che conteneva decenni di errori e malgoverno. «Noi imprenditori ci sentiamo umiliati e frustrati a essere inseriti nella lista dei cosiddetti PIGS, dequalificante termine che richiama quei paesi che soffrono di un debito fuori controllo e soprattutto di una produttività molto bassa» dice Cabini. «Non meritiamo una valutazione di questo tipo perché abbiamo uno dei migliori sistemi industriali del mondo. Ciò che ancora manca in Italia, nonostante il governo tecnico, è la sfida all’inefficienza pubblica, alla complessità della macchina amministrativa del paese, a nostro avviso responsabile non solo di caricare di costi enormi il sistema ma di generare una opprimente e limitante burocrazia. Penso che la strada per il “dopo” dovrà essere contraddistinta da alcune linee di inevitabile priorità: una visione programmatica delle riforme, una visione bipartisan dei bisogni del paese, una vera riforma della Pubblica amministrazione e delle istituzioni dello Stato, il rispetto delle regole e la certezza del diritto. Ed infine, costruire il "dopo" vuol dire concepire la crescita come l’altra indispensabile faccia della medaglia. Se il rigore è indispensabile non si pone però in alternativa ad una politica di sviluppo».

«Procede il lavoro sul polo produttivo di Tencara, che stiamo cercando di promuovere su tutto il territorio nazionale e internazionale»

Salini:«Dobbiamo liberare energie economiche»

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bbiamo chiesto al presidente della Provincia Massimiliano Salini una panoramica generale sulla situazione dell’economia cremonese. «La crisi purtroppo è abbastanza generalizzata, anche se vi sono alcuni settori in cui le ricadute sono più forti. Nel nostro territorio, ad esempio, a risentire molto della situazione è l’edilizia, che sta soffrendo particolarmente questa crisi economica. Vi sono poi forte sacche di crisi anche nel manifatturiero e nell’agroalimentare, e non nascondo il timore che si

debba tener duro ancora per un po’, anche se non mancano punti su cui fondare la speranza di poter ipotizzare una futura ripresa, pur con tempistiche imprevedibili. Il territorio ha vissuto momenti di forte crisi: dalla Saeco a Castelleone alla Bimi, dalla Faip, alla Siderimplex, senza dimenticare le tante piccole imprese che hanno dovuto chiudere o ridimensionarsi. O ancora, casi come la Tamoil, dove si è cambiato il piano industriale, causando una forte crisi nell’indotto, oltre al licenziamento di numerosi lavoratori. Insomma, abbiamo avuto segnali di forti cri-

si aziendali nei settori pi˘ disparati». La diffusa disoccupazione influisce senza dubbio sul benessere generale. A questo proposito il tessuto economico locale non avrebbe bisogno di un nuovo impulso? Il territorio avrebbe bisogno di nuovi impulsi, ma prima di tutto bisogna capire se vi sono gli spazi per formulare proposte di carattere industriale: attualmente le risorse sono poche, in questo senso. Per ora procede il lavoro sul polo produttivo di Tencara, che stiamo cercando di promuovere

su tutto il territorio nazionale e internazionale. Penso che sia una forte opportunità, ma servono gli investimenti dei privati, che per ora non stanno rispondendo ai nostri richiami». Cosa possono fare le amministrazioni locali per rilanciare l’economia del territorio? «Da parte delle amministrazioni locali ci vuole la capacità di liberare energie economiche, facendo passi indietro: oltre ad assecondare le richieste del Governo, vanno anche ridefinite le prassi amministrative, evitando di usare il potere politico per gestire servi-

zi e attività che potrebbero benissimo essere gestite dai cittadini». Il riordino delle Province porterà sicuramente novità. Come pensa che potrà incidere sul nostro territorio? «Nell’immediato l’opportunità più grande rappresentata da questo riordino è che l’ampliamento dei confini territoriali potrebbe inserire il territorio in un circuito economico più grande di quello attuale; questo potrebbe farci uscire dall’isolamento che da sempre ci caratterizza». Secondo lei questa riforma rappresenterà un effettivo ri-

Massimiliano Salini

sparmio per lo Stato? «Il riordino delle Province porterà effetti quasi impercettibili per lo Stato, economicamente parlando. Però potrà rappresentare un beneficio in ordine a nuove eventuali politiche di sviluppo».


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Sabato 29 Settembre 2012

Riqualificazione e sicurezza

E.t. team, innovazione a servizio delle aziende

In un periodo particolarmente difficile per l'economia, è importante per le aziende poter essere competitive e sempre all'avanguardia. In questo viene a soccorso delle imprese E.t.team, azienda leader nel settore delle consulenze industriali. «Siamo al fianco dei clienti per qualsiasi tipo di consulenza industriale, relativo alla sicurezza e alla valutazione dei rischi», spiega Fabio Ferroni di E.t. team. «Offriamo inoltre servizi di innovazione tecnologica e progettazione meccanica, con consulenze rigorosamente su misura per il cliente. Ogni azienda ha caratteristiche specifiche, occorre tenere conto del suo ciclo produttivo e delle esigenze specifiche». Fondamentale, per la massima sicurezza dell'azienda, anche la possibilità di una adeguata consulenza normativa: «Effettuiamo analisi dei rischi e affianchiamo le aziende per la progettazione di soluzioni più in linea con le loro esigenze, studiando gli specifici problemi e proponendo la soluzione più idonea. Parallelamente, offriamo la possibilità di seguire corsi sulla sicurezza presso la nostra sede o in azienda, mettendo a disposizione anche un medico del lavoro". Puntare sul futuro significa anche sulle fonti energetiche rinnovabili: «Accompagnamo le aziende nella scelta e nella progettazione delle soluzioni energetiche più in linea con le singole esigenze produttive: mai come oggi poter ridurre i costi è importante anche più di accrescere i guadagni».

Montani: «Si faciliti l’accesso al credito»

Cna Cremona al fianco delle aziende per la riduzione della pressione fiscale e dell’Imu

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principi contenuti nel Disegno di legge sulla delega fiscale - afferma Massimiliano Montani, Presidente di Cna Cremona - vanno nella giusta direzione. Non vorremmo, però, che conducessero solo ad una sorta di manutenzione straordinaria del nostro complesso sistema fiscale, senza misure reali per favorire lo sviluppo. Ci auguriamo che sia solo il primo passo di una più profonda e strutturale rivisitazione dell’attuale sistema fiscale”. I dati rivelano come l’Italia sia un Paese in cui la pressione fiscale nel 2012 supera il 45% del Pil e quella effettiva circa il 54%, e dove il costo della burocrazia per le imprese, limitatamente ai processi monitorati dal Dipartimento della Funzione pubblica, è di 26,5 miliardi di euro. “Troppo. – continua Montanti - E’ necessario incidere in maniera significativa sulla riduzione della spesa pubblica e sul contrasto all’evasione per ridurre le tasse e gli oneri burocratici. In particolare occorre definire in modo certo e non più “interpretabile” quali sono le caratteristiche delle im-

prese individuali escluse dal pagamento dell’Irap per l’assenza dell’autonoma organizzazione, cominciando a ridurre gradualmente questo tributo a partire dalle imprese di più piccole dimensioni. Della delega apprezziamo anche la volontà del Governo di rendere neutra, rispetto alla forma giuridica, la tassazione del reddito di impresa, e di voler rivedere in maniera sistematica gli adempimenti e i regimi fiscali in un’ottica di semplificazione”. “Va comunque affrontato - afferma Montani - il tema della tassazione immobiliare riducendo il peso dell’Imu sugli immobili produttivi. Questa tassazione raggiunge livelli impegnativi per le aziende già sofferenti di una imposizione fiscale nazionale eccessivamente pesante. Notizia invece di qualche giorno fa che ci fa piacere e che speriamo completi l'iter nel modo più rapido possibile, è l'approvazione del disegno di legge che impone che i pagamenti tra imprese avvengano entro 30

giorni, recependo così la direttiva Ue del 2011. Dal vincolo sono escluse le aziende che hanno crediti verso la pubblica amministrazione”. L'impresa creditrice può chiedere alla Camera di commercio la certificazione del proprio credito che, una volta ottenuta secondo una ben precisa procedura, è titolo valido per chiedere al giudice competente l'ingiunzione di pagamento. La ditta debitrice, una volta ricevuta l'ingiunzione può rivolgersi alla Camera di commercio affinché svolga una mediazione con l'impresa creditrice. In questo tentativo di composizione la Camera di commercio può, e, ove una delle parti ne faccia richiesta, deve invitare a partecipare alla procedura di mediazione un'istituzione finanziaria che possa concorrere ad un intervento economico utile alla definizione positiva della procedura stessa. “La strada da fare è ancora lunga – conclude Montani – ma qualche passo in avanti si comincia ad intravedere.

In vigore l’obbligo di pagamento entro 30 giorni

Massimiliano Montani

Però la frana è sempre più difficile da contenere: il peso fiscale che aumenta e l’accesso al credito sempre più utopistico non agevolano la situazione di crisi delle nostre imprese. Forse sbloccare al più presto i fondi per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione potrebbe essere il primo forte segnale concreto e servirebbe a salvare, oltre che le imprese che lavora con le pubbliche amministrazioni, tanti posti di lavoro”.


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più che mai necessario puntare ora con decisione alla crescita, affiancando agli interventi di rigore finalizzati alla messa in sicurezza dei conti dello Stato, anche politiche di sviluppo che sappiano porre l’impresa al centro: questa la via che delinea Pierpaolo Soffientini, presidente dell'Associazione autonoma artigiani cremaschi - Confartigianato imprese. «Ci sono dei punti che come Confartigianato consideriamo prioritari per poter pensare ad un rilancio positivo del nostro sistema produttivo ed incentivare un’economia sana che possa durare nel tempo. Innanzitutto riteniamo maturi i tempi per procedere ad una riduzione della pressione fiscale, cominciando con lo scongiurare il paventato aumento dell’Iva, e del costo del lavoro. Per favorire la sostenibilità economica di questi interventi è necessario proseguire con la lotta all’evasione e al sommerso, andando a scovare i veri grandi eva-

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La riduzione della pressione fiscale è tra gli obiettivi primari dell’Associazione autonoma

Soffientini: «Gli italiani non sono più disposti ai sacrifici a senso unico»

Pierpaolo Soffientini

sori che esistono ancora nel nostro Paese». Cambiamenti devono avvenire

anche dal punto di vista legislativo, in linea con le normative comunitarie: «Chiediamo con forza

il recepimento della direttiva europea sui pagamenti rapidi e la diminuzione dell’incidenza della

macchina burocratica e della pubblica amministrazione attraverso una reale semplificazione delle procedure. Contestualmente è necessario incidere con decisioni su tutti quei fattori di contesto, quali l’energia, la giustizia civile, le liberalizzazioni, decisivi per il rilancio della competitività e l’innalzamento del grado di attrattività del nostro Paese che, attualmente, è sui livelli africani. Sono scelte che presuppongono “coraggio”; quel coraggio che dovrà avere il Governo di oggi e quello che verrà dopo le elezioni di primavera per tagliare realmente i costi della pubblica

amministrazione, non fermandosi alla prima fase della spending rewiew, per ripensare ad una vera politica industriale, e per accelerare verso un progetto di integrazione europea, non solo monetaria e finanziaria, che possa veramente consentire alle nuove generazioni di guardare al futuro con serenità». Prosegue il presidente Soffientini: «Gli italiani, consapevoli della gravità della situazione, hanno dimostrato grande maturità e senso di responsabilità nell’accettare le drastiche misure e i sacrifici proposti in questi mesi per cercare di salvare e rilanciare il Paese. Non meritano però di essere ripagati con le indegne situazioni venute alla luce in questi giorni alla Regione Lazio e nei mesi scorsi in più parti all’interno del nostro sistema politico. La misura è colma e la tolleranza è davvero finita! Non siamo più disposti ai sacrifici a “senso unico” e a veder vanificati i comuni sforzi dall’inadeguatezza, immoralità e spregiudicatezza di pochi convinti di poterla fare sempre franca».

Bressanelli: «Ridurre la burocrazia all’osso e favorire la competitività delle aziende sul territorio»

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a discussione sulle nuove province ha permesso alla Libera artigiani di Crema di affermare con chiarezza il ruolo che il territorio dovrebbe riverstire, come afferma il presidente Marco Bressanelli: «la prospettiva di una nuova provincia con dentro Cremona, Lodi e Mantova ci impensierisce perché, per noi piccoli imprenditori cremaschi, avrebbe poco senso. Se, infatti, già oggi il Cremasco, pur essendo il territorio della provincia di Cremona con una maggiore spinta produttiva, ha un debole potere contrattuale – basti pensare che ci hanno tolto il tribunale, i riferimenti per Enel e Telecom, una sede distaccata della provincia che è stata messa in vendita e qualche volta viene messa in discussione addirittura l’autonomia dell’ospedale -, immaginiamoci cosa potrà succedere nella prospettata futura provincia che spazia da Rivol-

Libera Artigiani: il cremasco in prima linea nello sviluppo

ta d’Adda a Suzzara: il rischio è che il Cremasco conti ancora di meno in fatto di servizi, risorse, competenze e di centri decisionali». «Un fatto è certo: comunque saranno disegnati i confini della futura Provincia prosegue Bressanelli - il Cremasco dovrà essere tenuto in forte considerazione perché non solo è un’area a forte identità sociale, ma anche di intenso sviluppo imprenditoriale. I cremaschi chiedono

solo di poter essere protagonisti del loro futuro in fatto di potere decisionale, risorse e servizi. Per quanto riguarda questi ultimi, ad esempio, è indispensabile che le imprese cremasche, all’interno della nuova Provincia, siano ben dentro le più innovative reti informatiche, senza le quali non c’è possibilità di sviluppo. Di che cosa hanno bisogno le imprese di questo territorio, lo abbiamo chiarito in più sedi e in diverse occasioni. Deve es-

sere promosso l’arrivo nel territorio di nuove aziende competitive, supportandole dal punto di vista burocratico, dei costi e delle tasse. C’è urgente necessità di uno sportello unico per perché la burocrazia sia davvero ridotta all’osso. Il Cremasco chiede da tempo uno spazio flessibile dentro il quale organizzare mini fiere, business meeting, convegni. Non in contrapposizione, ma in stretta sinergia con CremonaFiere. Dopo la Paullese,

Marcoo Bressanelli

prioritaria è la riqualificazione della Crema-Lodi, oggi strada stretta e pericolosa. Brebemi: chiediamo che vengano eseguiti in fretta i collegamenti stradali che dal Cremasco si innestano sulla nuova autostrada Brescia-Milano. In modo che la futura arteria, che collegherà Brescia a Milano, possa diventare davvero un’opportunità per le imprese insediate nella fascia ai confini con il territorio bergamasco».


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Berlino Tazza, presidente Asvicom: «Stimolare l’innovazione per migliorare lo standard di vita futuro»

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estate è al termine e i segnali che mandano il mondo economico e finanziario sono molteplici e controversi. Da un lato, tutti abbiamo registrato, con sollievo, che non si è verificato il temuto attacco speculativo dei mercati nei confronti del nostro Paese; il ruolo della Bce, con il governatore Mario Draghi, si è fatto sempre più decisivo nel processo di difesa dell’euro e delle economie nazionali maggiormente in difficoltà, tra cui quella italiana, e il premier Monti mostra un moderato ottimismo (“Abbiamo schivato il precipizio”). Ma il nostro Paese è in forte sofferenza: contrazione dei consumi, lavoro che non c’è, imprese che chiudono, commercio che langue, sistema creditizio sulle difensive. Ne abbiamo parlato con Il Presidente Asvicom Berlino Tazza.

Cosa è necessario fare per tornare a crescere? Quali provvedimenti dovrebbero essere assunti? Per sostenere la crescita sono necessari interventi a tutti i livelli, da quello europeo per giungere a quelli regionali. La politica bancaria europea oltre ad essere incentrata sul raggiungimento della stabilità monetaria dovrebbe contemplare anche misure che favoriscano una disponibilità di liquidità nel circuito economico europeo destinate alle imprese per far fronte alla loro impellente necessità di danaro. D’altro canto Il nostro governo è alle prese con i vincoli di bilancio imposti dalla UE, raggiungibili nei tempi dettati attraverso una politica di austerità e pressione fiscale. Questa politica di risanamento dei conti non aiuta la ripresa del Pil con conseguenze negative sul rapporto con il debito pubblico. E’ il momento di pensare a misure per la crescita, dopo il rigore è impensabile che il governo non intervenga per rilanciare la produttività, il commercio, l’occupazione e i consumi attraverso provvedimenti che riducano i costi gravanti sulle imprese (pressione fiscale e costi burocratici) rilanciandone così produttività e competitività con evidenti ricadute positive sull’occupazione, sul commercio e sui consumi. Il concetto fondamentale da cui non si può prescindere è che l’impresa è un pa-

«Burocrazia complessa e peso fiscale frenano lo sviluppo delle aziende»

trimonio della società in quanto contribuisce alla crescita dell’occupazione e alla prosperità economica (finalità e beni collettivi e comuni) e in quanto tale deve essere agevolata nella sua attività. L’Italia è il paese europeo con la più alta pressione fiscale (imposte dirette, indirette, in conto capitale, cuneo fiscale) che si attesta oltre il 50%. Oneri così elevati incidono pesantemente sui bilanci delle imprese, particolarmente sulle micro e Pmi. E’ quanto mai urgente introdurre sgravi fiscali per le aziende che assumono o investono in nuova tecnologia di produzione o di processo. Ulteriore aspetto penalizzante per l’attività di impresa in termini di tempo e costi è il sistema burocratico e legislativo complesso, mentre servirebbero regole semplici e chiare per il miglior funzionamento del mercato economico, finanziario e del lavoro. L’abbassamento del carico fiscale sulle imprese inoltre, comporterebbe risultati positivi in termini di occupazione (nuove assunzioni e maggiore sicurezza del posto di lavoro per gli occupati), possibilità di reinvestire gli utili, maggiore produttività, competitività e garantirebbe una minore evasione o elusione fiscale grazie all’equità e alla ragionevolezza delle imposte da pagare. Altro tema vitale per le imprese è l’accesso al credito. La consistenza del patrimonio aziendale come fondamentale criterio per la concessione di finanziamenti è la conseguenza delle misure e delle direttive europee finalizzate alla stabilità monetaria. Per parlare del territorio cremonese le nostre micro e piccole imprese sono storicamente amministrate in modo

«L’impresa è un patrimonio della società»

Berlino Tazza

certamente corretto ma non si sono distinte per una gestione finanziaria e patrimoniale adeguata agli standard richiesti dalle banche. Se si considera che il tessuto imprenditoriale è costituito per il 95% da micro e piccole imprese non stupisce che la difficoltà di accesso al credito sia una condizione ricorrente e diffusa. In questo scenario l’attività dei Confidi rappresenta certamente il primo strumento attraverso il quale agevolare le imprese nell’accesso al credito. A tale proposito vorrei riportare come esempio di supporto concreto alle imprese l’esperienza dell’organismo di garanzia collettiva che gravita attorno al Sistema Associativo Asvicom: un elemento sovente riscontrato dal nostro Confidi Fidicom – Asvifidi – Antali nell’analisi e valutazione delle pratiche di richiesta di garanzia è l’insufficiente conoscenza da parte degli imprenditori di quelle nozioni basilari che permetterebbero loro di disporre di maggiore liquidità, utilizzare in modo conveniente le risorse bancarie e patrimonializzare in modo adeguato la propria azienda. In effetti negli ultimi anni numerose imprese che si sono

«Bisogna lanciare messaggi positivi premiando le aziende virtuose: quelle che assumono, investono, pagano le tasse»

rivolte al Confidi Fidicom – Asvifidi – Antali hanno evidenziato la necessità di ricorrere a finanziamenti per la ristrutturazione del proprio debito e non per investire nello sviluppo della propria attività. E’ evidente quindi che alla classe imprenditoriale è richiesta una nuova mentalità e un nuovo approccio nella gestione della propria attività. In questa logica il Confidi Fidicom – Asvifidi – Antali ha promosso fra i propri soci la possibilità di aderire a percorsi formativi finanziati rivolti agli imprenditori e dipendenti in materia di credito e gestione delle risorse finanziarie. Si è parlato di agire sul cuneo fiscale, per detassare qualche voce e di aumentare il potere di acquisto dei salari, aumentando invece la lotta all'evasione: sono tappe fondamentali e che permetteranno una ripresa? Come già detto intervenendo mediante sgravi fiscali a favore sia delle imprese sia dei lavoratori si determinerebbe una diminuzione del costo del lavoro per le imprese e un aumento dello stipendio netto percepito dai lavoratori. Più alto è il reddito dei lavoratori/famiglie maggiore è

il potere d’acquisto e quindi più elevati sarebbero i consumi. Il minor costo del lavoro per le imprese e la maggior domanda dei consumatori favorirebbero l’occupazione la produttività, la domanda di beni e servizi da parte delle famiglie. Sulla capacità di spesa delle famiglie incide però l’aumento dei costi della benzina e dell’energia in generale. Per quanto riguarda la lotta all’evasione si sono ottenuti importanti risultati, l’associazione chiede che le risorse finalmente derivanti dalla lotta all’evasione affluiscano ad un fondo destinato alle imprese virtuose per sgravi fiscali. Bisogna lanciare un messaggio al mondo imprenditoriale premiando le imprese virtuose, quelle in regola, quelle che pagano le tasse, che assumono, che investono. Quanto è importante investire in innovazione e ricerca? Il nostro standard di vita futuro dipende dalla nostra capacità di stimolare l'innovazione di prodotti, servizi, processi e modelli aziendali e sociali, e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT). Le imprese innovative sono quelle maggiormente competitive sul mercato, a prescindere dal settore di appartenenza e dalla classe dimensionale. E’ impensabile poter competere in un mercato globale altamente tecnologico senza disporre di prodotti innovativi, tecnologicamente avanzati. Il Paese deve intraprendere la strada che la porti a competere nel campo della ricerca e dell'innovazione tecnologica soprattutto nel campo delle Tecnologie Abilitanti ossia le tecnologie pervasive che trovano applicazione in tutti i settori dell’economia e della società quali le tecnologie dei materiali, delle tecnologie dei trasporti, delle tecnologie per la produzione dell’energia, dell’informazione e della comunicazione (ICT).


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Sabato 29 Settembre 2012

Pugnoli: «Rischiamo una crisi senza più ripresa»

Ascom:«L’Italia è sempre meno competitiva con i Paesi comunitari, servono misure di rilancio dell’economia reale»

I

l 2012 è stato da più parti definito come l'anno peggiore di crisi per l'Italia e per l'Europa. Da un lato, tutti abbiamo registrato, con sollievo, che non si è verificato il temuto attacco speculativo dei mercati nei confronti del nostro Paese; il ruolo della Bce, con il governatore Mario Draghi, si è fatto sempre più decisivo nel processo di difesa dell’euro e delle economie nazionali maggiormente in difficoltà, tra cui quella italiana, e il premier Monti mostra un moderato ottimismo. Ma il nostro Paese è in forte sofferenza e l'uscita dalla crisi sembra ancora lontana, a meno che non vengano attuate soluzioni per favorire la ripresa: contrazione dei consumi, lavoro che non c’è, imprese che chiudono, commercio che langue, sistema creditizio sulle difensive. Abbiamo intervistato Claudio Pugnoli, presidente dell'ascom di Cremona Cosa è necessario per tornare a crescere? Quali provvedimenti dovrebbero essere assunti? «La ricetta per uscire dalla crisi passa per la riduzione del carico fiscale e per il rilancio dei consumi. Si deve puntare a tutto campo sulle ragioni vere e concrete dell'economia reale, del mondo dell'impresa e del lavoro. Senza ripresa economica e dei consumi e un abbassamento della pressione fiscale non c'è futuro! Se chiudono le nostre imprese chiude l'Italia! Nell’immediato occorre archiviare definitivamente la sciagurata ipotesi di ulteriori aumenti delle aliquote Iva. recuperando, attraverso la spending review, circa 6,5 miliardi di euro. Va contenuto il gravame fiscale sui carburanti, va alleggerito l'Imu sugli immobili produttivi e vanno defiscalizzati premi, straordinari e salario di produttività, va ridotto il cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro, va contrastata la proliferazione di tasse di soggiorno e di tributi di scopo: tutte misure che, insieme, portano alla riduzione di una pressione fiscale che non ha pari nel mondo. E, parallelamente, va sostenuto il credito alle imprese. Torno a sotto-

Ascom Crema: «L’aumento dell’Iva è improponibile

Claudio Pugnoli

linearlo: non si tratta solo di scommettere sul loro futuro ma su quello del Paese». Si è parlato di agire sul cuneo fiscale, per detassare qualche voce e di aumentare il potere di acquisto dei salari, aumentando invece la lotta all'evasione: sono tappe fondamentali e che permetteranno una ripresa? «La ripresa è necessaria. I dati della crisi sono drammatici. Per rilanciare l’economia servirebbe, almeno, un intervento di un punto sul cuneo fiscale. Dobbiamo essere consapevoli che, sul tema della competitività, la forbice con gli altri Paesi Europei si sta allargando. Anche per quanto riguarda le piccole e medie imprese e il terziario. La produttività italiana nel commercio e servizi, è sotto di 15 punti rispetto alla media Ue, 18 nei confronti della Germania. Solo negli ultimi dieci anni ne abbiamo persi 5. Occorre investire per ridurre le distanze. Se la produttività è un tema centrale allora bisogna anche parlare dell'incidenza della parte previdenziale e fiscale che grava sul costo del lavoro, oltre al fatto che sono state ridotte le risorse e le condizioni per la detassazione del salario di produttività. Cito, in proposito, due esempi:nel terziario paghiamo all'Inps sulla malattia un miliardo in più di contri-

buti rispetto all'utilizzo che se ne fa. Anche all'Inail per gli infortuni paghiamo 800 milioni di euro in più. Queste due partite insieme incidono per un punto di costo del lavoro del settore. È legittimo chiedere che fine fanno questi soldi E di rimetterli sul piatto se veramente il problema della produttività vuole essere affrontato». Quanto è importante investire in innovazione e ricerca? «Ha, senza alcun dubbio, una rilevanza strategica. Anche il nostro settore è impegnato in uno sforzo straordinario. Pensiamo, ad esempio, alle tante risorse investite per accompagnare i progetti sulle reti e sulle aggregazioni di impresa. O, ancora, al recente bando (che prevede pur sempre un cofinanziamento da parte delle imprese) sul Finter (con risorse di sei milioni di euro) o su Impresa Digitale ad alta tencnologia (con una dote di 4,2 milioni), ancora in atto. Le imprese di Cremona, anche grazie ai nostri uffici, sono ai primi posti in regione (in rapporto al numero di aziende sul territorio) nella adesione a questi progetti. E’, ritengo, un segnale importante, che testimonia la volontà di superare la crisi, di scommettere su se stessi per acquisire competitività».

Produttività italiana, 15 punti sotto la media Ue

capaci di attirare potenziale clienti, Per Antonio Zaninelli, presidente soprattutto nel fine settimana, quandi Ascom Crema, l’estate 2012 non è do in gioco c’è il 25% del fatturato stata solo una delle più calde degli settimanale. Se si vogliono rilanciare ultimi anni. Per tanti commercianti è i consumi, diviene dunque impropostata anche la più difficile da affronnibile una qualsiasi ipotesi di aumentare: «Rispetto all’anno scorso, sono to dell’Iva, così come si ritiene negaaumentati quelli di noi che, purtroptiva la proposta dell’utilizzo obbligapo, dopo le ferie estive, hanno definitorio del bancomat anche per i piccotivamente abbassato le saracineli acquisti». sche. Il settore del commercio e quel«Mi piace evidenlo della ristorazione ziare qualche elemensono quelli che più di to positivo che la crisi tutti risultano vittime è in grado di stimolare. della crisi internazioStanno crescendo picnale: la mancanza di cole società di servizi e entrate, di certezze, piccoli negozi speciadi continuità, la prolizzati in moltissimi argressiva riduzione del ticoli, così come sta reddito reale a disponascendo una forte sizione delle famiglie solidarietà tra operatoitaliane e il difficile riri commerciali e concorso al credito porsumatori. D’altronde, il tano i consumatori patto di fiducia tra nefinali a una drastica e gozianti e clienti è immediata riduzione sempre più importante delle spese, diciamo Antonio Zaninelli per far fronte comune superflue». alle difficoltà e, in tempi di spending «Il perdurare della recessione, review per tutti, le persone hanno iml’inasprimento della pressione fiscale parato a riconoscere il valore e la e la crisi dei consumi feriscono soprofessionalità della nostra categoprattutto i più piccoli, gli storici e ria». tradizionali negozi di vicinato. In que«L’Ascom Crema, da oltre 100 ansto caso, non è in gioco solo il futuro ni, è presente nel Cremasco per assidegli imprenditori del comparto al stere gli operatori commerciali. Vodettaglio ma di un’intera fetta di lavoglio guardare al futuro con speranza, ratori dipendenti, il che innesca una certo che il nostro territorio possa al questione sociale degna di essere più presto ritrovare slancio economiaffrontata e risolta a livello nazionale» co, prospettive di lavoro per i giovani, «È necessario collaborare, ideare un sistema bancario più vicino agli nuove strategie di marketing comuni, imprenditori e politiche economiche creare eventi, infrastrutture gratuite e vincenti». utili alla mobilità, moderne attrattive


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Sabato 29 Settembre 2012

Confesercenti: «Si potrebbero risparmiare 20 miliardi»

Tagli alla spesa pubblica per investire nella ripresa Giogio Bonoli: «Riduciamo il numero di parlamentari e cancelliamo le Province»

Il 2013 deve essere l'anno di svolta per l'economia italiana, ricorda il direttore provinciale Confesercenti Giorgio Bonoli: "Occorre accelerare sui prowedimenti per la crescita, per riuscire già nel prossimo anno ad eliminare il segno "meno" dalla dinamica del prodotto. Sta alle politiche trasformare questi numeri, da specchio di un declino ad inizio di un cambiamento positivo. La politica di bilancio non potrà limitarsi ad aggiustamenti marginali ma dovrà assumere dimensioni di rilievo tagliando la spesa pubblica per ridurre la pressione fiscale. Con il varo della spending review (agosto 2012) si sono operate scelte coraggiose e fino a poco tempo fa impensabili. Ma si può e si deve andare oltre. A nostro parere, è possibile recuperare subito 20 miliardi intensificando su tre versanti: i costi dei livelli istituzionali e della politica, le società partecipate dagli enti locali, le dimissioni di immobili e asset pubblici. La riapertura dell'iter legislativo sul d.d.1. riforma costituzionale offre l'occasione per ridurre numero dei parlamentari e relative indennità, ma è a livello locale che potrebbero recuperarsi le risorse più consistenti, eliminando

completamente le Province si risparmierebbero 5 miliardi, contro i 2 del riordino. Altro settore in cui si possono recuperare risorse è quello delle società, agenzie, consorzi e associazioni partecipate da Comuni e Province, che sono quasi 5.000. La loro gestione assorbe un quinto della spesa per il personale sostenuta dai Comuni. Per quanto riguarda le dismissioni di immobili e la cessione di partecipazioni del Tesoro, le iniziative adottate appaiono modeste e segnate da tempi lunghi. Gli stimati 20 miliardi così risparmiati potrebbero essere destinati alla ripresa, per far ripartire l'economia, con inevitabili effetti su investimenti, occupazione, consumi e reddito disponibile. Una riduzione generalizzata del cuneo fiscale, a favore di tutte le imprese, associato a un intervento selettivo a favore delle famiglie con bassi redditi appare la combinazione più idonea in una fase come l'attuale, date anche le poche risorse disponibili. Occorre poi ridurre le aliquote Irap e/o degli oneri sociali a carico delle imprese; aumentare le detrazioni d'imposta per le famiglie meno abbienti, ridurre la prima aliquota Irpef".

Carlo Beltrami fa il punto sulle misure da adottare per favorire la ripresa del settore

Ance:«Il rilancio parte dall’edilizia» P

er tornare a crescere, evidenzia il Presidente dell'Ance Cremona, Carlo Beltrami, l’Italia non può prescindere dal rilancio dell’edilizia: «E' l’unico in grado di innescare impulsi positivi all’interno del tessuto economico su moltissimi comparti, considerato che nel nostro Paese questa industria effettua acquisti di beni e servizi dall’80% dei settori produttivi. Le previsioni per il 2013 devono tenere conto degli effetti di alcuni provvedimenti previsti dal Decreto Sviluppo, recentemente approvato, che rappresentano un primo segnale concreto per contrastare la crisi». «Servono, tuttavia, - afferma Beltrami - ulteriori misure di stimolo alla domanda per riattivare il mercato, in particolare, sul fronte fiscale. Appare necessario in questo difficile momento economico individuare proposte realizzabili per sostenere il settore e sfruttare

«Servono misure, in particolare sul fronte fiscale, per stimolare la domanda e riattivare il mercato»

le potenzialità di traino del comparto immobiliare sull’intera economia». Per questa ragione, l’Ance ha proposto l’introduzione di alcune misure in grado di stimolare il mercato residenziale e contribuire alla ripresa del settore. Tra queste, l’istituzione di un fondo di garanzia dello Stato per l’erogazione dei mutui alle famiglie, per ridurre

Carlo Beltrami

i rischi di credito legati all’instabilità dei redditi; l'alleggerimento del costo fiscale nella fase di acquisto di aree e fabbricati destinati a nuova edificazione o a progetti di recupero, prevedendo l’applicazione delle imposte sui trasferimenti in misura fissa, a fronte dell’attuale percentuale del 1011% sul prezzo d’acquisto. Tra le misure proposte dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili vi sono inoltre la riduzione del carico fiscale sulle compravendite, introducendo, non solo per l’acquisto della “prima casa”, una detrazione Irpef pari all’Iva, o all’imposta di registro, calcolata su un valore massimo di 100.000 euro, a condizione che il corrispettivo d’acquisto non superi 200.000 euro; il riconoscimento integrale della detraibilità degli interessi passivi relativi al mutuo contratto dai contribuenti per l’acquisto

dell’abitazione principale (oggi limitato al 19%, fino a un massimo di 4.000 euro); la detassazione dell’Imu, per almeno per tre anni dall’ultimazione della costruzione, sui fabbricati invenduti. Massima attenzione deve essere rivolta anche agli interventi di riqualificazione energetica, come sottolinea Beltrami: «Dai recenti studi dell’Enea emerge che il potenziale risparmio conseguibile dalla riqualificazione energetica degli edifici esistenti è pari al 50% dei consumi attuali, con conseguenze positive non solo sulla bilancia dei pagamenti ma anche sull’ambiente”. Le iniziative riguardanti le nuove realizzazioni e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente necessitano di: mantenere nel tempo la detrazione fiscale del 55%, prevedere un sistema delle regole univoco a livello nazionale dal punto di vista della certificazione energetica, avviare una campagna di informazione e comunicazione facendo crescere la sensibilità verso comportamenti green, estendere la diagnosi/certificazione energetica a tutti gli immobili esistenti, promuovere il ruolo esemplare del settore pubblico, sollecitare un impegno più forte da parte del sistema bancario, incentivare il processo di ristrutturazione di edifici pubblici e privati, puntare sull’affidabilità e qualità della certificazione energetica».

«Occorre sollecitare un impegno maggiore del sistema bancario»


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Sabato 29 Settembre 2012

«Manca la remunerazione delle nostre materie prime»

Antonio Piva (Libera):«Le istituzioni dovrebbero ricordare che il latte non si pesca nei fiumi e che il mais non si produce in fabbrica»

U

na situazione in chiaroscuro per l'agricoltura, che oggi risente dei problemi di redditività che colpiscono tutto il settore: «Dal latte ai cereali, ai suini: i costi di produzione stallo lievitando, e questo provoca un minore reddito, nonostante i mercati sembrino rispondere bene» spiega Antonio Piva (presidente della Libera Agricoltori).«Il problema è che se le attività industriali possono tirare i remi in barca per un po' e guardare come vanno i mercati, l'agricoltura non può fermarsi. A lasciarci sorpresi è il fatto che, nonostante tutto, il settore agroalimentare italiano continua a essere sempre più richiesto dal mercato estero, grazie alla qualità delle nostre materie prime. Tuttavia il beneficio di questo va solo a chi trasforma, ma non a chi produce: in sostanza manca la remunerazione delle materie prime, di cui tutto il mondo riconosce la qualità orga nolettica. Inoltre il nostro Paese garantisce una sicurezza alimentare che altrove non esiste, in quanto si fanno controlli numerosi e molto severi».

Antonio Piva

«Il settore agroalimentare italiano continua a essere sempre più richiesto dal mercato estero, grazie alla sua qualità»

Che dice della Pac? «In realtà l'ultima approvata non ci soddisfa molto: da un lato c'è un grido di allarme sulla necessità di produrre di più, dall'altro si va ad individuare una Pac che premia maggiormente la questione ambientale, a discapito delle produzioni. Chiedono agli agricoltori di lasciare terreni incolti, a parco, ma mi chiedo se poi siamo in grado di controllare tali aree, evitando il proliferare di piante infestanti. Il greening oggi rappresenta un rischio in quanto all'agricoltore mancano le risorse

economiche per mantenere aree verdi non produttive». Cosa dice dell'atteggiamento dell'Europa nei confronti dell'agricoltura italiana? «I limiti alla produzione imposti dall'Ue servono per aumentare la redditività. ma se esiste un problema di approvvigionamenti e di fame, mi chiedo che senso abbia tutto ciò. Questi limiti spesso non permettono alle aziende di lavorare a pieno regime. Cosa servirebbe all’agricoltura oggi per potersi risollevare?

«Innanzitutto una maggiore considerazione da parte delle istituzioni, italiane, che spesso sembrano dimenticarsi completamente dell'agricoltura. Dovrebbero ricordare che il latte non si pesca nei fiumi e che il mais non si produce in fabbrica. Auspico inoltre che ritorni in auge la discussione sugli Ogm, perché in tema di produzione di qualità oggi si dovrebbe puntare sempre più sul biologico, e per farlo a costi contenuti l'unica strada è quella dei prodotti Ogm, che grazie alle loro caratteristiche ge-

netiche non necessitino di antiparassitari e pesticidi. Questo è importante, perché oggi il costo della materia prima biologica è sempre più insostenibile per il consumatore normale. D'altro canto ricordiamo che la modificazione genetica già avviene in natura, anche se in tempi molto più lunghi, ed è quindi qualcosa di naturale. Non mi preoccuperei neppure dell'aspetto salutistico della questione: ricordiamo, infatti, che oggi più della metà degli alimenti che consumiamo contengono prodotti Ogm: basti pensare

a merendine, biscotti e quant'altro. Quindi, se già in tutto il resto del mondo si produce Ogm, che senso ha bloccarlo in Italia? Che almeno si autorizzino ricerche e sperimentazioni sul campo, per valutare gli effetti. Sono anni che l'agricoltura non dà reddito, e le istituzioni dovrebbero essere consapevoli di questa situazione. Anni fa gli agricoltori non avevano la necessità di un accesso al credito, oggi una grande parte delle nostre aziende non può fare altrimenti, se vuole lavorare».

«Costruire una filiera agricola tutta italiana» L

Eugenio Torchio (Coldiretti): «Il numero di produttori di latte e suini è diminuito del 60% negli ultimi 10 anni»

«Occorre rimettere al centro l’economia reale, a partire dall’agroalimentare made in Italy»

a situazione delle aziende agricole del territorio non è facile, come sottolinea anche Eugenio Torchio, delegato confederale di Coldiretti Cremona. «Per fotografare la situazione bastino alcuni dati legati a due produzioni fondamentali del nostro territorio: il latte e la suinicoltura. Coldiretti ha denunciato il crollo delle stalle da latte in Lombardia: il numero dei produttori che consegnano a cooperative e industrie (i cosiddetti primi acquirenti) è diminuito di oltre il 60% negli ultimi 17 anni, passando dai 13mila del 1995 ai 4.912 di oggi, su un totale nazionale di quasi 32mila. Per la suinicoltura non troviamo dati migliori: dal 2000 al 2010 è sparito l’83% degli allevamenti a livello nazionale e quasi il 65%

nella sola Lombardia che, con 4 milioni e 759mila capi, rappresenta la metà della produzione italiana. In dieci anni in Lombardia si è passati da 7.487 aziende a 2.642 con un crollo delle imprese anche nelle province più vocate: a Cremona la diminuzione è stata del 24%. Per tutte le produzioni della nostra agricoltura i problemi da affrontare sono ugualmente grandi: le aziende sono alle prese con costi in continua crescita, a cominciare da quelli legati all’energia, ma anche alla burocrazia o alle imposte, mentre i prezzi del prodotto al campo o alla stalla continuano a non essere remunerativi». Cosa servirebbe all’agricoltura? «Per superare una crisi causata dall’economia di carta, è necessario rimettere al centro l’economia reale, a partire dall’agroali-

mentare made in Italy, che è una straordinaria risorsa. Coldiretti lo sta facendo, costruendo una filiera agricola tutta italiana. L’obiettivo, che si sta concretizzando, è dar vita ad un grande sistema agroalimentare che premi i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità ad un giusto prezzo. Il tutto, tagliando le intermediazioni e arrivando ad offrire il prodotto agricolo “cento per cento italiano” firmato dagli agricoltori, attraverso una estesa rete nazionale, capace di creare più concorrenza e trasparenza, più potere contrattuale per gli agricoltori, più vantaggi per i cittadini. Lo stiamo facendo, con i Mercati e le Botteghe di Campagna Amica, con le esperienze di filiera tutta italiana nelle varie produzioni. Un passaggio importante è avvenuto il 19 settembre 2012: nella sede

della Coldiretti regionale a Milano, i Consorzi Agrari di Bergamo, Como-Lecco-Sondrio e Pavia hanno siglato il primo contratto di rete a livello italiano facendo nascere una realtà da oltre 100 milioni di euro di fatturato all’anno, con 54 fra sedi e negozi e quasi 100 occupati fissi. L’obiettivo è il coordinamento delle produzioni e delle rispettive attività, oltre alla vendita comune dei prodotti. Le peculiarità dei tre Consorzi serviranno a rafforzare l’intera rete in un’azione coordinata per portare vantaggi alle aziende agricole integrando offerte di prodotti e acquisti, spuntando condizioni migliori per tutti. Lo scopo è rendere più efficienti i rapporti fra settori della produzione, della trasformazione e della vendita come prevede il progetto della Filiera Agricola Italiana di Coldiretti».

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Sabato 29 Settembre 2012

Reindustria, puntare sulla sinergia per crescere

Tra gli obiettivi del gruppo, l’ampliamento dei contatti e la creazione di una rete internazionale per un ulteriore sviluppo

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eindustria da anni è a stretto contatto con le realtà produttive e imprenditoriali della provincia, ne conosce i problemi, i pregi, e a volte più che a dare risposte invita a cambiare domande, se non prospettive. Reindustria, in qualità di gestore del Polo della Cosmesi dal lontano 2005, ha avuto modo di vedere da vicino cosa vuol dire avere successo in un periodo di crisi globale, e sta cercando con varie iniziative di spingere su tre fattori chiave: internazionalizzazione, qualità e conoscenza. Non a caso nel gennaio di quest’anno, Reindustria ha voluto proprio riunire tutte le aziende membri del Polo in un Gran Galà che ha dato modo di riflettere e gioire sui risultati ottenuti, ma anche discutere su futuri progetti, mettendo da parte per qualche ora le vesti da lavoro e scegliendo abiti più eleganti e celebrativi. Un calcio d’inizio molto importante ma degno dell’anno che n’è seguito. A marzo la fiera Cosmoprof di Bologna, il più importante salone di cosmesi al mondo, ha visto il gruppo presentarsi con uno spazio di ben 432 mq, un record che fa del Polo il più importante cliente del Salone nel settore del terzismo. Un record che, annunciamo già adesso, verrà completamente riaggiornato l’anno prossimo. Infatti il Polo della Cosmesi ha già acquistato quasi 600 mq di spazio espositivi, già occupati per più del 70% dalle più importanti aziende lombarde. Bologna è stata la ciliegina su una torta composta da diverse fette servite con cadenza quasi mensile. Infatti nel mese di maggio, in collaborazione con Promos, è stata organizzata per due aziende una missione imprenditoriale in Brasile, con l’obiettivo di conoscere uno dei mercati emergenti e di dar vita a nuo-

vi rapporti commerciali. Proprio una di queste due aziende, con sede a Crema, durante una chiaccherata al Cosmoprof di Bologna ci disse che «se non fossi andato in passato a esplorare mercati esteri, oggi la mia azienda sarebbe già chiusa». Una frase che fa capire quanto in un mondo globalizzato come quello odierno, l’uscire dai propri confini e andare alla ricerca di clienti all’estero sia pressoché decisivo nel successo di un’impresa e il Polo ogni giorno spinge e incentiva affinchè le piccole e medie imprese investano fortemente in decise politiche di internazionalizzazione. Il gruppo infatti è stato presente nel mese di giugno a Hba New York, mentre a settembre si sono aperte le porte di Beyond Beauty a Parigi. Il prossimo appuntamento sarà invece a novembre a Cosmoprof Asia a Hong Kong, ma non mancherà una visita a Luxepack Monaco e Intercharm Milano in qualità di visi-

«Se non avessi esplorato i mercati esteri, oggi l'azienda sarebbe chiusa»

tatori. Guardando al futuro, il Polo della Cosmesi si sta già attivando per alzare l’asticella della qualità presso tutte le Pmi che ne fanno parte. Infatti, in concomitanza con le nuove normative europee che entreranno in vigore a metà del

2013 nel mondo cosmetico, è partito quest’anno un percorso di affidabilità che costringerà le varie imprese a rispettare uno standard di qualità minimo a garanzia delle aziende clienti, in modo tale da effettuare quel piccolo passo in

più che permetta al Polo di non essere semplicemente conosciuto in tutto il mondo, ma anche riconosciuto come aggregazione simbolo della qualità ed efficienza made in Italy. L’azione portata avanti negli anni da Reindustria in campo cosmetico e i risultati conseguiti hanno spinto l’agenzia a testare il modello anche in un altro campo distintivo della nostra provincia, la meccanica, un’eccellenza che presente sicuramente peculiarità diverse rispetto a quelle della cosmesi, ma che da un settore anti-ciclico come quello suddetto può ricevere insegnamenti proficui. Il gruppo prende il nome di Mec (Meccanica Eccellenza Cremonese). L’azione di quest’anno è stato quella di far conoscere maggiormente le aziende tra di loro, incentivandole e spingendole in una collaborazione reciproca, e di dar vita alle prime azioni di internazionalizzazione congiunta. Infatti, nel mese di gennaio, un gruppo di aziende del settore, specializzato nell’automotive, ha partecipato a una missione in terra polacca, durante il quale, per due giorni, si sono susseguiti una serie di incontri con possibili buyer locali. Reindustria, per supportare maggiormente queste due aggregazioni d’impresa, ha partecipato al bando Ergon 2 con il Consorzio Crema Ricerche e le Associazioni di categoria. Il bando vedrà la Regione Lombardia finanziare le attività di consolidamento dei gruppi cosmetico e meccanico, nel tentativo di consolidare anche nelle menti imprenditoriali delle persone l’importanza delle reti d’impresa. Tale argomento è uno dei punti su cui l’agenzia sta puntando ormai da anni per rispondere alle nuove sfide che l’economia mondiale sta proponendo al nostro Paese e al nostro territorio. Smettere di diffidare del vicino d’azienda, smettere di aver paura che il competitor che abita nel nostro stesso paese sia la minaccia principale. Sergio Cuti


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Sabato 29 Settembre 2012

Mino Grossi, segretario provinciale Uil: «Per lo sviluppo del territorio, lavori pubblici e infrastrutture»

«Detassare gli stipendi per rilanciare i consumi»

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l mondo del lavoro subisce in pieno l'impatto della crisi, e le prospettive per il futuro non sono facili. «La nostra provincia sta soffrendo la crisi esattamente come il resto d'Italia» spiega Mino Grossi, segretario Provinciale della Uil. «I segnali di ripresa che si erano intravisti lo scorso anno sono già spariti, e oggi ci troviamo con una cassa integrazione ai massimi storici, che ha continuato e continua a crescere». Può fornirci qualche dato? «A luglio di quest'anno avevamo raggiunto i 115 milioni di ore di cassa integrazione richiesta. Ma non è tutto: anche il dato della disoccupazione, infatti, è in continua crescita. Un altro forte segnale di questa crisi è la situazione dell'edilizia, che normalmente rappresenta un volano per l'economia, e che invece oggi è in grande difficoltà: basti pensare che in quest'ultimo anno sul nostro territorio abbiamo visto un calo del 25% delle imprese in questo settore, e circa 2000 persone in meno che vi lavorano». E i giovani? «Purtroppo, da noi come altrove, la disoccupazione giovanile è in forte crescita, e bisogna mettere in atto al più presto delle politiche del lavoro. Attualmente in provincia abbiamo aperto un tavolo di lavoro su questo tema, ma incontriamo grandi resistenze da parte delle associazioni di categoria. Vorrei ricordare che un'azienda che vuole crescere deve pensare a formare i propri dipendenti in base a quelle che sono le richieste del mercato, altrimenti rischierà di lavorare male e di produrre cose non necessarie. Con la Provincia, la Regione e la Fondazione Cariplo abbiamo attivato un percorso formativo, ma manca un meccanismo

oliato che permetta di capire cosa serve alle imprese, dal punto di vista delle competenze». Cosa dobbiamo aspettarci in futuro? «Le previsioni non sono buone, perché mancano fattori o interventi che possano invertire la tendenza». Cosa dovrebbero fare allora gli enti locali? «Sarebbe importante far partire alcuni interventi infrastrutturali, che per il nostro territorio potrebbero avere effetti economici positivi: si vada avanti con la Cremona-Mantova, con il raddoppio della Paullese e via di seguito. Serve un'accelerata perché oggi il costo di una viabilità non agevole incide fortemente sulle imprese. Inoltre, con i lavori pubblici si crea un forte indotto che porta a benefiche ricadute sul territorio. In tema di svilup-

«Nuove Province, non è chiaro chi sarà in futuro l’interlocutore»

«Sarebbe importante far partire alcuni interventi infrastrutturali: si vada avanti con la Cremona-Mantova, con il raddoppio della Paullese e via di seguito»

po del territorio, esiste un protocollo, sottoscritto dalla Provincia e da tutti gli attori territoriali, sul polo produttivo di Tencara, ma per ora tutto è fermo. Bisogna che questa situazione si sblocchi, perché non possiamo permetterci di stare fermi 7-8 anni. Chi non condi-

vide questo progetto e blocca tutto sarà responsabile del rallentamento dello sviluppo del territorio». Si parla molto del riordino delle Province: che effetto avrà sull'economia? «Credo che questo dibattito abbia un difetto di fondo: non si considera che le nuove Province dovranno lavorare a ranghi ridotti, e non è ancora chiaro chi sarà in futuro l'interlocutore su diverse tematiche, come ad esempio quella delle risorse infrastrutturali. Ci penserà la Regione oppure la palla passerà al Comune capoluogo? Non possiamo affidarci al caso, perché stiamo portando avanti partite che necessitano di importanti risorse finanziarie. Bisogna attivare al più presto dei meccanismi che incentivino l'arrivo di nuovi investitori sul territorio». E il Governo cosa può fare? «Deve partire da un dato di fatto: la vera crisi è nei consumi interni. Bisogna allora restituire i soldi alle famiglie, attraverso la detassazione degli stipendi, che è stata promessa ma non è mai stata attuata, e attraverso i rinnovi contrattuali dei contratti nazionali aperti, che potrebbero portare nuove risorse a diverse categorie di lavoratori». Laura Bosio

Guglielmo Loy: «Serve una nuova politica economica da parte del Governo»

«Serve una nuova politica economica da parte del Governo che metta al centro la questione di una diversa ripartizione del carico fiscale e che affronti il tema delle attività produttive, solo così il Mezzogiorno e, con esso, l’intero Paese potranno ripartire». Lo ha affermato Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, nel suo intervento alla presentazione oggi del Rapporto 2012 della Svimez. «Oggi» ha detto Loy «nel Mezzogiorno il carico fiscale è più alto che nel resto del Paese anche per effetto dell’aumento delle imposte locali, cresciute negli ultimi 10 anni di 1 punto percentuale in più rispetto al Centro Nord, che pesano soprattutto sui lavoratori e sulle imprese». «Se il tema del calo dei consumi è stato uno degli argomenti affrontati dal Rapporto, per rimetterli in moto occorre ridare potere di acquisto ai salari e pensioni. Occorre poi un piano straordinario per il lavoro che parta da una nuova politica di eindustrializzazione del Sud e dalle precondizioni per lo sviluppo: legalità; efficienza della Pubblica Amministrazione; sommerso; istruzione; infrastrutture sociali. E’ dal lavoro e dal fisco che bisogna ripartire».


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Speciale Economia

Sabato 29 Settembre 2012

Mimmo Palmieri

a situazione continua a peggiorare inesorabilmente». Lo dice Domenico Palmieri, segretario provinciale della Cgil di Cremona. «In questi ultimi mesi, alcune situazioni di crisi si sono consolidate in maniera evidente, con chiusure aziendali e casse integrazioni. Ad esempio c'è la pesantissima vicenda della cooperativa Alternativa di Crema, che vedrà 170 lavoratori - che tra l'altro sono persone con parecchi problemi - perdere il posto. C'È poi una situazione diffusa di stipendi pagati in ritardo: indi-

«Bisogna attuare una redistribuzione del salario, agendo sul cuneo fiscale»

Mimmo Palmieri (Cgil): «Le azioni messe in campo da questo Governo hanno portato alla recessione»

cativa, in questo senso, È la situazione della Cavalberti di Crema. Per il resto, un po' ovunque le aziende chiudono o mettono in cassa integrazione. Non dimentichiamo poi il grosso problema della chiusura dei negozi, sia nei centri storici che nei piccoli paesi. Secondo l'Istat i consumi sono tornati al livello degli anni '70». Le azioni messe in campo dal governo Monti hanno avuto effetti positivi? «Al contrario. Come lo stesso Monti ha ammesso, esse hanno portato alla recessione. Nel nostro Paese, purtroppo, manca

una politica dei redditi; si dovrebbe attuare una forte redistribuzione del salario, abbassando le tasse sul lavoro dipendente ma anche provvedendo alla riduzione del cuneo fiscale per le imprese». Quali sono le proposte della Cgil? «Innanzitutto bisogna detassare subito la tredicesima. Con quali fonti? Se È vero che il governo ha racimolato dodici miliardi dalla lotta all'evasione fiscale, che li utilizzi per effettuare questa operazione, che darebbe un po' di respiro in più alle famiglie e permetterebbe, in minima parte, di rivitalizzare i consumi.

Naturalmente, il governo deve anche fare qualcosa per la crescita, con scelte immediate: dalle politiche industriali, a quelle energetiche o sociali. Bisogna trovare il modo di finanziare le industrie che rischiano di chiudere, altrimenti quando ci sarà la ripresa l'Italia si ritroverà senza più grandi aziende; che paese saremo, allora?». Parlando di imprese, uno dei grandi problemi È quello del costo dell'energia... «In effetti, per le aziende italiane il costo energetico È decisamente troppo elevato: la Germania paga il 25% meno di noi. Al-

lora serve, da parte del governo, una politica energetica diversa, che permetta di abbassare i costi, anche spingendo maggiormente sulle fonti energetiche alternative». Cosa possono fare gli enti locali? «Purtroppo poco, calcolando che i continui tagli della spending review portano ai Comuni e alle Province risorse sempre più risicate, e questo si concretizza in sofferenze nei bilanci e tagli ai servizi. In questo momento, Province e Comuni devono pensare a consolidare la concertazione con le organizzazioni sindacali,

soprattutto quando si parla di scelte che possono avere delle ricadute sui cittadini. Infine ci preoccupa la riorganizzazione istituzionale in essere: È infatti essenziale che vengano mantenuti i servizi ai cittadini, mentre a noi sembra che lo Stato si stia tirando indietro su queste cose. Siamo passati da un decentramento spinto a un accentramento delle deleghe nelle mani della Regione, e questo comporterebbe l'allontanamento di molti servizi dal territorio; in particolare ci preoccupa l'eventuale decentramento della delega a lavoro e formazione».

De Maria, CISL: «Le previsioni per il futuro non sono ottimistiche.Soffre anche il settore agroalimentare»

«Province: chi si occuperà di politiche del lavoro?» A nche la Cisl denuncia una situazione occupazionale con il segno costantemente negativo. «Il calo dei consumi riflette una situazione di grande sofferenza per le famiglie italiane, che faticano ad arrivare a fine mese» spiega Giuseppe De Maria, segretario provinciale della Cisl. «Nel frattempo la disoccupazione continua a crescere, e questo aggrava ulteriormente la situazione. Purtroppo non possiamo neppure essere troppo ottimisti: le previsioni per il futuro dicono che dovremo soffrire ancora per parecchio tempo». Secondo il sindacato, sul nostro territorio sta soffrendo anche il settore agroalimentare, che per noi è sempre sta-

to importantissimo, e che con la diminuzione dei consumi ha subito un rallentamento. «Siamo preoccupati, perché non possiamo aspettare tranquillamente che la crisi finisca» dice ancora De Maria. «Il problema sociale è pesantissimo, e sono sempre più numerose le famiglie che non arrivano a fine mese. Come se non bastasse, la spending review attuata dal Governo si ripercuote sugli enti locali, e quindi anche sulle famiglie, che si vedono ridurre i servizi e gli aiuti. Le risorse che il Governo eroga ai Comuni, infatti, sono sempre più scarse,

e questi dovrebbero privilegiare i servizi alla persona, piuttosto che spendere in opere pubbliche dalla dubbia utilità o in altre iniziative. Bisogna che le amministrazioni locali scelgano con attenzione come spendere il poco che c'è a disposizione. Oltre ai tagli, poi, ci sono i costi in più, a partire dall'Imu, che ha rappresentato una vera e propria stangata sui già precari bilanci familiari». Questo vale ancora di più nei casi di famiglie con cassaintegrati, che percepiscono comunque importi ben inferiori al loro normale stipendio. «Non vediamo la

luce in fondo al tunnel di cui parla il premier Monti» continua De Maria. «Del resto anche a livello locale si può fare poco, soprattutto dopo che avranno accorpato le Province. Quest'ultima riforma, infatti, crea un ulteriore problema: oggi, infatti, l'ente ricopre un importante ruolo nelle politiche del lavoro e della formazione, essenziali per sostenere le aziende in questi momenti difficili. Dopo, però, chi si occuperà di queste partite? Come verranno riorganizzati questi settori? E le politiche strategiche territoriali a chi faranno capo? Vorremmo che qualcuno si prendesse la briga di chiarire questi punti»

«Ridotti anche servizi e aiuti da parte degli enti locali »

Giuseppe De Maria

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Cultura&Spettacoli Gualazzi a “Cremona pianoforte”

Oggi alle ore 16.30, nella sala Eventi della Fiera, “Cremona pianoforte” ospita Raphael Gualazzi, giovane protagonista dell’attuale scena jazzistica, che ha saputo fondere le tecniche pianistiche americane dei primi decenni del ’900 a

tecniche di stampo prettamente europeo, riadattandole in chiave moderna con uno stile tutto personale. Attualmente impegnato nella realizzazione del nuovo album per Sugar, Gualazzi racconta il suo legame viscerale col pianoforte.

Ultimo appuntamento nella chiesa di Sant’Ambrogio con l’ensemble “Il Continuo”

Cala il sipario domani su “Suoni di fine estate”

Esibizione di Fanfoni per “Stradivariazioni”

Nuovo appuntamento musicale nell’ambito di “Stradivariazioni”, il contenitore di eventi che fino al prossimo 7 ottobre sta offrendo alla città di Cremona un buon numero di possibilità per riallacciare un rapporto con tempi e luoghi stradivariani. Martedì 2 ottobre alle ore 20.45, presso la chiesa di Sant’Agata, il violinista di Parma, Luca Fanfoni è protagonista del “Recital per violino solo”. Durante la serata, che è ad ingresso libero, vengono eseguite musiche di Johann Sebastian Bach e di Niccolò Paganini. Scopo degli eventi, organizzati dalla rassegna, è quello di far scoprire un luogo magico e poco conosciuto nella capitale mondiale della liuteria: l’antica casa in cui Antonio Stradivari si trasferì subito dopo essersi sposato nel 1667. La casa in cui nacquero i suoi primi figli e i suoi primi strumenti, i suoi primi capolavori. Un luogo storico, un luogo simbolico, uno spazio dello spirito che ha spinto un piccolo gruppo di liutai ad un’iniziativa volta a creare un legame tra passato e presente, riportando nella casa di Stradivari persone e strumenti, facendo rivivere tra quelle antiche mura l’arte cui il grande cremonese ha dedicato la vita, raggiungendo livelli altissimi e ineguagliati.

MOSTRA Ieri pomeriggio, presso la sala Alabardieri del Comune di Cremona, è stata inaugurata la mostra di pittura e scultura dal titolo “Aics arte contemporanea”, collettiva dei soci del gruppo Aics Cremona Arte. In esposizione circa 80 opere dei 40 artisti che hanno accettato l’invito; opere a tema libero e dimostrative di ogni ten-

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di Antonio Vivaldi, nel desiderio di riscoprire e proporre pagine di autori compresi tra il Rinascimento e gli albori del Rococò.

ppuntamento conclusivo con la terza edizione della rassegna “Suoni di fine estate”, organizzata dall’associazione “Il Continuo”. Domani alle ore 21, nel chiostro coperto della chiesa di Sant’Ambrogio, ha luogo il concerto “Ho disposto sempre amarti”, che vede protagonista il consort vocale dell’ensemble “Il Continuo”, dedicato alla musica profana del ’500 e ’600 a quattro voci. Con il concerto di questa sera, “Il Continuo” entra nel suo 35° anno di attività artistica e, proprio perché tradizionalmente nell’esecuzione di apertura, vengono delineate le proposte e i progetti che avranno sviluppo nella nuova stagione, il programma si presenta, stasera, con un repertorio profano. Infatti, i prossimi concerti, saranno prevalentemente di questa natura con particolari riferimenti al madrigale e alla canzonetta. Nell’antologia qui proposta, figurano diversi capolavori scritti da autorevoli compositori di queste forme musicali e, conseguentemente a ciò, l’ascoltatore può, più facilmente, cogliere le peculiarità tipiche di tali generi vocali. Naturalmente va da sé che sia proprio “la parola” a far muovere il

L’ensemble “Il Continuo”

compositore nell’ambito della ricerca melodico-armonico-contrappuntistica più corrispondente ed in sintonia con essa al fine di esaltarne e valorizzarne i suoi più raffinati contenuti. E’ così che passare da Marenzio a Viadana, da Gastoldi ad Arcadelt, da Pallavicino a Monteverdi, è come un rinnovarsi attraverso quelle emozioni e sentimenti che non sono solo appannaggio dell’uomo “antico”, ma anche dell’uomo “moderno”, perché nonostante il tempo, l’uomo incarna e vive sempre se stesso con tut-

to ciò che lo rende tale e, in tutto ciò che lo emoziona, si riconosce. I protagonisti della serata sono i soprani Simonetta Anelli, Cosetta Bozzoni, Annalisa Lo Sacco ed Angela Tralli; i contralti Stefania Bellini, Paola Cavalli e Germana Seletti; i tenori Ivan Cerri e Giuliano Gusberti; i bassi Massimo Frosi e Silvano Lupi; il maestro del Ccoro Isidoro Gusberti e il percussionista Mauro Occhionero. L'ensemble è stato fondato nel 1978 da Isidoro Gusberti, in occasione del 300° anniversario della nascita

Quaranta artisti espongono per “Aics arte contemporanea”

denza, tecnica e stile, una mostra molto interessante e di alto valore qualitativo che presenta le ultime “novità” realizzate dai molti artisti cremonesi e della provincia aderenti al gruppo. La rassegna ha lo scopo di incrementare la consapevolezza del

valore e dell’importanza dell’arte del nostro tempo e di avvicinare il pubblico al mondo dell’arte contemporanea in generale e agli artisti locali in particolare. La mostra è organizzata dall’Aics Cremona Arte in collaborazione col Comune di Cre-

mona e si può visitare tutti i giorni, compreso i festivi (escluso il lunedì), dalle ore 10 alle ore 18 fino al 10 ottobre.

• MUSICA Appuntamenti imperdibile per chi ama il pianoforte. Cremona Pia-

Una stagione di prosa per tutti i gusti Esordio sul palco del San Domenico il 13 novembre con “Furioso Orlando” ti e diversi. La programmazione degli spettacoli di prosa si accompagna, come sempre, alla decisione di aprire anche quest’anno le scuole di teatro organizzate dal S. Domenico per i giovani che volessero accostarsi alla recitazione: comincia la presentazione aperta a tutti gli interessati, Franca Marchesi oggi sabato alle ore 15 presso il teatro. IL PROGRAMMA DI PROSA 13 novembre: Furioso Orlando (prima) con Stefano Accorsi. 21 novembre: Colazione da Tiffany di Truman Capote e Samuel Adamson. 10 dicembre: Il Giardino dei Ciliegi di Cechov. 12 gennaio: La Mostra, regia di Gigi Proietti. 29 gennaio: Un tram che si chiama desiderio di T. Williams. 9 febbraio: Aspettando Godot, con Natalino Balasso. 24 febbraio: la cena dei cretini, con Zuzzurro e Gaspare. 8 marzo: La Verità, con Marco Columbro. Tiziano Guerini

Dopo la laboriosa indicazione del nuovo consiglio di amministrazione (Antonio Chessa, GianMario Donida, Franco Gallo, Paolo Mariani, Elisa Marinoni, Cesare Pasquali) e soprattutto del nuovo presidente Giovanni Marotta, il Teatro San Domenico ha reso noto il calendario della stagione di prosa 2012-2013. Si inizia il 13 novembre con “Furioso Orlando”, interprete Stefano Accorsi, per finire l’8 marzo con Marco Columbro nella “Verità”. Otto spettacoli dal timbro fondamentalmente classico come “Colazione da Tiffany”, “Il giardino dei ciliegi”, “Un tram che si chiama desiderio”; ma anche con interpretazioni brillanti o ironiche come “Aspettando Godot” di Natalino Balasso o “La cena dei cretini” con Zuzzurro e Gaspare. Pare quindi una programmazione ben assortita come si addice ad un teatro di provincia dove i gusti del pubblico da interpretare sono tan-

Stefano Accorsi in Furioso Orlando

A ottobre va in scena il festival “Crema in Musica” con sette eventi Per il prossimo mese di ottobre l’associazione musicale “Giovanni Bottesini”, attiva a Crema dal 2009, propone “Crema in Musica”, festival per la valorizzazione dei musicisti cremaschi che vedrà tra i principali protagonisti le musiche di Giovanni Bottesini, Stefano Pavesi, Vincenzo Petrali

e Giuseppe Gazzaniga. Il festival si compone di sette eventi (tra il 3 e il 20 ottobre) che si svolgeranno in alcune delle più belle sale cittadine, a partire dal Teatro San Domenico, alla sala della Musica, all’Auditorium “Bruno Manenti”, fino alla sala Pietro da Cemmo. L’intento dell’associazione “Bot-

• MOSTRA Fino al 4 ottobre la Galleria Pikidi Arte ospita “Bianco– Rosso–Nero”, personale di Romano Boccali. L’artista, dopo un iniziale figurativismo, ha abbandonato da tempo la pratica della riproduzione dal vero e il lavoro sulla figura per la sete di nuove soluzioni che l’han portato a lanciarsi nel mondo dell’astrazione. Il riferimento scatta immediato all’informale e alle sue macro categorie in cui la storia l’ha inquadrato: informale gestuale, segnico e materico. Boccali invita ad un viaggio in particolari “passaggi” che costituiscono il dato primario della sua ispirazione, ma che poi sono stravolte dal linguaggio dell’informale per sintetizzare alcune sfaccettature e allora intravediamo fumosità e fasci luminosi, residui materici indefiniti. Tutto ciò può diventare metafora di vitalità primaria, di forza generatrice e devastatrice al tempo stesso, di deflagrazione: chi osserva questi paesaggi può creare legami evocativi e immaginifici con la storia e l’attualità. Federica Ermete

tesini” è quello di unire i grandi nomi della musica classica, sia cantanti che musicisti, ai famosi compositori cremaschi, creando un legame sempre più stretto tra Crema e il mondo della musica. L’ingresso agli eventi sarà a offerta libera, ad eccezione dei concerti di apertura e chiusura.

noforte, che si svolge in contemporanea con Mondomusica incontra Michele Campanella. Domani alle ore 12, presso lasala Monteverdi, ha luogo il concerto e a seguire, alle 15.30, la conversazione nell’ambito de “Gli incontri del Pianoforte” - "Pianoforte mon amour”, coordinata da Ettore Borri.

San Giuseppe, cerimonia per il restauto ultimato

Musica e aperitivo domani alle ore 11, per inaugurare il restauro ultimato della piccola cappella dedicata a San Giuseppe, posta all’interno del parco “Bonaldi”. Un apprezzamento agli “Amici del museo di Crema” e ai diversi sponsor che hanno contribuito economicamente, perché a loro si deve la decisione, ora portata a buon fine, di effettuare il restauro per il quale da tempo si erano impegnati. L’architetto Elda Zucchi, a cui era stato affidato il compito del rifacimento murario, l’ha

portato a termine con solerzia e capacità, mentre all’artista cremasco Francesco Manlio Lodigiani il merito di aver ridisegnato e realizzato l’immagine di San Giuseppe. Comprensibile la soddisfazione di don Giuseppe Degli Agosti, presidente della associazione: «Abbiamo impedito che si cancellasse definitivamente una testimonianza religiosa della nostra gente». La cappella riportata alle origini, sarà sicuramente oggetto di apprezzamento da parte dei molti che frequentano il parco.

Il romanzo di Adriano Tango

Questo pomeriggio, alle ore 17 presso la sala Pietro da Cemmo del Museo Civico di Crema in piazza Terni de Gregory, verrà presentato il romanzo di Adriano Tango “Sibari Scavo 3”. E’ il secondo romanzo in cui si cimenta con successo l’autore, già primario di ortopedia nell’ospedale cittadino. Con l’occasione verrà presentata l’associazione nazionale beneficiaria dei diritti d’autore, “La vita per te” di cui Adriano Tango è il presidente cittadino e il principale animatore. Modera l’incontro Paolo Gualandris; voce narrante Mario Pedrinazzi. L’incontro verrà animato da intermezzi musicali della cantante Jessica Sole.

Concerto con il coro “G. Verdi” di Alghero Il vincitori del Fatf si esibiscono a Milano

Stasera alle ore 21, presso il Teatro San Domenico di Crema, si tiene un concerto corale organizzato dall’Istituto musicale “L. Folcioni”. Ospite della serata è il coro giovanile dell’Istituto artistico musicale “G. Verdi” della città di Alghero, diretto da Lucia Priami. La manifestazione si inserisce in un progetto di scambio culturale e musicale tra il coro giovanile di Alghero e il coro giovanile del nostro

istituto cittadino, diretto da Giuseppe Costi. Nell’arco della serata verranno presentati brani del vasto repertorio corale di tutti e due i cori che, si riuniranno, in una terza parte, per cantare assieme alcuni brani che rappresentano un terreno comune di studio e ricerca musicale. Il coro di Alghero presenterà, inoltre, brani del repertorio tradizionale sardo di cui è ricco il folclore dell’isola.

Mercoledì 3 ottobre, a partire dalle ore 19.15 il Franco Agostino Teatro Festival (Fatf) approda sul prestigioso palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano. Ad esibirsi saranno i vincitori della XIV edizione del festival cremasco ed esattamente “Buona da morire” del gruppo teatrale I Vespolini del novarese; “Fiaccole di luce” della scuola media “Fermi” di Lurago d’Erba (Co); “Madness” dell’Officina teatrale di Savona; “La

verità impossibile” della associazione culturale Il cerchio di gesso liceo classico di Lovere; “Lisistrata” del liceo di Novara e Gymnasium di Stromstad (Svezia). • MOSTRA Oggi alle ore 17 al teatro San Dome-

nico, Francesco Edallo presenta il volume “La Compagnia del Santuario 2003-2012. A seguire l’inaugurazione della mostra “Terracotte ed acquerelli” di cui Francesco Edallo è autore.


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Programmi Tv

Sabato 29 Settembre 2012

sabato 29

rete 4

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Lettere & Opinioni "

appello

Anche Cremona vieti l’arrivo di circhi con animali Gentile direttore, prendo spunto dalle contestazioni dei giorni scorsi per il circo cinese “Kino” presente nella nostra provincia, dal maschio di giraffa morto ad Imola perché sfuggito al controllo dei suoi guardianicarcerieri in cerca di una libertà mai vissuta e dalla presenza del circo di Moira Orfei per dire che sarebbe ora di dire basta ai circhi con animali. Basta all’inciviltà. Basta ai domatori che rendono gli animali schiavi. Basta con i circensi che speculano su animali ammaestrati al ridicolo, privati e della loro dignità e della loro libertà e spesso della loro stessa vita e godono di forti sovvenzioni pubbliche. Il sindaco di Imola, Daniele Manca ha diffuso la sua riflessione per quanto avvenuto al giraffino ucciso dalla paura e dai sedativi. La sua decisione è stata quella di allontanare dal suo suolo il circo pubblicizzato con il nome di Rinaldo Orfei. Che al circo si mostrino gli artisti veri con la loro creatività, lasciando in pace creature che non hanno chiesto di infiocchettarsi, di saltare nel cerchio di fuoco, di inginocchiarsi, girare in circolo prendendosi per la coda o di zampettare allo schiocco di una frusta, di trascorrere la loro esistenza miserevole, tra le sbarre, sotto un tendone, agli ordini dell’arrogante padrone-uomo e di girare il mondo in lungo e in largo .Queste creature, hanno chiesto solo di vivere, come loro diritto la loro vita, nel loro ambiente naturale! Nel 2012 sarebbe ora che l’Italia seguisse l’esempio dei tanti Paesi europei che hanno vietato i circhi con animali. Faccio appello al sindaco di Cremona che segua l’esempio di altre città italiane, affinché vieti l'attendamento a chi ha animali al seguito. Chi ama gli animali non può tollerare la barbarie che sta dietro gli “spettacoli” . Maria Pia Superti Gerre de’ Caprioli ***

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aeroporto in crisi

Erano in pochi a volere la crescita di Malpensa Gentile direttore, il governo deve «intervenire per salvare Malpensa, prima che sia troppo tardi». Lo afferma Walter Galbusera, segretario Uil di Milano e Lombardia. Per Galbusera «è tempo che il governo affronti con chiarezza e determinazione questa vicenda e che dia attuazioni agli interventi, già per altro previsti dalle norme, per sconfiggere ogni forma di localismo e dare concretezza alle annunciate politiche di sviluppo attuando il piano annunciato dallo stesso ministero delle Infrastrutture e dall’Enac. Mentre si riaccendono polemiche e nuove ipotesi di cessione delle quote Sea da parte di Comune e Provincia di Milano - continua Galbusera - si estende la consapevolezza delle gravi difficoltà economiche dell’aeroporto di Malpensa che, in assenza di interventi adeguati e tempestivi, rischiano di trasformarsi in crisi irreversibili». Se la crisi e irreversibile, Comune e Provincia vendano le loro quote a privati! Se i privati lo vorranno, saranno loro a mettere i capitali e le risorse necessarie! «Ci si rende conto prosegue Galbusera - che sta fallendo miseramente il progetto strategico (l’unico realistico se si vuole mantenere l’unicità del sistema Malpensa-Linate) che affida al sito varesino la funzione di garantire i collegamenti di lunga distanza in attesa di un vettore che garantisca una piena attività di hub e a Linate il ruolo di city airport con un volume di traffico ridotto rispetto a quello attuale». Ecco la riprova di quanto da me affermato: Galbusera mi dà ragione, erano in pochi a volere una grandiosa Malpensa (Berlusconi e la Lega). Sergio Denti Cremona ***

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scuole

Gli inviti della Provincia al risparmio sono una farsa Egregio direttore, l’amministrazione provinciale ha scritto recentemente una lettera a tutti i presi-

Per dire la vostra, scrivete a:

lettere@ilpiccologiornale.it • cremasco@cuticomunicazione.it

Cosa si deve fare per adottare un maggiorenne Buongiorno avvocato, sono una ragazza straniera di 19 anni con regolare permesso di soggiorno, vivo con la mia famiglia, ma a causa della crisi i miei genitori stanno pensando di tornare nel nostro Paese d’origine. Un signore anziano che vive da solo mi vuole adottare in modo da farmi restare in Italia e darmi la possibilità di studiare ancora. Vorrei sapere se questo signore mi può adottare e come posso ottenere la cittadinanza italiana. R.F. *** L’istituto dell’adozione di persona maggiorenne è assai diverso dall’adozione di minorenne, con altre finalità e con altri diritti-doveri nascenti in capo ai soggetti coinvolti, con altre procedure e presupposti. La peculiarità dell’adozione di maggiorenni, rispetto all’adozione dei minori d’età, ex L. 4-51983 n. 184, risiede nella circostanza che la prima attribuisce lo status di figlio

A cura di Emilia Rosemarie Codignola* adottivo in aggiunta a quello connesso alla filiazione di sangue. Ciò significa che non vi è effetto estintivo dei rapporti con la famiglia di origine, ma la coesistenza di un duplice status filiationis. Gli effetti dell’adozione sono che l’adottato assume il cognome di chi lo adotta e lo antepone al proprio. Inoltre, acquista anche i diritti successori con una posizione che è assimilata a quella di un figlio concepito durante il matrimonio. Entra quindi nell'asse ereditario sia in relazione alla quota di legittima, che in relazione alle successioni legittime. L’adottando assume anche il diritto agli alimenti. L’adozione civile non attribuisce, tuttavia, diritti ereditari all’adottante e ciò al fine di evitare adozioni interessate. Per quanto attiene alla posizione ereditaria dell’adottato verso la famiglia d’origine, ai sensi dell'art. 300, 1° com-

di degli istituti superiori della provincia di Cremona, chiedendo di ridurre le spese di luce, gas e acqua a seguito dei tagli ai trasferimenti di oltre 3 milioni di euro dallo Stato centrale alla nostra Provincia. Se chiedere di razionalizzare le spese è assolutamente legittimo e opportuno, bisogna ammettere che qui si cerca di fare gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia. La Provincia sa perfettamente che le scuole già da anni cercano di realizzare risparmi, dato che sono in stato di costante sottofinanziamento rispetto alle esigenze reali ed è cosa risaputa che la la Provincia di Cremona spesso non svolge gli interventi di manutenzione ordinari che sarebbe suo dovere fare, costringendo le scuole a sobbarcarsi direttamente i costi per riparazioni e per l’acquisto di arredi. Tutto questo che già di per sé non è corretto, potrebbe essere tollerato se effettivamente si fosse già raschiato il fondo del barile, facendo tutto il possibile per reperire in altri capitoli di spesa le risorse per garantire il diritto allo studio in ambienti idonei e sicuri ai nostri studenti. Quando però a scrivere è la Provincia di Cremona, che ha deciso di investire 24 milioni di euro per la costruzione di una nuova faraonica sede, gli inviti al risparmio mossi alle nostre già scalcinate scuole, suonano come una arrogante farsa. Siamo in crisi economica e l’unico modo di uscirne è puntare sul settore dell’istruzione e della formazione, il presidente della Provincia Salini e l’assessore all’Istruzione Orini ne prendano atto e reperiscano le risorse necessarie al funzionamento delle nostre scuole. Gabriele Piazzoni Coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà ***

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contro la corruzione

C’è nell’aria una nuova musica per il 2013 Egregio direttore, mi rivolgo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (forse l’unico per il quale oggi anteporrei la parola “onorevole” al cognome). Chi scrive è una persona che la stima molto, ma che ahimé vede in aumento gente che lotta ogni giorno non con lo spred ma con latte, pane, benzina, libri scolastici e tessere metro (vuole che continui?...). Penso di interpretare il pensiero di molti papà e mamme, se le dico che stiamo tutti aspettando Robin Hood, quello che toglieva ai ricchi per dare ai poveri. Ho ascoltato con molta attenzione il suo intervento al Quirinale in occasione dell’apertura dell’anno scolastico e il commento agli scandali che hanno coinvolto la politica e la Regione Lazio. Le confido che mentre l’ascoltavo, ho

ma c.c., l’adottato conserva verso i genitori d’origine le qualità di legittimario e di successibile legittimo. Conserva inoltre ogni altra posizione ereditaria sul patrimonio di altri parenti della propria famiglia d’origine. Tuttavia, al contrario di quanto avviene nell’adozione di minori d’età, i figli adottivi maggiorenni sono estranei alla successione dei parenti dell’adottante. Circa i requisiti: può adottare un maggiorenne chi abbia compiuto 35 anni e superi di almeno 18 anni l’età della persona che intende adottare. Non esistono, invece, limiti di età massima né per l’adottato né per l’adottante. Possono adottare sia le coppie sposate che un’unica persona. Per adottare un maggiorenne è necessario di regola non avere figli, legittimi o legittimati, o che i figli, se presenti, siano maggiorenni e consenzienti all’adozione.

pianto. In questi ultimi mesi gli italiani stanno rivedendo una tragedia tutta italiana: il degrado morale della nostra classe politica. Dopo 20 anni, tangentopoli è più viva che mai e più forte e più arrogante. I vecchi lanciatori di monetine si sono trasformati in raccoglitori e divoratori dei nostri risparmi. La politica è vista come il mezzo per l’arricchimento personale e senza vergogna non lo nascondono sputtanandosi sui media. Continuo a sentir parlare della necessità di una legge contro la corruzione. La domanda allora mi sorge spontanea, ma oggi è legale la corruzione? Se a 20 anni da “mani pulite” si sente la necessità di una legge sulla corruzione, ritengo siano in discussione i vertici delle nostre stesse istituzioni. Ci dobbiamo aspettare una “primavera italiana”? Se vediamo cose come quelle ultime della regione Lazio, non riusciamo neanche ad arrabbiarci più di tanto. Perché sappiamo che è un generale andazzo di ogni ente statale, chi più chi meno. Convochi il presidente Monti e gli imponga di porre la fiducia sul decreto corruzione! Poi si vedrà chi sta giocando in questo mondo di “galantuomini”, vediamo chi ha il coraggio di far cadere il governo sulla questione corruzione, vediamo chi ci mette la faccia! Sappiamo già chi ce la mettera' ma con mille meline... E questi saranno in primis il presidente della Regione Lombardia Formigoni e in soccorso spirituale qualche Comune capoluogo. Brescia è capoluogo oppure pittà metropolitana o provincia della provincia? In questi mesi di Meetup ho acquisito la consapevolezza che sono stato in letargo per troppo tempo ed è arrivato il momento di svegliarsi, la primavera è alle porte, la primavera siamo noi. C’è nell’aria una nuova musica per il 2013… Celso Vassalini Brescia ***

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a soncino

Una seduta del Consiglio comunale poco edificante Gentile direttore, questa nota vuol essere una riflessione su quanto visto e sentito per l’ennesima volta durante l’ultimo consiglio comunale a Soncino. Ho sentito parlare di mancanza di fondi per la sistemazione ordinaria e straordinaria delle strade e per la manutenzione della illuminazione pubblica a fronte di stanziamenti per approntare varianti su un pgt annullato dal Tar di Brescia ed ancora in giudicato presso il Consiglio di Stato. Ho sentito ribadire l’utilità di una rotatoria che andrà a distruggere un orlo di scarpata geologicamente protetto da norme e leggi di tutela da parte degli stessi enti che ne hanno finanziato ed autorizzato i lavori e che ci costerà 752mila euro.

La Corte di Cassazione (sent. n. 2426/2006) ha, tuttavia, stabilito che la presenza di figli minorenni dell’adottante non sia di assoluto impedimento all’adozione, ma richieda una valutazione caso per caso della convenienza nell’interesse dell’adottando. Quanto al diritto alla cittadinanza italiana, questo si matura dopo 5 anni (che iniziano a decorrere dalla data dell'’dozione) di residenza regolare nel nostro Paese. L’acquisto (per naturalizzazione) non è automatico, occorre fare un’apposita richiesta al Ministero dell’Interno *Avvocato Stabilito e Mediatore civile emiliacodignola@libero.it

Ho sentito elogiare la riapertura della scuola di via Marconi quale vanto di questa amministrazione dopo quasi tre anni di lavori di ristrutturazione, consolidamento ed adeguamenti antisismici e dopo che a causa di un temporale come tanti, un pluviale di qualche metro ha ceduto e si è miseramente schiantato al suolo, per fortuna senza danni per le persone: la rottura è stata liquidata con la motivazione che tale pluviale era lì “dai tempi di Giuseppe Garibaldi”. Rimango in attesa di qualcos’altro che potrà accadere al prossimo temporale, vista l’erba rigogliosa che cresce dentro le grondaie della stessa epoca e non oggetto di manutenzione durante i lavori. Ho sentito leggere dalla minoranza una letteradenuncia liquidata con un “non alzeremo bandiera bianca”. Ho sentito le ennesime sperticate autodifese indifendibili. Ho assistito alle solite scene di totale disinteresse e mancanza di rispetto verso i consiglieri di minoranza legittimamente eletti e rappresentanti dei cittadini e verso i, per il vero pochi, cittadini presenti. Ho assistito ad un disinteresse manifestato con continue e sprovvedute interruzioni, ossessiva attenzione ai vari i Pad, tablet e cellulari anziché a quanto veniva detto, al chiacchiericcio ed alle risate, peccato che nel Consiglio comunale di Soncino non siano permesse le riprese delle sedute aperte al pubblico, cosa che avviene in molte altre parti d’Italia ed in Parlamento. Tutto ciò associato alla ripetitiva positiva interpretazione di fatti che ormai non convincono più nessuno. Ho assistito ad un Consiglio comunale che nulla avrebbe da insegnare in una lezione di educazione civica se non in termini di mancanza di democrazia! Ernesta Del Sarto Referente Italia Attiva Cremona ***

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protesta a crema

Assurdo spendere 3mila euro per “L’Italia sono anch’io” Egregio direttore, in merito alla decisione della giunta Bonaldi di destinare la somma di 3mila euro a finanziare il progetto “L’Italia sono anch’io”, volta a promuovere la cittadinanza facile per i figli di immigrati, la Lega Nord di Crema contesta come ancora una volta un’amministrazione di sinistra preferisca impiegare soldi pubblici a favore di una campagna “politica”, portata avanti da anni in parlamento e fuori, piuttosto che impiegarli per i bisogni della città. In un periodo di forti tagli ai trasferimenti di denaro verso gli enti locali, portata avanti dal governo Monti e di difficoltà degli stessi a sostenere le spese per il mantenimento dei servizi primari ai cittadini, situazione per altro più volte denunciata dalla stessa giunta, appare

Sabato 29 Settembre 2012

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incomprensibile come si possa destinare una tale somma all’organizzazione di un evento che non porterà alcun concreto beneficio ai cittadini cremaschi. Entrando nel merito della campagna in oggetto, cui la giunta ha dato la propria adesione, la Lega Nord ritiene che la cittadinanza non deve essere lo strumento per agevolare l’integrazione ma, al contrario, il provvedimento finale di un reale processo di inserimento del soggetto nella realtà sociale in cui vive. Da tempo e ciclicamente, nella politica italiana si apre il dibattito sulle modalità di concessione della cittadinanza ai cittadini stranieri presenti sul nostro territorio, in particolare vengono avanzate proposte o di abbreviazione dei termini a favore dei residenti extra-comunitari o di adozione del principio dello “ius soli” per i bambini stranieri nati in Italia a fronte del principio dello “ius sanguinis”. Nella scelta tra i due criteri non si può prescindere da valutazioni sia di carattere puramente giuridico che storico-sociale. La Costituzione italiana pone nell’istituto della cittadinanza uno dei suoi cardini fondamentali, investendolo di un forte valore simbolico e rappresentandolo in stretto legame con il diritto di voto, il più importante diritto politico del nostro ordinamento, la Costituzione all’art. 48 conferisce espressamente ed unicamente ai soli cittadini il diritto di voto, senza distinguere tra voto politico e voto amministrativo. Pretestuose e per nulla pertinenti con il problema del diritto di voto, sono i rilievi per cui debba esservi connessione tra il lavorare, pagare le tasse e il votare per le elezioni locali. Le tasse vengono infatti utilizzate per finanziare tutti quei servizi (sanità, scuola, ecc) di cui gli extracomunitari usufruiscono. Dunque tali adempimenti servono solo a coprire gli inevitabili costi dati dal fenomeno immigratorio che, allo stato attuale, sono per ora soprattutto a carico delle comunità e dei cittadini. L’integrazione, mezzo per il raggiungimento della cittadinanza e non il suo contrario, presuppone necessariamente da parte dell’immigrato la ferma volontà non solo di rispettare le leggi vigenti, le regole nonché le tradizioni del Paese ospitante, ma anche di farle proprie. A tutela di quello che è il nostro patrimonio non solo giuridico ma anche sociale, la Lega Nord ha sempre espresso contrarietà a qualunque modifica normativa che possa condurre alla cosiddetta “cittadinanza facile”. Lega Nord sezione di Crema ***

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equivita

La lotta alla vivisezione non è finita con Green Hill Egregio direttore, dopo la vittoria contro la Marshall di Montichiari, con il sequestro di beagles destinati alla vivisezione dell’allevamento Green Hill, la lotta antivivisezionista colpisce la multinazionale americana Harlan. Harlan è infatti tra le principali aziende coinvolte nella vivisezione. Essa risulta essere il maggiore fornitore di animali per un numero imprecisato di laboratori pubblici e privati, università, aziende farmaceutiche, ospedali e allevamenti in diversi paesi del mondo. Si occupa anche di sperimentazione per conto terzi e allevamento di animali destinati alla vivisezione: topi, ratti, conigli, cavie, primati e altri grandi mammiferi. La specialità del gruppo è inoltre la “produzione” di animali geneticamente modificati. Si annoverano, infine, tra le sue attività, lo stallo di alcuni animali (quali beagles e scimmie) e il loro successivo smistamento nei laboratori di vivisezione. A tal proposito si ricorda il caso, sollevato lo scorso febbraio, delle circa 900 scimmie provenienti dalla Cina (prelevate in libertà) destinate a laboratori di vivisezione, di cui la Harlan ha fatto perdere le tracce dopo le proteste sollevate dalle associazioni antivivisezioniste. I laboratori in Italia sono due: uno a San Pietro al Natisone (Udine) e l'altro a Correzzana (Milano), oltre ad un laboratorio a Bresso (Milano). Il Comitato scientifico antivivisezionista Equivita ha da sempre voluto ribadire che la chiusura di Green Hill non poteva e non doveva essere solo un traguardo isolato (seppur grandioso) della lotta alla vivisezione ma l’alba, il preludio per la sua definitiva abolizione. Equivita (Comitato scientifico antivivisezionista)


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Salute

Sabato 29 Settembre 2012

GLI ORARI CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00.

PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Dove: Medicina del Lavoro, padiglione 10 Impegnativa del medico curante. Allergologia per sospetti professionali Tel. 0372 408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 13.00; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia dalle 09.00 alle 13.00 da lunedì a venerdì. Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, d alle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA

In ottobre torna a Cremona il Mese del benessere psicologico Torna a Cremona il Mese del benessere psicologico, l’iniziativa organizzata in tutta Italia dalla Società italiana psicologi area professionale privata (Sipap). Per il mese di ottobre gli iscritti all’associazione apriranno gratuitamente a tutti i cittadini gli studi per consulenze professionali private ed organizzeranno incontri pubblici per promuovere il benessere psicologico come strumento per migliorare la qualità della vita. L’evento, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Cremona, si svolge in concomitanza con le altre regioni che hanno aderito (Lazio, Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Campania). Una squadra formata da psicologi e psicoterapeuti professionisti della provincia di Cremona sarà impegnata, per tutto il mese, a offrire al pubblico incontri pubblici e consulenze personalizzate.

CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando allo 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13.00; oppure personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia da lunedì a venerdì dalle 09.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

Dall'1 al 31 ottobre, prenderà il via un calendario composto da 5 seminari tematici gratuiti e aperti a tutti (è richiesta la prenotazione), durante i quali si potrà capire come la psicologia possa essere applicata a innumerevoli campi del quotidiano e aiutarci a mantenere uno stile di vita equilibrato, migliorare la nostra crescita personale e le relazioni con gli altri. Il Mese del Benessere sarà, poi, l'occasione per conoscere più da vicino il mondo professionale della psicologia, riconoscerne le diverse figure e specializzazioni. Dal 24 settembre e per tutta la durata del mese di ottobre sarà, inoltre, attivo il call center presso il quale prenotare i seminari e le consulenze private, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 ai numeri 800.766.644 (solo da rete fissa) e 333/4027140.

Il dottor Massimo Carini: «La sincope riflesso-vagale è molto diffusa tra la popolazione»

Svenimento, l’utilità del tilt test L di Laura Bosio

o svenimento (o sincope) è un problema piuttosto frequente nella popolazione: basti pensare che circa il 2% degli accessi al Pronto soccorso degli ospedali di Cremona e Oglio Po sono dovuti a questo tipo di patologia. «La sincope è una situazione di ipoperfusione cerebrale globale, che porta a una completa perdita della postura e del tono muscolare» spiega il dottor Massimo Carini, direttore dell'unità operativa di cardiologia dell'Oglio Po. «Questo problema può essere dovuto a un insieme di cause, e spesso si accomuna alla pre-sincope, che ha gli stessi sintomi ma non porta alla perdita di coscienza completa». Quali sono le possibili cause? «La sincope rappresenta spesso un fenomeno pragmatico benigno, ma capita in una grande percentuale di casi che sia la manifestazione di una patologia organica, che può anche rappresentare una minaccia per la vita. E' il caso, ad esempio, della tachicardia ventricolare in una cardiopatia dilatativa». Come di diagnostica allora il problema che sta alla base della sincope? «Spesso si pone il problema di dover fare una diagnosi multipla, che

Il dottor Giacomo Visioli, direttore dell'unità operativa di ortopedia dell’ospedale Oglio Po

coinvolga diverse branche della medicina, come ad esempio in caso di patologie cardiovascolari neurologiche. Per questo di fronte a uno svenimento si deva fare una valutazione che parta da un inquadramento di base, per arrivare poi a esami più complessi, anche di tipo invasivo. Tuttavia bisogna considerare che. valutando l'intera popolazione di persone che hanno avuto problemi di svenimento la forma più frequente risulta essere la sincope riflessa vagale, e in particolare quella di tipo vaso-vagale, dovuta a un transitorio errato funzionamento del sistema nergoso autonomo, che regola pressione arteriosa e frequenza cardiaca». Si può diagnosticare con facilità questo tipo di sincope?

«Oggi, grazie all'Head up tilt test, è possibile valutare questa ipotesi senza dover ricorrere alle tecniche diagnostiche più invasive, con conseguente risparmio economico e di tempo». Come si svolge questo test? «Questo esame, che viene eseguito sia presso l'ospedale di Cremona che presso il presidio Oglio Po, consiste nel mettere l'organismo in una situazione tale da facilitare l'insorgenza di sincope in un ambiente controllato. Esso permette di monitorare la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa sistemica in clinostatismo (paziente sdraiato), nel passaggio dal clinostatismo all’ortostatismo (paziente in piedi) e per 20-30 minuti durante la posizione eretta. Per fare questo si fa stendere il pa-

ziente su un lettino inclinabile, con i piedi appoggiati a una pedana e assicurato con delle cinture di sicurezza. Il tavolo viene poi posto in una posizione inclinata per 3045 minuti e vengono misurati i parametri del paziente per verificare la sua propensione allo svenimento. Viene considerato positivo l'esame in cui si verifica una sincope con ipotensione, bradicardia, asistolia». Quali sono le cure? «La terapia può anche non essere necessaria in persone che non soffrono di patologie cardiache. In questo casi ci si limita a esercizi posturali e all'utilizzo di gambaletti elastici. In casi selezionati si può arrivare all'installazione di un impianto di pacemaker in sincopi da asistolia.

di Ermanna Allevi

Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA

Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA) G e n t i l i s s i m a N a t u ro p a t a buongiorno e complimenti per le sue rubriche, quella sui cristalli è fantastica, aspetto il mercoledì per poter leggere e scoprire di quale cristallo si tratta. il mio problema è che non so dire di no e questo mi porta ad avere un malessere costante, perché succede? c'è qualcosa che posso fare? Mi può aiutare? grazie mille per il suo tempo e volevo anche chiederle se mi anticipa il prossimo cristallo. un caro saluto (non la conosco, ma ormai è di casa con le sue rubriche) Angelo. Dire sempre di sì è un atteggiamento di resa assai diffuso, al quale occorre ribellarsi. All'origine ci può essere una catena di timori, paure, sensi di colpa che rendono fragili e assoggettabili e su questa base agiscono indisturbati tutti quelli che ne approfittano. Il problema però non è chi se ne approffitta, ma chi non riesce a dire di no. Bisogna imparare a guardarsi dentro e spezzare quelle catene, perché alla base di questo

auto-sabotaggio, c'è sempre un' insicurezza di fondo. Si teme che dicendo di no ad una richiesta, gli altri potrebbero reagire negando il loro amore e quando non si tratta di amore, come ad es. sul posto di lavoro, si tratta di senso di appartenenza ad un gruppo, si tratta di riconoscimento sociale, di stima, che si teme di perdere da un momento all'altro. E' come se il pensiero degli altri potesse minacciare dalle fondamenta la propria solidità personale. Questo atteggiamento finisce per intrappolare la persona in un circolo vizioso, così per combattere l'insicurezza cercherà conferme dagli altri e per questo sarà obbligato a compiacere e a piacere.In questo modo non ci farà mai valere e si rischia di dire addio alla propria autenticità. Sì, posso aiutarla attraverso il percorso della rinascita interiore, imparerà a conoscersi meglio e a comprendere i meccanismi per cui dice sempre di sì. Per il prossimo cristallo....mi permetta di lasciarle il piacere di scoprirlo aprendo la pagina de "Il Piccolo".

Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it • Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.


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Da dove derivano, quali sono i sintomi, come diagnosticarle e come combatterle

gni giorno leggiamo sui giornali o sentiamo al telegiornale il termine "intolleranze alimentari". Ma cosa sono esattamente? È vero che possono essere causa dell’aumento di peso? Sono sempre esistite in modo più o meno latente o sono un fenomeno dell’epoca moderna? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Annalisa Subacchi, nutrizionista di Cremona e Crema ed esperta nella diagnosi e cura delle allergie ed intolleranze alimentari.

Dottoressa, come mai al giorno d'oggi si parla così spesso di intolleranze alimentari? «Se ne parla molto in quanto sono un fenomeno relativamente nuovo, che colpisce trasversalmente tutti, grandi e bambini. Aggiungo che si tratta di un fenomeno spesso “latente”; chi ne soffre non riesce a ricondurre le cause del suo malessere all’intolleranza ad uno o più cibi. E’ spesso necessario ricorrere al test delle intolleranze (citotest) per diagnosticarlo. Il numero degli intolleranti, purtroppo sta crescendo in modo esponenziale e questo dipende da tutta una serie di novità negative tipiche della nostra epoca (non immaginate nemmeno quanti! Si parla al momento di una persona su quattro, ma il dato è destinato a crescere)». Potrebbe farci alcuni esempi? «• La prima causa è la manipolazione alimentare. Negli ultimi quarant’anni l’industrializzazione incalzante, e la diffusione del cibo su scala internazionale, hanno provocato dei fenomeni che in nostro corpo non è in grado di affrontare: con questo s’intende tutti i procedimenti industriali di tipo chimico e fisico che portano alla produzione di un cibo che biologicamente non è più integro. • Nella coltivazione dei terreni si ha una manipolazione chimica talmente forte che porta alla crescita di prodotti che hanno delle grosse alterazioni genetiche: e’ difficilissimo trovare oggi un grano che non abbia subito queste manipolazioni, tranne che non sia di origine biodinamica e strettamente controllato (da qua molto intolleranti al glutine, moltissimi celiaci etc che una volta non c’erano). • Pensiamo al semplice latte che viene manipolato, pastorizzato e sterilizzato per far sì che si mantenga più a lungo. Pensiamo alle mucche che lo producono che subiscono trattamenti a base di ormoni e antibiotici per mante-

Intolleranze alimentari, fenomeno sempre più diffuso

La dottoressa Annalisa Subacchi Nutrizionista, specialista in test intolleranze alimentari e diete personalizzate. Master in Nutrizione Fitness e Sport • Pesidente ALIAC Onlus di Cremona. SPECIALISTA IN: Diete personalizzate • Test Intolleranze Alimentari • Test DNA (Celiachia - Lattosio - Breath Test) www.nutrizionistabiologo.it www. aliaconlus.org • Faceebook: LISA NUTRIZIONISTA • Cell. 366-4759134

nere un’alta produzione. Pertanto il latte che compriamo al supermercato ha ben poco rispetto a quello prodotto dalla mucca (da qua gli intolleranti al lattosio). Pensiamo che questi due prodotti, il grano e il latte, sono oggi praticamente in ogni alimento da noi ingerito e favoriscono quello che consideriamo essere le intolleranze primarie. • Ad avere un ruolo importante nell'insorgenza delle intolleranze sono anche gli additivi. Vent’anni fa gli additivi chimici permessi negli alimenti erano ottantacinque, oggi sono più di millequattrocento! E la maggior parte di essi non sono mai stati testati sull’uomo. Per alcuni di questi, addirittura, non vi è l’obbligo della menzione in etichetta! • Un’altra specie importante di intolleranze sono quelle che derivano dai metalli pesanti, come per esempio: l’alluminio, il mercurio, il piombo ecc; e, diversamente dalle allergie, i sintomi compaiono anche fino a 72 ore dopo l’assunzione. I sintomi e le patolo-

La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@nutrizionistabiologo.it oppure a ilpiccolocremona@fastpiu.it Riceve a Cremona: presso L’ambulatorio Medicenter, via Giuseppina 21 (0372-434988) CREMONA: Ambulatorio Med di Gadesco P. Delmona (0372-803801) • Crema presso ambulatorio Santa Claudia (366-4759134)

gie correlate alle intolleranze alimentari possono interessare qualsiasi organo e apparato, diversi e anche lontani dall’intestino stesso. E ho toccato solo quatto cause...». Potrebbe allora darci una definizione di intolleranze alimentari?

«Si tratta del sovra-accumulo nel nostro organismo degli alimenti non tollerati. Molti di noi non sono ammalati in modo specifico ma soffrono di continui stati di malessere, disagi e disturbi a cui non riescono a venirne a capo. Potremmo in realtà soffrire di Intolleranze Alimentari, cioè essere intolleranti ad

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uno o più cibi che troviamo a tavola con maggior frequenza o addirittura giornalmente ed accusare questi disturbi per anni. Le intolleranze alimentari derivano dall’impossibilità del nostro organismo di digerire uno o più alimenti. Praticamente qualunque organo o sistema può essere interessato e creano diversi tipi di problemi: gonfiore addominale, ritenzione di liquidi, obesità, cellulite, meteorismo, gastriti, disturbi intestinali. Altri sintomi, legati al dopo-pasto sono la stanchezza, la sonnolenza, cefalee ricorrenti, emicranie ma anche infezioni ricorrenti, dolori articolari. Le intolleranze alimentari e sono una della cause scatenanti del sovrappeso (o del sottopeso) ed è per questo che un piano alimentare legato all’esclusione degli alimenti non tollerati da’ esiti così soddisfacenti. Altri pazienti Intolleranti presentano modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.); Queste reazioni non sono sempre immediate, ma si presentano da 1 a 36 ore dopo l'assunzione del cibo in questione». Esistono dei test specifici per diagnosticare questo disturbo? «Numerosi sono i test disponibili in commercio per la diagnosi delle intolleranze alimentari. La metodica che poggia su basi scientifiche è il test citotossico, mediante prelievo ematico ed analisi al microscopio delle sostanze che provocano le intolleranze. Si osserva mediante microscopio la reazione di globuli bianchi a contatto di specifiche sostanze alimentari (carne, pesce, frutta e verdura ed additivi). Se siamo “intolleranti” all’alimento specifico i globuli bianchi, che, solitamente al microscopio appaiono come palloncini pieni, scoppiano. A seconda della rottura che si forma si da un grado e gravità di intolleranza. ( I°-II°-III° grado)». Che fare una volta che si sono diagnosticate? «Per ottenere un miglioramento del quadro sintomatologico, è necessario un piano alimentare specifico, che escluda rigorosamente per almeno 2-3 mesi l'assunzione del cibo incriminato, anche nelle sue forme nascoste (es. siero di latte nel prosciutto cotto) ed anche dall'assunzione di cibi che possono generare reazioni crociate (es. latticini-carne di manzo). Una volta depurato l’organismo si procederà ad un secondo piano alimentare con una reintroduzione graduale degli alimenti precedentemente esclusi ma facendo estrema attenzione. In buona sostanza vale l’avvertenza che la nostra salute spesso dipende da come ci nutriamo».

«Si tratta di un sovraaccumulo di alimenti non tollerati»

Secondo un’indagine nazionale in Lombardia le maggiori concentrazioni del gas sono state rilevate in provincia di Milano, Bergamo e Sondrio

Nuove linee guida per la prevenzione dalle esposizioni al gas radon

Regione Lombardia, con decreto n. 12678 del 21/12/2011, ha adottato le Linee Guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor. L'iniziativa si inserisce tra le azioni finalizzate alla tutela della salute del cittadino e persegue l’obiettivo di ridurre l’incidenza del tumore polmonare. Il documento, che rappresenta uno strumento operativo per i Comuni, per i progettisti e per i costruttori di edifici, fornisce indicazioni e suggerimenti riguardanti la realizzazione di nuovi edifici radon-resistenti e le azioni per ridurre l’esposizione al gas radon nel caso di edifici esistenti, in sinergia con gli interventi finalizzati al risparmio energetico. In Italia, nel periodo 19891991, è stata condotta una campagna di misura del radon indoor su tutto il territorio nazionale, promossa dall’Istituto superiore di sanità (Iss) allo scopo di valutare l’esposizione della popolazione al radon all’interno delle abitazioni. La prima mappatura

nazionale 1989-1991 ha portato a stimare una media nazionale di concentrazione di radon indoor pari a 70 Bq/m3. In Lombardia, la media regionale è risultata pari a 116 Bq/ m3 e le maggiori concentrazioni di radon sono state rilevate in provincia di Milano (area nordest), in provincia di Bergamo e di Sondrio; la prevalenza di abi-

tazioni con concentrazioni di radon superiori a 400 Bq/m3 è stata stimata essere attorno al 2.5%. Successivamente, Regione Lombardia ha approfondito, a più riprese, le indagini territoriali (campagne di mappatura e monitoraggio 2003/2004 e 2009/2010) al fine di meglio conoscere la distribuzione del fenomeno sul territorio.

Dalle elaborazioni dei dati di concentrazioni medie annuali di radon nei 3650 locali in cui sono state effettuate le misurazioni è risultato che: • La distribuzione del radon nelle abitazioni lombarde è disomogenea: i valori più alti si registrano in zone situate nella fascia nord della regione, nelle province di Sondrio, Bergamo, Varese, Lecco, Como e Brescia, mentre nell’area della pianura padana la presenza di radon è molto bassa; • I valori medi annuali di concentrazione di radon nelle abitazioni sono risultati compresi nell’intervallo 9 – 1796 Bq/m³ ; la media aritmetica regionale è di 124 Bq/m3; • Il 15 % dei locali indagati presenta valori superiori a 200 Bq/m3 e il 4,3% (pari a 160 locali) presenta valori superiori a 400 Bq/m3. I risultati sono complessivamente coerenti con quelli dell’indagine nazionale svoltasi nel 1989-1991. Considerando i risultati di un’ulteriore indagine svol-

tasi negli anni 2009-2010 e di tutte le indagini precedenti e omogenee per modalità e tipologia, sono state effettuate elaborazioni allo scopo di ottenere delle mappe di previsione della concentrazione di radon indoor al piano terra. A questo scopo è stato utilizzato un approccio di tipo geostatistico e di previsione spaziale che permette di prevedere il valore di concentrazione di radon indoor in un punto dove non sia stata effettuata la misurazione, tenendo conto dei dati a disposizione, della correlazione presente e della caratterizzazione geologica del territorio. I valori di concentrazione più bassi si trovano nella parte meridionale della regione, costituita da litologie come morene e depositi fini; valori medio alti si osservano invece nella fascia di

transizione tra la Pianura Padana e la parte di montagna, caratterizzata da depositi alluvionali molto permeabili, che proprio per questa caratteristica permettono maggiori fuoriuscite di radon dal suolo. Occorre tuttavia sottolineare che la concentrazione di radon indoor, oltre che dalle caratteristiche geomorfologiche del sottosuolo, è strettamente dipendente dalle caratteristiche costruttive, dai materiali utilizzati, dalle modalità di aerazione e ventilazione, nonché dalle abitudini di utilizzo della singola unità immobiliare. Anche questi fattori devono pertanto essere presi in considerazione per avere un quadro completo che consenta di valutare a priori la possibilità di riscontrare valori elevati di concentrazione di radon indoor, in una specifica unità immobiliare.

Il documento fornisce consigli sulle azioni per ridurre il rischio


SPORT

lo SERIE B

Capolista ancora in casa

5ª GIORNATA (29-9 h 15) Cesena-Varese (1-10 h 20.45), Cittadella-Pro Vercelli (1-10 h 19), Crotone-Livorno, Empoli-Brescia, Juve Stabia-Padova, Novara-Ternana, Sassuolo-Ascoli, Spezia-Reggina, Verona-Bari, VicenzaGrosseto, Virtus Lanciano-Modena.

CLASSIFICA Sassuolo 16; Livorno 13; Verona, Varese (-1) 12; Brescia 8; Bari (-7), Padova (-2), Ternana, Cittadella, Spezia 7; Novara (-4), Vicenza, Modena (-2), Pro Vercelli, Virtus Lanciano, Ascoli (-1) 6; Crotone (-2) 5; Cesena 4; Juve Stabia 3; Reggina (-3) 2; Grosseto (-6), Empoli (-1) 1.

Cremo, prova a riaccendere la luce

LEGA PRO Dopo l’esonero di Brevi, l’obiettivo è tornare subito alla vittoria contro il temibile Lumezzane

I

di Federico Contini e Matteo Volpi

l debutto in panchina di mister Scienza porterà la Cremonese a cercare i tre punti contro il Lumezzane dell’ex Samb. Una sfida difficile, contro una formazione che sino ad ora ha ottenuto solo un punto in trasferta, ma contro la quale il nuovo tecnico non potrà disporre degli infortunati Djuric e Filippini. Nei giorno scorsi la truppa grigiorossa si è allenata sul campo del “Soldi”, come ai vecchi tempi, preferendolo al sintetico del Centro Arvedi. Il nuovo allenatore non ha voluto svelare le novità tattiche, ma è ipotizzabile un centrocampo più folto rispetto al precedente schieramento in cui la figura del trequartista potrebbe anche essere rappresentata dal baby Degeri, peraltro convocato per il prossimo impegno della Nazionale di Lega Pro. Nelle ultime ore è stato reingaggiato anche Luca Nizzetto, svincolato, che torna dunque a vestire il grigiorosso dopo i dissapori avuti proprio con l’ex mister Brevi. Nella conferenza stampa del pre-partita, Giuseppe Scienza, neo tecnico della Cremonese, sembra aver ben chiaro ciò che pretende dalla sua squadra: «Domenica contro il Lumezzane, dobbiamo vincere in ogni modo. La mia prerogativa per il futuro è arrivare alla vittoria attraverso il bel gioco, ma per il prossimo impegno voglio che i ragazzi scendano in campo per strappare con le unghie e con i denti i tre punti». Una squadra comunque trovata in buone condizioni dall’ex tecnico del Brescia: «La Cremo non è malata, anzi

Il Crema è in crescita Rivoluzione e Rivolta ECCELLENZA

Pur soffrendo (1-0 con il difensore Profeta migliore in campo e autore del gol), il Crema 1908 ha battuto il Giussano fanalino di coda. Ma alla fine, nonostante qualche patema di troppo e le espulsioni di Federico Cantoni e Fiorentini, i tre punti sono arrivati. E per i cremini allenati da mister Maurizio Lucchetti l’obiettivo playoff, considerato l’ottimo valore globale della rosa nerobianca, non è un miraggio. Domenica la truppa nerobianca sarà impegnata in trasferta, sul campo (abbordabile sulla carta) dell’Ardor Lazzate. Ne becca invece sette,la malinconica Rivoltana, in casa contro il lanciato e quotato Mariano. Quello Rivoltano è decisamente un cantiere ancora aperto (con calciatori che continuano ad arrivare) , così è difficile lavorare. Riuscirà il nuovo trainer (Gigi Zambelli ha rassegnato le dimissioni) Luca Castellani (ex Pedrengo) a raddrizzare la rotta? S.M.

Casalese obbligata a dare un segnale

I NUMERI

PROMOZIONE

4ª GIORNATA Carpi-Cremonese 1-1, Como-Portogruaro 1-1, Cuneo-AlbinoLeffe 0-0, Feralpi Salò-Reggiana 2-1, Lumezzane-SudTirol 1-0, San MarinoPavia -, Treviso-Lecce 1-3, Virtus Entella-Trapani 3-2. Riposa: Tritium. CLASSIFICA Lecce 12; Virtus Entella 9; Carpi 7; Feralpi Salò, Trapani, Reggiana 6; Portogruaro, Lumezzane, Como 5; SudTirol, Cremonese (-1), Cuneo 4; San Marino 3; Pavia, Tritium 1; Treviso 0; AlbinoLeffe (-10) -4. PROSSIMO TURNO (30-9 h 15) AlbinoLeffe-Treviso, Cremonese-Lumezzane, Lecce-Tritium, Pavia-Virtus Entella, Portogruaro-San Marino, Reggiana-Como, SudTirol-Carpi, Trapani-Cuneo. Riposa: FeralpiSalò

Scienza durante un allenamento (foto © Ivano Frittoli)

i giocatori si sono dimostrati in questa settimana molto volenterosi e disponibili; in poco tempo dovremo riuscire a trovare la mentalità giusta e gioco, per far in modo che si ottenga il massimo, giocando un bel calcio». Scienza comunque non sembra intenzionato a stravolgere la disposizione tattica della squadra, ma ha già ben chiaro dove intervenire: «La cosa importante è mantenere

il centrocampo compatto, anche perché sugli esterni non ci sono molte alternative. Da poco è arrivato Nizzetto, che può giocare largo, ma sarà necessario che riprenda il ritmo partita». PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Alfonso; Cangi, Moi, Cremonesi, Armenise; Fietta, Previtali, Magallanes; Degeri; Marotta, Le Noci. All.: Scienza.

Aleggia il malcontento in Baslenga e non potrebbe essere altrimenti dopo due sconfitte consecutive e già dieci reti al passivo in campionato. La Casalese ha iniziato come peggio non avrebbe potuto e domenica è chiamata a dare almeno un segnale di vita, doveroso dopo la cinquina incassata dal Brescello ed il poker subìto a Medesano. Le perplessità della dirigenza (patron Azzi in primis), oltre alla gestione tecnica sono legate anche a quella del gruppo: non è da escludere che dalla settimana prossima sulla panchina biancoceleste possa sedere un nuovo allenatore, a prescindere da come andrà sul campo contro la Falk dell’ex Corinto. Per quanto riguarda invece la Promozione lombarda, nel girone F non ci sarà spazio domenica per i convenevoli: nessun derby, ma tanta carne al fuoco. A cominciare dalla Bosoni in azione miglior portata di giornata, il primo scontro diretto al vertice: il Casalbuttano andrà a Vignate per capire di che pasta è fatto. Sullo stesso pianerottolo si affrontano anche Paullese e Soresinese (pari a 3 punti). Il Chieve è in cerca di conferme: ospita il Tribiano, quinto a 5 punti. La Luisiana vorrebbe l’immediato riscatto col Codogno (4 punti). Simone Arrighi

SERIE D Dopo il pirotecnico pareggio di Sant’Angelo, i gialloblu vogliono tornare al successo

La Pergolettese chiede strada al Darfo Boario di Stefano Mauri

Reduce dal pirotecnico pareggio nel derby contro il blasonato Sant’Angelo (un rocambolesco 2-2 d’altri tempi), la Pergolettese che domenica al Voltini attende al varco l’ostico Darfo Boario (nella trionfale stagione agonistica 2001-2002, la compagine camuna, al Pergo di Maurizio Lucchetti strappò, nella finalissima di Iseo la Coppa Lombardia, ndr) fa parlare ancora del suo passato. E forse ha ragione il consigliere comunale e regionale Agostino Alloni: carte in mano, con il ragionier Mario Macalli (patron della Lega Pro e titolare dei cosiddetti “marchi” canarini), con Cesare Fogliazza (pragmatico deus ex machina del nuovo sodalizio), con Maurizio Borghetti (ex assessore allo Sport), con Simone Beretta (consigliere comunale Pdl), con Walter Della Frera (consigliere comunale) e con tutta la tifoseria bisognerebbe organizzare un incontro, un dibattito aperto per chiarire, una volta per tutte, che il doloroso fallimento dell’Us Pergocrema e il relativo sbarco del Pizzighettone con relativa categoria agonistica (Cnd), è stata e resta l’unica via percorribile per garantire un

Il tecnico Venturato

team calcistico degno di tale nome sulle rive cremasche del fiume Serio. Una determinata parte politica (quella riconducibile all’ex maggioranza), sul Pergo continua a fare demagogia e questo non è bello: adesso bisognerebbe guardare avanti e dotare la città di

nuove strutture (anche per questo, l’affaire “calciotto” andava trattato diversamente) sostenendo, perché no, il progetto Pergolettese quale capofila agonistico per Crema e il Cremasco. Intanto, l’imprenditore autoctono Massimiliano Marinelli (guida la cosiddetta cordata cremasca, un gruppo che dovrebbe ospitare, tra gli altri, nelle vesti di dirigenti o sponsor, personalità del calibro di Luca Ferla, Moretti e Francesco Barbaglio), presumibilmente per questioni burocratiche e tecniche, ufficialmente non è ancora stato nominato presidente del sodalizio di viale De Gasperi. Ciò detto, domenica tutti al Voltini, i gialloblù allenati da Roberto Venturato (professionista coi fiocchi che qualcuno, nella Cremona grigiorossa rimpiange) sfidano il Darfo: il pubblico delle migliori occasioni non gusterebbe affatto. Tutt’altro. CLASSIFICA (5ª giornata) Caronnese 15; Pergolettese, Olginatese 11; Voghera, Pontisola 10; Pro Sesto, Perginese 8; Montichiari 7; Mezzocorona 6; Seregno, MapelloBonate, Castellana, Seriate, Darfo Boario 5; St. Georgen, Sant’Angelo, Lecco 4; Caravaggio 3; Alzano Cene 2; Trento 1.

SERIE A Dopo le difficoltà di Firenze, i bianconeri affrontano stasera a Torino l’esame Zeman

La Juve è davvero tornata sulla terra?

La Juve è tornata sulla terra, almeno per un turno. Dopo quattro successi relativamente agevoli, i campioni d’Italia hanno rischiato tantissimo a Firenze e lo 0-0 va archiviato alla voce “punto guadagnato”. Con Pirlo sottotono e Quagliarella mai in partita, la Juve non si è mai resa pericolosa, confermando di soffrire le squadre che corrono più di lei. Il campionato può tirare un sospiro di sollievo: la lotta scudetto non è così scontata come sembrava domenica scorsa, anche se solo il Napoli (domani impegnato con la Samp) sembra in grado di dare fastidio ai bianconeri. Del resto, quando si ha in squadra un attaccante del calibro di Cavani, nessun traguardo è precluso. Il turno infrasettimanale ha ridimensionato

la Lazio e confermato le difficoltà di Milan e Inter, che malgrado la vittoria, continuano a non convincere. Lo tesso discorso vale per la Roma, che produce tanto, ma concretizza poco e soprattutto regala punti a tutti gli avversari. Quello di stasera a Torino con la Juve è un vero esame di maturità per i giallorossi, apparsi efficaci solo sul campo dell’Inter. Troppo poco per pensare in grande. Il turno propone, infine, sfide complicate per il Milan a Parma e per l’Inter contro l’emergente Fiorentina, mentre Palermo-Chievo è già delicatissima in ottica salvezza. 5ª GIORNATA Catania-Atalanta 2-1, Chievo-Inter 0-2, Fiorentina-Juventus 0-0, Genoa-Parma 1-1, Milan-Cagliari 2-0, Napoli-

Lazio 3-0, Pescara-Palermo 1-0, RomaSampdoria 1-1, Siena-Bologna 1-0, TorinoUdinese 0-0. CLASSIFICA Juventus, Napoli 13; Sampdoria (-1) 10; Inter, Lazio 9; Roma, Fiorentina, Catania 8; Genoa 7; Milan 6; Torino (-1), Atalanta (-2), Parma, Udinese 5; Bologna, Pescara 4; Chievo 3; Siena (-6), Cagliari 2; Palermo 1. PROSSIMO TURNO (30-9) AtalantaTorino, Bologna-Catania, Cagliari-Pescara, Inter-Fiorentina (h 20.45), Juventus-Roma (29-9 h 20.45), Lazio-Siena, PalermoChievo, Parma-Milan (29-9 h 18), SampdoriaNapoli, Udinese-Genoa (h 12.30). F.V.

Andrea Pirlo

MOTOGP

Vale Rossi a caccia di un altro podio

Pioggia protagonista nelle prove libere al Gp d’Aragona. Il più veloce è stato Ben Spies, davanti a Daniel Pedrosa e a Jorge Lorenzo, sempre più vicino al titolo mondiale. Non bene la Ducati di Valentino Rossi, solo ottavo. Riuscirà il pesarese a riscattarsi domenica in gara? Appuntamento televisivo con la MotoGp alle ore 14 su Italia 1. • FORMULA 1 Notizia bomba nel mercato piloti: Lewis Hamilton (ora alla McLaren) ha firmato un contratto triennale con la Mercedes e dal 2013 sostituirà Michael Schumacher.


Sport

Sabato 29 Settembre 2012

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Vanoli e la febbre del sabato pomeriggio

Dopo un positivo pre season la squadra di Caja vuole dimostrare anche in campionato di essere competitiva

SERIE A Cresce l’attesa per l’esordio di oggi al PalaRadi (ore 16.10) contro una Virtus Bologna abbordabile

P

all’ultimo arrivato Vitali (precauzionalmente a riposo per una contrattura), ma già con idee chiare, in quanto a difesa, mentre è da perfezionare la fase offensiva, dove tuttavia la qualità dei singoli, che non è mediocre, riesce a sopperire ai difetti emersi e rimediabili nel tempo. La Virtus, insomma va rispettata ma la si può combattere con lo spirito giusto che pare già essere “abito su misura” per la Vanoli, fatto di voglia, determinazione e tranquillità portate e sostenute da un ambiente sereno, che basa la sua forza sul lavoro ed il reciproco rispetto. Sarà il pubblico l’ulteriore sostegno a questi ragazzi, che ne avranno bisogno oggi così come per tutto il campionato. In bocca al lupo ragazzi! IN TV Da ieri è ufficiale: Studio 1 trasmetterà le partite del campionato 2012-2013 della Vanoli: oltre alle dirette delle trasferte, andranno in onda le differite delle gare casalinghe la domenica sera alle ore 23. 1ª GIORNATA (30-9 h 18.15) Avellino-Montegranaro, Brindisi-Varese, Cantù-Venezia (2-10 h 20.30), Cremona-Bologna (29-9 h 16.10), Milano-Caserta, PesaroRoma, Reggio Emilia-Siena (h 20.30), Sassari-Biella. ANTICIPO 2ª GIORNATA Siena-Brindisi 92-65.

di Giovanni Zagni

rende il via oggi il campionato di serie A, con la Vanoli che gioca alle 16.15 al PalaRadi contro la Virtus Bologna. Anticipo televisivo quello cremonese (la gara sarà trasmessa in diretta dal La 7d), ma gli appassionati di casa nostra saranno certamente moltissimi sulle gradinate per sostenere la squadra al suo approccio della nuova stagione. Veniamo da un’estate ricco di incertezze sul futuro, ma brillantemente risolto dalla tenacia dei soci (Aldo Vanoli in testa) decisi a non privare la città di questa “gemma sportiva”, che ha avuto anche largo appoggio dalle molte iniziative collaterali dei semplici amanti del basket, che a Cremona sono molti e dal palato fine. Non diamo giudizi definitivi, ci mancherebbe, sulla consistenza tecnica della Vanoli edizione 2012-2013, ma siamo pronti a scommettere che gli uomini di Caja, lo abbiamo dedotto dalle molte gare amichevoli giocate sinora, venderanno cara la pelle per ottenere a fine annata la riconferma in serie A. Il primo ostacolo sulla via della salvezza è di quelli tosti: la Virtus Bologna che per blasone e tradizione è squadra da “qurtieri alti della classifica” e pur con qualche variazione nell’organico, si presenta al via anche quest’anno con ottime credenziali. Il coach è lo stesso della passata stagione (Alessandro Finelli) a garantire continuità tecnica nel complesso che ha nell’asse play-pivot (Poeta-Gigli) il suo punto tecnico più alto, ma che conta giocatori di gran peso come Rocca, gli statunitensi

VOLLEY Lo scorso week end, al PalaBorsani di Castellanza, l’Icos Crema Volley ha affrontato l’Asystel MC Carnaghi Villa Cortese, nata dalla recente fusione tra Asystel Novara e MC Carnaghi Villa Cortese, lo scorso anno finalista per lo scudetto. Le violarosa hanno perso con onore per 3-1 (27-25, 22-25, 25-22, 25-23), contro una delle squadre più forti del campionato negli ultimi anni. Oggi alle 16.30, l’Icos è impegnata in un’altra amichevole a Piacenza (contro la Rebecchi

Harris in azione (foto Castellani)

Minard e Smith, le guardie Moraschini e Hasbrouck e altri giovani promettentissimi in panchina. La Vanoli, reduce da un precampionato di buon livello, arriva al primo scoglio dopo aver superato facilmente in amichevole gli svizzeri del Vacallo (90-61), pur rinunciando

• SERIE A2 Nel week end si gioca a Crema il 12° Memorial Nina Pasquini, collaudo importante in vista del campionato. In campo Assi Manzi e Tec-Mar Crema (organizzatrice del quadrangolare). Il programma: oggi ore 18.30 Reyer Venezia-Libertas Bologna; ore 20.30 Tec-Mar Crema-Assi Manzi. Domani (ore 18.30 e 20.30) le due finale.

Per l’Icos test a Piacenza, Pomì impegnata in coppa Nordmeccanica), con Riikka Lehtonen e Leo Barbieri che af-frontano il loro passato. Un’altra occasione per valutare i progessi della squadra. SERIE A2 Reduce dalla vittoria in quattro set per niente agevole sul campo del Crovegli Cadelbosco nella gara di andata degli ottavi di finale di Coppa Italia, la Pomì Casalmaggiore si

è preparata al return-match con il Crovegli, in programma domani alle 18 al Pala Farina di Viadana, affrontando in amichevole la Sanitars Mettaleghe Mazzano. Un banco di prova ideale per perfezionare gli schemi di gioco da attuare in Coppa Italia. La formazione bresciana, dove milita l’ex Monika Kucerova, che bei ricordi ha lasciato

nell’ambiente rosa, ha confermato di rappresentare una compagine granitica e temibile, Infatti, il match è terminato 2-2, con una Pomì a corrente alternata, ma comunque pronta per la sfida di coppa. SERIE B2 Stasera a Brugherio contro i Diavoli Rosa si la Reima conclude la prima fase del torneo Revivre.

VELA

BOCCE

Si è concluso a Santiago de La Ribera (Spagna) il campionato del mondo Master edizione 2012. Erano 76 gli equipaggi provenienti da 16 nazioni che si sono dati battaglia nelle acque del Mar Menor, un mare interno separato dal mediterraneo da un sottile e lunghissimo istmo. Il circolo velico, che si trova sul Mar Menor, ha offerto massimo confort ai partecipanti e ha accolto i 76 snipe senza nessun problema logistico. Il bel tempo (sole caldo e vento medio) ha permesso ai regatanti di disputare quasi tutte le prove in programma, anche se le regate sono state molto difficili e lunghe, come ci si aspetta del resto ad un campionato mondiale. Strepitoso il risultato ottenuto dai

Domani alle ore 9.30, presso il bocciodromo di via Indipendenza, si svolge l’assemblea ordinaria delle 23 società bocciofile affiliate al comitato di Crema. Dopo la nomina del presidente dell’assemblea, l’ordine del giorno prevede l’illustrazione del programma delle liste presenti, ma è inutile dire che il tema prioritario sarà l’elezione del nuovo comitato tecnico per il prossimo quadriennio 20132016. Una sola lista è pervenuta (come a Cremona!) ed è quella del presidente uscente Franco Stabilini (nella foto), che per la quinta volta si ricandiderà alla guida del comitato, vicepresidente Luigi Comolli e Gianpietro Raimondi alla segreteria. Dopo non poche perplessità, Stabilini ha quindi deciso di proseguire, ma il suo monito è ben chiaro: «Se la mia lista sarà accettata imporrò che tutte le decisioni che prenderò con i miei consiglieri dovranno essere approvate ed accettate da

BOXE

Solo Esposito ai Regionali

La manifestazione voluta dall’Abc in piazza Stradivari ha segnato il ritorno della boxe dopo la pusa estiva ed in attesa dei campionati italiani di tutte le categorie che prenderanno il via lunedì con la disputa dei campionati regionali Youth e Junior, cui seguiranno quelli riservati agli Elite di 3ª Serie e quindi agli Elite Assoluti. L’Abc ha organizzato la riunione proprio per permettere ai suoi pugili un primo approccio impegnativo prima dell’inizio dei Regionali, anche se qualcuno ha preferito (a torto a nostro parere) evitarli. Lunedì si inizia con gli Youth e non sono certo buone notizie per Cremona. Dovevano essere in tre a difendere i colori rossoverdi ed è rimasto invece il solo Esposito che non avrà certamente vita facile al limite dei 69 kg, vista la presenza di alcuni ragazzi effettivamente molto validi. Dovrà fare affidamento soprattutto sulle sue doti fisiche e caratteriali, dato che la preparazione non sembra essere stata delle migliori sul piano tecnico. Mancheranno invece Colucello, appiedato da un infortunio ad una gamba e soprattutto Bouraoui, che al contrario avrebbe sicuramente vinto il titolo lombardo e molto probabilmente il tricolore data l'assenza nella sua categoria, in questo momento, di pugili validi. Terminati i campionati delle categorie giovanili, sarà la volta dei Prima e Seconda Serie.

Mondiali Master, Bruni in evidenza Stabilini si ricandida a Crema

velisti cremonesi: Bruni Renato in coppia con il figlio Dario si sono aggiudicati il quarto posto nella categoria Gran Master e 37° as-

soluti. Anche gli altri italiani in gara si sono ben comportati: CiufoMazzacuva 50°, Pesci 62°, Levantini-Gianolla 74°.

Oggi al via un Lombardia di lusso CICLISMO Al via della corsa che parte da Bergamo i migliori atleti del mondo

Tante sono state le novità nel calendario Uci World Tour 2012: a causa delle gare olimpiche, sono stati anticipati sia il Giro di Polonia che il Tour de France, ma la novità importante riguarda il Lombardia, anticipato a sabato 29 settembre (addio classica delle foglie morte…) per dar modo di chiudere la stagione al Tour of Beijing (Giro di Pechino, 10-14 ottobre), corsa a tappe inserita lo scorso anno, con al via anche il nostro Jacopo Guarnieri dell’Astana Pro Team. Lombardia grandi firme delle due ruote, con Contador, Wiggins, Nibali, Hesjedal, Rodriquez, Cuneo, Basso, Pelizzotti, Gilbert, Ballan e molti altri al via. La gara partirà da Bergamo per festeggiare il 70° anni di un grande campione, una delle leggende più belle del ciclismo italiano, Felice Gimondi, il campione che ha vinto un Tour,

Il podio del 2011

tre Giri d’ Italia, una Vuelta, una Sanremo, un Lombardia e un Mondiale, più tutto il resto, vedrà mettersi impegnato il meglio del ciclismo mondiale in una corsa che avrà il suo traguardo a Lecco, ma che prima d’arrivare scalerà il muro di Sormano, l’impervia salita inventata da patron Vincenzo Torriani. Poi non poteva mancare l’ascesa alla Madonna del Ghisallo, mentre negli ultimi chilometri sarà lo strappo a Villa Vergano

a fare la selezione finale, prima del traguardo sul lago a Lecco dopo 251 chilometri, un’edizione storica. Oltre alla serata di gala (ospiti tutti i grandi avversari di Gimondi a cominciare dal cannibale Eddy Merckx e a Raymond Poulidor, oltre ai gregari di Felice, domenica a Iseo (Brescia) va in scena la GimondiBike, tradizionale granfondo amatoriale di mountain bike. • GIOVANISSIMI Il momento tanto atteso è arrivato: i virgulti, con l’inizio della scuola, si giocano l’ultima carta nel 14° Gran Premio Fiera di Torricella del Pizzo, riservato alla categoria Giovanissimi, ultimi atto della stagione agonistica, organizzato dal Pedale Cremonese. La manifestazione è programmata per domani, con partenza alle 14.30. Fortunato Chiodo

tutte le bocciofile, nessuna esclusa, senza proteste o contestazioni. Tutto invariato per il sorteggio ed il ritiro delle cartoline. Le gare con due finali continuano a riscuotere successo e quindi spero che le società proseguano su questa direzione, mentre le finali auspico che si svolgano di norma il venerdì o, dove è possibile, giovedì le categorie A/B e il giorno dopo la C/D». Altre novità? «Come era stato deciso nella assemblea di settembre non ci saranno sorteggi zonali e le partite andranno ai punti 12. Ogni società dovrà organizzare almeno una gara mentre le bocciofile dotate di bocciodromo coperto riscaldato di norma ne gestiranno due nel periodo invernale». Frattanto è pronto il calendario invernale, come sempre intenso di gare: si inizierà il 1°ottobre con l’individuale (due finali) organizzata dalla bocciofila Bagnolese. Massimo Malfatto

Una challenge di prestigio per chiudere la stagione

Ciclismo, ultimi fuochi. Mentre la stagione professionistica si chiude oggi in modo quasi ufficiale con la disputa del Giro di Lombardia, i dilettanti gareggeranno ancora per un paio di settimane in alcune kermesse di non eccessivo impegno per quanto concerne i percorsi, ma sicuramente di grande interesse per coloro che vogliono chiudere in bellezza la stagione agonistica. Tre le corse rimaste nel nostro territorio rispetto a quella decina in calendario nello stesso periodo solo qualche anno fa. Sono quelle di Bozzolo (2 ottobre), Calvatone (9 ottobre) e Acquanegra sul Chiesa (22 ottobre). Tre corse che si continuano a disputare grazie alla grande passione che ancora anima gli organizzatori, ma che per sopravvivere hanno dovuto consorziarsi e far disputare una challenge a punti, quella “Dell’Oglio e delle Terre di confine nella tradizione ciclistica” per sopravvivere e richiamare i migliori dilettanti italiani. Il successo è stato immediato se è vero che i tre primi vincitori, Andrea Guardini, Matteo Pelucchi e Christian Dalle Stelle, erano all'apice della classifica nazionale. Dalle Stelle sarà l'unico a tentare la riconquista del prestigioso trofeo dato che gli altri due sono già , e con successo, nel mondo del professionismo. Cesare Castellani


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Agricoltura

Sabato 29 Settembre 2012

Prezzo del latte: una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica

«I cittadini devono conoscere le differenze tra il costo di quello venduto al dettaglio e quello pagato ai produttori»

D

• A cura di Libera Agricoltori •

opo la sezione latte provinciale della Libera, riunitasi la settimana scorsa, è stata la volta di quella regionale afferente a Confagricoltura Lombardia, alla quale hanno preso parte anche il presidente della Libera Antonio Piva ed il vice presidente della sezione provinciale Maurizio Roldi. Rispetto ad una settimana fa la situazione non è certo cambiata, i problemi del basso prezzo pagato ai produttori ed i costi di produzione crescenti sono stati riconfermati in tutta la loro gravità. Le novità emerse sono state sostanzialmente due. La prima riguarda le indicazioni scaturite dal consiglio direttivo di Confagricoltura Lombardia, sull’esigenza di fare un’opera di sensibilizzazione presso l’opinione pubblica sul forte differenziale di prezzo tra il latte venduto al dettaglio, che arriva fino ad un euro e settanta centesimi, e quello pagato ai produttori che è oggi fermo a 38 centesimi. Il presidente della Libera Antonio Piva ha confermato: «Quest’opera di sensibilizzazione viene lasciata all’iniziativa delle strutture di li-

nale sembra essere la disponibilità degli industriali, o almeno di una parte di essi (vedi gruppo Italatte), ad un incontro per cercare di intavolare una trattativa sul prezzo del latte a partire dal prossimo primo ottobre. Il mercato internazionale dei prodotti lattiero caseari continua ad essere interessante, la domanda mondiale di latte e derivati è in costante ascesa, con la polvere di latte in particolare, e quindi i prezzi sono in aumento. Il latte spot a livello europeo è sempre su prezzi sostenuti; ed anche a livello nazionale, i due prodotti principali (Grana Padano e Parmigiano Reggiano) che da sempre orientano il mercato, stanno “tirando” bene. Per concludere, Piva ha affermato che il quadro di mercato è favorevole e il prezzo deve quindi essere adeguato di conseguenza; tenendo conto anche dei costi di produzione degli allevatori, che oggi superano abbondantemente i 40 centesimi al litro. Ci si aspetta dunque una forte assunzione di responsabilità da parte degli industriali, per consentire la sopravvivenza della filiera nazionale del latte. Assunzione di responsabilità che dovrà essere sposata anche dalla parte politica.

vello provinciale, e deve coinvolgere l’opinione pubblica ed i cittadini. A questa seguirà un aspetto organizzativo di carattere nazionale che si terrà a Roma in data da definirsi; non sarà una manifestazione di piazza, ma si tratterà di un evento che coinvolgerà la politica. Si pensa ad una sorta di assemblea straordinaria con i produttori ed esponenti politici di alto livello, per portare la “questione latte” in Parlamento ed all’attenzione del Governo. A partire da oggi cominceremo a lavorare su questo aspetto». Il secondo punto emerso nella sezione regio-

Fattorie didattiche, open day: appuntamento il 30 settembre Anche quest’anno torna la giornata delle “porte aperte” nelle 86 fattorie didattiche della Lombardia, tra cui sette di queste si trovano nella provincia di Cremona. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi al Pirellone gli assessori regionali Giulio De Capitani (agricoltura) e Valentina Aprea ed i rappresentanti delle associazioni agrituristiche lombarde Terranostra, Turismoverde e Agriturist, coordinati da Ersaf. Durante la manifestazione saranno proposti laboratori, degustazioni, giochi, percorsi nella natura e visite ai musei agricoli. Presto ci sarà anche un concorso rivolto ai giovani tra i 18 e i 35 anni, singoli o rappresentanti di imprese che operano nel campo della comunicazione e della creatività, per rendere più fruibili le stesse aziende, che dovranno realizzare applicazioni per dispostivi mobili (tablet e smartphone), al fine di promuovere la rete delle fattorie didattiche della Lombardia e gli eventi organizzati sia livello regionale che provinciale. Il premio per il primo classificato sarà di 15.000 euro, mentre al secondo e al terzo spetteranno 1.500 euro. I progetti dovranno essere inviati tramite il sito www.itsastart.it dal 30 settembre al 29 ottobre.

Progetto Quarantino, nuove possibilità per le aziende Il mais quarantino coltivato nel campo sperimentale del Parco Oglio Nord a Orzinuovi è giunto a maturazione ed ultimate le valutazioni agronomiche da parte dei tecnici del Parco, si è passati alla fase di raccolta delle quattro antiche varietà tradizionali. La raccolta è stata effettuata esclusivamente a mano ed ogni singola pannocchia è stata scrupolosamente controllata prima di essere deposta in ceste per l’essiccazione naturale. Gli obiettivi del progetto Quarantino sono diversi, tra cui dare una opportunità economica alle aziende agricole che hanno terreni marginali nell’area golenale dell’Oglio, recuperare un’antica tradizione, valorizzare un prodotto agricolo di qualità e dare lustro ed immagine al territorio interessato dalla coltivazione. Il Quarantino ottenuto a Orzinuovi sembra essere di ottima qua-

lità ed è stato effettuato un campionamento per sottoporlo ad analisi chimiche per la ricerca di eventuali micotossine. Il parco Oglio Nord continua a valorizzare i prodotti tipici locali e soprattutto vuole mantenere le antiche tradizioni che hanno fatto la storia della bassa pianura lombarda, riproponendo all’agricoltura della Valle dell’Oglio delle varietà antiche che presentano pregiate caratteristiche organolettiche di sicuro interesse. Considerato che sono varietà antiche e particolarmente sensibili ad eventuali trattamenti, è stata fatta la scelta agronomica, di non utilizzare elementi chimici per studiare la resistenza e la capacità di adattabilità in un territorio che cerca di salvaguardare l’ambiente. Il progetto Quarantino sarà completato con la sgranatura manuale delle pannocchie.

TABELLA AGGIORNATA A GIOVEDI’ 27 SETTEMBRE 2012 PRODOTTO

PRODOTTO

Nutrie, un problema da affrontare con decisione

La questione nutrie, con tutti i danni che causa all’ambiente, agli agricoltori ed ai cittadini è diventata un problema di carattere nazionale, dal momento che la società è quasi impossibilitata ad intervenire in modo continuativo, trattandosi di una specie che fino a questo momento non trova uno specifico inquadramento a livello legislativo. Quindi, nonostante i piani di contenimento parziali, le nutrie continuano a proliferare, a fare danni ingenti agli argini dei canali, alle colture agricole e ad invadere strade di grande comunicazione causando sempre più spesso incidenti automobilistici. Una vera e propria calamità per la collettività, che deve essere affrontata con gli opportuni mezzi, anche perché trattandosi di una specie non annoverata tra quelle nocive, i danni causati non sono indennizzabili. La Libera associazione agricoltori cremonesi, impegnata da tempo su questo tema, sta affrontando il problema anche a livello politico. L’onorevole Luciano Pizzetti (Pd) si è fatto portatore di queste istanze al Parlamento. Secondo Pizzetti, la proposta legislativa che prevede l’inserimento della nutria tra le specie dannose, è la premessa indispensabile per un’efficace lotta a questo roditore di importazione. Non è un animale autoctono e crea molti danni alla società. La legge è stata

impostata, ed è stato interessato un comitato di nove componenti appartenenti a tutti i gruppi parlamentari per la predisposizione della parte tecnica; tale comitato dovrà stendere la relazione di accompagnamento alla proposta di provvedimento legislativo. Ed ha proseguito: «Per quanto riguarda l’impostazione del lavoro tecnico, sta filando tutto liscio. Vi è qualche interferenza da parte di colleghi parlamentari che evidentemente non hanno ben chiaro il problema, o meglio ne hanno alcuni altri di altro genere. Infatti in altre zone d’Italia, in particolare in quella centrale e nelle zone appenniniche, si sta registrando un ritorno importante del lupo, che a sua volta può creare danni all’agricoltura. Ma si tratta di condizioni molto diverse perché il lupo, che è stato anche oggetto di importanti piani di salvaguardia e protezione dall’estinzione, rientra in tutta un’altra categoria di problematiche. Se questi colleghi di area Pdl insistono nel volere inserire il lupo tra le specie dannose, non faranno altro che ostacolare l’iter legislativo e attivare anche movimenti di opinione contrari». Il lavoro preparatorio è stato impostato nel migliore dei modi, e i tempi dovrebbero essere rapidi. Oggi siamo già in commissione agricoltura alla Camera e subito dopo andremo in quella del Senato.

UNITA’ DI MISURA

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

VACCHE Frisone 1ª qualità peso vivo

kg.

p.v. 1,19-1,43 p.m 2,70-3,10

MONTICHIARI 1,20-1,38

da macello 1,24-1,34

--

UNITA’ DI MISURA

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

Tonn.

237-241

269

n.q.

(fino) 267-272

VACCHE Frisone 2ª qualità peso vivo

Kg.

pv 0,99-1,12 pm 2,35-2,60

MONTICHIARI 0,85-1,00

1,04-1,14

GRANOTURCO ibrido naz.14% um.

Tonn.

241-243

254-256

243-248

269-270

kg.

pm 2,55-3,20

Vitelloni da macello 24/30 mesi 1,57-1,67

1,42-1,59

SEMI di SOIA Nazionale

MANZE SCOTTONE 24 mesi

Tonn.

n.q.

n.q.

n.q.

1,00-1,20

(da 46 a 55 kg) 1,55-1,70

(45-55 kg) 1,10-1,90

ORZO naz. Peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

MONTICHIARI (1° q. 56/60 kg) 1,00-1,20

Tonn.

220-224 225-230

n.q. 258-260

Fino a 65 239–244 Fino a 70 245– 250

(p.spec. 63-65) 251-253

4,50-5,00

(pregiate 70 kg) 3,91-5,05

CRUSCA Alla rinfusa

Tonn.

187–189

179–180

in sacchi 218-221

179-180

FIENO Maggengo Agostano

Tonn.

145 – 160 loietto: 145 – 160

141-151 145-150

Mag. 1° t. 140-145

Medica fienata (1° t. 2012) 130,0-147,0

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn.

75 – 85

80-92

Paglia da mietitr. r.b. 45-50

Paglia di frumento press. ball. 45-50

FRUMENTO tenero buono mercantile

VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg ) frisona

SUINI Lattonzoli locali

15 kg

3,410

3,505

3,410

3,430

SUINI Lattonzoli locali

25 kg

2,610

2,70

2,590

2,610

SUINI Lattonzoli locali

30 kg

2,350

2,47

2,340

2,350

SUINI Lattonzoli locali

40 kg

2,130

2,17

2,120

2,130

SUINI da macello

156 kg

1,710

1,760

n.q.

(da 144 a 156 kg) 1,718

SUINI da macello

176 kg

1,770

1,760

n.q.

(da 156 a 176 kg) 1,762

SUINI da macello

Oltre 176 kg

1,740

1,735

n.q.

(da 176 a 180 kg) 1,746

kg.

Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500) p.v. 1,43–1,58 pm 2,80-3,10

VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg) pie blue belga

kg.

3,00-4,00

MONTICHIARI 3,85-4,00

BURRO pastorizzato

kg.

2,60

past. 1,85 centr. 2,50

2,00

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

kg.

(dolce) 4,95-5,15

5,05-5,20

n.q.

(piccante) 5,10-5,50

5,25-5,50

n.q.

7,20-7,45

7,20-7,45

7,15-7,40

PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m 11,09-11,35

8,20-8,40

8,55-9,10

8,50-8,75

PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre 12,65-13,05

PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi

kg.

GRANA scelto stag. 9 mesi

kg.

GRANA scelto stag. 12-15 mesi

kg.

Zangolato di creme X burrificaz. 1,55 --

PARMIGIANO REGGIANO 12 mesi 8,95-9,15

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì. Tutti gli aggiornamenti della tabella mercati, insieme ai collegamenti alle principali borse, sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it.


Le ricette di Nonna Felicita Dolci

Torta soffice ai pinoli

• 450 g di formaggio petit suisse (o formaggi caprini di mucca) • 200 g di zucchero • 4 uova • 2 cucchiai di miele • 10 cl di panna fresca da montare • 50 g di farina • 120 g di pinoli • 50 g di burro • Un pizzico di sale • Un spolverata di zucchero a velo

PREPARAZIONE

INGREDIENTI - 4 PERSONE

• Riunite in una terrina il burro ammorbidito con metà dello zucchero e lavorateli con un cucchiaio di legno fino a ottenere una crema soffice. • Aggiungete il miele, il formaggio, la farina e i tuorli, tenendo da parte gli albumi, quindi mescolate il tutto. • Tostate 100 g di pinoli in un padellino antiaderente, tritateli finemente nel mixer e aggiungeteli all’impasto insieme alla panna. • Montate gli albumi a neve con un pizzico di sale e lo zucchero rimasto fino ad avere una meringa molto densa e lucida. • Amalgamatela agli altri ingredienti con una frusta. • Rivestite con carta da forno uno stampo da 20 centimetri di diametro, versateci l’impasto, cospargetelo con i pinoli rimasti e cuocete nel forno caldo a 180 gradi per un’ora. • Servite con una spolverata di zucchero a velo.

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Sabato 22 Settembre 2012

Torta al cocco con cuore di crema

Rotolo alla crema di caffè INGREDIENTI - 4 PERSONE Per il rotolo: • 4 uova • 90 g di zucchero • 50 g di cacao in polvere • 30 g di burro • 90 g di farina Per la guarnizione: • 200 g di cioccolato fondente • Zucchero a velo

INGREDIENTI - 4 PERSONE

Per la crema: • 8 tuorli d’uovo • 150 g di zucchero • 2 cucchiai di amido di mais • 80 cl di latte caldo • 5 cucchiai di caffè ristretto • 40 cl di panna

• 2 noci di cocco fresche • 50 g di zucchero • 4 cl di rum scuro • Una base di pan di spagna di 26 cm di diametro • 16 ciliegine candite

PREPARAZIONE

PREPARAZIONE • In una terrina lavorate a lungo i tuorli con lo zucchero, unite poi la farina setacciata, il burro fuso e il cacao setacciato. • Dopo aver amalgamato bene gli ingredienti incorporate, molto delicatamente, gli albumi montati a neve. • Foderate una teglia rettangolare con un foglio di carta da forno imburrato e versatevi il composto distribuendolo e livellandolo uniformemente in uno strato di circa un centimetro e mezzo. • Scaldate il forno a 220 gradi, infornate la teglia e lasciate cuocere finché la torta sarà dorata (12-15 minuti). • Capovolgetela sopra un canovaccio leggermente inumidito, staccate delicatamente la carta, avvolgete la torta nel canovaccio e fatelo raffreddare. • Preparate la farcitura: sbattete i tuorli con lo zucchero e l’amido di mais, unitevi lentamen-

Per la crema: • 50 cl di latte • Una stecca di vaniglia • 180 g di zucchero • 3 tuorli d’uovo • 3 albumi d’uovo

te il latte caldo e trasferite il composto in una casseruola posta sul fuoco. • Mescolate continuamente finché la crema si addenserà. • Togliete dal fuoco e continuate a mescolare finché si sarà raffreddata. • Trasferitela in frigorifero per un’ora circa ricordandovi di mescolarla un paio di volte. • Toglietela dal frigorifero, unite il caffè e la panna montata. • Spalmate con 3/4 della crema il dolce, arrotolatelo delicatamente e spalmatelo con la

stessa crema anche in superficie. • Preparate la guarnizione facendo fondere a bagnomaria il cioccolato tritato, versatelo su un piatto di marmo, stendetelo e lisciatelo uniformemente con una spatola. • Formate i trucioli raschiando il cioccolato con la lama molto affilata di un coltello che terrete inclinato a 45 gradi circa. • Mentre procedete nell’operazione immergete di tanto in tanto la lama in acqua bollente. • Coprite il rotolo con i trucioli di cioccolato, spolverizzateli con zucchero a velo.

• Bucate le noci di cocco e fate uscire il latte, raccogliendolo in una ciotola, quindi apritele, estraete la polpa e grattugiatela finemente. • Versate 4 cl di latte di cocco in una casseruola, mescolatevi lo zucchero e portate ad ebollizione, quindi unitevi il rum. • Tagliate il pan di Spagna in tre dischi. • Fate bollire il latte in una casseruola insieme alla stecca di vaniglia tagliata e a 45 g di zucchero. • In una scodella mescolate i tuorli d’uovo con 2 cucchiai di latte, uniteli al resto del latte bollente quindi fate addensare la crema su fuoco basso. • In una terrina montate a neve gli albumi con il resto dello zucchero e incorporateli alla crema mescolando con una frusta. • Quando tutti gli ingredienti sono ben amalgamati togliete la crema dal fuoco. • Spalmate 1/3 scarso della crema sul disco di base, copritelo col secondo disco, inzuppate quest’ultimo con la miscela al rum e spalmate anch’esso con 1/3 circa di crema. • Appoggiatevi sopra l’ultimo disco di pasta, inzuppatelo, quindi rivestite tutto il dolce con la crema rimasta. • Fate raffreddare la torta, dopodichè cospargete tutta la superficie con la noce di cocco grattugiata e guarnite con le ciliegine.

Informazioni e iscrizioni presso la Segreteria di Largo G. Falcone e P. Borsellino 2 CREMA (c/o Istituto Magistrale) Dal 1° Settembre dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle ore 12.00 e dalle ore 19.30 alle ore 21.00 - Sabato dalle 11 alle 12 Tel. e Fax. 0373-256916 - e-mail: scuola.serale@libero.it - Internet: www.comune.crema.cr.it/scuolaserale Distribuzione gratuita dei libretti dei corsi e dei programmi


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Speciale Economia

Sabato 29 Settembre 2012

Il marchio leader mondiale nella produzione di monete di cioccolato e uova di Pasqua

Walcor, la qualità al primo posto

C

segue da pagina 26

hi ha detto che Cremona è leader solo per i violini e per il torrone? Non tutti sanno, forse, che la produzione dolciaria del nostro territorio ci mette in una posizione di dominanza mondiale anche nella produzione del cioccolato: sono infatti tantissime le nostre aziende impegnate, in diversi settori, alla produzione di uno dei dolci più amati. Ne abbiamo parlato con Carlo Santini, titolare della nota azienda cremonese Walcor. Un nome che altro non è che l'unione della prima parte del nome (Walter) e del cognome (Corsanini) del fondatore dell'azienda, nonno dei due attuali proprietari. «Il Cremonese, nella produzione dolciaria, conta numerosissime realtà aziendali di rilievo, che nei loro settori sono veri e propri leader» spiega Santini. «Questo rende Cremona una delle aree maggiori produttrici di cioccolato. Dispiace che nessuno pensi mai di promuovere il territorio puntando su questo dato: solitamente quando si parla di cioccolato si pensa all'Eurochocolat a Perugia, ma la produzione qui è molto più imponente». Come nasce la Walcor? «Da mio nonno, che realizzava a mano i graffioni in un piccolo laboratorio artigianale. L'azienda si è poi evoluta nel tempo, facendo crescere la propria produzione, per arrivare a realizzare uova e monete di cioccolato (oltre ad assemblati come le calze della Befana e i Babbo Natale, Ndr). Walcor è gestita dagli anni '80 da me e da mio fratello Aldo Santini. L'azienda origina-

il polo logistico Carlo Santini, titolare dell’azienda

riamente era situata a Cremona, dagli anni 2000 ci siamo trasferiti a Pozzaglio ed Uniti, espandendosi in un’area di 80mila metri quadri. Recentemente abbiamo inaugurato un nuovo polo logistico: 30mila metri quadri coperti su 60mila di superficie, dove facciamo anche confezionamento».

Quanta importanza ha la scelta delle materie prime? «Tantissima. Le nostre ricette sono accuratamente studiate insieme ai produttori di cioccolato,

che sono rimasti pochi. Il 75% del cioccolato da noi utilizzato proviene dall'Italia, mentre il restante 25% da paesi europei come Francia o Germania. Abbiamo degli standard qualitativi elevatissimi, e questa è una delle caratteristiche che ci hanno permesso di continuare a crescere nonostante la crisi». Un punto di forza fondamentale per un'azienda è l'innovazione tecnologica... «Da quando siamo subentrati al nonno, mio fratello ed io abbiamo fatto investimenti continui per migliorare ed incrementare la produzione. Abbiamo un ufficio specifico che si occupa di automazione, ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica. Questo ci permette di avere grandi capacità produttive, e quindi di essere maggiormente competitivi. Basti pensare che oggi siamo leader mondiali nella produzione delle monete di cioccolato e siamo il primo produttore italiano di uova

di pasqua, superando anche nomi importanti come la Ferrero. Ogni giorno produciamo 30mila chili di uova e 15mila chili di monete». Parliamo di dimensioni aziendali... «I nostri dipendenti fissi sono circa 200, e altri 100 si aggiungono tra ottobre e aprile come stagionali, per preparare le uova di

Pasqua. Inoltre presso il nuovo polo logistico vi sono altre 100 persone (di cui 30 fisse e le altre stagionali) che lavorano ai reparti di confezionamento». Quali sono i mercati con cui lavorate maggiormente? «Tutti i paesi occidentali di matrice Cristiana, in quanto i nostri articoli sono legati proprio a festività di tipo religioso». La sede dell'azienda a Pozzaglio

Come avete affrontato questo periodo di crisi? «Abbiamo la fortuna di esportare molto, e quindi abbiamo risentito meno della contrazione dei consumi che sta caratterizzando l'Italia. Ma se a livello economico non abbiamo avuto particolari scossoni, risentiamo come tutti la crisi dal punto di vista finanziario: il rapporto tra aziende e banche è diventato davvero molto critico. Il settore del credito si è contratto, e ciò, per un'azienda che fa produzioni stagionali come la nostra, riduce la flessibilità e crea qualche problema». Quali progetti per il futuro? «Dopo il notevole impegno del polo logistico, nei prossimi anni saremo impegnati nell'aggiornamento e completamento degli impianti in essere. Vista la crisi che stiamo attraversando, per ora non abbiamo intenzione di investire in nuovi prodotti. Del resto viviamo in un clima di pessimismo latente in tutti gli strati sociali e livelli aziendali, che non fa ben sperare. Sarebbe già sufficiente che la situazione si stabilizzasse». Il vostro punto di forza? «Uno dei nostri principali slogan è che siamo un'azienda con profilo da grande industria ma con la flessibilità di un'azienda artigiana. Inoltre è punto di forza il grande servizio che offriamo alla clientela: dalla puntualità sulle consegne agli attenti e scrupolosi controlli nella qualità». Laura Bosio


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Speciale Economia

Sabato 29 Settembre 2012

Sicurezza sul lavoro: un punto di forza

La Biotech engineering&consulting offre alle imprese una consulenza completa e articolata in vari settori

I

n un mercato sempre più difficile e competitivo, uno dei punti di forza per un'azienda sono la sicurezza sul lavoro e l’ambiente. Per questo diventa particolarmente importante che le imprese “investano” in questi ambiti. Lo spiega l’ingegner Riccardo Pimpinelli, amministratore unico della Biotech Engineering & Consulting Srl, la migliore azienda cremonese esperta in consulenza direzionale aziendale ed ingegneristica, che opera principalmente nel territorio Nazionale ma anche in alcuni stati esteri. «Purtroppo ancora oggi molte aziende sottovalutano questo aspetto, che si rivela invece fondamentale: i controlli che le autorità effettuano sulle aziende sono sempre più numerosi e spesso l’azienda non considera che il costo della “non sicurezza” è molto superiore a quello che deriva dall’ottemperanza agli adempimenti legislativi. Senza contare che i costi in caso di infortunio sono decisamente elevati; adeguare la propria azienda alla legislazione cogente, creare competenze interne ed una cultura in materia di sicurezza sul lavoro ed ambiente significa dar valore all’azienda». La Biotech Engineering & Consulting, società certificata Iso 9001, nasce negli anni ‘90, dalla fusione di due realtà - con competenze rispettivamente ingegneristiche e di medicina del lavoro - con lo scopo di offrire alle aziende una soluzione concreta ed un unico referente per tutte le problematiche riguardanti sicurezza sul lavoro, medicina del lavoro, ambiente e qualità. Essa è dislocata su tre sedi, due a Cremona ed una a Brescia oltre ai distaccamenti, e si occupa di aziende che operano nei diversi settori produttivi: industria, agricoltura, edilizia, alimentare. Le risorse umane, il vero patrimonio professionale sul quale si poggia la Biotech, sono fondate su una numerosa gamma di competenze in grado di dare risposte rapide e puntuali: ciò significa maggior efficienza ed ottimizzazione delle risorse. «Nel tempo siamo diventati punto di riferimento per centinaia di aziende e per

Gli uffici interni

diverse associazioni di categoria» spiega Pimpinelli. «I nostri servizi sono incentrarti soprattutto su sicurezza sul lavoro, ambiente, ingegneria e qualità, oltre alla medicina del lavoro. Il nostro approccio ai problemi delle aziende è di tipo ingegneristico: diamo priorità alla qualità e alla concretezza delle cose, perché nel nostro settore un lavoro ben svolto lo si riconosce soprattutto quando si presenta il problema (ispezioni, infortuni o altro)». Molteplici sono quindi i settori in cui l'azienda opera: dalla consulenza sulla sicurezza sul lavoro (valutazioni

«La non sicurezza è molto più costosa del rispetto delle norme di legge»

del rischio, risk management, sistemi di gestione Ohsas 18001, analisi di igiene industriale, prevenzione incendi, sicurezza nei cantieri, incarico di responsabile esterno della sicurezza, adempimenti al D.Lgs. 231/01, gestione spazi confinati e/o a sospetto inquinamento, procedure per attività in appalto), all’ambiente (sistemi di gestione Iso 14001, Emas, acustica, pratiche ed analisi ambientali) a competenze strettamente ingegneristiche (project management, marcatura Ce, progettazione di impianti, collaudi, verifica del ciclo di vita

La sede della Biotech di via San Bernardo

Le risorse umane sono il vero patrimonio dell’azienda

Riccardo Pimpinelli

delle attrezzature). «Molto importante è anche l’area formazione» spiega ancora il titolare. «Ogni anno eroghiamo moltissime ore di formazione in materia di sicurezza sul lavoro, primo soccorso, antincendio, rischi specifici, attività in spazi confinati, lavori in quota, utilizzo attrezzature, etc. Ultima, ma non per importanza, è la medicina del lavoro: abbiamo uno staff di medici che effettua la sorveglianza sanitaria presso le aziende nonché tutte quelle prassi previste dalla normativa cogente». Tutti i servizi erogati sono sempre coordinati da un capo progetto che ha il compito di gestire la commessa e le risorse a disposizione; esso è l’interlocutore primario con l’azienda. Tra le attività di spicco della Biotech Engineering & Consulting citiamo quella sui cantieri, specialmente cantieri industriali, che vengono seguiti quotidianamente, e per i quali l'azienda assicura una vigilanza costante sulla corretta applicazione delle norme antinfortunistiche dei lavoratori che operano in cantiere, adottando protocolli di lavoro specifici. La serietà, la professionalità e la disponibilità dello staff Biotech ha fatto si che sia diventata il riferente unico per i propri clienti: il tasso di fidelizzazione dei Clienti, la continua crescita dell’azienda ne sono l’ampia dimostrazione. Laura Bosio

Dotata di una struttura polivalente che riflette gli obiettivi dei settori nei quali opera, Bio-Tech Engineering & Consulting, ha adottato al proprio interno una suddivisione funzionale sulla base dei settori di attività, dedicando ad essi personale specializzato ed esaltando una visione comune che la società ritiene indispensabile per raggiungere integralmente gli obiettivi e le performance. Le risorse umane - sono 14 in tutto i dipendenti dell'azienda - sono il vero patrimonio professionale sul quale si poggia la Società, e sono fondate su una numerosa gamma di competenze in grado di dare risposte rapide e puntuali: ciò significa maggior efficienza ed ottimizzazione delle risorse. Bio-Tech con Sistema di Qualità Certificato secondo la norma ISO 9001:2008, opera in modo trasparente ed indipendente da ogni pressione; all’interno della società operano professionisti con esperienza pluriennale, attivi presso gli ordini professionali e le associazioni di categoria. Bio-Tech collabora, inoltre, con università, vari istituti di certificazione nazionali ed internazionali.


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Speciale Economia

Sabato 29 Settembre 2012

«L’olio buono sta sempre a galla»

Adriana Rinaldi, titolare dell’azienda: per affrontare la crisi bisogna lavorare bene e con coscienza, il mio motto è...

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di Laura Bosio

obili alla portata di tutti, realizzati con gli scarti della lavorazione del compensato: e' questa l'idea innovativa su cui, nel 1962, è sorta la Saib Spa - azienda di Caorso - che, importando una tecnologia d'avanguardia proveniente dalla Germania, ha iniziato a produrre i pannelli truciolari. «La mia famiglia lavorava già da tempo nel settore del compensato, e abbiamo voluto lanciarci in questa nuova impresa, con un prodotto che ha capovolto il concetto di materia prima nella realizzazione dei mobili» spiega Adriana Rinaldi, titolare dell'azienda. «Questa tecnologia permette di realizzare pannelli molto grandi, che consentivano di utilizzare al meglio questa materia prima. Ma la cosa migliore è che il pannello truciolare ha ridotto drasticamente i costi di fabbricazione rendendo il mobile un bene di consumo alla portata di tutti. Oggi questi pannelli hanno ormai sostituito quasi completamente il legno, e vengono utilizzati per realizzare quasi tutti i mobili, dai più economici ai più pregiati. Saib è oggi una delle principali imprese italiane produttrici di pannello truciolare: dai 30 metri cubi al giorno che produceva agli inizi, oggi è arrivata a produrne 1.500. Nel corso degli anni la nostra azienda ha ampliato la propria offerta di prodotti, specializzandosi nella nobilitazione, grazie all'acquisizione di specifici impianti». Di cosa si tratta? «Si tratta di una tecnica che abbiamo iniziato ad applicare dai primi anni '80, che consiste nel ricoprire i pannelli grezzi con carte decorative impregnate con una particolare resina, che si fondono con il pannello e lo rendono molto simile al legno. La costante ricerca di nuovi

La Saib di Caorso è una delle principali imprese produttrici di pannelli truciolari nobilitati, che vengono utilizzati per realizzare quasi tutti i mobili

Adriana Rinaldi

disegni e finiture ha permesso a Saib di diventare il partner strategico dei principali mobilifici italiani che fanno tendenza nel mondo. L'azienda lavora infatti soprattutto per l'Italia, mantenendo alta la fama del mobile italiano di qualità, e anche nell'area del Nord Africa». Avete in programma investimenti per il futuro? «Investire deve essere nel dna di ogni imprenditore, ma oggi bisogna avere prudenza, in quanto la situazione economica internazionale è piuttosto difficile. Sicuramente dovremo rinnovare alcuni impianti e riadeguarli alle esigenze sempre mutevoli del mercato, ma non ci spingeremo troppo oltre. Oggi dobbiamo stare molto attenti: un tempo erano moltissime le aziende come la nostra, ma si sono salvate solo quelle che sono riuscite ad adattarsi senza appesantirsi troppo. Nel 2009, quando già eravamo in crisi, abbiamo installato un

nuovo impianto per la nobilitazione, che ci ha permesso di migliorare il nostro servizio e di restare sul mercato. Certo, si lavora immersi nella nebbia, perché non sappiamo cosa dobbiamo aspettarci in futuro, ma non smettiamo di avere speranza». Quali sono le principali difficoltà che le imprese incontrano oggi?

«Sicuramente il costo dell'energia è una di queste. In Italia abbiamo delle spese altissime perché viene acquistata all'estero. Anche iniziare una nuova attività è un vero problema: vi sono mille impedimenti burocratici ad ostacolare chi ha voglia di fare impresa. Gli italiani hanno mille risorse, sono gente capace, specialmente nel nostro settore: da tutto il mondo

vengono a copiare i mobili italiani. Allora perché siamo condannati ad avere chi ci mette i bastoni tra le ruote? Negli ultimi decenni gli imprenditori hanno sempre subito il giudizio negativo della gente, ma questa mentalità va cambiata, perché senza industria non si produce ricchezza; se si uccidono le aziende, anche il tessuto sociale si sgretola». Il governo non fa abbastanza? «Non fa le cose giuste. Si parla di stimolare la crescita, ma cosa si è fatto di concreto? Ad esempio, sarebbe molto utile detassare gli stipendi: è importante che chi lavora possa avere in tasca qualche soldo in più, altrimenti l'economia non riparte. E all'industria bisogna restituire la dignità che si merita: ci sono stati momenti, in passato, che quasi ti facevano vergognare di essere imprenditore. Per noi, che viviamo l'azienda come una grande famiglia, è im-

portante essere benvoluti dai dipendenti: siamo tutti sulla stessa barca, e bisogna remare nella stessa direzione». Racconti come avete affrontato la crisi. «Nel 2009 abbiamo avuto un forte calo del fatturato, e quello è stato un duro colpo; avevamo anche chiesto la cassa integrazione, ma poi nessuno dei nostri dipendenti ne ha fatto neppure un'ora, perché abbiamo voluto stringere i denti e continuare a far lavorare tutti. Ci sembra indispensabile, infatti, trasmettere messaggi positivi. Mia madre ha guidato l'azienda per tantissimo tempo, e ha continuato a venire qui fino a poco prima di morire, all'età di 92 anni. Era una donna coraggiosa e forte; ricordo che mi diceva sempre, nei momenti di difficoltà: “Non abbiate paura, andate avanti lavorando bene e con coscienza, e ricordate che l'olio buono sta sempre a galla”. Ne ho fatto il mio motto, e l'ho ripetuto anche ai miei dipendenti in occasione della festa per il cinquantesimo anniversario dell'azienda (che è caduto quest'anno, Ndr)». Quanto conta per voi il rispetto per l'ambiente? «Moltissimo, e lo dimostra anche il fatto che lavoriamo solo con legno di riciclo. Vantiamo la tripla certificazione: Iso 9000 per la qualità, ISO 14000 per l'ambiente e Ohsas 18000 per la sicurezza. In una realtà come la nostra questi strumenti sono fondamentali, perché ci permettono di lavorare con standard precisi e di gestire meglio le problematiche. Facciamo anche tantissime ore di formazione interna ai nostri dipendenti, sia in merito alla sicurezza sul lavoro che sulla qualità».


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Speciale Economia

Sabato 29 Settembre 2012

Investire anche durante la crisi per crescere e rafforzarsi

Ocrim: «Abbiamo impostato il nostro marketing sull’“Italian Made”, da sempre garanzia di qualità

N

onostante la recessione, vi sono oggi esempi di aziende che riescono a crescere: è la storia di Ocrim, azienda storica cremonese, che negli ultimi anni è uscita da una fase di pesantissima crisi, rimettendosi in piedi e tornando a conquistare i mercati internazionali e ad esserne leader. Punto di svolta dell'azienda è stato l'acquisizione della totalità delle quote da parte della famiglia Antolini. «L'azienda negli ultimi anni aveva perso di vista la sua mission originale, passando da un'attività prettamente manifatturiera a un'impostazione di stampo più finanziaria» spiega Alberto Antolini, amministratore delegato dell'azienda. «Si erano create due fazioni, tra i soci: quelli che volevano mantenere un orientamento finanziario e la mia famiglia, che invece prediligeva la parte metalmeccanica e produttiva. Per questo abbiamo acquisito la totalità dell'azienda, e deciso di riallineare l'attività, con l'aiuto di personaggi legati al management, che hanno sposato la nuova impostazione industriale. A dicembre 2007 la situazione era critica, ma siamo riusciti a superare la crisi e partire con un nuovo progetto industriale, che in realtà è stato un ritorno all'origine». Così Ocrim è riuscita a programmare il rientro finanziario, che si concluderà in gran parte

Alberto Antolini, amministratore delegato di Ocrim

nel 2013, e ha ricominciato a conquistare i mercati con i propri prodotti. «Questo è stato un risultato importantissimo per noi, e ci permette di arrivare senza grandi problemi al termine della parte principale della convenzione fatta con le banche per estinguere il debito dell'azienda». «Abbiamo promesso al territorio che non decentre-

remo l'azienda, e siamo ben decisi a mantenere tale promessa» dice ancora l'amministratore delegato. «Ocrim continuerà a dare lavoro al territorio cremonese (attualmente l'azienda conta 210 dipendenti, oltre a 300 persone che lavorano nei cantieri esteri, Ndr). La nostra produzione industriale, del resto, è nata dal rifiuto della globalizzazione: noi ci occupiamo di realizzare impianti dedicati e distribuire questa produzione in giro per il mondo sarebbe stato per noi un problema. Per questo abbiamo impostato il nostro marketing sull’"Italian Made", da sempre garanzia di qualità. Proponiamo ai nostri clienti un prodotto al 100% italiano, e l'unica cosa che raccogliamo dall’esterno sono semilavorati di basso contenuto tecnologico, che poi noi comunque rielaboriamo e rimaneggiamo nelle nostre aziende». Così l’azienda ha raggiunto 57

milioni di fatturato nel 2011, e ne sono previsti 70 per il 2012. «Oggi esportiamo in ogni Paese del mondo. Sono moltissime le realtà dove Ocrim è presente con i propri impianti. «Abbiamo consegnato recentemente un molino in India, in Indonesia abbiamo costruito il molino più grande del mondo e nelle Filippine controlliamo il 100% del mercato» spiega Antolini. «Ma la nostra maggiore presenza è in Arabia Saudita, dove la nostra produzione è strategica per il Paese. E' questo il mercato che ci ha permesso di continuare a esistere. Ed è proprio lì che nel 2012 abbiamo vinto tre appalti per la realizzazione di altrettanti molini con la formula “chiavi in mano”: un lavoro da 120 milioni di euro complessivi».

Naturalmente il settore preponderante dell'attività di Ocrim è quello molitorio, ma l’attività produttiva si espande anche allo stoccaggio dei cereali, attraverso la realizzazione di grandi silos e alla costruzione di mangimifici. «Il nostro scopo è coprire tutta la filiera del grano, dalla lavorazione alla trasformazione» spiega Antolini. «Recentemente abbiamo stretto un'intesa - che sarà operativa dal primo gennaio 2013 - con un'azienda emiliana per entrare nella filiera delle linee per la pastificazione: sarà un altro passo in avanti in questo nostro progetto». Nonostante la crisi, Ocrim oggi riesce anche ad investire: nel 2011 ha investito 2 milioni di euro e altrettanti nel 2012. «Spendiamo tantissimo anche nella formazione

«Oggi esportiamo i nostri impianti in ogni parte del mondo»

e in corsi di aggiornamento per i nostri dipendenti. A questo proposito abbiamo una convenzione con l'università degli Studi di Parma per formare i nostri ingegneri » prosegue l'amministratore delegato. «La ricerca e l'innovazione sono per noi importantissime. Per questo ora ci concentriamo molto sulla ricerca di materiali alternativi e di nuovi metodi di lavoro, allo scopo di vincere la concorrenza estera. Parallelamente a questo, abbiamo gruppi di studio attivi, che lavorano portando avanti il discorso dell'innovazione tecnologica, in modo da essere pronti quando i mercati in cui esportiamo ci chiederanno questo». Infine un grande punto di forza dell'azienda sono le risorse umane: «Puntiamo moltissimo sui giovani: alcuni ricoprono anche posizioni di comando, pur senza svilire dipendenti maturi ed esperti». Laura Bosio



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