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SETTIMANALE

PICCOLO www.ilpiccologiornale.it

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Anno II • n. 7 • SABATO 14 FEBBRAIO 2015

Edizione chiusa alle ore 21

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Non riceve alcun finanziamento pubblico

Continua il dibattito sulla sorte dei centri sociali cremonesi. La Giunta ha deciso di non rinnovare le concessioni

pagine 2-3

DORDONI, MA E’ GIUSTO CHIUDERLO? Epicoco (Sap): «E’ una decisione politica. Siamo pronti a far rispettare la legge». Michele Grioni Merli: «Noi continuiamo la nostra attività»

PARCHEGGI SELVAGGI, SFORZA: «MULTE PER EDUCARE» L’EDITORIALE

ASSOCIAZIONISMO

Nel resto del mondo... è semplicemente inverno a pagina 6

Papà separati, il dramma di chi non ce la fa

ECONOMIA

a pagina 8

Imprese straniere in crescita

a pagina 14

CASALMAGGIORE

Pomì, scelta tra Parma e Cremona

a pagina 4

di Daniele Tamburini

I

l concetto di fondo che abbiamo ascoltato questa settimana, da parte dell'Amministrazione comunale, così come l'ho percepito io, è quello dell'inevitabilità. Inevitabili i disagi derivanti dalla nevicata "eccezionale"; inevitabile che ci voglia tempo - tanto tempo – (troppo tempo), per portar via mezzo metro di neve; inevitabili le auto bloccate, le persone che non potevano camminare sui marciapiedi, i nonni a rischio caduta, per giorni, mentre portavano i nipoti a scuola, gli asili con gli accessi impraticabili. Inevitabile, pare, dover spalare piazza del Comune e piazza Stradivari. Certo; però, forse, le scuole avrebbero potuto avere la precedenza. L'assessora competente risponde alle critiche un po' in maniera rituale, e un po' in modo stizzito: del resto, dice: “... è stato fatto un lavoro straordinario... il piano neve ha funzionato a dovere”. Ma se molti

cittadini non sono d'accordo, e si sono fatti sentire, qualche motivo ci sarà, o no? È vero, amministrare una città significa non poter accontentare tutti; di questi tempi, poi... Ma noi siamo certi che amministrare una città significhi anche andare al confronto e accettare anche critiche che si considerino ingenerose. Amministrare non è una chiamata divina, non è una missione, non è neppure una scelta obbligata: è un servizio che si sceglie volontariamente di dare. Un servizio oggi difficilissimo, specie per chi amministra i Comuni, sottoposti dal governo a tagli micidiali. Strano che gli amministratori non sottolineino di più questo aspetto. Ma forse, non è così strano. E comunque, se cinquanta centimetri di neve da noi rappresentano un evento, quasi drammatico, di difficile e complicata gestione... nel resto del mondo, è semplicemente inverno.

MANFREDINI: «IL PIANO NEVE HA FUNZIONATO A DOVERE»

NORMATIVE

CALCIO LEGA PRO

a pagina 23

BASKET SERIE A

pagina 25

La Cremo deve Vanoli in Sicilia scuotersi sul campo per stoppare del forte Bassano la crisi di risultati

VOLLEY A1

a pagina 24

Pomì a caccia della rivincita stasera a Busto

CANOTTAGGIO

a pagina 24

I giovani promettenti Cattaneo e Gentili convocati in azzurro

ARMI, CAMBIANO LE REGOLE

a pagina 7


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CREMONA

Sabato 14 Febbraio 2015

Virgilio: «Il percorso si baserà su uno stretto rapporto con Questura e Prefettura»

Chiudere i centri sociali? Si accende il dibattito Cittadini divisi. Ma per la maggioranza dei giovani Dordoni e Kavarna non vanno chiusi

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di Laura Bosio

opo i fatti dello scorso 24 gennaio, quando un gruppo di Black bloc ha trasformato la manifestazione antifascista, alla quale avevano aderito oltre 2500 persone, in violenti scontri contro le forze dell'ordine tanto da far parlare i media di guerriglia urbana, il dibattito cittadino si è spostato sulla richiesta di chiudere i centri sociali, rei a detta dell'amministrazione Comunale, di non essersi dissociati dai Black bloc. E dunque il sindaco Gianluca Galimberti e l'assessore Andrea Virgilio, nel corso del Consiglio comunale di lunedì scorso, hanno messo in chiaro che il Comune non ha alcuna intenzione di rinnovare le convenzioni per l'affitto dei centri sociali Dordoni e Kavarna, peraltro scadute dalla scorsa primavera e finora solo prorogate. Ma cosa ne pensa la cittadinanza, e in particolare i giovani? Dopo i fatti del 24 gennaio sui social network la rabbia è esplosa contro i centri sociali e molte voci si sono levate a favore di una chiusura. Ma la città non è solo su Facebook, e parlando con alcuni giovani cremonesi sono emerse posizioni molto diverse. A partire da chi indica come un errore la possibilità del non rinnovo della concessione. A prendere questa posizione, sono soprattutto i giovanissimi. «Non ha senso precludere la possibilità di aggregazione sociale ad una città. I centri sociali sono spazi importanti per i giovani, che in tali contesti imparano la socialità, il senso di comunità e anche l'importanza di impegnarsi nell'aiuto verso il prossimo» afferma Caterina, 19 anni. Dello stesso parere Shana, 18 anni: «Non ho mai frequentato quei luoghi e non li conosco a fondo, ma credo che siano posti di aggregazione come altri. Le persone sbagliano, e probabilmente qualcuno il 24 ha commesso degli errori, ma non credo che tutti i frequentatori del centro sociale siano persone da additare, e chiuderlo significa togliere a tante persone un punto di riferimento». C'è anche chi apprezza diverse cose che il centro sociale ha fatto in questi anni. «Pensano al Dordoni come a un luogo di delinquenti, ma sono ragazzi che si impegnano molto - afferma Cristina 16 anni -. So che hanno bloccato diversi sfratti, impedendo che intere famiglie finissero in mezzo a una strada. Credo che anche solo per questo meritino di avere il proprio posto in città e di far sentire la loro voce». Ma non mancano anche le voci più critiche: «Non ho mai avuto nulla contro Dordoni e Kavarna, ma negli ultimi tempi, con il ricambio generazionale, stiamo assistendo a delle prese di posizione piuttosto pesanti, da parte loro - dice Stefano, 24 anni -. Sono ragazzi in gamba ma spesso

con la testa calda. Dovrebbero capire che i problemi si risolvono col dialogo e con l'impegno politico, non con la violenza». Dello stesso parere Carlo, 37 anni: «In gioventù anch'io frequentavo i centri sociali, nella mia città di origine, ma cose come quella di sabato 24 gennaio non le ho mai viste. Chi frequenta questi posti, che sono strutture cittadine pubbliche, dovrebbe farsi carico della responsabilità di una gestione adeguata di questi spazi. Che non lasci spazio alla violenza. Non credo andrebbero chiusi, ma si dovrebbero invitare questi giovani al dialogo e alla riflessione». Tuttavia vi sono tra i giovani anche posizioni più radicali e di condanna. «Quando si verificano danneggiamenti durante una manifestazione, è quasi sempre imputabile ai membri dei centri sociali - afferma Emanuela, 32 anni -. Sicuramente quelle strutture sono frequentate anche da brave persone, ma considerando com'è andata a Cremona direi che non sia un male pensare di chiuderli. E questo vale non solo per i centri sociali, ma anche per Casa Pound». Secondo Andrea (29 anni), la chiusura sarebbe auspicabile per due motivi: «Al di là di quanto accaduto il 24 gennaio, credo che ormai realtà come quelle dei centri sociali, così come sono organizzati, non abbiano senso di esistere. Dovrebbero essere completamente riformati ed avere una gestione più controllata e organizzata, in collaborazione con le istituzioni. Per come sono adesso, vengono troppo lasciati a loro stessi. A questo punto meglio chiuderli». «Alla luce dei fatti del 24 gennaio, andrebbero chiusi entrambi - evidenzia Francesca, 32 anni -. Una cosa è il diritto di manifestare, il teppismo e il vandalismo sono un altro paio di maniche. Ma secondo me non è neppure questo il punto. In Italia si piange sempre sul latte versato su tutti i fronti. Si chiude la stalla quando i buoi sono scappati. La storia non finisce così. Si chiudono i centri sociali, si chiude Casa

Pound… e loro continueranno a socializzare altrove. Internet e i social network sono un tam tam immediato per questo. Manca il lavoro di prevenzione, di educazione al rispetto, di conoscenza della storia. Chi non conosce la storia ripete sempre gli stessi errori. In conclusione, è un problema culturale: un approccio stile anni Settanta a un fatto del 2015 quando, tramite i social network, in un attimo fai propaganda e raduni persone». Intanto in Comune si continua il percorso per discutere il rinnovo delle convenzioni. «La prossima settimana ci sarà un passaggio in Giunta sulle convenzioni, sulla base degli indirizzi del Consiglio comunale - fa sapere Andrea Virgilio -. Approfondiremo, in quella sede, anche il percorso successivo che, come già detto e come chiesto dall’odg approvato dal Consiglio, si baserà su una sinergia strettissima con Prefettura e Questura e sull’esito delle indagini (attualmente ancora in corso) sui fatti del 18 e del 24 gennaio». Virgilio, durante il consiglio comunale, era stato chiaro: «Noi adesso siamo nella condizione di dover scegliere se rinnovare il contratto dopo due proroghe. A dicembre 2014 avevamo deciso di garantire quel percorso di continuità e di mediazione. Ma oggi, dopo l’episodio drammatico del 18 gennaio e dopo quello altrettanto drammatico e pesante, del 24 gennaio, ci sono ancora le condizioni per avviare rapporto di mediazione con quelle realtà? Possiamo continuare con quel metodo, con la consapevolezza che ci sono indagini ancora in corso? Noi, per quanto ci riguarda diciamo che non ci sono le condizioni. Perchè non ci sembra corretto confermare un rapporto contrattuale con soggetti che hanno legittimato la violenza in città». Il prossimo passaggio sarà quello di formalizzare ai referenti dei due centri sociali la volontà della Giunta. «Ma su questa scelta - aveva detto Virgilio in Consiglio comu-

nale - vogliamo la collaborazione delle forze dell’ordine e di quelle autorità che hanno la competenza per esercitare le funzioni di pubblica sicurezza. Lo vogliamo partendo dalla considerazione che il fenomeno dell’antagonismo è diffuso e che vogliamo garantire il quieto vivere della nostra città». A schierarsi invece palesemente contro la posizione della Giunta e di buona parte del Consiglio comunale, è il partito di Rifondazione Comunista, che fin sa subito si è dissociato dalla ipotesi di chiusura dei due centri sociali. «Appare evidente come l’attenzione sia in realtà tutta concentrata sulla manifestazione antifascista del 24 gennaio a cui hanno partecipato alcune migliaia di persone, di cui tante cremonesi, purtroppo interrotta e finita come ben sappiamo - evidenzia Rifondazione -. L’unico passaggio e impegno concreto che viene richiesto al sindaco contro l’insorgenza delle nuove e pericolosissime destre si concentra sulla ricostituzione del Comitato per la Difesa e lo Sviluppo della Democrazia, svuotato irresponsabilmente dalle passate amministrazioni locali. La proposta è certamente condivisibile, ma a nostro avviso qualche impegno a portata di mano e a breve termine lo si dovrebbe chiedere con chiarezza». Vi sono alcune proposte da parte di Rifondazione: «Perché non impegnare da subito l’Amministrazione a vietare nei 5 anni di mandato l’utilizzo di ogni spazio pubblico comunale (plateatico per banchetti e presidi, piazze, cimitero e sale) alle forze politiche e ai soggetti dichiaratamente neofascisti la cui organizzazione è vietata dalla Costituzione Italiana e da precise leggi dello Stato? Perché non impegnare il sindaco a far valere questa scelta presso le autorità dello Stato presenti sul nostro territorio e a denunciare alla magistratura le eventuali trasgressioni? Perché non impegnarsi, nel 70esimo della Liberazione, a cancellare la vergognosa dedica di una pubblica via al fascista Protti?».

Il punto su cui discutere, secondo rifondazione, è un altro: «L’aggressione squadrista e il grave ferimento di un militante del centro sociale Dordoni è denunciato come un fatto molto pericoloso e preoccupante ma che finisce per riguardare e avere ricadute soprattutto su quel soggetto, quell’area militante e antagonista e il suo rapporto/scontro con le formazioni neofasciste esistenti in città da alcuni anni. Quell’aggressione riguarda invece tutti i cittadini e tutte le organizzazioni libere e democratiche. Decidere di privare d’una sede e dunque in qualche misura emarginare soggetti che per tanti anni hanno costruito spazi di socialità ci sembrano errori che si sommano ad altri errori fatti in queste settimane. Che ci piaccia o no, i centri sociali sono luoghi di incontro, di discussione e anche acceso dibattito politico per tanti giovani e tanti cittadini cremonesi; hanno contribuito a costruire, in un rapporto dialettico con altri soggetti, vertenze importanti per il nostro territorio, a partire dalla battaglia contro l’inceneritore, contro il nucleare, per l’acqua pubblica e da ultimo quella per il diritto alla casa. Quanto di altamente deprecabile è successo durante la manifestazione del 24 gennaio, e soprattutto dopo la sua traumatica interruzione (ci saranno responsabilità individuali da accertare e sanzionare), l’abbiamo già denunciato in modo chiaro, ma questo non cancella affatto il nostro giudizio che la tragedia, quella vera, sia successa il 18». A voler dare una seconda possibilità ai centri sociali, infine, è anche Lucia Lanfredi, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, secondo cui «Si dovrebbe dare ai centri sociali cremonesi una seconda occasione, alla condizione che con il rinnovo della convenzione venga sottoscritto un documento che impegni i membri a non ricorrere alla violenza e ad attendere i tempi della giustizia».


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La risposta del Dordoni: «Noi andiamo avanti» Michele Grioni Merli: «Sapevamo esattamente come sarebbero andate le cose in Consiglio comunale»

Sabato un’assemblea di tutti i frequentatori del Centro per la gestione degli spazi sociali La risposta da parte dei Centri sociali non ha tardato a farsi sentire. La volontà di non cedere emerge dalle parole di chi gestisce l'attività e che rivendica il proprio diritto di poter continuare a farlo. «Siamo assolutamente tranquilli rispetto a quanto è stato detto durante lo scorso consiglio comunale - afferma Michele Grioni Merli, uno militanti del Csa Dordoni -. Per quanto ci riguarda la nostra attività va avanti, come abbiamo sempre fatto. Non sarà certo una Giunta che, per cercare di salvarsi la faccia, ha deciso di non rinnovare le convenzioni, a decidere se il nostro lavoro possa o meno proseguire». A riconferma di tali affermazioni, per la serata di sabato, il centro sociale organizza una riunione gestionale, per organizzare le attività del centro sociale. Allordine del giorno ci sono: il progetto per una biblioteca popolare; la programmazione di eventi culturali come presentazioni di libri, dibattiti e proiezioni; un programma per serate di socialità e il calendario degli appuntamenti musicali. “L'assemblea aperta è il modo migliore per confrontarci con chiunque è interessato a partecipare, il nostro interesse principale è creare socialità per spezzare l'isolamento in cui ci vorrebbero - si legge su Facebook, nella pagina in cui viene promosso l'evento -. Promuovere la partecipazione diretta nelle questioni di interesse comune, dalla gestione di un

LA POLIZIA

SAP, EPICOCO: «PRONTI A FAR RISPETTARE LA LEGGE» La chiusura dei centri sociali? Non dipende dalle forze dell'ordine. Ne è convinto Gianluca Epicoco, segretario del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap). «Sono scelte che deve fare la politica, non spettano a noi. - evidenzia -. Del resto non è una scelta facile. A Cremona si parla da anni di chiudere o meno i centri sociali, ma come ho detto è una decisione che dovrà prendere la Giunta. Certo, mi rendo conto che si tratta di una decisione difficile, che da sempre ha creato problemi alle Giunte comunali. Da parte delle forze dell'Ordine, naturalmente, vi sarà tutta la disponibilità ad intervenire nel caso si arrivasse a situazioni di illegalità». In sostanza, se allo sfratto seguisse una volontà di occupare gli spazi da parte dei membri del Centro sociale, ipotesi neppure troppo remota, la Questura sarebbe pronta a intervenire per garantire il rispetto delle regole dell'ordine pubblico, perché quello è il nostro compito».

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posto come il Dordoni alle tante problematiche sociali che esistono sul nostro territorio”. Ma non è la prima, secondo Grioni Merli: «Noi organizziamo assemblee ogni 15 giorni per parlare della gestione del centro. E continueremo a farle». Tuttavia non si sbilancia sul futuro: «Quando avremo i documenti con cui ci diranno chiaramente cosa vogliono fare, prenderemo una decisione, per ora si parla di aria fritta. Del resto sanno benissimo anche loro che una cosa è dire "sgomberiamo", tutt'altra è metterlo in atto». Come a dire: non è detto che ci riescano. Grioni Merli commenta senza

peli sulla lingua quanto emerso durante il consiglio comunale di lunedì scorso: «Avremmo potuto scrivere gli interventi che abbiamo sentito in Sala quadri ancora prima di lunedì, da tanto erano banali e scontati. Abbiamo sentito accuse da parte di chi voleva chiudere da subito gli spazi sociali, asserendo che invece Casa Pound non è un pericolo. Non capisco come si possa affermare ciò, quando queste persone hanno quasi ucciso un uomo. Non si sono resi conto che quanto è successo è dipeso dal fatto che le istituzioni cittadine hanno sottovalutato il pericolo costituito da Casa Pound, nonostante

noi lo denunciassimo da tempo». Delusione anche nei confronti della giunta comunale, che «ha chiuso un occhio in maniera complice sulla presenza dei fascisti in città. Del resto sapevamo benissimo quali sarebbero state le posizioni di questa Giunta: il centrosinistra doveva salvare la faccia, per non aver mai preso posizioni chiare e decise e hanno sempre cercato soluzioni di compromesso. Se avessero chiuso la sede di Casa Pound subito il giorno dopo l'aggressione ad Emilio, le cose sarebbero state diverse. Invece non hanno mai voluto affrontare il problema».

Alternativa Comunista: «Una Giunta connivente con i neofascisti»

A favore dell'attività dei centri sociali interviene anche il partito di Alternativa Comunista, che condanna il contenuto della mozione approvata nel consiglio comunale di lunedì scorso. Mozione che «ha definitivamente dichiarato il vero volto reazionario e repressivo della giunta cremonese capitanata dal sindaco Galimberti - afferma Mirko Seniga, segretario del partito -. Il centrosinistra, a livello nazionale come localmente, continua nella sua opera di garante dei poteri forti distruggendo lo Stato sociale con i relativi diritti e valori che lo determinano». Pesantissimo il Giudizio nei confronti della Giunta di Cremona, considerata «emanazione diretta del governo nazionale renziano» che, secondo il partito, «in questi otto mesi ha continuato nella speculazione edilizia, già condotta da Perri, rispondendo al problema abitativo con altri sfatti, sul piano ambientale nessuna bonifica dell'area Tamoil, l'inceneri-

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tore che doveva essere chiuso è tuttora funzionante e inquinante come prima, la disoccupazione continua a crescere come lo sperpero di denaro pubblico come l'investimento per le "onde" di Corso Garibaldi». Una amministrazione, «contigua con la precedente anche nella connivenza coi neofascisti di Casa Pound; infatti in questi otto mesi si è permesso ai fascisti di continuare nella loro propaganda concedendo spazi pubblici e nessun limite alle loro scorribande. Oggi tutti i partiti che compongono la giunta hanno lanciato l'allarme per la presenza non più gradita in città di elementi estremisti e violenti paragonando i fascisti ai centri sociali mettendo sullo stesso piano i carnefici e le loro vittime come avviene nel revisionismo perpetrato dal centrosinistra sulle Foibe. La stessa Rifondazione Comunista subito dopo i fatti del 24 gennaio non ha esitato, per poi cercare di ricucire, a dare

dei guerrafondai ai ragazzi del Dordoni colpevoli secondo il Prc di aver messo a ferro e fuoco la città per miseri interessi di bottega, dichiarando inoltre la rottura di dialogo e fiducia con la gestione delle nuove leve del centro sociale». Il Partito di Alternativa Comunista, «che da sempre denuncia queste derive reazionarie, sa benissimo da che parte stare, senza se e senza ma, dalla parte dell'anticapitalismo e dell'antifascismo militante. Ribadiamo che la premeditata aggressione squadrista che ha condotto in gravi condizioni il compagno Emilio è frutto dell'insorgere delle nuove e pericolosissime destre foraggiate dalla complicità politica di ogni colore. L'Antifascismo merita una sola parola d'ordine: gli unici spazi che vanno chiusi sono i covi fascisti gli unici divieti devono essere loro rivolti nella concessione di spazi pubblici non per 5 anni ma per sempre».


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Cronaca

Sabato 14 Febbraio 2015

Per l’assessore il Piano neve ha funzionato a dovere

Molte le critiche dei cittadini nei confronti dell’amministrazione comunale: strade periferiche non pulite, scuole inaccessibili, marciapiedi impraticabili, ma...

Alessia Manfredini: «Non accetto che ci accusino di aver sottovalutato il problema; abbiamo fatto un lavoro straordinario. Per il resto, impareremo dagli errori»

S

di Laura Bosio

ono tuttora pesanti le conseguenze della grande nevicata della scorsa settimana: si parla di circa 500mila euro di danni, oltre agli innumerevoli disagi per i cittadini. Sono state numerose le critiche rivolte all'amministrazione comunale di Cremona. Ne abbiamo parlato con l'assessora Alessia Manfredini. L'emergenza neve di questi giorni ha creato non pochi problemi... c'è chi dice che le cose non abbiano funzionato per niente... «Il Comune riceve quotidianamente gli aggiornamenti sulle condizioni meteo, per cui eravamo al corrente della imminente nevicata, e ci eravamo attrezzati a monte. Già la notte prima avevamo salato le strade preventivamente, come previsto dal Piano neve. Tuttavia quella che è scesa nella notte tra giovedì e venerdì è stata una nevicata particolare, molto più intensa di quanto si era previsto: le previsioni avevano parlato di 30 centimetri al massimo, invece ne sono scesi circa 50. Ma particolare è stato anche il tipo di neve che è scesa, più pesante e bagnata rispetto a quella tradizionale. Il Piano neve è comunque partito per tempo e ha funzionato a dovere, tanto che alle 22 del giovedì sono uscite le prime lame e durante il resto della notte è stato attivato tutto il parco mezzi, per un totale di circa 50 lame. Alla mezzanotte del giovedì io e il sindaco Galimberti eravamo al Centro operativo (ex Macello) a monitorare la situazione. I mezzi e le persone hanno lavorato tutta la notte». Eppure ci sono state molte critiche sul vostro operato... «Comprendo le polemiche e i disagi: 50 centimetri di neve non sono pochi ed è inevitabile che creino dei problemi, anche se si pulisce. Sarebbe invece stato auspicabile, da parte della cittadinanza, che si evitasse di utilizzare l'auto il venerdì e il sabato, ad esempio. Invece ho visto in giro moltissime persone in macchina, nonostante la neve. Quando accadono eventi come questi, bisogna avere pazienza e

L’ordinanza: Obbligo di messa in sicurezza Il sindaco ha firmato nei giorni scorsi l'ordinanza sull'emergenza per il rischio si cadute lastre di neve ghiacciata dai tetti degli stabili cittadini. Il documento stabilisce l'obbligo di mettere in sicurezza gli immobili interessati dalla possibile caduta di neve ghiacciata dalle coperture dei tetti adottando tutti i provvedimenti necessari quali, ad esempio, monitoraggi continui e puntuali delle coperture, transennamento dell’area interessata da eventuale cadute di lastre di neve ghiacciata e, se possibile, l’immediata rimozione della neve. Il brusco abbassamento delle temperature seguito all'eccezionale nevicata verificatasi tra il 5 e soprattutto tempo. Si è trattato di un evento davvero eccezionale, come testimonia anche il fatto che per la prima volta è stata addirittura chiusa la A21, cosa che prima non era mai accaduta». Molte critiche sono giunte da parte della cittadinanza in ordine alla pulizia dei quartieri, che sono stati lasciati per ultimi... mentre si è pulita per prima piazza Duomo «Abbiamo fatto un lavoro straordinario, ma è chiaro che non si riesce a pulire tutto e subito. Innanzitutto abbiamo dato priorità alla viabilità principale, rendendo la città percorribile da una parte all'altra. Ma non abbiamo affatto trascurato la periferia, anche se naturalmente non è stato possibile,

il 6 febbraio ha determinato infatti la formazione di ghiaccio e lastre di ghiaccio anche sui tetti delle case. Le variazioni diurne e notturne delle temperature di questi giorni provocano il parziale scioglimento della neve ghiacciata provocando la caduta in strada e sui marciapiedi o comunque in aree di passaggio pedonale o veicolare di queste lastre di ghiaccio, mettendo a rischio l’incolumità delle persone. Da qui l'ordinanza contingibile ed urgente a salvaguardia delle pubblica e privata incolumità. Agli agenti della Polizia Locale è demandato il compito di verificare il rispetto di quanto disposto.

all'inizio, accedere alle vie più piccole. Piazza Duomo andava pulita, perché rappresenta il cuore della città». Per quale motivo non si sono chiuse le scuole fin da subito, nella giornata di venerdì? «E' andata in questo modo: il giovedì ci eravamo trovati con la Prefettura per un vertice sul maltempo, e ne era uscita l'indicazione di precipitazioni non così forti da giustificare la chiusura delle scuole- Tanto che su tutto il territorio non si erano fatte ordinanze di chiusura. Invece venerdì mattina, quando abbiamo registrato che era scesa molta più neve del previsto, abbiamo ordinato la chiusura». Restando in tema di scuole, diversi

cittadini hanno segnalato il fatto che lunedì molte scuole non erano pulite e ne era difficile l'accesso... «Il problema è che non tutte le scuole sono del Comune, alcune sono statali. Così la domenica, quando abbiamo iniziato a pulire, ci siamo resi conto che non c'erano le chiavi di molti istituti, che ovviamente erano in possesso dei rispettivi dirigenti scolastici. Per questo in diversi casi abbiamo potuto iniziare a pulire solo al lunedì. Parliamo delle conseguenze di questa nevicata, che ancora sta creando disagi... «Quello peggiore sono i danni alle piante, che ammontano a circa 200mila euro.

Questo massiccio sradicamento di alberi è dipeso non solo dalla neve ma anche dal forte vento che la ha accompagnata. I risultati sono stati disastrosi: innumerevoli alberi caduti, soprattutto al cimitero e nei parchi. Per quanto riguarda il cimitero, ci vorrà del tempo per la messa in sicurezza. Nel frattempo i funerali si possono svolgere regolarmente, ma le piante cadute restano un problema» Qualche "mea culpa"? «Senza dubbio. Tutto si può migliorare e vi sono stati dei problemi che andranno risolti, come il malfunzionamento del call center per le emergenze, che segnalava libero anche quando l'operatore era occupato al telefono. Un'altra criticità rilevata è che a Cremona manca completamente un nucleo di protezione civile, e su questo voglio provvedere al più presto. Quello che non accetto è che ci accusino di aver sottovalutato il problema, perché in questa settimana abbiamo lavorato davvero tantissimo, e continuiamo a farlo. Tuttavia vorrei ricordare alla popolazione la necessità di avere pazienza, ma soprattutto di collaborare: se ognuno avesse spalato sul marciapiede davanti alla propria abitazione, ora tutti sarebbero puliti. Inoltre abbiamo rilevato anche notevoli difficoltà nel pulire le strade, a causa di auto parcheggiate che impedivano il passaggio dei mezzi, tanto che abbiamo dovuto collocare cartelli di divieto di sosta per poter poi andare a pulire. Ringrazio invece tutti coloro che si sono impegnati scendendo in strada armati di pala e forza di volontà, per ripulire almeno alcuni tratti di marciapiede. Non ultimo va considerato l'aspetto economico: ripulire da una nevicata simile costa molto e abbiamo davvero impegnato moltissime risorse. Tutto non possiamo fare, anche perché altrimenti toglieremmo risorse ad altri servizi. Cinquanta centimetri di neve non se ne vanno con un colpo di bacchetta magica. Sicuramente faremo tesoro dei problemi principali, per capire se si può correggere il tiro. A questo proposito nelle prossime settimane faremo un bilancio della situazione per capire i punti di forza e di debolezza e vedere cosa si può aggiustare».


Cronaca

«Le multe? Un servizio ai cittadini»

Continuano le proteste per i parcheggi. Sforza (Polizia Municipale): «Lavoriamo per garantire i diritti degli utenti»

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di Laura Bosio

opo l'articolo uscito nei giorni scorsi sul Piccolo in merito al problema del parcheggio selvaggio, alla redazione sono pervenute altre segnalazioni, da parte di cittadini che osservano una carenza di senso civico sempre più preoccupante. «Constatare che la maleducazione è in continuo aumento di pari passo con la mancanza di senso civico è decisamente deprimente - ci scrive Oreste -. D'altro canto, riguardo a questo problema, mi sembra che anche la polizia locale tenda a guardare e passare oltre. L'esempio lampante è sotto gli occhi di tutti, mi riferisco a quanto succede in largo Boccaccino dove impera sosta selvaggia. La segnaletica verticale posta in loco consente la sosta per un tempo determinato per carico e scarico ed il passaggio delle automobili che accedono alle proprietà laterali, inoltre la sosta è consentita fino alle ore 17, Auto, suv, furgoni sostano anche per intere giornate senza che venga elevata una sola multa. La zona del Duomo dovrebbe essere la cartolina di Cremona e pertanto tenuta pulita e sgombra in modo da poter godere della magnificenza della zona. Mi è capitato di vedere turisti provenienti da via Mercatello, arrivare allo slargo Boccaccino e tentare di fare una foto senza immortalare auto e furgoni, purtroppo senza riuscirvi. Non è raro vedere furgoni in sosta davanti alla scalinata laterale di accesso al Duomo. Se manca senso civico dovrebbe essere compito,anche, della polizia locale educare facendo rispettare le norme». Non solo il centro, in ogni caso, è nel mirino. Altri cittadini lamentano anche la situazione del piazzale delle ex Tramvie e nella zona del parcheggio dell'Italmark: «Ogni giorno, sabato compreso, quando il parcheggio è vuoto, soprattutto chi arriva per fare la spesa al supermercato Italmark lascia l'auto dove vuole, nel mezzo della carreggiata - racconta Sabrina -. Chi prende il treno par-

Le foto inviate da una lettrice

cheggia invece a destra, fin sotto il segnale dello stop all'incrocio con via della Vecchia Dogana (ma non bisognerebbe lasciare almeno 5 metri da una curva?). Per non parlare dell'accesso al parcheggio da via Dante, davanti al bar La Cornice: la corsia è utilizzata come parcheggio, lasciando un angusto spazio a chi deve accedere. Una signora avanti con l'età lascia la sua Mercedes parcheggiata in maniera assurda almeno tre volte la settimana, anche se intorno ci sono decine di posti liberi. Mai un controllo, mai una multa: eppure ci sarebbe di che rimpinguare le casse del Comune». Sulla questione risponde Pierluigi Sforza, comandante della Polizia Municipale. «Innanzitutto parlare di parcheggio selvaggio mi pare eccessivo: si dovrebbero andare a vedere certe città vicine, per capire cosa è veramente il parcheggio selvaggio. In ogni caso senza dubbio una certa indisciplina si nota.

E su questo la Polizia municipale sta lavorando moltissimo: basti pensare che lo scorso anno abbiamo elevato 55mila contravvenzioni. Per noi non si tratta di volontà di fare cassa, ma di far rispettare i diritti dei cittadini». Non rispettare un divieto o una prescrizione di sosta, infatti, spesso comporta il creare disagi a qualcuno: «Pensiamo ai conducenti professionali che devono fare operazioni di carico/scarico, che spesso si ritrovano occupati i posti che sarebbero loro riservati, e sono costretti a tenere i mezzi in doppia fila per fare il proprio lavoro. E ancora, vi sono da tutelare i diritti degli utenti deboli, come i disabili. Moltissimi anche i casi di passo carraio occupato: parcheggiare l'auto di fronte a un passo carraio significa impedire a chi abita in quella casa di uscire per svolgere le proprie mansioni quotidiane, per andare al lavoro, o magari di uscire di fretta per qualche urgenza. Addirittura vi sono persone che non mettono neppure l'au-

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Sabato 14 Febbraio 2015

to in garage per paura di ritrovarsi bloccati il giorno successivo». Per non parlare delle piste ciclabili e dei marciapiedi, che fin troppo spesso vengono occupati da vetture parcheggiate male. «I divieti di sosta non sono messi a casa: hanno lo scopo di tutelare e garantire i diritti dei cittadini - continua Sforza -. Così come il nostro impegno nel farli rispettare». Stesso discorso vale per i parcheggi a tempo, a pagamento e non. «La rotazione dei parcheggi è un modo per consentire a tutti di poter sostare in centro per sbrigare le proprie mansioni. Per questo riteniamo importante svolgere puntuali controlli anche su quel versante. Così come sui divieti di sosta e fermata: chi lascia la macchina in prossimità di questi, spesso blocca la fluidità della circolazione stradale». Insomma, basterebbe un po' più di impegno da parte di tutti, per garantire una migliore vivibilità cittadina.

Un progetto per riqualificare il Parco Sartori “Parco Sartori: partecipazione è sicurezza”. E' il nome del progetto del Comune di Cremona sul quartiere Po che, classificandosi al quarto posto nel Bando regionale per il rafforzamento della prevenzione sociale nei confronti delle aree e dei soggetti a rischio di esposizione ad attività criminose e per la riqualificazione di spazi pubblici, ha ottenuto un finanziamento di 40mila euro. L'obiettivo complessivo è la riqualificazione dell’area verde e di quelle vicine. Il progetto si inserisce in una più ampia programmazione che coinvolge, in maniera trasversale, settori e servizi comunali diversi. «Il parco Sartori, grande area verde situata nel quartiere Po, si può considerare come il simbolo di un significativo cambiamento che ha interessato la zona negli ultimi sei anni - spiegano dal Comune -. Nella percezione dei cittadini il parco appare infatti come luogo di disagio, di degrado ambientale, sociale e culturale».. L'obiettivo generale prevede varie fasi. Si lavorerà prima di tutto per rafforzare e potenziare la percezione di sicurezza urbana e sociale, quindi per contrastare e ridurre la percentuale di incidenza di atti di piccolo vandalismo, di disturbo alla quiete pubblica e di manifestazioni di disagio e devianza sociale. Si punterà ad incrementare le attività di animazione. Le azioni da intraprendere sono già state individuate. Si procederà innanzitutto con una mappatura delle risorse del parco e del quartiere. Sono previsti un affiancamento educativo e sociale per attivare e seguire la partecipazione dei cittadini nelle azioni da attuare, che saranno condivise con loro, laboratori intesi come luoghi in cui si confrontano soggetti diversi tra loro per provenienza, cultura, interesse, età, etnia, punti di vista. Saranno infine attuate animazioni di comunità: sport, danza, teatro, musica, giocoleria, arte di strada.


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Cronaca

Sabato 14 Febbraio 2015

Ben 130 indagati. L’atto di chiusura è stato depositato dal procuratore Di Martino

Calcioscommesse: chiuse le indagini

Nuovo capitolo sul calcioscommesse. Nei giorni scorsi, la Procura di Cremona ha chiuso le indagini. L’atto di chiusura, depositato dal procuratore capo Roberto Di Martino, di fatto ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio di 130 indagati tra calciatori, ex giocatori e dirigenti, come si è appreso dall’Ansa. Tra le accuse di spicco, confermata quella di frode sportiva al ct della Nazionale, Antonio Conte,

all’epoca sulla panchina del Siena e quella di associazione a delinquere per l’ex giocatore Beppe Signori e per il laziale Stefano Mauri. Archiviazione, invece, per gli juventini Bonucci e Criscito. Conte all’epoca delle indagini era stato accusato da alcuni giocatori del Siena, interrogati, di aver condizionato la gara contro l’AlbinoLeffe e di essere stato a conoscenza di un’altra gara “sporca” contro il Novara. La giu-

stizia sportiva l’aveva squalificato per quattro mesi. Le udienze preliminari dovrebbero tenersi in primavera, mentre i processi in autunno. La chiusura delle indagini, arriva dopo quattro anni di lavoro, tra intercettazioni, pedinamenti, rogatorie, interrogatori: un fascicolo che parla di quasi 250 calciatori coinvolti, un centinaio di indagati per frode e unacinquantina accusati di associazione a delinquere.

Padri separati, il dramma di chi non ce la fa

Sempre più numerosi gli uomini che si trovano in difficoltà economiche nel pagare gli alimenti a moglie e figli. A Cremona nasce un’associazione

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di Laura Bosio

on sono più solo le donne ad essere considerate "soggetti deboli". La crisi economica ha infatti messo in ginocchio anche molti uomini, soprattutto padri di famiglia separati, che si trovano di punto in bianco senza un lavoro e quindi senza più essere in grado di pagare gli alimenti a l'ex moglie e figli. La storia è molto simile per tutti: quando si separano lasciano la casa coniugale alla moglie, che vi abita con i figli. Già di per sè questo è impegnativo, perché li costringe a dover prendere in affitto un appartamento, oltre a pagare gli alimenti. Come se non bastasse, spesso intervengono altre difficoltà di carattere economico: chi finisce in cassa integrazione, chi in mobilità, chi perde il lavoro e non riesce a trovarne un altro. Così i risparmi si esauriscono in fretta e i problemi diventano assillanti e difficilmente affrontabili. E' la storia di tantissime persone, che spesso cadono nella disperazione. Proprio per aiutarli, in questi mesi sta aprendo anche a Cremona una sede dell'Associazione papà separati, volta a sostenere le persone in difficoltà, fornendo aiuti che vanno dal con-

sulto psicologico al gratuito patrocinio legale. «Uno dei nostri obiettivi sarebbe quello di riuscire ad aprire una casa per padri separati, come già si è fatto in altre Province» racconta Massimo Brugnini, coordinatore dell'associazione, che per ora conta già una decina di iscritti e il cui numero è in crescita continua. «Una struttura in cui i genitori separati in situazione di difficoltà potrebbero vivere per un periodo massimo che va dai 6 mesi a un anno, mentre cercano di risollevarsi economicamente». Fondamentale, in ogni caso, è il supporto a 360 gradi. «Stiamo organizzando una serie di incontri, in collaborazione con varie associazioni ed enti del territorio, che si svolgono un giovedì al mese, finalizzati a condividere le rispettive problematiche ma anche a ricevere sostegno. Vi sono padri con difficoltà economiche, ma anche padri che hanno problemi nel poter vedere i figli. C'è chi non ha i soldi per pagare l'affitto di casa. Tuttavia non accogliamo coloro che non pagano gli alimenti per indifferenza o per scelta: la volontà di esserci per i propri figli è condizione primaria dell'associazione» spiega Brugnini.

L'organizzazione, senza fini di lucro e con l'azione diretta, personale e gratuita dei propri aderenti, ha infatti «lo scopo di promuovere la cultura della genitorialità responsabile ed in particolare della bigenitorialità nelle separazioni personali di fatto e di diritto, offrire un aiuto ed un sostegno sociale ed assistenziale ai genitori separati, ai loro familiari e in particolare ai figli dei genitori separati, con azioni sociali e culturali a livello provin-

ciale e regionale in Lombardia, coordinando la propria azione con altre organizzazioni operanti a livello regionale, nazionale ed internazionale». Gli incontri sono infatti aperti anche alle madri separate. «Tra i principali scopi dell’associazione vi è la volontà di promuovere la cultura della famiglia e della genitorialità responsabile nel reciproco rispetto e nella salvaguardia della dignità e nella parità di diritti e di doveri di tutti i

componenti del nucleo familiare. Vogliamo favorire e promuovere con iniziative culturali, azioni sociali e attività giuridiche una nuova cultura della separazione personale tra coniugi e della separazione di fatto tra coppie di conviventi che sia rispettosa dei diritti e degli interessi dei soggetti più deboli nelle reali situazioni socio-economiche che la separazione determina, e soprattutto dei figli, in special modo quelli minori».

Il sostegno del bambino è quindi in primo piano. Per questo si vuole diffondere «la cultura della bigenitorialità avviando ricerche sociali, studi psico-sociali e psicologici volti a diffondere la cultura della genitorialità responsabile in cui sia consentito ad entrambi i genitori di sviluppare relazioni personali e significativi contatti diretti con i figli sia durante la crisi familiare che dopo la separazione personale o di fatto. Favorire una migliore qualità della vita delle famiglie di separati, divorziati o separati di fatto». Anche la consulenza e il sostegno sono punti fondamentali dell'azione associativa, «a tutti i genitori ed agli adulti che, a causa della separazione personale, divorzio o separazione di fatto, si trovino in situazione di difficoltà o vulnerabilità giuridica, economica, sociale ed esistenziale». L'associazione si pone inoltre l'obiettivo di intervenire, con il consenso della persona offesa, «in tutti i processi penali in cui alcuno dei genitori sia vittima dei reati contro la tutela della famiglia e della persona all'interno della famiglia o nei processi penali per calunnia in cui alcuno dei genitori sia stato ingiustamente accusato di avere commesso tali reati».


Cronaca

Sabato 14 Febbraio 2015

Le nuove normative, in vigore da maggio, impongono la necessità di mettersi in regola al più presto

Detenzione armi: come cambiano le regole Chi non consegna il certificato medico rischia di incorrere in un provvedimento di divieto di detenzione

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di Giulia Sapelli

ambiano le leggi sulla detenzione delle armi e moltissime persone rischiano di trovarsi presto fuori legge. Ad avvisare la popolazione sono le stesse Forze dell'ordine del territorio, dalla Questura ai Carabinieri, che nei giorni scorsi hanno diramato diversi avvisi per avvertire i cittadini di mettersi in regola. A cambiare le cose è il Decreto Legislativo 29 settembre 2013 nr. 121, entrato in vigore il 5 novembre 2014, che ha introdotto le novità legislative in tema di detenzione armi. La scadenza da tenere presente è quella del 4 maggio 2015, «chiunque detiene armi, senza essere in possesso di alcuna licenza di porto d’armi in corso di validità, deve presentare la certificazione medica prevista dall’art. 35 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, salvo che non sia stata già prodotta nei sei anni antecedenti alla data del 5 novembre 2013. Inoltre tale certificazione dovrà essere rinnovata ogni sei anni» fa sapere la questura. Queste novità, evidenziano i carabinieri, vengono introdotte «al fine di contenere il fenomeno legato all’inconsulto utilizzo di armi nell’ambito dei reati di violenza domestica oppure tra vicini di casa, da parte di persone, spesso anziane o malate, che talvolta non riuniscono più quei

Cosa può fare chi non vuole rinnovare la licenza Abbiamo chiesto a Marco Gerevini, titolare dell'Armeria Gerevini di Casalmaggiore, che cosa deve fare una persona, che possiede un'arma, ad esempio un fucile da caccia, e non ha intenzione di rinnovare il porto d'armi ne tanto meno sostenere l'onere della visita medica per ottenere il certificato dell'ufficiale sanitario. «Premesso che la legge non è chiarissima, ci sono tre possibilità per chi non intende più detenere l'arma. La prima è quella di cedere il fucile o quant'altro, ad una persona di fiducia che abbia il porto d'armi, con un atto di cessione a titolo gratuito. La seconda ipotesi è quella di vendere l'arma ad una armeria interessata. La terza possibilità è quella di consegnarla ai Carabinieri che provvederanno a distruggerla o conservarla presso, le autorità preposte, se l'arma è di interesso storico». basilari requisiti psicofisici tali che in passato hanno permesso loro di ottenere il rilascio dell’autorizzazione a detenere armi». La normativa fa riferimento all'acquisizione e alla detenzione di armi bianche, da sparo o da fuoco. In tale ottica i carabinieri hanno da subito intensificato controlli amministrativi quotidiani su tutti i detentori di armi, svolgendo altresì un’azione divulgativa/informativa. LA NORMA La norma, infatti, ha previsto che entro il 4 maggio 2015:

1. Chi detiene armi deve presentare il certificato medico di idoneità psicofisica alla detenzione; in pratica lo stesso certificato richiesto per il rilascio del nulla osta all'acquisto, previsto dall'art. 35 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. 2. La certificazione dovrà attestare che il richiedente non sia affetto da malattie mentali oppure patologie che ne diminuiscano, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere ovvero non risulti assumere, anche occasionalmente, sostanze stupefacenti e psico-

trope oppure abusare di alcol. 3. Il certificato medico in questione è rilasciato dal medico provinciale o dall'ufficiale sanitario (attualmente Asl) o da un medico militare. 4. Sono esentati dall'obbligo di presentazione coloro che nei sei anni antecedenti l'entrata in vigore del decreto, abbiano già consegnato il certificato al momento della richiesta di una licenza di porto d'armi o di un nulla osta all'acquisto di armi. PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI Le persone che entro la data di

scadenza non avranno provveduto a consegnare il certificato agli uffici di Polizia o Carabinieri che avevano ricevuto le denunce di detenzione, riceveranno una diffida per la presentazione del certificato stesso. Se nei successivi 30 giorni la certificazione non sarà presentata, sarà avviato il procedimento finalizzato al divieto di detenzione. Il richiedente, sottoponendosi agli accertamenti, è tenuto a presentare un certificato anamnestico, rilasciato dal medico di fiducia, di data non anteriore a tre mesi.

Auricchio: «Cremona è la provincia che cresce di più in Lombardia» I dati congiunturali disegnano una situazione di crescita media annua della produzione industriale pari al 3,4%» La ripresa economica è ancora decisamente lontana, ma forse si intravede una luce in fondo al tunnel. A dirlo è il presidente della Camera di Commercio, Giandomenico Auricchio, alla luce dei dati congiunturali relativi al quarto trimestre 2014, presentati nei giorni scorsi presso Unioncamere Lombardia. Dati che per Cremona si rivelano positivi: il nostro territorio ha infatti realizzato il risultato migliore di Lombardia. Si parla di una crescita media annua della produzione industriale del 3,4%, contro il -0,7% registrato nel 2013. «Il fatto che si tratti del risultato migliore lo ha detto il professor Pietro Ferri, docente di Economia Politica all’Università di Bergamo (la media regionale si attesta infatti al +1,5%) - spiegano dalla Camera di Commercio -. Un risultato positivo dovuto però principalmente al recupero dei livelli produttivi di inizio anno, recupero che è andato attenuandosi progressivamente fino a segnare una flessione congiunturale nel quarto trimestre (-0,9%). Segnali positivi provengono dal fatturato, che registra un incremento medio annuo del 4,5% contro il – 1% del 2013 , ed anche dagli ordinativi: gli ordini esteri si confermano come elemento propulsivo del sistema industriale cremonese con una crescita media annua del 5,3% (3,1% in Lombardia) confermando la tendenza del 2013 (+5,8)». Un altro cambiamento positivo è quello degli ordinativi interni, la cui crisi è da sempre uno dei punti focali della

crisi economica: “Gli ordinativi interni hanno registrato un incremento nell’ultimo periodo del 2014 (4,4%) portando la media annua a 1,4% (0,8% in Lombardia) – ha spiegato ancora il presidente -. L’andamento positivo degli ordinativi esteri è confermato dai dati export certificati dall’Istat che evidenziano nei primi 9 mesi del 2014 un incremento delle esportazioni cremonesi del 8,2% contro il dato medio lombardo del 0,3% e italiano del 1,4% (con

il dato in valore che, negli ultimi 4 trimestri rilevati, sfiora i 3,7 miliardi di euro)». Passiamo alle note negative: «Permane il calo dell’occupazione, che continua a mostrare segnali di debolezza con un saldo negativo medio tra tasso di ingresso e tasso di uscita del -0,6%, in linea con l’andamento lombardo (-0,5%) e con un aumento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. La produzione del comparto artigiano registra nel 2014 una crescita media annua leggermente negativa (-0,3%), in controtendenza con l’andamento regionale che segna invece una variazione positiva pari al +0,9%. Per il settore artigiano alla media annua si accompagna però una variazione congiunturale leggermente positiva del +0,3%, anche se molto vicina alla variazione nulla, confermando il perdurare del momento di crisi del settore artigiano manifatturiero». «L’andamento congiunturale del settore manifatturiero provinciale– sottolinea Auricchio - mostra un quadro a tinte contrastanti, con segnali di incertezza che ancora non fanno intravvedere i segni di ripresa economica. I sentiments degli imprenditori – orientati all’ottimismo – danno però conto di un quadro generale cambiato che, grazie soprattutto all’euro debole e al basso prezzo del petrolio, può far prevedere, se accompagnato da interventi mirati alla crescita del sistema delle imprese, una ripresa più vicina».

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Pd: «Si acceleri la digitalizzazione e utilizzi software libero opensource» Si acceleri il percorso di digitalizzazione della amministrazione comunale, al fine di ottenere efficienza dei servizi e risparmio. Questa la richiesta che emerge dalla mozione presentata nei giorni scorsi dai consiglieri del Pd Roberto Poli, Lia A Beccara e Luca Burgazzi. «In quest'ottica si intende accelerare il processo di implementazione del software libero, il cosiddetto sistema Open Source Software» spiega Poli -. Posto che il Comune di Cremona deve rinnovare e riorganizzare il sistema informatico si ritiene efficiente ed economico il sistema open source come attivato in molte città con indubbi vantaggi». L'open source software - si legge nel documento, consente “indubbi vantaggi quali l'indipendenza dal fornitore unico, la possibilità di sviluppare in autonomia programmi con nuove funzionalità, la possibilità di utilizzare software già in uso in altri Comuni”, ma anche “una decisa riduzione delle spese venendo meno la necessità di rinnovare i software acquistando nuove licenze”. Un'esperienza risultata positiva in molti comuni italiani, “da Torino a Empoli, da Bolzano a Parma, da Trieste a Modena e Bologna”. A questo proposito “il sistema informatico del Comune di Cremona necessita di riorganizzazione in termini di interventi di rinnovo, manutenzione, nuove licenze e che è stato avviato un percorso nella direzione open source”. Alla luce del fatto che “Il D.Lgs. 82/05, noto come "Codice dell'amministrazione digitale" impone alle pubbliche amministrazioni che devono acquisire sistemi informatici una valutazione comparativa tecnica ed economica tra le diverse soluzioni disponibili sul mercato”, la mozione impegna il sindaco “a prevedere nell'ambito della riorganizzazione del sistema informatico un processo sempre più volto all'open source software che garantisce qualità, stabilità nel tempo e risparmio economico; a trovare sinergie e collaborazioni sia con i Comuni che hanno già avviato il software libero e con le Università che sono esperte sul tema; a diffondere le informazioni in merito all'open source sia all'interno dell'Amministrazione stessa sia nei confronti dei cittadini”.


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Cronaca

Sabato 14 Febbraio 2015

Imprese straniere, crescita continua

Dai dati della Camera di Commercio di Cremona aggiornati al 31 dicembre 2014 emerge come il fenomeno non conosca interruzione

Sono ormai il 10% del totale nella nostra provincia. Boom nel settore dell’agricoltura e nei pubblici esercizi

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di Vanni Raineri

e la presenza degli stranieri nel nstro tessuto sociale è un fenomeno che negli ultimi anni ha conosciuto un'espansione notevole, è logico che questo si rpercuota anche nel tessuto imprenditoriale. I dati appena raccolti dalla Camera di Commercio di Cremona, elaborati dal responsabile dell'Ufficio Statistica Enrico Maffezzoni, ci danno le dimensioni del fenomeno, in particolare rapportato a tre anni fa. Partiamo dalla situazione generale che si vede nella tabella sotto. Si evidenzia che le imprese straniere nella nostra provincia rappresentano ormai il 10% del totale, leggermente al di sotto rispetto ad alcune delle province limitrofe esaminate (Pavia a parte) ma superiore rispetto alla media nazionale. Nel 2011 la percentuale era del 9%. Nella tabella in fondo invece ci sono le imprese e il numero di adetti riferiti

alle tre aree della nostra provincia: Cremonese, Cremasco e Casalasco. Ovviamente perché il paagone possa reggere servirevve rapportare i numeri con il totale della popolazione. La crescita accomuna comunque tutte le aree. Le imprese straniere nella nostra provincia sono 2695, e occupano 4505 lavoratori. Chi pensa però che il fenomeno riguardi i soli cittadini extracomunitari però sbaglia. Le imprese extraCee sono 1897, cioé il 70% del totale. Le altre sono formate da cittadini provenienti dalla Comunità Europea. Interessante è anche il quadro che emerge verificando la tipologia delle attività. Una grossa crescita ha riguardato l'agricoltura (qui gli addetti sono triplicati in tre anni), mentre è sceso il numero di imprese straniere nell'industria e, soprattutto (ma qui pesa la crisi globale del settore), nell'edilizia. Un vero e proprio boom ha coinvolto i pubblici esercizi, e qui probabil-

mente il contributo della comunità cinese ha influito parecchio: le 174 attività del 2011 sono diventate oggi 256, e gli addetti da 497 sono saliti a 748. Cresce anche il commercio, e raddoppia il settore del credito. Ma in generale si assiste ad un panorama più variegato, come dimostra la grande crescita della voce “altre imprese”, che raggruppa attività legali, aziendali, professionali, e poi agenzie di pubblicità, attività di noleggio, riparazioni, servizi per la persona (58 imprese) e tanto altro. L'indagine effettuata dalla Camera di Commercio scende poi nel dettaglio dei singoli Comuni. Ovviamente tralasciamo questi dettagli, basti però sapere che il fenomeno è generalizzato, e che a Cremona le imprese straniere sono 931, a Crema 258. a Soresina 143 e a Casalmaggiore 130. Seguono Castelleone (76), Rivolta d'Adda (54), Pandino (48), Piadena (45), Casalbuttano (41), Palazzo Pignano (33) e Soncino (31). Tutti gli altri Comuni sono sotto le 30 imprese.


Cronaca

Sabato 14 Febbraio 2015

Da Cremona a Strasburgo in mostra

“La grande guerre dans le Val d’Argent” è il titolo dell’esposizione, curata da Emanuele Bettini e Roberto Caccialanza

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i è svolto nei giorni scorsi, presso la splendida e avveniristica sede della Regione Alsazia di Strasburgo, il vernissage d’inaugurazione della mostra fotografica intitolata ‘La grande guerre dans le Val d’Argent’. L’iniziativa, ideata, curata e promossa dal cavalier Emanuele Bettini, presidente dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano – comitato delle province di Cremona e Lodi -, con la collaborazione del fotografo cremonese Roberto Caccialanza (per la riproduzione digitale delle fotografie originali e la cura dell’allestimento della mostra), ha avuto il patrocinio della Région Alsace, dell’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo (direttore Raffaello Barbieri), dei Consolati generali di Austria, Francia e Germania di Milano, nonché del Souvenir Français. Alla presenza di parecchie decine di persone fra autorità politiche e civili (tra cui il Console Generale di Germania a Strasburgo), vari studiosi e cultori della storia locale e cittadini interessati all’argomento, hanno preso la parola il membro eletto della Regione Alsazia in rappresentanza del presidente Philippe Richert, il dottor Raffaello Barbieri per l’IIC di Strasburgo e Roberto Caccialanza (anche in rappresentanza del cavalier Emanuele Bettini che proprio all’inizio del viaggio verso Strasburgo è stato costretto a rientrare a Cremona per gravi motivi familiari). Il delegato della Regione Alsazia ha dato il benvenuto e ha spiegato l’importanza delle fotografie esposte che illustrano la vita di trincea e al fronte delle truppe in luoghi molto prossimi a Strasburgo, al confine con la

Germania; il dott. Barbieri ha spiegato il motivo per cui l’IIC ha accolto con favore la proposta di esporre la mostra a Strasburgo e ha letto la presentazione della rassegna scritta e inviata dal cav. Bettini; Caccialanza, parlando a braccio in francese, ha ringraziato coloro che a Strasburgo hanno reso possibile lo svolgimento della mostra, inoltre ha illustrato le tecniche messe in atto sia per riprodurre le fotografie da album originali sia per stamparle -notevolmente ingrandite- sui 112 pannelli che compongono il percorso espositivo. La mostra ‘La grande guerre dans le Val d’Argent’ è una rassegna di fotografie provenienti

da due album originali (recuperati in un mercatino dell’antiquariato oggi facenti parte dell’archivio storico del cav. Bettini) che riguardano i raggruppamenti tedeschi in Alsazia in località Sainte-Marie-auxMines (Markirch in tedesco). Uno degli album è appartenuto a Johann Jakob Rumpf, originario di Friedberg, un ufficiale del battaglione di fanteria n. 3 del Landsturm: esso illustra momenti di vita da campo, schieramenti di truppe e costruzione di linee ferroviarie. Il secondo album di immagini è stato sviluppato da J. Gundel di Nürnberg e riguarda bombardamenti e postazioni tedesche con prigionieri inglesi.

Il materiale si riferisce con ogni probabilità alla battaglia di Aubers Ridge e Neuve-Chapelle in cui sono state impegnate truppe inglesi provenienti dalle colonie (India). In questo combattimento sono stati usati gas tossici (in una fotografia appare persino un ufficiale inglese con la maschera antigas). E' stato pubblicato il catalogo ‘Gli Imperi Centrali nella Grande Guerra – Immagini e ricordi dal fronte dell’Alsazia’, illustrato e corredato da testi trilingue (italiano, francese, tedesco) a cura dell’Istituto del Risorgimento che si è valso della consulenza di Autorità francesi e del dott. David Bouvier (archivista intercomunale del Val

d’Argent - Communauté de Communes du Val d'Argent), che ha identificato i reparti tedeschi e i luoghi illustrati dalle fotografie. Il volume è una piccola testimonianza di quanto avvenuto in Europa nel 19141915. Ora, a un secolo di distanza dai fatti, i Paesi del Vecchio Continente che si sono combattuti fino allo stremo delle forze, si trovano accomunati nell’Unione Europea in un progetto di fratellanza e di Pace tra i Popoli. La mostra rimarrà visitabile fino a venerdì 27 febbraio, ore 9-18, presso la sala espositiva al piano terreno della Maison de la Région Alsace, Strasbourg, 1 place Adrien Zeller, ingresso libero.

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Il Cta Acli promuove una serie di gite e viaggi per tutti i gusti. • 8 marzo 2015 - Una giornata a Sanremo in occasione della tradizionale “Sanremo in Fiore” per ammirare la favolosa sfilata dei Carri Fioriti. • Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in Abruzzo per Borghi e sapori antichi”. Viaggio alla scoperta dell’Abruzzo. Si visiteranno: Pescara, Chieti, Isola del Gran Sasso, Aquila, Bominaco, Lanciano, Sulmona, Scanno, Teramo e Civitella del Tronto. • Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in Piemonte con le sue Abbazie”. Viaggio in Piemonte per vedere le sue Abbazie e Castelli. Si visiteranno: Asti, Vezzolano, Torino e Venaria reale, Val di Susa, Cuneo, Abbazia di Saffarda e Saluzzo • Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in Toscana”. Viaggio alla scoperta della Toscana. Si visiteranno: Montepulciano, Pienza, Siena, Lago Trasimeno, Pitigliano, Sovana, Arezzo e La Verna. • Dal 7 al 10 Maggio - Un viaggio per visitare Roma. Si visiteranno la basilica di S. Pietro e le tombe dei Papi, dai Giardini Vaticani a Trinità dei Monti, dalle ville di Tivoli a Ostia Antica. • 6 Giugno 2015 - Giornata all’insegna dei paesaggi naturali con lo splendido percorso del Trenino Rosso del Bernina accompagnato dalla visita di Saint Moritz. • Dal 21 al 27 Giugno 2015 - Soggiorno in Val Venosta con incantevoli escursioni all’Abbazia di Monte Maria, in Val senales, al Passo Resia, in Austria e Svizzera. • Dall'11 luglio al 8 agosto soggiorni quindicinali ad Andalo presso l’Hotel Stella Alpina 3***. • Dal 06 al 16 Agosto 2015 un Gran Tour di Ferragosto in Scozia e Londra. Si visiteranno: Dover; Cambrige; Edimburgo; Roslyn; Styirling; Balmoral Castle; Inverness; Lago di LochNes; Isola di Skye; Fort William; Gren. Coe; Glagow; Carlisle; Oxford e Londra. Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Cardinale G. Massaia, 22 o contattando i numeri di tel. 0372-800423, 800429. Le iniziative sono in le nostre iniziative sono in collaborazione con il CTA di Crema (Piazza Manziana 17. Crema tel. 0373-250064). Sito: www.ctacremona.it


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critica

Il piano della cultura del sindaco registra già qualche lacuna Egregio direttore, una riflessione, che forse sarà infondata e dovuta a una mia carenza di informazione. Mi domando: ma perché nei progetti del Comune per Expo non compare l’unico aspetto che a Cremona abbiamo e gli altri non hanno? Ossia la liuteria e l’unicum al mondo del Museo del violino! Tutte le città per Expo proporranno mostre, incontri, concerti, ma nessuno ha il Museo del violino. Noi sì! Anche la presentazioe delle Master Class con studenti di musica che vengono da ogni parte del mondo, non ha registrato un solo accenno (lo dico da lettore di articoli) al Museo del violino. Idem sulla Festa del torrone: perché nell’anteprima e nella festa non si “vende” già in sede di presentazione, la promozione della liuteria e del Museo? Mondomusica fa tappa all’estero per la presentazione della rassegna: ottima cosa. Bene e bravi. Ma perché non proporre e presentare anche il Museo del violino? Ho la sensazione che prevalga come sempre l’ognuno per sé… vanificando sforzi e perdendo sinergie che oggi più che mai dovrebbero essere essenziali. Forse il “piano della cultura” annunciato dal sindaco Galimberti, registra qualche falla nella lunga fase di gestazione. Emanuele Zaniboni Cremona ***

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dopo la nevicata

Paesi senza elettricità: la causa è la scarsa manutenzione Egregio direttore, la nevicata della scorsa settimana, eccezionale ma largamente prevista, mette in evidenza la carenza di certe strutture nostrane. E qui colgo l’occasione per fare alcune precisazioni. Che dire dell’interruzione dell’energia di quasi due giorni avvenuta nello scorso fine settimana nella zona di Scandolara Ravara, Cingia de’ Botti, Motta Baluffi ed altri paesi limitrofi? I costi di rete si riferiscono al trasporto dell’energia a casa dell’utente? Va bene! Però prevedono anche la manutenzione sulla rete, per evitare che certi disagi non debbano succedere. Quasi due giorni nei quali anziani e disabili, oltre a normali cittadini, sono rimasti senza corrente, quindi senza riscaldamento. Ve la immaginate, voi, questa rete obsoleta, vecchia di almeno mezzo secolo, priva di manutenzione? E noi continuiamo a pagare i costi di rete? La nevicata del 1985, storica per intensità e continuità (durò quasi quattro giorni) non provocò così enormi disagi. E sapete perché? All’epoca si faceva manutenzione ed i lavori venivano eseguiti. Si era nella prima Repubblica, ora la seconda e la terza non le ho ancora viste, dove si rubacchiava un po’, è vero (la vecchia Dc, il Psi, dilettanti allo sbaraglio, confrontati con gli attuali politici) però i lavori venivano eseguiti e funzionavano i servizi. Ora si continua a rubare ed i disagi sono aumentati. Come mai? Cosa è cambiato? Giuliano Lottici San Martino del Lago ***

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Lettere & Opinioni

Sabato 14 Febbraio 2015

testimonianza

Un’aggressione alla città che ci ha sconvolti Signor direttore, c’eravamo al corteo antifascista del 24 gennaio. C’eravamo a tenere lo striscione di apertura, in segno di solidarietà e di amicizia con un amico che ancora non conosciamo, ma la cui vicenda mi ha turbato, indignato. Abbiamo scelto di esserci. E abbiamo visto quel che è successo. Il corteo è iniziato con calma. Cremona sembrava una città deserta,

Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • incomsc@gmail.com

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Cittadinanza per gli stranieri nati in Italia La cittadinanza è l’appartenenza di una persona ad un determinato Stato. La cittadinanza italiana è basata principalmente sullo “ius sanguinis” (diritto di sangue), in base al quale il figlio nato da padre italiano o da madre italiana è italiano. Questo è il motivo per il quale il figlio di genitori stranieri, anche se nato in Italia, non diviene alla nascita cittadino italiano. Tuttavia, in presenza di determinati requisiti, anche gli stranieri nati in Italia possono acquistare la cittadinanza. In particolare, la nostra legge in materia di cittadinanza (Legge 91/92) stabilisce che lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente e senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, può diventare cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data. Si tratta del principio cosiddetto dello

polemica

Neve e rifiuti a volontà Signori, questa è Cremona A cura di Emilia Rosemarie Codignola*

“ius soli”, in forza del quale, il cittadino straniero, nato da genitori stranieri, può diventare cittadino italiano soltanto in presenza dei tre suddetti requisiti: nascita in Italia; avervi risieduto ininterrottamente fino a 18 anni; aver richiesto all’ufficio di stato civile del comune di residenza, la cittadinanza italiana prima del compimento del 19º anno di età. A tal proposito, la circolare (circolare del 7 novembre 2007) del ministero dell’In-

spettrale. Solo qualcuno si affacciava ai balconi, alle finestre. Molti fotografavano, filmavano. “Perché tutta questa tensione? Sta andando tutto bene”. Dietro di noi, facce giovani; più indietro bandiere dell’Anpi, dell’associazionismo, qualche partito. Davanti a noi il furgone mandava musica e slogan. Mentre procedevamo lentamente (via Mantova, pizza Libertà, inizio di viale Trento Trieste), alcuni militanti del centro sociale coordinavano il ritmo del cammino, in modo che lo striscione fosse ben visibile, che i familiari di Emilio avessero lo spazio che meritavano. Avanti, oltre il corteo, il cordone di polizia; distante. Dietro di noi, invece. Alcuni spingevano, premevano. E arrivati all’altezza dei giardini del Vecchio Passeggio, i militanti del Dordoni ci chiedono di arrotolare lo striscione e di spostarci e magari di andare alla fine del corteo, “perché potrebbe essere pericoloso”. Qui scatta il nostro stupore. Come, pericoloso?! Siamo qui per manifestare solidarietà, vicinanza, non per distruggere. Invece... E’ il momento dei fumogeni: come in una rappresentazione teatrale, il fumo al posto delle quinte, un gruppo folto che stava dietro di noi scompare nel fumo per poi riapparire in divisa: caschi integrali, giubbini e pantaloni neri, bastoni bianchi. Era cambiata la scena, erano cambiati i protagonisti. Uno dalla Val Susa, vedendoci contrariati, scippati, ci spiega che “fanno così per non venire identificati, perché basta una spilla, una scarpa…”. Sì, ma perché? Noi ci stavamo mettendo la faccia, nella nostra città. Perché? Da lì in poi è accaduto quello che sappiamo. Scontri, vetrine e bancomat aggrediti, perfino la polizia locale. Un obiettivo vale l’altro, basta lasciare un segno. Scene d’altri tempi: torna alla mente Genova 2001, quando i diversi cortei furono assaliti; quando un disegno politico volle rimuovere le feconde esperienze dei social forum. Quel che stavolta ci ha sconcertato, che ci ha lasciato questa profonda inquietudine, è stata la messa in scena, la programmazione puntuale di uno spettacolo di aggressione ad una città. Parafrasando Hannah Arendt, la banalità di un caos costruito ad arte, condotto da figure anonime, prive di pensiero, capaci di scempi, forse addirittura guidate a sfogarsi contro obiettivi prevedibili (non per caso le vie perpendicolari al viale Trento

terno ha chiarito che l’iscrizione anagrafica tardiva del minore presso un Comune italiano, può considerarsi non pregiudizievole ai fini dell'acquisto della cittadinanza italiana, ove vi sia una documentazione atta a dimostrare l'effettiva presenza dello stesso nel nostro Paese nel periodo antecedente la regolarizzazione anagrafica. In tal senso, potranno per esempio comprovarne la presenza effettiva, gli attestati di vaccinazione e i cer-

Trieste erano libere). Rituali e contro-rituali. Anzi, peggio, la banalizzazione del caos, ridotto, da germe creativo, a cerimoniale “morto” (“dead ceremonialism”, scriveva Turner). A distruzione programmata. Oltre la violenza, oltre la devastazione, rimane questa terribile sensazione: l’aver sottratto uno spazio pubblico ai cittadini, l’aver profanato una manifestazione legittima, una indignazione sovrana. L’aver programmato uno spettacolo in cui tutto era già previsto. In cui noi, manifestanti pacifisti e antifascisti, eravamo il pubblico. Pisana Bassi e Mauro Ferrari Piadena ***

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presa di posizione

La condanna di Schettino conferma la crisi italiana Egregio direttore, ancora una volta la giustizia italiana si è dimostrata non all’altezza, negligente, non equa. Purtroppo lo devo ribadire ancora una volta, che “la legge non è uguale per tutti”. La sentenza è stata: Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione e 1 mese di carcere. Con dimora, nel suo paese di origine. Dopo tre gradi di giudizio. Ma i suoi difensori, Domenico Pepe e Donato Laino confidano che qualcosa possa cambiare già in appello. «Sedici anni sono troppi e comunque non è vero che l’ex comandante della Costa Concordia abbandonò la nave». Pazzesco, vergognoso a dir poco, un comandante di una nave da crociera, che ha fatto morire, (annegare) nelle proprie cabine 32 esseri umani, più due dispersi, ritrovati poi nel smontaggio della nave a Genova. Mentre per quanto riguarda l’abbandono della nave, è stato uno dei primi, i filmati lo dimostrano ampiamente, dopo essersi cambiato d’abito (borghese), ha preso una scialuppa e si è messo in salvo. Inoltre, dalle registrazioni fatte e sentite, il comandante che era a terra, lo invitava a gran voce, a ritornare sulla nave, per mettere in salvo i passeggeri! La legge, lo Statuto dei comandanti di navi, natanti di crociera, che trasportano passeggeri, in caso di avaria, guasto, ecc. devono essere gli ultimi ad abbandonare la nave! Se poi vogliamo anche ricordare, che è stato invitato all’Univer-

tificati medici in generale. Nel caso si rilevassero brevi interruzioni nella titolarità del permesso di soggiorno, al fine di dimostrare la permanenza continuativa sul territorio italiano, l’interessato potrà produrre documentazione integrativa, come certificazione scolastica, medica o altro, che attesti la presenza in Italia. La legge impone infine all’ufficiale di stato civile di comunicare allo straniero, nei sei mesi precedenti al compimento dei 18 anni, la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana entro il compimento del 19º anno di età. *Avvocato Stabilito del Foro di Milano

sità “La Sapienza” di Roma, a spiegare come si “gestisce il panico”…! E’ proprio vero, che anche questa sentenza, va di pari passo con l’andamento (crisi totale), del nostro, Bel Paese, non c’è nulla che funzioni. Solo sprechi, mangerie e corruzioni di denaro pubblico. Andrea Delindati Cremona ***

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politica sotto accusa

Renzi dice che tirerà dritto Una frase che ho già sentito... Egregio direttore, dell’ultimo presidente della Repubblica non sentirò certo la mancanza. Le sue dimissioni mi fanno sorridere, pensando alle varie nomine che ha fatto dopo la caduta del governo Berlusconi. All’epoca è stato svelto a sciogliere le camere ed altrettanto svelto nel nominare il prof. Monti, bocconiano, senatore a vita, permettendogli di usurpare la poltrona di premier. E poi sappiamo come è andata. Meglio sarebbe stato se, in seguito alle dimissioni di Monti, si fosse dimesso pure lui. Invece no. Ha perseverato con la nomina di Letta: altro fallimento! Poi, ultimo nato, la nomina di Renzi, sempre “democraticamente” eletto? Non mi sembra proprio! Eppure ha continuato a perseverare. Ora si è messo al lavoro come senatore a vita nel suo ufficio, lui, novant’anni suonati! Gli auguro lunga vita. Peccato che al lavoro non si possano mettere i nostri figli, perché il lavoro l’hanno distrutto questi politici che ci vogliono fare pure la morale. Il cinquanta per cento dei giovani non trova lavoro ed è disoccupato. Escono dalle scuole e non hanno un futuro. Almeno, prima c’era una valvola di sfogo: la leva obbligatoria. Poi è stata abolita e sapete da chi? Dal nostro attuale presidente, onorevole Sergio Mattarella quando fu ministro della Difesa. Costava poco e toglieva molti giovani, almeno per un certo periodo, dalla strada. E cosa è stato risolto? Nulla. Speriamo che ora non venga abolito anche il diritto al voto, visto che ultimamente Renzi ha fatto capire espressamente che lui tirerà dritto, nonostante tutto. E’ una frase che non mi giunge nuova. L’ho già sentita! Massimo Pelizzoni Gussola

Egregio direttore, Cremona sta per fregiarsi di un nuovo, ambito titolo: non più solo la “Città delle ciaspe” (per la neve), bensì anche la “Città del rudo”. Molte le segnalazioni giuntemi da cittadini furibondi, in quanto in questi giorni il servizio di raccolta dei rifiuti non è stato effettuato ed i sacchi della spazzatura si stanno accumulando ai bordi delle strade. Così, laddove non vi siano neve e ghiaccio, vi è immondizia: bella alternativa, a voi la scelta! Il che è ancora più strano in quanto la giunta Galimberti sostiene che le strade siano pulite, dunque, se così fosse, i suoi mezzi non dovrebbero avere difficoltà a venire a prendersi i rifiuti! Sfruttando l’italica creatività, come “Città europea dello sport”, oltre a candidarci per le prossime Olimpiadi invernali, potremmo anche pensare a nuove discipline ginniche: salto in lungo sul ghiaccio, tiro delle palle (di neve), lancio delle stalattiti e poi slalom tra i bidoni, gimkane tra i rifiuti, lancio del sacco e chi più ne ha, più ne metta. Ora al Comune ed all’Aem, responsabile tanto della raccolta rifiuti quanto dell’emergenza neve, è giunto il momento di dire a gran voce: dove siete? Dobbiamo telefonare a “Chi l’ha visto?” per rintracciare un mezzo disposto a ritirare la spazzatura? O, per pagare l’intervento, è da prevedersi una pioggia di multe alle auto parcheggiate in modo “creativo” a causa della neve abbandonata? Ci mancherebbe appena questa, ma ormai tutto è possibile! Intanto i sacchi si accumulano e sta per esplodere una nuova emergenza. Questa, signori, è Cremona, Italia, Europa! Anche se non sembra... Claudio Demicheli Lista Demicheli-Uno di voi ***

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giudizio negativo

Expo rischia di naufragare anche nei contenuti Egregio direttore, come avevamo immaginato, “Expo delle idee” è stata retorica sull’alimentazione e sulla soluzione alla fame nel mondo. Di questo passo Expo, oltre che nelle strutture e nell’illegalità, rischia di naufragare anche nei contenuti. La Carta di Milano, alla cui stesura hanno partecipato multinazionali e la grande industria agroalimentare, non sarà sufficiente a risolvere il grave problema della fame e degli squilibri alimentari nel mondo. Non basta un impegno formale, come hanno sottolineato rari e preziosi contributi come quello del Papa, di Lula e di Carlo Petrini, è necessario un cambio radicale del paradigma del libero mercato per il diritto al cibo. Petrini ha spiegato, e siamo d’accordo, che serve un modello alimentare diverso da quello attuale, fallimentare, che ha prodotto sofferenza per gli esseri umani, depauperamento delle risorse e perdita di biodiversità. Concordiamo con lui soprattutto quando dice che la Carta non toccherà il nervo scoperto che si chiama libero mercato applicato al cibo. E’ risultata pessima, inoltre, la chiusura del presidente del Consiglio, Renzi che ha minacciato la minoranza “No Expo” presente all'evento (noi?) qualora dovesse farsi venire in mente di contestare l’inaugurazione di Expo. La critica è sempre legittima, soprattutto su di un evento come Expo che ha fortemente polarizzato il dibattito politico e che non può certo inchinare tutti ad essere a favore come schiavi di altri periodi storici. Evidentemente il premier Renzi non conosce il significato del termine democrazia. Silvana Carcano Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle

Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it

Sabato 14 febbraio

Domenica 15 febbraio

Lunedì 16 febbraio

MArtedì 17 febbraio

Mercoledì 18 FEBBRAIO


CREMA E’

di Gionata Agisti

bastata la nevicata di un giorno per mettere in difficoltà Crema e, a distanza di una settimana, si riscontrano ancora disagi nel muoversi per le vie della città. In particolare, si hanno notizie di gente caduta per via dell’asfalto scivoloso. L’elenco degli effetti di questa perturbazione si è rivelato sproporzionato rispetto al previsto, considerato che la nevicata di giovedì scorso non era per nulla inattesa, anzi. Eppure, nonostante questo: marciapiedi impraticabili, parcheggi ricoperti di neve, per non parlare dell’elettricità andata in tilt, che ha impedito l’utilizzo di computer; l’acqua che andava e veniva. Insomma, il bollettino di una semi disfatta. Ciliegina, amara, sulla torta: perfino la seconda sfilata del Gran Carnevale Cremasco – la prima a pagamento – è stata annullata dagli organizzatori, a causa delle condizioni delle strade. C’è da chiedersi cosa sarebbe accaduto, se la neve fosse caduta per due o tre giorni di fila. Ma chi è il responsabile per non aver pulito le strade della città? L’amministrazione comunale intende vederci chiaro, a partire dall’assessore ai Lavori pubblici, Fabio Bergamaschi. Assessore, come mai siete stati colti impreparati da una neve annunciata? “È vero, indubbiamente la nevicata era attesa e qualcosa non è andato per il verso giusto. Il vero disagio lo si è avuto la mattina stessa di giovedì 5 febbrasio. Il fatto è che, da parte di alcuni contoterzisti, di cui si avvale Scs Servizi locali, è venuto meno il rispetto del “Piano neve” del Comune che è frutto di un’esperienza decennale ed è pienamente collaudato. Ora, intendiamo verificare il perché e individuare chi ha mancato di eseguire il lavoro». Non si è trattato, quindi, di uno stanziamento comunale insufficiente per questa evenienza? «No, assolutamente. C’è un costo fisso annuale per il fermo macchina di questi privati contoterzisti, che si aggira attorno ai 40mila euro, oltre al pagamento delle ore in cui sono effettivamente operativi. Tra l’altro, da parte degli stessi contoterzisti, ci era stato chiesto un adeguamento nei pagamenti, che tenesse conto dell’inflazione e que-

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Sabato 14 Febbraio 2015

Bergamaschi: colpa degli spalatori. E dei cittadini che non hanno pulito i marciapiedi

Neve, disagi: i responsabili? L'assessore alla Mobilità, Fabio Bergamaschi

sto adeguamento è stato loro accordato. Comunque, ripeto: dalla mezzanotte in poi, i mezzi avrebbero dovuto essere operativi. Verificheremo chi c’era, anche in base alle segnalazioni delle persone, e se qualcuno non ha rispettato gli accordi. Analizzeremo caso per caso. Il problema è che in queste circostanze bisogna stare in fiducia. In molti casi, questa fiducia è ripagata. In altri, invece, no e non dico per forza per malafede ma anche semplicemente per distrazione». Ma per quanto riguarda i marciapiedi? Ce ne sono alcuni ricoperti di neve ancora oggi. «Quello dei marciapiedi è un caso diverso. Io stesso avevo chiesto subito agli uffici di fare qualche sforzo perché venissero ripuliti, ma mi è stato riferito che il Comune non si è mai occupato della loro pulizia, nemmeno ai tempi in cui le risorse a disposizione erano molto più consistenti. Peraltro, è in

vigore un’ordinanza, in base alla quale i frontisti sono obbligati a pulire la parte di marciapiede che li riguarda. Questa ordinanza è spesso disattesa e, se vogliamo essere fiscali nei confronti del Comune, è giusto esserlo anche nei confronti di tutti coloro, anche privati cittadini, che sono chiamati a rispettare delle regole». Detto questo, aggiunge Bergamaschi, c’è anche un problema oggettivo, dovuto alla mancanza di personale a disposizione. Un altro problema, che si presenterà a breve, sarà quello delle nuove buche che si formeranno sul manto stradale. Ci saranno i soldi per correre ai ripari? «Quello della manutenzione stradale rimane assolutamente il punto debole del bilancio comunale. È inevitabile, vista la situazione economica. Siamo pronti a farci carico di quelle più profonde e pericolose ma, per quanto riguarda le altre, magari

vaste e non estetiche e però superficiali, bisognerà attendere temperature più elevate». E’ proprio impossibile recuperare risorse da altre voci in bilancio? «Sono davvero così pochi i margini in un bilancio comunale ormai anoressico, a causa dei continui tagli statali, che ogni discrezionalità è minima, se non nulla. Due sono i capisaldi del bilancio: la spesa sociale e i lavori pubblici e la giunta, con una scelta che condivido, ha deciso di concentrare l’attenzione soprattutto sul sociale». Tempo fa, lei si era espresso criticamente sulla situazione del suo assessorato, così importante e però lasciato privo di risorse adeguate. «Sì e rimango tuttora critico ma la situazione difficile non dipende dalla giunta comunale. Anche per quest’anno, si parla di tagli ai trasferimenti consistenti da parte dello Stato».

«Manifesti», ma le fatture ci sono o no? «Se dopo due anni non sono state prodotte, allora c’è qualcosa che davvero non torna»

Forse siamo arrivati alla resa dei conti. Dopo tanta attesa - la prima interpellanza per chiedere chiarezza è del 4 luglio 2013 -, Forza Italia e Nuovo Centrodestra hanno detto basta. Hanno annunciato una lettera definitiva destinatari il sindaco Bonaldi, il segretario generale, il vice segretario e il Prefetto di Cremona – nella quale pretenderanno «che sia reso pubblico, entro un lasso di tempo ragionevole («due settimane al massimo»), il rendiconto della manifestazione del 2013 con allegate tutte le pezze giustificative, fatture o ricevute che siano». In caso contrario si rivolgeranno a «parti terze» che hanno l’autorità di guardare dentro i conti di una rassegna che non tornano. Simone Beretta (FI) e Laura Zanibelli (Ncd), assicurano che non è una minaccia. Vogliono andare fino in fondo. La loro pazienza, sostengono, è ormai esaurita. Perché a questo punto - se la maggioranza dovesse ancora fare spallucce - farebbero la magra figura di quelli che accettano di venir presi in giro; ma anche perché dopo troppi mesi di silenzio sospettano di possibili «pagamenti fatti non alla luce del sole» e di «una brutta storia dell’amministrazione Bonaldi»

Moschea, siamo arrivati allo scontro. Il Consiglio comunale aperto, infatti, invece di mettere la sordina a comportamenti eccessiva, ha gettato benzina sul fuoco. Già la modalità di questa assise è stata violentemente contestata. Da tutto il centrodestra. La Lega non ha avuto dubbi: «Si è vista l’esclusione dalla Sala degli Ostaggi della maggioranza dei cremaschi contrari alla realizzazione della moschea. Una triste vicenda, che dimostra ancor più come l’amministrazione tema il confronto con i cittadini e si sia prodigata a mobilitare e saturare la sala del Consiglio per evitare voci di dissenso». I leghisto hanno chiesto il referendum. Sostiene anche Antonio Agazzi di «Servire il cittadino»: «Se meno di 200 persone riescono a prendervi parte e circa il doppio, invece, resta fuori... qualcosa non ha funzionato». E

Per la verità una risposta dai Revisori dei conti ai due consiglieri di minoranza c’è stata. Il 23 gennaio scorso, dopo che «il sindaco ne era a conoscenza da tre giorni, e dioetro ancora nostra insistenza». Che cosa c’è nella missiva? «In merito alla rendicontazione del 2013 esprimono parere positivo solo per le spese dirette in capo al Comune mentre il parere è con riserva per le altre spese. Su alcune addirittura non esprimono parere non avendole ricevute benché richieste». Ed ecco l’ennesima domanda dietro la quale si celano pensieri reconditi, dubbi, perplessità da parte dell’opposizione: «Che difficoltà ci potrà mai essere a mettere insieme una rendicontazione accompagnata da altrettante obbligatorie fatture e ricevute, così da dimostrare che tutto è avvenuto alla luce del sole e che le nostre preoccupazioni sono facilmente superabili?». Infatti, secondo Beretta e Laura Zanibelli, «se non sono bastati però due anni per sciogliere come neve al sole le nostre preoccupazioni allora ci deve essere davvero qualcosa che non torna e che potrebbero trasformarsi per l’amministrazione comunale, il sindaco e la giunta in macigni». Anche perché se i conti non doves-

Simone Beretta (Forza Italia)

sero tornare, due gli scenari che si prospettano. Il primo: «La stessa manifestazione, in mancanza di una seria e sostenibile rendicontazione, non avrebbe dovuto più essere convenzionata con l’associazione Le Muse, per trasparenza ed opportunità». Invece, alla stessa organizzazione sono stati affidati «I Manifesti» 2014. Il secondo scenario, con avviso rivolto al sindaco: «Bisogna prestare molta attenzione perché quando non si controlla si ri-

Laura Zanibelli (Ncd)

schia di diventare corresponsabili. Questa vicenda sta assumendo contorni gravi e grevi – ha concluso Beretta – e rischia di essere una buccia di banana sui cui l’amministrazione può farsi molto male». Perché non c’è alcun dubbio: la manifestazione è stata promossa dal Comune. Lo sottolinea la delibera 247 del giugno 2013 che recita: «Il comune di Crema intende promuovere l’organizzazione di una rassegna di spetta-

coli e attività culturali denominata “I Manifesti di Crema” ….. e “la realizzazione delle diverse iniziative saranno concordate con l’amministrazione comunale». Per Beretta e Laura Zanibelli non ci sono dubbi: «Significa che l’iniziativa viene acquisita dal comune e che quindi rientra nella propria sfera pubblica amministrativa. Di conseguenza nulla può essere delegato a terzi se non concordato ed approvato preventivamente». Se l’iniziativa è pubblica, dunque, «la rendicontazione contabile è dovuta, come anche da convenzione, e deve essere disponibile con tanto di pezze giustificative. Tanto più quando viene richiesta». Senza se e senza ma. Anche perché l’ultimo comma dell’art. 6 della convenzione prevede che «al termine della manifestazione l’Associazione Le Muse dovrà curare la presentazione al Comune di Crema di una specifica relazione di rendicontazione dell’attività svolta e dei costi sostenuti». Da qui la richiesta della minoranza di avere «il rendiconto della manifestazione 2013 con allegate tutte, nessuna esclusa (quindi anche i cachet degli artisti), le pezze giustificative, fatture o ricevute che siano, come viene fatto per altre attività culturali». E vogliono capire altre cose ancora: il perché del compenso della direzione artistica di 3.500 euro «non previsto né in delibera né in convenzione» e perché non è stato fatto un bando pubblico dal momento che la manifestazione è stata promossa dal comune. Insomma, c’è molto da chiarire.

Se la maggioranza provoca: «La minoranza dica dove possono pregare», la risposta...

«I musulmani? Tutti nei saloni dell’Arci» si è rivolto direttamente al sindaco con questa proposta: «Convoca Tu un'Assemblea di cittadini in una location capiente, al Palabertoni per esempio, e poniTi umilmente in ascolto». Simone Beretta ha promosso di portare «dei consigli comunali aperti in tutti i quartieri» perché sulla moschea ne va del futuro delle future generazioni di cremaschi. «Avrò bene il diritto di difendermi da proposte islamiche che reputo ingiuste, quelle che ledono la dignità delle donne. Di difendermi da una proposta omofoba, di difendermi dall’apostasia e dalla Jihad, di difendermi da chi riconosce la

bigamia e i matrimoni per procura. Ho il diritto di difendere un modello di società e di vita dentro la quale educare a tutto ciò i nostri figli? Di difendere la sacralità della vita e della persona? Certamente sì». Parole molto forti. «Più volte» ha rimarcato, «ho invitato il sindaco, la giunta e la maggioranza che li sostiene a non essere imprudenti e ad abbandonare posizioni aprioristiche. La città non apprezza inutili fughe in avanti, a maggior ragione alla luce di un fanatismo islamico imperante e portatore di morte e distruzione che disorienta nel profondo ogni persona di buon senso». E anche

Beretta è per un referendum. Sulla stessa lunghezza d’onda, che cioè la città debba essere ascoltata davvero, è Laura Zanibelli del Ncd: «Riteniamo che l'amministrazione, il sindaco e la sua giunta si prodighino in azioni di ascolto verso la cittadinanza tutta, anche quella che manifesta civilmente, senza averlo potuto fare al consiglio comunale aperto, la propria contrarietà o il proprio timore nei confronti della costruzione di un luogo di culto e centro educativo islamico in città, di dimensioni rilevanti, in assenza di intese con istituzioni superiori e delle dovute garanzie rispetto a possibili fenomeni di

infiltrazione e di incitazione all'ostilità, come avvenuto già nella nostra stessa provincia anche in un passato recente». C’è anche l’esposto di Sel che ha chiesto l’intervento del Commissariato perché valuti la condotta di alcune persone che, in piazza, hanno urlato all’indirizzo dei musulmani: «Ve la bruciamo la moschea». «Questo è un atteggiamento pericoloso e sono questi gli episodi che davvero pongono un problema di sicurezza» ha detto Emanuele Coti Zelati, capogruppo di Sel «Questo è l’esito della “politica” del centro destra che mira a dividere la città e i cittadini, punta a negare i

diritti». E poiché la Comunità islamica potrà usufruire della sede di via Mazzini solo fino a settembre, in modo provocatorio la maggioranza ha chiesto alla minoranza: «Diteci voi dove potranno andare a pregare». La risposta ironica è stata questa: «D'estate nei campi di bocce e sulle balere degli Arci, d'inverno nei loro saloni».


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Crema

Sabato 14 Febbraio 2015

Il Carnevale si farà? Si decide oggi

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arnevale, un calvario. La prima domenica, sfilata gratis e tutto è “sfilato” liscio, ma non c’erano i grandi carri allegorici. Domenica scorsa, 8 febbraio, tutti fermi per impraticabilità del percorso: infatti, c’erano ancora mucchi di neve sulla strada. C’erano, invece, una cinquantina di gazebo che hanno vivacizzano

Festa di Carnevale, al Centro di riabilitazione equestre (Cre) di via Verdi. Una giornata di allegria e divertimento, quella di mercoledì 11 febbraio, a cui hanno preso parte il gruppo di utenti presenti in quella giornata, i volontari e le fisioterapiste che lavorano per il Cre. Visto il periodo di festa, che coinvolge l’intera città, i responsabili del Centro hanno pensato bene di unire l’utile al dilettevole e sono bastate le bardature ai cavalli, qualche maschera e molti coriandoli per riuscire nell’intento, con rinfresco conclusivo. «L’importante è mantenere viva l’attenzione sulla nostra realtà» ci dice Luciano Capetti, portavoce del Cre, anche lui presente ai festeggiamenti. Una realtà, quella del centro di riabilitazione, che sta funzionando bene e che ha iniziato il 2015 in modo soddisfacente. Al momento, i suoi utenti sono una ottantina, provenienti non solo dal territorio cremasco. E, però, nonostante il clima di festa, qualche preoccupazione fa capolino. «Siamo tranquilli ma non troppo» prosegue Capetti. «Cerchiamo di proporre nuove iniziative, come quella di oggi, anche per dimostrare alla città che il Cre c’è ed è vivo. Del resto, ci troviamo qui da soli, nella struttura degli ex Stalloni - e ringraziamo di esserci -, ma senza aver saputo più nulla dalla Regione o dal Comune,

Incendio in casa a Ombriano: colpa di una batteria

un po’ piazza Duomo, ma gli ambulanti si sono lamentati perché anche nel salotto della città hanno dovuto spalare loro la neve per poter sistemare i vari tendoni. Sfileranno i carri domenica 15, la terza in programma? La decisione verrà presa sabato mattina quando questo giornale è già distribuito in città. Stando alle previsioni dei vari

meteo, la giornata prometterebbe pioggia per tutta la giornata. Se così sarà, anche la terza domenica di sfilate, come la seconda, andrebbe sprecata. Con gravi ripercussioni economiche, si pensa. Perché, a livello d’incasso, le sfilate centrali del Carnevale sono, di solito, quelle da cui l’organizzazione riesce a ricavare il maggiore gettito.

La preoccupazione vera: quale sarà il futuro degli Stalloni

Cre, loro si sono già divertiti. Molto

Utenti, dirigenti e operatori del Cre hanno festeggiato il loro Carnevale

in merito al progetto di riqualificazione dell’area. Se ne è parlato per un po’, ma è trascorso del tempo e non abbiamo aggiornamenti. Da parte nostra, ci siamo impegnati economicamente. Alcuni sponsor, molto generosi, ci hanno dato una mano fondamentale ma ci abbiamo

messo anche del nostro per ristrutturare la sede in cui ci troviamo ora». Al Cre è stato permesso di rimanere all’interno degli ex Stalloni, in attesa di una nuova sistemazione, sempre dentro le mura del complesso di via Verdi, una volta che sarà ultimata la riqualificazio-

Colpa della batteria di una macchina radiocomandata. Che è esplosa, domenica scorsa, innescando le fiamme nelle tende e nelle lenzuola di un appartamento all’ultimo piano di un caseggiato di via Ferrario a Ombriano. I pompieri hanno lavorato da mezzogiorno fino alle 17,30: due stanze da letto e parte del tetto sono state gravemente danneggiate. fiamme. L’appartamento è stato dichiarato inagibile. Tutti gli altri appartamenti del caseggiato non hanno riportato danni.

ne, ma l’anno vissuto precariamente in container improvvisati è ancora forte nella memoria degli addetti ai lavori. Quel periodo, dopo che la vecchia sede era stata giudicata inagibile e in cui il timore di essere sfrattati era concreto, è ancora troppo fresco per dormire sonni

del tutto sereni. Da qui, la necessità di richiamare costantemente l’attenzione sul Cre, che rappresenta un toccasana per molti ragazzi disabili che, nell’ippoterapia, trovano un aiuto concreto alle loro difficoltà. «Ci saranno altre iniziative» anticipa sempre Capetti. «A breve, il consiglio deciderà un calendario di eventi per coinvolgere il territorio e, se possibile, raccogliere qualche altro sponsor che, per la nostra attività, è sempre prezioso. Di sicuro, ci sarà una giornata di festa, a giugno, insieme ad altre associazioni, con tanto di dimostrazioni a cavallo da parte dei nostri utenti. Inoltre, non mancheranno i soliti concorsi, a maggio e a settembre». Con il nuovo anno, c’è stata anche una riorganizzazione interna, per contenere i costi, ma la quota per gli utenti non si tocca. «Il Cre ha sempre voluto essere molto accessibile, rifuggendo la selettività che deriva dalle quote di altri centri. Si pensi al fatto che da noi si pagano 50 euro al mese per quattro lezioni, mentre, nel Milanese, per esempio, si arriva anche a 50 euro a lezione. Il Cre è nato così e così vogliamo che rimanga, nel limite del possibile. Per fortuna, ci sono i nostri volontari, che sopperiscono alle scarse risorse a disposizione. Senza di loro, come faremmo?». Gionata Agisti

Tante associazioni di combattenti in piazza Istria e Dalmazia

Foibe: «italiani vittime di un’epurazione»

È stata apposta, in piazza Istria e Dalmazia, la corona d’alloro in memoria delle vittime dei massacri delle foibe. Presenti numerose associazioni combattentistiche cittadine e del Cremasco. Il sindaco, Stefania Bonaldi, ha ricordato «l’ondata di aggressioni verso italiani indifesi, la cui colpa era solo quella d’essere italiani, da parte degli jugoslavi. Furono vittime di un’epurazione preventiva, per eliminare le presenze italiane che avrebbero potuto mettere in discussione il controllo da parte dell’esercito di Tito». «Un’ignoranza colpevole» ha proseguito il sindaco, «quella che ha riguardato questi fatti, durata troppo tempo, che la nostra coscienza ci rimprovera con severità. Abbiamo un solo modo per lenire questa responsabilità: domandare scusa per le nostre omissioni, dimostrare, fuori delle appartenenze, che il nostro lamento è sincero fino al punto

che non permetteremo a simili violenze di ripetersi». «Il Giorno del ricordo rappresenta un obbligo civile e morale di tutta la collettività per non dimenticare gli orrori e le tragedie umane delle vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo GiulianoDalmata» ha detto Carlo Vezzini, presidente dell’amministrazione provinciale. «Ricordo le parole dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, pronunciate durante le celebrazioni del 2006: “L'Italia non può e non vuole dimenticare: non perché ci anima il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro. Dobbiamo, insieme, continuare l’opera di valorizzare del patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, valorizzando il contributo da essi fornito allo sviluppo sociale e cultu-

rale del territorio della costa nord-orientale adriatica. Diviene, quindi, un vero impegno sociale preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero; un patrimonio che è di tutti e alla base di una società civile ed interculturale».

«Università & Lavoro»: opportunità di studio e impiego « Università & Lavoro» è l’appuntamento organizzato dal Comune di Crema e dall’Orientagiovani all’Università di Crema il 19 e 20 febbraio, per permettere a studenti e genitori di orientarsi nel mondo universitario e lavorativo. L’iniziativa, gratuita, è rivolta soprattutto agli studenti di quarta e quinta superiore che quest’anno affronteranno gli esami di maturità, ma è indirizzata anche ai giovani disoccupati che vogliono trovare altre opportunità nel mondo del lavoro. Infatti, se nei vari stand universitari saranno illu-

strate le offerte didattiche, saranno presenti alcune aziende e le agenzie interinali che «daranno la possibilità di acquisire informazioni preziose da spendere, poi, nella ricerca di un lavoro o per la ricollocazione» ha spiegato Maurizio Dell’Olio, responsabile di Orientagiovani. Per esempio? Simulando colloqui di lavoro, spiegando come possibile valorizzare il curriculum, spiegando i benefici del lavoro in proprio e i segmenti di mercato in maggiore espansione. Per ulteriori spiegazioni, chiedere a Orientagiovani.

Nasce il Comitato pendolari cremaschi: riunione lunedì Riceviamo e pubblichiamo: «Essere pendolare, sia per chi viaggia su gomma o su ferro, è diventato troppo caro e con un servizio inadeguato. Essere un pendolare è problematico. Viaggiare nel nostro territorio, è diventato indegno e sempre più difficile perché non sussistono livelli di servizio minimamente adeguati. Per questo un gruppo di pendolari ha deciso di unirsi sotto forma di Comitato. Che è apartitico e aperto a tutti coloro

che vogliono essere costruttivi e propositivi sui temi della mobilità e del servizio di trasporto pubblico. I primi obiettivi che il CPC si propone sono: • il potenziamento infrastrutturale di treni e bus; • il miglioramento del livello di qualità, puntualità e pulizia del servizio; • l’assestamento dei prezzi dei biglietti; • valorizzare la tratta ferroviaria che collega la provincia di Cremona con Milano e con gli altri centri urbani (Treviglio, Berga-

mo, Brescia, Piacenza). Il CPC intende presentarsi in pubblico e entrare in contatto con chiunque abbia a cuore il problema del pendolarismo il 16 febbraio, alle ore 21, in via Matteotti 46 nell’ex Chiesa di Santa Maria di Porta Ripalta in Crema. Per ogni ulteriore informazione e aggiornamento: pagina Facebook del Comitato pendolari cremaschi. Twitter @CpcCrema. Email comitatopendolaricremaschi@gmail.com


Crema

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Sabato 14 Febbraio 2015

Grazie al Jobs Act che riformerà il mercato del lavoro. Lo spiega il professor Pietro Ichino nel convegno al Sant’Agostino

«Perdere il posto non è una tragedia»

L’

Italia riparte dal lavoro» era il titolo del convegno, organizzato lo scorso 6 febbraio, dalla Libera Artigiani di Crema e dall’Associazione Industriali di Cremona, per un confronto sul recente «Jobs Act» con uno dei teorici di questa significativa riforma, il senatore Pietro Ichino. Nella cornice della preziosa sala Pietro da Cemmo, l’intervento dell’ospite è stato preceduto dall’introduzione dei due presidenti delle associazioni organizzatrici, Marco Bressanelli per la Libera artigiani, e Umberto Cabini per Assoindustria. «Sono anni che il professor Ichino teorizzava questa riforma del mercato del lavoro, godendo di consensi trasversali» ha esordito Bressanelli. «Anche a noi della Libera artigianiquesto Jobs Act piace e per molti motivi. Una cosa è particolarmente importante per noi e per questo plaudiamo al governo: il tener conto della flessibilità del mercato, di concerto con una tutela assoluta del lavoro. C’è anche un altro capitolo importante: quello dedicato all’apprendistato che, se impostato in modo davvero serio, rappresenta per noi uno strumento fondamentale». La sollecitazione, però, è quella di non adagiarsi sugli allori: «Detto questo, il Jobs Act, così com’è non basta ancora: è altrettanto importante affrontare il tema della giustizia civile, che deve diventare chiara, semplice e rapida». Ma c’è di più: occorre pure rivedere il sistema attuale degli ammortizzatori sociali. Lo fa

notare Cabini: «Questo sistema, oggi, è poco universale e del tutto inadeguato al contesto economico in cui viviamo. Ostinarsi a prolungare il meccanismo della cassa integrazione significa rallentare l’innovazione delle imprese e impoverire il sistema. Servirebbe anche una nuova legislazione fiscale, che premi il decentramento contrattuale e una semplificazione della burocrazia, che è troppo complessa. Siamo il Paese più lento nell’adeguarci alle richieste dei nostri tempi. Quello di cui si ha bisogno è una netta discontinuità e, in questo senso, il Jobs Act costituisce un tassello importante, che però, da solo, senza gli interventi elencati sopra, non può rilanciare la nostra economia».

Se qualcuno vuole leggere questa svolta, auspicata dal mondo delle imprese, come un’accelerazione verso una maggiore precarietà, Libera artigiani e Assoindustria non ci stanno: nessun imprenditore si diverte a licenziare ma, quando cambiano gli assetti o si incrina il rapporto di fiducia tra dipendente e titolare, deve essere possibile farlo, sostiene Cabini: «Dobbiamo costruire un sistema che tuteli i lavoratori e non il posto di lavoro» rilancia il presidente degli industriali, trovando concorde anche Bressanelli: «È difficilissimo che un artigiano licenzi un suo collaboratore, sia per il rapporto umano che si viene a creare tra i due, nella condivisione di un unico spazio di lavoro, sia per il fatto che

la formazione di un dipendente è un lavoro lungo e paziente, un vero e proprio investimento in capitale umano». Perché, allora, una nuova riforma nel mercato del lavoro? Il motivo lo ha spiegato il professor Ichino: «L’obiettivo è permettere al contratto a tempo indeterminato di tornare a essere la forma normale di assunzione. Oggi, infatti, vige un sistema di apartheid, tra quanti godono di tutti i privilegi dell’articolo 18 e quanti, invece, sopportano il peso intero della precarietà. Questa diseguaglianza non è più tollerabile». Ichino si sorprende che chi si dice di sinistra non comprenda come il Jobs Act miri proprio a superare una disparità di diritti: «Finalità, questa, che dovrebbe

Adesso il centrosinistra si è detto preoccupato per la chiusura dell’ufficio postale

Poste Ombriano, raccolta di firme

Ora nel centrosinistra sono tutti preoccupati per la chiusura delle poste di Ombriano. Dopo aver perso il tribunale, mentre rimane ancora a rischio l’ospedale, l’annunciata chiusura di un ufficio postale importante è stata l’ennesima mazzata sull’impoverimento di servizi di questa città la cui amministrazione è guidata da Stefania Bonaldi. Soprattutto al partito di riferimento della maggioranza, il Partito Democratico, è franata la terra sotto i piedi. Perché la scomparsa dell’ufficio postale di via Torre sarebbe uno smacco politico, penalizznte quando si andrà alle urne per le votazioni comunali.. Ed è partita la reazione. Il sindaco di Crema si è detta di avere appreso la notizia «incredula e con sgomento. Ho chiesto un urgente incontro per chiarimenti in merito. Ho dunque incontrato l'Ing. Rufo, la Dr.ssa Maggioni e la dr.ssa Cattaneo, rispettivamente dirigente provinciale, responsabile regionale comunicazione e delegata locale di Poste Italiane, cui ho manifestato il mio fermo e totale disappunto per la decisione e ho chiesto la revisione del provvedimento di chiusura affinché il quartiere interessato non sia colpito da un disagio davvero increscioso e intollerabile».

Continua il primo cittadino: «Ho chiesto conto anche di come sia possibile che di tre chiusure a livello provinciale (le altre sono a Gallignano e a Vicomoscano, due frazioni molto piccole) una possa riguardare un quartiere di circa 6mila abitanti. Cosa semplicemente inaudita». Quindi? «Constato con rammarico che al di là della cortesia istituzionale» avverte il primo cittadino, «i vertici provinciali non hanno mostrato una concreta disponibilità a riconsiderare l'ipotesi di chiusura». Non solo: «Aggiungo che gli interlocutori al momento non sembrano nemmeno disponibili a considerare ipotesi alternative».

Contro l’annunciata chiusura dell’ufficio postale di via Torre a Ombriano si è mobilitato anche tutto il Pd che ha organizzato una raccolta di firme per domenica 15 febbraio, dalle ore 9 alle ore 12, sul piazzale della chiesa di Ombriano. Dicono i consiglieri comunali di questo partito che «la possibilità che questo ufficio chiuda comporterebbe forti disagi per i cittadini e in particolare per la popolazione anziana che, come si sa, è quella che ha più problemi e maggiori difficoltà negli spostamenti». Ma si è mosso anche il livello più alto, il consigliere regionale Agostino Alloni che ha detto: «Siamo fortemente preoccupati

per questa vicenda… in un momento come questo, di difficile tenuta di coesione sociale, le poste rappresentano importanti punti di riferimento e di aggregazione per la collettività soprattutto nelle piccole comunità e come tali vanno salvaguardate». Ora si attende l’esito dell’incontro, annunciato da Alloni, tra «il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, l'amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio e il presidente dell'Authority per le comunicazioni, Angelo Cardani, per avere maggiori informazioni in merito al piano di riorganizzazione nazionale e per valutare l'impatto sulle comunità locali».

La dottoressa Buscarini è stata promossa professore universitario La dottoressa Elisabetta Buscarini, direttore dell’Unità operativa di Gastroenterologia dell’azienda ospedaliera di Crema, ha partecipato al bando del 2013 per professore universitario di II^ Fascia (associato) e, secondo i risultati da poco resi pubblici, è stata abilitata, con un giudizio collegiale della commissione che tra l'altro sottolinea: «Ha dimostrato di potere collaborare con gruppi di ricerca a livello nazionale ed internazionale. Soddisfa tre criteri bibliometrici su tre richiesti. La produzione scientifica globale è eccellente, con un ruolo individuale sempre ben chiaro. Il

candidato presenta 107 lavori, di cui 21 pubblicati negli ultimi 5 anni. E’ primo o ultimo nome in 10 lavori sulle migliori 14 pubblicazioni. Il giudizio è positivo. La candidata risponde quindi pienamente ai parametri individuati dalla Commissione per il ruolo di Professore di II^ fascia» In Italia, ad oggi, su 144 direttori di Unità operativa di Gastroenterologia ospedaliera hanno ottenuto questa qualifica in 6. La direzione strategica è lieta di questo importante e meritevole risultato conseguito dalla dottoressa Elisabetta Buscarini, buon esempio di grande professionalità presente nell’azienda ospedaliera di Crema.

caratterizzare un’azione politica che alla sinistra fa riferimento. Naturalmente» aggiunge il senatore del Pd, «occorre compensare la minore stabilità occupazionale che ne consegue con una maggiore sicurezza economica e professionale del lavoratore, nella fase di transizione tra un impiego e l’altro. Sdrammatizziamo l’idea che un rapporto di lavoro si possa sciogliere. La perdita di un posto di lavoro deve diventare un fatto fisiologico e non patologico. È la realtà dell’economia moderna». Missione compiuta, dunque? Siamo alla svolta da tanti invocata? «Riguardo alla disciplina che regola i rapporti di lavoro, quando entrerà in vigore il primo decreto - il 13 o, al più tardi, il 20 febbraio - mi sento di dire che la svolta si avvertirà. Chi dice che si tratta solo di un piccolo passo in avanti, sbaglia: a parte eccezioni da chiarire, come nel caso di licenziamento disciplinare per scarso rendimento, per il reintegro del dipendente non c’è più posto e rimane solo l’indennizzo, se non nei casi in cui sia direttamente dimostrata l’insussistenza del fatto materiale. Onere che, d’ora in poi, però, è in carico al dipendente. Non parlo, ovviamente, dei casi di licenziamento discriminatorio. Per questi, il reintegro rimane». (g.a.) (Il testo ingegrale su «Mondo Business»che viene distribuito in questi giorni in 8mila aziende della provincia di Cremona, e nelle associazioni di categoria)

Ciclabile San Michele: sono iniziati i lavori

«Dopo la realizzazione della ciclabile per Izano e i lavori in corso della ciclabile per Offanengo, l'intervento che prende avvio è volto a potenziare il reticolo ciclabile extraurbano» ha detto l’assessore alla Mobilità. Fabio Bergamaschi. nel presentare i lavori per la ciclabile di San Michele appaltati all’impresa bresciana BS Strade di Travagliato la quale ha offerto un ribasso del 27,60% sull’importo a base d’asta pari a 64.000,00 € circa. Il termine dei lavori è previsto per il 12 maggio. La larghezza della pista ciclabile sarà di 2,40 metri. Verrà apposta l’apposita segnaletica lungo tutto il percorso della lunghezza della pista. «Con un importo relativamente modesto» ha sottolineato l’assessore, «si riesce a mettere in campo un intervento virtuoso, che chiude un anello ciclopedonale e completa una rete infrastrutturale leggera dedicata alla mobilità dolce».

Volontariato: riunione Cisvol e associazioni Martedì 17 febbraio, alle 20.45 nel saloncino dell’oratorio del Duomo, in via Forte 3 a Crema, si tiene una riunione tra Cisvol ed associazioni per proseguire nel discorso intrapreso ad ottobre riguardante la «Nuova festa del volontariato». Durante gli ultimi incontri erano stati raccolti diversi stimoli e suggerimenti da parte della associazioni su come rifondare Elena Crotti l’evento dopo l’anno di stop: festa come rito che però deve entrare in maniera più decisa nella comunità, per far si che non rimanga relegata a un momento di vetrina fine a se stesso; festa come momento di incontro e di ritrovo per il mondo del volontariato cremasco, un momento per fare il punto sullo stato del territorio; festa come occasione per avvicinare fasce della popolazione che al momento non appaiono molto coinvolte nelle attività delle associazioni, ovvero i giovani. «Nel frattempo» spiega Elena Crotti, la coordinatrice della delegazione cremasca del Centro Servizi, «non siamo stati fermi e alcune importanti novità sono all’orizzonte e ovviamente vorremmo condividerle con voi e dare una bella accelerata all’organizzazione, per questo invitiamo i rappresentanti di tutte le associazioni del territorio a partecipare alla riunione del 17 febbraio».

Travolto dal trattore guidato dall’amico Elisabetta Buscarini

E’ morto travolto da un trattore guidato dal proprietario della cascina ad Arzago. E’ morto sul colpo Lorenzo Ghisetti, 62 anni di Offanengo. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’uomo sarebbe arrivato alle spalle del trattore senza che l’amico fattore si accorgesse della sua presenza. E, infatti, il pesante mezzo ha continuato ad andare in retromarcia, schiacciando Lorenzo Ghisetti. Immediatamente i soccorsi. I medici hanno cercato di rianimare l’uomo, ma inutilmente.


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Sabato 14 Febbraio 2015

SANTA CHIARA, MA CHI DIRIGE? L’Istituto di Formazione Santa Chiara di Casalmaggiore cambia ancora una volta la propria guida: dopo gli anni di Maria Rosa Concari quale preside dell’Istituto, il rapido passaggio di consegne era avvenuto prima, come si ricorderà, prima con Alessandro Castagnoli, rimasto in sella quattro mesi e poi con la nomina, per l’anno scolastico partito a ottobre, di Angela Spocci. Proprio Spocci ha però rassegnato nelle scorse ore le dimissioni, avendo ricevuto un prestigioso incarico presso il Teatro Lirico di Cagliari, dove già aveva operato negli anni ’90 e dove, dopo la nomina del Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini, la stessa tornerà come soprintendente. A questo punto si apre dunque una nuova possibilità per l’ambito ruolo di direttrice di Santa Chiara, anche se la graduatoria dei papabili, come viene rivelato, è ormai esaurita. A questo punto il cda di Santa Chiara, con il presidente Paolo Vezzosi in primis, potrebbe pensare di agire a chiamata diretta, ossia senza più la necessità di formare nuove graduatorie dalle quali attingere: il primo nome sulla lista sarebbe quello di Antonella Maccagni, già direttrice del Polo Scolastico Romani fino allo scorso anno scolastico, che dunque conosce molto bene la realtà di Casalmaggiore, che se per lei il salto sarebbe dalla scuola dell’obbligo intesa in senso classico a un istituto professionale. La decisione verrà comunque presa solo nei prossimi giorni: per il momento il posto di direttrice a Santa Chiara rimane vacante.

CASALMAGGIORE

Pomì, Cremona o Parma?

Oggi probabilmente la decisione. Intanto a Casalmaggiore torna di moda l’ipotesi del nuovo palasport

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di Vanni Raineri

l rapporto tra la VBC Casalmaggiore e il palazzetto è da sempre tormentato, e stavolta ci ha pensato il meteo a peggiorare la situazione. Il PalaFarina, ribattezzato PalaPomì per ospitare le rosa del volley di Casalmaggiore, è crollato sotto il peso di mezzo metro di neve e di un appalto problematico condotto due decenni fa. E’ triste lo spettacolo che offre il palazzetto viadanese, che venne costruito ma completato dopo parecchio tempo (problemi di tangenti e fallimenti), lasciando che i travoni di sostegno rimanessero esposti alle intemperie. Qualcuno che lo frequenta sostiene che da anni ci fossero infiltrazioni di acqua. Ora la parola passa al giudice, che ha posto i sigilli all’impianto, e al commissario. Già, perché a Viadana non hanno più nemmeno un sindaco. Da un primo sommario esame, sembra che la cifra che serve per rifare la

copertura si aggiri sul mezzo milione di euro. Va valutata in primis la copertura assicurativa, che consentirebbe di reperire buona parte dei fondi necessari. Ma per quanto riguarda la Pomì, almeno per la parte discendente della corrente stagione e per l’intera prossima, dovrà cercarsi una nuova casa. L’impianto di riserva comunicato ad inizio stagione è quello di Montichiari, ma la scelta, dopo che per vari motivi è stato scartato anche il PalaBam di Mantova, cadrà su una tra Cremona e Parma. Ancora ieri il presidente Massimo Boselli Botturi, accompagnato dal direttore del Consorzio Casalasco del Pomodoro Costantino Vaia, ha incontrato i sindaci e gli assessori allo sport delle due città, che si sono fatte avanti entrambe per ospitare la squadra, terza in A1. Perché Cremona? Per mantenere la provincia di appartenenza, e non far mancare la presenza anche mediatica. Perché Parma? Là non c’è una Vanoli cui comunque serve il palazzetto non

TEATRO, CAMBIO PROGRAMMA Il Teatro Comunale di Casalmaggiore (da oggi anche su facebook e twitter) comunica una variazione sulla tabella prezzi relativa allo spettacolo “Francamente me ne infischio”, in programma il 22 marzo. Questa fantastica maratona teatrale si prefigura come un evento nell'evento, in cui il pubblico solidarizza nella comune speciale situazione, che tra uno spettacolo e l'altro si confronta e finalmente discute, si rilassa abbandonandosi al tempo che scorre e brinderà alla salute propria e del teatro. Queste la nuova modalità per assistervi con le indicazioni sui costi dei titoli d'ingresso. Si può assistere ai singoli spettacoli a 12 euro (ridotto 10, loggione 8), oppure all’intera maratona dei 5 spettacoli a partire dalle ore 15,30 a 20 euro (ridotti 15, loggione 12). Rispetto alle condizioni di biglietteria comunicate in precedenza non sarà più possibile, per motivi tenici e burocratici, effettuare il miniabbonamento ai primi tre spettacoli. Per informazioni e prenotazioni telefonare allo 0375/284496. A proposito di teatro, imperdibile i capolavoro di Emma Dante “Le sorelle Macaluso”, di martedì 17 febbraio (servizio a pagina 21).

TOMBOLA STASERA A GUSSOLA GUSSOLA – Il Circolo AuserInsieme invita i propri aderenti al nuovo appuntamento con la tombola, che si terrà questa sera alle ore 21 presso il Centro Culturale.

casalmaggiore@ilpiccologiornale.it

Il triste spettacolo del PalaFarina. Sotto il taraflex spostato ieri da Viadana

solo la domenica. E in fondo il main sponsor viene da là, e la città è più vicina ai sostenitori del casalasco-viadanese. Da Casalmaggiore a Parma ci sono 25 km (in realtà per arrivare al PalaRaschi ne serve un’altra decina), a Cremona 40 (mettiamo 45 al PalaSomenzi), ma per i tanti sostenitori di Viadana non c’è confronto: Parma a 30 km, Cremona a 60. Ieri fortunatamente il giudice ha concesso il via libera per asportare lo strato di taraflex, che verrà posato nell’impianto che verrà prescelto per disputare le gare. Il prossimo impegno casalingo, dopo la trasferta di Busto, è previsto per il 22 febbraio contro Conegliano, un big match. Ieri sera la società ha pubblicato un comunicato stampa in cui si dice che la scelta non è stata ancora fatta. «Entrambi gli incontri – ha spiegato Boselli - si sono rivelati molto proficui. Le due am-

ministrazioni si sono fatte promotrici di proposte molto interessanti, grosso modo analoghe». La decisione della VBCPomì dovrebbe arrivare nella giornata di oggi. Intanto la nuova emergenza ha fatto tornare all’ordine del giorno la necessità di un palasport a Casalmaggiore che possa ospitare il grande volley. Società e Comune si sono incontrati, ma è evidente che servirebbe qualche privato disposto ad intervenire economicamente. Sembra che un paio si siano fatti avanti, probabilmente rendendosi disponibili con concessione dei terreni da parte del Comune con formula agevolata. L’area interessata dovrebbe essere quella della Baslenga, che già ospita buona parte degli impianti sportivi oltre che le scuole. A meno che non si trovi una sinergia con Viadana per utilizzare un’area nei pressi dell’ospedale Oglio Po, circa a metà distanza tra i due comuni.

Dopo la neve i danni prodotti dalle nutrie

Devastazione nelle serre distrutte dal maltempo, dove gli animali, pure penalizzati dal manto bianco, sono entrati per divorare i germogli

VALLE DI CASALMAGGIORE - Non solo il danno legato al maltempo e alla neve che, scendendo in grandissima quantità, ha abbattuto alcune delle serre delle aziende agricole del Casalasco. Gli effetti di Big Snow, nelle campagne del comprensorio Oglio Po, si fanno sentire anche per via indiretta. Ne sa qualcosa Valter Cavalli, tra i più noti e

apprezzati produttori biologici in zona e proprietario dell’omonima azienda agricola nella frazione di Valle, ultima propaggine del comune di Casalmaggiore, al confine con il territorio viadanese. «Le serre che sono cadute - spiega Cavalli - sono quelle dove il telo non arrivava fino a terra, dato che non tutte le strutture sono pensate allo stesso modo. In tut-

to ho perso 5-6 serre ma, oltre al danno alle stesse, dobbiamo anche considerare il raccolto andato perso». Si parla di circa 30mila euro complessivi, solo per l’azienda Cavalli, che a marzo aspettava le prime piantine da far crescere e dovrà ora rinviare quasi certamente la semina. Ma il danno, come detto, è anche indiretto: tra lunedì e martedì, infatti, hanno fatto capolino le nutrie. I roditori, sorpresi dalla nevicata e alla caccia di “verde” con il quale cibarsi, non hanno trovato di meglio da fare che attraversare il fossato che divide l’azienda dai campi, divorando poi i germogli coltivati in serra. Un disastro che, nel caso specifico dell’azienda Cavalli, ha rovinato completamente una delle serre delle fragole, tanto che il raccolto va considerato ormai distrutto, e stavolta non per colpa della neve, non direttamente

Sopra la devastazione prodotta nelle serre, a sinistra le impronte

almeno. A nulla sono valse le trappole piazzate dallo stesso agricoltore lungo il fossato: le impronte dei roditori sono ben visibili nel percorso verso le serre, così come ovviamente il danno causato. Che va ad aggiun-

gersi, come caso certo non isolato ma senza dubbio esemplificativo, a quello stimato nell’ordine di centinaia di migliaia di euro da Coldiretti per il territorio a cavallo tra l’Oglio e il Po. Giovanni Gardani


Casalmaggiore

Sabato 14 Febbraio 2015

Via le Poste? Via i conti correnti

La raccolta delle firme a Vicomoscano contro la chiusura è arrivata a quota 600. Ma la protesta potrebbe salire di tono

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di Vanni Raineri

a protesta a Vicomoscano ha ormai 600 firme. Praticamente buona parte dei residenti ha firmato contro la chiusura dell’ufficio postale del paese. Dopo le 571 firme già consegnate al Comune di Casalmaggiore (di cui Vicomoscano è frazione) prosegue la raccolta di adesioni da parte del comitato sorto spontaneamente. Ne parliamo con la referente Enrica Campanini, che come vedremo non esclude che la protesta possa salire di tono. Dopo la consegna delle firme, il sindaco Bongiovanni ha incontrato il direttore di Poste Italiane Cremona Paolo Rufo, che ha dimostrato ampia disponibilità ad esaminare il problema, la cui soluzione però ovviamente non dipende da lui. «Noi continuiamo a raccogliere le firme – afferma Erica Campanini - anche perché c’è gente che solo ora è venuta a

conoscenza della nostra iniziativa». Veniamo ai motivi della protesta. Perché non chiudere Vicomoscano? «Oggi qui la Posta è aperta tutti i giorni, a Casalbellotto 3 giorni su 6: là si dovrebbe tornare all’apertura quotidiana, mentre da noi è prevista la chiusura completa. Questo creerà disagi agli anziani (il pullmino per il trasporto che c’era una volta non esiste più), poi bisogna considerare il parcheggio infelice e l’assenza di una rampa di accesso per i disabili». Non crede che questo approccio porti a una lotta intestina tra Casalbellotto e Vicomoscano, più che la soluzione assieme del problema? «Io ho elencato solo le motivazioni, che sono serie. Se il motivo è l’utenza limitata, rispondo che qui siamo a 300 operazioni al giorno, ci sono aziende importanti come l’Emiliana Parati, Cantini Distribution e altre, c’è l’ospedale Oglio Po. Vorrei conoscere le motivazioni vere. A fine Ottocento qui c’era

già un servizio postale». L’impressione è che, pur con l’appoggio del direttore Rufo che sembra davvero persona affidabile, l’azienda Poste metta davanti altri parametri. Ad esempio, in paese avete una filiale di banca? «No, i nostri anziani hanno fatto un investimento perché hanno domiciliato qui i soldi. A Casalbellotto la filiale, dunque l’alternativa, c’è, qui a Vicomoscano no, e un servizio finanziario ci serve». Saremo cinici, ma crediamo che a Poste Italiane convenga tenere aperta una sede proprio dove c’è la concorrenza di una banca... «Per quanto mi riguarda se dovessero chiudere l’ufficio postale sposterei il mio conto altrove. Anzi valuteremo anche con gli altri abitanti se avvisare Poste Italiane che, in caso di chiusura, tanti sarebbero i conti correnti che se ne andrebbero». E l’impressione che abbiamo è che queste sarebbero firme ben più temute.

L'ufficio postale di Vicomoscano

DondolandoArte, un gran concerto per riaprire

Un evento eccezionale inaugurerà la nuova stagione dell'associazione culturale di Martignana: voci e chitarre di alto livello MARTIGNANA PO - Tre artisti internazionali in concerto sabato 7 marzo. E’ la proposta dell’associazione culturale DondolandoArte Atelier di Martignana Po, che riunisce tre cantantistrumentisti per la prima volta assieme sul palco, che daranno vita a una performance di altissimo livello arricchendo a vicenda le già straordinarie capacità compositive di ognuno e presentando un concerto pieno di funanbolismi ed energia contagiosa. I tre artisti sono Michael

Manring, Jackie Perkins e Clive Carroll. Michael Manring è un bassista statunitense originario della Virginia. Assieme a James Jamerson e Jaco Pastorius è la terza colonna portante del basso elettrico di cui è considerato il più grande innovatore dalla sua invenzione (1951). Jackie Perkins, cantautrice e chitarrista americana nata sotto il segno della musica, dall’inconfondibile voce, intensa e raffinata lo accompagnerà assieme a Clive Carroll, straordinario chitarrista acustico irlandese capace di

proporre esecuzioni finissime in grado di creare atmosfere calde e coinvolgenti. E' dotato di un tocco straordinario e di una tecnica quasi inarrivabile. Questo evento eccezionale apre la nuova stagione di DondolandoArte Atelier, e si terrà sabato 7 marzo alle ore 21,30. L’ingresso è previsto con un contributo di 10 euro. Bar e ristorante saranno aperti dalle ore 19 per aperitivi e cena. Info e prenotazioni ai numeri 335/5833620 e 335/6571243, o alla mail barbara@artestudiofoto.com.

La star brasiliana Michel Telò ritrova le origini a Torre Picenardi TORRE DE' PICENARDI - Alzi la mano chi non ha mai sentito, 2-3 anni fa, la hit più suonata dalle radio, quella “Ai se eu ti pego” che regalò un successo planetario al suo autore, fino ad allora pressoché sconosciuto, Michel Telò. Ebbene, il cantante brasiliano, il cui singolo in questione (rimasto peraltro l’unico successo per ora della sua comunque giovane carriera) è stato il settimo più venduto nel 2012 in tutto il mondo con 7.2 milioni di copie (614 milioni le visualizzazioni su youtube), ha lasciato da parte la musica per darsi alla ricerca. In particolare la ricerca delle proprie origini: Telò, con quell’accento finale sulla “o” può infatti tranquillamente essere considerato un cognome lombardo, e in particolare casalasco. Ecco perché mercoledì mattina Michel era a Torre de' Picenardi, per provare a trovare tracce e documenti che certifichino le sue origini italiane e, per la precisione, della zona al confine tra il casalasco e il cremonese. Ricevuto dal sindaco Mario Bazzani e dal parroco don Giampaolo Rossoni, Telò (il gruppo nella foto) ha scattato con gli stessi una foto ricordo, non prima però di avere ottenuto dallo stesso sacerdote un importante foglio di carta, che certifica il battesimo cristiano, nel 1837, somministrato a un avo del cantante, che porta ovviamente lo stesso cognome. «E’ stato un arrivo un po’ a sorpresa - spiega il sindaco

Bazzani - dato che solo pochi giorni fa si era interessato con il nostro Ufficio Anagrafe: purtroppo in Comune non abbiamo trovato molto, dato che tutti i certificati in nostro possesso sono antecedenti l’Unità d’Italia. Michel cercava un nome specifico e siamo riusciti, per fortuna, a trovarlo negli archivi parrocchiali proprio grazie al lavoro di

don Rossoni”. Accompagnato, dalla fidanzata, di professione attrice, il cantante e compositore è stato ospitato dalla famiglia di Clara Galafassi in Telò, che con ogni probabilità ha scoperto da pochi giorni di avere un parente davvero famoso e intonato. Giovanni Gardani

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TEATRO DIALETTALE SCANDOLARA RAVARA – Torna, per il secondo anno, la rassegna di teatro dialettale di Scandolara. Dopo il successo della scorsa edizione si sale a 6 compagnie del territorio, che presenteranno ciascuna una propria opera. Il titolo della rassegna si mantiene “Da sganasas dal rider...”, e ad organizzare è il Circolo ArciBassa di Gussola col patrocinio dei Comuni di Gussola e di Scandolara Ravara. Si tratta di una rassegna/concorso, in quanto, come già nella prima edizione, il pubblico potrà votare nel corso degli spettacoli, e dalla somma dei voti verrà definito il vincitore. Inoltre, è previsto un ulteriore premio determinato da una apposita giuria. Ma vediamo il calendario dei 6 appuntamenti, tutti previsti con inizio alle ore 17 presso la Sala Polivalente di via Marconi a Scandolara. Si parte domenica 22 febbraio con la compagnia “El gamisel” di Canneto sull’Oglio che propone “El segret de la Olga paiasa”, di Emiliano Castellucchio e Claudio Ghidotti. Si prosegue domenica 1 marzo con la compagnia Avis Teatro di Casalmaggiore e “Casa di bambola? Mei costa!” di Giancarlo Loffarelli. Quindi domenica 8 marzo la Compagnia Dialettale Sissese offrirà “L’emusiòn la ven dal cör” di Mauro Adorni. Domenica 15 marzo toccherà ai “Nati per caso” di Gussola con “Na spera ‘d sul” di Franco Zaffanella, e domenica 22 marzo “I maltaià” di Cogozzo presenteranno “Ma lit par na cavdagna” di Adriana Franzini. Infine domenica 29 marzo “I bèi pütéi” di Acquanegra sul Chiese proporranno “L’obit sensa èl mort” di Bacco Grappoli. La premiazione del concorso avverrà domenica 12 aprile alle ore 16,30 nel corso di un nuovo spettacolo. L’ingresso agli spettacoli è di 5 euro (4 per i tesserati Arci 2015), gratis per i bambini fino a 10 anni.

CONVIVIALE INNER WHEEL In vista dell'EXPO 2015 e seguendo una direttiva del Distretto 206, le Socie dell' Inner Wheel Casalmaggiore con la Presidente Barbara Somenzi Alberini hanno organizzato una serata dedicata al tema dell'alimentazione con la presenza di due relatori di spicco: la dottoressa Valeria Guerra, psicologa e psicoterapeuta, docente di psico-bio galateo e il dottor Massimo Spattini, medico chirurgo, specialista in medicina dello sport e in scienza dell'alimentazione, certificato in America in medicina antiage e medicina funzionale, Presidente AFFWA. La conviviale, dal titolo "La buona tavola tra psico-bio galateo e wellness antiaging”, si svolgerà venerdì 20 febbraio alle ore 19.30 presso il ristorante Artegusto di Gazzuolo (MN).


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Speciale Sposi

Sabato 14 Febbraio 2015

Organizzare un matrimonio a tema

Ecco alcune idee e consigli per scegliere il fil rouge che farà da sfondo alle vostre nozze

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er rendere più originale e divertente il vostro matrimonio, potrebbe essere opportuno farsi guidare da un tema ben specifico, che faccia da trait d'union a tutta la giornata: può essere un colore, un'ambientazione, un hobby... insomma, la scelta può spaziare tra le più diverse opzioni e diventare il collegamento di tutti i momenti della giornata, dal vestito alla cerimonia, dagli inviti al banchetto. Per il 2015, secondo gli esperti in wedding plannin, vi sono alcuni temi particolarmente forti: il matrimonio etnico di ispirazione indiana; il matrimonio in stile "black and white”; il tema delle farfalle; le nozze ispirate al mondo Disney; le nozze vintage in stile hollywoodiano. MATRIMONIO ETNICO Non sono solo le coppie miste a scegliere un matrimonio etnico. Anche tutti coloro che sono rimasti folgorati da un viaggio o che sono semplicemente amanti di una cultura lontana prediligono le atmosfere dal fascino esotico. Meta ambita di tanti viaggiatori, l’India è anche un’ottima fonte di ispirazione per la preparazione di un evento. I suoi colori, così caldi e avvolgenti, concorrono a creare una scenografia davvero unica. In un matrimonio, il viola, il rosa e l’arancione diventano i protagonisti indiscussi di elementi come gli inviti, il bouquet, i sacchetti porta confetti, la torta e gli addobbi. BLACK AND WITE Particolarmente raffinato il matrimonio in bianco e nero porta con sé un indiscutibile eleganza tipica delle atmosfere urban. Nulla vieta che anche l’abito bianco presenti dettagli e accessori “neri”. Lo stesso vale per inviti, torta, bouquet, addobbi e confezioni delle bomboniere. LE FARFALLE Degno elemento di un matrimonio dolce e romantico, la farfalla

LA TORTA NUNZIALE: COME SCEGLIERE La torta nuziale è sicuramente una delle protagoniste del ricevimento. Ma come fare a sceglierla? Le possibilità sono moltissime.Essa può richiamare l’abito della sposa, oppure qualche elemento che lo caratterizza. Queste torte sono particolarmente d’impatto ed è forse proprio per questo che hanno guadagnato popolarità. Quelle ispirate agli abiti sono generalmente di colore bianco avorio o crema e bianco, e sono decorate con perle, fiori e strass. Ma la torta nuziale può anche riprendere il tema del matrimonio, oppure i suoi colori, oppure un elemento che è caro a entrambi gli sposi. Si possono utilizzare dei colori vivaci come quelli del matrimonio oppure temi originali, quali i pois, oppure i fiori, le decorazioni marinaresche, o gli elementi più svariati, anche sulla base degli hobby degli sposi. Non è solo il colore a farla da padrona ma anche la forma della torta nuziale può essere alternativa rispetto alla tradizione. I

è un intramontabile dettaglio che regala leggiadria e spensieratezza a tutti gli elementi in cui si posa. Svolazzando sulla testa della sposa e la sua schiena, essa non

disdegna di posarsi sugli inviti, sul tableau e sui segnaposti. FILM DISNEY Per sposi da sempre appassionati di film Disney, perché non

trasformare questa passione in un elemento ispiratore delle nozze? Potrà essere un evento romantico (principi e principesse non mancano e neanche i castelli) ma allo stesso tempo diverten-

diversi piani della torta infatti possono infatti non avere la stessa forma, creando così delle strutture che più che all’arte culinaria rimandano all’arte tout court! È possibile creare un gradevole effetto sorpresa anche una semplice torta con i piani circolari, è sufficiente che questi siano asimmetrici! In voga già da un po’ tempo, i cupcake continuano ad avere successo. In alternativa alla ‘piramide’ di si possono creare degli interessanti mix che li integrano alle tradizionali torte a più piani. La creatività in questo caso è tutta nell’estro del pasticcere. La torta nuziale è anche un elemento fondamentale e potete fare in modo che rappresenti l’elemento del sogno, non solo ai vostri occhi ma anche a quelli dei vostri ospiti. Le possibilità di giocare con la torta nuziale sono infatti pressoché infinite, proprio come sono infinite le possibilità che avrete di stupire i vostri commensali.

te e sbarazzino. Tutto dipenderà da quale fiaba sceglierete come filo conduttore. LO STILE HOLLYWOODIANO Hollywood, la mecca del cine-

ma, dove tutto brilla ed emana luce a cominciare dalla sposa! Se poi, ad essere da fonte ispiratrice è la vecchia Hollywood, il mito si amplifica e diviene immortale.


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Speciale Sposi

Sabato14 Febbraio 2015

Una scelta ecologica per il matrimonio

Dalle partecipazioni all’abito, dalle decorazioni alle fedi: ecco tante idee green

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ono sempre più numerosi gli sposi che prestano particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale. Si chiama eco-wedding ed è una tendenza che sta prendendo sempre più piede: dai preparativi della cerimonia, fino al viaggio di nozze, sono tante le idee per un matrimonio elegante ma, allo stesso tempo, rispettoso della natura e attento all'ambiente circostante.

ca. Per quanto riguarda il menù, sceglietene uno a km zero che utilizzi prodotti freschi, locali, con frutta e verdura di stagione. Le bevande alla spina riducono l'impatto ambientale di plastica e vetro. Ci sono inoltre moltissimi eco banqueting che offrono un servizio green a 360°, dall'elaborazione del menù all'allestimento della tavola, fino allo smaltimento dei rifiuti.

LE PARTECIPAZIONI GREEN Solidali, in carta riciclata o virtuali, tre soluzioni green per comunicare agli ospiti la data dell'evento in modo personalizzato. O ancora, si possono utilizzare delle cartoline realizzate con la foto degli sposi, da spedire agli invitati, per contenere i costi e limitare l'uso della carta.

BOMBONIERE GREEN Vasetti di marmellata, miele, prodotti tipici locali e biologici ma anche barattolini con spezie ed erbe aromatiche sono, insieme alle bomboniere solidali, le opzioni più quotate. Potrete anche prendere in considerazione l'idea di devolvere l'intero budget per le bomboniere in beneficienza. Se siete appassionate di decorazione, createle voi stesse acquistando separatamente tutti gli elementi per il packaging .

SEGNAPOSTO ECOLOGICI Un'idea per gli amanti del green può essere quella di realizzare un tableau de marriage con dei vasetti di erbe e piante aromatiche. Gli stessi potrebbero essere utilizzati anche come graziosi segnatavoli e, alla fine del ricevimento, gli invitati potranno portarli con sé, in ricordo della giornata. Per un tableau più classico scegliete carta riciclata, abbellita e decorata con fiocchi, fiori o stoffe colorate. ABITO IN STILE GREEN Sono sempre più numerosi gli atelir rispettosi dell'ambiente, che propongono abiti da sposa in tessuti naturali e da coltivazione biologica. I principali materiali usati sono la canapa, la seta brunetta, il cotone da coltivazione controllata, l'alpaca e la lana. In alternativa potrete noleggiarlo, acquistarne uno nei numerosi outlet che offrono capi di fine collezione, o riadattare l'abito da sposa della vostra mamma. Una volta usato può essere donato in beneficenza. Per quanto riguarda gli accessori , utilizzate i gioielli che avete già, avranno anche un significato affettivo profondo. Per le scarpe, acquistatene un paio che potrete riutilizzare anche in altre occasioni! DECORAZIONI FLOREALI Usare le stesse decorazioni floreali per la cerimonia e per il ricevimento, vi farà risparmiare ed evitare gli sprechi.

FEDI ECO Anche gli anelli possono essere green! Per i matrimoni eco sostenibili c'è l'oro etico, l'oro che non deriva da sfruttamento di manodopera e non produce inquinamento ambientale. L'estrazione dell'oro ha un effetto devastante sull'ambiente e si stima che per produrre un solo anello, vengano generate circa 20 tonnellate di scarti. Quindi, se non volete rinunciare alla tradizione ma allo stesso tempo desiderate salvaguardare l'ambiente, scegliete questa soluzione. Alcune associazioni, inoltre, devolvono parte del ricavato in beneficenza.

Preferite un fiorista locale e di coltura organica, il commercio equo solidale, o piante in vaso per non recidere il fiore ma, soprattutto, scegliete fiori di stagione.

Potrete invece realizzare voi stesse il vostro bouquet, magari raccogliendo dei fiori di campo o, in alternativa, creando fiori con materiali di riciclo come carta pesta, fimo o velcro.

RICEVIMENTO GREEN Per il pranzo o la cena è preferibile optare per location vicino al luogo della cerimonia, sposarsi di giorno eviterà un eccessivo consumo di corrente elettri-

VIAGGIO DI NOZZE SOSTENIBILE Anche per quanto riguarda il settore del turismo, c'è sempre più attenzione per il tema della sostenibilità, per questo motivo non vi sarà difficile trovare Eco Hotel che offrono soluzioni green. Sono poi tantissime le eco-lodge ispirate alla bioarchitettura, totalmente immersi in paesaggi incontaminati e molto romantici. Per raggiungere la meta della vostra luna di miele preferite il treno all'aereo e alla macchina, ridurrete le emissioni di CO2.


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Speciale Sposi

Sabato 14 Febbraio 2015

I fiori dovranno prima di tutto rispecchiare lo stile della cerimonia, ma anche la personalità degli sposi

Addobi floreali, una scelta importante

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li addobbi floreali sono un elemento fondamentale del matrimonio. Essi dovranno anzitutto rispecchiare lo stile, il tono e l'atmosfera che avrete dato a tutto l'evento: le margherite ad esempio si adattano benissimo ad un matrimonio piu casual, magari all'aperto, mentre delle rose sontuose conferiscono al tutto un tono più formale. L'addobbo floreale dovra inoltre rappresentare la personalita degli sposi: potrà essere infatti sobrio e elegante, o romantico, o giocoso, o forte e protagonista. Per quanto riguarda la scelta dei fiori per la cerimonia del matrimonio cattolico, per il ricevimento di matrimonio e per il bouquet, il nostro primo consiglio è di rivolgervi a dei professionisti, che vi sapranno consigliare e guidare all'interno dell'affascinante e complesso mondo botanico mostrandovi album e fotografie di altri matrimoni allestiti. Chi si occuperà di curare gli addobbi floreali, dovrà fare un sopralluogo sui luoghi della cerimonia e del ricevimento, prima di fare una proposta. Da tener presente che le decorazioni floreali vanno scelte almeno due mesi prima delle nozze. I componenti degli addobbi floreali del matrimonio dovranno essere in sintonia tra loro: il bouquet dovrà armonizzarsi con i fiori della chiesa, del ricevimento e dell'auto per il matrimonio; Ricordatevi di fornire un fiore per la bottoniera dello sposo, dei testimoni uomini e dei padri degli sposi. Un gesto molto apprezzato è quello di donare a tutti gli ospiti uomini all'ingresso della chiesa un fiore da portare all'occhiello, mentre alle donne un mini-bouquet composto da qualche fiore presente nel bouquet della sposa. Le damigelle non dovranno invece portare alcun bouquet. E' altresì opportuno che la scelta ricada su fiori di stagione: questo comporterà una riduzione del budget da dedicare all'addobbo. I fiori utilizzati per addobbare la chiesa o il luogo per il matrimonio civile possono essere tra-

cio, il rosa o il rosso. E' fortemente sconsigliato creare una forte mescolanza di colori. Il blu e gli azzurri sono colori che, anche se freddi, invitano al raccoglimento e all'intimità. Il giallo, il rosso e l'arancione sono invece colori vivi, allegri anche se invitano poco al silenzio. Ai fiori si possono anche unire erbe e piante verdi; infine è possibile aggiungere dei frutti agli addobbi floreali del matrimonio come grappoli d'uva in autunno, agrumi o melograni per un matrimonio d'inverno, allegri limoni o mele verdi per le nozze estive.

sportati nella location per il ricevimento. Questo non solo comporterà un notevole risparmio economico ma vi permetterà anche di evitare un inutile spreco di fiori. Generalmente il 10% del budget stanziato per l'intero matrimonio verrà impiegato per l'addobbo floreale. I COLORI Generalmente la base della decorazione floreale e il bianco, da sempre colore rappresentativo del matrimonio; Al bianco si può unire un altro colore come il giallo, il blu, l'azzurro, l'aran-

Il significato dei fiori che vengono maggiormente utilizzati I fiori hanno significati ben specifici, e quando si effettua la scelta è bene conoscerli, per aver chiaro quale messaggio si vuole trasmettere. Eccone alcuni Rosa. E' il fiore più popolare nel matrimonio: tutte le rose in genere simboleggiano infatti l'amore felice. Oggi fa molto chic la rosa sontuosa e vellutata, oppure un bouquet rotondo con boccioli piccoli e fittissimi. In particolare il significato delle rose più comuni ed utilizzate è: la rosa bianca è sinonimo di purezza e candore; la rosa rosa indica affetto, tenerezza e comprensione; la rosa rossa esprime amore passionale; la rosa gialla è sinonimo di gelosia. Orchidea. Fiore esotico molto in voga, quasi sempre importato, presente in numerosi colori e varietà. Significa bellezza, raffinatezza, ma anche nel linguaggio dei fiori "grazie per esserti concessa". Proprio per questo nell'Inghilterra vittoriana non si poteva neanche pronunciarne quel nome derivato da "orchis" (i tuberi tondi e appaiati, assomigliano agli attributi maschili). Calla. Altro fiore tropicale molto popolare per le nozze, divenuto anche uno dei simboli dell'Art Deco. Presente in diversi colori come il bianco, il giallo, il rosa e il viola, è simbolo di bellezza sontuosa. Garofano. Monocolore o screziato, bianco con pennellate di rosso, giallo, rosa, porpora ma anche verde acido, significa dolcezza, amicizia e fedeltà.Anemone. Nel linguaggio dei fiori è sinonimo di aspettativa. Girasole. Molto in uso per matrimoni in chiesette rustiche e di campagna, è sinonimo di falsità proprio

perchè volge sempre il capo per seguire il sole, quindi per stare sempre "dalla parte giusta". Nonostante il significato, è ad oggi un bellissimo fiore di tendenza. Tulipano. Questo nobile e bellissimo fiore può essere trovato in molteplici varietà e colori e simboleggia l'amore e la passione. Bisogna però fare attenzione alla sua fragilità. Papavero. Simboleggia in genere oblio, lentezza, ma è un fiore usatissimo per addobbi matrimoniali, spesso unito a girasoli e fiori di campo. Ad oggi poi vi sono moltissime varietà, meno fragili e più sontuose di quelli di campo, che si prestano a bellissime composizioni nei più svariati colori. Iris. Emblema della Francia, questo fiore simboleggia fede e giustizia. E' possibile trovarlo di differenti dimensioni ed ` generalmente blu o bianco, anche se sono presenti anche varietà esotiche che arrivano fino al porpora. Margherita. La margherita simboleggia l'innocenza, l'amore fedele e la condivisione di sentimenti. Usatissime per i matrimoni piu rustici, sono bellissime anche all'interno delle più svariate composizioni, ad accompagnare altri fiori. Gardenia. Nel linguaggio dei fiori la gardenia esprime gioia, purezza e sincerità. Ortensia. Il suo significato è grazie per la comprensione, freddezza e solitudine. È considerata molto trendy, soprattutto nella varietà dai fiori appena verdini. Peonia. Regina dei fiori per i cinesi, il suo significato è matrimonio felice. Con le sue corolle molto grandi e morbide, uno dei fiori più femminili e raffinati.


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Speciale Sposi

Sabato 14 Febbraio 2015

L’atelier Ornella Piacentini a Crema

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resso l’atelier Piacentini Ornella tutte le ragazze possono trovare l’abito da sposa che più le rappresenta. L’atelier di Crema infatti, grazie ai propri marchi, è in grado di offrire una vasta e differenziata gamma di modelli che possono incontrare il gusto anche delle più esigenti. Filo conduttore di tutti gli abiti restano comunque la raffinatezza e la classe, con quel tocco di originalità che rende ogni modello indimenticabile agli occhi di parenti e amici, senza tuttavia scadere mai nell’eccessivo. L’atelier gode di grande notorietà in tutta la provincia non solo per gli abiti da sposa, ma anche per la particolare attenzione che riserva agli invitati. Mamme e testimoni troveranno infatti nell’assortimento di tailleur, completi ed abiti il loro modo per distinguersi nella cerimonia senza eccedere.Uno stile originale ma raffinato, che si adatta alle donne che desiderano essere presenti nelle occasioni più importanti con un total look in grado di esprimere tutta la propria eleganza. Collezioni d’alta sartoria curate nel più piccolo dettaglio e prodotte esclusivamente in Italia. Abiti lunghi e longuette, sobri o impre-

Un’esplosione di colori per le cerimonie di primavera L’atelier di Via XX Settembre presenta la collezione cerimonia 2015

ziositi da strass, pizzi e ricami in grado di esaltare il fascino e le sensuali forme femminili. La collezione cerimonia 2013 di Piacentini Ornella è un’esplosione di colore: dal verde smeraldo al turchese, dal fucsia al glicine, dal rosa in tutte le sue sfumature al rosso e all’arancio! Ma per chi preferisce non osare non mancano comunque colori tenui come il grigio, il tortora, il beige... e l’intramontabile blu. Tailleur dalla costruzione sartoriale realizzati in mikado di seta pura che consente una sagomatura delle linee a dir poco invidiabile, ma anche abiti sbarazzini dai tessuti impalpabili come organza e chiffon in originali fantasie adatti principalmente a cerimonie estive. Il tutto arricchito da accessori quali cappelli, velette, cerchietti, guanti e pochette dalle forme più bizzarre e originali per la donna a cui piace divertirsi vestendosi con classe. La clientela potrà contare anche su un puntuale servizio di produzione ‘SU MISURA’ che consentirà ad ogni donna di sceglie-

re e combinare tessuti, modelli e colori che più le aggradano in modo da poter avere un completo unico ed esclusivo. L’ottima vestibilità delle linee consente inoltre di poter vestire da sempre anche le taglie forti con immenso successo. Modelli giovani e all’avanguardia per chi altrove non riesce a soddisfare particolari esigenze al fine di sentirsi a proprio agio. Presso l’atelier Piacentini Ornella a Crema, in Via XX Settembre 36 troverete pertanto tutto ciò che vi occorre quando siete invitate a un matrimonio! Quindi affrettatevi, la collezione 2013 è ormai completa e chi prima arriva più scelta ha!


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Salute

Sabato 14 Febbraio 2015

GLI ORARI CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito:

ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA d Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. centro prelievi - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione i n reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

Cancellare tiket. Maroni: «Cerchiamo di mantenere la promessa» A margine della giornata europea dedicata al numero unico di emergenza 112, celebrata all'ospedale di Niguarda di Milano nei giorni scorsi, il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha espresso il proprio parere in merito all'ipotesi di togliere i ticket sanitari, che da tempo la Regione promette ma che per il momento non sembra riuscire a mantenere, a causa della scarsità di risorse. Il governatore, ha ricordato che l'Esecutivo di Roma doveva dare alla Lombardia «500 milioni di euro in più nel 2015 rispetto al 2014, che noi avremmo utilizzato per cancellare i ticket. La sgradita sorpresa arrivata prima di Na-

tale, è stata che il Governo non solo ha tolto questi 500 milioni, ma ce ne ha rubati altri 700. Quindi, dobbiamo fare i conti con una situazione di Bilancio molto diversa da quella ipotizzata, perché il Governo di Roma non ha mantenuto i patti». Nonostante questa situazione, ha fatto notare Maroni, "noi siamo riusciti a fare il miracolo di approvare un Bilancio senza aumento dei ticket e senza incremento delle tasse regionali. Adesso stiamo lavorando per mantenere l'impegno di cancellare i ticket, ma non è facile perché, ripeto, nel 2015 ci è stato tagliato oltre un miliardo rispetto al 2014».

L’attività prevede l’accompagnamento della donna per la fisiologica, gestione della sintomatologia per la precoce

Menopausa, potenziato l’ambulatorio

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di Giulia Sapelli

l mese di febbraio vedrà il potenziamento dell’ambulatorio dedicato alla menopausa precoce e fisiologica dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia (diretta da Aldo Riccardi) dell’Ospedale di Cremona. In caso di menopausa fisiologica, l’ambulatorio si pone come obiettivo il percorso di accompagnamento della donna dalla premenopausa (i 2-3 anni che precedono l'ultima mestruazione) alla menopausa e postmenopausa, al fine di supportare farmacologicamente e non, le irregolarità mestruali tipiche di quest'epoca unitamente all'identificazione dei fattori di rischio personali con successivo monitoraggio e/o invio presso ambulatorio specialistico (vedi terapia cortisonica cronica, tireopatie, obesità con fattori di rischio metabolici e cardiovascolari). La gestione della menopausa precoce, secondo le più recenti linee guida, prevede invece la gestione della sintomatologia climaterica in giovane età, il counselling riproduttivo con eventuale attuazione delle tecniche di preservazione della fertilità omologhe vs eterologhe (invio presso Centri di competenza all'estero), il follow-up oncologico nell'ambito delle neoplasie

ormono-sensibili in gestione multidisciplinare, la precoce individuazione dell'osteoporosi e del rischio metabolico da anticipata deprivazione estrogenica/androgenica. COME ACCEDERE? L'ambulatorio si terrà con seduta settimanale pomeridiana nella giornata del giovedì, previa prenotazione presso CUP con impegnativa per visita ginecologica ed eventuale ecografia trans vaginale. LA MENOPAUSA PRECOCE La menopausa precoce è una menopausa che arriva prima del previsto: alla nascita, o prima dei

20, 30, 40 anni. Si parla di menopausa precoce quando prima dei 45 anni inspiegabilmente cessa la funzionalità ovarica della donna (e allora si usa il termine Premature Ovarian Failure "P.O.F.") o quando la stessa cosa accade a seguito di terapie o interventi chirurgici invasivi. Esistono anche patologie congenite che portano la menopausa precoce. Ci sono quindi cause diverse, ma ognuna di queste conduce alla perdita della fertilità e di un corretto (e necessario) apporto ormonale in un'età anticipata rispetto a quella che si definirebbe "normale". Questa patologia precoce porta quasi sempre con sé diffi-

coltà psicologiche da affrontare, oltre a spese non indifferenti da mettere in conto per anni e anni. Sono necessari infatti esami da ripetere annualmente, controlli da fare, cure e terapie da iniziare e continuare per decenni, pena il rischio di compromettere ulteriormente il proprio benessere psicofisico (osteoporosi, malattie cardiovascolari, tumori, sbalzi di umore, calo della libido, vampate di calore, difficoltà nelle relazioni affettive e sessuali, etc). E' corretto sottolineare che le terapie possono aiutarci a stare meglio, ad eliminare i sintomi più fastidiosi, ma non sono una cura. Anche per questo la menopausa precoce spaventa, e fa arrabbiare.

La scelta di donare gli organi potrà essere indicata sulla carta d’identità “Donare gli organi: una scelta in Comune”, questo il nome del progetto, promosso da Aido, Centro Nazionale Trapianti, Nord Italian Transplant Program, Anci Lombardia, Federsanità, Regione Lombardia, al quale la Giunta comunale di Cremona ha deciso di aderire. Accogliendo la proposta dell'assessore alla Trasparenza e alla Vivibilità sociale Rosita Viola, la Giunta ha quindi stabilito di dare seguito alle procedure operative ricavate dal progetto pilota “La donazione organi come tratto indennitario”, che nasce per dare attuazione a quanto previsto dal cosiddetto decreto "Milleproroghe" sul tema dell'espressione di volontà o diniego di donare gli organi. Il progetto prevede appunto che, al momento della richiesta di rilascio o rinnovo della carta di identità presso l’Ufficio Anagrafe del Comune, ai cittadini maggiorenni possa essere offerta la possibilità di esprimere e far registrare la propria volontà nel registro nazionale, presso l’Istituto Superiore di Sanità, attraverso la compilazione di un semplice modulo. Per dare concreta attuazione al progetto sarà individuato uno specifico gruppo di lavoro. «La donazione di organi e di tessuti rappresenta un atto di solidarietà verso il prossimo – dichiara l'assessore Rosita Viola - un segno di

grande civiltà, oltre che un’efficace terapia per alcune gravi malattie e l’unica soluzione terapeutica per alcune patologie non altrimenti curabili. Grazie al progresso della medicina e all’esperienza acquisita negli ultimi decenni nel settore, il trapianto rappresenta la soluzione terapeutica in grado di garantire al paziente ricevente il ritorno ad una qualità della vita normale e una buona aspettativa di vita. Con questa adesione la Giunta ha riconosciuto l’altissimo valore sociale dell’iniziativa ed i benefici pratici di immediatezza operativa che ne potranno derivare: lo stretto collegamento tra la banca dati comunale delle volontà manifestate positivamente alla donazione degli organi e dei tessuti in sede di rinnovo/rilascio della carta d’identità e la banca dati in possesso del Centro Naziona-

le Trapianti e delle sue diramazioni regionali». I promotori dell'iniziativa hanno sottoscritto un Protocollo di intesa per la realizzazione del progetto, che prevede una serie di iniziative finalizzate a promuovere e facilitare la raccolta dell’espressione di volontà dei cittadini in merito alla donazione di organi e tessuti. In Italia si è raggiunto un ottimo livello di professionalità nell’ambito dei trapianti di organi in termini di interventi realizzati, qualità dei risultati e sicurezza delle procedure. Nonostante questo, la criticità principale resta la disponibilità degli organi utilizzabili per il trapianto. Attualmente nel nostro Paese solo un milione e mezzo circa di persone ha manifestato la propria volontà attraverso le ASL o, prevalentemente, attraverso l’iscrizione all’AIDO. In Italia si eseguono oltre 1.500 trapianti ogni anno, ma i pazienti in lista di attesa sono quasi 9.000 e i tempi di attesa in lista devono essere abbreviati. L’impianto organizzativo della rete dei trapianti disegnato dalla Legge n. 91/99 affida al Sistema Informativo Trapianti (SIT) il compito di raccogliere le dichiarazioni di volontà dei cittadini in quanto strumento accessibile ai coordinamenti locali per la verifica in modalità sicura e in regime di H24 della dichiarazione di volontà di ogni potenziale donatore.

Al via un corso per volontari dell’accoglienza in Pronto soccorso "Diventa volontario dell'accoglienza in Pronto soccorso" è il titolo del corso che prenderà il via lunedì 16 febbraio alle ore 17.30 nelle aule dell'Ospedale di Cremona. L'iniziativa intende formare i nuovi volontari dell'associazione SiamoNoi Onlus, che si occupa appunto di accoglienza alle persone che si rivolgono al pronto soccorso di Cremona. Emergenza, stress, dolore e possibilità di conflitto, il personale sanitario, dedicato principalmente ad aspetti tecnico sanitari, spesso non riesce a sostenere i pazienti e familiari che attendono le prestazioni di urgenza. Dal mese di Luglio 2013 l’associazione SiamoNoi in collaborazione con l’Azienda ospedaliera di Cremona ha previsto delle figure volontarie in ausilio al personale del Pronto Soccorso che accolgono, supportino e sostengano le persone che arrivano al servizio, con attività di ascolto e rinforzo individuale, fornendo inoltre le informazioni sul progredire delle attese e delle prestazioni.

OBIETTIVI Creare una figura di volontario facilitatore e mediatore che attraverso la formazione: • Dia vita ad uno spazio di ascolto attivo delle persone e dei loro familiari che arrivano al pronto soccorso • Possa essere da tramite tra pazienti e familiari, pazienti e personale, familiari e personale fornendo indicazioni e informazioni, o altre attività di segretariato • Assista e sostenga i familiari che attendono le prestazioni di soccorso • Informi i pazienti e familiari sul significato del codice assegnato e sulle eventuali cause del prolungamento delle attese • Assicuri una presenza accanto ai pazienti che attendono le cure, aiutandoli nella necessità e prestando particolare attenzione alle persone che restano sole a lungo • Avvisi il personale se la situazione del paziente in sala d’attesa cambia rispetto alle condizioni di arrivo. Il corso verrà presentato lunedì 12 febbraio (ore 17.30-19.30) presso la sede dello spazio “Siamo noi”, in via Gioconda 5.


Cultura&Spettacoli Musica live al Circolo Arcipelago

Fine settimana tra hard rock, thrash metal e folk d’autore al Circolo Arcipelago (ingresso con tessera Arci 2015). Stasera, dalle ore 22, torna Rock ’n’ roll high school, serata mensile dedicata ai gruppi emergenti, studenteschi e giovanili. Sul palco, i thrasher

milanesi Blindeath proporranno i brani del nuovo album “Into the slaughter”, mentre tenere alta la bandiera del metal cremonese ci penseranno gli Still not fixed. Domenica alle 19, invece, salirà sul palco Phill Reynolds, al secolo Silva Cantele.

Appuntamento questa sera (alle ore 20.30) a teatro con “In-erme” del Balletto Civico

Imponente spettacolo di danza al Ponchielli

Uno dei quadri esposti

“Oltre il tempo” presto a Soresina

Da sabato 21 febbraio (inaugurazione alle ore 17.30) all’8 marzo, presso le sale del Podestà di Soresina, si tiene la rassegna “Oltre il tempo”, che vede esposti i lavori eseguiti dai membri dell’associazione culturale “La macia de color” di Verona. L’esposizione è aperta venerdì e sabato dalle ore 17.30 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, sotto la supervisione di Roberto Dellanoce, responsabile degli spazi di via Matteotti. «Dagli esordi post impressionisti agli albori dell’astratto - scrive Simone Fappanni - passando per l’intensificazione di una pittura dai concetti di spazio e tempo solo con l’uso del colore, spiegano i sodali, l’arte ha tracciato un percorso universale nella mappa della nostra storia, dove anche il figurativo, trova spazio, superando il tempo, nei ricordi. L’era in cui viviamo, ci porta a una pittura completamente innovativa, in cui l’uomo, soggetto sensibile, si rinnova immergendosi nella natura e nella materia. Oggi, dove sono richieste velocità di pensiero e novità in tempi brevi, il continuo cambiamento è inevitabile; un patto chiaro tra colore, spazio e tempo. Si parla di arte nuova, che diventa motivo di continua ricerca, una piacevole e sottile superficie su cui proiettare sogni e desideri in una totale libertà d’espressione, oltre il tempo è una grande sfida, verso l’ignoto che può diventare».

A

dalla redazione

ppuntamento con la danza stasera (alle ore 20.30) al Teatro Ponchielli, con In-erme del Balletto Civile, imponente spettacolo in cui il corpo si fa portavoce di un messaggio di pace e paralisi, follia e razionalità di fronte all’orrore di tutte le guerre. Parliamo dell’onda lunga e silenziosa della guerra. «Un sipario-sudario si apre su una giungla di microfoni e un bianco livido da dove intravedere le ombre del presente - afferma il regista e coreografo Michela Lucenti -. E’ lo spettro del secolo che incombe su questi corpi schiacciati da una forza di gravità che li porta come a sciogliersi nel pavimento e poi resuscitare continuamente dal terreno per cercare una via di fuga, di rinascita cristallina. Ma questa volta i corpi non urlano, si dissolvono nella storia. Il soldato lancia la sua sposa e la sua corsa per riprenderla è interrotta solo dal richiamo alle armi. I civili composti sopravvivono come in un presepe sghembo, e la madre torna comunque alla sua culla. I testimoni della guerra non riescono a parlarne e chi ha ordito i meccanismi ne rimane inevitabilmente incastrato. Sono corpi che entrano, si intrufolano

Un momento dello spettacolo

negli anfratti degli arti, girano rasenti al suolo, come una corrente, un brivido li attraversa e li fa trasformare in draghi dalle lunghe chiome; qualcuno sostiene, qualcuno si arrampica, ci si lancia con amore e si viene ripresi al lazzo quando l’instabilità si fa pericolosa. Tutti senza armi. Disarmati di fronte all’incubo lucido che il secolo scorso ha vissuto per intero; un filo

lungo come una bava di ragnatela collega ognuno di noi ai suoi antenati, ai corpi che lo hanno preceduto, caduti sotto i colpi del destino di cui noi portiamo in carico la dote. Il conflitto è in noi ed è un continuo patteggiamento con l’esterno. Per riprendere fiato cerchiamo una tregua, deglutiamo, un armistizio che diventa uno scivolo per altre guerre. Qui comin-

Paolo Conte farà tappa al Ponchielli a maggio con il suo nuovo tour

Paolo Conte salirà sul palco del Teatro Ponchielli di Cremona (giovedì 14 maggio alle ore 21) per una tappa del suo tour internazionale, che celebra la sua lunga e inimitabile carriera. «Un avvocato che ha scritto alcune tra le più belle pagine di quella musica italiana, conosciuta anche oltreconfine e che esegue con la sua capacità di comunicazione talmente personale che ormai per definir-

lo esiste solo il suo nome, Paolo Conte, appunto». Conte è uno dei più importanti e originali interpreti della musica italiana, porterà a Cremona i suoi grandi successi e presenterà le canzoni dell’ultimo album “Snob”, 15 brani inediti, uscito a quattro anni dal precedente: un concentrato di ritmi e passioni, di donne ed emozioni lontane. Ogni album di Paolo Conte è il proseguimento di quello

“I vicini” lunedì sera in scena al San Domenico

Si tratta di una rappresentazione, più che mai attuale, delle paure che attanagliano la nostra società di Tiziano Guerini Lunedì 16 febbraio alle ore 21, al Teatro San Domenico di Crema va in scena la rappresentazione de “I vicini”, per la regia di Fausto Paravidino. Al centro di questo lavoro teatrale, le paure che attanagliano la nostra società, che pure è quella del benessere e quindi dovrebbe essere quella più al sicuro dalle preoccupazioni per il futuro. In realtà si sa bene che più si possiede e più è alta e incombente la paura di perdere ciò che si ha! La rappresentazione di questa Martedì sera (alle ore 21), appuntamento con la prosa al Teatro Comunale di Casalmaggiore. In scena “Le sorelle Macaluso”, testo e regia di Emma Dante. «Un controluce impedisce ai nostri occhi di vedere sul fondo - afferma la regista palermitana -. Sul fondo c’è l’oscurità. La scena è vuota. Soltanto ombre abitano questo vuoto finché

cia la danza. Non credo sia macabra, neanche trionfante, piuttosto implacabile e maldestra come l’inarrestabile fluire dell’esistenza; in questa danza i corpi si affrancano da tutto quello che li fa dipendere dalla vita, diventano inalterabili, necessari, e tendono all’assoluto. Davanti al sipario immagini pop luminiscenti, dentro il vento della storia soffiato dalle corse degli uomini col cappotto, che cercano di salvarsi, di salvare. Abbiamo combattuto troppo e male, passato e contemporaneità si fondono dove il monito del milite ignoto - che campeggia nelle piazze delle nostre città - si scontra con il nostro sentimento d’impotenza. L’ambiente musicale si costruisce cerchio su cerchio, la voce del violoncello è materica, si dilaga nell’aria, si fa onda, e avvolge e sospende la scena in una dimensione atemporale. Il suono potente, invasivo, a tratti dissonante, è nutrito da loop evocativi che hanno la grana emotiva della voce umana, interrotti da vecchie melodie da musical e su tutto si innestano arcaici e poderosi canti liturgici echi di voci e grida ancestrali non ancora esausti che proiettano nel nostro presente fantasmi di guerre, mostri di potere, carne e sangue innocenti».

commedia non potrebbe essere più attuale e più tempestiva, dal momento che Crema sta affrontando la questione divisiva della realizzazione di un centro di culto islamico che, comunque la si pensi, sta sollevando preoccupazioni e paure: paure immaginarie e paure reali, sui vicini-lontani, sulla guerra, su quello che è reale, su quello che è immaginato, su quello che è reale perché immaginato... Con Fausto Paravidino vedremo in scena Iris Fusetti, Davide Lorino, Monica Samassa, Sara Putignano. Musiche di Enrico Melozzi.

I protagonisti della commedia

“Le sorelle Macaluso” a Casalmaggiore

un corpo, dal cono di buio, viene lanciato verso di noi. L’oscurità espelle una donna. Adulta. Segnata. A lutto. Viene danzando verso di noi. Dal fondo, a poco a poco, appaiono tre, cinque, sette, dieci facce. Sono vivi e morti mescolati insieme. Ma non

si capisce chi è vivo e non si capisce chi è morto. Tutti sono a lutto. A lutto eterno. Il piccolo popolo avanza verso di noi con passo sicuro. La donna danzante si unisce al corteo. “Le sorelle Macaluso” sono uno stormo di uccelli che partecipano al proprio

funerale e a quello degli altri. Sospesi tra la terra e il cielo. In confusione tra vita e morte. La famiglia è composta da sette sorelle, Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella morta qualche anno fa. Durante la cerimonia le sorelle si fermano

a ricordare ad evocare a rinfacciare a sognare a piangere e a ridere della loro storia. E’ il funerale di una di loro. Nel confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, i morti sono pronti a portarsi via la defunta. Se ne stanno in bilico su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano».

La danza protagonista a Crema “Facciamo un sogno” in scena a Soresina Il 27 febbraio, alle ore 21, la danza sarà protagonista al San Domenico con “Sakura blues”, terzo ed ultimo spettacolo di una trilogia che nasce come tributo innamorato alla cultura giapponese. Un innamoramento artistico dell’incantato mondo del cinema e dell’animazione che con Kurosawa e Miyazaki entrano negli occhi e nei sensi di chi li guarda. Della letteratura contemporanea che Murakami, visionario e poetico, porge come un viaggio. Delle grandi contraddizioni, quietamente conviventi, dei mood metropolitani di estrema avanguardia e delle tradizioni, minimali e stupefacenti. Con un linguaggio artistico innovativo e singolare, pensato e vissuto come un anime, la nuova produzione dei DaCru è un viaggio innamorato, dolente, ironico e liquido nell’anima segreta delle donne, profumate e lievi come fiocchi di neve.

Domani, alle ore 21, al teatro Sociale di Soresina per la rassegna Sifasera (a cura del Teatro del Viale), c’e in cartellone “Facciamo un sogno” di Sachs Guitry, con Nathalie Caldonazzo, Alessandro Marrapodi e Giorgio Caprile. Una bella e divertente commedia con una cast ottimo e affiatato. Due coniugi vengono convocati a casa di un loro amico avvocato, scapolo, per una questione della massima urgenza, ma quando arrivano, il loro amico non c’è. E’ l'inizio di una commedia

degli equivoci che si concluderà con un lieto fine. Perché l’avvocato si districherà con successo da questo guazzabuglio di cui anche lui personalmente non è estraneo, traendone tutti i vantaggi desiderati. La commedia in tre atti della durata di un’ora e quaranta circa, è ambientata negli anni venti-trenta e non è mai stata rappresentata in Italia. In Francia, invece, questa commedia è stata rappresentata con successo in questi ultimi anni in due edizioni successive da Pierre Arditi.

precedente, ogni canzone è la continuazione del suo lungo romanzo musicale che per quarant’anni ha segnato tappe fondamentali nella storia della musica italiana e non solo. Da mercoledi scorso i biglietti sono in vendita solo su www.ticketone.it (successivamente verranno comunicate le date di vendita alla biglietteria del Teatro ponchielli e sul circuito www.vivaticket.it).

Da stasera concerti dal vivo a Sergnano

Inizia questa sera una nuova serie di concerti denominati “Nello Acoustic Club” al ristorante Tiraboschi in via Giana 11 a Sergnano, con ingresso libero e gratuito. «Per questa edizione - fanno sapere gli organizzatori - ci siamo rivolti alle eccellenze musicali del nostro territorio, con l’intento di dare spazio ad alcune realtà che si sono ritagliate nel tempo uno spazio significativo all'interno del panorama musicale cremasco. Si tratta di una proposta molto varia che andrà dal pop raffinato dei 3AQ, al folk irlandese dei Jolly Grog, alle atmosfere gitane del Gens du voyage, senza farsi mancare una serata di jazz con Open trio e anche un paio di passaggi di musica d’autore con Guerini e Bressanelli». Questo il programma per i prossimi venerdì, dopo l’inaugurazione di stasera, alle ore 21, con Giò Bressanelli: Venerdì 20 febbraio, Open trio; venerdì 27 febbraio, Gens du voyage; venerdì 6 marzo: Jolly Grog - Venerdì 13 marzo, Denis Guerini; venerdì 20 marzo, 3AQ.

Stasera live painting

Stasera, alle ore 21.15 nelle sale della Pinacoteca Civica presso la Rocca di Orzinuovi, appuntamento con la pittrice giapponese Izumi Fujiwara in “Ritratti - Picasso”, live painting per bambini e adulti. Il “live painting”, o pittura dal vivo, è una tecnica che permette agli spettatori di poter vedere la nascita di un quadro. L’artista, partendo da una grande tela vuota, a ritmo di musica e dialogando con il pubblico porterà a termine un dipinto in circa un’ora. L’esibizione prende spunto dall’opera di Picasso, ispirandosi in particolar modo ai ritratti. Izumi Fujiwara inviterà a essere ritratta una modella tra il pubblico e su dei fogli a parte disegnerà il viso ispirandosi ogni volta a forme nuove suggerite dalla conformazione anatomica del viso stesso.


22

Taccuino

Sabato 14 Febbraio 2015

NUMERI UTILI Cremona

COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291

VIA BRESCIA Dal 10 novembre lavori stradali attuati per conto del Comune per realizzazione sottopasso: Fine lavori: primavera 2015

Via Volontari del sangue, Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Marzo

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427

Via dei Lanaioli Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: Febbraio

POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511

Viale Manini, via Mosa, via S.M. in Betlem Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: Febbraio

QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881 VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233

• VIA BRESCIA - CHIUSURA dal 10 novembre - lavori stradali per conto del Comune per il sottopasso (Fine prevista: primavera 2015).

Crema

COMUNE DI CREMA www.comunecrema.it Centralino: 0373-8941 Urp: 0373-894241

NUMERI UTILI Casalmaggiore

COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Urp Crema: 0373-899822 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0373-893700 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0373-82714

• Via Lanaioli - cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione gas metano (fine prevista: febbraio).

GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0373-256474

POLIZIA DI STATO Centralino: 0373-897311

POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0373-250867 Centralino: 0373-894212

VIGILI DEL FUOCO: 115 Centralino: 0373-256222

CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540

OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 MUSEO DEL BIJOU Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029

PROCURA DELLA REPUBBLICA Centralino: 0373-878116 SERVIZI SOCIO-SANITARI DISTRETTO DI CREMA Centralino: 0373-899320

OSPEDALE DI CREMA www.hcrema.it Centralino: 0373-2801 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118

Tortelli a funghi con crema di mascarpone

CENTRO PER L’IMPIEGO Centralino: 0375-42213

GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215

Primi

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233

POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288

• Via Manini, Via Mosa, Via S.M.Betlem - cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (fine prevista: febbraio).

POLIZIA STRADALE Centralino: 0373-897311

INGREDIENTI • PER 4 PERSONE

NUMERI UTILI

• Via Volontari del Sangue - cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (fine prevista: 31 marzo).

OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118

• Lavorate la farina con le uova, i tuorli e l'olio, fino a ottenere una pasta liscia e setosa. • Formate una palla, avvolgetela in pellicola e fatela riposare per 2 ore. • Pulite i funghi interi. Affettateli, saltateli in una padella per 3-4 minuti con un filo di olio e mezzo spicchio d'aglio (che poi eliminerete), poi frullateli con la panna, il brodo, sale e il prezzemolo. • Pulite anche i cappelli di porcini e tagliateli a fettine. Fateli saltare in

Sformatini di farro INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 200 g di farro • 200 g di zucca a dadini • 2 rametti di timo • Un amaretto • Un ciuffo di prezzemolo • Olio extravergine d'oliva • Un porro • Sale e pepe

un'altra padella con poco olio e l'aglio rimasto, unite un cucchiaio di mascarpone e lasciate sul fuoco finché avrete una cremina. Salate e pepate. • Mettete il mascarpone rimasto in una ciotola, appoggiatela su acqua e ghiaccio e lavoratelo con una frusta. • Incorporate, gradualmente, la crema di porcini e panna preparata e il parmigiano reggiano grattugiato. • Stendete un pezzo di pasta alla volta (vedi box a pag. 34) ricavando

PREPARAZIONE

• Lessate il farro per circa 40 minuti. • Scottate le foglie verdi del porro e con queste foderate i bordi di 4 stampini di 12 cm, poi riducete il cuore a fettine. • Cuocete per 10 minuti zucca e porro in 3 cucchiai di olio con timo e sale. • Condite il farro con 2 cucchiai di olio, pepe, prezzemolo tritato, zucca e porro e compattate il tutto negli stampi. • Sformate, decorate con l'amaretto sbriciolato e servite.

PER LA PASTA: • 250 g di farina • 2 uova + 2 tuorli • Un cucchiaino di olio extravergine PER IL RIPIENO E IL CONDIMENTO: • 250 g di mascarpone • 4 cucchiai di parmigiano grattugiato • 150 g di cappelli di porcini • 100 g di porcini piccoli • 4 cucchiai di panna fresca • 4 cucchiai di brodo vegetale • Uno spicchio d'aglio + olio • 2 rametti di prezzemolo • 30 g di burro • Sale e pepe rettangoli sottili. Disponeli sulla spianatoia, distribuite su metà dei rettangoli mucchietti di ripieno distanziati, appoggiatevi sopra i rettangoli rimasti e premete bene intorno al ripieno. Ricavate tanti tortelli con un tagliapasta rotondo. Immergete i tortelli in acqua bollente salata e cuoceteli per circa 2 minuti. Distribuite i porcini saltati e privati dell'aglio nei piatti fondi, sistematevi sopra i tortelli, irrorateli con il burro fuso e servite.

Crepes al prosciutto aromatizzate alla salvia INGREDIENTI • PER 4 PERSONE • 18 crepes pronte • 150 g di ricotta • 200 g di prosciutto • Qualche rametto cotto tagliato in 2 fette di salvia • Un bicchierino • Sale e pepe di Marsala • 50 g di burro PREPARAZIONE • Tagliate il prosciutto cotto a dadini, fatelo leggermente rosolare in un tegame con il burro e un rametto di salvia, bagnate con il Marsala, preferibilmente secco, e fatelo evaporare su fuoco vivo. • Eliminate il rametto di salvia e passate al mixer il prosciutto con il sugo di cottura e la ricotta fino a ottenere una crema omogenea; regolate di sale e insaporite con una abbondante macinata di pepe. • Suddividete la crema preparata mettendola al centro di ogni crepe, poi chiudetele a involtino fissandole con uno stecchino e decoratele con un ciuffo di salvia. • Scaldate gli involtini alla crema di prosciutto sopra il cestello per la cottura a vapore e serviteli ben caldi.


SPORT

lo lettere@ilpiccologiornale.it

Dopo la neve il Crema sfida l’Orceana ECCELLENZA

21ª GIORNATA (15-02 h 14.30) Aurora Travagliato-Cavenago, Asola-Palazzolo, Crema-Orceana, Fanfulla-Darfo Boario, Orsa Trismoka-Grumellese, Rezzato-Villongo, Sarnico-Pedrocca, Vallecamonica-Rigamonti Castegnato.

Responsabile Fabio Varesi

CLASSIFICA Grumellese 39; Vallecamonica 36; Darfo Boario 35; Crema 34; Rigamonti Castegnato 32; Rezzato 30; Sarnico 25; Cavenago, Aurora Travagliato, Villongo 24; Orsa Trismoka, Fanfulla 23; Pedrocca, Orceana 22; Asola 13; Palazzolo 7.

Alla Cremonese ora serve una scossa

Domani i grigiorossi sono impegnati (in trasferta) contro un’altra formazione molto forte del girone come il Bassano

A

di Matteo Volpi

desso c’è da stare attenti. In poche settimane, dopo le sconfitte rimediate contro Novara e Südtirol, per la Cremonese è il tempo di rialzare le orecchie e tenere gli occhi aperti. L’entusiasmo per il buon lavoro svolto da Giampaolo a cavallo delle feste natalizie, sta scemando: la squadra ha senza dubbio trovato una discreta identità a livello di gioco, ma scende in campo ancora una volta senz’anima e con il carattere tipico di chi fa il compitino, ma non vuole ruggire. In questo modo gli episodi, quelli che spesso fanno la differenza in categorie come la Lega Pro (non ci stancheremo mai di ripeterlo, perché è così…), spesso risultano sfavorevoli e di fatto questa squadra finisce per non fare più realmente paura a nessuno, nonostante il potenziale sia, come al solito, buono sulla carta. E, sempre la carta, ora propone una sfida quasi proibitiva. Il Bassano allenato da Antonino Asta, al momento terza forza del girone, non perde in casa dal 31 agosto scorso e quest’anno sembra voler fare sul serio. A livello tattico, può confortare il fatto che la formazione veneta si contraddistingue per avere un gioco votato all’offensiva, non tende a chiudersi davanti alla propria area, ma a proporsi costantemente in avanti come testimoniano i 38 gol fatti (secondo miglior attacco del girone dopo il Pavia) e i 24 subiti. Questo aspetto potrebbe senza dubbio favorire la truppa grigiorossa, così come le assenze per squalifica di Iocolano, Priola e Proietti. Tra i nomi altisonanti del Bassano spicca in particolare quello di Stefano Pietribiasi (centravanti sempre prolifico in

LEGA PRO 24ª GIORNATA AlbinoLeffe-Bassano

1-1

Giana Erminio-Pordenone

rinv.

Lumezzane-Arezzo

rinv.

Mantova-Renate

2-0

Novara-Pro Patria

2-0

Pavia-Alessandria

0-1

Real Vicenza-Monza

3-0

Südtirol-Cremonese

3-1

Torres-FeralpiSalò

3-3

Unione Venezia-Como

0-0

CLASSIFICA GIRONE A

LEGA PRO Dopo due sconfitte consecutive è necessario tornare a muovere una classifica fattasi pericolosa Novara 46 Pavia (-1) 46 Bassano 45 Alessandria 44 Südtirol 40 Real Vicenza 38 Como 37 FeralpiSalò 37 Unione Venezia 34 Torres 34 Mantova (-1) 32 Monza 32 Arezzo* 30 Renate 29 Cremonese 29 Giana Erminio* 24 Lumezzane* 21 AlbinoLeffe 20 Pro Patria (-1) 14 Pordenone* 13

PROSSIMO TURNO (13/16-02)

Alessandria-Lumezzane, Arezzo-Mantova, Bassano Virtus-Cremonese (15-02 h 14.30), Como-Giana Erminio, FeralpiSalò-Unione Venezia, Monza-AlbinoLeffe, Pavia-Novara, Pordenone-Torres, Pro Patria-Sudtirol, Renate-Real Vicenza. categoria, che pare la Cremonese avesse provato a prendere ancora ai tempi di Venturato). In casa grigiorossa, invece, c’è soprattutto necessità di uscire da una situazione che inizia a diventare pesante. In settimana è stato aggregato alla truppa grigiorossa

Il secondo gol del Südtirol realizzato da Novothny

l’attaccante Carmine De Sena, prima punta classe ’91, svincolatosi qualche mese fa dal Parma (in passato con le maglie di Avellino, Ebolitana, Portogruaro e Paganese); un possibile sostituto di Brighenti che rimarrà assente a lungo in seguito all’infortunio.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Galli; Campagna, Briganti, Castellini, Favalli; Marchi, Jadid, Finazzi; Di Francesco, Manaj, Kirilov. Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it

SERIE D Intervista al presidente Andrea Micheli sul futuro della squadra. Oggi sfida a Sesto San Giovanni

«La Pergolettese deve lottare per i playoff» di Tiziano Guerini La sfida dell’andata

Con un giorno di anticipo rispetto al campionato, la Pergolettese gioca oggi pomeriggio alle ore 12.30 sul campo della Pro Sesto. La partita sarà trasmessa in diretta su Rai Sport 1. Un’occasione importante per i giocatori, per la società e se si vuole un po’ anche per la città di Crema, di essere all’attenzione nazionale. Un’occasione che viene sottolineata anche dal presidente della società, Andrea Micheli: «E’ uno stimolo importante che sono certo i giocatori vorranno cogliere, per dare qualcosa in più in tecnica e sopratutto in agonismo». E’ stato, per il girone d’andata, una Pergolettese altalenante, con alti e bassi preoccupanti, ma anche a volte incomprensibili. «E’ vero e la conseguenza è quella di una prima parte del campionato non del tutto soddisfacente. Forse non eravamo - e tanto meno lo siamo ora - da primo posto in classifica, ma lottare per i playoff era, ed è, un obbligo». Il rendimento della squadra è stato inferiore alle attese, soprattutto nelle partite casalinghe. Come si spiega? «Difficile

- continua Micheli - dare una risposta precisa; forse, dopo il campionato deludente dello scorso anno, con una retrocessione che ci brucia ancora, la squadra ha avvertito l’urgenza di riconquistare i propri tifosi e questo ha creato un po’ di pressione e di ansia da prestazione, che non favorisce concentrazione e scioltezza di manovra. Aggiungiamoci anche la necessità, con una formazione con elementi nuovi e giovani, di trovare un assetto e un modulo ottimali che forse ora abbiamo trovato». Che cosa si aspetta la società dal girone di ritorno appena iniziato? «Di far meglio dell’andata per continuità di risultati e di cancellare finalmente del tutto il complesso del Voltini: dopo la partita a Sesto San Giovanni, avremo l’opportunità di due partite ravvicinate - mercoledì 28 e domenica 22 febbraio - in casa (rispettivamente contro il Castiglione, primo della classe e il Ciliverghe): sarà un bel banco di prova. Sarà anche importante riuscire a valorizzare qualche giovane elemento della rosa per immaginare una continuità della squadra anche nel futuro!». Così parlò il presidente. Ora la parola, sul campo, ai giocatori!

I NUMERI

24ª GIORNATA GIRONE B Ciserano-Seregno rinv. F. Caratese-A. Seriate rinv. Inveruno-Castellana rinv. Mapello-Pontisola 0-3 Montichiari-Lecco rinv. Olginatese-Ciliverghe rinv. Pergolettese-Castiglione rinv. Sondrio-Virtus Verona 3-2 Villafranca-Pro Sesto 1-0 Riposa: Caravaggio 25ª GIORNATA (15-02 h 14.30) Aurora Seriate-Inveruno Castellana-Sondrio Castiglione-Ciserano Ciliverghe-Villafranca Lecco-Caravaggio Pontisola-Folgore Caratese Pro Sesto-Pergolettese Seregno-Mapello Virtus Verona-Montichiari Riposa: Olginatese CLASSIFICA Castiglione 51; Seregno 45; Lecco 42; Sondrio 39; Ciserano 38; Virtus Verona 35; Pontisola, Pergolettese 34; Inveruno 33; Pro Sesto 32; Aurora Seriate 30; Caravaggio 29; Mapello, Olginatese 28; Villafranca 25; Folgore Caratese 20; Ciliverghe 19: Castellana 12; Montichiari 3.


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Sport

Sabato 14 Febbraio 2015

CANOTTAGGIO

Andrea Cattaneo

Cattaneo e Gentili (Junior) convocati in azzurro

Giacomo Gentili

Ci sono anche due atleti della Bissolati tra i convocati, dal direttore tecnico Giuseppe La Mura, per il raduno nazionale degli Junior maschile, che si svolgerà a Piediluco, presso il Centro di preparazione olimpica, dalle ore 12 di venerdì 20 febbraio sino al termine dell’allenamento del mattino di domenica 22 febbraio. Questi i convocati: Andrea Benetti (Marina Militare), Jacopo Bertone (Canottieri Gavirate), Leonardo Calabrese (Tevere Remo), Ivan Capuano (Savoia), Mirko Cardella (Telimar), Giorgio

Casaccia Gibelli (Elpis), Andrea Cattaneo, Giacomo Gentili (Bissolati), Luca Corazza (Monate), Gergo Cziraki (Ravenna), Dario Favilli, Leonardo Pietra Caprina (Firenze), Emanuele Fiume (Pro Monopoli), Michele Frasca (Tirrenia Todaro), Sebastiano Galoforo (Augusta), Lapo Londi (Limite), Riccardo Jansen (Ministero Affari Esteri), Nicholas Kohl (Monate), Riccardo Peretti (Lago d’Orta), Alessio Vagnelli (Savoia), Matteo Varacca (Speranza Prà), Riccardo Zoppini (Varese).

D’INVERNO SUL PO Dopo il Campionato italiano di fondo, disputatosi a Pisa, nel week end è in programma una classica per il remo nazionale e internazionale: la 32ª regata di fondo “D’inverno sul Po” riservata agli otto e ai quattro di coppia di tutte le categorie. La gara si disputa domani, su un percorso di 6000 metri, a cronometro e con partenze ogni 20 secondi, con il primo via alle ore 10. Una regata di grande spessore, alla quale partecipano le anche le canottieri provinciali Bissolati, Baldesio e Flora.

Pomì, voglia di rivincita con Busto Con l’inagibilità del palazzetto di Viadana, la formazione rosa dovrà cercarsi un’altra sede per i turni casalinghi

A

rchiviata la vittoria contro il fanalino di coda Forlì, la Pomì Casalmaggiore si è preparata per il match contro la Unendo Yamamy Busto Arsizio, vera e propria rivincita del recente confronto dei quarti di Coppa Italia, che ha premiato la formazione di Carlo Parisi. Ma in casa rosa c’è preoccupazione per le incertezze legate alla sede nella quale la squadra sarà chiamata a disputare le gare casalinghe, che ancora la separano dalla fine della regular season e dai possibili quanto auspicabili playoff scudetto. La gara con il fanalino di coda Forlì, infatti, è andata in scena al Pala George di Montichiari, dove società e squadra rosa sono state accolte a braccia aperte da Samuele Zambon, ex segretario generale della Vbc nella scorsa stagione ed attuale gestore dell’impianto e dalla locale Metalleghe Sanitars, a causa del crollo del tetto del Pala Pomì di Viadana. Un epilogo al quale invero in società ci si era preparati, ma che fino all’ultimo si era voluto scongiurare. Proprio prima dell’inizio del match, la copertura del palazzetto è collassata e sul taraflex del Pala George la Pomì è franata, lasciando alle avversarie il primo set. Senz’altro la più brutta Pomì della stagione quella vista nei primi venticinque contro la formazione romagnola, che solo dal secondo set in avanti la squadra di Davide Mazzanti è riuscita ad esorcizzare. La Pomì ha trovato in alcune varianti tattiche, leggi l’impiego di Gennari in posto quattro e lo spostamento di Ortolani in due, le chiavi di volta del match. Vinto il

SERIE A1 16ª GIORNATA

La sfida di Coppa Italia (foto Rubin/LVF)

Casalmaggiore-Forlì

3-1

Modena-Firenze

3-0

Montichiari-Conegliano

3-1

Novara-Piacenza

3-1

Scandicci-Bergamo

0-3

Urbino-Busto Arsizio

rinv.

CLASSIFICA

VOLLEY A1 Stasera (in diretta tv) le casalasche sfidano la squadra che le ha eliminate in Coppa Italia Novara 42 Modena 37 Casalmaggiore 34 Conegliano 29 Busto Arsizio* 26 Piacenza 26 Bergamo 26 Montichiari 22 Scandicci 20 Firenze 15 Urbino* 4 Forlì 4

PROSSIMO TURNO (15-02 h 18)

Busto Arsizio-Casalmaggiore (14-02 h 20.30 su Rai Sport 1), Conegliano-Scandicci, Firenze-Forlì, Modena-Urbino (14-02 h 20.30), Novara-Montichiari, Piacenza-Bergamo. secondo parziale, il confronto si è incanalato verso l’esito sperato, con la Pomì padrona dell’inerzia e del punteggio abile a volare verso la vittoria in quattro giochi. Alla fine la squadra ha saputo della triste notizia riguardante il Pala Pomì, che indubbiamente ha rovinato la sod-

Il nuovo record dell’ora è dell’australiano Dennis Rohan Dennis ha stabilito il nuovo record dell’ora: ha portato il primato a 52,491 km/h. Il signore degli anelli (due ori e due argenti mondiali e un argento olimpico nell’inseguimento a squadre su pista e un oro mondiale nella crono a squadre tra i professionisti), 24enne di Adealide (che del ciclismo è la capitale), australiano della Bmc e fresco vincitore del Tour Down Under, ha realizzato l’impresa sul tracciato del velodromo di Grenchen, in Svizzera. Dennis ha abbattuto il precedente record, stabilito dall’austriaco Matthias Braendle nello scorso ottobre (51,852). «Spero che questo record possa durare qualche mese», si è augurato Dennis. Durerà sino a quando sir Bradley Wiggins (Sky) non entrerà in pista sulla sua Pinarello, marchio italiano. E’ stato il trionfo della regolarità, prima mezz’ora volata liscia, solo nel finale ha accusato un leggero cedimento dopo aver pedalato per molti giri alla soglia dei 52,800 km orari. GUARDINI E L’ASTANA Andrea Guardini, velocista veronese dell’Astana, deve migliorare la tenuta in salita, cercando di non perdere in esplosività. Ha finito il Dubai Tour sfiorando la vittoria, ma avrà subito altre occasioni per riscattarsi e centrare la prima vittoria stagionale: infatti, il grande circo dei professionisti rimarrà per un’altra settimana negli Emirati Arabi, tra Qatar e Oman. Festival dei velocisti nella prima frazione del Tour of Qatar: ha fatto festa lo spagnolo Josè Joaquin Rojas (Movistar), davanti a Tom Boonen (Etixx Quick Step), Dèmare e Sagan, con Guardini 8°. Tappa durissima la seconda del Qatar e vinta dal norvegese Alexander Kristoff (Katusha), che ha preceduto Guardini, Greg Van Avermaet (Bmc) e Peter Sagan (Tinkoff-Saxo).

disfazione per aver rinforzato il terzo posto della graduatoria, con l’allungo su Conegliano, sconfitto poco prima sullo stesso terreno di gioco dalla Metalleghe. Dopo la vittoria “casalinga” del Pala George, la squadra ha preparato al meglio la trasferta di Busto Arsizio, contro una squadra

reduce dal prestigioso successo (3-1) sul campo dell’Azeryol Baku in Champions League. Il primo dei due allenamenti settimanali, quello del giovedì, è stato dirottato presso la palestra di San Polo (Parma). Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it

Bissolati, buon pareggio contro Milano PALLANUOTO

Pronto riscatto della Bissolati, che ha colto un prezioso pareggio (5-5) contro la Canottieri Milano, alla quale rimane appaiata al quinto posto. E stasera è in programma il match contro la capolista Metanopoli (in vetta insieme al Monza). 5ª GIORNATA Acquatica Torino-Monza 7-11, Bocconi Sport-Treviglio 5-2, Canottieri Milano-Canottieri Bissolati 5-5, Milano 2-Metanopoli 13-18, Varese-Vigevano 10-7, Vimercate-Busto Nuoto 4-11.

6ª GIORNATA (14-02) Bocconi Sport-Acquatica Torino, Canottieri Bissolati-Metanopoli (h 20), Canottieri MilanoVigevano, Monza-Busto Nuoto, Treviglio-Milano 2, Vimercate-Varese. CLASSIFICA Monza, Metanopoli 15; Busto Nuoto 13; Varese 12; Canottieri Milano, Canottieri Bissolati 10; Bocconi Sport 6; Acquatica Torino 4; Vigevano 3; Treviglio, Milano 2, Vimercate, 0.

Pieve 010 all’assalto del fanalino di coda HOCKEY PISTA A1

(M.G.) Seconda gara settimanale per la Pieve 010, a causa del rinvio per neve. Dopo il pareggio per 5-5 in casa dell’Amatori Lodi di martedì, i ragazzi di Ariano Civa ospitano questa sera al PalaPini, alle 20.45, il Prato 1954. I biancazzurri di Bernardini sono il fanalino di coda della graduatoria, con soli 5 punti raccolti in diciotto gare di campionato e sulle spalle hanno il titolo di peggior difesa e peggior attacco del campionato (solo 44 reti messe a segno e 135 subite). Attenzione, però, perché il best scorer toscano, l’argentino Amato (17 centri) ha il vizio di mettere a segno una rete a partita e qualche grattacapo potrebbero crearlo anche Zucchetti, Pierotti e Cacciatore, non nuovi a puntate vincenti in attacco. Con Prato, nell’unico precedente tra le due squadre risalente al girone d’andata di questa stagione, i cremonesi avevano conquistato i loro primi 3 punti, andando a vincere in Toscana per 8-1. Alla Pieve servono i 3 punti anche questa sera, per continuare a far “tenere basse le orecchie” a Lodi e Matera, le due inseguitrici ad altrettante lunghezze di distanza dall’ultima piazzo valida per i playoff scudetto, quella presidiata dai rossoblu. CLASSIFICA (18ª giornata) Forte dei Marmi 51; Breganze 41; Valdagno 37; Viareggio 35; Trissino 33; Bassano 32; Follonica 27; Pieve 010 22; Lodi, Matera 20; Giovinazzo 18; Sarzana 13; Correggio 6; Prato 5.

Molte corse saltano come birilli. Colpa della crisi CICLISMO

Trentino. Si ferma il Giro di Toscana e in forte dubbio sono corse storiche come Appennino e Prato. Cancellata la storia, visto che in otto anni le gare si sono dimezzate. Somo scomparsi anche il Piemonte, il Lazio e la Milano-Torino. Salta anche il Giro del Mediterraneo. BELLETTI FIRMA LA PRIMA CORSA ITALIANA Manuel Belletti, 29enne romagnolo della Southeast, ha vinto il Gp Costa degli Etruschi a Donoratico (Livorno), primo appuntamento di calendario italiano, battendo allo sprint Davide Viganò (Team Idea) e Niccolò Bonifazio (Lampre-Merida), che in volata si è toccato con Sonny Corbrelli MORO CONVOCATO IN NAZIONALE Tre corridori lombardi sono statiI convocati dalla Nazionale cronoman Juniores per il collegiale di Riortorto (Livorno): sono Stefano Moro e Nicolò Brescianini (Ciclistica Trevigliese) e Simone Piccolo (Gb Junior Team).

di Fortunato Chiodo

Il ciclismo italiano rischia di restare senza corse. Al momento, nel calendario dei professionisti, sono solo 21 sono gli appuntamenti. Tremano anche campionato tricolore e il Giro dell’Appennino. L’economia arranca, la disoccupazione cresce, gli enti pubblici hanno le casse vuote, vuoi per gestioni allegre e per dei patti di stabilità che non permettono o non consentono più certe spese. Saltano quindi come birilli le corse in calendario nel mondo professionistico e non solo in Italia. La decisione era nell’aria, ora è ufficiale: sono stati sospesi il Gran Premio di Lanciano, il Roma Maxima (ex Giro del Lazio), mentre il Gran Premio di Camaiore entra a far parte del progetto Tirreno-Adriatico e lo stesso è successo al Trofeo Melinda, che da gara di un giorno, andrà a dare una mano come partner al Giro del

Il velocista inglese Mark Cavendish è già in grande forma

Marck Cavendisch, 29enne britannico della EtixxQuich Step, ha trionfato nella quarta e ultima tappa del Dubai Tour, ai piedi del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo (829 metri): il baronetto ha fulminato il veneto Elia Viviani (Sky) e lo spagnolo Juan Jose Lobato (Movistar). Nella prima volata a Dubai, “Cannonball” con un colpo di reni ha battuto i due veronesi Andrea Guardini (Astana) e Elia Viviani (Sky). Elia, più veloce del “ freccia rossa”, ha pigiato sull’acceleratore e superato Cavendisch nella 2ª tappa, Guardini (3°). Il tedesco John Degenkold

(Giant Alpecin) si è imposto nella tappa regina sul Muro di Hatta, davanti agli spagnoli Valverde e Lobato della Movistar. Poi, però, il baronetto Cavendisch ha piantato la bandiera anche a Dubai, spodestando dal trono Degenkold, in maglia blu di leader della generale (disegnata dal suo amico britannico Paul Smith): l’inglese ha colto due vittorie di tappa (124 in carriera). “Cannonball”, oltre che a essere in palla, è anche di buon umore. Infatti, ha scherzato con il cronista che gli ha chiesto un’impressione sui panorami del ricco emirato: «Ho visto

soprattutto ruote e sederi maschili» Poi ha aggiunto: «Siamo una squadra fantastica, la coesione è massima, siamo motivati a fare ancora meglio dell’anno scorso, quando abbiamo vinto una sessantina di corse». Prima vittoria stagionale per Viviani, che dal 18 al 22 febbraio vuol essere protagonista ai Mondiali su pista francesi, per raccogliere punti preziosi in chiave olimpica Rio 2016. Elia Viviani spiega il suo futuro: «Per me è un anno chiave. Tra Gand-Wevelgem, Tirreno-Adriatico e Giro d’Italia cercherò il successo che mi faccia fare il salto di qualità».


Sport

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Sabato 14 Febbraio 2015

Cusin è ko. La Vanoli ingaggia Daniel Dopo quattro sconfitte consecutive, la squadra di coach Pancotto cerca di uscire dalla crisi domani a Capo d’Orlando

U

di Giovanni Zagni

na Vanoli un po’ scarica, mentalmente e fisicamente ha ceduto a Pistoia per 75-81. Prima di dare delle colpe, sottolineiamo i meriti degli ospiti, freddi e lucidissimi nel finale, capaci di sopportare lo “stress” dell’inseguitore, sino a raggiungere il fuggitivo (la Vanoli) e sorpassarlo ’'un fiato in vista del traguardo. Ed ai cremonesi è andata anche bene, perché hanno mantenuto la differenza canestri in loro favore. E con l’equilibrio che c'è in stagione, non è mai un brutto vivere. Ci pare tuttavia, che se si vuole chiudere il discorso senza affanni in vista del traguardo finale (la salvezza) sarà necessario frenare l’emorragia che ultimamente segna quattro turni perdenti consecutivi. Lo “scudetto dei poveri”, appunto la salvezza, non è ancora conquistata matematicamente, per cui sarà indispensabile prendere un “brodino” alla svelta e tornare ai fasti d'inizio stagione. Non drammatizziamo: ci stanno gli “alti” ed i “bassi”, con l’organico che sinora ha preso tanti complimenti su ogni campo, per cui è obbligatorio essere fiduciosi e continuare a gridare forza Vanoli. Domani, intanto, c’è l’opportunità di voltare pagina su un campo “torrido” come quello di Capo d’Orlando, al cospetto di una compagine, quella di Griccioli, che dopo l’inizio choc ha cambiato metro, s’è ambien-

SERIE A 18ª GIORNATA Brindisi-Sassari

76-74

Cantù-Trento

110-84

Caserta-Bologna

81-76

Cremona-Pistoia

75-81

Pesaro-Avellino

62-77

Reggio Emilia-Varese

86-70

Roma-Capo d’Orlando

67-63

Venezia-Milano

74-84

CLASSIFICA

SERIE A Il centro della Nazionale sarà assente un mese e mezzo. Lo sostituisce l’americano ex Varese Milano 32 Reggio Emilia 28 Venezia 26 Sassari 24 Brindisi 22 Cantù 18 Trento 18 Cremona 16 Bologna (-2) 16 Avellino 16 Pistoia 16 Roma 14 Capo d’Orlando 12 Varese 12 Caserta 8 Pesaro 8

Ed Daniel contro Cusin (foto Mario F. Rossi)

IL PROSSIMO TURNO (15-02 h 18.15)

Bologna-Cantù (h 20.30), Capo d’Orlando-Cremona, Milano-Avellino (16-02 h 20), Pesaro-Reggio Emilia, Pistoia-Caserta, Sassari-Roma, TrentoBrindisi (14-02 h 20.30), Varese-Venezia. tata ed ora è più che mai in corsa per salvarsi. I siciliani, con l’esperienza dei vari Soragna e Basile e la freschezza fisico-atletico degli statunitensi Archie, Freeman, Burgess e Hunt, stanno sgomitando per trovare il loro spazio, sostenuti da una tifoseria caldissima e sempre pronta a viverne, da tifosi, le emozioni di un campionato per loro del tutto nuovo. Purtroppo, la Vanoli si presenterà in campo senza l’infortunato Cusin, finito ko in seguito all’evento traumatico riportato durante la gara di domenica scorsa. Sottoposto a risonanza ma-

gnetica nucleare nei giorni scorsi, è stata evidenziata una lesione muscolare di terzo grado nel tratto prossimale del muscolo vasto esterno della coscia destra. I tempi di recupero, fa sapere la società, sono stati stimati in 30-40 giorni. Lo staff medico della Vanoli, in accordo con quello della Nazionale, ha stabilito il protocollo di trattamento ed i successivi controlli strumentali. In ogni caso, Cusin sarà assente per almeno un mese e mezzo e quindi la Vanoli si è subito impegnata per trovare un sostituto, individuato in Edward “Ed” Daniel, da pochi gior-

ni “tagliato” da Varese e che ha firmato sino a fine stagione. Daniel, 25 anni a giugno, è un centro di 200 centimetri e la scorsa stagione è stato tra i protagonisti della calvalcata di Pistoia all’ottavo posto e quindi all’accesso ai playoff (da matricola). Prima di approdare in Italia, ha disputato l’intera carriera universitaria nel college di Murray State, dove ha chiuso l’ultima stagione da senior in doppia doppia di media: 13.1 punti in 29 minuti di utilizzo con 10 rimbalzi e 1.5 stoppate. Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it

SERIE A2 FEMMINILE

La Tec-Mar sfida Genova In palio c’è il secondo posto

Malgrado una buona prestazione, la Tec-Mar Crema si è arresa al Castel San Pietro, formazione che punta alla promozione nella massima serie. Alle azzurre resta la soddisfazione di aver giocato alla pari con il quotato avversario e di aver ceduto solo nel finale, quando Bellardini & C. hanno assestato l’allungo decisivo. Tra le cremasche si sono distinte Rizzi (11 punti, nella foto), Caccialanza (9) e Zagni (8). Ma è già tempo di pensare alla 3ª giornata, che propone il turno casalingo contro Genova, reduce dal successo di Vicenza e quindi con il morale alto. Sarà un altro match difficile, ma con l’aiuto del pubblico amico, le ragazze di coach Visconti possono agguntare io due punti, che varrebbero il secondo posto in classifica. POULE PROMOZIONE GIRONE D (2ª giornata) Castel San Pietro-Crema 59-45, Torino-Santa Marinella 50-39, Vicenza-Genova 57-63. 3ª GIORNATA (14-02 h 18) Castel San Pietro-Torino, Crema-Genova, Santa Marinella-Vicenza (h 21). CLASSIFICA Torino, Castel San Pietro 4; Genova, Crema 2; Santa Marinella, Vicenza 0.

L’Erogasmet ha ipotecato la salvezza SERIE B

I NUMERI 21ª GIORNATA Cento-Udine 8179, Crema-Arzignano 68-64, DesioOrzinuovi 77-82, Lecco-Bologna 5576, Lugo-Costa Volpino 89-80, Montichiari-Bergamo 69-61, PordenoneTrieste 54-56. 22ª GIORNATA (15-02 h 18) Bergamo-Pordenone, Costa Volpino-Cento, Montichiari-Crema, Orzinuovi-Lugo, Trieste-Lecco, Udine-Bologna, Urania Milano-Desio. CLASSIFICA Cento 32; Udine 30; Bologna 28; Montichiari 26; Orzinuovi, Milano, Bergamo 24; Pordenone 22; Lecco, Lugo 18; Crema 16; Costa Volpino 14; Desio 10; Arzignano, Trieste 2.

L’Erogasmet Crema ha colto al PalaCremonesi la terza vittoria consecutiva ed ha quindi ipotecato la permanenza in serie B. Al cospetto della penultima in classifica, la Tfl Arzignano, gli uomini di Baldiraghi hanno sfoderato un’ottima prestazione per i primi 15 minuti, colpendo con regolarità dai 6,75 ed accumulando tredici punti di vantaggio. Come nell’incontro di andata, la reazione dei veneti ha creato difficoltà ai leoni biancorossi, calati nelle percentuali di tiro e colpiti nel pitturato dalle incursioni di Bordignon e Monzardo, tanto che a 90” dal termine l’Erogasmet si trovava sotto di cinque punti. Una grande difesa e la freddezza sottocanestro di uno Zanella un po’ meno scintillante del solito, riportavano avanti i cremaschi, bravi poi con Cardellini a forzare un fallo in attacco dei veneti, chiudendo l’incontro sul 68-64. Miglior marcatore Ferri con 17 punti. A questo punto della stagione, dodici punti di vantaggio sulla coda della classifica rappresentano una seria ipoteca sulla permanenza

SERIE C Nulla da fare per l’Mg.K Vis Piadena sul parquet di Manerbio (92-70). Come da pronostico, la seconda forza del campionato si è rivelata un avversario troppo forte per la formazione di coach Mazzali, che dopo un buon primo tempo, nell’ultimo quarto è caduta sotto i colpi dei bresciani. Tra i piadenesi si è distinto Matteo Lottici (18 punti), ben spalleggiato da Davide Cacciavillani (14). E stasera alle 21 a Piadena è in programma

nella categoria e da qui in avanti Del Sorbo e compagni potranno concentrarsi sulla rincorsa alle posizioni più nobili della classifica. Il prossimo incontro si prospetta però altamente impegnativo per l’Erogasmet, attesa domani a Montichiari dalla Contadi Castaldi. I franciacortini, già capoclassifica fino a due mesi fa e qualificati per la fase finale della Coppa Italia di categoria, occupano attualmente la quarta posizione del ranking, avendo pagato un prezzo molto salato alla serie di infortuni occorsi a buona parter del roster nerobianco. Privi di Stojkov, fuori per il resto della stagione, gli uomini di coach Cadeo sono una formazione forte e completa in ogni reparto, con la coppia Cazzaniga-Perego miglior rimbalzista del campionato, davanti all’ex della partita Zanella, a dettar legge nel pitturato. La tifoseria dei leoni biancorossi sta organizzando un car-sharing per facilitare la trasferta. Ritrovo al PalaCremonesi alle 16.30. Marco Cattaneo

Piadena vuole riscattarsi con il Calolzio

un’altro match impegnativo, contro il Carpe Diem Calolzio, sesto in classifica e reduce dal successo sull’Arcisate. Servirà una Mg.K Vis in grande spolvero per puntare al successo. In vetta alla classifica c’è ancora il Saronno, che ha travolto l’Opera, sempre tallonato a due punti

iVanoli l Magazi n e Basket della

Del Sorbo (Erogasmet) in azione

da Lissone (vittorioso con autorità a Bernareggio) e Manerbio. 22ª GIORNATA Bernareggio-Lissone 65-82, Boffalora-Iseo 87-85, Cantù-Olginate 80-84, Carpe Diem Calolzio-Arcisate 87-80, Manerbio-Piadena 92-70, Nerviano-7 Laghi Gazzada 80-73, Saronno-

Opera 84-60. 23ª GIORNATA (14-02 h 21) Arcisate-Milanotre, Bernareggio-Cantù, Iseo-Saronno, Lissone-7 Laghi Gazzada, Piadena-Carpe Diem Calolzio, OlginateNerviano, Opera-Boffalora. CLASSIFICA Saronno 30; Lissone, Manerbio 28; 7 Laghi Gazzada, Milanotre 26; Carpe Diem Calolzio, Opera 24; Iseo 22; Bernareggio, Olginate 20; Piadena, Arcisate, Boffalora, Nerviano 14; Cantù 2.


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Sport

Sabato 14 Febbraio 2015

CALCIO SERIE A

CALCIO SERIE B

Milan obbligato a battere l’Empoli Il Carpi chiede strada allo Spezia

(F.V.) La chiusura delle indagini sul calcioscommesse da parte del pm di Cremona ha sicuramente creato apprensione nel calcio italiano, che oltretutto sta vivendo un momento tutt’altro che felice. Ma lo spettacolo deve andare avanti e nel week end torna il campionato con il solito copione: Roma aggrappata al sogno scudetto, anche se il margine di sette punti è più che tranquillizzante per la capolista Juventus, impegnata domani sera a Cesena. Fari puntati, all’ora di pranzo, sulla sfida tra Milan e Empoli, una delle ultime occasioni per i rossoneri di restare il lizza per lo zona europea. 22ª GIORNATA Cagliari-Roma 1-2, Empoli-Cesena 2-0, Fiorentina-Atalanta 3-2, Inter-Palermo 3-0, Juventus-Milan 3-1, Lazio-Genoa 0-1, Napoli-Udinese 3-1, Parma-Chievo 0-1, Sampdoria-Sassuolo 1-1, VeronaTorino 1-3. 23ª GIORNATA (15-02 h 15) Atalanta-Inter, Cesena-

Juventus (h 20.45), Chievo-Sampdoria (h 18), GenoaVerona, Milan-Empoli (h 12.30), Palermo-Napoli (1402 h 20.45), Roma-Parma, Sassuolo-Fiorentina (14-02 h 18), Torino-Cagliari, Udinese-Lazio. CLASSIFICA Juventus 53; Roma 46; Napoli 42; Fiorentina Sampdoria 35; Lazio 34; Genoa 32; Torino 31; Palermo 30; Inter, Milan, Sassuolo 29; Udinese 28; Hellas Verona 24; Empoli, Atalanta 23; Chievo Verona 21; Cagliari 19; Cesena 15; Parma (-1) 9.

Mondiale con due reginette

Il match clou si gioca a Carpi tra la capolista emiliana e lo Spezia, che sta vivendo un momento non facile. Molto interessante è anche AvellinoFrosinone, sfida tra due delle più autorevoli aspiranti alla zona playoff. In cosa spicca CataniaCrotone, con gli etnei penalizzati dal rinvio della trasferta di Modena e obbligati a vincere per cercare di abbandonare la zona retrocessione. 25ª GIORNATA Avellino-Latina 1-0, Crotone-

SCI ALPINO

Doveva essere il Mondiale di Lindsey Vonn, beniamina di casa a Vail e Beaver Creek, ma la statunitense si deve accontentare dal bronzo conquistato nel supergigante. Le due reginette della rassegna iridata a stelle e strisce sono,

invece, Tiza Maze e Anna Fenninger (2 ori e un argento a testa), che guarda caso sono in lizza per la Coppa del Mondo. Ancora a secco l’Italia, che si aggrappa allo slalom speciale maschile di domani per salvare la spedizione americana.

Bologna 0-2, Frosinone-Virtus Lanciano 2-1, Livorno-Bari 5-2, Modena-Catania rinviata per neve, Pescara-Cittadella 1-1, Varese-Pro Vercelli 3-1, Vicenza-Perugia 3-1, Virtus Entella-Spezia 2-0, Ternana-Brescia 2-1, Trapani-Carpi 0-0. 26ª GIORNATA (14-02 h 15) Avellino-Frosinone, Bari-Vicenza, Bologna-Ternana, Carpi-Spezia, Catania-Crotone (16-02 h 20.30, Latina-Pescara, Perugia-Modena (13-02 h 20.30), Pro VercelliCittadella, Varese-Livorno, Virtus Entella-Trapani, Virtus Lanciano-Brescia. CLASSIFICA Carpi 50; Bologna 44; Livorno 40; Avellino 39; Frosinone 38; Vicenza 37; Spezia 35; Virtus Lanciano, Ternana 34; Pescara, Pro Vercelli 33; Trapani 31; Modena*, Perugia, Bari 30; Brescia 29; Virtus Entella 28; Catania*, Cittadella, Varese (-3) 27; Latina, Crotone 24.

Esordio positivo di Bissolati e Coop

BOCCE Campionato provinciale a squadre: nel 1º turno faticano Fadigati, Astra (campione in carica) e Casc

D

di Massimo Malfatto

odici le formazioni partecipanti al Campionato provinciale a squadre, giunto alla terza edizione ed organizzato dal comitato provinciale di Cremona. Cinque incontri disputati ed uno rinviato: un solo pareggio, alcune conferme ma anche sorprese. GRUPPO A Partono con il piede giusto le bocciofile Canottieri Bissolati e la Coop Castelvetro, vince con difficoltà il Cral Aziende Sanitarie. Fa subito la voce grossa la Bissolati e non c’è nulla da fare per Le Querce A. Per la bocciofila rivierasca successi della terna Cantarini-Ferrari E.-Miglioli, della coppia Cantarini-Ferrari e di Gianpietro Lanfredi mentre l’unica soddisfazione per il patron Germano Betti è arrivata dal set vinto da Montagna e Zigliani. Bella prova di solidità per la Coop che s’impone sul Signorini. Incisiva la terna BongiorniCorbari-Galelli e la coppia CorbariBoselli mentre per la bocciofila di via Castelleone note positive per Mauro Di Marco e per il binomio Mereni-Lupi. Missione compiuta per il Casc ma che fatica! Successi di Dolara su Blasco e di Cornacchia-Lodigiani. GRUPPO B C’è chi storcerà il naso per come è arrivata la vittoria del’Astra, vincitrice delle prime due edizioni del campionato: Le Querce B ha

GRUPPO A - 1° Turno

vs BISSOLATI

0-3

SIGNORINI

vs COOP CASTELV.

0-2

SOMS

vs CASC

1-2

GRUPPO B - 1° Turno

Risultato

LE QUERCE B

vs ASTRA

FADIGATI

vs STRADIVARI

FLORA

vs BALDESIO

CLASSIFICA GRUPPO A BISSOLATI COOP CASTELVETRO CASC LE QUERCE A SIGNORINI SOMS

3 3 3 0 0 0

Arci Crema Nuova, un debutto negativo

Risultato

LE QUERCE A

1-1 2-0 rinviata

CLASSIFICA GRUPPO B FADIGATI ASTRA LE QUERCE B STRADIVARI FLORA* BALDESIO*

3 2 1 0 0 0

L’Arci Crema Nuova

PROSSIMO TURNO

Gruppo A (16-02) Bissolati-Casc Coop Castelvetro-Soms Le Querce A-Signorini

Gruppo B (16-02) Astra-Baldesio Le Querce B-Fadigati Stradivari-Flora

lottato ma alla fine è stata costretta a cedere. Primo turno di match equilibrato dove al successo di Gilberto Ripari su Maurizio Pedretti ha risposto la vittoria della terna “astrale” MiiniArdoli-Ferrari su Bocchi-MilanesiVicardi. Nulla di fatto negli incontri di

L’Astra ha vinto il campionato lo scorso anno

coppia, ai “pallini” più precisi Butta e compagni che s’impongono 5-1. Ci ha pensato Carlo Ricini a trascinare il Fadigati al successo sullo Stradivari. Dopo aver battuto Gianfranco Fiameni l’estroso cicognolese, in coppia con Franco Cesena, aveva la meglio sugli

“stradivariani” Fiameni (poi sostituito da Foroni) e Maranzoni. In parità si sono conclusi gli altri due incontri di coppia e di terna. Il derby rivierasco Flora-Baldesio non si è disputato per l’inagibilità del PalaBosco.

Fattebene e Ghidoni in evidenza a Pontenure Ghidoni e Fattebene con il direttore di gara

(M.M.) Sta attraversando un eccellente periodo di forma Pierantonio Comizzoli e lo ha confermato sulle corsie piacentine vincendo, in coppia con Silvano Renesto, il Gran Premio Bar Bocciodromo organizzato dalla Omi Pontenure. La regionale ha regalato emozioni e lampi anche per alcune nostre coppie, in particolare per Giuliano Fattebene ed Ambrogio Ghidoni che hanno sfiorato il colpaccio. Una prestazione autoritaria quella dei portacolori del Casc, che eliminavano negli ottavi MalinverniPaganuzzi, nei quarti gli stradivariani Manfredi e Cottarelli, in semifinale la coppia della Coop Castelvetro formata da Bulfari e Tagliaferri (12-8) prima di essere sconfitti, al termine di un match molto equilibrato e ben giocato da

entrambe le formazioni, da Comizzoli e Renesto per 12-9. MEMORIAL ADELIO PIZZERA En plein della canottieri Bissolati grazie al successo di Germana Cantarini in coppia con Stefano Galluzzi che in finale si sono sbarazzati dei compagni rivieraschi Gianfranco Ghirardi e Gianpietro Lanfredi con un perentorio 12-1. Terzo posto per Cornacchia-Lodigiani e quarti Somaschi-Padoan. Ha diretto la gara Vanni Capelli, arbitri Bongiorni e Massarini. CAMPIONATO PROVINCIALE Oggi pomeriggio sulle corsie del bocciodromo comunale, direttore di gara Ennio Clementi, si assegnano i titoli della specialità coppia. Inizio con orari diversificati: ore 15.30 la categoria C, un’ora dopo la categoria B mentre la categoria A prenderà il via alle 17.

Non poteva avere un debutto più sventurato l’Arci Crema Nuova nel Campionato italiano per società di seconda categoria. Netta la superiorità di Missaglia che si è sbarazzata della bocciofila cremasca con un perentorio 3-0. L’incontro non è mai stato in discussione: la società del presidente Dosolina Bianchi ha pagato la mancanza di esperienza in queste competizioni ma soprattutto la maggior tecnica degli avversari. Sulle corsie del bocciodromo di Rho l’unica nota positiva è arrivata dalla terna Bettinelli-Lorenzetti-Vezzoni che riusciva a vincere il primo set (8-7) per perdere il secondo 5-8. Strapazzato Agostino Tessadori (1-8,0-8), ma non è andata meglio alla coppia Erata-Lorenzetti nettamente battuta per 8-0 e 8-3. Qualcosa di più (si fa per dire) è riuscita a fare l’altra coppia Bettinelli-Vezzoni sconfitta in entrambi i set per 8-5 e 8-4. Oggi al bocciodromo di Crema match di ritorno dove per passare il turno servirebbe un miracolo all’Arci Crema Nuova; per la formazione di Sergio Bellani il compito di cancellare la disfatta dell’andata e voltare pagina in fretta. ACHILLE GRANDI Oggi pomeriggio (ore 14) sulle corsie del bocciodromo la bocciofila cremasca ospita la “Tritium” nella quinta giornata del campionato italiano per società serie C. M.M.




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