Il Piccolo del Cremasco

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CREMASCO Il

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VENERDI’ 10 FEBBRAIO 2012 • Supplemento settimanale al n° 6 de “Il Piccolo Giornale”

LEGA, UN WEEK END PER SCEGLIERE IL NOME

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UNA BOSSI SINDACO? LEI SI CANDIDA Si chiama Bernadette Bossi ed è già stata consigliere comunale a Crema: «Conosco bene la città e l’amministrazione comunale. Siamo pronti a presentare una buona lista elettorale e un ottimo programma. Le donne sono cresciute molto in questo partito» IL PUNTO DI VISTA/1

Nomi in giunta prima del voto

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di Renato ancorotti rancorotti@gmail.it

tefania Bonaldi candidato sindaco per il centro sinistra ha annunciato la formazione di comitati di studio per la realizzazione del suo programma elettorale, 120 persone per 100 idee probabilmente pensando di scartarne già il 20% o presumendo che qualcuno di idee ne porterà solo mezza. Al di là di facili ironie, sono rimasto un po' sorpreso perché pensavo che volesse fare il candidato sindaco in modo nuovo con un progetto politico moderno. A capo di questi comitati ha messo però alcune persone con un profilo politico molto chiaro. Per carità, nulla di male; spero solo che la scelta non sia dettata dalle solite logiche di spartizione politica, ma dal convincimento di manifesta professionalità. Auspico che tutti questi comitati non scrivano i soliti programmi illeggibili come tutti i programmi prodotti dalle coalizioni politiche che si sono susseguite fino ad ora. Dieci pagine possono contenere tutti i punti e i progetti che un’amministrazione può realizzare in 5 anni di attività e magari possono essere letti da tutti i cittadini che non amano particolarmente le opere mitologiche ma vorrebbero votare chi, in modo serio, si adopererà a risolvere problemi concreti. Una maggiore presenza di persone della società civile avrebbe forse garantito un minor “inquinamento politico” convincendo magari anche alcuni scontenti del centrodestra a votare per le amministrative in modo diverso dal loro credo politico. Non vorrei che la competizione si trasformasse solo in destra contro sinistra con la solita logica della spartizione partitica. L occasione non è persa e sono certo che Stefania Bonaldi annuncerà prima del voto la sua giunta dimostrando davvero quell’indipendenza che per lei è un punto fermo, consentendo agli elettori di non firmare la solita cambiale in bianco.

C

di Tiziano Guerini

i siamo: la segreteria cittadina della Lega si riunisce questa sera o sabato per indicare il nome del proprio candidato a sindaco di Crema. La scelta è ristretta alla rosa di tre nomi che già sono circolati nei giorni scorsi: Bernadette Bossi (vice responsabile Enti Locali), Walter Longhino (segretario cittadino), Angelo Barbati (segretario provinciale). «La scelta del Consiglio nazionale della Lega di indicare per le elezioni nostre liste autonome» afferma Barbati, «non ci coglie impreparati, anzi. Da mesi il nostro comportamento politico va in questa direzione e non senza motivo: le nostre ragioni critiche sulle società partecipate, sulle scelte di bilancio improprie, su comportamenti più da arroganti che da alleati di alcuni uomini del Pdl, rendono del tutto credibile, nei fatti, la nostra scelta della autonomia elettorale». Come presenterete il vostro candidato alla città? «Stiamo preparando una grande manifestazione del nostro movimento per l’inizio di marzo: sarà una manifestazione politica contro questo governo che secondo noi non sta facendo l’interesse della gente, ma sarà anche l’occasione per presentare il nostro candidato per la guida della città». Di più Angelo Barbati non dice, ma sono in molti a chiedere una Lega fuori dagli schemi. E quale sorpresa maggiore di una candidatura inaspettata come quella di Bernadette Bossi? Funzionario al comune di Melzo,

Bernadette Bossi è responsabile del «servizio entrate» ed è esperta in società partecipate e di bilancio. L’interessata, rispetto alla candidatura, si affida alle scelte del proprio partito, ma comunque, se del caso, non si tira indietro. «Conosco bene Crema» conferma. «E’ la mia città, quella in cui vivo da sempre; e conosco anche l’amministrazione comunale essendo stata, tempo fa, consigliere comunale per la Lega. Il fatto poi di lavorare in un Comune mi permette di esser aggiornata sulle situazioni legislative e normative che si devono affrontare e la mia formazione tecnico/amministrativa mi aiuta molto in questo». La Lega si è distinta dalla maggioranza di centrodestra su alcune questioni importanti. Cosa ne pensa? «Bisognerà scrivere un programma elettorale del tutto nuovo, proiettandosi verso il futuro che si prospetta estremamente impegnativo; un programma elettorale che dia risposte ai giovani, agli anziani, alle don-

ne... che valorizzi forze e competenze locali, che sappia creare una città diversa. Non si tratta solo di fare qualche aggiustamento qui o là». Quali risorse umane può mettere in campo la Lega a Crema ? «In questi anni, con la segreteria provinciale di Barbati e la segreteria cittadina di Longhino, si sono avvicinate al movimento e valorizzate persone competenti, militanti e iscritti. La presenza di numerosi giovani, peraltro molto preparati, è coinvolgente e stimolante. La creazione di gruppi di lavoro è stata un'idea forte per poter affrontare anche i più importanti problemi amministrativi, rendendo partecipe delle argomentazioni chiunque della Lega. Questo ha posto le giuste premesse per essere pronti a presentare una buona lista elettorale sia in termini di programma che di futuri amministratori». Pensa che la Lega possa affidare a una donna il compito di candidato a sindaco? «In questi anni nella Lega a Crema è cresciuto un gruppo femminile che si è dimostrato molto impegnato, attivo e sensibile. Il loro lavoro continua assiduo. Credo che le donne possano dare in questo difficile momento un contributo importante e diverso per il rinnovamento della politica». Sarà un confronto diretto con la candidata del centrosinistra? «Al momento dico "no comment" anche se credo che non dispiacerebbe ai militanti della Lega di Crema vedermi schierata. Naturalmente la decisione spetta a loro».

Indiano, è morto assiderato in una cascina

L’hanno trovato morto nel locale caldaie di una cascina a Credera/Rubbiano. A ucciderlo sarebbe stato il gelo. A scoprirlo sono stati alcuni tecnici arrivati nella struttura di via Castello per verificare un guasto idraulico. L’uomo è Vipin Sharma, 44 anni,

indiano, immigrato, bracciante disoccupato. Abitava in paese nella casa di un connazionale. Causa della morte: possibile assideramento. Stanno conducendo le indagini i carabinieri di Montodine e del nucleo operativo di Crema.

IL PUNTO DI VISTA/2

Cosa non piace del buonismo di Roberto Poli erre.poli@yahoo.it

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onti ha bocciato il buonismo sociale degli ultimi governi. Il termine buonismo, soprattutto se abbinato all’aggettivo sociale, rischia di ingenerare confusione. Se buonismo è un atteggiamento di benevola apertura verso tutte le posizioni con incapacità di assumere decisioni nette, con il risultato di giungere a compromessi confusi, inconcludenti e di basso livello, allora non possiamo che essere d’accordo con Monti. E stigmatizzare quel buonismo che ha portato a un passo dal baratro finanziario. Buonisti erano i governi che lasciavano credere ai cittadini che la crisi economica non era così grave e che l’Italia non correva rischi. Che la riforma previdenziale poteva attendere, che lo Stato poteva continuare ad essere elefantiaco e ad elargire. Tenendo nascosta ai cittadini la verità, quasi fossero dei bambini da proteggere dalle cattive notizie. In cambio, la politica cercava di ottenere voti e una sorta di immunità rispetto ai benefit di cui godeva. Il gioco è finito, perché sono finiti i soldi. E ora bisogna pagare il prezzo per aver vissuto tutti, con il buonismo della classe dirigente, ad un livello di vita che non ci potevamo permettere, sulle spalle delle generazioni future. Dopo il buonismo inconcludente e dannoso è il momento della verità e della responsabilità. L’aria professorale e lo humour british di Monti sono lontanissimi da tutta la politica degli ultimi anni. In poco tempo il governo Monti ha preso decisioni forti, impopolari, coraggiose. E soprattutto necessarie. E infatti nonostante le stangate su riforma delle pensioni e IMU, i sondaggi accreditano un buon livello di consenso al governo in carica. Al rigore e alla responsabilità del governo c’è stata una risposta speculare dei cittadini. Che però ora attendono che il rigore sia uguale per tutti, che i sacrifici siano proporzionali ai redditi, che non si agisca sempre e sotto o attraverso dettatura della troika politico-finanziaria. Perché dopo il buonismo non serve un rigorismo che soffochi l’Italia.


Speciale San Valentino

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Comincia dalla colazione...per dire “I love you” di Michela Fontana

San Valentino si festeggia in tutta Europa, ogni anno il 14 febbraio. La tradizione popolare ci insegna che è la festa degli innamorati: in questa particolare ricorrenza ci si scrive bigliettini amorosi, si acquistano piccoli regali e fiori per il proprio partner, si organizzano cene a lume di candela facendo in modo che come sottofondo ci sia della musica soft. Ogni giorno dovrebbe essere romantico come San Valentino ma il più delle volte, nella realtà di tutti i giorni fatta di lavoro, impegni e imprevisti, celebrare il proprio amore con frasi romantiche e cene a lume di candela sono impossibili. Per questo la festa di San Valentino è celebrata in quasi tutta Europa da milioni d’innamorati che, almeno un giorno l’anno, vuole dedicarsi esclusivamente alla loro dolce metà. Ma come rendere questa giornata davvero speciale e indimenticabile? Ci

vuole originalità impegno e tanto romanticismo. Se siete persone semplici, non strafate per forza, rispettate la vostra personalità: anche con una romantica cena casalinga potrete fare colpo. Potete cercare di conquistare subito il vostro compagno/a già dalla mattina portando a letto un’ottima coccolosa colazione magari una cioccolata calda e biscottini a forma di cuore oppure potete anche preparare pane tostato con cannella e sciroppo d’acero, oppure pane e nutella con un buon caffè, succo di frutta e una rosa rossa. In particolar modo per questa ricorrenza i dolci permettono di celebrare e di vivere un momento d’intimità in modo subliminale: fanno capire al nostro/a partner che ci prendiamo cura di lui. Evitate dunque di acquistare la classica scatola di cioccolatini o di andare dal pasticcere sotto casa ma realizzate qualcosa voi ai fornelli come i biscotti, le mini torte o le crepes.

Sono piatti facili e veloci da preparare che mettono il partner in una situazione psicologica molto bella facendoli sentire protetti e amati: cucinare per qualcuno – possibilmente non solo per San Valentino – vuol dire dedicargli tempo, attenzione, amore e cura. Anche se è il pensiero che conta, un regalo in più non fa mai male. Evitate però regali scontati e standard come cioccolatini in scatola, orsacchiotti, peluches e libri. Pensate piuttosto di fare un regalo personalizzato, ricercato e, di conseguenza originale come foto libri con i vostri scatti più espressivi, oggetti con i simboli dell’amore che ricordano la vostra relazione. E, perché no, anche una videocamera per riprendere tutti i momenti felici che trascorrete insieme. Fate consegnare dei fiori nel luogo di lavoro della vostra compagna così da renderla felice non solo per i fiori ma anche per l’attenzione che le riserveranno i colleghi d’ufficio, accompagnata da una bellissima cartolina o da un biglietto romantico. Sappiamo bene che le donne amano le sorprese quindi se ne avete la possibilità, sarebbe molto bello organizzare un week end in una località romantica che comprenda cena e pernottamento. Potete pensare di andare in una località termale, come le vicine Terme di Sirmione o anche, sempre sul Lago di Garda a Lefay Resort di Gargnano. Avete la possibilità di sfruttare i trattamenti termali e ritrovare serenità e tranquillità in un’ottima struttura con viste mozzafiato. Acquaria presso le Terme di Sirmione dedica alle coppie un evento speciale per passare insieme una serata immersi nella preziosa acqua termale con la magia del Lago di Garda davanti a voi. Candele e luci colorate, musica soft dal vivo

e menù con note afrodisiache per una serata indimenticabile. Anche Lefay Resort dedica una speciale offerta a tutti gli innamorati: un percorso benessere dedicato alla coppia per trascorrere momenti indimenticabili nella romantica atmosfera del lago di Garda coccolati dalle mille attenzioni del team, come per esempio il sensuale Candle massage al cioccolato per due. I sapori e i profumi del cioccolato avvolgeranno il vostro corpo. Il tutto sarà seguito da dei momenti di riposo con cioccolata calda e pasticcini. Passerete insieme momenti piacevoli con trattamenti al cioccolato o percorsi termali per le coppie. Se lo preferite e volete stupire alla grande la vostra amata andate a sciare e prenotate una romanticissima camera in un hotel stile baita di montagna con camino e ambienti accoglienti. Potente anche pensare di organizzare un week end lungo in

una romantica città europea. Quella per eccellenza, ovviamente è Parigi ma ha anche Praga ha molto fascino. Considerata la città dell’amore dell’est è perfetta per stupire la vostra compagna passeggiando lungo il Ponte Carlo o facendo un giro sul battello di notte così da vedere la città specchiata sul fiume Moldava. Anche Berlino con la sua famosa Alexanderplatz è luogo affascinante per conquistare il cuore della vostra lei. E che dire di qualcosa di più caliente come Madrid o Barcellona? E, se non sapete cosa fare per cena, se avete solo la serata disponibile, organizzate una cena in un ristornate magari un po’ particolare. Terminate la serata nel luogo in cui vi siete incontrati la prima volta o dove vi siete dati il primo bacio così da scambiarvi in questo posto romantico il vostro regalo. Stupite con effetti speciali

Venerdì 10 Febbraio 2012

mettendovi ai fornelli. Ecco cosa potete preparare: Risotto rosa con pompelmo e gamberoni e Baci di cioccolato. Per rendere ancora più romantico il dolce avvolgete i baci nella stagnola nascondendo in ciascuno un bigliettino. Prima di cenare rilassatevi preparando una vasca da bagno con acqua calda, bagnoschiuma profumato lanciando sulla schiuma tanti petali rosa. Mettete qualche candela per il bagno accanto a una buona bottiglia di champagne e fragole. San Valentino ha anche un significato religioso. Infatti, questa tradizione è stata diffusa dai benedettini, primi custodi della basilica dedicata al Santo In Terni. La città, infatti, invoca San Valentino come principale patrono. San Valentino, detto anche San Valentino da Terni, fu un vescovo e un martire cristiano che morì proprio il 14 febbraio.


CREMONA

Pendolari, sciopero del biglietto

Continui disagi e ritardi sulla linea Mantova-Cremona-Milano. Appello alle istituzioni

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di Laura Bosio

ciopero dei biglietti per tutti i viaggiatori della linea Cremona-Mantova. Dopo troppe proteste inascoltate, i pendolari cremonesi hanno detto "basta". «La nostra pazienza è decisamente esaurita» afferma Matteo Casoni, coordinatore del comitato InOrario. «Vogliamo protestare contro il completo abbandono a cui sono lasciati i viaggiatori della linea, senza che ve ne siano giuste cause. Per questo abbiamo indetto lo sciopero del biglietto: esso prevede che il viaggiatore sia munito di regolare titolo di viaggio (biglietto/abbonamento) ma che, in caso di controlli, si rifiuti di mostrarlo al personale viaggiante segnalando invece le numerose vicissitudini subite». Una protesta legale, dunque, quella che propongono i pendolari cremonesi. «Si potrebbe dire al controllore che “c'è un momentaneo problema al sistema di controllo delle cerniere della propria borsa/giubbotto che ne impedisce momentaneamente l'apertura; si prevede la riparazione del guasto in 20 minuti; il viaggiatore si scusa per il disagio arrecato al personale viaggiante di TreNord”». L'esasperazione dei viaggiatori ha ormai raggiunto livelli di guardia dopo che il maltempo ha creato l'ennesima infinita catena di disagi lungo la Milano-Cremona-Mantova. «E’ passato circa un anno da quando, a fine febbraio 2011, è stata fatta l’ultima riunione pubblica con Comune di Cremona e Amministrazione provinciale in cui venivano denunciate le carenze croniche delle composizioni Vivalto» attacca Casoni. «Da allora non è cambiato nulla». L'appello va agli amministratori locali: al sindaco Oreste Perri, al presidente della Provincia Massimiliano Salini, al Prefetto Tancredi Bruno di Clarafond. «Non vi rendete conto della situazione?» chiedono i

La clamorosa protesta prevede il rifiuto di mostrare il “ticket” al controllore segnalando i numerosi disagi subiti

pendolari in una lettera agli amministratori stessi. «Non vi interessa nulla dei circa 15mila cittadini che gravitano sulla stazione di Cremona? Bisogna aspettare che l’esasperazione porti ad episodi che nessuno si augura, prima di far pressioni su quanti hanno il potere di risolvere la situazione?». Il Comitato accusa le amministrazioni locali di scarsa attenzione. «Non si può “alzare la voce” per fare in modo che questa situazione venga risolta? Perché il problema non è il maltempo, come vorrebbero farci credere. Non è senz’altro la neve a far guastare i locomotori, a non far andare il riscaldamento, ecc». I viaggiatori lamentano anche una comunicazione davvero lacunosa, sia tra gli enti di Trenord che nei confronti dei passeggeri. «Il 7 febbraio un convoglio è rimasto fermo per 2 ore in aperta campagna, dalle parti di Tavazzano, per poi farsi “rimorchiare” da una motrice e trasbordare su altro treno, impiegando quasi 4 ore per poter arrivare a Milano da Cremona». Intanto insieme ai disservizi si molti-

plicano anche i prezzi dei biglietti, senza che si veda una controparte in qualità. «Negli ultimi 3 anni il costo del biglietto è quasi raddoppiato mentre il servizio è addirittura peggiorato» conclude la missiva dei pendolari. «Voglio segnalare un episodio che dovrebbe far riflettere sul Dco (dirigente centrale operativo, da cui dipendono tutte le movimentazioni dei convogli, ndr)» scrive Diego Mezzadri, pendolare. «In data 3 febbraio, quando il treno 2648 è giunto a Cremona con 6 carrozze del tipo "Media distanza" (cioè con un singolo piano) ma solo 2 aperte e funzionanti. Per di più alla fermata di Ponte d'Adda il guasto ad una porta ha costretto i malcaptati passeggeri ad una sosta forzata di 45minuti prima che si decidesse a spostarli su un altro treno». Nel frattempo il Pd ha preso in mano la situazione, chiedendo, a livello regionale, un intervento urgente, attraverso una specifica mozione. «A nome di tutti i pendolari cremonesi chiedo all’assessore Cattaneo di venire in commissione

territorio a riferire in merito ai pesanti disagi che gli utenti della tratta MilanoCremona-Mantova hanno dovuto subire in questi giorni» chiede il consigliere regionale Agostino Alloni nell’interrogazione. «Il maltempo non può giustificare l’assoluta inadeguatezza del servizio ferroviario lombardo, già solitamente al di sotto degli standard». Nel documento l’esponente del Pd punta il dito contro Trenord rea di essersi attivata «in netto ritardo, solo il 6 febbraio, per far fronte alla gelata distribuendo liquido antighiaccio sui treni regionali. Ma ormai un terzo delle soppressioni si era già verificato. Nelle altre regioni gli errori di gestione sono stati riconosciuti. Qui cosa si aspetta? Cosa si è deciso durante il vertice convocato il 6 febbraio tra Trenord, i gestori della rete (Rfi e Ferrovie Nord) Protezione Civile e Regione?». Proprio su questi quesiti viene interrogato Cattaneo: «Innanzitutto vorremo avere un quadro generale delle soppressioni e dei ritardi registrati su tutte le linee lombarde. Ma soprattutto vogliamo conoscere i provvedimenti che Trenord intende mettere in campo per ridurre al minimo i disagi e andare incontro agli utenti ad esempio garantendo a tutti i pendolari lombardi l’abbonamento gratuito per il mese di marzo o in subordine riconoscere agli stessi un bonus straordinario». A tirare le orecchie agli amministratori locali pensa anche il Pd cremonese. «Dopo la prima settimana di disagi, ritardi e soppressioni di treni, avevamo sollecitato il sindaco ad intervenire» afferma Alessia Manfredini. «A distanza di giorni, nessuna iniziativa è stata presa. Evidentemente il sindaco ha delle difficoltà reali ad interloquire con il presidente Salini o con l'assessore Rossoni. Perri dovrebbe farsi direttamente carico dei problemi dei pendolari cremonesi, che non sono cittadini di serie B, contattando urgentemente con la struttura regionale di Trenord».

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INQUINAMENTO

Polveri sottili, superati ancora i valori consentiti

Lo smog sta registrando valori elevatissimi in questi giorni, fino a superare di oltre il doppio quello che è il limite stabilito di 50 microgrammi per metro cubo. Preoccupa molto il numero di superamenti della soglia di attenzione dall'inizio dell'anno: sono ben 32 i giorni di superamento, come evidenzia il monitoraggio delle centraline della città. Una situazione che si trascina da diversi mesi, e che sembra non arrestarsi. Intanto piovono le critiche rispetto al provvedimento firmato dal Comune di Cremona nei giorni scorsi. Per limitare l'inquinamento infatti, tra le altre cose sono previsti blocchi del traffico parziali dopo 12 giorni consecutivi di superamento del limite (tenendo presente il valore medio rilevato dalle centraline di Cremona) e blocchi totali dopo i 18 giorni di superamento. «E' un periodo troppo lungo» afferma Maura Ruggeri, capogruppo del Pd in consiglio comunale. «In questo modo il provvedimento si candida a diventare inefficace». In effetti è sufficiente che il limite rientri nei ranghi per un solo giorno a interrompere il conteggio. «Ricordiamo inoltre che questo provvedimento è arrivato fortemente in ritardo, dopo che il problema smog si trascinava da mesi, quando invece in altre città ci si era organizzati con un certo anticipo. Tuttavia, anche se, come ha sempre affermato l'assessore Bordi, provvedimenti di questo tipo non sono efficaci, essi non possono essere presi sotto gamba: vanno costantemente monitorati, proprio perché devono essere migliorati». Secondo Ruggeri, però, tutto questo non basta. «Servono anche provvedimenti più strutturali, come ha più volte ripetuto l'amministrazione comunale. Peccato che ancora non si sia visto nulla. A livello regionale manca una politica ambientale unitaria, ma anche a livello locale non si sta facendo niente. E' necessario mettere in atto un piano della mobilità che punti ad allontanare il traffico dal centro e stimoli l'utilizzo dei mezzi pubblici. Servono zone pedonali e a traffico limitato. Il Comune ha comprato il parcheggio Massarotti con soldi pubblici, ora mi piacerebbe sapere cosa ne vuole fare. Non so quanto servirà a liberare strisce blu in centro. Anche sul tema permessi si è fermi da mesi, e ancora non è noto quale sarà il nuovo regime per il rilascio. Intanto i cremonesi continuano a respirare veleno senza che nessuno faccia niente».


Cremona

Intervista a Massimo Mazzoleni, meteorologo del Centro meteo lombardo

freddo da record Dovremo abituarci a questi sbalzi

«E’ in corso un’estremizzazione del clima, le attività umane influiscono molto sui cambiamenti climatici»

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di Laura Bosio

n’ondata di maltempo eccezionale: qualcuno ricorda il 1985, altri risalgono al 1956. Certo è che il Paese è andato in grave difficoltà, e, a quanto pare, non è ancora finita. È certo, peraltro, che dovremo abituarci sempre di più a queste ondate di gelo, così come i lunghi periodi di siccità o a estati prolungate. Il clima sta cambiando: è ormai una certezza per tutto il mondo scientifico, mentre ci sono ancora incertezze e perplessità sulle cause. Ne abbiamo parlato con Massimo Mazzoleni, meteorologo del Centro meteo lombardo. «I media dicono che stiamo andando verso il surriscaldamento del pianeta, ma in realtà quello che accade è semplicemente un'estremizzazione del clima: da una parte ondate di caldo afoso in estate, come accaduto nel 2003, oppure lunghe estati che durano anche nei mesi autunnali, come quella del 2011» spiega Mazzoleni. «Dall'altra parte vediamo temperature minime di particolare rilievo nei mesi invernali, come accadde nel dicembre 2004 o in quello del 2010, o ancora in questi giorni, in cui si sono superati i -10 gradi. Quest'ultima ondata di freddo si può tranquillamente

annoverare tra le più imponenti dell'ultimo secolo, paragonabile a quelle storiche degli inverni del 1929, del 1956 e del 1985. Ad esempio, anche il 1956 fu caratterizzato da un febbraio piuttosto rigido, come sta accadendo oggi. In effetti una delle particolarità di questa ondata fredda è proprio il periodo: che si presenti in gennaio può essere considerato normale, mentre un'ondata fredda di questo tipo in febbraio è già più anomala. La grande nevicata del 1985, ad esempio, si era verificata in gennaio».

Da cosa dipende questo freddo improvviso? «Da un'anomala configurazione meteorologica. Abbiamo visto infatti, prima di febbraio, un inverno piuttosto mite e caratterizzato da lunghi periodi di alta pressione, accompagnati da un clima decisamente tiepido. Nella nostra pianura questo è stato mascherato dalle lunghe nebbie, che hanno prodotto un falso inverno, con percezioni delle condizioni climatiche diverse dalla realtà. Situazione che invece non si è verificata oltralpe, dove si è visto

un inverno piuttosto sereno fino a dicembre-inizi gennaio, con temperature sempre sopra la media. Successivamente, i venti sono mutati e abbiamo visto un ritorno di correnti da est, cosa peraltro piuttosto eccezionale in meteorologia (di solito il flusso prevalente spinge le masse d'aria da ovest verso est). Questo ha permesso l'avanzata, fino in Italia, dell'anticiclone russo: i blocchi di atmosfera che per settimane sono rimasti confinati sopra le distese siberiane innevate, e che quindi ne hanno pian piano acquistato le proprietà fisiche divenendo incredibilmente freddi, hanno difatti approfittato della decisa inversione della normale circolazione atmosferica sul nostro continente per farsi strada fino da noi». C'è un comune denominatore per tutte le “stranezze” del clima degli ultimi anni? «Non esistono certezze in merito, ma molti scienziati parlano di effetto antropico: sembra che le attività umane, sempre più invasive, influiscano pesantemente sui cambiamenti climatici. Dunque pur non essendoci una certezza delle cause, sembra davvero che il principale imputato possa essere il gas serra».

Cosa ci dobbiamo aspettare, allora? «Un clima sempre più estremo sarà quello a cui andremo incontro nel futuro. Così a fasi molto secche potranno seguire lunghi periodi piovosi. Oppure a estati particolarmente lunghe e calde potranno seguire inverni decisamente rigidi. O ancora a estati miti potranno seguire ondate di caldo fuori stagione Ad esempio quest'anno

«La più imponente ondata di freddo dell’ultimo secolo»

abbiamo visto una grande scarsità di precipitazioni, a cui potrebbero seguire periodi di piogge. Questi passaggi da estremi caldi a estremi freddi saranno sempre più frequenti, e dipendono dal fatto che la terra deve compensare la maggior quantità di energia accumulata durante l'innalzamento delle temperature». E' allora vero il detto che piace molto ai nostri anziani: "non ci sono più le mezze stagioni"? «Purtroppo sì: ormai è venuto meno il dolce e graduale passaggio dall'inverno alla primavera. Le


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«Quante storie per un po’ di freddo!» Gli inverni eccezionali del passato nel ricordo dei più anziani. Ai nostri tempi…

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i miei tempi l'inverno era freddo ma non si facevano tutte queste storie». Gli anziani cremonesi, forti della loro lunga esperienza, scuotono la testa nei confronti dell’«eccessivo allarmismo» che circola, rispetto al meteo. Li abbiamo incontrati nei bar e nei circoli in cui si ritrovano in queste fredde giornate, per ascoltare le loro storie, i ricordi delle grandi nevicate di quando erano bambini, dei grandi freddi da cui non v'era riparo. «La nevicata del 1956? La ricordo benissimo!» racconta Enzo Bianchini, 78 anni. «All'epoca avevo vent'anni e lavoravo come operaio in un pastificio. Ricordo che andavo al lavoro con il cappotto rivoltato di mio fratello e faceva freddissimo. Il termometro segnava anche -15 gradi e in fabbrica non c'era il riscaldamento. Ricordo anche che non smetteva più di nevicare e i piedi affondavano nella neve e si restava tutto il giorno con i calzini bagnati. Eppure non ci siamo mai lamentati, mentre oggi i giovani hanno le auto, il riscaldamento e vestiti caldi, eppure si lamentano in continuazione. C'è troppa abitudine al benessere, nessuno è più in grado di

sopportare le intemperie». Le storie dei nostri vecchi aprono confronti con ciò che accade oggi. «Ho sentito che delle scuole hanno chiuso per la neve, e credo sia una cosa davvero assurda» racconta Enrica, 68 anni. «Da bambina non c'erano nevicate, alluvioni o ghiaccio che portassero alla chiusura degli istituti. A scuola si andava con il bello e con il cattivo tempo e guai a chi non si presentava accampando la scusa del maltempo. Ora invece chiudono per 10 centimetri di neve». «Ai miei tempi avere 50/60 cm di neve per strada era normale, in inverno» aggiunge Sandro Montini, 72 anni. «Sono sempre andato a scuola da solo, a piedi, con cartella a tracolla e calzoni corti. Anzi, per noi bambini era una bellissima avventura, la neve. Oggi invece sembra si vogliano tenere i bambini in una campana di vetro». I più anziani sono perplessi per il panico che si crea di fronte a eventi meteorologici piuttosto normali. «Negli anni 40 capitavano nevicate con 50-60 centimetri di neve, e per pulire c'erano solo spazzaneve trainati dai cavalli. E tanto lavoro di braccia per spalare le strade» dice Egi-

«Noi non avevamo auto né giacche imbottite né il riscaldamento»

fasi di transizione diventano sempre più brevi. Dovremo abituarci a un clima di questo tipo, così come alle improvvise alternanze tra freddo e caldo o tra secco e piovoso». Quali sono le previsioni per i prossimi giorni? «Non è ancora ben chiaro quello che accadrà nel fine settimana. Si parla comunque di nuove ondate di neve, anche se è più probabile che si sfoghi al sud. In ogni caso, il freddo continuerà a permanere su tutta la penisola ancora per diversi giorni, e forse inizierà a risolversi con la prossima settimana».

La nevicata del '56

dio Corsini, 77 anni. «Oggi le vie sono pulite, i marciapiedi pure, ci sono auto riscaldate, case caldissime, eppure c'è chi si lamenta. Ai miei tempi non so cosa avrei dato per avere un piumino come quello che indosso ora. Invece allora ci dovevamo accontentare di un paltò ormai liso dal troppo uso. Eppure siamo arrivati alla soglia degli 80 anni in piena salute. I nostri giovani invece cresceranno con mille problemi perché non hanno modo di "temprarsi" come abbiamo fatto noi».

Per le donne, specialmente per coloro che abitavano in campagna, un tempo la vita era particolarmente difficile. «Quando le temperature scendevano molto sotto lo zero inevitabilmente le tubature gelavano, e la neve diventava una vera benedizione: la si raccoglieva in una pentola e la si metteva sulla stufa, facendola sciogliere e scaldandola. Quella era l'acqua con cui potevamo lavarci, oppure farci da mangiare. Per lavare i panni si andava alle rogge e spesso si doveva rompere il ghiaccio. Si portavano i panni nel mastello e si tornava con le mani rosse a causa dell'acqua gelida». «Cosa vuole che sia un po' di freddo?» ridacchia Celestina, 82 anni. «Non sarà certo una temperatura sotto lo zero a impedirmi di uscire a di trovarmi al bar con le mie amiche a bere il tè. Con il mio bastone arrivo ovunque e non ho certo paura di fare due passi a piedi». «Mi piace la neve» racconta Giovanna Zanetti, 85 anni. «Mi ricorda di quando ero bambina, dei pupazzi di neve sul marciapiede, del freddo che pungeva ma che ti faceva sentire viva. Ai miei tempi con poco ci divertivamo, anche solo con una nevicata. E andare al lavoro era più leggero se si camminava in mezzo ai cumuli nevosi: metteva allegria. Oggi i giovani non sanno più divertirsi senza le comodità».

Le aziende agricole cremonesi alle prese con le gelate

In prima linea contro il gelo le aziende agricole cremonesi. In questi giorni infatti, spiega la Coldiretti Lombardia, le aziende agricole stanno combattendo contro il gelo che blocca le tubature dell’acqua e rende inutilizzabili gli abbeveratoi, mentre stalattiti di ghiaccio scendono

dai bordi delle tettoie e i vitellini più piccoli vengono protetti con paglia asciutta e lampade a luce tiepida. «Intanto negli allevamenti al chiuso le caldaie restano accese a ciclo continuo per fermare l’assalto del gelo siberiano» continua Coldiretti. «Da anni non affrontavamo

un freddo simile» spiega Anna Magnani, che a Pizzighettone segue un allevamento con 300 mucche. «Le bacinelle dove gli animali bevono gelano in continuazione. Bisogna essere sempre pronti a sgelare le condutture. Proteggiamo i vitellini in tutti i modi: abbiamo preparato delle

cuccette con paglia asciutta, abbiamo le lampade che danno calore e le cuccette sono il più possibile ovattate, protette, per garantire che i piccoli non soffrano troppo il freddo». «Al mattino i trattori faticano a partire» aggiunge il figlio Gianluca. «In sala mungitura, per ga-

rantire una temperatura accettabile per le vacche, abbiamo dei soffioni che sparano il caldo. Tutti i costi, naturalmente, aumentano: gli impianti di riscaldamento che vanno a pieno regime, il costo del carburante, i trattori lasciati accesi più a lungo per scaldarli».


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Cremona

Venerdì 10 Febbraio 2012

Le insidie della rete - Ricerca di Aemcom

Tanti i giovanissimi che usano internet L'eccessivo utilizzo, o meglio l’abuso, del computer e di internet può diventare una vera e propria patologia, quando scivola nella dipendenza. Sono sempre più numerosi, infatti, i casi di giovanissimi trascorrono ore ed ore davanti ad un pc o ad uno smatphone. Da una ricerca fatta da AemCom nella realtà cremonese, emerge un’elevatissima diffusione della rete nella nostra città (97,2 %), che supera di gran lunga (+ 35,2%) la media italiana ed europea (+24,2%), collocando Cremona al pari dei Paesi del Nord Europa (Olanda, Lussemburgo, Svezia e Danimarca). Proprio per questo motivo risulta particolarmente importante analizzare la situazione locale. A questo proposito preoccupa un dato: le famiglie con figli in età scolare (tra i 9 e gli 11 anni) che possiedono un computer e che si connettono a Internet da casa sono molte di più rispetto alla media italiana. In Italia, infatti, le famiglie con un minorenne che possiedono un computer sono l’84,4%: a Cremona superano il 98%. Di queste ben il 97,2% hanno una connessione a Internet, mentre la media italiana è del 78,9%. I ricercatori sono invece perplessi rispetto al dato sui social network: dall'indagine, infatti, emerge che poco più del 13% dei ragazzi cremonesi, secondo i loro genitori, sono iscritti a un social network, primo fra tutti facebook. E’ un dato su cui riflettere perché inferiore sia alla media europea che a quella italiana. «Di

fronte a un tale quadro si pone in modo preponderante la seguente questione: effettivamente i ragazzi cremonesi tra i 9 e gli 11 anni usano poco i social network rispetto ai loro coetanei oppure sono i loro genitori a ignorare che i figli abbiano un account su facebook?» si chiedono i ricercatori. «La questione appare tanto più preoccupante se si tiene conto di un altro aspetto: in particolare proprio in Italia (e in Portogallo) si registrano livelli maggiori di sottovalutazione e inconsapevolezza dei genitori. E’ in quest’ottica che vanno valutati anche altri dati della ricerca che si discostano molto dalle medie italiane ed europee come la frequenza di utilizzo di Internet da parte dei bambini cremonesi (solo il 20% dei bambini, secondo i loro genitori, naviga tutti i giorni), il numero di ore trascorse in Internet (nel 70% delle famiglie cremonesi i bambini passano al computer meno di un’ora), le esperienze negative vissute online». I ricercatori si sono chiesti quanti giovani internauti cremonesi sono caduti nelle trappole della rete. Il 30% dei genitori cremonesi ha affermato che il proprio figlio nell’ultimo anno ha avuto brutte esperienze navigando. La più frequente è quella del computer infettato da un virus (20,64%). Ma c'è anche una percentuale di bambini che si è imbattuto in materiale inappropriato. Pochissimi, per fortuna, quelli che sono stati avvicinati in chat da malintenzionati.

influenza: siamo al picco Il freddo ha contribuito alla diffusione della patologia. I primi a esserne colpiti sono i bambini

Intere famiglie a letto Giovanni Fasani (pediatra): «Le complicanze sono scarse anche se la febbre è più “alta”»

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di Giulia Sapelli

l grande freddo di questi giorni ha coinciso con il picco dell'epidemia influenzale, e il risultato sono centinaia di persone a letto. I primi ad essere colpiti dai sintomi influenzali sono i bambini. Lo dimostra il fatto che, in questi giorni, le classi di scuole materne ed elementari sono svuotate. Ma le assenze sono molte anche nelle scuole di grado superiore. «In effetti in queste ultime due settimane abbiamo assistito a una particolare recrudescenza del fenomeno influenzale» spiega Giovanni Fasani, pediatra cremonese. «Il picco è addirittura superiore a quello dello scorso anno, ma fortunatamente le complicanze sono piuttosto scarse: in questo senso abbiamo notato solo qualche problema di tipo broncopolmonare». Cremona segue la media nazionale e regionale, rispetto all'incidenza della patologia. «Si tratta di un virus che ogni anno mette a letto molte persone. Quest'anno è caratterizzato da una febbre più elevata del solito, soprattutto nella fase iniziale» spiega il pediatra. Intanto i medici raccomandano di fare attenzione al freddo, che rappresenta un coadiuvante nell'incedere delle malattie da raffreddamento. A finire a letto, in questi giorni, sono intere famiglie. «Quando vado a visitare i bambini

a domicilio, quasi sempre ci sono almeno altri due membri della famiglia a letto malati» spiega ancora Fasani. I sintomi a cui fare attenzione sono quelli più classici della sindrome influenzale: febbre (generalmente accompagnata da brividi), mal di testa, malessere generale, astenia (mancanza di appetito), dolori muscolari e osteoarticolari, sintomi respiratori (tosse, mal di gola, congestione nasale), congiuntivite. «Nei bambini, soprattutto i più piccoli, si possono manifestare anche sintomi a carico dell'apparato gastro-intestinale (nausea, vomito, diarrea)» sottolinea Fasani. L'influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva emesse con la tosse, lo starnuto o anche semplicemente

parlando. Il periodo di contagiosità comincia un po' prima che si manifestino i primi sintomi (malessere etc.) e si prolunga per 3-5 giorni. Normalmente il periodo di contagiosità è un po' più lungo nei bambini che negli adulti. Il periodo di incubazione è invece molto breve, da 1 a 4 giorni. Il virus dell'influenza, che resiste molto bene nell'ambiente esterno in situazioni di bassa temperatura e umidità, si diffonde facilmente negli ambienti affollati, che sarebbero da evitare per chi è di salute cagionevole. Chi riscontra i sintomi influenzali è opportuno si rivolga al proprio medico curante. In caso di influenza, può essere messa in atto una terapia sintomatica, con farmaci antipiretici (che abbassa-

no la febbre), analgesici (che agiscono sul senso di malessere, sulla cefalea e sui dolori articolari e muscolari) e antinfiammatori. Il trattamento sintomatico e il riposo (per almeno 24-48 ore dopo la scomparsa della febbre) sono sufficienti nella maggior parte dei casi di influenza non complicata. Invece in presenza di complicanze (polmonari o di altro tipo) va naturalmente prescritta e somministrata una terapia specifica sotto controllo medico. Attenzione invece agli antibiotici: essi sono infatti attivi solo contro le infezioni batteriche e quindi contro l'influenza, patologia di origine virale, non hanno alcun effetto. Costituiscono comunque un presidio molto importante in caso di complicanze batteriche, che possono verificarsi nel corso della malattia, soprattutto in soggetti predisposti, a causa di fattori di rischio o di malattie concomitanti. L'utilizzo tuttavia deve essere sempre seguito attentamente dal medico. I medici consigliano alcuni semplici gesti per evitare il contagio. Fondamentale è sempre il lavaggio delle mani il più spesso possibile. Si raccomandano inoltre le norme di buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani). Infine si raccomanda l'isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale.


Cremona

Venerdì 10 Febbraio 2012

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Sull’articolo 18 un dibattito di retroguardia «E’ meglio riflettere bene prima di “buttare a mare” decenni di evoluzione. Oggi stiamo perdendo di vista gli obiettivi per il futuro»

Maurizio Del Conte, giuslavorista: il punto vero è la flessibilità organizzativa in azienda e dare più valore al lavoro

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di Daniele Tamburini e Laura Bosio

are che attorno alla legislazione sul lavoro si stiano giocando molte delle poste su cui ha puntato il governo Monti. L’assunto, secondo il premier, è che una maggior flessibilità nel mercato del lavoro possa dare fiato alle imprese ed alle loro strategie occupazionali, ancora oggi troppo imbrigliate da una normativa ipergarantista verso coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato. Il totem e il tabù è l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, la legge 300 del 1970, che sancisce il divieto di licenziamento senza giusta causa. Se ne parla da molti anni: nel marzo del 2002, la Cgil portò in piazza a Roma tre milioni di lavoratori, per contrastare l’ipotesi di revisione dell’articolo 18. Da allora, e non solo da destra, si insiste sulla necessità, se non dell’abolizione, della revisione. I tempi sono cambiati in profondità: precariato, lavori atipici, crisi, disoccupazione. Ma i sindacati resistono e rilanciano: come si fa a contrastare la recessione, se si pensa a licenziare di più, e non a creare crescita, occupazione, sviluppo? Nel dibattito ampio e articolato, in cui non mancano punte di asprezza, con la ministra Elsa Fornero in prima linea, si è inserita la battuta del premier Monti sulla “noia” del posto fisso. Abbiamo chiesto un parere a Maurizio Del Conte, docente di diritto del lavoro e relazioni industriali all’università Bocconi di Milano.

Professor Del Conte, perché il nodo della normativa che regola il lavoro a tempo indeterminato è diventata, oggi, così importante? «Questo dibattito, in realtà, eccede la sostanza del problema, nel senso che l’articolo 18, come dimostrano i dati sulla scarsa incidenza della reintegrazione sulle cause di licenziamento, non è la vera

questione in gioco. Esso ha il solo scopo di prevedere la sanzione nei casi di licenziamenti illegittimi. Il discorso della giusta causa è invece normato da una legge del 1966 (legge 604 del 1966, che definisce il concetto di “giusta causa” e “giustificato motivo”, ndr). Dunque quello in atto è un dibattito sbagliato anche nella sostanza. Un dibattito di retroguardia, che non produce un ammodernamento del mercato del lavoro, ma anzi, comporta un arretramento». Il punto è, ancora oggi, l’articolo 18, che – a nostro parere – forse riveste un aspetto molto simbolico, oltre che sostanziale. Ci potrebbe presentare, brevemente, i diversi punti di vista? «In effetti è vero che l’articolo 18 ha un valore simbolico, che è poi quello che si sta cercando di abbattere: si pensa che eliminando tale prescrizione si possa ottenere quella spinta verso la crescita che oggi manca. A questo proposito mi limito a ricordare che la Carta sociale europea, il documento più significativo in materia, stabilisce che il lavoratore ha diritto alla tutela contro il licenziamento illegittimo. Dunque anche in Europa il problema della giusta causa esiste, e non è certo qualcosa che si possa cancellare con un colpo di penna. Nessuna legislazione nazionale degli stati membri dell’Unione europea che privasse il lavoratore della possibilità di far valere l’ingiustificatezza del licenziamento sarebbe conforme ai principi del diritto europeo. Credo che sia molto più interessante

discutere della flessibilità organizzativa, ossia la necessità di garantire un posto di lavoro a tempo indeterminato, facendo però in modo che sia più agevole lo spostamento dei lavoratori da una mansione all’altra o da un luogo all’altro all’interno della stessa azienda. Attualmente vi sono troppi blocchi burocratici e procedurali che non lo permettono.

il professor Maurizio Del Conte

In Italia invece ci si incastra in discussioni senza capo né coda sulla flessibilità in uscita. Dico che non esiste un’impresa che investe sul proprio futuro che si ponga il problema di come licenziare. Tutt’altro: l’imperativo è dare più valore al lavoro dei propri dipendenti. La riduzione del costo del lavoro è una volontà propria di imprese che non credono nel proprio futuro e nella propria competitività. Aziende che sono destinate a incontrare una sorte nefasta nel medio periodo. Se esiste un problema di attrattività del nostro paese rispetto alle regole sui licenziamenti, non riguarda certo l’articolo 18, ma piuttosto la scarsa chiarezza delle regole: abbiamo una nozione di “giustificato motivo” talmente ampia che è difficile dare delle risposte in termini di certezza,

dal punto di vista giuridico. E’ questo quello che potrebbe bloccare gli investitori stranieri nell’accostarsi al nostro paese. Dunque, premesso che non si può rimuovere l’obbligo di giustificare il licenziamento, si dovrebbe specificare e circoscrivere tutti quei casi in qui il licenziamento è effettivamente illegittimo, e quali sono invece i casi in cui esso è legittimo; quando,

«Nessuno garantisce il posto fisso, ma esso resta un obiettivo di tendenza per tutti. Se tale obiettivo viene eliminato si fisiologizza l’idea della precarietà»

ad esempio, è costretta a farlo per motivi economici o perché deve ristrutturarsi e modificare le proprie linee produttive». In molti si chiedono: ma perché, in presenza di cassa integrazione, disoccupazione, precariato, sarebbe necessario abbattere ulteriori garanzie? Come fa un licenziato, magari di mezza età, a ritrovare lavoro? «Per un certo periodo di tempo alcuni economisti hanno sostenuto che la rigidità in uscita costituirebbe un freno alle assunzioni, e quindi comporterebbe un calo dell’occupazione. Tuttavia tali teorie non hanno ottenuto riscontri nelle ricerche fatte dagli stessi economisti. Riducendo le protezioni in entrata, in realtà, aumenta il turnover e quindi anche le fasi di intermedia disoccupazione. C’è poi il tema degli ammortizzatori sociali, i quali però devono essere legati a un percorso di rioccupazione, che attualmente nel nostro paese manca. Bisogna mettere in campo percorsi di riqualifica professionale da abbinare al meccanismo degli ammortizzatori sociali per chi resta senza lavoro. Si tratta di una riforma strutturale, di vasto respiro e lungo periodo, che potrebbe portare a risultati importanti. Purtroppo invece l’attuale dibattito mediatico provoca risposte che cercano una soluzione immediata da un lato, e dall’altro un’opposizione a prescindere. Lei cosa pensa della flessibilità tout court, che parrebbe caldeggiata anche dal premier Monti nella sua ormai celebre battuta sulla “noia” del posto fisso? I giovani dicono: parlatene alle banche, per i mutui, o agli asili, per i posti dei figli… «Secondo me si è fatta confusione tra la legittima rivendicazione del lavoratore di poter crescere professionalmente, cambiando diverse posizioni nella propria carriera lavorativa, con il problema del lavoratore che non sceglie ma subisce la perdita del posto di lavoro. Sono due cose completamente diverse: in entrambi i

casi c’è una discontinuità ma nel primo caso è voluta, programmata e prevede la sicurezza di un’altra prospettiva occupazionale; diverso è invece trovarsi licenziato perché qualcuno mi dice che “altrimenti mi annoio”. Mi pare che vi sia un’invasione di campo nella legittima aspettativa di organizzare la propria carriera. Del resto è vero che nessuno garantisce il posto fisso, ma esso resta un obiettivo di tendenza per tutti. Se tale obiettivo viene eliminato si fisiologizza l’idea della precarietà. Questo non è negativo solo per la disoccupazione che ne consegue, ma lo è anche per lo sviluppo del percorso professionale del lavoratore. Se l’arco di vita lavorativa è continuamente caratterizzato da interruzioni non volute, viene meno l’evoluzione del lavoratore stesso, finché il capitale umano non ne viene impoverito. Se il percorso di crescita professionale può venire interrotto in qualsiasi momento, si finisce per frustrare ogni ipotesi di miglioramento. Questa non è certo una manovra lungimirante per l’economia del paese. Non solo per una questione etica, ma perché di fatto in tutte le società evolute, compresi gli Usa, dove c’è molta più libertà nei licenziamenti, il posto fisso rappresenta l’obiettivo di tendenza di cui parlavo prima. Tutto ciò non si risolve certo con il contratto unico, che è stato ipotizzato al posto dell’articolo 18: i lavoratori dovranno essere assunti a tempo indeterminato, ma saranno licenziabili senza giusta causa o giustificato motivo e, in tal caso, avranno diritto a un semplice indennizzo. Si amplierà il divario tra chi è protetto, gli insiders, e chi non ha alcuna tutela, gli outsiders. Pensiamo a questo: nel corso degli anni la legislazione che ha normato il rapporto contrattuale di lavoro, in cui la merce è una dimensione fondamentale della persona, si è evoluta creando un meccanismo di protezione del posto di lavoro che risulta vantaggioso per la società nel suo complesso. Tutto ciò dà, infatti, una prospettiva di relativa stabilità economica, risultato di decenni di affinamento in cui si è capito che il lavoro dell’impresa funziona in presenza di tale stabilità. Dunque è meglio riflettere bene prima di “buttare a mare” questi decenni di evoluzione. Se ci facciamo spaventare da una crisi economica e pensiamo che ad essa debba corrispondere lo smantellamento di certezze come quella del lavoro stabile, la nostra è una reazione miope a un problema che ci porteremo poi dietro per decenni. Oggi si vive sul dato giornaliero dello spread, perdendo di vista gli obiettivi per il futuro. Non possiamo pensare solo a ciò che accade domani, dobbiamo ragionare anche sulle prospettive che avremo di qui a 10 o 20 anni, specialmente per quanto riguarda il futuro dei giovani».

In memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata

10 febbraio, il Giorno del ricordo. Uno spettacolo per le scuole: «Voci dal buio» Venerdì 10 febbraio si celebra il Giorno del ricordo: istituito con la legge n. 92 del 2004, “ al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nella giornata sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio

della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero ». Così la legge: e il Comune di Cremona organizza una interessante iniziativa. Promosso dall'Assessorato alle Politiche Educative e Giovanili, va in scena al Teatro Monteverdi la pièce «Voci dal buio» (di Federico Benna), con la quale saranno ricordati gli esuli istriani, fiumani e dalmati che dovettero abbandonare le proprie terre nel secondo dopoguerra. Lo spettacolo si terrà alle 10 per le scuole cittadine, con ingresso gratuito e su prenotazione. L'opera racconta le vicende di due medici inviati dalla polizia a fare un sopralluogo in una foiba, quando improvvisamente davanti a loro si presenta un inquietante susseguirsi di cadaveri ammassati, irriconoscibili per la decomposizione, e legati fra loro con fil di ferro: sono gli infoibati. Ma quelli non

sono solo corpi: sono storie di vita, sono persone, vittime innocenti; una carneficina che ha coinvolto, al termine della Seconda Guerra Mondiale, migliaia di istriani e triestini, italiani ma anche slavi, colpevoli di opporsi all’espansionismo comunista slavo propugnato da Tito. Lo spettatore viene quindi condotto in una sorta di “Antologia di Spoon River” dove ogni epitaffio è, però, un atroce ricordo di dolore, sofferenza, ingiustizia; un grido postumo che dal profondo della terra chiede giustizia e chiede di non dimenticare. «Anche quest'anno» dichiara l'assessore alle Politiche Educative Jane Alquati «per celebrare queste due importanti ricorrenze, quella del 27 gennaio e del 10 febbraio, protagonista è una compagnia di giovani. E' importante sottolineare che le scuole hanno accolto di buon grado il coinvolgimento: la partecipazione di giovani e giovanissimi,

I luoghi delle Foibe

infatti, è fondamentale perché la memoria non si perda e perché non si ripetano in futuro tragedie del passato, di qualunque natura o colore esse siano».


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Cremona

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«La classe dirigente cremonese non è adeguata»

Titta Magnoli, segretario provinciale Pd: «Soffriamo di autocompiacimento, non c’è orgoglio, non si difende il territorio, non si lotta»

«Abbiamo una realtà che sta subendo colpi pesanti già oggi e che rischia di non reagire per eccesso di tranquillità»

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di Daniele Tamburini

a relazione che Titta Magnoli ha svolto all’assemblea provinciale del Pd di Cremona, di cui è segretario, contiene valutazioni di grande durezza e un giudizio, articolato ma per molti versi impietoso, sulla situazione del Paese, ma anche, e soprattutto, del nostro territorio. Salta gli occhi una frase: “Io credo che la nostra classe dirigente non sia adeguata, non tanto nelle singole intelligenze, ma per l’incapacità di orgoglio e di reazione”. Valutazione pesante, in specie se espressa dal segretario del maggior partito di opposizione, che ha retto il governo locale fino allo scorso mandato e che si ricandida per ottenere la maggioranza alla prossima tornata elettorale. Ne abbiamo parlato con lo stesso Magnoli, in un'intervista in cui gli argomenti toccati sono molteplici e l'approccio mai banale. «Voglio fare una premessa» esordisce il segretario Pd: «la relazione era finalizzata a una discussione politica, per cui, più che dura era diretta. Lei si immagina un dibattito politico in cui la premessa è che viviamo nel migliore dei mondi possibile? Ma non c’era alcuna volontà di giudicare ‘da fuori’ bensì di prendersi cura di ciò che si pensa non vada. In politica non dovrebbe esserci posto per i permalosi…». Senta Magnoli, cominciamo con una cosa che mi ha incuriosito. Cremona è città di musei. Lei ha raccontato di uno studente cinese che chiedeva se l’Europa fosse un laboratorio o un museo. Non crede che si possa essere sia museo che laboratorio? «Io non amo chi dice che all’Italia basta il suo patrimonio artistico. L’economia non può basarsi solo sul passato, su un terziario di mero sfruttamento. E’ importante, ma non basta. I musei sono fondamentali ma svolgono la loro funzione in pieno se sono fonte di cultura e di ispirazione: se una persona, vedendo il bello, riflette e si commuove. Altrimenti sono dei magazzini con dei quadri appesi alle pareti. Io credo quindi che ci debbano essere musei che ispirino laboratori, che muovano le persone. In questo senso credo che la sfida sia imponente, cioè usare il grande passato per un grande futuro. Questa è la sfida dell’Europa. E questo si fa investendo in ricerca e in formazione, non facendo cadere a pezzi Pompei». La sua analisi è: un territorio che va a fondo in un Paese che va a fondo in un’Europa che va a fondo. Ma se la crisi è continentale, che spazio possono avere le energie locali? «Le energie locali non hanno alcuna possibilità di contare. Questo è il dato di

fatto. Ma ciò non toglie che se non posso nulla contro la tempesta, almeno apro l’ombrello e mi metto al riparo. E’ questo che si sta iniziando a fare con il Governo Monti. E’ questo che si dovrebbe fare anche a Cremona. Noi abbiamo una realtà che sta subendo colpi pesanti già oggi e che rischia di non reagire per eccesso di tranquillità. Di autocompiacimento. Se una nave affonda preferisco chi ordinatamente va verso le scialuppe e cerca di salvarsi a chi dice “sarà un falso allarme” e prende un tranquillante per dormire meglio. Cosa si può fare a Cremona? Moltissimo. Innanzitutto capire che la crisi si supera insieme, e non andando sparsi come galline spaventate».

Ad un certo punto lei dice: il problema non è, o non è più, la frattura fra capitale e lavoro, ma tra lavoratore italiano e lavoratore cinese, tra imprenditore italiano e imprenditore cinese. C’è sicuramente una grossa questione legata alla competitività, ma, in questo quadro, come si inseriscono i diritti? Il riferimento è anche, ma non solo, all’articolo 18… «La crisi ci costringe a rivedere il nostro rapporto con i diritti. Ovviamente parliamo di valori che non vanno negoziati, che devono essere difesi. Ma con intelligenza. I diritti di un lavoratore sono sacri finchè questo può dirsi tale. Se non lavora più, se la sua azienda ha chiuso perché incapace di competere, ha perso tutti quei diritti in un colpo solo. Da qui la mia insistenza: in questa crisi datore e lavoratore sono sulla stessa barca e possono salvarsi solo insieme. Guardi, l’articolo 18 è l’ultimo dei problemi e parlare di quello è distogliere l’attenzione dai temi veri. Lo sanno bene anche i sindacati. Ma la battaglia ormai è simbolica. Noi competiamo in modo asimmetrico con chi non ha alcun tipo di freno. Ed è ovvio che dobbiamo mettere sul piatto della bilancia le due cose, competitività e diritti, e capire fino a che punto siamo disponibili a mediare». Veniamo al nostro territorio. Il suo giudizio sembra senza appello. Arretratezza, “vuoto cosmico di idee e contenuti” (la sto citando), e un giudizio sulla classe dirigente, complessivamente intesa, di questo genere: “Io penso che la classe dirigente del territorio oggi sia inadeguata ad affrontare la sfida. E lo dico senza pietismo e finzioni. Sarebbe comodo autoassolversi, tanto siamo tutti sulla stessa barca”. Valutazioni così nette presuppongono l’aver ripensato anche le radici e la storia di questo malessere. Ce ne vuol parlare? «Guardi che la mia relazione è costruttiva, non è senza appello. E’ un richiamo

che faccio a me per primo, sottoponendomi ai brontolii di molti. Non pensi che non mi fischino le orecchie. Dico che la classe dirigente non è adeguata perché non ha orgoglio, non difende il territorio, non lotta. Pensi a cosa subisce ogni giorno un pendolare della nostra provincia. Non è abbastanza perché tutto il sistema cremonese si incateni sotto il Pirellone. O i pendolari sono cittadini di serie B? Ecco, io non vedo questo orgoglio nella reazione. Anzi, noto talora un certo fastidio se si fanno notare alcune cose. I pendolari? Seccatori. L’opposizione? Abbaia. I cassintegrati Tamoil? Cosa vogliono di più. Andando avanti così il territorio morirà davvero. Il dibattito pubblico, invece, si concentra sul canile, su un sito internet di informazione che apre, sul tendone per il capodanno in piazza. Ma se fai notare che così non va, ti guardano infastiditi».

re, lavorare di più e meglio, discutere in modo franco e acceso. Tutto ok, ma … su che cosa? Come? Con chi? Non crede che sia anche il tempo di risposte chiare e circostanziate? «E’ una critica che accetto. Ma se avessi tutte le risposte io da solo sarei solo un cretino borioso. Cerco di dire altro: le risposte dobbiamo trovarle insieme. Diciamo che questa relazione è un primo tempo, non sperava né di suscitare tutto questo dibattito, né di esaurire il tema. Partiamo da una affermazione molto grave che ho fatto e che ho notato è stata sorvolata. Io temo che Cremona si svegli un giorno come Parma, con una situazione economica vicina al dissesto. E’ una preoccupazione, non ancora una valutazione politica. Ma vedo che si continua a riempiere la pancia delle municipalizzate con debiti per operazioni immobiliari quantomeno discutibili, tipo il Massarotti. Il debito delle aziende pubbliche è debito del Comune, mica di altri. Ecco, come primo passo partirei dai conti, con una grande operazione di trasparenza sui beni pubblici. Trasparenza vera, ovviamente, cioè comprensibile. Questo sarebbe l’inizio e chissà quante sorprese. Senza tanti “è colpa mia, è colpa tua”. Credo che i cremonesi debbano sapere come vengono usati i loro soldi. Questo si collega alla vicenda Lgh, ma non voglio continuare su questa via. Faccio un altro esempio. Come affrontiamo, in tempi di crisi, in una città che detiene il primato dell'invecchiamento della popolazione il tema dei servizi per gli anziani e i disabili? Davvero si pensa che sfilando i soggetti che ora intervengono, la Fondazione città di Cremona ed il Comune, dalla responsabilità diretta verso quei servizi ed affidandoli ad un soggetto privato si risolveranno tutti i problemi? Invece di parlare di queste cose ci concentriamo sui permessi di parcheggio agli amministratori. In un dibattito falsato, come se questi fossero una casta famelica e cattiva perché hanno un piccolo beneficio nel loro servizio. Qualcuno ha fatto un po’ i conti? Gli amministratori sono, esagerando, un’ottantina. Poi ci sono i medici in servizio, gli artigiani, i commercianti al lavoro. E gli altri chi sono? Tutta casta? Tutta politica cattiva e famelica? Come si arriva a quei numeri iperbolici (per Cremona)? Una bella operazione giornalistica sarebbe pubblicare tutti i nomi. Ci divertiremmo. Ecco, mi sono attirato altri nemici…». Ci penseremo, Magnoli. Potrebbe essere tema di una buona inchiesta... Per adesso, grazie.

Occorre una grande operazione di trasparenza sui beni pubblici. I Cremonesi devono sapere come vengono usati i loro soldi

Il suo giudizio, ha ribadito più volte, coinvolge tutte le forze politiche, sociali, economiche, e non risparmia una stoccata anche alla Chiesa… «Sono uno dei pochi politici che ha il pudore di affermare di non essere cattolico, senza quelle strane frasi sofferenti che fanno pensare a chissà quali travagli interiori, per cui non mi sognerei mai di dare stoccate a una istituzione bimillenaria come la Chiesa. Ma nella mia vita ho avuto modo di conoscere il fermento che c’è negli ambienti cattolici, l’attenzione alla politica e trovo un peccato che non si riesca a fondere insieme tutte le varie energie. Ci sono iniziative più che lodevoli ma sempre tenute separate, distinte. La mia non era una stoccata, quindi, ma l’invito a condividere, a fare politica insieme. Pensando sì alla città di Dio, ma anche, ogni tanto, alla città dell’uomo». Posso dirle una cosa? La sua analisi è per molti versi affascinante, e riesce anche a convincere, giustamente caustica e dura. Ma poi, al momento della proposta, resta un po’ nel vago. Innova-

Se una nave affonda preferisco chi ordinatamente va verso le scialuppe e cerca di salvarsi a chi dice “sarà un falso allarme” e prende un tranquillante per dormire meglio


Cremona

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Congresso del Pdl, Ugo Carminati non ci sta Luca Rossi è il candidato unico. Intervista al coordinatore cittadino: «Un confronto congressuale sarebbe stato opportuno»

«Nel partito sono assenti i concetti di meritocrazia e di ricircolo della classe dirigente: si diventa politici di professione e tali si resta»

E’

di Laura Bosio

Luca Rossi (consigliere provinciale, ndr) il candidato unico del Pdl, in procinto di svolgere il congresso sabato 11 febbraio. Una candidatura unitaria per un congresso unitario, come indicato dai vertici del partito stesso. Tuttavia c’è una voce fuori dal coro, proprio all’interno della stessa dirigenza del partito. E’ quella di Ugo Carminati, coordinatore cittadino, di provenienza ex An. «Per quanto mi riguarda non ero poi così legato alla necessità che vi fosse un congresso unitario. Ho sentito parlare del rischio di spaccatura del partito, ma ritengo che un confronto congressuale sarebbe invece stato opportuno. Anche perché con la modalità del congresso unitario non ci sarà l’opportunità di sviscerare certe questioni interne al partito, che sono di particolare rilievo. Sia chiaro, la candidatura di Rossi, che ritengo persona capace, incontra anche il mio consenso… per quello che può importare…». Cosa intende dire? «In questo mese e mezzo di incontri e riunioni per definire il candidato unico, non sono mai stato né contattato né invitato a una delle tante riunioni. E come me, anche molti altri hanno avuto gli stessi “riguardi”. Dunque la candidatura unica non è espressione della volontà di tutto il partito, ma solo di una parte. Forse chi si è seduto a quel tavolo è convinto di rappresentare la volontà di tutti. A infastidirmi è il fatto che non solo sono coordinatore cittadino, ma faccio anche parte del consiglio nazionale, e sono stato tra i pochi membri cremonesi del partito a votare la riforma dello statuto. Dunque il mio parere viene tenuto in considerazione dal partito. Invece a livello cittadino non sono neppure stato contattato». Tempo fa sulla stampa locale era apparso anche il suo nome tra i possibili candidati… «Ho chiarito fin da subito che chi andava a dirigere il partito doveva essere qualcuno che non affondava le proprie radici politiche in uno dei partiti fondatori del Pdl e io non rientro certo in quella categoria. Uno dei maggiori problemi del Pdl, infatti, sono proprio le “guerre” tra gli “ex”. Occor-

reva un candidato che fosse nato e cresciuto già nel Pdl, e Rossi corrisponde a queste caratteristiche: pur avendo avuto la sua genesi nell’ex Forza Italia, la sua sostanza politica risiede nel Popolo delle libertà. D’altro canto. se in un partito continuano a girare le stesse facce è un brutto segno: significa che manca un turnover e un rinnovamento della classe dirigente. Eppure sembra che qualcuno non abbia capito questo semplice concetto. In questo il Partito democratico è decisamente più innovatore di noi, in quanto ha previsto il limite massimo di due mandati per la dirigenza del partito e altre cariche. Del resto un soggetto che sa di poter essere rieletto all’infinito non lavorerà per il bene del partito ma per preservare il proprio ruolo, garantendosi il consenso attraverso visibilità e ricerca del favore tra la gente».

l’Udc. Tutto questo ha portato a una vittoria della Casa delle Libertà nel 2001. Successivamente c’è stata la sconfitta nel 2006, e quindi una nuova vittoria nel 2008 come Pdl. Questo scenario dimostra quanto siano mutati i partiti in questi anni. In più il Pdl è stato solo il sancire dal notaio ciò che già esisteva da anni nell’opinione pubblica. Così tutti quegli elettori che non si riconoscono più nel centrodestra da noi rappresentato, ora non sanno a chi far riferimento. Per questo è indispensabile un rinnovamento nel nome, nel simbolo e nella struttura, per tornare a una percentuale di consensi che non sia inferiore al 30%».

La candidatura unica non è espressione di tutto il partito

Cosa manca allora nel Pdl di oggi? «La consapevolezza che, mentre tutti i dirigenti – nazionali e locali – si ripetevano che siamo un partito da 40%,gli ultimi sondaggi ci danno tra il 21 e il 23% dei consensi. Questa è una mancanza gravissima di sensibilità e acume politico. Nessun dirigente ha pensato fosse il caso di fare un’analisi seria della situazione: hanno preferito mascherarsi dietro la convinzione di avere vinto tutto, fino a erodere il proprio consenso. Ora difficilmente riusciremmo a vincere qualcosa. Inoltre la necessaria alleanza con la Lega, quella che ci ha portato alle suddette vittorie, ora è venuta meno. Tuttavia nessuno ha mai affrontato seriamente l’argomento all’interno del partito, a livello locale». Come vede il Pdl di qui a 10 anni? «Non esisterà più. Come del resto accade per tutti i partiti del centrodestra: nessuno nell’ultimo periodo è durato più di dieci anni. Qualcuno obietterà che Berlusconi è al Governo da 20 anni, ma ricordiamo che lui è sceso in politica come Forza Italia, e allora esistevano An, Ccd, Cdu e la Lega. Si sono create coalizioni nel 1994 che sono cambiate nel 1996. La componente centrista è cambiate ulteriormente nel 2000 con

In che modo dovrebbe cambiare il partito? «Intanto nel radicamento degli uomini, in quanto qui chi ottiene un posto di rilievo è difficilmente sostituibile per merito. Questo accade perché nel Pdl sono assenti i concetti di meritocrazia e di ricircolo della classe dirigente: si diventa politici di professione e tali si resta. Altra cosa da cambiare è il fatto che in questo partito prima si fa carriera e poi ci si iscrive. Quando, da coordinatore cittadino, ho riunito i consigliere comunali e gli altri eletti dopo l’ultima tornata elettorale, ho scoperto che i tesserati erano solo 5 o 6. Questo, oltre a essere grave, testimonia che il Pdl ha la brutta abitudine di candidare gente senza esperienza, gavetta politica né disciplina di partito. Chi entra in un partito dovrebbe chiedersi “Cosa posso fare per esso” e non “Che incarico posso ottenere”. Quando c’è da “sporcarsi le mani” e lavorare, infatti, i volontari sono pochi e sempre gli stessi, me compreso». Il bisogno di rinnovamento si estende anche alle idee? «Credo che il Pdl dovrebbe più che altro chiarire a se stesso che le idee sono il valore fondamentale del partito. Invece secondo me in questi ultimi anni si è pensato solo a vincere le elezioni, quando questo dovrebbe essere solo un mezzo per portare avanti le proprie idee, Ho avuto la sensazione che il partito abbia interpretato le vit-

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torie come un punto di arrivo. I nostri amministratori locali sembrano aver dimenticato che prima o poi ci saranno altre elezioni, e che quindi non bisogna perdere consensi. E’ un’altra delle cose in cui il centrosinistra si dimostra più lungimirante. Lo testimonia il fatto che quando vincono una tornata elettorale solitamente ripetono la vittoria anche in quella successiva, mentre solitamente

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de

Via Cipressi 3/B Cremona Via Dante 102 Cremona Via Dante 149 Cremona Via Dante 185 Cremona Via Dante 2 Cremona Via Dante 31 Cremona Via Dante 87 Cremona Via Del Giordano 131 Cremona Via Del Giordano 65 Cremona Piazza Risorgimento 30 Cremona Via Filzi 19 Cremona Via F. Filzi Via Ghinaglia 104 Cremona Via Ghinaglia 49 Cremona Via Ghisleri 46 Cremona Via Ghisleri 53/A Cremona Via Giuseppina 11/B Cremona Via Giuseppina 11/B Cremona Via Giuseppina 27 Cremona Via Grado 20 Cremona Via Grado 40 Cremona Via Lazzari Cremona Via Litta 50 Cremona Via Mantova 133 Cremona Via Mantova 141/B Cremona Via Mantova 101 Cremona Via Mantova 1 Cremona Via Mantova 141/B Cremona Via Mantova 81 Cremona Via Manzoni 2 Cremona Via Massarotti 15 Cremona Via Massarotti 19/A Cremona Via Massarotti 42 Cremona Via Mazzini 7 Cremona Via Mincio 2 Cremona Via Mincio 34 Cremona Via Nino Bixio 20 Cremona Via Nino Bixio 8 Cremona Via Persico 2 Cremona

il centrodestra la seconda volta perde. Manca la consapevolezza di dover fare i conti con il giudizio degli elettori. Anche la mancanza di confronto è una costante. Così come è accaduto per il congresso, accade anche per molte altre questioni, e questo perché all’interno del partito vi sono doppi e tripli incarichi, cosi che spesso chi ha governato è stato allo stesso tempo anche giudice di se stesso. In questo modo mettendo insieme 5 o 6 persone si crea la maggioranza interna al partito». Alla luce di tutto questo, ha riflettuto sulla possibilità di allontanarsi dal Pdl? «No, l’ho sempre ritenuta una scelta sbagliata. Chi se ne va fa gli interessi di coloro che vuole criticare. Se andarsene fosse servito a qualcosa, una classe dirigente che vedeva il consenso scendere avrebbe dovuto dimettersi in massa. Invece sono ancora convinti di essere un partito da 40%. Come è accaduto a Milano: dopo la sconfitta elettorale della Moratti, tutto il suo gruppo avrebbe dovuto dimettersi, invece continuano a guidare il partito. Ora sono curioso di vedere in quanti parteciperanno al congresso dell’11 febbraio di cui peraltro ancora non hanno comunicato né luogo né ora. Un partito che da settembre a novembre è passato da 100 a 3.700 iscritti deve dimostrare di non aver fatto solo un tesseramento congressuale. Se la partecipazione si rivelasse scarsa, sarebbe un segnale negativo. Peraltro voglio sperare che le assenze verranno capite e analizzate. Sono convinto che Luca Rossi sia una persona intelligente, che saprà comprendere la situazione e recuperare gli assenti». Lei parteciperà? (Carminati sorride e non risponde, ndr).

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Cremona

Venerdì 10 Febbraio 2012

E’ ancora alta la percentuale delle madri che non conoscono l’aborto legale, il diritto all’anonimato e le strutture

Neonati rifiutati, fra paura e disinformazione

S

di Michele Scolari

ullo sfondo di un'Italia sotterranea, sommersa, emarginata e senza nome, dove vecchie e nuove povertà si fondono tra miserie nazionali ed immigrate, si colloca l'episodio di due neo-genitori ivoriani, rei di aver gettato in un cassonetto dell'immondizia, verso le 2 di domenica mattina, la propria neonata partorita alle 18 di sabato, come hanno confessato agli inquirenti della Questura di Cremona. Un episodio che va ad allungare la lista delle madri segrete e dei neonati abbandonati: nel migliore dei casi in ospedale; nel peggiore, sulla strada, in cestini di vimini modello ‘Mosè’ o in cassonetti della spazzatura, pattumiere per genitori angosciatamente istantanei in un fulmineo ciclo vitale di creazione e perdita oggettivato a rifiuto organico. La madre, incinta di sette mesi, insisteva di aver avuto un aborto spontaneo, ma, in seguito a discordanze emerse dagli esami effettuati per un'emorragia, ha confessato

Scarcerato Angelo Iacovelli, si aggrava la posizione di Masiello Da mercoledì è fuori dal carcere di Cremona Angelo Iacovelli, infermiere e factotum del Bari, arrestato assieme a Mario Cassano, portiere del Piacenza. «Ha tenuto un comportamento collaborativo» nel corso del suo lngo interrogatorio, si legge nell'ordinanza di scarcerazione del gip. Guido Salvini. In una posizione sempre più difficile invece Andrea Masiello, giocatore ex Bari. Secondo il gip cremonese, il coinvolgimento di Iacovelli ha origine dalla "sua disponibilità da alcuni anni nel tempo libero, gratificata dal sentirsi 'aggregato' alla squadra". Ma le maggiori responsabilità andrebbero attribuite a Masiello (adesso difensore dell'Atalanta) e soci (Parisi, Bentivoglio, Rossi), che usavano Iacovelli per contattare Filippo Carobbio, ossia l'uomo più vicino al gruppo degli Zingari guidato da Gegic. Nella dichiarazione di Salvini si legge «Appare decisamente plausibile che non sia stato promotore delle attività di manipolazione, ma sia stato utilizzato per mettere in contatto telefonico, gli Zingari con i calciatori del Bari». mi.sco.

L'ultimo caso domenica a Cremona: due ivoriani abbandonano la figlia in un cassonetto dell’immondizia

Lo psichiatra Giorgio Rizzoli: «Informare è vitale»

Disinformazione e diversità di culture sono, secondo il dott. Giorgio Rizzoli, noto psichiatra cremonese già primario all'Ospedale Maggiore, i problemi attorno ai quali muovere i primi passi per scongiurare simili tragedie. «L'abbandono di un neonato è sempre una questione delicatissima, nella quale agiscono una serie di cause convergenti. Inoltre la casistica è sterminata e va valutata individuo per individuo. Nel caso di

assieme al padre il reato. Sui due pende ora la denuncia per occultamento e distruzione di cadavere. Al sostituto procuratore Francesco Messina l'incarico di fare chiarezza. Ora spetterà ai medici incaricati dell’esame autoptico stabilire la natura del decesso e la sua datazione rispetto al momento dell'abbandono. Spetta a tutti

donne straniere poi, il discorso si complica ulteriormente poiché entra in gioco il fattore del multiculturalismo. In questi casi il fatto andrebbe quindi valutato calandolo nella realtà culturale d'origine. Ad esempio, nella cultura cinese il rapporto dei genitori con le figlie femmine è più difficile di quello con il maschi, e l'abbandono di una bimba viene visto sotto una luce diversa rispetto a come lo vediamo noi occidentali. Nel caso dei due ivoriani, bisognerebbe considerare se la bimba è stata abbandonata viva o già deceduta. Poi - prosegue il dott. Rizzoli c'è il discorso dell'informazione, che è

invece concentrarsi a riflettere sui motivi annidati in genere all'origine di un simile gesto: la paura, nel caso di licenziamenti lampo, violenze, prostituzione, famiglie che si vergognano di gravidanze non programmate. Ma a far la parte del leone è senza dubbio la disinformazione: sull’aborto legale, sul diritto all'anonimato o sulle struttu-

sempre una pietra miliare in ogni cosa. Il problema degli abbandoni, assai grave in passato, è ora in progressivo ridimensionamento ma c'è ancora molto da fare. E' capitale l'informazione sulle strutture di accoglienza come istruzioni sul parto anonimo, gli indirizzi delle ruote e dei consultori. L'abbandono nel cassonetto - conclude lo psichiatra - risponde ad un meccanismo di difesa, una strategia per liberarsi dal senso di colpa. L'oggettivazione del corpo del neonato aiuta a liberarsene, assieme al peso psicologico opprimente del senso di colpa. mi.sco.

re sociali destinate ad accogliere in affido i figli indesiderati. Una disinformazione aggravata, nel caso delle straniere, dal fattore lingua. Molte sono spaesate sulle norme che regolano il parto, oppresse da problemi economici, disoccupate o, nel migliore dei casi, precarie. Da secoli è possibile partorire e mantenere nasco-

sta la propria identità ma molte non conoscono neppure la legge che permette alle future madri di partorire in ospedale mantenendo l'anonimato, lasciando il neonato affidato alle mani sicure dei medici e delle infermiere. Il primo passo per una soluzione, proposto da Mariagrazia Passeri fondatrice dell'associazione "Salvabebé,

salvamamme", è quello di «tappezzare molti luoghi, in particolare i siti di raccolta rifiuti con volantini multilingue contenenti informazioni inerenti al parto anonimo, all'aborto legale o alle strutture sociali». Sarebbe senz'altro una soluzione per far scoprire a queste donne di aver ancora una possibilità, una via d'uscita, di compiere delle scelte senza dover vivere con il peso di un trauma psichico destinato a segnare la vita intera.

LUCI LANCIA IL MODELLO S. FRANCISCO A “IMMONDIZIA ZERO”

Discarica di Malagnino, il Pd chiede un approfondimento

Il Partito Democratico, come gruppo in consiglio provinciale, ha chiesto e sollecitato un approfondimento in commissione dopo aver sostenuto l’ordine del giorno del consigliere Torchio, votato all’unanimità, che impegna la Giunta Provinciale ad ogni azione presso la Regione, l'Arpa, il Comune di Cremona, Aem Cremona, Linea Group, i Comuni e gli Enti interessati per definire al più presto la conclusione dell'iter autorizzativo con l'acquisizione delle aree, utilizzando, se necessario, l'istituto dell'esproprio per pubblica utilità” e l'effettiva operatività dei protocolli d'intesa, da tempo predisposti, con tutte le realtà coinvolte alla soluzione dell'annosa questione. Lo ha fatto sapere il capogruppo in consiglio provinciale Andrea Virgilio, in una nota diffusa nella giornata di ieri, calando l'accento sull'opportunità di «evitare sterili critiche e impegnarci tutti ad entrare meglio nel merito». Quello che può fare oggi la politica, prosegue il capogruppo, è «cercare di capire concretamente l’utilità e l’effettiva urgenza di un ampliamento della discarica», comprendendo la delicatezza del momento rispetto a una parte pubblica che nella fase di trattativa con un soggetto privato non può certo permettersi di buttare al vento risorse preziose. Tutto ciò evitando di provocare «inutili al-

La discarica di Malagnino

larmismi fra i cittadini». Già la scorsa settimana Giuseppe Torchio aveva lamentato che «mentre si continua a parlare della discarica LGH in Puglia e dell’acquisto del parking Massarotti, si tende a dimenticare che questo elemento ha concorso a portare la Provincia, nelle variazioni di bilancio per il 2012, a cancellare ben 800 mila euro di entrate dovute alla compartecipazione allo smaltimento dei rifiuti». A prescindere dal fatto che tali risorse fossero dovute «per amore o per obbligo», rammentando che «con la discarica di Malagnino chiusa, gli artigiani e gli

altri operatori economici che sono costretti a smaltire i rifiuti provenienti dalle loro imprese, pagano il doppio di prima, solo per avere uno stoccaggio temporaneo dei rifiuti e non il loro definitivo smaltimento». A fronte di un inefficienza nell'ampliamento della discarica dunque, gli artigiani sono costretti a smaltire a costi raddoppiati. Eppure soluzioni ce ne sarebbero, a cominciare da quella, firmata da Giacomo Bazzani di Rifondazione, di attivare l'esproprio, poi fermato dall'Aem. Ma anche quella, indubbiamente originale, proposta dal Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa, che mette a confronto il modello cremonese con quello ecologico ed economico di San Francisco, prendendo spunto dal servizio "Immondizia zero" andato in onda su Raitre lo scorso 22 gennaio. A Cremona invece si è esaurita «la già esausta discarica di Malagnino (che cerca di allargarsi verso Vescovato) e in più il nostro capoluogo «deve bonificare quella di San Rocco segnalata nell'elenco ARPA dei 12 siti da bonificare nel Comune di Cremona». Comune dove, proseguono da Luci, «abbiamo anche un inceneritore (costruito contro il parere dei cittadini che si erano espressi in un referendum consultivo) e la raccolta differenziata dell'organico non viene fatta se non in tre quartieri definiti

In manette un 30enne indiano di Trigolo

Roncolate a moglie e suocero, grave la consorte

Una bravata che gli è costata l'arresto per tentato omicidio e lesioni personali aggravate. Sono le accuse che pendono sulla testa di un cittadino indiano, Harbinder Singh, 30enne residente a Trigolo che, nel pomeriggio di mercoledì, in un'abitazione alla periferia del Comune di Luzzara, ha preso a roncolate moglie e suocero. Recatosi nell'abitazione, di proprietà del suocero, dove la consorte si era recentemente trasferita con il figlio, per prelevare il passaporto del figlio, al

rifiuto della donna di consegnargli il documento, l'uomo ha estratto una roncola di 50 cm, di cui 40 di lama, colpendo al collo la moglie. Le urla della consorte hanno suscitato l'intervento del padre di lei, ridotto a sua volta a mal partito dal 30scatenato, dileguatosi poi a bordo di un'auto assieme ad un amico. Non ha fatto molta strada però, venendo intercettato dai Carabinieri della vicina stazione di Luzzara. Per il 30enne è scattata la restrizione al termie delle formalità di rito a dispo-

sizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta nella persona del Sostituto D.ssa Isabella Chiesi. La moglie è stata ricoverata presso l’ospedale di Guastalla assieme al padre, in attesa di essere sottoposta ad intervento chirurgico, con una prognosi di 15 giorni per ferita del trapezio di destra con sospetta lesione dell’arteria cervicale, mentre per il suocero 79enne prognosi di 8 giorni per ferite da taglio alla mano ed al volto. mi.sco.

"campione" da svariati anni». In aggiunta a tutto questo, il nostro capoluogo avrà presto, grazie ad LGH (società a cui partecipa AEM col 30,915 %) «un nuovo impianto che brucia scarti legnosi per produrre energia elettrica, installato in zona San Rocco». Ben altri i risutati incassati nella metropoli californiana. «La città di San Francisco ha circa 800.000 abitanti (7 milioni di abitanti nell'area metropolitana San Francisco Bay Area) ed è riuscita a fare la raccolta differenziata dei rifiuti compreso l'organico e ad organizzare una filiera produttiva che utilizza i rifiuti per recuperare materiali e creare posti di lavoro». Vuoi perché città degli hippies, vuoi per altre ragioni, fattostà che San Francisco sta attuando la scelta "Rifiuti Zero" con un preciso programma che vedrà nei prossimi anni la piena attuazione del progetto evitando la costruzione e l'utilizzo di inceneritori. «A quando - chiedono da Luci - un progetto simile per Cremona?». Il nostro Comune conta 71.912 abitanti e si trova in una situazione più vicina a quella di Roma che a quella di San Francisco. «Non sembrano risultati così incoraggianti», concludono da Luci. «Forse sarebbe il caso di cominciare a cambiare qualcosa». Ovviamente qui. Non certo a San Francisco. mi.sco.

Sabato 10 febbraio 2012 ore 19 alle 21

Nei locali della Chiesa Evangelica Internazionale “IL RIFUGIO” Via ingegneri 15 (Piazza Roma) Cremona OFFRIAMO A CHIUNQUE

Preghiera per malati e per bisognosi (È un servizio cristiano gratuito) Prossima data: 17 Marzo 2012


Lettere  CRITICA POLITICA

Partiti da Mazzini, purtroppo siamo arrivati ad Almanno Egregio direttore, mentre a Roma un sindaco, dopo una banale nevicatina invernale chiude le scuole, proclama lo stato d’emergenza, litiga con mezzo mondo, giusto 163 anni fa, sempre a Roma ma da gente di ben altra pasta, veniva proclamata la Repubblica Romana portatrice della Costituzione. Questa Costituzione fu certamente, per i principi fondamentali e per gli articoli sui diritti e doveri dei cittadini, la più avanzata in senso democratico di tutte le costituzioni italiane del Risorgimento. Soprattutto essa era stata voluta, studiata, discussa – anche con toni aspri – dai rappresentanti del popolo (romano e no) liberamente eletti con suffragio diretto ed universale per la prima volta in Italia. Cioè per la prima volta era una costituzione che il popolo si era dato da sé, a differenza dello Statuto Albertino che era stato concesso da un sovrano, fino ad allora, assoluto. Ricordiamo i primi quattro paragrafi dei Principi fondamentali : I) La sovranità è, per diritto eterno, nel popolo: Il Popolo dello stato romano è costituito in Repubblica. II) Il regime democratico ha la regola dell’uguaglianza, la libertà, la fraternità. Non riconosce titoli di nobiltà né privilegi di nascita o di casta. III) La Repubblica con le leggi e con le istituzioni promuove il miglioramento delle condizioni materiali e morali di tutti i cittadini. IV) La Repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli, rispetta ogni nazionalità promuove l’italiana... Sono passati 163 anni, la migliore gioventù di allora sacrificò la vita per difendere questi principi che sono esattamente gli stessi su cui si fonda la Costituzione vigente (la Legge di tutte le nostre leggi). Purtroppo, come solito, questa data passerà sotto silenzio: di silenzio in silenzio siamo arrivati agli Alemanno, ai Lusi, Penati, Nicoli, Scilipoti. E pensare che eravamo partiti da Mazzini, Armellini, Saffi… A. Gusperti Pri di Cremona ***

 PROVOCAZIONE

Come mai i lavoratori della Tamoil sono privilegiati? Egregio direttore, era prevedibile che alcuni cassintegrati della Tamoil si risentissero e qualcuno si indignasse per le critiche ricevute per le loro notevoli tutele, vedi cassa integrazione al 90% netto dello stipendio e per l’anomala rinuncia di tutti gli interessati coinvolti a tutte le offerte di trasferimento, entro i 100 km, consapevole che passare dal 90% al 100% di stipendio per un incremento quindi del 10% non conviene. E’ quindi ovvio che preferiscano stare in casa al calduccio, mentre se avessero avuto la cassa di circa 800 euro al mese come la stragrande maggioranza dei lavoratori italiani, avrebbero molto probabilmente accettato il trasferimento. Ho letto sul giornale locale la lettera di una madre di tre bambini piccoli che ogni giorno con grande dignità e responsabilità compie 150 km per andare a lavorare da oltre dieci anni, senza tanti piagnistei e lamentele, o pretese di avere il lavoro sottocasa. Purtroppo la protezione dei lavoratori, invece che essere orizzontale è verticale: ci sono categorie protette dai sindacati, mentre molti lavoratori, di cui moltissimi giovani che non hanno santi in paradiso, sono disoccupati, inoccupati. Senza dimenticare il dramma delle madri monoreddito con figli a carico senza lavoro, o lasciate a casa al loro primo figlio, costrette a lavorare in nero. Quindi, cassintegrati della Tamoil e soprattutto sindacati, forze politiche, che vi siete offerti in pompa magna per tutelare i cassintegrati Tamoil, guardatevi intorno, a 360 gradi per comprendere meglio il dramma della disoccupazione e forse vi verrebbe qualche scrupolo visto che molti di voi ricoprono, multi incarichi retribuiti. Ps: come mai rappresentanti sindacali o delle Rsu quando le aziende vanno in crisi non vengono messi in cassa integrazione, cosa hanno di tanto speciale? Elia Sciacca Cremona

Per dire la vostra, scrivete a:

lettere@ilpiccologiornale.it • cremasco@cuticomunicazione.it

I casi in cui l’umidità permette all’affittuario di rinegoziare il contratto Ho stipulato alcuni mesi fa un contratto di locazione ad uso abitativo di un immobile che ha ben presto rilevato problemi di umidità e formazione di muffe lungo le pareti. Come posso tutelarmi? Gianni *** Ai sensi dell'art.1578 c.c., se al momento della consegna, la cosa locata è affetta da vizi che ne diminuiscono in modo apprezzabile l’idoneità all’uso pattuito, il conduttore-inquilino può domandare alternativamente, in base alle proprie esigenze, la risoluzione del contratto di locazione o una riduzione del canone convenuto, salvo che si tratti di vizi dallo stesso conosciuti al momento della

A cura della dott.ssa Emilia Codignola* stipula del contratto o comunque facilmente riconoscibili; il proprietario, inoltre, è tenuto a risarcire all’inquilino i danni derivati dai vizi dell’immobile, se non prova di avere senza colpa ignorato i vizi stessi al momento della consegna. Detto ciò, è indubbio che la presenza di umidità e muffa da lei descritta, sembra dipendere da difetti strutturali dell’immobile e quindi costituisce un vizio grave dell’immobile stesso, che lo rende inidoneo all’uso abitativo pattuito e per questo motivo legittima l’inquilino a domandare la risoluzione del contratto ex art. 1578 c.c. In questo senso si è più volte espressa la giurispru-

 PUNTO DI VISTA

La flessibilità è la nuova sfida per i giovani italiani Egregio direttore, vorrei fare alcune personali osservazioni sul tema del posto “fisso” che ha suscitato tante polemiche e vorrei rivolgermi soprattutto ai giovani. Il concetto di lavoro “fisso” va rivisitato, nel senso che in futuro bisognerà accettare per forza un nuovo modello che vedrà sempre più affermare il concetto di flessibilità, purché garantita da una continuità. Queste saranno le nuove leggi di mercato, in contrapposizione al tradizionale concetto del posto fisso (tipicamente italiano). Si tratta di una trasformazione dettata da nuove esigenze che stanno scardinando il nostro sistema occidentale. No so se purtroppo, o per fortuna. E’ questa la sfida delle nuove generazioni. Ogni generazione ha avuto la propria Resistenza, quella di oggi, che chiama in causa milioni di giovani, è di cambiare il sistema in nome di una maggior flessibilità, dinamicità ed equità. Come si va in altri Paesi a studiare con Erasmus, perché non si dovrebbe essere disposti, non dico necessariamente in altri Paesi, ma in altre città a lavorare? Noi, della vecchia generazione, abbiamo vissuto la sfida della ricostruzione del dopo guerra e dell’emigrazione povera. Ai giovani spetta oggi quella più impegnativa di rinnovare il mondo su basi più eque, più giuste e nuove, ma con orizzonti più ampi, perché ormai viviamo in un”villaggio” globale. E’ una sfida epocale che ha bisogno di forze giovani. Ci vuole coraggio e soprattutto spirito di sacrificio, come si è sempre fatto da che mondo è mondo. Coraggio! Lucia Zanotti Cremona ***

denza, la quale ha precisato che l’invasione dell’umidità per effetto di trasudo dalle pareti costituisce un “deterioramento rilevante”, un “vizio” che incide sulla funzionalità strutturale dell’immobile impedendone il godimento. Pertanto, se al momento della visita, il proprietario avesse tinteggiato di fresco l’appartamento, così da occultarle il problema, vi saranno tutti i presupposti per richiedere la risoluzione del contratto di locazione o una diminuzione del canone, oltre al risarcimento dei danni subiti. Se, invece, tale umidità fosse già presente sulle pareti dell’appartamento nel momento

vori Pubblici ne è la dimostrazione, ma sono anche consapevole che le opere pubbliche si realizzano senza causare danno ai nostri cittadini amministrati. Oggi l’obiettivo primario per chi vuole amministrare è contribuire a creare le condizioni per un rilancio economico della città e tutelare il reddito familiare. Per fare questo tratto di ciclabile Beretta, e un pezzo del Pdl, vuole alzare le tasse a tutti i cittadini, a tutte le famiglie. No, assessore. Non ci siamo. Faccia un passo indietro, altrimenti più che come un caterpillar, la città la ricorderà come l’assessore panzer, che distrugge tutto ciò che trova sul suo percorso. Franco Bordo Consigliere comunale di Sel a Crema ***

 SANT’APOLLONIA

Armi ai bambini in fiera E’ una cosa inammissibile Egregio direttore, scrivo da cittadino civile che si indigna nell’apprendere che nella Fiera di Sant’Apollonia verrà data in mano a dei bambini (7-12 anni) una carabina, ovvero un’arma, con cui sparare... Ma siete impazziti tutti? Non si tratta certamente di uno sport, bensì di una forma diseducativa di condizionamento mentale all’uccisione a dei bambini. Non riesco a credere che degli adulti diano un insegnamento di questo genere. Non approvo nemmeno il fatto di tenere legate e ingabbiate delle creature che vivono solcando i nostri cieli. Tutto ciò volge a distruggere la natura e le inclinazioni naturali degli animali e degli esseri umani. Tutto ciò contribuisce a rovinare il nostro pianeta a cui tengo molto. Monica Guarneri Milano ***

 A SONCINO

 SEL DI CREMA

Pedretti pensa solo ad occupare le poltrone

Egregio direttore, la richiesta dei pendolari di avere fermate di arrivo e partenza degli autobus nello stesso luogo, zona Velodromo di via IV Novembre, è sacrosanta e non difficile da comprendere. Illogica e testarda la soluzione che a tutti i costi Beretta vuole imporre a cittadini che già devono affrontare non pochi disagi per recarsi al lavoro. Disagi che vorrebbe riversare anche sui residenti di via Diaz e delle vie limitrofe: far girare i pullman di qua e di là per la città non è una furbata e mette in discussione la sicurezza degli utenti della strada. Un amministratore pubblico sa che è suo dovere in certi momenti fare un passo indietro. Assessore questo è il momento giusto. Come per la ciclabile di Offanengo: assessore caterpillar, come lei ama definirsi, introduca la retromarcia. Sono convintissimo della necessità di estendere la nostra rete di ciclabili e la mia precedente attività di assessore ai La-

Egregio direttore, siamo sempre più stupiti dalla piega che stanno prendendo le cose a Soncino. La politica locale ricrea, in piccolo, situazioni che hanno portato tutto il Paese verso l’immobilità amministrativa e verso la crisi economica. Non possiamo, come soncinesi, continuare ad assistere impotenti alla spartizione di posti e poltrone che i due gruppi dirigenti dei partiti che compongono la maggioranza stanno attuando. Viene da chiedersi se gli stessi loro elettori possano ancora tollerare le azioni del cerchio magico. Un gruppo di una decina di persone che fanno il bello e il cattivo tempo, alla faccia della politica partecipativa e collaborativa che da più attori viene non solo auspicata, ma oramai invocata. Ci permettiamo di fare alcuni significativi esempi, partendo dalla municipalizzata Soncino Sviluppo, il cui cda è frutto di spartizione politica e ci si chiede, a parte la meritevole scelta di ospitare le lezioni della banda civica, cosa abbia fatto negli ultimi anni. Tutto è fermo, nessuna ini-

Alzare le tasse per realizzare la ciclabile: assolutamente no

in cui lei lo ha visionato (prima di concludere il contratto di locazione) e pur avendola notata lei abbia comunque accettato l’alloggio nello stato di fatto in cui esso si trovava, non potrà ottenere la tutela di cui sopra, in quanto era a conoscenza della possibile inidoneità dell’appartamento alla funzione abitativa. *Legale e conciliatore professionista emiliacodignola@libero.it

ziativa di rilievo può essere ricordata. Passando alla questione della recente nomina di un altro consiglio di amministrazione, arriviamo alla vergognosa distribuzione, sempre tra i due gruppi dirigenti dei posti disponibili in quello della casa di riposo. Sbandierata come l’operazione di tutti i soncinesi, da quest’anno dovremo considerarla come l’azione di una sola parte politica? Noi non ci stiamo, combatteremo per recuperare quella rappresentanza che il nostro primo cittadino ci ha negato, con un atto becero e inaccettabile. Purtroppo non finisce qui, visto che i nostri amministratori, anche quando escono dai confini del nostro amato borgo, dimostrano esattamente la stessa attitudine. La vicenda del consiglio di amministrazione del Parco dell’Oglio dimostra come l’occupazione delle poltrone sia l’unica preoccupazione di Pedretti e soci, in barba alla rappresentanza del territorio, che dovrebbe essere invece il caposaldo da cui partire per la gestione di un ente così “locale”. E’ arrivata l’ora di invertire la rotta, di creare punti di discussione, commissioni. Qui è in gioco il futuro dei nostri giovani, del nostro territorio, del lavoro, non l’interesse di parte. Riccardo Ulivi Capogruppo lista civica ApertaMente ***

 PROTESTA

Facciamo tanti sacrifici ma non otteniamo nulla Egregio direttore, una letteruccia con qualche piccola precisazione al buon Mario Monti, anche perché penso che nelle mie condizioni, si trovi una bella moltitudine di persone. Dunque, ho sessantaquattro anni, ma non posso andare in pensione, dovrò aspettare altri due anni, sperando che nel frattempo lei o tutti quelli che vanno al governo, non cambino le cose ancora una volta. Nel frattempo cosa faccio? Lei ha qualche soluzione? Pensi, ritornato nel Cremonese nel 2000, non sono mai e dico mai, riuscito a trovare lavoro, se non qualche brevissima consulenza. Iscritto subito

Venerdì 10 Febbraio 2012

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alle liste di collocamento e fatto corsi della Regione Lombardia, non sono mai stato chiamato! A che cosa servono i corsi? E tutte le persone che vi lavorano, lo fanno per chi e per che cosa? Lei continua ad insistere che tutti debbono compiere sforzi e fare il loro dovere. E allora io le rispondo: perché se a causa di gravi patologie, riesco a prendere appuntamento con uno specialista addirittura quasi a distanza di circa un anno? Perché per avere notizie di una raccomandata rubata, ho dovuto arrangiarmi e impazzire per ben due settimane e comunque esiste un palese stato di disservizio? Perché se devo prendere il treno, debbo prima accendere un cero, nella speranza che arrivi, che parta, e che forse giunga a destinazione con qualche ora di ritardo? Perché se debbo fare delle pratiche di attività pubblica o per l’ottenimento delle licenze debbo sbattermi fra una miriade di Enti ed ottenere i permessi-licenze dopo svariati mesi? Perché se faccio un referendum (che è l’unica opportunità data al cittadino di far valere il proprio pensiero e diritto), non viene applicato. se vuole caro Mario, vada a vedere l’abrogazione per il finanziamento ai partiti? Purtroppo nulla cambia, nulla muta ed il cittadino la prende sempre in quel posto... Che dire, si vede che la cosa piace ai ladroni che fanno politica ed ai poveri cittadini! Loris Ivan Davò Spinadesco ***

 PARERE NEGATIVO

Monti deve dire no alle Olimpiadi a Roma Egregio direttore, Olimpiadi a Roma nel 2020? No, grazie. Troppi sprechi. Il passato dovrebbe dare qualche indicazione per il futuro: i Mondiali di calcio del ’90 e i Mondiali di nuoto del 2009. Vent’anni di disastri, di ritardi a non finire e di soldi pubblici buttati. Mangerie, bustarelle, corruzione e sprechi, non hanno insegnato nulla. L’ultimo esempio? Il Polo Natatorio (città dello Sport) che doveva inaugurare i Mondiali di nuoto del 2009 è, a tutt’oggi gennaio 2012, in costruzione: servono, infatti, altri 500 milioni. All’epoca, per sopperire alle carenze di piscine si ricorse ai circoli sportivi per consentire le gare e le esercitazioni degli atleti. E’ finita che i circoli ampliarono a proprie spese le piscine, con l’autorizzazione del commissario straordinario i cui poteri, però, furono contestati dalla magistratura che sequestrò gli impianti. Storia kafkiana. Si dice che le Olimpiadi del 2020 porteranno investimenti per 13 miliardi: già, intanto 4,6 saranno pubblici, cioè pagati da noi, il resto si vedrà. Urge un appello al presidente del Consiglio, Mario Monti: guardi al passato. Si convincerà che con troppe mangerie da fuori legge e faccendieri, non è proprio il caso di promuovere le Olimpiadi a Roma. «Se Monti non firma è terribile», è l’appello del sindaco di Roma. Ma perché tutti i favorevoli non versano in un fondo comune 20 miliardi di Euro? [...] Il presidente del Consiglio deve dire no e dire sì ad una tassa sui trasferimenti finanziari, a una soppratassa sui trasferimenti dei calciatori in particolare e a una tassa patrimoniale e sì all’adeguamento delle pensioni al costo della vita Sergio Denti Cremona

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CREMA

Venerdì 10 Febbraio 2012

Bonaldi: «Nessun uomo di partito nella mia lista» Quartieri e lavoro sono i temi prioritari di «Buon giorno, Crema». La preferenza alle competenze sulle appartenenze. Sì alla concretezza

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di Tiziano Guerini

eriferia e lavoro: due temi prioritari per la lista civica «Buon giorno, Crema» che Stefania Bonaldi candidato sindaco per il centrosinistra, sciolta ogni riserva, si accinge a varare. Due temi che nulla hanno a che fare con il vecchio armamentario ideologico, ma che pretendono di essere coniugati secondo attualità, cioè con professionalità e competenza. Ormai lanciato il percorso partecipativo dell’Officina, che raccoglie adesioni sino alla prossima settimana e conta già una settantina di iscritti, Stefania Bonaldi ed il suo staff stanno organizzando altre fasi della campagna elettorale. In cima ai pensieri una propria lista, e un programma concreto, credibile perchè calato nella realtà della crisi socio-economica che il Paese sta vivendo, Crema non esclusa. E’ chiaro che il percorso di partecipazione verso le elezioni non può fermarsi a raccogliere proposte e idee in modo indifferenziato; occorrerà stilare una graduatoria di priorità. Quali? «Mentre l’Officina darà l’opportunità a chi ha competenze, di esprimere le proprie idee, ho in mente in particolare, per ora, due obiettivi. Il primo vuole mostrare Crema in tutta la sua dimensione attraverso una mirata e capillare presenza nei quartieri. Nelle prossime settimane

Stefania Bonaldi con alcuni collaboratori. Chi c'è e chi non ci sarà nella lista civica del candidato sindaco del centrosinistra a Crema

articoleremo modi e tempi di questa azione, fondamentale per raccordare centro e periferia. Troppo spesso, infatti, assistiamo in città ad un doppio binario, ad un centro attivo, vivace e ricco di iniziative, che tuttavia si concentrano entro le mura e tagliano fuori i quartieri. Che hanno voglia di esserci, di partecipare, di richiamare la giusta attenzione anche sulle loro esigenze particolari. Oltre tutto nei quartieri si concentrano buona parte delle realtà imprenditoriali che danno lavoro e quindi vita alla città. Ed è questo il secondo punto: il lavoro. Senza lavoro non c’è sviluppo e ricchezza che sono la premessa indispensabile perché la qualità della vita dei nostri concittadini rimanga elevata. Nel programma e nelle donne e negli uomini che mi affianche-

E LA SPESA AGLI ANZIANI TELEASSISTITI

ranno dovrà avere spazio la novità, il merito e l’indipendenza da ogni visione di parte». C’è allora, un altro ambito nel quale Stefania Bonaldi sta spiegando le sue energie in queste settimane: è la formazione della sua personale Lista Civica, la lista del candidato sindaco. «La lista si chiamerà “Buon giorno, Crema” e mi sto appunto muovendo per individuare i 24 nomi che la comporranno. Il profilo civico dovrà essere molto congeniale alla mia storia personale e, soprattutto, si dovrà ben conformare alla realtà locale, dove molto spesso si vota guardando più “alle persone” che non ai partiti». E per quanto riguarda le competenze? «Accanto alle proposte, sicuramente

rappresentative e di qualità che le forze politiche offriranno con le loro liste, ritengo opportuno nella mia lista incoraggiare e valorizzare anche il desiderio di partecipazione e le esperienze in campo professionale di chi vuole impegnarsi per la società anche al di fuori dei partiti». In tal senso? «Sono molto contenta e soddisfatta delle espressioni di libero impegno che si stanno manifestando con la lista dei Giovani e quella di Fabio Bergamaschi e Walter della Frera. Io stessa mi sto attivando per comporre una lista veramente civica in cui possano sentirsi interpretati e rappresentati non solo gli elettori che si riconoscono tradizionalmente nel centrosinistra, ma tutti quei cittadini che, in una visione solidale della

società, credono nella buona amministrazione, nel primato delle competenze sulle appartenenze, nella concretezza dell’azione amministrativa». Qualche nome… «Sto incontrando parecchie persone che hanno capacità ed esperienza professionale oltre che essere già attivi su vari fronti in città: chi in comitati, nel sociale o nel settore economico. Chiederò a chi ho individuato come “tutor” del progetto “Officina” un impegno anche nell’andare a costruire la mia lista. Del resto, alcuni fra di essi mi hanno già manifestato la loro disponibilità ad entrare nella lista del sindaco, esclusi chiaramente i rappresentanti di partito come Mario Lottaroli e Emanuele Coti Zelati che sono stati i miei competitori alle primarie, Anna Rozza di Sel e Alex Corlazzoli già impegnato come consigliere comunale ad Offanengo. Le proposte programmatiche che emergeranno saranno vagliate e scelte da parte del candidato sindaco d’intesa con le forze politiche e soprattutto civiche. Sopratutto nulla che abbia a che fare con l’improvvisazione. Quando le risorse si riducono drammaticamente, come sta accadendo all’Italia in questo momento, occorre compensare elevando il livello di professionalità, di concretezza, di realismo e di indipendenza di chi governa: più la crisi si fa dura, più il tenore di questa compensazione deve essere elevato».

Il bilancio 2012 è ancora in alto mare. Interrogativo cruciale: più tagli o più tasse?

Gelo, la Croce Rossa Ancora braccio di ferro tra sindaco e Beretta in aiuto dei senzatetto

In considerazione della situazione di allerta meteo che ha coinvolto Crema e il territorio cremasco e che continuerà a toccare la nostra città nei prossimi giorni, la Croce Rossa Italiana, comitato locale di Crema, si è attivata per far fronte alla situazione di emergenza. Il personale della CRI ha aperto un canale diretto di comunicazione con le forze dell'ordine cittadine (polizia, carabinieri e Guardia di finanza) al fine di ricevere in tempo reale le segnalazioni di eventuali persone senza fissa dimora che passano la notte al freddo in città; i volontari sono pronti ad intervenire offrendo una coperta, dei vestiti asciutti e una bevanda calda, oltre che per fare da collegamento con eventuali strutture che possano gestire il soggiorno di queste persone per le notti più fredde. Il Comitato locale inoltre ha preso contatto con i respon-

sabili di Comunità sociale cremasca (l'azienda speciale in collaborazione con la quale la CRI gestisce il servizio di Telesoccorso) per offrire la propria disponibilità a intervenire in caso di necessità delle persone anziane sole teleassistite. La Croce Rossa intende in questo modo evitare che gli anziani mettano a rischio la propria salute uscendo di casa e sfidando le basse temperature: la necessità di acquistare il pane, il latte o di andare in farmacia a ritirare un medicinale sarà colmata dal personale volontario della CRI che, attraverso un'organizzazione coordinata del servizio, potrà rispondere in tempi ragionevoli alle varie richieste. I punti di riferimento da contattare saranno le assistenti sociali dei singoli comuni di residenza degli anziani o il centralino della sede di Croce Rossa al numero 0373/87123. BB

Solo qualche settimana fa sembrava cosa fatta; ora invece il bilancio 2012 del comune di Crema è ancora in alto mare. «A decidere saranno i consiglieri comunali di maggioranza» dice il sindaco Bruno Bruttomesso. «No, devono essere le segreterie dei partiti di centrodestra a doversi mettere d’accordo. Il Pdl la sua posizione l’ha già presa» ribatte Simone Beretta, replicando un conflitto già visto altre volte con il primo cittadino. Il fatto è che i riferimenti politici alleati del Pdl in comune a Crema, lungi dal voler ricercare un accordo sul bilancio, ne stanno facendo una prova di forza per rivendicare autonomia decisionale e importanza politica. Per Lega, Udc e Obiettivo Crema la domanda è: «Come si fa a liberarsi dall’abbraccio “mortale” del Pdl in questa tornata amministrativa che volge alla fine?». La Lega ha da tempo fatto i propri passi al riguardo: ha fatto dimettere l’allora assessore, Walter Longhino, si è defilata dalla maggioranza ed ora naviga

Le ricerche sono rivolte a candidati dell’uno e dell’altro sesso (L:903/77 e L. 125/91). Trattamento dati personali secondo D.Lgs. 196/2003 visionabile sul sito www.ddlspa.it. Aut. Min. Prot. N° 1239 - SG del 22/12/2004

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Luigi Doldi, «Obiettivo Crema»

a vista in consiglio comunale, e viaggia spedita verso la propria indicazione autonoma di lista e candidato sindaco. Per Udc e Obiettivo Crema tutto si deve giocare in questi giorni con la discussione e votazione del bilancio 2012. Votare contro un bilancio è un fatto grave; è pur vero che a poche settimane dalla conclusione del quinquennio Bruttomesso, non cade né giunta né sindaco, ma certo il contraccolpo politico e quindi elettorale sarebbe pesante. Meglio dare dimostrazione di forza prendendo spunto da qualche aspetto particolare del bilancio e naturalmente - cosa che fa sempre effetto – procla-

mare che si vuole evitare «di mettere le mani nelle tasche dei cittadini». «Nessuno è contento di aumentare tasse e tariffe» afferma Simone Beretta, «ma bisogna anche fare un bilancio onesto, che stia in piedi e che non approfitti del fatto che si dura in carica ancora solo per quattro mesi. Per questo, fatti tutti i tagli possibili, un ritocco a Irpef e Imu seconda casa, si impone, se vogliamo essere amministratori seri». «Giusto, ma siamo sicuri di aver fatto tutto il possibile per non appesantire il bilancio con opere non strettamente urgenti?»; a replicare in questo modo sono Martino Boschiroli e Luigi Doldi, e forse anche qualcuno all’interno del gruppo del Pdl. Il riferimento è esplicito: ciclabile di S. Bernardino-Offanengo e ampliamento della scuola materna di Ombriano sono così urgenti? E debbono proprio gravare direttamente sul bilancio? I

due argomenti sono delicatissimi perché coinvolgono due frazioni elettoralmente molto sensibili, e che esprimono numerosi consiglieri comunali. «Voglio proprio vedere quali consiglieri voteranno contro queste due proposte che la giunta ha avanzato e di cui, del resto, si parla da tempo»: è il Simone Beretta da S. B e r n a rd i n o c h e parla. A lui replica Luigi Doldi, consigliere di Obiettivo Crema, nella veste di presidente della Commissione Patrimonio. «C’era un accordo secondo cui le due opere in questione, ciclabile di S. Bernardino e scuola materna di Ombriano, si sarebbero finanziate con le entrate previste dalla alienazione di alcuni beni comunali. Questa alienazione ancora non c’è stata, quindi non c’è il capitolo di spesa a cui far riferimento. Se ne potrà parlare più avanti». Berenice Bettinelli

Nel mirino, ciclabile Crema-Offanengo e materna Ombriano

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Crema

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Orchestra giovanile Sweet Suite della scuola Monteverdi di Crema: fare musica insieme

L’orchestra giovanile Sweet Suite della Scuola di Musica Claudio Monteverdi di Crema, insieme all’omonimo coro giovanile, è il risultato di un percorso didattico che la Scuola di Musica Claudio Monteverdi di Crema offre ai suoi allievi consentendo, fin dalla tenera età, di affinare le potenzialità artistiche e formative «Del cantare e del suonare insieme».

Uno degli obiettivi fondamentali della Scuola infatti, oltre l’approfondimento dello studio dello strumento preferito ed il conseguimento di diplomi nei Conservatori statali di musica, è la costituzione di formazioni stabili di musica d’insieme: coro di voci bianche e giovanile, ensemble di fiati, insieme arpe, flauti, chitarre, percussioni, archi, orchestra ed insiemi di

musica moderna. Al coro e all’orchestra giovanile Sweet Suite appartengono allievi e giovani musicisti che, dopo aver acquisito capacità tecniche nello studio individuale del proprio strumento e capacità di «far musica insieme» nei vari ensemble, si riuniscono settimanalmente per le prove di coro e d’orchestra.

L’orchestra giovanile Sweet Suite della scuola Monteverdi

Loro non comanderanno più come adesso

Pdl, congresso provinciale: Rossoni e Beretta sono dovuti scendere a patti con una seconda lista. I cremaschi in lizza

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di Tiziano Guerini

ino Jotta (coordinatore uscente Pdl provinciale), Gianni Rossoni (assessore regionale e indiscusso leader cremonese del Pdl), e Simone Beretta (potente responsabile Enti Locali del partito), non comanderanno più come prima: con il congresso provinciale unitario del Pdl di sabato 11 febbraio, verrà sancita la presenza paritaria fra chi ha governato il partito fino ad ora e chi invoca il cambiamento. Questo è il prezzo che l’attuale dirigenza ha dovuto pagare per evitare uno scontro fra due candidati e la rottura del Pdl in due correnti. Gianni Rossoni ha avuto questo mandato dal coordinamento regionale e ha convinto anche i più riottosi all’accordo. Dice Opimio Chironi che dopo tutti questi anni di opposizione interna al partito del Pdl a Crema ora entrerà nel direttivo provinciale: «Un coordinatore e un vice coordinatore espressi dai due orientamenti interni al partito dovranno trovare una intesa fra di loro sui principali temi di politica amministrativa; diversamente sarà il direttivo provinciale ad esprimersi composto da membri in numero paritario».

Opimio Chironi

Enzo Bettinelli

E’ il primo congresso provinciale che il Pdl celebra perché fino ad ora i responsabili del partito erano di diretta nomina del vertice regionale, e per la prima volta emerge una dialettica interna che potrebbe dar vita a un vero confronto politico. L’accordo trovato nel Pdl provinciale per il coordinatore unico Luca Rossi, prevede che venga affiancato da un vice coordinatore indicato in Fabio Bertusi. Il primo, è espressione della tradizionale rappresentanza di origine Forza Italia; il secondo, che è vice sindaco di Soresina, di una realtà emergente di giovani amministratori locali come Gabriele Gallina, vicesindaco di Soncino, di alcuni dirigenti politici della vec-

Gianni Rossoni

Simone Beretta

chia Alleanza Nazionale e - dicono da Crema - «di qualche battitore libero». Oltre ai nomi del nuovo coordinatore e vicecoordinatore provinciale, l’accordo politico prevede anche una rappresentanza paritaria fra le due realtà del partito («chiamarle correnti sarebbe improprio» dice il coordinatore di Crema Enzo Bettinelli): 30 componenti di cui 15 votati direttamente dal congresso, e altri quindici da un listino bloccato collegato con la candidatura Rossi. «La rappresentanza è tale» afferma Opimio Chironi, «da garantire un dibattito interno finalmente libero e da liberare forze di novità che fino ad ora sono state compresse». Naturalmente nel nuovo coor-

dinamento provinciale del Pdl entreranno nomi noti e autorevoli anche della realtà cremasca: detto di Opimio Chironi e di Gabriele Gallina, vice sindaco di Soncino, ci saranno Massimiliano Salini, presidente della provincia, Simone Beretta assessore a Crema, Bruno Paggi, imprenditore di Camisano ed Ezio Piacentini di Sergnano. E subito sul tavolo, in riferimento a Crema, c’è il tema delle “primarie” per la scelta del candidato sindaco. Farle o non farle? I tempi sono stretti, ma sia dallo statuto, sia dal nuovo coordinamento provinciale (lo stesso Fabio Bertusi), sia da personalità autorevoli del Pdl di Crema, viene impellente la richie-

sta di celebrarle. Bettinelli così commenta: «Non sono mai stato entusiasta del metodo delle primarie, ma nemmeno le osteggio. Certo sarà impossibile fare sia il congresso cittadino sia le primarie. Sul congresso cittadino già si è sentito il parere autorevole di Gianni Rossoni che lo rimanda a dopo le elezioni amministrative; rimangono le primarie. Ne parleremo a giorni nel direttivo del partito». Se il Pdl deciderà di fare le elezioni primarie, saranno primarie affollate. Svanita l’idea di tenere primarie «di coalizione» - cioè Pdl e alleati - dal momento che la Lega ha in pratica ormai ufficializzato la scelta di correre da sola, non per questo mancano aspiranti candidati all’interno del Pdl. Oltre ad Antonio Agazzi e a Maurizio Borghetti che da tempo hanno espresso la loro volontà di partecipare alla consultazione, anche Simone Beretta pare non tirarsi indietro, ma «sempre ammesso che si facciano le primarie» afferma scettico, «e rispetto alle quali da sempre nutro qualche perplessità. Però se il mio partito si rivolge ai propri iscritti e simpatizzanti, non posso non metterci la faccia, proprio per il ruolo di dirigente di partito che ho ricoperto».

Incredibile, ma vero. «Situazione provvisoria» dice l'assessore

Biblioteca con due soli quotidiani

Non ci sono più i soldi per comperare i giornali nella emeroteca della biblioteca civica di Crema. Chiusa. «Provvisoriamente» dichiara Paolo Mariani, assessore alla Cultura. «Non appena approvato il bilancio 2012, torneremo ad acquistare i quotidiani di sempre». Intanto la cosa non è passata inosservata. Mario Lottaroli, già candidato alle primarie per il centrosinistra e leader di Rifondazione Comunista ha denunciato la chiusura di quello che ritiene essere lo spazio più frequentato dagli utenti della biblioteca. «In queste mattine, come mio solito» scrive Lottaroli, «mi sono recato alla biblioteca comunale ed ho provato una grande tristezza nel vedere deserta la sala dell’emeroteca, di solito animata dall’andirivieni di utenti di tutte le età, e nel trovare vuoti gli espositori dei giornali quotidiani con affisso al loro posto il cartello che annunciava la sospensione

La biblioteca di Crema

del servizio fino alla fine di febbraio. Possibile, ci si chiede, che con un bilancio annuale di oltre 30 milioni di euro il Comune non riesca a far fronte ad una spesa di qualche centinaio di euro? E’ questa l’attenzione che si presta alla cultura?». Vogliamo credere che si sia

trattato di un equivoco, o forse si è voluto dare un segnale a chi dovrebbe risolvere questi piccoli problemi. Sicuramente fra qualche giorno, i quotidiani e le riviste faranno bella mostra di sé sugli scaffali per la gioia ritrovata degli affezionati utenti. Berenice Bettinelli

Sotto zero: coprite i contatori dell’acqua Visto l’abbassamento delle temperature, che soprattutto durante la notte potranno scendere di alcuni gradi sotto lo zero, SCS Gestioni invita tutti gli utenti che hanno i contatori dell’acqua esterni o comunque esposti al gelo, a coprirli con materiali isolanti per evitare che ghiaccino e che si fermi l’erogazione dell’acqua alle abitazioni. Un altro accorgimento utile è quello di lasciare

aperto al minimo, per tutta la notte, almeno un rubinetto di casa: in questo modo la circolazione dell’acqua nelle tubature non si interrompe e si evita così che gelino. Per il servizio di pronto intervento per le operazioni di disgelo dei contatori, chiamare il numero verde 800.904858 Oppure il centralino aziendale 0373.89711.


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Paullese, i lavori procedono. Ecco dove

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Venerdì 10 Febbraio 2012

di Gionata Agisti

lavori di raddoppio della Paullese stanno procedendo senza intoppi, nonostante il gelo e la neve delle ultime settimane. Secondo il crono programma, il primo lotto, quello da Bagnolo a Dovera, dovrebbe essere terminato entro l’autunno, al massimo l’inverno, di quest’anno. Come ci aggiorna l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Giuseppe Fontanella, nei giorni scorsi è stata introdotta una modifica alla viabilità, che riguarda la circolazione dall’azienda Sipral fino al quartier generale del cantiere, a Vaiano Cremasco. Questo tratto di provinciale, della lunghezza di un chilometro circa, rimarrà

chiuso almeno fino alla tarda primavera si parla di maggio - e causerà ulteriori ma inevitabili complicazioni agli automobilisti di passaggio, che dovranno deviare su una nuova strada di servizio, che affianca le aziende. È stato fissato anche un limite di velocità, di 50 chilometri orari, per garantire la sicurezza degli accessi a raso alle imprese. Ma se è vero che i disagi aumenteranno, questo è anche segno dello stato di salute dei lavori, che avanzano con regolarità. «La nuova strada potrà contare su un nuovo tipo di asfalto fonoassorbente e in grado di assorbire le polveri sottili» aggiunge l’assessore. «Costa di più ma non si ghiaccerà e non si danneggerà facilmente». Soddisfatti i Comuni dell’asta, a

cominciare dal capofila, Spino d’Adda: «L’obiettivo è quello di evitare soluzioni di continuità tra la fine del primo e l’inizio del secondo lotto, da Dovera a Spino» afferma il sindaco, Paolo Riccaboni. «La maggior parte degli accordi bonari per l’esproprio dei terreni sono già stati firmati» continua, «e quindi la gara di appalto potrebbe benissimo essere indetta entro la fine dei lavori del primo lotto. Dobbiamo solo vigilare che i 55 milioni di euro già stanziati dalla Regione vengano confermati e i tempi rispettati, ma non c’è ragione di dubitarne. Entro la fine del mese, convocherò una riunione dei Comuni dell’asta, a cui inviterò anche l’assessore Fontanella, così che, nel caso di malumori per l’ulteriore disagio causato dalla mo-

difica alla viabilità, i miei colleghi potranno avanzare eventuali ipotesi alternative all’amministrazione provinciale». Per quanto riguarda lo stato dei lavori nella direzione opposta, da Milano a Spino, gli animi sono un po’ meno sereni. «In merito ai lavori di riqualificazione e potenziamento della Paullese» interviene il consigliere provinciale di minoranza Massimo Gatti - della lista “Un’altra Provincia” Prc Pdci - «siamo di fronte a una lentezza esasperante, che sta mettendo a dura prova la vita di migliaia di cittadini e di pendolari. Una nota della Provincia di Milano, del giugno 2011, indicava il termine dei lavori per l’autunno scorso. La realtà però è ben diversa e siamo ancora in un vero e proprio pantano. Abbiamo più volte

Crema

Il consigliere provinciale Massimo Gatti

chiesto, con atti formali, di concentrare le risorse pubbliche per completare le opere in corso nei tempi programmati e per sostenere il trasporto pubblico locale. Purtroppo Pdl e Lega, in regione Lombardia e in Provincia di Milano, proseguono a giocare con Tem, Brebemi e Serravalle, continuando, tramite queste, a regalare soldi pubblici ai privati, che poi si ingrassano ulteriormente grazie alle carissime tariffe in esclusiva».

Fermata delle corriere al velodromo o in via Diaz? La polemica è incandescente. Un esemplare «botta e risposta»

Beretta, i bus devono passare per via IV Novembre «Nonostante le diverse mail alle quali non è MAI seguita alcuna risposta ufficiale da parte dei destinatari, siamo ancora a segnalare la situazione a dir poco grottesca che si è venuta a creare in seguito alla delibera che ha vietato il transito dei bus extraurbani lungo la via IV Novembre: decine di pendolari residenti nelle zone comprese tra Campo di Marte e Piazzale Rimembranze continuano ad essere costretti a scarpinate assurde al freddo di questi giorni per scelte che non esitiamo a definire inconcepibili ed ingiustificabili da parte degli amministratori. La stampa ha dato ampio spazio alle segnalazioni dei problemi che siamo costretti a sopportare dal momento dell'applicazione dell'ordinanza, non ci dilunghiamo quindi nel descrivere in dettaglio il disagio arrecato, anche se molte altre mail giunte

alla nostra casella parlano di passaggi pedonali pericolosi e non illuminati, marciapiedi ancora ricoperti dal ghiaccio e altre simili "amenità". Beretta non scarichi responsabilità sugli altri: la decisione di modificare il percorso dei bus è stata sua e non può pretendere che Provincia o AddaTrasporti si accollino la responsabilità di avallare soluzioni che porterebbero a situazioni di pericolo. Prima di emettere l'ordinanza occorreva verificarne l'impatto sull'utenza del servizio dei bus. E' quindi a nostro avviso inaccettabile che a distanza di quattro mesi dall'ordinanza in oggetto, non si sia ancora trovata una soluzione definitiva e si continuino a giocare allo "scaricabarile". Ora quindi chiediamo con forza che venga ritirata l'ordinanza che vieta il percorso dei bus sulla via IV Novembre e che nel frattempo si

cerchi una soluzione per le fermate, dopodiché si potrà pensare ad alleviare i fantomatici "sacrifici" degli abitanti di via IV Novembre ripristinando l'ordinanza. Secondo noi infatti, dopo averli sopportati per anni, i residenti avranno sicuramente la pazienza di attendere qualche giorno affinché sia trovata una soluzione che possa soddisfare tutti, residenti e pendolari. Ora abbiamo coinvolto nella vicenda anche il Difensore Civico, ma siamo pronti a sollevare la questione a livelli ancor più efficaci dal punto di vista "mediatico" nel caso non venga data celere risposta alle nostre istanze; restiamo quindi in attesa di una risposta scritta a questa mail che pensiamo ci spetti di diritto. Stefano Begotti Coordinamento "Pendolari Cremaschi"

Egregio Begotti, lei fa solo speculazione politica

«Ho letto gli improperi inconcludenti assemblati dal signor Stefano Begotti, uomo dell’Officina della candidata a sindaco di Sel, Rifondazione comunista e Partito Democratico, signora Bonaldi. Un assemblaggio mal riuscito. L’insieme dei pezzi che non si incastrano per nulla relativamente alla soluzione delle “fermate dei bus”, ma si incastrano invece alla perfezione nella bassa speculazione politica. Prendi un sindacalista di parte, mettici insieme uno Stefano Begotti di turno altrettanto di parte, due consiglieri, anch’essi della stessa parte che mi interrogano in consiglio comunale, ed il puzzle, per un immaginifico spottone elettorale costruito a tavolino comunque svelato e mal riuscito, si compone. Che simpatici hobbisti! Io vado avanti per la mia strada perché contro il loro interesse di parte ne difendo uno che ritengo più corretto, perché più solidale e rispondente quindi agli interessi generali. Riconfermo quindi la mia ultima proposta in campo (una fermata all’inizio di via Diaz e un’altra in via Cadorna dove c’era una volta il chiosco dell’AGIP), condivisa anche da Adda Trasporti. Capisco che a questo signore una soluzione di cotanto buon senso risulti indigesta, ma essa è compatibile proprio con l’interesse generale che soddisferebbe da una parte i pendolari e dall’altra gli abitanti di

via IV Novembre, che non sono per nulla fantomatici e che meritano anche il rispetto del perito Begotti. Non lo soddisfa evidentemente in quanto lui non potrebbe continuare a partorire amenità e sciocchezze. Per via poi delle scarpinate al freddo e dei marciapiedi pieni di ghiaccio, consiglio al signor Begotti di lasciar perdere. Eviti di rendersi improvvido. Non è, per caso, che il suo sindaco di Milano Pisapia gli ha imbellettato, anche di questa stagione, con qualche fiore i marciapiedi che lo conducono al lavoro? Può comunque anche rivolgersi ai servizi sociali del proprio comune che, per non fargli prendere troppo freddo, gli potrebbero mettere a disposizione un taxi che lo prelevi sull’uscio di casa a Capergnanica, ammesso che abita ancora lì. Imputano a me di essere arrogante, ma credo che, in questo modo, tengo lontani i furbetti del quartierino alla Begotti. Io sono sempre stato impegnato a trovare una soluzione seria, e ritengo di averla trovata, sia per soddisfare i pendolari che i residenti di via IV Novembre. Lui è solo impegnato, rispetto alla prossima campagna elettorale della Bonaldi per le amministrative di Crema, a rimediare qualche voto per vincerle. Ma in questo modo perderebbe la nostra comunità. Simone Beretta Assessore alla Viabilità e Lavori Pubblici

Caffè politico: i giovani Pdl hanno rotto

questione di soldi e di assenze? «No. troppo a sinistra» Siparietto politico con ripetuto scambio di dichiarazioni fra Giovane Italia (movimento giovanile del Pdl) e Staff organizzativo del Caffè Politico. Dicono i due esponenti della Giovane Italia: «Alla luce dell’evoluzione del contesto politico e di fronte al sorgere di problematiche interne alla associazione (del Caffè Politico) non vi sono più i presupposti per una nostra partecipazione produttiva al progetto». Risposta del Caffè Politico: «I veri motivi? Latitanza del Pdl nel pagare le rate del finanziamento stabilite, e assoluta assenza dei giovani del Pdl alla partecipazione ai lavori della associazione».

Comunque il Caffè Politico ha dichiarato che proseguirà la propria attività. Una buona notizia. Dei 13 membri dello staff organizzativo, solo 5 hanno tessere di partito: 2 del Pd, 1 dei giovani democratici; 2 della Lega. Controreplica dei giovani Pdl: «Abbiamo sempre partecipato ai lavori. Abbiamo constatato veti nei confronti di nostre proposte per ospiti più o meno riconducibili al centrodestra. Abbiamo notato uno spostamento del Caffè Politico verso posizioni riconducibili al centrosinistra». Siamo di fronte a due visioni diverse del Caffè Politico: luogo di dibattito guidato dai partiti, o lasciato alla libera espressione di giovani liberi e maturi?

Cerimonia in ricordo delle vittime delle Foibe

Nell’ambito delle celebrazioni del «Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe”, l’Amministrazione Comunale di Crema organizza per venerdì 10 febbraio, alle ore 10.45, in Piazza Istria e Dalmazia una cerimonia civile per fare memoria di quel particolare momento storico che è stata la tragedia delle Foibe, in cui hanno perso la vita tanti italiani. La cerimonia vedrà la presenza e la testimonianza di Tommaso Caizzi, profugo Dalmata, oltre alla rappresentanza di alcuni studenti delle scuole cittadine e dei cadetti della Scuola Militare Teuliè di Milano. Inoltre, Giovedì 16 febbraio, alle ore 11.15, presso la sala Alessandrini in via Matilde di Canossa, il professor Franco Cecotti, storico dell’Istituto regionale per la storia del Movimento di Liberazione nel Friuli-Venezia Giulia, incontrerà i ragazzi delle scuole di Crema sul tema «Guerra e violenza al confine orientale: foibe ed esodo 1943/1945». Parteciperanno circa 250 ragazzi dei seguenti istituti: Liceo Scientifico Da Vinci, ITIS Galilei, Liceo Racchetti, Liceo Manziana, Istituto Marazzi, Istituto Stanga, Istituto Panzini di Cremona.


Crema

Venerdì 10 Febbraio 2012

Domenica ritorna il Gran Carnevale ma c’è una grande paura per la neve Bene la prima puntata: 2.000 presenti nonostante il freddo. Ancora le bancarelle (9-19)

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di Gionata Agisti

l ritorno del Gran Carnevale Cremasco, quest’anno alla sua 26.a edizione, è stato sotto il segno del freddo intenso e del rischio neve. Uno spauracchio, ormai, quello del cattivo tempo, visto che, l’anno scorso, ben due domeniche su tre saltarono a causa della pioggia e così pure la quarta, che era stata aggiunta proprio per rimediare al mancato introito delle precedenti. Domenica scorsa, comunque, la prima è andata in scena senza intoppi, a parte il forfait del gruppo folcloristico, ospite da Alba Adriatica, e delle consuete brasiliane. Inizialmente, gli organizzatori avevano avuto qualche dubbio sul fatto di dare il via alla sfilata, ma l’arrivo del pubblico ha convinto ben presto anche gli animi più riluttanti. Alla fine, gli spettatori sono stati all’incirca 2mila, un numero in linea con la media delle prime domeniche degli ultimi anni. Quasi mai si è riusciti a fare il pienone già alla prima occasione. Gli organizzatori dell’evento sono quelli di sempre: il Comitato Carnevale Cremasco, da quest’anno presieduto da Eugenio Pisati e l’Associazione Carnavalart, più i tre gruppi che realizzano a mano i carri più imponenti: i Barabét, gli Amici e i Pantelù. Circa 40 artigiani volontari, tra ingegneri, elettricisti, carpentieri, falegnami e pittori, che lavorano sia d’estate che d’inverno, la sera, il finesettimana, ininterrottamente. Per creare il rivestimento in cartapesta

dei mascheroni, impiegano 6 quintali di carta riciclata, incollata con farina e acqua e, per l’intelaiatura e il meccanismo interno in movimento dei carri, saldano 7 quintali di ferro. Senza dimenticare la collaborazione con lo Sraffa. Il Comitato Carnevale collabora con questo istituto ormai da anni, grazie alla disponibilità della dirigenza e dei professori Nicoletta Malosio, Antonio Freni e Francesca Savoini. I ragazzi della scuola fanno da guide turistiche nelle domeniche della festa, si travestono da clown, truccano le piccole maschere, realizzano sculture di palloncini e si occupano del servizio fotografico dell’evento. Per il prossimo anno, ideeranno anche i manifesti e le brochure del Carnevale.

Il sacrificio di tutti questi volontari è ricompensato dal prestigio della manifestazione, la più importante della Lombardia nel suo genere, e dalle migliaia di famiglie che ogni anno partecipano all’evento. Il secondo tempo del Gran Carnevale Cremasco è previsto per domenica, con partenza del corso mascherato al solito orario, le 14.30. Come ospiti, interverranno le maschere veneziane originali, la Banda Spettacolo «La Campagnola» di Lucca e, direttamente dalla Corte mantovana dei Gonzaga, il gruppo Tamburi Medioevali della «Compagnia delle Torri». In centro, anche i mercatini, dalle 9 alle 19, con le visite guidate alla città, che partono ogni 10 minuti. Ma il tempo rimane l’unico giudice e,

dopo il bilancio negativo dell’anno scorso, le preoccupazioni si fanno sentire. «La manifestazione è molto costosa» evidenzia il presidente Pisati. «Bisogna tenere conto anche dell’affitto del magazzino di via Fermi, per la realizzazione dei carri. In tutto, siamo nell’ordine delle 80-90mila euro di spesa all’anno. «Considerati i risultati dell’anno scorso, una perdita di circa 6mila euro, per questa edizione abbiamo dovuto tagliare laddove possibile, soprattutto nella pubblicità, perché è nostra ferma intenzione preservare assolutamente la qualità raggiunta dal Carnevale, che è stata riconosciuta anche dall’Osservatorio Turistico della Provincia, all'interno di una relazione dedicata all'analisi degli eventi di maggior richiamo del territorio, commissionata dall'Istituto nazionale ricerche turistiche, l’Isnart. Dalle interviste realizzate dai ricercatori, i cremaschi e i turisti che hanno assistito alle sfilate si sono dichiarati “più soddisfatti di quanto immaginassero” del grande evento e della giornata trascorsa a Crema. «La ricerca ha anche calcolato le ricadute economiche del Carnevale sul territorio, evidenziando che i visitatori spendono in media da 24,66 a 42,69 euro, escluso viaggio e alloggio. Soldi che vengono investiti in ristorazione e acquisti vari. Le nostre uniche entrate sono dovute ai numerosissimi sponsor, sempre disponibili nei nostri confronti, e all’acquisto dei biglietti d’ingresso. Ci piacerebbe poter regalare il Carnevale al nostro pubblico ma la situazione non ce lo permette».

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corso di formazione

Maltrattamenti a donne e minori: saperne di più

Con-tatto, Rete contro il maltrattamento alle donne-Territorio Cremasco, organizza un corso di formazione di base «Lavorare con donne e minori vittime di violenza» rivolto a volontari, operatori del sociale, operatori sanitari e forze dell'ordine. Il corso, realizzato grazie al contributo dell' Azienda farmaceutica municipalizzata di Crema, è gratuito e aperto ad un massimo di 20 partecipanti, sarà strutturato in 3 incontri nelle giornate di venerdì 2 marzo- 9 marzo e 16 marzo dalle ore 14 alle 18, si terrà presso il Centro giovanile San Luigi di Via Bottesini a Crema. L'idea è di proporre un corso che affronti la tematica del maltrattamento alle donne a ai minori e che offra spazi di confronto e comuni elementi di riflessione. La docente si avvarrà della sua pluriennale esperienza terapeutica direttamente a contatto con donne e minori vittime di violenza e come supervisore alle organizzazioni che si occupano di questo tema. Per maggiori informazioni e iscrizioni (che si chiuderanno il 24 febbraio 2012), contattare Daniela Venturini al numero di telefono 0373 257911 oppure tramite indirizzo mail: con-tatto.d@libero.it BB

Rubavano bottiglie ai super: arrestati I carabinieri di Pandino hanno arrestato due rumeni 35enni, C.M.A., operatore edile, e D.G., autista, entrambi senza fissa dimora e censurati, ritenuti responsabili di furto continuato aggravato in concorso. Sono stati sorpresi dai carabinieri di pattuglia, nel parcheggio antistante il supermercato «Famila» a Pandino, in possesso di tre bottiglie di alcolici asportate poco prima. La perquisizione dell’autovettura Bmw serie 5 intestata a una connazionale residente a Crema, in via Cavalli 32, consentiva di rinvenire ulteriori cinque bottiglie di alcolici, risultate asportate medesimo pomeriggio supermercato «Punto-Sma» di Spino d’Adda. Alla conclusione delle indagini è risultato che D.G. risulta complice di altri due rumeni, già identificati, residenti a Spino, del furto di generi alimentari perpetrato il 23 gennaio sempre allo Sma. È stato individuato dai carabinieri che hanno osservato le immagini delle video sorveglianza. Ci sono stati arresti. BB

Il procuratore, Daniela Borgonovo, e il primo bilancio di responsabilità sociale

Da sinistra: Salvatore Cappelleri, Daniela Borgonovo e Filippo Chesi

Martedì, presso il Palazzo di Giustizia, il procuratore della Repubblica, Daniela Borgonovo, ha illustrato il primo bilancio di responsabilità sociale dell'attività della Procura, da lei fortemente voluto, nell'ottica di una maggiore trasparenza nei confronti della cittadinanza, unitamente alla Carta dei Servizi, per raccontare la Procura ai suoi cittadini: quali sono i suoi compiti, le attività che svolge e i modi e i tempi di erogazione dei servizi. Accanto al procuratore, nella conferenza stampa, anche il presidente del Tribunale, Salvatore Cappelleri e Filippo Chesi, della Lattanzio e Associati di Roma, società di consulenza per pubbliche amministrazioni, che ha assistito la Procura nel lavoro di ristrutturazione e riorganizzazione interna degli ultimi tre anni. «L'obiettivo che avevamo in vista» ha esordito il procuratore, «era la maggior efficienza del nostro servizio, che si concretizza in tre aspetti principali: ragionevole durata del processo, efficienza nell'impiego della polizia giudiziaria e nell'impiego delle risorse fi-

nanziarie. Che questo risultato sia stato raggiunto è confermato dalla relazione del Ministero della Giustizia, seguita all'ispezione ordinaria del settembre 2010». Borgonovo non fa sconti alla situazione trovata al momento del suo insediamento, nel dicembre di due anni prima: un ufficio del tutto privo di un'adeguata programmazione, con assoluto disordine e sovrapposizione di attività, compresa la pendenza di procedimenti risalenti a un decennio prima. Con l'impegno di tutti e nonostante l'inadeguatezza dell'organico, più volte sottolineata dal procuratore - solo due i suoi sostituti - è stato esaurito l'arretrato. Da segnalare che, a breve, il trasferimento di un magistrato e l'omessa copertura del posto da parte del Consiglio Superiore della Magistratura, determinerà il rapporto popolazione/ sostituti più alto d'Italia. Per migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini, tra le altre cose, è stato realizzato l'Ufficio Unico di Ricezione Atti e Informazioni al pubblico, costituito da due sportelli, esterni alle segreterie, con

Conferenza stampa con il presidente Salvatore Cappelleri

«La soppressione del tribunale non è certa e vi spiego il perché»

personale competente. Sono stati rinegoziati i rapporti con fornitori esterni di servizi, riuscendo ad abbattere anche i costi delle intercettazioni telefoniche dell'80% ed è stato predisposto un locale con un sistema di video registrazione per le audizioni protette dei minori, in ossequio alle convenzioni internazionali in materia. Quanto al lavoro giudiziario, è stata costituita la Sezione Affari Semplici, destinata alla trattazione dei procedimenti relativi a reati che richiedono indagini di routine, con ricadute significative in termini di produttività dell'azione giudiziaria. E’ poi in fase di realizzazione il sito internet, che consentirà presto la richiesta di certificati on line. «Si è così raggiunto lo standard minimo per affrontare un nuovo progetto organizzativo» ha concluso il procuratore, «caratterizzato da una particolare attenzione alla qualità del lavoro svolto». Lo scorso giugno, infatti, la Procura di Crema è stata selezionata come sede sperimentale del Piano straordinario per la digitalizzazione, promosso dai Ministeri della Giustizia e della Funzione pubblica, per rendere più efficiente il servizio giudiziario. A questo scopo, nel mese di novembre so-

no stati installati nuovi computer e scanner, con l'impegno di procedere alla digitalizzazione di tutti i nuovi procedimenti. «Su tutto questo grava l'incognita dell'eventuale soppressione del Tribunale e della Procura» ha però precisato Borgonovo. «Ho sentito dire che questa soppressione si dà per certa, eppure ci sono molti fattori che possono

giocare a favore del nostro Tribunale, a cominciare dal fatto che serviamo un bacino di 152mila abitanti, il doppio rispetto ad altre procure della stessa dimensione. A me, personalmente, non pare che un accorpamento con Cremona migliorerebbe la situazione, né in termini economici e nemmeno di efficienza, visto che il Tribunale del capoluogo ha un arretra-

to di 9mila fascicoli e accollarsi anche i nostri non lo aiuterebbe. Potrebbe anche verificarsi un accorpamento tra il territorio cremasco e quelli di Treviglio e Cassano d'Adda. Speriamo comunque che il bilancio da noi stilato possa aiutare nel migliore dei modi la commissione chiamata a pronunciarsi». Gionata Agisti


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Crema

Venerdì 10 Febbraio 2012

Biblioteca di Capralba: quanti libri ha prestato. Ampliati i servizi Nel corso del 2011 la biblioteca comunale di Capralba ha registrato 5.069 prestiti di cui 4.345 locali e 724 tramite il prestito interbibliotecario: 459 come richiedente per i propri utenti e 265 come prestante ad altre biblioteche del sistema. Un trend positivo se si considera che nel 2010 sono stati registrati 3.894 prestiti, nel 2009 2.904, nel 2008 2.326 e nel 2007 1.593. Il prestito interbibliotecario è cresciuto molto in questi 5 anni, dando la possibilità agli utenti di Capralba di con-

sultare e leggere documenti di proprietà di altre biblioteche delle province di Cremona e Brescia: 33 nel 2007, 236 nel 2008, 459 nel 2009, 666 nel 2010. Per quanto riguarda gli iscritti attivi della biblioteca, vale a dire quelli che nel 2011 hanno preso almeno un libro in prestito, si è registrato un leggero aumento: se nel 2010 erano 352 nel 2011 sono passati a 372. Rimane buono il rapporto con le scuole di Capralba. Sia le classi della pri-

maria che quelle della secondaria di primo grado visitano periodicamente la biblioteca prendendo a prestito i libri. Inoltre, nel corso del 2011 sono stati ampliati i servizi della biblioteca: prestito dei multimediali, prestito degli e-book, attivazione del servizio internet (che vede l’utilizzo della rete e del computer soprattutto dei ragazzi), il servizio gratuito WiFe, l’apertura del sito internet della biblioteca, l’adesione al portale multimediale MediaLibrary che ha visto la registrazione di 33 utenti.

Auto in carrozzeria: un cliente libero di decidere Conferenza stampa dei responsabili di categoria delle associazioni artigiane cremasche

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carrozzieri scendono in campo a difesa della loro categoria. È tipico di questo periodo, in cui diversi settori del mondo del lavoro stanno protestando nei confronti dell'azione liberalizzatrice del governo Monti. Se non fosse che, in questo caso, le ragioni della protesta sono esattamente opposte. A detta dei carrozzieri, il secondo comma dell'articolo 29 del decreto Salva Italia, che introduce la possibilità per le compagnie assicurative di offrire il risarcimento in forma specifica, oltre a quello in forma equivalente, è del tutto anomalo rispetto al contesto in cui è inserito: non si presenta come un provvedimento che andrà a vantaggio dei consumatori, si tratta semmai di un regalo alle stesse compagnie assicurative, anche se questo i carrozzieri non lo dicono, ma lo fanno ben intendere tra le righe. Sul numero della settimana scorsa, avevamo ospitato il responsabile della categoria per la Cna, Daniele Tarenzi, che ci aveva espresso tutta la sua contrarietà in merito. Lunedì mattina, lo stesso Tarenzi, insieme ai colleghi, Alain Bonfanti per la Libera Artigiani e Patri-

Tango: carnevale anche in milonga

zio Carioni per l'Autonoma, ha ribadito il messaggio con tanto di conferenza stampa e alla presenza della senatrice del Pd Cinzia Fontana. Per l'occasione, è stato presentato anche l'emendamento, con cui i carrozzieri intendono rimuovere la nuova disposizione. «L'articolo 29 altera in modo marcato la libera concorrenza tra le imprese nel mercato dell'autoriparazione e rappresenta per la categoria un fatto gravissimo» lamentano i carrozzieri. «I tempi sono molto ristretti, ma siamo sicuri che convinceremo il governo della necessità di rivedere la sua posizione, che sicuramente è stata dettata dal poco tempo utile per approfondire la tematica nel migliore dei modi». Ma cosa dice in concreto l'articolo 29 e quale rischio intravedono i carrozzieri? È presto detto: la formulazione della norma prevede che chi rifiutasse il risarcimento in forma specifica - in base alla quale l'assicurato viene risarcito con la riparazione del danno subito e non con l'equivalente del costo di riparazione, deciso dalla sua compagnia assicurativa - e decidesse invece di rivolgersi al pro-

prio carrozziere di fiducia, si vedrebbe decurtato del 30% l'importo che gli deve essere corrisposto. «La norma renderebbe sostanzialmente obbligatorio il risarcimento in forma specifica» sottolineano i carrozzieri, «aggirando quanto stabilito dalla Corte Costituzionale nel 2009, che stabilisce la pari dignità tra le due diverse forme di risarcimento, evitando la promozione, diretta o indiretta, dell'una o dell'altra». I carrozzieri, insomma, vedono fortemente limitata la loro libertà, perché a essere favorite dalla legge sarebbero le imprese disponibili a passare, per così dire, alle dipendenze delle compagnie assicurative, che avrebbero voce in capitolo nel fissare i costi delle riparazioni e quindi i margini di guadagno. Martedì, le ragioni della categoria sono state esposte in un’udienza alla X Commissione della Camera dei Deputati, da parte degli esponenti di Cna, Confartigianato e Casartigiani. Mercoledì, sempre a Roma, nella sala del cinema Capranichetta, le stesse associazioni hanno avuto modo di confrontarsi con alcuni parlamentari delle diverse forze politiche.

Madignano/1 - Italiano per stranieri, terzo anno Torna per il terzo anno consecutivo il corso di italiano per stranieri, un'iniziativa che negli scorsi ha avuto un successo veramente inaspettato. Così, l'amministrazione comunale di Madignano - Assessorato per i servizi sociali - ripropone l'edizione 2012 del corso di alfabetizzazione alla lingua italiana rivolto a tutti i cittadini stranieri residenti a Madignano che inizierà il 17 febbraio e terminerà il 25 maggio 2012. Il corso si terrà ogni venerdì presso il Centro sociale di via Lago Gerundo (sede Auser) dalle 18,30 alle 20.Il costo di iscrizione è di 5 euro. Per le iscrizioni rivolgersi all’assistente sociale del Comune nei giorni di martedì, giovedì e sabato, dalle ore 10 alle 12.

Madignano/2 - Corso fisioterapico per anziani Domenica 19 febbraio è in programma la «Milonga del Carnevale», tango argentino con frittelle e chiacchiere. E si balla in maschera (per chi lo desidera). Inizio della Milonga alle ore 21, termine all’una di notte. La serata si svolgerà al circolo Arci di Santa Maria, via Mulini 20. Musicalizza: «NICO». Informazioni: Renata 338-1980563.

L’Assessorato alle politiche sociali del Comune di Madignano organizza un corso fisioterapico di prevenzione per i cittadini over 60, a partire dal 14 febbraio e fino al 12 giugno 2012. Il corso si terrà nella giornata di martedì dalle ore 14,45 alle ore 15,45 nella palestra della Polisportiva. Il corso è gratuito: a carico dei partecipanti vi sarà unicamente il costo dell’assicurazione (€ 12,00). È necessario presentare il certificato del medico di base. Per ulteriori informazioni e/o iscrizioni rivolgersi all’assistente sociale del Comune entro il 14 febbraio 2012 (l'assistente sociale riceve il martedì, giovedì e sabato, dalle 10 alle 12, e-mail

Madignano/3 - Povertà in Uganda spiegata da Brown

Gli alunni delle classi prima, seconda, terza e quinta di Madignano (le quarte avevano già assistito all'incontro) si sono ritrovati in Sala Capriate dove il dottor Paolo Brown li aspettava per raccontare la propria esperienza di medico chirurgo in un paese del terzo mondo: l’Uganda. Le immagini significative e le parole semplici hanno catturato l’attenzione dei bambini che, forse per la prima volta, sono venuti a contatto con una realtà molto diversa dalla loro. Le immagini hanno mostrato semplici capanne: per gli abitanti del villaggio uno dei bisogni primari è avere una fonte d’acqua, che non sempre è vicina, per garantire la sopravvivenza. Per i bambi-

ni dell’Uganda non ci sono giocattoli, ma pneumatici da far ruotare e tanti canti e danze. Andare a scuola è per loro un privilegio, le classi sono numerose, pochi i quaderni e le biro. Una classe terza è persino sprovvista di banchi e gli scolari ascoltano la lezione seduti per terra. Il dottor Brown ha evidenziato le precarie condizioni sanitarie; i piccoli ospedali mancano di medici, medicine e attrezzature. Le mamme percorrono chilometri, fra mille pericoli, per portare i loro bambini malati in questi piccoli ospedali, dove medici volontari cercano di curarli, e dove basterebbero pochi euro per comprare medicine che salverebbero la vita a molti di loro.

Il risultato, a detta dello stesso Tarenzi, presente all’incontro, è stato molto positivo: «Nessun parlamentare presente ha sostenuto il contenuto del comma 2 ma tutti hanno rilevato la contraddizione di quella norma rispetto all’impianto

generale del decreto. Quasi sicuramente, si arriverà a una correzione, se non a una abrogazione del comma. Una risposta concreta l’avremo fra una decina di giorni». Gionata Agisti

San Domenico: pubblico stabile, più incassi. Meno soci nella Fondazione

L’incontro annuale informativo dei «soci partecipanti» della Fondazione S. Domenico con il presidente Umberto Cabini, ha offerto l’occasione di alcune importanti riflessioni sull’andamento della programmazione del teatro cittadino, e sul coinvolgimento della città e del territorio nei confronti della sua più importante istituzione culturale. Assemblea non molto partecipata, per la verità, in linea purtroppo con il calo dei soci che quest’anno conta una sessantina di iscritti. Non per nulla questo è uno dei temi che il presidente Cabini ha toccato, alla ricerca di come rilanciare una realtà - quella dei soci partecipanti - che dovrebbe costituire l’asse portante dell’interesse dei cremaschi per il teatro e per tutto quello che fa ben oltre la pur importante stagione teatrale: dalla gestione della scuola musicale Folcioni,

Umberto Cabini, presidente del San Domenico

alla rassegna delle mostre ospitate nei chiostri che hanno permesso alla Fondazione di possedere ormai una significativa collezione d’arte dal momento che ogni artista ospitato lascia un’opera in omaggio. Il pubblico presente alle varie rassegne è sostanzialmente sta-

bile in questi ultimi anni e questo ha permesso, con un leggero ritocco ai prezzi, un aumento degli incassi. Da qui un bilancio 2011 chiuso in attivo, naturalmente grazie agli sponsor privati e al contributo concesso dal Comune che si spera possa continuare anche negli anni prossimi. Quest’anno ci sarà la scadenza dell’attuale Consiglio di amministrazione. Il passaggio non sarà semplice dal momento che il presidente Cabini ha già ripetutamente affermato di non essere disponibile per un ulteriore mandato dopo i due già assolti con impegno e con risultati più che positivi. Oltretutto questo è anche l’anno del rinnovo del consiglio comunale di Crema che è il referente politico ed amministrativo della Fondazione. Passaggi cruciali che si spera possano essere di ulteriore rilancio di una istituzione culturale che in tanti ci invidiano.

Non pagato, «sequestra» la casa del debitore I carabinieri di Camisano hanno deferito alla Procura della Repubblica di Crema L.R., 55 anni, edile bresciano, ritenuto responsabile di violenza privata. Creditore di 8mila euro, stanco dei ripetuti rinvii, il mattino di martedì scorso, si è presentato presso la dimora del debitore, un imprenditore 58enne, abitante nella cintura di Crema. Ricevuto dalla compagna, chiedeva insistentemente se in casa fosse presente il padrone

di casa, per ottenere il pagamento di quanto dovuto. Alla risposta negativa, dopo insistenti minacce, uscito, bloccava i quattro cancelli della villa con robusto filo di ferro, rimosso con le tronchesi dai carabinieri successivamente intervenuti a richiesta della parte lesa. In questi giorni tutti sono stati convocati in caserma. Sembra che il debitore da tempo si sottragga al creditore; quest’ultimo si è giustificato con il sospetto della pre-

senza in casa dell’imprenditore forse in difficoltà ad onorare il debito. Poco chiare e non documentate le circostanze del prestito. Le parti sono state invitate ad adire le vie legali. Il creditore è stato ammonito poiché i “sigilli” apposti ai due cancelli pedonali ed ai varchi carrabili costituiscono una grave forma di minacciosa prepotenza ben oltre l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Berenice Bettinelli


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La tradizione di ieri con l’innovazione di oggi Fiera di Sant’Apollonia, appuntamento con la zootecnia d’eccellenza

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Pagine a cura di Martina Pugno

orna anche quest’anno, a Rivolta d’Adda, il consueto appuntamento invernale con la Fiera di Sant’Apollonia: un’occasione per rivivere tradizioni e riscoprire le radici del territorio, dalle quali muovere i passi verso l’innovazione e il rinnovamento. La Fiera regionale di Sant’Apollonia, dedicata alle merci e al bestiame, si terrà il 12 e il 13 febbraio con un lungo elenco di espositori e una fitta rete di appuntamenti e convegni. L’appuntamento, ormai radicato da secoli sul territorio, si conferma ancora una volta quale occasione di riscoprire non solo i punti di forza dell’economia locale, ma anche il gusto dei ritrovi ‘come una volta’, quando ancora le fiere costituivano occasione di massima socializzazione e di vita sociale della comunità. La Fiera verrà ufficialmente inaugurata domenica

12 febbraio alle ore 10, con l’accompagnamento musicale della banda cittadina Sant’Alberto. La

giornata proseguirà all’insegna della zootecnia, alla ricerca delle eccellenze presenti sul territorio, con la mostra dedicata ai cavalli spagnoli e ai pony organizzata dalla scuola di equitazione Parco Adda a Cavallo e il Centro Ippico Rivoltano, a partire dalle 10.30. Gli incontri proseguiranno nel corso del pomeriggio, con la valutazione di giovani portatori di vitelle prevista per le 15, mentre alle 15.30 si svolgerà la mostra e valutazione delle manze. Lunedì 13 febbraio alle 9 le esposizioni riprenderanno con la mostra delle vacche da latte; alle 12 si terrò la premiazione sul campo della campionessa assoluta, nonché l’assegnazione del premio Lamberto Grillotti al miglior allevatore. La Fiera di Sant’Apollonia si conferma dunque quale appuntamento radicato ed occasione per conoscere le eccellenze del terri-

torio: dodici saranno gli allevamenti che prenderanno parte all’esposizione, provenienti dalle province di Cremona, Brescia e Bergamo. Alle mostre, di grande interesse per gli addetti ai lavori ma non solo, si affiancheranno momenti culturali e convegni dedicati alle tematiche più attuali del settore, per un evento poliedrico e in grado di far rivivere l’atmosfera delle sagre agricole coinvolgendo tutti i partecipanti ed offrendo ad ognuno occasioni di riscoperta e conoscenza. Con un programma studiato ad hoc ed in grado di costituire un valido ponte tra le diverse figure del settore agricolo e zootecnico, la Fiera di Sant’Apollonia si afferma, ancora una volta, quale appuntamento imperdibile nonché realtà tra le più significative di un territorio che vanta la zootecnia quale settore di eccellenza e traino dell’economia locale.

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Il 12 e 13 febbraio a Rivolta d’Adda la rassegna delle merci e del bestiame

Fiere, feste contadine, sagre: una tradizione che si rinnova, con variazioni e piccoli cambiamenti ma sempre fedeli allo spirito originario, ormai da secoli, fortemente legate alla vita e ai ritmi del mondo contadino. Non sono rare, nella tradizione italiana, le manifestazioni come la Fiera di Sant’Apollonia di Rivolta d’Adda, che affondano le proprie radici in usanze che si ripetono, invariate nella sostanza, da secoli interi. Le origini di queste sagre e fiere, ancora oggi estremamente attuali, si perdono indietro nel tempo. Si tratta infatti di manifestazioni che conservano le proprie radici in periodi antichi, nei quali la vita dei piccoli centri era interamente incentrata sulla coltivazione dei campi e sull’allevamento, fortemente legata alla terra e ai suoi tempi. Non a caso, le sagre e le fiere trovano collocazione nel calendario in periodi nei quali sia piacevole trascorrere tempo all'aria aperta, nonché in concomitanza con i periodi di inizio raccolta, e dunque fine delle lunghe e faticose operazioni di coltivazione e lavorazione dei campi, fino al momento in cui diventa tempo di salutare la bella stagione e prepararsi ad un nuovo ciclo. Non mancano, però, le eccezioni, come la Fiera di Sant’Apollonia, che si svolge nel periodo invernale, nel momento di selezionare il bestiame da utilizzare nella stagione successiva. Da questo punto di vista le sagre possono essere fatte risalire a periodi ancor più lontani, ai tempi delle celebrazioni pagane, anch'esse fortemente legate ai ritmi naturali e in parte trasposte all'interno del mondo cattolico, nel quale però vengono legate alle celebrazioni dei santi legati alla città o al paese nel quale l'evento si svolge. Legata alle tradizioni più antiche, la Fiera di Sant’Apollonia si distingue anche per il ruolo preminente che essa riveste per gli addetti ai lavori, punto d’incontro tra le diverse figure professionali della zootecnia, che qui si ritrovano per acquisti, accordi, mostre e convegni che permettono di essere sempre aggiornati sulle caratteristiche degli allevamenti locali e sui principali temi legati al settore. Ciò che invece è rimasto immutato nonostante lo scorrere del tempo, è lo spirito gioioso e di festa, nonché la volontà di aggregazione e condivisione di momenti festanti; caratteristica che certamente non mancherà neppure quest'anno alla Fiera di Sant’Apollonia.


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Rassegna le cui origini si perdono nel tempo

Il punto di riferimento per il mondo agricolo a livello regionale

La martire protettrice dei denti

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Se lontane sono le radici della Fiera di Sant’Apollonia, ancor più antico è il culto della Santa alla quale la rassegna è dedicata: il suo martirio è riportato dallo storico Eusebio di Cesarea (265340). Nell’ultimo anno dell’impero di Filippo l’Arabo (243-249) scoppiò nel 248 ad Alessandria d’Egitto una sommossa popolare contro i cristiani, aizzata da un indovino alessandrino. Molti seguaci di Cristo furono flagellati e lapidati, al massacro non sfuggirono nemmeno i più deboli; i pagani entrarono nelle loro case saccheggiando tutto il trasportabile e devastando le abitazioni. Durante questo furore sanguinario dei pagani, fu presa anche la vergine anziana Apollonia, che però nell’iconografia sacra, come tutte le sante vergini, è raffigurata in giovane età e le colpirono le mascelle facendole uscire i denti, oppure come la tradizione ha riportato, le furono strappati i denti con una tenaglia. Poi acceso un rogo fuori la città, la minacciarono di gettarcela viva, se non avesse pronunziato insieme a loro parole di empietà contro Dio. Apollonia chiese di essere lasciata libera un momento e una volta ottenuto ciò, si lanciò rapidamente nel fuo-

co venendo incenerita. Il gesto di Apollonia di gettarsi nel fuoco, pur di non commettere un peccato grave, suscitò fra i cristiani ed i pagani di allora, una grande ammirazione e nei secoli successivi fu oggetto di considerazione dottrinale. Eusebio e Dionigi non accennano a nessun rimprovero per il suo gesto considerato un suicidio, peraltro inspiegabile in quanto la vergine sarebbe stata condannata comunque al rogo, se non avesse abiurato la fede. Forse volle sottrarsi ad ulteriori dolorosissime torture, che avrebbero potuto indebolire la sua volontà, preferendo gettarsi fra le fiamme. Sin dal primo Medioevo il culto per la martire di Alessandria, si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente; in varie città europee sorsero chiese a lei dedicate, a Roma ne fu edificata una, oggi scomparsa, presso S. Maria in Trastevere; la diffusione del culto fu dovuta anche alla leggenda, simile ad altre sante giovani martiri, di essere figlia di un re che la fece uccidere perché non abiurava la fede cristiana. Santa Apollonia, è invocata in tutti i malanni e dolori dei denti; il suo attributo nell’iconografia è una tenaglia che tiene stretto un dente.

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ome delle fiere e delle sagre cittadine, anche la Fiera di Sant’Apollonia affonda le sue radici in un antico passato, intriso di tradizioni fortemente legate al territorio e alla vita agricola. "Sant’Apollonia mercantessa di neve, regina di febbraio": una frase trasmessa nei secoli, da un’edizione all’altra della rassegna; una filastrocca che si ritrova sulla bocca di ogni rivoltano non appena si avvicina la Fiera di Sant’Apollonia. La sua importanza si legge sotto diversi aspetti: si tratta della prima fiera agricola dell’anno in ambito regionale; è un’occasione per godere del folklore locale; è un gesto di sfida all’inverno e un festoso richiamo alla primavera non più così lontana. Le origini di questa fiera che da tempo immemore fa da apripista per la stagione zootecnica. La storia della Fiera si radica oltre la memoria dei rivoltani. Molte ricerche sono state fatte per risalire alla prima edizione dell’evento fieristico senza che sia stato purtroppo possibile giungere ad una data precisa. Le più antiche notizie sono state ritrovate sia nell’archivio parrocchiale, sia nell’archivio del comune. Nel primo archivio è custodito un significativo documento, datato 17 aprile

1828, con il quale il vescovo agostiniano Giuseppe Perugini, prefetto del sacrario apostolico, dona e concede alla comunità rivoltana una reliquia di Sant’Apollonia, vergine e martire. E’ possibile, dunque, far risalire a quegli anni, se non proprio l’inizio, almeno l’ufficializzazione religiosa della Fiera, anche se non è possibile escludere un’origine ancor più remota, magari non ancora lega-

ta a festività religiose. Nell’archivio comunale, invece, è conservato il più antico manifesto pubblicitario, riguardante la Fiera, di cui si abbia notizia: questo è datato 11 gennaio 1885. Per quell’anno ne furono stampati un centinaio, come risulta dalla bolla di pagamento inviata dalla cartoleria Strusani, incaricata alla stampa, al comune di Rivolta d’Adda. L’appuntamento è, perciò, sicura-

Le prime notizie risalgono all’Ottocento

mente più che centenario. Al di là delle origini, comunque, la storia della Fiera di Sant’Apollonia si compone con il passare degli anni, con l’evolversi dei tempi: è iniziata come manifestazione locale ed è giunta, nel 1982, ad ottenere il riconoscimento di "Fiera Regionale", evento che ha coronato il costante impegno dei rivoltani nel dare vita ad una fiera che, pur nel rispetto della tradizione, è in grado di porsi oggi come punto di riferimento importante per il settore agricolo.


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Un mese ricco di giochi, teatro e musica a Rivolta d’Adda

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Gli appuntamenti sportivi e culturali. Le iniziative parallele alla Fiera

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onvegni, mostre e premiazioni non sono gli unici eventi in programma per questa edizione della Fiera d Sant’Apollonia: la rassegna si sviluppa infatti come una vera e propria festa che si snoda nel corso dei mesi, con appuntamenti paralleli che proseguono oltre i due giorni di domenica 12 e lunedì 13 febbraio. Numerosi sono gli eventi sportivi che accompagnano la Fiera: sabato 11 febbraio dalle 16 alle 18 presso il campo sportivo di Rivolta d’Adda si giocherà la partita del Campionato di calcio regionale Juniores A tra le squadre Rivoltana Calcio e Assago. Il giorno successivo, dalle 10 alle 12, si disputerà invece l’incontro di Campionato di calcio provinciale Giovanissimi che interesserà le squadre Rivoltana e Sergnano. Gli appuntamenti con lo sport per tutte le età proseguono dalle 14.30 alle 17.30 presso la palestra delle scuole elementari, dove si terrà la dimostrazione di gioco di tennis rivolta a bambini e bambine. Si riprende poi il week end successivo con il Campionato di basket under 17, che vedrà protagoniste le formazioni Asd il Momento Basket e Castiglione d’Adda, dalle 16.30 alle 19 presso la palestra della scuola media. Stesso luogo e stessa ora, il giorno successivo, per un secondo appuntamento di basket under 25, con protagoniste le formazioni Il Momento Basket e Ags Fadi-

gati. Gli incontri sportivi legati alla fiera agricola si concluderanno sabato 25 febbraio, con l’incontro del Campionato di volley 3° Banca dell’Adda Volley Rivolta-Ricambi industriali. L’incontro si svolgerà dalle 20 alle 23 all’interno della palestra della scuola media. Ad ogni modo, le attività sportive non saranno le uniche ad animare la Fiera nel corso del mese di febbraio: ad esse si aggiungono anche interessanti appuntamenti culturali che contribuiscono a formare il carattere poliedrico della rassegna, rendendola di massimo interesse per tutti i visitatori. Sempre nell’ottica del recupero delle tradizioni e della riscoperta del passato, la rassegna propone un rinnovato appuntamento con la commedia dialettale: l’11, 12 e 13 febbraio a partire dalle 21 andrà in scena nella palestra delle scuole medie la rappresentazione “A la suocera diga semper da sì”, due atti brillanti di Roberto Fera – Filodrammatica Carlo Bertolazzi di Rivolta d’Adda. Spazio al teatro dunque, ma anche alla musica, con gli appuntamenti previsti per l’11, 19 e 25 febbraio organizzato dal circolo Arci Il Sole “Arci Rock”: l’ottava edizione del contest per band locali si svolgerà alle 20.30 presso la sede dell’associazione in via Giuseppe Garibaldi e prevede quale premio la possibilità di partecipare al concorso BirrotecaRock nel corso della Festa del PD di Crema.

Le origini di Rivolta d’Adda Se le origini della Fiera di Sant’Apollonia si perdono nel tempo, lo stesso non si può dire per il paese che vanta una lunghissima storia. Facile immaginare la derivazione del nome del centro: il toponimo Rivolta d’Adda ha la sua origine dalla composizione delle parole Riva e Alta ( Ripa – alta ) alle quali venne aggiunto, probabilmente agli inizi del 1800, il nome del fiume che scorre a destra dell’abitato. Seppur non ancora con il nome attuale, il centro esiste però da molto tempo prima: nei documenti e sulle carte del Medioevo il borgo è indicato con il termine “Ripalta Sicca” perché potesse essere distinto da quei luoghi che, nella zona, avevano una simile denominazione. Le origini di Rivolta d’Adda si possono ritrovare ancor più indietro nel tempo: nel periodo che precedette la centuriazione romana il territorio risultava impervio e di difficile transito, sia per la presenza di boschi e di paludi, sia per l’assenza di vie di comunicazione tra i diversi villaggi. Il borgo viene man mano ad edificarsi su una riva alta (oggi i metri sul livello del mare sono 102) del fiume secondo la struttura del "castrum" a pianta circolare con circonvallazioni esterne ed interne, una piazza centrale, un asse est-ovest (decumano ) e un altro da nord a sud (cardo). Rudimentali imbarcazioni solcavano l’Adda e, in alcuni punti, i primi abitanti di Rivolta avevano altresì individuato dei guadi che utilizzavano quando il livello delle acque lo consentiva. Proprio in prossimità di uno di questi passaggi, nel 1975, tornò alla luce, durante i lavori di ristrutturazione di un vecchio cascinale, un vaso a trottola dipinto a fasce contenente 115 dramme galliche, testimonianza della presenza nella zona dei Celti. Molte sono state, nel corso dei secoli, le dominazioni che si sono susseguite sul territorio, lasciando ognuna un proprio segno nella cultura e nell’arte locale: riscoprire il passato di Rivolta d’Adda significa ripercorrere arte, storia e cultura delle popolazioni che nel corso dei secoli hanno attraversato il territorio lombardo.


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Rivolta d’Adda, luoghi da visitare itinerari turistici da scoprire

Rivolta d'Adda, 20 marzo 1938. Manifestazione intercomunale per festeggiare la partenza dei lavoratori prescelti per la Germania.

Il passato storico del borgo La tradizione si celebra anche nell’arte. Torna la mostra fotografica dedicata al paese

La Fiera di Sant’Apollonia può essere occasione per scoprire anche il fascino del territorio e del paese di Rivolta d’Adda: molti sono i monumenti storici e i tesori culturali degni di essere scoperti, a partire dalla Basilica di Santa Maria e San Sigismondo. Costruita nel secolo XI°, ha subito nel corso degli anni diversi interventi che ne hanno in parte modificato le strutture architettoniche, come è avvenuto, con l’aggiunta del pronao, agli inizi del ‘900 quando, su progetto dell’arch. Cesare Nava, è stata restaurata e riportata all’originario splendore romanico. Suggestiva anche la torre campanaria, che un’altezza di circa 45 metri sovrasta il borgo. Nel tempo è stata più volte innalzata: nel 1716 arrivò a 30 metri, nel 1845 il concerto delle campane è stato portato a 8 e la torre, su progetto dell’ing. Bruschini di Lodi, ha assunto il massiccio aspetto attuale con merlatura ghibellina e bifore a sesto acuto. Risale al Quattrocento la Chiesa di Santa Maria Immacolata, adornata con affreschi di notevole rilevanza artistica: sulla parte centrale delle volte si possono ammirare 48 tondi con figure di popolari, uomini e donne, forse del paese o della Confraternita la cui sede era nella casa vicina. L’intensità dei volti, la bellezza delle immagini, l’armoniosità delle scene hanno richiamato alla mente dei critici le opere di Bramante, di Bernardo Zenale e per alcuni di Leonardo da Vinci. Immancabile, poi, la visita a Palazzo Celesia: costruito in stile tardo cinquecentesco sul luogo dove, secondo alcuni storici, c’era il castello di Rivolta fatto demolire da Luigi XII°, è un edificio signorile e maestoso che prende il nome dai Conti che per ultimi furono i proprietari dell’intero complesso che comprende anche i palazzi e i cortili circostanti. Fino a pochi anni fa un parte all’esterno era ancora circondata dal fossato che serviva da difesa e da peschiera. All’interno presenta vasti saloni con soffitti decorati e pareti affrescate purtroppo oggi molto rovinate.

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na fiera, quella di Sant’Apollonia, che si fonda sul forte legame con la tradizione e la cultura agricola del territorio: lo spirito della rassegna risulta pienamente incarnato sin dal suo manifesto, opera di un artista locale. Il manifesto della Fiera di Sant'Apollonia riporta un disegno realizzato da Agostino Arrivabene, noto artista rivoltano, nel 1991, anno nel quale gli fu commissionata dal Comune di Rivolta d'Adda la realizzazione di un nuovo logo per la Fiera. L'opera esprime i connotati principali dell'evento fieristico rivoltano: l'antichità e la tradizione, l'ufficialità, l'agricoltura e la festa. La sua attività espositiva si svolge in Italia ed all’estero ed è costantemente seguita da grandi critici d’arte quali Alberto Agazzani, Marco Vallora, Antonio Braga, Vittorio Sgarbi, Giorgio Soavi, Philippe Daverio. Nel 2006 è stato insi-

gnito, dal Comune di Rivolta d'Adda, della benemerenza civica. Dal manifesto alle attività culturali, le tradizioni sono sempre al centro della rassegna, e anche l’arte si fonda con il passato storico della rassegna e del paese di Rivolta d’Adda: dopo qualche anno di assenza e qualche sparuta e timida comparsa del solo Moretti in rare occasioni, quest’anno torna in pompa magna Riol-

tå Vegiå. Da domenica a martedì (martedì solo per le scolaresche), nel Palazzo Municipale sarà possibile ammirare, con la deliziosa accoglienza offerta da Carla Novaresi e Emiliano Mondonico, il meglio delle raccolte rivoltane di Luigi Moretti. Fotografie di quando erano giovani i rivoltani maturi di oggi; fotografie ingiallite dal tempo che scaldano i cuori degli anziani e incuriosiscono e di-

vertono i più giovani; raccolte di cartoline e stampe sino al 1800; lucchetti, chiavi, attrezzi agricoli, curiosità e tutto quanto rappresenta il nostro paese e le nostre radici. Il tutto al caldo di un accogliente spazio dove potrete anche degustare dell’ottimo vin brulé e apprezzare l’ospitalità di Carla Novaresi ed Emiliano Mondonico. Tradizione negli scatti, ma anche sul palco: la Commedia Rivoltana nella Fiera Rivoltana di Sant'Apollonia non poteva mancare. Ed ecco che sabato, domenica e lunedì tornerà in scena la Filodrammatica Carlo Bertolazzi con la commedia “A la suocera diga semper da sì”. Si potrà ridere ancora alle battute degli amici, dei vicini, delle persone che ogni giorno si incontrano per le vie del paese. Rivoltani che ad ogni esibizione stupiscono per la loro bravura. Rivoltani che fanno riscoprire il dialetto portandolo in scena.


Cultura&Spettacoli Il Filo inaugura il 23 febbraio la stagione 2012

Sta per alzarsi il sipario sulla stagione d’opera 2012 al teatro Filodrammatici di Cremona. Giovedì 23 febbraio è in programma, infatti, la serata inaugurale con la Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Poi seguiranno la Tosca il 27 marzo, il

Appuntamento con “Racconti d’inverno di William Shakespeare

Nabucco il 24 aprile e Il barbiere di Siviglia il 15 maggio. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21. La stagione di quest’anno al Filo, segna anche il ritorno del maestro Alessandro Arigoni nella sua città dopo oltre trent’anni di assenza.

Un momento dello spettacolo

Commedia romanzesca in scena venerdì e sabato al Ponchielli V di Federica Ermete

enerdì 10 febbraio (turno A) e sabato 11 febbraio (turno B), sempre alle ore 20.30, il cartellone “classico’ della stagione di prosa del Teatro Ponchielli ospita la Compagnia Teatridithalia che porta in scena “Racconto d’inverno”. Si tratta di una delle ultime opere composte da William Shakespeare, qui proposta con la regia, traduzione, scene e costumi di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani. Non siamo di fronte a una tragedia, tutt’altro. Si tratta piuttosto di una tragicommedia o di una commedia romanzesca, di quelle che

fanno corona ad un indiscusso capolavoro come “La tempesta” e che rispecchiano un momento di già matura e malinconica riflessione sull’esistenza. La vicenda è ambientata in luoghi dal sapore esotico e snoda una trama ricca di colpi di scena, tra viaggi avventurosi, tempeste e ritrovamenti insperati. Ripartito in due movimenti molto diversi fra loro, la “favola” si apre in un clima tragico e cupo, dominato dalla gelosia distruttiva di Leonte, il re di Sicilia che, posseduto da una gelosia cieca e distruttiva, arriva al punto tale da annientare tutto ciò che gli è più caro: la moglie Ermione, i figli Mamilio e Perdìta e l’amicizia di una vita con Polissene, re di Boemia. Il quarto atto ci

fa compiere un balzo di ben sedici anni e ci introduce in un mondo agreste, dove il lirismo e la dolcezza si mescolano alla comicità più esilarante, per raccontare l’amore tra Perdita, che altri non è se non la figlia ripudiata di Leonte e cresciuta da un pastore e Florizel, figlio di Polissene. Un racconto che ci conduce lungo un percorso di trasformazione e rigenerazione “che attraversa le generazioni e il ciclo del tempo”. Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani sostengono: «Un Otello senza Iago, dove la gelosia è trattata come un fenomeno puro che, né più né meno dell’innamoramento, può essere repentino e immotivato e non ha bisogno di sobillatori».

In mostra fino a metà marzo

In Tisaneria le opere di Rosalia Corbani

Fino a metà marzo, presso la Tisaneria di Piazza della Pace, espone la pittrice Rosalia Corbani, noto ed apprezzato medico che vive e opera a Cremona, nell’ambito della Rassegna di mostre organizzata dal Nuovo gruppo artistico Il Cascinetto. Nella presentazione, Simone Fappanni scrive: «La ricerca espressiva di Rosalia Corbani discende essenzialmente da uno studio, attento e perspicace, dei particolari che si sostanzia in precise articolazioni coloristiche entro le quali l’artista si muove con convincente indole meta-narrativa. Ciò si desume già da una prima analisi dei suoi lavori, in cui prevale una intensa gamma cromatica, declinata secondo tinte quasi pastellate che risultano estremamente avvolgenti. Questa precisa scelta risulta il punto nodale

di buona parte della produzione di questa eclettica autrice, in quanto è proprio il ‘taglio fotografico’ singolare, insolito o inatteso a determinare l’impaginazione del quadro. Dunque, l’interesse non è per il tutto, ma per una parte. Dunque, Rosalia non si limita a dipingere una elegante ballerina che, con gesto agile ed armonico, si libera nell’aria, ma anche, in un altro olio, le scarpe che essa indossa, mentre sono in movimento... Altre volte sono mani sensitive a essere al centro dei suoi quadri: nella pausa caffè Rosalia coglie il gesto familiare di toccare la tazzina con entrambe le mani... Vale inoltre la pena sottolineare il fatto che questa autrice ama osservare, molto da vicino, anche i particolari della moda contemporanea, quella dei giovani in modo particolare…».

Giulia Pagani e Mattia Tedesco protagonisti domenica alle 18

In esposizione gli scatti di Carlo Capurso dal titolo “Cremona, la mia città”

Domenica 12 febbraio alle 18, al Teatro Sociale di Soresina, ha luogo un nuovo appuntamento con la rassegna Aperitivi in musica, organizzati da Teatro del Viale. L’incontro, intitolato “Giuliettè in start”, vede protagonisti la cantante Giulia Pagani e il chitarrista Mattia Tedesco (nella foto). “Start” rappresenta l’inizio di un nuovo percorso musicale intrapreso da questo straordinario duo cremonese. Lei, oltre ad incantare con una voce straordinaria, possiede inoltre la capacità di tradurre in versi le sensazioni dell’anima; lui è un chitarrista di spessore che vanta collaborazioni importanti, bastino citare i nomi di artisti quali Gianluca Grignani e Dolcenera. Quello proposto a Soresina è

Fino al 15 febbraio è visitabile, presso la sala Alabardieri di Palazzo comunale, “Cremona, la mia città”, mostra fotografica promossa dall’autore Carlo Capurso in collaborazione col Comune e l’assessorato all'Urbanistica. Questa mostra, ha dichiarato il vice sindaco ed assessore all'Urbanistica, Carlo Malvezzi «è la testimonianza non solo della grande passione per l’ambiente dell’autore, ma anche del suo amore verso la nostra città…». Marina Volontà scrive: «Carlo Capurso, fotografo naturalista ed ecologista militante, dopo numerose esposizioni sul tema favorito della natura e del paesaggio ospitate in varie città italiane, dedica questa mostra a Cremona, ai suoi monumenti, strade, piazze, parchi, agli eventi unici e a quelli che si ripetono annualmente. Si tratta di circa 150 fotografie a colori, scattate dal 1979 ad oggi, realizzate per la maggior parte con macchine analogiche».

Aperitivo in musica a Soresina Mostra fotografica in sala Alabardieri

un concerto da vivere. Tanto per iniziare, come suggerisce il titolo stesso. Al termine dello spettacolo, nel foyer del teatro, è offerto un aperitivo con la collaborazione della Cantina del Teatro (ingresso 5 €).


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Cultura & Spettacoli

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Uno spettacolo ironico sul mito della magrezza

Sabato 11 febbraio alle ore 21.15, al Teatro Galilei di Romanengo, la rassegna “Teatri di pianura 3” porta in scena uno spettacolo ironico e graffiante che affronta una tematica decisamente attuale. Elena Guerrini, autriceattrice e donna anticonvenzionale nonché felicemente in sovrappeso, è la protagonista di “Bella tutta! I miei grassi giorni felici” (nella foto), spettacolo che denuncia il “fascismo rosa” che impone impossibili modelli femminili. Con una formula auto-ironica e spiazzante, la Guerrini affronta un tema che le sta molto a

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di Federica Ermete

l Teatro Ponchielli alza il sipario su La danza 2012. La XXIV edizione della rassegna ha in serbo un cartellone che propone otto spettacoli nel segno dell’innovazione coreografica, di cui tre sono presentati in “prima italiana”, andando così ad alimentare un prestigio che fa della rassegna cremonese una delle più seguite dalla stampa nazionale. Il primo appuntamento è in programma per mercoledì 15 febbraio alle ore 20.30. Ed è proprio ad una “prima italiana” che spetta l’onore di inaugurare la stagione. Protagonista della serata è la compagnia francese Ballet Preljocaj, una delle compagnie più conosciute a livello mondiale grazie allo stile unico ed inconfondibile del suo coreografo Angelin Preljocaj. Nello spettacolo “Suivront mille ans de calme”, Preljocaj mostra tutto il suo talento in questa creazione messa a punto per 21 ballerini. Questo nuovo lavoro, che inizialmente era condiviso con i ballerini del Bolchoï di Mosca, viene ora, esclusivamente, danzato dalla compagnia francese. La coreografia è il risultato di un’assidua lettura dell’Apocalisse, opera utilizzata quale fonte d’ispirazione, non tanto nel suo presunto significato di “disastro” e “catastrofe”, quanto piuttosto in quello esatto di “rivelazione”. Accanto ad Angelin Preljocaj si possono apprezzare le creazioni di altrettanti talentuosi artisti. Per le musiche è stato chiamato Laurent

cuore: la dipendenza femminile dal mito della magrezza e la conseguente ossessione delle diete. Così è nata la sua protagonista alter-ego Winnie Plitz. Ironica, irriverente e sensuale, Winnie è Miss Cicciona, la ragazza più grassa del mondo che ne ha avuto a sazietà di dietologi, amici, colleghi e riviste che cercavano di assottigliarla! Ma dopo innumerevoli tentativi… a ridursi sono stati solamente il conto in banca e l’autostima. In questo “cabaret” ironico e surreale, Winnie smaschera i fallimenti delle diete mentre si avventura in palestre,

centri estetici, beauty farm, studi medici e... pasticcerie. L’attrice, sommersa da oggetti rosa fucsia e da decine di Barbie, è una moderna Winnie Beckettiana che ci racconta, con risate, urla e lacrime, la sua odissea nell'aver provato tutte le diete esistenti fra canzoncine divertenti, battute e orribili verità. Con humor ed energia, Winnie spiega in che modo la follia dei media, l’avidità delle industrie del dimagrimento e il mito della chirurgia estetica, hanno il potere di distoglierci da un giudizio equilibrato ed oggettivo su noi stesse.

Primo appuntamento della rassegna mercoledì sera al Ponchielli

Si alza il sipario su “La danza” Protagonista la Ballet Preljocaj Un momento del balletto

Garnier, uno dei migliori dj a livello internazionale. Per l’ideazione delle scene, invece, è possibile lasciarsi affascinare dalle creazioni dell’indiano Subodh Gupta, una delle figure più eminenti dell’arte contemporanea indiana ed internazionale. Creato nel 1985, il Ballet Preljocaj è ora composto da 26 ballerini permanenti. Più di 100 rappresentazioni all’anno vengono eseguite in Francia e all'estero. Fin dall'inizio della costituzione del suo ensemble, Angelin Preljocaj ha creato circa 45 coreografie. Con cadenza regolare, il famoso coreografo collabora, inoltre, con altri artisti: Enki Bilal, Goran Vejvoda, Air, Granular Synthesis, Fabrice Hyber, Jean Paul Gaultier, Constance Guisset, per citarne alcuni.C'est le cas notamment de La Scala de Milan, du New York City Ballet, du Staatsoper de Berlin et du Ballet de l'Opéra national de Paris. Le sue creazioni sono incluse nel repertorio di molte aziende; è il caso del Teatro alla Scala di Milano, del New York City Ballet, del Berlin Staatsoper Ballet e dell’Opera di Parigi.

La storia della musica raccontata da Ravasio

Domenica 12 febbraio alle ore 15.30, la rassegna “E domenica…teatro” ospita, sul palcoscenico del Teatro G. Galilei di Romanengo, il maestro Marco Ravasio. Docente di ruolo di Musica da Camera al Conservatorio di Cagliari e concertista di fama internazionale, Ravasio lancia una sfida: raccontare a grandi e piccoli la storia della musica e lo fa con lo spettacolo “Da Bach ai Beatles”: monologo dissacrante, scoordinato, irriverente e molto ma molto scorretto, pensato, scritto, recitato, suonato e cantato dallo stesso. Inframmezzando tutto con aneddoti divertenti, storie “infantili” sui più grandi musicisti di tutti i tempi quali Mozart e Beethoven… fino ai Beatles e a Battisti, si intraprende un affascinante viaggio musicale, un percorso di lettura della musica attraverso il tempo, da Bach ai Beatles, appunto, passando per i gospel, il pop, il jazz ed il blues. A fine spettacolo Marco Ravasio è a disposizione per esaudire tutte le curiosità del pubblico.

CINEMA

Arriva sul grande schermo il triller dal titolo “40 carati”

Suspance a 23 piani di altezza

“Man on a ledge” (40 carati) è un thriller palpitante che racconta di un uomo determinato a ripulire il proprio nome, ottenere vendetta ed allacciare una relazione sentimentale con una donna... se solo riuscirà a rimanere un passo avanti rispetto agli uomini che vogliono metterlo dietro alle sbarre. LA TRAMA Manhattan, cuore pulsante della Grande Mela. Alzando gli occhi al cielo possiamo incrociare lui, Nick Cassidy, sul cornicione di un albergo. L’uomo minaccia di buttarsi. Scoppia il putiferio. La via viene chiusa al traffico, arrivano le televisioni, la folla urlante incita il suicidio, mentre il passato di Nick comincia a

rivelarsi. Anche lui era un poliziotto. Due anni prima è finito in galera per un crimine che dice di non aver commesso. Accusato di aver rubato il diamante più grande del mondo, Nick è pronto a tutto per ripulire la sua immagine e quella dell’intera famiglia. Alla prima occasione utile scappa di prigione e si inventa un piano. Disperato. Che lo porta fin sopra un cornicione. A 23 piani di altezza, a gettare banconote, diventando immediatamente un eroe popolare, amato da quella stessa gente che pochi minuti prima gli consigliava di saltare. Mentre la polizia continua le sue indagini, solo una psicologa sembra credere alla

sua innocenza, tanto da volerlo aiutare. Senza però sapere che in quello stesso momento il fratello di Nick è ad un passo dal compiere il più grande furto di diamanti di tutti i tempi…

Regia: Asger Leth Durata: 102 minuti. Produzione: Di Bonaventura Pictures, Summit Entertainment. Cast: Sam Worthington, Elizabeth Banks, Mandy Gonzalez, Bill Sadler, Barbara Marineau, Anthony Mackie, J. Smith-Cameron,, Patrick Collins, Jamie Bell, Genesis Rodriguez. Genere: thriller.

CINEMA - Programmazione settimanale CREMONA Spaziocinema Cremonapo (0372 803674) www.spaziocinema.info • Com'è bello far l'amore 3D • Star Wars - Episodio I - 3D • Hugo Cabret in 3D • I Muppet (The Muppets) • Millennium • Benvenuti al Nord • A.C.A.B. • Hesher è stato qui • Mission: Impossible Filo (0372 411252) • Polisse

CineChaplin (0372 453005) • The Iron lady PIEVE FISSIRAGA Cinelandia (0371 237012) www.cinelandia.it • Hugo Cabret in 3D • Millennium: Uomini che odiano le donne • Mission: Impossible • Underworld: il risveglio • A.C.A.B. • I Muppet (The Muppets) • Benvenuti al nord • Immaturi:Il viaggio

CREMA Porta Nova (0373 218411) www.multisalaportanova.it • Com'è bello far l'amore • Benvenuti al nord • Immaturi:Il viaggio • The Iron lady • Mission impossible: protocollo fantasma • Hugo: cabret 3D Cineforum • The Help • E ora dove andiamo? Over 60 • Com'è bello far l'amore


&

Cultura CREMA Spettacoli La “teologia della liberazione” è una corrente di pensiero, sviluppatasi all’interno del cattolicesimo di ambiente latinoamericano, molto attenta ai temi sociali e politici presenti nel messaggio cristiano. I suoi esponenti, sin dalla fine degli anni ’60, si sono schierati al fianco dei poveri, degli umili, dei diseredati, non soltanto dal punto di vista della carità, dell’aiuto e della solidarietà, ma anche sostenendone le rivendicazioni a carattere sociale e politico. Il nome deriva dal libro omonimo del sacerdote peruviano Gustavo Gutiérrez, Teologia della liberazione, uscito nel 1971. La Chiesa ufficiale non ha mai gradito le tesi espresse da questi teologi, frati, sacerdoti, sino alla opposizione ferma di papa Giovanni

“Sostenere la comunità di vita” Paolo II e dell’allora cardinal Joseph Ratzinger. I principali esponenti furono allontanati progressivamente dai luoghi decisionali della Chiesa, e qualcuno decise una rottura radicale. È il caso del francescano Leonardo Boff, che aveva diviso il suo impegno per anni tra l’insegnamento (come professore di teologia, filosofia, spiritualità ed ecologia) e la condivisione dell’esistenza degli ultimi e dei diseredati. Attento alle persone ed alla Madre Terra, Boff è uno studioso dei temi della sostenibilità ambientale. A questo proposito, ha scritto una sorta di decalogo, di cui riportiamo ampi stralci. Il fascino

della sua visione olistica sta anche nella semplice grande forza dei concetti. “Sostenere tutte le condizioni necessarie per il sorgere di nuovi esseri: questi esistono soltanto a partire da un congiungimento di energie, di elementi fisicochimici e informazionali, che, combinati tra loro, danno origine a tutto. Sostenere tutti gli esseri: si tratta di superare radicalmente l’antropocentrismo. Tutti gli esseri costituiscono soggetti emergenti del processo evolutivo e godono di valore intrinseco, indipendente dall’uso umano. Sostenere soprattutto la Terra viva: la Terra […] stessa è viva, si autoregola,

si rigenera e evolve. Sostenere anche la comunità di vita: non esiste l’ambiente come qualcosa di secondario e periferico. Noi non esistiamo, ma coesistiamo e siamo tutti interdipendenti. Sostenere la vita umana: siamo un asse singolare nella rete della vita […] Avvertiamo di essere chiamati ad aver cura della Madre Terra, a garantire la continuità della civiltà e a vigilare anche sulla nostra capacità distruttiva. Sostenere la continuità del processo evolutivo: gli esseri sono conservati e sostenuti dall’Energia di fondo o Fonte originaria di ogni essere. Sostenere la soddisfazione dei bisogni

Aperitivo musicale domenica alle 17 in Sala della musica Nuova ottima occasione per ascoltare della buona musica. Il Corpo bandistico “Giuseppe Verdi” Ombriano-Crema (presidente Antonio Zaninelli e vice Giovanni Belloni) si presenta in una veste insolita domenica 12 febbraio ore 17 alla Sala della musica (ex Istituto Folcioni) in piazza Moro a Crema. “Aperitivo musicale” con la Junior Band e un quartetto di interpreti di eccezio-

ne. Cecilia Zaninelli diplomata al conservatorio di Piacenza insegnante di sax e teoria e solfeggio, dirige la Junior Band: 15 allievi che frequentano i corsi musicali affiancati da giovani strumentisti già parte del Corpo bandistico che presentano 7 brani classici. A seguire due assolo di pianoforte con Andrea Castiglioni diplomato al conservatorio di Piacenza e ora docente presso il con-

servatorio di Brescia: Preludio in sol minore di S. Rachmaninoff e Valzer brillante di F. Chopin. Due sinfonie per l’esecuzione di un quartetto inedito: Andrea Castiglioni, Anna Ardigò (flauto traverso), Eva Patrini e Roberta Patrini (clarinetto): La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia di G. Rossini. Al termine del concerto (ingresso libero) l’aperitivo offerto da Rosary Bar di Quintano.

Si intitola “L’ora di pietra” e ha per protagonista un’adolescente che si ribella alla criminilità

La Oggero presenta il suo nuovo libro

L

unedì 13 febbraio ore 20.45 al teatro San Domenico torna il Caffè Letterario con Margherita Oggero e il suo romanzo “L’ora di pietra”. Intervista a cura di Barbara Rocca. La serata verrà allietata dall’accompagnamento musicale del quartetto a plettro Bellomo di Crema. “L’ora di pietra” ha come protagonista un’adolescente del Sud che si ribella alla logica della criminalità organizzata e si costruisce un futuro di libertà. Con questo romanzo Margherita Oggero conferma di essere capace

Venerdì 10 Febbraio 2012

di raccontare storie dure con un linguaggio semplice ma tra i più coinvolgenti e, forte della sua esperienza di giallista, sa anche tenere alta l’attenzione fino all’ultima riga. La protagonista è la tredicenne Immacolata, per tutti soltanto Imma, cresciuta in un paese del napoletano dove domina l’ombra cupa della camorra, dove i boss hanno il potere di vita e di morte. Trasferita al Nord scoprirà “l’ora di pietra”. «Scrivendo questa storia avevo davanti agli occhi le vicende reali di ragazzi che hanno avuto il coraggio di ribellarsi non solo alle cosche ma

anche alle loro famiglie, quando complici o conniventi dei boss», ricorda la scrittrice. Margherita Oggero nella stessa serata di lunedì 13 febbraio, premierà tre studenti – Giulia Palpaceli e Mirko Donninelli di Ancona e Simone Bombario di Crema – finalisti del II Concorso letterario organizzato dal Franco Agostino Festival. I racconti del vincitore finale, verranno pubblicati e tradotti anche in francese e la pubblicazione verrà distribuita gratuitamente durante l’edizione 2012 del Festival di Melun. Tiziano Guerini

CAFFÈ FILOSOFICO

TEATRO “JUNIOR”

Nuovo appuntamento con il Caffè Filosofico lunedì 13 febbraio ore 21 al Caffè Gallery di via Mazzini. Incontro con un giovane laureato in filosofia e la sua tesi di laurea: Gabriele Ornaghi e il dibattito fra Kant e Constant sui principi dell’imperativo categorico. Valori assoluti o relativi? In particolare: “Si può mentire o non si può mentire?”. “Che fareste se un assassino si presentasse a casa vostra e vi chiedesse se sapete dove si trova il vostro amico che lui vuole uccidere e che voi state nascondendo?” Il “rigido” Kant e il “moderato” Constant dialogando tra di loro hanno cercato di far luce su un tema tanto antico quanto il pensiero stesso: la morale e la sua applicazione a casi specifici. Grazie al loro dialogo possiamo mettere a nudo noi stessi e vedere con quale logica applichiamo l’etica universale.

Per la rassegna “Junior” per bambini dai 6 ai 10 anni, mercoledì 15 febbraio alle ore 10 al teatro San Domenico di Crema rappresentazione de “Al gran teatro di Mangiafuoco” del Teatro dei due mondi. Il Gran Teatro ha montato le sue tende, manca solo il pubblico. Ma ecco che arrivano i bambini e Mangiafuoco con i suoi attori esce sulla strada per riceverli, incontrarli e quindi accompagnarli fin dentro la sala. Tra i bambini, nella confusione, si intrufola Pinocchio. Ed è lui stesso che, dialogando con Mangiafuoco, fa partire il sogno che è questa avventura. Pinocchio è diventato il personaggio dell’omologazione, nasce burattino e diventa bambino perché accetta di far parte del sistema di regole che governano

Dialogo: Kant e Constant

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umani: lo facciamo attraverso l’uso razionale e premuroso dei beni e servizi che il cosmo e la Terra ci offrono senza i quali potremmo soccombere. Sostenere la nostra generazione e quelle che verranno dopo la nostra: la Terra è sufficiente per ogni generazione, purché queste stabiliscano una relazione di energia e di cooperazione con lei e distribuiscano beni e servizi in modo equo. L’uso di questi beni deve basarsi sulla solidarietà generazionale. Le future generazioni hanno il diritto di ereditare una Terra e una natura in buono stato”. Agopoli* *Agopoli (pseudonimo) si occupa di economia e finanza, ma coltiva una grande passione: la filosofia.

Un viaggio attraverso la maratona di sabbia

Angolo dell’avventura. “Il Viaggio attraverso le immagini”, ciclo di videoproiezioni curato da Andreina Castellazzi e Silvia Zangrandi, martedì 14 febbraio alle ore 21 in sala Alessandrini di via Matilde di Canossa a Crema, terrà il suo ultimo appuntamento con la videoproiezione della Marathon des Sables 2004: in compagnia di Sergio Pariscenti percorreremo 230 chilometri in sette giorni nel deserto tra sabbia, vento, fatica e spirito sportivo. La Marathon des Sables (Maratona delle sabbie) è una corsa che si svolge interamente nel Sahara marocchino. La manifestazione dura una settimana, con sei frazioni e un giorno di riposo. I partecipanti percorrono la lunghezza della maratona in completa autosufficienza alimentare; lungo il percorso c’è un ristoro ogni 10 km dove i partecipanti possono ritirare la razione personale di acqua giornaliera (nove litri). Ma veramente la Marathon des Sables è una gara così estrema? La risposta sarà nei racconti e nelle immagini di Sergio Pariscenti, viaggiatore e sportivo, che vi partecipò nel 2004.

“Testimonianza per Ferrari”

Margherita Oggero

Mangiafuoco per la rassegna Junior

la vita reale. Ma Collodi, il suo creatore, non lo aveva fatto nascere con questo destino e quando lo spinge nel Gran Teatro di Mangiafuoco è ancora lontano dall’immaginarne l’ingloriosa fine. Il desiderio di trasformarsi in bambino farà la sua comparsa infatti solo in un secondo tempo. Va ricordato e detto a tutti, allora, che esiste un mondo diverso da quello quotidiano, il mondo fantastico e reale delle storie che ci permettono di capire la realtà e che vengono narrate dalla voce dei nonni, dei genitori, o dagli attori. I bambini devono sapere che esiste, può esistere, un mondo diverso e forse un giorno potranno capire che è necessario e indispensabile che esista. Sulla scena Monica Camporesi, Maria Regosa e Andrea Valdinocci.

“Testimonianza per Gianpaolo Ferrari”: diciannove artisti presentano le loro opere e i loro lavori dall’11 al 26 febbraio al Museo civico di Crema, sala Francesco Agello in piazza Terni de Gregory. Sabato 11 febbraio, ore 17.30 l’inaugurazione, con letture di Mariangela Torrisi e Alberto Mori tratte da “Dialogo oltre la forma” di Gianpaolo Ferrari; a seguire musica jazz con Cristiano Vailati (batteria), Gabriele Orsi (chitarra elettrica) e Luca Pissavini (contrabbasso).

Un film di Clooney ad Amenic

Amenic Cinema per la rassegna attori-registi presenta lunedì 13 febbraio alle ore 21 in sala Alessandrini (in via Matilde di Canossa a Crema) il film “Confessioni di una mente pericolosa” (Usa 2002). Regista e interprete Gorge Clooney; con lui Sam Rockwell, Drew Barrymore e Julia Roberts. Premio Orso d’argento al festival di Berlino del 2003. La trama: nell’America degli anni Sessanta Chuck Barris è un aspirante autore televisivo, ma non sa rinunciare all’offerta di diventare un sicario per la Cia. Frammenti della sua incredibile doppia vita svelano i lati oscuri della sua mente, oscillante tra ambizione, esaltazione, tristezza e paranoia. Il debuttante Clooney dirige brillantemente un film godibilissimo e spiazzante, con desolanti considerazioni sociali ed esistenziali.


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Appuntamenti

Venerdì 10 Febbraio 2012

Arte & Cultura La capacità di trasformare la microfisica della nostra vita quotidiana in alta poesia: è il giudizio, assai centrato, di un critico nei confronti dell’opera di Wislawa Szymborska, poeta polacca, morta pochi giorni fa. La nostra vita quotidiana, persino un atto formale e burocratico come “Scrivere un curriculum”:

[…] E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti. Cambiare paesaggi in indirizzi e malcerti ricordi in date fisse. Di tutti gli amori basta quello coniugale, e dei bambini solo quelli nati. Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu. I viaggi solo se all’estero. L’appartenenza a un che, ma senza perché. Onorificenze senza motivazione […] Sorvola su cani, gatti e uccelli, cianfrusaglie del passato, amici e sogni. Meglio il prezzo che il valore e il titolo che il contenuto.[…] Il suo sguardo è acuto e legge una realtà opaca; non si presta a far sedimentare parole inutili, cerca l’essenziale, che è il contrario della parola roboante e vanesia. Una grande attenzione alle parole, a quelle apparentemente più umili e piane, perché “Com’è che nella poesia brillano a festa come se fossero completamente nuove e appena inventate dal poeta?». Altro tema caro a Szymborska è l’importanza del pensiero libero, un grande orgoglio del pensiero. La sua poesia è spesso filosoficamente connotata, e la forza della riflessione si legge dietro le parole. Concludiamo con alcuni versi, significativi di questo poetare pensante:

[…] Non c’è dissolutezza peggiore del pensare. Questa dissolutezza si moltiplica come gramigna su un’aiuola per le margheritine Nulla è sacro per quelli che pensano. Chiamare audacemente le cose per nome, analisi spinte, sintesi impudiche, caccia selvaggia e sregolata al fatto nudo, palpeggiamento lascivo di temi scabrosi, fregola di opinioni – ecco quel che gli piace.

Fino a mercoledì 15 febbraio CREMONA MOSTRA CREMONA, LA MIA CITTÀ - CARLO CAPURSO Mostra fotografica di Carlo Capurso (parchi pubblici, avvenimenti, cultura, chiese, palazzi storici) in sala Alabardieri di Palazzo Comunale. Orario: da martedì a sabato ore 9-18, domenica e festivi ore 10-18 (ingresso libero). Inaugurazione venerdì 3 febbraio alle ore 17. *** Domenica 12 febbraio PANDINO MERCATO COSE D’ALTRI TEMPI Mercatino di piccolo antiquariato, oggettistica e libri dalle 9 alle 19 nel Castello Visconteo. Per informazioni: 345-0888866. *** Domenica 12 febbraio EVENTO CASALMAGGIORE FESTA DI CARNEVALE Clowns e giocolieri, gruppi mascherati,

Musica & Spettacoli Venerdì 10 e sabato 11 febbraio CREMONA TEATRO RACCONTO D’INVERNO Alle 20.30 al Ponchielli, Teatridithalia porta in scena l’opera di William Shakespeare con Ferdinando Bruni, Ferdinando Bruni, Cristina Crippa, Elena Russo Arman, Corinna Agustoni, Luca Toracca, Cristian Giammarini, Nicola Stravalaci, Federico Vanni, Vincenzo Giordano, Enzo Curcurù, Alejandro Bruni Ocaña, Camilla Semino Favro, Umberto Petranca. Regia, traduzione, scene e costumi Ferdinando Bruni e Elio De Capitani. Per informazioni: 0372-022010.

trampolieri, animazione, degustazione gratuita di chiacchiere, frittelle e chisulin in piazza Garibaldi e nelle vie del centro. Per informazioni: 0375-40039. *** Domenica 12 febbraio CASTELLEONE MOSTRA-MERCATO DELL’ANTIQUARIATO, VINTAGE, ARTIGIANATO ARTISTICO Dalle 9 alle 19 nel centro storico. Per informazioni: 348-8555756. *** Domenica 12 febbraio RIVOLTA D’ADDA MOSTRA-MERCATO DELL’USATO E PICCOLO ANTIQUARIATO Piccolo antiquariato, mobili, oggettistica e dipinti dalle 8.30 alle 19 in piazza Vittorio Emanuele II. Per informazioni: 0373-377050. *** Domenica 12 febbraio EVENTO FORMIGARA SFILATA DI CARRI ALLEGORICI Le note della banda di San Bassano e Trigolo, le acrobazie del Gruppo Majorettes Violette, l’abilità dei piccoli sbandieratori accompagnano i carri mascherati per le vie del paese e per concludere rinfre-

sco e animazione nell’oratorio. Per informazioni: 0374-78022. *** Domenica 12 febbraio RIVOLTA D’ADDA FIERA DI SANT’APOLLONIA Rassegna di macchinari per l'agricoltura e zootecnia , Piazza Vittorio Emanuele Per informazioni: 0363-377050. *** Domenica 12 febbraio CREMA EVENTO GRAN CARNEVALE CREMASCO Animazione, carri allegorici, cortei mascherati in piazza Duomo e vie limitrofe. Sono previsti, inoltre, i mercatini di carnevale, con degustazione e vendita di prodotti tipici locali e regionali. Per informazioni: 0373-256391. *** Fino a sabato 11 febbraio CASTELLEONE MOSTRA GIORNATA DEL RICORDO 2012 La biblioteca civica “Virgilio Brocchi” ha curato l’allestimento di una piccola mostra bibliografica relativa ai drammatici eventi legati alle foibe. Orario: venerdì ore 14-18.30 e sabato dalle 9 alle 12.

Sabato 11 febbraio ROMANENGO TEATRO BELLA TUTTA! I MIEI GRASSI GIORNI FELICI Alle ore 21.15 al Teatro Galilei lo spettacolo con Elena Guerrini. Regia di Andrea Virgilio Franceschi, scenografia di Martina Troiano. Per informazioni: 0373-729263. *** Lunedì 13 febbraio CREMA TEATRO CAFFÈ A TEATRO: MARGHERITA OGGERO Alle 20.45 al Teatro San Domenico, serate di musica e letteratura (ingresso libero) con Margherita Oggero che racconta la ribellione di una 13enne e premia gli studenti scrittori del concorso letterario del Fatf e dei Soci Coop. La nota autrice presenta il suo romanzo “L’ora di pietra”.

Per informazioni: 0373-85418. *** Sabato 18 febbraio CASALBUTTANO CONCERTO BEATLES IN JAZZ Alle ore 21 al Teatro Bellini appuntamento con Danilo Rea (pianoforte), Ares Tavolazzi (contrabbasso) e Ellade Bandini (batteria). A un anno esatto dallo straordinario omaggio a De Andrè, Danilo Rea torna al Bellini in trio jazz. Protagonista e leader di molte formazioni e gruppi, che hanno fatto la storia della musica contemporanea negli ultimi decenni, il grande pianista italiano non smette di stupire. In versione inedita, ha accettato la sfida con due straordinari musicisti, già suoi compagni di avventura in tanti progetti per misurarsi in particolare con la poetica musicale e le canzoni dei Beatles. Per informazioni: 0374-364480.

L’Oroscopo della settimana

a cura di: MICHELA

Per scrivere a Maria: promedia@fastpiu.it Un divorzio non interrompe solo la vita in comune di due persone: lacera maglie di relazioni, di frequentazioni, di consuetudini. Coppie amiche hanno l’abitudine di andare in vacanza insieme, o di recarsi al cinema, o a prendere l’aperitivo. Tutto ad un tratto, una di queste coppie si rompe. Oltre al dramma di chi vive la rottura, ai figli, alle proprietà da dividere eccetera, c’è tutto un sistema di rapporti che deve riposizionarsi: lei o lui continueranno ad uscire con il gruppo? Ci si immagina l’imbarazzo. Allora uno dei due, o entrambi, cambieranno giro? È sicuramente avvantaggiato chi, della ex coppia, ha magari un nuovo compagno, una nuova compagna: potrà inserirsi – ma non è detto - in uno nuovo giro di relazioni. E chi non ce l’ha? Si metterà a frequentare un gruppo di nubili o di scapoli, o continuerà con la “vecchia” cerchia, i cui componenti cercheranno di trovargli/le una nuova fiamma, come in un classico film di Woody Allen? E se il vecchio componente intendesse inserire la nuova relazione nel vecchio gruppo, come la prenderanno coloro che erano legati anche allo o alla ex? Mi dirà, Maria, che questi non sono problemi gravissimi. Ma ci sono, eccome. (Teresa)

Certo che esistono questi problemi, cara Teresa. E sono tanto più grandi, quanto la vita quotidiana, oggi, è sempre più strettamente intrecciata ad aspetti relazionali e ludici. In parole povere: oggi, incontrarsi, divertirsi, chiacchierare, stare in un gruppo ha una grande importanza. Fa davvero parte della vita di – quasi – tutti. Certo, esistono misantropi e misantrope, ma la misura dello star bene con se stessi ha molto a che fare anche con la qualità delle relazioni che si hanno. Quindi, tutto vero quello che dice. Tanto da farmi svolgere un’altra riflessione. Faccio una premessa: sono fermamente convinta della necessità che esista la legge sul divorzio, che fu una conquista di civiltà. La legge consente di chiudere un matrimonio finito senza iscrivere ipoteche a vita sulle esistenze dei protagonisti: consente, non obbliga. E non è stata certamente la legge a far aumentare il numero dei matrimoni finiti, ma un complesso sistema di condizioni storiche, sociali, economiche, per sviluppare il quale sono stati scritti tomi ponderosi. Noto solo una cosa, per la mia esperienza. A volte – e sottolineo: a volte – si fa finire un matrimonio perché si è convinti che il/la partner non ci dica più niente. Si attiva la molla della delusione e del rimpianto. Bisognerebbe, se ce ne fossero le condizioni, riflettere bene, e capire quanto il rimpianto e la delusione nei confronti dell’altro in realtà non mascherino uguali sentimenti che proviamo nei nostri confronti. Siamo – forse – noi, ad un certo punto, a non piacere più a noi stessi.

Lo spirito della settimana è ribelle e indomabile. Attenzione perché potresti inciampare. Arriveranno buone notizie dal punto di vista economico. Le giornate saranno più leggere e piacevoli. E’ sempre troppo facile per voi cadere in tentazione. Perderete un pizzico di preziosa razionalità. L’amore va bene perché si riapre il dialogo e anche perché c’è intesa fisica con il partner. Grandi eventi in vista. I malintesi d’amore sono all’ordine del giorno. Emerge sempre più il vostro desiderio di libertà. Dopo tante spese rientrano un po’ di soldi. Avrete una settimana un po’ pesante in ufficio ma passerà rapidamente. Siete scatenati come non mai. Quindi tanto per cominciare frenate le spese; accontentatevi di poco perché chi troppo vuole nulla stringe. La famiglia, le attività famigliari va daranno maggiori garanzia di riuscita. Nettuno si toglie dalle scatole, inizia un periodo da nababbi. Trattative, business e amore si concludono molto bene. E’ tempo di incontri, di ravvicinamenti e di fidanzamenti. Un po’ di normalità fa bene al cuore, al corpo e all’anima. Marte, sempre nervoso, insiste, ed è inutile rammaricarsi se le cose non sono nell’ordine prestabilito. Si allunga l’elenco dei flirt e delle scappatelle. Avete bisogno di aria nuova. Qualche piccolo imprevisto sul lavoro. La solitudine del 2011 è ormai acqua passata. Le cose vanno e andranno decisamente meglio sotto tutti i punti di vista. Sarà per questo che avete bisogno di libertà. Lasciatevi sedurre dalle buone idee che vi passano per la testa. C’è qualcosa nell’aria che comincia a essere fastidioso. Dubbi e sospetti su cui devi far chiarezza. Passione a mille e vita affettiva in gran subbuglio. Un amore segreto che si svela o un rapporto che ha bisogno di una verifica. Il piacere del viaggio corrispondere in linea di massima al desiderio di fuga. Le persone vicine non vi capiscono ma non tutti i mali vengono per nuocere. Il vostro grande impegno porterà a qualcosa di buono. Quindi applicatevi. Meglio pianificare giorno per giorno perché i progetti a lungo termine non sono facili e le cose cambiano troppo in fretta. In amore e in guerra – o nel lavoro – tutto è concesso e la vostra determinazione è ai massimi storici. Mercurio ti fa essere brillante ma, a volte, ti accorgi di essere inconcludente e ti nascondi dietro piccole bugie e battute ironiche. Hai deciso che nessuno deve provarti del vostro buonumore. I sogni si realizzano. Nettuno entra nel segno per cominciare un transito che durerà per molto tempo. Effetti strordinari. Puntate sui vostri talenti. Nell’immediato però per le urgenze economiche fatevi aiutare dal commercialista.


Programmi Tv sabato 11

rete 4

canale 5

italia 1

la 7

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Martedi’ 14

mercoledi’ 15

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venerdi’ 17

06.30 10.05 11.10 12.00 13.30 14.00 17.00 17.15 17.45 18.50 20.00 20.35 21.00 00.30 02.30

unomattina. Att settegiorni/aprirai.Att UNOMATTINA storie vere la prova del cuoco Tg 1 Telegiornale le amiche del sabato.Att tg1 Telegiornale a sua immagine passaggio a nord ovest.Doc l'eredità. Game Tg1/rai tg sport soliti ignoti ballando co le stelle. Var di che talento sei? Varietà fuori dal mondo. Film

06.30 09.30 10.00 10.55 12.20 13.30 14.00 16.35 18.50 20.00 20.40 21.30 23.30 00.35

UNOMATTINA in famiglia.A tg1 lis /easy driver linea verde orizzonti.Att santa messa/recita angelus linea verde. attualità tg1 telegiornale domenica in l'arena domenica in cosi' è la vita l'eredità. Game tg1 / tg sport soliti ignoti il generale dei briganti. fiction speciale tg1. attualità tg1 notte

06.45 11.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 18.50 20.00 21.10 23.30 01.00 01.30 01.35

unomattina. Attualità Tg1 telegiornale occhio alla spesa la prova del cuoco Tg 1 / tg1 Focus/economia verdetto finale la vita in diretta.Attualità l'eredità. Game Show Tg1/soliti ignoti.Game il generale dei briganti. Fiction porta a porta tg1 notte/focus qui radio londra sottovoce

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unomattina. Attualità Tg1 telegiornale occhio alla spesa la prova del cuoco Tg 1 / tg1 Focus/economia verdetto finale la vita in diretta.Attualità l'eredità. Game Show Tg1 62° festival di sanremo tg1 60 secondi tg1 notte/focus sottovoce. attualità rai educational. attualità quelli della domenica

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CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi c ome indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Dove: Medicina del Lavoro, padiglione 10 Impegnativa del medico curante. Allergologia per sospetti professionali Tel. 0372 408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 13.00; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia dalle 09.00 alle 13.00 da lunedì a venerdì. Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, d alle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando allo 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13.00; oppure personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia da lunedì a venerdì dalle 09.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

Luciano Abruzzi: «La patologia oggi viene diagnosticata anche tra persone non in età avanzata»

Parkinson, aumentano i casi A

di Laura Bosio

umenta il numero di pazienti affetti dal morbo di Parkinson: questo il dato emerso durante l'ultima "Giornata nazionale" dedicata alla patologia, nel novembre scorso. A preoccupare maggiormente, tuttavia, è il fatto che il Parkinson venga diagnosticato sempre più spesso in pazienti non in età avanzata. Ne abbiamo parlato con Luciano Abruzzi, dirigente medico dell'unità operativa di neurologia dell'Ospedale di Cremona. «Le cause di tutto ciò non sono ben chiare» spiega il medico. «Quel che è certo è che l'incidenza della patologia risulta in aumento (circa 30 nuovi casi ogni 100mila ogni anno) e anche la prevalenza (ossia il numero di casi complessivi) è notevole: i malati sono in tutto 350 ogni 100mila persone. Ciò significa che a Cremona e provincia in tutto ne abbiamo circa 600». Quali sono i sintomi a cui bisogna fare attenzione? «Il più frequente e visibile è il tremore; poi si possono notare la lentezza nei movimenti, la tendenza a cadere frequentemente a causa di un equilibrio instabile, la presenza di rigidità muscolare». Come si arriva a diagnosticare questa patologia? «Oltre alla classica visita del paziente, si utilizzano per lo più indagini di tipo strumentale. In particolare si utilizzano lo Spect con Dat Scan e la risonanza magnetica dell'encefalo. Oltre alla malattia di parkinson vera e propria si possono diagnosticare anche i cosi detti "parkinsonismi", ossia delle malattie neurodegenerative che hanno delle af-

L’ASSOCIAZIONE

GLI ORARI

Salute

Il dottor Luciano Abruzzi, dirigente medico dell'unità operativa di neurologia dell'Azienda ospedaliera di Cremona

finità con il Parkinson, ossia presentano aspetti simili». Oltre ai disturbi di tipo motorio, quali altri problemi contraddistinguono il malato di Parkinson? «I disturbi vanno dalla sfera psichica (depressione, stato confusionale, ecc) a quella gastrointestinale (stipsi, incontinenza urinaria, disturbi della sfera sessuale), a quella cardiologica (abbassamento della pressione, ecc). Purtroppo si tratta di una patologia che porta con sè numerosi problemi correlati. Nelle fasi più avanzate, poi, c'è anche un problema di carico assistenziale: il paziente perde autonomia, e questo comporta un impegno da parte della famiglia e dei servizi socio-sanitari». Quanto è importante la diagnosi precoce in questa patologia? « E' molto importante, soprattutto perché da studi recenti emerge che i farmaci per la cura della malattia sono utili anche a rallentarne l'evoluzione. Dunque prima si comincia e meglio si riuscirà a preservare la qualità di vita del paziente. Dalla malattia di Parkinson non si guarisce, ma la si può tenere sotto controllo».

Accanto ai malati di Parkinson, a Cremona esiste un'associazione di volontariato, «La Tartaruga», nata nel marzo 2008 per sostenere le persone affette da Parkinson e da disturbi del movimento e i loro familiari. La Tartaruga è un centro di ascolto dei reali bisogni del malato e dei sui familiari al fine di cercare insieme una soluzione e di favorire, insieme ai medici e ai professionistiuna informazione sulle cure e sui traguardi sempre più incoraggianti raggiunti dalla ricerca. Ma è anche uno spazio in cui socializzare, condividere stringere nuove amicizie al fine di vincere l’isolamento e la solitudine. Un luogo dove raccogliere informazioni sui servizi sociali e sanitari

Come si cura? «La terapia più frequente è quella farmacologica. Abbiamo a disposizione diversi farmaci per la cura, ma spesso accade che funzionino bene per i primi 10-15 anni, e che successivamente subentri un'assuefazione che li ren-

da meno efficaci. Oppure possono presentarsi degli effetti collaterali, Per questo motivo spesso è opportuno modificare la cura ogni tanto. Di qui l'importanza di essere seguiti da medici compe-

che il territorio offre. Uno strumento per sensibilizzare l’intera cittadinanza e diffondere la conoscenza del Parkinson e dei disturbi del movimento.

I volontari de «La Tartaruga» sono a disposizione per momenti di accoglienza, informazione, formazione, condivisione, realizzazione di gruppi di ascolto. Si organizzano incontri formativi, per malati ma anche per le loro famiglie e per gli operatori sanitari. Si promuovono convegni, ma anche percorsi dedicati alla riabilitazione, con terapie di tipo fisico ma anche musicoterapia e lavori di gruppo.

tenti. Altri tipi di terapie sono quella chirurgica, che però è utile solo in casi molto particolari. Si impiantano due elettrostimolatori nel cervello che agiscono sulle cellule malate. Ma si devono comunque assumere anche i farmaci. Anche le terapie farmacologiche presentano diverse modalità di somministrazione: attraverso una pompa sottocutanea, o ancora tramite peg (un tubicino che va direttamente nell'intestino). Esiste poi una riabilitazione di tipo fisioterapico: i pazienti hanno grandi problemi di mobilità articolare e hanno bisogno di essere seguiti con costanza. Infine ci sono i percorsi formativi: a Cremona abbiamo un'associazione, La Tartaruga, che si occupa proprio di realizzare incontri formativi, sedute di ginnastica, musicoterapia e altre azioni simili».

Qual è il percorso del paziente che si presenta in ospedale con sintomi di Parkison? «A una prima fase diagnostica, segue quella riabilitativa, con delle visite periodiche per tenere sotto controllo la malattia e la cura stessa. Il ricovero diventa necessario solo quando si hanno dei peggioramenti improvvisi delle condizioni del paziente». L'aderenza alla terapia è un problema? «Spesso si, anche perché il paziente si trova a dover prendere i farmaci anche 5-6 volte al giorno. Capita così che qualcuno salti delle somministrazioni, o addirittura che qualcuno si aumenti le dosi, pensando di incrementare i benefici. Invece è fondamentale che la cura venga assunta in maniera corretta.


Venerdì 10 Febbraio 2012

Giornata del malato, l’impegno costante della Diocesi

Sabato 11 febbraio, nella memoria liturgica della Madonna di Lourdes, ricorre la XX Giornata mondiale del malato. In diocesi di Cremona la ricorrenza sarà anticipata a venerdì 10 febbraio: nell’occasione il vescovo Dante Lafranconi presiederà la Messa presso Cremona Solidale, il centro geriatrico “Soldi” di via Brescia 207, a Cremona. L’appuntamento è promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della sanità diretto da don Maurizio Lucini. L’incontro vedrà in particolare la partecipazione degli ospiti della struttura insieme al personale sanitario, i dirigenti e i volontari, oltre a familiari e quanti – in particolare anziani e infermi – volessero unirsi alla celebrazione. Presenti anche i volontari dell’Unitalsi che garantiranno l’assistenza ai malati. Alle 15.30 è prevista la recita del Rosario, cui seguirà lamessa. Insieme al Vescovo concelebreranno il cappellano di Cremona Solidale don Goffredo Crema, don Maurizio Lucini, don Franco Morandi e alcuni altri sacerdoti impegnati in questo delicato settore. «La festa del malato» sottolinea don Lucini «non è una parentesi all’interno della vasta azione pastora-

le della Chiesa cremonese, ma il punto di approdo e di partenza per una riflessione, illuminata dalla fede, su tematiche relative alla salute, alla malattia, al dolore, alla vecchiaia». L'Ufficio diocesano per la Pastorale della sanità ormai da alcuni anni è impegnato in alcuni percorsi formativi per quanti – sacerdoti, religiosi e laici – si affiancano alla sofferenza. «La compassione non è sufficiente» ricorda don Lucini «servono anche competenze specifiche. E' sempre più necessaria una preparazione umana e spirituale per realizzare una reale prossimità ai malati e farsi comunità esperta nel conforto, capace di strappare dalla solitudine e dall’isolamento coloro che la malattia ha emarginato. Una comunità così è veramente immagine di Gesù che cura e guarisce le ferite del corpo e dell’anima; essa è luogo nel quale si esprime la salvezza e diventa, in senso analogico, sacramento». Dallo scorso anno è stato attivato anche un percorso per l’elaborazione del lutto che ha riscosso molti consensi. Prosegue poi il cammino di riflessione e approfondimento sui temi della salute con

il vescovo in visita ai malati

le associazioni di categoria, in particolare medici e farmacisti cattolici. Dopo il convegno dello scorso anno sull’obiezione di coscienza, è in programma una giornata di confronto sulla relazione medico-paziente.

Fumatori sempre più giovani Regione Lombardia impegnata a 360 gradi contro la lotta al tabagismo, specialmente tra gli adolescenti

L

di Giulia Sapelli

a lotta al tabagismo continua a essere una delle priorità della sanità italiana, e soprattutto lombarda, a fronte del fatto che il fumo di sigaretta rappresenta la maggior causa di disabilità e morte in Europa. In particolare i più recenti dati confermano un dato preoccupante, ossia l'incremento del tabagismo tra gli adolescenti, soprattutto di sesso femminile. Dalle raccomandazioni dell’Oms, si definiscono quattro ambiti d’intervento al fine della riduzione del problema: la promozione della salute e prevenzione dell’abitudine al fumo tra gli adolescenti; l'assistenza e supporto alla disassuefazione; il controllo del fumo passivo; una fase di comunicazione, formazione, ricerca e valutazione (trasversale ai primi tre). Al fine di promuovere un approccio complessivo ed integrato al fenomeno del fumo di tabacco, Regione Lombardia sta sviluppando le seguenti aree di intervento: «Scuola, giovani e fumo», «Ospedali e Asl senza fumo», «Fumo e medici di medicina generale», «Disassuefazione», «Controllo del fumo passivo». Quest'ultimo aspetto viene tenuto in particolare considerazione. Il controllo del fumo passivo prevede la modifica degli stili di vita nei contesti socio ambientali mediante la promozione di ambienti favorevoli alla sa-

La prevenzione inizia già alla scuola per l’infanzia lute ((scolastici, domestici, lavorativi e sanitari “liberi dal fumo”), nonché l’applicazione della Legge 16 gennaio 2003, n. 3 “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione” (art. 51). Questa legge ha esteso il divieto di fumo a tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati, quindi anche a bar ristoranti ed altri esercizi commerciali. L’articolo 51 della legge, «Tutela della salute dei non fumatori», stabilisce il principio che non fumare è la regola e fumare è l’eccezione e prevede la possibilità di creare locali riservati ai fumatori. Questi ultimi de-

La pericolosità del fumo passivo

vono essere dotati di impianti per la ventilazione e per il ricambio di aria regolarmente funzionanti, ed avere le caratteristiche tecniche fissate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2003. La legge ha dunque come obiettivo principale la tutela della salute dei non fumatori nei locali pubblici. In quest'ottica rientra il progetto «Ospedali e Asl senza fumo», che si pone come obiettivi la promozione di ambienti sanitari liberi dal fumo attraverso: l’applicazione della normativa di divieto di fumo e l’informazioneeducazione sanitaria ai dipendenti ed agli utenti; la formazione del personale addetto alle funzioni di "agente accertatore" per un'idonea integrazione

dei compiti sanzionatori ed educativi; la formazione del personale sanitario all'attività di counseling anti-fumo. Infine il programma regionale per la prevenzione del tabagismo nell’età evolutiva «Liberi dal Fumo» è articolato in quattro differenti programmi specifici per tipologia e grado di scuola che si attuano mediante la loro conduzione da parte di insegnanti appositamente formati. Infatti, numerosi studi nel campo dell'educazione sanitaria hanno dimostrato che i programmi di prevenzione del tabagismo nella Scuola aumentano la loro efficacia solo se condotti dagli stessi insegnanti. Il programma «Liberi dal fumo», ha preso in considerazione le raccomandazioni del Cdc di Atlanta. Si inizia quindi con l’educazione alla prevenzione del tabagismo dalla scuola dell’Infanzia e si continua fino alla scuola secondaria di secondo grado, intensificando via via gli interventi. Si organizzano anche programmi di formazione specifici per gli insegnanti. Si devono coinvolgere genitori e famigliari nel sostegno dei programmi di prevenzione del tabagismo a scuola. Agli studenti si fornisce conoscenze circa gli effetti a breve termine dell’uso di tabacco e si cerca di portarli ad acquisire capacità specifiche per rifiutare la sigaretta. Tra gli obiettivi, si vuole ridurre la prevalenza dei fumatori abituali tra i giovani, ridurre la prevalenza degli sperimentatori,caumentare le conoscenze sui danni del tabagismo, rinforzare l’intenzione di non diventare fumatori in età adulta.

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CAMPAGNA «PER IL TUO CUORE» Appuntamento dal 13 al 19 febbraio con la campagna «Dammi il tuo cuore ne avrò cura», promossa dalla Fondazione “Per il Tuo Cuore” dell'Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri ) che l’unità operativa di vardiologia dell’Azienda Ospedaliera di Cremona - in collaborazione con 118, assessorato alle Politiche Educative e della Famiglia, assessorato alle Politiche Giovanili e l’assessorato allo Sport del Comune di Cremona - hanno voluto sostenere attraverso una settimana densa di eventi dedicata ai cittadini. Il primo appuntamento aperto ai cittadini è il concerto dal titolo «A Tempo “per il tuo cuore”», con l’orchestra giovanile Mousikè, accompagnata dal coro dei bambini dei laboratori musicali delle scuole primarie D.P.Mazzolari, “A.Manzoni” e “Trento e Trieste”. L'evento si terrà lunedì 13 febbraio, presso il Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona alle ore 21. Martedì 14 febbraio (ore 17.30 - Sala Eventi SpazioComune) appuntamento con «Dona per la vita», incontro sul tema della medicina delle donazioni rivolto a tutta la cittadinanza. Mercoledì 15 febbraio (ore 9 - Istituto di istruzione superiore Ala Ponzone Cimino) si terrà un incontro sul tema «Non fumiamoci la vita», con gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Ala Ponzone Cimino” di Cremona. Giovedì 16 febbraio (ore 17.30 - Teatro Monteverdi) incontro sul tema «Contrattacco cardiaco», rivolto a tutta la cittadinanza : si parlerà del percorso del paziente colpito da infarto miocardico acuto. Venerdì 17 febbraio (ore 9 - scuola media Vida) si parlerà di «Non fumiamoci la vita», incontro sul tema del tabagismo con i ragazzi della scuola media che ospita l'evento. Sabato 18 febbraio (ore 9 - Ospedale di Cremona) si terrà l'appuntamento principale, ossia la «Giornata delle “Cardiologie Aperte”», in collaborazione con il 118. La giornata prevede apertura dell'Unità Operativa ai bambini e ai genitori delle scuole primarie che affrontano durante l’anno scolastico il progetto di prevenzione cardiovascolare, giunto ormai alla sua quarta edizione. Infine, domenica 19 febbraio appuntamento con la corsa podistica non competitiva «Di corsa “Per il tuo cuore”». Un'iniziativa voluta per promuovere l'attività fisica come arma vincente contro le malattie cardiovascolari. La corsa prevede tre percorsi differenziati alla portata di tutti; famiglie, bambini e sportivi in collaborazione con l'Assessorato allo Sport e il Triathlon Cremona Stradivari. Appuntamento alle ore 9.30 in piazza Duomo.

CENTRO DI AIUTO ALLA VITA, CORSI Il Centro Aiuto alla Vita organizza un percorso dedicato a tutti coloro che volessero diventare volontati del Centro di Casalmaggiore. Il primo incontro è previsto per il 9 marzo con Elena Ferrari sul tema «L'ascolto nella relazione d'aiuto». Seguirà un secondo appuntamento, venerdì 16 marzo, sul tema «La comunicazione nella relazione d'aiuto», con una relazione di Sara Ferrari. Venerdì 23 marzo toccherà invece a «Essere donna e mamma», con l'intervento di un'ostetrica abilitata. Gli incontri si tengono sempre presso il Cisvol (via Martelli 4/B a Casalmaggiore) alle 18.30. Per informazioni: 0375.203357 o casalmaggiore@cisvol.it.

Dottor Luigi Mitoli, medico-chirurgo ozonoterapia

di Ermanna Allevi

Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA

Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA) Gentilissima Signora, la sua rubrica è diventata per me un appuntamento settimanale che attendo con piacere ed interesse per le sue risposte, sempre esaurienti pur essendo chiare e semplici. Ho notato che, negli ultimi tempi, le proposte riguardanti lo yoga si trovano ovunque e non c'è palestra o centro estetico che non proponga dei corsi. Cosa ne pensa lei? Anche nel suo centro fanno yoga, che differenza c'è fare yoga in un centro come il suo e in una palestra? Un grazie e un caro saluto. Adele

Lo Yoga è una disciplina millenaria il cui valore ed effetti benefici sono stati riconosciuti in vari ambiti. Lo Yoga è una disciplina così vasta che ognuno di noi può trarre vantaggi dalla sua pratica.Il fatto che sia adatto a tutti non garantisce da alcune controindicazioni: ad esempio alcune posizioni o tecniche vanno evitate durante il periodo mestruale, altre sono controindicate in caso di ernia alla colonna vertebrale, altre per alcune problematiche agli occhi o se si soffre di ipertensione e così via. Per questi e altri motivi è fondamentale affidarsi all'esperienza e alla guida di una professionista, meglio se diplomata presso la Federazione Italiana Yoga o altre federazioni e scuole serie, meglio se iscritta all'albo professionale che ne garantisce professionalità e competenza, in questo modo verranno proposte pratiche equilibrate, controlli sulla corretta esecuzione, suggerendo di volta in volta, caso per caso, le varianti più adatte. Non importa in quale contesto la pratica Yoga viene proposta: ciò che veramente conta è che il professionista sia qualificato e autorizzato all'insegnamento dalla sua federazione. La cosa che mi preoccuperebbe di più sarebbe un insegnante yoga improvvisato, senza conoscenze in campo e questo succede spesso quando c'è il fenomeno della moda di massa, mentre un buon insegnante accompagna a raggiungere un buon equilibrio psico-fisico.

Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.

Ozono ed estetica Nel nostro settimanale incontro sull’utilizzo e i benefici dell’ozono nel campo della medicina, passiamo oggi a trattare un capitolo che si lega ad un discorso estetico : le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi. La cicatrice è conseguenza di una guarigione cutanea sostanzialmente dopo un trauma o un atto chirurgico. La guarigione avviene tramite la formazione di un nuovo tessuto connettivo cicatriziale. Se l’organismo produce questo tessuto cicatriziale di connettivocollagene-fibroblasti in quantità eccessiva, la conseguenza è la formazione di una cicatrice più grossa, sporgente, spessa, più evidente. Tutto questo porta ad evidenti danni estetici, in ispecie se queste cicatrici sono in zone cutanee esposte e visibili. In ogni caso sono deturpanti, anche se non si vedono esternamente, anche solo per il fatto che il o la paziente ne avverte la presenza e non si accetta con questo “peso” fisico e psicologico. Cioè non è importante solo ciò che abbiamo, ma anche ciò che

ci sentiamo addosso. Nei cheloidi e nelle cicatrici ipertrofiche quindi, il collagene e i fibroblasti continuano a formarsi anche a ferita rimarginata e a guarigione avvenuta. Probabilmente ci deve essere una certa predisposizione genetica e la gravità dipende anche dal tipo di pelle. Le zone in cui compaiono con più frequenza questi “cordoni” rossi e sporgenti sono soprattutto le spalle, il petto e l’addome ma non solo . E se pensiamo ad una persona con una brutta cicatrice sulla gola (ad esempio per intervento alla tiroide) o ad una giovane madre con un segno evidente al basso addome per taglio cesareo, possimo comprendere il desiderio di coprirsi o di non mettersi in costume da bagno, con tutte le inibizoni e le limitazioni del caso. Le terapie possono essere le infiltrazioni di cortisonici o l’utilizzo di laser. Noi proponiamo l’O3 che in breve tempo riesce a ridurre se non a cancellare i cheloidi con facilità e senza dolore. Riceve a Cremona in via Giuseppina 21 Tel. 0372 434988 • 331 5825327


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Agricoltura

Venerdì 10 Febbraio 2012

«Burocrazia e tasse a livelli soffocanti» L

Antonio Piva: «Se le cose non cambiano siamo pronti anche a scendere in piazza» • A cura di Libera Agricoltori •

a scorsa settimana hanno avuto luogo il consiglio generale della Libera associazione agricoltori cremonesi e la sezione regionale lattiero casearia di Confagricoltura Lombardia. In questi due eventi si è delineato un quadro economico e sindacale piuttosto preoccupante dell’agricoltura cremonese e lombarda per quanto riguarda i mercati e in particolare per il settore latte. «A fine marzo scadranno gli accordi in essere per la fornitura del latte all’industria», ha detto nel suo intervento al Consiglio il presidente della Libera Antonio Piva. «La situazione è piuttosto preoccupante dal momento che l’industria – con la concentrazione dei marchi - ha rafforzato in modo molto consistente il proprio potere; inoltre sembra stia mettendo in atto una politica volta ad utilizzare storici marchi nazionali con materia prima di provenienza estera. Dietro questo aspetto si potrebbe nascondere anche una strategia aziendale di delocalizzazione produttiva, che danneggerebbe irrimediabilmente i nostri produttori». Questo è il periodo peggiore per intavolare trattative economiche, dal momento che coincide con il picco produttivo annuale. Quest’anno si sta producendo oltre il due per cento in più rispetto allo scorso anno, e il rischio di sforare con la quota

Una manifestazione di Confagricoltura

nazionale di riferimento è veramente concreto. Sull’argomento latte ci si appresta anche a superare il periodo di controllo del mercato attraverso le quote latte, per entrare in un meccanismo più nebuloso che dovrebbe essere garantito dal cosiddetto ‘pacchetto latte’ che, come ha annunciato Piva, verrà presentato e spiegato nei dettagli a breve, proprio a Cremona, dal presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo de Castro, e dal suo relatore James Nicholson. «In ogni caso, sul latte temiamo manovre speculative che già si intravedono sul latte spot», ha detto Piva. «Manovre che potrebbero essere sventate o limitate solo ricorrendo alla cooperazione e aggregando l’offerta attraverso la costi-

MALTEMPO

tuzione di organizzazioni di prodotto, proprio come previsto dal pacchetto latte». Preoccupazioni molto serie anche da parte dei produttori di suini, che si dibattono in una situazione di permanente difficoltà di mercato, e di norme burocratiche e controlli sanitari crescenti. «Uno dei problemi principali che attanaglia il settore» ha aggiunto Piva «è quello della formazione del prezzo. Con la Cun si continuano ad avere problemi. Per questo, come Confagricoltura, abbiamo fatto un intervento su Assica. Confidiamo che si possano avere miglioramenti a breve». Per il settore delle orticole da industria - e in particolare del pomodoro sono state evidenziate le difficoltà del comparto. E’ necessario ricor-

Parte da Cremona il piano di contrasto

Potrebbe partire proprio da Cremona il progetto pilota per un più efficace contrasto al "flagello - nutrie", cui sta pensando Regione Lombardia. Lo ha annunciato a Spineda l’assessore all’agricoltura della giunta Formigoni, Giulio De Capitani, partecipando ad un vertice e ad un sopralluogo dedicati a questa sempre più grave emergenza. E proprio di «autentica emergenza, causa di danni notevolissimi», ha parlato senza mezzi termini lo stesso De Capitani. «L’intenzione di tenere alta la guardia non manca di sicuro. Quest’anno, però, in bilancio non ho ancora avuto risorse a disposizione in proposito; mentre in passato riuscivo ad ottenere 250mila euro. Comunque ho chiesto altri fondi », ha precisato De Capitani. «Credo serva un piano interregionale, se non addirittura un tavolo nazionale». Un ruolo di primo piano in questa battaglia lo gioca da tempo la Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, che si era impegnata a fondo per ottenere la visita dell’assessore regiona-

le a Spineda. La guerra al fenomeno della proliferazione delle nutrie è una costante: «Molte volte – spiegano dalla Libera - abbiamo coinvolto in proposito il prefetto e l’assessore provinciale; si sono sempre dimostrati sensibili, assicurando la massima collaborazione. Purtroppo non possiamo dire altrettanto per quanto riguarda certi sindaci e certi movimenti ambientalisti; ciò perché - a nostro avviso - hanno atteggiamenti eccessivamente protettivi (per non dire ‘talebani’) verso animali che non sono nè autoctoni, nè carini o di compagnia, e nemmeno buoni da mangiare. Fanno solamente grossi guai, niente di più». «Per rendere più facile l’azione di contrasto nei loro confronti, abbiamo anche chiesto modifiche legislative che permettano di agire in modo più efficace. Intanto, però, siamo qui a contare i danni provocati alle colture ed agli argini; con tutto ciò che questo significa per il sensibile aumento del rischio di incidenti, anche gravi».

PARCO OGLIO NORD

In Lombardia si contano i danni

Eletto il consiglio di gestione, Giuseppe Colombi presidente

L’ondata di eccezionale freddo che investe l’Italia sta creando danni notevoli all’agricoltura nelle varie regioni. Confagricoltura, con le proprie strutture territoriali, sta monitorando costantemente la situazione lungo tutto lo stivale. Da una prima stima dei danni diretti e indiretti e degli aumenti dei costi - che andrà poi perfezionata al ritorno del bel tempo - il conto per l’agricoltura complessivamente oscilla tra i 400 ed i 500 milioni di euro. In Lombardia la Confagricoltura regionale ha chiesto al Presidente della Regione Formigoni lo stato di calamità naturale. Risultano colpite tutte le attività agricole, dalla zootecnia, alla cerealicoltura, dal florovivaismo all‘apicoltura ed alle attività connesse di agriturismo e di manutenzione del verde.

Giovedì 2 febbraio, all’assemblea dei “soci” del Parco Oglio Nord, i sindaci dei Comuni e i rappresentanti delle Province di Bergamo, Brescia e Cremona, sono stati chiamati ad esprimersi in merito al rinnovo del Consiglio di gestione del parco. Nelle votazioni la lista n.1 presentata dalla provincia di Brescia ha ottenuto il 60% delle quote dei voti contro il 38% della lista n.2 presentata dai Comuni della Bassa bresciana.

TABELLA AGGIORNATA AL 9 FEBBRAIO 2012 PRODOTTO

rere alla programmazione produttiva, per cercare di mantenere i prezzi ad un livello accettabile stabilendo regole e controlli prima dell’inizio della campagna. Il quadro economico della nostra agricoltura, con la sola eccezione della cerealicoltura che sembra viaggiare per il momento in acque relativamente tranquille, non si presenta propriamente roseo. «Poi se a tutto ciò aggiungiamo come ha ricordato Piva ai consiglieri della Libera - il livello di burocrazia e di tassazione con il quale dobbiamo confrontarci, si preannuncia un 2012 piuttosto preoccupante. Su queste cose dovremo battagliare. Non possiamo stare zitti, e può darsi che si dia luogo ad uno stato di agitazione scendendo - se necessario - anche in piazza. Se il governo taglia, deve anche preoccuparsi di rilanciare l’economia. Abbiamo un governo tecnico che non distingue le problematiche del nostro settore. La settimana scorsa abbiamo incontrato il Pdl e la prossima incontreremo il Pd per parlare di Imu, tasse e imposizione fiscale. Su questi argomenti qualcosa bisogna fare». La possibilità di avviare lo stato di agitazione è stata largamente condivisa non solo dai consiglieri della Libera, ma anche dai rappresentanti delle provincie lombarde presenti alla sezione regionale latte di Confagricoltura; oltre a Cremona, Brescia, Mantova, Pavia, Milano e Lodi.

«Nutrie, un’autentica emergenza»

Sono così risultati eletti, oltre al presidente Giuseppe Colombi, eletto a gennaio per acclamazione, il rappresentante della Regione Lombardia Dino Cattaneo, Gabriele Colombi, Ivan Pedroni e Luigi Ferrari. Nella lista n.2, oltre al presidente Colombi, a Cattaneo e a Pedroni (rappresentante della provincia di Bergamo), erano presenti Pietro Vavassori, membro uscente del precedente Cda, e Luciano Vivaldini. Dallo scrutinio delle schede,

PRODOTTO

si è evinto chiaramente che il voto a favore della lista n.1 è stato determinato dal maggior peso delle amministrazioni provinciali; mentre la parte più corposa dei Comuni, con amministrazioni vicine al centrosinistra, hanno preferito la n.2. Erano assenti i soli comuni bergamaschi di Villongo e Credaro, per protesta contro l’esclusione da parte di Bergamo di Ernesto Vitali, già rappresentante nel Cda uscente.

UNITA’ DI MISURA

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

VACCHE Frisone 1ª qualità peso vivo

kg.

2,45-2,80

MONTICHIARI 1,15-1,27

da macello 1,220-1,320

--

UNITA’ DI MISURA

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

Tonn.

210-212

n.q.

225-230

(fino) 221-226

VACCHE Frisone 2ª qualità peso vivo

Kg.

2,15-2,40

MONTICHIARI 0,80-0,95

0,98-1,08

GRANOTURCO ibrido naz.14% um.

Tonn.

198-199

210-211

205-207

210-211

kg.

2,30-2,85

Vitelloni da macello 24/30 mesi 1,30-1,45

1,18-1,35

SEMI di SOIA Nazionale

MANZE SCOTTONE 24 mesi

Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500) p.v. 1,18–1,33

Tonn.

n.q.

390-392

380-385

Sorgo nazionale 205-208

1,00-1,10

MONTICHIARI 1,00-1,10

(da 46 a 55 kg) 1,05-1,25

(45-55 kg) 0,75-1,40

ORZO naz. Peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg ) frisona

Tonn.

n.q. n.q.

n.q. 232–234

n.q. 218-225

(p.spec. 63-65) 229-232

VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg) pie blue belga

kg.

2,50-3,70

MONTICHIARI 3,80-4,00

3,80-4,30

(pregiate 70 kg) 3,61-4,65

CRUSCA Alla rinfusa

Tonn.

188–190

171–172

179-182

167-168

BURRO pastorizzato

kg.

2,85-2,90

past. 2,20 centr. 2,80

2,40

FIENO Maggengo Agostano

Tonn.

130 – 150 di erba med. 130-150

114-138 129-142

Mag. 1° t. 122-127

Medica fienata 1° t. 120,0-130,0

Zangolato di creme X burrificaz. 2,20

kg.

(dolce) 4,95-5,15

n.q.

n.q.

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn.

105 – 115

105-117

Erba med f. 1° t. 122-127

Paglia di frumento press. ball. 75-80

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

(piccante) 5,10-5,50

n.q.

n.q.

7,80-8,05

n.q.

7,90-8,15

PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m 11,90-12,20

8,50-8,70

n.q.

8,78-9,03

PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre 13,20-13,60

FRUMENTO tenero buono mercantile

SUINI Lattonzoli locali

15 kg

4,000

3,990

3,960

4,000

SUINI Lattonzoli locali

25 kg

3,040

3,030

3,020

3,060

SUINI Lattonzoli locali

30 kg

2,800

2,820

2,770

2, 820

SUINI Lattonzoli locali

40 kg

2,290

2,320

2,290

2,300

SUINI da macello

156 kg

1,250

1,310

n.q.

(da 144 a 156 kg) 1,256

SUINI da macello

176 kg

1,310

1,310

n.q.

(da 156 a 176 kg) 1,310

SUINI da macello

Oltre 176 kg

1,280

1,285

n.q.

(da 176 a 180 kg) 1,294

PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi

kg.

kg.

GRANA scelto stag. 9 mesi

kg.

GRANA scelto stag. 12-15 mesi

kg.

--

PARMIGIANO REGGIANO 12 mesi 10,00-10,35

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì. Tutti gli aggiornamenti della tabella mercati, insieme ai collegamenti alle principali borse, sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it.


SERIE D

Pizzighettone all’assalto del Fidenza

Dopo la sosta riprende domenica il campionato di serie D, con un Pizzighettone in salute che ospita il Fidenza, penultimo in classifica. CLASSIFICA (25ª giornata) Castiglione 48; Mapello 43; Pizzighettone 42; Caronnese 40;

lo

Olginatese, Ponte San Pietro-Isola 38; Voghera 34; Castellana 32; Darfo Boario, Pro Piacenza, AlzanoCene, Seriate 30; Rudianese 29; Gozzano 28; Car-penedolo, Seregno 26; Fiorenzuola 24; Cologno 23; Fidenza 22; Gallaratese 19.

SPORT

César, l’ex idolo dei tifosi carioca Il difensore della Cremo ha un passato glorioso nelle file del Fluminense di Rio

Q

uesta settimana conosciamo meglio un giocatore esperto che ha militato nella massima serie brasiliana e anche nella nostra serie A con le maglie di Chievo e Catania. Si chiama César Vinicio Cervo de Luca, difensore brasiliano classe 1979. A pochi mesi dal tuo arrivo, come ti trovi a Cremona? «Benissimo, sono tornato a giocare e ad allenarmi dopo tanti mesi di inattività, quindi sono felicissimo. A livello societario, sono rimasto piacevolmente stupito nel vedere come è organizzato il club e soprattutto nel potermi allenare in un bel centro sportivo come questo». Che rapporto hai con la tifoseria? «Non ho ancora avuto un contatto diretto con loro, visto che ho giocato solo una partita in casa contro l’Andria. Nonostante questo, i tifosi sono molto vicini alla squadra e ci hanno sempre sostenuto, anche durante il derby malgrado la sconfitta». Hai giocato quattro stagioni nel Fluminense, squadra importante del campionato brasiliano. Come reputi quell’esperienza? «Una favola. Io sono un tifoso sfegatato del Fluminense fin da bambino, quando andavo già in curva a tifare la squadra. E’ stato un qualcosa di magico giocare lì,

LA SCHEDA DI CESARE

di Micheal Guerini

STAGIONE

SQUADRA

SERIE

PRESENZE

RETI

1999-2000 2000-2001 2001-2002 2002-2003 2003-2004 2004-2005 gen. 2005 2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009 gen. 2009 2009-2010 2010-2011 2011-2012 01/2012

Fluminense Fluminense Fluminense Fluminense Chievo Verona Catania Catania Catania Chievo Chievo Padova Padova Padova Juve Stabia Cremonese

A A A A A A B B A B A 1ª Div. 1ª Div. B B 1ª Div.

23 10 23 34 2 5 9 29 8 35 3 14 37 36 1 2

3 4 1 2 4 -

oggi quando torno in Brasile, mi riconoscono. Una cosa a dir poco stupenda». Sei poi arrivato in Italia, alternandoti tra Chievo e Catania. Che ricordi hai di queste due squadre? «Il momento più emozionante a Catania è stato la salvezza in A nell’ultima partita proprio contro il Chievo. In quella stagione ero in comproprietà proprio con il club veronese e noi siamo riusciti a vincere per 2-0, garantendoci la permanenza nella massima serie. Per quanto riguarda il Chievo, il ricordo più bello è stato la scalata alla promozione in serie A. Praticamente in tutti e tre gli anni in Italia o sono stato promosso oppure ho salvato la squadra. A questo punto penso di portare fortuna...». Dopo una parentesi in serie

César (foto Ivano Frittoli)

dato che il mio sogno era diventare calciatore ed averlo realizzato proprio con la mia squadra del cuore, è stato il massimo. Per i tifosi sono diventato un idolo, tutti mi volevano bene e ancora

B, hai deciso di vestire la maglia della Cremonese. Per quale motivo? «Finito il contratto a Padova sono andato alla Juve Stabia ma, per svariati motivi, sono andato via subito. Avevo la possibilità di tornare in B, ma ho preferito venire alla Cremo per cercare la promozione, cosa a cui la società tiene molto». Parlando del presente, come giudichi i risultati conseguiti fino ad ora dalla tua squadra? «Siamo partiti molto bene ora c’è un calo che ci può stare, del resto è una cosa fisiologica. Il risultato col Piacenza è stato bugiardo: per ciò si è visto in campo, non meritavamo la sconfitta. Credo che le prossime gare saranno decisive per le sorti dell’intero campionato». In quale posizione chiuderà la stagione? «Lotteremo per la vetta, questo è certo. Non saprei dire però dove arriveremo: come minimo spero di arrivare in zona playoff». Hai sogni nel cassetto? «Beh, ovviamente vincere è una cosa scontata. Una persona però deve cercare i sogni e lavorare. Se sogni troppo, ti addormenti. Uno deve solo lavorare, lottare per ciò che vuole e dare il meglio». Per quale squadra tifi oltre al Fluminense? «In Italia guardo tutte le partite, però sono neutrale. Poi mi piace molto seguire il Barcellona per via dell’incredibile gioco che fa».

I NUMERI

SPEZIA-CREMONESE 0-0 SPEZIA (4-4-2): Russo; Ricci 6 (1’ st Bianco), Lucioni, Murolo, Mora; Madonna, Buzzegoli, Lollo, Vannucchi (33’ st Guerra); Iunco, Evacuo (22’ st Marotta). A disposizione: Conti, A. Bianchi, Gentili, Grauso. All.: Serena. CREMONESE (4-3-3): Alfonso; Polenghi (37’ st Semenzato), Rigione, Minelli, Sales; Riva, Pestrin, Tacchinardi; Possanzini (46’ st Musetti), Coralli (16’ st Nizzetto), Filippini. A disposizione: G. Bianchi, Degeri, Rabito, Le Noci. All.: Brevi. ARBITRO: Pasqua di Tivoli. NOTE: espulso al 44’ pt Sales (doppia ammonizione). Ammoniti Coralli, Riva, Pestrin, Rigione. La Cremonese è scena in campo con una fascia bianca al braccio in segno di protesta per il mancato accoglimento del ricorso dal Tnas.

CLASSIFICA Trapani 43 Siracusa (-3) 42 Spezia 35 Carrarese (-1) 34 Cremonese (-6) 32 SudTirol 32 Barletta 32 Lanciano* (-1) 32 Portogruaro* 31 Pergocrema* (-1) 30 Triestina 26 Frosinone* 23 Latina 22 Prato 22 Andria 21 Piacenza* (-4) 21 Bassano* 19 FeralpiSalò 17

22ª Giornata Andria-Trapani Bassano-SudTirol Carrarese-Triestina Lanciano-Frosinone Latina-Barletta Pergocrema-Prato Piacenza-Portogruaro Siracusa-FeralpiSalò Spezia-Cremonese

1-2 0-0 3-0 rinv. 1-1 0-0 rinv. 1-0 0-0

Prossimo Turno (12-2 h 14.30) Barletta-Bassano Cremonese-Siracusa FeralpiSalò-Pergocrema Frosinone-Carrarese Lanciano-Piacenza Portogruaro-SudTirol Prato-Andria Trapani-Spezia Triestina-Latina

Prima Divisione - Il match con il forte Siracusa può cambiare la stagione

Cremo, è una sfida della verità di Matteo Volpi

SERIE A DATA

ORA

SQUADRA 1

SQUADRA 2

1

X

2

11/2

18.00

UDINESE

MILAN

2,60

3,30

2,60

11/2

20.45

CAGLIARI

PALERMO

2,15

3,10

3,50

12/2

15.00

PARMA

FIORENTINA

2,30

3,00

3,30

12/2

15.00

CATANIA

GENOA

2,20

3,15

3,30

12/2

15.00

ATALANTA

LECCE

1,85

3,30

4,25

12/2

15.00

INTER

NOVARA

1,25

5,50

11

12/2

20.45

BOLOGNA

JUVENTUS

5,50

3,50

1,65

13/2

20.45

NAPOLI

CHIEVO

1,50

3,75

7,00

13/2

20.45

SIENA

ROMA

3,20

3,20

2,25

SERIE B DATA

ORA

SQUADRA 1

SQUADRA 2

1

X

2

11/2

15.00

SAMPDORIA

ALBINOLEFFE

1,50

3,60

7,50

11/2

15.00

CITTADELLA

BRESCIA

2,65

2,80

2,95

CROTONE

GROSSETO

2,25

NOCERINA

1,40

SASSUOLO

2,70

11/2 11/2 11/2 11/2 11/2 11/2

12/2

12/2

15.00 15.00 15.00 15.00 15.00 15.00

12.30

12.30

VERONA

REGGINA

ASCOLI

EMPOLI

VARESE

GUBBIO

MODENA

PADOVA

LIVORNO

VICENZA

TORINO BARI

1,70 1,65 1,55 3,00

1,90

3,25 3,50 2,90 3,50 4,00 2,80

2,80

3,00

Punto Snai Cremona: Via Dante Ruffini, 28 www.snaicremona.it - info@snaicremona.it Punto Snai Codogno: Via Pandolfi, 13 www.snaicodogno.it - info@snaicodogno.it

5,50 5,50 3,50 7,00 9,00 2,60

2,90

4,75

Vediamo di capirci. Dopo il pareggino di La Spezia e soprattutto la grande delusione della mancata riduzione della penalizzazione da parte del Tnas, in casa Cremonese è giunta l’ora di far vedere di che pasta si è fatti. Domenica allo Zini giunge, infatti, il Siracusa vice capolista. Una sfida che ha richiamato l’attenzione di SportItalia, per effettuare una diretta televisiva che tuttavia non è stata ben digerita da parte di entrambe le società ed è quindi saltata. In casa grigiorossa non ci saranno come previsto Sales e Riva, entrambi fermati per un turno dal giudice sportivo. In compenso, rientrerà Dettori e forse capitan Fietta (in sua assenza Marione Tacchinardi è sempre una garanzia…), mentre sulla mancina uno tra Polenghi o Semenzato potrebbe adattarsi per sostituire Sales, in assenza di Favalli ancora out per infortunio. Nel frattempo, in avanti potrebbe essere schierato un trio d’attacco “pesante” come quello composto da Possanzini-Coralli-Le Noci. Oppure con Nizzetto in avvio e magari Le Noci pronto a colpire quando i ritmi si abbassano. Staremo a vedere come mister Brevi deciderà di interpretare la gara, se subito in modo aggressivo, oppure partendo con un atteggiamento più prudente, fatto sta che bisogna provare a vincere. Lo vuole il presidente, lo vuole la piazza, ne è all’altezza la squadra. Tre punti contro quella che di fatto è la capolista virtuale del girone

(senza penalizzazione il Siracusa sarebbe davanti al Trapani), nonché la squadra che sul campo fino ad ora ha fatto meglio di tutta, costituirebbe una importante iniezione di positività per il morale di un gruppo, quello grigiorosso, che ha il dovere di ritrovare lo sprint perduto. La società ha fatto ulteriori sacrifici sul mercato di gennaio ed ora pretende che arrivino i risultati sul campo per ottenere i quali paga ogni mese fior di ingaggi e stipendi. Arvedi fa bene a leggere i precetti a tutti, perché è ora che si smetta di pensare a Cremona come “isola felice”, inteso come “dove si prende bene e bene o male ti perdonano sempre”. Il calendario prevede un trittico di impegni molto difficili ed il momento è propizio per creare una giusta tensione all’interno di un gruppo che ha il dovere di dare tutto quello che ha. Ex di turno molto attesi saranno Vincenzo Pepe e soprattutto Massimo Coda, colpo in attacco piazzato in gennaio dalla dirigenza siciliana. L’uomo in più della formazione guidata da Sottil, tuttavia, è il sempreverde Davide Baiocco, polmone del centrocampo oltre che elemento di carattere in grado di svolgere le mansioni di allenatore in campo. Una sfida tutta da vivere, per la quale, freddo e neve permettendo, è lecito attendersi uno Zini’ leggermente più gremito rispetto alle ultime apparizioni… derby compreso. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Alfonso, Polenghi, Rigione, Minelli, Semenzato; Fietta, Pestrin, Dettori; Possanzini, Coralli, Nizzetto.

Primo impegno di un trittico davvero terribile

ECCELLENZA

Il campionato resta ancora fermo: colpa del meteo

Lo scorso week end ghiaccio e gelo hanno fermato il Crema 1908 e il torneo d’Eccellenza. E domenica la truppa nerobianca allo stadio Voltini avrebbe dovuto incrociare i tacchetti con l’ostica Dellese, ma il torneo è stato di nuovo sospeso. E’ insomma un inverno da lupi, uscire indenni dalla tormenta potrebbe significare salvezza.

CLASSIFICA (20ª giornata) Sant’Angelo 44; Pro Desenzano 35; Aurora Travagliato 34; Palazzolo 30; Sancolombano, Oltrepo 29; Rigamonti Nuvolera 28; Orsa Corte Franca 27; Sarnico 26; Ciliverghe Mazzano 25; Chiari 24; Villanterio, Dellese 23; Vallecamonica, Crema 1908 21; Castellucchio 18; Nuova Verolese 16; Codogno 11.


30

Sport

Venerdì 10 Febbraio 2012

Pergo in salute più in campo che fuori

Dopo il pari interno con il solido Prato i gialloblu cercano punti sul campo del FeralpiSalò, ultimo ma temibile

Prima Divisione - A fine stagione il presidente Briganti potrebbe andarsene, lasciando non poche incertezze sul futuro della società

V

di Stefano Mauri

iaggia inevitabilmente su due fronti il cammino del Pergocrema formato 2011-2012. Peccato se ne accorgano, o meglio, se ne vogliono occupare in pochi, ma il punto è che per sperare in un domani radioso, salvezza sul campo e serenità lontano dal rettangolo verde dovrebbero andare a braccetto. Già! Dovrebbero. Lo scorso week end, in uno stadio Giuseppe Voltini ghiacciato e per pochi meravigliosi, stupendi intimi, la truppa canarina allenata da mister Fabio Brini (voto 7), dinanzi ad un ostico Prato, quasi in scioltezza ha ottenuto un punto incoraggiante e domenica farà visita al Salò (guai a sottovalutare la ciurma allenata dall’acuto Remondina). Ora, indubbiamente, la fine della parentesi invernale del cosiddetto calciomercato di riparazione, alla causa “cannibale” per il momento ha giovato: se ne sono andati marpioni ingombranti (ma chissà poi perché, ad un certo punto, il giocattolo si è miste-

riosamente rotto?) sostituiti da validissimi elementi. Al netto di penalizzazioni e risultati (più o meno) omologati, la graduatoria “canarina” è soddisfacente, l’importante è che non sopraggiungano altri handicap d’ufficio cammin facendo, ma questa è un’altra storia malinconica, una vicenda che porta spedita all’altro fronte dedicato all’intramontabile Pergolettese, vale a dire il capitolo dirigenziale. Ufficialmente tutto tace, ma ufficiosamente il feeling tra il presidente Sergio Briganti e la realtà calcistica autoctona sarebbe ormai prossimo alla conclusione. Fisiologicamente, salvo capitomboli cupi improvvisi, o cambi di rotta provvidenziali, a giugno l’interregno Briganti finirà e la vicenda legata alla costruzione, o meno, dello stadio nuovo, in tal senso, non c’entra nulla, anzi è un po’ triste legare la permanenza a Crema del management laziale all’avvento di una poli-

funzionale “Pergo Arena”. Per portare gente allo stadio, per rispettare i programmi pluriennali, per raggiungere e mantenere un lungimirante equilibrio servono due cose: continuità societaria (non è curioso che tutti gli anni, tante società di Lega Pro cambino proprietà in estate?) e, visto che fino a prova contraria stiamo parlando di football provinciale, un legame chiaro (con dirigenti che, per la causa portino portafoglio o risorse umane) col territorio d’appartenenza. Il patron della Lega, ragionier Mario Macalli, nei giorni scorsi ai mass media nazionali ha rilasciato anche quanto segue: «Dalla prossima stagione chi non ha i soldi sarà fuori, basta agli avventurieri nel football». Che sia la volta buona per tornare a far sul serio? Questo il Pergo anti Salò: Cicioni, Celjak, Tamburini, Coletti, Romito, Fabbro, Tortolano, Babù, Volpato, Angiulli, Pià.

IL TABELLINO

PERGOCREMA-PRATO 0-0 PERGOCREMA (4-4-2): Cicioni; Celjak, Tamburini, Coletti (42’ st Corsi), Romito; Fabbro, Tortolano, Angiulli, Volpato (31’ st Inacio Joelson); Inacio Pia, De Oliveira (42’ st Cazzamalli). A disposizione: Pennesi, Lolaico, Rizza, Merito. All.: Brini PRATO (3-4-1-2): Layeni; Manucci, De Agostini, Fogaroli; Dametto, Lamma, Sacenti, Cavagna (25’ st Gazo); Silva Reis; Benedetti (42’ st Morelli), Morante (33’ Costantini). A disposizione: Morandi, Ghinassi, Varutti, Gianotti. All.: Esposito. ARBITRO: Juan Luca Sacchi di Macerata NOTE: condizioni del campo buone. Ammoniti: Cavagna, Fogaroli e Gazo. Corner 1-1. Recupero 1’ pt; 3’ st.

CICLISMO

Non tutto è perduto per il Gp Liberazione: la corsa riservata alle Elite può ancora andare in scena

Il redivivo Costanzi cerca conferme in Francia

E così Antonio Pegoiani, presidente del Comitato provinciale della Federciclismo, si è messo a fare il professore, non per rubare il mestiere a nessuno ma per sollecitare i dirigenti delle società a darsi una mossa contro le istituzioni regionali in vista della votazione elettiva del Comitato Lombardo, programmata per il 17 marzo. Pegoiani lo ha detto in tutte le salse, ai dirigenti delle società: il governo del ciclismo regionale dovrà autorinnovarsi. E’ stato chiarissimo, per chi non l’avesse capito: «Bisogna restituire alle società la voce che ad esse spetta, cambiando “minestra”, con candidati con requisiti di trasparenza, moralità e competenza». Intanto, il comprensorio provinciale si presenta con qualche novità nel novero delle società: esce il Team Guadrini di Casalmorano, rimpiazzato da Team Bike Soresina, Team Stradivari Cremona e Team Spaccabici Cremona, praticanti nella disciplina della mountain bike. • GP LIBERAZIONE La strada è ancora lunga, comunque la paura della defezione sembra svanire senza danno. Angelo Bas-

Edo Costanzi

si, presidente del Comitato organizzatore, è impenetrabile: «Avrebbe dovuto essere il giorno della verità, ancora un attimo di pazienza, siamo in trattativa con alcuni sponsor tecnici interessati a garantire il 27° Gran Premio Liberazione donne di Elite e Junior

di Santa Maria della Croce a Crema, del 25 aprile». Staremo a vedere. • COSTANZI IN FRANCIA Edoardo Costanzi, ciclisticamente cresciuto nel Club Ciclistico Cremonese 1891-Gruppo Arvedi, farà il suo debutto con la maglia della Macerati Viris di Vigevano. Non vede l’ora di cominciare la stagione dilettantistica che si annuncia spettacolare più che altrove. Insomma, i motivi d’interesse non mancano per avviare la risurrezione. Ma anche la forma è al punto giusto. Senza presunzioni, Edo è in grado di farci vedere quanto vale. E’ inutile avviare processi, come piace a noialtri: se sbaglierà ancora, dovrà rivedere sogni, ambizioni e aspettative. Stupido star qui adesso a infierire su questo e su quello: bisognerebbe piuttosto infierire sui supertecnici che dovrebbero correre a nascondersi. Costanzi si sta preparando a puntino, provando sincronismo coi compagni nella volate. Lo sa che non può sbagliare e che non è un anno qualsiasi. La squadra vuole espatriare in Francia, quindi Edoardo Costanzi farà il suo debutto stagionale

sulla Costa Azzurra sabato 18 febbraio al “Gran Prix du Pays” a Puyricard. Il giorno seguente correrà al “Souvenir Jean Masse di Chateau, poi tornerà in Italia per la Coppa San Geo di sabato 25 febbraio, classica internazionale di apertura del ciclismo italiano di Elite e Under. Auguri Edo! • GIRO DEL LODIGIANO Come ogni anno si corre con entusiasmo il “Giro del Lodigiano” classica in linea riservata alla categoria Juniores (17-18 anni) giunto quest’anno al 29° compleanno, in calendario il 29 luglio, con partenza e arrivo a Bertonico, per ricordare Lorenzo Mola, corridore scomparso tragicamente l’anno scorso a Jesolo (Venezia), atleta che era cresciuto nella “Pegaso” di Zorlesco, poi rilevata dalla Eurobike di Romanengo. Partenza e arrivo a Bertonico, attraverso Maleo, Crotta d’Adda, Macastorna, Meleti, Corno Vecchio, Castiglione d’Adda, per finire su un circuito locale di 20 chilometri di gara. Lo scorso anno a Crespiatica, il trionfo andò al bresciano Nicolas Marini. Fortunato Chiodo

Contrordine: la Coppa Dondeo si correrà regolarmente

La 65ª edizione della Coppa Dondeo, la storica corsa ciclistica che sino allo scorso anno è stata organizzata sul piano tecnico dal Club Ciclistico Cremonese 1891 Arvedi e che ha rischiato di saltare definitivamente, si farà e continuerà per almeno tre anni. Lo hanno assicurato in una conferenza stampa voluta dall’amministrazione comunale, il sindaco Oreste Perri, il consigliere con delega allo Sport Marcello Ventura, gli sponsor storici della manifestazione (Bitter e Fabiano Frontali), eredi della Famiglia Dondeo insieme al presidente del Triathlon Stradivari Mas-

simo Grezzi e all’ex presidente del CCC 1891 Fulvio Feraboli. Presenti anche il presidente dell’Associazione Ciclisti Cremonesi Franco Priori, che ha ricordato con rammarico, di non aver potuto partecipare, da corridore, alla prima edizione perché fuori età solo di qualche mese, mentre da meccanico ha seguito quasi tutte le altre. «Quando abbiamo saputo che la Coppa Dondeo - ha dichiarato Ventura - quest’anno non si sarebbe svolta, insieme al sindaco ci siamo rammaricati perché si tratta di un avvenimento storico, entrata a far parte della tradizione

sportiva della città. Per questo ci siamo messi in contatto con la famiglia Dondeo per rimediare alla situazione. Nel frattempo Massimo Ghezzi ci ha comunicato la disponibilità ad organizzare la manifestazione. Abbiamo stilato un accordo per ora su base triennale. Il Comune darà il suo patrocinio e una collaborazione, la famiglia Dondeo rimarrà lo sponsor principale, mentre il Triathlon Stradivari fornirà la complessa organizzazione». Entusiasti Bitter e Fabiano Frontali: «Non possiamo che esprimere la nostra grande soddisfazione per l’impegno del Comune e del Triathlon

La conferenza stampa

Cremona Stradivari. Grazie a questa collaborazione, la Coppa Dondeo prosegue la

L’Asd Amatori è allenata da Ezio Berenzi

Alfianello a tutto calcio

Stavolta la presentazione delle società partecipanti ai campionato organizzati dall’Uisp riguarda l’Asd Amatori Calcio Alfianello. La società è affiliata all’Uisp dal 2010 ed è presieduta da Giuseppe De Vanna (328-5447294 - deva83g@libero.it). Allenatore della formazione calcistica è Ezio Berenzi, mentre i dirigenti sono Armando Zorza ed Ezio Berenzi. L’impianto sportivo è il Comunale di Alfianello, mentre gli sponsor sono Ricar e Bar Caffè per Te. In campionato la squadra si sta battendo con onore. Ecco la classifica: Flora 30; Caprioli 14; Mai Fiack 28; Ladri Club 23; Az. Cartaria 18; P. Dosimo, Alfianello 16; Capriolo 14; Fiesse 12; Atletico Manfro 11; Poderosa, Real Piazzi 2.

sua storia e diventa un evento cittadino, nel senso che diventa patrimonio di Cremona. In questo modo ci sentiamo meno soli e siamo certi che il numero dei partecipanti alla gara del 2012 sarà sempre più numeroso». Grande soddisfazione, quindi, in tutto l’ambiente, ma non si capisce cosa stia succedendo al Club Ciclistico Cremonese-Arvedi, lo storico club cittadino che si è lasciato sfuggire, dopo il Gp Calvatone, anche la più bella delle gare cremonesi e non si capisce neppure perché il Comitato provinciale della Fci non si sia mosso a suo tempo per salvare la più bella e amata delle corse cremonesi. Cesare Castellani

RUGBY

Il gelo placca i campionati

Il gelo e la neve non potevano non condizionare il regolare svolgimento delle competizioni sportive: così il maltempo ha placcato l’Italia del rugby ed anche in Lombardia sono stati sospesi tutti i campionati regionali e nazionali dilettanti (anche nel prossimo turno). Si è fermato perciò anche il Rugby Crema, dalle giovanili alla prima squadra. In ogni caso il Rugby Crema ha modo di sorridere per la convocazione di un proprio atleta, Luigi Rizzo, nella rappresentativa Lombarda che sarebbe dovuta scendere in campo la prossima domenica al Festival delle regioni Under 15, torneo anch’esso rinviato per il maltempo. Sarà per la prossima volta. • SEI NAZIONI Dopo l’esordio amaro in Francia (30-12), l’Italia torna in campo sabato alle 16 all’OIimpico di Roma per sfidare l’Inghilterra nella seconda giornata del Sei Nazioni 2012. Inglesi che all’esordio hanno vinto sul campo della Scozia e che si annunciano come sempre avversari temibilissimi. Gli altri due incontri sono: Francia-Irlanda e Galles-Scozia.

Rugby league, stage azzurro

Sabato presso il Centro Sportivo San Zeno di Cremona si svolge uno dei due stage dell’Italia Rugby League in preparazione dei mondiali 2012. Il programma prevede alle ore 9 l’incontro tra il presidente della Federazione Italiana Rugby League, Tiziano Franchini, il presidente del Centro Sportivo San Zeno, Claudio Tedesco e il sindaco di Cremona Oreste Perri. Seguirà poi alle ore 9.15 l’incontro con la stampa e presentazione del rugby league (o rugby a 13). Alle 10.15 inizierà poi lo stage della nazionale italiana di rugby league con il commissario tecnico Paul Broadbent, ex giocatore professionista inglese di rugby a 13 ed ora allenatore di una franchigia professionistica che partecipa al campionato di Super League Europeo. Lo stage terminerà verso le ore 12.45. Per la città di Cremona, ricordiamo Città Europea dello Sport 2013, si tratta di una grande occasione per vedere all'opera una selezione della nazionale di rugby.


Sport

Venerdì 10 Febbraio 2012

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Vanoli Braga, ora sfodera la Virtus

La squadra di Caja deve riscattare la prova opaca di Sassari. Il match di sabato al PalaRadi è trasmetto da La7d

Serie A - Ci vuole carattere e determinazione per sperare di impensierire Bologna di coach Finelli

A

di Giovanni Zagni

20ª Giornata Bologna-Milano 68-80 Cantù-Venezia 73-78 Casale-Varese 58-64 Caserta-Siena 78-80 Roma-Montegranaro 76-69 Sassari-Cremona 91-76 Teramo-Biella rinv. Treviso-Avellino 71-72 Ha riposato: Pesaro

CLASSIFICA Siena 28 Milano 24 Bologna 24 Venezia 22 Pesaro 22 Cantù 22 Avellino 22 Sassari 22 20 Prossimo Turno (12-2 h 18.15) Varese Biella* 18 Avellino-Teramo Casale M.-Caserta Caserta 16 Cremona-Bologna (11-2 h 16.10) Treviso 16 Milano-Sassari Roma 16 Montegranaro-Venezia Montegranaro 14 Pesaro-Cantù Teramo* 12 Siena-Biella Casale M. 10 Varese-Roma (h 20.30) Cremona 10 Riposa: Treviso

punto forse più dolente di un viaggio che si prevedeva ostico. Nota lieta, invece, quella che riguarda la prova del nuovo arrivato Jason Rich che dopo qualche minuto di adattamento, s’è preso diverse responsabilità e con successo. Speriamo si ambienti al meglio in tempi brevi, ma le premesse sembrano buone. Voltiamo pagina e pensiamo alla Canadian Solar Bologna, secon-

(22-16, 49-34; 74-56) BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Metreveli ne, Binetti ne, Hosley 10 (3/7, 0/3), Devecchi 6 (0/2, 2/5), Trevis Diener 13 (1/5, 3/5), Sacchetti 13 2/3, 2/4), Plisnic 14 (2/4, 3/4), Drake Diener 18 (2/6, 4/6), Vanuzzo 12 (3/4, 2/4), Pinton 3 (0/2, 1/2), Easly 2 (1/2 da due). All.: Sacchetti. VANOLI BRAGA CREMONA: Lighty 12 (5/15, 0/2), Cinciarini 11 (3/4, 0/1), Lottici ne, Antonelli 2 (1/1 da due), Tabu 14 (1/3, 2/5), D’Ercole 2 (0/1 da tre), Perkovic 8 (3/6, 0/1), Milic 12 (5/9 da due), Rich 15 (3/6, 3/5), Nelloni ne. All.: Caja. ARBITRI: Sahin, Zancanella e Gori.

da in classifica, che vanta un quintetto iniziale ottimamente assortito con Poeta in play, il finlandese Koponen in guardia, lo statunitense Douglas Roberts ex Nba in ala piccola, il georgiano Sanikidze ala forte e Gigli in centro. In panchina uomini di valore come Vitali, Gailius e l’americano Lang. Il coach è Finelli. I bolognesi avranno tifosi al seguito ed i vari club felsinei si stanno

Assi in crisi d’identità sfida la capolista. Crema ok SERIE B

Come da pronostico Crema espugna nettamente il campo del fanalino di coda Lodi per 41-66. La partita ha avuto storia solo nei primi due quarti, quando la squadra di casa ha provato a rimanere a galla con Marciano, poi il netto tasso tecnico e un break di 0-14 a cavallo tra il 31 e 33 ha fatto la differenza a favore di Crema. Bene Picotti con 16 punti, 8 rimbalzi, Capoferri con 8 punti, 6 assist e 6 rimbalzi, ma nel complesso brave tutte le

Viaggio nello sport italiano

SERIE C

SASSARI-CREMONA 91-76

desso occorre dimenticare subito la partita di Sassari e pensare alla prossima (sabato al PalaRadi ore 16.10), ma non solo a questo appuntamento, ma a tutti quelli che verranno in seguito poichè “la frittata” non è ancora fatta e tutti hanno l’obbligo di dare il meglio in ogni situazione. Il tempo non manca per cercare di salvare la baracca e restare in serie A. A Sassari, dopo un inizio discreto, la grandinata dei sardi nel tiro pesante ha condizionato il resto della partita, lasciando alla Vanoli Braga poche speranze di recupero. Eccellenti gli uomini di Meo Sacchetti non solo per precisione nel tiro, ma anche per brillantezza nel costruire le occasioni e grandi spaziature offensive nelle quali i biancoblu si sono smarriti, non arrivando mai, se non in ritardo, a chiudere i tentativi dei vari Diener, Vanuzzo, Sacchetti e persino Plisnic. E’ indubbiamente mancata in difesa la Vanoli Braga, ma anche in attacco raramente abbiamo visto costruire un tiro comodo, con la palla troppo ferma o mal giocata, mentre la difesa dei sassaresi giganteggiava di fronte al balbettio dei cremonesi. Certo la Dinamo Sassari è squadra ben assortita e la classifica lo dimostra, ma ci è parso di vedere troppo scoramento da parte di Milic e compagni. E’ questo il

ragazze di coach Sguaizer, che domenica alle 18 ospitano il modesto Albino con i favori del pronostico. Ennesima serata negativa, invece, per l’Assi Manzi che ha ceduto in casa al non trascendentale Usmate: uno scivolone che deve far riflettere sulla consistenza della formazione di coach Anilonti, che sta dimostrando una preoccupante carenza soprattutto quando si gioca punto a punto. Usmate ha vinto col punteggio di

EDITORIA

BOXE

Il 14 febbraio (alle ore 18 nel Salone dei Quadri di Palazzo Comunale) verrà presentato l’interessante volume dal titolo “Viaggio nello sport Italiano”. Saranno presenti gli autori Michele Uva e Marco Vitale e ne prleranno, tra gli altri, il sindaco Oreste Perri e il Consigliere con delega allo Sport del Comune di Cremona, Marcello Ventura.

Ora è ufficiale. L’Accademia Boxe Cremona tornerà ad organizzare il Trofeo Città di Cremona che sino al 2007 costituì l’unico torneo italiano in alternativa ai Campionati Italiani e che richiamava a Cremona ogni anno circa 150 pugili, tutti di Prima Serie, per una kermesse che durava, ogni sabato e domenica, per quasi due mesi e che dal punto di vista tecnico non era inferiore neppure ai Campionati Assoluti in quanto vi erano ammessi anche i pugili stranieri residenti in Italia. Dando un’occhiata alla lista degli attuali campioni d’Italia dei professionisti, scopriamo che sette su dieci parteciparono al torneo del 2007, il che dimostra quanto importante sia stata quella manifestazione. Il presidente dell’Abc Manrico Bottoni ha deci-

50-47 dopo aver condotto i primi due quarti, ma anche dopo esdere stata raggiunta sul 47-47. E il prossimo turno vede la squadra cremonese sul campo di Broni, primo in classifica. CLASSIFICA (17ª giornata) Broni 32; Valmadrera, Crema 30; Costamasnaga 24; Lussana Bergamo 20; Carugate 18; Cremona 16; Albino, Usmate 14; Villasanta, Vittuone 10; Cantù, 8; Pontevico, 6; Lodi 4.

Erogasmet, ko inatteso

Tabu a canestro

organizzando al riguardo, ma teoricamente non dovrebbero aver bisogno di supporti esterni perché la Virtus è fortissima e sino a domenica scorsa, quando ha perso con Milano nell’ultimo quarto, viaggiava con un invidiabile record di 9 vittorie consecutive. Dunque per la Vanoli Braga si prepara una gara tra le più difficili in assoluto, ma ovviamente se l’esito non risulterà positivo, gli sportivi cremonesi si augurano di vedere una partita giocata col coltello tra i denti per provarle tutte prima di cedere a tale avversario, che era partito non bene in campionato, ma poi ha intrapreso la strada giusta per scalare i piani alti della graduatoria. Possibile che tra i cremonesi sia ancora assente Tusek, che deve recuperare dalla fascite plantare che lo tormenta da un po’. Speriamo che rientri almeno dopo la sosta prevista per domenica 19 febbraio per dar spazio alle finali di Coppa Italia che si giocheranno sul paquet di Torino. • NEWS Gigi Brotto, responsabile tecnico del settore giovanile biancoblù, torna a disposizione di coach Attilio Caja.

L’Abc torna ad organizzare uno dei tornei più importanti d’Italia, fermo dal 2007

Ora è ufficiale: riparte il Città di Cremona Il gruppo di pugili che ha partecipato allo stage del 4 febbraio a Cremona

so di riportare in vita la competizione limitando per quest’anno la partecipazione ad otto atleti per ciascuna categoria, ma proponendosi per il prossimo anno, in concomitanza anche con le manifestazioni relative alla celebrazione di Cremona Città Europea dello Sport, di riorganizzarla non ponendo limiti al

numero dei partecipanti, com’era in passato. Intanto, si sta lavorando in palestra in vista dei prossimi appuntamenti, tanto che sabato scorso sono arrivati nell’impianto di via Postumia i pugili di Viadana e Piacenza per uno stage coi ragazzi dell’Abc. C’erano anche i neoprofessionisti Cappa ed Avosani e i Prima Serie piacentini Sabau, Velcov e Brahim e sabato prossimo ci si ritroverà tutti a Piacenza. Si torna sul ring a fine mese: il 25 a Rovereto (un torneo nato sull’esempio di quello cremonese) saranno di scena Fulvio Dernini e Ahmid Buoraoui mentre la domenica successiva a Piacenza si batteranno Kevin Colombi, Daniela Boschetti e Massimiliano Rota rispettivamente contro Stefan Szmekskas, Sara Tuso e Marco Battaglia.

Prima o poi doveva succedere. L’Erogasmet Crema cede 72-74 alla Da Giuliano Lissone, subendo così la prima sconfitta casalinga della stagione ed interrompendo una striscia di 8 vittorie consecutive. Gli ospiti sono stati autori di una gara attenta ed orgogliosa, al cospetto di un’Erogasmet visibilmente sottotono. Gli uomini di Galli sono arrivati a questo incontro al termine di una settimana travagliata, durante la quale acciacchi e difficoltà di spostamenti hanno decisamente minato la qualità degli allenamenti ed impedito di preparare al meglio la partita. Da tempo non si vedeva l’Erogasmet tirare con il 39% di media da 2, a testimonianza della buona difesa degli ospiti. Un incontro che però non intacca minimante lo splendido campionato dei biancorossi, attesi sabato prossimo a Milano da un’Urania in grande salute. Servirà però un’altra Erogasmet. E’ tornata a sorridere l’MG.K.Vis Piadena, che con autorità ha piegato il Gazzada Schianno (72-54) e sabato sera in trasferta proverà a fermare la corsa proprio del Lissone, che con Crema ha confermato di essere in grande forma. CLASSIFICA (20ª giornata) Monticelli Brusati 40; Crema, Desio 32; Urania Milano 28; Saronno 26; Lecco, Orzinuovi 24; Piadena 22; Pisogne, Lissone 20; Gazzada Schianno, Bernareggio 12; Meda 10; Varese 8; Brescia 6; Bergamo 4.


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Sport

Venerdì 10 Febbraio 2012

PALLANUOTO

Bissolati, trasferta bis a Piacenza

Battuta a Piacenza dalla Farnese per 10-6, la formazione di pallanuoto della Bissolati, ha sicuramente qualcosa da recriminare su una sconfitta che non si può dire immeritata, ma che forse si poteva evitare, almeno nelle proporzioni in cui

si è verificata. I quattro gol di scarto stanno infatti tutti nella prima frazione di gioco che i piacentini hanno chiuso sul 5-1 amministrando poi la situazione senza più segnare una prevalenza sulla squadra ospite. Resta comunque da consi-

derare che i piacentini sono tra le squadre favorite del torneo e quindi la prestazione ella Bissolati non è da sottovalutare. Sabato alle 18.30 è in programma un’altra trasferta in terra piacentina, stavolta con il Piacenza Pn.

Icos, guai a sottovalutare Matera

Dopo lo stop forzato a causa del maltempo torna in campo sabato sera la Pomì contro il San Vito

Serie A2 - Il match sofferto di Soverato insegna che ogni avversario può rivelarsi molto temibile

G

ara impegnativa e dai due volti quella dell’Icos Crema in terra calabrese. Le cremasche hanno vinto agevolmente i primi due set, ma il Soverato ha confermato il suo buon momento di forma riuscendo a mettere in difficoltà anche la terza della classe. L’Icos ha saputo però reagire e mettere in cassaforte due punti preziosi vincendo la gara 2-3 (17-25, 15-25, 25-18, 25-23, 7-15). Icos Crema: Rondon 3, Secolo 14, Devetag 19, Togut 15, Fanzini 13, Paolini 22, Rossetto (L), Portalupi. Non entrate: Baggi, Nicolini, Cagninelli, Freni. All.: Barbieri. Subito protagonista Carla Rossetto, neo acquisto dell’Icos, che ci racconta le sue prime impressioni in terra cre-

Lauren Paolini (Icos Crema)

masca: «Sono felice di essere qui, l’inizio è più che positivo. La società è stata sin da subito molto disponibile nei miei confronti e con le compagne sto trovando l’amalgama giusta. Ci

sono tutti i presupposti per fare un bel campionato. Ogni week end è una grande sorpresa, non ci sono mai risultati scontati e tutto è abbastanza imprevedibile. Ciò che conta è entrare in campo con lo spirito giusto senza mai sottovalutare chi sta dall’altra parte del campo». Cosa che deve accadere anche domenica alla Bertoni, dove arriva il fanalino di coda Matera. Guai a considerare scontato l’esito del match. A riposo forzato, invece, la Pomì Casalmaggiore che non ha potuto giocare a Pontecagnano a causa del maltempo che ha colpito il centro campano. La Pomì torna in campo sabato quando ospita il San Vito. Obiettivo tornare a muovere la classifica dopo un periodo avaro di soddisfazioni.

Serie A2 18ª Giornata Busnago-Sala Consilina 3-0 Frosinone-Montichiari rinv. Giaveno-San Severino 3-0 Matera-Loreto 2-3 Pontecagn.-Casalmaggiore rinv. Santa Croce-Fontanellato 3-0 San Vito-Forlì rinv. 2-3 Soverato-Crema Prossimo Turno (12-2 h 18) Casalmaggiore-San Vito Crema-Matera Fontanellato-Pontecagnano Forlì-Busnago Loreto-Giaveno Montichiari-Santa Croce San Severino-Sala Consilina Soverato-Frosinone

CLASSIFICA Giaveno 47 Loreto 46 Crema 42 Busnago 38 Santa Croce 35 Casalmaggiore* 34 Soverato 28 Montichiari* 25 Frosinone* 22 Sala Consilina 21 Fontanellato 19 San Severino 18 San Vito* 17 Pontecagnano* 12 Forlì* (-3) 9 Matera 7

VOLLEY B2

Golden e Cingia sconfitte per 3-1

La Golden non è riescita a sovvertire il pronostico e ha ceduto per tre set a uno contro la Sunsystem Albese dopo una partita a tratti molto combattuta. Tutta quella differenza in classifica che già all’andata era stata evidente sul campo, durante questa partita non si è vista, soprattutto per merito delle orange che hanno collezionato la miglior prestazione in trasferta dell’anno. Prova confortante sì, ma zero punti in classifica e salvezza sempre più lontana. Sabato, prima della sosta, è in programma un match importante contro Fiorenzuola che è uscito con le ossa rotte dal match casalingo con Vignola, che in questo momento rappresenta l’insidia maggiore per la Grabi Cingia, attualmente a nove lunghezze dalla Golden. Nell’ultimo turno il Cingia è stato nettamente sconfitto in casa da Reggio Emilia e se vuole salvarsi, non può più sbagliare, a partire dalla trasferta sul campo del Bingo Globo Montale Modena, anche se fare punti contro la capolista rappresenza un’impresa.

VOLLEY B2

Oltre 400 persone hanno assistito ed esultato alla vittorie dei blues nel big-match contro Sassuolo

Una grande pubblico spinge la Reima Crema

Un’incredibile cornice pubblico (oltre quattrocento persone) che ha ricordato i tempi di un passato glorioso, è stata da contorno al successo interno della Reima Crema nel big-match contro il Sassuolo, vinto dagli uomini di Vittorio Verderio per 3-1. I padroni di casa sono partiti forte con Bonizzoni che in lungo linea ha regalato il punto dell’8-3 ed il primo tempo tecnico della gara. Un ace di Giulio Silva ha dato il più sei alla Reima (14-8). Nel finale Sassuolo, guidato dal giovane Bigarelli, ha accorciato le distanze ma Silva ed Invernici hanno chiuso il set sul 25-20. Nel secondo parziale è partita ancora bene la Reima (7-3 con un Bonizzoni scatenato), ma Sassuolo ha reagito ed è riuscito a pareggiare i conti. Claudicante anche l’inizio della terza frazione di gara (7-8) ma nel momento più difficile dell’incontro, i cori di incitamento dei Wild Kaos, hanno

dato la carica alla squadra per risorgere come l’araba fenice. Il turno al servizio di Mazzonelli ha fatto girare l’incontro a favore dei blues che dopo il secondo tempo tecnico sul 16-14, hanno infilato un parziale di nove punti a quattro. Il momento magico è prosegueito nel quarto set, con Marazzi ed Egeste devastanti al centro. Un ace del capitano ha dato l’allungo decisivo (20-13), mentre Silva ha stroncato il tentativo di rimonta degli emiliani, permettendo a Crema di conquistare l’intera posta in palio. «Un grande pubblico – ha affermato a fine gara il presidente Percivaldi – ha sostenuto la squadra dal primo all’ultimo punto. E’ stata una bella partita, speriamo di proseguire su questa strada, anche se non sarà facile». Unico neo della giornata di ieri, una frase rivolta dal secondo arbitro alla tribuna cremasca poco felice e non degna di un fischietto

federale, che sarà oggetto di formale esposto da parte della società. Sul punto spiega il team manager Andrea Mombelli: «Non èaccettabile che un direttore di gara, durante una partita, si rivolga al pubblico con una frase dal contenuto offensivo. Se il pubblico è, diciamo così, autorizzato a commentare, anche in modo colorito l'’perato arbitrale, un direttore di gara, diversamente non può permettersi di fare altrettanto, perché il suo ruolo è ben altro. A fine gara abbiamo segnalato al commissario federale l’episodio, ritenendo di fare cosa utile anche verso la categoria e la Fipav». CLASSIFICA (15ª giornata) Reima Crema 38; Sassuolo, Montecchio 32; Viadana 29; Modena Est 26; Cisano 24; Opem Audax Parma 22; Verona, Bedizzole 21; Gorgonzola 20; Castelnuovo 19; Costa Volpino 18; Vignola 8; Piacenza 2.

Primo successo di Guglieri-Galantini

Nelle “Targhe Comitato di Crema” in categoria C/D note positive per Magnini-Vezzoni

di Massimo Malfatto

Successo di gioco e parecchio pubblico ha riscosso le “Targhe Comitato di Crema” le cui finali si sono svolte sulle corsie del bocciodromo comunale di viale Indipendenza. Dopo qualche discreto piazzamento è arrivato il primo successo stagionale della neo-coppia trescorese formata da Giuliano Galantini e Paolo Guglieri, una vittoria sofferta ma alla fine meritata. I pupilli del presidente Luigi Comolli superavano in semifinale Pedretti-Gerrini (12-11) e “vendicavano” la sconfitta subita nei quarti dai loro compagni Marazzi e Tensini proprio ad opera della coppia lodigiana. Approdavano in finale anche Alessandro Chiappa e Paolo Scarpelli che s’imponevano nei quarti sui “cremosanesi” Paladini-Bonizzi (12-5) e di seguito eliminavano (sul filo di lana!) Ritorti e Sacchi. Finale molto equilibrata, ben gio-

cata da entrambe le formazioni: la spuntavano (per 12-8) Galantini e Guglieri che riuscivano a piegare la resistenza di Chiappa e Scarpelli. Serata da incorniciare per Mario Magnini e Francesco Vezzoni che hanno brillato nella categoria C/D. Dopo aver superato i milanesi Grechi-Masiero (12-9), i bravi portacolori della “Arci Crema Nuova” s’imponevano con l’identico punteggio su Paladini e Raimondi. Nella parte alta del tabellone in evidenza i bagnolesi Roberto Barbati e Teresio Pellegrini che prima eliminavano sul filo di lana Gatti-Mirani e successivamente avevano la meglio sui pianenghesi MeleriBiazzi per 12-8. Finale a senso unico e agevole successo di Magnini-Vezzoni su Barbati-Pellegrini per 12-3. Ha diretto la gara Gianpietro Raimondi, arbitri di finale Attilio Bisotti ed Antonio Polenghi.

Chiappa, Venturelli e Scarpelli (vincitori cat. A)

in breve

Top 10: vincono Celardo e Testa

Nella quinta prova del “Top 10 Lombardia” organizzato dal comitato di Crema i nostri giovani bocciofili hanno scaldato gli appassionati. Nella categoria Allievi protagonisti Filippo Celardo e Mattia Visconti: l’ha spuntata “Pippo” (terzo successo stagionale in questa manifestazione!) che in finale ha avuto la meglio sul bissolatino sul filo di lana. Nella categoria Esordienti ancora in evidenza un tonico e reattivo Nicholas Testa che nel match decisivo ha superato il bresciano Marco Piceni. Infine nella categoria Ragazzi successo di Daniel Scavoni che si è imposto sulla orobica Marta Rodolfi.

Venerdì finale gara promozionale Galantini e Guglieri (vincitori cat. A/B) con Magnini e Vezzoni (cat.C/D)

Casiratese: assegnati i titoli provinciali

Per il terzo anno consecutivo la “Casiratese” ha organizzato una fase, la seconda, del campionato provinciale cremasco. Nella categoria A (specialità terna) sono stati necessari i “pallini” per decretare campioni provinciali Alessandro Chiappa, Paolo Scarpelli e Gianni Venturelli che l’hanno spuntata su Ernesto Giana, Teresio e Giuseppe Sangiovanni; dopo aver perso il primo incontro vincevano il secondo e la roulette dei “pallini” contro gli scannabuesi che schieravano i Sangiovanni che lo scorso anno (con Mussi!) vinsero il titolo nella categoria inferiore. Anche nella cat.B conclusione ai ”pallini” e vittoria di

Reima Crema in festa

Francesco Lanzi, Silvano Pessotti ed Ermanno Fioretto che s’imponevano su Sacchi-Lorenzetti-Ritorti. Bella performance di Mario Ferrari e Gabriele Nichetti nella cat.C: dopo aver superato in semifinale Rozza-Pedrignani, battevano in finale (sul filo di lana!) i bagnolesi Carlo Zorza e Maurizio Volpi. Infine nella cat.D titolo provinciale ad Eugenio Foschetti che in semifinale si sbarazzava di Giovanni Tosi ed in finale superava agevolmente Marco Vailati. Al quarto posto Enrico Raimondi. Ha diretto la gara Gianpietro Raimondi, arbitri di finale Attilio Parati e Lorenzo Stabilini. MM

Venerdì 10 sulle corsie del comunale (con inizio ore 20) si concluderà la gara promozionale organizzata dal gestore del bar-ristorante del bocciodromo. Nelle batterie, tra gli altri, successi di Pedrignani-Minerva, Favalli-Botta, Marzolini-Cassinari e Fattebene-Tamagni.Alla coppia prima classificata buono valore di mille euro. Direttore di gara Gabriele Ceriati.

Soresina: epilogo dei provinciali Sabato 11, dopo due settimane di batterie interessanti, si svolgeranno le finali del campionato provinciale specialità individuale. Sotto la direzione di Annibale Barbisotti si giocherà sulle corsie del comunale di Cremona e di Soresina dove si concluderà la manifestazione.


Sport Week

Venerdì 10 Gennaio 2012

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La Juve comincia a spaventare il Milan

SERIE A - Anche in Coppa Italia i bianconeri hanno vinto e convinto. E i rossoneri rischiano a Udine senza Ibra

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i sono segnali poco incoraggianti per le avversarie della Juve. Come quello arrivato al termine della semifinale d’andata di Coppa Italia con il Milan: Conte ha gettato nella mischia il nuovo arrivato, il laterale difensivo Caceres che, udite udite, ha realizzato una doppietta nel 2-1 di S. Siro. Robe dell’altro modo, che accadono solo nelle stagioni super fortunate. Questo preambolo non vuole però disconoscere i meriti dei bianconeri, che sono un gruppo molto unito e sul campo danno sempre il 110%. Le condizioni meteo, sempre più proibitive per il calcio, stanno trasformando il campionato in una corsa automobilistica con tanti pit-stop e da questa confusione può uscirne vincente proprio la Juve, che tra l’altro non ha gli impegni europei. Ma prima di cedere lo scettro, il Milan vuole recuperare tutti gli effettivi, perché senza i tanti acciacchi eccellenti, probabilmente i rossoneri avrebbero qualche punto in più in classifica. Ibra non può sempre risolvere da solo i problemi della squadra e dopo tanta pressione, ha perso le staffe ed è stato espulso con il Napoli, tanto da rischiare di

La Sampdoria si è sbloccata Bene il Varese di Granoche SERIE B

22ª Giornata Cesena-Catania rinv. Chievo-Parma 1-2 Fiorentina-Udinese 3-2 Genoa-Lazio 3-2 Juventus-Siena 0-0 Lecce-Bologna 0-0 Milan-Napoli 0-0 Novara-Cagliari 0-0 Palermo-Atalanta 2-1 Roma-Inter 4-0 Prossimo Turno (12-2 h 15) Atalanta-Lecce Bologna-Juventus Cagliari Palermo (11-2 h 20.45) Catania-Genoa Inter-Novara Lazio-Cesena (9-2 h 20.45) Napoli-Chievo (13-2 h 20.45) Parma-Fiorentina Siena-Roma (13-2 h 20.45) Udinese-Milan (11-2 h 18)

CLASSIFICA Juventus* 45 Milan 44 Udinese 41 Lazio 39 Inter 36 Roma 35 Napoli 31 Palermo 31 Genoa* 30 Fiorentina* 28 Parma* 27 Cagliari 27 Chievo 27 Catania** 24 Atalanta* (-6) 23 Bologna* 22 Siena* 20 Lecce 17 Cesena* 16 Novara 13

saltare il big-mach di campionato con la Juve (vedremo come andrà a finire il ricorso). Tra le squadre di vertice chi sta peggio è l’Inter, crollata proprio sul più bello, ovvero dopo aver vinto anche il derby. L’impegno profuso per recuperare il terreno perduto ha prosciugato il serbatoio di una squadra da tempo in riserva e le tre successive partite hanno messo a

La manata che è costata a Ibra la squalifica

nudo i difetti dei nerazzurri (un punto in tre gare con nove reti subite). E visto che i guai non vengono mali soli, c’è pure la grana Sneijder a destabilizzare l’ambiente. L’olandese e Ranieri sono ormai ai ferri corti e questo non agevola una squadra bisognosa di tranquillità per uscire da un crisi che può diventare pericolosa. Meteo permettendo, sabato va

in scena a Udine un match molto delicato tra un’Udinese un po’ in calo (soprattutto in trasferta) e un Milan che sta facendo molta fatica e segnare. Per il Milan è vietato perdere altri punti, ma vincere in Friuli non è mai facile per nessuno, soprattutto per chi si presenta senza un certo Ibra. Fabio Varesi fabiovaresi16@libero.it

Tra gli inglesi e Capello è finito un amore mai sbocciato ZOOM

Un amore mai sbocciato. Fabio Capello e la federazione inglese hanno deciso di separarsi, senza rimpianti e così finisce male la prima gestione di un allenatore non inglese della nazionale di sua maestà. Come spesso accade nelle coppie in crisi, a provocare la rottura sono futili motivi, come la gestione del “caso Terry”, al quale la Federazione ha tolto d’ufficio la fascia di capitano. Un’ingerenza che Capello non ha gradito, ma che maschera l’insoddisfazione di entrambe le parti per i risultati non troppo lusinghieri, malgrado un ingaggio da capogiro. Capello, come

TENNIS Andreas Seppi

Trap, conferma di essere più bravo ad allenare le squadre di club che le selezioni nazionali ed è per questo che molte società blasonate d’Europa stanno già sondando il terreno. Fabio Capello, già una volta odiato dagli inglesi per quel gol realizzato a Wembley nel 1973 che regalò la prima storica vittoria azzurra in terra inglese, diventa ora definitivamente personaggio poco gradito al calcio britannico, ma questo al tecnico friulano poco importa. E la nazionale inglese? Ai prossimo Europei vedremo se i risultati poco esaltanti erano colpa solo dell’allenatore italiano.

Fabio Capello

Anche in serie B a dominare è il maltempo, che ha impedito alle prime tre squadre della classifica di scendere in campo. Nell’ultimo turno si è giocato solo il big-match tra Padova e Verona, terminato con un onesto 0-0 che non cambia la classifica delle due squadra, saldamente in zona playoff. Si fa sempre più sotto il Varese di Maran, autore di un grandissimo recupero e ora ancora più forte dopo l’ingaggio di Granoche, subito decisivo (doppietta) nel match vinto sul campo dell’AlbinoLeffe. Maran e la punta uruguaiana hanno già lavorato insieme nella Triestina qualche stagione fa, tra l’altro con ottimi risultati e si candidano come mina vagante per i playoff. Si è finalmente sbloccata la Sampdoria, vittoriosa a Grosseto grazie a Pablo una magia di Foggia, Granoche uno dei tanti giocatori di classe a disposizione di Iachini, fino ad ora poco incisivo come tanti suoi compagni di squadra. Sarà la svolta tanto invocata dai tifosi doriani? Lo vedremo sabato pomeriggio al termine del match casalingo con l’AlbinoLeffe: la Samp non può che vincere. 26ª GIORNATA AlbinoLeffe-Varese 1-2, Brescia-Torino rinv., Empoli-Crotone 1-1, Grosseto-Sampdoria 0-1, Gubbio-Modena rinv., Juve Stabia-Livorno 1-2, Nocerina-Bari 1-1, Padova-Verona 0-0, Pescara-Reggina rinv., Sassuolo-Ascoli rinv., Vicenza-Cittadella 1-4. CLASSIFICA Pescara* 51; Sassuolo*, Torino* 50; Verona 48; Padova 45; Varese 41; Reggina*, Bari (-2) 36; Brescia* 35; Sampdoria*, Cittadella 34; Juve Stabia (-4), Grosseto 33; Livorno 29; Vicenza 27; Crotone (-1) 26; Modena** 24; Empoli*, AlbinoLeffe*, Gubbio* 23; Ascoli* (-7); Nocerina 18. PROSSIMO TURNO (11-2 h 15) Bari-Sassuolo (12-2 h 12.30), Cittadella-Brescia, Crotone-Grosseto, Livorno-Vicenza (12-2 h 12.30) , Modena-Padova , Pescara-Juve Stabia, Reggina-Empoli, Sampdoria-AlbinoLeffe, Torino-Nocerina, Varese-Gubbio, Verona-Ascoli.

Coppa Davis: l’Italia tenta l’impresa Azzurri in campo da venerdi nel difficile match in Repubblica Ceca

La grande attesa è finita. Dopo undici anni l’Italia torna a giocare nel gruppo mondiale di Coppa Davis, in un match sulla carta proibitivo, contro la Repubblica Ceca a Ostrava. Tocca ad Andreas Seppi il compito di aprire il programma con Radek Stepanek (venerdì alle ore 16), mentre a seguire Simone Bolelli dovrà affrontare il numero 7 del mondo Tomas Berdych. Bolelli è stato preferito a Starace, in quanto il campano ha avuto la febbre e sarà probabilmente utilizzato in doppio insieme a Bracciali. Nel bilancio dei confronti diretti (compresi quelli giocati fino al 1992 sotto la bandiera della Cecoslovacchia) la Repubblica Ceca conduce sull’Italia per 7-3. Per tornare da Ostrava con la qualificazione serve un’impresa, ma dopo un’assenza così lunga, l’Italia deve almeno vedere cara la pelle e siamo sicuri che Barazzutti tirerà fuori il meglio

dagli azzurri, impresa che gli è sempre riuscita con le ragazze in Fed Cup. La sfida di Coppa Davis viene trasmessa in diretta su Supertennis. Ecco gli altri incontri del primo turno: Spagna-Kazakistan, AustriaRussia, Canada-Francia, Svizzera-Usa, Serbia-Svezia, Giappone-Croazia, Germania-Argentina. • CICLISMO (F.C.) Il Tas di Losanna ha sospeso per due anni il ciclista spagnolo Alberto Contador, positivo al clenbuterolo nel 2010. La squalifica del madrileno arriva dopo un procedimento di quasi 18 mesi e priva Contador delle vittorie al Tour 2010 (che va al lussemburghese Andy Schleck) e al Giro d’Italia 2011 (assegnato all’italiano Michele Scarponi). Contador dovrà saltare il prossimo Tour de France perché la fine del provvedimento scade nel mese di agosto.

BASKET

Siena imbattibile anche in Eurolega

Dominatrice (come sempre) in campionato e imbattibile in Eurolega. La Montepaschi Siena, travolgendo l’Unicaja Malaga (84-69) è a un passo dal passaggio del turno nella Top 16 e ora guarda con fiducia all’ingresso alle Final Four della competizione continentale più importante. Torna a sorridere anche Milano, che in una gara cruciale ha ottenuto 2 punti preziosissimi (i primi di questa seconda fase di Eurolega battendo l’Unics Kazan 63-58) e mantiene così vive le speranze di qualificazione. Insomma, grazie anche alla Bennet Cantù, l’Italbasket è viva... • LEGA A Dopo le dimissioni di coach Marco Crespi, Casale Monferrato è stata affidata ad Andrea Valentini, già assistente di Crespi.


Le ricette di Nonna Felicita

Secondi di Terra

Tacchino con le mandorle

PREPARAZIONE Fate imbiondire l'aglio in poco olio, aggiungete il battuto di sedano e carota. Infarinate le fette di tacchino, aggiungetele al soffritto, fate prendere colore da entrambe

INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 4 fette di fesa di tacchino • 2 spicchi di aglio • 1 costa di sedano • 1 carota • 10 mandorle tritate • Alcune mandorle intere • 1/2 bicchiere di vino bianco • Poco olio d'oliva • Sale • Farina le parti, bagnate col vino bianco poi salate e cospargete con le mandorle tritate. Lasciate cuocere per 10 minuti, aggiungete le mandorle intere e servite.

Polpette d’agnello alle melanzane INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 500 g di polpa d'agnello tritata • 2 melanzane • 2 tuorli d'uovo • Origano • Prezzemolo • 4 cucchiai di olio d'oliva • Sale, Pepe

PREPARAZIONE Avvolgete le melanzane in un foglio d'alluminio e cuocetele in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 30 minuti. Ritiratele, aprite l'involucro, lasciate intiepidire. Dividete le melanzane a metà e con un cucchiaio togliete parte della polpa. In una ciotola mescolate la carne d'agnello tritata, la polpa delle melanzane, l'origano, i tuorli, il prezzemolo tritato. Amalgamate bene. Salate e pepate. Con l'impasto formate tante piccole polpette e rosolatele in un tegame con quattro cucchiai d'olio. Passatele sul piatto da portata e servite.

Vitello ai funghi e mirtilli in salsa alle erbe INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 600 g di filetto di vitello • 1 mazzetto di insalata rucola • 4 funghi porcini sott'olio • 1 cespo di insalata di stagione • Olio d'oliva • 1 cestino di mirtilli • Sale, Pepe Per la salsa • Olio d'oliva extra-vergine • Aceto aromatizzato ai mirtilli • Prezzemolo • Erba cipollina • Scalogno • Sale, Pepe

Tagliate a dadini la carne. Preparate la salsa tritando finemente le erbe e lo scalogno e mescolandoli agli altri ingredienti.

Lavate le foglie di insalata e di rucola ed i mirtilli. Tagliate a metà i funghi sott'olio. Fate rosolare a fiamma bassissima la carne con una cucchiaiata di salsa alle erbe. Salatela leggermente, mescolate, toglietela dal fuoco e lasciatela intiepidire. Riunite tutti gli ingredienti in un piatto e condite con la salsa.

Rotolo di coniglio con i capperi INGREDIENTI PER 10 PERSONE • 1 coniglio da 1150 g • 2 coscette di pollo da 100 g • 60 g di olive verdi • 3 fette di pancarré ammollato nel latte • 1 cucchiaio di capperi sotto sale • 1 uovo • 1 mazzetto di salvia • 1 spicchio di aglio •,1 mazzetto di rosmarino • 1 spruzzo di vino bianco secco • 4 cucchiai di olio d'oliva • Sale, Pepe

INGREDIENTI PER 8 PERSONE • 1 oca di 3000 g • Alcune fettine di pancetta • 1 bottiglia di vino bianco secco • 2 bicchieri di aceto di vino • Brodo • 2 cipolle • 1 pizzico di maggiorana

• 1 foglia di alloro • 1 pizzico di rosmarino • 2 cucchiai di olio d'oliva • Sale • Alcuni grani di pepe PER LA SALSA: • 2 limoni • 2 acciughe • Burro

PREPARAZIONE

PREPARAZIONE Spuntate al coniglio la testa e le zampe, lavatelo, asciugatelo accuratamente poi, con un coltello appuntito e affilatissimo, disossatelo completamente, cercando di non lacerare la carne: alla fine dovrete ottenere una specie di rettangolo regolare. Salatelo e pepatelo. Disossate anche le coscette di pollo, privatele della pelle, quindi passatele al macinacarne insieme con il pancarré ben strizzato, raccogliendo il ricavato in una ciotola. Amalgamatelo con le olive snocciolate e tritate insieme con una cucchiaiata di capperi risciacquati dal sale, un uovo, sale e pepe. Spalmate la polpa di coniglio con questa

Stracotto d’oca

farcia, quindi arrotolatela su se stessa. Legate il rotolo come un arrosto, con alcuni giri di spago da cucina, quindi sistematelo in una pirofila. Aggiungete un mazzetto di salvia e rosmarino, uno spicchio d'aglio e 4 cucchiaiate d'olio. Passate nel forno già a 200 gradi per circa 60 minuti, bagnando di tanto in tanto la carne con il suo sugo e con uno spruzzo di vino (ne basterà mezzo bicchiere in tutto). A cottura ultimata, sfornate, eliminate lo spago e affettate il rotolo. Servitelo caldo, con il suo sugo sgrassato e filtrato: volendo accompagnate con patate al forno.

• Fasciate l'oca con le fettine di pancetta, adagiatela sulla griglia del forno e cuocetela per un'ora e mezzo in forno preriscaldato a 190 gradi. • Ritiratela, eliminate la pancetta, sistemate il volatile in una pentola su misura con due cucchiai d'olio. • Versate vino, aceto e brodo fino a coprirlo. Aggiungete alcuni grani di pepe, l'alloro e le cipolle intere, un pizzico di maggiorana e di rosmarino tritati e salate. • Cuocete ancora per un'ora sul fornello a fuoco basso, poi togliete l'oca dal recipiente e tenetela al caldo. • Preparate la salsa.Unite al fondo di cottura la polpa a dadini di un limone sbucciato al vivo, le acciughe dissalate, diliscate e tritate. • Mescolate, ritirate dal fuoco e mantecate il composto con una noce di burro. • Disponete l'oca tagliata a fette su un piatto da portata. Ricopritela con la salsa e guarnitela con l'altro limone a fettine.


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