CREMASCO Il
PICCOLO giornale del
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VENERDI’ 3 FEBBRAIO 2012 • Supplemento settimanale al n° 5 de “Il Piccolo Giornale”
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LO HA PROMESSO L’ASSESSORE SIMONE BERETTA
SOTTOPASSO UTILIZZABILE GIA’ IN AUTUNNO Il costo non supererà i 3 milioni e 700mila euro. Il responsabile dei Lavori Pubblici non ha dubbi: «L’opera è avviata in modo irreversibile». «Purtroppo» ribatte la candidata a sindaco Stefania Bonaldi: «Un'opera incerta nei costi, ma anche rischiosa» IL PUNTO DI VISTA/1
Peagiassite in agguato
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di Renato ancorotti rancorotti@gmail.it
o letto sul giornale l’intervento dell’assessore Beretta in difesa dei giostrai e delle aziende della zona industriale di S. Maria nella ricerca di trovare una soluzione dignitosa per tutti. Lo ringrazio perché se sono sempre stato pronto alla critica sono anche pronto a dar merito quando ci si impegna a risolvere i problemi. Non condivido alcune scelte fatte soprattutto il sottopasso perché ritengo primario il prolungamento della Gronda nord che allontanerebbe il traffico pesante da via Indipendenza e perciò dalle immediate vicinanze della città. Non avendo partecipato, però, alla stesura né della Bibbia né del Vangelo non posseggo la verità assoluta. Il mio resta un fermo convincimento, ma ben venga il sottopasso se risolve almeno in parte la possibilità di collegare il centro a S. Stefano e a S. Maria. Ho notato anche con piacere la sostituzione dei fiori finti dell’architetto Peagiassin con dignitossissime piante; l’effetto è molto migliorato. Mercoledì sera sono tornato da Malpensa, sotto la neve, affrontando strade pericolose e impiegando quasi tre ore per tornare a casa. Giunto a Crema, ho trovato le strade cittadine completamente pulite, almeno quelle che ho percorso io. Complimenti. So che Simone ha fatto l’esame del peaggiassometro che misura quanto si è peagiass; beh, sorprendentemente, l’assessore Beretta è risultato solo con alcuni residui di peagiassite, ma sembrerebbe sulla via della guarigione. E poi dicono che i miracoli non esistono. Attenzione però alle ricadute: la peagiassite è sempre in agguato.
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di Rol Stone
isita programmata dall’assessore Simone Beretta per la stampa, al cantiere di via Indipendenza per la costruzione del sottopasso alla ferrovia. Con lui ci sono Luciano Capetti, assessore ai Servizi Sociali, e l’ingegner Federico Galli del comune di Crema, responsabile del procedimento per la realizzazione del sottopasso. Il quale risponde subito alla domanda più insidiosa: nessun timore di allagamenti quando lo scavo sarà al massimo della profondità - 8 metri - e vicino alla corrente del canale? «I calcoli sono rassicuranti». Tempi per la conclusione dei lavori? Difficile prevederlo perché l’opera è complessa. L’assessore Beretta, però, non ha dubbi: «Male
IL PUNTO DI VISTA/2
E' il lavoro che dà dignità di Enrico Tupone tuponee@alice.it da sinistra: l’ingegner Federico Galli e gli assessori Luciano Capetti e Simone Beretta
che vada, per il prossimo autunno il traffico passerà dentro il sottopasso». E guarda con soddisfazione la fase avanzata dei lavori: «L’opera è avviata in modo irreversibile». Poi non perde l’occasione per alcune battute dal sapore politico. «La minoranza, specialmente con il Pd,
Via Indipendenza: anche i tir passeranno sotto i binari? Del tutto evidente l’interesse di industriali e artigiani presenti con le loro attività nell’area ex Olivetti, per la realizzazione del sottopasso alla ferrovia di via Indipendenza. Ma si rivolgono, preoccupati, la domanda: «Il sottopasso sarà facilmente agibile anche per i mezzi pesanti che devono caricare e scaricare nelle aziende?». Preoccupazione giustificata se si presta attenzione alla qualifica della strada in costruzione che è di tipo E cioè «urbana di quartiere» e alla definizione del manufatto come «sottopasso in ambito cittadino». Espressioni che lasciano intravedere possibili divieti alla libertà di circolazione. Non per niente via Indipendenza, per un lungo tratto, è preclusa al traffico pesante. L’assessore Simone Beretta è, comunque, rassicurante: «Il progetto è stato elaborato per prevedere ogni tipologia di traffico, compreso quello di Tir e autobus». La nuova strada e il sottopasso di via Indipendenza presentano, nel progetto esecutivo elaborato dalla De Fabiani di Cavenago d’Adda, misure rassicuranti. Ce le fornisce l’ingegnere del Comune, Federico Galli. «L’altezza prevista per il sottopasso va da 5,60 metri a 5,05 metri verso via Gaeta dove la strada incomincia la pendenza che è del 7% dall’ imbocco di via Indipendenza e dell’ 8% verso via Gaeta. La larghezza è di 7,50 metri con in più un marciapiede di sicurezza e la ciclopedonale per un totale di 11,50 metri. Sono misure che potenzialmente consentono il passaggio a qualsiasi mezzo di trasporto, esclusi naturalmente i carichi speciali».
continua a sollevare critiche all’opera. Un aumento dei costi per imprevisti, già inclusi nel piano finanziario? Che problema c’è se non fanno lievitare i 3.700.000 euro complessivi preventivati fin dall’inizio?». Continua l’assessore: «E’ incontestabile che questo sottopasso alla ferrovia risponde definitivamente alle emergenze della viabilità in questa zona della città: ambulanze, vigili del fuoco, polizia e carabinieri per interventi d’urgenza, non avranno più il problema delle sbarre ferroviarie chiuse. La città di domani si presenterà con un ostacolo in meno. La stragrande maggioranza di cittadini è soddisfatta di questa importante opera pubblica di viabilità, perché è prevalso l’interesse generale sulle spinte particolaristiche di pochi». Stefania Bonaldi, candidata a sindaco per il centrosinistra, è d’accordo su una cosa sola: «E’ vero, l’opera, comunque procedano i lavori, è ormai irreversibilmente avviata, purtroppo. Rimangono tutte le nostre contrarietà per una scelta non ottimale dal punto di vista viabilistico, incerta dal punto di vista dei costi finali - infatti a questo punto i costi sono già lievitati di circa 300.000 euro - e rischiosa dal punto di vista del risultato con il pericolo della falda incombente e forse anche della stabilità degli edifici vicini».
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l primo articolo della nostra Costituzione recita: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro»; affermazione che i dati della crisi attuale rischiano di vanificare. Una disoccupazione al 8,9% e una giovanile al 31% sono segnali non solo di una crisi economica profonda, ma anche di un mercato del lavoro che chiede di essere profondamente riformato per consentire a chi viene licenziato di vivere dignitosamente il periodo di assenza dal lavoro in attesa della nuova occupazione ed ai giovani di accedere a un impiego non saltuario e non sottopagato. Risulta sempre più evidente come sia necessario mettere mano a una riforma sulle norme del licenziamento e sulla mobilità ispirandosi a un modello di flessibilità che punti a conciliare il massimo di flessibilità delle strutture produttive con il massimo di sicurezza dei lavoratori nel mercato del lavoro. Oggi il nostro Paese non è in grado di assistere i lavoratori nel passaggio da un azienda che chiude ad una che ha bisogno di assumere. In questo quadro rientra anche l’uso distorto degli ammortizzatori sociali, prolungati per anni disincentivando tutti gli attori del mercato del lavoro a trovare soluzioni alternative. Le decine di migliaia di posti scoperti per falegnami, elettricisti, impiantisti, installatori di infissi, tecnici informatici, macellai, panificatori, fabbri, sarti, operai meccanici specializzati, ci invitano a ripensare al ruolo delle scuole professionali ed alla considerazione che esse godono non solo presso le istituzioni scolastiche ma anche nelle valutazioni dei genitori e degli insegnanti che indirizzano i ragazzi verso questa o quella scuola. La dignità alla persona viene data dal lavoro e non da qualche. a volte, inutile laurea universitaria.
CREMONA
Venerdì 3 Febbraio 2012
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Dall’inizio dell’anno, già 25 giorni di superamento del limite. In arrivo temperature polari nel fine settimana, si prevedono -10° C
Neppure il gelo batte le Pm10 Piazza Roma
L'argine del Po
Siglato un Protocollo di intesa tra i Comuni per l’adozione di misure di contenimento degli agenti inquinanti
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di Laura Bosio
elo e neve: ci aspettano temperature fino a meno 10 gradi, con i relativi problemi per la viabilità, i trasporti pubblici, le colture eccetera. Secondo le previsioni il freddo polare si protrarrà almeno fino al 10 febbraio, anche se le temperature più basse si concentreranno nel week end. Le precipitazioni nevose, invece, si stanno spostando verso il centro e sud Italia. Tuttavia, neppure la cospicua nevicata dei giorni scorsi è bastata a far abbassare il livello delle polveri sottili, che a Cremona continuano ad attestarsi sopra la soglia limite, anche se, per fortuna, negli ultimi giorni i valori negativi riguardano solo alcune delle centraline di rilevamen-
to. Nel complesso, siamo già a 25 giorni di superamento della soglia dall’inizio dell’anno: un record decisamente negativo, soprattutto se si pensa che il limite, stabilito dalla Ue, sarebbe di 35 superamenti in un anno. Intanto, dopo mesi di immobilità, è finalmente stato siglato, in prefettura, il Protocollo d’intesa per avviare una strategia condivisa per il contenimento delle polveri sottili sul territorio comunale e quello dei comuni limitrofi. Si tratta di un primo, importante passo verso una politica attiva per fare fronte ad un fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti per la salute dei cittadini e che esige un’attenzione crescente da parte dei sindaci» ha detto il viceprefetto vicario, Emilia Giordano, che nei giorni scorsi ha coordinato il tavolo di la-
voro dei sindaci. Il documento è stato siglato dai Comuni di Bonemerse, Castelverde, Castelvetro Piacentino, Cremona, Gadesco Pieve Delmona, Gerre De' Caprioli, Malagnino, Persico Dosimo, Sesto ed Uniti e Spinadesco. Il Protocollo prevede una serie di azioni che ogni Comune si impegna ad intraprendere per ridurre la produzione di polveri sottili: maggiori controlli sulle emissioni in atmosfera, controlli sugli impianti termici, incremento dei controlli per la verifica del rispetto dei divieti stabiliti dalla normativa regionale della Lombardia. Per quanto riguarda l’uso del riscaldamento sono previste limitazioni sulle temperature negli edifici privati e pubblici a un massimo di 20 gradi. Si prevedono limitazioni anche al riscaldamento nelle scuole pubbliche durante i periodi di
chiusura, nonché la riduzione della fascia oraria giornaliera di riscaldamento degli edifici di almeno un'ora, salvo casi particolari. Fondamentali saranno poi i comportamenti degli stessi cittadini. A questo proposito, il pacchetto contiene una serie di prescrizioni che tutti sono invitati a seguire: ad esempio, si chiede agli esercizi commerciali di non fare uso di dispositivi che consentono di tenere le porte aperte; si vogliono promuovere comportamenti responsabili e applicare sistemi per migliorare l'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati. La mobilità avrà un ruolo fondamentale: i Comuni dovranno adottare programmi di mobilità sostenibile (potenziamento del sistema di bike sharing, implementazione di azioni di car pooling e car sha-
ring), attuare azioni mirate all'efficienza ed alla sostenibilità ambientale del trasporto pubblico locale (urbano ed extraurbano), mettere in campo migliori politiche in materia di parcheggio dei veicoli volte a promuovere l'uso del mezzo pubblico. Inoltre, ma solo nel territorio del Comune di Cremona, il Protocollo prevede limitazioni alla circolazione: nel caso di superamento della soglia di concentrazione giornaliera di 50 microgrammi/m3 di Pm10, (riferita alla media matematica dei valori rilevati dalle centraline collocate nei comuni di Cremona e Spinadesco) previsto il blocco della circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti e, nel caso di superamento della soglia per 18 giorni consecutivi, l'adozione delle targhe alterne fino al rientro nei limiti.
Cremona
La proposta del Governo Monti scatena proteste, soprattutto sul web
Titoli di studio e lauree presto senza valore legale?
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di Martina Pugno
ppena poche ore dopo la proposta di abolizione del valore legale della laurea, in tutta Italia si sono scatenate le proteste, che hanno portato alla decisione di dare vita sul web, nei prossimi giorni, una consultazione pubblica in seguito alla quale verrà presa una decisione ufficiale. La proposta interessa prevalentemente il peso del titolo di studio e del voto di laurea in sede di concorso pubblico, ma comporta ripercussioni sull'intero mondo accademico, che verrebbe per la prima volta sottoposto anche in Italia, al pari di molti altri Paesi europei ed extraeuropei, ad un sistema di ranking in grado di individuare i migliori atenei. Immediate le reazioni, dal mondo politico a quello accademico, di chi si schiera a favore della proposta e di chi, invece, la considera dannosa per il sistema universitario e la qualità dell'istruzione a livello nazionale. Tra coloro che si sono espressi a favore di un intervento che elimini il peso della laurea in sede di concorso pubblico e, in particolar modo, dell'istituzione di un apparato ufficiale di valutazione dei singoli atenei anche Pietro Manzini, professore straordinario di Diritto internazionale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. "Per quanto riguarda l'istituzione di un sistema di valutazione nazio-
Disoccupazione, colpiti più i laureati dei diplomati
Creare un più solido ponte tra università e mondo del lavoro: questo il fine ultimo delle riforme al centro di polemiche e disquisizioni. Il forte scollamento tra queste due realtà costituisce, infatti, problema di primaria importanza, come rivelano i più recenti dati raccolti dall'istituto di ricerca del Miur: nel corso dell'arco temporale compreso tra il 2009 e il 2010, il tasso di disoccupazione dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni in possesso del diploma di scuola media è del 27%, per poi scendere al 9% per i giovani in possesso di un diploma di scuola superiore. Sale, invece, il tasso di disoccupazione nei laureati di età compresa tra i 25 e i 34 anni, raggiungendo il 12%. Migliorano, al contrario, i dati relativi alle prospettive a lungo termine: nei laureati di età superiore nale degli atenei - dichiara Manzini Il primo vantaggio sarebbe un maggiore impegno da parte delle Università nel selezionare ottimi insegnanti e ricercatori, garantendo il miglior livello di preparazione ai propri studenti. In questo modo gli istituti italiani diventerebbero più competitivi anche a livello internazionale". Niente penalizzazioni, dunque, o discriminazioni, ma semplicemente il riconoscimento della qualità dei singoli atenei: "Vogliamo credere che in Italia esistono ottanta università, tutte allo stesso livello? Tutte in grado di offrire lo stesso grado di preparazione? Chiaramente non è così, ci sono università che preparano meglio e altre che preparano peggio. Poterle identificare va tutto a vantag-
ai 35 anni il tasso di disoccupazione scende al 2%. Nel confronto con gli altri Paesi europei, il tasso di disoccupazione registrato in Italia nella classe di età compresa tra i 25 e i 64 anni risulta inferiore rispetto alla media europea se si considerano i giovani con un diploma di scuola secondaria; raggiungendo invece livelli superiori alla media per coloro che hanno conseguito un titolo universitario, sia per gli uomini che per le donne. Nel passaggio dal diploma di scuola secondaria alla laurea il tasso di disoccupazione nel nostro Paese diminuisce dell’8% circa tra gli uomini e in maggior misura tra le donne (in tal caso diminuisce del 13,7%), in linea con quanto accade in contemporanea negli altri Paesi europei, ad eccezione della Grecia.
gio delle famiglie e della società. Occorre tenere rivolto lo sguardo all'interesse pubblico. Si tratta di un tema che assume contorni quasi politico: si vuole frequentare un percorso di studi universitario unicamente per avere la garanzia di trovare un lavoro, oppure per ottenere una solida e valida preparazione?". Un sistema di valutazione che, sottolinea Manzini, non si scontra con la volontà di eliminare il peso legale del titolo di studio nei concorsi pubblici: si tratterebbe, al contrario, di un duplice sistema per poter garantire una selezione basata unicamente sul livello di preparazione dei singoli candidati. "Il settore pubblico deve poter fare selezione tanto quanto il priva-
to, che peraltro già effettua delle valutazioni relative al percorso di provenienza. Se tutti possono valutare, significa che è possibile offrire una migliore trasparenza, che va a vantaggio sia delle famiglie sia degli studenti, nonché delle stesse università, che sono così incentivate a rendersi più competitive. Il merito deve emergere". Qualche riserva, invece, riguardo all'abolizione del peso del voto di laurea in sede di concorso pubblico: "E' vero che ci sono delle Università più generose e altre meno generose, e dunque chi frequenta la seconda tipologia risulta svantaggiato. Il voto, però, è ancora un incentivo importante: non tenerne conto significa lasciare spazio ad una preparazione
al ribasso. Perché puntare al 110, se il voto mi varrà quanto un 90? Ci sono buone ragioni per non tenerne conto, ma a mio avviso ve ne sono di maggiori per continuare a farlo. Bisogna comunque ricordare che ad avere maggiore peso sarebbe comunque la prova effettiva in sede di concorso, che deve garantire un valido sistema di selezione". A favore dell'abolizione del peso del voto di laurea in sede di concorso pubblico si dichiara invece Gianni Ferretti, professore straordinario di Automatica presso il Politecnico di Milano (sede di Cremona): " Non vedo come l'abolizione del valore
legale possa disincentivare gli studenti dal conseguire buoni voti. Un buon curriculum, anche in termini di voto di laurea, purché conseguita in tempi ragionevoli, sarà sempre valutato positivamente come indicatore di serietà e competenza, così come sarà sempre valutata positivamente la provenienza da Università prestigiose da parte delle aziende". Prosegue Ferretti: "Per quanto riguarda l'istituzione di un sistema nazionale di ranking, per gli studenti può essere un aiuto per una scelta che influenza tutta la vita lavorativa. Per le Università un aiuto a finalizzare le proprie scelte in direzione di
«I nostri atenei? Già giudicati in tutto il mondo»
Venerdì 3 Febbraio 2012
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La protesta degli studenti: «Una riforma classista» MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA CONTRO L’ABOLIZIONE DEL VALORE DELLA LAUREA
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Universitari contrari all’ipotesi dell’istituzione di un sistema di ranking a livello nazionale
una maggior qualità. Vanno ovviamente definiti con rigore e trasparenza i criteri di valutazione. E' un problema complesso, che in alcuni paesi è già stato affrontato da tempo, in Italia siamo solo agli inizi. Credo sia comunque il caso di allargare gli orizzonti. Il miglioramento della qualità del sistema universitario italiano passa necessariamente attraverso una maggiore internazionalizzazione e i sistemi di ranking esistono già a livello internazionale, i nostri possibili futuri studenti ci stanno già giudicando. Va comunque detto che la competizione fra i sistemi universitari si gioca anche e soprattutto sulla disponibilità di risorse e, da questo punto di vista, siamo agli ultimi posti fra i paesi industrializzati. In questa condizione è ben difficile scalare le classifiche".
lla proposta di abolire il valore legale della laurea avanzata dal Governo Monti, si è fatta ampiamente sentire la protesta del mondo accademico, in particolare degli studenti. Da Napoli a Torino, non sono mancate manifestazioni pubbliche ed iniziative volte a sottolineare il dissenso, dall'esposizione di striscioni ("Nessuno tocchi le nostre lauree", "Il nostro futuro non è carta straccia"), fino alla distribuzione di 'titoli di studio stampati su carta igienica, a sottolineare la perdita di valore della laurea stessa. Al centro delle proteste il timore che l'istituzione di un sistema di ranking possa, di fatto, creare una selezione tra istituti di seria A e istituti di serie B, dando vita ad un incremento delle tasse universitarie presso gli atenei più quotati e favorendo così una formazione di qualità accessibile solo dalle classi più agiate. "Con questa azione - ha commentato Michele Orezzi, coordinatore dell'Unione degli universitari - vogliamo denunciare il grave rischio che implica la mancata valutazione del voto di laurea nei
concorsi pubblici. Più che colpire le cosiddette 'fabbriche di titoli' - continua - sembra che questo governo voglia incentivarle inviando un messaggio molto grave agli studenti: non importa quanto impegno si ripone nel proprio percorso formativo, l'importante è ottenere una laurea. Il rischio, secondo il movimento, è quello di una "deresponsabilizzazione da parte delle stesse università, creando un vortice che non pone più al centro la conoscenza e l'apprendimento, ma solo il traguardo finale". Simili obiezioni sono state mosse anche da Enrico Decle-
Nell’ultimo decennio il numero dei laureati è cresciuto, nonostante il lieve trend negativo del triennio 2007-2009: dal 1999 è quasi raddoppiato arrivando nel 2009 a 292.789 unità. Su tale aumento ha inciso sicuramente il passaggio dai corsi del vecchio ordinamento a quelli del nuovo, in quanto gli studenti che hanno scelto di optare per il nuovo ordinamento hanno potuto trascinare le carriere precedenti e farsi riconoscere i crediti già acquisiti, anticipando la conclusione degli studi. Il nu-
va, presidente della Conferenza dei Rettori: "Abolire il valore legale della laurea potrebbe significare liberalizzare la formazione universitaria, lasciando che chiunque possa istituire una 'università' e che il mercato faccia da regolatore del valore dei titoli rilasciati". Manifestazioni e interventi pubblici riflettono dunque un dissenso espresso prevalentemente da chi il mondo universitario lo sta vivendo e sul quale sta investendo per il proprio futuro. Tra le principali accuse mosse dagli universitari, l'impossibilità per molti di accedere agli atenei va-
lutati come migliori, come sottolinea Stefania, dottoranda: "La diretta conseguenza dell'istituzione di un sistema di ranking sarà la suddivisione tra atenei di serie A e atenei di serie B, lasciando spazio all'aumento esponenziale delle tasse di iscrizione. Dunque, un'istruzione di qualità sarà solo appannaggio di chi se la potrà economicamente permettere? E il merito che fine fa?". Al centro delle polemiche anche l'abolizione del diverso peso della laurea triennale e di quella specialistica in sede di concorso pubblico, come sottolinea Paola: "Non solo il voto di laurea non avrebbe più peso, ma non ci sarebbe più differenza tra una preparazione triennale e una specialistica: perché fare tanti sforzi, per poi non vederli riconosciuti?". Sempre riguardo al valore del titolo di studio in sede di concorso pubblico, si esprime Francesca, laureanda: "Questa proposta non fa che creare un sistema di formazione ancor più classista, nel quale solo chi ha i soldi può accedere alla migliore formazione. Di certo l'Università
IN ITALIA SEMPRE PIU’ LAUREATI mero di donne che conseguono la laurea è da anni maggiore di quello degli uomini: rappresentano il 58% del totale nel 2009. Con riferimento ai tassi di conseguimento del titolo, inoltre, la quota di giovani donne (25 anni) che consegue il titolo sulla popolazione di età corrispondente è del 51,9%, quota decisamente più elevata di quella dei coetanei di sesso maschile, pari al 36,7%. L’offerta di corsi di studio di durata inferiore
a quelli del vecchio ordinamento ha portato ad un anticipo dell’età alla laurea rispetto al passato. Cumulando la quota dei laureati in base all’età, si evince che nel 2009 si sono laureati entro i 25 anni il 53,8% dei giovani, quota raddoppiata rispetto al 2001, in cui la proporzione di chi alla laurea non aveva superato i 25 anni era di 26,6 su 100. La quota più elevata di laureati proviene dalle aree Economico-statistica (13,8%), Politi-
italiana ha bisogno di profondi cambiamenti e di innovazione, ma non è questo il modo per poter migliorare la qualità della formazione fornita dagli atenei a livello nazionale". Prosegue: "Se il voto di laurea, basato su anni di valutazioni, non ha valore per stabilire il livello di preparazione di un candidato, come può essere più attendibile la valutazione limitata alle prove sostenute nel corso di un concorso pubblico?". L'accento viene posto dagli studenti anche sulla validità di un eventuale sistema di ranking dei diversi atenei presenti sul territorio italiano, come evidenziato da Simone: "Come stabilire i corretti criteri per la valutazione dei singoli atenei? E con quale frequenza la valutazione potrebbe variare? Uno studente potrebbe scegliere l'Università in base ad una valutazione che, alla fine del suo percorso di studi, potrebbe essere nettamente inferiore. E' vero che il sistema universitario italiano va completamente rivalutato e messo in relazione con il mondo del lavoro, ma non è questo il modo".
co-sociale (13,2%), Ingegneria (11,8%) e Medica (10,3%). Le discipline con un taglio umanistico si confermano quelle con il maggior numero di donne laureate. Per quanto riguarda il numero di laureati in materie scientifiche, che vede una particolare attenzione a livello europeo, la posizione dell’Italia è lievemente migliorata: nel 2008 raggiunge la media dei Paesi UE (21,9%), mentre nel 2007 il livello era pari al 20,6%, di circa due punti percentuali al di sotto della media europea (22,2%).
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Cremona
Venerdì 3 Febbraio 2012
«Scrivo dalla Stazione Centrale di Milano. Oggi, 2 febbraio 2012, ore 19 e 50, il treno che dovrebbe partire da Milano alle 19 e 15, per portarci a casa è stato soppresso perchè poco prima di partire il macchinista si è accorto di un vetro sbeccato nella motrice. Il problema è stato comunicato ai passeggeri a bordo dopo che il treno era pronto da 30 minuti sul binario» queste le amare parole di Andrea Burlini, un pendolare cremonese che ogni giorno sperimenta i disagi del viaggiare con i treni lombardi. «Il giorno prima il treno delle 5 e mezza di sera ha accumulato 2 ore di ritardo perché gli ingegneri di TreNord non erano in grado di chiudere una porta. Problema risolto da un cittadino marocchino. E mi limito a elencare i problemi di oggi e di ieri, non legati a neve o maltempo. Se devo essere sincero la mia pazienza è esaurita. Sono stanco di essere lasciato solo contro questa inefficienza. Stanco che nessuno intervenga. Stanco di sentirmi dire che dovrei andare a lamentarmi all'ufficio clienti di Stazione Garibaldi a Milano. Questa è una presa in giro nei confronti di chi lavora e studia. Chiedo a tutti i cittadini di Cremona, città che senza noi
La denuncia di Alloni: «La situazione è sempre più critica, nessun passo avanti»
Ferrovie, ritardi per il gelo notevoli disagi per i pendolari pendolari morirebbe, di fare almeno una riflessione sul nostro stato di miseria umana. Chiedo al Sindaco Perri di intervenire a nostro supporto. Lo chiedo da cittadino, se ho questo diritto». Parole che la dicono lunga sull'entità del disagio dei nostri pendolari. Del resto la precaria situazione del trasporto ferroviario lombardo è cosa nota. La pessima performance dei treni lombardi denunciata quotidianamente dai pendolari cremonesi è addirittura certificata dai dati relativi al mese di novembre pubblicati sul sito della Regione, che descrivono un quadro poco edificante. Lo denuncia il gruppo consiliare del Pd della Regione Lombardia. Secondo le cifre rese note, tut-
te e quattro le direttrici della provincia cremonese sono sotto i livelli di servizio dichiarati accettabili e dunque la stragrande maggioranza degli abbonati avrà diritto al bonus, uno sconto pari al 20% sull’abbonamento mensile di febbraio. Le linee incriminate, che hanno indice di affidabilità superiore a 5,10 (più alto è il valore meno affidabile è la linea) sono quattro: la Cremona-Treviglio (che registra un 5,12%), la Brescia-Cremona (5,81%), la Milano-Codogno-Cremona-Mantova (6,81%), la Milano-Codogno-Piacenza (6,29%). Molto critico il consigliere Agostino Alloni: «I dati parlano chiaro e sintetizzano in cifre le giuste lamentele dei pendolari. La
situazione è davvero molto critica e se si guardano i dati relativi allo scorso anno non è stato fatto nessun passo avanti. I miglioramenti sbandierati dalla Regione ad oggi sono solo promesse a vuoto». Oltre a sottolineare la situazione disastrosa dei treni, Alloni pone l’attenzione sulla modalità per ottenere il bonus per via telematica, acquistando l’abbonamento online, al momento non fattibile sul sito di Trenord. «Attraverso un’interrogazione scritta» spiega «avevo chiesto ben un anno fa all’assessore Cattaneo di spiegare il motivo per cui il sistema di bigliettazione via internet non riconoscesse il bonus ai pendolari che ne hanno diritto. Nella risposta, arrivata il 12
gennaio, l’assessore ha ammesso di aver sollecitato Trenord a prevedere tale modalità di acquisto e di impegnarsi a introdurre dei nuovi sistemi di vendita degli abbonamenti online in modo da consentire l’acquisto di abbonamento con bonus. Bene, ad oggi sappiamo che solo i viaggiatori della linea S4 (Milano CadornaCamnago) potranno beneficiare di quello che al momento attuale sembra essere un vero e proprio lusso. Che senso ha far partire l’acquisto online degli abbonamenti, per una sola linea? Ci saremmo aspettati la messa a regime di tutti gli abbonamenti per tutte le linee, con la possibilità di acquistarli con i relativi bonus».
Tempo di Carnevale, cosa offre il territorio? S
di Elisa Milani
i respira già aria di Carnevale. Magari in tono minore, ma alcune vetrine dei negozi sono addobbate con le mascherine e i coriandoli che insieme alle frittelle e alle chiacchiere richiamano i giorni di “carnasciale”. Sono molti, in città e Provincia, gli appuntamenti per chi ha vogliadi divertirsi e tornare bambino. In realtà a Cremona c’è ancora incertezza sull’organizzazione della sfilata dei carri del centro, promossa dal Comitato di Corso Garibaldi. Come spiega il portavoce, Marco Lodigiani, «Ancora non sappiamo se riusciremo a organizzare la sfilata. Da un lato perché non si trovano carri disponibili, visto che alcuni
gruppi hanno rinunciato a prepararli perchè troppo dispendiosi. Dall’altro anche noi dobbiamo fare i conti con i costi, poiché neppure quest’anno il Comune ci aiuta economicamente». Non mancherà invece il tradizionale appuntamento con «I Mascheer de Cremuna», tradizionale sfilata in maschera promossa da Annfas Cremona il 21 febbraio, in piazza del Comune (Ore 15). Naturalmente anche le parrocchie della città e alcune scuole elementari organizzeranno le loro “sfilate di quartiere”, nei giorni del 16 e 19. Passando al territorio, una delle iniziative storiche è il Carnevale del Quinto Quarto di Isola Dovarese, che si svolge dal 17 al 19 febbraio presso la Cascina Sartori.
Il Carnevale del Quinto Quarto si rifà essenzialmente all’uso delle parti povere del maiale nella cucina tradizionale padana. Dunque accanto ai tradizionali dolci della festa, il maiale sarà caratteristica dei banchi imbanditi. Una tre giorni caratterizzata da spettacoli teatrali, esposizioni, gastronomia,
musica e altri eventi ricreativi. Tra gli appuntamenti più attesi le serate musicali e la mostra «Dormire, riposare, vegliare - trascorrere la notte in cascina», che illustra gli arredi utilizzati per riposare, dalla stanza del possidente a quella del bracciante, sino aquella provvisoria del bergamino che deve veglia-
re il parto nella stalla per tutta la notte. Come non citare, poi, il celebre Carnevale di Pescarolo, caratterizzato da una delle sfilate più suggestive di tutto il territorio. La sfilata dei carri, promossa dalla Pro Loco, richiama gruppi da tutta la provincia. Nell’ambito dei festeggiamenti importante è anche la tradizione delle maschere, spesso realizzate in casa dalle famiglie pescarolesi. Altro grande appuntamento è il Gran Carnevale Cremasco, che si svolgerà nelle giornate del 5, 12 e 19 febbraio, con sfilate di carri allegorici, sbandieratori, mercatini, degustazioni e musica dal vivo. I grandi protagonisti dell’evento sono: il Comitato Carnevale Cremasco e l’Associazione Carnavalart, più i tre gruppi che realizzano a mano i carri più impo-
nenti, i Barabét, gli Amici e i Pantelù. Circa quaranta artigiani volontari (ingegneri, elettricisti, carpentieri, falegnami, pittori) che lavorano sia d’estate sia d’inverno, la sera, il fine settimana, ininterrottamente. Per creare il rivestimento in cartapesta dei mascheroni impiegano 6 quintali di carta riciclata (incollata con farina e acqua). Per chi invece vuole farsi un giro “fuori porta” ma senza allontanarsi troppo, l’appuntamento ideale è quello con il Carnevale di Busseto, evento ormai storico, che attira visitatori da tutta la regione e da quelle limitrofe. Gli appuntamenti sono il 5, il 12, il 19 e il 26 febbraio, con sfilate di carri e di bande, musica dal vivo, animazione e tanti eventi per l’intrattenimento di grandi e piccini.
Cremona
Venerdì 3 Febbraio 2012
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Terzo ponte sul Po in dirittura d’arrivo? Intervista a Francesco Acerbi, direttore di Centropadane: un progetto tutto cremonese, che rispetta il fiume
Manca solo un’autorizzazione, quella dell’Anas. Gli altri progetti: autostrada fino a Mantova e la Strada Sud
«Inutile, onerosa e dannosa per l’ambiente»
«Il ponte non toccherà “l’isola”, i sostegni saranno interamente nell’acqua per un impatto ambientale davvero minimo »
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di Laura Bosio
arrebbe conclusa la fase autorizzatoria per la realizzazione del terzo ponte: manca solo un’ultima approvazione, quella dell’Anas, dopodiché si partirà con la gara di appalto. «Il nostro obiettivo è riuscire a concludere l’iter preliminare entro il 2013, gara compresa, sperando di partire con i lavori per il 2014» sottolinea Francesco Acerbi, direttore di Autostrade Centropadane. «La fattibilità dell’opera è anche legata alla concessione dell’autostrada, di cui ancora non sappiamo nulla. Siamo in una situazione precaria, e ne siamo consapevoli. Sarebbe necessario, per noi, avere qualche certezza, tanto più che seguiamo lavori importanti e con tempi inerti piuttosto lunghi».
Francesco Acerbi, direttore di Autostrade Centropadane
Questo progetto ha sollevato proteste da più parti. Cosa risponde? Pensa che questo possano rallentare l’iter progettuale? «Ormai le proteste hanno esaurito la fase “istruttoria” e si sono spostate sugli atti amministrativi, quali il decreto di approvazione della conferenza dei servizi. Il ricorso al tribunale amministrativo, da parte degli oppositori, può anche starci, ma si ricordi che le proteste sono tutte a tutela di interessi privati, non certo di quelli pubblici. In più dispiace che il contenuto del progetto non sia mai stato oggetto di confronto e dibattito, in quanto gli oppositori sono contrari a prescindere. Il progetto del terzo ponte è figlio di un’ingegneria di stampo tutto cremonese, redatto da persone che conoscono la realtà del fiume e di quello che lo circonda e che sanno esattamente quello di cui il territorio ha bisogno». Come si può inquadrare il progetto dal punto di vista dell’impatto ambientale? «Il progetto è stato cambiato proprio per avere il minore impatto possibile sull'asta fluviale. Peraltro voglio ricordare a chi critica il ponte dicendo che sarà impattante, che il corso del fiume dipende dalla diga di Isola Serafini, che già ne altera l'andamento naturale. In più da alcuni anni c'è una costante preoccu-
LEGAMBIENTE SULLA BREBEMI
Verrà a costare circa 2,4 miliardi
pazione per lo scavo che l'acqua determina a valle della diga stessa, erodendo la sponda cremonese del fiume. A fronte di tutto questo risulta assurda la contestazione di chi dice che una pianta (la Grande Quercia, ndr) risentirà del passaggio della strada, a 30 metri di distanza. I ponti hanno sempre unito, migliorando le condizioni dei contesti coinvolti, e così accadrà per i territori Cremonese e Piacentino. Con questo progetto e lo studio di compatibilità ambientale potremo riassestare la condizione idraulica. Inoltre il progetto prevede anche il rifacimento del pennello a valle del canale, che rallenterà il fiume permettendogli di depositare gli inerti lungo le sponde. Il ponte non toccherà l'isola, e i sostegni saranno interamente in acqua, per un impatto ambientale davvero minimo».
«Nuove strade uguale nuove imprese: possiamo sperare che questo progetto possa attrarre aziende e conseguentemente posti di lavoro» Quale sarà invece l'impatto di questa infrastruttura sull'economia locale? «Per quanto riguarda il comparto industriale cremonese, senza dubbio risolverà il problema dei collegamenti stradali tra aziende e autostrada, togliendo al contempo il traffico pesante dalla città. Grande utilità anche dal punto di vista dell'in-
termodalità: saranno infatti più accessibili i collegamenti ferroviari e fluviali. Infine tutti sanno che dove si costruiscono nuove strade sorgono anche nuove imprese, dunque possiamo sperare che questo progetto porti nuove aziende sul territorio, e con esse nuovi posti di lavoro. Per quanto riguarda la parte agricola del lato piacentino, sono state fatte delle verifiche, ed è vero che si sottrae terreno coltivabile, ma è anche vero che si tratta di porzioni piuttosto contenute». Il ponte di ferro, che attualmente serve Cremona, non basta più? «Assolutamente no. Esso ha caratteristiche urbane e periurbane e, anche se può ancora reggere tranquillamente il traffico, le sollecitazioni continue di traffico pesante lo usurano sempre di più e ogni tanto necessita di manutenzione. Non può più essere l'unico ponte su cui poter fare affidamento». Un'altra infrastruttura di cui si parla è l'autostrada CremonaMantova: a che punto siamo? «Il progetto ha guadagnato la Via (Valutazione di impatto ambientale, ndr) a fine agosto, e ora si stanno facendo degli approfondimenti progettuali connessi alle prescrizioni previste dall'autorizzazione stessa. Si vuole arrivare a realizzare una conferenza dei servizi, entro i prossimi 3-4 mesi, a cui poi potrà seguirne una seconda, entro 60 giorni dalla prima. Si sta approfondendo anche il tema della relazione di questa strada con la Tibre. Quest'ultima ha visto partire i lavori per i tratto emiliano, e ora bisogna attuare un confronto legato allo spezzone lombardo, visto che poi la Cremona-Mantova andrà
ad inserirsi proprio nella Tibre». Da più parti si chiede che senso abbia costruire autostrade, quando si dovrebbe invece andare nella direzione di una mobilità più sostenibile. «Voglio ricordare che per ora le ferrovie e l'acqua sono vie di trasporto efficaci sui percorsi medio-lunghi, ma non su quelli brevi: per quelli restano solo le strade. Tra l'altro anche dal punto di vista della viabilità su strada si stanno studiando soluzioni meno impattanti, dunque la previsione è di andare sempre più verso la circolazione di veicoli non inquinanti». Tempo fa circolavano voci secondo cui l'autostrada si sarebbe fermata prima di Mantova... «Il progetto fin dall'inizio prevedeva un tracciato che colleghi Cremona a Mantova, e nel frattempo non è cambiato. Naturalmente il tutto verrà costruito per lotti. Il primo arriverà a Calvatone, e nel frattempo verrà completata la tangenziale di Mantova. Successivamente partiranno gli altri. Ogni lotto, naturalmente, sarà funzionante da subito». Qualche previsione rispetto ai tempi? «L'idea è di concludere il primo lotto entro il 2015. Il campo base a Pieve San Giacomo è pronto da tempo, e il fatto di aver già preparato le fondamenta dell'infrastruttura ci farà risparmiare almeno sei mesi». Infine tocchiamo un altro tema caldo, quello della Strada Sud: un progetto in cui Centropadane avrà un ruolo di rilievo. «La strada è in fase di progettazione, e i nostri ingegneri stanno lavorandoci duramente». Molti dicono che si tratta di un'opera inutile. Lei che ne pensa? «Ritengo che riuscire a non far passare nei centri abitati i veicoli che non hanno interesse ad entrare in città sia una cosa positiva e utile, sia dal punto di vista della sicurezza viabilistica che al fine della diminuzione dell'impatto ambientale. Ascoltando le proposte alternative, mi aveva sorpreso la richiesta che si lavorasse di più sulle strade esistenti, visto che comunque il progetto prevede proprio di sfruttare l'esistente il più possibile. Arrivare ad avere un cerchio stradale che gira attorno alla città è il meglio che si possa auspicare dal punto di vista della sicurezza, senza contare che questi sistemi di tangenziali, che peraltro hanno tutte le città di un certo livello, attirano investimenti privati. In questi giorni stiamo inaugurando un nuovo tratto autostradale, la cosidetta "corda molle", ossia il raccordo autostradale OspitalettoMontichiari. L'arteria si sviluppa per trenta chilometri, di cui diciassette di nuova costruzione».
«Le proteste sono tutte a tutela di interessi privati»
SODDISFAZIONE DA PARTE DELLA CNA
«Un’opera fondamentale per il territorio» Soddisfazione da parte della Cna per la certezza della realizzazione del terzo ponte. «E' di fondamentale importanza che venga realizzato in tempi accettabili» afferma l'associazione. «Soprattutto oggi» spiega il presidente della Cna di Cremona Massimiliano Montani «questa struttura è necessaria per la competitività, la crescita economica e il progresso di tutto il nostro territorio. Le nostre aziende hanno bisogno di quest’opera e non accetteranno più, pur comprendendone comunque le ragioni, che ci siano tentativi locali per bloccare ancora la realizzazione del terzo ponte. Le aziende da sempre si sviluppano dove ci sono le infrastrutture perchè queste gli permettono di radicarsi e affermarsi, facendo la ricchezza del territorio. Non possiamo permetterci che il nostro territorio subisca dei rallentamenti soprattutto in questa situazione di forte crisi economica. Stupisce sempre, come di fronte a collasso viabilistico evidente, ci sia qualcuno che ancora ha la forza di affermare che il terzo ponte non è necessario. Non solo è necessario da un punto di vista viabilistico-commerciale, ma si trascura il fatto che l’apertura di un cantiere grande come questo darebbe ossigeno vero alle imprese, creerebbe lavoro, sarebbe una opportunità preziosa per moltissime aziende che nel nostro territorio stanno faticando. Certo è un investimento cospicuo, ma il nostro territorio ha bisogno anche di questo».
Sul territorio ci sono progetti che non se la passano altrettanto bene. La Brebemi, già coinvolta nello scandalo delle tangenti e del riciclo dei rifiuti, sta incontrando nuovi guai finanziari. La denuncia arriva da Legambiente Lombardia. «Nell’ultima segreteria tecnica del 24 gennaio il contratto di finanziamento con le banche (in gergo, il closing), che dopo mille proroghe avrebbe dovuto essere firmato entro lo scorso 25 gennaio, ha subito un ennesimo rinvio, se ne riparlerà a giugno 2012» spiega Legambiente Lombardia in un comunicato. Altri sei mesi di stop quindi per l’atto fondamentale del project financing che dovrebbe coprire l’intera opera. «A 30 mesi dall’inizio dei lavori il progetto della Brebemi continua a fare acqua sotto tutti i punti di vista: economico e ambientale, senza contare i problemi legali dopo la vicenda delle tangenti per smaltimento di rifiuti pericolosi nei cantieri dell'opera» afferma ancora Legambiente. «L'opera, che secondo l'assessore regionale Cattaneo e l'ex ministro Di Pietro sarebbe stata la prima autostrada pagata da privati, procede a colpi di anticipazioni di denaro pubblico». Nonostante tutto, i lavori proseguono, con un project financing creato ad hoc. «La BreBeMi, come le altre autostrade lombarde, è un'opera che sembra rispondere agli interessi elettorali più che al bisogno di modernizzare la mobilità della nostra regione» dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia «questo giustifica la imperdonabile fretta di far partire i cantieri prima di avere le necessarie coperture finanziarie. Così al grave danno ambientale di una autostrada inutile rischia di sommarsi la beffa di una nuova bolla di debito pubblico per coprirne i costi, in un momento in cui l'economia del Paese non se lo può assolutamente permettere». Per ora i finanziatori privati stanno a guardare, vista la crisi ma anche la mancanza di certezze circa il ritorno finanziario di un investimento che non fa altro che raddoppiare la esistente autostrada Milano-Brescia, senza che ci siano garanzie che raddoppi anche il flusso di veicoli "paganti" il pedaggio autostradale. I termini del vecchio pre-accordo finanziario prevedevano la copertura di 1,9 miliardi così divisi: Banca Intesa con 390 milioni, Unicredit e B.Mps 290 milioni, Ubi Banca e Popolare con 200 milioni a testa, mentre la parte del leone dovrebbe farla la Cassa Depositi Prestiti (la banca pubblica che per la prima volta interviene in un business autostradale) con 765 milioni. «Tuttavia le ultime novità confermano le preoccupazioni espresse da Legambiente circa l’insostenibilità finanziaria dell’opera e la necessità di ricorrere a massicce garanzie pubbliche, l’esatto contrario di quanto prevede un project financing. Nella delibera del Cipe del 5 maggio 2011, solo di recente registrata, si prevede infatti un intervento di Cassa Depositi e Prestiti sotto forma di finanziamento diretto del progetto, alternativo alla garanzia del “Fondo Garanzia Opere Pubbliche”, spostando così il rischio finanziario tutto sulle tasche dello Stato. E che rischio! Ad oggi il costo dell'autostrada è stimato in 38 milioni a chilometro per un totale di 2,4 miliardi: esattamente il doppio dei costi delle autostrade in un Paese come la Spagna» conclude Di Simine. «I grandi costi dell’autostrada, i sovrastimati flussi di traffico che dovrebbero pagare l’opera in 20 anni, il costo del denaro salito all'8-10% rispetto al 2-3% iniziale: tutto questo rende impossibile il ritorno economico del finanziamento» aggiunge Dario Balotta, responsabile Trasporti di Legambiente Lombardia. «Ecco perché ci sono continui rinvii e non bastano le improprie garanzie pubbliche della Cassa Depositi Prestiti. Ma è ingiusto che le maggiori banche sul territorio impegnino le scarse liquidità in cassa per un’opera discutibilissima che contribuirà ad aumentare l’inquinamento in Lombardia, anziché prestare soldi alle piccole medie imprese del territorio che stanno morendo. Queste ci sembrano le vere priorità che le Banche dovrebbero soddisfare».
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Cremona
Venerdì 3 Febbraio 2012
Palazzi a colloquio con Di Martino Calcioscommesse, si muove il capo della giustizia federale. Sugli interrogatori: «I tempi saranno i più brevi possibili»
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di Michele Scolari
ue ore di colloquio ieri pomeriggio a Palazzo di giustizia cremonese tra il Procuratore Roberto Di Martino e il superprocuratore federale della Figc Stefano Palazzi. Una trasferta fissata ormai da qualche settimana sull'agenda del capo di giustizia federale, con l'obiettivo di un confronto con il procuratore cremonese con il quale Palazzi da tempo è in ottimi rapporti, inerente a temi del secondo filone dell'inchiesta 'Last Bet' sul calcioscommesse, che a metà di dicembre ha portato agli arresti di Doni, Sartor Gervasoni, Santoni. «Uno scambio di idee - come il colloquio è stato definito dallo stesso capo della giustizia sportiva - per confrontarci su alcune incombenze e coordinarci sulle modalità di azione». Si è parlato di concordare un calendario delle audizioni dei calciatori indagati, alcuni dei
Giallo a Canneto Gioielliere indiano trovato morto Giallo a Canneto sull'Oglio per il ritrovamento del cadavere di un uomo ieri mattina in un hotel. Erano circa le sette del mattino quando la giornalaia, mentre consegnava i quotidiani, ha notato nella bussola dell'hotel Margot di via Tazzoli, a quell'ora ancora chiuso, un corpo disteso per terra, senza vita. Allertata immediatamente l'Arma, dagli accertamenti è emerso che la salma era quella di Babbar Vchiterr Kumar, 56enne di origine indiana, titolare di una gioielleria a Piadena e residente ad Acquanegra sul Chiese assieme alla moglie e tre figli. Una situazione economica e familiare che esclude un tenore di vita precario. Stando alle prime ricostruzioni è possibile che la morte sia stata provocata un improvviso malore, ma sono ancora molti gli interrogativi che restano da risolvere agli inquirenti. A cominciare dal motivo che può avere spinto l'uomo a recarsi nell'hotel di via Tazzoli, l'orario di arrivo (tenendo conto che la chiusura è fissata per le 22). mi.sco.
E sui possibili sconti ai tesserati che collaborano il superprocuratore invoca l'articolo 24 del codice sportivo
Stefano Palazzi, procuratore federale della Figc
quali permangono tutt'ora agli arresti domiciliari. Ma soprattutto si è parlato di tempistiche, soprattutto relativamente agli interrogatori. E su quelle il superprocuratore ha comunicato l'intenzione di operare in breve tempo, ricalcando del resto le orme del primo filone dell'inchiesta. «Presto verrà diffuso, con congruo anticipo il calendario e posso dire che i tempi della giustizia saranno i più brevi possibili», quasi rispondendo agli auspici espressi dal presidente di Federcalcio Gianfranco Abete pochi giorni addietro, uando aveva ricordato il bisogno di «stare sul pezzo in tempi brevi» poiché «dove può, la giustizia sportiva deve essere celere, soprattutto quando le situazioni sono già evidenziate», calcando anche l'accento sulla «necessità che i tesserati collaborino», ricordando l'atteggiamento positivo della Procura nei confronti di quei
calciatori che hanno confessato certi comportamenti. E, ieri, Palazzi non si è smarcato neppure alla domanda se si prevedano sconti per chi collabora, invocando il codice della giustizia sportiva, il cui articolo 24 prevede che chi collabora abbia uno sconto della pena. Articolo che, ha precisato il capo della giustizia federale, è già stato applicato nella precedente tranche dell'inchiesta sul calcioscommesse. Proprio per questo Palazzi, assieme al Procuratore Di Martino, ha lanciato un appello a tutti i giocatori e società che sanno di «parlare». Al momento, infatti, «non c'è nessun pentito - ha puntualizzato Di Martino - nessun giocatore sta collaborando davvero». Ad esempio, Doni «ha parlato soltanto dopo essere stato arrestato e non sempre è stato chiaro». Un lavoro enorme quello che ora attende la procura della Figc, contando che soltanto
Cremona conta circa 120 calciatori e tesserati iscritti nel registro degli indagati. E a Bari, dove Palazzi è atteso per oggi da Laudati, ci potrebbero essere presto arresti di molti calciatori. Stando alle dichiarazioni del superprocuratore dunque, gli interrogatori il più presto possibile. L'inizio potrebbe essere già per la metà di febbraio e non è detto che vengano interrogati tutti, potendo utilizzare il materiale probatorio che gli arriverà dalle Procure. Per quanto riguarda il processo sportivo, se verranno rispettati i tempi indicati potrebbe tenersi verso fine aprile anche se per ora è difficile prevedere se le condanne saranno scontate in questa stagione o nella prossima. Quel che è certo è che un gran numero di società, dalla Lega Pro alla Serie A, rischiano penalizzazioni pesanti, in base alla responsabilità oggettiva che resta un caposaldo della giustizia sportiva.
DISCARICA DI AMIANTO A CAPPELLA CANTONE
Luci ed ombre sul time-out della procedura autorizzativa
La mozione firmata dal consigliere del Pd Agostino Alloni ed approvata all'unanimità in consiglio regionale lo scorso 24 gennaio ha segnato un innegabile compromesso nella lotta sulla discarica d'amianto a Cappella Cantone rappresentato, in sostanza, dalla sospensione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale. Stop all’impianto dunque, almeno sino a conclusione della vicenda giudiziaria. Ma se da un lato il time-out ha suscitato la soddisfazione di Alloni («per noi significa la salvaguardia ambientale di un territorio minacciato fino ad oggi da una discarica illegale di rifiuti speciali» aveva fatto sapere il consigliere), dall'altro non incontra il pieno favore o, se si vuole, lascia qualche dubbio nel Comitato dei Cittadini contro l'amianto. «La sospensione è una scelta logica e non straordinaria, conseguente al fatto che sono in corso indagini della Magistratura e che l'area è stata sottoposta a sequestro» commenta no giorgio Ribolfi e Mariella Megna. «Ciò su cui non si doveva transigere - proseguono dal Comitato - era la richiesta della revoca definitiva, anziché della sospensione, dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale), mettendo in tal modo di fronte alle proprie responsabilità l'attuale maggioranza PdL-Lega. Ricordiamo che
questa giunta regionale è strazioni’ o errori che hanno coinvolta in una catena criportato al decreto autorizzaminosa di scandali che sta tivo». mettendo in difficoltà la sua D'altra parte però, «il non coesione e la sua tenuta». avere insistito sulla revoca E' da sottolineare, d'altra sortisce il Comitato dei cittaparte, che solo nella seduta dini - significa, di fatto, ladella scorsa settimana il sciare aperta una porta a consiglio regionale ha precoloro che in giunta e in consentato l'intervento presensiglio vorrebbero ritentare tato dal consigliere del Pd Pierluca Locatelli l'avventura di una discarica quasi un anno prima, e che sul territorio di Retorto o in l'obiettivo della mozione di Alloni preveluoghi limitrofi, una volta che la Magideva, nello specifico, proprio la richiesta stratura avrà tolto il sequestro dell'area». di revoca della procedura autorizzativa. Un rischio effettivamente contenuto sia Contestualmente, considerata la natura nella modifica al testo originale della della maggioranza che sostiene la Giunmozione, approvata il 24 gennaio, apta regionale, spiega Alloni, «aver ottenuportata dall'assessore regionale all'urto una sospensione è un fatto positivo». banistica Daniele Belotti (da "revoca" a Sospensione che, oltrettutto, la giunta è sola "sospensione") sia nella dichiaraimpegnata a posticipare anche in caso zione, rilasciata dallo stesso Belotti, sedi dissequestro del cantiere. condo la quale l’eventuale vendita Per una valutazione degli scenari che dell’autorizzazione potrà servire a pagasi apriranno d'ora in avanti, all'indomani re parte dei debiti del gruppo Locatelli, della sospensione della'Aia, è bene consoggiungendo che, dopo il dissequestro siderare la recente accettazione da pardel terreno di Cappella Cantone e la fine te dell'Ufficio di Presidenza della propodella sospensione dell’autorizzazione, sta di 29 consiglieri regionali per l'istituse qualcuno volesse eseguire l’impianto, zione di una commissione d'inchiesta allora la Regione effettuerà nuove analisi sulle procedure autorizzative della die verifiche. Uan dichiarazione che punta scarica d'amianto, per «valutare se ci illumina la reale preoccupazione della sono stati, sul piano amministrativo, ‘digiunta: negli uffici del Pirellone allora ciò
che conta non è fermare il progetto ma fare comunque una discarica, a Retorto o altrove. Il proposito resta. E, assieme ad esso, restano anche i rischi di futuri nuovi raggiri a scapito della salute dei cittadini, dato che tra laboratori in rovina e carenza di personale il potere di controllo dell'Arpa è paragonabile ormai al potenziale bellico del Lussemburgo, e di infiltrazioni malavitose, e considerato che nelle medesime condizioni rimane il potere di controllo degli enti locali. Intanto nella giornata di ieri Pierluca Locatelli ha lasciato il carcere di san Vittore ed è rientrato nella sua abitazione di Grumello, dove resterà agli arresti domiciliari. Nonostante l'assenso ai domiciliari del gip di Brescia, che indaga sul presunto traffico di rifiuti sotto la Brebemi, il patron della Locatelli spa era rimasto a San Vittore per l'accusa di corruzione. Ora anche il giudice di Milano ha concesso che Locatelli lasciasse la cella dove aveva trascorso più di due mesi. Le imprese principali del gruppo Locatelli sono in forte difficoltà economica e vanno verso la liquidazione. Anche la cessata attività, quindi l'impossibilità per Locatelli di reiterare qualsiasi reato in qualità di imprenditore, può aver pesato sulla decisione del giudice. mi.sco.
Cremona
Venerdì 3 Febbraio 2012
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CasaPound contro Equitalia: a Cremona striscione sulla sede della società di riscossione Il disegno di un cadavere con cartellino all’alluce -timbrato Equitalia- e la scritta “Debito Pagato”. Per terra i rilievi segnaletici della “scena del crimine”, l'“assassinio” delle piccole imprese, e le lettere che compongono il nome dell'ente di riscossione. E' la provocazione messa in atto da CasaPound Italia Cremona nella notte tra l'1 e il 2 febbraio davanti la sede Equitalia di via Filzi per promuovere la raccolta delle firme per la presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare per riformare Equitalia messa a punto dal movimento. «Equitalia ricava l’80% dei suoi profitti da pensionati e piccoli e piccolissimi imprenditori - afferma Gianluca Galli, responsabile provinciale di CasaPound Italia - La nostra è un'azione simbolica che vuole mettere in luce i “guasti” prodotti da questo modo di agire e la necessità di una profonda riforma delle regole sulla base delle quali l’ente opera, correggendo quelle evidenti storture
che esasperano i cittadini italiani e indeboliscono il paese. Consentendo ad Equitalia di vessare lavoratori e pensionati, di applicare un tasso di interesse molto più alto di
quello legale, di pignorare crediti e beni strumentali essenziali alla vita delle aziende e di determinare la morte “per strangolamento” di tante pmi, infatti, si finisce con il
distruggere la ricchezza dell’Italia». «La proposta di legge promossa da CasaPound per ripristinare la giustizia sociale - continua Galli - vuole porre dei paletti a questa forma di vero e proprio “vampirismo”, impedendo ad Equitalia di iscrivere ipoteche su immobili destinati ad abitazione principale per crediti inferiori al 30% del valore dell'immobile e di pignorare beni strumentali dell’impresa, obbligandola ad applicare il tasso di interesse legale nelle rateazioni dei crediti, revocandole la possibilità di condurre indagini finanziarie, diminuendo la percentuale che l’ente guadagna sulle riscossioni dei piccoli crediti e raddoppiando invece la percentuale su quelli grandi, incentivandola a perseguire i grandi evasori. Per chi volesse conoscere meglio o sottoscrivere la nostra proposta di legge conclude il responsabile di Cpi Cremona – CasaPound Italia sarà sabato 4 febbraio in piazza Cadorna (Porta Po) dalle 15 alle 18».
A rischio chi è più vulnerabile Pesanti tagli della Regione alla spesa sociale
Il Forum delle associazioni del Terzo settore: è fondamentale portare di nuovo le risorse sui territori
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di Laura Bosio
l sistema di protezione sociale è a forte rischio: questo è emerso nei giorni scorsi durante un incontro di realtà del Terzo settore presso il Cisvol, per fare il punto della situazione. Le associazioni sono concordi nel chiedere alla Regione di ripensare le sue scelte. «La logica dei tagli ai servizi sociali colpisce chi è più vulnerabile: disabili, minori, anziani non autosufficienti, immigrati, i quali subiranno una drastica riduzione dei fondi per i servizi e maggiori costi a carico loro e delle famiglie». Questa è la denuncia dei Forum del Terzo settore della nostra provincia. «Nel solo distretto cremonese» spiegano «si è passati da un fondo sociale di circa un milione e duecentomila euro, erogato per il 2010 a un fondo decurtato del 53% nel 2011, per poi subire un ulteriore taglio del 40% per il 2012, anno durante il quale 28 Comuni avranno a disposizione soltanto 321mila euro per servizi di questo tipo». La difficile situazione economica e le grandi difficoltà delle finanze pubbliche amplificano la crisi del welfare.
Daniela Polenghi
«In sostanza vengono meno tutte le risorse nel sociale, in quanto la Regione ha deciso di investire solo nei servizi socio-sanitari, disinteressandosi del sociale» spiega Daniela Polenghi, portavoce del Forum. «In questa situazione il Terzo settore che fine fa? Se vengono meno le convenzioni con i Comuni per gestire le situazioni di assistenza, il rischio è di non avere più un ruolo, se non quello del tappabuchi: il pubblico paga fin dove arriva, per il resto ci dobbiamo arrangiare noi. E questo è assolutamente assurdo, noi non ci stiamo».
Sicurezza dei minori in internet Prosegue il percorso didattico promosso da AemCom sulla sicurezza dei minori in internet: l'azienda organizza un incontro pubblico per le famiglie che desiderano confrontarsi con esperti del settore. Appuntamento martedì 7 febbraio alle 21 presso il centro culturale Cittè di Cremona (S. Maria della Pietà). Interverranno Alberto Casarotti, ispettore capo della polizia postale e delle comunicazioni di Cremona, e Corrado Ignoti, responsabile di ricerca e sviluppo di AemCom.
Incontri al Centro Pastorale Il Centro Pastorale diocesano di Cremona propone, anche quest’anno, l’appuntamento con la «Fatica di credere», il ciclo di incontri che favorisce il dialogo e il confronto tra laici e credenti su temi di interesse comune. Sarà ancora la giustizia, nelle sue varie declinazioni, a essere al centro delle relazioni e dei dibattiti, chiudendo così il ciclo iniziato nel 2011.
Il primo appuntamento sarà sabato 4 febbraio, alle 17, al Centro Pastorale diocesano con «Essere giusti in epoca di neocapitalismo e globalizzazione». Interverranno la professoressa Laura Zanfrini, ordinario di sociologia economica alla Cattolica di Milano e Mario Caldonazzo, presidente dell’Associazione Industriali di Cremona.
Alla luce di tutto questo la situazione per il territorio diventa molto pesante, soprattutto in certi comuni. In particolare, a Casalmaggiore i tagli avranno un impatto davvero forte. «Non ci saranno più le risorse per integrare l'educazione domiciliare per i bambini, le rette dei Cse, l'assistenza domiciliare per gli anziani e via di seguito. Anche il fondo che era stato stanziato per integrare la spesa farmaceutica delle famiglie bisognose è al collasso, tanto che gli anziani ora vanno in farmacia a farsi fare i preventivi e scelgono quali farmaci com-
prare e quali no. E' gravissimo che una persona sia obbligata a scegliere quale malattia curare perché non ha le risorse per curarsi completamente». In questo quadro «è doveroso contestare la logica dei tagli ai servizi sociali che colpisce i cittadini più deboli, ed è responsabile impegnarsi per una riforma profonda del modello di Welfare per combattere la crescente frammentazione sociale» continua Polenghi. «Le energie per affrontare questa doppia sfida si trovano nel territorio e da lì è necessario partire per costruire
un Welfare di tutti e per tutti». A questo proposito, le associazioni cremonesi rivolgono molteplici richieste alla Regione, attraverso un documento. «Innanzitutto chiederemo il reintegro dei fondi, che incide comunque in minima parte (meno dell'1%) sul bilancio regionale. Tanto più che la povertà e il disagio sono in continua crescita. Chiediamo inoltre che vengano realizzati dei tavoli di discussione vera, con lo scopo di riportare le risorse sui territori, così come le decisioni su come investirle: sono le associazioni di volontariato le prime a conoscere le reali necessità del territorio, e quindi quelle che possono fare una scaletta delle priorità». Il taglio delle risorse era un problema che si era presentato anche lo scorso anno, ma fortunatamente le proteste erano state ascoltate. «Ci auguriamo che la Regione ci ascolti anche quest'anno» conclude Polenghi. «Se ciò non accade andremo incontro al rischio di un crollo del sistema di welfare a cui siamo abituati. E i primi a risentirne saranno come sempre i poveri, perché rischia di venir meno la rete di protezione fornita dall'associazionismo e dal sistema sociale».
Con l'arrivo dell'autunno, torna la voglia dei viaggi invernali. A questo proposito il Cta di Cremona propone una serie interessante di proposte. • 12 febbraio. Una giornata dedicata al favoloso Carnevale di Venezia dove lo spettatore sarà avvolto da un mosaico di arti, maschere, kimere e colori. • 19 febbraio. Una giornata all’insegna dei paesaggi naturali con lo splendido percorso del Trenino Rosso del Bernina accompagnato dalla visita di Saint Moritz. • 26 febbraio Una giornata a Menton (Francia) in occasione della tradizionale Festa dei Limoni dove sfileranno carri decorati con agrumi in un tripudio di orchestre, gruppi folcloristici e majorettes. • Dal 3 al 4 marzo Weekend danzante presso la Ca’ del Liscio, la più grande e famosa “balera” d’Italia. Si effettuerà anche la visita guidata di Ravenna. • 1 aprile. Una giornata all’insegna dello shopping all’Outlet di Serravalle Scrivia dove sono presenti oltre 180 negozi delle migliori marche. • dal 5 all’11 aprile. Soggiorno per Pasqua a Garda presso l’Hotel Bisesti 3***. • Dall'8 all’11 maggio. Pellegrinaggio a Lourdes. • dal 30 aprile al 01 maggio. Weekend dedicato alla visita di Venezia, città unica al mondo, e delle Isole lagunari: Torcello, Burano e Murano. • Dal 29 maggio al 03 giugno. Tour dalla Germania «sulle orme di Carlo Magno». Si visiteranno: Aquisgrana, Treviri, Colonia, Coblenza e Francoforte. • Dal 01 al 29 luglio. Turni settimanali e quindicinali al Mare in Calabria a Cassano allo Ionio (Cosenza) presso il Villaggio Sibari Green 4**** Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Sant’Antonio del Fuoco, 9/A o contattando i numeri di telefono 0372.800423, 800429. Sito: www.ctacremona.it
Sostegno al fabbisogno abitativo
Anci firma il patto per la casa “Il fabbisogno abitativo, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, è elevato, e oggi la situazione di chi è in difficoltà è resa ancora più drammatica dai continui tagli al welfare locale. Con questo Patto dimostriamo che almeno in Lombardia le istituzioni riescono a dare risposta concreta alle esigenze dei cittadini”.Queste le dichiarazioni di Attilio Fontana, Presidente di ANCI Lombardia, in occasione della firma a Milano del Patto regionale per la casa. “E’ quanto mai opportuno spendere bene le poche risorse a disposizione, e i Comuni possono ancora ricoprire un ruolo fondamentale come rete di governo del territorio e delle politiche abitative, soprattutto alla luce del patrimonio di alloggi comunali esistente e da riqualificare”, ha aggiunto il presidente regionale di ANCI. “Con la Regione c’è stata grande collaborazione per la realizzazione di questo Patto e siamo decisi a proseguire su questa strada anche nel pro-
cesso di approvazione del Piano casa regionale – prosegue Fontana –. Per i Comuni il tema della casa è legato anche allo sviluppo del territorio e al consumo di suolo: per questo riaffermiamo la nostra competenza sugli strumenti di governo del territorio e nella programmazione urbanistica”. “Nel documento finale si trovano molte delle osservazioni avanzate da ANCI Lombardia – aggiunge Alessandro Russo, Presidente del Dipartimento Casa dell’associazione dei Comuni – in particolare riteniamo quello del social housing il più importante elemento di novità delle proposte del Patto, un’occasione di fondere le esigenze del territorio con le risorse finanziarie, grazie alla collaborazione fra pubblico e privato sociale attraverso i fondi immobiliari per l’housing sociale. Sono stati avviati alcuni progetti di recupero del patrimonio esistente, senza che fosse necessario consumare altro suolo e garantendo la sostenibilità ambientale”.
OGGETTO: Estratto Avviso di selezione pubblica ASPM Commerciale s.r.l. ha indetto una selezione pubblica per titoli ed esami per: Assunzione di un impiegato amministrativo/commerciale Per l’ammissione alla selezione sono richiesti i seguenti requisiti: − avere la cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell’Unione Europea; − avere un’età non inferiore ad anni 18; − non aver riportato condanne penali; − avere il godimento dei diritti civili e politici; − essere in regola con gli obblighi militari; − possedere il diploma di ragioneria e perito commerciale o perito aziendale e corrispondente in lingue estere; − avere prestato servizio per almeno due anni, come impiegato preferibilmen te nel settore commerciale; − essere fisicamente idoneo a svolgere le mansioni connesse con il posto; − avere il possesso della patente di guida di tipo “B”. I requisiti di ammissione alla selezione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda. La posizione prevede l’inquadramento iniziale nella categoria B1 del C.C.N.L. dei lavoratori al settore elettrico, con una retribuzione iniziale lorda annua di circa € 24.800,00. Per presentare la domanda di partecipazione è necessario prendere visione dell’avviso di selezione. Le domande di ammissione alla selezione, in carta semplice, dovranno pervenire ad ASPM Commerciale s.r.l. – via Cairoli, 17 – 26015 Soresina (CR) mediante raccomandata con avviso di ricevimento, entro le ore 12 del giorno 16 febbraio 2012. Per il ritiro dell’avviso di selezione e per informazioni, gli interessati potranno rivolgersi agli uffici di Soresina Reti e Impianti s.r.l. – via Cairoli, 17 – 26015 Soresina (CR) – tel. 0374/341858, fax: 0374/341838, e-mail: info@aspmcommerciale.it; sito internet: www.aspmsoresina.it/aspmcommerciale. 27 Gennaio 2012 L’amministratore Unico (Giuseppe Cicognini)
Il Direttore Generale (Ing. Fabrizio Cremaschini)
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Cremona
Venerdì 3 Febbraio 2012
BARTOLOMEO GADIO
Continua il nostro viaggio alla scoperta dei personaggi cremonesi ai quali sono intitolate le strade cittadine
Il costruttore del Ducato
Grande architetto e ingegnere militare fu ingaggiato da Francesco Sforza
E’ poco conosciuta, pur essendo collocata in pieno centro storico: via Bartolomeo Gadio corre parallela a corso Garibaldi, passando dietro Palazzo Raimondi e Palazzo Vidoni-Saranza. La strada congiunge via Raimondi con via Alfeno Varo, e poi si immette nel corso. Un tempo, nella strada si trova-
B
va il vecchio bocciodromo comunale, di cui resta ancora una vecchia targa, ma che è ormai in disuso da anni. Fino al 1751 la strada era nota come contrada Belcavecii (nome che è poi passato a un'altra via, che oggi si chiama, infatti, via Belcavezzo). Nel 1788 era vicolo della Campana, mentre il nome attuale arrivò solo nel 1930.
di Laura Bosio
artolomeo Gadio (o Gazzo) è un altro grande personaggio cremonese. Egli nacque a Cremona nel 1414 da una nobile famiglia locale. Sposò Giovanna de Benziis, dalla quale ebbe tre figli: Gabriele Antonio, Giovanni Battista e Bianchina. Il Gadio iniziò la sua attività come ingegnere militare. Esperto di macchine da guerra, artiglierie e bombarde, nel 1448 partecipò alla difesa di Cremona dall'attacco dei Veneziani. Il 15 maggio 1452 fu nominato soprintendente alla cura degli armamenti militari. Nel febbraio 1453 fu mandato in Valsassina per sovrintendere ai lavori della torre “in la bastita de Gurono de Mugiascha”. Da alcuni storici fu individuato come autore dei lavori alla rocca di Cassano d'Adda che, a partire dalla fine degli anni Quaranta, si protrassero per quasi trent'anni. Altri suoi interventi sono riconosciuti nel Ducato, a Bellinzona, a Imola e a La Spezia. Nel 1454 con lettera datata 19 novembre Francesco Sforza lo nominò commissario generale delle fortificazioni e delle residenze ducali. Carica che mantenne per circa 25 anni (la nomina è delprimo gennaio 1455, e confermata nel 1466 da Galeazzo Maria Sforza). L'11 ottobre 1455 venne eletto commissario generale delle munizioni e
Una stampa raffigurante il castello di Cassano d’Adda o Fortezza Viscontea
nell'autunno del 1458 gli fu conferita la cittadinanza milanese. Fu un personaggio di grande importanza, che dal duca fu tenuto in grandissima considerazione, come si deduce dalla lettera di nomina a commissario generale. Nell'ambito della frenetica attività costruttiva legata al grandioso programma celebrativo degli Sforza, egli fu messo a capo di una struttura che andava via via specializzandosi e gerarchizzandosi, con funzione di sovrintendere, di coordinare e di controllare il lavoro di équipe degli ingegneri ducali e l'esecuzione degli ordini del principe. Con Galeazzo Maria si rese sempre
più necessaria una rigida organizzazione gerarchica, ed egli seppe circondarsi di un organigramma molto complesso e articolato, in cui egli rivestì di fatto un ruolo di mediatore tra il duca e gli ingegneri. Come commissario ducale, Gadiosi accollò compiti che andavano dall'approvvigionamento dei materiali, alla compilazione dei preventivi, all'esecuzione dei pagamenti alle maestranze. Ma la figura storica del commissario era tutt'altro che neutrale nei confronti della qualità dei lavori effettuati da architetti e ingegneri; per questo motivo furono frequenti i contrasti con Benedetto Ferrini, Danesio Maineri, Ambro-
Gadio diresse i lavori al castello di Milano per 25 anni, con il ruolo di coordinatore delle attività edilizie gino da Longhignana. Dal copioso carteggio emerge che egli si lamentava spesso di guai di carattere tecnico e strutturale dovuti all'imperizia e all'insubordinazione degli ingegneri. Gadio diresse i lavori al castello di Milano per venticinque anni. Nel suo ruolo di coordinatore delle attività edilizie aveva il compito di affidare gli incarichi agli artisti, controllarne l'operato e prendere decisioni laddove il duca non lo avesse già fatto. Sotto la sua direzione venne ultimata la grande torre centrale, si elevarono i due torrioni angolari delle cortine verso la città e si completarono i lavori della rocchetta, dei rivellini e del giardino al di là del fossato. Con Galeazzo Maria (1466-76) i lavori furono concentrati sulla rocchetta e la corte ducale. Nel 1469 venne dipinta la sala grande e la saletta del castello, con particolare attenzione all'allestimento e alla decorazione degli interni. Nel 1473 il Gadio fu incaricato da Galeazzo Maria di cercare a Roma, a Firenze o in un'altra città un artista per la costruzione di un monumento equestre a Francesco Sforza. Nel 1474 fu formulato il programma della decorazione della sala "della balla", e intrapreso un intervento di consolidamento delle volte della cappella e della "sala verde". Si occupò anche della realizzazione della rocca di Soncino; il suo fu un ruolo fondamentale, limitato al controllo
dell'operato degli ingegneri ducali alle sue dipendenze. Nell’ambito dell’attività cremonese, fu importante il ruolo del Gadio nel progetto della chiesa di S. Sigismondo. La fonte più antica sull'edificio riporta che il Gadio era presente, insieme con il vescovo Bernardo De Rossi, alla cerimonia di posa della prima pietra da parte di Bianca Maria Sforza il 20 giugno 1463. Nell'estate-autunno del 1473 fu attivo a Savona, dove si occupò di riparare una delle "cassine" della darsena, costruite dal Ferrini, crollata nel luglio precedente, lamentandosi che non venivano rispettate le tradizioni padane. Nell'autunno dello stesso anno fu incaricato di occuparsi del completamento dell'ancona delle reliquie per la cappella del castello di Pavia, lasciata incompiuta dal Ferrini, datosi alla fuga dopo la "catastrofe di Savona”. Egli morì a Milano nel settembre del 1484. Nel corso dei secoli sono state attribuite al G. molte opere architettoniche, soprattutto nel campo dell'architettura militare; tuttavia il suo ruolo ideativo nella progettazione delle fabbriche è stato nel tempo ridimensionato, favorendo invece la definizione di un suo ruolo istituzionale, con mansioni prevalentemente di organizzazione e di supervisione. Mancano comunque a tutt'oggi un quadro sistematico della sua attività e una precisa definizione delle sue competenze.
«Fu uomo di fiducia degli Sforza»
La pianta della Rocca Sforzesca di Soncino. A lato una foto del castello
2 FEBBRAIO 1703 - Terremoto a L’ Aquila La scossa più forte rase al suolo la città. Le vittime furono circa 6mila
Il terremoto che colpì l’Aquila nel 2009
Era il 1703 quando l’Aquila fu distrutta da quello che ancora oggi è conosciuto come il Grande Terremoto. Si verificarono un insieme di eventi sismici nell'alta Valle dell'Aterno e nell'intera parte settentrionale della Provincia dell'Aquila. La scossa distruttiva si verificò il 2 febbraio del 1703, giorno della Candelora, e si stima che abbia avuto una magnitudo di 6,7, causando devastazioni del X grado della Scala Mercalli; L'Aquila venne praticamente rasa al suolo, con danni gravissimi per quel che riguarda il patrimonio artistico e architettonico del capoluogo abruzzese, e le vittime furono oltre 6.000.
La sequenza di terremoti del 1702-1703 rappresentò uno dei più grandi disastri sismici per estensione geografica ed entità delle distribuzioni; in pochi mesi nell'area settentrionale dell'Abruzzo e nell'Umbria meridionale vennero registrate almeno cinque scosse di intensità superiore al VII grado della Scala Mercalli, di cui due distruttive. Il 2 febbraio del 1703, il sisma si verificò poco prima di mezzogiorno e sorprese i fedeli radunati nelle chiese per le celebrazioni liturgiche. Nella sola città de L'Aquila si contarono circa 2.500 morti.
Lettere PRESA DI POSIZIONE
Non si devono autorizzare manifestazioni di CasaPound Egregio direttore, ci giunge notizia che il movimento CasaPound abbia nuovamente chiesto l’autorizzazione per organizzare un presidio a Cremona sabato 4 febbraio col pretesto di raccogliere firme per un disegno di legge di iniziativa popolare per contrastare l’attività esattoriale di Equitalia. Appare ormai evidente il progetto dei vari movimenti di chiara ispirazione fascista di costituire a Cremona una testa di ponte strategica e realizzare una rete coordinata e articolata nel centro-nord per spargere il seme di una subcultura razzista e xenofoba che li caratterizza facendo leva, con argomenti demagogici e populisti, sul diffuso malcontento generato da una crisi economica che colpisce con particolare durezza le fasce più deboli e numerose della popolazione, ormai assuefatte alla propaganda becera di forze politiche, fino a poco tempo fa al governo del Paese, che hanno fatto della discriminazione e del sopruso nei confronti del diverso un elemento cruciale per conseguire il consenso. I recenti fatti di sangue di Firenze, dove hanno trovato la morte due ragazzi senegalesi per mano armata di un militante di CasaPound, altro non sono che il frutto di questa pericolosa semina culturale. Riteniamo altresì che l’iniziativa promossa da CasaPound in tutta Italia costituisca una pericolosa ed esplicita “criminalizzazione” dell’attività di Equitalia, soggetto espressamente richiamato nel manifesto dell’iniziativa “Firma la legge, ferma Equitalia” e possa alimentare o istigare indirettamente ulteriori attentati ai danni delle sedi e del personale di Equitalia, con grave pericolo per la sicurezza e l'ordine pubblico. Sinistra Ecologia Libertà di Cremona, in prima linea assieme a tutte le altre forze politiche e sociali democratiche, antirazziste e antifasciste si rivolge alle competenti autorità di pubblica sicurezza affinché non autorizzino mai più alcuna iniziativa programmata in città da movimenti neofascisti, nel rispetto della tradizione di Cremona, medaglia d’argento della resistenza e dei vaolori della costituzione democratica. Chiediamo inoltre all’amministrazione comunale una definitiva presa di posizione per contrastare le attività di tali soggetti in ossequio della XII disposizione transitoria e finale della nostra Costituzione, della legge 20 giugno 1952 (detta legge Scelba: norme attuative della 12ª disposizione transitoria e finale comma primo - della Costituzione), della legge 25 giugno 1993 n. 205, detta legge Mancino, attualmente vigenti in Italia. Lapo Pasquetti Sinistra Ecologia Libertà di Cremona ***
PROTESTA
Assurdo bloccare la città per colpa di CasaPound Egregio direttore, ci risiamo, dopo il blocco di corso Garibaldi per il convegno di Forza Nuova, un altro pezzo di città viene ancora bloccato per il presidio di CasaPound in piazza Cadorna. La domanda è sempre quella: ma perché si concedono questi spazi obbligando i cittadini a notevoli disagi? A chi giova tutto questo? Ricordo che CasaPound è un’associazione di estrema destra, spesso coinvolta in episodi di scellerata violenza ed è ben noto a tutti quali siano i “principi” a cui si ispira CasaPound: violenza, odio razziale e negazione del rispetto che si deve ad ogni persona. Non possiamo dimenticare che proprio un militante di CasaPound lo scorso 13 dicembre ha scatenato una strage nel centro di Firenze, uccidendo due uomini la cui unica colpa era di essere senegalesi. Questa presenza non fa onore né alla città né alle sue istituzioni democratiche. Daniele Burgazzi Segretario cittadino del Pd ***
DENUNCIA
I privilegi della politica sono sempre intoccabili Egregio direttore, la casta dei bramini (rappresentanti delle istituzioni cremonesi) non finisce mai di stupire. Questi signori sono convinti
Per dire la vostra, scrivete a:
lettere@ilpiccologiornale.it • cremasco@cuticomunicazione.it
che i cittadini debbano essere al loro servizio, riverirli, lasciare loro gli spazi per parcheggiare gratis per i cinque anni del loro mandato, mentre i comuni mortali che lavorano devono pagare la sosta e se sforano il tempo, si trovano il regalino sul parabrezza mentre costoro, non solo possono parcheggiare gratis per cinque anni di fila, ma hanno un pass tre che si può utilizzare in tre macchine diverse, quindi usufruibili a tempo pieno da mogli, mariti, amanti, conoscenti, ecc. Come se ciò non bastasse possono entrare gratis a musei, fiere, teatri, stadi ecc. Inoltre, per gli assessori sono stati concessi due cellulari, gratis. Gradirei rammentare ai lettori che il sottoscritto nel 2000 e nel 2002 scrisse direttamente sia al sindaco Bodini sia poi al sindaco Corada con tanto di protocollo una lettera al fine di chiedere che la sosta gratuita per la casta si concedesse solo nei giorni del consiglio e delle commissioni, quindi cinque o sei giorni al mese per evitare di tenere impegnati centinaia di posti macchina, che procuravano anche un danno economico alle casse comunale. Naturalmente tutte e due le volte il Consiglio comunale rigettò la mia richiesta all’unanimità. Quindi ho preceduto di ben dodici anni l’attuale amministrazione che tenta in modo comico di convincere i consiglieri comunali, provinciali, assessori e dirigenti delle amministrazioni di rinunciare a questi assurdi privilegi. Ma loro con la consueta faccia di bronzo , rispondono: l’amministrazione deve garantirci l’esercizio del nostro mandato nel modo più ampio possibile, (che belle parole, devo ammettere che mi sono commosso), tentando in modo patetico la strenua difesa della libertà e del progresso cittadino in nome di una bandiera. Il pass 3 è il modello più ambito, con il quale si può parcheggiare dove si vuole senza pagare per cinque anni consecutivi. Il pass 3 è diventato il vero traguardo ideologico e morale dei bramini della politica cremonese, l’icona del potere conquistato a nome dei cittadini. Grazie al pass 3 la casta potrà in eterno esercitare l’esercizio democratico, di utilizzare a tempo pieno, gratuitamente la sosta nelle strisce blu. Con questo atteggiamento iperegoistico, la casta si castra. Elia Sciacca Cremona ***
ANALISI
Vincente la scelta di abbandonare il nucleare Egregio direttore, ci sono ancora molti tra coloro che hanno perso la battaglia referendaria sul nucleare che ritengono quella scelta ancora la più economica per i costi dell’energia elettrica. Ebbene dalla Francia, il Paese più “nuclearizzato” del mondo che trae dalle le sue 58 centrali nucleari il 75% della produzione di energia elettrica, è arrivata una importante notizia. A seguito dei nuovi standard di sicurezza per le centrali nucleari imposti dopo il disastro di Fukushima, l’Asn, l’Agenzia per la sicurezza nucleare francese, ha pubblicato la stima dei costi aggiuntivi per l’adeguamento: 15 miliardi di euro. Sempre per i nuovi standard, la procura contabile francese ipotizza il raddoppio degli investimenti per mantenere l’attuale livello di produzione. La Edf (la società pubblica, leader in Francia nella fornitura di energia elettrica) dovrà quindi sostenere costi dell’ordine di 55 miliardi di euro tra il 2011 e il 2025, più del doppio di quelli pagati nel triennio 2008-2010. Giustamente, le persone che sostenevano l’economicità della scelta nucleare e a cui è indirizzata questa nota obietteranno che le loro tesi non potevano prevedere la tragedia di Fukushima, accaduta solo tre mesi prima del referendum. Ma vi è anche un’altra notizia che prescinde dal tragico tsunami giapponese e che è l’ufficiale ammissione della insostenibilità dei costi, come il fronte antinucleare sosteneva. Infatti, vi si dice che essi graveranno per decenni “per la manutenzione delle proprie centrali nucleari, per lo smantellamento di quelle troppo vecchie e per la gestione dei rifiuti radioattivi.” La battaglia condotta da “CreaFuturo” contro la folle scelta nucleare (e a favore delle energie rinnovabili) che molti cittadini ricorde-
Focus
Venerdì 3 Febbraio 2012
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La Cremonese è vittima del comportamento di Paoloni. Ingiusto che sia stata penalizzata
Egregio direttore, con amara sorpresa l’Us Cremonese ha appreso che il Collegio arbitrale del Tnas ha respinto nei giorni scorsi il suo ricorso avverso le precedenti decisioni della Giustizia sportiva della Federcalcio che le aveva inflitto una sanzione di sei punti in classifica. Non intendiamo qui ritornare sugli argomenti che abbiamo inutilmente prospettato e che a nostro avviso avrebbero dovuto portare all’annullamento o alla riduzione delle sanzioni inflitte alla società. E’ nostra intenzione puntualizzare soltanto alcuni aspetti o fatti perché l’opinione pubblica si renda conto della vicenda. Durante la partita del 14-11-2010 con la Paganese, alcuni giocatori dell’Us Cremonese avevano manifestato sintomi di malessere con risultati negativi per la loro prestazione sportiva. Per capire le cause di questi comportamenti l’Us Cremonese ha chiesto immediatamente un’analisi, tipo “anti-doping”, al laboratorio chimico del-l’Università di Pavia. Quest’ultimo ha avvertito la società, circa un mese dopo, di aver rilevato la presenza in alcuni giocatori di sostanze tossiche. A fronte di questa situazione l’Us Cremonese ha presentato denuncia contro ignoti il 10-122010. Sei mesi dopo, e precisamente il 10-5-2011, il dott.Turotti, direttore dell’Us Cremonese, ricevette una telefonata, da una persona, allora ignota ma poi risultata essere certo Massimo Erodiani, che affermava di conoscere
ranno fu saggia, lungimirante perché documentata. Benito Fiori Per il Circolo “AmbienteScienze” Cofondatore dell’associazione “CreaFuturo” ***
PUNTO DI VISTA
Sopprimere gli enti inutili Un’autentica chimera Egregio direttore, intanto che l’interlocutore massimo di tutti noi, in arte Mario Monti, è in vena di modifiche e di martellamenti a destra e a manca, vorrei dargli un piccolissimo suggerimento: visto che si raschia il fondo delle botti e al contrario non si va mai all’origine della vera rovina di questo Paese, mi piacerebbe che si provasse ad eliminare un po’ di enti inutili, che da noi oramai non sono l’eccezione anzi, ma la formula per foraggiare in altro modo la casta e tutta la loro parentela! Quella della soppressione di enti pubblici non economici di cui nessuno però è in grado di definire il numero, tanto meno l’entità del risparmio. Già nel 2008 il ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli prometteva: «Pronta la ghigliottina taglia enti inutili». E mentre Calderoli annunciava che gli enti inutili da cancellare dovevano essere 34mila, alla resa dei conti ne vennero smantellati precisamente 9 (nove). Un numero irrisorio, ridicolo, tanto che nella stessa relazione tecnica del ministero dell’Economia che accompagna il nuovo decreto, si legge come la precedente iniziativa non abbia prodotto “nessun risparmio”. D’altro canto è cosa nota che quando non si sa più dove sbattere la testa, si ripassa il repertorio delle promesse mai mantenute. Ma per impedire che vengano realmente cancellate realtà che potrebbero far riferimento magari anche “ad amici”, il decreto specifica che sono esclusi quegli enti di particolare rilievo “identificati con apposito decreto del presidente del Consiglio dei ministri” da emanare quarantacinque giorni dall’entrata in vigore del decreto. Come a dire che alla fine c’è speranza per tutti. Chi non ha nulla da temere invece sono, tra gli altri, gli ordini professionali, le federazioni sportive, gli enti la cui funzione è la conservazione e trasmissione della memoria della Resistenza (salvo togliere la ricorrenza laica del 25 aprile). Non sarà quindi cancellato un bel niente. La storia si ripete. Nessun governo, da Prodi a Berlusconi ha mai portato a termine l’operazione, anzi negli anni gli enti sono
le cause della intossicazione, con l’invito ad un incontro. Nell’occasione venne riferito al direttoreTurotti che responsabile dell’accaduto sarebbe stato il giocatore Marco Paoloni, allora in forza come portiere alla squadra dell’Us Cremonese. Il dott.Turotti era stato consigliato a partecipare a quell’incontro dal capo della Digos di Cremona, cui poi riferì immediatamente il contenuto del colloquio. Le dichiarazioni rese nella circostanza alla Polizia Giudiziaria dal Dott. Turotti stanno nel verbale del 14-5-2011. Il fatto criminoso è stato poi gestito dall’autorità inquirente di Cremona, che diffidò il dott. Turotti dal diffondere notizie a chicchessia per non compromettere le indagini che da lì avrebbero preso l’avvio e che hanno portato a risultati di cui la stampa ha dato ampia notizia. L’inchiesta è stata poi estesa ad altri fatti e ad altri personaggi del tutto ignoti all’Us Cremonese. Il 15-5-2011, tre giorni dopo il racconto del dott.Turotti alla Polizia Giudiziaria, sono scattati i primi arresti da parte della Procura. Prima di quella data l’Us Cremonese , e con lei i suoi dirigenti, nulla sapevano e potevano sapere chi fossero i responsabili dell’intossicazione. La Giustizia Sportiva poté seguire le indagini sin dall’inizio attraverso comunicazioni che l’autorità giudiziaria via via le ha dato. Ripetiamo, l’Us Cremonese prima del 145-2011 non aveva elementi per individuare e denunciare il responsabile
cresciuti. L’unico vero rischio di chiusura, dopo la stesura del decreto, l’ha corso l’Accademia della Crusca salvata poi (si spera) dalle parole del ministro Galan, che si è impegnato a trovare una soluzione. Sembra insomma che per risanare le casse si dovesse iniziare dall’istituzione custode della lingua italiana che allo Stato costa 190mila euro. Ivan Loris Davò Spinadesco ***
PATTO DELLO SVILUPPO
La Regione salva il lavoro fatto per cinque anni Egregio direttore, mentre la Giunta provinciale in carica ha cancellato dal sito dell’ente il “Patto dello sviluppo”, frutto di cinque anni di lavoro dei predecessori ed approvato con delibere della Giunta regionale e di tutti gli enti locali interessati, la Regione Lombardia si accinge a presentare un documento analogo alla valutazione dell’apposita Commissione l’8 febbraio prossimo. Al riguardo ringrazio il direttore di Anci Lombardia Pippo Superti per l’invio del documento allegato e quanti vorranno farmi pervenire osservazioni da valere anche per il dibattito a livello provinciale. Anche in questo caso, come avvenuto per l’accordo Provincia-Camera di Commercio di Cremona dell’anno 2008 per lo sviluppo economico e quello immediatamente successivo per gli ammortizzatori sociali, la Regione sembra fare tesoro dei termini utilizzati e dei contenuti proposti e frutto dell’immane lavoro sviluppato all’epoca a livello locale, con un impegno anticipatore dispiegato a livello corale e di cui ringrazio tutti quanti vi hanno lavorato. Giuseppe Torchio Lista civica provinciale ***
PROTESTA
Stipendi dei parlamentari I tagli siono irrisori Egregio direttore, a fronte dei circa 200 parlamentari più importanti (dai presidenti di Camera e Senato ai presidenti di commissione ecc.), per cui scatta un taglio del 10% dello stipendio pari a 300-400 euro in meno al mese per un risparmio complessivo delle due Camere valutabile in 700-800mila euro, il deputato “semplice” vredrà decurtata la sola indennità grazie ad un taglio nominale di 1.300 euro lordi al mese, che saranno accan-
dell’illecito. Quando l’ha saputo ha informato l’Aautorità giudiziaria, ricevendone la diffida a non parlarne con nessuno. Cosa altro poteva fare l’Us Cremonese? Addebitarle di non aver informato anche la Giustizia Sportiva è francamente “un non senso”. Appare manifesto che l’Us Cremonese è l’unica vittima dell’illecito comportamento del sig. Marco Paoloni. Essa ha cercato la verità, che non conosceva, e ha fatto le denunce contro ignoti alla Procura della Repubblica. E quando ha saputo dall’Erodiani il nome di Paoloni, ha informato immediatamente l’autorità giudiziaria. Ciò nonostante le è stata inflitta una sanzione di sei punti di penalizzazione che il Collegio Arbitrale ha tenuto inspiegabilmente ferma. E che viene quindi sentita come un’ ingiustizia, che brucia ancor di più data la totale assenza di ogni comportamento riprorevole dell’Us Cremonese, come ha anche espressamente riconosciuto il giudice Dott. Guido Salvini nella sua ordinanza applicativa di misure cautelari a carico degli indagati. Crea sconcerto che si riservi all’Us Cremonese, dopo le ingiustizie subite nei precedenti campionati, questa dura sanzione. Non si voleva che si considerassero le iniziative prese dalla società per lo sport anche giovanile, ma che almeno le fosse riservata una obbiettività di valutazione che è mancata. Avv. Bruno Guareschi per Us Cremonese Spa
tonati in un fondo ad hoc. Al netto, in pratica, non cambia nulla con un’escamotage. Com'è possibile? L’operazione serve ad impedire che, a causa del nuovo sistema di calcolo contributivo delle loro pensioni che si può scaricare dalle tasse, i deputati potessero ottenere paradossalmente buste paga più pesanti. In sintesi: per la maggioranza dei parlamentari, senza grossi incarichi, gli introiti rimarranno gli stessi mentre i parlamentari più importanti ci rimettono qualcosa. Ma vediamo nel dettalio le decisione presa dalla Camera (sperando poi che lo faccia anche immediatamente il Senato!). Il nuovo regolamento conferma anche che dal primo gennaio 2012 è sparito il vecchio e convenientissimo vitalizio ed è partito il calcolo della pensione dei parlamentari con il sistema contributivo. Un sistema che dovrà essere applicato anche ai dipendenti del Palazzo e che, come detto, per Montecitorio comporterà un taglio apparente delle indennità di 1.300 euro lordi, al netto sono 700 euro ( poca cosa, in effetti). Sacrifici? Non direi... Un escamotage, quest’ultimo, per evitare che i tagli ai costi della politica, con il conseguente adeguamento del trattamento pensionistico dei parlamentari a quello del resto degli italiani, determinassero un aumento dell’assegno mensile del deputato che sarebbe emerso grazie al diverso trattamento fiscale dei versamenti contributivi. Nel caso dei vitalizi, infatti, la trattenuta veniva tassata mentre i versamenti contributivi sono deducibili cioè procurano un calo delle tasse. I 1.300 euro in meno ( sempre lordi), in ogni caso, verranno depositati in un fondo a tutela di eventuali ricorsi. Per i portaborse è stato inoltre deciso che potrà essere rimborsata in modo forfettario solo la metà dei contributi versati dal Parlamento per gli assistenti parlamentari. L’altra metà dovrà essere giustificata con fatture. Poi c’è il tetto per i manager pubblici: per i dirigenti di authority, ministeri, agenzie, società pubbliche di vario titolo (ma non per Eni, Enel, Poste e altre aziende quotate), sta per scattare un tetto agli stipendi. I manager pubblici non potranno guadagnare più di circa 310mila euro lordi l’anno, ovvero della retribuzione del primo presidente della Corte di Cassazione. Cifre, solo grosse cifre, che se le paragoniamo ad un operaio (che fa i turni), o semplicemente un dipendente pubblico che a fine mese, di media percepisce 1400 euro netti, sono bazzecol". Vien solo voglia di piangere... dalla rabbia! Questo sarebbe il taglio promesso e il buon esempio che i nostri governanti ci danno? Andrea Delindati Cremona
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CREMA
Venerdì 3 Febbraio 2012
Bonaldi, staff di 120 persone per 100 idee
La candidata a sindaco del centrosinistra fa sul serio. E invita i cittadini a esprimere le loro idee su 24 temi. «Per partecipare davvero»
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di Tiziano Guerini
entiquattro squadre di lavoro; oltre 120 persone e 100 progetti per Crema». Stabilita ormai la data delle prossime elezioni amministrative a Crema per domenica 6 e lunedì 7 maggio, ora i candidati fanno sul serio. Stefania Bonaldi che è stata la prima ad essere ufficializzata candidato sindaco grazie alla vittoria nelle “primarie” della coalizione di centrosinistra dello scorso novembre, ora è anche la prima a definire i contorni generali del proprio programma elettorale. Lo fa rivolgendosi direttamente ai cittadini invitandoli ad esprimersi rispetto ad una griglia di ben 24 gruppi tematici, da cui far nascere «cento idee per Crema». «Nuovi spazi di confronto per costruire insieme un nuovo modo di vivere la nostra città, per partecipare davvero»: così sintetizza il progetto Stefania Bonaldi. Sopra tutto un titolo significativo: “L’Officina di Stefania”. «I gruppi tematici che abbiamo individuato» precisa Stefania Bonaldi «sono i più diversi e vari, ma rappresentano un panorama complessivo della città nei
I GRUPPI TEMATICI CON I LORO RESPONSABILI
1. Crema che si muove (traffico, viabilità interna, mobilità): Gianpietro Barbieri 2. Crema che lavora (agricoltura, artigianato, crisi occupazionale): Morena Saltini 3. Crema che viaggia (mobilità esterna alla città): Stefano Begotti 4. Crema più bella (i quartieri, manutenzione, parcheggi, cura): Cristina Fiorentini 5. Crema più efficiente e trasparente (il sistema comunale): Alberto Branchesi 6. Crema digitale: Paolo Ceravolo 7. Crema più civile: Giuseppe Monticelli 8. Crema capo comprensorio: Giorgio Schiavini 9. Crema che attrae e che intraprende: Agostino Savoldi 10. Crema cresce in età (bambini): Melissa Lanzoni 11. Crema che cresce in cultura: Alex Corlazzoli 12. Crema e i diritti: Christian Albini
Stefania Bonaldi
suoi aspetti tradizionali sempre meritevoli di attenzione, e nei suoi aspetti più innovativi». L’elenco è lungo ma è doveroso presentarlo (qui sopra con i rispettivi responsabili di ogni gruppo tematico). Inutile chiedere quali di questi punti considera più importanti: «Lo sono tutti, magari non in ugual misura, ma
LO STUDIO DELLA CGIA DI MESTRE
tutti esprimono una faccia della città che non può essere trascurata. Ognuno di questi argomenti rappresenta per il cittadino il suo interesse primario, per lavoro, per passione, per scelta… E a tutti i cittadini di Crema deve essere data la possibilità di partecipare, di diventare parte attiva del progetto complessivo».
13. Crema giovane (politiche giovanili): Valeria Tommasi 14. Crema delle esperienze: Anna Rozza 15. Crema che partecipa: Emanuele Coti Zelati 16. Crema che si allena (sport): Marco Guarino 17. Crema, energia e l'ambiente: Giovanna Papiro 18. Crema per la casa: Ernesto Riboli 19. Crema che si innova: Stelvio Cimato 20. Crema che cura il proprio territorio: Claudio Bettinelli 21. Crema che si offre (volontariato, terzo settore, eccetera.): Mario Lottaroli 22. Crema che si fa attenta (disagio, handicap): Massimo Montanaro 23. Crema che va a scuola (politiche di istruzione): Francesca Bonizzi 24. Crema e l'Università: Alessandra Ginelli
E’ possibile farlo con e.mail officina@ stefaniabonaldi.it, o con SMS al telefono 345-61.18.309 o telefonando direttamente 0373-200812 - da lunedì a venerdi dalle ore 10 alle ore 12, entro il 10 febbraio, proponendo un proprio ragionamento sulla città per il gruppo tematico prescelto, segnando il proprio nome,
cognome, :11 febbraio le 24 squadre si metteranno al lavoro. Ogni squadra produrrà una scheda in cui descrivere in maniera dettagliata i 5 progetti elaborati, con l'indicazione delle relative risorse economiche necessarie per la loro realizzazione. Per un vero e radicale cambiamento.
Neve: interrogazione del consigliere provinciale Eugenio Vailati al presidente Salini
Il Comune paga Nessun intervento sulle strade per Milano e Lodi i fornitori a 60 giorni Un ottimo risultato
Nonostante la crisi economica globale e i vincoli sempre più stringenti imposti alle pubbliche amministrazioni in termini di controllo e contenimento della spesa, il Comune di Crema può vantare un primato di cui andare fiero. Sulla base di uno studio pubblicato dalla Cgia di Mestre (un’associazione di artigiani e piccole imprese), infatti, risulta che l’amministrazione comunale cittadina rispetti largamente i tempi di pagamento medi previsti dalle direttive europee di riferimento. A dispetto dell’andamento nazionale, che evidenzia una dilatazione dei tempi per onorare le fatture emesse dalle ditte che lavorano con gli enti pubblici, nel triennio 2009-11 il Comune di Crema è riuscito a contenere i tempi nei 60 giorni indicati come ottimali. In particolare, per quanto riguarda le spese correnti, il saldo è avvenuto tra i 30 e i 45 giorni, mentre per le spese di investimento il saldo è avvenuto mediamente tra i 45 e i 60 giorni. D’eccellenza il dato dell’ultimo mese di dicembre, in cui per entrambe le tipologie i pagamenti sono stati effettuati entro i 30 giorni.
Si tratta di un dato che non solo colloca Crema tra i comuni più virtuosi d’Italia, con medie ben al di sotto del dato nazionale (i tempi medi di pagamento effettivi, nel 2011, sono stati di 180 giorni), ma anche d’Europa. Lo studio evidenzia che in Francia le fatture vengono saldate a 64 giorni, nel Regno Unito a 47 giorni e in Germania a 35 giorni. Questo risultato, oltre a testimoniare il grado di attenzione alla salute della finanza pubblica da parte dell’amministrazione, va a sottolineare il sostegno che il Comune di Crema garantisce, indirettamente, alle aziende: sempre la Cgia di Mestre riporta che i ritardi dei pagamenti degli enti locali nei confronti dei fornitori, nell’ultimo triennio, in Lombardia sono stati la reale causa di fallimento di un’impresa su tre (31,5%). La giunta del sindaco Bruttomesso, che ha esaminato i dati della Cgia contestualmente all’elaborazione della bozza di bilancio, ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti, e ha espresso a tutto il personale della ragioneria e al suo dirigente, Mario Ficarelli, il proprio riconoscimento per il lavoro svolto.
Il consigliere provinciale Eugenio Vailati (Pd), ha scritto una nota al presidente della Provincia, Massimiliano Salini, nella quale ricorda che mercoledì scorso la nevicata che si è abbattuta sul territorio provinciale ha creato seri problemi lungo tutte le principali direttrici che collegano i nostri centri abitati a Milano e Lodi. Pur essendo ampliamente preannunciate dalle previsioni meteorologiche, le neve caduta nella giornata precedente e le gelate durante la nottata non hanno visto alcun significativo intervento. Sempre secondo Vailati, è stato segnalato da più parti, sopratutto dal Comitato pendolari e da cittadini che usano i mezzi propri, che i tempi di percorrenza per raggiungere Lodi e Milano si sono notevolmente dilatati. Tre ore per la tratta Crema-San Donato M3, due ore nella tratta Via Lodi- imbocco di Pieve Fissiraga. I motivi denunciati sono stati la mancanza di pulizia della strada da neve e gelo ed i conseguenti micro-tamponamenti e le fermate di auto in panne.
L'assessore provinciale Eugenio Vailati
Non solo: «L’incuria in cui versa la strada è procurata dagli imponenti lavori legati alla importante sistemazione della ex-S.S. Paullese. La strada rimane per lunghi tratti sporca di materiale di scarto e, soprattutto, nel tratto milanese dopo Spino d’Adda, mostra una presenza di immondizia che giace da tempo immemore e nessuno pulisce, quasi come una discarica a cielo aperto. Anche questa mancanza di prevenzione porta i mezzi di pulizia
della strada in caso di nevicata ad avere difficoltà nel compire le normali operazione» Per questa ragione, il consigliere Vailati, chiede se siano stati messi a disposizione in modo adeguato i mezzi di competenza della Provincia di Cremona (mezzi di spargimento del materiale antigelo/ lame di rimozione della neve), se si sia valutata l’efficacia dei tradizionali materiali, se si sia intervenuti anche al di sotto dei tradizionali 5 centime-
tri di neve e se i mezzi siano stati attivati dove necessario su tutta la rete provinciale. Inoltre, se sia stata fatta prevenzione circa le cause indirette del prolungarsi dei tempi di percorrenza in caso di neve e se, in riferimento allo stato di degrado presente lungo la Paullese, soprattutto nel tratto di competenza milanese, si sia fatto adeguato interessamento nei confronti dell’amministrazione provinciale di Milano.
Cisvol: bando per finanziare il miglior progetto
Anche quest'anno, il Cisvol ha indetto il bando per il finanziamento al miglior progetto presentato dalle reti di associazioni di volontariato. Si parla di reti, perché le associazioni devono essere almeno in due a presentare un progetto, mentre altri tipi di organizzazioni possono partecipare, purché in rete con un'associazione di volontariato come capofila. Gli obiettivi e le strategie, come hanno illustrato il presidente del Cisvol, Giorgio Reali e la direttrice Elena Crotti, durante la presentazione nella sala della Provincia di via Matteotti, sono, infatti, quelle di rafforzare legami sociali e relazioni tra abitanti, di promuovere forme di cittadinanza attiva e di garantire lo sviluppo di metodi e strumenti di miglioramento delle capacità organizzative, dal momento che la capacità di intervento delle realtà di volontariato è spesso indebolita dalla frammentazione territoriale. Il costo massimo dei progetti presentati non potrà superare i 25mila euro, di cui il 70% - 17mila e 500 euro - verrà finanziato dal Cisvol e non potrà essere inferiore ai 4mila euro. Questa è una
Da sinistra: il presidente del Cisvol, Giorgio Reali, e la direttrice Elena Crotti
novità dell'anno in corso, così da favorire la partecipazione anche di progetti meno impegnativi. Le spese per i beni e le attrezzature non dovrà occupare più del 10% della spesa totale, così come il lavoro volontario non dovrà essere valorizzato più del 20%. Occorre, infine, che il piano di copertura preveda donazioni da parte di privati, pari ad almeno il 10% del costo totale. La domanda di presentazione può essere effettuata solo online all'indirizzo www.bandovolontariato.it, e anche questa è
un'importante novità del 2012. La data di scadenza, per poter fare domanda di finanziamento, è stata fissata al 30 marzo di quest'anno, entro le ore 12. Le graduatorie verranno rese note nel mese di luglio. L'inizio dei progetti dovrebbe coincidere con settembre; la chiusura con l'ottobre dell'anno prossimo. Come supporto per le associazioni, tra un paio di settimane, presso il Centro Giovanile San Luigi, via Bottesini 4, partirà un corso di introduzione generale alla tecnica della progettazione, mentre un laboratorio di assistenza più specifico, dove poter essere seguiti passo passo nella stesura del proprio progetto, verrà avviato solo su richiesta di almeno tre organizzazioni. Il corso, gratuito, ha la durata complessiva di 10 ore, suddivise su 3 incontri: martedì 7 febbraio, dalle 17.30 alle 20.30, sabato 11 febbraio, dalle 9 alle 13 e martedì 6 marzo, dalle 17.30 alle 20.30. Per informazioni sulle modalità di partecipazione, è possibile telefonare alla sede cremonese: 0372/26585 o mandare un'email all'indirizzo: formazione@cisvol.it.
Crema
Venerdì 3 Febbraio 2012
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Cittadella dell’anziano, tra incertezze e veleni La Regione ha chiesto ai Benefattori 500mila euro per prevenire gli incendi al Kennedy, altrimenti saltano 20 posti
C’
di Tiziano Guerini
è la necessità diventata impellente di intervenire per alcune opere di prevenzione incendi per un conto preventivato di 500.000 euro considerate improrogabili dalla regione Lombardia pena la cancellazione di 20 posti di Rsa nel vecchio edificio di via Kennedy. Da qui, ecco alcune domande rivolteal presidente della «Fondazione Benefatturi Cremaschi, Walter Donzelli. La Fondazione ha sempre sostenuto che, in alternativa alla costruzione del nuovo edificio, si sarebbero dovuto fare interventi di adeguamento edilizio della sede attuale del Kennedy per 7 milioni di euro. Oggi l’intervento edilizio considerato essenziale è ridotto a 500.000 euro. «L’intervento divenuto ora improrogabile riguarda solo la realizzazione degli standard di sicurezza e strutturali della parte dell’edificio di via Kennedy riferita ai 20 posti letto di Rsa. Le normative prevedono, infatti, la realizzazione di una nuova scala per l’scita di sicurezza e un nuovo ascensore con capacità antincendio da collocare nella parte monumentale del
Walter Donzelli
complesso. Inoltre devono essere sostituiti alcuni ascensori non più a norma. Rimane tutta da definire la sistemazione antincendio e di adeguamento strutturale, anch’essa comunque richiesta dalla regione Lombardia, per i 136 posti di riabilitazione. La sistemazione complessiva dell’edificio rimane quindi definita al costo preventivo di 7 milioni di euro, al più detratti, ora, i 500.000 euro per l’adeguamento antincendio nel reparto Rsa». Comunque il previsto esborso di denaro per una ristrutturazione riferita all’edificio di via Kennedy, che si vuole alienare, rende in ogni caso ancora più difficile la
scelta della costruzione della nuova Cittadella dell’Anziano. «La realizzazione della Cittadella dell’Anziano mantiene tutta la sua importanza strategica: senza una struttura edilizia più funzionale e più efficiente dell’attuale, non potremmo, nel breve, recuperare con opportuni tagli alle spese, i circa 500.000 euro di disavanzo che ogni anno il nostro bilancio presenta; inoltre nei tempi medio-lunghi non riusciremmo a far fronte alla concorrenza che nel settore dell’assistenza agli anziani si sta sviluppando nel nostro territorio, con un appesantimento ulteriore del deficit di bilancio,
o una secca e progressiva riduzione della qualità del servizio». A rendere comunque complicato tutto il progetto della nuova costruzione - oltre alle obiezioni riferite al momento non favorevole per mettere in vendita lo stabile di via Kennedy - è la fine della tornata amministrativa a Crema che si avvicina a grandi passi. Le elezioni in città del prossimo 6 maggio, rendono del tutto incerto il futuro politico della città. In caso di vittoria dl centrosinistra - che ha votato contro la proposta della nuova costruzione - tutto andrebbe rivisto. «Me ne rendo conto. I tempi sono scivolati in avanti molto rispetto alle nostre previsioni. Potrei elencare tutte le comunicazioni ufficiali ed informali con cui abbiamo sollecitato negli anni scorsi una decisione più tempestiva da parte dell’amministrazione comunale di Crema che, ad esempio, non ci obbligherebbe ora all’intervento di adeguamento di 500.000 euro. Ma ormai sarebbe un esercizio inutile. Ricordo comunque due cose che dimostrano la nostra buona volontà di discutere con tutti il nostro progetto, e quindi anche con le attuali forze politiche di minoranza. La prima: il progetto della nuova costru-
La Provincia non vuole far sostare le corriere neppure al Velodromo
Beretta propone altre fermate per i bus
A seguito delle lamentele di alcuni residenti in via Diaz a proposito dell’abolizione della fermata in questa via dei bus provenienti da Milano, il comune di Crema - volendo tener fermo il principio del senso unico per i bus in via IV novembre - aveva deciso di proporre la nuova sosta nei pressi del velodromo. La Provincia, cui compete esprimersi al riguardo trattandosi di percorsi intercomunali, ha però ora bocciato tale proposta. L’assessore Simone Beretta, polemico, non nasconde la propria contrarietà in una conferenza stampa appositamente convocata. «Non si accetta la nostra proposta della sosta al velodromo dei bus perché, sostiene la Provincia, la loro ripartenza causerebbe ingorgo e pericolo, mentre analoga situazione esiste e viene tollerata da anni in piazzale Rimembranze dove i bus sostano riprendendo poi la marcia addirittura in due direzioni fra loro alternative, verso piazza Gari-
Simone Beretta
baldi e verso S. Bernardino». Ad ogni buon conto l’ ufficio viabilità del comune di Crema propone ora una nuova soluzione: una sosta all’inizio di via Diaz e una seconda a metà di via Cadorna da dove si può raggiungere facilmente il parcheggio di via IV Novembre. Conseguentemente verrebbe eliminata la fermata di piazzale Rimembranze appena dopo l’edicola. «Questa proposta è già stata avanzata alle Autoguidovie che gestiscono i per-
corsi bus, che sono d’accordo. Mi auguro che analoga proposta di assenso venga ora anche da parte della Provincia». Sulla polemica entra anche il consigliere provinciale Giuseppe Torchio che sul tema ha firmato un’interrogazione. Scrive, infatti, l’ex presidente della Provincia: « Si apprendono da notizie di stampa le lamentele dell’assessore Beretta riguardo alle fermate dei bus Crema-Milano in via Diaz. Facendo fede alle dichiarazioni
dell’assessore, una possibile risoluzione del disagio che da due mesi occorre a più di 150 pendolari è bloccata dalle mancate risposte dell’amministrazione provinciale (ufficio viabilità). Ciò premesso, si domanda alla Giunta: se queste notizie corrispondano al vero; per quale ragione l’amministrazione provinciale tardi nell’offrire queste risposte; come essa intenda operare per una rapida risoluzione del problema.
Mentre il sindaco nega che si potrà realizzare
Le ricerche sono rivolte a candidati dell’uno e dell’altro sesso (L:903/77 e L. 125/91). Trattamento dati personali secondo D.Lgs. 196/2003 visionabile sul sito www.ddlspa.it. • Aut. Min. Prot. N° 1239 - SG del 22/12/2004
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zione che originariamente era definito per entrambe le vecchie strutture di via Kennedy e di via Zurla, ora è stato stralciato e prevede la realizzazione di un solo nuovo edificio in sostituzione di quello di via Kennedy. La seconda: sono partiti solo i preliminari che dovranno portare alla firma dell’Accordo di Programma. I tempi tecnici richiesti sono tali che questo accordo non potrà essere sottoscritto dall’attuale sindaco di Crema, ma dal suo successore. Con la possibilità quindi di ulteriori verifiche delle reciproche volontà». Intanto, fanno notare in casa Pd che «sarebbe un peccato buttare gli oltre 10 milioni di euro spesi fra l’edificio di via Kennedy e quello di via Zurla per adeguamenti e sistemazioni varie negli ultimi 10 anni, decidendo di costruire la nuova Cittadella dell’Anziano alienando tutto l’attuale patrimonio immobiliare della Fondazione». Facciamo notare come tempi tecnici e forse anche ragioni di opportunità, faranno scivolare la firma dell’ Accordo di Programma alla prossima tornata amministrativa, cioè dopo il confronto elettorale del prossimo 6 maggio, con il nuovo sindaco.
Lions Club: ci sono 380 giocatori d’azzardo patologici a Crema Dopo la pausa natalizia, l'attività del Lions Club Crema Host è ripresa con un'interessante e partecipata conferenza sulle conseguenze patologiche del gioco d'azzardo tenuta dal Lions Roberto Pozzoli con la testimonianza del signor Gigi, uscito dal tunnel con estrema difficoltà. Il gioco d'azzardo non è un vizio, ha esordito Pozzoli, ma una vera dipendenza, una malattia, una patologia. Occorre aiutarla, non deriderla. Stimoli scatenanti sono non solo le proposte di gioco da parte di una decina di aziende, ma anche le massicce campagne pubblicitarie dello Stato stesso che ricava entrate erariali da capogiro. I giochi d’azzardo hanno determinato nel 2010 la spesa da parte degli italiani di 61,4 miliardi di euro. In Lombardia si parla di 110.000 giocatori patologici di cui ben 380 nella sola Crema con numero delle donne in forte aumento. Unica terapia efficace per combattere questo tipo di dipendenza è la totale astinenza e l'aiuto di psicoterapeuti specializzati e di operatori esperti nell'assistenza legale e finanziaria. A conclusione della serata il relatore ha distribuito ai presenti un dossier sull'argomento e ricordato l'esistenza dell'organizzazione di volontariato «Vinciamo il gioco». Per vergogna o perchè non ammettono il problema, sono in realtà assai poche le persone che cercano aiuto spontaneamente. Ecco perchè è importante che familiari ed amici li motivino. Possono essere un valido aiuto le organizzazioni di consulenza, gli psicoterapeuti, i medici, i centri di aiuto in materia di indebitamento e le associazioni anonime che mettono in comune esperienze, forze e speranze per risolvere il male oscuro comune e aiutare altri a recuperare dignità personale e sociale.
L’assessore ha smentito Bruttomesso: Il 3 febbraio all’evento internazionale agricolo «La ciclabile Crema-Offanengo si farà» Fiera a Verona con la Cassa
Non è la prima volta che Simone Beretta assessore ai Lavori Pubblici prende posizione contro le opinioni espresse dal sindaco Bruno Bruttomesso, ma stavolta lo fa - per usare le sue espressioni - “con determinazione e caparbietà”. Il sindaco, alla fine di un incontro con i consiglieri della maggioranza di centrodestra per analizzare le proposte di bilancio 2012, aveva avuto modo di chiarire che il progetto della ciclabile da S. Bernardino verso Offanengo, ben difficilmente potrà essere realizzato. L’assessore Beretta in proposito commenta per iscritto: «Stamattina (giovedì 2 febbraio) leggo che la ciclabile di S. Bernardino per Offanengo non si farebbe. Staremo a vedere». Due le ragioni che l’assessore porta. «Anzitutto abbiamo già acquisito mesi fa le aree e consentito al comune di Offanengo di realizzare parte della ciclabile sul nostro territorio. In secondo luogo la bozza di bilancio 2012 licenziata dalla giunta prevede un apposito stanziamento di 300.000 euro circa. Lascio al consiglio comunale la responsabilità di cancellarli. Ognuno si assuma le proprie responsabilità ed impari a onorare gli impegni presi; per quanto mi riguarda io ho onorato tutti i miei impegni assunti in pubbliche assemblee nei quartieri».
dell’Adda e del Cremasco
La Fiera internazionale agricola di Verona è dedicata alla zootecnia e all'agricoltura e rappresenta un punto di riferimento per gli agricoltori e gli addetti al settore di tutto il mondo. I principali temi della Fieragricola 2012 saranno le macchine e le attrezzature agricole, le tecnologie e i prodotti per l'allevamento, le energie rinnovabili, i servizi e i prodotti per l' agricoltura. Ma vi saranno anche padiglioni di interesse non solo per gli agricoltori, quali il giardinaggio, quello dei piccoli animali e quello delle energie pulite. Ecco quindi che anche quest’an-
no il Credito Cooperativo dell'Adda e del Cremasco-Cassa Rurale ha organizzato una visita a Verona il prossimo 3 febbraio. La Cassa Rurale, infatti, è da sempre attenta al mondo agricolo, favorendo le occasioni di aggiornamento e di crescita professionale di coloro che vi operano. L’iniziativa si rivolge quindi anche a tutti quanti sono appassionati al nostro ambiente rurale, una peculiarità da valorizzare del nostro territorio perchè vede poi interessate molti altri settori, quali quelli dell’artigianato, del commercio e del terziario.
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Crema
Venerdì 3 Febbraio 2012
Le liberalizzazioni del governo Monti scatenano in città le reazioni di alcune categorie di commercianti e artigiani
Panettieri contro il «pane Carrozzieri: «Sia il cliente fresco» la domenica, ma... a scegliere la sua officina» N T di Gionata Agisti
di Gionata Agisti
ra le tante liberalizzazioni proposte dal Governo Monti, non si è fatta attendere anche la possibilità per panificatori e panettieri di vendere il loro prodotto la domenica e i giorni di festa ma, come è successo per altre categorie, anche quest’ultima ha serrato le fila: «Noi panificatori dell’Ascom, una ventina di iscritti, tra Crema e il Cremasco, siamo tutti dello stesso parere: non apriremo la nostra attività la domenica». Sergio Mussi, responsabile del settore, è categorico: «Ancora una volta ci troviamo di fronte a una legge che va a favore della grande distribuzione. Non siamo dei robot ed è assurdo pensare che possiamo tenere aperto il nostro negozio 7 giorni su 7. Tanto più che non si acquisterebbero nuovi clienti né si venderebbe di più, perché se noi piccoli negozianti tenessimo aperto la domenica, non faremmo più la doppia panificazione il sabato e quindi il risultato sarebbe il medesimo. Anzi, le vendite sarebbero le stesse ma le spese no; quelle aumenterebbero, per via dell’apertura un giorno in più». Qualche indipendente, però, ha già cominciato ad approfittare della novità e, stando alle dichiarazioni di Mussi, ha iniziato da un bel pezzo, molto prima della promulgazione del decreto. «Finora, c’era una legge regionale che proibiva l’apertura domenicale e nei giorni festivi ma qualcuno la aggirava, sostenendo che il pane venduto era stato cotto il giorno prima. In realtà, bastava un rapido esame per accorgersi che il pane, al contrario, era freschissimo». Nei prossimi giorni, l’Ascom
provinciale si incontrerà con la Regione per fare il punto della situazione e verificare il da farsi, ma i panificatori temono per i loro guadagni: «Personalmente» continua Mussi, «tra i miei clienti credo che saranno in pochi ad alzarsi la domenica per andare ad acquistare il pane da altri fornai o rivenditori ma, a lungo andare, le abitudini potrebbero cambiare e perciò temiamo questa norma». Anche la Lega Panificatori, associazione di categoria dell'Asvicom Cremona, dice no all'apertura di fornerie e panifici nei giorni festivi e lo fa tramite il suo presidente, Angelo Guerini Rocco: «Il motivo della chiusura domenicale è quello di garantire il riposo settimanale dei panificatori, una pausa sacrosanta, dal momento che il nostro è un lavoro di sacrificio e usurante. Si tratta di un’attività che si svolge prevalentemente di notte, per garantire un prodotto fresco per sei giorni su sette, con l'impegno di offrire qualità e non quantità. Chi acquista il pane al sabato è già abituato a comprarlo in quantità doppia. Di sicuro, queste aperture porteran-
no aumenti di costi, per via degli straordinari, che arriverebbero a gravare ulteriormente sulle aziende di panificazione del territorio». Al commento del presidente Guerini, si aggiunge quello del presidente dell'Asvicom Cremona, Berlino Tazza: «Una proposta di questo genere non potrà che mettere in ginocchio i piccoli panificatori, fornendo un assist a supermercati e grandi catene di distribuzione che hanno le risorse per restare aperti tutti i giorni. E’ il modo più rapido per mandare in crisi le piccole attività a conduzione familiare. Al contrario, occorrono scelte più lungimiranti, che vadano verso una valorizzazione della produzione artigianale del pane, con norme a tutela dei prodotti di alta qualità e realizzati in modo tradizionale. Il consumatore ha bisogno di qualità garantita, non di aperture domenicali. Come Federazione Regionale lombarda delle Asvicom, stiamo predisponendo un documento destinato all'assessore lombardo al Commercio, Stefano Maullu, nel quale gli presenteremo le ragioni del comparto».
el suo ultimo intervento in favore delle liberalizzazioni, il governo Monti ha messo mano anche al capitolo compagnie assicurative e ai loro rapporti con la categoria dei carrozzieri, incentivando la formazione di reti di carrozzerie fiduciarie delle assicurazioni stesse. I carrozzieri, però, non hanno gradito l'iniziativa, giudicata in controtendenza rispetto al decreto «Salva Italia» e alla sua azione liberalizzatrice. Aderire a una di queste reti non sarebbe obbligatorio per loro ma, in pratica, vi verrebbero spinti dal fatto che un privato che si rivolgesse a una carrozzeria indipendente verrebbe penalizzato con un maggior costo del 30%.
Daniele Tarenzi
«Mi sembra una decisione illegittima» commenta Daniele Tarenzi, responsabile del settore per Cna. «Come categoria e insieme a Casartigiani e a Confartigianato, ci siamo mobilitati in un fronte unitario e abbiamo preparato un emendamento, che verrà consegnato ai nostri parlamentari di riferimento, perché nel lasso di tempo previsto - 60 giorni -, prima dell'entrata in
vigore della normativa, lavorino per rimettere le cose a posto». I carrozzieri vi vedono lo zampino della lobby delle compagnie assicurative che, come ricorda Tarenzi, già un'altra volta, nel 2009, avevano cercato di favori-
via delle loro dimensioni ridotte o per altre questioni, correrebbero il forte rischio di andare incontro a una chiusura dell’attività. Questo non lo vogliamo». «Le compagnie assicurative, dal canto loro» continua Tarenzi,
re la nascita di una rete di fiduciari. «Quella volta, però, si trattava della proposta di due compagnie: Fondiaria Sai e Unipol; qui, invece, siamo di fronte a un intervento legislativo. Vogliamo pensare che il governo, preso da mille pensieri e preoccupazioni e costretto ad agire in tempi ristretti, non abbia avuto modo di approfondire a dovere il merito della questione. D'altra parte, si tratta di una iniziativa talmente strampalata da non poter essere considerata altro che una svista. È l'unica misura del decreto, infatti, a essere in controtendenza rispetto a una generale tendenza liberalizzatrice». La principale preoccupazione, da parte dei carrozzieri, è quella di finire fagocitati dalle compagnie assicurative. «Innanzitutto, perderemmo la risorsa principale di un’azienda: la pluralità di committenti. Alla lunga, diventeremmo infatti dei fornitori di un servizio in esclusiva, per quella o quell’altra compagnia. Quanto alle carrozzerie che non volessero aderire a una rete o non venissero scelte, per
«avrebbero il vantaggio di intervenire sul costo del servizio di riparazione, incidendo sulla libertà del carrozziere di fissare il proprio prezzo, per poter contare su una marginalità di guadagno. Un po’ come è successo per i benzinai, in passato proprietari e ora solo gestori di una stazione di servizio. Verrebbe meno anche la nostra professionalità, oltre che la libertà di un automobilista di decidere dove spendere il denaro». L'intera categoria e le associazioni artigiane si mobiliteranno a livello nazionale per la giornata di mercoledì prossimo, 8 febbraio. L’appuntamento è a Roma, alle 10.30, presso il cinema Capranichino, proprio in piazza Montecitorio. Qui, i rappresentanti degli artigiani incontreranno i capigruppo delle forze parlamentari, per spiegare loro le ragioni di questa iniziativa. «Non intendiamo scendere in piazza, causando ulteriori disagi ai cittadini» precisa sempre Tarenzi. «Il nostro obiettivo è lavorare per modificare l’articolo di legge a livello istituzionale».
Fabiano Gerevini riconfermato Tira un pugno al meccanico che vuole essere pagato presidente del Panathlon Crema
TUTTE LE VOTAZIONI ALL'UNANIMITÀ
Fabio Gerevini
Conferma del presidente uscente Fabiano Gerevini nella riunione della assemblea elettiva del Panathlon Crema dello scorso 25 gennaio. Gli incarichi sono per la durata del biennio 2012-2013. Significativo il fatto che tutte le nomine sono avvenute con votazione unanime a testimonianza della unità di intenti del Club cremasco e del giudizio ampiamente positivo nei confronti dell’operato del biennio in scadenza. Il presidente Fabiano Gerevini ha ringraziato della fiducia rinnovata nei suoi confronti e ha dato a tutti i soci appuntamento per l’assemblea ordinaria di febbraio in cui verranno presen-
Tutti i nomi del consiglio direttivo, del collegio contabile e del collegio arbitrale tante e discusse le linee programmatiche del prossimo biennio. Da notare che il 2012 è l’anno in cui il club compirà i 50 anni di vita, un compleanno importante che, ha detto il presidente Gerevini «sarà festeggiato degnamente». Nel consiglio direttivo sono stati eletti: Mario Maccalli, Giovanni Ghezzi, Adriano Tango, Gian Franco Facchi, Andrea Goldaniga, Angelo Branchi, Giuseppe Inama. Per il collegio amministrativo-contabile: Corrado Bonoldi, Doriano Denti, Lodovico Zurla. Per il Collegio arbitrale: Franco Tagliaferri, Emilio Goldaniga, Giovanni Pizzocaro.
MINORENNE GLI AVEVA PUNTATO ANCHE IL PUGNALE
Martedì 31 gennaio, una ragazza - allarmata dalle possibili conseguenze - chiedeva l’intervento al «112» presso la sua abitazione, in un quartiere di Crema, per la lite in corso tra il fratello e un meccanico. I carabinieri trovavano ancora agitato il giovane che compirà diciotto anni tra qualche mese. Era successo questo: un meccanico, 37 anni, era andato a chiedere il pagamento
della riparazione effettuata da qualche mese sull’auto intestata alla madre, ma era stato affrontato subito dal minore che gli aveva sferrato un pugno al volto prima ancora di parlare. Nonostante avesse capito che l’artigiano era creditore per mandarlo via aveva impugnato un coltello. Sembra che la madre del giovane abbia contestato la riparazione, ritenuta insoddisfacente, difettosa, e sospeso il pagamento.
I carabinieri hanno sequestrato il coltello e deferito in stato di libertà alla procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Brescia il giovane responsabile della minaccia aggravata dall’uso dell’arma ed invitate le parti a presentare denuncia ai carabinieri competenti per territorio. Qualora non pervengano a una transazione potrebbero essere contestati gravi reati.
Donna nuda? No, Carabinieri arrestano ladri di maiali bambola gonfiabile
Alle 10 circa, un geometra durante i lavori al quinto piano di un edificio a Crema in via IV novembre, ha individuato scorrere lungo il fiume Serio un manichino o qualcosa di simile. Per la distanza l’osservatore al telefono non è riuscito a escludere si trattasse di un cadavere. L’operatore del «112» ha attivato il vigili del fuoco per l’intervento in acqua e la polizia locale per disciplinare la circolazione stradale. La pattuglia capeggiata dal maresciallo della stazione dei carabinieri di Crema è andata sulla riva per l’eventuale attività investigativa e dei rilievi necessari. Più tardi all’altezza di via Visconti è stata recuperata una bambola gonfiabile simile ad una donna nuda.
A Fiesco, in località cascina Campazzo, i carabinieri di Castelleone sono intervenuti nell’azienda agricola Barbieri dove il titolare e un collaboratore avevano intravisto dei malfattori che al buio e con l’aiuto di torce elettriche avevano già caricato 160 maiali su un camion a rimorchio ed avevano iniziato a caricarne altri 13 su un secondo autocarro con rimorchio, per un valore di 51.900 euro. I carabinieri, arrivati sul posto, hanno messo un veicolo di traverso all’uscita della cascina e poi circondato i sei uomini, bloccandoli sugli autocarri. Si tratta di tre campani e tre umbri. Tutti sono stati arrestati. I suini con l’intervento di un veterinario sono stati riconsegnati all’azienda. Gli autocarri sono stati sequestrati. I carabinieri ritengono un altro tir fosse nei paraggi per svuotare completamente l’azienda, con circa 500 capi di bestiame. Gli arrestati hanno affermato di essere stati ingannati da un commerciante che li aveva inviati ad effettuare il carico.
Crema
Venerdì 3 Febbraio 2012
Per fortuna tutti i bambini erano già a casa. Grande spavento per le insegnanti. La dinamica
Distrazione: per colpa di una candela va in fumo l’asilo nido di Offanengo
L’
di Gionata Agisti
asilo nido «Monsignor Capetti» di Offanengo è andato in fumo. Della struttura di viale Europa non è rimasto quasi nulla, anche se chi guarda dall’esterno, a prima vista, potrebbe non rendersene conto. Le pareti esterne, infatti, sono ancora al loro posto ma è l’interno dell’edificio a essere andato completamente distrutto. L’incendio risale a lunedì, attorno alle 18, quando, per fortuna, tutti i bambini - una trentina - erano già a casa. Nell’asilo si trovavano solo tre insegnanti, impegnate a organizzare le scenografie di un allestimento in programma per il giorno seguente ed è stata proprio questa loro attività a causare, indirettamente, l’incidente. «Sembra che, nel maneggiare una candela, abbiano inavvertitamente acceso uno degli addobbi di cartone» ci spiega il sindaco, Gabriele Patrini. «Trovandosi a contatto con questo materiale, il fuoco ha messo un attimo a divampare, estendendosi rapidamente al resto dell’arredo». Raggiungere l’estintore, come hanno testimoniato le tre insegnanti, è stato impossibile dal momento che anche questo strumento, evidentemente non proprio a portata di mano, si è trovato ben presto isolato dalle fiamme, così come l’unico telefono presente nell’edificio. Al che, per poter avvertire i vigili del fuoco, le tre donne sono corse a citofonare a un privato, la cui casa confina con la struttura. Nessuna di loro è rimasta ferita, ma il rischio è stato elevato, anche per l’esplosione dei vetri
delle finestre, che sono andate completamente in frantumi. Sul posto, sono intervenuti diversi mezzi dei vigili del fuoco, insieme ai carabinieri di Romanengo e alla polizia locale. Le operazioni per spegnere l’incendio sono durate qualche ora, fino a sera inoltrata. «Le pareti interne e l’arredo sono tutte bruciate» continua il sindaco. «Si è salvato, in parte, solo l’ufficio della dirigente. La strut-
tura portante non sembra danneggiata, ma è tutto da verificare. Comunque, sarebbe impensabile mettersi a ricostruire il tutto, costerebbe di più che realizzarne uno nuovo». Del resto, il problema non si pone, visto che una nuova struttura è già in fase di costruzione, a 50 metri da quella andata in fumo, e dovrebbe essere ultimata entro 8 mesi al massimo. Ciò che rimane dell’attuale,
infatti, è un prefabbricato risalente agli anni Settanta, che dava già alcuni problemi, soprattutto riguardo al tetto. Per il momento, però, per i bimbi del nido occorrerà trovare una soluzione temporanea e la scelta, concordata con l’Asl, è caduta sull’istituto comprensivo del paese. Per renderlo idoneo, serve solo un intervento relativamente ai servizi igienici, che dovranno essere adattati alle esigenze dei bambini più piccoli. «Abbiamo ipotizzato che in un paio di settimane dovremmo riuscire a fare le modifiche necessarie» precisa il sindaco. «Nel frattempo, approfittando della chiusura delle attività pubbliche, per la festa patronale di ieri, e del fine settimana, ricaveremo lo spazio all’interno dell’istituto per accogliere i nuovi ospiti. Presto, sarà organizzato anche un incontro tra l’amministrazione comunale e i genitori, per verificare se ci siano altre necessità da parte degli utenti del nido». Infine, non potevano mancare le polemiche. Il consigliere comunale di minoranza, Alex Corlazzoli, ha annunciato alla stampa che presenterà un’interrogazione al sindaco, per sapere se la struttura disponeva dei certificati necessari, in particolare per la prevenzione incendi. «Quello che non condivido del consigliere Corlazzoli» replica il primo cittadino, «è questa sua necessità di mettersi sempre in mostra. Che senso ha annunciare che presenterà un’interrogazione per avere dei documenti? Potrebbe informarsi presso gli uffici comunali e scoprirebbe che questi certificati esistono, senza bisogno di creare clamore e allarmismi».
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Sono formaggi stagionati
I prodotti della Casearia sugli scaffali della Coop
Prosegue l’iter che porterà i prodotti della Scuola Casearia di Pandino, sugli scaffali dei supermercati della Coop e, in questa settimana, un altro passo è stato compiuto in questa direzione. Infatti, ha visitato la sede di Pandino ed in particolare il caseificio didattico, Giuseppe Glorioso della CR&S, società esterna alla Coop, ma che si occupa di verificare dal punto di vista del controllo dei processi di produzione e della qualità dei prodotti, tutto ciò che poi compare presso i punti vendita Coop. «La visita a Pandino consiste nel visionare il processo produttivo, prelevare dei campioni di prodotto sui quali operare analisi chimiche e microbiologiche» dice Glorioso, «al fine di emettere un rapporto di prova che poi servirà a dare il via libera alla fornitura». Una volta ottenuto il responso positivo da parte dei tecnici, si procederà a definire nel dettaglio la fornitura, che secondo i propositi della scuola, dovrebbe riguardare per la fase iniziale, il punto vendita di Crema. «Dovremmo partire con Crema» dice il direttore Andrea Alquati, «considerato che noi siamo una scuola e quindi non abbiamo la possibilità nel breve periodo, di definire il trasporto dei prodotti per percorsi più lunghi. Tuttavia, questo è un punto che verrà affrontato successivamente». I formaggi per i quali la Coop ha dimostrato interesse sono il Fontal e la Canestrella, già stagionati e da destinare al banco gastronomia assistita. Nel corso della visita il referente della Coop ha voluto conoscere i quantitativi di latte lavorato a settimana (circa 100 quintali), la sua provenienza, la metodologia di pastorizzazione, le analisi microbiologiche che si effettuano in sede, oltre alle caratteristiche dei due formaggi indicati sopra.
Forze dell’ordine: 120 controllati, 15 multe Nell’ambito del controllo del territorio disposto dal questore di Cremona, 120 persone e 90 autoveicoli sono state controllati dalle pattuglie di polizia, carabinieri, Guardia di Finanza e vigili di Crema. Sono state elevate 15 sanzioni per infrazioni al codice della strada ed è stato effettuato anche il controllo di un esercizio pubblico, all’interno del quale sono stati identificati diversi giovani già conosciuti dalla polizia.
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Crema
Venerdì 3 Febbraio 2012
Sede del Pd, muri imbrattati e porta incendiata: Uigos indaga Martedì notte è stata presa di mira la sede del Pd cittadino. Verso le due una persona, dopo aver imbrattato i muri esterni con delle scritte di protesta contro la Tav, ha versato del liquido infiammabile sulla porta, dandole fuoco subito dopo. Pochi danni per un gesto scriteriato che
avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori . Per il grave reato di incendio doloso sta indagando la Uigos del Commissariato che ha già raccolto i primi indizi. «E’ davvero spiacevole quanto accaduto commenta il coordinatore del Pd cremasco
Matteo Piloni - soprattutto perché stiamo terminando i lavori di ristrutturazione. Nessun danno impegnativo, ma di certo è da sottolineare la gravità dell’atto in sé che, per quanto ci riguarda, non ha precedenti. Comunque abbiamo già sporto denuncia preso la questura che ora farà il suo corso».
«Giornata della Memoria» spiegata agli studenti La Risiera di San Sabba, un lager per gli ebrei e partigiani destinati alla deportazione
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ell’ambito della «Giornata della Memoria», lunedì, presso l’aula magna dell’università, si è svolto un convegno dedicato alla risiera di San Sabba nel sistema concentrazionario nazi-fascista, aperto alle scuole e a tutta la cittadinanza. Ospite relatore, il professor Tristano Matta, storico dell’Istituto Regionale per la Storia del movimento di liberazione del Friuli Venezia Giulia. Il lager della Risiera di San Sabba, creato nell’ottobre 1943, all’interno del complesso industriale dell’ex pilatura di riso, che sorge a Trieste in prossimità dello stadio comunale, funzionò fino alla liberazione come campo misto: di transito, per gli ebrei destinati alla deportazione verso i campi di sterminio e di detenzione ed eliminazione per resistenti, partigiani catturati e ostaggi civili. Per quest’ultima finalità, svolta in assoluta segretezza, il campo venne attrezzato con un forno crematorio, destinato all’eliminazione dei cadaveri delle vittime. Questo aspetto - la presenza di un forno crematorio - fa della Risiera di San Sabba un caso unico tra i campi di concentramento nazisti in Italia e in tutta l’Europa occidentale occupata. Secondo le stime emerse in occasione del processo del 1976, sulla base di testimonianze di alcuni sopravvissuti e di ex SS, nella Risiera di San Sabba furono uccise e bruciate dalle 3 alle 4mila persone, solo in parte identificate. Per lo più, partigiani
e ostaggi sloveni e croati ma anche esponenti di primo piano della resistenza italiana, ebrei e semplici vittime civili catturate nei rastrellamenti. Vi furono imprigionati, in attesa dei convogli verso Auschwitz o Mauthausen, circa 1.300 ebrei della regione, del Veneto e della Croazia. Dei 700 deportati razziali triestini, solo una ventina fecero ritorno dai campi della morte. Come è stato possibile far funzionare un campo di concentramento, che fosse anche campo di eliminazione, in un centro abitato così popoloso, senza che questo provocasse reazioni tra gli abitanti? In che misura la città seppe? E come reagì? Alla domanda risponde lo stesso professor Matta: «Il fatto è che ampi settori,
se non la maggioranza, della popolazione italiana di Trieste vivevano in quei mesi in un clima che già sembrava di assedio, nel timore dell’espansionismo sloveno e croato e propendevano per un atteggiamento attendista che, auspicando una liberazione da parte alleata, poteva giungere persino a considerare nel frattempo la presenza tedesca quasi come un male minore, una sorta di protezione dall’aggressività del movimento di liberazione jugoslavo. In questo sentirsi stretta tra la repressione e il brutale dominio nazisti e le aspirazioni di rivalsa del movimento partigiano jugoslavo, in questo clima di assedio, la Trieste di quel 1944 è per certi aspetti più assimilabile a Varsavia, che non a Milano o Genova».
E venerdì 10 febbraio cerimonia per le Foibe Nell’ambito delle celebrazioni del «Gioro del ricordo in memoria delle vittime delle Foibe», l’amministrazione comunale di Crema organizza per venerdì 10 febbraio, alle ore 10.45, in Piazza Istria e Dalmazia una cerimonia civile per fare memoria di quel particolare momento storico che è stata la tragedia delle Foibe, in cui hanno perso la vita tanti italiani. La cerimonia vedrà la presenza e la testimonianza di Tommaso Caizzi, profugo Dalmata, oltre alla rappresentanza di alcuni studenti delle scuole cittadine e dei cadetti della Scuola Militare Teuliè di Milano. Dopo la conferenza di lunedì 30 gennaio in merito a «La Risiera di S.Sabba nel sistema concentrazionario nazi-fascista», il secondo incontro è organizzato per giovedì 16 febbraio, alle ore 11. Il professor Franco Cecotti, storico dell’Istituto regionale per la storia del Movimento di Liberazione nel Friuli-Venezia Giulia, incontrerà i ragazzi delle scuole di Crema sul tema: «Guerra e violenza al confine orientale: foibe ed esodo 1043/1045»
All’incontro, a cui hanno portato i saluti delle istituzioni l’assessore comunale alle Politiche sociali, Luciano Capetti e l’assessore provinciale all’Istruzione, Paola Orini, hanno partecipato l’Itis Galilei, il liceo Racchetti, il liceo Da Vinci, il Marazzi e la Fondazione Manziana, per un totale di oltre 300 studenti. Tra di loro, molti parteciperanno al Viaggio della Memoria 2012, in programma dal 16 al 18 aprile prossimi, che ha come mete: Caporetto, Trieste - con visita alla Risiera di San Sabba - e la foiba di Basovizza. Organizzatore del programma di eventi, il Comitato Provinciale per la difesa e lo sviluppo della Democrazia, nato nel 1981 e coordinato dalla professoressa Ilde Bottoli, in collaborazione con la Rete scuole, la Regione e i Comuni di Crema, Cremona e Casalmaggiore. Il progetto comprende anche un seminario, dedicato alla «Giornata del Ricordo», e, in particolare, alla foiba di
Basovizza e un incontro di aggiornamento per i professori che accompagneranno gli studenti nel viaggio. Da segnalare, come rende noto l’assessore comunale all’Istruzione, Laura Zanibelli, che il convegno di lunedì è stato registrato e potrà così essere utile in un’ottica didattica, in quanto la registrazione verrà messa a disposizione degli istituti scolastici che vorranno farne uso. «Questa amministrazione comunale» continua l’assessore Zanibelli, «ha sempre voluto sostenere, anno dopo anno, le diverse iniziative finalizzate a serbare la memoria e ad approfondire la conoscenza di queste tematiche. Quest’anno, a maggior ragione, c’è sembrato opportuno dare il nostro contributo a sostegno del progetto, considerato l’alto numero degli studenti partecipanti e il pregio di un’iniziativa rivolta anche alla formazione degli insegnanti». Gionata Agisti
Scippo simulato per ritorsione: giovane romena denunciata Martedì, verso le 19.30, è arrivata una segnalazione sulla linea di emergenza per un patito scippo subito in viale Santa Maria da una ragazza. L'immediato intervento della volante della polizia ha permesso di ricostruire, stando al racconto della giovane vittima, l'episodio criminoso: a suo dire, due uomini a bordo di una macchina di grossa cilindrata, l'avevano aggredita per rubarle il portafogli, cercando addirittura di farla salire a forza a bordo della vettura.
La ragazza, in stato di agitazione, è stata soccorsa da personale paramedico e accompagnata in pronto soccorso per la prime cure. Agli agenti in divisa si sono subito affiancati gli investigatori del settore Anticrimine del commissariato cittadino che hanno avviato le indagini identificando il proprietario della vettura, un romeno residente in Castelleone. Nella concitata fase delle indagini, che hanno preso le mosse dal fallito tentativo di scippo, è emersa a poco
a poco un'altra verità che, attraverso successivi riscontri, ha fatto concludere gli investigatori della polizia per l'ipotesi di una simulazione, ordita come ritorsione per un affare andato male fra il fidanzato della presunta vittima e i proprietari della vettura. Nella mattinata di mercoledì il cerchio si è definitivamente chiuso intorno alla finta vittima, U.C. di 22 anni cittadina romena residente in città, che è stata denunciata per procurato allarme e simulazione di reato.
Furto in abitazione a Ombriano: notati tre malviventi Nel corso dell'intervento per il finto scippo, intorno alle 20, un cittadino residente in Ombriano ha telefonato al «113», comunicando all'operatore della polizia di essere andato a casa dei genitori, momentaneamente assenti, per controllare la loro abitazione e di aver intravisto tre persone nell'immobile. Poiché la volante era impegnata per le prime attività conseguenti allo scippo simulato, si è
richiesto l'ausilio di una pattuglia della Guardia di finanza per il primo intervento. Gli uomini della Fiamme gialle sono stati raggiunti alcuni minuti dopo dagli agenti che, entrando nell'abitazione insieme al proprietario, non hanno potuto fare altro che constatare l'avvenuto furto nell'appartamento, messo a soqquadro dai ladri. Non ancora quantificato il danno subito dai proprietari di casa.
E’ morto Fayer, il nostro artista più famoso
Alla fine della scorsa settimana si sono svolti i funerali del pittore e scultore Carlo Fayer. Aveva 87 anni e da tempo era ammalato: poco più di un anno fa non aveva potuto presenziare nemmeno alla mostra antologica delle sue opere organizzata dalla Fondazione S. Domenico. Era il nostro artista più famoso ed apprezzato, caratterizzato da una grande creatività ed ispirazio-
ne che l’ha portato per tutta la sua vita a sperimentare continuamente forme diverse e diversi materiali con cui esprimere un innato spirito artistico. Dotato di grande comunicativa umana, era molto conosciuto e stimato nel mondo associazionistico, non solo culturale, del Cremasco dove la sua presenza non passava mai inosservata. Ha avuto una vita che lui stesso definiva fortunata, e di cui
non rimpiangeva nulla, per la straordinaria capacità di cogliere gli aspetti più positivi anche in avvenimenti dolorosi come l’esperienza della guerra. Lascia un patrimonio artistico notevole anche dal punto di vista quantitativo, che sicuramente testimonierà nel tempo la fama che l’ha accompagnato in vita. Alla famiglia ed agli amici esprimiamo le nostre condoglianze.
Speciale Economia
Venerdì 3 Febbraio 2012
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Le liberalizzazioni trasferiscono risorse ai giovani
L’analisi del professor Paolo Manasse, docente di macroeconomia e politica economica, sul “pacchetto” predisposto dal governo Monti
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Di Laura Bosio e Daniele Tamburini
Il cosiddetto “pacchetto liberalizzazioni”, predisposto dal governo Monti, sta suscitando grande dibattito e veementi proteste all’interno delle categorie interessate. Anche se, ovviamente, sia l’impatto, che lo stesso merito delle liberalizzazioni non hanno lo stesso peso, per dire, per tassisti, farmacisti o notai. Il concetto è chiaro: la nostra economia è stagnante, e lo è anche per lacci e laccioli, pressioni di gruppi di interessi, meccanismi di protezione dalla concorrenza. Liberalizzare, per il Governo, significa dare nuova linfa ai meccanismi del mercato, dare ossigeno e nuove risorse a famiglie ed imprese, far ripartire l’economia. Tutto questo ha scatenato, dicevamo, proteste, contestazioni e scioperi. Nella realtà italiana di oggi, complicata e difficile, il tutto si è mescolato a proteste di segno diverso, dagli autotrasportatori ai pescherecci, ma si ascoltano anche voci che, all’interno degli stessi ordini professionali interessati, parlano di provvedimenti abbastanza limitati. Abbiamo rivolto alcune domande a Paolo Manasse, docente di Macroeconomia e politica economica all’Università di Bologna.
Le misure previste dal decreto sono positive, ma si dovrebbe agire anche sulle banche e sulle fondazioni
Il professor Paolo Manasse
«Si tratta di misure finalizzate a rimuovere le cosiddette "barriere all'entrata" di alcuni settori economici. Parliamo ad esempio del numero dei tassisti e delle farmacie, o dei requisiti per fare tirocini finalizzati all'iscrizione a un ordine professionali. Ostacoli che, limitando l'accesso alle professioni, contribuiscono a mantenere alti i prezzi. Si tratta di situazioni di privilegio che le liberalizzazioni vogliono eliminare, in una serie di settori che rappresentano circa il 40% del Pil. Tra l'altro, le barriere all'entrata ostacolano l'innovazione tecnologica: un elevato livello di monopolio, infatti, porta a non avere interesse a innovare, mentre una concorrenza più stringente incentiva l'innovazione e la ricerca».
«Giusto rimuovere “le barriere d’entrata” di alcuni settori»
Professor Manasse, ci può aiutare a dipanare la matassa delle liberalizzazioni predisposte dal governo Monti?
Liberalizzare, stimolare la concorrenza, limitare, se non
abbattere, le nicchie di privilegio: è questo dunque il volano della ripresa? «Questi provvedimenti hanno effetti sia a livello settoriale che macroeconomico. Per quanto riguarda i settori economici, l'aumento del numero degli attori porta al calo dei prezzi e alla crescita delle merci in circolazione. A perdere sono solo coloro che godevano dei privilegi. Ma facendo un bilancio sono più numerosi gli aspetti positivi, e la società ci guadagna. Magari si potrebbe pensare di compensare alcune categorie perché possano mitigare gli effetti della liberalizzazione. Per quanto riguarda gli effetti macroeconomici, possiamo rifarci alle esperienze di altri paesi in cui si è intrapresa la strada delle liberalizzazioni. Molti studi rilevano che si sono ottenuti guadagni in termine di riduzione dei prezzi in alcuni settori (es: tariffe telefoniche, linee aeree, ecc). Aumenta inoltre la propensione a innovare e fare ricerca, attraendo un maggior numero di investitori esteri.
Ma tutto ciò rappresenta solo una parte della soluzione del problema. Bisogna infatti vedere quale fiducia si può nutrire in questo pacchetto di liberalizzazioni. Ad esempio un po' stupisce il fatto che vi siano liberalizzazioni solo parziali, in certi settori: ad esempio per le farmacie o i tassisti non si aboliscono le licenze, ma se ne aumenta il numero. In questo modo però le protezioni di tali categorie non vengono abolite, ma solo ridotte. Sarebbe invece stato preferibile un intervento più incisivo. Queste misure presentano inoltre alcuni problemi legati al fatto che nonostante le liberalizzazioni ricoprano un ampio ventaglio di attività, per alcuni settori non si prevede praticamente nulla. Sto parlando dei mercarti finanziari, delle banche, delle assicurazioni».
In effetti sembra che il sistema del credito e della finanza non sia stato toccato più di tanto dalle riforme... «E' proprio questo l'errore. Ci sono ambiti, come la disciplina delle partecipazioni incrociate, o il ruolo delle fondazioni bancarie, che creano molti problemi. Prendiamo ad esempio il ruolo delle fondazioni: questi organismi dovrebbero essere di controllo, ma in realtà vengono a loro volta controllati dalla politica del territorio, che a sua volta condiziona la banca stessa. Così chi vuole investire non lo farà certo in un istituto di credito dove le decisioni sono prese dal sindaco o dal presidente della Provincia. Se andiamo ad analizzare paesi che funzionano meglio dell'Italia, vediamo che le libera-
lizzazioni messe in campo sono proprio quelle legate ai mercati finanziari, che per i paesi avanzati sono quelle che funzionano meglio. Questo accade perché il sistema del credito è fpondamentale per lo sviluppo dell'economia. Quindi possiamo dire che questa manovra è una grande svolta, ma lascia un po' di amaro in bocca. C'è poi il problema che, nonostante ci sia un testo unico che prevede norme piuttosto strette, nella pratica si usano spesso escamotage per aggirarle. Così troviamo persone che fanno parte di Consigli di amministrazione di diverse banche; oppure si trovano partecipazioni incrociate tra banche e grandi imprese che creano legami collusivi e il credito viene dirottato verso tali grosse aziende, a scapito di quelle più piccole, che hanno invece difficoltà ad accedervi. Sarebbe quindi opportuno un inasprimento delle normative. Allo stesso modo si dovrebbe cambiare le fondazioni, privatizzandole in modo che venga evitata l'ingerenza della politica».
potrebbe pensare, per tali categorie, a una forma di convenzione o di sgravio fiscale che attenui gli effetti della manovra». “La miseria dei molti e la ricchezza di pochi”, ha scritto in un suo recente articolo. Quali altre misure sarebbero necessarie per una maggiore equità? «Fino alla crisi del 2008, in realtà, non c'era mai stata una grande disuguaglianza sociale. Il problema oggi che sta aumentando il divario tra ricchi e poveri, anche a causa di una forte redistribuzione del ceto medio: operai e impiegati sono scesi verso la povertà, mentre i lavoratori autonomi ci hanno guadagnato. L'altro aspetto da tenere presente è che la nostra è una società bloccata dalla mancanza di possibilità per chi non nasce in una famiglia abbiente. In sostanza i figli dei poveri restano poveri, e i figli dei ricchi restano ricchi. Questo perché carattere individuale e merito nel nostro paese hanno scarso peso. Proprio a questo proposito le liberalizzazioni sono importanti, andando nella direzione di trasferire risorse ai giovani. Oltre a questo sarebbe utile trasferire le risorse legate all'evasione fiscale sulla riduzione delle aliquote per le fasce medio-basse. Questo sarebbe fondamentale sia per la redistribuzione del reddito che dal punto di vista economico, con l'incremento dei consumi».
«La lotta all’evasione dovrebbe aiutare a ridurre le tasse»
Cosa ne pensa delle proteste in atto? Sono solamente corporative, o c’è un qualche fondo di verità? «Senza dubbio le categorie vengono toccate nel vivo e quindi le proteste sono legittime. Certi settori poi, come ad esempio i trasporti, sono state molto sacrificate dall'incremento dei carburanti, che incide per il 70%. Tuttavia, come ho detto prima, si
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Speciale Economia
Venerdì 3 Febbraio 2012
«Uscire dalla crisi è l’imperativo»
Pagine a cura di Laura Bosio e Martina Pugno
Giandomenico Auricchio, Camera di Commercio: Innovazione, internazionalizzazione, accesso al credito
Andamento congiunturale stabile, ma preoccupano le variazioni negative ancora forti
Si conferma stabile l'andamento congiunturale provinciale degli ultimi tre mesi del 2011, come emerge dall'indagine condotta da Unioncamere Lombardia. L’indice destagionalizzato della produzione industriale provinciale si mantiene su livelli appena inferiori a quelli che hanno preceduto la crisi, e mantenendo il valore più alto all’interno della Lombardia. A gettare ombre sul prossimo futuro sono però le variazioni ancora negative sul versante degli ordini interni che sono, con il -0,6%, alla quinta variazione negativa consecutiva. La domanda estera, che nell’attuale panorama internazionale costituisce l’ancora di salvezza delle economie più avanzate, in provincia, pur aumentando dello 0,8%, non riesce tuttavia a recuperare il calo dell’1,5% riscontrato nei tre mesi estivi. Stabile il fatturato a prezzi correnti (+0,2%), che già da un paio di trimestri ha arrestato il suo precedente processo di buona crescita. Lo stesso accade per i prezzi, la cui lieve ripresa inflattiva (+0,9% delle materie prime e +0,5% dei prodotti finiti), sembra dovuta più ai rincari dei carburanti che ad una rinata vivacità degli scambi. Il numero degli addetti cresce dello 0,7% ed è alla quarta variazione positiva conse-cutiva, ma nello stesso tempo riprende l'accesso alla Cassa Integrazione Guadagni ordinaria delle imprese cremonesi. Vi ha infatti fatto effettivo ricorso più dell’11% delle imprese (contro l’8,6% di tre mesi fa). Dati preoccupanti sono quelli che pervengono dal comparto artigiano che presenta segni negativi ed in peggioramento per tutti gli indicatori. La produzione destagionalizzata a livello congiunturale perde il 7%, annullando il recupero dei due trimestri precedenti (+4,2 e +3,2%) con inevitabili ripercussioni sul fatturato che scende ulteriormente dell’1,8%. Anche gli ordini e l’occupazione sono in calo di poco meno di due punti percentuali.
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l 2012, anno di recessione? La cosa preoccupa molto, ovviamente, il mondo economico e produttivo locale. Ne abbiamo parlato con Giandomenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio di Cremona. «Proprio in questi giorni abbiamo presentato i dati congiunturali relativi al quarto trimestre 2011 che indicano un andamento sostanzialmente stabile della nostra economia» spiega. «Tutti i principali indicatori infatti presentano variazioni con valore assoluto inferiore al punto percentuale. Se guardiamo il dato congiunturale della produzione industriale provinciale - un indicatore molto importante perchè in grado di darci indicazioni della misura in cui le vicende finanziarie impattano sull’economia reale – vediamo che la produzione, con un calo dello 0,2%, non si discosta significativamente dal +0,1% del 3° trimestre 2011. Un dato che dimostra come il nostro tessuto economico, ancora una volta, abbia dato prova di una buona tenuta. Ricordo che in Lombardia la produzione presenta, per la seconda volta consecutiva una variazione negativa con un -0,5%. Un commento sulla situazione economica cremonese non può però prescindere dal fatto che siamo in un momento di elevata criticità per l’economia italiana, esposta più di altre alle speculazioni finanziarie e alla contrazione della domanda mondiale e oggi impegnata su difficili interventi strutturali per il risanamento e lo sviluppo». Quali azioni mette in campo la Camera di Commercio per sostenere il sistema economico provinciale? «In questo quadro economico globale trovare ricette per risollevare l’ambito locale è senz’altro complesso. Uscire dalla crisi è l’imperativo. Per questo, come Camera di Commercio, cerchiamo di sostenere le nostre aziende nelle maggiori difficoltà, aiutandole ad alleggerire le criticità del momento. Credito, internazionalizzazione, innovazione, aggrega-
Giandomenico Auricchio
«La Camera di Commercio è al fianco delle imprese del territorio, per sostenerle nella sfida per la competitività» zione, sono le priorità d’intervento. Oltre al finanziamento del sistema dei Confidi, i progetti Sbloccacrediti e Confiducia sono le risposte del sistema camerale alla crisi di liquidità delle aziende. Sono quasi 600.000 i crediti finanziati alle micro e piccole imprese cremonesi in virtù dell’accordo per il quale il sistema camerale eroga alle micro e piccole imprese lombarde i crediti dei Comuni già giunti a scadenza e non onorati per i vincoli del Patto di stabilità o per problemi interni alle singole amministrazioni. Il tutto senza alcun onere burocratico e senza spese. Il progetto Confiducia, invece, ha permesso a 258 imprese del nostro territorio di ottenere finanziamenti per quasi 20 milioni di euro. Sappiamo bene che oggi, in particolare per la piccola e media azienda, puntare su processi di integrazione che favoriscano innovazione e internazionalizzazione per confrontarsi in maniera competitiva con il mercato rappresenta la prima ricetta anticrisi. Il percorso che come Camera di
Commercio di Cremona siamo impegnati a sostenere, supportando le imprese nello sforzo di ottimizzare la propria capacità di competere in una dimensione globale è confortato dai risultati ottenuti nell’ultimo trimestre 2011 sul fronte export, dove la nostra provincia registra un’ottima performance con un +2,4% contro un -1,5% in Lombardia. La recente approvazione, fortemente auspicata dalla Camera, da parte di Regione Lombardia dei criteri di attuazione del "Bando voucher per l'internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese lombarde 2012", nell'ambito dell'Adp con il sistema camerale, con la messa a disposizione delle aziende lombarde di quasi 5,5 milioni di euro per sostenere l'acquisto di servizi di consulenza e assistenza per l'estero e la partecipazione a missioni economiche e fiere internazionali all'estero, apre interessanti prospettive per favorire i processi di apertura al commercio con l’estero. Continueremo anche inoltre a lavorare per far crescere una cultura collettiva
dell’importanza di investire nell’innovazione. Nel 2011 sono state 16 le imprese della provincia di Cremona che hanno ottenuto contributi per innovazioni di prodotto o di processo sui bandi Innovazione appena chiusi. L’aggregazione è un altro dei temi forti sui quali, anche come sistema camerale lombardo, stiamo puntando. Sostenere la crescita e la formazione di reti di imprese in modo da favorire la ricerca, l’innovazione, la formazione, il trasferimento tecnologico è oggi una leva fondamentale di competitività. E ciò a maggior ragione in un tessuto economico come il nostro, fatto di aziende spesso molto piccole, per le quali unire capacità, competenze e risorse può risultare davvero determinante. Ricordo che fino a fine febbraio è ancora aperto il bando ERGON, finanziato dalla Regione e dalla Camera di Commercio, con una dotazione per il territorio di quasi 500.000 euro, senz’altro una significativa opportunità per le imprese cremonesi che punteranno sull’aggregazione e le reti d’impresa per realizzare prodotti, servizi e business innovativi in nuovi mercati. Una previsione per il 2012? Ci sarà la ripresa? E quando? «Bisogna avere fiducia. L’economia reale ha già dimostrato di saper reagire, innovando, mettendosi in rete, cercando di cogliere le opportunità offerte dai Paesi emergenti.. E’ evidente però che bisogna fare i conti con il calo dei consumi, le difficoltà del sistema bancario e le conseguenti difficoltà di accesso al credito. Certamente l’evoluzione complessiva della situazione, oltre che dalla capacità del sistema Italia di dare risposte incisive alla crisi, dipenderà in larga misura dalla tenuta del contesto internazionale. Variabili queste, purtroppo, completamente al di fuori del controllo a livello locale. Quel che è certo è che, però, la Camera di Commercio sarà sempre al fianco delle imprese del territorio per sostenerle nella sfida per la competitività».
Speciale Economia
Venerdì 3 Febbraio 2012
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«Dopo il rigore, politiche di crescita»
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l comparto industria nel 2012? Abbiamo chiesto a Mario Caldonazzo, presidente dell'Associazione industriali di Cremona (Confindustria), di fare il punto della situazione e di commentare il provvedimento sulle liberalizzazioni.
Si teme, da più parti, che il 2012 sia un anno segnato dalla recessione. Come giudica la situazione e le prospettive del mondo industriale? «Il Fondo Monetario Internazionale ha già parlato di recessione per il nostro paese. In economia si parla di recessione quando la capacità produttiva di un paese è inferiore a quella che lo stesso potrebbe avere usando tutti i propri fattori produttivi. La recessione è quindi l’opposto della crescita economica, cioè allo sviluppo di un paese in diversi settori con aumento della ricchezza, dei consumi, della produzione di beni e di servizi. Tra i vari sistemi proposti ha riscosso un notevole successo nel 1975 quello proposto dall’economista Julius Shiskin in un articolo sul New York Times. Suggerì di considerare l’andamento del prodotto interno lordo in due trimestri consecutivi: se il dato è negativo in entrambi, allora il paese si trova in recessione. Io credo che occorra evitare di trarre considerazioni troppo rigorose sull’argomento e soprattutto di distinguere diversi livelli di gravità tra le fasi recessive. Credo che il nostro paese e soprattutto la nostra economia stia attraversando una stadio complicato dettato da un perdurare di discontinuità degli ordinativi, da un peggioramento delle condizioni di accesso al credito ma tuttavia
Mario Caldonazzo (Confindustria): «Uscire dalla crisi dipenderà dalle capacità di reazione, dall’orientamento politico dei governi e dalle politiche economiche dell’U.E.»
Mario Caldonazzo, presidente dell'Associazione industriali
esistono le condizioni per poterne uscire bene. Le possibilità di uscita dipendono dalle capacità di reazione, dall’orientamento politico dei governi e dalle politiche economiche che si sarà in grado di applicare, non più solo a livello paese ma di Unione Europea. L’industria, dopo un avvio interessante nei primi mesi del 2011, ha subìto un ulteriore rallentamento dalla fine dell’anno. Le nostre previsioni, per quanto sia possibile farne in questo momento, ci fanno pensare ad un primo semestre del 2012 ancora alquanto debole dal punto di vista della produttività, con inevitabili ripercussioni sull’occupazione. Forse una ripresa, soprattutto in termini di export, sarà possibile verso la seconda parte dell’anno». Quali sono secondo lei i punti di forza e gli aspetti di debolezza del nostro territorio? «I punti di forza sono quelli di sempre: prodotti di qualità eleva-
ta, una gestione dei servizi sempre più calata sul cliente, una notevole capacità di adattamento alle esigenze e tempi della domanda ed una professionalità riconosciuta delle risorse umane. I limiti sono il riflesso di una ancora scarsa capacità di collaborazione e di aggregazione fra le imprese e di una limitata apertura verso nuovi mercati e questo anche a causa di una dimensione ancora troppo ridotta delle aziende. Voglio inoltre ricordare un aspetto sul quale abbiamo richiamato l’attenzione e che sarà ancora più evidente nei mesi a venire: l’accesso al credito. Temiamo un periodo particolarmente complicato per le imprese perchè ottenere liquidità dalle banche rischia di diventare sempre più difficile, per di più in un momento che già vede le aziende, soprattutto le Pmi, alle prese con tassi di finanziamento particolarmente onerosi che in molti casi raggiungono percentuali a due cifre.
Tra le misure strutturali che il governo Monti sta realizzando, un grande spazio hanno le cosiddette liberalizzazioni. A suo parere, quali sono gli aspetti positivi e quali le criticità? «Il compito del governo Monti è alquanto complesso e la complessità è dettata sia da una generale condizione di difficoltà dell’Eurozona sia da una annosa debolezza del sistema Italia. Da questo punto di vista erano inevitabili le strategie iniziali di intervento di rigore finalizzata ad un freno immediato alla perdita di credibilità e fiducia del nostro paese sui mercati di riferimento. Ora è stata avviata una seconda fase destinata, ci auguriamo con vigore, alla crescita ed al raf-
forzamento della nostra economia. E’ stato avviato un percorso di liberalizzazioni che sarà ancora molto lungo e che inevitabilmente dovrà incrociarsi con un seria volontà di affrontare il tema delle privatizzazioni. Credo che il vero risultato positivo sia quello di aver voluto davvero avviare un cammino verso il cambiamento, verso la necessità di rompere uno dei meccanismi più pericolosi del nostro paese, quello delle lobby, delle corporazioni, introducendo spazi importanti di libertà, di imprenditorialità, rimuovendo dei freni e dei limiti ormai antistorici. Certo il punto è non limitarsi a intervenire su alcuni ambiti ma affrontare i grossi temi: i trasporti, l’energia, i servizi; inoltre, come accennavo, bisogna definire una piano verso le privatizzazioni, permettendo all’iniziativa privata di entrare in monopoli gestiti, troppo spesso, con sprechi e inefficienza dalla amministrazione pubblica». Una previsione per il 2012, rispetto al suo settore e, più in generale, al territorio cremonese? «Il 2012 appare compromesso nell’Eurozona a causa dell’andamento nell’ultima parte del 2011 e dell’inerzia che graverà sulla prima metà dell’anno. La sfida è preparare oggi le condizioni ottimali per avere un accenno di ripresa
«Occorre che siano ripristinate le normali condizioni operative nel credito e che torni la fiducia tra le imprese»
tra un semestre, e consolidare il segno positivo nella variazione del Pil nel 2013. Ci auguriamo che l’export italiano possa avere una ripresa sensibile dalla fine del secondo trimestre. In generale un po’ tutti i settori del nostro territorio subiranno dei rallentamento per il perdurare di questa situazione internazionale. Chi in maniera più evidente chi con sacrifici ulteriori sulle marginalità, riteniamo che le aziende dovranno vivere mesi alquanto complicati, nei quali non escludiamo riflessi evidenti sull’occupazione, con ulteriori ricorsi agli ammortizzatori sociali». Ci sarà la ripresa? E quando? «Veramente complicato dire quando torneremo ai livello precrisi. Non dimentichiamo che comunque in aree extra Ue la situazione economica assume facce differenti. L’India è ripartita, il Brasile sta tornando a marciare, la Cina dopo una sensibile frenata ha già ripreso la ripresa grazie alle misure espansive varate dal governo e gli Usa, dove è scoppiata la crisi finanziaria, anche se a ritmi blandi, proseguono un percorso di risalita. Per l’Area Euro l’evoluzione sarà più lenta e collegata a tante variabili. Il segno positivo davanti alle variazioni congiunturali tornerà nella seconda metà del prossimo anno. Ciò accadrà nell’ipotesi più probabile che sia affrontata in modo risolutivo la crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona, grazie al gioco cooperativo tra stati e istituzioni, rientrino rapidamente le tensioni sui tassi di interesse a lungo termine (con il rendimento dei BTP sotto il 5% entro la primavera), siano ripristinate condizioni operative normali nel credito e torni la fiducia tra le imprese».
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Speciale Economia
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Ascom: «Per uscire dalla crisi economica serve l’impegno di tutti»
Rilancio locale contro la recessione
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e la crisi economica si rivela pesante per tutte le categorie, ancor più difficoltosa appare la situazione relativa al settore del commercio, reduce da un anno decisamente duro. Le difficoltà, al momento, sembrano ben lontane dall'esser terminate, come evidenzia il presidente dell'Ascom Claudio Pugnoli: "Purtroppo per il 2012 non ho troppe speranze. La recessione è certa per tutti gli osservatori. Bce e Fondo Monetario hanno spostato l’inversione di tendenza al 2013. I dati testimoniano che il 2011, per l'Italia, è stato un anno da dimenticare. E, in provincia di Cremona non è andata meglio. Nei giorni scorso è stato pubblicato che, in un anno, hanno chiuso quasi centocinquanta negozi. Le famiglie sono sempre più indebitate (oltre 22mila euro) e i consumi sono in calo. La via obbligata, senza perdere tempo, è quella di sostenere la ripresa, passare dal “Salva Italia” al “Cresci Italia”. Rilanciare l’economia deve essere una priorità ad ogni livello di governo". Ripartire, dunque, con la consapevolezza delle proprie risorse e dei punti deboli del territorio: "Le debolezze sono ormai croniche. Penso alla mancanza di infrastrutture (le strade, le ferrovie, le vie d’acqua) ma anche alla incapacità di guardare alla crisi come una occasione per far crescere il territorio. La svolta imposta dalla crisi economica e finanziaria non è quella delle liberalizzazioni ma piuttosto quella di stimolare un territorio ad essere protagonista del proprio sviluppo, a superare l’immobilismo. Pensiamo, allora, al rilancio del Turismo e della Cultura, al sostegno al progetto
«Per la ripresa aspettiamo fino al 2013. Puntiamo sulla liuteria e sul museo del violino»
per i corsi universitari nella sede Inam, alla valorizzazione dei corsi musicali (magari acquisendo la Manfredini). Le criticità di oggi, se risolte, diventano opportunità per il futuro. Insegna Samuel Johnson che “Le grandi opere non si costruiscono con la forza ma con la perseveranza”. Prosegue Pugnoli: "Le liberalizzazioni non sono la soluzione: i consumi non si stanno certo contraendo per l’impossibilità di trovare tempo per gli acquisti. Invece ciò che è certo è che aumenteranno, per le nostre imprese, i costi. Resta, quello delle liberalizzazioni, l’ennesimo regalo che si è voluto fare alla grande distribuzione. Una scelta di campo che, come è evidente, ci vede assolutamente contrari. Il 2012 sarà, senza dubbio, un anno importante, perché saremo chiamati a misurarci in un nuovo contesto. Penso, ad esempio, alle liberalizzazioni, ma anche ad un equilibrio sempre più sbilanciato con le strutture di media e grande distribuzione". Su cosa puntare, dunque, per il rilancio locale? "Per quanto riguarda Cremona guardo con
interesse all’inaugurazione del Museo del Violino e al probabile riconoscimento della liuteria come patrimonio immateriale dell’umanità. Devono essere lo stimolo per un rilancio complessivo sul centro e sulla città. Resta
poi il problema del Credito. E’ necessario che le Banche tornino a sostenere le imprese. Nel terzo trimestre del 2011 una impresa su tre ha ottenuto crediti inferiori alle richieste o non li ha ottenuti. Così si rischia di portare alla chiusura di moltissime attività. Vorrei che fosse domani ma, invece, non sono troppo fiducioso che arrivi troppo velocemente. Il Pil dovrebbe scendere anche nel 2012 e tornare positivo solo nel 2013. Come sostiene Robert Reich nel suo “Aftershock” (appena uscito da Fazi Editore) la Grande Recessione mondiale è tecnicamente finita. Ma le sue scosse di assestamento sono appena cominciate. Credo che ciascuno di noi sia chiamato a credere nella ripresa e a garantire, secondo il proprio ruolo, un contributo per uscire dalla crisi".
Federfarma: «Occorre puntare alla qualità»
Con le liberalizzazioni una farmacia ogni 3000 abitanti
«Rischiamo un impoverimento del servizio e una diminuzone della professionalità» Tra le categorie che maggiormente si sono schierate contro le liberalizzazioni vi è quella farmaceutica, interessata da una serie di innovazioni giudicate da Federfarma dannose per la categoria. Revocato lo sciopero inizialmente indetto per il 1 febbraio in favore di un'apertura al dialogo, restano ferme le posizioni dell'associazione e dell'intera categoria. In particolare, appare necessario per l'associazione "evitare che un aumento eccessivo del numero delle farmacie polverizzi e impoverisca la rete capillare dei presidi territoriali, indebolendola gravemente e rendendola inefficiente e non più adeguata a rispondere alle esigenze di salute dei cittadini". Tra le misure previste dal decreto, infatti, l'aumento di farmacie presenti sul territorio italiano, che passeranno da circa 18.000 a 23.000. Un aumento che, secondo quanto calcolato da Federfarma in base alle deroghe del decreto, potrà essere affiancato da ulteriori duemila attività, per un aumento considerato dall'associazione sindacale "insostenibile. Significherà solo un impoverimento del servizio e
una diminuzione della professionalità. Come possiamo pensare che un sistema con 27mila farmacie regga, se la spesa farmaceutica è sempre la stessa e anzi deve calare nei prossimi anni?". Un decreto che, secondo Federfarma, è colpevole di piegarsi alle esigenze di mercato, senza però creare davvero nuovi posti di lavoro nel settore: “Se il nostro fatturato diminuisce, dovremo licenziare qualche dipendente. C’è il rischio di creare occupazione da una parte per perderla dall’altra. Ma bisogna contemperare l’esigenza di agevolare l’accesso alla professione con quella di mantenere alta la qualità". Oggetto di critiche, inoltre, l'abbassamento del numero di farmacie a tremila per ogni abitante. Insoddisfatte, di contro, anche le parafarmacie, per le quali non è stata concessa la possibilità di vendita dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta medica, i cui costi ricadono esclusivamente sui cittadini poiché non è previsto il rimborso del Servizio sanitario nazionale (dovuto solo per i farmaci “salvavita” di fascia A).
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ambiamento e innovazione: queste le parole d'ordine per uscire dalla crisi secondo l'Asvicom, come dichiara il Presidente Berlino Tazza: "Di certo le premesse non sono delle migliori, ma dobbiamo agire. Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da grandi cambiamenti nei settori del commercio e del turismo. Le liberalizzazioni ad esempio dimostrano come i titolari dei piccoli esercizi debbano abbandonare le vecchie abitudini se vogliono stare al passo con i tempi e continuare ad essere competitivi. La tipologia di turismo è variato: poche le vacanze vecchio stile (mare e sole in estate e montagna in inverno), aumento della tendenza a preferire viaggi avventura, riduzione della durata media del viaggi e mini pacchetti relax e benessere e culturali. Sulla scorta delle nuove attitudini varrebbe la pena riflettere e costruire la nuova offerta commerciale". Cambiamenti, prosegue Tazza, che devono potersi legare allo sfruttamento delle peculiarità proprie del territorio: "La provincia di Cremona ha la fortuna di sorgere in una zona geograficamente favorevole, a pochi chilometri dai grandi
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Nonostante la crisi, tiene il turismo: ora si attende l’Expo del 2015 Asvicom: «Le liberalizzazioni finiranno per danneggiare tutti, anche la grande distribuzione»
Berlino Tazza centri urbani lombardi e a qualche centinaio da altre importanti città del nord Italia. Da questo privilegio però ne nasce anche una debolez-
za: le infrastrutture viabilistiche sia stradali che ferroviarie. Nel Breve periodo un punto di forza è Expo 2015. Occorre studiare un percorso tematico e culturale che attiri sul territorio i visitatori che giungeranno da molte parti del mondo portandoli nei nostri luoghi, attrattivi per i monumenti, castelli e mura storiche. Un altro punto di forza del territorio è il fatto di essere composto in prevalenza da piccole e micro imprese, cuore dell’economia del nostro paese. Caratteristica che, però, potrebbe diventare un debolezza se non si corre ai ripari per salvaguardarle: il sistema dovrà mettere un campo delle azioni concrete che consentano alle imprese di poter accedere alle cono-
scenze, alle innovazioni (di prodotto, di mercato e di gestione) e ai mercati internazionali. Iniziative come l’integrazione di risorse ai distretti del commercio finalizzate alla formazione dei dipendenti del settore turistico e commerciale da parte del Fondo Formazienda rappresentano un esempio di quello che, a nostro parere, dovrebbe diventare una prassi". Tra le questioni preminenti da valutare a livello nazionale per il rilancio dell'economia non manca un tema particolarmente discusso, quello delle liberalizzazioni: "Asvicom Cremona, pur sostenendo, in generale, un sistema del commercio che possa essere più flessibile negli orari di apertura per accogliere le esigenze di alcune fasce di
consumatori, non nasconde la sua perplessità riguardo una totale deregulation, perplessità relative a questioni di ordine pubblico, a questioni di escalation della concorrenza che non porterebbero a vantaggi economici per nessuno, tanto meno per i consumatori, bensì condurrebbe a perdite in termini di posti di lavoro. L’Asvicom è fermamente convinta che il provvedimento finisca per uccidere i piccoli esercizi che stanno già attraversando un momento di difficoltà. Non pochi disagi anche per i commercianti più solidi che si troverebbero a scegliere tra una migliore qualità della vita e un’attività che, per competere, dovrebbe prolungare gli orari di apertura, fattore
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che comunque farebbe lievitare enormemente i costi di gestione. Insomma, lo scetticismo di Asvicom deriva dal fatto che la liberalizzazione degli orari non conduce a grandi benefici per nessuno, alla lunga nemmeno per la grande distribuzione". Visto l’andamento positivo del turismo nel 2011 ci auspichiamo che anche il 2012 possa essere un anno positivo. L’aumento di turisti stranieri e l’avvicinarsi dell’Expo 2015 ci fa ben sperare nell’incremento del settore. Certo, molto dobbiamo ancora fare affinchè le nostre città - penso a Crema e Cremona ma anche a Soncino, Pandino, Pizzeghettone - trovino la loro vocazione turistica. Sarebbe importante inserire questi paesi in un percorso turistico più ampio in collegamento con centri altrettanto attraenti, come Bergamo o il Mantovano, raggiunti da un percorso via fiume Po. Accanto a questi fattori importanti si lega la tradizione culinaria locale, varia e particolare. Il primo obiettivo che tutti, enti ed istituzioni, devono perseguire è il rilancio del nostro Paese. Tracciare i punti di forza del nostro territorio da cui partire proprio per rilanciare le nostre attività".
Confesercenti: «Occorre più sostegno ai piccoli commercianti da parte delle banche e degli enti locali»
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e il periodo di prolungata crisi economica pesa particolarmente sulle spalle delle piccole e medie imprese, non si rivela più clemente neppure con i commercianti, che devono far fronte, oltre alle difficoltà che ormai da anni colpiscono i più svariati settori senza dare segno di risoluzione a breve termine, anche alla dura concorrenza messa in atto dalla grande distribuzione. Si tratta di un tema particolarmente discusso e attuale, in quanto si lega a quello altrettanto caldo in questo periodo delle liberalizzazioni, al centro di valutazioni e polemiche, che permetterebbero l'apertura degli esercizi commerciali senza limitazioni di orario. “Le liberalizzazioni non costituiranno un miglioramento”, spiega Giorgio Bonoli, direttore di Confesercenti Provinciale di Cremona. “Per i piccoli esercizi commerciali la situazione è già difficile attualmente, con le
Un anno ancora difficile per l’economia nazionale e locale
liberalizzazioni non può che peggiorare. I piccoli esercizi non possono avere la forza di contrastare la grande distribuzione: non possono permettersi grandi assunzioni, né di affrontare i costi di orari d'apertura prolungati, per un incremento di guadagni che non potrebbe comunque essere pari alle spese aggiuntive. Gli enti locali, ma anche le banche, dovrebbero mantenersi ora più che mai vicini ai piccoli commercianti, anche con credito e liquidità”. Concretamen-
te, sono molti gli interventi che secondo Bonoli dovrebbero essere messi in atto dalle amministrazioni locali a sostegno delle attività commerciali del territorio: “Occorre migliorare la viabilità e i distretti urbani, offrire maggiori opportunità anche tramite bandi regionali. E' importante, inoltre, lavorare in favore di una omogeneizzazione dei pubblici esercizi presenti sul territorio e in favore di una linea decisionale uniforme: se, ad esempio, viene rifiutata un'apertura
a Crema, la stessa linea deve essere mantenuta anche a Cremona o Casalmaggiore, altrimenti si ha solamente uno spostamento che danneggia comunque le attività delle aree limitrofe”. Il richiamo ad una maggiore attenzione e tutela nei confronti dei piccoli e medi esercizi commerciali da parte di Confesercenti si fonda sulla consapevolezza che ancora sono lontani i tempi di una decisa ripresa: “Purtroppo il 2012 si prospetta in
Giorgio Bonoli
ogni caso un anno ancora difficile. I recenti aumenti non aiutano, dall'iva fino ai costi legati ai trasporti, che vanno a pesare sia sui commercianti sia sui consumatori. Per una possibile ripresa occorre rivalutare molti aspetti dell'attuale situazione e individuare soluzioni che possano dirsi davvero efficaci a lungo termine; certamente il tema delle liberalizzazioni è da rivedere”.
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«Si rischia una guerra tra poveri»
CNA - Cavagnoli preoccupato per quello che comporteranno le liberalizzazioni
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utotrasporto, edilizia, artigianato manifatturiero: comparti in forte difficoltà dell’artigianato. E’ timore diffuso che il 2012 sarà un anno segnato dalla recessione. Come giudica la situazione e le prospettive del suo settore? «Non si tratta solo di un timore: dopo due trimestri caratterizzati da una crescita con segno negativo, la recessione è ormai una realtà. Per di più nelle previsioni per il 2012 nessuno parla di ripresa e quindi la situazione si trascinerà più avanti di quanto era previsto. L’artigianato è un settore piuttosto composito, e ogni comparto vive la crisi in modo differente. Per quanto riguarda la manifattura si riscontra un dato di cassa integrazione in deroga che si concentra soprattutto sul metalmeccanico, settore che nella nostra provincia è prevalentemente di tipo contoterzista. Si tratta quindi di imprese che vivono sulla competitività delle aziende committenti, e che hanno quindi pochi spazi di innovazione e nessuno di internazionalizzazione. In questo settore si registra la chiusura di molte attività. Una maggior tenuta si nota nelle nicchie di produzione, che però stanno avendo non poche difficoltà di liquidità e di rapporti con le banche. C’è poi il comparto delle costruzioni, su cui la crisi ha avuto effetti devastanti: abbiamo infatti visto spazzar via l’ondata di operatori autonomi stranieri che negli ultimi anni erano proliferati. E’ un settore che, se non ripartono i lavori infrastrutturali e di riqualificazioni abitative, è destinato a restare fermo. Un altro
«Difficile aspettarsi una ripresa per i prossimi due anni»
Bruno Cavagnoli
comparto in grossa difficoltà è quello dell’autotrasporto, che si presenta sempre più a rischio a causa dei costi in continuo aumento. Il settore purtroppo non riesce ad avere tempi di pagamento accettabili, e soffre per la concorrenza sleale dovuta a fornitori disposti a lavorare in modo irregolare, con costi non praticabili per chi lavora in modo corretto e regolare. Infine ci sono i servizi: la manovra “salva-Italia” ha portato a un aumento dei costi per le famiglie, i cui effetti si vedranno nei prossimi mesi. Questo por-
terà a un calo dei consumi nel settore dei servizi, che normalmente gode di un forte appeal. Tra le misure strutturali che il governo Monti sta realizzando, un grande spazio hanno le cosiddette liberalizzazioni. A suo parere, quali sono gli aspetti positivi e quali le criticità? «Le liberalizzazioni come quelle dei tassisti e altre categorie particolari, hanno un’incidenza relativa, e devono fare i conti con un mercato che ha una storia ormai radicata. Le grandi liberalizzazioni di altri
settori invece (gas, luce, ecc), dovrebbero andare nella direzione di ridurre i costi per i consumatori. Ci sono poi dei micro provvedimenti, come quelli sulle carrozzerie, che comportano maggiori costi e minore libertà di scelta per i consumatori, oltre al rischio di alterazione dei principi della concorrenza per le imprese di autoriparazione. Dunque il principio delle liberalizzazioni potrebbe essere giusto, ma non lo è se va a toccare settori che non rappresentano privilegi o caste chiuse. Apparentemente le liberalizzazioni possono sembrare un segnale di grande apertura, ma il rischio è che si arrivi a un vera e propria guerra tra poveri». Una previsione per il 2012, rispetto al suo settore e, più in generale, al territorio cremonese? «Prevedo ben poco per il nostro territorio. Gli enti locali sono in grande difficoltà e le risorse da dedicare all’ammodernamento sono scarse. Difficile anche pensare di far ripartire l’economia, finché non ripartono i lavori pubblici, che sono il più tradizionale volano anti crisi. Il nostro territorio, inoltre, soffre della chiusura di diverse aziende storiche, tra cui la raffineria, e sarà difficile riuscire a recuperare l’occupazione, che è notevolmente calata. Si parla di recessione grave per quest’anno, fino al -3%. E anche per il 2013 non ci si aspettano cose positive». Ci sarà la ripresa? E quando? «Su questo tema il punto di domanda è ancora grande. Sicuramente non vedremo segnali positivi fino a tutto il 2013».
CONFARTIGIANATO chiede interventi più incisivi
«Un primo positivo segnale di inversione»
«L’uscita dalla crisi si conferma un percorso ancora difficile, anche se l’artigianato continua a dimostrare di essere un settore forte e straordinario, in considerazione della sostanziale tenuta del comparto che, per alcune attività, ha fatto registrare anche una lieve crescita». Così il Presidente di Confartigianato Cremona, Massimo Rivoltini ha commentato la situazione attuale del mondo dell’artigianato. «Dai dati diffusi da Unioncamere relativi al terzo trimestre 2011 possiamo dire che l’artigianato è caratterizzato da una situazione demografica stabile (saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni). Le nostre imprese sono le più resistenti ad alzare bandiera bianca e abbandonare il campo; e i dati lombardi, come quelli locali, confermano una sostanziale stabilità». Per quanto concerne i temi nazionali, come la questione liberalizzazioni, il presidente Rivoltini sottolinea che si tratta di «un primo concreto segnale d’inversione per liberare imprenditori e cittadini dai pesanti costi derivati dai mercati protetti e dalle rendite di posizione e per contribuire a stimolare la crescita del Paese». «In particolare», sottolinea, «apprezziamo le misure in materia di energia, che ci auguriamo possano ridurre l’attuale spread tra i costi per le imprese lombarde e quelli sostenuti dai maggiori paesi europei. Sono infatti le imprese lombarde quelle che pagano l’extra costo più alto, pari a 2.208 euro per singola impresa. Il gap tra quello che pagano le imprese di Cremona rispetto alla media europea è di 118 milioni di euro/anno, pari a 4.250 euro per impresa. Questo vale anche per i tempi della giustizia. L’introduzione del “Tribunale delle im-
Massimo Rivoltini
prese” testimonia la volontà di “aggredire” il grave problema dell’insopportabile lunghezza dei procedimenti giudiziari». «Un altro aspetto che voglio segnalare» dice Rivoltini «riguarda i tempi di pagamento, problema drammatico per le piccole imprese. L’osservatorio Ispo-Confartigianato ha rilevato come da fine 2010 a ottobre 2011 anche a Cremona i tempi medi di pagamento per le imprese artigiane sono aumentati di ben 44 giorni. Ecco perché, se pur insufficienti, le nuove decisioni prese dal Governo Monti sono positive». «Tuttavia» conclude il presidente di Confartigianato Cremona «ci aspettiamo ancora maggiore coraggio da parte del Governo, con interventi più incisivi su fronti decisivi come quelli del mercato delle assicurazioni e sul sistema del credito. E’ quindi importante che nelle politiche di rilancio della crescita che il Governo sta mettendo in agenda, possano trovare spazio iniziative rivolte a facilitare lo sviluppo delle piccole imprese e la nascita di nuove, attraverso un fisco più a misura di piccola impresa e di un credito più attento al territorio e meno legato alle pure logiche contabili».
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La manovra colpisce troppo pesantemente le imprese
Antonio Piva, presidente della Libera: «Il Cremonese danneggiato dalle carenze infrastrutturali»
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sprime grande preoccupazione il mondo agricolo, colpito anch’esso dalle prospettive di recessione. Ne abbiamo parlato con il presidente della Libera associazione agricoltori cremonesi, Antonio Piva. Presidente, si teme, da più parti, che il 2012 sia un anno segnato dalla recessione. Come giudica la situazione e le prospettive del mondo agricolo? «Purtroppo bisogna dire che la situazione non è delle migliori, visto il contesto generale italiano e quanto sta accadendo in Europa. Siamo preoccupati per la manovra del governo Monti ed il livello di tassazione introdotto dalla stessa: dall’aumento ingiustificato delle accise sul gasolio per i mezzi agricoli all’Imu. Tutto ciò porterà gli agricoltori a pagare almeno il doppio di prima in tasse, con picchi che arrivano fino al 400%. Inoltre vi saranno costi nuovi che si dovranno sostenere per fare fronte alle nuove tasse, come l’obbligo di accatasta-
mento dei fabbricati rurali, anche inutilizzati. Tutto questo, oltre ad essere profondamente ingiusto, mette in croce le imprese agricole, che erano appena uscite da alcuni anni di crisi profonda: questa recessione sta complicando ulteriormente le cose. Ci aspettiamo che le successive misure promosse dal governo - liberalizzazioni e “Crescitalia” - portino dei benefici all’economia in generale e a quella agricola in particolare». Secondo lei quali sono i punti di forza e gli aspetti di debolezza del nostro territorio? «Sicuramente è una debolezza, da sempre, la carenza infrastrutturale che caratterizza il Cre-
monese. La viabilità su strada e la rete ferroviaria in particolare. Cremona gode di una posizione geografica privilegiata, al centro della Pianura Padana, ma non è facile da raggiungere. Punto di forza è invece la filiera dell’agroindustria; ben radicata e strutturata sul territorio. Ci sono fior di strutture cooperative da tempo insediate sul territorio, che operano sul mercato con notevoli successi pur tra mille difficoltà e che sono in grado di operare nell’interesse dei soci garantendo loro un livello minimo di redditività. In tempi come questi di sofferenza e di elevata volatilità non è cosa da poco. L’esempio più calzante su
questo argomento è la differenza di prezzo del latte pagato tra chi lo consegna all’industria e chi lo conferisce alle latterie; vi sono oltre 10 centesimi di differenza. I problemi sono oltre alla determinazione del prezzo anche la incertezza e la lunghezza nei tempi pagamenti». Tra le misure strutturali che il governo Monti sta realizzando, un grande spazio hanno le cosiddette liberalizzazioni. A suo parere, quali sono gli aspetti positivi e quali le criticità? «Da quello che è dato di sapere fino ad oggi possiamo dire che sul tema “liberalizzazioni” vi sono alcune cose interessanti, in parti-
Antonio Piva
colare sembra agevolato l’accesso ai contributi Pac, l’uso del fascicolo aziendale in tutti rapporti con l’amministrazione pubblica, l’attesa accelerazione dei tempi di pagamento e le facilitazioni per iniziare l’attività di vendita diretta. Ma sgomberiamo il campo da equivoci. Tutte queste misure migliorative, previste per ora solo sulla carta, saranno vane se non verrà messa mano per un ritocco della manovra di dicembre sull’Imu». Una previsione per il 2012, rispetto al suo settore e, più in generale, al territorio cremonese? «Sarà un anno di sofferenza in cui dovremo cercare di stare uni-
ti e compatti. Questo governo ha ereditato una situazione pesante, sta lavorando seriamente, ma sta andando a colpire troppo pesantemente le imprese, con il rischio che si crei le condizioni di un contenimento dei consumi e quindi di un collasso dell’economia. Dunque alcune misure che propone vanno assolutamente alleggerite». Ci sarà la ripresa? E quando? «Le ripresa ci sarà senz’altro perché l’economia dei paesi occidentali è ancora sana, e l’Italia è un paese dai fondamentali solidi. Quando che non ci è dato sapere, per ora viviamo alla giornata».
Simone Solfanelli (direttore Coldiretti): «Le liberalizzazioni contrastano lo strapotere della grande distribuzione nei confronti degli agricoltori»
«L’agricoltura, punto di forza del nostro territorio» L Simone Solfanelli
a crisi ha coinvolto anche il settore dell’agricoltura, con grosse preoccupazioni da parte degli operatori del settore. «Nel secondo semestre 2011, abbiamo registrato alcuni segnali di ripresa, con la tenuta nel prezzo di vari prodotti agricoli» afferma Simone Solfanelli, direttore di Coldiretti Cremona. «Purtroppo, soprattutto sul fronte suinicoltura, le quotazioni oggi stanno nuovamente scendendo e questo mette a dura prova tanti allevamenti. Nel 2012 ci aspettano passaggi decisivi, a cominciare dalla definizione della riforma della politica agricola comunitaria. L’attuale proposta è fortemente penalizzante per la nostra agricoltura: deve
essere modificata garantendo che le risorse vadano agli agricoltori professionali, quelli che lavorano e vivono di agricoltura. C’è poi la preoccupazione legata, ad esempio, all’Imu, una vera patrimoniale agricola: su questo punto ci siamo rivolti ai sindaci, chiedendo di esercitare la loro facoltà di dimezzare l’aliquota prevista». Quali sono secondo lei i punti di forza e gli aspetti di debolezza del nostro territorio? «L’agricoltura è il primo, straordinario punto di forza. E’ un’agricoltura da primato, per qualità e per rese. Ho già accennato ad alcuni punti di debolezza, a partire dal continuo incremento dei costi: si pensi che, in
un anno, il costo dei carburanti agricoli è aumentato del 58%. Poi ci sono la burocrazia e la questione dello sviluppo delle agroenergie: diciamo sì al biogas correttamente dimensionato rispetto all’azienda e al fotovoltaico sui tetti; contestiamo, invece, gli interventi che sottraggono suolo alla filiera agroalimentare». Tra le misure strutturali che il governo Monti sta realizzando, un grande spazio hanno le cosiddette liberalizzazioni. A suo parere, quali sono gli aspetti positivi e quali le criticità? «Finalmente si è intervenuti per contenere lo strapotere della grande distribuzione nei confronti degli agricoltori, spesso costretti a
subire forti condizionamenti nella fornitura dei prodotti. Si stabilisce, infatti, che i contratti di fornitura per i prodotti agroalimentari vengano formulati per iscritto sulla base di condizioni più trasparenti, e che i pagamenti vengano effettuati entro 30 giorni per i prodotti alimentari deperibili e 60 giorni per gli altri, definendo un preciso regime sanzionatorio. Il Decreto ha inoltre posto un giusto freno alle speculazioni sui terreni. Sul versante delle criticità, abbiamo evidenziato le tante zone buie del precedente decreto “Salva Italia”, a cominciare dalla questione tassazione e dal fatto che si deve lavorare molto di più sulla differenziazione tra i veri agricoltori e gli "agricoltori da salotto"».
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Mimmo Palmieri (Cgil): «Pesanti ripercussioni sociali della manovra»
Mino Grossi (Uil)
«Che ne sarà della vita di chi lavora?» «Stiamo facendo passi in avanti» Q
ualcuno ha pensato alle ripercussioni sociali delle liberalizzazioni? Secondo Mimmo Palmieri, segretario provinciale della Cgil, è proprio questa la maggiore criticità della manovra Monti. «Si parla di aumento del Pil, di concorrenza, di crescita economica, ma nessuno si sofferma a pensare a quale sarà l'impatto di tutto questo sui lavoratori» sottolinea Palmieri. «Si parla tanto di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, di famiglia e di dimensione sociale, ma nessuno si è chiesto come si potrà gestire una famiglia, se non ci saranno più limitazioni di giorni e orari. Se il padre fa i turni in fabbrica e la madre fa i turni al
Domenico Palmieri
supermercato chi si occuperà dei figli? Qualcuno ha pensato a prolungare gli orari degli asili? Tanto più che se i vecchi dovranno lavorare fino a 70 anni verrà meno an-
«Chi inizia un’attività non dovrà più sottostare alle imposizioni delle lobby»
che il supporto dei nonni, in famiglia». Una manovra dalle molte contraddizioni, dunque, specialmente dal punto di vista del welfare. «Per di
più mi lascia perplesso questa convinzione che aumenteranno Pil e posti di lavoro: non vorrei che invece tutto si traducesse in un incremento del precariato». Altra questione non chiara, per la CGIL, è la reale utilità dell provvedimento per i lavoratori. «Voglio ricordare che le liberalizzazioni del commercio sono state introdotte nel 1998 dalla Legge Bersani, ma non hanno portato aumenti di salari nel settore commerciale». Tuttavia qualche aspetto positivo c'è: «Possiamo sperare in un abbattimento delle tariffe e ci saranno più opportunità, per chi vorrà intraprendere una carriera autonoma, di applicare i prezzi desiderati, senza sottostare alle imposizioni delle lobby» conclude Palmieri.
Giuseppe De Maria (Cisl): «Occorre una forte tutela dei lavoratori»
«Mancano misure per la crescita» L
iberalizzazioni? Si, ma non basta. Ne è convinto Giuseppe De Maria, segretario provinciale della Cisl di Cremona. «Sicuramente liberare da burocrazia e lobby alcuni settori potrà giovare alla competitività. Non si pensi però che questo sia sufficiente per stimolare la crescita nel nostro paese. Perché questo accada ci vuole ben altro». De Maria tira le orecchie al Governo, chiedendo di più. «Servono delle risorse da spendere e investire in settori strategici, bisogna sostenere l'economia, l'esportazione e dare incentivi alle aziende che assumono».
Il sindacato si trova comunque concorde sull'abbattimento delle lobby. «Monopoli e corporazioni devono finire, su questo siamo tutti d'accordo. Tuttavia bisogna ricordare che liberalizzare non significa automaticamente privatizzare. Questo non è chiaro a tutti. Nel tempo abbiamo assistito a privatizzazioni che non hanno portato a una liberalizzazione dei settori, tutt'altro». Anche la tutela dei lavoratori è una preoccupazione tangibile per i sindacati. «Chiediamo che vengano fatti protocolli parasociali che tutelino i lavoratori e i passaggi di lavoro» spiega De Maria. «Tutto questo iter di privatizzazioni di aziende o
«Ma non è sufficiente: bisogna investire risorse per sostenere l’economia»
interi settori deve essere accompagnato da una riflessione attenta, perché non può assolutamente ac-
Giuseppe De Maria
cadere che i lavoratori dipendenti debbano pagare sulla propria pelle delle liberalizzazioni fatte male».
«La rottura delle corporazioni rappresenta un grande segnale di libertà e democrazia”
I sindacati chiedono al Governo un confronto per definire caratteristiche di omogeneità nei diversi ambiti delle liberalizzazioni, una maggiore concorrenzialità del sistema economico e le condizioni per realizzare nuovi investimenti e occupazione. La Uil, a questo proposito, si dice favorevole alle liberalizzazioni. «Il problema delle corporazioni è tutto italiano, e nasce dalle protezioni attivate secoli fa da alcuni settori economici» dice Mino Grossi, segretario provinciale della Uil. La libera concorrenza andrà senza dubbio a favore di consumatori e lavoratori». Tuttavia non mancano i problemi di ordine sindacale legati a questo provvedimento, che imporranno alle stesse sigle una costante vigilanza. «Nel commercio, ad esempio, da un lato la liberalizzazione è positiva, perché si lavorerà di più, dall'altro pe-
Mino Grossi
rò si dovrà rivedere tutto il sistema degli orari di lavoro, dei permessi, dei turni e dei modelli organizzativi aziendali. Dovranno attivarsi, specialmente nella Grande distribuzione, dei modelli di partecipazione forte da parte dei dipendenti. Saranno indispensabili delle contrattazioni territoriali, in modo che dei maggiori introiti dovuti all'aumento del lavoro una parte venga redistribuita anche tra i lavoratori, con premi di produzione o altre forme di sostegno ai dipendenti». La cosa certa è che il Paese sta facendo passi in avanti: «La rottura delle corporazioni rappresenta un grande segnale di libertà e democrazia. Sarà comunque un percorso difficile, perché le lobby nel nostro paese sono molto potenti, tanto che governano una parte del Parlamento, e non sarà facile riuscire a liberarsene».
Cultura&Spettacoli In Tisaneria le opere della Corbani
Fino a metà marzo, presso la Tisaneria in piazza della Pace, si possono ammirare le opere della pittrice Rosalia Corbani, noto e apprezzato medico che vive e opera a Cremona. Scrive di lei Simone Fappanni nella presentazione: «La ricerca espres-
Sul palco l’orchestra “I pomeriggi musicali” e il violionista Alfredo Zamarra
siva di Rosalia Corbani discende essenzialmente da uno studio, attento e perspicace, dei particolari che si sostanzia in precise articolazioni coloristiche entro le quali l’artista si muove con convincente indole meta-narrativa».
L’orchestra “I pomeriggi musicali”
Serata-evento sabato al Ponchielli dedicata a due artisti cremonesi S di Federica Ermete
abato 4 febbraio alle ore 20.30, la stagione concertistica del Teatro Ponchielli propone una serata-evento che mette in luce la prestigiosa carriera di due artisti cremonesi. Sul palcoscenico, infatti, l’orchestra “I pomeriggi musicali” dedica un concerto a Gabrio Taglietti, compositore cremonese pluripremiato e pubblicato da Ricordi, del quale vengono eseguiti due brani: “Il circo invisibile per piccola orchestra” (1991) e “Tre canzoni andaluse per soprano e orchestra” (1996). L’ensemble, istituzione storica milanese nata nell’immediato secondo dopoguerra, il cui primo concerto è datato 27 no-
vembre 1945, svolge ancora oggi una importante funzione di diffusione della cultura musicale, sia con la stagione sinfonica del Teatro Dal Verme, sia con tournées e attività di decentramento, sia quale compagine strumentale per le produzioni del Circuito lirico lombardo. Per questo concerto, la formazione è affidata alla guida di Pietro Mianiti, violista di valore e direttore di profonda sensibilità; in questo ruolo vanta collaborazioni con La Scala di Milano, il San Carlo di Napoli e un rapporto privilegiato con i teatri lombardi. Solista vocale per l’esecuzione delle Tre Canzoni andaluse di Taglietti è Eva Oltivanyi, soprano di Zurigo presente in Italia al San Carlo di Napoli e alla Fenice di Venezia. Oltre all’omaggio al compositore cremo-
Domenica pomeriggio al Ponchielli in scena “I tre porcellini”
nese, il programma della serata prevede l’esibizione del violista Alfredo Zamarra, musicista cremonese che, a suo tempo, aveva frequentato l’Accademia Stauffer ricevendo il plauso del suo docente Bruno Giuranna, che al ruolo di prima viola in importanti orchestre, affianca quello di raffinato solista e camerista. Il “nostro” musicista esegue la Rapsodia-Concerto per viola e orchestra di Bohuslav Martinu, una delle pagine più intense del musicista boemo, non disgiunta da momenti di alto virtuosismo. La serata si chiude all’insegna del classicismo, con la Sinfonia K 551 “Jupiter”, imponente testamento spirituale, coronamento della produzione sinfonica di Wolfgang Amadeus Mozart, superiore espressione di gioia luminosa.
Mercoledì per “La grande età”
Una rievocazione de I promessi sposi
Mercoledì 8 febbraio alle ore 15, il Teatro Ponchielli presenta il secondo appuntamento della rassegna “La grande età”. La Compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli porta in scena la rievocazione teatrale de “I promessi sposi”. Il capolavoro manzoniano è sempre stato presente nel repertorio della Compagnie marionettistiche dell’Ottocento. La Compagnia Carlo Colla e Figli, come attestano gli antichi libri mastri, lo rappresentò fin dal 1879. Divenuta Compagnia stabile al Teatro Gerolamo di Milano, nel 1927 ripropose il romanzo manzoniano in una nuova edizione curata da Carlo II Colla. La scritturazione drammaturgica più fedele al testo originario, i costumi ispirati alle illustrazioni di Gonin, le scenografie realizzate dal pittore Lualdi che si rifece ai luoghi descritti da Manzoni soggiornando sul lago di Lecco ed il gusto della messinscena caratteristico della Carlo Colla e Figli, ne fecero un Kolossal che tenne lungamente, in più ripre-
se, cartellone al piccolo teatro di Piazza Beccaria. La nuova edizione a cura di Eugenio Monti Colla, ha rivisitato il testo di Carlo II Colla inserendo le pagine più interessanti tratte dall'omonima opera di Amilcare Ponchielli, la cui azione drammaturgica aveva tradito la trama del romanzo manzoniano eliminando episodi e personaggi salienti. Il risultato è uno spettacolo tipicamente popolare, che alterna parti mimate a parti cantate e recitate, così come la tradizione ottocentesca del melodramma per marionette aveva creato nel suo compito di mass-media per la società dell’epoca. Insieme ad una accurata tecnica d’animazione, lo spettacolo presenta grandi scene di massa come il saccheggio al forno delle Grucce, la processione, la calata dei Lanzichenecchi ed il Lazzaretto, in cui agiscono più di 200 attori di legno, secondo la tradizione che ha consacrato il successo della Carlo Colla e Figli durante la sua centenaria attività teatrale in Milano.
Padre, madre e figlio espongono le proprie opere nell’Hotel delle Arti
Spettacolo per i più piccoli Una famiglia si mette in... mostra
Domenica 5 febbraio alle ore 16, al Teatro Ponchielli, viene proposto il secondo appuntamento della rassegna “Il Ponchielli per i piccoli”, iniziativa pensata “per fare qualcosa anche per i più piccoli insieme alle loro famiglie”. La Compagnia Tcp - Tanti così progetti porta in scena “I tre porcellini” di e con Danilo Conti e Antonella Piroli, che si esibiscono sulle musiche di Davide Castiglia. Tutti conoscono la fiaba dei “Tre porcellini” e in tanti modi è stata raccontata. E’una storia che insegna quanto sia importante non essere superficiali ed essere sempre previdenti, perché il lupo affamato è spesso in agguato e non bisogna farsi cogliere impreparati! Danilo e Antonella
raccontano, a modo loro, questa fiaba, e non solo attraverso le parole: con grande abilità animano pupazzi di gommapiuma e, con l’utilizzo di immagini, oggetti e musica, incantano il pubblico di tutte le età.
Fino al 1° marzo, gli spazi espositivi dell’Hotel delle Arti in via Bonomelli, ospitano “Family tree”, una mostra un po’ particolare in quanto espongono tutti i componenti della famiglia: padre, madre e figlio. Siria Bertorelli, Claudio Arisi ed Ettore Telemaco Arisi definiscono l’evento non tanto come “una famiglia messa in mostra come in un reality show”, quanto piuttosto come “una finestra aperta sul mondo di un nostro piccolo pezzo di intimità, di quello che più amiamo fare”. Siria continua dicendo: «In principio eravamo in due: tanto tempo, amore e creatività ad unirci. Poi tutto si complica quando uno + uno diventa tre. Meno tempo, necessità di fare sintesi, ma la stessa voglia, forse anche di più, di continuare la propria ricerca. Consapevolezza che il tempo non è infinito, e i propri confini che si confondono con quelli di tuo figlio e del tuo compagno, tutto si fonde nell’enorme albero che è la famiglia».
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Cultura & Spettacoli
Venerdì 3 Febbraio 2012
Lisistrata in scena al Bellini di Casalbuttano
Sabato 4 febbraio il Teatro Bellini Casalbuttano propone un fantastico viaggio nella poetica di Aristofane. Va infatti in scena “Lisistrata” per la regia di Stefano Artissunch. Lo spettacolo vede protagonista Gaia De Laurentiis (nella foto), accompagnata da tre attori-funamboli: lo stesso Stefano Artissunch, Stefano Tosoni e Gian Paolo Valentini. “Lisistrata” è un colto e fantastico viaggio nella poetica di Aristofane, uno dei maggiori commediografi del teatro classico. La particolarità della messa in scena sta nella conta-
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di Federica Ermete
omenica 5 febbraio, alle ore 21, la rassegna teatrale “Sifasera”, promossa da Teatro del Viale, propone un appuntamento con la prosa. A Castelleone, nella Sala Giovanni Paolo II, Caterina Costantini e Franco Castellano sono protagonisti di “Chi ha paura di Virginia Woolf?” di Edward Albee, per la regia di Lorenzo Loris. Ancora una volta, il Teatro del Viale accoglie ed ospita straordinari interpreti per una pièce coinvolgente, un classico della drammatugia contemporanea, che presenta al pubblico uno spaccato della nostra società. “Chi ha paura di Virginia Woolf?” è una canzoncina che George e la moglie Martha canticchiano evocando il “lupo cattivo” presente nella loro esistenza. Una notte, rientrando a casa da una festa, ricevono una coppia più giovane: Nick e sua moglie Honey. In una sola notte, un vero e proprio “jeu de massacre” che travolge i personaggi. L’ora tarda e i fumi dell'alcool inquinano le relazioni dei quattro che si addentrano in una specie di “gioco della verità” che porta le due coppie a mettere a nudo tutto di sé, soprattutto i padroni di casa. Martha accusa George di essere un fallito, George accusa Martha di essere una bambina viziata; lasciati soli dalla precipitosa fuga dei loro ospiti, si ritrovano a piangere sul cadavere di un figlio immaginario. Come
minazione fra cabaret e burlesque, che si evidenzia nelle musiche, nelle atmosfere e nei costumi. Nella storia la guerra non fa da sfondo alla commedia, ma la penetra in tutta la sua drammaticità divenendone protagonista. Lo spettacolo è un omaggio a tutti i caduti per la Patria, che per la bandiera non hanno esitato a sacrificare la propria esistenza nella speranza di un domani migliore. Il filo conduttore è Lisistrata che, con lo stratagemma dello sciopero del sesso, ricatta i guerrieri spartani e ateniesi per obbligarli a
trattare la pace e porre fine alla guerra del Peloponneso. Proprio la sua fermezza ed arguzia favoriscono il gioco comico, ma anche polemico e riflessivo, nella commedia. Lisistrata non è solo una donna che convince le altre ad attuare lo sciopero del sesso, ma è lei che si fa motore di un dolore universale. Visivamente tutto il fantastico di Aristofane è restituito sia nella scelta dell’allestimento, sia nell’uso di pupazzi e fantocci che rafforzano l’onirico della scena interagendo drammaturgicamente coi protagonisti.
Il Teatro del Viale propone la pièce “Chi ha paura di Virginia Wolf?”
Un classico della drammaturgia domenica sera a Castellenone I due protagonisti
in un rituale, questa notte diviene strumento di derisione, di scherzi sadici, di giochi crudeli, di scoperti tradimenti, ma anche di liberazione e di autenticità… La casa degli Washington, questo è l’emblematico cognome dei due protagonistisi trasforma in un luogo funesto in cui i personaggi vengono posseduti da una forza infernale che li mette a confronto con le loro mediocrità. Questo testo, carico di tensioni ed emotività, mette in mostra, scarnifica, il volto pulito, per bene, 'normale' dei rapporti di coppia. Grazie alla normalità dei personaggi l’azione si concentra sulla “normalità” dell’odio, della trasgressione, dell’angoscia, della violenza. Il titolo del dramma non c’entra nulla con la famosa scrittrice londinese; si tratta di un gioco di parole con la canzoncina “Chi ha paura del grande lupo cattivo?” (Who’s afraid of the big bad wolf?), che George e Martha canticchiano. E gli spettatori finiscono per trovarsi davanti a uno specchio che riflette i loro vizi e i loro comportamenti.
“Rosso Pop” al Galilei riservato ai più piccoli
Domenica 5 febbraio alle ore 15.30, al Teatro G. Galilei di Romanengo, la rassegna “E Domenica… Teatro” presenta “Rosso Pop! (Cappuccetto)”, spettacolo di teatro d’attore con canzoni per la regia di Luca Ciancia. La compagnia teatrale Ditta Gioco Fiaba propone una rilettura della celebre fiaba sulla falsa riga della pop art e della musica pop italiana. Cappuccetto Rosso nella sua versione pop è una storia al contrario: o meglio, una storia che viene raccontata dal punto di vista di una protagonista che si ribella all’andamento prefissato dei fatti. Una Cappuccetto-contestatrice, che non vuole portare la merenda alla nonna, che non vuole attraversare il bosco, alla quale non sta bene che il lupo si mangi la nonna, non sta bene che si mangi anche lei... e che alla fine difende il povero lupo dai cacciatori. Tre narrazioni, tre possibili finali, tre canovacci che si intersecano e che riservano la sorpresa dell’improvvisazione.
CINEMA
Il film s’intitola “Millenium - Uomini che odiano le donne”
Arriva il thriller girato in Svezia
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Dolcissimo, sensibile, semplice mi ritrovo qui dopo il secondo matrimonio fallito, mi chiamo Marco e ho 49anni ed un figlio di 9, la vita con me non è stata molto generosa, ho lottato per ricominciare tutto da capo; cerco una compagna! 0372 24596, 334 9009608 Ho 65anni, vedovo con qualche capello grigio ma penso che la vita possa ricominciare anche a questa età. Sono attivo, sportivo, amo viaggiare e mi piacerebbe incontrare una compagna max55enne possibilmente vedova intenzionata seriamente scopo amicizia. 0372 24596, 334 9009608 Mi chiamo Enrica, ho 38anni, nubile, sono commessa, il lavoro mi gratifica ma poi ?? Amo la musica, il cinema, i viaggi, sono solare, vivace, allegra e cerco compagno con la testa sulle spalle, sincero, onesto, intenzionato seriamente scopo convivenza max 49enne. 0372 24596, 334 9009608 Mi chiamo Lorena, ho 60anni, nubile, mora con occhi neri, vedova da tre anni. La solitudine mi distrugge, ho bisogno di avere accanto un compagno, dolce e sensibile, che mi voglia bene, educato di età adeguata scopo amicizia...poi si vedrà... 0372 24596, 334 9009608
Arriva anche in Italia il film “Millenium – Uomini che odiano le donne”, remake americano del film svedese, tratto dal best seller di Stieg Larsson. Il regista David Fincher, già direttore di grandi film come “Fight Club” e The social network”, ha puntato molto sul ruolo di una delle protagoniste, l’hacker Lisbeth Salander, interpretata da Rooney Mara. LA TRAMA In attesa di scontare una pena per calunnia, Mikael Blomkvist (Daniel Craig), giornalista di una rivista scandalistica sul mondo della politica e dell’imprenditoria, riceve l’incarico di indagare sulla misteriosa scomparsa di una ragazza avvenuta
quarant’anni prima. A commissionare le ricerche è lo zio della ragazza (Christopher Plummer), membro della potente famiglia di industriali dei Vanger, convinto che la ragazza sia stata assassinata. Il reporter è affiancato da Lisbeth Salander (Rooney Mara), giovane hacker, piena di piercing e tatuaggi, dal carattere asociale e scontroso, per via della sua tormentata esistenza. Insieme, scopriranno un mondo fatto di inganni, brutalità e omicidi seriali da cui cercheranno di fuggire per evitare di rimetterci la pelle. Il film è stato doverosamente girato in Svezia ed è piaciuto talmente all’Academy da attribuirgli ben
cinque nomination. «Il libro mi ha stregato. Mentre lo leggevo ho pensato a diverse possibili interpretazioni dei personaggi di Mikael Blomkvist e di Lisbeth Salander», ha rivelato il regista.
Regia: David Fincher Durata: 158 minuti. Produzione: Scott Rudin Productions, Yellow Bird Films. Cast: Daniel Craig, Rooney Mara, Stellan Skarsgård, Robin Wright, Christopher Plummer, Steven Berkoff, Goran Visnjic, Yorick van Wageningen. Genere: thriller.
CINEMA - Programmazione settimanale CREMONA Spaziocinema Cremonapo (0372 803674) www.spaziocinema.info • The Chemical Brothers • Hugo Cabret in 3D • I Muppet (The Muppets) • Millennium: Uomini che odiano le donne • Benvenuti al Nord • A.C.A.B. • Underworld: il risveglio 3D • Mission: Impossible Filo (0372 411252) • Polisse
CineChaplin (0372 453005) • The Iron lady PIEVE FISSIRAGA Cinelandia (0371 237012) www.cinelandia.it • Hugo Cabret in 3D • Millennium: Uomini che odiano le donne • I Muppet (The Muppets) • Mission: Impossible • Underworld: il risveglio • A.C.A.B. • Benvenuti al nord • Immaturi:Il viaggio
CREMA Porta Nova (0373 218411) www.multisalaportanova.it • Benvenuti al nord • Immaturi:Il viaggio • The Iron lady • Mission impossible: protocollo fantasma • Hugo: cabret 3D Cineforum • Shame • Miracolo a le Havre Over 60 • The Iron lady
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Cultura CREMA Spettacoli Sono sempre stato attento alla capacità femminile di pensiero e di riflessione. Ricordo una mia insegnante del Liceo, storia e filosofia. Donna di grande autorevolezza, ma capace di affetto e di umanità, ci conduceva entro le sue materie con lucidità, passione, e un vigore intellettuale che ho apprezzato in pieno solo in seguito. Anche per questo cerco di seguire la produzione femminile e femminista di pensiero, che a volte ci dona testi preziosi, come questo di Ina Praetorius, “Penelope a Davos. Idee femministe per un’economia globale”, tradotto in italiano nei “Quaderni di Via Dogana”.
Un pensiero femminile Praetorius è una dottora in teologia protestante e saggista tedesca. Definisce questi suoi scritti “tentativi di pensare in modo postpatriarcale”, partendo da una analisi: la crisi globale, lo strapotere della finanza e dell’economia di carta, la distruzione dei legami sociali ha molto a che fare con il dominio patriarcale e la soggezione millenaria delle donne, che ha provocato, tra l’altro, la loro assenza dalla vita pubblica. L’autrice conia un termine, la “Daseinkompetenz”, cioè la com-
petenza dell’esserci, che diventa una cultura ed una pratica, di segno femminile, capace di disegnare un mondo “altro” rispetto a quello, per sintetizzare, dell’economia immateriale, ed è un mondo che già c’è, è in presenza. È il mondo della cura: cura degli aspetti relazionali, dei bisogni materiali ed affettivi, del “mettere al mondo”. Grandi competenze femminili, e un grande pensiero, tra gli altri: il falso mito dell’indipendenza, il fatto che la libertà si possa declinare come indipendenza. Tutti e tut-
te dipendiamo, in realtà: a partire dalla madre che ci ha partorito, dai legami sociali ed affettivi, dall’acqua dall’aria dalla terra che ci nutre. È vero, care lettrici e lettori: il modo prometeico di vedere la vita, la “Weltanschaung”, la visione del mondo per cui l’uomo domina la natura e si erge solo a lottare contro le difficoltà, ci ha fatto dimenticare il senso del limite, consumare in modo dissennato le risorse, distruggere l’ambiente. Essere partoriti, dice Praetorius, significa che veniamo da una
Un volume per migliorare il trasporto ferroviario locale Venerdì 3 febbraio, alle ore 21 presso il Centro di aggregazione di Farinate, frazione di Capralba, viene presentato il “quaderno di lavoro per lo sviluppo del territorio” dal titolo “Treno diretto Crema-Milano. In viaggio verso la modernità”. Il volume raccoglie spunti e proposte presentate in Con-
siglio regionale dal consigliere del Pd, Agostino Alloni, da tempo impegnato a favore del miglioramento del trasporto ferroviario nel nostro territorio specie per i pendolari. Nell’occasione sarà illustrata la proposta concreta di un miglioramento del servizio di collegamento con Milano del nostro ter-
ritorio. A presiedere l’incontro sarà Pierluigi Lanzeni, sindaco di Capralba; sono previsti interventi dello stesso Agostino Alloni (consigliere regionale), Paolo Loda (giornalista), Diego D’Elia (ingegnere, esperto in pianificazioni ferroviarie). Conclusioni di Marcello Bergami, sindaco di Casaletto Vaprio.
Malgrado tratti un argomento molto serio lo spettacolo propone momenti comici
“Il catalogo” in scena al San Domenico
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er la stagione di prosa del teatro San Domenico di Crema, mercoledì 8 febbraio alle ore 21 verrà rappresentata la commedia – l’originale datato 1968 - “Il catalogo” di Jean Claude Carrière. Con la traduzione e la regia di Valerio Binasco e gli interpreti Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari. LA TRAMA Jan Jacques è un dongiovanni della Parigi bene, scapolo, che divide la propria vita fra ufficio, serate e… una donna diversa ogni notte. Ed ecco allora “il catalogo” su cui scrive i nomi delle proprie conquiste. Un giorno capita in casa sua Suzanne, una donna dallo spiccato accento dell’est europeo,
alla ricerca di un improbabile quanto sconosciuto Philippe, causa della sua indesiderata gravidanza. Il suo soggiorno nella casa creerà scompiglio e disorganizzazione nella vita di Jean-Jacques. E anche un profondo mutamento del suo carattere: da seduttore spigliato e brillante a timido e impacciato di fronte alla donna. Fino ad arrivare ad un innamoramento eccessivo e collerico. Due esistenze assolutamente diverse e reciprocamente estranee, votate alla incomunicabilità e quindi alla solitudine. Ma nonostante l’argomento serissimo di fondo, la commedia presenta anche momenti di comicità e di ilarità che la rendono gradevole e piacevole. Tiziano Guerini
Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari
Fatf: nuovo finanziamento dalla Fondazione Cariplo
Conferenza stampa dei responsabili dell’associazione Franco Agostino Teatro Festival (Fatf) per annunciare un finanzia-
GIORNALE DI CREMONA E supplemento: IL PICCOLO GIORNALE DEL CREMASCO direttore responsabile: Sergio Cuti ilpiccolocremona@fastpiu.it direttore editoriale: Daniele Tamburini Società editrice: Promedia Società Cooperativa Via del Sale, 19 - Cremona Amministrazione e diffusione Via S. Bernardo 37/A - 26100 Cremona Tel. 0372 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 Direzione, redazione e prestampa Via S. Bernardo 37/A - 26100 Cremona Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 Fax 0372 59.78.60
Venerdì 3 Febbraio 2012
mento extra bando da parte della Fondazione Cariplo, a sostegno del programma 2012 in considerazione dei 14 anni di attività.
Redazione di Crema Piazza Premoli, 7 - 26100 Crema Tel. 0373 83.041 Fax 0373 83.041 Pubblicità Tel. 0372 43.54.74 Fax 0372 59.78.60 www.immaginapubblicita.it Stampa: SEL - Società Editrice Lombarda 26100 Cremona Autorizz. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000
Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) Progetto Grafico: Gianluca Galli Numero chiuso in tipografia: Giovedì 2 Febbraio alle ore 22
Una contributo prezioso, un ulteriore attestato di stima che si pone in continuità con il supporto da sempre offerto da Fondazione Cariplo al Festival, che ha permesso al Franco Agostino Teatro Festival di migliorare notevolmente la propria organizzazione dal punto di vista gestionale, logistico e comunicativo, con ricadute positive per quanto riguarda l’impatto delle iniziative sul territorio. Si comprende bene, dunque, la gioia e l’entusiasmo del presidente dell’associazione Gloria Angelotti di fronte alla noti-
METEO WEEK-END
zia dell’assegnazione del nuovo contributo: «Siamo molto riconoscenti alla Fondazione Cariplo - ha rivelato - per il supporto che ancora una volta ci rinnova, soprattutto alla luce dell’attuale situazione economica generale che rende sempre più difficile investire nei settori dell’arte e della cultura. Il Franco Agostino Teatro Festival ha potuto fare tanto, grazie all’aiuto della Fondazione e questa ulteriore dimostrazione di fiducia ci onora e ci sprona a crescere e migliorare ancora di più per i nostri ragazzi, in Italia e all'estero».
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“matrice”, dal grembo materno: un involucro nutriente, che lasciamo, ma solo per entrare in una rete di relazioni e di legami, per cui, scrive l’autrice, “permaniamo all’interno della trama matrice-mondo”. Non si può sopravvivere senza aria, senza acqua, senza cibo, ma neppure senza morale, senza lingua, senza amore. Concludo: se la crisi consentirà un maggiore ascolto di voci come questa, non ne saranno venute solo disgrazie. Agopoli* *Agopoli (pseudonimo) si occupa di economia e finanza, ma coltiva una grande passione: la filosofia.
Amenic propone “Gli spietati”
Lunedì 6 febbraio - a cura di Amenic Cinema alle ore 21 presso la sala Alessandrini via Matilde di Canossa a Crema proiezione del film “Gli spietati” (Usa 1992). Regista ed interprete Clint Eastwood con Gene Hackman, Richard Harris e Morgan Freeman. LA TRAMA Sono già passati 15 anni da quando William Munny (C. Eastwood) ha riposto il fucile e si è ritirato ma ora i tempi sono duri: la moglie è morta, i figli sono affamati e il bestiame decimato. Alla fattoria si presenta un giovane cacciatore di taglie alla ricerca di un socio… e chi meglio di Munny può fare al caso suo? Tredicesimo western di Eastwood dove la fortuna ha girato le spalle agli eroi e i grandi temi del genere – la morale, l’azione, la solitudine del cowboy – vengono affrontati con cinismo e disperazione. Il film ha consacrato il regista ad autore e ha vinto 4 premi oOscar: miglior film, miglior regia, migliore attore non protagonista (Gene Hackman) e miglior montaggio.
Presentazione del libro “La Patria chiamò”
La sala Pietro da Cemmo
Domenica 5 febbraio alle ore 15 presso la sala Pietro da Cemmo del Museo civico in piazza Terni de Gregory a Crema, si tiene la presentazione del volume “La Patria chiamò” (ed. Mursia, autore Luca Barisonzi, a cura di Paola Chiesa). L’iniziativa è proposta dal Comune di Crema, dall’assessorato alla Cultura, dal Centro culturale Diocesano Gabriele Lucchi, dall’Associazione Nazionale Alpini. Saranno presenti Marcello Palmieri in rappresentanza del Centro culturale Diocesano, l’assessore alla Cultura di Crema Paolo Mariani, don Lionello Torosani cappellano militare, Carlo Fracassi della sezione Alpini di Cremona, nonché la curatrice del libro Paola Chiesa. Rallegrerà l’incontro il Coro Alpini di Cremona. Le offerte raccolte saranno destinate all’iniziativa benefica “Una casa per Luca”.
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
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Appuntamenti
Venerdì 3 Febbraio 2012
Arte & Cultura Fino a giovedì 9 febbraio CREMONA MOSTRA LE MURA NEL TEMPO Mostra documentaria sull’evoluzione nel tempo della cinta muraria presso l’Archivio di Stato di Cremona. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.30, sabato e altri orari su prenotazione (ingresso libero). Per informazioni: 0372-25463. *** Fino a mercoledì 15 febbraio CREMONA MOSTRA CREMONA, LA MIA CITTÀ CARLO CAPURSO Mostra fotografica di Carlo Capurso (parchi pubblici, avvenimenti, cultura, chiese, palazzi storici) in sala Alabardieri di Palazzo Comunale. Orario: da martedì a sabato ore 9-18, domenica e festivi ore 10-18 (ingresso libero). Inaugurazione venerdì 3 febbraio alle ore 17. *** Domenica 5 febbraio CREMA
In un libro di racconti, “Il sogno e l’approdo”, leggiamo questa splendida poesia. Ne fu autrice Lalla Aisha al-Mannubiyya, santa patrona di Tunisi, morta nel 1257. Una donna coraggiosa, capace, per i tempi, di scelte libere e controcorrente, quale fu il rifiuto di un matrimonio imposto, si dedicò ala scienza, alla scrittura, alla meditazione mistica, inserendosi nella tradizione sufi dell’Islam. In questo componimento, la poeta mistica si esprime in tutta la gioia e la profondità del rapporto con Dio, senza mediazioni o eredità a cui far riferimento, in una splendida e solitaria verticalità.
NON SONO L’EREDE DI NESSUN ORDINE
“Sono l’eletta di Dio Dio mi ha dato la bellezza, mi ha sostenuta e mi ha soddisfatta Dio mi ha eletta Perla dei santi e Polo di santità Non sono l’erede di nessun Ordine Solo da Dio sono osservata e solo da Lui Ho ricevuto l’iniziazione Dalla Santa Maria ho ereditato le qualità […] Sono la Barca dei viaggiatori Sono la Stella che orna la luna Sono la Santa venerata dagli uomini” Lalla Aisha al-Mannubiyya
Musica & Spettacoli Sabato 4 febbraio CASALBUTTANO TEATRO LISISTRATA Alle 21 al Teatro Bellini va in scena lo spettacolo di Aristofane, con Gaia De Laurentiis, Stefano Artissunch, Stefano Tosoni, Gian Paolo Valentini, regia di Stefano Artissunch. Per informazioni: 0374-364480. *** Domenica 5 febbraio CASTELLEONE TEATRO CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOLF Alle ore 20.30 al Teatro del Viale lo spet-
EVENTO GRAN CARNEVALE CREMASCO Animazione, carri allegorici e cortei mascherati in piazza Duomo e vie limitrofe. Per informazioni: 0373-256391. *** Domenica 12 febbraio PANDINO MERCATO COSE D’ALTRI TEMPI Mercatino di piccolo antiquariato, oggettistica e libri dalle 9 alle 19 nel Castello Visconteo. Per informazioni: 345-0888866. *** Domenica 12 febbraio EVENTO CASALMAGGIORE FESTA DI CARNEVALE Clowns e giocolieri, gruppi mascherati, trampolieri, animazione, degustazione gratuita di chiacchiere, frittelle e chisulin in piazza Garibaldi e nelle vie del centro. Per informazioni: 0375-40039. *** Domenica 12 febbraio CASTELLEONE MOSTRA-MERCATO DELL’ANTIQUARIATO, VINTAGE, ARTIGIANATO ARTISTICO Appuntamento dalle 9 alle 19 nel centro
storico. Per informazioni: 348-8555756. *** Domenica 12 febbraio RIVOLTA D’ADDA MOSTRA-MERCATO DELL’USATO E PICCOLO ANTIQUARIATO Piccolo antiquariato, mobili, oggettistica e dipinti dalle 8.30 alle 19 in piazza Vittorio Emanuele II. Per informazioni: 0373-377050. *** Domenica 12 febbraio EVENTO FORMIGARA SFILATA DI CARRI ALLEGORICI Le note della banda di San Bassano e Trigolo, le acrobazie del Gruppo Majorettes Violette, l’abilità dei piccoli sbandieratori accompagnano i carri mascherati per le vie del paese e per concludere rinfresco e animazione nell’oratorio. Per informazioni: 0374-78022. *** Domenica 12 febbraio RIVOLTA D’ADDA FIERA DI SANT’APOLLONIA Rassegna di macchinari per l'agricoltura e zootecnia , Piazza Vittorio Emanuele Per informazioni: 0363-377050.
tacolo di Edward Albee, con Caterina Costantini e Franco Castellano. Scene di Daniela M. Gardinazzi, costumi Nicoletta Ceccolini, musiche di Luciano Francisci. Regia di Lorenzo Loris Per informazioni: 0374-350944. *** Domenica 5 febbraio CONCERTO CREMA DA BRAHAMS A PIAZZOLLA Alle ore 17 al Teatro San Domenico esibizione di Alberto Simonetti (viola) e Sabrina Lanzi (pianoforte). Per informazioni: 0372-85418. *** Mercoledì 8 febbraio CREMA TEATRO IL CATALOGO Alle ore 21 al Teatro San Domenico lo spettacolo di Jean Claude Carriére, con
Ennio Fantastichini ed Isabella Ferrari. La trama: Jean-Jacques, giovane avvocato in carriera, noto Don Giovanni della Parigi bene, conduce una vita da scapolo esemplare, perfettamente organizzata tra ufficio, serate mondane e nottate con donne sempre diverse. Ha però un difetto: non ha memoria, ed è perciò costretto a catalogare in un album tutte le sue conquiste. Per informazioni: 0372-85418. *** Sabato 11 febbraio ROMANENGO TEATRO BELLA TUTTA! I MIEI GRASSI GIORNI FELICI Alle ore 21.15 al Teatro Galilei lo spettacolo con Elena Guerrini. Regia di Andrea Virgilio Franceschi, scenografia di Martina Troiano. Per informazioni: 0373-729263.
L’Oroscopo della settimana
a cura di: MICHELA
Per scrivere a Maria: promedia@fastpiu.it Ho letto il suo “confidenziale” del 20 gennaio dopo alcune settimane che non lo facevo, mi ha sorpreso scoprire a che punto sia la superficialità di certi ragazzini. L'alimenta di certo la fragilità dei tempi, il vuoto pneumatico dei media (condizionato in peggio anche dalle polveri sottili, forse). Anche io mi auguro che fosse una provocazione, quella della ragazzina; il dubbio è che sia alimentata anche da una visione grottesca della vita diffusa tra gli adulti. Per fortuna che ci sono adolescenti circondati da amore, attenzione e cura veri, nonostante la difficoltà dei tempi e la sfiducia che la società attuale non incoraggia a superare. Domani sarà la Giornata della Memoria e il mio desiderio è che sia vissuta al di là di facili retoriche; per qualcuno, spero sia l'occasione di rispolverare davvero la Storia. In Parlamento si cerchi di "ricordare" il passato comune che avremmo con la Germania. Rileggevo la ricostruzione che Augias faceva delle Fosse Ardeatine nel suo libro su Roma. Alcune scuole cittadine viaggiano per non dimenticare, appunto, tra gli orrori dell'Olocausto, la cronaca ci tiene in allerta con i giochi economico-politici di un'Europa che tutto e' tranne che una, non basta inventare una moneta per unire interessi tanto scomposti...per la gente comune la quotidianita' si chiama crisi. In quella sì siamo uniti in molti, se non tutti. La speranza è che le coscienze si sveglino, dalle aule di scuola a quelle dei 7 colli per ritrovare il senso della civiltà e della bellezza vera, sul viso della persone e su questo nostro Paese. (B.M.)
Gentile B.M., mi fa molto piacere pubblicare la sua lettera, perché non solo riprende i temi che avevo sottolineato rispetto alla “provocazione” della ventenne che negava la possibilità dell’amore dopo una certa età, ma parla anche del tema della memoria. Non so se compio una forzatura eccessiva, ma mi pare che certi atteggiamenti arroganti e strumentalmente “provocatori” (parlo della ventenne, ma quante posizioni simili sono proprie anche di chi ha un’età più avanzata…) abbiano a che fare con la mancanza di cultura e con l’assenza di memoria. E badi bene, per “cultura” intendo anche l’attenzione alle relazioni quotidiane, ai racconti tramandati, alle esperienze di cui si può fare tesoro … Lei, molto giustamente, mette in rapporto la memoria della Shoah e la ricorrenza del Giorno della Memoria con quanto accade, oggi, in Europa. Avvenimenti incommensurabilmente e fortunatamente lontani tra loro, la Shoah e la crisi economica, ma, la fondo, domina l’idea di un potere che usa donne e uomini come pedine, lontano dalla vita quotidiana, proteso a seguire ragioni estranee alle persone, strumentale ai giochi di dominio, di arricchimento, di asservimento. Anch’io, come lei, mi auguro che possiamo ritrovare, tutti insieme, “il senso della civiltà e della bellezza vera”. Grazie.
Le stelle vi sostengono nelle iniziative e nei progetti che intendete inaugurare nell’immediato. In settimana Mercurio diventa positivo sia per le finanze che per la socialità. Potrebbe arrivare interessante proposta di lavoro. Nel lavoro la strada è spianata anche se dovrete trovare il giusto compromesso che vi aiuterà a chiarirvi con chi ci sono stati dei malintesi. Trionfi e oneri professionali portano corposi incassi. Arrivano buone notizie dal passato o da una persona a voi cara ma lontana. Le stelle anticipano grandi opportunità: è il momento dell’azione e dei fatti. L’unica cosa un po’ burrascosa è l’amore. A volte la pigrizia prende il sopravvento e tutto sembra più difficile. Ci saranno novità importanti nel settore lavorativo: è imminente infatti un accordo molto importante. Questo porterà ad avere un’ottima e ricca cassa. La mente sembra più libera da tentazioni accecanti e intrighi misteriosi. Aspettate qualche settimana prima di mettere in atto certe strategie e di muovere consistenti somme di denaro. Non lasciatevi sopraffare dall’emotività. Le stelle favoriscono nuovi appoggi e protezioni strategiche: potrete emergere con le vostre migliori potenzialità. E’ la settimana ideale per inaugurare inziative creative e progetti destinati a lasciare il segno. Le stelle vi suggeriscono le mosse giuste per proiettarvi nel mondo del lavoro. Per chi il lavoro l’ha già si profilano gradite conferme per l’impegno sostenuto. Il periodo è ottimo, però mantenete i contatti con le persone giuste. Tenete sotto controllo l’impazienza, curate l’organizzazione del vostro lavoro: se vi impegnate otterrete soddisfacenti risultati. Gli ostacoli sono superabili con agilità: non prendete scorciatoie perché potrebbero essere pericolose. Settimana difficile perché rogne e impiccioni sono sempre in vista. Per vivere al meglio l’amore non fate vincere l’insofferenza. Sopportate un po’ anche voi e vedrete che le cose andranno a posto. Siete pronti per qualsiasi evenienza, avete splendide idee nel cassetto pronte per essere attuate. La settimana lavorativa promette ottime soddisfazioni: lancerete audaci iniziative e inaugurerete grandiosi progetti. Dovete stringere i denti ancora un po’ di tempo: ci vorranno due o tre mesi prima della svolta definitiva che tanto attendete. Molte le decisioni in sospeso che non dipendono da voi. Sarà la migliore settimana dell’anno, avrete una rosa di possibilità tra cui scegliere. Marte vi innervosisce un po’: attenti dunque che gli incontri non diventino scontri. Lavoro e finanze procedono.
Programmi Tv sabato 4
rete 4
canale 5
italia 1
la 7
Venerdì 3 Febbraio 2012
domenica 5
Lunedi’ 6
Martedi’ 7
mercoledi’ 8
giovedi’ 9
29
venerdi’ 10
06.30 10.05 11.10 12.00 13.30 14.00 17.00 17.15 17.45 18.50 20.00 20.35 21.00 00.30 02.30
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08.10 due assi nella manica. F 10.45 tgr Estovest/Mediterraneo 11.40 tgr regioneuropa. Attualità 12.00 TG3 / Meteo3 / Telecamere 12.55 prima della prima. Mus 13.25 il capitale di philippe daverio. Attualità 14.00 tg regione/meteo/in 1/2 h 15.05 alle falde del kilimangiaro 17.55 per un pugno di libri. Att 19.00 tg3 - Tg Regione - meteo 20.00 blob. Attualità 21.30 presadiretta. Attualità 23.35 tg 3/lilit. Varietà 00.50 tg3/meteo 3
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CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi c ome indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Dove: Medicina del Lavoro, padiglione 10 Impegnativa del medico curante. Allergologia per sospetti professionali Tel. 0372 408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 13.00; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia dalle 09.00 alle 13.00 da lunedì a venerdì. Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, d alle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.
Vino rosso? Ottimo per prevenire le infiammazioni
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando allo 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13.00; oppure personalmente presso l’Ambulatorio di Allergologia da lunedì a venerdì dalle 09.00 alle 13.00.
Il vino rosso fa bene: credenza popolare o evidenza scientifica? Secondo i ricercatori è una verità inconfutabile. Già in passato diversi studi avevano evidenziato i benefici di tale bevanda. L’ultima scoperta in merito riguarda le caratteristiche dei polifenoli presenti nel vino rosso. Così Benvenuto Cestaro e Roberta Cazzola, ricercatori del Dipartimento di scienze cliniche dell'Università degli Studi di Milano, si sono concentrati sulla capacità dei polifenoli di proteggere dall'ossidazione gli acidi grassi polinsaturi omega-3 e omega-6 che circolano nel sangue. I dati ottenuti, spiegano dall'ateneo in una nota, «indicano
che questi polifenoli proteggono dall'ossidazione tutti gli acidi grassi polinsaturi del plasma più efficacemente della vitamina E e che salvaguardano gli omega-3 più degli omega-6, esercitando così, seppur indirettamente, un'azione antinfiammatoria». Secondo i ricercatori, «gli acidi grassi polinsaturi essenziali delle famiglie omega-3 e omega-6 svolgono un ruolo importante nella prevenzione delle malattie infiammatorie, che sono in larga parte innescate e aggravate da un'alterata risposta immunitaria che porta a lievi stati infiammatori cronici».
La donazione dell’Aipa: è un aggregometro automatico e permette di velocizzare i tempi
Al laboratorio di analisi un nuovo apparecchio per studiare le piastrine
IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
La presentazione dell'aggregometro alla presenza del sindaco Oreste Perri
Il funazionamento del macchinario
U
di Laura Bosio
no strumento per studiare la coagulazione più velocemente, che consente, quindi, di velocizzare il lavoro del laboratorio di analisi, garantendo maggior efficienza e sicurezza, oltre a una miglior specificità dell'esame. Questo l'oggetto della donazione che l'Aipa ha fatto al laboratorio: un aggregometro automatico di nuova generazione, che permette di eseguite uno studio approfondito della funzionalità delle piastrine. Lo strumento, un aggregometro automatico, è dotato di quattro canali ottici, ed è completo di computer, stampante e software. «Il laboratorio di coagulazione serve il centro emostasi e trombosi, dove vengono seguiti circa 4.700 pazienti con terapia anticoagulante» spiega Sophie Testa, direttore del laboratorio. «Il laboratorio è uno strumento indispensabile perché è il punto di riferimento di chi si occupa di emostasi e trombosi. Servono strumenti che valutano la coagulabilità del sangue, studiandone le varie componenti».
LA TESTIMONIANZA
GLI ORARI
Salute
IL COMMENTO DEL SINDACO ORESTE PERRI «Faccio parte di quei pazienti che vengono controllati presso l'ambulatorio». Lo ha detto il sindaco Oreste Perri alla presentazione del nuovo macchinario. «Questo aggregometro permette diagnosi precise e puntuali, ma soprattutto consente una maggiore rapidità. Per questo è molto importante per tutti i pazienti. La terapia spesso ha uno scopo anche preventivo, come nel mio caso: soffrendo di fibrillazione atriale, devo essere tenuto sotto controllo, perché questo non mi crei probrmi. Dunque sono particolarmente soddisfatto del potenziamento di questo settore e ringrazio tutti coloro che lavorano per noi pazienti. Grazie a loro sto affrontando la malattia molto bene, e non mi sento di definirmi "un ammalato"».
Qual è le funzione delle piastrine? «Sono cellule, prodotte a livello midollare, che circolano nel sangue e hanno un ruolo cruciale nel processo di coagulazione. Dopo uno stimolo specifico, infatti, ad esempio una lesione dei vasi sanguigni, esse permettono la coagulazione del sangue, formando un primo tapo emostatico. Se questo non funziona il rischio è di un'emorragia irrefrenabile». Come vengono studiate le piastrine? «E' uno studio che comporta
una serie di indagini, tra le quali l'aggregazione piastrinica rappresenta uno dei metodi più specifici per l'individuazione dei difetti funzionali, associati a eventuali patologie congenite o acquisite. Questo studio viene effettuato "in vitro", da prelievo del sangue venoso e grazie all'utilizzo di strumenti dedicati. Si studiano anche forme ereditarie mediamente rare, o ancora l'effetto di farmaci antitrombotici». Quando si studia la funzione piastrinica? «Tale studio è indicato in molte condizioni emorragiche, dopo
a cura della dottoressa Annalisa Subacchi Nutrizionista, specialista in test intolleranze alimentari e diete personalizzate. Master in Nutrizione Fitness e Sport• Pesidente ALIAC Onlus di Cremona.
Gentile dottoressa Subacchi, mi hanno diagnosticato l’allergica al nichel da contatto mediante patch test. E’ vero che certi alimenti contengono nichel piu’ di altri e questi potrebbero interagire negativamente e peggiorare la mia allergia? Sara. Gentilissima Sara, in effetti negli ultimi anni si riscontra un notevole aumento di casi di allergici al nichel e sembra che, da studi americani, oltre che la vera allergia da contatto anche i cibi abbiano una loro importanza nel determinare l’insorgere di questo problema. Il nichel, come solfato, è
presente in moltissimi alimenti tra i quali lenticchie, fagioli, cacao, nocciole, liquirizia per citare quelli che ne contengono una buona quantità; poi ci sono molte verdure e frutti come gli asparagi, spinaci, cipolle, funghi, kiwi, pomodoro che comunque ne contengono quantità significative. Anche certe acque commerciali che contengono piu’ bicarbonato, o residuo fisso alto, possono essere difficilmente digerite da persone che accusano questa allergia. I cibi permessi invece sono : cavoli, cetrioli; farina 00; riso brillato; olio di oliva; uova, zucchine, valeriana, songino.
aver escluso altri possibili difetti, in modo da stabilire correttamente le cause dell'emorragia. Conoscere se le piastrine sono normofunzionanti ci permette di evitare problemi, come appunto le emorragie irrefrenabili. Questo è importante soprattutto in caso di interventi chirurgici». Quali sono le patologie emorragiche più diffuse? «Quella a maggior prevalenza è la malattia di Von Willebrand, che nella sua forma lieve colpisce l'1-2% della popolazione generale. All'osservazione solitamente arrivano i casi clinicamente rilevanti, o comunque i pazienti con sintomatologia di tipo emorragico. Questo è uno di quei casi in cui l'aggregometro risulta importantissimo». Un aspetto molto importante, per i pazienti anticoagulati, è l'aderenza alle terapie. «Vero: purtroppo con il passare del tempo le persone finiscono per non assumere più i farmaci in modo corretto. Anche per questo è fondamentale organizzare incontri periodici per i pazienti stessi, con riunioni periodiche per aumentare tale aderenza».
La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@nutrizionistabiologo.it oppure a ilpiccolocremona@fastpiu.it Riceve a CREMONA: presso L’ambulatorio Medicenter, via Giuseppina 21 (0372-434988) CREMONA: Ambulatorio Med di Gadesco Pieve Delmona (0372-803801) • CREMA presso ambulatorio Santa Claudia (366-4759134)
La sintomatologia è tipica di allergie o intolleranze alimentari, cioè: dermatiti e pruriti, anche da contatto, che si manifestano sul volto, sulle mani, sulle gambe; afte o infiammazioni boccali e gengivali; gonfiori addominali; malessere generale diffuso; senso di stanchezza e pesantezza; senso di nausea; mal di testa. I sintomi si possono sviluppare nel tempo e sono determinati anche dalla quantità di nichel che l’organismo ingerisce o dalla quantità con cui viene a contatto. Una dieta di esclusione potrebbe essere utile per ridurre le problematiche sopra citate.
Venerdì 3 Febbraio 2012
Dottor Luigi Mitoli, medico-chirurgo ozonoterapia
Ozono e mal di schiena. Trattamento Abbiamo visto in precedenza le cause e la frequenza di una patologia che affligge 6-8 persone su 10: il mal di schiena Dopo una corretta dagnosi si può pensare alla terapia. Esaminiamo che tipo di armi abbiamo per contrastare la malattia. I farmaci possono aiutarci e spesso con una associazione di anti infiammatori,cortisonici e non, miorilassanti e analgesici riusciamo a bloccare il dolore. Ci sono anche massaggi, fisioterapia, cerotti per terapia locale, trazioni, chiropratica, ginnastica ecc. Noi parliamo dell’Ozono, delle sue potenzialità e dei risultati che ci permette di ottenere. L’O3 può trattare un mal di schiena in modo efficace e pressochè indolore. La terapia consiste in punture locali fondamentalmente di due tipi: dentro al nucleo del disco erniato, ed in questo caso la terapia viene eseguita sotto controllo ecografico, oppure tramite iniezioni intramuscolari praticate nei muscoli paravertebrali, che decorrono lungo la colonna, ai suoi due lati. Questa metodica risulta, se vogliamo, più
semplice della precedente e si effettua ambulatorialmente con cadenza settimanale o bisttimanale. Si praticano da quattro a sei intramuscolari in corrispondenza della zona dolente e si lascia per qualche minuto il paziente disteso sul lettino mentre si massaggia delicatamente la parte trattata per favorire la diffusione del gas iniettato. Si consiglia il paziente di sottoporsi ad una decina di sedute e di solito si possono avvertire benefici dopo le prime quattro- cinque. L’O3 ci permette di curare, di solito con risultati soddisfacenti, senza dover usare medicine come quelle elencate prima, toglie dolore, infiammazione e può ridurre le dimensioni di un’ernia, risultando perciò il trattamento elettivo. Maggiori risultati nei casi più difficili possiamo ottenerli con l’associzione di altre forme di terapie (massaggi, chiropratica ecc.). Inoltre è utile far seguito alla terapia con una adeguata riabilitazione per mantenere i risultati ottenuti e scongiurare eventuali ricadute. Riceve a Cremona in via Giuseppina 21 Tel. 0372 434988 • 331 5825327
“Cloroformio”, un libro sulla salute mentale
Appuntamento il prossimo venerdì 10 febbraio (ore 18) presso il Seminario di Cremona, con la presentazione del libro "Cloroformio", scritto da don Marco D’Agostino e dedicato all’esperienza fatta insieme ad altri 20 studenti del liceo cremonese «Vida» insieme ai ragazzi della Npia delle cooperative sociali Gruppo Gamma e Varietà, sul tema della salute mentale. Un viaggio che conduce l’anonimo personaggio ad uscire da se stesso e dagli spietati confronti con gli altri. Ed è proprio il cloroformio a condurlo al mare con un gruppetto di ragazzi del Liceo Vida di Cremona, guardati con sospetto iniziale e poi affettuosamente cercati come amici veri «perché lo hanno trattato alla pari». Il libro vuole dar voce a chi non ce l’ha, attraverso esperienze reali in cui, finalmente, sono protagonisti soprattutto adolescenti. Marco D’Agostino è prete della diocesi di Cremona dal 1995 e insegnante di Lettere classiche nel Liceo Vida e di Sacra Scrittura nel Seminario di Cremona, di cui è vicerettore. Dopo la presentazione seguiranno due brevi spettacoli di teatro integrato. Sarà un'importante occasione di confronto, sensibilizzazione e condivisione sulle tematiche relative alla salute mentale.
Quando lo sport si adatta alla disabilità Al via la seconda edizione del progetto «Uno sport per amico», promosso dall’associazione DisForm
C
di Giulia Sapelli
onoscere e praticare in prima persona lo sport adattato (sport per ragazzi con disabilità) e scoprire le opportunità di crescita umana, sociale e sportiva anche per chi non è disabile. E’ questo ciò che sta succedendo nella seconda edizione del progetto «Uno sport per amico», creato dall’Associazione DisForm (Centro di formazione allo sport adattato) grazie ad un accordo di collaborazione e sostegno di Cassa Padana e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Cremona, della Fondazione Dominato Leonense e dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona. «Uno sport per amico» ha come scopo la diffusione e la conoscenza, in ambito scolastico, dello sport praticato da ragazzi con disabilità in una diversa ottica: non è il ragazzo disabile a doversi adeguare alla disabilità, ma lo sport che si adatta alla disabilità. Durante la presentazione dell'iniziativa, l'assessore Alquati ha rimarcato l'importanza dell'attività promossa da DisForm nelle scuole cittadine. Dopo il grande successo della prima edizione del 2011, DisForm ha deciso di proseguire l’attività formativa all’interno delle scuole e il 2012 è iniziato con il Liceo di scienze umane "S. Anguissola", che ha nuovamente accolto la sfida
Continuano le attività di formazione nelle scuole di dedicare alcune ore di educazione fisica alla sensibilizzazione degli studenti al tema della disabilità. Ad oggi sono numerosi i contatti già avviati con altri istituti scolastici cremonesi che vogliono replicare la positiva esperienza e con nuove scuole che vogliono provare il progetto formativo. Lo staff di DisForm ha in cantiere l’organizzazione del 2° Trofeo DisForm-Cassa Padana. La manifestazione, a conclusione del progetto, sarà l’occasione per realizzare un torneo di basket in car-
Nel 2012 tocca al liceo di scienze umane Anguissola
rozzina tra le rappresentative delle scuole che hanno aderito ai corsi. In una cornice di pubblico degna di una grande manifestazione studentesca, nel maggio del 2011 il Liceo Artistico Munari si è aggiudicato il 1° Trofeo DisForm-Cassa Padana. L’obiettivo del corso è quello di ribaltare l’ottica tradizionale: non è il ragazzo con disabilità a doversi adeguare all’attività motoria, ma lo sport ad adattarsi alle capacità del ragazzo, per far capire a tutti gli alunni che vi possono essere abilità differenti. Il progetto, tenuto da Elisa Cotella, è così sviluppato: dopo aver appreso nozioni sulla disabilità e il mondo sportivo, gli studenti sperimentano un modo “non convenzionale” per
di Ermanna Allevi
Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA
Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA) Gentilissima Naturopata buongiorno, la mia domanda è: "Si può stare in forma e in salute con le cure naturali? che cosa si intende per medicina naturale?. Grazie M.L.G. Il medico greco Ippocrate consigliava aria pura, buona dieta ed esercizio fisico. La medicina indiana antica si basava sull'igiene personale e su una dieta accurata, come pure sulle erbe. L'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS) ha indicato un concetto di salute globale strettamente connesso alla qualità della vita e la medicina naturale è stata posta tra gli strumenti per raggiungere l'obiettivo salute. Ma cosa si intende per medicina naturale? Ci si riferisce alla conoscenza di tecniche (da parte degli operatori del settore) ed elementi che affondano le proprie radici nelle culture e nelle tradizioni dei popoli (medicina
tradizionale), a trattamenti formulati più recentemente ma che attingono alle medicine tradizionali e fanno uso di rimedi e tecniche naturali, es: fiori di Bach, gemmoterapia, omeopatia, riflessologia, ecc. Quindi la medicina naturale non è solo lo studio delle erbe officinali, ma apre a una vasta gamma di conoscenza di rimedi antichi e non. Ogni trattamento naturopatico con indirizzo olistico, terrà conto dell'insieme, ed è finalizzato alla ricomposizione di un'armonia che si è spezzata. Non si tratta di rimediare solo al disturbo che si presenta, ma di trovare e risolvere il motivo del disagio stesso. Anche gli alimenti fanno parte di questa grande famiglia, perchè contengono sostanze terapeutiche. La visione olistica, finalizzata al recupero del benessere, tenendo conto anche della molteplicità dei fattori alimentari che concorrono al mantenimento dello stato di salute.
Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.
fare sport, scoprendo che comunque può essere divertente, educativo e in molti casi anche faticoso ed allenante. Basket e scherma in carrozzina, pallavolo da seduti, judo bendati e partite con palloni sonori, sono questi gli sport che i ragazzi proveranno, simulando sensazioni, difficoltà e molto spesso nuove abilità di chi ha una disabilità motoria o visiva. Oggi è sempre più frequente parlare di sport adattato per atleti con disabilità e molte società sportive, come anche strutture scolastiche e sociali, stanno prestando sempre più attenzione nel creare opportunità per disabili che intendono dedicarsi ad attività fisiche. Lo sport, a qualsiasi livello, età e ragione sociale, aiuta il miglioramento della condizione fisica, psichica e dei rapporti sociali e, a maggior ragione per una persona con disabilità, a raggiungere l’autonomia. DisForm non si ferma e si pone nuovi ed ambiziosi traguardi: esportare i progetti formativi nelle scuole primarie e secondarie inferiori. Dopo l’entusiasmante esperienza all’interno della XVI edizione del Salone dello Studente con laboratori pratici rivolti agli alunni della scuola primaria, i docenti hanno realizzato moduli adatti anche ai più giovani. DisForm, attraverso lo sport adattato, rappresenta una grandissima occasione per i ragazzi normodotati per imparare a rispettare il mondo della disabilità e crescere senza pregiudizi e preclusioni. E’ dunque importante che questo tipo di formazione rientri nei piani educativi delle scuole di ogni ordine e grado.
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CORSI SULLA SALUTE DEL BAMBINO
E’ ancora possibile l’iscrizione ai singoli incontri di formazione rivolti a educatori professionali, operatori d’infanzia, animatori e tutte le figure professionali che intendono lavorare a contatto con famiglie e bambini (baby sitter, tate domiciliari, aiuto allo studio) organizzati dall'Umana Avventura. Nel mese di febbraio sono attivati i seguenti moduli: «I momenti di cura del bambino» (3 ore), a cura della pedagogista Paola Bonagura (giovedì 16 febbraio ore 10.30-13.30); «Pronto Soccorso Pediatrico» (4 ore) a cura di Santina Maianti (martedì 14 e martedì 21 febbraio ore 16.30-18.30). La frequenza ad ogni modulo prevede il rilascio di un attestato di frequenza. Per informazioni su costi e modalità di iscrizione, contattare Sara Signorini al numero 0372/ 431413 o 346/0987810, dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle ore 18.30 oppure mandare una mail a formazione@umanavventura.it.
APOM PROMUOVE LA PREVENZIONE Domenica 5 febbraio, in occasione di S.Agata, l'associazione Apom rivolgerà un preghiera particolare alle donne affette da patologie al seno nel corso della messa delle ore 18.30 nella chiesa di S.Agata. Lunedì 6 febbraio alle 18 invece, presso la Caffetteria di Palazzo Trecchi, Apom invita pazienti della Breast Unit, familiari e sostenitori dell'associazione all'happy hour «Prevenzione prima di tutto», al quale parteciperanno anche i medici dell'unità. Per informazioni e adesioni 366.480266 oppure info@apomonlus.it.
AVIS CREMA FESTEGGIA 75 ANNI L’Avis di Crema festeggia i suoi 75 anni di storia, mettendo in campo un calendario di iniziative che durerà tutto l'anno. Primo appuntamento sarà il convegno «Il senso del donare». Un approccio multidisciplinare, che si terrà al San Domenico il 10 marzo, a cui sarà legata anche la giornata indirizzata agli studenti dal titolo DoniAmo, una giornata informativa per fare prevenzione e sensibilizzare i ragazzi alla donazione del sangue. Il 14 giugno poi l’Avis di Crema aderirà alla Giornata mondiale del donatore con un banchetto informativo in piazza Duomo. Il 17 giugno invece si terrà la Festa sociale dell’associazione.
«ANZIANO A CHI?», IL LIBRO Sarà presentato domenica 5 febbraio alle ore 10 nella sala consigliare del Comune di Rivolta d'Adda il libro «Anziano, a chi?», scritto da Werther Pedrazzi e dedicato a storie, persone, luoghi dei primi 20 anni di Auser nel territorio provinciale di Cremona.
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Agricoltura
Venerdì 3 Febbraio 2012
«Imu: serve una correzione di rotta» L’
Piva: «Si tratta di una tassa iniqua. Il sistema ipotizzato prevede un massiccio aumento dei costi» • A cura di Libera Agricoltori •
azione del governo sta creando una serie di preoccupazioni negli imprenditori agricoli, a causa del pesante aggravio dell’imposizione fiscale dovuto soprattutto all’introduzione dell’Imu. «Abbiamo già detto e ribadito» commenta a riguardo il Presidente della Libera associazione agricoltori Cremonesi, Antonio Piva «che si tratta di una tassa iniqua. Anche come Confagricoltura abbiamo già presentato le nostre istanze al governo, sottolineando che con l’Imu si vanno a colpire fattori di produzione essenziali per le imprese agricole, come la terra ed i fabbricati rurali. Inoltre l’incremento della tassazione è decisamente troppo elevato, si arriva fino al doppio dell’imposizione fiscale attuale; per non parlare di casi che arrivano anche al 400%. Uno stato di cose da rivedere. Da questo punto di vista sarebbe necessario arrivare ad una semplificazione; anche perché il sistema ipotizzato dal governo prevede un consistente aumento dei costi a carico degli imprenditori, per accatastare una serie di fabbricati che
oggi non ne sono soggetti». Confagricoltura inoltre nei giorni scorsi ha incontrato l’Anci, l’associazione che raggruppa i comuni d’Italia e sono state manifestate le più vive preoccupazioni, sia per le conseguenza che l’Imu potrebbe avere sulla fiscalità delle imprese agricole sia per la difficile gestione del tributo da parte degli enti locali perché il gettito andrà ripartito con lo Stato. La proposta scaturita dall’incontro è di attivare forme di collaborazione sviluppando ulteriori analisi, anche territoriali: con la richiesta al governo di valutare nuovamente le stime di impatto dell’imposta per even-
tuali sue correzioni, avendo riguardo alle diverse funzioni degli immobili rurali. «Su questo aspetto» conclude Piva - occorre una maggiore elasticità da parte dello Stato. Noi possiamo chiedere ai sindaci, e lo abbiamo fatto, di dimezzare l’aliquota prevista per i fabbricati rurali dal due all’uno per mille; ma lo Stato non può pretendere che la riduzione del gettito sia tutta a carico dei Comuni. Non è certo un bel sistema per incentivare l’abbattimento delle aliquote. Molto più semplice e certamente meno costoso sarebbe la sola revisione delle rendite catastali sui terreni. Il che comporterebbe anche una netta diminuzione delle
La Regione boccia i tagli della nuova Pac Giulio De Capitani, assessore all’agricoltura di Regione Lombardia, nel corso del seminario di studi «La politica agricola comunitaria 2014 - 2020. Simulazioni di impatto in Italia e in Lombardia», ha espresso un parere critico per gli effetti che la Pac avrà sulla nostra regione. E’ emerso infatti che in Lombardia si perderanno oltre 51mila aree produttive, per evolverle al cosiddetto "greening". Tutto questo avrà un effetto negativo sulla produzione, che farà segnare -100 milioni di euro (pari a un decremento dell’1,5%); con un conseguente taglio del reddito che si aggira dai 3000 ai 6000 euro per azienda, pari a 150/300 euro per ettaro. Complessivamente il taglio al reddito agricolo lombardo varierà dai 145 ai 289 milioni di euro. Per l’Italia ci sarà una riduzione del 18,6% del budget per gli agricoltori, così suddiviso: -12,6
Giulio De Capitani
% per i tagli alla Politica agricola a livello generale, e -6% per la convergenza sull’Italia. Di fronte a queste situazioni Regione Lombardia chiede modifiche sostanziali alla nuova Pac esprimendo fiducia verso i parlamentari italiani affinché possano correggere al momento del voto della nuova Politica agricola comunitaria, i problemi che esistono in queste proposte. Al ministro dell’agricoltura Mario Catania, sono state inoltre inviate istanza perché non si penalizzino i sistemi agricoli più produttivi e di maggiore qualità.
FIERA DI SANT’APOLLONIA
CASEARIA DI PANDINO
A Rivolta d’Adda in programma convegni e concorso Frisona
I formaggi all’Ipercoop
Nell’ambito dell’edizione 2012 della fiera di Sant’Apollonia, in programma a Rivolta d’Adda il 12 e 13 febbraio, l’amministrazione comunale ha organizzato una serie di convegni dedicati al mondo dell’agricoltura e dell’allevamento. Oltre al concorso della vacca frisona, che caratterizza l’appuntamento fieristico, gli operatori del settore avranno l’occasione di approfondire temi specifici delle discipline agronomiche. La collaborazione con associazioni, enti e aziende ha garantito una serie di serate di alto profilo, che si svolgeranno alle 21 nell’auditorium della Banca Popolare di Lodi. Questa sera, (venerdì 3 febbraio) si affronterà il tema «Genomica e profitto aziendale». Uno degli appuntamenti principali sarà la serata
Alcuni tipi di formaggi prodotti dagli studenti della scuola casearia di Pandino presto saranno messi in vendita all’interno del supermercato Ipercoop. I formaggi per i quali la Coop ha dimostrato interesse sono il Fontal e la Canestrella, prodotti già stagionati e da destinare al banco gastronomia assistita. Nei giorni scorsi un responsabile della società «CR&S» che si occupa di verificare i processi di produzione e la qualità dei prodotti, ha visitato la sede della scuola. Inoltre sono stati prelevati dei campioni di prodotto sui quali saranno effettuate analisi chimiche e microbiologiche, al fine di emettere un rapporto di prova che servirà a dare il via libera alla fornitura. Una volta ottenuto il responso positivo da parte dei tecnici, la Casearia dovrà procedere a definire nel dettaglio la fornitura che, secondo i propositi della scuola, dovrebbe riguardare per la fase iniziale il solo punto vendita di Crema. La Casearia lavora circa 100 quintali di latte alla settimana, tutti garantiti da ferrei controlli sulla provenienza. A scuola vengono effettuate anche le analisi microbiologiche. Da tempo i formaggi prodotti sono acquistabili presso la stessa sede dell’istituto.
TABELLA AGGIORNATA AL 2 FEBBRAIO 2012 PRODOTTO
spese tecniche di accatastamento. In ogni caso - prosegue Piva - se il governo insisterà su questa strada, e chiederà il pagamento della prima rata dell’Imu a giugno basandosi su rendite presunte, dovrà evitare l’applicazione di sanzioni qualora il versamento dell’imposta definitiva in sede di saldo fosse di importo superiore al 50% dell’imposta annuale». Segnali positivi arrivano però dagli ultimi decreti: liberalizzazioni e semplificazioni che hanno contenuti senz’altro interessanti per l’agricoltura. In particolare, quello delle liberalizzazioni prevede tempi di pagamento certi alla filiera che sta a monte della distribuzione; fissati in 30 o 60 giorni a seconda dei tipi di prodotti. Quanto al decreto sulle semplificazioni, ha previsto una serie di benefici amministrativi. L’intenzione è quella di razionalizzare i rapporti delle imprese con la Pac. Il fascicolo aziendale in base al quale Agea eroga gli aiuti comunitari, sarà il documento dal quale attingere tutte le informazioni sull’azienda. Tutti i dati contenuti nel fascicolo aziendale in formato elettronico saranno utilizzabili nei confronti di tutte le amministrazioni, che non dovranno chiedere più documenti all’impresa.
Si perderanno 51mila aree produttive
di mercoledì 8 dedicata alla «Direttiva nitrati. Deroga: soluzioni, adempimenti e problemi». L’organizzazione è curata dall’Associazione
PRODOTTO
giovani agricoltori e dalla Libera Agricoltori di Cremona. Al tavolo dei relatori siederanno Giorgio Guarneri, presidente dell’Anga, Gianluca Pinotti, assessore all’Agricoltura della Provincia e Ildebrando Bonacini, vice direttore della Libera Associazione Agricoltori. A livello tecnico interverranno Giuseppe Bonazzi (del centro ricerche produzioni animali di Reggio Emilia) e Vitaliano Peri funzionario della direzione generale Agricoltura della Regione. L’ultimo appuntamento in calendario, nell’immediata vigilia della fiera, sarà il 10 febbraio, con l’intervento di docenti dell’Università degli studi di Milano che analizzeranno il tema «Controllo della mastite: gestione routine di mungitura, profilassi vaccinale per un latte di qualità».
UNITA’ DI MISURA
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
VACCHE Frisone 1ª qualità peso vivo
kg.
2,45-2,80
MONTICHIARI 1,15-1,27
da macello 1,210-1,310
--
UNITA’ DI MISURA
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
Tonn.
205-207
n.q.
218-223
(fino) 214-219
VACCHE Frisone 2ª qualità peso vivo
Kg.
2,15-2,40
MONTICHIARI 0,80-0,95
0,96-1,06
GRANOTURCO ibrido naz.14% um.
Tonn.
188-189,5
200-201
198-200
200-201
kg.
2,30-2,85
Vitelloni da macello 24/30 mesi 1,30-1,45
1,14-1,31
SEMI di SOIA Nazionale
MANZE SCOTTONE 24 mesi
Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500) p.v. 1,18–1,33
Tonn.
n.q.
380-382
370-375
Sorgo nazionale 198-201
1,00-1,10
MONTICHIARI 1,00-1,10
(da 46 a 55 kg) 1,15-1,35
(45-55 kg) 0,85-1,50
ORZO naz. Peso spec. 55-60 peso spec. 66-68
VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg ) frisona
Tonn.
n.q. n.q.
n.q. 228–230
n.q. 213-220
(p.spec. 63-65) 224-227
VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg) pie blue belga
kg.
2,50-3,70
MONTICHIARI 3,80-4,00
3,90-4,40
(pregiate 70 kg) 3,61-4,65
CRUSCA Alla rinfusa
Tonn.
186 – 188
168–169
174-177
167-168
BURRO pastorizzato
kg.
2,85-2,90
past. 2,20 centr. 2,80
2,40
FIENO Maggengo Agostano
Tonn.
130 – 150 di erba med. 130-150
114-138 129-142
Mag. 1° t. 122-127
Medica fienata 1° t. 120,0-130,0
Zangolato di creme X burrificaz. 1,85
kg.
(dolce) 4,95-5,15
5,05-5,20
n.q.
PAGLIA press. (rotoballe)
Tonn.
105 – 115
105-117
Erba med f. 1° t. 122-127
Paglia di frumento press. ball. 75-80
PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi
(piccante) 5,10-5,50
5,25-5,50
n.q.
7,85-8,10
7,90-8,15
7,97-8,22
PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m 11,95-12,25
8,55-8,75
8,75-9,15
8,80-9,05
PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre 13,20-13,60
FRUMENTO tenero buono mercantile
SUINI Lattonzoli locali
15 kg
3,970
3,970
3,940
3, 970
SUINI Lattonzoli locali
25 kg
3,000
3,000
2,980
3,020
SUINI Lattonzoli locali
30 kg
2,760
2,780
2,730
2, 780
SUINI Lattonzoli locali
40 kg
2,250
2,280
2,250
2,260
SUINI da macello
156 kg
1,245
1,305
n.q.
(da 144 a 156 kg) 1,251
SUINI da macello
176 kg
1,305
1,305
n.q.
(da 156 a 176 kg) 1,305
SUINI da macello
Oltre 176 kg
1,275
1,280
n.q.
(da 176 a 180 kg) 1,289
PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi
kg.
kg.
GRANA scelto stag. 9 mesi
kg.
GRANA scelto stag. 12-15 mesi
kg.
--
PARMIGIANO REGGIANO 12 mesi 10,05-10,40
N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì. Tutti gli aggiornamenti della tabella mercati, insieme ai collegamenti alle principali borse, sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it.
SERIE D
Pizzighettone in salute ora vede la vetta
Sotto 0-2 a Carpenedolo, il Pizzighettone ribalta il risultato con le doppiette di Miftah e Chiurato per il 4-2 finale e domenica ospita il modesto Fidenza. CLASSIFICA (24ª giornata) Castiglione 48; Mapello 43; Pizzighettone 42; Caronnese 40;
lo
Olginatese, Ponte San Pietro-Isola 38; Voghera 34; Castellana 32; Darfo Boario, Pro Piacenza, AlzanoCene, Seriate 30; Rudianese 29; Gozzano 28; Car-penedolo, Seregno 26; Fiorenzuola 24; Cologno 23; Fidenza 22; Gallaratese 19.
SPORT
Una bandiera che continua a sventolare Giorgio Bianchi vanta 15 stagioni in maglia grigiorossa e sogna la promozione
L’
appuntamento di questa settimana alla scoperta dei giocatori grigiorossi è con un’autentica bandiera della Cremonese, con la quale gioca la 15ª stagioni. Si tratta del portiere Giorgio Bianchi, nato a Chiari in provincia di Brescia l’8 dicembre 1972. Ormai sei un veterano del club, cosa provi? «Mi sono sempre trovato bene in maglia grigiorossa e il feeling prosegue tuttora». Qual è il tuo rapporto con i tifosi della Cremo? «Credo sia buono. Del resto, il massimo impegno unito al rispetto di tutti crea un perfetto feeling con la tifoseria. Di questo ne sono fermamente convinto». Nel corso degli anni come pensi sia cambiata la squadra? «Negli ultimi anni sono cambiati molti giocatori. Una volta c’erano meno trasferimenti, forse perché i calciatori avevano più legami con la squadra e si attaccavano molto di più alla maglia. Ora, invece, si cambia spesso società, ma ciò non avviene solo a Cremona. Da quando poi è iniziata l’era di Arvedi, tutto è mutato: ora sembra che l’ambiente societario sia più sano e questo nuovo centro sportivo ne è la prova lampante».
LA SCHEDA DI BIANCHI
di Micheal Guerini
STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
RETI
1995-1996 1996-1997 1997-1998 1998-1999 1999-2000 2000-2001 2001-2002 2002-2003 2003-2004 2004-2005 2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009 2009-2010 2010-2011 2011-2012
Cremonese Cremonese Cremonese Viareggio Teramo Cremonese Cremonese Cremonese Cremonese Cremonese Cremonese Cremonese Cremonese Cremonese Cremonese Cremonese Cremonese
A B C1 C2 C2 C2 C2 C2 C2 C1 B C1 C1 1ª Div. 1ª Div. 1ª Div. 1ª Div.
0 2 1 33 24 31 34 32 34 11 25 32 15 18 3 19 2
-
Quali sono stati i momenti più belli della tua carriera in grigiorosso? «I momenti più belli sono sempre quando si vince, anche se calcisticamente parlando gli anni della doppia promozione (dalla C2 alle serie B, ndr) sono stati i più belli e davvero indimenticabili». Parlando invece della stagione in corso, come reputi i risultati conseguiti? «Siamo partiti molto forte, nonostante la penalizzazione di 6 punti. Ora però ci manca un po’ di continuità. In ogni caso stiamo facendo una buona stagione. Nonostante questo, non sarò soddisfatto appieno fino a quando
non saremo primi in classifica». In merito al mercato, cosa ne pensi della cessione di Bocalon e dell’arrivo di Coralli? «Non mi voglio addentrare troppo nell’argomento, perché alla fine si tratta di una scelta della società. Certo, dispiace per il “Boca” perché è un bravo ragazzo ed è un giocatore capace, ma le regole del calciomercato sono queste e la società ha il diritto di decidere per il meglio della squadra». Che effetto fa aver perso contro il Piacenza, rivale storico della Cremo? «Il match con il Piacenza è il derby per eccellenza, quindi non
«Non mi abbatto per l’errore con il Piacenza»
I NUMERI
CREMONESE-PIACENZA 0-1 CREMONESE (4-3-3): Bianchi; Semenzato (30’ st Le Noci), Minelli, Rigione, Sales; Fietta, Pestrin, Dettori (19’ st Bocalon); Filippini, Musetti (19’ st Possanzini), Nizzetto. A disposizione: Ziglioli, Polenghi, Riva, Tacchinardi. All.: Oscar Brevi. PIACENZA (4-5-1): Ivanov; Marchi, Giorgi, Melucci, Visconti; Volpe (45’ st Campagna), Foglia (17’ st Bombagi), Pani, Piccinni, Lisi; Rodriguez (37’ st Gavilan). A disposizione: Stocchi, Esposito, Dragoni, Silva. All.: Francesco Monaco. ARBITRO: Eugenio Abbattista di Molfetta. RETE: 14’ st Pani. NOTE: ammoniti Dettori, Semenzato, Volpe, Rigione. Angoli 11-8, spettatori 3500 circa. Giorgio Bianchi (foto L. Dassi)
è mai bello perdere. Per quanto mi riguarda, la sfida di domenica scorsa resterà una macchia che resterà per sempre, visto che il mio errore ha deciso il derby del Po. Ma non mi abbatto, anzi l’errore sarà per me uno stimolo a fare meglio in futuro». Quali sono i tuoi sogni nel cassetto? «Di progetti per il mio futuro ne ho molti, ma li tengo gelosamente nascosti. Tuttavia, posso rivelare che sogno la promozione in B con questa maglia. Credo che questo sia il desiderio di tutti noi». Per quale squadra fai il tifo? «Per la Juventus e ovviamente anche per la Cremonese».
«Per ora la stagione è positiva»
CLASSIFICA Trapani 40 Siracusa (-3) 39 Spezia 34 Lanciano (-1) 32 Cremonese (-6) 31 Carrarese (-1) 31 SudTirol 31 Portogruaro 31 Barletta 31 Pergocrema* (-1) 29 Triestina 26 Frosinone 23 Latina 21 Prato 21 Andria 21 Piacenza (-4) 21 Bassano* 18 FeralpiSalò 17
21ª Giornata Barletta-Lanciano Cremonese-Piacenza Latina-Bassano Portogruaro-FeralpiSalò Prato-Frosinone Spezia-Siracusa SudTirol-Pergocrema Trapani-Carrarese Triestina-Andria
2-2 0-1 0-1 0-0 1-0 1-1 0-1 1-0 1-1
Prossimo Turno (4-2 h 14.30) Andria-Trapani Bassano-SudTirol Carrarese-Triestina Lanciano-Frosinone Latina-Barletta Pergocrema-Prato Piacenza-Portogruaro Siracusa-FeralpiSalò Spezia-Cremonese
Prima Divisione - La punta toscana è pronta a sfidare la corazzata Spezia
Con Coralli la Cremo è più forte di Matteo Volpi
SERIE A DATA
ORA
SQUADRA 1
SQUADRA 2
1
X
2
4/2
18.00
CESENA
CATANIA
2,45
3,10
2,90
4/2
20.45
ROMA
INTER
2,40
3,30
2,80
5/2
12.30
GENOA
LAZIO
2,60
3,30
2,60
5/2
15.00
PALERMO
ATALANTA
1,83
3,30
4,50
5/2
15.00
LECCE
BOLOGNA
2,30
3,15
3,10
5/2
15.00
NOVARA
CAGLIARI
2,65
3,20
2,60
5/2
15.00
CHIEVO
PARMA
2,30
3,00
3,30
5/2
15.00
JUVENTUS
SIENA
1,25
5,50
11
5/2
15.00
FIORENTINA
UDINESE
2,45
3,20
2,85
5/2
20.45
MILAN
NAPOLI
1,75
3,40
4,75
SERIE B DATA
ORA
SQUADRA 1
SQUADRA 2
1
X
2
4/2
15.00
SASSUOLO
ASCOLI
1,65
3,30
6,00
4/2
15.00
EMPOLI
CROTONE
2,20
3,00
3,50
GUBBIO
MODENA
4/2 4/2 4/2 4/2 4/2 4/2 4/2 6/2 6/2
15.00 15.00 15.00 15.00 15.00 15.00 15.00 19.00 21.00
NOCERINA
JUVE STABIA PESCARA
BARI
LIVORNO
REGGINA
GROSSETO
SAMPDORIA
PADOVA
VERONA
ALBINOLEFFE VICENZA
BRESCIA
VARESE
CITTADELLA TORINO
3,00 2,05 2,45 1,75
2,85
3,00 2,20
2,15
2,70
3,00 3,00 2,85 3,75
2,85
2,85 2,90
2,85
2,80
Punto Snai Cremona: Via Dante Ruffini, 28 www.snaicremona.it - info@snaicremona.it Punto Snai Codogno: Via Pandolfi, 13 www.snaicodogno.it - info@snaicodogno.it
2,45 4,00 3,15 4,25
2,70
2,55 3,60
3,85
2,90
Riuscirà il “cinghiale” diventato “cobra” a far dimenticare in fretta il derby perso e il mancato sconto della penalizzazione? Un compito decisamente arduo per Claudio Coralli, attaccante di razza, colpo di coda ad effetto del mercato grigiorosso. Il centravanti originario di Borgo San Lorenzo arriva all’ombra del Torrazzo con qualche anno di ritardo, dopo i mancati tentativi effettuati in passato da Erminio Favalli prima e Roberto Venturato poi. Entrambi lo avevano apprezzato ed aiutato nella crescita esponenziale che come calciatore aveva compiuto negli anni di Pizzighettone, dove in poche stagioni era passato da oggetto misterioso a centravanti prolifico e vero leader in campo. All’epoca lo chiamavano il “cinghiale”, un po’ per le sue origini vicine alla Maremma, un po’ per la conformazione fisica. Tornato ad Empoli, la sua casa madre, è stato ribattezzato il “cobra”, un po’ per le doti di opportunismo, un po’ per una silouette che negli anni si è fatta più affusolata. Storielle a parte, Coralli potrebbe davvero essere un innesto importante per lo scacchiere di mister Brevi. L’attaccante toscano ha accettato di scendere di categoria per rilanciarsi alla sua maniera, ovvero a suon di gol e sentendosi di nuovo leader. Oltre che per i gol, sul campo Coralli sa essere fondamentale anche e soprattutto nel gioco di sponda e nei movimenti senza palla, sempre finalizzati a dare profondità alla manovra,
aprendo spazi per i compagni e conquistando falli importanti. Con Pestrin formerà un asse centrale, fatto di tecnica, malizia e gomiti larghi, attorno al quale sarà più facile muoversi anche per gli altri… Non chiediamogli di essere il nuovo Prisciandaro, ma semplicemente il solito Coralli. Con lui si completa dunque un mercato che, oltre alla partenza del giovane Arcari al Cuneo, ha visto la rosa colmarsi di attaccanti (sono arrivati anche Possanzini e Filippini) in cambio della sola partenza di Bocalon, uno di quelli che forse ci saremmo tenuti più stretto, ma forse anche l’unico ad avere veramente mercato. Senza dimenticare Cesar che pare il giusto puntello per la difesa. Tutto questo dovrà essere miscelato al meglio da mister Brevi, palesemente criticato all’uscita dal campo dopo la sconfitta nel derby. Uno smacco davvero difficile da digerire, se non facendo tornare la squadra ai ritmi da capolista della prima parte di stagione. Ad iniziare dalla gara di domenica che si preannuncia difficile sia per le condizioni climatiche, sia per la forza di un avversario, lo Spezia, che in casa quest’anno ha perso solo una volta (2-0 con il Portogruaro il 30 ottobre scorso). Uno occhio particolare a non scalciare troppo in area visto che di rigore a favore gli spezzini ne hanno già conquistati nove. Chi ha orecchie per intendere, intenda. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Alfonso; Semenzato, Cesar, Minelli, Sales; Fietta, Pestrin, Dettori; Nizzetto, Coralli, Le Noci.
ECCELLENZA
Crema 1908, voglia di riscatto con il Chiari
Il Crema 1908 di mister Claudio Nichetti in trasferta non va. Emblematico il pesante ko patito lo scorso week end a Villanterio (4-0). E nonostante i rinforzi pretesi e gli sforzi economici del caso, la mano del trainer ancora non si vede. E’ insomma una squadra ancora alla ricerca di una sua identità. E domenica al “Bertolotti” arriva il tosto Chiari.
CLASSIFICA (19ª giornata) Sant’Angelo 44; Pro Desenzano 35; Aurora Travagliato 34; Palazzolo 30; Sancolombano, Oltrepo 29; Rigamonti Nuvolera 28; Orsa Corte Franca 27; Sarnico 26; Ciliverghe Mazzano 25; Chiari 24; Villanterio, Dellese 23; Vallecamonica, Crema 1908 21; Castellucchio 18; Nuova Verolese 16; Codogno 11.
34
Sport
Venerdì 3 Febbraio 2012
Il Pergo resta a galla grazie a Brini
Con i tre punti di Bassano la squadra sarebbe in zona playoff e domenica cerca conferme al Voltini contro il Prato
Prima Divisione - Malgrado le tante vicissitudini i gialloblu continuano ad avere una buona classifica per merito del tecnico
D
di Stefano Mauri
ietro all’ottimo Pergocrema, vittorioso domenica scorso a Bolzano contro il temibile SudTirol, fondamentalmente c’è la mano saggia di mister Fabio Brini, addetto ai lavori capace, gentiluomo avvezzo, suo malgrado, a navigare nei mari agitati del cosiddetto calcio postmoderno di Lega Pro. Vive in albergo il buon Brini, non parla a vanvera, non bazzica i luoghi fashion e faziosi cittadini (cosa che invece riusciva bene al suo predecessore, quel furbone di Agenore Maurizi, ndr), non ha mai risposto alle critiche pesanti ricevute, nell’ordine da presidente, addetti ai lavori e tifosi (una fazione), quotidianamente sul campo lavora sodo, a testa bassa per portare la squadra in porti agitati. Tra calciatori ribelli (prima delle recente, fisiologica ed annunciata rivoluzione al calciomercato), dalla forte personalità e divisi in clan, problemi oggettivi (la crisi economica, stipendi a parte, si fa sentire),
un futuro da decifrare (a giugno la società “canarina” sarà da rifondare), l’andirivieni tipico di un porto di mare commerciale (rispetto a settembre, la rosa e parte dello staff hanno assunto una nuova fisionomia), bordate e frecciate che arrivano da tutte le parti, fare il trainer sulle sponde gialloblù del fiume Serio è impresa ardua. Ma l’ex portiere di una fantastica Udinese (e non solo) che fu, sin qui si sta disimpegnando assai bene: se la classifica sorride, nonostante piccole sbavature (ma coach alla Guardiola, del resto si nasce, difficilmente si diventa e Il gol ai comuni mortali che lavorano è decisivo concesso il lusso di sbagliare), gran parte del merito è del taciturno e pragmatico condottiero tattico. Complimenti. Domenica intanto, il ridisegnato Pergo, maltempo permettendo, attende al varco allo stadio Voltini (ore 14.30) il caparbio e da non sottovalutare Prato. Causa
penalizzazioni e la partita da ripetere col Bassano (ricorso permettendo), la graduatoria “canarina”, come poc’anzi accennato è decisamente soddisfacente. Occorre continuare con questo piglio e raggiungere il prima possibile la fatidica quota salvezza. Intanto, per provare a disegnare orizzonti sereni, abbozzare una sorta d’azionariato popolare aperto alle persone di buona volontà, oppure il coinvolgimento, ammesso che lo gradiscono, di personalità pesanti ed ex dirigenti capacissimi (come Cesare Fogliazza, Roberto ed Erasmo Andreini, Beppe Fontanella) sarebbe cosa buona e giusta. Un club di provincia vive a lungo se il legame col territorio è fertile, chiaro e sereno. PROBABILE FORMAZIONE Cicioni, Celjak, Cuomo, Fabbro, Tamburini, Angiulli, Coletti, Babù, Volpato, Tortolano, Pià.
IL TABELLINO
SUDTIROL-PERGOCREMA 0-1 SUDTIROL (4-2-3-1): Iacobucci; Grea, Cascone, Tagliani, Legittimo; Furlan, Uliano; Campo (1’ st Iacoponi), Fischnaller, Fink (36’ st Calì); Chinellato (18’ st Chiavarini). A disposizione: Miskiewicz, Kiem, Santonocito, Calliari. All.: Giovanni Stroppa. PERGOCREMA (4-2-3-1): Cicioni; Celjak, Fabbro, Cuomo, Tamburini; Coletti, Angiulli (30’ st Cazzamalli); Babù (43’ st Mattia), Pià, Tortolano (33’ st Adeleke); Guidetti. A disposizione: Pennesi, Romito, Merito, Joelson. All.: Fabio Brini. ARBITRO: Andrea Merlino di Udine. RETE: 16’ Tortolano. NOTE: espulso Guidetti. Ammoniti Fink, Fischnaller, Cascone, Cuomo e Adeleke.
CICLISMO
In aumento il numero dei tessetati del sodalizio cremasco. Presentato il Team Idea di Piero Baffi
Malgrado la crisi la Cremasca rilancia la sfida
Inizia una nuova stagione per l’ Unione Ciclistica Cremasca del presidente Albino Ferla. Tre squadre e un minimo comune denominatore, che è quello di essere una grande famiglia. Sono in molti a credere nel progetto della “vecchia signora” del ciclismo italiano e sulle sue capacità manageriale, che accultura i più giovani delle due ruote. «In un periodo in cui altri club si sono sciolti - spiega il segretario Giuseppe Maccalli - noi cerchiamo di portare avanti il progetto di educazione allo sport, radunando Giovanissimi, Esordienti e Allievi. Progettio concepito e sviluppato intorno ai giovani con l’aiuto degli sponsor tecnici e malgrado la crisi, posso garantire l’aumento del trend dei tesserati per il 2012». Sinergicamente la società, animata da una grandissima passione e dalla voglia di lavorare per realizzare nuove imprese sportive, è pronta a fare la sua parte anche sotto l’aspetto organizzativo, patrocinando un corposo numero di gare del calendario provinciale della Federciclo, riservate alla categoria Giovanissimi.
JUDO
Il Saigo conquista ben 14 medaglie
Buone prestazioni dei ragazzi del Saigo nell’11ª edizione del trofeo di Castiraga Vidardo. Per il Saigo Judo 14 medaglie su altrettante partecipazioni: Cristian Manzo primo nei Bambini, Andrei Blioju, Rebecca Canesi, Matteo Lombardi e Matteo Sottura primi nei Ragazzi. Sempre nei Ragazzi, un secondo posto per Ginevra Generali e per Vittorio Maraia e terzo per Alessandro Cattadori. Negli Esordienti, oro ampiamente meritato per Lorenzo Tinjala così come per Adele Gambari e argento per Davide Lombardi. Infine, primo Gabriele Cristea e secondo Daniele Mancuso nei Cadetti. Bravo anche Roberto Ruggeri negli Junior (bronzo).
Piero Baffi
Il CALENDARIO Salvirola 1-4, Trofeo Cicli Francesconi-Trofeo Avis Aido; San Bassano 15-4, Trofeo Gs San Bassano; Sergnano 22-4, Trofeo Sportivi Sergnano; Crema 29-4, Memorial Ciccio Cattaneo; Montodine 27-5, Memorial Villa; Vailate
17-6, Memorial Pierino Baffi; Casale Cremasco 1-7, Trofeo Sportivi; Capergnanica 15-7, Trofeo Mcl; Ripalta Cremasca 22-7, Trofeo Marimar; Vaiano Cremasco 29-7, Memorial Andrea Bombelli; Agnadello 128. Trofeo Comune. • IL TEAM IDEA DI PIERO BAFFI E’ stato ufficialmente presentato il “Team Idea” con sede operativa a Milano. Il gruppo è composto da dieci professionisti e dodici dilettanti, con general manager Pier Gaffuri e con direttori sportivi Ruggero Borghi, Mario Manzoni, Marco Cannone e Davide Boifava. I professionisti sono in ritiro colleggiale a Cecina in Toscana ed esordiranno a Donoratico nel Gran Premio Costa degli Etruschi previsto sabato 4 febbraio, mentre i dilettanti di Elite e Under 23 faranno il loro ingresso nella classica internazionale Coppa San Geo in programma il 25 febbraio sulle strade del Bresciano. Professionisti: Luca Barla (ex Uc Cremasca), Alessandro Bisolti, Simone Boifava, Cristiano Cominelli, Giuseppe De Maria, Luca Dodi, Marco Frapporti (ex CC
Cremonese 1891- Arvedi ), Ruslan Karimov (Uzb), Andrea Palini e Aristide Ratti. Elite e Under 23: Matteo Busato, Marco Benfatto, Piero Baffi, Andrea Corna, Patrick Norman Falco, Fabio Gadda, Kabir Lenzi, Denis Shaymanov (Uzb), Matteo Spreafico, Mirko Tedeschi, Flavio Valsecchi e Claudio Zanotti. Il team pedalerà in sella a cicli Carrera. • MORTO MINO BARACCHI Si è spento a Bergamo Mino Baracchi, creatore del la crono a coppie in memoria del padre Angelo, che ha visto tra i partecipanti ciclisti del calibro di Magni, Coppi, Anquetil, Merckx e poi Gimondi, Moser, Saronni e Bugno. Mino li andava a seguire, i miti in sella, nelle chanson de geste dei grandi Giri, lungo estenuanti estati. La prima coppia felice fu quella italica formata da Fiorenzo Magni e Adolfo Grosso, nel 1949. Ultimo binomio vincente era formato dall’olandese Tom Cordes e dal tedesco Rolf Gòlz, nel 1990. Nato a Bergamo nel 1922, fu anche presidente dell’Atalanta nel 1969. Fortunato Chiodo
I pugili dell’Abc sono pronti a salire sul ring
BOXE
Sono ormai nel pieno dell’allenamento i pugili cremonesi che stanno preparando i primi appuntamenti del 2012. Il 25 febbraio a Rovereto, nel trofeo che porta il nome della città, debutteranno il peso medio Bouraoui ed il superwelter Dernini, il primo nella categoria Youth, il secondo tra li Elite di 1ª e 2ª Serie. Il giorno successivo a Piacenza, invece, saranno di scena Rota, Colombi e Daniela Boschetti. Per gli altri il debutto è fissato nel primo week end di marzo, mentre si sta lavorando intensamente per allestire una manifestazione a Cremona. Il presidente Bottoni ha in animo di ritornare la manifestazione
Avosani e Dernini
che è stata il fiore all’occhiello dell’Abc solo qualche anno fa, il Trofeo Città di Cremona. «Ci servirebbe qualche sponsorizzazione – conferma Manrico Bottoni – ma ho molta fiducia. Vedremo di farcela quest’anno per poi allestire un torneo in
grande stile l’anno prossimo». Grande fermento anche nel casalasco: la palestra di Cicognara, come del resto quella di Cremona, è molto affollata di giovani sulle ali dell’entusiasmo per il passaggio al professionismo di Massimo Avosani e
Oscar Cappa, che avverrà sicuramente tra fine febbraio e i primi di marzo. I due si sono affidati al procuratore bresciano Mario Loreni che già ha diretto Cristian Marchetti. Intanto, sabato pomeriggio alle 15, appuntamento alla Spettacolo per un allenamento congiunto tra i pugili cremonesi e casalesi, il primo dell’anno. Ci saranno i due neoprofessionisti, con una decina di loro compagni di palestra, mentre l’Abc proverà Dernini, Rota, i fratelli Giandebiaggi e i più giovani Bouraui, Esposito, Ionescu, Colombi e alcuni giovani per i quali è previsto il debutto all’ormai prossimo trofeo riservato agli Esordienti.
Si chiama Atletico Manfro e partecipa al campionato di calcio
Una squadra in ricordo di un amico
L’Atletico Manfro è stato costituito in memoria di Luca Manfredini, poliziotto deceduto in un tragico incidente stradale nel 2004. Su Facebook esiste l’official fan club Atletico Manfro aperto a tutti quelli che ricordano Luca con affetto e nostalgia e a tutti i sostenitori della squadra di calcio. La società è affiliata all’Uisp dal 2011 ed è presieduta da Angelo Ronca (roncange@gmail. com), mentre l’allenatore è Maurizio Manfredini. I dirigenti sono Luigi Manfredini, Mirko Galbignani,
Roberto Panzi e Alberto Gaboardi. L’impianto sportivo della squadra è il Comunale di Monticelli, mentre lo sponsor sono le Assicurazioni Generali Cremona Est. Al momento la formazione di Manfredini si trova nelle parti basse della classifoca, ma promette di risalire la china alla ripresa del campionato. CLASSIFICA Flora 30; Caprioli 14; Mai Fiack 28; Ladri Club 23; Az. Cartaria 18; P. Dosimo, Alfianello 16; Capriolo 14; Fiesse 12; Atletico Manfro 11; Poderosa, Real Piazzi 2.
RUGBY
Altra beffa per il Crema
Un’altra beffa per il Crema Rugby con il Dalmine (15-17), che è riescito a portare a casa una vittoria ancora più incredibile di quella ottenuta nel girone d’andata. Ancora una volta i tanti errori in fase realizzativa hanno vanificato tutta la mole di gioco espressa ed anche nei minuti finali con l’uomo in più, il forcing del Crema si è infranto sul muro bergamasco, che ha retto grazie anche all’imprecisione dei tre quarti cremaschi. I neroverdi hanno perso l’ennesima occasione per smuovere una classifica che ora si fa preoccupante e ancora una volta sono stati sconfitti da una squadra inferiore sul piano tecnico-tattico, che ha però ha avuto il merito di mettere sul campo una grinta ed uno spirito di sacrificio superiori: doti che il Crema dovrà mettere in campo domenica prossima nella proibitiva trasferta di Botticino (tempo permettendo). CLASSIFICA (10ª giornata) Marco Polo 33; Cernusco 32; Botticino 31; Dalmine 22; Elephant Rugby 21; Gussago 19; Asola, Crema 10; Seregno 8.
Domenica non si gioca
E’ iniziata, purtroppo, con una sconfitta l’annata agonistica della Witor’s Cremona Rugby sul campo difficile di Desenzano. La formazione guidata da Daldoss ha disputato un buon primo tempo, riuscendo anche a segnare i primi tre punti della gara grazie ad un calcio di punizione messo a segno da Fantoni, ma ha poi dovuto subire la superiore potenza fisica della squadra avversaria, che ha chiuso il primo tempo sul 19-3. Poi la strenua difesa cremonese è riuscita a contenere l’aggressività avversaria, finendo il match con un’onorevole sconfitta (24-3). Nella stessa giornata Casalmaggiore è riuscita ad imporsi sui Caimani del Po per 20-8, consolidando così il proprio secondo posto in classifica alle spalle del Rugby Mantova. Domenica a Cremona era in programma la sfida con il Marco Polo, mentre Casalmaggiore era impegnata nel big-match con il Rugby Mantova, ma l’intera giornata è stata rinviata a data da destinarsi a causa del maltempo.
Sport
Venerdì 3 Febbraio 2012
35
La Vanoli Braga si aggrappa a Rich
Dopo l’incredibile sconfitta contro Casale, la squadra deve provare a fare punti sul difficile parquet di Sassari
Serie A - L’ex guardia di Cantù sostituisce Roderick per contribuire alla conquista della salvezza
D
di Giovanni Zagni
CREMONA-CASALE M. 73-74
opo la “grandinata” di Cantù, avevamo appreso la delusione e il rammarico di coach Attilio Caja, che non sapeva più a che santo votarsi per cercare di rimettere la Vanoli Braga in linea di galleggiamento. E pensare che nel momento di quelle dichiarazioni, Caja non poteva immaginarsi le problematiche che sarebbero sopraggiunte in settimana, con il guaio di Roderick e gli inconvenienti fisici di Tusek e Perkovic, per non evidenziare qualche altra rogna non menzionabile. Così il buon Attilio, dopo essere andato a riposare e dubitiamo abbia dormito serenamente, ha pensato bene di inventare qualcosa di strano che confacesse alle necessità del momento. E’ con queste preJason messe che ci ritroviaRich mo a Vanoli BragaCasale Monferrato. Annun-ciano i quintetti in campo e ci accorgiamo che tra i biancoblu il solo Milic è uomo d’area, mentre gli altri 4 son piccoletti o giù di lì. La mossa sorprende i cronisti, forse anche Marco Crespi, coach di Casale e la Vanoli Braga trova punti in attacco con
19ª Giornata Biella-Roma 81-73 Bologna-Avellino 76-56 Cremona-Casale 73-74 Milano-Pesaro 81-70 Montegran.-Varese 63-60 Sassari-Cantù 74-67 Teramo-Treviso 76-78 Venezia-Siena 63-60 Ha riposato: Caserta Prossimo Turno (5-2 h 18.15) Bologna-Milano (h 20.30) Cantù-Venezia Casale-Varese (4-2 h 16.10) Caserta-Siena Roma-Montegranaro Sassari-Cremona Teramo-Biella Treviso-Avellino (4-2 h 20.30) Riposa: Pesaro
CLASSIFICA Siena 26 Bologna 24 Pesaro 22 Cantù 22 Milano 22 Venezia 20 Avellino 20 Sassari 20 Varese 18 Biella 18 Caserta 16 Treviso 16 Roma 14 Montegranaro 14 Teramo 12 Cremona 10 Casale M. 10
discreta facilità e complica maledettamente le cose agli ospiti che balbettano e chiudono il primo quarto con 6 punti di svantaggio, che diventano 7 a metà gara. La ripresa continua sulla stessa falsariga con leggeri recuperi di Casale, ma il ritmo è sempre favorevole ai cremonesi. Si arriva al supplementare sul 60-60. L’overtime inizia con una ventata di grande basket cremonese ed in
dopo 1 tempo sepplementare (23-15, 37-28; 50-44, 60-60) VANOLI BRAGA CREMONA: Cinciarini 19 (3/7, 3/7), D’Ercole 6 (0/3, 2/3), Tabu 14 (3/5, 2/4), Milic 11 (5/9 da due), Lighty 11 (2/6, 0/1), Lottici ne., Antonelli ne, Roderick 6 (3/6, 0/3), Tusek 6 (2/5, 0/1), Perkovic, Belloni ne, Speronello ne. All.: Caja. NOVIPIU’ CASALE MONFERRATO: Janning 18 (2/7, 4/6), Malaventura 5 (1/3, 1/5), Stevic 15 (7/7 da due), Gentile 11 (4/5, 1/2), Temple 5 (1/3, 1/5), Martinoni, Hukic 4 (2/5, 0/2), Pierich 1 (0/1, 0/3), Shakur 6 (1/4, 1/4),Chiotti 9 (3/5 da due), Ferrero. All.: Crespi. ARBITRI: Cicoria, Tola e Bettini.
un attimo si va al 66-60 che, dopo alterne vicende, Casale recupera portandosi in ritardo di 1 lunghezza a 28 secondi dall’ultima sirena. A questo punto arriva la “frittata”, non l’unica di un a spesso in confusione. Palla persa e sorpasso ospite. Ovvero: come buttare due punti d’oro e forse il destino di un campionato intero. Anche stavolta Caja non ci sta e la società lo
Crema sempre più lanciata, l’Assi torna a sorridere SERIE B
Sul parquet della Cremonesi si è interrotta la cavalcata del Lussana, dop nove risultati utili che l’aveva prepotentemente riportata a ridosso della zona playoff. Merito di un Basket Team che l’ha affrontata nel modo giusto, senza presunzione ma con la consapevolezza che l’impegno meritava la massima attenzione. Alle fine le azzurre si sono imposte 57-40 (11-10, 26-19, 38-29) e sabato sera a Lodi contro il fanalino di
Duranti ok a Saronno
coda Fanfulla possono allungare la striscia di vittorie. Tutto sin troppo facile, invece, per l’Assi Manzi che ha guadagnato i primi due punti del 2012 alla Spettacolo, dove torna sabato per affrontare Usmate. Contro il debole Fanfulla, le ragazze di Anilonti hanno cominciato bene allungando con un break di 8-2 subito all’inizio e andando a concludere il primo quarto con una dozzina di punti
ATLETICA
VOLLEY B2
(C.C.) Prosegue la stagione indoor dell’atletica: a Saronno festival della velocità con ben 38 serie di 60 metri piani maschile e 24 serie femminili. Buoni risultati per i velocisti della Cremona Arvedi. Su tutti Sebastiano Duranti che ha corso la sua batteria in 6”95 eguagliando il fresco record cremonese appena stabilito a Modena, per poi nella finale giungere al terzo posto in 6”98. Sebastiano Spotti ha corso in batteria in 7”00 rinunciando poi alla finale per un lieve infortunio. Bene l’allievo Riccardo Maffina che ha corso in 8”20.
Reima e Sassuolo, prima e seconda in classifica, si scontreranno nel big-match di sabato prossimo alle 18 al PalaBertoni e mai come in questa occasione i blues avranno bisogno del calore del proprio tifo, per una partita che vale quasi una stagione. Dopo l’ennesima vittoria colta a Gorgonzola (3-1), con Andrea Cerbo che ha trascinato la squadra, Vittorio Verderio potrà recuperare Giulio Silva e schierare la migliore formazione possibile, eccezion fatta per Pietro Faccioli, fermo dalla terza di campionato, il cui recupero sta però rispettando i tempi previsti. «Chiedo a tutti coloro che ci sono sempre stati vicini in questi anni e quando eravamo in serie A di venire a tifare i nostri ragazzi sabato- commenta il presidente Percivaldi - inutile nascondercelo, il big-match di sabato contro Sassuolo non è una gara come le altre ed
di margine, che le lodigiane non hanno più saputo rimontare. Senza storia anche il secondo tempo che ha visto la squadra di casa terminare la gara con ben 31 punti di vantaggio (69-38). CLASSIFICA (16ª giornata) Broni 30; Valmadrera, Crema 28; Costamasnaga 24; Lussana Bergamo 20; Carugate, Cremona 16; Albino 14; Usmate 12; Vittuone 10; Cantù, Villasanta 8; Pontevico, 6; Lodi 4.
sostiene. In settimana è arrivato Jason Rich a sostituire Terrence Roderick, sperando che la scelta sia felice e questo ventiquattrenne porti qualcosa di importante nel suo zaino per alzare il livello, soprattutto offensivo, del gruppo. Mettiamo un punto fermo a quel che è capitato sin qui, perché siamo già nel girone di ritorno e stavolta si gioca tutto per la permanenza. Casale è rientrato e poteva già essere a 4 punti di distacco a guardare la Legadue da vicino, invece siamo tutti qui e non c’è voglia né di scherzare né di cedere. Caja ci stupirà ancora e se i suoi non lo tradiranno, vedremo ancora la serie A da bordo campo. Intanto corre l’obbligo di evidenziare i pericoli che la Vanoli Braga correrà t a Sassari, dove troverà un ambiente gasatissimo dopo il successo su Cantù e l'ottimo comportamento in generale nel campionato. Cosa inventerà Caja per limitare i due Diener e soci non lo sappiamo, ma qualcosa proverà a fare, con la speranza che Tusek ricominci a correre ed a calare di peso e tutti gli altri mantengano oltre che i buoni propositi anche la determinazione necessaria a lottare ancora sino in fondo. E’ palese come la Vanoli Braga abbia qualcosa in meno delle squadre di metà classifica, ma con la parte bassa si può e si deve stare alla pari per cercare di strappare quel pass che consente di mantenere la categoria. Dopo un anno tanto travagliato a livello societario con il ritiro di Secondo Triboldi ed tanti cambiamenti nella squadra, i tifosi e l’attuale dirigenza meriterebbero il premio finale. Ma tutti ci rendiamo conto che conquistarlo sarà durissima. LA SCHEDA DI JASON RICH Nato a Pensacola nel 1986, torna in Italia dopo l’esperienza di Cantù nel 2008-2009. Alto 191 centimetri per 94 kg di peso “J Rich” è un prodotto della Florida State University. Lasciata Cantù, ha disputato due campionati in Israele, al Maccabi Haifa e all’Hapoel Gerusalemme. Quest’anno, prima di arrivare alla Vanoli Braga, ha iniziato la stagione a Ostenda, dove ha segnato 15.7 punti di media in campionato e 13.3 in Eurocup.
Il presidente della Reima ribadisce il suo appello ai tifosi: «Venite sabato a fare il tifo»
Il match con il Sassuolo vale la stagione avremo bisogno di tutto l’aiuto del nostro pubblico. Voglio ricordare a tutti che se abbiamo fatto la serie A per tanti anni è perché abbiamo vinto campionati nelle serie inferiori: se vogliamo un giorno tornare lassù, dobbiamo iniziare da adesso, tutti insieme. Sono certo che i Wild Kaos sapranno contagiare tutti sabato pomeriggio e che il Palabertoni potrà far sentire il proprio ruggito ai ragazzi sul campo. L’avversario è molto forte, dovremo giocare al massimo per vincere ed il nostro stupendo pubblico potrà essere l’uomo in più. Vi aspettiamo tutti, per continuare il sogno». CLASSIFICA (14ª giornata) Reima Crema 35; Sassuolo 32; Montecchio 31; Viadana 26; Modena Est 23; Parma 22; Verona, Bedizzole, Cisano 21; Argentia 18; Castelnuovo 16; Costa Volpino 15; Vignola 8; Piacenza 2.
L’esultanza della Reima
SERIE C
Ottava perla per Crema
(M.C.) Ottava perla per l’Erogasmet Crema, che vincendo un bel derby contro Piadena (82-69), continua a stazionare al secondo posto della classifica del girone alle spalle degli “alieni” del Monticelli Brusati. Troppo forte la formazione di Galli per una Mg.Kvis che ha lottato, mostrato buone cosa ma tirando le somme ha creato qualche difficoltà ai cremaschi solamente con Moscatelli. In cabina di regia Roberti e Degli Agosti, in netto miglioramento dopo l’infortunio di fine 2011, hanno sovrastato l’ex di turno Vacchelli ed il compagno di reparto Daniel. Il resto l’ha fatto la diversa percentuale di realizzazione da tre punti, con Crescentini, Rossetti e Rambaldi a dar manforte dai 6,25 al solito monumentale Denti, vincitore del confronto con il pivot avversario Portesani. E sabato alle 21 seconda partita interna consecutiva controLissone, reduce dal facile successo contro Bernareggio ed alla caccia di una posizione nei playoff. La formazione di coach Mazzali, con il ritiro di Vicari, ha perso peso e pericolosità sotto i tabelloni, anche se Radaelli ed Albani stanno disputando un ottimo campionato. Piadena, invece, cercherà l’immediato riscatto sabato sera contro l’abbordabile Gazzada Schianno. CLASSIFICA (18ª giornata) Monticelli Brusati 38; Crema 32; Desio 30; Saronno, Urania Milano 26; Lecco, Orzinuovi 22; Piadena 20; Pisogne, Lissone 18; Gazzada Schianno, Bernareggio 12; Meda 10; Varese 8; Brescia 6; Bergamo 4.
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Sport
Venerdì 3 Febbraio 2012
PALLANUOTO
La Bissolati ha rotto il ghiaccio
(C.C.) La Bissolati torna in acqua sabato sera (ore 20 nella Piscina comunale) dopo il primo successo in campionato ottenuto in trasferta a Treviglio. Finalmente si è vista una squadra determinata e volitiva, capace di rea-
gire immediatamente al vantaggio dei bergamaschi. Poi nel secondo quarto i bissolatini hanno preso decisamente in mano le redini della gara, nel quale sono riusciti a guadagnare due reti di vantaggio sulle quali hanno
costruito il primo successo stagionale nel campionato di serie C. Sul 5-10 la Bissolati ha subito due reti, ma non ha più sofferto grazie anche alle parate di Pasqualato. • CALCIO A 5 Sempione Half-Videoton 4-3.
L’Icos è sempre più autoritaria
Prosegue iul momento difficile della Pomì Casalmaggiore, obbligata a far punti a Pontecagnano
Serie A2 - La vittoria netta con il San Severino a ribadito la forze le le potenzialità delle violarosa
P
rosegue il magic moment dell’Icos Crema, che con un perentorio 3-0 è tornata da Mercato San Severino con tre punti in tasca e la cosapevolezza di poter fare davvero la voce grossa in questo campionato. La vittoria ottenuta sulle campane è frutto di una grande prova corale, che permette al gruppo di ambire a traguardi importanti. Solo il primo set vede le cremasche sono apparse un po’ sottotono: avanti 7-4 l’Icos ha permesso al Rota Volley di avvicinarsi e sorpassare le violarosa. La rimonta non si è fatta però attendere e con Togut e Devetag in evidenza, l’Icos ha messo a segno sei punti consecutivi riportando la situazione in parità. Si è quindi andati avanti punto a punto, ma le cremasche con
Elisa Togut (Icos Crema)
Fanzini in gran spolvero, hanno chiuso il parziale 25-23. Nei restanti due set c’è stato un dominio incontrastato dell’Icos, che è rimasta sempre a debita distanza dalle avversarie, reagendo bene ad ogni tentativo di riscossa delle campane. Il
secondo parziale è terminato sul punteggio di 25-19, mentre il terzo 25-14. Icos Crema: Paolini 8, Togut 18, Fanzini 11, Devetag 6, Secolo 11, Rossetto (L), Portalupi, Rondon 1. Non entrate: Baggi, Nicolini, Cagninelli, Freni Silvia. All.: Barbieri. Domenica le violarosa sono impegnate sul parquet del temibile Soverato, che sabato sera ha sbancato Casalmaggiore, al cospetto di una Pomì in crisi. Per non perdere altre posizioni in classifica, la matricola deve tornare a fare punti a Pontecagnano, contro un avversario abbordabile, ma diventato pericolo visto momento difficile delle casalasche. Pomì: Petrucci 5, Zago 21, Bertone 8, Olivotto 11, Tomasevic 7, Kucerova 11, Paris (L), Lugli 1, Nardini 1, Giorgi, ne Trabucchi, Masotti. All.: Milano-Bolzoni.
Serie A2 17ª Giornata Casalmaggiore-Soverato 1-3 0-3 Fontanellato-Giaveno Forlì-Matera 3-2 Frosinone-Busnago 0-3 Loreto-San Vito 3-0 Montichiari-Pontecagnano 3-0 Sala Consilina-Santa Croce 3-0 San Severino-Crema 0-3 Prossimo Turno (5-2 h 18) Busnago-Sala Consilina Frosinone-Montichiari Giaveno-San Severino Matera-Loreto Pontecagnano-Casalmaggiore Santa Croce-Fontanellato San Vito-Forlì Soverato-Crema
CLASSIFICA Loreto 44 Giaveno 44 Crema 40 Busnago 35 Casalmaggiore 34 Santa Croce 32 Soverato 27 Montichiari 25 Frosinone 22 Sala Consilina 21 Fontanellato 19 San Severino 18 San Vito 17 Pontecagnano 12 Forlì (-3) 9 Matera 5
Astra protagonista nel Marcheselli Nella regionale al bocciodromo comunale successi di Favalli-Botta e Visconti-Rossi
di Massimo Malfatto
Lo sport delle bocce a livello locale (Germana Cantarini esclusa!), inutile negarlo, è rappresentato da bocciofili tecnicamente scarsi, ma a livello di generosità inferiori a nessuno: la conferma è arrivata dal 1°memorial Tullio Marcheselli, gara regionale festiva (con due finali) ideata per ricordare un ineccepibile ed impeccabile dirigente ed arbitro bocciofilo prematuramente scomparso poco più di un anno fa. Per la prima volta una manifestazione che ha visto la collaborazione economica delle dieci bocciofile che nella fase invernale non organizzano gare. Al termine ricavata una cospicua somma che sarà devoluta alla asso-
ciazione Lazzari Chiappari, grazie ai contributi di Monica, Michela ed Manuela Marcheselli, della Fib Lombardia, del comitato provinciale, delle quote campo e dei contributi di soci e simpatizzanti. Veniamo al lato agonistico, una vera esibizione fuori programma della bocciofila Astra che ha dominato e vinto praticamente tutto. Nella categoria A/B una bella performance di Carlo Favalli (in formato super!) e Francesco Botta che in semifinale superavano gli “stradivariani” Ronda-Ghisolfi ed in finale s’imponevano sui loro compagni di società Giuseppe Corbari e “Bobo” Pedretti. Nella categoria C/D sul gradino più alto del podio sono saliti Paolo Visconti e Giovanni Rossi che elimina-
Favalli e Botta (cat A/B), Visconti e Rossi (C/D) vincitori del memorial Marcheselli
vano nei quarti Ziglioli-Desenzani, quindi Tamagni e Fattebene ed in finale avevano la meglio su Antonio Mo-
dica e Palmiro Penotti. Ha diretto la gara Ennio Clementi, arbitri Maurizio Barozzi e Franco Bassetti.
Italiani: “Le Querce” eliminata, ma a testa alta
La formazione delle Querce di Categoria C
La bocciofila Querce fallisce la prova del nove (con recriminazioni!) e accantona i sogni nel campionato italiano per società. La sconfitta della terna la condanna senza appello, tardivo il risveglio per potersi meritare la qualificazione. Va avanti la “Carlazzese”, anche se la formazione lariana non si è dimostrata quella corazzata come da tutti descritta. Prima fase difficile per la bocciofila griffata “Betti pasticceria”: Angelo Rotta vince con il primo set e perde il secondo, ma gli inconvenienti arrivano dall’altra corsia dove la terna formata da Cinquetti-Zigliani-Bastoni gioca con il freno a mano tirato, sciupa molto e perde
entrambi i set. Nella seconda fase del match i cremonesi abbandonano la prudenza. L’individualista Antonio Modica perde il primo game ma, con grande orgoglio, vince il secondo. La coppia Bocchi-Rotta s’impone nel primo set, c’è la possibilità di riequilibrare il risultato ed andare ai “pallini”, ma il gioco della “dolce” coppia cala d’intensità e gli esperti avversari non perdonano. Al termine è quindi la formazione campione d’Italia ad esultare, ma apprezzamenti alla formazione guidata da Ivano Franzini che fino all’ultimo ha tentato di ribaltare il risultato. MM
VOLLEY B2
Golden e Cingia ko solo al tie break
Ennesima occasione persa dalla Golden per rilanciarsi in chiave salvezza. Alla Braguti, infatti, dopo una maratona durata cinque set e soprattutto dopo essere state avanti due set a uno, Bonizzoni e compagne non hanno sferrato il colpo decisivo e l’Anderlini Sassuolo ha riacquistato fiducia ribaltando la situazione. Incamerando un solo punto in tre partite e in virtù dei risultati dell’ultima giornata, le lunghezze dalla Grabi Cingia (ko 3-2 a Vignola) rimangono nove, mentre ora le orange condividono la penultima posizione con Reggio Emilia (prossimo avversario del Cingia), che ha battuto nettamente una Picco Lecco in piena crisi e che nelle ultime sei partite ha ottenuto una sola vittoria. Sabato sera la Golden è impegnata sul campo dell’Albese, contro una squadra che dopo la sconfitta con Montale, ora occupa la terza posizione in classifica e che sicuramente ad oggi è stata la squadra che maggiormente ha impressionato alla Braguti. Servirà quindi un’impresa per non tornare a casa a mani vuote.
in breve
Signorini: vincono Delfanti e Passeri
La coppia della canottieri Baldesio formata da Gianantonio Passeri e Virginio Delfanti sfoggia un discreto livello di gioco, tribola, ma alla fine si aggiudica con pieno merito la targa “Signorini”, gara separata al possibile organizzata dalla omonima bocciofila di via Castelleone. Dopo aver superato i cremaschi Guglieri e Galantini, la formazione rivierasca s’imponeva in semifinale sui bissolatini Ghirardi e Molardi ed in finale aveva la meglio su Celeste Paroni e Pietro Fanfoni. Buono il quarto posto dei “ferrovieri” Emiliano Ghisolfi e Federico Monfredini. Ha diretto la gara Gabriele Ceriati.
Gara promozionale a coppie lunedì al via Lunedì 6 inizia la promozionale a coppie organizzata dal gestore del bar-ristorante del bocciodromo comunale. Gara riservata a 64 formazioni con quattro gironi di categoria A, due di categoria B e due di categoria C; finali previste per venerdì 10 febbraio sulle corsie del comunale, direttore di gara Gabriele Ceriati. Eccezionale il montepremi: buono valore di 1.000 euro al primo classificato, 300 al secondo, 150 al terzo e quarto, 100 dal quinto all’ottavo.
Sport Week
Venerdì 3 Gennaio 2012
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Tutte le grandi giocano per la Juventus
SERIE A - Turno infrasettimanale disastroso per Milan, Inter, Roma e Napoli. Promosse Udinese e Lazio
L
e dirette concorrenti giocano... per la Juve. La formazione di Conte, pur non scendendo in campo, ha mantenuto la vetta della classifica e il recupero con il Parma potrà valere la prima vera fuga dei bianconeri. Sì, perché il Milan dal ritmo lento, pur dominando per lunghi tratti la Lazio, si è fatto infilare per due volte e ha incassato la seconda sconfitta nelle ultime tre gare. Per vincere lo scudetto, quest’anno servirà qualcosa di più che le solite giocate decisive di Ibrahimovic, che non può sempre risolvere da solo le partite. Male anche l’Inter, un punto in due gare e soprattutto alle prese con evidenti problemi difensivi. La facilità con la quale il Palermo è andato a segno deve far riflettere Ranieri, arrabbiato per la cessione di Thiago Motta e alle prese con la gestione di Wesley Sneijder. Il tecnico romano vuole giocare con il 4-4-2, schieramento che penalizza l’olandese, passato in un anno da candidato al pallone d’oro a riserva di lusso. Il campionato è ancora lungo, ma l’Inter è praticamente già esclusa dalla lotta per lo scudetto. Se le milanesi non ridono, Roma e Napoli piangono. Senza De Rossi, i gialloros-
Zeman fa sognare Pescara Padova-Verona vale tanto SERIE B
Edy Reja
20ª Giornata Catania-Parma Cesena-Atalanta Chievo-Lazio Fiorentina-Siena Genoa-Napoli Juventus-Udinese Lecce-Inter Milan-Cagliari Palermo-Novara Roma-Bologna 21ª Giornata Atalanta-Genoa Bologna-Fiorentina Cagliari-Roma Inter-Palermo Lazio-Milan Napoli-Cesena Novara-Chievo Parma-Juventus Siena-Catania Udinese-Lecce
1-1 0-1 0-3 2-1 3-2 2-1 1-0 3-0 2-0 1-1 rinv. rinv. 4-2 4-4 2-0 0-0 rinv. rinv. 2-1
CLASSIFICA Juventus* 44 Milan 43 Udinese 41 Lazio 39 Inter 36 Roma* 31 Napoli 30 Palermo 28 Genoa* 27 Cagliari 26 Fiorentina* 25 Parma* 24 Chievo 24 Catania* 23 Atalanta* (-6) 23 Bologna* 21 Siena* 19 Lecce 16 Cesena 16 Novara 12
si fanno fatica con tutti gli avversari e quando Totti non fa il fenomeno, fare punti diventa difficile. Con la sconfitta di Cagliari (meritata), la Roma può al massimo ambire a un posto in Europa League, ma per l’ambizioso Luis Enrique è già una sconfitta. Anche a Napoli si mastica amaro, ma l’essere ancora in lizza sia in Coppa Italia che soprattutto in Cham-
pions è motivo di soddisfazione e la modesta posizione in classifica può essere accettata senza drammi. Bene, infine, l’Udinese di Guidolin che con un super Di Natale rafforza la sua candidatura ai preliminari di Champions. La sensazione è che i friuliani se la giocheranno con la Lazio, come è accaduto la scorsa stagione. Una conferma che promuove a pieni volti il
lavoro di Guidolin e Reja. PROSSIMO TURNO (5-2 h 15) Cesena-Catania (4-2 h 18), Chievo-Parma, Fiorentina-Udinese, Genoa-Lazio (h 12.30), Juventus-Siena, Lecce-Bologna, Milan-Napoli (h 20.45), Novara-Cagliari, Palermo-Atalanta, RomaInter (4-2 h 20.45). Fabio Varesi fabiovaresi16@libero.it
La discussione inutile sull’inadeguatezza degli stadi ZOOM
Il prossimo turno propone due scontri delicati: Milan-Napoli e Roma-Inter. Chi perde, rischia di andare in crisi. Ma in attesa delle partite della 22ª giornata, a tenere banco è il problema meteo e dell’assurdità di far giocare le partite di campionato alla sera in pieno inverno. Incredibile, però, che a criticare il calendario siano proprio le società, che percepiscono tanti soldi dalle televisioni proprio per favorire un palinsesto degno di essere venduto agli utenti. Da questo giro vizioso non si esce, a meno che gli stadi vengano resi più confortevoli e i terreni di gioco in
grado di sopportare neve e gelo. Come è successo sabato scorso allo Juventus Stradium, gremito malgrado la fitta nevicata e in grado di scaldare il campo tanto da permettere il regolare svolgimento della partita. E poi ci si chiede come mai abbiamo perso l’organizzazione degli Europei... Sono anni che puntualmente in inverno si dibatt e sul problema degli stadi, ma le cose rimangono immutate, come sempre in Italia. Fra non molto arriverà la primavera e tutto verrà dimenticato. Fino al prossimo inverno... Intanto, nel prossimo turno non ci saranno gare serali.
Il tardini innevato
Pescara è sempre più Zemanlandia. Il tecnico boemo sta ripetendo in Abruzzo le imprese realizzate a Foggia negli anni ’90, puntando sui giovani e dando spettacolo su tutti i campi. A Pescara si sogna il clamoroso ritorno in serie A, ma soprattutto ci si diverte, come accade in pochi stadi italiani. Una bella rivincita per Zeman, ritenuto da molti finito dopo il flop della scorsa stagione nella “sua” Foggia. Alle spalle degli abruzzesi è bagarre tra Sassuolo, Torino e Verona, mentre il Padova sta perdendo colpi, soprattutto lontano dall’Euganeo. Nel turno infrasettimanale ha rallentato il Brescia di Calori, che ha sì pareggiato in casa, ma per la sesta volta non ha incassato reti e comunque resta in corsa per i playoff. Sabato si torna in campo e i fari sono puntati su Padova, dove va in scena un interessante derby veneto d’alta quota tra i biancoscudati e il Zdenek solido Verona, ma anche il posticiZeman po di lunedì sera tra Brescia e Torino si annuncia molto interessante. Grande attesa c’è poi attorno alla rinnovata Samp, che ha perso il capitano Palombo (approdato all’Inter) e ha cambiato l’attacco ingaggiando Eder e Pellè. Tempo per recuperare non manca, ma i doriani non possono più sbagliare. 24ª GIORNATA AlbinoLeffe-Bari 0-2, Empoli-Brescia 0-2, Grosseto-Reggina 0-0, Gubbio-Sampdoria 0-0, Juve StabiaCrotone 2-2, Nocerina-Livorno 2-2, Padova-Cittadella 1-0, Pescara-Modena 3-1, Sassuolo-Verona 2-0, Varese-Torino 0-0, Vicenza-Ascoli 1-1. 25ª GIORNATA Ascoli-Nocerina 1-0, Bari-Padova 3-1, Brescia-Juve Stabia 0-0, Cittadella-Sassuolo 0-0, Crotone-Pescara 1-2, Livorno-Varese 1-3, Modena-AlbinoLeffe rinv., RegginaGubbio 3-1, Sampdoria-Empoli rinv., Torino-Vicenza 1-0, Verona-Grosseto 2-0. CLASSIFICA Pescara 51; Sassuolo, Torino 50; Verona 47; Padova 44; Varese 38; Reggina 36; Bari (-2), Brescia 35; Juve Stabia (-4), Grosseto 33; Sampdoria*, Cittadella 31; Vicenza 27; Livorno 26; Crotone (-1) 25; Modena* 24; AlbinoLeffe*, Gubbio 23; Ascoli (-7), Empoli* 22; Nocerina 17. PROSSIMO TURNO (4-2 h 15) AlbinoLeffe-Varese, BresciaTorino (6-2 h 20.45), Empoli-Crotone, Grosseto-Sampdoria, Gubbio-Modena, Juve Stabia-Livorno, Nocerina-Bari, Padova-Verona, Pescara-Reggina, Sassuolo-Ascoli, Vicenza-Cittadella (6-2 h 19).
Quello di Djokovic è un dominio
TENNIS
E l’Italia prepara la difficile sfida di Coppa Davis in Repubblica Ceca
Novak Djokovic
Tecnica e forza fisica alla base dei successi di Djokovic. Il serbo in Australia ha vinto il quarto degli ultimi cinque tornei dello slam. Ha fallito solo a Parigi nel 2011, dove quest’anno giocherà da grande favorito. Con Federer in calo e Nadal meno brillante a livello fisico, Novak Djokovic rischia di dominare la scena come riuscì a Borg e Sampras, soprattutto se non saliranno alla ribalta talenti del suo livello. In campo femminile è stata finalmente detronizzata Caroline Wozniacki, per tante settimana numero 1 del mondo malgrado non sia mai riuscita a vincere uno slam. Al suo posto c’è ora la sorprendente Viktoryja Azaranka, che in Australia ha demolito una Maria Sharapova tornata forte, ma non ai livelli di qualche anno fa. Tra le donne, però, regna un equilibrio che rende interessante ogni torneo, a differenza di quanto
accade tra gli uomini. Archiviati gli Australian Open, l’attenzione si sposta ora sulla Coppa Davis. Al via nel gruppo mondiale anche l’Italia, dopo un’assenza di 12 anni. Il compito degli azzurri è però improbo, visto che la squadra di Barazzutti è impegnata in Repubblica Cerca contro avversari sicuramente più forti. Il pronostico è tutto per Berdych e i suoi compagni, ma in Coppa Davis non ci si deve mai dare per vinti, perché spesso i valori in campo vengono stravolti dal pronostico. Barazzutti ha convocato Simone Bolelli, Potito Starace, Daniele Bracciali e Andreas Seppi, che ha preso il posto dell’infortunato Fabio Fognini, mentre i cechi oltre a Berdych schierano Radek Stepanek, Lukas Rosol e il doppista Frantisek Cermak. L'incontro è in programma sul veloce indoor in Ostrava dal 10 al 12 febbraio.
RUGBY
Sei Nazioni: Italia nella tana francese
Nel fine settimana torna il Sei Nazioni. Il nuovo commissario tecnico azzurro, Jacques Brunel, ha già ufficializzato la formazione che sabato alle ore 15.30 affronta la Francia vice campione del mondo allo Stade de France di Parigi nel match inaugurale dell’edizione 2012. La novità è che non c’è posto per i Bergamasco. Per l’occasione si assegna per la sesta volta il Trofeo Garibaldi, attualmente detenuto dall’Italia dopo la vittoria del 12 marzo scorso al Flaminio, ma stavolta il pronostico è tutto per i transalpini. Le altre partite della prima giornata sono ScoziaInghilterra e Irlanda-Galles. • BASKET Prosegue il momento no dell’Armani Milano, ko 59-44 con l’Unics Kazan è praticamente fuori dalla Top 16 di Eurolega.
Le ricette di Nonna Felicita Tortellini panna e olive INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 500 g di tortellini • 50 g di burro • 250 g di panna da cucina • 30 olive nere
PREPARAZIONE • Cuocete i tortellini in abbondante acqua salata. • Intanto snocciolate le olive nere e tagliatele a pezzettini. • Sciogliete il burro in un tegamino e aggiungete la panna e
INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 250 g di mascarpone • 600 g di asparagi surgelati • 4 uova • 300 g di riso • 2 cucchiai di formaggio parmigiano grattugiato • Burro • Sale e pepe
le olive spezzettate. • Fate cuocere per 5 minuti fino ad ottenere un sughetto denso. • Scolate i tortellini al dente, aggiungete il sughetto e servite.
Tagliatelle carote e speck INGREDIENTI PER 4 PERSONE • Pasta tipo tagliatelle • Speck tagliato spesso • Carote
Sformato di riso e asparagi
• Prezzemolo • Olio d'oliva • Sale
INGREDIENTI PER 6 PERSONE
• Lessate gli asparagi in acqua salata, scolateli, tagliate a pezzetti la parte più verde e passateli in padella con un poco di burro, sale e pepe. • Cuocete il riso, scolatelo, conditelo con il mascarpone e con gli asparagi mescolando delicatamente. • Mettetelo quindi in una pirofila formando 4 pozzetti nei quali sistemerete le uova cotte in camicia. • Spolverizzate di parmigiano, aggiungete qualche fiocco di burro e passate in forno per qualche minuto.
Risotto al limone ed erbette
• 320 g di riso carnaroli (o riso arborio) • Una cipolla • 300 g di erbette • Un limone • 50 cl di brodo • 10 cl di latte • 2 uova • 20 g di formaggio parmigiano grattugiato • 20 g di burro • Un pizzico di sale • Un pizzico di pepe
PREPARAZIONE
PREPARAZIONE
• Pelate le carote, tagliatele a dadini e mettetele a bollire con un pizzico di sale. • Fate bollire l'acqua per la pasta e contemporaneamente mettete l'olio in un tegame largo e basso, aggiungete lo speck tagliato a dadini e fatelo soffriggere a fuoco basso. • Aggiungete poi le carote a dadini e fatele passare sempre a fuoco basso mescolando. • Quando l'acqua bolle, buttate le tagliatelle. • Una volta cotte scolatele e conditele con il sugo di carote e il prezzemolo.
• Mondate, lavate e tritate grossolanamente le erbette. • Tritate la cipolla, fatela appassire in una casseruola con il burro. • Unite il riso, fatelo tostare brevemente, unite le erbette poi bagnate con il succo di 1/2 limone e un paio di mestoli di brodo bollente. • Portate a cottura il riso unendo altro brodo ogni
Primi
Gnocchetti ai peperoni
INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 320 g di gnocchetti sardi • Un peperone rosso • 250 g di polpa di pomodoro a pezzettoni • 150 g di piselli surgelati • 75 g di pancetta tesa magra • 2 spicchi di aglio • 40 g di formaggio pecorino grattugiato • 4 cucchiai di olio d'oliva • 2 cucchiai di trito aromatico misto (prezzemolo, cerfoglio, maggiorana) • Sale
PREPARAZIONE
volta che sarà necessario. • Nel frattempo, in una ciotola, battete con una forchetta le uova con il latte, un pizzico di sale e pepe e la scorza grattugiata del limone. • Versate il parmigiano nel risotto pochi minuti prima del termine di cottura, aggiungete il composto di uova, mescolate bene e terminate la cottura.
• Fate cuocere gli gnocchetti in acqua bollente. • Frattanto tritate aglio e pancetta, metteteli in una padella antiaderente con 4 cucchiai di olio, fateli tostare. • Aggiungete il peperone mondato e tritato (o tagliato a quadratini piccoli), i piselli ancora surgelati e la polpa di pomodoro. • Salate, unite un mestolo di acqua calda, profumate con il trito di erbe aromatiche miste e cuocete per circa 20 minuti a fuoco moderato. • Scolate la pasta, buttatela nel sugo e padellate tutto insieme per qualche istante. • Aggiungete il pecorino, mescolate e servite subito ben caldo.
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