Il Piccolo Giornale di Cremona

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Edizione del Mercoledì

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Anno XII • n° 10 • MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

Non riceve alcun finanziamento pubblico o privato

Settimanale • € 0,02 copia omaggio

IL CASO La discutibile direzione di gara durante il match col Trapani acuisce la rabbia in casa grigiorossa

Alle pagine 4 e 18

ADESSO ARVEDI POTREBBE LASCIARE

All’amarezza per una penalizzazione ingiusta, si aggiunge l’inibizione per le proteste all’arbitraggio di lunedì sera

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INTERVISTA A GIUSEPPE TORCHIO

«Servirebbe una grande alleanza a livello locale» ▲

a pagina 6

NUOVO SERVIZIO

Postino a domicilio: ora le bollette si pagano anche da casa ▲

a pagina 3

PROTESTE DEI CONSUMATORI

Registro delle opposizioni: «E’ solo una presa in giro» ▲

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CASALMAGGIORE

DA COSA SONO COMPOSTE LE PM10? no». Arpa tiene comunque a sottolineare che il monitoraggio della qualità dell'aria è tra le priorità delle attività del 2102, come testimonia l'incremento delle centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria. «Abbiamo messo a regime, da qualche settimane a questa

parte, un nuovo sistema di centraline» spiega Beati. «Questo è stato possibile approfittando delle autorizzazioni di alcune aziende di grandi dimensioni (Arvedi, Tamoil e Aem) a far installare nuove centraline e farle passare totalmente in gestione all'Arpa. In questo modo

possiamo misurare anche il Pm2,5, cosa che prima non era possibile». Continuerà intanto, anche nei prossimi giorni, il regime delle targhe alterne, sempre con la stessa logica: targhe pari nei giorni pari, dispari nei giorni dispari. Laura Bosio

L’Arpa analizza cause e composizione delle polveri sottili. Meglio tardi che mai

Fossacaprara, scoperta discarica abusiva di amianto in golena

BASKET - SERIE A

La Vanoli Braga va alla riscossa, ma con i cerotti ▲

a cosa sono composte le Pm10 che compromettono l'aria cremonese? L'Arpa di Cremona sta lavorando per analizzarne non solo la composizione, ma anche per stabilirne la provenienza. Lo ha spiegato Paolo Beati, direttore della sezione cremonese dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, al termine dell'incontro di presentazione delle attività Arpa del 2011 e del programma per il 2012. Quella dell'analisi delle emissioni ambientali è una delle principali azioni di questi mesi, soprattutto a fronte di una serie quasi ininterrotta di superamenti della soglia limite, dall'inizio dell'anno (si ricorda che l'Unione Europea stabilisce un limite massimo di 35 superamenti annui. Cremona è già a quota 45 in soli due mesi, ndr). E mentre si continua con le misure di blocco del traffico e di targhe alterne, si lavora per capire cosa non va. «L'unico problema che emerge dai nostri rilevamenti è quello delle Pm10» ha spiegato Giuseppe Sgorbati, coordinatore dei dipartimenti provinciali Arpa. «C'è un campanello d'allarme che non possiamo ignorare, e che impone interventi strutturali, che peraltro la Lombardia sta portando avanti da anni. Dobbiamo lavorare sulla riduzione delle emissioni, perché non possiamo certo contare sul vento e sulla pioggia, che nel 2011 si sono rivelati decisamente scarsi. Ora stiamo cercando di conoscere meglio i meccanismi con cui si formano le polveri sottili, per poterli combattere. Non si tratta infatti solo di cause antropiche, ma anche naturali, come ad esempio la grande presenza di materiale terroge-

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CREMONA In via Palestro 1 marzo, Visioni contemporanee

Proseguono gli incontri organizzati dall'associazione Visioni Contemporanee presso il laboratorio di idee e cultura politica di via Palestro 42. Il prossimo incontro dal titolo "Progettare il futuro:

formazione, ricerca, innovazione" si terrà giovedì 1° marzo alle ore 21. Interverranno Gianni Ferretti, prorettore del Politecnico di Milano (sede di Cremona) ed il parlamentare Luciano Pizzetti.

Postino a domicilio, ora le bollette si pagano da casa Attivo il servizio Posteitaliane per te, con servizi postali gratuiti per tutto il 2012

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di Martina Pugno

asta con le lunghe file agli sportelli per pagare le bollette o inviare buste e pacchi: il postino arriva ora direttamente a casa, grazie al servizio "Posteitaliane per te", in fase di lancio e attivo inizialmente in tutti i capoluoghi di provincia e nei comuni con più di 30.000 abitanti, ma prossimamente da estendere anche a tutti gli altri comuni italiani. Per la prima volta in Italia è possibile prenotare la visita a domicilio di uno dei 6.500 postini attualmente presenti sul territorio nazionale muniti di palmare, Pos e stampante per effettuare, direttamente da casa su richiesta del cliente, il pagamento di bollettini a codice bidimensionale (tra i quali rientrano quelli delle principali utenze energetiche), inviare pacchi e corrispondenza fino a 2 o 5 kg, a seconda delle modalità di spedizione. Il tutto senza doversi muovere da casa. E’ inoltre prevista l’attivazione dei servizi di consegna personalizzata e l’acquisto dei prodotti a catalogo Posteshop, che verranno consegnati entro otto giorni lavorativi dall'ordine, effettuare ricariche telefoniche e ricariche di carta Postepay. La carta Sim Postemobile potrà essere ordinata e ricevuta direttamente a casa dal cliente che effettuerà l'ordine presso il servizio clienti Postemobile. I

pagamenti non potranno però essere effettuati in contanti, ma solamente tramite carta di credito dei circuiti internazionali maestro e Visa electron, Postamat e Postepay. Un servizio innovativo, particolarmente utile sia per i privati sia per le aziende, che per tutto il 2012, nella fase di lancio e sperimentazione, verrà fornito gratuitamente: i clienti dovranno corrispondere solamente il costo del servizio richiesto, nelle stesse modalità previste dai servizi allo sportello, mentre a

partire dal 2013 per chi usufruirà dei servizi postali a domicilio verrà effettuato un addebito a consegna avvenuta, le cui cifre sono ancora da stabilire. Obiettivo primario del servizio è quello di ridurre le code agli sportelli e rendere più agevole lo svolgimento delle differenti operazioni richieste quotidianamente dai cittadini; sono in fase di elaborazione anche l'aggiunta di ulteriori servizi a valenza sociale da aggiungere all'elenco di quelli già disponibili e attivi, quali la possibilità di pagare i

ticket sanitari e le pratiche amministrative, grazie all'accordo recentemente raggiunto, dopo lunghe trattative, con l'associazione Federfarma. Con il postino telematico, Poste Italiane ha aperto una fase di ulteriore evoluzione e semplificazione del servizio che fa sempre più leva sull’adozione della tecnologia per rendere più rapido ed efficiente il lavoro degli addetti al recapito e facilitare la fruizione dei diversi servizi a favore del cittadino. L'iniziativa si rivela a particolare vantaggio anche delle aziende, grazie alla possibilità di concordare modalità di abbonamento per la regolare spedizione di pacchi e corrispondenza. Il cliente può infatti concordare con il portalettere, munito di palmare, l’impostazione occasionale o periodica di quantitativi definiti di posta ordinaria o registrata utilizzando le offerte disponibili. In ogni caso, sia per le aziende che per i privati vi è la possibilità di concordare direttamente con l'azienda giorno e ora dell'incontro con il postino a domicilio, per la totale praticità e comodità del cittadino. Il giorno successivo alla spedizione il postino consegnerà al cliente la ricevuta della corrispondenza effettuata. Inoltre, la tradizionale cartolina gialla che viene solitamente utilizzata per avvisare il destinatario del tentato recapito di una lettera raccomandata è stata sostituita dall’avviso stampato direttamente dal portalet-

tere e lasciato in cassetta in sua assenza, con tutte le informazioni necessarie per il ritiro. Per la gestione dei servizi, i postini a domicilio si appoggeranno alla piattaforma di Poste Italiane Infomobility, una soluzione per la gestione e l’informatizzazione di grandi network di dipendenti in mobilità, integrata con i servizi distintivi dell’offerta PosteMobile, creata nel 2007 e attiva nel settore della telefonia mobile. Grazie all’utilizzo di palmari basati sulla tecnologia di Infomobility i portalettere assumono le caratteristiche di un “piccolo ufficio postale mobile” in grado di offrire a domicilio una vasta gamma di servizi postali e finanziari, confermando il ruolo di maggiore workforce in mobilità operante sul territorio nazionale e snellendone le operazioni, a tutto vantaggio anche dell'agilità agli sportelli, che continueranno comunque a svolgere le regolari mansioni. Le novità, per quanto riguarda Poste Italiane, non finiscono qui: per contrastare la crisi della corrispondenza il gruppo ha stipulato un importante contratto con Amazon, azienda leader nel settore dell'e-commerce internazionale. Sarà dunque Poste Italiane ad occuparsi della gestione delle spedizioni su tutto il territorio italiano. Il prezzo della spedizione resterà invariato rispetto alle tariffe applicate da Amazon, con in più la possibilità di pagare con carta di credito al momento dell’effettiva consegna. E se si vorrà rimandare indietro la merce lo si potrà fare subito, senza costi aggiuntivi. A ciò si aggiunge l'accordo che è stato stipulato con Federfarma, per la consegna a domicilio dei farmaci ospedalieri. Ancora da definire, invece, le modalità di stipula fuori sede di servizi finanziari: la normativa prevede ancora, infatti, la stipula e l'apposizione della firma presso gli uffici postali. La soluzione tecnica che verrà messa a disposizione delle imprese associate prevede oltre ai servizi di firma digitale, dematerializzazione della corrispondenza, fatturazione elettronica, archiviazione elettronica e conservazione sostitutiva dei documenti cartacei e gestione degli archivi, anche un sistema specifico per l’archiviazione dei documenti delle sperimentazioni cliniche.

I SERVIZI FORNITI A DOMICILIO Grazie all'iniziativa "Posteitaliane per te", sono a disposizione dei cittadini una serie di servizi postali da oggi effettuabili presso la propria abitazione, prenotando la visita di portalettere telematici. Ecco le operazioni che è possibile effettuare. • Pagare i bollettini postali premarcati 896 (corrispondenti alle principali utenze) con carte di debito di circuito Maestro, le carte Bancoposta e tutte le Postepay ad esclusione di quelle del circuito Mastercard e Bancoposta Click. • Spedire, con il servizio Postafree, posta e pacchi fino a 2kg registrati a firma in Italia in modalità preaffrancata/prepagata • Attivare il servizio Pick Up di ritiro a domicilio della corrispondenza. Buste e piccoli pacchi fino a 5 kg possono essere spediti in Italia o all'estero con Posta Prioritaria, Posta Raccomandata e Posta assicurata. Il servizio è offerto in abbonamento per uno o più mesi, o per l'intero anno, con ritiro giornaliero oppure 3 giorni a settimana. • Attivare i servizi di consegna personalizzata Seguimi, Aspettami, Dimmiquando per privati, professionisti e P.m.i. • Concordare una seconda consegna di raccomandate e assicurate nelle fasce orarie pomeridiane e sabato mattina con il servizio Chiamami per privati, professionisti e P.m.i. • Acquistare a catalogo i prodotti Poste Shop selezionati. Il prodotto scelto verrà recapitato dal Corriere Espresso Sda entro 8 giorni lavorativi dalla data di conferma dell'ordine.

COME PRENOTARE LA VISITA DEL PORTALETTERE Attivo in tutti i capoluoghi di provincia e nei Comuni con più di 30.000 abitanti, il servizio "Posteitaliane per te" è prenotabile dalle aziende e dai singoli cittadini presso il numero verde dedicato, al fine di concordare giorno e orario di visita del portalettere. Il servizio mira allo snellimento delle operazioni agli sportelli e a garantire un efficiente servizio che faciliti la gestione delle operazioni postali sia da parte dei singoli cittadini sia da parte delle aziende. Per effettuare le prenotazioni è possibile telefonare al Contact Center di Poste Italiane al numero 803.160*, scegliendo l'opzione “Servizi a domicilio” all'interno delle voci “servizi postali”, “servizi finanziari” e “posteshop” e concordando la visita a domicilio, che potrà essere effettuata dal lunedì al venerdì tra le 14.00 e le 20.00 e il sabato mattina tra le 8.00 e le 14.00. La chiamata è gratuita per chi chiama da rete fissa; chi accede da rete mobile al servizio

clienti di Poste Italiane dovrà invece comporre il numero 199.100.160. Il costo della chiamata è legato all'operatore utilizzato ed è pari al massimo a euro 0,60 al minuto più euro 0,15 di scatto alla risposta.


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Cremona

Mercoledì 29 Febbraio 2012

Arvedi minaccia di abbandonare L’aut-aut del presidente: «O restituiscono i sei punti oppure la separazione. Situazione moralmente intollerabile» La data dell’incontro con Erodiani e il silenzio richiesto alla società dalla Procura, sono i due errori su cui puntano i legali

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di Michele Scolari

ualora la giustizia decidesse di non annullare la penalizzazione, restituendo i punti tolti, potrebbe profilarsi il mio ritiro dalla presidenza», è stato l’annuncio del presidente Giovanni Arvedi alla conferenza stampa organizzata lo scorso lunedì alla “Cittadella dello Sport”, per ribadire che la Cremonese intende ricusare la sentenza con la quale il Collegio Arbitrale del Tnas aveva respinto, nei giorni scorsi, il ricorso del club grigiorosso contro le precedenti decisioni della Giustizia sportiva della Federcalcio che aveva inflitto alla squadra una sanzione di sei punti in classifica. Una sentenza, quella del Tnas, che ha lasciato «tremendamente amareggiato» il presidente. «E’ la forte penalizzazione in cui si è trovata una società che non ha nessuna colpa a lasciare più l’amaro in bocca. Spero in un decorso della giustizia che dia alla Cremonese quello che merita», ha soggiunto Arvedi, che non si è sottratto alla domanda su un suo possibile abbandono della presidenza del club: «E’ una possibilità - ha pronosticato - non posso rimanere in una posizione in cui si incolpa una società che di colpe non ne ha. E’ una situazione inaccettabile sul piano tecnico, morale e civico». Non si può essere bastonati senza reagire», è stato il commento del sindaco Oreste Perri. Non solo la società ha fatto valere le proprie ragioni, sostenute anche dalla pañolada, organizzata dalla società per il big-match di lunedì sera contro il Trapani, quando 5mila fazzoletti bianchi, distribuiti all’ingresso dell’impianto, hanno sventolato sugli spalti dello Zini, teatro di un’eclatante e simbolica protesta condotta dal pubblico grigiorosso in seguito alla decisione del Tnas di ignorare il ricorso dei lombar-

ULTIM’ORA

Dg e presidente, inibizione per due

Da sinistra: Oreste Perri, il presidente Giovanni Arvedi e Salvatore Pino

Il presidente della Cremonese Giovanni Arvedi e il dg Sandro Turotti sono stati inibiti dal giudice sportivo a svolgere ogni attività in seno alla Figc, a ricoprire cariche federali e a rappresentare la società fino al 21 marzo per il presidente e fino al 14 per il dg. La motivazione: «gravi ingiurie nei confronti dell’arbitro» durante l’intervallo del match Cremonese-Trapani. di rispetto ai sei punti di penalizzazione inflitti al club a inizio campionato. Dunque il club cremonese è pronto a chiedere la riapertura della vicenda con un altro giudice di riferimento. A chiarire gli aspetti tecnici dei prossimi passi legali, ci ha pensato invece Salvatore Pino, legale del club grigiorosso. Secondo l’avvocato, due sarebbero gli errori del Tnas sui quali far leva per ricusare la sentenza. Il primo relativo alla data dell’incontro tra il direttore generale della Cremonese, Alessandro Turotti e Massimo Erodiani, il gestore delle agenzie di scommesse che informò la società grigiorossa del fatto che Marco Paoloni “vendeva” le partite, incontro che avvenne nel maggio 2011 in un bar di Cremona. Paoloni fu ceduto in prestito al Benevento il gennaio precedente, quando la Cremonese non era a conoscenza del fatto che Paoloni “vendesse le partite”. Il secondo punto sul quale la Cremonese contesta la sentenza di condanna del Tnas riguarda la vicenda giudizia-

ria legata alla somministrazione di un calmante nel tè bevuto dai calciatori nell’intervallo della partita CremonesePaganese del 14 novembre 2010. La Cremonese ha spiegato di non aver informato la giustizia sportiva di quel fatto, perché la Procura della Repubblica di Cremona e la Questura chiesero espressamente ai dirigenti della società di calcio il riserbo assoluto su quella vicenda, essendo l’inchiesta in corso. Nel frattempo, c’è una clamorosa ipotesi che è circolata nelle ultime ore in merito alle vicende del calcioscommesse: l’ipotesi di un’amnistia che azzeri tutto senza far pagare praticamente nessuno. E’ il pm Roberto Di Martino a ventilare l’ipotesi in un’intervista rilasciata a Sky Sport: «Secondo me sarebbe auspicabile qualche provvedimento, tipo amnistia, in senso sportivo soprattutto, non tanto dal punto di vista penale. Cioè qualche cosa che consenta un chiarimento e di ripartire da zero, senza provocare danni a nessuno. Il fenomeno è così vasto

e coinvolge un numero così importante di calciatori da ipotizzare la necessità di un’amnistia, ovviamente riservata alla giustizia sportiva, per ripartire da zero». Ipotesi tuttavia non condivisa dal presidente del Coni, Gianni Petrucci: «Rispetto l’opera dei magistrati e ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo. Ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete e quella dell’amnistia sportiva è un’ipotesi irrealizzabile. E’ evidente che non possiamo essere favorevoli in virtù del codice etico recentemente varato dal Coni». Intanto, ferve la curiosità per sapere come si muoverà la giustizia sportiva. A Roma è il turno dell’interrogatorio dell’ex capitano nerazzurro Cristiano Doni. Sono attesi, invece, rispettivamente giovedì 1° marzo e lunedì 5 marzo, gli interrogatori di Filippo Carrobbio e Vittorio Micolucci, mentre Nicola Santoni e Alessandro Zamperini sono in programma il primo per giovedì 8 e il secondo per venerdì 9 marzo.

Castelvetro, estorsione a un imprenditore. In carcere tre calabresi

Sarebbero incensurati due dei tre calabresi originari di Cutro finiti ieri dietro le sbarre del carcere di Novate a Piacenza per essere stati colti in flagranza dai carabinieri della stazione di Fiorenzuola mentre tentavano di estorcere un’ingente somma di denaro ad un imprenditore di Castelvetro Piacentino, assai noto anche a Cremona. Un caso isolato o una sorta di pizzo? Al momento, fanno sapere i militari, non vi sarebbero ancora elementi sufficienti per parlare di malavita, ma le indagini proseguono tutt’ora a ritmo serrato. Dagli accertamenti, i tre risultano residenti nel piacentino ma sembrerebbero operativi anche in gran parte del territorio Reggiano, dunque il raggio d’azione del terzetto si allarga, aumentando la possibilità del reato di stampo malavitoso. Le intimidazioni nei confronti dell’imprenditore piacentino erano iniziate nel 2009, quando l’uomo aveva subito l’incendio doloso ad opera di ignoti della propria Bmw. Violenza e minacce erano proseguite poi per diversi mesi. Due giorni fa, infine, i tre calabresi sono ricomparsi nell’azienda, che produce infissi e serramenti in alluminio e pvc, pretendendo una ingente somma. Ieri però, stanco ed impaurito dalle reiterate minacce subite negli ultimi mesi, l’imprenditore ha allertato i carabinieri di Fiorenzuola, sopraggiunti mentre gli estorsori stavano ancora minacciando il titolare negli uffici della ditta, contro al quale avevano già scagliato una scrivania in alluminio e stavano per passare alle vie di fatto. Davanti ai militari i tre avevano giustificato il proprio atteggiamento vantando un credito nei confronti dell’uomo. Dagli accertamenti è emerso come i tre avessero effettivamente eseguito in passato dei lavori per 300mila euro più Iva, già però saldati, e come ne dovessero incassare ancora 60mila. Dall’imprenditore ne pretendevano però 73mila in più rispetto alla cifra pattuita. L’arresto è stato convalidato ed il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere. I tre si trovano tutt’ora nella Casa circondariale di Piacenza.


Cremona

Mercoledì 29 Febbraio 2012

Registro delle opposizioni? E’ solo una presa in giro

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La denuncia di Assoutenti: «Un provvedimento inventato per far contenta l’Ue. In Italia la tutela della privacy è solo utopia»

Alessia Recupero

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di Laura Bosio

are sostanzialmente fallito il Registro delle opposizioni, nato per poter scegliere di non ricevere chiamate commerciali indesiderate. Si tratta di un registro online, in cui è possibile iscrivere il proprio numero telefonico, in modo che rientri nell'elenco di quelli da non contattare per proporre offerte commerciali. Un sistema che potrebbe essere molto utile... se funzionasse. Invece, da quanto si evince pure dalle segnalazioni di molti lettori del “Piccolo”, che già in precedenza si era occupato della questione, anche chi si è iscritto continua a ricevere numerose chiamate commerciali. Ma la segnalazione arriva anche dalla stessa Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Nel corso un convegno svoltosi nelle scorse settimane, «Tutela del dato nella società dell'informazione», il presidente dell'Autorità, Franco Pizzetti, ha reso noto che «tra marzo e dicembre 2011 abbiamo ricevuto 3.500 segnalazioni di telefonate non desiderate». E tali segnalazioni continuano ad aumentare, giorno dopo giorno. «Nella gente cresce l'irritazione, così come la sensazione di prevaricazione da parte di chi opera nel campo della pubblicità telefonica non richiesta» continua l'Autorità. «Motivo per il quale abbiamo adottato dei provvedimenti assai interessanti per cercare di stroncare questo fenomeno».

Cosa sta succedendo in realtà? Ce lo spiega l'avvocata Alessia Recupero, operatrice di Assoutenti Cremona. «Tutte le associazioni di tutela dei consumatori sono concordi nel ricordare che l'iscrizione al Registro è una protezione solo parziale contro le chiamate commerciali: essa infatti obbliga a non utilizzare i numeri trovati su pubblici elenchi, come Pagine Bianche, ecc. Tuttavia esistono molti altri elenchi in possesso delle aziende di telemarketing, e questi possono essere liberamente utilizzati. Basta aver fornito in passato il consenso al trattamento dei dati personali, per qualunque tipo di servizio: in questo modo il proprio numero entra in elenchi che esulano da quelli pubblici. Senza contare che spesso le aziende si scambiano o si vendono gli elenchi tra loro, cosa che è decisamente contro la legge». Sotto accusa anche le modalità di iscrizione al registro, che spesso risultano essere tutt'altro che semplici e immediate. «Vi sono differenti modi per iscriversi, ma si tratta di procedure poco agevoli, specialmente per le persone più deboli, in particolare gli anziani» spiega ancora l'avvocato Recupero. «Infatti anche presso i nostri sportelli arrivano molti anziani che non sanno come muoversi. Ma il sistema è scomodo un po' per tutti, e ciò è testimoniato dal fatto che sono pochi ad utilizzarlo. Ultimo problema, ma non per importanza, è che se anche essendosi iscritto al Registro il consumatore continua a ri-

Anche se si è iscritti continuiamo a ricevere telefonate commerciali

Crescono le proteste per la sua inefficacia cevere telefonate commerciali, non ha altri strumenti per contrastare il fenomeno. Si ha quindi l'impressione che questo registro sia stato fatto più a beneficio delle imprese che dei consumatori». Il quadro che emerge, dunque, è quello di una sostanziale presa in giro. Convinzione che si rafforza se si analizzano le motivazioni per cui il registro è stato creato. «La decisione fu presa perché, nel 2010, l'Unione Europea aveva aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, per la scarsa tutela della privacy. Il Governo aveva allora attivato questa iniziativa, allo scopo di far contenta l'Ue. Il tutto, però, era stato fatto senza neppure consultare le associazioni dei consumatori. La verità è che in Italia la tutela della privacy è solo un'utopia». A ribadire l'inefficacia del servizio sono

anche Federconsumatori e Adiusbef, che da tempo denunciano numerose lamentele e segnalazioni da parte della cittadinanza. Secondo le associazioni di consumatori, la procedura presenta fin troppe lacune:« Anzitutto, i cittadini hanno fatto presente che è praticamente impossibile iscriversi al registro nel caso non siano presenti nelle pagine bianche, l’elenco telefonico del nostro paese» sottolineano. «In aggiunta, bisogna anche considerare che le aziende possono aggirare facilmente il divieto di telefonata sfruttando altri elenchi in cui il consumatore è presente e con i quali ha, spesso in maniera inconsapevole, fornito il proprio assenso per queste iniziative commerciali». Insomma, pare delusa la speranza di affidarsi al Registro per evitare una situazione di disturbo.

come funziona

Gli abbonati agli elenchi telefonici pubblici che non vogliono più ricevere chiamate dagli operatori di telemarketing per attività commerciali, promozionali o per il compimento di ricerche di mercato tramite l’uso del telefono, possono “opporsi” alle telefonate indesiderate iscrivendosi al Registro Pubblico delle Opposizioni. Ciascun Abbonato potrà richiedere al Gestore l’iscrizione gratuita nel Registro Pubblico delle Opposizioni mediante cinque modalità: web (seguendo le iscrizioni che verranno fornite all'apposito link), telefono (chiamando il numero verde 800.265.265 dalla numerazione telefonica che si vuole iscrivere e fornendo al risponditore automatico i dati richiesti), raccomandata (compilando l’apposito modulo o scrivendo su carta semplice il numero di utenza telefonica e il codice fiscale. Alla richiesta si dovrà allegare la copia di un documento di riconoscimento in corso di validità), fax (stessa modalità della raccomnandata), email (compilando il modulo scaricabile su internet specificando: utenza telefonica da iscrivere, nome e cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, email. La richiesta di iscrizione dovrà essere inviata a: abbonati.rpo@fub.it). L’iscrizione è rivolta esclusivamente agli abbonati la cui numerazione è presente negli elenchi telefonici pubblici, gratutita, a tempo indeterminato, revocabile senza alcuna limitazione. Può essere fatta in ogni momento, a qualsiasi ora anche nei giorni festivi. Essa secade automaticamente quando cambia l’intestatario o si verifica la cessazione dell’utenza, attraverso l’aggiornamento automatico del Registro stesso.


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Cremona

Mercoledì 29 Febbraio 2012

«Sul territorio domina l’assenza di progettualità»

Il j'accuse di Giuseppe Torchio: «Infrastrutture, energia, amianto, rifiuti e questione occupazionale: la Provincia dovrebbe assicurare più organicità»

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di Michele Scolari

alla situazione infrastrutturale e occupazionale, al problema energetico, alla discarica di amianto di Cappella Cantone, il territorio va incontro a mutamenti che necessiterebbero strategia, progettualità e, politicamente, una ‘grande alleanza’ aperta a tutte le realtà politiche economiche e sociali, mentre l’attuale amministrazione provinciale sembra non riuscire a confrontarsi pienamente con la complessità crescente dei problemi di un territorio che sta andando incontro a mutamenti a volte radicali. Ne abbiamo parlato con il consigliere provinciale ed ex-presidente della Provincia Giuseppe Torchio. Cominciamo da una visione generale della situazione infrastrutturale sul territorio. Ci sono ancora molti problemi, opere incompiute o ferme, e per di più a poco tempo dall’inaugurazione dell’Expo 2015... C’è una fortissima disorganizzazione e mancanza di progettualità a livello infrastrutturale sul territorio, fattore che ha determinato un clima di stagnazione nella prosecuzione delle infrastrutture. A cominciare da una ferrovia che non funziona, dove, anche lasciando da parte il discorso Pendolino che una volta toccava anche Cremona ed ora non più, con pesantissime ripercussioni logistiche sugli utenti, guardiamo che vita fanno i nostri pendolari ogni santo giorno. Poi la Paullese: non hanno fatto il prolungamento del metrò leggero sino a Paullo e la stessa Paullese non è assolutamente completa perché c’è ancora il punto del ponte di Spino d’Adda e tutto il tratto che non è ancora stato realizzato e bisogna avere una grande fede per credere che nel 2015 arriveranno da queste parti. Il canale navigabile è fermo, l’area di sviluppo di Tencara, ferma anche quella, la Paullese non va avanti. Come facciamo col secondo polo fieristico dopo Milano, che è Cremona? E’ una totale assenza di strategia, gravissima anche perché rischia di farci buttare via decine di migliaia di euro per l’Expo senza che Cremona abbia alcun beneficio. Oltretutto, la responsabilità è ancora più pesante perché il Cipe ha fatto una delibera dove sdogana 12,5 miliardi di euro di opere pubbliche. Allora mi devono dire dove sono andati i 120 milioni della Regione Lombardia per la CremonaMantova, dato che sono in bilancio ormai da anni. Dove sono questi soldi? Perché, andando avanti di questo passo, anche quelli che erano favorevoli diventeranno contrari, dato che le nuove amministrazioni che vengono

avanti non hanno il background delle precedenti: dunque, la rivolta della gente contro l’opera aumenterà. Ormai fanno le cene per finanziare i ricorsi contro le autostrade anche negli oratori parrocchiali del Casalasco. Insomma, si accendono progressivamente da più parti spie di un disagio sempre più generalizzato anche nella gente, e la mancanza di strategia non sta al passo con i mutamenti nella questione energetica e ambientale? La gente si oppone un po’ alle autostrade, un po’ alle bioenergie, un po’ ad altre cose. Noi avevamo un piano, un progetto: per l’energia avevamo un piano alternativo al nucleare e al carbone, per l’inquinamento avevamo il progetto “Tamoil Golena Aperta” che doveva portare a casa i fondi Fas (Fondi Aree Sottoutilizzate, ndr), insomma c’era un disegno organico per il territorio, non come una colonia di Milano ma come un territorio attivo e pronto per il futuro. Adesso la Tamoil non è più neppure un’area di sviluppo ma un deposito. Se la bonificano, quanto ci mettono? Come sarà la bonifica? I finanziamenti delle bonifiche delle aree laterali, al porto dove c’è una discarica abbandonata, chi le paga? Non abbiamo questi riscontri e su tutto questo ci sarebbe invece bisogno della massima chiarezza. A Credera ci sono 75mila metri quadrati occupati dall’ex-scuola della Snam che non sono ancora stati dati al territorio: un’area abbandonata a sé stessa che potrebbe essere utilizzata per una funzione scolastica o il nuovo polo del Kennedy a Crema per le case di riposo o un parco fotovoltaico. Noi oggi, nel cremonese, abbiamo il polo energetico più forte del nord Italia con i pozzi che sono riempiti con una pressione doppia di gas, abbiamo tre o quattro società che stanno

Expo: rischiamo di buttare soldi senza benefici per Cremona

compiendo ricerche per la penetrazione di pozzi, abbiamo diversi comuni che sono sede già di attività estrattive, come Romanengo e Rivolta d’Adda, o di deposito, come Bordolano, Ripalta Arpina, Ripalta Cremasca e Bordolano: questo dovrebbe essere il nostro orizzonte. Adesso ci sono gli irlandesi della San Leon che, cacciati dalla Sicilia, incominciano a puntare i fari sulla bassa padana, con ricerche di idrocarburi in un’area estesa a 30 Comuni della pianura padana tra cui ben 26 nel basso cremonese e nel casalasco. In passato tutte le richieste di ricerca di idrocarburi avvenivano previa informazione e coinvolgimento dei territori interessati; nel caso delle ricerche della compagnia irlandese invece siamo ancora davanti al silenzio delle istituzioni ed a una mancanza di strategia per eventuali ricadute economiche ed eventuali compensazioni territoriali, ambientali ed energetiche. Senza dimenticare che siamo il paese dove le percentuali sui guadagni che le compagnie petrolifere devono versare allo stato sono le più basse il 4% per i pozzi in mare e il 7% per quelli a terra. Insomma, il problema in generale non è tanto il funzionamento della macchina ma la mancanza di una strategia. Una carenza di strategia che investe anche il settore occupazionale del lavoro, degli ammortizzatori sociali, ecc.? La questione occupazionale è un altro settore fragile in cui servirebbe più organicità. I sindacati sono già usciti più di una volta, perché è ormai un anno che è stato approvato un accordo con le dodici sigle economiche e sociali della provincia per quanto riguarda il lavoro. Il problema è che il tavolo tematico

non viene riunito se non sotto una costante sollecitazione: è stato riunito una volta a Scandolara Ravara per la crisi della Bini, recentemente a Crema. Ci sono i 200mila euro provenienti dalla vertenza Tamoil che dovrebbero essere messi sul tavolo per i corsi di riqualificazione del personale delle aziende in crisi, per dare la possibilità a chi disoccupato di poter essere ‘addestrato’ a rientrare nel sistema produttivo, perché si tratta anche di persone che sono ben oltre i venti o trent’anni. Hanno bloccato il nostro piano cave come troppo invasivo, sostituendolo con un mini-piano ancora inchiodato nelle secche della Regione, mentre in giro ci sono centinaia di persone in cassa integrazione nel cremasco perché non ci sono i poli estrattivi in funzione. I sindacati hanno già fatto due stati generali nel settore dell’edilizia e dell’economia ma le risposte devono essere date, il problema è cogente.

che decidono tutto senza che sulle materie strategiche vi sia un controllo pubblico efficiente: se l’Arpa prima di venire a fare un controllo da un preavviso di 15 giorni, uno fa in tempo a cambiare le cose. E’ la questione in sé che è impostata male. Le forze locali non hanno nessuna capacità di intervento, perché la discarica è stata subita, fatta contro il territorio, l’ambiente economico e sindacale, la stessa pastorale del lavoro. Invece deve esserci invece anche la possibilità di gestire queste cose con una garanzia in più. Penso ad un controllo pubblico più adeguato che non si limiti ad una società controllata esclusivamente da un ente, che non abbia fini di lucro. Se la gestione dell’inertizzazione fosse in mano ad un’azienda pubblica avrebbe dei ben individuati referenti territoriali, perché sono le aziende del territorio che nominano la governance. E’ carente il quadro legislativo regionale, non è per niente federalista. E l’Anci e l’Unione delle Province Lombarde, hanno sempre chiesto che venisse fatta una legge a misura di federalismo, quello che invece non è. Perché oggi il fattore di produzione agricola e industriale, nonché di trasformazione, occupa un quarto di quella che è la borsa mondiale, mentre i tre quarti sono i servizi e sono questi che richiedono la maggiore attenzione. Perché anche l’utile, il ricavo, è doveroso ma deve essere subordinato ad una verifica reale, tanto più dove c’è il fenomeno dell’infiltrazione malavitosa, della ‘ndrangheta, che, è risaputo, sono questi i mercati sui quali si butta la mafia.

Per una risposta concreta ed efficiente al problema, quali strategie sarebbero necessarie a livello politico? C’è una situazione di carattere generale che dovrebbe suggerire una grande alleanza a livello locale. Mi pare che il Comune in qualche modo si sia aperto su una serie di questioni alla concertazione, uno per tutti il caso dell’acqua, invece in Provincia si prosegue ostinatamente su una linea che non è condivisa che porta all’emergere di un’idiosincrasia. Non è per alimentare una polemica tra i buoni e i cattivi, ma ho l’impressione che l’Amministrazione comunale abbia fatto tesoro di sinergie che mentre in Provincia questo ragionamento è di là da venire proprio in un momento in cui l’intero territorio provinciale dovrebbe essere coinvolto in un operazione di ‘grande coalizione’, di maggioranza forte, un governo aperto a tutte le realtà politiche economiche e sociali per gestire i futuri anni di crisi.

Qualcosa si sta smuovendo in questo senso nella nuova normativa regionale sui rifiuti? C’è un inizio di risposta, ma la materia non è stata completamente risolta. La sfida sul futuro è ancora aperta. Cambieremo queste leggi sulle cave, sulle discariche e sui rifiuti speciali?

Spostandoci sulla discarica di Cappella Cantone e sull’amianto. Dopo l’istituzione della commissione di inchiesta, quali possibili scenari per il futuro? Personalmente abbandonerei l’idea di ‘fare per forza le discariche’ e guarderei a quella sperimentazione, anzi direi certezza, che c’è in tutta Europa: l’inertizzazione. Però prima ci sono dei problemi da risolvere. Noi abbiamo uno strumento legislativo che considera l’amianto un rifiuto, quindi è la nuova legge regionale sui rifiuti che deve essere assolutamente federalista. Abbiamo una legge nella quale l’iniziativa è tutta nelle mani dei privati, i cavatori,

Sempre relativamente ai possibili sviluppi, dove fare allora la discarica? Il problema non sarebbe così difficile in presenza di un controllo pubblico, assieme ad una campagna informativa come avviene negli altri paesi europei. Invece qui si forza furbescamente la mano senza dire nulla: gravissimo, perché si presuppone una società decerebrata. Poi i comitati sono, comprensibilmente, molto agguerriti, sostenuti dalla popolazione e si rischia la nascita di una catena di reazioni che sarà difficile da governare. Per il futuro si richiederà sempre più la partecipazione, altro elemento che è stato cancellato: si disintegrano i consigli comunali, si sciolgono i piccoli comuni, diminuisce il numero di assessori e consiglieri ed alla fine tutti i terminali con la società civile, con la democrazia, con la partecipazione risultano interrotti, quindi bisogna valutare bene quando si arriva ad una spoliazione della democrazia di questo tipo.

Amianto: puntare sull’inertizzazione ma con alcune precondizioni


Cremona

Mercoledì 29 Febbraio 2012

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BENEDETTO LAMPRIDIO

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei personaggi cremonesi ai quali sono intitolate le strade cittadine

Letterato umanista Insigne studioso di Pindaro e di Cicerone si dedicò all’insegnamento

Via Lampridio è una delle strade laterali a via Ottolini. È interessante però sapere che a questo illustre personaggio cremonese, Giovanni Benedetto Lampridio, sono state intitolate ben tre dif-

G

di Laura Bosio

iovanni Benedetto Lampridio nacque a Cremona nel 1478 dal notaio Leonardo Bellintendi, assumendo poi il cognome di Lampridio, già usato in famiglia dallo zio Bartolomeo, umanista ospite a Roma della famiglia

ferenti strade, nel corso degli anni: nel 1931 accadde con via Eridania (oggi via Bella rocca), nel 1963 con la seconda strada a destra di via Novati, divenuta poi via Aeronautica, e infine quella attuale.

Cortesi intorno al 1480. Probabilmente per tradizione di famiglia, fu presto indirizzato agli studi classici, sotto la guida dell'umanista cremonese Niccolò Lugari. Pare fosse a Padova già nei primi anni del Cinquecento: Giovanni Piero Dalle Fosse (Pierio Valeriano) lo menziona tra i "sodales Patavii", ma

sicuramente dal 1515 si trovava a Roma, dove, negli anni di straordinaria promozione culturale del pontificato di Leone X, si affermò, come già lo zio, come poeta e classicista "litteris Graecis doctus". Nell'edizione greca delle odi di Pindaro (Roma, agosto 1515) eseguita da Zaccaria Calliergi e finanziata dal viterbese Cornelio Benigno, infatti, compariva un suo epigramma greco in lode di quest'ultimo. La testimonianza consente di far risalire già a questa fase l'interesse del Lampridio per la poesia di Pindaro, di cui sarebbe stato grande cultore nella sua produzione lirica latina, destinato a guadagnarsi la fama, non soltanto italiana, di primo iniziatore del pindarismo nella poesia moderna. In questo contesto culturale Lampridio avviò il rapporto di stima e consuetudine che lo avrebbe legato nel tempo a Pietro Bembo. Tra il 1522 e il 1523 egli soggiornò a Firenze, come attesta in una lettera a Pietro Vettori del 21 febbraio 1523. Con il filologo e classicista fiorentino, Lampridio avrebbe inaugurato in questo periodo un cospicuo scambio epistolare legato al comune interesse per i classici, soprattutto per le opere di Cicerone. Il carteggio superstite, conservato alla British Library, si compone di tredici lettere indirizzate a Vettori tra il 21 febbraio 1523 e il 4 gennaio. 1537, ricche di informazioni di interesse biografico. Nel 1523 il poeta tornò a Roma, trovandosi a dover fronteggiare una situazione piuttosto

La sua vita fu caratterizzata da un’intensa occupazione come insegnante privato, ma non si impegnò mai nella didattica pubblica difficile, per problemi di salute e per difficoltà economiche. Nell’impossibilità di avere una sistemazione stabile nella città capitolina, accettò l'incarico di maestro personale di lettere classiche dell'abate Lorenzo Bartolini, al cui seguito si spostò tra Toscana e Romagna. Nella Pasqua del 1526 fu a Dovandola, nei pressi di Forlì, e tra l'autunno e l'inverno si trasferì a Padova, sempre al servizio di Bartolini. Qui, grazie a un’intensa attività di precettore privato, consolidò la sua posizione economica e poté inserirsi nell'ambiente umanistico padovano, all'ombra della prestigiosa tradizione universitaria, con la stima e la protezione di Bembo. Ebbe quindi un’intensa carriera magistrale, testimo-

niata da una «Expositio in Theocritum», che raccoglie cinque lezioni (datate a partire dal 2 maggio 1533) sui primi versi del I idillio teocriteo. Questa intensa occupazione come insegnante privato, tuttavia, non si affiancò mai a un impegno didattico pubblico, nonostante ne avesse più volte avuta l’opportunità. In quegli stessi anni, peraltro, l'ambiente padovano dovette sollecitare nel Lampridio interessi filosofici e speculativi, rivolti in specie all'opera di Aristotele. Il poeta se ne andò da Padova nei primi mesi del 1536, forse a seguito della morte di Bartolini, per trasferirsi il 27 marzo a Mantova, al servizio del duca Federico II Gonzaga come precettore del figlio Francesco per

Fu molto legato al cardinale scrittore Pietro Bembo

300 scudi annui, più spese di vitto e alloggio. Il nuovo incarico giunse a seguito di una trattativa condotta dal benedettino Gregorio Cortese. La nomina ufficiale a "praeceptor perpetuus", insieme con il conferimento della cittadinanza onoraria di Mantova, si ebbe il 12 aprile. La fama di Lampridio come precettore di lettere classiche si era ormai consolidata, tanto che lo stesso Bembo decise di affidargli il figlio dodicenne, Torquato. Ad angustiare la vita di Lampridio a Mantova, condotta tra studi e insegnamento, sopraggiunsero, nell'aprile 1539, una lite verbale con Paride Mondino, procuratore fiscale e membro della corte, quindi, dall'ottobre dello stesso anno, una malattia che lo costrinse a letto e a sospendere le lezioni per un mese. La malattia lo colse di nuovo e stavolta lo portò alla morte, a Mantova, nel 1540.

2 MARZO: ESUMAZIONE DELLA SALMA DI PADRE PIO Oggetto di venerazione popolare, ma anche di sospetti. Gli si attribuiscono poteri taumaturgici Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2008 fu riaperta la bara in cui riposavano le spoglie di san Pio da Pietrelcina. Scopo di questa decisione, una ricognizione canonica. con l'esposizione alla pubblica venerazione sino al mese di settembre 2009 in vista del quarantesimo anniversario della morte. Quindi, dal 24 aprile 2008 al 23 settembre 2009, a San Giovanni Rotondo, fu esposta la salma di Padre Pio, all'interno di una teca di cristallo costruita appositamente. Il 19 aprile 2010, le spoglie furono trasferite nella cripta della nuova Chiesa di Padre Pio, decorata con i mosaici del sacerdote gesuita sloveno Marko Ivan Rupnik e con il soffitto ricoperto di foglia oro, ricavato dalla fusione degli ex voto che i fedeli negli anni avevano donato a San Pio. San Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione (Pietrelcina, 25 maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968), è stato un religioso cattolico italiano appartenente all'Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Questo sacerdote, divenuto santo in tempo molto breve, è stato oggetto, ancora in vita, di una venerazione popolare di imponenti proporzioni, anche in seguito alla fama di taumaturgo da

lui acquisita, derivante da presunte capacità soprannaturali attribuitegli dai seguaci, così come è stato oggetto di forti critiche e di sospetti, in ambienti ecclesiastici e non. Particolarità di Padre Pio, che lo rese così noto e venerato, era la presenza delle stigmate. Nell'agosto del 1918 fra Pio affermò di aver avuto visioni che riguardavano un personaggio che lo avrebbe trafitto con una lancia, lasciandogli una ferita costantemente aperta. Poco tempo dopo, in seguito ad una ulteriore visione, da lui asserita, fra Pio affermò che avrebbe ricevuto delle stigmate. Tali lesioni vennero variamente interpretate: come segno di una particolare santità, o come una patologia della cute, o come auto-inflitte. L'inizio del manifestarsi delle stigmate risalirebbe al 1910, quando per la sua malattia il religioso aveva avuto il permesso di lasciare il convento e di vivere nella sua casa natale a Pietrelcina. Non distante dal paese, tutti i giorni dopo aver celebrato la messa, si recava in una località detta Piana Romana, dove il fratello Michele aveva costruito per lui una capanna e dove aveva la possibilità di pregare e meditare all'aria aperta. Il fenomeno delle stigmate, ri-

velò al suo confessore, cominciò a manifestarsi proprio in quel luogo, nel pomeriggio del 7 settembre 1910, e si manifestò con maggior intensità un anno dopo, nel settembre 1911. La voce della comparsa delle stigmate fece il giro del mondo in poco tempo, e San Giovanni Rotondo divenne meta di pellegrinaggio da parte di persone che speravano di ottenere grazie. I pellegrini gli attribuirono il merito di alcune conversioni e guarigioni "inaspettate", grazie alla sua intercessione presso Dio. La popolarità di padre Pio e di San Giovanni Rotondo crebbe ancora grazie al passa-parola e la località dovette cominciare ad attrezzarsi per l'accoglienza di un numero di visitatori sempre maggiore.


CASALMAGGIORE Oggi i funerali di Otello Nizzoli Vasto cordoglio

Stamattina, alle ore 9,30 in San Francesco, verrà dato l’estremo saluto ad Otello Nizzoli, persona conosciuta e stimata a Casalmaggiore (risiedeva in via Formis 8, punto di partenza della processione odierna), ma anche a Viadana, dove lavorava e in

tutta la Bassa, dov’era conosciuto per le tante iniziative sportive promosse. A 66 anni, Nizzoli, o più semplicemente Otello (come era universalmente conosciuto), è spirato nella notte fra domenica e lunedì dopo mesi di lotta contro la fatale malattia.

Inciviltà senza fine: amianto in golena

Il gruppo opera da qualche mese e sta procedendo alla mappatura delle aree interessate. Incuria e degrado dilaganti Tanti i punti critici denunciati a seguito della monitorazione nel territorio casalasco delle guardie ecologiche volontarie

A

di Simone Arrighi

ll'impoverimento conclamato di flora e fauna golenale, fa da contraltare l'aumento esponenziale di nuove presenze nell'area rivierasca casalase. Presenze nocive per l'ambiente e la qualità della vita dell'uomo, sia chiaro. Presenze che non possono (e non devono) passare inosservate. Una su tutte: le lastre ondulate di eternit impropriamente accatastate e abbandonate a pochi decine di metri dall'argine maestro. Quello che una volta veniva definito cemento-amianto, oggi si sta lentamente deteriorando sul suolo golenale, in zone vicinissime

all'abitato: la catasta fotografata, ad esempio, dista solo poche centinaia di metri dal campetto della chiesa di Fossacaprara. Va detto inoltre che, quell'eternit, stando alle condizioni in cui versa, non dev'essere in golena da poco tempo: la superficie delle lastre sta infatti inesorabilmente polverizzandosi e disperdendosi nell'aria e nel terreno. Le Guardie Ecologiche Volontarie che operano nei comuni del casalasco ormai da un centinaio di giorni (la nomina risale a fine novembre), pur prive ancora delle divise che le renderebbero riconoscibili a tutti (dovrebbero arrivare in comune a Casalmaggiore nell'arco di pochi giorni), stanno moni-

torando la situazione, pur manifestando una certa preoccupazione. La bonifica delle fibre di amianto è infatti ancora lungi dal definirsi completata nel casalasco: le stesse Gev confidano di aver individuato diverse aree a rischio, anche nei centri abitati. La mappatura del comprensorio che i volontari stanno compiendo rivela come a Casalmaggiore e dintorni esistano aree in cui l'incuria è dilagante. Via Beduschi e via Repubblica, ovvero le arterie principali dello scorrimento automobilistico cittadino, sono vie privilegiate per gli incivili: sulla banchina stradale è spesso presente un alto quantitivo di rifiuti. Sporcizia, di tutti i generi, si trova nel parcheggio del ci-

A sinistra il gruppo delle guardie ecologiche dopo la nomina in Comune a Casalmaggiore. A destra i rifiuti presso il centro commerciale Padano. In alto a destra un cumulo di lastre in eternit rinvenuto in zona golenale nella frazione di Fossacaprara

CASALMAGGIORE - L’appeal turistico di cittadine come Casalmaggiore e Sabbioneta, nella zona Oglio-Po, è superiore, con tutto il rispetto, a quello di tante altre realtà. Per carità, non si pretende il boom di visitatori di una medio-grande città, ma è indubbio che quantomeno il sistema di promozione vada migliorato. Un concetto che, nello specifico, si riallaccia in particolare a Casalmaggiore. A fare discutere è il “buco” istituzionale (questo termine include politica e organi competenti) di giovedì 16 febbraio. A riportare la notizia sono cittadini che hanno investito nel settore alberghiero e della ristorazione nel casalasco, riuni-

mitero, in una zona che ha già fatto parecchio discutere (e protestare) i contadini dei limitrofi orti sociali. L'argine, da Roncadello ad Agoliolo, non solo nei tratti deputati al passeggio o al transito ciclistico, si trasforma in alcuni punti in discarica a cielo aperto. Al pari di quanto accade, in maniera piuttosto accentuata, nei pressi di uno dei parcheggi di via Galluzzi (zona Centro Commerciale Padano) dove sostano notte e giorno diversi camion: fra le sterpaglie del campo limitrofo, sono ben visibili rifiuti di ogni genere.

Nessuna traccia di Casalmaggiore al BIT tisi sotto l’egida della “Incoming Casalmaggiore-Sabbioneta”, una società, di fatto, di addetti ai lavori portati a stimolare il confronto dialettico (e pratico) sulla tematica della promozione territoriale e turistica. Ebbene, il 16 febbraio appunto, alla Bit di Milano (una sorta di gotha del settore, vero e proprio salone di valorizzazione che racchiude le bellezze e gli interessi, spesso anche sconosciuti, di città e paesi dell’intero Stivale) l’Incoming è presente e chiaramente si reca presso lo stand della Lombardia. Diviso, come ovvio, nelle

varie province che formano la Regione: se non che Cremona, degnamente rappresentata con prodotti tipici, depliant e brochure (il pane quotidiano del caso), manca in buona sostanza di una sua costola. Casalmaggiore, appunto. “Ci siamo rimasti un po’ male” fa presente uno degli avventori “perché a nostro avviso una presenza sarebbe stata importante: il rischio è di passare per menefreghisti. Non giudichiamo, ma in queste vetrine l’immagine turistica di Casalmaggiore, sulla quale noi investiamo, non ne esce bene”.

Per la precisione, continua il racconto, Cremona ha messo in piedi un ottimo stand sulla musica. Nessuna menzione, però, per Casalmaggiore, il suo festival (quello estivo con la

partecipazione degli ex Oberlin) e il suo teatro. “Non mi aspetto che Cremona si accorga di noi” spiega il testimone della vicenda “ma dovremmo essere noi a riportarci al centro

Le stesse Guardie Ecologiche Volontarie che ben conoscono le condizioni delle aree prese in esame, hanno già consegnato documentazioni fotografiche al comune di Casalmaggiore. Attualmente, le Gev si richiamano ad un mandato "didattico": istruire le persone ad avere cura del territorio, gettando i rifiuti negli appositi contenitori (che potrebbero essere incrementati nel numero). In qualità di pubblico ufficiale, una Guardia Ecologica Volontaria potrà anche comminare sanzioni: se le abitudini dei più incivili non dovessero cambiare, sarà questa l'unica strada percorribile.

dell’attenzione. Subito dopo mi è stato offerto un dvd promozionale sul sistema Po in Lombardia. Anche qui Casalmaggiore sembra entrare solo per dovere di cronaca per il Santuario della Fontana. Poi, il nulla: nessuna parola sulla piazza, zero sulle altre chiese, sul Duomo, sui musei, tra cui quello dei bijou, unico esempio italiano”. Una mancanza che dovrebbe portare a rivalutare il problema di ricambio generazionale in seno alla Pro Loco, da alcuni già sollevato. E ad un confronto più serrato tra le parti. “Anche se noi” fanno sapere dalla Incoming “abbiamo già chiesto un incontro e per ora abbiamo ottenuto solo rinvii”. Giovanni Gardani


Casalmaggiore

Mercoledì 29 Febbraio 2012

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Il casalasco ha dei confini nuovi

Emanuel Sacchini presiede la Consulta Territoriale che unisce una ventina di sindaci: «Superati i vecchi problemi» Il territorio è diviso in 5 ambiti per aggregare i servizi: gli obblighi della legge e le nuove scadenze

L

di Vanni Raineri

a rivoluzione degli enti locali, più volte annunciata e minacciata, si avvicina. La scarsità di risorse economiche a disposizione non solo dello stato ma anche di regioni, province e comuni ha portato più volte negli ultimi mesi il governo ad affermare la necessità di giungere ad aggregazioni. Non solo le province andranno ridisegnate, ma si partirà dal basso, dai comuni quindi. Non è più possibile, si sostiene a ragione, consentire autogestioni di comunità di poche centinaia di abitanti. Come noto si è passati dalla minaccia di cancellare dall’oggi al domani i comuni al di sotto dei mille abitanti, poi si sono messi paletti, quindi si è deciso di lasciare un margine di tempo, recentemente ampliato, per far sì che il ne-

Emanuel Sacchini

cessario processo di aggregazione parta dal basso, ovvero col consenso dei comuni coinvolti e non calato dall’alto. I comuni con meno di mille abitanti sono oltre trenta in provincia di Cremona, di cui quasi un terzo nel casalasco. I 40mila e passa abitanti del casalasco si preparano dunque a ragionare in termini di nuove identità territoriali. Ma senza per questo dover rinunciare alla municipalità. Parliamo dell'argomento con Emanuel Sacchini, sindaco di Torricella del Pizzo ma soprattutto, nella fattispecie, presidente della Consulta Territoriale Casalasca, che ha funzioni di coordinamento per la ventina di comuni del territorio. Sindaco, il tema è aggrovigliato e le novità si susseguono. Ci aggiorni sulla situazione così come si sta definendo. «La proposta di unioni per i comuni al di sotto dei mille abitanti è slittata dal 17 marzo al 17 dicembre 2012, e la proroga riguarda anche i comuni tra i 1000 e 5000 abitanti per la gestione associata di due funzioni fondamentali. Per quanto ci riguarda abbiamo deciso di proseguire nell'immediato con la gestione di due funzioni con Gussola e Martignana Po che investono la polizia locale e il tema della viabilità e dei trasporti (di fatto la figura dei cantonieri, ndr). Non abbiamo proceduto all'unione perché la presenza di un comune dei tre al di sotto dei mille abitanti (il nostro) avrebbe fatto perdere a tutti la giunta comunale». Ma avendo voi meno di mille abitanti non siete costretti ad individuare un'unione? «L'obbligo riguarda l'unione con comuni limitrofi che siano nelle nostre condizioni, ma nessuno tra coloro che confinano con noi ha meno di 1000 abitanti, quindi scatta la deroga. In com-

penso entro dicembre sono tenuto a dimostrare con una dettagliata relazione al Ministero dell'Interno che è in essere una gestione in forma associata delle funzioni». Non c'è che dire, un bel groviglio. Sta di fatto che coi vostri colleghi avete lavorato parecchio sull'argomento. «Nel casalasco sono diversi anni che affrontiamo i problemi delle unioni, e da oltre un decennio ci sono forme associate di gestione». Ricordiamo bene le prime unioni. Ad esempio Torricella stessa si ritirò alla vigilia della approvazione dell'Unione Municipia con Scandolara Ravara, Motta Baluffi e San Martino del Lago, che poi se ne andò per confluire con Palvareta Nova. Una serie di divisioni e di polemiche a non finire. Per non dimenticare le tendenze a valutare più le convergenze di tipo politico rispetto a quelle funzionali. «Le barriere politiche hanno molto contato in passato, è vero, ma il problema è stato superato, grazie anche all'apporto dell'amministrazione provinciale. Quando si tratta di ragionare nell'interesse dei cittadini si riescono a superare questi problemi, e la definizione dei confini delle 5 nuove entità del casalasco lo dimostra». Quanto ha contato la crisi nel superamento di questi ostacoli? «E' comprensibile che le difficoltà del momento rendano inevitabile il processo». La scuola ha rappresentato da sempre un duro ostacolo. «Ci sono stati incontri accesi, e grazie anche alla grande opera dell'assessore Orini ci siamo accordati con una riorganizzazione che prevede la chiusura delle elementari di Motta Baluffi e delle medie di Scandolara Ravara, che

Pessina Cremonese isola dovarese drizzona torre de’ picenardi calvatone ca’ d’andrea voltido

tornata

s. giovanni s. martino in croce cingia del lago de’ botti casteldidone solarolo spineda rainerio motta scandolara baluffi ravara rivarolo del re ed uniti martignana torricella di po del pizzo gussola casalmaggiore

torneranno a Cingia de' Botti, che a sua volta porterà i ragazzi delle elementari a Scandolara. Anche qui è prevalsa la logica complessiva. Ora resta da completare l'iter per le materne che saranno a Gussola, San Giovanni in Croce e Motta Baluffi». Anche la necessità del segretario di dividersi tra comuni distanti e così diversi l'un l'altro sembra assurda. «Infatti anche qui cambieranno molte cose. Sarà uno degli aspetti della gestione associata: un segretario per ciascun ambito in forma esclusiva. Si arriverà alla gestione associata di tutti i

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servizi, ognuno dei quali con sede in uno dei comuni, nessuno dei quali verrà lasciato morire». Nella cartina in alto si può notare il frutto delle discussioni dei sindaci. Sono previsti 5 ambiti di oltre 5.000 abitanti: Casalmaggiore da sola (15.000), quindi l'ambito di Gussola (8.000), quello di San Giovanni in Croce (5.300), quello di Piadena che aggancia due comuni del cremonese quali Pessina e Isola Dovarese (10.200) e infine i comuni di Casteldidone, Spineda e Rivarolo del Re assieme a Rivarolo Mantovano, di altra provincia (6.000).


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Taccuino

Mercoledì 29 Febbraio 2012

NUMERI UTILI Cremona

COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291

Via Cappucini Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 24 Marzo 2012

Via Romanino Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Aprile

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881

Via Del Macello Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 16 Marzo 2012

CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427 POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881

Via Battaglione Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Aprile 2012

• Via Macello (tratto da V.Cappuccini a V.Mantova): cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica; (fine lavori: 16 marzo). • Via Battaglione (tratto da V.Giuseppina a V.S.Rocco): cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica e illuminazione pubblica; (fine lavori: 30 aprile). • Via Cappuccini incrocio Via del Macello: cantiere per la realizzazione della rotatoria; (fine lavori: 24 marzo).

NUMERI UTILI

METEO WEEK-END

VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233 OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118

• Piazza Dossena, Via Romanino, Via Trentacoste, Via Perugino, Via Giancristoforo, Via Galeotti, Viale Cambonino: cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica e illuminazione pubblica; (durata lavori: diversi mesi anche se coinvolgerà di volta in volta tratti limitati di vie diverse, indicativamente fine prevista 30 aprile). La via attualmente interessata è Via Romanino.

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215

Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it

Redazione di Crema Piazza Premoli, 7 - 26100 Crema Tel. 0373 83.041 Fax 0373 83.041

Casalmaggiore

GIORNALE DI CREMONA

COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668

E supplemento: IL PICCOLO GIORNALE DEL CREMASCO direttore responsabile: Sergio Cuti ilpiccolocremona@fastpiu.it direttore editoriale: Daniele Tamburini

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233

Società editrice: Promedia Società Cooperativa Via del Sale, 19 - Cremona

CENTRO PER L’IMPIEGO Centralino: 0375-42213

Amministrazione e diffusione Via S. Bernardo 37/A - 26100 Cremona Tel. 0372 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60

CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500

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POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540

OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 MUSEO DEL BIJOU Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029

Stampa: SEL - Società Editrice Lombarda 26100 Cremona Autorizz. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000

Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) Progetto Grafico: Gianluca Galli Numero chiuso in tipografia: Martedi 28 Febbraio alle ore 21

FARMACIE DI TURNO Dal 24 Febbraio al 2 Marzo Distretto di Cremona

POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273

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Distretto di Casalmaggiore

BORDOLANO FORNARI YARI VIA MAGGIORE, 46 26020 Bordolano Tel. 0372 95754

CREMONA - FARMACIA 5 A.F.M. DI CREMONA S.P.A. CORSO MAZZINI, 57 26100 Cremona Tel. 0372 21471

PERSICO DOSIMO LEGGERI MARCO VIA PAGLIARI, 1 26043 Persico Dosimo Tel. 0372 54108

Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30

Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Orari di apertura Mattino: 09:00 - 12:30 Pomeriggio: 15:15 - 19:15

Giorno di chiusura settimanale GIOVEDÌ POMERIGGIO

Giorno di chiusura settimanale LUNEDÌ MATTINA

Giorno di chiusura settimanale Giovedì pomeriggio

OSTIANO CLERICI BAGOZZI VIA MATTEOTTI, 6 26032 Ostiano Tel. 0372 85333

PIZZIGHETTONE BONFANTI ANTONELLA VIA CASTELLO, 3 26026 Pizzighettone Tel. 0372 743044

Orari di apertura Mattino: 8:00-13:00 Sabato: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 20:00

Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30

Giorno di chiusura settimanale SABATO POMERIGGIO

Giorno di chiusura settimanale SABATO POMERIGGIO

Giorno di chiusura settimanale NO CHIUSURA

CREMONA - FARMACIA 3 A.F.M. DI CREMONA S.P.A. PIAZZA CADORNA, 7 26100 Cremona Tel. 0372 458024

CASALMAGGIORE FARMACIA - A.F.M. S.R.L. VIA SILVIO PELLICO, 36 26041 Casalmaggiore Tel. 0375 59114

GUSSOLA GUIDA S.A.S. VIA ROMA, 32 26040 Gussola Tel. 0375 64033

Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00

Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanale SABATO

Giorno di chiusura settimanale SABATO POMERIGGIO

Le farmacie di turno e gli orari dei distretti di Cremona e Casalmaggiore sono consultabili sul sito internet: www.aslcremona.it


Cultura&Spettacoli Torna il progetto “Back to school!” con la 5ª edizione

Parte la VI edizione di “Back to school!”, percorso formativo-musicale under 18 promosso dall’assessorato alle Politiche Giovanili attraverso il centro “Il Cascinetto”, con la collaborazione del Liceo Anguissola e il prof. Aldo Pini. Agli stu-

denti sono proposti laboratori formativi di musica d’insieme basati sull’incontro, con docenti d’alto livello della scena musicale. Ospite del 2012 è Saturnino, uno dei migliori bassisti sulla scena internazionale e spalla di Jovanotti.

La Compania de Danza Miguel Angel Berna

SECONDO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA “LA DANZA”

Il “Paganini delle nacchere” infiamma il palco del Ponchielli C di Federica Ermete

on il secondo appuntamento, la rassegna “La danza” del Teatro Ponchielli cambia completamente linguaggio coreografico rispetto allo spettacolo d’esordio. Giovedì 1° marzo, alle ore 20.30, sul palcoscenico cremonese si esibisce la Compania de Danza Miguel Angel Berna, protagonista di “Mudèjar… Bailando mi tierra!”. Lo spettacolo, anche questo presentato in “prima italiana”, ha una egia e la coreografia messe a punto da Miguel Ángel Berna, spagnolo di Saragozza e virtuoso di jota, la più celebre espressione del folklore aragonese, nonché creatore di spettacoli di respiro interna-

zionale. Berna possiede una tecnica strepitosa e singolare; i suoi rapidi movimenti, sottolineati dalla velocità fulminea e dalla singolare tecnica con cui suona le nacchere (costruite appositamente per lui), unisce un’eccezionale capacità di modularne le sonorità in ogni più sottile sfumatura. Con l’eleganza delle sue linee, la difficoltà dei suoi passi e la particolare maniera di cantarla, Miguel Ángel Berna, è considerato il “Paganini delle nacchere”. Il ballerino è affascinante, carismatico, unico. I suoi movimenti catturano, conquistano, rapiscono occhi e cuore, sconvolgendo i sensi. Il travolgente “Mudèjar… Bailando mi tierra!” è un grande spettacolo coreografico di canti e balli che fonde tradizioni e contaminazioni diverse; unisce infatti danze di

origine diversa, riunite sotto il segno della contaminazione. Il coreografo concepisce un omaggio danzato all'arte mudéjar, lo stile eclettico che fonde elementi di iconografia cristiana e influenze arabeggianti nella cultura iberica. A partire dal ballo e dallo strumento che conosce meglio di tutti, il flamenco e la nacchera, Berna interpreta in un modo innovativo la tradizione del ballo spagnolo in un senso multiculturale, componendo un quadro danzante fatto di suggestioni provenienti da tutti i popoli e le culture del mondo. Come l’arte Mudéjar, la passionale danza di Berna incorpora la ricchezza di differenti esperienze culturali e le restituisce al pubblico in un mix unico. Mudéjar è ciò che sopravvive, che rinasce, che affascina e conquista.

“Domenica a teatro con le famiglie”

“Fiocco di nube” a Casalmaggiore

Domenica 4 marzo alle ore 17, il Teatro Comunale di Casalmaggiore propone l’ultimo appuntamento con la rassegna “Domenica a teatro con la famiglia”. La Compagnia Onda Teatro, in collaborazione con il Festival di teatro per le nuove generazioni Giocateatro Torino Sistema e il Teatro Torino, porta in scena “Fiocco di nube - Piccola grande storia tra cielo e terra”. Lo spettacolo, con la regia di Bobo Pigrone e la collaborazione al progetto e alla drammaturgia di Marina Gellona, è liberamente ispirato alla fiaba “El cuento del rabito de la nube” di Marcos. “Fiocco di nube” è una minuscola nuvola messa in disparte dalle Grandi Nubi, che la considerano piccola e inutile. Il senso d’impotenza spinge Fiocco di nube a partire, alla ricerca di un luogo

in cui, con enorme sforzo, fa cadere una goccia di pioggia sulla Terra arida e addormentata. Una sola, unica goccia di pioggia risveglia la natura e inaugura la nascita di un’immensa foresta. Il processo creativo dello spettacolo è sintonizzato sull’ascolto delle sensazioni e delle impressioni suscitate nei bambini. Una delle premesse di Fiocco di nube è l’affinamento della capacità, da parte della compagnia, di ascoltare i bambini e la loro percezione dei segni scenici. La storia di Fiocco di nube suggerisce ai bambini il valore dell’unicità di ciascuno, con l’idea che il senso dell’esistenza di chiunque sia prezioso, a prescindere da come si è. Con questo spettacolo, inoltre, si curiosa, nei cicli dell'acqua, dei venti, e ci si imbatte nei segni della Natura.

La quinta edizione si ispira al motto “Do it yourself”

Confermata la data di domenica 22 aprile. Già iniziata la prevendita dei biglietti

E’ in arrivo la V edizione di “Vanitas’ market”: alla scoperta del mondo “Diy” (“Do it yourself!”). I prossimi 12 e 13 maggio, Galleria XXV Aprile e Piazza Roma ospiteranno l’evento clou per scovare nuovi creativi, marchi emergenti, artisti e stilisti che han fatto dell'autoproduzione uno stile di vita e un lavoro. Parole d’ordine: fantasia, riciclo, e qualità. Oltre 40 espositori per andare alla ricerca di pezzi unici d’abbigliamento, accessori e complementi d’arredo. Il motto “Do it yourself!” arriva dall’America degli anni 70, quando per risparmiare ci si arrangiava a fare da soli piccole riparazioni in casa, all'automobile, o ai vestiti. Oggi questa etica si associa al grande valore aggiunto della

Domenica 22 aprile alle 21, Fiorella Mannoia sarà in concerto al Ponchielli. I biglietti per l’evento sono acquistabili alla biglietteria del teatro e online (sui siti www.vivaticket.it e www.ticketone.it). Per il suo numeroso e affezionato pubblico, la Mannoia canterà, oltre ai grandi successi, anche i nuovi inediti dell’ultimo album, “Sud”. Il lavoro vede collaboratori nuovi come Frankie Hi Nrg, che firma “Non è un film”, cui la Mannoia accenna un rap e storici come Ivano Fossati, autore delle musiche di “Se solo mi guardassi”, brano che segna anche il debutto della Mannoia come autrice. La cantante ha firmato le parole di questo brano e di “In viaggio”. Luca Barbarossa firma invece “Luce”, mentre l’album si chiude con una rilettura del brano classico del repertorio di Astor Piazzolla “Vuelvo al sur”, riadattata come “Torno al sud”. Per informazoni: 0372-022010 - 022011 - info@teatroponchielli.it

Vanits’ market torna a maggio La Mannoia in concerto al Ponchielli

creatività. Il Vanitas’ market racchiude questo mondo vivace in un’esposizione selezionata di brand con una marcia in più, inserendoli in una cornice di eventi che ne fanno un vero e proprio laboratorio creativo.

Fiorella Mannoia


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Cinema & Televisione

Mercoledì 29 Febbraio 2012

CINEMA Il celebre Harry Potter è nel cast di “The woman in black”

Un film drammatico con Radcliffe

Svestiti i panni di “Harry Potter”, Daniel Radcliffe è uno dei protagonisti del film dal titolo “The woman in black”, diretto da James Watkins. LA TRAMA Il giovane avvocato londinese Arthur Kipps viene costretto dal principale a recarsi in uno sperduto villaggio per presenziare ai funerali di un’anziana cliente e occuparsi della gestione dell'eredità. La signora Drablow, vedova poco dopo le nozze, ha vissuto una vita da reclusa in una lugubre dimora circondata da nebbiose paludi. Per Arthur, in procinto di sposarsi, è l’occasione di dimostrare finalmente le sue capacità così quando, al suo arrivo, s’imbatte in una strana reticenza riguardo alla casa e alla sua

Regia: James Watkins Durata: 95 minuti. Produzione: Alliance Atlantis Communications, Alliance Films, Cross Creek Pictures. Cast: Daniel Radcliffe, Ciarán Hinds, Janet McTeer, Liz White, Shaun Dooley, Emma Shorey, Molly Harmon, Misha Handley, Jessica Raine. Genere: drammatico. eccentrica abitante, non se ne cura più di tanto. Né lo turba la presenza, al funerale, di una donna misteriosa e di antica bellezza di cui nessun altro sembra accorgersi. Ansioso di svolgere il suo inca-

Programmazione settimanale Cremona Spaziocinema Cremonapo (0372 803674) www.spaziocinema.info • Com'è bello far l'amore 3D • Hugo Cabret in 3D • War Horse • Jack e Jill • In time • Paradiso amaro • Qualcosa di straordinario • Quasi amici • Viaggio nell'isola misteriosa 3D Filo (0372 411252) • Un giorno questo dolore ti sarà utile

CASALMAGGIORE Zenith (0375.40544) www.cinemateatrozenith.com • Hugo cabret pieve fissiraga Cinelandia (0371 237012) www.cinelandia.it • Hugo Cabret in 3D • In time • Knockout:resa dei conti • Paradiso amaro • Quasi amici • Viaggio nell'isola misteriosa 3D • Benvenuti al nord

crema Porta Nova (0373 218411) www.multisalaportanova.it • In Time • Quasi amici • Viaggio nell'isola misteriosa • The artist • Com'è bello far l'amore • Hugo: cabret 2D • Paradiso amaro Cineforum • Hesher è stato qui • E ora parliamo di Kevin Over 60 • The artist

rico con efficienza e rapidità, Kipps decide, contro il parere di tutti, di fermarsi a dormire nella casa disabitata. Saranno notti da incubo tormentate da un’oscura presenza in cerca di vendetta.

Programmi tv Mercoledì 22

la 7

Giovedì 23

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unomattina. Attualità Tg1 telegiornale occhio alla spesa la prova del cuoco Tg 1 / tg1 Focus/economia verdetto finale la vita in diretta.Attualità l'eredità. Game Show Tg1 qui radio londra.Att affari tuoi il giovane montalbano.fic porta a porta tg1 notte/Focus/che tempo fa sottovoce. attualità

06.45 11.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10 23.25 00.25

unomattina. Attualità Tg1 telegiornale occhio alla spesa la prova del cuoco Tg 1 / tg1 Focus/economia verdetto finale la vita in diretta.Attualità Tg1 telegiornale l'eredità. Game Show Tg1 qui radio londra.Att affari tuoi attenti a quei due. varietà tv7. Attualità l'appuntamento

10.00 11.00 13.00 13.50 14.00 16.15 17.00 17.45 18.45 19.35 20.30 21.05 23.05 23.20 00.15

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10.00 11.00 13.00 13.50 14.00 16.10 17.00 17.45 18.45 19.35 20.30 21.05 23.25 23.40 01.10

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09.45 11.10 12.25 13.30 14.05 16.15 17.30 19.30 20.00 20.30 21.10 00.30 00.45 01.40 02.15

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Mercoledì 22

Venerdì 24

06.45 09.35 11.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 18.50 20.00 20.30 23.20 00.45 01.20

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carabinieri. Fiction i racconti di melaverde tg4 / meteo / vie d'Italia un detective in corsia.tf la signora in giallo. Tel forum. Attualità flikken.Telefilm sentieri. Soap dream hotel:thailandia.F tg4 - meteo 4 tempesta d’amore. Soap walker texas ranger.Tel viaggio a.... Attualità il papà di giovanna. film l'appartamento. film

Giovedì 23 09.40 10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 15.10 16.15 16.15 18.55 19.35 20.30 21.10 23.35 02.30

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Venerdì 24 08.20 09.40 10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 15.35 18.55 19.35 20.30 21.10 24.00 02.35 04.20

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08.00 tg5 mattina 08.50 mattino cinque. attualità 11.00 forum. attualità 13.00 Tg5 Telegiornale - meteo 5 13.40 beautiful. soap 14.10 centovetrine. soap 14.45 uomini e donne. Reality 16.15 amici. Talent Show 16.20 pomeriggio cinque.attualità 18.00 tg5 / 5 minuti meteo 5 18.50 the money drop. Quiz 20.00 Tg 5 - meteo 5 20.30 striscia la notizia. Var 21.10 sotto protezione. Film 23.40 matrix. attualità

08.00 tg5 mattina 08.50 mattino cinque. attualità 11.00 forum. attualità 13.00 Tg5 Telegiornale - meteo 5 13.40 beautiful. soap 14.10 centovetrine. soap 14.45 uomini e donne. Reality 16.15 amici. Talent Show 16.20 pomeriggio cinque.attualità 18.00 tg5 / 5 minuti meteo 5 18.50 the money drop. Quiz 20.00 Tg 5 - meteo 5 20.30 striscia la notizia. Var 21.10 le iene show. Varietà 00.30 californication. Telefilm

08.50 mattino cinque. attualità 11.00 forum. attualità 13.00 Tg5 Telegiornale - meteo 5 13.40 beautiful. soap 14.10 centovetrine. soap 14.45 uomini e donne. Reality 16.15 amici. Talent Show 16.20 pomeriggio cinque.attualità 18.00 tg5 / 5 minuti meteo 5 18.50 the money drop. Quiz 20.00 Tg 5 - meteo 5 20.30 striscia la notizia. Var 21.10 zelig. Varietà 23.30 supercinema.Varietà 23.55 tg5 notte/meteo 5

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08.40 10.35 12.25 13.40 15.30 16.20 16.45 17.10 17.45 18.30 19.20 19.50 20.20 21.10 23.40

settimo cielo.Telefilm everwood. Telefilm studio aperto/meteo/sport cartoni camera café. sitcom provaci ancora gary. tf la vita secondo jim. sit bau boys. attualità trasformat. Game Show Studio Aperto - sport tutto in famiglia.Sitc i simpson. cartoni animati csi scena del crimine.tel wild. Varietà romanzo criminale2. Film

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Show di Panariello su Canale 5

Dai teatri italiani, Giorgio Panariello irrompe in tv con il suo spettacolo dal titolo “Panariello non esiste”, che ha portato in tutta Italia per molti mesi. Nello show televisivo, composto da quattro puntate e in onda da lunedì 5 marzo alle 21.10 su Canale 5, Giorgio Panariello ripropone i suoi personaggi classici come la Signora Italia, il ricchissimo Naomo, il Pierre, Merigo, l’anziano Raperino e nuovi come il Vaia, il commendatore dei fatti della vita o Luingi, il maestro

di ballo finto brasiliano. Sul palco, presenza femminile fissa è la cantante Nina Zilli, ma ci saranno anche Vanessa Incontrada e un volto storico della televisione italiana, Raffaella Carrà. Ad accompagnare il presentatore toscano ci sarà un’orchestra diretta dal maestro Dario Rosciglione. Il coreografo di “Panariello non esiste” è Bill Goodson, che ha lavorato nel “Chiambretti night” e in diversi spettacoli di Michael. In divertimento è garantito...


Afterhour

Sabato sera la band alternative rock presenterà il nuovo album al Latte Più di Brescia

Il mondo nuovo de Il teatro degli orrori S di Martina Pugno

edici istantanee in musica, sedici piccole biografie per raccontare il mondo nuovo: sabato sera a partire dalle 21.30 sul palco del Latte Più di Brescia la formazione “Il teatro degli orrori“ presenterà dal vivo i brani del terzo album in studio pubblicato lo scorso 31 gennaio. “Il mondo nuovo” è un concept album per raccontare storie di emigrazione e di migranti, narrate nella loro intimità, che le rende simili alla vita di chi non emigra, di chi resta, ma comunque combatte la battaglia della vita, della propria esistenza. Per la realizzazione dell’album, che si snoda lungo il racconto di sedici fittizie biografie, la band si è avvalsa di significative collaborazioni: Caparezza, Rodrigo D’Erasmo (Afterhours), Andrea Appino (Zen Circus), Aucan, Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti) con il coro Anni Dieci, Egle Sommacal dei Massimo Volume. Il risultato è un lavoro dal sapore eterogeneo, ma sempre fedele alle sonorità che hanno fatto de Il teatro degli orrori una delle realtà italiane alternative rock più significative. Molte erano le attese per questa “pubblicazione della conferma”, dopo il successo riscosso dai precedenti “A sangue freddo”, pubblicato nel 2009 e “Dell’impero delle tenebre”, che ha segnato il debutto discografico della formazione nel 2007, sorta dalle ceneri degli “One dimensional man”.

MILANO - CLUB LE SCIMMIE

Slow train band, il tributo a Dylan

Per tutti i fan di Bob Dylan, l’appuntamento imperdibile è per venerdì sera alle 22 presso il club Le Scimmie di Milano, con la formazione Slow Train band. La Slow train band, formata nel 2005 da quattro musicisti dell'area milanese, viene considerata una delle migliori band dedicate al repertorio di Bob Dylan, tanto da essere l'unico gruppo italiano invitato al DylanFest 2008 e 2011, prestigioso festival internazionale che si è svolto a Moville, Co.Donegal (Repubblica di Irlanda), insieme a band e artisti provenienti da tutta Europa. Ospite dell'evento sarà Bernardo Lanzetti, ex membro della Pfm.

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Mercoledì 29 Febbraio 2012

Per segnalarci eventi o concerti scriveteci o inviateci un link all’indirizzo appuntamenti@ilpiccologiornale.it

CORTEMAGGIORE

Indie rock al Fillmore

Serata dedicata all’indie rock locale sabato sera al Fillmore Club di Cortemaggiore: sul palco si alterneranno quattro band del panorama musicale cremonese e piacentino. I primi ad inaugurare la serata “Feel-more indie” saranno i piacentini Deportivo la Bonissima, seguiti da Misfatto e Gaby Finotti. Calcheranno poi la scena i cremonesi Duramadre e, in conclusione, i piacentini 36 stanze. Ai concerti seguirà il dj set di Chris Falleri. Il concerto avrà inizio alle 21 con ingresso libero.

CASALMAGGIORE

Amiche per la musica

Qualche cambiamento attende i fan che seguiranno la band al Latte Più di Brescia: l’album rivela, infatti, sonorità più morbide rispetto ai precedenti lavori e una crescente ricercatezza melodica che pone in molti brani il cantato in primo piano. A garantire un’atmosfera di più ampio respiro contribuiscono i vari ospiti, dai ritmi africani all'universo rap introdotto da Caparezza, sino a brani più melodici che abbandonano il muro noise al quale “Il teatro degli orrori” aveva

abituato tutti i suoi fan, nonostante non manchino episodi nei quali la formazione alza il tiro e si abbandona a ritmi incalzanti, forse proprio gli episodi meglio riusciti dell'intero lavoro. E se alcuni episodi dell’album appaiono un po’ slegati e la potenza sonora non sempre si fonde in modo coeso al cantato che sbalza in primo piano, è chiaro che “Il mondo nuovo” segna un percorso di transizione ed evoluzione artistica per la formazione, che lascia con l’interesse e la curiosità nei confronti della futura

direzione che la formazione potrà intraprendere. Nel frattempo, non resta che gustarsi “Il mondo nuovo” nella versione live, certamente pervaso dalla stessa energia che ha caratterizzato anche le precedenti pubblicazioni de Il teatro degli orrori. Durante i live del tour 2012 i membri della band saranno accompagnati da altri due musicisti: Kole Laca, dei “2Pigeons”, suona synth e rhodes, mentre Marcello Batelli, membro delle formazioni Planet Brain e Non voglio che Clara, suona la chitarra.

Miti e leggende a Milano con Benvegnù L'esplorazione del mito, alla ricerca dei principali passi della storia dell'uomo e della cultura occidentale: questo l'ambizioso progetto alla base dell'album “Hermann”, pubblicato nel 2011 da Paolo Benvegnù. Domenica sera a partire dalle 22 l'artista sarà protagonista della serata al circolo culturale Arci “Biko” di Milano per presentare la sua ultima fatica discografica. “Hermann” segna un ulteriore traguardo nella carriera artistica del cantautore, che ha esordito con gli Scisma e ha in esguito composto per molte importanti voci del panorama musicale italiano, da Mina a Irene Grandi e Marina Rei. “Hermann” si classifica secondo alle Targhe Tenco 2011, nella categoria miglior disco in assoluto dell’anno. Nello stesso anno, Paolo Benvegnù è risultato vincitore del premio Miglior solista dell'anno in occasione del Pimi - Premio Italiano Musica Indipendente 2011. “Hermann” è un'opera densa di significati visionari ed apocalittici che riscopre e indaga i miti classici: tra le note riprendono vita Narciso, Perseo ed Andromeda, Ulisse. Personaggi che affrontano il mondo antico e mo-

derno si avvicendano nel corso dell'album: i conquistatori, i mistici, gli economi, gli scrittori (Henry Miller, Jean Paul Sartre, Francesco Datini, Hermann Melville) articolano un affresco di suggestioni ora ironiche ora commoventi. Ma sempre dell'uomo si parla. Del tentativo e del fallimento. Del tendere e del Sentire, dell'Amore ad ogni costo, della grande paura di perdersi. Dell'invaso e dell'invasore. Il tutto però, sotto la grande lente

deformante della multipossibilità post-moderna, che spinge i nostri verso una spiegazione del futuribile visto come un'alba bellissima attraverso un mare di ghiaccio. “Hermann” costituisce il terzo album solista per Paolo Benvegnù, dopo il successo riscosso con “Le labbra”, nel 2008, e “Piccoli fragilissimi film”, pubblicato nel 2004. Dopo l'esordio con l'etichetta Stoutmusic, “Le labbra” e “Hermann” sono invece state pubblicate con etichetta La pioggia.

Sabato sera dalle 21 alle 24 al teatro comunale di Casalmaggiore andrà in scena lo spettacolo Amiche per la musica, a sostegno dell'associazione benefica Airett, Associazione italiana sindrome di Rett. Sul palco si alterneranno dieci artiste e diciotto musicisti, per dare vita ad una serata musicale di solidarietà. Esaurite le prevendite, i biglietti potranno ancora essere acquistati la sera stessa del concerto presso il botteghino del teatro.

PIACENZA

Suggestioni jazz al Milestone

Venerdì sera alle 22 calcherà il palco del Piacenza Milestone Club il Tessarollo - Dalla Porta Roche trio. Costituitosi nel dicembre del ’99, l’ensemble riunisce tre specialisti (Luigi Tessarollo: chitarra, Paolino Dalla Porta: contrabbasso, Manhu Roche: batteria) che nella loro maturità stilistica hanno sviluppato appieno le possibilità espressive dei singoli strumenti. Grandi i loro successi in recenti esibizioni, come ai festival “Acqui in Jazz” e “Jazz in Maggiore”. Il trio presenta l’interpretazione di un repertorio allestito da Tessarollo, in un concerto che alterna fondamentalmente due differenti situazioni musicali: una vede l’esecuzione di arrangiamenti di Tessarollo di brani tratti dalla cultura popolare italiana, quali temi di matrice folcloristica, canzoni d’autore, evergreen della nostra storia musicale, arrangiati interpretati e rivisitati in chiave jazzistica per chitarra classica e semiacustica, contrabbasso e batteria; nell’altra vengono interpretate composizioni di Luigi Tessarollo e Paolino dalla Porta. Il francese Manhù Roche, nato a Toulouse nel 1958, è uno dei batteristi europei più talentuosi e originali. Inizia la sua professione a diciotto anni, dopo aver studiato i fondamenti del jazz con Michel Petrucciani, quindi con il batterista americano Tox Drohard. Nel 1984 si trasferisce a Roma: l’incontro con i musicisti di jazz italiani sarà talmente soddisfacente che deciderà di rimanere in Italia fino al 1995. Ha preso parte alla registrazione di oltre quaranta dischi.


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Mercoledì 29 Febbraio 2012

DAI FIORI AI SEGNAPOSTO, IDEE PERSONALI E ORIGINALI

Speciale Sposi

Il tema per nozze personalizzate Fiori, arte, colori: un fil rouge per caratterizzare l’intera giornata

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Pagine a cura di Martina Pugno

Quando il tableau diventa opera d’arte

Tra i principali elementi che possono essere sfruttati per sviluppare il tema del matrimonio vi è il tableau, indispensabile per stabilire la collocazione degli ospiti nei vari tavoli e fare in modo di garantire a chiunque una piacevole compagnia. Il tableau offre infatti notevoli spunti di personalizzazione, dall'attribuzione di un nome per ogni tavolo fino alla personalizzazione stilistica dei vari segnaposto. A seconda del tema prescelto, infatti, i tavoli potranno presentare nomi diversi: ogni tavolo potrà rappresentare un fiore, una località, un artista, il titolo di un film o di una canzone... non ci sono limiti alla fantasia, se non quelli imposti dal buon gusto e dal tipo di atmosfera che si intende creare. Per tematiche più generiche, come i colori, è possibile stampare il tableau e i singoli segnaposti nella tinta predominante, in modo tale da trasformare anche questi elementi in particolari decorativi che andranno a fondersi con gli addobbi già presenti nel resto della location. Il tableau può essere trasformato in una vera e propria opera d'arte che celebri e racconti il matrimonio della coppia, da conservare a ricordo della giornata: in questo caso la realizzazione potrà essere più elaborata, con supporti come tela o legno. Realizzato ad olio o ad acquarello, con rilievi in gesso, pizzi, foglie vere e altre preziosità, il tableau matrimoniale diventa un vero e proprio quadro da appendere e conservare anche dopo il matrimonio. I nomi vengono scritti a mano o, se preferite, stampati; l’idea è però quella di riportarli sopra al tableau con soluzioni removibili, in modo da poter poi esporre il quadro nella sua pienezza d’immagine. Allo stesso modo, è possibile far realizzare piccole creazioni che richiamino il tema e i motivi presenti sul tableau anche per creare segnaposto per i singoli tavoli o, in alternativa, per i singoli ospiti, che potranno così portare a casa e conservare un gradevole ricordo della giornata del matrimonio. Ad esempio, ogni segnaposto potrà contenere una piccola poesia o un aforisma legato al tema della cerimonia nuzionale, per un pensiero personalizzato e dedicato ad ogni invitato.

l giorno del matrimonio si desidera che tutto sia perfetto: dalla cerimonia ai dettagli decorativi, ogni elemento deve poter contribuire a rendere l'intero evento unico, speciale e indimenticabile. Per rendere la cerimonia personale e in grado di riflettere i desideri e la personalità degli sposi, è sempre più diffusa l'usanza di selezionare un tema, che come un fil rouge guiderà l'intera giornata e permetterà di creare atmosfere armoniche e omogenee dalla cerimonia fino alle ultime danze del ricevimento. Un fiore, una pietra, un colore, ma anche una passione comune per gli sposi: ogni elemento può divenire il filo conduttore di un matrimonio indimenticabile. Il tema può essere intuibile già dalle partecipazioni, stampate nei colori che saranno motivo ricorrente dell'evento oppure con motivi e decori che rivelino il tema. Esso affiorerà poco a poco durante il corso della giornata, a partire dai fiori e a qualche elemento decorativo nel momento della cerimonia, fino al momento del banchetto, quando il filo di Arianna che unisce tutti i tasselli del matrimonio sarà evidente a tutti: dalla decorazione dei tavoli alle pareti fino al buffet, nulla dovrà essere lasciato al caso. Affinché sia suggestivo ed efficace, il tema del matrimonio deve essere scelto tenendo conto anche delle caratteristiche legate alla location e al tipo di cerimonia che si desidera, se tradizionale o più informale. Nel primo caso, selezionare uno o

più colori sobri potrà essere la soluzione ideale, mentre nel secondo sarà possibile sbizzarrirsi con idee più originali e creative, come il richiamo ad epoche passate o a ambientazioni e suggestioni musicali o cinematografiche, a seconda dei gusti della coppia. Per matrimoni all'aperto sarà particolarmente indicato un tema legato ad elementi naturali, come i fiori; tra le nuove tendenze prende sempre più piede il tema marino, da richiamare con decori, bomboniere, e disegni su inviti, ripresi poi con la predominanza del colore blu nei decori e magari nei dettagli e negli accessori degli abiti della sposa. Il tema del matrimonio potrà poi riflettersi in ogni dettaglio, ma attenzione a non esagerare sovraccaricando l'atmosfera di decori e richiami: il buon gusto deve sempre regnare sovrano. Tra i temi più originali che stanno prendendo piede, accanto ai tradizionali colori o fiori è possibile ispirarsi anche a periodi storici, atmosfere fiabesche, realtà artistiche o temi etnici, particolarmente diffusi in caso di coppie miste, per fondere il più possibile le tradizioni legate alla realtà culturale di entrambi gli sposi. Per matrimoni meno classici e formali, i temi più in voga sono invece quelli legati alle ambientazioni vintage oppure a particolari realtà artistiche e musicali amate dalla coppia. Ogni idea, dunque, se ben sviluppata, può impreziosire la cerimonia e il ricevimento, dando vita ad un evento unico e indimenticabile, creato su misura per gli sposi e in grado di affascinare tutti gli invitati.


Speciale Sposi

Mercoledì 29 Febbraio 2012

La torta nuziale diventa opera d’arte per riflettere la personalità degli sposi

Affidare i dettagli al wedding planner

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al ricevimento... con l’amico a 4 zampe

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l giorno più bello della vostra vita, perché sia tale, deve essere organizzato nei minimi particolari. Se non volete impazzire durante i preparativi, ecco la soluzione: la wedding planner, ovvero chi si occupa della pianificazione e della gestione del matrimonio. I wedding planners adorano il proprio lavoro come nessun altro. Hanno una spiccata fantasia e una maniacale attenzione per il dettaglio: qualità essenziali per forgiare un matrimonio insolito e curato. Ma il valore aggiunto che questi esperti custodiscono sta nella straordinaria abilità di avere tutto sotto controllo. Sanno dove è possibile eccedere e dove invece la moda deve far largo al bon ton. La wedding planner è in grado di consigliare le soluzioni più adatte per realizzare tutti i vostri sogni, curare il giorno più importante della vostra vita nei minimi particolari togliendovi tutti gli aspetti negativi dei preparativi: stress, confusione, perdita di tempo, difficoltà di gestione, manca di creatività e quantaltro. Al contrario di quando si pensi, mettere nelle mani di un wedding planner l´organizzazione del proprio matrimonio non è tanto più dispendioso che farlo autono-

mamente; la consulenza va commisurata alle esigenze personali e alle proprie finanze. Altra chicca molto in voga in questi ultimi anni è la wedding cake, o se preferite la torta nuziale. Non parliamo di torte tradizionali ma speciali, originali e creative, che rispecchiano in tutto e per tutto gli sposi. Le wedding cake di tendenza sono innegabilmente cresciute. A volte senza aumentare il numero dei piani, ma con strati molto più alti e stretti. Il massimo dello chic è la

torta in pendant con l’abito della sposa, il tema scelto per il ricevimento, il bouquet o la fantasia della carta scelta per confezionare le bomboniere: tutti questi elementi possono ispirare la decorazione in fondant della torta nuziale. Chi adora il cioccolato non ha che da seguire la moda: il fondente è il trend del 2012. I wedding cake designer hanno lanciato le torte farcite e ricoperte di cioccolato. Fondente, look total marrone o, perché no, bicolor o addiruttura solo bianco (ma sempre cioccolato è) per la sposa che non rinuncia alla tradizione. La wedding cake è più glamour senza gli sposini in cima. Al loro posto, potete pensare di decorare il top con una cascata di fiori. I confetti sono uno dei simboli più riconosciuti quando si parla di nozze, ma c'è un altro modo per

rendere i confetti di matrimonio un simbolo ancora più importante: dedicargli un angolo nella location del ricevimento, che può essere anche lo stesso della torta. Esistono infatti tantissimi tipi di confetti, colorati e bianchi, aromatizzati ai più svariati gusti. Perché quindi non dare la possibilità agli invitati di assaggiarli tutti, realizzando un bellissimo white tablle? Si possono presentare portaconfetti di vetro con un cucchiaio così che ogni invitato possa servirsene da solo, oppure metterli in un bellissimo sacchetto di carta presente sul tavolo e portali a casa. I colori di tendenza per il 2012 sono il verde, l’azzurro, il rosa e i toni caldi del sole come l’arancio e il giallo. E allora via con confetti, caramelle, dolcetti che riprendano queste tonalità di colore, in un tripudio di zucchero.

Non avete mai pensato di presentarvi all’altare accompagnati anche dal vostro amico a quattro zampe? Il desiderio di avere vicino i propri affetti nel momento delle nozze può estendersi anche agli animali domestici, ma chi se ne occupa nel corso della cerimonia e del ricevimento? Ecco che nasce e spopola la figura del wedding dog sitter, che è in grado di educare il nostro fedele amico a questo momento particolare. Si occuperà della sua toelettatura, del suo “abbigliamento”, del suo comportamento: insomma lo farà stare tranquillo e felice così da essere pronto e scodinzolante per le foto. Se si decide di affidarsi a un dog sitter, occorre tenere presente che è necessario prendere contatti in anticipo: meglio fargli incontrare il cane per qualche giorno prima della cerimonia, in modo tale che si instauri un rapporto di fiducia e obbedienza. Sarà poi proprio il dog sitter, su indicazioni della coppia, ad accompagnare il cane il giorno delle nozze alla toelettatura ed accertarsi che indossi gli accessori scelti dagli sposi. Nel corso della cerimonia, il dog sitter potrà accompagnare il cane a fare una passeggiata, per poi raggiungere gli invitati e i novelli sposi sul sagrato della Chiesa al termine del rito religioso, per dirigersi poi alla location del ricevimento. Qui, sarà sempre il dog sitter a prendersi cura dell'animale, permettendo così a tutti gli ospiti e agli sposi di godersi la cerimonia ed evitando di abbandonare l'animale a casa da solo in una giornata particolarmente importante per i suoi padroni. Nessuno si sposa con indifferenza e distrazione, neppure con un budget troppo ridotto. La voglia di mettere in questa giornata tutti i propri sogni, desideri e aspettative è contagiante. Il matrimonio è, infatti, un misto di vita e di sogno, di realtà e di fantasia, un mito che si rigenera e non smette mai di esercitare la propria fascinazione. Un giorno che si desidera festeggiare con tutti coloro che fanno parte della propria vita. Anche gli amici a quattro zampe.


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Speciale Sposi

Mercoledì 29 Febbraio 2012

I ricordi e le dediche degli invitati diventano un libro per gli sposi

Dall’Inghilterra arriva il guestbook

Segnaposti personalizzati

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asta con i tradizionali bigliettini di auguri, standard e un po' impersonali, da abbinare insieme al regalo per gli sposi il giorno del matrimonio: a sostituirli ci pensa il guestbook, messo a disposizione di tutti gli invitati dalla coppia per poter condividere pensieri e ricordi legati alla speciale giornata. La tradizione del libro degli ospiti è di provenienza anglosassone, ma sta prendendo ampiamente piede anche in Italia, complice la possibilità di personalizzazione e la possibilità di rendere gli invitati parte ancor più attiva dell'intero matrimonio. Sul guestbook gli ospiti potranno lasciare le proprie dediche agli sposi, magari corredate da fotografie o disegni: il volume viene solitamente posizionato in un apposito tavolo nel momento del ricevimento, a disposizione degli invitati per tutta la durata del banchetto, oppure accanto al tableau, o ancora fatto circolare tra i tavoli. Essendo un’usanza abbastanza nuova, il guestbook non è reperibile in tutti i negozi. Generalmente quelli fotografici ne sono forniti, mentre c’è chi ha la fortuna di poterlo comperare insieme alle partecipazioni e alle bomboniere di nozze. Comprato o fai-da te, l’importante è che abbia una copertina rigida, affinché non si rovini con lo scorrere degli anni, e una dimensione appropriata. Non vi è una grandezza obbligatoria, ma dovete prendere in considerazione che deve contenere le frasi di ogni invitato Inoltre, un libro degli ospiti di piccole dimensioni probabilmente passerà inosservato. Generalmente la dimensione consigliata è quella che corrisponde a un foglio in formato A4. Dal punto di vista estetico il guestbook può presentare diversi formati o realizzazioni: è possibile sceglierlo in linea con il tema principale della cerimonia, in modo tale che ne riprende i colori o gli elementi decorativi. Ma è possibile sbizzarrirsi anche con idee più insolite e creative: per una cerimonia formale può rivelarsi particolarmente ricco di fascino un guestbook dall'aspetto antichizzato, magari accompagnato da penna d'oca per lasciare i singoli pensieri. In alternativa, pe matrimoni ispirati a decenni passati è possibile optare per una macchina da scrivere: i messaggi possono poi essere ritagliati dagli sposi e composti in un simpatico collage.

Invece del tradizionale libro, si può posizionare un baule o una valigia d'altri tempi con all'interno delle cartoline: saranno poi gli invitati a scegliere su quale depositare il proprio augurio e pensiero per le nozze. Al fotografo si può chiedere di immortalare anche i singoli invitati, per conservare accanto alle dediche anche gli scatti di chi le ha compilate, magari in pose buffe o divertenti.

Nessun limite, comunque, al tipo di supporto che si può scegliere di utilizzare: con pennarelli indelebili, gli invitati possono depositare i propri pensieri su appositi specchi, piatti in ceramica o altri oggetti che gli sposi conserveranno poi come elementi decorativi da esporre in casa, in ricordo del matrimonio e della gioia di aver condiviso un momento tanto importante che le persone più care e vicine alla coppia.

Per rendere il nostro matrimonio speciale e indimenticabile, gli sposi possono cercare un modo per "fare la differenza", trovando nei piccoli dettagli un tocco di brio e originalità che possa coinvolgere appieno gli invitati alle nozze. I segnaposto fanno parte di quei piccoli dettagli che possono essere personalizzati secondo il gusto degli sposi o in linea con il tema generale dell'evento nuziale. Solitamente, i segnaposto riprendono lo stile del tableau, che a sua volta costituisce uno degli elementi fondamentali per la definizione del tema della cerimonia. Ad ogni modo, i segnaposto possono essere personalizzati per ogni invitato: tra i modelli più diffusi vi sono le pergamente o cartoline di fogli in legno che riportano poesi o brevi frasi diverse per ogni ospite, che potrà in questo modo conservare un piacevole ricordo del matrimonio. I segnaposto possono essere decorati con elementi ricorrenti anche negli addobbi presenti all'interno della location, per un effetto elegante e armonico: si può scegliere tra fiori delicati, frutta colorata, sacchetti di tela o tulle, fiocchetti e chi più ne ha più ne metta, magari cercando di trovare una perfetta armonia di colori tra il bigliettino e la sua confezione. Al posto dei tradizionali segnaposto, gli sposi possono decidere di posizionare le bomboniere sul tavolo, una per ogni singolo ospite, contenente confetti tradizionali o dai gusti più svariati, per un ulteriore tocco di orginalità. Anche per quanto riguarda le forme, possiamo distaccarci dalla classica cartolina, trovando sempre nella carta idee più originali e spiritose. Si possono così trasformare i bigliettini in piccole sedie, libretti, borsette, foglie, fiori ed altro ancora, così da vivacizzare anche un elemento decorativo così piccolo e solitamente poco "studiato". Un suggerimento molto interessante è anche la stagione: si potrebbe accostare fiori ed elementi decorativi del periodo del nostro matrimonio ai vari biglietti, e ricreare una sorta di scenario molto scenografico e di sicuro impatto visivo.


Speciale Sposi

Mercoledì 29 Febbraio 2012

Vestiti corti e colori sgargianti, tutte le soluzioni per abiti non tradizionali

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Nuove tendenze per l’abito da sposa L a scelta dell’abito è forse una delle più difficili tra quelli legati al matrimonio, proprio perché nella maggior parte dei casi rende indecise anche le donne più risolute. Il primo passo da fare è consultare riviste del settore e navigare sul web, visitando i siti delle aziende ed in tal modo visionare le collezioni, per avere un primo approccio e farsi un'idea riguardo ai trend e stili diversi.

Naturalmente l’abito deve essere scelto unicamente dalla sposa, che ne deve essere letteralmente folgorata, ma è indicato porre attenzione su di un aspetto: l’abito deve vestire la sposa nascondendo eventuali difetti e calzare a pennello. Importante, dunque, valutare che la linea e il modello siano adatti al proprio fisico. Gli ultimi trend vedono la comparsa di classici abiti bianchi, avorio o color crema, arricchiti di dettagli colorati, che vanno dall’oro all’azzurro, dal rosso corallo al rosso carminio, dal lilla ad altre tinte. Molto più tradizionali, ma allo

stesso tempo anche più ‘preziosi’, quest’anno sono tanti i pizzi e i merletti che senza eccessi impreziosiscono ed intrigano l’abito da sposa, anche grazie a giochi di trasparenza e alla lucentezza dei filati. Molto gettonate le sete pure, semplici cadute di tessuto arricchite soltanto dalla loro lucentezza. Eleganti e raffinati, per una bellezza fuori dal tempo, i leggeri e vaporosi veli di tulle; più legati alla tradizione, segnati da un tocco di vintage, ma anche più particolari i veli bordati ed impreziositi da pregiati pizzi. Quest’anno i vestiti pomposi, ricchi, voluminosi, ma allo stesso tempo leggeri e vaporosi come nuvole di tulle, hanno messo in ombra gli altri stili: corpetti di pizzo, semplici o impreziositi di perle, sovrastano voluminose e larghe gonne di seta, che possono presentare piccole balze di tulle o di merletto. Vengono scelti molto di frequente anche alcuni modelli più ‘scivolati’, purché si allarghino sotto. Se il vestito è molto semplice, e la particolarità è data soltanto dalla lucentezza e dalla qualità del tessuto, così come il corpetto, e le spalle sono scoperte, è indicato scegliere dei guanti lunghi, al gomito o qualche centimetro più su, naturalmente da sfilare al momento della cerimonia. Se il vestito è molto ricco e particolare, magari con la presenza di pizzi e perle, è indicato indossare guanti corti, fino al polso: molto particolari, ma allo stesso tempo delicatissimi, quelli di tulle con intarsi in perle e pizzo. Ogni abito ha una sua particolarità, una caratteristica, intrinseca o estrinseca che sia, che lo rende unico: ciò deve essere sfruttato al meglio dalla sposa che deve valorizzare l’abito, e allo stesso tempo essere valorizzata dal modello e dallo stile scelto.

Per i matrimoni con riti civili, è possibile osare maggiormente sia dal punto di vista dei colori, sia della linea: stanno prendendo particolarmente piede negli ultimi anni gli abiti con gonna corta, leggeri e freschi. L'abito della sposa dovrebbe poi essere in linea con quello dello sposo: per matrimoni più solenni, entrambi dovrebbero presentare abiti ricercati, mentre al contrario per cerimonie meno tradizionali entrambi hanno maggiore libertà. Gli sposi, anche in questo caso,

possono comunque scegliere di riivelarsi qualche dettaglio per poter utilizzare accessori dello stesso colore, magari che riprendano i decori e il tema principale scelto per l'evento. Abiti coordinati sono invee d'obbligo in caso di cerimonie vintage, per un'ambientazione più omogenea e un risultato di maggiore fascino. In conclusione, l’unica vera arma di cui munirsi è la semplicità, che di conseguenza si sposa all’eleganza e alla raffinatezza, caratteristiche che devono essere proprie di ogni sposa.

I dettagli per uno sposo elegante e raffinato In occasione della cerimonia di nozze, l'abito della sposa è solitamente elemento catalizzatore dell'attenzione degli invitati; neppure lo sposo, però, deve sottovalutare il proprio abbigliamento in occasione di un giorno tanto importante. Ad oggi, non è più soltanto prerogativa della sposa desiderare di essere impeccabile il giorno del proprio matrimonio. E’ risaputo che, per raggiungere tale obiettivo, è necessario aver cura di ogni dettaglio sia per quanto riguarda la mise della sposa sia per quella dello sposo. Tra i vari accessori che accompagnano l’abito dello sposo, cravatta o papillon, cilindro, gemelli, guanti, calze e scarpe, devono essere tenute in considerazione anche la cintura e la fascia, utilizzate in alternativa alle bretelle. Quando è opportuno indossare l’una o l’altra? In genere la cintura è più “gettonata” dagli sposi, in quanto adattabile con maggior facilità a diversi tipi di abbigliamento. Di classe, tendenzialmente nera

o comunque intonata all’abito, in pelle di coccodrillo o di vitello, rigorosamente abbinata alle scarpe, è un accessorio che quasi non si vede, ma completa con eleganza il vestito scelto dallo sposo e conferisce un ulteriore tocco di eleganza. La fibbia della cintura deve essere delle dimensioni giuste, non troppo grande, in modo da non creare alcun rigonfiamento antiestetico sotto la giacca o il gilet. La fascia, accessorio un po’ più impegnativo rispetto alla cintura e per questo meno indossato, se abbinata all’abito giusto, dona un tocco in più di originalità e ricercatezza, valorizzando con eleganza il punto vita dello sposo. E’ ben coordinata con una tipologia di abbigliamento particolare, che si avvicina allo smoking. E’ opportuno, inoltre, che il colore della fascia si intoni con gli altri accessori del vestito, in particolare con il papillon e con l’eventuale fazzoletto portato nel taschino.


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Mercoledì 29 Febbraio 2012

SPORT

Il Pizzighettone vince ancora ed è secondo SERIE D

Il Pizzighettone si concede il bis. Dopo il successo nel recupero con il Fidenza, i rivieraschi si sono, infatti, ripetuti con il Gozzano, battuto 3-1. In vantaggio con Selvatico in avvio di gara, il Pizzighettone è stato raggiunto ad inizio ripresa ed ha più volte sofferto la pressione degli avversari, ma nel finale ha conquistato i tre punti con i gol di Miftah e Mancuso. Successo che vale il

secondo posto solitario in classifica. CLASSIFICA (27ª giornata) Castiglione 54; Pizzighettone 48; Mapello, Olginatese, Ponte San Pietro-Isola 47; Caronnese 45; Voghera 40; Castellana 38; Darfo Boario, Rudianese 35; Seriate 34; Gozzano, Colognese 32; Pro Piacenza, AlzanoCene* 31; Fidenza 28; Fiorenzuola, Carpenedolo 27; Seregno* 26; Gallaratese 19.

Casalese, il pari è un risultato positivo PROMOZIONE

(S.A.) Dopo 28 giorni di riposo forzato, la Casalese s’è riconnessa col campionato. L’ha fatto domenica sul sintetico di Reggio Emilia, contro l’Arcetana: grasso che cola l’1-1 raggiunto in extremis e in inferiorità numerica. Buoli si conferma protagonista: a segno da tre partite consecutive, il bomber s’è reso protagonista anche in negativo determinando l’abbaglio arbitrale costato

l’espulsione ad Azzi. Domanica sfida al fanalino di coda Fontana Audax: obiettivo tornare alla vittoria. CLASSIFICA (21ª giornata) Libertaspes 47; Casalese, Sampolese 41; Brescello, Langhiranese 34; Castellana 33; Meletolese 32; Lentigione 31; Povigliese 29, Medesanese 28; Castelnovese, Montecchio 25; Arcetana 22; Falk 21; Biancazzurra 20; Valtarese 19; Fiore 158; Fontana Audax 16.

La Cremo ora non deve abbattersi

Contro il Trapani a pesare sono stati anche gli errori in zona-gol, altrimenti il risultato sarebbe stato diversi PRIMA DIVISIONE L’arbitraggio di lunedì ha lasciato l’amaro in bocca, ma c’è tempo per reagire

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I NUMERI

di Matteo Volpi

rmai è chiaro: qualcuno ce l’ha giurata… La sconfitta con il Trapani lascia un importante velo di sconforto, mi-sto a rabbia nell’animo degli sportivi grigiorossi. Una gara che l’undici di Brevi aveva dimostrato di poter dominare, se solo avesse concretizzato le palle-gol create nella prima frazione di gioco. Poi, senza dubbio, l’episodio del gol del pareggio, sul quale nove volte su dieci viene fischiato il fallo sul portiere… Quindi una serie infinita di decisioni arbitrali sfavorevoli, ma anche quel maledetto palo colpito a porta vuota da Minelli (allo scadere del primo tempo) e la deviazione fortuita di un difensore siciliano sul colpo a botta sicura di Possanzini nel finale, con la squadra sotto di un gol. Senza dimenticare il gol stoppato da Rigione sulla linea, ma della porta avversaria. Segnali tangibili che probabilmente qualcuno ce l’ha giurata. Chissà, forse far emergere il “bubbone” del calcioscommesse ha scatenato le ire dei numerosissimi personaggi coinvolti o ancor peggio la tanto acclamata pañolada in diretta televisiva (a proposito, la società sul proprio sito ha ringraziato tutti i tifosi per aver condiviso la posizione societaria e per il sostegno alla squadra durante la gara), potrebbe non aver certo

CREMONESE-TRAPANI 2-4 CREMONESE: Alfonso, Polenghi, Favalli (24’ st Musetti), Minelli, Rigione, Tacchinardi, Filippini (17’ st Nizzetto), Fietta (33’ st Riva), Possanzini, Dettori, Le Noci. A disposizione: Bianchi, Semenzato, Cesar, De Geri. All.: Brevi. TRAPANI: Castelli, Daì, Sabatino, Priola, Filippi, Tedesco, Barraco, Caccetta, Abate (34’ st Pirrone), Gambino (38’ st Mastrolilli) Madonia (46’ st Cianni). A disposizione: Pozzato, Domicolo, Perrone, Cavallaro. All.: Boscaglia. ARBITRO: Fabbri di Ravenna. RETI: 25’ Possanzini, 38’ Tedesco, 15’ st Abate, 19’ st Madonia, 32’ st Le Noci, 43’ st Madonia. NOTE: spettatori 2500 circa. Ammoniti Tacchinardi, Minelli, Polenghi, Dettori, Rigione, Daì, Sabatino, Abate.

L’esultanza dei grigiorossi dopo il gol di Possanzini (foto L. Dassi)

aiutato a portare i fischietti dalla nostra parte. D’altronde, pañolada o no, arbitraggi a favore negli ultimi anni non ce ne ricordiamo. In campo l’assenza di Pestrin si è sentita soprattutto nella malizia con cui gestire certi episodi, aspetto sul quale il trapanese Giacomo Tedesco ha costruito una carriera, che lo ha visto a lungo calcare i campi della serie A. Cose da non credere. La speranza, ora, si chiama soprattutto Possanzini, che si è

confermato elemento di categoria e di carattere e non facciamo riferimento solo al gol, ma anche a quella rincorsa di trenta metri fatta all’ultimo minuto per andare a prendersi uno dei pochi palloni ancora giocabili. A livello tattico, infine, anche certe scelte del mister non hanno convinto pienamente (vedi per esempio Tacchinardi adattato come terzino sinistro, perché non Nizzetto?), ma senza dubbio sono state più digeribili rispetto

L’assenza di Pestrin ha pesato

a quelle arbitrali. Vedere una società che, pur avendo un vice presidente come consigliere di Lega, subisce un gol a sfavore come quello del pareggio, dopo essersi ritrovata impotente davanti ad una penalizzazione di sei punti per la vicenda scommesse, provoca scoramento e incavolatura. Fatecelo ammettere. Il campionato, tuttavia, non è ancora finito e l’organico per fare un filotto di vittorie contro tutto e tutti la Cremonese ce l’ha. Anche perché, in fin dei conti, cosa c’è di diverso rispetto alle scorse stagioni?

CLASSIFICA Trapani 49 Siracusa (-5) 40 Spezia 38 Pergocrema (-2) 38 Cremonese (-6) 35 SudTirol 35 Portogruaro 35 Barletta 35 Carrarese* (-1) 34 Lanciano* (-1) 33 Prato 28 Triestina 27 Frosinone* 27 Andria 24 Latina 23 Bassano 22 Piacenza* (-6) 21 FeralpiSalò 18

24ª Giornata Andria-Carrarese Bassano-Portogruaro Cremonese-Trapani Latina-Prato Piacenza-FeralpiSalò Siracusa-Pergocrem Spezia-Lanciano SudTirol-Barletta Triestina-Frosinone

2-0 1-0 2-4 0-1 2-2 1-2 1-0 3-2 1-2

Prossimo Turno (4-3 h 14.30) Barletta-Triestina Carrarese-Bassano FeralpiSalò-Latina Frosinone-Andria Lanciano-SudTirol Pergocrema-Spezia Portogruaro-Cremonese Prato-Piacenza Trapani-Siracusa

Cavasin si aggiudica la Coppa San Geo. Costanzi e Baffi in crescita CICLISMO

Daniele Cavasin, 23 enne dilettante di Elite della Generali Videa Ballan, si è aggiudicato la Coppa San Geo, edizione numero 88, classica d’apertura della stagione con arrivo a Soprazocco di Gavardo (Brescia). Ai cento metri dal traguardo Cavasin ha dato un saggio della propria classe, avendo la meglio sul corregionale Nicola Boem (Zal Fior) e sul bresciano Michele Foppoli (Team Delio Gallina), al termine di uno sprint ristretto dopo 156 km, percorsi a 38,814 km/h di un tracciato non facile da interpretare. Siamo

solo all’inizio, ma per noi italiani questa prima corsa è una vera boccata d’ossigeno. In bella evidenza Davide Martinelli (Hopplà ), figlio di Beppe (diesse dell’Astana), ripreso a pochi km dall’arrivo e poi 10° a 24”, tra l’altro all’esordio fra gli Under. Cavasin, sceso dalla bici, ha detto: «E’ un anno che penso a questa corsa. L’anno scorso sono arrivato quarto, stavolta ho dato tutto me stesso per conquistare questo primo posto». Non ha nascosto l’amarezza, mista alla fatica, Nicola Boem: «L’arrivo in salita era

difficile, avevo paura di essere anticipato e quindi sono partito forse troppo presto e a 100 metri dal traguardo sono stato rimontato». Non era di certo una corsa per velocisti: Edoardo Costanzi (Viris Vigevano-Maserati) e Piero Baffi (Team Idea), hanno rivelato di aver ritrovato quella serenità che cercavano, devono solo sbloccarsi. Al traguardo erano presenti Gianni Sommaria, vice presidente della Fci e i tecnici federali Marino Amadori e Marco Villa. Fortunato Chiodo


Sport

Mercoledì 29 Febbraio 2012

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Vanoli Braga, il momento è delicato

A Biella è arrivata l’ennesima sconfitta in trasferta, ma per fortuna la classifica è rimasta immutata. Ora è vietato sbagliare

SERIE A Caja rischia di dover fare a meno di Tusek e Cinciarini nei prossimi due match casalinghi

P

iove sul bagnato sulla Vanoli Braga. Già priva da alcuni match dell’infortunato Marko Tusek, dovrà probabilmente rinunciare anche a Daniele Cinciarini, caduto malamente con la testa sul parquet domenica scorsa a Biella. Lunedì sera il giocatore è stato dimesso dall’ospedale, per fortuna tutti gli accertamenti del caso hanno dato esito negativo. Cinciarini ha subìto solo un forte trauma contusivo che lo obbliga a qualche giorno di riposo. La sua presenza domenica contro Roma è in forte dubbio: un’assenza che complicherebbe ancor di più i piani di coah Caja. La squadra non può, infatti, giocare a buon livello per tutti i 40 minuti con un roster ridotto all’osso e non sempre riesce l’impresa compiuta contro Bologna. A Biella è così arrivata l’ennesima sconfitta esterna di questa tribolata stagione, ma la reazione mostrata nell’ultima parte del match, fa ben sperare. Peccato che i biancoblu non possano presentarsi al meglio nei prossimi due match casalinghi, che possono risultare decisivi per la stagione. Al PalaRadi arriva prima Roma, che dopo aver espugnato Varese, ha addirittura battuto Siena e poi mercoledì sarà la volta di Teramo, per un autentico scontro diretto. Per fortuna le dirette con-

VOLLEY A2

Pomì autoritaria sogna i playoff

BIELLA-CREMONA 73-62 22ª Giornata Biella-Cremona 73-62 Bologna-Teramo 86-71 Cantù-Treviso 79-67 Caserta-Varese 87-91 Milano-Casale M. 83-60 Roma-Siena 77-76 Sassari-Avellino 87-73 Venezia-Pesaro 87-61 Riposa: Montegranaro Prossimo Turno (4-3 h 18.15) Teramo-Venezia (3-3 h 16.10) Avellino-Cantù Varese-Bologna Pesaro-Caserta Treviso-Casale Monferrato Cremona-Roma Biella-Montegranaro Siena-Milano (h 20.30) Riposa: Sassari

(13-13, 31-27; 54-48) CLASSIFICA Siena 30 Milano 26 Bologna 26 Sassari 26 Venezia* 24 Cantù* 24 Pesaro* 22 Avellino* 22 Varese 22 Biella 20 Roma 20 Caserta 18 Treviso 16 Montegranaro* 14 Teramo* 14 Cremona 12 Casale M. 10

correnti alla salvezza hanno tutte perso e la situazione è rimasta immutata, ma non si può sempre sperare nelle disgrazie altrui. Quindi è lecito attendersi una Vanoli Braga motivatissima, anche se incompleta, nella speranza di poter recuperare almeno Tusek,

ANGELICO BIELLA: Jurak 11 (1/2, 2/3), Minessi ne, Coleman 16 (2/3, 3/8), Soragna 6 (0/1, 2/5), Pullen 22 (3/5, 4/8), Laganà (0/1 da due), Miralles 2 (1/3 da due), Lombardi (0/1, 0/1), Magarity, Chessa (0/1, 0/3), Dragicevic 16 (4/8, 2/7), De Vico ne. All.: Cancellieri. VANOLI BRAGA CREMONA: Lighty 10 (3/8, 0/3), Cinciarini 9 (2/2, 1/5), Lottici ne, Antonelli (0/1 da due), Tabu 8 (1/4, 2/2), D’Ercole 4 (1/2 da tre), Perkovic 9 (2/5, 1/5), Milic 14 (6/8 da due), Rich 8 1/6, 2/3), Belloni ne. All.: Caja. ARBITRO Mattioli, Sardella e Barni.

utile nel dare fiato al capitano Milic. L’ALTRO BASKET In serie B femminile, come da pronostico, il Basket Team Crema si è aggiudicato il derby contro l’Assi Manzi. La formazione cremasca ha dominato la partita - che non ha mai avuto storia - chiu-

Daniele Cinciarini (foto Castellani)

sa sul 64-42 (20-6, 34-18, 50-33). In serie C nazionale, nuovo passo falso dell’Erogasmet Crema, battuto a sorpresa dal fanalino di coda Bergamo (75-65), mentre Mg. K Vis Piadena ha avuto agevolmente la meglio su Bernareggio (80-62).

Dopo il colpo esterno di Busnago, la Pomì Casalmaggiore si è aggiudicata anche il derby lombardo con Montichiari per 3-0 (25-22, 25-16, 25-19): tre punti che permettono alle casalasche restare in corsa per i playoff. Match quasi a senso unico, con la Pomì sempre padrona della situazione. In evidenza Kucerova e Zago, rispettivamente 14 e 19 punti realizzati. In vetta hanno vinto tutte, compreso l’Icos Crema, che ha travolto 3-0 (25-15, 25-18, 25-12) Pontecagnano. CLASSIFICA (21ª giornata) Giaveno 53; Loreto 52; Crema 51; Santa Croce 44; Casalmaggiore* 42; Busnago (-4) 36; Soverato 32; Montichiari* 28; Sala Consilina (-1) 26; Frosinone* 23; Fontanellato 22; San Severino 21; San Vito* 18; Pontecagnano* (-1) 14; Forlì* (-3), Matera 9.

Parata Rosa di Primavera: iscrizioni record

Nella tradizionale gara nazionale femminile organizzata dalla PuntoRaffaVolo fari puntati su Germana Cantarini

di Massimo Malfatto

Partono i grandi eventi del calendario cremonese e si comincia domenica 4 marzo con la “Parata Rosa di Primavera”, una gara nazionale inserita nel Circuito Fib dove sarà presente il meglio del boccismo femminile. Ancora uno sforzo finanziario della “PuntoRaffaVolo” ed organizzativo (in special modo di Clementi, Benito Scazzoli, Nora Marchesini e Luigi Stringhetti) ripagato dalla numerosa e ragguardevole partecipazione.

Anche questa dodicesima edizione, come nelle precedenti, sarà suddivisa in due gare con finali separate. Nella categoria A-A1 iscritte 37 bocciofile (due in meno dello scorso anno!) in rappresentanza di 31 società, 5 comitati regionali e 16 provinciali. I gironi eliminatori (con inizio ore 9), si svolgeranno sulle corsie del comunale di Soresina, Cremona e del Ferroviario. Fari puntati su Germana Cantarini che esordirà al bocciodromo Dlf contro la brianzola Anna Maria Guzzi in un girone che comprende anche

Loana Capelli, Menegazzi e Cristofori. Ancora un debutto al comunale cremonese per Elisa Luccarini, avversaria di turno sarà Luisa Conforti in una batteria che comprende (impensabile coincidenza!) Serenella Ravasio e Valentina Amigoni, guarda caso le due vincitrici dello scorso anno. Nella categoria B-C-D iscritte 71 giocatrici (ben 12 in più del 2011!) in rappresentanza di 51 società, 19 comitati provinciali e tre regioni. La “stradivariana” Eva Piazzi (seconda lo scorso anno) esordirà a San Zeno, Brunella

Vessichelli, Laura Ghizzoni, Daniela Bodini e Olga Panarello al comunale di Crema e la soresinese Caterina Bono al Signorini. Per la Maddalena Azzini (con Piera Sordini e Rosella Benzoni) inizio sulle corsie dello Stradivari, mentre per Graziella Biazzi e le trescoresi Anna Rita Raimondi e Vanessa Bazzani partita d’avvio a Verolanuova. Direttore di gara designato Moreno Gualtieri che sarà assistito da Ennio Clementi, le semifinali e finali sono previste al bocciodromo comunale a partire dalle ore 14.30.

Germana Cantarini

RIUNIONE DELLE SOCIETA’

Vivace e ricca di stimolanti argomenti la riunione dei presidenti delle società bocciofile affiliate al comitato di Cremona. Primo argomento affrontato dal presidente Giovanni Piccioni il problema dei costi di gestione (riscaldamento ed illuminazione) dei bocciodromi, in particolare gli impianti su quattro corsie. Sulla base di quanto deliberato dalla Consulta di Milano è stato deciso, unanimemente, di sperimentare partite ai punti 10 nei gironi eliminatori delle ultime quattro gare del calendario invernale cre-

Si va ai 10 punti per le prossime gare

cherà la possibilità di monese. Questo per rirendere fruibili tali imdurre il tempo di svolgipianti ad orari precisi, mento dei gironi. come avviene per altre L’esperienza fatta dai discipline sportive. Da comitati di Brescia ha segnalare che il bocsancito la riduzione di ciodromo soresinese circa un’ora nello svolnon ha ancora realizzagimento del girone. Giovanni Piccioni to la separazione tra Sempre parlando dei bar e campi di gioco che sarebbe costi di gestione i bocciodromi di molto utile: si spera che questo Cremona e Soresina presentano avvenga prima del prossimo inserie difficoltà e quindi si verifi-

verno. Ha suscitato qualche perplessità l’adozione deliberata dalla Consulta di Milano di utilizzare dal 1°marzo in tutte le occasioni, senza eccezioni, il primo campo libero nelle gare provinciali e regionali. C’è stata qualche critica anche per il trasferimento nella categoria “C” per tutti gli allievi che avendo iniziato la stagione in “D” si trovano a dover cambiare compagno a metà sta-

gione. Sul progetto Junior Bocce il comitato di Cremona intende riprendere l’attività interrotta lo scorso anno, magari anche solo in una scuola. Agli educatori scolastici sarà riconosciuto un rimborso spese di 6 euro all’ora. Inoltre è stata espressa la volontà di una sempre maggior collaborazione con il comitato di Crema che potrebbe trovare un primo risultato nell’adozione di un unico

calendario gare. Utilizzando il “sorteggio per settori” si darebbe l’opportunità ai vari tesserati dei due comitati di partecipare a più gare senza fare molti chilometri. Al termine è stato presentato il calendario estivo, sempre molto affollato. I presidenti hanno espresso pareri contrastanti sulle gare con doppia finale AB-CD. Per concludere è stata presentata la lotteria istituita dal comitato regionale che mette in palio una dozzina di posti di una crociera di sette notti nel Mediterraneo. MM


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Sport

Mercoledì 29 Febbraio 2012

ATLETICA

Un Oro e un argento per l’Arvedi nei lanci

(C.C.) Grande successo dell’Atletica Arvedi: un oro e un argento ai campionati italiani di lanci invernali. Roberta Molardi ha conquistato il tricolore nel lancio del giavellotto Juniores con l’ottima misura di 47,04 metri. La gara per Roberta è iniziata con un 46,88 che ha chiuso subito le velleità delle avversarie: la seconda, Martina Clean, ha ottenuto la miglior misura a 44,29 metri e la terza Celeste Sfirro ha chiuso a 39,80 metri. Argento, invece, per Maria Chiara Rizzi nel martello. La lanciatrice dell’Arvedi ha lanciato a 54.04, prestazione di buon livello se si considera che, in pratica, la stagione non è ancora iniziata. Ha vinto la favorita Francesca Massobrio (57.60). Ora Maria Chiara deve ottenere il minimo per i mondiali Junior di Barcellona.

Witor’s sulla rampa di lancio

RUGBY

Il derby vinto con Casalmaggiore conferma la grande crescita

Il derby è andato incredibilmente alla Witor’s Cremona (7-3). La squadra casalasca, pur con l’attenuante di qualche assenza di rilievo e con lo stop di 15 giorni che può averne condizionato la tenuta fisica, non è stata mai in grado di superare la barriera offensiva opposta dai ben organizzati cremonesi. Così l’attacco più forte del campionato (298 punti all’attivo), per la prima volta non è riuscito ad andare in meta neppure una volta ed ha raccolto la miseria di tre punti su calcio di punizione. Il colpaccio è invece riuscito ai grigiorossi, con il bravissimo Ruggeri che, nel secondo tempo, ha indovinato il corridoio giusto ed è andato a depositare la palla oltre la linea di fondo del campo avversario. Il risultato è la grande dimostrazione dei progressi fatti nelle ultime settimane

dai ragazzi di Daldoss. Basti pensare che all’andata, solo quattro mesi fa, la partita si era chiusa con un pesante 52-10 per la squadra casalasca. Il successo grigiorosso ha così cambiato il volto della classifica del girone, con Casalmaggiore che si è lasciato scappare definitivamente il Rugby Man-tova (salito a 46 punti, contro 34 dei casalaschi) e con il Rugby Cremona che ha lasciato ai Caimani del Secchia l’ultimo posto in classifica. Nel prossimo turno Cremona va a giocare sul campo di Bergamo, con l’intento dichiarato di allungare la propria serie positiva e di ribadire la vittoria conquistata all’andata sul campo di San Sigismondo (13-8). Casalmaggiore, invece, ospita in casa (sul campo di Colorno) il Marco Polo. Cesare Castellani

PALLANUOTO

Bissolati, incredibile sconfitta nel finale

Sconfitta a dir poco incredibile per la Bissolati, crollata miseramente nel finale con uno 0-4 subìto nel quarto tempo e l’ultimo gol varesino incassato a 7” dalla sirena finale. Poco dopo l’inizio della quarta frazione, con solo sette minuti ancora da giocare, la partita sembrava saldamente nelle mani della Bissolati, in vantaggio per 6-3 e nulla faceva presagire il crollo verticale che è costato l’intera posta in palio. Partita dai risvolti incredibili, con la Bissolati autoritaria in attacco e con un portiere come Pasqualato, capace di parare ben quattro rigori. I gol cremonesi nel primo tempo (finito 3-2) sono stati messi a segno da Fugazza, Bartoloro e Costantino e nei due successivi tempi la Bissolati ha incrementato il risultato, fino al 6-3 prima dell’incredibile crollo nell’ultimo parziale. Il match è terminato 6-7, con Varese che ha ottenuto un successo decisamente insperato.

Malgrado il pari il Milan resta favorito

SERIE A Polemiche a parte, i rossoneri hanno mostrato di poter dominare gli avversari anche senza Ibra e Boateng

S

icuramente ai punti avrebbe vinto il Milan, ma quello che conta per la classifica è il pari strappato da un Juve mai doma, che è stata però fortunata. Sì, perché il gol non concesso a Muntari ha dell’incredibile e sul 2-0 difficilmente il Milan avrebbe fallito l’appuntamento con la vittoria. Al termine della gara è poi andato in scena uno spettacolo poco gratificante, inevitabile però dopo giorni di polemiche e troppa pressione. Risultato a parte, il dominio del Milan per lunghi tratti della gara, malgrado le assenze di Ibra e Boateng, conferma che i rossoneri restano i favoriti per lo scudetto, ma grazie alla Juve il campionato resta interessante. Francamente era difficile pronosticare alla vigilia della stagione i bianconeri così in alto in classifica, quindi complimenti a squadra, tecnico e società, nella speranza che questo ottimo rendimento non venga rovinato da polemiche sterili e francamente inutili, come quelle innescate dopo Parma. Alle spalle delle due dominatrici del campionato, meritano un plauso Udinese e Lazio (terze malgrado panchine non proprio lunghissime) e meritevoli di giocarsi come

ZOOM

25ª Giornata Atalanta-Roma 4-1 Bologna-Udinese 1-3 Cagliari-Lecce 1-2 Catania-Novara 3-1 Chievo-Cesena 1-0 Genoa-Parma 2-2 Lazio-Fiorentina 1-0 Milan-Juventus 1-1 Napoli-Inter 1-0 Siena-Palermo 4-1 Prossimo Turno (4-3 h 15) Bologna-Novara Fiorentina-Cesena Inter-Catania (h 20.45) Juventus-Chievo (3-3 h 20.45) Lecce-Genoa Palermo-Milan (3-3 h 18) Parma-Napoli (h 12.30) Roma-Lazio Siena-Cagliari Udinese-Atalanta

CLASSIFICA Milan 51 Juventus* 50 Udinese 45 Lazio 45 Napoli 40 Roma 38 Inter 36 Palermo 34 Catania* 33 Chievo 33 Atalanta (-6) 31 Cagliari 31 Genoa 31 Parma* 29 Fiorentina* 28 Bologna* 28 Siena 26 Lecce 24 Novara 17 Cesena* 16

lo scorso anno un posto in Champions. Merito di due allenatori preparati e determinanti per due società attente al bilancio, eppure costantemente al vertice. Attenzione però al recupero del Napoli, tornato in grande forma e potenzialmente in grado di lottare per il terzo posto. Tagliate fuori invece Roma e Inter, alla prese con vari problemi e dal rendimento altale-

Chievo oculato dà lezione a un Cesena grandi firme dal nostro inviato

Il gol-fantasma di Muntari

nante. Partiamo dai giallorossi. Ogni volta che sembrano aver imboccato la strada giusta, incappano in sconfitte inattese, con un atteggiamento difensivo francamente sconcertante. A questo punto della stagione Luis Enrique non ha più alibi e il giudizio sul suo operato non è certamente positivo. Qualcuno a Roma rimpiange Montella, che tanto bene sta fa-

cendo a Catania. Per l’Inter sono finiti gli aggettivi negativi; Ranieri è encomiabile nel volerci credere, ma la squadra ha finito la benzina e l’unica speranza per i nerazzurri è che la stagione finisca al più presto. Il tecnico è sempre il primo a pagare, ma in questo caso potrebbe essere una liberazione. Fabio Varesi fabiovaresi16@libero.it

Il bunker Brescia continua a salire in classifica e vede i playoff SERIE B

MIchele Arcari è l’eroe del momento: da 810 minuti il portiere di Annicco non prende gol e grazia anche alle sue parate, il Brescia è tornato a volare e a sognare i playoff. Nel recupero con il Torino, le rindinelle hanno avuto un po’ di fortuna, ma per vincere serve anche quella. RECUPERI Modena-AlbinoLeffe 0-0, PescaraReggina 0-2, Sassuolo-Ascoli 0-0, Gubbio-Modena 2-0, Brescia-Torino 1-0. CLASSIFICA (28ª giornata) Torino 56; Sassuolo 55; Verona 54; Pescara* 52; Padova* 46;

Varese 45; Reggina, Brescia 42; Bari (-2) 39; Sampdoria*, Cittadella, Grosseto 37; Juve Stabia* (-4) 36; Livorno 30; Vicenza 29; Crotone (-1) 28; Gubbio, Modena* 26; AlbinoLeffe 25; Empoli* 24; Ascoli (-7) 23; Nocerina 18. PROSSIMO TURNO (3-3 h 15) Bari-Crotone, Empoli-Livorno, Grosseto-Torino, Gubbio-Brescia (5-3 h 20.45), Juve Stabia-Nocerina, Modena-Cittadella, Padova-AlbinoLeffe, Pescara-Sassuolo, Reggina-Ascoli, Sampdoria-Verona , Varese-Vicenza (2-3 h 20.45).

Arcari (Brescia)

VERONA - I grandi nomi sul viale del tramonto non servono per salvarsi. Lo ha sperimentato lo scorso anno sulla propria a pelle il Brescia e lo ha scoperto amaramente in questa stagione il Cesena. Ben tre allenatori non sono bastati per rimettere i romagnoli in linea di galleggiamento, ora ultimi in classifica e a dieci punti dalla zona salvezza (anche se devono recuperare una partita), malgrado possano disporre di giocatori del calibro di Mutu, Santana e del campione del mondo Iaquinta. Dall’altra parte un Chievo operaio, che senza nomi altisonanti ma con gioDavide catori super motivati, ha in pratica Moscardelli ipotecato l’ennesima salvezza in serie A già a febbraio. Una lezione su come si gestisce una provinciale, quella impartita dalla società veronese, che difficilmente sbaglia rinforzi e soprattutto allenatori, tutti disposti a portare avanti un progetto vincente, che dura ormai da un decennio. La gara di domenica al Bentegodi è stata molto brutta e forse non poteva essere altrimenti. Per il Cesena, infatti, era una delle ultime occasioni per alimentare speranze di salvezza. Neppure il cambio di allenatore è servito ai romagnoli per invertire il trend negativo (un punto in cinque partite). Beretta cercava il rilancio, dopo la negativa parentesi al Brescia di un anno fa, ma al cospetto della squadra che lo ha fatto esordire in serie A, il nuovo tecnico dei romagnoli ha proposto un calcio poco aggressivo e dai ritmi troppo lenti. Tanta mediocrità ha coinvolto anche il Chievo, per lunghi tratti in affanno e mai pericoloso. La svolta del match è arrivata all’11 della ripresa, con l’espulsione del romagnolo Lauro per doppia ammonizione. A quel punto Beretta ha tolto un impalpabile Mutu per inserire il difensore Rossi, con l’obiettivo di portare a casa almeno un punto. Più per forza d’inerzia che per una reale superiorità tecnica, il Chievo ha cercato la vittoria, trovata al minuto 33 con il neo entrato Moscardelli, che ha messo in rete un ottimo cross di Hetemaj. Tre punti di platino per i veneti, che con 33 punti in classifica, stanno disputando una grande stagione, considerata la spesa minima per allestire la squadra. Purtroppo, invece, il Cesena e il Novara di Mondonico sono quasi spacciati. Ma la colpa non è solo degli allenatori. F.V.


A proposito di... Un viaggio da sogno tra scenari incantevoli Dubai, uno dei sette Emirati Arabi Uniti, offre innumerevoli attrazioni ai suoi visitatori, molti dei quali coprono lunghe distanze per lasciarsi alle spalle città grigie e piovose e rilassarsi al sole sulle spiagge di questa splendida regione araba. Ma non è solo il relax a far sognare i turisti di tutto il mondo, quanto anche la prospettiva di fare shopping in un vero e proprio paradiso, con la massima scelta in fatto di negozi e prezzi eccezionali. Il periodo migliore per le vostre spese folli a Dubai è senza dubbio gennaio, in occasione dell’annuale festival dello shopping di Dubai, un’iniziativa

promossa dal governo alla quale partecipano i negozi e centri commerciali locali Dubai è anche il luogo dove mettere alla prova le vostre abilità di contrattazione sul prezzo. Ma ricordate che per tutto c’è un tempo e un luogo giusto. Mentre contrattare in un souk rientra nella norma, provarci in un outlet, negozio o centro commerciale potrebbe scatenare spiacevoli reazioni delle commesse. Gli acquisti più convenienti vi aspettano nei negozi di elettronica, solitamente più economici a Dubai che altrove, grazie alle tasse basse sulle importazioni. Tuttavia è bene non farsi

Mercoledì 29 Febbraio 2012

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di Ermanna Allevi, naturopata, diplomata Riza

Micky Fonty

abbagliare solo dai prezzi stracciati, ma assicurarsi che la qualità degli articoli sia altrettanto buona. Le gioiellerie di Dubai sono un’altra attrazione della città, dove potrete acquistare gioielli finemente lavorati in stile arabo a prezzi piuttosto abbordabili. È possibile fare degli ottimi affari, ricordando come per ogni acquisto di fare attenzione.

a cura di Damiano Domenico Palumbo

Come si serve una bottiglia di vino

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ggi vi voglio parlare della metodologia di servizio, della temperatura e della stagione del vino . Per meglio apprezzare una bottiglia di vino, questa dovrebbe trovarsi nella nostra abitazione da alcuni giorni, aperta con notevole anticipo e servita alla giusta temperatura, mentre molte volte capita che la bottiglia venga acquistata all’ultimo momento, la si trasporta in macchina o la si recupera in cantina o nella dispensa ad una temperatura inferiore a quella corretta. Tutto questo non va bene, è negativo per il nostro vino, il vino è vivo, respira, ascolta ed assorbe gli odori, i profumi dell’ ambiente,sente il cambio di temperatura della giornata,risente degli spostamenti,vive le stagioni e volve nel tempo. Il vino non è una bibita che le puoi aprire come vuoi o quando vuoi ed il sapore non cambia, il vino è molto sensibile a tutto ciò che lo circonda. Mi ricordo un tempo quando le persone andavano in zone vitate ad acquistare il vino sfuso in damigiana, lo portavano a casa e lo facevano riposare 40 giorni prima di imbottigliarlo. Anche oggi le cantine quando imbottigliano il vino lo lasciano riposare per alcuni mesi prima di commercializzarlo. Anche noi con le nostre bottiglie dobbiamo averne una grande cura. In queste poche righe cercherò di darvi dei consigli per meglio apprezzare, valutare il vino. Il vino spumante nelle 2 tipologie, metodo charmat e metodo classico deve essere aperto alcuni minuti prima e servito ad una temperatura dai 7 ai 9C° , la bottiglia la si raffredda mettendola in un secchiello con acqua e ghiaccio, lo spumante classico si affina in molti anni, ha un suo equilibrio e quando si apre la bottiglia è meglio evitare il classico”botto”.

Lo spumante prodotto con il metodo charmat è un vino fresco,profumato, delicato con poco corpo da consumarsi dopo 6-12 mesi dalla commercializzazione; lo spumante metodo classico è più corposo spessorato, pieno,dovete prestare attenzione alla retro etichetta, alla data di sboccatura. Da quella data è consigliabile consumare lo spumante nei 24 mesi successivi. Lo spumante non si presta ad essere affinato perché poi evolve in modo negativo. Un vino bianco deve essere raffreddato un ora prima del utilizzo ponendolo in frigorifero , mai nel congelatore e bisogna ricordarsi di non lasciarsi la bottiglia per giorni in frigorifero. La temperatura corretta di un bianco è dagli 8 ai 10 C° avendo cura di aprire la bottiglia alcuni minuti prima per fare uscire i solfiti, presenti maggiormente in un vino bianco. Il vino bianco leggero deve essere consumato nei 12-24 mesi dalla sua

commercializzazione, il buon bianco di corpo, di spessore è meglio degustarlo dopo 12 o 24 mesi di affinamento per meglio apprezzare le sue caratteristiche. La temperatura di un vino la si misura con un semplice termometro da vino che trovate nel negozio di casalinghi. Quando servite un vino è sempre meglio avvinare il bicchiere cioè lavare il bicchiere con lo stesso vino che poi degustate. Questa operazione permette di avere un bicchiere perfettamente pulito senza odori estranei e di valorizzare i profumi del vino. Il vino rosato di cui il nostro paese è uno dei maggiori produttori, nasce storicamente nel Salento ed oggi è diffuso in tutte le regioni, sta’ vivendo una bellissima stagione; è richiesto ed apprezzato in modo particolare nella stagione estiva anche come alternativa al vino rosso. E’ meglio aprirlo alcuni minuti prima e servirlo ad una temperatura di 9-10 gradi. Il rosato in base alla sua struttura può esse-

CALENDULA

(calendula officinalis)

Damiano Domenico Palumbo e la sua famiglia si occupano di vino da generazioni. Relatore e docente in molti corsi dedicati al vino, formaggi, olio extravergine. Ha collaborato con diversi Istituti Alberghieri sia Regionale che Statali. E’ stato coordinatore responsabile di Associazioni gastronomiche. re consumato fresco o nei due anni seguenti. Del vino rosso vi parlerò la settimana prossima. Ora voglio presentarvi il vino che ho assaggiato venerdì 24/2 alle ore 17:40. VERNATSCH GALEA 2009 ALTO ADIGE è prodotto con uva schiava con una gradazione di 13 gradi dall’azienda ” Nals Magreid”. Il vino è stato servito ad una temperatura di 16 gradi e la bottiglia è stata aperta 30 minuti prima. Il vino presenta un bel colore granato, limpidissimo, un profumo intenso di frutta rossa, con note floreali, in bocca è molto morbido ed equilibrato serbevole e beverino chiude con sentori di mandorla. Questo è un vino che lo si apprezza anche nei mesi caldi, è decisamente versatile accompagna bene lo speck dell’Alto Adige, un piatto di salumi padani, torte salate, risotti, le carni bianche ed i formaggi dolci. La Schiava chiamata in Alto Adige Vernaccia è un vitigno antichissimo e da solo copre un quarto del territorio vitato, questo vitigno concorre nella produzione di diversi vini, il più conosciuto Il Lago di Caldaro. Buona Degustazione

Fu a partire dal Medioevo che la Calendula iniziò ad essere apprezzata per le sue virtù salutari, veniva inoltre utilizzata per insaporire i cibi e come sostitutivo dello zafferano. Carlo Magno la incluse tra le piante da coltivare nei giardini officinali del suo regno. Più avanti anche Santa Ildegarda, erborista e studiosa tedesca, la utilizzò come rimedio per problematiche della pelle e disturbi legati a fegato e intestino. Appartiene alla famiglia delle Composite e il suo nome deriva dal latino: “Calendae”, ovvero primo giorno del mese, per indicare la sua fioritura mensile. La Calendula è una pianta associata al pianeta Sole e all'elemento Fuoco, secondo la mitologia greca porta anche il segno di Venere. Attraverso il potere disinfettante del sole e del fuoco, è un valido rimedio per escoriazioni, piccole ferite e ulcere della pelle; grazie all'influsso di venere, le sue proprietà emollienti ed antiinfiammatorie diminuiscono il dolore attraverso le mucillaggini. Secondo la mitologia classica: Afrodite, dea dell'amore, addolorata per la morte del giovane amante Adone, pianse così amaramente che le lacrime, a contatto con la terra, si trasformarono in fiori di calendula. Forse per questo, un'antica usanza germanica, vede le ragazze innamorate piantare la calendula sulle orme lasciate dall'amato, come segno di un amore che non si spegnerà. E' un fiore che apre la sua corolla al mattino donandosi al sole e seguendolo sino al suo chiudersi(tardo pomeriggio) ed essendo un fiore che non ama l'umidità, i contadini, se trovano questo fiore chiuso in tarda mattinata, sanno che pioverà. Contiene carotenoidi, flavonoidi, olio essenziale( antibatterico e antimicotico), mucillaggini, principio amaro, vitamina C e manganese. Possiede proprietà antiinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, calmanti, depurative del sangue, emollienti, idratanti, toniche. Ottimi gli sciacqui per gengiviti e stomatiti. In Liguria viene chiamata: Margaita e Gangian, in Piemonte: Fior d'mort, Courtesia e Sitruole, in Lombardia: Fior de San Peder, in Veneto: Calendri e Dormioti, in Friuli: Madalenis e Purcitis, in Emilia: Ganzant, Calandla e Gazan, in Toscana: Fior d'ogni mese, Cappuccina, in Abruzzo: Garofano di Spagna, in Sardegna: Fiore de cada mese.


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Mercoledì 29 Febbraio 2012

Gite Fuori Porta VALEGGIO SUL MINCIO

DA NON PERDERE

Borghetto: la magia dell’acqua e dei mulini Un piccolo borgo, poche case, negozi e ristoranti in riva al fiume, creando un paesaggio tanto suggestivo da togliere il fiato: questa è Borghetto, piccola frazione di Valeggio sul Mincio, che rientra a pieno titolo tra i "Borghi più belli d'Italia". Il suo nome, di origine longobarda, significa "insediamento fortificato", ed è il nome del primo abitato sorto nei pressi del punto di guado del fiume Mincio. La storia di Borghetto è quindi quella di un punto di passaggio importante e di una zona di confine contesa da opposti eserciti. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del lago di Garda, e il fiume una barriera naturale, nei secoli, tra le terre del mantovano e quelle del veronese.

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Cosa vedere Il Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, è stato definito un "check-point d'antico regime". Lungo 650 m. e largo 25, ultimato nel 1395, era raccordato al sovrastante Castello Scaligero da due alte cortine merlate e integrato in un complesso fortificato che si estendeva per circa 16 km. Il Castello dalla sommità della collina continua a dominare con le sue torri la valle del Mincio. Della sua parte più antica resta la torre Tonda, singolare costruzione risalente al XII sec., mentre il resto del complesso è databile al XIV sec. Era dotato tre

Un borgo tra natura e cultura Città d’arte nota per la sua ospitalità e per le sue feste tradizionali

aleggio sul Mincio si adagia nell'anfiteatro naturale delle colline moreniche affacciate sulla pianura padana, ai confini tra il Veneto e la Lombardia. Classificata tra le "Città d'Arte" grazie al suo patrimonio artistico, questa cittadina può offrire molto a tutti coloro che vogliono trascorrere un soggiorno all'insegna della cultura, della natura e della gastronomia più genuina. Sorta nei pressi di un antico guado del Mincio (così come Borghetto), Valeggio, situata a meno di 10 km dal Lago di Garda, è stata da sempre terra di confine e di passaggio, dove viaggiatori di ogni tempo hanno trovato sempre ottima ospi-

Una veduta di Valeggio

INFORMAZIONI UTILI COME ARRIVARE Auto: A4 Milano/Venezia, uscita Peschiera del Garda, 10 km A22 Modena/Brennero, uscita Nogarole Rocca, 16 km Treno: FS Peschiera del Garda + Linea autobus APAM (tel. 0376. 230299 - www.apam.it) FS Verona PortaNuova + Linea autobus APT-VR (tel. 045. 8057922 - www.aptv.it) EVENTI TIPICI Dal 1994, la 4a domenica di ogni mese è dedicata al Mercato dell'Antiquariato che si snoda in piazza Carlo Alberto e nelle vie del centro storico. Ogni frazione si anima durante l'anno con la propria fiera o sagra, generalmente in occasione del santo patrono: il fine settimana del 19 Marzo c'è l'Antica Fiera di San Giuseppe in località Vanoni Remelli; il 25 Marzo è la data per l'Antica Sagra di Borghetto, mentre Santa Lucia ai Monti organizza la Sagra di Santa Eurosia per il 1° fine settimana di Maggio; chiude a metà Luglio Salionze con l'omonima Sagra in cui si mette in scena la rievocazione in costume dell'incontro tra Attila e Papa Leone Magno. Celebre è la "Festa del Nodo d'Amore", grande manifestazione enogastronomica con circa 4.000 commensali, dedicata al Tortellino di Valeggio.

talità. Una tradizione che questo borgo rispetta ancora oggi, con le sue feste trradizionali, come quella del nodo d'amore o la Fiera del Vintage, o ancora i mercatini dell'antiquariato. La storia di questo paese, situato al confine con le terre lombarde, è stata segnata da sanguinose guerre e da fortificazioni che ancora dominano il paesaggio. Fra il XIII e il XIV sec. fu edificato il possente Castello che domina la valle, poi la cinta turrita che abbraccia il pittoresco villaggio di mulini di Borghetto. Valeggio fu protagonista delle Campagne Napoleoniche con il sacco di Valeggio nel 1800 e nel Risorgimento assistette alle cruente battaglie nelle sue campagne e in quelle della vicina Custoza.

Tortello di Valeggio, re della tavola La cucina tipica veleggiana rimane profondamente legata alla tradizione del territorio, pur se l'occhio attento delle nuove generazioni di ristoratori sa cogliere gli aspetti più significativi dell'evoluzione del gusto e la adatta alle nuove esigenze del consumatore, nel rispetto della assoluta qualità degli ingredienti e della loro genuinità. Il Tortellino di Valeggio è il principe di questa offerta gastronomica, circondato da altri validissimi piatti: tutte le paste vengono fatte in casa, per dar vita ai tortelli di stracchino, al sedano di Verona, di magro con la zucca, le tagliatelle con i funghi porcini o con ragù di cacciagione, i risotti in gustose varianti. La scelta per i secondi piatti è altrettan-

ponti levatoi di cui solo uno si è conservato. Infine, dentro il borgo, la Chiesa di S. Marco Evangelista è la ricostruzione in stile neoclassico (1759) dell'antica pieve romanica dedicata a Santa Maria (sec. XI), di cui restano due pregevoli affreschi quattrocenteschi. Come arrivare In auto: Borghetto si trova a meno di due Km dal centro di Valeggio, che a sua volta si trova a 8 km dal casello di Peschiera sulla Serenissima A4 Milano - Venezia ed a 15 km da quello di Nogarole Rocca, sulla autostrada A22 Bologna Verona - Brennero.

ITINERARI

Un po' di storia...

La nascita di Valeggio e Borghetto, i cui toponimi significano rispettivamente "luogo pianeggiante" e "insediamento fortificato", è collocabile in epoca longobarda (VIII - IX sec. d.C.), mentre è con l'inizio del secondo millennio che il territorio valeggiano viene annesso alla Corona Imperiale Germanica. Dal 1405 al 1797, Valeggio fece parte dei dominii della Serenissima Repubblica di San Marco, ma con l'andare del tempo venne meno il suo ruolo strategico di presidio militare di confine. Nel 1815 passò sotto la corona dell'Imperial Regio Governo Austriaco. La successiva epopea risorgimentale vide svolgersi sulle colline e nelle campagne intorno a Valeggio le sanguinose battaglie (1848-18591866) che portarono alla riunificazione politica dell'Italia sotto la monarchia sabauda.

LA CUCINA

IN BICI La Valle del Mincio e la zona collinare che circondano Valeggio si prestano magnificamente per lunghe passeggiate ed escursioni in bicicletta lungo le numerose stradine di campagna che si inoltrano nel verde. A Borghetto passa una Pista Ciclabile che, sempre seguendo il corso del fiume Mincio, permette di raggiungere, in direzione Nord, Peschiera ed il Lago di Garda, distante circa 15 Km e, verso Sud, i Laghi di Mantova, intrecciandosi con altri interessanti itinerari ciclistici. Nel suo tratto iniziale si snoda un Percorso della Salute, costituito da 12 postazioni attrezzate che permettono di eseguire gli esercizi base di un completo training atletico. DA VEDERE • Nell'itinerario valeggiano non può mancare una visita allo splendido Parco Giardino Sigurtà,una delle realtà botaniche e paesaggistiche più belle d'Europa. • Il Castello Scaligero (XIII-XIV sec.) sovrasta Valeggio e la valle del Mincio dalla sommità della collina, mantenendo inalterata la suggestiva imponenza delle fortificazioni medievali. • La Chiesa di San Pietro in Cattedra, in centro a Valeggio, eretta nel 1753 , sui resti di una precedente chiesa del ‘600.

to completa: i bolliti misti accompagnati dalla pearà sono un classico; trota, lavarello e luccio con la polenta testimoniano il legame con il territorio e poi le carni alla griglia - di manzo, di maiale, il pollosono altre specialità che hanno contribuito a rendere famoso Valeggio sul Mincio. In tutti i ristoranti si possono scegliere i dolci fatti in casa: crostate alla frutta, tiramisù, mentre i forni e le pasticcerie offrono il tipico dolce di Valeggio: la torta delle Rose.

• Il settecentesco Palazzo Guarienti: in rigoroso stile neoclassico, più severo che elegante. • Villa Maffei Sigurtà, sontuosa dimora estiva dei Conti Maffei, signori di Valeggio e di Monzambano già dal 1649, fu progettata e realizzata su disegno dell’architetto Vincenzo Pellesina (1637-1700) che si ispirò ai più celebri progetti del Palladio.




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