il
PICCOLO
Giornale
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Edizione del Sabato
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Anno XIII • n°11 • SABATO 9 FEBBRAIO 2013
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
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Le associazioni di categoria e i sindacati chiedono al futuro Governo azioni concrete per favorire la ripresa
all’interno
ECONOMIA: FATTI NON PROMESSE!
I punti focali: lavoro, pensioni, defiscalizzazione, sostegno alle imprese, accesso al credito e valorizzazione delle eccellenze locali
L
ACQUA, SI TORNA ALLA SOCIETA’ PUBBLICA ▲
L’incubo dell’ingovernabilità di Daniele Tamburini
a pagina 4
a pagina 3
BOMBA DI VERNICE IN VIA MANTOVA, CADE L’ACCUSA DI TERRORISMO CONVEGNO SABATO 9 FEBBRAIO
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Cremona Smart City? Un progetto possibile
a pagina 8
VARIANTE DEL PGT
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a pagina 5
E’ polemica tra Claudio Pugnoli e Carlo Malvezzi
MURA IMBRATTATE
INCONTRO IN REGIONE TRA 12 SINDACI E L’ASSESSORE. PARTE LA FASE TRANSITORIA DI GESTIONE IN HOUSE. SALINI FA UN PASSO INDIETRO TRASFERTA BRESCIANA
DOMENICA C’E’ LA PAUSA
La Cremo vuole Il test con Venezia riaccendere il Lume conferma la buona della stagione salute della Vanoli
a pagina a pagine 31 26
a pagina 9
Il racconto di Mario Ive, esule istriano
CASALMAGGIORE
Come si ruba nei supermercati ai tempi della crisi
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a pagina 30
Pomì all’assalto delle ciociare per riscattarsi ▲
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pagine 29
CONTRO FROSINONE
a pagina 4
GIORNATA DEL RICORDO
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SPORT
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Gli studenti della Capra Plasio ricoprono le scritte
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a competizione elettorale sta procedendo. Mi pare che i vari schieramenti politici tendano ad azzuffarsi tra di loro, piuttosto che a formulare programmi chiari e precisi. Ascoltiamo promesse mirabolanti, e questo lo avevamo previsto: niente di nuovo sotto il sole. Ma che cosa vogliono fare, realmente, per il nostro Paese? Qualcuno saprebbe dare una risposta? Abbiamo parlato molto delle difficoltà della piccola e media impresa: emergono con chiarezza anche dallo Speciale economia che ospitiamo oggi. La gente ha ridotto anche i consumi alimentari e fatica sempre di più a pagare affitti e mutui. Nonostante tutto, si cerca di andare avanti, ma quelle iniezioni reali di fiducia di cui abbiamo un disperato bisogno ancora non si vedono. Le banche non danno ossigeno anzi, con il piede, schiacciano il tubo erogatore. Ma una notizia che da' tanto da pensare è questa: in dieci anni, gli immatricolati nelle Università italiane hanno subito un calo di 58.000 unità (-17%). E' come se fosse scomparsa la Statale di Milano. Per numero di laureati, l'Italia è largamente al di sotto della media Ocse: 34mo posto su 36 Paesi. Qualcuno ha detto: di questo passo, siamo destinati ad essere la manodopera d'Europa. Ora, una manodopera qualificata è essenziale, ma lo sono anche e soprattutto conoscenza, capacità di sapere critico, creazione di competenze indispensabili alla competizione scientifica globale e ad una imprenditoria di alto profilo. Il resto del mondo sviluppato sta investendo in ricerca, nonostante il periodo di profonda crisi. Noi, no. E allora su cosa puntiamo? In campagna elettorale si parla tanto di tasse ma poco di crescita e di lavoro. E si prospetta l’incubo della ingovernabilità. Ancora una volta, mi pare che la voglia di cambiamento, da tutti invocato, per adesso sia soltanto a parole.
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L’EDITORIALE
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CREMONA
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Sabato 6 Febbraio 2013
Acqua: si torna alla società pubblica Alloni (Pd): «Di fatto il percorso della scelta del partner per la società mista è stato interrotto, e possiamo tornare a parlare di acqua pubblica»
Gestione del Sistema idrico integrato, incontro in Regione con l’assessore Salvemini
V
di Laura Bosio
ia alla gestione pubblica del Sistema idrico provinciale. Una decisione scaturita durante un incontro svoltosi in Regione tra una delegazione di 12 sindaci cremonesi, tra i quali i primi cittadini di Crema e Casalmaggiore - contrari alla costituzione di una società mista per la gestione del servizio idrico integrato e convinti sostenitori di una gestione in house - e l’assessore all’Ambiente, energia e reti, Leonardo Salvemini. Presente all’incontro, oltre al presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini, il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni, che ha sempre seguito da vicino le problematiche e le discussioni sul tema dell’acqua. Il confronto, fa sapere Alloni, «ha permesso di trovare un importante punto di incontro e di svolta sulla vicenda: è stata infatti condivisa dai presenti la possibilità di individuare nella società unica, già costituita, il soggetto che potrebbe gestire in house il servizio idrico integrato nella provincia di Cremona». Anche il presidente della Provincia Salini, che finora aveva sempre sostenuto con forza la gestione mista, si è trovato costretto a fare un passo indietro, almeno temporaneamente.La proposta sarebbe subordinata a due condizioni, aggiunge Alloni: «La transitorietà della scelta, che consentirà di fare le opportune valutazioni in corso d’opera, anche alla luce delle decisioni che assumerà l’Autority, entro l’anno, in relazione all’impianto tariffario, e lo svolgimento da parte della Provincia di Cremona, con i Comuni soci, del controllo analogo di gestione». Ovviamente, toccherà ora all’assemblea dei sindaci prendere una decisione definitiva, a cui seguiranno passaggi amministrativi sia in Ato che nell'assemblea di Padania Acque. E anche in regione è
Agostino Alloni
stato ribadito che la decisione spetta al territorio interessato. Soddisfatto il consigliere Pd che ha apprezzato «il pragmatismo dell’assessore Salvemini e la disponibilità del presidente Salini ad affrontare in modo aperto e costruttivo il confronto». Si tratta di una soluzione temporanea, che si protrarrà nell'attesa che i Comuni tornino ad essere soggetti gestori. «Di fatto il percorso della scelta del partner per la società mista è stato interrotto, e possiamo tornare a parlare di acqua pubblica» conclude Alloni. Tra i sindaci presenti all'incontro anche Marco Cavalli, primo cittadino di Romanengo, che si dichiara «soddisfatto di quanto deciso. Credo ci siano le condizioni per avviare un percorso un po' diverso da quello che si era immaginato, e questo è sicuramente un passo avanti. Tra l'altro è positivo il fatto che, avendo già un soggetto unico per la gestione del sistema idrico, ad esso si può affidare la realizzazione di una parte del Piano d'ambito, pur con tutte le cautele del caso. Sicuramente è una via d'uscita, seppur provvisoria, che permetterà al nuovo soggetto
Massimiliano Salini
di fare investimenti e che ha corretto la rotta intrapresa inizialmente dalla Provincia». Tuttavia Salini costretto, obtorto collo, a fare marcia indietro, precisa subito che: «Si tratta di una soluzione temporanea, che sarebbe eventualmente finalizzata a interventi in emergenza, per quei Comuni che sono a rischio di sanzioni. E' un modo per mettere una pezza alla situazione, in attesa che l'Autority completi la definizione delle tariffe». Tra l'altro ci sono ancora diverse nubi che si addensano sulla gestione mista: ben due ricorsi fatti dai sindaci, la questione legata alla remunerazione del capitale investito, nonché un ordine del giorno, approvato a maggioranza del consiglio comunale, in cui si chiede a gran voce di puntare sulla gestione pubblica. Un argomento che però non spaventa Salini: «Il leitmotiv del documento proposto dalla Lega è di assicurarsi che la governance della partita resti in mano ai Comuni, e questo è un obiettivo condivisibile da tutti» dice il presidente della Provincia. «Dirò di più: la preoccupazione di chi chiede più
partecipazione per i Comuni è anche una mia preoccupazione, e farò in modo che essa sia garantita. Contesto però chi pensa che per assicurare la centralità decisionale ai Comuni sia necessaria la gestione in house. In realtà è vero il contrario: il controllo, con questo tipo di gestione è solo formale, ma di fatto i Comuni non sarebbero in grado di sostenere economicamente gli investimenti». Alla luce di quanto accaduto, il gruppo del Pd in consiglio Comunale chiede una presa di posizione anche da parte del sindaco Oreste Perri. «Dopo quanto avvenuto nell'incontro tra l'assessore regionale e i sindaci sulla vicenda acqua che di fatto da il via libera all'affidamento diretto seppur temporaneo della gestione del ciclo idrico alla società unica, non ci sono più alibi per il Comune di Cremona» dice Maura Ruggeri. «Ci aspettiamo che dopo Salini, anche Perri si pronunci per la gestione pubblica senza esitazioni. Ora però, per garantire futuro e un quadro normativo adeguato a questo modello di gestione, è necessaria una nuova legge regionale».
LA POLEMICA
«Che senso ha fare un anno di prova?» La soluzione ipotizzata durante l'incontro non soddisfa il Comitato acqua pubblica, che solleva alcuni dubbi. «Prima di tutto pensare a un anno di prova per la gestione pubblica di un servizio come quello idrico è assurdo, visti i tempi lunghissimi necessari per organizzare una soluzione simile. Inoltre mi chiedo che senso abbia sottoporre a un periodo di prova quando è un sistema di gestione che viene già adottato in tutta Italia». C'è poi la questione della remunerazione del capitale investito. «Durante questo anno le aziende ora dovranno restituire i soldi ai cittadini, e quindi avranno sicuramente delle difficoltà di bilancio. Altra cosa: una gestione in house realizzata in questo modo non ottempera a quanto deliberato dal Comsiglio provinciale, in cui si chiede che la gestione venga affidata direttamente ai sindaci, mentre attualmente Padania Acque è gestita dalle municipalizzate». Il Comitato contesta anche le dichiarazioni di Salini. «Il Piano non è sospeso: in realtà non è mai stato approvato, e attualmente ha contro due ricorsi e due delibere contrarie. Tra l'altro è assurdo che il controllo dell'azienda sia in mano alla Provincia, e quindi a Salini: è l'ultima persona che possa rappresentare l'imparzialità, visto che fino a ieri voleva la privatizzazione».
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Cronaca
Sanato 9 Febbraio 2013
Ruba alcuni prodotti al supermercato: denunciata dalla Ps
E’ stata denunciata dalla polizia per aver rubato alcuni prodotti alimentari. L’episodio, nel quale è rimasta coinvolta una donna rom, è avvenuto nel pomeriggio di giovedì. Nell’ambito dei consueti controlli del territorio, una pattuglia della squadra volante ha notato il nervosismo della donna, che camminava con una borsa di grosse dimensioni e accompagnata da una bambina di quattro anni. Una volta fermata, alla donna è stato chiesto di mostrare il contenuto della borsa, dalla quale sono spuntati alcuni prodotti alimentari che avevano ancora applicato il tagliando. Richiesta di fornire spiegazioni, la donna non ha saputo giustificare il possesso degli articoli. Nel corso di successivi accertamenti nei supermercati vicini, la commessa dell’In’s di piazza Risorgimento ha riconosciuto i prodotti come provenienti da quel discount, riferendo di ricordare che la donna al mattino era passata dalle casse con fare sospetto e pagando solamente una confezione di yogurt. Resa la merce (del valore di pochi euro) ai legittimi proprietari, per la donna è scattata la denuncia a piede libero per furto
Esibizionista fermato e denunciato
Un uomo è stato fermato e denunciato nel pomeriggio di giovedì dalla polizia per atti osceni in luogo pubblico. E’ accaduto in via Dalmazia, a poca distanza dalla scuola elementare Bissolati. L’uomo si è avvicinato ad un’auto con a bordo una donna e si è aperto la giacca mostrando le parti intime. Ma la donna ha prontamente chiamato il 113. Giunta subito una pattuglia e raccolta un identikit, gli agenti hanno fermato l’uomo poco lontano. Notato il suo nervosismo, gli è stato chiesto di aprire la giacca, appurando che aveva ancora i genitali in vista. Ammesso il reato dopo essere stato colto in flagranza, per l’uomo è scattata la denuncia.
Cade l’accusa di terrorismo
Il centro sociale: «Siamo estranei alla vicenda». Stefano Borghesi (Lega): «Azione incivile»
Bomba di vernice in via Dante: per i due ragazzi rimane l’imbrattamento e il possesso di esplosivo
E’
di Michele Scolari
caduta l’accusa di terrorismo, l’imputazione del quadro probatorio a carico dei due ragazzi sorpresi con un ordigno esplosivo artigianale davanti alla sede cremonese della Banca di Piacenza all’angolo tra via Dante e via Platani nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6 febbraio. Lo ha deciso il pubblico ministero Francesco Messina, dopo una valutazione degli elementi a disposizione. Per i due giovanissimi quindi, caduta l’accusa di voler concretizzare un atto terroristico nei confronti della vicina banca, restano quelle per la detenzione dell’ordigno esplosivo e per l’imbrattamento del muro dell’istituto di credito. Fermati dai carabinieri infatti, sotto una peugeot parcheggiata nei pressi della banca i militari avevano rinvenuto un candelotto di polvere esplosiva lungo una ventina di centimetri al quale erano collegati due bicchieri di plastica colmi di vernice rossa (quella che in gergo è detta appunto “bomba di vernice”); mentre sul muro della banca troneggiava la scritta, vergata a spray nero, “chi la fa l’aspetti” (e, nei sacchi neri dei due giovani, erano stati rinvenuti, assieme ad un taglierino e ad alcuni accendini, anche delle bombolette di vernice spray nera). I due erano stati fermati verso le 4 di mercoledì mattina, in seguito alla segnalazione inoltrata all’Arma in cui un tassista informava di aver notato due individui impegnati in manovre sospette. Bloccati dai carabinieri dopo una breve fuga per i due giovani era scattato il trasporto in caserma. Nella giornata di giovedì per i due era poi arrivata la scarcerazione,
Scritte a S. Agostino, gli alunni difendono gli Alpini Gli alunni rispondono all’imbrattamento dei muri della scuola elementare di S. Agostino con un gesto civile. In attesa che la facciata venga ripulita infatti, hanno coperto le scritte offensive vergate a bomboletta con disegni multicolori e festoni, reimpiegando i materiali della festa per il carnevale. Proseguono ad opera di Polizia Locale e Digos le ricerche dei responsabili delle scritte a spray sui muri della scuola elementare Capra Plasio di piazza S. Agostino. Anche se, fanno sapere dal comando di piazza Libertà, l’assenza di telecamere in zona complica la situazione e le indagini proseguono quindi nel modo classico. Giovedì un annuncio è stato pubblicato verso mezzogiorno sul sito http://www.informa-azione.info. Ecco quanto si legge: disposta dal pm Messina nella giornata di giovedì. I due, entrambi cremonesi e frequentatori del Centro Sociale Kavarna di via Maffi, sarebbero figli di notissimi e stimati professionisti cittadini ed hanno collezionato già altre segnalazioni alle forze dell’ordine per partecipazione a manifestazioni non autorizzate. Il 22enne inoltre, studente universitario, avrebbe alle spalle anche una denuncia per essersi presentato
«Nella notte tra il 5 e il 6 febbraio vergate scritte in solidarietà con Marco Camenisch, No Tav, ZAD, Villa Amalias, contro il voto, per Bresci e contro la guerra. Dopo una notte di passeggiate contro i punti del potere, tratti in arresto due compagni. Perquisizioni nelle abitazioni di vari compagni e deportati nel carcere di Cremona due ribelli. Seguiranno aggiornamenti. Aro e Colo Liberi. Libere/i Tutte/i». “Aro” e “Colo” potrebbero essere i soprannomi dei due giovani (di 20 e 22 anni) fermati dai carabinieri di Cremona nei pressi della sede della Banca di Piacenza. In ogni caso, non vi è ancora nulla di certo, la vicenda è tutt’ora al vaglio degli inquirenti e per la ricostruzione delle dinamiche, ancora in corso di valutazione, occorrerà attendere i risultati delle indagini.
in un luogo pubblico con una mitraglietta (poi rivelatasi un giocattolo). Dura la posizione del Carroccio in una nota diffusa nella giornata di ieri, nella quale il commissario cittadino Stefano Borghesi bolla l’episodio come «azioni che nulla hanno a che vedere con la vita civile e democratica di una comunità» augurandosi «una condanna ferma ed unanime di tutte le forze politiche». Soggiunge inoltre Borghe-
I due ragazzi sono figli di noti professionisti
si: «apprendiamo inoltre dalla stampa – prosegue – che le due persone sarebbero frequentatori del Kavarna, che risulterebbe estraneo alla grave vicenda. Ci aspettiamo che i responsabili del centro sociale prendano immediatamente ed in maniera netta le distanze da un simile atto». Cosa che il centro sociale Kavarna aveva già fatto nella giornata di giovedì 7 febbraio, il giorno prima della nota del Carroccio, smarcandosi e dichiarando di essere «estraneo alla vicenda». I due giovani sono ora in libertà, difesi dall’avvocato Lapo Pasquetti.
Cronaca
Sabato 9 Febbraio 2013
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E’ polemica sulla Variante Pgt Duro attacco alla Giunta da parte di Claudio Pugnoli (Ascom): «Vogliono fare cassa con gli oneri di urbanizzazione»
Malvezzi: «Non abbiamo mai detto di voler aprire nuovi centri commerciali». Il gruppo Pd: «Manca un’idea coerente di città»
N
di Laura Bosio
a variante del Pgt, da poco adottata, ha già provocato una vivace polemica, tra il vicesindaco Carlo Malvezzi e Claudio Pugnoli, presidente dell'Ascom, il quale, dalle colonne del periodico Ascom Informa, ha attaccato il Comune in merito alle scelte della variante, che prevedono, tra le altre cose, la realizzazione di una vasta area produttiva in via Mantova, dall’altezza di San Felice, per una superficie di 300mila metri quadrati, di cui 15mila dedicati ad insediamenti commerciali. E' proprio questo l'oggetto della contestazione di Pugnoli, che ha accusato l'Amministrazione comunale di «far cassa introitando oneri di urbanizzazione». «La revisione del Pgt avrebbe dovuto accompagnare la “città che cambia”, con il metodo della “partecipazione e trasparenza”» dichiara il presidente Ascom. «Il nuovo polo sarà destinato a medie distribuzioni e potrà avere, complessivamente, una superficie di poco inferiore a quella del Cremona Po, che è di 18mila metri quadrati. Troppi per non avere pesantissime ricadute sul commercio di vicinato». Si tratta non di medie superfici di vendita ma di una “grande distribuzione organizzata”, camuffata dalla possibile unione di più medie strutture, che andrebbe a saldarsi con l’area commerciale di Gadesco. E contro la quale esprimiamo la nostra ferma contrarietà». La preoccupazione di Pugnoli parte dai numeri: «Oggi, a Cremona città, media e grande distribuzione, insieme arrivano circa a 100mila metri quadrati. Se si realizzassero San Felice (15mila mq), Cardaminopsis (10mila mq) e la ex-Scac (più di 10mila mq) avremmo un incremento del 40% delle super-
fici» sottolinea. «Una percentuale in grado di distruggere ogni centro commerciale naturale. Siamo al secondo posto per metri quadri di grande distribuzione organizzata e medie superfici di vendita per abitante in Lombardia, preceduti solo da Mantova e prima di Brescia. In questo modo arriveremmo in vetta alla classifica». «Se trovassero applicazione concreta tutte le realtà approvate dalla giunta Perri, il sistema di distribuzione tradizione arriverebbe al collasso» dice ancora Pugnoli. «Queste autorizzazioni sono una minaccia concreta, di cui gli amministratori sono i primi responsabili. Tra l'altro, vogliamo evidenziare che il nuovo Pgt nega, nei fatti, i principi che dovevano guidarne la stesura. Come si può affermare di “prediligere il recupero del patrimonio edilizio esistente alle nuove urbanizzazioni” e poi creare nuove aree commerciali? Continuando in questo modo, per la città non ci può essere alcun rilancio. Per interrogarsi sul futuro di Cremona, allora basta guardare al Corso Garibaldi, dove i negozi lasciano spazio ai box dopo essere rimasti chiusi
e sfitti. E’ questo il futuro che vogliono i nostri amministratori? E, data la realtà dei fatti, quali garanzie di attenzione alle nostre imprese potrebbe dare l’elezione di Malvezzi in Consiglio regionale? Si impegni, da subito, per rivedere la variante al Pgt. La credibilità di un amministratore non può essere disgiunta dalla coerenza del suo operato». Non si fa attendere la risposta del vicesindaco Malvezzi, che ricorda come la variante sia stata realizzata «consultando le categorie economiche e in assoluta trasparenza». Il procedimento che ha portato all'approvazione della variante è iniziato il 18 novembre 2010, e il 10 febbraio 2011 è partita la fase di partecipazione pubblica alla costruzione di questo strumento urbanistico, che si è protratta sino al 30 settembre 2011. «In tutto questo tempo, e nemmeno successivamente, il presidente di Confcommercio Cremona non ha mai presentato contributi o richiesto incontri finalizzati alla costruzione della variante generale al Pgt, ne' ha richiesto interventi di modifica». Secondo Malvezzi, "nella variante non sono previste nuove grandi strutture di
vendita o centri commerciali, ma solo la possibilità di utilizzare a tale fine quote residuali, fino ad un massimo del 10%, dove poter aprire negozi. A fronte della possibilità di realizzare modeste superfici di vendita si accompagna l’opportunità di destinare ad artigiani ed imprenditori l’equivalente superficie di area a prezzi assolutamente concorrenziali. Questo per incrementare l’attrattività della città per nuove imprese, generando così occasioni di lavoro per i giovani. La variante prevede quindi la possibilità di realizzare medie strutture in città per aumentare la capacità di attrazione del centro storico e stimolare, anche in questo ambito, la creazione di nuovi posti di lavoro". Malvezzi fa sapere, infine, che «nei giorni scorsi, Claudio Pugnoli è stato contattato dall’Amministrazione comunale, con la quale ha concordato l’opportunità di approfondire i vari aspetti della variante in un incontro tecnico che si sta preparando». Nella discussione è intervenuto anche il gruppo del Pd in Consiglio comunale, che aveva votato contro la varian-
te. «Quando si parla genericamente di "quote residuali, fino ad un massimo del 10%, dove poter aprire negozi" si dovrebbe specificare il 10% di cosa, altrimenti non si capisce di cosa stiamo parlando» sottolineano Maura Ruggeri e Annamaria Abbate. «A San Felice, ad esempio si sta parlando di ben 20000 metri quadri su 200.000. Un'area enorme. Guardando alla crisi attuale, sarebbe necessaria una pianificazione per creare innanzitutto lavoro. Si dovrebbero dedicare adeguate risorse per attrarre con incentivi soggetti che si inseriscano nelle aree produttivo e creino posti di lavoro. La prima cosa di cui abbiamo bisogno sono i siti produttivi, quelli che generano lavoro. Invece, quest'amministrazione ha legato gli insediamenti produttivi a quelli commerciali, con il risultato che non si attraggono soggetti capaci di creare posti di lavoro e si aggrava ulteriormente la crisi delle dei negozi di vicinato e delle botteghe del centro». Disaccordo anche rispetto ai cambiamenti introdotti dalla variante nella cittadella dello sport. «Si è voluto inserire un insediamento commerciale in un sito che doveva rimanere totalmente dedicato allo sport» dicono le consigliere. «Anche la sbandierata riduzione del suolo agricolo è una falsa medaglia, perché con la variante i metri agricoli nella sostanza diminuiranno e l'eliminazione della perequazione è di fatto un danno enorme alla realizzazione della città pubblica. Comprensibile e più che giustificata, quindi, la reazione dell'Ascom. Senza una coerente idea di città che riparta dalla crisi attuale e che imposti su basi nuove uno sviluppo sostenibile si rincorrono illusorie opportunità che finiscono per aggravare le difficoltà di settori già in ginocchio a causa della crisi».
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Cronaca
Sabato 9 Febbraio 2013
il messaggio
«Un’occasione per essere solidali con chi soffre» La tradizione della Chiesa da secoli organizza la Quaresima attorno a tre fondamentali indicazioni: la preghiera, la penitenza, la pratica di opere buone. Le opere buone, che devono essere compiute e non solo desiderate, stanno sul versante di Dio (con atti di adorazione, ringraziamento, espiazione) e sul versante del prossimo, memori che non si ama Dio che non si vede se non si soccorre il prossimo che si vede. Tanti sono gli ambiti in cui la nostra carità può sentirsi sollecitata. Come Chiesa cremonese decidiamo anche in questa occasione di essere solidali con chi più sta soffrendo per la crisi economica sociale che ormai da anni stiamo vivendo. Una crisi che manifesta tutta la sua tragicità soprattutto nell’ambito lavorativo che richiede risposte non solo di tipo economico sociale ma anche con prospettive di speranza. E una speranza è quella di sapere che ci sono persone di fede e di buona volontà che sanno aprire il loro cuore alla solidarietà, coinvolgendo tutta la famiglia e magari altre famiglie. È quello che sta accadendo con la proposta del “Sostegno a vicinanza“ che già dall’estate scorsa la Caritas diocesana ha rilanciato. Ora il tempo quaresimale deve diventare l’occasione perché diverse altre famiglie si lascino coinvolgere in questa iniziativa e anzi, sarebbe bello che, questo coinvolgimento avvenisse anche nei gruppi che a diverso titolo si ritrovano nelle nostre parrocchie o nei vari ambienti di vita del nostro territorio. Conoscere le storie di povertà e disagio che famiglie vicino a noi stanno vivendo può inoltre essere un’esperienza educativa per la famiglia e per il gruppo e aiutarci a progredire in quella vita buona del Vangelo che siamo chiamati a condividere nelle nostre Comunità manifestando al loro interno segni di fede e di speranza. L’iniziativa promossa e coordinata dalla nostra Caritas potrà essere realizzata non solo a livello diocesano attraverso gli Uffici della Caritas, ma anche nelle singole parrocchie o unità pastorali. + Dante, vescovo
Un progetto solidale, il “sostegno a vicinanza”
L’appello del Vescovo per la Quaresima di carità 2013. Pezzetti: «Si potrà “adottare” le famiglie in difficoltà»
Nel 2012 alla Caritas sono giunte 200 nuove richieste di aiuto: tante storie di disperazione quotidiana
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di Laura Bosio
isorse pubbliche sempre più scarse, richieste di aiuto in aumento da parte delle persone più fragili: in questo quadro drammatico è fondamentale il sostegno del Terzo settore e del mondo solidale, molto presente nella nostra città. Proprio a questa "ricchezza di cuore" fa appello il vescovo di Cremona, Dante Lafranconi, nel preannunciare il progetto del “Sostegno a vicinanza” per la prossima Quaresima. Un aiuto tangibile nei confronti di quanti si trovano in condizioni di difficoltà, che riprende le modalità di aiuto delle adozioni a distanza. «Per la Quaresima 2013» spiega don Antonio Pezzetti, direttore di Caritas Cremonese «il Vescovo ha scelto di sostenere nuovamente il “Fondo Famiglie”. In pratica famiglie, parrocchie, movimenti e associazioni, gruppi di catechismo sono invitati ad adottare chi è nel bisogno. A chi aderirà sarà “affidata” una famiglia concreta con alle spalle una storia difficile: in questo modo i donatori sapranno esattamente dovranno andranno a finire i loro soldi». Il Fondo ha finora distribuito oltre 300.000 euro, oltre ai 280.000 euro erogati con il microcredito. Un sostegno concreto per correre in aiuto a situazioni a volte drammatiche, come testimoniano le numerosissime richieste che ogni giorno pervengono agli sportelli della Caritas di Cremona: italiani e stranieri, con o senza lavoro, con figli piccoli o quasi maggiorenni. Si tratta di persone che faticano ad arrivare a fine mese, a pagare le bollette o l’affitto, a sostenere le spese sanitarie o scolastiche. Ad essere maggiormente colpiti sono i più fragili: genitori soli con figli, gente che ha perso il lavoro o non ha più le garanzie economiche di un tempo, per-
I nuovi poveri sono stranieri per il 60%, mentre il restante 40% sono italiani sone con una salute precaria. Cremonesi che fino a qualche tempo fa mai avrebbero immaginato di dover bussare alla porta della Caritas. Nel corso del 2012 sono stati più di 200 i nuovi accessi ai Centri di Ascolto Caritas. Per il 60% si tratta di stranieri (in particolari originari di Marocco, Albania, Romania) e per il restante 40% di italiani, con un aumento del 15% rispetto al 2011. Si tratta in quasi ugual misura di donne e uomini, coniugati (58%), disoccupati (48%). Il problema più frequente, nel 53% dei casi, è quello della povertà (indebitamento, indisponibilità per esigenze straordinarie, reddito insufficiente per le normali esigenze), seguito dai problemi di lavoro (27%). La richiesta più frequente è quella di sussidi economici (90%), delle quali il 35% riguarda le bollette. Complessivamente sono stati 488 gli interventi, per un totale di 119.431 euro: 86.125 euro per il pagamento delle bollette (313 le azioni per evitare distacchi o per permettere riallacci delle utenze), 5.525 euro per gli affitti (28 interventi), 3.250 euro per i medicinali, 24.531 euro per 157 interventi di altra tipologia (spese mediche, tasse e libri scolastici, assicurazioni auto ecc.). «Quella che stiamo incontrando in questi ultimi tempi» spie-
gano gli operatori del Centro d’Ascolto di Caritas Cremonese «è una povertà che si trasforma e cambia aspetto: la crisi ha determinato l’estensione dei fenomeni di impoverimento ad ampi settori di popolazione, non sempre coincidenti con i “vecchi poveri” del passato. Aumentano gli utenti e soprattutto gli italiani, la fragilità occupazionale è molto evidente e diffusa. Aumentano gli anziani e le persone in età matura: la presenza in Caritas di pensionati e casalinghe è ormai una regola. Si impoveriscono le famiglie immigrate e peggiorano le condizioni di vita degli emarginati gravi, esclusi da un welfare pubblico sempre più residuale». Sono storie di vita reali, concrete, che impongono una riflessione. Come quella di Paola, mamma sola con due bambini, che lavora solo per poche ore alla settimana. Questo non le consente di affrontare le spese quotidiane che una famiglia richiede: libri di scuola, alimenti, utenze. O come la storia di R.A., una signora anziana che vive col marito e un figlio invalido, e che può contare solo sulle pensioni minime sua e del coniuge, le cui condizioni di salute da qualche tempo si sono aggravate, provocando numerose spese sanitarie, oltre all’affitto e alle bollette.
O ancora, c'è il dramma di N.B., capofamiglia di un nucleo con cinque minorenni, che da qualche tempo riesce a trovare solo impieghi stagionali. Durante il periodo di pausa tra un contratto e l’altro, diventa davvero difficile sopperire alle richieste di una famiglia così numerosa: spese scolastiche, utenze, medicine.E come queste tante altre sono le storie di vita, di piccoli quotidiani drammi, della costante lotta per mettere insieme il pranzo con la cena, per pagare le bollette, per non finire sfrattati. «In questo tempo difficile» conclude don Pezzetti, «è possibile rintracciare un segno di speranza proprio nell’impegno e nella testimonianza della comunità cristiana che si fa attenta alla necessità di chi ha accanto». Ecco dunque la proposta concreta di un sostegno di vicinanza, che si realizza destinando una certa cifra al sostegno di una famiglia messa in ginocchio dalla crisi, appunto con lo stesso meccanismo delle classiche “adozioni a distanza”. «L’ideale» prosegue ancora don Pezzetti «è che si possa continuare anche in seguito ad aiutare queste persone, perché le necessità non terminano con la Pasqua».
Cronaca La sicurezza in rete, in particolare dei bambini e degli adolescenti, è un tema su cui da alcuni anni viene posta molta attenzione, al punto che è stata istituita dalla Commissione europea una giornata dedicata. Il 5 febbraio si è celebrato il cosiddetto Safer Internet Day, quest’anno con lo slogan “Naviga con rispetto”. Affrontiamo le tematiche dei rischi connessi alla navigazione in rete, soprattutto per i più giovani con lo psichiatra Roberto Poli. Qual è la consapevolezza dei rischi della navigazione, in particolare da parte dei ragazzi? «Le nuove generazioni sono nate con il computer e con la rete: si definiscono infatti “nativi digitali”. E’ chiaro quindi che viene vissuto come uno strumento “di famiglia” e non desta timori, anzi al contrario apre mondi che attraggono e seducono i ragazzi. E cosi vi è scarsa consapevolezza
Lo psichiatra Roberto Poli: «Uno dei più grossi pericoli per i giovanissimi è il cyberbullismo»
Adolescenti, attenzione ai rischi della rete
Roberto Poli
dei rischi che possono occorrere in rete. D’altra parte è tipico della preadolescenza-adolescenza sottostimare i rischi nella scoperta di mondi nuovi. Questo vale dentro la rete e fuori dalla rete. Ed è anche normale e sano che vi sia
uno slancio senza timori verso l’esterno». Ma quali sono i principali rischi della navigazione per i ragazzi? «I rischi sono fondamentalmente di due tipi: uno è il rischio
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Sabato 9 Febbraio 2013
dei contenuti della rete cioè di chi e cosa si incontra navigando, dal bullismo in rete alla sessualità virtuale; l’altro è il rischio della dipendenza dal contenitore e dai suoi contenuti. Partiamo dal rischio dei contenuti. In questi giorni si parla molto di cyberbullismo: è un’evoluzione tecnologica del bullismo da sempre presente nella società o è qualcosa di nuovo? «Il cyberbullismo è uno dei rischi. I ragazzi possono essere oggetto di cyberbulli, in modo non così diverso da quanto accade fuori dalla rete. Vi sono però nel mondo online alcuni rischi specifici di cui tenere conto: intanto gli attacchi possono essere
fatti in forma anonima e ripetuta e inoltre è più facile che dietro al “paravento” offerto dal computer si possano scrivere cose più pesanti di quanto si direbbe in un contatto diretto. E a volte, soprattutto nell’età dell’adolescenza, le pietre diventano macigni». L’altro rischio è la dipendenza dalla rete, è facile restarne intrappolati? «I ragazzi vivono in modo diverso dalla generazione degli adulti il mondo online. Vivono spesso in uno stato costante di connessione, in particolare con il mondo dei social network.I problemi si creano quando la connessione diventa patologica ossia quando il numero di ore impiegate va a discapito delle attivi-
«Serve cultura imprenditoriale»
Carlo Malvezzi è candidato con il Pdl alle elezioni regionali. Abbiamo parlato con lui di questa scelta
tà quotidiane compreso lo studio o quando l’uso notturno finisce per compromettere il sonno o quando i ragazzi si rifugiano solo nella rete evitando i contatti diretti con i loro coetanei». Come si può prevenire questi rischi? Chi può avere maggiore capacità di intervento: la scuola o i genitori? «La prevenzione passa inevitabilmente dalla casa e dalla scuola. E’ certo che anche i nativi digitali, anzi soprattutto i nativi digitali hanno bisogno di una cybereducazione. I ragazzi hanno bisogno di maggiori conoscenze per gestire al meglio le opportunità e i rischi della società “tecno-liquida” in cui siamo immersi. E questo passa per la scuola. Ai genitori spetta il compito, ma come per tanti altri campi, di accompagnare i figli per mano alla scoperta del mondo “nuovo”, ma senza lasciarli da soli e mostrando i rischi e i pericoli».
Lista “Etico a sinistra” Tre candidati per le regionali
«Garantirò una presenza costante sul territorio per ascoltare le istanza di imprese, associazioni ed enti»
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di Laura Bosio
Dobbiamo frenare quel gap infrastrutturale che da sempre blocca lo sviluppo del territorio
l vice sindaco del Comune di Cremona e consigliere provinciale Pdl, è candidato alle elezioni regionali.
Quali sono le motivazioni della sua candidatura in Regione? «Innanzitutto l'amore per la mia terra e per la mia gente, che mi spinge a impegnarmi per loro. In seconda istanza, ho risposto affermativamente a una richiesta diretta di impegno da parte del mio segretario regionale, come peraltro sono abituato a fare quotidianamente nel mio lavoro». Quali sono oggi le priorità per la Lombardia? Su quali partite bisogna intervenire con urgenza? «Il mio programma di lavoro prevede diversi punti focali: lavoro, famiglia, commercio, artigianato. agricoltura e turismo. Partendo dal lavoro, il mio impegno è verso la realizzazione di nuova occupazione, e soprattutto nella riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori espulsi dal mercato. Accanto a questo, bisogna garantire alle imprese una riduzione del carico fiscale e burocratico, ma anche l'introduzione di un serio welfare aziendale, con la conciliazione tra famiglia e lavoro. Ed è proprio la famiglia un altro punto fondamentale su cui intervenire, in quanto primo luogo di educazione della persona. Bisogna implementare le reti di solidarietà e del Terzo settore, ma anche tutelare maggiormente gli operatori della sicurezza.
lunedi’ 11 febbraio
Si celebra la Giornata mondiale del malato
Si celebra lunedì 11 febbraio, in occasione della memoria liturgica della Madonna di Lourdes, la Giornata mondiale del malato. Tema di questa 21esima edizione è: “Va’ e anche tu fa lo stesso”. Nell’occasione, l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, guidato da don Maurizio Lucini, ha predisposto un incontro presso il Centro pastorale diocesano (ore 21). Don Bruno Bignami, docente di Teologia morale, interverrà sul tema “Chi è la persona che mi sta davanti? Considerazioni e riflessioni sul concetto di persona umana alla luce della Rivelazione”.
La crescita del tessuto commerciale è un altro noto essenziale su cui intervenire, attraverso politiche volte alla competitività del territorio e alla promozione dei Distretti del commercio. Le nostre imprese, da quelle commerciali a quelle artigiane, necessitano di snellimenti burocratici, ma anche di infrastrutture che permettano loro di lavorare meglio. Significativa dovrà essere anche l'attenzione ai processi di innovazione, che permettono di incrementare la competitività. Altrettanto importante è lo sviluppo rurale, che dovrà essere in linea con le politiche comunitarie; le imprese agricole dovranno poter beneficiare di incentivi per il rinnovo di macchinari e strutture, diventando così tecnologicamente più avanzate. Infine non dimentichiamoci del turismo, che si rivela particolarmente importante per la nostra provincia, che meriterebbe un ruolo da protagonista nel panorama lombardo: un patrimonio artisti-
co, culturale, ambientale e culinario che oggi soffre la mancanza di strutture ricettive a supporto. Anche in questo settore bisogna allora implementare una politica che stimoli la cultura imprenditoriale». Come candidato del territorio, quale sarà il suo impegno? «Garantirò la presenza costante sul territorio, attraverso un ufficio sempre aperto e a disposizione dei cittadini, delle aziende, delle associazioni e degli enti locali per ascoltare le istanze di ognuno e portarle in Regione». Cremona da tempo è messa ai margini, mentre il Nord della Lombardia è sempre stato privilegiato: cosa fare per invertire questa tendenza? «Innanzitutto bisogna continuare a investire sulle infrastrutture, completando il raddoppio della Paullese e arrivando le progettazioni già definite, dalla Cremona. Man-
tova al Terzo Ponte, realizzando quindi tutte quelle infrastrutture che ci permettano di superare il gap infrastrutturale che da sempre ha frenato lo sviluppo del territorio. Uno sviluppo che invece bisogna perseguire con decisione, esaltando le nostre eccellenze e tradizioni: l'agroalimentare, l'artigianato, il commercio, la cultura e il turismo». Entrando nel merito di questioni più politiche, il Pdl cremonese ha recentemente polemizzato con i vertici in merito alla scelta dei candidati per le nazionali perché ancora una volta il territorio viene tagliato fuori: cosa ne pensa? «E' un peccato che nelle liste di Camera e Senato non vi siano rappresentanti del territorio che abbiano certezza di essere eletti. Per una persona come me, che ha segnato tutta la propria esperienza politica conquistandosi la fiducia dei cittadini voto dopo voto, attraverso la formula della preferenza, è triste vedere che abbiamo perso l'occasione di cambiare una legge elettorale che non favorisce un recupero della fiducia dei cittadini nei confronti dei propri rappresentanti. Fortunatamente, invece, il sistema elettorale regionale consente di esprimere la preferenza per una persona reale, che ha una storia e un collegamento con il territorio. A questo proposito sono fiducioso che i cittadini della nostra provincia eserciteranno tale possibilità, dando pieno mandato agli eletti di rappresentare autorevolmente tutto il territorio».
Per la spending review prevista la riduzione di circa il 20% dei compensi e delle indennità
Linea Group Holding, nominato il nuovo Cda
Si è riunita nei giorni scorsi a Cremona l’Assemblea dei soci di Lgh - costituita dalle società patrimoniali Cogeme, Aem Cremona, Asm Pavia, Astem Lodi, Scrp Crema - per confermare la tradizionale governance di Gruppo ed il rinnovo delle cariche del Cda. L’assemblea ha nominato il nuovo consiglio d’amministrazione: alla presidenza Alessandro Giuseppe Conter, vice presidente Claudio Tedesi, amministratore delegato Franco Mazzini, consiglieri Giovanni Soffiantini e Giuseppe Demuro. Per il collegio sindacale sono stati nominati Presidente Carlo Tinelli, Sindaci effettivi Umberta Bianchessi e Vittorino Orione. Al nuovo consiglio l’Assemblea dei soci ha chiesto di operare in tempi solleciti per definire un nuovo pia-
no industriale che punti al rafforzamento anche dimensionale del gruppo attraverso alleanze e operazioni strategiche. Dal momento che la normativa italiana punta a favorire le aggregazioni tra ex municipalizzate e in osservanza a quanto previsto dalle normative vigenti (spending review) tre membri del consiglio d’amministrazione sono dirigenti delle società o enti controllanti. Si tratta di Tedesi, direttore generale Asm Pavia, Soffiantini, direttore generale Scrp Crema, e Demuro dirigente del Comune di Lodi. Sempre nell'ambito della spending review, si è inoltre prevista una riduzione di circa il 20% dei compensi e delle indennità che saranno riconosciute ai nuovi amministratori e ai sindaci della Società.
Nella foto da sinistra: Piergiuseppe Bettenzoli, Francesca Berardi e Giampaolo Dusi
Anche a Cremona è stata presentata nei giorni scorsi la lista “Etico a sinistra” (in appoggio ad Ambrosoli), che rispecchia la varietà di esperienze, di culture politiche e di pratiche che caratterizzano la lista in tutta la regione Ecco i candidati. Piergiuseppe Bettenzoli. E' nato a Crema nel 1952, è funzionario presso il Comune di Milano ed è stato impegnato per 25 anni come attivista nel sindacato di base e più volte nominato delegato sindacale. E’ stato eletto come consigliere provinciale a Cremona dal 1999 al 2004; dal 1980 è diventato più volte consigliere comunale a Crema, ruolo che riveste tuttora. Da sempre impegnato in difesa della scuola pubblica, è stato membro di consigli di classe e d’istituto, attualmente membro del consiglio d’istituto del Pacioli e presidente dell’Associazione per una Scuola Pubblica, Democratica, Laica e Partecipata. Iscritto e attivista dell’ANPI, è segretario del circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Crema. Francesca Berardi. Nata a Fano nel 1968 vive a Cremona dal 1987. Esercita la libera professione di archivista per conto di enti locali e privati e si occupa dell’attività di promozione dei beni culturali archivistici. La sua formazione politica è avvenuta attraverso la costruzione e la partecipazione attiva a reti e movimenti della società civile cremonese e in seno ad associazioni di volontariato. Dall’anno 2001 ha partecipato all’esperienza del Cremona Social Forum confluito in seguito nell’attività del Tavolo cremonese contro la guerra all’Iraq. E’ attivista e dirigente dell’Arci dal 2006, dal 2010 è componente del direttivo provinciale dell’Anpi. Giampaolo Dusi. Nato a San Daniele Po nel 1949 ed è operaio in pensione. E’ stato eletto consigliere comunale per diverse legislature a San Daniele Po; ha ricoperto la carica di sindaco nel suo paese dal 1999 per due mandati consecutivi. Attualmente, consigliere comunale di maggioranza a San Daniele Po, svolge anche attività politica come consigliere Provinciale eletto tra le fila della Federazione della Sinistra. E’ al suo terzo mandato provinciale.
Corso Haccp per la sicurezza e qualità alimentare "Il Ponte" propone un nuovo corso Haccp di 4 ore per la sicurezza e qualità alimentare, conforme a quanto previsto dal reg. CE 852/2004. L'iniziativa avrà luogo lunedì 4 marzo dalle 14 alle 18 presso Cascina Moreni (via Pennelli 1). Le iscrizioni si raccolgono fino al pomeriggio del giorno 1 marzo. Per informazioni, telefonare allo 0372/460324, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 18.30.
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Cronaca
Sabato 9 Febbraio 2013
La popolazione italiana e quella “verde” d'ora in poi cresceranno insieme: sarà in vigore a partire dal 16 febbraio l'obbligo da parte dei Comuni italiani con popolazione superiore ai 15mila abitanti di piantare un albero per ogni nuovo nato o per ogni bambino adottato, entro sei mesi dalla data di registrazione all'anagrafe. Con l’articolo 5 della legge n. 10/2013 diventa così obbligo la consuetudine già messa in atto da anni da molti centri del territorio italiano. In vista di Kyoto 2020, la normativa impone così una più consapevole attenzione nei confronti delle aree verdi urbane, con zone preposte alla pian-
Un albero per ogni bambino, l’iniziativa diventa legge Per tutti i Comuni con più di 15mila abitanti entra in vigore l’obbligo disposto dall’art. 5 della legge 10/2013 tumazione di specie vegetali selezionate dalle Regioni e dalle Province autonome sulla base delle caratteristiche ambientali e climatiche locali. Le aree di piantumazione possono essere selezionate all'interno di parchi pubblici, aree scolastiche, aree verdi attrezzate, oppure individuate dai Piani regolatori per la realizza-
zione di nuovo verde pubblico. Le aree verranno inoltre segnalate mediante targhe riportanti la dicitura "L.R. 14/92 Un albero per ogni neonato". Al bambino potrà essere consegnata una pergamena in ricordo dell'evento, al quale, a discrezione delle amministrazioni comunali, potranno prendere parte anche le fa-
Destinatari parchi pubblici, aree scolastiche e zone verdi attrezzate
miglie, per un'iniziativa che si trasforma ogni volta in una vera e propria festa all'insegna dell'equilibrata convivenza tra area urbana e ambiente verde. L'iniziativa si propone di diventare un contributo concreto per la salvaguardia e il recupero dell'ambiente naturale ma, soprattutto, vuole essere un messaggio rivolto alle famiglie e ai loro bambini affinché possano valorizzare con maggiore sensibilità il legame con la natura che li circonda. Tra le altre iniziative, la legge prevede anche l'istituzione ufficiale della Giornata nazionale degli albero, prevista per il 21 novembre. Martina Pugno
Cremona Smart city: missione possibile? «Si tratta di organizzare la città in maniera diversa, dal punto di vista dell’impatto ambientale e della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica»
Ferretti: «La nostra città è già fornita delle infrastrutture tecnologiche necessarie ad avviare una simile iniziativa»
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di Laura Bosio
remona Smart City è il nome di un ambizioso progetto ideato da vari soggetti (Partecipolis, circolo culturale AmbienteScienze, CreaFuturo e il Politecnico di Cremona,) che sara' presentato nel corso di un convegno promosso per sabato 9 febbraio presso la sede cremonese dell'ateneo. L'incontro, dal titolo “Progetto Cremona Opportunità smart city" vedrà la partecipazione di importanti relatori: dopo l'introduzione del professor Gianni Ferretti, prorettore del polo cremonese del Politecnico, interverranno il professor Roberto Pagani, coordinatore nazionale del gruppo di lavoro “Kyoto Club smart cities, nonché Pietro Pelizzaro, responsabile della cooperazione internazionale del Kyoto Club e del progetto europeo “Patto dei sindaci”. Il percorso per diventare Smart City è una nuova opportunità che si apre per Cremona, a partire dalla solida base rappresentata dalla forte presenza di infrastrutturazione tecnologica della nostra città, grazie ad AemCom. E' nell’ambito urbano, infatti, che si giocano le sfide principali per il raggiungimento di obiettivi globali come la mitigazione del cambiamento climatico e l’innalzamento del livello di inclusione sociale. I settori primari di intervento possono essere individuati in molti ambiti: dalla pianificazione e gestione territoriale al ciclo produzione-distribuzioneconsumo energetico, dal trasporto di merci alla mobilità delle persone, dalla gestione del consumo degli edifici ad ambiti altrettanto complessi quali l’istruzione, la sanità e i rifiuti, fino a quelli strategici per la maggior parte delle città italiane, come la fruizione del patrimonio culturale e il turismo.
A lato, da sinistra, Benito Fiori (AmbienteScienze), Marco Pezzoni (CreaFuturo), il professor Gianni Ferretti (prorettore del Politecnico di Cremona), Gianluca Galimberti (Partecipolis)
«Il Politecnico si è interessato a questo tema in quanto il concetto di Smart City si basa sulle tecnologie Ict, su cui noi abbiamo puntato molto. Cremona è già fornita delle infrastrutture tecnologiche necessarie ad avviare un progetto simile, e quindi è una naturale candidata per essere Smart City». Si tratterebbe di organizzare la città in maniera diversa, dal punto di vista dell'impatto ambientale ma anche della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. «Il supporto della rete consente ai cittadini di poter intervenire nelle decisioni e nello sviluppo della città» continua Ferretti. «Nella città belga di Paredes, ad esempio, l'amministrazione ha coinvolto i cittadini nelle decisioni sui futuri progetti di sviluppo. Dunque si tratta di un'esperienza attuabile, come dimostrano i numerosi esempi, sia in Italia che in Europa». Il progetto segue il “Patto dei sinda-
ci”, nato per promuovere la rete delle energie rinnovabili. «Di qui siamo arrivati a parlare di Smart City» spiega Marco Pezzoni (CreaFuturo). «L'idea è di sfruttare l'infrastrutturazione tecnologica per implementare un modello di città in cui vi sia una visione complessiva di tutti gli interventi e i progetti, in modo che siano interconnessi tra loro, per promuovere la qualità urbana, naturalmente con la diretta partecipazione dei cittadini. Ci vuole infatti un coordinamento serio tra soggetti pubblici e privati, e la condivisione delle scelte con la cittadinanza, per realizzare una città dotata di una personalità propria. Una città intelligente che sappia coniugare il vantaggio collettivo e quello individuale. A questo proposito, la Comunità Europea, che spinge molto in questa direzione, sta finanziando le Smart city, e nel biennio 2013-2014 erogherà fi-
«E’ necessario un coordinamento serio tra pubblico e privato»
nanziamenti complessivi per 14 miliardi di euro» continua Pezzoni. Cremona potrebbe dunque concorrere per accedere al finanziamento e trasformarsi in una città smart. «Si tratta di elaborare progetti complessi e interdipendenti, con un percorso che dovrà portare le amministrazioni locali a rivedere completamente il proprio modo di lavorare: non ci saranno più diversi segmenti, ma progetti comuni che coinvolgano tutti gli aspetti della vita cittadina» spiega ancora Pezzoni. «Organizzando diversi convegni, ci siamo resi conto di quanto sia forte l'interesse dei cittadini rispetto alla partecipazione alla vita attiva della città» spiega Gianluca Galimberti (Partecipolis). «La necessità di affrontare i problemi in una visione di insieme è urgente e percepita dai cittadini, che devono accedere a un nuovo livello di partecipazione, faticosa ma entusiasmante. Cremona ha delle potenzialità enormi, e bisogna esserne consapevoli. Dobbiamo allora costruire piste concrete
ed ideali di sviluppo, anche basandoci sugli esempi dei città come Reggio Emilia (il cui sindaco, Del Rio, interverrà in videoconferenza al convegno), Genova, Torino, Amsterdam, Paredes, Seattle e tante altre». Anche per questo al convegno seguiranno altri incontri, dedicati ai tecnici e ai professionisti, ma anche agli amministratori locali. Quest'ultimi, in particolare, saranno chiamati ad ascoltare e a confrontarsi con questa nuova impostazione di città. «A loro chiediamo di mettersi in atteggiamento di ascolto, nei confronti della società civile e dei tecnici. In un secondo momento daremo parola anche agli amministratori stessi, facendoli confrontare con i loro colleghi che già hanno avviato i percorsi di Smart city. E' necessario che i livelli istituzionali vadano verso una dimensione europea». «Bisogna ragionare con una visione olistica: non serve affrontare i problemi un pezzo alla volta, bisogna affrontare l'insieme, anche se è un lavoro complesso» afferma Benito Fiori (AmbienteScienze). «Si apre una pagina nuova per la cultura e la sensibilità civica. Attraverso gli strumenti tecnologici si può migliorare la qualità della vita». Fondamentale è anche il coinvolgimento dei giovani. «Per questo facciamo un appello agli insegnanti, affinché si facciano coinvolgere da questo progetto per poi trasmetterlo ai loro studenti». Cremona, secondo i promotori dell'iniziativa, si trova in una posizione già privilegiata, in quanto dotata da un lato delle infrastrutture tecnologiche (fibra ottica) e dall'altro dei centri di ricerca (Politecnico). Ma non si tratta solo della città. «Bisogna arrivare a una visione smart di tutto il territorio, con interconnessioni tra i diversi Comuni e progetti legati al territorio, all'agricoltura e al fiume Po» conclude Pezzoni.
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Cronaca
Sabato 9 Febbraio 2013
«Come granelli di un salterio»
L’esodo giuliano-dalmata e l’orrore delle foibe ai tempi di Tito visti con gli occhi di un testimone
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di Michele Scolari
ome granelli di un salterio» è l’icastica metafora con cui la studiosa e docente Rossana Mondoni ha descritto il fenomeno delle foibe, di cui furono responsabili i partigiani titini, ed il conseguente esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia tra il 1943 e il 1946. Una ferita profonda, portata compiutamente alla luce solo recentemente, ma mai dimenticata da coloro che la vissero in prima persona. La metafora è duplice, riferendosi sia alle vittime che venivano legate l’una all’altra prima di essere gettate nei crepacci carsici detti appunto “foibe", sia alla diaspora seguita all’inizio dell’eccidio. In attesa delle celebrazioni della Giornata del Ricordo fissate in tutta Italia per il 10 febbraio in memoria della tragedia di quegli anni lontani (anche a Cremona domani avverranno le celebrazioni presso il monumento al Cimitero), ascoltiamo il racconto di quel dramma da parte di un testimone oculare: Mario Ive (Presidente dell'Associazione Esuli IstrianoDalmati di Cremona), maestro elementare, istriano, originario di Pola e costretto a fuggire dalla propria terra natale, approdando a Cremona. Un racconto e, contemporaneamente, un lucido resoconto, in cui le paure e le speranze degli italiani di quell’intricato crocevia etnico pulsano di vita propria, assieme al ricordo dell’anfiteatro e della cattedrale di Pola, affacciati sull’azzurro del mare lasciato per sempre alle spalle. Come si arrivò al dramma delle foibe e dell’esilio? «Si può partire dall’armistizio dell’8 settembre del 1943 tra l’Italia e le forze Alleate Anglo-Americane, che segnò il tracollo del Regio Esercito. Da qui ebbe inizio tutta la tragedia. Allora mi trovavo ancora a Pola, la mia città natale: un importante base portuale e militare e per questo punto strategico ambito sia dalle potenze dell’Asse, che dagli Alleati e dai partigiani Jugoslavi. Dopo la firma dell’armistizio, la flotta militare di stanza a Pola e gli ufficiali superiori fuggirono verso Brindisi, per imbarcare il Re e Badoglio. Sul posto vennero lasciate le truppe, abbandonate a sé stesse, senza ordini, cibo o vestiario e, per di più, alla ricerca di un nascondiglio o di una via di fuga: anche qui, come in molte parti d’Europa, da combattenti a fianco della Germania i nostri si ritrovarono improvvisamente nemici dei Tedeschi. I quali dal 9 settembre assunsero subito il controllo di Trieste, poi di Fiume e Pola. Dalla parte slava intanto risalivano i partigiani che occuparono l’interno della regione proclamando poi l’annessione dell’Istria alla Croazia. Fu lì che iniziarono le prime eliminazioni, i cui destinatari non erano soltanto i rappresentanti del regime fascista ma italiani comuni come pubblici amministratori, professionisti, carabinieri, parroci, nonché numerosi uomini del Comitato di Liberazione Nazionale e di altre organizzazioni antifasciste. L’obiettivo degli uomini di Tito era quello di colpire lo Stato Italiano rappresentato dalla classe dirigente della comunità, individuata come potenziale nemico del futuro stato comunista Jugoslavo. Vennero allestiti delle strutture che solo superficialmente potrebbero definirsi “tribunali”. Molti italiani vennero prelevati con la scusa dell’interrogatorio e non fecero più ritorno a casa».
Il racconto di Mario Ive, istriano di Pola, costretto all’esilio
Lei per fortuna è riuscito a salvarsi «Quell’infiltrato nella Todt che conobbi (che in seguito divenne il capo della polizia di Pola) una sera mi mandò via, a prendere del pane. In seguito capii che era stata una scusa per allontanarmi. La mattina dopo, quando tornai, non trovai più nessuno: i partigiani slavi li avevano presi tutti, la compagnia di lavoratori italiani e i militari tedeschi. Quando poco dopo incontrai di nuovo quella persona le chiesi come mai non mi avesse fatto andare con gli altri. Mi rispose: “quando sarà finita la guerra ti dirò in che stato torneranno indietro. Se mai torneranno”. Uno di loro lo rividi tempo dopo. Era stato spedito a lavorare sul confine ungherese. Tornò in condizioni disumane, malato, pesava meno di 40 chili».
già attivi i partigiani slavi) aumentando notevolmente il rischio di essere infoibato o comunque ucciso. In quel periodo i Tedeschi avevano deciso di fortificare tutte le posizioni strategiche sulla costa, tra cui anche Pola. Con la chiamata alle Armi del ’44 fui arruolato nella Todt, assieme a molti altri italiani con l’incarico di realizzare bunker e altre opere di fortificazione. In questo periodo conobbi un tizio di cui non ricordo il nome purtroppo, con il quale entrai in amicizia: era un infiltrato dei partigiani di Tito con il compito di convincere gli italiani a passare dall’altra parte. Una persona che contribuì alla mia presenza qui oggi, per raccontare quel che vidi e che mi lasciai alle spalle».
A Cremona il primo campo profughi era all’asilo Martini
Qual era la sua attività a Pola in quel periodo? «Sino al ’42 lavoravo al Consorzio dei pescivendoli, occupandomi di contabilità. Poi nel 1942 ho conseguito il diploma magistrale ma non ho mai insegnato in Istria. Se lo avessi fatto, mi avrebbero spedito a insegnare italiano in qualche paese dell’interno (dove erano
guente morte o fuga della maggior parte degli abitanti: è il caso dei fratelli Nicolò e Pietro Luxardo, imprenditori del liquore maraschino. Sino al quando nel 1945, con l’occupazione slava della Venezia Giulia (l’obiettivo era impossessarsene prima degli Alleati) e la calata della Cortina di Ferro, le esecuzioni sommarie ripresero a Trieste, in Istria a Gorizia e a Fiume con altre migliaia di infoibamenti e annegamenti. In tutto le vittime potrebbero arrivare a 20mila, tra infoibati, fucilati, annegati, deportati e morti di stenti. Ma credo che il numero non sapremo mai il numero esatto».
Quando cominciaste ad accorgervi delle esecuzioni? «Nel 1943, dopo l’armistizio, i contadini cominciarono a parlare di urla e grida che udivano nei pressi delle foibe in aperta campagna. A questo periodo risalgono le uccisioni di Norma Cossetto e delle sorelle Radecchi. In quel periodo le sofferenze si registrarono soprattutto nelle piccole comunità interne. In seguito poi, dal ’45, comi Fu il Reggimento per la Difesa Territoriale (alle dirette dipendenze della Repubblica Sociale Italiana), di cui faceva parte anche Graziano Udovisi, a ritrovare i primi corpi, riesumati dalla Foiba di Vines. Ma altri, molti altri vennero rinvenuti in seguito in altre
grotte. Incaricato delle ricerche era il maresciallo Arnaldo Harzarich, nostro comandante dei Vigili del Fuoco a Pola (sulla cui testa i partigiani comunisti jugoslavi avevano messo una taglia), che da ottobre a dicembre riesumò con altri centinaia di salme dalle foibe dell’entroterra istriano. Come ho detto, non erano solo militari del Regio Esercito, fascisti o arruolati nell’Rtd, erano anche e soprattutto la spina dorsale della classe dirigente italiana. La maggior parte di loro venne scaraventata nei crepacci e nelle miniere. Altri eccidi proseguirono sulla costa, nel corso dell’occupazione di città dalmate come Zara, ridotta in rovine da ben 54 bombardamenti con conse-
Nel mirino dei partigiani dirigenti italiani e anche antifascisti
Nelle viscere del Carso: l’orrore delle “Foibe” Il nome “Foiba” (dal latino fovea = fossa) indica un inghiottitoio naturale tipico della zona carsica. Le foibe furono utilizzate per l’eliminazione di parecchie migliaia di italiani durante le stragi perpetrate dai partigiani slavi del maresciallo Tito. Secondo quanto messo in luce dalle testimonianze e dalla più recente storiografia, non si trattava di “semplici fucilazioni”. Prima di venire gettati nelle foibe, uomini e donne erano destinati ad un lungo supplizio, massacrante psicologicamente e fisicamente: esposti alla fame ed alla sete, al freddo pungente ed al caldo più spossante. Spesso digiuni e dissetati con fiaschi d’urina. Alcuni venivano persino precipitati vivi nei crepacci, legati tra loro con il filo spinato: in quei casi, i carnefici sparavano al primo che, cadendo, con il suo peso trascinava giù gli altri ancora vivi, che venivano poi lasciati a morire in modo lento ed atroce in fondo ai crepacci. Pochissimi furono coloro che riuscirono a risalire vivi. Uno di questi fu Graziano Udovisi, assieme a Giovanni Radeticchio; un’altro fu Vittorio Corsi.
Poi iniziò l’esodo della popolazione, tra cui il Suo «Sono arrivato a Cremona nel ’46, dopo essere fuggito da Pola, e fortunatamente non fu un salto nel buio. Ho avuto la fortuna di trovare un posto prima di partire alla scuola elementare di Crotta d’Adda, dove ho preso servizio il 20 ottobre dello stesso anno (e uno dei miei alunni era il figlio dell’allora sindaco). Altra fortuna è stata quella di poter trasportare qui tutto il mio mobilio. A chi sceglieva di lasciare il paese Tito aveva concesso di portare via una sola valigia a testa, ma a Pola eravamo esenti da questa regola. C’era stato l’accordo con Tito per tenere una striscia di terra con una ferrovia che, traversando il centro dell’Istria, arrivava sino in Austria, con convogli di treni disposti dagli Alleati per trasportare le nostre merci». Altri fecero l’esperienza dei campi profughi, che erano anche a Cremona «Non tutti ebbero la fortuna di trovare un impiego già prima di partire e molti si dispersero in tutta Italia, in Puglia e in Sicilia, dove furono ospitati negli ex campi di prigionia degli Alleati. C’erano anche coloro che cercavano di fuggire in Italia senza documenti e senza permesso: costoro, se riuscivano a passare il confine vivi, venivano rispediti indietro quando erano individuati dalla polizia italiana, andando incontro quasi sempre a morte certa. A Cremona il primo campo fu allestito all’asilo Martini, in via Vecchio Passeggio (ora sede dell’Assessorato alle Politiche Educative). Qui, sulla scalinata che porta al secondo piano, si può vedere la lapide commemorativa che ponemmo il primo anno in cui venne celebrata la Giornata del Ricordo (nel 2005, con la presenza di Giancarlo Corada). In seguito, la struttura per l’accoglimento dei profughi venne trasferita nell’ex Caserma Lamarmora, vicino alla chiesa di S. Agata. Infine, con la legge del ’52, per liberare il campo in centro città venne costruito il quartiere di Borgo Loreto, dove vennero sistemati i profughi giuliano-dalmati. Dobbiamo molto alla città di Cremona per averci dato la possibilità di ricominciare una nuova vita».
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preoccupazione
Vengono minacciate le norme per la tutela della maternità Caro direttore, vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per le recenti notizie che vengono dal territorio casalasco, dove sembra minacciata la possibilità di accedere alle procedure previste dalla Legge n. 194/78 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza”. Una legge che ha strappato alla clandestinità l’esperienza sempre drammatica dell’aborto, una legge di civiltà che ha tutelato la salute delle donne e creato le premesse per una promozione del valore sociale della maternità. Abbiamo perciò richiesto alle aziende sanitarie coinvolte chiarimenti sulla vicenda e auspichiamo una rapida soluzione del problema. D’altra parte, con queste premesse, vediamo con una certa inquietudine la trasformazione delineata dai nuovi piani regionali e aziendali dei consultori in “centri per le famiglie”. Quali centri e per quali famiglie? Rete Donne Cremona vuole ricordare a tutti che le scelte organizzative delle istituzioni incontrano persone, diritti, vite e dolori. Le donne, lo sanno bene: vivono nella vita di ogni giorno le contraddizioni di una società sempre più chiusa ai diritti individuali. Diritti, libertà, dignità. E’ la nostra vita, il nostro dolore. Chiediamo rispetto. Rete Donne se non ora quando? ***
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tema della salute
Non possiamo accettare le scelte della Regione Signor direttore, grave è il fatto che il Piano di organizzazione aziendale sia stato approvato ignorando le tante richieste venute dal territorio e attuando i cosiddetti risparmi economici a discapito di settori di riconosciuta eccellenza, come accadrà per esempio, al laboratorio analisi dell’Oglio Po. Grave è il fatto che a fronte di una necessaria revisione degli assetti gestionali interni alle aziende ospedaliere regionali si è proceduto favorendo una politica milanocentrica (che non ha eliminato lo spreco di numerosi presidi di identica specializzazione) e penalizzando i territori periferici quale il nostro. Grave è il fatto che nel nostro ospedale non venga sostituito l’unico ginecologo non obiettore di coscienza, obbligando le donne che intendono interrompere la propria gravidanza ad inaccettabili pellegrinaggi verso altri presidi. Regione Lombardia ha il dovere di garantire l’applicazione nei propri presidi sanitari della legge 194. La sottile linea rossa che consente all’Oglio Po di mantenere le proprie caratteristiche di eccellente ospedale di base viene con queste scelte scellerate oltrepassata. Non possiamo accettarlo. Così ci si prende cura di un territorio? Così Regione Lombardia si occupa della salute dei cittadini lombardi? Lo sdegno è tanto, sia come cittadina, sia come sindaco. Ivana Cavazzini Sindaco di Drizzona ***
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Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • cremasco@cuticomunicazione.it
Sabato 9 Febbraio 2013
critica del pd
Al momento la Tares assomiglia ad una piccola patrimoniale Egregio direttore, dopo il rinvio della Commissione ambiente (rinviata a data da destinarsi) che avrebbe dovuto affrontare il delicato tema della tares, ritengo che quest’ultima sia un’imposizione iniqua che penalizza famiglie e commercio, toccando situazioni già pesantemente colpite dalla crisi. Grazie ad un emendamento del Pd è stata differita l’applicazione della Tares dall’1° aprile all’1° luglio di quest’anno, ferma restando, secondo la norma già vigente, la facoltà di proroga di cui possono avvalersi i sindaci. ll nuovo Governo avrà dunque il tempo necessario per ricalibrare la Tares, il Comune non può trasformarsi in esattore acritico di un provvedimento che penalizza così fortemente l’economia locale. Ora come ora, la Tares assomiglia di più ad una piccola patrimoniale che ad una tariffa sui servizi effettivamente commisurata all’utilizzo degli stessi. E’ evidente che la normativa sulla Tares, elaborata troppo in fretta,
Lettere & Opinioni
Condomino moroso: a chi tocca pagare le sue spese? Buongiorno avvocato, vorrei sapere se è giusto che i debiti dei condomini morosi debbano essere pagati da tutti gli altri condomini che sono in regola con i pagamenti. Arturo *** La questione che mi pone capita molto di frequente nel contesto della realtà condominiale e non è certamente di facile soluzione. Mi spiego meglio. A tutt’oggi non vi è un orientamento unanime circa la natura della responsabilità dei singoli condomini per le obbligazioni assunte dal condominio. Si discute, infatti, sia in dottrina che in giurisprudenza, se si tratti di responsabilità solidale o parziaria. In particolare, secondo la Cassazione a Sezioni Unite (sent. 8 aprile 2008 n. 9148), si tratterebbe di una vera e propria obbligazione “parziaria”, pertanto ciò significa che ciascun condomino risponde verso le obbligazioni condominiali solo in
A cura di Emilia Rosemarie Codignola* misura proporzionale al valore della propria quota. A questa pronuncia, tuttavia, non è seguita un’applicazione univoca. La Corte di Appello di Roma ( sent. 23.06.2010 n. 2729), si è posta, infatti, in netto contrasto con quanto ritenuto dalla Cassazione a sezioni unite ed ha affermato che la responsabilità dei condomini per le obbligazioni assunte dal condominio ha natura “solidale”. Ciò significa che ciascun condomino è tenuto a pagare per l’intero debito. Riguardo alla problematica dei condomini morosi, la riforma del condominio, approvata lo scorso 20 novembre 2012, è intervenuta stabilendo all’art. 1129 del codice civile che l’amministratore deve attivarsi per il recupero delle quote condominiali, entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito è divenuto esigibile, salva diversa dispensa dell’assemblea.
richiede una revisione. Il Pd presenterà un Odg n Consiglio comunale che chiede al nuovo Governo di ripensare la Tares, affinchè sia maggiormente collegata alla quantità di rifiuti da smaltire, alle possibilità economiche delle famiglie ed a detrazioni fiscali per le imprese. Maura Ruggeri Capogruppo del Pd e candidata alle elezioni regionali ***
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protesta
Vorrei sapere chi ha asfaltato viale Marconi a Spinadesco Egregio direttore, vorrei venire a conoscenza del meraviglioso “fantasista” che ha effettauto l’asfaltatura di viale Marconi a Spinadesco. Viale martoriato per vari motivi e segnalato a più riprese per la sua pericolosità. Orbene, opera terminata ben apiamente dopo i termini dettati per la sua attuazione, resta ed è visibile ai più, oltre che a mantenere la sua pericolosità, vanta una deprecabile asfaltatura. Chi volesse cimentarsi nel percorrerlo, verrà colto poco dopo da nausea per tutti i movimenti ondulatori e sussultori causati dal manto stradale. Ne saranno felici le massaie, che oramai avvertite, partono da cassa con una bottiglia di latte in macchina e ritornano a casa con la panna montata... Io ci capisco poco di manti stradali, ma credo che tra non molto sarà tutto da rifare. Tanto, miei cari responsabili a vario tenore, voi applicate alla lettera il motto fa e disfà l'è tutt un lavurà! Ivano Loris Davò Spinadesco ***
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segnalazione
Il libro sulla storia dell’Avanti! può essere utile ai giovani Signor direttore, vorrei segnalare il libro di Ugo Intini “Avanti! Un giornale, un’epoca”. Il quotidiano “Avanti!” nasce nel 1896, ed è proprio attraverso i suoi articoli che viene raccontata la cronaca di un secolo di storia. Nel ferragosto del 1892 nasce a Genova il partito socialista, a Natale del 1896 esce a Roma il primo numero dell’Avanti! Molto spesso il quotidiano del partito più che raccontare la storia l’ha fatta, i direttori che si sono succeduti hanno infatti lasciato un’impronta nelle istituzioni, da Bissolati a Mussolini, Serrati, Nenni, Saragat, Lombardi, Pertini e Craxi (c’è anche Gramsci leader della redazione e dell’edizione di Torino). E’ stato il primo giornale nazionale ad avere tre edizioni, Milano, Roma e Torino. L’Avanti! diventa il quotidiano della classe lavoratrice, attraverso le sue pagine si propone di alfabetizzare la classe opera-
L’amministratore, per la riscossione dei contributi in base allo stato di ripartizione approvato dall’assemblea, senza bisogno di autorizzazione di quest’ultima, può ottenere un decreto di ingiunzione immediatamente esecutivo, nonostante opposizione, ed è tenuto a comunicare ai creditori non ancora soddisfatti i dati dei condomini morosi. Il condomino moroso, inoltre, decorsi 6 mesi, potrà essere sospeso dalla fruizione dei servizi comuni, senza che vi sia la necessità, come in passato, che la previsione venga recepita all’interno del regolamento condominiale. L’amministratore che non rispetta il predetto termine dei 6 mesi, potrà essere chiamato a risponderne davanti all’assemblea ed essere revocato dalla stessa. La riforma ha modificato, inoltre, anche l’art. 63 delle disposizioni di attuazione del codice civile,
ia. Nel 1903 nasce l’Avanti della domenica quale supplemento culturale del Partito Socialista. L’Avanti! non solo ha fatto storia, ma anche cultura, basta citare alcuni dei suoi collaboratori, Edmondo De Amicis, Ignazio Silone, Mario Soldati, Margherita Sarfatti, Tomaso Monicelli. L’elenco delle celebrità che hanno scritto sull’Avanti! è assolutamente straordinario, senza eguali per numero e fama. Non devono spaventare le 700 pagine del libro, perché nel racconto si predilige la narrazione giornalistica e storica. Chi scrive lo ha letto e deve confessarvi che spesso ha fatto notte leggendolo, perché l’incalzare dei fatti narrati, il racconto degli ambienti, l’atmosfera e i caratteri, fanno sì che il tempo passi senza rendersi conto dell’ora tarda. Si tratta di una vita avventurosa quella dell’Avanti!, più di un romanzo, sempre al centro degli avvenimenti, fatto di episodi drammatici, sequestri, arresti, fughe, incendi, bombe, morti e feriti. Ci racconta di Turati, fondatore del Partito Socialista, della sua compagna Anna Kuliscioff, che fonderà “La difesa delle Lavoratrici”, ci racconta della storia riformista del partito, ma anche dell’anima massimalista. Alla liberazione l’Avanti! diviene il quotidiano più letto del Nord, tanto che altri giornali prendono le notizie dal quotidiano socialista per pubblicarle sulle proprie “testate”, di cui fu direttore Leonida Bissolati, eletto deputato nella circoscrizione di Pescarolo ed Uniti. L’autore del libro anche egli direttore dell’Avanti! aggiunge alla sua ricostruzione storica aneddoti e testimonianze dirette, lui ha conosciuto e frequentato i suoi predecessori della seconda metà del novecento. Il libro, come ricorda l’autore, cerca il più possibile di evitare le riflessioni politiche legate al momento in cui è stato scritto. Questo è un volume che per l’enorme documentazione riprodotta e per l’approfondita ricerca storica potrà essere utile soppratutto ai giovani. Lettera firmata ***
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mondomusica
A New York si poteva compattare il mondo della liuteria Egregio direttore, nei prossimi giorni si terrà a Milano la presentazione di “Mondomusica” New York, salone degli strumenti musicali promosso dall’Ente Fiera Cremona. Saranno presenti il sindaco di Cremona Oreste Perri, il presidente della Provincia Massimo Salini, il presidente della Camera di Commercio Giandomenico Auricchio, nonché presidente del Consorzio Liutai A. Stradivari ed il presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. All’evento non parteciperanno invece gli esponenti di altre istituzioni di prestigio sia cremonesi che italiane e le associazioni liutarie. Si apprende anche che al
prevedendo la possibilità per il creditore del condominio di accedere ai dati di gestione al fine di individuare i morosi e quindi poter agire direttamente verso di loro. In questo modo, si può evitare che il condominio, quale soggetto giuridico, venga aggredito per mancanza di fondi causata dalla morosità di alcuni condomini. Una volta a conoscenza dei nomi dei condomini morosi, il creditore del condominio avrà l’obbligo di agire preventivamente contro i condomini morosi e soltanto ove non riuscisse a soddisfarsi su di loro, potrà agire nei confronti dei condomini in regola. *Avvocato Stabilito e Mediatore civile emiliacodignola@libero.it
salone di New York, dal 15-17 marzo 2013, esporranno in uno stand collettivo i liutai del Consorzio A. Stradivari di Cremona, altri 5 stand saranno occupati da liutai i Cremona aderenti al Consorzio, mentre la presenza di liutai italiani che non operano a Cremona sarà molto esigua. Le nostre previsioni si sono pertanto avverate e a New York si verificherà l’assenza di molti esponenti della buona liuteria cremonese, quella degna di essere esportata e che a nostro avviso si doveva far conoscere al meglio delle sue qualità...Vogliamo ricordare che negli ultimi mesi, l Anlai aveva avanzato la proposta di un contributo consistente per i liutai cremonesi in modo che fossero invogliati a partecipare ed aveva auspicato un colloquio serio e costruttivo; New York avrebbe potuto essere l’occasione per compattare il mondo della liuteria smorzando le polemiche. Insistiamo quindi nell’affermare che, a nostro parere, l’esiguo numero delle adesioni al Salone di New York è la conferma di un imperdonabile errore e lascia l’amaro in bocca a chi avrebbe potuto rappresentare altrettanto degnamente “l’arte di saper fare il liutaio” nel mondo... Prof. Gualtiero Nicolini Presidente Anlai ***
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matrimoni gay
Rimaniamo nel club delle nazioni faro della civiltà moderna Signor direttore, siamo innanzi all’alba di una nuova era per quanto concerne i diritti civili nel mondo occidentale. Dopo la vigorosa assunzione di impegno del presidente degli Stati Uniti, Obama a favore del pieno riconoscimento di diritti egualitari per la popolazione gay e lesbica, ora anche la Francia e la Gran Bretagna stanno procedendo all’approvazione di leggi che riconoscono appieno il diritto delle persone omosessuali a veder riconosciuti in maniera paritaria i propri affetti con l’approvazione della possibilità di sposarsi e crescere bambini anche tra persone dello stesso sesso; portando a 10 il numero di nazioni europee che riconoscono questo diritto. Indubbia-mente siamo di fronte ad una evoluzione culturale che non troverà unanime consenso in tutta la società, ma è compito della politica e delle istituzioni statali mettere in campo gli strumenti adeguati per poter guidare serenamente il processo di progresso sociale, che ormai non è più rinviabile, ma che può spaventare quella parte di popolazione meno dotata delle necessarie basi culturali per comprendere la necessità di questo nuovo sviluppo umano. All’Italia e alla politica italiana rimane sono una scelta da fare: possiamo accodarci agli altri Paesi occidentali rimanendo nel club delle nazioni faro
della civiltà moderna, riconoscendo parità di diritti alle minoranze e facendoci guidare nelle decisioni dagli innumerevoli studi internazionali che hanno stabilito l’assoluta ininfluenza del sesso dei genitori sulla crescita di un bambino o rassegnarci a perdere il ruolo di Paese moderno faro di civiltà, per rifugiarci nei luoghi comuni e nelle dicerie prive di evidenza scientifica che vengono usate dalla parte più retrograda e immatura della società, condannandoci all’oblio della storia. Gabriele Piazzoni Presidente provinciale Arcigay di Cremona ***
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presa di posizione
Siamo assolutamente contrari ai contributi di laboratorio Signor direttore, da anni la scuola viene massacrata da tagli, a partire dall’autonomia scolastica il processo di smantellamento dell’istruzione è andato avanti inarrestabile. Dopo gli 8 miliardi di tagli del duetto GelminiTremonti, le nostre scuole hanno dovuto fare i conti con il Governo dei “professori”. Una delle conseguenze dei tagli la stanno vedendo gli studenti e le loro famiglie: i contributi di laboratorio. Ogni anno, infatti, al momento dell’iscrizione all’anno scolastico successivo le famiglie sono chiamate a versare a ministero e scuola tasse e contributi. I ragazzi di quarta e quinta sono obbligati a versare la tassa d’iscrizione pari a 6,04 €, la tassa di frequenza pari a 15,13 €, la tassa di diploma (da pagare alla consegna del diploma) pari a 15,13 € e infine la tassa di esame (da pagare al momento della domanda per gli esami) pari a 12,09 €. Ciò non basta, dopo i grossi tagli sull’istruzione le scuole chiedono i cosiddetti contributi di laboratorio. Ma cosa sono questi contributi di laboratorio? Essi sono contributi “volontari” che chiedono le scuole alle famiglie ogni anno per il miglioramento dell’offerta formativa scolastica in quanto i finanziamenti statali non sono più sufficienti a pagare tutti i progetti delle singole scuole, in realtà non sono più sufficienti nemmeno al pagamento delle spese di funzionamento ordinario delle scuole. Ecco quindi che le scuole chiedono questi contributi che teoricamente sono volontari, teoricamente in quanto con sempre più frequenza per far fronte ai sempre più poveri bilanci scolastici le scuole cercano di spacciarli per obbligatori. E’ il caso del liceo Racchetti dove la richiesta per tali contributi è arrivata prima di dicembre. Dopo che gli studenti sono stati messi al corrente dalle organizzazioni studentesche della volontarietà di questi contributi e che numerosissimi studenti si sono rifiutati di pagare (in molte classi anche il 90% degli studenti non ha pagato), il preside Cremonesi ha avviato una rappresaglia scolastica. Le pressioni sui rappresentanti d’istituto da parte del preside sono sempre più frequenti, agli studenti si minaccia di non dare le password per visualizzare le pagelle se prima non pagano i contributi, il preside stesso fa giri nelle classi in cui prova a persuadere (invano) gli studenti a pagare, si minaccia di convocare ogni singola famiglia non pagante a scuola per “convincerla” a pagare. I contributi scolastici non sono bassi, per Crema si parla di cifre che vanno dai minimo 100 euro fino agli oltre 200 euro, per la Adiconsum riescono ad arrivare e a volte a superare i 300 euro. Nei bilanci scolastici la voce “contributo da privati” spesso raggiunge il 40-50% delle entrate scolastiche. Dopo i tagli ai fondi d’istituto peraltro si prospettano nuovi aumenti di questi contributi. Come Comitato in difesa della scuola pubblica siamo assolutamente contrari alla pratica dei contributi di laboratorio, solidarizziamo e ci uniamo alla lotta degli studenti non paganti e invitiamo tutti a seguire tale metodo in quanto la scuola deve essere pubblica e gratuita. Accettare passivamente che lo Stato strangoli le scuole per poi chiedere i soldi a studenti e famiglie, significare accettare l’inizio della privatizzazione scolastica, significare accettare la selezione di classe dentro le nostre scuole. Chi paga può accedere all’istruzione se no niente, ciò non lo accettiamo più! La scuola deve essere finanziata dallo Stato non dalle famiglie! Contributo? No grazie. Il Comitato in difesa della scuola pubblica
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Agricoltura
Fabbrica bioenergia, nuovo laboratorio E’
Agraria, a un anno dalla laurea l’86% degli studenti trova lavoro
Inaugurato nei giorni scorsi, è attrezzato con strumenti all’avanguardia per effettuare analisi chimico-fisiche
Entro un anno dalla laurea, l’86% degli studenti trova lavoro. Nelle settimane segnate (anche in provincia di Cremona) da record sempre più neri sul fronte della disoccupazione giovanile, rivendica con orgoglio risultati di livello nazionale ed una crescente propensione al futuro la Facoltà di agraria dell’Università Cattolica di Piacenza e Cremona, che proprio quest’anno festeggia il sessantesimo anno della fondazione. Il rapporto con il territorio e con un motore trainante della sua economia come l’agroalimentare è sempre stato fortissimo; e potrà solo irrobustirsi ancora in tempi che vedono le possibilità di sviluppo legate a doppio filo con formazione, ricerca e innovazione. Il prossimo venerdì 22 febbraio a Piacenza, ci sarà la cerimonia di proclamazione dei nuovi dottorati di ricerca. Lorenzo Morelli, preside di Agraria, docente di biologia dei microorganismi, direttore dell’Istituto di microbiologia e del Centro di ricerche biotecnologiche, che su incarico del ministro Profumo sta portando a termine la valutazione della qualità della ricerca di tutte le facoltà di agraria e veterinaria d’Italia, ha spiegato che si tratta di titoli validi in tutti i Paesi della Ue, con discussione in inglese, per questo che rappresenta senza dubbio un evento centrale dal punto di vista accademico. A presiedere la cerimonia sarà il Presidente della Camera di Commercio di Cremona. Scelta voluta per simboleggiare la collaborazione fra le due città, che proprio sessant’anni fra ha reso possibile la nascita della facoltà. Allora infatti, senza una generosissima donazione dell’Amministrazione Provinciale di Cremona, il cantiere piacentino si sarebbe fermato. Anche per questo, quella avviata oltrepo (poi sarebbe arrivato l’insediamento all’ex Aselli) è sempre stata la Facoltà di agraria dei cremonesi. Per numero di studenti iscritti i due territori si equivalgono; il loro legame prosegue da duemila anni, e l’auspicio del sessantesimo, è che questa vicinanza e possibilità di collaborazione diventi sempre meno episodica e sempre più programmata; proprio a partire dalla comune forza nell’agroalimentare. La collaborazione deve avere finanziamenti europei per ricerca ed innovazione, ma anche uno sbocco sempre più necessario sui mercati esteri. Intanto le iscrizioni sono in crescita e ciò costituisce una piacevole sorpresa, perchè si verifica in un periodo di crisi economica. Chi si iscrive ai corsi della facoltà presso la Cattolica, ha il posto garantito in aula ed in laboratorio (altrove non è così scontato...) e soprattutto viene assistito nella ricerca del lavoro dopo la conclusione degli studi.
CASTELVERDE
Sabato 9 Febbraio 2013
• A cura di Libera Agricoltori •
stato inaugurato, alla presenza delle autorità e delle istituzioni, un nuovo laboratorio della Fabbrica della Bioenergia - centro competenze guidato dall’amministrazione provinciale di Cremona che ha come partner il Politecnico di Milano-Polo di Cremona, la Camera di commercio di Cremona, l’Ersaf, il Comune di Cremona e cofinanziato da Fondazione Cariplo - finalizzato a supportare lo sviluppo sostenibile del settore agroenergetico nel nostro territorio. Il laboratorio è attrezzato con strumenti e impianti pilota atti a effettuare analisi chimicofisiche e studi di ampio spettro inerenti la caratterizzazione di matrici di varia natura, la loro digestione anaerobica, il monitoraggio e l’ottimizzazione del processo. Al servizio di aziende, professionisti ed enti interessati, la nuova struttura collaborerà con il laboratorio Lisa del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale del Politecnico di Milano (Dica). A fare gli onori di casa il pro rettore del Politecnico di Milano, Gianni Ferretti. Il Laboratorio è intitolato alla memoria del professor Alberto Rozzi, che tutti ricorda-
no per il suo rigore scientifico e la passione che metteva nel suo lavoro. Tanti i ringraziamenti di rito, innanzitutto alla Fondazione Cariplo. La Fabbrica della Bionergia è un partenariato che nasce per rispondere a un fabbisogno territoriale, attraverso l’istituzione di un centro di competenze per il supporto delle bioenergie e delle fonti rinnovabili, con servizi concreti e personalizzabili supportati da attività di ricerca e formazione; inoltre coordina anche le attività dell’osservatorio volto a recepire, interpretare e supportare i bisogni del territorio. La parola è
poi passata al presidente della Provincia di Cremona, Massimiliano Salini che ha riconosciuto al suo predecessore, Giuseppe Torchio, il merito di avere dato il via al progetto. L’assessore provinciale all’Agricoltura, Gianluca Pinotti, ha sottolineato come tre anni fa l’amministrazione provinciale aveva creduto nella filiera agro-energetica quando era ancora in fase embrionale. Abbiamo corso un rischio, ma i numeri poi ci hanno dato ragione. Durante la cerimonia è emerso che il laboratorio fornisce nuove soluzioni e servizi qualificati, consolidando il ruolo
Cremona capitale della bioenergia
di Cremona come capitale delle bioenergie. Dunque l’agricoltura rimane sempre il primo garante dell’ambiente. E’ importante trovare delle soluzioni per lo smaltimento di quelle risorse che non possono entrare nella filiera agroalimentare. I dettagli e le caratteristiche del Laboratorio sono state illustrate da Francesca Malpei, responsabile scientifico della Fabbrica della Bioenergia. La Malpei, nel suo intervento ha ricordato Alberto Rozzi (suo professore) ed ha sottolineato che alcuni dei significativi insegnamenti da lui trasmessi, come efficienza, affidabilità e sostenibilità saranno tuttora perseguiti nel nuovo laboratorio.
“Una vita nel rispetto di tutti”: festa per i 90 anni di Mondini e allevatore, che rappresenta una delle personalità più ragguardevoli non solo del territorio comunale di Castelverde, ma anche dell’intera provincia. Nel corso della festa, con estrema precisione e simpatia Mondini ha narrato alcuni episodi salienti della sua lunga vicenda umana e professionale. E ciò che colpisce parlando con il commendatore Mondini, è proprio il fatto che nel corso della sua attività, il valore che lo ha sempre guidato
Nei giorni scorsi, autorità, amici, familiari, colleghi e concittadini hanno festeggiato i 90 anni di Pietro Mondini, imprenditore agricolo e zootecnico di grande levatura nato a Tredossi (oggi è il paese di Castelverde) il 29 dicembre 1922. La cerimonia si è tenuta presso l’auditorium ‘De Andrè’ del centro culturale ‘Agorà’ dove i numerosi presenti, con il sindaco Carmine Lazzarini, il suo vice Ivano Dolara e l’assessore all’Istruzione Maria Paglioli, hanno ripercorso le principali tappe biografiche e il lunghissimo curriculum professionale dell’agricoltore
‘è stato il rispetto di tutti’. Tra le varie autorità presenti, anche il presidente della Libera Associazione Agricoltori Antonio Piva che ha evidenziato la propositività, la bontà e la volontà con cui Mondini ha sempre trasmesso i suoi valori. Lo ha descritto come una persona che ha dato molto non solo al mondo dell’agricoltura, ma anche nel settore sociale e culturale. L’ente Fiera per lui è stata una tappa importante che ha contri-
Grazie alla sua lungimiranza abbiamo il politecnico
buito a far crescere gettandone le fondamenta. Anche il presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio ha ringraziato Mondini per l’autorevolezza data alla camera di commercio ed ha rimarcato che non ci sarebbe il Politecnico a Cremona se non ci fosse stata la sua lungimiranza nel 1987. Al termine della serata, il sindaco ha consegnato una targa ricordo all’imprenditore, quale segno tangibile dell’importante traguardo raggiunto, ma soprattutto per gli obiettivi perseguiti nel corso della sua carriera.
I MERCATI AGRICOLI - TABELLA AGGIORNATA A GIOVEDI’ 7 FEBBRAIO 2013 PRODOTTO
CREMONA
MILANO
MANTOVA
BOLOGNA (27 dicembre)
Tonn.
244-248
n.q.
n.q.
(fino) 263-266 buono m. n.q.
Tonn.
232 -234
246-247
236-240
242-246
SEMI di SOIA Nazionale
Tonn.
n.q.
510-513
501-506
495-503
ORZO naz. Peso spec. 55-60 peso spec. 66-68
Tonn.
225-229 231-236
n.q. 264-266
Fino a 65 249–254 Fino a 70 255–260
(p.spec. 62-64) n.q. (p.spec. 66-67) 258-260
FRUMENTO tenero buono mercantile GRANOTURCO ibrido naz.14% um.
UNITA’ DI MISURA
Tonn.
Triticale 268-270 Sorgo 271-273
CEREALI MINORI CRUSCA Alla rinfusa FIENO Maggengo Agostano PAGLIA press. (rotoballe)
PRODOTTO SUINI Lattonzoli locali SUINI Lattonzoli locali
Sorgo nazionale 263-267
Tonn.
174–176
172–173
in sacchi 205-208
Tonn.
n.q. loietto: n.q.
141-151 145-150
Mag. 1° t. 140-145
Tonn.
n.q.
80-92
Paglia di frum. casc. 45-50
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
15 kg
3,880
3,900
3,890
3,890
25 kg
2,820
2,860
2,830
2,810
UNITA’ DI MISURA
169-170
UNITA’ DI MISURA
CREMONA
MONTICHIARI
MANTOVA
VACCHE Frisone 1ª qualità peso vivo
kg.
p.v. 1,06-1,24 p.m 2,40-2,70
1,05-1,25
da macello 1,09-1,19
VACCHE Frisone 2ª qualità peso vivo
Kg.
pv 0,84-0,92 pm 2,00-2,15
0,75-0,85
0,91-1,01
VACCHE Frisone 3ª qualità peso vivo
kg.
pv 0,64-0,76 pm 1,65-1,85
0,50-0,60
0,75-0,85
kg.
pm 2,50-3,00
1,30-1,40
1,44-1,61
1,00-1,10
MONTICHIARI (1° q. 56/60 kg) 1,00-1,10
(da 46 a 55 kg) 0,80-1,10
(45-55 kg) 0,75-1,35
kg.
3,00-4,00
MONTICHIARI 3,85-4,00
3,05-3,60
(pregiate 70 kg) 3,56-4,50
UNITA’ DI MISURA
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
BURRO pastorizzato
kg.
2,95
past. 2,60 centr. 3,30
2,30
PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi
kg.
(dolce) 5,05-5,20
5,05-5,20
n.q.
kg.
(piccante) 5,25-5,50
5,25-5,50
6,85-7,20
6,80-7,25
6,85-7,05
PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m 10,70-11,10
8,00-8,25
8,00-9,00
8,05-8,25
PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre 12,55-12,95
MANZE SCOTTONE 24 mesi VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60kg ) frisona VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg) pie blue belga
PRODOTTO
SUINI Lattonzoli locali
30 kg
2,510
2,565
2,500
2,530
SUINI Lattonzoli locali
40 kg
2,100
2,150
2,080
2,100
SUINI da macello
156 kg
1,477
1,535
n.q.
(da 144 a 156 kg) 1,482
SUINI da macello
176 kg
1,537
1,535
n.q.
(da 156 a 176 kg) 1,537
Oltre 176 kg
1,507
1,510
n.q.
SUINI da macello
PRODOTTO
(da 11,49480 kg) 1,521
PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi GRANA scelto stag. 9 mesi GRANA scelto stag. 12-15 mesi
kg.
kg.
kg.
n.q.
MODENA
Vitelloni femm. da macello pez. nere (kg. 450-500) p.v. 1,48–1,63 pm 2,85-3,15
Zangolato di creme X burrificaz. 2,00 -PARMIGIANO REGGIANO 12 mesi 8,60-8,90
N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1° e il 3° mercoledì del mese. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono, per la “Granaria”, il martedì (comparto dei cereali e derivati). Per la zootecnia da latte si porta come riferimento anche Montichiari, che quota il venerdì. Il mercato di Mantova avviene il giovedì. Modena il lunedì. Il mercato di Bologna, che con la Granaria di Milano fa da riferimento per i cereali, quota il giovedì. Tutti gli aggiornamenti della tabella mercati, insieme ai collegamenti alle principali borse, sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it.
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CREMA
Sabato 9 Febbraio 2013
Informazione di garanzia per i rimborsi, rinnovamento della politica, le proposte da candidato alla Regione
Alloni, il coraggio delle proprie scelte
L
di Michela Bettinelli Rossi
o scandalo rimborsi. I progetti lasciati in sospeso e quelli da realizzare. Agostino Alloni, candidato al consiglio regionale del Partito Democratico, si racconta. E lo fa senza schivare le domande. Con la consueta verve. E la voglia di dire la sua, ma soprattutto pronto a cambiare le cose in Regione. «Perché» dice, «è tutto sbagliato. Tutto da rifare». Consigliere, partiamo dalla notizia più recente. Ha ricevuto un’informazione di garanzia. Come si sente? «In genere i personaggi pubblici quando vengono “avvisati” si affannano a dichiararsi sereni e tranquilli. Io sono certo di non avere speso un euro dei soldi del gruppo consiliare per ragioni diverse dai compiti politici e istituzionali. E comunque ho speso 62.50 euro in 30 mesi. Infatti, la magistratura non mi contesta nulla di specifico. Dovrei essere tranquillo. Ma poiché mi ritengo una persona perbene, e non ho mai avuto a che fare con la magistratura, devo dire che la cosa mi agita, come succederebbe, credo, a ogni persona normale». Facciamo una valutazione politica. Siete entrati a gamba tesa sul centrodestra all’epoca delle inchieste su Nicoli Cristiani e Zambetti. Ora però nell’occhio del ciclone c’è l’opposizione. Come la mettiamo? «Ma là si parla di tangenti per realizzare la discarica di amianto a Cappella Cantone e addirittura di voto di scambio con la ‘ndrangheta! Non si possono mettere sullo stesso piano. Formigoni e altri suoi “amici” sono accusati di tangenti per 40 milioni di euro per la clinica Maugeri e molti di più per lo scandalo S. Raffaele; dico che un problema di riforma dei meccanismi di controllo dell’uso dei soldi pubblici c’è, come c’è, ancora, una questione morale che deve riguardare la responsabilità delle forze politiche come dei singoli eletti. Ma, insisto, non siamo tutti uguali». Quanto influirà questa inchiesta sull’esito della campagna elettorale? «Certo non ci farà bene. La nostra gente è più esigente sotto questo aspetto. E paradossalmente anche i nostri avver-
sari si aspettano e chiedono a noi un rigore ancora maggiore. Io posso solo ribadire che, per quanto mi riguarda, non ho ricevuto contestazioni e nessuna convocazione. Chi mi conosce, e sono molti, sa come opero. Ben vengano i controlli che certificheranno che io sono a posto e che non siamo tutti uguali». Guardiamo al futuro. Perché gli elettori dovrebbero scrivere Alloni sulla scheda? «Perché con Alloni votano per un nuovo presidente, Umberto Ambrosoli. Perchè non c’è differenza fra quel che penso, quel che dico e quel che faccio. Perché se mi posso vantare di una cosa è quella di rispondere a tutte le richieste, le sollecitazioni e le critiche che ricevo. Anche quando la risposta non può risolvere il problema posto. Perché non prometto miracoli, ma gli impegni che prendo li porto avanti con determinazione, con testardaggine. Perché svolgo la mia attività mettendomi dalla parte delle persone, delle imprese, dei loro bisogni, dei loro diritti. Perché sono una persona perbene, come una parte grandissima dei cittadini che abitano questo territorio». Lei è in politica da molto tempo. E’ stato sindaco a 22 anni e poi consigliere sia comunale che regionale. Cosa pensa del concetto ormai ricorrente del “rinnoviamo la politica”? «La politica si rinnova nei contenuti, nei metodi e nelle persone. Il Partito Democratico è il maggiore rinnovamento della politica italiana di questi anni. Nei contenuti, perché non è più un partito ideologico, ma si riconosce e si identifica in un programma; nei metodi con le primarie e l’organizzazione dei gruppi dirigenti; nelle persone con un tasso di rinnovamento dei candidati fra i più alti. Per quanto mi riguarda è vero che faccio politica, si può dire, da una vita. Anche quando non era previsto dalla legge, non ho mai fatto più di due mandati. Ho lavorato per formare una nuova classe dirigente, persone che potessero prendere il mio posto. Chiedo semplicemente di essere giudicato sulla base del tasso di innovazione, ma insieme della praticabilità delle mie idee e delle mie proposte».
Agostino Alloni
Lei è stato consigliere regionale di opposizione per 30 mesi. Quale è stato il risultato più bello di tutto il mandato? «Sul fronte politico l’essere riuscito a fermare, con il contributo delle forze vive dei territori, i due veri e propri sbreghi che la Regione voleva consentire nel nostro territorio, come la discarica di amianto di Cappella Cantone e la cava di Caravaggio-Capralba. Su un piano più affettivo e personale, mi ha dato grande soddisfazione l’essere riuscito a mantenere in vita la struttura protetta di Villa Laura a Torlino che ospita con grande apporto volontario, ragazzi disabili e autistici». E la questione che si rammarica di aver lasciato in sospeso? «La realizzazione del treno diretto e cadenzato fra Crema e Milano. Ho fatto uno studio e un progetto. Manca solo che Regione e Ferrovie passino alla fase operativa, che è sostenibile sia economicamente che dalle attuali infrastrutture, con poche modifiche. Ma le resistenze, politiche soprattutto, sono state grandi, e poi la conclusione anticipata e ingloriosa della legislatura hanno interrotto il percorso». Uno dei suoi cavalli di battaglia è la mobilità. Si è speso molto per migliorare le condizioni dei pendolari della tratta ferroviaria Crema-Milano e ha il pallino della mobilità sostenibile. Co-
«Non siamo sullo stesso piano del centrodestra»
sa proporrà in Regione a questo giro? «Che nasca subito il treno diretto Crema-Milano! Serve però un poderoso piano di investimento sulle infrastrutture e sui treni. Non è possibile che la Lombardia, la locomotiva d’Europa di cui Formigoni e la Lega si sono riempiti la bocca troppo a lungo, trascini treni da terzo mondo. Ma sarà anche necessario far dialogare il sistema ferroviario con quello del trasporto su strada. Per esempio, perché da Chieve, banalizzo, andare a Milano in bus e non, invece, a Lodi, da dove proseguire con i numerosi e rapidi treni? Certo non è così semplicistico, ma si deve mettere mano a questo per spendere meno e meglio. Infine anche le strade meritano un cenno. Sono state trovate le risorse per completare la nuova Paullese. Manca il ponte sull’Adda a Spino, di cui non esiste alcun progetto che invece, avrebbe già dovuto essere pronto, né alcuna ipotesi di finanziamento. E’ indispensabile fare subito queste due cose, perché la Paullese raddoppiata non può restare con il collo di bottiglia dell’attuale ponte». Lavoro, istruzione, sanità, servizi sociali. Temi sui quali il centrosinistra promette di cambiare radicalmente rotta rispetto a quella impostata da Roberto Formigoni. «Guardando il sistema politico formigoniano, Bartali avrebbe ripetuto la sua celebre frase: “E’ tutto sbagliato, è tutto da rifare”. In che modo? Lavoro: riordinare il sistema dei progetti, oggi disperso in mille rivoli, per concentrare le risorse attorno a patti territoriali, che coinvolgano le istituzioni locali, la Regione, il sistema delle imprese e del non profit, che abbiano l’obiettivo di costruire sviluppo sostenibile e soprattutto a concentrazione di lavoro la più alta possibile. Perché questa è la priorità, in Lombardia come nel resto del paese: il lavoro. Senza lavoro non c’è ripresa, non c’è crescita. C’è invece povertà e disgregazione sociale. Istruzione: non ha speranza un paese che non investe le sue migliori risorse nella conoscenza, nel sapere. Perché sono il futuro. Allora serve, anche in Lombardia, un grande
piano di rinascita della scuola, dall’edilizia alla valorizzazione degli insegnanti e di tutte le altre componenti, comprese le famiglie. Servono più risorse, e servono idee e progetti per impiegarle al meglio. Altro tema? «La Sanità: abbiamo visto dove ha portato la politica formigoniana di smantellamento programmatico del servizio pubblico. Ha messo a repentaglio le stesse eccellenze: la Maugeri, il San Raffaele, lo stesso Istituto dei Tumori ne sono testimonianze, seppur diverse. E’ il sistema che non va, anche quello “normale”. Basta con i voucher. E questo vale anche per il sistema sociale: la voucherizzazione crea l’illusione di poter acquistare liberamente i servizi in un mercato che in realtà si rivela troppo spesso un bluff. Bisogna ripartire dai servizi e dai bisogni. Serve per esempio, come dice il programma di Ambrosoli, un fondo per le cure odontoiatriche, che gran parte dei cittadini ormai non riesce più ad affrontare». Ultima domanda, come nei compiti in classe, aperta. Ci parli di un tema che non è stato toccato e che le sta a cuore. «In queste elezioni per la prima volta in Lombardia il centrosinistra, con Umberto Ambrosoli, ha la possibilità di vincere, di prendere in mano le redini della Regione. Sarebbe l’occasione anche per me di dimostrare le mie capacità di governo come credo di avere fatto da sindaco e da assessore. Un conto è fare il consigliere di opposizione, un altro poter incidere concretamente. Dicendo questo, non voglio promettere miracoli: questa è una specialità di altri, dal cacciaballe nazionale ai suoi epigoni in Regione, che rivendicano, per fare cose mirabolanti quanto impossibili, un 75% delle tasse che in realtà già rimane abbondantemente in Lombardia, come certificato dalla stessa Banca d’Italia. Ciò che prometto sono cinque anni di impegno forte e continuo per migliorare il nostro territorio e, con esso, tutta la Regione Lombardia che, dopo quasi vent’anni di Formigoni e Lega credo si meriti, finalmente, di meglio».
«Voglio che nasca il treno diretto Crema-Milano»
La battaglia elettorale è entrata nel vivo: chi abbiamo visto in città
Questi sono i candidati della Lega Nord
Ecco i candidati della Lega Nord di Crema e Cremona. Sono stati presentati giovedì sera presso la sede di via Tensini. Per le regionali il Carroccio schiera Bernadette Bossi, Antonella Simonetta e il vice presidente della Provincia, Federico Lena. Per il Senato, la parlamentare uscente Silvana Comaroli e Paolo Palladini, vice sindaco di Vailate. Alla Camera , Alberto Torazzi, parlamentare uscente, Danilo Peyla (gruppo Giovani Padani) e Filippo Bongiovanni, assessore a Casalmaggiore. Mentre è quasi certa la rielezione di Silvana Comaroli, il ritorno a Roma di Alberto Torazzi è molto difficile. La sua posizione in lista, al
quinto posto, lo rende a rischio elezione. Impresa impossibile per Peyla e Bongiovanni che, data la giovane età, hanno dovuto accontentarsi di posti in fondo alla lista. Il territorio cremasco, potrà però contare sull’elezione di alcuni cremaschi d’adozione. Andrà sicuramente a Roma, infatti, l’imprenditore mantovano Gianni Fava al primo posto della lista nel collegio elettorale. A lui, hanno grandi probabilità di unirsi anche i lodigiani Andrea Gibelli, vice presidente della regione Lombardia, e Guido Guidesi, segretario provinciale della Lega Nord di Lodi, divenuti cremaschi d’adozione. (mbr)
Mucchetti (Pd) è stato in visita all’Anffas «Questa è la sussidiarietà buona». Sono le parole di Massimo Mucchetti, capolista per il PD al Senato in Lombardia, al termine della visita alla struttura del’Anffas di Crema.
Mucchetti è arrivato in viale S. Maria insieme a Cinzia Fontana, capolista alla Camera, a Luciano Pizzetti, candidato al Senato e ad Agostino Alloni, candidato al consiglio regionale. L’ex vicedirettore del «Corriere della Sera» ha soprattutto ascoltato la presidente dell’Anffas, Daniela Martinenghi, ha preso puntigliosamente appunti, ha posto domande per capire meglio le numerose attività dell’associazione, i servizi offerti ai disabili e alle loro famiglie, i meccanismi del finanziamento pubblico, spesso complessi, e le ragioni per cui tali finanziamenti sono stati di
molto ridotti quando non addirittura azzerati. Una situazione che mette a rischio, per esempio, il polo di neuropsichiatria infantile, che offre un servizio insostituibile a decine di bambini autistici o con altri problemi di disabilità psichica. L’Anffas con i suoi servizi, con la comunità alloggio, la piscina idroterapica, si regge grazie ai sostenitori, che per fortuna nel territorio non mancano, e ai volontari. Ma non può fare a meno dell’intervento pubblico. «Non molli, non lo faccia» ha detto Mucchetti a Daniela Martinenghi al termine della visita. «Abbiamo bisogno di persone come voi».
Lissandrello (Pdl): lo sfogo di una candidata «fuori dai giochi» Scopro con notevole sorpresa di essere stata citata dalla stampa locale, non perché la mia candidatura sia una novità ed uno sguardo diretto dal mio partito alla società civile ed alle donne, non per i valori e l’impegno che profondo in questa mia avventura, non per commentare quanto dico o faccio, ma solo in quanto la sottoscritta sarebbe “fuori dai giochi”, lo prendo come un punto di merito, perché, sicuramente io, da certe pastette sono distinta e distante: distante dal sottobosco Silvana Lissandrello della politica deteriore, dai gossip, dal professionismo politico che, ad oggi, ha portato il nostro paese sul baratro. La vittoria delle elezioni non è uno scopo ma un mezzo, io lo considero un modo per contribuire a migliorare, con il mio apporto, le condizioni di vita dei miei concittadini, non è il fine ultimo della mia esistenza, non ho comitati d’affari a sostenermi, solo la forza delle mie idee, e con quelle, pur riconoscendo ad altri un leggerissimo vantaggio nei miei confronti, andrò avanti sino in fondo, nella speranza di convertire più persone che posso ai valori nei quali credo. Onestà, impegno e tutela degli ultimi. Silvana Lissandrello candidata PdL per la Regione Lombardia
Crema Critiche Pdl sul bilancio: «Basta tasse, non ne possiamo più». Non solo critiche, anche proposte
Dimezzare gli oneri per le imprese
A
di Michela Bettinelli Rossi
l bilancio 2013 del comune di Crema, mancano 5 milioni e 800 mila euro. E non quattro milioni e 600mila». A puntualizzare le cifre, Simone Beretta, consigliere comunale del Pdl nel corso di una lunga conferenza stampa che ha toccato vari temi. Il primo, ovviamente, la bozza di bilancio su cui sta lavorando l’amministrazione di Stefania Bonaldi. «Basta tasse non se ne può più» hanno detto Beretta e la collega Laura Zanibelli. «L’aumento Irpef pensato dalla giunta Bonaldi toccherà tutti» spiega Beretta, «e questa sinistra non può bluffare lasciando intendere qualcosa di contrario. Dicono che salvaguarderanno i cittadini con il reddito sotto i 15mila euro. In pratica il 20% dei cittadini cremaschi. E il restante 80%?». A finire sotto la lente di ingrandimento del PDL anche le ipotesi della amministra-
Fare per fermare il declino: l’incontro giovedì 14 alle 21
Il giorno 14 febbraio alle ore 21, nella Sala dei Ricevimenti del comune di Crema sarà presente la candidata alla Camera Romina Guglielmetti insieme ai candidati di Crema e Cremona per la Regione Lombardia per presentare il programma di «FARE per Fermare il declino».
Simone Beretta e Laura Zanibelli
zione di alzare le rette dei nidi, rivedere le tariffe dei servizi e le soluzioni per contenere le spese in generale. «Sarebbe il caso di fare ragionare su asili che rappresentano un disavanzo di 300-400 mila euro» ha spiegato Beretta, «e investire di
più, invece, su altri che funzionano. Non abbiamo pregiudizi di nessun tipo e siamo disposti anche a ragionare sull’aumento di tariffe di alcuni servizi, purché fatto con logica». Per Laura Zanibelli è invece ora di pensare a un nuovo sistema di welfare so-
ha una figlia. «Dea e Veronica, mia moglie e mia figlia, sono tutto e rappresentano il meglio della mia vita. Io credo che la famiglia sia il nucleo originario di tutto. La crisi, inoltre, ci obbliga tutti i giorni a capire che la famiglia è la base della nostra società. Dobbiamo amarla e difenderla». Al termine della conferenza stampa, Mino Jotta ha incontrato una cinquantina di imprenditori e professionisti. Al centro della curiosità delle persone la sua attività politica. Prima nella Dc, poi in Forza Italia e alla fine nel PDL. A incuriosire anche incarichi molto importanti. Quello di presidente dei Padania Acque e di presidente dell’Aler. Un ruolo quest’ultimo dal quale si è dimesso per partecipare alle elezioni. Sulle società partecipate, di cui tanto si discute a Crema, dimostra di essere un liberal fino in fondo: «Sono un liberale, credo nel mercato e nella competizione. Non posso difendere l'azione delle municipalizzate a priori ma solo nel momento in cui sanno garantire efficienza» ha precisato.
Ripalta arpina La Palazzina e Spazio Excalibur presentano:
Una serata con Marilyn
Marilyn Monroe, la donna più bella del mondo, nella settimana dedicata all'amore è al centro di un doppio evento. A cena con Marilyn - Il 14 febbraio, in occasione di San Valentino, con una cena dedicata agli innamorati al suono delle canzoni di Marilyn e magari gustando un Manhattan alla maniera di Sugar "Kane" Kowalczyk la suonatrice di ukulele protagonista di A qualcuno piace caldo. In questo caso, però, il Bourbon, il Vermouth e la goccia di angostura non saranno miscelati in una bottiglia.POTRAI SCEGLIERE tra un Menu creato ad OC ad Euro 25,00 assaggiare qualche nostra specialità alla Carta oppure gustare una delle nostre buonissime Pizze. Per informazioni e prenotazioni: La Palazzina - S.P. Crema-Codogno 591 - Km 51,100 - Ripalta Arpina (CR) 0373667301 Marilyn, Anna e Donne contro la Violenza Il 17 febbraio l'appuntamento e di tutt'altro tono. Chi conosce la storia di Marilyn Monroe sa bene quanto sia stata difficile la sua vita e come, nonostante la sua bellezza, la sua fragilità e la sua solitudine l'abbiano costretta a subire disagi e maltrattamenti. Proprio per questa ragione una parte delle opere rea-
ciale. Welfare non è solo il mantenimento della spesa sociale - spiega Zanibelli - ma anche un orientamento diverso della spesa per "promuovere le azioni" richieste dal sindaco ai candidati alle elezioni, come quella di sostenere le imprese e favorire l’occupazione. «Nuovo welfare è aiutare e sostenere le aziende. Perché sono loro, oggi, dando lavoro alle persone a garantire benessere». Polemiche a parte il PDL si è messo anche a disposizione del sindaco. «Non abbiamo pregiudizi» ha spiegato Beretta, «e siamo pronti a sostenere e ragionare assieme sulle proposte». E per sostenere le aziende, ha lanciato la proposta del PDL per favorire lo sviluppo. “Vorremmo vedere a bilancio gli oneri urbanistici dimezzati per le imprese» ha proposto Beretta, «se queste intendono ampliare le loro aziende garantendo nuove assunzioni o mettere a disposizione nuove aree con nuove logiche. Poteremo la proposta in consiglio comunale».
Mino Jotta (Pdl): «Meno fisco per le aziende» Mino Jotta, candidato del Popolo della Libertà alle elezioni regionali, si è presentato ai cremaschi. Ingegnere e libero professionista, docente all'Itis Vacchelli, è attivo anche nel mondo del volontariato. «Non me la sento» ha detto ai giornalisti, «di fare promesse altisonanti. La politica urlata o arrogante non è nel mio stile». Al centro dell’impegno di Jotta, solo argomenti concreti: lavoro, imprese, famiglia. «Il lavoro è il grande tema. Dalla crisi si esce, ma solo con una vera azione di sostegno a favore delle imprese. Meno tasse e incentivi alle aziende che dimostrano di avere nel proprio Dna una forte competitività». E poi: sburocratizzazione e sostegno alle eccellenze. «Il Cremasco ha dimostrato di avere distretti molto importanti, mi riferisco alla cosmesi, ma anche alla meccanica» ha spiegato. «Questa capacità di mettersi insieme per aumentare il livello competitivo di ognuno è la strada giusta. La politica deve mettersi al servizio, far lavorare chi ha la professionalità per farlo e farsi da parte». Infine: la famiglia. Jotta è sposato e
lizzate da Anna Pennati per la mostra Marilyn Monroe: indagine non autorizzata, tutt'ora in corso presto La Palazzina, saranno messe all'asta allo scopo di raccogliere fondi per l'Associazione Donne contro la Violenza. Attiva dal 1990 Donne Contro la Violenza offre solidarietà e sostegno alle donne che vivono situazioni di disagio e/o maltrattamento e si batte per far crescere nel territorio la cultura del rispetto per ogni persona. Dal 1990 ad oggi l’Associazione ha incontrato più di 1.300 donne e dal 2002 ha accolto nella Casa Rifugio 12 donne i loro7 figli minori. L'asta inizierà alle 18,30 e sarà preceduta da una visita guidata alla mostra in compagnia di Anna Pennati e dei curatori dell'esposizione e da un
aperitivo in onore di Marilyn. L’idea di una serie di opere su Marilyn è nata, da uno studio del personaggio che ne ha rivelato non solo l’aspetto estetico, ma soprattutto la personalità, fino a cercare di carpirne l’anima. Ovviamente con Marilyn ciò sarebbe stato impossibile, ma trattandosi di una figura tra le più fotografate, filmate e ammirate di tutti i tempi, quell’icona che si è creata è stata sufficiente ad estrarne l’essenza. Al termine dell'asta, per chi lo desiderasse, sarà anche possibile fermarsi a cenare. Per informazioni sulle modalità per la partecipazione all'asta: Associazione Donne contro la Violenza – 037380999 - assocdonne@alice.it
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Sabato 9 Febbraio 2013
Tupone sul bilancio 2013
«Spendere 400mila euro per il museo, è troppo»
«Posso dire che è un bilancio molto difficile. Lo sarebbe stato, comunque, per chiunque fosse stato eletto. Le cose che vengono dette dalla opposizione lasciano il tempo che trovano». Secco e lapidario il commento di Enrico Tupone, direttore di Aibe (Associazione italiana banche estere) ed esponente della lista civica «Lavoro @ Impresa», che in consiglio comunale conta sulla presenza di Agostino Alloni. La colpa di un bilancio difficile, secondo Tupone, è da attribuire «ai chiari di luna della finanza pubblica che mette in difficoltà lo Stato e i Comuni perché le risorse cono ridotte ai minimi termini». Ma l’esponente avanza il suo suggerimento. «Come lista “Lavoro @ Impresa” preferiremmo vedere rimodulate le spese delle risorse a disposizione. Diminuendo, per esempio, l’impatto dei costi della spesa pubblica e aumentando le risorse a favore delle imprese e della produttività». Una soluzione farà sicuramente discutere: i tagli o la ridefinizione ai costi della cultura. Spiega Tupone: «Faccio un esempio: abbiamo un museo che ha un numero di visitatori davvero esiguo. Bisogna, quindi, metterci mano per risparmiare risorse. Cercando ovviamente di mantenere vivo un museo che ha un grande patrimonio, ma dobbiamo valutare i costi e i benefici: 400mila euro sono una spesa insopportabile». La soluzione farà discutere, Tupone ne è conscio e prosegue: «Il comune si sta impegnando. Ora bisogna lasciar lavorare il sindaco su questo tema. Ma è chiaro che le scelte vanno fatte». In molti chiedono risorse e iniziative per le attività produttive, ma i soldi anche in questo settore mancano. «Eppure ci sono misure urgenti» spiega Tupone, che si possono prendere. Un esempio? Lo sportello unico per le attività produttive, azioni a favore delle start pp, la formazione. Insomma, facilitare le nuove imprese per creare lavoro». mbr
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Crema
Sabato 9 Febbraio 2013
Fiera di Sant’Apollonia
Rivolta, continua la tradizione
Anche quest’anno la “nostra” fiera di Santa Apollonia è arrivata. Rivolta d’Adda è fra i pochi paesi che possono vantare due patroni, uno invernale e uno estivo. Difficile dire quale dei due per noi rivesta più importanza e non è neanche così essenziale saperlo: la cosa fondamentale è che ogni anno in febbraio ed in luglio queste manifestazioni si ripresentano puntuali, con la loro inalterata coreografia, con la gente che si muove a curiosare tra gli espositori e le varie manifestazioni organizzate, ognuno cercando un qualcosa che gli ricordi il tempo passato e i momenti belli legati alla festa del patrono. Quando da bambini si andava “in fiera” tutto sembrava bello, nuovo, imponente e sconosciuto. Ancora adesso e con lo stesso entusiasmo i genitori portano i loro figli a vedere gli animali esposti, le macchine agricole, le bancarelle che di nuovo hanno solo gli espositori, ormai quasi tutti dai lineamenti ben poco europei, perché le merci alla fine non sono mutate molto. Ma l’anima della fiera è sempre la stessa, è quella della continuità della tradizione, quella della voglia di ricordare le nostre radici, di tramandarle trasmettendo ai nostri figli gli aspetti più intimi e veri del nostro vivere insieme. Io credo che le nostre sagre rappresentino proprio questo: l’occasione per ritrovarsi, per scambiare ancora qualche parola con il vicino di casa, con l’amico che si vede di sfuggita magari anche tutti i giorni ma che il ritmo frenetico dei nostri impegni non ci permette più di salutare. Viviamo e rivalutiamo in questo modo semplice e non semplicistico le nostre tradizioni, sono certo che questa sia la ricetta giusta! Fabio Calvi- Sindaco di Rivolta d’Adda
Merito dell”Associazione cremasca studi universitari. Importo di 500 euro. Chi le ha vinte
Università, 5 borse di studio
L’
di Gionata Agisti
«Associazione Cremasca Studi Universitari», nata nel 1995, con una convenzione fra l’Università degli Studi di Milano, il Comune di Crema e la Provincia di Cremona, ha assegnato anche quest'anno le borse di studio a 5 studenti, i più meritevoli tra quanti hanno conseguito il diploma di maturità e quanti, invece, la laurea triennale presso il polo universitario di Crema, con l'intenzione di iscriversi alla specialistica. L'importo di ogni premio è stato di 500 euro, ma verrà assegnato in due tranche: per prima cosa, un acconto di 200 euro dopo l'esposizione della graduatoria e, quindi, il saldo di 300 euro a settembre 2013, se, entro la fine del prossimo giugno, gli assegnatari avranno superato esami per almeno 18 crediti formativi universitari. Oltre ad assegnare le borse di studio, l'«Associazione Cremasca Studi Universitari» ha l'obiettivo di favorire l’accesso all’istruzione universitaria della popolazione studentesca della provincia di Cremona, di fornire servizi e strutture di assistenza tecnico-scientifica agli studenti, di sviluppare il rapporto di collaborazione con il sistema economico e di promuovere iniziative di formazione parallela, a integrazione della formazione universitaria. «Una collaborazione che continua a dare frutti importanti» commenta il referente dell'università Statale di Milano per la sede di Crema, il professor Nello Scarabottolo. «Grazie alla perfetta sinergia tra l'associazione e l'Università, in questi anni abbiamo potuto portare a termine l'aggiornamento tecnologico, allestire i laboratori e migliorare i servizi per i nostri studenti». Soci effettivi dell’associazione
Il 14 e il 15 febbraio visite ad atenei, accademie e scuole post-diploma
Giornate aperte all’università di Crema
dia, riscuote sem«La scelta p re u n g r a n d e dell’Università è una successo tra rascelta in qualche gazzi e genitori, modo esistenziale, così anche questa che incide profoniniziativa è accolta damente sull'oriencon interesse e tamento che, da partecipazione da quel momento in tutti coloro che poi, la vita prendedevono scegliere rà. Per questo è iml’Università». portante conoscere «Nel pomerigbene le possibilità Da sinistra: Maurizio Dell'Olio, Stefania Bonaldi e Paola Vailati gio di sabato, alle offerte da ogni faore 15» dice Maurizio dell'Olio, responsabile del coltà». Queste le parole del sindaco, Stefania Boservizio Orientagiovani, «è possibile effettuare una naldi , alla presentazione delle giornate di orientaprova simulata di test di Ammissione all’Università, mento universitario. Il 14 e il 15 febbraio, dalle 9 alle condotta dall’Agenzia Alpha Test di Milano (previa 13, l’Università degli Studi di Milano-Dipartimento di prenotazione e fino ad esaurimento posti). Dato il Informatica-sede di Crema, in via Bramante 65, aprinumero di facoltà a numero chiuso ci si può misurare rà le porte agli studenti alle prese con il diploma o con le possibilità di accedere e superare i test». con l’ultimo anno di liceo, per consentire una scelta Quest’anno si aggiunge una nuova opportunità: il consapevole riguardante il proprio futuro. corso di laurea triennale in Scienze infermieristiche. «Una tradizione ormai consolidata da anni, quella Inaugurato ad ottobre, rappresenta un’occasione, delle giornate dell’orientamento universitario» afferper i giovani cremaschi, di apprendere una profesma l’assessore alle Politiche Giovanili, Paola Vailati. sione che offre uno sbocco professionale concreto e «Come l’edizione di Link, la manifestazione volta stabile. all’orientamento scolastico dei ragazzi di terza me-
sono la Provincia di Cremona, il Comune di Crema, la Camera di commercio, la Popolare di Crema, Banca Cremasca, la Libera Artigiani di Crema, l’sssociazione Industriali di Cremona, l’Autonoma Artigiani Cremaschi e l’Associazione Commercianti e Ausiliari del Commercio di Crema e circondario. I premiati di quest'anno, per quanto riguarda la maturità, sono: Tarcisio Zago, Gabriele Vailati e Stefano Strada, tutti forti di un 100/100 come voto finale. I neolaureati, invece, sono: Luca Perico e Paolo Baroni, che hanno ottenuto,
rispettivamente, un 110/100 e un 107/100. «È giusto premiare il merito e riconoscere il talento» sottolinea il sindaco, Stefania Bonaldi, che ha consegnato personalmente le borse di studio, in qualità di presidente dell’«Associazione Cremasca Studi Universitari»: «Il talento è un patrimonio sociale che un amministratore pubblico deve saper valorizzare. Può apparire banale, ma sostenere questo significa anche non trascurare alcuni corollari importanti: affermare il primato del talento significa infatti dire basta ai familismi, alle clientele, alle raccomandazioni, che
libera artigiani
Regione, dibattito con i candidati La Libera associazione artigiani di Crema ha organizzato per Martedì 19 febbraio - alle ore 18.30 - nella sala Ostaggi del Comune di Crema, un convegno dal titolo: «Se chiudono gli artigiani, chiude la Lombardia: che cosa fare per evitare il baratro» Saranno presenti i candidati alla Regione di Pdl, Pd, Lega, Udc per Monti, Movimento 5 stelle, Fare per Fermare il declino. Il dibattito sarà moderato dal segretario dell’associazione, Giuseppe Zucchetti. L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza.
sono comportamenti antisociali proprio perchè offendono il “mercato dei talenti” e mortificano le aspettative dei più giovani, quando invece le proprie capacità possono essere messe a frutto e a beneficio della comunità». L'occasione è servita anche per presentare il nuovo collegamento via bus con la stazione ferroviaria, proprio nell'ottica di una maggiore connessione e valorizzazione del polo universitario. L'amministrazione comunale aveva preso questo impegno ed è riuscita a mantenerlo: da qualche giorno anche l'Università ha una sua fermata.
Madignano, scuola d’infanzia: divertirsi ancora con i burattini I bambini della scuola dell'infanzia di Madignano, giovedì 31 gennaio, hanno partecipato allo spettacolo di burattini proposto dalla sezione calcio ciclismo della Polisportiva insieme ad alcuni volontari del Comitato carnevale cremasco. Schierati sulle tribune della palestra comunale, con gli amici della scuola primaria delle scuole di Salvirola, hanno vissuto l'esperienza coinvolgente che ha permesso i piccoli (e non solo) di conoscere un simpatico personaggio: la maschera cremasca «Al gagèt col sò uchèt»; figura che ha emozionato coinvolto veramente tutti gli spettatori.
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Crema
Sabato 9 Febbraio 2013
Si continua sabato 9 febbraio con musica e spettacoli. Domenica 10 febbraio, Mercatini e sfilata dei carri
Carnevale, un’offerta sempre più ricca
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uesto week-end è in programma la terza domenica del Carnevale Cremasco. Si riparte con grande entusiasmo dopo il notevole successo di pubblico presente alla sfilata di domenica scorsa. Domenica 10 febbraio la festa comincia al mattino con i mercatini in piazza Aldo Moro e via Matteotti, corredati dalle visite guidate in città e dalla vendita delle Carnaval Card per i turisti (visita+pranzo+sfilata a prezzi molto convenienti). Alle 14.30 in programma la sfilata dei maestosi Carri del Gran Carnevale e dei gruppi folkloristici professionisti: gli spettacolari sbandieratori, il gruppo folk di ballerini e frustatori città di Vignola e la musica dal vivo di «Avionic», «Ciapa la Cioca» e «Cuori Infranti». Sabato in piazza Duomo alle ore 16 animazione per bambini a cura del Comitato Carnevale e del Fatf: spettacolo di clown, giocolieri e acrobati. Sabato sera concerto dei «Ciapa la Cioca» e dei «Cuori Infranti» in piazza Duomo con intrattenimento di danze e animazione per tutti. Infine in programma lunedì 11 febbraio la «Gran festa dei bambini» alle ore 15.30 e alle ore 17.30 presso il Centro commerciale Gran Rondò: spettacolo di burattini dedicato al Gagèt. Mentre il 12 febbraio,
Ospiti illustri in città: la delegazione di Alba Adriatica
Ci sono state parole d’elogio per la nostra manifestazione Una delegazione del Carnevale di Alba Adriatica, gemellato con il Carnevale Cremasco, è arrivata in visita a Crema. Hanno portato con sé spettacolari costumi (I Tesori della Valle) ideati e realizzati da famosi costumisti teatrali, che sfileranno domenica 10 febbraio in tutto il loro splendore insieme ai carri. Nel pomeriggio di sabato 2 febbraio, il gruppo è stato ricevuto per un saluto dal sindaco di Crema Stefania Bonaldi, dall’assessore Paola Vailati e dal presidente del Consiglio comunale Matteo Piloni. Oltre allo scambio di doni, l’incontro è stato ricco di commenti positivi da entrambe le parti. Il presidente del Comitato Carnevale Cremasco, Eugenio Pisati,
sempre al Gran Rondò alle 16.30, divertente spettacolo dei «Cippi Guitti» intitolato «Nella pancia della Torre» organizzato dal Fatf.
biblioteca
Apertura di sera e di domenica
Letture serali tutti i giovedì di febbraio. Apertura pomeridiana domenica 10 e 24 febbraio, sale studio aperte per gli studenti. Spalanca le porte al pubblico la Biblioteca. Tutti i giovedì di febbraio (7 - 14 - 21 28), alle ore 21, letture animate. «La biblioteca aperta la sera» afferma l’assessore alla Cultura, Paola Vailati, risponde all’esigenza di offrire occasioni di incontro al di là degli orari consueti e ufficiali. Oltre alla sala dei congressi, dove si svolgono le letture, la biblioteca lascerà aperte anche le sale studio. In que-
sto caso abbiamo cercato di assecondare la richiesta, espressa dai giovani, di avere le sale a disposizione per studiare la sera. Ma non sarà tollerato ogni tipo di disturbo». Prestito e studio consentito dalle 15 alle 18, anche domenica 10 e 24 Febbraio. In particolare domenica 10 febbraio alle ore 16,30 la biblioteca ospiterà i volontari del i gruppo Emergency di Crema coordinati dalla responsabile Marisa Fugazza. Titolo dell‘ incontro: «Emergency in Africa, diario di viaggio dalla Sierra Leone al Sudan».
ha presentato gli amici di Alba ricordando la sfilata di quest’estate (Alba Adriatica sfila l’8 di agosto) dove era ospite con le maschere del Gagèt, e ha espresso il desiderio di rinforzare sempre più il rapporto di collaborazione tra i due Carnevali. Entrambi famosi ormai a livello nazionale. Ha inoltre colto l’occasione per ringraziare il sindaco di Crema per l’apertura al dialogo dimostrata al Comitato in questi mesi. Il sindaco Bonaldi da parte sua ha dichiarato di considerare il Carnevale di Crema una manifestazione molto importante per la città. Un evento di alto livello. Frutto dell’instancabile lavoro di tanti volontari, uomini e donne dal “cuore grande”.
I Pantelù, infine, comunicano che il 10 febbraio il Gran Carnevale Cremasco vedrà la partecipazione delle delegazione francese di Melun, città da anni gemellata
a Crema e legata alle nostre iniziative carnevalesche, che si unirà al nostro carro durante la sfilata. In occasione della festività di San Valentino, inoltre, i Pantelù
La Memoria
Banco Farmaceutico
L’Unione dei Comuni Lombarda dei Fontanili (Romanengo, Ticengo, Casaletto di Sopra), in paternariato con i comuni di Offanengo, Izano, Madignano, Ricengo, Salvirola, con l’istituto comprensivo di Offanengo e con l’associazione Piccolo Parallelo, presenta lo spettacolo «Ricordati, di non dimenticare» L’iniziativa è il risultato di un progetto che gli artisti di «Giovani Fontanili d’autore» hanno realizzato con l’istituto comprensivo di Offanengo; percorso che si è sviluppato con una serie di appuntamenti che hanno coinvolto le classi 5A e 5B della scuola primaria e le classi 3A e 3B della scuola secondaria di Romanengo. Le classi della primaria hanno realizzato la scenografia e la coreografia, mentre le classi della scuola media si sono occupate dell’aspetto musicale.
Sabato 9 febbraio, si terrà in tutta Italia la «Giornata nazionale di raccolta del farmaco». Recandosi nelle farmacie che espongono la locandina del «Banco Farmaceutico», si potrà acquistare e donare un farmaco da automedicazione a chi oggi vive ai limiti della sussistenza. L'iniziativa, organizzata dalla «Fondazione Banco Farmaceutico Onlus» in collaborazione con «Federfarma» e «Compagnia delle Opere Sociali» si terrà in oltre 3200 farmacie distribuite in 85 province e in più di 1.200 comuni. Circa 12.200 volontari spiegheranno l’iniziativa ai cittadini. A
Non devi dimenticare
distribuiranno cuori di cioccolato lungo il tragitto, un piccolo segno di affetto per i nostri concittadini. G.A.
Sabato puoi regalare una medicina beneficiare dell’iniziativa saranno le oltre 500.000 persone che quotidianamente vengono assistite dai 1.449 enti caritatevoli convenzionati con il Banco Farmaceutico in tutta Italia. Gli enti cremaschi aderenti all’iniziativa: Centro accoglienza Buon Pastore di Ripalta Cremasca, Fondazione A. Madeo (Caritas),Comunità d’accoglienza Giulia Colbert, Caritas parrocchia di Ss. Trinità, Opera diocesana S. Pantaleone, comunità accoglienza per tossicodipendenti, Associazione Fraternità Onlus di Monte Cremasco, Istituto suore adoratrici di Rivolta d’Adda.
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Pagine a cura di Laura Bosio e Martina Pugno
Speciale Economia
Flessibilità, liberalizzazioni, riduzione della burocrazia Paolo Manasse, docente di macroeconomia e politica economica: «La speranza? Un Governo dotato di stabilità, con un programma serio di riforme»
E’
di pochi giorni fa la manifestazione lanciata da Rete Imprese Italia per chiedere alla politica di non “rottamare le imprese”, che oggi "annaspano" tra una burocrazia troppo pesante e una pressione fiscale insostenibile. Misure per lo sviluppo, per la crescita, per la ripresa: le chiedono imprenditori, commercianti, professionisti, lavoratori dipendenti. Le chiedono, perché un nuovo impulso alla crescita può rimettere in moto la stagnazione in cui, da troppo tempo, è ferma la macchina Italia. Se è vero che il Pil, nelle società moderne, non può fondarsi solo su criteri econometrici, ma coinvolge misuratori relativi alla qualità della vita, alla percezione del futuro, alla ricchezza delle relazioni, ecco che, a maggior ragione, è necessaria una robusta iniezione di fiducia. Ne parliamo con Paolo Manasse, docente di macroeconomia e politica economica all'Università degli studi di Bologna.
Professor Manasse, come definirebbe la situazione del nostro Paese, in questi primi mesi del nuovo anno? Quello appena trascorso è stato un annus horribilis: il 2013, come si prospetta? «Vi sono due variabili da tenere in considerazione: da un lato quello che accadrà nel nostro Paese con le prossime elezioni, dall'altro bisogna valutare le influenze estere. In Italia oggi tutto dipende dal risultato elettorale: se ne verrà fuori un governo dotato di stabi-
«I provvedimenti di Monti hanno preso la forma di imposte e non di tagli al bilancio, e questo è stato il grosso limite del suo governo, ma la situazione era molto grave» parte questo la situazione non è rosea: la Banca d'Italia ha recentemente rivisto verso il basso le previsioni di crescita del Pil (da -0,2 a -1%), per cui è chiaro che la recessione proseguirà per tutto il 2013; del resto anche le riforme strutturali fondamentali, come quella del mercato del lavoro o delle liberalizzazioni, qualora fossero messe in campo, non fornirebbero un effetto immediato, e per vederne i risultati bisognerebbe comunque aspettare almeno un paio di anni».
lità, con un programma serio di riforme, probabilmente le cose potranno andare meglio. Nel caso invece di una maggioranza non ben definita, che sia di centrodestra al Senato e di centrosinistra alla Camera, come qualcuno ha prospettato, le cose potrebbero farsi più problematiche. Questa situazione verrebbe infatti vista come preoccupante dai mercati, e questo porterebbe ad incrementi di spread e di tassi finanziari che non ci possiamo permettere. Dall'altro lato, c'è un'economia che procede a due velocità: quella europea continua a rallentare, poi invece c'è quella dei mercati emergenti, a partire dalla Cina ma anche dagli Usa, che sta vivendo una fase di ripresa. Questo fattore potrebbe favorire, indirettamente, anche le imprese italiane che siano capaci di approcciarsi al mercato. A
Il governo uscente ha prodotto una serie di misure, dal Salva Italia al Decreto Sviluppo, passando per le riforme delle pensioni e del lavoro e la revisione di spesa. Si tratta di strade ancora percorribili? «Penso di sì. La critica che viene fatta a molte di queste riforme è che si sono definite come un compromesso tra diversi partiti, e quindi non sono state davvero efficaci. Ad esempio quella legata al mercato del lavoro, che doveva da un lato migliorare la flessibilità in entrata, dando maggiori garanzie ai giovani di stabilizzazione del posto di lavoro, e dall'altro incrementare la flessibilità in uscita, rendendo meno difficili le procedure di licenziamento; questo secondo provvedimento invece non si è visto, con il risultato che la complessiva flessibilità del mercato del lavoro è diminuita. In secondo luogo sono state solo abbozzate le
liberalizzazioni in settori dove invece sarebbe stato importante procedere con celerità, come luce, gas, libere professioni, servizi pubblici. Stesso problema per le privatizzazioni e la vendita dei beni demaniali. La strada da percorrere, per chiunque andrà al governo, è questa, altrimenti l'economia italiana continuerà a non crescere. Senza contare che bisogna ridurre assolutamente l'eccessivo peso della burocrazia, che toglie spazio alla competizione». Molte critiche, da destra e da sinistra, riguardano l'eccessiva contrazione di spesa. Se non si mettono in circolo risorse pubbliche, è la tesi, la ripresa non si avvia... «La situazione era già molto grave quando Monti è stato nominato dal presidente Napolitano per guidare il governo tecnico. I suoi provvedimenti hanno preso la forma di imposte, di non di tagli al bilancio, e questo è stato il grosso limite del suo governo. Del resto, anche se si fosse puntato sui tagli al bilancio le cose non sarebbero cambiate più di tanto: avremmo comunque vissuto una recessione, anche se forse meno forte di quella che c'è stata. Ciò detto, una volta usciti da una fase di emergenza bisogna riequilibrare il rapporto tra uscite ed entrate, lavorando sui tagli alla spesa pubblica e sulla riduzione del ruolo dello stato nell'economia del Paese, tornando a dare spazio all'iniziativa dei privati».
Siamo in campagna elettorale, e ascoltiamo molte promesse, da parte di tutti gli schieramenti, compreso quello di Monti, sulla riduzione della pressione fiscale: è uno scenario possibile? «Sono capaci tutti di promettere la riduzione delle imposte. La cosa difficile è mantenere duraturi tali provvedimenti. Se non è possibile aumentare il debito, e non si riducono le spese, con quali soldi si può coprire una diminuzione della pressione fiscale? La politica deve allora dire con precisione quali saranno i tagli alla spesa pubblica (sia sprechi che servizi) che verranno fatti in maniera permanente, in modo da poter ridurre determinate imposte in maniera altrettanto permanente. Non esistono economie free lance in cui si possono ridurre le tasse senza fare nulla per controbilanciare».
Ad esempio, ci sono Università che non fanno ricerca, e per questo motivo secondo me si dovrebbero vincolare i fondi pubblici che vengono erogati a queste istituzioni proprio alla qualità della ricerca effettuata. Poi c'è un'altra problematica, legata all'economia internazionale: in Italia, a differenza di altri Paesi, anche a causa dei ritardi della politica su questi temi, si sono progressivamente abbandonati i settori che producono innovazione, adagiandosi invece sull'artigianato tipico, che però produce a bassa tecnologia. Vengono quindi meno gli incentivi a produrre ricerca di primo livello. Anche l'imprenditoria, allora, dovrebbe riconvertirsi e sforzarsi per agganciare questo tipo di settori. La riduzione degli iscritti alle Università può sì essere legata, da un lato, alla scarsità della ricerca, ma vi sono anche altri aspetti. Ad esempio, il fatto che negli anni si è dato un grosso peso a facoltà più umanistiche, che di fatto non offrono una preparazione tecnico scientifica, e che quindi sono poco spendibili nel mondo del lavoro, soprattutto in un momento di recessione come quello in cui ci troviamo. Questo porta molti giovani a scegliere di non proseguire gli studi, invece di dirigersi verso facoltà più scientifiche. Tutto questo dipende da gravi errori di programmazione commessi in passato. Ed è per questo che l'Italia è tra i paesi con il più basso numero di laureati nella fascia giovanile».
«Il nostro Paese ha abbandonato i settori produttivi tecnologici»
Nel nostro Paese, da sempre, manca una vera politica per l'innovazione e la ricerca. Parallelamente, l'Università ha perso, in dieci anni, più di 50.000 iscritti. C'è correlazione tra queste due cose? «C'è sicuramente una scarsa attenzione al tema della ricerca, perché da sempre in Italia si sono sacrificate le spese per l'innovazione e lo sviluppo. La responsabilità tuttavia è di diversi soggetti.
Speciale Economia
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«Mettiamo a disposizione know how e risorse»
Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio: «Servono politiche economiche che mettano al centro i bisogni dell’impresa»
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La produzione manifatturiera cremonese
bbiamo parlato di questa pesantissima situazione economica con Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio di Cremona.
Molti economisti sostengono che il 2013 sarà "l'anno peggiore della crisi". Condivide questa affermazione? «Certamente il 2012 è stato un anno difficile. I dati relativi alla congiuntura del IV trimestre usciti in questi giorni mostrano andamenti tendenziali, vale a dire rapportati allo stesso trimestre dell’anno precedente, ancora negativi. Gli aumenti al di sotto del punto percentuale della domanda estera (+0,9%) e dell’occupazione (+0,7%) sono infatti accompagnati dalle diminuzioni su base annua della produzione ( -2,2%), del fatturato (-1,4%) e degli ordini interni (-1,5%). Per quanto riguarda il confronto con il trimestre precedente, il dato congiunturale destagionalizzato della produzione industriale cremonese è sostanzialmente invariato, ma con un segno positivo dello 0,3%, in miglioramento rispetto al -3,8% evidenziato nel periodo luglio-settembre. La sostanziale conferma dei livelli di tre mesi prima per fatturato (+0,1%) e numero di occupati (+0,3%), è accompagnata dell’ulteriore crescita dell’1,3% degli ordinativi esteri e dal ritorno del segno positivo (+2,2%), dopo cinque trimestri di calo, per l’indicatore della domanda interna. Un dato che auspichiamo sia di buon auspicio per una ulteriore crescita produttiva nei primi mesi del 2013. Dopo la pausa del trimestre scorso, sembra invece riprendere l’aumento dei ricorsi alla Cassa integrazione guadagni ordinaria, non tanto in termini di ore utilizzate (ai livelli più bassi in Lombardia), quanto di imprese che ne fanno ricorso, passate dal 17 al 24% del totale. Nessun segnale di miglioramento, infine, proviene dall’artigianato produttivo che
Numeri indice destagionalizzati base: media anno 2005=100
Gian Domenico Auricchio
«Non si esce da questa crisi se non sostenendo i consumi e l’impresa, che è motore di sviluppo e di nuova occupazione» continua a presentare esclusivamente segni negativi, sia a livello tendenziale che congiunturale. Su base annua, occupazione e fatturato calano più del 4%, mentre produzione e ordini addirittura di più del 7% mentre rispetto al trimestre scorso tutti gli indicatori, dalla produzione all’occupazione e dal fatturato agli ordini, subiscono un calo compreso tra l’1 ed il 2%». Ci avviciniamo alle elezioni, sia regionali che nazionali: la Camera di Commercio cosa chiede a chi sarà eletto in Regione e al Parlamento? «Non si esce da questa crisi se non sostenendo i consumi e mettendo al centro delle politiche economiche i bisogni dell’impresa, che è motore di sviluppo e di nuova occupazione. Le imprese continuano a trovare difficoltà nell’accesso al credito e la domanda interna è ancora non sufficiente a sostenere la ripresa della produzione e dell’occupazione. E’ vitale, dunque, continuare a sostenere la competitività delle imprese. Per questo gli organi di governo regionale e nazionale dovranno trovare strategie efficaci che non trascu-
rino nessuno strumento utile per dare al territorio e al Paese nuove opportunità di rilancio per la nostra economia. Chi andrà a ricoprire cariche pubbliche dovrà affrontare questi nodi, mettendo al centro dell'agenda del Paese l'economia reale, i suoi bisogni e restituendo stimoli e fiducia alle imprese, struttura portante dei processi di sviluppo». Quali azioni la Camera metterà in atto per sostenere le imprese? «Superare la crisi è l’obiettivo dichiarato e la Camera di Commercio è pronta a moltiplicare gli sforzi affinché si aprano nuove prospettive per la ripresa. L’ente camerale vuole continuare ad essere, soprattutto per i piccoli imprenditori, un interlocutore attento nel quale trovare un sostegno, non solo economico, per avviare e sviluppare le loro imprese in modo innovativo, rendendole competitive sia sui mercati nazionali che internazionali. Sono proprio l’innovazione, l’internazionalizzazione, l’accesso al credito le priorità d’intervento per favorire la competitività del sistema economico. Far crescere una cultura collettiva dell’importanza di investire nell’innova-
zione coinvolgendo le Università e i Centri ricerche, con particolare attenzione alle reti d’imprese, permettere alle imprese cremonesi di consolidare la propria presenza sui mercati globali, oltre che sostenere l’accesso al credito, attraverso i Confidi, aiutando le aziende a fronteggiare la crisi di liquidità ma anche incentivando quelle che decidono di investire, sono gli obiettivi del 2013. In tale ottica il Consiglio e la Giunta camerali hanno destinato tutte le risorse possibili a favore delle imprese, mettendo in bilancio 3, 2 milioni di euro: 620.000,00 euro a sostegno all’innovazione e 800.000 euro per sostenere le imprese sui mercati internazionali. A questi si aggiungono 1.362.000 euro per la competitività del territorio, di cui 500.000 destinati ai Confidi, 200.000 per il turismo e 136.000 per la cultura. Altri 351.000 euro sono finalizzati allo sviluppo del capitale umano e alla formazione, mentre 67.000 sono per la semplificazione amministrativa e la regolazione del mercato. Risorse importanti che, mi auguro, possano dare nuovo slancio alle nostre imprese per cercare nuove vie per competere».
L'indagine congiunturale sul settore manifatturiero - 4° trimestre 2012 CREMONA
LOMBARDIA
Cong.
Tend.
Cong.
Tend.
Produzione
+0,3
-2,2
+0,7
-1,3
Fatturato
+0,1
-1,4
+0,6
+0,1
Ordini interni
+2,2
-1,5
-0,4
-4,0
Ordini esteri
+1,3
+0,9
+0,7
+1,1
Occupazione
+0,3
+0,7
-0,0
-1,3
La produzione industriale Cremona, Lombardia e Italia
Indice congiunturale trimestrale destagionalizzato - base: media anno 2005=100
Indice congiunturale trimestrale destagionalizzato - base: media anno 2005=100 Fonte: Unioncamere Lombardia
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Speciale Economia
Sabato 9 Febbraio 2013
«Le aziende non sono difese dal Governo»
Alberto Griffini (presidente Confapi Cremona): «Bisogna proteggere le nostre imprese dalla concorrenza sleale»
I
n Italia si importa troppo e si produce troppo poco: ne è convinto Alberto Griffini, presidente di Confapi Cremona. «Il mondo produttivo e manifatturiero non è minimamente salvaguardato dagli attacchi esterni, e si permette a certe imprese di produrre in quei paesi in cui la manodopera costa un euro all'ora. La politica in tutto questo ha una grossa responsabilità, in quanto ha sempre permesso le importazioni "selvagge"». In che senso? «Non si è mai fatta una reale verifica rispetto ai controlli che vengono fatti alle frontiere. A volte arrivano prodotti tedeschi che però sono assemblati con componenti acquistate in Cina. Si tratta di speculazioni che generano meccanismi perversi. Con questa situazione
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l tema delle pensioni sarà una delle questioni principali che il prossimo governo si troverà ad affrontare: la riforma di Monti, infatti, si presenta ancora lacunosa, come spiega Massimo Sarzi Sartori, dell'Inas Cisl di Cremona. «Ancora molte sono le cose da sistemare, anche se di recente è arrivata una buona notizia: una circolare dell'Inps ci ha fatto sapere che il requisito dei 15 anni di contributi versati maturati prima del 1992 - per andare in pensione, che era stato eliminato, viene invece reintrodotto. Questo dimostra che la legge varata sul tema era di interpretazione dubbia, e che il governo aveva cercato di farla valere nella maniera più restrittiva». Ma, continua Sarzi Sartori, «ci sono diversi problemi ancora da risolvere. Ad esempio, la situazione problematica di tutte quelle persone che sono uscite dal mercato del lavoro con la prospettiva di andare in pensione a breve, e che invece si sono trovate, con l'allungamento dell'età pensionabile, con davanti ancora diversi anni di attesa. Il prossimo governo dovrà allora impegnarsi ad allargare la
quali sono le prospettive degli ottanta milioni di operai che ci sono in Europa, se poi le aziende vanno a produrre in Cina?». Cosa chiedete al futuro governo? «Che si muova per sbloccare la situazione. Gli altri Paesi hanno messo i dazi sui prodotti italiani: Cina, Brasile, India, ecc. Perché allora noi importiamo
tutto senza imporre alcuna tassa? Il governo italiano dovrebbe impegnarsi con controlli seri sulla merce che arriva in Italia, per evitare che circolino prodotti non a norma, che invece sono fin troppo diffusi». E le misure per favorire la crescita? «Bisogna defiscalizzare gli stipendi e diminuire l'imposizione fiscale sull'im-
presa, nonché snellire notevolmente la burocrazia. Solo così si potrà permettere all'economia di ripartire e soprattutto attrarre nuova imprenditoria sul territorio italiano». Cosa chiede invece al governo della Regione? «Si può cercare di favorire le aziende, riducendo la burocrazia di competenza
Alberto Griffini
regionale e dando contributi a chi rimane sul territorio: fin troppo spesso, infatti, vengono dati contributi per l'internazionalizzazione, mentre nulla viene dato a chi sceglie di continuare a dare lavoro alla nostra gente».
Pensioni, un tema emergente: ancora troppe persone non tutelate Sarzi Sartori (Inas Cisl): «Seguendo l’aspettativa di vita, si rischia un livello eccessivo di permanenza nel mondo del lavoro»
Massimo Sarzi Sartori
platea dei "salvaguardati", anche se mi rendo conto che molto dipenderà dalle condizioni della finanza pubblica». Il vero problema, ad oggi, è l'assenza
di certezze: così come non si conosce il numero esatto degli esodati e di quanti di questi siano rientrati nelle deroghe previste dal governo, non si conosce
neppure il numero esatto di quelle persone che attualmente sono escluse sia dal mercato del lavoro che dalla pensione. «Certe donne, ad esempio, hanno cessato la propria attività lavorativa per dedicarsi alla famiglia o al lavoro di cura, in attesa di arrivare a 60 anni per percepire la pensione di vecchiaia, mentre ora si trovano a dover aspettare fino a 66, e per molti questo può diventare un problema: avevano programmato le cose in un certo modo, e si trovano invece a dover riprogrammare tutta la loro vita. In sostanza, quelli che rientrano tra i "salvaguardati" sono persone che già avevano delle tutele in precedenza: persone che si trovavano in mobilità, in cassa
integrazione, in prepensionamento, ecc. Invece coloro che non erano tutelati prima, non lo sono neppure ora». Anche sulla progressione dell'età pensionabile bisogna prestare una certa attenzione: per quella che è attualmente l'aspettativa di vita, non dovrebbe più aumentare l'età pensionabile. Se si facessero ulteriori aumenti si arriverebbe a un livello eccessivo di permanenza al lavoro» spiega Sarzi Sartori, che sottolinea anche la questione dei lavori usuranti. «Purtroppo vi sono lavori che non rientrano per legge in tale categoria, anche se di fatto si possono decisamente considerare tali. Prendiamo ad esempio l'infermiere che fa le notti. O un
insegnante di scuola materna, che magari si trova a 65 anni a dover gestire bambini molto piccoli. Si tratta di lavori pesanti che a una certa età non sono più sostenibili. Per questo il governo dovrà prendere in considerazione di estendere il numero delle professioni considerate usuranti». E ancora c'è la questione delle ricongiunzioni tra pensioni di lavoro pubblico e privato, che sono state risolte solo in parte dall'ultima finanziaria. «Chi passa dal settore pubblico al privato e viceversa si trova spesso nella situazione di dover pagare cifre elevatissime per ricongiungere le due pensioni, oppure deve fare la totalizzazione, che equivale a percepire il 20-30 per cento in meno». A preoccupare è anche l'incremento sempre più massiccio della disoccupazione. «Dal nostro piccolo osservatorio ci rendiamo conto di quanto siano aumentate le richieste di disoccupazione, nonché le aziende che stanno in piedi per miracolo. E' un dato preoccupante, che impone una riflessione seria, di cui il governo dovrà farsi carico».
F
ar incontrare scuola e lavoro: la tanto auspicata ripresa economica sembra ancora lontana, o comunque. non giungerà nel corso di quest'anno. Lo avevano preannunciato molti economisti, e lo confermano le principali associazioni di categoria, come evidenziano le parole di Massimiliano Montani, Presidente di Cna Cremona: «La tempesta continua. Il 2013 sarà un anno di stagnazione. La crisi ha messo in grande difficoltà le piccole e piccolissime imprese artigiane. La conferma arriva da un’indagine svolta dal Censis per conto della Cna su un campione di 450 imprese con meno di 50 addetti. Quasi la metà delle imprese (46,8%) si trova in una fase di "ridimensionamento" e il 45,3% di stagnazione. Solo l’8% si trova invece in una situazione migliore, di ripresa dopo un periodo di difficoltà (4,5%), di consolidamento (2,6%), o di "crescita" vera e propria: ma queste ultime rappresentano appena lo 0,8% del campione. Sono le imprese più piccole a soffrire di più». L'allarme è chiaro: senza interventi mirati, difficilmente il settore produttivo e commerciale potrà riprendersi a breve, mentre a fare le spese maggiori della situazione difficile sono le realtà dalle dimensioni più contenute, che sono quelle con mezzi minori per superare la stagnazione economica in corso. «Sono dati nazionali su cui bisogna riflettere - afferma il Presidente Montani - dati che possiamo tranquillamente traslare anche sul nostro territorio che sta vivendo un momento economicamente molto difficile. E’ di fronte a questa gravissima situazione che bisogna avere la lucidità per individuare un grossissimo problema italiano e cioè la scuola e la formazione, troppo generica e teorica, e l’assenza di dialogo con il
Speciale Economia
Sabato 9 Febbraio 2013
Far incontrare scuola e lavoro Il presidente Cna Massimiliano Montani: «Le imprese faticano a trovare personale competente»
«Per oltre il 42% delle imprese il sistema formativo italiano è inadatto ai bisogni delle imprese»
Massimiliano Montani
«Tares e pressione fiscale insostenibili per le aziende» L’associazione sottolinea: «Così si allontanano le prospettive di ripresa»
Se a lungo termine è la formazione uno dei principali problemi per le aziende locali e nazionali, Cna Cremona non distoglie comunque l'attenzione dalle difficoltà immediate con le quali la piccola e media impresa si ritroverà presto a fare i conti, come sottolinea il Presidente Montani: "Dopo la stangata dell’Imu, è in arrivo un nuovo balzello comunale su imprese e famiglie, la Tares, istituito dal decreto "Salva Italia". Cna Cremona mostra preoccupazione per l'effetto di tale tassa su un settore commerciale e produttivo già duramente provato dall'attuale situazione economica e fiscale. "Secondo quanto previsto – afferma il presidente Massimiliano Montani - il costo dei rifiuti non sarà legato alla produzione degli stessi, ma alla dimensione dell'edificio, indipendentemente dalla natura e
dal volume di rifiuti prodotti. Riteniamo che le utenze pagate dovrebbero essere in rapporto alla reale quantità di rifiuti prodotta e, inoltre, non si può non tener conto, ad esempio, di quanto già le aziende pagano in proprio per smaltire la stragrande maggioranza dei rifiuti derivanti dai cicli di produzione". La nuova tassa comporterà, infatti, una componente legata ai servizi indivisi-
bili forniti dai Comuni, fissata in 30 centesimi a metro quadrato. Il primo pagamento, originariamente previsto per gennaio, è invece stato fatto slittare ad aprile. "E' uno scenario inaccettabile – conclude Montani - soprattutto in una situazione economico-finanziaria sempre più critica. Un ulteriore appesantimento rischia di compromettere la sopravvivenza di tante attività che già si
trovano in enormi difficoltà. Non si può chiedere l'impossibile alle azienda, ormai non ce la fanno più". Il Presidente rivolge quindi un diretto appello alle amministrazioni pubbliche dei vari livelli: "I Sindaci devono confrontarsi con le realtà economiche per evitare nuove stangate alle imprese, determinando tariffe omogenee a livello territoriale. Ci aspettiamo che rispondano all'appello prima di assumere qualsiasi decisione. Nel tentativo di tutti, Stato, enti locali e aziende municipalizzate, di fare cassa, la via più semplice continua ad essere quella di aumentare le tasse e il costo dei servizi ai danni delle imprese e dei cittadini. Così è difficile andare avanti". Alla luce di questo scenario, sottolinea l'associazione, appare ancora più improbabile una ripresa a breve termine.
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mondo delle imprese. Chi esce da scuola è spesso impreparato di fronte al lavoro e le aziende sono in difficoltà ad assumere i giovani». E' quindi fondamentale, come sottolinea l'associazione, attuare un cambiamento non solo nel settore economico, ma anche più ad ampio raggio, per una formazione che favorisca la futura occupazione. Dalla ricerca presentata da Cna Cremona emerge che più di tre imprese su quattro, tra quelle che negli ultimi cinque anni hanno ricercato profili da inserire in azienda, sono andate incontro a difficoltà quando si sono confrontate con il mercato del lavoro. Per oltre il 42% delle aziende, i profili incontrati non possiedono competenze in linea con quelle richieste. Tutto fa ritenere che il sistema formativo italiano sia inadatto ai bisogni delle imprese. «L’unico strumento - conclude Montani - ad oggi in grado di fare da ponte tra scuola e impresa è l’apprendistato. Gli imprenditori ritengono infatti che l’apprendistato, con il suo mix di studi teorici ed esperienza pratica fatta in azienda, fornisca ai giovani un "buon" livello di preparazione. L’indagine ci rivela che le aziende sono disponibili ad assumere ma hanno bisogno di figure specializzate di cui più della metà debbono avere profili artigiani. Poi però nell’economia reale si trovano a fare i conti con sempre maggiori tasse a cui sono sottoposte e assumere non è solo un investimento ma è anche un costo per l’impresa. Allentare la morsa sulle imprese, smettere di introdurre inutili balzelli (il redditometro e la Tares sono gli ultimi due in ordine di tempo); incominciare seriamente a inserire misure per la crescita e lo sviluppo, consentirebbe non solo di avere una ripartenza reale dell’economia ma anche di dare la possibilità alle imprese di investire sui giovani».
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Speciale Economia
Sabato 9 Febbraio 2013
Massimo Rivoltini, presidente Confartigianato: «Il sistema imprese non accetta più di essere marginale»
L’
aumento della pressione fiscale nel corso del 2012 è motivo di discussione e di di preoccupazione, costituendo uno degli ambiti di intervento più urgenti, come conferma Massimo Rivoltini, presidente di Confartigianato Cremona. «Quella che stiamo vivendo è una situazione spaventosa, dentro la quale, fra la pesantezza di un fisco opprimente e la stretta del credito, tra una burocrazia sempre più soffocante e una politica sorda e cieca alle reali esigenze del mondo del lavoro, gli imprenditori non riescono più a stare. Per questo, come abbiamo recentemente sostenuto in occasione della giornata di mobilitazione nazionale organizzata da Rete Imprese Italia, il mondo che produce ha individuato alcuni punti decisivi per mettersi questa crisi alle spalle. Innanzitutto, serve puntare ad una nuova composizione della finanza pubblica, quindi ridurre la pressione fiscale e dare respiro alle imprese attraverso l’erogazione di cre-
«Basta fisco soffocante e gli sprechi nel settore pubblico»
dito senza imporre mille vincoli e condizioni. Poi i problemi sono quelli noti: l’assoluta mancanza di lavoro, in particolare in edilizia e nella meccanica, nel cui indotto lavorano molte nostre aziende. E’ necessario pertanto proseguire nell’azione di semplificazione, portando avanti i processi di cancellazione di normative e di snellimento burocratico per recuperare efficienza amministrativa e riavviare l’economia, predisponendo un ambiente favorevole alle imprese. E tutto è concatenato, un aspetto non esclude l’altro». Indipendentemente dagli esiti delle elezioni, quali inter-
venti sono necessari per garantire una ripresa e quale linea ci si auspica venga adottata? «Il mondo delle micro e piccole imprese, che produce ricchezza e occupazione reali, chiede alla politica di rinnovarsi veramente, partendo innanzitutto da una riforma degli assetti istituzionali per garantire la governabilità. Chiunque andrà a governare deve ripartire dall’economia reale, perché il futuro del Paese è legato inscindibilmente alle migliaia di piccole e medie imprese che ne sono la struttura portante. Abbiamo tutti pagato salato i “buchi” del debito creati da decen-
ni di cattiva gestione dello Stato. Ora, il compito fondamentale della legislatura che verrà sarà quello di realizzare una buona integrazione fra disciplina fiscale, pubblico bilancio, esigenze di crescita e di equità. Diciamo basta agli enormi sprechi e costi della pubblica amministrazione. Diciamo basta ad un fisco soffocante, ad una giustizia lenta e inefficiente, basta alla burocrazia che penalizza chi è in regola, basta agli alti costi dell’energia che limitano le imprese e le penalizzano rispetto ai mercati esteri. Chi verrà eletto dovrà fare i conti con un mondo di imprenditori che non regge più una situazio-
Massimo Rivoltini, presidente Confartigianato
ne del genere e che non concederà sconti a nessuno. E’ finito il tempo delle parole, servono fatti concreti». Quali sono le più urgenti misure necessarie, anche a livello locale, affinché il settore possa riprendere a crescere? «Alla luce di tutto quanto premesso, che è necessario e non più procrastinabile, occorre anche ripartire dal territorio. Serve una politica e uomini che guardino con passione alle peculiarità di ciascuna zona, attraverso una politica fiscale in senso federalista, investendo in infrastrutture che diano sbocchi di mercato, incentivando il turismo, offren-
do un trasporto moderno e adeguato. Serve una politica che favorisca l’inserimento dei giovani nel lavoro, ma senza abbandonare chi lo perde a cinquant’anni. Serve una politica che creda nell’istruzione, nel rapporto scuola-lavoro, nella formazione continua. Il sistema imprese non ci sta più ad essere considerato marginale. Noi siamo certi di poter rappresentare il punto di svolta per lo sviluppo del nostro Paese. Non ci accontentiamo né di promesse né di sogni. Alla politica chiediamo parole di verità, perché noi sapremo valutare e distinguere: su questo di sconti non ne faremo più a nessuno».
Bressanelli: «Urgente il potenziamento delle infrastrutture» P
Tra gli interventi prioritari per la Libera Associazione Artigiani lo snellimento della burocrazia e l’incremento della concessione del credito
Marco Bressanelli, Libera Artigiani
artendo dal presupposto che sono le imprese a costruire benessere e occupazione, il presidente della Libera Associazione Artigiani di Crema Marco Bressanelli indica tre principali vie da percorrere in favore della ripresa: «La prima: la burocrazia deve essere a supporto e non di ostacolo agli investimenti perché questo è un Paese malato di scartoffie. Non è possibile, per fare un esempio, che una famiglia di imprenditori come i Rana impieghino 7 anni per costruire il loro secondo stabilimento in Italia (bloccando l’assunzione di almeno 100 addetti, parola loro) e solo otto mesi per aprire la struttura produttiva negli Stati Uni-
ti, a Chicago, nell’Illinois, dove hanno ottenuto la licenza in 15 giorni, sgravi fiscali per i neo assunti compresi». Prosegue il Presidente Bressanelli: «La seconda sfida della politica è il taglio della spesa pubblica: non dimentichiamo mai che la nostra macchina statale “brucia” da sola il 50% della ricchezza totale prodotta in un anno. La terza sfida: si possono ridurre le tasse (per chi le paga), oltre alla sacrosanta lotta all’evasione di cui parliamo da cent’anni, solo con il taglio al debito pubblico». Ai candidati al Governo regionale, l'associazione chide invece interventi mirati in diversi settori: «Occorre intervenire sul credito: per gli artigiani, per le piccole e medie
imprese riuscire a ottenere un prestito è diventato un'utopia. Per quanto riguarda l’anticipo fatture, la Regione ci ha dato un significativo aiuto, così come ci ha sempre dato una mano finanziando i Confidi. Bisogna che il Pirellone faccia, però, un passo in più con la partecipazione diretta della Regione al capitale dei Confidi lombardi». Importante, sottolinea il presidente Bressanelli, anche investire nella formazione: «La principale richiesta su cui ormai non ci sono più dubbi è che la Regione finanzi gli imprenditori affinché realizzino loro la formazione nelle aziende. Agli eletti cremaschi e cremonesi chiediamo inoltre il loro impegno per lo sviluppo dei collegamenti viari
indispensabili per lo sviluppo del nostro territorio. I cantieri della Paullese sono aperti: chiediamo di monitorare e verificare che venga rispettato il cronoprogramma. Le notizie riguardanti le difficoltà progettuali ed economiche del futuro nuovo ponte a Spino d’Adda non ci lasciano tranquilli. Prioritaria è anche la riqualificazione della Crema-Lodi, una strada stretta e pericolosa. Questa arteria è strategica per il Cremasco perché può diventare un percorso alternativo per raggiungere Milano. Per le stesse ragioni, chiediamo che vengano eseguiti in fretta i collegamenti stradali che dal Cremasco si innestano sulla nuova autostrada BresciaMilano».
Speciale Economia
«Quattro priorità per il Governo»
Per il presidente di Asvicom, Berlino Tazza si deve puntare su: lavoro, fisco, formazione e ricerca
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l Governo del Paese e il Governo della Regione, che risulteranno dalla prossima tornata elettorale, avranno l’obbligo di cimentarsi in sfide vitali e non più rinviabili per il Paese, sulle quali davvero si deciderà il futuro dell'Italia. I grandi temi su cui si giocheranno le partite più difficili sono: il lavoro, la fiscalità, il credito, la formazione e la ricerca per l’innovazione». Queste le priorità messe in luce da Berlino Tazza, presidente dell'Asvicom di Cremona e Crema. Priorità che i futuri Governi regionale e nazionale non potranno non prendere in considerazione. «Riguardo al lavoro e alla fiscalità, è lecito aspettarsi interventi strutturali e coraggiosi dal prossimo Governo nazionale. La riforma Fornero ha di fatto ingessato il mercato del lavoro e non sta raccogliendo i frutti sperati al momento del suo concepimento. Una complessiva riduzione del costo del lavoro, soprattutto per le imprese che assumono giovani, è una priorità assoluta, perché la disoccupazione, oggi così elevata tra i giovani, non ha solo tragiche ripercussioni economiche su tante famiglie ma, di fatto, toglie ogni prospettiva di speranza a un'intera generazione. Da troppo tempo le tasse stanno strozzando le imprese, minando la continuità di quante si trovano in uno stato momentaneo di difficoltà e la capacità di crescita di quelle sane. È anche necessaria una seria e decisa lotta all’evasione, reale e non di facciata, e i soldi recuperati, magari insieme alle risorse di una coraggiosa spending review, devono essere subito destinati a un fondo per la riduzione delle tasse su redditi da lavoro e da impresa. Lavoro e fiscalità sono temi sui quali anche le Regioni hanno alcune importanti competenze, ma al futuro Governo della Regione Lombardia chiediamo, in particolare, interventi concreti per attirare investimenti sul territorio, attraverso la rea-
«La riforma Fornero ha di fatto ingessato il mercato del lavoro, e non sta raccogliendo i frutti sperati»
lizzazione di No Tax Area, appetibili per la bassa fiscalità e ad alto livello di servizi, connesse alle infrastrutture viabilistiche e digitali. Non solo: è necessario potenziare il sistema dei confidi per agevolare l’accesso al credito, vitale per far sopravvivere e far crescere le imprese. Il rafforzamento patrimoniale dei Confidi, integrato da risorse regionali a valere su appositi fondi destinati alla prevenzione di racket e usura, permetterebbe anche di ridurre sensibilmente il radicamento della criminalità, che altrimenti troverebbe terreno fertile, soprattutto in
«Potenziare il sistema dei Confidi per agevolare l’accesso al credito»
Berlino Tazza, presidente Asvicom
questi periodi di forte crisi. Regione Lombardia, poi, dovrà avere sempre ben presente quanto la formazione imprenditoriale sia la base per garantire sui territori lo sviluppo di una economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione. La sopravvivenza e la crescita, in particolare delle micro e piccole imprese che rappresentano la quasi totalità del tessuto economico italiano, è strettamente collegata all’acquisizione delle competenze, direi in maniera paritetica, sia dei lavoratori che degli imprenditori. Ultimo, ma non per importanza, il potenziamento delle infrastrutture digitali, così da connettere e mettere in rete imprese e cittadini, per poter godere di servizi privati e pubblici all’avanguardia».
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MISURA PROMOSSA DA REGIONE LOMBARDIA
Progetti per la mobilità di capitale umano
Regione Lombardia ha approvato l’avviso per la presentazione di progetti di mobilità del capitale umano per il rafforzamento delle competenze professionali dei lavoratori e degli imprenditori delle imprese lombarde. La misura è promossa dalla direzione generale Occupazione e Politiche del Lavoro, in raccordo con la direzione generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione e vuole inserirsi nelle Linee di Indirizzo per l’anno 2013 nell’ambito dell’Accordo di programma competitività 2013-2015 fra Regione Lombardia e Sistema Camerale Lombardo. Obiettivo dell'intervento è favorire la crescita delle competenze tecnico-professionali e manageriali dei lavoratori e degli imprenditori delle imprese lombarde attraverso percorsi di mobilità europea, promuovendo inoltre l’adattabilità dei lavoratori delle imprese lombarde, l’occupabilità, il mantenimento al lavoro e l’internazionalizzazione delle imprese. Il contributo è concesso alle imprese ed è erogato sotto forma di voucher per progetti di mobilità che prevedono, per i lavoratori e/o gli imprenditori di azienda, esperienze formative e di lavoro in un altro paese dell’ Unione Europea per un periodo da un minimo di 3 a un massimo di 18 mesi. Le risorse finanziarie a disposizione sono pari a 5 milioni di euro. Possono partecipare le micro piccole medie imprese, iscritte al registro delle imprese, attive e con sede operativa in Lombardia da almeno un anno, per i seguenti settori: settore manifatturiero; settore costruzioni; produzione di software, consulenza informatica e attività connesse; attività di servizi d’informazione e altri servizi informatici;
attività legali e contabilità; attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale; attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche; ricerca scientifica e sviluppo; pubblicità e ricerche di mercato; altre attività professionali, scientifiche e tecniche; attività di ricerca, selezione, fornitura di personale; attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese; trasporto terrestre e trasporto mediante condotte; magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti; commercio all’ingrosso di materie prime, agricole e di animali vivi; commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco; commercio all’ingrosso di beni di consumo finale; commercio all’ingrosso di apparecchiature Ict; commercio all’ingrosso di altri macchinari, attrezzature e forniture; commercio all’ingrosso specializzato di altri prodotti. Ciascuna impresa può inoltrare fino a tre domande di accesso ciascuna per un lavoratore. Verrà data priorità alle aziende localizzate nei comuni interessati dal sisma di maggio 2012 elencati nell’allegato. Quali sono le caratteristiche del progetto. La finalità del progetto è acquisire competenze tecnico-professionali e manageriali utili a rafforzare i ruoli ricoperti in azienda, la crescita della competitività e la capacità d’azione sui mercati internazionali. La formazione è obbligatoria, deve essere erogata da enti formativi e può essere svolta in Italia, prima della partenza, oppure all’estero durante il periodo di permanenza. Non sono ammessi progetti connessi all’esecuzione di specifici ordini di vendita o commesse realizzati presso clienti e/o fornitori.
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Speciale Economia
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Confcommercio presenta il “libro bianco” a sostegno delle imprese. Moratoria per le grandi distribuzioni
Pugnoli: «Si deve ripartire dall’economia reale»
Claudio Pugnoli, presidente Confcommercio
Confesercenti Cremona chiede che venga evitato l’aumento dell’Iva
Bonoli: «Pressione fiscale da rivedere»
«Le piccole imprese costituiscono quasi tutto il tessuto economico»
«Per uscire dalla crisi si deve ripartire dalle ragioni dell'economia reale, cioè dalle ragioni delle imprese e del lavoro», afferma il presidente Confcommercio Claudio Pugnoli. «E’ quanto abbiamo voluto ribadire anche con la giornata di mobilitazione nazionale del 28 gennaio. Abbiamo chiesto cinque linee d’azione prioritarie: riduzione della pressione fiscale, più credito alle imprese, proseguimento dell'azione di semplificazione, sviluppo delle imprese per assicurare lo sviluppo del mercato del lavoro e investimenti sulle infrastrutture». Importanti interventi devono essere messi in atto anche a livello locale: «In Lombardia micro, piccole e medie imprese costituiscono la quasi totalità del tessuto economico. Riconoscere la necessità di politiche ad esse dedicate significa accompagnarne l'impegno quotidiano per la costruzione di sviluppo ed occupazione. Si deve pensare a una moratoria per le grandi distribuzioni. Abbiamo buone ragioni per affermare che, ai primi segnali di ripresa, si apriranno i cantieri per dare corso alle autorizzazioni già rilasciate. Cito un dato, emerso lunedì scorso agli “Stati generali” del commercio. In Lombardia ogni giorno, negli ultimi sette anni, sono stati inaugurati 554 metri quadrati di nuovi supermercati e centri commerciali, contro 5mila imprese fallite nei primi nove mesi del 2012. Si deve proseguire la strada dei distretti (urbani e diffusi) per raggiungere obiettivi di crescita non solo economica ma anche sociale e civile». Prosegue il presidente Pugnoli: «Non è possibile che il Comune autorizzi, con la revisione del Pgt, una nuova area commerciale, pochi mesi dopo la ex Scac. Abbiamo presentato un “libro bianco” con le nostre idee per rafforzare la coesione sociale e creare opportunità di sviluppo per le imprese. Il documento "Criticità e ambiti di progettazione per la città" parla di accessibilità, intesa come sosta, viabilità e trasporto urbano; accoglienza, con accento sull’arredo urbano, sul commercio di vicinato e promuovendo servizi di cui oggi c'è un calo di domanda (come le sale cinematografiche); animazione, puntando su quei comuni denominatori culturali che sono la musica e l'arte liutaria. Proposte che speriamo non finiscano, ancora una volta accantonate».
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a strada percorsa finora non può essere perseguita anche in futuro. Su questo non ha dubbi Giorgio Bonoli, direttore provinciale di Confesercenti: «E' un momento molto duro per l'Italia, schiacciata da una pressione fiscale esagerata, assolutamente da rivedere». E' questo, secondo il direttore Bonoli, il primo aspetto sul quale le nuove amministrazioni dovrebbero intervenire: «Con la crisi, i commercianti non riescono a fare fronte a una pressione fiscale così elevata e la chiusura è sempre più spesso dietro la porta. Gli interventi urgenti sono veramente tanti: bisogna ridare ossigeno all'economia, gli istituti di credito devono ripartire coi finanziamenti. Per far riprendere l'economia serve una crescita della domanda, ma per favorirla bisogna riportare il denaro nelle tasche dei cittadini. Ad ogni mo-
«Qui la crisi ha tardato ad arrivare, ma senza aiuti concreti tarderà anche ad andarsene» do, la pressione fiscale è il tema più urgente: anche la Tares sarà un'ennesima botta da digerire, soprattutto per gli esercizi di vicinato, che combatte con una realtà che ha favorito la grande distribuzione. Per quanto riguarda il rincaro dell'Iva, è assolutamente da evitare, per non mettere i commercianti ulterior-
mente in ginocchio». Accanto alla riduzione della pressione fiscale, occorre pensare al miglioramento dei servizi: «Altri Paesi hanno una pressione fiscale elevata, ma offrono anche dei servizi pubblici adeguati. Altrimenti ,come fa a stare in piedi un'azienda? Tra affitti dei locali e una pressione fisca-
le che ha raggiunto ormai il 45%, non resta più margine per vivere. Anche a livello locale si può fare molto: far rivivere il centro, con iniziative e parcheggi a costi contenuti. La tendenza attuale deve invertirsi: quest'anno si sono registrate 180 chiusure, contro 78 nuove aperture, mentre in percentuale la concentrazione della grande distribuzione sul nostro territorio è tra le più elevate d'Italia». E' proprio la piccola e la media impresa, sottolinea il direttore Bonoli, a soffrire maggiormente del difficile periodo economico, «nonostante rappresenti il 60% del nostro Pil: la ripresa non può che partire da qui. Bisogna ricreare un equilibrio tra domanda e offerta, dare modo alle aziende di pagare i propri dipendenti. E' vero che a Cremona la crisi ha tardato ad arrivare, ma senza cambiamenti concreti tarderà anche ad andarsene».
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n un anno descritto dagli economisti come "l'anno peggiore della crisi", anche l'agricoltura ha sofferto la crisi. «E’ significativo, intanto, osservare il punto di vista degli Italiani: secondo una recente analisi di Coldiretti, ben il 48% degli italiani pensa di veder ridotto il proprio potere di acquisto nel 2013» dice Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia, recentemente nominato delegato confederale di Coldiretti Cremona. «Questi dati mostrano il pesante calo di fiducia delle famiglie italiane. Come Coldiretti, lavoriamo per ridare uno sviluppo vero al nostro Paese, e per questo stiamo concretizzando il nostro progetto di una filiera tutta agricola e tutta italiana, creando un filo diretto tra produttore e consumatore, tagliando le intermediazioni, garantendo bontà, qualità, origine certa ad un giusto prezzo». Ci avviciniamo alle elezioni, sia regionali che nazionali: la vostra associazione cosa chiede a
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Coldiretti: «Occorre combattere i furbetti dell’agroalimentare
«Il nostro andamento sui mercati internazionali potrebbe ancora migliorare, con una più efficace tutela nei confronti dell’agropirateria internazionale» Ettore Prandini
chi sarà eletto in Regione? «Chiediamo che si riparta dall’economia reale, dal settore primario. Il cibo va collocato ai vertici dell’agenda della politica locale, nazionale, e globale. La Regione deve avere un ruolo nel far vincere l’Italia vera, quella che investe sui suoi punti di forza, che sono il patrimonio storico e artistico, il paesaggio, la biodiversità, la qualità, l’originalità e la creatività, il gusto. A chi si candida a governare la Lombardia, in particolare, chiediamo trasparenza e coraggio sul te-
ma della direttiva nitrati, dal quale dipende la sopravvivenza stessa della zootecnia lombarda. Il Parlamento ha votato un testo che prevede la sospensione degli effetti della direttiva, partendo da una nuova definizione delle zone vulnerabili da nitrati, che chiarisca una volta per tutte il peso delle industrie e degli scarichi civili urbani nell’inquinamento delle acque. Chiediamo che questa nuova impostazione venga sostenuta, con lealtà e trasparenza, a tutela delle aziende e dell’agricoltura».
Quali richieste, invece, al futuro governo? «Il nostro presidente nazionale Sergio Marini sta presentando le proposte di Coldiretti a tutti gli schieramenti politici, con un documento articolato in dieci punti: “L’Italia che vogliamo”. Come ha sottolineato Marini, per la prima volta troviamo attenzione all’agricoltura nei programmi dei diversi partiti. Questo nasce da una società civile che crede e sostiene il nuovo modello agricolo portato avanti dalla Coldiretti, che contri-
buisce in misura determinante alla crescita sostenibile del Paese. Il nostro progetto mette al centro l'impresa legata al territorio che fa della qualità e della creatività il suo punto di forza per competere sui mercati, ma anche una lotta spietata ai “furbetti” dell’agroalimentare che fanno affari con il falso Made in Italy. Il vero Made in Italy va promosso e difeso. Basti questo dato: nel 2012 abbiamo raggiunto il massimo di sempre, un record storico, per il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari ita-
liani, superando quota 31 miliardi di euro. Ma l’andamento sui mercati internazionali potrebbe ancora migliorare, con una più efficace tutela nei confronti dell’agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, immagini, denominazioni che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati. All'estero il falso Made in Italy a tavola fattura 60 miliardi di euro: una ricchezza che ci viene scippata, e che dobbiamo restituire al nostro Paese».
Antonio Piva, presidente della Libera Agricoltori di Cremona: «Expo 2015 è un’occasione d’oro che la Regione non deve farsi scappare»
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ersonalmente tendo a cercare sempre un approccio positivo ai problemi, atteggiamento che cerco di avere anche di fronte alla situazione economica agricola» sostiene Antonio Piva, presidente della Libera Agricoltori. «Pur con questa premessa non possiamo certo dire che il 2012 e le prospettive per il 2013 siano particolarmente rosee. Ma andiamo con ordine. Le quotazioni dei cereali, e del mais in particolare, per tutto lo scorso anno sono state su buoni livelli: sempre intorno ai 23-25 euro per quintale e le previsioni per il corrente anno sembrano mantenersi intorno a queste quotazioni. Ma sono riferite ad un prodotto sano: problemi ci sono stati, e non piccoli, a causa delle micotossine, in particolare le aflatossine. Fortunatamente il problema a Cremona è stato sentito in modo non troppo accentuato. Per quanto riguarda il latte, siamo riusciti a strappare un accordo fino alla fine del mese di aprile con valori in crescita: 40 centesimi al litro da gennaio ad aprile. E’ stato un risultato importante anche se ancora non del tutto sufficiente
«Ci aspettiamo azioni rivolte alla tutela dei prodotti Dop»
per coprire i costi di produzione e dare una giusta remunerazione agli imprenditori. Attualmente il mercato è piuttosto frizzante: vi sono segnali di crescita complessiva, a livello mondiale la domanda, in particolare delle polveri, è su buoni livelli e questo ci lascia ben sperare per la prossima trattativa. E’ comunque importante che i produttori non si facciano prendere dalla smania di concludere i contratti di fornitura perché farebbero solo il gioco degli industriali. La suinicoltura anche durante lo scorso anno ha continuato ad avere problemi piuttosto seri: la redditività ancora una volta ha lasciato molto a desiderare nonostante in alcuni periodi le quotazioni siano state buone, ma con costi di
produzione elevati. Confidiamo nel 2013 affinché si possa assistere ad una netta inversione di tendenza». Il 24 e 25 febbraio si svolgeranno le elezioni: come associazione cosa chiedete a chi sarà eletto in Regione? «Impegno, serietà, capacità di ascolto verso i settori economici, misure per il rilancio dell’economia e capacità a risolvere i problemi. Durante la prossima legislatura regionale a Milano e in Lombardia si svilupperà un evento importante per il mondo agricolo: Expo 2015. Essa avrà come tema proprio quello dell’alimentazione. È un’occasione d’oro che la Regione non deve farsi scappare per un rilancio in grande stile del nostro settore agroali-
mentare che gode di così tanto apprezzamento a livello internazionale. Expo 2015 dovrà soprattutto gettare le basi per una maggiore penetrazione commerciale sui mercati esteri delle eccellenze della produzione agricola lombarda e nazionale». E al futuro Governo? «I requisiti di base sono gli stessi indicati più sopra. Credo sia davanti agli occhi di tutti la scarsa credibilità di cui gode oggi la politica nei confronti dei cittadini. Quindi il primo aspetto è questo acquisire maggiore credibilità e autorevolezza. Poi, dopo un periodo con un cosiddetto governo tecnico, abbiamo la necessità di un governo con un forte taglio politico fortemente orientato allo sviluppo e rilancio
Antonio Piva
dell’economia. In particolare ci aspettiamo una forte azione politico-economica volta alla tutela dei prodotti nazionali Dop e Igp sui mercati internazionali e al rilancio di quelli originali: bisogna combattere il cosiddetto “Italian sounding” che genera affari per un valore di miliardi di euro. Prodotti come il Grana padano, il Parmigiano reggiano, e i prosciutti di Parma e San Daniele se opportunamente promossi sui mercati esteri sono in grado di generare effetti molto positivi sui produttori. Il comparto agroalimentare è diventato il settore trainante dell’economia italiana avendo superato nell’export anche quello manifatturiero».
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CASALMAGGIORE
ARTE E DINTORNI
Boles nel video di Ferro Chi, al minuto 00.39 oppure 01.34 del nuovo videoclip dell’ultimo singolo “Killer” di Tiziano Ferro, realizzato assieme alla rapper Baby K, ha notato un volto conosciuto, non si è sbagliato. E’ proprio di Giuseppe Boles, avvocato ed eclettico artista casalese, che stiamo infatti parlando. Boles è stato contattato da Gaetano Morbioli di Run Multimedia, già regista di Rock Economy, spettacolo di successo di Adriano Celentano all’Arena di Verona: anche in quel caso il ragazzo di Casalmaggiore partecipò come ballerino e figurante. Boles compare in tre momenti del videoclip, girato a Verona, anche se ammette di «non aver potuto conoscere Tiziano Ferro dal vivo. Se ne era appena andato quando io sono arrivato a registrare. Ho invece avuto modo di scambiare due parole con Baby K». Non è l’unica iniziativa che coinvolge l’autore del romanzo “La psiche del topo”. «Ho partecipato - racconta Boles - ad un calendario benefico promosso da Pangea Onlus, associazione internazionale che raccoglie fondi per le donne in difficoltà e vittime di violenza. In Italia questo calendario è stato realizzato in tiratura limitata di 500 copie ed è andato subito a ruba».
L’arte con Chitolina
Fra i corsi tradizionalmente proposti dalla Scuola di disegno “G. Bottoli”, si segnala quest’anno il corso di Espressione Artistica, che sarà tenuto da Armando Chitolina, parmense diplomato in Grafica all’Istituto d’Arte Toschi di Parma e in Pittura all’Accademia di Brera. Prodotti da importanti setifici, i suoi lavori sono stati utilizzati dai maggiori stilisti italiani: Krizia, Armani, Valentino, Aspesi, e altri. Celebrità quali Mick Jagger e Roberto De Niro hanno indossato sue camicie. La novità sarà presentata in una conferenza stampa che si terrà presso la sala ex Zuccherificio di Via Mazzola 43/A lunedì 11 febbraio alle ore 21. Il corso si articolerà in 14 incontri, il lunedì dalle 20.30 alle 23.00, dal 4 marzo al 10 giugno, e si prefigge lo scopo di aiutare a sviluppare le propensioni e le inclinazioni artistiche dei partecipanti, sia i principianti che si avvicinano per la prima volta al “fare arte”, sia i dilettanti che praticano già autonomamente un'attività artistica non per professione, ma per l’amore della cosa in sé, il rifiuto della noia, il dilettarsi della vita. Il corso non è finalizzato all’apprendimento accademico delle varie tecniche artistiche, ma all’utilizzo libero delle medesime. Sarà il docente a guidare di volta in volta, e secondo le esigenze di ciascuno, al corretto uso dei materiali espressivi. Durante gli incontri ogni partecipante avrà l’opportunità di sperimentare e utilizzare le tecniche più idonee alla propria sensibilità e differenti fra loro. Finalità del corso sarà: ottenere maggiore consapevolezza e padronanza del proprio linguaggio visivo; saper scegliere gli strumenti più idonei al fine di riconoscere ed esprimere le proprie inclinazioni artistiche, utilizzando in modo personale le tecniche utili a produrre elaborati propri. Il corso è a numero chiuso e sarà attivato solo al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti. La quota d’iscrizione è di € 130. Per informazioni e iscrizioni occorre rivolgersi alla Segreteria del corso, presso il Museo Diotti, Via Formis 17 (0375 200416, info@museodiotti.it), nei seguenti orari: 9 -12 da martedì a venerdì; 15.30-18.30 il sabato.
casalmaggiore@ilpiccologiornale.it
I furti al tempo della crisi
Merci scambiate, codici a barre grattati, sacchetti pesati e poi riempiti. E la triste caccia agli scarti
All’Italmark presso il Centro Padano in pochi giorni tanti casi di piccoli reati con metodi ingegnosi
S
di Giovanni Gardani
ui furti nei supermercati, in particolare all’Italmark in zona centro commerciale Padano, si potrebbe tranquillamente stilare un'interessante e singolare letteratura. Noi, supportati da episodi ripetutisi nelle ultime ore, ci limiteremo a un vademecum. Di astuzie e mezzucci, ma anche di miseria e sprechi. Proprio così, perché anche chi dovrebbe centellinare risorse a causa della crisi (questo fenomeno è senza dubbio figlio della contingenza economica attuale), se beccato, spesso getta via alimenti anche di pregio. E’ il caso dello scaffale macelleria: la carne viene spacchettata e nascosta nelle carrozzine dei figli, oppure nelle tasche della giacca, appositamente scelta con le tasche larghe. Il problema è che, quando le commesse o i responsabili del supermercato “annusano” il furto e magari seguono a distanza chi sta per compierlo, il potenziale ladro, per evitare guai, getta poi il malloppo sotto altri scaffali. La carne, ormai imputridita, viene ritrovata solo dopo alcuni giorni a causa dell’odore che emana. E questo è solo il caso più eclatante. Eccone altri: un furto molto “di moda” è quello dei tubetti o contenitori di cosmetici: il contenuto viene versato in un altro scatolino, appositamente portato da casa, e la frittata è fatta.
Senza parlare delle lamette tolte dalla confezione e messe rapidamente in borsa. Vengono prese di mira soprattutto le bottiglie dei superalcolici: si gratta via il codice a barre adesivo, spesso anche su liquori di pregio. Se nessuno se ne accorge, l’antitaccheggio ovviamente non suona. Viceversa, se beccati, i “furbetti” fingono di non saperne nulla, la mettono in bagarre e, se stranieri, accusano di essere discriminati perché di altre razze (il fenomeno si ripete spesso con etnie diverse). Poi magari la bottiglia viene posata sul bancone, ma a quel punto, con l’etichetta distrutta, non si può più vendere. Più “normale” e classica la tattica delle borse antischermatura; ingegnoso il tentativo di indossare giacche larghe con elastici interni, che possano sostenere
il peso della merce rubata. A volte il furto avviene con un vero e proprio piano: agiscono in quattro, uno da fuori osserva la posizione dei commessi, che altri due distraggono chiedendo informazioni, e intanto al cellulare dà istruzioni al quarto, che è l’artefice materiale del furto. Altro giro, altro esempio: il tubetto di dentifricio da 4 euro viene tolto dalla sua confezione cartacea e inserito in quella da 0.90, dove sta il codice a barre. Poi i clienti onesti magari si ritrovano il dentifricio “scadente” pagandolo a prezzo pieno. Succede qualcosa del genere anche con la frutta: alle bilance self service si pesano quattro mele, si stampa lo scontrino, poi di mele se ne aggiugono altre quattro, ovviamente non pagate (chi sta alla cassa, non ha il bilancino, anche se ormai molti ci
hanno fatto l’occhio). Alle volte sono anche i clienti affezionati a segnalare che qualcosa non va, ma il rischio, se si trattengono questi malintenzionati all’interno del supermercato in attesa dei carabinieri, è di essere accusati di sequestro o coercizione. E comunque, alla vista dei carabinieri, spesso chi viene colto in flagranza se la dà a gambe comunque. Non è rara la minaccia verso chi ferma il ladro, che promette di fare un regalino all’automobile del commesso oppure dice di “sapere dove abiti”. L’ultimo caso è il più misero: a volte di notte viene rubato cibo avariato dalla piazzola dove il supermercato getta gli scarti a fine turno. Non un furto vero e proprio, quest’ultimo, ma se poi qualcuno va all’Asl e accusa il supermercato stesso, come la mettiamo?
Scaramuzza: «Fli, la destra laica e liberale» La casalasca Michela in 4ª posizione nella lista per la Camera capitanata da Fini. «Nel casalasco troppi errori del Pdl»
Dopo Gianfranco Fini, Italo Bocchino e Fabio Granata, la lista dei candidati alla Camera dei Deputati per Futuro e Libertà nella circoscrizione Lombardia 3 colloca al quarto posto Michela Scaramuzza, casalese, coordinatrice provinciale Fli. «La nostra lista civica sostiene colui che si è assunto la responsabilità di guidare il paese e ridare credibilità internazionale all’Italia: il professor Monti»: così Michela Scaramuzza, che in lista è la prima di due esponenti casalesi (il secondo è Luigi Araldi, al quattordicesimo posto). «L’Istat nel 2011 ci vedeva ad un passo dal baratro. La nostra crisi era vicina a quella della Grecia. Monti ha messo una pezza, recuperando alle promesse
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non mantenute di Berlusconi». Sull’ex premier, Michela Scaramuzza è un fiume in piena: «L’indice di produttività parlamentare di Berlusconi parla chiaro: è 578esimo su 630 deputati. Su 11498 votazioni fatte durante il suo mandato, Berlusconi ha avuto una percentuale di presenza dello 0,37%». Uno dei motivi per cui Fini lasciò il Cavaliere e creò Futuro e Libertà: «Noi rappresentiamo la destra laica, liberale ed europea. Siamo per la legalità, per il riconoscimento dei diritti civili, per le coppie gay. Siamo la destra repubblicana, quella sana». Come giustificare la crisi del centrodestra, evidente anche nel casalasco? «Sono stati commessi degli errori nel Pdl, che continua
però sulla stessa linea, respingendo il cambiamento. Dispiace per la buona volontà dei ragazzi giovani, ma per loro sarà sempre una lotta contro i mulini a vento.
Così, il Pdl, non può funzionare: è fermo a dieci anni fa, i candidati in lista lo dimostrano». Qual è la linea politica di Fli per il prossimo mandato elettorale? «Bisogna proseguire sulla strada intrapresa dal governo Monti, per non vanificare gli sforzi fatti dai cittadini. Serve poi un alleggerimento fiscale per i ceti deboli. Più giusto tassare chi i soldi li ha». Monti, che è sostenuto da Fli, viene considerato dai più l’uomo delle banche: «E’ stato chiamato per risollevare il paese ed ha evitato doppie poltrone. L’Agenda Monti tiene conto di famiglie, giovani e fasce deboli». Capitolo amministrazione pubblica: «Parlo per esperienza, essendo nel Cda della Farmacia Comunale di Casalmag-
giore: nello statale serve più controllo, rigore, trasparenza, informatizzazione». Dal macro al microcosmo: che istanze del casalasco portare in Parlamento? «Priorità al lavoro, che da noi significa anche agricoltura. Servono infrastrutture e maggior attenzione alle aziende». La chiosa, è sull’Oglio-Po: «Spiace che le direzioni locali del Pdl abbiano creduto ancora alle solite bugie provenienti da Milano. Nella sanità, la conduzione Pdl-Lega ha indirizzato investimenti soprattutto alle cliniche private del capoluogo. Noi di Fli preferiamo investire prima nelle strutture statali. Basta fondi ai privati, basta amicizie, basta fare i comodi degli imprenditori coi soldi dei cittadini».
Casalmaggiore
Ospedale Oglio Po, altra beffa Dieci milioni di euro per le strutture di Cremona e Crema, niente per Vicomoscano
D
di Simone Arrighi
apprima la decisione di approvare il Piano di Organizzazione Aziendale che, in sostanza, ridimensiona il comparto dei servizi erogati dall’ospedale Oglio-Po: delibera regionale che ha scatenato una serie di commenti da parte dei politici del territorio, in piena bagarre pre-elettorale. Ora, un’ulteriore beffa confezionata dal Pirellone: dei 358 milioni di euro di fondi sbloccati per l’ammodernamento delle strutture sanitarie lombarde (VI Atto Integrativo all’Accordo quadro sull’edilizia sa-
nitaria firmato da Regione Lombardia e Governo nel 1999), neppure un euro verrà stanziato per il presidio di Vicomoscano. E dire che, in provincia di Cremona, soldi ne arriveranno: quasi 10milioni di euro in toto, fra i 3.350.000 euro destinati all’Ospedale Maggiore di Cremona per l'adeguamento alla normativa antincendio e al completamento degli interventi di revisione dei servizi igienici, ed i 5.948.000 euro indirizzati all’Ospedale Maggiore di Crema per l’adeguamento strutturale ed impiantistico. Casalmaggiore resterà a secco quindi, mentre altri 14 milioni di euro finiranno non lontani dal bacino d’utenza dell’Oglio-Po: all’ospedale Carlo
Poma di Mantova, infatti, spetteranno fondi per 14.740.000 euro, da utilizzare per la realizzazione di un nuovo edificio denominato ‘blocco E’ e di interventi finalizzati all’accreditamento e al riordino dei servizi del presidio. Dal Pirellone sembrano proprio non avere considerazione per l’ospedale di riferimento del territorio casalasco-viadanese, anche se, pochi giorni fa, l’assessore regionale alla Sanità, Mario Melazzini, dopo aver accolto la direttrice generale dell’Azienda Ospedaliera di Cremona, Simona Mariani, ha rassicurato il comprensorio offrendo piena disponibilità a modificare lo stesso Piano appena approvato.
Palatenda: Chiesa chiede a tutti uno sforzo Si allontana l'ipotesi di chiusura della palestra di Gussola dopo l’incontro tra il sindaco e le società del paese
GUSSOLA – La palestra principale di Gussola, meglio nota come Palatenda, non chiuderà per i costi eccessivi che gravano sul bilancio comunale, anche se qualche accorgimento potrebbe essere a breve apportato. Questo il sunto dell’incontro tenuto in settimana dal sindaco Marino Chiesa, che ha parlato con i rappresentanti delle società sportive indoor del comune casalasco. «Facciamo uno sforzo tutti insieme - ha esortato il primo cittadino - e teniamo duro: i costi sono tanti, ma lo sport a Gussola deve restare vivo. Se servirà rivedremo il tariffario, che al momento è davvero basso. Parliamo, all’ora, di 10.33 euro più iva nel periodo invernale (dove i consumi sono ovviamente maggiori, ndr) e di 7.75 euro più iva tra primavera ed estate. Il comune si impegna a investire parte dei suoi fondi sullo sport come ha sempre fatto, anche le società però facciano la loro parte se sarà necessario, accettando l’adeguamento delle tariffe». La palestra, come noto, necessita di lavori di
Il Palatenda di via Mazzini a Gussola
manutenzione straordinaria, che però restano bloccati. «E qui non è una questione di fondi - specifica Chiesa - non solo, almeno. Il problema è che il patto di stabilità blocca un progetto che da qualche mese manteniamo nel cassetto, che mira a sistemare la copertura del Palatenda. Qualche soldo
in cassa c’è, ma non possiamo tirarlo fuori proprio per il famoso patto, che per i piccoli comuni è una iattura. Per lo stesso motivo non possiamo accendere mutui, né partecipare ai bandi regionali sullo sport». L’altra news riguarda la Tazio Magni Basket, lanciatissima nel campionato di Promozione. «Mi auguro vivamente che salga in serie D: tuttavia, se così fosse, i canestri dovrebbero essere sistemati e le misure andrebbero riviste. Il comune non può supportare questo intervento, dunque in caso di promozione il basket, salvo deroghe e in attesa di tempi migliori, dovrebbe migrare». Tra tante incertezze, una buona notizia: «I servizi associati stanno andando bene: i comuni coinvolti dimostrano disponibilità e apertura al dialogo: grazie a questa formula, forse, potremo accedere al bando per la costruzione di un’isola ecologica. E’ l’unica possibilità che abbiamo di superare lo scoglio del patto di stabilità: unire le forze tra più amministrazioni».
Dimmi come scrivi e ti dirò chi sei Rotaract, altri 3 ingressi SOLAROLO RAINERIO – Il professor Silvio Lena (nella foto), casalasco, ha spiegato ai soci del Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po i segreti della grafologia. Mercoledì sera al Ristorante La Clochette ha illustrato come da un esame grafologico si possano dedurre non solo attitudini personali e adattamento ad un lavoro, ma anche affinità di coppia e addirittura malattie ancora non diagnosticate. La grafologia è una scienza al servizio dell’uomo, ha affermato il professor Lena, docente presso l’Università di Urbino, autore di vari testi sull’argomento e spesso consulente presso tribunali per effettuare analisi grafologiche determinanti in tema di successioni e contestazioni varie. Un ampio spazio della sua relazione è stata riservata ai bambini, per i quali si possono individuare le difficoltà che ne impediscono uno sviluppo adeguato, ed è possibile favorire un’ampia prevenzione del disagio. Anche il disegno può essere utilizzato per analizzare la personalità del minore. La grafologia serve anche per conoscere attitudini e tendenze, così è possibile ad esempio dare un parere di compatibilità di carattere in casi delicati quali adozione ed affidamento. Restando agli adulti, importante spesso è valutare chi sia l’autore di uno scritto, la sua capacità di intendere e di volere al momento della scrittura, effettuare indagini storiche attraverso scritture e documenti. Ovviamente, parecchie e interessanti le domande da parte del pubblico presente.
Corso di intaglio al Diotti
L’Assessorato a Cultura e Istruzione del Comune di Casalmaggiore istituisce anche per quest’anno un Corso di Intaglio: 14 incontri di due ore ciascuno (20.30-22-30), a scelta nelle sere di mercoledì o giovedì, dal 13-14 febbraio 2013. Il corso si terrà presso la Sala ex Zuccherificio in via Mazzola 43/A e prevede una quota d’iscrizione di €. 130. Informazioni ulteriori e iscrizioni presso il Museo Diotti (via Formis 17), dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il sabato dalle 15.30 alle 18.30; info@museodiotti.it; 0375/200416.
Il Rotaract CasalmaggioreViadana-Sabbioneta continua a crescere. Nell'ultima conviviale del Rotary Club CVS, tenutasi al ristorante di Arneo Nizzoli, a Villastrada di Dosolo, la presidente Bortolotti, Sganzerla, Braga, Fazzi e Grazzi del gruppo rotaractiano Alessandra Fazzi ha presentato i tre nuovi giovani soci: la più giovane è Nicole Sganzerla, 19enne figlia del tesoriere del Club, Pietro; poi Silvia Braga, 22enne studentessa di Ingegneria Civile; infine l'assessore al Bilancio del Comune di Dosolo, il 27enne Pietro Bortolotti, praticante commercialista. I tre hanno ricevuto il benvenuto dai soci rotariani presenti alla conviviale, in primis dal presidente del Club Alberto Grazzi. Vige ancora un velato riserbo sul service che il Rotaract Casalmaggiore-Viadana-Sabbioneta attiverà nel corso di quest'anno. A giorni, ottenute le autorizzazioni del caso, se ne saprà di più.
Sabato 9 Febbraio 2013
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VA DALL’AMICO E MUORE D’INFARTO
FOSSACAPRARA - Un infarto ha stroncato il 79enne Gino Galli, residente a Casalmaggiore in via Corsica con la moglie Maria ed i figli Andrea, Umberto e Luigi, quest'ultimo molto conosciuto in ambito calcistico per aver militato tra le fila della Casalese sia come portiere che come allenatore. Ieri pomeriggio, Gino Galli si era recato in campagna, a Fossacaprara in via Marsala, per comprare del diserbante da un conoscente: intorno alle ore 15 l'uomo, malato di cuore, all'improvviso è stato colto da un infarto, proprio di fronte all'amico. Inutile l'intervento dei soccorsi: i sanitari, una volta sul posto, hanno potuto solo constatare la morte dell'anziano. I funerali di Gino Galli si svolgeranno a Casalmaggiore lunedì 11 febbraio alle ore 10.30 partendo dall’abitazione di via Corsica per la chiesa Parrocchiale di San Leonardo.
IL PRESIDENTE SALINI IN VISITA A SPINEDA
Il presidente della Provincia Massimiliano Salini ha completato il viaggio nei paesi del cremonese, facendo tappa a Spineda, comune d'origine del suo predecessore, Giuseppe Torchio. Accolto dal sindaco Davide Caleffi e dai consiglieri comunali, Salini è stato accompagnato a Spineda dagli assessori provinciali Filippo Bongiovanni e Giovanni Leoni. La visita ha toccato dapprima la sala consiliare, poi la chiesa parrocchiale San Salvatore, gli alloggi comunali, il centro sportivo e la cascina dei fratelli Maccagnola. L’incontro è terminato con un convivio.
GUSSOLA, IL SEL INVITA AL TESSERAMENTO GUSSOLA – Il Circolo Sinistra Ecologia e Libertà di Gussola è impegnato naturalmente sul fronte delle elezioni politiche e amministrative, ma non solo. Per rafforzare la presenza sul territorio ed incidere sui temi cari della tutela dell’ambiente e delle difficoltà economiche sempre crescenti dei cittadini, invita tutti al tesseramento rivolgendosi a Sante Gerelli (telefono 0375/260100).
SABBIONETA, ACCESSO PER DISABILI SABBIONETA - Oggi, sabato 9 febbraio, alle ore 11,30 presso la sede della Pro Loco di Sabbioneta, in Palazzo Giardino Piazza d’Armi 1, si terrà una cerimonia in occasione della presentazione di una pedana mobile realizzata per facilitare l’accesso dei disabili alla sede dell’Ufficio Turistico IAT. Alla cerimonia presenzieranno i responsabili della Pro Loco e dell’Amministrazione comunale di Sabbioneta. Nella stessa occasione saranno presentati ufficialmente anche gli ultimi interventi ai monumenti sabbionetani realizzati dalla Pro Loco: il corrimano delle scale di Palazzo Giardino e Palazzo Ducale e i nuovi anelli con porta torcia della Galleria degli Antichi.
Festa del cibo di strada: più vicino il patrocinio Efsa
CASALMAGGIORE – Quella che all’inizio sembrava una pazza idea rischia seriamente di concretizzarsi. Casalmaggiore sente più vicino il patrocinio dell’Efsa, l’Autorità alimentare europea che fa capo a Bruxelles ma ha sede a Parma, per quanto concerne la Festa del cibo di strada, organizzata in un primo momento per giugno 2013. La riprova si trova in vari indizi: anzitutto la festa, stando alle prime indiscrezioni, è stata spostata dagli organizzatori a maggio e dovrebbe durare dal 9 al 12. Non date casuali, in quanto il 9 maggio è stato scelto per convenzione come Festa dell’Europa, dato che proprio in quella data, nell’anno 1950, il Ministro degli Esterni francese Robert Schumann pronunciò la dichiarazione che diede origine alla Ceca (Comunità Europea Carbone e Acciaio), unendo di fatto i giacimenti della Saar e della Ruhr e mettendole in comune tra Francia e Germania. Fu
quello il primo embrione della nascitura Unione Europea. Il 9 maggio 2013 è un giovedì, dunque l’occasione per un week end lungo di festa è stata colta al volo: Casalmaggiore ha presentato richiesta di patrocinio all’Efsa di Parma (la città ducale organizza proprio per il 9 maggio la sua festa) e l’apertura c’è stata. Il comune casalese così si è detto disposto a trasferire l’evento dalla zona Baslenga, dove inizialmente era stato pensato, alla più centrale piazza Garibaldi, per dare maggiore visibilità e lustro all’evento: un ulteriore sforzo per arrivare all’agognato patrocinio, che garantirebbe la presenza di esperti gastronomi pronti a condurre simposi e seminari sull’alimentazione e sui prodotti dop italiani ed europei. Non solo cibo, insomma, ma anche cultura dell’alimento e concerti musicali. Non è tutto: per cercare di convincere definitivamente l’Efsa, gli organizzatori casalesi si stanno in que-
sti giorni riunendo molto di frequente per provare a scomodare alcuni chef di fama internazionale che, se dovessero accettare l’invito di Casalmaggiore, garantirebbero un enorme salto di qualità alla festa. A quel punto, con nomi famosi in tutto il mondo della cucina sul piatto, l’Efsa non potrebbe più tirarsi indietro.
Cultura&Spettacoli “La bella e la bestia” al Ferrari
Ultimo appuntamento con “Il Sipario”, rassegna organizzata dal Teatro Ferrari di Castelverde. Stasera la Compagnia di Sant’Agostino, coi ragazzi dell’oratorio di Sant’Agostino, porta in scena “La bella e la bestia” di J. Marie Leprince de Beaumont e la regia di Matteo
Giambiasi. Tanto tempo fa una vecchietta bussò al portone del palazzo di un principe egoista per chiedere rifugio, ma egli la scacciò sgarbatamente... La vecchietta, che lo stava mettendo alla prova, lo trasformò in una creatura mostruosa!
Alcuni capolavori dei Pooh protagonisti del tour che fa tappa stasera al Ponchielli I Pooh fanno tappa al Ponchielli (foto Enrico Vallin)
Del Bono propone “Dopo la battaglia”
Q
di Federica Ermete
uesta sera alle ore 21, i Pooh e l’Ensemble Symphony Orchestra sono in concerto al Teatro Ponchielli con “Opera seconda tour”, la tournèe che dallo scorso anno sta andando in scena sui palchi dei più prestigiosi teatri italiani. Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian, con Danilo Ballo alle tastiere e Phil Mer alla batteria, sono in concerto con le grandi canzoni della loro carriera, con uno spettacolo imperdibile e davvero speciale, per la prima volta accompagnati da un’orchestra sinfonica: la Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno. «Questa è la più bella tournèe dei Pooh, sia per noi che per il pubblico», hanno rivelato Roby, Do-
di e Red. “Opera seconda”, il nuovo disco dei Pooh, entra direttamente al 2° posto della classifica Fimi/Gfk dei dischi più venduti della settimana e al 1° posto della classifica Gfk/ Pmi-Indipendenti (dati diffusi il 18 ottobre 2012 da Ggk Retail and Technology Italia). E’ realizzato con la collaborazione di un’orchestra sinfonica di 67 elementi (formata da musicisti dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, del Teatro Regio di Torino e delle migliori sinfoniche d’Italia), di Danilo Ballo (che ha curato gli arrangiamenti) e Phil Mer (alla batteria). Il disco contiene anche un duetto con Claudio Baglioni e un o con Mario Biondi. “Opera seconda” contiene 11 brani della carriera dei Pooh, riarrangiati con l’orchestra: 11 “storie” che compongono un “concept album”, «un film dalla trama aperta, dove gli
interpreti si riincontrano e ad ognuno viene data una seconda possibilità di ribadire il proprio ruolo nella vita – raccontano Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian – una musica scritta ieri e riscritta oggi, arricchita da nuove parti inedite, pensate per meglio ambientare ogni racconto. Per il titolo del disco non potevamo non utilizzare la parola “opera”, perché è proprio di questo che si tratta. E’ un progetto “veramente speciale”, artisticamente stimolante ma molto complesso… è facile immaginare quanto lavoro ci sia per inserire una grande orchestra all’interno di un “suono” così definito e “solido” come quello dei Pooh. Nel 1971 abbiamo pubblicato un disco che si intitolava “Opera prima” (il nostro primo album con la Cgd), nel 2012 pubblichiamo “Opera seconda”».
Martedì 12 febbraio alle 20.30 al Teatro Ponchielli, la Compagnia Pippo Del Bono e Ert Emilia Romagna Teatri portano in scena “Dopo la battaglia” (Premio Ubu 2011 come spettacolo dell’anno). Autore, attore, regista, gli spettacoli di Del Bono sono creazioni in cui gioca un ruolo fondamentale l’incontro con persone provenienti da situazioni sociali di emarginazione. Persone che ora sono parte stabile della compagnia, come Bobò, sordomuto uscito dal manicomio di Anversa dopo 45 anni di internamento. “Dopo la battaglia” è l’ultima fatica di Pippo Del Bono, nato anche dalla collaborazione con due grandi artisti: Margia Maggiopinto, storica danzatrice di Pina Bausch, e Alexander Balanescu, compositore e virtuoso del violino, qui autore della colonna sonora. Una tessitura priva di trama lineare, che spalanca le porte del nostro buio esistenziale, verso un viaggio visionario a tappe e quadri drammaturgici per mostrarci, senza falsi pudori, la verità della follia, della prigionia, per reclamare quel disperato bisogno d’amore cui tutti aspiriamo. Un’onda di bellezza in moto perpetuo volteggia sul palco, i componenti storici della Compagnia irrompono continuamente nell’inatteso, in un mare in perenne metamorfosi. Del Bono fiancheggia e sospinge i suoi sodali compagni di scena e viaggio, in uno spazio-mente grigio, dalle atmosfere magrittiane, tinteggiato dai colorati e originali costumi creati da Antonella Cannarozzi, che diventa folgorante crocevia dell’immaginario, dove si alternano figure che rappresentano la nostra società e cultura senza veli, i vizi e le miserie di un popolo ingabbiato e cieco, mosso a comando, flash di vita tra viltà ed eroismi. Uno spettacolo che rappresenta una tappa importante nel percorso artistico di Del Bono, che immette una linfa diversa nel suo linguaggio, puntando anche su effetti video e atmosfere cinematografiche, ospitando artisti che sentono sulla pelle le sue emozioni.
Stasera al teatro di Romanengo (ore 21.15) appuntamento con “Incisioni”
Protagonista Federico Guglielmo accompagnato alla tiorba da Diego Cantalupi
Stasera alle 21.15, al Teatro G. Galilei di Romanengo, Teatri di Pianura 4 presenta “Incisioni”, concerto-spettacolo ideato da Danio Manfredini (nella foto) e Cristina Pavarotti. Manfredini porta in scena, per la prima volta, la versione live del disco “Incisioni”, in uscita in questi giorni. Come nel disco, Danio attraversa 50 anni di musica italiana (con pezzi di Lucio Battisti, Afterhours, Diaframma...) per raccontare dell’umano, delle relazioni di coppia, ma anche dei sentimenti che possono scorrere tra genitori, figli e amici. Lo spettacolo intreccia l’aspetto musicale con il linguaggio scenico caratteristico dell’attore; amplifica nell’immagine suggestioni e colori evocati dalle canzoni per restituire, come un prisma, il senso di lacerazione che spesso accompagna la condizione di uomini e donne, del loro bisogno amoroso. Disco e spettacolo hanno un titolo dal doppio significato:“Incisioni”, infatti, può anche avere l’accezione di lacerazioni, ferite.
Nuovo appuntaFederico mento con la rassegna Guglielmo “Audizioni al museo”, che regala un’altra emozionante magia, permettendo di ascoltare violini e viole costruiti in città quattro secoli fa dalla famiglia Amati. Domani mattina alle ore 11, nella sala San Domenico del Museo Civico, Federico Guglielmo suona, accompagnato alla tiorba da Diego Cantalupi, il violino Andrea Amati Carlo IX 1564 c. Il programma prevede un repertorio interamente dedicato al violino barocco. Oggi pomeriggio alle ore 16.30, in sala Puerari,
Un concerto-spettacolo al Galilei Il violino barocco domani al museo
Fausto Cacciatori svela le vicende della famiglia di liutai dal rinascimento agli albori dell’età dei lumi quando, nella bottega degli Amati, si realizzò quella straordinaria alchimia che, coniugando tradizione e innovazione, metodo costruttivo e conoscenza empirica dei materiali, uso della forma interna e capacità di trovare i profili migliori, permise di codificare una cultura di prodotto ancor oggi fortemente radicata nell’identità cittadina. Le due conferenze sono “Les violons du Roi” e “Il dna degli Amati”.
Immagini Spazio Arte con due stand a Ca’ de’ Somenzi
Sono ben due gli stand (H09 e I08) della Galleria Immagini Spazio Arte di via Beltrami presenti a Ca’ de’ Somenzi ad “Arte Cremona”, la manifestazione fieristica che, ormai da qualche anno, si svolge con successo all’ombra del Torrazzo, catalizzando l’attenzione di collezionisti e appassionati del settore. Per l’occasione il direttore artistico, Dino Cecconi, ha selezionato un ristretto numero di artisti con cui la galleria cremonese lavora ormai da anni, promuovendone l’iter compositivo. Fra gli artisti locali spicca il nome del professor Giorgio Mori, fra i decani della pittura che si è sviluppata nella città di Stradivari, autore di raffinati oli e acquerelli, ma anche voci altrettanto interessan-
ti come quelle di Tiziana Bernardi e Franca Formis. Dal Cremasco proviene Alberto Besson, autore di un percorso meta-rappresentativo personalissimo, unico, capace di coinvolgere per la grande intensità, dal Casalasco l’artista Ida Tentolini, importante acquerellista. Molto conosciuta è pure l’esperienza astratto-informale del lodigiano Ermanno Pevani e quelle di ricerca espressiva della mantovana Graziella Geremia, della bresciana Sandra Boldrini, della milanese Marianna Poletti, del bergamasco Piergiorgio Noris e del vicentino Ferruccio Sandri. Opere su cui soffermarsi a lungo sono anche quelle firmate da Viktorija Modeisaite, Maria Laciak Katarzyna e Polaroides, Stu-
dio Raffaello Giolli Arte Contemporanea di Milano. «Come sempre - spiega Cecconi, la galleria ha voluto puntare su una scelta qualitativa delle opere, data l’importanza dell’evento fieristico, caratterizzando gli stands per una varietà di stili, tecniche e soggetti che, negli intendi, vuole cercare di stimolare un pubblico assai diversificato». BIJOUX D’AUTORE Oggi alle ore 16.30 viene inaugurata al Museo del Bijou la seconda edizione della Mostra Bijoux d’Autore, che espone gli ornamenti personali realizzati da una sessantina di artigiani-artisti, selezionati nell’omonimo concorso internazionale organizzato da Incontri e Eventi, associazione di Roma presieduta
da Norma De Lucia. Insieme a Bianca Cappello, a decretare i vincitori del concorso sono stati Vittoria Caratozzolo, (docente, autrice e studiosa di moda e costume), Silvia Cerroni (orafo designer), Daniela De Lisi (studiosa di moda e gioielli), Claudio Franchi (orafo e argentiere, storico e critico d’arte e del gioiello), Fabrizia Ranelletti (critico d’arte, docente di storia dell’arte), Stefano Ricci (architetto e designer di gioielli, orologi e oggetti), Marina Valli (designer di gioielli ed oggettistica), che componevano la Giuria TecnicoScientifica e che sono stati affiancati da una Giuria Osservatorio di cui faceva parte anche Paolo Zani nella sua veste di presidente dell’associazione Amici del Museo del Bijou.
Un’opera di Ida Tentolini
Cultura&Spettacoli
Sabato 9 Febbraio 2013
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Incontro con la criminologa e psicologa Cinzia Mammoliti
La Consulta delle Pari Opportunità, in collaborazione con l’associazione “Donne contro la violenza” e il Caffè Letterario di Crema, propongono per lunedì 11 febbraio alle ore 20.45 nella sala Bottesini del teatro San Domenico di Crema un incontro con la criminologa e docente di psicologia Cinzia Mammoliti per la presentazione del suo libro “I serial killer dell’anima – I manipolatori sono tra noi: come riconoscerli, come evitarli, come difen-
Il tema della povertà al Caffè Filosofico Ritorna lunedì 11 febbraio alle ore 21 al Caffè Gallery di via Mazzini a Crema, l’appuntamento mensile del Caffè Filosofico con una nuova presentazione di una tesi di laurea in filosofia: è lo studio del fenomeno, purtroppo in espansione, della “povertà e della esclusione sociale” dal titolo “Fiori di strada”, autrice Ester Ghiozzi. Il tema si ispira al principio di solidarietà, che è uno dei suoi principi fondamentali, secondo il quale tutti i cittadini hanno il diritto di condividere i benefici nei periodi di prosperità, ma anche il dovere di condividere le difficoltà nei periodi di crisi. Oggi quasi ottantamilioni di cittadini europei vivono al di sotto della soglia di povertà, e molti altri sono esposti al rischio della povertà, vivono quindi nell’insicurezza e nella mancanza di quanto la maggior parte dei cittadini dà usualmente per scontato, incontrano gravi ostacoli nell’accedere a istruzione, occupazione, alloggio, servizi sociali ed economici. Il povero ci invita ad essere infaticabili cercatori di senso. Non è dunque solo la condizione del povero che dobbiamo cambiare, ma sopratutto noi stessi. Per il suo bisogno di relazioni “cuore a cuore” il povero ci spoglia a poco a poco dell’inessenziale. Il povero ci ricorda che l’essenziale è divenire sempre più “umani”. Tra chi ha perso la propria ragione di vita perché non ha abbastanza e chi invece non trova più una ragione di vita perché pensa di avere tutto, ci deve essere aiuto reciproco. Durante l’incontro alcune letture – scelte da Nuvola de Capua - da parte di Davide Grioni di passaggi interessanti della tesi di laurea. Intermezzo musicale a cura degli alunni della scuola civica Folcioni di Crema.
Sul palco del San Domenico va in scena “Aspettando Godot” con Natalino Balasso
L
a più famosa e conosciuta opera teatrale di Samuel Beckett al teatro San Domenico di Crema. Questa sera alle ore 21 appuntamento con interpreti d’eccezione come Natalino Balasso e Jurij Ferrini (anche regista), Michele Schiano e Angelo Tronca. Un clochard e un clown (Didi e Gogo) hanno entrambi, pare, un appuntamento con un certo Godot. Un appuntamento che cambierà, forse, la loro vita. Chi sia di preciso questo Godot non è dato sapere; come nulla di preciso si sa di due uomini – il padrone con il suo servo legato con una corda al collo – che si trovano a passare di lì. Dialoghi vuoti che riempiono un’attesa infinita; gesti usuali e pur disumani. Spazio e tempo come sospesi, a rappresentare una umanità che attende inutilmente qual-
I Led Zeppelin “rivivono” stasera ad Alice
riamente femminile, per potersi aggrappare alle estensioni originali di Robert Plant e alla chitarra blues di Giorgio Marchetti, virtuoso interprete dello strumento, impegnato a tracciare una sintesi delle ritmichee delle armonie degli altri tre componenti i Led Zeppelin.
Il “Circo Paternò” stasera a Capergnanica
Sabato 9
rete 4
09.05 carabinieri 3.telefilm 10.05 DONNAVVENTURA. Att 10.50 ricette di famiglia. att 11.30 tg 4/meteo/notizie/traffico 12.00 un detective in corsia. tf 12.55 la signora in giallo. tf 14.00 tg4 telegiornale 14.45 lo sportello di forum.Att 15.30 poirot. film 17.15 detective monk. tf 18.00 pianeta mare. Att 18.55 Tg 4 - meteo 4 19.35 tempesta d'amore. Soap 20.40 walker texas ranger. tf 21.30 the keeper. telefilm
10.20 aprirai. Attualità 10.30 SULLA VIA DI DAMASCO. Att 11.00 mezzogiorno in famiglia 13.00 tg2 giorno / dribBling 14.00 MORTE NEL BOSCO. Telefilm 15.30 nora robert's. film 17.05 sereno variabile. Attualità 18.05 90°minuto. Sport 19.30 IL PUMA. telefilm 20.30 tg2 notizie 21.05 castle. Telefilm 21.50 body of proof. Telefilm 22.35 tg2 notizie 22.50 sabato sprint. Sport 23.45 tg2 dossier
06.30 09.25 10.10 10.50 11.30 13.00 13.45 15.40 17.10 18.10 19.35 20.30 21.00 21.45 22.35
real school. Att alien surf girls. Tf ragazzi c'è voyager.Var a come avventura. Att mezzogiorno in famiglia tg2 giorno/meteo/motori quelli che spettano. Var quelli che. Varietà stadio sprint. Sport 90°minuto. sport il puma. Telefilm tg2 notizie ncis. Telefilm elementary. Telefilm la domenica sportiva
06.00 prima pagina 07.55 traffico/METEO 08.00 tg5 mattina 09.05 superpartes. Attualità 11.00 forum. Attualità 13.00 tg5 telegiornale/meteo 5 13.40 cougar town. Telefilm 14.10 amici. Talent 16.00 verissimo. Attualità canale 5 18.50 avanti un altro. Game 20.00 Tg 5 telegiornale - meteo 5 20.40 striscia la notizia. Varietà 21.10 italia's got talent. Talent 00.20 tg5 notte/meteo5 00.50 striscia la notizia. Varietà
09.25 10.10 11.00 11.30 12.00 14.00 14.55 16.30 16.55 19.00 20.00 20.15 21.05 23.10 23.30
11.05 11.30 12.00 12.25 12.55 13.25 14.00 14.30 15.05 18.00 19.00 20.00 20.05 21.05
tgr mediterraneo. Att tgr regioneuropa. att TG3 Sport - Meteo / TGR telecamere. attualità prima della prima passepartout. att tg3/regione/meteo miniritratti. Attualità alle falde del kilimangiaro. doc per un pugno di libri. Quiz tg3/regione/meteo blob/presa diretta il nemico ci ascolta. Film ballarò. Attualità
07.00 i'm the band. Sitcom 07.20 i pinguini di madagascar Cartoni animati 11.00 robin hood. Telefilm 12.25 studio aperto - meteo 13.00 sport mediaset. sport 13.40 GOAL! II VIVERE UN SOGNO. f 15.50 JIMMY GRIMBLE. Film 17.50 MAGAZINE CHAMPIONS L. Att 18.30 studio aperto/meteo italia 1 19.00 la vita secondo jim. Sitcom 19.30 i simpson. film 21.10 megamind. film 1aTV 23.00 lost in space. film 01.10 sport-studio aperto
doc martin.Telefilm l'ispettore derrick. tf tgr bellitalia tgr prodotto italia.att TG3 Sport - Meteo / TGR tg regione/meteo tv talk. Attualità TIMBUCTU:I VIAGGI DI DAVIDE FATTO DI SANGUE... film tg3/regione/meteo blob. Attualità superstoria 2013. Att e se domani. Attualità tg3/tg regione amore criminale. Att
Un momento dello spettacolo (foto Massimo Battista)
La Compagnia del Santuario con Francesco Edallo presenta la commedia “Circo Paternò” questa sera alle ore 21 al Teatro Oratorio di Capergnanica. La vicenda si svolge all’interno di un circo ed è storicamente collocata nel pieno dell’ultima guerra. L’Italia sta andando a rotoli ed anche la compagnia circense, evidentemente, non se la sta passando molto bene, anzi è sull’orlo del fallimento e della definitiva chiusura. Sarà una “bambina libica” (il fatto ha un riferimento storico preciso) e un trasferimento della compagnia a Venezia a raddrizzare la situazione? Trent’anni di vita della Compagnia del Santuario
domenica 10 06.30 unomattina. Varietà 10.05 maxitalia. attualità 10.30 a sua immagine. Att 10.55 santa messa 12.00 recita dell'angelus 12.20 linea verde. attualità 13.30 tg1 telegiornale 14.00 domenica in - arena. Att 16.30 tg1 telegiornale 16.35 domenica in così è la vita 18.50 l'eredità. Game show 20.00 tg1 telegiornale 20.40 affari tuoi. Game show 21.30 TUTTA LA MUSICA DEL CUORE. Fic 23.25 speciale tg1. attualità
cosa o qualcuno che spezzi la monotonia di una esistenza sempre uguale frutto di un copione già scritto. L’ umanità, tutti gli uomini e le donne che la compongono, ognuno di noi, attende invano un cambiamento della propria condizione esistenziale, avendo completamente smarrito il senso del tempo, e dell’azione per ottenere un determinato scopo o della semplice e concreta volontà. Didi e Gogo non sanno più che cosa vogliono, quale cambiamento si aspettano dall’arrivo di Godot. Poco importa chi sia effettivamente Godot, se sia Dio, o una occasione del nostro destino, oppure ancora un semplice uomo, ricco e potente, in grado di cambiare la nostra condizione esistenziale, così vuota e angosciosa proprio perché spesa ad attendere un futuro diverso.
Questa sera alle ore 22, “Alice nella città” nella propria sede di via Cappi 22 a Castelleone, prosegue gli incontri della rassegna live dedicata alla “nuova musica classica”. E’ il turno dei Led Zeppelin interpretati in chiave acustica dalla voce di Licia Pini, necessa-
Questa sera alle ore 16.30 si apre, con l’inaugurazione nella sede della Pro Loco di Crema (in piazza Duomo 22), una nuova mostra di pittura dal titolo “Ad saturnalia”. A proporsi con le loro opere quattro artisti: Gianpaolo Allievi, Domenico Fiorinelli, Paolo Grasselli e Giacomo Valentini. La mostra rimane aperta al pubblico, negli orari d’ufficio, fino a domenica 17 febbraio.
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si psicologici, spesso, non sono riconosciuti dalle stesse vittime. Anche laddove la vittima, sia consapevole di ciò che sta vivendo, spesso tace, rimane passivamente nell’ombra per paura di perdere la persona alla quale è legata affettivamente, o di perdere anche quel labile equilibrio economico-affettivo-familiare, costruito e vissuto anche con i propri figli. Alcune parti del testo saranno drammatizzate dagli attori Lorenzo Samanni e Vera Rossini.
Il capolavoro di Beckett stasera a teatro
La mostra “Ad saturnalia”
10.55 aprirai. Attualità 11.05 che tempo fa 11.10 il tempo della neve. Doc 12.00 la prova del cuoco.att 13.30 Tg1/telegiornale 14.00 easy driver. Attualità 14.30 le amiche del sabato.att 17.00 tg1/che tempo fà 17.15 a sua immagine. att 17.45 passaggio a nord-ovest 18.50 l'eredità. Game show 20.00 tg1 telegiornale 20.35 Affari tuoi. Game 21.10 i migliori anni. Varietà 24.00 s'è fatta notte. . Attualità
dersi da loro”. All’incontro, moderato da Alessio Miceli, presidente della associazione “Plurale maschile”, interverranno Gabriella Gravili coordinatrice della Consulta delle Pari Opportunità e Morena Saltini, assessore al Comune di Crema. Il libro è dedicato al tema della “violenza psicologica” e della manipolazione mentale ed emotiva nelle relazione tra le mura domestiche. Temi di questa natura sono un “allarme sociale”: questo genere di abu-
con rappresentazioni dialettali e no, e trent’un commedie rappresentate, testimoniano della passione per l’arte teatrale, ma anche dell’abilità di scrittore e di inventore di storie del fondatore e principale animatore Francesco Edallo. «Storie un po’ allegre e un po’ tristi - scrive Edallo - un po’ surreali e un po’ farsesche, come la vita, ma sempre accompagnate da un sorriso». Lo spettacolo è volto a sostenere l’associazione cremasca “La tartaruga Crema - onlus”, una organizzazione di volontariato nata per sostenere le persone affette da Parkinson e da disturbi del movimento e i loro familiari.
domenica 10 07.50 09.20 10.00 11.00 11.30 12.00 12.45 14.00 14.40 15.25 18.55 19.35 21.30 23.45 01.50
super partes.Att slow tour. Att santa messa le storie di viaggio a...Att tg 4 telegiornale ricette di famiglia. att pianeta mare. Attualità tg4 Telegiornale - meteo 4 donnavventura. Att michele strogoff. film tg4 Telegiornale - meteo 4 il comandante florent.Tf un matrimonio all'inglese. f parla con lei. film tg4 night news
07.55 traffico - meteo 5 08.00 tg5 mattina 08.50 le frontiere dello spirito. attualità 10.00 ritorno alla laguna blu. F 12.00 melaverde. att 13.00 Tg5 Telegiornale - meteo 5 13.40 l'arca di noè. Varietà 14.00 domenica live. varietà 18.50 avanti un altro. Game show 20.00 Tg 5 - meteo 5 20.40 striscia la domenica.Var 21.30 centovetrine. Soap 23.30 un segreto tra di noi. film 01.30 tg5 notte/meteo5 07.00 08.05 10.35 12.25 14.00 15.45 17.50 18.30 19.00 21.25 00.25 01.30 01.55 02.25
superpartes. Attualità cartoni animati flipper. film studio aperto - meteo la vera storia di biancaneve. film sydney white. Film la vita secondo jim. Sitcom studio aperto lara croft. film le iene show. Varietà californication. Telefilm sport mediaset studio aperto la partita. film
Sabato 9
la 7
domenica 10
06.00 tg la7 07.00 omnibus. Attualità 09.55 coffee break. Attualità 11.00 tg la7 - meteo 11.05 BOOKSTORE. Attualità 12.00 il tempo della politica. Tf 12.30 tutta la vita davanti. Att 13.30 tg la7 14.05 tg la7 cronache. Att 14.45 i due volti della vendetta. f 17.55 6 nazioni:scozia-italia 20.00 tg la7 20.30 in onda. Attualità 22.30 getaway. film poliziesco 01.05 tg la7 sport
06.00 tg la 7 - meteo - oroscopo 07.00 omnibus. Attualità 09.55 coffee break. Attualità 11.05 fuori gusto. Varietà 12.30 i menù di benedetta 13.30 tg la7 14.05 TG LA7 cronache. Att 14.45 LA CASA DELLA GIOIA. Film 17.00 the district. telefilm 18.00 l'ispettore barnaby.Tel 20.00 tg la7 20.30 in onda. Attualità 21.35 i 4 dell'oca selvaggia. Film 24.00 tg la7 sport 00.20 bread & roses. Film
07.00 le nostre regioni 07.15 rotocalco 12.00 Studio 1 Dipiù: Moda uomo 20.00 Studio 1 Dipiù: San Valentino 20.30 Rubrica religiosa: Il giorno del Signore 21.15 Parc Fermé. Talk show 22.15 Le nostre regioni 00.00 Viaggio sentimentale nell’ Italia dei desideri Vittorio Sgarbi ci porta a conoscere le nostre città e a scoprire le bellezze artistiche
07.00 le nostre regioni 07.15 rotocalco 09.30 Studio 1 Dipiù: San Valentino 10.00 Nevesport 11.00 S. Messa in diretta 12.00 Le nostre regioni 12.30 rubrica religiosa 20.00 rotocalco 21.15 Studio 1 Dipiù 21.30 A tambur battente 22.30 Studio 1 Dipiù: Moda uomo 23.45 Area Smile 00.10 Io e Margherita 00.40 Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri
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Salute
Sabato 9 Febbraio 2013
Sciopero in sala parto il 12 febbraio. Garantiti i servizi essenziali Per il 12 febbraio l'organizzazione sindacale Fesmed ha proclamato lo sciopero dei medici dipendenti del Ssn attivi nei punti nascita, nei consultori familiari e negli ambulatori ostetrici del territorio. A questo proposito il ministero della Salute ha però assicurato che nella giornata dello sciopero saranno garantire dalle amministrazioni pubbliche interessate le prestazioni indispensabili, per limitare i disagi nel rispetto d quanto sancito dalla legge 12 giugno 1990, n. 146.
di Ermanna Allevi
Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA
Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA) Gentilissima Naturopata, può spiegarmi il mal di schiena nella lettura psicosomatica? Ne sto soffrendo da un pò di tempo e tutti gli accertamenti fatti non hanno evidenziato problematiche che giustifichino il dolore che sento, sono quindi stata liquidata con un "sarà un pò di stress, le passerà". Leggo da tempo la Sua rubrica ed ho pensato che forse mi può chiarire questo aspetto. Colgo l'occasione per farle i complimenti. M.Luigia La colonna vertebrale è paragonabile all'albero di una "nave" a vela, la chiglia su cui si appoggia è il bacino, che rappresenta il mondo acquatico, istintuale e creativo. Sulla cima di questo albero immaginario c'è la coffa, ossia la testa, che stabilisce la direzione, scruta l'orizzonte e l'ambiente nel quale ci muoviamo. Perchè la colonna vertebrale possa sostenere il peso del nostro corpo deve accompagnare al suo essere rigido (tessuto osseo) l'elasticità. Il benessere della colonna vertebrale dipende dall'equilibrio fra queste due componenti in apparenza opposte. Il tratto lombare è il fulcro dell'intera colonna vertebrale, Funge da supporto al mondo mentale, alla testa, al mondo emozionale affettivo, al torace, all'addome, o meglio, il mondo viscerale istintuale. Le vertebre della zona lombare devono consentire movimenti di flessione, di rotazione ed estensione, è il tratto con il massimo carico di lavoro e al quale è richiesta una maggior flessibilità. E' anche il tratto che risente con maggior frequenza degli sforzi e della stanchezza. Il significato simbolico che racchiude è legato all'adattabilità, alla capacità di sostenere il peso della vita, al senso del dovere. Bisogna imparare a diventare più elastici con sè stessi e con gli altri, imparare ad alternare momenti di fatica a momenti di riposo, Bisogna imparare a concedersi momenti di svago e di divertimento, allentare la morsa del dovere, più ci si sforza per assumere una forma che non è nostra, più le nostre ossa si faranno sentire attraverso il dolore. Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it • Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.
Lo sciopero è stato proclamato da parte della Fesmed per rendere note le richieste inviate ai partiti impegnati nella campagna elettorale, come si legge in un comunicato ufficiale: «Si chiede ai partiti politici di inserire nei rispettivi programmi elettorali, per le prossime elezioni politiche, i seguenti problemi: messa in sicurezza dei punti nascita in tutto il territorio nazionale; contenzioso medico-legale in campo sanitario, avanzando proposte per il suo superamento, da adottare immediatamente dopo la formazione del nuovo Governo».
Il 14 e 16 febbraio due iniziative per la sensibilizzazione sulle malattie cardiovascolari
“Tre giorni per il tuo cuore” T
di Laura Bosio
orna anche quest'anno la manifestazione per sensibilizzare la popolazione sulle patologie cardiologici. L'iniziativa “Tre giorni per il tuo cuore", promossa dall’Unità operativa di cardiologia dell’Azienda Ospedaliera di Cremona, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Educative del Comune di Cremona, vuole ricordare l'importanza della prevenzione delle patologie cardiovascolari indirizzata soprattutto agli studenti (dalla scuola elementare alle medie superiori). L’evento, che si svolgerà dal 14 al 16 febbraio, si propone quale “laboratorio creativo” che utilizza la musica, la didattica interattiva e il teatro per veicolare un messaggio di salute e rispetto del proprio corpo. A partire dall'importanza di un corretto stile di vita - dall'alimentazione, alla rinuncia al fumo, all'attività sportiva quale sana abitudine per pervenire le patologie cardiovascolari. Sono sostanzialmente due gli eventi principali, aperti a tutti: cittadini e famiglie e insegnanti. Il primo sarà giovedì 14 febbraio al teatro Ponchielli, con un concerto dell'orchestra Mousikè - dal titolo “La musica del cuore" - con cori di voci bianche che vede riuniti bambini e ragazzi delle scuole primarie e dell’istituto Superiore di studi musicali “C. Monteverdi”. L'evento sarà presentato da Roberto Codazzi, e la voce narrante sarà di Beppe Arena. Sabato 16 febbraio l'appuntamento sarà invece in ospedale (aula magna) con la giornata delle Cardiologie aperte. Fulcro dell'evento sarà lo spettacolo teatrale “Il tempo del Cuore” con il Franco Agostino Teatro Festival, rivolto a bambini, insegnanti e
genitori. Per l'occasione interverranno medici cardiologi e medici della centrale operativa 118, e verranno divulgate - in forma di gioco - informazioni sulle patologie cardiovascolari e nozioni di primo soccorso in caso di attacco cardiaco. Ai bambini verranno illustrate curiosità sul cuore, fornite indicazioni rispetto ai corretti stili di vita e ai principi basilari per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. «Siamo convinti che attraverso l’informazione e la sensibilizzazione si possano ottenere grandi risultati in termini di salute, soprattutto quando gli interlocutori sono i bambini e gli adolescenti, ossia individui molto ricettivi e più facilmente propensi al cambiamento» dichiara Simona Mariani, direttore generale del nosocomio. «Fornire ai più giovani strumenti di conoscenza rispetto al funzionamento del corpo e indicazioni scientifiche chiare e precise, utili a tutelare la propria salute, è uno fra i compiti importanti di chi oggi è professionalmente impegnato in ambito sanitario». L'importanza di questa iniziativa è confermata anche dai dati: le malattie cardiovascolari, infatti, sono una delle prime cause di morte nel nostro Paese e in tutto il mondo occidentale. «La prevenzione, associata alla ricerca, è l’arma vincente per combattere queste patologie» precisa Salvatore Pirelli, direttore dell'unità operativa. «L’incidenza di tali patologie è strettamente correlata allo stile di vita e la correzione dei fattori di rischio, quali ad esempio fumo sedentarietà, riduce la morbilità e la mortalità. Per questo l’unità operativa di Cardiologia dell’Azienda
Ospedaliera di Cremona, da sempre impegnata nel campo dell’informazione, si occupa da quattro anni di un progetto indirizzato alle scuole primarie della città promuovendo un corretto e sano stile di vita ai bambini e alle loro famiglie. A tale proposito preme sottolineare che la scuola gioca un ruolo fondamentale nella promozione alla salute e progetti come quello organizzato dall’Unità di Cardiologia possono essere stimolo per i ragazzi per diventare adulti responsabili e rispettosi della salute propria e di chi li circonda». «Ritengo fondamentale la consapevolezza dell’importanza della prevenzione e la conoscenza delle modalità con cui attuarla» dichiara il sindaco Oreste Perri. «Questi aspetti contribuiscono infatti a diffondere la cultura che stili di vita sani, adottati fin dalla giovane età, garantiscono, per il futuro, una buona salute e una migliore qualità della vita. L’amministrazione comunale è dun-
Veicolare un messaggio di salute attraverso la musica
que al fianco di tutti i medici cardiologi ospedalieri nella sfida lanciata per una capillare informazione ed una efficace prevenzione, in modo che la popolazione sia sempre più consapevole dei rischi e di come evitarli e ridurli». Numerosi sono gli interventi nell'ambito dell'iniziativa “L'ospedale in classe” chiesti dalle scuole cremonesi sulle tematiche della prevenzione delle malattie cardiovascolari che toccano l'alimentazione, l'attività fisica e il fumo. «L'alto numero delle richieste pervenute» sottolinea l'assessore Jane Alquati «è il segnale della necessità da parte del mondo della scuola di lavorare sulla sensibilizzazione all'uso di corretti stili di vita che dovrebbero essere adottati dai bambini fin da piccoli per diventare parte integrante della personalità di ciascuno. In questo contesto ricordo come i bambini delle primarie, che vanno a scuola con il Piedibus con i loro accompagnatori, mettono ogni giorno in pratica la scelta di un modo alternativo per muoversi che consente loro di fare esercizio fisico quotidiano socializzando e contribuendo al proprio benessere».
A cura della dottoressa Martina Pedroni Gentile Dottoressa, sono Paola e le scrivo per chiederle un’informazione. Al termine di un recente controllo ortodontico per mia figlia (che dovrà poi portare un apparecchio), il dentista mi ha consigliato di effettuare una valutazione logopedica perché ha riscontrato una deglutizione deviante. Di cosa si tratta? Perché è necessaria la valutazione da parte della logopedista? La ringrazio! Paola Buongiorno Paola, vorrei tranquillizzarLa dicendoLe che la deglutizione deviante non è un fenomeno così infrequente nei bambini, né pericoloso per quanto riguarda la salute di Sua figlia. Al momento della nascita, per le caratteristiche del cavo orale del neonato e per la modalità di nutrizione (tramite suzione), la
deglutizione ha caratteristiche particolari se confrontata con quella dell’adulto. In particolar modo la lingua, dopo la spremitura del capezzolo materno o della tettarella, compie un movimento dalle labbra verso l’interno. Dal momento dello svezzamento, ossia a partire dai 6 mesi, la deglutizione si modifica via via prediligendo movimenti linguali che si sviluppano anche in verticale (fenomeno necessario per i cibi solidi che richiedono masticazione). Nel caso di Sua figlia, questo fisiologico passaggio dalla deglutizione infantile a quella adulta non è avvenuto correttamente; la causa può essere ricondotta a predisposizione famigliare, suzione del ciuccio o del dito protratta per lunghi periodi, abitudini viziate (onicofagia, ad esempio, se la bambina si “mangia le unghie”), problematiche respiratorie che instaurano una respirazione
di tipo orale (adenoiditi, tonsilliti, polipi nasali, allergie importanti..), e così via. La valutazione logopedica e la riabilitazione (mediante veri e propri esercizi muscolari che prendono il nome di terapia miofunzionale) servono quindi per scardinare le abitudini di una lingua che si è “adagiata” in un atteggiamento infantile. Il Suo ortodontista è stato molto giudizioso nel consigliarLe una valutazione logopedica; nei casi di deglutizione deviante, infatti, eventuali interventi con apparecchi ortodontici potrebbero risultare vani a causa della lingua che “spinge” costantemente i denti e spostandoli nuovamente nell’assetto originario. Affiancando a quello ortodontico anche un percorso di tipo logopedico, Lei eviterà pertanto perdita di tempo e, non meno importante, di denaro. Un caro saluto a Lei e a Sua figlia!
STUDIO ASSOCIATO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E PSICOLOGIA di DOTT. LOCCI GRAZIELLA, DOTT.BARBIERI MICHELA & ASSOCIATI Orari: Lun-ven:15.30-19.30 - Sab: 9.30-12.30/ 14.00-19.00 tel 0372 429208 Castelverde (CR) Via Manzoni 12 - Loc. Castelnuovo del Zappa - Tel. 0372 429208 - mail: studioassociatocastelnuovo@gmail.com
SPORT
lo
Responsabile Fabio Varesi
MONDIALI DI SCI
Trionfa la tedesca Riesch
La zampata della campionessa, Al termine di un’appassionante manche di slalom, la tedesca Maria Riesch è salita a Schladming sul trono mondiale della supercombinata. Attardata di 20 centesimi dal duo MazeFenninger dopo la discesa, la Riesch ha realizzato il
secondo miglior tempo tra i pali stretti e ha scavalcato la Maze di 46 centesimi (terza Nicole Hosp), conquistando il suo secondo titolo iridato dopo quello in slalom spaciale di Val-d’Isère 2009. Oggi alle 11 è in programma la libera maschile con gli azzurri molto attesi.
Sabato di fuoco a Torino e a Roma SERIE A Le sfide Juve-Fiorentina e Lazio-Napoli pesano parecchio in ottica scudetto
Archiviato il pareggio degli azzurri in Olanda, con più ombre che luci, il calcio italiano si rituffa nel campionato con le solite polemiche. Al centro della discussione l’inagibilità di Is Arenas. Alla fine, dopo il ricorso al Tar, si dovrebbe giocare a Cagliari la sfida dei sardi con il Milan, ma ancora una volta il nostro calcio non fa una bella figura. Il clou della 24ª giornata si gioca il sabato. Si parte con la sfida sentitissima tra Juventus e Fiorentina, sulla carta tutt’altro che scontata. Incerto è anche l’esito dalla gara dell’Olimpico, tra una Lazio in calo
Edinson Cavani
e un Napoli in gran forma. Le assenze di Hernanes e Klose stanno penalizzando pesantemente la squadra di Petkovic, che rischia un nuovo stop al cospetto dei parte-
nopei trascinati da Cavani e Hamsik. Nella zona ““calda” della classifica, due sono le gare ad alta tensione: Palermo-Pescara e Bologna-Siena. In Sicilia cresce l’attesa per vedere all’opera i rosanero affidati a Malesani (terzo allenatore stagionale), che si gioca una fetta di salvezza contro un Pescara in caduta libera. Delicato, infine, l’impegno dell’Inter con il Chievo. Stramaccioni è stato ufficialmente confermato da Moratti, ma in caso di nuovo ko la sua panchina potrebbe traballare. 24ª GIORNATA (10-2 h 15) Atala-
ta-Catania, Bologna-Siena, CagliariMilan, Inter-Chievo (h 20.45), Juventus-Fiorentina (9-2 h 18), LazioNapoli (9-2 h 20.45), Palermo-Pescara, Parma-Genoa (h 12.30), Sampdoria-Roma, Udinese-Torino. CLASSIFICA Juventus 52; Napoli 49, Lazio 43; Milan, Inter 40; Fiorentina 39; Catania 35; Roma 34; Udinese 33; Parma 31; Torino (-1), Chievo 28; Atalanta (-2) 26; Sampdoria (-1), Bologna 25; Cagliari 24; Genoa 21; Pescara 20; Siena (-6), Palermo 17. Fabio Varesi fabiovaresi16@libero.it
Il Livorno rischia nel derby di Empoli SERIE B
Mentre il Sassuolo cerca la vittoria perduta a Vercelli, il Livorno è impegnato nel difficile derby di Empoli. 25ª GIORNATA (9-2 h 15) BariVarese, Cesena-Ternana (8-2 h 20.45), Crotone-Grosseto, Empoli-Livorno Davide Nicola (11-2 h 20.45), Juve Stabia-Novara, (Livorno) Modena-Reggina, Padova-Brescia, Pro Vercelli-Sassuolo, Verona-Vicenza, Spezia-Ascoli, Virtus Lanciano-Cittadella. CLASSIFICA (24ª giornata) Sassuolo 52; Livorno 51; Verona 47; Varese (-1) 39; Padova, Empoli (-1), Juve Stabia 34; Brescia 33; Modena (-2), Ascoli 32; Cittadella 31; Spezia (-1), Ternana 29; Cesena 27; Crotone (-2), Virtus Lanciano 26; Bari (-7), Novara (4), Reggina (-2) 25; Vicenza 19; Pro Vercelli 16; Grosseto (-6) 15.
Cremo, accenditi anche con il Lume
LEGA PRO Dopo il successo in extremis contro il Carpi i grigiorossi cercano conferme nel Bresciano 22ª Giornata
a quiete in genere viene dopo la tempesta, ma dopo il sole cosa ci dobbiamo attendere? C’è fermento e curiosità in vista della sfida che vedrà domani la Cremonese ospite del Lumezzane (stadio “Comunale” ore 14.30). Dopo la bella vittoria in extremis contro il Carpi, infatti, la truppa di Scienza (che sconterà il secondo turno di squalifica) sarà chiamata a confermarsi in terra bresciana. Un campo difficile, contro una formazione ostica, fortemente intenzionata a rientrare in zona playoff. Il campo di Lumezzane, peraltro, è uno dei più ostici del girone: finora solo il Cuneo è riuscito a violarlo nel novembre scorso e i 29 punti in classifica di Festa ed i suoi sono stati costruiti soprattutto tra le mura amiche dello stadio, quasi dilettantistico, di Lumezzane. Tra i grigiorossi, invece, non ci sarà Moi (squalificato), ma potrebbe essere confermato lo schieramento con il centrocampo a rombo e tanti piedi buoni (Pinardi più arretrato ad aiutare Buchel in regìa con Caridi a sostegno delle punte). In avanti, viste le non perfette condi-
Carpi-SudTirol Como-Reggiana Cuneo-Trapani Lumezzane-Cremonese San Marino-Portogruaro Treviso-AlbinoLeffe Tritium-Lecce Virtus Entella-Pavia Riposa: Feralpi Salò
Classifica
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di Matteo Volpi
Lecce Trapani SudTirol Virtus Entella Carpi San Marino Lumezzane Pavia Feralpi Salò Cremonese (-1) Cuneo AlbinoLeffe (-6) Como (-1) Portogruaro (-2) Reggiana Tritium Treviso (-1)
Casalese in rimonta (2-2) crede ancora nei playout PROMOZIONE
37 36 34 31 31 31 29 29 27 25 24 23 21 21 19 9 8
zioni fisiche di Le Noci e il maltempo previsto, che potrebbe rendere il campo di gioco piuttosto pesante, possibile il ritorno da titolare di Djuric a dare maggiore peso specifico nell’area avversaria, con il neoacquisto Momentè pronto ad entrare
L’esultanza dei grigiorossi nel match con il Carpi (foto L. Dassi)
a partita in corso. PROBABILE FORMAZIONE (43-1-2) Viotti; Sales, Tedeschi, Cremonesi, Visconti; Baiocco, Buchel, Pinardi; Caridi; Carlini, Djuric. All.: Scienza (squalificato). TERNA ARBITRALE Sarà il si-
gnor Juan Luca Sacchi della sezione di Macerata a dirigere domenica la sfida Lumezzane-Cremonese. Il direttore di gara marchigiano si avvarrà dell’assistenza di Angelo Bonafede di Bologna e Giorgio Ceravolo di Catanzaro.
La Casalese ottiene un pareggio in rimonta contro la Langhiranese e può continuare a credere nella salvezza. Si era messa male, anzi malissimo per i biancocelesti, nel recupero della prima giornata di ritorno disputato mercoledì sera in Baslenga. Sempre costretti ad inseguire i parmensi, i maggiorini di Agazzi (nella foto) hanno siglato il definitivo 2-2 (gol di Quarantani e Dall’Asta) ad un quarto d’ora dal termine della gara, con un uomo in meno (espulso Paltrinieri a metà ripresa). Il pareggio permette alla Casalese di agganciare Fabbrico e Bobbiese (entrambe ko). Domani i biancocelesti andranno in quel che resta dello stadio Mirabello di Reggio Emilia, teatro delle gare interne della Falk, squadra allenata dall’ex Corinto. I reggiani gravitano appena sopra la zona playout e distano soli cinque punti dalla Casalese: un altro scontro diretto, insomma. CLASSIFICA (19ª giornata) Meletolese 39; Castellana, Arcetana 37; Povigliese 32; Montecchio 31; Castelnovese 29; Medesanese 27; Carignano 26; Brescello, Cadelbosco 24; Borgonovese 23; Falk 22; Ciano, Traversetolo 21; Langhiranese 19; Bobbiese, Casalese, Fabbrico 17. Simone Arrighi
ECCELLENZA Dopo due sconfitte
SERIE D Dopo la vittoria di Darfo Boario, la Pergolettese torna in campo oggi per un’amichevole
Doppio impegno negativo per il Crema, che si allontana dalla zona playoff. La formazione di Lucchetti ha perso (2-0) domenica sul campo del Ciserano e poi mercoledì ha ceduto di schianto con il Sondrio, corsaro a Crema per 3-0. E’ inutile dire quanto sia importante la sfida in trasferta con il Giussano, in programma domani, per invertire la rotta. Più positivo il bilancio della Rivoltana, che prima ha battuto 1-0 il Base 96 e poi ha ceduto di misura con la Trevigliese. E domani è in programma la trasferta di Mariano, dove sarà importante fare punti. CLASSIFICA (20ª giornate) Giana 51; Ciserano 46; Sancolombano 40; Sondrio 38; Cavenago 36; Trevigliese 35; Mariano, Crema 31; Ardor Lazzate 30; Desio 29; Base 96 26; Valle Brembana 24; Arcellasco, Rivoltana 22; Real Milano 18; Zanconti 10; Giussano 8; Cantù 2 (-3).
Continua la lotta serrata al vertice del campionato, anche dopo la sesta giornata di ritorno. Il Pontisola, vittorioso sul Montichiari dopo una partita sudatissima per 4-3, mantiene un punto di vantaggio sulla Pergolettese, vittoriosa nel difficile incontro a Darfo Boario (gol di Bertazzoli al 93’), contro una compagine che era reduce da tre vittorie consecutive e che nonostante una difesa rimaneggiata per infortuni e squalifiche ha fatto la sua parte fino in fondo, mettendo in difficoltà nel secondo tempo la formazione cremasca. «Avremmo dovuto e potuto chiudere la gara nella prima frazione di gioco ha affermato Venturato - quando abbiamo creato almeno tre nitide occasioni da gol con Chiurato. C’è stato anche un fallo da rigore non rilevato dal direttore di gara, ma Chiurato negli spogliatoi mi ha detto di essere stato toccato da dietro nel momento di
Il Crema prova a risollevarsi
Venturato: «La sosta arriva al momento giusto»
La gioia di Bertazzoli
calciare a rete. Poi nella seconda parte della partita ci siamo un po’ disuniti, non mantenendo le distanze fra i reparti e concedendo alla formazione di
casa due occasioni da rete, di cui una sventata dal nostro portiere Steni. Il calo psico-fisico è dovuto alla settimana intensa di partite tra cui quella di Ponte San Pietro disputata su un campo pesantissimo. La sosta arriva al momento giusto, perché abbiamo bisogno di rifiatare un po' e nei giorni che ci separano dal match casalingo con la Vogherese cercheremo di far lavorare quelli che sono un po’ in ritardo come Zoppetti (reduce da lungo stop per infortunio) e Soregaroli che dopo l’intervento chirurgico deve ritrovare la forma di prima, E poi vedremo anche il nuovo arrivato Lorusso, che disputerà una parte dell’amichevole di sabato per valutare la sua condizione». Appuntamento oggi alle 14.30 al “Bertolotti” contro il Feralpi Salò, compagine che sta andando a gonfie vele nel campionato di Prima Divisione) INFERMERIA Il difensore Di Matteo
deve essere operato al menisco a Piacenza dal professor Lunghi. Per lui si prevede almeno un mese di stop. NEWS La Vogherese, prossimo avversario della Pergolettese, domani disputa la gara sospesa per neve a Sant’Angelo e ha quindi la possibilità di avvicinarsi ulteriormente ai gialloblu. Infine, ha suscitato sorpresa l’esonero di mister Cotta dalla panchina della Caronnese, dopo la sconfitta di Voghera. Per il momento la squadra è stata affidata al tecnico in seconda, in attesa di decisioni future. CLASSIFICA (25ª giornata) Pontisola 53; Pergolettese 52; Voghera, Olginatese, Caronnese 45; Castellana 41; Lecco (-3) 40; MapelloBonate, Montichiari, Caravaggio 34; Alzano Cene 32; Seregno, A. Seriate 31; Darfo Boario (-1) 30; Fersina P. 29; St. Georgen, Pro Sesto 24; Mezzocorona 17; Sant’Angelo, Trento 13 (-1).
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Sport
Sabato 9 Gennaio 2013
Tec-Mar e Assi Manzi obbligate a vincere per i rispettivi obiettivi
BASKET A2
Il ko di Marghera ha complicato il cammino dell’Assi Manzi, ora penultima da sola e obbligata stasera a fare punti contro il Broni. Un successo darebbe nuovo slancio alle biancorosse nella lotta alla salvezza, che si annuncia molto dura dopo l’inatteso successo della Virtus Cagliari sulla TecMar Crema (nella foto). Una brutta sconfitta (per 63-58) per le azzurre cremasche, che hanno giocato
al di sotto delle proprie possibilità lasciando ad una Virtus Cagliari motivatissima, un successo meritato. Purtoppo il regalo di un quarto, sta diventando una costante negativa in questo girone di ritorno, contraddistinto da più ombre che luci. Se si vuole mantenere l’attuale posizione in classifica, è indispensabile cambiare registro ritrovando entusiasmo e le giuste motivazioni, a partire dalla sfida casalinga di
domani pomeriggio contro Udine, formazione di buon livello, appaiata in classifica alla Tec-Mar e reduce dal successo sul Valmadrera. CLASSIFICA (19ª giornata) Venezia 36; San Martino di Lupari 32; Milano 30; Tec-Mar Crema, Udine 24; Marghera 22; Broni, Alghero 18; San Salvatore 16; Muggia 14; Valmadrera 12; Virtus Cagliari 10; Assi Manzi Cremona 8; Biassono 2.
Vanoli, buon test contro l’Umana
In Coppa Italia ennesima delusione stagionale per l’Armani Milano. Si acuisce la crisi economica della Juve Caserta
19ª Giornata
D
avanti a una buona cornice di pubblico, la Vanoli ha svolto un positivo test amichevole sul parquet di Cartigliano contro l’Umana Venezia. Alla fine si è imposta la formazione di Mazzon, ma il risultato conta poco, perché la cosa più importante era tenere alta la concentrazione durante la pausa. Tra i biancoblu si sono distinti Peric (17 punti) e il solito Stipanovic (13), mentre nell’Umana spicca la prestazione di Diawara, autore di 37 punti. Il campionato si è fermato per permettere lo svolgimento della Final Eight di Coppa Italia, che vede a sorpresa l’assenza di Venezia, che nelle ultime settimane ha scalato la classifica e che ha pagato un avvio di stagione deficitario. Alla ripresa del campionato, la Vanoli sarà impegnata ad Avellino in un match molto delicato che, se vinto, potrebbe allontanare quasi definitivamente la squadra di Gresta dalla zona retrocessione. UMANA VENEZIA-VANOLI 90-79 (20-25, 37-46; 59-64) UMANA VENEZIA: Clark 1, Mihalich ne, Diawara 37, Marconato 5, Zoroski 6, Szewczyk 5, Young 11, Bowers 10, Rosselli 7, Magro 4, Hubalek 4, Vildera ne. All.: Mazzon. VANOLI CREMONA: Peric 17, Vitali 7, Kotti 5, Jackson 14, Belloni, Chase 6, Ruini 2, Johnson 5, Harris 10, Conti ne, Stipanovic 13, Cazzaniga. All.: Gresta.
Avellino-Cremona Biella-Reggio Emilia Brindisi-Cantù Montegranaro-Caserta Pesaro-Siena Roma-Milano Sassari-Venezia Varese-Bologna
Classifica
LEGA A Ininfluente il risultato finale a favore dei veneziani. L’importante è aver tenuto alta la tensione
Varese Sassari Siena Cantù Roma Milano Venezia Brindisi Reggio Emilia Caserta Bologna Cremona Montegranaro Pesaro Biella Avellino
Peric è stato uno dei i più positivi contro Venezia (foto Castellani)
30 28 26 24 24 22 20 18 18 16 14 14 10 8 8 8
COPPA ITALIA Ennesima delusione stagionale per l’Armani Milano, travolta sul proprio parquet dalla sempre più convincente Varese nei quarti di Coppa (9274). Nell’altra sfida di giovedì, Roma ha eliminato a sorpresa Cantù (89-85). Sassari, invece, ha battuto Brindisi 98-96. CRISI CASERTA Si acuisce la crisi economica della Juve Caserta. Nei giorni
scorsi il presidente Francesco Gervasio ha lanciato un nuovo allarme: «Entro il 15 febbraio compiremo l’ulteriore sforzo della ricapitalizzazione evitando la messa in liquidazione della società e tutte le ovvie conseguenze che ne deriverebbero, ma questo non potrà rassicurare su una serena conclusione della stagione attuale, né sulla necessaria
BOCCE
programmazione futura. Prevediamo, nei prossimi giorni, di indire una conferenza stampa per illustrare ai tifosi ed alla città la reale situazione economico-finanziaria della società, invitando a partecipare tutti quelli che, per il loro ruolo istituzionale, politico ed imprenditoriale, possono contribuire al futuro dei colori bianconeri». Più chiaro di così...
Piadena a Crema contro i fanalini BASKET DNC
Grazie al successo di Bernareggio, l’MgK Vis ha conquistato il secondo posto solitario in classifica, approfittando dello stop dell’Orzinuovi con la capolista Montichiari. Una posizione di prestigio, da conservare domani pomeriggio a Bancole, contro uno dei due fanalini di coda. L’Erogasmet Crema, reduce dall’ottima prestazione fornita a Lissone, con la quale ha interrotto la striscia di quattro sconfitte esterne consecutive, ha conservato la quinta posizione in classifica e stasera ha come unico obiettivo la vittoria con l’Arzignano, ultimo in classifica con soli 4 punti all’attivo e sulla carta non in grado di impensierire i cremaschi. CLASSIFICA (16ª giornata) Montichiari 28; MgK Vis Piadena 24; Orzinuovi, San Bonifacio 22; Erogasmet Crema 20; Lissone 18; Milanotre Basiglio, Cantù, Pisogne 16; Bernareggio 12; Bergamo, Cittadella 10; Bancole, Arzignano 4.
Nella categoria C/D successo dei beniamini di casa Gabriele Nichetti e Mario Ferrari
Oggi a San Donato nel primo turno degli Italiani per società
Parecchio pubblico, buon livello di gioco e perfetta l’organizzazione della bocciofila “Nuova Bar Bocciodromo” in collaborazione con il comitato tecnico cremasco: non poteva avere un epilogo migliore il 2° trofeo “Roberto Martinetti”, gara provinciale (con due finali separate!) in ricordo dell’amico e arbitro regionale prematuramente scomparso lo scorso anno. Nella categoria A/B ancora devastante la coppia formata da Alberto Pedrignani e Paolo Guglieri. I trescoresi eliminavano nei quarti TorresaniGuerrini (12-4) ed in semifinale i bissolatini Cremonesi-Reghenzani per 12-10. Conquistavano la finale anche Dante Pietrobelli e Maurizio Rupo che s’imponevano prima su Bianchi-Fontana (12-8)
Inizia con una insidiosa trasferta l’avventura della Vis Trescore nel campionato italiano per società di prima categoria. Questo pomeriggio, con inizio alle ore 14.30, la formazione cremasca farà visita alla bocciofila Madonnina nell’incontro di andata del primo turno. Un match che nasconde non poche insidie quello contro la squadra milanese che tra le sue fila annovera, tra gli altri, un giocatore di grande esperienza come Saetta. La squadra del presidente Luigi Comolli si presenta a questo delicato esordio determinata, con tutte le credenziali per fare
Pedrignani e Guglieri dominano il “Martinetti” Vis Trescore, trasferta pericolosa
CICLISMO Anche il Gran Premio Industria e Commercio Artigianato Carnaghese getta la spugna. Considerata l’impossibilità di raggiungere il budget necessario Andrea Zanzi, presidente della società di Carnago (Varese) ha deliberato che quest’anno la gara professionisti non sarà disputata. TROFEO BALESTRA Il Trofeo Franco Balestra - Memorial Gian Pietro Morelli diventa gara nazionale. Dopo 36 edizioni a carattere internazionale, la classica corsa bresciana di Angelo Del Barba, presidente della società San Pancrazio Cycling Team, che si corre domenica 2 marzo, sarà manifestazione di classe 1.2. BRAMATI ALLA GARDA ASD Alessio Bramati, 19enne di Vaprio d’Adda (Milano), nipote dell’ex professionista Davide Bramati (direttore sportivo della Omega Pharma-Quich Step),
Nichetti e Ferrari
e quindi superavano i compagni di squadra Vannucchi-Podenzana. Gli offanenghesi sfioravano l’exploit in finale contro Pedrignani e Guglieri, ma erano costretti a cedere per 9-12. Sorride la bocciofila organizzatrice e ne ha motivazione
grazie al successo dei suoi portacolori Gabriele Nichetti e Mario Ferrari nella categoria C/D. I beniamini di casa prima superavano A. Branchi-Foppa Pedretti (12-8) ed in semifinale, sul filo di lana, F. Branchi e Paladini. Nella parte bassa del tabellone erano protagonisti Matteo Branchi e Sergio Imberti che nei quarti avevano la meglio su Fusari-Capetti (1210) e approdavano in finale imponendosi su Cantoni-Padovani per 12-7. Epilogo a senso unico e successo di FerrariNichetti per 12-3. Ha diretto la gara Franco Cantelli, arbitro di finale Eugenio Barbieri; gradita la presenza della moglie e del figlio di Martinetti oltre a quella ormai tradizionale di Gianni Rossoni. Massimo Malfatto
Sciandri al posto di Bettini come ct azzurro?
correrà quest’anno per la formazione bresciana Garda Asd presieduta da Giacinto Bettinsoli. SCIANDRI CT? Si vocifera un cambio della guardia al Team Italia del ciclismo, con l’impostazione di una struttura nuova articolata per tutti gli uomini della maglia azzurra. Il progetto prevede un’unica struttura e un unico budget, con un nuovo ruolo manageriale a Paolo Bettini che lascerebbe così l’ammiraglia. L’attuale ct della Nazionale di ciclismo professionisti diventerebbe supervisore ed il suo posto verrebbe occupato dal corridore italo-inglese Maximilian Sciandri (nella foto), nato a Derby in Inghilterra il 15 febbraio 1967, da padre italiano e mamma inglese, pro’ dall’89 al 2004, bronzo olimpico ad Atlanta, 33
trionfi tra cui tappe al Giro e al Tour. Ha cominciato a collaborare con la federazione britannica, istituendo a Quarrata
in Toscana, una sorta di scuola dove ha “svezzato” tanti giovani talenti inglesi, a cominciare da Marck Cavendish. Tecnico della nazionale inglese, da due stagioni Sciandri è anche uno dei direttori sportivi della Bmc. SIR WIGGINS Sua maestà Bradley Wiggins, 32 anni inglese, capitano della Sky, vincitore nel Tour de France 2012 e dell’oro olimpico nella crono londinese, inaugura la stagione a Palma di Maiorca nella quattro giorni maiorchina, poi correrà la Parigi-Nizza. Fonti ufficiali della squadra garantiscono che si è allenato con molto scrupolo a casa, più sulla quantità che sulla qualità: missione quasi impossibile l’accoppiata Giro e Tour. Sull’isola spagnola Wiggins dispone dei colombia-
bene e conquistare un risultato positivo principalmente in vista del match di ritorno sulle corsie amiche. La compagine trescorese sarà guidata da Sergio Marazzi ed è composta da Galantini, Guglieri, Guerrini, Pedrignani (nella foto) e Zagheno. L’incontro è in programma sulle corsie del bocciodromo di San Donato Milanese, singolare coincidenza lo stesso impianto dove sarà impegnata, sempre oggi (stesso orario!), anche la bocciofila Fadigati nel match di andata di seconda categoria del campionato di società. M.M.
ni Henao e Uran. Prime uscite dell’anno anche per Alejandro Valverde e per l’olandese Robert Gesing, mentre Joaquin Rodriguez capitano della Katusha, numero 1 al mondo nel ranking Uci 2012, ha già corso al Tour de San Luis. E gli italiani? Le nostre speranze sono puntata su Giovanni Visconti, Gianluca Brambilla, Alesando Petacchi, Damiano Cuneo e Roberto Ferrari, già brillante protagonista nella 4ª tappa del Tour Down Under, battuto solo dal tedesco Andrè Greipel, che vanta una quaterna stagionale. In Asia, al Giro del Qatar, l’attenzione verrà calamitata da un nuovo duello tra i velocisti. Marck Cavendisch, a segno nel debutto con la nuova maglia della Omega Pharma-Quick Step, si ritroverà con Sacha Modolo: in Argentina è finita 1-1. Fortunato Chiodo
Sport
Sabato 9 Febbraio 2013
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La Pomì è pronta a tornare al successo 17ª Giornata
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a Pomì prova a scuotersi dopo la sconfitta in campionato sul parquet di Sala Consilina. La vittoria nel test amichevole con il Volley 2002 Forlì Bologna ha riportato il buon umore in casa rosa e permette di guardare al prossimo impegno casalingo di domani contro il Frosinone con ottimismo. Al cospetto della formazione dell’ex Alessandra Petrucci, la Pomì ha affrontato dapprima due mini set, partendo dal 20-20 con l’impiego della free ball (1-1 il bilancio) per poi confrontarsi con l’avversario in altri tre parziali dal punteggio regolamentare, due dei quali vinti esibendo un gioco convincente. Nei primi due set, con punteggio normale a spuntarla è la formazione casalasca, che mister Milano ha schierato in formazione tipo. In evidenza Lucia Bacchi che, nel secondo parziale, ha spronato la squadra al recupero su Bologna costantemente avanti e ha messo a segno sei degli ultimi otto punti che hanno fissato il punteggio sul 25-23. Nel terzo set, disputato sulla distanza dei venticinque punti, tanti i cambiamenti in casa rosa con Guatelli per Beier e a giochi iniziati D’Ambros per Gibertini,
Cadelbosco-Marsala Montichiari-Fontanellato Novara-Pavia Pomì-Frosinone Sala Consilina-Mazzano San Vito-San Casciano Soverato-Ornavasso
Classifica
VOLLEY A2 Dimenticato il ko di Sala Consilina, le casalasche cercano con il Frosinone una vittoria da tre punti
Novara Ornavasso Pomì Casalmaggiore Frosinone Pavia Mazzano Soverato Sala Consilina Montichiari Cadelbosco San Casciano Fontanellato San Vito Marsala
Il Crema chiede strada al debole Marco Polo RUGBY
41 39 38 29 27 23 23 22 22 20 20 17 8 7
Malvestito per Repice, Agrifoglio per Corna e Nasari per Zago. A spuntarla è stata la formazione felsinea, con la Pomì che conduce nel punteggio sino al 15-14 per poi finire sotto 16-18. Nasari e Nardini hanno provato a tenere in corsa Casalmag-giore, ma alcuni colpi di classe di Stufi a muro e un attacco risolutore di Petrucci, si sono rivelati decisivi. In definitiva l’obiettivo è stato raggiunto da entrambe le
La Pomì in azione
squadre, la Pomì che intendeva ritrovare morale dopo lo stop in terra campana e il Volley 2002 che prosegue sulla strada dei miglioramenti dopo gli ultimi importanti arrivi di Brussa e Samec. POMI’-VOLLEY 2002 2-1 (25-14, 25-23, 22-25) POMÌ: Bacchi 20, Guatelli 3, Nardini 7, Malvestito, Nasari 3, Agrifolgio, Gibertini (L), D’Ambros (L), Corna 5, Zago 13, Beier 13,
Repice 11. All.: Milano-Bolzoni. VOLLEY 2002: Stufi 14, Coriani (L), Lavorenti 4, Brussa 5, Arimattei 7, Petrucci 3, Milos 7, Korukovets 3, Cvetanovic 2, Samec, Ginanneschi, Lapi 1, Minervini (L). All.: Beltrami-Orefice. NOTE: Aces Pomì 3, Volley 2002 4. Battute sbagliate: Pomì 12, Volley 2002 7. Muri vincenti: Pomì 9, Volley 2002 9. Ricezione: Pomì 54%, Volley 2002 68%.
VOLLEY B1
La Reima cerca il bis contro il Cagliari
Settimana intensa di lavoro per la Reima. Il successo in rimonta sul campo di Iglesias (3-2) ha ridato fiducia al team blues, allenato da Marco Gazzotti, che nonostante sia l’ultimo della classe, vede la salvezza diretta a soli quattro punti. Domani pomeriggio alle 18 alle al PalaBertoni arriva la temuta formazione del Cagliari Volley, quinta della classe. I sardi, reduci da una serie di sei successi nelle ultime sette gare, nell’ultimo di campionato hanno sconfitto per 3-0 la capolista Cantù. Impegno ostico, quindi, per i cremaschi come analizza il secondo libero Riccardo Zoadellii: «Contro Iglesias
non è stato un punto perso, anzi per come si sono messe le cose, sono stati due punti guadagnati. Una grande prova di carattere che ci ha permesso di vincere, dopo tredici giornate, la prima partita in trasferta e su un campo molto difficile. Abbiamo iniziato il girone di ritorno con una vittoria e queste è fondamentale, anche se le nostre dirette avversarie hanno vinto tutte. Da Cagliari in avanti dovremmo giocare ogni partita come se fosse una finale. Loro sono cresciuti parecchio, ma questo non ci spaventa, anzi ci stimola e soprattutto il successo di Iglesias ci ha dato la carica».
Coach Gazzotti potrà contare su tutti gli effettivi, ma solamente domani deciderà quale sarà lo starting six della gara contro il Cagliari. Fischio di inizio alle 18 al PalaBertoni, dirigeranno i signori Davide Facchetti e Giuseppe Lizzari e la squadra attende il sostegno del caldo ed appassionato pubblico cremasco, della storica tifoseria dei Wild Kaos per centrare i tre punti. CLASSIFICA (15ª giornata) Cantù 32; Bergamo, Genova 28; Milano 26; Cagliari 24; Asti 23; S. Antioco 22; Mondovì 21; Olbia 18; Brescia, Igle-sias 16; Brugherio 15; Cisano 13; Reima Crema 12.
CICLISMO Tante sono le società del pianeta ciclistico nostrano che hanno contribuito alla stesura del calendario provinciale 2013, discusso e confermato nella riunione promossa dal comitato provinciale della Fci, con la regia del presidente Antonio Pegoiani. Serata solenne nella Sala del Coni di Cremona, per la presentazione di un calendario importantissimo e ricco di corse affascinanti. Si parte il 1º aprile con la “66ª Coppa Dondeo”, classica d’apertura riservata alla categoria Juniores, patrocinata dalla Stradivari Bike, che poi lascerà spazio ad una miriade di corse della categoria
Mentre nel 6 Nazioni, l’Italia cerca uno storico bis oggi pomeriggio alle 15.30 in Scozia, in serie C il Crema Rugby, nell’largo successo sul Lodi (72-0), ha confermato di essere una squadra consapevole dei propri mezzi e concentrato per ottanta minuti, che ha dominato gli avversari in ogni fase di gioco, costringendoli ad una partita difensiva. Domani i neroverdi sono impegnati in un altro incontro casalingo con il Marco Polo, già battuto all’andata, per continuare la marcia verso i playoff. Impegno casalingo anche per il Cremona Rugby, che ospita il Desenzano con l’obiettivo di riscattare il ko con la capolista Caimani. CLASSIFICA Caimani Rugby 50; Rugby Desenzano 30; Crema Rugby Club 26; Bassa Bresciana 20; Cremona Rugby 13; Codogno 13; Marco Polo 9; Orobic Rugby Club 6; Rugby Lodi 0. Nell’altro girone, il Casalmaggiore torna in campo contro il fanalino di coda Dalmine, con l’intento di corservare il secondo posto in classifica. CLASSIFICA Elephant Gussolengo 41; Casalmaggiore 32; Cernusco 31; Asola 29; Cus Milano 27; Rugby Milano 24; Valtellina 17; Valcuvia 14; Gussago 10; Dalmine 7.
Con due pari il Videoton ha raggiunto la vetta
FUTSAL
Reduce da due pareggi consecutivi (2-2 con il Bergamo e 4-4 con l’Atletico Brianteo) il Videoton ha comunque conquistato la vetta solitaria del proprio girone, a conferma della qualità della stagione dei cremaschi. Intanto, la Nazionale italiana del ct Roberto Menichelli, ha in programma due test contro l’ostico Portogallo (martedì 12 e mercoledì 13 febbraio dalle ore 20.30). Gli azzurri tornano a giocare in Lombardia dopo quasi venti anni, a pochi chilometri da Crema, ovvero a Treviglio nel magnifico impianto dedicato all’indimenticato Giacinto Facchetti (3500 posti). Un appuntamento da non perdere non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti gli appassionati di futsal. La squadra azzurra scenderà in campo nella prima serata a Treviglio con la diretta televisiva su RaiSport 1 dalle ore 20,30, a cui farà seguito il secondo incontro con i lusitani 24 ore dopo a Brescia, chiudendo un mini tour attorno al quale vi saranno anche altri eventi sportivi legati al futsal ,con protagonisti giovani e giovanissimi, a sostegno dei valori sani dello sport più praticato al mondo. Sul territorio, per la promozione dell’evento, il Videoton sta distribuendo da settimane il materiale informativo sull’evento sportivo.
La Coppa Dondeo aprirà il calendario
Giovanissimi a cominciare con 6° Trofeo Cicli France-sconi-Trofeo Avis Aido a Salvirola (7 aprile), primo atto stagionale di ciclismo minore. Da rimarcare anche il 47° Circuito del Porto” di Cremona, riservato ad Elite e Under, con la regia del CC CremoneseArvedi, sul set il 5 maggio, la Coppa Ardigò a Pessina Cremonese (il 25 aprile) e il 63° Gran Premio Calvatone (l’8 aprile). Ci sarà una giornata rosa a San Bassano con donne Juniores,
Allieve e Esordienti al via il 7 aprile, oltre alla gara a cronometro individuale a Romanengo, organizzata dal Pedale Romanen-ghese (18 maggio). L’altra grossa novità è quella che Cremona avrà il Campionato Lombardo Allievi su strada a Sospiro (Cremona) nel 9° Trofeo Alfo Ferrari, patrocinato dal CC Cremonese 1891-Arvedi. Infine i titoli provinciale Allievi saranno assegnati a Genivolta nel Trofeo Amici del Ciclismo (19 mag-
gio) e quelli degli Esordienti nel Trofeo Cicli Francesconi a Salvirola (2 giugno). Il Gran Premio Liberazione di Santa Maria della Croce di Crema, internazionale donne, organizzato dell’Arci Crema-sco, inserito nel calendario ciclistico federale, non ha trovato riscontri in quello provinciale, ma siamo certi che Bassi e Peia stanno lavorando per garantire il campionato del mondo di primavera. Fortunato Chiodo
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Speciale Economia
Sabato 9 Febbraio 2013
Il presidente di Reindustria Giuseppe Capellini chiede più investimenti nell’innovazione
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ervono meno promesse eclatanti e occorre tornare a proposte concrete, con gesti incisivi come il taglio dei costi della politica: questi i primi passi da compiere, secondo il presidente di Reindustria Giuseppe Capellini. «Se la politica intende dimostrare di voler davvero cambiare le cose e di agire in funzione di una ripresa economica, deve smetterla di limitarsi alle promesse elettorali. Nonostante la difficile situazione in cui ci troviamo, ogni giorno si sentono notizie di sprechi, ma neppure la voce di qualcuno che si dica disposto a toccare i costi della politica. Non ho sentito nessuno, in questa campagna elettorale, che abbia come obiettivo quello di alleggerire l'enorme peso che ci trasciniamo da anni sulle spalle. Se i candidati vogliono essere credibili, devono prima di tutto impegnarsi su questo fronte, a dimostrazione della loro consapevolezza
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ipartire dal lavoro per rilanciare l'economia è la strada che Ance Cremona si augura venga intrapresa livello nazionale, come spiega la direttrice Laura Secchi: «E' urgente tornare ad investire e a produrre lavoro, questo lo si può fare riducendo il costo del lavoro nelle imprese di costruzione che risulta il più elevato in assoluto rispetto a qualunque altro settore industriale, in questo modo si favorisce l’occupazione e l’emersione del “nero” e si riequilibra il nostro costo del lavoro a quello del lavoratore autonomo. Faccio un esempio concreto: per ogni 1000 euro in tasca all’operaio edile, il costo per l'impresa è pari di 3000 euro». «Sempre a livello nazionale - prosegue la direttrice Secchi - vanno aiutate le imprese di costruzione con difficoltà patrimoniali per scongiurare il fallimento e salvaguardare il tessuto produttivo. Vanno sbloccati i pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni alle imprese, ma soprattutto va fatto ripartire il credito alle imprese edili. Le banche devono ritornare a svolgere il loro ruolo di banche che investono sul tessuto
Tagli ai costi della politica e progetti a lungo termine
di quanto occorre davvero per la ripresa del nostro Paese». Si tratta di un primo passo, al quale però farne seguire altri: «Oltre a questo, le misure che gli imprenditori si aspettano dallo Stato sono ormai note da tempo: semplificazione legislativa, meno tasse sul lavoro e meno burocrazia e più fiducia nelle imprese, che devono essere considerate come un valore nazionale e non più un soggetto da spremere per il fisco. Bisogna
poi attirare investitori nazionali ed esteri, che possano portare valore aggiunto. Chiaro che, per fare questo, occorrono infrastrutture moderne, ma soprattutto certezze in materia legislativa: se si decide qualcosa non si può poi cambiare idea con troppa facilità. Mi riferisco, per esempio, al fotovoltaico: se vengono stanziati dei soldi per l'incentivo a questo tipo di installazione, è impensabile che un anno dopo si taglino i finanziamenti. E così pu-
re per altri ambiti. Un investitore ha bisogno di un lasso di tempo sicuro, come garanzia per poter recuperare quanto investito. Io penso che ci voglia un'authority, con il compito di vigilare sulle decisioni prese e valutare l'operato di un governo. Comunque, in ambito di sviluppo economico, anche la Regione può fare moltissimo per le aziende del proprio territorio. Certo, occorre anche in questo caso uno snellimento dell'apparato burocratico, in
Giuseppe Capellini, Presidente di Reindustria
modo da recuperare risorse per poi concentrarsi sul rilancio del settore manifatturiero, che ha sempre rappresentato la nostra forza, mentre ora molte aziende sono invece costrette a chiudere. Servono investimenti nell'innovazione e controllo sulle partecipate, perché un dato è oggettivo: ci troviamo a dover pagare bollette troppo care, a confronto di altri Paesi europei e questo, a livello concorrenziale, è ovviamente svantaggioso».
L’associazione presenta iniziative e proposte per il rilancio del settore edile in Lombardia
Ance: «Bisogna tornare a investire e produrre lavoro a costi minori» Laura Secchi, Direttrice Ance imprenditoriale produttivo edile. Va riattivato inoltre il circuito del credito alle famiglie e lo Stato deve istituire un Fondo di garanzia per le
fasce deboli della popolazione, per consentire loro di accedere all’acquisto della prima casa». Importanti iniziative sono considerate necessarie dall'Ance anche a livello regionale: «E' imprescindibile rivedere le deleghe assessoriali in tre macro-aree: area territorio (comprensiva delle politiche casa); area ambiente (compresa energia e tema rifiuti); area attività produttive (compreso il settore costruzioni e terziario). Occorre poi istituire la Consulta delle Costruzioni a livello regionale, quale sede di confronto sui temi di interesse della categoria edile e di tutta la filiera, partecipata da tutti gli operatori di filiera (costruttori edili, cooperative, imprese industriali, ordini professionali) e con la presenza delle
Direzioni generali regionali coinvolte». L'importanza del rilancio del settore si traduce per l'associazione in misure ed iniziative concrete, che possano avvalersi del contributo delle amministrazioni pubbliche a diversi livelli: «Abbiamo già fatto incontri con le pubbliche amministrazioni del nostro territorio cremonese, cremasco e casalasco ed abbiamo sottolineato e caldeggiato l’ipotesi nelle procedure negoziate (lavori pubblici) del Cantiere a Km zero – invitare a partecipare ai lavori le imprese locali che hanno alle loro dipendenze operai/ impiegati che vivono su quel territorio, che producono ricchezza sul territorio e pagano anche Irpef comunale ed Imu su quello stesso comune. Ci siamo attivati concre-
tamente insieme agli Ordini Professionali e al Comune di Cremona nel vedere insieme una proposta di intervento sugli edifici esistenti mediante la stesura di “analisi energetiche” degli edifici esistenti che consentano ai proprietari (ed anche agli amministratori di condominio) di avere una analisi certa sul rapporto tra costi e benefici in termini di risparmio sui consumi energetici (riscaldamento, raffrescamento, elettricità…) se i proprietari ristrutturano i loro edifici, avere certezza dei costi ed avere anche un piano di ammortamento di questi costi. Questa proposta vede la partecipazione di Ance Cremona e degli Ordini Professionali oltre che di altre categorie (Unione Consumatori, Uppi,…) e
della Pubblica Amministrazione e può essere un “volano” per far ripartire l’attività edile nel Comune. Un esempio che altre amministrazioni potrebbero poi applicare. Affinché tutto ciò si concretizzi è necessario l’impegno concreto ad appoggiare e finanziare questo progetto da parte del sistema bancario attraverso la definizione di “plafond” di spesa per rendere esecutivi queste opere sull’esistente urbano. Questo è solo un esempio, ma le idee sono molte e nascono grazie alla sinergia tra le imprese edili e le categorie dei liberi professionisti». Tra le proposte dell'Ance, oltre all'istituzione di una consulta delle costruzioni, la riorganizzazione delle deleghe assessorili per una maggiore agilità e vicinanza alle imprese e ai cittadini, incentivi a favore della green economy che possano rilanciare il settore edilizio, l'istituzione di un albo regionale degli operatori del settore delle costruzioni, l'incentivo dell'innovazione tecnologica. Alle amministrazioni viene inoltre richiesta un'adeguata disciplina dell'urbanistica regionale, un ipano di piccole opere infrastrutturali e un piano regionale per la casa ai giovani.
Speciale Economia Mimmo Palmieri (Cgil): «Riconvertire il tessuto produttivo per renderlo sostenibile»
Sabato 9 Febbraio 2013
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«Si deve parlare seriamente di lavoro» «Intervenire sulla pressione fiscale» S
i cominci a parlare seriamente di lavoro, lasciando perdere le promesse ideologiche”. Questa la posizione di Mimmo Palmieri, segretario provinciale della Cgil. «Bisogna pensare a come creare nuova occupazione, studiare i cambiamenti del tessuto produttivo e implementare un nuovo modello di sviluppo sostenibile, non più basato sullo sfrenato consumo di risorse». La riconversione delle aziende sarà quindi la grande sfida nel prossimo futuro: «Il tessuto produttivo si deve adeguare alle nuove esigenze e necessità del Paese, e bisogna eliminare le sacche di inefficienza».
Domenico Palmieri
L'edilizia sarà quindi uno dei settori da cui si potrà partire per un rilancio, «non aumentando la cementificazione, ma riconvertendo il tessuto edilizio in
«Si mettano in campo progetti che permettano di recuperare fondi europei»
modo da migliorarne l'impatto ambientale. Servono, a questo proposito, progetti che permettano di recuperare fondi europei, andando a recuperare
scuole ed edifici pubblici nell'ottica del risparmio energetico. Si tratta di piccole cose, che però possono dare una spinta. Il governo centrale è quindi chiamato a rivedere gli indirizzi futuri del Paese, con una particolare attenzione all'occupazione. Servono inoltre e serie politiche energetiche, che permettano di migliorare la competitività dell'impresa riducendo i costi dell'energia, che ad oggi hanno un impatto economico molto elevato». A questo proposito, la Cgil ha creato un Piano del lavoro strutturato, che suggerisce dove intervenire e come reperire le risorse necessarie per aiutare le imprese a riconvertirsi».
Giuseppe De Maria (Cisl): «Oggi il lavoro è la vera emergenza»
«Attenzione alla disoccupazione giovanile»
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a vera emergenza oggi è il lavoro: lo sostiene Giuseppe De Maria, segretario generale della Cisl di Cremona. «Il governo centrale, ma anche quello regionale, dovranno impegnarsi seriamente su questo tema, che non può più essere eluso. Accanto a questo, bisogna ritornare sull'emergenza del welfare: so sta perdendo la capacità economica che permetta di tenere in piedi un welfare in grado di dare risposte a tutti i cittadini. e non si può pensare di far gravare tutto sulle tasche dei contribuenti». Cosa fare allora? «Bisogna
sostenere il lavoro attraverso delle riduzioni fiscali serie, sia nei confronti delle imprese che dei lavoratori: più soldi alle famiglie significa un incremento dei consumi, e meno costi per le imprese significa ripresa economica» continua De Maria. «Oggi i dati sulla disoccupazione sono preoccupanti e non si vede una contrazione di questo dato che anzi potrebbe aumentare nel biennio 2013-2014. Senza contare tutte quelle persone in cassa integrazione che nn verranno reinserite in azienda. Ma la cosa più grave è la grossa piaga della disoccupazione giovanile, che in Europa è
«Si sta perdendo la capacità economica per tenere in piedi il welfare»
tra le più alte, dopo Grecia e Spagna». Infine non dimentichiamo la grande piaga dell'evasione fi-
Giuseppe De Maria
scale, che «deve essere affrontata seriamente, anche attraverso l'introduzione di un fisco più equo».
MINO GROSSI - UIL
«Bisogna implementare i consumi interni restituendo risorse alle famiglie»
Secondo Mino Grossi, segretario provinciale della Uil, la pressione fiscale è il primo nodo su cui si dovrà intervenire nella prossima legislatura. «Lo sviluppo del Paese deve fondarsi sulla domanda interna prima di tutto, ma perché questo accada le famiglie devono avere nuove risorse. Si deve allora agire sulle aliquote fiscali e sulle detrazioni rispetto alle tasse da pagare. Anche il governo regionale potrà fare molto in questo senso, cercando di intervenire sull'Irap, che oggi agisce sul costo del lavoro e frena l'occupazione». Il tema delle pensioni non è secondario. Secondo Grossi è infatti urgente «ritornare sul problema degli esodati. E' positivo il “recupero” di 55mila soggetti, ma ci sono ancora decine di migliaia di persone che restano tagliate fuori da ogni deroga». Allo stesso modo sarà fondamentale intervenire sul welfare, a fronte di un indice di
Mino Grossi
povertà che nel nostro paese è sempre più elevato. «Milioni di persone sono sull'orlo del baratro, eppure il tema della non autosufficienza rimane marginale per i Governi, che non affrontano il problema in maniera seria». Urge anche risolvere il problema che affligge la Lombardia in merito alle casse integrazioni in deroga. «Per ora sono stanziate risorse per coprire gli ammortizzatori sociali solo fino a giugno. Dunque è urgente, per chi andrà in Regione, occuparsi subito di stanziare le risorse per portare la cassa fino a fine anno. Questa incertezza è infatti dannosa anche per le imprese». Ultimo ma non meno importante, il tema della realizzazione di politiche attive a sostegno dell'occupazione. «Bisogna investire sulla formazione, in modo da riconvertire professionalmente i lavoratori e rendere le imprese più competitive sul mercato» conclude Grossi.
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Speciale Economia
Sabato 9 Febbraio 2013
Fontana: «Manovre insostenibili e inique»
Anci Lombardia sottolinea l’importanza di una redistribuzione di ruoli e compiti per le amministrazioni pubbliche
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on è solo l'economia a dover cambiare, ma anche il sistema della pubblica amministrazione: è quanto ha sottolineato il direttore di Anci Lombardia Attilio Fontana, nel corso degli Stati Generali del commercio. L'associazione ha rivolto un messaggio chiaro e diretto ai candidati delle prossime elezioni, con una serie di proposte concrete per il rinnovamento. «I Comuni lombardi - ha sottolineato il Direttore Fontana - auspicano che, all’indomani delle elezioni regionali, si possa aprire nella Regione Lombardia una stagione nuova, una “fase costituente” per ridefinire le funzioni dei diversi livelli di governo e per disegnare un nuovo sistema dei servizi della pubblica amministrazione. I Comuni, come sempre, faranno la loro parte per garantire la buona riuscita di questo processo». Sinergia in primo piano, dunque, per ottenere una visione e un piano d'insieme che possa guardare con fiducia al futuro. I primi cittadini lombardi hanno realizzato un documento con proposte concrete per far sì che, in un momento di forte crisi economica e sociale come quello attuale, le istituzioni lombarde possano concorrere per dare sostegno alle imprese e ai redditi e per costruire un “Sistema Lombardia” più solido, dinamico, innovativo e quindi capace di giocare le proprie carte nella competizione globale, guidando la ripresa. Diversi i temi toccati dal documento di Anci Lombardia: dal welfare al territorio, dalle politiche giovanili alla casa, dall’istruzione all’ambiente, per provvedimenti concreti in risposta ad una situazione che non ammette ulteriori indugi ed esitazioni. Un punto fondamentale è quello relativo alla finanza locale, sul quale Fontana ha dichiarato che, «anche a livello regionale, dovranno esserci delle risposte alle nostre richieste circa l’insostenibilità e l’iniquità delle manovre economiche che si sono abbattute sugli enti locali, facendo pagare ai Comuni un prezzo superiore a quello di qualsiasi altro settore della pubblica amministrazione».
«Maggiore attenzione alle politiche abitative, relegate finora ad un ruolo marginale»
Alla vigilia delle consultazioni elettorali per il rinnovo del Parlamento, Anci lancia un appello alle coalizioni politiche per richiamare la loro attenzione sui temi e sulle problematiche legate alle politiche abitative che da anni nel nostro Paese sono trascurate e relegate in ruoli marginali ma che sicuramente, proprio per la loro complessità, dovranno essere riprese ed inserite nell’agenda politica della prossima legislatura. «Riteniamo importante – afferma Alessandro Bolis, delegato Anci alle politiche abitative - che venga ripristinato il fondo di sostegno agli affitti con una congrua capienza necessaria a for-
nire risposte ad una sempre piu’ larga fascia della popolazione in evidente sofferenza anche per i riverberi della crisi economica in essere». «Si dovrà procedere poi – aggiunge - ad un sistema di esenzione e sgravi fiscali per l’affitto e per i mutui. Una non più rinviabile politica di revisione fiscale deve riguardare la rimodulazione e l’esenzione dall’Imu, come già avviene per l’analogo patrimonio comunale, per gli immobili finalizzati all’edilizia sociale poiché’ la tassazione attuale, così permanendo, porterà inevitabilmente al collasso degli Enti gestori».
Attilio Fontana, direttore Anci Lombardia
Al centro delle richieste di Anci Lombardia spicca una maggiore semplificazione per la realizzazione di una macchina regionale e statale più efficiente e dai ruoli definiti ma sinergici, nel pieno rispetto della riduzione degli sprechi delle risorse e per una ridefinizione dei ruoli. Anci Lombardia chiede anche una maggiore semplificazione dei rapporti tra i Comuni e la Regione e un forte investimento nell’innovazione della pubblica ammini-
strazione. Da queste istanze nasce anche la richiesta di unificare in un solo assessorato i settori del welfare e della sanità perché, come ha spiegato Roberto Scanagatti, vicepresidente di Anci Lombardia, «i Comuni sono sempre più in prima linea sul fronte dell’assistenza sociale, nonostante la sensibile riduzione delle risorse disponibili. Avvertiamo pertanto il bisogno di un interlocutore e di una governance unici per ottimizzare l’organiz-
zazione e la gestione di tutta la materia». Non mancano inoltre dei riferimenti allo sviluppo e alla ripresa economica, temi di primaria importanza in questo periodo e imprescindibili per qualsiasi ipotesi di sviluppo futuro. Ancora lo spirito di sinergia e di collaborazione emerge dalle parole del presidente Fontana, con Anci Lombardia che auspica un “Patto per lo sviluppo” tra le istituzioni e le forze economiche e sociali per utilizzare le risorse liberate da una profonda modifica del patto di stabilità: una migliore gestione delle risorse appare quanto mai necessaria alla luce dei tagli che hanno coinvolto nell'ultimo anno le pubbliche amministrazioni e i Comuni in particolare. Sarà inoltre importante cogliere l’opportunità offerta da Expo 2015 che, secondo Alessandro Cattaneo, vicepresidente di Anci, dovrà essere «un evento in grado di coinvolgere l’intero sistema degli enti locali, anche per promuovere nuove e più avanzate forme imprenditoriali su tutto il territorio regionale»: un'occasione di rilancio e di promozione del territorio a livello internazionale, ma anche per lanciare uno sguardo al futuro in un contesto globale. Anci Lombardia, nel documento in-
dirizzato ai candidati alle elezioni regionali, punta l’attenzione anche sui Comuni mantovani colpiti dal sisma, che stanno vivendo problematiche non ancora risolte: sedi municipali, scuole, la maggior parte delle strutture pubbliche sono ancora inagibili. Per il ritorno alla normalità, in queste realtà - a fianco degli aiuti ai privati e proprio per garantire ad essi un pieno ritorno alla normalità - è necessaria una maggiore attenzione da parte degli enti pubblici, e occorre tenere alta l'attenzione con il governo affinché ogni iniziativa sia rivolta anche al territorio lombardo ed insieme è necessaria una forte iniziativa del commissario regionale per semplificare procedure e garantire certezza a cittadini. Infine, il presidente Fontana ha ricordato che uno degli obiettivi del nuovo corso regionale dovrà essere quello di «collaborare con i Comuni per contrastare le infiltrazioni malavitose negli enti locali, nella gestione degli appalti pubblici e in tutti i settori economici. A questo si aggiunge il bisogno di misure volte alla tutela di chi combatte la mafia, anche a rischio di minacce, e un percorso di educazione alla legalità che coinvolga tutta la cittadinanza».
«Welfare e sanità in un unico assessorato»