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PICCOLO
Giornale
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Edizione del Mercoledì
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Anno XII • n°76 • MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE 2012
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
I settori economici che ancora crescono sono quelli delle nuove tecnologie e quelli sensibili all’ambiente
HI-TECH E GREEN ECONOMY NON SENTONO LA CRISI ▲
Gerardo Paloschi: «Oggi l’economia digitale costituisce il 2% del Pil. Se ben sfuttato può contribuire alla ripresa economica del Paese»
pagine 2-3
SPORT
IL COMMENTO
pagine 6 e 7
La provincia del “no”
A
di Federico Centenari
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ltro che “provincia del Po”. Con le polemiche e i venti secessionisti che da Mantova e Lodi spirano corposi, più opportuno sarebbe chiamarla “provincia del No”. La protesta contro l’accorpamento voluto dal governo corre lungo i 200 chilometri che separano la punta estrema del lodigiano da quella del mantovano, passando per le nebbiose plaghe cremonesi. Mantova non vuole Cremona, Lodi non vuole Cremona. Cremona? Cenerentola taciturna, Cremona incassa, fa spallucce. E un poco, a dir la verità, si consola pensando che in fondo, in questa guerra di campanili, il capoluogo della nuova provincia toccherebbe a lei. Sempre a voler dire il vero, il matrimonio con Mantova e Lodi godeva da mesi della benedizione delle istituzioni cremonesi. Tutti convinti, Comune e Provincia, della bontà di una soluzione in fondo naturale come il corso del Po. Salvo poi leggere il programma delle nozze imbastite dal governo. Con una celebrazione sobria e frettolosa – dal primo di gennaio a casa le giunte – e un bel corredo di tagli ai finanziamenti a piantare una bella rogna in capo all’ente in via di trasformazione. Tant’è che, e mica a torto, il pragmatico Salini ha sorriso amaro: «Messa così è un’abolizione, non un accorpamento». Intanto, da Mantova e Lodi, coi rimbrotti al governo son partite novene di lagne e querimonie. Che con Cremona, ci vuol stare nessuno. Qui, zitti. O quasi, perché se poi ti fai un giro per i bar – o in Rete, che ormai è quasi la stessa cosa – ne senti anche qui di belle. Capita allora di cogliere sfumature d’insospettabile orgoglio comunitario declinato in invettiva al mantovano o al lodigiano. Continua a pagina 2
La Cremo prova oggi a risollevarsi in Coppa
a pagina 14
IL 10 NOVEMBRE IN CITTÀ
Il ministro Lorenzo Ornaghi in visita al Museo del violino ▲
a pagina 9
SOCIETÀ
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I genitori italiani non giocano con i propri figli
a pagina 5
SOSTEGNO A ROBERTO MARONI
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SDEGNO E PROTESTE
NOSTRA INTERVISTA
Ambrogio Pennati Crisi finanziaria? Roba da pazzi!
a pagina 8 CASALASCO
L’ASSESSORE BORDI: «CI SONO PROBLEMI PIÙ GRAVI»
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dal 1996
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NUTRIA UCCISA COL BADILE
a pagina 4
Lega a caccia di imprenditori e professionisti
a pagina 11
Stangata rifiuti, è in arrivo una nuova tassa
CREMONA CONVEGNO
Il Distretto del Dolce ▲
prosegue dalla prima pagina
La provincia del “no” «Che vogliono questi? Al confronto di Cremona quelli son paesi», per dirne una non priva di una certa ricerca. O ancora: «Cremona capoluogo, non si discute». E ti citano il passaggio del decreto, là, dove dice che il riconoscimento va al comune più popoloso. I più colti scomodano perfino Virgilio. E ricordano che pure il poeta mantovano se ne venne a Cremona a studiare. «Mantua me genuit, Cremona me docuit», sentenziano, e ti guardano compiaciuti. Oppure, al contrario, capita di sentire il cremonese smaliziato. O quello disilluso, che poi fa poca differenza. E il cremonese disilluso un poco si preoccupa della sorte dei futuri consorti. E parla dei mantovani e dei lodigiani come di quei poveretti che non sanno mica che sorte gli sta per toccare. Qualcosa come finire in sposi a Cremona per ritrovarsi presto a fissare la tv sprofondati nel divano. Che il «virus della mediocrità» presto contagerà pure loro, dicono. E se il cremonese disilluso è anche colto, allora ti ribalta il teorema e si chiede dove andrebbe oggi Virgilio a studiare. E subito si risponde che andrebbe ovunque, salvo che a Cremona. Ma al di là di campanilismi, difese d’ufficio e timore per le altrui sorti intellettuali, resta il fatto che Cremona non se la sposerebbe nessuno. Allora uno si domanda perché. Ci pensa un po’ e finisce col chiedersi cosa, in fin dei conti, porterebbe in dote Cremona in queste nozze combinate. Quale dote, dunque? La nostra città, il nostro territorio. Oggi. Non la Cremona idealizzata di Stradivari, morto e sepolto – buono, quando fa comodo, a confortarci con uno spicchio di glorioso passato. Non la Cremona di Bissolati o Zanoni, culla e motore di un fermento riformista oggi soltanto vagheggiato, annichilito da un conservatorismo tanto pervasivo da apparire quasi confortante. E nemmeno la Cremona dei quattro giorni l’anno col tutto esaurito per la festa del torrone. Cremona, oggi. Cosa porta in dote questo territorio dove dinamismo e intraprendenza scompaiono nella nebbia che ne circonda i campi d’autunno? Perché, al netto delle inevitabili e tutte italiane pulsioni campanilistiche, la domanda è una soltanto: perché nessuno ci vuole? Altro che gongolare sotto il vessillo del capoluogo. Altro che mostrare il muscolo. I nostri amministratori farebbero bene a porsi quell’unica domanda e da qui ripartire. Lavorare sodo, investire sul futuro di questo territorio. Osare. Scommettere. Rompere antiche dinamiche. Così che mantovani e lodigiani, un domani, anziché chiedersi perché proprio Cremona, abbiano a chiedersi piuttosto: Cremona? Perché no.
Federico Centenari
Giovedì 15 novembre alle 16.30 presso la Camera di Commercio di Cremona, Sala Maffei, si terrà il convegno "Il Distretto Dolce in provincia di Cremona", che si propone di fare il punto su un comparto
che conta un numero rilevante di imprese. Una realtà multiforme, particolarmente attenta a soddisfare i gusti di consumatori sempre più esigenti, sensibili tanto alla qualità quanto all’informazione.
Lombardia leader dell’hi-tech
In due anni, il settore è cresciuto del 2.3%. Un’azienda su quattro è “rosa” Paloschi, Linea Com: «Se ben sfruttato, potrà offrire oltre un milione di posti di lavoro»
A
di Martina Pugno
lle brutte notizie relative al mondo del lavoro siamo ormai abituati. Quelle positive, però, fortunatamente non sono del tutto assenti e riguardano in particolare la Lombardia, che, all'interno di un difficile quadro economico e produttivo, pur risentendo anch'essa delle difficoltà del periodo, si rivela trainante nei due settori che registrano maggiore crescita e sviluppo, andando controcorrente rispetto al trend generale: si tratta dell'hitech da un lato e della green economy dall'altro. Due comparti solo in parte separati, che proprio attraverso la sinergia possono trovare una via di reciproca ottimizzazione. Secondo i dati recentemente diffusi dalla Camera di Commercio di Milano, su elaborazione di dati Infocamere al 2011, sono circa 25.000 le imprese di settore tecnologico in Lombardia, con un aumento del 2.3% negli ultimi due anni. Di queste, circa 5.500 sono femminili, il 22%, circa una su cinque. Centrali, tra i servizi che sembrano non risentire della crisi, la produzione di software e le attività d'informazione. Nel settore manifatturiero hi-tech, prevalgono la fabbricazione di apparecchiature di cablaggio, di strumenti e apparecchi di misurazione e di computer. Tra le province, le imprese si concentrano prevalentemente a Milano (oltre 12mila), Brescia, Bergamo e Monza con oltre 2mila, ma non mancano neppure nel cremonese realtà importanti, che atte-
stano come la crescita interessi in modo capillare il Paese e come il settore sia destinato a mantenersi uno dei principali traini per la ripresa economica. Lo afferma Gerardo Paloschi, direttore generale di Linea Com: «Oggi l'economia digitale costituisce il 2% del Pil nazionale: questo è un dato significativo, che rivela le ampie potenzialità del settore, anche se è innegabile che ci sia
ancora molta strada da fare. In Inghilterra il 7% del Pil è legato a internet. A sentire di più la crisi sono i settori con bassa possibilità di crescita, mentre altri, come quello tecnologico, iniziano ora a dare i loro maggiori e più significativi contributi. Peraltro, l'età media è molto bassa, il settore lascia ampio spazio ai giovani e ai cosiddetti “nativi digitali”, che costituiscono circa il 60%
«Oggi l’economia digitale costituisce il 2% del Pil» Gerardo Paloschi
degli occupati. Naturalmente, ci sono ancora ostacoli da superare: in Italia solamente il 45% della popolazione utilizza abitualmente internet. Ciò costituisce un notevole freno: basti pensare che se la diffusione dell'utilizzo del web fosse pari a quella registrata invece in Inghilterra o in Olanda si avrebbero un milione di posti di lavoro in più, proprio legati a questo settore. Indubbiamente quindi il mondo dell'hi - tech ha le potenzialità di fornire un notevole contributo per la ripresa economica del Paese, se adeguatamente sfruttato». Se, da una parte, i dati pubblicati dalla Camera di Commercio di Milano parlano chiaro in termine di economia e nuove tecnologie, non sono da meno neppure i risultati del recente rapporto "Green Italy 2012" di Unioncamere e Fondazione Symbola, che rivelano come il 26,3 % delle aziende stia puntando sulla green economy per uscire dalla crisi. Due settori autonomi, quello "verde" e quello tecnologico, che si riscoprono però strettamente connessi, come conferma Paloschi: «Oggi e in futuro, la sostenibilità è e sarà sempre più un must. Tutte le aziende al momento ricercano il risparmio energetico, la realizzazione e l'utilizzo di macchine a basso consumo. Il futuro è assolutamente verso la sostenibilità, in ogni comparto produttivo».
Green economy fondamentale per le aziende, purchè non si riduca a una moda Nuovi tipi di tecnologia richiedono nuovo tipi di lavoratori: i lavoratori che il settore assorbe con maggiore facilità sono proprio loro, quelli nati nell'era delle tecnologie, dalla formazione specifica, con una forte passione e spirito di innovazione. Questo il quadro che emerge dalle parole di Luca Azzali, cremonese che sull'hi-tech ha costruito la propria carriera. La sua azienda, Nweb, è nata a Cremona dieci anni fa per poi diventare una delle più importanti realtà del settore presenti sul territorio, con filiali anche a Milano. «In generale, per quanto riguarda noi e i nostri diretti competitors, posso confermare che il settore non risente della flessione dell'industria e della manufattura. Continuiamo a registrare una crescita a doppia cifra, C'è forte domanda e la competizione è elevata», afferma Azzali, commentando i dati recentemente diffusi dalla Camera di Commercio di Milano che riguardano tutta la Lombardia. Il settore, dunque, non risente della crisi, ma potrebbe al contrario rivelarsi una delle principali chiavi per uscirne in
modo definitivo e garantire la crescita economica. «La chiave per crescere come azienda è la professionalità. Si tratta di un settore, soprattutto per quanto riguarda i giovani, nel quale non è difficile entrare, ma la competizione è molta e la cosa più difficile è emergere. Per questo è fondamentale avere passione per questo tipo di lavoro, altrimenti rischia di diventare frustrante. In base alla nostra esperienza, posso dire che le figure che vengono maggiormente selezionate sono giovani, con una formazione specifica, che è possibile ottenere anche con un anno o due di esperienza sul campo». Anche Azzali riconosce il legame a doppia mandata del comparto hi tech con il mondo della green economy, anch'essa recentemente indicata come settore trainante della possibile ripresa a livello nazionale: «E' un rapporto trasversale, di reciproca influenza. Per quanto riguarda Nweb, il controllo dei consumi e una crescita a impatto zero sono prioritarie già da anni. Attuiamo tale etica aziendale già a partire da tempi non sospetti». Se è vero in-
fatti che l'attenzione nei confronti di uno sviluppo sostenibile è esponenzialmente cresciuto negli ultimi anni, non è automaticamente scontato che il futuro del settore continui a mostrare gli stessi tassi di crescita. «Noi lavoriamo anche con aziende del settore, ma per quanto riguarda la crescita a lungo termine forse è bene aspettare prima di trarre definitive conclusioni. In questo periodo le aziende che si occupano di riqualificazioni o impianti per il risparmio e l'efficienza energetica hanno lavorato molto anche perché il settore è stato oggetto di notevoli incentivi, cosa che invece per il nostro ambito non è avvenuto. Bisogna quindi vedere, in seguito, se anche in caso di riduzione o assenza di finanziamenti e incentivi il mercato continuerà a muoversi nella stessa direzione. Il rischio è quello che si riveli invece una bolla speculativa. Va detto che attualmente molte aziende utilizzano un'immagine “green” e a impatto zero un po' come specchietto per le allodole, sfruttando il fatto che il fenomeno sia anche un po' un moda».
Cremona
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Mercoledì 7 Novembre 2012
La nostra regione guida la “rivoluzione verde”
Dalla ricerca tecnologica in campo ambientale centomila nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni
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di Martina Pugno
a Lombardia si guadagna due titoli d'eccellenza a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, entrambi relativi al settore produttivo ed economico: se la Camera di Commercio di Milano riconosce l'importanza del comparto tecnologico per l'economia regionale, a livello nazionale è nel settore della green economy che il territorio si aggiudica il primato assoluto per numero di aziende sostenibili, con 69 mila imprese presenti sul territorio. E' quanto emerge dal rapporto Green Italy 2012, redatto da Unioncamere e Fondazione Symbola, che rivela come in Italia quasi un'azienda su quattro, il 23.6%, stia puntando sull'economia sostenibile per uscire dalla crisi. Contro la periodica diffusione di notizie riguardanti l'aumento della disoccupazione in tutta Italia e la prospettiva di tempi non troppo brevi prima di una effettiva ripresa, il rapporto Green Italy 2012 rivela le potenzialità del settore, che registra il 38,2% del totale delle nuove assunzioni. Una rivoluzione verde che suscita speranze e che pare indicare la via da perseguire nei prossimi anni, per una crescita in linea con le reali risorse e le caratteristiche del territorio. Alle aziende "green" va anche il merito di puntare sull'innovazione e l'aggiornamento, naturalmente in chiave sostenibile: il 37,9% di queste imprese hanno introdotto innovazioni di prodotto o di servizio nel 2011, contro il 18,3% delle imprese meno verdi. La green economy non interessa solamente settori legati in modo diretto all'ambiente, al territorio e al suo sfruttamento: la peculiarità di tale approccio produttivo sta nella riconversione in chiave sostenibile anche dei comparti tradizionali dell'industria. Il tutto si tra-
Imprese agricole al femminile: sono il 23% e si affidano alle nuove tecnologie Le imprenditrici agricole in Lombardia sono sempre più hi tech: secondo una recente indagine condotta da Coldiretti Lombardia, l'80% usa regolarmente il pc nell'attivita' quotidiana, il 30% ha uno smartphone e il 5% sta sperimentando il tablet. Il cellulare, poi, è ormai uno strumento utilizzato dalle donne di tutte le fasce di età. I dati emergono da un monitoraggio in occasione del forum internazionale "Women&Technologies 2008-2015", che rivela come le impreditrici del territorio siano consapevoli delle potenzialità insite nella sinergia tra tecnologia e produzione agricola. Pina Alagia, presidente delle imprenditrici agricole lombarde della Coldiretti, spiega le origini e lo sviluppo della trasformazione hi tech delle aziende di ambito agricolo: «La diffusione massiccia delle tecnologie informatiche nelle aziende agricole è iniziata una decina di anni fa e ha cambiato il nostro lavoro, ma soprattutto la nostra gestione del tempo. Oggi con un semplice smartphone - aggiunge Alagia - e' possibile seguire in tempo reale gli ordini dei clienti, esse-
duce in nuove prospettive che potrebbero portare benefici anche a lungo termine: l'Ocse ha rilevato che nell’ultimo decennio le attività di ricerca nel campo delle tecnologie legate all’ambiente hanno sviluppato in Italia una vera e propria specializzazione, tanto che sono previste nuove opportunità per oltre centomila posti di lavoro nei prossimi tre anni. In particolare, tale crescita si verificherà nelle campagne e per quanto riguarda il comparto agricolo. In questo campo l'inversione di tendenza, rispetto agli scorsi anni, è già in corso: rispetto al 2011, nel primo semestre del 2012 le imprese agricole guidate da under 30 sono aumentate del 4,2%. Aggiunge Stefano Masini, Responsabile Ambiente Coldiretti: «La maggioranza dei giovani non sogna più
re in contatto con la famiglia e tenersi aggiornate. La tecnologia permette di potenziare quel tratto culturale tipicamente femminile di saper organizzare piu' cose contemporaneamente». I dati sono particolarmente significativi se si tiene in considerazione l'incidenza delle aziende rosa nel settore: in Lombardia, sulle oltre 50mila aziende agricole presenti, le imprese femminili sono 11.381 e rappresentano quasi il 23%, secondo quanto precisa la Coldiretti regionale su dati della Camera di commercio di Milano. Le province con maggior densita' "rosa" sono Brescia, con 2.328 aziende, Pavia con 1.791 imprese e Mantova con 1.620 attività. A seguire: Bergamo (1.321), Sondrio (1.143), Milano (769), Cremona (730), Como (558), Varese (402), Lecco (321), Lodi (217) e Monza e Brianza (181). L'attività più rappresentata dalle imprenditrici è la coltivazione di cereali (44,3%), l'allevamento di bestiame (20,8% del totale) e la produzione di uva (9,7%). Forte presenza femminile anche negli agriturismi e nelle fattorie didattiche. un lavoro in ufficio e magari in una grande metropoli, ma vorrebbe invece gestire un agriturismo in piena campagna». Resiste, comunque, in testa alla classifica dei settori produttivi che possono vantare il marchio "green", la manifattura, dove la quota di imprese che realizzano investimenti green supera il 27%, a fronte di un più ridotto 21,7% nel terziario. Le aziende che puntano sulla sostenibilità, dunque, non solo sembrano resistere meglio agli attacchi della crisi in corso, ma mostrano anche segni di crescita, promettendo di guidare la ripresa e migliorare il ruolo della produttività italiana anche all'estero: ben il 37,4% delle imprese che investono in tecnologie green vantano una presenza sui mercati esteri, contro il 22,2% di quelle che non investono.
IN BREVE
I musei per tutte le età: the al Museo Civico Giovedì 8 novembre, alle 16, nuovo appuntamento dell'iniziativa "I musei per tutte le età". Dopo il Museo di Storia Naturale, la seconda tappa è la Pinacoteca del Museo Civico "Ala Ponzone". Gustando, in compagnia del conservatore Mario Marubbi, un buon tè della Casa del Tè-Peter's Teahouse, insieme alle dolcezze offerte da Barilla, sarà possibile ammirare le opere esposte nelle varie sale. La raccolta di dipinti e sculture assomma oggi a più di duemila pezzi, solo in parte esposti. Di rilievo anche le ceramiche orientali, smalti ed avori. L’iniziativa “I musei per tutte le età - Speciale Seniores” è rivolta a chi vuole avvicinarsi al museo in modo informale gustando un buon tè. Vengono proposti percorsi interdisciplinari che valorizzano il patrimonio conservato e la storia della città e del territorio attraverso una serie di tappe che si snodano attraverso le singole sedi.
Alchimix - la chimica in mostra all’Aselli
Il Liceo Scientifico “G. Aselli”, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Chimici della provincia di Cremona, il Museo di Storia Naturale e l’associazione “Gli ex dell’Aselli” organizza la mostra "Alchimix - Dopo l'anno della chimica...la chimica negli anni", per far conoscere la chimica sotto una luce diversa, per aiutare a comprendere come la sua influenza accompagni i fenomeni e le azioni più comuni della vita quotidiana. La mostra, che si terrà al Museo Civico di Storia Naturale dal 14 novembre al 2 dicembre prossimi, è stata presentata questa mattina a Palazzo Comunale. Sono intervenuti Laura Parazzi, dirigente scolastica del Liceo scientifico "G. Aselli", Giuseppe Termenini, presidente dell'Ordine dei Chimici di Cremona, Cinzia Galli, conservatore del Museo di Storia Naturale, Clara Vailati, presidente dell'Associazione "Gli ex dell'Aselli", e Cristina Bertonazzi, coordinatrice del progetto.
Il libro: “La strada dell’associazione” Venerdì 9 novembre alle 17 presso la Saletta dei Mercanti della Camera di Commercio si terrà la presentazione del libro "La strada dell'associazione - Modalità ed esperienze sindacali a confronto tra Italia e Germania" di Giovanni Graziani, organizzata da Agrilavoro Edizioni. Il Paese della “cogestione”? Della “partecipazione”? Della “cultura riformista”? Dei “contratti flessibili”? La vera peculiarità del sistema tedesco parte dall'intreccio tra ordinamento costituzionale liberaldemocratico ed economia sociale di mercato, in cui si conciliano le libertà dei soggetti economici e l’obiettivo politico del “benessere per tutti”. Un ordine giuridico del mercato del lavoro imperniato sulla libertà di associazione e di composizione dei conflitti. Il volume sarà ritirabile all'ingresso.
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Cremona
Mercoledì 7 Novembre 2012
Regionali/1 Il Carroccio lavora a una lista civica da affiancare a quella del partito per sostenere Roberto Maroni
Lega a caccia di imprenditori e professionisti
I
di Federico Centenari
mprenditori, commercianti, liberi professionisti. Lega Nord a caccia di sostenitori della candidatura di Roberto Maroni alla presidenza della Regione Lombardia. Alle regionali di fine gennaio, oltre a quella della Lega, a sostegno di Maroni correrà infatti una lista civica. A Cremona come in tutte le altre province lombarde. La lista, della cui composizione si occuperanno i vertici leghisti locali, non avrà però alcun punto di contatto con il Carroccio, se non il sostegno allo stesso candidato presidente. Per il resto, nessun simbolo comune e candidati consiglieri separati. La decisione di presentare liste civiche a sostegno dell’ex ministro è emersa dal direttivo nazionale (ossia il vertice lombardo) del Carroccio, riunito lunedì a Milano. Nell’occasione, come noto, la Lega ha confermato l’intenzione di presentarsi da sola alle prossime regionali, di fatto liquidando, per il momento, l’alleanza con il Pdl. L’ultima parola sulla corsa in solitaria, tuttavia, spetta al Consiglio Federale (il livello nazionale del movimento) che si riunirà la prossima settimana. A Cremona parte dunque la caccia nella cosiddetta “società civile” di sostenitori di Maroni. «Salvo accordi in extremis con il Pdl – spiegano dal vertice leghista locale –, nella nostra provincia avremo almeno due liste: quella della Lega più una lista civica per Maroni. Così in tutte le province. Dove possibile, anche più liste civiche a sostegno del nostro candidato presidente». La civica, spiegano i leghisti, pescherà tra commercianti, liberi professionisti, imprenditori locali, cercando la massima trasversalità, così da raccogliere voti sia dal centrodestra che dal centrosinistra.
«La lista civica – fa sapere la Lega – non farà riferimento al nostro partito, ma solo a Maroni e avrà candidati consiglieri indipendenti da quelli della Lega». I candidati al consiglio regionale nelle civiche per Maroni, tengono a far sapere dal Carroccio, «non saranno espressione di alcun partito. Saranno semplici cittadini che condividono con noi il candidato presidente». L’iniziativa della Lega, si comprende subito, crea una preoccupazione in più per il Pdl, a Cremona così come nel resto della Lombardia. Se già la spaccatura del fronte del centrodestra rappresen-
Roberto Maroni
«I candidati non saranno espressione di alcun partito, ma solo una lista di cittadini»
terebbe motivo di apprensione contribuendo alla dispersione dei voti, l’arrivo di liste civiche trasversali non farebbe che drenare altri voti al Pdl. Pdl, peraltro, che nella realtà cremonese già rischia di vedersi scippare il consigliere regionale dal Movimento 5 Stelle.
Regionali/2 Primarie del Centrosinistra, 400 volontari in campo Sul fronte del centrosinistra e in vista delle regionali, si mette in moto la macchina delle primarie. L’appuntamento è impegnativo: il 25 novembre si vota per individuare il candidato premier tra Bersani, Renzi, Puppato, Tabacci e Vendola (eventuale ballottaggio il 2 dicembre). La registrazione degli elettori che intendono partecipare alle primarie del centrosinistra è partita lunedì 4 novembre presso la sede del Pd in via Ippocastani 2 (apertura dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 di ogni giorno feriale). E’ possibile pre-registrarsi anche via web, sul sito delle primarie (www.primarieitaliabenecomune. it) e successivamente passare in federazione Pd per il ritiro del certificato di elettore del centrosinistra entro il 25 novembre. Per iscriversi è necessario versare 2 euro ed aver compiuto 18 anni alla data del 25 novembre. Primarie, nel centrosinistra, anche per le regionali, tanto per indicare il candidato presidente, quanto per la
Pier Luigi Bersani
Matteo Renzi
scelta dei tre candidati cremonesi per il consiglio regionale. Per il candidato presidente della Regione Lombardia le primarie si terranno il 15 dicembre. Le candidature verranno ufficializzate alla volta del 17 novembre, ma per il momento circolano i nomi di Umberto Ambrosoli, Fabio Pizzul, Pippo Civati, Alessandra Kustermann e Giulio Cavalli (di Sinistra Ecologia Libertà). Sempre il 15 dicembre, contestualmente all’indicazione del
Laura Puppato
candidato presidente, il popolo delle primarie del centrosinistra cremonese potrebbe votare per i candidati consiglieri regionali. Potrebbe, perché le primarie per aspiranti consiglieri si terranno solo se i candidati saranno più di tre (numero massimo che ogni lista può presentare). Al momento, l’unico nome sicuro è quello del consigliere uscente, Agostino Alloni, forte di un ampio consenso nel Pd e di un bottino di 8.500 voti raccolti alle primarie del
Bruno Tabacci
Nicola Vendola
2010. Imponente la mobilitazione del centrosinistra in vista della tornata per le primarie: in città verranno allestiti undici gazebo, mentre i volontari impegnati nell’organizzazione saranno circa 400. Giusto oggi, mercoledì, via ai presidi a sostegno della candidatura di Laura Puppato, con un primo banchetto in piazza Roma (lato taxi) dalle 10 alle 12.30. f.c.
Cremona
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Mercoledì 7 Novembre 2012
Genitori e figli, si gioca poco insieme «Nulla è paragonabile alla complicità che si instaura tra genitore e figlio durante un gioco»
Genitori che non giocano con i figli. Un quadro sconcertante quello tracciato dall’associazione Pepita, che ha svolto una ricerca su un campione di cinquecento genitori sulla quarantina e su altrettanti bambini tra i 6 e i 13 anni. Secondo l’indagine, infatti, in media i genitori giocano solo 15 minuti al giorno con i figli, e spesso lo fanno solo la domenica. Il 44% dei bambini intervistati dichiara di gio-
C
care da solo quando si trova a casa, preceduto da un 47% che gioca con fratelli e sorelle; abbiamo poi un 33% che gioca con gli amici, e infine le percentuali relative a papà (17%) e mamma (12%). Secondo l’associazione, il gioco è importantissimo, ma i genitori italiani non lo sanno, o lo sanno meno di altri: infatti, in Norvegia i minuti di gioco condiviso sono 30 al giorno, in Spagna 35,
mentre da noi solo il 23 per cento userebbe, per giocare, un'eventuale ora di tempo in più a disposizione. Il 66% dei genitori preferisce giocare all'aperto, il 42% ama anche i giochi di società e cerca di trasmetterne la passione ai figli, ma per passare del tempo con i figli bisogna aspettare il weekend (lo dichiara il 59% del campione) e addirittura il 98% spera che qualcun altro lo sostituisca nel compito (nonni, amici o vicini di casa).
l’esperta
«Il gioco insegna a conoscere davvero i propri bambini»
di Laura Bosio
osa ne pensano i genitori? Lo abbiamo chiesto ad alcuni cittadini e molti hanno risposto che il gioco con i propri figli è fondamentale. Ciò nonostante, non tutti riescono a garantirsi questo spazio: il lavoro, lo scarso tempo libero, la fretta e lo stress spesso non permettono di passare con i bambini tutto il tempo che si vorrebbe. «Giocare con mio figlio? Mi piacerebbe molto, ma spesso il lavoro me lo impedisce» racconta Aldo, 38 anni. «Lui ha 8 anni, e quando torno a casa, spesso dopo le nove di sera, è già a letto. Riesco solo a salutarlo e a dargli il bacio della buona notte. Però mi rifaccio la domenica, giorno in cui passo quasi sempre tutto il pomeriggio a giocare con lui. Non è come avere un rapporto quotidiano, ma del resto bisogna scendere a compromessi con la vita reale». Non è questione, quindi, di scarsa volontà da parte dei genitori nel giocare con i propri figli, ma spesso si tratta di una condizione di impossibilità dettata da cause esterne. «Si fa presto a criticare i genitori!» si lamenta Giorgio, 29 anni, padre di una bambina di 2. «Chi conduce certe ricerche forse non si rende conto di quanto sia difficile oggi crescere un figlio. Non è più come una volta, quando lavorava solo il padre, comunque mai più delle canoniche otto ore. Adesso si deve lavorare entrambi e spesso con orari assurdi. Non ci sono alternative, anche perché oggi nessuno può permettersi di non lavorare».
La situazione è ancora peggiore per chi deve viaggiare per lavoro. «Ho un figlio di 3 anni, ma spesso devo trascorrere brevi periodi all'estero» racconta Serena, ingegnere 31enne. «Questo non mi permette di trascorrere molto tempo con mio figlio, che infatti spesso sta dai nonni. Soffro molto questa situazione e vorrei poter giocare con lui, ma non ho alternative, tanto più che sono una mamma single». Ci sono poi persone che non ritengono il gioco bambini-genitori così importante. «Mi piace passare del tempo con mio figlio e lo faccio sempre volentieri, ma credo che il gioco debba essere riservato agli amici o ai cuginetti» sostiene Dario. «Io porto mio figlio in gita, a teatro, e la sera sto
«Purtroppo il lavoro non mi lascia molto tempo»
sempre con lui per fargli fare i compiti o per farlo leggere. Il genitore ha un compito educativo, prima di tutto». Insomma, se il tempo da trascorrere con i bambini è scarso, meglio impiegarlo per la sua educazione, secondo alcuni. «Sono convintissimo del ruolo educativo di un genitore» spiega Tommaso, padre 45enne di ben tre figli. «Io li ho cresciuti insegnandogli a essere rispettosi, ad amare la musica, l'arte e la cultura. Li portavo ai musei e ai concerti di musica classica, fin da piccoli. Non ho mai giocato molto con loro, ma non rimpiango nulla, perché sono contento di come sono cresciuti». Secondo molti genitori, invece, il tempo per giocare con i figli si dovrebbe trovare, sempre. «Capisco che un genitore abbia mille cose da fare, ma il tempo del gioco insieme non dovrebbe mai mancare, e non dipende assolutamente dall'età del genitore, ma dal suo carattere» afferma Fabio. «Ci sono persone che purtroppo non sanno giocare, lo vedono come una perdita di tempo. Per me è fondamentale: non ho figli, ma sono zio, trascorro molto tempo a giocare con i miei nipoti, e credo sia bellissimo». E se alcune teorie pedagogiche indicano che il padre deve mantenere il suo ruolo di guida, di riferimento per i figli, non tutti sono d'accordo completamente: «Un conto è essere educatore, un altro è dire "Io non gioco con i miei figli". Penso che si possa giocare con i propri figli, farli divertire e contemporaneamente dar loro
un percorso di crescita serena aiutandoli ad acquisire la propria sicurezza». Secondo qualcuno, è questione di indole e di educazione. «Ricordo che mio padre non giocava mai con me, perché riteneva fosse una cosa da donne» racconta Patrizia, 40enne. «Mio marito invece, a 40 anni, gioca tantissimo con la nostra bambina: non appena arriva a casa si precipita da lei, e giocano insieme sia prima di cena che dopo». «Ho 41 anni, due bambini di 2 e 4 anni e gioco molto con loro» aggiunge Maria Teresa. «Giochiamo con i trenini, coloriamo, facciamo costruzioni con il Lego, ecc. Del resto ho sempre amato giocare, e avere dei bambini piccoli è un'occasione in più per farlo». «Io ho 25 anni e due figli uno di 5 anni e l altro di 4 mesi» racconta Greta. «Giochiamo molto tutti insieme, anche con il padre. Credo ci voglia anche un po' di impegno. Un genitore deve essere serio quando c'è da essere seri, ma anche spiritoso e giocherellone, quando si può». Giocare con il proprio bimbo è dimostrazione di grande affetto e amore nei suoi confronti. Ne è convinta Samanta, madre 24enne. «Nulla è paragonabile alla complicità che si instaura tra genitore e figlio durante un gioco. E vedere il genitore che si mette sul suo stesso piano fa sentire il bambino importante. Questo gli permette di trovare un'intesa con l'adulto».
«Dovremmo sempre avere degli spazi per loro»
Quanto conta realmente il gioco nel rapporto genitori-figli? Lo abbiamo chiesto a Tea Irene Galli, educatrice e musicoterapeuta. «Dobbiamo considerare innanzitutto cosa significa il gioco per il bambino. Basti pensare che la frase "mettersi in gioco" viene utilizzata quotidianamente nel mondo degli adulti per indicare qualcosa in cui si crede e per cui ci si impegna al 100%. Il gioco è dunque qualcosa di serio e di importante, in cui il bambino si esprime in modo autentico, spontaneo. Quindi per il genitore è un momento imperdibile per conoscere il proprio figlio: durante il gioco il bambino esprime sé stesso, le sue paure, i suoi punti di forza, le sue ansie, i suoi dubbi, le sue emozioni. Tutto questo avviene in un contesto protetto, in cui il bambino stesso impara a conoscersi». Un altro elemento importante è legato all'apprendimento: «E' la principale palestra di vita in cui allenare la capacità di stare alle regole e di apprezzare il loro significato, a partire dall’esperienza della loro utilità» spiega ancora Galli. «E’ il modo principale in cui il bambino esprime la sua creatività, la fantasia: giocando con i nostri figli permettiamo loro di allenare la loro immaginazione, una competenza fondamentale per tutta la vita perché guida anche l’adulto nel trasformare il mondo ogni giorno. Il bambino impara che ce la può fare, anche di fronte alle difficoltà: sperimenta che dentro di sé può trovare nuove soluzioni. Quindi non servono giocattoli particolarmente elaborati e costosi. I materiali cosiddetti poveri sono in realtà i più ricchi perché offrono molto più spazio alla creatività e alla scoperta, sono quelli che fanno emergere la vera personalità del bambino. A volte con i figli adolescenti cerchiamo di riempire dei vuoti o nostri sensi di colpa regalando oggetti iper-costosi, ma questi non rispondono mai ai bisogni profondi dei ragazzi: passiamo del tempo con loro. Cerchiamo di conoscerli davvero e aiuteremo loro a conoscersi e a trovare la propria strada». Infine, «ricordiamoci che a qualunque età giocare con i propri figli significa “esserci” per loro: in questo modo diamo risposta ad uno dei bisogni fondamentali di ogni individuo» conclude Tea Galli. «La felicità e il benessere profondo che trasmettiamo ai nostri figli giocando con loro sono palpabili e contagiosi. Dunque, quando giochiamo, mettiamoci davvero “in gioco”: siamo lì per loro e con loro, in un momento di grande intimità e condivisione, divertendoci insieme a loro».
IN BREVE
Banche e credito alle imprese, convegno “Banche e credito alle piccole e medie imprese. Favorire il confronto con gli operatori del credito e le imprese in difficoltà”. Questo il tema del convegno che si svolgerà venerdì 9 novembre, alle 17, nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale. L'iniziativa è promossa dal Comune, Provincia e Camera di Commercio di Cremona. Dopo i saluti del sindaco Oreste Perri, del presidente della Provincia Massimiliano Salini e del presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio, spetterà all'assessore al Bilancio e Sviluppo Economico del Comune di Cremona Roberto Nolli introdurre il tema dell'incontro. Le relazioni saranno tenute da Salvatore Perino (Banco Popolare di Cremona) ed Alberto Spotti, in rappresentanza della Banca Cremonese di Credito Cooperativo. Spazio infine agli interventi e alle domande da parte del pubblico.
Matematica, conferenze Dopo l'incontro con il professor Nando Pagnoncelli, l'iniziativa "Matematica: uno sguardo sul mondo ed oltre" - organizzata dall’Università Cattolica di Cremona - prosegue con altri due incontri presso l’aula magna dello stesso Ateneo, in via Milano 24. La prossima conferenza, a cura del professor Renato Betti, si terrà il 19 novembre, alle ore 15.30, sul tema: "Matematica: dalle quantità alle strutture". L’ultima conferenza è invece prevista per il prossimo 29 novembre, sempre alle ore 15.30, dal titolo "La matematica, la finanza e la crisi", e sarà tenuta dal professor Roberto Dieci dell'Università di Bologna.
Incontri sulla crescita personale
Corsi della Scuola edile
L’associazione "Dimensione counseling" da appuntamento alla cittadinanza per giovedì 8 novembre, quando darà il via a un "Percorso di crescita personale”, che si svolgerà a Cremona presso il centro di musicoterapia "Il Raggio Sonoro" (via Pallavicino n.11). Si tratta di una serie di sei serate fondate “sulla scoperta del proprio respiro”. I prossimi incontri saranno il 22 novembre, il 6 e 20 dicembre, il 10 e 24 gennaio. Condurrà la dottoressa Maria Selmi, sociologa e counselor relazionale. Info: Jessica Azzali 3661763457.
Sono aperte le iscrizioni ai seguenti corsi, promossi dalla Scuola edile di Cremona per gli addetti di imprese di tutti i settori e comparti: addetti emergenze antincendio – rischio medio (8 ore – 15 novembre - sede di Cremona) e addetti emergenze primo soccorso (16 ore – 26 novembre e 3 dicembre – sede di Crema). Informazioni e iscrizioni: www.scuolaedilecr.it – 0372560824 – info@scuolaedilecr.it.
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Cremona
Mercoledì 7 Novembre 2012
Nutria uccisa col badile Lo sdegno della gente
Occorre contrastare, nel rispetto delle leggi, il fenomeno di “inurbamento” della nutria, sempre più frequente
Alcune delle lettere giunte in redazione
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na vicenda sgradevole, che ha scosso molte delle persone che vi assistevano. Questi i fatti: venerdì scorso, una nutria è apparsa improvvisamente nei pressi del consultorio familiare dell'Asl, in vicolo Maurino, richiedendo l'intervento della polizia municipale e di un volontario appositamente formato dalla Provincia. L'intervento, tuttavia, non è andato come si sperava: il tentativo di far entrare l'animale in una gabbia, infatti, non è riuscito, e il volontario non ha avuto alternativa se non abbattere la nutria con una badilata, prima che fuggisse. Un gesto che ha però scatenato l'indignazione di tantissime persone, che hanno scritto al Comune per protestare. E mentre dagli uffici della Polizia Municipale si compiono le adeguate verifiche, c'è chi cerca di ridimensionare la vicenda. «Posso capire il disappunto, ma un intervento era d'obbligo, in quanto lì attorno c'erano mamme con bambini, e la situazione avrebbe potuto diventare pericolosa per qualcuno» spiega l'assessore comunale all'ambiente Francesco Bordi. «Il vero problema è invece il fenomeno di diffusione di questo animale, che si sta inserendo sempre più nel nostro tessuto urbano. Giusto ieri (lunedì, ndr) all'ufficio reclami abbiamo avuto una segnalazione per la presenza di una nutria in un cortile privato. E di queste segnalazioni ne arrivano continuamente».
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Nessuna giustificazione Perché non sterilizzarle? Egregio direttore, abbiamo appreso dell’uccisione, mediante badilata, di una nutria in città. Ancora una volta, la pretesa soluzione è stata quella di privare della sua vita un animale, essere vivente senziente. Abbiamo visto un filmato, pubblicato su internet, in cui si assiste alla terribile sequenza della nutria impaurita, rannicchiata in un angolo che non entra nella gabbia ma cerca la libertà, trovando la morte per mezzo di un badile... il tutto senza alcun intervento dei vigili urbani che pure avrebbero dovuto proteggere l’animale, esigendo il rispetto della legge che vieta ogni forma di crudeltà o maltrattamento nei confronti degli animali. Non crediamo possa esserci alcuna giustificazione, né una particolare aggressività della nutria né di una sua minaccia per i cittadini: si può davvero parlare di aggressività, in una situazione in cui un individuo è di fatto braccato e perciò spaventato? Questa notizia ha fatto molto scalpore, forse perché avvenuta al di fuori di qualsiasi norma, ma noi non dimentichiamo che le nutrie, come molti altri animali ritenuti “nocivi” o “pericolosi”, vengono ammazzati in gran numero ogni anno. Purtroppo, questa è stata anche l’occasione per ribadire i soliti pretesti per lo sterminio delle nutrie (danni alle colture e minaccia al sistema idraulico) e si è persa invece la possibilità di dire chiaramente che una soluzione non cruenta al posto dell’abbattimento c’è: la sterilizzazione del maschio presente in ogni colonia. Associazione Una Cremona
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Caro sindaco, è stata una barbara macellazione Gentili sindaco e vicesindaco, mi aggrego al gruppo di animalisti che esprimono dissenso verso la barbara macellazione e tortura di nutrie nella vostra zona, una caccia culminata nell'inseguimento e nella barbara aggressione a badilate il 3 novembre nel bel mezzo di Cremona. Cremona così corre il rischio di farsi una cattiva pubblicità come città barbara e senza cuore, dalla scarsa sensibilità animalista. La notizia si sta spargendo tra i social media e presto arriverà (tradotta) nei vari gruppi internazionali: quale miglior strumento per far pubblicità planetaria ad una città che permette la mattanza di animali indifesi con metodi a dir poco da paese sottosviluppato e retrogrado? Chiedo, assieme a tutti gli animalisti che si stanno mobilitando, che il sindaco e il vicesindaco facciano luce sull'accaduto e che si adoperino per educare la cittadinanza ai problemi dei diritti animali piuttosto che alla bassa macelleria. Pierpaolo de Gobbi ***
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Che Cremona si adegui a medoti più sani e umani Gentile sindaco del Comune di Cremona, apprendo da diverse fonti web, tra cui Ansa e Geapress, dell’episodio in cui una nutria è stata perseguitata e seviziata da una persona che ho letto essere un istituito "cacciatore di nutrie". Il povero animale è stato portato con terrore alla morte a quanto mostrano anche i video che compaiono in rete, oltre all'articolo di Geapress; si parla anche
di Laura Bosio
Francesco Bordi e Gianluca Pinotti
La polizia municipale valuterà se l’incidente è avvenuto per evitare un pericolo potenziale per le persone Bordi sposta l'attenzione: «Mi sembra che si dia più spazio all'animale che all'uomo. Quotidianamente abbiamo a che fare con sfratti, tagli delle utenze, famiglie che non ce la fanno, e nessuno ha niente da dire. L'altro giorno è stato ucciso un carabiniere e tutti se ne sono già dimenticati. L'accanimento contro una persona che è intervenuta tempestivamente in una situazione di emergenza è sintomo di una società che si concentra sui piccoli episodi e che non coglie i veri problemi». La cosa certa, tuttavia, è che uccidere una nutria con il badile non è un'azione accettata dalle normative vigenti, come sottolinea l'assessore provinciale Gianluca Pinotti: «Ab-
Bordi: «Ci sono problemi ben più gravi»
di una sorta di "kit della morte" che serve per soffocarle una volta catturate. Mi sono così documentata su questa situazione, e se da un lato ho sentito dire da gente del luogo che le nutrie possono spaventare i bambini e rubare il cibo ai gattili, mi domando perché non si riservi a questo punto lo stesso trattamento a chi i bambini li spaventa davvero come nel caso dei pedofili, e mi chiedo inoltre se la pratica della sterilizzazione sia così antieconomica rispetto a “800 cacciatori di nutrie” per cui, sempre secondo fonti web, sarebbero stati spesi 60mila euro (soldi pubblici?). Immagino che Cremona sia un luogo estremamente civile in cui vivere, capace di insegnare valori quali la non violenza e il rispetto della vita. Se davvero le nutrie spaventano gli abitanti, si può davvero pensare che una visione di questo tipo non abbia i suoi effetti devastanti e purtroppo anche degradanti per l’immagine della vostra città? Le chiedo, in quanto cittadina italiana, di fornire spiegazioni a tutti coloro che, come me, sono rimasti profondamente scossi dall’apprendere questa notizia, e che Cremona, in quanto città italiana, si adegui a metodi più umani e più sani come quelli che di sicuro il nome di questo civile luogo merita. Ilaria Brandolisio Giorgia Martino Comitato Nazionale Ugda
e l'uccisione di animali. Oltre alla barbarie che rappresenta una simile pratica, rendo noto che si tratta di un reato gravissimo, e vi chiedo di porre fine a questo massacro che non fa certo onore alla vostra città e alla sua amministrazione. Vi ricordo inoltre che i danni peggiori al sistema idrogeologico e all'agricoltura ma più in generale alla salute del nostro habitat li compie quotidianamente l'uomo stesso oltre a dare esempio di inciviltà verso animali del tutto innocui, il cui contenimento avverrebbe in modo naturale se alla natura fosse dato modo di agire secondo le sue regole, o utilizzando metodi di sterilizzazione già sperimentati con successo in altri comuni. Mai l'utilizzo di sistemi incivili e irrispettosi verso la natura e chi la abita possono portare frutti, se non quello di permettere che sia dato sfogo agli istinti più feroci dell'essere umano, come stà accadendo nella Sua città. Spero abbiate il coraggio di dare un segnale e un esempio di maggiore civiltà. Antonella Angilella Parma
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Signor direttore, "Nutria gigante", “invasione di nutrie” ed addirittura “nutria aggressiva". In tal maniera si sta cercando di giustificare l’incredibile inseguimento di una povera nutria finita, con un badilata in testa nel bel mezzo di Cremona. La nutria, però, era “normale“, sia di dimensioni e probabilmente (salvo novità etologiche) anche di carattere. I fatti sono avvenuti in vicolo Maurino, non molto distante dalla periferia della città, a due passi dal Po. La nutria è
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Si rispetti la norma contro il maltrattamento degli animali Caro sindaco di Cremona, Sono venuta al corrente della selvaggia caccia e uccisione delle nutrie che si stà verificando a Cremona. Come cittadina italiana chiedo che venga rispettata la norma che vieta il maltrattamento
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Abbattere un animale senza motivo è reato
battere le nutrie con sistemi non rispettosi del benessere dell'animale è vietato dalla legge» spiega. Tuttavia sottolinea la necessità di affrontare al più presto il problema della diffusione della nutria. «La Provincia ha predisposto un Piano per il controllo della specie, che ci ha permesso di individuare quali possano essere gli strumenti utili a questo scopo: nella fattispecie la gabbia, attiva tutto l'anno, e l'utilizzo del fucile, limitato a cacciatori provvisti di licenza, che possono operare solo nel periodo e nei confini prestabiliti, come ognuno degli operatori impara in appositi corsi». Tuttavia, l'assessore non nasconde di comprendere perfettamente «lo sta-
to di apprensione che genera la presenza di questo animale nei centri abitati». Il fenomeno di "inurbamento" della nutria è infatti sempre più frequente. «Si stanno inserendo sempre più nei centri abitati. Questo clima di apprensione crea una situazione difficilmente gestibile. Del resto, ricordiamo che il 78% del nostro territorio è rappresentato da terreno agricolo e forestale, solcato da migliaia di chilometri di corsi d'acqua, che rappresentano il clima ideale per la proliferazione di questa specie. Riceviamo spessissimo segnalazioni da parte dei Comuni rispetto alla presenza di questa specie nei corsi d'acqua che attraversano i centri abitati». Inoltre la presenza della nutria in pianura padana costituisce un problema per i danni arrecati alle colture agricole e per la minaccia che essa rappresenta al sistema di difesa idraulica. Lo scorso anno in provincia di Cremona ne sono stati catturati e poi soppressi 77.000 esemplari. L'episodio verificatosi a Cremona, in ogni caso, verrà vagliato attentamente dalla locale polizia municipale, il cui comandante sta appurando quanto accaduto realmente. A determinare un'eventuale sanzione al volontario che ha colpito la nutria sarà la valutazione dello "stato di necessità", ovvero se l'animale poteva essere, in quel momento, pericoloso per i cittadini: in questo caso, secondo il comandante, un'azione violenta potrebbe anche essere giustificata dalle condizioni.
Lo scorso anno soppressi 77mila esemplari
ferma all’entrata di una struttura dell’Asl. A “presidiarla” due Vigili Urbani. Poi, riferisce la Municipale, arriva un operatore volontario della Provincia di Cremona. La nutria è facilmente circoscritta e la gabbia-trappola viene facilmente posizionata a ridosso della nutria, che viene bloccata tra la gabbia e la porta a vetri. La nutria continua a rimanere ferma e l’operatore prova con il badile a farla entrare. Riesce però solo a fare scattare la porticina di metallo e la nutria, a questo punto, ha una sola possibilità: scappare. Inizia l’incredibile inseguimento. La povera nutria, già al rumore del “volontario” che ancora la insegue, si ferma terrorizzata e lo guarda. Tanto impacciato è l’operatore, che vola pure il cellulare dalla tasca. La nutria è bloccata, guarda in direzione dell’operatore che dal canto suo fa partire la badilata in testa. La nutria si capovolge di scatto, agitando le zampe per il dolore mortale. Fine di un animale “enorme” ed “aggressivo“. Procedere all’abbattimento di un animale senza motivo è reato. Piera Rossi Chiara Canalini
badilate una nutria può essere indice di problemi comportamentali; pertanto auspico una giusta e celere punizione che sia di esempio e monito al fine di salvaguardare l’immagine della nostra città giacché la notizia impazza sul web. Mi auguro che la magistratura intervenga al più presto e senza indugio. Nonostante il codice penale da molti anni tuteli gli animali, ancor’oggi molti sono coloro, (tra i quali spiccano due parlamentari Cremonesi) che vorrebbero sterminare le nutrie che arrecano danni alle colture agli argini del Po, con ingenti danni economici. Allora cosa dovremmo dire della classe politica che da trent’anni affossa l’economia Italiana sia per la propria incompetenza sia anche per i continui furti e assalti alla diligenza pubblica? Anche loro meritano di essere soppressi a badilate? Elia Sciacca
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Egregio direttore, In merito al barbaro episodio di cui è stata vittima nella vostra città una nutria inseguita e uccisa a badilate da un vostro incaricato, voglio esprimere tutto il mio sdegno. Come si evince dai filmati disponibili in rete la procedura adottata oltre a non essere a norma configura il reato di maltrattamento, Chiedo pertanto che la il fautore di questo ignobile atto venga immediatamente sollevato dall'incarico attuale e che si valutino eventuali responsabilità da parte della Polizia Municipale presente durante i fatti che nulla ha fatto per fermare questo crimine. con la speranza che la Procura provveda ad infliggere la giusta pena per i reati rilevati Berta Brandle
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I politici spesso fanno più danni delle nutrie Egregio direttore, Egregio direttore, con l’uccisione a badilate di una nutria in vicolo Marino Cremona ha raggiunto l’apice di notorietà in merito ai maltrattamenti degli animali vedi vicenda del canile nella quale degli irresponsabili sopprimevano senza ragione i cani; caso per cui purtroppo ancora oggi siamo in attesa di un verdetto che, a causa dell’atavica lentezza della magistratura Italica, potrebbe risolversi con l’ennesima prescrizione. Uccidere a
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Chiedo la giusta pena per chi ha commesso il fatto
Cremona "
Spero che il Comune prenda seri provvedimenti Gentile sindaco Oreste Perri, le scrivo perchè sono molto indignata per ciò che è successo nella vostra città. E’ veramente vergognoso che una persona possa ammazzare così senza cuore, una povera nutria indifesa, per niente aggressiva ne gigante come qualcuno di voi ha dichiarato. Spero con tutto il cuore, che prendiate seri provvedimenti, verso l'uomo che ha osato tanto, il vostro trapper con licenza di uccidere: non può passarla liscia; inoltre, vi ricordo che anche ammazzarle col cloroformio è vietato. Siamo nel 2012 non possono e non devono esistere più certe uccisioni gratuite; non sapete che esistono le sterilizzazioni? Perché invece di continuare ad ammazzare nutrie, piccioni, cornacchie, gazze e volpi, non spendete i 60.000 euro che date ai vostri cacciatori scelti, in cose sicuramente più utili a tutti? In un momento di crisi come questo la popolazione ne sarebbe più felice. Roberta De Andreis ***
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Chi è l’essere umano per decretare vita o morte di altre creature? Gentilissimo sindaco di Cremona, scrivo per unirmi alla protesta per quanto accaduto in pieno centro ad una povera nutria, che è stata perseguitata e praticamente seviziata da una persona che ho letto essere un istituito ‘cacciatore di nutrie’, come ce ne sono tanti altri. Nella sua città girano quindi 800 assassini di esseri senzienti, che vergogna. Dato che in Italia esistono leggi a tutela degli animali il giustiziere del video deve essere denunciato e pagare per l'orrore commesso. E' ora di finirla di credersi i padroni del mondo: ma chi è l'essere umano per decretare vita o morte di altre creature, che vorrei sottolineare sono state liberate in natura dall'uomo dopo il declino del loro utilizzo ai fini dell'industria della pelliccia? Vorrei segnalare che esiste anche una guida web su come prendersi cura delle nu trie: a quanto pare non si tratta di ingestibili tirannosauri. Emanuela Sala
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Mercoledì 7 Novembre 2012
In arrivo le esche sterilizzatrici
«La strategia incontra il favore degli animalisti: non è cruenta, non nuoce all’uomo e alle altre specie»
Il senatore Boldrini: «In 2 anni sarà possibile una riduzione sino all’80% degli esemplari»
I
di Michele Scolari
l problema relativo all’eccessiva quantità di nutrie presente tra le province di Cremona e Mantova sembra destinato ad una soluzione che si preannuncia decisiva. La proposta di valutare l’opportunità di una sterilizzazione della specie, avanzata dal senatore casalasco-viadanese del Pdl Giacinto Boldrini, ha incontrato il pieno favore del ministro alle Politiche agricole Mario Catania (dopo il via libera di Palazzo Madama, dove la risoluzione del senatore aveva ottenuto l’approvazione unanime in Commissione agricoltura del Senato nella seduta dello scorso 25 settembre). «Alla seduta della Commissione il 25 settembre - spiega il senatore - era presente il ministro, che ha accettato e fatto propria la mia proposta, prendendosi l’impegno di far produrre alle aziende farmaceutiche il quantitativo necessario di esche sterilizzatrici da somministrare alle nutrie, offrendo un
Il senatore Giacinto Boldrini
impulso notevole alla risoluzione del problema». Un problema che da tempo non ha più il carattere dell’eccezionalità bensì della sistematicità e dell’insostenibilità: basti pensare che ne 2011 il numero delle nutrie catturate e soppresse è stato di 77mila esemplari. E ormai il fenomeno assume contorni preoccupanti non solamente per gli imprenditori agricoli («la nutria può arrivare a consuma-
Il ministro Mario Catania
Michela Vittoria Brambilla
re fino a 2,5 chilogrammi di prodotto fresco al giorno» specifica la risoluzione di Boldrini), ma anche per gli abitanti della città, come testimonia il caso della nutria soppressa a badilate lo scorso venerdì 2 novembre in vicolo Maurino, nel pieno centro storico. Gli strumenti ammessi sinora per combattere il fenomeno (contenuti nel Piano provinciale di contenimento delle nutrie) comprendevano la formazione di volontari e una serie di procedure, come la cattura con la gabbia oppure con fucili (in questo caso consentita solo ai cacciatori con licenza, e solo durante la stagione venatoria), oppure l'uso del cloroformio (metodo messo poi al bando dall’Ue e sostituito con la pistola ad aria compressa). «Ma i metodi di contenimento finora più utilizzati si sono rivelati sinora sostanzialmente un flop. La specie non è autoctona e abbiamo pertanto pensato di proporre la diffusione di esche mirate, capaci di sterilizzare le nutrie. La strategia della sterilizzazione infatti permette di operare alla radice del fenomeno. Per il myocastor coypus, meglio noto come “nutria”, la durata media della vita comprende un arco di tempo che va dai tre ai quattro anni e la
femmina si riproduce circa tre volte l’anno (con cucciolate da dieci piccoli l’una). Agendo sull’apparato riproduttore, quindi, si prevede un notevole ridimensionamento del fenomeno, al massimo entro qualche anno. Soprattutto nei luoghi umidi, solitamente frequentati da questi roditori, verrà posizionata una tipologia di esche in grado di sterilizzare sia il maschio che la femmina della nutria, ma assolutamente innocua per l’uomo e per le altre specie animali. E, dato tutt’altro che trascurabile, la sterilizzazione chimica rappresenta una strategia non cruenta per il controllo demografico della specie». Per questo la proposta, contrariamente ai metodi ammessi dal Piano provinciale, ha incontrato anche il favore degli animalisti, incluso l’ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, la quale ha pienamente appoggiato la proposta di Boldrini. Al Governo viene ora demandata la concreta applicazione di tale risoluzione. Tra gli obiettivi degli esperti del ministero vi sarà ora anche quello di stabilire le modalità di distribuzione e gestione delle “polpette”, «ad esempio tramite le associazioni agricole oppure gli enti locali».
«Il ministro ha accettato la proposta»
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Cremona
Mercoledì 7 Novembre 2012
La crisi finanziaria? Roba da pazzi
«La deumanizzazione nei rapporti di lavoro provoca difficoltà nell’identificare e allontanare persone con comportamenti dannosi»
«L’idea è che persone con importanti psicopatie possano aver significativamente contribuito alla genesi e mantenimento della crisi in atto»
P
di Daniele Tamburini
otremmo riempire una biblioteca, con i testi e le analisi sulle cause della crisi in corso. Era così inaspettata? Non avevamo mezzi per fronteggiarla? Tutti gli analisti politici, economici, finanziari, i sociologi, gli opinion makers, dov’erano, al suo primo apparire, ai suoi vagiti iniziali? Sarebbero domande lecite e persino dovute, se avessimo di fronte una situazione razionale e, quindi, analizzabile con gli strumenti della ragione: ma, forse, non è proprio così. Forse c’è un resto, uno scarto, un di più che sfugge alla comprensione condotta con gli strumenti classici. Forse, la quantità enorme di danni provocati al nostro mondo da scelte avventate, rischiose, egocentriche affonda le radici in una vera e propria psicopatia, che colpisce anche i soggetti pubblici, i soggetti decisori. È la teoria del dottor Ambrogio Pennati, psichiatra molto noto e apprezzato, nonché presidente dell'Integrational Mind Labs - associazione che promuove l'approccio integrazionale allo studio del funzionamento mentale in Italia e nel mondo, con particolare attenzione al contesto accademico, della ricerca, della formazione universitaria e post universitaria e della pratica clinica. Ne abbiamo parlato con lui Dottor Pennati, lei sostiene che molte delle scelte (o, forse, delle non scelte) che ci hanno portato alla situazione di crisi attuale siano imputabili ad una vera e propria psicopatia, propria di alcuni soggetti che hanno in mano le sorti dell’economia, della politica, della finanza. Può illustrarci questa teoria? «La Teoria in questione si chiama “The Corporate Psychopaths Theory of the Big Financial Crisis”. Questa teoria è stata formulata nell'arco dell'ultimo anno da differenti gruppi di psichiatri e sociologi per spiegare come alcuni comportamenti umani avessero un ruolo importante nella genesi e nel mantenimento della crisi finanziaria attuale. Il punto importante di questa teoria è l’ipotesi che persone con importanti psicopatie o con tratti psicopatici possano avere significativamente contribuito alla crisi in atto. La psicopatia ha molte sfaccettature: gli elementi più importanti in tale contesto sono costituiti dal fatto che il soggetto psicopatico possiede grandi capacità di manipolazione e di inganno, è sostanzialmente incapace di provare senso di colpa e di rendersi conto dei danni che infligge agli altri, ed
L’Università degli studi di Milano
La Teoria in questione si chiama “The Corporate Psychopaths Theory of the Big Financial Crisis”: alcuni comportamenti umani avrebbero un ruolo importante nella genesi e nel mantenimento della crisi finanziaria attuale è profondamente egoista. Alcuni autori definiscono questi tratti come “La Triade oscura”. In senso lato si può definire la psicopatia come una forma di predazioni intra-specie». Lei dice che, nel passato, un adeguato sistema di relazioni “imbrigliava”, per così dire, tali comportamenti psicopatici. Perché oggi questo non avviene? «L'incremento del potere da parte di persone con tratti psicopatici si può ricondurre certamente all'aumentata complessità delle organizzazioni aziendali, che hanno un funzionamento sempre nel umanizzato, alla maggior facilità nel cambiare posto di lavoro per cui il gruppo quale appar-
«Serve una adeguata consapevolezza sociale rispetto al problema»
tiene lo psicopatico spesso non ha il tempo di rendersi conto dei danni inflitti da quest’ultimo, e ultimo ma non meno importante, al fatto che molte corporation si focalizzino sul fare profitti a breve termine e non hanno una visioni sufficientemente strategiche che potrebbero evidenziare i danni inflitti da psicopatici. La dimensione psicopatica è presente da sempre all’interno delle comunità umane, per cui siamo, per così dire dotati di anticorpi, per poterci difendere da questa forma di predazione. Sino al recente passato, cioè sino a quando non si è verificata una deumanizzazione di molti dei rapporti di lavoro, la coesione del gruppo era il fattore principale nell’identificare allontanare e persone con questi comportamenti così dannosi. Oggi ciò è certamente più difficile».
Se sono saltati i meccanismi di controllo, ha ancora senso di parlare di democrazia? «La risposta questa domanda esula dalle mie competenze; posso solo permettermi di dire che le forme di organizzazione sociale evolvono, e devono evolvere anche i meccanismi di controllo. Il primo passo in questa direzione è che si diffonda una adeguata consapevolezza sociale relativamente a questo problema. Al resto devono pensare gli specialisti adottando metodologie di screening della psicopatia su persone che rivestono ruoli economicamente e socialmente importanti». Lei parla di sostanziale inconsapevolezza rispetto al danno provocato, di manipolazione nei confronti degli altri, di inganno… è un quadro devastante. «Questo quadro è sempre esistito: accompagna la storia dell'umanità dalla sua nascita. L’elemento sostanziale di oggi è che tramite la globalizzazione, tramite l’incremento esponenziale della capacità di comunicare, tramite le miriadi di interconnessioni sociali il danno che lo psicopatico può provocare è infinitamente più esteso che in passato». Sappiamo che non vorrà fare nomi, ma… avrà sicuramente individuato qualcuno. Qualche indizio? A livello internazionale e nazionale? «Non è possibile fare nomi perché, oltre che illegale, è certamente scorretto da un punto di vista scientifico. Ciò che conta è che ognuno possa farsi una sua propria opinione sulla dimensione psicopatica presente a molti livelli e in differenti contesti della nostra vita sociale, documentandosi adeguatamente.
Ambrogio Pennati nasce a Milano il 17 gennaio del 1957. Nel 1976 si iscrive a Medicina con l’obiettivo di specializzarsi in psichiatria, disciplina vissuta come affascinante per l’intersecarsi di tematiche biologiche, mediche, filosofiche e storiche. Nel 1980 comincia l’internato presso il Laboratorio di Biochimica Clinica dell’Istituto di Clinica Psichiatrica dell’Università degli Studi di Milano, dove si laurea a pieni voti con lode nel ottobre del 1982 discutendo una tesi relativa agli effetti biochimici a lungo termine dei traumi infantili. Ammesso alla scuola di Specializzazione in Psichiatria della medesima Università consegue a pieni voti con lode la specializzazione nel 1986. Nel 1987 inizia ad occuparsi di psicoterapia, e successivamente si dedica allo studio dell’Ipnosi presso l’Amisi di Milano ove consegue la qualifica di psicoterapeuta nel 1992. Per molti anni insegna presso la Scuola Europea di Psicoterapia Ipnotica, emanazione dell’Amisi. Nel 1989 si trasferisce presso l’Ospedale San Paolo nel reparto di psichiatria a Conduzione Universitaria, diretto dal prof Emilio Sacchetti; dopo 4 anni di servizio in SPDC viene promosso ad aiuto e dirige i Servizi territoriali della Zona 15 e della zona 16 di Milano. Dal 1999 si dedica alla libera professione, e dal 2005 si occupa di psicopatologia forense, collaborando con il Prof Ugo Fornari.
Per prevenire occorre conoscere. Per conoscere occorre studiare. Per studiare occorre essere consapevoli di questi rischi. Abbiamo in programma una serie di conferenze e di lavoro di divulgazione su queste problematiche, dato che riteniamo che una adeguata sensibilizzazione sociale in merito sia il primo passo da fare».
Cremona
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Mercoledì 7 Novembre 2012
Ospite del cavalier Giovanni Arvedi, assisterà alla firma di un accordo che prevede l’avvio di due laboratori universitari all’interno della struttura
Il ministro Ornaghi in visita al Museo del violino
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ue laboratori universitari all'interno del Museo del Violino, per valorizzare l'innovazione e la ricerca in ambito liutario. Questa l'importante novità che porterà a Cremona, sabato 10 novembre, il ministro dei Beni e delle Attività Culturali Lorenzo Ornaghi, il quale ha accettato l’invito del cavalier Giovanni Arvedi e del sindaco Oreste Perri a visitare in anteprima il neonato Museo. Tra l'altro il professor Ornaghi ha legami significativi con Cremona sia per la consolidata presenza dell’Università Cattolica, di cui è stato rettore, che per gli stretti e fattivi rapporti con la Fondazione Arvedi Buschini. La parte pubblica della visita si svolgerà a Palazzo Comunale dove, alle 11.40, sarà accolto dal sindaco ed assisterà, in Sala Giunta, alla sottoscrizione dell’accordo che prevede l’avvio, all’interno del Museo del Violino, dei due laboratori universitari che rappresenteranno il polo della conservazione, innovazione e ricerca in ambito liutario e musicale di rilevanza nazionale.
Il ministro Lorenzo Ornaghi
Lorenzo Ornaghi assisterà a una breve esibizione musicale del Maestro Antonio De Lorenzi, con un violino Stradivari
Giovanni Arvedi
L’atto sarà sottoscritto da Giovanni Arvedi, in rappresentanza della omonima Fondazione - che ha interamente sostenuto il recupero di Palazzo dell’Arte e l’allestimento del nuovo Museo e dell’auditorium - dal sindaco di Cremona Oreste Perri, dal rettore dell’Università di Pavia, Angiolino Stella, e da Gianni Ferretti, in rappresentanza del rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone. Poiché il progetto è sostenuto dal Distretto culturale della
provincia di Cremona e finanziato dalla Fondazione Cariplo, sottoscriveranno l’intesa anche Giuseppe Guzzetti, presidente dell’omonima Fondazione, accompagnato da Renzo Rebecchi, presidente della Fondazione Comunitaria di Cremona e da Massimiliano Salini in rappresentanza della Provincia, ente capofila del Distretto. Il laboratorio "Arvedi" di diagnostica dell’università di Pavia si occuperà dello sviluppo delle indagini non invasive da effet-
tuare sugli strumenti musicali conservati presso il Museo, oltre alle opere d’arte mobili in generale. Le analisi avranno lo scopo di determinare lo stato di conservazione, di caratterizzare i materiali costitutivi e di fornire tutte le informazioni necessarie per condividere le conoscenze con il mondo della liuteria in relazione alle tecniche costruttive, i materiali utilizzati dai liutai, alle dimensioni e volumi degli strumenti musicali. Il progetto prevede la mes-
Lombardia
sa a punto di una metodologia analitica innovativa, dedicata agli strumenti musicali e alla loro conservazione. Il laboratorio di ricerca sull’acustica musicale del Politecnico si dedicherà alla ricerca scientifica per lo sviluppo di tecnologie avanzate per il miglioramento della tradizione liutaria, di metodologie per la valutazione quantitativa delle caratteristiche fisiche e acustiche degli strumenti di liuteria, e di tecnologie per la valorizzazione
a cura di Laura Bosio
Stanziati 25 milioni per ridurre le attese
Finanziamenti in arrivo per i Distretti commerciali
Sanità, niente tagli alle risorse sui ricoveri
L'assessore al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia Giovanni Bozzetti ha dato il via ad una serie di incontri tecnici con i protagonisti del mondo del commercio e del turismo. Nel primo faccia a faccia con i vertici di Confcommercio l'assessore ha indicato le due linee guida delle prossime settimane di lavoro: concretezza e continuità di governo. Con la Delibera sui Distretti del commercio parte il quinto bando di finanziamento destinato ai Distretti commerciali per la valorizzazione delle eccellenze e delle attrattività territoriali lombarde: un milione di euro a disposizione dei Distretti per favorire le misure di governance evoluta, incrementare il coinvolgimento del territorio e sostenere le imprese nel campo delle promozioni, dell'innovazione di filiera, del franchising. Obiettivo: fare dei Distretti uno strumento di punta del sistema Lombardia verso Expo 2015. La delibera sull'accesso al credito ratifica l'accordo tra Regione Lombardia, Asconfidi Lombardia e Comfidi Italia per l'accesso facilitato al credito: a disposizione delle micro, piccole e medie imprese del Commercio, del Turismo e dei Servizi un milione di euro da parte della Regione che si aggiungono alle risorse di Comfidi. Con il provvedimento sulle liberalizzazioni vengono liberalizzati gli esercizi di vicinato, mentre il percorso autorizzatorio per tutti gli esercizi viene snellito e velocizzato.
sono confermati i progetti rivolti all'area pediatrica (2 milioni di euro per gli ambulatori aperti nei giorni di sabato e prefestivi) e quelli finalizzati alla migliore gestione dell'afflusso in pronto soccorso (7 milioni di euro). È previsto, inoltre, l'incremento del 9 per cento delle risorse rispetto al 2012, pari a 60 milioni di euro, per i farmaci ospedalieri ad alto costo (oncologici, Hcv, artrite reumatoide). Nel bilancio regionale del 2013 è prevista la prosecuzione del fondo
IL BANDO
Sulla Regione Lombardia pesano la spending review, i tagli della Legge di stabilità e il mancato rinnovo del Patto della salute oltre che, per la prima volta, la riduzione in termini assoluti delle risorse a livello regionale rispetto all'anno precedente (-225 milioni per il 2013). Ma la Lombardia progetta il futuro prossimo, rilanciando gli impegni assunti: nelle regole del Servizio socio-sanitario per il 2013 sono stati esclusi tagli alle risorse sui ricoveri e sono stati previsti 25 milioni di euro per la riduzione delle liste d'attesa e 31 milioni per la ricerca, così come l'incremento di 60 milioni dei fondi per i farmaci ospedalieri ad alto costo e investimenti per 110 milioni di euro per l'edilizia ospedaliera. La Regione conferma le risorse 2012 sui ricoveri. Importante novità riguarda la specialistica ambulatoriale: Formigoni ha annunciato uno stanziamento pari a 25 milioni di euro che le aziende ospedaliere potranno utilizzare anche presso altre strutture accreditate, al fine di ridurre le liste d'attesa. Per quanto riguarda la medicina convenzionata
di rotazione sull'edilizia sanitaria avviato nell'estate del 2011. Sono previsti 110 milioni di euro destinati a un piano straordinario di ammodernamento tecnologico e qualificazione delle strutture ospedaliere pubbliche. Per il 2013 sono inoltre stanziati 31 milioni di euro per la ricerca: 20 milioni per la Fondazione per la ricerca biomedica, 5 milioni per la ricerca indipendente, 6 milioni per altre progettualità su malattie rare e cronicità.
IN BREVE
Scuola guida, normative sui corsi per istruttori La Regione fa sapere, che per i corsi di formazione periodica per insegnati ed istruttori di scuola guida, la normativa nazionale (DM n. 17 del 2011) stabilisce la frequenza obbligatoria di corsi di aggiornamento della durata di 8 ore per coloro che hanno già acquisito l’abilitazione ai sensi della nuova normativa ovvero ai sensi della normativa previgente, presso un soggetto accreditato dalla regione territorialmente competente, rispettivamente entro due anni dalla data di conseguimento dell'abilitazione ovvero due anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Il DM 17/2011 prevede un corso di formazione periodica per entrambe le abilitazioni di 8 ore ciascuno. Pertanto, non è possibile effettuare un unico corso di aggiornamento, bensì è obbligatorio svolgere due distinti corsi di 8 ore ciascuno e quindi differenziati per insegnati e per istruttori di scuola guida. Qualora fossero stati svolti corsi di formazione periodica di 8 ore per entrambe le qualifiche professionali che non rispettano le indicazioni del decreto, è necessario attivare un corso specifico per l’aggiornamento dell’abilitazione per insegnante o per istruttore di scuola guida.
Aiuto per i terremotati Nuovo aiuto concreto per le famiglie terremotate di 41 Comuni della provincia di Mantova. La Giunta regionale lombarda, su proposta dell'assessore al Territorio, Urbanistica, Protezione civile, Polizia locale, Sicurezza e Casa Nazzareno Giovannelli, ha infatti approvato uno stanziamento straordinario di 1.882.896 euro per integrare i fondi a disposizione di coloro che devono pagare l'affitto e che si trovano in una situazione di disagio economico acuto. In concreto, per questi Comuni, il limite di reddito Isee-fsa (quindi non quello imponibile) per richiedere il contributo ritorna a essere di 12.911 euro. Le domande potranno essere presentate dal 26 novembre al 21 dicembre.
dell’immagine Cremonese nel mondo. Si tratteranno inoltre: lo sviluppo di metriche per la valutazione della qualità; il miglioramento della qualità dei prodotti di liuteria; lo sviluppo di protocolli di misura per la certificazione di qualità; lo sviluppo di tecniche avanzate per l’audio 3d. La complementarietà di competenze tra i due laboratori e una gestione scientifica integrata e condivisa diventeranno i punti di forza per il Museo del Violino, che diverrà così un centro di ricerca scientifico-diagnostica di eccellenza per Cremona, in Italia e in Europa anche grazie alla presenza di un auditorium con un acustica perfetta e di una camera anecoica. L’accordo prevede altresì l’attivazione a Cremona di una nuova cattedra convenzionata sulla ricerca acustica. Al termine della cerimonia, il ministro visiterà in forma privata il nuovo Museo del Violino ed assisterà nell’auditorium “Giovanni Arvedi” ad una breve esibizione musicale del Maestro Antonio De Lorenzi che suonerà il violino di Antonio Stradivari “Il Cremonese 1715”.
Ridurre le fonti inquinanti Politiche strutturali che servano non solo a "ridurre", ma a "eliminare" progressivamente le fonti inquinanti; la diffusione di una vera e propria educazione ambientale; il coinvolgimento continuo di tutte le realtà sociali, come sindacati e associazioni di categoria, nell'elaborazione dei provvedimenti da adottare; un coordinamento più forte fra le Regioni del Nord e i Paesi confinanti. Queste le linee sulle quali si muoverà il neo assessore regionale all'Ambiente, Energia, Reti, Sistemi verdi e Paesaggio Leonardo Salvemini, illustrate durante la cabina di regia sulla qualità dell'aria, che si è svolta a palazzo Isimbardi.
Osservatorio europeo contro il bullismo Un Osservatorio europeo per il bullismo che coordini le attività dei singoli Stati membri. E' la proposta rivolta dall'assessore all'Istruzione, Formazione e Cultura della Regione Lombardia Valentina Aprea al Parlamento Europeo al termine dei lavori del Congresso sulle strategie comunitarie per combattere il bullismo. L'assessore Aprea è intervenuta ai lavori del convegno europeo come più alta 'public authority' del progetto 'I am not scared' (io non ho paura), iniziativa che coinvolge undici partner provenienti da nove diversi Paesi europei, autorità pubbliche responsabili delle politiche educative, il sistema delle scuole, esperti, psicologi e consulenti. Il fenomeno bullismo è una delle principali sfide che tutti i sistemi educativi europei devono affrontare. Il progetto 'I'm not scared', finanziato dalla Commissione Europea quale programma di apprendimento permanente, intende individuare le migliori strategie europee per prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo. «La scuola deve essere un luogo di civile convivenza che favorisce la realizzazione della persona» ha concluso Aprea.
Lavorare per imparare
Il libro “Lavorare è il miglior modo di imparare” sarà presentato il 26 novembre in occasione dell’ottava edizione di Matching, appuntamento creato per sviluppare le relazioni di business tra imprese, professionisti, operatori economici e istituzioni. All’incontro, che fornirà uno stimolante spunto di riflessione per parlare di giovani e lavoro, parteciperà l’assessore Valentina Aprea. Interverranno l’autrice e alcuni ospiti che potranno sviluppare i temi già affrontati attraverso le interviste raccolte nel libro.
CASALMAGGIORE
casalmaggiore@ilpiccologiornale.it
VACCINAZIONE
Antinfluenzale da lunedì all’Asl
La campagna vaccinale antinfluenzale inizierà lunedì prossimo, 12 novembre. Nel distretto di Casalmaggiore, settimana prossima sarà possibile vaccinarsi presso l’Asl di via Azzo Porzio: lunedì dalle 9,30
alle 11,30; martedì 13 e mercoledì 14 dalle 14 alle 16; venerdì 16 dalle 9,30 alle 11,30. A Piadena, presso il Centro Anziani di via Aldo Moro: lunedì 12 dalle 9 alle 11; giovedì 14 dalle 14 alle 16.
La Fiera continua ad attrarre Tra gli ambulanti alcune defezioni, ma la domanda di posti supera ancora l’offerta. La piaga dell’abusivismo si allarga
Gli ospiti del Busi alle prese con blisgòn e cotechino
Hanno assaggiato (mai verbo fu più adatto) la Fiera di San Carlo anche cinquanta ospiti del Busi (nella foto), oltre ad altri “ragazzi”, più o meno giovani, della Comunità Girasole, della Santa Federici di Casalmaggiore e della Comunità Casa Giardino di Vicomoscano. Lunedì scorso, ultimo giorno utile per degustare le prelibatezze del Ristotenda in piazza Garibaldi, nel cortile dell’ex circolo Turati, per tutti questi ospiti è stato preparato un menù speciale con prodotti tipici del casalasco: trippa, blisgòn (tortelli di zucca) e cotechino con polenta i piatti doc offerti, seguendo una consolidata tradizione.
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di Simone Arrighi
La Fiera di San Carlo attrae ancora i commercianti ambulanti? Ce lo siamo chiesti raccogliendo alcune perplessità della piazza (è proprio il caso di dirlo) durante il periodo fieristico con-
clusosi ieri. Il colpo d’occhio, invero, tradisce la realtà, stando ai dati forniti dalla Polizia Locale di Casalmaggiore, che si occupa dell’assegnazione dei 115 posti disponibili su suolo pubblico per banchi e bancarelle nei giorni della fiera patronale. Ebbene, nonostante qualche defezione storica – alcuni commercianti abituali frequentatori della piazza a San Carlo hanno cessato l’attività o hanno preferito evitare il maltempo previsto e poi non del tutto verificatosi – le aree disponibili sono andate comunque a ruba. Il numero delle richieste non è affatto diminuito, anzi: sono state ben trentasei le domande in esubero degli operatori a cui la Polizia Locale ha dovuto rispondere picche per mancanza di posti su aree pubbliche centrali o limitrofe alla vigilia della Fiera. Di questi trentasei, quindici si sono presentati a Casalmaggiore il mattino del 1° novembre scorso. Con loro, altri trenta commercianti sono arrivati in paese senza aver fatto preliminarmente domanda alla Polizia Locale: in pratica, giovedì scorso quarantacinque venditori ambulanti hanno raggiunto Casalmaggiore senza la certezza di vedersi assegnato un posteggio. Fra questi, ventinove hanno ottenuto il proprio lembo cittadino, ove piazzare il banco e aprire la cassa. Le posizioni più ambite
Il palazzo municipale di Casalmaggiore sullo sfondo dell'affollato “Listone” vestito a festa
restano quelle di piazza Garibaldi: sull’anello, intorno al listone che accoglieva le dodici giostre (numero costante e mai in diminuzione: parola dell’Ufficio Commercio del comune di Casalmaggiore che si occupa della partita), sono da sempre disponibili quarantaquattro posteggi, andati anche quest’anno esauriti. Gli spazi lasciati liberi dagli assenti, sono stati quindi ben presto occupati. Il primo giorno mancavano all’appello cinque ambulanti in piazza Garibaldi, altrettanti in via Cavour ed in via Cairoli, due fra le arterie più frequentate in periodo di fiera. Meno assenteismo nei giorni seguenti: due posteggi lasciati vuoti nelle vie limitrofe al centro e puntualmente riassegnati venerdì, idem sabato. Quattro invece gli ambulanti rimpiazzati domenica scorsa, giorno di
piena attività per la Polizia Locale, quest’anno particolarmente impegnata a prevenire l’abusivismo. Sono stati infatti quantificati tra le quindici e le venti unità i venditori abusivi (in maggioranza nordafricani) che, soprattutto domenica, hanno tentato di svolgere attività illecita senza riuscirvi. La Polizia Locale ha presidiato tutte le vie del centro cittadino, costringendo spesso i vucumprà alla fuga con la merce, raccolta in sacchi, borsoni o più semplicemente zaini. Nessun fermo è stato fatto dalla Polizia Locale e nessuna denuncia è arrivata ai vigili da parte dei cittadini o dei commercianti in regola. La diffusione degli ambulanti abusivi risulta però essere un dato di fatto, riscontrato nel fine settimana anche nella tappa sissese del November Porc, pochi chilometri oltre il ponte.
Psichiatria e legge Basaglia, una giornata di eventi nel Casalasco Casalmaggiore e Martignana nel nome della convivenza e del rispetto reciproco. L’evento principale è “Muri” sabato a teatro
Sopra una foto di Antonella Pizzamiglio. Sotto da sinistra Minervino, Sereni, Pizzamiglio, Caffelli, Maccagni, Gialdi, Romanetti e Gozzi
Casalmaggiore caput mundi. O meglio, Casalmaggiore prima tappa di un percorso destinato a toccare grandi città. “Dalla città feroce alla città sociale” è il titolo del convegno che sarà il fulcro di un sabato molto particolare. Il comune maggiorino, e con esso la vicina Martignana Po, ospiteranno infatti un’intera giornata, il 10 novembre, dedicata al tema della psichiatria, della legge Basaglia,
della chiusura degli istituti psichiatrici e degli effetti di questa rivoluzione. Ieri in comune la conferenza stampa di presentazione era affollata di protagonisti, presentati uno ad uno dall’assessore alla Cultura Ettore Gialdi. Iris Caffelli, promotrice dell’iniziativa, ha parlato di una «scintilla scaturita dal presidente della Conferenza Permanente sulla Salute Mentale nel Mondo Franco Rotelli (casalese doc e stretto collaboratore di Franco Basaglia, ndr). Il casalasco si è dimostrato territorio ricettivo ed ora vogliamo fare rete partendo proprio da qui, per diffondere esperienze e buone pratiche, non solo psichiatriche, ma di convivenza e rispetto reciproco». L’evento principale, in serata alle ore 21, si terrà presso il Teatro Comunale di Casalmaggiore con “Muri”, spettacolo animato da
Giulia Lazzarini, storica attrice del Piccolo Teatro di Milano, che ha appena vinto il premio alla carriera e incontrerà, dopo la performance, il pubblico nel Ridotto del Teatro assieme a Franco Rotelli. «Tutto parte - ha spiegato il direttore artistico Giuseppe Romanetti - dai diari di un’infermiera del manicomio di Trieste. Attraverso lo sviluppo della trama si comprenderà come la legge Basaglia abbia cambiato le istituzioni, ma anche le persone che lavoravano per essere. Come diceva Shakespeare, il teatro è vita». Pensiero più che mai vero alla luce della attività correlate alla rappresentazione teatrale. In mattinata alle 11 presso l’atelier DondolandoArte di Martignana Antonella Pizzamiglio e Barbara Sereni proporranno alle classi IV dei licei del Polo Romani “Leros. An-
che il nulla ha un nome”, mostra fotografica (già allestita a Trieste, Milano, Cremona e Firenze) di denuncia sulle condizioni del manicomio dell’isola greca nel 1989. Una mostra aggiornata con altre due parti, “Leros oggi”, che documenta le condizioni migliorate della struttura, e “La vergogna dell’abbandono”, che denuncia la situazione odierna dell’ex Ospedale Psichiatrico di Colorno, con materiale medico lasciato all’incuria. «Sintomo della vergogna che proviamo per il passato» ha spiegato Pizzamiglio. «Infatti questa mostra verte attorno al tema della vergogna, appunto, ma anche dell’emarginazione, non solo psichiatrica, e della dignità». La preside dell’istituto Romani Antonella Maccagni ha ringraziato il sindaco di Martignana Alessandro Gozzi per aver messo a disposi-
zione un servizio trasporti ad hoc per gli studenti (che avranno biglietti scontati per la rappresentazione serale “Muri”). La mostra aprirà per tutti gli altri alle ore 18. Alle 15 aprirà il convegno vero e proprio, con presenze doc. Coordinerà il giornalista Rai casalese Giovanni Anversa e farà da relatore principale Franco Rotelli. «Non celebreremo una memoria” ha spiegato Antonino Minervino, Direttore Distretto Sanità Mentale degli Istituti Ospedalieri di Cremona, presente alla conferenza e ospite del convegno «bensì una prospettiva. Quando i manicomi hanno chiuso abbiamo lavorato per ridare legittimità alla psichiatria. Adesso stiamo tuttora lavorando perché il territorio sia ricettivo delle buone pratiche cliniche perfezionate con il tempo». G.G.
COMUNE DI SAN DANIELE PO
Provincia di Cremona AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO RELATIVO ALLA REDAZIONE DELA VARIANTE DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO UNITAMENTE ALLA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) IL RESPONSABILE DEL SETTORE TECNICO Vista la Legger regionale 11 marzo 2005 n° 12 per il Governo del Territorio, ed i relativi criteri attuativi; RENDE NOTO - che con deliberazione di G.C. n° 64 del 01/10/2012 è stato avviato il procedimento di redazione di variante del Piano dei Servizi del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) unitamente alla verifica di assoggettabilità alla VAS ai sensi dell’art. 4 della L.R. n° 12/2005; - che gli enti territorialmente interessati, le istituzioni e le autorità con specifiche competenze in materia ambientale saranno successivamente invitati a partecipare alle diverse fasi del processo integrato di piano e di valutazione ambientale strategica e a tal fine, saranno attivate le fasi procedurali previste dalla normativa vigente; - che chiunque abbia interesse, anche per la tutela degli interessi diffusi, può presentare suggerimenti e proposte. Le istanze indirizzate al Sindaco dovranno essere redatte in triplice copia in carta semplice e presentate all’Ufficio Protocollo, presso la sede municipale in Piazza F.lli Leoni n.1 a San Daniele Po (Cr), a decorrere dal giorno 07/11/2012 e non oltre le ore 12,00 del giorno 07/12/2012. San Daniele Po, lì 7 novembre 2012 Il Responsabile del Settore Tecnico Arch. Lino Orlandini
Casalmaggiore - Casalasco
Rifiuti, in arrivo l’ennesima batosta S Comuni casalaschi riuniti a Sospiro: lo Stato obbliga ad aumentare la nuova tassa
Di Giovanni Gardani
Si gioca tutto su 30 centesimi di euro al metro quadrato. Quelli che lo Stato chiederà ai comuni di esigere sulle superfici catastali per la nuova Tares: soldi che entreranno nelle casse municipali, ma in realtà saranno risparmiati dal governo centrale, pronto a tagliare poi i trasferimenti del valore corrispettivo dell’introito ottenuto dal comune stesso (il risparmio totale sarà di un miliardo di euro l’anno). Non è detto che la Tares entri in vigore dal 1° gennaio 2013, dato che l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha già chiesto una proroga e incombono diversi emendamenti. Tuttavia la nuova tassa sui rifiuti fa già discutere. Se ne è parlato ieri mattina a Sospiro, presso il centro culturale, in una riunione fiume di oltre quattro ore. I 42 comuni soci di Casalasca Servizi sono stati invitati dal sindaco di Sospiro Paolo Abruzzi e dal presidente di Casalasca Gianni Todeschini alla relazione dell’avvocato Maurizio Lovisetti, che sulla materia ha già scritto un libro (“I prelievi sulla gestione dei rifiuti”, It@ledit editore). Posto che la questione in incipit sui 30 centesimi di euro al metro quadrato interessa direttamente le tasche dei cittadini, ecco nel dettaglio i problemi che riguardano più da vicino le amministrazioni. Il provvedimento del governo rientra nelle disposizioni “Salva Italia”: nella fattispecie la nuova Tares andrà a sostituire sia la Tarsu che la Tia. Ma quali sono le differenze? Vediamo di semplificare il percorso, mettendo in conto l’ovvio rischio della semplificazione: la Tarsu è una tassa, la Tia invece una tariffa. La Tares può essere entrambe le
Dai rifiuti arriva il nuovo salasso per i cittadini, e altro ossigeno per le casse dello Stato
cose, e in questo senso la scelta spetta al comune. In linea di principio contano due criteri, uno fisso e l’altro variabile: quello fisso è legato alla superficie dell’edificio dove si producono rifiuti. A differenza del passato, la superficie non sarà più quella calpestabile, ma sarà invece intesa come superficie catastale. Per le abitazioni la tassa si calcola quindi sulla superficie catastale e sul numero di occupanti; per gli edifici non domestici invece sulla superficie e sulla tipologia di attività svolta. Il criterio variabile è invece legato alla quantità di rifiuti prodotta: se la Tares viene interpretata come tassa (vecchia Tarsu) si prende in esame la quantità media ordinaria di rifiuti calcolata su parametri decisi dal governo; se invece la Tares viene intesa come tariffa (vecchia Tia) si commisura la spesa alla quantità di rifiuti effettiva. In questo secondo caso la parte variabile (quantità di rifiuti) va a incidere maggiormente, imponendo ai comuni una forma di controllo più capillare. Secondo l’avvocato Lovisetti il vero proble-
ma è che la norma lascia parecchi nervi scoperti. Troppe discrezionalità vengono scaricate ai comuni, che devono impiegare diverse forze per fare verifiche e dotarsi di regolamenti puntigliosi, evitando ricorsi da parte dei cittadini. Lovisetti ha suggerito di adottare un regolamento comunale per i tributi, di realizzare un piano finanziario e poi deliberare il tariffario. Una volta individuati i costi (di gestione, amministrativi e di uso del capitale) che devono essere coperti dal piano finanziario, si determinano le tariffe (delle quali si parlerà nello specifico in un nuovo incontro a dicembre). Il tutto, cercando di districarsi tra i non pochi problemi e le incongruenze della nuova legge. Ad esempio il testo ad oggi non tratta il problema dell’Iva e dell’imponibile, né approfondisce la disciplina delle riscossioni, i casi di possibili contenziosi della commissione tributaria, le modalità di accertamento sui tributi e non entra nel merito della giurisdizione. E il tempo per chiarire tutto stringe: il 2013 è dietro l’angolo.
San Giovanni, il piano cimiteriale Approvato dal Consiglio, consentirà da subito di vendere loculi IL NUOVO CIMITERO DI SAN GIOVANNI IN CROCE cappelle gentilizie esistenti cappelle gentilizie di progetto loculi esistenti loculi di progetto tumulazione in tombe inumazione in tombe inumazione post estumulazione ossari esistenti ossari di progetto ossario comune di progetto cinerario comune gioradino delle rimembranze magazzino e spogliatoio personale servizi igienici spazi coperti verde parcheggi
Sopra il progetto a firma Guido Favalli che illustra come si presenterà il cimitero di San Giovanni in Croce al termine degli interventi
Solarolo Rainerio Anziano trovato morto in casa
Un anziano residente a Solarolo Rainerio è stato trovato morto ieri nel primo pomeriggio nella propria abitazione. Da giorni non rispondeva al campanello: insospettiti, i vicini hanno allertato i Carabinieri della stazione di Solarolo Rainerio che, entrati dalla finestra nell'abitazione, hanno fatto la triste scoperta. L’uomo, di 85 anni, viveva da solo in una vecchia casa nelle vicinanze del cimitero. La salma, recuperata dall’impresa di onoranze funebri Ghidotti e Murelli di Piadena, è stata trasportata all’ospedale Aragona di San Giovanni. Il parente più stretto era in Germania: contattato, si è messo subito in viaggio verso il caro defunto.
SAN GIOVANNI IN CROCE – Tra gli adempimenti cui sono chiamati i Comuni c’è l’elaborazione del Piano Regolatore Cimiteriale, vale a dire la valutazione del dimensionamento del cimitero sulla base delle previsioni di mortalità dei prossimi anni. Nel casalasco uno dei primi comuni a provvedere è stato San Giovanni in Croce: nella seduta del Consiglio comunale del 31 ottobre è stato approvato il piano, il cui estensore è l’ingegnere Guido Favalli. «La legge – spiega il sindaco Pierguido Asinari – obbliga i comuni a definire le necessità di servizio per almeno 20 anni, noi abbiamo provveduto per i prossimi 30 anni. La prima valutazione fatta ha riguardato l’analisi dello stato di fatto del cimitero esistente, il che rappresenta la base per individuare le esigenze e programmare gli interventi. E’ emerso che il nostro cimitero non solo ha dimensioni ade-
guate, ma che ci sono eccedenze di loculi e tombe anche in previsione dei dati di mortalità dei prossimi anni». La ricaduta è anche di tipo economico, il che di questi tempi rappresenta un’importante opportunità: «Il primo effetto è che nel trentennio, e già da oggi, possiamo vendere ben 180 loculi». Questo perché il piano segue il progetto di ampliamento del cimitero che l’anno scorso ha visto la realizzazione di 160 nuovi loculi. «Loculi che oggi sono a disposizione – chiarisce Asinari – mentre fino a ieri non lo erano». A sinistra c’è la piantina di come sarà il cimitero, con il giardino delle rimembranze a sinistra poco oltre l’ingresso, e a destra l’area destinata all’inumazione. Dopo l’adozione del piano da parte del Consiglio comunale, si attende il parere dell’Arpa e dell’Asl, dopodiché lo stesso Consiglio sarà chiamato all’approvazione definitiva.
Colonia 2012, venerdì la grande festa
Fervono i preparativi per la festa dei turni minori della colonia 2012. Venerdì sera, a partire dalle ore 20,30, in auditorium Santa Croce, si terrà il consueto appuntamento di restituzione finale con bambini e ragazzi che hanno partecipato ai soggiorni estivi presso la Casalmare di Casalmaggiore a Forte dei Marmi. Dai 6 ai 15 anni, tutti i giovani vacanzieri casalaschi (e non) sono invitati a partecipare all’evento organizzato dagli educatori della cooperativa L’Umana Avventura di Cremona e dal direttore della colonia Daniele Occhipinti di Pronto Servizi. Il palinsesto della serata non cambierà rispetto alla tradizione degli ultimi anni: le novità riguardano invece le
proiezioni, non più solo fotografiche. Dando seguito al tema della colonia 2012, “Casalmare in onda”, venerdì verranno mostrati i filmati realizzati alla Casalmare dagli stessi bambini e ragazzi dei tre turni minori. Simpatici servizi giornalistici, rubriche d’intrattenimento, interviste e cortometraggi,
comporranno il film della serata. Per prenotare i dvd contenenti foto e video dei vari turni basta inviare entro venerdì una mail a michele.tosini@alice.it (primo turno) o a arry84@alice. it (secondo e terzo turno), oppure mandare un sms al numero 328 9095279. Sarà richiesto un piccolo contributo spese.
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SOLAROLO RAINERIO, MORTO IL DIACONO MORI SOLAROLO RAINERIO - All’eta di 60 anni è deceduto ieri mattina presso l’Hospice dell’Ospedale Maggiore di Cremona il diacono permanente Giuseppe Mori, originario della parrocchia di Solarolo Rainerio. Ne ha dato il triste annuncio il sito della diocesi di Cremona, annunciando che le esequie saranno celebrate domani, giovedì 8 novembre alle 14.30, proprio a Solarolo. A presiedere il rito sarà il vescovo di Cremona, monsignor Dante Lafranconi. Giuseppe Mori, che era assai conosciuto anche nelle parrocchie limitrofe, era ricoverato da alcune settimane nel nosocomio cremonese, dove è stata allestita la camera ardente. Questa sera alle 21 appuntamento di preghiera con la recita del rosario. Domattina alle 10 la salma verrà trasferita nella parrocchiale di Solarolo Rainerio.
IL SALUTO DI STASSANO, L’ELEZIONE DI AZZONI L’assemblea elettiva ha rispettato appieno le previsioni: il nuovo presidente dell’Atletica Interflumina ÈPiù Pomì è Alfredo Azzoni, ovvero il candidato proposto da Carlo Stassano per la successione del dottor Pietro Bonfatti Paini. Ma oltre all’annunciato en plein di voti per l’ex atleta della società casalese oggi amministratore delegato di Battistero, la serata di sabato scorso in teatro a Casalmaggiore ha vissuto momenti di grande emozione per i 45 anni dell’Interflumina e per il saluto di uno dei padri storici del sodalizio: «Matrimonio e famiglia a parte, ho vissuto sabato il momento più bello della mia vita», spiega Carlo Stassano, il protagonista della serata. «Essere omaggiato dalla cittadinanza, dal sindaco e da tutti gli amici più cari per il lavoro svolto in tutti questi anni è stata per me una grande gioia. Sentire tanto affetto e tanto riconoscimento, mi ha ampiamente ripagato degli sforzi fatti». «Lascia un’eredità importante Stassano»: spiega il neo-presidente Azzoni. «Sono molto soddisfatto per la fiducia accordatami, cercherò di ripagarla nel migliore dei modi». Il passaggio di consegne definitivo avverrà martedì 13 novembre, in occasione del prossimo consiglio direttivo dell’Interflumina: in quella sede verranno eletti anche i tre vicepresidenti vicari per i settori Fidal (dovrebbe trattarsi di Corrado Lodi), Cip e Fiso (dove si va verso la riconferma di Federica Passera e Filippo Allodi). Nel frattempo, l’assemblea elettiva ha approvato la variazione dello statuto che prevede l’ampliamento del numero dei consiglieri: si passerà da dieci a sedici.
CASALMAGGIORE, NOVEMBRE E' IL MESE ROSA In onore della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), l’assessorato alle Pari Opportunità del comune di Casalmaggiore ed il Gruppo Mia (Movimento Incontro Ascolto) promuoveranno una serie di iniziative durante l’intero mese di novembre. A cominciare dal presidio già effettuato in Galleria Gorni durante i giorni della Fiera di San Carlo, con distribuzione di opuscoli ed attività informativa sullo sportello d’ascolto dedicato alle donne e sulla rete dei servizi presenti nel territorio provinciale. Le iniziative prevedono poi la realizzazione di un progetto che affronta il tema dell’uso dei mezzi di comunicazione ed il rispetto dell’identità di genere, promosso in collaborazione con I’Istituto superiore Polo Romani: l’intento, è riflettere sulla figura della donna, senza retorica. Come? «Raccontando storie di vita vissuta, creando momenti d’incontro e di riflessione, permettendo alle nuove generazioni di affrontare in modo consapevole un tema così delicato come quello del rispetto reciproco uomo-donna»: spiega l’assessore alle Pari Opportunità, Paola Daina. «Fare cultura e sensibilizzare sul tema dell’affettività, del rispetto della donna e della dignità di ciascuno»: è il progetto portato avanti anche attraverso l’attività di sportello d’ascolto Mia. Nello specifico, il calendario delle iniziative è il seguente: giovedì 15, 22 e 29 novembre, alle ore 20,45 presso la Biblioteca Civica Mortara, cineforum “Segreti di donna – Tre film sulla vita che nessuno conosce”; domenica 25, a Cremona ma in una sede ancora da definire, spettacolo teatrale “L’odore del mondo”, liberamente ispirato a “Dalia” di Concita De Gregorio. Per Casalmaggiore e dintorni, novembre sarà quindi il mese della (e per la) donna.
VENERDÌ AL GALLERANI SI PARLA DEI FIUMI SAN GIOVANNI IN CROCE - Dopo l'interesse suscitato con il primo incontro - relatori il presidente della Provincia Massimiliano Salini e il sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla, che hanno trattato il tema del riordino delle province - prosegue la rassegna di conferenze organizzata dalle associazioni Visioni Contemporanee e Democratici nel Mondo dal titolo “I venerdì della Politica”. Venerdì, alle 21 presso il teatro Cecilia Gallerani di San Giovanni in Croce, si parlerà di agricoltura, alimentazione e acqua in una serata intitolata “AAA La terra dei fiumi”. Il dibattito pubblico avrà come protagonisti il presidente della Libera Agricoltori Antonio Piva e il dirigente dell'Autorità di Bacino del Po Alessio Picarelli. In particolare Picarelli, da sette anni a capo del settore tecnico Monitoraggio, Pianificazione e Valorizzazione del territorio, si occupa dell'attuazione del Piano di Gestione del Distretto idrografico del fiume Po e della redazione del Piano di bilancio Idrico del Grande Fiume, trattando gli aspetti di equilibrio quantitativo e di utilizzo sostenibile della risorsa acqua. «Il tema acqua-ambiente-agricoltura, e quindi l'alimentazione – sostiene infatti Picarelli - è uno degli argomenti maggiormente indagati nella nostra attività di pianificazione».
Taccuino
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numeri utili Cremona
COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291
Via Arata Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 23 Novembre 2012
PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581
Via Milazzo Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 16 Novembre 2012
COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968
Via Monteverdi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 9 Novembre 2012
POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427
Via Postumia e via Tonani Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Novembre 2012
Via dei Navaroli Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Ottobre 2012
POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881 VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511
Via san Rocco Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 9 Novembre 2012
• Via San Rocco (dal ponte Cavo Cerca a Via Diritta): cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica e illuminazione pubblica; (Fine lavori 9 novembre).
• Via Milazzo (da C.so Garibaldi a P.zza Vida): cantiere per il rifacimento dei sottoservizi e della sede stradale; (Fine lavori: 16 novembre).
• Via Arata: cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica: (Fine lavori: 23 novembre).
• Via Monteverdi (da Via Ala Ponzone a P.zza Marconi): cantiere per il rifacimento del marciapiede; (Fine lavori: 9 novembre).
numeri utili
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 -
METEO
PROCURA Centralino: 0372-548233 OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118
• Via Postumia e via Tonani: cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica; (Fine lavori 30 novembre). • Via Navaroli (incrocio Via dei Classici): cantiere per il rifacimento delle condotte fognaria, acquedotto e gas metano; (Fine lavori: 9 novembre).
AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
Casalmaggiore
COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMiNISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 Centro per l’Impiego Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540
Farmacie di turno Dal 9 al 16 Novembre 2012 Distretto di Cremona
POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 Museo del bijou Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029
Distretto di Casalmaggiore
CREMONA GUARNERI S.N.C. CORSO GARIBALDI, 191 26100 Cremona Tel. 0372 21335
ANNICCO MACULOTTI ENRICO VIA MARCONI, 24 26021 Annicco Tel. 0374 79407
MALAGNINO GAMBA CARLO VIA S. AMBROGIO, 20 26030 Malagnino Tel. 0372 58348
Orari di apertura Mattino: 08:00 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30
Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30
Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30
Giorno di chiusura settimanale NO CHIUSURA
Giorno di chiusura settimanale SABATO POMERIGGIO
Giorno di chiusura settimanale Lunedì mattina
CREMONA - FARMACIA 11 A.F.M. DI CREMONA S.P.A. VIA GIUSEPPINA, 27 26100 Cremona Tel. 0372 434784
SESTO ED UNITI PORTESANI ANNA VIALE MATTEOTTI, 12 26028 Sesto ed Uniti Tel. 0372 76013
ROBECCO D'OGLIO PALERMO EMILIA VIA SGUAZZI, 18 26010 Robecco d'Oglio Tel. 0372 921122
Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30
Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00
Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30
Giorno di chiusura settimanale LUNEDÌ
Giorno di chiusura settimanale GIOVEDÌ
Giorno di chiusura settimanale SABATO POMERIGGIO
Casalmaggiore Farmacia - A.F.M. Piazza Garibaldi, 8 26041 Casalmaggiore Tel. 0375 200542
Scandolara Ravara CORBARI FRANCESCA Via Mazzini, 5 26040 Scandolara Ravara Tel. 0375 95148
Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30
Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30
Giorno di chiusura settimanale
Giorno di chiusura settimanale
Martedì
venerDÌ POMERIGGIO
Le farmacie di turno e gli orari dei distretti di Cremona e Casalmaggiore sono consultabili sul sito internet: www.aslcremona.it
Rubriche CERTIFICAZIONE DEGLI IMMOBILI, COME ACQUISTARE
L'efficienza energetica della casa nella sua conduzione, climatizzazione, produzione di acqua calda e in generale nei suoi consumi, può contribuire a preservare l'ambiente consentendo nel contempo un apprezzabile risparmio. Un aspetto importante è quello della documentazione che deve essere consegnata dal venditore. Al fine di una più completa valutazione dell'immobile, tale documentazione dovrà riguardare aspetti specifici sull'agibilità, la sicurezza degli impianti e la certificazione energetica. Il certificato di agibilità attesta le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti in essi installati valutate secondo quanto dispone la normativa vigente. Il Decreto Ministeriale 37/2008 elenca una serie di impianti che devono essere sottoposti a determinate procedure intese a garantire la costruzione e l'installazione degli stessi impianti a regola d'arte. Le ditte installatrici, al termine dei lavori, devono rilasciare al committente le prescritte dichiarazioni di conformità degli impianti. La mancanza di tali certificazioni e, quindi, la non conformità degli impianti, oltre a mettere a repentaglio la sicurezza personale dell'acquirente e dei suoi familiari, non consente il rilascio del certificato di agibilità. La normativa nazionale sull'efficienza energetica prevede due diversi attestati di certificazione: l'attestato di qualificazione energetica e l'attestato di certificazione energetica. Il primo svolge il ruolo di controllo ex post del rispetto, in fase di costruzione e ristrutturazione, delle prescrizioni volte a migliorare le prestazioni energetiche. L'attestato di certificazione energetica, invece, è uno strumento di informazione del proprietario o dell'acquirente circa la prestazione energetica e il grado di efficienza energetica degli edifici. Luca Curatti Nicola Timpanaro
Assoutenti delegazione di Cremona (tel. 328-1547751) viaTrecchi 25 • e-mail: assoutenticremona@libero.it
DALLA PARTE DEI CITTADINI
di Damiano Talamazzini
Responsabile Provinciale Patronato Epaca
Questa rubrica rappresenta un luogo d'incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali.Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato Epaca (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio Responsabile Patronato Epaca, sono un lavoratore dipendente dal 1977, Le chiederei cortesemente di fornirmi chiarimenti sul computo del servizio militare di leva al fine del trattamento pensionistico. Quando l'interessato è costretto ad interrompere l'attività per diversi motivi (es.: servizio militare, gravidanza, disoccupazione, malattia, cassa integrazione) non vengono più versati i contributi obbligatori legati allo svolgimento di un lavoro. Pertanto, per evitare che il lavoratore rimanga senza contributi, la legge prevede che vengano accreditati nei suoi confronti i "contributi figurativi". Questi contributi sono utili sia per raggiunge-
Servizio militare di leva e pensione re il diritto alla pensione e sia per aumentarne l’importo. Se il richiedente risulta iscritto, oltre che alle gestioni speciali dei Coltivatori diretti, coloni e mezzadri, degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, anche all'assicurazione generale obbligatoria, i contributi figurativi per servizio militare debbono essere accreditati in quest'ultima assicurazione, facendo esclusivo riferimento ai contributi versati in tale assicurazione. L’Inps sta verificando numerose domande di trasferimento degli accrediti figurativi per servizio militare dal Fpld alla gestione dei lavoratori autonomi e conseguente ricostituzione di pensioni liquidate anche con vecchie decorrenze, sulla base di contribuzione mista (da lavoro dipendente ed autonomo) ed ha comunicato che accoglierà le domande presentate dai pensionati interessati. Gli uffici Epaca: • CREMONA - Via D. Ruffini, 28 (Tel. 0372.732930); via Ala Ponzone, 8 (Tel. 0372/499811). • CREMA Via Macello, 34 (0373/732900); • CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 (0372.732960); • SORESINA Via Matteotti, 12 (0372.732990).
PRECARIARE STANCA A cura di Nidl - Cgil
Precariato, dati sconfortanti
Apprendiamo dal quotidiano "La Repubblica" che secondo un’indagine condotta dal centro studio Datagiovani - nella quale si analizza l’andamento del precariato giovanile negli ultimi otto anni - nel 2009 è avvenuto il sorpasso tra percentuale di occupati adulti rispetto ai giovani. Il segnale del deterioramento del mercato del lavoro giovanile è rappresentato proprio dalla crescita del precariato, la cui incidenza tra gli under 35 è raddoppiata in otto anni, passando dal 20% del 2004 al 39% del 2011. Questo significa che un giovane su due con meno di 24 anni è precario. Ed è ovvio che il fenomeno sia più evidente tra le donne. Questi dati devono indurre profonde riflessioni. Se poi aggiungiamo che, sempre secondo tale sondaggio, la laurea (o almeno molte lauree) pare non essere più uno strumento privilegiato per accedere
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a un'occupazione stabile, il quadro che otteniamo è davvero sconfortante. Il premier Monti auspica la costruzione di una società non incardinata sul posto fisso e sulle raccomandazioni, ma orientata alla flessibilità e al rinnovamento. In linea di principio, nulla da eccepire, a condizione che anche se il posto non è fisso assicuri ai lavoratori la dignità proclamata anche dalla nostra Carta costituzionale e che quando il posto non c'è più, lo Stato intervenga a salvaguardia di chi rimane senza lavoro in modo adeguato e non con misure assolutamente insufficienti come ora (vedi una tantum per i co.co.pro). Flessibilità non deve far rima con precarietà, dinamicità non deve fare rima con povertà. Ma ci pare che si tratti di obiettivi lungi dall’essere raggiunti! Chiara Rizzi
La Nidl Cgil si trova in via Mantova 25 Cremona • tel 0372 448608 e-mail: nidilcremona@cgil.lombardia.it
Piazza Stradivari Cremona Via S. Antonio del Fuoco 9/A Cremona C.So V. Emanuele 14 Cremona C.So V. Emanuele 84 Cremona Corso Campi 39 Cremona C.so Garibaldi 228 Cremona Corso Garibaldi 114 Cremona Corso Garibaldi 219 Cremona Corso Garibaldi 38 Cremona Corso Garibaldi 85 Cremona Via S. Barbara 19 Cremona Ospedale Cremona Piazza San Michele 2 Cremona Piazza IV Novembre 17 Cremona Piazza Cadorna 1 Cremona Piazza Cadorna 17 Cremona Piazza Del Comune Cremona Piazza Della Pace 2 Cremona Piazza Fiume 6 Cremona Piazza Marconi 15/A Cremona Piazza Roma 20 Cremona Piazza Roma 29 Cremona Piazza Roma 7/B Cremona Piazza Stradivari 17 Cremona Viale Po 83 Cremona Via Bergamo 221 Cremona Via Bergamo 91 Cremona Via Bergamo 47 Cremona Via Boschetto 93 Cremona Via Brescia 128 Cremona Via Brescia 219 Cremona Via Brescia 189 Cremona Via Brescia 27 Cremona Via Cappuccini 8 Cremona Via Castelleone 29/A Cremona Via Castelleone Cremona Via Dante 102 Cremona Via Dante 149 Cremona Via Dante 185 Cremona Via Dante 2 Cremona Via Dante 31 Cremona Via Dante 87 Cremona Via Del Giordano 133 Cremona
Sister Caffe’ Angolo Del Gusto Farmacia Leggeri Bar le torri Oggi Pizza Torrione Cafe’ Dico Caffe’ghisleri Esselunga Tango Bar Pasticceria Caffe’ Betti Crai Bonseri Fornaio Bar I 3 Gradini Dimeglio Bar - Figlie Di San Camillo Bibi Bar Farmacia Leggeri Farmacia Ziliotti Bar Pasticceria S. Remo Camera Del Lavoro Bet Fish Bottega Del Gusto Panificio Usberti Agip Cafe’ Gio’ Bar Associazione Commercianti Montecarlo - Slot Machine Caffe’ Parking Bar Roma Bar Mincio Bar Il Cantuccio Edicola Caffe’ Boldori Panetteria Patty Fitness Time Panetteria Quarantani Bar Gallo Smeg Centro Sportivo Sanzeno Coffee Time Q.In Forneria Pan&Piu La città del Sole
Verso la terza Repubblica «Per uscire dalla crisi italiana è urgente aprire una stagione di riforme di ispirazione democratica, popolare e liberale, legittimate dal voto di milioni di italiane e italiani, in continuità di quanto di meglio ha realizzato il Governo di Mario Monti». Così inizia il manifesto "Verso la Terza Repubblica" (www.versolaterzarepubblca.it), documento di convocazione della "società civile" per il "rinnovamento della politica". In vista di un primo appuntamento fissato per sabato 17 novembre a Roma: una grande assemblea aperta a tutti i cittadini. Un appello alla mobilitazione rivolto alle forze sociali, alle culture civiche, alle personalità e le realtà associative «capaci di contribuire attivamente alla rigenerazione del governo e della nazione», per una «presa di responsabilità corale» di fronte alla crisi del Paese. Il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, ha sottoscritto il manifesto insieme a molti altri esponenti autorevoli del mondo civile, sociale, sindacale, culturale ed economico. Il documento chiede «un urgente e radicale cambiamento della politica e una sua estesa apertura alla società civile», sapendo che «questa soluzione non verrà dai partiti politici come li conosciamo». Immagina una «Italia migliore», capace di «restituire dignità al lavoro sia come servizio pubblico che come intrapresa privata, tornare a considerare i cittadini singoli e associati e le famiglie come protagonisti e responsabili del bene comune e tutelare i più deboli».
www.welfarecremonanetwork.it - Gian Carlo Storti - storti@welfareitalia.it GOVERNO SICUREZZA SUL LAVORO: È "ALLARME" SEMPLIFICAZIONI Il Governo intende adottare un decreto che rimette mano alle norme contenute nel Testo Unico. Molti meno obblighi per le imprese, specie se piccole, a partire da quelli sul Documento di valutazione dei rischi. Stop da Cgil e Pd: "Provvedimento pericoloso". La bozza contiene norme che vanno dalla 'Semplificazione di adempimenti formali in materia di sicurezza sul lavoro', alle 'Infrastrutture, beni culturali ed edilizia' fino alla privacy e all'ambiente. I deputati del centro sinistra,hanno lanciato un allarme: nel decreto sarebbe infatti contenute “proposte di modifica peggiorative, rappresentate da semplificazioni che porterebbero alla riduzione di molti controlli in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Tra i punti più controversi della bozza di decreto c'è la cancellazione di fatto del 'Documento Unico per la Valutazione Rischi', strumento di controllo del sub appalto. C'è poi l'eliminazione del diritto all'informazione in caso di infortuni; l'impossibilità per gli organi di vigilanza di imporre prescrizioni per i nuovi luoghi di lavoro o di ristrutturazione per quelli già esistenti; l'esenzione dell'obbligo del Dvr per le piccole aziende e per quelle a basso rischio, l’esclusione dalla formazione dei lavoratori precari. Insomma una bella “deregulation”.
Fido, ti presento baby 3 Abbiamo già spiegato quanto sia fondamentale che il cane non associ mai qualcosa che percepisce come negativo all’arrivo del bambino. Al contrario dovremo impegnarci per rendere questo importante cambiamento il più positivo possibile. Sarà quindi importante premiare il nostro amico peloso con gustosi bocconcini ogni volta che faremo pratica prima dell’arrivo del bebè. Ad esempio, potremo premiare e lodare il cane quando si trova tranquillo vicino al seggiolone o alla culla. Dovremo anche essere sicuri al 100% che Fido risponda perfettamente e immediatamente ai comandi ‘seduto’, ‘terra’, ‘resta’ e ‘lascia’, ciò potrebbe infatti essere di vitale importanza in una situazione di pericolo per il bambi-
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Via Del Giordano 65 Cremona Piazza Risorgimento 30 Cremona Via F. Filzi 40/E Cremona Via F. Filzi Cremona Via Ghinaglia 94 Cremona Via Ghinaglia 104 Cremona Via Ghinaglia 49 Cremona Via Ghisleri 46 Cremona Via Ghisleri 53/A Cremona Via Giuseppina 11/B Cremona Via Giuseppina 11/B Cremona Via Giuseppina 27 Cremona Via Grado 20 Cremona Via Grado 40 Cremona Via Lazzari Cremona Via Litta 50 Cremona Corso Matteotti 20 Cremona Piazza Della Liberta’ 4 Cremona Piazza Della Libertà Cremona Via Mantova 25 Cremona Via Mantova 39 Cremona Via Mantova 133 Cremona Via Mantova 101 Cremona Via Mantova 141/B Cremona Via Mantova 81 Cremona Via Manzoni 2 Cremona Via Massarotti 15 Cremona Via Massarotti 19/A Cremona Via Mazzini 7 Cremona Via Mincio 2 Cremona Via Mincio 34 Cremona Via Nino Bixio 20 Cremona Via Nino Bixio 8 Cremona Via Buoso da Dovara 6 Cremona Via Eridano 15 Cremona Via Platina 34 Cremona Via Rosario 49 Cremona Via Ruffini 6 Cremona Via San Zeno 53 Cremona Via Solferino 9 Cremona Via XI Febbraio 64 Cremona Via XX Settembre 32/A Cremona Via XX Settembre 5/A Cremona
no. Sarà anche utilissimo acquistare un cd con preregistrati i versi e il pianto dei neonati, che faremo ascoltare al cane partendo da un volume bassissimo e aumentando gradualmente l’intensità, premiandolo sempre con bocconi appetitosi quando si comporta in modo tranquillo e obbedisce ai nostri comandi. Ciò servirà ad abituarlo a suoni che probabilmente non ha mai sentito e che possono risultare molto fastidiosi per le sue orecchie. In questo modo, quando il bebè arriverà davvero a casa, il cane sarà già parzialmente abituato ai rumori nuovi, agli oggetti del bimbo e soprattutto alla nuova routine, e non verrà quindi sconvolto negativamente. [continua…] Elisa Giudici eli.giudici@yahoo.it
la trovate QUI Bar Dragone Distributore Agip Non Solo Piada Uil sindacato Bar Zanzibar A.E.M. Cisl sindacato Fattorie del gusto Tabacchi Universita’ Cattolica Politecnico Di Milano Il Beccofino Cremona Po Bar Greco Linea Junior Seven Caffè Latteria Plac Politiche Educative Farmacia Zamboni Noemi Panetteria Tosi Bar Smile Macalli Medic Center Pane E Amore Caffe’ Noir Bar Tabacchi Edicola Ortenilla Edicola Compiani Panetteria Merlini Panetteria Merlini Farmacia Leggeri Tabaccheria Immobiliare B&G Osteria del Mento Palabosco Bar caffetteria Les Pailles Farmacia Bonfanti Bar Guru Ottica Ravanelli Bar Ghinaglia
Via Vittori 2 Cremona Viale Po 139 Cremona Viale Po 68 Cremona Viale Trento Trieste 27/B Cremona Viale Trento Trieste 36 Cremona Viale Trento Trieste 38 Cremona Viale Trento Trieste 54 Cremona Via Massarotti 46/D Cremona Piazza Migliavacca 6 Cremona Via Milano 24 Cremona Via Sesto 39 Cremona Via F.Soldi 2 Cremona Piano 2° Musetti Caffe’ Cremona Corso Campi 5 Cremona Via Mercatello 4 Cremona Via Bella Rocca Cremona Corso Vittorio Emanuele Cremona Via Vecchio Passeggio 1 Cremona Via Oglio 5 Cremona Via Aporti 43 Cremona Via Aselli 29 Cremona Via Cadore Cremona Corso Vittorio Emanuele 43 Cremona Via Giuseppina 21 Cremona Via Tonani 24 Cremona Via Boschetto Cremona Battaglione Bonemerse Cremona Due Gadesco Via Cesare Battisti 47/B Gadesco Via San Savino 17 - San Savino Persichello Piazza Garibaldi Pescarolo Piazza Roma 8 Vescovato Bosco Ex Parmigiano Bosco Ex Parmigiano Via Marconi 27 Pizzighettone Largo Vittoria Pizzighettone Via Matteotti 5 Soresina Piazza Garibaldi Soresina Sospiro
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Mercoledì 7 Novembre 2012
SPORT
a cura di Fabio Varesi
SERIE A Vincendo a Torino l’Inter ha superato l’esame di maturità e ora punta al titolo
La Juve ha trovato una degna antagonista Andrea Stramaccioni
E alla 50ª partita la Juve cadde. Poco male per la statistica, un po’ meno per la classifica, visto che i bianconeri hanno “scelto” proprio il big-match con l’Inter per cedere i primi tre punti della gestione Conte (in precedenza aveva perso una sola volta, non in campionato, bensì nella finale di Coppa Italia). Il successo dei nerazzurri di Stramaccioni è stato pienamente meritato, perché arrivato in rimonta, non dimenticando che la rete bianconera è stata viziata da un netto fuorigioco. Un risultato che rende più interessante la lotta scudetto e che dimostra come l’Inter sia attrezzata per dare fastidio alla Juve, che comunque resta favorita. Perde colpi, invece, il Napoli di Mazzarri, troppo dipendente da Cavani e Hamsik per poter sperare di puntare al titolo. Attenzione alla Roma di Zeman, che possiede probabilmente il reparto offensivo migliore del campionato e che se risolverà i problemi difensivi, potrà dare fastidio al Napoli
nella corsa ai preliminari di Champions. In fondo, anche la scorsa stagione il boemo partì in sordina con il suo Pescara, ma poi macinò tutti gli avversari a suo di gol. E domenica c’è il derby contro una Lazio a pezzi, che come il Napoli dipende troppo dai suoi solisti (Hernanes e Klose). 11ª GIORNATA Bologna-Udinese 1-1, Catania-Lazio 4-0, Fiorentina-Cagliari 4-1, Juventus-Inter 1-3, MilanChievo 5-1, Napoli-Torino 1-1, Pescara-Parma 2-0, RomaPalermo 4-1, Sampdoria-Atalanta 1-2, Siena-Genoa 1-0. CLASSIFICA Juventus 28; Inter 27; Napoli 23; Fiorentina 21; Lazio 19; Roma 17; Catania, Parma, Atalanta (-2) 15; Milan, Udinese, Cagliari 14; Torino, Pescara (-1) 11, Sampdoria (-1), Chievo 10; Genoa 9; Bologna, Palermo 8; Siena (-6) 6. Fabio Varesi fabiovaresi16@libero.it
Serie B Tre team in fuga I playoff sono a rischio?
Con un gol di Juanito Gomez, il Verona fa suo il big-match con il Sassuolo e si riprende il secondo posto in classifica. Con sei punti di vantaggio sulla quarta, prende corpo l’ipotesi di una promozione a tre senza playoff, come accadde nell’anno della Juve, tornata in serie A con Napoli e Genoa. 13ª GIORNATA Brescia-Ternana 1-0, Empoli-Pro Vercelli 2-1, Grosseto-Ascoli 2-1, Livorno-Bari 2-1, Modena-Juve Stabia 1-0, Novara-Cittadella 0-1, Padova-Cesena 1-1, Reggina-Varese 1-1, Spezia-Crotone 2-1, Verona-Sassuolo 1-0, Vicenza-Lanciano 0-1. CLASSIFICA Sassuolo 31; Verona 28; Livorno 26; Cittadella 20; Padova (-2) 19; Modena (-2), Juve Stabia, Brescia, Spezia 18; Varese (-1) 17; Ternana 16; Ascoli (-1), Empoli (-1) 15; Cesena 13; Bari (-7), Vicenza, Lanciano 12; Crotone (-2), Pro Vercelli 11; Novara (-4), Reggina (-3) 10; Grosseto (-6) 6.
La Cremo non riesce a sbloccarsi
Per risollevare il morale i grigiorossi cercano il successo oggi in Coppa Italia con la Tritium che ha esonerato Bertani
COMO (4-3-3): Micai; Ambrosini (29’ st Velardi), Schiavino, Luoni, Marchi; Giampà, Ardito, Tremolada (22’ st Scialpi); Cia (44’ st Gammone), A. Donnarumma, Lisi. A disposizione: Perucchini, Del Pivo, Fautario, D. Donnarumma. All.: Paolucci. CREMONESE (3-4-1-2): Alfonso; Sales, Tedeschi, Cremonesi; Visconti, Degeri (13’ st Sambugaro), Previtali, Cangi; Carlini; Bonvissuto (27’ st Martinez), Marotta. A disposizione: Grillo, Armenise, Riva, Baiocco, Zielenecki. All.: Scienza. ARBITRO: Maresca di Napoli. NOTE: Ammoniti Schiavino, Cia, Sales, Marchi, Alfonso, Visconti, Martinez. Angoli: 9-3. causa del turno di riposo, quindi la classifica peggiorerà ulteriormente. Per risollevare il morale sarebbe buona cosa riuscire a sbloccarsi nel turno di Coppa Italia, in programma oggi pomeriggio alle 14.30 stadio “Brianteo” di Monza contro la Tritium, formazione in grande difficoltà in campionato e capace di racimolare solo quattro punti. Nei giorni scorsi la Tritium
ha esonerato Paolo Bertani e affidato temporaneamente la conduzione tecnica della prima squadra a Romano Cazzaniga (ex portiere di riserva del Torino campione d’Italia nel 1976). La società assicura che entro verrà ufficializzato il nome del nuovo mister biancazzurro. Tre sarebbero i tecnici in corsa per la panchina: Gianfranco Motta, Ernestino
Ramella e Oscar Magoni. Ecco i convocati per la sfida di oggi, pomeriggio, valevole per il terzo turno di Coppia Italia (del girone a tre fa parte anche il Viareggio): Alfonso, Armenise, Baiocco, Bonvissuto, Buchel, Cangi, Carlini, Grillo, Marotta, Martinez, Moi, Nardi, Previtali, Riva, Sales, Sambugaro, Visconti e Zieleniecky. dalla redazione
10ª Giornata
Visconti in azione a Como (foto © Ivano Frittoli)
COMO-CREMONESE 0-0
AlbinoLeffe-FeralpiSalò Como-Cremonese Cuneo-Pavia Lecce-Portogruaro Reggiana-SudTirol Trapani-Tritium Treviso-San Marino V. Entella-Lumezzane Riposa: Carpi
1-1 0-0 2-0 2-1 2-2 2-0 1-3 1-1
Classifica
S
ono contento della nostra prestazione, perché con undici infortunati abbiamo retto in difesa, conquistando così il terzo 0-0 di fila. Purtroppo non riusciamo a sbloccarci in attacco». Così Beppe Scienza ha fotografato la trasferta di Como, al termine di un match giocato nel pantano del “Sinigaglia”, che ha impedito alle due squadre di proporre trame di gioco piacevoli. Ma la realtà è che questa Cremonese non riesce ad invertire la rotta, rimanendo nella mediocrità del centro classifica. Peccato, perché alle spalle dell’imprendibile Lecce, nessuna squadra mostra di velare più dei grigiorossi, che però fanno tantissima fatica ad andare in gol. Solo 9 reti segnate in dieci gare sono davvero poche per una squadra ambiziosa come la Cremo, oltretutto solo due in più del derelitto Treviso. La perdurante assenza di Djuric (solo due presenze in stagione) non basta a giustificare una sterilità offensiva che dura ormai da tre gare e che vanifica il buon lavoro della difesa, brava a concedere poco agli avversari. Al più presto Scienza deve ritrovare il miglior Le Noci, perché con i suoi gol può cambiare il corso di una stagione che non si sta sviluppando come nelle previsioni della società. Purtroppo nel prossimo turno i grigiorossi non scenderanno in campo, a
Lecce* Carpi Virtus Entella SudTirol Portogruaro Trapani Pavia Como Cremonese (-1) Feralpi Salò Lumezzane* San Marino Cuneo Reggiana Tritium Treviso (-1) AlbinoLeffe (-10)
25 17 16 15 14 14 13 13 12 11 11 10 9 9 4 1 0
Prossimo Turno
PRIMA DIVISIONE Anche a Como, complici le assenze, la squadra ha mostrato una sterilità offensiva
Carpi-Treviso Como-Trapani Lumezzane-Cuneo Pavia-Lecce Portogruaro-Virtus Entella San Marino-Reggiana SudTirol-FeralpiSalò Tritium-AlbinoLeffe Riposa: Cremonese
PROMOZIONE
SERIE D
La Pergolettese ora vede la vetta Per la Casalese un’altra occasione sprecata
Con un gol Amodeo, la Pergolettese sbanca Caronno e sale a due punti dalla vetta. 12ª GIORNATA Alzano Cene-Caravaggio 0-0, Montichiari- St. Georgen 1-1, CaronnesePergolettese 0-1, Castellana-Seriate 2-3, Mapellobonate-Sant’Angelo 1-1, Mezzocorona-Lecco 0-2, Olginatese-Voghera 1-1, Pro Sesto-Fersina Perginese 0-0, Seregno-
Pontisola 1-3, Trento-Darfo Boario 1-0. CLASSIFICA Caronnese 29; Pergolettese, Pontisola 27; Olginatese 24; Voghera 23; Lecco (-3) 18, MapelloBonate 17; Pro Sesto, Caravaggio, Seriate 16; Montichiari 14; Seregno, Alzano Cene Darfo Boario (-1), Mezzocorona 12; St. Georgen, Castellana, Sant'Angelo 10; Fersina Perginese 9; Trento 7.
(S.A.) Un film già visto è andato in onda domenica al “Ferrari” di Casalmaggiore. Per la seconda volta consecutiva, terza da inizio stagione, la Casalese chiude un match casalingo sul risultato di 2-2 (gol di Paltrinieri e Mariniello). Mai come contro il Montecchio i biancocelesti avrebbero meritato il successo, che resta invece una chimera. A fregare i maggiorini è stato ancora il finale di gara: rigore contro fra le proteste e doppia espulsione a sfavore. Così, oltre al
danno ci sarà la beffa delle assenze di due pedine importanti (Dall’Asta e Quarantani) in vista del prossimo scontro diretto casalingo col Cadelbosco. CLASSIFICA (10ª GIORNATA) Castellana, Meletolese 22; Arcetana 20; Povigliese 16; Montecchio 15; Castelnovese Medesanese, Brescello 14; Bobbiese, Ciano 13; Borgonovese, Carignano 12; Cadelbosco, Fabbrico, Langhiranese, Traversetolo 11; Falk 9; Casalese 5.
PUGILATO Chiamato in extremis a sostituire Colucello, l’atleta dell’Abc ha battuto prima del limite il magrebino Laghkri
Grande prova di Esposito a Piacenza
I due contendenti al momento del verdetto
Successo strepitoso di Nicholas Esposito sul ring di Piacenza, dove ha battuto prima del limite il piacentino di origine magrebina Abdessalem Laghkri. Sul ring avrebbe dovuto salire, per difendere i colori cremonesi Gigi Colucello, ma un leggero infortunio occorsogli poche ore prima del match, lo ha costretto a dichiarare forfait e Esposito, nonostante una preparazione un po’ sommaria, ha accettato il confronto. C’è da dire che i due s’erano già affrontati poco più di un anno fa a Calendasco e il cremonese aveva vinto di strettissima misura, ma aveva il classico sassolino nella scarpa da togliersi: Laghkri, infatti, era l’unico tra i quindici avversari finora incontrati, compresi i due che l’hanno battuto, a non aver
subito l’onta del conteggio. Esposito ha così condotto il combattimento col proposito di imporsi nettamente ed ha costretto l’avversario a sostenere un ritmo indiavolato sin dalle prime battute del confronto, imponendo la corta distanza e il corpo a corpo. Laghkri ha commesso l’errore di accettare gli scambi a viso aperto, ma lo ha potuto fare solo per tutto il primo round, che ha concluso già con qualche difficoltà. Nel round successivo Esposito si è fatto ancor più aggressivo e, nonostante i tentativi del solito arbitro Bernardo di arginare la sua aggressività con un paio di richiami senza fondamento, la resistenza di Laghkri ha cominciato a denunciare crepe paurose. Chiuso in un angolo, l’arbitro
gli ha concesso di respirare con un conteggio durato almeno una quindicina di secondi, che però non sono stati sufficienti a consentirgli di rifiatare. Nuovo conteggio, altrettanto lungo dopo un successivo attacco, concretizzatosi con due crochet al volto terribilmente efficaci, quando mancavano pochi secondi al termine del round. L’arbitro aveva tutta l’intenzione di permettere al piacentino di finire il round, ma è intervenuto il medico dottor Sturla che lo ha richiamato ad interrompere il match, assegnando così la vittoria ad Esposito che ha portato a 12 il numero di successi nel suo record contro due sole sconfitte, mentre il piacentino ha incassato la quinta battuta d’arresto in 14 incontri.
Sport FORMULA 1 Molto bravo e fortunato. Ecco le qualità che hanno permesso a Sebastian Vettel di rimontare dall’ultima fila sino al terzo posto nel Gp di Abu Dhabi. Una cavalcata strepitosa, a conferma del talento e dei nervi d’acciaio del tedesco, favorito però per ben due volte dalla safety car, che in altrettante occasioni gli ha permesso di azzerare un distacco francamente incolmabile. Come nella
Mercoledì 7 Novembre 2012
Vettel, bravo e fortunato nel limitare i danni
vita, anche nello sport la fortuna è una componente importante delle vittorie e stavolta la buona sorte ha premiato il coraggio del pilota della Red Bull, che ha così limitato a 3 punti la sconfitta nei confronti di Alonso, bravo a giungere secondo, ma non abbastanza per supe-
rare un indomito Räikkönen, tornato al successo dopo il suo ritorno in Formula 1. «Sicuramente crediamo nel titolo, quello è il nostro obiettivo», ha ribadito con fermezza Vettel. «Continueremo a lottare e a combattere per il titolo», gli ha risposto Alonso, che nelle ultime due
15
gare del mondiale, a Austin e a San Paolo, cercherà di ribaltare la situazione. Sicuramente Vettel è favorito, grazie anche ad una vettura superiore, ma quanto è accaduto ad Abu Dhabi dimostra che in Formula 1 nulla è scontato e la Ferrari lo sa bene.
xx
Vanoli, è stata solo una giornata storta VANOLI-ACEA 67-75
Johnson a canestro contro Roma (foto Castellani)
(19-20, 34-40; 52-61) VANOLI CREMONA: Luca Vitali (0/4, 0/1), Peric 6 (2/4), Kotti 19 (9/14), Jackson 22 (6/12, 2/7), Belloni ne, Conti ne, Ruini ne, Aaron Johnson 5 (1/4, 1/4), Harris 15 (3/9, 1/7), Huff (0/3, 0/3), Stipanovic, Cazzaniga ne. All.: Caja. ACEA ROMA: Goss 17 (4/12, 3/4), Jones 12 (2/6, 2/2), Tambone ne, Tonolli ne, Gorrieri ne, D’Ercole (0/1 da tre), Dagunduro (0/1, 0/1), Datome 20 (6/8, 2/4), Taylor 10 (3/7, 3/7), Lawal 5 (2/4 da due), Czyz 9 (3/5 da due), Lorant 2 (1/1 da due). All.: Calvani. ARBITRO: Sabetta, Bettini e Baldini. le di Kotti e Jackson, in attesa che anche Johnson, Huff e soprattutto Vitali diano un sostanzioso contributo alla squadra. Proprio il play bolognese ha parecchio deluso
DNC
Ferri (Erogasmet) al tiro
Classifica
N
on sono bastate le prestazioni super di Kotti e Jackson per battere un’Acea Roma cinica e spietata, soprattutto nel momento decisivo del match, ovvero quando la Vanoli ha prodotto l’ultimo sforzi per rimettere in piedi una sfida rimasta sempre saldamente nelle mani dei capitolini. Troppo lacunose le prove di Vitali, Huff e Harris (ripresosi solo nell’ultimo quarto) per sperare di arginare il gioco di squadra di Roma, trascinata da Goss e Datome, ma che ha trovati punti importanti con Taylor e Czyz. Peccato, perché sarebbe bastato poco per mettere le mani sulla vittoria, che sarebbe stata la terza di fila, importantissima prima di due match proibitivi come quelli contro Cantù e Milano. Ma anche in una giornata negativa, è possibile guardare il bicchiere mezzo pieno: l’ultimo arrivato Peric ha confermato di essere un buon giocatore e una volta raggiunta la miglior condizione atletica, risulterà molto utile alla causa biancoblu. E poi annotiamo la crescita esponenzia-
6ª Giornata
LEGA A Troppi giocatori biancoblu sono apparsi sottotono e Roma ne ha approfittato per incamerare la vittoria
contro Roma ed è stato sonoramente fischiato dai tifosi biancoblu. Fischi che non sono piaciuti a coach Caja, che nel dopo partita ha difeso il proprio giocatore: «Non
Bologna-Biella 89-75 Cantù-Avellino 79-67 Caserta-Varese 56-73 Cremona-Roma 67-75 Sassari-Brindisi 78-90 Reggio E.-Pesaro 71-59 Siena-Milano 66-71 Venezia-Montegran. 83-89
Varese Sassari Siena Cantù Bologna Roma Reggio Emilia Milano Caserta Cremona Montegranaro Pesaro Brindisi Venezia Avellino Biella
12 10 8 8 8 8 6 6 4 4 4 4 4 4 4 2
è l’unico a non aver giocato bene. E poi fischiare un giocatore non è sicuramente il modo migliore per aiutare la squadra». dalla redazione
L’Assi getta via la vittoria La Tec-Mar doma Cagliari SERIE A2
Occasione sprecata dall’Assi Manzi, ko anche contro il quotato Marghera. Le biancorosse hanno, infatti, condotto la gara per 39 minuti, regalando letteralmente il match alle avversarie a 40” dalla fine. Dopo i segnali positivi visti nelle ultime due partite, tanta è la delusione in casa Assi, sopratutto perché quella vista sabato è stata di certo la miglior prestazione da inizio stagione: squadra compatta che ha giocato con aggressività, imponendo il proprio ritmo e trovando buone soluzioni offensive contro le zone miste di coach Iurlaro. Purtroppo, come detto sul 49-45 a 43” dalla fine, tre rimesse biancorosse si sono trasformate in altrettante palle perse, con Innocenti che ha messo a segno il canestro del 50-52 a 15” dalla fine. Savelli, ancora su palla persa, ha poi subito fallo e ha chiuso la gara dalla lunetta (50-54), con le cremonesi che sono escite dal campo tra lo sconforto generale. Sorride, invece, la TecMar Crema che si è sbarazzata agevolmente del fanalino di coda Virtus Cagliari con un netto 75-61. Un passivo che avrebbe potuto essere ancor più pesante per la squadra sarda, se le cremasche fossero state più precise nelle conclusioni, anche se complessivamente hanno giocato una buona gara, trascinate da Losi (23 punti), Picotti (15 punti e 10 rimbalzi), Capoferri (13) e Caccialanza (11). CLASSIFICA (6ª giornata) San Martino di Lupari 12; Venezia, Milano 10; Tec-Mar Crema, Marghera 8; Alghero, Udine, San Salvatore, Muggia 6; Valmadrera, Broni 4; Assi Manzi Cremona, Biassono 2, Virtus Cagliari 0.
Erogasmet in vetta da sola, Piadena torna a sorridere
Piadena torna a sorridere, grazie al primo successo tra le mura amiche contro la matricola Bancole: 76-63 il finale per i ragazzi di coach Pedroni. Il match. Pronti via e l’MgK Vis sbaglia tre facili conclusioni, che sembrano far affiorare i fantasmi della gara di una settimana fa. Il punteggio viene sistemato durante il secondo quarto e poi mantenuto nella seconda metá del match. Sicuramente da rivedere l’inserimento del nuovo giovane play Tenghini, con troppo pochi allenamenti con la squadra e quindi al momento non giudicabile. Ci certo con la sua presenza ne guadagnano le rotazioni, visto che può essere un valido cambio
per Pesenti. Tra gli altri da segnalare la solida partita dell’inossidabile Portesani, autore di giocate importanti nei momenti cruciali del match, oltre al Bossini, autore di 24 punti. Ora il calendario propone per sabato la trasferta di Montichiari, dove Piadena cercherà di contrastare quella che da tutti è considerata la squadra piú forte del girone. Ad Arzignano, invece, è arrivata la quarta vittoria su quattro partite per l’Erogasmet Crema di Alessandro Galli (64-74 il finale). Presentatasi all’appuntamento priva di Stefano Chiari, la compagine biancorossa è comunque riuscita a portare a casa i due punti grazie soprattutto ad una difesa
che ancora una volta ha tenuto gli avversari intorno ai 60 punti. Di contro Andrea Bianchi, Roberto Anzivino e Mattia Cardellini hanno bucato numerose volte la retina avversaria, dimostrandosi estremamente pericolosi ed efficaci. Ora Crema è attesa al derby contro Orzinuovi che si giocherà sul parquet del PalaCremonesi sabato 10 novembre alle ore 21. Obiettivo, conservare il primato solitario in classifica. CLASSIFICA (4ª giornata) Crema 8; Bernareggio, Montichiari, Cantù, San Bonifacio, Pisogne 6; Piadena, Lissone, Bergamo 4; Orzinuovi, Milanotre Basiglio, Bancole, 2; Cittadella, Arzignano 0.
Parte il progetto “Junior Bocce”, ma mancano i docenti BOCCE
AAA giovani cercasi urgentemente. Il settore giovanile è sempre stato fondamentale nelle varie discipline sportive, essenziale anche per l’intero movimento boccistico, ma sta attraversando un momento difficile. Un fenomeno nazionale su cui il comitato provinciale cremonese, anche sull’onda dei brillanti risultati ottenuti lo scorso anno (campione regionale e terzo posto in Coppa Italia), sta tentando di porre rimedio ma in quale maniera? Due sono i punti fondamentali: l’organizzazione di gare specifiche per i giovani e l’azione di preparazione-promozione dello sport delle bocce. Come ci fa notare il presidente del comitato Giovanni Piccioni, «entrambi i programma sono in linea con quanto svolto negli anni precedenti, ma presentano anche alcuni elementi di novità rispetto al 2012. Partiamo dal calendario - prosegue Piccioni - dove troveremo ancora gli incontri a squadre organizzati dalla Coop Castelvetro e le “Querce” con la supervisione di Giancarlo Soldi. La prima manifestazione, come da tradizione, si svolgerà il primo maggio, mentre per la seconda non c’è ancora una data precisa, ma sarà quasi certamente una domenica di fine giugno. Come negli scorsi anni stiamo anche valutando l’allestimento
BOCCIODROMO: CORSO GRATUTO PER I RAGAZZI
Il corso (gratuito) è organizzato dal comitato provinciale e si svolge tutti i mercoledì dalle ore 17 alle ore 18.30 sulle corsie del bocciodromo comunale di Piazzale Azzurri d’Italia. E’ riservato a ragazzi e ragazze tra gli otto e i tredici anni ed è tenuto da Roberto Dilda e Gianfranco Ghirardi, sempre pronti e disponibili ad insegnare loro i primi rudimenti di questo sport e/o per allenare coloro che già lo praticano.
Franco Ghirardi, Mattia Visconti e Roberto Dilda
di una delle sei gare del Top 10 promosso dal comitato regionale lombardo». La notizia positiva di quest’anno è la programmazione della gara nazionale Juniores organizzata dalla bocciofila Stradivari: grazie all’impegno di Gabriele Ronda torna quindi, dopo una breve interruzione, questa straordinaria manifestazione che il 5 maggio porterà nella nostra città i migliori junior italiani e tanti appassionati. Altro marchio distintivo e parte basilare del settore giovani-
le è il progetto “Junior Bocce” dove viene introdotto il gioco della sfera sintetica nella scuola: «Questo progetto lo riprendiamo dopo un anno di pausa prosegue Piccioni - anche grazie alla disponibilità di Sabrina Bonvini che coordinerà il gruppo di educatori. Pensavamo di svolgere l’attività in una scuola primaria cremonese, ma abbiamo ricevuto richieste di altre due scuole che già l’avevano sperimentato in passato e stiamo valutando come farvi
fronte. Il problema serio è che purtroppo scarseggiano gli educatori, ovvero coloro che insegnano ai bambini i giochi previsti dal progetto. Faccio appello quindi ai volonterosi in grado di destinare qualche ora, peraltro ricompensata, a questo programma e di mettersi in contatto con la segreteria del comitato provinciale». La funzione del progetto sostituisce, pur se in maniera diversa, quella che una volta veniva svolta dalle osterie dotate di campi da bocce, ovve-
ro infondere nei giovanissimi quel seme che successivamente germoglierà e li avvicinerà, anche se non subito, allo sport delle bocce. Insomma, ci sono parecchie iniziative della Federazione e molta carne al fuoco del comitato cremonese: se vogliamo che questo sport abbia un futuro, le strade da percorrere devono andare tutte nella direzione del settore giovanile, altrimenti sarebbe la fine. Massimo Malfatto
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Sport
Mercoledì 7 Novembre 2012
SERIE A1
Icos sconfitta a testa alta a Busto Arsizio L’Icos Crema è stata battuta 3-0, ma è uscita a testa alta de Palayamamay di Busto Arsizio. Le violarosa erano consapevoli di incontrare la squadra delle meraviglie, che ha vinto tutto, ma che in questo inizio di stagione sta faticando a portare a casa punti. E così dopo un inizio altalenante, le violarosa sono riescite a mettere in difficoltà la formazione di
Carlo Parisi, giocando alla pari fino agli ultimi punti di ogni set. Un pizzico di lucidità e di determinazione in più in questi momenti: ecco gli ingredienti che avrebbero cambiato l’esito di questa gara. «Ero emozionata - ha rivelato Tereza Rossi Matuszkova - perché a Busto ho vissuto tante emozioni. Prima della partita ci ho pensato, ma poi quando sono
scesa in campo volevo vincere. Nei momenti difficili abbiamo commesso troppi errori, sono quelli che hanno inciso sul risultato. Sul finale di set dobbiamo essere più incisive, loro hanno avuto la capacità di mantenere la mente lucida e hanno vinto. Mi aspettavo di più, la gara l’avevamo preparata molto bene». ICOS CREMA: Paolini 10, Dalia 3,
Lehtonen 8, Rossi Matuszkova 13, Saccomani 2, Okaka 7, Marc, Portalupi, Paris (L), Garcia Zuelta 10. All.: Barbieri. 3ª GIORNATA Bologna-Conegliano 0-3, Busto Arsizio-Crema 3-0, ChieriPesaro 3-1, Modena- Villa Cortese 0-3, Piacenza-Bergamo 2-3, Urbino-Giaveno 3-0. CLASSIFICA Villa Cortese 8; Piacenza, Busto Arsizio 7; Conegliano 6; Bergamo, Chieri 5; Modena 4; Giaveno, Urbino, Crema 3; Pesaro 2; Bologna 1.
La Pomì è ormai abbonata al 3-0 5ª Giornata
L
a Pomì Casalmaggiore è abbonata alla vittoria per 3-0 e dopo Marsala, Sala Consilina e Frosinone, supera anche la Sanitars Metalleghe Mazzano con il risultato più netto (25-16, 26-24, 25-21 i parziali). Sicuramente è stata la migliore Pomì della stagione quella vista all’opera contro la formazione di Zanoni, che è comunque uscita dal campo con l’onore delle armi, anche perché è scesa in campo senza la Kucerova (ex della Pomì) che ha dato forfait a causa uno stiramento. Giulia Gibertini, libero della Pomì, ha commenta in termine positivi la gara che ha visto la sua squadra prevalere con il Mazzano: «In settimana avevamo preparato alla perfezione la partita e in campo si è visto chiaramente la tattica che abbiamo adottato. Nel primo set siamo state brave a limitare la foga offensiva di Koleva ed abbiamo messo in pratica un’ottima relazione muro-difesa. Nel secondo parziale c’è stato da lottare, qualche patema anche nel finale di terzo set, ma si sa che in A2 anche quando si ha la meglio 3-0 difficilmente si può parlare di una gara vinta in scioltezza». A proposito di 3-0, per voi è la quarta vittoria consecutiva con il punteggio più netto. «Il gruppo sta crescendo ed è sempre più convinto dei propri mezzi, nonostante l’infortu-
Casalmaggiore-Mazzano 3-0 Fontanellato-Ornavasso 1-3 Novara-Montichiari 3-0 Sala Consilina-Marsala 3-0 San Casciano-Cadelbosco 2-3 San Vito-Pavia 0-3 Soverato-Frosinone 3-0
Classifica
VOLLEY A2 Anche con il Mazzano alle casalasche sono bastati tre set per incamerare un successo che le proietta al terzo posto
Novara Ornavasso Pomì Casalmaggiore San Casciano Pavia Montichiari Mazzano Cadelbosco Sala Consilina Soverato Fontanellato Frosinone San Vito Marsala
SERIE B1
Una Reima ancora incerottata sfiora l’impresa contro Cantù
14 13 12 10 8 8 8 7 7 6 5 5 2 0
nio della Nardini, abbiamo confermato che il nostro organico ha un grande potenziale, la prestazione di Repice che l’ha sostituita alla grande, ne è la riprova. Sicuramente il fatto di dover contare solo su due centrali, ci penalizzerà, ma sapremo fare fronte a questo handicap». Per mister Milano il quarto 3-0 filato si presta ad una visione d’insieme della squadra, probabilmente alla migliore prestazione della stagione: «Un altro passo in avanti verso il top è stato fatto, proce-
La Bracchi impegnata sotto rete
diamo verso un’intensità di gioco ed una tenuta mentale sempre più prolungata e questo è un bene per gli obiettivi stagionali che ci siamo prefissati. Non possiamo però trascurare le amnesie del finale di secondo gioco, quando la squadra ha rimesso in discussione il vantaggio, per poi arrivare al successo 26-24. Lo stesso dicasi per i patemi venutisi a creare, verso la fine di terzo parziale con alcuni errori di fila in attacco, che hanno favorito la risalita di Mazzano.
HOCKEY A2
Questi passaggi a vuoto denotano ancora che la squadra deve imparare ad avere pazienza, a non volere chiudere il punto al primo tentativo, adottando piuttosto la tattica dello sfiancare l’avversario. Siamo comunque molto contenti per questa vittoria, che ci permette di mantenerci in corsa per i quartieri alti della classifica». POMÌ CASALMAGGIORE: Corna 5, Zago 10, Repice 12, Olivotto 9, Bacchi 16, Beier 11, Gibertini (L). All.: Milano.
Una Reima generosa e tutta cuore sfiora, l’impresa contro il forte Cantù in una gara dai due volti. I blues di Vittorio Verderio, avanti due set a zero (2521 e 25-20), sono stati sconfitti dopo oltre due ore di gar, dalla corazzata comasca, accreditata per il salto in A2. Il pubblico del PalaBertoni ha risposto con passione e calore all’invito della società di assistere all’incontro e così gli spettatori sono stati oltre trecento. Fermi ancora ai box Bigarelli e Silva, il tecnico cremasco ha gettato nell’arena Bonizzoni, pur non al top della forma. La Reima è partita bene, ma sul 2-0 ha accusato un netto calo psico-fisico, mentre Cantù ha alzato il proprio rendimento. Alcuni errori di troppi, specie in ricezione ed attacchi meno incisivi, spiegano l’11-25 finale. Il quato set è stato più equilibrato, anche se sempre nelle mani dei centurini, che si sono imposti 25-20. Nel tiebreak la formazione ospite non ha mollato la presa e ha trionfato 15-11. Il bicchiere è però mezzo pieno in casa Reima, vista la situazione di emergenza nell’organico e l’avversario di turno, che sicuramente reciterà un ruolo da protagonista nell’appassionante film di questo campionato di B1. Un punto che muove la classifica e che ha fatto intravedere le enormi potenzialità della squadra cremasca, in attesa del rientro degli infortunati. E sabato sera è in programma un’altragara impegnativa sul campo dei Diavoli Rosa Brugherio. CLASSIFICA (4ª giornata) Bergamo 12; Cantù, Milano 10; Cuneo, Genova 8; Olbia 7; Asti 6; Cagliari 5; Reima Crema, Brescia 4; Brugherio, Iglesias, S. Antioco 3; Cisano 1.
RUGBY
Pieve 010, pari con rimpianti a Vercelli Casalmaggiore vince a Dalmine
E’ iniziato bene il campionato di serie A2 per il Pieve 010, che ha conquistato un ottimo pareggio in trasferta a Vercelli: un punto che potrebbe dare grande soddisfazione ai ragazzi di Pieve, ma che invece porta con sé anche un po’ di rammarico visto che, a soli 19” dalla fine della partita, i vercellesi sono riusciti a siglare la rete del pareggio. Purtroppo il Pieve 010 ha accusato l’inesperienza nella categoria, non ha avuto la necessaria continuità, ha accusato qualche passo a vuoto quando ha ritenuto di avere ormai la vittoria in tasca e Vercelli ne ha immediatamente approfittato. Ai piemontesi va comunque riconosciuto il merito di non essersi mai demoralizzati, anche quando gli ospiti erano avanti di due gol. Avvio veemente del Vercelli, che vasubito in vantaggio,
ma il Pieve reagisce da par suo e con Berto segna la prima rete dei pievesi in serie A2, poi va in gol con Marchini ed ancora con Berto, prima della rete del 2-3 della squadra di casa. Nella ripresa Baffelli segna quasi subito, ma Vercelli rimedia e si porta sul 4-5, poi Berto segna il gol che potrebbe chiudere la partita, ma ad un minuto dalla fine Vercelli segna la rete del 5-6 e poi si getta all’arrembaggio. Il Pieve non riesce più a gestire la gara, c’è un po’ di confione in campo e l’esperienza dei padroni di casa torna a galla nel momento topico della gara, che frutta il 6-6 finale. PIEVE 010: Dal Bello, Civa Mattia 1, Civa Manuele, Marchini 1, Baffelli 1, Berto 3. All.: Civa. Cesare Castellani
Nulla da fare per il Cremona Rugby, che ha ceduto 26-6 a Desenzano, contro una formazione d’alta classifica. Ora l’attenzione si sposta a Lodi, dove domenica i grigiorossi affrontano una formazione di pari livello, con la concreta possibilità di tornare a far punti. Per il Rugby Crema, invece, doveva essere la partita della svolta, dopo l’altanelante avvio di stagione e in certi sensi lo è stato, anche se non del tutto. La squadra, infatti, ha confermato ancora una volta di possedere una signora mischia, di correre per 80 minuti e finalmente di avere di un gran carattere. La difesa, ha mostrato grandi segni di progresso, ma deve
ancora lavorare, mentre i trequarti, pur facendo intravedere buone cose, devono trovare più tranquillità, trasformando in meta tutte le occasioni che si procurano. La partita si è chiusa con il Crema che, anche se con qualche patema di troppo, ha sbancato il “Tartaglia” di Brescia col punteggio di 14-11. E’ presto per cantare vittoria, ma il match è di quelli che conta e con questo successo i neroverdi sono saliti al secondo posto in classifica con 8 punti. Bene anche Casalmaggiore, che vincendo 16-13 a Dalmine, ha consolidato il secondo posto nel proprio girone alle spalle del Cernusco, staccato di soli due punti.
CICLISMO Venerdì sera i dirigenti delle società voteranno il nuovo Comitato provinciale, mentre le due ruote cercano il rilancio
Pegoiani corre da solo alla poltrona di presidente
Antonio Pegoiani
Spuntano come i funghi le riunioni delle società di ciclismo lombarde, con all’ordine del giorno gli interventi sulle modalità per le prossime assemblee provinciali, regionali e nazionali della Federazione, durante le quali saranno eletti i candidati al quadriennio olimpico. Non siamo di fronte al vuoto. Insomma, debbono venir fuori tante cose dal cilindro, quindi non possono servire solo a designare il leader, ma anche a rigenerare dalle radici il ciclismo e soprattutto lanciare un messaggio forte, nuovo, chiaro e credibile. Non è impresa facile. Renato Di Rocco ha già annunciato la propria candidatura al vertice di presidenza nazionale, così come Claudio Santi e Gianni Sommaria. Aggiungiamo che in politica si corre per vincere e nel panorama del Comitato Lombardo tra i nomi che circolano, c’è anche quello di Francesco Bernardelli. Chiusa la stagione tattica e delle mille guerre di posizione, si apre la fase del coraggio. Dopo averle a lungo attese e invocate, ora i dirigenti delle società si trovano a fare i conti con la prospettiva e sfogliano la margherita, si consultano, gioiscono o si
disperano, ma cercano soprattutto di capire su chi puntare. Un ristretto gruppo di dirigenti, poi, accarezza la tentazione di scendere in campo e giocare la partita della vita: quella della leadership. Nessuno sport ha storie da raccontare quante ne ha il ciclismo, che se vogliamo essere onesti, manca il campione, mancano i soldi, manca lo spettacolo, manca la voglia di fare fatica e mancano progetti mirati. Saranno state pure giornate storte quelle del Mondiale olandese, ma siamo stati messi sotto, paghiamo dazio, perché c’è poco interesse nei confronti della specialità della crono, ci sono poche gare di questo tipo in Italia, manca il confronto con gli stranieri del settore, mancano gli eurodollari. Siamo finiti per la cronaca dietro la lavagna e la cosa deve far riflettere la Fci: un disastro come questo non lo si registrava da un bel po’. C’è da lavorare, mancano professionisti che abbiano grandi capacità e inventiva, che sappiano produrre utili. Non per arricchire qualcuno, anche se la cosa non mi scandalizzerebbe, ma per avere risorse da reinvestire e contribuire così ad una
crescita significativa. Troppi sono gli eventi, l’Uci ha cercato i soldi portando il ciclismo per il mondo, andare in Oman e Qatar significa impedire agli atleti la giusta preparazione alla stagione e chi mastica ciclismo sa benissimo che mai queste corse potranno acquisire fascino o diventare spettacolare. PEGOIANI CORRE DA SOLO Chiuso un quadriennio olimpico, Antonio Pegoiani corre da solo alla poltrona di presidente del Comitato provinciale della Federciclismo. E tra i nomi che circolano alle cariche consiliari ci sono quelli di Eleonora Soldo, Enrico Guadrini, Alessandro Rossi e Andrea Rocco Biondini, mentre Stefano Pedrinazzi dovrebbe essere il delegato provinciale alla verifica dei poteri dei grandi elettori all’assise nazionale. Serata intensa per la politica provinciale dello sport ciclistico, quella in programma venerdì 8 novembre alle 20.30, presso la sede del Coni di Cremona in via Fabio Falzi: i dirigenti delle società sono impegnati a votare il governo provinciale. Fortunato Chiodo
Cultura&Spettacoli Melodie cromatiche in mostra
Fino all’11 novembre la Galleria d’Arte Immagini ospita la mostra “Melodie cromatiche” curata dal prof. Gianluigi Guarneri. Angelo Conte ci dona evocative immagini surreali; Angelo Fanoli figure emblematiche dei chitarristi del rock e del blues; Giuseppe
Ponte tele monocromatiche astratte. Stefano Sandri propone un espressionismo astratto con incisive diagonali di nero da cui affiora una profonda musicalità, mentre Maurizio Valenzi racconta, tramite un’astrazione dinamica, l’osmosi fra musicalità e colore.
I Federici di Fossacaprara, famiglia di artisti e artigiani F di Federica Ermete
ino al 18 novembre, presso il Museo Diotti di Casalmaggiore, è allestita la mostra “I Federici di Fossacaprara – Una famiglia di artisti e artigiani”, che mira a valorizzare l’opera di talenti artistici tutti accomunati dal medesimo cognome, Federici, e da un legame speciale con la terra d’origine, ovvero Fossacaprara. Si tratta di Federico, Lorenzo, Ugo Chiarino, Eva, Renzo, Enea, Paolo, Mario, Ugo, Chiara e Andrea, ovvero falegnami, ebanisti, liutai, decoratori e pittori, tutti legati da un’unica passione, trasmessa di padre in figlio, di nonno o zio in nipote, lungo l’arco di diverse generazioni, da fine 800 a oggi. E’ quanto basta per interrogarsi sulla misteriosa relazione fra il talento artistico, le radici familiari e i luoghi; e Fossacaprara è indiscutibilmente “luogo” di remota storia e di stratificata memoria, dentro una marginalità che ha trovato nella sfera artistica un’indiscutibile possibilità di riscatto. Questa trasmissione di saperi e passioni si è alimentata e ha preso forma, anche e soprattutto, attraverso quei percorsi scolastici che, tra fine ’800 e i primi del ’900, han svolto un ruolo essenziale nell’emancipazione culturale e sociale e nella specifica formazione professionale e arti-
Il Museo Diotti
Dialoghi sul teatro all’ora dell’aperitivo
L’esposizione è aperta fino al 18 novembre al “Diotti” stica. Si segnala, in particolare, il ruolo della Scuola di disegno serale e festiva di Casalmaggiore (meglio nota come Scuola “Bottoli”), dal cui patrimonio emerge un nucleo cospicuo di disegni tecnici ed artistici dei Federici, utili ad evidenziare percorsi formativi, progressi individuali e
metodi legati al tirocinio artistico. Fra questi fogli spiccano per qualità i 133 disegni di Lorenzo Federici, prematuramente scomparso a soli 19 anni. La mostra, a cura di Valter Rosa e Chiara Federici, è articolata in tre sezioni. La prima è interamente dedicata al disegno e al
L’XI edizione della menifestazione è allestita nella corte di Palazzo Brunenghi
Biennale di grafica a Castelleone
Si rinnova il consueto appuntamento con la “Biennale di Grafica e Arti Città di Castelleone”, evento giunto all'XI edizione ed allestito nella corte di Palazzo Brunenghi (nella foto). L’incisione vuole mantenere la tradizione e la volontà del fondatore – Adalberto Marengo - di avvicinare la gente a questa particolare forma artistica, ormai diventata “genere di nicchia” e un po’ sconosciuta. Dalle maestose vetrate a volta del portico si possono ammirare 25 incisioni, frutto della collaborazione dell’Associazione culturale Quartiere 3 con altre quattro realtà artistiche provenienti da Vicenza, Firenze, Roma e Matera. La scultura contemporanea riesce, inoltre, ad esaltare l’immenso spazio del cortile interno riempiendolo e decorandolo con forme e materiali differenti. Gli scultori selezionati sono: Federico Bianchi, Sandro Greco, Arianna Loscialpo, Gianluigi Martelli, Angelo Noce, Guido Pettenò e Silvia Trappa.
Il prossimo 16 febbraio la band si esibirà in concerto al Teatro Ponchielli
In vendita i biglietti per i Negrita
Sabato 16 febbraio 2013 i “Negrita” saliranno sul palco del Teatro Ponchielli. Dopo aver affrontato palasport sold-out e un infuocato tour estivo, la rock band si esibirà per la prima volta in assoluto nei teatri italiani. Trenta concerti su e giù per lo stivale, in cui i Negrita eseguiranno non soltanto i classici cavalli di battaglia e quelli dell’ultimo album “Dannato vivere”, ma anche brani che da anni non vengono eseguiti dal vivo, il tutto riarrangiato e rivisitato in chiave teatrale per regalare uno spettacolo inedito
e dal sound rinnovato, in una situazione intima e raccolta. Insomma, siete pronti a vedere i Negrita come non li avete mai
visti? Allora mettetevi comodi… I biglietti sono già in vendita presso la biglietteria del teatro e sul sito www.ticketone.it
tirocinio formativo delle scuole d’arte; la seconda riguarda la sfera dell’artigianato artistico e gli oggetti prodotti dai Federici; la terza ed ultima sezione, quella propriamente artistica, é incentrata sul disegno di figura e sulla pittura, in particolare di Lorenzo, Ugo, Chiara e Andrea Federici.
Nell’ambito della stagione di prosa, il Teatro Ponchielli propone i “Dialoghi con aperitivo intorno al teatro”: incontri di presentazione e approfondimento degli spettacoli in cartellone, che rappresentano un’occasione per conoscere e capire i differenti linguaggi registici di un teatro che si rinnova, indaga sulle pulsioni umane, trasforma il classico in contemporaneo, si contamina di arti visive e movimento e ci chiede di essere spettatori attivi. Gli artisti ospiti della stagione 2012-13 s’incontrano e si confrontano con il pubblico, con l’aiuto di singolari intervistatori e in luoghi diversi. Otto incontri che il teatro offre all’ora dell’aperitivo, per dare uno strumento in più a chi il teatro lo segue e per incuriosire chi al teatro si vuole avvicinare. Gli incontri sono alle 18 e a ingresso libero. CALENDARIO 10-12: Caffè del Teatro, Andrea Marchesi incontra Luca Barbareschi (Il discorso del Re); 11-1: Osteria del Fico, Enrico Marcotti incontra Antonio Zavatteri (Don Giovanni); 23-1: Caffè del Teatro, Nicola Arrigoni incontra Umberto Orsini, Luca Micheletti e Lino Guanciale (La resistibile ascesa di Arturo UI); 5-2: Caffè del Teatro, Nicola Arrigoni incontra Elio De Capitani (The History Boys); 11-2: Il Quintino, Federico Toni incontra Pippo Del Bono (Dopo la battaglia); 26-2: Osteria del Quinto, Enrico Marcotti incontra Cèsar Brie (Karamazov); 12-3; Osteria del Fico, Andrea Cisi incontra Giuseppe Battiston (Macbeth), 19-3; Caffè del Teatro, Enrico Marcotti incontra La Compagnia del Teatro Stabile del Veneto (Il Ventaglio).
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Afterhour
Mercoledì 7 Novembre 2012
Per segnalarci eventi o concerti scriveteci o inviateci un link all’indirizzo appuntamenti@ilpiccologiornale.it
PIACENZA
Tamberitringali, rock senza compromessi
Strumentazione ridotta all'osso, sound viscerale e diretto in pieno stile del più puro rock: imperdibile l'appuntamento di giovedì sera al Baciccia di Piacenza, con il concerto dei Tamberitringali a partire dalle ore 22. Tamberitringali è un duo che esegue canzoni, composto da batteria e basso elettrico. tamberitringali suona soul rovinato, è un martello retorico, è una sezione ritmica che canta. L’utilizzo di loop e la gamma sonora vincolano la struttura canzone trasformandola in un sermone funk. tamberitringali esercita il mestiere dello spaventadiavoli.
TREZZO D’ADDA
A Joy Division’s night
Nostalgici e amanti sfegatati degli anni Ottanta, quello di domenica al Live Club di Trezzo d'Adda è per voi un appuntamento imperdibile. Protagonista è Peter Hook, lo storico bassista dei Joy Division e dei New Order, la band nata dopo lo scioglimento dei primi. Ad ormai più di 30 anni dalla morte del carismatico frontman del gruppo, Ian Curtis, avvenuta a Macclesfield il 18 maggio 1980, Hook accompaganto dai suoi The Light, ripercorrerà con un concerto esclusivo la magia di una delle band più influenti della storia del rock. Per ricordare il cantante e mente della band inglese, Peter Hook suonerà tutti i brani di “Unknown Pleasures”, album che ancora oggi viene considerato una pietra miliare della musica new wave e indie. Da ‘Love Will Tear Us Apart’ a ‘She’s Lost Control’, gli appassionati del genere potranno rivivere per una notte le sonorità che resero celebri e indimenticabili i Joy Division.
Sul palco sono attesi Teatro degli Orrori e Leeroy Thurnhill, fondatore dei Prodigy
Special guest per il week end al Fillmore P
di Martina Pugno
artirà dal Fillmore Club di Cortemaggiore il nuovo tour de Il teatro degli Orrori, che venerdì sera saranno sul palco dello storico locale con una data zero per presentare dal vivo, dopo un primo tour estivo, i brani de "Il mondo nuovo", album pubblicato agli inizi del 2012. Il tour estivo La band nei concerti ha affinato ancor più il suono già corposo del disco, grazie anche all’apporto di due nuovi componenti: Kole Laca, di 2Pigeons, al synth e rhodes, e Marcello Batelli, di Planet Brain e Non Voglio che Clara, alla chitarra. I concerti sono stati tanti, 53 per l'esattezza, e grandi le soddisfazioni: i festival, i club straripanti, il Primo Maggio in piazza San Giovanni. Molta la gente che ha visto i live show. Il pubblico si è fatto sempre più ampio. Giovani e meno giovani sono accorsi ai concerti e hanno condiviso il suono e le parole di un gruppo così fuori dal comune nel panorama musicale italiano. Molte le copie vendute, circa 10mila al momento. Un risultato di tutto rispetto per una band indipendente, in un momento di grave crisi del mercato discografico. Molte anche le recensioni e gli articoli che hanno accolto con entusiasmo il disco. Il week end al Fillmore prosegue con un grande ospite che incendierà il dancefloor: l'ex leader dei Prodigy Leeroy Thornhill calcherà il palco sabato sera. Leeroy Thornhill è stato il fondatore, insieme a Liam Howlett, dei Prodigy partecipando a 3 dei loro migliori dischi con milioni di copie in tutto il mondo. La band prende il nome dalla tastiera Moog Prodigy che suonava Leeroy in quegli anni. Originario dell'Essex , insieme a Keith Flint sente il dj-set di Liam Howlett e ne rimane talmente impressionato da chiedergli una cassetta. Il sound è talmente buono che i due breakers chiedono a Howlett di suona-
tutto il mondo. Il segreto del loro suono sta in una miscela perfetta ed esplosiva di Elettronica, BreakBeats, Groove Jazz-Funk, chitarre distorte e Hard Dance. Ed è proprio questo il suono che Leeroy Thornhill sta portando in giro per il mondo con i suoi dj set infuocati, miscelando rmx esclusivi di hit fatte con i Prodigy alle sue produzioni personali.
Julie’s haircut, psichedelia al Magnolia La maggior parte del pubblico li conosce sal 1999, ma i Julie's Haircut sono in circolazione perfino da prima, dall'ormai lontano 1994. Il loro album di debutto, Fever in the Funk House, prodotto dalla Gammapop, è un mix di garage rock, psichedelia, noise e melodie pop, è salutato dalla critica come uno dei migliori debutti indie rock italiani; successivamente viene inserito dalla rivista "Rumore" tra i 50 migliori dischi nella guida sul "Rock italiano anni 90". La band, che nel corso degli anni si è conquistata una posizione di spicco nel panorama alternative italiano ed è riuscita nel difficile compito di varcare con successo anche i confini nazionali, sarà protagonista di un concerto al Circolo Magnolia di Milano giovedì sera, presentando dal vivo l'ep "The Wildlife variations", pubblicato nel 2012. Non mancheranno, sul palco, nemmeno i brani che più hanno contrassegnato la storia della band, per un tuffo nel passato che rispolvererà anche le più lontane composizioni. Fedeli alla linea, quella dei cambi improvvisi, di
Programmazione settimanale CREMONA Spaziocinema Cremonapo (0372-803674) www.spaziocinema.info • Il matrimonio che vorrei • 007 Skyfall • Il comandante e la cicogna • Le belve • Viva l'Italia • Ted • The possession Chaplin (0372-453005) • Io e te
re per i loro show. Inizia così una carriera che li porterà a diventare uno dei gruppi più importanti della storia della musica elettronica lasciando ai posteri brani come "Firestarter" (1996), "Breathe" (1997) e album considerati veri e propri capolavori come "The fat of the land" (1997) e "Music for the jilted generation" (1993) che li renderanno famosi in
PIEVE FISSIRAGA Cinelandia (0371-237012) www.cinelandia.it • 007 Skyfall • Le belve • Ted • The Possession • Viva l'Italia CREMA Porta Nova (0373-218411) www.multisalaportanova.it
• 007 Skyfall • Silent Hill: Revelation 3D • Io e te • Le belve • Viva l'Italia • Gladiatori di Roma 3D • Ted • L'era glaciale 4 continenti alla deriva • Pietà
MEZZAGO
“A perfect Darkness”, Fink sul palco del Bloom
slanci e salti nel vuoto, caos lisergici e armonie eteree, uno dei gruppi più orgogliosamente alternative dell'italo stivale, si lancia come l'omonimo treno alla conquista delle terre emerse tra lo sterno e il cuore per gonfiarci di quel suono
che non si trova altrove. Apre il Vasco Brondi degli anni binari: Unorsominore calcherà il palco scaldando il pubblico per i Julie's Haircut. L'apertura cancelli è prevista per le 21.30, mentre i concerti avranno inizio alle 22.30.
Dopo l'esperienza con la Royal Concertgebouw Orchestra (Rco), Fink torna in tour e allarga la famiglia sul palco. Al Bloom di Mezzago, anziché ai Magazzini di Milano come precedentemente annunciato, il 9 Novembre troveremo insieme all'artista britannico il fido batterista Mr T e le novità Erica Nockalls, alle prese con diversi strumenti a corda, e Rae Morris (che sarà anche supporter con il suo show solista prima di Fink) alle tastiere. Fink e la band presenteranno dal vivo i brani estratti dal più recente album del cantautore. "Perfect Darkness" racchiude in sé tutto il variegato mondo di Fink tra musica acustica e sperimentazione elettronica.
CINEMA Come 007 è diventato l’agente segreto più celebre al mondo
Incassi da record per il nuovo James Bond
In Skyfall, la lealtà di Bond verso M (Judi Dench) sarà messa alla prova quando il suo passato verrà a perseguitarla. Quando il MI6 verrà messo sotto assedio 007 dovrà scovare e distruggere la minaccia, non importa a quale costo. L'agente segreto dovrà vedersela con l'inquietante Silva (Javier Bardem) ma sopratutto dovrà venire a patti con la propria mortalità, in un viaggio che lo porterà indietro nel tempo, fino alla sua infanzia, per riscoprire come e perché è diventato James Bond. Skyfall non solo celebra con la sua uscita i 50 anni di una delle saghe cinematografiche più longeve di sempre, giun-
Regia: Sam Mendes Durata: 143 minuti. Cast: Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Bérénice Marlohe, Albert Finney, Ben Whishaw, Rory Kinnear, Ola Rapace. Genere: avventura. ta al 23esimo episodio, ma anche record di incassi impressionanti.Solo nel primo giorno di programmazione, infatti, la pellicola inglese ha raggranellato in Italia ben 700 mila euro, con un totale internazionale di circa 100 milioni di dollari.
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A proposito di... Crema di zucchine al curry Ingredienti
Appena quest'ultimo avrà profumato l'olio unire le zucchine tagliate a tocchettini (e private della parte centrale dove sono a volte presenti i semi più grossi) e la cipolla affettata finemente; per aiutare la cottura unire mezzo bicchiere di acqua ed il sale.
PER 4 PERSONE Tempi di preparazione: 35 Minuti Tempi di cottura: 20 Minuti Difficoltà: Molto facile • • • • • •
Appena le verdure si sfalderanno saranno pronte. Frullarle con la panna di soya lasciandone da parte due cucchiaini.
3 zucchine 1/2 cucchiaino di curry 2 cucchiai di panna di soya 1/2 cipolla dorata olio evo, un pizzico di sale integrale
A
lcune volte ci capita di acquistare una bottiglia di vino anche pregiato per un’occasione particolare, vino che vogliamo condividere con amici per trascorrere un momento felice e con sorpresa ci troviamo una bottiglia difettosa, una bottiglia non perfetta. Questa situazione da’ adito a tanti commenti, per cercare di capire, valutare cosa sia accaduto al nostro vino, io cercherò in modo sintetico di schematizzare e descrivere i principali difetti che possiamo incontrare stappando una bottiglia di vino: • Odore e sapore di tappo • Odore e sapore di muffa • Odore e sapore di legno secco, asciutto • Odore e sapore di feccia • Sapore metallico • ossidato • svanito • Odore di solforosa Odore e sapore di tappo, la settimana scorsa abbiamo parlato a lungo del tappo di sughero dei funghi o muffe che sono la causa di questo difetto, ora non vorrei ripetere quanto ho già detto. Odore e sapore di muffa è causato da certi batteri che si sviluppano nei legni dei barili mal tenuti o non ben puliti. Il vino presenta un sapore amarognolo marcato. Odore e sapore di legno secco asciutto, molti vini oggi vengono elevati, affinati in barili di legno ma non presentano questo odore che si verifica quando i barili vengono lasciati vuoti per troppo tempo e non sono stati trattati adeguatamente con le solfitazioni. Il vino presenta sentori di legno secco e muffa molto sgradevoli. Odore e sapore di feccia si presenta quando queste non sono perfettamente pulite ed il vino sosta con un lungo contatto. Il sapore metallico è dato da una quantità superiore di composti di ferro o di rame presenti modo natu-
Preparazione
Mettere sul fuoco una padella in acciaio con il fondo alto, ungerla con due cucchiai di olio evo ed appena sarà ben caldo aggiungere il curry.
petitCHEF
Versare la cremina fredda o tiepida nei bicchierini, decorate con la panna ed una spolverata di curry, servirla con dei buoni grissini magari fatti in casa perfetti per raccogliere la vellutata e mangiarla.
I difetti del vino
a cura di Damiano Domenico Palumbo
rale nel vino. Il rame da’ un sapore amaro al vino, mentre il sapore metallico dal ferro. Il vino risulta ossidato a causa di un’ ossidazione eccesiva e colpisce soprattutto i vini bianchi. Questo difetto crea anche l’ incupi-mento del colore del vino oltre all’odore caratteristico di ossidato. L’ odore di svanito si presenta con i vini che sono stati troppo arieggiati, o travasati o sbattuti, come quando per esempio si fanno lunghi viaggi con vini
sfusi. Questo difetto può colpire il vino anche in fase di imbottigliamento, anche se oggi le aziende prestano molta attenzione a questa delicata fase del vino. L’ odore di solforosa è causato da un’ eccessiva quantità di anidride solforosa e dei suoi derivati che viene addizionata a tutti i vini che vengono imbottigliati. Il tenore massimo di solfito per il vino rosso è di 150 milligrammi per litro, per il vino bianco ed i rosati è di 200 milligrammi per litro, se si eccede, nel vino si percepisce un odore di zolfo bruciato con un sapore amarognolo; se si eccede con l’acido solfidrico si percepisce, invece, un odore di uova marce. Con queste poche righe ho voluto schematizzare questi difetti che potrebbe presentare una bottiglia di vino, anche se, per fortuna, non sono così diffusi, in quanto le aziende, oggi, cercano di seguire e curare anche in modo esasperato tutti i passaggi dalla pigiatura dell’uva in sala di vinificazione fino all’affinamento nella bottaia. Riconoscere questi difetti e catalogarli non è sempre facile , magari percepiamo , sentiamo che il vino non è perfetto non è nelle condizioni ottimali, ma
Mercoledì 7 Novembre 2012
Damiano Domenico Palumbo e la sua famiglia si occupano di vino da generazioni. Relatore e docente in molti corsi dedicati al vino, formaggi, olio extravergine. Ha collaborato con diversi Istituti Alberghieri sia Regionale che Statali. E’ stato coordinatore responsabile di Associazioni gastronomiche. non riusciamo a capire quale difetto presenti. Se il difetto è accentuato e va a discriminare la qualità del vino, rimettete la quantità di vino tolta dalla bottiglia e portatela all’Enoteca dove l’avete acquistata e l’enotecaro attento ve la sostituirà. Dicasi la stessa cosa se il vino l’avete acquistato dal produttore, aimè non vi verrà sostituita se l’acquisto l’avete effettuato al supermercato. Ora voglio presentarvi il vino che ho assaggiato mercoledì 31 novembre alle ore 21:
Sauvignon Colli Orientali Del Friuli Doc 2010 E’ ottenuto da un Sauvignon in purezza, ha una gradazione alcolica di 13 gradi ed è prodotto dall’Azienda Agricola La Tunella di Premariacco (UD). Il vino è stato servito ad una temperatura di 12 gradi e la bottiglia è stata aperta alcuni minuti prima. Il vino si presenta con un colore giallo paglierino, molto limpido con un profumo molto intenso e persistente , ben si percepisce il sentore erbaceo, varietale, foglia di pomodoro, salvia, peperone verde che caratterizzano il Sauvignon in modo inconfondibile. In bocca è secco, corposo, intenso, grande freschezza, giusto equilibrio, acidità, sapidità, aromatico di grande persistenza. È un buon bicchiere di vino pronto da bersi, ma può rimanere coricato in cantina per 2-3 anni. Ben accompagna primi piatti di sapore, carni bianche, pesce al forno, formaggi di media stagionatura. Il Sauvignon è sicuramente uno dei bianchi friulani più rappresentativi, è un bianco per grandi appassionati. Buona degustazione
di Ermanna Allevi, naturopata, master in cristalloterapia, AdiC Castelnuovo Del Garda.
Le Tormaline appartengono alla famiglia dei Silicati, minerali comuni e diffusi, composti da Silicio e altri elementi chimici quali ossigeno, alluminio, ferro, manganese, magnesio, calcio e altri. In questa classe di minerali formata da esemplari di variazioni cromatiche diverse, sono presenti tutte le tonalità dell'arcobaleno, grazie alla composizione chimica che è molto complessa e variabile. La Tormalina nera ( o Schorlite) si distingue per il suo colore nero intenso, dovuto alla presenza di ferro, questo minerale, dalla particolare lucentezza, si rinviene nelle rocce intrusive. Quella delle Tormaline è una delle famiglie fra le più importanti sotto diversi punti di vista, sono fortemente piezoelettriche (capaci di caricarsi positivamente ad un'estremità e negativamente all'altra), presentano un fenomeno analogo anche se stimolate termicamente. Nota anche come “pietra del computer”, per la sua capacità di riequilibrare i campi magnetici nocivi. Il suo nome deriva da “Schorl”, che, nel vocabolario dei minatori sassoni, significa “pietre inutili”, mentre dal cingalese “ Thuramali” o “Thoramali” che significa “pietra di colori misti”. Connessa sin dall'antichità all'equilibrio emotivo, in alcune civiltà era considerata la gemma dell'ispirazione e veniva largamente impiegata in gemmologia e nella realizzazione di oggetti decorativi. Nel XVII secolo fu definita “ simbolo della saggezza che rimane luminosa anche di fronte alle vicissitudini del destino” (Bernardo Caesius). Nella tradizione araba veniva ritenuta un simbolo del sole, in grado di rafforzare il cuore e di proteggere dagli incubi. Tra le Tormaline, la Tormalina nera è quella più diffusa ed è la più importante dal punto di vista esoterico. La principale proprietà di questa gemma è quella di riflettere la negatività, a differenza di altre pietre dello stesso colore che attraggono e assorbono le energie negative, la Tormalina nera attraverso le sue striature longitudinali le espelle. Come gran parte delle pietre nere, tende a riportare ogni situazione su un piano più fisico, spinge a far percepire, con maggior concretezza, tutti i problemi del quotidiano. Attenua gli stati dolorosi ed è altamente terapeutica per tutti gli organi relativi al primo e al secondo chakra. Bilancia il sistema endocrino, combatte l'insonnia ed è ottima per la neutralizzazione degli effetti delle terapie radioattive. È importante per armonizzare le turbe mestruali, per togliere il dolore ad esse collegato e per eliminare l'energia stagnante nei tessuti, compresa quella dell'apparato riproduttivo femminile. A livello psicologico e mentale dissolve i sentimenti e le emozioni deteriori: dalla paura alla rabbia, alla gelosia, riducendo le tensioni e proteggendo dai pensieri negativi. Ottima in tutte le situazioni di stress, rafforza il pensiero e il riconoscimento dei propri errori. A livello spirituale protegge e devia le energie negative, dissipa i blocchi energetici nei vari chakra, apportando la luce bianca del settimo chakra. A chi ne è particolarmente attratto donerà serenità, consapevolezza, imparzialità e ne rafforzerà la spiritualità. In cristalloterapia viene utilizzata sul primo e sul secondo chakra.