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CULTURA

UN BRINDISI AL CAMPIELLO

Anche per l’edizione 2020 il Consorzio di Tutela ha rinnovato la partnership con il premio letterario promosso da Confindustria Veneto per sostenere la letteratura italiana

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Lo scorso 5 settembre, nella splendida cornice di Piazza San Marco, si è svolta la serata finale del Premio Campiello. Un debutto nella piazza simbolo della città che ha voluto essere un abbraccio e un omaggio a Venezia e un’occasione per condividere con la cittadinanza e con i lettori il valore di questo Premio, dei suoi autori e dei suoi libri. A condurre la cerimonia conclusiva del premio organizzato dalla Fondazione Il Campiello con Confindustria Veneto è stata Cristina Parodi, tra le più apprezzate giornaliste del panorama televisivo italiano. Non poteva essere diversamente: la serata si è aperta nel ricordo di Philippe Daverio, storico componente della giuria dei letterati, scomparso tre giorni prima. Si è confermato sostenitore anche di questa edizione di Premio Campiello il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, che ancora una volta ha celebrato i suoi finalisti, e a tutti i partecipanti, brindando con le celebri bollicine italiane. “Il Consorzio – ha detto il presidente Innocente Nardi – è orgoglioso di continuare a sostenere la preziosa attività del Premio Campiello, perché desidera dare il proprio contributo alle molteplici forme che assume la bellezza in Italia. Noi produttori abbiamo la fortuna di cogliere ispirazione dalla bellezza del nostro territorio, che è prima di tutto un dono della natura, ma che è diventato unico al mondo unito grazie al lavoro sapiente e appassionato degli agricoltori che nei secoli hanno ricamato le nostre meravigliose colline. Ci piace cogliere la sintonia tra il nostro lavoro e quello degli scrittori, entrambi risultato del talento unito all’impegno appassionato e alla dedizione quotidiana. Consideriamo il nostro vino espressione dell’arte italiana di fare bollicine. Un’arte che nasce da un territorio straordinario e da poco più di un anno Patrimonio dell’Umanità Unesco”. È stato Remo Rapino, con il romanzo “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” a vincere la 58ª edizione del Premio Campiello. Al secondo posto si è classificato Sandro Frizziero con “Sommersione” (Fazi Editore), al terzo Ade Zeno con “L’incanto del pesce luna” (Bollati Boringhieri), al quarto Francesco Guccini con “Trallumescuro. Ballata per un paese al tramonto” (Scrittori Giunti), e al quinto posto Patrizia Cavalli con “Con passi giapponesi” (Einaudi).

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