LA COLLINA DI LORENZO

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Fausto De Stefani

Alpinista, naturalista, fotografo, è tra i primi al mondo a salire tutti gli 8000 iniziando dal K2, che raggiunge nel 1983. Fondatore dell’associazione internazionale “Mountain Wilderness”, di cui è garante internazionale, dedica grande attenzione all’ambiente e alla natura, organizza conferenze e mostre didattiche in scuole e Università. Da molti anni si dedica completamente alla realizzazione di un progetto umanitario in Nepal realizzando scuole e laboratori professionali per oltre mille bambini e ragazzi.

Montura Editing è il laboratorio creativo e la “casa editrice” di Montura, il brand italiano leader nell’abbigliamento e nelle calzature per la montagna e per l’outdoor. Nel corso degli anni l’Azienda ha sviluppato un percorso di comunicazione originale, in linea con il motto “Searching a new way”: sostegno alla produzione cinematografica e letteraria; edizione diretta di alcune opere; supporto di festival culturali, mostre d’arte, rassegne musicali. Di particolare significato è il sostegno allo sviluppo di alcuni luoghi di valore artistico ed ambientale. L’attività di Montura Editing si completa con alcuni interventi di solidarietà, a livello nazionale ed internazionale.

EDITORIA

Decine di pubblicazioni tra libri e cataloghi, disponibili nei negozi o scaricabili gratuitamente dal sito.

Dozens of books and catalogues available in stores or as free download from the website.

CINEMA E TV

Più di 50 film co-prodotti e/o sostenuti in vario modo, vincitori di numerosi riconoscimenti. More than 50 films co-produced or backed in various ways and recipients of numerous awards.

CARTOGRAFIA

Un’accurata rappresentazione del territorio per descrivere cammini, itinerari, percorsi di gara

Accurate representation of the territory in descriptions of trails, routes and competition courses

PROGETTI

Importanti progetti di solidarietà e cooperazione allo sviluppo in Nepal, Mongolia, Perù e Italia.

Major charity and development cooperation projects in Nepal, Mongolia, Peru and Italy.

Molteplici attività al sostegno dei giovani e di iniziative sociali e culturali: festival, concerti, mostre, teatro

Multiple youth support programmes and social and cultural initiatives: festivals, concerts, exhibitions, theatre

ATTIVITÀ LUOGHI

Il territorio e i luoghi d’eccellenza da conoscere e tutelare The region and its outstanding places to know and protect

Un’oasi naturale a breve distanza dalla riva meridionale del Lago di Garda, la Collina ospita una grande diversità biologica e faunistica e nel tempo è diventata il luogo ideale per conoscere la natura e per far sognare e per far vivere a bambini ed adulti piccole e grandi avventure. Lorenzo Saviola, che l’ha amata e custodita, ha trasmesso il testimone a Fausto De Stefani, che ne ha aperto le porte a tanti amici, accogliendo sempre a braccia aperte i più piccoli.

Prefazione di Fausto De Stefani 4

La collina di Lorenzo 7

La mongolfiera, la mia maestra di viaggio 8

La saggezza della natura: semplice e misteriosa 10

Aprirsi ad uno spazio per fare spazio dentro se stessi 13

La scoperta del percorso avviene compiendolo 14

La “Mappa dei Tesori” della Collina Progetto di Cartago, disegni di Emanuele Lamedica 16

Una terra “sacra”, come insegnano gli Indiani d’America 19

La casetta di Jack London, libro aperto ed abitato 21

Accanto a ciò che s’impara, sta ciò che si può immaginare 22

Il galeone dei pirati, in viaggio per imprese straordinarie 25

L’abbraccio della natura, per continuare a sognare 26

Vivere in ascolto ed a disposizione degli altri 29

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Dedicato a Lorenzo Saviola e Giuseppina Madesani

Prefazione di Fausto De Stefani

Spesso e volentieri i ricordi tornano a farmi visita. volte addirittura mi assalgono. Sorvolano sulla memoria pi recente con la quale si dimostrano restii per prediligere invece gli anni dell’infanzia e della prima adolescenza. Tutto infatti è cominciato nella ascina ossa situata a astelnuovo di sola nel antovano. Quand’ero bambino ci vivevano quattro o cinque famiglie rese numerose dalla prole decisamente rigogliosa. Fatta eccezione per la mia le altre famiglie avevano per ciascuna un numero compreso tra i quattro e i dodici figli. erlomeno l’aia della ascina ossa era enorme e poteva accoglierci tutti nsieme a questa popolosa compagnia si giocava si bisticciava ci si riappacificava e in assenza di montagne ci si arrampicava sugli alberi. uona parte delle giornate si svolgeva all’aria aperta. ’estate vi si rimaneva fino alle ultime luci del tramonto mugugnando o piangendo quando infine si era costretti a rientrare. a natura è stata la nostra maestra silenziosa. i permetteva di respirare a pieni polmoni il senso di libert nello stesso tempo però ci faceva misurare con le nostre forze e conoscere i nostri limiti. genitori anc e allora avevano poco tempo da dedicare a noi bambini. artivano all’alba per i campi e poi il lavoro continuava nella stalla nel pollaio nell’orto. Al sopraggiungere della sera mio padre era distrutto dalla fatica e come lui tutti gli altri. i tanto in tanto venivano giorni in cui in fondo al lungo viale di pioppi compariva un vecc io di nome andelo. Forse perc vista dalla mia piccola statura la sua figura mi appariva maestosa simile a quella di un gigante. Si fermava nel tempo di una sera a raccogliere noi bam-

bini e i suoi racconti dentro la stalla. astava entrare nel suo sguardo fiero e lasciarsi trasportare dalla sua voce diversa da ogni altra per imparare a sognare. mmiravo il suo coraggio di portare i sogni sempre con s e il suo desiderio di rinnovarli di condividerli. Quella voce ci conduceva nei luog i pi lontani pur restando fermi. i descriveva la montagna pi alta quella dalla calotta bianca come se ci fosse stato. n verit l’aveva vista solo nella propria immaginazione. i diceva e meraviglia na fitta coltre di nuvole mi a abbagliato con il suo candore. Sento ancora gli occ i bagnati di commovente bruciore. lla mia et non è cos semplice abituare la vista ai cambiamenti rapidi. desso la vedo. quella la cima della montagna. a sua bellezza è magnetica e mi attira a s come se non esistesse pi niente tutt’attorno. a stessa attrazione e le stesse sensazioni rapivano anc e me mentre lo ascoltavo. ercepivo il suo animo come buono gentile sereno. Non o mai visto quel vecc io arrabbiarsi. ppure non possedeva niente. oc i gli negavano una scodella di minestra in cambio dell’abilit con cui aggiustava cose rotte e recuperava quelle prossime a essere scartate. io padre era generoso oltre alla minestra gli portava anc e un paio di panini. andelo si accontentava di quel poco c e trovava nella scodella ma non si faceva bastare la realt per quella c e appare e nemmeno il destino. ercorreva strade precarie lungo le quali incontrava anc e persone c e barricate nei pregiudizi lo disprezzavano perc povero e lo tenevano in disparte ma non perdeva la dignit ovvero l’unico occorrente per trovare il proprio posto nel mondo. ttraverso il

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suo percorso lui l’escluso non escludeva c iamava a raccolta noi bambini e ci rendeva compagni di viaggio. Sapeva c e eravamo disposti a seguire la sua narrazione senza di denze incuranti della gelosia di alcuni adulti capaci di interromperlo poic incapaci di comprendere come gli riuscisse di catturare la nostra attenzione al punto di suscitare continuo stupore e incanto.

volte quando sto parlando di andelo i bambini mi c iedono se è morto. ispondo c e era gi vecc io quando io da bambino l’ o conosciuto. ggiungo tuttavia c e non è morto perc c i trova un senso nella bellezza autentica della vita non muore. gnuno di noi può accorgersi di quale sia questa forma di bellezza e di come si manifesti. gnuno a la possibilit di scoprire c e cosa riserva per ricavarne una rivelazione inaspettata e per decifrarne i segreti un po’ com’è successo a me la volta in cui o visto mio padre infilare un lungo e robusto stelo d’erba in un buco del terreno. Quando poi di l a poco lo ritrasse adagio e lo fece uscire mi accorsi c e vi si era appoggiato sopra un grillo. Quello c e apparentemente sembrava uno dei tanti buc i nel terreno era invece la sua tana. a bellezza è un alimento prelibato da sorseggiare goccia dopo goccia. ’educazione c e la sa e

la fa riconoscere la generosit e il rispetto diventano fertili se vengono comunicati durante l’infanzia. er me sono stati tesori da custodire con cura mappe e scrigni di tesori. a ragazzo avevo tante certezze c e straripavano dal mio entusiasmo eppure ne cercavo altre sicuro c e con il passare degli anni sarebbero aumentate. i fatto non è andata cos . ra le certezze si sono a evolite. lcune si sono persino sciolte come neve al sole. dubbi anno preso il loro posto. iononostante sono convinto di una delle poc e certezze rimaste le esperienze vissute le emozioni e le forti sensazioni c e o provato durante l’infanzia e i primi anni dell’adolescenza si sono trasformate in granito. rmai credo c e rimarranno dentro di me fino all’ultimo respiro.

Fausto De Stefani
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Un ringraziamento particolare a Isabel Lanfranchi

Non c’era un solo giorno c e orenzo non andasse in collina alla mattina presto e alla sera prima e dopo il lavoro era la sua gioia ed il suo ritiro. poteva trascorrere indisturbato ore di lavoro nel bosco facendo fascine di legna rastrellando foglie o raccogliendo i fung i c e poi regalava accendendo un fuoco nel camino o accudendo le api per il miele. apitava c e portasse a casa un mazzo di fiori di campo alla ina sua moglie c e andavano a guarnire insolite insalate specie le primule e le viole. ra un esperto di tutte le erbe le piante i fung i di cui sapeva i nomi in latino italiano e dialetto. i fatto la laurea in agraria era solo una formalizzazione di una conoscenza che andava oltre le nozioni dei manuali di biologia ed era piuttosto la passione per la sapienza di come nella vita rurale padana e alpina l’uomo avesse imparato a trarre beneficio dalla natura in termini lavorativi gastronomici e salutari. areva strano a c i lo conosceva come imprenditore vederlo impegnato con piccone badile e carriola nel sistemare lo stradello di pietre da solo ma a lui piaceva cos . ppariva forse riservato sulle prime battute ma nei rapporti umani di tutti i giorni era poi generoso di sorrisi e gesti cordiali. orenzo Saviola per gli amici enzo era originario di icognara di iadana nella bassa mantovana ed era figlio di contadini. aveva trascorso la sua giovinezza fino a quando a fine anni 0 si è trasferito con la famiglia a astiglione per contribuire alla nascita di un’industria alimentare. al 200 la collina è tornata a vivere attraverso l’attivit di Fausto e Stefani c e all’interno delle sue attivit didattic e e naturalistic e a raccolto l’eredit della storia di orenzo insieme a tanti altri racconti ed esperienze per c i vuole entrare in contatto con la bellezza della natura.

F.S.

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La mongolfiera, la mia maestra di viaggio

sguardo e dalla mia voce partiva, e parte ancora, una mongolfiera. Era ed è la mia compagna, la mia maestra di viaggio: sa mostrare i limiti, ma anche superarli. Mi tiene stretto nel suo cesto, ma contemporaneamente allontana gli orizzonti. Oltrepassa i luoghi comuni. Attraversa i confini, soprattutto quelli dell’immaginazione. Si fa trasportare dal vento e trasporta i sogni. Atterra ogni volta che un sogno incontra la realtà o comunque dove ha l’occasione di abitare. Mi piace scendere sulla collina di Lorenzo perché vi appoggio quello che ho visto e scoperto nei miei viaggi. Da parte sua la collina, dritta sulla propria terra millenaria, mi insegna le leggi di natura e mi ricorda che il segreto di ogni altrove è la provenienza. Io e la collina diamo e riceviamo gratuitamente.

Dal mio

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La sagezza della natura: semplice e misteriosa

Ogni viaggio che si rispetti prepara ai cambiamenti e si confronta con le occasioni, con le dimensioni dell’itinerario. Anche la collina di Lorenzo invita alla scoperta. Quindi bisogna stare pronti a voltare lo sguardo, a modificare la prospettiva. La saggezza della natura è tanto semplice quanto misteriosa; per quello infonde il desiderio di esplorare. I suoi segreti fanno parte del viaggio e lo rendono simile a una stagione in continua evoluzione. Quella che più gli somiglia è la primavera perché ogni giorno si rinnova, si trasforma e riserva sorprese. La sua delicata bellezza si stende sui panorami e distende gli stati d’animo di chi la osserva. La sua fonte inesauribile di vita non può che essere accompagnata da quella dell’acqua. Il suo corso, infatti, è un ciclo vitale che sgorga, si inoltra, si allarga, si assottiglia, si infiltra, si sommerge e riemerge. La sua voce è una profonda dedica e chiede rispetto.

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Aprirsi ad uno spazio per fare spazio dentro se stessi

Ogni paesaggio dal modo in cui viene abitato, dalle particolarità che lo rendono unico. Quella familiarità non dà nulla per scontato ed esige considerazione mentre entra in contatto o a confronto con una diversità, fatta di usi e costumi, di vissuti, di credenze, di esperienze. Mi sono fermato spesso a osservare, a intuire, a cercare i viaggi degli altri; e mi sono accorto che non sempre servono i biglietti per compierli. Ho notato che aprirsi a uno spazio permette di fare spazio dentro se stessi. Ogni geografia è una parte di mondo e, proprio per quello, lo testimonia e lo rappresenta. La prospettiva da cui lo si guarda, se riesce a farsi familiare, assorbe, distribuisce ed espande un senso di comunità, di universalità, di libertà. Ogni volta che mi sono proteso a uno scorcio o da uno scorcio, per quanto piccolo o marginale fosse, ho avvertito che una sola sua cellula può contenere, evocare e portare in circolo un mondo intero. Ciò che ho visto con uno sguardo del genere mi ha permesso di incantarmi e di non arrendermi mai all’abitudine.

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La scoperta del percorso avviene compiendolo

Ci sono persone che si mettono alla prova fino all’estremità del mondo e fino allo stremo delle forze. Si spingono sulle cime più alte e raggiungono le distanze più elevate. Una volta in vetta, rischiano di sentirsi arrivati e di considerarsi superuomini. In altre parole, possono perdere l’umiltà per strada. Se si arrocca la cima in un traguardo, resta tale e il sogno si esaurisce là sopra; se invece fa parte del viaggio, e ne rappresenta una tappa, allora non si dimentica la persona che si vuole diventare e si può tornare a se stessi, arricchiti di esperienze, di

significati e di nuovi sogni da condividere, da portare all’ascolto. Il coraggio di ammettere di non avere certezze è la vera sfida, disposta a continuare la ricerca, a non esaurire i sogni, a lasciarsi tracciare dalla propria storia, a non accomodarsi su un raggiungimento, a non darsi per vincitori. La scoperta del percorso avviene compiendolo, portandolo avanti, rendendolo testimonianza, alleandosi con esempi e riferimenti che, a loro volta, hanno affrontato il proprio. Del resto, non si deve usare un coperchio se si vuole distillare la pienezza!

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Una terra “sacra,” come insegnano gli Indiani d’ America

Sulla collina di Lorenzo ogni angolo di terra è ritenuto sacro, così come lo era nella memoria e nell’esperienza del popolo degli Indiani d’America. Eppure, proprio a loro, la terra fu portata via con la forza, con l’usurpazione e con la prevaricazione per farne proprietà privata, per assoggettarla al dominio del potere, dello sfruttamento e degli interessi di parte. Togliere la terra agli Indiani fu come lasciarli orfani di madre. Oltre che della terra, furono defraudati anche della propria storia e della propria cultura perché l’una alimentava le altre e viceversa.

Basti pensare che, secondo i Capi di Pace indiani, tutte le cose della Ruota dell’Universo (la terra, il cielo, le rocce, le piante, gli animali, i fiumi) conoscono l’Armonia e sanno come Donare l’uno all’altro; tutte tranne l’uomo. Pertanto ogni uomo deve capire la relazione che lo lega al mondo circostante e trovare il proprio posto nell’Armonia con i fratelli, con le sorelle e con tutti gli altri esseri viventi. Per fare ciò occorre che gli uomini cerchino la comprensione reciproca, ognuno nel rispetto dell’interpretazione dell’altro, e si percepiscano come dono l’uno per l’altro.

La casetta di Jack London, libro aperto ed abitato

Io ero e sono rimasto un vagabondo. Non mi sono mai fatto bastare la giornata, le esperienze già fatte o già viste, la realtà così come appare e nemmeno il destino.

Forse per questo ho qualcosa in comune con Jack London e nutro un debole per le sue avventure. Quando si attraversano strade precarie e quando ci si sente o si viene tenuti in disparte, si deve lottare per la sopravvivenza. Trattandosi di una lotta, può rivelarsi violenta, può abbruttire e mostrare la legge della zanna e del bastone, ma può anche risvegliare il richiamo della foresta, facendo emergere la forza e la natura della propria indole. Per cercare il proprio posto nel mondo ci si spinge nei luoghi più insoliti, immaginari o reali che siano, fino ai mari del Sud o sui ghiacciai dell’Alaska. Qui ci si misura con il carico della fatica e del dolore, ma si impara a volgere lo sguardo ai compagni di viaggio che si incontrano e a distinguere, come diceva il buon London, che la carità non è un osso al cane, ma è l’osso diviso con il cane, quando sei affamato quanto il cane. Noi vagabondi non abbiamo mai messo pianta stabile in una vera e propria casetta, ma l’abbiamo riempita di storie, di racconti, di viaggi, di imprese.

In questo senso l’abbiamo resa un libro aperto e l’abbiamo fatta abitare.

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Accanto a ciò che s’impara sta ciò che si può immaginare

Uno dei più grandi spazi dai quali mi sono fatto percorrere e nei quali ho viaggiato è stata l’immaginazione. Le sue risorse sono davvero sconfinate e non si pongono mai come punti di arrivo; piuttosto, invitano a partire. L’immaginazione invoglia e sprona a vedere al di là delle apparenze, a osservare le varie sfaccettature delle cose, a esplorare, a rintracciare persino i segreti di un luogo. Grazie alla sua ispirazione ogni manifestazione è desiderio di una nuova ricerca, ogni raggiungimento è desiderio di un proseguimento. Accanto a tutto ciò che si impara sta tutto quello che si può immaginare. Lo sapeva bene Emilio Salgari che, pur viaggiando da fermo, ha scoperto mondi lontanissimi, incredibili e misteriosi. Li ha visitati passando attraverso la sola fantasia, ma a ogni piè sospinto vi ha fatto entrare l’immaginario di chiunque ne abbia letto la descrizione. E ora, chi può dire di non conoscere Sandokan, Mompracen o la tigre della Malesia? Anche in una stanza si possono respirare i profumi e i colori di un viaggio intorno al mondo, le emozioni degli eventi che ne fanno parte e le energie creative che lo mettono in moto. Così si dà espressione a un’arte.”

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Il galeone dei pirati, in viaggio per imprese straordinarie

Sulla collina di Lorenzo, appena a ridosso di un lieve pendío, un vascello svetta inaspettato e sta ormeggiato giusto il tempo necessario alla fantasia per fargli spiegare le vele e per sospingerlo a prendere il largo. A quel punto anche una spianata erbosa osa l’azzardo di somigliare alla distesa del mare. Quando ci si lascia trasportare da un viaggio fantastico, le immagini si trasformano e, a poco a poco, ci si avventura nelle trame di avvenimenti insoliti, di imprevisti o addirittura di imprese straordinarie. Ed ecco che, allora, il vascello può popolarsi di un’audace vita di bordo, inserita nell’andirivieni dei corsari che navigano fra le onde, gridano ai venti dall’alto dell’albero maestro e, insieme al legno del galeone, sfidano le fólgori del cielo. Le loro gesta si fanno sempre più eroiche o agguerrite, a seconda dei pericoli che affrontano o che rappresentano. Ad ogni buon conto, sia che l’aria si intorpidisca e diventi presagio di burrasca, sia che si plachi e preannunci la bonaccia, occorre sempre prepararsi al viaggio, rendendosi pronti a ciò che riserva.

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L’abbraccio della natura, per continuare a sognare

Le vie per i sogni ricordano le costellazioni perché hanno bisogno di spunti di luce per non arrendersi e per rinfrancarsi. Perseverare in un sogno richiede forza di volontà, coraggio, ardimento, responsabilità. Per questo la strada per raggiungerlo è in salita, ma il suo fascino continua a brillare e, illuminando, mantiene lo sguardo disposto all’incanto. Per questo in cima a un sentiero della collina di Lorenzo la fatica si ritempra e diventa stupore. Qui un anfiteatro naturale, incavato e ricavato nell’avvallamento di una conca, rende onore al proprio spettacolo e a quello della natura, che vengono a coincidere. Il palco suggerisce l’idea di un bosco orizzontale, senza chioma. Il suo fulcro segue l’andamento di un’arcata, che ricorda quello della pupilla: guarda e si lascia guardare, si estende e contiene, si sporge e avvolge nello stesso tempo. La scenografia di querce, di biancospini, di robinie, di carpini neri e bianchi è un applauso di foglie e di fruscii. Dalla suggestione teatrale emana una sensazione comune al momento dell’abbraccio, che è insieme slancio e presa.

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Vivere in ascolto ed a disposizione degli altri

Anch’io, sebbene non abbia mai pedalato oltre i sentieri, le aie e le campagne della mia pianura, ho sempre chiesto un passaggio alla fantasia per alzarmi da terra, sulla mongolfiera, e per condurre le trasvolate nei miei racconti. Sono stato un solitario, anche perché spesso la gente mi ha tenuto in disparte, ma non ho mai permesso ai sogni di vivere in solitudine; li ho messi a disposizione e in ascolto di coloro che, inseguendoli, sanno farsi compagni di viaggio, ovvero dei bambini. I vissuti, le esperienze, le scoperte, le osservazioni, i sentimenti non passano in rassegna, quasi fossero un elenco, un ricettario, un teorema

o un’esposizione, ma passano la consegna a quanti desiderano diventare, a loro volta, esploratori. Le parole con le quali ho accompagnato i bambini nel viaggio e sulla collina danno voce a un ascolto precedente, che è stato il mio e che ha accolto la mia esplorazione. In questo modo mi sono orientato, mi sono posto nella mia storia e l’ho proposta, svelando persino lontani silenzi. In questo modo la natura trattiene i residui e gli strati di cui è composta che, se nascosti o interrati, vanno recuperati in profondità per restituire la peculiare identità. Ecco perché sulla collina di Lorenzo, là dove c’era una torbiera, è stato possibile far emergere uno stagno.

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Testi Fausto De Stefani

Illustrazioni Michele Avigo Mappa Enrico Casolari / Cartago e Emanuele Lamedica Fotografie Alessandro Tamanini Grafica e impaginazione Grafart Snc - Trento Stampa Litografica Editrice Saturnia Snc - Trento Editore - www.monturaediting.it

Copyright © Fausto De Stefani 2022

Copyright © Montura Editing 2022 Montura Srl - Via Trento, 138 - 36010 Zanè (VI)

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione scritta dell’editore.

Stampato nel mese di aprile 2022

ISBN 9791280802033

Questo prodotto è realizzato con materia prima di foreste gestite in maniera sostenibile.

Oltre 50 film co-prodotti o sostenuti, con sponsorship o product-placement. Opere che hanno partecipato a festival, che in parte sono ora presenti su piattaforme o sul sito aziendale.

E decine di altri film, serie e programmi tv sostenuti con fornitura di prodotti.

Più di 70 libri editi come Montura Editing o sostenuti da Montura, con oltre 200 mila copie distribuite gratuitamente in 20 anni, sempre in cambio di una donazione “libera e responsabile” a favore di progetti di solidarietà.

More than 50 films co-produced or funded through sponsorships or product placement. Films that have been featured at festivals, some of which are now available on the company website and various platforms. And dozens more films, series and TV programmes supported by the supply of products. montura.it

More than 70 books published by Montura Editing or backed by Montura, with over 200,000 copies distributed free of charge over 20 years, always in exchange for “free and responsible” donations to charity projects.

DONNE DI TERRE ESTREME

Caterina Borgato, 2021

IL GRANDE VIAGGIO

D.Bellatalla - S.Rosati, 2020

SULLE ANDE CON LE SCARPE BUCATE Giancarlo Sardini, 2020

FEELING ON TOP OF THE WORLD Enrico Tettamanti, 2020

CAMMINO NATURALE DEI PARCHI U.Antonelli e altri, 2019

LA COLLINA DI LORENZO Fausto De Stefani, 2019

I MILLE VOLTI DELLO SCIAMANO

David Bellatalla, 2019

MANI NUOVAEDIZIONE

Fausto De Stefani e Erri De Luca, 2019

LAYLA NEL REGNO DEL RE DELLE NEVI Reinhold Messner, 2019, Erikson Ed.

VALLE DELLA LUCE

ALPINISMO NELLE VALLI DELLA

SARCA E DEI LAGHI

Alessandro Gogna e Marco Furlani, 2019

DI PIETRE E PIONIERI, DI MACCHIA E ALTIPIANI Michele Fanni, 2018

IT’S MY HOME FOR THREE MONTHS Alessandro de Bertolini, 2018

LA RESINA R.Carbonera-A.Rasi Caldogno, 2018

RESISTANCE

Roberto Mantovani, 2017

LA MONTAGNA PRESA IN GIRO G.Mazzotti-M.Corona, 2017

UN VIAGGIO LUNGO UNA FIABA Fausto De Stefani, 2018 (ristampa)

RAGNATELE Collettivo Boschilla, 2018

KAZAKHSTAN A.Segre-S.Falso, 2016

MARTINO L’ARROTINO Martino Viviani, 2017

UN PAESE MILLE PAESAGGI L’Altro Versante, 2017

E.GHERSI

SULL’ALTIPIANO DELL’IO SOTTILE David Bellatalla, 2016

IN NOME DELL’ORSO Matteo Zeni, 2016

IL DET GIUSEPPE ALIPPI Luisa Rota Sperti,2016

SKYRUNNER. IL CORRIDORE DEL CIELO Bruno Brunod, 2016, Mondadori Ed. VOLUNTEERS AA.VV., 2014

PRIMA DELLA NEVE A.Segre e S.Falso,2013

#001 MOON LANDING AA.VV., 2011

FOTOTREKKING I GRANDI AUTORI AA.VV., 2011 FANGO AA.VV., 2011

DOLOMITI NEW YORK AA.VV., 2010

LA SCIMMIA ED IL BOOMERANG Nicolò Berzi, 2009

UNO MONTURA DIVERSO G.Malfer-V.Stefanello, 2009

ALDILÀ DELLE NUVOLE Fausto De Stefani,2009

UNO MONTURA PEOPLE 08 G.Malfer-V.Stefanello, 2008

ALPINISTI SOTTO ACETO Manuel Lugli, 2008

UNO MONTURA CONFINI G.Malfer-V.Stefanello, 2007

I COLORI DEL GRIGIO G.Marzari-G.Malfer, 2005 ROCKMASTER G.Malfer-V.Stefanello, 2005

50 ANNI DI SOCCORSO

ALPINO A ROVERETO M.Zandonati, 2005

UNO MONTURA VIAGGIO G.Malfer-V.Stefanello, 2004

Altrettante pubblicazioni sono state realizzate con il sostegno o con la collaborazione di MONTURA Maggiori informazioni su www.montura.it e nei MONTURA STORE E numerosi altri progetti editoriali, tra i quali 3 raccolte delle pagine pubblicate su “Internazionale”.

A similar number of titles published with the support or collaboration of MONTURA. Further information on www.montura.it and in MONTURA STORES.

Many other publications, including three collections of articles published in Internazionale magazine.

IL CERCATORE D’INFINITO F.Massa e A.Azzetti, 2020

LOS PICOS 6500 Marco Busacca, 2020

KINNAUR, HIMALAYA Emanuele Confortin, 2020

VALLE DELLA LUCE Alberto e Lia Beltrami, 2020

CACHONNE SUPRA A SCIARA G.Musarra-M.Brunello, 2020

CHOLITAS P.Iraburu, J.Murciego, 2019

MANASLU: BERG DER SEELEN Gerald Salmina, 2019

ANI, LE MONACHE DI YAQUEN GAR Eloïse Barbieri, 2019

ROLLY Pietro Bagnara, 2019

ENTROTERRA.

MEMORIE E DESIDERI DELLE MONTAGNE MINORI Collettivo Boschilla, 2018

SILENCE Bernardo Giménez, 2018

SENZA POSSIBILITÀ DI ERRORE Mario Barberi, 2018

RESINA

Renzo Carbonera, 2017

LA PELLE DELL'ORSO Marco Segato, 2016

PICCOLA PATRIA Alessandro Rossetto, 2013

ALPI Armin Linke, 2011

IO SONO LI Andrea Segre, 2011

KENO CITY, YUKON Paola Rosà, Antonio Senter, 2019

FINALE 68

Gabriele Canu, 2018

ITACA NEL SOLE Fabio Marcari, Tiziano Gaia, 2018

IT’S MY HOME FOR THREE MONTHS A.De Bertolini, L.Pevarello, 2018

PAGINE DI PIETRA

Federico Modica, 2018

DA ROVERETO AD AUSCHWITZ Giampaolo Calzà, 2018

RESET, UNA CLASSE ALLE SVALBARD Alberto Battocchi, 2017

OLTRE IL CONFINE A.Azzetti, F.Massa, 2017

DUSK CHORUS

A.D’Emilia, N.Saravanja, 2017

POSTINI DI GUERRA A.Gonnella, D.Centrone, 2017

INSIDE

Marc Daviet, 2017

A VENTIQUATTRO MANI Luca Zambolin, 2017

BREZNO POD VELBOM Alberto Dal Maso, 2017

PRENDIMINGIRO

Stefano Castioni, 2017

MINGONG

Davide Crudetti, 2016

BETWEEN HEAVEN AND ICE Federico Modica, 2016

SOLO DI CORDATA Davide Riva, 2016

ALBERI CHE CAMMINANO Mattia Colombo, 2015

IL MURRÀN Sandro Bozzolo, 2015

REVELSTOKE, UN BACIO NEL VENTO Nicola Moruzzi, 2015

CORRERE PER L’ESSENZIALE Alberto Ferretto, 2015

I SOGNI DEL LAGO SALATO Andrea Segre, 2015

L’ALPINISTA Giacomo Piumatti, 2015

VINO DENTRO

Ferdinando Vicentini Orgnani, 2013

AL DI LA DELLE NUVOLE Alessandro Tamanini, 2013

LA PRIMA NEVE Andrea Segre, 2013

VERTICALMENTE DEMODÈ Davide Carrari, 2012

CHANGE Petr Pavlicek, 2012

IL TURNO DI NOTTE LO FANNO LE STELLE Edoardo Ponti, 2012

LINEA 4000 Giuliano Torghele, 2012

IL RICHIAMO DEL KLONDIKE Paola Rosà, 2010

ARIA Davide Carrari, 2008

E numerose altre produzioni cinematografiche e tv. Numerous other film and TV productions.

EDITING FILM
MONTURA

Rarahil Memorial School

Rarahil Memorial School

www.nepalsenzafrontiere.com

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Nata nel 1998, Fondazione Senza Frontiere – ONLUS promuove progetti di aiuto e di evoluzione autogestita in paesi in via di sviluppo economico. Tra questi, il progetto “Rarahil” a Kirtipur, una cittadina non lontana da Kathmandu, la capitale del Nepal. Montura Editing sostiene il progetto Rarahil devolvendo l'intero ricavato della vendita dei suoi libri alla Fondazione Senza Frontiere. I versamenti a favore del progetto “Rarahil” potranno essere effettuati nei seguenti modi e con la specifica causale: Banca

Bonifico presso il Credito Padano Banca di Credito Cooperativa S.C. filiale di Castel Goffredo (MN): C/C bancario n. 8029 Codice IBAN: IT 89 F 08454 57550 000000008029

Nata nel 1998, Fondazione Senza Frontiere – ONLUS promuove progetti di aiuto e di evoluzione autogestita in paesi in via di sviluppo economico. Tra questi, il progetto “Rarahil” a Kirtipur, una cittadina non lontana da Kathmandu, la capitale del Nepal. Montura Editing sostiene il progetto Rarahil devolvendo l'intero ricavato della vendita dei suoi libri alla Fondazione Senza Frontiere. I versamenti a favore del progetto “Rarahil” potranno essere effettuati nei seguenti modi e con la specifica causale: Banca Bonifico presso il Credito Padano Banca di Credito Cooperativa S.C. filiale di Castel Goffredo (MN): C/C bancario n. 8029 Codice IBAN: IT 89 F 08454 57550 000000008029

Oppure presso

Unicredit Banca Filiale di Castel Goffredo C/C n. 101096404 (Codice IBAN: IT 79 Y 02008 57550 000101096404)

Posta Versamento sul c/c postale n. 14866461 (Codice IBAN: IT 74 S 07601 11500 000014866461)

Oppure presso Unicredit Banca Filiale di Castel Goffredo C/C n. 101096404 (Codice IBAN: IT 79 Y 02008 57550 000101096404) Posta Versamento sul c/c postale n. 14866461 (Codice IBAN: IT 74 S 07601 11500 000014866461)

Il versamento va intestato a: Fondazione Senza Frontiere - Onlus Via S. Apollonio n. 6 - 46042 Castel Goffredo (MN) Codice Fiscale n. 90008460207

Il versamento va intestato a: Fondazione Senza Frontiere - Onlus Via S. Apollonio n. 6 - 46042 Castel Goffredo (MN) Codice Fiscale n. 90008460207

Per ottenere la certificazione ed usufruire dei benefici fiscali, è necessario comunicare il proprio Codice Fiscale alla Fondazione Senza Frontiere Onlus.

Per ottenere la certificazione ed usufruire dei benefici fiscali, è necessario comunicare il proprio Codice Fiscale alla Fondazione Senza Frontiere Onlus.

The foundation “Senza Frontiere” – ONLUS supports aid and selfdevelopment projects in developing countries, like the “Rarahil” project in Kirtipur, a small village not far from Kathmandu, the capital city of Nepal. Montura editing supports the “Rarahil” projects.

All the proceeds from its books sale will be hand over to Senza Frontiere foundation.

Donations in favor of Rarahil projects can be made via: Bank

The foundation “Senza Frontiere” – ONLUS supports aid and selfdevelopment projects in developing countries, like the “Rarahil” project in Kirtipur, a small village not far from Kathmandu, the capital city of Nepal. Montura editing supports the “Rarahil” projects. All the proceeds from its books sale will be hand over to Senza Frontiere foundation. Donations in favor of Rarahil projects can be made via: Bank

Bank transfer to Credito Padano Banca di Credito Cooperativa S.C. Castel Goffredo branch (MN): Account number 8029

IBAN: IT 89 F 08454 57550 000000008029

Bank transfer to Credito Padano Banca di Credito Cooperativa S.C. Castel Goffredo branch (MN): Account number 8029 IBAN: IT 89 F 08454 57550 000000008029

Or to Unicredit Banca, Castel Goffredo branch Account number 101096404 (IBAN: IT 79 Y 02008 57550 000101096404)

Post Office Payment to post office account 14866461 (IBAN: IT 74 S 07601 11500 000014866461)

Or to Unicredit Banca, Castel Goffredo branch Account number 101096404 (IBAN: IT 79 Y 02008 57550 000101096404) Post Office

Payment to post office account 14866461 (IBAN: IT 74 S 07601 11500 000014866461)

Payment reference: Fondazione Senza Frontiere - Onlus Via S. Apollonio no. 6 - 46042 Castel Goffredo (MN) Tax ID: 90008460207

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