Provincia Regionale diAgrigento Settimanale on line della
N. 6 - domenica 24 marzo 2013
Il Presidente D’Orsi rinnova la fiducia all’assessore provincialeAngelo Biondi
Il Presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi, in seguito alle notizie apparse sulla stampa rinnova il suo apprezzamento e stima nei confronti dell’assessore proL’assessore al turismo vinciale Angelo Biondi . «E’ un assessore – dichiara Eugenio Angelo Biondi D’Orsi – a cui va tutta la mia fiducia e soprattutto la mia stima. Ha sempre lavorato e continua a farlo nel supremo interesse del territorio con serietà e professionalità da uomo che ama la sua gente e per la quale si spende quotidianamente. A Lui rinnovo pienamente la mia fiducia come assessore valido e preparato che si è sempre rapportato con questo Presidenza in modo elegante, propositivo e soprattutto portando avanti progetti realizzabili. Smentisco quindi ogni forma di rimpasto della Giunta Provinciale che possa riguardare Angelo Biondi.»
Laverariformaèridurrestipendieparlamentariregionali
Presentato dal Presidente Crocetta un discutibile disegno di legge sulla soppressione delle Province
Una «fumata» nera alla Regione Eugenio D’Orsi *
La soppressione delle Province Regionali in Sicilia è fumo negli occhi all’elettorato. Questa la mia personale interpretazione di quanto sta accadendo a Paler mo. In questi giorni di acceso dibattito politico, di presenzialismo nei salot ti della Tv di Stato da parte del Presidente Crocetta, non ho sentito una sola parola che riguardi il taglio degli stipendi ai Deputati Regionali. Eppure qualcuno sta dimostrando che si può sopravvivere a Palermo con molto di meno di quanto passa la Re gione. Quello degli stipendi ai deputati è un tasto che non si tocca. I giornali scrivono che è stato scoperto un buco nelle casse della regione di un miliardo di Euro. Ebbene già si parla di stangata per i contribuenti. E’ possibile che deve essere sempre il cittadino a pagare. Questa è l’occasione per rivedere gli stipendi dei parlamentari regionali con forti risparmi per le casse regionali. Sono domande che come cittadini di questa meravigliosa e sfortunata terra vorremmo che qualcuno desse una risposta chiara. Ad oggi l’unica risposta che si ha è la chiusura delle Province da surrogare con i Consorzi di Comuni all’interno dei quali vi sono un Presi dente, una Giunta ed un Consiglio. E’ giunta l’ora di finirla con questa demagogia e pensare seriamente a risolvere la situazione economica in Sicilia. Presidente Provincia
Regionale di Agrigento
Troppo alti gli emolumenti dell’intero apparato burocratico della Regione
Ci siamo, l’ipocrisia politica va in scena con la soppressione delle Province Regionali in Sicilia e l’istituzione dai liberi Consorzi di Comuni. La chiusura dell’Ente intermedio è diventato uno sport nazionale a chi la spara più grossa per mascherare lo sperpero di Stato con l’alibi che sopprimendo questo Ente «inutile» si risolvono i problemi economici. Forse hanno ragione queste menti eccelse, ma ci sia consentito di dubitarne . Ad oggi l’unico taglio di cui si parla è solo la soppressione delle Province e l’on Crocetta, quasi a gara con il Movimento 5 stelle a chi appare il più rivoluzionario, ha annunciato nei salotti televisivi italiani «Io ho chiuso le Province in Sicilia». Nessuno però ci dice quanto costa il Governo , la Giunta regionale, l’Assemblea Sicilia-
na, gli alti burocrati dell’Isola, i dirigenti della stessa Regione. Volendo fare due conti, ed esaminando l’Assemblea Regionale Siciliana, un deputato regionale ha uno stipendio mensile netto di 14 mila euro che moltiplicando per i 90 Onorevoli di Sala d’Ercole raggiungono la «modica» somma di 1.260.000, 00. E qui ci fermiamo, con l’augurio che nell’Isola non si scoprano casi di sperpero come quelli delle regioni Lazio e Lombardia sui benefit dei nostri deputati regionali. Qualche consigliere provinciale parla di golpe contro la democrazia partecipata, forse esagera, ma non tanto. Invece di rivedere e potenziare il ruolo di questo ente e farne il motore propulsore di sviluppo, con precise e specifiche competenze, che non invadano i campi di altre strutture, si lavora alla loro soppressione.
Si taglino invece gli inutili Consigli di Amministrazione dove grandinano cospicui gettoni di presenza. Finiamola con la farsa che le Province costano. Perché i Consorzi di Comuni non costeranno? Nel disegno di legge del Presidente Crocetta, che commentiamo a parte, le uniche cose chiare sono il numero degli assessori rispetto alla popolazione, la durata del presidente e della giunta e poi nebbia fitta. Inoltre al 13° comma dell’art. 5 si legge testualmente : «Ai sindaci che rivestano altresì la carica di presidente del consorzio, di assessore del consorzio e di consigliere consortile non può essere corrisposto alcun compenso (riportiamo fedelmente il comma 13 dell’art. 5; n.d.r.) spetta per la partecipazione alle riunioni di giunta e/o
di consiglio, ed ove previsto dallo statuto, il rimborso spese effettivamente sostenute e documentate per recarsi dal comune presso il quale rivestono la carica di sindaco alla residenza del consorzio. Spetta, inoltre, il rimborso delle spese di trasferta autorizzate e documentate». Quindi non è vero che non costeranno nulla queste nuove strutture. Nel testo del ddl non è specificato come e di quanto è questo rimborso. Pertanto come si può far passare un provvedimento che inneggia al risparmio quando invece ne moltiplica le figure e le spese dei relativi rimborsi? Secondo il disegno di legge dell’on Crocetta, in una provincia come la nostra che ha 453 mila abitanti residenti, nascerebbero tre consorzi. Ed allora dov’è il risparmio? Vittorio Alfieri
E’ un golpe contro la democrazia partecipata Solo fumo negli occhi sull’ipotetico risparmio
Il Consiglio della Provincia Regionale di Agrigento contrario al ddl del Governatore
Come era prevedibile il Consiglio Provinciale di Agrigento ha dedicato una intera seduta al disegno di legge del Presidente della Regione Si cilia Crocetta sulla chiusura delle Province e la loro surroga con i Con sorzi di Comuni. Con varie sfaccettature tutti i Consiglieri intervenuti nel dibattito, hanno messo in evidenza l’illogicità di una tale provvedimento che viene a minare quella che è la democrazia partecipata. Non è possibile risparmiare con la chiusura delle Province e la loro surroga con dei Consorzi. Inoltre quanto è sostenuto da più parti stride con la realtà. Come è stato ribadito nel corso dei lavori dell’aula «Giglia» i Consiglieri hanno posto in evidenza che la gente conosce loro ed è al proprio rappresentante che si rivolge sottoponendogli i problemi del territorio. «La Regio ne - hanno detto in molti
Giuseppe Vella relatore all’Università «Bocconi» D’Orsi «Un riconoscimento alla nostra buona politica»
Il Segretario-Direttore generale della Provincia Regionale di Agrigento, Giuseppe Vella, sarà relatore, il 27 Marzo, al convegno e presentazione del «Network Conti & Controlli nelle pubbliche amministrazioni». La manifestazione è organizzata dalla Scuola Direzione Aziendale della Bocconi di Mila no. L’esperienza organizzativa e gestionale della Provin cia di Agrigento, presieduta da Eugenio D’Orsi, difatti, è stata ritenuta dalla prestigiosa Università milanese come un modello, molto raro nel Sud
dell’Italia.. Agrigento è l’unica provincia invitata . Molto soddisfatto il Presidente D’Orsi che ha detto «L’ invito al dottore Vella da parte della Bocconi, è la prova di come questa Amministrazione sia stata caratterizzata da efficienza organizzativa e gestionale, nonché da una politica di riduzione delle spese e ricerca di fonti di finanziamento alternative . Ciò è la prova che le Province non sono un nemico da abbattere ma costituiscono, spesso, un modello da imitare e valorizzare”.
- è lontana dal territorio e chiudere una struttura già assestata e presente sul territorio per passarla nelle mani di sindaci o loro rappresentanti significa creare non pochi problemi di organizzazione e soprattutto di perdita di tempo». Infatti se quasi tutte le amministrazioni comunali sono sull’orlo del dissesto, come possono acquisire altro personale? Non vorremmo che dietro questa operazione di facciata si nasconda qualche calcolo politico discusso a tavolino. I Consorzi avranno competenze sugli Ato (sia idrico che rifiuti) ed il personale che attualmente opera negli Ambiti che fine farà? Una domanda che si pongono in molti ma senza alcuna risposta.
A Pagina 2 Il dibattito politico in Consiglio