le zone interne e i castelli della provincia
G vademecum
del turista
a cura della
PROVINCIA REGIONALE AGRIGENTO ASSESSORATO AL TURISMO
vademecum
del turista
Sommario L'Assessorato al Turismo della Provincia Regionale di Agrigento ha prodotto 4 vademecum che intendono presentare al turista che arriva in terra Agrigentina, il vasto patrimonio archeologico, monumentale, artistico e ambientale presente in tutto il nostro territorio. Sono delle guide formato tascabile suddivise in aree tematiche che riescono a dare tutte le informazioni necessarie per approfondire una conoscenza dell'inestimabile valore dei beni che possiede questo pezzo di terra di Sicilia. E’ la prima volta che si lavora ad un sistema informativo per il turista pensando, esclusivamente, alle esigenze del viaggiatore. Agrigento e la Valle dei Templi Sciacca e il Turismo termale Le zone interne e i Castelli Le Pelagie Questo opuscolo, dedicato alle Zone interne ed ai Castelli contiene i suggerimenti per raggiungere i luoghi da visitare indicando il percorso stradale e le località da non perdere durante la tappa di trasferimento. Il vademecum è corredato anche dall'elenco delle strutture ricettive presenti con le categorie di appartenenza e arricchito da notizie utili che certamente potranno servire al viaggiatore durante la permanenza nelle Zone interne. L’ Assessore al Turismo Carmelo Pace
Il Presidente della Provincia Regionale Prof. Eugenio D’Orsi
IL NOSTRO ITINERARIO IL FIUME PLATANI E LA SUA VALLE LE STRADE DEL VINO I CASTELLI GLI EVENTI NUMERI UTILI STRUTTURE RICETTIVE
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IL NOSTRO ITINERARIO
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Una delle particolarità della provincia di Agrigento è di avere il versante sud, con la costa che va da Licata a Porto Palo di Menfi bagnato dal Mare Mediterraneo, e quello nord rivolto verso il centro della Sicilia, che gradatamente si prolunga verso l’area dei Monti Sicani. Mare a sud, monti a nord. Un’opportunità di scelta che permette agli amanti del mare o della montagna di approfondire la conoscenza e le numerose peculiarità della provincia di Agrigento. Questo piccolo vademecum, il terzo dei quattro programmati dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Agrigento, intende offrire un panorama del vasto comprensorio interno, arricchito da alcune note a margine sui castelli presenti nel territorio agrigentino e ancora oggi visitabili. Sarà un itinerario che da Agrigento attraverso un percorso stradale particolarmente panoramico consentirà di raggiungere dei luoghi suggestivi ricchi di storia, cultura e tradizione e che porterà il viaggiatore alla scoperta di una Sicilia nascosta.
ARAGONA Iniziamo il viaggio verso l’area interna, percorrendo la S.S. 189 in direzione di Palermo e incontrando dopo appena 14 km. da Agrigento il primo comune, Aragona. Il centro, edificato all'inizio del XVII sec. da Baldassare III Naselli, conta poco più di 10000 abitanti perlopiù dediti all'agricoltura che, grazie al territorio ricco di mandorleti, uliveti, alberi di pistacchio, ortaggi, legumi, è la risorsa economica più importante. Non mancano però altre energie produttive associate alle attività legate alla piccola industria e all’artigianato. Tra i monumenti segnaliamo l'antico palazzo baronale del XVII sec., oggi sede del municipio, che si erge imponente sulla piazza Umberto I dominando il centro urbano. Adiacente al Palazzo Naselli si trova la Chiesa del Rosario con all’interno un soffitto ligneo del ‘700 oltre a varie e pregevoli sculture di scuola siciliana. Nei locali sottostanti è situata una cripta in cui è custodito il “tesoro” della chiesa. Qui si possono ammirare numerosi oggetti d’oreficeria siciliana e in particolare di manifattura palermitana, oltre ad una preziosa reliquia contenente un lembo della Sacra Sindone. Da segnalare anche la Chiesa Madre o dei Santi Tre Re il cui interno è arricchito da pregevoli stucchi del Serpotta, da una Madonna del Gaggini, alcune tele del Bagnasco e un pregevole presepio in carta pesta della fine del ‘600. Aragona però è nota principalmente per le "Macalube", una zona in cui si manifestano fenomeni esplosivi di fuoriuscita dal terreno di anidride carbonica e acido solfidrico, che offrono uno spettacolo naturale particolarmente suggestivo simile ad un paesaggio lunare. Si tratta di un raro fenomeno geologico che per similitudine con quello vulcanico viene definito “vulcanesimo sedimentario”. Il terreno è costituito da una serie di coni di fango freddo spinti in superficie da gas che sfuggono al sottosuolo attraverso una serie di discontinuità presenti nel terreno. Tutta l’area oggi è protetta e costituisce una riserva naturale nata per tutelare e preservare questo raro fenomeno .
Aragona, le Macalube
PRO LOCO di ARAGONA Sede: Piazza Umberto I, 33 Tel. 0922.699434 - Fax 0922.36024 Presidente: Luigi Buscemi mob. 339.2296646 / Uff. 0922 36024 prolocoaragona@libero.it www.prolocoaragona.it
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COMITINI A poco più di tre chilometri da Aragona sorge Comitini, piccolo comune di circa 1000 abitanti fondato da Gastone da Bellacera negli ultimi anni del XV sec.. Paese ad economia prettamente agricola, in passato ha avuto anche un notevole sviluppo grazie allo sfruttamento delle vicine miniere di zolfo la cui attività cominciata agli inizi del 1800 e terminata negli anni ‘50 del secolo scorso, arrivò a dare lavoro a più di 1200 persone, parecchie delle quali venivano dai centri limitrofi. Comitini è un piccolo paesino particolarmente caratteristico in quanto tutta la vita sociale dei suoi abitanti si svolge attorno a Piazza Umberto I rimasta quasi intatta dalle origini ed armoniosamente incastonata nel suggestivo contesto dei suoi palazzi ottocenteschi che rievocano un passato florido. Punto di riferimento della comunità e luogo dove sono ubicati il Palazzo Bellacera, sede di una biblioteca ricca di circa 11.000 volumi e di un antiquarium, la Chiesa Madre entrambi del XVII sec., e il palazzo municipale (XVIII sec.). PRO LOCO di COMITINI Sede: Via Carducci Presidente: Giusi Nigrelli mob. 347.5617460 marioterrana@libero.it Comitini, Palazzo Bellacera
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CASTELTERMINI Imboccata nuovamente la S.S.189 dopo 20 km si raggiunge Casteltermini. Fondata nel XVII sec. dalla nobile famiglia dei Termini da cui deriva il nome, essa si distende nella valle del Platani in una conca a circa 500 m. di altezza sui Monti Sicani. Centro agricolo e minerario di circa 9.000 abitanti, nel suo territorio sono presenti miniere di salgemma e di zolfo. Tra i monumenti, particolare interesse hanno le tre chiese collocate in piazza Duomo: la Chiesa Madre (XVII sec.) dedicata a San Vicenzo Ferreri, al cui interno sono conservate opere del Velasquez; la Chiesa di Sant’Antonio da Padova e la Chiesa dei S.S. Cosma e Damiano. Poco oltre in fondo alla via Umberto I si scorge la chiesa di S.Giuseppe, con la bella facciata in stile barocco con all’interno alcune tele del Bagnasco. Caratteristica di questo complesso monumentale è la scalinata con il corpo centrale e il bel portale, la torre campanaria con l’orologio e la parte finale superiore con una guglia decorata in maiolica. A tre chilometri dal centro abitato, immerso nel verde della montagna agrigentina si erge l’Eremo di Santa Croce, nel cui interno è custodita un’antichissima croce lignea risalente al tempo delle persecuzioni cristiane dell’imperatore romano Decio e considerata tra le più antiche esistenti. Tra le festività a carattere religioso che durante l’anno si celebrano nella provincia di Agrigento, quella della Santa Croce, chiamata anche festa del Tataratà che si svolge a Casteltermini la quarta domenica di maggio è senza dubbio una tra le più caratteristiche di Sicilia. Si tratta di festeggiamenti che rievocano il ritrovamento dell’antica Croce. I toni e il sapore sono saraceni mentre un motivo arabeggiante dei tamburi suonati con una precisa sequenza ritmica (da qui il nome “tataratà”) accompagna un gruppo di danzatori in costume arabo e armati di sciabole di ferro che eseguono una danzabattaglia frenetica e non poco pericolosa. La presenza di un tema arabo in una festa cristiana intende esprimere la possibilità di pacifica convivenza tra le due etnie in quel territorio ai tempi del periodo normanno. L’esibizione fatta da un gruppo di danzatori che periodicamente si allenano all’uso della spada, presenta una serie di movimenti e figure a coppia e in gruppo. I protagonisti affrontandosi in cerchio o frontalmente rievocano le gestualità, le movenze, i colpi di una schermaglia durante una vera battaglia.
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I festeggiamenti iniziano il venerdì con la processione del Carro Trionfale sino all’eremo da dove partirà il corteo con la Santa Croce per attraversare le vie del paese. Fulcro di tutta la festa è piazza Duomo dove i rappresentanti dei ceti sfilano indossando dei preziosissimi costumi seicenteschi su magnifici cavalli meravigliosamente bardati. I castelterminesi hanno una innata passione per i cavalli e la festa di Santa Croce è l’occasione per mostrare la bellezza dei propri destrieri e le evoluzioni che riescono a fare. Sono delle vere e proprie esibizioni in cui i cavalli imponenti e fieri nel loro incedere eseguono in modo spettacolare movenze paragonabili a passi di danza. In questa sorta di concorso di eleganza non mancano le amazzoni che spesso si ritrovano a competere con cavalieri agguerriti e per niente disposti a fare concessioni di “cavalleria”.
Casteltermini, Sagra del Tataratà
PRO LOCO “CHIUDDIA” di CASTELTERMINI Sede: C.so Umberto, 14 - Tel. 0922.913704 - 0922.929005 Uff. IAT: C.so Umberto, 14 – Tel. 0922.929052 Centralino Comune Tel. 0922.929001 Lo Presti 329.1692952 – Ballone 349.3924530 Presidente: Piero Palumbo - Mob. 340.8768470 339.2872313 - 0922.911282 - Uff.091.8251011 prolococasteltermini@virgilio.it - piero2222@virgilio.it
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CAMMARATA e S. GIOVANNI GEMINI Proseguendo verso l’interno si raggiungono i comuni gemelli di Cammarata e San Giovanni Gemini. Certamente singolare e insolita è la storia dei due centri. In realtà essi sono incollati l'uno all'altro con addirittura una strada in comune che prende i nomi di Corso dei Mille dalla parte di Cammarata e di via Padre La Pilusa dal lato di S. Giovanni Gemini. Centro di origini musulmane, Cammarata ha una storia e una vita che ruotano attorno al Castello che con le sue sette torri la rendeva inespugnabile. Infatti al tempo di Bartolomeo d'Aragona le truppe di Bernardo Cabrera dopo tre mesi di tentativi, furono costretti ad abbandonare l'assedio. Nel 1087 il castello dovette però cedere alle forze del Conte Ruggero che dopo averlo conquistato lo cedette ad una sua parente Lucia d'Altavilla, che assunse anche il titolo Dominae Camaratae. Del castello, ricostruito una prima volta nel 1101 e passato successivamente a diverse famiglie feudali, oggi rimane sfortunatamente ben poco. Rimangono tuttavia ancora visibili resti delle mura, con le due torri oggi adibite a piccoli spazi per mostre espositive e tutto il vicino centro storico caratterizzato da
PRO LOCO di CAMMARATA Sede: Via M. SS. Di Cacciapensieri - Telefax 0922.909977 - 0922 954006 Presidente: Roberto Di Piazza - mob. 349.4061845 - 333.3658734 - 380.7962808 robertodipiazza@genie.it Cammarata e il Castello
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piccole viuzze tipiche di un borgo di origine normanna che conserva ancora oggi traccia del suo antico passato. Una fitta rete di vicoli, scalinate dalla tipica pavimentazione in acciottolato e i caratteristici pati, archi arabo-normanni, che mettono in collegamento tra loro le strette vie. La strada principale del centro storico è “strada carrozza”, una delle poche vie pianeggianti e carrozzabili, che dal Municipio porta al Castello, antica residenza dei Signori di Cammarata. Tra i monumenti da visitare, la Chiesa Madre dedicata a San Nicola eretta nel XII sec., al cui interno sono custoditi uno splendido organo del ‘500, un antico tabernacolo in marmo e vari dipinti tra cui uno di Pietro d’Asaro. La Chiesa di S. Caterina al suo interno conserva una croce lignea del ‘500 che gli storici attribuiscono ad un intagliatore siciliano dell’epoca. San Giovanni Gemini sorse quando si rese necessario costruire nuove case dopo il terremoto del 1537. Divenne autonomo il 9 giugno 1587 e entro quello stesso anno Filippo II di Spagna lo elesse a ducato. Tra i monumenti segnaliamo la Chiesa Madre dedicata a San Giovanni Battista, la cui costruzione iniziò alla fine del ‘500 e si concluse intorno al 1610. Abbastanza semplice nel suo impianto essa è caratterizzata dal muro esterno rivestito con una tipica pietra locale estratta dalle cave del luogo una scalinata conduce all’ingresso mentre la parte finale ha una finestra campanaria con accanto un grande orologio rotondo. Pastorizia, artigianato ed allevamento sono le principali attività dei due centri. Rinomati sono i capretti e gli agnelli della zona e per questa ragione è quasi d'obbligo una sosta al ristorante, specie durante la festa di Gesù Nazareno in cui un carro trionfale alto ben 15 metri viene trainato dai fedeli e portato in processione lungo la via principale della cittadina. Un percorso fatto di tornanti attraverso una pineta dall'aria finissima e un panorama quasi alpino che stupisce chi della Sicilia ha una immagine solo "mediterranea", ci permette di addentrarci in un'area di grande interesse naturale e paesaggistico. Qui è stata realizzata la riserva del Monte Cammarata che con i suoi 1578 metri di altezza è il principale rilievo della provincia. Una deviazione a pochi chilometri dal paese conduce attraverso il bosco fino alla vetta da dove si gode un panorama mozzafiato. Lungo il percorso si incontrano numerose aree attrezzate che offrono la possibilità di sostare per un pic-nic in pineta.
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PRO LOCO di SAN GIOVANNI GEMINI Sede: C.so Francesco Crispi, 164 Uff. IAT: C.so Umberto I, 4 - Telefax 0922.903613 Presidente: Carmelo Maira - mob. 340.2554036 – 320.3542374 - 0922.903074 prolocosangiovannigemini@virgilio.it - carmelomaira@virgilio.it
Ripreso il percorso lungo la panoramica S.S. 118 a poca distanza dall'abitato di Santo Stefano Quisquina, in un incantevole scenario naturale a 1000 mt. di altitudine sorge il Santuario di Santa Rosalia alla Quisquina costruito nel 1690 nel luogo dell'antico eremo di Santa Rosalia. L’eremo abitato sino al 1985 da una congregazione di eremiti, oggi è adibito a museo oltre che a sito espositivo e luogo di preghiera. L’ala della legnaia ospita inoltre una mostra permanente dei reperti del Museo EtnoAntropologico comunale Particolarmente suggestiva è la visita della grotta in cui la tradizione vuole sia vissuta Santa Rosalia prima di trasferirsi sul Monte Pellegrino a Palermo - città di cui sarebbe divenuta poi patrona - per sfuggire al matrimonio impostole dal padre. Un angusto e basso budello scavato nella roccia rende possibile l'accesso alla grotta dove all'interno è stata collocata una statuetta della santa, databile alla metà del ‘700, perennemente illuminata dai ceri portati dai fedeli. Dall’interno del santuario, attraverso una botola posta al centro della chiesa è possibile accedere ad una cripta sottostante dove venivano sepolti i cadaveri degli eremiti dopo essere stati disseccati secondo un procedimento usato dai Monaci Cappuccini di Palermo. Nei loculi della cripta sono ancora oggi visibili i resti di alcuni eremiti vissuti nel santuario il secolo scorso.
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ESCURSIONI - VISITE DIDATTICHE Coop. LA QUERCIA GRANDE - Gestione Eremo Santa Rosalia Via L. Attardi, 54 - tel. 0922.989805 www.quisquina.it Eremo di Santa Rosalia
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SANTO STEFANO di QUISQUINA A circa 6 Km. dal santuario, attraverso un percorso incastonato in un paesaggio incantevole di monti, sorgenti, boschi, si raggiunge Santo Stefano di Quisquina, cittadina a 700 mt. d’altezza di circa 5.500 abitanti. Fondato dagli arabi, le prime cronache certe della storia di questo piccolo centro risalgono al 1279 quando esso venne dedicato a Santo Stefano. Successivamente il feudo passò da una baronia all’altra, fino all’arrivo della nobile famiglia dei Ventimiglia che seppe dare al piccolo centro un notevole sviluppo demografico ed edilizio. A loro si devono la Chiesa Madre dedicata a San Nicolò costruita nel XVII sec. e totalmente ristrutturata nel 1800, il Palazzo Baronale fatto costruire quando nel ‘600 il feudo passò sotto loro proprietà e la splendida fontana settecentesca a quattro vasche collocata in Piazza Castello. Tra le altre chiese segnaliamo quella del Purgatorio con il collegio di Maria, entrambi del ‘700 e la cinquecentesca Chiesa di San Calogero che sorge a 967 m. in cima all’omonimo monte. Raggiungibile attraverso una stradella nel bosco, la chiesa è arroccata in un punto silenzioso, elevato e panoramico reso particolarmente suggestivo dalla naturale bellezza di tutto l’ambiente circostante. A Santo Stefano di Quisquina, nota agli amanti dei formaggi per l'eccellente qualità dei suoi prodotti caseari, durante il periodo estivo si svolge la "Sagra della Ricotta e del Formaggio" con spettacoli e degustazioni. Per i golosi un occasione da non perdere. PRO LOCO di SANTO STEFANO QUISQUINA Sede: via L. Attardi, 54 - Uff. IAT: Piazza Municipio n. 1 - Telefax 0922.989110 (IAT) EREMO solo Sabato, domenica e festivi : Marilena 329.5448635 - Milena 328.1926776 Presidente: Giuseppe Adamo - mob. 347.5963469 - 0922.989805 prolocossq@virgilio.it - gadamo@itsonline.it - www.quisquina.com Chiesa di San Calogero
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BIVONA Riprendendo nuovamente la statale 118 e fatti 8 km lungo un percorso panoramico che segue il corso del fiume Magazzolo, dominato sulla sinistra dalla mole del monte Castelluzzo (1011 mt.), e a destra dai boschi del Monte Rosa, arriviamo a Bivona. Benché la sua fondazione sia oggetto di dibattito tra gli storici che vorrebbero accreditarne la fondazione ai Siracusani, e altri agli arabi, i primi documenti storici del sito, risalgono al 1160 al tempo di Re Ruggero II e dei suoi successori Guglielmo I e Guglielmo II quando Bivona era un semplice casale abitato da musulmani. Tuttavia, è molto probabile che abbiano ragione entrambi i sostenitori delle due tesi in quanto potrebbe essere vero che i primi nuclei abitativi del posto possano essere stati fondati dai Siracusani con il nome Hipponium e forse successivamente abbandonati per essere utilizzati in una seconda rifondazione al tempo dell’invasione araba in Sicilia. Nella seconda metà del XIII sec. Bivona divenne possesso feudale, diventando uno dei principali centri abitati della Sicilia centro-meridionale. A testimonianza del florido periodo rimangono ancora oggi presenti l’antica chiesa Madre col portale GoticoChiaramontano, e i resti di un castello trecentesco costruito dal genovese Giovanni Corrado Doria-de Aurea. Passata dai Chiaramonte ai Peralta e nei primi del quattrocento ai Luna, la città venne sconvolta dalla contesa che interessò le due nobili famiglie tra il XV e il XVI sec. e che si concluse nel 1529 nel famoso caso di Sciacca. Nel 1554 venne elevata a città ducale, raggiunse gli 8.000 abitanti e godette di una notevole prosperità economica arricchendosi di nuovi complessi conventuali e monastici edificati dai numerosi ordini religiosi che si stabilirono in città.
PRO LOCO di BIVONA Sede: Via Montemaggiore, 87 Tel. 0922.983793 - Fax. 0922.986677 Presidente: Carmela Ciccarello mob. 328.9710096 - 0922.983561 - 983793 prolocodibivona@virgilio.it
Portale Chiesa Madre Vecchia
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Nel Seicento iniziò una lenta decadenza economica e demografica causata dalla nascita nelle vicinanze di nuovi centri abitati che però non impedì la costruzione di nuove chiese e palazzi nobiliari, come il Palazzo Marchese Greco elegante esempio di barocco siciliano. Oggi Bivona conta 4.500 abitanti e basa gran parte della sua economia sulla coltivazione della gustosissima “Pesca Bivona” prodotta nel suo territorio e la cui produzione è di circa 2.500 tonnellate annue. Da visitare la Chiesa Madre Vecchia con il portale chiaramontano databile intorno al ‘300, la nuova Chiesa Madre a navata unica eretta nel corso del XVII secolo ad opera dei Gesuiti, la Chiesa di Santa Rosalia del sec. XVII, e la Chiesa del Carmelo costruita nella seconda metà del XIV sec. . In estate a Bivona si svolge la "Sagra della Pesca" che oltre agli incontri e convegni di carattere tecnico, offre ai visitatori momenti culturali, di spettacolo e degustazioni di prodotti locali. Se amate le escursioni naturalistiche o desiderate fare del trekking, il territorio di Bivona, essendo ricco di superficie boscosa, è l’ideale per trascorrere delle giornate a contatto con la natura incontaminata. E’ possibile (previa autorizzazione dell’Azienda Foreste) intraprendere uno dei viottoli interni del Monte Rosa, una delle montagne più alte della Sicilia centrale dalla cui cima a 1436 metri di quota si scorge l’Etna e nelle giornate più limpide anche l’isola di Pantelleria. Come in tutta la zona non mancano anche qui le aree verdi attrezzate con barbecue, tavolini, legna da ardere e servizi igienici. Torre Orologio
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ALESSANDRIA DELLA ROCCA Fatti 10 km attraverso un territorio caratterizzato da numerosi rilievi si arriva ad Alessandria della Rocca, piccolo centro di 3.500 abitanti la cui risorsa principale è costituita dalla coltivazione degli uliveti e dei mandorleti che coprono la vallata circostante. Anticamente le risorse naturali del territorio hanno favorito l’insediamento di popolazioni sicane, la cui presenza è testimoniata da un ampio patrimonio archeologico costituito prevalentemente da tombe rupestri con aperture semicircolari o rettangolari che si estendono tra il Cozzo Grotticelle e il Monte Lurdichella. La fondazione del centro urbano avvenne nel 1570 grazie a Carlo Barresi e in origine il suo nome era Alessandria di Sicilia. Prese l'attuale denominazione nel 1862 dalla chiesa di S. Maria della Rocca che sorge accanto ad una massiccia rupe a circa un chilometro dall' abitato. Una leggenda narra che proprio su questa rupe ad una popolana intenta a raccogliere delle verdure sia apparsa la Madonna indicandole di scavare proprio nel punto dove si trovava. Venne rinvenuta una statua della Vergine risalente al VI secolo di cui il proprietario del terreno pensò bene di appropriarsene per esporla all’interno di un proprio palazzo di Palermo. L’ira del popolo costrinse il nobile a desistere dal suo intento e non solo a cedere la statua, ma anche a costruire l’attuale Santuario della Madonna della Rocca sul posto dove era avvenuto il prodigioso ritrovamento, meta oggi di numerosi fedeli. Da visitare la Chiesa Madre del XVII sec., il convento dei Frati Minori Francescani del ‘600 e la Chiesa del Carmine. Eretta intorno al 1650 in autentico barocco siciliano, vi si custodisce, collocata sull'altare maggiore, una pregiata tela attribuita a Guido Reni raffigurante l'Annunciazione.
Alessandria della Rocca
PRO LOCO di ALESSANDRIA DELLA ROCCA Sede: Via Ginnasio, 6 Tel. 0922.981786 - 331.2535438 Presidente: Prof. Franca Castellano tel. 0922.981058 Lina Cacciatore mob. 338.1908150 Francesco Militello mob. 338.9701457 - tel. 0922.981035 prolocoalessandriarocca@email.it architettomilitello@virgilio.it
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SAN BIAGIO PLATANI Una delle tappe obbligatorie per chi viene in Sicilia e ad Agrigento, specie durante il periodo pasquale, è San Biagio Platani. Il centro urbano, disposto su una collina che sovrasta le grandi vallate dove scorrono i fiumi Platani e Turvoli, sorse nel 1635 ad opera di Giovanni Battista Gerardi che riuscì ad ottenere la licentia populandi e permise al piccolo insediamento nato attorno ad una piccola chiesa di iniziare a svilupparsi gradatamente. Oggi conta una popolazione di circa 4.000 abitanti prevalentemente dediti all'agricoltura. Le produzioni più apprezzate sono quelle di pistacchio, olio, mandorle e arance. Tra i monumenti da visitare segnaliamo la Chiesa del Carmelo e il Palazzo Baronale. L’evento fondamentale che richiama numerosi turisti a San Biagio è La Festa degli Archi che vi si svolge ogni anno a partire dalla domenica di Pasqua per le tre settimane successive. Si tratta di una manifestazione a carattere religioso e popolare certamente tra le più caratteristiche della Sicilia le cui origini risalgono alla seconda metà del Seicento, in epoca immediatamente successiva alla fondazione del paese. Una tradizione secolare che si riallaccia al significato dell’evento della resurrezione sottolineato dall’incontro tra il Cristo e la Madonna sotto gli Archi di Pane a simboleggiare il trionfo della vita sulla morte in un tripudio di folla esultante. E' una sorta di competizione artistica tra le due confraternite dei "Madunnara", devoti alla San Biagio, facciata “Madunnara” Madonna, e dei "Signurara", devoti a Gesù Nazareno. Una preparazione che dura mesi e coinvolge artigiani, operai, professionisti, casalinghe, giovani, adulti, anziani, tutti animati da un impegno collettivo ma schierati su fronti contrapposti. Si tratta di rendere più preziosi e artisticamente ricchi i monumentali archi di legno e canne eretti lungo il corso principale.
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Una preparazione in cui vengono utilizzati i prodotti e i frutti della terra, dove l’attore principale è il pane, che lavorato con grande abilità assume le forme più svariate secondo l'espressività tipica del folklore e dell'arte popolare. Il centro da cui si sviluppa questa maestosa e preziosa esposizione è la Chiesa Madre in corso Umberto I e da questo punto, ideale baricentro del corso principale, gli artisti delle due confraternite danno sfoggio delle loro grandi capacità creative confrontandosi in una gara di reciproco superamento ma che presenta un'unica scenografia che si conclude o inizia nei due prospetti di accesso. Anticamente venivano eretti soltanto due archi centrali, con i telai triangolari di ferle e con gli intrecci di canne decorati con ciambelle di pane ed orlati di arance. Nel tempo tutto si è andato arricchendo sempre di più. Oggi la bravura degli esecutori si manifesta nell’attenta ricerca dei particolari, nella tecnica raffinata che esalta persino i dettagli dai singolari effetti plastici e figurativi. Cupole, campanili, volte, rosoni, fatti di canne e di salice, originali lampadari, le nimpe, realizzati con datteri, fontane zampillanti con al centro veri e propri monumenti di grande efficacia comunicativa, mosaici, raffiguranti episodi evangelici creati con i prodotti della natura e dove il pane è elemento essenziale dell’addobbo. Da visitare la raccolta dei migliori lavori realizzati nel corso delle passate edizioni della festa.
San Biagio, Quadro di pane
PRO LOCO di SAN BIAGIO PLATANI Sede: Via Cesare Battisti, 27 Pres.: Arcuri Maria mob. 320.5551980 tel. 0922.918624 Spoto Pier Filippo - mob. 339.5305989 prolocosanbiagioplatani@tiscali.it arcuri.mariella@tiscali.it San Biagio, facciata “Signurara”
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SANT’ANGELO MUXARO Percorsi altri dieci km attraverso un territorio molto suggestivo, si arriva a Sant'Angelo Muxaro. Il piccolo centro conta poco più di 2000 abitanti e sorge sulla sommità di una collina dove molti sostengono sorgesse l'antica e mitica città di Camicos costruita da Dedalo e sede del re sicano Kokalos. In effetti Sant’Angelo, come testimonia l’immensa necropoli che è stata oggetto di numerosi scavi, ha una storia antichissima ed è certo che tutta l’area circostante fu abitata in tarda età del bronzo, in quanto reperti databili presumibilmente intorno al 1200 / 1300 a.C. vengono ancora oggi ritrovati nelle tombe a camera circolare con la volta a cupola (dette a tholos) disseminate in tutto il circondario. Qui è stata rinvenuta un'importante necropoli sicana alla quale si accede affrontando un accidentato sentiero scavato nella roccia. La Tomba del Principe, con un diametro di 8,8 mt. e un'altezza di 3,5 mt. è la più ampia del gruppo. Quasi tutte a tholos e di varie dimensioni, le tombe contenevano corredi funebri di grande valore e interesse, tra i quali due anelli d'oro e alcune coppe, di cui una attualmente esposta al Britsh Museum di Londra. Tutta l’area di Sant’Angelo Muxaro è fortemente interessata da fenomeni
Sant’ Angelo Muxaro, Notturno (foto Totò Iacono)
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carsici e annovera la presenza di più di 200 cavità di interesse speleologico tra cui la Grotta dell’Acqua e la Riserva naturale Grotta Ciavuli. Quest’ultima conosciuta anche col nome di Grotta di Sant’Angelo, è lunga circa 1 km. e al suo interno scorre un ruscello che prima di sgorgare a nord della collina, forma un laghetto interno alla grotta stessa. Tuttavia, da un punto di vista storico, Sant’Angelo Muxaro non si discosta da quelle vicende che per molti versi furono simili ad altri centri della zona. Ovvero scacciati gli arabi, ebbe subito inizio il solito trasferimento del sito dalle mani di una potente famiglia all’altra, cominciando dai Chiaramonte per finire ai Pignatelli. Nel centro del paese è da visitare la settecentesca Chiesa Madre che si sviluppa su tre navate con all’interno numerose tele di autori siciliani e la Chiesa del Carmelo. Da non perdere una veduta dal largo Belvedere Valle del Platani. PRO LOCO di SANT’ANGELO MUXARO Sede: via Duomo, 10 - Tel/Fax: 0922 919226 (IAT) Presidente: Dr. Angelo Militello - Rec: 3294171687 - dott.militello@tin.it Cons: Paci Giovanni - Rec: 0922 919493 - cell: 3384026936 prolocosantangelomux@alice.it - info@prolocosantangelomuxaro.it www.prolocosantangelomuxaro.it VAL DI KAM - SERVIZI TURISTICI mobile 339.5305989 info@valdikam.it www.valdikam.it
SANT’ ELISABETTA Tappa successiva è Santa Elisabetta. Il paese che conta una popolazione di circa 3000 abitanti, fu fondato nel 1670 dalla famiglia dei Montaperto, signori della vicina Raffadali. Nella zona archeologica della rupe di Keli sono state scoperte circa trenta tombe sicane datate intorno al primo millennio a.C.. Nel corso principale del paese si possono ammirare dei pannelli in ceramica che rappresentano il ciclo del lavoro dei campi, e la Chiesa Madre ricostruita nel XVIII sec. . PRO LOCO di SANT’ELISABETTA Sede: Via Maddalena, 5 - Tel/Fax 0922.479104 Pres.: Ing. Giuseppe Saldì - Tel. 0922.479030 - mob. 338.3231318 saldi.giuseppe@virgilio.it Cons: Gianluca Miccichè - mob. 333.9480715 - gianlucamicciche@yahoo.it pro-locoselisabetta@libero.it
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RAFFADALI Tornati sulla statale e fatti altri 10 km arriviamo a Raffadali, centro prevalentemente agricolo nato, come confermerebbe l’origine araba del nome (Rahl-fadil), su un antico insediamento musulmano. Ciò nonostante, la fondazione di Raffadali è stata datata dagli storici agli inizi del XVI secolo ad opera del nobile Pietro Montaperto. Tra i monumenti segnaliamo la cincquecentesca Chiesa Madre dedicata alla Madonna degli Infermi in cui è custodito un sarcofago di epoca romana decorato con scene del Ratto di Proserpina e la Chiesa di San Giuseppe. PRO LOCO di RAFFADALI Sede: Via Sant’Antonino, 13 Presidente: dott. PaKito Cuffaro - Tel. 0922.39934 - 30080 mob. 338.1386434 prolocoraffadali@libero.it - pakitocuffaro@libero.it Raffadali, Chiesa Madre
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CIANCIANA Da Raffadali, seguendo le indicazioni stradali e percorsi 25 km. si raggiunge Cianciana, piccolo centro posto su una collina a poco meno di 400 m. di altezza da cui si scorge anche il mare agrigentino. In tutto il circondario è possibile ammirare una varietà paesaggistica in cui si alternano in un gioco di colori, boschi, vigneti, uliveti, mandorleti, agrumeti e campi a coltivazione cerealicola. In quest’area lambita dal fiume Platani, è possibile godere della frescura del bosco di Monte Cavallo, assaporando i profumi della macchia mediterranea. Gli storici fanno risalire il nome di questo piccolo comune all’esistenza di un’antica villa romana “Villa Chincana” edificata da qualche nobile patrizio proveniente dalla lontana Roma nei pressi del sito dove oggi insiste il centro abitato, tesi questa, confermata anche dal ritrovamento nella zona di alcuni reperti archeologici. Successivamente Chincana si ampliò diventando un piccolo villaggio destinato però ad essere distrutto nel XIV sec. Le vere origini della cittadina si collocano però nel XVII sec. verosimilmente nell’anno 1640 quando il piccolo centro venne rifondato da Don Diego Joppolo capostipite di una nobile famiglia con il nome di S. Antonio da Cianciana e passata successivamente nel 1770 al feudo dei Bonanno. Benché la principale risorsa economica di questo piccolo centro sia sempre stata l’agricoltura, grazie alla scoperta di alcuni giacimenti minerari di zolfo, Cianciana ebbe tra l’Ottocento e i primi del Novecento un periodo di notevole sviluppo economico e urbanistico. Tra i suoi monumenti sono da segnalare il palazzo dei Joppolo, la Chiesa Madre e la chiesa del Purgatorio, tutti del XVII secolo. A Sant’ Antonio è dedicata la chiesa che sorge nella parte più estrema del paese.
Cianciana, Chiesa Madre
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I L F I U M E P L ATA N I E L A S UA VA L L E
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Gli storici affermano che l’evoluzione di un popolo, delle grandi civiltà, di un territorio, avviene più rapidamente quando vi è la presenza di mari, fiumi, percorsi navigabili in genere. Questo perché spesso “le acque” consentono la scoperta di nuove terre e favoriscono l’integrazione tra i popoli. Anche Il fiume Platani, culla della civiltà indigena Sicana, è un corso d’acqua che nel suo piccolo ha contribuito come elemento di grande importanza, nel processo di diffusione della presenza umana nella Sicilia centro-meridionale. Il Platani inizia il suo percorso nel territorio di Castronovo di Sicilia, a Portella di Mola, attraverso un tortuoso corso, che si snoda tra le province di Palermo, Caltanissetta ed Agrigento, per giungere, dopo un percorso di 115 Km, nei pressi di Eraclea Minoa, dove il fiume sfocia nel Mar Mediterraneo. Molti sono i territori comunali interessati dal percorso fluviale, tra i più importanti si annoverano Cammarata, Mussomeli, Casteltermini, Aragona e Ribera. Scorre in un’aperta valle serpeggiando in un ricco disegno di meandri dal fondo sabbioso e le sue acque salmastre (cui diedero l’origine all’antico nome Halykos, in greco fiume salato) denotano la presenza di salgemma, segno evidente della presenza di giacimenti di salgemma lungo il suo corso. Il suo tracciato, nelle linee generali, è identificabile in tre segmenti, che definiscono rispettivamente l’alto, il medio ed il basso corso del Platani. La varietà di scorci paesaggistici offerti dai diversi aspetti del fiume, dilatandosi nella valle o contraendosi tra le strette gole scavate nella roccia, è certamente una delle
Foce del Fiume Platani
componenti della sua bellezza. Il Platani fortunatamente conserva ancora per lunghi tratti, il fascino intatto dell’ambiente fluviale mediterraneo, con la tipica flora degli habitat salmastri, che accompagna il fiume lungo tutto il suo percorso. La portata del fiume varia in funzione delle stagioni; nella stagione piovosa, che in genere si colloca nel periodo tra Novembre e Febbraio, la portata cresce sensibilmente, toccando, eccezionalmente, punte di 1500 m3 al secondo; in estate, invece, il fiume riduce drasticamente la sua portata, e talvolta sono stati registrati valori minimi di 0,03 m3 al secondo. Si può intuire, quindi, come l’aspetto del fiume possa variare, in maniera considerevole, da una stagione all’altra, passando da un regime di magra estiva ad uno di piena invernale, che determina, tra l’altro, notevoli mutamenti del sistema floro-faunistico. Il paesaggio che circonda il fiume è molto suggestivo e variegato e offre la possibilità di cogliere in un’unica sintesi i suoi vari aspetti: Monte Cammarata che si erge imponente per oltre 1500 m, ove è possibile ammirare uno dei più ampi e superbi panorami della Sicilia, le colline aspre e biancastre di gesso cristallino disseminate lungo il medio corso del Platani, i meandri disegnati dal fiume, i paesini arroccati sulle rupi con le loro gloriose storie, i mandorleti in fiore con i primi tepori di primavera, e tant’altro ancora. Tutto ciò rappresenta, nell’insieme, quel patrimonio naturalisticostorico-culturale che rendono il fiume Platani unico in Sicilia. Il Platani, infatti, non è solo una risorsa ambientale di pregio, ma rappresenta anche un riferimento storico - archeologico di grande valenza. La valle del Platani è stata culla di alcune civiltà che risalgono al periodo Neolitico, la più importante delle quali è quella dei Sicani, unità etnica che si fa risalire alla protostoria della Sicilia centro-occidentale. Essi trovarono congeniale insediarsi nella valle del Platani sia per la presenza del fiume, navigabile fino all’età romana, sia per la presenza lungo i fianchi della valle, del sale che rappresentava un ottimo prodotto di scambio commerciale. Le popolazioni sicane praticavano l’agricoltura e la pastorizia, vivevano in piccole comunità sulle colline e nei luoghi che la natura rendeva di difficile accesso. In uno di questi luoghi si svolse la leggendaria vicenda di Dedalo che fuggito da Creta, dopo aver progettato la costruzione del famigerato labirinto, arrivò in Sicilia e fu ospitato dal re Cocalo. Dedalo, in debito per l’ospitalità ricevuta, fece costruire una città saldissima su un’altura che la rendeva sicura da ogni attacco nemico. Si trattava della leggendaria Camico, che oggi, secondo alcuni studiosi, si ritiene dovesse sorgere nei pressi del colle di S. Angelo Muxaro, tesi avvalorata dalla presenza della suggestiva necropoli di S. Angelo.
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La valle del Platani conserva, altresì, i segni della storia mineraria che a partire dal XIX secolo interessò le aree interne della Sicilia. Numerose sono le miniere dismesse presenti in prossimità del fiume, e tra tutte è da citare la miniera di zolfo “Cozzo Disi”, in territorio di Casteltermini. In essa si svolse il dramma dei “Carusi Siciliani”, adolescenti che erano costretti a lavorare in condizioni disumane, e spesso erano vittime di violenze e angherie da parte degli adulti. La foce del Platani è l’unico tratto sottoposto a tutela ambientale. Da parecchi anni è stata istituita un’area di riserva naturale che mira alla protezione delle specie florofaunistiche autoctone. Il fiume Platani, infatti, rappresenta un eccellente corridoio ecologico per la sosta e la nidificazione di molte specie di uccelli durante le fasi migratorie. Tra le specie migratorie, fino ad oggi osservate, possiamo menzionare l’Occhione, diventato sempre più raro a causa di una agricoltura non ecocompatibile, l’Airone cenerino, l’Airone bianco maggiore e il Cavaliere d’Italia. Seguendo il percorso verso il mare africano si arriva alla foce. Riserva naturale di incantevole bellezza, essa ricade nei territori comunali di Ribera e Cattolica Eraclea, protesa tra la spiaggia di Borgo Bonsignore e il promontorio di Capo Bianco. A est della foce, sta maestosa su un altipiano l’antica città di Heraclea Minoa. Sede di una colonia selinuntina dal VI sec. a.C. fu contesa tra Akragas e Selinunte e successivamente tra Cartaginesi e Romani. Dopo un lungo susseguirsi di devastazioni e rifondazioni, la città fu abbandonata alla fine del I sec. a. C.. Gli scavi hanno riportato alla luce le mura di cinta con le relative porte, l'abitato di età ellenistica (IV - I sec. a. C.) e importantissimi reperti esposti in parte presso l’antiquarium di Minoa e nel Museo Archeologico di Agrigento. Lo splendido anfiteatro con la gradinata aperta a Sud conferma la magnificenza dell’antica Minoa. Eraclea Minoa, Anfiteatro greco
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LA RISERVA DELLA FOCE DEL PLATANI La Riserva, dotata di parcheggio, punti dì informazione, aree attrezzate, è percorsa da facili sentieri che consentono di muoversi sia all'interno dell'area boscata, parallelamente alla linea di costa, sia sulla spiaggia, sia in prossimità della foce, alla scoperta dei luoghi più rappresentativi dell'area protetta, In particolare, il Sentiero della Fuggitella si snoda verso Nord-Ovest, raggiunge la spiaggia e l'innesto con il Sentiero del Borgo che conduce al belvedere posto su di un'altura all'estremo lembo settentrionale. Il Sentiero della Foce, che, come il precedente, parte dal parcheggio e presso lo stesso si conclude, perviene alla foce del fiume (in riva destra), luogo favorevolissimo per l'osservazione degli uccelli, ed alla spiaggia. I Sentieri Fuggitella e della Foce sono percorribili anche a cavallo e in bicicletta. Un ultimo sentiero, di Capo Bianco, partendo dall'area archeologica di Heraclea Minoa si muove sul pianoro di Capo Bianco aggirandolo, e discende poi alla sottostante spiaggia in prossimità della foce. Tra i comuni dell’area occidentale interna della provincia di Agrigento segnaliamo un itinerario per conoscere il territorio dei Comuni di Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita di Belice. Ricadono tutti nella Valle del Belice e fanno parte dell’Associazione Strada del Vino Terre Sicane, nata dall'unione di soggetti pubblici e privati presenti sul territorio per la valorizzazione dei prodotti enogastronomici. Un progetto che ha spinto le amministrazioni comunali a unire le proprie energie e risorse assieme a quelle dei produttori vitivinicoli, delle aziende agricole, dei ristoranti, degli albergatori e degli artigiani per garantire con eventi mirati, manifestazioni e servizi, per una migliore qualità del soggiorno.
LE STRADE DEL VINO Una visita che in questi luoghi non è solo per ammirare ad apprezzare le bellezze architettoniche e naturali, ma anche conoscere e gustare le tipicità del territorio, i sapori unici e speciali che questa terra ha generato, preservato e garantito nel tempo.
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LE STRADE DEL VINO
MENFI Seguendo in direzione ovest la strada provinciale che da Agrigento va verso Trapani, superata Sciacca e attraversata la valle del Carboj, si incontra Menfi. Il centro fondato nel 1698 da Diego Tagliavia Aragona, è stato uno tra i più colpiti dal disastroso sisma del 1968. Gravemente danneggiati furono i suoi monumenti tra cui la Chiesa Madre. Il Castello costruito da Federico II°su un precedente forte arabo e intorno al quale Menfi si è sviluppata, è attualmente in fase di restauro. Bella per gli amanti del mare è la spiaggia di Porto Palo dominata da una Torre costiera che sorge sull'adiacente altura. PRO LOCO MENFI Sede: Via Risorgimento, 91 ter tel. 0925.72966
Menfi, Torre di Federico II
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S. MARGHERITA BELICE Da Menfi si prosegue per Santa Margherita Belice. Fondata nel 1572 da un membro della famiglia Corbera sul luogo dove esisteva la vecchia fortezza araba di Manzil-elSiudi, fu distrutta dal terremoto del 1968 ed oggi è ancora in fase di ricostruzione. Di particolare interesse è il palazzo Filangeri accanto alla Chiesa Madre. Santa Margherita Belice è il luogo dove Giuseppe Tomasi di Lampedusa trascorse la sua infanzia nella grande villa di famiglia poi descritta nel romanzo "Il Gattopardo". Anche Montevago, come gran parte dei centri della Valle del Belice distrutti dal terribile sisma del '68, è riuscito a risorgere dalle macerie. Con nuove costruzioni e nuove strutture architettoniche si è ridata vita al paese ricreando la storia e il tessuto sociale di un pezzo di Sicilia così tanto martoriato dagli eventi naturali. Oggi Montevago è in grado di rivolgersi ad un turismo di tipo termale. Il nuovo e moderno complesso idrotermale dell'Acquapia sorge infatti a qualche chilometro dal centro abitato. Una Montevago, Terme di Acqua Pia piscina raccoglie le acque termoSanta Margherita Belice, Chiesa Madre minerali (solfato-alcalino-ferrose) sgorganti ad una temperatura di circa 37 gradi centigradi. Il periodo di apertura va da maggio a ottobre.
PRO LOCO “GATTOPARDO BELICE” di SANTA MARGHERITA BELICE Sede: Via San Francesco -Tel/Fax 0925.31221 (IAT) Presidente: prof. Erina Montalbano - mob. 339.5010206 tel. 0925.33235 erinamontalbano@virgilio.it Cons: Franco Graffeo - mob. 338.9291309 - tel. 0925.31581 - 0925.960185 francescograffeo@alice.it info@gattopardobelice.it - www.gattopardobelice.it
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SAMBUCA DI SICILIA Continuando in direzione sud e costeggiando le rive del Lago Arancio si raggiunge Sambuca di Sicilia. Il suo primo nucleo abitato sorse attorno al castello fatto erigere dall'emiro Zabuth. Nel 1185 fu ceduta al convento di Monreale da Guglielmo II che l'aveva precedentemente conquistata. Interessanti risultano il vecchio quartiere arabo con i sette "vicoli saraceni" e la torre merlata con il suo antichissimo orologio. Nel secolo scorso sui ruderi del castello di Zabuth è stato edificato un "Calvario" da cui è possibile godere di una splendida veduta. Meta di devoti pellegrinaggi è la chiesa del Carmine (XVI sec.) dove si venera un'antica immagine della Madonna dell'Udienza probabilmente del Gaggini. Bello il portale della chiesa della Concezione (XIV sec.). Da visitare il Museo Etnoantropologico ospitato nei locali del cinquecentesco palazzo Panitteri, e la chiesa del Collegio con gli affreschi di Fra Felice da Sambuca. Fuori paese si trovano un antico casale arabo e la quattrocentesca chiesa di San Vito. Della sua origine araba il paese ha conservato memoria nel nome "Sambuca Zabut" mantenuto fino al 1921 quando fu adottata la denominazione attuale. Sambuca di Sicilia è oggi nota ad un gran numero di sportivi ed appassionati di sci nautico di tutto il mondo poichè il vicino Lago Arancio è sede di gare internazionali. Recenti campagne di scavo nella zona di Adranone hanno portato alla luce un importante sito archeologico costituito dai ruderi di una città fondata dai selinuntini nel IV sec. a.C., la cui struttura porta i segni anche di dominazioni successive. Di grande interesse sono anche i resti di un antichissimo villaggio dell'età del ferro datato intorno al XIII sec. a.C.. Un piccolo antiquarium offre al visitatore la possibilità di conoscere in modo più approfondito il grande patrimonio storico di questo territorio. Sambuca di Sicilia, Chiesa Madre
PRO LOCO di SAMBUCA DI SICILIA “L’ARABA FENICIA” Sede: Vicolo Saraceni IV, 2 - Tel. 0925.943503 Pres.: Dott. Agostino Puccio - mob. 328.2929844 V. Pres.: Avv. Ignazio Fiore - mob. 339.4357162 Segr.: Leo Diverde mob. 338.6056529 320.0457705 - tel. 0925.941811 info@prolocosambuca.it - ignis.fi@tiscali.it presidente@prolocosambuca.it www.prolocosambuca.it
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BURGIO Proseguendo lungo un percorso che costeggia e scavalca il confine con la provincia di Palermo, raggiungiamo Burgio. La cittadina evidenzia le proprie origini saracene nella tipologia della sua struttura urbana. La storia della sua fondazione presenta date piuttosto approssimative. Pare tuttavia che sia stata fondata dopo l'anno 1000 sulle rovine dell'antica città sicana di Scirtea. Successivamente conquistata dai musulmani durante la loro espansione in Sicilia, fu poi ripresa dai Normanni che sconfissero l'emiro Hamud. Con ben 19 chiese e due castelli Burgio possiede un grande patrimonio artistico che specie se messo in rapporto al suo territorio, risulta veramente notevole. Da visitare la chiesa di S. Maria della Misericordia (1175) con il suo caratteristico campanile, che è la più antica della cittadina; la Chiesa Madre dedicata a S.Antonio Abate che pare risalga all'epoca dei normanni, e poi quelle di S. Luca, di Maria S.S. Immacolata, di S. Vito, di S. Caterina. I due castelli di Burgio, quello dei Peralta (XII sec. di certa origine saracena) e dei Ventimiglia (XIV sec.) sono collocati il primo nel centro della cittadina e l'altro a circa 10 km dall'abitato. Particolarissimo è l'artigianato di Burgio che vanta l'unica fonderia di campane della Sicilia e le tradizionali terrecotte lavorate ancora oggi con gli stessi metodi introdotti dai coloni greci.
PRO LOCO “TERRA DI BURGIO” di BURGIO Sede: via Francesco Crispi, 23 Presidente: Chiara Guarisco - tel. 0925.65120 mob. 339.8115806 guarisco.chiara@gmail.com Paolo Pendola - mob. 338.9644236 - Tel/Fax 0925.64239 info@prolocoterradiburgio.it pendola_paolo@inwind.it www.prolocoterradiburgio.it
Burgio, Ceramista
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I CASTELLI IN PROVINCIA
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Se è vero che la Sicilia è terra ricca di castelli più di altre regioni d’Italia e d’Europa, anche nel territorio di Agrigento sono presenti numerose fortificazioni medievali che confermano quanto è stata complessa e anche tormentata la storia della Trinacria. Posta al centro del Mediterraneo l’Isola è sempre stata storicamente un punto di riferimento strategico nelle mire espansionistiche di altri popoli : Romani, Greci, Arabi, Bizantini, tutti hanno calpestato da invasori il suolo siculo, pertanto innalzare mura e creare fortificazioni contro le scorrerie dei nemici diventava un bisogno inevitabile a tutela della vita individuale e del possesso della propria terra. Oggi, malgrado siano trascorsi secoli di storia che hanno visto succedersi invasioni, eventi bellici, terremoti, incendi e quant’altro si possa immaginare, nella provincia di Agrigento si contano ad oggi 38 siti in cui è stata rilevata la presenza di una fortificazione più o meno ampia. Sfortunatamente di tutti questi castelli censiti ne rimangono alcuni che sono poco più che ruderi in stato di abbandono e di cui a volte è possibile scorgere solo le fondamenta, di altri ne rimane qualche muro perimetrale con qualche bastione. Di pochi è possibile ammirarne la struttura originaria completa o restaurata con la possibilità di visitarne anche l’interno. Tra questi ultimi, degni di essere visitati sono : a Porto Empedocle la Torre del Caricatore; il Castello di Siculiana, il Castello di Burgio, il Castello di Cammarata, il Castello di Montechiaro, il Castello di Favara e il Castello di Naro. Di questi monumenti abbiamo realizzato delle schede informative ove indichiamo la località in cui sono ubicati, la distanza chilometrica da Agrigento, lo stato di conservazione e l’uso che ne viene fatto attualmente.
TORRE DEL CARICATORE O DI CARLO V (3 KM) A presidio dell’antico Molo di Girgenti, l’odierna Porto Empedocle, il torrione venne eretto nel XV sec. a difesa dalle incursioni degli invasori provenienti dal mare. Nel XVI sec., durante l’età di Carlo V, vi fu una ricostruzione totale dell’intero edificio che per il notevole spessore dei suoi muri larghi sino a 2 mt., venne successivamente adibito a prigione locale. Di pianta quadrata con una lunghezza di 26,20 mt per lato, la torre è abbastanza ben conservata nelle sue parti principali e le sale interne hanno la copertura a volta e sono illuminate da feritoie di ridotte dimensioni. Nel decennio passato la struttura è stata adibita a centro espositivo. Al termine del restauro attualmente in corso, diventerà uno spazio culturale polivalente. PRO LOCO di PORTO EMPEDOCLE Sede: via Marconi, 1 - Tel/Fax 0922.535404 - 0922.531694 Presidente: Ing. Paolo Savatteri - mobile 360.858120 - tel. 0922.636932 Aldo Sessa - mob. 339.2563039 - Andrea Galluzzo mob. 333.1608483 proloco.pe@libero.it - www.prolocoportoempedocle.it
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CASTELLO DI SICULIANA (20 KM) Edificato nel 1350 da Federico Chiaramonte (figlio), il castello si erge sull’estrema parte nord di un costone roccioso da cui è possibile scrutare ampiamente la costa. Nel corso dei secoli ha subito diversi interventi conseguenti alla trasformazione in carcere e nel corso del secolo scorso la struttura architettonica è stata in parte distrutta dal susseguirsi di vari eventi naturali e non. Punto di riferimento e di sviluppo urbano dell’antico centro storico di Siculiana la pianta attuale del complesso a forma di “Y”, è composta da alcuni ambienti anticamente destinati a stalle, a magazzini ed una piccola chiesa dedicata a San Lorenzo. La parte rimanente presenta altri corpi con alcune sale abbastanza ampie che attualmente i proprietari utilizzano come struttura ricettiva per convention, banchetti, incontri culturali ed altro. A richiesta e in concessione dei proprietari, è possibile visitare la struttura. PRO LOCO di SICULIANA Sede: Piazza Piersanti Mattarella, 6 - Tel./Fax 0922.817223 Uff. IAT: Torre dell’Orologio (Piazza Umberto I°) Presidente: Patrizia Iacono - Tel. 0922.818218 - mobile 338.6692622 patrizia-posta@hotmail.it Alphonse Doria - mob. 349.3544611 - 339.6209301 - tel. 0922.817223 prolocosiculiana@katamail.com - www.prolocosiculiana.it
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CASTELLO DI BURGIO (68 KM) Eretto nel dodicesimo secolo, la proprietà passò prima ai Peralta, successivamente ai Cardona, e quindi ai Gioeni che nel XVI sec. apportarono delle modifiche mediante l’inserimento di alcune aperture. Il castello si presenta con un impianto planimetrico rettangolare di mt. 20x12 formato da un blocco unico, collocato in posizione dominante su una naturale difesa rocciosa che lo rende isolato dal territorio circostante. Proprio per questa originaria collocazione, nella prima metà del XIX sec. anche questa struttura venne adattata a carcere. L’interno si presenta con il piano terreno diviso in tre sale comunicanti che si ripetono nel piano superiore per arrivare all’ultimo livello in un unico ampia sala con finestra bifora. Nel 1981 è stato operato un restauro a cura della Soprintendenza di Agrigento e attualmente è di proprietà del Comune che lo utilizza come spazio espositivo. PRO LOCO “TERRA DI BURGIO” di BURGIO Sede: via Francesco Crispi, 23 Presidente: Chiara Guarisco - tel. 0925.65120 mob. 339.8115806 guarisco.chiara@gmail.com Paolo Pendola - mob. 338.9644236 - Tel/Fax 0925.64239 - pendola_paolo@inwind.it info@prolocoterradiburgio.it - www.prolocoterradiburgio.it
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CASTELLO DI CAMMARATA (55 Km.) Le origini del Castello di Cammarata risalgono intorno al 1141 quando venne eretto nella odierna parte nord-orientale del paese in una posizione elevata e strategica. Successivamente tra il 1384 e il 1398 per merito di Bartolomeo d’Aragona, venne fatto un intervento di restauro, con opere di consolidamento e la realizzazioni di alcuni nuovi bastioni. I secoli successivi videro l’alternarsi di numerosi proprietari, amministratori, reggenti che diedero vita attiva al castello e al territorio di Cammarata. Benché intorno agli anni ’80 del secolo scorso sia stato fatto un intervento di consolidamento e restauro dei ruderi e del costone sottostante, attualmente rimangono pochi resti e parti inglobate in strutture create successivamente e di tipologia ampiamente diversa. Quel che rimane dell’antico maniero è diviso nella proprietà tra il Comune che nella fase di restauro è riuscito a recuperare dei piccoli spazi all’interno della torre da dedicare a mostre ed esposizioni, e da un ente ecclesiastico con l’attiguo monastero ed un asilo.
PRO LOCO di CAMMARATA Sede: Via M. SS. Di Cacciapensieri - Telefax 0922.909977 - 0922 954006 Presidente: Roberto Di Piazza - mob. 349.4061845 - 333.3658734 - 380.7962808 robertodipiazza@genie.it
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CASTELLO DI MONTECHIARO (20 Km.) A 8 km. da Palma di Montechiaro in località Capreria sorge il Castello di Montechiaro. Gli storici fanno risalire la data di edificazione al 1350. L’antica struttura domina dalla cima ad un costone di roccia in prossimità del mare a difesa delle attività di un caricatore granario. Benché la costruzione sia conservata nelle parti principali, lo stato complessivo del Castello è mediocre a causa del totale abbandono che il monumento ha subito nel corso degli ultimi secoli. Di proprietà privata, l’unico vano coperto posto a nord-est, risulta adibito a cappella all’interno della quale si trova custodita una statua della Madonna di Montechiaro.
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CASTELLO CHIARAMONTANO (10 Km.)
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Il Castello di Favara venne eretto per volontà di Federico II di Svevia nel 1239 come residenza di caccia. Nel 1311 il maniero passò a Giovanni Chiaramonte e ai suoi eredi sino al 1398 quando il castello diventò proprietà dei Perapertusa. Nel 1488 Guglielmo Perapertusa effettuò il primo e ultimo restauro, per il successivo si dovrà attendere il 1964 con l’inizio dei lavori per trasformarlo in sede del Consiglio Comunale di Favara. Negli anni seguenti tra interruzioni, sospensione e ripresa dei lavori l’opera di restauro viene completata magistralmente dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Agrigento che restituisce al castello l’antico fascino di un tempo. Di pianta quadrata, con un cortile interno, il castello è il fulcro intorno al quale tutto il centro abitato di Favara si è sviluppato. I locali al piano terra un tempo adibiti a scuderie e magazzini si aprono tutti sul cortile. Il primo piano è composto da sette stanze servite da un corridoio che le mette in comunicazione tra di loro. La struttura di proprietà comunale è oggi un attivissimo centro culturale in cui si tengono convegni internazionali, concerti, esposizioni, mostre. PRO LOCO “CASTELLO” di FAVARA Sede: via F.lli Cervi, 5 - Tel. 0922.415053 Uff. IAT: Castello Chiaramonte - Tel/Fax 0922.438192 Presidente: Antonio Moscato - mob. 338.8294862 - 329.9657375 - 0922.437023 prolocofavara@hotmail.com - anmoscato@yahoo.it - sciumi60@libero.it www.prolocofavara.it
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CASTELLO DI NARO (28 Km.) Gli storici indicano come data dell’edificazione del castello della Fulgentissima Naro, gli anni intorno al 1100 dopo che nel 1086 venne presa per mano di Ruggero I . Nel 1330 per iniziativa di Federico III d’Aragona venne fatta aggiungere alla costruzione la torre maggiore nella parte bassa del lato esterno del muro a nord, mentre nel XV sec. venne realizzato il portale a sesto acuto che si apre sul lato ovest. Collocato nei pressi del vecchio Duomo su un rilevo su cui si è sviluppato l’abitato di Naro, il complesso architettonico è interamente e sufficientemente conservato. Architettonicamente si presenta con una pianta quadrangolare irregolare con una torre quadrata sull’angolo est, a sud una torre semicilindrica, raccordata dal camminamento un tempo utilizzate dalle ronde. Fra le due torri principali si sviluppa un ampio corpo diviso in due piani e suddiviso in vari ambienti con la copertura della sala principale a volte. Una scala conduce dal salone alla terrazza merlata. Di proprietà comunale, l’uso attuale del castello è quello di spazio espositivo per mostre e incontri d’arte. PRO LOCO di NARO Sede: Largo San Secondo, 2 - Tel.0922.958140 Fax 0922.959505 Presidente: Giovanni Vaccaro - mobile 333.1463833 proloconaro@yahoo.it - fortunatina@tin.it
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CASTELLO DI RACALMUTO (21 Km.) Anche Racalmuto, paesino dell’entroterra agrigentino noto per avere dato i natali allo scrittore Leonardo Sciascia, vanta la presenza di un castello le cui origini risalgono al XIV secolo. Il maniero venne retto su più antiche preesistenze murarie risalenti intorno al ‘200 al tempo della baronia di Roberto Malcovenant, un francese al seguito di Re Ruggero d'Altavilla. La proprietà del castello e del feudo circostante fu trasferita in seguito da Federico d'Aragona a Federico II Chiaramonte che rifondò all'inizio del '300 la modesta dimora costruita dai Malcovenant, rendendola più imponente e maestosa. L’attuale stato di conservazione del complesso monumentale è da ritenersi mediocre e la struttura, ubicata nel cuore storico di Racalmuto, originariamente si sviluppava su tre livelli uniformi, simili anche nella suddivisione e successione dei vani interni comunicanti tra loro e delimitanti il patio interno. La cinta muraria del castello, dallo spessore di circa 2 mt. , è caratterizzata nell’ala Sud dalla presenza di due grandi torri circolari con quella destra rifatta a belvedere, il lato a Sud-Ovest delimitato da piccole costruzioni e il versante Nord da due file di dodici finestre con un muro di cinta che racchiude un appezzamento di terreno. Tuttavia, risulta impossibile una lettura delle strutture interne, in quanto completamente trasformate per ospitare una scuola. Anche la facciata del prospetto principale che si affaccia sul “Piano Castello” non è più quella originaria: negli anni ’50 del secolo scorso alcuni privati acquistarono una parte del castello trasformandola in abitazioni e praticando una serie di ingressi al piano terra, una linea di balconi al piano superiore, diverse finestre su tutta la facciata stravolgendone l’aspetto storico e monumentale. Attualmente il Castello è proprietà comunale e diversi ambienti hanno subito una adeguata ristrutturazione facendolo diventare punto di riferimento per le varie iniziative culturali che si svolgono durante l’anno a Racalmuto. PRO LOCO “NEA POLIS” di RACALMUTO Sede: Piazza Fontana - Tel/Fax 0922.949018 Presidente: Guagliano Giuseppe - mobile 328.1345319 V. Pres: Vincenzo Macaluso - mobile 338.7041200 - Tel/Fax 0922.948808 Lombardo - mobile 339.2423762 - Luigi Falletti - mobile 338.9232598 - 0922.941401
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Fiere: 2ª domenica di settembre / 1ª domenica di ottobre Festa di S.Calogero / 2ª domenica di agosto Festa di S.Vincenzo / mese di settembre
COMITINI Festa di S.Giacomo /25 luglio
CASTELTERMINI Fiere: 4ª domenica di maggio / mese di agosto / 1ª Domenica di settembre Festa di S.Vincenzo Ferreri / 5 aprile Festa del Tataratà /4ª domenica di maggio
SAN GIOVANNI GEMINI Festa di San Biagio / 3 febbraio Celebrazioni e riti della Settimana Santa Festa di Gesù Nazareno / 2ª domenica di giugno Festeggiamenti per il patrono S. Giovanni Battista / 24 giugno Festa della Madonna del Carmine /16 luglio Estate San Giovannese Fiera della montagna /dicembre
E V E N T I D U R A N T E L’ A N N O
ARAGONA
CAMMARATA Mostra zootecnica / mese di maggio Fiera del bestiame / mese di agosto Festa di S.Calogero / 1ª domenica di agosto Festa patronale di S. Nicola / 6 dicembre Fiera della montagna /dicembre
SANTO STEFANO QUISQUINA Fiera del bestiame / 2ª domenica di maggio Fiera del bestiame / mese di settembre Sagra del Formaggio /mese di maggio Festa di S.Calogero / mese di giugno Festa di S.Rosalia / 4 settembre
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E V E N T I D U R A N T E L’ A N N O
BIVONA Fiera del bestiame / mese di ottobre Sagra della Pesca / mese di giugno) Festa di S. Rosalia / 4 settembre
ALESSANDRIA DELLA ROCCA Fiera / ultima domenica di Agosto Festa di Maria S. S. della Rocca
SAN BIAGIO PLATANI Fiera di Pasqua / Sabato Santo Fiera di Agosto /15-16 agosto Festa di S. Biagio / 3 febbraio Festa degli Archi di Pasqua / con inizio il Sabato Santo dura 15 giorni
SANT'ANGELO MUXARO Sagra della ricotta / 6 gennaio Festa di Sant' Angelo / 5 maggio Fiera / 3ª domenica di settembre Festa dell'Addolorata / 3ª domenica di settembre
SANTA ELISABETTA Fiera del bestiame / settembre Festa di Santo Stefano / 26 dicembre
RAFFADALI Fiera di luglio Fiera di ottobre Festa del I maggio Festa di Maria S.S. degli Infermi / 2ª domenica di luglio
CIANCIANA Fiera del 13 giugno Fiera di ferragosto Festa di S. Antonio / 13giugno
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NUMERI UTILI
Carabinieri 112 Polizia Pronto intervento 113 Vigili del Fuoco 115 Guardia di Finanza 117 Emergenza Sanitaria 118 Corpo Forestale dello Stato 1515 Provincia Regionale di Agrigento 0922.593111(centralino) 0922.593227 Ufficio Relazioni con il Pubblico - Provincia Regionale 800.23.68.37 / 800.31.55.55
GUARDIE MEDICHE Alessandria della Rocca Aragona Bivona Burgio Calamonaci Caltabellotta Cammarata Casteltermini Cianciana Comitini Menfi Raffadali Sambuca di Sicilia San Biagio Platani San Giovanni Gemini Santa Elisabetta Sant’Angelo Muxaro S. Stefano Quisquina
Via Umberto Via Cairoli,30 P. S. Paolo Via Leone,14 Via Europa VI Via dei Fiori Via Santa Lucia,1 Via Kennedy,20 Via Alessio di Giovanni,1 Via P. Dante,5 Vicolo Mandorlo,1 Via America,1 Via Togliatti Via Veneziano,1 Via V. Veneto,50 Via Santa Lucia Via Giovanni XXIII,10 Via P. Castello
Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel.
0922 981225 0922 36818 0922 983600 0925 64777 0925 68318 0925 951410 0922 909131 0922 916001 0922 984555 0922 600212 0925 72354 0922 39966 0925 942842 0922 910685 0922 900789 0922 479924 0922 919317 0922 982311
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STRUTTURE RICETTIVE
ALESSANDRIA DELLA ROCCA Ristorante AL PAPIRO - Via Nazionale,118 - tel. 0922.981111
ARAGONA Ristorante Pizzeria LO SPERDICCHIO - Via Roma,289 - tel. 0922.36616 Ristorante MACCALUBE - S.S. 189 - tel. 0922.609048 Ristorante Caffè OLYMPIA - Via La Rosa - tel. 0922.37171 Turismo Rurale PRINCIPE DI ARAGONA - C.da Fontana Vicario - tel. 0922.600600 Bed & Breakfast VILLA GIACCO PIGNATELLI *** - C.da Ranciditi - tel. 0922.699956 mob. 340.5514556
BIVONA Ristorante Pizzeria AL DIVIN PORCELLO - C.da Canfuto - tel. 0922.3983563 Ristorante LO PRESTI - Via San Pietro,1 - tel. 0922.983259 Ristorante Pizzeria BACI & ABBRACCI - Via Roma,68 - tel. 0922.983122 Ristorante Pizzeria LA FUNGAIA - C.da Santa Margherita - mobile 338.3225828 Pub Pizzeria MAGASE’ - Via Panepinto,31 - tel. 0922.993259 mob. 329.3774031
BURGIO Ristorante Pizzeria GARELLA - Via Garella - tel. 0925.64101 Ristorante Pizzeria LAGIARA - Via Vittorio Veneto - tel. 0925.64800 Pizzeria TRIESTE - Piazza Carmine - tel. 0925.65131 Albergo IL FEUDO *** - C.da Campello - mobile 333.4227390
CAMMARATA e S. GIOVANNI GEMINI
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Agriturismo CASALICCHIO **** - C.da Casalicchio, Cammarata tel/fax 0922.908144 mob. 339.6555609 www.casalicchio.info info@casalicchio.info Alberghi: VILLA GIATRA **** - S.S. 189, C.da Passo Barbiere Pantano, Cammarata - tel. 0922.905200 HOTEL HALYKOS *** - Via Bonfiglio,20 - Cammarata - tel. 0922.909777 mob. 348.7265206 FALCO AZZURRO ** - Via Venezia,66 - Cammarata - tel. 0922.900784 RIO PLATANI ** - Via Scalo Ferroviario - Cammarata - tel. 0922.909051 Pizzeria SANTA LUCIA - Via M. S.S. Cacciapensieri - Cammarata - tel. 0922.909345 Ristorante FILICI - C.da Filici-Rossino - Cammarata - tel. 0922.900432/0922.909479 Ristorante Pizzeria LA RUSTICA - C.da S. Onofrio - Cammarata - tel. 0922.900148 Ristorante Pizzeria PIZZA E SAPORI - Via Venezia, 47 - Cammarata - tel. 0922.902814 Ristorante Pizzeria PRIMO RIFUGIO - C.da Caddeddi, Monte Cammarata - tel. 0922.902840 Ristorante VECCHIO FILICI - C.da Filici - Cammarata - tel. 0922.902337 Ristorante LA CAMPAGNOLA - C.da Stretto - tel. 0922.900830 - San Giovanni Gemini Ristorante TUZZOLINO - Corso Umberto I, 213 - tel. 0922.902194 - San Giovanni Gemini Ristorante ABELLO F. - Corso Umberto I, 557 - tel. 0922.900398 - San Giovanni Gemini Ristorante REINA C. - Via Padre G. Caruso,1 - tel. 0922.909929 - San Giovanni Gemini Ristorante GREEN GARDEN - Corso Umberto I - tel. 0922.902042 - San Giovanni Gemini Ristorante POGGIO BELVEDERE - C.da Vascelle - tel. 0922.909230 - San Giovanni Gemini Ristorante FREULA - Via Papa Giovanni XXIII,32 - tel. 0922.909566 - San Giovanni Gemini Ristorante SANSONE MARIA ANTONIETTA - C.da Vascelle,1 - tel. 0922.906047 - San Giovanni Gemini Pizzeria SPEEDY PIZZA - Via Angelo Musco,46 - tel. 0922.903063 - San Giovanni Gemini Pizzeria ARCOBALENO - Via Vittorio Veneto,100 - tel. 0922.900341 - San Giovanni Gemini Pizzeria MAXI FOOD - Via Padre la Pilusa,28 - tel. 0922.901516 - San Giovanni Gemini
CIANCIANA Ristorante Pizzeria ANTICO RISTORO - C.so Vitt. Emanuele,215 - tel. 0922.987744 Ristorante Pizzeria CANADIAN - C.so Vitt. Emanuele - tel. 0922.987262 Ristorante Pizzeria LA TORRETTA - C.so Arcuri,208 - tel. 0922.984078
COMITINI
STRUTTURE RICETTIVE
CASTELTERMINI Pizzeria SAN GIUSEPPE - Via Trento,18 - tel. 0922.911795 Ristorante Pizzeria FONTANAFREDDA - C.da Fontanafredda - tel. 0922.917177 Ristorante Pizzeria LA VILLETTA - C.da Fabbrica - tel. 0922.917891 Ristorante Pizzeria IL CAVALIERE - Via On. Bonfiglio - tel. 0922.913679 Ristorante Pizzeria LE PETIT BRUXELLES - Via Di Vittorio G. - tel. 0922.917794 MALVA HOTEL *** - C.da Malvà - tel. 0922.917203 fax 0922.913383 malvahotel@libero.it www.malvahotel.it LUPO NERO *** Turismo Rurale - C.da Destra - tel. 0922.916859 fax 0922.917908
Ristorante Casa Vacanza U CAVALLEGGERI - Piazza Umberto,22 - tel. 0922.600062
MENFI VILLA FIORI BEACH *** - Via dei Pioppi,19 - tel. 0925 78500 mob. 339.2934688 Ristorante DA VITTORIO ** - Località Porto Palo - Via Friuli Venezia Giulia,9 - tel. 0925.78381 AKROPOLIS TOURIST SERVICE * - Via della Vittoria,3 - tel. 0925.75835 VETRANO PARK * - Via della Vittoria,9 - tel. 0925.75835 Agriturismo BAGLIO S. VINCENZO - C.da San Vincenzo - mob. 339.2426103 info@bagliosanvincenzo.it www.bagliosanvincenzo.it TENUTA STOCCATELLO *** Turismo Rurale - S.P. Menfi/Partanna, Km 6+000 tel. 0925.78271 mob. 333.9035482 www.tenutastoccatello.it HOTEL MIRAMARE ** - Località Porto Palo - Via Piemonte,34 - tel. 0925.78211 mob. 333.3310128 Bed & Breakfast VILLA CAGIOLA ** - Via Napoli,10 - mob. 339.6950709 Pizzeria VILLA PLASI - Via Riviera,5 - tel. 0925.78054 mob. 338.3744772 - 328.178015 Ristorante Pizzeria L’ANTICA BRASSERIE - S.P. 42 Menfi Partanna (ctr 50) - mob. 349.1247959 Ristorante ANTICHI SAPORI - Via Dante Alighieri,24 - tel e fax 0925.570483 Albergo IL VIGNETO, Ristorante e Pizzeria - Via Porto Palo,1 - tel. 0925.71732 Pizzeria Rosticceria Focacceria LO SCUGNIZZO - Via Inico 125 - tel. 0925.71456 Ristorante Pizzeria LA REGINA D’ALABASTRO - Via Ognibene,21 - tel. 0925.570478 Ristorante Pizzeria LO SQUALO - Via Liguria - tel. 0925.72637 Ristorante Pizzeria AL GAMBERO - Via Piemonte,19 - tel. 0925.78243 Ristorante LA LUCERNA di Maranzano Giuseppe - Via Selinunte,2 - tel. 0925 78171 Ristorante Pizzeria Bar LE QUATTRO STAGIONI - Via Margherite,15 - tel. 0925.78447
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STRUTTURE RICETTIVE
RAFFADALI Ristorante AL BOCCACCIO - Via F17 - tel. 0922.30755 Ristorante Pizzeria LA TERRA E IL SOLE - C.da Modaccamo - tel. 0922.400014 Pizzeria PIZZA PAZZA - Piazza Progresso,40 tel. 0922.30121 Pizzeria SANTORO - Piazza Progresso,23 - tel. 0922.471193
SAMBUCA DI SICILIA Ristorante LA PERGOLA - C.da Adragna - tel. 0925.946058 Ristorante LA PANORAMICA - C.da Adragna,1 - tel. 0925.943430 Ristorante IL MULINO DI ADRAGNA - Via Repubblica,7 - tel. 0925.942477 Ristorante LICATA G. - Via Sant’Antonino,1 - tel. 0925.941990 Ristorante TP SAFINA B. - Via Fantasma,39 - tel. 0925.942477 Hotel DON GIOVANNI **** - C.da Pandolfina - mobile 333.1252608 - 338.5857289
SAN BIAGIO PLATANI Ristorante SPORT - Via Pitrè,3 - tel. 0922.910494 Ristorante Pizzeria BAR PRIMAVERA - Via Vitt. Veneto,38 - tel. 0922.918233 Azienda Vitivinicola TENUTA SAN GIOVANNI - Fattoria Didattica CASALE LETO C.da San Giovanni - www.tenutasangiovanni.it Agriturismo SERRA PERNICE - C.da Capraria - tel. 0922.910173 mob. 338.9213565 www.serrapernice.it bioagriturismo@serrapernice.it
SANT’ ANGELO MUXARO Ristorante Pizzeria IL VECCHIO CANALE - C.da Canale Vecchio,3 tel. 0922.919006 info@ilvecchiocanale.it Ristorante Pizzeria VILLA GIOIOSA - C.da Sopra Canale,13 - tel. 0922.919042 Pizzeria EDEN - Piazza Piano Croce,1 - tel. 0922.919023 Pizzeria Gelateria IL CAPRICCIO - Piazza Umberto I° - tel. 0922.919634 Bed & Breakfast KOKALOS *** - Via Michelangelo,31 - tel. 0922.919119 Bed & Breakfast SIKANIA *** - Via Arnone,7 tel. 0922.919158 Bed & Breakfast VILLA BARONE ** - C.da Barone - mob. 338.1446344 - 333.8927407 Bed & Breakfast DEDALO *- C.da Sopra Canale - tel. 0922.918624 mob. 339.5305989 Turismo Rurale Antico Casale DUCA DI PIETRA TAGLIATA C.da Sopra Canale - mob. 339.6559997
SANT’ ELISABETTA Ristorante Pizzeria VILLA PARADISO - Via delle Rose - tel. 0922.479447 Pizzeria COMETA - C.da Merceri - tel. 0922.479144 Ristorante Pizzeria LE TRE ARABE - Corso Umberto I - tel. 0922.479682
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Ristorante OPUNTIA - C.da Luni - mob. 339.2717380 Ristorante IL FANALETTO - C.so Dante Alighieri,17 - tel. 0925.31270 Ristorante SALISA’ - Via Comparto,160 100 - tel. 0925.31001 Ristorante HYPSA - Via Dott. Sen. G. Traina,37 - tel. 0925.31001 Ristorante LA BANDIERA - Via Umberto I,33 - tel. 0925.31144 Ristorante LA BANDIERA 2 - Via Gorizia - tel. 0925.32498 HOTEL LA BANDIERA ** - Via Umberto,33 - tel. 0925.31144 Agriturismo LA MONTAGNOLA - Fondo Montalbano - C.da Gorghi Montagnola - tel. 0925 32021
SANTO STEFANO QUISQUINA PIGNA D’ORO Country Hotel - C.da Finocchiaro - tel/fax 0922.992021 www.pignadorohotel.it - info@pignadorohotel.it Ristorante ACQUARIUS - Via L. Attardi.62 - tel. 0922.982432 Ristorante Stuzzicheria TAHINI - Via Molino,4 - tel. 0922.982604 Trattoria Pizzeria ANTICO CASALE DELLE RONDINI - S.P. per Cammarata - mob. 338.6335268 ANTICA MASSERIA GARGIUFFE’ Azienda di Turismo Rurale-Ristorazione S.P. Cammarata - Santo Stefano Quisquina - mob. 331.2427712 Coop. LA QUERCIA GRANDE Gestione Eremo S. Rosalia - Escursioni e Visite Didattiche Via L. Attardi,54 - tel. 0922 989805 www.quisquina.com MASSARO ALLOGGI * - Via Massaro,7 - tel. 0922.982770 mob. 347.3400482
STRUTTURE RICETTIVE
SANTA MARGHERITA BELICE
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EUROFIRST TOUR - Via Panepinto, 8 - CAMMARATA tel. 0922.902892 fax 0922.902656 info@eurofirst.it POTOMAC VIAGGI - Via Roma, 17 - CAMMARATA tel. 0922.901788 fax 0922.909234 antonella.catarella@tin.it PLATANI TRAVEL - Via Francesco Crispi - SAN GIOVANNI GEMINI tel. 0922.904531 fax 0922.905197
AGENZIE DI VIAGGIO
CHIUDDIA VIAGGI - Via Verdi, 13 - CASTELTERMINI tel. 0922.911971- 0922.913694 fax 0922.913110 chiuddia@chiuddiaviaggi.191.it P.R.A.S.S.I. VIAGGI E TURISMO - Corso Umberto I, 33 - CASTELTERMINI telefax 0922.912150 prassiviaggieturismo@tin.it BISBONA VIAGGI - Piazza Valenti, 1 - BIVONA telefax 0922.986245 bisbonaviaggi@libero.it FREE STYLE TRAVEL & TOUR - Via della Vittoria - SAN BIAGIO PLATANI tel. 0922.918007 fax 0922.918838 - mob. 333.9876519 - freestyle.1@virgilio.it I VIAGGI DELL’EMIRO - Via Roma, 2 - SAMBUCA DI SICILIA tel. 0925.941096 - fax 0925.943042 - mob. 334.3514969 ERMANA VIAGGI - Via Nazionale, 153 - RAFFADALI tel. 0922.472366 fax 0922.473041 - ermana@inwind.it TOUERO VIAGGI - Piazza Progresso, 28 - RAFFADALI tel. 0922.30426 / 0922.474603 fax 0922.474045 BELICE VIAGGI - Via Goffredo Mameli, 101 - MENFI tel. 0925.31451 fax 0925.72993 - info@beliceviaggi.it MILLUSIANA VIAGGI - Via Giacomo Matteotti, 5 - MENFI tel. 0925.75814 fax 0925.73449 - millusianaviaggi@tiscali.it
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a cura della
PROVINCIA REGIONALE AGRIGENTO ASSESSORATO AL TURISMO
Marketing e Coordinamento Achille Contino Relazioni esterne Carmelo Milioto, Jorge Cimino, Calogero Ingrao Testi Enzo Abate Foto Angelo Pitrone, Roberto Palermo, Fotolia Progetto grafico e impaginazione Stand Up srl, Agrigento Finito di stampare nel mese di Gennaio 2009
Prodotto dalla Provincia Regionale di Agrigento, Assessorato al Turismo - Vietata la vendita - Copia in omaggio
PROVINCIA REGIONALE AGRIGENTO ASSESSORATO AL TURISMO