Attività Istituzionali
Le associazioni fondiarie per una gestione sostenibile delle Alpi
Q
ual è la situazione delle associazioni fondiarie attivate sul territorio della Città metropolitana di Torino grazie alla legge regionale 21 del 2016? Quali sono i modelli vincenti di gestione associata delle proprietà agrosilvopastorali abbandonate o in via di abbandono e di contrasto alla frammentazione fondiaria? Ma, sopratutto, che prospettive hanno le associazioni fondiarie (Asfo)? Se ne è parlato il 24 febbraio in un convegno online che la Città metropolitana ha organizzato nell’ambito di SociaLab, un progetto del piano territoriale integrato GraiesLab finanziato dal programma transfrontaliero Alcotra Italia Francia.
LA CITTÀ METROPOLITANA PUÒ METTERE IN RETE LE ASFO E ACCOMPAGNARNE LA CRESCITA In apertura dei lavori il consigliere metropolitano delegato alla montagna, Dimitri De Vita, ha ringraziato il professor An-
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drea Cavallero dell’Università di Torino per aver pubblicizzato in Piemonte le iniziative e le normative francesi in materia di associazioni fondiarie e per aver ispirato la normativa regionale grazie alle conoscenze che ha disseminato sul territorio. Il professor Cavallero ha da parte sua delineato il quadro sociale, economico ed agriforestale in cui le associazioni si sono sviluppate, mentre Alessandra Stefani, direttrice generale del Ministero delle politiche agricole forestali, ha spiegato le iniziative e le politiche adottate dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Lo stato dell’arte e le prospettive delle associazioni fondiarie sono stati illustrati da Davide Pettenella dell'Università di Padova. Il consigliere De Vita ha ribadito la disponibilità della Città metropolitana di Torino a coordinare e mettere in rete le Asfo, al fine di sviluppare imprese sostenibili e agevolare la nascita di nuove associazioni, aiutandole dal punto di vista tecnico. La Città metropolitana persegue il rafforzamento dei modelli di gestione associata delle proprietà agro-silvo-pastorali, considerati come strumento di contrasto all’abbandono della montagna e di ricomposizione fondiaria.
CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
Le associazioni fondiarie hanno bisogno di essere sostenute con risorse economiche, ma anche con supporti tecnico-scientifici adeguati. La Città metropolitana è impegnata nel reperimento di fondi europei del progetto Horizon Emerged e nella costituzione di una rete permanente di scambio e collaborazione tra le associazioni. Vi sono inoltre Consorzi fondiari che potrebbero trasformarsi in Asfo e necessitano di essere messi in rete.
LE SFIDE CHE ATTENDONO LA MONTAGNA TORINESE La relazione del professor Cavallero ha inquadrato il tema delle associazioni fondiarie in un contesto nazionale di forte e costante spopolamento dei territori rurali e montani, diminuzione delle aziende agricole in attività, abbandono o sotto-utilizzazione dei territori montani e collinari, invasione dei terreni da parte di arbusti non gestiti e improduttivi. Il frazionamento delle proprietà fondiarie è un ostacolo alla sostenibilità economica delle aziende agricole di montagna, che spesso sono ulteriormente penalizzate da un’insufficiente conoscenza dei loro prodotti da parte dei consumatori. Se il paesaggio alpino e dell’alta collina è stato definito dagli esperti come un manufatto millenario antropico riuscito, il ripopolamento della montagna non può che passare attraverso