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A Pianezza una mostra e una monografia dedicate al pittore Mario Lisa
I
naugurano entrambe sabato 24 ottobre a Pianezza la mostra antologica di pittura “Mario Lisa pagine di un diario”, aperta fino al 22 novembre nella Villa Casalegno di piazza Cavour, e la monografia “ Mario Lisa pittore piemontese del ‘900”, nell’Oratorio San Luigi, in piazza SS. Pietro e Paolo. Per le visite sarà obbligatoria la mascherina e gli ingressi saranno contingentati. Orari della mostra “Pagine di un diario” di Villa Casalegno: mercoledì, giovedì e venerdì 15:30-19:00; sabato e domenica 10:00-12:30 e 15:30-19:00. Mario Lisa è stato un importante pittore piemontese, nato a Torino nel 1908. Dopo un periodo di lavoro in uno studio fotografico, si dedica a tempo pieno alla sua passione per i colori e per i paesaggi. Tutto il percorso artistico di Lisa è caratterizzato da una passione profonda e autentica che lo porterà a scegliere la strada di un’espressione del tutto personale, lontana dalle correnti artistiche imperanti nella Torino degli Anni Venti e Trenta del secolo scorso. Giustamente definito il
Salgari della pittura per la sua continua ricerca di mondi più vividi, Mario Lisa riesce a creare un alfabeto artistico personale in cui tradizione ed innovazione si uniscono in un felice connubio. I soggetti dei suoi dipinti, dal paesaggio, al ritratto alle nature morte, diventano il mezzo espressivo dei suoi stati d’animo: gioia, malinconia, nostalgia, piacere, tristezza. Fedele alla tradizione paesistica TUTTE LE INFORMAZIONI SUL SITO WWW.AMIARTE.IT
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CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
rappresentata da Lorenzo Delleani, Mario Lisa realizza una cospicua serie di paesaggi dominati da una grande freschezza espressiva. Viaggia per l’Europa, si ferma a dipingere in Francia, in Olanda, in Belgio, a Londra, in Spagna, poi a Istanbul e a Tunisi. Quando torna dai suoi viaggi porta delle impressioni di pittura meravigliose che presenta nelle mostre suscitando un grande interesse da parte del pubblico. Gli anni Cinquanta e Sessanta sono per Lisa frenetici per il susseguirsi di viaggi, mostre, riconoscimenti e successi di vendita. Il pittore privilegia la pittura en plain air a cui deve rinunciare a favore di quella in studio, quando viene colpito dal morbo di Parkinson, che nel 1970 lo induce a trasferirsi da Torino a Pianezza, cittadina più vivibile e dall’aria più respirabile, più adatta per affrontare gli anni futuri della malattia. Qui Lisa si spegne nel 1992. Cesare Bellocchio